Prisoners of Love di Bewildered

(commedia romantica molto divertente)

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  1. Redan
     
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    Che bello leggere di nuovo questa ff!
    E concordo con Silvia, livelli di eccitazione mai visti prima! Scritto benissimo, sexy da morire, mai letto niente di paragonabile! Adoro questa versione di Buffy così disinibita, finalmente! Con uno come Spike nelle vicinanze è il minimo!
    Grazie kasumi!
     
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  2. kasumi
     
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    Mi piacerebbe arrivare almeno a concludere il settimo capitolo, che è fantastico. Poi non so...
     
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  3. Silvia_1899
     
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    CITAZIONE (kasumi @ 11/9/2017, 21:34) 
    Mi piacerebbe arrivare almeno a concludere il settimo capitolo, che è fantastico. Poi non so...

    Magari!! Per ora mi accontenterei! Poi sicuramente riprenderei a rompere :cute:
     
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  4. kasumi
     
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    XDDDDD
     
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  5. kasumi
     
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    (seconda parte del sesto capitolo)


    L' Espresso Pump aveva appena aperto quando Buffy e Spike arrivarono in Main Street; Buffy comprò tre cappuccini nel tentativo quasi-certamente-inutile di svegliarsi del tutto. Non avevano le ciambelle alla marmellata, il che era probabilmente per il meglio, visto come le cose erano precipitate il giorno prima con esse, ma alcuni enormi biscotti provvederono una buona terapia del cioccolato (ne comprò uno anche per Spike e uno per Willow, come cortesia) e si rassegnò al fatto che non avrebbe mai più avuto un buon riposo notturno. La Cacciatrice Senza Sonno. La Prescelta Insonne. Era COSI' STANCA.

    Willow li incontrò di fronte alla banca, e le porse un altro cappuccino un po' maldestramente. “Le grandi menti pensano allo stesso modo!” cinguettò, il che urtò la testa di Buffy, ma le sorrise ugualmente e la abbracciò e le diede un biscotto al cioccolato, e allo stesso tempo lo diede anche a Spike, così lui non avrebbe avuto l'occasione di fare cose scandalose con esso dentro la tenda, perché era troppo stanca per resistere alla sua malvagia tentazione, lo sapeva.

    Willow iniziò a disegnare il cerchio per fare l'incantesimo di recupero della tenda. Quando ebbe finito, piantò le mani sui fianchi e controllò l'area per vedere che non ci fosse nessuno. “Okay, dove la volete?”

    “Um, penso che dovremo fare il cinema e iniziare con i poster di sinistra.” Buffy sbadigliò prodigiosamente, aspettandosi quasi che la sua testa si invertisse dentro-fuori. (Non era plausibile, ma dopotutto questa era la Bocca dell'Inferno.) Camminò fino ai poster per darci un'occhiata. “Oh no, non Elmo!” Lanciò un'occhiataccia a Spike. “Grazie per aver rovinato le mie felici memorie dell'infanzia, quando i mostri erano tutti pelosi e carini e saltavano fuori dai vicoli solo per insegnarmi la lettera L e come contare fino a dodici.”

    Spike si accese una sigaretta, chiaramente impenitente. “Non avrei fatto nulla al Signore dei Biscotti o a Grover, pet, ma Elmo è un abominio. Ho solo riveduto il poster per rivelare la sua vera natura. Stessa cosa con Pikachu. Quel piccolo bastardo è uno psicopatico.”

    “Ce ne vuole uno per riconoscerne un altro,” Buffy gli disse irriverente, con un sorriso canzonatorio. Lui lo ritornò con un sorriso furbo dei suoi, quel tipo di sorriso che prometteva una deliziosa vendetta più tardi.

    Willow le fece cenno per avere la sua attenzione. “Ehi, qui siamo pronti. Potresti voler essere, sai, non proprio sul punto dove devo far calare la tenda.”

    “Scusami, Will.” Buffy fece alcuni passi indietro verso Spike, sbadigliando.

    Lui la guardò con sospetto. “Nessuna particolare ragione percui ti sei messa in modo che io sia tra te e il Ground Zero?” (NdT: punto d'impatto)

    “Affatto,” Buffy gli fece un gran sorriso, e poi sbadigliò di nuovo.

    Willow cominciò con la recita dell'incantesimo, e Buffy osservò nervosamente mentre una brezza cominciava a circondarla, facendo volare i suoi capelli rossi in aria. Il vento sembrò raccogliersi su se stesso, come un gatto pronto per saltare, e poi sfrecciò all'improvviso verso l'alto; un momento dopo la tenda stava venendo giù, i suoi lati di vinile svolazzanti, e si depositò delicatamente in terra, giusto dove Buffy la voleva. Willow si girò verso di lei con occhi luccicanti e Buffy le fece dovutamente un applauso, impressionata.

    “Fammi controllare all'interno, se è tutto apposto,” sbadigliò, facendosi avanti. L'interno della tenda era buio, perché ehi! Era ancora notte! Ma riuscì a determinare che tutti i teli erano al loro posto e la sua sedia era appesa alla struttura, giusto dove l'aveva lasciata, così si prese un momento per tirarla giù e sistemarla nella rassicurante oscurità, e tirò fuori le rocce dal suo zaino per stabilizzare nuovamente i bordi, e discusse tra sé quanto la sedia sarebbe stata confortevole per dormire, perché era tutto così carino e buio e tranquillo e i cappuccini non stavano avendo alcun dannato effetto su di lei. Sbadigliò di nuovo, lasciò lo zaino vicino alla sedia, e tornò fuori.

    Spike e Willow stavano parlando a bassa voce, il che era strano, perché Buffy era abbastanza sicura che Willow tenesse ancora un (piuttosto comprensibile) risentimento verso Spike per il suo tentativo di morderla al dormitorio, nonché per il suo rapirla-e-minacciarla-con-una-bottiglia-rotta. Ma Spike fece scivolare verso Willow quello che sembrava un mazzetto di banconote, e lei gli diede un piccolo saluto scherzoso prima di camminare verso di lei, e Buffy immaginò che la stesse mandando a comprargli le sigarette o qualcosa di alcolico, il quale sarebbe stata troppo giovane per comprare ma ognuno a Sunnydale sapeva dove andare a comprarli senza che ti chiedessero la carta d'identità e ooh, magari la stava mandando a comprare delle ciambelle, magari delle ciambelle ripiene di crema pasticcera questa volta, poi Buffy sbadigliò e si dimenticò della cosa.

    Willow la salutò con una smorfia comprensiva. “Hai ancora sonno?” Buffy annuì, sbadigliando di nuovo. Willow la abbracciò con dolcezza. “Torno subito, okay? Devo sbrigare alcune commissioni. Ma poi possiamo camminare insieme fino alla lezione di Psicologia quando avete finito.”

    “Ok,” mormorò Buffy. Willow le diede un altro abbraccio, mostrò a Spike i pollici alzati, e s'incamminò lungo la strada.

    Poi la mano di Spike fu sotto il suo gomito, per guidarla, e la cosa era strana, realizzò confusamente, perché non si stava preoccupando affatto di dove la stava portando, non avrebbe dovuto fidarsi di lui a quel modo, ma lo faceva, si era certamente fidata di lui con il suo corpo, e abbastanza da dormire nella stessa camera con lui, e pure ora si fidava del fatto che non l'avrebbe portata alla sua condanna – perché sebbene non potessa ucciderla con le proprie due mani, poteva sempre passarla a qualche altro demone malvagio che lo facesse – e venne fuori che aveva fatto bene a non preoccuparsi, perché la stava solo guidando dentro la tenda buia. Lei andò automaticamente alla sedia, ma lui le prese la mano e la condusse da un'altra parte, verso la parete del cinema, e la fece appoggiare lì sopra il poster di Sleepy Hollow, il che era appropriato, visto che aveva così tanto sonno (NdT: 'Sleepy Hollow' significa 'La valle Dormiente'), e poi lui si abbassò su di lei e la baciò nell'incavo della gola, e lo rese ancora più appropriato, così si mise a ridere.

    “Cosa c'è di divertente, amore?” La sua voce era gentile ma un po' grezza, e tracciò una linea con le labbra così morbide – ma i vampiri usano il balsamo per le labbra? - lungo tutta la sua clavicola.

    “Sai, Sleepy Hollow, e io sono tutta assonnata, e tu mi stai baciando sulla valle... del mio collo... ed era sembrato divertente nella mia testa, prima che provassi a dirlo a voce alta.” Chiuse gli occhi e si lasciò andare contro la plastica liscia. “Buffy è troppo stanca per pensare.”

    “Non c'è bisogno di pensare, Cacciatrice.” Spike prese il suo viso tra le mani allora, lo inclinò verso l'alto, e si baciarono come se avessero tutto il tempo del mondo, lunghe e pigre esplorazioni di lingue e labbra e denti, e pure con gli occhi chiusi Buffy poteva sentire che la tenda stava iniziando a rischiararsi con l'alba, di un verde luminoso contro le sue palpebre, ed era bellissimo, bellissimo, e il desiderio si incurvava dentro di lei come fumo, ma non era affatto urgente, come se il mondo non fosse altro che baciare e verde e le Labbra soffici soffici di Spike, e poteva sentire delle lacrime correrle lungo le guance, ma non lacrime tristi, solo il mondo che traboccava, e Spike le spazzò semplicemente via con i pollici e continuò a baciarla, e fu bellissimo.

    Poi quell'incantesimo venne rotto dall'inconfondibile suono di una macchina, la macchina di pattuglia che parcheggiava sul marciapiede, e Spike si staccò da lei – lei fece un suono involontario nella gola perché non era pronta a lasciare quel bellissimo mondo verde del loro bacio per il mondo reale – e lui la prese per le spalle, le baciò la fronte, e la scosse un poco.

    “E' tempo di fare il nostro show,” le disse incoraggiante, e Buffy si chiede un po' scontrosamente da quando Spike aveva iniziato a prendere il ruolo del capo, ma sentì arrivare un altro sbadiglio, e decise che per un po' le andava bene delegare il ruolo del capo a lui, e andò fuori per incontrare i loro supervisori.

    L'ufficiale Michaels aveva portato dei biscotti.

    ---

    I biscotti erano veramente buoni, con pezzetti di cioccolato ed extra pezzetti di cioccolato in aggiunta, disposti ordinatamente in un piccolo contenitore del Buon Natale; Spike ringraziò Michaels con un cortese bacio sulla mano e mangiò doverosamente un biscotto con un'espressione di beatitudine, poi una volta che Michaeld ebbe lasciato la tenda per riprendere il suo dovere di supervisione, lanciò il contenitore a Buffy e si spogliò, restando in maglietta. (Buffy provò ad incoraggiarlo a continuare a spogliarsi con un paio di fischi e un sussurrato “Toglitela!” ma Spike flesse semplicemente le braccia e le sorrise e disse che poteva anche infilargli del denaro nei pantaloni se voleva, ma lei aveva usato tutti i soldi per i cappuccini, i quali decise non li voleva vicino alla patta di Spike, quindi questo fu quanto.) L'Ufficiale Lin si presentò a Spike impassibile con un barattolo di solvente e una pila di stracci, e indicò il simbolo di pericolo sull'etichetta riguardo i fumi infiammabili, il che fu senza dubbio il motivo per cui ora Spike stava spazzolando via le zanne di Christina Ricci con una sigaretta accesa tra i denti.

    Buffy bevve il resto dei cappuccini in rapida successione, alternando i sorsi con dei morsi ai biscotti, sperando che quella flebo di zuccheri potesse riuscire dove la caffeina aveva ovviamente fallito, ma continuò a volersi appisolare sulla sedia. Questo non prometteva affatto bene per la lezione di Psicologia che aveva più tardi, che non era affatto interessante quanto guardare Spike che faceva del lavoro manuale.

    Poi Willow arrivò con una borsa del supermercato, svegliando Buffy da un altro mezzo sogno (seriamente, perché continuava a sognare quest'uomo con il formaggio?) e facendola chiedersi confusamente se era già ora di andare a lezione. Ma le ombre dei loro supervisori sulla tenda si erano a malapena spostate dall'alba, quindi non poteva essere. Si sforzò di alzarsi in piedi.

    “Era ora,” mormorò Spike attorno alla sua sigaretta. (Buffy avrebbe giurato che stava fumando anche più del solito, giusto perché era pericoloso.)

    “Mi dispiace, Spike. Mi ci è voluto un po' per trovare qualcuno con una macchina. Puoi darmi una mano con questo?” Spike appoggiò la sigaretta sul coperchio del barattolo del solvente e camminò fino a dove Willow stava tirando fuori qualcosa di lucido e piegato e di plastica per terra. “Ho preso quello più resistente, così non dovrebbe scoppiare quando provi a spostarlo.”

    E poi Spike si mise a pompare una sorta di soffietto, e la plastica iniziò a gonfiarsi, e tutto quello a cui Buffy riusciva a pensare era 'spero che non sia una spaventosa bambola gonfiabile'.

    Venne fuori che era un materasso gonfiabile, che Willow coprì con un lenzuolo rosso (Buffy ci avrebbe scommesso che fosse stato Spike a insistere su quel colore) e che finì di preparare con un piccolo cuscino stravagante, con un ippopotamo dei cartoni che diceva ‘Dammi cioccolata o lasciami dormire!' Erano proprio le due MIGLIORI COSE AL MONDO. Beh, magari delle tre o quattro, con la distinta possibilità di essere degradate nel prossimo futuro. Tuttavia, erano comunque molto molto buone.

    Buffy tirò su col naso. “Willow, sei la migliore amica dell'universo.” Avvolse la rossa in un abbraccio commuovente.

    “Grazie, Buffy, ma non è stata veramente una mia idea. Non che mi dia fastidio se abbracci il messaggero.” Willow indicò con la testa verso Spike, che aveva ricominciato a pulire.

    “Non farne una gran cosa, Cacciatrice. Ti voglio solo ben riposata per stanotte per il nostro round di ammazzare i demoni.” La guardò con la coda dell'occhio. “Non è divertente se ci prendi sonno nel mezzo.”

    “Beh, lontano da me l'essere avara con gli abbracci ben guadagnati.” Buffy fece scivolare le braccia attorno a Spike, strizzandolo bene e immaginando di convogliare l'enorme pila di sentimenti che stavano attraversando il suo cervello stanco, mezzi dei quali non era sicura di riconoscere. Lui fece scivolare una mano giù per strizzare la sua, brevemente, e poi continuò a de-vampirizzare Johnny Depp.

    Willow li stava guardando in modo strano quando si voltò, ma non sembrava sospettosa o come se avesse capito, solo stranita, quindi Buffy chiuse gli occhi e si arrampicò con grazia sul materasso gonfiabile e si mise comoda sul cuscino, desiderando assonnatamente che Spike potesse accoccolarsi dietro a lei, perché quando l'aveva fatto era stato carino. Strano, ma carino. Così, così carino.

    Prese sonno e si mise a sognare di formaggio.

    ---

    Spike immaginò che la strega se ne sarebbe andata dopo aver completato la sua missione, ma invece si sedette sulla sedia da campo di Buffy e tirò fuori un paio di notebook e delle penne colorate, quindi sembrava che sarebbe stata lì a lungo. Il che era un po' fastidioso, perché lui continuava a voler guardare Buffy mentre dormiva, ma non voleva che Willow lo sgamasse, perché sarebbe stato maledettamente imbarazzante, specialmente perché Willow era una delle poche persone che lo vedevano ancora come una specie di Big Bad, anche con il chip, e non era questa una cosa miserabile? Ma lui guardò lo stesso, una volta ogni tanto, con la scusa di cambiare lo straccio, o di prendere un sorso dalla sua fiaschetta, o di accendersi un'altra sigaretta, e una o due volte senza nessuna scusante, perché voleva davvero farlo, e non era mai stato uno che si negava ciò che voleva. Lei aveva indossato i suoi pantaloni rossi di pelle (per me! Pensò con soddisfazione) e una stretta maglietta nera, e degli stivaletti neri alla caviglia, ed era come se stesse indossando i suoi colori, come se tutto il suo corpo fosse marchiato come suo, e voleva svegliarla, accarezzarla per risvegliare la passione che era nella sua natura, e magari farsela giusto contro la faccia di Johnny Depp, ma voleva anche guardarla dormire per ore e ore, magari accarezzare i suoi capelli dorati, e non poteva fare né una cosa né l'altra con Willow che stava giusto lì, a canticchiare mentre cambiava occasionalmente penna, quindi si limitò alle occhiate rubate e a costruire piani dettagliati per più tardi quella notte, e continuò a pulire.

    Aveva finito con Johnny Depp e si era spostato verso Bruce Willis (che per fortuna non aveva necessitato di alcun spostamento della tenda) quando Willow finalmente parlò.

    “Allora, sai che non mi fido di te.” Lo disse casualmente. Lui si girò e la guardò oltre la propria spalla, permettendo ai propri occhi di scivolare sulla figura di Buffy durante il loro tragitto.

    “Certo. Quindi?”

    “E non mi piaci molto. Perché attaccarmi nella mia stanza al dormitorio, sai, non è stato affatto bello.”

    Lui fece spallucce. “Suppongo sia giusto.” Posò lo straccio e si accese un'altra sigaretta, appoggiandosi al muro tra i poster. “Nemmeno io sono particolarmente affezionato a qualcuno di voi.”

    Willow rimestò tra le sue penne. “Dov'è il mio chartreuse (NdT: giallo verde)? Oh, eccolo qui.” Scrisse qualcosa in modo ordinato, poi guardò in alto verso Spike. “Buffy è la mia migliore amica.”

    “Possiamo andare oltre l'affermare l'ovvio?” Spike fece calare gli occhi così poté far scorrere nuovamente il suo sguardo sopra Buffy.

    “Scusami, volevo solo esporre tutti i fatti, per evitare di fare confusione dopo.” Willow mise giù le penne, e fissò Spike con una sguardo molto serio. “Non sono mai stata brava a fare amicizia. Solo con Xander, per lo più, ed io e lui siamo amici da così tanto tempo che mi ricordo a malapena com'è successo. Buffy… Buffy è stata la prima ragazza che si sia mai seduta con me a parlarmi, e volesse essere mia amica. Mi ha scelto, tra tutti quelli della Sunnydale High, senza cercare la popolarità.” Armeggiò con la spira del suo notebook. “Non so come la scuola superiore fosse per te quando eri umano, ma al giorno d'oggi l'essere popolare sembra l'unica cosa che la rende sopportabile. Buffy avrebbe potuto essere popolare. E' molto carina, è divertente, sa come vestirsi e truccarsi bene, e sa anche parlare con le persone. Persino essendo la Cacciatrice – avrebbe potuto trovare il modo per far funzionare tutto.” Willow alzò le spalle. “Invece, ha scelto me e Xander. E noi le PIACCIAMO. E se non fosse stato così, io non avrei avuto niente di questo.” Mosse vagamente la mano nell'aria.

    “Cosa, la tenda?” Spike prese un tiro profondo dalla sigaretta, senza incontrare pienamente lo sguardo di Willow.

    “No, questo.” Willow mosse nuovamente la mano, e improvvisamente tutte le sue penne volarono intorno alla sua testa, ballando in aria. “La magia. La… confidenza di parlare con uno come te. Sei un po' intimidatorio, lo sai.”

    “Lo sono?” Spike sorrise malvagiamente a questo, mettendosi in una posa più aggressiva.

    Willow roteò gli occhi. “Cosa sto cercando di dire, è che Buffy è molto speciale per me, perché è sempre stata speciale, non perfetta naturalmente, ma speciale, e invece di tenere quell'essere speciale tutto per sé, mi ha portato dentro con lei, e mi ha aiutato a trovare la mia parte speciale.”

    C'era una battuta che aspettava di rompere quel piccolo bel discorso, ma Spike si trattenne e guardò per terra, un po' a disagio. “Abbiamo finito con l'esposizione, ora?”

    “Sto arrivando al punto, te lo prometto.” Willow lasciò cadere le penne a terra. “Ho conosciuto Buffy l'intero tempo che lei ha conosciute te, e se non ti dispiace che te lo dica, ha sempre avuto molto da dire su di te. Più che altro per lamentarsi. E so che questa non è una sorpresa per te, visto che non è mai stata timida nel dirti tutte le opinioni negative che aveva su di te in faccia.”

    “Vero, questo,” disse Spike attentamente.

    “E nemmeno tu ti sei mai trattenuto nel dirle quanto la odiavi o che pianificavi di ucciderla il secondo che ti saresti fatto togliere quel chip dalla testa.”

    A Spike non piaceva dove questo discorso stava andando a parere, ma la tenda ora era in piena luce del sole, quindi non aveva via d'uscita. “Sì, quello è il piano, ok.”

    “E giusto l'altra notte, al meeting degli Scoobies, eri pieno di minacce e insulti e ribollivi d'odio.”

    Spike declinò di commentare su questo, e Willow si avvicinò per colpire, stringendo gli occhi.

    “Quindi, quello che mi chiedo è, come mai Buffy questa mattina è tutta ‘ooh, grazie Spike, meriti un abbraccio’ e ‘ecco Spike, prendi un biscotto’ e nel frattempo tu sei ‘la Cacciatrice ha bisogno di qualcosa di confortevole per dormire' e ‘qui c'è un po' di denaro per comprarle un letto comodo e delle lenzuola, ma assicurati che siano rosse' e 'ti voglio ben riposata, Cacciatrice' – e te lo devo dire, quello che mi ha sconvolto di più è te che mi dai dei soldi.”

    Spike guardò involontariamente giù verso Buffy, che stava russando leggermente. “Forse stiamo solo cercando di andare d'accordo, visto che ora non possiamo scappare via l'uno dall'altro.”

    “Forse.” Willow incrociò le braccia, l'espressione in viso risoluta. “O forse, giusto forse, tu e Buffy avete fatto gli sdolcinati.”

    Gli occhi di Spike si spalancarono. Buffy l'avrebbe ucciso per questo. “No! Non è vero! Definitivamente no.” Guardò con desiderio alle invitanti labbra di Buffy.

    Willow sussultò e gli puntò un dito contro. “L'avete fatto! Oh mio Dio, non ero sicura, ma tu hai la peggior faccia di bronzo che io abbia mai visto! Hai limonato con Buffy!”

    “Ehi, non c'è niente di sbagliato nella mia faccia di bronzo,” ribatté Spike, attaccandosi alla parte meno legata a Buffy della dichiarazione di Willow.

    Willow gli sorrise con condiscenza. “Oh davvero? Quando giochi a poker, scommetto che perdi sempre.”

    “Affatto. Vinco a volontà.” Si lamentò Spike, senza menzionare il fatto che per vincere aveva bisogno di una buona dose di imbroglio e giusto un pizzico d'intimidazione.

    “Vedo che non hai nulla da dire sulle accuse di aver limonato con Buffy,” Willow si risistemò sulla sedia e interlacciò le dita.

    “Che cos'è questo, un Tribunale Popolare?” mormorò Spike, tirando fuori la sua fiaschetta.

    “Allora,” continuò Willow, posando il mento sulle sue mani. “Le limonate ci sono state. Come avevo sospettato. Questo spiega lo strano comportamento di Buffy.” Indirizzò i suoi occhi scaltri verso di lui, cogliendolo di sorpresa. “Quello che non mi spiego sei tu. Che hai fatto qualcosa di carino per lei.”

    Spike sputò il suo sorso di alcol (che fortunatamente era solo cognac economico, non lo Scotch da tanti soldi). “Non sono stato carino! Ritira quello che hai detto!” Fanculo, proprio nessuno pensava che lui fosse ancora spaventoso?

    “Non ho detto che sei stato gentile. So che non sei gentile. Hai cercato di uccidermi, ricordi?” Sorrise Willow. Non era un sorriso molto piacevole. “Ho detto che hai FATTO qualcosa di carino. Per Buffy. Mi hai dato dei soldi, per comprarle un materasso gonfiabile e delle belle lenzuola rosse ed un cuscino, così potesse recuperare un po' di sonno. Puoi nuotare nella negazione fin che vuoi, ma quella era una Cosa Verificatamente Gentile da Fare.”

    Spike mandò un'occhiataccia a Willow. “Forse so solo da che parte la mia fetta di pane è imburrata, ok? Mantengo la Cacciatrice felice, così non ha più molta voglia di polverizzarmi.”

    “Non penso proprio,” Willow scosse la testa con enfasi.

    “Oh, davvero? E perché no?” Spike prese un altro buon sorso di cognac.

    Willow sorrise di nuovo, e questa volta fu un sorriso gentile, e un po' triste. “Perché volevi che le sue lenzuola fossero rosse.”

    Spike guardò in basso a Buffy, annidata nel mezzo di quelle lenzuola rosse rosse, avvolta in nero e rosso, i suoi colori, e non poté dire niente, perché qualsiasi cosa Willow stesse pensandp, aveva probabilmente ragione. Eccetto che era sbagliato. Completamente sbagliato. Così devastatamente sbagliato.

    “So com'è,” Willow continuò piano. “Ho visto quello sguardo in altre facce prima d'ora, e di solito non finisce tutto rose e fiori. Mi dispiace.”

    Spike si accigliò sulla difensiva. “Non so di cosa stai parlando. La Cacciatrice ed io siamo nemici naturali. Quando mi farò togliere il chip, avremo un confronto, e uno di noi due morirà.”

    “Forse sarà così. Ma ho comunque ragione.” Lo guardò dritto negli occhi. “Sei innamorato di Buffy.”

    “Non lo sono.” Bevette dalla sua fiaschetta, senza incontrare i suoi occhi. Dio no. Per favore, no.

    “Ok, non lo sei.” disse Willow amichevolmente. “Non m'importa quello che credi, perché non sono ancora arrivata al punto.” Si piegò in avanti per rimestare nello zaino per un secondo, “Questo è il punto a cui volevo arrivare.” Alzò una matita n. 2 molto affilata ed estese il braccio, come un'artista che prende le misure di qualcosa. “Una volta ho impalettato un vampiro con QUESTA MATITA.” Willow guardò la matita che aveva in mano, e fece una smorfia con la bocca. “Beh, ok, non proprio con questa, ma una come questa. Magari nemmeno così affilata. E' stato molto figo da fare.” Strinse gli occhi e la matita saltò via dalle sue mani, e sfrecciò dritta verso Spike. Lui saltò indietro per riflesso; ed essa si fermò poco prima del suo petto, in sospeso giusto all'altezza del suo cuore.

    “A che cosa stai giocando,” ringhiò Spike.

    “Oh, non sto giocando.” Willow gli sorrise, di nuovo in quel modo poco piacevole. “Devo ancora imparare molto sulla magia. Faccio ancora molti incantesimi in modo sbagliato. Ma ho già imparato che ho molto potere, che sta solo aspettando che diventi brava per dargli un colpetto. E faccio molta ricerca. E sai su che cosa faccio molta ricerca, più di tutto?” Non aspettò la sua risposta. “Modi per uccidere i vampiri, ecco cosa. Perché Buffy è la mia migliore amica, e io voglio essere in grado di aiutarla, come lei ha aiutato me. E ho molte buone idee. E anche senza di queste, so già come uccidere un vampiro, solo con quello che so già fare. Con la levitazione o con il fuoco.”

    “Ti dispiace metterla via, tesoro?” Spike guardò in malo modo la matita sospesa in aria davanti a lui.

    “Sicuro. Non ho intenzione di impalettarti oggi.” La matita volò indietro da Willow, lei la prese e la rigirò tra le mani, pensierosa. “Questo è solo un avvertimento. Buffy è la mia migliore amica, e non voglio vederla soffrire. Non dirò a nessuno di questo. Né delle vostre limonate, né delle emozioni che dichiari di non avere, niente di questo. Perché Buffy sembra essere felice, anche se è totalmente esausta, ed è quello che importa.” Willow ripose la matita nello zaino. “Volevo solo suggerirti di non accoltellarla alle spalle. O comunque da nessuna parte. Perché non ho molti amici, ma quelli che ho? Farei di tutto per loro.” Gli fece un gran sorriso, improvvisamente di nuovo solare e allegra. “Solo per tua informazione.”

    Spike si massaggiò il petto come se la matita ci avesse lasciato un marchio, guardando Willow con nuovo ma riluttante rispetto. “Sei abbastanza spaventosa, lo sai?”

    Willow alzò le spalle. “Ognuno è spaventoso. Ci vuole solo la persona giusta, o magari le circostanze giuste, per tirarlo fuori.” Sembrò pensierosa. “O magari ci vuole la persona giusta per trattenerlo. Non ne sono sicura... La maggior parte delle persone non sono abbastanza forti da essere buone da sole. Noi riflettiamo le persone che ci stanno intorno, quindi se le persone attorno a noi sono buone, è più facile essere buoni. E alcune persone sono giusto un faro molto, molto luminoso. Non lo vedono di per sé, perché tutto quello che vedono sono le ombre che gli stanno attorno, ma tu che stai vicino a loro, non puoi non vederlo e rifletterlo. Penso che abbiamo bisogno di persone così, per farci tirar fuori il meglio che sta in noi. Anche se qualche volta, loro non si rendono conto che lo stanno facendo.” Gli diede un piccolo sorrisetto sardonico. “Ma questa sono solo io che filosofa. Mi è stato detto che penso troppo. Non dovresti tornare a pulire o qualcosa del genere?” E raccolse le sue penne colorate e tornò ai suoi notebook, e Spike raccolse gli strumenti per la pulizia e tornò al viso di Bruce Willis, ed entrambi cominciarono a lavorare in silenzio.

    Ma ogni tanto, Spike si girava a guardare il viso dormiente di Buffy, incorniciato in rosso, e faceva finta che Willow non potesse vederlo, e lei faceva finta di non accorgersene, sebbene entrambi sapevano che era una finta.

    E Buffy dormì durante tutto il tempo.




    Fine Capitolo 6




    Note finali dell'autrice sul capitolo 6:

    Citazioni gratuite (o quasi citazioni) da: Diff’rent Strokes, The Great Muppet Caper (non proprio esatto, ma la battuta di Buffy sulla Grande Casa dovrebbe essere assolutamente letta con la voce di Miss Piggy), Ratatouille (anacronistico ma irresistibile), e la federa del cuscino di Sandra Boynton che mi miei genitori mi diedero quando andai al college. Perché Sandra Boynton è fantastica.

    Edited by kasumi - 18/10/2017, 12:52
     
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  6. Redan
     
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    Bellissimoooooooo
    Il discorso di Willow è stato molto bello, in questa ff al contrario che in FTTP si sente che la loro amicizia è vera. E Spike che è innamorato di Buffy e viene sgamato così facilmente da Willow è credibilissimo. E' un'immagine molto bella quella di lui che la guarda dormire avvolta dai "suoi" colori.
    Quando finalmente riusciranno a consumare sarà epico!
     
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  7. kasumi
     
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    Ciao cara! Ho appena aggiornato anche FTTP XD

    CITAZIONE (Redan @ 15/9/2017, 16:27) 
    Quando finalmente riusciranno a consumare sarà epico!

    ESATTO. Ecco perché voglio arrivare al settimo capitolo
     
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  8. Silvia_1899
     
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    Che carini, adesso si iniziano ad intravedere anche altri sentimenti, oltre l'attrazione fisica! Tanto da farlo già capire anche a Willow, che a sua volta è molto tenera nel voler proteggere Buffy!
    Non vedo l'ora di leggere il 7° capitolo... e sono sicura che non deluderà le aspettative!
     
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  9. kasumi
     
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    Ciao Silvia! Ci sono certe scene epiche, per cui vale davvero la pena di leggerlo XD

    Mi è piaciuto molto come l'autrice ha tirato in ballo la questione dei sentimenti di Spike, anche se Willow in questa versione mi fa sempre molta paura! Sarà che ho letto una storia in cui Willow minacciava Spike a questo modo, ma era molto più evil, gli faceva un'incantesimo che lo rendeva muto e gli piantava un paletto nel petto vicino al cuore, e poi lo ricattava... Era troppo angosciante O__O quindi ora mi fa sempre paura. Però vi rassicuro che in questa storia si ferma a queste minacce, non farà alcun male a Spike. Al massimo mette loro i bastoni tra le ruote perché non vuole farli restare da soli.
     
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    Capitolo 7: Consumazione





    Buffy fu svegliata da una mano gentile sulla spalla. La mano di Willow. Spike era diversi metri distante da lei, e le stava dando la schiena, mentre spazzolava via le ultime tracce di pennarello indelebile nero dalla faccia di Tom Cruise. Sbatté le palpebre in confusione.

    “Non eravamo dall'altra parte del cinema?”

    Willow fece un gran sorriso. “Quello era ore fa. Adesso è quasi ora di andare a lezione.” Era seduta a gambe incrociate sul marciapiede; il suo zainetto era già ordinatamente sistemato assieme a quello di Buffy vicino al muro.

    Ora che era un po' più sveglia, Buffy poté vedere dalle ombre sulla tenda -o meglio, dalla loro mancanza – che il sole era già alto nel cielo, ed era molto disorientata nello svegliarsi in un punto diverso da quello in cui aveva preso sonno. “Pensavo che mi avresti svegliato, quando era tempo di muovere la tenda. Come ci siete riusciti?”

    “Oh, ho lavorato sul mio potere di levitazione e Spike è parecchio forte. Ho solo alzato le cose in modo che per lui fosse più facile portarle, e lui si è spostato assieme alla tenda. Noterai anche che il tuo materasso non è scoppiato, nonostante la dubbiosa qualità dei marciapiedi di Sunnydale.”

    Buffy guardò verso Spike, che era stranamente silenzioso. “E Spike non ti ha dato nessun problema?”

    Willow roteò un po' gli occhi. “No, è stato un angioletto.” Fece spallucce. “Non ti preoccupare, sono stata una brava schiavista. Gli ho mostrato chi è il capo qui. Spike è stato totalmente obbediente e si è comportato bene.”

    Buffy rise a questo, perché l'immagine di (1) Spike che si comporta bene (2) obbediente (3) che segue gli ordini (4) dati da Willow che (5) fa un po' la severa, stava scalando la classifica di Mondo Bizzarro, giusto al massimo della bizzarritudine. “Sì, sono sicura che stava tremando dalla paura al pensiero del tuo Pugno di Ferro della Giustizia.”

    “Cosa posso dire? Sono una tipa tenace.” Il viso di Williow era imperturbabile. “Ad ogni modo, penso che entrambe dobbiamo usare una pausa-gabinetto prima di iniziare la Passeggiata odierna nelle Fogne. Ti dispiace se vado prima io? Non volevo lasciare Spike senza una supervisione.”

    “Sì, vai pure.” Ora che era più sveglia, stava iniziando a sentire gli effetti del bere tre cappuccini in mezzora. La caffeina e lo zucchero stavano facendo il loro effetto.

    “Ok, torno fra cinque minuti!” La voce di Willow era molto alta e allegra, e diede a Spike una pacca sulla spalla. “Cinque minuti!”

    Willow scivolò fuori dalla tenda, e Buffy tornò a distendersi sul suo materasso gonfiabile, mentre guardava Spike che strofinava. Lui la stava ignorando, il che era strano. Spike non la ignorava mai, nemmeno quando lei desiderava disperatamente che lui lo facesse, e ora che si sentiva riposata e un po' iper-attiva, stava pensando che lei e Spike potevano fare una piccola festa-dello-sbaciuccamento prima che Willow tornasse indietro. I bagni del cinema avevano i ventilatori per asciugare le mani, e Willow era sempre molto consenziosa di asciugare bene le proprie mani, senza prendere la scorciatoia di asciugare le mani sui pantaloni, come faceva tanta gente (Buffy), quindi immaginò che la stima di Willow dei cinque minuti fosse buona, e lei aveva una buona idea ormai di cosa Spike fosse capace di fare in cinque minuti, se solo lui si girasse e le pagasse un po' di attenzione.

    Cinque minuti non erano una montagna di tempo, ricordò dopo altri dieci secondi di trattamento silenzioso. E decise che non avrebbe sprecato altri dieci secondi aspettando che Spike notasse il fatto che erano rimasti da soli. “Allora, Spike. Willow ha detto che sei stato proprio un Bravo Ragazzo mentre io ero nel mondo dei sogni. Significa che devo accarezzarti la pancia?”

    Spike la guardò con la coda dell'occhio, “Buongiorno, Buffy,” disse in una voce roca e stranamente controllata. Continuò a strofinare industriosamente, la sigaretta stretta forte tra i denti.

    Buffy si alzò in piedi – un materasso spesso quindici centimetri non era un'altezza agevole per una salita aggraziata – e scivolò dietro di lui, facendo scivolare le mani attorno alla sua vita e sotto la sua maglietta. “Una ragazza ha bisogno di un 'buon giorno' migliore di questo.”

    Lui si lasciò andare all'indietro, verso di lei, lasciando cadere lo straccio sopra gli anfibi e la sigaretta giù sul cemento. “Hmm. E questa ragazza ha qualcosa in mente, pet?” Le mani di lui scivolarono dietro per mettersi a coppa sopra il di-dietro coperto di pelle rossa di lei.

    “Cosa ne dici di baciarmi per i prossimi quattro minuti?” Buffy strofinò le sue labbra dal colletto della sua maglietta fino ai nodi duri della sua schiena, alzandosi un poco sui piedi per raggiungere gli ultimi.

    Spike trattenne una risata, e si voltò con disinvoltura tra il cerchio delle sue braccia, facendo scivolare al contempo, e in qualche modo, le mani attorno al corpo di lei, fino a che incorniciassero il suo viso e lui la stesse baciando, ad occhi chiusi, labbra disperate, come se la stesse respirando, come un uomo che sta annegando e riesce a risalire in superficie per respirare.

    Eccetto per il fatto che, naturalmente, lui non aveva bisogno di respirare, e Buffy non aveva ancora sviluppato bene la tecnica del respirare con il naso quando stai baciando qualcuno, così quando quel bacio profondo andò avanti ancora e ancora, lei dovette separarsi ad un certo punto, risucchiando l'aria a pieni polmoni. “Wow. Lascia respirare una ragazza una volta ogni tanto.” E aggrottò la fronte per l'espressione di Spike. Quella.... non era un'espressione che si aspettava di trovare sul suo viso. Seduttiva o lussuriosa, o persino incazzata, a questo era preparata. Invece, lui sembrava vagamente sconvolto. “Cosa c'è? Ho i capelli fuori posto? O i segni del cuscino sulla faccia?”

    Spike scosse la testa, e fece scivolare le mani in alto dalle sue guance ai suoi capelli, per pettinarli all'indietro. “Sì. Cioè no. Stavo solo pensando.”

    “Stavi pensando? Mi sono svegliata in un universo alternativo?” Buffy fece scivolare una mano sopra la parte anteriore dei suoi jeans, e sorrise maliziosamente a ciò che trovò. “A cosa stavi possibilmente pensando?”

    Lui si premette maggiormente contro la sua mano, incoraggiandola. “Giusto a quanto ti odio, amore,” la lusingò, baciandole gentilmente la fronte.

    Buffy strofinò più forte. “Io ti odio di più,” gli sussurrò in automatico, senza essere completamente sicura di quello che volesse dire, perché stava già pensando che i loro cinque minuti stessero per terminare e che Willow non avrebbe apprezzato di trovarla in ginocchio a testare le sue ipotesi sul gusto di Spike. Tuttavia, voleva piantare un seme per dopo. Afferrò la sua maglietta con l'altra mano e lo tirò verso il basso, così che potesse raggiungere il suo orecchio. “Più tardi, voglio un assaggio di questo.”

    Spike si premette contro il suo palmo. “Un assaggio di cosa?” disse in un tono di voce completamente normale, seppur leggermente sorpreso.

    “Di questo!” Curvò le dita attorno al suo sesso, fino a quanto glielo permettesse il denim.

    “Mmmm.” Spike mise una mano sopra quella di lei, aumentando la pressione. “Penso di sapere che cosa intendi, e so che tu sai che cosa intendi.” Si sporse di più verso il suo orecchio, la voce roca. “Voglio solo sentirtelo dire.”

    Buffy divenne rossa, ma era una Dannata Dea del Sesso che sapeva quello che voleva, e ora non poteva tornare indietro. Allontanò un po' il viso per poterlo guardare dritto negli occhi, con un sorriso brillante. “Voglio un assaggio del tuo sesso,” disse più chiaramente possibile. Gli occhi di lui erano spalancati con... qualcosa... mentre incontravano quelli di lei.

    Spike fu il primo a distogliere lo sguardo, anche se aveva un sorriso triste mentre lo faceva. “La cosa si può arrangiare, tesoro,” le disse con voce roca. Fece cadere improvvisamente la mano da quella di lei, la baciò brevemente sulla testa e si voltò. “Meglio raccogliere tutto. Willow sta per tornare.” Afferrò lo straccio che aveva lasciato per terra e iniziò a strofinare vigorosamente sulle tracce quasi scomparse di pennarello che stavano ancora nascondendo Tom Cruise.

    Buffy sospirò e iniziò a piegare le lenzuola rosse, mettendole dentro la federa giusto nel momento in cui Willow tornava sotto la tenda. “Eccomi qui!” disse con allegria, prendendo la federa dalle mani di Buffy. “Vuoi che li metta via con la tenda ed il resto?”

    “Nah, è probabilmente meglio se li porto a casa per lavare la bava. Ho un po' di lavatrici da fare, in ogni caso.” Come le lenzuola di cotone Egiziano di Giles, per esempio, pensò in colpa, sperando che Giles non avesse sentito il bisogno di riordinare casa mentre lei era via. Ma anche se l'avesse fatto, sarebbe stato troppo distratto dal disastro che aveva fatto con la sveglia per fare caso al letto. Forse avrebbe dovuto spaccare strategicamente qualche altro oggetto in casa, per dissuaderlo dal fargli prestare troppa attenzione a lei e Spike.

    “Allora, venite? Non voglio davvero arrivare in ritardo a lezione,” li pizzicò Willow, tirando via il tappo dal materasso gonfiabile.

    Buffy aggrottò la fronte. “Quando distante è il bagno?”

    “E' subito dentro… oh. Dovresti probabilmente portarti dietro anche Spike. Dubito che la gente voglia che i propri figli vengano esposti di prima mattina al suono di gatti che vengono ficcati nell'acqua bollente.” Spike roteò gli occhi, dando al suo lavoro di pulizia un ultima passata e gettando gli strumenti nel Secchio delle Pulizie Divertenti.

    “Dovrà coprirsi con qualcosa e correre,” sospirò Buffy. “Spike, dammi un secondo affinché avvisi i nostri gentili accompagnatori della Polizia, prima che vadano in panico e ci sparino dietro.”

    “Quello che vuoi, Cacciatrice.” Spike si chinò per raccogliere lo spolverino, e gli diede una scrollata.

    Buffy scivolò fuori dalla tenda e si avvicinò all'Ufficiale Lin, perché non importava quanto fossero stati buoni i biscotti, L'Ufficiale Michaels era ancora una mignotta e aspirante-ruba-falsi-mariti. “Ehi, um, abbiamo quasi finito per oggi, e volevo solo farle sapere che Spike…”

    Spike li superò in quel momento, in un flash di pelle nera fumante.

    “… ha una piccola EMERGENZA. Se sa quello che voglio dire, e penso che lo sappia,” si affrettò a dire Buffy. “Ma saremo di ritorno, tipo, in SUPER velocità. Perché amiamo così tanto tanto il nostro lavoro civico.”

    Lin alzò le spalle, e Buffy corse dietro a Spike prima che potesse allontanarsi troppo.

    ---

    Spike si tastò rapidamente le mani e la faccia, giusto per assicurarsi che non avesse iniziato a bruciarsi da qualche parte, e aspettò Buffy nell'ombra del corridoio d'entrata del cinema. Poteva sentire lievemente gli eco dei film in programmazione; lo strillo insipido di Elmo offuscava tutti gli altri rumori di voci e le musiche, e non poté fare a meno di rabbrividire. C'era veramente qualcosa di fottutamente sbagliato nelle forme di divertimento odierne per bambini. Elmo. Pikachu. Barney. I fottuti Teletubbies. Diavolo, il successo fuori controllo del fottuto Spongebob Mutandaquadrata poteva essere solamente il risultato di vergini sacrificate agli Antichi Dei sotto la luna nuova, che includessero probabilmente multiple vergini e multipli Dei Antichi, la quale era una gran festa che improvvisamente si sentì triste di aver perso, perché agli Antichi i rituali piacevato tutti chic e con un catering costoso, e i loro sacrifici belli pienotti ed extra-virginali. Con la sua fortuna, dev'essere stata proprio quella notte che Dru era scappata via con quel Demone della Muffa.

    Buffy apparse al suo fianco in quel momento, un po' accaldata per la corsa, e lui guardò deliberatamente il pavimento, perché guardare il suo viso in quel momento non era affatto una buona idea, lo confondeva troppo, e a lui non piaceva essere confuso, a lui piacevano le cose semplici e dritte al punto. Le cose erano parecchio più semplici quando poteva fare quel diavolo che voleva, quando diavolo voleva, e le Cacciatrici erano solo un'ostacolo da uccidere. Anche se, pensandoci bene, la cosa del sesso-prima-di-ucciderle aveva merito.

    Non che lui credesse alle ipotesi di Willow sull'AMORE, perché Drusilla era quella che lui amava, l'unica che lui potesse mai amare, eccetto che se provava ad immaginarsela adesso, lei appariva un po' offuscata, come una foto stampata sul giornale che è rimasta troppo tempo al sole, e per un momento Buffy lo trascinò impazientemente verso i bagni, la mano calda nella sua, la voce dolce che si scusava con l'annoiato ragazzo dei biglietti, e sembrava come se la sua mano fosse l'unica cosa reale nella sua intera vita, ed il resto stava svanendo in toni seppia, come delle cose esposte negli angoli bui di un museo, carta velina a fiori di un'era fa, e CAZZO se non stava iniziando a pensare di nuovo in poesia, eccetto che questa volta era fottutamente sobrio, e quindi non aveva nessuna fottuta scusa.

    Buffy gli lasciò andare la mano per dirigersi nel bagno delle donne. Lui iniziò a seguirla, perché col cavolo che se ne sarebbe rimasto nel corridoio ad ascoltare Pikachu ed Elmo trillare in uno straziante duetto (con spaventosi giocattoli che cantavano in supporto) ma Buffy si fermò di botto, e si voltò per guardarlo in malo modo. “Spike, non puoi entrare qui!”

    “Perché no?” lui fece il broncio, gli occhi che scattavano via per guardare male la parete beige.

    “Devo fare la pipì. Questa mattina ho bevuto quattro cappuccini enormi e sono due cappuccini in più di quello che può contenere la mia vescica. E questo è il bagno delle DONNE.”

    “E Allora? A me non dispiace.” Rischiò uno sguardo sul petto di lei, che stava ondeggiando con frustrazione. Mmm. Non gli dispiaceva per niente.

    “SPIKE. Non voglio che stai qui ad ascoltare mentre faccio la pipì.” Buffy piantò i pugni sui fianchi, sbattendo il piede in un ovvio tentativo di evitare di fare la danza della pipì.

    Spike sospettò che sottolineare il fatto che il suo udito potenziato gli avrebbe permesso di ascoltare comunque tutto da fuori della porta non era un argomento vincente, così si fece invece più vicino a lei, e fece scorrere un dito lungo la sua clavicola. Lei trattenne il respiro. “Mi sembra di ricordare qualcuno dirmi che voleva un assaggio di... qualcosa. Chi deve essere stato, mi chiedo?” Strofinò le labbra dietro il suo orecchio, giusto appena da sentire il calore della sua pelle. “Potrei farti dare un morso adesso.”

    Lei era tentata, oh, se era tentata, poteva dirlo dal modo in cui il suo respiro era accellerato e si era avvicinata seppur minimamente verso di lui. Sapeva che non doveva guardare, perché gli faceva male al cervello, ma non poté farne a meno; quindi alzò gli occhi verso il viso di lei, assorbendo la chiara fame nei suoi occhi, un po' confortato dal fatto che lei si sentisse confusa al riguardo quanto lui. Poi lei scosse la testa, e sorrise, come avrebbe sorriso Cleopatra o Elena di Troia o Mata Hari o qualsiasi altra donna bellissima e pericolosa nella storia, e lui si sentì improvvisamente terrorizzato. “No, Spike. Non voglio un morso.” Gli poggiò un dito sulle labbra. “Voglio banchettarci a lungo.”

    Oh, Dio.

    Lei si fece più vicino, sussurrando così vicino al suo orecchio che poteva sentire il suo respiro caldo. “Ci ho pensato a lungo, sai. A quale potrebbe essere il tuo gusto. Come potresti essere, sulla mia lingua e nella mia bocca. Quanto a fondo sarei capace di prenderti. Ho pensato che, sì, probabilmente ti piacerebbe qualche morso accennato, perché hai un debole per i denti, no? Magari qualche leccata. Magari anche un po' di succhio. Ho passato ore solo a immaginare cosa ti piacerebbe meglio, e a che suoni deliziosi farai quando finalmente ti avrò dove voglio. Quindi no, non voglio solo un assaggio veloce in un bagno pubblico maleodorante. Voglio essere in grado di godere ogni momento, e voglio banchettare per un lungo, lungo tempo.” Fece un passo all'indietro, dando alla bocca aperta di lui un piccolo colpetto. “Quindi aspetta qui. Faccio presto.” E si voltò e camminò rilassata verso il bagno, ancheggiando con malizia.

    Lui si lasciò andare all'indietro contro la parete, chiudendo gli occhi. Oh Dio Oh Dio Oh Dio, per favore no. Ma porca miseria, SI'.

    Sono così fottuto.

    ---

    Willow stava sistemando il materasso ad aria tutto bello piegato nella sua scatola – con successo, perché dopotutto era una strega – quando Buffy e Spike arrivarono di corsa sotto l'ombra della tenda. Dalla testa di Spike venne fuori del fumo, mentre si risistemava lo spolverino sulle spalle, dando a Buffy la scusa perfetta per far scorrere le dita tra i suoi capelli e dargli una molto-più-che-tecnicamente-richiesta palpeggiata, angolando il suo corpo in modo tale da bloccare la vista di Willow mentre le sue mani viaggiavano a sud.

    “Non c'è alcun fumo lì in basso,” sibilò Spike sottovoce, con gli occhi che guardavano Willow da sopra la spalla di Buffy.

    “Sei sicuro?” mormorò Buffy. “Mi sembra un posto abbastanza caldo.” Spike roteò gli occhi a quel cliché, prendendole la mano e portandola in alto per un piccolo morso furtivo alle sue nocche.

    “Pensavo avessi deciso di NON provare ad uccidermi,” brontolò.

    “Sono abbastanza sicura di non aver mai escluso la tortura,” sussurrò Buffy. Spike inspirò violentemente, i suoi occhi si offuscarono un poco, e lei fece un gran sorriso. Amava fargli dimenticare che non aveva bisogno di respirare.

    “Bene!” Willow disse con allegria dietro di loro. “Non so voi, ragazzi, ma io non vedo l'ora che la Professoressa Walsh ci dia i compiti per casa.”

    Buffy si stampò un sorriso sperabilmente normale in faccia e si voltò. “Diavolo, sì!” Willow alzò un sopracciglio incredulo a questo, e Buffy fece velocemente marcia indietro. “Voglio dire, per quanto non veda l'ora di fare grossi compiti per casa durante le vacanze... Per i quali immagino non avrò molta voglia. Ma andiamoci comunque.”

    Dopo una parola veloce con l'Ufficiale Lin, che raccolse impassivamente gli strumenti di pulizia, e aver ignorato accuratamente l'Ufficiale Michaels, che se ne andò con un'ultimo sguardo nostalgico verso la tenda, Buffy infilò in spalla lo zainetto più che gonfio per le lenzuola che ora conteneva ed aiutò Spike a spostare la tenda nel vicolo. Willow non perse tempo a creare il suo cerchio di sabbia, mandando Spike e Buffy giù per il tombino. “Arrivo in un secondo, ragazzi.”

    Buffy era a metà strada sulla scala quando Spike la afferrò e la fece voltare nel tunnel, premendola contro la parete e seppellendo il viso nella sua gola. “Mi stai facendo diventare completamente matto,” le mormorò, tirando su le gambe di lei attorno alla sua vita e cominciando ad accarezzarle le cosce. “Tutta questa pelle rossa attillata.”

    Buffy serrò le caviglie dietro i suoi fianchi e strinse, strofinandosi contro di lui. “Ti piacciono i pantaloni, allora?”

    “DIO, sì.” Rise lui in modo malvagio contro la sua clavicola. “Dimmi che non stai indossando le mutandine.”

    “Potrei, ma sarebbe una bugia.” Buffy baciò la sua fronte. “Non sono una grande fan degli sfregamenti.”

    “Bianche?” Succhiò il lobo del suo orecchio nella bocca. “Nere?”

    “Rosso. Pizzo. Perizoma.” Buffy evidenziò ogni parola con un piccolo movimento.

    “Dio, tu STAI cercando di uccidermi.” Spike fece scivolare una mano nel retro dei suoi pantaloni, giocando con l'elastico di pizzo, e poi facendo scorrere il dito medio in basso lungo il perizoma fino a dove i pantaloni stretti gli permettevano di farlo. “Quando sei affezionata a queste mutandine?”

    “No, non me le strapperai di dosso,” rispose Buffy in modo un po' puritano, ma inarcando la schiena per permettere al suo dito indagatore di conquistare più territorio. Lui ci si fiondò come un conquistatore, e lei soccombette con un sussulto, ondeggiando all'indietro. “Oh. Ripensandoci bene, forse puoi farlo.” Lo sentì sorridere contro la sua spalla. “Ma solo con i denti.”

    “Uso sempre i denti, pet.” Dimostrò con un tendine della sua gola. “Difatti, io…”

    La voce di Willow eccheggiò dal tombino aperto, interrompendolo. “Ehi, sto arrivando! Spike, per favore, potresti venire a riposizionare il coperchio del tombino al suo posto?” I suoi piedi apparvero sul primo piolo della scala.

    Spike si sciolse da Buffy con una velocità impressionante, poggiandole un ultimo bacio sulla spalla. “Arrivo!” chiamò. Buffy stette dove l'aveva lasciata, sentendosi privata di qualcosa e un po' confusa. Da quando lui scattava agli ordini di Willow? Poi lo vide aiutarla a scendere e a risalire la scala per riporre il coperchio, e Buffy sentì venirle fuori il broncio, perché se c'era qualcuno ai cui ordini un certo vampiro doveva scattare, doveva essere per la sua moglie finta e quasi-amante.

    Mentre Spike sollevava il coperchio e lo rimetteva in sede, Willow accese la propria torcia e raggiunse Buffy nel tunnel. “Mi dispiace averci messo tanto tempo con l'incantesimo,” le sorrise gentilmente. “So che deve essere stata dura per te, stare qui tutta sola al buio con Spike.”

    “Oh, no,” la rassicurò Buffy. “Prenditi tutto il tempo che ti serve per fare le cose fatte bene. Più a lungo non sarebbe stato un prolema.” Tipo un'ora in più. O cinque. Con un avvertimento di cinque minuti prima della fine.

    Willow la guardò più da vicino. “Sei sicura che va tutto bene? So che è stato un paio di giorni molto duro per te.”

    Buffy sospirò. “Già, ma sto bene. E' solo che... non voglio andar alla lezione di psicologia oggi.”

    “Davvero? Pensavo che ti piacesse Psicologia. Non l'hai nemmeno saltata subito dopo aver mollato…”

    Buffy la interruppe. “Certo che mi piaceva. Mi piace. E' solo che ci sono delle cose...” …vampiri…“…che farei più volentieri in questo preciso momento.” Non poté fare a meno di lanciare un'occhiata furtiva e avida verso il sedere estremamente ben fatto di Spike. Che attualmente non poteva vedere, a causa dello spolverino, ma che sapeva che era lì e che era molto molto ben fatto, e al contempo nemmeno le sue spalle erano da disprezzare. Riportò con riluttanza lo sguardo sul viso serio di Willow.

    Willow annuì saggiamente. “Dormire. Capisco perfettamente.” C'era qualcosa nel suo tono di voce che a Buffy sembrò come se ci fosse un gioco di parole nascosto da qualche parte, ma non riusciva proprio a capire quale fosse. Probabilmente era un gioco di parole da persone molto intelligienti, che avrebbero impiegato ore a spiegarglielo e lei non l'avrebbe capito lo stesso.

    Spike le raggiunse, accendendosi una sigaretta. “Dove siamo diretti, signore?” Guardò Willow.

    “Primo piano, auditorium di Hastings.”

    “Bene. Vogliamo procedere da quella parte, allora.” Spike fece cenno con la sigaretta.

    “Ok.” Willow gettò un'occhiata lungo il tunnel e rabbrividì teatralmente. “Sembra molto freddo laggiù.” Fissò Spike. “Non vorrei congelarmi. Così non sarei in grado di tenere propriamente in mano la mia MATITA.”

    Lui chiuse gli occhi per un momento, con un espressione di dolore, e poi si tolse lo spolverino, la sigaretta stretta tra le labbra tese, e lo porse a Willow con un'occhiataccia. Buffy rimase a fissare il tutto sbigottita.

    Willow lo accettò con un cenno sorpreso ma benevolente. “Non sapevo che fossi così gentiluomo, Spike. Buffy, non sei d'accordo? Non è un gentiluomo?” Scivolò nello spolverino, che su di lei toccava quasi per terra.

    Buffy strinse gli occhi. “Sì. Si sta comportando sorprendentemente da cavalire.” Con te.

    Spike prese una boccata dalla sigaretta, senza incontrare gli occhi di Buffy. “So come trattare una donna, è tutto. Le donne vengono prima. E giù di lì.” Gettò uno sguardo ai pantaloni rossi di Buffy, lo sguardo affamato, e lei ebbe un brivido.

    “Assolutamente.” Willow gesticolò con la torcia verso il tunnel, come se stesse segnalando la pista ad un aereoplano. “Andiamo. La Professoressa Walsh non ci lascerà entrare se arriviamo in ritardo.”

    In qualche modo, Willow finì per camminare tra Buffy e Spike, chiacchierando a tono leggero sull'ultima lezione di Psicologia, pezzi interessanti di spazzatura in mezzo al tunnel, e piani per le vacanze invernali. Buffy sorrise e annuì e fece dei rumori interessati, perché non poteva allungare la mano dietro Willow e palpare Spike come avrebbe voluto. Spike stesso era silenzioso, eccetto per quando chiese a Willow di porgergli il suo pacchetto di sigarette e l'accendino e la fiaschetta, i quali usò frequentemente mentre camminavano in velocità.

    Buffy iniziò a chiedersi se dire a Willow che voleva farsi Spike fino a fargli schizzare fuori il cervello avrebbe convinto la strega a lasciarli da soli, sia perché voleva bene a Buffy e voleva vederla felice quindi dovutamente scopata, o altrimenti perché poteva solo disprezzare una persona che voleva farsi un vampiro malvagio fino a fargli schizzare fuori il cervello e quindi non avrebbe più voluto parlarle. A Buffy onestamente non importava quale delle due; qualsiasi delle due ipotesi sarebbe stata accettabile a quel punto, finché avrebbe ottenuto di restare da sola con Spike. Ma poi immaginò gli occhi di Willow da Bambi, tutti pieni di lacrime a causa del suo tradimento, e non poté farlo. E poi ricordò quanto Spike era stato disponibile con Willow tutto il giorno. Non era gelosa naturalmente, perché non sarebbe mai stata gelosa di Spike, nemmeno fra un milione di anni, ma qualcosa di spiacevole stava bruciando giusto dietro ai suoi occhi ogni volta che pensava a Willow e Spike e ai loro sorrisi, o quando la manica dello spolverino di Spike strofinava la sua mentre Willow procedeva, e volle mettere le mani su di lui giusto in quel momento per assicurarsi che non avesse spazio nel suo piccolo minuscolo cervello da vampiro per nessun altro che lei. Perché era la sua sacra responsabilità - SACRA RESPONSABILITA'! - proteggere il mondo, inclusa Willow, dagli attu malvagi di Spike, e se questo voleva dire invitare tutta la sua scandalosa malvagità sul proprio corpo, beh sarebbe stata totalmente disponibile a cadere su quella spada. Ancora e ancora. Così per dire.

    Poi la conduttura apparve davanti a lei, quella su cui entrambi lei e Spike sembravano avere delle idee intriganti, e serrò la mascella con determinazione e si affrettò a camminare.

    “Aspettate ragazzi,” sussultò drammaticamente. “Devo prendere un po' di fiato.” Si sedette sulla conduttura in una posa che sperò fosse sexy senza essere disperata. Spike gelò sul posto, e portò la fiaschetta alla bocca per una lunga sorsata.

    Willow controllò l'orologio. “Non abbiamo tanto tempo,” disse agitata. “Voglio assicurarmi di prendere i posti migliori.”

    Buffy fece scorrere una mano stanca sopra la fronte. “Lo so, Will. Dammi solo un secondo.” Passò la mano tra i capelli e poi sussultò. “Oh no! Mi è appena caduto l'orecchino!” Si girò verso la tubatura, distendendosi sopra di essa in quella che pensava fosse esattamente la posa in cui Spike l'aveva disegnata il giorno prima, guardando indietro verso di lui da sopra la sua spalla suggestivamente. “Spike, puoi aiutarmi a cercarlo?”

    Lui la stava fissando, la sigaretta che pendeva dimenticata dalle labbra. Lei scosse il sedere. Gli occhi di lui diedero una scossa in risposta.

    Willow roteò gli occhi, sorridendo indulgente. “Io vado avanti. Raggiungetemi non appena avete finito di... riposare. Non fateci arrivare in ritardo.” Camminò a passo spedito lungo il tunnel, la luce della torcia che saltellava con lei.

    Spike fu al fianco di Buffy non appena la luce della torcia di Willow scomparve dietro la curva successiva del tunnel, con la mano a coppa attorno al suo sedere. “Non stai indossando gli orecchini oggi, amore.”

    “Lo so,” Buffy sussultò appena la mano di lui scivolò tra le sue gambe, strofinando la cucitura di pelle contro di lei. “Ho detto una bugia.”

    “Cattiva ragazza,” ringhiò Spike, facendosi strada tra le sue caviglie e piantando entrambi i palmi sopra il suo sedere, le dita ricurve attorno alle sue anche, i pollici che premevano forte sopra il suo centro.

    “Sì,” riuscì a dire Buffy, guardandolo attraverso i capelli arruffati. “Sono molto cattiva.”

    Spike rise cupamente, allargandole le gambe e facendosi avanti per premere contro di lei. Lei inclinò le anche per premersi meglio contro di lui. ”Pensavo che volessi assaporare le cose con calma.”

    “Certo,” disse Buffy. “Volevo solo ricordartelo.”

    Spike si sporse in avanti fino a che la sua parte frontale fosse premuta contro tutta la sua schiena. Le sue mani si curvarono attorno ai suoi seni. “Ricordarmi di che cosa?” Li strizzò.

    “Cose.” Buffy ondulò il corpo contro il suo.

    “Considera queste cose ricordate,” Spike spinse contro di lei. “Dio, ti voglio.”

    Buffy chiuse gli occhi. “Anche io,” sussurrò. “Ti voglio più di qualsiasi altra cosa. E' sbagliato?” Pulsò contro di lui.

    Lui le baciò la nuca. “Probabilmente.”

    “Non penso che me ne importi.”

    “Nemmeno a me.” Stettero così curvati insieme nel buio, entrambi riluttanti a muoversi.

    La voce di Willow echeggiò lungo il tunnel. “Ehi, ragazzi! Non sono sicura di come procedere da qui.”

    “Siamo lì fra un secondo!” Chiamò Buffy, premendo all'indietro fino a che lei e Spike fossero tornati in piedi, le mani di lui ancora strette ai suoi seni. Lei fece cadere la testa all'indietro sulla spalla di lui, lui le baciò la tempia e le avvolse le braccia attorno alla vita, tenendola stretta.

    “Ancora una volta nella mischia?” mormorò lui contro la sua spalla.

    “Che mischia?” sussurrò lei.

    “E' una citazione. Da Shakespeare.”

    “Oh. Penso di averlo saputo. Un tempo quando riuscivo a pensare.” Avvolse le braccia sopra quelle di lui.

    Lui non sembrava voler lasciarla andare, e nemmeno lei voleva veramente che lui la lasciasse andare, ma Willow stava aspettando, quindi dopo un momento in cui la tenne stretta, davvero un bel momento, Buffy fece un passo in avanti pr rompere l'abbraccio, mantenendo la presa sulle sue mani. “Questa notte,” gli sussurrò, dando una strizzata alle sue dita.

    Lui non rispose, ma poteva dire che l'avesse sentita dal suono affamato che fece sottovoce mentre la seguiva verso la voce di Willow.

    Willow stava aggrottando la fronte mentre guardava il suo orologio, quando la raggiunsero. “Quanto pensi ci voglia ancora da qui?” chiese a Spike preoccupata.

    Lui strinse gli occhi guardandosi in giro. “Forse dieci minuti?” disse distorgendo le sue labbra mobili.

    Willow sospirò per il sollievo. “Ok allora. Dovremo essere in orario.” fece un gran sorriso a Buffy. “Ti senti meglio?”

    “Oh, sì,” sorrise Buffy. “Molto meglio.”

    Willow la fissò per un momento, un momento così lungo che Buffy iniziò a sentirsi a disagio, e poi sorrise sfacciatamente. “Bene. Andiamo ad imparare.”

    Buffy sospirò per il sollievo mentre continuavano per la loro strada.

    ---

    Hastings Hall non aveva un'entrata conveniente dalle fognature nel seminterrato, ma c'erano un paio di tombini giusto vicino il cortile piastrellato, quindi riuscirono ad entrare nell'edificio sneza che Spike andasse in fiamme. Stavano per entrare in classe quando Spike si congelò sul posto, e afferrò il braccio di Buffy.

    Buffy corrugò la fronte. Nel corridoio sembrava tutto normale, ma poteva sentire la Professoressa Walsh e Riley parlare giusto dietro la porta della sala conferenze. “Qualcosa non va?”

    Spike si stava abbottonando la camicia rossa di fretta, e ne infilò i bordi dentro i pantaloni. “Niente, pet,” mormorò. “Solo un presentimento.” Sollevò il collare e fece scorrere le dita tra i capelli ingellati, tirando fuori dei riccioli a coprirgli la fronte. Tutto abbottonato a quel modo, sembrava uno studente albino di qualche confraternita. Con perversione, Buffy pensò che le mancava il suo look retro-punk.

    Willow tirò il braccio di Buffy, “Avanti, inizieranno da un minuto all'altro.”

    Trovarono tre posti liberi vicini nella terza fila (Willow lanciò un'occhiata piena di desiderio verso il singolo posto libero in prima fila, ma sospirò e seguì Buffy su per le scale); Buffy si manovrò per sedersi tra Willow e Spike ed estrasse un quaderno e una matita per Spike, segretamente curiosa di scoprire cosa avrebbe disegnato oggi. Ma lui sembrava avere delle difficoltà a sedersi comodo, scivolando giù fino a che le sue ginocchia fossero premute contro lo schienale davanti a lui e coprendosi gli occhi con la mano. Quando lei gli diede un colpetto con la matita, lui saltò sul posto.

    “Tutto bene?” Buffy corrugava la fronte, guardandosi intorno. “Le finestre non sono troppo vicine, o sì?”

    Spike scivolò un po' più in basso, imbronciandosi con la parte in fronte a sé della sala. “Non c'è problema con quelle. Ti dico dopo.”

    Buffy non voleva lasciar cadere la discussione, ma notò che entrambi la Professoressa Walsh e Riley stavano guardando male nella sua direzione, e discutendo sottovoce, di qualcosa che sperava vivamente non riguardasse lei, quindi fece scivolare il notebook di Spike sotto il suo gomito con la matita infilata nella spirale e sedette composta e in modo attento, sperando che il suo viso sembrasse più desiderioso-di-imparare che desiderioso-di-essere-nuda-e-da-un'altra-parte, o quantomeno che-stesse-immaginando-di-fare-sesso-giusto-in-quel-momento-sopra-la-scrivania-della-Walsh, perché in qualche modo dubitava che questo le avrebbe fatto guadagnare una A al corso.

    ---

    FINE PRIMA PARTE del settimo capitolo.

    Restate sintonizzati per scoprire cosa succederà con Riley e la Walsh e se i nostri eroi riusciranno finalmente a consumare! XD

    Edited by kasumi - 18/10/2017, 12:54
     
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  11. Redan
     
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    Dio, io adoro questa fanfiction. E' sexy da morire, probabilmente la più sexy che abbia mai letto, ma al contempo non scade mai nel cattivo gusto. Poi devo dire che i pensieri di Buffy espressi in questa fic sono i pensieri di tutte le fan del mondo che sbavano per Spike come delle indemoniate :xd: :xd: Finalmente una Buffy che ha gi occhi al posto giusto!
    Adoro anche la sua capacità di essere totalmente in negazione, ma in modo simpatico, come riguardo alla sua gelosia nei confronti di Spike e Willow. Fantastica!
     
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  12. Silvia_1899
     
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    CITAZIONE (Redan @ 1/10/2017, 17:45) 
    Dio, io adoro questa fanfiction. E' sexy da morire, probabilmente la più sexy che abbia mai letto, ma al contempo non scade mai nel cattivo gusto. Poi devo dire che i pensieri di Buffy espressi in questa fic sono i pensieri di tutte le fan del mondo che sbavano per Spike come delle indemoniate :xd: :xd: Finalmente una Buffy che ha gi occhi al posto giusto!
    Adoro anche la sua capacità di essere totalmente in negazione, ma in modo simpatico, come riguardo alla sua gelosia nei confronti di Spike e Willow. Fantastica!

    Quoto tutto!!
    È sorprendente quanto mi piacciano sempre di più, ogni volta aumenta la mia adorazione verso questi due e questa ff!!
    Super sexy e, santo cielo, due bombe ad orologeria, chissà che botto che faranno :D :D
    Ci siamo quasi e spero non ci siano rotture di uova nel paniere con Riley e la Walsh...
     
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  13. elijem
     
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    Pol è bello.le scene giuste ci sono (di quelle che piacciono a noi ce ne sono a palate.. ci siamo capite :P ) ma...
    è come quando guardi una ragazzo bello, ma è solo bello.. mentre fttp ti prende, ha fascino, ti fa venire le farfalle nello stomaco, ti strappa le viscere..
    almeno questo è il mio pensiero..
    oppure è solo che leggendo in Capolavoro come fttp, perché di capolavoro so tratta, si diventa molto più difficili nei gusti.
     
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  14. kasumi
     
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    Ciao Eli! Più che altro sono due generi molto diversi. Questa è per (arraparsi e) farsi due risate ^__^ fttp è molto più seria e costruita, e vuole emozionare e far pensare.

    È bello vedere come il telefilm si adatta ad ogni genere, proprio perché nel telefilm stesso c'era commedia, avventura, azione, romanticismo, sovrannaturale, parte erotica...
    Non fa male sorridere un po' dopo due storie molto intense come fttp e pet :)

    Dopo aver finito di tradurre il settimo capitolo di questa, aiuterò la Vale con fttp e allora andremo avanti come un treno XD

    Ciao!
     
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  15. Silvia_1899
     
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    Mi sono accorta ora che il mio commento è rimasto in stand by:
    Secondo me si tratta di tutt'altro genere!
    A me piacciono entrambe e mi regalano emozioni diverse.
    Pol è bella per la sua leggerezza; è divertentissima, frizzante e sexy come forse nessun altra ff letta prima!
    La adoro proprio perché la leggo senza pretese ed in ogni caso riesce a stupirmi sempre!
     
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145 replies since 27/5/2016, 13:54   2808 views
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