Prisoners of Love di Bewildered

(commedia romantica molto divertente)

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  1. elijem
     
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    diciamo che il pezzo forte di pol è Spike con tutte le sue battute, i suoi modi di fare, i suoi muscoli al posto giusto.. ecc..
    mentre fttp è più profondo. cmq anche Pet era iniziata nel modo giusto secondo me..
     
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  2. kasumi
     
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    La forza di "Prisoners of love" è anche nello stile dell'autrice, che è davvero fenomenale (e divertentissimo da tradurre^^).
    È difficilissimo trovare storie divertenti e un po' sceme come questa ma scritte così bene e che abbiano i personaggi fatti così bene. Solitamente i personaggi vanno ooc dopo 3 righe e le scene sanno tutte di 'già visto'. Invece questa è molto originale :) quindi nel suo genere è un capolavoro, secondo me.
    Resta il fatto che è un genere totalmente diverso da pet o fttp.

    Avevo piacere di farvela conoscere, anche solo per un pochi di capitoli, e sono contenta perché qui nel forum ha avuto un buon riscontro :wub:

    Purtroppo il riscontro non è sufficiente per continuarla, visto il maggiore interesse che suscitano storie più "serie", quindi si passa ad altro.
    Tutto qui ^__^
    Mi dispiace solo per chi ci è tanto affezionato. Magari metto una nota chiedendo se c'è qualcuno intenzionato a continuare la traduzione.
     
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  3. Silvia_1899
     
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    Dispiace molto anche a me!
    Ma pazienza... :( ^_^
     
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  4. kasumi
     
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    Capitolo 7 (parte 2 di 3)




    (riprende da Buffy che è andata alla lezione di psicologia della Walsh assieme a Spike e Willow, e Spike teme che la Walsh e Riley possano riconoscerlo...)




    Per la fine della lezione, Buffy stava trovando praticamente impossibile mantenere la propria facciata di studente desiderosa. Spike aveva continuato a muoversi e ad agitarsi a intervalli regolari durante tutta la conferenza, come un Chihuahua con un PTSD (NdT: Disordine da Stress Post Traumatico), e aveva ignorato i suoi tentativi occasionali di fargli piedino. Che stava succedendo? E quando finalmente si era messo a scarabocchiare qualcosa sul notebook che gli aveva dato, non aveva nemmeno avuto la decenza di disegnare delle immagini indecenti di lei, per le quali lei poteva fingere di essere scioccata e offesa, ma invece sembrava disegnare degli schizzi dettagliati di Riley e della Walsh. I quali la scioccarono per davvero e furono una specie di offesa per lei. Nel frattempo, la Professoressa Walsh sembrava guardarla per tutto il tempo, con gli occhi stretti ed arrabbiati, e sebbene Buffy stava totalmente prestando attenzione con un bel sorriso e stava annuendo a tutti i punti importanti della sua conferenza come se li trovasse assolutamente affascinanti, e stesse scrivendo industriosamente sul proprio notebook, pure quando non aveva nulla da scrivere e si limitava a fare dei loop-de-loops. Quindi quando la lezione finalmente si concluse con l'ammonizione di raccogliere la dispensa cartacea dalla scrivania che la Professoressa aveva preparato con i loro compiti da fare e che voleva fosse seguita alla lettera, quindi nessun aggiustamento dei margini delle pagine per far finta di non aver visto qualche foglio, perché lei conosceva tutti i trucchi, Buffy ficcò tutto dentro lo zaino a casaccio, strappò di mano il notebook a Spike da sotto la sua matita, e scattò verso la porta, trascinando Willow e Spike dietro di sé, con gli occhi intensi della Walsh che li fissavano mentre afferravano gli opuscoli dalla sua scrivania.

    Riley li raggiunse giusto fuori dalla porta. “Ehi, Willow! E' confermato il caffé per domani?” Per qualche ragione non stava nemmeno guardando Willow, ma stava osservando con curiosità Spike, il quale si era girato verso il muro e gli stava dando la schiena, respirando deliberatamente e rumorosamente. Buffy corrugò la fronte. Nessuno era felice di vedere LEI oggi?

    “Oh, sì, certo, Riley. Il caffè va benissimo.” Willow alzò le spalle. “Ma oggi non posso restare nei paraggi. C'è un gruppo Wicca a cui voglio aggiungermi che si riunisce questo pomeriggio.”

    “Sembra divertente,” disse Riley con un sorriso vago e aperto. “Che cosa significa Wicca?”

    Willow gli diede una pacca sul braccio. “Se devi chiedere, non sei pronto per sapere,” gli disse seria. “Ci vediamo, ok? Oh, Buffy, mi ero quasi dimenticata.” Si tolse lo spolverino, porgendoglielo. “Ti potrebbe servire più tardi. Inoltre, penso che alcune delle ragazze con cui mi devo trovare questo pomeriggio abbiano un debole per le cose in pelle, e non vorrei iniziare il ritrovo causando un po' di trambusto.”

    “Grazie, Will.” Buffy depose il cappotto in pelle sul proprio braccio mentre Willow trotterellava lungo il corridoio, lasciandola in piedi tra Spike e Riley. Imbarazzante…

    Riley stava osservado Spike con la fronte aggrottata. “E' un nuovo studente? Non ho visto nessuna aggiunta al corso.”

    Buffy sorrise spensieratamente. “Oh, no, è solo rimasto qua per un po'. C'è una... cosa. Una cosa che sto facendo per un altro corso. E' piuttosto complicato.” Spike si voltò ed estese il braccio per stringergli la mano. O almeno quello che lei sperava fosse una stretta di mano, e non uno scambio di pugni.

    “Riley è il tuo nome, eh? Ca viens?” Buffy fissò Spike. La voce di lui era completamente differente, lenta e strascicata; e il suo aspetto era vagamente nervoso, sebbene le sue labbra erano tese in un sorriso amichevole. Il che era un look molto, molto spaventoso su di lui. Molto Ted Bundy, con quella camicia da studente di scuola privata. (NdT: Ted Bundy è un famoso serial killer americano degli anni '70)

    Gli occhi di Riley erano stretti e sospettosi mentre gli stringeva la mano. “Sembri molto familiare. Ci siamo già incontrati?”

    “Mais, non penso che dimenticherei di aver incontrato un grand beedé come te.” Buffy s'interrogò su questo. Aveva appena chiamato Riley un bidet? Sarebbe stato un insulto un po' vago. O forse era la mossa di un balletto? No, quello era il plie. Forse Spike era definitivamente andato via di testa. Possibilmente per mancanza di orgasmi; lei era definitivamente più avanti di lui alle Olimpiadi dell'orgasmo. Forse avrebbe dovuto trascinarlo al bagno con lei, dopotutto…

    Incrociando le braccia, Riley osservò Spike attentamente dall'alto al basso. “Sembri proprio uno che ho visto l'altra notte. A lavoro.”

    Spike fece un gesto con la mano per respingere quell'idea. Ma aveva sempre mosso le mani così tanto quando parlava? Non le sembrava. La cosa era fastidiosa e le sembrava di assistere allo spettacolo di una marionetta. “Vai a letto! Non ti ho mai visto prima in vita mia, per davvero!”

    E che cavolo volevano dire le parole che stavano uscendo dalla sua bocca? “Spike, che cos'hai? Hai sniffato troppo liquido detergente o qualcosa del genere?”

    Spike le indirizzò uno sguardo innocente. “Non c'è nulla di sbagliato in me, chér. Sebbene io sia un po' accaldato dopo il nostro picnic sotto tutto quel sole.” Wow. Questo era… completamente disconnesso dalla realtà. Ma lo sguardo sul suo viso era più disperato che delirante, quindi Buffy alzò le spalle e decise di stare al gioco per il momento e farsi fare una traduzione più tardi.

    “Oh, quindi questo è Spike?” Riley tirò un po' fuori il petto, e raddrizzò la schiena per sembrare più alto. Il che era già incredibilmente alto; e a Buffy faceva male il collo per guardarlo in faccia. “Non sembra così vecchio.” In qualche modo, 'vecchio' suonò come se Riley intendesse veramente 'alto'.

    “Oh, non è COSI' vecchio. E' solo, sai, più vecchio di me.” E anche più alto di me.

    “E ho molta più esperienza,” intercettò Spike, convogliando in qualche modo nella propria postura il messaggio che con 'più esperienza' intendesse veramente che fosse un fottuto genio per quanto riguardava il sesso orale da capogiro. O questo fu quello che sembrò a Buffy, la quale dovette ammettere a sé stessa di non essere un'osservatrice imparziale. Riley non sembrava certamente intimidito dai feromoni di Spike.

    “Pensavo mi avessi detto che fosse uno scherzo, l'essere fidanzata con un tizio che si chiama Spike.” Riley lanciò a Buffy uno sguardo accusatorio.

    “Non siamo fidanzati,” intercettò Spike. “Siamo sposati ora, capon.”

    “Sposati.” Riley sembrò in qualche modo ferito e sollevato allo stesso tempo.

    Dio, cerca di non essere troppo deluso, ragazzo-yogurt. “Pensavi fossi seria quando avevo sottinteso che stavo scherzando sul mio carissimo fidanzato Spike?” Buffy fece drammaticamente il broncio. Riley sembrò confuso, e un po' in panico.

    “Ah, non fare il bahbin, boo.” Spike fece scivolare il braccio possessivamente attorno alla spalla di lei, e le diede un colpetto col dito al labbro inferiore imbronciato. “Sono sicuro che il grande e grosso uomo MILITARE qui presente stava solo sognando ad occhi aperti, n’est-ce pas? Con il suo raffinato taglio di capelli e portamento da MILITARE.” La guardò intenzionalmente. Lei lo guardò di rimando, cercando di convogliare nel suo sguardo che non aveva la benché minima e dannata idea di quale messaggio sottinteso stesse cercando di comunicarle, o di fatto di che MESSAGGIO stesse cercando di comunicarle (che diavolo era un bahbin?), ma mise comunque un braccio attorno alla sua vita, e fece scivolare la mano dentro la tasca posteriore opposta dei suoi jeans, perché era ancora un po' offesa che Riley non fosse stato un po' più sconvolto dal fatto che l'aveva mollato. Spike sollevò i sopraccigli. “Attenta, pet, sai che vado COMMANDO.”

    “Whoa, TMI, amico!” Riley alzò le mani, indietreggiando con un sorriso imbarazzato.

    (NdT: TMI=Too Much Information, ovvero quando qualcuno ti racconta i suoi fatti troppo personali. In questo caso, Spike sta cercando (inutilmente XD) di far capire a Buffy che Riley è un militare, quindi evidenzia parole come 'militare' e 'commando', che si rifanno all'esercito. Andare 'commando' significa non usare le mutande XD, per questo Riley è imbarazzato alla sua confessione.)

    Buffy lanciò uno sguardo significativo all'orologio del corridoio. “COMUNQUE, Spike ed io abbiamo dei posti in cui dobbiamo essere. Ti serve qualcos'altro, Riley?”

    Riley diede a Spike un'ultima occhiata, poi fece spallucce. “No, è solo che… immagino di essermi sbagliato.” Guardò fuori verso il cortile interno pieno di sole. “Non puoi essere la persona a cui stavo pensando. Mi dispiace.”

    Spike annuì affabilmente. “De rien, bon rien.”

    Riley sembrò nuovamente confuso, ma tornò in classe, e appena la porta si chiuse dietro di lui, Buffy trascinò Spike fino al tombino e lo spronò a sbrigarsi a tornare giù nelle fogne. Quando il coperchio fu assicurato al suo posto sopra di loro e furono da soli nel tunnel poco illuminato, gli lanciò contro lo spolverino e lui ci scivolò dentro con un sospiro di sollievo, sbottonandosi la camicia rossa.

    Buffy incrociò le braccia in modo impaziente. “Ok, sputa il rospo. Perché parli improvvisamente come Gomer Pyle?”

    Spike rispose nella sua voce normale. “Non dire stronzate. Jim Nabors richiamò le proprie origini di Alabama per fare quel ruolo. Io, d'altro canto, stavo parlando in un accento Cajun molto buono. Ma ‘tit fille.” Sollevò i sopraccigli in modo suggestivo.

    Buffy si rifiutò di chiedere cosa fosse una ‘Tit-Fi’, ma era piuttosto sicura che fosse qualcosa di spinto, e che riguardasse possibilmente le tette, dall'occhiata che le stava dando Spike. Era anche piuttosto sicura che il suo efficiente accento Cajun fosse più un accento Cajun da schifo, ma non aveva altre prove che l'esperienza di Spike - motivo in più, anzi, una certezza, che lui stava bluffando - quindi immaginò che poteva lasciargliela passare, e chiese invece, “Dov'è che hai preso un accento Cajun?”

    Spike alzò le spalle. “Ho trascorso un paio d'anni in Louisiana. Ogni vampiro finisce nella città della pigrizia prima o poi. Un bel posto dove stare seduti a non far niente, sbocconcellando i vari fan fessacchiotti di Anne Rice.” Colse lo sguardo disgustato di Buffy. “Che c'é? L'hanno chiesto loro. E intendo letteralmente, camminando verso i vampiri e chiedendo di essere morsi. Non mi disturbavo nemmeno a finirli, li prendevo e li rilasciavo per il prossimo vampiro affamato. Come ho detto, un posto dove fare i pigri. Non aveva senso rovinare il buffet. La maggior parte di loro tornava per avere di più, sperando di trovare qualcuno che li trasformasse. Ma fortunatamente, la maggior parte dei vampiri aveva buon senso. Ci sono già troppi aspiranti Lestat a camminare per le stratte di Bourbon Street.” Guardò il pavimento; e se Buffy non l'avesse conosciuto bene, avrebbe pensato che provasse vergogna. “Il cibo lì è buono. Molto speziato. Se vuoi, potremo farci una gita in macchina una volta. Potresti far chiudere la mensa dei poveri per i vampiri... e provare un autentico jambalaya. Conosco un posto.”

    “Vuoi fare una gita in macchina per fare la ronda lì?” L'incredulità stava battagliando con il disgusto sul viso di Buffy.

    “Se non ti piace quello che succede lì, sei tu che te ne prendi cura, ok? E puoi avere dei bigné caldi dopo la ronda, a qualsiasi ora della notte. Con una bella dose di zucchero a velo.” Osò guardarla in obliquo. I suoi occhi erano quasi neri nell'oscurità.

    I bigné sembravano qualcosa di appetitoso, e il solo pensiero dello zucchero a velo le faceva tremare le gambe in anticipazione in qualche tipo di responso Pavloviano, ma Buffy non riusciva ad allontanare il pensiero di Ford e della sua orda di ingenui fans dei vampiri, che aspettavano la gang di Spike nel seminterrato. “Anche se l'hanno chiesto esplicitamente, è raccapricciante e disgustoso, ed è il mio lavoro impedire che questo avvenga.”

    “Non lo rifarei adesso,” mormorò Spike, armeggiando con l'accendino.

    “Sì, lo faresti se potessi,” sospirò Buffy. “Non mentire solo per farmi sentire meglio.”

    “Beh.” Spike alzò le spalle di nuovo. “Allora forse potrei farlo. Forse no. Dipende.” La osservò con cautela.

    Buffy chiuse gli occhi per un momento. “Spike, non è come se io non sapessi già che cosa sei, o che cosa hai fatto. E' solo... complicato. Ma non sono nel mestiere della vendetta. Sono tutta a favore della protezione. E fino a che non puoi fare del male alla popolazione umana, sei al sicuro da me.” Lo fissò con uno sguardo di ghiaccio. “Se ti fai togliere il chip o questo smette di funzionare, sai che non posso lasciarti vivere.”

    “E tu sai che se mi faccio togliere il chip, la prima cosa che faccio è venire dritto da te. Niente torture ai tuoi amici, o cose del genere. Verrò dritto da te, e ci affronteremo una volta per tutte.”

    “Bene.”

    “Buono.”

    Restarono in piedi in silenzio nell'oscurità per un buon periodo di tempo, guardando ognuno ai propri piedi.

    Alla fine, Buffy esalò un enorme sospiro. “Allora.”

    “Siamo apposto allora?” Spike guardò in alto verso di lei, il suo viso in ombra stranamente vulnerabile.

    “Sì, penso di sì. A posto come non mai.” Buffy accese la pila e iniziò a camminare lungo il tunnel in quella che pensava fosse la direzione dell'appartamento di Giles. Spike la seguì, le mani infilate in tasca.

    Dopo un po', Spike parlò come se quell'interludio imbarazzato non fosse mai avvenuto. “Ti piacerebbe New Orleans. Buona caccia, buon ballo, buon cibo, buona musica. Devi attraversare il Texas per arrivarci, naturalmente, ma fino a che stai distante dalle province più asciutte…”

    “Sei tornato sulla gita da Cacciatrice? In caso non avessi sentito, sono stata assegnata alla Bocca dell'Inferno. E non posso prendermi ferie. Inoltre, non hai ancora risposto alla mia domanda.” Buffy camminò un po' più forte.

    “… Dove ho preso l'accento? Pensavo di averti risposto, e non mi sembravi particolarmente entusiasta della mia risposta. Quindi il momento spiacevole.” Spike allungò i propri passi per starle dietro.

    “No, prima di quello. PERCHE' sei diventato improvvisamente tutto faux-bayou?”

    Spike la guardò in malo modo. “Stavo cercando di dirtelo. Quel ragazzo, quello alto con tutti quei sorrisi amichevoli. E' uno di quelli che mi hanno beccato.”

    “Riley?” Buffy si fermò di colpo. “Pensi che Riley sia uno dei commandos?”

    “Non lo penso, Cacciatrice. Ne sono maladettamente certo. Ho riconosciuto la sua voce da quella notte. Era quello che dava ordini e che riportava alla radio. Ero paralizzato dai teaser, ma potevo sentire tutto.”

    Buffy si mise a ridere. “Stai scherzando, Riley è uno stupidone, non qualche soldato super-segreto.”

    La mascella di Spike si tese per l'irritazione. “Non sto scherzando. E non è tutto. Quella professoressa? Anche lei era lì. Non quando mi hanno catturato, ma in seguito, giù nelle prigioni. Ricordo anche la sua voce, un po' distante. Penso che fosse lì quando mi hanno tagliato.” Rabbrividì. “Mi ha richiamato alla mente tutta una sorta di cattive impressioni.”

    Ok, a QUESTO Buffy non faticava affatto a credere. “Wow.”

    Spike tirò fuori una sigaretta e la accese, Buffy notò che le sue mani stavano tremando, il che la rese inspiegabilmente arrabbiata con la Walsh, che non aveva il diritto di far tremare un vampiro per il dolore o per qualsiasi altra cosa. Quella era la prerogativa di Buffy.

    “Beh, non avrai più a che fare con loro,” lo consolò. Il che sembrò strano, confortare un vampiro, ma lui era basicamente suo, da uccidere o da confortare se voleva, e lei voleva confortare. “Questa era l'ultima lezione prima delle vacanze invernali, e spero proprio che ci libereremo di queste dannate cavigliere prima che le vacanze siano terminate.”

    “Sei così ansiosa di liberarti di me, amore?” Spike spinse una roccia con lo stivale.

    “No, naturalmente no!” disse Buffy velocemente, e poi sospirò, perché non c'era alcun 'naturalmente no' da dire su questo. Quindi ricominciò, la voce più calma. “No. Dovrei esserlo, ma non lo sono. Io... Non voglio che tu vada da qualche altra parte.” Spike la guardò con la coda dell'occhio, espirando silenziosamente una nuvola di fumo. “Tuttavia, vorrei essere in grado di fare shopping, occasionalmente, o andare in spiaggia, o persino dormire nella mia stanza al dormitorio per cui sto pagando un'occhio della testa, senza doverti ficcare sotto una coperta fumante.” Fece spallucce e sorrise sarcasticamente. “E qualche volta una ragazza ha bisogno di un po' di privacy, sai? Sono sicura che anche te desideri startene in casa e guardare le tue soap opera invece che venire a lezione con me.”

    Spike fece scattare la testa in alto a questo. “Cazzo. Che ora è?”

    “Circa l'una e mezza? Forse un po' più tardi?”

    Spike gettò la sigaretta in parte, afferrò la mano di Buffy e cominciò a camminare veloce lungo il tunnel. “Possiamo ancora fare in tempo se ci muoviamo.”

    Buffy trascinò i piedi, offesa. “Mi avevi lì da sola al buio, e ti metti a correre per guardare una stupida soap opera? Perché mi sono scomodata a indossare questi pantaloni?”

    Spike si voltò di scatto e la baciò a fondo, le mani tra i suoi capelli, e poi nascose la testa sulla sua spalla. “CAZZO, Buffy. Non ho la minima idea di che cosa vuoi in questo momento. Pensavo fossi arrabbiata con me e che stessimo andando a casa. Vuoi che torniamo a limonare? Perché posso farlo.”

    “Non lo so,” Buffy tirò su col naso, sentendosi improvvisamente persa. “Non so quello che provo in questo momento, perché ogni volta che tu apri quella stupida bocca, la cosa cambia.”

    Spike si tirò indietro per guardarla in viso, gli occhi teneri, e lei realizzò improvvisamente che lui l'aveva a malapena guardata in viso in quella giornata, persino quando erano stati tutti uno sopra l'altro, non l'aveva guardata come la stava guardando adesso, e le era mancato. Ora come ora, nella quieta oscurità, l'unica luce disponibile la pila che pendeva dalla propria mano, lui sembrava tenero e preoccupato e affezionato e spaventato, e nessuna di queste parole erano delle cose che avrebbe mai associato a Spike, così inclinò il mento in alto in modo sognante per incontrare le sue labbra soffici, soffici, alzandosi in punta di piedi, e fece cadere la pila, così poté allacciare le dita assieme a quelle di lui, con le braccia dritte ai loro fianchi, e si baciarono e si baciarono fino a che lei non fu più persa.

    Quando il bacio svanì, in modo naturale come il respirare, premette la fronte contro quella di lui e sospirò, senza lasciar andare le sue mani. “Possiamo andare a guardare la tua soap opera. Giles non ha ancora capito bene come usare il videoregistratore, e tu l'hai già persa ieri.”

    “Non siamo obbligati a farlo,” mormorò Spike.

    “No, andiamo a casa.” Lo guardò con determinazione negli occhi. “E' stata una giornata lunga, e abbiamo una notte altrettanto lunga davanti a noi, e sono stufa di queste fogne. Ma non sono arrabbiata con te. Voglio solo andare a casa.”

    Le mani di Spike strinsero forte quelle di lei per un momento in più, poi cominciò a camminare all'indietro lungo il tunnel, tirandola gentilmente con sé, gli occhi legati a quelli di lei. “Penso che ti piacerà Passioni. Ha dei dialoghi brillanti.”

    “Aspetta un secondo.” Buffy estrasse le mani dalle sue, sorridendogli in modo rassicurante per il suo improvviso sguardo ferito. Raccolse la pila e trotterellò indietro da lui, prendendogli la mano e allacciando nuovamente le dita con le sue. Lui guardò in basso a lei con uno strano e speranzoso mezzo sorriso mentre ricominciavano a camminare fianco a fianco. “Non so riguardo allo show,” disse Buffy dubbiosamente. “Timmy mi dà i brividi.”

    “Oh, Timmy è la parte migliore!” disse Spike con entusiasmo. “Dovresti guardarlo dall'inizio, avere un'idea del suo posto nel mondo...” Continuò in una vigorosa descrizione dell'originale storia di Timmy, che Buffy non capì affatto.

    Ma si appoggiò a lui mentre camminavano, e lui le strinse la mano in risposta, e lei pensò che almeno quello forse lo capiva.

    ---

    Si gettarono attraverso la porta dell'appartamento di Giles giusto in tempo per salvarlo dal temuto videoregistratore, persino dopo essersi fermati in un negozio per comprare una nuova sveglia, sotto l'insistenza di Buffy. Giles sembrava come se volesse parlare di ricerche, quindi Buffy afferrò velocemente un piatto di biscotti come uno scudo, e raggiunse Spike sul divano e gli lasciò spiegare invece che cosa stava succedendo nel telefilm. Con un sospiro rassegnato, Giles arrivò e si sedette tra di loro, prendendo alcni biscotti che inzuppò nello Scotch. Buffy realizzò velocemente che non aveva mai veramente sperimentato il vero imbarazzo fino a quel momento, stando seduta sul divano con Spike e Giles a guardare Passioni, e dovette rettificarne ulteriormente la definizione qualche minuto più tardi, quando alcuni dei personaggi iniziarono a fare una faccia sdolcinata e Giles e Spike iniziarono una Serissima Discussione sulle ramificazioni di detti sbaciucchiamenti. Anche se Buffy sospettò che avrebbe potuto usare la sorprendente ed enciclopedica conoscenza del telefilm da parte del signor Giles come materiale per un futuro ricatto.

    Quando i titoli di coda passarono sullo schermo, Buffy lasciò Spike e Giles al loro dibattito (il quale era divenuto accaldato, e sospettò che Spike contrariasse apposta Giles giusto per farlo arrabbiare, perché dopotutto era Spike) e si mise a riordinare la camera degli ospiti, cambiando le lenzuola e caricando la lavatrice. Il che uccise... la bestiale quantità di quindici minuti. Dio, quanto mancava al tramonto? Poteva sentire Giles iniziare a sbattere pentole in cucina, il che sperava significasse che lui e Spike avessero raggiunto una tregua, il che sperava significasse che ora fossero in due stanze separate, così poteva divertirsi a far arrapare Spike per più tardi. E parlando di ciò... Rovistò nella sua borsa con il ricambio per la notte, facendo un largo sorriso non appena trovò quello che voleva. Era tempo di prepararsi per la battaglia.



    ---

    NdT: il capitolo è talmente lungo che per non farvi aspettare troppo il nuovo aggiornamento, l'ho diviso ulteriormente! XD

    La prossima parte sarà la terza ed ultima del settimo capitolo, e per non lasciarvi troppo in sospeso, tradurrò anche le prime due pagine del capitolo 8.

    A presto!




    Capitolo 7 – Note dell'autrice

    Nel processo di ricerca per un'altra storia, ho imparato che diverse università californiane lavorano con un calendario fuori standard, per cui il trimestre autunnale non finisce fino alla fine di gennaio, e ho usato questo escamotage per motivi della trama.

    Grazie a http://louisianacajunslang.com/language.html per aver elencato tonnellate di espressioni Cajun con cui abbellire l'orribile parlata falsa-Cajun di Spike. La maggior parte dei termini si capiscono dal contesto, comunque “grand beedé” significa un uomo grande e maldestro, “capon” è un codardo, “bon rien” è buono a nulla, e “ma ‘tit fille” significa “la mia piccola ragazza,” un termine affettuoso presente nell'omonima canzone di Buckwheat Zydeco.

    Citazioni gratuite (o quasi-citazioni) da: Rock and Rule, Seinfeld

    Edited by kasumi - 18/10/2017, 12:48
     
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  5. Redan
     
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    Non vedo l'ora di leggere il resto! Finalmente ci avviciniamo alla parte succosa! muahahahah!!!
    Comunque oltre ad essere sexy da morire questi personaggi riescono anche ad essere incredibilmente dolci <3
    Questa autrice ha un dono
     
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  6. kasumi
     
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    Ciao bella! Sì, ha uno stile meraviglioso. Dolce ma senza essere troppo smieloso. Ti fa capire quello che provano dai piccoli gesti e dagli sguardi. È una maestra in questo *__*

    Peccato che ultimamente sia incasinata e abbia pubblicato poco. Ha diverse storie di cui ha pubblicato solo il primo capitolo...

    A presto :)
     
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  7. Silvia_1899
     
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    Sì l'autrice è molto brava, loro stanno diventando molto intimi... Non c'è più solo una grande attrazione ma sembra proprio inizino a prendersi l'uno per l'altra, sembrano quasi due fidanzati in alcuni momenti, li adoro!
     
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  8. kasumi
     
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    Si, si, guarda come si guardano! E poi si prendono per mano!!
     
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  9. Redan
     
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    sììì sono adorabili!
     
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  10. kasumi
     
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    Ciao, ho sistemato la formattazione dell'ultimo pezzo pubblicato e ho fatto qualche correzione.
    Per la terza parte del capitolo sono a buon punto, probabilmente riesco a pubblicarla in settimana.
    A presto :)
     
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  11. kasumi
     
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    Capitolo 7 (terza e ultima parte)




    Spike era di nuovo annoiato, persino il fare incazzare Giles gli aveva provveduto solo una briciola di intrattenimento, perché Giles era così maledettamente prevedibile nei suoi gusti. Poteva sentire Buffy cincionare nel bagno, ma la tregua che avevano raggiunto nel tunnel sembrava così fragile e irreale ora, e ammise a sé stesso (perché non lo avrebbe ammesso a nessun altro) che era ancora terrorizzato da qualunque cosa stesse succedendo tra loro, e possibilmente ancora più terrorizzato dalla possibilità di capire esattamente che cosa stava succedendo tra loro, perché allora avrebbe dovuto farci i conti, così rimase seduto sul divano e bevve il liquore da pochi soldi di Giles e aspettò il tramonto.

    Dopo un po', Buffy venne fuori dal bagno, e chiacchierò brevemente con Giles per la cena. Spike guardò la tv spenta in cagnesco e prese un'altra bella sorsata di cognac, perché lei suonava così allegra e di buon umore e per niente confusa, il che era fottutamente ingiusto. Poi lei fece il giro del divano e stette in piedi tra lui e il televisore, i pugni piantati sui fianchi, e lui la fissò.

    La sua prima reazione fu quella di sentirsi deluso perché si era cambiata d'abito e non indossava più i pantaloni in pelle rossa, ai quali si era molto affezionato durante il corso della giornata, ma il suo secondo pensiero fu STIVALI! e questo compensò più che appropriatamente per i pantaloni, perché erano neri e pesanti, e avvolgevano strettamente le sue caviglie, con tacchi pesanti e una zip argentata e una piccola catena che pendeva, e mentre il suo sguardo risaliva lentamente lungo le sue gambe, realizzò che poteva vedere molta più gamba di quello che si era aspettato, nuda e dorata e liscia sopra gli stivali, fino a una piccola minigonna rossa provocante che raggiungeva a malapena la parte superiore delle sue cosce. Stava indossando lo stesso top nero attillato di prima, ma sembrava aver tirato un po' più giù la scollatura, così lui potesse vedere un accenno del reggiseno di pizzo rosso che ci stava sotto, e aveva legato i capelli in un codino morbido, e poi lui raggiunse i suoi occhi, brucianti di pura consapevolezza femminile, e questo fu l'apice, e il suo terrore venne spazzato via da pura lussuria.

    “Dunque, Spike,” sorrise Buffy, la voce dura. “Hai intenzione di aiutarmi durante la ronda stasera?”

    Spike deglutì, la bocca secca. “Certo, va bene,” riuscì a dire in una voce annoiata.

    Lei alzò una gamba, piazzando il piede dello stivale sul bordo del divano, tra le ginocchia di Spike. La cavigliera gli fece allegramente l'occhiolino. “Non mi darai dei problemi, non è vero?”

    Spike inclinò la testa verso il basso per provare a vedere sotto la sua gonna. “Non posso prometterti niente, amore.” Fece scorrere la mano lungo il suo petto in modo sensuale.

    Buffy gettò la testa all'indietro; e alcune ciocche di capelli volarono libere intorno al suo viso accaldato. “Tanto per ricordarti chi è il capo qui. Non fare in modo che debba farti del male.” Gli sorrise in modo malvagio e poi si fece più vicino a lui, fino a che fosse giusto tra le sue ginocchia. Le mani di lui ebbero uno scatto per lo sforzo di non toccarla. Lei s'inclinò in avanti per sussurrare giusto nel suo orecchio. “Inoltre, ho un regalo per te.” Una delle sue mani chiuse a pugno scivolarono nella tasca del suo spolverino, venendone fuori aperta e vuota.

    “Buffy, smetti di punzecchiare Spike,” chiamò Giles dalla cucina.

    “Sicuro, Signor Giles!” Cinguettò Buffy, girando attorno al divano. “Vuole che faccia un po' di pulizia prima di fare la ronda? Odio sentirmi una che sta a scrocco qui da lei.”

    “Oh, non c'è nessun bisogno…”

    “No, insisto.”

    Spike fece scivolare la mano in tasca, e incontrò qualcosa di ruvido e un po' bagnato. Rischiò uno sguardo in basso. Pizzo rosso. Oh, DIO.

    Buffy riapparve da dietro il divano, con il piumino da spolvero in mano. “Cavolo, Giles, ma non spolvera mai?” Passò il piumino lungo la cima del televisore, e si piegò in avanti per spolverare il videoregistratore, il bordo della minigonna che saliva e saliva…

    Spike strinse di riflesso lo straccetto di pizzo rosso, cercando molto duramente di non mettersi a sbavare per davvero. Si sporse in avanti per dare un'occhiata migliore, ma Buffy si raddrizzò improvvisamente e passò lo spolverino sopra la sua faccia. “Stai buono, Spike,” lo ammonì con uno sguardo severo, poi andò a spolverare gli scaffali di Giles. Quelli più in alto. In punta di piedi.

    Spike prese un altro sorso di cognac e sprofondò a fondo sul divano, gli occhi che seguivano ogni mossa di Buffy. Dopotutto, fare altrimenti sarebbe stato da canaglie. Il che, beh, lo era ogni tanto. Ma non oggi.

    E almeno non era di sicuro più annoiato.

    ---

    Giles e Spike ripresero la loro discussione su Passioni durante la cena, e la cosa avrebbe fatto impazzire Buffy se solo non fosse stata troppo sollevata da quella distrazione. Risultò che, camminare in giro senza biancheria intima per un esteso periodo di tempo, mentre pagava sicuramente nell'aspetto di far andare Spike via di testa, non era uno stato specialmente confortevole, specialmente quando Giles provò a farla parlare di questioni da Cacciatrice alla sua scrivania mentre Spike sedeva sul divano sventolando con molta non-chalance il manuale del videoregistratore per mandare un leggero vento verso il retro delle sue cosce. Ma alla fine il sole era andato giù, la cena era stata frettolosamente consumata, e poté spingere Spike fuori dalla porta.

    Prima di raggiungere il giardino, Spike la trascinò via dalla visuale della finestra, e le fece scivolare le mani su per la gonna e sopra il suo sedere nudo. “Pensavo volessi che io usassi i denti,” mormorò, cadendo in ginocchio.

    “Puoi ancora,” Buffy sussultò mentre le sollevava la gonna, esponendola all'aria. Lui ringhiò e sollevò una delle sue cosce sopra la propria spalla, tuffandosi in lei con una lunga passata della sua lingua. Lei cadde all'indietro contro il muro e lo lasciò fare a suo malvagio, malvagio modo per un momento, poi allontanò risolutamente la sua testa. “Non qui.”

    Spike la guardò minacciosamente. “Sei un donna crudele.”

    Buffy gli prese le mani e lo fece alzare in piedi. “Pensavo fosse quello che ti piace di me.”

    Lui fece un largo sorriso. “Una delle cose, sì.” Chiuse gli occhi e lottò visibilmente per riguadagnare il proprio controllo. “Ok. Prima la ronda, giusto? Da dove cominciamo stasera, il Restfield?”

    “No,” controbatté Buffy, trascinando Spike via dal cortile. “Non pattuglieremo il Restfield stanotte.”

    Spike corse leggermente per pareggiare la sua andatura spedita. “Rosedale, allora? O vuoi fare prima quello grande?”

    Buffy sbattè Spike su per un albero d'acero lì vicino, le mani strette a pugno sui baveri dello spolverino. Gli occhi di lui lampeggiarono affamati. “Non pattuglieremo il Restfield, o il Rosedale, o qualsiasi altro dei numerosi bei cimiteri di Sunnydale.” la sua voce era perfettamente paziente e ragionevole e calma, ma poteva sentirci una punta di qualcosa, e dal modo in cui Spike aveva iniziato ad ansimare, anche lui poteva sentirlo. Lo scosse giusto per dare più enfasi. “Troveremo un posto dove non c'è ALCUN DEMONE e ALCUNA PERSONA e ALCUN VAMPIRO e ALCUN DANNATO POLIZIOTTO, e SCOPEREMO.”

    La bocca di Spike si aprì, ma sembrò incapace di parlare.

    Buffy indurì la mascella e lo guardò in malo modo. “Hai qualche problema con questo?”

    Spike scosse la testa lentamente. “DIO, no,” sussurrò con fervore.

    “Bene.” Buffy si alzò sulle punte dei piedi e lo baciò gentilmente. “Ora. Dove possiamo andare per restare da soli?”

    ---

    La scelta più ovvia era una camera d'hotel, ma siccome nessuno dei due ci aveva pensato, non si erano portati dietro del denaro, quindi era un bel 'no' sin dall'inizio. Buffy mise il veto sul popolare parcheggio nel bosco (troppa gente) e il suggerimento di Spike del soppalco del coro nella Chiesa Cattolica di St. Peter le fece roteare gli occhi. (E poi, troppi demoni.) Si affrettarono oltre la mansione abbandonata in Crawford Street senza commenti. Si accordarono finalmente su una cripta su cui Spike aveva messo gli occhi come una possibile dimora; era polverosa e piena di ragnatele, ma almeno aveva una porta e diverse superfici piatte molto utili, e non era attualmente impegnata da alcuna creatura viva o non morta.

    Nel momento in cui fecero sbattere la porta della cripta dietro di loro, stavano entrambi tremando, e per un momento avvolsero solamente le braccia l'uno attorno all'altro e stettero lì, vibrando per il desiderio.

    “E' strano,” disse Buffy alla fine.

    “Sì,” concordò Spike. Ma poi inclinò la testa e la baciò, il più dolce assaggio di un bacio, e fu come l'inizio di una valanga, mani e labbra e corpi che si sforzavano di toccare dappertutto allo stesso tempo. Buffy cadde verso il muro in una nuvola di polvere, tirando Spike con sé, e lui fece scivolare le sue mani grandi sotto la sua gonna, sollevando una delle sue gambe sopra la propria anca e strofinando un singolo dito deciso attraverso la sua femminilità bagnata. “Dio, sei perfetta,” mormorò.

    “Lo so,” rise Buffy, baciando lungo la clavicola di lui.

    “E anche così fottutamente modesta,” ringhiò Spike, prendendole il lobo dell'orecchio tra i denti mentre strofinava più forte. Buffy tremò contro di lui, seppellendo il viso sul suo petto. “Ti piace così, non è vero?”

    Buffy annuì, strofinando il viso contro la t-shirt di lui. “Non fermarti.”

    Spike rise e fece qualcosa con la punta delle dita, qualcosa di malvagio, non poté dire cosa, ma la mandò giusto oltre l'orlo del baratro, e sentì un urlo gutturale venirle fuori dalla bocca mentre veniva, e gli occhi le si spalancarono per la sorpresa, e guardò oltre la spalla di Spike, giusto negli occhi gialli e sconvolti di un vampiro cicciottello e dall'aspetto da idiota con la giacca della Sunnydale High. Spinse distante le spalle di Spike. “Dietro di te!”

    “Fanculo!” imprecò Spike, facendo cadere Buffy contro la parete e colpendolo a man rovescia. “Dimmi che hai portato un paletto.”

    Buffy scosse la testa, gettandosi in avanti per affondare il gomito nello stomaco dell'ex giocatore di football. “Solo a un paletto ero interessata stanotte,” scherzò, lanciando a Spike un sorriso.

    “Bene allora.” Spike provò a lanciarsi dietro il loro avversario, ma fu preso in pieno da un pugno volante e andò a sbattere contro la porta. “Pensi di poterlo distrarre un po'?”

    “Penso di sì,” Buffy fece un gran sorriso, e lo attaccò con un calcio molto alto. Gli occhi gialli del vampiro vennero fuori dalle orbite quando la gonna si alzò, e si dimenticò di accucciarsi per evitare il colpo, prendendo il piede di Buffy giusto in mezzo alla fronte e incespicando all'indietro.

    Spike afferrò il vampiro stravolto, e fissò Buffy con ammirazione. “Dio, fallo di nuovo,” ansimò.

    Buffy roteò gli occhi. “Non avevi un piano brillante da mettere in azione per cui ho dovuto distrarre questo tizio?”

    “Oh, certo.” Spike tornò in sé e afferrò la testa del vampiro, torgendogliela. La polvere non aveva nemmeno toccato terra che era già in ginocchio davanti a Buffy, le mani lanciate attorno alle sue gambe per afferrarle il sedere e spalancarle le gambe così potesse affondare la lingua giusto nel suo centro. “Quello è stato fottutamente eccitante,” mormorò contro di lei.

    Le ginocchia di lei cedettero e si piegò, afferrando la testa e la schiena di lui per supportarsi. Lui gemette e riuscì a spingerla sopra il bordo del sarcografo di pietra, continuando a divorarla per l'intero tempo della manovra, e lei si inarcò all'indietro fino a che fu distesa sulla schiena, gli occhi che lottavano per mettere a fuoco le ragnatele sul soffitto mentre i suoi stivali battevano sulla schiena di Spike per ogni brivido e urlo che lui riusciva ad estorcerle con quella incredibile bocca.

    Ma lei voleva di più questa notte, voleva tutto, così strattonò la sua maglietta e lo spolverino e i suoi capelli fino a che lui risalì il suo corpo per baciarla a bocca aperta, la lingua che si aggrovigliava pigramente con quella di lei, e lei assaporò se stessa sulle sue labbra e realizzò che aveva un sapore fottutamente favoloso, sapeva da Dea, e stava per fargli scambiare le loro posizioni per vedere in che modo favoloso lui sapeva sotto i suoi jeans, quando la porta scricchiolò di nuovo e un altro vampiro entrò come se fossero alla Fottuta Stazione Centrale e lei dovette spingere di nuovo Spike via da sé, e questa volta staccò semplicemente via la testa del vampiro con un calcio, perché le cose stavano davvero diventando ridicole, e i vampiri avrebbero dovuto sapere di non dover interferire con la vita sessuale di una Cacciatrice, perché la frustrazione sessualmente le stava dando la forza della pazzia.

    “PORCAMISERIA!” urlò mentre la polvere si depositava, e Spike rideva e rideva dal lato del sarcografo dove l'aveva spinto, e poi furono mano nella mano a correre nel bosco, perché ovviamente la cripta non andava bene dopotutto.

    Arrivarono a uno spiazzo aperto, la luna che faceva capolino a malapena attraverso gli alberi; Buffy spinse Spike contro l'enorme tronco di un albero e coprì la bocca di lui con la mano e ascoltò attentamente per il rumore di eventuali inseguitori, ma il bosco era silenzioso attorno a loro, eccetto che per i suoni ordinari di insetti e forse un gufo, il quale Buffy decise che poteva continuare a vivere fintanto che se ne stava fuori dalle palle. Le mano di Buffy tremavano mentre armeggiava con la cintura di Spike, e lui gemette per l'anticipazione e tirò fuori il resto dei capelli di lei dal suo codino scompigliato mentre lei cadeva in ginocchio e lo prendeva in bocca in modo affamato, senza che le importasse, nel pieno di quel momento, che non aveva mai fatto prima una cosa del genere e non era interamente sicura di cosa doveva fare, ma comunque per il modo in cui lui le stava accarezzando i capelli con apprezzamento e le stava mormorando degli incoraggiamenti, sembrava che stesse facendo qualcosa che gli piaceva. Lui aveva un sapore meraviglioso, pulito e salato, e lei amava la superficie setosa della sua pelle sotto la propria lingua; provò qualcosa di diverso, facendo scivolare delicatamente i denti lungo la sua lunghezza, e dal modo in cui lui imprecò e tremò, immaginò che gli piacesse molto, quindi lo provò di nuovo, e poi ebbe un'altra idea per qualcosa da fare con la sua lingua, e questo gli piacque ancora di più, e lei si sentì potente e bellissima e divina mentre faceva scivolare le mani attorno al sedere liscio di lui così che il tronco dell'albero grattasse le sue nocche e divorò il suo bellissimo sesso spesso, fino a che lui la spinse via improvvisamente con un'imprecazione furiosa e a mani nude spezzò la gola di un disgustoso demone verde che era arrivato furtivamente dietro di lei. Lei si alzò in piedi, e osservò molti altri demoni avvicinarsi lentamente a loro tra gli alberi e cadde in una furiosa posa da battaglia di fronte a Spike, pulendosi la bocca, mentre lui si tirava velocemente su i pantaloni e li abbottonava, tirando fuori la cintura dai passanti.

    “Santo Gesù CRISTO Ballerino di Tip-Tap,” ringhiò Buffy mentre si gettava in mezzo alla battaglia. “C'è forse una vasta cospirazione demoniaca che vuole impedirci di scopare?”

    Spike dimenò la cintura in aria come fosse un flagello, prendendo uno dei demoni alla gola. “Penso che siamo solo fortunati,” grugnì. “Io mi sento dannatamente fortunato ogni volta che calci qualcuno di quei bastardi in faccia.”

    “In questo modo?” Buffy eseguì un gancio perfetto a un demone che era scivolato tra loro, mandandolo a finire contro un albero. Spike fremette deliziosamente alla vista.

    “Esatto,” sospirò felicemente, avvolgendo la cintura attorno al collo di un altro demone e tirando fino a che le ossa schioccarono ed il demone si affosciò a terra. Buffy sorrideva con fierezza mentre continuavano a combattere.

    Poi furono circondati da cadaveri verdi, entrambi ansimanti e carichi di adrenalina, e Buffy voleva Spike lì per lì, ma i corpi erano leggermente puzzolenti, quindi prese di nuovo la mano di Spike e corse e corse, schivando dentro e fuori i rami degli alberi, fino a che uscirono dal bosco e furono in mezzo all'aria fresca e pulita, le stelle e la luna splendenti sopra di loro, e c'era un muro giusto di fronte a lei, il che era PERFETTO. Si girò affinché Spike potesse sbatterla contro la parete – sussultando quando il chip si azionò – e lei avvolse le gambe attorno ai fianchi di lui e fece scivolare le mani tra loro per slacciare nuovamente i suoi pantaloni, e il sesso di lui era freddo e duro tra le sue mani, e lei scivolò sopra e poi giù fino a che lui fosse finalmente finalmente FINALMENTE dentro di lei. Lui gelò sul posto, e stettero a guardarsi l'un l'altro per un momento nella fredda luce della luna, e c'era qualcosa negli occhi scuri di Spike che le faceva venire voglia di piangere, quindi lo baciò con tenerezza, e iniziò a sollevarsi e ad abbassarsi contro di lui, e lui serrò gli occhi e le tenne stretto il sedere e cominciò a martellare in lei, la parete dietro la schiena di lei che vibrava ad ogni spinta, e lei tirò la testa all'indietro e guardò le stelle, e venne con un sussulto alla perfetta bellezza del tutto.

    Spike rise e mormorò qualcosa contro la sua gola e spinse più forte, il che le andava bene perché ormai aveva capito che gli orgasmi multipli erano un suo dannatissimo diritto da Dea del Sesso, e scopare Spike era così incredibilmente magnifico che le sarebbe andato bene andare avanti tutta la notte, il che probabilmente lui poteva fare visto che non era umano, e forse poteva veramente tenerle il passo invece che stancarsi troppo presto, il che era davvero una rivelazione.

    Ci fu un sonoro rumore di qualcosa che si spezza, poi Buffy cadde all'indietro, momentaneamente spaventata di poter battere la testa, ma Spike attutì la loro caduta con le mani, grugnendo brevemente per il dolore prima di fare uso della ritrovata superficie su cui fare leva per spingere ancora più a fondo, premendole le ginocchia verso le spalle, la cui sensazione era fantastica. Buffy si chiese brevemente della parete, perché sembrava strano che ci fosse una parete nel mezzo del bosco, attaccata apparentemente a nulla, ma non era importante quanto la deliziosa sensazione di sentire Spike dentro di lei, e così lo fece rotolare per stare al di sopra di lui, e interlacciò le dita con le sue e gliele tenne sopra la testa mentre scivolava su e giù sul suo sesso, e gli occhi di lui rotearono fin sopra la sua testa e lei fu certa che questo gli piacesse molto, il che era una cosa buona perché anche a lei piaceva molto. Ficcò le mani di lui sotto la propria maglietta, e lui strofinò volentieri i suoi capezzoli attraverso la superficie ruvida del suo reggiseno di pizzo, e lei si curvò in avanti e spinse su la maglietta di lui e gli morsicò il capezzolo, e lui urlò e venne dentro di lei, gli occhi spalancati e onesti e in qualche modo adoranti, e poi le mani di lui scivolarono tra loro e premettero forte, giusto lì, e lei venne di nuovo, cadendo in avanti sul suo petto.

    Stettero così per un lungo momento, ansimando e fremendo, mani tremanti che accarezzavano capelli e schiene e bracci, e Buffy fece scivolare la testa fino a quella di lui e si baciarono dolcemente, e poi in qualche modo entrambi scoppiarono a ridere.

    “E' stato da pazzi,” Buffy ridacchiò contro la t-shirt di Spike.

    “Almeno non è stato noioso,” ridacchiò Spike rocamente. Le baciò la sommità della testa. “Sapevo che non lo sarebbe stato.”

    “Sì beh, la prossima volta proviamoci senza quell'audience ostile.” Buffy si alzò a sedere con un sospiro, guardandosi intorno. E corrugò la fronte. Era una strada, quella? “Dove siamo?”

    “Non lo so,” disse Spike, guardandosi attorno confuso. “Non stavo esattamente facendo attenzione.”

    Buffy si separò da lui con riluttanza, si alzò in piedi e si sistemò i vestiti in una parvenza di ordine. “Penso che siamo arrivati fino alla strada provinciale. Non è la strada provinciale quella?”

    Spike si alzò in piedi lentamente, allacciandosi i jeans come se niente fosse. “Uh. Sì, siamo proprio al limite della città.”

    Buffy corrugò la fronte alla parete che avevano buttato giù, era un pannello di legno liscio e nuovo, per niente consumato dagli eventi atmosferici, che in precedenza era tenuto in piedi da una serie di supporti. “Questo è veramente un posto strano per farci un muro. O è un cartellone pubblicitario?”

    “Non penso sia così grande, amore.” Spike sbatté il piede sulla superficie piatta, lasciandoci sopra un'impronta sporca.

    Entrambi scesero dalla parete demolita, e Buffy si accucciò per sollevarla e rimetterla in piedi sui suoi supporti scheggiati.

    BENVENUTI A SUNNYDALE! Proclamava il cartello nuovo di zecca in vernice ancora fresca e pulita.

    Poi una sirena suonò dietro di loro, e delle luci rosse e blu lampeggiarono, e Buffy lasciò cadere il cartello con un sospiro.

    “Merda,” mormorò Spike.




    Fine del capitolo 7




    NdT: Che cosa succederà ora??? Verranno arrestati di nuovo o se la daranno a gambe levate?! Per rispondere a questa domanda tradurrò anche le prime due pagine dell'ottavo capitolo ^__^




    Capitolo 8 - Infatuazione




    Buffy sapeva che da buona cittadina di Sunnydale rispettosa della legge, e da autentica rappresentante dei Poteri che Sono dalla parte dei buoni, avrebbe dovuto girarsi con le mani in alto, cooperare con le autorità, e pagare volentieri per i danni effettuati al cartello “Benvenuti a Sunnydale”. E lo avrebbe fatto, l'avrebbe fatto davvero, onore di Cacciatrice, eccetto per un cruciale dettaglio.

    Il suo perizoma di pizzo rosso era nella tasca dello spolverino di Spike.

    Il secondo esatto che la sirena della polizia si fece sentire dietro di lei, ebbe una visione – anzi, una premunizione – di essere perquisita alla stazione di polizia da un'ufficiale donna dello Spike Fan Club, la quale avrebbe scoperto naturalmente la sua assenza di biancheria intima (per non parlare dell'odore generale dell'essere appena-stata-dovutamente-scopata) nello stesso attimo in cui detta biancheria veniva drammaticamente tirata fuori dalla tasca di Spike. Il che non sarebbe stata solo la cosa più imbarazzante che lei avrebbe mai potuto possibilmente immaginare, ma l'avrebbe anche potuta portare a una morte prematura sotto inusuali circostanze mentre era nella custodia della polizia, perché ormai aveva imparato quanto le fan di Spike alla stazione di Polizia di Sunnydale fossero VERAMENTE E FOTTUTAMENTE SPAVENTOSE. Era piuttosto certa che sarebbe già stata morta se solo la sua attitudine generalmente incazzosa che aveva tenuto alla stazione non aveva lasciato intendere che lei era più che pronta a lasciare Spike libero di sguazzare tra l'adorazione delle sue fan. Fornire prove autentiche di vigorose scappatelle sessuali sarebbe stato come infilare la propria testa nella ghigliottina. E la sua testa le piaceva lì dove stava, ed era abbastanza sicura che anche a Spike piacesse lì. Specialmente quando la sua testa era circa al livello del bacino di lui.

    Quindi non aspettò nemmeno che la macchina della polizia di fermasse, ma afferrò la mano di Spike e corse verso la salvezza del bosco, trainandolo dietro di sé.

    Ci furono urla, e luci di torce ondeggianti, e il suono di piedi che correvano dietro di loro, ma lei confidava nella capacità di seminare qualsiasi esponente del nutrito-di-ciambelle Dipartimento di Polizia di Sunnydale, ed era piuttosto sicura che anche Spike potesse farlo, e se non ci riusciva, bene, allora l'avrebbe fottutamente PORTATO IN BRACCIO, perché poteva spolverare l'appartamento di Giles senza mutande, e anche fare la ronda senza mutande, e dare calci alti in fronte ai vampiri senza mutande, e magari anche andare al Bronze senza mutande (perché pensava fosse un modo favoloso di punzecchiare Spike) ma NON sarebbe andata ASSOLUTAMENTE in galera senza mutande.

    Perché aveva degli STANDARDS.

    ---



    Spike non era interamente sicuro di cosa fosse cambiato nelle ultime leggermente-meno-di-ventiquattrore per trasformare Buffy da una ragazza-per-bene-seguitrice-delle-regole in un'autentica ribelle-fuggitiva-contro-le-autorità, ma non aveva intenzione di lamentarsi. Anzi, mentre correvano spediti attraverso il bosco, si sentiva più che gonfio d'orgoglio, perché c'era una buona probabilità che il fattore scatenante di questo cambiamento fosse la sua influenza su di lei, il che era più che lusinghiero per il suo ego. Era come se il potere del suo possente pene avesse trasformato la Cacciatrice. O almeno, questo era il modo in cui lui interpretava la cosa, nella profondità della sua mente, dove la Cacciatrice non poteva sentirlo e quindi ucciderlo per questo.

    Inoltre, il seducente sedere nudo di Buffy era chiaramente visibile sotto la sua minigonna rossa alzata dal vento mentre correvano, e quella era una cosa magnifica.

    Quando i rumori dell'inseguimento scomparvero dietro di loro, Buffy rallentò e finalmente si fermò, il che fu un'amabile opportunità di prendere a coppa il suddetto fantastico sedere tra le sue mani. Lei sospirò rassegnata, ma si spinse all'indietro per incoraggiarlo allo stesso tempo, così lui le afferrò le anche e spinse il suo Possente e Trasformativo sesso contro di lei, giusto nel caso che lei fosse pronta per un'altro giro. Perché lui lo era sicuramente.

    “Spike, non è il momento,” sospirò lei, strofinandosi bisognosa contro di lui.

    “Non lo è mai,” brontolò Spike nel suo orecchio, facendo scivolare le mani davanti a lei per esplorare la sua deliziosa femminilità bagnata. Ah, sì. Perfetta.

    Buffy si appoggiò arrendevolmente contro di lui, e abbassò le braccia per guidare le mani di lui precisamente dove le voleva. “Come diavolo hanno fatto a trovarci così velocemente?” gemette. “Eravamo nel bel mezzo del nulla!”

    “Non lo so, amore.” Spike fece scorrere i denti lungo la curva della spalla di lei. “Non è come se avessero uno strumento per rintracciarci o…” La sua voce si affievolì, ed entrambi guardarono in basso alle loro cavigliere. Le cavigliere fecero loro allegramente l'occhiolino. In modo sinistro. E traditore. “Cazzo.”

    “O mio Dio, pensi che ci stiano rintracciando in questo momento?” Buffy era al limite del panico, ma si stava anche strusciando in modo affamato contro di lui. Magari lui non era il vampiro più intelligente del mondo, ma sapeva riconoscere un non-così-discreto invito quando lo vedeva, perciò cadde in ginocchio.

    “Probabilmente,” mormorò. “Inclinati in avanti, tesoro.” Lei si piegò all'altezza del bacino, afferrando saldamente il tronco dell'albero, e lui la ricompensò con una generosa applicazione della sua lingua. Lei sapeva ancora meglio di prima, come loro due mischiati insieme, come il trionfo; lui gemette e la divaricò maggiormente così potesse assaporare il banchetto della vittoria.

    “Oh, Dio.” Buffy stava tremando, e premendo il viso contro il tronco dell'albero. Si inarcò all'indietro in segno di invito. “Non voglio andare in galera. La galera puzza e non è assolutamente sexy.”

    Spike stava avendo problemi a pensare in modo sensato, visto il suo magnifico profumo e sapore e anche solo per la sensazione di lei, burrosa e scivolosa contro la sua lingua, ma lei voleva ovviamente conversare, quindi si limitò a mormorare qualcosa del tipo “Non ti lascerò andare in galera, Buffy,” prima di far scorrere la lingua su per l'apertura del suo sedere e su tutta la sua schiena fino alla nuca, slacciando in modo confuso e frettoloso i suoi pantaloni così che potesse far scorrere il suo sesso nudo e duro tra le sue gambe, e contro tutta la sua magnifica femminilità bagnata.

    Buffy infilò una mano in basso per premere la sua asta contro di sé mentre scivolava sulla sua lunghezza. Lui fu bagnato fradicio in un istante. “Potrebbero essere per strada giusto adesso.”

    “Potrebbero,” bisbigliò lui tra i capelli di lei, tremando.

    “Quindi dobbiamo essere veloci,” lo incoraggiò Buffy con una voce di sirena, inclinando il bacino e guidandolo dentro di sé.

    Lui piegò le ginocchia per avere un angolo migliore, e premette in avanti forte e veloce, come lei aveva richiesto; lei spinse contro l'albero per fare leva, spingendo le proprie anche violentemente contro di lui e facendo dei suoni deliziosi ogni volta che lui la riempiva. Quando lei iniziò a perdere il ritmo, lui fece leva con una mano contro l'albero sopra la sua testa, e fece scivolare l'altra in basso per accarezzarla mentre spingeva in lui, e questo fu tutto quello di cui lei ebbe bisogno per iniziare ad avere le convulsioni attorno a lui, muscoli inumanamente forti che lo stringevano così che anche lui venne con un sussulto violento, premendo la fronte contro la nuca di lei.

    Dio, ti amo, le stava per dire. Ma per fortuna, la sua bocca era incapace di produrre dei suoni coerenti, così quello che venne fuori fu una risata strangolata contro la sua schiena. Fremette d'amore e in estasi e in completo e sconvolgente terrore.

    Perché lei non poteva assolutamente saperlo.




    --- (continua nell'originale...)







    Nota della traduttrice: come già avvisato in passato, non continuerò a tradurre questa storia.
    Per chi fosse interessato a leggerla in lingua originale, ci sono molti altri capitoli validi e molto sexy e divertenti, anche se è tuttora incompleta al capitolo 19.

    In ogni caso, vi ricordo il link alla storia originale

    http://dark-solace.org/elysian/viewstory.php?sid=4261




    Grazie a tutti quelli che l'hanno seguita finora e che l'hanno apprezzata :) Sono contenta di avervi fatto conoscere quest'autrice, che a mio avviso è davvero brava, super-divertente e geniale. Tradurre questi capitoli è stato uno spasso!

    A presto con le altre traduzioni,

    Kasumi
     
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  12. Redan
     
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    Mi dispiace che non tradurrai oltre! :(
    Però almeno chiudiamo in bellezza. Un capitolo fantastico e sexy. Grazie di aver tradotto fino a qui!
    Continuo a dire che io amo questi due, sono stati creati per stare insieme, c'è poco da fare XD
     
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  13. kasumi
     
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    Grazie cara^^ pensa che con questo capitolo sono arrivata a tradurre 140 pagine di questa storia!! Non sembra, perché è molto scorrevole, ma è così.

    Ma non essere triste. Anche se questa storia resterà in sospeso, c'è FTTP che andrà avanti (mancano 115 pagine circa) e poi c'è Pet, e il prossimo anno inizierò anche "Ahead of her time". Quindi ci sono molte cose interessanti che vi aspettano :)

    Un abbraccio
     
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  14. Silvia_1899
     
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    Che tristezza, quanto mi mancherà! Tutta questa attesa direi che ne è valsa la pena, hanno soddisfatto le mie aspettative e alla grande!! :-)
    Belli, sexy, appassionati e anche teneri, come sempre!
    Davvero, li ho amati molto e ribadisco che questa è stata una delle più belle ff tra quelle da me lette!
    Grazie per averla tradotta fin qui!!!
     
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  15. kasumi
     
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    Grazie Silvia! <3 <3
    Sono andata avanti solo per voi, perché su efp non la considera quasi nessuno XDD
    A presto!
     
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145 replies since 27/5/2016, 13:54   2808 views
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