Prisoners of Love di Bewildered

(commedia romantica molto divertente)

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  1. Redan
     
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    :cant: noooo a me piace tantissimo! :cant:
    E per rispondere alla tua domanda: sono d'accordo con te, mi piace questa Buffy, anzi la adoro!
    Non l'abbandonare ti prego!
     
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  2. Silvia_1899
     
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    Noooo!!! È uno scherzo vero???!!!
    Lo so che devono essere un bell'impegno per te tutte queste traduzioni e che se decidessi di abbandonarla, lo faresti dopo averci fatto più di una riflessione sopra... ma io devo provare a convincerti di NON farlo!!!
    Questa storia per me è bellissima, proprio perché è tutto fuorché drammatica, e grazie al cielo esistono anche questi racconti "a cuor leggero" che ci strappano due risate e, ammettiamolo, ci appassionano anche per tutta la parte "hot" e i deliri introspettivi dei personaggi, che con i loro sproloqui mentali mi fanno morire (e non so come ti possa essere riuscita a tradurli, sei fenomenale)!!
    Per tutto questo e altro ancora, io ti scongiuro di continuarla!!!
     
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  3. Redan
     
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    Ti pregooooooo
     
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  4. kasumi
     
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    Oh porca pupazza, qui mi linciano!
    :xd: :xd: :xd:
    Va bene dai, se vi piace così tanto, farò il possibile per continuarla. Magari due capitoli ogni tanto :)
    Io mi diverto un casino a tradurla, è solo che su EFP non la caga quasi nessuno.. e se devo perdere ore a tradurre, preferisco farlo per una storia abbastanza seguita.
    Ci sono tante belle storie lì fuori... non è facile scegliere quale tradurre. Però questa mi ha colpito per la sua freschezza e comicità. Mi piaceva l'idea di dare un'alternativa più leggera e divertente a storie come Forward To Time Past, che sono sì belle, ma anche molto tristi. Poi, come ho già detto, adoro questo stile molto 'manga' e un po' ribelle.
    Vedrò cosa riesco a fare :)
    A presto!
     
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  5. Redan
     
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    La gente su Efp è scema
     
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  6. Silvia_1899
     
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    CITAZIONE (Redan @ 11/10/2016, 12:39) 
    La gente su Efp è scema

    Deve essere così, non si spiega diversamente :P

    Non la seguono in molti su Efp... ma quei pochi devono essere mooooltooo buoni ;)
     
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  7. kasumi
     
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    SECONDA PARTE QUARTO CAPITOLO




    Xander lì incontrò un'ora prima del sorgere del sole, con del nastro adesivo per la tenda montabile, una scatola di ciambelle e tazze di caffè per Buffy, e uno sguardo poco accogliente per Spike.

    Spike rimase imperturbabile. "Oh, MOLTE grazie Xander per la tua calorosa e generosa ospitalità." Si inchinò in modo sardonico.

    "Taci, Malvagio Nonmorto. Non sono qui per aiutare te." Xander aiutò Buffy a posizionare i pezzi del telaio sotto la luce dei lampioni. "E' solo che, non voglio che Buffy subisca le conseguenze della tua morte polverosa prima di aver sistemato tutto quanto."

    Spike si accaparrò una delle tazze di caffè. "Oh, certo, la Cacciatrice potrebbe sporcarsi quelle preziose mani bianco giglio mentre strofina la vernice."

    "Ehi, mi sporco le mani continuamente." Buffy era arrabbiata e un po' confusa, mentre cercava di distinguere i vari pezzi del telaio della tenda.

    "Certo che lo fai." Sorrise al ricordo di una Vera Buffy Sporca dalla notte precedente.

    "Non è quello di cui sto parlando." Xander grugnì un poco, facendo scattare alcuni pezzi in posizione. "Stavo pensando alla notte scorsa. A proposito di ciò che potrebbe accadere se tu diventassi polvere mentre sei ancora collegato a Buffy con la cavigliera. A parte, sai, i fuochi d'artificio e la mega parata di festeggiamento."

    Spike gettò metà del caffè a terra e riempì la tazza con il contenuto della sua fiaschetta preferita. Buona cosa che avesse rabboccato le proprie riserve prima che l'Osservatore avesse tirato fuori il righello per verificare i livelli. "Dimmi." Si appoggiò contro il muro della banca, ammirando la propria opera della notte precedente. Era davvero una 'F' molto maschia ed espressiva.

    Xander tirò il tetto della tenda sopra il telaio. "Vedi, quando un vampiro diventa polvere, prende tutto quello che indossa con lui. Scarpe, vestiti, gioielli, a volte anche il paletto che lo ha colpito, se non lo tiri fuori abbastanza velocemente. ... Buffy, aiutami a sollevare questo, così possiamo cominciare a montare le staffe. Chiederei a Spike di aiutarmi, ma poi mi verrebbe voglia di dargli un pugno."

    Buffy fece spallucce mentre teneva sollevato il tetto. "Sì, sono diventata una specie di esperta sul processo di polverizzamento dei vampiri, ormai. Allora, cosa, lui diventa polvere, e si polverizza anche la palla al piede elettronica? Non vedo il problema. A parte il solito dilemma morale se fare del male ad una creatura indifesa, che comunque sto già superando." Spike le lanciò un'occhiataccia, tracannando il proprio alcol al gusto di caffè.

    Xander montò velocemente le gambe della tenda ad ogni angolo. "Dipende da come funzionano queste cose. Se siamo fortunati, quando si disintegra una delle due unità, l'altra diventa dormiente. Poi avresti solo un bel pezzo di gioielleria obbligatoria fino a quando Willow non riesce a capire come toglierla con la magia, oppure convinciamo la Polizia a lasciarti stare. Nessun problema." Mise l'ultima delle gambe della tenda a terra, osservando la struttura completata. "Montiamo le pareti adesso."

    "E se non siamo fortunati?" Buffy srotolò un pezzo di telo in vinile, che ERA piuttosto sottile.

    "Se non siamo fortunati, le cavigliere lavorano su un sistema di chiamata e risposta. Quindi ognuna di loro invia un segnale radio, e se non ottiene risposta, o la risposta indica che l'altra unità è troppo lontana, il segnale acustico si avvia. La tua cavigliera è sintonizzata con quella di Spike. Significa che, se la sua cavigliera scompare, la tua unità continuerà ad inviare segnali ma senza ottenere alcuna risposta."

    Buffy congelò sul posto mentre stava agganciando la parete. "Comincerebbe a suonare ..."

    "... E non smetterebbe mai." finì Xander, guardandola con occhi seri.

    Spike ridacchiò. "Sarebbe maledettamente esilarante. Eccetto per la parte dove io non sono lì per vederlo."

    Buffy poteva sentire arrivare il mal di testa. O meglio, sentiva il suo mal-di-testa-da-aver-dormito-solo-due-ore che si intensificava in un mal di testa da la-mia-vita-fa-schifo. "Quindi ridurre Spike in polvere è fuori dal gioco per ora."

    "Da qui il mio ti-aiuto-mentre-tu-aiuti-lui". Xander si spolverò le mani. "O-kay, così adesso abbiamo quel lato aperto. Basta direzionarlo verso qualsiasi posto che richieda le abilità di pulizia di Spike, et voilà! Scudo portatile per vampiro. Abbiamo solo bisogno di mettere un po' di nastro adesivo all'interno di quei teloni per assicurarci che non passi il sole, e magari mettere un paio di rocce per appesantire i bordi, e siete pronti per la vostra giornata di NON-biscottato Servizio Sociale. "

    "Bene allora. Pausa ciambelle? "Buffy si stabilì sulla propria sedia da campeggio, posizionando il bicchiere di caffè nel supporto porta-bevanda. "Oooh, confortevole."

    "Ecco perché l'ho comprata!" Xander alzò il coperchio. "Ehi, hai preso una ciambella con la marmellata?" Guardò Spike con fare accusatorio.

    "Certo che l'ho presa. Con tutto quel rosso che veniva fuori? Mi dava la visuale, se non la vera gioia, di uccidere." Spike pulì delicatamente una macchia di zucchero a velo da un angolo della sua bocca.

    "Cretino."

    Spike allargò le braccia. "MALVAGIO." Notò che un po' di zucchero a velo si era depositato sul risvolto del suo spolverino e lo spazzò via.

    "Ah bene. Buona cosa che ho scelto marmellata per tutta la dozzina", disse Xander con gusto, passando una ciambella a Buffy e prendendone un gran morso polveroso e zuccherato della propria. Una parte della marmellata schizzò sul suo mento.

    Buffy lo guardò in malo modo. "Devo dire che non sto affatto percependo l'atmosfera da 'sangue degli innocenti'."

    "Questo perché Xander è qui. Guarda me." Spike si fece più vicino e scelse un'altra ciambella.

    "Ehi!" Protestò Xander con la bocca piena di marmellata.

    Spike lo ignorò e fissò gli occhi con quelli di Buffy. Lei alzò le sopracciglia in segno di sfida. Lui alzò lentamente la ciambella alla bocca e affondò i denti proprio nel bordo. Il più piccolo schizzo di marmellata colò fuori e finì in un angolo della sua bocca.

    Buffy iniziò ad avere caldo.

    Morso dopo morso divorò la ciambella, la lingua di tanto in tanto che scivolava fuori per catturare una goccia di marmellata o uno sbuffo di zucchero a velo. Dopo aver infilato l'ultimo boccone dietro le sue malvagie labbra curvate in un sorriso, leccò lo zucchero a velo da ogni dito. Buffy guardò ogni malvagio momento.

    "Vedi Cacciatrice? E tutto nella tecnica." Spolverò nuovamente i risvolti dello spolverino.

    "Completamente malvagio", riuscì a dire Buffy, che non avrebbe più guardato una ciambella alla marmellata allo stesso modo.

    Xander si sfregò le mani vivacemente causando una pioggia di zucchero a velo. "Sai, per quanto mi piacerebbe continuare a fare battute allegre, il sole sarà qui fra poco. Facciamo questa cosa."

    ---

    Esattamente alle 7:00 di mattina, una macchina della polizia arrivò e parcheggiò sul marciapiede, una berlina di lusso argentata al seguito. La tenda era stata posizionata contro il pilastro di sinistra dell'ingresso della banca (Buffy aveva decretato che il "CK!" era un po' meno offensivo del "FU") e Spike era all'interno, al riparo dalla luce del sole che stava sorgendo. Probabilmente bevendo. Buffy guardò con un po' di risentimento mentre i due ufficiali scendevano dal veicolo di pattuglia. Con sua grande sorpresa, il capo della polizia scese dalla berlina argentata. Poi decise che non avrebbe dovuto essere sorpresa. Dopotutto, lui era venuto lì per gongolare.

    Xander era partito da pochi minuti per cercare di dormire un altro po' prima del suo turno pomeridiano di consegna delle pizze, lasciando dietro di sé sette ciambelle alla marmellata (se n'era presa un'altra da mangiare sulla strada di casa) e due bicchieri di caffè. Buffy era assolutamente certa che quella non fosse abbastanza caffeina per lei. Stava galleggiando in una nebbia di mal di testa con l'aggiunta di un surplus di zuccheri e una vaga indigestione, e il pensiero più importante nella sua mente era che avrebbe avuto un pomeriggio d'inferno a prendere appunti durante la lezione di filosofia. (Il secondo pensiero più importante era che se avesse mangiato un'altra di quelle ciambelle alla marmellata, avrebbe anche potuto dire addio a quei pantaloni di pelle, e il terzo pensiero era che avrebbe dovuto far mangiare a Spike tutte le ciambelle alla marmellata, preferibilmente a torso nudo e con un dosatore supplementare di zucchero a velo, e a quel punto smise di pensare, perché ovviamente il suo cervello era molto malvagio.)

    "Allora, signora Summers." Il capo della polizia venne a stare in piedi davanti a lei, un piccolo sorriso insignificante agli angoli della bocca. "Grazie per essere stata così sollecita." Guardò la tenda. "E' arrivato il circo?"

    "No, noi ... uh ... Abbiamo pensato che, sa, il sole avrebbe reso più difficile per Spike lo svolgimento del suo dovere civico. Sa, con le scottature e... i colpi di sole ... il cancro della pelle ... " si interruppe, quando fu chiaro che al capo Benson non gliene importava affatto.

    "Allora presumo che lui sia lì, pronto a mettersi al lavoro." Il capo della polizia si era spostato un po' più a est, in modo che il sole fosse proprio sopra la sua spalla, il che era completamente ingiusto. Buffy strizzò i suoi stanchi occhi non appena iniziarono a lacrimare.

    "Sì, abbiamo pensato che, um, la profanità fosse probabilmente il posto migliore per iniziare. Pensando ai bambini e tutto il resto."

    "Naturalmente." L'uomo indicò le due divise, un ingombrante uomo dai capelli a spazzola, che stava trasportando un bidone di secchi e spazzole e liquidi per la pulizia e una frizzante donna dalla mascella quadrata." Gli ufficiali Lin e Michaels qui presenti, supervisioneranno il vostro lavoro e vi daranno istruzioni sui migliori metodi per la rimozione dei graffiti e sui prodotti appropriati da usare."

    Fantastico. "Odio chiedere questo, ma ... ho una lezione all'una. So che abbiamo un programma e non sto tentando, sa, di tirarmici fuori, ma ... "

    "Effettivamente, noi preferiamo che lavoriate fino alle undici. Le aziende della strada principale hanno chiesto che le loro vetrine non siano bloccate durante l'ora di pranzo."

    "Ah, allora... va bene."

    Il capo annuì vivacemente e tese la propria mano. Scura in viso, Buffy la prese, stringendola un po' più del dovuto. Ma l'uomo non batté ciglio. "Grazie per il vostro servizio a Sunnydale, signora Summers. Non vedo l'ora di rivedervi presto ... ". Disse qualche parola a bassa voce ai suoi ufficiali e poi si diresse verso la macchina.

    Se non ti vedo prima io, brontolò Buffy mentre la sua bella macchina di lusso scivolava agevolmente via dal marciapiede. Ma almeno la parte divertente della giornata (almeno in teoria) stava per cominciare: far fare a Spike delle cose che non voleva fare.

    C'era stato un breve scontro prima di lasciare l'appartamento di Giles per Main Street, proprio per il fatto che stavano lasciando l'appartamento di Giles per Main Street, il che era finito con Spike che pieno di risentimento (e sotto la minaccia di un severo dolore fisico che gli avrebbe fatto rimpiangere di non essere stato polverizzato) aveva ammesso che liberarsi da queste cavigliere era della massima priorità, e che sarebbero stati (come l'aveva messa lui) 'maledettamente fottuti' fino a quando questo compito non sarebbe stato portato a termine. Ma il suo buon umore della notte precedente era scomparso assieme ai fumi del whisky, ed ora era irritabile, imbronciato e semplicemente scontroso. Così fu con non poca trepidazione che Buffy si avvicinò all'apertura in ombra del loro Scudo Per Vampiri, affiancato da Ufficiali Portanti Doni, per dire loro di darsi da fare. (Aveva anche considerato brevemente i pro di far brevettare questo Scudo per Vampiri, che sembrava qualcosa di interessante e che avrebbe avuto sicuramente un mercato, ma poi aveva ammesso a se stessa che una Cacciatrice non avrebbe dovuto mettere in vendita dei prodotti destinati a mantenere in vita dei vampiri).

    Con il sole alto, l'interno della tenda brillava di un verde scuro, come una foresta claustrofobica di plastica. Spike era stravaccato sulla sua sedia da campeggio pieno di risentimento, proprio come immaginava sarebbe apparso Satana se fosse andato in campeggio a Adirondacks, con gli occhi che le lanciavano pugnali da sotto quelle spesse sopracciglia scure, ma poi gli ufficiali avanzarono dietro di lei, e il suo volto s'illuminò come il Natale.

    "Ufficiale Michaels! Che piacevole sorpresa!"

    Spike sgattaiolò ai suoi piedi come una pantera e scivolò in avanti a baciare l'ufficiale Michaels sulla mano. Buffy guardò inorridita mentre la donna arrossiva. Il viso di Lin si contrasse in qualcosa che Buffy non riuscì ad interpretare (probabilmente fastidio, perché si trattava di Spike), posò giù il suo carico e tornò fuori dalla tenda; e Buffy vide la sua ombra sul telo mentre si posizionava all'esterno.

    Spike e Michaels parlavano a bassa voce, le loro teste ravvicinate, e piuttosto che dare l'idea che le importasse che cosa stessero dicendo, Buffy raggiunse la propria sedia e si sedette a braccia conserte, facendo tamburellare le dita sul bicipite. La fiaschetta di Spike era nel suo portabicchieri; la prese con cautela con due dita e la posò a terra, sostituendola con il suo secondo e ultimo bicchiere di caffè.

    Michaels consegnò a Spike una grossa busta e lui la ricompensò con un sorriso affascinante - quello che Buffy gli vedeva usare quando era sicuro di aver catturato la sua preda - e si chinò a sussurrarle in un orecchio. Lei ridacchiò - RIDACCHIO'! - e allungò il braccio di fianco a lui per tirare fuori qualcosa dal bidone con l'attrezzatura che avevano portato. (Buffy era abbastanza certa che l'ufficiale Groupie avesse deliberatamente strofinato certe parti di sé stessa contro certe parti di Spike mentre lo faceva, anche se da dove era seduta era difficile dirlo con certezza, ma si rifiutava di allungare il collo per controllare. Comunque, lo sguardo compiaciuto sul volto di Spike sembrava abbastanza rivelatore.) Buffy si aspettava quasi che la mano dell'ufficiale tenesse qualcosa di vagamente osceno, come manette rosa shocking o un frustino o forse un contenitore Tupperware di gelatina al limone, ma invece era una spazzola. Non un pennello morbido o un pennello ispido e ruvido, ma un pennello di dure setole lucide che nessuna persona sana di mente avrebbe utilizzato sui propri capelli. Se quello veniva utilizzato in qualche strano gioco osceno, lei non voleva sapere il come.

    Spike mormorò qualcosa in una voce profonda, scura e intensa come il cioccolato, e l'agente Michaels sorrise adorante (!!!), fece un passo più vicino a Spike e cominciò a strofinare la lettera ' F ' con la spazzola metallica.

    "Ehi," gridò Buffy. "E' Spike che dovrebbe fare tutto il lavoro."

    Spike le lanciò uno sguardo da sopra la spalla, sorridendo. "Mi sta solo facendo vedere come si fa, amore. L'Ufficiale Michaels qui presente è un'esperta nelle tecniche di rimozione dei graffiti. Non posso pulirlo correttamente se non so come si fa." Michaels si beava della sua approvazione, e lanciò uno sguardo avvelenato verso Buffy.

    "Bene, ora lo sai, e sapere - come si dice - è metà del lavoro. Penso che ora possiamo continuare da soli." Buffy si appoggiò allo schienale della sedia, sentendosi come la Regina Stronza di Stronzonia. Che in realtà era una sensazione piacevole. Domani avrebbe potuto portare con sé una tiara.

    Un'altra conversazione sussurrata e poi uno sguardo condiviso pieno di sentimento, e Michaels lasciò la tenda a malincuore. Spike si appoggiò al pilastro del 'FU' e iniziò ad accendere una sigaretta.

    "Seriamente, Spike, puoi tornare al lavoro?" Buffy bevve un po' del suo freddo caffè amaro.

    Spike prese un buon tiro di sigaretta, poi la guardò cupamente. "Guarda, Summers, abbiamo già avuto il discorso di ispirazione su ciò che deve essere fatto in modo che possiamo sbarazzarci di queste catene, e di quanto dolore dovrò sopportare se me la prendo comoda. Non sono estraneo al lavoro duro e al fatto di sporcarsi le mani, ok? Ho fatto un sacco di scavi per raggiungere la gemma di Amara, no? Voglio solo fumare un po', prima di procedere."

    "Si può fumare e smacchiare allo stesso tempo. Voglio solo finire il prima possibile." I loro occhi si incontrarono. Alla fine, Spike sospirò.

    "Va bene, Cacciatrice. Sta' calma. Non serve che ti attorcigli le mutande. (NdT: è un modo di dire. L'ho lasciato perché lo riprende sotto)" Si sfilò lo spolverino e la camicia rossa e li depose sopra il bidone con l'attrezzatura per pulire, poi cominciò a strofinare saltuariamente, la sigaretta tra le labbra.

    "Le mie mutandine non sono affari tuoi." Buffy aggiunse le braccia di Spike alla lista delle cose che doveva avere il suo uomo ideale. Quella piccola fossetta che scompariva e ricompariva nel suo deltoide mentre strofinava era ipnotica.

    "Ma guarda un po', hai la luna storta oggi? Sembri tutta fastidiosa e prepotente. Avresti bisogno di una frusta per completare l'immagine." Spense la sigaretta e le diresse uno sguardo approfondito dalla testa ai piedi.

    "Purtroppo, le fruste non si trovano sugli scaffali dei nostri migliori negozi di Sunnydale. O in quelli meno di classe. E nemmeno allo S-mart."

    "Ci sono se sai dove guardare. Ne avevo una dove stavo prima, era di un ottimo cuoio. Posso andarla a prendere per te e insegnarti ad usarla nel modo giusto."

    "No! Non voglio imparare ad utilizzare una frusta!" Sibilò Buffy, sperando che gli agenti di polizia non stessero ascoltando.

    "Ah no?" Spike fece spallucce e strofinò la 'F' un altro poco. "E' un peccato."

    "Sì, beh, mi dispiace deluderti."

    Strofinò ancora per qualche minuto in un beato silenzio. Buffy guardava e sorseggiava il suo caffè. Mmmmm. E stava totalmente pensando solo al caffè.

    "Potrei trovarti un frustino", disse lui alla fine. "Si va meglio da vicino."

    "No, grazie." Buffy guardò la busta che l'ufficiale Michaels gli aveva dato, che faceva capolino dalla tasca del suo spolverino, e colse l'occasione per cambiare argomento. "Allora, è un ulteriore regalo di nozze? O semplicemente una lettera d'amore dalla tua più grande fan?"

    "Come?" Buffy fece un cenno verso la sua tasca. "Oh, questa? Non lo so. Ha detto che era da parte di tutta la stazione di polizia." La tirò fuori, la rigirò un paio di volte, la pesò in mano, poi la gettò a Buffy. "Non ci sono soldi dentro. Perché non me la leggi?"

    "Spero che non sia nulla di volgare." Buffy fece scivolare il lembo della busta sotto al dito e tirò fuori il biglietto. "Awww, stanno 'Pensando a Te!' Immagino che non riuscissero a trovare un biglietto con su scritto 'pensieri lussuriosi da parte delle tue Groupies alla stazione di polizia,' o 'Godetevi il vostro servizio comunitario obbligatorio!'"

    "Suppongo di no." Spike continuava a strofinare, un sorrisetto compiaciuto sul volto.

    Buffy aprì il biglietto. "Cavolo, con quante persone hai flirtato alla stazione?"

    "Non lo so, quanti dipendenti ha il dipartimento di polizia di Sunnyhell?"

    Buffy contò. "Hai una ventina ... no, aspetta, ce ne sono di più sul retro... una trentina di firme. Un sacco di cuori speranzosi. Un paio di numeri di telefono ancora più speranzosi." Lo guardò in malo modo. "Compreso quello dell'agente Michaels."

    "Non posso far niente per il mio magnetismo animale, amore. I tipi delle forze dell'ordine sono particolarmente sensibili all'immagine del cattivo ragazzo. Le loro abitudini fanno in modo che abbiano il desiderio di metterci le manette e farci un bel interrogatorio." Finì di cancellare la ' F ' con un colpo enfatico della spazzola e uno sguardo nostalgico sul volto. “A volte c'è una coppia che vuole giocare al 'Poliziotto buono e poliziotto cattivo.' Però alla fine sono di solito entrambi cattivi, il che va sempre bene."

    Buffy gettò il biglietto dietro di sé; che colpì il telo con un suono soddisfacente. "Beh, sono sicura che puoi radunare un bel po' di poliziotti di entrambi i generi con tutti i numeri di telefono che hai raccolto."

    Spike fece spallucce e cominciò con la 'U.' "Non ho nessun telefono".

    "Sul serio? Giles ha un telefono. "

    "Sì, beh." Spike si concentrò su una goccia particolarmente resistente di vernice. "Non posso dire che mi dispiacerebbe una bella scopata. E mi piace flirtare con una donna che sa quello che vuole. E' solo che non è la stessa cosa senza l'inseguimento."

    Il viso di Buffy si oscurò. "Intendi l'uccisione."

    "Non sto parlando di uccidere, Cacciatrice." Spike si sedette, frugò nello spolverino, e infine trovò una fiaschetta. (Ma quante fiaschette ha? Si chiese Buffy, fissando in malo modo quella accanto alla propria sedia.) Svitò il coperchio e bevve un sorso prima di continuare con una voce piatta e molto pratica. "Non voglio negare che mi manca. E' quello che sono, quello che faccio, e adesso che non c'è più, non mi sento più lo stesso. Non sono sicuro di quello che sono in questo momento. E non hai il diritto di storcere il naso. Tu uccidi i demoni ogni notte, ne hai uccisi sei solo poche ore fa, e non puoi dirmi che non ti piaccia. Ti ho visto. Ne hai amato ogni minuto."

    "E? Erano dei demoni. È il mio lavoro." Buffy si sentiva sorprendentemente calma, mentre discuteva sull'uccidere con il proprio nemico mortale mentre sorseggiavano qualcosa insieme. Era come se in quel momento quella tenda inondata da luce verde fosse tutto il loro mondo, e loro fossero le uniche due creature sopravvissute dopo l'apocalisse. Condividendo l'ultimo brindisi sotto la bandiera di una tregua.

    "Si, lo è. E tu ami veramente il tuo lavoro." Spike si appoggiò contro il pilastro e la fissò. "Quello che sto dicendo è che, anche uccidere è poco divertente se tutti si allineano in fila come dei robot. Ti sentiresti allo stesso modo, se i demoni venissero a bussare alla tua porta e si scoprissero il collo per essere dilaniati? E con lo scopare è la stessa cosa. E' buono per l'ego, sapere che potrei schioccare le dita e avere a disposizione una signora ammiccante in uniforme che mi metta le manette e mi faccia per bene, ma in pratica è noioso. Uccidere non è appagante senza la lotta, e così una scopata non è buona senza la seduzione. Questo è l'inseguimento che intendevo." Guardò in basso e prese un altro sorso del Glenlivet di Giles. "Preferisco essere polvere piuttosto che annoiato. Da quello che ho sentito, per noi vampiri non c'è più nulla dopo la dissoluzione del nostro corpo. Si svanisce nell'oblio. E la noia è come l'oblio, tranne che per il lusso di essere ignari di quello che ti sta accadendo." Fece roteare la fiaschetta mentre meditava. "Inoltre, mi puoi immaginare al telefono? A telefonare ad una ragazza per una chiacchierata? Non è il mio stile." Incontrò di nuovo gli occhi di Buffy, sembrando stranamente vulnerabile.

    Buffy sentiva di dover dire qualcosa di impertinente, qualcosa per abbattere l'ego di Spike, per far diventare quegli occhi così sensibili di nuovo cattivi e distanti, invece lo guardò e sorseggiò il proprio caffè mentre lui beveva il suo Scotch.

    Pochi minuti dopo, Spike mise via nuovamente la fiaschetta e tornò al lavoro in silenzio.

    ---

    Naturalmente, il silenzio non durò.

    Spike era tornato apparentemente di buon umore, nonostante fosse solo (lei dedusse) leggermente ubriaco. Ed apparentemente ad uno Spike di Buon Umore Chippato piacevano particolarmente due cose: Infastidire Buffy e Cantare.

    Buffy non riusciva a decidere quale fosse il peggiore. Tecnicamente, anche il Cantare cadeva sotto la cerchia dell'Annoiare Buffy, ma era un tale speciale sottogenere, così specializzato nell'infastidirla tutto su una volta, che pensava dovesse stare più in alto in classifica.

    Non aiutava il fatto che la prima canzone che Spike cantò avesse un ritornello che ripeteva spesso "Cattive, cattive menti" che era esattamente quello a cui lei stava pensando prima, per cui si chiese brevemente se i vampiri avessero sviluppato la capacità di leggere nel pensiero nel corso del tempo e, se fosse così, sarebbe assolutamente morta di vergogna lì sul posto, proprio di fronte alla banca principale di Sunnydale, se lui avesse saputo tutto quello che lei aveva pensato di lui quella mattina mentre lo guardava al lavoro. Ma poi diventò qualcosa sul picchiare un monello con una mazza da baseball, e lei decise che lui avesse solamente un gusto schifoso per la musica, e sarebbe morta ascoltando Spike cantare musica scadente, proprio lì di fronte alla banca principale di Sunnydale.

    Poi lui finì la 'U' e dovettero spostare la tenda davanti all'altro lato dell'ingresso della banca, il che coinvolse la raccolta da parte di Buffy di tutte le rocce che fissavano i bordi della tenda a terra e il loro trasferimento sulla sedia da campeggio, assieme alla scatola di ciambelle e al portabicchieri (che conteneva ora solo mezzo bicchiere di caffè), la fiaschetta di Spike e il biglietto di auguri fastidioso, mentre Spike tratteneva il telaio per evitare che soffiasse via col vento così convenientemente forte, e poi i due di loro che si spostavano con la tenda e la sedia e la scatola delle forniture a destra in modo che tutto rimanesse sotto la tenda, e poi Buffy che riposizionava tutte le rocce, mentre Spike teneva nuovamente il telaio, fino a quando tutto fosse dove doveva essere e Spike potesse iniziare con la 'C'. Almeno la banca non era ancora aperta, così il loro strano balletto non ebbe un pubblico a parte per le guardie di sicurezza notturne della banca, che li guardavano confusi con la mascella spalancata attraverso l'apertura della tenda mentre loro passavano davanti alle porte di vetro. (Buffy non perse tempo ad immaginare quello che l'Ufficiale Silenzioso e l'Ufficiale Battona potessero pensare del processo, guardando all'esterno.) E dopo di questo la seduta di Buffy fu coperta di polvere di roccia, e lei non aveva abbastanza tovaglioli rimasti per pulirla adeguatamente. (Si sedette in ogni caso, perché avere un sedere impolverato era sempre meglio che rimanere in piedi per altre (controllò l'orologio) due ore e mezza.)

    E per tutto il tempo Spike cantò di Sheena (che era 'punk punk, una punk rocker' ripetuto all'infinito) e il KKK (che le aveva portato via il suo bambino) e non volendo scendere nel seminterrato (che diavolo?), puntualizzato da occasionali commenti maleducati, volgari, o solamente casuali e irritanti. (Per la cronaca, lei non era d'accordo che il suo punto esclamativo sbilenco fosse 'geniale' o che Giles avrebbe dovuto dargli un mantenimento o che Charles Manson era stato solo 'frainteso' e che forse tutto quello di cui aveva bisogno era solo una bella festa di compleanno. E poi cantò un'ALTRA canzone su QUESTO.)

    Quando Spike ebbe finalmente strofinato via gli ultimi tratti di punto esclamativo, erano così vicini alle undici e Buffy era talmente sovraccarica di irritazione (verso Spike) e risentimento (verso il capo della polizia, l'intero dipartimento e anche verso Spike) e di stanchezza (chissàperchi? Spike!) che non suggerì nemmeno che passassero al compito successivo e di fatto non le importava nemmeno più se avessero mai finito di pulire, perché poteva semplicemente tagliare il piede di Spike, polverizzare lui, e portare la sua cavigliera in giro con sé nella borsetta. Andarsene all'Havana. Eccetto che non l'Havana, perché Spike aveva cantato anche di questo, ed aveva smontato il suo interesse per le isole paradisiache per sempre. Forse il Bhutan. Aveva sentito dire che era un posto interessante. Avevano il tasso più alto di Felicità Nazionale o qualcosa di simile. Poteva puntare su questo.

    "Bhutan?" Ripeté Spike, la sigaretta tra le labbra. Oh Dio, aveva detto tutto questo ad alta voce? O solo il pezzo finale? "Il Bhutan non è quel posto con tutti quegli uccelli allegri dipinti sulle pareti?" Fece scattare l'accendino. Sembrava anche incline a passare al loro compito successivo.

    "Io... non lo so, non ho mai sentito parlare dell'arte del Bhutan sui volatili allegri."

    "Non i volatili, Cacciatrice. L'altro tipo di 'uccelli'." Spike sorrise, prendendo una lunga e suggestiva boccata dalla sigaretta. "Generalmente quelli MOLTO FELICI, se sai cosa voglio dire."

    "Oh, BLEAH. Veramente? Spike, dimmi una cosa, ma vai proprio in cerca di queste curiosità disgustose o te lo sei solo inventato?" Sperava contro ogni speranza che il significato della Felicità Interna Lorda indicasse qualcos'altro, perché, BLEAH.

    "Ora, Cacciatrice, celebrare il corpo umano in tutta la sua gloria è una bella tradizione artistica risalente all'epoca classica. Più di un grande artista ha usato la propria mano per rappresentare l'essenza della mascolinità. Dovresti provarci ogni tanto."

    Erano un sacco di grandi parole, e Buffy era troppo stanca per elaborarle, ma era abbastanza sicura che il significato di fondo fosse malvagio, così afferrò una ciambella e gliela gettò contro, sperando che si spiacciccasse sul suo volto.

    Lui la afferrò al volo (stupidi riflessi da vampiro) e sorrise. "Grazie Cacciatrice. Potrei giusto darci un morso." La addentò in modo lascivo, e la marmellata sporcò gli angoli della sua bocca.

    Buffy pensò che questo morso fosse ancora più eccitante di quello che aveva dato alla ciambella che aveva mangiato in precedenza, perché ora poteva vedere il suo dannato deltoide, che si fletteva mentre portava la ciambella alla bocca, ed era semplicemente irritante perché ingiusto. Non era giusto che lui baciasse come se fosse un gelato costoso e aveva addominali e braccia deliziose e non aveva effettivamente bisogno di dormire, almeno non quanto lei, e poteva mangiare tutte le ciambelle del mondo e restare in forma per entrare nei suoi stupidi jeans, ed era COMPLETAMENTE ingiusto che dovesse fargli da babysitter per almeno una settimana perché lui e la polizia e Giles e probabilmente anche i Poteri Che Sono ce l'avevano con lei.

    Ebbene, i pantaloni di pelle verde potevano anche andare in Santa Malora. Avrebbe mangiato un'altra dannata ciambella, e non le sarebbe importato.

    Afferrò una ciambella dalla scatola a terra e ci diede un morso nel modo più intelligente, vicino al buco, così da non far fuoriuscire dappertutto la marmellata al lampone, ma NATURALMENTE aveva morso con un po' troppa enfasi, visto che era arrabbiata, e la marmellata schizzò un poco sulla sua mano.

    Iniziò a leccarla via (perché tutti gli stupidi tovaglioli erano stati usati per pulire la sedia e adesso avevano stupida polvere di roccia su di loro) quando si rese conto che Spike aveva smesso di mangiare la sua ciambella e la stava guardando di nascosto, con gli occhi scintillanti.

    Buffy riconobbe quello sguardo. Era quello che aveva indossato quando avevano combattuto la loro prima volta, nelle sale della Sunnydale High School, e in pratica ogni volta che avevano combattuto uno contro uno, scambiandosi pugni e frecciatine come se fosse la cosa più normale del mondo. Avevano brillato in quel modo anche sotto l'incantesimo di Willow, quando si era chinato e le aveva sussurrato nell'orecchio tutti quei suggerimenti malvagi, e aveva fatto quelle cose malvage con le mani e l'aveva tirata a sé per tutti quei baci spinti. Quello sguardo voleva dire DESIDERIO, e in quel momento non le importava se lui voleva il suo sangue o il suo corpo o un dannato pony, perché quello che voleva lei era vendicarsi.

    Perciò, guardandolo attraverso le ciglia, Buffy si adagiò sullo schienale della sedia da campeggio, inclinando un po' la testa per esporre la gola, e continuò a leccare la marmellata dalla sua mano, poi tornò alla ciambella, mordicchiandola suggestivamente intorno al bordo.

    Dal restringimento dei suoi occhi, poteva dire che Spike avesse capito il suo gioco. Lo vide prendere un altro morso suggestivo apposta, e poi un altro, mangiando delicatamente attorno al centro della marmellata fino a quando fosse rimasta a malapena alcuna ciambella, poi sorseggiò la marmellata che fuoriusciva attraverso le labbra serrate.

    Buffy guardò con disinvoltura mentre era girata da un lato e fece scorrere un dito lungo il suo collo, lasciando una scia di zucchero a velo e marmellata proprio sopra la sua vena giugulare. Mise il bordo della ciambella in bocca e succhiò la marmellata con un sensuale "Mmmmmm!" e divorando gli ultimi bocconi di pasticceria con dei morsi veloci e guizzanti.

    Sentì Spike avvicinarsi, ed era pronta a dargli un pugno sul naso se lui l'avesse toccata, ma invece lui cadde in ginocchio. Con la coda dell'occhio, vide la sua mano prendere un'altra ciambella dalla scatola. Girò la testa verso di lui, succhiandosi un dito in bocca e trascinandolo lungo il labbro inferiore, riaccavallando le gambe con ostentazione nella sua migliore imitazione di Sharon Stone. Beh, Sharon Stone in pantaloni. Ma erano dei pantaloni davvero sexy.

    Gli occhi di Spike viaggiarono deliberatamente sopra il suo corpo come se fosse Sharon Stone completamente nuda, prendendo piccoli e succhianti morsi della sua nuova ciambella. Buffy li poteva sentire sul proprio corpo, ogni punto sensibile che fremeva quando i suoi occhi passavano su di esso. Si leccò le labbra e realizzò che lo zucchero a velo era finito, leccato già tutto via, e che Spike aveva vinto in qualche modo, perché si sentiva tutta come una ciambella alla marmellata, tutta liquida e morbida e commestibile, ed era sicura come l'inferno che non avrebbe perso qualunque cosa fosse questa competizione. Ci era entrata per vincere.

    Si sporse in avanti sulla sedia e si chinò lentamente in basso verso la scatola che giaceva tra di loro, prendendo il suo tempo per selezionare la prossima ciambella in modo da essere sicura che Spike desse una bella occhiata al suo collo e al suo seno, ringraziando gli Dei del Guardaroba perché quella mattina aveva optato per una maglia comoda dall'ampio scollo e per uno dei suoi reggiseni preferiti, con delle piccole ciliegie sparse su di esso. Sperava che Spike apprezzasse il tema. Quando lo sentì sporgersi in avanti, si tirò indietro quanto bastava per appoggiare i gomiti sulle ginocchia, la ciambella nella mano destra, il braccio senza ciambella messo di lato per spingere il seno verso il decolltè, fino a quasi farlo uscire dalla maglia.

    Non riusciva a guardarlo, non poteva, non aveva mai fatto nulla di simile prima, ma naturalmente lo doveva guardare, e quando lo fece i suoi occhi la stavano bevendo come se lei fosse un bicchiere colmo di quel liquore per cui lui e Giles bisticciavano sempre, mentre continuava a mangiare la sua ciambella morso dopo morso, ma distrattamente, come se non sapesse nemmeno più quello che stava mangiando, e questo la fece eccitare ancora di più di quando lui aveva fatto l'impossibile per eccitarla. Armeggiò con la ciambella, la lasciò quasi cadere tra un boccone e l'altro, e del zucchero a velo cadde sul suo petto e giù nel reggiseno, e Spike diede un gemito strozzato che la fece sentire potente e bella e continuarono a mangiare e a guardare e a mangiare, fino a che le loro ciambelle furono finite nello stesso momento.

    Allora raggiungero la scatola in contemporanea, le punte delle dita che si toccarono come ali di farfalla, svolazzanti e fragili, e quindi le ciambelle furono nuovamente nelle loro mani e scivolarono nelle loro bocche, gocciolando marmellata e a loro non importava, erano persi, e finirono anche queste ciambelle, consumate, divorate, e in qualche modo le ginocchia di Spike finirono per premere al lato esterno dei suoi stivali, ed era così vicino, la scatola delle ciambelle era l'unica cosa tra di loro. Guardò in basso e c'era solo una ciambella rimasta e lei doveva averla, era l'ultima ciambella, doveva averla, così si lanciò in basso per prenderla, ma le dita di Spike furono più veloci, e la ciambella fu fuori dalla scatola e nella sua bocca in un attimo, e lui stava sorridendo in trionfo attorno ad essa.

    Così lei scivolò giù sul grembo di lui, perché doveva averla, e l'avrebbe presa, così ne prese un morso, e un altro, e un altro, e poi la ciambella sparì e tutto ciò che rimase erano le loro lingue che divoravano, scivolando insieme sullo zucchero e sul lampone ed era proprio come se lo ricordava, proprio come l'Häagen Dazs, freddo e dolce e perfetto. C'era dello zucchero sulla guancia di lui, e lei glielo leccò via, poi la lingua di lui era sulla sua gola, con lunghe e peccaminose leccate, e le mani di lei sporche di zucchero a velo furono sul suo petto e le spalle e il suo ventre, lasciando impronte su tutta la sua maglietta nera, e la lingua di lui viaggiò verso il basso sul suo petto tremante, seguendo la scia dello zucchero che era caduto. Era meraviglioso, ma non era sufficiente, perciò afferrò la sua mano e gli succhiò le dita in bocca ad una ad una, solo per avere lo zucchero, tutto quello che stavano facendo era ripulirsi dallo zucchero e dalla marmellata, si disse, ma in realtà, chi stava prendendo in giro? Non gliene importava più dello zucchero, voleva di più, doveva averlo e se l'avrebbe preso. Così fece scivolare la mano umida di Spike giù nella sua maglietta, e fu tutto l'incoraggiamento che servì a lui per afferrarle il seno ed esporlo all'aria fresca e poi le sue labbra e la lingua e i denti furono su di lei come il paradiso, lei inarcò la schiena e rimase a bocca aperta e gli mise le mani appiccicose tra i capelli, l'altra mano di lui che la teneva stretta contro di sé, palpitante e pulsante, e lei era fatta tutta di marmellata e voleva voleva voleva -

    E si bloccò quando sentì la voce cinguettante di Willow fuori dalla tenda, solo a qualche metro di distanza da loro.

    "Uhm, ciao! Ho solo una consegna veloce per la banda della catena. Va bene se entro?”

    Buffy si spinse lontano da Spike in preda al panico, rimise il seno dentro il reggiseno appiccicoso e tirò su la scollatura della maglia. "Oh, Dio!" Gemette. Sembrava che avesse fatto proprio quello che aveva fatto? Quello che avevano fatto? Oh Dio, che cosa avevano fatto?

    Spike guardò in su da dove era disteso a terra, un misto di frustrazione e desiderio, speranza e un pizzico di compiacimento in volto e gli occhi ancora luccicanti. "C'è qualche problema, amore?" Si leccò le labbra.

    Lei guardò in stato di shock le strisce di zucchero a velo che lui aveva tra i capelli arruffati e le sue impronte su tutta la maglietta di lui, in tutti i posti che lei aveva toccato, come una mappa del tesoro di tutti i posti che voleva toccare di nuovo, ma senza la maglietta addosso la prossima volta, ma sentì il fruscio dei teloni mentre Willow iniziava ad entrare, così afferrò la scatola di ciambelle tutta piena di zucchero a velo e la gettò addosso al petto di Spike. Una nube bianca apparve sopra di lui, e lui la fissò a morte attraverso lo zucchero, che cadeva come neve, e poi Willow fece capolino nella tenda, il suo sorriso allegro che si dissolveva alla vista di quella confusione.

    "Wow," disse. "Lotta con le ciambelle?"




    FINE DEL QUARTO CAPITOLO

    TBC




    Note dell'autrice

    Spike aveva ragione riguardo il quadro “Paesaggio con la caduta di Icaro,” attribuito per secoli a Pieter Bruegel, sebbene si ritenga che il dipinto esposto a Brussels sia una copia fatta da uno dei suoi contemporanei, in quanto l'originale è andato perso. Il poeta a cui si fa riferimento è William Carlos Williams, che è stato il mentore del poeta Allen Ginsberg e morì nel 1963. Sono abbastanza sicura che Spike ami l'”Howl” di Ginsberg.

    Spike ha anche ragione sull'arte dei peni del Bhutan. Controllate!

    “Slug” è una vera canzone dei Ramones. L'interpretazione di Spike non è ufficiale, ma ha molto senso. Più senso di quello che abbia la canzone. Potete sentirla sulla Playlist che ho fatto su Spotify, con tutte le altre canzoni citate o parodiate su questa fan-fiction.

    http://open.spotify.com/user/12180930371/p...Y7ewIbqvj4KEbAW

    Tecnicamente, il sogno di Spike è di Yummy Sashimi, siccome il sushi richiede il riso bagnato in aceto di vino, ma Yummy Sushi suonava meglio. Lo menziono qui, in quanto amante della cultura giapponese.
     
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  8. Redan
     
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    Oh mio dio CHE CALDO!
    HOT HOT HOT!!!!
    Stupendo! Mammia che.... mai pensato che mangiare ciambelle potesse essere così sensuale!
    Adoro sempre di più questa storia!
     
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  9. Silvia_1899
     
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    Oh santa madre che voglia improvvisa di ciambelle!!
    Non mi spiego il perché... :D :D :D
    No ma veramente stupendi, sono fantastici!!!
    Unico cruccio su questo capitolo ... perché è finito???!?!?!? :cant: :cant:
     
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  10. kasumi
     
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    Anche io lo adoro questo pezzo! XD grazie per i commenti
     
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  11. Redan
     
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    Ma grazie a te!!!
     
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  12. Silvia_1899
     
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    Giusto, grazie a te!!
     
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  13. kasumi
     
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    Capitolo 5: Il litigio




    Buffy voleva davvero, davvero tanto bene a Willow. Ma mai prima d'ora in vita sua aveva voluto così tanto che qualcuno se ne andasse via. E considerando che la sua vita comprendeva un paio di anni in cui Spike aveva fatto l'impossibile per gettarla nel baratro della pazzia, questo voleva dire molto. La sua pelle aveva ancora i brividi, sentendo su di sé i fantasmi delle labbra e della lingua di Spike, e delle sue mani malvage, e la lussuria e la furia nei suoi occhi - le cui ciglia ora erano glassate con lo zucchero a velo - le facevano desiderare di sentirsi nuovamente tutta calda e bagnata e magnifica, invece che fastidiosamente appiccicosa e colpevole e vagamente imbarazzata.

    In pochi minuti, sapeva che il rimorso sarebbe iniziato, perché Spike era malvagio e fastidioso e tutto il resto, e doveva ammettere che una minuscola tenda dalle pareti molto fine posta di fronte alla prima banca di Sunnydale durante le ore lavorative, con un poliziotto lì fuori a controllarli, era sul podio dei Peggiori Posti Possibili per Darsi da Fare, ma in quel momento sembrava che stesse morendo di fame da una vita e che fosse stata finalmente invitata ad un banchetto, solo per toglierle il piatto di mano non appena aveva iniziato ad assaggiare qualcosa. E lei era stanca di assaggini ed antipasti; voleva una fottuta ENTRÉE.

    Ma Willow stava sorridendo in quel suo modo affascinante e un po' storto, per cui le avresti perdonato qualsiasi cosa, anche cercare di mettere fine al pianeta (come se questo potesse mai accadere), e Buffy si costrinse di sorridere in segno di benvenuto.

    "Sì, una lotta con le ciambelle. Totalmente. E' quello che è avvenuto. Spike stava...." Cercò la parola giusta, quella che avrebbe riassunto le cose senza svelare troppo a Willow e senza far arrabbiare troppo Spike, evitando così che spifferasse tutto. "Spike mi stava istigando".

    Lui sorrise come uno squalo. "Oh, stavo istigando, va bene. Scommetto che Buffy sta ancora sentendo i risultati della mia ... istigazione." NELLE SUE MUTANDE fu lascito implicito, ma le parole restarono nell'aria tra di loro come un sipario di Broadway.

    "Certamente," disse Buffy di fretta, prima che Willow potesse percepire che c'era qualcosa sotto. "Ma gli ho reso pan per focaccia."

    Spike si rilassò di nuovo sui gomiti, guardandola in malo modo. "Non sono sicuro di aver imparato la lezione, amore... Dovresti mostrarmela di nuovo più tardi." Con lo zucchero a velo come guarnizione al di sopra, sembrava proprio un imbronciato Sno-Cap, che per una strana coincidenza era la caramella preferita di Buffy da mangiare al cinema - usava prenderne una alla volta in bocca, mordicchiare l'impareggiabile involucro bianco fino a che tutto quello che rimaneva era il pezzettino di cioccolato fondente all'interno che si fondeva sulla sua lingua calda - e questa era un'analogia che VERAMENTE non aiutava in quel momento.

    Gli occhi di Willow stavano cominciando a restringersi - perché mentre era un po' ingenua per quanto riguardava le questioni romantiche, non era certamente stupida - quindi era necessario cambiare argomento. "Quindi, ci hai, uh, ci hai portato qualcosa?" Balbettò Buffy.

    "Chiamatemi la versione ebrea e femminile di Santa Claus!" Buffy staccò gli occhi da Spike e notò che Willow era carica di borse. "Okay, ho il pranzo per tutti e due - Spike, Giles non mi ha permesso di mettere il sangue nel suo thermos, quindi si sarà un po' raffreddato, ma il portavivande dovrebbe averlo isolato un po' - e Buffy, ho anche il tuo zaino per la lezione di questo pomeriggio." Willow posò lo zaino a terra e consegnò il cibo. "Se avessi saputo che avreste litigato, vi avrei anche portato un cambio di vestiti. Probabilmente non c'è il tempo per tornare al dormitorio e fare una doccia, eh? "

    "No, probabilmente no". Anche se dallo sguardo pensieroso negli occhi di Spike mentre iniziava a bere il sangue, era ovvio che anche lui ora stava pensando la stessa cosa che stava pensando lei, con la doccia e il sapone e il vapore... "Ad ogni modo, non avrei potuto portare Spike alle docce nel dormitorio. Ci laveremo più tardi da Giles." Spike alzò le sopracciglia.

    "Sai che ti dico, vado a prendere alcuni asciugamani di carta bagnati dal bagno del cinema. Voi due intanto mangiate." Willow lasciò cadere il resto delle borse e scivolò nuovamente fuori dalla tenda.

    "No, aspetta!" Iniziò a dire Buffy, ma Willow era già fuori nella sua missione di misericordia, e lei e Spike furono di nuovo soli. (Che era esattamente quello che avrebbe voluto circa un minuto fa, ma adesso che stava accadendo non era più sicura del tutto che questa fosse una buona idea.) Lui aveva già finito la sua sacca di sangue tiepida e si stava voltando verso di lei, che era sicuramente un bene perché significava che non poteva saltargli addosso, salvo che poi lui gettò la sacca di sangue vuota da una parte e cominciò a camminare verso di lei, gli occhi quasi chiusi, guardando verso il basso.

    Oh Dio, stava facendo QUELLA COSA. Le gambe di lei tremarono in trepidazione.

    Sempre guardando in basso in modo pensieroso, lui fece un altro passo sicuro di sé. "Allora, Cacciatrice. Sarei un istigatore?" Più vicino. La sua voce era morbida e scorrevole come il burro. "Se non ricordo male, non sono stato io quello che ha ... colpito per primo."

    "Tu eri ..." deglutì Buffy. "Mi hai provocato. Con il canto e tutto quel parlare."

    "Davvero?" Era proprio di fronte a lei, ma non la stava ancora guardando. "Ti ho ... provocato?"

    E poi la guardò.

    La risposta sulla difensiva che Buffy si era preparata le si prosciugò in bocca, e lei lo guardò negli occhi, tutta la rabbia e la fame e il desiderio che si scioglievano e mescolavano con qualcosa di tenero, qualcosa come la paura o la speranza, ma che non era né l'una né l'altra cosa, e fu come un incantesimo della verità, che bruciò il suo scudo difensivo di battute e giochi di parole e piccole bugie.

    "Sì," sussurrò.

    QUELLA COSA avrebbe dovuto essere illegale. (Tranne che, quand'era che questo aveva mai fermato Spike?)

    Lui guardò in basso di nuovo, ma adesso che era così vicino il 'basso' era comunque LEI, e lei sentì le dita umide di lui tracciare il bordo della sua maglietta.

    “Ti sto provocando adesso?” La sua voce era un ringhio, che risuonò attraverso le sue ossa. L'altra mano di lui stava giocando con il bottone dei pantaloni di lei. Lei chiuse gli occhi, sperando che Willow fosse andata in uno dei bagni dall'altra parte della città.

    “Sì.” Sussultò lei, lo stomaco che le si gonfiava come un soffietto.

    “Mmmm.” Lui premette la fronte contro quella di lei, e poi le sue mani scivolarono, scivolarono giusto dove lei voleva che andassero, le dita danzarono sopra il suo capezzolo umido e sporgente e altre dita scivolarono giù e giù sotto tutti gli strati di tessuto fradicio, e “OH!” disse lei e ondulò contro di loro.

    Poi le sue mani sparirono e lui si fece indietro, un piccolo sorriso in viso che confermava la sua vendetta. “Buono a sapersi,” approvò soddisfatto e si girò per allontanarsi di nuovo.

    Il sottile equilibrio della bilancia 'POMICIA CON' contro 'UCCIDI' nel cervello confuso di Buffy virò tutto dalla parte di UCCIDI (o almeno, MUTILA. Perché c'erano delle cose di cui si sarebbe maledettamente preso cura prima che gli fosse concesso di morire. Okay, quindi l'ago della bilancia alla fine pendeva di nuovo verso POMICIA CON, del quale significato non era ancora ben sicura, ma c'era anche un serio picchiamento da fare.)

    Gli tirò in testa la fiaschetta e la sedia e i bicchieri di carta vuoti di caffé e il suo stupido biglietto (la fiaschetta e la sedia arrivarono a destinazione, mentre gli oggetti più leggeri finirono distanti dall'obiettivo, ma la cosa importante ad ogni modo era il tirargli cose). Spike ignorò volutamente il tutto, spazzolando amabilmente via la polvere e lo zucchero a velo dallo spolverino.

    Willow spuntò di nuovo nella tenda, le braccia cariche di tovaglioli di carta gocciolanti e il collo pieno di quelli quasi del tutto asciutti. "Ragazzi, smettetela subito!", sgridò ironicamente, consegnando la maggior parte del carico a Spike, che iniziò a strofinarsi i capelli e il viso, fischiettando.

    Buffy accettò la propria parte degli asciugamani e cominciò a tamponare quello che era restato dello zucchero sul proprio petto, cercando di non guardare Spike, perché lui stava cercando assiduamente di non guardarla, lo stronzo, e lei non sarebbe stata affatto quella che lo avrebbe guardato per prima. Non aiutava il fatto che Willow stava aiutando, perché non poteva mica pulire SOTTO i suoi vestiti senza che Willow si chiedesse perché aveva il bisogno di farlo, e così era destinata a conservare addosso i ricordi appiccicosi di Spike, sul più bello che era riuscita a convincere il proprio corpo che non ne avrebbe avuto di nuovi nel prossimo futuro. Perché ovviamente non sarebbe successo. Dannazione.

    "Dovresti mangiare il tuo panino," si preoccupò per lei Willow, dandole una pacchetta al braccio. "Una corretta alimentazione è molto importante per gli studenti e le Cacciatrici. Avrei dovuto sapere che Xander vi avrebbe caricato di zuccheri e caffeina. Non c'è da stupirsi che avete rimbalzato sulle pareti della tenda come anguille impazzite."

    Non ne hai idea. "Lo mangerò," promise Buffy, anche se il panino non le sembrava per niente invitante dopo aver banchettato sopra uno Spike coperto di ciambelle. "Potrei comunque prendere un altro po' di caffé. Non ho dormito molto la notte scorsa."

    "Oh, povera Buffy." Willow appallottolò i tovaglioli di carta usati e li infilò in un sacchetto di plastica. "Ti dico una cosa, quando ho finito qui sono diretta al caffé, e posso prenderti un cappuccino e poi ci possiamo incontrare prima all'una. Il tuo professore di filosofia ti permette di tenere delle bevande in classe, giusto?"

    "Sì, è abbastanza permissivo. Sarebbe favoloso."

    "Vendono anche delle ali di pollo calde in questo caffè?" Spike le interruppe. La sua faccia e le mani erano pulite, i capelli arricciati e umidi sulla fronte, ma la sua camicia era ancora di un grigio fango. "Potrei veramente prendere qualcosa per coprire questo strano retrogusto che mi è rimasto in bocca. Qualcosa che ho mangiato, probabilmente, non è andato d'accordo con il mio stomaco." Diede alla sua t-shirt un'ultima spazzolata con disgusto, poi gettò gli asciugamani di carta a terra e afferrò la sua camicia rossa, agitandola in aria.

    "Mi dispiace, non tengono ali calde. Solo caffè e conversazione. Forse focaccine di crusca." Spike rabbrividì e scivolò sulla sua camicia, abbottonandola sopra la T-shirt ricoperta di zucchero.

    "Conversazione?" Buffy lanciò uno sguardo sagace alla sua migliore amica. "E giusto con chi si potrebbe conversare là dentro?"

    "Io, uh, ho deciso di dare allo yogurt magro una possibilità." Willow riuscì a sembrare imbarazzata ed eccitata allo stesso tempo.

    Buffy le diede un piccolo pugno d'incoraggiamento sul braccio. "Forza, Willow! Sei una che si dà da fare velocemente."

    "Beh, ho pensato che si dovrebbe colpire il ferro finché è caldo. Ma non è nulla di serio. Giusto un caffè. "

    "Caffè, yogurt e focaccine di crusca." La voce di Spike era disgustata. "La vita è sprecata per chi è in vita." Si sistemò lo spolverino sulle spalle con un sospiro di sollievo, fece scivolare le fiaschette in tasche diverse e tirò fuori una sigaretta. Sembrava strano con la camicia rossa abbottonata - non male, ammise Buffy, ma non abbastanza se stesso. Come una pecora in abiti da lupo.

    L'Ufficiale Lin scelse quel momento per entrare nella tenda, il volto impassibile. "È ora di fare i bagagli", disse conciso.

    Spike era nel bel mezzo di accendersi la sigaretta, così Buffy prese la spazzola metallica da dove l'aveva lasciata cadere e la rimise nel bidone. "Tu vai qui!" Disse con falsa allegria. "Che domani mattina saremo qui di buon'ora."

    Lin guardò al caos all'interno della tenda. "Dovrete smontare tutto e riordinare. La banca vi vuole fuori di qui in cinque."

    "Cinque minuti?" La voce di Buffy s'incrinò in preda al panico. Spike smise di aspirare a mezza boccata e si guardò intorno, notando le pareti che brillavano con il sole di mezzogiorno.

    Willow posò una mano calmante sul braccio di Buffy. "Nessun problema! Ti aiuterò a sistemare tutto." Lin annuì bruscamente e se ne andò. L'Ufficiale Michaels fece capolino e soffiò un bacio a Spike, che lo catturò vistosamente e lo tenne sul cuore; poi se ne andò con una risatina finale. Un attimo dopo, Buffy sentì l'auto di pattuglia partire via dal marciapiede.

    "Nessun problema?" Buffy sibilò a Willow. "Come faremo a far uscire Spike di qui senza bruciacchiare le sue vanità?"

    Willow agitò la mano con disinvoltura. "Questo è l'altro motivo per cui sono venuta. Xander ha chiamato e mi ha detto che ci è voluto un bel po' di tempo per montare la tenda stamattina, così Giles ed io abbiamo studiato una soluzione per non dover far tutto di nuovo ogni volta. Prima di tutto, raccogliamo i rifiuti. "

    Spike era appoggiato contro il pilastro di malumore e le stava ignorando, così Buffy e Willow raccolsero gli asciugamani ed il resto dei rifiuti e misero tutto in un sacco della spazzatura che aveva portato Willow. (Buffy provò a lanciarci dentro anche il biglietto di auguri, ma Spike glielo strappò di mano con un'occhiataccia e se lo infilò in tasca.) Willow ripiegò la sedia da campeggio e mise in spalla il suo assortimento di borse, mentre Buffy depositava le rocce nello zaino. "Va bene, ora dobbiamo spostare la tenda verso quel vicolo. Spike, prendi quel lato, che ha meno sole." Spike borbottò qualcosa tra i denti, ma sapeva chiaramente che aiutarle era meglio che friggere, così in un attimo tutti e tre raggiunsero il vicolo. "Ancora un po'... Ecco!" Misero giù la tenda.

    "Perché proprio qui?" Buffy aggrottò la fronte.

    "Guarda in basso", disse Willow raggiante d'orgoglio. Nel mezzo del vicolo c'era un tombino. "Spike può prendere le fogne fino al campus! Nessun sole laggiù. "

    Buffy sospirò. "Quindi anch'io dovrò prendere la fogna Express."

    Willow fece spallucce e le sorrise incoraggiante. "Ti ho portato un paio di bottiglie di Febreze (NdT: è una specie di deodorante per abiti) e ti ho messo una torcia nello zaino. E, se ben ricordo, le fognature di Sunnydale sono belle larghe e prive di, uhm, di fogname."

    Spike si inginocchiò per sollevare il tombino, la sigaretta tra i denti. "Sono i demoni. Ci sono alcune specie che vivono di questo, lo bevono come se fosse gazpacho, ma sono molto timidi, tendono a scivolare via e a nascondersi quando sentono arrivare le persone." Guardò giù nel buio. "Lasciamo la tenda qui?"

    "No!" Il sorriso di Willow diventò ancora più grande. "Giles ed io abbiamo lavorato insieme ad un incantesimo." Buffy e Spike aprirono la bocca in contemporanea per opporsi a questo, ma Willow si affrettò a continuare. "Non vi preoccupate, Giles ha mischiato personalmente tutti gli ingredienti e ha controllato il latino, quindi siamo entrambi abbastanza sicuri. Non ci saranno sbaciucchiamenti indesiderati questa volta."

    Buffy non riuscì ad impedire ai suoi occhi di guizzare verso Spike a questo; il quale sorrise sardonicamente attorno alla sigaretta. "Beh, è un dannato sollievo. Non vorrei ripetere di nuovo quella storia dell'orrore."

    Con uno sbuffo, Buffy si voltò. "Sì, per piacere, evitiamo con tutti i mezzi le cattive decisioni su chi baciare." Perché, ovviamente, le faccio già abbastanza bene per conto mio.

    Willow infilò la cinghia della sedia da campo su uno dei pali della tenda e scaricò il contenuto di uno dei suoi sacchetti sul terreno. "Okay, allora Spike, vai giù e spostati dal raggio di portata del tombino, in modo da non ricevere accidentalmente la luce del sole - oh, ma non troppo lontano. Il segnale acustico renderebbe più difficile per me il lanciare l'incantesimo. Buffy, aiutami a versare questa polvere in un cerchio." Willow depose alcune pietre levigate a intervalli regolari intorno al cerchio di sabbia, poi si mise in piedi nel mezzo. "Buffy, ora scendi pure giù con Spike."

    Scese giù per la scala nel buio, individuando Spike dal mozzicone incandescente della sigaretta mentre era in piedi dal lato opposto del tombino. Ma sebbene avesse stranamente saltato la parte dei rimorsi e delle recriminazioni post-sbaciucchiamenti-hot, era sicura che questa sarebbe partita da un momento all'altro. Willow aveva ragione; l'odore non era troppo orribile, non più terribile di quello che si respirava al Bronze al sabato sera sul tardi. In alto, sentì Willow recitare qualcosa, poi sentì un fruscio d'aria. Raggi di sole attraversarono il buco del tombino, bloccati un attimo dopo dalla testa di Willow.

    "Tutto apposto!" Sorrise, i capelli rossi che le cadevano davanti agli occhi.

    "Cosa è successo alla tenda?" Buffy allungò il collo per vedere oltre.

    "E' sul tetto della banca, nascosta da un incantesimo per impedire alla gente di vederla, e trattenuta da una corda magica affinché non voli via." Gli occhi di Willow brillarono con successo. "Verrò domani mattina e la riporterò di nuovo giù con la magia."

    "Sei sicura che abbia funzionato?"

    "Abbastanza sicura. E se così non fosse, Giles ha detto che avrebbe ricomprato tutto, dato che era il suo incantesimo. In realtà, lo ha detto con molte più parole di queste, e anche con molto più sarcasmo, ma il succo del discorso era lo stesso."

    "Beh, okay allora."

    "Non stai provando alcuna URGENZA INACCETTABILE, giusto?" Willow lo aveva inteso come un sussurro, ma la frase echeggiò sottoterra come un colpo di pistola.

    "Niente affatto," Buffy mentì tra i denti. Spike si spostò nell'ombra dall'altro lato del raggio di sole; lei pensò di aver visto i suoi zigomi affilati contrarsi in un sorrisetto.

    "Va bene. Uhm, puoi venire a chiudere il tombino? Non credo di poterlo muovere."

    Buffy salì la scala, sentendo gli occhi di Spike su di sé, e trascinò il tombino verso il bordo. "Godetevi il vostro caffè," le sorrise.

    "Lo farò!" Willow le diede i pollici alzati. "Ti direi di godervi la vostra passeggiata attraverso le fogne, ma ..."

    "Esatto." Entrambe risero al mondo di significati che Buffy era riuscita a infondere in quella singola parola, poi Willow si alzò in piedi per raccogliere quello che aveva usato per l'incantesimo, mentre Buffy faceva qualche passo indietro, e faceva scivolare il tombino in posizione, chiudendo se stessa nelle fogne scure e umide con Spike.

    Che piano fantastico.

    ---

    Spike guardò la Cacciatrice da dietro mentre spostava il coperchio del tombino, ammirando il modo in cui i muscoli della sua schiena flettevano sotto il peso. E anche il suo sedere, il quale portava ancora un'impronta zuccherata di cui ovviamente non si era accorta, come un sigillo d'approvazione, o un marchio di proprietà. Quel sedere è mio, pensò con seria soddisfazione, soffiando una nuvola di fumo che roteò possessivamente nell'aria attorno al raggio di sole che si stava progressivamente restringendo.

    Trascorrere del tempo con la Cacciatrice si stava rivelando molto più interessante di quanto avesse previsto. Egli non era estraneo ai repentini cambi d'umore e alle azioni imprevedibili, dopo più di un secolo con Drusilla, ma c'era un delizioso brivido di pericolo quando scambiava battute pungenti con Buffy che gli procurava dei brividi lungo la schiena. Lei lo poteva uccidere con un solo colpo, e lo voleva attivamente morto, e questo fatto rendeva lo stuzzicarla, il prenderla in giro e il tentarla più dolce del vino. Era come se stesse ballando sul bordo di una scogliera, senza sapere se il terreno sotto i suoi piedi sarebbe franato da un momento all'altro. E lui amava sia la danza che il pericolo, voleva fare il bagno in entrambe. Annegare in loro.

    E ora che aveva avuto un assaggio della Cacciatrice - la vera Cacciatrice, tutta arrabbiata ed esigente, non la versione compiacente e infatuata che era stata sotto l'incantesimo di Willow - e voleva annegare in LEI.

    La odiava ancora, odiava il modo in cui lo mortificava continuamente ed il suo atteggiamento retto più-umano-di-te e la sua infuriante tendenza a dargli pugni sul naso, per non parlare del fatto che lo voleva attivamente morto, ma DIO la sensazione di lei, forte come un demone ma morbida in tutti i posti giusti, che si contorceva per la passione contro di lui, era meglio nella realtà di quello che aveva immaginato in tutti i suoi sogni erotici combinati con tutte le fantasie da sveglio che aveva avuto su di lei. La sua immaginazione, fertile com'era, non era mai riuscita ad evocare la pura verità di quello che lei sarebbe stata sotto le sue mani, i gemiti ed i sospiri, il modo in cui riusciva ad avere il controllo e ad arrendersi allo stesso tempo. E sebbene nei suoi sogni Buffy ricambiasse i suoi desideri e si sottomettesse di spontanea volontà ad ogni suo capriccio, aveva sempre saputo sotto-sotto che questo non era vero, che non sarebbe mai potuto accadere. Che Buffy non l'avrebbe mai voluto.

    Ma Buffy lo voleva. E adesso che lo sapeva, che l'aveva annusato, assaggiato e sentito su di lei, non importava più che lei lo odiasse quanto lui odiasse lei, o che lei non voleva desiderarlo. E nel mentre, aveva anche capito come fare a farla andare via di testa, come far giungere anche lei sul bordo di quella scogliera, a ballare con lui oppure per spingerlo giù in quell'enorme abisso.

    Così, mentre lei scendeva gli ultimi scalini nell'oscurità, mentre solo pochi spiragli di luce provenivano dall'alto, lui gettò in parte il mozzicone della sigaretta e cominciò a cantare.

    “Venti-venti-ventiquattr'ore all'arrivo…”

    Lei schiaffò la mano contro la sua bocca. “Non cantare!” E in un secondo, il calore del suo piccole dolce corpo era contro di lui, vibrante per la frustrazione. Giusto dove la voleva. Lui sorrise contro il suo palmo e piantò la propria mano al posto che gli spettava, giusto sopra l'impronta che aveva lasciato.

    ---

    Fu come la resa dei conti in un vecchio film Western. La sua mano sulla bocca di lui, quella di lui sul sedere di lei, mentre si guardavano negli occhi, aspettando di vedere chi sarebbe stato il primo a fare una mossa, ogni spostamento quasi impercettibile per prepararsi meglio a colpire. Poteva quasi vedere le telecamere che giravano intorno a loro per una ripresa panoramica, tranne per il fatto che il tunnel era troppo stretto e troppo scuro per permettere ad una telecamera di cogliere qualcosa più che pallide visioni sfuocate di visi e mani, o per girare intorno a loro, e naturalmente Spike non sarebbe durato molto fuori nel tradizionale deserto sotto il sole con i rotolacampi e i crani sbiancati dei bovini.

    Questo era quello che Buffy disse a se stessa, che questo era un incontro mortale, perché era ancora abbastanza furiosa, ma sapeva che stava mentendo a se stessa, perché tutti i suoi piccoli aggiustamenti di postura erano per andare più vicino a lui – e non erano nemmeno discreti, erano degli scivolamenti sensuali che portavano le proprie gambe, anche e stomaco contro di lui, e poteva dire che anche lui lo sapeva, e anche lui si stava spostando per andarle incontro come in una danza microscopica, perché le palpebre di lui si stavano abbassando e le sue labbra si stavano ammorbidendo sotto la sua mano, fino a che lei fu pressata giusto contro di lui e lui le stava baciando il palmo, dolci assaggi di baci che le facevano formicolare le dita fino a che decise di interrompere questo stallo, facendo scivolare nuovamente la mano tra i suoi capelli umidi e arricciati così lui potesse baciarla in quel modo, con piccoli morsi e assaggi, sussurri di baci nel buio. Lei si fece contro la scala, i pioli duri contro la sua schiena. E sembrò totalmente normale e giusto che lui lasciasse scivolare la mano attorno alla curva della sua anca, che raccolse in su il suo ginocchio sotto il peso sensuale dello spolverino, che tornasse indietro scivolando sul suo interno coscia per andare ad aprire il bottone dei suoi pantaloni e far scivolare giù la zip lentamente come la melassa.

    Le labbra di Spike viaggiarono pigramente sulla sua mascella e lei inclinò la testa all'indietro per guardare il cerchio di luce pallida che si diffondeva intorno al coperchio del tombino, come se stesse guardando un'eclissi solare attraverso un foro stenopeico, chiusi nel buio, incapace di guardare direttamente al pericoloso evento principale. Fece scivolare le mani lungo la schiena di lui, sotto lo spolverino e le magliette e lungo la sua pelle bianca e liscia, e sospirò. "Spike, cosa stiamo facendo?"

    "Stiamo pomiciando." Le posò dei baci come piume lungo la clavicola, mentre entrambe le mani facevano scorrere le sue mutandine giù sopra i suoi fianchi. Lei li inclinò per aiutarlo, il che non aveva abbastanza senso per il suo cervello, ma il resto del suo corpo era ovviamente d'accordo.

    "Oh." Riportò di nuovo le mani sulle spalle di lui, facendole serpeggiare giù sul suo petto, strisciando sotto l'orlo della sua camicia per accarezzare il suo stomaco. "È tutto quello che stiamo facendo, perché -" lei rimase a bocca aperta mentre le mani di lui scivolavano intorno ai suoi fianchi per serrarsi a coppa sul suo sedere, le dita che scivolavano sotto l'elastico delle mutandine, "-non sono troppo sicura del significato di alcune - oh! - sfumature del gergo britannico." Lui era di nuovo scorretto, facendola tremare mentre era in controllo. Così accarezzò il davanti dei suoi jeans, possessivamente, e sorrise tra i suoi capelli quando questo lo fece tremare.

    Spike rise di gusto contro la sua gola, le dita che vibravano sui suoi fianchi. "No, non è tutto quello che stiamo facendo. Pomiciare è solo la parte del baciare."

    "Oh. Bene." Buffy non riusciva a ricordare perché questo era un bene in quel momento, ma non le importava, perché era troppo, troppo eccitata. Alzò le braccia. "Toglimi la maglietta." Lui gliela sfilò lentamente, baciandola dallo stomaco in su man mano che esponeva la sua pelle, posando poi la maglietta sopra il gradino più alto della scala. Quando le sue dita furono libere delle maniche, Buffy si aggrappò al piolo sopra la sua testa; le mani di lui coprirono le sue ed entrambi fecero ondulare lentamente i loro corpi insieme come onde, mentre le loro bocche aperte s'incontravano. Lui sapeva di fumo di sigaretta, e lei odiava le sigarette, ma nonostante questo il suo sapore era paradisiaco, amava il gusto di lui, voleva continuare ad assaggiarlo per sempre. Le loro mani scesero insieme, aggrovigliandosi sui bottoni di lui finché Buffy decise che aveva cose più importanti da fare con le proprie mani, come fargli togliere lo spolverino e farlo cadere a terra con un tonfo, e poi la camicia rossa quando Spike aveva terminato di sbottonarsi, e poi strattonare l'orlo della sua maglietta precedentemente nera, sopra la sua testa fino a quando tutti i suoi bei muscoli erano lì sotto le sue mani, deliziosamente premuti contro di lei. Si baciarono ancora, le mani di lui scivolarono lungo la schiena di lei, e poi il reggiseno con le ciliegie fu sciolto e poi scomparve e le mani di lui furono gentili e riverenti sui suoi seni ancora appiccicosi, il tutto troppo lento e troppo veloce allo stesso tempo. "Pomiciare va bene," riuscì a dire.

    Spike si sporse in avanti e fece qualcosa di incredibilmente malvagio con i denti. “Vuoi una lezione sui vocaboli, amore? Perché conosco tutta una serie di parole interessanti...” La sua voce era roca, un sussurro fresco sulla pelle di lei.

    “No. DIO no. Conosco le parole. Giusto… Fai giusto. Quello. Fai quello.” Serrò la sua testa, baciando disperatamente i suoi riccioli.

    “Questo?” Le sue mani le fecero scorrere le mutandine lungo le cosce, scivolando per accarezzarla possessivamente.

    Lei rimase a bocca aperta. “Anche quello.”

    "Ti piace, non è vero?" Le piaceva, certo che le piaceva, ma stava iniziando ad avere la sensazione che lui stesse vincendo di nuovo, così gli prese le mani tra le sue e lo spinse contro il muro del tunnel, incespicando un po' sui pantaloni abbassati, premendo le mani di lui sulla parete accanto alle sue spalle e affondando in avanti per mordicchiare l'incavo della sua gola. Lui gemette e chiuse gli occhi.

    "Questo è così sbagliato," sussurrò Buffy contro la sua clavicola. "Non mi piaci nemmeno."

    "Nemmeno tu mi piaci. Lascia che ti tocchi." la voce di Spike era rotta ed ansimante, il che era incredibilmente eccitante, perché sapeva che lui non aveva nemmeno il bisogno di respirare; lo baciò proprio sopra il cuore, dove l'avrebbe impalettato un giorno. Un giorno quando sarebbe stata finalmente soddisfatta.

    “Non ancora.” Lei scivolò in basso per baciare lo stomaco tremante di lui. Le loro mani unite stavano tremando, ma non poteva dire se era la sua o quella di lui od entrambe assieme. “Ti odio veramente.”

    “Anche io ti odio, tesoro. Ma non significa che non ti voglia. Dio, non ti fermare.” Lei si soffermò un po ', stuzzicandolo con le labbra vicino al bordo dei jeans, poi mordicchiò la via del ritorno sopra il suo torso e seppellì nuovamente le mani tra i capelli di lui, baciando e baciando la sua bocca incredibile. Le mani libere di lui correvano fresche e liscie su e giù lungo il suo corpo quasi nudo; e lei ne catturò nuovamente una, ne baciò ogni dito, ciascuna delle dure nocche ruvide, e poi fece scivolare di nuovo le sue dita giusto in mezzo alle proprie gambe dov'era il loro posto, perché ci stava mettendo davvero troppo per arrivare al punto, e lui colse il suo invito incredibilmente discreto (era il suo secondo nome, Buffy 'la discrezione in persona' Summers) e arrivò finalmente al punto. Lei premette la fronte contro la sua spalla, spalancando la bocca per l'intensità.

    Anche lei lo voleva, aveva bisogno di lui, aveva bisogno che questo momento andasse avanti per sempre, ma c'era qualcosa che stava bussando in un angolino del suo cervello. Qualcosa che doveva fare... doveva... doveva...

    La sua testa balzò in alto, colpendo Spike sul mento. “Oh DIO, devo andare a lezione.”

    Spike reagì a malapena. “No, non devi. Stai qui con me.” Tentò di persuaderla.

    Buffy si afflosciò contro di lui, sospirando piccoli baci attraverso il suo petto. “Devo, devo andare veramente. E' l'ul – oh! – l'ultima lezione prima della pausa invernale, e ha detto che ci avrebbe dato – Oh Dio, proprio lì! – un compito scritto da fare che sarebbe valso il quaranta per cento del nostro voto finale.” Le mani di lei stavano facendo ammutinamento, cercando di sciogliere la cintura di Spike, il che sapeva che era una brutta brutta idea, ma al contempo sembrava molto molto buona.

    “Mmmmm. Sembra molto lavoro da fare. Resta. Giusto un altro po'.” Lui strofinò il naso contro il collo di lei, succhiando delicatamente sopra la sua vena pulsante.

    “Oh. Okay.” Era molto persuasivo quando voleva, con tutto quell'accarezzare e succhiare e con quell'altra mano furtiva, che si occupava di altre parti. “Magari altri cinque minuti. Possiamo camminare velocemente.”

    “Quindici minuti.” Applicò ingiustamente più pressione.

    Buffy fremette. “No, solo cinque minuti. Poi andremo a lezione. C'è un – oh wow – un cappuccino col mio nome scritto sopra.”

    Le leccò l'orecchio. “Dieci minuti.”

    “Cinque.” Tutto divenne immobile, e si diedero un'occhiataccia a vicenda nella semi oscurità.

    “Va bene allora, cinque.” Catturò le mani di lei, che avevano finito con la fibbia della cintura e stavano per attaccare la sua zip. “Ma niente di questo. Quando succederà, voglio farlo per bene.”

    “Quando?” Buffy alzò la testa in segno di sfida. “Sembri molto sicuro del fatto che questo accadrà di nuovo.” La qual cosa, realizzò, avrebbe avuto più senso da dire se lei non fosse stata praticamente nuda davanti a lui e gocciolante d'eccitazione.

    Spike semplicemente sorrise. “Oh, succederà, amore. E QUANDO succederà, questo è quello che faremo.” E poi mise le sue mani malvagie al lavoro, si sporse più vicino al suo orecchio, e iniziò a parlare, la voce profonda e morbida come il velluto, che si interrompeva qua e là mentre le spiegava tutto il suo piano incredibilmente dettagliato. Lei chiuse gli occhi e lasciò che la sua voce e le sue mani la sciogliessero come cioccolato, tutte quelle parole spinte assieme alle parole perfettamente normali che lui faceva apparire spinte nel contesto, aggettivi sontuosi e avverbi maliziosi e così tanti verbi molto efficaci, e quando finalmente arrivò alla fine, le morsicò l'orecchio, diede un'ultima strofinata decisa attraverso la pelle impossibilmente bagnata, e lei venne con un lieve grido, tremando contro di lui mentre lui le lisciava i capelli all'indietro, la calmava e le diceva che era bellissima. E Buffy gli credette.

    Poi la abbottonò, serrò e ricoprì rapidamente fino a che sembrava come se niente fosse successo, s'infilò i propri vestiti (che erano un po' più sporchi di quello che erano prima, perché sebbene non ci fosse vero fogname, il pavimento non era nemmeno molto pulito), le mise la torcia nella mano che aveva perso le forze e la strattonò lungo il tunnel a passo spedito.

    “Avanti, Cacciatrice. O faremo tardi.”

    ---

    Spike sapeva senza dubbio di essere l'uomo più stupido - vivo, morto o non-morto - che aveva mai camminato sulla faccia della terra. Perché era lì, tutto intriso nell'eccitazione della Cacciatrice, e invece di prendere possesso del suo corpo disponibile contro la prima parete verticale o il pavimento o il maledetto soffitto, facendole urlare il suo nome, le teneva la mano come se stessero passeggiando per un maledetto parco, dopo averla fatta venire usando solo la punta delle dita e la sua voce - e va bene, quella parte era abbastanza impressionante, meritava una maledetta medaglia, ma almeno avrebbe potuto lasciare che le sue piccole mani desiderose condividessero un po' della salutare gioia orgasmica, così non avrebbe dovuto camminare faticosamente con un'erezione così intensa e nessun sollievo in vista. Ma no, lui doveva fare il figo, cedere alla sua assurda richiesta dei "cinque minuti", mostrarle di che cosa si trattava e farsi abbindolare come uno scemo, così fottutamente astuto che aveva persino superato se stesso in astuzia.

    Che cazzo di checca.

    Per l'inferno, le stava persino portando lo zaino (che era sorprendentemente pesante - Ma che cavolo ci aveva lì dentro? Delle rocce?) come un fottuto valletto. Un non-fottuto valletto. Un servitore eunuco. Quel maledetto Alfred aveva in cambio più di lui, con quel completo fatto su misura e l'accesso alla Bat-mobile.

    E anche se il suo cervello era pieno di Cose che Voleva Fare con una Cacciatrice Arrapata, la sua bocca continuava ad andare avanti sull'argomento di farla arrivare in tempo a quella fottuta lezione.

    “Che edificio è, tesoro?” mentre stava pensando a quale delle pareti che stavano attraversando offrisse il miglior supporto per una bella scopata intensa, le forti gambe abbronzate di lei allacciate strette attorno alla sua vita.

    “Stevens, eh? C'è un'entrata delle fognature giusto nel seminterrato. Che conveniente.” mentre aveva localizzato una conduttura sporgente che era all'altezza giusta per farla appoggiare e scivolare nella Cacciatrice da dietro, e non sarebbe forse sembrata deliziosa, distesa sul suo spolverino e implorante di averne di più?

    "Dobbiamo stare attenti a quel secondo piano, amore. E' pieno di finestre. Dovremo prendere la scala di servizio." Quando la immaginava cadere in ginocchio proprio lì nel mezzo del tunnel e far scorrevole le sue labbra rosso-ciliegia lungo la lunghezza della sua asta. Diavolo, probabilmente non aveva nemmeno mai fatto una cosa del genere, eppure lui sapeva, SAPEVA che sarebbe stato il Pompino Migliore di Sempre, perché sarebbe stata lei.

    E poi furono alla grata che portava al seminterrato della Stevens Hall, e lui era ancora duro come la roccia, e lei stava dicendo qualcosa riguardo un cappuccino, e stava guardando il suo orologio con la fronte aggrottata.

    Era un'idiota, un maledetto fottuto idiota, e non meritava di essere chiamato il Big Bad.

    Poi Buffy mormorò, “Abbiamo ancora qualche minuto,” e lasciò cadere la torcia e lo baciò con trasporto, e lui fece cadere lo zaino sul proprio piede (che fece male) e cadde all'indietro sul muro e ricambiò il suo bacio, poi le mani di lei furono sulla sua cintura e scivolarono nei suoi jeans e tutto quello che riuscì a pensare fu 'Dio, sì!'




    FINE PRIMA PARTE CAPITOLO 5

    NdT: NON vi ho interrotto sul più bello... è l'autrice che taglia la scena in questo modo :D
     
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  14. Redan
     
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    Non so come commentare questo capitolo! E' una delle storie più sexy che abbia mai letto, super eccitante e non è nemmeno particolarmente oscena! Amavo questa storia già prima ma la adoro sempre di più man mano che va avanti!
    Sono super felice che Buffy in questa storia non sia una figa di legno, anzi, mi sembra parecchio propositiva!
    Grazie grazie grazie kasumi! I love it!
     
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  15. kasumi
     
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    Grazie tesoro! Io adoro come scrive le scene nc17 e come mischia perfettamente il lato sexy con l'ironia! E' molto brava e mi fa scompisciare. Anche nella seconda parte del capitolo ci saranno delle scene divertenti.
    Pensa che recentemente Bewildered e Sigyn hanno iniziato a betarsi a vicenda *_* anche se non hanno ancora scritto una storia insieme. Comunque sono tra le autrici più prolifiche al momento e io sono felicissima perché adoro entrambe!
     
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145 replies since 27/5/2016, 13:54   2808 views
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