Prisoners of Love di Bewildered

(commedia romantica molto divertente)

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  1. elijem
     
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    ragazze so che ora mi odierete.. ma questo capitolo è piaciuto anche a me
     
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  2. Silvia_1899
     
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    CITAZIONE (kasumi @ 20/10/2017, 07:29) 
    Grazie Silvia! <3 <3
    Sono andata avanti solo per voi, perché su efp non la considera quasi nessuno XDD
    A presto!

    Grazie mille!
    Pare che la gente abbia solo voglia di struggersi allora :huh: anche a me piace l'angst, ma ogni tanto ho anche voglia di ridere senza troppi pensieri, sarò anche frivola io, ma questa era perfetta!
    Comunque grazie ancora per averla proseguita fin qui! Smack!😘

    CITAZIONE (elijem @ 20/10/2017, 08:07) 
    ragazze so che ora mi odierete.. ma questo capitolo è piaciuto anche a me

    :D ma perché mai? Non hai mai detto che non ti piaceva ma solo che preferivi Fttp ^_^
    I gusti non si discutono!
     
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  3. kasumi
     
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    CITAZIONE (elijem @ 20/10/2017, 08:07) 
    ragazze so che ora mi odierete.. ma questo capitolo è piaciuto anche a me

    A chi non piace un bel capitolo succoso di x-rated spuffy?

    Tranquilla, la decisione l'ho presa in base alle letture/recensioni su efp, una persona in più o in meno che la segue cambia poco ^^
    Pensa che nella prima settimana pol fa 16 letture e nessuna recensione, invece fttp fa 65 letture e sempre qualche recensione...
    E di media siamo pol 20-30 letture contro fttp 80-100 per capitolo.
    Capisci che uno si chiede se valga la pena.... con tutte quelle storie che si possono tradurre e possono piacere di più^^
     
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  4. kasumi
     
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    Riprende questa storia, con l'aiuto di Angela :) Questo capitolo l'ho betato interamente, i prossimi invece li posto così come me li manda, per mancanza di tempo.
    Buona lettura!!


    CAPITOLO 8 INFATUAZIONE



    (Riprende dalla parte già pubblicata alla fine del capitolo 7)

    Traduce Angela - Betata da Kasumi


    Dio, ti amo, stava per dire. Per fortuna la sua bocca era incapace di emettere suoni coerenti, e così quello che uscì fu una risata strozzata contro la sua schiena. Egli rabbrividì di amore, estasi e di completo ed annichilente terrore.

    Poiché lei non avrebbe mai, mai dovuto sapere.

    _______

    Buffy era abbastanza sicura di avere il segno della corteccia sulla guancia, ma non le importava, perché questa cosa di essere una Dea del Sesso era la migliore idea che lei avesse idealizzato… ideato? Qualunque fosse la parola corretta, non era importante. Non era come se dovesse rifare il SAT ( è un test per l’ammissione all’università).

    Spike le stava carezzando i capelli gentilmente ma con sicurezza, come se stesse placando una tigre, il viso sepolto nella sua spalla, e lei intuì di aver bisogno di essere calmata, così gli permise di carezzarla per un po’, ma lentamente realizzò che essere piegata contro un albero con un vampiro muscoloso collassato sulla sua schiena non era molto confortevole, nemmeno se si possedeva la forza di una Cacciatrice; e anche che forse avrebbero nuovamente dovuto preoccuparsi della polizia e dei rilevatori, poiché lei ancora non indossava biancheria intima, e lei non voleva indossarla ora solo per toglierla dopo pochi minuti, quando lei e Spike si fossero nuovamente lasciati prendere dalla lussuria. Cosa che lei sospettava fortemente avrebbero fatto. Molto presto.

    Forse in quello stesso momento, se non avesse fatto qualcosa

    Quindi si raddrizzò a malincuore, voltandosi per strofinare il viso sudato nella maglietta sgualcita di Spike. Egli le fece scivolare le braccia intorno, nascondendo il viso contro la sua spalla; stava tremando come una foglia, e lei lo stesso, ma in qualche modo, quando furono stretti uno contro l’altra, il tremore se ne andò, lasciando solo pura calma, un’oasi di pace nei boschi immobili e scuri.

    “Dobbiamo andare” sussurrò Buffy con riluttanza. “ Probabilmente sono ancora in giro.”

    “ Dove?” sussurrò Spike. La sua voce era rauca.

    “ Direi all’appartamento di Giles” disse Buffy con una piega ironica sulle labbra “ Dopo tutto lì ci possiamo cambiare e fare una doccia.” Buffy guardò al di sopra della spalla di Spike e vide un lampo di luce, indietro sul sentiero che avevano percorso. Una torcia. “ E penso che dovremmo andare ORA.”

    Cominciarono a correre. Ancora. Questo non era, pensò Buffy a malincuore, il modo migliore per inaugurare i suoi nuovi stivali.

    _______

    Giles sospirò di soddisfazione quando pose l’ultimo dei piatti appena lavati nello scolapiatti, asciugando le mani in un canovaccio e ammirando la cucina incontaminata. Era piacevole avere qualche ora di privacy e pace, poiché, anche se lui era devoto alla sua chiamata e al suo compito – devoto al punto di rimanere e vivere del suo capitale, nonostante la mancanza di un impiego ufficiale- ogni tanto sentiva la necessità di una pausa. Nessuna offesa ai Poteri che Sono ( che scelgono la Cacciatrice) o a Buffy ( che era di fatto una Cacciatrice notevole, ben meritevole di essere la Prescelta), ma gli adolescenti potevano essere dannatamente estenuanti. ( Egli manteneva una vana speranza che le cose a questo riguardo sarebbero migliorate quando Buffy avesse compiuto i vent’anni, cosa che sarebbe accaduta in poco meno di un anno, ma sospettava che i vent’anni di Buffy avrebbero solo accresciuto la sua stanchezza a un diverso grado di magnitudo. Lei era certamente unica al mondo.)

    Era anche stanco dell’insistenza di Spike nel sostenere che Theresa fosse destinata a sposare Ethan, quando era chiaro come la luce del giorno che Theresa fosse una stalker psicotica che tentava di distruggere l’amore eterno di Ethan e Gwen. Era quasi altrettanto ridicolo nella sua convinzione che un giorno Timmy sarebbe diventato un ragazzo reale. Gli faceva quasi sentire la mancanza dei giorni in cui Spike cercava semplicemente di uccidere tutti quelli che Giles amava, invece di renderlo seguace di un ridicolo show televisivo, immagazzinare sangue nel suo frigo e bere il suo Scotch. ( Fortunatamente, Spike non aveva ancora scoperto la riserva segreta di Giles di scotch REALMENTE costoso, che era nella sua camera da letto, e si era fatto ingannare dal luccicante decanter di Glenlivet. Dilettante.)

    Si era appena versato un dito del suo scotch favorito, un Mortlach deliziosamente dorato, invecchiato per decenni, con accenni setosi di caramello, quando udì la porta d’ingresso che sbatteva al piano di sotto e le voci agitate di Buffy e Spike. Sospirò e mise il bicchiere da una parte, coprendolo con attenzione, poiché sembrava che avrebbe avuto bisogno di bere qualcosa di forte, e il Mortlach non era indicato per i momenti in cui uno AVEVA BISOGNO di bere, ma per essere assaporato nei momenti di pace e tranquillità, e la tranquillità e Buffy non potevano esistere nella stessa stanza.

    “Giles?” gridò lei dalle scale ed egli si trascinò a malincuore al piano di sotto. Lei stava camminando avanti e indietro tra la porta e la sua scrivania, mentre Spike sbirciava dallo spioncino

    “ La strada è sgombra, Cacciatrice”

    “Continua a controllare. Non possono essere lontani” Buffy era senza fiato e zoppicava leggermente.

    Spike annuì vigorosamentee riprese la posizione, prendendo la fiaschetta dalla tasca per bere un sorso.

    Giles si pizzicò la radice del naso. Il suo mal di testa era tornato. “ Per favore, ditemi che non stiamo aspettando un’invasione di demoni da un momento all’altro.”

    Buffy lo guardò con uno di quegli imperscrutabili SGUARDI DA TEENAGER che potevano significare qualunque cosa da mi-si-è-rotta-un’unghia a noi-e-il-mondo-intero-stiamo-per-morire-orribilmente-tra-le-fiamme. “ Demoni? No, nessun demone. E’ la POLIZIA!” Il tono della sua voce riuscì in qualche strano modo a far sembrare il Dipartimento di Polizia di Sunnydale peggiore del Maestro e Angelus e Drusilla e il Sindaco e Satana stesso uniti in un solo individuo, cosa che era ridicola a pensarci, ma Buffy aveva un certo senso del drammatico.

    Giles sospirò con rassegnazione. “ Cosa avete distrutto questa volta?” Decisamente non era un’occasione adatta per il Mortlach; Giles si versò un po’ di Glenlivet, lanciando un’occhiata teatrale a Spike, poiché, anche se era il suo scotch-esca, non per questo voleva che il vampiro pensasse di poterlo bere TUTTO.

    Buffy mise il broncio “ Grazie per la fiducia, Giles. Alla prova dei fatti, non abbiamo distrutto niente di niente. Lo abbiamo tipo… abbattuto.”

    “ Abbattuto cosa?” Giles guardò Buffy severamente, perché lei avrebbe dovuto sapere che non doveva mettersi a discutere di semantica con lui

    “ Il nuovo cartello Benvenuti a Sunnydale” la voce di Buffy era piccola

    Giles si levò gli occhiali, fissando Buffy con sguardo serio. “ Quello che hanno finanziato con una speciale raccolta fondi? Il dodicesimo cartello "Benvenuti a Sunnydale" posizionato negli ultimi tre anni?” Spike non si mosse dalla sua postazione allo spioncino, ma sembrò sogghignare orgogliosamente.

    “ Io, uh, immagino di sì. A meno che non ci sia un altro cartello su un’altra unica-strada-che-porta-in-città.” Buffy lo guardò imbarazzata.

    Giles si diresse alla scrivania e sedette stancamente. “ E voi siete riusciti a fare questo mentre la polizia era lì a guardare”

    Buffy fece un salto, muovendo le mani davanti a lei. “ Ehi, aspetti un attimo. Non c’era nessuno a guardare. Nessuno ha visto niente. Lo abbiamo abbattuto in modo del tutto accidentale, e solo dopo la polizia si è fatta vedere. Noi, uhm, siamo corsi via”

    Giles alzò lo sguardo su Buffy sopra il bordo degli occhiali. “ E come avete fatto esattamente ad abbattere ‘accidentalmente’ il cartello?”

    Buffy arrossì violentemente, con gli occhi che si muovevano verso Spike. “ IL SACRO DOVERE, Giles. Ricorda il mio Sacro Dovere?”

    “ Ah, sì. Certamente” Ovviamente il tutto aveva a che fare con il prendere a pugni Spike. Buon per lei.

    “ Ma Giles! Penso che la polizia stia usando queste stupide cavigliere per spiarci! Voglio dire, altrimenti come avrebbero potuto trovarci due volte, in due notti consecutive, subito dopo che delle cose erano state distrutte?” Buffy ricominciò a fare avanti e indietro

    “ Sicuramente la polizia di Sunnydale non mi è mai sembrata particolarmente attenta, o competente, per quel che può importare” Giles alzò il capo, puntando lo sguardo al soffitto

    “ Possono farlo? Intendo, è legale?” Il viso di Buffy esprimeva panico. “ Ho firmato qualcosa dove era scritto che potevano spiarmi?”

    Giles stava per rispondere, quando Spike fece un fischio dalla porta “ Tesoro, sono arrivati”

    “ Oddio” Buffy si catapultò nel corridoio. “Giles, mi farò una doccia prima che ci riportino di nuovo in prigione. Ma non permetta che ci portino in prigione! Per favore!” Lei scomparve. Spike la guardò andarsene con occhi socchiusi, mentre appendeva lo spolverino all’attaccapanni e lanciava la sua camicia rossa appallottolata lungo il corridoio ( Giles poteva solo immaginare che quella fosse l’idea di Spike di un astuto tentativo di dissimulazione). Si sdraiò sul divano, con le mani allacciate dietro la testa, e fissò con sguardo torvo la porta del bagno.

    Giles gli lanciò uno sguardo minaccioso “ Leva i tuoi stivali dal mio divano, Spike” Spike lo ignorò, e il campanello suonò.

    Rassegnato, Giles aprì la porta. C’erano due agenti in uniforme, uno dei quali aveva una ridicola scatola di plastica con una grande antenna, mentre l’altro mostrava in modo ostentato il suo distintivo. Meraviglioso.

    “ Chiedo scusa” disse in tono ufficiale il poliziotto con il distintivo “ Stiamo cercando la signorina Buffy Summers”

    Giles alzò il mento e li guardò con un disprezzo regale “ Sono spiacente, ma temo che Buffy Summers non abiti qui” Usò un accento leggermente più altolocato del consueto, sapendo che non avrebbero notato la differenza, ma che vi avrebbero reagito istintivamente. Gli americani erano piuttosto prevedibili sotto questo aspetto.

    L’Agente con il Distintivo ( gli pareva che il nome fosse Kemp) rispose con il classico atteggiamento americano da spacconi. “ Abbiamo ragione di ritenere che adesso si trovi nel suo appartamento” L’agente con la scatola annuì vigorosamente, muovendo l’aggeggio avanti e indietro e fissando con attenzione il display.

    “ Davvero? Molto interessante. Sarò davvero lieto di farvi entrare a cercarla, non appena avrò avuto la possibilità di esaminare il vostro mandato. Avete un mandato, non è vero?” Giles si permise di sorridere leggermente quando gli agenti si guardarono l’un l’altro in modo preoccupato, poiché non l’avevano e avevano fatto conto di trovare un cittadino ignorante, desideroso di cooperare e di gettare al vento i suoi diritti. Ovvero, un idiota qualunque.

    Forse-Kemp strinse la mascella con forza. “ Sappiamo che è lì dentro”

    “ Ah, ed esattamente coma fate a saperlo?”

    “ Abbiamo delle prove” Entrambi gli agenti cercarono di assumere un atteggiamento intimidatorio.

    Giles cercò di non mettersi a ridere, perché lui era stato minacciato dal migliore – o piuttosto, dal peggiore- e ne era uscito vivo. “ Davvero. E queste prove sarebbero ammissibili in una corte di giustizia? Non sono il prodotto, per dire, di una sorveglianza illegale?”

    Silenzio. Kemp e il suo compagno mantennero attentamente un’espressione neutra, il che era come annunciare al notiziario della sera che la loro prova LEGALE consisteva in un bel niente.

    Giles sorrise con atteggiamento paternalistico “ Vedo. Bene, temo che senza un mandato io non possa permettervi di entrare e perquisire la mia residenza privata alla ricerca di una mia conoscente che non risiede qui. Dopo tutto, qualunque prova scoperta durante una perquisizione illegale, e illegalmente acquisita, sarebbe il Frutto di un Albero Velenoso e sarebbe rapidamente rigettata da qualsiasi corte, rendendo l’intero processo uno spreco delle tasse dei cittadini. Andate e presentate pure la vostra… PROVA… a un giudice. Sono certo che se questa prova fosse legale o sufficiente, lui o lei sarà più che felice di fornirvi un mandato, e in quel momento sarò più che felice di accondiscendere a una perquisizione legale.”

    Gli agenti lo fissarono, con le facce che esprimevano chiaramente mancanza di comprensione

    Giles sospirò, un sospiro profondo di compianto per l’apparente decesso delle capacità di comprensione all’ascolto in America. “ Niente mandato, niente perquisizione. Buona giornata a voi” Egli chiuse la porte al loro silenzio di pietra. Poteva sentirli dall’altra parte della porta, intenzionati a suonare di nuovo il campanello, ma dopo pochi secondi li sentì brontolare e il loro calpestio attraverso il cortile. Tornò alla scrivania e prese il bicchiere di Glenlivet, facendo un brindisi silenzioso alla Magna Carta, alla Dichiarazione dei Diritti e al valore di un’educazione di qualità oxfordiana.

    Spike si mise a sedere e guardò con rispetto Giles da sopra il bordo del divano. “ questa sì che è una dimostrazione di diritto, Osservatore. Sono davvero impressionato.”

    “ Non saprei davvero come esprimere quanto sia commosso dalla tua considerazione” rispose Giles ironicamente.

    Il vampiro tornò a stendersi sul divano, gli occhi puntati di nuovo sulla porta del bagno. “Va tutto bene. So che non l’hai fatto per me. Buffy non merita di essere perseguitata da quegli sfigati”

    Giles lo guardò attentamente “ Infatti”

    Spike rivolse improvvisamente lo sguardo verso Giles “ Non vederci quello che non c’è. Sto ancora bruciando nelle fiamme del giusto odio nei vostri confronti.”

    “ Certamente” sospirò Giles “ Non mi aspettavo niente di diverso”

    Dopo un momento Spike chiuse gli occhi e fece spallucce. “ Comunque, finché avrò questo chip nella testa, pare che andare dietro alla Cacciatrice sia l’unico modo per avere un po’ di azione. Di uccisioni. Uccisioni di demoni. Perché posso ucciderli” Lanciò a Giles un’occhiata laterale “ Potresti pagarmi. Pagare le sigarette e il sangue, perché non posso esattamente andare a rubare adesso”

    “ Lo terrò in considerazione” Rispose Giles senza sbilanciarsi, dato che avrebbe dovuto pensarci lui stesso dal momento in cui aveva saputo della potenziale utilità di Spike.

    Ci fu una lunga pausa di silenzio. Alla fine Spike sospirò “ Non pugnalerò la cacciatrice alle spalle, se è quello che stai pensando. Abbiamo raggiunto un accordo su quello che succederà se – QUANDO- mi libererò di questo chip”

    “Ah” Questo era interessante.

    Diversamente dai poliziotti, da Buffy e gli altri Scoobies, Spike era molto attento alle sfumature del tono di Giles, e gli rivolse un ghigno malizioso. “ Avrà la possibilità di impalettarmi. Ma non glielo renderò facile” Guardò di nuovo la porta del bagno, con una strana espressione sul viso “ Comunque, mi aspetto che vinca lei. Tende sempre a farlo.” Fece di nuovo spallucce “ Ho sempre saputo che sarei morto lottando. Ad ogni modo, le ho fatto una promessa, avrà il primo tentativo, senza trucchetti subdoli, solo io e lei, faccia a faccia. Sono un bastardo, questo è certo, ma sono sempre stato un uomo di parola”

    Giles sorseggiò il suo scotch, guardando il vampiro in modo neutro “ Lo sei di certo”

    “ Beh, la maggior parte delle volte. Almeno finché mantenere la parola non diventa noioso.” Spike sorrise cupamente, gli occhi inchiodati alla porta del bagno “ Nessun rischio riguardo a questo. La Cacciatrice è un sacco di cose, ma non è mai noiosa. Sarà fantastico affrontarla.”

    “ Ne sono, naturalmente, molto sollevato”

    Spike lo guardò di nuovo, cercando chiaramente di valutare il preciso grado di sarcasmo presente nella frase. Giles gli augurò buona fortuna, dal momento che nemmeno lui era sicuro se ne avrebbe avuta. Più tardi, avrebbe dovuto rivivere questa conversazione più in dettaglio, cercando di capire cosa ci fosse esattamente di sbagliato in quello che Spike aveva detto, poiché, benché ci fosse un forte livello di verità – o piuttosto una forte mancanza di bugie- nella loro insolita conversazione, qualcosa era sembrato un po' strano. C’era un qualche sottotesto che sembrava sfuggire a Giles, ed egli era sempre determinato a comprendere testo e sottotesto. Perché era un uomo con un’educazione, un uomo di lettere, e anche lui aveva un Sacro Dovere, piegare la sua mente brillante e colta alla protezione e all’edificazione della sua Cacciatrice.

    Non che avesse niente di meglio da fare

    ______


    Spike fu molto sollevato quando Giles alla fine decise di salire al piano superiore per la notte, perché stava facendo dannatamente fatica a non sbavare come un cucciolo innamorato, aspettando che la Cacciatrice uscisse dal bagno tutta umida e fresca e incontaminata, pronta per essere nuovamente messa in disordine, e mentre avrebbe potuto convincere Buffy a non impalettarlo se avesse accidentalmente lasciato uscire una dichiarazione d’amore dalla sua bocca, possibilmente con una fantastica sessione di sesso orale, non si aspettava che l’Osservatore avrebbe avuto lo stesso grado di gentilezza. O, per quanto poteva importare, la stessa sensibilità alla lingua di Spike. Che, per quanto fosse piena di talento, Spike non avrebbe mai usato con Giles. Perché si trattava di GILES, dopotutto. Aveva degli standard .

    Continuò a rimanere sdraiato sul divano, ascoltando attentamente, finché non udì Giles sedersi nella poltrona vicino al letto con un sospiro di sollievo e bere un buon sorso del suo Mortlach del ’68 ( Come se Spike non sapesse del liquore costoso al piano di sopra! Semplicemente aveva un buon senso di auto-conservazione. Giles sarebbe stato molto più comprensivo del fatto che Spike fosse colpevole ( senza pentimento alcuno) di aver scopato ripetutamente la Cacciatrice, piuttosto che se si fosse appropriato di un solo millilitro di Mortlach, o di Glenmorach, o ( Spike scosse le spalle in modo entusiastico al ricordo, poiché aveva assaporato il profumo di ogni bottiglia) dell’edizione speciale di Chivas Regal. Avaro bastardo)

    Inoltre, era certo che una volta che Giles si fosse sistemato per la notte, non sarebbe più sceso per nulla di meno di una guerra, completa di esplosioni, così, uno volta che il Mortlach fu versato, si sentì finalmente libero di muoversi.

    Fece avanti e indietro nel corridoio, poiché Buffy stava facendo una doccia incredibilmente lunga, e lui non poteva fare a meno di immaginarsela, nuda e bagnata, mentre insaponava i seni deliziosi e i fianchi lussuriosi e lavava i lunghi capelli biondi, forse pensando lascivamente a Spike mentre lo faceva, ed egli dovette fermarsi e prendere un profondo respiro per calmarsi, poiché stava cominciando a chiedersi se fosse possibile diventare polvere spontaneamente perché tutto il sangue che aveva preso in prestito era andato a inturgidire il suo cazzo tutto in una volta.

    Oltretutto, dopo le loro frenetiche ( sebbene incredibilmente hot) scopate durante la serata, si sentiva incline a prenderla con lentezza, come la melassa o i ghiacciai, perché aveva tutto il tempo del mondo, era fottutamente immortale, e la Cacciatrice non avrebbe mai saputo quanto lui la amasse ( ormai aveva smesso di negarlo, non era completamente stupido), poiché sarebbe stata troppo impegnata a sciogliersi sotto il suo lento ed implacabile assalto, anche solo per pensarci.

    Avrebbe potuto anche dirglielo, molto molto molto piano, o aspettando che lei si fosse addormentata, perché, DIO, voleva farlo. Voleva sentire le parole attraversare le sue labbra, anche se lei non le avrebbe mai sentite, perché erano vere, più vere di qualunque altra cosa nell’intero, mendace e infido mondo, e le cose vere necessitano di essere dette. Voleva mormorarle nella sua pelle dorata, sospirarle nel pulsare della sua gola, ringhiarle nella sua fichetta calda e bagnata, dipingerle sul suo corpo con la lingua.

    Soprattutto, voleva sussurrarle nel suo orecchio, e sentire il suo sorriso contro di lui mentre sussurrava la sua risposta, Ma sapeva che non sarebbe mai accaduto, non era un completo idiota, così avrebbe fatto in modo di imprimerle sul suo corpo in modi segreti, rendendosi devoto alla sua estasi ( e anche alla propria, lungo la strada, perché non era del tutto altruista, era malvagio, ed era intenzionato a scoparsela per bene e in tutti i modi finché lei glielo avrebbe permesso), e poi un giorno, quando lei si sarebbe stufata di lui, sarebbe morto per mano sua. Perché era l’unico modo in cui tutto questo avrebbe potuto finire, e anche se avrebbe combattuto contro di lei quando il tempo sarebbe giunto – non avrebbe potuto impedirselo, sarebbe stato fottutamente fantastico- sapeva che in nessun modo sarebbe stato capace di porre fine alla sua esistenza, non più, e che sarebbe stato lo spunto di cui lei aveva bisogno per finire LUI. E lui sarebbe volato via, polvere nel vento, e quella polvere ancora l’avrebbe amata.

    Fanculo, dov’era quel quaderno? Aveva bisogno di mettere su carta tutto ciò.

    Ma in quel momento la porta del bagno si aprì, ed egli poté sentire la sua faccia illuminarsi stupidamente alla prospettiva di vederla, cosa che non era per nulla accettabile, così rimase fermo sul posto, perché se l’unico modo in cui poteva rimanere al suo fianco era come vagamente- disprezzato- compagno- di- scopate, era intenzionato ad interpretare quel ruolo come se fosse alla caccia di un dannato Oscar.

    Buffy era avvolta da una morbida vestaglia rosa, mentre asciugava i capelli umidi, tutta pulita e luminosa, e gli sorrise timidamente – era incredibile come potesse assumere quell’aria timida, dopo aver scopato con lui con un così totale abbandono non più di un’ora prima- ed egli abbandonò il proprio sorriso lascivo e le baciò la fronte, perché era un attore terribile e non poteva fare finta di non essere legato al suo piccolo dito (NdT: dipendere da ogni suo comando). Con il quale lei avrebbe anche potuto ucciderlo, se avesse voluto. Cosa che era davvero fottutamente eccitante.

    “ E’ il tuo turno” disse lei dolcemente, spingendolo via.

    Lui emise un ringhio contro il suo orecchio. “ preferirei portarti a letto, ora. Mordicchiare le tue piccole dita raggrinzite dall'acqua.”

    Lei lo guardò, gli occhi che quasi si incrociavano per la vicinanza coi suoi. “ Niente da fare, amico. Hai bisogno di una ripulita” Si alzò sulle punte per strofinare le labbra sulle sue “ Non posso leccarti dappertutto, se sei SPORCO.”

    Bene, Spike non avrebbe certo discusso su questo, ma una volta o l’altra avrebbe dovuto ri-educarla in materia di sporco. Comunque, finché lei avesse voluto essere una ragazzaccia, lui sarebbe stato volentieri pulito per lei. Sarebbe stato qualunque cosa lei avrebbe voluto. Dio, era davvero un patetico damerino.

    Lui baciò la sua mano, ricacciando indietro le lacrime quando lei lo baciò a sua volta, perché sapeva che per lei non aveva lo stesso significato che aveva per lui. “ Potresti venire con me” sussurrò con voce rauca “ Assicurarti che io mi ripulisca per bene”

    “ Potrei farlo” Lei sorrise perfidamente “ oppure potrei andare e indossare la lingerie più sexy che ho e sdraiarmi sulle lenzuola di cotone egiziano pulite in una posa appropriatamente seducente finché non avrai finito” Mise il broncio. “ Ho questa sensazione che, se vengo nella doccia con te, finiremo col fare sesso contro la parete della doccia, e io sono leggermente esausta. Vista la cosa con il cartello di Sunnydale, e l’albero e tutta la corsa che abbiamo fatto.” Tracciò dei motivi casuali sul suo petto “ Voglio andare a LETTO.”

    Spike riteneva che il sesso contro la parete della doccia sarebbe stato incredibile, ma lei lo stava decisamente legando sempre più al suo incredibilmente forte piccolo dito ; e lui si ritrovò a sorridere gentilmente e chinare la testa. “ Va bene, Buffy”

    “ Non metterci troppo” Disse lei col respiro mozzato, guardandolo dal basso attraverso le ciglia.

    La doccia più breve mai fatta pensò Spike confusamente. “ Sì” riuscì a borbottare

    Il dito di Buffy si mosse fino alla vita dei jeans “ Per la cronaca, dopo che sarai venuto a letto, potrai metterci tutto il tempo che vorrai” I suoi occhi erano luminosi.

    “ Sì?” Spike inalò il suo lussurioso profumo di pelle pulita col sapone.

    Ci fu un lungo momento di silenzio carico.

    Alla fine Buffy sbuffò impaziente “ Quindi vai e lavati, così potremo procedere con il prenderci- il- nostro- tempo”.

    “Oh, sì” Spike la baciò bruscamente sulla fronte, scivolò nel bagno e fece sbattere la porta prima di ricadere nuovamente nella trappola del suo fascino sinistro. Quella donna era un dannato buco nero, dato il modo in cui lo aveva risucchiato. E DIO, quel pensiero gli aveva suggerito ogni tipo di idea malvagia.

    Aprì l’acqua e si mise sotto il getto, senza curarsi della temperatura dell’acqua, strofinandosi alla massima velocità ovunque egli sperava che lei avrebbe voluto leccarlo, il che voleva dire, beh, dappertutto. Si asciugò in un attimo e avvolse l’asciugamano sui fianchi, perché i suoi jeans erano decisamente MENO- che – puliti, e in ogni caso il tempo che gli occorreva per mettere i jeans e toglierli di nuovo era tempo che non avrebbe voluto passare diversamente che adorando lentamente il corpo di Buffy.

    Corse fuori dalla porta del bagno.

    Giles era in piedi nel corridoio.

    “DANNATO INFERNO” urlò Spike, inciampando indietro e assicurando più saldamente l’asciugamano intorno alla vita. Era una cosa dannatamente buona che il suo cuore non battesse, perché altrimenti avrebbe avuto un infarto in quel preciso momento.

    Giles stava fissando con sguardo meditativo il bicchiere di scotch, mentre lo faceva roteare gentilmente. “Spike, se hai un momento io…” Alzò lo sguardo e immediatamente chiuse gli occhi, con faccia afflitta. “ Mio Dio, mettiti addosso dei pantaloni”

    Spike indurì la mascella e raccolse i vestiti sporchi dal pavimento, e oltrepassò Giles per arrivare all’armadio della lavanderia. Fortunatamente, qualcuno aveva fatto una lavatrice dopo l’incidente dello zucchero a velo, perché in quei giorni il suo guardaroba non era particolarmente vasto. Mise i vestiti sporchi nella lavatrice, camminando fino alla fine del corridoio per recuperare la camicia rossa. Buffy aveva socchiuso la porta della camera degli ospiti e stava sbirciando, con un’espressione comicamente sbigottita; la guardò in malo modo e lei ricambiò lo sguardo con aria furiosa, cosa che era completamente ingiusta perché non era colpa sua se era caduto in un’imboscata. Avrebbe dovuto essere grata che Giles non si fosse mostrato dopo che loro avevano iniziato la loro attività lenta- come –melassa. Tornò indietro con la camicia rossa, la mise nella lavatrice e quindi – mentre gli occhi di Giles erano ancora chiusi- lasciò cadere l’asciugamano e si infilò nei jeans puliti. “ A posto adesso, Osservatore” borbottò.

    “ Ne dubito” disse Giles stancamente, aprendo gli occhi e fissando con intenzione un punto tra Spike e la lavatrice. Spike strinse la mascella, aprì di nuovo la lavatrice per aggiungere il detersivo, e girò la manopola in maniera irritata per far partire il programma. Dio, questo era umiliante.

    Giles lanciò uno sguardo significativo verso l’asciugamano umido sul pavimento.

    Spike rifletté se aggiungerlo alla roba in lavatrice, ma era bianco e sospettava che Giles avrebbe avuto una crisi isterica se l’avesse lavato con i suoi capi scuri, cosa che gli avrebbe fatto perdere tempo, altrimenti meglio utilizzato scopando la Cacciatrice fino all’oblio, così lo raccolse e lo appese in modo ostentato al portasciugamani in bagno, stendendolo meticolosamente perché si asciugasse al meglio, e questo fu un segno inequivocabile di quanto fosse legato alla Cacciatrice, il fatto che si chinasse alle pretese meschine e irragionevoli di Giles riguardo le pulizie domestiche, solo per la speranza di avere qualche secondo in più per maneggiare il suo corpo delizioso. Comunque, ora che ci pensava, quei pochi secondi ne valevano decisamente la pena. Ogni secondo che poteva rubare, ne valeva la pena.

    Giles parve considerare se dire qualcosa sulla mancanza di una maglietta da parte di Spike, ma Spike non gliene diede la possibilità, spostandosi nel salotto. Giles lo seguì e, stranamente, versò un bicchiere di Glenlivet e lo porse a Spike. Questo poteva significare che stava pensando di uccidere subito Spike, e stava solo offrendo un bicchiere di conforto a un uomo morto ( o, meglio, a un uomo più-morto-di-quanto-già-non-fosse), o che l’Osservatore voleva qualcosa. Spike prese il bicchiere con un cenno della testa, riflettendo che poteva anche sembrare un gesto magnanimo, se non avesse saputo che il bicchiere di Giles era stato riempito con il dannato Chivas. Bastardo.

    Spike alzò il bicchiere per un brindisi ironico “Nos morituri te salutamos” ( latino: Noi che stiamo per morire, ti salutiamo)

    “Vorrei cavillare sulla tua coniugazione del Latino, dato che tu sei chiaramente già morto, e per quanto ne so sei uno solo ( letteralmente: non sei plurale), ma poiché sappiamo entrambi che sarei nel giusto, forse potremmo occuparci di qualcosa di più importante” Giles si appoggiò al muro con fare meditativo “ Stavo pensando”

    “ Bhe, questa è una sorpresa” Spike sorseggiò lo scotch, augurandosi di poterlo fare dall’ombelico di Buffy.

    “ Prima hai espresso interesse nel fornire assistenza alla Cacciatrice. Posso pensare che vorresti continuare a farlo, anche una volta che non sarai più costretto a rimanere in nostra compagnia dai tuoi, ehm, obblighi civili?”

    Spike scosse le spalle, simulando disinteresse. “ Potrei lasciarmi convincere. Se mi paghi abbastanza”

    Giles fece roteare ancora il Chivas. “ Ah, sì. La questione del pagamento. Uno potrebbe sottolineare che già ti pago abbastanza bene per stare seduto sul tuo sedere e guardare opinabili show televisivi. Certamente provvedo a te fornendoti sangue e rifugio, e una grande quantità di alcolici”

    “ Sì, potresti esserti lamentato di questo una volta o due. Non che io abbia molta scelta nella questione. Con l’essere prigioniero e via dicendo.” Spike guardò l’Osservatore con circospezione da sopra il bordo del bicchiere.

    Giles sorrise ironicamente a questo. “ Sì, bene. Nessuno di noi due ha avuto scelta in merito a questo. Ma qualcuno potrebbe sottolineare che a malapena ti stai guadagnando il tuo mantenimento.”

    “ Forse no. Tuttavia, andare fuori di notte e mettere me stesso in pericolo, senza menzionare il fatto di girare la schiena alla mia vita di impenitente malvagità, questa è una questione ben differente, non è vero? Mi piace pensare che questo meriti più di vitto e alloggio. Non puoi davvero aspettarti che lo faccia solo per bontà di cuore.” ( NdT: letteralmente, per la malvagità del mio cuore. E' un gioco di parole, in cui Spike sottolinea di essere malvagio, ma in italiano ha poco senso)

    “ Bene. Non mi sarei mai aspettato una cosa come dell’altruismo da parte tua, Spike. Capisco che sia del tutto alieno dalla tua natura”

    Spike improvvisamente si sentì diviso in due, poiché anche se non gliene fregava niente di quello che Giles pensava, avrebbe voluto che Buffy avesse una buona opinione di lui. Lei non lo avrebbe mai amato, questo era sicuro, ma forse un giorno avrebbe potuto… rispettarlo? Fidarsi di lui? Dio, solo il pensarci lo faceva desiderare di sollevarsi alla sua degenerazione. Come era caduto in basso. Si supponeva che lui fosse il Big Bad. Con l’articolo IL maiuscolo. Era inconcepibile che volesse aiutare la Cacciatrice, senza secondi scopi, solo per vedere un po’ di gratitudine nei suoi occhi verde muschio, ma maledizione se non era quello che voleva. Sarebbe stato meglio se si fosse impalettato da solo in quello stesso momento. E l’avrebbe fatto, se non avesse avuto una Cacciatrice vestita-di-lingerie che lo aspettava impazientemente nella stanza sul retro.

    Giles continuò, ignaro dei pensieri tumultuosi nella testa di Spike. “ Ma prendiamo questa notte, per esempio. Non siete stati fuori molto a lungo, ma ho l’impressione che abbiate avuto una serata produttiva”

    La mente di Spike ripercorse le ultime ore, e tutte le cose per cui Giles avrebbe potuto ucciderlo, se ne avesse avuto il sospetto. “ uh, sì, si potrebbe dire questo”

    “ Bene, e voi due quanti vampiri avreste, ehm, ucciso?” Giles fece uscire un piccolo notes dalla tasca.

    Oh, sì, ce n'erano stati un pochi di quelli. “ Due. Io ne ho ucciso uno, la Cacciatrice l’altro”

    Giles prese alcune note “ Eccellente. E ci sono stati anche dei demoni?”

    “ Oh sì, un casino di quelli. Degli stronzi di colore verde. Cinque? Sei? Fuori nei boschi. Penso che ce li siamo divisi alla pari, quelli.”

    “ Verdi, hai detto?” Giles aggrottò le sopracciglia e cominciò a passare in rassegna i suoi scaffali, tirando fuori uno spesso volume. “ Descriveresti il verde come verde malachite, o più come una zuppa di piselli?”

    Oh, no DANNAZIONE, non una RICERCA proprio adesso. Spike fermò Giles in fretta prima che si eccitasse troppo. “ Forse dovremmo aspettare finché la Cacciatrice è sveglia, no? Penso che potrebbe avere alcune importanti osservazioni. Non vorrei escluderla”

    “ Oh, sì, certo, certo” Giles appoggiò il libro sulla scrivania con rincrescimento, carezzando la rilegatura usurata “ Bene, indipendentemente da ciò, credo che potrei trovare un modo per darti, bhe, una specie di stipendio. A patto che Buffy sia soddisfatta dei tuoi sforzi, sia chiaro.”

    Spike si stava per soffocare col suo sorso di scotch.

    Giles continuò “ Sono certo che potremmo giungere a una sorta di accordo che porti un beneficio ad entrambi”

    La mente di Spike corse. Da una parte, lui poteva sempre usare il denaro contante, specialmente essendo fuori questione il rubare. Le sue vincite al poker e al biliardo potevano a malapena pagare le sigarette e, ora che ci pensava, sarebbe stato dannatamente difficile recuperare del denaro con la Cacciatrice che guardava da sopra la sua spalla. Dall’altra parte, sospettava che la Cacciatrice avrebbe potuto adirarsi al pensiero che Spike fosse pagato per fare la ronda, visto che lei di sicuro non lo era, e anche che, stando le cose come stavano, il fatto che passassero buona parte del tempo della ronda facendo sesso, faceva di lui una sorta di gigolò, e mentre non si preoccupava molto di questo – era stato chiamato in modi certamente peggiori- pensò che Buffy avrebbe pensato male di lui. Dall’altra-altra parte, avrebbe potuto spendere una parte del denaro per lei, comprandole cioccolatini e mutandine per sostituire quelle rotte da lui e forse sistemare una piccolo confortevole nido d’amore o pagarle un hotel elegante, e questo avrebbe potuto farla ricredere sull’evidente ingiustizia di Spike che veniva pagato per un lavoro che lei doveva fare gratis. O ancora, dall’altra-altra-altra parte, Buffy avrebbe potuto pensare che lui la stesse aiutando solo per i soldi e non perché provasse qualcosa per lei, e questo l'avrebbe reso dannatamente infelice…

    Un attimo. Stava forse riflettendo su questo come un vantaggio o uno svantaggio? Perché adesso che ci aveva pensato su, se Buffy avesse creduto che andava con lei solo perché era un avaro bastardo, era improbabile che pensasse che ci andava perché era un idiota innamorato, e non era quello che voleva? Che lei non sapesse mai e poi mai nulla della sua insana infatuazione senza speranza?

    A parte che quello che lui davvero, davvero voleva, più di ogni altra cosa, era che Giles riportasse il suo sedere rivestito di tweed nel suo letto solitario, così che lui potesse passare il resto della notte trovando nuovi modi per far urlare la Cacciatrice ( o, meglio, per fare sì che volesse urlare, poiché nessuno dei due avrebbe voluto che Giles accorresse per salvarla dal pericolo) e il modo migliore per raggiungere quel dolce punto era, ovviamente, essere d’accordo con qualsiasi cosa l’Osservatore diceva. Così Spike annuì amabilmente e alzò il bicchiere. “ Ti dico una cosa. Se domani verrai con un’offerta, sarò più che felice di aprire le trattative. E poiché sono un tipo accondiscendente, non ti metterò in conto questa serata.” Sogghignò “ Consideralo un dono della buona sorte”

    Giles lo guardò sospettosamente, ma brindarono per siglare il loro patto, bevendo fino all’ultima goccia dei loro drink, e quando Spike fece il gesto di sdraiarsi sul divano, Giles finalmente si diresse al piano di sopra. Spike ascoltò con attenzione e, appena il fruscio del tessuto e il rumore delle molle indicò che Giles era senza dubbio a letto, si alzò sui silenziosi piedi nudi, muovendosi verso la camera degli ospiti e sperando che Buffy fosse ancora sveglia.

    E lei era sveglia, sdraiata sulla pancia mentre sfogliava irosamente un catalogo di armi antiche, che apparentemente era la cosa più vicina a Cosmo che Giles possedesse. Quando la porta si aprì, buttò di lato la rivista e velocemente si rimise in una posa sinuosa. Mise il broncio “ Come mai ci hai messo tanto?”

    Spie fece correre lo sguardo sul suo corpo quasi nudo, a malapena coperto da eccitanti pezzettini di pizzo nero, e fu come se avesse preso le pillole della stupidità, buttandole giù con dell’ottimo scotch, perché dopo tutta quella sofferenza riguardo al fatto che LEI NON DOVESSE MAI SAPERE, poteva sentire di nuovo le parole sulle labbra, pronte per uscire, e si voltò velocemente per chiudere la porta, chiudendo gli occhi e lottando per recuperare il controllo.

    Poteva sentire Buffy muoversi impazientemente dietro di lui, le cosce che sussurravano come seta, e si impose un ghigno lussurioso sul viso, voltandosi e aprendo lentamente il bottone del jeans “ Ti sono mancato, non è vero?”

    Buffy scivolò sulla schiena e allungò una gamba nell’aria, come una ballerina, guardando l’alluce che si muoveva. “ beh, questi alluci non si mordicchieranno da soli” La caviglia maledetta dal braccialetto elettronico lampeggiò con allegro contrappunto.

    “ Sarebbe un bel trucchetto” ammise Spike, sgattaiolando di fianco al letto e prendendo il piede in mano. Diede un bacio reverente sull’arco, godendo del suo gemito involontario, e scivolò facilmente in fondo al letto. Poteva farlo, adorarla con il suo corpo, finché avesse tenuto la sua stupida lingua occupata col dire porcherie e fare porcherie. “ posso cominciare da qui? E poi salire”

    Prese il suo alluce rosa fra i denti. Le dita erano state da poco dipinte di cremisi; ebbe un’improvvisa visione di lei sdraiata nuda in un nido di cuscini mentre lui le metteva lo smalto, e la cosa lo fece tremare.

    “ Aspetta” Buffy sussurrò, spingendo via il piede. Spike si tirò indietro, approfittando della posizione favorevole tra i suoi piedi. Poteva vedere che il centro delle sue mutandine di pizzo nero erano quasi umide, solo per avere mordicchiato un po’ le dita del piede, deliziosamente modellate sui suoi contorni, e fece voto di tenere quel punto per ultimo, dopo avere adorato ogni altro centimetro del corpo di lei, non importava quanto lei lo pregasse. Ma a giudicare dal suo sguardo, non aveva alcuna intenzione di pregare per qualcosa, ma aveva l’intenzione di prendere il controllo. E lui sapeva che la parte più deliziosa della serata sarebbe stata il modo in cui avrebbero combattuto con le labbra, e le mani e i denti per il più dolce dominio di sempre, e sarebbe stato fottutamente fantastico, indipendentemente da chi avrebbe vinto alla fine.

    Ma chi stava prendendo in giro? Lei avrebbe vinto. E sarebbe stato assolutamente incredibile quando l’avesse fatto.

    Lei mise il piede sul suo petto nudo, spingendolo verso la pediera con le dita delicatamente dipinte di rosso, e lui alzò le sopracciglia “ Cosa devo aspettare, pet?”

    Buffy fece il suo sorriso da sirena. “ Togliti i Jeans. Ti voglio nudo” Mosse le dita contro i pettorali che tremavano. “ Poi potrai cominciare a mordicchiare” disse altezzosamente

    Spike lo fece diventare uno spettacolo, facendo scendere lentamente la cerniera e liberando la sua asta, prima di alzare le anche quel tanto che bastava per far scivolare il denim lungo i fianchi e le ginocchia; li fece finire di scendere aiutandosi con i piedi, sedendosi alla fine per strattonare la gamba stretta oltre il braccialetto alla caviglia., quindi si sdraiò di nuovo in fondo al letto, mettendosi con naturalezza nella posa migliore. Buffy allegramente fece scendere il piede lungo il suo fianco, fin dove riuscì ad arrivare, quindi risalì nella parte interna, per toccare delicatamente il suo pene con le dita, sulla strada verso il suo petto. Egli non si preoccupò di nascondere la sua reazione, perché lei sapeva benissimo di averlo nelle sue mani, o nei suoi piedi, in effetti; gemette e imprecò e tremò, e quando il piede di lei alla fine terminò il suo torturante percorso, lo prese tra le mani con fare adorante e silenziosamente disse a ciascun dito quanto l’amasse, con denti gentili e lingua sicura e soffici, soffici labbra, e quando la sua testa ricadde all’indietro e lei cominciò a fare quei piccoli suoni dal fondo della gola, che risuonarono lungo tutto il suo corpo come un terremoto, prese il coraggio a due mani ( letteralmente prese la sua vita nelle mani) e schiacciò le labbra contro la base del piede e sussurrò “ ti amo”, il solo fiato contro la pelle.

    “ Cosa hai detto?” mormorò lei, le dita intrecciate alle lenzuola mentre lui continuava i suoi gesti adoranti.

    “ Niente, pet” mentì. E sapeva che lei sapeva che stava mentendo, perché lei lo sapeva sempre, ma la fece distrarre con i suoi denti malvagi sul suo arco sensibile, e lei dimenticò tutto, e lui visse.

    E per la prima volta in oltre cent’anni, mentre scivolava in alto per adorare la caviglia snella di Buffy, Spike si sentì davvero vivo.




    Nota dell'autrice:

    Nos morituri te salutamus. = “Noi che stiamo per morire, ti salutiamo.” Detto latino attribuito frequentemente ai gladiatori che salutavano Cesare prima di lottare a morte per il suo divertimento. Il senso reale è un po' più complicato, ma Spike lo sta usando nel modo popolare. Non ho idea di come andrebbe modificato per dire “io che sono già morto ti saluto”, ma presumo che Giles lo saprebbe.


    TBC
     
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  5. Redan
     
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    Bellissimoooooo
    Quanto mi piace questa storia, adoro il modo di scrivere di bewildred e mi era mancata un sacco! Cosa dire di Spike innamorato perso che si comporta da "schiavo compiacente" proprio come nel telefilm? Se avessimo potuto leggere i suoi pensieri nella sesta stagione sono sicura che sarebbero stati molto simili a quelli che ha ora. Bellissimo!
    Grazie per averla ripresa!
     
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  6. kasumi
     
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    Ciao Redan! Sono contenta che ti sia piaciuto!! I ringraziamenti vanno ad Angela, che si è offerta gentilmente di continuarla :) io ho fatto solo qualche correzione qua e là.
    A presto! Bacioni
     
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  7. kasumi
     
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    Per la vostra gioia, un nuovo capitolo *intero*! Tra l'altro, uno dei miei preferiti della storia! :wub:
    Buona lettura e grazie ancora ad Angela per aver ripreso la traduzione!


    CAPITOLO 9 INDOTTRINAMENTO



    Traduce Angela



    Buffy si svegliò con uno scatto, convinta di aver dormito troppo e che la polizia avrebbe fatto un’irruzione nell’appartamento di Giles con le pistole fumanti e l’avrebbe arrestata per il crimine di eccesso di sonno, ma poi guardò l’orologio, l’orologio nuovo, e realizzò che aveva ancora venti minuti prima che fosse necessario spegnere la sveglia, quindi si riappoggiò al cuscino soffice e chiuse gli occhi di nuovo. Tutte quelle discussioni con la polizia la stavano rendendo paranoica.

    Era esausta, ma doveva ammettere che due ore di sonno dopo ore di fantastico sesso avevano una vibrazione del tutto diversa da due ore di sonno dopo ore alla stazione di polizia. Si sentiva meravigliosamente.

    Spike era rannicchiato contro la sua schiena, le braccia avvinghiate alla sua pancia, il naso che si strofinava contro il suo collo- si era parzialmente svegliato quando lei era scattata e l’aveva attirata più vicina nel sonno- e, ora che era quasi del tutto sveglia, poteva sentire ogni sorta di piccoli dolori e fitte, ma erano dolori deliziosi, il tipo che lei pensava che avrebbe tratto molto giovamento se avesse permesso a Spike di massaggiarla, e poi realizzò che era la seconda mattina di fila che si svegliava tutta raggomitolata con un uomo ( bhe, vampiro, ma, sicuro come l’inferno, un uomo-più-che-uomo in tutto ciò che contava) dopo una notte di completa dissolutezza, cosa che era già un record per lei. Forza, Buffy!

    La notte passata era stata.. qualcosa. Qualcosa di fantastico e terrificante insieme. Era davvero una buona cosa che si fosse già presa del tempo per considerare tutte le conseguenze del portare Spike a letto ( e contro il cartello di Sunnydale, e l’albero e molti altri posti in agenda per il futuro, alcuni dei quali erano stati da lei segnati con una stellina per una speciale attenzione) perché altrimenti aveva il sospetto che il terrore avrebbe vinto, e lei sarebbe fuggita da Spike e da se stessa. E lei avrebbe perso QUESTO, tutto questo delizioso avvinghiamento, e questo avrebbe fatto davvero, davvero schifo.

    Ma lei ci aveva pensato, sapeva quello che stava facendo – per lo meno, tutto quello che poteva sapere, poiché Spike continuava a sorprenderla- e lo voleva. Voleva Spike. E ora che ci stava pensando, pensandoci troppo, cominciò a tremare per un differente tipo di terrore. Cosa sarebbe successe se Spike, ora che l’aveva avuta, non l’avesse più VOLUTA?

    La giuria stava ancora decidendo se lui le piacesse o meno, ma sapeva per certo che non voleva che lui se ne andasse.

    Spike era ancora addormentato, di questo era sicura, ma le sue mani si muovevano languidamente sul suo corpo, calmando i suoi brividi lungo la strada, e lei si gli si strinse contro possessivamente, sapendo in qualche modo che la sua inconscia capacità di calmarla era dovuta a una certa folle puttanella-vampiro che era totalmente una troietta folle da prendere a calci, e si domandava se Spike pensasse a Drusilla mentre la toccava, se fosse una pallida sostituta per la sua precedente amante- il che era molto da dire, perché Drusilla era bianca e spaventosa come la pancia di un pesce- e lei improvvisamente desiderò che lui fosse sveglio e la guardasse, guardasse LEI, così che lei potesse finalmente sapere se lui sapeva che stava abbracciando BUFFY e non la sua precedente amante troietta e fashion-victim

    Oddio, aveva paura

    Prese le mani di lui fra le sue, quelle mani forti e bellissime, e ne fece scivolare una sul suo seno, e l’altra giù, giù, giù, tra le sue gambe, e lui emise un rumore compiaciuto contro la sua nuca e girò le mani per accarezzarla, scivolando con estrema precisione esattamente dove lei voleva che la toccasse, e lei sospirò e premette il sedere contro il suo cazzo semi eretto. Lui cominciò a darle baci sul collo, e lei alzò la testa per incoraggiarlo, e in quel momento lo sentì

    “… amo”

    Lei si immobilizzò, sentendo le sue mani e le sue labbra che si muovevano ancora, ma lei era diventata di ghiaccio, poiché sapeva che Spike la odiava, LA ODIAVA, lo aveva detto, e così lei seppe che non stava parlando a LEI, con quel mormorio gentile nel suo collo, lui stava parlando a Drusilla e lei avrebbe voluto piangere, ma voleva di più che lui la guardasse, così si girò fra le sue braccia, e lo baciò disperatamente finché non seppe che era sveglio, le sue mani sicure sulla sua schiena, e nascose la testa nel suo petto e sussurrò “ Cos’è che hai detto?”

    Lui si irrigidì contro di lei “Ho detto qualcosa?”

    “Sì, hai detto qualcosa” lui premette le labbra sulla fronte di lei, febbrilmente, e lei capì che stava cercando di guadagnare tempo, così si fece coraggio e continuò “ Suonava come se avessi detto –ti amo-“

    Spike rimase silenzioso per un lungo momento, mentre le sue mani le carezzavano la schiena, carezze tranquille che la calmarono contro la sua volontà. Alla fine, le baciò nuovamente la fronte “ho detto - Buon mattino*, amore-“

    Dio, le stava mentendo. Stava mentendo. Era il bugiardo peggiore del mondo. Ma lei nascose ancora di più la testa sotto il suo mento, sentendo le lacrime che spuntavano nei suoi occhi, e lo lasciò far correre le mani sul suo corpo, perché sapeva cosa lui fosse, lo aveva sempre saputo, e aveva deciso comunque di dormire con lui, e, per Dio, non sarebbe tornata indietro ora.

    Gentilmente lo fece sdraiare sulla schiena – e lui lo fece volentieri, con gli occhi fiammeggianti- e fece scivolare il suo corpo su quello di lui come fosse di velluto, e subito lui passò dall’essere semi- eretto ad essere duro come l’acciaio, così fece scivolare la sua umidità conto di lui, intrecciando le dita con quelle di lui e facendogli sollevare le braccia sopra la testa, e spinse, spinse, spinse contro di lui, così umida e aperta e pronta, finchè lui finalmente fu dentro di lei, come fosse una magia, e lei inarcò la schiena, prendendolo tanto in profondità quanto poteva, portando le sue mani ai suoi seni bisognosi, e fissò gli occhi nei suoi, mentre si alzava e si abbassava e gemeva e piagnucolava. Guardami lo implorò Guardami E avrebbe giurato, giurato davanti a Dio se ci avesse creduto, che lui stava guardando solo lei, che vedeva solo lei, e gettò la testa all’indietro e si impalò su di lui, forte, cavalcando e cavalcando finché non venne con un grido agonizzante, sentendo le sue mani sui fianchi mentre lui la muoveva ancora e ancora fino a che raggiunse il suo rilascio, e lei cadde su di lui, ansimando e gemendo, sperando che lui non si accorgesse che stava piangendo.

    Perché anche in quel momento, non era sicura che lui la stesse davvero guardando, che lui non sperava che lei fosse qualcun’altra, e che alla fine non l’avrebbe lasciata

    Per favore pensò disperatamente Per favore non lasciarmi

    _________



    Spike la cullò contro di lui, la mente che correva nel terrore assoluto, perché la sua dannata stupida bocca non poteva smettere di andare, non smetteva di volere confessare, e lui aveva quasi rovinato tutto, rovinato la possibilità di combattere al fianco della Cacciatrice fintanto che lei avesse voluto, e sarebbe stato dannatamente fortunato se lei non si fosse alzata dal loro letto del peccato, avesse preso un pezzo di legno dalla struttura di quercia, e l’avesse impalettato lì e subito.

    Ma in fondo, sarebbe morto felice, perché, ODDIO, che notte!

    Fare l’amore con Buffy era stato brillante come aveva pensato che sarebbe stato, ogni centimetro di lei era perfetto, anche quelli che lui avrebbe detto – dal modo timido in cui si era sottomessa alle sue esplorazioni- che a lei non piacevano. Era ancora semi- convinto che fosse stato un sogno, il modo in cui gli aveva permesso di traversare i contorni del suo corpo, il modo gioiosamente sorpreso in cui aveva sussultato quando lui aveva trovato delle nuove zone erogene, il modo tenero in cui lei si era aperta a lui come un bocciolo di loto. L’aveva baciata ovunque, letteralmente ovunque, ed era caduto in uno stato di pura gioia, quando lei aveva cominciato a sua volta ad esplorare, gli occhi che si rovesciavano all’indietro per il modo in cui le sue inesperte, ma prodigiose mani e bocca avevano scoperto tutti i suoi segreti. Alla fine le attuali parti sessuali, le parti in cui lui era dentro di lei, erano solo una coda alla loro sinfonia di intrigo sessuale, un condimento di estasi aggiunto al banchetto che era la Cacciatrice mischiata con il Big Bad. Apocalittico. Un dannato Libro delle Rivelazioni.

    Ora non rimaneva che i Quattro Cavalieri facessero la loro corsa e ponessero fine al suo mondo.

    Ma in quel preciso momento Buffy era calda, aggrovigliata e gemente su di lui, e lui non era ancora polvere, e mise le braccia tutto intorno a lei, chiuse gli occhi e inalò il suo profumo, memorizzando quel momento per dopo, chiedendosi se il ricordo sarebbe rimasto anche dopo che lui fosse diventato polvere e sparito, un momento di pura estasi che si muoveva nell’aria.

    Fu improvvisamente grato, grato ai Fati che avevano deciso che un giorno se ne sarebbe andato in una gloriosa battaglia contro questa Cacciatrice, perché non avrebbe mai tollerando di avere il ricordo di quelle notti, i gemiti e i momenti e le esplorazioni, e non possedere la Cacciatrice stessa, calda, furiosa ed esigente: avrebbe preferito uscire incontro al sole piuttosto che sopportare un giorno in un mondo senza Buffy. Non gli importava se questo faceva di lui un damerino, o un idiota o, senza mezzi termini, un codardo. Era sempre stato una Puttana dell’Amore, e dopo trent’anni di vita e oltre un secolo di non- vita, era impostato in quel modo; l’amore avrebbe potuto fotterlo nel culo, o nelle narici o in qualunque altro orifizio avesse scelto, e non gliene sarebbe importato. Voleva solo stare al fianco di Buffy

    Comunque anche sotto di lei andava bene. Accarezzò i suoi capelli scompigliati e si dilettò del suo fiato caldo contro la sua gola. Sotto di lei era davvero gradevole, in realtà.

    ________



    La sveglia suonò dopo pochi minuti, e Buffy rotolò giù da Spike per colpire il tasto silenziatore, lasciando che i capelli le cadessero sul viso e le coprissero gli occhi, perché si sentiva ancora un po’ piagnucolosa e non voleva che Spike se ne accorgesse, perché avrebbe chiesto, dato che era fatto così, gli piaceva mettere le cose in parole, e lei non voleva ancora parlarne. Rimase sul bordo del letto, fissando i numeri rossi brillanti sullo schermo dell’orologio, e prese un lungo respiro, perché si stava comportando da stupida e aveva bisogno che il suo cervello si rimettesse sulla giusta strada.

    Sapeva come fosse il pentimento, quel grande stravolgimento nel profondo, come se gli intestini mettessero in atto un’insurrezione contro gli altri organi interni, e quindi sapeva di non essere pentita di nulla. O almeno delle cose riguardanti Spike. E non poteva mentire a se stessa e dire che si era messa in quella situazione con un qualche genere di aspettativa romantica. Infatti, non aveva nessun tipo di aspettativa, perché non ci aveva pensato affatto, aveva solo seguito la corrente, spinta dalla polizia, la scuola, Giles, la caccia e un intero carico di lussuria, e nulla di tutto questo assomigliava vagamente a una decisone che avrebbe portato a UN FUTURO. Ed era facile ignorare tutto perché la sua vita era un unico grande motivo ricorrente, un polpettone di scuola- amici- caccia, e non poteva immaginare che le cose potessero essere diverse

    La maggior parte delle ragazze della sua età avevano un piano, e se non un piano vero e proprio, almeno una vaga idea che avrebbero avuto un piano un giorno. Scegliere una specializzazione. Avere una carriera. Avere bambini. Fare qualcosa, qualcosa di direzionato, avere una vita con uno scopo, un qualche genere di motivazione

    Buffy aveva uno scopo, naturalmente. Aveva uno scopo più della maggior parte delle persone. Ma il suo scopo non era qualcosa che riguardasse il futuro, era del tutto radicato nel momento presente. Impalettare vampiri. Cacciare demoni. Scongiurare apocalissi. Nuovi mostri ogni settimana. Combattere, combattere e combattere, tutto nel presente, e quindi un giorno perdere la battaglia, e finire il presente, e tutto senza muoversi in avanti di un centimetro. Non avrebbe avuto importanza in cosa si fosse specializzata, o quale tipo di carriera avesse pensato di poter volere, perché era tutto solo una simulazione. Era solo una ragazza in una bolla, una bolla temporale, e non importava quanto avrebbe corso e corso e corso, quanto sarebbe cresciuta e cambiata e cosa avrebbe pianificato, non si sarebbe mai mossa da dove si trovava in quel momento.

    Sebbene dove si trovava ora, in quel preciso momento, non faceva davvero così schifo, così poteva anche smetterla di fare la Regina del Dramma. Almeno finché non avesse trovato il suo diadema.

    Spike era scivolato dietro di lei, e stava tracciando delle linee sul suo braccio, come se stesse scrivendo qualcosa; lei lanciò una breve occhiata, giusto per essere sicura che lui non stesse scrivendo qualcosa di osceno con uno dei suoi stupidi Sharpie, quindi cadde di nuovo sulla schiena e lo guardò. Lui stava fissando il suo dito che si muoveva sul braccio, gli occhi semi- aperti.

    “ Mi odi ancora?” Lei buttò fuori la domanda prima di pensarci su

    A quello i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa, fissandosi dritti in quelli di lei, e lei sorrise perché quella era la sua risposta, ma lei voleva comunque sentire cosa lui aveva da dire, anche se in un primo momento non aveva avuto intenzione di chiedere, perché lui era un bugiardo che mentiva, anche se faceva schifo in questo, quindi qualunque cosa lui avesse detto sarebbe stato divertente, l’avrebbe fatta sentire meglio dopo tutti quei pensieri deprimenti, le avrebbe fatto nuovamente godere il PRESENTE, perché c’era qualcosa che doveva essere detto per cogliere l’attimo. Avrebbe detto che questo era stato il suo motto una volta, non è vero? Willow l’aveva chiamato diversamente. Cogli la carpa? Scalza Dio? (NdT: fa naturalmente riferimento al Carpe Diem, che Buffy non ricorda correttamente)

    Spike aveva riportato in fretta lo sguardo sul braccio di lei, come se vi fosse scritta la risposta, un foglietto di appunti per il quiz di Buffy; le sue dita erano scese verso il polso di lei e lo avevano circondato provvisoriamente. “ Non lo so” disse alla fine, fissando le sue dita “ Dovrei, credo” Cadde sulla schiena, lasciando andare il suo polso e facendosi passare il braccio sugli occhi. L’altra mano, che si trovava fra di loro, si insinuò fra le mani di lei e le dita si intrecciarono. “ Strano, contorto e sbagliato, ecco com’è. Un vampiro del mio calibro che non brucia di odio per la buona e pura Cacciatrice. Uno zimbello, ecco quello che sarei, se una sola parola di questo saltasse fuori.” Strinse gentilmente la mano di lei.

    Buffy fu a un passo dal dire qualcosa sul fatto che fosse lei a dover tenere nascosta la cosa, lei aveva una reputazione da difendere in quanto Prescelta, e lui era un disgustoso vampiro, ma la mano di lui fra le sue era confortante, la faceva sentire come se lui non pianificasse di andarsene, e lei non aveva intenzione di essere cattiva, non in quel momento, lì nel buio. Avrebbe potuto discutere con lui più tardi; al momento aveva ancora cinque minuti di pausa, e decise che poteva prendere una pausa anche dal combattere e dal discutere, smettere per un po’ di essere una Cacciatrice con il suo vampiro, e godersi semplicemente lo stare sdraiata con un uomo meraviglioso che aveva passato ore a farla sentire bellissima e desiderabile e che teneva la sua mano come un tesoro prezioso. Così, invece, strinse a sua volta la mano di lui e fissò il soffitto. “ Io non ti odio più” confessò tranquillamente, guardandolo con la coda dell’occhio

    Spike alzò lentamente il braccio dagli occhi – lei pensò che forse la stava guardando, c’era uno spazio ora, ma era troppo buio perché potesse esserne sicura. “ Suona bizzarro” disse lui alla fine.

    “ Già” disse lei, spostando nuovamente lo sguardo al soffitto.

    Rimasero sdraiati in silenzio, finché la sveglia suonò di nuovo.

    ________



    Quando la suoneria ricominciò, Buffy allungò il braccio libero per armeggiare con l’orologio finché non riuscì a spegnerla di nuovo, tirando più vicino la mano di Spike mentre lo faceva. “ Maledizione” sospirò “ Non ho voglia di alzarmi”

    Spike si fece più vicino,in modo che il suo inguine fosse proprio contro le loro mani intrecciate “ Parla per te, pet. Io sono alzato da un po’!”

    Solo per questo, Buffy si eccitò ancora, stringendo le dita intorno al suo membro, che era di nuovo pronto per l’azione. Oddio, recuperava davvero in fretta. Ridacchiò, per l’idea improvvisa di un bambolotto mobile di Spike, con il Potere dell’Erezione Bollente. Sicuramente meglio della Presa Kung- Fu. Al pensiero accentuò leggermente la sua mitica presa, ricompensata da un ringhio e un bacio febbrile, tutto lingue e umidità, e gemette a sua volta. Sicuramente sapevano come spingere i rispettivi pulsanti.

    Spike cominciò a scivolare su di lei, e lei sarebbe stata perfettamente d’accordo, in teoria, ma i numeri rossi brillavano in modo accusatorio, giudicandoli dalla periferia del suo sguardo, quindi sospirò nuovamente. “ Non possiamo Spike. Dobbiamo pulire e finire il lavoro di spazzolatura”

    Spike si alzò sui gomiti, spingendo il pene contro la sua mano avida, la quale, doveva ammetterlo, stava comunicando qualcosa di completamente diverso dalle parole che erano uscite dalla sua bocca. I suoi occhi erano scuri e intensi. “ Con pulire intendi una doccia? Perché io volentieri… strofinerei la tua schiena… se tu strofinassi la mia” Si sdraiò di nuovo e prese il suo lobo in bocca. “ E per ‘strofinare la tua schiena’ intendo ‘ coprirti di schiuma e fotterti contro le piastrelle’, per dirlo con un eufemismo, come il tipo di classe che sono”

    Buffy guardò l’orologio, facendo i calcoli. Dio, era difficile fare i conti mentalmente mentre Spike faceva quel rumore con la gola, ma poteva credere che fosse colpa sua, dato che era lei che glielo faceva fare. Aveva pensato che ciascuno di loro avrebbe fatto una doccia separata – visto che quando aveva puntato la sveglia l’aveva fatto con il chiaro intento di farsi mettere il più possibile in disordine nella camera degli ospiti di Giles, e lei non era stupida- e se loro avessero fatto la doccia insieme, avrebbero risparmiato del tempo, e Spike avrebbe potuto utilizzarlo per scoparla tutta insaponata contro le piastrelle, per non parlare del risparmio d’acqua, e questi erano conti sufficienti per lei. Guardò Spike in maniera provocante e qualunque cosa egli vide nei suoi occhi, fece sì che il suo membro sussultasse nella sua mano e imprecò duramente, e scesero insieme dal letto, muovendosi avvinghiati verso il bagno e dentro di esso, baciandosi e accarezzandosi mentre l’acqua si scaldava, e quando finalmente furono sotto lo spruzzo della doccia e Spike muoveva la schiuma sui suoi capezzoli bagnati, Buffy si sentì molto virtuosa, perché anche se non pensava che la California soffrisse di siccità in quel momento, era sicura di avere letto che ce ne fosse una da qualche parte negli Stati Uniti, o forse qualche altro paese con una A nel nome; e comunque era solo questione di tempo prima che la California soffrisse di nuovo per la siccità, e quindi non sarebbero stati tutti grati per l’acqua che Buffy Summers stava risparmiando?

    Le aveva un Sacro Dovere dopo tutto. Salvare MOLTO il mondo

    _______



    Dovettero correre per raggiungere il centro prima dell’alba, perché come fu chiaro una volta che Buffy fu coperta di sapone, era molto difficile avere presa contro il muro, specialmente quando i piedi di Spike cominciarono a scivolare sul pavimento della doccia, così erano finiti sul pavimento. ( Buffy aveva spento l’acqua mentre cadevano, perché dopotutto stava Salvando il Mondo), ma poi, ad ogni spinta, il corpo insaponato di Buffy era scivolato sul pavimento coperto di vapore, come se fosse stato sul ghiaccio – fortunatamente non altrettanto freddo- finché la sua testa sbatté dolorosamente contro il battiscopa e dovettero fermarsi per un momento, mentre sia lei che Spike si afferravano la testa per il dolore. Alla fine Spike aveva messo insieme un’impressionante sequela di parolacce inglesi e l’aveva fatta voltare sulle ginocchia, così che potesse sostenersi contro il muro con le mani, e aveva fatto scivolare le ginocchia fra quelle di lei in modo che i fianchi fossero dolorosamente aperti, ed era entrato in lei da dietro, con le mani che correvano febbrili sui suoi seni insaponati, e quello fu OH MIO DIO fantastico, e dovettero rallentare un po’ per assaporare meglio tutto, facendo dei piccoli aggiustamenti mentre sbattevano insieme per trovare gli angoli migliori. Spike aveva fatto scivolare le mani lungo il suo stomaco insaponato per sfiorare e toccare la sua clitoride mentre entrava e usciva da lei, e questo era stato extra- fantastico; era così calda e umida ed eccitata e piena di lui, che lui poté farla venire con la semplice pressione in quel punto, con piccoli picchi d’estasi che fluivano insieme come una collana di perle, come se lui avesse trovato un bottone per l’orgasmo ( una bambola Super- Action- Buffy con il Pulsante- Orgasmo-Kung-fu); così lei non voleva che lui smettesse di farlo, per niente, mai, ma desiderava anche che lui avesse delle altre mani perché i suoi seni cominciavano a sentirsi freddi e soli, così lei indietreggiò contro di lui, sedendosi sul suo grembo, e prendendosi i seni con le mani, la schiuma che scorreva fra le sue dita, e Spike rise, ringhiò e disse cose molto sporche, e parlò a lungo di quanto fosse bella, calda, desiderabile e perfetta, e per una volta lei non si chiese se lui sarebbe mai stato zitto, e non si stavano più muovendo, o meglio, niente oltre le dita impegnate di lui e le mani di lei che stringevano e le sue labbra molto malvagie, da cui parole sconce scorrevano come miele, e il suo cazzo duro e grosso, in fondo dentro di lei, ma lui la portò con fare esperto a un altro orgasmo, duro e affilato come una lama, e lei aggiunse un po’ di energia extra da Cacciatrice agli spasmi gioiosi dei suoi muscoli più profondi, e lui venne in modo convulso, tremando contro di lei, e sussurrò il suo nome nelle sue scapole, le labbra che si muovevano silenziosamente su di lei, come se stessero rivelando un segreto alla sua spina dorsale.

    Quindi terminarono di fare la doccia in un silenzio confortante, le mani che toccavano gentilmente i rispettivi punti doloranti e i lividi, entrambi ancora eccitati ma in modo pigro, soddisfatti per il momento, quindi asciugarono il pavimento e fecero un mucchio con gli asciugamani bagnati nella lavanderia, e fu quando Buffy cominciò a disfare il letto per aggiungere le lenzuola sporche alla lavatrice, che guardò di nuovo l’orologio e si fece prendere dal panico, gettandosi addosso dei vestiti e spingendo Spike fuori dalla porta

    Willow li stava aspettando, il cerchio di erbe e sabbia già preparato sul marciapiede, le braccia incrociate e il piede che tamburellava per l’irritazione, ma la sua faccia si ammorbidì quando vide i capelli umidi di Buffy- Buffy non era mai uscita di casa con i capelli bagnati da quando aveva dodici anni- e scosse la testa in una rassegnata presa in giro . “ Ho capito” la rimproverò gentilmente “ Il primo giorno delle vacanze invernali e ti sei dimenticata di puntare la sveglia. Vergogna, Buffy”

    Questo era del tutto falso, ma Buffy preferiva che Willow pensasse che era distratta ed irresponsabile, piuttosto che fosse il tipo di ragazza che lascia la sua migliore amica ad aspettare da sola in centro in una mattinata fredda, in cui non c’era scuola, in modo che lei potesse avere un’altra sveltina, così si limitò a fare un cenno,mentre cercava di riprendere fiato. Si sentiva un po’ colpevole, ma solo in parte, perché Willow avrebbe sicuramente compreso se avesse saputo quanto il sesso fosse stato davvero super- fantastico. Se Willow fosse stata quella che faceva sesso super-fantastico per ore e ore e ore, Buffy avrebbe assolutamente perdonato LEI se fosse stata un pochino in ritardo ad un appuntamento, perché gli amici c’erano per questo, per lasciare che gli amici facessero molto sesso super-fantastico, e non giudicare cose come i ritardi, i capelli in disordine e la malvagità della persona con cui si faceva il suddetto sesso.

    Spike stava occhieggiando nervosamente il cielo che si stava illuminando, così Buffy ripercorse la sua lista mentale delle cose che dovevano ripulire. “ Penso che oggi potremmo cominciare con l’insegna della chiesa” decise. “ Sono abbastanza sicura che questa sera ci sia il Bingo” Willow fece un cenno affermativo e cominciò gli ultimi preparativi.

    Spike scrollò le spalle e si accese una sigaretta, “ Come vuoi” borbottò. Diede un’occhiata all’insegna della chiesa, e tossì un po’ per il fumo, imprecando con amarezza

    Buffy guardò, aggrottando la fronte. Il simbolo che Spike aveva dipinto con lo spray in mezzo al nome della chiesa, spiccava vivido e rosso. Aveva un aspetto vagamente fallico, cosa che non la sorprese per nulla. Il testo all’ingresso era cambiato dal giorno precedente ( era stato qualcosa sul fatto di onorare Dio, che era ovviamente opera malvagia di Spike, perché la grafia [ Honouring invece di honoring, la cosa non è traducibile in italiano] poteva essere quella inglese, o malvagia, una delle due) e le richiese qualche secondo per essere decifrato.

    PROVATE LE NOSTRE DOMENICHE, SONO MIGLIORI CHE DA DAIRY QUEENS ( Gioco di parole tra Domenica ( SUNDAY) e i gelati ( SUNDAE) , quindi traducibile con “ provate i nostri gelati”)

    Spike stava guardando l’insegna con aria inorridita. Buffy gli diede uno sguardo divertito “ cosa c’è, è troppo sciocco per te?” scherzò “ Lo sai che è una chiesa”

    “ Non me ne importa un accidente di quanto sono stupidi” rispose Spike. “ Hanno bisogno di un dannato correttore di bozze. Pensi che io sia cattivo, ma non affliggerei mai la popolazione di Sunnydale con QUESTA mostruosità grammaticale e sintattica” Cominciò a camminare avanti e indietro, chiaramente agitato da quell’insulto alla sua fine sensibilità.

    Buffy fece una smorfia verso di lui “ Siamo qui per pulire il tuo casino, non per fare un servizio di correzione editoriale”

    Spike brillò oscuramente, prendendo una lunga boccata dalla sigaretta, e Willow li avvisò, e Buffy guardò la tenda mentre scendeva, andando a nascondere l’insegna dalla vista. Spike sospirò di sollievo e cominciò a tastarsi come se stesse cercando qualcosa. Buffy si fece avanti, perché se c’era una ricerca da fare tastando, voleva farne parte. Lui trovò quello che cercava prima che lei potesse raggiungerlo, una piccola borsa di plastica in una delle dozzine di tasche che erano nella fodera dello spolverino, la guardò con soddisfazione, prima di farla scivolare in una della tasche principali, e così Buffy rimase lì in piedi, senza una giustificazione per le sue mani che prudevano.

    Willow si mosse per raggiungerli, facendo scivolare la borsa con gli ingredienti magici sulla spalla. “ Forse vorrete agganciare l’ultimo lato della tenda e farlo passare sul retro dell’insegna, perché non è abbastanza alta per fermare da sola la luce del sole, e credo che l’angolo diventerà un po’ pericoloso alle nove circa” Strizzò gli occhi verso l’orizzonte “ E penso che tu abbia circa un minuto per entrare” Spinse Spike come se fosse un galletto recalcitrante; lui borbottò un grazie in tono sardonico ed entrò.

    Buffy abbracciò Willow velocemente “ Sono spiacente che ti abbiamo fatto aspettare”

    Willow l’abbracciò a sua volta “ Nessun problema. So che non stai…. Dormendo abbastanza ultimamente., e capisco se hai bisogno, ehm, di avere tutto il riposo che vuoi. Che ti serve.” Sollevò un sopracciglio “ IL SONNO è davvero molto importante per il benessere fisico e psicologico, e una cosa naturale a cui adulti consenzienti indulgono”

    “ Uh, già. Me lo ricordo dal corso di Salute del primo anno. O forse anche dalla scuola materna”

    “ Fintanto che ti assicuri di praticare Sonno Sicuro. Perché lo fai, non è vero?” La faccia di Willow era genuinamente preoccupata

    “…Cerco di dormire sui cuscini piuttosto che sul ciglio di un vulcano attivo” Rispose Buffy cautamente, chiedendosi dove diavolo Willow volesse andare a parare con quelle parole.

    Willow roteò gli occhi, in imbarazzo. “ Già, immagino, ehm, di stare dicendo cose strane adesso. Solo, sai, sono eccitata per, um, il sonno altrui. Comunque, ti ho preso un Moccaccino all’Espresso Pump, ma probabilmente è diventato un po’ freddo. Ti serve qualcos’altro?”

    “ Penso che siamo a posto per ora. Mi occuperò di quel lato della tenda ed entrerò per godermi lo spettacolo” Scorse l’orologio “ Il meglio di Sunnydale sarà qui tra poco. Ma che gioia”

    “ Ok, allora tornerò per le undici per aiutarvi con la tenda.” Willow indietreggiò un poco “ Opinione da amica. Come ti sembro?”

    Buffy diligentemente osservò Willow “ Bene, stai benissimo, ma lo sai già” Willow fece una smorfia “ Ok, per dirti qualcosa di più dovrei sapere qual è l’occasione.”

    “ Caffè con Riley. Ci vedremo tra un paio di ore, per cui ho il tempo per cambiarmi se ritieni che sia necessario”

    “ Stiamo parlando di un caffè- appuntamento? O di un caffè-tra-amici-che- testano- le-acque?” Buffy aggrottò la fronte “ Perché penso che tu abbia mancato l’obbiettivo per un caffè-appuntamento. Il golfino.. “

    “ Più che altro un caffè-non-stiamo-per-niente-uscendo-insieme” Willow quasi non riusciva a guardare Buffy negli occhi.

    “Oh” Buffy si avvicinò e diede a Willow un altro abbraccio, un grande abbraccio di pre-consolazione “ Di già? Quel ragazzo se ne farà un complesso, donne bellissime che lo buttano a calci in strada in questo modo”

    “Già” Willow abbassò la testa, quindi la rialzò, con la mascella serrata, e spinse via i capelli dal viso “ Solo… Stavo pensando e ho deciso che voglio quello che hai tu”

    Buffy gelò “ Quello che ho?” Vuole Spike? Un momento, lei non sa di Spike, o lo sa?

    Willow ansimò, con gli occhi sgranati “ Oh! Non quello che hai, quello che vuoi. Voglio quello che vuoi tu” Rimase in silenzio, guardando pensosamente in direzione dell’alba.

    Buffy annuì, ma questo non la fece sentire meglio, perché quello che VOLEVA era sempre Spike, e lei davvero sperava che Willow non volesse Spike a sua volta, perché aveva sempre saputo che si sarebbe fatta da parte se lei e la sua migliore amica avessero avuto una cotta per lo stesso uomo, questa era stata la Regola della Migliore Amica fin dai tempi dell’asilo, quando lei e la sua migliore amica di allora Alyssa si erano prese entrambe una cotta per un alunno di prima elementare ( Michael? Myron? Un nome con la M), ma lei non voleva davvero farsi da parte e lasciare che Willow avesse Spike, sebbene anche lei meritasse davvero del sesso super-fantastico, perché Spike era il SUO vampiro, era SUO, SUO, SUO… Buffy respirò per calmarsi. Forse avrebbe dovuto lasciare che Willow finisse di spiegare. Aspettò.

    Willow alla fine fece un sospiro meditativo “ Io… Io non lo so. Sono davvero confusa in questo momento. Non voglio avere un ragazzo carino per ammazzare la noia. Mi piace Riley, ok, ma non ci sono abbastanza scintille con lui, e ho deciso che merito… qualcosa di più” Guardò Buffy, e i suoi occhi erano pieni di tormento, ma al di sotto c’era una forte decisione “ Voglio un grande amore, un amore epico, qualcuno che si faccia strada nel mio cuore quando non sto guardando, e vi semini un intero giardino. Qualcuno che mi faccia diventare, bhe, più ME STESSA, solo con la sua presenza.” Sorrise Ironicamente “ Voglio essere stupida e avventata e coraggiosa, invece di saggia e noiosa e timida. Voglio la MAGIA.” Guardò di nuovo verso l’orizzonte, e sembrava che volesse dire qualcos’altro, ma diede un’occhiata laterale verso Buffy e rimase in silenzio, con le labbra chiuse strettamente.

    Buffy di nuovo la prese gentilmente fra le braccia “ Certo, è quello che meriti. Meriti la magia “ Solo non con Spike, per favore

    Willow la strinse a sua volta “ La meritiamo entrambe”

    Buffy attese quella che sperava fosse un’adeguata quantità di tempo, prima di chiedere con studiata nonchalance “ Quindi, hai già qualcuno in mente?”

    Willow sospirò, guardando di nuovo altrove “ Forse. Non lo so. Ci sono… Ci sono davvero scintille, e magia, e qualcosa di davvero, davvero speciale, credo. Ma è anche… complicato”

    “ Quindi, che è il fortunato?” Buffy mantenne la voce leggera. Non Spike, non Spike, non Spike…

    “ Non è… Qualcuno che conosci” Willow fissò la chiusura della borsa, evitando lo sguardo di Buffy “ Ed è… non sono sicura. Ci siamo incontrati solo ieri. Io solo… MA, c’è stata un scintilla, una vera scintilla, grande, luminosa ed elettrica, e io…” Scrollò le spalle “ Quando l’ho capito, e non sapevo cosa fare, ho chiesto a me stessa ‘ cosa farebbe Buffy?’ e ho pensato, bene, Buffy si butterebbe a piè pari, non sarebbe spaventata, e coglierebbe l’occasione, anche se… anche se fosse un po’ strano. Inaspettato. Tipo una cosa campata in aria. Ma, lo sai. Carpe diem”

    Ecco il modo in cui Willow diceva. Buffy l’aveva archiviato, sperando di poterlo ricordare, perché era sicuramente una frase utile, anche se sembrava che parlasse di pesce. “ Ok, Wills, sei stata supercriptica adesso, ma… sì, capisco” Buffy abbracciò di nuovo Willow, per metà perché Willow sembrava così carina, persa e confusa, e metà perché era abbastanza sicura che di chiunque Willow stava parlando, non era assolutamente Spike e questo era assolutamente un bene. “ Non devi dirmi niente altro. Va bene se vuoi mantenerlo segreto finché non sarai sicura. Quando sarai pronta a presentarci, fammelo sapere, ok? Prometto che non sarò troppo inquietante.” Aggrottò la fronte in direzione della tenda Parlando di cose inquietanti… “ Potresti volere presentarci, sai, un po’ alla volta. Introdurli nel Regno degli Scoobies gradualmente”

    “ Come per bollire un’aragosta” Concordò Willow “ Anche se, sai, non ho mai bollito un’aragosta viva. E’ davvero inquietante e disgustoso.”

    “ QUINDI” Buffy fece un passo indietro, asciugandosi una piccola lacrima “ Una rottura-non-stiamo-davvero-uscendo, uh?” Studiò abbigliamento di Willow, quindi si avvicinò e slacciò un bottone della camicetta, abbassando il golfino a strisce colorate.” Hai la giusta quantità di gambe, le calze mostrano il giusto ma non suggeriscono niente di più, la gonna ha una buona lunghezza-moderna-ma-non-volgare, ma hai bisogno di un po’ di seno qui sopra. Deve vedere cosa si sta perdendo. Solo un po’. Se avessi avuto intenzione che lui si godesse la mercanzia un giorno, avresti avuto bisogno di una camicetta del tutto diversa.” Le diede un’altra controllata.” E prendi il mio lip-gloss dalla borsa. Non il Berry Blush, ti serve il Pink Rhapsody con il tuo colore di capelli, Vuoi sembrare come se davvero meritassi di essere baciata, ma tragicamente le tue labbra fossero NON SUL MENU, e lui dovrà accontentarsi di succhiare il suo cappuccino solitario”

    “ Va bene” Obbedientemente Willow scavò nella borsa di Buffy, e lasciò che Buffy le picchiettasse il gloss sulle labbra. “ Così, andiamo al Bronze stasera?”

    Buffy Ghignò “ Ci puoi scommettere. Devi raccontarmi come è andata, Spezzacuori.”

    Willow le diede un entusiastico due-pollici-in-su, andando con un ghigno gioioso a scaricare spietatamente Riley, e Buffy la salutò, prendendo il Mocaccino freddo dalla panchina su cui Willow l’aveva appoggiato, ed entrando nella tenda.

    Spike era appoggiato all’insegna con aria imbronciata, fumando. Le diede un’occhiata infastidita quando entrò. “ Ci hai messo un bel po’” si lamentò, gettando la fine della sigaretta nel letto di fiori leggermente rovinato che circondava la base dell’insegna, che era stata spogliata della sua scritta offensiva, le lettere che giacevano nell’erba.

    “ Willow aveva bisogno di me” Lei scrollò le spalle, mettendo la sua bevanda nel porta bicchieri della sua sedia, quindi sorrise dolcemente a Spike. “ Avevi bisogno di me per qualcosa?”

    Lui andò verso di lei, la mascella stretta. “ Avevo delle idee”

    Buffy fece scivolare le mani fra i suoi capelli “ E queste idee… erano CATTIVE idee?”

    La sua mascella si contrasse “ Erano buone idee. Idee fantastiche.” Lui fece scivolare le mani nelle tasche posteriori dei jeans di lei “ Ma comprendevano il fatto che tu fossi una cattiva, cattiva ragazza, quindi…”

    “Mmm” Buffy strofinò il suo corpo contro quello di lui “ Mi dovrai dire di queste… idee” Gli diede un veloce buffetto sulla guancia “ COMUNQUE, prima andrò ad attaccare il lato rimanente della tenda, perché altrimenti tu correresti il pericolo di diventare un grande mucchio di polvere alle nove in punto, e quindi chi potrebbe apprezzare quale cattiva ragazza io sia?”

    Lui la baciò, in modo affamato, e lei lo baciò a sua volta, pensando a quello che Willow aveva detto, perché questo, tutto questo, tutto di Spike, era assolutamente epico, e Willow aveva ragione. Buffy si era buttata a piè pari, senza guardarsi indietro, senza ripensamenti. Carpe diem. Bene, Buffy era intenzionata a carpe il maledetto diem, come una Dannata Amazzone. ( O a diem il carpe, perché non era davvero sicura di quale parola fosse il verbo)

    A meno che Willow non stesse alimentando il suo cattivo Latino fin dall’inizio, come un suo scherzo privato, e carpe diem non volesse davvero dire qualcosa riguardo ai pesci, caso in cui Buffy avrebbe continuato a cogliere l’attimo ( e Spike) in inglese. Più tardi avrebbe dovuto controllare con Giles.

    Ci fu uno schiarimento-di-gola aggressivo alle sue spalle, e Buffy staccò con riluttanza le sue labbra da quelle di Spike, il quale emise un ringhio contrariato. L’agente Lin stava all’entrata della tenda, fissandoli, un secchio di accessori per la pulizia nelle sue mani; l’agente Michaels era dietro di lui, con uno sguardo omicida e un dono ben impacchettato fra le mani.

    Wow, non aveva nemmeno sentito la macchina della polizia. DAVVERO epico.

    Un regalo di Natale impacchettato. Questa sì che era arroganza. Buffy socchiuse gli occhi in direzione dell’agente Michaels e si accoccolò contro Spike. Lui la guardò sospettosamente, ma non si fece sfuggire l’occasione di dare una palpatina, incurvando le mani intorno al sedere di lei. “Spero che ti non sia troppo stanco per pulire, tesoro.” Buffy fece le fusa, tracciando dei motivi sul davanti della sua maglietta “ Puoi aiutarmi a sedermi? Ho qualche problema a camminare. A causa di tutto quel DOLCE DOLCE FARE L’AMORE”

    “ Davvero, amore?” Spike le diede un’occhiata di traverso, che diceva che lui sapeva esattamente cosa lei stesse facendo, ma non gli importava un accidente del suo spettacolo di gelosia ( Finta gelosia! Buffy cercò di auto convincersi, ma sospirò, perché era assolutamente, al cento-per-cento, vera gelosia, lei doveva solamente accettarlo prima che la distruggesse) e sollecitamente la aiutò a raggiungere la sedia da campo “ Hai bisogno di un cuscino per il tuo povero, tenero posteriore?” Lui la guardò con quella che lei avrebbe giurato fosse pura adorazione – quando aveva imparato a recitare?- e le baciò le dita con tenerezza, inginocchiandosi fra le sue gambe. Da sopra le sue spalle lei vide l’agente Lin appoggiare in modo casuale la scatola degli attrezzi con un sospiro irritato, uscendo dalla tenda; Michaels era ancora là, gli occhi sfocati in modo che Buffy sospettò che stesse rivedendo la scena che si svolgeva di fronte a lei, con se stessa nel ruolo principale

    Buffy si sedette con esitazione “ Forse sì” fece “ Credo di avere dolore in muscoli che non pensavo nemmeno di avere, almeno finchè non ho dovuto usarli per tutte quelle interessanti posizioni che abbiamo provato quando siamo stati svegli facendo sesso bollente PER TUTTA LA NOTTE”

    Gli occhi di Spike si accesero di riso e lussuria. “ Qui, gattina. Permettimi” Uscì dallo spolverino e si tolse la camicia rossa ( Michaels boccheggiò avidamente) piegandola in un quadrato spesso. “ Alzati, mia piccola créme Brulée” Mise il cuscino improvvisato tra le gambe di lei, facendo scorrere con sicurezza il pollice lungo la cucitura dei Jeans nel frattempo, dando infine un colpo deciso mentre tirava fuori le sua mani malvagie. Buffy boccheggiò. Anche Michaels boccheggiò, e Buffy la guardò. Spike si alzò avvicinandosi per sussurrare “ Sono intrigato da queste interessanti posizioni sessuali con cui, apparentemente, ti ho fatto male, Buffy” La sua voce era rauca “ Devi solo mettermi al corrente”

    “ Oh, lo farò” Promise Buffy con un sorriso “ Adesso va a pulire”

    Spike le baciò la fronte mostrando tenerezza e si voltò. L’agente Michaels lo guardava come se fosse fatto interamente di fantastica cioccolata europea, agendo come se Buffy non fosse nemmeno lì; Buffy pensò che avrebbe potuto vederla sbavare. Si sarebbe potuto pensare che la scema sarebbe stata scoraggiata da Spike che faceva il romantico con qualcun’altra proprio di fronte a lei. Si sistemò per guardare con fare imperioso mentre Michaels faceva notare alcuni attrezzi per pulire nel secchio, e quindi porgeva con fare timido il suo dono a Spike. Lui la ringraziò gentilmente – il tutto sembrò adeguatamente impersonale a Buffy, nessun baciamano o sguardo malizioso, ma Michaels arrossì come se l’avesse trattata come Casanova – e doverosamente aprì la carta, mostrando una sciarpa fatta a maglia, rossa con fiocchi stravaganti.

    Spike la guardò per un attimo, quindi guardò Buffy, il volto illeggibile, quindi sorrise gentilmente a Michaels, mormorando alcune parole prima di ripiegare la sciarpa con attenzione e metterla sullo spolverino abbandonato, Michaels parve per un attimo delusa, quindi gettò verso Buffy uno sguardo carico di veleno e uscì dalla tenda.

    Buffy guardò piattamente Spike mentre tirava fuori gli attrezzi dal secchio. “ Sai che l’ha fatta a mano” disse in tono indifferente. “ In quattro giorni.”

    Spike scrollò le spalle, senza guardarla “ Sì” ammise con voce tranquilla.

    Buffy avrebbe potuto dire molto altro, parole cattive, accuse, recriminazioni, ma invece si limitò a sospirare. “ Lasciami appendere quel lato della tenda.” Passò di fianco a Spike; gli occhi di lui la seguirono con cautela.

    “ Non vuoi farmi una ramanzina, Cacciatrice? Dirmi che mascalzone sono?”

    Lei cominciò ad appendere la parete. “ E cosa dovrei dirti? Non credo che tu ti sia fatto un favore, provocandola. So che tu non ha nessuna coscienza, ma io ce l’ho. Mi dispiace un po’ per lei” Si girò e lo trafisse con lo sguardo “ Ma dovrà imparare a convivere con la delusione, perché io non divido.”

    Spike sembrò sul punto di aprire la bocca e discutere sulla cosa della coscienza, ma questo lo zittì. Guardò a terra, quindi di nuovo verso di lei, con gli occhi che bruciavano. “Nemmeno io divido, Cacciatrice” disse con voce bassa e dura.

    Buffy poteva sentire che qualcosa di brutto stava per uscire dalla sua bocca – qualcosa su Angel e Drusilla, qualcosa di cattivo e crudele, che avrebbe ferito lei tanto quanto lui- ma riuscì a ricacciarlo indietro, perché davvero non era giusto, non per lui o per se stessa, e ripensò a quella mattina, alla mano di lui fra le sue, gentile e fredda, e respirò profondamente. Premi il bottone di stop, pensò con decisione, e lasciò andare il lato della tenda, lasciandolo dondolare, si voltò e andò verso Spike, abbracciandolo con furia. “ Mi dispiace” mormorò nel suo petto quando le braccia di lui si alzarono intorno a lei. “ Mi dispiace”. Anche se non sapeva per cosa si stava scusando, o anche se fossero davvero delle scuse; solo sembrava la cosa giusta da dire.

    “Già” disse lui piano, talmente piano che lei poté a malapena sentirlo. “ Dispiace anche a me.”

    Buffy tirò su col naso e indietreggiò, colpendo Spike al petto con il pugno, ma non forte, solo per sottolineare il punto. “ Come se avessi tempo da perdere con un altro stupido ragazzo. Non dormirei più.”

    “ Quindi.. sono il tuo ragazzo” disse Spike con disinvoltura.

    “ Penso” disse Buffy dentro la sua maglietta “ Una specie.”

    “Huh!”

    Buffy lo colpì di nuovo. “ Non essere troppo pieno di te stesso, amico.”

    “ Non me lo sognerei mai, pet.”

    “Ora pulisci. Io salverò il tuo sedere pallido dal sole.” Passò una mano sul detto sedere mentre si allontanava. Spike la guardò con occhi annebbiati dal desiderio; lei si voltò e cominciò ad agganciare il resto della parete della tenda. Dietro di lei sentì il rumore di spazzolamento. “ Quindi, cosa significa quel simbolo? Stavi facendo un qualche tipo di rito?” Finì di agganciare e tirò il telo in modo che non ci fossero spiragli. “ Pensavo che non facessi quel tipo di cose”

    Spike ghignò verso di lei. “ Sembra una cosa rituale, non è vero?” Si concentrò per un attimo sullo spazzolamento. “ A cosa pensi che assomigli?”

    Buffy si avvicinò e guardò sopra le sue spalle. Il disegno aveva il simbolo dell’infinito alla base, quindi una linea verticale con due linee di traverso, quella in alto più corta “ Potrebbe essere perché comincio a sapere come funziona la tua mente, che è piuttosto disgustosa, ma sembra un pene”, disse alla fine. “ Solo con delle spine.” ( non c’era qualche animale carino che aveva il pene spinoso? Oh, sì, i gatti. Non sapeva come mai ne fosse a conoscenza, ma apparentemente qualcuno le avesse dato quella traumatica notizia a un certo punto. Probabilmente la stessa anima pia che le aveva detto delle malattie veneree contratte dalle cimici da letto.)

    “ Già, è quello che ho pensato anche io.” Spike strofinò con forza un poco di vernice depositata sulle lettere di plastica, quindi si chinò per prendere uno straccio e la lattina del solvente. “ Speravo che l’avrebbero preso per l’uccello peloso di Satana.”

    “ EW, Spike. Solo ew!”

    “ Non è davvero un uccello, comunque” Spike la guardò di sguincio, i denti in vista mentre strofinava la vernice. “ Sono un buon disegnatore, come puoi ricordare. Se avessi voluto disegnare un pene su quest’insegna, sarebbe stato dannatamente somigliante a un pene. Diavolo, se avessi usato il mio come modello, avrebbe incrementato le presenze alla messa.” Sbirciò con presunzione verso Buffy. Sì, era un po’ pieno di sé in quel momento. Comunque lei pensava che avesse guadagnato un po’ di fiducia in se stesso, dopo tutti quegli orgasmi, e il suo pene era davvero molto bello. Lei avrebbe potuto davvero frequentare la Prima Chiesa del Pene di Spike, passare un po’ di tempo in ginocchio, e WOW il suo cervello stava andando in direzioni pazze adesso.

    “ Quindi, cos'è?”

    “ Il simbolo alchemico dello zolfo” disse Spike orgogliosamente. “ Ci sono un paio di varianti, certo, ma quessto ha le palle alla base, così sembra un po' più indecente” Alzò il sopracciglio con sfacciataggine.

    “ Così è questo?” Buffy si accigliò a quanto era rimasto del simbolo. “ Pensavo fosse qualcosa, sai, di malvagio.”

    “ Già, questo era il punto. Rendere la gente arrabbiata e infastidita al pensiero del Satanismo in mezzo a loro, quando in realtà è solo chimica. Quando poi l'avessero scoperto, si sarebbero sentiti stupidi.” Spazzolò con attenzione la vernice. “ Cosa che sono. O ineducati, che è anche peggio.”

    “ Huh! “ Buffy inclinò la testa da una parte. “ Potrebbe essere un modo di vederla, davvero.”

    Spike la guardò. “ Tu ci hai visto un pene spinoso. Non puoi ritirare la tua prima impressione.” Si voltò verso il suo lavoro. “ Sapevo che avevi una mente sporca, Cacciatrice. Sempre a pensare pensieri impuri.”

    Questo era vero, ma lei protestò comunque. “ Io non ho una mente sporca. Penso un sacco di cose non- sporche.” Solo non di recente.

    “ Certo che lo fai” disse lui in tono rassicurante. “ Perchè non ti siedi, amore? Questo pare richiedere un po'di fatica.”

    Buffy sospirò e si sedette, scuotendo a camicia rossa di Spike e gettandola sopra la sciarpa, in modo da non vederla. Il suo mocaccino era freddo come il ghiaccio, ma aveva ancora i pilastri gemelli del cioccolato e della caffeina che lo rendevano degno di essere bevuto.Spike aveva smesso di spazzolare e stava giochereellando con la borsa di plastica, piegandosi per radunare le lettere sparpagliate. “ Che stai facendo?” chiese lei in tono sospettoso

    “ Il solvente deve agire per un po' per sciogliere la vernice. Pensavo di sistemare questo nel frattempo.” La borsa di plastica rivelò contenere altre lettere, una grande quantità, che fece sì che Buffy si chiedesse quanto spesso Spike avesse “ sistemato” l'insegna di una chiesa. Spike fischiettò allegramente, un motivo che Buffy pensò di riconoscere da tempo prima durante la settimana, e cominciò a sistemare le lettere nelle scanalature dell'insegna.

    “ Non scrivere niente di volgare” ordinò Buffy. “ Questa è una chiesa.”

    “ Lungi da me” disse Spike in tono spensierato.

    Buffy sospirò e bevve un altro poco di mocaccino, ammirando il sedere di Spike mentre lui lavorava. Alla fine lui terminò il suo compito e fece un passo di lato con un sospiro.

    “ Ecco, Cacciatrice.”

    Buffy guardò l'insegna.

    NATALE VIENE UNA VOLTA ALL'ANNO. VOI QUANTO SPESSO VENITE?

    La bocca di Buffy si spalancò “ Spike. Non puoi mettere quello sull'insegna.”

    Spike simulò uno sguardo confuso. “ Cosa? Solo un semplice promemoria alla congregazione del fatto che dovrebbero partecipare alla messa su base settimanale, non solo alla bella funzione di Natale.”

    “ Cambialo.” Buffy poteva quasi sentire la sua faccia diventare rossa. Spike scrollò le spalle e si mise di nuovo di fronte all'insegna.

    Pochi minuti dopo fece un passo indietro, guardando giudiziosamente l'insegna. “ Meglio così, Cacciatrice?”

    NON POTETE ENTRARE IN PARADISO SENZA CHE GESU' ENTRI IN VOI ( il verbo to enter significa sia entrare che penetrare.)

    Buffy tossì sul sorso di caffè “ Oh, Spike, VOLGARE!”

    “ Cacciatrice, questa è una semplice dichiarazione di un fatto religioso. Una persona deve aprire la propria anima a Gesù, venire colmato dallo Spirito Santo, per poter ottenere la salvezza. Dovresti davvero studiare il catechismo.” Spike si appoggiò all'insegna e le rivolse uno sguardo malvagio e caldo. “ Naturalmente, dalle cose che dicevi la notte scorsa, ho l'impressione che... anche il mio ENTRARE in te sia stato una sorta di esperienza religiosa...”

    “ Oddio...”

    “ Oh, sì, questo ne era parte.” Spike risucchiò le guance, dandole uno sguardo appassionato e saputo.

    “ No. Soltanto, NO...”

    Spike fece spallucce e tirò via le lettere, ricominciando da capo.

    “ Questa dovrebbe cadere a proposito” disse alla fine, facendo un passo di lato in modo che lei potesse vedere.

    STARE A LETTO GRIDANDO “ OH DIO” NON SOSTITUISCE L'ANDARE IN CHIESA

    Spike la occhieggiò giudiziosamente. “ Questo è un peccato. La scorsa notte avresti potuto avere crediti per un paio di anni.”

    Buffy si mise la faccia fra le mani. “ Oddio.”

    “ Sono abbastanza sicuro che anche sedere in una sedia da campeggio dicendo “ Oddio” non sostiuisca l'andare in chiesa...”

    “ Mettilo a posto.”

    Il successivo tentativo di Spike fu: INGINOCCHIARSI MOLTO TI MANTIENE IN UNA BUONA POSIZIONE, che fece pensare a Buffy alla Prima Chiesa del Pene di Spike, e fece fatica a non spingerlo contro il cartello e cominciare la sua adorazione-sulle-ginocchia, perché, anche se lui era completamente irritante, la stava anche facendo ridere contro il suo volere, e c'era qualcosa nel suo modo sfacciato di scherzare che era incredibilmente eccitante, ma lei era sicura al novantanove per cento che fare un servizietto a un vampiro contro il cartello di una chiesa fosse in una speciale categoria di peccato mortale, e, benché non fosse credente, non pensava fosse saggio correre un rischio del genere.

    “ Non potresti soltanto, non so, mettere un versetto della Bibbia o qualcosa del genere?” disse in tono disperato.

    Spike scosse le spalle con fare amabile. “ Va bene. Re Giacomo può funzionare secondo te?”

    “ Certamente.” gemette Buffy, agitando la mano verso di lui.

    Pochi istanti dopo lui fece un passo indietro orgogliosamente. “ Eccoci qua. Avevo posto per due.”

    Buffy dette un'occhiata alla scritta.

    NELLA TUA MANO DESTRA CI SONO INFINITI PIACERI SALMO 16:11

    QUALUNQUE COSA LA TUA MANO TROVI DA FARE, FALLA CON TUTTA LA TUA FORZA ECCLESIASTE 9-10

    Spike si appoggò senza fretta contro l'insegna e in modo deliberato fece scivolare la sua mano destra sul petto e giù per lo stomaco per prendersi platealmente a coppa l'inguine.

    Buffy si lanciò fuori dalla sedia, le mani alzate per prendere a pugni Spike, ma lui catturò le sua braccia e se le spinse attorno al collo, e lei finì col baciarlo furiosamente, spingendolo contro l'insegna. Lui la baciò a sua volta, ridendo, e e lei amò la sensazione di lui che rideva contro le sue labbra così lo baciò ancora, finchè non risero entrambi con una risata isterica, con le braccia intrecciate che li mantenevano in piedi. Quando finalmente si calmarono, Buffy alzò la testa e lo guardò.

    Lui ricambiò lo sguardo con atteggiamento innocente. “ Cosa c'è? Non è colpa mia se hai una mente maliziosa”

    “ Come fai a conoscere la Bibbia abbastanza bene da scegliere i passi che suonano sporchi?” sbuffò lei.

    Spike scrollò le spalle. “ Andavo in Chiesa quando ero umano. La Chiesa d'Inghilterra, certo. E' stato molto tempo fa, ma ho avuto un buon indottrinamento religioso.” Le sue mani corsero lungo la schiena di lei. “ Anche dopo che sono diventato un vampiro, ho letto la Bibbia di quando in quando, per i passi sconci”.

    Buffy rise. “ La Bibbia non ha 'passi sconci'”.

    Spike inarcò le sopracciglia. “ Ha ogni tipo di passo sconcio. Sesso, violenza e spargimenti di sangue.”

    “ Sei un bugiardo.”

    Spike la guardò a lungo, quindi si inginocchiò di fronte a lei, chinandosi a baciarle la mano “ Chi è colei che appare come la mattina, bella come la luna, luminosa come il sole e spaventosa come un esercito con gli stendardi?”

    Buffy guardò verso di lui con incredulità. “ Cos'è questo? Shakespeare?”

    “La Bibbia, amore. Il Canto di Salomone.” Le fece girare la mano e premette le labbra su suo polso. “ Silenzio ora, gattina. Ascolta per un momento.” Prese un profondo respiro, poi alzò lo sguardo su di lei, con occhi scuri ed intensi. “ Come sei bella, mio amore. Come sei bella”. Alzò una mano per prendere una ciocca dei capelli di lei, facendolo scendere sul suo petto. “ Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo. Le tue chiome sono come un gregge di capre, che scendono dal monte Gàlaad.” Fece scorrere le dita sulle labbra di lei. Queste si separarono inconsciamente, e lui fece scivolare un dito tra di esse; lei lo catturò inconsciamente fra i suoi denti e lui sussultò. “ I tuoi denti come un gregge di pecore tosate, che risalgono dal bagno; tutte hanno gemelli, nessuna di loro è senza figli.” Fece uscire il dito umido, tracciando un sentiero attraverso le sue labbra, sulla guancia fino al sopracciglio. “ Come nastro di porpora le tue labbra, la tua bocca è piena di fascino; come spicchio di melagrana è la tua tempia dietro il tuo velo. “ La sua mano percorse nuovamente il viso di lei, scendendo fino alla gola. “ Il tuo collo è come la torre di Davide,
    costruita a strati. Mille scudi vi sono appesi, tutte armature di eroi. “ La sua mano continuò a muoversi petto di lei, e all'improvviso lui fu in piedi, con entrambe le mani che coprivano i suoi seni, e lei cadde contro l'insegna, la testa all'indietro, e lui la guardò adorante. “ I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli di una gazzella, che pascolano tra i gigli. “ Fece scorrere una mano sul suo stomaco, afferrando il suo monte ( di Venere) attraverso i Jeans e stringendo gentilmente. “ Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, me ne andrò sul monte della mirra e sul colle dell'incenso. Tutta bella sei tu, amata mia, e in te non vi è difetto.”

    Si abbassò e la baciò, e lei lo baciò a sua volta con la mente annebbiata, perchè c'era qualcosa nella sua voce, nel modo in cui aveva intonato i versi con fervore, che era più sexy di tutti i discorsi sporchi con cui l'aveva sedotta, e sperava che lui potesse soltanto farla sdraiare nell'erba e portarle una montagna di mirra, poiché si sentiva fragrante e bella e completamente romantica.

    Poi aggrottò la fronte, confusa. “ Hai appena paragonato i miei denti a una pecora?”

    Lui la baciò dietro un orecchio. “ E' una similitudine, amore. Di un tempo in cui un gregge di pecore significava ricchezza, stabilità e fecondità. Come le perle e i diamanti ai nostri giorni”.

    “ Oh.” Disse lei, spostando la testa di lato in modo che potesse baciarla ancora. “ Non posso credere che tu mi stia seducendo con la Bibbia.”

    “Mmmmm” Mormorò lui sul suo collo. “ Posso sedurti con la Bibbia ancora”.

    “ Okay” replicò lei sottovoce.

    Spike si piegò e le baciò il petto, proprio sopra il cuore. “ Ponimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; poiché l'amore è forte come la morte; la gelosia è crudele come la tomba; le braci sono braci di un fuoco con una fiamma bruciante. L'acqua non può spegnere l'amore, né la marea può sommergerlo; se un uomo desse tutte le sostanze della sua casa per amore, esso sarebbe del tutto condannato.”

    Le sue mani corsero per tutto il corpo di lei, mentre parlava, le dita di una mano scesero nei jeans, mentre l'altra pizzicava e stringeva i capezzoli, e lei sussultò e sospirò e tremò e si contorse, e poi avvertì il suo ghigno compiaciuto quando finalmente venne, e quindi lei realizzò che, se c'era un Inferno, lei ci si stava assolutamente dirigendo, perché era stata appena sedotta da un vampiro che citava la Bibbia contro il cartello di una chiesa tappezzata con versetti allusivi, cosa che era abbastanza sicura fosse blasfemia all'ennesima potenza, e, soprattutto, lei non si sentiva nemmeno un po' pentita.

    Considerò brevemente se avrebbe reso le cose peggiori convincendo Spike a fare l'amore con lei proprio contro il cartello, ma poi sentì grattare contro le pareti della tenda, come se qualcuno stesse cercando di trovare l'apertura, e spinse Spike a terra, dove non sarebbe stato colpito da nessun raggio di sole che fosse entrato e si rigettò sulla sedia per atteggiarsi ad invalida, un'invalida completamente asessuata, e quando l'agente Lin riuscì ad entrare nella tenda, portando un vassoio di piante per l'aiuola, qualcosa di appropriato per il Dicembre californiano, Spike stava sistemando l'insegna perché si leggesse PROVATE LE NOSTRE DOMENICHE, SONO MIGLIORI CHE DA DAIRY QUEENS! E si preparava industriosamente a strofinare ancora la pittura ammorbidita dal solvente, mentre Buffy sorseggiava con fare innocente il suo Mocaccino.

    Spike furtivamente le fece l'occhiolino e lei alzò la sua tazza di caffè in risposta.

    Sarebbe DECISAMENTE andata all'inferno.







    TBC



    Note finali della traduzione

    *Ho detto “buon mattino, amore”.

    (in originale “Buongiorno amore”, ma per assonanza con il 'ti amo' in italiano abbiamo adattato 'Buon mattino')
     
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  8. Redan
     
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    Come al solito un bellissimo capitolo.
    Buffy si sta innamorando di Spike in modo evidente e come darle torto! Mi è piaciuto molto il pezzo in cui pregava che Willow non volesse Spike XD
    Super sexy anche questo capitolo! Invidia all'ennessima potenza per Buffy!
     
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  9. kasumi
     
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    Grazie cara ^__^
     
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  10. elijem
     
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    Quando buffy fa la gelosa è troppo carina.. :wub: ma pet, quando ritorna??
     
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  11. kasumi
     
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    Nun ce la fo..... :cry: :cry:
    Grazie cara x il commento, ma in questo momento è un periodo stressante e come vi spiegavo, non posso più portare avanti le traduzioni nelle pause di lavoro come prima, che è dove facevo il grosso delle traduzioni.

    Non voglio abbandonare Pet. È solo che in questo momento mi è molto difficile dedicarci del tempo.

    A parte questo, mi fa molto piacere che me la chiedi :) Vuol dire che la storia che ho scelto di tradurre vi ha preso molto e siete ansione di vedere come continua! ^__^

    Tornando a Pol, Angela mi ha già mandato il cap successivo, mi basta controllare qualche frase che mi ha segnalato e poi lo pubblico.

    A presto ^__^
     
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  12. kasumi
     
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    Capitolo 10: Purificazione





    Traduce Angela





    Buffy non poteva smettere di pensare alle mani di Spike.



    Non era solo per quanto era bravo usarle su di lei, per quanto quel pensiero fosse sempre in fondo al suo cervello, quando non era al centro della scena, poiché di base le sue dita erano magiche; ma c'era qualcosa nel guardare le sue mani che compivano gesti normali, atti quotidiani, che era affascinante. Il modo in cui apriva l'accendino per accendersi una sigaretta. La maniera in cui le dita si contraevano con energia quando stava per buttarsi in una rissa. Lui toccava costantemente le cose intorno a sé, testando la consistenza di pietra e plastica e metallo e tessuto, tracciandone i contorni ed esplorandone le fessure, come se avesse bisogno di vedere ogni cosa con le mani, oltre che con gli occhi. Come se su ogni cosa intorno a lui fossero codificati messaggi segreti in Braille, che doveva leggere. E improvvisamente si chiese se per lui fosse la stessa cosa con le persone, se avesse bisogno di toccarle per vederle davvero, e si ricordò come lui l'avesse sempre toccata, non solo con tocchi sensuali, ma tracciando motivi casuali sul suo braccio, o accarezzandole i capelli o tenendola per mano, e realizzò come lei fosse l'unica che lui fosse in grado di toccare al momento, l'unica che l'avrebbe sopportato, ed era avvenuto solo recentemente, e questo le fece stranamente male dietro agi occhi, che un uomo così tattile non avesse davvero nessuno da toccare,e riuscì quasi a comprendere come avesse potuto mettersi con Harmony, solo per quel motivo. Anche se non lo capiva davvero, visto che era stato costretto ad ascoltarla.



    Le sue lunghe dita bianche erano, al momento, coperte di terriccio per il fatto di mettere le piante portate dall'Agente Lin nell'aiuola devastata, scavando una buca per ciascuna e compattando il terreno in un monticello attorno alle radici dopo che le aveva posizionate, ed era buffo il modo in cui aveva smesso di fare scherzi lascivi e tentare di mettere in mostra il suo corpo per Buffy, e stava solo... mettendo a dimora delle piante. Lasciando il terriccio cadere fra le sue dita. Creando un piccolo giardino, come un normale uomo con i pollice verde e senza alcuna cattiveria in sé. Anche quando guardava verso di lei – cosa che faceva spesso- la sua espressione aveva qualcosa di timido, e nessun accenno seduttivo, come se il piantare cose gli facesse avere pensieri teneri, come se stesse piantando un giardino per lei.



    Il che faceva sì che Buffy stesse facendo il doppio di pensieri sconci. Ed erano anche doppiamente sconci, poiché anche dopo tutta la sua confusione in merito alle docce, era inspiegabilmente eccitata al pensiero di Spike che faceva correre le sue mani letteralmente sudice sulla sua pelle pulita, e mentre lui stava canticchiando come un monaco di clausura che cura le erbe officinali, il corpo di lei stava vibrando di eccitazione e lei voleva che lui arasse lei (scopasse lei) per terra, invece che piantarci le piante.



    Cosa che suonava come la trama di un banale filmetto porno ambientato in un monastero, con suore viziose e frati allegri, e lei doveva fermarsi qui, perché era già abbastanza nei guai con l'Onnipotente, grazie tante!



    Ma lui terminò con l'ultima piantina e si bilanciò all'indietro sui talloni per alzarsi, pulendosi le mani velocemente e raddrizzando le spalle con decisione, e quando voltò il viso verso di lei, fu di nuovo se stesso, con gli occhi che correvano in modo sardonico su di lei, e tirò fuori un pacchetto di sigarette dalla manica arrotolata della camicia. Diede uno sguardo pensieroso al pacchetto e, poi, alle sue braccia sporche.

    “ Hai bisogno di aiuto?” Ironizzò lei, con un tono di voce a cui sperava che lui avrebbe risposto, perchè, per quanto lui le piacesse quando era tenero, in un certo modo le piaceva anche quando era permaloso. Quell'atteggiamento gli donava.



    Lui la ricompensò con uno sguardo che corse dritto all'avvallamento del suo stomaco: “ Potrei prenderne una, se solo trovassi un posto pulito dove picchiettare.”



    “ Oh, no, lascia fare a me.” Disse lei dolcemente, cosa che lo rese un po' sospettoso. Era un bene che le piacesse anche un po' insicuro. Si alzò dalla sedia da campo con tutta la seduttività che potè ottenere ( le sedie da campo pieghevoli NON erano progettate per La Seduzione) e camminò tranquillamente verso di lui. La guardò con circospezione, mentre faceva scivolare fuori una sigaretta e la sollevava verso di lui.



    “ Pensavo le trovassi volgari.” disse brevemente, prendendo con delicatezza la sigaretta fra le labbra.



    “ Oh, sì. Dov'è il tuo accendino?”



    Lui sorrise intorno alla sigaretta, sfidandola: “ Jeans. Tasca sinistra davanti.”



    Buffy bloccò gli occhi di lui con i suoi, mentre faceva scivolare le dita dentro per trovare il freddo pezzo di metallo. Fece qualche deviazione nel percorso, perchè lei era sempre pronta per una sfida. Ooooh! Era sempre pronto?



    “ Vuoi farmi accendere, pet?” mormorò Spike, facendo scivolare le mani sotto il bordo della maglia di lei, lasciando una traccia di terriccio che le attraversava la pancia. I suoi occhi erano quasi chiusi, solo un piccolo luccichio appariva attraverso le ciglia peccaminose.



    “ Non lo faccio sempre?” ribatté lei, prendendo la svolta a sinistra ad Albuquerque nella strada del ritorno con l'accendino. Lui ringhiò profondamente nella gola, gli occhi del tutto chiusi per un attimo.



    Le ci volle qualche tentativo per ottenere una fiamma dall'accendino – era vecchio e faceva qualche capriccio, e Spike la stava ancora distraendo, tracciando con le dita sporche dei cerchi sul suo stomaco tremante- ma alla fine ottenne una bella fiamma e lo sollevò; lui si abbassò e inalò lentamente per accendere la sigaretta, la punta rossa tra loro due, e sembrò che lui stesse inspirando lei allo stesso tempo, risucchiando la sua attenzione, il suo respiro e la sua stessa anima, e lei si scordò di spegnere la fiamma dell'accendino, fino a che iniziò a bruciarle il pollice, il che la riscosse piuttosto velocemente.



    Fece un passo indietro e si mise il pollice in bocca, facendo scivolare l'accendino nella tasca dei propri jeans, e Spike la lasciò andare, le dita che si contraevano in direzione della bocca e poi di nuovo giù.



    “ Dovresti lavarle.” disse lei a malincuore, mentre lo guardava espirare in modo impacciato intorno alla sigaretta.



    “ Già!” borbottò lui, rischiando di far cadere la sigaretta. “ Non sta funzionando come avevo sperato.”



    Buffy provò pena per lui e, dopo la successiva inalazione, tirò via la sigaretta dalle sue labbra e la tenne cautamente tra pollice e indice, in modo che lui potesse espirare. “ Il cinema è piuttosto lontano, ma... “ sorrise maliziosamente. “ Potremmo sempre rendere i nostri omaggi all'interno della chiesa. Ho sentito che l'interno è da farti morire.” Sollevò la sigaretta per lui.



    Spike roteò gli occhi, mentre prendeva una boccata. “ Sai che posso guardare una croce senza finire in fiamme, o anche sembrare appena turbato.” brontolò mentre espirava. “ Bela Lugosi era solo un idiota. E in ogni caso il mio istinto di autoconservazione fa sì che io non mi ci drappeggi sopra.”



    Buffy gli rimise la sigaretta in bocca; le labbra di lui si chiusero automaticamente intorno ad essa. “ Bene, in questo caso, corri!”



    Fece spuntare la testa dalla tenda, urlando “ Pausa bagno!” in direzione delle ombre della Polizia, e si buttò fuori alla massima velocità, mentre lo sentiva bestemmiare dietro di lei.



    Lei vinse, ovviamente, perché lui dovette prendere lo spolverino e avvolgercisi completamente e stare attento al sole, ma non si sentì troppo male, perché in realtà c'era abbastanza ombra sulla maggior parte del percorso verso le porte della chiesa, e lui non era così lontano dietro di lei, perché altrimenti le cavigliere avrebbero suonato, e in ogni caso aveva bisogno di uscire velocemente dalla tenda perché si sentiva piuttosto strana per tutta la cosa dell'aiutarlo-a-fumare, che in un qualche modo sembrava più intima e importante di qualunque cosa fosse successa negli ultimi giorni, forse perché sembrava così... normale. Da Fidanzata. E mentre poco prima aveva ammesso con Spike che lui era il suo ragazzo, o qualcosa di tanto simile da non esserci differenza, pensare a se stessa come a una fidanzata era... diverso. Spaventoso. Così corse sotto i raggi del sole che trapelavano tra i rami degli alberi, quindi si fermò davanti alla chiesa nel tiepido sole di Dicembre, tenendo la porta aperta per permettere a Spike di correre dentro – Ma si assicurò di entrare per prima, solo per un secondo, giusto in caso lui volesse reclamare una vittoria facendo valere la regola sono-entrato-per-primo, perchè questo era davvero il tipo di cose che lui avrebbe potuto fare e benchè non fosse una gara leale ed entrambi lo sapessero, era intenzionata a vantarsi un po' del suo trionfo, in modo che lui la baciasse con quel piccolo tocco di furia che lei trovava davvero, davvero piacevole



    E lui lo fece, o quasi, il secondo in cui lei entrò nell'ombra del vestibolo, dietro di lui, facendo cadere il suo spolverino e spingendola contro il muro e premendo il corpo contro quello di lei, come per togliere il tepore del sole dalla sua pelle, anche se dai suoi capelli si alzava un piccolo filo di fumo. Le mani erano ferme ai lati della vita di lei, le dita sporche che si contraevano nello sforzo di non toccarla. La sigaretta era bloccata fra i denti. “ Non giochi lealmente, Cacciatrice.” borbottò, fissandole la bocca.



    “ Mai fatto.” concordò lei, ridendo. “ Il gioco leale è per i perdenti.” Tolse la sigaretta dalle sue labbra e la tenne di lato, in modo che potesse baciarla.



    “Hmm.” mormorò lui contro le sue labbra. “ Sai, in alcune culture dei demoni, i vincitori in un duello MANGIANO i nemici sconfitti.” Strofinò delicatamente la guancia contro quella di lei, in modo speranzoso.



    Buffy poté sentire il battito accelerare e il fiato farsi affannoso, ma a malincuore mise le mani sul suo petto e lo spinse via, perché Pubbliche Dimostrazioni di Affetto, e specialmente Pubbliche Dimostrazioni di Fellatio, andavano già abbastanza male avendo la Polizia per testimone; davvero non voleva provare con un uomo di chiesa. O una suora. Quel tipo di chiesa aveva le suore? “ Vai a lavarti le mani, Spike. Abbiamo ancora due ore di Felice e Divertente Pulizia da far passare.”



    Lui sembrò intristito, ma lo nascose velocemente con una scrollata di spalle noncurante, distogliendo gli occhi. “ Già, immagino che tu voglia occuparti di quello.” Fece un gesto vago in direzione della parte mediana di lei. Buffy pensò per un secondo che lui intendesse che si sarebbe masturbata nel bagno, perché quella era la parte del suo addome su cui il suo cervello era al momento bloccato, ma poi capì che lui intendeva le strisce e i ghirigori di terriccio sulla sua pancia. Quindi fece scivolare una mano protettiva sul suo stomaco, sopra la maglia, perché non voleva lavarle, le piaceva avere il suo sporco su di lei, e improvvisamente realizzò che stava usando la parola “piaceva” nella sua testa un terribile numero di volte quel giorno, quasi in modo costante, pensando a Spike, e dopotutto non era ancora insicura sul fatto che lui le piacesse o meno? Strinse il tessuto della maglia e fissò Spike, e si sentì come se l'edificio stesse crollando intorno a loro.



    Realizzò all'improvviso che Spike la stava guardando di nascosto, che l'aveva guardata, con attenzione, forse con un po' di rabbia e lei volutamente si rilassò, portando la sigaretta verso la sua bocca. “ Già, immagino che dovrei pulirmi anche io.” Lui morsicò la sigaretta e si voltò per andarsene, e improvvisamente lei realizzò che l'aveva respinto, anche se non stava pensando ad altro oltre a lui, e la sua mano scattò di sua iniziativa in modo automatico e afferrò il retro della sua maglia, anche se all'improvviso non aveva idea di cosa avrebbe potuto dire. Si sentiva di nuovo timida, come se stessero ricominciando da zero, ora che la parola “piaceva” saltellava allegramente per tutto il suo cervello, cacciando tutti i maliziosi doppi sensi, le battutine sagaci e le sconcezze senza mezzi termini, che era sorprendentemente brava a farsi venir fuori dalla testa. “ Io, um...” Sono spiacente, non andare, mi dispiace “ Non mi sento a mio agio nelle chiese.” buttò fuori alla fine.



    Non si voltò a guardarla, ma scosse una spalla in assenso. “ Non posso affermare di esserlo nemmeno io.” La sua voce era deliberatamente noncurante. “ Troppo tranquille.” Aspirò dalla sigaretta



    “Così, um... Solo non qui, ok?” Lei guardò la sua mano e diede strattonò un poco. “ Non adesso. Ma presto.”



    Lui stette fermo per un momento, con atteggiamento rigido, il fumo che proveniva da un'altra esalazione impacciata. “ Odio aspettare.” borbottò infine.



    “ Lo so.” disse Buffy tranquillamente. “ Mi dispiace.”



    Lui la guardò da sopra la spalla, l'espressione illeggibile. “ Davvero?”



    Lei si limitò a guardarlo, non essendo sicura di quale fosse la propria espressione, ma senza cercare di nascondere nulla, perché era stanca di lottare contro di lui e contro se stessa. Non era sicura di cosa lui avesse visto, ma distolse per primo lo sguardo. Ho vinto pensò lei, con un po' di tristezza, e lasciò andare la sua maglia. “ Solo... Solo terminiamo quello che dobbiamo fare oggi. Poi possiamo...” La sua voce si spense, perché c'era una dozzina di cose che voleva fare quando finalmente fossero rimasti soli in qualche posto privato, ma nessuna di esse sembrava la cosa giusta da dire.



    Egli rise, con un po' di amarezza, e scomparve nel bagno degli uomini. Lei entrò con atteggiamento pensieroso nella porta accanto, nel bagno delle donne, sedendosi sul pavimento tra due lavandini bianchi, ascoltando l'acqua che correva nella stanza a fianco e il suon della voce di lui che borbottava piano qualcosa che lei non poteva capire. Era stranamente confortante, il solo ascoltarlo, anche se lui era chiaramente ancora arrabbiato , a giudicare dal tono di voce; questo sembrava familiare, normale, e lei era così stanca che il suo modo fosse messo sottosopra, che normale era buono. Si mise attentamente la mano sullo stomaco, sentendo il terriccio come un marchio sulla sua pancia, come un tatuaggio, una cicatrice,e appoggiò la testa contro il muro, augurandosi che le cose fossero di nuovo semplici. Semplici sarebbe stato davvero, davvero bello.



    Fintanto che avesse avuto Spike.



    ****



    Spike fissò lo specchio vuoto, mentre metteva le mani sotto l'acqua, borbottando imprecazioni a mezza voce, strofinando il sapone sugli avambracci e oltre i gomiti, perché il giardinaggio era un lavoro sporco e lui era un uomo sporco, o un mostro sporco, o una qualche patetica cosa sporca nel mezzo, e si chiedeva se quello fosse tutto ciò che la Cacciatrice vedeva quando lo guardava, sporco, sporco in cui lei poteva decidere di rotolarsi, ma che non meritava di essere trattato come se lui avesse sentimenti, o scelte, o alcunché di meritevole, e ora si stava davvero incazzando, perché pensare alla Cacciatrice lo stava solo rendendo più duro, gliela faceva volere di più, ma ora non era abbastanza per lui avere solo il suo corpo, la sua onesta e volontaria lussuria, e combattere al suo fianco, oh no – ora voleva che lei pensasse che lui era un UOMO, tutto uomo, magari anche un uomo BUONO, qualcosa di più di quello che sapeva che era, e forse lui voleva anche essere quell'uomo per lei, e cosa per il maledetto, dannato FOTTUTO inferno c'era di sbagliato in lui?



    Lui fottutamente AMAVA ciò che era. Era cambiato da un patetico, ridicolo pappamolle al Big Bad, costruendo la sua immagine e la sua reputazione e se stesso, un pezzo alla volta, ed era orgoglioso di ciò che era diventato, il capolavoro di malvagità che era SPIKE, Cacciatore di Cacciatrici, William il fottuto Sanguinario. E anche dopo che gli avevano impiantato il chip in testa, impedendogli la cosa dell'uccidere, era stato ancora fondamentalmente se stesso – temporaneamente al guinzaglio forse, ma ancora se stesso nel profondo. Non aveva rinunciato alla malvagità nel suo cuore.



    Ma ora. ORA, dopo solo un paio di giorni in cui era stato portato in giro per l'uccello dalla Cacciatrice, era pronto a gettare via tutto quanto, a combattere per i buoni, a buttare tutto all'aria e prostarsi per farsi passare sopra dal suo piccolo, crudele piedino, solo nella speranza che lei decidesse di toccarlo ancora una volta con le sue mani dsgustosamente buone e NON gli permettesse di dire che l'amava. Secondo il suo dannato programma e alle sue dannate regole. Dio, era così fottutamente INCAZZATO.



    E improvvisamente fu contento di non poter vedere il proprio riflesso, perché non poteva sopportare di vedere il suo volto, perché tutto quel marciume per cui era così arrabbiato con se stesso, i desideri da damerino e l'ansia di essere umiliato e la totale devozione verso qualcuno che poteva a malapena ammettere di non odiarlo, era tutto assolutamente vero. E questo era ciò che voleva con tutto quanto era dentro di lui, vivere e lottare e morire per la Cacciatrice, per Buffy, e anche se era furioso, tremante di rabbia, in un minuto sarebbe uscito da quella stanza e avrebbe rimesso il suo uccello dritto nelle mai crudeli della Cacciatrice – non letteralmente, perché sarebbe stato un po' brutto, ma in senso figurato- e avrebbe fatto tutto ciò che lei avrebbe detto, anche se lui era sporco ai suoi occhi, meno che sporco, perché aveva già ammesso con se stesso di amarla, e che avrebbe fatto qualunque cosa per lei, e che non sarebbe andato avanti senza di lei e, bhe, che davvero non avrebbe potuto finire più in basso.



    Dio aveva bisogno di asciugarsi le mani per poterla toccare ancora. Lei meritava di essere toccata con mani pulite.



    Si asciugò le mani nell'asciugamano di stoffa – uno di quei ridicoli asciugamani rotanti che si trovano nelle chiese, le scuole elementari e le vecchie pompe di benzina- prese un ultimo soddisfacente tiro dalla sigaretta e la gettò in un orinatoio e quando fu sul punto di girarsi verso la porta, la sentì aprirsi dietro di lui, udì il rumore della serratura e ghignò con rinnovata fiduca e anticipazione. Sapeva che non sarebbe stata in grado di resistere alla sua offerta di un banchetto della vittoria. Certo che lo sapeva.



    “ Sei qui per un assaggio, amore?” disse nella sua voce più profonda e vellutata, girandosi per darle il benvenuto. Si bloccò.



    L'agente Michaels era in piedi contro la porta.



    Spike fece istintivamente un passo indietro, perché anche se lui era un vampiro e lei era umana, e dal momento che lei non sapeva che lui non era umano difficilmente si era portata qualcosa che avrebbe potuto danneggiarlo, c'era qualcosa nella soddisfazione e nella fame dei suoi occhi che gli ricordò alcuni dei meno piacevoli fra i demoni che aveva incontrato nei suoi più-di-cento anni, e tremò.



    “ Scusa di averti fatto aspettare.” fece le fusa lei, lasciando che una massa di capelli scuri uscisse dal cappello dell'uniforme, e in quel momento lui seppe di essere totalmente fregato, che la sua non- vita come Big Bad era finita, che avrebbe potuto appendere al chiodo zanne e spolverino e abbonarsi al dannato Reader's Digest, perché nel momento in cui capì perché l'agente Michaels fosse lì, la sua deliziosa e potente erezione, che si era affacciata al mondo indecentemente presto dopo che era incredibilmente venuto dentro Buffy sul pavimento del bagno, che aveva caparbiamente resistito durante la loro doccia, e la corsa attraverso la città, e a ore di strofinamento e scavo nella terra, seduzione e discussioni e all'essere quasi bruciato per la rabbia verso Buffy – improvvisamente era andata, scomparsa, e lui era qui, chiuso in una stanza con una donna poliziotto seducente, armata e dotata di manette, e lui non aveva nessunissimo desiderio di prendere quello che lei gli stava offrendo, perché lei non era la dannata Buffy. Diavolo, non sentiva nemmeno il desiderio residuo di morderla. Qualcuno lo impalettasse, lui era finito!



    Fece buon viso a cattivo gioco, perché anche se lei non poteva fargli del male, lui avrebbe potuto farne a lei, o quanto meno provarci, e questo avrebbe reso le cose difficili. “ Non stavo aspettando.” disse con calma, appoggiandosi contro la parete. “ In realtà stavo per uscire. “



    “Hmm. Penso stessi aspettando la stronzetta di tua moglie.” C'era moltissimo veleno nelle ultime due parole. Spike strinse gli occhi in un moto automatico di rabbia, perché era di Buffy che stava parlando, e anche se lui concordava sul fatto che potesse essere un po' stronza ogni tanto – in effetti era una delle sue migliori qualità- questa pomposa imbecille non aveva il diritto di dirlo. “ Perché non smetti di mentire a te stesso?” continuò Michaels.



    “Mentire?” Spike tirò fuori una sigaretta, quindi si ricordò che Buffy aveva ancora l'accendino. Comunque la prese fra le dita, come se l'avesse accesa. “ Penso di sapere quello che ho in testa.” Il suo istinto di sopravvivenza, che lo aveva servito bene per un secolo, stava gridando.



    Michaels camminò lentamente verso di lui, con un sorriso rapace sul viso. “ Non sei davvero sposato.” disse in tono confidenziale.



    “ Sono piuttosto sicuro di esserlo.” disse Spike fermamente, gli occhi che dardeggiavano per la stanza cercando una via di fuga. C'era una finestra lì dietro, in alto e piccola, ma avrebbe potuto strizzarcisi attraverso, senonché aveva lasciato il suo spolverino sul pavimento dell'entrata e non aveva niente per proteggersi dal sole.



    Gli occhi di lei erano ferventi, adoranti. “ Anche se sei sposato agli occhi della legge, io so la verità.”



    Era proprio davanto a lui ora, e lui cominciò a fare piccoli passettini di lato, calcolando la distanza dalla porta. “ E quale sarebbe la verità?”



    “ Il tuo 'matrimonio' – fece il gesto delle virgolette nell'aria, le dita viziose e affilate- è una bugia.” Mise una mano sul suo petto, sorridendo, anche arrossendo un po'. Ciò lo fece sentire un po' colpevole.



    “ E come fai a saperlo?” Si mosse lontano da lei, facendo cadere la sigaretta spenta. Avrebbe potuto prenderne un'altra più tardi.



    “ Perché ho visto la fotografia. Ricordi? Quella di cui mi hai chiesto una stampa.”



    Questo fece fermare Spike. La guardò in modo cauto.



    Michaels sorrise, un sorriso segreto, trionfante, accarezzando il suo petto, giocando con i suoi addominali. “ Hai infranto la vetrina di un negozio di abiti da sposa, e fatto a pezzi un abito. Solo uno in tutto il negozio. L'hai imbrattato con la vernice spray. L'hai ridotto a brandelli. Dopo ho visto il vestito, non le foto, ma il vestito vero e proprio. Non l'hai solo rovinato, l'hai distrutto, e scommetto che ti sei divertito. Ora dimmi, quale uomo felicemente sposato potrebbe avere tanto risentimento per un vestito da sposa?”



    Spike cercò di interromperla, oltrepassandola, ma lei lo bloccò e il semplice impatto contro il suo braccio steso fu abbastanza perchè il chip si attivasse. Cadde indietro verso il muro, il dolore che gli trafiggeva gli occhi. Cazzo.



    Lei gli si premette contro, le dita che tracciavano motivi delicati appena sopra il collo della maglia. “ Dimmi, se prendessi il tuo album di nozze, come sarebbe il vestito di tua moglie?” Spike guardò da un lato, perché anche se Michaels non aveva in realtà nessuna idea di quello che stava succedendo, di cosa lui fosse o di cosa stesse pensando quella notte o della reale natura della sua relazione con Buffy o alcunché di concreto, aveva comunque puntato il dito su una verità essenziale, ovvero che i motivi della sua scorreria nel centro città erano dolore e furia e disperazione per lo splendido futuro che l'incantesimo di Willow gli aveva donato, facendogli desiderare più del sangue e più della gloria,e che poi gli era stato strappato. Michaels lo guardò timidamente attraverso le ciglia. “ Quel vestito era tua moglie. Simbolicamente. Sono sicura che tu la ami. Forse anche lei ti ha amato una volta, o ha fatto finta di farlo. Posso solo immaginare cosa possa avere fatto per avere fatto sì che un uomo bello, amabile e dolce come sei tu si sia preso una tale sbronza, quanto crudele debba essere stata, ma adesso è tutto a posto. Capisco.” Gli premette un bacio sulla macella. “ Lascia che lo renda migliore.”

    Spike improvvisamente ricorò il modo in cui aveva flirtato con Michaels, quella prima notte, quando era stata mandata ad interrogarlo, come aveva chiacchierato e scambiato frasi allusive con lei ogni giorno da allora solo per far incazzare la Cacciatrice, e realizzò che aveva funzionato meglio di quanto avesse sperato, tanto che aveva creato un mostro. Con attenzione, gentilmente, in modo da non subire altro dolore, Spike fermò le mani erranti di lei, prendendole per i polsi e allontanandole. “ Agente Michaels,” cominciò.



    “Marie” tubò lei, sfregandosi sul suo collo. Lui scivolò con attenzione lungo il muro, tenedo le mani di lei a distanza di braccio in modo da potersene andare.



    “ Agente Michaels” ripeté in tono fermo, e lei lo guardò con gli occhi socchiusi. “ Non so cosa pensa di sapere, ma il cuore della questione è che io sono un uomo-di-una-sola-donna. Lo sono sempre stato.”



    Michaels lottò contro le sue mani, e il dolore gli attraversò il cranio. Lasciò andare i suoi polsi e quasi cadde sul pavimento. “ Lei non ti merita.” insistette lei con rabbia, avvolgendo le mani nella sua maglia, sporgendosi per un bacio, e lui istintivamente perse il controllo.



    “ Togliti di mezzo!” ringhiò, rompendo la sua presa con un colpo duro e veloce, ma per il chip non aceva differenza se fosse veloce, o di autodifesa, o automatico, e il dolore che ne derivò fu come un chiodo da ferrovia piantato attaverso la sua testa, e questo era IRONICO, e lui cominciò a ridere in un'amara semi-isteria, mentre crollava contro il muro, e Michaels gli disse qualcosa, qualcosa di basso e amaro e risentito, e lui suppose che il dolore più leggero fosse la sua mano che schiaffeggiava la sua guancia, ma niente era comparabile alle ondate di straziante dolore che lo attaversavano, accecandolo, ed era come se ci fosse un allarme che suonava nella sua testa, che faceva bip ancora e ancora, e poi il dolore cominciò a scemare, ma il bip era ancora lì, e lui aprì gli occhi, rendendosi conto di essere di nuovo solo, che la porta era sbloccata e Michaels se n'era andata, ma che la sua cavigliera era ciò che produceva quell'orrendo rumore, il che significava che anche Buffy se n'era andata, era andata, andata, andata, e lui seppellì il viso nelle mani che stringevano disperatamente e pianse.



    ****



    Buffy avrebbe voluto rimanere seduta più a lungo, ma l'acqua venne spenta e udì il disgustoso cigolio e lo scatto dell'asciugamani dall'altra parte della parete e si alzò, perché Spike non aveva alcun senso dei confini e avrebbe fatto irruzione nel bagno delle signore cercandola se lei non si fosse trovata all'entrata quando lui fosse uscito, cosa che in realtà non sarebbe stata un problema, dato che era l'unica donna presente, ma sentiva che doveva evitarlo per una questione di principio, e poi sentì le voci e si fermò.



    La parete tra i bagni era sottile, e senza l'acqua che scorreva nei tubi, poteva sentire ogni parola. Dopo la sciarpa, non era per nulla sorpresa che l'agente Michaels volesse provarci con un ( finto) uomo sposato mentre la sua ( finta) moglie era letteralmente nella stanza accanto, anche non sapendo della finta finzione, ma, dopo tutto, era davvero piuttosto sorpresa, perché, davvero, chi lo avrebbe fatto? La sua prima reazione fu di volere correre dall'altra parte per mostrare alla vacca, cacciatrice-di-finti-mariti stronza a chi Spike appartenesse esattamente, ma sembrava che Spike stesse facendo un buon lavoro nell'allontanare Michaels da solo: non sembrava minimamente contento o interessato, così Buffy decise di lasciare che se ne occupasse da solo.



    Poi Michaels parlò del vestito.



    Ovviamente Buffy sapeva che la Boutique di abiti da sposa era sulla lista dei negozi vandalizzati. Ricordava di avere letto la lista di beni distrutti per cui Spike avrebbe dovuto risarcire i negozianti di Sunnydale con il lavoro delle sue mani bianche-come-gigli, e di come i suoi occhi fossero passati senza attenzione sulla riga dove si menzionava n. 1 Abito da sposa valutato santa-merda-una-cifra-di-soldi. Me era stata così distratta da tutti gli altri pressanti dettagli riguardanti il Crimine e la Punizione e la Lussuria nei confronti di Spike, che non ci aveva più pensato. Ora si sentiva nauseata e con un gran mal di testa al pensiero che il vestito così innocentemente menzionato nei documenti della Polizia, non fosse solo un abito, ma il SUO abito, quello che aveva descritto a Spike in modo esaustivo, con dettagli che le facevano brillare gli occhi, e Spike lo aveva distrutto, lo aveva completamente distrutto, con quelle stesse mani che lei desiderava così tanto, e fu così presa da emozioni contrastanti che perse molto di quello che Spike e Michaels stavano dicendo, ma improvvisamente udì la voce di Spike, chiara come una campana.



    Appartengo ad una sola donna. E' sempre stato così.



    Ciò le arrivò come una pugnalata, giusto in quei punti soffici in cui si stava aprendo verso Spike, dove aveva lasciato che i teneri pensieri riguardo al fatto che forse le piacesse mettessero radici, e doveva andarsene, non avrebbe potuto guardarlo in quel momento, non avrebbe per niente potuto guardarlo, perché sapeva chi fosse sempre stata la sua sola donna, e si sentì stupida, così si buttò fuori dal bagno, attraverso il vestibolo e fuori dalla porta, nella luce del sole, e la cavigliera cominciò a suonare ma lei non se ne preoccupò, camminò un po', fino a una chiazza di sole libera dagli alberi, e si fermò, lasciando risuonare l'allarme nelle strade di Sunnydale, mentre si ripeteva il suo mantra riguardo il volere e lo scegliere e il cogliere il momento, finché, alla fine, la sua testa si schiarì. Dietro di lei sentì la porta aprirsi e chiudersi, e voltò la testa per vedere Michaels che camminava verso la tenda per le pulizie, con la frustrazione che traspariva in ogni passo- Ti sta bene, vacca!- e poi, dopo un altro poco, l'orrendo rumore finalmente si fermò e lei si voltò e guardò la chiesa.



    Le porte erano ancora chiusa, ovvviamente, perché fuori c'era il sole e Spike non avrebbe potuto uscire se non alla massima velocità, e capì che lui stava proprio dietro la porta attendendo che lei tornasse indietro, perché certamente, se la sua cavigliera aveva fatto un rumore tale da risvegliare i morti, altrettanto doveva avere fatto quella di lui, così lui sapeva che lei era andata da qualche parte, come adesso sapeva che non era andata poi così lontano, e lei fece un sorrisetto ironico al pensiero che loro due avessero fatto diventare quegli stupidi ceppi una sorta di linguaggio segreto, come la canzone di una balena, vibrazioni mandate nel vasto e oscuro oceano che solo un'altra balena avrebbe potuto interpretare. Lentamente tornò verso la chiesa, aprì di colpo la porta e scivolò dentro.



    In realtà era seduto contro il muro, lo spolverino drappeggiato intorno, un braccio appoggiato sul ginocchio piegato, con aria annoiata, ma lei poteva dire dal modo in cui evitò con attenzione di guardarla quando si avvicinò, e dal modo in cui la sua mano tremava tenendo il pacchetto di sigarette schiacciato a metà, che l'aria annoiata era solo una facciata, e anche se non sapeva cosa stesse nascondendo, la fece intenerire tanto che scivolò contro il muro per sedersi di fianco a lui, senza toccarlo, ma abbastanza vicino da poterlo fare se davvero lo avessero voluto. Lei non era sicura di volerlo ancora, ma voleva che rimanesse un'opzione aperta, nel caso.



    Alla fine, lei parlò con un tono di voce attentamente elusivo. “ Così, hai distrutto il mio vestito da sposa.”



    “Hai sentito, vero?” Spike guardò nella hall. “ Già, potrei averlo fatto.” armeggiò con una sigaretta uscita dal pacchetto e la fece girare ancora e ancora nelle sue mani.



    “ Perché?”



    Lui scrollò le spalle, fissando le sue mani che giocherellavano, il viso chiuso. “ Ero incazzato.”



    “ Con me.” Buffy lo affermò con voce atona.



    “ Bhe, sì. Non è che fosse esattamente tutto festicciole e dolcetti tra noi, allora.”



    Sembrava che lui stesse parlando di qualcosa accaduto anni indietro, benché fosse successo solo pochi giorni prima, ma ora che tentava di ripensarci, era come se potesse a malapena ricordare come fosse, prima che loro si scontrassero e fossero costretti a quello loro strana alleanza. Lei misurò le sue parole, la tacita richiesta di perdono che vi si nascondeva, il suggerimento inespresso che lui non lo avrebbe mai fatto ora, ora che loro stavano facendo dell'ottima marmellata di frutti proibiti, e annuì bruscamente. “ Ok, credo sia giusto.”



    Lui le lanciò un'occhiata di striscio. “ Che altro hai sentito?”



    Lei scrollò le spalle e lo guardò fermamente. “ L'agente Facile ha fatto la sua mossa con te. Devo ammetterlo, ti sei difeso bene. Sembra che tu le abbia davvero dato quello che meritava. “ Buffy guardò lontano. “ Ho sentito che le dicevi di essere sempre stato un uomo di una sola donna. Lì è stato, um... è stato quando sono uscita.”



    Spike aggrottò la fronte guardandosi le mani, ma rimase silenzioso.



    Buffy si avvicinò di qualche centimetro. “ C'era qualcos'altro che avrei dovuto sentire?” chiese in modo cauto.



    Lui scosse le spalle con noncuranza “ No, niente in particolare. Forse solo qualche nodo venuto al pettine.”



    Continuò a giocare con la sigaretta spenta, e Buffy alla fine si ricordò che il suo antico accendino d'argento stava ancora pesando nella tasca dei suoi jeans; considerò se chiedergli di cercarlo, come aveva fatto lei prima, ma c'era qualcosa di fragile nella loro attuale tregua, e lei non voleva rovinarlo, così si mise in una posizione in cui poteva pescare da sola l'accendino e glielo porse. Lui lo prese con cautela; era ancora caldo. “ Non credo che sia permesso fumare qui, comunque.” disse lei all'improvviso, quando lui prese l'accendino tra le mani.



    Questo lo fece ridere, solo un po', perché quella nave era partita da un pezzo, e lei si era alzata in modo che avrebbe potuto far riposare la sua testa sulla spalla di lui, e le loro mani corsero a prendersi con naturalezza tra di loro, sotto una piega della pelle, e Buffy pensò che forse le cose erano di nuovo a posto, e lei non avrebbe discusso con se stessa quando questo la faceva sentire un po' felice, e lei era così stanca del tormento interiore per quel giorno, e del tutto pronta a tornare al flirtare e allo sbaciucchiare, a tornare alla semplicità.



    “ Non avresti voluto davvero quel vestito, comunque.” disse Spike all'improvviso, la voce di nuovo normale. “ Del tutto di seconda categoria. Tutto il pizzo era fatto a MACCHINA. E anche le perle erano false.” Lui fece una smorfia, una smorfia che era la quintessenza di Spike, guardando in modo cospiratorio alla statua di Gesù nell'angolo, come se il Figlio di Dio potesse avere una cosa o due da dire riguardo alla moda da sposa. “ E poi era bianco.”



    “ Certo che era bianco.” disse Buffy. “ Vestito da sposa, uh?”



    Spike le diede uno sguardo accondiscendente. “Tutti sanno che il bianco dell'abito da sposa è simbolo della purezza di colei che lo indossa. Il bianco deve essere indossato da spose che sono caste e intoccate. Si suppone che una sposa non più vergine debba indossare il blu.” Lui scrollò le spalle con un sorriso furbo al suo moto di offesa incredulità. “ Non essere arrabbiata con me, non ho fatto io le regole.”



    Buffy non avrebbe davvero potuto discutere della sua immacolata purezza con un vampiro la cui lingua abile era stata sulla sua intimità solo poche ore prima, per non menzionare varie altre parti di lui, parti davvero buone, che erano state in varie altre parti di lei, così si concentrò sulla cosa delle regole. “ Queste idee sono del tutto Vittoriane, Nehandertaliane, Teutoniche e datate. Tutte vestono di bianco ai nostri giorni, anche la peggiore puttanella di Puttanopoli. In più, anche con la tua stupida regola antiquata, io sono pienamente autorizzata a vestire di bianco.” Fece una pausa, quindi riprese con un tono di voce basso e scontroso, gettandogli una rapida occhiata laterale “ … con piccoli pois blu.”



    Spike sorrise, un po' soddisfatto, guardando l'accendino che aveva in mano, come se portasse i segreti dell'universo, l'altra mano stretta fra quelle di lei, stringendole gentilmente il pollice sotto lo scudo di pelle, e rimasero seduti per qualche altro secondo prima che lui desse alle dita di lei un'ultima stretta e le lasciasse andare, alzandosi con facilità e porgendole una mano, ferma e senza compromessi. Lei la prese con forza e lui la fece alzare come fosse un compagno d'armi, per niente come una signora, e a lei piacque, le piacque davvero, il modo in cui lui sapeva quando lei voleva essere una principessa e quando voleva essere una guerriera. Si guardarono al di sopra delle mani allacciate per un attimo, e lei gli rivolse una smorfia di sfida. “ Ancora una volta sulla breccia? E, prima che tu dica qualunque cosa, so benissimo che è Shakespeare.” Fintanto che non svelerai il mio bluff e mi chiederai che opera sia.



    Spike le diede uno sguardo d'approvazione, con una piega delle labbra che faceva chiaramente capire che sapeva come lei stesse solo ripetendo ciò che lui aveva detto il giorno prima. “ Bene, bene, bene. Citiamo il Bardo. C'è ancora speranza per te, Summers.” Tirò fuori le braccia dallo spolverino e se lo drappeggiò sulla testa, preparandosi a correre, e lei spalancò la porta e corsero insieme nella luce del sole – lui prese un po' di vantaggio mentre lei manteneva la porta aperta, ma lei lo raggiunse un secondo dopo, mantenendo il suo stesso passo, ma corse un po' più veloce alla fine, per poter aprire il lato della tenda in modo che lui potesse entrare senza rallentare, e quando lei fece di nuovo cadere il lato della tenda, lui le prese le mani e le diede un bacio dolce sulle labbra, dolce e veloce, poi cominciò a radunare gli attrezzi da giardinaggio, mentre lei radunava l'occorrente che le era servito per riposarsi, e tutto era di nuovo quasi confortevole, solo il giusto, non tanto da essere noioso e nemmeno da essere scomodo, solo un piccolo suggerimento di un confine, e quindi poterono decidere il prossimo obbiettivo della pulizia e il modo per muovere la tenda, e sembrò che tutto fosse tornato alla normalità, la nuova normalità, la normalità- anormale in cui erano una sorta-di-compagni.



    Nessuno dei due fece menzione al fatto che ora solo un'ombra cadeva sulla loro tenda, quella ingombrante di Lin, e nessuno dei due sottolineò che mancava qualcosa che c'era stata quando erano erano usciti per la loro pausa-bagno-barra-specie-di-litigio-barra-cuore-a-cuore.



    La sciarpa rossa era scomparsa.



    ****



    L'agente Lin pareva non avere nulla da dire sulla misteriosa scomparsa dell'agente Michaels, solo fece un cenno di rassegnazione quando Buffy lo informò che avrebbero spostato la tenda verso la prossima destinazione del Tour di Pulizia del Centro di Sunnydale – un capo di una casuale serie di graffiti che abbelliva una serie di vari negozi- rimanendo di sentinella mentre spostavano la tenda. Buffy si chiese brevemente se il grande poliziotto fosse davvero umano, perché stava aggiungendo un sacco di cose pazze a quel compito come se niente fosse, ma Spike ascoltò e annusò per un momento e la rassicurò sul fatto che Lin non fosse un demone, così smise di preoccuparsene, aggiungendolo alla generale mancanza di intuizione che dilagava per il SPD.



    Ma in qualche modo spostarono la tenda- ormai erano piuttosto bravi in questo, riuscivano a tenere un buon passo, benché dovesse essere uno spettacolo inconsueto visto da fuori, una tenda pieghevole che si muoveva da sola da un posto all'altro, i piedi che spuntavano fuori come in un cartone- e Spike si inginocchiò e cominciò a spazzolare la vernice spray su un muro di pietra con una spazzola metallica, e dopo pochi minuti a guardarlo, Buffy scavò nel secchio degli attrezzi finché trovò una seconda spazzola di metallo, si piegò vicino a lui per aiutare. Lui la guardò per un secondo come se fosse pazza, ma Buffy lo guardò, sfidandolo a dire qualcosa, preparandosi a fornirgli una serie di motivazioni neutre, come Sono-solo-annoiata oppure Voglio-farla-finita-con-questo e Ho-finito-il-mocaccino, ma alla fine lui si sporse e le passò le labbra sulla guancia e continuò a strofinare, e lei si sciolse in salsa di mele (NdT: credo voglia dire che andò in sollucchero, ma poi lo cita di nuovo, quindi non posso tradurlo così) così poté premere il suo ginocchio contro di lui. Lei poteva dire di essere ancora un po' nervosa, visto che pensava in termini da asilo, ma poi Spike passò la spazzola nella mano sinistra e fece scivolare la sua forte mano destra sulla parte interna della sua coscia, tracciando disegni misteriosi sul cavallo dei suoi pantaloni, e lei improvvisamente non stava più pensando a storielle da asilo, ma a Spike che leccava salsa di mele direttamente sulla sua intimità, a parte il fatto che probabilmente non avrebbero avuto bisogno di salsa di mele a meno che Spike non l'avesse davvero, davvero voluto, e lei poteva scommettere che MS. Loraine non aveva avuto QUESTO in mente quando si era fatta le sue letture di “ Il mostro alla fine di questo libro”. Il che era una vergogna, perché Spike aveva scritto nero Grover sulla fronte.



    Erano arrivati a circa metà della traccia di vernice che terminava improvvisamente al negozio da spose – qualcosa di cui né Buffy né Spike volevano parlare- quando Willow si fece vedere per chiudere la giornata. Buffy venne colta di sorpresa dal suo arrivo, perché anche se Spike era stato un deprimente Bravo Ragazzo e aveva limitato le sue carezze alla sua gamba, era comunque una fonte incredibile di distrazione, e poteva solo sperare che Willow non avesse notato le dita di lui piazzate a pochi centimetri dal suo inguine, quando era entrata nella tenda. Ma Willow non alzò nemmeno il sopracciglio, e così lei si alzò e le diede l'abbraccio-di-conforto-misto-a-congratulazioni-hei-amica-hai-appena-scaricato-un-ragazzo, e Willow le fece una smorfia per dirle che stava bene subito dopo avere scaricato senza pietà un bravo ragazzo.



    Buffy non voleva ancora sentire l'intera storia dello scaricamento di Riley, e dallo sguardo pensieroso e determinato sul suo viso, nemmeno Willow era ancora disposta a parlarne, così rimasero in silenzio per un momento, mentre Spike continuò a strofinare per qualche minuto. Alla fine, Buffy fece la domanda che aveva avuto in mente per tutta la mattinata.



    “ Così, quali sono in tuoi piani per il pomeriggio? Visto che è la pausa invernale e tutto il resto...” Buffy incrociò le dita, sperando che Willow avesse dei Piani, qualsiasi fossero, in modo che anche lei potesse realizzare i suoi Piani. I suoi Piani su Spike. Che lei sperava davvero che fossero anche i Piani di Spike.



    La faccia di Willow divenne risoluta. “ Ho dei Piani.” disse in modo determinato, la maiuscola chiaramente avvertibile nella sua voce, e Buffy sorrise di sollievo.



    “ Sei decisamente una ragazza-social in questi giorni. Vai, Willow!”



    Willow le rivolse uno strano mezzo sorriso. “ Già, sono molto POPOLARE.” Afferrò in modo nervoso la scollatura a V della maglia. “ Così, solo per curiosità... se io volessi dare l'impressione che vorreo che qualcuno, ehm, godesse dei benefici, che top dovrei indossare? Solo, lo sai, per ipotesi.”



    Buffy le rivolse uno sguardo che diceva So esattamente cosa significa il tuo “ per ipotesi”, civetta sfacciata e diede la sua risposta. “ Del tuo guardaroba? Quello viola. Fa risaltare i tuoi capelli, in modo così WOW, E si abbina a quella gonna, anche.”



    “Davvero? Quello Viola?”



    “ Certamente. Potresti anche prendere il mio top color panna, che ti da quella luce-interiore-da-madre-terra, se lo vuoi. Ma il top viola è la scelta giusta per il dai-un-occhiata-allo-splendido-sex-appeal-di-Willow.”



    “ Bene. Allora ok.”



    “Metti quello viola, questa sera al Bronze.” la incoraggiò Buffy. “ Che tu stia cercando o meno, è decisamente un look spensierato, del tipo tutti-i-ragazzi-ti-guarderanno.”



    Willow le diede un buffo sguardo storto. “ Già. È proprio il look che stavo cercando.” disse con tono vago. Guardò Buffy con curiosità. “ E per quanto ti riguarda?”



    Buffy scosse le spalle con indifferenza. “ Pensavo di andare a dormire un po'. Per essere riposata per il Bronze e la pattuglia.”



    “Dormire. Certo.” Willow annuì con aria d'intesa.



    Buffy fece correre lo sguardo sulla schiena di Spike, la quale era così rigida da farle capire che stava ascoltando. “ Uhm, potrei dover andare alla camera del dormitorio per un po'. So che hai appena fatto un incantesimo per revocare l'invito, ma...”



    Anche Willow guardò Spike, gli occhi stretti. “ Suppongo che possiamo lasciare entrare Spike, per il momento, fino a che sarai incastrata con lui. Posso fare un altro incantesimo quando vi toglieranno le cavigliere.” Alzò la voce. “ Spike, posso contare sul fatto che non mi deluderai, vero?”



    Lui voltò la faccia nella loro direzione, benché stesse guardando solo Buffy. “ Già. Non farò niente di stupido.” Diede un'occhiatina al viso di Willow. “ Almeno, niente di più stupido del solito.”



    Willow fece un sorriso soddisfatto. “ Credo che non lo farai.”



    Lin si fece vedere per reclamare il suo secchio, e poi li lasciò a trascinarsi attraverso la routine per far raggiungere a Spike le fogne in sicurezza e mettere via la tenda magicamente – e non era COSI' male il fatto che tutto quel complicato processo fosse diventato una routine- e dopo che Willow ebbe agitato le mani per salutare, dicendo che sarebbe passata in superficie per poter attuare i suoi Piani al più presto, e finalmente Buffy fu di nuovo sola con Spike nella luce fioca del tombino al di sopra, con l'eccezione che questa volta non avevano nessun posto in cui essere, non nell'immediato, e questo era strano, davvero strano, non dover lottare per incastrare ogni possibile oncia di situazioni provocanti in un programma oltremodo pieno, e in qualche modo scivolarono in un abbraccio stretto e senza fretta, uniti come gelatina, come Marmellata di frutti Proibiti, e fu un tale sollievo che Buffy cominciò a piangere.



    Dovette riconoscere che Spike non fece niente delle cose che i ragazzi facevano normalmente e che lei odiava, come implorarla di smettere o cercare di farla parlare o porsi come se fosse un affronto personale che lei piangesse di fronte a lui; solo le carezzò i capelli facendo vaghi suoni di incoraggiamento e qualche volta le baciò gentilmente la fronte, le labbra leggere come ali di farfalla, e lasciò che lei si sfogasse,e lei sentì che era un po' di aiuto, avere una specie-di-fidanzato che sapeva come maneggiare La Follia, anche se era lui stesso a causare la maggior parte della Follia, solo con la sua esistenza.



    La sua piccola festicciola piagnucolosa non durò molto, perché lei non era davvero triste o arrabbiata, ma solo stanca e leggermente frustrata e del tutto esausta dalle montagne russe emotive del giorno, in più essere tutta attaccata a Spike le fece ricordare che gli aveva promesso PRESTO, così fece scivolare la sua mano fra di loro, ma prima che potesse raggiungere la sua destinazione, lui prese la sua mano e la portò alle labbra. “ Non qui.”



    Questo la sorprese, perché lei pensava che Spike non fosse un tipo esigente quando capitava un'occasione. “ Pensavo che qui fosse, uhm, uno dei nostri posti.” Si guardò intorno confusa. Lui prima non si era lamentato della scaletta, o del muro, o di quell'altro muro, o dell'ALTRO altro muro, e sapeva che non era perché lui non fosse interessato perché, Salve! Era appena stata tutta addosso a lui e alcune cose erano dure da evitare ( DURE da evitare, ripeté il suo cervello malizioso, nel caso che la sua parte non-maliziosa, piccola com'era, non avesse colto l'allusione la prima volta che l'aveva pensata).



    Spike le mordicchiò le nocche, in modo rassicurante. “ Niente contro questo posto, in linea generale, pet. Solo è stata menzionata una camera di dormitorio.” Premette teneramente le labbra al centro del palmo di lei. “ Fantasticavo di essere invitato ad entrare... da un'affascinante studentessa.” Certe parti di lei tremarono in un deciso invito.



    Buffy chiuse gli occhi quando lui baciò l'interno dei suoi polsi, a lungo. “ Bhe, stavo pensando che ho bisogno di prendere altri vestiti.” disse con il tono più normale che poté mantenere. “ Potresti aiutarmi... a portare delle cose.” Lei stava davvero pensando a lui che davvero l'aiutava a portare i suoi vestiti all'appartamento di Giles, ma lo disse comunque come se fosse un'allusione, e sospettò, dal modo in cui la mano di lui si strinse sulle sue, che era arrivato a una interpretazione sconcia che, magari, avrebbe condiviso con lei più tardi.



    “ Come gentiluomo, sarà mio... piacere.” Fece le fusa contro l'incavo del suo gomito, e lei avrebbe potuto dire che non era affatto un'allusione, ma l'affermazione di un fatto, ovvero che lui stava pensando a un qualche grande piacere, il che era un bene, visto che lei lo stava facendo. Oddio, sperava che i Piani di Willow per il pomeriggio richiedessero molto, molto tempo.



    I denti e le labbra di lui si fecero strada sul suo bicipite, che fu solleticato un po', e fu abbastanza per farla uscire dal suo stordimento, ricordandole che c'era una stanza di dormitorio che aspettava e un invito da fare e del serio piacere da prendere, così mise le mani sulle guance di Spike e lui volentieri alzò il viso per un bacio, quindi prese fra le mani quelle di lui, quelle mani che le piacevano così tanto, e le strinse. “ Pensi che abbiamo dato a Willow abbastanza vantaggio?” disse piano.



    “ Dio, lo spero.” disse lui con occhi ridenti. “ Altrimenti si sentirà terribilmente imbarazzata quando comincerai a comportarti male insieme a me.”



    Buffy rise, e Spike la guidò nella giusta direzione per i dormitori e lei non si preoccupò di tirare fuori la torcia, perché le mani di lui erano sicure nelle sue, e lui poteva vedere meglio di lei e sapeva che non l'avrebbe fatta cadere.



    *****



    Durante la camminata, Buffy si era intrattenuta con pensieri riguardanti l'intrattenere Spike sul suo letto al dormitorio, che era davvero un letto schifoso, il tipo duro e senza molle su cui ci si aspettava che dormissero solo gli studenti e i carcerati – e lei era un po' di entrambi in quei giorni, quindi era super- appropriato- ma alla fine era orizzontale e non fatto davvero di pietra, e quindi era un miglioramento in un certo senso. Sfortunatamente, dopo che ebbero passato il seminterrato ( chi sapeva quanti edifici del campus avessero un accesso dalle fogne?) e le ombrose scale posteriori, per evitare l'entrata principale finestrata, e dopo che lei ebbe aperto la porta con dita esitanti e fu entrata e si voltò con modi cerimoniosi per dire “ Entra pure, Spike” con voce tremante di desiderio, lei realizzò che si era del tutto dimenticata delle finestre, e del fatto che la sua stanza era sul lato del dormitorio che era esposto al sole per tutta la giornata, la luce che penetrava da diverse angolazioni, così Spike poté entrare solo per circa quattro piedi ( poco più di un metro) nella stanza prima che la vicinanza della luce che filtrava a strisce dalla veneziana fosse troppo forte e dovette fermarsi subito.



    “ Bhe, questa è una situazione complicata.” disse in tono frustrato.



    Buffy chiuse a chiave la porta dietro di lui e diede un'occhiata alla stanza. Willow era chiaramente venuta e andata subito via; il suo maglione e la sua camicia scartati erano ammucchiati all'angolo del letto, come se Willow fosse stata di fretta. “ Mi dispiace. Questo non va molto bene, non è vero?” Lei andò avanti e chiuse meglio la veneziana, così che alla fine i raggi di luce che rendevano a strisce i muri e il pavimento ( e OVVIAMENTE il suo letto) fossero piccoli e non forti raggi polverizza-vampiri. Considerò se tentare di chiudere le tende, ma, come sapeva da un tentativo di troppo di dormire durante la mattina, non facevano alcuna differenza nel bloccare la luce che colpiva il suo letto, per cui sembrava essere un sacco di lavoro senza alcuna ricompensa.



    Spike stava appoggiato contro la porta, le mani sepolte nella tasche del suo spolverino, lo sguardo imbronciato e lei si lamentò. “ Questo non è giusto.”



    “Possiamo aspettare il tramonto.” suggerì Spike, con una traccia di disperazione mentre occhieggiava il letto.



    “ E' appena ora di pranzo.” si lamentò Buffy. “Sono davvero un SACCO di ore.” Lei guardò la porta speculativamente. “ Sei al sicuro lì, giusto?”



    “ Credo di sì. Almeno per ora.”



    “ Bhe, questo è qualcosa.” Lo guardò, in piedi nell'ombra fresca, le dita che si controcevano, i piedi che si muovevano e i suoi occhi che la guardavano affamati, e all'improvviso si scostò dalla finestra e rimase in piedi fra i due letti, avvertendo la luce di mezzogiorno che percorreva a strisce la sua schiena. Lei sorrise, e sembrò che stesse brillando, come se la luce solare penetrasse nei suoi pori e balenasse dai suoi occhi, e anche Spike lo vide, a giudicare da come la stava guardando, quasi in soggezione. “ Immagino che tu possa guardare, ma non toccare, quindi.” disse, e la sua voce era quella di una dea, una dea splendente, e lei si tirò via la maglia dalla testa con un movimento veloce.



    Spike inalò bruscamente, e istintivamente fece un passo avanti, e lei lo guardò e scosse la testa, e lui guardò le strisce di luce dall'aspetto innocente e tornò indietro, appoggiandosi di nuovo contro la porta, ma non più pigramente; ora era teso e attento e piegò le braccia e appoggiò indietro la testa, in modo che il suo sguardo corresse un po' verso il basso, gli occhi semi-chiusi, e quando Buffy fu certa che la sua attenzione era su di lei, ricominciò. Rimase in piedi tra le strisce luminose che penetravano dalle stecche, e si tolse gli stivale e i jeans e il reggiseno e le mutandine e i calzini, finché non fu nuda,mentre girava lentamente in modo che la luce la colpisse da diverse angolazioni. Gli occhi di Spike seguirono ogni mossa, e lui si augurò che lei sapesse ballare, non il divertente ballo -da-festa o l'imbarazzante ballo-di-coppia che faceva al Bronze come una qualunque ragazzina, ma una qualche affascinante danza esotica, nata per far impazzire gli uomini,magari con alcuni veli, ma a giudicare dallo sguardo di Spike, non aveva bisogno di veli, lui era completamente sotto il suo incantesimo, e quando ebbe finito, rimase in piedi nella luce e lasciò che lui guardasse fino al limite, dopo di che camminò fino all'ombra, fino a che fu davati a lui, i seni che formicolavano e quasi toccavano le sue braccia piegate. Lui non si mosse, ma aprì la bocca come per parlare: lei gli pose un dito sulle labbra.



    “ Shhh” sussurrò lei. “ Le persone potrebbero sentire.” E fece scivolare il suo dito in una linea retta lungo il mento di lui, proseguendo sulla gola e e il petto e le braccia e lungo il suo stomaco fino al botttone dei jeans, e lui chiuse gli occhi per il resto del percorso, e imprecò leggermente qualndo lei aprì il bottone e la zip e tirò fuori il suo membro, stringendolo gentilmente. Lei guardò il suo viso, il modo in cui tendini della mandibola si contraevano, e attese che lui aprisse di nuovo gli occhi, e quando lui lo fece, sorrise, con il sorriso di una dea, una Dea del Sesso, e strinse la mano. “ Così, cosa pensi di qui e adesso? Qui e adesso va bene?”



    Spike le rispose con un ghigno, i denti brillanti e affilati. “ Qui e ora è perfetto” disse con voce bassa e ruvida.



    Buffy continuò a stringere, mentre portava l'altra mano in basso per farla entrare in gioco. “ Bene. Perchè, come ricorderai, abbiamo fatto una piccola gara prima. E ho vinto io.”



    “ Lo hai fatto.” lui scivolò contro la porta, i fianchi che si contorcevano in avanti.



    “ Quindi, merito un premio?” Tirò gentilmente, un sottile indizio, solo in caso lui stesse pensando di suggerire una medaglia o un trofeo o qualcosa di altrettanto inutile.



    “ Eccome” concordò lui. “ Puoi avere tutto ciò che vuoi, pet.”



    “ Viva me” disse lei con una voce bassa e gutturale che fece fatica a riconoscere come propria, e si abbassò sulle ginocchia e lo prese in bocca, e le mani di lui furono fra i suoi capelli, gentili e adoranti, un'ammissione di vittoria, e lei sorrise intorno a lui e assaporò il suo trionfo, disponendosi al festino.



    ****



    Quando il banchetto fu terminato, il sapore di Spike persistente nella sua bocca, Buffy lo spinse indietro e gli chiuse la lampo e radunò le coperte e i cuscini dal suo letto e li portò all'entrata ombreggiata, creando un a specie di piccolo nido intorno ai piedi di Spike e incoraggiandolo a sdraiarsi; lui si sdraiò contro i cuscini come un sultano, e lei camminò nuda per la stanza, godendo del calore del sole e del calore degli occhi di Spike su di sé,e radunò le cose che vole portare da Giles – qualche rivista, altri trucchi, dei libri di testo se avesse voluto studiare ( ehi, poteva succedere!)- e li mise nello zaino. Quando ebbe finito, comiciò a tirare fuori dei vestiti dall'armadio e dai cassetti, chiedendo a Spike quali avrebbe dovuto portare questa volta, e lui l'assecondò consigliandola, anche se molti consigli si riducevano a quanto lui pensava che un determinato abbigliamento fosse sexy o come lui avrebbe voluto strapparglielo di dosso, e quando alla fine ebbe radunato tutto ciò ce le serviva, andò dove Spike era sdraiato e si raggomitolò contro di lui. Era ancora completamente vestito, anche se a un certo punto aveva gettato lo spolverino da una parte, e la fece sentire peccaminosa e provocante, essere la sola persona nuda, così lasciò che tenesse i vestiti, ogni pezzo, solo stando nuda su di lui e baciandolo finché non rimase senza parole.



    Dopo un po' rotolò via da sopra di lui, tirando un cuscino sotto la sua testa, e lui scivolò per sdraiarsi su un fianco, appoggiandosi su un gomito, mentre faceva correre l'altra mano sul corpo nudo di lei, gli occhi pesanti che seguivano le dita sulle sue spalle, lungo i fianchi e le gambe, attraverso lo stomaco sporco... si fermò un attimo, con lo sguardo affilato e stringendo di nuovo, più lentamente. Le dita strofinarono il terriccio scuro e granuloso sulla sua pelle, ancora e ancora, allargandosi attraverso la curva della pancia. Buffy guardò le sue dita, in modo da non dover guardare la sua faccia, e anche perché semplicemente le piacevano le sue mani.



    Alla fine lui sollevò la mano, strofinando insieme le dita polverose. “ Cos'è questo, pet?” disse, in tono discorsivo.



    “ Terriccio” Buffy scrollò le spalle.



    “ E come è arrivato lì?” la sua voce era di seta. Lui tracciò delle spirali nei residui di terriccio intorno all'ombelico di lei.



    “ Bhe. Tu me l'hai strofinato addosso.” Lei roteò gli occhi.



    Guardarono entrambi la su mano sullo stomaco di lei per un altro po', finché lui disse con un sussurro roco. “ Pensavo che l'avessi lavato via.”



    Buffy guardò di lato, alle strisce di lato sul pavimento, sentendo che il labbro inferiore cominciava a imbronciarsi. “ Non volevo. Era un tua idea, e non sei il mio capo.”



    Spike rise ancora, la sua mano che si allargava e spingeva Buffy contro di lui, la sua nuca contro il suo torace,. Lui le baciò la spalla. “ Decisamente non lo sono. Dio.” La sua voce tremò. Le sue labbra corsero lungo il suo trapezio, sussurrando qualcosa di inintelleggibile.



    “ Cos'era questo?” Sussurrò Buffy, che non voleva perdere nulla di importante.

    Spike premette la sua fronte contro la piega del collo di lei. “ Pensavo di avere le visioni, mentre stavi camminando per la camera. Che fosse un gioco di ombre.” La sua mano era ancora sullo stomaco, pulsando gentilmente.



    “ No, è terriccio vero.” disse Buffy maliziosamente. “ Sono una ragazza davvero, davvero sporca.” Si contorse contro di lui, perchè in qualche modo questo era diventato un discorso molto più intenso di quanto si fosse aspettata, per nulla semplice, e il sentire lui che strofinava il terriccio contro di lei le faceva girare la testa per il desiderio, facendo sì che si chiedesse come sarebbe stato sentire il terriccio in altri posti, anche se era un po' preoccupata riguardo ad alcuni di questi posti, perché era ancora un po' dolorante, ma aveva fiducia che Spike si sarebbe preoccupato di questo, e lei si voltò e spinse la sua testa verso di sé, e lui sembrò avere la stessa idea, le labbra impazienti e desiderose che la cercavano.



    Lui si spostò su di lei quando si mise sulla schiena, le ginocchia sui suoi fianchi e si sedette, guardando alla sua nudità, mentre lui era ancora tutto vestito, e le sue narici si allargarono e mise una mano su ciascun seno, e lei si inarcò perchè una mano era pulita e l'altra era sporca, sporca, sporca, e lei la sentiva, la differenza fra le due, le sue dita sporche che stringevano e pizzicavano, e quando lei non potè più aspettare che lui si spostasse al prossimo punto in agenda, afferrò la mano sporca – non ebbe bisogno di guardare, poteva dire dalle sue sensazioni quale fosse- e la fece scivolare fra le sue gambe, aperte sotto il peso dei suoi fianchi, e lui chiuse gli occhi e rise ancora, e strinse gentilmente, provando, e il terriccio sembrò incredibile in un primo momento, una fantastica frizione, due volte meravigliosa perché lei sapeva che era terriccio, ma poi lei divenne ancorà più eccitata e bagnata, e Spike strinse ancora più forte e cominciò ad essere troppo, quasi come carta vetrata, e Buffy fece una piccola smorfia. Spike sentì il suo lamento e tirò via la mano, riportandola sul seno, facendo scivolare i suoi umori e il terriccio rimanente sul suo capezzolo, e lei soffocò un gemito – lei poteva sentire le persone camminare al di là della porta, e loro avrebbero potuto sentirla, avrebbero saputo che la camera 214 era la casa di una sporca, sporca ragazza- e inarcò la schiena e la testa le scivolò dal cuscino e colpì il pavimento, non tanto forte da farle male, ma abbastanza da fare rumore, e Spike si chinò su di lei e la baciò con tenerezza, e spinse di nuovo il cuscino sotto la sua testa e la fece accomodare meglio sul piumino.

    Ma lei non voleva essere coccolata, voleva essere scopata, e così lo baciò di nuovo, duramente, e spinse in basso la sua testa, e lui non perse più tempo, sapeva cosa lei voleva, prendendo le sue labbra, e tirandola fuori dal suo nido di coperte lontano dalla porta, finché la parte superiore del suo corpo fu di nuovo tutta coperta di strisce di luce solare, in modo che lui ebbe agio di scivolare tra le sue gambe, facendole aprire gentilmente con i palmi piatti sulla parte interna delle sue cosce. Lui si chinò davanti a lei come se si stesse prostrando di fronte a una dea, la lingua gentile e scrupolosa, pulendo le ultime tracce di terriccio, e quando fu tutto pulito, si sedette sui suoi tacchi e mise le braccia sotto i fianchi di lei, e la fece alzare per incontrare le sue labbra, finché fu fuori della coperta tranne la testa e le spalle, il sole negli occhi di lei, i suoi piedi nudi penzolanti contro la sua schiena, e la leccò a lungo e intensamente e lei venne duramente, disperatamente, inarcando la schiena e puntando i piedi contro la porta, riuscendo a malapena a non gridare, a lui la posò gentilmente a terra e si alzò, slacciando freneticamente i jeans, e in qualche modo lei riuscì di nuovo a far lavorare i suoi arti e si mosse verso di lui e su di lui, spingendolo indietro sui suoi piedi, facendo scivolare le sue cosce lungo i suoi fianchi e tirando fuori dalla cerniera abbassata il suo delizioso membro, scivolando su di lui come burro, e lo spinse dentro di lei, borbottando in gola, e lo pompò, stringendosi attorno a lui con tutta la frustrazione accumulata durante la mattinata, e lo scopò ancora e ancora, finché non venne di nuovo, affondando i denti nella sua spalla- vestita-di-rosso-e-nero- per non gridare, e gli occhi lui si spalancarono e lui si controrse sotto di lei, e lei potè sentire il suo pene che pulsava mentre lui si svuotava in lei, e caddero indietro contro la porta, allacciati, e Buffy si ricordò di non avere messo un calzino sul pomello per avvisare Willow di stare alla larga, e cominciò a ridere.



    Dopo poco Spike scivolò via da sotto di lei, aggirando le lame di luce, per raggiungere il piccolo lavandino vicino alla porta. Fece scorrere l'acqua per qualche secondo, finché si intipidì, bagnò un asciugamano e lo riportò dove Buffy stava ansimando e ridendo un po', avvolta nel suo piumino, e gentilmente la ripulì dalla testa ai piedi, lunghe strisce bagnate lungo le braccia e le gambe e la schiena, e sulle ascelle sudate e la gola e i seni morbidi e giù fra le sue gambe, e alla fine attraverso il suo stomaco sporco, pulendo il terriccio e asciugando finché fu di nuovo intonsa, e alla fine si diede una rapida strofinata e chiuse di nuovo la zip, tornando al lavandino per risciacquare l'asciugamano e stendendolo ad asciugare, quindi si sdraiò di fianco a lei e se la tirò addosso e si appoggiò contro la porta con un sospiro, le labbra che si muovevano fra i suoi capelli.



    Buffy spinse la testa contro il suo petto e guardò le strisce di luce che si allungavano ancora e ancora attraverso il pavimento, e si addormentò per un po', e quando riaprì gli occhi, la luce era quasi scomparsa e dorata per il tramonto imminente. Si alzò e si stiracchiò e calciò il piumino odorante-di-sesso nell'angolo, prese un calzino pulito dal cassetto e spinse Spike di lato in modo da poter aprire la porta e appenderlo sul pomello, quindi richiuse saldamente la porta, e tirò l'orlo della maglia di lui finché lui non l'aiutò a levarla, quindi scivolò fuori dai suoi stivali e dai jeans, in modo che fossero entrambi nudi, fatta eccezione per le cavigliere che li legavano. Lui la baciò gentilmente contro la porta, finché il sole finì di scendere, quindi si spostarono verso il letto nel crepuscolo azzurro, e Buffy lo attirò sopra di lei e si baciarono ancora, e quindi lui scivolò finalmente dentro di lei, e palpitarono insieme a lungo, e Buffy avrebbe voluto piangere perchè tutto era così dolce e meraviglioso, e anche se lui aparteneva ancora a Drusilla, la stava trattando come se lei, Buffy, fosse la sua sola donna, come se lui fosse l'uomo di Buffy, come se fosse innamorato di lei, e anche se lei non lo amava, sapeva in quel momento che si era comportata come lui, tanto, davvero tanto, e questo era qualcosa, così lo tirò vicino e mormorò dolci incoraggiamenti nel suo orecchio e lo baciò con tenerezza, e quando lui alla fine si lamentò nel suo orecchio e rabbrividì contro di lei, affondò le dita nei suoi capelli arruffati e lo cullò contro il suo seno e lo perdonò per non essere innamorato di lei, perchè in ogni modo non sarebbe stato giusto, e si sentì calma e pulita e purificata, quindi si ripulirono di nuovo e lui si rimise i suoi vestiti neri, mentre lei sceglieva un abbigliamento provocante per il Bronze- forse un po' troppo provocante in onore di Spike- e lui raccolse le sue borse mentre lei tirava via il calzino dal pomello e lo gettava nell'angolo insiema al piumino e le lenzuola del letto, facendo mentalmente voto di venire a fare il bucato molto molto presto ( visto che non pensava che avrebbe potuto portarle di nascosto da Giles e davvero puzzavano) e alla fine lei spense le luci e chiuse a chiave la porta e uscì nella sera con Spike, grata di non dover passare per le fogne per una volta.



    E Willow non tornò per nulla a casa.





    FINE CAPITOLO 10



    TBC

     
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  13. Redan
     
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    I capitoli di POL mi soddisfano sempre. Chissà come deve essere soddisfatta Buffy XD
    Molto bella anche la parte in cui Micheles ci prova con Spike ma lui non prova il minim desiderio per lei. Capisco la gelosia di Buffy per Drusilla, anzi io al suo posto non credo che lo perdonerei così facilmente per essere innamorato di "un'altra"
     
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  14. elijem
     
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    troppo sexy questo capitolo. . be Spike è sempre sexy, ma anche buffy ci sta dando dentro alla grande. sono praticamente la coppia perfetta, si incastrano in tutto :B):
    per quanto riguarda la poliziotta, chiamala stupida, ovvio che voleva provarci.. :P
    e drusilla, lei resterà sempre una parte di lui, come Angel sarà sempre una parte di buffy, ma quello che provano tra di loro (spile e buffy ) va oltre i passati amori..
     
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  15. kasumi
     
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    Pienamente soddisfatta :lol:
    Anche a me piace molto la scena al cinema con la poliziotta Micheals.
    Le scene erotiche sono fantastiche perchè sono romantiche e dolci e allo stesso tempo molto sexy. Riesco proprio ad immaginarli. L'autrice riesce a creare delle immagini così vivide!
    Complimenti a Bewildered :)
     
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145 replies since 27/5/2016, 13:54   2808 views
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