Prisoners of Love di Bewildered

(commedia romantica molto divertente)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. kasumi
     
    .

    User deleted


    Meditavo di tradurre la seconda parte del capitolo 5.. vedremo^^
     
    Top
    .
  2. Silvia_1899
     
    .

    User deleted


    Grazie Redan :) Io ci devo provare :lol:

    Brava Kasumi, la meditazione è una cosa buona!! :D :lol:
     
    Top
    .
  3. kasumi
     
    .

    User deleted


    Scusate per gli spazi, ma se faccio copia e incolla viene tutto attaccato e perdete la formattazione. Se invece incollo in html mi fa i paragrafi troppo separati. Uffa XD Meglio così che tutto incollato, credo.
    Buona lettura!

    CAPITOLO 5

    * Seconda Parte*







    Buffy usò un'intera bottiglia di Febreze nel tentativo (probabilmente senza speranza) di sedersi alla lezione di Filosofia senza odorare di fogna o come un bordello. O un bordello delle fogne. Era abbastanza sicura di essersi liberata dell'odore di fogna, ma al momento sembrava impossibile che qualunque persona che le arrivasse vicino non sapesse immediatamente tutte le cose lascive che aveva appena fatto, e le cose ancora più lascive a cui stava ancora pensando.



    Spike aveva riposto la grata e si stava accendendo una sigaretta. Le sue mani tremavano leggerente e lei non poté fare a meno di sorridere compiaciuta per questo. Sono stata io, con le mie due mani. Visto di cosa sono capace?



    Non era stato esattamente quello che aveva pensato di fare, perché era davvero determinata ad arrivare a lezione in tempo, e questo escludeva sia lo scenario che lui aveva immaginato sia tutte le varianti intriganti che lei aveva immaginato durante la loro passeggiata sotterranea molto surreale, ma alla fine aveva deciso che non sarebbe entrata in classe con il cervello pieno di fantasie a tripla X con un grande punto di domanda che oscurava certi dettagli importanti. Così adesso sapeva. (E il suo cervello saccente intervenne con un 'e sapere è metà dell'opera!') Ora conosceva quanto era liscia la sua lunghezza, le sue curve e i suoi contorni; conosceva il timbro della sua voce mentre gemeva e imprecava e implorava per averne di più, e conosceva il sussulto violento che faceva quando veniva, bagnato e freddo sulla sua mano, e il modo febbricitante in cui la baciava dopo, affettuoso e senza vergogna.



    Tutto questo, la rendeva affamata di conoscere di più.



    Ma ora era il momento di altre conoscenze, conoscenze accademiche, conoscenze accademiche per cui sua madre stava pagando un'abbondante retta universitaria, e comunque sentiva di dover provare a sé stessa di avere un poco di autocontrollo, anche se era solo una briciola, così gettò la bottiglia vuota di Febreze nella spazzatura, fece spegnere la sigaretta a Spike e si diresse su per le scale.



    Come promesso, Willow li stava aspettando al di fuori della sala conferenze dove si sarebbe tenuta la lezione, con un enorme cappuccino e un sorriso ancora più grande. “Ce l'hai fatta! Ero preoccupata che qualcosa di malvagio ti avrebbe fatto perdere tempo.” Poi colse il suo aspetto in disordine e aggiunse, “Il che sembra che sia effettivamente successo, ma penso che sia andato tutto bene?”



    “Certo, niente che io non possa maneggiare.” Il doppio senso la colpì subito dopo e bevve un po' di cappuccino per mascherare la cosa. “Allora, com'è andato l'appuntamento in caffetteria? Sto guardando la metà di una nuova coppia?”



    Willow fece spallucce in modo vago. “E' andata bene, ma non siamo ancora una coppia. Mi piace prendere le cose con calma.”



    Al contrario di chi tra noi si getta direttamente dalla scogliera della tentazione. “Beh, lo sai che tifo per te, qualsiasi cosa tu decida di fare.” Spike era chiaramente annoiato dalla loro conversazione (non essendo né sul sesso né su di lui) e se ne stava appoggiato al muro in modo scomposto vicino alla porta dell'aula conferenze.



    “Lo so. Sei la migliore amica che possa avere.” Willow le diede un abbraccio veloce. Buffy trattenne il respiro, aspettando il momento in cui Willow l'avrebbe smascherata come una Super Zoccola, ma evidentemente il Febreze aveva fatto il suo lavoro. La migliore invenzione di sempre. “Comunque, fra poco ho lezione al Montgomery, e la tua sta per iniziare. Ci sentiamo dopo?”



    “Certo!” Un altro abbraccio e Willow si diresse giù per il corridoio. Buffy si voltò verso Spike con le braccia incrociate.



    “L'hai sentita,” Spike le disse scimmiottando il tono serio di Willow. “Meglio dirigersi alla sala conferenze, per riempirci la testa con i frutti della Civiltà Occidentale.” Stava giocando con il suo accendino d'argento, facendolo scattare aperto e chuso.



    “Spike, ho bisogno che resti qui. E non fumare. Non è permesso.” Iniziò a girarsi, poi tornò verso di lui. “E non cantare.”



    “E cosa dovrei fare mentre tu sei là a migliorare la tua cultura?”



    “Non lo so. Leggere un libro?”



    “Non ho nessun libro con me.” Infilò le mani in tasca. “E ho finito anche lo Scotch.”



    Gli studenti stavano entrando nella sala come un fiume e Buffy sospirò con impazienza. “Troverai qualcosa da fare. Io devo andare.” Afferrò lo zainetto e lanciò a Spike un ultimo sguardo di avvertimento. “Stai qui!”



    Lui si sporse in avanti e ringhiò nel suo orecchio, “Comunque, ho amato le ciliege. Potrei veramente affondarci i denti.” Le strofinò un fianco in modo speranzoso.



    Lei tremò, poi si riprese e lo colpì alla spalla. “No. Niente denti. Sto andando a lezione a imparare delle cose e tu te ne starai seduto qui fino a che non avrò finito.”



    “Quello che vuoi, amore.” Tornò ad appoggiarsi sul muro, scontrosamente. Buffy lo guardò in malo modo per un ulteriore momento, poi annuì la testa con decisione e si diresse in classe, sperando che per una volta nella sua non-vita Spike si comportasse bene.



    Ma in caso, iniziò già a pensare ad un piano di riserva.



    ---



    Dio, era ANNOIATO.



    Guardare le persone che gli camminavano davanti gli dava qualche minuto di debole divertimento, ma non ci volle molto affinché la triste realtà venisse a galla: Gli studenti universitari erano tanto presuntuosi, immaturi e noiosi quanto lo erano stati un secolo fa, quando anche lui era uno di loro. (E ammise persino di essere stato uno dei più noiosi tra loro. Uno dei passanti gli sembrò un William 2.0; e si scusò silenziosamente con lui per non essere in grado di dargli la seconda possibilità che era stata data a lui. Maledetto chip, non solo stava rovinando la sua vita, ma stava anche negando a questo povero disgraziato la possibilità di avere una propria gloriosa non-vita.)



    Non c'erano state donne a Cambridge ai suoi giorni, naturalmente, e le universitarie erano certamente interessanti da guardare nella loro varietà di forme, taglie, colori e stili, ma guardarle non era più come una volta, adesso che non poteva più morderle. Fare il suo gioco preferito del 'chi mangiare per prima' ora gli sembrava vuoto, soprattutto dopo aver visto passare la prima cinquantina di queste. Spike stava attirando un po' d'interesse (il che era naturale, visto che era molto più interessante di qualsiasi altro maschio nel corridoio), ma persino l'insolente ragazza gotica in carne con i piercing intriganti e l'espressione apertamente sessuale mentre lo guardava dall'alto in basso, non riuscì a catturare la sua attenzione. (E non per mancanza di tentativi, era passata di fronte a lui per ben tre volte in dieci minuti e infine gli aveva scroccato una sigaretta prima di rinunciare.) Poteva dire che affondare in lei, in ogni senso possibile, sarebbe stato assolutamente delizioso, e c'era anche un comodo armadio proprio di fronte all'aula (lo sapeva, perché al suo terzo passaggio ne aveva spalancato la porta, ci aveva guardato dentro, e poi l'aveva guardato significativamente prima di camminare oltre), ma lui semplicemente... non ne aveva avuto voglia.



    Che gli stava succedendo?



    Non era che non fosse stato pronto, era stato di nuovo duro ancora prima di uscire dal seminterrato, guardando il sedere rotondo di Buffy (che aveva marchiato come suo) che si muoveva mentre lo procedeva su per le scale, e ogni tanto arrivava un'ondata di lussuria a sopraffarlo mentre dei flash di memoria gli apparivano davanti agli occhi. (E sospettava che proprio uno di questi, arrivato nel momento meno opportuno, avesse causato l'insistenza della ragazza gotica) E adesso, chiedendosi perché non avesse voglia di scopare uno qualsiasi di questi bocconcini appetitosi che gli sfilavano davanti nel corridoio come un nastro con il sushi, lo faceva solo pensare ancora di più a Buffy, Yummy Sushi Buffy, e lo faceva incazzare, come questo pensiero riportasse così facilmente la sua erezione, e ne aveva abbastanza, non sarebbe rimasto seduto ancora lì. Si alzò in piedi e cominciò a camminare avanti e indietro.



    ---



    Buffy stava tentanto veramente di fare attenzione in classe. Ci stava provando veramente. Ma appena prendeva un buon ritmo con il prendere appunti, la parte lasciva della sua mente continuava a tornare sul 'mmm, cos'aveva detto riguardo ai denti, uh?' e 'quel tubo era proprio all'altezza giusta per -tu sai cosa-, vero?' E 'scommetto che Giles manco se ne accorge se gli frego quel barattolo di ciliegine al liquore' e la penna si perdeva a metà della frase, così tutta la sua prima pagina di appunti sembrava più un Mad Libs sulla filosofia piuttosto che una guida coerente per lo studio. (NdT: Mad Libs sono quelle pagine con le frasi da compilare con le parole mancanti, cercate su google e capirete meglio :) Non aiutava il fatto che qualsiasi teoria avrebbe dovuto imparare era tutta incentrata su delle persone che vivevano in una caverna, il che andava vicino a persone in un tunnel fognario, con le torce sul terreno che lanciavano ombre lascive sul muro, ed era abbastanza sicura che non era questo che il suo professore aveva in mente.



    Ma lei perseverava, perché aveva AUTO-CONTROLLO, anche se aveva un gusto seriamente discutibile per gli uomini, ed era totalmente presa da questo famoso filosofo -come si chiamava-, che era davvero molto più interessante di Spike mezzo nudo in una fogna, e si chiedeva che gusto aveva – Spike, non il famoso filosofo– perché aveva sentito dire che ai ragazzi piaceva molto quel genere di cosa, e sebbene aveva sempre pensato che fosse una cosa imbarazzante e volgare, beh, l'aveva pensato anche della lingua e, RAGAZZI, se Spike le aveva fatto cambiare idea…



    Fissò un'altra riga di non-appunti e realizzò che non aveva nemmeno idea di che cosa significassero le parole che era riuscita a scrivere, e le venne voglia di piangere.



    Non poteva nemmeno mentire a sé stessa e dire che il Professor Peterson era noioso, perché non era vero. Era uno di quei professori che raccontava le barzellette e gli aneddoti divertenti sugli anni '70 e aveva una barba stravagante e una testa ostinatamente pelata e qualche volta indossava i pantaloncini corti per venire a lezione. Non era veramente colpa del Professore. Era tutta colpa di Spike. Di Spike e di tutta la sua malvagità. Specialmente di una cosa che aveva fatto, con i denti e con la lingua e con una mano e con l'altra mano, tutto allo stesso momento, che era veramente VERAMENTE malvagia, e più tardi l'avrebbe picchiato fino a che non l'avesse fatto di nuovo.



    Focalizza, Buffy.



    Ma lei stava focalizzando, veramente, aveva anche finalmente scritto il nome di quel famoso filosofo (Platone, sette lettere – lo scrisse velocemente giusto in caso) quando la cavigliera iniziò a suonare.



    BEEP! …BEEP!



    Si era già alzata a metà quando l'allarme si spense dopo soli due suoni, giusto per avvertire metà della sala che il rumore proveniva da lei, così tutti la stavano guardando. “Scusate,” sorrise a disagio e si sedette di nuovo.



    Trenta secondi dopo, BEEP! …BEEP! – che terminò di nuovo dopo solo due suoni. Il Professor Peterson depose il gesso e la fissò intensamente. Buffy continuò a prendere appunti in modo molto industrioso.



    Altri trenta secondi. BEEP! …BEEP!



    Buffy scattò in piedi, il suo taccuino per gli appunti in mano. “Mi può scusare per un momento?”



    Il Professor Peterson alzò i sopraccigli.



    Buffy fece velocemente la sua fuga.



    ---



    Trovò Spike a camminare avanti e indietro lungo il corridoio, lo spolverino che svolazzava intorno ai suoi polpacci, con gli studenti che si tenevano a debita distanza da lui. Camminò con passo pesante fino a lui e vide i suoi occhi illuminarsi. “La lezione è finita? Fantastico! Andiamo.” e le prese la mano.



    Lei lo colpì con il taccuino degli appunti. “NO, la lezione NON E' finita. Continui a far suonare l'allarme. Che parte di 'stai seduto qui' non hai capito?”



    Lui sporse la mascella. “L'ho capito benissimo. Ero solo annoiato.” Lanciò uno sguardo alla porta vicino a loro, con la scritta 'Solo per lo staff'. “Non ho niente da fare a parte camminare.”



    “Beh, il mio professore mi boccerà sicuramente per principio se continui a far suonare questo Stupido Allarme.”



    “No, veramente, penso di aver capito adesso. Posso andare circa fino a quella fontana laggiù - devo stare attento a voltarmi - e poi dall'altra parte, devo tornare indietro giusto prima di raggiungere quella piastrella con il pezzo mancante nel soffitto…”



    “NON PASSEGGIARE. Non fumare, non bere, non cantare, e non passeggiare.”



    Spike le fu in faccia, la mascella tirata. “SO.NO. ANNO.IA.TO.”



    Lei ricambiò il suo sguardo. “NON. ME.NE.FRE.GA.NIEN.TE.”



    Poi la mano di lui annaspò per girare la maniglia della porta al loro fianco, ed entrambi ruzzolarono nel buio, poi la porta venne chiusa e lei si trovò con le spalle contro di questa e si baciarono in modo duro ed impetuoso. Qualche debole fischio le arrivò all'orecchio dall'altra parte della porta, ricordandole che quello non era il miglior posto per darsi da fare, così si tirò indietro con un sussulto e premette la fronte contro il mento di lui. Lui le baciò la sommità della testa.



    “Devo tornare a lezione,” gli sussurrò.



    “Io voglio farti adesso,” ribatté Spike.



    “No. Non…” la voce di lei divenne ancora più bassa. “Non qui.” Sentì la propria faccia infiammarsi per la tacita ammissione in quelle due parole.



    Spike si rifiutò di lasciarla andare. Anzi, l'attirò contro la sua erezione. “Dove allora, amore?”



    “Non qui, e non adesso.” Posò le mani sul suo petto. “Più tardi. Adesso devo tornare a lezione.”



    Spike la lasciò andare, ringhiando con disgusto. “E io cosa faccio? Sto qui a farmi una sega? Sono ANNOIATO.”



    Buffy sospirò. C'era solo una soluzione che le veniva in mente. “Allora verrai a lezione con me.”



    “Oh, DIAVOLO no.”



    “Ascolta, non posso lasciarti ad andare in giro e non possiamo stare qui nell'armadio.” Una bussata alla porta del suddetto armadio ricordò loro che non erano Da Soli. “Ti darò il mio blocco degli appunti. Potrai… disegnare qualcosa.” Tanto non è che stia prendendo degli appunti molto utili.



    Spike rimase in silenzio per un lungo momento. “Va bene,” mormorò alla fine. “Verrò a lezione con te.” Poi premette Buffy nuovamente contro la porta. “Ma prima dovrai rispondere alla mia domanda.”



    “Domanda?” Buffy poteva a malapena ricordare il proprio nome, con lui premuto su di lei a quel modo.



    “DOVE?” Le diede un piccolo morso sul collo. Ci fu un altro colpo alla porta, seguito da delle risate.



    Buffy sospirò. “Questa notte, dopo la ronda. Troveremo un posto.”



    Spike la rilasciò immediatamente. “Va bene. Notebook.”



    Glielo porse e lui lo infilò nella tasca dello spolverino. “Pronto?” Gli chiese, tirando indietro le spalle.



    “Pronto, amore.”



    Aprirono la porta ed uscirono.



    ---



    Buffy tenne la testa alta e il viso fiero di sé, sebbene gli studenti che si erano raccolti nel corridoio li applaudirono e Spike li ringraziò con un piccolo inchino. Il Professor Peterson non interruppe il suo discorso mentre lei rientrava nell'aula e si dirigeva al proprio posto, trascinando Spike dietro di sé, ma li seguì con un guizzo di interesse negli occhi. Buffy spinse Spike a sedersi prima di lei (reclamando così la sedia vicino al corridoio), estrasse un altro blocconote dallo zaino (Psicologia, ma ci avrebbe pensato dopo) e gli sporse una matita con riluttanza. Lui si mise a disegnare qualcosa con fare industrioso e lei trovò una pagina bianca e iniziò a tirare giù gli appunti dalla lavagna.



    Stava veramente iniziando a seguire questo Platone, quando realizzò che Spike era stato troppo buono per un sacco di tempo, il che non poteva essere un bene. Uno sguardo veloce al suo viso dimostrò che era totalmente assorto nel disegnare, aggrottando la fronte per la concentrazione mentre strofinava qualcosa con il pollice e poi si rilassava nel suo sorrisetto compiaciuto. Che cavolo stava disegnando? Facendo finta di continuare a scrivere, allungò accuratamente il collo fino a poter vedere la pagina su cui stava disegnando.



    Oh. Riconosceva quella tubatura. Anche se sembrava un po' differente, ricoperta da qualcosa in pelle e con un corpo nudo sopra. Non aveva mai visto una donna nuda da quell'angolo di visuale (aveva guardato solamente se stessa, e ci sarebbe comunque voluto un mese di yoga e un arsenale di specchi per vedersi in quel modo) – oh, era così che apparivano le parti femminili da dietro? Wow. Chi l'avrebbe mai pensato.



    C'erano altri schizzi sulla pagina, seni nudi e schiene inarcate e labbra imbronciate e capelli biondi che si muovevano e - o mio Dio, si trattava di lei! Erano tutti su di lei, persino quello sulla tubatura (seriamente, le aveva letto nella mente?) e non poté fare a meno di sussultare.



    Spike ridacchiò piano e inclinò la pagina verso di lei. “Ti piace quello che vedi, amore?” le sussurrò. Alcune teste si girarono verso di loro e lei gli lanciò uno sguardo di avvertimento, poi scrisse sul proprio notebook: CHE CAVOLO.



    Spike roteò gli occhi e scrisse in risposta, 'sto solo prendendo appunti. Qualche idea per dopo.' La sua scrittura era un elegante distesa in corsivo, come se una volta avesse posseduto una bella scrittura ma non l'avesse esercitata da parecchio tempo. Poi ritornò la matita sullo schizzo della tubatura, tracciando amorevolmente le curve di quelle lussureggianti natiche. Le SUE lussureggianti natiche. Le lanciò una sguardo con la coda dell'occhio, mettendosi a seguire -oh Dio!- le lussureggianti curve e pieghe tra di esse, con lunghe e lente carezze come se la punta della matita fossero le sue dita...



    FINISCILA! Gli scrisse nei suoi appunti.



    Lui mise saggiamente il broncio e mise giù la matita.



    Buffy emise un sospiro di sollievo e tornò al suo Platone.



    Spike girò una pagina nel quaderno.



    Non guardare non guardare non guardare, ripeteva tra sé, ma naturalmente si mise a guardare, ed eccola lì, ancora disegni su di lei, mezza nuda contro la scala, la testa piegata all'indietro, e completamente nuda sulla sedia da campo con una ciambella in mano e le gambe incrociate, e seduta nuda sopra una lapide, con in mano un paletto dalla forma sospetta. E ancora, disegni con solo il suo viso, mentre rideva e sorrideva o era arrabbiata e mortale, tutte le sue diverse espressioni rappresentate con veloci e sicuri segni di matita e sfumature grezze per le ombre.



    Spike raccolse di nuovo la matita e tracciò una freccia verso un disegno particolarmente dettagliato, Buffy nuda e tutta sporca mentre stava combattendo contro un enorme demone a forma di serpente. 'Questa mi piace abbastanza', scrisse. 'Un disegnatore consumato sa esprimere perfettamente il senso di maestosità.'



    Poi, quando lei non gli diede alcuna risposta, scrisse qualcosa al di sotto di quello. E lo sottolineò due volte.



    QUESTA NOTTE.



    Poi voltò un'altra pagina, e iniziò un nuovo schizzo sulla pagina bianca.



    ---



    La lezione era finalmente finita, e Buffy strappò la matita e il blocco note dalle mani di Spike, ficcandoli nello zaino prima che qualche studente potesse vedere la sua rappresentazione (particolarmente dettagliata) di 'Buffy con gli Stivali'. Era già pronta per la fuga, quando la voce del Professor Peterson arrivò dal leggio.



    “Signorina Summers, può venire per cortesia a parlare con me per un momento?”



    Porca miseria.



    Si trascinò giù per le scale con riluttanza, contro il flusso di studenti che stava uscendo (e che ricambiava il suo sguardo con abbondante ilarità), con Spike che la seguiva affabilmente. Peterson la fece aspettare mentre raccoglieva i propri appunti per la lezione e cancellava la lavagna, il che le andava più che bene perché significava che l'aula sarebbe stata vuota per il momento che lui si sarebbe girato nuovamente verso di lei.



    “Allora, Signorina Summers,” cominciò quando ebbe finito. “Posso essere informato sul perché ha un allarme legato alla sua caviglia? E un assistente per prendere gli appunti?” Non sembrava particolarmente arrabbiato, solo curioso, così Buffy si lanciò nella propria storia di copertura.



    “In realtà è, uhm, un progetto per il mio corso di Giustizia Penale.” Spike passò dietro di lei e andò ad appoggiarsi contro la lavagna, l'espressione divertita. “Vede, stiamo parlando delle difficoltà che gli ufficiali incontrano durante il loro lavoro, nel monitorare le persone in libertà condizionata. Quindi ad ognuno di noi è stato assegnato un, ehm, un pericoloso criminale da monitorare.”



    “Quindi presumo che questo gentiluomo qui presente è il suo... pericoloso criminale.”



    “Esatto, sono proprio io,” Spike s'intromise nella discussione. “Cattivo fino al midollo, il pericolo impersonificato, e via dicendo.” Buffy lo guardò in malo modo. “Eccetto che, naturalmente, non lo sono per davvero,” fece ammenda. “Perché la cosa sarebbe troppo pericolosa per i vari e distinti studenti dell'Università di Sunnydale.”



    “Lui sta facendo il corso di teatro,” si affrettò a spiegare Buffy. “Ottiene dei crediti extra se mi rende le cose difficili.”



    “Ah.” Il Professor Peterson sorrise a questo. “Allora si meriterebbe una ‘A’ da quello che ho visto.”



    “Più o meno.” ‘A’ come 'Assolutamente Fastidio' pensò Buffy, lamentandosi in silenzio.



    “E il rumore?”



    Buffy si tirò su i pantaloni per mostrare la cavigliera. “Sono, come può immaginare, degli attrezzi scenici economici, ma suonano veramente se ci separiamo oltre una certa distanza.”



    “U-hun.”



    “Sono veramente, veramente spiacente di aver interrotto la sua lezione. Prometto che non succederà di nuovo.”



    “Hmmm.” Peterson le lanciò uno sguardo scaltro. “E' una promessa molto impegnativa da fare. E tecnicamente, non potrei accettare studenti che non si sono registrati per questo corso. A causa delle rette universitarie e via dicendo.”



    “Oh, ma io so già tutto di questo argomento,” disse Spike con nonchalance. “La Teoria delle Forme di Platone, Aristotele e gli altri. Ho avuto una buona educazione classica, io.”



    “Ah, veramente? Quindi, qual'è la sua opinione di, diciamo, Immanuel Kant?” gli occhi di Peterson s'illuminarono.



    Spike gli sorrise di rimando. “Un vero Signor Nessuno, che era raramente stabile.”



    E poi Buffy seppe che era morta e andata all'Inferno, o almeno così le sembrò, perché improvvisamente il suo fighissimo professore di Filosofia e il vampiro più fastidioso del pianeta al quale era legata per legge (e al quale aveva promesso che avrebbero fatto del sesso più tardi, non dimenticarlo, a cosa stavi pensando?) si guardarono l'un l'altro con grandi sorrisi e cominciarono a cantare.



    Insieme.



    Una canzone sui filosofi e sul bere.



    CHE. DIAVOLO.



    Buffy si accasciò sulla sedia più vicina e aspettò che dei bei giovani in camice bianco venissiro a prenderla. HA-HA.



    ---



    Nonostante lo strano legame maschile che si era creato col professore, il cielo era ancora chiaro quando Buffy riuscì finalmente a trascinare Spike fuori dall'aula conferenze, così dovettero tornare indietro per il seminterrato. Spike sembrava incline a voler soffermarsi nostalgicamente presso l'inferriata, ma la vista di Spike ed il Professor Peterson che cantavano felicemente insieme aveva messo a tacere gli ultimi residui della sua eccitazione sessuale, almeno per il momento, così lo afferrò per il bavero e gli fece mostrare la via del ritorno per l'appartamento di Giles. Per quando raggiunsero la fine del loro viaggio sotterraneo, Buffy era tornata ad essere arrabbiata con lui e anche a volerlo disperatamente, così lo fece correre per gli ultimi metri sotto al sole con lo spolverino sopra la testa, così sarebbero stati salvi all'interno con un Giles alterato perché l'avevano lasciato all'asciutto, e avrebbe potuto mollargli Spike per reclamare la doccia per prima. Dopo essersi strofinata per bene, stette sotto l'acqua calda per un po', ripercorrendo i bizzarri eventi di quella giornata nella testa.



    Parte di lei voleva trovare delle scuse per giustificare tutti quegli sbaciuccamenti, i più che sbaciuccamenti, e le pomiciate completamente senza vergogna, dicendo che non era stata la Vera Buffy a farle, perché non rientravano nell'immagine che lei aveva di sé, buona e pura e... beh, magari non così pura, ma pura di cuore, il tipo di ragazza che avrebbe fatto l'amore solo con l'uomo che amava. (Sebbene, era stato amore con Parker? Non ne era sicura.) Il tipo di ragazza che faceva tutte le decisioni giuste, e tutti le volevano bene, la principessa perfetta che viveva in una torre perfetta, e che un giorno avrebbe avuto il suo bel 'e vissero tutti felici e contenti' con il suo perfetto principe. Questo era come Angel la vedeva, come la vedeva sua madre e magari anche Xander, e come anche lei voleva vedersi.



    Eccetto che, sotto sotto, lei non era una Buffy Perfetta. Prendeva cattive decisioni, non solo cattive nel senso di sbagliate, ma anche egoiste e crudeli. Teneva dei segreti terribili, faceva scelte egoiste, diceva cose che facevano star male la gente, anche se non accadeva per la maggior parte del tempo, ma accadeva comunque e quindi sapeva che anche quello faceva parte della Vera Buffy, anche se alla fine rientrava sempre nella categoria delle persone Per lo Più Buone. E no, non era stata innamorata di Parker, non nel modo in cui sapeva di poter amare; lui le era piaciuto ed era stata affascinata da lui, e voleva più di ogni altra cosa trovare il suo principe perfetto per il suo lieto fine – e, ammise a se stessa, voleva anche fare nuovamente del sesso, perché nonostante l'orrore che era seguito a quella prima volta con Angel, sapeva che il sesso in sé era qualcosa di stupendo, e dopo più di un anno di infelice celibato in cui si era auto-mortificata, era pronta per sentire nuovamente qualcosa. E sotto lo spruzzo della doccia, da sola con i propri pensieri, poteva anche ammettere che non era stato male, che il sesso con quel verme di Parker era stato divertente, e che se non fosse stato un bastardo da due botte e via, avrebbe continuato a divertirsi con lui facendo del sesso e quasi sicuramente le sarebbe piaciuto, anche se adesso sapeva che lui non aveva avuto idea di come usare la lingua.



    Questo era un pensiero difficile da accettare, che la Vera Buffy non aveva bisogno dell'amore per fare del sesso, ma più girava questo pensiero nella mente, e più le sembrava la Verità. Perché non era affatto innamorata di Spike, non lo era per nulla, ma non poteva negare di aver voluto ogni singola cosa sconcia che lui le aveva fatto oggi, voluto e domandato e praticamente implorato, e che ne voleva ancora, di quelle cose che lui le aveva sussurrato nell'orecchio e tutte le cose che lei aveva pensato da sola, e anche tutte le cose a cui dovevano ancora pensare ma chissà quando l'ispirazione li avrebbe colpiti. Questa sera sarebbe uscita a fare la ronda con Spike, e avrebbero fatto sesso, e lei ne avrebbe amato ogni secondo, perché era una Dea del Sesso. E non si sentiva affatto in colpa per questo. Okay, si sentiva un po' in colpa, ma solo perché non si sentiva in colpa ad avere questi pensieri, e perché era abbastanza sicura che la maggior parte delle persone attorno a lei non avrebbe approvato.



    E non poteva nemmeno fargliene una colpa. Avere sesso con Spike non era una decisione saggia o sicura, sebbene il chip nella sua testa impedisse che fosse letale. Ma questa era la Vera Buffy, la Buffy a cui piaceva uccidere le cose e che non era né saggia né prudente, e a cui piaceva sporcarsi le mani e qualche volta sporcarsi anche tutto il corpo, e poteva anche essere una gran stronza qualche volta, e a cui piaceva il sesso, e che voleva Spike sebbene (e anche un po' perché) lui la voleva morta. Non aveva un lieto fine ad aspettarla dall'altra parte dell'arcobaleno, l'aspettava probabilmente una morte agonizzante e prematura, magari anche l'indomani, e l'unica consolazione che sarebbe morta salvando il mondo. Quindi la Buffy Perfetta poteva anche andarsene a quel paese.



    Lei voleva Spike. e Spike voleva lei, e questa notte gli avrebbe permesso di liberare la sua perfida e malvagia immaginazione sul suo corpo, e visto che c'era avrebbe liberato anche un po' della perfida immaginazione della Dea del Sesso che era. E non si sarebbe sentita per niente in colpa, perché questa era la Vera lei. Era Buffy.



    Inoltre, avrebbe senza dubbio sgraffignato le cicliegine sotto liquore di Giles.



    ---



    Quando uscì dal bagno, ben strofinata e pulita e con vestiti freschi e nuovi, Spike era in piedi nel corridoio, provando (e fallendo miseramente) di sembrare lì per caso, con una pila di vestiti puliti su un braccio. Poteva sentire Giles maneggiare delle pentole in cucina, giusto dietro l'angolo.



    “Finito con la doccia, Cacciatrice?” disse Spike a voce alta, poi si fece più vicino. “Non vedo l'ora di farti sporcare di nuovo,” ringhiò a bassa voce, dandole un leggero morso all'orecchio. Il suo viso era uno strano mix di anticipazione e incertezza, aspettando chiaramente che Buffy lo respingesse, adesso che aveva avuto del tempo per pensarci sopra.



    “E' tutta tua, Spike. Mi sono assicurata di consumare tutta l'acqua calda.” rispose Buffy a beneficio di Giles, abbassandosi timidamente a baciare l'incavo della gola di Spike, perché nonostante tutti quei grandi discorsi che si era fatta sotto la doccia sull'essere una Dea del Sesso, che erano tutti belli in teoria ma poi in pratica il comportarsi come tale era una cosa ancora nuova e spaventosa per lei.



    Lui sospirò per il sollievo e le alzò il mento per un bacio veloce ma intenso. Lei sorrise timidamente. “Vai a pulirti bene,” gli sussurrò. “Ho, uh… dei piani. Per te. E, um, essere puliti è una buona cosa, per i miei piani.”



    “Sicuro.” Alzò di nuovo la voce. “Oh, bene, Cacciatrice. Non solo non posso più combattere, ora mi hai anche relegato alle docce fredde. A quali indignazioni mi sottoporrai la prossima volta?”



    Gli diede un piccolo pugno sul braccio. “Non esagerare. Giles è vecchio e Inglese, ma non è stupido.”



    “Bene.” la guardò dall'alto in basso con fare affamato. “Quanto presto possiamo andarcene?”



    “Dopo che ho mangiato qualcosa e che sia diventato buio. Devo sempre fare una ronda completa, lo sai.” Lo punzecchiò spingendo un dito contro il suo petto, poi distese la mano e tramutò il gesto in una carezza, perchè, dannazione. “Beh, almeno buona parte di una ronda completa. Forse una mezza ronda.”



    “Conto su di questo, amore.” Spike le fece un gran sorriso. “Guardarti mentre combatti è quasi come fare una rissa io stesso.”



    “Okay allora.” Buffy si sentì stranamente riluttante a portare a termine quella conversazione, ma siccome non aveva mangiato il sandwich che aveva con sé (e che doveva aver mollato da qualche parte nel tunnel fognario), aveva davvero bisogno di mangiare qualcosa. Infilò un dito dentro un passante dei jeans di lui. “Vai a farti la doccia.”



    “Sì. Certo.” Entrambi fissarono il dito arrotolarsi attorno al passante, trascinando Spike più vicino a lei. Alla fine, lui si schiarì la gola. “E tu vai a mangiare.”



    “Sì.” Lei si tirò su all'improvviso e lo baciò di nuovo, in modo lungo e caldo e bagnato, perché era una Dea del Sesso, e lui ricambiò il bacio in un modo che diceva 'sì, sei una dannata Dea del Sesso', e poi lo spinse nella stanza da bagno e si sbrigò a raggiungere la sala da pranzo, perché persino le Dee del Sesso avevano bisogno di mangiare la cena se volevano avere le energie per il fare sesso come delle dee.



    Giles era ancora in cucina, con il naso in un piccolo libro rilegato in cuoio, mentre girava qualcosa col mestolo dentro una padella. Profumava magnificamente e lo stomaco di Buffy brontolò. Giles fece un salto e fece quasi cadere il libro. “Oh. Buffy. La cena è quasi pronta.”



    Sentì un'improvvisa ondata di affetto per lui, probabilmente connessa al fatto che stava per fare qualcosa che avrebbe spezzato il suo povero e vecchio cuore di Osservatore. “Non doveva cucinare per me, Giles. Avrei mangiato anche della pizza fredda.”



    “Sì, beh, preferirei di no. E' già un male che io debba mangiare quella roba tre volte a settimana. E da uomo apparentemente adulto, mi piace mangiare occasionalmente cibi da persone adulte invece che cibi adatti a immaturi studenti di college.” Mise accuratamente un segno sul libro e lo mise da parte. “Mi spiace dirti, che non ho fatto alcun progresso sui tuoi, er, problemi.”



    Buffy si strinse nelle spalle. “Ci arriveremo. Ho fiducia in lei. L'incantesimo che ha preparato con Willow per la tenda è stato davvero forte.” Aprì il frigo ed estrasse una diet soda, afferrando con quella scusa anche il barattolo di ciliegine sotto liquore.



    “Davvero forte. Naturalmente.” Giles rimosse gli occhiali. “Devo dire che questa sera sembri prendere in modo piuttosto distaccato tutta questa situazione con Spike.”



    “Non sono distaccata,” protestò Buffy. “Sono molto turbata. E' solo che devo salvare le mie energie per combattere i demoni. Il mercoledì è una notte molto impegnativa per la ronda. Ci sono un mucchio di demoni. Ooh, e anche vampiri. Sono abbastanza sicura che, statisticamente, emergano più vampiri il mercoledì che in ogni altro giorno della settimana. Inoltre, sono molto stanca. Totalmente esausta.” Suppose di aver balbettato un poco, ma Giles sembrò non notarlo. Significava che balbettava tutto il tempo? Oh capperi, l'acqua aveva già terminato di scorrere nella doccia. Era stato davvero veloce. Buffy raggiunse con disinvoltura l'appendiabiti e infilò dentro la tasca della sua giacca il barattolo di ciliegine. Avrebbe indossato quella rossa stanotte. A Spike piaceva il rosso.



    “Beh, allora non stare fuori troppo a lungo. Fare la ronda è importante, ma non devi sfinirti.” Giles mise su un piatto lo spezzatino o qualsiasi cosa avesse appena cucinato e preparò l'isola della cucina per lei; lei prese uno sgabello e ci si infilò. “Devo aspettarti alzato?”



    “Oh. No.” Bofonchiò Buffy con la bocca piena di cibo. “Non serve che lo faccia.” Per piacere, per piacere non stia alzato per la mia Camminata della Vergogna.



    Poi Spike fece il giro del bancone arrivando dal bagno, ancora bagnato e con gli occhi agitati. Buffy ficcò gli ultimi pezzi di spezzatino in bocca, mollò rumorosamente il cucchiaio sul bancone e saltò in piedi. “Beh, sembra sia arrivata l'ora della ronda! A presto, Signor Giles!” Afferrò la giacca rossa. “Vieni, Spike?” Lo sfidò con gli occhi.



    Lui sorrise senza vergogna, infilandosi nello spolverino. “Oh, certo che vengo.”



    E corsero fuori nella notte.



    ---



    Buffy corse davanti a lui per quasi un miglio, ridendo, con la giacca rossa che svolazzava come il manto di un torero davanti ai suoi occhi. Lui la raggiunse appena dentro l'entrata del primo cimitero in agenda, afferrandole la giacca e facendola girare verso di lui e contro l'alta colonna di pietra del cancello. Sussultò brevemente quando il chip si attivò per la sua rudezza, le labbra che sfregavano appena su quelle di lei mentre diceva “Stai cercando di scappare, amore?”



    Lei gli prese il labbro inferiore tra i denti. “Ho sentito dire che ami la caccia.” Il respiro di lei era caldo sulla sua bocca, piccoli respiri affannosi. Poi la assaggiò, con il più piccolo dei baci, e lei rise di nuovo. “Prima la ronda.”



    La rilasciò con riluttanza e la seguì mentre iniziava il giro delle nuove tombe e dei mausolei più spaziosi, notando con rimpianto che seguire la Cacciatrice da sobrio era molto meno divertente, soprattutto quando non stava uccidendo niente. Il lato positivo era che una notte senza particolari avvenimenti poteva significare finire prima la ronda e quindi iniziare prima a darci dentro; ma dall'altra parte, poteva anche significare che lei continuasse a fare il giro fino a che non trovava qualcosa, allungando ancora di più l'attesa. E comunque, gli piaceva abbastanza come una notte di uccisioni la rendeva tutta calda e sudata e nervosa. Proprio come succedeva a lui quando poteva ancora uccidere, solo che lui restava meno sul caldo e sudato e più sull'arrapato e ispirato.



    Ma dopotutto non dovettere attendere molto; uno dei mausolei ospitava una variopinta gang di vampiri, alcuni dei quali si stavano ancora scrollando di dosso la terra della tomba. Buffy si lanciò all'interno con un sorriso animalesco e ne impalettò due prima che questi si rendessero conto di quello che stava accadendo, e mandandone un terzo a cozzare contro una cripta con un fantastico calcio all'indietro. Spike si appoggiò contro lo stipite della porta, si accese una sigaretta, e ammirò tutto quel casino con un tocco di malinconia. Alla Cacciatrice non serviva aiuto, naturalmente – era nel suo elemento, roteando e accucciandosi e lanciando continue frecciatine, ma lui non poteva che desiderare di essere lì con lei, nel pieno della mischia. Era magnifica. Ed era anche cosciente che lui la stava guardando – gli lanciò uno sguardo caldo tra le nuvole di polvere, e quando prese a pugni il suo avversario con una ruota particolarmente appariscente, e lo impalettò con un gesto plateale, Spike ebbe la certezza che lei si stava mettendo in mostra. E approvava senza dubbio.



    Ma poi il tizio che aveva spedito dietro la cripta le saltò addosso, mandandola sul pavimento, e nella lotta che ne risultò, lei perse il paletto e un attimo dopo aveva le mani dietro la schiena, mentre il vampiro le sorrideva in modo lascivo e mirava al suo collo.



    Spike poté sentire un ringhio nascergli in gola, perché quello era il SUO collo, la Cacciatrice era SUA da uccidere, alla fine, dopo che ne avrebbe fatto il pieno in altri modi, con i quali aveva appena cominciato, e lui e la Cacciatrice avevano un fottuto APPUNTAMENTO, e gli sarebbe saltato addosso e lo avrebbe strappato via dalla Cacciatrice, fanculo il chip, quando la Cacciatrice gli sorrise, un sorriso pieno di calore e promesse e pura lussuria, e lui si fermò di colpo. Buffy gli fece l'occhiolino, diede un prodigioso strattone, e mandò il vampiro dritto contro di lui.



    “Prendilo, Spike!”



    Immaginò che lei volesse che trattenesse l'idiota, che lo tenesse fermo mentre lei lo impalettava, così si sarebbe sentito parte del combattimento anche se non aveva materialmente ucciso niente, così poi avrebbero potuto baciarsi teneramente tra la nuvola di polvere, il che era un gesto talmente dolce che avrebbe potuto anche commuoversi…



    …SOLO se lui fosse stato una maledetta CHECCA, cosa che non era assolutamente, lui era il fottuto BIG BAD, così prese il bastardo per la testa e girò forte, staccandogliela dalle spalle in modo più velocemente possibile, per finire il lavoro prima che il dolore del chip arrivasse...



    …E poi stette lì in piedi mentre la testa diventava polvere tra le sue mani, aspettando e aspettando e aspettando il dolore, e il dolore continuava a non venire, e lui guardò Buffy, e lei lo guardò con gli occhi sgranati, e le sue labbra si stesero in un grande sorriso perché si sentiva FOTTUTAMENTE BENE…



    …E poi fu sul pavimento in un attimo, con Buffy seduta sul suo stomaco, il paletto che scavava sul suo petto, il viso triste, e lui rideva, perché naturalmente lei non capiva, non capiva cosa significava essere un'ombra, che la tua essenza ti venisse strappata di dosso, e la voleva così tanto in quel momento, tirò giù il suo viso per un bacio e la baciò, la baciò fino a quando lei fece cadere il paletto e ricambiò il suo bacio, strofinando il suo corpo sopra di lui finché lui la fece roteare e ci finì sopra, premendo le sue mani gentilmente per terra, sopra i mucchi di polvere di vampiro, e vide che stava piangendo. Baciò via le sue lacrime.



    “Che cosa c'è, amore?” gli fece le fusa.



    Lei lo guardò in malo modo. “Il tuo chip non funziona più. Ora dovrò ucciderti.”



    Lui rise di nuovo, così forte da farsi venire le lacrime agli occhi, e lei lo spinse via, andando a tastoni sul pavimento per cercare il paletto. “Non è divertente! Dovrò ucciderti prima che tu vada ad uccidere qualcun'altro!” Lui rotò sulla propria schiena, coprendosi gli occhi con il braccio, ridendo ancora. La sentì cadere in ginocchio di fianco a lui, tremando, e lui roteò su un fianco, tenendosi la testa con la mano.



    “Il chip funziona ancora, amore,” le disse in modo colloquiale. “Si è attivato giusto mezz'ora fa, solo per aver giocato con te in modo un po' rude al cancello.”



    Lei tirò su col naso. “Ma hai appena…”



    “I vampiri non sono più esseri umani. Non dopo che il demone ha preso il posto dentro di loro.” Tracciò una scia con il dito lungo la sua coscia. “Penso che al chip non interessi un fico secco di quanti demoni io faccia a pezzi. Anche se non posso fare del male agli umani. Nemmeno a quelli che lo meriterebbero.”



    “Come faccio a sapere che mi stai dicendo la verità?” Lo guardò in malo modo.



    “Tesoro, mi conosci da anni ormai, okay? C'è mai stata una volta che ti ho mentito in cui tu non l'abbia capito subito?”



    Questo la rassicurò subito, e lei gli rivolse un sorriso tra le lacrime. “Non sapevo che ti rendessi conto di quanto eri terribile come bugiardo.”



    “Beh, non potevo dare a vedere che me ne rendevo conto, eh? Non potevo offuscare la mia immagine.” Rotolò più vicino a lei, facendo scivolare una mano con disinvoltura nel suo interno coscia. “Ad ogni modo, preferisco l'approccio diretto.” Continuò ad accarezzare verso l'alto, e lei sussultò forte. Oh, sì. Molto affezionato all'approccio diretto. “E' stata una lunga giornata amore, non è vero? Sei tutta tesa. Vieni qui.” Si alzò in piedi e le offrì la sua mano, lei la prese e lui la tirò su, spostandole poi dolcemente i capelli dal viso. “Ora,” le sorrise in modo luminoso, “Andiamo a UCCIDERE qualcosa!”



    ---



    Corsero, tenendosi un po' la mano, un po' rincorrendosi a vicenda, scansando lapidi e cespugli e statue di marmo. Un vampiro appena nato si trascinò fuori dalla tomba; ci danzarono attorno, un waltzer di pugni e calci, fino a che Spike lo spinse con un calcio verso il paletto di Buffy, e poi s'incontrarono a metà strada per un bacio bruciante, le mani che toccavano urgentemente. Un altro vampiro – no, erano due – arrivarono verso di loro dal bosco; Buffy lanciò a Spike la sua ascia e lui la conficcò nel primo, mentre lei prendeva a pugni e scherniva e finalmente impalettava il secondo, poi si gettò contro Spike e rotolò con lui sul pavimento, baciandosi e baciandosi fino a che sentirono un urlo in lontananza, e furono di nuovo in piedi, la luce della battaglia negli occhi.



    Dall'altra parte del cimitero, davanti ad una graziosa cripta con una porta in vetro decorato, trovarono un branco di demoni, forse una dozzina, alti e grossi, con corna ricurve e ricoperti di una melma che risprendeva di blu sotto la luce della luna, apparentemente pronti a sacrificare quel povero ragazzo del college dagli occhi spalancati. Buffy e Spike si scambiarono un sorriso, perché questo era IL POSTO, lo seppero entrambi, e si lanciarono nella battaglia fianco a fianco. Non fu facile, sapevano che non lo sarebbe stato, il che lo rese ancora migliore. Uno dei demoni lanciò Buffy lontano contro una lapide che si ruppe con l'impatto; lei si riprese velocemente e tornò nella mischia, estraendo un paio di coltelli argentati dagli stivaletti. Spike fece volare un altro demone contro una statua che andò a pezzi; il demone urlò per il dolore, si trovò impalettato in un frammento della statua, e cominciò a dissolversi. Li misero ko uno ad uno, ed essi divennero tipo gelatina e si dissolsero nella terra, lasciando al loro posto solo delle macchie di erba bruciata. All'altare affrontarono l'ultimo demone, il loro capo, le quali corna ricordavano un alce, che stava sollevando il suo coltello di pietra per compiere il sacrificio, e Spike fendette l'aria con l'ascia e Buffy tagliò con i suoi coltelli, e il demone si dissolse per terra assieme ai suoi compagni. Buffy vibrava d'energia, ma liberò con gentilezza il ragazzo che doveva essere sacrificato, ammonendolo di correre a casa velocemente e di stare lontano dai cimiteri in futuro, perché, duh, si trattava di Sunnydale, e ancora prima che il ragazzo fu fuori dalla sua vita, Spike la prese per la vita e la alzò sopra l'altare, posizionandosi tra le sue gambe e seppellendo il viso sul suo petto, ridendo. Lei gli serrò le gambe attorno ai fianchi e lo attirò a sé per un bacio, un lungo bacio, pieno di promesse che si stavano avverando, perché finalmente erano lì, era il momento giusto, e sarebbe stato assolutamente PERFETTO.



    Poi suonò una sirena, e luci rosse e blu danzarono sui loro visi, Buffy strizzò gli occhi contro i fari luminosi che stavano sparando la luce contro di loro dall'alto della macchina di pattuglia dall'altra parte del muretto di cinta, i fari che adesso stavano illuminando tutte le lapidi e le statue distrutte e l'erba bruciata e loro due, stretti l'un l'altro sopra l'altare sacrificale, poi un'ombra dai contorni vagamente da poliziotto si fece vicino a loro con una pila e sospirò tirando fuori un paio di manette.



    “Siete sotto arresto,” disse l'ufficiale Kemp, trionfante. E poi sorrise.







    Fine del capitolo 5







    NdTraduttrice: Poveri ragazzi! XD Per non lasciarvi in sospeso, vi anticipo che sono stati arrestati per danneggiamento di proprietà pubbliche, ovvero le tombe con cui hanno picchiato i demoni.



    Il disegno è una grande passione dell'autrice, che ha anche una pagina web dove vende le sue illustrazioni, per lo più in stile manga o fantastico. L'autrice stessa ha fatto questi due disegni per la storia, per quando Spike e Buffy vengono portati alla centrale di Polizia nel prossimo capitolo ;)









    Note dell'autrice sul Capitolo 5:



    Ho sempre pensato che Spike fosse un ottimo disegnatore, quando volesse – nonostante il crudo schizzo della faccia di Angel sul sacco da box – a causa dei disegni che erano presenti nel santuario che aveva dedicato a Buffy, fatti presumibilmente da lui, e perché era stato un gentiluomo al tempo in cui il saper disegnare era considerata un'abilità necessaria per le classi superiori. E, beh, se Spike sa disegnare, ovviamente sa disegnare anche donne nude.



    Citazioni gratuite (o quasi citazioni) da: G.I. Joe (di nuovo), homestarrunner.com (un po' anacronistico, visto che Trogdor risale al 2003, ma ovviamente, come Billy Idol, aveva copiato da Spike), Monty Python’s Flying Circus, e il preferito di Dr. Demento “Stanno venendo a prendermi”.



    Questo capitolo è venuto fuori più sconcio di quello che avevo previsto, per colpa di Spike e Buffy che non vogliono comportarsi bene. Per colpa di questi mascalzoni, adesso devo riscrivere metà della roba che avevo già scritto per i capitoli seguenti. (Specialmente le parti dove avevo messo la nota 'devo tenere le parti sconce per dopo?' visto che ovviamente quella nave è già salpata)







    Per chi volesse continuare a leggere la storia in inglese, ricordo il link al testo originale



    http://dark-solace.org/elysian/viewstory.php?sid=4261





     
    Top
    .
  4. Silvia_1899
     
    .

    User deleted


    OMG!!!! Che caldo!!! :cute:
    Non ho parole, sono MERAVIGLIOSI!!!!
    Ma quanto ti devo ringraziare per aver postato questo delizioso capitolo???!!!
    Il giorno del mio compleanno poi, che fantastico regalo!!!
    Io questa storia la stra-adoro!!! :xd:
    E lui è totalmente da sbavo!!!
     
    Top
    .
  5. kasumi
     
    .

    User deleted


    Auguri Silvia! Grazie per il commento
     
    Top
    .
  6. Silvia_1899
     
    .

    User deleted


    Grazie per gli auguri cara!!😘
     
    Top
    .
  7. Redan
     
    .

    User deleted


    Bellissimo come sempre, sti due hanno una chimica pazzesca, a pensarci è assurdo che abbiano resistito anni (nel telefilm, ma è la stessa cosa). Mi dispiace per loro che vengono interrotti sempre sul più bello XD, ma se Buffy ha deciso di darsi da fare è solo questione di tempo ormai :D
     
    Top
    .
  8. kasumi
     
    .

    User deleted


    La polizia ha deciso che quest'unione non s'ha da fare XDD Scherzo! Più che altro, i poliziotti cercano ogni scusa per metterli in galera e rompergli le scatole. Se filava tutto liscio non c'era più il divertimento, no? ;)
    La scena in cui riescono finalmente a 'concludere' è epica, ma non so se arriverò a tradurla.
    A presto! :scoobies:
     
    Top
    .
  9. Silvia_1899
     
    .

    User deleted


    Eh no!!!! Allora è vietato rilasciare certe dichiarazioni!! :cry: :cant: :cry:
     
    Top
    .
  10. Redan
     
    .

    User deleted


    Certo che ci arriverai, abbi fede! perchè noi ti stresseremo fino a che non lo farai. Ma adesso attendo con ansia FTTP, che mi manca troppo!
     
    Top
    .
  11. kasumi
     
    .

    User deleted


    E siccome sono masochista approvo lo stressamento (o stressaggio?) da parte vostra XD

    Dai lo sapete che amo questa storia! Porca ciufola! È che ha capitoli davvero lunghi. Sul tempo che ne traduco mezzo di questi (come quello che ho appena fatto) ne traduco quasi due di FTTP U__U e anche Pet è fantastica e vorrei farvela leggere e il tempo è quello che è e purtroppo non sono tanto veloce a tradurre.. altrimenti torniamo sul solito discorso, traduco più veloce ma meno bene :(

    Basterebbe avere qualcuno che mi aiuti nelle traduzioni U__U così potremmo aggiornare più velocemente.
     
    Top
    .
  12. Silvia_1899
     
    .

    User deleted


    Fossi brava mi proporrei ma non lo sono abbastanza con l'inglese, non sono a questi livelli purtroppo... Però probabilmente continuerò con lo stressaggio!!! Quello mi viene bene ahimè :wall2:
     
    Top
    .
  13. Redan
     
    .

    User deleted


    Ma non preoccuparti per i tempi, per noi l'importante è leggerle!
     
    Top
    .
  14. Silvia_1899
     
    .

    User deleted


    Verissimo!!
     
    Top
    .
  15. elijem
     
    .

    User deleted


    eccomi che ci sono anche io !!!! per non farmi sfuggire nulla, ho ricominciato la storia dall'inizio.. tutta colpa di kasumi che ci mette troppo ad aggiornare XXXDDDD.. PRIMA COSA: parto dalla fine, i disegni sono bellissimi, lei con i capelli frisee è uguale alla puntata in cui Spike e Buffy erano fidanzati per colpa dell'incantesimo, non vi sembra? e lui figo è e figo rimane, SEMPRE.
    SECONDA COSA: ma perchè li fa andare in carcere ? io li avrei lasciati nel cimitero a "darsi da fare " :P ma il nome della fiction Prisoners of love, è stato scelto perchè vanno in carcere? e allora io mi domando, cosa può succedere a quei due in carcere ?
    TERZA COSA: ma quanto mi piacciono i loro battibecchi, e l'attrazione che c'è tra loro :wub:

    Bene, ho finito !!!! un bacione a tutte e buona Pasqua
     
    Top
    .
145 replies since 27/5/2016, 13:54   2808 views
  Share  
.
Top