Prisoners of Love di Bewildered

(commedia romantica molto divertente)

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  1. kasumi
     
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    Ciao Elijem! Eccoti XD

    Credo che "Prigionieri dell'amore" si riferisca al fatto della prigione e delle cavigliere, del fatto che si ritrovano incastrati in questa brutta situazione (di ripulire tutto x dovere civico) per colpa di Spike. Il titolo è il titolo di una canzone, se non sbaglio.

    Non è che possano darsi da fare in galera, anche se Spike ci prova XD uffa, non fatemi venire voglia di tradurre il prossimo capitolo! Adesso devo tradurre FTTP!
     
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  2. elijem
     
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    uffa. . secondo me la parte migliore di fttp è la terza .. quando buffy ritorna nella sua epoca.. mi sbaglio kasumi? ??
     
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  3. kasumi
     
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    Beh, non è proprio così. Ogni parte è bella a modo suo, anche se è molto diversa dalle altre. La mia preferita è la prima, per esempio, per la sua dolcezza <3 e per come l'autrice ha reso realisticamente la timidezza di William (ma sono di parte, perché William mi ricorda molto una persona a cui voglio molto bene XD), ma anche questo pezzo della seconda parte è molto bello, secondo me, anche se drammatico e molto struggente. Adoro quando William ripensa a Elisabeth da vampiro. Adoro la scena di quando si ribella contro Angelus. Adoro la scena di quando va contro la folla... insomma, ci sono delle scene molto belle anche qui. Poi la terza parte è molto lunga e per buona parte vorremo ammazzare Buffy e per l'altra parte vorremo ammazzare lui XD perché entrambi faranno errori e dovranno maturare... ma anche lì ci sono dei momenti molto belli.

    Insomma, penso che FTTP sia tutta bella. Vorrei che ve la godeste in ogni capitolo, senza pensare che il bello arriva tutto dopo, perchè non è vero. Ogni capitolo è bello ed è necessario nel percorso di questa storia :)
     
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  4. elijem
     
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    ehhh kasumi ma se mi dici così, devi per forza aumentare il ritmo della traduzione

    con l'occasione auguro a tutte voi buona pasqua !!!!
     
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  5. Silvia_1899
     
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    Heylaaaaaaaa!!!
    ciao storiella bella mia adorata, mi manchi!!
    Lo so, ti manchiamo anche noi, ma restiamo fiduciose, che forse forse, non si sa mai, ci riabbracceremo presto!!
    :lol: :lol: :lol:
    ;) ;) ;) ;) ;)
    Lo so, sono una rompicoxxxxxx!!!! :cute:
     
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  6. kasumi
     
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    :xd: :xd: :xd:
     
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  7. Silvia_1899
     
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    Meno male... Mi aspettavo un insulto, che sai, alla fine ci stava pure :lol: :unsure:
     
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  8. kasumi
     
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    Mi fa piacere che amate questa storia, lo sai :) ma per ora voglio concentrarmi sulle altre due. Magari trovassi qualcun'altro che aiutasse.. *_* allora sì che potremo portare avanti tutte e tre le storie! XD sarebbe un miracolo..
     
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  9. Silvia_1899
     
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    Lo so, lo so ;-)
    Fossi più brava ti aiuterai volentieri io!! :lol:
    È che questa la adoro proprio, è un bello svago per la sua leggerezza ed è molto avvincente per la passione tra quei due!!
     
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  10. kasumi
     
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    Vediamo... magari quando siamo a buon punto con le altre, posso tornare a tradurre qualche capitolo di questa. Ciao!
     
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  11. Silvia_1899
     
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    Magariiiiii
     
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  12. kasumi
     
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    Capitolo 6: Anticipazione

    (traduce kasumi)




    Buffy dovette concedere a Spike pieni punti per la sua tenacia; nonostante le luci lampeggianti, e il tintinnio delle manette, e il viscido poliziotto che stava solo a qualche metro dietro di lui, lui portò solamente le gambe di Buffy più in alto sui suoi fianchi e continuò a baciarle il collo. Dopo di che Buffy lo premiò con un bel 10 nell'evento 'Bacia il Collo di Buffy', perché un secondo dopo nemmeno a lei importava più nulla delle luci lampeggianti e delle manette che tintinnavano e del poliziotto viscido ed era tornata ad anticipare che Spike le infilasse il suo carico. Per così dire. Non che potesse proferire parola in quel momento.

    Il poliziotto si schiarì la gola. “Mi scusi, ho detto che è sotto arresto. Ms. Summers. Mr. Spike.”

    Spike fece scivolare le mani sotto il retro del cappotto rosso di Buffy. “Levati dalle palle, amico. Sto avendo un momento speciale con la mia donna.” Buffy tentò un sorriso di scusa sopra la sua spalla, ma le mani di Spike continuarono il loro religioso pellegrinaggio lungo tutti i suoi Posti Sacri e cazzarola se era un momento speciale, e inclinò la testa all'indietro e concordò che il levarsi dalle palle doveva accadere ora. Qualunque cosa volesse dire. (NdT: Spike usa uno slang anglosassone, percui Buffy non sa esattamente che cosa significhi XD)

    “Nelson, pensavo che l'arresto l'avresti fatto tu?” Un'altra ombra raggiunse la prima. La bocca di Spike viaggiò fino all'orecchio di Buffy; stava dicendo delle parolacce, una corrente sussurrata di profanità che la distraé convenientemente dalle luci e dal fatto che ora DUE poliziotti stavano apparentemente guardando Spike che si sfregava contro di lei. Almeno lo spolverino copriva le mani di lei sul sedere di lui, che incoraggiavano il suddetto sfregamento. Sussurrò qualche parola sconcia di suo, amando il modo in cui Spike fremette ad ogni sillaba.

    Il primo poliziotto sospirò. “Anche io.” Ci furono alcuni momenti di silenzio, i quali Buffy sperò febbrilmente fossero il Suono del'Andare Via, perché in tal modo lei e Spike potessero procedere con la parte 'nudi-sotto-la-luce-della-luna' che aveva aspettato tutto il giorno, o possibilmente tutta la vita.

    “Non dovremmo solamente mettergli le manette?” la voce suonò dubbiosa.

    “Probabilmente. Puoi raggiungere le loro mani?”

    “Uh… non senza rischiare una causa.”

    Ancora silenzio. O almeno, silenzio da parte della polizia, perché Buffy sapeva che stava facendo ogni sorta di suoni interessanti da Dea del Sesso. Si chiese distrattamente, se facendo più rumore, tipo un buon gemito a voce alta, avrebbe fatto guadagnare loro un po' più di privacy. Ed era disposta a tentare.

    Poi i loro passi scricchiolarono tentativamente più vicino, attraverso l'erba annerita, e lei avvolse di riflesso le braccia attorno a Spike in un abbraccio. Lui avvolse le proprie attorno a lei di rimando, nascondendo la testa contro la spalla di lei. Stava ansimando a ritmo con lei.

    “Non hanno intenzione di andarsene,” sospirò Buffy miserabilmente.

    “Cazzo, cazzo, cazzo.” Ringhiò Spike nel suo orecchio. “Io dico di fare una corsa.”

    “Sanno chi siamo. Otterranno un mandato e verranno a stanarci. Oppure ci spareranno e basta.” Buffy strofinò la guancia contro la spalla di lui. “Tu non puoi combattere contro di loro e io non dovrei farlo, e sono abbastanza sicura che persino il sistema di guarigione accelerato di una Cacciatrice avrebbe dei problemi con una ferita da fuoco.”

    Spike l'afferrò più saldamente. “Maledetto fottuto CAZZO.”

    Buffy si tirò indietro così poté vedere il suo viso, luci rosse e blu che lampeggiavano attraverso i suoi lineamenti duri. Sembrava giusto come si sentiva lei, disperato e furioso e un po' perso. “Lo supereremo insieme. Tu sei un tosto vampiro sexy, e io sono la Prescelta. Ci inventeremo qualcosa.”

    Lui fece un sorrisetto. “Sono un tosto vampiro sexy?”

    Buffy scosse la testa, un po' sulla difensiva. “C'è qualche problema con ciò?”

    Spike la baciò velocemente, giusto mentre i passi si fermavano e una mano autorevole gli batté sulla spalla. Con un'espressione di innocente confusione (non molto convincente, pensò Buffy sospirando, ma immaginò che a quel punto non facesse molta differenza), lui si girò e si rivolse al poliziotto imbronciato.

    “SALVE, Ufficiale. Quale sembra essere il problema?”

    ---

    Buffy provò a rendere le cose facili, lasciandosi ammanettare e ficcare sul sedile posteriore della macchina di pattuglia (dove Spike approfittò del fatto di non avere un riflesso nello specchietto retrovisore per baciarle il collo un altro po', inosservato) e poi marciò obbediente nella stazione di polizia, la quale apparentemente era piena di membri dello Spike Fan Club. Ma quando la perquisirono per confiscarle i beni e una delle groupie di Spike (perché ovviamente doveva perquisirla un poliziotto donna, e tutte le donne poliziotto erano apparentemente sue groupies) mise la mano nella tasca del suo cappotto e tirò fuori ciò che restava del barattolo rotto di ciliegine, volle piangere.

    Lei aveva avuto dei PIANI, per le ciliegine e per uno Spike fresco di doccia e per il potenziamento del suo essere una dea del Sesso, e invece della deliziosa fruizione dei suoi piani (per non parlare dei deliziosi piani che aveva avuto per la frutta) ora aveva una tasca appiccicosa, una foto segnaletica orribile, e un mucchio di lussuria insoddisfatta.

    Quindi quando finalmente lei e Spike vennero accompagnati alla loro cella – la stessa cella in cui Spike era stato due notti prima – e le fecero fare la sua telefonata, con un antico telefono a ruota con il filo che correva per tutto il corridoio delle celle, non dovette far finta di essere turbata.

    “Pronto?” La voce di Giles era assonnata. Spike la guardava a palpebre semi-chiuse dalla brandina.

    “Giles?” La sua voce tremò. Si sedette sul bordo della branda; Spike si spostò per poter accarezzarle la schiena su e giù con la mano. Non riusciva a dire se stesse cercando di confortarla o se ci stesse provando con lei, ma in entrambi i casi era una cosa piacevole.

    “Buffy!” Poté sentire Giles annaspare per cercare i suoi occhiali. “Santo cielo, sono le due del mattino. Stai bene?”

    “Um, penso di sì. C'è stato solo un... un piccolo imprevisto.” Arrotolò le dita nel vecchio filo del telefono. Spike si raddrizzò a sedere e fece scivolare le mani attorno alla vita di lei, da dietro; e lei si rilassò contro di lui. “Siamo... Spike ed io... siamo alla stazione di polizia.”

    “Oh, signore. Che cosa ha fatto Spike questa volta per essere arrestato?” La sua voce aveva una nota di esasperazione.

    “Sì, riguardo a quello… Non hanno arrestato solo Spike.” Il vampiro in questione iniziò a baciarle il collo, il quale era senza dubbio più un provarci con lei che cercare di confortarla, ma le andava bene finché teneva la cosa contenuta per via della telefonata.

    Ci fu un lungo momento di silenzio. “Buffy, mi rendo conto che qualsiasi cosa stai cercando di dire sia difficile, ma è molto tardi, o piuttosto molto presto, e apprezzerei molto se andassi direttamente al punto.”

    “Hanno arrestato anche me.”

    “Buon Dio, e per cosa?”

    “Um, vandalismo.” Buffy tirò su col naso, e le parole iniziarono a venire fuori come un fiume. “Vede, c'erano questi demoni, e un sacrificio, e il rompere cose... ma poi i demoni si sono dissolti tutti, e hanno trovato noi nel mezzo delle cose rotte, e ora vogliono accusarmi di aver rotto tutte queste cose, che io non ho assolutamente rotto! Beh, forse ne ho rotta una, ma solo perché mi ci hanno lanciata contro, e poi Spike ne ha rotta un'altra per aiutarmi ad uccidere questi demoni, quindi tutto quello che è stato rotto è al cento per cento colpa dei demoni, ma poi la polizia è spuntata fuori e ci ha arrestato! Ed ora sono in galera! E tutto puzza in modo sgradevole e voglio andare a casa.” Le mani di Spike sul suo stomaco erano sorprendentemente calmanti; le coprì con la propria mano libera e ci diede una leggera stretta.

    “…hai detto che Spike ti ha aiutato?”

    “Giles, non è questo il punto! La parte importante è Buffy-in-una-cella-puzzolente-che-vuole-andare-a-casa!” Si strofinò il naso con il pugno. “Ma sì, Spike può uccidere i demoni adesso.” Sentì Spike sorridere contro la sua schiena, e le sue mani scivolare sotto la sua maglietta, e whoa, questo era senza dubbio un tentativo di provarci. Un buon tentativo.

    “Buon Dio.”

    “Sì, Signor Giles, possiamo superare il 'Buon Dieggiare' e passare al prossimo punto in agenda del 'venire in soccorso di Buffy'?” Piegò la cornetta del telefono verso l'aria, distante dalla sua bocca, perché Spike era saltato direttamente dal 'provarci' al 'controlla e accoppia', e lei stava iniziando ad ansimare.

    Giles sospirò. “Naturalmente. Arrivo subito.”

    “Grazie, Signor Giles.” Riagganciò la cornetta bruscamente e cadde all'indietro contro Spike. “Sei così malvagio.”

    “Fa parte del mio charm vincente.” La sollevò con le sue mani forti e si spostò sulla brandina, cosicché lui fosse seduto con la schiena premuta contro il muro e lei fosse annidata tra le sue gambe, giusto contro la sua erezione, le sue mani possessivamente a coppa sopra i suoi seni, da dietro.

    “Buon Dio,” gemette lei scherzosamente, e lui ridacchiò contro la sua nuca.

    “Ora, forse dovremo restituire questo pezzo da museo al gentile poliziotto che lo sta aspettando in fondo al corridoio, e iniziare a godere della nostra incarcerazione.” Spike spinse via il telefono con il ginocchio, ed esso cadde sul pavimento con un tintinnio.

    “Giles è per strada,” protestò lei, inarcando la schiena per ottenere un po' più di sfregamento contro i suoi palmi. “Sarà qui molto presto. E non farò sesso in questa cella. Puzza. Non capisco perché è così speciale.”

    “Che peccato. Stavo pensando che queste pareti potessero assorbire un buon grado di punizione. Potrei spingere in te in un modo COSI' PROFONDO…”

    “Ufficiale!” Buffy saltò in piedi, afferrando il telefono dal pavimento. “Ho finito la mia telefonata!” Incrociò le braccia davanti al petto e cercò di apparire neutrale. L'ufficiale prese il telefono dalle sue mani, lanciando a Spike un'occhiataccia (NON un groupie, apparentemente) e camminò indietro a passo spedito giù per il corridoio. Appena il rumore dei suoi passi svanì, Buffy si voltò e gelò Spike con lo sguardo, il quale era tornato a rilassarsi sulla branda, con le mani dietro alla testa.

    “Non faremo alcun sesso in questa cella,” sentenziò, riavvicinandosi a Spike, il quale alzò un sopracciglio in senso di sfida. “E non ci toglieremo nemmeno i vestiti, perché Giles arriverà presto in nostro aiuto.” Raggiunse la fine della brandina, guardandolo in malo modo per un lungo momento. “Quanto è buono il tuo udito?”

    Lui fece un gran sorriso. “Abbastanza buono, pet.”

    “Bene.” Lei gattonò lungo la lunghezza della brandina, scivolando lungo il suo lungo corpo delizioso, gli occhi fissi su quelli di lui per l'intero momento, fino a che le mani di lei non furono piantate a ciascun lato della testa di lui, il suo corpo sospeso sopra di lui, tremante per lo sforzo di non toccarlo. Lui tenne le mani dietro la testa, ma i suoi bicipiti si flessero involontariamente. “Quindi, queste sono le regole. I vestiti stanno su. Niente sesso. Quando senti qualcuno che si avvicina, ci fermiamo.”

    “In effetti, è un po' difficile scopare con i vestiti addosso.” Spike non si era mosso, ma lei poteva sentire quanto si stava sforzando per impedirsi di muoversi. “Quindi, queste sono le regole. Cos'è permesso allora?”

    “Tutto il resto,” sussurrò lei, spalmandosi su di lui.

    ---

    Spike fece la stima di essere a circa tre minuti dal convincere Buffy ad abbandonare la regola del 'nessun sesso in cella' (avendo già vinto diverse sfide riguardo l'esatta definizione di 'stare su' e cosa fosse esattamente qualificabile come 'vestito') quando sentì dei passi alla fine del corridoio e, con riluttanza, rimise a posto la maglietta di Buffy. “Arrivano, Cacciatrice.”

    “Davvero? Di già?” Buffy mise il broncio ed iniziò a riallacciarsi il reggiseno. “Giles non poteva fermarsi a bere un caffé?” Lisciò i propri vestiti. “Sembro a posto?”

    Fottutamente incantevole. “Sembri come se un uomo cattivo e rude ti abbia appena fatto delle cose sconce contro un muro molto solido.”

    Buffy guardò in basso a se stessa con sgomento. “Merda. Speravo di sembrare un cittadino modello che non merita assolutamente di passare la notte in prigione.”

    “Ecco qui.” Spike le pettinò via i capelli del viso e ci fece un nodo veloce alla base del collo. “I capelli da maestra li imbrogliano sempre.” Si sporse in avanti per mormorare nel suo orecchio. “E fanno anche venir voglia di rimetterli giù di nuovo. E di spettinarli per bene.”

    Lei piegò la testa verso l'alto per incontrare le sue labbra, ma il rumore dei passi era vicino, quindi Spike si girò dall'altra parte per camminare verso il retro della cella, e un secondo dopo apparve Giles, accompagnato da un paio di ufficiali in uniforme. L'Osservatore sembrava due volte più pretenzioso rispetto al solito, così teso e scompigliato, il che non era un buon look per lui, e la cosa non era aiutata dalla sua espressione di stanca rassegnazione.

    Buffy si affrettò verso le sbarre. “Giles! Giles, deve farmi uscire di qui. Non sono fatta per la vita in galera.” Spike dovette ammettere che, per una donna che poteva spaccare le noci tra le cosce (per non parlare di altre sue teorie riguardo la capacità di altri, più interessanti muscoli) poteva sembrare una convincente madamigella in pericolo. Il che era molto affascinante, e richiamava intriganti visioni di vestiti bianchi strategicamente strappati e corde lisce come seta…

    Giles si rimosse stancamente gli occhiali, e premette il dorso della mano contro la sua fronte. “Sì, ho pensato che in realtà fosse quello che volessi.” Si voltò verso i suoi accompagnatori. “Possiamo avere un momento da soli?” Gli ufficiali fecero spallucce e camminarono oltre – giusto qualche cella più avanti, giudicò Spike, ma abbastanza distante per poter parlare senza essere ascoltati.

    Giles stava pulendo gli occhiali con un aspetto sofferente. “Dopo aver parlato con gli ufficiali che vi hanno arrestato, sono riuscito a convincerli che non hanno reali prove sul fatto che, ehm, i danni provocati ai monumenti siano stati causati da voi. Di fatto, loro non hanno visto mentre i danni venivano causati, e hanno dovuto ammettere che è possibile che voi foste solo nel posto sbagliato al momento sbagliato.”

    “Grande!” Buffy saltellò sul posto; e Spike passeggiò casualmente fino a dove poteva avere una miglior visuale del suo viso. “Allora, ci lasciano andare?”

    “Tuttavia,” Giles continuò come se lei non avesse detto niente, “Sono un po' meno accomodanti per quanto riguarda le accuse di atti osceni in luogo pubblico.”

    “Cosa ha detto?” Buffy si congelò sul posto, e i suoi occhi cercarono quelli di Spike, il quale mantenne un'espressione attentamente neutra, tutto in favore del non essere sommariamente impalettato dall'oltraggiata figura paterna della Cacciatrice. Lei mise teatralmente il broncio e tentò di fare la faccia di bronzo. “Di cosa sta parlandu, Signor Giles?” (NdT: qui lei fa la vocina piccola e storpia un po' la frase, imitando la scena di qualche film)

    Giles sospirò e alzò gli occhi al cielo, chiaramente indifferente alla disperata citazione di Buffy. “Sono stato informato che gli ufficiali che vi hanno arrestato hanno trovato te e Spike mentre, come l'hanno detta concisamente loro, vi 'stavate dando da fare.’ ” La fissò con uno sguardo severo. “Sono stati vaghi nei dettagli, e per questo sarò loro eternamente grato.”

    “No, Giles! Si sono... ovviamente... molto... molto... sbagliati. Stupidi, stupidi poliziotti. Stavo solo dando a Spike un... un abbraccio. Perché era stato così, così tanto d'aiuto per uccidere i demoni.” La Cacciatrice sembrava deliziosa mentre mentiva su due piedi, perché era quasi tanto terribile quanto lui a farlo. Gli faceva venir voglia di spingerla contro la parete grigia di cemento, e toccarla in tutti i posti che la facevano diventare onesta.

    “Un abbraccio.” Giles non sembrava molto convinto.

    “Oh, certo,” Spike intercettò, la faccia seria. “Solo un piccolo segno di affetto dopo un duro combattimento, tutto qui. Sa, il culmine della battaglia, un po' di cameratismo. Quel tipo di cosa.”

    Buffy annuì vigorosamente. “E' stato di molto aiuto.” Indirizzò a Spike un sorriso pieno di gratitudine, andandoci pesante con la farsa, sebbene Spike pensò che non aveva tanto bisogno di recitare, visto che aveva così tante, tante cose per cui essergli grata quella sera.

    Giles riposizionò gli occhiali. “Affascinante. Discuteremo più approfonditamente sull'utilità di Spike un'altra volta. In ogni caso, li ho portati a credere che qualunque...” fece una smorfia, “... dimostrazione pubblica di affetto in cui eravate impegnati, era solamente la naturale esuberanza di, er, una giovane coppia appena sposata, e quindi non il genere di cosa che richiede un'incarcerazione. Hanno accettato di rilasciarvi, e non posso sottolineare abbastanza quanto non voglia dire la prossima parte, a patto che teniate confinate le vostre attività coniugali nella privacy della vostra camera da letto.”

    Buffy aggrottò la fronte a questo. “Hanno veramente detto ‘privacy?’ Come 'priv' che fa rima con 'shiv'?” (NdT: shiv è il coltello, quindi 'accoltellata'? Dev'essere un'altra citazione da qualche film)

    “Shiv?”

    “Mi scusi, è lo stare qui in Gattabuia. S'impara tutta una nuova serie di vocaboli.” Spike sorrise a questo; aveva mantenuto la sua promessa d'insegnarle delle nuove parole, anche se dubitava che Buffy le condividesse presto con Giles.

    “Sì, beh. Quello che hanno detto in realtà, è che devo dirvi di andare a trovarvi una camera.” Giles evitò accuratamente d'incontrare gli occhi di Buffy.

    “Non mi dispiacerebbe avere una camera,” trascicò Spike, un po' lascivamente. “Potrei usare un po' di fottuta PRIVacy, visto che tu non lasci mai il tuo appartamento.”

    “Sei più che incoraggiato a trovare altre sistemazioni, Spike,” disse Giles in modo brusco. “Magari una bella suite soleggiata.”

    “Magari potrei. Potrei cercare in giro, trovarmi una bella tomba-con-vista. Prendere alcune candele, un bel letto comodo e delle lenzuola di seta…” Rosse. Senza dubbio rosse.

    “Allora,” lo interruppe Buffy, il viso infuocato. “Per quanto sia interessante questo scambio di battute su quanto siano meglio le Tombe e i Giardini, forse potremmo, sapete, andare da qualche altra parte che non odori di pipì? Soprattutto, visto che poi dobbiamo svegliarci ad un'ora assurda per fare un altro po' di super-divertentissimo servizio sociale?” Il suo viso impallidì. “Oh Dio, che ora è adesso?”

    Giles si pizzicò il ponte del naso. “Quasi le tre di mattina, credo.”

    “LE TRE?” Squittì Buffy. “E' già quasi l'ora assurda a cui dobbiamo svegliarci. Non posso continuare a dormire due ore a notte.” Lanciò a Spike uno sguardo pieno di panico che lui interpretò come 'come cavolo faremo a trovare il tempo per fare il nostro fantastico sesso'? Il che, concordò, era un grande dilemma, ma una sfida che era disponibile ad accettare. (Voleva dire 'una croce che era disposto a portare', ma aveva questa cosa contro le croci e il non volersi bruciare con esse.)

    “In questo caso, suggerisco di andare a parlare con gli ufficiali, i quali credo siano stati autorizzati ad accompagnarvi fino all'ufficio accettazione, dove vi aspettano i documenti per il vostro rilascio.” Giles mandò a Buffy uno sguardo di rimprovero. “Questa volta ho preso la libertà di leggerli per te.”

    Buffy ignorò la piccola ma forse-un-po'-giustificata implicazione che qualche volta si comportasse da idiota. “Sì, facciamolo. Subito.”

    Come Giles avanzò lungo il corridoio, chiamando gli ufficiali, Spike scivolò più vicino a Buffy, facendo scivolare velocemente la mano attorno alla curva del suo sedere. Lei si spinse verso quella carezza, sospirando. “Questo fa schifo,” bofonchiò.

    “Mi stai dando nuove idee, amore,” sussurrò lui (NdT: 'fa schifo' in inglese si dice 'succhia'. Quindi Buffy sta dando nuove idee che coinvolgono il 'succhiare' LOL) Giles era fuori dalla loro visuale, perciò fece una dimostrazione, dando una rapida succhiata al suo collo, che la fece tremare.

    Lei si voltò verso di lui, il viso determinato. “Quando torniamo. Appena Giles se ne va a letto. Vieni nella mia stanza.” La sua voce era un sussurro stridulo, appena udibile.

    Lui abbassò le palpebre, notando le piccole linee di stanchezza sul viso di lei. “Sei sicura, amore?”

    Lei sorrise tristemente. “Sono sicura.”

    “Va bene,” concedette lui dolcemente. “Ma a una condizione.”

    Lei lo guardò di sbieco. “Meglio che non sia una cosa volgare.”

    Lui fece una gran sorriso. “Ho voglia di Yummy Sushi.”

    (NdT: naturalmente, si riferisce al pigiama di Buffy XD)

    ---

    Erano le tre e mezza del mattino quando riuscirono finalmente a scappare dalla stazione di polizia, tra Buffy che doveva firmare le carte e Spike che doveva firmare gli autografi. Era completamente ingiusto, ma dovette ammettere che la propria foto segnaletica faceva schifo – il fotografo del turno di notte era un fan di Spike, quindi sospettava che la cosa fosse deliberata – e la nuova foto segnaletica di Spike era ancora più sexy di quella prima, avendo il look di un uomo che era appena stato strappato via dal suo letto del peccato (o in questo caso, dall'altare di pietra del peccato) e che intendeva ritornarci quanto prima e continuare a peccare per il resto della notte. Buffy fece scivolare una delle foto segnaletiche tra le sue carte, perché se qualcuno meritava una stampa di quella foto, era la sua co-peccatrice, e visto che c'era, rubò anche un'altra copia della sua foto segnaletica originale, perché la copia in suo possesso si era bagnata e imbrattata durante la ronda. Doveva comprare un album o qualcosa del genere.

    Ad ogni modo, riuscirono finalmente ad uscire dalla porta e a raggiungere la macchina da quattro soldi di Giles. Il tragitto fino a casa fu completamente silenzioso; Giles era ancora seccato, ma apparentemente troppo stanco per dei commenti sarcastici. Spike era disteso lungo il sedile posteriore e guardava Buffy intensamente ed in silenzio, e Buffy stava sonnecchiando in mezzi-sogni di mani vampiresche birichine e labbra vampiresche ricurve, e pure di qualche strano uomo calvo con un piatto di fette di formaggio.

    Al loro arrivo, Giles non perse tempo a raggiungere la sua camera da letto, grugnendo un formale 'buona-notte' a Buffy e in automatico un 'stai-lontano-dal-mio-Glenlivet' a Spike, il quale si versò un dito dal decanter di cristallo, non appena Giles fu fuori dalla loro vista, bevendolo e lasciando poi il bicchiere sopra la scrivania di Giles. Buffy lo guardò incredula, e Spike alzò le spalle. “L'Osservatore è così stanco che penserà di averlo bevuto lui. Inoltre, credo di meritare una ricompensa per i servizi resi stanotte, no?”

    Buffy si accigliò a questo, ferita. “Oh, hai bisogno di una ricompensa per… avermi fatto un servizio?” Il che suonò un po' più sconcio a voce alta rispetto a quello che era sembrato nella sua testa. (NdT. 'fare un servizio' a qualcuno ha il doppio senso di 'fare del sesso orale'. Un po' come in italiano diciamo 'fare un servizietto'. Quindi la frase di Buffy suona come 'Hai bisogno di una ricompensa per... avermi fatto un servizietto?'*)

    Spike si piegò all'indietro contro la scrivania, guardandola con un sorriso furbo. “Stavo parlando dei demoni, amore. Ti ricordi di loro? Una dozzina o giù di lì, risplendenti di blu?” Il suo sorriso cambiò, diventando malizioso. “Credimi, farti un servizietto sarebbe la sua stessa ricompensa.”

    Rabbonita, Buffy appese il cappotto sull'appendiabiti. “Va bene, allora. Penso che... vada bene.” La frase suonò un po' stupida, ma a quel punto era talmente stanca che non le importava più di essere arguta. Ci fu un lungo momento d'imbarazzo mentre lei pensava a come cambiare armoniosamente argomento, ma poi realizzò che stava sprecando del tempo prezioso che poteva essere devoto al sesso o al riposo, così lanciò la discrezione fuori dalla finestra. Girò attorno a Spike; lui la stava guardando in modo silenzioso, gli occhi intensi, proprio come aveva fatto in macchina. “Vado a cambiarmi nel mio Yummy Sushi pigiama,” buttò là. “Raggiungimi in camera mia così puoi togliermelo.” Si affrettò verso il bagno, sentendo la voce di Spike dietro di sé.

    “Beh, se proprio insisti…”

    ---

    Non la incontrò in camera sua. Invece, lo trovò in piedi fuori dal bagno non appena lei ne uscì, offrendo le sue braccia per lei nello stretto e poco illuminato corridoio; lei ci inciampò addosso, baciandolo appena sopra il girocollo della t-shirt in modo assonnato, e tirandolo con sé verso la camera da letto. “Che ora è adesso?” mormorò contro il suo delizioso petto.

    “Le quattro, amore.” Le passò le mani attraverso i capelli raccolti, sciogliendoglieli sopra le spalle.

    Lei brontolò. “La mia vita fa schifo.” Aspettò che Spike cogliesse l'occasione per fare la sua battuta, ma lui continuò meramente a camminare con lei verso il letto, accarezzandola attraverso il pigiama. Così gli diede un colpetto sullo stomaco. “Cosa, nessun 'Sono io il dannato professionista del succhiare, pet' o magari qualcos'altro sul succhiare?” Inarcò la schiena, presentando una coppia di promettenti candidate. (NdT: come sopra, 'fare schifo' si dice 'succhiare', da lì il collegamento^^)

    “L'ho già fatto stanotte. Non si deve ripetere la cosa, rende le battute fiacche.” la fece cadere sul fianco del letto; e lei si dimenò fino a raggiungere una posizione comoda con la testa sopra i cuscini. Lui si mosse a gattoni con lei.

    “Farà meglio a non voler dire 'niente succhiare stanotte',” fece il broncio, tracciando i sushi sopra i suoi seni con le dita. “Non si sbaglia mai con i classici.”

    “Mmmm,” mormorò lui evasivo, catturandole gentilmente il labbro imbronciato tra i denti. “Vedremo.”

    Buffy era piuttosto sicura di aver già gettato la discrezione fuori dalla finestra, ma giusto in caso, amministrò un colpo mortale, curvando le mani attorno ai propri seni e offrendoglieli in sacrificio. “SPIKE. Smetti di fare lo stronzo e inizia a succhiare.”

    Lui le fece un gran sorriso e fece scivolare le mani sopra quelle di lei. “Suppongo di poter accettare qualche richiesta. Ora, dove volevi che io succhiassi?” Assaggiò la base del suo collo. “Forse qui?” mormorò.

    “DANNAZIONE SPIKE.” Buffy si sporse verso l'alto, e finalmente lui chiuse la propria bocca sopra il suo capezzolo, una sensazione di freddo e bagnato sul cotone del suo pigiama mentre lui succhiava forte; lei fece scivolare una mano tra i capelli di lui e lo tenne sul posto, inarcando la schiena e spingendosi contro la sua bocca. Lui interlacciò le dita con quelle dell'altra mano di lei, e gliela portò sopra l'altro capezzolo, facendoglielo strofinare col palmo della mano, e Buffy ritenne che questa fosse un'alternativa accettabile al succhiare, visto che lui aveva solamente una bocca. “Così va meglio,” piagnucolò, e poté sentire il petto di lui fremere mentre rideva, ma lui continuò a succhiare più forte, e poi cambiò seno, dita forti che prendevano il posto della sua bocca, strofinando il tessuto bagnato sopra il capezzolo come una scusa, o una promessa.

    Lui non sembrava aver bisogno di ulteriori indicazioni, quindi lei cominciò a far scivolare le mani lungo la sua schiena, tuffandosi dentro il girocollo della sua T-shirt per accarezzare la sua pelle, e tirando poi il bordo fin sopra le sue ascelle. Lo lasciò lì, le mani che scivolavano sopra i muscoli lisci della sua schiena, perché togliergli la maglietta significava fermare quello che lui stava facendo, e lei non voleva veramente veramente fermare quello che lui stava facendo, ma poi lui si tirò indietro in ginocchio, gli occhi affamati, e si tolse il resto della maglietta nera, e lei decise immediatamente che ne valeva la pena. Colse l'occasione per sbottonare la sua maglietta bagnata del pigiama, aprendola in un discreto invito, ma poi ricordò che non stava facendo la discreta, così strinse le proprie mani sopra i suoi seni, lasciando che i capezzoli fuoriuscissero tra le dita, e si leccò le labbra e guardò la curva lasciva della bocca di lui, e quando lui non si mosse ancora, diede ai propri capezzoli una buona strizzata, e la cosa fu così piacevole che emise un piccolo gridolino, e questo finalmente lo smosse; lui cadde in avanti addosso a lei, baciandole la bocca e la gola e strofinando il suo petto nudo e liscio contro i suoi capezzoli duri e rosa, e poi scivolando indietro per venerare i suoi seni con la lingua ed i denti.

    Ora che lui era tornato proprio dove lo voleva, o almeno in un paio di posti dove lo voleva, poté sentire la stanchezza arrivarle a onde, e lasciò cadere la testa sul cuscino, le mani che viaggiavano sopra le spalle ed i capelli di lui mentre lei galleggiava in una deliziosa nebbia di eccitazione. Strofinò i piedi lungo il tessuto dei jeans di lui, lamentandosi quando sbatté il piede contro la cavigliera; voleva tornare a mettergli le mani sul suo incredibilmente bel sedere, preferibilmente senza i jeans, ma non riusciva ad arrivarci, così fece scivolare i piedi verso l'alto fino a quando riuscì a metterli a coppa saldamente sopra di esso, il che ebbe il fortuito effetto collaterale di far spalancare le sue cosce fino a che lo stomaco di lui non fosse giusto sopra e contro il suo inguine. Flesse le cosce, e il suo delizioso membro duro scivolò contro di lei, jeans ruvido contro cotone, e lui fece una risata spezzata, ma invece di prendere il suo (discreto!) suggerimento, lui infilò le mani sotto la piega delle sue ginocchia, allargandole ancora di più le gambe, e scivolò più in basso sul corpo di lei, leccando in modo deciso sopra la cucitura inzuppata del suo piagiama, il che fu ogni sorta di cosa imbarazzante ma era davvero troppo stanca per essere imbarazzata e fu anche la MIGLIOR COSA IN ASSOLUTO, fino a che lui la spogliò efficacemente dei pantaloni del suo pigiama, lasciandoli penzolare da dove si erano incastrati sulla sua cavigliera, e tornò indietro a rifarlo ma questa volta senza il tessuto in mezzo e lei riformulò la sua opinione perché QUESTA era veramente LA MIGLIOR COSA IN ASSOLUTO, e lui non avrebbe mai dovuto fermarsi.

    Lei aveva letto la sua parte di libri da quattro soldi, e aveva sempre avuto l'idea che avere un uomo che saccheggia le tue parti private avrebbe comportato una specie di iper-consapevolezza di quello che la sua lingua stava facendo esattamente, con subdoli e solleticanti eufemismi e termini clinici come clitoride e vagina e magari anche qualche termine slang sconcio come passera se era una scena particolarmente sporca, ma ora che le stava accadendo non sapeva dire esattamente che cosa stava accadendo, eccetto per ooh proprio lì e fallo di nuovo e oh Dio ancora. Le mani di lei stavano artigliando forte le lenzuola di cotone egiziano di Giles, ed era abbastanza sicura che stesse parlando in qualche lingua sconosciuta, ma Spike sembrava capirla lo stesso, perché ogni tanto rideva giusto contro di lei, o imprecava e allargava maggiormente le sue gambe e faceva qualsiasi cosa incredibile stesse facendo ma con più decisione. Lei venne contro la sua lingua con un grido gutturale, e si rilassò, perché naturalmente ora era finito, invece lui imprecò e si abbassò nuovamente con la sua bocca molto malvagia e lei fu sorpresa di venire di nuovo quasi immediatamente, un piccolo orgasmo che la fece ridere, poi lui si tirò indietro, e si sciolse in un passo lento che ribolliva lentamente e la teneva giusto sull'orlo, di una lunga ondata d'estasi. Lui stava parlando adesso, con un tono uguale e calmante come se le stesse raccontando una storia della buona notte, ma la storia della buona notte più sconcia di sempre, cose per cui lei lo avrebbe probabilmente schiaffeggiato se lui non la stesse mangiando con gusto come se fosse cucina francese di alta qualità, così lei si adagiò e se la godette come se stesse prendendo il sole, tutto il suo corpo caldo eccetto per dove Spike era freddo e dolce e perfetto, e alla fine un esorabile e gentile orgasmo la colse come un'onda, un'onda di marea, e lei rise tra sé per quanto scema fosse quell'immagine, presa giusto da uno di quei libri da quattro soldi, ma essa la spazzò comunque, la lavò completamente, e lei sprofondò e sprofondò e sprofondò nell'oscurità.

    ---

    Spike sentì Buffy afflosciarsi, e si prese un momento, premendo la fronte sulle lenzuola e sforzando il suo corpo di calmarsi, perché questa era stata l'esperienza più erotica di tutti i suoi cent'anni passati, il gusto, la sensazione al tatto e il profumo e l'incredibile caldo della Cacciatrice sulla sua lingua, e lui seppe, SEPPE che farsela sarebbe stato glorioso, una cosa che andava assaporata per ore, e si rifiutò di venire sulle lenzuola come un fottuto scolaretto.

    Dopo un poco, realizzò che la Cacciatrice era ancora svenuta, e iniziò a preoccuparsi. Sapeva di essere bravo, ma dubitava che Buffy potesse morire per il puro piacere della sua onnipotente lingua, e inoltre aveva abbastanza esperienza nell'uccidere da saper dire se qualcuno era morto o meno. E poi, il suo chip non avrebbe dovuto funzionare se lui l'avesse uccisa? Anche se lei fossa morta di puro piacere, e lui non avesse avuto alcun intento di ucciderla? Questa era davvero una buona domanda ma PER L'INFERNO se lei fosse davvero morta, lui non avrebbe mai potuta farsela, e questo non era per niente accettabile, non era ancora pronto perché lei morisse, e quindi risalì il suo corpo disteso, pieno di panico, fino a che poté vedere il suo petto alzarsi e abbassarsi con dei respiri regolari, e poi collassò di fianco a lei con un'imprecazione per il sollievo.

    Si era fottutamente ADDORMENTATA. Prima che potessero arrivare al sesso. Cazzo.

    Lei russava leggermente di fianco a lui, e provò a toccarle il viso un poche di volte per svegliarla, ma delle pacchette gentili non bastavano – lei si limitò a stiracchiare il suo meraviglioso corpo nudo e girò il viso di lato verso di lui – e una spintarella più decisa fece attivare il chip, e sicuro come l'inferno lui non avrebbe perso tempo a scoparla mentre non era sveglia. Era incazzato, naturalmente era incazzato, ma guardarla dormire – con la pelle imperlata di sudore, i seni ancora gonfi per le sue attenzioni e i soffici capelli biondi drappeggiati elegantemente sopra la sua graziosa gola – era stranamente calmante, e lui era stranamente disponibile a farsi calmare, tracciando un dito lungo la curva della sua guancia e della sua spalla e visto che c'era, lungo tutte le sue curve.

    Non l'aveva mai vista veramente riposare, lei era sempre in movimento (usualmente, mentre lo prendeva a calci nel sedere), persino il suo viso mutava di espressione in espressione come un colibrì. E per dire la verità, era una delle cose che più le piacevano di lei, la pura fisicità delle sue espressioni, condite con un'acuta arguzia e una furbizia istintiva; tutte queste cose insieme rendevano il lottare con lei pura gioia, e la vittoria qualcosa a cui valeva la pena aspirare. Posò il dito sul collo di lei, là dove il battito del suo cuore era più forte, e immaginò di affondare lì le proprie zanne, bevendola a fondo, ogni singola oncia di sangue da Cacciatrice, con il suo corpo che diventava freddo ed immobile. Che non si sarebbe più mosso da lì.

    E sembrò un pensiero così vuoto.

    Improvvisamente lei era troppo ferma e troppo pacifica; provò a scuoterla delicatamente più e più volte, fino a che lei allontanò la sua mano infastidita e rotolò via da lui, mormorando qualcosa sul formaggio. Meglio così. Si curvò contro di lei, posizionando il proprio corpo lungo la calda lunghezza del suo, e facendo scivolare la mano attorno a lei, per posarla sopra il suo polso, dove poteva sentire il battito ritmico del suo cuore, forte e ipnotizzante. Strofinò il naso contro il pulsare della sua gola e chiuse gli occhi.

    ---

    La sveglia suonò dieci minuti dopo.

    Buffy tastò alla cieca per il bottone del 'prosponi', sperando PER PIACERE DIO che ci fosse un bottone per posticipare la sveglia ma nessuno dei bottoni fece smettere l'allarme, e uno di questi alla fine accese la radio ed era MUSICA LEGGERA quindi afferrò la sveglia e la lanciò contro il muro, così finalmente la fece tacere, ma ora era abbastanza sveglia da realizzare che una sveglia rotta non poteva risuonare dopo dieci minuti, così ora doveva alzarsi, e subito dopo realizzò che c'era un vampiro duro e freddo mezzo-nudo messo a cucchiaio contro la sua schiena, il che era... carino. E anche molto strano.

    Spike si mosse leggermente contro di lei, tirandola più vicina a sé con una mano sul suo stomaco, il che portò la sua attenzione sul fatto che il denim dei suoi jeans stava strofinando contro il suo sedere nudo, la qual cosa a sua volta le ricordò delle incredibili montagne russe sessuali del giorno precedente, e rotolò per incontrare gli occhi di lui, con le palpebre socchiuse e così così azzurri - lo sapeva che erano azzurri?- e sorrise imbarazzata. Qual'era esattamente la corretta etichetta per la mattina dopo, per salutare un ragazzo che per lo più non ti piace, ma che ti ha regalato multipli orgasmi talmente forti da farti scoppiare la testa? Specialmente quando stava pensando che forse un po' le piaceva in fondo, perché, beh, da farti scoppiare la testa.

    “'giorno, Cacciatrice,” mormorò Spike, strofinandole le nocche lungo la clavicola e giù per la spalla, aprendo maggiormente i bordi della sua maglia del pigiama. “Goduto il tuo riposo di bellezza?”

    “Ho dormito?” Sbadigliò lei alla grande, mettendosi a sedere. Guardò in basso. Wow, c'era un bel po' di nudo lì. Grazie a Dio Giles non si sarebbe svegliato presto. Guardò Spike, che stava ancora indossando i suoi jeans (nonostante i suoi piedi fossero scalzi, il che la prese alla sprovvista, perché sebbene intellettualmente sapeva che lui dovesse avere dei piedi, era strano vederlo senza i suoi pesanti anfibi) e lamentò. “Aw, dannazione. Non riusciremo mai a fare sesso.”

    Spike alzò i sopraccigli. “Non ti avevo mai preso per una facile, Summers. Non ci abbiamo nemmeno provato per più di ventiquattrore.”

    Buffy si accigliò. “Davvero?” Provò a ricordare gli eventi recenti nella sua testa. “Uh. Sembra di più.”

    “Lo è?” Spike le fece scivolare una mano sopra un fianco. “Forse è da più tempo. Forse è da anni che desideri un assaggio di Spike, solo che non potevi ammetterlo.”

    Lei gli lanciò uno sguardo torvo. “Troppa immaginazione? Di sicuro tra noi due, non sono io quella con l'ossessione a lungo termine.”

    Spike si distese all'indietro, sembrando pensieroso. “Forse. Difficile da dire.”

    “Comunque…” Buffy sbadigliò ancora, sentendo schioccare la mascella. “E' tempo di iniziare il servizio civile.” Guardò con lo sguardo offuscato dal sonno ai frammenti della sveglia di scorta del signor Giles. “E forse di fare anche un po' di shopping.”

    Spike le arrivò da dietro, facendole scivolare giù la maglia del pigiama fino ai bicipiti e baciandole la spalla. “Facciamo manca oggi.”

    “Whoa, non sono pronta per qualche gioco di ruolo con una prostituta nel mezzo.” Non era sicura di quando fosse significativamente diverso dal fare semplicemente del sesso, ma suonava comunque come qualcosa di volgare. (NdT: 'fare manca' suona quasi come 'prostituta', ecco perché Buffy si confonde. play hooky / hooker)

    “Fare la manca, amore, non la prostituta. Saltare le lezioni, marinare la scuola...”

    “Oh. Dio, lo vorrei tanto.” Forse poteva trovare un'uniforme cattolica da qualche parte... Buffy scosse la testa per schiarirsi le idee. “Ma sono piuttosto sicura che la mattina dopo averci arrestato con l'accusa di vandalismo, non è il miglior momento per saltare il nostro mandato di pulizia del tuo precedente vandalismo.” Lo fissò di traverso, ricordando tutte quelle ore alla stazione di polizia, tranne quelle contro la parete robusta della cella, e le cavigliere, e quell'orribile contratto. Già, erano tutte cose spiacevoli e non era ancora sicura che lui le piacesse. “Tra l'altro, sono sicura che le tue fan saranno state sveglie tutta la notte a cucinarti biscotti a forma di cuore e a scriverti poesie erotiche.”

    “Sei gelosa, amore?” Spike si adagiò all'indietro e fece scivolare una mano sul proprio delizioso stomaco esposto, fermandosi giusto prima del bottone dei suoi jeans.

    “Come se fosse vero!” Buffy si voltò risolutamente dall'altra parte e sollevò le gambe dal letto, il che avrebbe funzionato meglio se il pantalone del suo pigiama con la cavigliera non fosse intrappolato sotto le gambe di Spike. Misurò male la forza dello slancio e fece un capitombolo giù dal bordo del letto, lasciando indietro la sua gamba intrappolata, e atterrando per terra di spalla con un doloroso 'thunk'. “Merda.”

    “OW!” Fece capolino da sopra il bordo del letto, Spike si stava tenendo la testa con le mani. “Porca miseria.”

    “Mi prendi in giro. Il chip si è attivato per quello?” Si massaggiò la spalla, che era un po' dolorante, ma che probabilmente non avrebbe nemmeno fatto in tempo a segnarsi, data la sua velocità di guarigione da Cacciatrice.

    Lui la guardò in cagnesco. “Che fortunato che sono.” Tirò fuori i pantaloni del pigiama di lei che si erano incastrati sotto la sua gamba e glieli tirò dietro, e la gamba di Buffy la raggiunse sul pavimento. “Vèstiti, Cacciatrice. Non possiamo arrivare in Main Street nudi come mamma ci ha fatti.” Portò la lingua dietro ai denti, guardandola. “Tragicamente.”

    Buffy strattonò la gamba del pigiama fuori dalla cavigliera e si alzò in piedi con tutta la dignità che riuscì a raccogliere, afferrando la sua sacca con il ricambio dei vestiti. “Beh, allora anche tu dovrai metterti una maglietta, altrimenti affogheremo nella bava delle ufficiali mignotte.”

    “Lo farò,” rispose Spike, con gli occhi divertiti. Buffy partì per andare in bagno a cambiarsi e la voce di Spike la fermò alla porta. “Pet?” Lei si girò con un sopracciglio alzato. “Indossa qualcosa di rosso,” le fece le fusa.

    Lei lo fece.




    --- (Fine PRIMA PARTE del SESTO CAPITOLO)

    NdT: Come al solito, ho diviso il capitolo in due, visto che supera le 20 pagine.

    *Sul 'fare un servizio', c'è la famosa battuta di Spike al Double Meat Palace, mentre Buffy era alla cassa a prendere le ordinazioni. “Visto che lavori in un posto che fa servizio ai clienti, fammi un servizio.” Che mentre in italiano hanno tradotto 'servimi' e suona come se lui la stesse prendendo in giro perché Buffy lavorava in quel posto, in inglese aveva TUTTI i doppi sensi possibili XD che noi prontamente abbiamo perso nell'adattamento.

    Edited by kasumi - 18/10/2017, 12:55
     
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  13. Silvia_1899
     
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    E... quante cose perse nell'adattamento italiano...
    Ma a parte questo, grazieeeeee!!!
    Per aver aggiornato questa fantastica ff!!!
    Loro sono sempre più "aperti" uno verso l'altro, direi che non hanno più nessuna inibizione e, soprattutto Buffy, mi piacciono molto così!!
    Devono aver raggiunto livelli di eccitazione mai visti prima, poverini, sempre dei mega preliminari e poi non si riesce a batter chiodo :lol:
    Però sono bellissimi e li adoro, magari la vera Buffy fosse stata davvero un po' più simile a questa!!
     
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  14. kasumi
     
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    Ciao Silvia!

    CITAZIONE (Silvia_1899 @ 11/9/2017, 17:07) 
    Devono aver raggiunto livelli di eccitazione mai visti prima, poverini, sempre dei mega preliminari e poi non si riesce a batter chiodo :lol:
    Però sono bellissimi e li adoro, magari la vera Buffy fosse stata davvero un po' più simile a questa!!

    LOL! Anche io adoro questa sua versione molto "DISCRETA" XDD
    Impagabile la battuta:
    "Spike, smetti di fare lo stronzo e inizia a succhiare!"
    :xd: :xd: :xd:
    C'è da morire dal ridere e ora che è iniziato lo smut, i nostri protagonisti si daranno da fare, anche se tra mille difficoltà XD
    A presto!
     
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  15. Silvia_1899
     
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    Molto bene!!!! Quindi vuol dire che la continui.... :shifty:
     
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145 replies since 27/5/2016, 13:54   2808 views
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