Light Blue

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  1. kasumi
     
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    Aggiorno gli ultimi due cap da EFP, come ha chiesto Sara :)

    3. Mare




    Quando Buffy si svegliò la mattina dopo stava benissimo. La donazione di sangue della sera prima non aveva avuto conseguenze, proprio come le aveva detto il vampiro.

    “'Giorno.” Spike era già sveglio, come al solito.

    “Ehi...” rispose semplicemente la cacciatrice. “Ti dispiace se prima...”

    “Certo, vai, tanto la colazione è ancora indietro, abbiamo tempo.” la rassicurò il vampiro.

    Dopo aver completato la sua routine Buffy tornò al campo, si sedette vicino a Spike e allungò il braccio.

    Il vampiro senza dire niente ripeté le azioni della sera prima e dopo appena due sorsi la lasciò andare.

    Stavolta la quantità di sangue era talmente minima che Buffy quasi non se ne accorse e così, dopo aver fatto colazione in tranquillità, decisero di rimettersi in viaggio.

    “Quanto credi che ci voglia ai miei amici per farci tornare a casa?” domandò ad un certo punto Buffy.

    “Il tuo osservatore è un tipo intelligente, troverà presto una soluzione.” disse il vampiro cercando di evitare di darle una risposta definitiva. Più i giorni passavano più la sua idea sul fatto di trovarsi in una dimensione in cui il tempo scorreva più in fretta sembrava giusta. “Summers, posso chiederti un favore?”

    “Cosa?” chiese stupita la cacciatrice dal tono di voce.

    “I tuoi amici non sanno che sono qui, probabilmente qualsiasi metodo utilizzino per portarti indietro non funzionerà su di me.” le fece notare Spike. “Quindi puoi convincerli a riportarmi indietro? Non voglio rimanere qui...”

    Per alcuni minuti Buffy non rispose, semplicemente continuò a camminare riflettendo sulla richiesta.

    Rimanere soli in un mondo sconosciuto non era un destino che augurava nemmeno al peggiore dei suoi nemici. Oltretutto Spike sarebbe morto di fame, la cacciatrice non vedeva il vampiro capace di commettere un suicidio, non era semplicemente il tipo.

    “Okay.” accettò infine. “Mi hai aiutato molto in questi giorni e te lo devo.” ammise sorridendo per un momento.




    Nei giorni seguenti i due continuarono a viaggiare all'interno dei boschi, il duro lavoro e il bisogno di collaborare fece sì che i litigi e i battibecchi maligni, che così spesso avevano marcato il passare dei loro primi giorni insieme, diminuissero.

    Con stupore da entrambe le parti scoprirono che c'erano cose peggiori che intavolare una discussione con l'altro e che potevano avere compagni di viaggio peggiori.

    Spike ancora si stupiva, ogni mattina e ogni sera, che Buffy, senza nessun suggerimento da parte sua, offrisse il braccio per la sua cena e la cacciatrice a sua volta si stupì di scoprire che il vampiro era un insegnante paziente e molto capace.

    I giorni passavano e il paesaggio cambiava. La foresta si diradava sempre di più finché, il quindicesimo giorno, gli alberi finirono e davanti a loro si distesero chilometri di prateria.

    “Sento l'odore del mare.” disse il vampiro annusando l'aria. “Un giorno, due di viaggio al massimo.”

    “Cosa facciamo?” chiese la cacciatrice preoccupata. Nelle passate due settimane non avevano trovato segni che attestassero la presenza di vita umana.

    “Il meglio è provare a risalire un altro fiume, magari avvicinarci a quelle montagne.” disse indicando i rilievi montuosi che si stagliavano alla loro sinistra. “C'è neve sui picchi più alti, ciò da sicurezza di acqua in ogni periodo dell'anno e intorno alla base c'è un ampia foresta.”

    “Quanto tempo ci vorrà per raggiungerle?”

    “Se tagliamo per la prateria credo tre giorni. Però rimarremmo presto senza acqua, dovremo continuare lungo il mare e cercare un fiume da risalire.” disse Spike dopo averci pensato alcuni minuti. “Questo allungherà il viaggio di un altro paio di giorni ma potrebbe esserci utile per altri motivi.”

    “Tipo?” chiese la cacciatrice.

    “Potremo usare l'acqua di mare per ricavare il sale per insaporire e conservare la carne, basterà viaggiare di notte e riposare di giorno lasciando dell'acqua in un qualche contenitore ad evaporare.” spiegò sorridendo.

    “Mi sembra un ottima idea, mi manca il sale.” ammise la cacciatrice.

    “Allora dobbiamo prima prepararci meglio ad affrontare il viaggio. Muovendoci di notte eviteremo di soffrire troppo il freddo e mangiando la carne essiccata potremo evitare di portarci legna dietro.” iniziò a riflettere il vampiro. “Dobbiamo creare dei contenitori per mettere l'acqua ad evaporare e delle tasche dove conservare poi il sale che ricaveremo. Ci serviranno anche altre borracce, più ne avremo più acqua potremo trasportare anche risalendo il fiume e più sale potremo avere a disposizione.”

    “Per ora ne abbiamo solo tre, per farne altre ci vorrà almeno un giorno...”

    “Ci serviranno scorte di carne essiccata. Potremo usare l'intestino per conservare il sale, che ne dici?”

    “Mi pare una buona idea.” ammise Buffy.

    “Bene, mettiamoci a lavoro. Andrò a cercare qualche animale, magari un cervo o qualche cinghiale, lavoreremo le carcasse e poi penseremo a come creare i contenitori per il sale.” decise infine il vampiro alzandosi e mettendosi subito all'opera.

    Dopo appena mezz'ora era nuovamente nella radura, due cinghiali sulle spalle.

    “Ho sentito l'odore di un cervo ferito, torno subito intanto inizia con questi due ragazzoni.” le disse il vampiro scaricando con poche cerimonie le due bestie.

    Buffy non se lo fece ripetere due volte e iniziò a lavorare sugli animali come Spike le aveva insegnato.

    Il vampiro come al solito gli aveva dissanguati per rendere il processo più semplice.

    Dopo aver aperto il ventre al primo cinghiale iniziò a togliere le viscere mettendo da parte stomaco e intestino per poterli poi lavorare. Buffy tolse il fegato e lo mise da parte su un letto di foglie che aveva preparato in precedenza. Continuando a lavorare con calma tolse tutta la carne magra dalla carcassa e iniziò a tagliarla in strisce larghe pochi centimetri per poi poggiarle su alcuni massi e appiattirle con un secondo sasso.

    Quando Spike tornò con il cervo Buffy aveva appena finito di lavorare il fegato. Senza una parola raccolse lo stomaco e gli intestini per andare a lavorarli al ruscello.

    Spike finì prima della cacciatrice quindi l'aiutò ad appiattire il resto della carne per metterla ad essiccare. Con tutta la giornata a disposizione la carne sarebbe stata pronta per la sera.

    I due lavorarono allo stesso modo il secondo cinghiale e il cervo finendo a pomeriggio inoltrato.

    “Per queste avremo bisogno di un paio d'ore domani.” disse il vampiro indicando la carne del cervo messa ad essiccare.

    I due decisero che non c'era motivo per rimanere ulteriormente alzati e così, dopo una veloce cena si coricarono.




    Nei due giorni seguenti si prepararono al meglio per affrontare la parte di viaggio fino al mare e ritorno.

    Per creare i contenitori in cui lasciare il sale ad asciugare Spike abbatté con l'ascia l'albero con il tronco più largo che poteva trovare e dopo aver ottenuto dei cilindri non più alti di una decina di centimetri scavò la parte centrale per ricavarne una conca. Quando i cilindri furono pronti il vampiro usò un ciocco ardente per bruciare le eventuali schegge e per temprare il legno per evitare che marcisse.

    “Okay, possiamo partire.” comunicò Spike la mattina del diciottesimo giorno dopo aver portato a termine gli ultimi ritocchi.




    Appena il sole fu alto nel cielo il vampiro capì di essersi sbagliato. Erano più vicini al mare di quanto aveva sperato, c'erano volute solo poche ore per vedere l'infinita distesa d'acqua davanti a loro.

    I due continuarono ad avvicinarsi finché, a meno di un chilometro dal bagnasciuga trovarono una piccola macchia di pini.

    "Ci accampiamo qui. Tu prepara un fuoco per mangiare io mi occupo del sale." disse il vampiro prendendo le due grosse vasche ottenute il giorno precedente.

    Una volta arrivato a riva, Spike, si tolse le scarpe, arrotolò i jeans e si spinse verso il largo per evitare di raccogliere sabbia nell'acqua.

    Una volta sistemate le vasche ad una distanza di sicurezza dal mare tornò da Buffy e dopo che entrambi ebbero cenato si coricarono.

    Per Buffy con il sole ancora alto in cielo non fu facile addormentarsi ma Spike appena si distese all'ombra degli alberi cadde in un sonno profondo.

    I tre giorni seguenti proseguirono in maniera simile; Spike e Buffy dormivano di giorno all'ombra di qualche sporadico albero e camminavano di notte.

    Il sale ottenuto dalle vaschette d'acqua di mare non era molto, ma sarebbe bastato per insaporire i cibi per quattro o cinque settimane.

    Al loro terzo giorno di viaggio i due si imbatterono in un fiume che sembrava dirigersi proprio verso i monti e così decisero di seguirne il corso.

    Dopo aver riempito tutte le borracce meno una d'acqua di mare per ottenere altro sale, si misero in cammino.

    Fin da subito i due videro la foresta all'orizzonte e se ne sentirono rassicurati. La prateria era troppo silenziosa.

    Quella sera, dopo quattro giorni, si accamparono tra gli alberi.

    4. Beata ignoranza




    "Quanto credi distino le montagne?" chiese Buffy mentre mangiava qualche pezzetto di carne essiccata e alcune radici che Spike aveva trovato e arrostito. Inizialmente la cacciatrice era scettica ma il vampiro aveva ragione. Erano saporite.

    "Un altro giorno di cammino al massimo. Sono più vicine al mare di quanto sembrasse." le rispose Spike mentre la osservava mangiare con gusto. "Cacciatrice, credo che una volta arrivati là dovremo cercarci un rifugio più... più permanente."

    "E perché? Non sarebbe meglio continuare a camminare? Dobbiamo trovare altre persone che possano aiutarci a tornare a casa..."

    Spike sapeva che la donna ancora non aveva accettato ne preso in considerazione l'idea che avrebbero dovuto passare più tempo del previsto nella loro nuova "casa" ma sapeva che ormai era arrivato il momento di aprirle gli occhi.

    "Summers, siamo qui da settimane ormai, non c'è nessuno. Questo mondo è vuoto." iniziò il vampiro sospirando. Non sarebbe stata una chiacchierata semplice. "Non possiamo fare nulla, possiamo solo aspettare che i tuoi ci riportino indietro. Adesso è autunno, cacciatrice, ma presto arriverà l'inverno, per me non ci sono problemi a dormire sulla neve ma credo che tu ne avresti. Dobbiamo trovare un riparo e cercare modi per riscaldarti." concluse cercando di farle capire la serietà della situazione.

    Spike parlava di dover superare l'inverno.

    “Cosa...” la donna era confusa.

    “Cacciatrice, ricordi che parlavamo di trovarci in una probabile dimensione parallela alla nostra in cui non c'è vita umana?” le chiese Spike appoggiando una mano dolcemente sul suo avambraccio. Lei annuì semplicemente. “Bene, in molte di queste dimensioni, in quasi tutte praticamente, il tempo scorre in maniera diversa. Sono passati ventidue giorni, il tuo osservatore è una persona intelligente, ormai ci avrebbe tirati fuori, l'unica è che qui il tempo scorra più in fretta...” finì in un sussurro.

    In quel momento Buffy riuscì finalmente a capire la gravità della loro situazione e il mondo le crollò addosso. La cacciatrice iniziò a piangere. Se quello che Spike stava dicendo era vero avrebbe perso mesi della sua vita in un mondo ostile con un vampiro malvagio come sua unica compagnia. Non avrebbe potuto vedere Giles, i suoi amici e sua madre per molto tempo, e non poteva nemmeno essere sicura che avrebbe potuto rivederli prima o poi.

    Cosa sarebbe successo se un giorno nella loro dimensione equivaleva a un secondo nell'altra? Sarebbe stata vecchia o morta prima che i suoi amici si fossero accorti della sua assenza.

    Spike vide le lacrime e provò pietà per la giovane donna sapendo la direzione che avevano preso i suoi pensieri.

    "Buffy..." sussurrò il vampiro usando per la seconda volta il suo nome. "Non piangere... Potrei sbagliarmi, ma dobbiamo essere preparati per ogni eventualità. L'inverno è pericoloso e dobbiamo prepararci al meglio." avvicinandosi leggermente prese la sua mano e la strinse lievemente per farle coraggio.

    Buffy alzò gli occhi e, usando la mano libera per asciugarsi le lacrime, gli sorrise dolcemente ringraziandolo.

    Spike non poté far a meno di pensare che fosse adorabile mentre cercava di sorridergli e far sparire il clima cupo che si era addensato sulla discussione.

    "Come ci prepariamo?" chiese lei infine dopo alcuni minuti di silenzio.

    "Cercheremo un rifugio, magari una grotta, dovremo mettere alla prova le mie conoscenze su come fare del cuoio e pellicce, rifornirci di tutto ciò che potrebbe esserci utile, cercare fonti di cibo più salutari per te e... ti prego dimmi che Joyce ti ha insegnato a cucire." supplicò il vampiro.

    "Beh, no, ma zia sì.” lui la guardò incuriosita e Buffy decise di raccontargli la storia. “Quando eravamo piccole io e mia cugina Celia volevamo diventare eroine e così ci cucimmo i costumi da sole. Zia ci aiutò e ci divertimmo moltissimo. Quando... quando Celia fu... assassinata da Der Kindestod io continuai a cucire, mi faceva sembrare di essere più vicina a lei. Sono un po' arrugginita ma mi ricordo come si fa."

    "Bene, perché quei quattro straccetti che hai addosso, per quanto veramente interessanti sotto certi aspetti, non ti terranno al caldo." le disse squadrandola da capo a piedi, prestando particolare attenzione alla sua scollatura.

    "Ehi!" esclamò la cacciatrice arrossendo facendo ridacchiare il vampiro.

    I due continuarono a pianificare come organizzarsi per i mesi seguenti e una volta soddisfatti delle loro idee si coricarono.




    Spike e Buffy il giorno seguente continuarono a risalire il fiume e durante le ore del primo pomeriggio arrivarono finalmente alle pendici della catena montuosa. La vetta davanti a loro non era altissima ma la cima era innevata.

    "Spike guarda là!" esclamò Buffy estasiata dalla visuale che aveva davanti.

    La foresta si diradava per far spazio ad un laghetto da cui si generava poi il fiume che loro avevano seguito. Ma la cosa più bella era la cascata, alte circa cinque o sei metri, creata dalla parete rocciosa di un fianco della montagna.

    "Mia!" esclamò sorridendo la cacciatrice facendo trasalire il vampiro.

    "Cosa?" domandò confuso lui vedendola sorridere per la prima volta sinceramente dal giorno precedente.

    "La possibilità di fare la doccia per prima. Tu vai a cercare un rifugio io mi faccio un bagno." disse Buffy con gli occhi che le brillavano. Erano settimane che non si faceva un vero bagno e sapeva di essere un disastro. Persino Spike che essendo un vampiro non sudava aveva un aspetto veramente tralasciato.

    "Okay, io cerco una grotta o qualcosa del genere tu divertiti ma ricordati di accendere prima un fuoco per mettere i vestiti ad asciugare." Buffy semplicemente annuì e lo spinse ad allontanarsi in modo da potersi spogliare. Il vampiro era tentato di rimanere nei dintorni per osservare lo spettacolo che l'evento prometteva di essere ma poi decise che era meglio non avere una cacciatrice infuriata nera solo perché aveva voluto vedere cosa stava sotto i suoi “straccetti”.

    Decidendo che la sicurezza non è mai troppa Buffy si lasciò l'intimo addosso e una volta tuffatasi nel laghetto passò qualche minuto a nuotare nell'acqua limpida. Dopo aver dato una veloce sciacquata ai vestiti e averli messi ad asciugare la cacciatrice si mise sotto il getto diretto della cascata e cercò alla meglio di togliersi giorni di sporcizia di dosso.

    Uscita dall'acqua si mise su una sporgenza rocciosa per asciugarsi. Ci volle un'ora ma alla fine si rivestì e per la prima vota da giorni si sentì pulita.

    Spike venne a prenderla quando ormai la sera stava scendendo e la condusse a circa mezzo chilometro di distanza dal laghetto dove aveva trovato una grotta abbastanza ampia per entrambi su una sporgenza rocciosa a circa un metro di altezza da terra.

    "È perfetta. Rialzata dal suolo, non troppo ampia e con un ingresso piccolo che ci permetterà di trattenere meglio il calore. Oltretutto davanti ad esso c'è pure lo spazio per accendere il fuoco per cucinare." le mostrò soddisfatto. "Ho già portato delle foglie dentro per evitare di dormire direttamente sulla pietra. Sperando di riuscire a fare delle pellicce poi potremo usare quelle." finì di spiegare fiero. Spike non le disse che più vicino al laghetto, veramente a pochi metri, aveva trovato un'altra grotta più piccola e al livello del terreno e che, sempre sperando di ricordare adeguatamente i metodi di conciatura, avrebbe provato a ricreare una specie di doccia utilizzando delle sacche ricavate dal cuoio più resistente in modo che anche di inverno e nei periodi più freddi avrebbe potuto lavarsi.

    Il vampiro non sapeva bene come mai volesse sprecare tempo ed energia in tale maniera ma vederla così felice all'idea di un semplice bagno gli aveva scaldato il cuore e visto i sacrifici che lei stava facendo per lui, donandogli addirittura il suo sangue, voleva ripagarla in qualche modo.




    Nei giorni a seguire Spike inizio con i suoi tentativi per ottenere del cuoio grezzo. I primi pezzi non furono un vero successo, erano troppo duri per fabbricare vestiti ma sarebbero stati utili per il suo progetto della doccia così lì mise da parte e iniziò a cercare di ricordare i metodi per ammorbidire il cuoio.

    Dopo alcuni errori finalmente trovò il metodo adatto e in due giorni di duro lavoro ottenne un pezzo di morbido cuoio grezzo.

    Il tessuto sarebbe stato perfetto per creare pantaloni e delle maglie. Non sarebbero stati vestiti comodi come quelli attuali ma sarebbero serviti allo scopo. Una volta capita la tecnica Spike tornò a cacciare animali più grossi per dare pezzi più ampi di cuoio a Buffy.

    Purtroppo non riuscì a arrivare ad ottenere successi simili con le pellicce e decise che avrebbero dovuto accontentarsi.

    Buffy passò quei giorni cercando di trovare un sistema per cucire insieme gli abiti. Usando il coltellino di Spike creò con un osso qualcosa che potesse somigliare ad un ago, non era perfetto ed era quattro volte più grande del normale ma sarebbe andato bene. Per cucire avrebbe usato i tendini degli animali. Spike le aveva assicurato che erano abbastanza resistenti e visto che finora il vampiro aveva avuto ragione su tutto quello che aveva fatto la cacciatrice decise di fidarsi.

    Quando al quarto giorno dall'arrivo alla grotta Spike le porto il primo vero pezzo di cuoio grezzo Buffy aveva ideato, praticato e migliorato la sua tecnica di cucitura su pezzi più piccoli.

    Con pazienza si mise a lavorare per crearsi pantaloni, maglia e gilè per l'inverno. Una pelliccia l'avrebbe tenuta sicuramente più al caldo ma i tentativi di Spike non erano andati a buon fine e Buffy decise che con l'aggiunta dello spolverino di Spike come ulteriore protezione avrebbe potuto resistere ai climi più freddi.

    Mentre Buffy si dava alla cucitura il vampiro creò con i pezzi di cuoio più duri alcune sacche che poi appese sopra il fuoco per vedere se resistevano all'estremo calore.

    Il primo tentativo prese fuoco così Spike provò a sospendere una seconda sacca a una decina di centimetri più in alto e sembrò funzionare. La sacca si scaldava ma non bruciava.

    Il vampiro sapeva che queste non potevano essere usate per cucinare il cibo, far arrivare l'acqua a temperatura di ebollizioni avrebbe bollito il cuoio ed essa avrebbe preso un sapore non piacevole ma per fortuna quaranta gradi sarebbero stati sufficienti per una doccia ma non per iniziare il processo.

    Spike creò due grosse sacche con altro cuoio e poi ne creò una terza più piccola su cui praticò alcuni piccoli fori sul fondo.

    Quando tutto fu pronto portò le sacche nella seconda grotta e creò un impalcatura in modo da poter fissare una delle sacche più grosse al di sopra di un cerchio di pietre in cui poter accendere un fuoco. A fianco di essa posò la seconda sacca e poi si diresse sul retro della caverna dove aveva trovato una specie di fenditura non più larga di un metro e qualche centimetro e vi fissò la terza sacca legandola ad un impalcatura fatta con il legno, dopodiché prese tre quadrati di cuoio forati sui quattro lati, li sovrappose vi fece passare due strisce di cuoio che incrociò al di sotto di essa prima di legarli tra di loro sull'altro lato. Fissò un legnetto liscio poco più in alto, legò un'altra striscia di cuoio alle precedenti, fece passare la corda al di sopra del legnetto e la fece cadere dall'altro lato poi la arrotolò intorno a uno dei legnetti usati per l'impalcatura della sacca.

    Spike decise di provare la sua “doccia”. Prese una sacca, andò al lago e la riempì d'acqua, tornò indietro e, senza stare a riscaldare l'acqua, la vuotò nella sacca sopra la fenditura dopo aver lasciato cadere il quadrato di cuoio sopra i forellini così da impedire all'acqua di uscire.

    L'impalcatura tenne il peso e quando Spike tirò il filo il quadratino di cuoio si alzo facendo scendere l'acqua. La pressione del liquido era bassa ma era sempre meglio di nulla. Spike lasciò andare la cordicella e il quadratino di cuoio affondò nell'acqua adagiandosi sui fori e bloccando l'uscita del liquido.

    Soddisfatto uscì di nuovo e andò in riva al lago a cercare una grossa pietra piatta. Dovette immergersi dentro al lago per trovare quello che cercava, una pietra tondeggiante, alta due centimetri, piatta da entrambi i lati e con un diametro di circa cinquanta.

    Ora mancava solo il tocco finale, un rialzo per permettere alla cacciatrice di travasare l'acqua.

    Spike risolse il problema semplicemente tagliando un albero e usando due parti del ceppo alte quaranta e venti centimetri circa. Usando la lima del suo coltellino svizzero si assicurò che non ci fossero schegge e finalmente poté allontanarsi e fissare il suo piccolo capolavoro.

    Quella sera tornò alla caverna sorridendo mentre immaginava la faccia della cacciatrice quando le avrebbe mostrato che avrebbe potuto lavarsi anche nelle giornate più fredde.

    “Ho una sorpresa.” annunciò mentre il suo sorriso si allargava ancora di più.

    “Mi dirai finalmente a cosa stavi lavorando come un matto per tutta la giornata?” chiede Buffy sorridendo a sua volta sapendo di averlo preso alla sprovvista. “Non sono cieca Spike, ho visto che stavi combinando qualcosa.”

    “Oh...” fu l'unico commento.

    “Allora, questa sorpresa?” chiese la cacciatrice quando capì che Spike era finito nel suo mondo.

    “Giusto. Vieni con me.” disse prendendola per mano e trascinandola con se alla seconda caverna.

    Quando la cacciatrice vide quello che il vampiro aveva fatto gli occhi le si riempirono di lacrime.

    Le aveva costruito una doccia. Spike, il suo nemico mortale, le aveva costruito una doccia.

    “Guarda, vai al lago e riempi le sacche, le metti a scaldare stando attenda a non esagerare con la temperatura poi le rovesci qui sopra e quando sei pronta tiri la cordicella e la fissi a uno dei rami dell'impalcatura quando hai finito o se vuoi bloccare il getto per qualche motivo sfili la corda e il getto si ferma.” le spiegò eccitato Spike mostrandole come funzionava.

    “O mio Dio, Spike, è fantastica.” disse Buffy quando ritrovò le parole. “Grazie...” sussurrò prima di avvicinarsi e abbracciarlo di istinto per alcuni istanti.

    Spike non sapeva perché lo stava facendo, perché vederla sorridere lo ripagava più di tutto il sangue che poteva bere dal suo corpo, ma decise di non porsi domande.

    “E' un ringraziamento, per le donazioni spontanee.” spiegò lui utilizzando la scusa che stava dando pure a se stesso.

    Buffy non rispose, semplicemente lo guardò e sorrise ma per Spike fu più che sufficiente.
     
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