PET di Sigyn

(viaggio nel tempo nel periodo punk e cattivo di Spike)

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  1. kasumi
     
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    Capitolo 6

    (Traducono Kasumi e Angela)

    ANGELUS: Non lo capisci proprio, eh? Beh, sei nuovo... e anche un po' tonto. Perciò lascia che ti spieghi come stanno le cose ora. Non c'è più appartenenza o merito. Puoi prendere quello che vuoi, avere quello che vuoi... ma niente è tuo. Nemmeno lei.
    Destiny


    Spike ignorò praticamente Buffy dopo quello, buttandosi sulla sua bottiglia di whiskey, così lei controllò il lavello. Il rubinetto funzionava, ma l'acqua sapeva da ruggine. La bevve comunque, sapendo che avrebbe avuto bisogno di molti liquidi, se avrebbe dovuto fare da snack bar per Spike. Il frigo aveva solo una confezione con dei fiori all'interno, sebbene fosse freddo. Decise di rendersi utile - anche per farsi trattare meglio - e lavò i piatti che erano impilati a fianco del lavandino. C'erano più che altro bicchieri, alcuni di questi sporchi di sangue. Li lavò e li asciugò e aprì la credenza per metterli via.
    Una gabbietta di ratti che squittivano la spaventò e le fece fare un salto all'indietro. I ratti non la disturbavano di per sé, ma non si aspettava di trovarli lì. Spike rise alla sua reazione. "La colazione di Dru," spiegò. "Le piacciono con il giornale della sera."
    Buffy aprì un'altra credenza e mise via i bicchieri lì.
    "Schizzinosa?" chiese Spike.
    "Nah. Cos'è un piccolo scambio di malattie tra amici?"
    "L'hantavirus si prende solo in Korea," disse Spike.
    Buffy realizzò di non conoscere la diffusione della malattia negli anni 70. Lui aveva probabilmente ragione. Si girò e lo guardò. "Come mai gli scagnozzi?" gli chiese.
    Spike alzò un sopracciglio.
    "Di solito non tieni scagnozzi," disse Buffy. "Possono dare problemi."
    Spike stette a guardarla. "Come diavolo pensi di conoscermi?"
    "Lo so e basta. Allora, come mai gli scagnozzi?"
    “Perché diavolo stai chiedendo?”
    “Sono curiosa.”
    Spike strabuzzò gli occhi. Anche lui era curioso. Alla fine fece spallucce. "C'è una Cacciatrice che sto tenendo d'occhio." Si fermò e la guardò. "Sai che cos'è una Cacciatrice?"
    "So cos'è una Cacciatrice," disse Buffy con tono piatto.
    Spike sorrise. "So che è qui a New York. Lei sa che sono qui e che la sto cercando. Uno di noi due farà uno sbaglio un giorno, e inizierà a muovere i pezzi sulla scacchiera. Quando questo succederà, voglio dei pezzi extra tra lei e Drusilla."
    Buffy era sorpresa. Seppure senz'anima, Spike poteva pensare in anticipo quando qualcosa era importante per lui. Come Drusilla. A pensarci, aveva tenuto dei tirapiedi anche quando stava cacciando Buffy. "Gli scagnozzi sono qui come guardie del corpo di Dru?"
    "Più che altro per il covo," disse Spike. "Dru sa prendersi cura di sé stessa, abbastanza da scappare via all'occorrenza. I ragazzi sono un diversivo e una distrazione, per la verità. Non ho speranze per loro. Li mando in giro a sbrigare faccende, e ne tengo sempre un pochi qui. Elementi sacrificabili per la Cacciatrice, per darci il tempo di prepararci se lei dovesse scoprirci. Ho anche delle vie di fuga diurne. E no, non ti dirò dove sono."
    "Non m'interessa," disse Buffy. "Come li controlli?"
    "Alcuni vengono fuori dal nulla, quando c'è un cattivo abbastanza grande nei dintorni. Sono quelli più furbi, perché sanno che altrimenti li ridurrei in polvere o li farei sgomberare. Altrimenti, si scelgono dei punk idioti da trasformare," le disse, come se fosse ovvio, "e si dice loro che tu sei il capo prima che questi finiscano di morire. Funziona a meraviglia per alcuni mesi. Se diventano indipendenti, li impaletti e ne fai altri.” Prese un altro sorso del suo drink. "E' il tuo turno. Cosa significa il tuo atteggiamento?"
    "Cosa vuoi dire?"
    "Intendo, sai che ti ucciderò. Perché non ti stai nascondendo nell'angolo come il bravo topolino che dovresti essere?”
    “ Tu non rispetti i topi” disse Buffy. “ Ti piacciono i gatti. I cacciatori. Se sarò il tuo pet, non starò in una gabbia di fianco ai ratti di Dru.” Gettò la carta che lui le aveva inavvertitamente fornito sul tavolo. “ I topi si avvelenano. Un gatto viene coccolato.”
    Lasciò che la sorpresa gli balenasse sul volto per un attimo prima di voltarsi con una piccola mossa maliziosa del fianco, fingendo di stare solo mettendo via altri bicchieri. Sapeva cosa questo tipo di sottile seduzione avrebbe fatto al suo Spike. Doveva solo sperare che avrebbe avuto lo stesso effetto.
    Lo lasciò realmente ammutolito per un lungo momento. Alla fine udì del movimento. “Vuoi occupartene ora?” fece le fusa lui.
    Buffy guardò lentamente al di sopra della sua spalla e lo vide in piedi molto vicino dietro di lei. “Bhe, dobbiamo cominciare da qualche parte” disse.
    La mano di Spike si allungò verso di lei, e la accarezzò per davvero, lungo il braccio di lei con la sua mano fredda, il respiro chiaramente udibile. Le tornò alla mente, in modo fugace, la loro prima relazione, prima che lui avesse l'anima, e come lui l'aveva sedotta sulla balconata al Bronze, coinvolgendola in un atto pubblico che lei non avrebbe mai preso in considerazione prima. La sua carezza era sempre seducente per lei. Era facile ignorare che al momento lui era ancora senz'anima, era un assassino, assetato di sangue e malvagio. Era Spike, e l'avrebbe sempre fatta eccitare, in un modo o nell'altro.

    In apparenza, anche mentre si trovava in un corpo completamente estraneo. Buffy piegò all'indietro la testa e si appoggiò contro di lui, il cuore che le pulsava nelle orecchie. Sapeva che lui poteva sentirlo, ed ebbe paura della sua brama di sangue. Questi primi giorni erano i più pericolosi per lei, lo sapeva. Quando a lui non importava ancora niente di lei, non più di una vittima casuale lungo la strada. Lui conosceva il suo nome, conosceva il gusto del suo sangue, conosceva il suo coraggio, e aveva dato ascolto alla sua civetteria. Sapeva che avrebbe avuto bisogno di più per trattenerlo, sebbene lui aveva un cuore tenero. Inoltre, la sua devozione verso Drusilla non poteva essere ignorata.

    Buffy poteva sentirlo duro dietro di lei, la sua erezione contro il suo fianco, e seppe di aver sorpassato un altro ostacolo. L'altra mano di Spike scivolò lungo l'altro braccio di lei, e lei avvertì il suo respiro sulla propriaspalla, poi le sue labbra, poi i suoi denti... Si aspettò che la mordesse, ma lui non lo fece. Carezzò in modo seducente la sua pelle con i denti, e lei sentì il proprio corpo tendersi in risposta...

    Solo per veder distrutto il loro momentoda Drusilla e dalla sua bambola di sangue che facevano irruzione attraverso la porta, con un bastoncino di zucchero filato appiccicato ai capelli di Drusilla.

    Spike la asciò andare senza fretta e si voltò per guardare Drusilla. “ Vedo che hai trovato il tuo zucchero filato.”

    La sua voce era di nuovo dura.

    “ E' stata un'uscita deliziosa”disse Drusilla. “ Ho trovato la figlia del venditore che dormiva.” Si avvicinò a Spike e lo baciò. “ Senti che sapore dolce aveva? Così tanto zucchero.”

    Buffy realizzò che Drusilla sapeva chi avrebbe cacciato prima di uscire. Oh, Dio. Una bambina era morta quella notte. Lasciò da parte la linea temporale e la logica, e l'informazione la colpì duramente. Fece una smorfia.

    Spike diede un'occhiata al bambolotto di Dru, il quale aveva una striscia di sangue lungo il petto che non sembrava provenire dalla sua stessa gola. “ Non pensavo che ce ne sarebbe stato abbastanza per due in lei” disse Spike, quando Drusilla lo lasciò. “ Comunque, suppongo che il sangue sia solo decorativo, nel suo caso.” Si avvicinò e tirò via dai capelli di lei il bastoncino di zucchero. “ Sei tutta appiccicosa, amore” disse dolcemente. “ Lo zucchero non ti fa davvero bene.”

    “ Ma è così dolce” protestò Dru dolcemente. Lo baciò di nuovo, Spike si avvicinò e le carezzò i capelli.

    Le dita di lui si incastrarono nei garbugli appiccicosi di zucchero e la tirò via. “ Hai bisogno di una doccia, tesoro. Vieni.”

    “ Ma mi piace essere dolce.”

    “ E lo sei, pet” disse Spike gentilmente. “ Sempre.” La baciò brevemente e portò Drusilla con sé nel bagno. Si fermò sulla porta del bagno e diede un'occhiata alla bambola di sangue di Dru. “Pulisciti” ringhiò. “ Non voglio doverlo fare di nuovo.”

    “ Sissignore” disse la bambola.

    “ E la ragazza nuova è mia” aggiunse quando la porta si chiuse.

    Buffy era molto contenta che Spike lo avesse messo in chiaro. La bambola di sangue di Dru la disturbava. Sapeva perché lei stessa si trovava lì; ma non poteva immaginare il motivo perché lui lo fosse. Buffy lo esaminò. Era consumato, pallido, la gola coperta di punture e lividi. C'erano lividi anche sul resto del suo corpo, alcuni con segni di morso, alcuni con dei graffi, alcuni che stavano diventando porpora come dei boccioli dolorosi. E lui era stato d'accordo nel guardare, e forse anche nel partecipare, l'uccisione di una bambina. Lui la fissò per un lungo momento, prima di far capire che voleva il lavandino.

    Buffy si allontanò e gli lasciò raggiungere la credenza. “ Quindi, tu chi sei?” chiese Buffy.
    “ Avevo un nome una volta” disse lui. “ Ma adesso non conta.”

    “ Non ci credo” disse Buffy, “ Siamo esseri umani, o si suppone che lo siamo. Non possiamo dimenticarlo.”

    La bambola la guardò con occhi distanti, e voce cupa. “ Non per molto” disse. “ Il mio angelo mi libererà da questa carne mortale. Presto. Ogni giorno mi purifica di più dalla mia contaminazione umana. Sarò immortale molto presto. Un dio. E quindi potrò avere tutto quello che voglio.” Cercò in un cassetto e ne tirò fuori un canovaccio. “Tutto ciò che ho sempre voluto.” inumidì la stoffa e cominciò a lavarsi il viso e il collo, ripulendosi dallo zucchero e dal sangue.

    E ciò che lui voleva, Buffy lo seppe all'improvviso, erano i bambini. Proprio come Drusilla. Il che spiegava probabilmente il modo in cui l'aveva trovato. Era disgustata. “Da quanto sei qui?” domandò.

    “ Tre giorni di splendido inferno” disse lui come se stesse parlando a se stesso. Quindi sorrise, ricordando qualcosa, e sembrò sul punto di cadere. Buffy non era intenzionata a sorreggerlo, se l'avesse fatto. Lui scacciò via il ricordo – o l'allucinazione- e si voltò verso Buffy. “ Anche tu speri nel loro bacio immortale?”
    “ No” disse Buffy. “ Sono qui per morire. Proprio come te.”
    La bambola le diede uno sguardo di condiscendenza. “ Non sai nulla” disse. “ Io appartengo a lei. Completamente. Lei affonda i denti, e io so che sono destinato ad essere al suo fianco, per sempre.”
    Bene, lui era un dipendente dai morsi dei vampiri destinato a morire, comprese Buffy. Questo era probabilmente l'altra metà del suo problema. “ Sarò il suo nuovo consorte. A lui, tu non piaci nemmeno.”

    Buffy roteò gli occhi. Sapeva che quest'uomo non era destinato a diventare niente di più che un giocattolo di Dru. Drusilla aveva bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lei, come faceva Spike in quel momento, e a questa creatura – era riluttante a chiamarlo persona- non importava di nessuno. Ma il suo commento su Spike la infastidì. “ Cosa te lo fa dire?”

    “ Non stai sanguinando.” Indicò la benda bianca sul collo di lei. “ Quando ti amano, sanguini per ore. E non ti fa per niente male.”
    Buffy non aveva intenzione di dire a quel pazzo che Spike era stato ferito, e aveva avuto bisogno di ferire qualcun altro. Non aveva intenzione di dire che lui stava testando la sua forza di volontà. O che lei non aveva davvero voglia di sanguinare, dolore a parte. “ E' ancora presto” disse invece.

    Lui le sorrise e Buffy fu maggiormente disturbata dallamalvagità umana di quest'uomo che dalla brama demoniaca di sangue di Spike. “ Ci divertiremo molto insieme, sono sicuro” disse lui. “ Il mio angelo dice che sei qui per diventare la mia compagna.”

    “ Tu toccami e Dru non sarà la sola ad ucciderti lentamente.”

    “ Dubito che a lui importi” borbottò lui.

    “ Chi dice che stavo parlando di lui?” disse Buffy in tono freddo.

    La bambola la fissò ancora. “ Tu non durerai a lungo” disse semplicemente. “ Quindi ti dirò addio adesso.”

    “Permettimi” disse Buffy. “ Addio adesso.” Si voltò e andò al divano, quell'uomo la faceva sentire male.

    Lui finì di pulirsi il torace e Buffy pregò Dio che si fermasse lì, perché non aveva nessuna intenzione di vedere nient'altro.

    Dopo poco, Spike guidò Drusilla fuori dal bagno. Era fasciata da un bell'abito di seta nero con piccole piume, e i suoi capelli bagnati facevano sì che le piume si appiccicassero tra di loro. “Siediti, amore” disse Spike dolcemente. La fece posare su una sedia e cominciò a spazzolare i nodi nei suoi fitti capelli scuri. “ Dovresti permettermi di farlo più spesso” la rimproverò gentilmente. “Sai che odi quando i capelli tirano.”

    “ Ho paura che tutti i miei capelli cadranno, e mi lasceranno la testa liscia come una pietra” disse Dru in tono languido.
    “ Non succederà mai” disse Spike, baciandole la tempia. Le parole erano affettuose, ma Buffy aveva la sensazione che questa fosse una discussione che avveniva spesso fra di loro.

    “ Vieni qui, bambola mia” disse Dru, e l'uomo al lavandino cadde lentamente sulle ginocchia al suo fianco. Lei cominciò ad accarezzarlo, come se fosse un gatto, ed egli mise la testa sul suo grembo, per completare l'illusione. “ Beh, dove sono i miei ragni?” domandò lei.

    La Bambola di sangue lasciò che la sua mano salisse lungo la gamba nuda di lei, e Buffy ingoiò la ripugnanza quando lui arrivò sotto il vestito di Dru. Dru mormorò qualcosa e si spostò sotto l'attento spazzolamento di Spike. Spike fece roteare gli occhi, ma tutto quello che disse fu “ Tieni ferma la testa, amore.” Sembrava rassegnato. “ Devo finire.”

    Buffy voltò completamente la testa, quando la bambola di sangue spostò il vestito di Drusilla e cominciò ad usare la sua bocca su di lei. Buffy si forzò a guardare verso Spike, che stava attentamente non guardando in basso, a quello che la volontaria vittima umana stava facendo all'amore della sua vita, proprio di fronte a lui.

    Sembrava così addolorato, che il cuore le fece male.

    Finalmente Spike dichiarò di avere terminato, e Drusilla riunì le gambe così velocemente che fecero rumore. La bambola di sangue venne ributtato sulla schiena, e Buffy fu lieta che quel momento osceno fosse terminato. Era un'adulta – sapeva che se questo fosse stato un atto fra esseri umani pienamente consenzienti, non sarebbe stato niente di che; solo una cosa un po' perversa, ma niente di sconvolgente. Ma sapeva che Drusilla era pazza, la bambola era un pervertito e Spike, praticamente, veniva torturato emotivamente mentre l'accudiva come un servo. Era una cosa dolorosa da vedere.

    Un parte di Buffy avrebbe voluto prendere a schiaffi Drusilla. Non riesci a vedere cosa gli stai facendo? Ma la verità era che era abbastanza sicura che Drusilla potesse vederlo, e che fosse il perché lo stava facendo, in primo luogo. Stronza malvagia. La domanda era, perché Spike lo sopportava?

    Spike – il suo Spike- era ferocemente leale e monogamo di natura. Resti della sua educazione Vittoriana, e la profondità della sua devozione. C'era qualcosa di mescolato anche con Drusilla e Angel, ma Buffy non aveva mai avuto molti dettagli su questo. Era conosciuto per essere ferocemente geloso, a volte anche quando non c'era nessun bisogno di esserlo. Solitamente questo atteggiamento assumeva la forma di battute passivo-aggressive e velate minacce, nella sua linea temporale originaria, ma ora non aveva niente – nessuna anima, chip, o almeno la normale cortesia- che lo tratteneva dalla violenza. Anche Buffy era nota per essere lei stessa gelosa – ombre delle bugie di Riley e problemi di abbandono che sapeva di avere ancora- così capiva la posizione di lui. Ma era la posizione del suo Spike. L'intera situazione le sembrava molto strana. Si chiese se sembrasse strana anche a Spike, benché lui sembrasse rassegnato.

    Drusilla si alzò e accarezzò la testa di Spike. “ Grazie, caro Spike” disse. Lo baciò, in modo lento e sensuale, le sue mani che gli correvano sul torace, e Spike cominciò ad ansimare forte. Lui davvero non si tratteneva, quando si trattava di essere sexy con Drusilla. Lasciava che lei prendesse completamente il sopravvento su di lui, con ogni singolo tocco. Ma qualcosa sembrava fuori posto a Buffy, che conosceva ogni sua espressione, specialmente quelle erotiche. Sì, era eccitato, ma era quasi come se... non fosse... davvero lì. Era del tutto scomparso nelle sensazioni, il vero se stesso completamente sottomesso. Lei temeva un po' che la profonda e significativa relazione centenaria che Spike aveva avuto con Drusilla sarebbe stata difficile per lei da guardare. Lo era, ma non per i motivi per cui lei aveva pensato lo sarebbe stato. Faceva sì che Buffy si sentisse più disturbata che gelosa.

    Dru si abbassò e prese la sua bambola per i capelli, ed egli si mosse al suo fianco sulle ginocchia. “ Sei pronto per venire a letto con me, amore?” chiese Drusilla a Spike.

    Spike guardò in basso, alla bambola trattenuta dalla sua mano. “ E le tue bambole?” chiese Spike. “ Tutte loro?”

    “ Sai che a loro piace guardare.”

    Spike chiuse gli occhi. “ Se avessi portato qualcosa da mangiare, l'avrei diviso con te” disse Spike. “ Ma non sono interessato ai tuoi avanzi.” Il suo sguardo passò sulla pazza vittima consenziente di Dru. “ O a diventarne uno io stesso.”

    “ Sei il mio sciocco tesoro, Spike” disse Drusilla nel suo ricco accento cockney. Lasciò andare la testa della bambola e carezzò la testa di Spike, guardandolo sciogliersi sotto le sue mani. Lei afferrò la pelle del suo collo, scavando ferite superficiali sotto la linea dei suoi capelli. Lui sibilò, e aprì gli occhi per l'eccitazione.. Si sporse in avanti per baciarlo, e lui aprì la bocca per lei. “ Sono ancora affamata” disse lei in tono freddo. Quindi si allontanò, lasciandolo ferito... In più di un modo. Raccolse la sua bambola di sangue e la gettò gioiosamente nella camera da letto, la porta che si chiudeva con un click finale.


    TBC

    NdKasumi: scusate.... tutto questo tempo e torno con un capitolo che si chiude lasciandovi parecchio in sospeso! XD Comunque, buone notizie. Sappiate che Angela ha già tradotto il 7, e devo solo trovare il tempo di correggerlo! Poi vorrei pubblicare almeno il cap 8, prima che Angela torni a dedicarsi completamente a Prisoners of Love.
    Con l'8 entreremo nel pieno nello spirito di questa storia e della relazione complicata che si instaura tra Buffy e questo Spike malvagio del passato...
    Buona lettura :)
     
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  2. elijem
     
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    Ciao a tutte... Che bello vedere che avete ripreso a pubblicare pet! Molto felice io ! :wub: ogni capitolo vale davvero la lettura, ti fa entrare nel mondo passato di Spike e conoscerlo un po' di più..
    buffy è brava a riuscire a restare lì, ma il suo piano è quello di salvarlo no ?
    Drusilla matta come sempre!,quindi non mi stupisco, idem per la sua bambola.. anche a riley piaceva farsi morsicare dalle vampire... i pazzi ci sono in ogni epoca :D
    La parte che più mi è piaciuta, è stata quella ovviamente dove buffy cerca di creare un interesse in Spike, lei sa come si fa, e ci sta riuscendo..
    Voglio vedere come prosegue e come buffy riuscirà a conquistare la sua fiducia..e anche qualcos'altro 😁
     
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  3. kasumi
     
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    Ciao Eli! Hai visto che l'ho ripresa finalmente?? :wub: grazie per la recensione super-veloce!! *__*

    Attenzione.. Buffy sta cercando di creare un interesse in Spike, per non farsi uccidere e per ottenere alla fine il suo sangue... ma non dovrebbe arrivare a farlo innamorare di sè... (il suo scopo non è salvarlo, per rispondere alla tua domanda...) perchè deve cercare di non far cambiare la linea temporale.
    Se la cambia... potrebbe perdere Spike nel futuro. E cambiare le sorti del mondo.. perchè è Spike che salva il mondo dal male primordiale, sacrificandosi con il medaglione alla fine della settima serie.

    Le cose sono molto complicate.

    Queste sono comunque le sue intenzioni. Poi sappiamo tutti che al cuor non si comanda ^_^
    Una cosa sono le intenzioni e una cosa è quello che si sviluppa instintivamente.

    Da una parte Buffy vuole sapere se riesce ad attirare l'interesse e l'amore di Spike anche in un corpo estraneo. Ma dall'altra è coscente che non può spingersi troppo oltre... non può rischiare di farlo innamorare di sè perchè, a parte il rischiare la linea temporale, pensa che gli spezzerebbe il cuore, se lo facesse innamorare di sè per dopo sparire!!

    È una situazione complicata, che bisogna capire appieno se vuoi capire questa storia.

    Insomma, Buffy sta camminando su una linea sottile... e oltretutto ha pochi giorni per ottenere ciò di cui ha bisogno.

    È molto interessante perchè verrà a conoscere, e vedrà con i propri occhi, una parte molto dark del passato di Spike... conoscerà certi segreti di lui...
    E la domanda è... il suo amore è talmente forte da sopportare queste cose? Anche se ne uscirà viva, ed è un grande "se", vorrà stare ancora con lui???

    Quindi... sopravvivenza al limite... l'amore profondo che prova per lui testato al limite... ed è testato anche il cuore di Spike.
    E in più, questo interessantissimo viaggio nel passato dark e malvagio di Spike...
    È buona parte di ciò che rende questa storia interessante :)
     
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  4. Redan
     
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    Questa storia mi piace sempre di più! Già da ora si percepisce una certa profondità nei personaggi che non si trova raramente. E' molto originale l'idea di base ma soprattutto mi piace vedere le interazioni tra Spike e Drusilla, vedere come lo tratta e come lui soffre nel suo amore per lei. Aiuta a capire molto del suo personaggio.
     
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  5. kasumi
     
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    Ciao Redan! Penso che Sigyn sia bravissima a delineare la psicologia dei personaggi e a farli molto profondi. Si tratta comunque della sua visione, del canon e dei personaggi.
    A volte me ne dimentico, talmente mi ha preso la storia! Ma di fatto è la sua percezione, che si può condividere o meno.
    A me è piaciuto molto che ha approfondito la dinamica Spike x Drusilla, e condivido molte cose che ha mostrato. Addirittura, mi ha illuminato su molti aspetti. Ha dato senso a tante cose.
    Però, non mi è piaciuto come ha portato all'estremo la stronzazzine di Drusilla e ha vittimizzato Spike. Insomma, 100 anni insieme non li passi in questo modo, per quanto lui le sia devoto XD
    Preferisco la visione del loro rapporto che ne ha dato unbridled brunette in fttp. Cioè che anche Drusilla gli volesse bene, anche se a modo suo.

    Comunque, è interessante anche questa visione. E probabilmente era necessaria ai fini della trama, per creare quella separazione tra spike e dru necessaria per far infiltrare Buffy nel mezzo :)

    A presto!
     
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  6. Redan
     
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    Aspetto di leggere di più per poter discutere meglio di questo argomento!
     
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  7. kasumi
     
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    Sì, bisogna leggere tutta la storia per avere una visione completa del rapporto tra Spike e Dru.
    Diciamo che qui si prendono cura l'uno dell'altro, ma Drusilla è molto egoista.
    In altre storie, lei ferisce Spike senza rendersene conto, perchè è pazza o perchè Angelus le ha insegnato che va bene così. Invece qui lei si rende conto che gli sta facendo del male, e lo fa per fargli un dispetto. È una bambina capricciosa e malvagia, piuttosto che una persona che è diventata pazza e malvagia per quello che ha subito da Angelus.

    Naturalmente ognuno ha le proprie opinioni sul personaggio. Io stessa, essendo una traduttrice della storia, non dovrei darne un giudizio XD
    ne parlo perchè mi piace parlare dei personaggi e delle storie... perchè anche io scrivo e mi piace approfondire. E questo forum dà la possibilità di parlarne tutti assieme.

    La mia opinione non è comunque l'opinione ufficiale, nè l'opinione dell'autrice. Sono solo le mie sensazioni e idee, da lettrice come voi.

    Di fatto, se volete fare delle domande all'autrice, posso tradurle per voi e mandargliele personalmente, perchè sono in contatto con lei. Poi vi posso postare e tradurre la sua risposta.
    È molto disponibile e attiva nel fandom, perciò se volete chiederle qualche chiarimento, sono disposta a fare da tramite per chi non ha dimestichezza con l'inglese :)

    Anzi, scusate per la mia esuberanza :ph34r: :ph34r:
    Non dovrei dirvi che cosa ne penso, per non influire sul vostro giudizio della storia.
    Perdonatemi ma è più forte di me XDD
     
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  8. kasumi
     
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    CAPITOLO 7

    Traduce Angela, beta Kasumi


    IMPORTANTE!! Nota di Kasumi: questo capitolo è eticamente controverso, alcuni potrebbero trovarlo disturbante. Il mio consiglio è di andare a rileggere i warnings all'inizio della storia.
    Considerate che il punto di partenza della loro relazione, in quel contesto, non poteva essere diverso. Dal prossimo capitolo le cose cambieranno un po' alla volta, quindi non pensate erroneamente che Buffy e Spike interagiscano in questo modo (ai limiti della violenza) per tutta la storia. Il bello è proprio vedere come le cose si evolvono piano piano e realisticamente.


    Buffy: “ Questa non posso essere io, non sono io. Perché mi sento così? Perché permetto a Spike di farmi queste cose?”
    Dead Things


    Spike rimase fermo come se fosse stato schiaffeggiato.
    Un gemito dolorante e gutturale provenne da dietro la porta chiusa di Drusilla. Buffy sapeva che Drusilla aveva appena morso la sua bambola. Le labbra di Spike si contorsero, e lei vide la sua mano farsi a pugno. Rimase fermo ad ansimare duramente per qualche momento, poi puntò un dito verso Buffy senza guardare nella sua direzione. “ Tu. Vieni qui.” Indicò il punto di fronte a lui, ancora davanti alla porta di Dru, da cui i suoni arrivavano meno distinti, ma più frequenti.
    Buffy prese un profondo respiro e andò da lui.

    “ Togliti la maglia” disse lui quando lei fu in piedi di fronte a lui.

    Buffy sbattè gli occhi. “ Togliti. La. Maglia” disse lui freddamente. “ Ora!” L'ultima parola fu un latrato, e Buffy sussultò. Si sentiva davvero debole e vulnerabile senza la forza e il potere della Cacciatrice, e avrebbe mentito se avesse detto che Spike non la spaventava a morte. Era istintivo, il corpo stesso che lo temeva, più che la mente.

    “ Non devi farlo in questo modo” Si costrinse a dire Buffy.

    Si aspettava che lui le spezzasse il collo senza una parola. “ Stai discutendo con me?” gridò Spike. Era arrabbiato, ma almeno il suo torace non era più immobile per lo shock.

    “ Mi ucciderai per questo?” chiese Buffy.

    “ Potrei” ringhiò lui.

    “ Non devi ordinarmelo” disse Buffy. “ Sono già tua.” Decise di mostrargli quanto questo significasse. Si mise sulle ginocchia e allungò le mani verso i suoi Jeans. Lui non la fermò quando aprì la cerniera e toccò il suo membro.

    Era soffice e disinteressato, ferito da Dru come lo era il suo collo. Buffy desiderò che Dru non avesse interrotto il loro momento, prima. Lei stava iniziando a fargli effetto. Se solo avesse avuto qualche minuto in più...

    Non le avrebbe fatto bene, rimpiangerlo ora. Avrebbe dovuto giocarsela in modo diverso. Lei stessa non era eccitata. L'intera cosa sembrava recitata come una scena teatrale, e lei non era nella parte. Tuttavia... Prese il suo membro soffice in bocca, facendo scivolare indietro il suo prepuzio con la mano, in modo da poterlo accarezzare facilmente allo stesso tempo. Lui aveva ancora lo stesso sapore – pelle di vampiro fredda e pulita, solo un accenno di vecchie sigarette. Lui rimase molto rigido all'inizio, poi sembrò cominciare a rilassarsi mentre lei trasformava un po' del suo dolore in piacere. Non era ancora del tutto duro quando si allontanò, non dandole nemmeno il tempo che le serviva per utilizzare alcuni dei trucchi che conosceva. Andò verso il tavolo e prese una sigaretta dal pacchetto che era lì. “ Apri il divano” disse in tono discorsivo, e sedette sul tavolo per guardarla. Quando Buffy si mosse per fare questo lui la osservò, mentre tirava la sigaretta attentamente di tanto in tanto.
    “ Quindi, sappiamo che lo vuoi” disse. “ Ma sei ostinata. Devo riempirti di botte fino a farti mettere di esserlo?”

    “ Bhe, non posso fermarti se decididi farlo, vero?” chiese Buffy. “ Ma speravo in qualcosa di diverso.”

    “ Le ragazze che sono d'accordo con questo, hanno tutte i loro motivi” disse Spike. “ Quali sono i tuoi?”

    “ Te l'ho detto” disse Buffy. “ Ti ho detto cosa voglio. Sai cosa sono disposta a fare.”

    “ Sì. Ma perchè vuoi farlo? Hai dei vecchi segni di ago, ma non morsi, quindi non sei una dipendente dai morsi, per quanto possa dire. Sei magra, ma non affamata, e mi hai seguito qui. Non ti ho cercata. Hai qualche idea di cosa posso volere da te. Qualcuno ti ha fatto questo in passato?”

    “ No” disse Buffy. Lei trovò che il divano- letto era quasi fatto, così rassettò lenzuola e coperte. Erano pulite, ma c'erano delle vecchie macchie di sangue su entrambe. Spike indicò l'armadio con la sigaretta, così Buffy lo aprì. Quattro cuscini erano sulla mensola alta dell'armadio, e Buffy li tirò giù. Altre macchie di sangue erano sulle federe. Questo letto era per i giochi di sangue. Non voleva pensare a quante ragazze fossero morte lì...

    Il resto dell'armadio attirò la sua attenzione. Un collare di pelle nera con le borchie e un lucchetto giaceva aperto su quello che chiaramente era un grande letto per cani. Il pesante collare era legato con una catena massiccia a un bullone nel muro, che non dava l'impressione che avrebbe potuto rompersi solo con la semplice forza umana o l'ingegnosità. Avrebbe richiesto attrezzi elettrici. Buffy deglutì, sapendo che avrebbe dovuto passare del tempo in quell'armadio, inerme e incatenata, con una vampira pazza, un demoniaco assassino sadico, e un pervertito illuso. Per non menzionare gli scagnozzi all'entrata. Improvvisamente si sentì davvero inerme e sola. Spike, pensò, chiamando quell'anima separata dal corpo, ma non sapeva che altro dire. Non sapeva se stava chiedendo la forza, o facendo una promessa.

    Prese un respiro profondo e portò i cuscini al divano-letto, sistemandoli in modo carino. “ Ben fatto” disse Spike, con un tocco di ironia.

    “Lui passa del tempo qui?” chiese Buffy. Si vergognava per quanto la sua voce era fievole e spaventata.

    “ Cosa?”

    “ La bambola di Dru.”

    “ No. Ha la sua cuccia” disse Spike. “ Non apprezzo davvero il suo gusto per i giocattoli.”

    “L'ho immaginato,” disse Buffy piano.

    Spike spense la sigaretta in un posacenere pieno. I suoni di Drusilla e della sua Bambola erano ritmici, adesso, e Spike era chiaramente distratto da essi .

    “ Perché non lo uccidi?” chiese Buffy.

    Lui la guardò. “ Lei si arrabbia” disse Spike. “ Drusilla ottiene ciò che vuole. Se volesse ucciderti, glielo lascerei fare” aggiunse.

    Buffy deglutì. Avrebbe dovuto fare del suo meglio per stare fuori dalla vista di Dru. “ Ma diversamente, ti appartengo?” chiese, nervosa.

    “ Finché non ti uccido. Sì.” Le si avvicinò e le toccò i capelli, esaminandoli più che accarezzandoli. Non era ancora sicuro nei suoi riguardi. Le sue mani odoravano di sigarette, e di un dolce, sapone femminile. Lo shampo di Dru. “ Puoi chiamarmi Signore.”

    Lei ricacciò in gola una risata. “ No.”

    Lui la guardò con sorpresa. “ No?”

    “ No” disse lei. “ E' Stupido. E non vuoi davvero che lo faccia.”

    “ No?” chiese lui di nuovo.

    Buffy gli si avvicinò, e lui mise le mani fra di loro per fermarla. Era davvero in guardia. “ Avanti” disse lei, cercando di mantenere la voce sensuale. “ Non vuoi che pensi a qualche 'signore' a caso, come se fossi solo una cosa senza cervello, comprata e venduta. Non vuoi che a me non importi fra quali braccia sono. A chi appartengo.”

    Toccò la mano che la tratteneva lontana, accarezzandola in modo sensuale. “ Non vorresti invece che fossi semplicemente qui... pensando a te... volendo solo te... il tuo nome pesante sulle mie labbra. Spike.” Lasciò indugiare la parola, e spostò gentilmente la mano di lui. “ Spike... Spike...” Raggiunse la sua bocca assassina, spingendosi a desiderarlo, desiderosa di tornare da lui per come lo conosceva, e di tentare di toccare il più possibile dello Spike che conosceva in questa vesione. “ Sspi-ke..” respirò nella sua bocca. Lei lo vide esitare.

    “ Di solito non permetto –“ lei si spinse in avanti, sapendo che lo stava eccitando- o che l'avrebbe fatto, se lui fosse stato lo Spike che conosceva. “ Dru è... Dru...” Lui stava respirando forte.

    “ Mantieni il tuo nome solo per lei” realizzò Buffy. “ Così quando alla fine lei ti chiama 'Spoike', puoi sentire che sta davvero pensando a te. Ma io so chi sei. Non sprecherò il mio tempo con te chiamandoti solo signore. Meriti più di questo... William.” Disse l'ultima parola in un sussurro quasi silenzioso. Si mosse per un vero bacio.

    Lui fece un piccolo suono di resa, e poi si bloccò di scatto. “ Come... fai a conoscere quel nome?” La prese per i capelli e le tirò indietro la testa, guardandola in viso, ma i suoi occhi non corrispondevano all'oscurità della sua espressione. Stava ansimando per l'eccitazione. L'aveva quasi preso. Era così amareggiato, ora, così sulla difensiva. “ Dove l'hai sentito?”“ Nel mio cuore” disse Buffy. “ Sa chi sei veramente. Conosce tutti i tuoi nomi.” Lui non voleva che il suo cuore venisse toccato, lei lo sapeva. Non voleva sentire nulla per lei. Voleva che lei fosse un ricettacolo per la sua amarezza e il suo dolore, qualcosa in cui riversare la sua gelosia quando Drusilla dava la sua attenzione ad un altro. Ma Buffy sapeva che non sarebbe stata niente di più di un pasto, se gli avesse lasciato fare questo. Doveva cercare dentro di lui e trovare il suo cuore tenero, toccare il punto in avrebbe dovuto esserci un'anima, e fare sì che il vuoto dolesse per lei.

    “ A chi appartengo, Spike?” disse. “ Dimmi a chi appartengo.”

    “ A me” disse lui in modo cupo. “ Sei mia. Appartieni a me, farai ciò che voglio:”

    “ Sì, Spike. Lo farò.” Si alzò in punta di piedi per sussurrare nel suo orecchio. “ Qualunque cosa vorrai. Che tu lo dica o no.” Mordicchiò il suo lobo. “ So cosa vuoi davvero. Lascia che te lo mostri.”

    Lui si allontanò un poco, deglutendo. “ Non mi fido di te.”

    “ Se ti tradisco, mi ucciderai immediatamente. Lo so questo. Sono indifesa davanti a te, demonio” disse con un accenno di sorriso. Sapeva che lui aveva programmato quella frase nel suo Buffy-bot molto tempo prima... o, molto tempo dopo, se ci rifletteva.

    “ Perché, quando lo dici, sembra uno scherzo?” chiese Spike.

    Buffy fece un grande ghigno.

    “ Sembri anche pensare che sia uno scherzo” disse Spike, con sguardo duro. Prese i suoi capelli e la strattonò in basso sul letto, coprendola per metà con il proprio corpo. “ Questo non è uno scherzo, sai? Riguarda la vita e la morte.” Guardò in basso verso il viso di lei. Buffy tentò di reprimere il ghigno. Conosceva la sua espressione. La sua collera era mitigata, duramente, dalla lussuria. Non lo leggeva solo nei suoi occhi – Buffy poteva sentire la sua erezione contro la sua coscia. “ E da questo momento in avanti, la tua vita e la tua morte, entrambe appartengono a me.”

    Buffy mosse le spalle in modo evocativo. “ Allora mostramelo” disse.

    Lui esitò solo per un secondo, e poi alla fine la baciò. Buffy lo baciò a sua volta, con passione, con abbastanza denti per essere considerata un carnivoro, stringendo le spalle di lui con le mani, divorandolo come lui divorava lei. Sapeva esattamente come gli piaceva essere baciato, e lui si allontanò, stupito. Guardò verso di lei con confusione, sorpreso dalla sua foga, e poi la baciò di nuovo, sperimentando. Lei lo baciò di nuovo, con la stessa intensità di prima. La sua abilità chiaramente lo disturbava. Buffy conosceva i suoi baci, sapeva come compiacerlo. Questo lo metteva in guardia.

    Confuso, decise di prendere il controllo. Si allontanò e la tenne giù con una mano, mentre allungava l'altra sotto la sua gonna. Trovò e strappò la cucitura a cavallo delle calze a rete, lacerò la sua biancheria intima ed entrò in lei con due dita. Buffy fu sorpresa per l'improvvisa – non voleva pensare alla parola aggressione, perchè in una certa misura, lo aveva provocato lei, in così tanti modi. Ma fu comunque davvero inaspettato. Era davvero, davvero felice che Sarah non fosse vergine. Non l'aveva pensato, ma adesso ne era sicura.

    Spike la tenne per la vagina, il pollice fermo sul suo clitoride, e mosse la mano per vedere quale sarebbe stata la sua reazione. Lei tremò un po', ma scacciò il disagio – era dovuto solo al fatto di essere spaventata, dopo tutto. Si tese intorno alle sue dita e spinse in alto, lasciando che il respiro diventasse pesante, gli occhi che brillavano per lui. Lui la guardò per un momento, con espressione sospettosa. “ Bhe, continua, ragazzaccio” disse Buffy, e, ancora una volta, le parole uscirono come se si trattasse di gioco. Probabilmente perché lo era. Era più facile pensare a tutto ciò in questo modo, un gioco che lei stava portando avanti con il suo amante di lunga data. Non permise a sé stessa di pensare al fatto che probabilmente non avrebbe potuto dire di no. Se lei non voleva dire di no, non avrebbe avuto importanza che non potesse farlo.

    Lei era quella che si era cacciata in quella situazione. La vita ne valeva la pena. Spike ne valeva la pena. Doveva valerne la pena, altrimenti lei aveva commesso un errore per tutto questo tempo. Buffy allungò la mano e carezzò il davanti dei suoi jeans. Lui era ancora duro. Questo era ovvio.

    Poi Spike sembrò perdere la pazienza, tirò via la propria mano, e si sbottonò completamente i jeans. Senza disturbarsi a spogliarsi, tirò fuori il suo membro e lo infilò dentro di lei, senza alcun intento gentile o seduttivo. La sua testa era distante mezzo metro circa, e lui la studiò mentre spingeva. La stava usando, come se lei fosse uno strumento per il suo piacere, e non una persona. Nemmeno una vittima.

    E Buffy sapeva di dover lasciarglielo fare. Stranamente, non lo odiava, come temeva avrebbe potuto fare. Era sempre Spike. Poteva vedere l'uomo che amava in ogni movimento che lui faceva, in ogni lampo nei suoi occhi, in ogni smorfia del viso. Ma era così giovane, così impulsivo, e così tanto confuso nei suoi riguardi. Realizzò all'improvviso che lui era spaventato da lei. Non aveva paura per il suo cuore, o per la sua persona, ma per qualunque cosa lei significasse. Non la capiva e questo lo spaventava. Ma adessso era affascinato. Fintanto che lei non gli avesse dato un motivo per ucciderla, lui avrebbe atteso, e visto cosa lei gli avrebbe offerto.

    Ciò che lei gli avrebbe dato, o avrebbe tentato di dargli, era accettazione. Nonostante le impassibili, crudeli spinte che lui le stava quasi infliggendo, Buffy si alllungò verso di lui e lo accarezzò sulla nuca, evitando con attenzione i graffi di Drusilla. Lasciò che le sue mani stringessero le spalle di lui, e spinse contro di lui, godendo del suo corpo. Era lo stesso corpo, lo stesso membro. Lo riconobbe. Anche senza l'anima, anche senza la loro storia, anche mentre lei era nel corpo sbagliato, lui era sempre lui. Spike le permise di accarezzarlo, senza avvicinarsi minimamente, nessuna fiducia nei suoi occhi. Poi si avvicinò – ancora spingendo- e fece presa sul braccio destro di lei. Le piegò il gomito, si portò il polso alla bocca, e assunse il volto della caccia. Morse la vena del polso e succhiò, succhiò e succhiò.

    Buffy gemette e si tese. “Ow!” si lamentò. Faceva molto male. Sembrava che lui stesse facendo apposta per ferirla, e le faceva male lungo tutto il braccio. Lei sapeva che la tensione dovuta al dolore doveva sentirsi piuttosto bene intorno al suo membro, ma la maggior parte del godimento di lei era annullato da esso. “ Ow!” La seconda volta uscì come un piagnucolio.

    Spike le lasciò andare il braccio e guardò in basso verso di lei, il sangue sulle labbra. “ Fa male?” domandò attraverso le zanne.

    “ Sai che è così” disse Buffy, senza avere un tono accusatorio. Quindi spinse i fianchi contro di lui, e lo cinse con le gambe. Gemette e pulsò sotto di lui, tentando di riportare il piacere nel suo corpo, e lui la fissò con genuina confusione. “ Stai cercando di farmi male” disse quindi lei.

    Spike la guardò per un lungo momento, quasi aspettandosi che lei protestasse di più. Lei solamente gli permise di continuare a spingere dentro di lei, tentando di spingere a sua volta, nonostante il fatto che sentisse il braccio come dentro una tenaglia, anche senza la pressione della bocca di lui.

    Dopo un po', Spike le riprese il braccio, e Buffy attese che il dolore crescesse. Non accadde. Non gentilmente, ma in modo completo, Spike leccò la ferita che le aveva fatto, baciandola deliberatamente, e attivando l'anestetico locale, se non l'euforia. Buffy sospirò, e quasi sorrise, e incurvò i fianchi. La cessazione del dolore quasi la fece venire. “ Spike” ansimò. “ Grazie.”

    Le sue spinte raddoppiarono, e lui si seppellì in lei velocemente, quasi frettolosamente. Lei lo sentì indurirsi ancora dentro di lei, quindi grugnì, tendendosi sopra di lei mentre veniva. Quindi uscì da lei, il volto di nuovo normale, guardando in basso verso di lei. Stava ancora respirando forte, ma non era stato niente di profondo. Era stato un altro test. E non aveva idea se l'aveva passato o meno.

    Non era venuta. Era stata l'unica volta in cui Spike l'aveva portata a letto senza assicurarsene due o tre volte. Si allontanò e guardò verso di lei, osservando lei, le sue mani, i suoi vestiti, i suoi occhi. La fissò negli occhi per un lungo momento, sospettoso. Il sole era sorto completamente, e i suoni dall'altra stanza si erano affievoliti. “ Vai a letto” disse Spike, freddo, ma non in modo rude.

    Buffy deglutì ed annuì, guardando verso di lui con occhi che sperava mostrassero accettazione per la sua freddezza. Sapeva che doveva continuare a pensare a lui come una persona ferita, e non crudele, o non avrebbe trovato una via di uscita. Rotolò fuori dal letto e strisciò nell'armadio, occupando docilmente il suo posto nella cuccia del cane. Si sentiva come se avesse voluto piangere, ma aveva gli occhi asciutti. Questo non era il suo Spike, congedandola in quel modo. Non c'era nesun amore per lei in questa creatura. Era solo una cosa per lui.

    Lei realizzò quanto dovesse essere stato doloroso per lui, quando lei era solita dire che lui era una cosa e non una persona.

    Spike la seguì e le mise il collare attorno al collo. La pelle era più morbida di quanto si aspettasse, e lui non lo chiuse troppo stretto, ma era davvero visibile. Ogni movimento della testa le comunicava di essere legata, e che era sua. I capelli si incastrarono negli aculei. Il lucchetto scattò, e a meno che lei non avesse trovato quacosa di abbastanza affilato da tagliare la pelle in quell'armadio – cosa improbabile- sarebbe stata intrappolata finché lui non avesse deciso di lasciarla uscire. Spike si mise la chiave in tasca e si alzò per lasciarla.

    “ Spike, potrei...” Lei alzò gli occhi verso di lui, e sapeva che i suoi occhi stavano luccicando. “ Mi porteresti dell'acqua? Per favore?”

    Lui la fissò silenziosamente.

    “ Sai che ne ho bisogno, se vuoi continuare a cibarti di me” disse lei.

    Lui si voltò senza una parola, Ma un minuto dopo, lei sentì scorrere l'acqua del lavandino. Spike tornò presto con una grande bottiglia di Whisky riempita d'acqua, che posò vicino alla porta.

    “ Grazie, Spike” sussurrò lei.

    Non aveva davvero sete. Sì, doveva mantenersi idratata, e sì, lui lo sapeva, ma glielo aveva chiesto solamente perché lui facesse qualcosa per lei. Era un investimento, non importa quanto piccolo, che lui aveva fatto su di lei. Faceva sì che lei gli appartenesse ancora di più nella sua mente, la rendeva più un cucciolo e meno una cosa. Qualcuno di cui lui avrebbe dovuto prendersi cura.

    Era un piccolo passo in avanti.

    Lui si voltò e si tolse la maglietta nera con le spille di sicurezza, strisciando sul divano su cui aveva appena scopato Buffy. Non nel letto con Drusilla. Buffy diede una rapida occhiata alla sua “cuccia” e notò un contenitore di terracotta con un coperchio in un angolo. Sembrava qualcosa in cui cucinare un pollo, ma considerando le origini Vittoriane di Spike, era molto probabilmente che lo intendesse come un vaso da notte. Così, alla fine, non sarebbe rimasta bloccata se avesse avuto bisogno dei servizi. Lei prese un evidente sorso della sua offerta – l'acqua sapeva ancora vagamente di whisky, il che signifcava che, se non altro, era probabilmente sterile- e si accomodò sul cuscino per cani, rimboccando un angolo perché le sostenesse la testa. Si sdraiò e fissò Spike sul divano letto, completamente sveglia. Guardandolo.

    Spike si voltò e si accorse che lei lo stava fissando. Lei per un attimo guardò timidamente da una parte, poi tornò a fissarlo. Pensa a lui per come lo conosci disse a se stessa. Pensa al suo cuore. Pensa alla sua anima. Pensa alla sua devozione. Non lasciare che questo passato completamente demoniaco distrugga l'uomo che conosci e ami con tutto il cuore. Guardalo per quello che è veramente.

    Spike la guardò a sua volta per un momento davvero lungo, fissando i suoi occhi imperturbabili. Dopo un po', si mise a sedere. Buffy si chiese se avrebbe chiuso la porta dell'armadio, in modo che lei fosse costretta a smettere di guardarlo.

    Invece lui attraversò la stanza ed aprì un baule. Ne tirò fuori qualcosa e tornò da lei. Al principio lei pensò che lui avrebbe potuto aprire il suo collare, ma no. Le aveva portato una coperta. Gliela mise attorno alle spalle e si mise a sedere sui talloni.

    Buffy si strinse il dono attorno. “ Grazie” sussurrò.

    Lui non disse nulla per un lungo momento. “ Notte, pet” disse quindi. Si arrampicò di nuovo sul suo letto e le voltò la schiena. In pochi attimi, si addormentò.



    FINE CAP. 7



     
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  9. elijem
     
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    ciao a tutte.. ringrazio per chi aiuta ala traduzione. io volevo dirvi che il 10 luglio sono diventata mamma di una piccoletta di nome Emma che ha una voce da soprano e non le piace dormire 😀😀😀
    ma vi leggo volentieri e anzi aspetto nuovi capitoli di questa storia.. ps a me non disturba affatto questo rapporto tra Spike e buffy, anche perché già si intravede cosa succedera fra un po'. .
     
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  10. Redan
     
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    Tantissimi auguri Eli per la tua bimba!

    Per quanto riguarda il capitolo, a me invece disturba un po' questa relazione abusiva perchè si tratta di Buffy. Certo, lui ovviamente non lo sa e anche se lo sapesse lei non significherebbe ancora nulla per lui, però credo che per lei sia davvero una brutta esperienza questa. Spike comunque è molto IC, mi sembra tratteggiato benissimo. Conoscendolo, di sicuro si affiezionerà a lei.
     
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  11. kasumi
     
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    Ciao Eli! Congratulazioni!!!!! :woot: :woot:
    Ciao Redan!

    Un bacione a tutte (anche all'aquila di Emma :D )

    Qui entriamo nel fitto delle cose disturbanti, e le sensazioni che vi danno questi capitoli dipendono dalla sensibilità di ogni persona. Io personalmente credo che l'autrice ha avuto molto fegato a trattare questi argomenti, perché non sono facili. Ma lo ha fatto in modo molto approfondito e mai banale, e ha le sue motivazioni per farlo. Inoltre per essere realistica, penso che non potesse fare altrimenti.
    Questa fiction è molto dark, ma è intrisa di amore e accettazione che Buffy prova per Spike, e forse è la fiction tra tutte quelle che ho letto in cui Buffy accetta davvero Spike per quello che è e che era al 100% e questo mi ha commosso tantissimo. Anche vedere quello che riesce a risvegliare in lui, in quei tempi bui, è incredibile.
    Certo è molto realistica e cruda, ma fa parte del bello della storia.
    E c'è uno studio dei personaggi e dei loro comportamenti che è meraviglioso.

    Attenzione, non sto dicendo che Spike faccia bene ad essere abusivo!! Questa storia cerca solo di spiegare perché lui era così, ci permette di capirlo meglio. Non vuole giudicare, vuole solo spiegare, e farci vivere quei momenti. E mostrarci la sua evoluzione da allora, il cambiamento epocale che ha fatto fino ai giorni nostri.

    Se la storia vi disturba troppo, non c'è niente di cui vergognarsi. Sono argomenti tosti e per qualcuno possono essere molto disturbanti, quindi nessun problema se non ve la sentite di leggerla.

    Ciao!
     
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  12. Redan
     
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    Ciao kasumi!
    La voglia di leggere questa storia rimane, non preoccuparti! Anzi, sono molto interessata!
     
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  13. kasumi
     
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    Mi fa piacere :)

    Spero di correggere presto anche il capitolo 8. Dopodichè non so quando aggiorneremo...
     
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  14. Redan
     
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    :(

     
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  15. kasumi
     
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    Capitolo 8

    (ATTENZIONE, HO PUBBLICATO DA POCO ANCHE IL CAPITOLO 7. CONTROLLATE DI AVERLO LETTO PRIMA DI QUESTO)



    (Traduce Angela, beta Kasumi)





    Buffy: Sto bene.



    Spike: Oh, certo. Costretta a stare in un angolo buio con una creatura che disprezzi, scavando su brutte cose passate, perché stai bene.



    Fool for love







    Buffy rimase sveglia quel primo giorno, il collo e il polso doloranti, sentendosi moderatamente violata, intrappolata e piuttosto spaventata. Non che non si fosse offerta volontaria per questo. Ma Spike non l'amava in questo tempo, in questa forma, e la dinamica era sbilanciata. Lei era così abituata ad essere al pari di Spike. Essere inferiore a lui - sia fisicamente che nella posizione di potere- la faceva sentire davvero vulnerabile.



    Naturalmente, c'era stato un tempo in cui anche Spike era solito sentirsi vulnerabile nei suoi confronti, si ricordò. Per un lungo periodo, non aveva potuto combattere contro di lei. Lei aveva tutto il potere. Diavolo, lo aveva tenuto incatenato in una vasca da bagno per una settimana. Non l'aveva trattato con le comodità di un albergo a cinque stelle. E dopo di ciò, non si era curata di lui, mentre lui l'amava disperatamente, così tanto che ogni parola lo poteva ferire. Era diverso, ovviamente. Lui uccideva innocenti, mentre lei di norma uccideva mostri. Lui la stava certamente uccidendo lentamente, considerando che Buffy stava testando il suo livello di pericolosità, e alla fine lo aveva lasciato andare. C'era inoltre qualcosa che andava avanti, tra lei, e Spike, e Drusilla, e la bambola, il che rendeva l'intera situazione bizzarra, in modo particolare vista dalla sua posizione. Davvero, lei non era abituata ad essere una normale e vulnerabile ragazza umana.



    Si sedette e allungò il debole corpo di Sarah e fece gli esercizi che poté, essendo incatenata, e cercò di meditare nel modo in cui Giles le aveva insegnato. Poteva far funzionare questo piano. Conosceva Spike abbastanza bene che probabilmente sarebbe riuscita a sopravvivere, per lo meno per la settimana circa che aveva a disposizione. Doveva solo camminare su quella linea sottile, mantenendosi forte abbastanza per guadagnarsi il suo rispetto, ma non la sua ira.



    Eppure... si sentì infreddolita e sola quel giorno. Si tolse gli anfibi, ma ancora non si sentiva a suo agio. Mentre non si stava allungando, avvolse la coperta – quel piccolo simbolo della pietà nel suo cuore contaminato dal demone- il più strettamente possibile intorno a lei.



    Appena prima del tramonto, Spike si svegliò. Buffy guardò in alto, avendo passato il giorno sveglia per la maggior parte del tempo, ma non osò parlargli per prima, aspettando che fosse lui a rivolgerle la parola. Si mise seduta e cercò di non apparire come se avesse passato il giorno sveglia sul pavimento negli stessi abiti che aveva indossato la sera prima. Spike si alzò e chiuse il letto senza guardarla, quindi andò in cucina. Buffy sporse la testa dall'armadio e lo vide con un ratto vivo, che mise in un contenitore con un coperchio. Lui mise il contenitore su un vassoio con una tazza da caffè, e poi aprì il frigorifero. Prese un fiore dalla scatola e lo mise in un piccolo vaso, e si diresse all'entrata. Dopo pochi minuti, tornò con un giornale, che mise a sua volta sul vassoio, e portò l'offerta nella camera da letto. Non bussò, né chiuse la porta dietro di sé.



    Buffy guardò in silenzio mentre Spike svegliava la sua amata. Poggiò il vassoio sul letto e le baciò gentilmente la guancia. Lei si scosse, si svegliò e guardò verso Spike. Lo accarezzò, e lo spinse sul letto, dove lui rotolò su di lei e si raggomitolò al suo fianco. Per qualche minuto, Dru giocò con il ratto sul vassoio, poi lo catturò con un ghigno feroce. Spike le carezzò gentilmente i capelli, mentre lei lacerava la gola dell'animale con l'unghia, e faceva scendere il sangue fresco nella tazza da caffé.



    Buffy non poteva sentire cosa stavano mormorando, ma lo poteva immaginare. Spike aveva spesso preparato la colazione anche per Buffy. Un the, un toast e del pompelmo. Si appoggiò indietro contro la parete dell'armadio, con catena e collare come un cane, e guardò l'attuale amore della propria vita carezzare e coccolare l'attuale amore della sua vita.



    Proprio come la notte precedente, si aspettava di essere gelosa. Il problema era il corollario – la cosa della colazione era troppo umana. La vista di lui che trattava Drusilla nel modo in cui Buffy era abituata ad essere trattata da lui era un po' problematica. Ma poi lei cominciò a concentrarsi su Drusilla. Spike era Spike – anima o meno, c'erano alcuni comportamenti innati che lui avrebbe avuto sempre, e molto della sua tenerezza ed affetto ricadevano sotto ciò. Drusilla non era indifferente verso di lui, né si comportava in modo deliberatamente crudele, come aveva fatto la mattina precedente. Ma c'era qualcosa di strano in quasi tutto quello che lei faceva. Non lo guardava mai davvero. Anche quando gli occhi di lei erano su di lui, sembrava guardargli attraverso, verso qualcosa d'altro. Lui la toccava teneramente, e lei non sembrava accorgersene sempre. Era sdraiata contro di lui, come se fosse il luogo a cui apparteneva, ma non come se fosse grata per la sua compagnia. Sembrava come se si sentisse autorizzata a farlo.



    Dopo un po' di tempo, dopo che Spike aveva guardato e coccolato Drusilla mentre lei leggeva i fumetti e faceva quelli che sembravano commenti misteriosi sui titoli di testa, Spike mise da parte il giornale e il vassoio e molto chiaramente cercò di fare sul serio l'amore con lei. Drusilla gli permise di baciarla e accarezzarla per un po' di tempo, quindi si alzò di scatto. “ Devo cambiare Miss Edith” disse a voce abbastanza alta, e attraversò la stanza. Spike fu lasciato solo sul letto.



    Dopo un momento, la sua bambola di sangue fu gettato sulle coperte. sopra le gambe di Spike. Era ancora vivo, ma legato e imbavagliato con stupidi nastri rosa. “ Puoi dar da magiare ai bambini?” la sentì chiedere Buffy.



    Spike chiuse gli occhi, con aria esasperata, quindi rotolò fuori dal letto di Dru, sbattendo la bambola di sangue sul pavimento mentre lo faceva. Drusilla lo sollevò, ancora legato, e lo pose gentilmente sul letto e si mise a spazzolare i capelli dell'uomo come se fosse uno della Famiglia Partridge ( serie televisiva americana n.d.T.). Spike camminò nel salotto e fece una telefonata. Buffy non riuscì a capire cosa diavolo intendesse dire, in principio, mentre recitava solo dei numeri al telefono. “Da uno a tre, ordine completo, a domicilio” e quindi fornì un indirizzo. Poi fece una pausa, e diede un'occhiata a Buffy – ferma e silenziosa nel suo armadio- e fece una correzione “ Fate un sei completo. E quattro egg- roll extra.”



    Un attimo dopo sporse la testa fuori dalla porta di entrata. “ Consegna in fondo alla strada” disse agli scagnozzi. “ Portatelo qui, ve lo potete dividere. Non dimenticatevi la borsa. Me la dovete consegnare.”



    Tornò indietro e guardò in basso verso Buffy. Dru aveva chiuso la porta. “ Vuoi il bagno?” le chiese.



    “ Sì, grazie” disse Buffy.



    Spike si piegò e slacciò il collare. Buffy si allungò. “ Grazie” disse.



    “ Non mentire” disse lui. “ Non mi stai ringraziando. Non sei riconoscente.”



    “ Non mi hai ancora ucciso” disse Buffy. “ Lo considero un onore.” Lo guardò dritto negli occhi. “E non ti ho mai mentito” disse. Eccetto che per il suo nome. E quella era solo una mezza bugia, dopotutto.



    “ Mi conosci, e vuoi una tazza del mio sangue per un incantesimo, che non ha niente a che vedere con me.”



    “Sì.”



    Spike scosse la testa e la spinse verso il bagno, ma non in modo scortese. “ Vai.”



    Quando Buffy uscì dal bagno, Spike era in piedi con Drusilla, e stava stringendo il suo corsetto. “ Stiamo uscendo per una piccola canzone” disse Dru a Buffy, senza realmente incontrarne gli occhi. “ Vuoi che portiamo a casa il cantante, così puoi guardare?” Lei scosse la testa mestamente. “ La mia bambolina è stata cattiva la notte scorsa. Così deve rimanere nella sua culla e guardare la luna. Miss Edith canterà per lui. Ma tu sei stata una brava bambina, non è vero, pet?”



    Buffy rimase ferma e spostò i suoi occhi su Spike.



    “ Se la sta cavando” disse Spike, senza né tenerezza né disprezzo.



    “ E' addestrata bene?”



    “Non ancora” disse Spike. Guardò Buffy, più confuso che minaccioso. “ Diamole un giorno o due.”



    “ Non sporcherà i mobili?”



    “ No, se sa cosa le conviene” disse Spike. Finì di allacciare il corsetto e la osservò. Dru era la perfetta miscela di punk Vittoriano. Spille di sicurezza sul suo corsetto tinto di nero, legato sul retro con un nastro rosa cipria, la gonna stracciata, i capelli avvolti parzialmente in una treccia. Spike si avvicinò e le baciò la guancia. “Lascia che ti trucchi, amore.”



    “Mm” disse Drusilla. Si sedette e lo guardò fisso, con distaccata devozione. “Posso truccarti gli occhi?” disse con un sorriso.



    “ Prego” disse lui. Si piegò per baciarla in modo adeguato. “ Il mio riflesso” sussurrò nella bocca di lei.



    Buffy non aveva mai pensato al fatto che i due vampiri avrebbero dovuto usarsi l'uno con l'altra come specchio per perfezionare il loro aspetto – qualunque aspetto volessero ottenere. Questo voleva dire che probabilmente Spike aveva sempre curato il make-up di Drusilla, da quando li aveva conosciuti. Metà di lei avrebbe voluto che Drusilla continuasse ad essere niente altro che un oscuro e perfido gatto, che trattava Spike con indifferente crudeltà, ma Dru sembrava davvero affezionata a lui. Era semplicemente che lei era pazza, distante e alquanto egoista. Buffy li guardò mentre dipingevano i rispettivi visi in vari stili di nero punk-gotico.



    Qualcuno bussò alla porta. “ Vieni!” urlò Spike.



    Uno degli scagnozzi scivolò dentro con una grande borsa di carta, che puzzava di cibo cinese fritto. “ Volevi la borsa, capo?”



    “ Sulla credenza” disse Spike. Un grido attutito venne dall'entrata, e Spike roteò gli occhi. “ Digli di mangiarlo facendo attenzione?” disse Spike. “ Le urla attirano l'attenzione!” L'ultima parola fu detta con un ruggito feroce, mentre Spike si alzava e lo guardava in cagnesco. Lo scagnozzo sgattaiolò fuori con il messaggio, sbattendo la porta dietro di sé.



    Buffy serrò la mascella contro la nausea, ma non poté fare nulla per salvare il ragazzo delle consegne. Spike scosse la testa. “ E' impossibile trovare dei buoni aiutanti in questa città.”



    “ I ragazzi sono irrequieti” disse Dru. “ Pensi di essere migliore di loro.”



    Spike guardò in basso verso di lei, affettuoso e pericoloso. “ Perché lo sono” disse, gli occhi socchiusi in quello che Buffy aveva sempre pensato fosse il suo atteggiamento da Big Bad.



    “ Dovresti dare un esempio, o sgarreranno.”



    “ Sanno cosa è meglio per loro. Se hanno bisogno delle urla, possono ottenerle in un posto diverso dal rifugio.” Scosse la testa. “ Vieni, mia principessa. Ho in mente una caccia adatta per la serata.”



    “ Dovremmo portare a casa qualcosa per i bambini?” disse Dru, guardando di nuovo Buffy.



    Buffy sapeva di non poter nascondere l'aria di disgusto sul suo viso. Spike la guardò. “ No” disse alla fine. “ La tua bambola di sangue può soffrire senza i suoi extra per la notte.” Non disse nulla riguardo a Buffy, ma non distolse gli occhi da lei mentre lo diceva. Buffy gli permise di vedere il suo sollievo, e gli occhi di lui si strinsero. Fece uscire Drusilla dalla porta e si voltò verso Buffy. “ Tieni da parte gli egg-roll” le disse. “ Mangia qualunque altra cosa vuoi, ma tienine abbastanza per quello”. Indicò col mento verso la porta chiusa della camera da letto di Dru. Fece una pausa. “ Io uccido qualcuno quasi ogni notte, lo sai.”



    “ Sì” disse Buffy. “ Lo so .”



    “ Sei volontariamente la schiava di un assassino. Tutte le occhiatacce del mondo non lo cambieranno.”



    “ Non penso che lo farebbero” disse Buffy in tono freddo.



    Lui la guardò per un altro lungo minuto. “ La porta non è chiusa a chiave,ma io non andrei nell'entrata. I ragazzi sembrano ancora affamati.”



    Buffy annuì. L'avvertimento non era necessario.



    Dopo che uscirono, Buffy affrontò la grossa borsa di cibo cinese, rovistando tra le piccole scatole bianche per qualcosa che avrebbe potuto mangiare. Sembrava tutto grasso e unto e non particolarmente invitante, ma pensò che fosse perché lei non aveva fame. Spike l'assassino l'aveva fatta sentire nauseata. Alla fine trovò un contenitore o due che non le fecero venire voglia di vomitare, si forzò ad aggiungere del manzo extra per il ferro e le proteine e lo mise in un contenitore di riso al vapore. Poggiò la borsa degli egg-roll sulla credenza, e mise il resto del cibo nel frigorifero.



    Mangiò un poco, poi si mise ad esaminare la stanza. Spike aveva scollegato il telefono e portato via il cavo. Non c'era modo di comunicare con l'esterno. Non c'era via d'uscita se non la porta verso l'entrata, o almeno niente che lei avrebbe potuto maneggiare con la forza di una semplice ragazza umana. Grate e tavole sulle finestre oscurate dalla vernice la tenevano intrappolata. Non c'era molto nemmeno per quanto concerneva potenziali armi, almeno non in quella camera. Non aprì la porta della camera da letto di Dru – non voleva vedere dove veniva lasciata la sua bambola di sangue durante il giorno.



    Alla fine accese la Tv. M*A*S*H era cominciato. Sentiva che avrebbe dovuto fare dei piani o allenarsi, ma il corpo di Sarah era ancora esausto, e Buffy si sentiva infelice. Era difficile pensare sentendosi infelice. Sedette e guardò serie degli anni settanta mentre di tanto in tanto infilava riso e manzo in bocca con le bacchette. Fu quando la porta si aprì che capì di essersi addormentata sul divano. Si mise seduta in fretta, la scatola di cibo cinese che cadeva sul pavimento. Spike e Drusilla entrarono con aria allegra, Drusilla che in realtà danzava. Spike si scosse di dosso il giacchetto da motociclista e lo appese al muro. “ Ti sei divertita, amore?”



    “ Come una calliope del circo” disse Dru.



    Spike fece scivolare le mani sulle sue braccia e la attirò in un abbraccio da dietro. “ Ne sono contento.”



    La televisione squillò in una pubblicità, e Spike gli diede un'occhiata , infastidito. Buffy saltò in piedi e la spense – era strano non avere un telecomando. Gli occhi di Spike la seguirono mentre docilmente si abbassava e raccoglieva il contenitore da asporto caduto.



    “ Vuoi un Egg-roll?” chiese poi a Dru.



    “ Certo” disse Dru.



    Spike guardò Buffy. “ Prendili” le disse in tono distinto, come se lei fosse una cameriera Vittoriana. “In modo carino.”



    Buffy fece una piccola riverenza, completando l'illusione, ma faceva fatica a non ridere. L'intera cosa sembrò improvvisamente ridicola. Sembrava assurdo, come se lei non dovesse essere lì del tutto. Aprì il pacchetto degli Egg-roll e prese un piatto – uno fra tre soltanto- dallo scaffale. Li sistemò nel modo più carino in cui potevano essere sistemati dei semplici egg-roll, e glieli servì.



    “ Hai detto che non era addestrata”. Dru prese il piatto e diede un morso a un egg-roll. Lo morse nel mezzo, notò Buffy, come se fosse la gola di qualcuno.



    “ Non lo è” disse Spike con un'espressine leggermente sospettosa. “ Sta facendo finta.” Fece voltare Dru e la baciò gentilmente. “ Non preoccuparti di questo. Sarà ai miei piedi in fretta.” Mordicchiò il collo di Drusilla e sussurrò qualcosa nel suo orecchio.



    Buffy decise di togliersi dai piedi. Ragguinse il suo armadio, solo per sentire Drusilla fare “Mmmh” e poi ridere. Poi, con evidente sorpresa di Spike, si allontanò da lui. “ Sei un uomo sciocco” disse. “ Hai preso abbastanza per il ragazzo?”



    “ Certo che l'ho fatto” disse Spike.



    “ Dagli da mangiare, ti spiace, amore?” disse Dru. Spinse il piatto con gli egg-roll nella sua mano. “ Le mie bamboline hanno bisogno che i loro occhi sanguinino.”



    Buffy non aveva idea di cosa lei intendesse con questo, e nemmeno voleva saperlo.



    Dru andò nella sua camera e chiuse la porta, ma Buffy poteva sentirla canticchiare piano tra sé e sé.

    Spike sospirò e guardò Buffy. “ Ci sono avanzi?” chiese.



    Lei annuì soltanto.



    Spike prese quella che era chiaramente una ciotola per cani da uno scaffale basso e la fece cadere sulla credenza. “ Metti qualcosa nella ciotola per la sua bambola, e dalla a Dru. Vado a farmi una doccia.” La osservò. “ Poi penso sia il momeno che ci occupiamo del tuo addestramento.”



    Buffy deglutì.



    Il cibo cinese sembrava davvero cibo per cani essendo presentato in una ciotola per cani, ma Buffy non pensava che la bambola di sangue di Dru fosse nella posizione di potersi lamentare. Bussò in modo esitante alla porta di Dru. Quando non si aprì, lei girò piano la maniglia.



    “ Khsss!”



    Drusilla le soffiò, distante circa dieci centimetri dalla porta, e Buffy fece quasi cadere la ciotola. La vampira sembrava essere rimasta lì ad aspettarla, gli artigli dipinti di nero pronti a colpire. “ Ah... Spike manda questa” disse Buffy, chinandosi. La appoggiò sul pavimento e quasi uscì strisciando sulle ginocchia. Il cuore era impazzito per il terrore – Buffy non era esattamente sicura del motivo. Pensò che potesse essere per la pazzia mescolata alla fame di sangue del demone negli occhi di Dru, che contrastava con il suo solito delirio infantile.



    Drusilla fece sbattere la porta dietro di lei, e Buffy sedette sul pavimento, ansimando per il sollievo. Buon Dio, Sarah! Disse al suo corpo. Vuoi finirla con il terrore isitintivo? Sei già morta, cosa ti importa?



    Spike uscì dal bagno un minuto più tardi, indossando solo la maglietta e i Jeans trattati con l'acido. Rise quando vide Buffy sul pavimento. “ Dru ti ha soffiato?” domandò.



    Buffy alzò lo sguardo.



    “ Lo fa ogni tanto” disse lui. “ Spaventoso, non è vero?”



    “ Le ho dato la ciotola, come hai chiesto.”



    “ E lei la prenderà. Ma non le piacciono molto i miei pet nella sua stanza.”



    “ Avresti dovuto dirmelo.”



    “ L'ho appena fatto” disse lui con un sorriso malizioso.



    Buffy si alzò in piedi. “Me l'hai fatto fare apposta!” lo accusò.



    “ Mm-Hm” disse lui. “ Mi chiedevo se ti avrebbe ucciso.”



    E lo trovava divertente. Lei poteva dire che era così. Buffy lo fissò, più irritata che ferita. “ Divertente” disse. “ Se questo è il modo in cui tratti chi viene volontariamente da te, cosa fai alle ragazze che tieni contro la loro volontà?”



    “ Incatenate al muro, cosa pensavi?” chiese Spike. “ Apri il letto. E non discutere fottutamente su questo, non lo trovo più divertente.”



    “ Sicuro che lo fai” disse Buffy. “ Altrimenti mi avresti già uccisa.”



    Spike la guardò.



    “ O magari lo farai in un minuto o due, quando capirai che io non smetterò mai di discutere con te. Hai detto di aprire il letto?” Andò verso il letto e lo fece, poi sedette sul bordo guardandolo. Lui sembrava incredulo. “ Addestramento, uh?” disse lei. “ Va bene. Quindi cosa comprende questo 'addestramento'?” chiese Buffy.



    “ Perché mi stai sorridendo come se io stessi facendo una battuta di qualche genere?” chiese Spike.



    “ Bhe, ok” disse Buffy. “ Mi stai facendo stare qui, deliberatamente, e in modo piuttosto ridicolo, per insegnarmi ad obbedirti e che cosa ti piace. E sospetto che alcune volte fai questo addestramento con le zanne e con una frusta in mano, ho ragione?”



    “ E se lo facessi?”



    “ Bene, staresti sprecando il tuo tempo” disse Buffy. “ Volevi tirare fuori le manette, o farmi andare dritta al pompino?”



    Spike sbatté gli occhi verso di lei. “ Scusami?”



    Buffy scosse la testa. “ Guarda. Io non so cosa credi di stare facendo. Io già farò quello che mi chiedi, la maggior parte delle volte, perché sono un essere umano e ho un istinto di sopravvivenza. Starò più attenta intorno a Drusilla, perché conosco te, ma non so cosa lei faccia per la maggior parte del tempo. Ma onestamente, di quale addestramento ho bisogno? Usa solo le parole, e io le accetterò e mi comporterò come una brava domestica. Non sono un'idiota. Voglio dire, farti arrabbiare sarebbe come giocare alla Roulette russa.”



    “ Come farmi irritare” disse lui con un brontolio.



    “ Non ti sto irritando adesso, sto parlando con te. E se fossi tutta intimidita e spaventata davanti a te, starei sprecando il tuo tempo. Quello puoi ottenerlo da una qualunque imbecille per la strada, solo mostrandole il volto della caccia.”



    Spike la fissò. “ E non sei spaventata da me?”



    “ Sono terrorizzata” disse Buffy onestamente. “ Ma divento chiacchierona quando sono spaventata, non mi prende il panico.”



    Spike batté gli occhi. “ Chi diavolo sei tu?”



    “ Non importa davvero” disse Buffy. Citò una frase che aveva sentito dire da Xander una volta. “ Sono un mistero, avvolto in un enigma, infilato in un indovinello.”



    “ Quindi sei una donna.”



    “ Buffy rise. “ Ragazzo intelligente. Guarda, perché non porti il tuo cattivo te stesso qui.” Lasciò che l'umorismo uscisse dalla sua voce, ed essa divenne seduttiva, e mortalmente seria. Fece scorrere le mani fra i capelli e li lasciò ricadere sulle spalle. “ E puoi vedere di quanto addestramento ho bisogno?”



    Spike la osservò per un lungo momento, quindi sedette sul bordo del letto. “ Va bene” disse. “togliti i vestiti.”



    Buffy sorrise. “ Fallo tu per me.”



    “ Mi stai già dimostrando che hai bisogno di molto addestramento.”



    “ O che mi sono già diplomata” disse Buffy. “ Come può essere una cosa negativa?”



    “ Se sarò io a toglierti i vestiti, potresti non rivederli mai più.”



    “ Come ho detto” disse Buffy. “ Come può essere una cosa negativa?”



    La sorpresa toccò di nuovo gli occhi di lui, quando lei prese la sua minaccia e la trasformò in flirt. Lei sapeva che non avrebbe dovuto provocarlo in quel modo, ma non poteva evitarlo. Per lei tutta la cosa era come un elaborato gioco di ruolo padrone/vittima, col suo amante a lungo termine. Spike era un amante fantasioso, e, si erano alternati tutti e due in un ruolo o nell'altro, facendo giochi simili in passato. Di solito non per molto tempo – nessuno dei due aveva la pazienza di mantenere la parte per più di mezz'ora, e di solito li faceva ridere entrambi ad un certo punto. Ma non le era nemmeno una cosa del tutto estranea. La sola differenza era che lui non lo sapeva. E la vita di lei era davvero in pericolo, ma questo sarebbe stato vero comunque, non importava ciò che lui avrebbe fatto.



    Buffy si arrampicò sul letto e scivolò sopra di lui, a cavallo del suo grembo. “ Va bene” disse lei contro la pelle del braccio di lui. Fece scivolare le labbra lungo la sua carne, fermandosi di tanto in tanto per prendere la sua pelle fra i denti, mordicchiando amorevolmente lungo il suo braccio. “ Tu vuoi... un pet... ben... addestrato... per ostentarlo con i tuoi ragazzi dagli occhi gialli lì fuori.” Scivolò di nuovo in alto e cominciò a mordicchiare la sua gola. “ Portare la tua gattina alla mostra dei cuccioli” sussurrò nel suo orecchio, e cominciò a mordicchiarlo. La testa di lui si inarcò all'indietro e gemette. “ In ogni caso, cosa devono sapere?” gli chiese lei. Sedette indietro e avvolse le gambe intorno ai suoi fianchi. “ Che puoi farmi urlare?” Gli occhi di lui brillavano per l'eccitazione, i denti quasi scoperti per la fame. Lei sogghignò. “ Bhe, posso farlo.” Piegò la testa all'indietro, e gridò per lui, cominciando piano, solo con un gemito, poi crescendo in un gridolino, che risuonava per metà di dolore e per metà di estasi. Sentì il suo membro contrarsi, mentre portava avanti l'urlo, e lo faceva più forte, e smise solo perché lui perse la pazienza e la baciò, attirandola a sé abbastanza forte da segnarle le spalle.



    Era puro potere, fame nella sua forma più cruda, ma non c'era emozione in esso. Lui ancora non sapeva, né gli importava, chi lei fosse, ma la sua bocca premette contro quella di lei, esigente, forte, e lei lo ricambiò come se ciò fosse un dono. “ Piano” disse lei dopo un momento. “ Sono fragile, lo sai.”



    “ Lo so” ansimò lui, come una mezza minaccia.



    Buffy fece scivolare le mani sotto la maglietta strappata e con le spille di sicurezza di lui, lasciando che il proprio calore corresse lungo il suo torso. “ Farebbe qualche differenza se si strappasse ancora di più?” chiese in tono discorsivo.



    “ Va' al diavolo! Ci sono volute ore per ottenere questo risultato.” Spike fece scivolare la maglietta artigianale sopra la testa, poi mise la mano sul colletto della maglia di lei. “ Questa, d'altro canto...” fece scivolare la mano sui seni di lei per un momento, quindi prese la maglia e la strappò. Il suono brusco sembrò eccitarlo, e Buffy fece correre le dita fra i capelli appuntiti di lui, mettendoli in disordine.



    “ Ecco il mio cattivo ragazzo” scherzò lei.



    Lui ringhiò, e Buffy smise. Lei inclinò la testa, lo guardò negli occhi e aggrottò la fronte. Si avvicinò e toccò il viso di lui, molto gentilmente. “ Shh” disse. Fece scorrere il pollice sulle labbra di lui. “ Cosa non hai avuto, ultimamente?” domandò.



    “ Io-”



    “ Aspetta” disse lei. “ Di cosa hai davvero voglia?” Lasciò salire le dita sul collo di lui,una alla volta. “ sono certa che hai avuto ragazze che gridavano per il terrore, quindi non ne hai bisogno. Chiedendo pietà. Probabilmente ne sei stufo. Non è come se avessi bisogno di aiuto nel settore dei giochi di sangue.” Le sue dita trovarono i graffi che Dru aveva lasciato il giorno prima. Non erano più così profondi – già guariti a metà dal suo potere demoniaco. “ E penso che tu abbia subito abbastanza umiliazioni ultimamente.”



    Lui ringhiò nuovamente, arrabbiato questa volta, e Buffy si mosse in avanti, mordendogli il collo. Il ringhio si tramutò in un gemito eccitato, e Buffy leccò la sua gola, mordicchiandogli la mascella. Quindi si tirò indietro, guardandolo di nuovo. “ Tu parli troppo” ansimò Spike.



    “ Volevi punirmi per questo?” domandò lei con un sorriso vivace. Si sdraiò in avanti e sussurrò nell'orecchio di lui. “ Ti è piaciuto come ho gridato, non è vero?” Fece scorrere la lingua lungo il bordo del suo orecchio. “ Lo farò di nuovo, se lo chiedi.”



    Lui le prese fermamente la mano, e poi l'indice. “ Lo farai anche se ti spezzerò le dita una alla volta.”



    Buffy sedette. “ E poi piangerò e mi lamenterò e ti odierò segretamente” disse. “ Non importa cosa direi per impedirti di farlo di nuovo, sai come mi sentirei. E' come tutte loro si sentono. Anche se sono spezzate e perverse nello stesso modo della bambola di Drusilla, il rancore deve esserci. Ne vale davvero la pena per una obbedienza cieca?” Scivolò dal grembo di lui e si mise sulle ginocchia. “ Sì, signore” disse con voce monotona e la testa piegata. “ No, signore. Qualunque cosa vogliate, signore. Non oserei mai fare qualcosa per irritarvi, signore.” Come al solito, fu ridicolo. Sapeva che era un gioco. Sapeva che anche a lui suonava come uno scherzo. Di un tipo stupido, dall'atteggiamento leggermente imbarazzato della spalle di lui.



    Lasciò l'obbedienza sospesa fra di loro per un momento, quindi rialzò la testa furtivamente, con sguardo seducente. “ Hey, tesoro” disse invece, dolce, quasi stuzzicante, ma in modo veramente tenero. “ Sono felice che tu sia a casa.” Scivolò nel letto, al suo fianco e appoggiò la testa al petto di lui, come avrebbe fatto col suo Spike, stringendolo per trarne conforto. Il demone mortale ed assassino, che aveva ucciso uomini, donne e bambini senza alcuna pietà, e lo strinse come fosse un orsacchiotto. “ Mi sei mancato... “ Lei degluitì – oddio, sentiva davvero la sua mancanza!- e aggiunse “ mentre eri via.” Cadde inanimata sul letto, e cercò di trascinarlo con sé.



    Lui la seguì, ma solo per bloccarle le braccia. La fissò, perplesso. “ Sembra che tu abbia un'idea sbagliata di chi o cosa io sia” disse, ma lo disse tranquillamente, dandole un informazione più che essendo irritato. “ Mi piace far del male alle donne.”



    “ Allora puoi farmi del male” disse Buffy. Lei si alzò, e lui le permise di sollevare una mano per prendere la sua. Buffy prese la mano di lui e la guidò, usando le unghie dipinte di nero di Spike per tracciare delle linee rosse e bianche dalle sue spalle fino al seno. Con disappunto di Buffy, non sembrava piacevole come era sempre stato. Il suo corpo di Cacciatrice accettava il dolore come qualcosa di naturale, una parte di quello che era. La eccitava. Nel corpo di Sarah, mentre sembrava ancora qualcosa a cui Sarah era abituata, lei non ne ebbe molto godimento. Era così tanto difficile, e più vulnerabile, essere solo umana. Tuttavia, gli occhi di Spike brillarono nel vedere i graffi, e questo le fece piacere, come aveva sempre fatto.



    “ E questo è quello che vuoi?” chiese lui.



    Buffy cercò di spiegarlo. “ Io, in realtà, voglio quello che vuoi tu. E' quello che sto cercando di fare, qui. Voglio che tu mi voglia.”



    “ Per il mio sangue.”



    “ Per il tuo piacere” disse Buffy, quasi esasperata. Raggiungerlo dentro a questo assassino era come scavare in una maledetta montagna di cattiveria e sospetto. “ Lo ammetto liberamente, ci sono delle cose che voglio. Ma tu sembri avere l'idea sbagliata di chi Io sia e di cosa sto facendo. Questo non è un pagamento. Non sono qui a cercare di 'comprare' il tuo sangue con i miei servigi.”



    “ Non lo fai?”



    “No. Io non sono una prostituta e non ti tratto come se tu lo fossi.”



    “ Quindi qual è il punto?”



    “ Il punto è che c'è qualcosa di cui ho bisogno. Non ti sveglierai semplicemente un giorno e me lo darai, perché non ti fidi di me. Giustamente, non mi conosci.” Toccò la sua guancia. “ Vieni a conoscermi” disse. “ Lasciami essere tua. Quando saprai che sono tua... non avrà importanza cos'altro io voglia.”



    “ Importa.”



    “ Non adesso. Adesso” lei toccò di nuovo le sue labbra con il pollice. “ Adesso quello che voglio... è toccarti. Voglio farti felice. Non per impedirti di uccidermi. E non solo per il tuo sangue. Voglio vedere la gioia sul tuo viso. La vera gioia, non la gioia malvagia che deriva dalla morte e dal sangue.”



    “ Quella è vera.”



    “ Ma è limitata” disse Buffy. “ Ed è facile. E' dappertutto. Tutto quello che devi fare è andare e prendertela. Io voglio esssere qualcosa di diverso per te. Qualcosa che tutte quelle vittime non ti possono dare.”



    I suoi occhi tremolarono, curiosi. Se Buffy non l'avesse conosciuto così bene, non avrebbe colto ciò che era nella profondità dei suoi occhi. C'era una specie di tristezza, qualcosa che lei non era sicura che lui fosse in grado di riconoscereo. “ Tu sei una vittima.”



    “ Non lo sono. E quello che voglio davvero è che tu te ne renda conto.” Un'idea la colpì. “ Vuoi che io sia addestrata?” chiese Buffy. “ Chiedi al tuo pet di fare uno spettacolo per te. Vedi cosa posso fare.” Gli sorrise gentilmente. “ Allora vedrai quello che voglio davvero.”



    Lui esitò. “ Bene, allora” disse. “ Fammi vedere.”



    Buffy sorrise e si allontanò. Questo, lei poteva farlo. Questo era facile. Tutto quello che doveva fare era andare a casa, nella sua mente, buttare fuori dai suoi pensieri questo essere puramente demoniaco e pensare a Spike. Il suo Spike. Si spinse su per il letto e si draiò all'indietro sui cuscini. Poi chiuse gli occhi e si toccò. Vuoi guardare, tesoro? Le parole erano per sé stessa, per l'uomo che lui sarebbe diventato. Sapeva che gli sarebbe piaciuto. Diavolo, lui aveva confessato di essere venuto solo guardandola muoversi nel sonno, figurarsi se si muoveva in modo sensuale. Certo, questo era stato quando lei era Buffy. Ma era qualcosa di insito in lui, giusto? Non poteva essere del tutto dipendente dal fatto che lei fosse la Cacciatrice.



    Fece scivolare la mano sulle costole e lungo il reggiseno, infilando appena il pollice sotto il tessuto, quando raggiunse l'orlo. Fece scendere la spallina lungo il braccio, sfiorandosi la spalla con la guancia mentre lo faceva.



    Il corpo era diverso, ma qualcosa a questo riguardo lo rese ancora più erotico. Un piccolo, eccitato sospiro le sfuggì dalle labbra. Fece uscire i seni dal reggiseno e li carezzò, pizzicando la carne, rivelandone la morbidezza e la pienezza. Mosse un dito in circolo intorno al capezzolo. Si indurì sotto il suo tocco, sporgendo rosa ed eccitato. “ Mmm...” Lo pizzicò, e poi lo girò, tirando la pelle morbida finché sembrò risplendere.



    “ Si suppone che tenga le mani lontane da te?” chiese Spike.



    “ Sei tu quello che da gli ordini” disse Buffy, guardandolo. “ Ma non credo che tu voglia rovinare lo spettacolo.” portò l'altra mano ad acarezzare l'altro seno, tirandolo fuori lentamente, per gradi, lasciando il capezzolo nascosto, tirando il tessuto finché non si liberò di colpo.



    Sentì la mano di Spike sulla caviglia. Scivolò finché non trovò uno strappo nella calza a rete e tirò. Le calze si lacerarono di più. Buffy tremò. Era trent'anni nel futuro, che si mostrava al suo amante, e il tocco di lui era davvero una cosa buona. Si morse il labbro per l'aspettativa.



    Fu tutto quello che lui fece. Lasciò la mano sulla sua caviglia, e lei continuò ad accarerezzarsi i seni e ad abusarne gentilmente, prima l'uno e poi l'altro, lasciando che tutte le sue azioni fossero ben visibili per lui. Alla fine si alzò e tirò il reggiseno sopra la testa, incrociando le braccia e stirando il busto per accentuarne la vista. Passò il reggiseno a Spike come fosse uno strip-tease. Lui lo prese e lei si accarezzò la guancia e il collo quando ritirò la mano. Fece scivolare la mano sul busto, usando le unghie, graffiando le costole e il ventre finché raggiunse la gonna di pelle nera.



    “ Permettimi” disse Spike tranquillamente, e lei sentì la mano di lui che sganciava i fermagli sul lato della gonna, e poi abbassare lentamente la cerniera. Buffy lo guardò. Lei sapeva che era una frase buttata lì, ma... era come se stesse... chiedendo.



    Lei gli sorrise e inarcò la schiena, Si sdraiò, muovendo le spalle e alzando una gamba. “ Potresti aiutarmi con queste?” chiese, indicando le calze a rete.



    Gli occhi di lui volarono sulla sua forma, e alzò una mano. Tirò lentamente giù le calze, una gamba alla volta, e Buffy alzò le gambe, una dopo l'altra, facendole danzare sopra la testa di lui, mentre la aiutava. Una volta che furono tolte, Buffy alzò i fianchi e fece scivolare la gonna e i resti stracciati della sua biancheria lungo le cosce. Spike li guardò senza commentare, tirandoli via e facendoli cadere a terra, lasciandola nuda ed esposta.



    Buffy si accarezzò le cosce, facendo scivolare le dita finché raggiunse il limite del suo monte , quindi aprì lentamente le gambe, per scorrere nella piega tra le cosce e la vulva. Tirò indietro la mano e tirò il pelo pubico, con la mano tesa, facendo sembrare che fosse molto più doloroso di quanto era in realtà. Mosse il suo monte con la mano, senza toccare il clitoride. Gli occhi di Spike erano fissi. Lei mormorò gentilmente, poi si sporse in avanti e prese la mano di lui.



    Spike evidentemente pensava che se la sarebbe messa addosso, ma lei lo sorprese sganciando il bracciale di cuoio con le borchie che lui indossava. Aveva avuto un'idea. Prese la cinghia, la agganciò di nuovo, e ci fece scivolare le dita attraverso. Usò le borchie per pettinarsi il pelo pubico, scivolò sulla sua vulva, poi aprì le labbra per rivelare il resto di se stessa. Il simbolismo delle borchie che facevano questo era innegabile.



    Fece scendere il bracciale borchiato più giù lungo la mano, e si bagnò le dita con i suoi umori. Quindi risalì e cominciò a muoversi intorno al clitoride, toccandolo gentilmente finché esso si gonfiò tra le pieghe come tra una fragola matura. Con l'altra mano si accarezzò i fianchi, le cosce, scivolando sul torace fino ai seni e tornando indietro.



    Pensava a Spike. Il suo Spike, il suo generoso, affezionato e tormentato Spike, e a come avrebbe amato vedere tutto questo. Pensava a come avrebbe reagito se lei gli avesse detto – gli avesse ricordato- di questo momento, quando fosse tornata. Perché lei sarebbe dannatamente tornata indietro. Si forzò ad essere certa di questo. Il che avrebbe significato che tutto questo pericoloso viaggio sarebe stato un ricordo per il suo Spike. Era già un ricordo, era già finito, e lei era già tornata a casa.



    Spinse di più sul clitoride, e alzò i fianchi, così che Spike – lo Spike attuale- avesse una visuale migliore. Gli spuntoni sul bracciale intorno alla sua mano spingevano controla sua vulva, ma non erano affilati o altro, e lei manteneva il controllo della forza con cui spingeva. Sembrava più doloroso di quanto non fosse. Lei reagì, gemendo e borbottando per il piacere che si dava.



    Per venire ci mise più tempo di quanto avrebbe voluto, ma non voleva fingere. Non ne era mai stata del tutto certa, e non aveva mai chiesto, ma pensava che Spike potesse avvertire la differenza con l'olfatto. Non ne era mai insicuro, comunque, nemmeno quando lei veniva in completo silenzio. Si toccò più forte, poi dovette rallentare, e quindi si toccò ancora forte. Spike guardava soltanto, con occhi del tutto illeggibili.



    Quando lei alla fine venne, fu una piccola e patetica scusa per un orgasmo, ma l'assecondò comunque, gemendo e lasciando trasparire la tensione appassionata sul suo viso. Grugnì e lo guardò, con occhi ancora pesanti. “ Hey” gli disse.



    Lui non sembrava sapere come reagire. La fissò, sbatté le palpebre, distolse lo sguardo, tornò a guardarla. Lei si mise a sedere. Lui era duro come una roccia, e lei sorrise. Si arrampicò di nuovo su di lui. “ Vedo che ti sei goduto lo spettacolo” disse. Scese giù dal letto e gli sbottonò i jeans. “ Ora, dove eravamo rimasti l'altra notte?” Si rivolse al suo membro, non a Spike. Sapeva che di solito lo divertiva, quando lei lo trattava come un'entità distinta. Fece scivolare solo la punta nella sua bocca, e giocò e lo mordicchiò, sapendo che non era abbastanza per lui, e che lo avrebbe frustrato.



    Come si era quasi aspettata, la mano di lui trovò la sua testa, e stava per spingerla in basso. “ Aspetta” disse e si tirò via del tutto.



    Spike ringhiò soltanto. Lei era veramente al limite di ciò che lui le avrebbe lasciato la libertà di fare. Prese i suoi jeans e li spinse in basso, facendolo andare più vicino al bordo del letto mentre tirava. Questo era ciò che voleva. Si piegò di nuovo in basso, facendogli separare le gambe, in modo da poter infine raggiungere i testicoli. Lui non si forzò nella gola di lei, con suo sollievo. Ciò le diede la libertà di fare ciò che aveva in mente davvero, ovvero far scivolare la mano al di sotto del suo scroto e far entrare un dito nella sua apertura, stuzzicando il suo ano. Sollecitò la punta del pene con le labbra, mentre lo faceva.



    Con sorpresa di Spike – ma non la propria- lui venne quasi istantaneamente e ruggì per lo shock. Lei lasciò che il suo seme vampirico le corresse lungo il mento e la gola, e poi si sollevò prima che lui terminasse di venire. Tenne la gola esposta davanti alla bocca di lui elui la baciò in modo automatico, il suo stesso seme che lo attirava. Tutti i fluidi di un vampiro sapevano leggermente di sangue. Era quasi istintivo per lui da leccare. Non fu realmente sorpresa quando lui la morse di nuovo, mescolando il sangue con il suo seme demoniaco. Il suo Spike non l'aveva mai fatto, ma con lui stavano più attenti a quando e dove si mordevano. Questo Spike... il mordere sarebbe stato un po' più incontrollato. Lei si fidava dell'affermazione del suo Spike di non avere fatto danni per sbaglio per un lungo tempo. Se l'avrebbe uccisa, era perché voleva farlo.



    Non la portò all'euforia, ma non lo fece nemmeno dolere troppo. Che fosse intenzionale da parte sua, o che fosse solo troppo sorpreso per provare e farle male, a lei non importava. Dopo un lungo momento, mentre Spike la tratteneva sul suo grembo e baciava e succhiava la nuova ferita che aveva creato, lui grugnì e la spinse via. “ Che... cazzo... era.”



    Buffy rise di lui. Non poté impedirselo. “ Ti è piaciuto, amore?” domandò.



    “ Dannato inferno. Dove diavolo...?” gemette lui, ancora ansimante.



    “ Sono qui per darti piacere” disse lei. “ Non per comprarti. Mi credi ora?”



    Lui la fissò, quasi impressionato. Lei sapeva cosa gli aveva fatto. Lo aveva fatto al suo Spike molte volte. “ Penso di fidarmi di te ancora di meno.”



    Buffy rise ancora. “ Ma ti piaccio di più” disse. Lo baciò, e questa volta lui glielo lasciò fare.



    *****



    Quando sorse il sole, Buffy si rannicchiò nella sua cuccia più felice di quanto fosse stata il giorno precedente. Spike insisteva ancora che lei fosse incatenata mentre dormiva, ma non l'aveva minacciata di ucciderla da ore. Entrò da Drusilla per un po', e quando uscì sembrava rassegnato se non soddisfatto, con una nuova maglia per Buffy. Non aveva dovuto sopportare che Drusilla fosse troppo crudele con lui, qualunque cosa lei avesse fatto. Aveva mangiato ancora del cibo cinese e avevano guardato la TV finché era sorto il sole. Lui non l'aveva realmente toccata, non l'aveva coccolata o accarezzata come avrebbe fatto il suo Spike, ma avevano chicchierato un po' sugli ospiti dello show notturno. Ogni tanto lei aveva alzato lo sguardo per trovare gli occhi di lui fissi si di lei, più perplessi che qualunque altra cosa. Poi lui l'aveva mandata a letto.



    Si accoccolò sotto la coperta che lui le aveva dato, con due cuscini che aveva aggiunto alla cuccia, indossando una delle sue magliette nere – meno strappata e infilzata del suo costume da punk attentamente confezionato. La maglia profumava di Spike. Quando lei chiuse gli occhi su ciò che la circondava, poté quasi dimenticare che lo Spike di cui profumava non era completamente suo.





    TBC

     
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