PET di Sigyn

(viaggio nel tempo nel periodo punk e cattivo di Spike)

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  1. kasumi
     
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    Vi avviso che il primo capitolo è molto romantico, in contrasto con il resto della storia.
    Questa storia, come già anticipato e spiegato dettagliatamente nelle note, è molto dark e parla abbondantemente di violenza e altri temi controversi. Preciso questo, per chi si aspetta una storia tosta e può venire confuso da un inizio un po' melenso, e per chi vuole qualcosa di dolce e romantico, ma che lo troverà solo in questo capitolo.


    Pet by Sigyn



    Traduce: Kasumi
    link alla storia originale
    http://dark-solace.org/elysian/viewstory.php?sid=4398
    Rating: Adult Only
    Genere: Viaggio nel tempo, Drammatico, Angst, Romantico
    Ambientazione: Post-Series / New York alla fine degli anni '70
    Completà: sì. Lunghezza totale: 30 capitoli. Circa 125.000 parole.
    Pubblicata su Elysian Fields a settembre 2015

    Pet_by_Sigyn

    Trama: Spike e Buffy hanno vissuto felicemente insieme per quello che sembra un'eternità, ma il fato ha uno strano senso dell'umorismo. Buffy si ritrova intrappolata nel corpo sbagliato, nel tempo sbagliato, e per venirne fuori ha bisogno dell'aiuto di uno Spike puramente malvagio. Ora deve tentare di ricostruire la loro fiducia daccapo, ma la loro dinamica non è più quella di Cacciatrice e uomo che si è riscattato, ma quella di vampiro... e vittima.

    ATTENZIONE: QUESTA STORIA TRATTA DEI TEMI FORTI E CONTROVERSI. LEGGETE ATTENTAMENTE LA NOTA DELL'AUTRICE PRIMA DI INIZIARE A LEGGERE.

    Nota dell'autrice:
    Questa storia è più dark di quello che i miei lettori spuffy sono abituati a leggere. In alcuni punti è molto cruda, e ha a che fare con dei temi molto adulti e controversi. Qualunque storia che parli di consenso come tema principale dovrebbe trattarne i lati più oscuri. Se siete particolarmente sensibili al tema, allora vi prego di ritenervi dovutamente avvisati, e di non incolparmi per avervi fatto cadere alla mercé di questa storia. Per piacere leggete gli avvertimenti sui contenuti. Come da consiglio della mia beta, vi darò ulteriori avvertimenti prima dei capitoli più tosti.

    Il fantastico banner è di Ash, and Wonder and Ashes. La storia è stata betata eccellentemente da Spuffy Luvr (adesso conosciuta con il nick-name di Baphrosia).
    Avvertimento secondario: Questa storia è diversa da quello che scrivo di solito. E' molto dark ed esplora dettagliatamente la natura del male e del consenso, prendendo in considerazione il concetto di scelta in tutte le cose. Per essere onesti, ha una buona dose di sesso e blood play e attraversa una trama un po' inquietante. Quindi, giusto avvertimento. Alcune parti sono molto dark, e Spike è malvagio in molti capitoli, in modo puro e senza controllo. Se vi aspettate uno spuffy domestico e felice, questa è la storia sbagliata (a parte per il primo capitolo).

    Avvertimenti sui temi trattati: violenza sessuale, Blood Play, morte di alcuni personaggi, abuso di bambini (NdTraduttrice: questo è solo accennato), abuso di droghe, situazioni sessuali un po' particolari, violenza e tortura.

    Nota della traduttrice sui warnings
    Non prendete troppa paura per questi avvertimenti... L'autrice li mette per correttezza e per prepararvi ad una lettura un po' tosta, ma il suo scopo non è quello di immergervi in un incubo di violenza gratuita. Mi è capitato di leggere fictions un po' sadiche in cui capitava di tutto (stupri e violenze varie...) ai personaggi, al fine di creare delle situazioni in cui Buffy o Spike provassero pena per l'altro e i due personaggi si avvicinassero per questo motivo. Ecco, non si tratta di questo! C'è violenza e horror, sì, ma c'è anche un attento studio dei personaggi, c'è una trama valida, c'è Nikki Wood e c'è molto altro... Insomma, nulla togliendo agli amanti di quel genere, voglio solo dire che qui la violenza non è fine a sé stessa.
    L'autrice vuole mostrare come anche in quella situazione, al massimo della loro malvagità, anche Spike e Drusilla avessero un lato umano. (Più Spike che Drusilla, naturalmente. Drusilla è più svitata e malvagia che mai! XD) Quindi sì, Buffy rischia la vita ogni giorno e assiste parzialmente alla vita piena di sesso e violenza che conducevano Spike e Drusilla all'epoca (sono vampiri cattivi ed assassini, che vi aspettate?), tuttavia, per resistere in quella situazione si aggrappa all'amore che prova per il suo Spike e c'è questa immagine bellissima di lei che cerca di mostrargli che la vita non è fatta solo della violenza e della malvagità che lui vive giornalmente.
    Insomma, la storia mi ha commosso molto e mi ha tenuto col fiato in sospeso ad ogni capitolo. Ammiro molto l'autrice per il coraggio che ha avuto a scrivere di questi temi controversi.
    Detto questo, procedo a pubblicare qualche capitolo. Fatemi sapere che cosa ne pensate! Se la storia non vi piace o vi sembra troppo tosta, niente paura :) posso cercarne altre da tradurre.
    Buona lettura!


    Capitolo 1


    PRESIDE WOOD: Bel cappotto. Dove l'hai preso?
    SPIKE: New York.

    Get It Done
    (NdT: puntata 7x15, “Indietro nel tempo” in italiano)


    New York.
    Una corrente infinita di macchine in movimento, camion sfreccianti, folla movimentata, piccioni che agitavano le ali. Metropolitane ruggenti, sirene spiegate, clacson di automobili, grida e musica. Smog e spazzatura e corpi sudati, caffè e pizza e audaci venditori ambulanti. Sporco e sudiciume e sabbia e immondizia, bottiglie rotte, marciapiedi rotti, persone spezzate.
    Spike non ci veniva da anni, ma se la ricordava. Non poteva di certo dimenticare, non importa quanto ci avesse provato.
    Buffy era stanca, ma la città la incuriosiva. "Sono molto più alti di Los Angeles."
    "Che cosa?"
    "Gli edifici."
    Si trovavano in un taxi, partito dalla Stazione Centrale. Buffy aveva detto al tassista il nome di un albergo che una delle ragazze le aveva consigliato, ma Spike era ancora incerto. "Vogliamo davvero un albergo, amore?" Guardò fuori le luci scintillanti della notte di New York. "Voglio dire, sono costosi, e non sappiamo se quel demone Consacrato è ancora in movimento. Abbiamo bisogno del manoscritto per tracciarlo, e se questo Crowley ci chiede dei soldi per averlo?"
    “E' un Osservatore. O almeno, lo era. Non chiederà ad una Cacciatrice del denaro in cambio di informazioni che ha bisogno per cacciare un demone.”
    “Il Consacrato. Un demone incredibilmente raro, che infesta le chiese, mangia solo i timorati di Dio, e può essere tracciato solamente da un vampiro,” disse Spike. “A me, sembra un insieme molto prezioso di informazioni.”
    “Non ci chiederà dei soldi. Non ci avrebbe chiamato altrimenti.”
    “Non ha chiamato noi. Ha chiamato te.” Spike tornò a guardare fuori dal finestrino. “Forse avremo dovuto chiamare Angel.”
    Buffy alzò i sopraccigli, sorpresa. Angel non lavorava molto con loro e... beh, era Angel. “Stai scherzando, vero?”
    “No.”
    “Spike, che cosa c'è?”
    Spike continuava a fissare la città. “E' Crowley.”
    “E?”
    Spike la guardò finalmente. “Bernard Crowley potrebbe avere qualche problema a fidarsi di me.”
    “E io dico di nuovo,” disse Buffy, “che era un Osservatore. Sa quello che fa. Possiamo permetterci un buon hotel, Spike.”
    “Suppongo di sì,” disse Spike. “Ma potrebbe essere più semplice accettare l'invito di Tori.” Tori era un membro dell'armata di Cacciatrici di Buffy, che era cresciuta a New York, e aveva offerto a Spike e Buffy di dormire nella stanza in più che sua madre teneva nel seminterrato.
    “E forse domani lo faremo,” disse Buffy. “Nel frattempo, voglio un hotel per questa notte.”
    Spike scosse la testa. “Gli Hotel mi infastidiscono. Hanno quel maledetto check-out a mezzogiorno. Dobbiamo pagare per due notti solo per avere un po' di riposo decente per un giorno. La mamma di Tori sa che sono un vamp- uno che dorme di giorno,” si fermò in tempo, lanciando un'occhiata all'autista del taxi, il quale non stava dando loro la minima attenzione. “Sarebbe meglio restare nel giro, tenersi in contatto con le altre Cacciatrici.”
    “Perché non vuoi restare da solo con me?” Chiese Buffy.
    “Non è questo. E' solo che mi piace restare in contatto con le ragazze. Possono essere divertenti,” disse Spike, che non voleva affatto restare da solo. Una casa scoppiettante di Cacciatrici avrebbe assicurato una serata passata a giocare a carte e a chiacchierare, prima e dopo la visita a Crowley. Ma Buffy lo guardò in modo significativo. “Cosa c'è?”
    “Hai perso il conto durante la nostra gita, non è vero?”
    “Che vuoi dire?” Chiese Spike.
    Buffy gli sorrise da sotto le ciglia abbassate in modo ammiccante. “E' il quattordicesimo giorno.”
    Spike la guardò perplesso, poi il significato di ciò attraversò il suo viso. Molto meglio quello che le carte. “Giusto. Hotel. Senza dubbio un hotel. E con delle pareti maledettamente buone.”

    ***

    Una delle cose più strane dell'essere la compagna a tutti gli effetti di un vampiro, era stata l'integrazione da parte di quelli che Spike chiamava blood games (NdT: giochi col sangue) nella loro routine della camera da letto. Un po' di nutrimento, un piccolo morso accennato. Era pericoloso, ma era inebriante, ed era difficile fermarsi una volta che avevano cominciato.
    La prima volta che l'avevano fatto, non era stato molto controllato. Lui era stato attento a non prendere troppo sangue, ma la logistica dell'atto non era stata studiata. Non era stata una notte di quel tipo. Un bisogno profondo era nato istintivamente in Buffy alla vigilia di una battaglia, una specie di istinto di Cacciatrice di rafforzare il suo miglior guerriero, un po' come era successo con Angel anni prima, quando era stato avvelenato. Buffy e Spike. Cacciatrice e vampiro dalla stessa parte, e nello stesso letto. Era stato un legame di fiducia tra loro, da entrambe le parti, una condivisione di forza, e si era rivelato molto vantaggioso in quella situazione. Le circostanze in cui era avvenuto erano state molto speciali. Tuttavia, il problema era che era una cosa molto hot.
    E fu solo quando stabilirono una relazione regolare a lungo termine che includesse queste cose, che divenne velocemente chiaro che dovevano darsi delle linee di guida.
    Le regole erano importanti sotto molti aspetti. La ragione più importante, era perché Buffy amava la cosa. Non sarebbe stato un problema, se fosse stato qualcosa che a lei non importava. Spike l'amava troppo per chiederle qualcosa che a lei non piaceva. Sarebbe stato perfettamente contento anche senza di questo, accontentandosi di far andare via con un bacio qualunque graffio o taglio che lei si sarebbe fatta espletando il suo dovere di Cacciatrice.
    Se a lei fosse andato semplicemente bene, senza che questo cambiasse tanto le cose, avrebbero potuto farlo una o due volte l'anno per qualche occasione speciale, e il resto del tempo non ci avrebbero nemmeno pensato. Ma lei lo amava. Lo voleva. Rimpiangeva di non averlo fatto, quando non poteva averlo. Godeva della fame di lui, della sua vicinanza, dell'amore e della fiducia che esprimeva, e sì, anche del dolore che ne derivava. Per non parlare dell'effetto del veleno presente nella saliva dei vampiri, che era un anestetico naturale con cui erano stati premurosamente dotati durante la loro evoluzione demoniaca (*). Calmava la sua mente, rafforzava il legame tra loro, le permetteva di giocare in modo sicuro con il pericolo che tutte le Cacciatrici desideravano, senza rischiare la propria vita, ed aveva una forte carica erotica.
    Era pericoloso, e Spike l'aveva avvisata esattamente di quanto pericoloso potesse essere. Non era preoccupato per sé, non era un novellino e non aveva problemi a controllarsi. Sapeva quanto sangue prendere da lei in modo sicuro. Ma il problema non era solamente nel sapere di non prendere troppo. Le persone dipendenti dai morsi dei vampiri morivano spesso giovani. E Buffy aveva già dimostrato di essere incline alla dipendenza quando si trattava di Spike, quindi l'appetito di lei per l'appetito di lui, non era qualcosa in cui potevano indulgere quando volevano, senza pensarci troppo. Oltre a questo, c'era il rischio di anemia, delle cicatrici, e della sua salute generale. Era fortunata ad essere una Cacciatrice, il che significava che aveva una capacità di guarigione veloce e una super-immunità. Quindi se non indulgevano troppo in questi giochi, gli effetti della dipendenza non avrebbero mai dovuto manifestarsi – stessa cosa per cui un bevitore occasionale non è un alcolizzato. Così avevano fatto un po' di ricerca e avevano deciso delle regole di base.
    Evitare l'alcol, aggiungere ferro e proteine nella dieta per aiutare la pelle a rigenerarsi e non abbassare troppo il numero delle piastrine, bere molto per mantenere un alto livello di fluidi nel corpo, erano piccoli prezzi da pagare per la sua sicurezza. E ironicamente, trattare il morso con l'acqua ossigenata aiutava a prevenire le cicatrici, il che faceva sembrare i capelli di Spike proprio a proposito.
    Fecero anche delle ricerche su quanto spesso fosse sano indugiare in questi giochi, e arrivarono alla conclusione che il periodo di otto settimane di attesa fissato dalla Croce Rossa per le donazioni di sangue era un po' troppo conservatore, soprattutto per una Cacciatrice. Spike non prendeva mai più di mezzo litro alla volta e inoltre Buffy guariva più rapidamente di un normale essere umano, perciò anche il suo sangue si sarebbe rinnovato più velocemente, fintanto che assumeva tante vitamine nella dieta.
    Questo, tenendo conto anche del suo periodo mestruale, aveva dato un ovvio ritmo mensile, e Spike aveva confessato che il gusto del suo sangue tendeva ad essere un po' più dolce e un po' più speziato e profumava anche meglio quando il suo livello ormonale era alto. Questo significava il quattordicesimo giorno, giusto a metà del ciclo. Divenne una appuntamento fisso tra di loro, e le poche volte che l'avevano saltato, a causa di battaglie importanti o varie circostanze, era mancato ad entrambi.
    Era una cosa preziosa. Una volta al mese, dodici volte l'anno, il loro legame veniva rinnovato, la loro fiducia dimostrata, il loro sangue ed i loro corpi si univano assieme alle loro vite e alle loro anime. Era una cosa che non facevano di fretta o con leggerezza. Era sacra, e si concedevano la privacy ed il tempo necessario per assaporare l'un l'altro.
    Non era qualcosa che poteva essere fatto in silenzio nella stanza degli ospiti nel seminterrato di qualcun altro.

    ***

    Si stabilirono nella loro stanza d'hotel, il cartello “Non disturbare” saldamente alla porta, e la catena tirata per buona misura. “Te ne eri dimenticato," disse Buffy. "Non posso credere che te ne eri dimenticato. Di solito tieni il conteggio meglio di me."
    "Non tengo nessun conteggio", disse Spike. "Presto solo attenzione." Si avvicinò e le toccò la gola. "Hai un odore diverso. Profumi sempre di buono, ma il quattordicesimo giorno, il tuo odore è delizioso."
    "Sai, questa cosa dell'annusare è troppo strana," disse Buffy.
    "Ehi, anche gli uomini normali possono sentire questa cosa nelle donne", disse Spike. "Basta che chiedi in giro."
    "Veramente?"
    "Si. Improvvisamente, una ragazza che vedono tutti i giorni, gli fa tutto un altro effetto, per così dire. Non sempre sanno il perché, ma succede."
    "Oh," disse Buffy. Allungò la mano per cogliere un'altra fragola. Avevano ordinato il servizio in camera prima di specificare che non volevano essere disturbati, e Buffy era impegnata con il piatto con la frutta che avevano per dessert. "Allora perché non l'hai notato?"
    Spike si strinse nelle spalle. "New York è una fonte di distrazione."
    "Non hai vissuto qui per un po'?"
    "Sì, negli anni settanta. Nel periodo punk."
    "Lo era."
    "Ad ogni modo, è rumorosa e affollata, e ci sono un sacco di odori. Non ho avuto l'occasione per apprezzarti a dovere." Spike si alzò e si sedette vicino ai suoi piedi, tirandoseli in grembo. Le tolse i calzini e iniziò a massaggiarle i piedi, in parte in modo terapeutico, in parte in modo sensuale. Lavorò sul dolore ai muscoli provocato dal viaggio, mentre di tanto in tanto faceva scivolare la mano in alto sulla sua gamba o le accarezzava la caviglia. Alcune volte Buffy ebbe i brividi quando qualcosa le faceva il solletico, o lo sentiva particolarmente bello, e mormorava per la contentezza ogni volta che lui trovava un punto dolente e ci lavorava. Dopo un po', le alzò un piede e le morse delicatamente la caviglia.
    Buffy rabbrividì deliziata e tirò indietro i piedi, poi strisciò su di lui lungo il divano come una leonessa in caccia. "Mi apprezzi ora?" Gli chiese, mettendosi a cavalcioni sul suo grembo.
    "Sempre", disse Spike. "Ogni momento che posso rubare."
    Buffy fece scivolare le mani in basso sul suo busto e gli tirò la maglietta sopra la testa. Lui la aiutò a levargli la maglietta dalle braccia e poi posò queste attorno a lei mentre lei si abbassava a distendersi sul suo petto. Spike le baciò la sommità della testa e sospirò, più che contento di tenerla stretta per un po'. Dopo un momento, Buffy alzò lo sguardo. "Tutto bene?"
    "Perché non dovrebbe esserlo?"
    "Beh, sei chiaramente distratto," disse Buffy. "E stai iniziando in modo terribilmente lento."
    "Prendo sempre queste cose con calma", disse Spike.
    Buffy alzò un sopracciglio.
    "Quando qualcosa mi infastidisce," disse Spike, realizzando mestamente cosa lei intendesse, "fammene pure una colpa, ma ti trovo confortante."
    "Per cosa hai bisogno di conforto?"
    Lui si strinse nelle spalle. "Non importa."
    "Parla con me, amore. Che cosa ti preoccupa? Vedere Crowley domani?"
    "A te non preoccupa affatto?" Chiese Spike.
    Buffy gli tenne la testa con una mano, accarezzandogli la mascella con il pollice. Lo fissò negli occhi. "Passeremo anche questa," gli disse. "Ci ha chiamati per un motivo. Sa che ci sono solamente due vampiri che potevano venire, e sa che tu sei quello con cui io lavoro più da vicino. E il demone che ha ucciso Nikki Wood non esiste più. Sa anche questo. Robin ha... magari non ti ha perdonato, ma ha accettato quello che è successo. Sono sicuro che Crowley sapesse che la sua morte era inevitabile."
    "Non significa che non possegga alcun rancore."
    "E' un Osservatore," disse Buffy. "Gli Osservatori sanno che le loro Cacciatrici non vivono per sempre."
    "Ma di solito non hanno il volto di suo figlio a ricordargli tutti i giorni della sua morte. E di solito, non devono incontrare faccia a faccia il suo assassino, per averci una piacevole chiacchierata davanti a un tè," disse Spike.
    "Non credo che nessuno si aspetti che questo incontro sia piacevole, o davanti una tazza di tè," disse Buffy. "Dobbiamo solo ottenere le informazioni, andare a recuperare questo codice, e andarcene. Lui sa quello che ti è successo, quello che hai fatto. O dovrebbe saperlo."
    "Si. Ma questo non significa che non sia ancora in lutto per Nikki."
    "Sai... So che Nikki non era una vittima qualsiasi. Ma di solito non ti soffermi troppo su queste cose."
    "Quando l'ho fatto, sono diventato pazzo", disse Spike. "No, Nikki non è il peso più pesante sulla mia anima. Ho un sacco di altre cose fatte di quel periodo per cui sentirmi in colpa. Credimi. Ma per quanto riguarda lei, vampiro e Cacciatrice, è il modo in cui funziona il gioco. Sapeva quello che l'aspettava. E' stato un combattimento leale, e io ho quasi perso. Andare avanti giorno per giorno, è più che sufficiente per me."
    "Un combattimento leale?" disse Buffy con un sorriso.
    "Si. E non doveva esserlo per forza, lo sai. Avrei potuto uccidere Robin, e anche Crowley se è per questo, molto tempo prima di arrivare a lei, ma... non era parte del gioco, andare a caccia del suo bambino dietro la sua schiena."
    "Non lo era."
    "Beh, non lo avrei trovato giusto se lei fosse andata a polverizzare Drusilla prima di arrivare a me. Questo era il tipo di scherzo che faceva Angel. Fotteva le loro menti. Uccideva tutti quelli che loro amavano, preferibilmente con lentezza. Uccideva la loro anima prima del loro corpo. Lei era una Cacciatrice, volevo che fosse un combattimento leale con lei."
    "Oh, veramente? E chiamare l'Ordine di Taraka per una Cacciatrice conta per un combattimento leale?"
    "Non stavo parlando di te", disse Spike, sulla difensiva. "Tu mi mandavi in bestia. Mi spaventavi un poco ed ero troppo interessato a te. E poi avevi Angel dalla tua parte, bracci destri e tutto quanto. E Dru era ammalata, ero impegnato."
    "Altre scuse?"
    Spike sospirò. “Ok. Immagino che avessi dovuto dire buon combattimento invece che leale.”
    “Molto meglio. Perché buon?”
    “Beh, avanti. Una Cacciatrice infelice che piange ed è a un passo dal suicidio per la morte di suo figlio non sarebbe stata divertente da affrontare. Robin sarebbe stato troppo facile da uccidere. Ho avuto perfino più di un'occasione di farlo, proprio davanti a lei. Ma io volevo Nikki al top della sua forma. E non avevo la pazienza di aspettare che lei crollasse. Sul più bello che c'eravamo dentro, volevo così tanto una rissa, che avrei...” s'interruppe.
    “Ucciso per averne una?”
    “Sì, e l'ho fatto,” disse lui mestamente. “Non lo so. E' come se una parte di me avesse voluto che lei mi uccidesse. Mi sono sempre chiesto se una parte dell'uomo in me stesse sperando che una Cacciatrice mi facesse fuori. Per uno che non può provare colpa, ho sempre avuto delle emozioni molto contrastanti dentro di me.”
    “Hai sempre avuto un cuore forte,” mormorò Buffy.
    “E so che tu l'hai sempre apprezzato,” disse Spike con sarcasmo un po' brutale. “Ma qui è diverso. Può anche essere stato un buon combattimento, ma... adesso sento le conseguenze delle uccisioni che ho provocato, il lutto ed il dolore che ho lasciato dietro di me. E di solito, non devo guardarli in faccia.”
    “Hai guardato in quelli di Robin,” disse Buffy. “E sei sopravvissuto.”
    “Robin ha cercato di uccidermi,” disse Spike. “Robin mi ha fatto ribollire il sangue. Robin ha fatto del suo meglio per attaccarmi con un vantaggio sleale, su almeno tre livelli, e mi ha fatto sentire giustificato in qualunque cosa avessi fatto, malvagia o no. Ma Robin non è stato un problema. E se Crowley si portasse dietro... dolore, invece che rabbia? So come affrontare la rabbia. Quello di cui non sono capace è... dispiacermi.”
    “Sei sempre dispiaciuto per quello che hai fatto.”
    “Non c'è il modo giusto per dirlo. A meno che non infligga al pover'uomo una raccolta delle mie maledette poesie piene zeppe di senso di colpa. Ma nessuno merita quello.”
    Buffy ridacchiò. Nemmeno lei ne aveva letta la maggior parte. Lui sosteneva di scriverle per sé stesso, e lei gli credeva.
    “No. C'è più di questo. Crowley è un Osservatore. Non mi sono mai piaciuti gli Osservatori. Si nascondono lontano dalla vista, beh, lontano dal pericolo, complicano le cose a loro vantaggio e vengono pagati per questo.”
    “Non stanno sempre lontano dal pericolo,” disse Buffy, con un dolore distante. “Il mio primo Osservatore, prima di Giles, è morto per salvarmi.”
    “Mi dispiace.” Spike le carezzò il viso con compassione. “Eppure,” continuò, “non so che tipo di risentimento potrebbe portarsi dietro questo Crowley. Tutto quello che so è che, comparato a Giles, era un tipo tosto. Allenava Nikki come se ogni giorno fosse l'ultimo per lei.”
    Fino al giorno che lo è stato. Nessuno dei due lo disse, ma entrambi lo udirono comunque.
    “Sei cambiato da allora,” disse Buffy.
    “Ma Nikki no,” disse Spike. “E' ancora lì dove è sempre stata, nella mia testa. Combattendo in quel modo magnifico, una bellissima danza di morte. Era gloriosa.” Realizzò un po' tardi quello che aveva detto e scosse la testa, per scusarsi con Buffy.
    “Tu e le Cacciatrici,” disse lei.
    L'aveva detto come una battuta, ma lui la prese seriamente. “Sì, io e le Cacciatrici. Nikki era... sai, che nel mio modo letale, le volevo bene.”
    “Volevi ucciderla.”
    “Volevo uccidere tutto quello che amavo,” disse tristemente. “Voglio ancora uccidere te, in qualche modo distante.” Buffy abbassò lo sguardo. Spike sapeva che lei lo sapeva, ma non era una cosa che tirava fuori spesso. Ed ora non si sentiva molto in vena di perdono verso se stesso. “Ma ci sono molte altre cose che voglio fare di più con te,” disse, e l'espressione di lei si ravvivò un poco. “Ma Nikki ed io... abbiamo ballato per giorni. Sono venuto a New York sapendo che lì c'era una Cacciatrice. Non volevo andarmene fino a quando non l'avessi uccisa, o lei avesse ucciso me. New York è una grande città – mi ci sono voluti anni solo per trovarla. Penso che lei sapesse che la stessi cacciando.”
    “Beh, io sapevo quando mi stavi cacciando.”
    “Mi ero fatto pubblicità con te, amore,” disse Spike. “Ad ogni modo, è stata difficile da trovare. Era sotto copertura, naturalmente. Mi ci è voluto un sacco di tempo. Drusilla odiava stare qui. Diceva che era troppo difficile, troppo rumoroso e troppo brulicante di attività. Voleva che uccidessi la Cacciatrice per lei, ma ci ho messo troppo tempo, e mi ha fatto pagare per questo... Dio, era difficilissimo viverci assieme. Era incostante, calda un momento e fredda quello dopo, mi allontanava continuamente, faceva tutto quello che poteva per farmi arrabbiare o farmi ingelosire.” Scosse la testa. “New York non era il suo palcoscenico. Preferiva le stelle e le cose verdi che crescono piuttosto che il cibo facile.”
    “C'era il cibo facile?”
    “New York negli anni settanta? Punk idioti, poliziotti corrotti, alberghi economici nelle vicinanze, droghe ovunque. Qualche volta era difficile trovare qualcuno che non avesse un desiderio di morte. Avevo preparato i miei terreni di caccia, ed essi pullulavano di cose buone.” Chiuse gli occhi. “Vittime,” fece ammenda.
    “E' ancora difficile vedere la differenza?” gli chiese.
    “Intendi come mi sentivo allora e come mi sento adesso?”
    “Sì.”
    “Beh, è quello che mi spaventa. Tu dici che Nikki è stata uccisa da qualcuno che non esiste più.”
    “Infatti.”
    “No,” disse Spike. “Non sono Angel. Forse lui può far finta che sia Angel contro Angelus, che uno abbia l'anima e uno non ce l'abbia, e che i due non si incontrano mai. Ma io sono io. E lo sono sempre stato. E lo sai, Buffy, non ci credi nemmeno te. Altrimenti, non mi avresti tenuto agli standards a cui mi tenevi quando non avevo un'anima. Quando ti ho detto che mi trattavi come un uomo, lo intendevo veramente. Ti aspettavi che io agissi e pensassi come un uomo. Ti aspettavi che mi comportassi come un essere umano, ed eri disgustata quando io non lo facevo. Anche se sapevi cos'ero.”
    “Sì, beh.” Buffy sembrò come se si vergognasse un poco. “Avevo lasciato che Angel... mi incasinasse un po' la testa, quando andavo a scuola.”
    Spike sorrise. “L'amore fa di queste cose, pet.” Scosse la testa. “La bestia ero io. La bestia sono ancora io. Tutto quello che fa parte di me, era già lì, a parte l'anima. Non mi sento diverso, eccetto quando penso a quello che ho fatto. Cerco di non rimuginarci troppo, ma non posso nemmeno buttare via la colpa fuori dalla finestra e dire che non ero io. Lo ero, e lo sono ancora. Sono ancora un vampiro e amo ancora la violenza, desidero ancora il sangue. Ero Spike già allora. Mi piacciono ancora i Ramones. Non ho cambiato molto i miei capelli da allora. Sono ancora un maledetto romantico. E quando mi guardo in giro, riconosco queste strade. Mi viene voglia di fare un giro al CB (NdT: è il locale di cui si parla più avanti) e di ordinare una pizza d'asporto. L'unica differenza, è che una volta mangiavo prima il ragazzo che me la portava.”
    “E' una gran bella differenza,” sottolineò Buffy.
    “Sì, ma io voglio ancora mangiare il ragazzo che le porta in giro,” disse Spike. “E' solo che non posso sopportare di farlo.”
    “Di nuovo,” disse Buffy. “E' una gran bella differenza.”
    “Beh, che cosa è meglio? Controllare il proprio impulso malvagio o non averlo affatto?”
    “Non sei malvagio, Spike. Non lo sei più.”
    Lui rimase in silenzio per un lungo momento. “Però sono macchiato dal male. Non mi libererò mai completamente da esso.”
    “Ma non sei nemmeno più intrappolato da esso,” disse Buffy.
    “Beh, un'anima può fare questo. Il male è quello che è incatenato dentro di me, adesso. Posso scegliere di fare del male o meno, come ho sempre potuto scegliere. Solo che adesso ho una coscienza, e quindi scelgo di non farlo.” Scosse la testa. “Ma non significa che la sete di sangue se ne sia semplicemente andata via.”
    “No, non lo è,” disse Buffy. “Ma è messa sotto... un uso.. migliore...” Usò le unghie per tracciare delle leggere linee bianche lungo le braccia e le spalle di lui, mentre strofinava il naso contro le sue orecchie, piazzando non a caso la propria gola a portata dei denti di lui.
    Lui gemette piano, poi colse l'occasione per morderla leggermente con i denti, baciando la sua pelle morbida. “Sai... nel momento in cui ho riavuto l'anima,” disse, continuando a baciarla, ancora e ancora, “tutto appariva così diverso. Molto più intenso.”
    Buffy sussultò mentre lui toccava un posto particolarmente sensibile. “E adesso?” disse prendendo fiato.
    “Adesso....” lui spalancò la bocca e la baciò intensamente, lasciando probabilmente un marchio. “E' come se non ci fosse alcuna differenza,” le disse quando la rilasciò.
    “Io vedo la differenza,” disse Buffy quando ebbe finito di ansimare.
    “Beh, è lì che sta la differenza, pet,” disse Spike, guardando dentro di lei. “E' la persona che ti ama che la vede. Non è che io non potessi amare senz'anima. Potevo, e lo facevo. Ti ho amato così tanto. Ti ho amato con tutta la fame di un demone. Ti divoravo con ogni sguardo, ogni tocco, ero affamato della tua vita, se non della tua morte. Ti ho amato con dolore, cercando di riempire quello spazio vuoto dentro di me. Tu non riuscivi a toccare la mia anima, perché non ne avevo una. Ma toccavi lo spazio dentro di me dove avrebbe dovuto essere.”
    Il viso di Buffy doleva per la compassione, come se stesse guardando un cucciolo ferito, e lo baciò una dozzina di volte, su tutto il viso. “Lo so,” disse lei. “E' quello che io provavo, quando cercavo di amarti. Come se arrivassi da qualche parte, ti arrivassi molto vicino, ma c'era sempre qualcosa che mancava.” Lei scosse la testa. “E comunque avevo i miei problemi.”
    “L'avevo notato.”
    Buffy fece spallucce. “Era tutta... malvagità attorno a me, e la mia vita sembrava sbagliata. Tu eri l'unica cosa che sembrava giusta, perché sembrava così sbagliata.”
    “Ci ho provato,” disse Spike.
    “Ci sei andato molto vicino,” rispose Buffy. “Persino quello che era sbagliato in ciò, mi ha aiutato ad attraversare il peggio. Avrei potuto uccidermi – o almeno, mi sarei lasciata morire se non avessi avuto te in cui scaricare tutto il mio dolore.”
    “I posti vuoti possono accogliere molto dolore,” disse Spike.
    “Mi dispiace.”
    Lui fece spallucce. “Era tutto uno. Il tuo, il mio. Mi hai fatto solo capire quanto vuoto ero. E l'hai fatto far male.” Premette la fronte contro quella di lei. “C'era sempre qualcosa di vuoto, che mi impediva di essere veramente vicino a chiunque. Persino quando... avrei voluto esserlo.”
    “Avevamo bisogno entrambi di guarire.”
    “Di malvagità e lutto,” sussurrò Spike.
    “Ehi, ce l'abbiamo fatta. E alla fine... dove siamo adesso?”
    Spike allungò le braccia attorno a lei e le sfilò la maglietta da sopra la testa. “Da qualche parte intorno a qui,” disse, strofinando il viso contro i suoi seni. Buffy inarcò la schiena. Spike la alzò da dove erano seduti e la portò al letto. La fece distendere e le tolse i pantaloni, poi fece scivolare velocemente giù i propri jeans, calciandoli via. Lentamente, risalì lungo la sua gamba con una scia di baci, lungo il suo ginocchio, sull'interno coscia, una singola, leccata sensuale sulle sue labbra vaginali, seguita da altri baci mentre si arrampicava sul suo stomaco. Si fermò per dedicarsi a ciascun seno a turno, baciando e succhiando prima uno e poi l'altro, e viceversa, fino a che lei iniziò a gemere. Alla fine, mentre la schiena di lei si inarcava per il piacere, avanzò lentamente fino al suo collo e al suo viso, le labbra calde dei suoi baci. Quando arrivò lì, Buffy stava tremando. Rimase sollevato sopra di lei come una pantera sulla sua preda, e la guardò. Lei era molto eccitata e profumava in modo fantastico.
    Spike dovette chiudere gli occhi per un attimo e calmarsi. L'attesa era elettrica. Facevano l'amore regolarmente, ovviamente, e spesso tutti i giorni. Ma queste notti erano diverse. Queste notti, questi momenti quando lei faceva l'amore con il demone, assieme all'uomo, questi erano sacri. E potevano diventare sordidi se lui sbagliava qualcosa. Lui lo sapeva e non voleva che accadesse.
    Spike strofinò il viso dolcemente contro di lei, leccando la sua carne mentre piccoli brividi di piacere correvano lungo il corpo di lei. "Vuoi che faccia male stasera, amore?" le chiese in un orecchio, il suo tono carezzevole con le parole.
    Buffy mormorò contenta mentre pensava alle varie opzioni. "Forse in un primo momento", gli promise. "Ma voglio cadere in te".
    Spike le sorrise. "Quanto distante vuoi andare?"
    Buffy contorse il busto contro di lui, lasciando che i suoi seni caldi accarezzassero la sua pelle fresca. "Giù nella tana del coniglio", gli disse.
    "Sei così drogata da questo", le disse con affetto.
    "Solo per te" sospirò lei.
    "Per fortuna", le disse. "Quando cadi così a fondo, chiunque senz'anima ti ucciderebbe in un minuto. Non sarebbe in grado di resistere." Spinse il suo corpo su di lei, facendole sentire la sua forza. "Che ne dici se mi lasci entrare nella tana del coniglio," sussurrò, "e poi io ti porto giù con me?"
    Buffy gemette in risposta, ma le sue gambe si aprirono e le avvolse intorno alle cosce di lui. Lasciò che la sua asta solleticasse il suo clitoride per qualche minuto, prima di trovare il suo centro caldo, e scivolare facilmente all'interno. "Benvenuto a casa", gli disse, e lui ringhiò la sua contentezza.
    "Ti amo," le disse.
    "Ti amo anche io," disse Buffy. Lui si mosse sopra di lei, spingendola occasionalmente verso il basso con la sua forza da vampiro, lasciando che lei lo spingesse indietro, in una lotta giocosa con il loro potere demoniaco in un atto importante per ciascuno di essi come il loro amore. Sapeva che lei poteva spezzarlo. Poteva tenerle il passo a malapena, e solo a causa della sua età e del suo livello di abilità. Lei era stata fatto per uccidere migliaia di vampiri. Lui era stato fatto per uccidere solamente degli esseri umani normali, e aveva lavorato duramente per più di un secolo per diventare il combattente che era.
    Spinsero e si contorsero e si mossero insieme all'altro mentre la passione cresceva in loro. Lui la stringeva forte, in un modo che avrebbe spezzato le costole di un normale essere umano. Anche lei lo tratteneva in cambio, abbastanza forte da schiacciare la sua carne di vampiro. Il dolore e la dimostrazione di forza tra di loro infiammava entrambi, e spinsero insieme più forte, spingendo e sgroppando e tendendosi l'uno contro l'altro provando piacere. Il letto dell'hotel gemette sotto di loro.
    Attese fino a quando lei venne prima di morderla, bucando la sua carne a malapena segnata, così le sue grida di piacere si mecolarono a sussulti di dolore. Gli ci era voluto del tempo per accettare il fatto che gli piaceva ancora farle del male, ed era contento che lei di tanto in tanto desiderava che lui le facesse del male. Il dolore prolungava il suo orgasmo, e lein perse il controllo delle sue membra, che si agitavano e stringevano, contorcendosi sotto di lui mentre il suo sangue scorreva nella sua bocca. Il suo sangue cantava in lui, lo illuminò con il suo calore, e lui venne dentro di lei come il suo sangue veniva dentro di lui. Questo lo fece mordere più forte, e Buffy fece un suono a metà strada tra un grugnito e un urlo. Iniziò a piagnucolare mentre lui la teneva giù.
    Si lasciò prendere il sangue ... sangue ... il suo sangue ... Buffy. La vita di Buffy, l'essenza di Buffy, la cosa più dolce del mondo, la vita per cui lui viveva, il sangue che la sua anima bramava. Non aveva alcun interesse per nessun altro, non più, ma Buffy ... Buffy era penetrata in lui fino al suo nucleo. Non c'era una parte di lui, il cuore, l'anima, la mente, il corpo, la pelle, la lingua, i denti, nessuna parte di lui che non avesse fame di lei, la volesse assaporare, amarla, avesse il bisogno di nutrirla, per quanto desiderasse divorarla.
    Lasciò che il dolore si prolungasse per qualche istante, finché i suoni emessi da lei passarono da piacevole a sopportabile. Dopo tutte le volte che avevano fatto l'amore, ormai sapeva riconoscere la differenza. Lei l'avrebbe fermato, se lui fosse andato troppo avanti, ma lui non voleva farle del male, né fisicamente né emotivamente. Il suo compito era quello di fermarsi prima che lei dovesse chiederlo. Lentamente, trasformò il morso in un bacio, e leccò la sua ferita, ammorbidendo il dolore mentre la sua saliva entrava nella sua circolazione sanguigna, effettivamente anestetizzandola.
    Lei sospirò non appena il dolore scomparse. Poi strinse le braccia intorno a lui, in attesa del resto. Come sempre, ci volle un minuto, in quanto l'anestetico doveva passare prima attraverso il cuore e poi sarebbe arrivato al cervello, dove avrebbe avuto il suo pieno effetto. Lui seppe quando esso cominciò a farle effetto. Lei cominciò a gemere di piacere, rilassandosi sotto di lui. "Oh, Dio, sì," sussurrò lei.
    Spike rise contro la sua gola e la baciò più profondamente, dandole tanto quanto prendeva da lei. Fece calare ancora di più la consapevolezza di lei del mondo esterno, fino a quando l'unica cosa che esisteva era lui. Il peso di lui, il suo profumo, il piacere della sua bocca contro la sua gola, il suo bacio mortale, che manteneva gentile solo per lei. Lei gemette mentre affondava nel materasso, chiudendo gli occhi in una dolce estasi. Lui sapeva che non c'era nient'altro che lei volesse di più che essergli vicino. Vicino a lui ... per sempre. Che era quello che l'anestetico avrebbe dovuto fare, naturalmente. Farle provare che andava bene morire tra le sue braccia.
    Spike le aveva detto che poteva combattere quell'impulso, ma lei non ci aveva mai provato. Diceva che non voleva, perché si fidava di lui e lo amava. Non voleva allontanarlo. Voleva essere dentro di lui, essere parte di lui, come lui era appena stato dentro di lei. Quello di lei, era l'unico sangue umano che lui assaggiasse ormai. Faceva in modo che lui le appartenesse, nel modo in cui le ripeteva costantemente. La sua anima apparteneva a lei. Il suo cuore, la sua carne. Lei condivideva il suo sangue e lui condivideva il suo bacio pieno di fascino, sempre, sempre, lasciandola andare. Aveva ancora l'impulso di ucciderla, e sapeva che ce l'avrebbe sempre avuto, ma era così piccolo ora, annegato da tutto l'amore e la devozione che aveva verso di lei, che poteva quasi far finta che non esistesse affatto.
    Lei stava affondando quando lui smise finalmente di deglutire, e le tenne il pollice sopra la ferita come faceva di solito. L'anestetico aveva altri due effetti a parte quello di paralizzante locale della ferita, l'euforia generale e il bisogno di vicinanza che influenzava la sua mente. Il primo era la frequenza cardiaca, che tendeva ad aumentare - che aiutava a velocizzare il nutrimento - e l'altro era un anticoagulante, che impediva alla ferita di coagulare e quindi di chiudersi, ponendo una fine prematura alla suddetta alimentazione. Buffy era una Cacciatrice, e sembrava essere immune all'anti-coagulante, ma il suo cuore batteva all'impazzata, e Spike si assicurava sempre di tenere la ferita stretta per diversi minuti dopo la fine del morso.
    "Oh, Dio, tienimi," lamentò Buffy quando lui smise di bere. "Non lasciarmi".
    "Lo faccio mai?" Sussurrò Spike. La tirò a sé e le baciò la fronte, mantenendo il proprio corpo in contatto con lei il più possibile. "Sono tutto tuo, Buffy. Sono qui per te. Solo per te."
    "Ti amo," sussurrò lei. "Ti amo, ti amo." Lo strinse forte e quasi gemette. "Dio, che schifo." (ndT: 'che schifo' letteralmente si dice 'questa cosa succhia'. Ecco perché il doppio senso.)
    "Splendidamente," concordò Spike.
    Buffy ridacchiò. "Voglio dire quando finisce", gli disse. "So che dobbiamo stare attenti - e so perché - ma a volte desidero che ... non lo so. Che ci lasciassimo andare del tutto, come facciamo con la violenza ".
    "Un morso è molto più pericoloso di un colpo, l'amore."
    "Lo so," disse lei. "E' solo che ... vorrei che questo andasse avanti per sempre."
    "In circostanze normali, lo farebbe", le disse Spike. "Non mi sentiresti fermare."
    Buffy sospirò contro il suo petto. "È meglio così? Con io che sono viva alla fine?"
    "A dire il vero ... sì. Voglio dire, l'eccitazione che ti dà la morte è ... mi manca, a volte. Il demone esige un sacrificio ed è una cosa che ti crea una seria dipendenza. Ma non potrei più sopportare le conseguenze di ciò, e mai e poi mai lo farei a te." Strofinò il viso contro di lei. Buffy era meravigliosa - poteva fargli passare tutto, qualsiasi senso di colpa, ricordi dolorosi, e non gli avrebbe permesso di comportarsi come un cretino. "Ho bisogno di te da viva. Se tu non mi amassi veramente, odierei le bugie che il veleno ti farebbe dire, ma per come stanno le cose..." Controllò che l'emorragia si fosse fermata, poi l'abbracciò a dovere. "Sei così disponibile. Disponibile è sempre stato meglio."
    "Pensavo che ... al demone piacesse... farlo in modo più violento," disse invece lei.
    Sapeva a cosa stava pensando, alla parola che non aveva detto. "Violento e disponibile, non sono due cose che si escludono a vicenda, amore, come sai bene,", le disse. "Ma avevo le mie ragioni, per come a volte cacciavo. Con lo stupro non si tratta solo di sesso, si tratta di potere. Dio, tu lo sai bene, più di chiunque altro. C'erano alcuni tipi di potere di cui avevo bisogno, e in quegli anni sentivo che ne avevo il diritto. Lo stupro a volte rende la vittima disponibile per altre cose. Nel complesso, se avessi potuto chiederlo ... avrei preferito che ogni mia vittima avesse desiderato la morte." Le accarezzò i capelli. "A modo mio, ero sempre alla ricerca di questo. Di quelle che volevano essere uccise da me. Probabilmente uno dei motivi per cui sono diventato così fissato con le Cacciatrici."
    "Io non ho un desiderio di morte", disse Buffy.
    "Non adesso", le disse Spike. "Ma sei disponibile." La baciò con affetto. "E non è una bella cosa?", le disse con un sorriso divertito.


    (*) Nota della traduttrice sul blood play: la cosa del veleno con funzione anestetica presente nella saliva dei vampiri è frutto della fantasia dell'autrice. Non è né canon né fandom. Semplicemente, all'autrice piace quest'idea.

    Se il blood play vi dà fastidio, sconsiglio di leggere questa storia. Sarà una cosa molto presente e importante in tutta la storia.
     
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  2. elijem
     
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    avevo iniziato a leggerla in inglese anche io..ma dato che non sono così brava, è molto difficile da capire o almeno capire tutte le varie fasi, non nell'insieme. adoro questa storia e il rapporto che hanno raggiunto i nostri eroi. amo spike, come è diventato, è sempre bad boy, ma è un Bad boy innamorato; e cosa c'è di meglio???? ti prego continua, anche se so che ora cominceranno le parti difficili e lui non si ricorderà più di lei. Ps.bravissima a tradurre come sempre, mi hai fatto venire caldo..molto caldo...
     
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  3. kasumi
     
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    Ahah! *fa aria ad elijem*

    Grazie tesoro! Sì, credo sia molto difficile da capire per chi non mastica bene l'inglese. È scritta da dio e proprio per questo è difficile.

    Non è che Spike si dimentichi di lei.. semplicemente lei va nel passato dove lui non la conosce ancora, e inoltre sarà nel corpo di un'altra.. :)

    Situazione molto complessa, ma probabilmente l'unica in cui ha senso fare una storia d'amore tra Buffy e uno Spike cattivo, mantenendo entrambi IC. Buffy deve essere matura e sapere cosa Spike nasconde sotto la sua scorza da cattivo. Solo allora può amarlo così.

    Adoro questa storia.. è Spuffy puro. Senza abbellimenti, senza fare lei superficiale o Spike troppo nobile o perfetto, come tendono a fare tante.. Cavoli, stiamo parlando di vampiri sanguinari. È giusto che ci sia del lato oscuro. Fare finta che Buffy o Spike siano perfetti e buoni e puri al 100% (a parte le zozzerie in camera da letto XD) mi è sempre sembrata una forzatura nelle fiction canon... Poi lo ammetto, ho un debole per le relazioni complicate, i lati dark e il blood play, quindi con questa storia vado a nozze!!

    Non vedo l'ora di farvi leggere i prossimi capitoli (scene epiche con Nikki wood *__*), anche se darò la precedenza a FTTP, che è ferma da un po'.

    A presto!
     
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  4. elijem
     
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    cioè non nel suo corpo??? nel corpo di un'altra ragazza???? oddio questo passaggio me l'ero perso !!!! mi piace un sacco questa ff, brava kasumi che ti sei messa a tradurre questo "polpettone".. tra fftp e Pet, ne hai fare !!!
     
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  5. kasumi
     
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    Eh infatti XD

    Ti mando un mp perché non voglio fare troppo spoiler su quello che succederà...
     
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  6. Redan
     
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    Beh che dire, si percepisce già da ora il lato dark, e questo è stato un capitolo molto soft! Chissà che cosa leggeremo in seguito!
    Qualche idea me la sono fatta, penso che sarà interessante.
    Nel frattempo mi ha colpita molto questa frase: "Ti aspettavi che io agissi e pensassi come un uomo. Ti aspettavi che mi comportassi come un essere umano, ed eri disgustata quando io non lo facevo. Anche se sapevi cos'ero.”
    Cavolo, è vero! L'autrice mi sembra molto brava nello studio dei personaggi per il momento, quindi sono molto curiosa di leggere il resto.
     
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  7. kasumi
     
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    Sì, qui ha fatto uno studio stupendo dei personaggi... roba da brividi!

    Grazie per il commento. Che ne dici finora? ^__^
     
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  8. Silvia_1899
     
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    Premetto che a me le fic dark piacciono molto!!! ecco però questa cosa di lei in un altro corpo boh, non so che effetto mi farà... Credo che lo capirò leggendo!
    Sono molto incuriosita, sicuramente mi piace l'idea che saranno loro al 100% senza troppi fronzoli (vedi, come dici tu, un vampiro sanguinario non può diventare troppo puro e nobile) e già solo per questo mi aspetto "roba" differente dal solito...
    Comunque questo primo capitolo mi è piaciuto, così come sono ora sono meravigliosi!
     
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  9. kasumi
     
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    Grazie Silvia! Se ci pensi, è necessario che lei sia in un altro corpo, altrimenti verrebbe cambiato tutto il passato. Cioè, Spike l'avrebbe riconosciuta poi, quando sarebbe venuto a Sunnydale.

    Però ti assicuro che è Buffy a tutti gli effetti, è solo che non ha i suoi poteri :)
     
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  10. Silvia_1899
     
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    Bene, io mi fido come sempre!!!
     
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  11. Redan
     
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    Non mi sono ancora fatta un giudizio, le premesse sono interessanti, ma penso che sarà pesantuccia come storia, quindi per il momento la mia è curiosità di vedere dove andrà questa storia!
     
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  12. kasumi
     
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    Capitolo 2

    (Traduce Kasumi. Grazie a Elijem per l'aiuto con la prima parte del capitolo :))


    SPIKE: Cosa posso dire? La ragazza ha bisogno di un po' di mostro nel suo uomo.
    As You Were (6x15)


    "Signorina Summers", disse Bernard Crowley. "Ho sentito molto parlare di lei." Prese la mano di Buffy e abbassò brevemente il mento in cenno di rispetto. L'uomo aveva i capelli grigi e appariva tirato, gli occhi rossi e di un marrono acquoso. Era ben vestito, preciso, e aveva una figura ben curata come quella di Robin. Buffy poteva vedere l'influenza che l'osservatore aveva avuto nei gusti del suo ex collega. "E' davvero ritenuta una delle cacciatrici più esperte negli annali della nostra storia di osservatori", continuò Crowley. "In effetti, ha superato le nostre orme e cambiato il corso del destino. È ... un onore essere davanti a lei."

    "Sono solo una ragazza" disse Buffy. Non era certa che il suo tono le piacesse.

    "Ho atteso pazientemente la sua visita." Fece una pausa. "E il suo compagno?"

    "Sta aspettando fuori", disse Buffy. "Non era sicuro se lei volesse veramente incontrarlo."

    “Certo che voglio,” disse l'osservatore con una cupa sicurezza. "In effetti, non potrei rifiutare una visita dal suo..." Si interruppe e deglutì. "Mi piacerebbe molto guardare il volto di questo William il Sanguinario", affermò invece.

    "Di solito mi chiamano Spike", disse Spike, arrivando da dietro l'angolo. Annuì in saluto. "Sig. Crowley.”

    Crowley guardò Spike dall'alto al basso, valutandolo freddamente. "Quindi, è lei la creatura che ha spezzato il collo di Nikki".

    Buffy sbatté le palpebre. Questo era diretto.

    "Una parte di me lo è" disse Spike. E lasciò la risposta a quello.

    Ci fu una pausa lunga e tesa. "Bene. La ringrazio per non aver cercato di confondere le cose chiedendo scusa."

    "La ringrazio per aver capito che avrebbe solo confuso le cose," disse Spike. "Il passato è quello che è. Non si può cambiare."

    "Infatti," disse Crowley. "Ciò è molto vero. Non si può affatto cambiare. Suppongo che devo invitarla ad entrare?"

    "Se lo desidera," disse Spike. "Sono abbastanza contento di aspettare qui, se questo la rende più a suo agio." Buffy lo guardò. Parlava come se fosse ad un colloquio di lavoro. Suppose che ad un certo livello lo fosse.

    "Oh, no, venga, venga", disse Crowley, indietreggiando nel suo appartamento. "Non penso che beviate il tè, nessuno di voi?"

    "Non si preoccupi," disse Spike entrando con Buffy. "Fra poco saremo di nuovo per la nostra strada."

    "No," disse Crowley, voltandosi verso di loro. "Non c'è bisogno di affrettarsi. Ho sempre voluto guardare bene l'assassino di Nikki." Spike era molto rigido e immobile di fianco a Buffy. Lei voleva prendergli la mano, ma temeva che mostrare il suo affetto davanti a Crowley fosse come buttare sale sulle sue fertite. Crowley sembrava già abbastanza stupito che loro due lavorassero insieme. Rendere chiaro che tra loro ci fosse anche di più, avrebbe...

    Crowley aggrottò la fronte e si rivolse a Spike. "Quel cappotto ..." disse.

    La testa di Spike s'inclinò. "È una replica, in realtà. Ma sì. Lo tengo in onore di Nikki."

    "Come un trofeo", lo accusò Crowley.

    Spike aggrottò la fronte. “Come un simbolo,” disse invece. "Ho un simbolo per ogni Cacciatrice che ho combattuto, che abbia vinto o perso." Indicò la cicatrice sul suo sopracciglio. "Xin Rong." Toccò il risvolto del cappotto. "Nikki." Alzò le braccia e tirò su le maniche del cappotto per rivelare le sottili cicatrici bianche che gli graziavano gli avambracci, testamento di una battaglia che aveva perso in modo drammatico. “Dana”.

    “E la signorina Summers?” Chiese Crowley.

    Spike quasi sorrise. "Quello è profondo. Un po’ più difficile da vedere ", disse.

    "Spike ha un'anima", disse Buffy, non sentendo la necessità di essere criptica su questo. "L'ha usata per chiudere la Bocca dell'Inferno e sconfiggere il male primordiale."

    “Ho, ah, letto le relazioni del Signor Giles,” disse Crowley. "E sentito la testimonianza di Robin."

    "Come sta Robin?"

    "Abbastanza bene," disse. "Credo sia ancora il compagno dell'altra Cacciatrice... Faith, giusto? Credo lavorino insieme."

    "Tra le altre cose," Buffy rise.

    Crowley non sembrò divertito. "Sì. Ha senso. C'è sempre stata una certa ... attrazione tra le Cacciatrici per la violenza."

    Buffy sbattè le palpebre. "Cosa dovrebbe significare?"

    "Robin l'ha preso da sua madre" disse Crowley. "Faith deve averlo trovato attraente. Non potevo deviarlo dal suo interesse per la morte."

    "Ha cercato di farlo?" Chiese Buffy. "Mi ha detto che l'ha addestato lei."

    “Si sarebbe messo nei guai se non l'avessi fatto,” disse Crowley, lanciando un'occhiata verso Spike. "Aveva una ... fissazione. Per l’assassino di sua madre." Spike rimase impassibile, ignorando intenzionalmente la sua frecciatina. "Ho dovuto incanalare i suoi impulsi verso qualcosa di più sano. E credo di esserci riuscito. Ma non mi sorprende che lui e Faith siano riusciti a creare un legame tra loro. Il suo bisogno istintivo di trovare un partner violento è pienamente soddisfatto da lui."

    “Sembra avere un sacco di disprezzo per gli istinti di una Cacciatrice” affermò Buffy.

    Crowley alzò i sopraccigli nella sua direzione. “Al contrario. Volevo molto bene alla mia Nikki. La capivo. E ho molto rispetto per i bisogni ed i desideri intrinsechi di una Cacciatrice. Capisco che non ci si possa far niente.”

    “Mi scusi?” disse Buffy, ma Crowley non la stava ascoltando.

    “Il padre di Robin era lui stesso.... un po’ sgradevole,” continuò. “La violenza chiama altra violenza. Sono sicuro che lei capisca, Signorina Summers.” Lanciò uno sguardo a Spike. “Abbastanza sicuro, in effetti.”

    Buffy voleva dirgli senza mezza termini che ciò che stava implicando era disgustoso. Non era sconvolto da lei e Spike. Pensava solo che lei... che cosa? Non fosse capace di controllarsi? Fosse alla completa mercé dei suoi istinti capricciosi? Le sembrava quantomeno irrispettoso. “Ho avuto partner perfettamente umani,” gli disse in modo piatto. Ma non menzionò che pure Riley era stato un soldato.

    “Avanti. Una Cacciatrice non è più umana del suo compagno qui presente.”

    “Buffy è umana,” disse Spike velocemente.

    “Ha un'anima,” concedette Crowley. “Proprio come... voi. Ma intrinsicamente sono killer, e sono attratte dalla violenza. Non è vero che anche la Faith di Robin era diventata una killer di uomini, oltre che dei demoni? Tutte le Cacciatrici sono essenzialmente creature simili. Conosco la storia delle Cacciatrici. Ho conservato io la scatola delle ombre. (NdKasumi: fa riferimento alla scatola apparsa nella settima serie, quella che ha svelato l'origine delle Cacciatrici) Lei è demonica, a modo suo, quanto lo è lei.” Poi le sorrise. E a Buffy non piacque quel sorriso. “Quanto demoniaca è la creatura che state cercando,” aggiunse. “Credo che questo sia il manoscritto che state cercando,” disse Crowley, porgendo a Buffy una spessa collezione di fogli di pergamena mobili raccolti in un moderno raccoglitore in cuoio. Si girò verso Spike. “Devo dirle... o meglio dire a lei, Signor... Spike... come rintracciare questo Consacrato. Solo un vampiro può farlo, come sa.”

    “Sì. Così ho sentito dire.”

    “Non pensi che io non approvi il concetto di trofeo,” aggiunse a Spike, in apparenza scollegato dal resto della discussione. “Nikki stessa ne ha conservati diversi dalle sue uccisioni. Vuole vederli?”

    “No, va bene così,” disse Buffy, iniziando a sentirsi a disagio lei stessa.

    “Venga, Signorina Summers. Mi dica, non ha mai portato a casa l'arma di qualcuno dei suoi avversari demoni? O l'amuleto che fosse caduto a qualcuno, facendolo proprio? O tagliato un corno o una testa o uno zoccolo, da mostrare con orgoglio sul vostro mantello?”

    “Posso dire di non aver fatto spesso quest'ultima cosa,” disse Buffy con disgusto.

    “Beh, sono sicuro che il vostro compagno apprezzerà questi souveniers. Venite. Per favore, insisto.”

    Buffy voleva andarsene da là, ma non riusciva a immaginare un modo per dirglielo gentilmente. Qualcosa del comportamento di Crowley sembrava strano, e i suoi istinti cotanto vantati le stavano dicendo: "Vattene via subito."

    Stava per dire questo a Spike, ma lui aveva lasciato il suo fianco, seguendo Crowley nella stanza che aveva aperto. Era fatta come uno studio, ma una delle pareti conteneva un gran numero di armi e di amuleti, e sì, un certo numero di orribili teste demoniache mummificate. Buffy si affrettò a raggiungerlo, per dirgli quello che stavano dicendo i suoi istinti, quando si rese conto che questo era importante per lui. Nikki era importante per lui, e lo era sempre stata.

    Spike osservò il muro dei caduti in silenzio, la testa alzata e pensierosa, gli occhi molto distanti. Buffy non sapeva se essere orgogliosa o se vergognarsi di quello che stava guardando. Non aveva mai conservato trofei come questi. Non aveva mai tenuto il punteggio, non si era mai vantata degli aspetti più terribili delle uccisioni che aveva fatto. Riconosceva molti dei demoni come creature che aveva combattuto e distrutto in un momento o nell'altro, ma l'idea di conservare le loro parti del corpo e di esporle a quel modo in casa la disturbava. Una particolare testa di demone la disturbava molto. Sembrava Clem. E almeno due di quegli amuleti erano di demoni della vendetta, come era stata Anya.

    "Ha mai tenuto una stanza dei trofei?" Crowley chiese a Spike sorridendo. "Ho sentito dire che i serial killer lo fanno spesso."

    "Non sono un serial killer. Sono un vampiro. E per la maggior parte, le mie vittime sono diventate parte di me," disse Spike. "Non ho mai avuto bisogno di trofei".

    “Eppure ha conservato il suo cappotto.”

    “Un segno di rispetto,” Spike disse di nuovo, guardandolo molto seriamente. “Una Cacciatrice non è solo una vittima. E' stato un onore combattere contro Nikki. E sarebbe stato un onore perdere contro di lei. Dubito che la maggior parte di questi...” indicò i vari trofei con la mano, “riconoscano questo di lei, meglio di me.”

    “Abbastanza vero,” Crowley disse con un piccolo sorriso. “Nikki sapeva questo di lei. Presumo che gliel'abbia detto in una delle vostre prime battaglie. Vede qui?” Aprì una teca di vetro ed estrasse un paletto di legno, che era stato conservato orgogliosamente sopra un cuscino di velluto. “Lo riconosce?”

    “Dovrei?”

    “Sì. Dovrebbe,” disse Crowley. “E' macchiato dal suo stesso sangue. La prima delle vostre battaglie – quella che ha quasi perso. Lo ricordate adesso?”

    “Sì,” disse Spike. “Aveva mirato al mio cuore, ma io riuscii a spostarmi, così colpì il mio braccio sinistro.”

    "Era molto impressionata da lei", disse Crowley. "Aveva sentito parlare di lei, naturalmente. Sapevamo che era a New York molto tempo prima che lei sapesse il luogo del nostro soggiorno. Nikki aveva letto di Xin Rong, e sapeva di non dover prendere la sua presenza con leggerezza. Ecco," si avvicinò a Spike con il paletto, ed entrambi Spike e Buffy furono improvvisamente in guardia, per timore che potesse attaccare improvvisamente Spike con esso. Ma all'ultimo momento Crowley lo girò, offrendolo al vampiro dalla parte del manico. "Lei ha tenuto il cappotto in onore di Nikki. Nikki ha tenuto questo in suo onore."

    "Per onore, o per timore?" Chiese Buffy.

    "Per tenersi in guardia, forse", disse Crowley, guardando ancora Spike. "Con Nikki, come ben sa, William il Sanguinario... non si tratta mai di paura." Spinse nuovamente il paletto verso Spike, spingendoglielo in mano.

    Gli occhi di Spike erano intensi, ma lo prese piuttosto che lasciarlo cadere a terra.

    Il momento in cui Spike toccò il legno macchiato, accadde qualcosa di strano. Buffy, che in piedi accanto a lui, vide gli occhi di Spike chiudersi e la testa piegarsi all'indietro mentre barcollava. Buffy saltò in avanti, pronta a combattere Crowley, ma Crowley si teneva un po' indietro e guardava. Semplicemente guardava. La quintessenza dell'Osservatore.

    Una forma si alzò lentamente dal corpo a terra di Spike, l'immagine di uno Spike vivo e in preda al panico, semi trasparente, sovrapposta allo sfondo dello studio. Buffy lo sentì urlare. Terrorizzata che avessero appena tolto l'anima a Spike, Buffy si lanciò verso di lui per afferrarlo, e sembrò riuscirci. Una forza arrabbiata, una specie di risucchio psichico, stava trascinando l'anima di Spike lontano dal suo corpo privo di sensi, e Buffy cercava di trattenerlo e tirarlo indietro da dove stavano cercando di trasportarlo.

    La forza del risucchio era molto forte, e poteva sentire la propria anima che iniziava ed essere tirata fuori dalla sua pelle. Poteva sentire il proprio corpo collassare mentre stringeva la forma incorporea, e tutto smise di essere tangibile. Aveva già vissuto in questo modo. Senza peso, senza tempo, aveva goduto di questa sensazione quando era stata in paradiso, senza il peso del suo corpo da trascinare in giro, e istintivamente seppe come farlo di nuovo. Come un pesce che tornava in acqua, nuotò fuori dal suo corpo, afferrando l'immagine di Spike più saldamente. Lo seppe - lo riconobbe. Lo aveva provato sulla Bocca dell'Inferno, quando aveva accarezzato il suo essere prima che lei lo lasciasse. Girandosi nell'etere, spinse l'anima di Spike verso il suo corpo a terra, la lanciò contro di lui, facendo in modo che la catturasse.

    Il suo corpo l'assorbì, e l'anima si fuse con il corpo a cui apparteneva, e Spike aprì gli occhi all'immagine trasparente di Buffy a pochi centimetri dal suo volto. Ma quando Buffy ebbe rilasciato Spike, scoprì che non aveva niente a cui trattenersi. Il suo corpo abbandonato, e l'anima di Spike ripristinata, si trovò preda dello stesso risucchio che aveva preso lui. I suoi occhi intangibili e spalancati, il suo spirito aprì la bocca e tentò di afferrarlo di nuovo...

    Solo per essere risucchiato nell'oblio davanti agli occhi di Spike.
    ***

    Fu solo un'estremo ammontare di autocontrollo che impedì a Spike a uccidere Bernard Crowley dove stava. Crowley lo accusò addirittura di stare per farlo. "Lo sapevo. Sapevo che mi avrebbe ucciso. Ma io ho fatto solo quello che dovevo fare."

    "Cosa intende dire, che sapeva che io l'avrei ucciso?" Spike ringhiò, la mano intorno alla gola di Crowley. "Che diavolo ha fatto?"

    "Non ho fatto niente", insistette Crowley. "Ho solo giocato la parte che il destino mi aveva affidato. L'ha detto lei stesso. Il passato è ciò che è. Non lo si cambia. Io sono solo il suo strumento."

    "Strumento?" Spike scattò. "Strumento per cosa? Che cos'era quel paletto, che cos'era quell'incantesimo? Era un suo stupido tentativo di vendicarsi su di me?"

    "Non mio", ansimò Crowley. "Di Robin."

    Spike lasciò andare la gola dell'osservatore e lo lasciò affondare pesantemente in una sedia. "Farà meglio a sputare il rospo immediatamente, osservatore, o qualche vampiro potrebbe staccarvi un arto alla volta, anima o meno."

    Crowley prese un respiro profondo e deglutì, nervoso, ma lieto di essere stato liberato. Guardò la forma priva di sensi di Buffy sul pavimento e sorrise alla famosa Cacciatrice. "È veramente una creatura attraente", disse Crowley. "Capelli adorabili, molto esile. Ho sempre pensato che sarebbe stata così."

    "Cosa intende, che ha sempre pensato?" Disse Spike. "Inizi maledettamente a cantare."

    Crowley guardò Spike. "Ho visto la sua Cacciatrice prima d'ora," disse. "Più di trent'anni fa, infatti."

    "Più di trent'anni fa, non era nemmeno una scintilla nell'occhio di suo padre", l'aggredì Spike. "Inizi a dare un senso a quello che dice, o comincio a far scricchiolare qualcosa."

    "L'incantesimo che Robin ha lanciato" disse Crowley. "Quando Robin aveva vent'anni, tornò a casa dal college con un libro esoterico. Penso di avere una copia da qualche parte ... o forse l'ho consegnata al Consiglio degli Osservatori. Ma importa poco - non è di alcuna utilità per noi adesso. Lui credeva che avrebbe potuto convocare il vampiro che aveva ucciso sua madre utilizzando l'essenza del suo sangue, che era sul paletto che vi ho dato da tenere in mano."

    Spike guardò in basso al paletto che giaceva sul pavimento. Il suo corpo l'aveva lasciato cadere quando il suo spirito era stato strappato via. Poteva ancora sentire il vuoto che aveva provato, come nei ricordi dei pochi mesi che aveva passato come un fantasma, legato a Los Angeles e all'edificio della Wolfram e Hart. "Così, il ragazzo ha tentato di convocarmi. Quindi?"

    "Beh, l'incantesimo è fallito, naturalmente," disse Crowley. "Sospetto che abbia letto qualcosa al contrario, o abbia sbagliato un simbolo dal futuro al passato. In ogni caso, lo spirito di Robin fu convocato davanti al demone. Da quello che mi ha detto, aveva un'immagine molto precisa di te e sua madre, che stavate lottando contro il muro di un edificio, proprio nel momento in cui il paletto di Nikki è scivolato e il suo braccio è stato ferito. Il suo spirito era stato attratto dal sangue che avete sparso. Fortunatamente, mi aveva consultato prima di tentare questa convocazione. Gli avevo detto che era rischioso e avevo attaccato un legame spirituale alla sua forma corporea. Quindi quando lo spirito di Robin è svanito, l'ho tirato indietro in questo tempo e alla sua forma corporea."

    "Una storia molto bella. Quindi che diavolo è successo a Buffy!"

    "Beh, devo confessare, come le ho detto, che ho riconosciuto la sua Cacciatrice. Sapevo che qualcosa del genere doveva accadere. Quando ho sentito da Robin che il compagno della Cacciatrice Buffy Summers era il vampiro che aveva annientato Nikki, sapevo che era arrivato il momento. L'incantesimo che Robin aveva gettato era legato al suo sangue - sapevo che una volta che la sua forma demoniaca avrebbe toccato il residuo di sangue su questo paletto, l'incantesimo sarebbe stato attivato nuovamente. Ho lanciato una pista falsa di avvistamenti di demoni, utilizzando la leggenda del Consacrato. Sapevo che l'unico modo per rintracciare quel demone era usare un vampiro, e dal momento che era l'unico vampiro che sapevo avrebbe probabilmente collaborato, sapevo che lei e la signorina Summers sareste venuti in persona a cacciarlo. Devo confessare, che il Codice del Consacrato è una mia totale fabbricazione, come lo sono gli incantesimi racchiusi in esso. Ma visto tutto ciò in una luce positiva, posso dire che almeno non c'è nessun demone da rintracciare."

    "Ci ha imbrogliati," disse Spike. "Ha maledettamente organizzato tutto questo."

    "Vi ho solo portati qui" disse Crowley. "L'incantesimo non era mio. Le circostanze non erano mie. E dopo tutto, è lei il mostro che ha sfruttato i bisogni di quella povera ragazzina per i suoi sordidi fini. Io ho fatto solo quello che dovevo fare per proteggere la linea del tempo come la conoscevo."

    "Buffy non è una ragazzina, e queste sono stronzate. Non ha affatto bisogno di me. Noi lavoriamo insieme."

    "Non sono così stupido," disse Crowley. "Né lo è Robin. Lui l'ha capito subito, nel momento in cui vi ha visti insieme. Era disgustato. Lo è ancora, anche se lo copre molto bene."

    "Quindi voi due avete organizzato tutto questo per vendicarvi contro di me? Che cosa vi ha mai fatto Buffy, ad ognuno di voi? Nikki non tornerà mai indietro da lei, lo sa? Potrei torturarmi, tagliarmi le membra, camminare sotto il sole, eppure tutto questo non la riporterebbe indietro da lei!"

    "Robin non ha fatto altro che versare il potere del suo dolore in un incantesimo fallito una dozzina di anni fa. E io l'ho chiamata qui. E so che Nikki è morta," disse Crowley. "So che tutta la vendetta di questo mondo non lo risolverà. Ma quando ho sentito che lei era innamorato della Cacciatrice, sapevo anche che le circostanze a cui avevo assistito erano davvero poetiche."

    Spike strinse gli occhi. "E che cosa c'è di così poetico dallo strappare via l'anima a una Cacciatrice buona e potente?"

    "Lei ha preso la Cacciatrice che io amavo come una figlia da me, e da suo figlio. Le circostanze a cui sono stato testimone nel passato significavano che la cacciatrice che lei amava era stata portata via da lei." Gli sorrise. "Tutto quello che dovevo fare era portarvi qui. Le linee del destino erano già state tracciate. Lo spirito della signorina Summer è stato portato al momento del suo infortunio. E lì il suo spirito rimarrà, finché non si dissolverà, come fumo nel vento. Sarà testimone del pieno orrore della vostra esistenza da vampiro, tutto il sangue, la morte e la depravazione, senza nessuna menzogna piena di sentimento che possa intenerirla. Soffrirà il suo lutto, e svanirà, e non si sentirà mai più di lei." Crowley rise, confermando la follia dell'uomo nella mente di Spike, almeno. "L'ho fatto, Nikki!" Disse, per lo più a se stesso. "E' fatta."

    Il pugno di Spike partì furiosamente verso il volto mezzo impazzito dell'osservatore, e ci volle tutto il suo auto-controllo per spostare l'obiettivo del colpo all'ultimo secondo, provocando invece un buco attraverso la sua sedia.


    TBC
     
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  13. elijem
     
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    kasumi, grazie per avermi citato per l'aiuto nella traduzione, ma veramente ho fatto poco niente.. quella brava sei tu ;)
    :wub:

    in ogni caso questa storia, mi prende sempre di più, è un qualcosa di diverso dalle solite fan fiction, di solito si parte dal fatto che Buffy e Spike devono superare tante sfide prima di poter stare insieme ( se poi stanno insieme o come molte volte uno dei due muore GRRRRR :sbav: ), invece questa volta si parte dall'apoteosi della felicità per i nostri due protagonisti ( e quindi assoluta felicità da parte nostra, fedelissime della coppia :wub: ) e i problemi iniziano dopo... e che problemi... :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
     
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  14. kasumi
     
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    Sì, la trama è fighissima, davvero originale. Da qui in poi saremo sempre col fiato sospeso. Ed è scritta da dio!
    Sono contenta che vi piaccia. A me ha preso subito sin dall'inizio. Spero che quando arriveremo ai capitoli più tosti non restiate deluse.
    Ciao!
     
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  15. Redan
     
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    Wow! questo capitolo mi ha presa un sacco! Scritto benissimo, pieno di suspance. Complimenti all'autrice!
    E grazie alle traduttrici ;) siete state velocissime!
    Molto interessante, chissà se Spike ha capito qualcosa di quello che ha detto Crowley (non credo). Ma sono sicura che alla fine riuscirà a riportare indietro Buffy, oppure lei riuscirà a tornare da lui. Quello che mi chiedo è come sarà cambiata lei quando succederà!
     
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89 replies since 5/3/2017, 16:05   1462 views
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