PET di Sigyn

(viaggio nel tempo nel periodo punk e cattivo di Spike)

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  1. Redan
     
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    Bel capitolo. Molto più dolce del prcedente, nonostante tutte le minacce di morte e simili.
    Credo che Spike mi faccia tenerezza in questoo capitolo. Mi sembra di vederlo vulnerabile e del tutto impotente davanti a Buffy, senza capire come e perchè questa sconosciuta può farlo sentire in quel modo. Mi chiedo se dagli occhi di Buffy sia trasparito l'amore che prova per lui o se lo farà in fuTuro. Credo che alla fine sarà quello a salvarla perchè Spike è così affamato d'amore e Drusilla non sa dargliene a sufficienza.
     
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  2. elijem
     
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    eccomi in super ritardo.. capitoli molto intensi..
    a me DrusIlla mi sta simpatica, sarà che è proprio matta da legare, ma allo stesso tempo in mezzo al torpore della sua mente vede sempre la verità.. bo in ogni caso non riesco a odiarla 😆😆
    per quanto riguarda Spike di sicuro non riesce a capire come una estranea non vampira ma soprattutto non DrusIlla, riesca a conoscere così bene quello che gli piace e a fargli provare così forti sensazioni.
    X Buffy è l'unico modo di tenersi salvo il sedere :lol: ( si può dire come parola??? ) e in più si sa come sono fatti gli uomini/vampiri ( alla fine tutti una unica specie sono XD ), piace avere qualcuno che esaudisca i loro desideri. e Buffy un questo è una dea.
    sono molto impaziente e curiosa di come si evolverà la situazione, sperando che DrusIlla non cerchi di ucciderla vedendo come il suo Spikino si sta affezionando. .
     
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  3. kasumi
     
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    Ciao carissime! <3 <3

    @Redan secondo me l'autrice è stata una maga a delineare uno Spike così evil e insensibile ma vulnerabile in certi aspetti e solo con Buffy, e a rendere questo cambiamento e apertura verso di lei in modo così graduale e realistico.
    Questa donna è una maga sotto gli aspetti psicologici dei personaggi! E rende tutto così realistico... ogni volta che leggo un capitolo mi immergo totalmente nella storia.
    Ok la smetto di fangirlare la storia e torno a noi XDD

    @elijem Secondo me Drusilla è delineata in modo stupendo e si spiega anche come funziona il suo comportamento, se un lettore è affascinato dal suo personaggio non può non amare questa storia ^^ (per questo l'avevo consigliata a Keiko)
    La maggior parte delle storie la tratta in modo superficiale e non le rende giustizia, perchè è un personaggio molto difficile da rendere e da capire.

    Le interazioni tra Drusilla e Buffy sono molto particolari e interessanti, anche se disturbanti. Da leggere!!
     
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  4. kasumi
     
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    Pet Capitolo 9

    Traduce Angela



    Spike: Quando invertiremo le parti, troveranno i pezzi del tuo corpo per settimane!
    Buffy: Oh, fai qualcosa. Per favore. Ho voglia di ammazzare un vampiro.

    Something Blue




    Il rituale la sera successiva fu praticamente identico. Spike si svegliò, svegliò Drusilla, la coccolò un po' e poi fu respinto in silenzio. Lasciò andare Buffy e i due vampiri uscirono a caccia. La sola differenza, in quella circostanza, fu che Dru uscì prima e Spike si incamminò – Buffy suppose verso il CBGB- da solo.
    Il cibo cinese era freddo, e ancora meno appetitoso ora, ma Spike non aveva ancora procurato altro cibo, così si costrinse a mangiarne un po'. C'era uno scaffale di libri sulla parete, pieno di tascabili. C'erano racconti di fantascienza e alcune riviste a caso. C'erano anche- Buffy sorrise quando li vide- alcuni volumi di poesie romantiche. Lui era lì. Erano queste piccole tracce interiori dello Spike che amava che le rendevano sopportabile tutta quell'oscura situazione. Anche senza un'anima, poteva apprezzare la poesia degli altri e lo faceva. Prese un libro e lesse, tenendo un orecchio attento al rumore della porta. Non voleva essere sorpresa dal ritorno solitario di Drusilla.
    Quando sentì la porta tremare, saltò via dal divano e raggiunse il suo armadio, fuori dalla vista dell'imprevedibile vampira. Tranne che... quando lei chiuse la porta, due voci entrarono nella stanza. Nessuna delle due era femminile.
    “ Non lo so, amico! Al capo non piacerà!”
    Neanche a Buffy piaceva molto. Cosa aveva detto Drusilla? I ragazzi stavano diventando agitati?
    “ Il capo può andare a caccia quando vuole” disse un'altra voce. “ Non ce n'era abbastanza nel cinese dell'altra notte per farne un antipasto.”
    “Penso che fosse di Soho. E Coreano.”
    “ Non mi interessa di dove fosse, era una presa in giro.”
    “ Sai che possiamo uscire a caccia quando vogliamo.”
    “ Sì, gli sfigati qui fuori.” Uh-oh. Buffy temeva di sapere dove questo avrebbe condotto. Si preparò. Non era una Cacciatrice, non in quel corpo, ma Willow aveva combattuto con dei vampiri, Xander aveva combattuto con dei vampiri. Diavolo, Anya aveva combattuto con dei vampiri, e il suo primo istinto era sempre di scappare via. “ E hai sentito il capo l'altra notte. Ci ha fatto una sfuriata perché abbiamo fatto gridare quel cinese mentre lui stava torturando la sua puttanella proprio di fronte a noi. Lui può farli urlare. Ti sembra giusto?”
    “ Bhe, sì, amico, ma... Il capo è il capo. E' proprio questo il punto.”
    “Bhe, io farò il mio punto. E dimostrerò che noi meritiamo lo stesso divertimento del capo, giusto?”
    “Ma...”
    “ E lui tiene il suo giocattolo” aggiunse il primo vampiro, “ proprio qui.” La porta dell'armadio di Buffy venne spalancata. Due dei minions di Spike, con gli occhi gialli e dalla scarsa forza di volontàerano in piedi di fronte a lei. Uno era alto ed arrogante. L'altro assomigliava ad un furetto, e sembrava nervoso.
    “ Io non lo farei” disse Buffy senza preamboli.
    Il vampiro alto le rise in faccia e si fece avanti. Buffy gli sfasciò sulla testa il vaso di terracotta, e cercò di oltrepassarlo, ma quello con la faccia da furetto l'afferrò. Sembrava che non sapesse cosa fare con lei dopo averla presa, e la trattenne nervosamente. “ Um...” disse.
    Il vampiro alto si tirò sul dal pavimento e la prese dal compagno. Lei gli diede una gomitata nelle costole, ma la sua forza era insignificante, mentre lui era in caccia. La afferrò per la gola e la spinse contro il tavolino con la lampada. “ Guardala! Guarda quel collo, e lui si aspetta che noi ci nutriamo di ubriaconi per la strada.” Ridacchiò, poi la porse al suo amico. “ Vuoi il primo morso?” chiese.
    “Non so, Chet!” disse il compagno in tono nervoso. “ Credo che il capo si incazzerà.”
    “ Forse potrebbe non essere più il capo” borbottò Chet. “ Scommetto che se io , tu e Danny ci mettessimo insieme, potremmo farlo fuori.”
    “ Ma lui ci ha fatti, amico. E' come se fosse, um... sbagliato.”
    “ Non è questo il punto?” disse Chet. Spinse Buffy verso di lui. “ Qui, mordi per primo.” Sembrava riluttante a prendersi tutta la responsabilità. Buffy sapeva che l'avrebbe data al suo compagno furetto in un secondo, se Spike fosse tornato. “ Avanti. Nessuno ci sta guardando.”
    Il furetto non ci stava cascando. “ No, amico. E' la tua idea furba.”
    “ Penso che nessuno di voi due sia davvero furbo” li insultò Buffy. Scivolò e diede un calcio al tavolino con la lampada, finché il tutto non cadde ai loro piedi. La luce si spense, con la lampadina che esplose con uno schiocco, e Buffy usò la distrazione del vampiro per scappare dalla sua presa. Si voltò e si tuffò in direzione della camera di Drusilla. Avrebbe potuto doverla dividere con la bambola, ma immaginava che ci fossero più possibilità che ci fossero delle armi messe al sicuro lì.
    Non andò lontano. Il vampiro Chet la prese per la spalla e la gettò attraverso la stanza. Lei si voltò durante il volo, evitando di venire ferita, ma non aveva l'agilità che possedeva normalmente, per scattare in piedi e affrontare i suoi avversari. Dannazione! Realizzò che davvero avrebbero potuto riuscire ad ucciderla in quel patetico corpo di tossica. Non era spaventata. Era soltanto arrabbiata. Si aspettava di trattare con Spike, malvagio o no. Accettava che lui avrebbe potuto ucciderla. La possibilità di essere morsa a morte dalla sua progenie idiota e sacrificabile non era prevista essere nel mazzo. Sembrava una fine piuttosto ignobile per una famosa cacciatrice. Uccisa dal minion appena nato di qualcuno.
    Non che qualcuno lo avrebbe mai saputo.
    Riuscì solo a mettersi a gattonare prima che il vampiro Chet le fosse di nuovo addosso. Il suo compagno no pareva voler attaccare il cucciolo del capo. Buffy diede un calcio a Chet e rotolò via, ma non andò lontano. Chet la afferrò alle caviglie, trascinandola indietro verso di lui. Buffy raschiò gli scaffali bassi nella cucinetta, aggrappandosi a una maniglia per salvarsi la vita. Quello si aprì per il suo peso e il movimento fece cadere il bidone dell'immondizia che era all'interno. Lo gettò dietro di lei,ed esso colpì la faccia del vampiro, facendolo esplodere con bottiglie vuote di liquore e confezioni sporche di cibo cinese. Il vampiro afferrò i suoi fianchi e la fece girare. “ Vediamo quanto forte puoi gridare per me!” ringhiò. Spalancò le zanne e si scagliò verso la sua gola.
    Non ebbe nemmeno il tempo di essere sorpreso prima di tramutarsi in polvere.
    Il vampiro furetto la fissò con orrore mentre si tirava di nuovo in piedi, la mano aggrappata alla bacchetta che aveva trovato gettata fra i rifiuti. Faceva male. La sua mano non aveva la forza a cui era abituata, ma la posizione era giusta, e anche quell'arma minuscola la riempiva di fiducia. “ Il ragazzo ha preso un abbaglio” disse Buffy. Rise, eccitata per la caccia. Si sentiva se stessa per la prima volta da quando era stata mandata indietro.
    “Tu!” L'altro vampiro si allontanò da lei, confuso e spaventato. “ L'hai polverizzato! Lei-! Tu-! Noi-!”
    “Hai bisogno che dopo lo infili a te?” chiese Buffy con un ghigno. Avanzò di un passo.
    “ Cosa diavolo sta succedendo?”
    Buffy e il vampiro furetto fissarono entrambi Spike che era sulla porta. Da quanto tempo fosse lì, Buffy non ne aveva idea. Si chiedeva se magari avesse assistito all'uccisione.
    “ Lo ha polverizzato, capo” gridò il vampiro. Corse verso Spike come se Spike fosse un genitore in soccorso. “ Ha polverizzato Chet!”
    Spike fissò Buffy, il mucchio di polvere sul pavimento e il vampiro terrorizzato ai suoi piedi.
    “ Che diavolo, giusto?” continuò il minion. “ La possiamo avere ora, giusto? Ce ne possiamo cibare?”
    Spike sbatté il vampiro contro il muro senza davvero guardarlo e avanzò verso Buffy. Lei cercò di pensare cosa dire, e non ebbe il tempo di decidere se la cosa migliore fosse lasciar cadere la bacchetta o stringerla in posizione di difesa. Spike l'attaccò con un calcio rotante, colpendole la mano con lo stivale. La mano le divenne insensibile e la bacchetta volò via. Spike roteò e la raccolse in un unico movimento, poi la fronteggiò in una posa accovacciata di difesa. Buffy fece alcuni passi indietro, con le mani alte e vuote. Buffy cercò di sembrare inerme. Non sapeva se ci era riuscita. Non era sicura che il suo sorrisetto brioso e innocente da cheerleader bionda e stupida avrebbe avuto lo stesso effetto in questo corpo.
    “ Possiamo averla ora, capo?” continuò il vampiro con la faccia da furetto dalla sua posizione contro il muro. “ Posso portare Danny. La faremo a pezzi per te, giusto capo? Sarà divertente, Giusto? Lei è stata...”
    La mano di Spike schizzò fuori e lui afferrò il vampiro per la collottola. “ Cosa diavolo stavi facendo nel mio covo?” ringhiò.
    Il vampiro penzolava come un gattino dalla bocca della madre. “ E' stato... Chet. Lui... Lui ha pensato...”
    “ Silenzio” disse Spike. “ Chet ha pensato. E Chet è il capo, vero?”
    “ E' polvere, amico!”
    “ Non avrebbe dovuto essere nel mio dannato covo!” rispose Spike, scuotendo il suo minion. “ E nemmeno tu dovresti.”
    “ Sì, ma lei l'ha polverizzato! Con quella... cosa! E noi siamo ancora affamati, e...”
    “ E tu parli troppo!” Spike lo guardò in cagnesco. Trascinò il minion fuori dalla porta. “ Oi! Ascoltate, belli! Qualcuno tra voi pensa che i miei ordini non debbano essere ascoltati?” chiese ai vampiri raggruppati. Impalettò senza cerimonie il vampiro e lo lasciò cadere. Il vampiro con la faccia da furetto urlò e cadde pesantemente sul pavimento con un tonfo prima di esplodere in una nuvola di polvere. Spike colpì la bacchetta tra le mani, rompendola in pezzi. “ Quando dico state fuori dal mio covo state dannatamente fuori dal mio covo!”
    Ci fu un silenzio mortale nell'entrata. Spike gettò i pezzi sul pavimento e rientrò nella stanza, sbattendo la porta dietro di sé.
    Buffy non ebbe la minima possibilità di pensare a una qualche spiegazione prima che Spike la bloccasse contro il muro. “ Cosa diavolo sei tu?” domandò.
    “ Sono.. sono solo una ragazza” disse Buffy, con il cuore che le batteva furiosamente. Non era sicura se fosse il terrore istintivo di Sarah o il proprio.
    “ Una ragazza che impaletta vampiri con accessori da cucina” ringhiò lui. “ Tu non sei solo una ragazza. Sei una strega o una demone, o- o... non lo so. Non odori né sai come una cacciatrice, e io ho incontrato la Cacciatrice, quindi sei qualcos'altro. Cosa sei tu?”
    “ Te l'ho detto! Sono solo una ragazza!”
    “ Cazzate! Sai troppe cose! Fai troppe cose!”
    “ Ho salvato la mia vita perché tu mi hai lasciato in pericolo” rispose Buffy. “ Cosa ti aspettavi che facessi? Che gli permettessi di uccidermi?”
    “ Qualsiasi altra imbecille l'avrebbe fatto.”
    “ Bhe, evidentemente sono meglio di così, giusto?” ribatté Buffy.
    “ Cosa diavolo sei tu?” chiese Spike, spingendola un po' più in alto contro il muro. “ Perché diavolo sei qui?”
    “ Sai perché sono qui.”
    “ No, non lo so dannatamente. Non sei una a cui piace sottomettersi, né una drogata né una fuggitiva. Non sei una pazza o una suicida o una senzatetto. Non sei disperata, non ti ecciti vedendo degli omicidi e non sei nemmeno una masochista. Ti alzi e ti butti in pasto al peggior cattivo nella zona, e ora impaletti i miei seguaci. Cosa diavolo stai cercando?”
    “ Ti ho detto cosa cerco.”
    “ E questo non ha nessun dannatissimo senso.”
    “ La vita non ce l'ha” gli urlò in faccia Buffy.
    “ Lui sembrava incredulo. “ E ora stai facendo l'esistenzialista davanti alla morte certa. Forse sei solo matta.”
    “ Non sono-”
    “ Dovrei ucciderti adesso. Sei un problema.”
    Un pensiero immobilizzò Buffy. “ Allora perché non l'hai fatto?”
    Spike sbatté gli occhi.
    “ Non sei davvero incazzato, vuoi solo esserlo.” Buffy rise, realizzando quale fosse il problema di lui. Lasciò che i suoi occhi fremessero in modo seducente. “ Ti stai divertendo, Spike? Scommetto che il fatto che io abbia appena impalettato un vampiro ti ha fatto scaldare come un bollitore.”
    Spike ringhiò e la spinse più forte contro il muro, ma Buffy era di nuovo se stessa. Non si sarebbe fatta spaventare, non da Spike, da nessun vampiro. Era la Cacciatrice, dannazione.
    “ Ma lui era mio” ringhiò Spike.
    “ Dopotutto non lo volevi” disse Buffy, sicura di questo. “ Era troppo indipendente.”
    “ Se puoi impalettare lui, cosa ti impedisce di impalettare me?”
    “ Una tazza del tuo sangue e dieci minuti per farci ciò che voglio” disse Buffy.
    “ Questo non significa che tu mi voglia vivo.”
    “ Invece sì. Non posso avere il tuo sangue se sei polvere.”
    Lui spinse più forte. “ E cosa ti tratterrà dall'impalettare Dru mentre io non sto guardando?”
    Buffy avrebbe voluto essere dura, ma sapeva cosa Drusilla significasse per lui. Perlomeno, al momento. Inoltre avrebbe alterato troppo la sua linea temporale, sapeva che lo avrebbe fatto. Lasciò ammorbidire la sua espressione. “ Ti spezzerebbe il cuore” disse. “ Non ti farei mai questo.”
    Spike la schernì. “ Cazzate. Cosa faresti se lei cercasse di ucciderti?”!
    Buffy scrollò le spalle. “ Non è una novellina. Scommetto che quel minion lo era. Era troppo facile da uccidere.”
    “ Cosa diavolo ne sai?”
    “ Pensaci” disse Buffy. “ Qualcuno vede il futuro. Parti del futuro. Sa di te. Cosa pensi che farebbe? Si informerebbe sui vampiri, giusto? Imparerebbe tutto ciò che può. Imparerebbe come proteggere se stessa, non ti pare?”
    “ Questo non spiega perché dovrebbe seguire il cattivone nella notte scura e gettarsi nel suo letto.”
    “ Bhe, questo dovrai capirlo da solo” disse Buffy. “ Perché non chiedi a Drusilla?”
    “ L'ho fatto” disse Spike, senza sorprenderla. “ Tutto quello che ho ottenuto sono stati vaneggiamenti sul fatto che non sei chi sei.”
    Buffy scrollò le spalle contro il muro. “ Allora dovrai farlo da solo” disse. “ Perché non ho una spiegazione migliore da darti. Ho solo me stessa.” Lei permise alle braccia di circondarlo. “ Avanti, Spike” disse. “ Non ti ho nascosto nulla. Ti ho detto che avevo i denti. Mi hai preso lo stesso.” Gli sorrise. “ Vuoi mettermi alla prova? Vedere quanto sono un problema?”
    “ Cosa vuoi dire?”
    “ Sai cosa voglio dire, guerriero” disse. “ Vedere cosa posso fare.” Sfiorò pigramente la cicatrice chiara nel sopracciglio di lui- l'unica, lo sapeva, che lui mantenesse in modo intenzionale, il marchio della sua prima cacciatrice. L'aveva riaperta di recente e ci aveva messo una spilla per un maggiore effetto. Lui prese un respiro, eccitato. “ In realtà, non sono forte abbastanza per te, ma... So come ballare.”
    Lui si fermò, e lei lo sentì prendere un respiro. “ Lo sai, ora?”
    Buffy annuì. Non aveva la forza, l'agilità, la velocità, la resistenza o gli istinti, ma conosceva ancora i movimenti. “ Non vuoi ballare con me?” chiese timidamente. “ Dovrai fare solo finta; se tu mi colpissi davvero, mi faresti a pezzi. Ma non vuoi vedere le mie mosse?”
    Il respiro di Spike si fece leggermente più pesante e i suoi occhi si strinsero. “ Fammi vedere.” Indietreggiò.
    “Potrei essere un po' arrugginita.” ammise Buffy, e cominciò a riscaldarsi. Il corpo di Sarah non era flessibile come il suo, non a sufficienza. Avrebbe dovuto tenerne conto. Le sue gambe, inoltre, erano più corte e il seno molto più grande. Sarebbe stato un intralcio. Comunque, pensava che avrebbe ottenuto qualche risultato anche il quell'abito dalla misura sbagliata in cui si trovava. “ Bene” disse. Deglutì. “ Fatti sotto.”
    Gli occhi di Spike percorsero il suo corpo per un momento, quindi acconsentì, e si avventò come una tigre. Buffy fece un passo di lato, si spostò e gli diede un colpo sulle costole. E si fece male alla mano. “ Ow” borbottò. Scosse il polso. Cambiò stile, alzando le mani per bloccare e lui la colpì. Lei sapeva che lui ci stava andando piano – per lui- ma lei faceva comunque fatica a bloccare gli attacchi. Spinse di lato i colpi di lui così duramente che poteva sentire le sue stesse mani che si ferivano, ma non gli chiese di fermarsi. Dovette ritirarsi. Indietreggiò fino a sentire la credenza dietro di lei, quindi si abbassò e rotolò, piuttosto di tentare un altro bloccaggio. Spike non vide la sua mossa e colpì l'armadietto. I topi di Drusilla squittirono e scossero la gabbia.
    Lui rise quando il pugno attraversò il legno, e ruotò per seguirla di nuovo. Lei non era stata in grado di alzarsi abbastanza velocemente, e lui le calpestò i capelli. Lei si sollevò sulle spalle e gli calciò lo stomaco- inutilmente, ma lui ridacchiò e e la lasciò, come se il suo debole colpo avesse fatto davvero danno. Lei saltò in piedi goffamente e balzò verso di lui, mirando con i pugni al suo viso, e lui le prese le braccia e la bloccò. “ Va bene, dolcezza” ridacchiò. “ Sai che stai giocando con uno dei ragazzi grandi-”
    Buffy gli diede una ginocchiata all'inguine, e lui fece una smorfia. “ Ouch!”
    Il ginocchio di Buffy era ferito, e lei poteva a malapena respirare per l'adrenalina, e i muscoli indeboliti di Sarah avevano creato un forte sindacato, che stava picchettando per un trattamento migliore. Sapeva di avere quasi terminato con quel combattimento. Peccato. Stava iniziando a farsi coinvolgere.
    Ancora piegato per il dolore, Spike la afferrò per le gambe e la trascinò sul pavimento. Lei diede un calcio e si alzò in piedi. Spike ringhiò e si rialzò. La afferrò per il collo e la spinse contro il muro. “ Sei un piccolo topo pericoloso” sogghignò verso di lei.
    “ E io continuo a ripetertelo” ansimò Buffy. “ Io non sono un topo.”
    “ Con chi diavolo hai combattuto?” chiese lui, ridendo ancora. “ E' stato dannatamente divertente.” Quindi la baciò, e per la prima volta sembrò reale. Lo sentì contro di lei, e avvertì immediatamente la differenza. Questa volta la voleva davvero. Non stava solo cercando di vendicarsi di Drusilla, o di atteggiarsi a Big Bad per il gusto di farlo, o per prenderla in giro. Questa era la prima volta in cui lei l'aveva fatto eccitare per lei stessa, non solo perché lui era solo o affamato o voleva provare che lei gli apparteneva. Lui le mordicchiò le labbra, e il suo corpo pulsò contro quello di lei, i muscoli che si tendevano, il respiro ansimante. Buffy sentì dell'elettricità. Porca miseria, era ancora Spike... “ bene allora, gattina” ringhiò lui, e fece scendere le zanne. “ Hai appena incontrato il cane cattivo.”
    Lui la morse. Lei si tese sotto di lui, spaventata. Magari si era sbagliata, e l'aveva davvero fatto arrabbiare. Magari l'avrebbe uccisa. E poi il dolore svanì, e lo sentì scivolare su di lei e attraverso di lei, e poi avvertì le prime gocce di euforia che lui le diede. “ Oddio” sospirò, sciogliendosi sotto di lui. Gemette ed ansimò. “ Tu non... ugh! Non devi farlo... se non... Oh!” Dovette smettere di parlare.
    Spike le lasciò andare il collo e guardò in basso, verso di lei. “ E perdermi quello sguardo sul tuo viso?” chiese lui, con le sopracciglia spesse alzate al massimo. Raggiunse i suoi jeans e fece scendere la cerniera, tirando fuori il pene già eretto. “ Non vedevo l'ora di vedere questa!-” Le alzò la gonna e scivolò dentro di lei, e gli occhi di lei tremarono. Lui tornò alla sua gola e leccò il sangue finché tutto il collo divenne insensibile. Spinse dentro di lei contro il muro, mentre lo circondava con le gambe, e succhiò quando lei gemette sotto di lui.
    Aveva dimenticato quanto fosse bello. Il dolore degli ultimi due giorni aveva cominciato a cancellare il ricordo del potente morso di Spike, il bisogno che lei sentiva quando lui glielo dava. Durante il loro tempo insieme, era diventato parte dell'amore che lei sentiva, rendendo l'intera cosa intensa come un primo bacio. Era meraviglioso sentirlo di nuovo. Non aveva compreso quanto si fosse sentita sola senza l'anima di lui- questa era l'alternativa migliore. E... pericolosa. Lei sapeva che lo era. Tuttavia...
    La sua pienezza pulsò dentro di lei, e le sue braccia muscolose la mantennero sicura, e lui si fece cavalcare da lei, aiutata dal muro, e il suo respiro freddo solleticava il retro del collo di lei. Ancora e ancora, sempre più a fondo, piccoli suoni di lussuria e piacere che sfuggivano ad entrambi. Questo era davvero Spike. Forse era il morso ad influenzarla, ma si sentiva come se fosse tornata a casa. Avrebbe potuto piangere da quanto si sentiva bene.
    Il sangue e il sesso e l'euforia fluirono tutti insieme, e Buffy quasi svenne contro il muro. Il movimento di lui contro di lei era fiero, intenso, concentrato sulla sua passione. Catturò ogni parte di lei. Lei lo sentiva rafforzarsi, tendersi dentro di lei come se lei stesse preparando i muscoli per sferrare un colpo, e la investì forte come se ne avesse assestato uno, un orgasmo feroce come i suoi stessi colpi. La lasciò con la sensazione di essere calda e colma di luce- splendente. Quella era la parola che Spike usava sempre. Splendente. Si afflosciò contro di lui come una bambola di pezza, esausta, ma godendo di ogni movimento che lui faceva dentro di lei.
    Poi la porta si aprì e Drusilla entrò. Buffy era troppo confusa per protestare, o anche per registrare davvero la sua presenza. “ Pensavo avessi già cacciato, Spike” disse Drusilla con un sorrisetto derisorio.
    Spike tirò via la testa dalla gola di Buffy e le lanciò un'occhiata, con gli occhi che tornavano blu. “ Sono un po' occupato, Dru.”
    “ Non lasciare che ti rovini il divertimento” rise Drusilla. Poi guardò nella stanza, la lampada rotta, la spazzatura rovesciata. “ Il tuo cucciolo è andato nel bidone della spazzatura. E' disordinata.”
    Spike si voltò verso Buffy, con uno sguardo malizioso. “ I gattini lo fanno, a volte. “ Spinse più forte dentro di lei.
    Drusilla rise di nuovo e raggiunse la sua stanza. “ Devo cambiare le mie bambole.”
    “ Mmm” disse Spike, cosa che poteva essere un assenso, o poteva solo essere che stava godendosi Buffy. Buffy deglutì era ancora troppo frastornata per sentirsi imbarazzata. In un certo modo, questa non era nemmeno lei. Spike le diede un'occhiata, gli occhi blu ghiaccio caldi per il piacere. Spinse dentro di lei, ancora ed ancora, fissandola. Non distolse gli occhi da quelli di lei finché non venne. Grugnì con esso, i denti serrati, e si fermò per un attimo, sembrando che potesse ringhiare. Poi succhiò di nuovo la sua ferita che stava ancora sanguinando.
    Stava ancora sanguinando. L'anti-coagulante. Era stata immune ad esso nel suo vecchio corpo. Buffy deglutì quando realizzò quando sarebbe stato più facile per Spike ucciderla in questa forma. Ucciderla per errore, anche. Spike lasciò la sua ferita con un'ultima leccata e si tirò indietro. La guardò negli occhi mentre la metteva a terra. “ Sapevi cosa stavo facendo.”
    Lei annuì
    “ Ma non sei stata una drogata di sangue. Nessuna cicatrice. Hai degli amici?”
    “ No” disse buffy, trovando difficile parlare per il morso. “ Conosco solo te.”
    Spike cominciò ad allontanarsi e lei gli si aggrappò. Non era mia successo prima che lui cercasse di allontanarsi dopo. Il panico improvviso al pensiero di perdere il contatto con lui, la spaventava. “ S- scusa” disse. Deglutì.
    Lui sogghignò, e guardò lungo il suo corpo. “ Non preoccuparti, pet. Non ho ancora finito con te.” La sollevò e la portò attraverso la camera, e la sistemò davanti al divano- letto. La abbracciò da dietro, leccando il morso gocciolante, e poi le bisbigliò nell'orecchio “ Aprilo.”
    Lei si leccò le labbra, desiderando che lui la toccasse di più, poi si costrinse a perdere il contatto con lui per aprire il divano- letto. Fece quasi male, lasciarlo andare. Barcollò, per lo sforzo, il veleno, la perdita di sangue, non ne era sicura. Aprire il divano letto fu più difficile di quanto avrebbe dovuto essere. Dovette pensare con attenzione a quanto stava facendo, e impedirsi di andargli dietro come un dannato cagnolino. Dovette dirsi che due minuti fuori dalle braccia di Spike non l'avrebbero uccisa. Piuttosto il contrario.
    Spike andò a recuperare i cuscini. Un attimo dopo lei aveva aperto del tutto il letto. Spike la spinse giù e le tirò via la gonna. Lei sospirò di sollievo una volta che sentì di nuovo le mani di lui su di sé.
    Lui la accarezzò e la baciò, mentre strappava il resto dei suoi vestiti. Il suo cuore stava correndo- Dannazione. Ancora il morso. Era abituata al fatto che Spike fosse più attento in questo. Supponeva che questo volesse dire che lei non potesse permettersi di cadere tanto in profondità quanto amava farlo di solito...
    Troppo tardi. Si aggrappò a lui, seppellendo la testa nell' incavo del suo collo come se potesse rifugiarsi dentro di lui, e quasi si odiò per questo. Non sentiva di avere il controllo, ora. Nemmeno conoscendolo bene come faceva, nemmeno essendo capace di manipolare come lui si sentiva e cosa voleva. Lui la voleva ora, e solo perché lei l'aveva preparato con cose che sapeva l'avrebbero fatto eccitare, e ancora si sentiva senza controllo.
    “ Dolcezza” disse lui, e si tirò via la maglietta dalla testa. La tirò vicina e le leccò il collo. “ Meglio così?”
    Lei lo afferrò. “ Sai esattamente cosa mi hai fatto, non è vero?”
    “ Sembrava che tu avessi qualche idea di cosa stavi facendo a me” disse. “ Si suppone che io sia il capo, qui.”
    “ Per questo sei diventato tutto mordace?” chiese Buffy. “ Sentivi di non avere il controllo'”
    Spike fece un ghigno verso di lei. “ Sono diventato mordace perché è quello che faccio. E' quello per cui sei qui.” Chiuse i denti sul naso di lei, un bacio stuzzicante prima di lasciarla andare. “ O l'hai dimenticato?”
    “ Abbastanza vero” disse Buffy, tenendosi ancora aggrappata a lui. Odorava di vecchie sigarette, una marca diversa da quella a cui lei era abituata che lui usasse. Più forte. Non le piacque molto. Si strinse ancora a lui.
    Lui le leccò la gola. “ Il tuo sangue è dolce.” disse. “ Un delicato ruscello. Hai un piccolo battito. Quasi come un bambino.”
    La foga di Buffy diminuì e andò ancora sotto di lui. “ Non voglio sapere quale sia il sapore di un bambino” disse tranquillamente.
    Lui si allontanò un poco e guardò in basso verso di lei. “ E di nuovo stai scopando un vampiro di tua volontà” disse. “ Cosa pensi che io mangi?”
    “ Chiunque su cui tu possa mettere le mani” disse Buffy. “ Questo non significa che mi piaccia.”
    “ Allora perché sei qui?” chiese lui- di nuovo.
    Buffy lo tirò più vicino. “ Io ti amo. Questo può nascondere molti mali.”
    “ Tu cosa?”
    Dannazione. Il morso stava davvero abbattendo le sue inibizioni. “ Non importa” sospirò.
    Spike la fissò per un lungo momento, curioso, lusingato. “ Dillo ancora.”
    “ Non mi crederesti se lo dicessi ancora” disse Buffy. “ Penseresti che sia il morso a parlare.”
    “ Non era così?”
    “ Non mi crederesti comunque.”
    Lui la guardò, sia affettuoso che perplesso. “ Non so cosa credere. Potresti essere estremamente pericolosa.”
    “ Come te?” chiese lei con un sorriso tenero. “ Non ti fidi ancora di me. Non lo dirò di nuovo.”
    “ Perché?”
    Lei scrollò le spalle. “ Queste sono parole potenti. Penseresti che sto cercando di manipolarti.”
    “ Adesso che so quello che stai facendo.”
    Buffy guardò in alto, verso di lui. “ Lo sai?”
    “ Pensi che io sia stupido?”
    “ Qualche volta” lo stuzzicò lei.
    Lui rise, per nulla insultato. “ Come diavolo fai a conoscermi?” chiese in un sussurro.
    “ Sono dentro di te” sussurrò lei a sua volta, gli occhi chiusi per l'euforia.
    “ Una parte di te” disse Spike. “ Finché non prenderò tutto di te.”
    Lui pensava davvero che quest'idea fosse sexy. Dannazione, questo era complicato. Sapeva che il suo Spike era dentro di lei- la maggior parte di lui. Ma c'era anche questa creatura davvero sadica, senza alcun freno. Le mancava la sua anima, certo, ma non aveva compreso quanto le mancasse il suo chip. Era ancora malvagio anche con quello inserito, ma non aveva mai compreso esattamente in che misura lo avesse frenato. Perverso era una cosa, ma questo Spike era ben oltre ciò, e questo la disturbava davvero. Ma lei non aveva scelta, ed era più facile tentare ed amarlo. Ad ogni modo, sarebbe morta in dieci giorni. Lo sapeva. Non era il suo tempo. Doveva solo superare la cosa, in un modo o nell'altro. Conosceva il passato di lui. E, cosa molto più importante, conosceva il suo futuro. Lui ne valeva la pena.
    Lui fece scivolare in basso i jeans e li buttò fuori dal letto, poi si chinò su di lei. “ Con chi pensavi di combattere?” chiese.
    “ Non ci crederesti se te lo dicessi” rispose Buffy.
    Lui le afferrò le braccia e le sollevò sopra la testa di lei, premendole contro il materasso. Il suo intero corpo gravava su di lei. Lei grugnì per quanto era bello. “ Mettimi alla prova” disse.
    “ il mio bibliotecario del liceo” disse lei. “ E gli allenamenti da cheerleader.”
    Lui rise e la baciò. “ Stai cercando di dirmi che ho rapito una scolaretta?”
    Buffy sogghignò verso di lui. “ Sembro forse una scolaretta?”
    “ No “ disse Spike. “ Sembri una piccola ragazza nuda che sto per scopare e che non lascerò mai andare.”
    Buffy lo baciò invece di rispondere, e lui le rispose in modo appassionato, spingendole la testa nel materasso, dandole appena il tempo per respirare. A Spike piaceva baciare – vampiri e fissazioni orali. Le piaceva, lo voleva, ma cominciava ad essere scomodo. Buffy non ci aveva mai fatto caso prima – Spike la lasciava sempre respirare. Anche all'inizio, anche sotto lo stupido incantesimo che Willow aveva lanciato, Spike aveva sempre fatto attenzione che Buffy respirasse mentre si baciavano. Questo Spike non sembrava preoccuparsi, o almeno fare caso, del fatto che lei fosse mezza soffocata dalle sue labbra, che non aveva tempo per inalare. Lui non aveva bisogno di respirare, non realmente – in ogni caso, non spesso come un umano- e non gli era capitato di tenerne conto quando si era portato a letto una ragazza umana.
    Dopo un po' lei sentì la necessità di tirare indietro la testa. Lui non glielo permise realmente. “ Aspetta” ansimò lei.
    Lui ringhiò in tono basso, irritato. “ Cosa. Ora.”
    “ Dammi solo un momento” sussurrò Buffy contro la sua mascella. Ansimò e boccheggiò. “ Dai a una ragazza un po' di respiro.”
    Spike si triò indietro e guardò verso di lei. “ Cosa?”
    “ Ho bisogno di respirare” disse con una risata leggermente frivola. “ Dammi un minuto.”
    “ Tu hai bis-” si fermò e la fissò, perplesso.
    Buffy guardò in alto. “ Nessuno dei tuoi altri cuccioli te lo ha mai detto?” disse, scherzando più di ogni altra cosa. “ Gli umani hanno bisogno dell'aria, qualche volta.”
    Lo sguardo sul suo volto le disse che, in tutta onestà, nessuno di loro lo aveva mai fatto.
    Il suo atteggiamento scherzoso cambiò quando la verità la colpì. “ Erano tutti troppo spaventati per lamentarsi” realizzò. Ciò sembrò molto triste, improvvisamente. Non era mai stato amato come umano, nemmeno mai stato baciato. Non aveva nessuna conoscenza o memoria di come fare l'amore con qualcuno nel modo in cui lo avrebbe fatto un uomo. E ogni vittima umana era stata terrorizzata da lui, o l'aveva usato, o, nella migliore della ipotesi, non aveva alcuna idea di chi o cosa lui fosse. Non aveva avuto nient'altro che morte o paura nel suo letto. “ Oh, povero bambino.” Alzò la testa e lo baciò con onestà. Lui la stava ancora fissando con sconcerto, quando lei terminò. Sapeva di essere ancora un po' su di giri a causa del morso, ma avvertì abbastanza comprensione per lui che non poté impedirsi di sussurrare “ Io ti amo.”
    “ Non mentirmi.”
    Non c'era nessuna cattiveria nelle parole di lui. Nessun rimprovero.
    Buffy si mosse sotto il suo corpo. “ Fai l'amore con me” disse. “ Saprai che non mento.”
    Spike la studiò per un lungo momento, e alla fine le lasciò andare la braccia. Lei le mise attorno a lui e lo spinse vicino, aprendosi sotto di lui. Lui la trovò e scivolò dentro, muovendosi gentilmente dentro di lei. “ Sei davvero una bambolina”, sussurrò.
    “ E tu sei pericoloso” sussurrò lei a sua volta, sia stuzzicandolo, che vezzeggiando il suo ego. “ Baciami.”
    Lui lo fece, poi si fermò, e poi la baciò ancora. Dopo la terza pausa imbarazzata, lei ridacchiò. “ Non devi fermarti. Lasciami solo scegliere quando respirare.” Lo baciò di nuovo, poi si tirò indietro. Lui ci stava provando. Questo significava... cosa? Che stava cambiando? Verso di lei, almeno.
    “ Da dove sei venuta?” sussurrò lui, mentre si muoveva dentro di lei.
    “ Non ha importanza.”
    “ Dimmelo.”
    “ Il nome è Sarh Mac Arthur. Cercami.”
    “ Lo farò” disse Spike. Si inarcò sopra di lei, muovendosi sensualmente dentro di lei, ghignando verso di lei di tanto in tanto, finché il suo ritmo cominciò a farsi più veloce.
    Buffy era irritata dal fatto di avvertire per lo più parte stanchezza. Era abituata ad una maggior resistenza, a un maggior controllo, e la capacità di andare avanti per cinque ore consecutive, restituendo tanto piacere quanto ne riceveva. Com'era si sentiva debole, stanca, sazia - e il suo collo perdeva ancora un rivolo di sangue. Lo poteva sentire che si raccoglieva sotto la sua spalla, appiccicoso e umido.
    Tuttavia, lui sembrava trovarlo eccitante, il che era più o meno il punto centrale. Egli vibrò sopra di lei, poi grugnì mentre veniva dentro di lei di nuovo. Abbassò la testa verso il suo collo, e baciò ancora la sua ferita.
    Alla fine, lui sembrò soddisfatto, e rotolò via da lei. “ Sei una dolce, piccola briciola. Ti darò questo.” Scivolò più in alto sul divano letto e cercò sotto il materasso. “ Vieni qui.”
    Buffy si spostò, e posò la testa sul suo petto. Lui sorrise. “ Vieni qui, bambolina.” Le prese il braccio e lo sollevò. Un noioso tintinnio attirò la sua attenzione. Un secondo più tardi, Spike fece scivolare una manetta sul suo polso e ce lo chiuse dentro.
    “ Cos'è questo?” chiese Buffy. Il suo tono era languido, più che preoccupato.
    “ Catene, pet.” disse. Erano nascoste sotto il materasso, probabilmente agganciate alla struttura del letto. Tirò fuori una seconda manetta e la fece scivolare sul suo braccio.
    “ A cosa servono?”
    “ Tu cosa pensi?” La baciò.
    “ Niente armadio?”
    “ Non oggi” disse. “ Io sono freddo, tu sei calda. Sarai la mia borsa dell'acqua calda.”
    Buffy rise. Spike amava tenerla solo vicina, tenersi caldo contro la sua vita. Era bello vederlo rispecchiato in lui in quel tempo. Ma ancora... “ E le catene sono per...?”
    “ Mantenerti legata” disse lui.
    Buffy lo guardò. “ Sei un idiota.”
    Spik batté gli occhi verso di lei, sorpreso. “ Scusami?”
    “ Sei un idiota” disse Buffy.
    “ E tu stai insultando il ragazzo con le zanne, amore.”
    “ E tu vuoi vedermi inerte, perché mi dai delle armi?”
    “ Cosa?”
    Buffy scivolò, ruotò e incrociò le braccia. Le catene erano tanto lunghe che riuscì a farle girare attorno al collo di Spike. Lo inchiodò, tendendo le catene, e ghignò verso la sua faccia. “ Probabilmente non potrei ucciderti” disse. Sapeva che probabilmente avrebbe potuto nel suo corpo di Cacciatrice, usando le catene per rompergli il collo e poi lacerare la carne tenera, ma Sarah non era in grado di farlo. “ Ma è ancora un'idea dannatamente stupida.”
    “ Sei così dannatamente carina” disse ancora lui. Respirò pesantemente sotto di lei, un ghigno divertito ancora presente sul suo viso. “ Suppongo che questo significhi rimetterti nell'armadio.”
    “ Bhe, anche questo è stupido” disse Buffy. “ Vuoi abbracciarmi o no?”
    Il ghigno sparì e lui la fissò. “ E cosa si suppone che dovrei fare? Fidarmi di te?”
    “ Corri il rischio” disse lei. “ Ne vale la pena per una borsa dell'acqua calda?”
    “ Hai appena impalettato un mio minion. Non mi fido affatto di te.”
    “ Bhe, questo è già parecchio, big bad” considerò Buffy. “ Hai delle manette?” chiese. Scosse la testa. “ Ma certo che le hai. Devi solo legarmi a te.” Lo baciò. “ Quindi non potrò andare a cercare altre bacchette... e tu non andrai da nessuna parte senza di me.”
    “ Tu vuoi incatenare me.”
    “ Solo un po'. A me. E tu avrai la chiave.” Lo baciò, mordicchiandogli le labbra con i denti. “ Avanti, Spike. So che vuoi abbracciarmi. Mi rannicchierò... tenendoti bello caldo... per ... tutto... il giorno.” Lei lo baciò e lo mordicchiò di nuovo mentre parlava, e lui ringhiò gentilmente. La baciò velocemente, poi si mise seduto. Le braccia di Buffy vennero strattonate dalle catene mentre lui la faceva scivolare. “ Ow.”
    “ Va bene, allora” disse lui. “ Dacci un minuto.”
    Andò in bagno, e Buffy tirò le manette. Si sentiva un po' meglio, nonostante lui si fosse allontanato- l'euforia del suo morso stava scomparendo. Non gliene aveva dato tanto quanto lei aveva temuto. Lui tornò con una ciotola nella mano e lei gli rivolse un sogghigno. “ Queste sono catene piuttosto buone” disse. “ Un bel suono. Musicale.”
    Lui inclinò la testa verso di lei, perplesso.
    “ Potremmo usarle, qualche altra volta.”
    “ Adesso ti stai offrendo volontaria?”
    “ Certamente” disse Buffy. “ Pensavi che mi stessi lamentando per principio?” Si mise seduta. “ Ok, perché pensi che io sia qui?” chiese. “ Pensi davvero che mi stai tenendo prigioniera?”
    “ Sì” disse lui con tono piatto.
    Il sorriso di Buffy divenne tenero, e arricciò il naso in modo provocante. “ Sarei qui comunque.”
    “ Fino a quando otterrai la tua libbra di carne.”
    “ Tazza di sangue, ed è davvero più complicato di così.” Scosse la testa. “ Non parliamo di questo. Non ha importanza ora.”
    “ Cosa ha importanza?”
    Buffy scosse le spalle. “ Bhe, pensavo che avessi freddo. Non è importante?”
    Spike si sedette sul letto al suo fianco e aprì le manette. “ Avevo ragione. Tu sei completamente pazza.”
    “ No” disse Buffy. Fece scivolare la mano sulla spalla di lui non appena fu libera. “ Solo sono già tua.” Lasciò scivolare la mano lungo il suo torace. “ Non hai bisogno di insegnarmi. Non hai bisogno di incatenarmi. Non hai bisogno di minacciarmi. Cosa vuoi, tesoro?” chiese. Fece scivolare di nuovo la mano in alto, verso la sua gola, e gli toccò le labbra con il pollice. “ Corde? Catene? Io sono fragile – e tu non vuoi rovinarmi- ma non mi importa se mi fai male. Molto.” Aggiunse con una strizzata d'occhio. “ Sono tutta tua.”
    “ non mi fido ancora di te” disse lui tranquillamente, ma gli occhi erano mezzi chiusi. Chiaramente si stava sentendo molto attaccato a lei.
    “ Allora tira fuori le manette” disse Buffy. “ Non vedo l'ora di abbracciarti.”
    Lui aprì la seconda manetta e poi ripulì la ferita con una spugna umida che aveva portato nella ciotola. “ Cosa stai...?”
    “ Non voglio sprecare tutto quel sangue dolce” disse lui. Tirò fuori un'altra benda e coprì la ferita.
    “ Immagino dovrei essere lusingata” disse Buffy. Si rannicchiò contro il suo petto mentre lui si accertava che il cerotto fosse saldo. Aveva davvero un buon profumo. Ed era bello. E forse il morso non era ancora del tutto fuori dal suo organismo, dopo tutto.
    “ Sei davvero una fottuta gattina” disse. Fece scattare una manetta intorno al polso di lei e la tirò contro di sé. “ Fai le fusa?” le chiese all'orecchio.
    “ Solo se tu me lo chiedi” sussurrò Buffy.
    Lui ridacchiò, si alzò in piedi e spense la luce. Il sole nascente trapelava dalle finestre dipinte e graffiate, e chiuse una tenda per tenerne fuori la maggior parte. Cominciò a raccogliere il bidone della spazzatura rovesciato.
    Buffy scivolò sul letto. “ Posso aiutarti con-”
    “ Tu puoi stare esattamente dove sei” rispose Spike, in modo non particolarmente carino. “ Non ti permetterò di mettere di nuovo le mani su un'arma.”
    “ Adesso ti sta infastidendo?”
    Spike alzò gli occhi. “ Solo perché mi piace il rischio non significa che sia un idiota” disse. “ Rimani seduta dove ti posso vedere finché non ho pulito un po' questa stanza.” Buffy lo vide trovare e distruggere altre tre bacchette. Gettò via la lampada rotta, raccolse tutte le schegge di legno dell'armadietto rotto, e per precauzione mise tutto il bidone della spazzatura fuori nel corridoio, con i suoi minions. Buffy scivolò tra le lenzuola macchiate di sangue, e attese che lui la raggiungesse. Lui lo fece un attimo più tardi, e la attirò vicina, contro di lui, con atteggiamento di proprietà. “ Non tenermi sveglio.”
    “ No?” chiese Buffy. Fece scivolare la mano lungo il suo petto nudo e solleticò il suo pene.
    Lui ridacchiò. “ Magari questa sera.”
    “ E' deciso” disse Buffy. Spike chiuse la seconda manetta intorno al proprio polso e fece scivolare la gamba su di lei. Lei conosceva quel gesto. Spesso lui mormorava mia quando lo faceva a casa... nel suo tempo. Allora era perlopiù uno scherzo, amore mio più che cosa mia. Adesso, lei sapeva che lui stava davvero pensandoci in quei termini.
    Comunque. Anche con l'imbarazzo delle manette, era carino avvinghiarsi a lui. Molto meglio che essere legata da sola nell'armadio. Si era ammorbidito verso di lei. La voleva di più. Si fidava di più di lei.
    Tutto ciò che aveva dovuto fare era impalettare un vampiro, fare un piccolo incontro simulato e offrirsi volontaria per le catene. Di base, essere se stessa. Si rannicchiò. Forse stava finalmente andando da qualche parte con lui.


    TBC
     
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  5. elijem
     
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    finalmente le cose si stanno muovendo e la storia inizia a farsi sempre più interessante. :D
    drusilla resta la mia preferita :P , nella sua pazzia indovina sempre :lol:
    Spike oltre a essere sexy all'ennesima potenza, lo vedo molto solo, e nonostante voglia far credere di avere "tutto", gli manca quel "qualcosa" che poi nel futuro troverà in buffy.
    è una bella storia,nonostante possa sembrare cruda, per mostrare come una persona/vampiro grazie agli incontri che fa, possa cambiare in meglio.Spike grazie a buffy è passato dal mangiare essere umani a proteggere xander :D :D :D
    cmq la frase più bella è quando lei gli dice ti amo, anche se lui non le crede..
    questa era la parte seria del commento, ora passiamo alla parte del : ma quanto caldo fa Spike????
     
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  6. kasumi
     
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    Ahahah! L'autrice scrive un evil-Spike troppo sexy, mannaggia!!
    Anche se, se cambiassimo i nomi e invece di Spike e Buffy fossero Pietro e Lucilla, la storia farebbe tutto un altro effetto e sarebbe molto più raccapricciante.
    Meglio concentrarci su Spike e su quello che diventerà, e far finta di non vedere tutto l'orrore che li circonda. Almeno, è quello che faccio io.

    Grazie ad Angela che sta andando avanti con la traduzione, alternandola a Pol <3
     
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  7. Redan
     
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    Finalmente sono riuscita a leggere questo capitolo, con enorme ritardo! Scusate!
    So che dovrebbe essere spaventoso ma a me questo Spike così possessivo piace un sacco e mi piace soprattutto il fatto che tutte le cose che gli piacciono davvero di Sarah sono esattamente quelle che appartengono a Buffy. E' chiaro che lei rappresenta la sua donna ideale.
     
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  8. kasumi
     
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    Ciao tesoro!
    Mi piace tanto che lui ami queste caratteristiche di lei, al di fuori del suo aspetto fisico e del suo essere cacciatrice o meno :wub:
    Vedrai che bello, più la storia va avanti e più ti prende
     
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  9. Redan
     
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    Ne sono sicura!
     
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  10. kasumi
     
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    Pet Capitolo 10

    Traduce Angela


    Spike: Ti conosco da due minuti e già non ti sopporto. Non riesco davvero a pensare che tu possa vivere per sempre. Posso mangiarlo adesso, amore?
    Lie to me


    Dormire insieme poteva essere centinaia di volte più intimo che scopare. Buffy già lo sapeva. Come lo sapeva Spike- il suo Spike, almeno. Lui considerava ancora la prima volta in cui avevano dormito insieme, la notte migliore della sua vita. Lui sosteneva che altre notti, che includevano sangue e corpi e beatitudine, ci erano arrivate davvero, davvero vicino ( o in realtà, lo aveva scritto in uno dei suoi poemi più libertini e sperimentali, che non aveva idea lei avesse letto, perché non gli aveva fatto intendere che lui l'aveva lasciato in giro) ma la meraviglia e la magia e lo stupore e la vicinanza di quella prima volta rimaneva con lui. Era stato così nuovo per lui, essere vicino a qualcuno in un modo che poteva sentire, sentirlo nella sua anima in un modo molto più speciale che essere vicino a lei solo con il proprio corpo. Lui lo aveva sempre sognato, ma non lo aveva mai avuto, in particolare non con Buffy, che lui aveva amato ben oltre la ragione. Eccetto per l'occasionale torpore post-coito, che non era mai durato più di un'ora, Buffy non aveva mai dormito con Spike quando lui non aveva un'anima.

    Il che era probabilmente il perché lei aveva dimenticato dove fosse.

    Era ancora addormentata quando lui la morse, e lui smorzò il dolore così velocemente che la svegliò solo a metà. L'anestetico la riportò indietro in un sogno, e lei mugugnò e si voltò verso di lui. Sembrava così normale che fu solo giusto quando lui spinse il suo corpo su quello di lei. La sua carne, riscaldata dal calore del suo corpo, le sembrò familiare, e le braccia lo circondarono senza pensarci.
    Il respiro le uscì in un mugugno soddisfatto. Non era il demone senz'anima a letto con lei. Era Spike. Tutto di lui, il suo cuore e la sua anima anche. Lui scivolò in lei, e si mosse dentro di lei, e lei si lasciò andare contro i cuscini e lo trattenne. Loro lo avevano fatto, di certo, innumerevoli volte. Non c'era nulla di speciale o fantasioso in questo. Era veramente semplice, sesso mattutino da semi- svegli – o, in realtà, ( sesso) pomeridiano, dato che Spike stava sveglio tutta la notte. Lui si muoveva con lei, lei si muoveva con lui, e lo teneva vicino , e si scioglieva sotto di lui. Lei venne con tranquillità, il tenue bagliore di un piacere da semi-svegli, e lei sbatté gli occhi verso di lui, contenta. Niente di originale. Niente di eccezionale. In circostanze normali, lei e Spike avrebbero continuato con la loro giornata, quasi dimentichi di aver fatto l'amore appena svegli.
    Il che fu il motivo per cui la reazione di lui, quando ebbe terminato, la sorprese. Grugnì il suo rilascio, e la guardò. Quindi tirò su la testa e la fissò, con gli occhi spalancati. “ Cosa hai appena fatto?”
    Buffy aprì gli occhi, ancora offuscati di sonno. “ Cosa vuoi dire?”
    Spike la fissò, tremando. “ Cos'era questo? Cosa hai fatto?”
    Fu solo in quel momento che Buffy ricordò quando e dove era. Era stata a letto con il suo amante. Questo era tutto quel che aveva fatto. Ora era a letto con un demone privo d'anima, che stava cercando di manipolare affinché le desse il suo sangue, in modo che, alla fine, lei avesse la possibilità di lasciarlo indietro. Ma qualcosa circa il posto in cui era stata nella propria mente – il dimenticare con chi era veramente- in qualche modo, lo aveva scosso nel profondo. Lei scosse le spalle. “ Io.. io non lo so!”
    Spike le spinse le spalle in basso. “ Dimmi cos'era!”
    Buffy era disorientata. “ Ti ho solo lasciato fare l'amore con me.”
    Spike sembrava sull'orlo delle lacrime. “ Come hai...?” Deglutì e cercò di allontanarsi da lei. Fu sorpreso quando la manetta lo fermò, e la aprì rapidamente con una chiave che aveva agganciato alla catena intorno al suo collo. Scese dal letto, quasi indietreggiando davanti a lei, e un attimo dopo andò nella camera di Drusilla.
    Buffy si sentiva male. Rimase sdraiata, confusa, poi cominciò a tremare. Non era sicura del perché, finché non comprese che stava ancora sanguinando. Dannato anti-coagulante. E dannato Spike per il fatto di mordere e andarsene: nessuna sorpresa che si sentisse abbandonata. Si alzò e andò in bagno per lavare la ferita e farci un po' di pressione. Quello era il quarto segno di morso che riceveva. Il suo collo cominciava ad apparire spaventoso. Ci mise una benda e vide dei lividi sulle braccia. Prese un respiro tremante. Per quanto tempo un corpo umano normale poteva farcela con questo tipo di trattamento? E dannato Spike per averla lasciata così! Era stato poco gentile, ecco cosa.
    Lei sospirò. Solo perché aveva dimenticato, nello stato semi- onirico di familiare torpore, non significava che Spike fosse improvvisamente diventato chi lei ricordava. Questo Spike non aveva l'anima, non la amava e aveva davvero poche ragioni per trattarla con compassione. Naturalmente che non era gentile. Tuttavia... lei aveva sperato di essere nelle sue braccia.
    Dannato veleno.
    Diede un'occhiata all'orologio sul muro della cucinetta e uscì dal bagno. Erano passati circa quindici minuti da quando l'aveva morsa. Il peggio del bisogno di stargli vicino durava solo venti minuti circa, a seconda di quanto gliene dava, e da quanto tempo gliel'aveva dato l'ultima volta. Dopo di che, per lo più, rendeva una persona letargica. Cinque o dieci minuti. Poteva resistere. Quello che non doveva fare era aprire la porta della camera di Drusilla e buttarsi su di lui. Questo sarebbe stato un suicidio. Ma il fatto che le fosse venuto in mente, la disturbava. Era davvero abituata al fatto che Spike fosse più attento con questa... droga.
    Buffy si rimise a letto e cercò conforto abbracciando il cuscino di Spike. Aveva il suo odore. Serrò i pugni e prese respiri profondi per controllarsi. Il tremore era la parte più spaventosa, ma gli impulsi incontrollati erano la peggiore. Si odiava per questo. Non aveva mai pensato a se stessa come a una drogata, prima. L'effetto del veleno non era ciò che amava davvero in Spike, dopo tutto. Era bello, ma lei stava con Spike e faceva l'amore con lui ed ammirava la sua forza e il coraggio e la capacità di sacrificio per quello che lui era, non perché fosse il suo... fornitore. Dio, questo lo faceva sembrare sordido. Nessuna meraviglia che disprezzasse quei succhiatori e drogati di sangue che scambiavano questa roba col denaro. Lo trattava come una cosa sacra. O lo aveva fatto.
    Questo Spike... non era sicuro di come lo usasse. Non lo vendeva, questo era sicuro, ma di certo non era nemmeno santificato. Sembrava essere solo un altro strumento nella sua riserva di trucchi.
    L'effetto- Non aveva davvero mai pensato a questo come a un effetto prima- svanì dopo un po', lasciandola solo esausta. La stanchezza sarebbe durata un paio d'ore, lo sapeva. Si chiese quanto alungo avrebbe potuto farlo prima di essere effettivamente dipendente, e cominciare ad avere crisi d'astinenza per il suo morso negli intervalli. Il corpo di Sarah, se la sua storia era un indizio, era propenso alla dipendenza. Buffy, se doveva essere onesta con se stessa, era propensa alla dipendenza dallo stesso Spike. Erano la dopamina e l'adrenalina che le aveva dato, non il veleno, quello da cui era diventata dipendente prima, ma la sensazione non era diversa. Poi la dipendenza era pericolosa in questo tempo, in questa forma, con Spike com'era. Doveva rimanere all'erta, e non poteva se era confusa in qualche modo. Anche la notte precedente aveva fatto dei passi falsi. Non avrebbe dovuto dire che lo amava. Lo avrebbe reso sospettoso. E, comunque, lei non era sicura che fosse vero, al momento. Lei amava il lui futuro, questo era sicuro. Questo Spike... Bhe. Era un killer. Era... sbagliato. Anche amarlo lo sarebbe stato.
    Non che questo avesse fermato la sua dipendenza, prima...
    Una volta che il bisogno di lui svanì, scoprì dei sentirsi violata di nuovo. Sentì di essere stata una colazione a letto. E per il suo quasi disgusto, aveva fatto l'amore con lui senza riflettere, come se lui fosse il suo amato Spike, che era devoto e sacrificava se stesso, e, buon Dio, le mancava. E a cosa era dovuta la sua reazione? Cosa intendeva, cosa gli aveva fatto? Ciò che avevano fatto era così normale.
    Forse era quello. Forse la naturalezza, semplice e ordinaria di ciò, era quello che l'aveva reso così strano per lui. Il fatto che potesse dato per sicuro- non liquidato o trattato senza rispetto, ma che fosse parte della forma naturale della normalità- forse era quello che l'aveva reso così estraneo.
    Quello sguardo nei suoi occhi... L'aveva già visto prima, ma non riusciva a ricordare quando. Non era lussuria o fame. Non era nemmeno amore. Ma lo conosceva...
    non importava. L'aveva lasciata, accusandola di... qualcosa, ma lei non sapeva di cosa. Non sapeva in quale stato sarebbe stato, quando sarebbe tornato. A lei mancava il suo Spike. Si era solo sentita come se fosse stata di nuovo a casa, e ora era scomparso. Le lacrime la irritarono, e le seppellì nel cuscino di Spike. Devi solo superarlo, Cacciatrice disse a se stessa. Puoi farlo. So che puoi.
    Realizzò che l'aveva detto a se stessa con la voce morbida di Spike.
    Tornò a dormire

    ******

    Spike era spaventato.
    Non voleva ammettere con se stesso di essere spaventato, ma era scosso e confuso e aveva bisogno di Drusilla.
    Si avvinghiò a Drusilla, ignorando volutamente la bambola di sangue svenuta e incatenata al letto. Dru. Sua madre, la sua amante-bambina, era tutto per lui. Era la prima donna che aveva baciato, la prima persona che aveva scopato, il primo sangue che aveva assaggiato. Lei l'aveva creato e si era presa cura di lui, e l'aveva consolato quando i suoi piani erano andati a monte. Lei rideva e danzava e appoggiava la testa sul suo grembo, e lo pregava di ammirare i suoi abiti e le sue bambole e i dipinti che creava con il sangue delle sue vittime. Si piegava per lui e urlava per lui e si apriva per lui e lo prendeva in giro. Lei l'aveva incatenato e prosciugato e torturato. Si era sottomessa a lui e aveva pianto per lui e l'aveva implorato di smettere di tormentarla. Avevano diviso vittime e avevano diviso amanti e le loro vite oscure e delittuose. Drusilla era tutto il mondo. Loro avevano fatto tutto.
    E Drusilla non aveva mai fatto questo.
    Lui non aveva nessuna idea di cosa il cucciolo là fuori avesse fatto. Si era svegliato con una piccola vittima calda fra le braccia, aveva bevuto da lei come fosse una tazza mattutina di tè, e poi aveva deciso di far sparire la sua eccitazione del risveglio. Non aveva fatto davvero attenzione a chi diavolo ci fosse al suo fianco. Aveva praticamente dimenticato il suo nome, era solo un corpo caldo su cui poteva muoversi e in cui poteva riversarsi. Poi lei aveva aperto gli occhi, e gli aveva dato un'occhiata mezza addormentata, e lui si era sentito come se fosse stato impalettato. Andò dritto al suo cuore, lo fece a pezzi, e nel momento in cui venne, si sentì vuoto. Non soddisfatto, non completo. Vuoto. Come se qualcosa mancasse. Ma nello stesso momento, fu magnifico, perché lei attenuò il dolore anche se lei stessa lo aveva provocato. Lui avrebbe voluto incatenarla a sé, nella speranza che potesse completarlo. Sentiva che avrebbe potuto farlo, come se possedesse qualcosa che a lui mancava, e non era il suo sangue e non era il suo calore e non era la sua vita, e lui era terrorizzato. Si era sentito, per un breve momento, come se fosse stato vivo, come se lei fosse la vita stessa. Non voleva ucciderla. Voleva lei. Non per nutrirsi, e non per scoparla, ma solo... per starle vicino.
    E, ancora, come diavolo si chiamava? Seppellì la testa fra i capelli di Drusilla e tentò di convincersi che non aveva importanza. Uno stupido cucciolo umano, cosa importava quale fosse il suo nome?Di solito non si preoccupava- Sarah. Era così. Cosa diavolo aveva fatto.
    “ Dru” sussurrò nell'orecchio di Drusilla. Drusilla rotolò via, lontano da lui. “ Dru. Amore... Per favore.” Si odiava per averlo detto. Drusilla era sua. Non avrebbe dovuto pregarla.
    Lei era in uno delle sue fasi più distanti, ovviamente. Drusilla spesso attraversava diverse fasi, dove parti differenti della sua personalità venivano in superficie. Quando aveva molte visioni tendeva a diventare inutile e infantile. Allora aveva bisogno di lui, perché facesse il guardiano, e lui godeva nell'essere necessario. Quando le cose erano tranquille era spesso molto femminile, la perfetta principessa, che danzava e organizzava feste, Ginevra che teneva la mano del suo Lancillotto. ( Questo aveva lasciato Angelus come il re Artù dello scenario, naturalmente, ma Spike tendeva a non pensarci.) Poi era seducente, e deliziosa, e affamata di lui. Allora lui era il suo compagno, il suo uguale, il suo amante. Quelli erano i suoi periodi preferiti.
    Al momento, ovviamente, lei era in uno stato diverso. Al momento, era fredda. Era maligna ed egoista, e si divertiva a ferire Spike in ogni modo possibile. C'erano tre modi per affrontare quell'atteggiamento, e lui sarebbe andato avanti con il primo: ignorarlo. Richiedeva più tempo, ma tendeva a farla cambiare in uno dei suoi altri stati con il minimo delle ripercussioni. Un altro modo era sottomettersi e diventare completamente suo schiavo, ma questo richiedeva un certo tempo, e poteva portare a risultati spiacevoli- Angelus le aveva insegnato la tortura anche troppo bene. Alla fine lei si addolciva, si sentiva davvero dispiaciuta, lo lasciava andare e si buttava giù, crollando fra le sue braccia come una ragazzina inconsolabile. Era un finale abbastanza piacevole, ma arrivarci non era facile. E con la Cacciatrice in città, Spike doveva rimanere in forze. Non avrebbe potuto permettersi il tempo di guarire.
    C'era un altro metodo per affrontarlo, ma era quello che prediligeva meno. Avrebbe potuto farla diventare una vittima. Lo odiava perché lo rendeva come Angelus, e lui odiava esserlo per Drusilla. Alcune volte lei ne aveva bisogno, e non c'era altro modo per rompere il suo guscio duro se non essere una mazza. Tranne che lui la amava, e ogni volta che la colpiva, colpiva se stesso. Lui faceva ciò di cui lei aveva bisogno, ma non era mai stato un grande appassionato di torture. Ci voleva così tanto tempo, ed era così difficile capire se stavi andando da qualche parte. Non era come uccidere o cibarsi o combattere. Tutte queste cose lo nutrivano. La tortura invece lo prosciugava. Le sue urla, preferiva sentirle quando la scopava. Tuttavia, in fondo, lui stava ottenendo qualcosa da ciò. La tortura in se stessa, non era mai stato un motivo di grande eccitazione per lui. L'aveva provata, fatto esperimenti mentre era giovane, ma, davvero, quella era la perversione di Angelus, mentre Spike preferiva l'eccitazione di una battaglia.
    Non voleva dover ricorrere a nessuno di questi due ultimi sistemi per tirare fuori Drusilla dal suo umore. Essere torturato, o torturare, entrambe le cose lo esaurivano. Ma gli occhi di quel cucciolo l'avevano scosso, e, dannazione, aveva bisogno di Dru. Gli occorreva che lo accarezzasse e lo baciasse tutto di nuovo, ricordandogli chi e cosa lui fosse. Lui era un vampiro. Lui era un dio. Aveva tutto ciò di cui aveva bisogno. Non mancava nulla. “” Dru.” le baciò la gola, fece voltare il suo corpo, si inarcò sopra di lei.
    La bambola di sangue aprì gli occhi e lo fissò, risentito. Sike gettò un cuscino sulla testa della cosa e tornò da Drusilla. “ Drusilla” le sussurrò. “ Mio amore.” Gentilmente le morse la gola.
    Dru aprì gli occhi. “ Sono stanca, Spike.”
    “ Ho bisogno di te” le bisbigliò. “ Mio amore. Ti voglio così tanto.” Permettimelo... per favore...! Non poteva davvero costringersi ad implorare. Non con la bambola che ascoltava a quindici centimetri da loro . “ Piccolo Spike” disse Dru. Rotolò via, spingendolo sopra la bambola. “ Ora devo morire.” Gli voltò le spalle.
    Spike si alzò dalla vittima e tornò da lei. “ Io posso farlo” sussurrò. “ La petite mort, tutta per te.” Le baciò la gola, spostò di lato i capelli e baciò la sua schiena fino a raggiungere l'orlo della camicia da notte. Fece scendere il braccio e le carezzò il fondoschiena.
    “Non ora, amore.” Lei gli spinse via il braccio.
    Spike ringhiò. Avrebbe potuto forzarla, ma... avrebbe iniziato il corso di uno degli altri metodi, e lui non voleva essere torturato o torturatore. Voleva solo essere amato. Naturalmente, questo era il punto del tenereun pet. Così, quando Drusilla agiva in questo modo, lui non ne avrebbe risentito. Se non altro, un buon pet era una piacevole distrazione. Ma questo...
    Una bassa risata dietro di lui lo fece voltare, per vedere che il cuscino era caduto dalla faccia della bambola di Dru. “ E tu per cosa stai ridendo?” chiese al bastardo.
    “ Niente” disse la bambola. “ Solo che lei non ti vuole.” Rise di nuovo.
    “ E tu pensi davvero che questo continuerà, non è vero?” disse Spike.
    La bambola scosse le spalle. Spike sapeva quale fosse la sua ambizione. Questo giocattolo davvero pensava che Drusilla l'avrebbe mutato, avrebbe lasciato Spike, e avrebbe fatto di lui il suo nuovo consorte. Pensava realmente che l'umore variabile di Drusilla avesse a che fare con una genuina mancanza di affetto. Non sapeva quanto spesso Drusilla si fosse comportata così. Naturalmente, a Spike non era concesso di dire qualcosa di diverso alla bambola di Dru- ciò tendeva a cambiare il loro comportamento, e a lei piaceva che fossero sottomessi. La carota penzolante dell'eternità come suo nuovo cavaliere oscuro, aveva affascinato molti di loro. Non lo avrebbe rovinato, o lei si sarebbe davvero arrabbiata. Inoltre, c'era ogni genere di cosa che gli era concesso fare loro. Spike stese il braccio e ruppe tre dita della bambola, prima di scendere dal letto.
    La bambola urlò silenziosamente, poi si calmò con un chiaro mugolio. Drusilla rise gentilmente, e rotolò, abbracciando il bastardo- la sua personale borsa dell'acqua calda. Spike strinse la mascella. Avrebbe potuto rompere lentamente le costole della bambola una ad una, ma si era già annoiato di colpirlo. Ucciderlo sarebbe stato divertente, ma era fuori questione per il momento. Non vedeva l'ora che Dru si stancasse di questo qui. Pensò di provare di nuovo a sollecitare la attenzioni di lei, ma ogni rifiuto lo feriva molto, e lui si sentiva così strano e aperto dopo quello che il cucciolo aveva fatto. Questo era il motivo per cui era venuto da Dru. Peccato non fosse riuscito a farglielo capire... ma come, se lui stesso non si capiva? Ed era personale- non avrebbe potuto tirarlo fuori di fronte a quella creatura con cui lei giocava. Considerò se afferrare la creatura, buttarla nell'armadio, e tornare da Drusilla, ma sapeva come sarebbe andata a finire. Urla, scenate, e forse torture da una parte o da un'altra. Ciò non gli avrebbe consentito di sfogarsi, e non sarebbe stato piacevole.
    Uscì dalla camera, l'ira che gli ribolliva nel petto.
    E lì c'era quel piccolo cucciolo carino, rannicchiato nel suo letto. Si era addormentata, abbracciando il suo cuscino. Spike poteva sentire l'odore di lacrime asciutte sulla sua faccia. Oddio, lei aveva pianto e lui se l'era perso...! La delusione gli scoppiò dentro. Naturalmente, avrebbe potuto farla piangere di nuovo. Colpirla. Era bravo in questo. Ma avrebbe cambiato le dinamiche fra di loro, e lui si stava divertendo col suo giocare... a cosa? A che gioco stava giocando, ad ogni modo? Gli rispondeva e lo insultava e lo provocava e aveva impalettato il suo dannato minion. A che gioco stava giocando?
    E cosa gli aveva fatto quella mattina? Era stato un incantesimo, come quello che voleva imbastire con il suo sangue? Una schiavitù ipnotica, come quella in cui Drusilla era tanto brava? Tutto ciò che sapeva era che era sembrato fantastico, magnifico e potente, e aveva fatto male allo stesso tempo. Nono era stato come quella seconda notte, in cui lei gli aveva fatto quel giochetto che nessuno aveva osato fargli da quando... bhe, questo non aveva importanza. Era stato davvero erotico, ma si era trattato solo di organi genitali. Il sesso di quel pomeriggio era stato davvero basico. In circostanze normali, lo avrebbe considerato parecchio noioso. Ma aveva fatto quella... cosa...
    Aveva detto di amarlo. Quella mattina, mentre giaceva sotto di lui, circondandolo, modellandosi a lui, quelle parole... anche se era il morso a parlare, le parole sempre... Spike conosceva il potere delle parole.
    Voleva tenerla ancora. Ciò lo spaventava. No, dannazione, non più questo. Lei era di gran lunga troppo pericolosa. Era un qualche genere di strega o qualcosa. Troppo rischioso. Era meglio finirla in quel momento. Salì sul letto e mise la mano sulla gola martoriata dai morsi di lei, pronto a chiuderla, con un solo schiocco del suo collo.
    Lei mugolò nel sonno, e lui si ritrovò, invece, ad accarezzarle la clavicola. La sua mano scivolò su e giù per la spalla di lei, lungo il suo braccio, le sollevò la mano per esaminarne le dita sottili... una brutta pelle, ossuta, non sembrava che avesse mai mangiato in maniera adeguata. Capelli castano-topo, dritti come spaghetti, arruffati nel sonno. Non era nemmeno tanto carina, dannazione.
    Ed era bellissima.
    Dannato inferno. Non c'era modo che tornasse a dormire, ora. Si alzò e accese la televisione, poi si avvolse nelle lenzuola e tirò la ragazza a metà sul suo grembo. “ Mmm... Spike” sussurrò lei. Il suono del suo nome lo fece sussultare.
    Dannazione. Sapeva di poterla uccidere. Ore. Prima che le cose diventassero complicate...
    Ma lei era incredibilmente calda... Hey, programmazione diurna. Divertimento per i non morti e i non lavoratori.



    TBC
     
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  11. Redan
     
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    Molto bello questo capitolo!
    Spike è così fragile e desideroso di amore e lei lo ama, quindi lui si ritrova disarmato e confuso. Davvero bello!
    Mi è piaciuto molto anche l'approfondimento della relazione con Drusilla. In effetti ha molto più senso il loro rapporto se si condidera questa del rifiuto come solo una fase.
     
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  12. elijem
     
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    Quando si parla del fatto che drusilla sia stata la prima per tutto di Spike, mi viene in mente l'altra meravigliosa ff: FTTP. Quanti ricordi :wub:
    Mi piace soprattutto la dichiarazione finale di Spike , dove pensa che nonostante sia una anonima ragazza per lui è bellissima :wub:
    Be questo è quello che succede quando qualcuno ti entra nell'anima, anche se l'anima non ce l'hai.
    Non vedo l'ora di leggere il seguito, grazie come sempre a chi traduce.
     
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  13. Redan
     
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    CITAZIONE (elijem @ 17/11/2018, 10:26) 
    Mi piace soprattutto la dichiarazione finale di Spike , dove pensa che nonostante sia una anonima ragazza per lui è bellissima :wub:

    Concordo! anche a me è piaciuta tanto!!
     
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  14. kasumi
     
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    Capitolo 11

    traduce Angela

    Nota dell'autore: avvertimento per immagini descrittive molto forti.


    Spike: “ Cacciatrice? Vieni, micetta. Ho trovato uno dei tuoi amici prima. Li prosciugherò tutti! Userò le loro ossa per spaccarti la testa. La scena ti è chiara o devo ripetermi?”
    School Hard


    Buffy si svegliò avvinghiata al lato di Spike. Aprì gli occhi, che furono attirati dalla TV. “ E' Dark Shadows?”
    Spike guardò verso di lei. “ Lo conosci?”
    “ Pensavo fosse stato cancellato nel '71.”
    “ Lo stanno replicando sul quarto canale. Lo hai visto da bambina?”
    “ No, ce l'hai tu in DVD.”
    “ Cosa?”
    Buffy scosse la testa e si mise a sedere. “ No, è... solo qui, alla TV” disse. Fortunatamente, sapeva che quello che aveva detto non aveva alcun senso in quel tempo. “ Cosa sta facendo Barnabas?”
    “ Implorando suo padre di ucciderlo. Perdente. Tutta quella merda tormentata.” Ridacchiò. “ Stai tranquilla. E' quasi finito.”
    Lo Spike di Buffy trovava ancora che Dark Shadows fosse divertente, e aveva avuto lui stesso momenti tormentati. Era uno degli show televisivi più irresistibilmente stupidi che Buffy avesse mai visto nel suo tempo. Non aveva avuto la pazienza di sorbirsi tutte le centinaia di ore dei DVD della serie, ma ne aveva visti dei pezzetti, la maggior parte mezza addormentata. Creavano un bel rumore di sottofondo. Buffy si accoccolò contro la spalla di questo Spike, ancora stanca. Si chiedeva quanto sangue avesse perso negli ultimi tre giorni, e se- o meglio quando- i segni dell'anemia avrebbero cominciato a manifestarsi. Certamente si sentiva molto stanca. Ma era carino accoccolarsi contro Spike mentre lui guardava una delle sue soap-opera melodrammatiche e paranormali. Sembrava quasi una cosa normale.
    Smise presto di sembrare normale. Spike la accarezzò in modo distratto mentre guardava le stranezze del tormentato vampiro Barnabas Collins e lui e la sua finta famiglia si aggiravano per il loro set di cartone. Dopo un po' di tempo Spike prese la sua mano. “ Ow!”
    “ Shhh!” Le aveva morsicato la mano fra l'indice e il pollice. Lo succhiò distrattamente, togliendo il dolore, ma senza tentare di drogarla. Continuò per un po', senza attenzione. Aveva posato la sua mano, carezzando le dita, e bevve ancora da lei. Buffy capì che era diventata solo un contenitore di pop-corn. Dio, i vampiri malvagi erano strani.
    Rimase sdraiata lì, lasciando che lui facesse uno spuntino con il rivolo dalla sua mano, cercando davvero di non sentirsi risentita. Aveva firmato esattamente per questo, sperando ( di avere) sangue per sangue, ma il suo Spike futuro prestava molta più attenzione a quello che faceva quando si nutriva. Era la sua semplice noncuranza che le dava problemi. Come se la sua vita non meritasse la piena attenzione di lui. Ciò non si accordava con lo Spike che lei conosceva. Si chiedeva cosa gli fosse successo per fargli rispettare così tanto il sangue in futuro. Sapeva che in linea di massima era stata lei stessa- il suo Spike la amava, e il suo sangue e la sua vita contavano. Ma c'era di più di quello. Si chiedeva se fosse stato il chip. La prospettiva che qualcuno ti tolga la possibilità di bere sangue vivente avrebbe potuto rendere l'intera cosa più importante. Ma lei aveva la sensazione che fosse ancora più di questo.

    Quando lo show fu terminato, lui diede un colpetto a Buffy con il gomito. “ Spegni” disse.

    Così era passata da colazione a letto, a cucciolo da coccolare, a ciotola di pop- corn, a telecomando. Buffy sospirò mentre faceva quello che le era stato ordinato. Questo era il motivo per cui era così poco attento alla sua vita. In primo luogo, lei era a malapena viva per lui. “ Cos'è quella faccia?”

    “Niente” disse Buffy. Le era sembrato di stare andando da qualche parte con lui. Adesso temeva che lui si tesse già annoiando di lei. Tranne... perché era corso via prima? E se era scappato... perché era tornato indietro?

    “ Vieni qui.”

    Buffy salì di nuovo sul letto con lui, e lui la prese fra le braccia. La tenne vicina, ma non c'era sentimento in ciò. Sembrava stesse facendo un esperimento. Dopo un po' si allontanò e le alzò la testa perché lo guardasse. I suoi vuoti occhi blu la ispezionarono.

    “ Cosa?” disse lei dopo un po'?

    “ Cosa hai fatto, prima?”

    “ Non so cosa vuoi dire.”

    “ Dimmelo e basta, non mi arrabbierò. Ho solo bisogno di sapere cosa fosse.”

    “ Spike, davvero non so di cosa stai parlando.” nonostante quello che aveva detto, lui sembrava irritato. “ Questo è... il motivo per cui sei scappato?”

    “ Non sono scappato” ringhiò.

    “ Spike... quello che ho fatto.. è solo stare qui. E' tutto quello che ho fatto.”

    Lui sembrò frustrato, e la lasciò andare. Un sospiro drammatico scorse lungo la spalla di lei. Poi lui scosse le spalle e spinse via le coperte. “ Vuoi una pizza?” chiese in tono assente, quando fu in piedi.

    Buffy era affamata, e stava per dire un sentito sì, quando si fermò. La ragazza al club. La bambina che Dru aveva ucciso. Il fattorino. La morte stava cominciando ad accumularsi intorno a lei. Per quanto tempo avrebbe potuto fare questo e non venirne contaminata lei stessa? No. Lei aveva finito. Non poteva fermare lui, ma non poteva sopportarlo oltre, almeno non senza un'opposizione di qualche genere. “ Penso che preferirei morire di fame” disse tranquillamente.

    “ E questo cos'è?”

    “ Se significa un altro fattorino morto” disse, e si costrinse a incontrare i suoi occhi “ preferisco morire di fame.”

    Spike la fissò per un momento e poi scosse le spalle. “ Fai come vuoi” disse. “ Muori di fame.”

    La testa di Buffy si abbassò. L'intera sconfitta sarebbe stata più dura del previsto. La notte prima- o quella mattina, in realtà- aveva pensato che stava per raggiungerlo. Adesso lui sembrava più distante che mai. Si infilò i jeans. “ Alzati, metti via il letto.”
    Buffy prima tirò fuori la mano. “ Ahm.. potresti?” La manetta era ancora chiusa.
    Il viso di Spike si rannuvolò. “ Smettila di darmi ordini!” Buffy fu colta di sorpresa. Fu un completo cambio di rotta rispetto al noncurante rifiuto di poco prima. “ Io sono il capo qui. Stai dannatamente zitta!”

    Buffy non ebbe nemmeno il tempo di scusarsi prima che Spike la tirasse via dal letto. La afferrò e la gettò rudemente nell'armadio. Afferrò la manetta e la agganciò al pomello, quindi richiuse la porta.

    Buffy non poteva nemmeno raggiungere il cavo della luce. Rimase seduta sul pavimento, al buio, nuda e confusa. Cosa aveva fatto? Non aveva alcun senso. Il secondo prima si stavano coccolando e stavano chiacchierando di programmi pomeridiani e pizza, e il secondo dopo...

    Dannato bastardo.

    La sua confusione ed irritazione ebbero solo il tempo di ribollire, prima che la porta si aprisse di nuovo, e Spike le liberasse il polso. Non poteva essere rimasta lì più di dieci minuti. “ Spike.”

    “ Silenzio.” Era un mormorio questa volta. La sollevò come una novella sposa e la riportò al divano. L'aveva richiuso e la fece sedere con gentilezza. Cercò in basso e le fece scivolare la sua maglietta- la maglia di lui- sulla testa. La maglia di Spike era così grande sul corpo di Sarah che le arrivava a metà coscia, e lei non si era mai sentita così vulnerabile. Lui le toccò il viso e le carezzò le labbra con il pollice. Lei non riusciva a leggere l'espressione nei suoi occhi. Era davvero non- umana. Qualunque cosa fosse, lui non l'aveva liberata perché si sentiva colpevole. Era assolutamente un'altra cosa.

    Il suo tocco era tenero. Le accarezzò i capelli, fece correre le dita sopra il suo orecchio, lungo la sua gola segnata dai morsi, e scosse piano la testa. “ Non capisco” disse a sé stesso.

    Lei non osò dire nulla dopo ( quanto accaduto) prima.

    Dopo un momento, lui si sedette. “ Vai. Usa il bagno. Fai una doccia.”
    Buffy deglutì e annuì. Si ripulì e fece una lunga, lunga bevuta dal rubinetto del bagno, nell’eventualità che il suo umore imprevedibile continuasse. Quando uscì, Drusilla aveva le braccia intorno a Spike, e oscillava avanti e indietro al ritmo di una musica inesistente. “ East Side, penso” stava dicendo Spike. Gli occhi di Drusilla caddero su Buffy, e Buffy fece un passo indietro.

    “ Il tuo cucciolo pare domato” disse Drusilla.

    “ Non ancora” disse Spike.

    “ Posso aiutare?”

    Buffy ebbe paura.

    “ Hai i tuoi giocattoli per divertirti” disse Spike, più scherzando che altro.

    “ E’ più divertente giocare con le bambole insieme” disse Drusilla. “ Possiamo farlo, più tardi?”

    “ Ma certo, dolcezza mia” disse lui, e la baciò. Fece un passo indietro, tenendole ancora le mani. “ Non appena io e i ragazzi saremo tornati.”
    “ Pensi che la prenderai, questa notte?”
    Spike scosse le spalle. “ Lei è una difficile” disse con un ghigno. “ Ma sono del tutto guarito, e desideroso di una bella uccisione.”
    Drusilla rise. “ La ucciderai per me?”

    “ Ma certo, mia dea oscura” disse Spike. “ Mi deve del sangue, ora.” (ndKasumi: nel senso che Nikki l'ha ferito la volta prima e l'ha fatto sanguinare. Ora lui avanza da lei lo stesso tipo di ferita)
    Buffy sapeva che stavano parlando di Nikki. Si chiese quante conversazioni simili i due avessero condiviso su di lei, il primo anno in cui aveva conosciuto Spike.
    “ E quando è morta?”

    “ Sarò il miglior cavaliere da queste parti, baby” disse Spike, e la spinse gioiosamente in mezzo alla stanza, poi la attirò di nuovo indietro in un abbraccio. “ Stenderò la sua pelle ai tuoi piedi.”
    Buffy si sentì male.

    “ Lasciami solo mettere a posto il cucciolo, dolcezza” disse Spike, e baciò le dita di Dru. Buffy andò nell’armadio senza che le venisse detto. Spike la fece sedere e le mise il collare.

    “ Me ne starò qui” disse Buffy.

    “ Così impaletterai altri scagnozzi?” le disse con affetto.
    “ Loro hanno attaccato me” sottolineò Buffy.
    Spike le baciò la fronte con un ghigno divertito. Sembrava di un umore molto migliore, adesso che Drusilla lo stava trattando gentilmente. “ Chiuderò a chiave il nostro covo” disse, come se stesse promettendo a un bambino di controllare i mostri sotto il letto. Quindi se ne andò. Ritirandosi nella camera di Drusilla.
    “ Sto pensando di portare fuori la mia bambola nel suo passeggino” disse Drusilla.
    Spike uscì dalla sua camera dopo un attimo, con qualcosa di jeans in mano. “ Fai come vuoi” disse. “ Ma non sembra che lui andrà da qualche parte. E tu dovresti mettere una benda sulla sua gamba, amore. O ucciderlo velocemente. Sta macchiando tutto il tuo bel pizzo.”
    Buffy non voleva sapere cosa Drusilla avesse fatto al ragazzo. Non avrebbe mai voluto sentirsi dispiaciuta per un sadico pedofilo.
    “ Va bene” disse Drusilla, con aria delusa.
    Spike gettò i jeans a Buffy, poi fece alzare Drusilla, sollevandola come se fossero in una sala da ballo. “ Tornerò presto, mia amata.”
    “ Grazie” disse Drusilla. “ Mio splendido guerriero.” Piegò la testa per baciarlo, i piedi ancora penzolanti. Fu ( un bacio) caldo, appassionato, sfrenato. Buffy pensò che fossero sul punto di trovare un muro confortevole. Guardò in basso. Spike stava interpretando il giovane romantico per la sua amata, danzando e baciandola ed offrendole un assassinio. E aveva dato al suo cucciolo Buffy un paio di suoi jeans, perché non passasse tutta la notte mezza nuda. Il piccolo gesto le fece venire voglia di rompergli lo sterno. Se doveva avere scintille di casuale umanità, perché erano così penosamente piccole? Non la facevano sentire grata. Le odiava.
    I due vampiri, finalmente, terminarono di baciarsi e Spike uscì. Buffy poteva raggiungere la porta dell’armadio. Si chiedeva se avrebbe osato chiuderla. Se il movimento avrebbe attirato l’attenzione di Drusilla, o se il vederla sarebbe stato peggio.
    Drusilla andò nella cucinetta e tirò fuori dal frigo gli ultimi avanzi di cibo cinese. In qualche modo lo spinse tutto nella ciotola per cani, poi Buffy sentì un tintinnio, quando lei prese il piatto di eggrolls. Buffy si apettava che lei andasse nella sua camera – aveva intenzione di chiudere la porta dell’armadio non appena la vampira avesse voltato la schiena. Ma Drusilla si fermò al suo armadio. “ Ora di nutrire i bambini” disse con tranquillità.
    Buffy maledisse ancora una volta la forma vile di Sarah, quando il suo corpo tremò in modo istintivo. Drusilla non era solo un vampiro. Buffy conosceva i semplici vampiri. Drusilla era trascendentale. Lei era strana e quasi miracolosa, i suoi occhi potevano vedere attraverso qualsiasi cosa. Rimase in piedi davanti a lei e fissò lo sguardo verso Buffy. La semplice aria sembrava spezzata intorno a Drusilla. Si chiese cosa avrebbe detto Tara della sua aura. Caduta davanti a lei in un semplice corpo umano, Buffy pensò che alla fine capiva esattamente cosa c’era in lei che aveva sedotto Spike per farlo diventare un vampiro, e che aveva sedotto Angel fino a far diventare lei un vampiro. Il viso puro in contrasto con il rude accento cockney formavano un contrasto come la luce nell’oscurità, perfetto di per sé. Era alta e graziosa ed elegante in un modo che sembrava affilato, come un ago. Era spietata, oscura e seducente come una creatura delle tenebre. Come essere umano puro e casto, doveva essere stata altrettanto affascinante.
    Ora, Buffy sapeva che Drusilla avrebbe potuto ucciderla con il movimento di un solo dito, e avrebbe potuto non accorgersi nemmeno di averlo fatto.
    “ Povero Spike” disse Drusilla, inginocchiandosi per fissare Buffy- vedendo attraverso di lei. “ Lui non vede quanto sta rimanendo sconvolto. Il passato, il futuro e il presente, tutti insieme. Regalo carino, la tua presenza.” Buffy si chiese quanto lei sapesse, nella sua pazzia. Accarezzò la testa di Buffy. Le sue dita fredde le fecero venire la pelle d’oca, e il fiato le si mozzò in gola. “ Bravo cagnolino” disse Drusilla. “ Avevo un cagnolino, una volta” i suoi occhi erano distanti. “ Anche lui era un regalo di compleanno. Lo chiamammo Biscuits. Lo trovai inchiodato alla mia porta.” I suoi occhi erano davvero molto distanti in quel momento, e Buffy temeva di cadere con lei in quel ricordo. “ La mia nipotina era nel suo stomaco. Aveva tre mesi. Lui lo aveva squartato; e io ne ho visto i pezzi. Piccole mani. Piccole dita. Piccoli pollici carini nella sue viscere.” Rise ed canticchiò, come se qualcuno le avesse offerto un dolcetto. “Bravo, bravo cagnolino.”
    Buffy si sentì nauseata, le si era formato un grumo freddo nel petto. Dio, sperava di continuare ad ignorare i dettagli di quello che Angel le aveva fatto. Buffy era felice di aver avuto solo sua madre e i suoi amici esperti di vampiri di cui preoccuparsi quando Angel aveva deciso di torturarla. Drusilla era malvagia, ma… Buon Dio, avere quello nella propria testa! E il ricordo di quell’orrore essendo quello di un essere umano, una ragazza innocente che aveva amato quella creatura, quella bambina; quel momento doveva essere stato…
    Buffy non poté fare a meno di immaginare le sue urla.

    Dru se ne andò, lasciando il piatto con gli eggroll per lei. Buffy li fissò con orrore. Non c’era modo che potesse mangiare dopo questo. Peccato, perché si era sentita affamata un attimo prima. Ebbe un conato di vomito, ma non aveva nulla nello stomaco. Spinse il piatto nell’angolo più lontano dell’armadio e cercò di pensare a qualunque altra cosa che non fosse l’immagine che Drusilla le aveva dipinto nella mente.

    Buffy indossò i jeans strappati. Erano troppo grandi, ma ripiegò gli orli. La sua gonna di pelle era sul pavimento vicino al sofà, ma lei non poteva raggiungerla, e comunque si sentiva più sicura con i jeans.
    Rimase lì per ore. Una parte di lei si chiese se Spike stesse uccidendo Nikki proprio in quel momento. Dopo un po’ di tempo, l’orrore della terribile storia di Drusilla svanì, e Buffy si costrinse a mangiare gli eggrolls stantii. Non era sicura di quando Spike si sarebbe disturbato a nutrirla di nuovo.


    TBC
     
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  15. Redan
     
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    Mamma mia che scena, questa raccontata da Drusilla. Ci credo che è diventata pazza.
    Per il resto il rapporto tra Spike e "Buffy" è molto confuso e altalenante. Spike non capisce cosa gli sta succedendo e la cosa si ripercuote sul suo comportamento.
     
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89 replies since 5/3/2017, 16:05   1475 views
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