PET di Sigyn

(viaggio nel tempo nel periodo punk e cattivo di Spike)

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  1. Silvia_1899
     
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    Sicuramente Ely ne vedremo delle belle! Sono fiduciosa!! :D
     
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  2. kasumi
     
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    Che bello vedervi immaginare i vari scenari! *__*
     
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  3. elijem
     
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    Ci siamo fatte prendere un po' la mano.. ma quando una storia è così avvincente e diversa dalle siete è logico che succeda
     
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  4. kasumi
     
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    Ma va benissimo *___*
     
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  5. elijem
     
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    cmq il primi capitolo di pet me lo sarò riletto 10 volte. . ti fa venire un caldo
     
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  6. kasumi
     
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    Capitolo 4

    (traduce kasumi)

    Nota dell'autrice: il link al video del concerto è nelle note finali, se volete una soundtrack.

    SPIKE
    La morte ti è alle calcagna, baby, e prima o poi ti prenderà. E parte di te lo vuole... non solo per mettere fine alla paura e all'incertezza, ma anche perché ne sei un po’ innamorata.
    Fool for love

    Il Bowery nel 1977 era, secondo Nikki, i bassifondi di New York. Mentre Buffy si faceva strada per le vie del quartiere, realizzò che Nikki non aveva esagerato. I vagabondi acolizzati vagavano per le strade, e le bottiglie rotte fiancheggiavano i canali di scolo ai lati di queste. La gente camminava in mezzo ai corpi strafatti e persino sopra i cadaveri, che non erano vittime dei vampiri, ma della povertà, delle dipendenze, della disperazione e del crimine più basilare. Vide avvenire due scippi, proprio mentre stavano camminando verso il locale. Nikki le aveva detto che questo era il principale terreno di caccia di Spike, un locale di musica punk e new-wave situato nel bel mezzo al Bowery, perché nessun altro posto voleva i rockettari.

    Era fresco e Buffy era grata per la giacca bolero in pelle che Nikki le aveva dato. La costituzione di Nikki era più grande e muscolosa rispetto a quella di Sarah, perciò le maniche toccavano le nocche di Buffy mentre camminava. Era grata perché ciò le permetteva di muoversi liberamente, ma allo stesso tempo si diceva che non avrebbe dovuto combattere. Il corpo di Sarah, da quello che Buffy poteva vedere, era quasi arrivato agli sgoccioli, prima che la ragazza si fosse bruciata la mente del tutto e avesse fatto volare via la propria anima. E ora si stava riprendendo da quel riposo forzato su un letto d'ospedale. Non era pronto per combattere, era a malapena pronto a correre, e anche la camminata dalla metropolitana stava facendo sentire Buffy un po' stanca. Per una ragazza abituata ad una forza sovrannaturale, all'agilità e alla resistenza, essere solamente un'umana - e pure un'umana fragile - sarebbe stata una dura prova.

    Nikki le aveva detto di stare in guardia mentre camminavano lì, ma che a parte il vampiro stesso, il CBGB era relativamente sicuro. La maggior parte degli aggressori era abituata a scegliere le proprie prede tra gli ubriachi e gli indigenti, che non li attaccavano mai per difendersi, e la polizia non proteggeva. I punk e i rockettari che non vivevano nella zona venivano tendenzialmente ignorati.

    C'era una fila al di fuori del CBGB quando arrivò, e Buffy si unì ad essa. Sulla tenda sopra il club si leggeva "CBGB" seguito da "OMFUG" in lettere leggermente più piccole. Non aveva idea di cosa significasse. "Che diavolo?" Chiese al ragazzo a cui doveva pagare l'entrata. "Che cos'è un omfug?"

    "Altra musica per gli ingordi innalzati" rise lui. "Hilly ha delle strane idee."

    "Chi?"

    “Il proprietario,” disse. “CBGB sta per country, bluegrass e blues."

    "E punk, a quanto pare," disse Buffy.

    "Ehi, a Hilly sta bene tutto. La band riempie il locale, noi lo teniamo aperto. I punk sono popolari. Non quello che Hilly intendeva attirare, ma al diavolo. Voleva tenerci pure delle letture di poesia.” Lo disse con una leggera aria di disprezzo.

    Buffy seppe esattamente perché Spike fosse stato attirato da questo posto.

    "Chi suona stasera?" Chiese mentre la fila procedeva di fianco a lei.

    "I Dead Boys!" Gridò il ragazzo sopra la spalla. (NdT: I Ragazzi Morti)

    "Sembra appropriato,” borbottò Buffy.

    Era più appropriato di quanto si aspettasse, realizzò Buffy mentre scivolava nel club, tra la folla di persone che respiravano, e quindi vive. Il cantante sul palco stava urlando nel microfono: "Ti sentiresti bene se ti facessi stasera e ti mordessi?"

    Il CBGB non era il Bronze. Il Bronze era stato ampio, ordinato e aveva spazi aperti, con tavoli da biliardo e posti a sedere, aveva due livelli, un bar rispettabile, una discreta cucina da pub, come diceva Spike, e ovviamente una pista da ballo. Il CBGB era, secondo Buffy, un buco. Era lungo e stretto, un corridoio più che un locale. Le pareti erano piene di graffiti e sporche, con poster attaccati ovunque. Il pavimento era fatto di tavole di legno livellate alla buona. Le luci erano praticamente inesistenti, almeno quando c'era la musica. Il palcoscenico era basso, appoggiato sul pubblico, che s'ammassava senza che ci fosse spazio tra la gente, un intreccio stretto e sudato di persone, che cantavano e ballavano sul posto, ognuno di loro affascinato dalla band, piuttosto che tenere la musica di sottofondo per una serata fuori casa. C'era un gruppo di tavoli e sedie lungo un lato dello stretto locale, di fronte al bar, ma erano così affollati e vicini l'un l'altro, che le persone dovevano arrampicarsi l'uno sopra l'altro per arrivarci. Il posto puzzava di sudore, di sigarette e di birra versata. Buffy aveva paura di quello che avrebbe trovato se avesse chiesto dove fosse il bagno.

    I Dead Boys stavano urlando il proprio nome, adesso. "Sai che sono solo un ragazzo morto! Voglio essere un ragazzo morto! Morirò per te, se vuoi!”

    E Buffy pensava che "Dingos Ate My Baby" fosse un nome macabro per una band. (NdT: letteralmente, il gruppo dove suonava Oz significa “I cani randagi hanno mangiato la mia ragazza”) Poteva vedere perché Spike fosse stato attirato da questo tipo di musica. Sembrava che una rissa stesse per scoppiare da un momento all'altro. Infatti, sembrava già essere nata sul palco. Ogni colpo dei tamburi e ogni passaggio sulle corde delle chitarre era così violento che sembrava come se metà della band stesse ruzzolando giù da una rampa di scale.

    Si fece strada, spingendo tra la folla, evitando o ignorando la palpeggiata occasionale sui suoi seni o sul sedere, che, dato l'ammontare e l'indisciplinatezza della folla, poteva o non poteva essere stata intenzionale da parte di qualcuno. Divenne ben presto troppo caldo per tenere su la giacca, ma non osava togliersela. Non c'era nessun posto per metterla, e sarebbe scomparsa in un minuto se avesse cercato di tenerla in mano. La musica era alta. Dannazione, era tanto alta, e le faceva male alle orecchie, le martellava la testa, le faceva vibrare il cuore nel petto. Sopportò una mezza dozzina di canzoni mentre si guardava intorno nella sala affollata cercando di scorgere un vampiro dai capelli ossigenati in mezzo al locale punk. Non poteva credere che stesse facendo qualcosa del genere. E le spalle di Sarah facevano già male, solo per il fatto di stare in piedi e camminare. Stupido corpo umano. Faresti meglio a valere tutto questo, Spike, pensò all'anima di Spike non ancora incorporea. Potrei tornarmene in paradiso, e lasciare te e tutti gli altri al vostro destino. Ho l'occasione perfetta, qui!

    Eppure... la tenerezza del suo abbraccio... la devozione appassionata nei suoi occhi... il potere del suo amore... No. Non voleva veramente morire. E l'anima di Spike era l'unica anima a cui tenesse veramente (a parte quella di Angel) che non avrebbe potuto raggiungerla in paradiso alla sua morte. Non era mai sicuro di aver fatto abbastanza bene per compensare quel suo secolo di malvagità. E lo amava così tanto. Non voleva portargli via la ragione più forte per provare ad essere buono...

    Ma Dio, odiava questa musica. Ci si era un po' abituata, visto che Spike la ascoltava ancora di tanto in tanto, ma di solito la teneva fuori dalla propria testa, e lui rispettava il fatto che a lei non piacesse. Metà dei testi erano incomprensibili, confusi e gridati oltre ogni riconoscimento.

    Una frase tra le altre fu detta così forte che non poté evitare di coglierla. "Non ho bisogno di una cuoca, ragazza. Ho bisogno del PRANZO."

    Capitò giusto a fagiolo, che quello fu il momento in cui lo trovò.

    Eccolo là. Spike. Non poteva non vederlo. Non era cambiato molto. Appostato giusto al limite del pubblico, dove la folla si riduceva appena quanto era sufficiente per ballare, in modo disorganizzato; eccolo là con le mani sui fianchi di una ragazza, che si muoveva con lei al ritmo della musica. Una ragazza che, pensò Buffy, era probabilmente il suo pranzo.

    Spike aveva una delle solite magliette nere, ma strappata in più punti, a cui erano state tolte le maniche, e tenuta insieme da aghi di sicurezza. I suoi capelli ossigenati erano a punta, e piuttosto che un bel jeans nero, ne portava un paio di larghi, lavati con l'acido, strappati e macchiati. La sua cintura aveva delle borchie metalliche. Tuttavia, gli anfibi erano dello stesso stile che conosceva. Il suo braccio sinistro aveva un cinturino di pelle borchiato sopra alla ferita che Nikki gli aveva inflitto, che stava probabilmente nascondendo una benda.

    Il suo viso era duro. Anche mentre corteggiava questa ragazza - questa vittima, Buffy lo seppe all'istante - il suo volto era molto più duro di quello che era abituata a vedere. Provò a tornare indietro con la mente a quando lo aveva incontrato per la prima volta, ma non riuscì a ricordare se fosse stato così duro anche allora. Era difficile da dire, quando aveva combattuto con lei all'inizio aveva indossato quasi sempre il volto della caccia.

    I Dead Boys raggiunsero il crescendo della loro canzone, il cantante che gridava "NUTRIMI!" al massimo del volume e la testa di Buffy rimbombava. I suoi occhi furono attratti dal cantante che urlava, che si piegò all'indietro sul palco in un tentativo disperato di sembrare oltraggioso. Questa musica punk era pazza, violenta e brutale. Le canzoni erano corte e un po' confuse, non erano comprensibili come quelle delle band Indy a cui si era abituata al Bronze. Inoltre, negli anni settanta l'acustica non era molto nitida, e un forte rumore di fondo poteva sentirsi alla fine di ogni canzone. Il cantante ora stava facendo penzolare il microfono tra le gambe con un'esplicita mancanza di tatto che lasciava Buffy totalmente indifferente. Chiuse gli occhi, facendo una smorfia mentre le orecchie le fischiavano, e si voltò. Aveva perso le tracce di Spike, dannazione!

    Si fece strada tra la folla fino a dove l'aveva visto l'utima volta, mentre la band iniziava un'altra canzone – suonavano un po' tutte uguali, secondo lei, erano solo un gran casino di batteria e chitarra. Questa volta il cantante si lamentava di non aver niente da fare. Buffy era tentata di dirgli di andare a trovarsi un lavoro, se era così annoiato. Qualsiasi cosa che non fosse urlare questa roba che lui osava chiamare musica. Ugh. Improvvisamente, si sentì come Giles. Quando era cresciuta? E dove diavolo era Spike?

    Per un'altra mezza canzone, non riuscì a vederlo da nessuna parte. Poi lo adocchiò in mezzo alla folla. Era contro il muro, con la ragazza con cui aveva ballato prima. Lei si stava afflosciando sotto di lui, con il volto chiaramente preso da un'estasi vuota, mentre lui sembrava baciarle la gola in modo deciso ma sensuale con la musica. Buffy sapeva che si stava nutrendo, ed era troppo tardi per pensare di salvare quella ragazza. E sapeva che non doveva farlo, comunque. Stava già rischiando di alterare la linea del tempo così come stavano le cose. La vita ... la morte ... non erano scelte che lei poteva fare. Non in questo decennio. "Voglio solo uscire per fare le guerre di strada," annunciò il cantante.

    Il suo pasto durò molto tempo. Buffy non si era mai seduta a guardare qualcuno che veniva mangiato, prima d'ora. Un vampiro poteva uccidere qualcuno con un singolo morso, se voleva, ma lei sapeva – glielo aveva detto Spike - che era un terribile spreco di un cuore che batte. Il modo migliore di nutrirsi era prendere il proprio tempo. Che fosse doloroso o meno, che volessi godere delle loro urla o farli sciogliere tra le tue braccia, era sempre meglio lasciare che fosse il cuore della vittima a pulsare il sangue dentro di te, mantenendola in vita fino a che il sangue non fosse esaurito. In quel modo ti arrivava più sangue, esso restava caldo, non si coagulava, e non dovevi succhiare forte dalla vena per ottenerlo. Lascia che sia la loro vita ad ucciderli per te.

    I tamburi battevano più forte del suo cuore, ma lei poteva sentirlo pulsare nel petto mentre osservava, inorridita da quella vista, ma incapace di guardare da un'altra parte, per paura di perdere di nuovo le sue tracce. Le veniva da vomitare. Desiderava poter combattere. Desiderò di avere la forza per poterlo fare. Ma adesso non era la Cacciatrice, era solo una drogata mezza morta chiamata Sarah MacArthur, in grado solamente di aspettare la propria scomparsa. E Spike ... Spike era da solo in questo. Malvagio e vuoto, non c'era nulla che lei potesse fare per salvare la sua anima. Non per decenni. E quella povera ragazza ... Buffy continuava a ripetersi che quello non era il suo tempo, altrimenti sarebbe saltata in avanti e avrebbe strappato Spike via da lei.

    O ci avrebbe provato. E lui le avrebbe spezzato il collo per essersi disturbata.

    Dovette averci messo un quarto d'ora, Spike, per finire il suo pasto. I Dead Boys avevano urlato il loro finale, a ritmo veloce e agghiacciante. "Non c'è tempo per chiedere scusa. Radiazione dell'anima nel cuore della notte morta. Amore nel bel mezzo di una lotta contro il fuoco." Spike tenne su la ragazza con un braccio, come se lei fosse semplicemente ubriaca, e la condusse – ovvero, trascinò il suo cadavere - attraverso la folla. "Amore, colpiscimi alla cieca. Qualcuno deve salvare la mia anima. Baby, penetra nella mia mente."

    Buffy lo seguì fuori dal locale, cercando di rimanere nascosta in un angolo vicino alla porta. Lui portò il corpo con disinvoltura fino al marciapiede e chiamò un taxi. Uno specifico taxi, osservò Buffy, ammaccato e guidato da un pilota con gli occhi gialli - un suo tirapiedi, troppo giovane o troppo stupido per sentirsi a proprio agio in forma umana. Spike adagiò delicatamente il cadavere nel sedile posteriore e diede al suo tirapiedi delle istruzioni su dove scaricarla. "Se hai fame, puoi prendere qualcun'altro mentre sei qui, ma qualcuno fuori dal radar, ok?" gli disse, tirando fuori una giacca da motociclista dal sedile anteriore del taxi, chiaramente messa lì in precedenza. "Prostitute, senza tetto, qualcuno di cui nessuno soffrirà la mancanza. Non vogliamo attirare l'attenzione.”

    "Va bene, capo."

    S'infilò nella giacca. "Ci vediamo più tardi al covo. E nessun drogato! Drogato di qualsiasi cosa. Torna fatto e t'impaletto all'istante."

    "Va bene, capo."

    Il taxi si allontanò lungo la strada, e Spike si guardò attorno, godendo apparentemente dell'aria fetida della città. Si rilassò e cominciò a passeggiare lungo il marciapiede da solo, pronto a terminare lì la sua nottata.

    "Sono il ragazzo dimenticato dal mondo", cantavano i Dead Boys attraverso la porta dietro di lei. "Colui che cerca, cerca di distruggere."

    Buffy lo seguì ad una discreta distanza. Voleva sapere dove si trovava il suo covo prima di provare a contattarlo.

    Non aveva problemi a seguire Spike. La sua silhouette era un po' strana con quella giacca da motociclista al posto del suo - di Nikki- lungo cappotto nero, ma era pur sempre la camminata di Spike. Come se con ogni passo stesse dichiarando la proprietà di quel territorio. Spike camminava come un re, i suoi capelli biondi appuntiti come una corona, invece di tenerli schiacciati all'indietro e ordinati. Passeggiò e camminò, guardando l'alone di luce formato dai lampioni sotto una leggera pioggia, guardandosi in giro con il disprezzo del proprietario, non con cautela.

    Buffy non l'aveva più visto muoversi a quel modo dopo che si erano incontrati la prima volta, a meno che non fossero in piena caccia. C'era più del predatore nei suoi movimenti, e meno dell'uomo. Prima che avesse ottenuto la sua anima, e ancora prima che il microchip nella sua testa lo avesse costretto a sottomettersi in qualche modo, Spike era stato una figura potente. Poi Buffy lo aveva, come lui stesso aveva detto, preso epicamente a calci nel sedere quella volta nella chiesa. E la sua naturale arroganza era stata gravemente ridimensionata quando era stato ferito dal fuoco e dall'organo della chiesa che gli era caduto addosso. Era stato costretto su una sedia a rotelle per diversi mesi e nel frattempo si era ritrovato nuovamente alla mercé del suo GrandSire Angel - un vampiro dominante con cui non aveva più avuto a che fare negli ultimi settant'anni. Quando Angel era stato maledetto con la sua anima, Spike era diventato signore e padrone, e aveva assunto il ruolo del Big Bad in modo naturale.

    Il suo aspetto lo indicava come una persona pericolosa, e lui lo sapeva.

    Lui era pericoloso. E Buffy sapeva che lo fosse.

    Girò un angolo e Buffy gli si avvicinò lentamente, per non far sembrare troppo evidente che lo stesse seguendo. Erano già diversi isolati dal CBGB e lei aveva smesso di immedesimarsi nella scena punk, sembrando invece fuori luogo tra i derelitti e gli ubriachi, principalmente maschi. Quando arrivò finalmente all'angolo, Spike non si vedeva da nessuna parte. Dannazione! Tuttavia, lui non aveva avuto il tempo di raggiungere la strada successiva, a meno che non avesse corso - e non aveva nessun motivo per mettersi a correre all'improvviso. Non sembrava che ci fosse alcun vicolo o possibili vie di fuga, per cui il covo di Spike doveva essere probabilmente da qualche parte in questa strada. Guardò dall'alto in basso quei vecchi relitti di edifici, verniciati con le bombolette spray. Avrebbe dovuto fare una ricerca sistematica per capire quali di loro erano semplici alberghi da pochi soldi e quale era un covo di vampiri.

    "Ora, se questo fosse un film dell'orrore ..." disse Buffy, ma non riuscì a vedere alcuna ombra da dove un vampiro poteva essere in agguato e non sentiva di essere stata seguita. Perciò girò l'angolo. E all'improvviso, delle braccia dure e fredde la trascinarono all'indietro contro un corpo duro. Nello stesso istante, ricordò che non aveva più i suoi sensi di Cacciatrice e che Spike poteva arrampicarsi. Che probabilmente, era rimasto sulla parete dell'edificio proprio sopra la sua stupida testa umana, aggrappato a una sporgenza di una finestra o qualcosa del genere.

    Il terrore percorse tutto il corpo di Sarah, congelando sul posto Buffy come un coniglio, e lei non riuscì nemmeno a cercare di lottare. "Seguirmi non è stata la tua mossa più brillante, tesoro", mormorò Spike contro il suo orecchio nel suo accento inglese, e Buffy si sentì già fortunata che non le avesse spezzato il collo sul momento. "Pensavi che avessi un portafoglio da poter rubare? Se pensavi che tutte queste catene e spuntoni fossero solo per mostra," disse Spike, "allora ti sei sfortunatamente sbagliata, dolcezza. Hai appena scoperto la verità su ciò che si nasconde nei vicoli bui."

    Poteva già sentire il suo respiro sulla propria gola, e le sue zanne mentre apriva la bocca per morderla... "Spike!" Urlò in preda al panico.

    Spike si bloccò, la mano ancora sulla sua gola. Buffy voltò la testa per guardarlo. Aveva il volto della caccia, i suoi occhi erano gialli sotto le luci della strada, e lui la guardò con le zanne ancora in vista. "Pensi di conoscermi?"

    Non aveva intenzione di procedere con un piano del genere, ma ormai era troppo tardi. Quindi rielaborò velocemente il suo piano. Aveva pensato a qualcosa di più sottile, più segreto, ma ormai si era lasciata sfuggire che lo conosceva. Non era stata in grado di evitarlo – lui stava veramente per ucciderla. E ora doveva procedere in quel modo. Sarebbe stato anche più facile, probabilmente, ma avrebbe complicato le cose ad un certo punto. "Spike" disse lei. "Non ... non uccidermi. Non ancora, ho bisogno di parlarti."

    “Non ucciderti,” disse lui. "Ma è quello che faccio." La testa di Spike s'inclinò di lato, meraviglia e confusione apparvero sul suo viso, e spostò la sua presa per girarla, in modo da poterla guardare meglio. "Come fai a sapere il mio nome? Non ti conosco".

    "No. No è-"

    "Allora perché diavolo mi conosci?" la aggredì.

    Buffy lo fissò. Qualsiasi bugia che le veniva in mente suonava ridicola nella sua testa. Spike non aveva la reputazione di essere uno che pensa molto, ma era intuitivo ed ingegnoso, e le bugie non lo impressionavano. Ed era sempre stato in grado di leggere le sue menzogne - almeno quando era ancora Buffy. Anche quelle che diceva a se stessa. Se fosse stata ancora una Cacciatrice, avrebbe avuto la forza per sopraffarlo e prendere ciò che voleva. Ma per come stavano le cose, Buffy aveva già deciso che c'era solo un modo per ottenere quello di cui aveva bisogno da Spike, e per questo ci sarebbe voluto tempo. Aveva pianificato di essere impotente e disponibile. Ora era impotente, disponibile e anche un mistero. Avrebbe reso le cose più pericolose, ma le avrebbe rese anche più veloci, e quello era un bene. Sarebbe stato comunque difficile, qualsiasi cosa avesse fatto. "Ho bisogno del tuo aiuto."

    Spike alzò un sopracciglio. "Il mio aiuto," disse, "L'arrosto della domenica è appena venuto da me per un aiuto." Rise tra le zanne. "C'è sempre una prima volta."

    ***


    Non c'era modo che lui l'ascoltasse. Non così come lui era. E non così come lei era. Buffy l'aveva capito subito. Con il suo spirito che stava scomparendo, le proprie possibilità limitate, nessuna forza da Cacciatrice o alleati a parte Nikki - che doveva comunque tenere lontana da Spike per quanto possibile - Buffy realizzò che c'era solo un modo per avvicinarsi abbastanza a Spike da ottenere il suo sangue. Lui era troppo forte. Lei non poteva prenderglielo con forza. Ma c'era una possibilità, una piccola possibilità, che lui potesse darglielo.

    Se lei gli piaceva abbastanza.

    Buffy ricordò una conversazione precedente che avevano avuto, subito dopo che avevano iniziato a dare delle regole ai loro giochi di sangue. Buffy aveva ricordato il disgusto di Spike per i morsi che Riley era andato a farsi fare dalle vampire e aveva fatto un commento in tal senso. "Sai, per un ragazzo che sostiene di odiare chi è dipendente dai morsi, tu certamente te la godi con me."

    "E' vero, odio chi è dipendente dai morsi.”

    "Sì, ma voglio dire, sei bravo a farlo. Non prendi mai troppo."

    "Anche io sbagliavo una volta. Solo che non l'ho più fatto negli ultimi cinquantanni. Sono diventato bravo dopo un po'."

    Buffy lo guardò, confusa. "Wow, aspetta, che cosa? Pensavo che non ti piacesse lasciare le tue vittime in vita ... intendo, oltre una singola notte, ad ogni modo."

    "Beh, non l'ho fatto, ma tu non sei la mia vittima, tanto per dirne una. E nemmeno loro lo erano, esattamente. O almeno, non lo erano in quel momento.”

    “Tu... mi stai dicendo che eri un succhiatore?”

    "Non per soldi!" disse lui, insultato. "È ..." Spike guardò in basso. "Sei veramente dell'umore adatto per una storia inquietante sul mio passato?" chiese. A volte, nessuno di loro voleva pensarci. A volte, però, Buffy sentiva che era importante ascoltarlo. Doveva accettarlo sia per com'era adesso e sia per cosa era stato, e lui doveva sapere che lei accettava entrambi i suoi lati. Se queste cose non venivano rispettate, il loro rapporto era condannato a non resistere.

    "Sì", disse Buffy.

    "Dru aveva questo ... hobby. A volte, si sceglieva delle vittime a lungo termine da torturare. Piccole bambole, le chiamava. Bambole di sangue. E lei.... beh."

    "Ci faceva dei giochi di sangue?"

    "Tra le altre cose," disse Spike. "In realtà, ci faceva qualsiasi tipo di cose, affermando solitamente che poi li avrebbe tramutati in vampiri, regalando loro la vita eterna se loro fossero stati disposti ad essere i suoi schiavi."

    "Ma lo faceva?"

    "A volte. Ma morivano quasi tutti, e se non morivano sotto le sue torture, ero io che li polverizzavo una volta trasformati. Di solito, sceglieva sempre dei brutti personaggi – gente disturbata, dei bastardi con la licenza di uccidere. Erano dei tirapiedi terribili, e comunque a lei non importavano più, una volta che aveva finito con loro. Non erano... beh, non erano come me. Mi aveva fatto per una ragione. Loor erano soltanto dei giocattoli."

    "E tu?"

    Spike scrollò le spalle. "Diventavo geloso. Allora sceglievo una ragazza e la tenevo come un animale domestico*. Giocavamo con loro per una o due settimane, dopodiché ci liberavamo di loro."

    "Pensavo che voi foste... più esclusivi. Voglio dire, eri così ferito quando l'hai trovata con quel demone del caos."

    "Lei non era così esclusiva come avrei voluto, non lo è mai stata," disse Spike. "Inoltre, gli esseri umani non contavano."

    "No?"

    Spike scrollò le spalle. "Non c'era modo di impedirle di farlo, era più facile dire che gli esseri umani non contassero e lasciare le cose così. Voglio dire, ci nutrivamo da loro. Non è qualcosa che fai normalmente con un altro demone.". Accarezzò i capelli di Buffy. "Insomma, qualche volta nutrirsi è.... molto sessuale a suo modo, e ..." Sembrò avere problemi a continuare.

    "Intendi dire che a volte, il nutrirsi era collegato ad uno stupro", disse Buffy. "L'ho notato."

    "Sì, beh, era così, ed entrambi sapevamo che quello non contava. Queste bambole, questi animali domestici ... dovevano essere solo dei giocattoli. Era solo un nutrirsi prolungato da loro. Non mi piaceva che lei lo facesse, ma l'amavo. E per la maggior parte, questi animali da compagnia compensavano per il dolore che questa cosa mi dava."

    "Stava cercando di farti del male attraverso di loro?"

    "A volte, penso di sì. Anche io ero una bambola per lei, a modo mio. Qualche parte di me l'ha sempre saputo. Una bambola molto speciale, una a cui voleva bene, parte della famiglia, ma pur sempre una bambola. Ma non potevo lasciarla. Lei aveva bisogno di me, e .... " La sua voce sembrava triste e malinconica. "La amavo. Senza di lei, non ero niente. "

    "Mi dispiace."

    Spike scrollò le spalle. "Era quello che era. Lei era molto malata. Mi amava a modo suo e io l'amavo a modo mio."

    "Quindi questi tuoi animali da compagnia ...?"

    "Vittime umane. Dipendenti dai morsi, immagino, ma alla fine lo pagavano con la loro vita. Voglio dire, che non camminavano mai via con le loro gambe. Appartenevano a me".

    "Erano consenzienti?"

    "Molti di loro lo erano, sotto varie forme. Magari erano forzati a farlo, perché ritenevano che non avevano altra scelta. Chi non era consenziente, non diventava un animale da compagnia, ma restava solamente un giocattolo. Dru sceglieva sempre i sadici. Si nutriva della gioia, e chi se non i sadici, provano gioia nella morte? A me invece piaceva di più il senso del potere. Sceglievo quelli che mi facevano sentire potente. I miei pet erano... sempre persone spezzate, per cominciare. Sceglievo quelli senza speranza, i senza tetto. Quelli per cui non me ne fregava niente di quello che gli facevo, a parte dargli da mangiare e non farli urlare troppo.” Scosse la testa. "Alcuni di loro erano stati con degli esseri umani che li avevano trattati ancora peggio". Sorrise in modo triste. "Alcuni di loro accettavano tutto quello che io volevo fargli affinchè io uccidessi i loro ex."

    "Uccidevi i loro ex fidanzati?"

    "I loro ex fidanzati, i loro patrigni, i loro zii che li abusavano. Era divertente in realtà. Non che la vendetta li avrebbe veramente aiutati, ma la loro terribile soddisfazione li rendeva più buoni da mangiare dopo."

    Buffy fissava l'oscurità, in silenzio.

    "E' troppo per te?" le chiese.

    "No. Stavo solo ... considerando. Voglio dire .... la cosa è un po'... sadicamente dolce."

    "Vendicarli?"

    "Sì." Lo guardò. "Ti interessava di loro?"

    Lui scosse la testa. "Non potevo, veramente. Voglio dire, credo che mi interessassi a loro nel modo in cui puoi affezionarti ad un maiale che poi intendi mangiarti. Ma non importa quanto divertente fosse giocarci assieme, alla fine li stavo soltanto uccidendo lentamente.” Scrollò nuovamente le spalle. "Non importa quanto dolce fosse quel gioco, era pur sempre un gioco di morte. Li mangiavo, dopo tutto."

    "Tutti loro?"

    "Sì" disse Spike. "Anche se di solito lo facevo in modo gentile".

    Buffy aveva trovato tutta questa cosa molto triste, quando lui gliel'aveva raccontata. E così l'aveva trovata lui. Si era piegato su se stesso e aveva appoggiato la testa sullo stomaco di lei, lasciando che lei gli accarezzasse i capelli fino a che entrambi non si fossero addormentati, così avrebbero potuto pensare a cose meno traumatiche. Ora, questa cosa era l'unica speranza che lei aveva. Il modo per entrare nel suo covo, per stare abbastanza vicino a lui per prendere il suo sangue. Un gioco dolce e una morte lenta – anche se gentile.

    Non aveva avuto il tempo di pensare ad un piano meno pericoloso.


    TBC




    Nota della traduttrice:
    Spike dice “allora sceglievo una ragazza e la tenevo come un animale domestico*”. L'animale domestico in inglese è 'pet', che è anche il nome della storia. Quindi ora sapete cosa diventerà Buffy nei prossimi capitoli^^


    Note finali dell'autrice:
    Se qualcuno ama il CBGB o il punk rock in generale, tenga presente per favore che le opinioni descritte in questo capitolo sono solo le opinioni di Buffy su entrambi, non quelle dell'autrice; la quale ha maturato un certo rispetto per essi, mentre faceva le ricerche per scrivere questa storia.

    Questo è il link al concerto dei Dead Boys. Magari non è quello del 29 aprile, ma è comunque del 1977. Le canzoni citate sono Sonic Reducer, I need Lunch, Ain't Nothin' to Do, e Search and Destroy.



    Altre precisazioni e credits:
    Non mi aspettavo di trovare così tante informazioni su google cercando “New York punk scene 1977". Erano tante, davvero più di quello che mi serviva per questa storia. Ma visto che ce le avevo, le ho usate.

    La storia del club CBGB è meticolosamente documentata, quindi i due concerti a cui faccio riferimento sono realmente accaduti circa nelle date che ho citato. Il concerto dei “The Dead Boys” si è tenuto il 29 aprile 1977, ed è stato aperto dai “The Dictators”, e il concerto di Blondie è avvenuto il 4 o 5 maggio. Il concerto dei Blondie si trova anche su youtube, in tutta la sua gloria di acustica orribile, guardaroba scialbo e pubblico ribelle. Se volete vedere il concerto durante il quale Buffy e Spike hanno avuto dei momenti importanti, il link è questo:


    Questo invece è il link ad un concerto dei Dead Boys che si è tenuto al CBGB nel 1977, ma non necessariamente il 29 aprile.


    Una volta che ho avuto le date, ho potuto anche controllare il tempo atmosferico, quindi anche quello è accurato. Di seguito, altri link sull'agenda dei concerti del CBGB, sulla sua storia e altre informazioni.

    Link to CBGB schedule
    http://thisaintthesummeroflove.blogspot.co...e-at-cbgbs.html
    Brief history of the club
    www.cbgb.com/cbgbhistory/
    Another useful documentary
     
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  7. Silvia_1899
     
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    PET
    Quindi è questo... Il mio cervellino non ci sarebbe arrivato mai prima di leggere questo capitolo!
    E io che pensavo fosse un titolo buttato lì così, solo perché si tratta di uno dei vezzeggiativi che lui usa di più!!
    Ma in questa storia, viste le precisazioni finali/credits dell'autrice, credo ci sia poco e niente buttato lì così!
    A parte tutto, si fa moooltooo interessante direi!!
     
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  8. kasumi
     
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    Ciao cara! Niente è a caso in questa storia, anche i dialoghi sono importanti. Quando Buffy gli chiede se si affezionava ai suoi Pet, o se Drusilla li usava per ferirlo, il fatto che Dru promettesse ai suoi pet di vampirizzarli se facevano quello che voleva... tutto ha un senso e verrà mostrato fra poco. Anche il fatto che Spike fosse a disagio a New York, perché qui ha dei brutti ricordi.. tutto ha un perché.

    Pet significa animale domestico ed è anche usato come vezzegiativo, cioè come "cara" o "tesoro". L'uso di pet umani da parte dei vampiri è una cosa fanon ed è usata per lo più nelle storie erotiche, perché i pet vengono usati come 'schiavetti sessuali' XD
    Qui non fa eccezione, solo che Buffy si sottomette a lui perchè non ha altra scelta, e a differenza di altre storie, qui la trama non è affatto superficiale. Buffy lo ama, o almeno ama lo Spike che diventerà nel futuro, quindi soffre a vederlo così e anche a farsi trattare male, ma purtroppo non ha scelta. Però posso dirvi che un po' alla volta riuscirà a tirare fuori il buono che è in lui. Insomma, come ho già scritto nelle note iniziali, non sarà una violenza fine a se stessa. E quando parlo di violenza, per quanto riguarda Buffy e lo Spike del passato, sarà una violenza più psicologica che altro, perché lui la tratta proprio come un oggetto/animale all'inizio. Ma non la picchia, ecco. Non le fa del male fisico e non la prende senza che lei sia consenziente. Volevo precisare questo. È eticamente dubbio, perchè lei è costretta a darsi a lui, ma al tempo stesso lui non la sta forzando. È lei che si offre, sperando che lui ci si affezioni e che decida di darle volontariamente il suo sangue, così può tornare a casa.
     
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  9. Silvia_1899
     
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    "Sfregamento di mani"
    Roba nuova per me!!
     
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  10. Redan
     
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    Bel capitolo, ma non vedo l'ora del prossimo! questo si è fermato sul più bello!
    Avevo già capito dai capitoli precedenti quale fosse l'idea di Buffy ma devo dire che la cosa mi preoccupa un po'. Non tanto per il momento attuale, per quanto sarà sicuramente pericoloso per lei, quanto per le ripercussioni che l'avere una relazione così abusiva con Spike potranno avere sulla loro relazione nel futuro.... Sicuramente lei cercherà di tenere le cose ben distinte, ma non credo affatto che sarà semplice. Poi sarà anche difficile per lei stare così vicina a uno Spike innamorato di Drusilla e magari vederli anche insieme (in tutti i sensi) :paralisi: Sento che ci distruggerà i sentimenti!
    Comunque molto bella l'immagine finale di Spike che si accoccola vicino a Buffy sono dolcissimi
     
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  11. kasumi
     
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    Ciao socia! Hai colto in pieno le difficoltà che Buffy dovrà affrontare.

    CITAZIONE (Redan @ 23/6/2017, 01:09) 
    Bel capitolo, ma non vedo l'ora del prossimo! questo si è fermato sul più bello!

    Eh già U__U secondo me voleva prepararci bene, prima di entrare nel vivo della storia.
    Cerco di tradurre al più presto anche il prossimo capitolo :)

    CITAZIONE
    Poi sarà anche difficile per lei stare così vicina a uno Spike innamorato di Drusilla e magari vederli anche insieme (in tutti i sensi) :paralisi:

    Già. Sarà testimone in prima persona della complessità della relazione tra Spike e Drusilla.

    CITAZIONE
    Sento che ci distruggerà i sentimenti!

    Sì^^ è una storia molto bella ma anche molto triste e intensa. A me ha emozionato tantissimo. E lo sviluppo dei personaggi e delle loro interazioni è fantastico. C'è uno studio dietro al comportamento di Spike e di Drusilla.. che è qualcosa di sublime. Drusilla è un personaggio molto difficile da fare.
     
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  12. Silvia_1899
     
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    Ecco, anche questo mi incuriosisce molto; le dinamiche della relazione Spike/Drusilla!
    Poi se tu dici che lo studio che ci ha fatto é qualcosa di sublime...
     
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  13. kasumi
     
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    ^__^

    Voglio dire che è qualcosa di più profondo del solito "lei è una stronza pazza ingrata che lo tratta male e lo cornifica continuamente". L'autrice cerca di spiegare perchè lei si comportava così, e come reagiva Spike.

    Sono già a metà traduzione del cap 5 e ho già pronto il 39 della vale da controllare per fttp. Cosa volete che posti per primo?? XDD
     
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  14. Silvia_1899
     
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    - 1!!!!

    Per me...
     
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  15. elijem
     
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    con clamoroso ritardo.. commento anche io !!! ragazze che capitolo pieno zeppo di spunti da riflettere.
    mi piace questo storia ogni capitolo di più, anche se è cruda, dura, in certi versi difficile da capire, ma è bella, bella, bella.
    mi piace Spike ( unico bad boy ), nonostante mangia umani a più non posso :) e mi piace il punto dove Buffy pensa all'anima di Spike, Buffy ha trovato in Spike l'Amore maturo ( non come quello adolescenziale con Angel ).
     
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89 replies since 5/3/2017, 16:05   1470 views
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