Light Blue

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  1. spuffy93*
     
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    Light Blue


    Spuffy93

    Timeline: Inizia durante the Harsh Light of Day e continua per il resto della stagione.
    Trama: Spike, Buffy e Harmony stanno discutendo fuori dalla confraternita quando uno strano demone appare e attacca tutti e tre indiscriminatamente. Harmony scappa ma Spike e Buffy rimangono a combattere e insieme vincono, ma quando una strana luce bianca li avvolge nessuno dei due sa quello a cui andranno incontro.

    Voglio ringraziare tantissimo FaithLess e Keiko89 che hanno avuto la pazienza di leggere tutto in anticipo per cercare i miei orrori, per dare il suo parere e farmi notare quando la mia fantasia scavalcava la verità delle stagioni antecedenti della serie....
    GRAZIE!
    Qualsiasi errore rimasto sono colpa mia, sappiatelo.

    posto il prologo per spronarmi a continuare a scrivere.. il prossimo post dovrei metterlo tra una decina di giorni...

    Buona lettura


    Prologo

    (Luogo ignoto)


    La stanza era illuminata solo da poche candele e dalla luce proveniente da una bacinella, ma lei riusciva chiaramente a vedere. Nel loro osservatorio niente poteva sfuggirle, era il suo nuovo compito: osservare. Pensandoci bene la cosa le parve alquanto ironica.
    Dei passi ruppero il silenzio.
    Non le servì girarsi, solo altre due persone avevano il diritto di entrare lì.
    "Come stai mia cara ragazza?" domandò una voce femminile alle sue spalle.
    "Agitata, non vedo l'ora che tutto abbia inizio, se non altro per poter smettere di essere nervosa." ammise sospirando prima di rivolgere un sorriso stanco all'anziana donna.
    "Lo sai com'è, se non ricontrolla tutto almeno tre volte non si sente soddisfatto."
    "Lo so, da questo dipendono molte cose. Non possiamo fallire. Dobbiamo eliminare il problema prima che si presenti." disse la donna con tono glaciale.
    Il suono di altri passi avvicinarsi la fece girare di scatto.
    "È tutto pronto?" domandò non appena lui entrò nella stanza.
    "Mi sono assicurato che il nostro amico sia in posizione, non avrà problemi ad occuparsi di quei due e prima che i piani alti se ne accorgano e possano intervenire sarà troppo tardi." rispose lui.
    "Spero che funzioni." aggiunse la donna più anziana. "Non posso sopportare oltre di sapere e dover rimanere immobile a guardare."
    "Ti capisco cara. Presto tutto sarà finito, te lo assicuro."
     
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  2. kasumi
     
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    Nuuuuu, non ci puoi lasciare così!! Corri subito a scrivere il resto!! XDD
    :rage: :rage:
    Sono davvero curiosa di leggere la tua nuova creatura!!^^
    *si trasforma in stalker*
     
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  3. spuffy93*
     
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    Ahah Kasumi, sarai felice di sapere che ci sono già 14 capitoli scritti di cui 12 anche betati! Grazie mille! E sappi che io adoro il tuo tipo di stalker.... XD


    Okay, spero vi piaccia il nuovo capitolo.
    Oh, ho fatto una stima... Tutta la storia dovrebbe essere intorno ai 30 capitoli *big smile*

    Buona Lettura!!



    1. Tregua
    (Sunnydale, Campus 10:20 pm)


    Buffy si voltò verso Parker.
    “Stai qui.” gli disse con dolcezza, le piaceva il ragazzo e non avrebbe permesso a quello stupido vampiro di rovinarle la serata, ma non poteva lasciarlo nemmeno andare.
    Buffy non l'avrebbe mai ammesso, ma combattere contro Spike le piaceva.
    'Quanto mi è mancato combattere contro un degno avversario? Qualcuno che non è invincibile, che non ne ha bisogno.' Pensava la cacciatrice mentre teneva d'occhio Harmony. Meglio non rischiare.
    “Che succede Spike? Dru ti ha scaricato di nuovo?” domandò cercando di farlo arrabbiare.
    “Forse io l'ho scaricata.” ribatté il vampiro. Buffy roteò gli occhi, Spike era un vero incapace nel raccontare bugie, i suoi occhi lo smentivano sempre.
    “Lei l'ha lasciato per un demone Fugus. Non parla d'altro.” le confermò infatti Harmony visibilmente stizzita.
    “Harm!” la rimproverò il vampiro arrabbiato. “Ce ne andiamo!” esclamò poi decidendo che sarebbe stato meglio allontanarsi prima che la bocca della vampira si aprisse e lasciasse uscire troppe informazioni. “Non è ancora il momento...” aggiunse ghignando.
    “Yeah. Ma appena avremo la Gemma di Amara, sarai...”
    'Come non detto...' pensò il vampiro afferrandola e trascinandola via. Si allontanò di appena due metri quando un mostro verdastro con due corna affilatissime e artigli da far invidia ad una tigre spuntò dal nulla caricandolo.
    Spike buttò Harmony di lato, lui si prendeva sempre cura delle sue donne, per quanto irritanti esse fossero.
    Buffy guardò la scena estasiata.
    “Questa sembra essere la mia sera fortunata.” esclamò la cacciatrice osservando Spike cercare di sfuggire agli artigli del demone.
    “Ridi poco cacciatrice!” esclamò il vampiro gettandosi di lato per evitare l'ennesima artigliata. “Quando quest'omaccione...” Spike afferrò il braccio del demone e lo gettò contro il muro senza provocare alcun danno. “... lui se la prenderà con te!”
    “Beh, quando capiterà me ne occuperò...” disse sicura Buffy continuando ad osservarlo.
    Spike era un combattente di prim'ordine e Buffy non riusciva a distogliere lo sguardo.
    “Andiamo Cacciatrice, una mano?” supplicò il vampiro dopo che il demone l'aveva mandato con un pugno a sbattere contro un albero.
    Buffy roteò gli occhi ma decise che era ora di intervenire.
    'Spike è mio da uccidere.' si giustificò.
    “Un'altra tregua?”
    “Come ti pare cacciatrice.” rispose mettendosi al suo fianco. “Tu prendi l'alto io il basso?” domandò poi sorridendo.
    “Come ti pare, basta fare in fretta.” borbottò la cacciatrice imitando la sua risposta.
    “Oh, certo, devi tornare dal bamboccio...” insinuò Spike grugnendo.
    'Quell'idiota è peggio di Angelus! Un bamboccio che nemmeno sa come soddisfare una donna come la cacciatrice.' pensò il vampiro prima di avventarsi contro le gambe facendo perdere l'equilibrio al demone.
    Buffy non esito a gettarsi a sua volta sulla metà superiore, con una raffica di pugni lo costrinse a terra e con un veloce movimento gli spezzò il collo.
    “Ottimo lavoro cacciatrice...” disse Spike guardando le ultime scintille di vita scivolare via dagli occhi del demone.
    “Grazie... adesso che ne dici di sparire?”
    Prima che Spike potesse rispondergli il corpo del demone ai loro piedi iniziò a brillare di un'intensa luce bianca.
    “Che diavolo sta succedendo?!” esclamò il vampiro allontanandosi lievemente.
    La luce aumentò di intensità e d'improvviso il loro mondo diventò nero.


    “Cacciatrice...”
    “Ancora cinque minuti Giles!” borbottò Buffy cercando di tornare a dormire.
    “Cacciatrice, dannazione, svegliati! Non è il momento di indugiare nel tuo sonno di bellezza!” urlò Spike.
    La donna, ricordandosi con chi stava parlando si alzò di scatto, la mano già sul paletto pronta a difendersi.
    “Woh... calma i bollenti spiriti.” le disse il vampiro alzando le braccia. “Non volevo attaccarti semplicemente farti riprendere cacciatrice!”
    “Cosa è successo?” domandò Buffy ricordando il demone e la luce accecante. Si guardò intorno e quello che vide la sconvolse profondamente. “Come mai non vai a fuoco!?” esclamò quando finalmente riuscì a richiamare a se la capacità di parlare.
    Buffy e Spike si trovavano al centro di una radura, era pieno giorno e non un filo d'ombra a proteggere il vampiro.
    “Ne so quanto te cacciatrice. Quando mi sono svegliato e mi sono accorto di essere in piena luce del sole mi sono messo al riparo ma poi ho visto che non stavo andando a fuoco.” rispose lui accendendosi una sigaretta. “Ma non è la cosa più strana...”
    “E di grazia, quale sarebbe?!” chiese Buffy tornando ad osservare il mondo intorno a lei.
    Gli alberi erano abbastanza fitti, doveva essere inizio autunno perché si vedevano foglie gialle, arancioni e rosse mischiate alle verdi. In lontananza sulla sinistra c'erano delle montagne, non erano molto alte, o almeno non parevano, ma sulle cime la cacciatrice poteva vedere un po' di neve.
    'Come siamo arrivati qui?!'
    “Guarda tra le foglie cacciatrice.” le suggerì il vampiro. Di malavoglia la donna obbedì.
    “Il cielo è bianco!” esclamo non riuscendo a credere di non essersi accorta prima della cosa. Il cielo era completamente bianco. Guardando tra le foglie Buffy notò anche un altro dettaglio, il sole. “E il sole è... è celeste... e sembra così lontano.” sussurrò poi tornando a guardare il suo inaspettato compagno.
    “Le tue doti intellettive sono stupefacenti.” disse sarcasticamente. “Ancora non capisco come tu abbia potuto anticipare i miei piani e uscirne viva. Fortuna e l'aiuto dell'osservatore probabilmente. Mi sorprendo inoltre del fatto che tu riesca a respirare. Per un momento, ho pensato che non ci fosse ossigeno e tu fossi morta. Mi sbagliavo... purtroppo.” disse Spike cercando di apparire sicuro di sé.
    “Io non sono un idiota!” esclamò stizzita.
    “No, è vero, sei solo la tipica ingenua ragazza californiana che mette scarpe e vestiti avanti al cervello.”
    “Non è vero!”
    “Ma per favore! Nemmeno due anni fa hai fatto sesso con un vampiro che nemmeno riesce a controllare il suo demone quando combatte, sei stata terribilmente fortunata che già come Angel non ti abbia dissanguato mentre stava venendo!” disse maligno il vampiro. “E stasera l'avresti ridata a un bamboccio il cui primo pensiero dopo averti scopata sarebbe stato come scaricarti. Sei ingenua cacciatrice!”
    “E tu uno stronzo!” esclamò lei cercando di trattenere le lacrime. “Almeno io non mi sono reso ridicolo cercando di riconquistare una donna che non mi ama!” aggiunse volendo ferirlo.
    “Forse Dru non mi amerà come la amo io, ma almeno io ho provato in tutti i modi a far funzionare la nostra storia! Peaches dov'è adesso? A Los Angeles se non sbaglio... Cos'è successo? L'hai fatto scappare?”
    “Stronzo!” senza nemmeno preoccuparsi delle conseguenze Buffy sì girò e si allontanò per andare a piangere quelle lacrime che da troppo tratteneva.
    Quando il vampiro la vide allontanarsi sospirò sollevato nel capire che la donna non aveva visto quanto le sue parole lo avessero turbato.
    Col passare dei minuti entrambi iniziarono a sentirsi a disagio. Soli in un luogo sconosciuto con il proprio nemico mortale non era certo una situazione piacevole.
    Spike girò un po' senza meta cercando tracce di civiltà ma non ne trovò.
    Lo smog che era presente in qualsiasi angolo del pianeta era totalmente assente nell'aria che respirava. I rumori che riusciva ad udire erano totalmente naturali. Ruscelli, uccelli che cinguettano e animali vari che passeggiavano ignari nella foresta.
    Quando la solitudine fu troppa da sopportare decise di andare in cerca di Buffy.
    Non ci mise molto a trovarla, il suo odore unico svettava su tutti gli altri.
    “Non credo che siamo più a Sunnydale...” mormorò la donna quando sentì la sua presenza alle sue spalle.
    Buffy si girò e per la prima volta notò che il vampiro sotto la luce di un sole sembrava brillare tanto la sua pelle bianca risplendeva.
    “Non credo siamo più sulla dannata Terra, luv.” le disse il vampiro decidendo come lei di ignorare il loro ultimo litigio.
    “Okay, calma, stiamo calmi.” Buffy iniziò a fare respiri profondi. “Questa è tutta colpa tua Spike!”
    “Mia?!” chiese il vampiro sentendo la rabbia iniziare a salire nuovamente. “Se è colpa di qualcuno semmai è tua, stronza! Tu hai ucciso quel demone! Tu mi hai seguito fuori dalla festa! Io volevo solo uscire, divertirmi, ballare, uccidere e magari riuscire a scopare fino all'esaurimento Harmony così da non doverla sentir parlare! Sei tu che ti sei messa in mezzo!” ribatté lui gettando la sigaretta per terra e spegnendola seccato.
    “E chi ti cercava!? Volevo solo uscire con il mio ragazzo! E stava andando tutto bene prima che tu arrivassi, idiota!” ribatté stizzita Buffy.
    Parker era stato dolcissimo durante tutta la serata e, quando lei si era decisa a cogliere l'attimo e lasciarsi andare, Spike era arrivato ad interromperli.
    “Quel bamboccio?” Spike grugnì. “Andiamo cacciatrice, sono sicuro che puoi fare di meglio. Quel ragazzo non saprebbe dove mettere le mani con una donna come te!” rispose senza pensare il vampiro. “Al contrario di me...” aggiunse sorridendo malizioso mentre la squadrava da capo a piedi. Buffy arrossì lievemente. “Perfino grande, grosso e frontone è meglio di quel ragazzino!”
    “Non insultare Angel!” sbottò Buffy avvicinandosi a lui con aria minacciosa.
    “Oppure cosa mi fai?” la sfidò il vampiro. “Mi riduci in polvere?” domandò ghignando. “Fai pure cacciatrice, non ti fermerò.” disse poi avvicinandosi ulteriormente. Senza darle tempo di reagire le afferrò il polso e portò la mano che teneva il paletto vicino al cuore. “Su, uccidimi, così rimarrai sola...” la sfidò ancora sicuro di sé. Adorava farla arrabbiare, ogni volta le compariva una scintilla negli occhi che la rendeva ancora più bella.
    Buffy lo osservò attentamente e capì che non stava bluffando, non si sarebbe opposto.
    La cacciatrice strattonò il braccio liberandolo dalla presa.
    “Cosa ti fa credere che siamo soli?” chiese dopo essersi allontanata di qualche passo.
    “Guarda in giro.” le disse allargando le braccia. “Ascolta... io non sento niente, non il rumore di un cuore che batte se non il tuo e quello di qualche animale, non sento voci, non sento passi, nessun odore umano, niente smog... niente cacciatrice. Siamo soli in una foresta su un pianeta sconosciuto.” disse Spike facendole notare l'ovvio. “Non sappiamo come tornare a casa, non sappiamo se qualcuno ci sta cercando... potremmo rimanere bloccati qui per chissà quanto.”
    Le sue parole fecero tremare Buffy. Erano soli. Se lei l'avesse ucciso avrebbe dovuto cavarsela per conto proprio in un mondo ostile.
    “Oh....”
    “Già, oh...” Spike scosse la testa. 'A volte mi chiedo se lo fa apposta. Accidenti, la conosco, per quanto prima l'ho offesa dicendo il contrario so che non è stupida, ma certe volte mi viene il dubbio.'
    “Okay, che ne dici di una nuova tregua? Fintanto che non torniamo a Sunnydale? Niente paletti e niente dissanguamenti.” propose allora la cacciatrice rimettendo il paletto nella tasca della sua giacca di pelle.
    “Sembra okay per me.” accettò Spike.
    “Cosa facciamo adesso?” chiese Buffy sedendosi a terra. “Come torniamo a casa?”
    “Non lo so. Forse possiamo cercare qualcuno che ci possa aiutare. Altrimenti ci tocca sperare che i tuoi amichetti ci trovino.” ammise lui appoggiandosi ad un tronco.
    “Okay, prima di tutto cerchiamo un ruscello, avrò bisogno di bere tra non molto e oltretutto avremo più possibilità di trovare un qualche tipo di civiltà rimanendo vicino ad una fonte d'acqua... giusto?”
    “Giusto...” Spike si mise al centro della radura e chiuse gli occhi. “Mi sembra di sentire qualcosa da quella parte...” disse indicando verso la sua destra. “Andiamo...”
    Senza aggiungere altro Buffy si alzò e rimanendo ad alcuni passi di distanza dal vampiro lo seguì sperando vivamente che non si sbagliasse.
     
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  4. kasumi
     
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    Uh, un'altra dimensione.. Interessante :) Però non puoi dirmi di avere già 12 cap betati e postarne solo uno! é_é Non è giusto, ecco. E poi è così corto! >__<

    Però mi è piaciuto, adoro le schermaglie verbali di questi due!! :D
     
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  5. spuffy93*
     
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    ahah allora mi picchierai quando ti dirò che finch+ non avrò tirato giù il 15esimo capitolo non posterò il secondo....
    muahahaha
     
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  6. kasumi
     
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    *cattiva*

    Poi li pubblichi a poca distanza di tempo, però, eh?
     
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  7. spuffy93*
     
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    dipende dalla velocità con cui scriv XD se scrivo un capitolo al giorno posso anche postare una volta al giorno xD
     
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  8. spuffy93*
     
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    N.d.A. Purtroppo su alcuni argomenti internet è piuttosto riluttante a rilasciare informazioni.
    All'interno della storia ci saranno vari processi per la conservazione di cibo e pelli che purtroppo non sono totalmente veritieri. Ciò che ho potuto trovare online era molto ristretto e quel che non era spiegato l'ho dovuto inventare un po' io.
    Alcuni metodi sono ripresi anche dai libri di Michelle Paver, che sembrano abbastanza seri.
    Quindi abbiate pietà se alcune cose non tornano e prendetela per quello che è: una storia.
    Oltretutto ho cambiato gli abiti che Buffy indossa nella puntata 4x03 per darle cose che potessero durare più a lungo...

    N.d.A2 Visto che qui non mi converte in automatico il corsivo in corsivo ricordatevi che (" ") è un dialogo parlato (' ') così è un pensiero
    Have Fun


    2. Cibo

    Spike e Buffy camminavano da alcuni minuti ormai nel silenzio più assoluto. Adesso anche Buffy riusciva a sentire il rumore dell'acqua che scorreva.
    “Alcune di queste piante sono simili a quelle che conosco sulla nostra terra, è... strano.” disse il vampiro continuando a guardarsi intorno.
    “Conosci le piante?” chiese Buffy fermandosi e guardandolo stupito.
    “Ricordi della mia vita passata...” borbottò Spike superandola senza fermarsi. “Muoviti cacciatrice, ci siamo quasi.”
    La ragazza ancora stupita dalla rivelazione del vampiro riprese a camminare.
    'Spike conosce le piante, chi se l'aspettava. Sul diario degli osservatori c'è scritto che in vita era un uomo di bassa cultura e classe sociale... a quanto pare sbagliavano.”
    “Chi eri?” chiese curiosa Buffy.
    “Nessuno.” rispose bruscamente il vampiro e la cacciatrice capì che sarebbe stato inutile pressarlo per altre risposte. “Siamo arrivati.” annunciò poi inutilmente.
    Il ruscello non era molto ampio, pochi metri, molto probabilmente non era nemmeno molto profondo ma sarebbe servito allo scopo.
    Assetata Buffy si avvicino e iniziò a bere.
    “Il sole sta iniziando a calare cacciatrice.” le disse Spike. “Ancora una, massimo due ore prima che faccia buio... sempre se qui farà buio... comunque dovremo fermarci, meglio riposare e oltretutto non so te ma inizio ad avere fame.”
    “Cosa mangeremo?”
    “Tu? Non so, ma io ho intenzione di catturarmi un esemplare di fauna locale.” rispose il vampiro ghignando
    “Cosa!? E io che faccio? Ho solo un pugnale e non ho mai cacciato degli animali! E dopo averli uccisi? Come li mangio? Non sono capace!” iniziò a lamentarsi preoccupata Buffy.
    “E con ciò? Impara...” disse alzando le spalle il vampiro.
    “Morirò di fame!”
    “Che mi importa, se non sai nemmeno le basi della sopravvivenza come puoi essermi d'aiuto? Oltretutto se muori la tregua finirà e io avrò sangue di cacciatrice pronto all'uso.” finì lui leccandosi le labbra.
    “Ma se io muoio rimarrai da solo in un luogo sconosciuto e potenzialmente ostile..” fece notare lei disperata sperando che le sue stesse paure si riflettessero almeno in parte nel vampiro.
    Spike si fermò a riflettere per qualche istante.
    “E oltretutto per dissanguare un animale dovrai ucciderlo, giusto? Che ti costa aiutarmi a capire come renderlo mangiabile?”
    Il vampiro ammise a se stesso che la donna aveva dei punti a suo favore e in fondo non voleva veramente che la cacciatrice morisse di fame. Era una guerriera e come tale aveva il diritto di andarsene combattendo con un degno avversario.
    “Potresti avere un punto.” ammise alla fine. “Tieni.” disse lanciandole una piccola ascia. “A me non serve, prendila tu, io ho le mie armi sempre a disposizione.” aggiunse cambiando volto. “Pensa a trovare un posto dove accamparci e ad accendere il fuoco. E non preoccuparti, ti troverò.” concluse sorridendo lanciandole il suo accendino prima di sparire nella fitta boscaglia.

    Buffy si addentrò nella boscaglia per raccogliere la legna e allo stesso tempo cercare un luogo adatto al loro pernottamento, riparato dal vento, ampio abbastanza da permettere ad entrambi di sdraiarsi comodamente vicino al fuoco e possibilmente senza radici che rendessero scomodo riposare. Non fu molto facile ma dopo una mezz'ora aveva il posto perfetto e una buona catasta di legna sia secca che verde per accendere un bel fuoco.
    La cacciatrice si mise a ripulire uno spazio al centro, lo circondò con alcune pietre per impedire alle fiamme di spandersi troppo e avviò il fuoco.
    Le fiamme avevano appena preso abbastanza vigore da poter bruciare i ciocchi più grossi quando Spike comparve nella piccola radura.
    “Vieni, ho bisogno di una mano con la tua cena.” disse il vampiro appena Buffy si accorse della sua presenza.
    La cacciatrice aggiunse un altro ciocco prima di seguire Spike fino al ruscello.
    Vicino alla riva giaceva un animale che le ricordava un po' un grosso maiale.
    “Sai, è molto strano, credevo che fossimo su un pianeta completamente diverso dalla terra, ma questo sembra un cinghiale.” le disse il vampiro. “E mentre cacciavo credo di aver visto anche delle impronte che sembravano d'orso.”
    “Questo che vorrebbe dire? Il sole è blu Spike, sulla terra è giallo...” gli fece notare la donna.
    “Credo che siamo in una diversa dimensione. Questa potrebbe essere comunque la terra.” spiegò il vampiro. “Adesso però concentriamoci sulla carcasse, se ci sbrighiamo possiamo mettere ad essiccare una parte della carne.”
    Spike e Buffy unendo le loro forze riuscirono a spellare e eviscerare velocemente l'animale.
    “Per adesso liberiamoci semplicemente di tutto.” disse il vampiro a lavoro finito. “Ma se la nostra permanenza dovesse allungarsi dovrò insegnarti a lavorare meglio la carcassa.”
    Buffy iniziò a gettare le interiora nel fiume, per evitare che attirassero animali selvaggi, quando Spike la fermò all'improvviso.
    “Aspetta.” disse bloccandola prima che potesse gettare lo stomaco. “Quello tienilo. Non ci sarà sempre possibile camminare vicino al ruscello. Potremo fare una borraccia con quello, basterà lavarlo attentamente.”
    “Eww...” esclamò disgustata dall'idea di bere dallo stomaco di un animale.
    “Summers, fidati, dopo che l'avrò lavato per bene non te ne accorgerai. Oltretutto non mi sembri in grado di poterti lamentare, o questo o niente.” spiegò sbrigativamente Spike e Buffy si ritrovò ad accettare la cosa senza protestare oltre. Durante tutto il tempo in cui avevano lavorato sulla carcassa il vampiro sembrava saper il fatto suo e quindi la cacciatrice decise di fidarsi di lui.
    “Aiutami a tagliare a strisce sottili il fegato e la carne morbida. Useremo le coste e le cosce per stasera e domani mattina. Quello che avanzerà dopo lo butteremo.” la istruì il vampiro. Quando il lavoro fu compiuto Spike prese una pietra dal fiume, la pulì attentamente e vi distese parte delle strisce di carne. Buffy lo imitò e presto ebbero quattro pietre addobbate alla stessa maniera.
    “Tieni.” disse il vampiro lanciando alla cacciatrice una pietra piatta mediamente pesante. “Schiaccia la carne, seccherà più in fretta, il sole cala più lentamente di quanto avevo previsto e fa sempre molto caldo. Due ore non basteranno per essiccarla completamente ma con un po' di fortuna altre due ore domani basteranno.” le spiego sorridendo.
    Dopo pochi minuti, a lavoro finito, i due ritornarono all'accampamento.
    “Hai fatto un ottimo lavoro con il fuoco.” si complimentò il vampiro.
    “Grazie.” rispose sorpresa la cacciatrice. “Credi sia sicuro lasciare la carne vicino al fiume?”
    “Il mio udito arriva anche più lontano, se degli animali si avvicineranno lì sentirò e me ne occuperò.” Spike si avvicinò ad un albero, staccò due rami spessi qualche centimetro e poi creò una forcella. Sistemò i due bastoni così creati al lati opposti del fuoco.
    Buffy lo osservò incuriosita mentre si avvicinava ad un altro albero, con il pugnale tagliò un ramo verde e poi si mise a scortecciarlo davanti al fuoco. Una volta finito il lavoro recuperò la carne tagliata dalle cosce dell'animale, le infilzò sul ramoscello e la mise ad arrostire sul fuoco.
    “L'altra carne dov'è?” chiese curiosa la cacciatrice.
    Spike si tolse dalla tasca del suo amato spolverino quella che sembrava un involtino di foglie e lo aprì mostrandole circa un chilo di carne sotto forma di costata.
    “Ho pulito e affumicato le foglie per mantenere la carne almeno fino a domani, ma senza sale o ghiaccio dopodomani sarà immangiabile e dovremo buttarla visto che non possiamo essiccarla.” spiegò il vampiro richiudendo l'involtino e rimettendolo in tasca.
    Ogni cinque minuti circa il vampiro girava la carne in modo d'arrostirla in maniera uniforme e circa dopo un'ora si ritenne soddisfatto della sua opera.
    “Ora di cena Summers... muoviti o mangerò tutto io e tu starai a dieta!” annunciò il vampiro togliendo la carne dal fuoco e spezzando il bastoncino a meta in modo da dividere la carne equamente tra entrambi.
    “Che stai facendo?” chiese Buffy sorpresa quando Spike iniziò ad addentare la carne.
    “Cosa ti sembra cacciatrice? Mangio...” rispose lui confuso.
    “Ma Angel ha detto che i vampiri non possono mangiare...”
    Spike roteò gli occhi. “Angelus è un esibizionista “so tutto io”. Solo perché lui evita qualsiasi tipo di piacere per punirsi per tutti i peccati in cui ha indugiato nei suoi cent'anni da vampiro non vuol dire che i vampiri non possano apprezzare il sapore dei cibi.” e come a volerlo dimostrare addentò la carne. “E' sciocca, ma ho cercato di aromatizzarla meglio che potevo con qualche erba che ho trovato nei dintorni. Credo sempre di più che questa sia una dimensione alternativa, moltissime cose sono praticamente uguali a quelle sulla nostra terra. L'unica maggiore differenza, sole e cielo a parte, è la mancanza di civiltà, umana o demoniaca che sia.”
    “Non importa, sono sicura che ormai Giles e gli altri si siano accorti della mia assenza. Presto ci tireranno fuori.” disse Buffy iniziando a mangiare affamata.
    Spike non rispose ma dentro di se un dubbio terribile gli fece attanagliare lo stomaco. 'In molte dimensioni il tempo scorre diversamente...' pensò ricordando racconti di demoni che avevano passato anni in altre dimensioni per poi scoprire che nella loro erano passati pochi giorni. Per il momento il vampiro decise però di non preoccupare la cacciatrice con questi pensieri e di lasciarla mangiare i pace. Quando si fosse mostrato il bisogno di prendere in considerazione questa possibilità ne avrebbero parlato.
    Finalmente, con circa un'ora e tre quarti di ritardo, il sole calò e il mondo si scurì.
    “Non vedo nessuna luna...” mormorò la cacciatrice avvicinandosi al fuoco per usufruire del suo calore.
    “Potrebbe non esserci o non essere sorta o essere periodo di luna nera cacciatrice...” le rispose il vampiro scrollando le spalle e dimostrando ancora una volta di essere più intelligente di quanto solitamente desse a vedere.
    I due si stesero e in silenzio si misero ad osservare il cielo e dopo una decina di minuti la luna sbucò all'orizzonte illuminandoli con la sua luce bluastra.
    “Visto cacciatrice, ecco la tua luna...” disse il vampiro sorridendo. “Summers?” domandò girandosi e accorgendosi che la giovane donna era ormai nel mondo dei sogni.


    Spike si risvegliò dopo poche ore di sonno con una spiacevole sensazione allo stomaco: fame.
    Rimanendo ad occhi chiusi fece due veloci conti per capire quanto era passato dal suo ultimo pasto e il risultato non gli piacque. Per la gran quantità di sangue che aveva ingerito sette ore erano troppe poche perché la sete si ripresentasse.
    'Cazzo, non va bene, non è normale. Una quantità tale di sangue, anche animale, dovrebbe durare molto di più! Due giorni minimo!' sospirando il vampiro si mise seduto e aprì gli occhi. La cacciatrice dormiva placidamente, l'odore del suo sangue che scorreva nelle vene lo attirava terribilmente, come il canto di una sirena, il fuoco era ancora vivo grazie ai ciocchi di legna verde che avevano aggiunto prima di coricarsi. Sospirando Spike aggiunse un pezzo di legna asciutto, per dargli un po' di vita, e poi si addentrò nella foresta per cacciare.
    Quando un'ora dopo tornò al campo con lo stomaco pieno. Aveva dissanguato un altro cinghiale e adesso stava meglio.
    Sdraiatosi di nuovo al suo posto aggiunse un nuovo pezzo di legna verde e tornò a dormire sentendo che ormai l'alba era vicina.


    L'odore della carne che cuoceva sopra il fuoco svegliò Buffy. La pancia le gorgogliò e quando Spike ridacchiò per il rumore lei arrossì.
    "Non preoccuparti cacciatrice, colazione sarà pronta in pochi minuti." disse il vampiro ghignando.
    La cacciatrice ancora lievemente imbarazzata si alzò per effettuare una pallida imitazione della sua routine mattutina. Usufruendo del ruscello si sciacquò il viso e le mani. I suoi capelli erano un disastro ma per fortuna ieri, come al solito, si era portata dietro il suo kit di emergenza. Una piccola spazzola con specchietto, di quelle che si piegano a metà e occupano poco spazio, e spazzolino e dentifricio da viaggio.
    'Niente deodorante... accidenti!' pensò Buffy imbarazzata. Non c'era tempo per un bagno, la colazione ormai quasi sicuramente era pronta e così la cacciatrice optò per una veloce sciacquata delle zone più importanti.
    Tornata al campo trovò Spike che si gustava una piccola parte della carne. Il fuoco scoppiettava allegro ma Buffy non vi si avvicinò in quanto ormai faceva anche troppo caldo. Togliendosi la giacchetta di pelle, per evitare di sudare più del necessario, la cacciatrice si sedette vicino al vampiro che le passò il ramoscello su cui era infilzata la carne.
    Dopo aver finito in silenzio il loro pasto i due si alzarono.
    "Cosa facciamo?" domandò insicura Buffy. Finora era stato il vampiro a decidere come meglio comportarsi e ancora non si era sbagliato; le sembrò quindi naturale dare a lui il testimone.
    "Avrei un paio di idee.” disse il vampiro ammiccando. “Ma per prima cosa dobbiamo spegnere il fuoco, meglio non rischiare di mandare in fiamme l'intera foresta. Per il resto credo che l'unica scelta che abbiamo sia quella di continuare lungo il fiume in cerca di civilizzazione." le rispose sospirando prima di andare verso il ruscello. Buffy lo seguì osservando stupita il vampiro riempire lo stomaco, ormai convertito in borraccia, e poi svuotarlo sul fuoco lasciando che il fumo avvolgesse l'oggetto.
    "Se non ricordo male questo aiuterà a mantenerlo. Insieme ai bagni e all'impasto che ho usato dovrebbe impedire la putrefazione."spiegò Spike vedendo lo sguardo confuso della cacciatrice.
    "Come fai a sapere così tante cose?" domandò curiosa.
    "Dru voleva andare in Asia per vedere gli indiani, ma eravamo in Iraq, eravamo stati fino a pochi anni prima in Cina e non avevo voglia di tornare indietro, così l'ho portata a vedere delle tribù aborigene africane. Abbiamo passato del tempo con una piccola tribù che risiede agli estremi del Sahara e hanno condiviso con noi alcuni dei loro metodi di caccia prima che ne avessimo abbastanza delle loro chiacchiere e li trasformammo nella nostra cena... bei tempi..." concluse con un sorriso il vampiro perso nei ricordi. Buffy era disgustata ma poi le venne in mente che se così non fosse stato avrebbero avuto molti più problemi quindi decise di rimanere in silenzio. 'Dopotutto so chi è, cos'è, molto probabilmente ha fatto cose anche peggiori, ma per ora è l'unico aiuto che ho...'
    "Pronto?" chiese dopo alcuni minuti.
    "Sì, prima di usare questa per bere meglio lasciar passare alcuni giorni. Non sono sicuro di quanto abbia funzionato." Spike controllò in quale tasca aveva la carne essiccata e mise lo stomaco nell'altra. "Possiamo andare." aggiunse poi facendo segno a Buffy di far strada.
    I primi tre giorni passarono così. Sveglia, colazione, camminare, pranzo, camminare o cacciare se non avevano più cibo, cena, dormire.
    Spike era fuori a cacciare nuovamente quando Buffy si svegliò il quarto giorno, senza aspettarlo tirò fuori alcuni pezzetti di carne essiccata e lì mangiò.
    Quando il vampiro entrò nella piccola radura in cui avevano fatto campo la sera prima trovò il fuoco spento e la cacciatrice già pronta a partire. Senza parlare i due si misero in cammino ma Buffy notò quasi subito che Spike era di umore più pensieroso del normale. Le sue sopracciglia aggrottate, gli occhi distanti e la bocca tirata in una linea.
    Quando la cacciatrice iniziò ad avere fame i due si fermarono per permetterle di mangiare alcuni pezzetti di carne.
    "Sto iniziando a stufarmi di questo sapore." borbottò la donna a nessuno in particolare.
    Spike non rispose né dimostrò di averla minimamente sentita.
    "Hai detto qualcosa Summers?" chiese infatti lui quando si accorse di avere lo sguardo della cacciatrice addosso.
    "Niente di importante, ma si può sapere a che cosa stai pensando? È tutta la mattina che stai in silenzio e per quanto mi sia difficile dirlo mi stai spaventando." disse scherzando in parte Buffy. Spike che non apriva bocca per più di quattro ore? Molto strano.
    "Niente cacciatrice. Adesso un vampiro non può nemmeno pensare in pace senza che tu inizi un interrogatorio?" rispose stizzito lui.
    "Ti sei alzato con la luna storta per caso? Era solo una domanda; non occorre che tu risponda sgarbatamente." rispose lei stizzita a sua volta dal suo comportamento.
    Spike non le rispose, semplicemente si alzò e senza nemmeno girarsi a guardare se lei lo seguisse si incamminò. Buffy sbuffò ma dopo essersi pulita le mani sui pantaloni lo seguì.
    Dopo alcuni minuti di silenzio il vampiro sospirò e si voltò.
    "Tieni, sembra resistere e profuma ancora." disse lanciandole lo stomaco della prima preda. La cacciatrice lo prese al volo e con circospezione lo annusò. Spike aveva ragione. L'odore era buono, un misto di fumo e qualcosa di dolciastro. Avvicinandosi al ruscello lo riempì d'acqua, Spike aveva praticato due piccoli fori ai lati e ci aveva fatto passare un qualche tipo di filo per poterla mettere al collo.
    "Cos'è?" domandò curiosa.
    "Tendine. Ho fatto un esperimento." rispose sbrigativo scrollando le spalle. Per un momento la cacciatrice sembrò voler dire qualcosa ma poi scosse le spalle e si mise la borraccia a tracolla avendo cura di usare un gommino per capelli per chiudere l'apertura ed evitare di perdere l'acqua.
    I due camminarono per altri sei, sette chilometri prima di fermarsi. Era primo pomeriggio e le loro scorte di cibo si erano esaurite.
    "Vado a caccia, tu prepara." disse prima di allontanarsi.
    Spike si allontanò e seguendo il suo naso in pochi minuti trovò un branco di quelli che sembravano cervi, o daini, non ne era sicuro, non si ricordava la differenza.
    Utilizzando la sua velocità di molto superiore si getto nel mezzo di esso, zanne pronte ad affondare nel collo di una delle bestie.
    Spike scelse un maschio adulto, molto grosso, e lo dissanguò ma come ormai capitava da due giorni la sensazione di stanchezza e fame non passò.
    "Merda!" esclamò gettando per terra l'animale morto. Ormai ne era sicuro, qualcosa nel sangue della fauna locale non andava bene, non lo sosteneva. Probabilmente mancanza di ferro, ma non era sicuro. Se non avesse trovato una soluzione avrebbe iniziato ad indebolirsi sempre di più. Aveva provato di tutto, erbivori, carnivori, addirittura pesci, ma niente andava bene. "Merda, merda, merda." ripeté sapendo che non poteva continuare così, avrebbe dovuto parlarne con la cacciatrice e l'unica soluzione che vedeva di sicuro a lei non sarebbe piaciuta.
    “Sei già tornato?” domandò sorridendo Buffy vedendo rientrare il vampiro con un grosso cervo sulle spalle. “Come mai tanta carne?” aggiunse poi notando le misure della bestia.
    “Dovevo fare un esperimento...” disse lui sospirando. “Dobbiamo parlare di un problema cacciatrice ma prima occupiamoci del nostro amico.” concluse sospirando Spike già sentendosi polvere nell'aria.
    Non avendo sistemi di conservazione dovettero buttare via tutta la carne in eccesso, tenendo solo quelle parti che avrebbero potuto consumare nel giro dei due giorni seguenti più quella essiccata che invece sarebbe durata più a lungo.
    “Allora, che problema abbiamo?” domandò la cacciatrice quando i due si trovarono davanti al fuoco ad aspettare che la carne cuocesse.
    Spike rimase alcuni istanti in silenzio, indeciso su come esporre il problema ma alla fine la sua naturale indole impaziente vinse. “Il sangue di questo mondo non mi sostiene.”
    “Cosa?!” chiese Buffy sperando di aver capito male.
    “Sono tre giorni che provo Summers. Diverse prede, diverse età... ma non cambia niente. Il sangue mi da un immediato senso di sazietà ma continuo ad indebolirmi e ad essere sempre più affamato.” spiegò sospirando. “Cosa credevi che normalmente mi servisse più di un paio di litri di sangue animale? Non ti sei accorta che sono sempre a caccia?”
    “Pensavo fosse normale...” ammise la cacciatrice. “Non è come se sapessi quanto sangue vi serve.”
    “Guardami Summers...” sussurrò Spike richiamando la sua attenzione.
    Per la prima volta in giorni Buffy si concentrò sul vampiro. Gli zigomi erano più pronunciati, aveva delle occhiaie molto evidenti, le guance sembravano più incavate del solito e il suo colorito era ancora più pallido.
    “Non ti sto mentendo.” continuò quando vide che finalmente la cacciatrice aveva notato le sue condizioni fisiche. “Ho provato ma c'è qualcosa di strano in questi animali e non mi sostengono. Se continuo così nel giro di due, tre giorni al massimo non riuscirò più a cacciare e in poco tempo non potrò far altro che giacere disteso.”
    Buffy continuava a guardarlo e vide nei suoi occhi la paura tremenda che il solo pensiero di quel destino aveva istillato in lui.
    “I vampiri non possono morire di fame, se non ci nutriamo diventiamo un sacco di ossa con un po' di pelle sopra. Incapaci di muoverci, respirare, parlare, aprire gli occhi ma coscienti.” Spike iniziò a camminare nervoso. “Non... non posso... non voglio diventare così, cacciatrice.” fermandosi fece un respiro profondo. “E per come la vedo io ci sono solo due soluzioni.”
    “Q-quali?” domandò Buffy cercando di ignorare il fatto che già conosceva una delle due risposte.
    “La prima e che tu mi uccidi, adesso, prima che io diventi troppo debole. Voglio morire combattendo e quale morte più onorevole che per mano della migliore cacciatrice che abbia mai combattuto?” disse Spike sorridendo lievemente. “La seconda e che tu doni un po' del tuo sangue ogni giorno per sostenermi. Non ne servirebbe molto, credo due o tre sorsi al giorno mi dovrebbero bastare e i tuoi poteri di guarigione ti rimetterebbero in sesto nel giro di un'ora.”
    Buffy chiuse gli occhi.
    “No.” rispose secca.
    “Perché?!” chiese Spike preoccupato, anche se le aveva proposto un combattimento non voleva morire.
    “Non posso...” sussurrò la cacciatrice.
    “Perché?” chiese ancora il vampiro. Era convinto che il terrore della cacciatrice di rimanere da sola le avrebbe impedito di scegliere la prima possibilità ma forse si era sbagliato.
    “Come faccio a crederti? Come so che non mi dissanguerai?”
    “Ma sei idiota?!” domandò Spike furioso. “Non posso crederci che tu sia riuscita a mandare a puttane tutti i miei piani.” sbottò Spike. “Sei la mia unica fonte di cibo, che cosa ci guadagnerei dal dissanguarti?” le fece notare.
    Buffy rimase in silenzio per qualche istante riflettendo.
    “Angel non è riuscito a trattenersi...” sussurrò alla fine chiudendo gli occhi per evitare di piangere. Il ricordo ancora la feriva profondamente.
    “Cosa?” chiese Spike confuso.
    “L'anno scorso. Angel era stato avvelenato e l'unica cura era il mio sangue.” spiegò Buffy sorridendo tristemente. “Lui non voleva, ma io lo amavo e ho scatenato una risposta in lui picchiandolo e poi lasciandomi mordere.” ormai le lacrime scendevano silenziose lungo le sue guance ma a Buffy non importava perché lei aveva visto piangere Spike per Drusilla ed era certa che lui capisse il suo dolore. “Non riusciva a fermarsi, anche quando gli effetti del veleno erano praticamente scomparsi lui ha continuato a bere. Il mio cuore si era quasi fermato quando lui riuscì smettere.” concluse la storia stringendosi le braccia attorno al corpo.
    Spike pensò per alcuni istanti alla sua storia e alla fine rispose.
    “Questo era facilmente immaginabile, Summers.” le disse lui sospirando. “Angelus era molto indebolito dal veleno e il demone ha preso il sopravvento e, come avrai notato, il suo demone non ti considera alla stessa maniera. Per lui sei solo una nemica, qualcuno che allo stesso tempo ha la possibilità di liberarlo ma di renderlo anche debole così quando ha avuto la possibilità ha cercato di ucciderti.” le spiegò il vampiro. “Io sono diverso, sì, ho fame e probabilmente amerei divorarti.” le disse sorridendo malizioso. “Ma so che la mia sopravvivenza è legata alla tua, il mio demone è tutt'altro che stupido e poi devo aggiungere anche il fatto che ho molto più controllo di quanto ne abbia mai avuto Angelus. Anni e anni di privazioni hanno reso il suo controllo sul demone molto più debole, non è colpa tua, Summers, è lui il debole.”
    Buffy sapeva che quello che Spike le stava dicendo era la verità. Il vampiro non sapeva mentire nemmeno se da ciò fosse dipeso la sua vita, i suoi occhi lo tradivano sempre quando raccontava bugie.
    “Buffy, la scelta è tua...” sussurrò Spike chiamandola per nome per la prima volta.
    “No...”
    “Bene, prendi!” esclamò il vampiro lanciandole un pezzo di legno e mettendosi in posizione d'attacco.
    Il combattimento iniziò senza preamboli ma Buffy si accorse fin da subito che Spike le era molto inferiore. Non stava mentendo, era veramente mal nutrito e si stava indebolendo a vista d'occhio.
    'Non posso lasciarlo bere... ma se non lo faccio dovrò ucciderlo e così rimarrei sola.' pensò la cacciatrice mentre lasciava passare un'occasione per chiudere il combattimento. 'Ormai sono passati quattro giorni, presto Giles e i ragazzi troveranno un modo per riportarmi indietro, è questione di poco tempo. Posso rimanere sola per pochi giorni.' la cacciatrice stava già per affondare il paletto pronta a concludere l'inutile duello impari ma una vocetta dentro la sua testa la fermò. 'E se invece non ci riuscissero? Se rimanessi bloccata qui mesi o... o per sempre?' il solo pensiero di rimanere sola per più di un paio di giorni la terrorizzò più del pensiero di lasciare bere Spike.
    “Stop!” esclamò lasciando andare il paletto. Spike si fermò subito. “Okay, ti farò bere, ma se provi a fare qualcosa che non devi ti ridurrò in polvere senza esitare.” cedette infine.
    “Se ti fa sentire meglio puoi tenere un paletto puntato dritto dritto sul mio cuore.” rispose il vampiro sorridendo felice che la donna avesse cambiato idea.
    “Okay, q-quando lo facciamo?” domandò la cacciatrice prendendo il paletto e iniziando a giocherellarci nervosa.
    “Anche adesso. Sto morendo di fame, dovrò prendere uno o due sorsi in più tra oggi e domani, sono senza da troppo tempo.” spiegò Spike cambiando già volto. “Cinque sorsi oggi, due domani mattina e quattro domani sera poi farò un sorso tutte le mattine e due tutte le sere.” la cacciatrice annuì. Tutti i suoi sensi le urlavano di scappare ma lei doveva farlo, rimanere sola non era una possibilità.
    Buffy piegò la testa lievemente sulla destra esponendo il collo e trattenendo il fiato.
    “No, il braccio cacciatrice.” le disse Spike stupendola. “Per noi vampiri il collo ha un significato speciale.”
    “Ma se mordete sempre quello quando uccidete!” gli fece notare la cacciatrice.
    “Quando mordiamo per uccidere non importa, ma voglio rendere la cosa più facile per te, meno dolorosa e farlo sul collo ha un significato diverso.” spiegò il vampiro.
    Buffy annuì e allungò il braccio sinistro tenendo il destro pronto ad affondare il paletto nel cuore del vampiro.
    Spike abbassò la testa e iniziò a succhiare dolcemente la parte interna del braccio al livello del gomito.
    “C-cosa stai facendo?”
    “Porto la vena in superficie.” disse il vampiro staccandosi solo pochi istanti.
    Il vampiro continuò per alcuni istanti poi finalmente affondò i canini nella pelle morbida della donna.
    Buffy sentì un piccolo pizzicore quando Spike mosse lievemente le sue zanne per allargare i due fori e permettere al sangue di fluire meglio ma poi appena iniziò a succhiare il liquido nella sua bocca una sensazione di immenso calore iniziò a propagarsi prima lungo il braccio e poi verso il resto del corpo.
    Il battito del suo cuore aumentò mentre il vampiro beveva.
    Cinque sorsi dopo Spike ritirò i canini e passò la lingua lungo i due piccoli fori per aiutarli a richiudersi. Si sentiva come nuovo, il sangue di cacciatrice iniziò subito a compiere il suo dovere. Anche una quantità così piccola sembrò fare miracoli.
    Il vampiro lasciò andare il braccio e Buffy lo strinse a se.
    “Ti ho fatto male?” domandò sorpreso.
    “C-cosa? N-no no!” esclamò lei scuotendo la testa e guardandolo mentre i lineamenti del suo viso tornavano umani. Le occhiaie erano molto meno visibili, gli zigomi erano meno pronunciati e il colorito stava tornando normale. “Mi sento solo un po'... leggera...” cercò di spiegarsi.
    “Bevi e mangia qualcosa, ti sentirai meglio.” le disse il vampiro sentendo il cuore della cacciatrice tornare al normale ritmo.
    Buffy annuì e dopo aver bevuto e mangiato a sazietà si sentì di nuovo normale, magari solo un po' stanca.
    “Grazie...” sussurrò Spike stendendosi e preparandosi ad andare a dormire.
     
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  9. kasumi
     
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    Aggiorno gli ultimi due cap da EFP, come ha chiesto Sara :)

    3. Mare




    Quando Buffy si svegliò la mattina dopo stava benissimo. La donazione di sangue della sera prima non aveva avuto conseguenze, proprio come le aveva detto il vampiro.

    “'Giorno.” Spike era già sveglio, come al solito.

    “Ehi...” rispose semplicemente la cacciatrice. “Ti dispiace se prima...”

    “Certo, vai, tanto la colazione è ancora indietro, abbiamo tempo.” la rassicurò il vampiro.

    Dopo aver completato la sua routine Buffy tornò al campo, si sedette vicino a Spike e allungò il braccio.

    Il vampiro senza dire niente ripeté le azioni della sera prima e dopo appena due sorsi la lasciò andare.

    Stavolta la quantità di sangue era talmente minima che Buffy quasi non se ne accorse e così, dopo aver fatto colazione in tranquillità, decisero di rimettersi in viaggio.

    “Quanto credi che ci voglia ai miei amici per farci tornare a casa?” domandò ad un certo punto Buffy.

    “Il tuo osservatore è un tipo intelligente, troverà presto una soluzione.” disse il vampiro cercando di evitare di darle una risposta definitiva. Più i giorni passavano più la sua idea sul fatto di trovarsi in una dimensione in cui il tempo scorreva più in fretta sembrava giusta. “Summers, posso chiederti un favore?”

    “Cosa?” chiese stupita la cacciatrice dal tono di voce.

    “I tuoi amici non sanno che sono qui, probabilmente qualsiasi metodo utilizzino per portarti indietro non funzionerà su di me.” le fece notare Spike. “Quindi puoi convincerli a riportarmi indietro? Non voglio rimanere qui...”

    Per alcuni minuti Buffy non rispose, semplicemente continuò a camminare riflettendo sulla richiesta.

    Rimanere soli in un mondo sconosciuto non era un destino che augurava nemmeno al peggiore dei suoi nemici. Oltretutto Spike sarebbe morto di fame, la cacciatrice non vedeva il vampiro capace di commettere un suicidio, non era semplicemente il tipo.

    “Okay.” accettò infine. “Mi hai aiutato molto in questi giorni e te lo devo.” ammise sorridendo per un momento.




    Nei giorni seguenti i due continuarono a viaggiare all'interno dei boschi, il duro lavoro e il bisogno di collaborare fece sì che i litigi e i battibecchi maligni, che così spesso avevano marcato il passare dei loro primi giorni insieme, diminuissero.

    Con stupore da entrambe le parti scoprirono che c'erano cose peggiori che intavolare una discussione con l'altro e che potevano avere compagni di viaggio peggiori.

    Spike ancora si stupiva, ogni mattina e ogni sera, che Buffy, senza nessun suggerimento da parte sua, offrisse il braccio per la sua cena e la cacciatrice a sua volta si stupì di scoprire che il vampiro era un insegnante paziente e molto capace.

    I giorni passavano e il paesaggio cambiava. La foresta si diradava sempre di più finché, il quindicesimo giorno, gli alberi finirono e davanti a loro si distesero chilometri di prateria.

    “Sento l'odore del mare.” disse il vampiro annusando l'aria. “Un giorno, due di viaggio al massimo.”

    “Cosa facciamo?” chiese la cacciatrice preoccupata. Nelle passate due settimane non avevano trovato segni che attestassero la presenza di vita umana.

    “Il meglio è provare a risalire un altro fiume, magari avvicinarci a quelle montagne.” disse indicando i rilievi montuosi che si stagliavano alla loro sinistra. “C'è neve sui picchi più alti, ciò da sicurezza di acqua in ogni periodo dell'anno e intorno alla base c'è un ampia foresta.”

    “Quanto tempo ci vorrà per raggiungerle?”

    “Se tagliamo per la prateria credo tre giorni. Però rimarremmo presto senza acqua, dovremo continuare lungo il mare e cercare un fiume da risalire.” disse Spike dopo averci pensato alcuni minuti. “Questo allungherà il viaggio di un altro paio di giorni ma potrebbe esserci utile per altri motivi.”

    “Tipo?” chiese la cacciatrice.

    “Potremo usare l'acqua di mare per ricavare il sale per insaporire e conservare la carne, basterà viaggiare di notte e riposare di giorno lasciando dell'acqua in un qualche contenitore ad evaporare.” spiegò sorridendo.

    “Mi sembra un ottima idea, mi manca il sale.” ammise la cacciatrice.

    “Allora dobbiamo prima prepararci meglio ad affrontare il viaggio. Muovendoci di notte eviteremo di soffrire troppo il freddo e mangiando la carne essiccata potremo evitare di portarci legna dietro.” iniziò a riflettere il vampiro. “Dobbiamo creare dei contenitori per mettere l'acqua ad evaporare e delle tasche dove conservare poi il sale che ricaveremo. Ci serviranno anche altre borracce, più ne avremo più acqua potremo trasportare anche risalendo il fiume e più sale potremo avere a disposizione.”

    “Per ora ne abbiamo solo tre, per farne altre ci vorrà almeno un giorno...”

    “Ci serviranno scorte di carne essiccata. Potremo usare l'intestino per conservare il sale, che ne dici?”

    “Mi pare una buona idea.” ammise Buffy.

    “Bene, mettiamoci a lavoro. Andrò a cercare qualche animale, magari un cervo o qualche cinghiale, lavoreremo le carcasse e poi penseremo a come creare i contenitori per il sale.” decise infine il vampiro alzandosi e mettendosi subito all'opera.

    Dopo appena mezz'ora era nuovamente nella radura, due cinghiali sulle spalle.

    “Ho sentito l'odore di un cervo ferito, torno subito intanto inizia con questi due ragazzoni.” le disse il vampiro scaricando con poche cerimonie le due bestie.

    Buffy non se lo fece ripetere due volte e iniziò a lavorare sugli animali come Spike le aveva insegnato.

    Il vampiro come al solito gli aveva dissanguati per rendere il processo più semplice.

    Dopo aver aperto il ventre al primo cinghiale iniziò a togliere le viscere mettendo da parte stomaco e intestino per poterli poi lavorare. Buffy tolse il fegato e lo mise da parte su un letto di foglie che aveva preparato in precedenza. Continuando a lavorare con calma tolse tutta la carne magra dalla carcassa e iniziò a tagliarla in strisce larghe pochi centimetri per poi poggiarle su alcuni massi e appiattirle con un secondo sasso.

    Quando Spike tornò con il cervo Buffy aveva appena finito di lavorare il fegato. Senza una parola raccolse lo stomaco e gli intestini per andare a lavorarli al ruscello.

    Spike finì prima della cacciatrice quindi l'aiutò ad appiattire il resto della carne per metterla ad essiccare. Con tutta la giornata a disposizione la carne sarebbe stata pronta per la sera.

    I due lavorarono allo stesso modo il secondo cinghiale e il cervo finendo a pomeriggio inoltrato.

    “Per queste avremo bisogno di un paio d'ore domani.” disse il vampiro indicando la carne del cervo messa ad essiccare.

    I due decisero che non c'era motivo per rimanere ulteriormente alzati e così, dopo una veloce cena si coricarono.




    Nei due giorni seguenti si prepararono al meglio per affrontare la parte di viaggio fino al mare e ritorno.

    Per creare i contenitori in cui lasciare il sale ad asciugare Spike abbatté con l'ascia l'albero con il tronco più largo che poteva trovare e dopo aver ottenuto dei cilindri non più alti di una decina di centimetri scavò la parte centrale per ricavarne una conca. Quando i cilindri furono pronti il vampiro usò un ciocco ardente per bruciare le eventuali schegge e per temprare il legno per evitare che marcisse.

    “Okay, possiamo partire.” comunicò Spike la mattina del diciottesimo giorno dopo aver portato a termine gli ultimi ritocchi.




    Appena il sole fu alto nel cielo il vampiro capì di essersi sbagliato. Erano più vicini al mare di quanto aveva sperato, c'erano volute solo poche ore per vedere l'infinita distesa d'acqua davanti a loro.

    I due continuarono ad avvicinarsi finché, a meno di un chilometro dal bagnasciuga trovarono una piccola macchia di pini.

    "Ci accampiamo qui. Tu prepara un fuoco per mangiare io mi occupo del sale." disse il vampiro prendendo le due grosse vasche ottenute il giorno precedente.

    Una volta arrivato a riva, Spike, si tolse le scarpe, arrotolò i jeans e si spinse verso il largo per evitare di raccogliere sabbia nell'acqua.

    Una volta sistemate le vasche ad una distanza di sicurezza dal mare tornò da Buffy e dopo che entrambi ebbero cenato si coricarono.

    Per Buffy con il sole ancora alto in cielo non fu facile addormentarsi ma Spike appena si distese all'ombra degli alberi cadde in un sonno profondo.

    I tre giorni seguenti proseguirono in maniera simile; Spike e Buffy dormivano di giorno all'ombra di qualche sporadico albero e camminavano di notte.

    Il sale ottenuto dalle vaschette d'acqua di mare non era molto, ma sarebbe bastato per insaporire i cibi per quattro o cinque settimane.

    Al loro terzo giorno di viaggio i due si imbatterono in un fiume che sembrava dirigersi proprio verso i monti e così decisero di seguirne il corso.

    Dopo aver riempito tutte le borracce meno una d'acqua di mare per ottenere altro sale, si misero in cammino.

    Fin da subito i due videro la foresta all'orizzonte e se ne sentirono rassicurati. La prateria era troppo silenziosa.

    Quella sera, dopo quattro giorni, si accamparono tra gli alberi.

    4. Beata ignoranza




    "Quanto credi distino le montagne?" chiese Buffy mentre mangiava qualche pezzetto di carne essiccata e alcune radici che Spike aveva trovato e arrostito. Inizialmente la cacciatrice era scettica ma il vampiro aveva ragione. Erano saporite.

    "Un altro giorno di cammino al massimo. Sono più vicine al mare di quanto sembrasse." le rispose Spike mentre la osservava mangiare con gusto. "Cacciatrice, credo che una volta arrivati là dovremo cercarci un rifugio più... più permanente."

    "E perché? Non sarebbe meglio continuare a camminare? Dobbiamo trovare altre persone che possano aiutarci a tornare a casa..."

    Spike sapeva che la donna ancora non aveva accettato ne preso in considerazione l'idea che avrebbero dovuto passare più tempo del previsto nella loro nuova "casa" ma sapeva che ormai era arrivato il momento di aprirle gli occhi.

    "Summers, siamo qui da settimane ormai, non c'è nessuno. Questo mondo è vuoto." iniziò il vampiro sospirando. Non sarebbe stata una chiacchierata semplice. "Non possiamo fare nulla, possiamo solo aspettare che i tuoi ci riportino indietro. Adesso è autunno, cacciatrice, ma presto arriverà l'inverno, per me non ci sono problemi a dormire sulla neve ma credo che tu ne avresti. Dobbiamo trovare un riparo e cercare modi per riscaldarti." concluse cercando di farle capire la serietà della situazione.

    Spike parlava di dover superare l'inverno.

    “Cosa...” la donna era confusa.

    “Cacciatrice, ricordi che parlavamo di trovarci in una probabile dimensione parallela alla nostra in cui non c'è vita umana?” le chiese Spike appoggiando una mano dolcemente sul suo avambraccio. Lei annuì semplicemente. “Bene, in molte di queste dimensioni, in quasi tutte praticamente, il tempo scorre in maniera diversa. Sono passati ventidue giorni, il tuo osservatore è una persona intelligente, ormai ci avrebbe tirati fuori, l'unica è che qui il tempo scorra più in fretta...” finì in un sussurro.

    In quel momento Buffy riuscì finalmente a capire la gravità della loro situazione e il mondo le crollò addosso. La cacciatrice iniziò a piangere. Se quello che Spike stava dicendo era vero avrebbe perso mesi della sua vita in un mondo ostile con un vampiro malvagio come sua unica compagnia. Non avrebbe potuto vedere Giles, i suoi amici e sua madre per molto tempo, e non poteva nemmeno essere sicura che avrebbe potuto rivederli prima o poi.

    Cosa sarebbe successo se un giorno nella loro dimensione equivaleva a un secondo nell'altra? Sarebbe stata vecchia o morta prima che i suoi amici si fossero accorti della sua assenza.

    Spike vide le lacrime e provò pietà per la giovane donna sapendo la direzione che avevano preso i suoi pensieri.

    "Buffy..." sussurrò il vampiro usando per la seconda volta il suo nome. "Non piangere... Potrei sbagliarmi, ma dobbiamo essere preparati per ogni eventualità. L'inverno è pericoloso e dobbiamo prepararci al meglio." avvicinandosi leggermente prese la sua mano e la strinse lievemente per farle coraggio.

    Buffy alzò gli occhi e, usando la mano libera per asciugarsi le lacrime, gli sorrise dolcemente ringraziandolo.

    Spike non poté far a meno di pensare che fosse adorabile mentre cercava di sorridergli e far sparire il clima cupo che si era addensato sulla discussione.

    "Come ci prepariamo?" chiese lei infine dopo alcuni minuti di silenzio.

    "Cercheremo un rifugio, magari una grotta, dovremo mettere alla prova le mie conoscenze su come fare del cuoio e pellicce, rifornirci di tutto ciò che potrebbe esserci utile, cercare fonti di cibo più salutari per te e... ti prego dimmi che Joyce ti ha insegnato a cucire." supplicò il vampiro.

    "Beh, no, ma zia sì.” lui la guardò incuriosita e Buffy decise di raccontargli la storia. “Quando eravamo piccole io e mia cugina Celia volevamo diventare eroine e così ci cucimmo i costumi da sole. Zia ci aiutò e ci divertimmo moltissimo. Quando... quando Celia fu... assassinata da Der Kindestod io continuai a cucire, mi faceva sembrare di essere più vicina a lei. Sono un po' arrugginita ma mi ricordo come si fa."

    "Bene, perché quei quattro straccetti che hai addosso, per quanto veramente interessanti sotto certi aspetti, non ti terranno al caldo." le disse squadrandola da capo a piedi, prestando particolare attenzione alla sua scollatura.

    "Ehi!" esclamò la cacciatrice arrossendo facendo ridacchiare il vampiro.

    I due continuarono a pianificare come organizzarsi per i mesi seguenti e una volta soddisfatti delle loro idee si coricarono.




    Spike e Buffy il giorno seguente continuarono a risalire il fiume e durante le ore del primo pomeriggio arrivarono finalmente alle pendici della catena montuosa. La vetta davanti a loro non era altissima ma la cima era innevata.

    "Spike guarda là!" esclamò Buffy estasiata dalla visuale che aveva davanti.

    La foresta si diradava per far spazio ad un laghetto da cui si generava poi il fiume che loro avevano seguito. Ma la cosa più bella era la cascata, alte circa cinque o sei metri, creata dalla parete rocciosa di un fianco della montagna.

    "Mia!" esclamò sorridendo la cacciatrice facendo trasalire il vampiro.

    "Cosa?" domandò confuso lui vedendola sorridere per la prima volta sinceramente dal giorno precedente.

    "La possibilità di fare la doccia per prima. Tu vai a cercare un rifugio io mi faccio un bagno." disse Buffy con gli occhi che le brillavano. Erano settimane che non si faceva un vero bagno e sapeva di essere un disastro. Persino Spike che essendo un vampiro non sudava aveva un aspetto veramente tralasciato.

    "Okay, io cerco una grotta o qualcosa del genere tu divertiti ma ricordati di accendere prima un fuoco per mettere i vestiti ad asciugare." Buffy semplicemente annuì e lo spinse ad allontanarsi in modo da potersi spogliare. Il vampiro era tentato di rimanere nei dintorni per osservare lo spettacolo che l'evento prometteva di essere ma poi decise che era meglio non avere una cacciatrice infuriata nera solo perché aveva voluto vedere cosa stava sotto i suoi “straccetti”.

    Decidendo che la sicurezza non è mai troppa Buffy si lasciò l'intimo addosso e una volta tuffatasi nel laghetto passò qualche minuto a nuotare nell'acqua limpida. Dopo aver dato una veloce sciacquata ai vestiti e averli messi ad asciugare la cacciatrice si mise sotto il getto diretto della cascata e cercò alla meglio di togliersi giorni di sporcizia di dosso.

    Uscita dall'acqua si mise su una sporgenza rocciosa per asciugarsi. Ci volle un'ora ma alla fine si rivestì e per la prima vota da giorni si sentì pulita.

    Spike venne a prenderla quando ormai la sera stava scendendo e la condusse a circa mezzo chilometro di distanza dal laghetto dove aveva trovato una grotta abbastanza ampia per entrambi su una sporgenza rocciosa a circa un metro di altezza da terra.

    "È perfetta. Rialzata dal suolo, non troppo ampia e con un ingresso piccolo che ci permetterà di trattenere meglio il calore. Oltretutto davanti ad esso c'è pure lo spazio per accendere il fuoco per cucinare." le mostrò soddisfatto. "Ho già portato delle foglie dentro per evitare di dormire direttamente sulla pietra. Sperando di riuscire a fare delle pellicce poi potremo usare quelle." finì di spiegare fiero. Spike non le disse che più vicino al laghetto, veramente a pochi metri, aveva trovato un'altra grotta più piccola e al livello del terreno e che, sempre sperando di ricordare adeguatamente i metodi di conciatura, avrebbe provato a ricreare una specie di doccia utilizzando delle sacche ricavate dal cuoio più resistente in modo che anche di inverno e nei periodi più freddi avrebbe potuto lavarsi.

    Il vampiro non sapeva bene come mai volesse sprecare tempo ed energia in tale maniera ma vederla così felice all'idea di un semplice bagno gli aveva scaldato il cuore e visto i sacrifici che lei stava facendo per lui, donandogli addirittura il suo sangue, voleva ripagarla in qualche modo.




    Nei giorni a seguire Spike inizio con i suoi tentativi per ottenere del cuoio grezzo. I primi pezzi non furono un vero successo, erano troppo duri per fabbricare vestiti ma sarebbero stati utili per il suo progetto della doccia così lì mise da parte e iniziò a cercare di ricordare i metodi per ammorbidire il cuoio.

    Dopo alcuni errori finalmente trovò il metodo adatto e in due giorni di duro lavoro ottenne un pezzo di morbido cuoio grezzo.

    Il tessuto sarebbe stato perfetto per creare pantaloni e delle maglie. Non sarebbero stati vestiti comodi come quelli attuali ma sarebbero serviti allo scopo. Una volta capita la tecnica Spike tornò a cacciare animali più grossi per dare pezzi più ampi di cuoio a Buffy.

    Purtroppo non riuscì a arrivare ad ottenere successi simili con le pellicce e decise che avrebbero dovuto accontentarsi.

    Buffy passò quei giorni cercando di trovare un sistema per cucire insieme gli abiti. Usando il coltellino di Spike creò con un osso qualcosa che potesse somigliare ad un ago, non era perfetto ed era quattro volte più grande del normale ma sarebbe andato bene. Per cucire avrebbe usato i tendini degli animali. Spike le aveva assicurato che erano abbastanza resistenti e visto che finora il vampiro aveva avuto ragione su tutto quello che aveva fatto la cacciatrice decise di fidarsi.

    Quando al quarto giorno dall'arrivo alla grotta Spike le porto il primo vero pezzo di cuoio grezzo Buffy aveva ideato, praticato e migliorato la sua tecnica di cucitura su pezzi più piccoli.

    Con pazienza si mise a lavorare per crearsi pantaloni, maglia e gilè per l'inverno. Una pelliccia l'avrebbe tenuta sicuramente più al caldo ma i tentativi di Spike non erano andati a buon fine e Buffy decise che con l'aggiunta dello spolverino di Spike come ulteriore protezione avrebbe potuto resistere ai climi più freddi.

    Mentre Buffy si dava alla cucitura il vampiro creò con i pezzi di cuoio più duri alcune sacche che poi appese sopra il fuoco per vedere se resistevano all'estremo calore.

    Il primo tentativo prese fuoco così Spike provò a sospendere una seconda sacca a una decina di centimetri più in alto e sembrò funzionare. La sacca si scaldava ma non bruciava.

    Il vampiro sapeva che queste non potevano essere usate per cucinare il cibo, far arrivare l'acqua a temperatura di ebollizioni avrebbe bollito il cuoio ed essa avrebbe preso un sapore non piacevole ma per fortuna quaranta gradi sarebbero stati sufficienti per una doccia ma non per iniziare il processo.

    Spike creò due grosse sacche con altro cuoio e poi ne creò una terza più piccola su cui praticò alcuni piccoli fori sul fondo.

    Quando tutto fu pronto portò le sacche nella seconda grotta e creò un impalcatura in modo da poter fissare una delle sacche più grosse al di sopra di un cerchio di pietre in cui poter accendere un fuoco. A fianco di essa posò la seconda sacca e poi si diresse sul retro della caverna dove aveva trovato una specie di fenditura non più larga di un metro e qualche centimetro e vi fissò la terza sacca legandola ad un impalcatura fatta con il legno, dopodiché prese tre quadrati di cuoio forati sui quattro lati, li sovrappose vi fece passare due strisce di cuoio che incrociò al di sotto di essa prima di legarli tra di loro sull'altro lato. Fissò un legnetto liscio poco più in alto, legò un'altra striscia di cuoio alle precedenti, fece passare la corda al di sopra del legnetto e la fece cadere dall'altro lato poi la arrotolò intorno a uno dei legnetti usati per l'impalcatura della sacca.

    Spike decise di provare la sua “doccia”. Prese una sacca, andò al lago e la riempì d'acqua, tornò indietro e, senza stare a riscaldare l'acqua, la vuotò nella sacca sopra la fenditura dopo aver lasciato cadere il quadrato di cuoio sopra i forellini così da impedire all'acqua di uscire.

    L'impalcatura tenne il peso e quando Spike tirò il filo il quadratino di cuoio si alzo facendo scendere l'acqua. La pressione del liquido era bassa ma era sempre meglio di nulla. Spike lasciò andare la cordicella e il quadratino di cuoio affondò nell'acqua adagiandosi sui fori e bloccando l'uscita del liquido.

    Soddisfatto uscì di nuovo e andò in riva al lago a cercare una grossa pietra piatta. Dovette immergersi dentro al lago per trovare quello che cercava, una pietra tondeggiante, alta due centimetri, piatta da entrambi i lati e con un diametro di circa cinquanta.

    Ora mancava solo il tocco finale, un rialzo per permettere alla cacciatrice di travasare l'acqua.

    Spike risolse il problema semplicemente tagliando un albero e usando due parti del ceppo alte quaranta e venti centimetri circa. Usando la lima del suo coltellino svizzero si assicurò che non ci fossero schegge e finalmente poté allontanarsi e fissare il suo piccolo capolavoro.

    Quella sera tornò alla caverna sorridendo mentre immaginava la faccia della cacciatrice quando le avrebbe mostrato che avrebbe potuto lavarsi anche nelle giornate più fredde.

    “Ho una sorpresa.” annunciò mentre il suo sorriso si allargava ancora di più.

    “Mi dirai finalmente a cosa stavi lavorando come un matto per tutta la giornata?” chiede Buffy sorridendo a sua volta sapendo di averlo preso alla sprovvista. “Non sono cieca Spike, ho visto che stavi combinando qualcosa.”

    “Oh...” fu l'unico commento.

    “Allora, questa sorpresa?” chiese la cacciatrice quando capì che Spike era finito nel suo mondo.

    “Giusto. Vieni con me.” disse prendendola per mano e trascinandola con se alla seconda caverna.

    Quando la cacciatrice vide quello che il vampiro aveva fatto gli occhi le si riempirono di lacrime.

    Le aveva costruito una doccia. Spike, il suo nemico mortale, le aveva costruito una doccia.

    “Guarda, vai al lago e riempi le sacche, le metti a scaldare stando attenda a non esagerare con la temperatura poi le rovesci qui sopra e quando sei pronta tiri la cordicella e la fissi a uno dei rami dell'impalcatura quando hai finito o se vuoi bloccare il getto per qualche motivo sfili la corda e il getto si ferma.” le spiegò eccitato Spike mostrandole come funzionava.

    “O mio Dio, Spike, è fantastica.” disse Buffy quando ritrovò le parole. “Grazie...” sussurrò prima di avvicinarsi e abbracciarlo di istinto per alcuni istanti.

    Spike non sapeva perché lo stava facendo, perché vederla sorridere lo ripagava più di tutto il sangue che poteva bere dal suo corpo, ma decise di non porsi domande.

    “E' un ringraziamento, per le donazioni spontanee.” spiegò lui utilizzando la scusa che stava dando pure a se stesso.

    Buffy non rispose, semplicemente lo guardò e sorrise ma per Spike fu più che sufficiente.
     
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    5. Legami

    “Oggi è ufficialmente un mese che siamo qui.” fece notare la mattina seguente Buffy. Il suo tono non era triste ma arreso.
    Spike non sapeva come risponderle, non voleva abbatterla ulteriormente dicendole che probabilmente avrebbero passato molti e molti altri giorni in questo mondo, ma nemmeno voleva darle false speranze facendole credere che presto se ne sarebbero andati.
    “I tuoi amici ci porteranno a casa, luv.” disse il vampiro seriamente. 'Il problema è quanto ci metteranno.'
    “L'aria si è fatta più fresca, le foglie stanno cadendo, chissà quanto ci vorrà perché la prima neve cada...” mormorò tra se e se Buffy. “Ti sei accorto che in trenta giorni non ha mai piovuto?” chiese poi alzando lo sguardo.
    “Strano, ma non poi così tanto. In Inghilterra piove sempre a Sunnyhell quasi mai. Questa sarà una via di mezzo.” scherzò passandole la colazione.
    “Che facciamo oggi? Siamo pronti per l'inverno, grazie a tutto il cuoio che ci serviva per i vestiti e il tuo progetto segreto abbiamo carne fresca per qualche giorno e essiccata per settimane.”
    “Potremo usare i rimasugli di cuoio per creare una tenda da appendere davanti alla grotta per trattenere il calore all'interno.” propose Spike.
    Il lavoro purtroppo non li impegnò quanto il vampiro aveva sperato, dopo appena due ore avevano messo su il telo e lo avevano fissato davanti all'entrata.
    “Mi annoio.” borbottò la cacciatrice mettendo il broncio.
    “E io cosa posso farci?” domandò Spike guardandola storto. “Avrei idee per distrarti, pet, ma non credo che ti interesserebbero.” aggiunse il vampiro leccandosi le labbra e lasciando scivolare il suo sguardo sul corpo della donna.
    “Cosa...” il suo sguardo cadde sulle mani del vampiro. I pollici allacciati ai passanti della cintura e le dita a mettere in rilievo l'inguine. “Ewwww. Maiale!” comprese Buffy arrossendo al pensiero delle “idee” di Spike.
    “Oink oink, baby.” rispose lui sorridendo divertito dalla sua reazione.
    Spike sapeva di essere attraente e poté avvertire che nemmeno la cacciatrice, per quanto agisse da pudica, era completamente immune al suo charme. Il vampiro sorrise e mise da parte l'informazione per un futuro utilizzo.
    “Che ne dici se combattiamo un po'?” domandò infine il vampiro.
    “Okay.” rispose sicura la cacciatrice. “Aspettami fuori, mi metto i nuovi vestiti così ne approfitterò per ammorbidirli.”
    “Ottima idea, luv, ti aspetto vicino al laghetto.” disse Spike uscendo dalla grotta.
    Buffy si cambiò velocemente e provò la resistenza dei vestiti appena fuori dalla caverna facendo qualche salto e colpendo con pugni e calci l'aria davanti a lei.
    'I miei movimenti sono lievemente più lenti ma le cuciture sembrano tenere e il cuoio mi tiene al caldo.'
    Buffy si avviò sorridente verso il laghetto, non si era mai accorta di quanto le mancasse pattugliare o allenarsi nei giorni precedenti. Le grandi camminate, l'aver sempre qualcosa da fare, l'avevano impegnata, ma messa davanti all'idea di un bel combattimento il suo spirito sembrò rialzarsi.
    Quando la donna arrivò al laghetto molte cose si aspettava, un imboscata, Spike che si riscaldava o l'attendeva a braccia conserte, ma quello che vide la fece rimanere a bocca aperta.
    Il vampiro era sdraiato sulla stessa roccia su cui lei si stendeva per asciugarsi dopo i suoi bagni, senza le sue amate Doc, senza camicia e t-shirt che ad occhi chiusi sonnecchiava nell'attesa, lasciando che i raggi del sole lo scaldassero.
    Buffy non poté far a meno di notare come il suo corpo, seppur snello, era ben definito, i muscoli guizzavano sotto la pelle al minimo movimento.
    'Cristo, certo che è proprio sexy!' pensò la donna chiudendo la bocca.
    I raggi del sole sembravano riflettersi sulla pelle del vampiro tanto era bianca. 'Chissà se i vampiri possono abbronzarsi...'
    “Allora Summers, hai intenzione di continuare a sbavare alla vista del mio petto oppure vuoi ballare?” talmente presa nei suoi pensieri la donna non si era accorta che il vampiro aveva aperto gli occhi e si era accorto di lei.
    “Cosa... io... non stavo sbavando!” esclamò Buffy sperando vivamente che si sbagliasse.
    Senza farsi notare si portò una mano alla bocca e controllò. 'No, niente bava grazie al cielo... anche se, cristo, il suo corpo è da sbavo.' pensò Buffy osservando i muscoli del vampiro muoversi sotto la pelle mentre lui si alzava in piedi e iniziava a riscaldarsi.
    Buffy scosse la testa per scacciare quei pensieri e concentrarsi. 'Cattiva Buffy! Niente pensieri sul vampiro senz'anima e sul suo corpo sexy... Accidenti! Ci sono cascata di nuovo!'
    La cacciatrice si tolse le scarpe e iniziò a replicare i suoi gesti.
    “Devo ammetterlo, quei vestiti non ti donano, luv.” disse il vampiro ghignando.
    “Ehi! Ho fatto il meglio che potevo con quello che avevo!” Buffy si imbronciò sporgendo il labbro inferiore.
    'Sembra proprio una bambina quando fa così... ed è adorabile. No! Lei... lei è la fottuta cacciatrice non è adorabile!'
    “Fammi vedere che sai fare, Summers!” e senza dire altro il vampiro l'attaccò.
    Buffy parò il colpo e sorridendo si concentrò sul combattimento.
    Si stavano divertendo come non capitava da molto tempo. I colpi che andavano a segno non erano leggeri, lasciavano tagli e lividi che però entrambi sapevano che entro sera sarebbero guariti.
    “Come facciamo a decidere chi vince?” chiese Buffy dopo circa quindici minuti di combattimento serrato.
    Spike mise la mano in tasca e ne tirò fuori un paletto e glielo lanciò. “Quando riuscirai a colpirmi sopra il cuore con quello avrai vinto.” le disse prima di cambiare volto. “Ma se io arrivo vicino al tuo collo allora diventerà ora di cena.” disse tutto felice. Buffy sapeva che non stava scherzando, se avesse perso lui avrebbe anticipato la cena della sera e il pensiero la stimolò ulteriormente a dare il meglio di se.
    La cacciatrice girò il paletto in modo da evitare di polverizzare Spike non volendo e poi si gettò su di lui. La lotta ricominciò furiosa. Il biondo non si aspettava di certo che Buffy accettasse le sue condizioni senza fiatare. Il suo era uno scherzo ma quando lei non sembrò protestare decise che era tutto a suo vantaggio.
    Il combattimento si protrasse per tutta l'ora seguente senza un vero vincitore ma Buffy si stava iniziando a stancare, Spike sapeva che non era giusto nei suoi confronti, ma ne approfittò e quando lei cercò di colpirlo con un diretto la schivò, prese il suo braccio e lo torse dietro la sua schiena utilizzando l'altro per impedirle di divincolarsi.
    “Vinto.” disse il vampiro poggiando le sue zanne sul collo di lei.
    Buffy rabbrividì alla sensazione, sapeva cosa stava per accadere e invece di essere spaventata, come il suo istinto di cacciatrice le urlava, non vedeva l'ora che lui andasse avanti.
    Spike fece per affondare le zanne ma improvvisamente arretrò.
    “Che c'è?” chiese Buffy stupita che il vampiro non avesse ritirato la vincita.
    “Non posso morderti!” esclamò lui arrabbiato.
    “Ma se non hai fatto altro per gli scorsi venticinque giorni...” disse lei scettica.
    Spike non rispose e si avvicino scostandole i capelli.
    “Lo sapevo.” borbottò il vampiro vedendo la cicatrice sul collo della donna.
    “Quella? E' di Angel, te l'avevo detto...”
    “No, non capisci, non posso morderti sul collo. A meno che non abbia intenzione di farti male.” lo sguardo della donna rimase confuso e Spike capì che lei non sapeva. “Vuoi dirmi che Peaches ti ha marchiato e nemmeno te l'ha detto?” chiese stupito lui.
    “Marchiato? Non sono una mucca!” esclamò offesa.
    “Ma è quello che ha fatto.” il vampiro si sedette e le fece segno di imitarlo, sarebbe stata una lunga conversazione meglio stare comodi. “Come spiegare...”
    “Prova dall'inizio.” disse Buffy mettendosi comoda.
    “I vampiri mordono per cinque diversi motivi: mangiare, uccidere, punire, dare piacere e stringere legami. Mangiare e uccidere sono sicuro che li capisci perfettamente, negli ultimi giorni hai potuto sperimentare la parte piacevole di un morso, mordere con l'intenzione di punire porta molto più dolore di quanto dia normalmente l'atto, a volte provoca anche lo svenimento se i soggetti non sono abituati...”
    “Il maestro!” lo interruppe Buffy. “Sono svenuta dopo che mi ha morso, ha preso qualche sorso e faceva dannatamente male, molto più del morso di Angel!”
    Spike sorrise e annuì. “Esatto, ecco anche il perché ti sono rimaste le cicatrici, un morso di punizione non sparisce a differenza di uno di quelli dati per provocare piacere.” disse il vampiro facendole notare che effettivamente, a parte i più recenti, i suoi morsi erano tutti scomparsi. Buffy arrossì. “Ma i morsi di cui ti volevo parlare sono quelli per creare legami.” disse il vampiro riportando la discussione sui binari. “Ce ne sono di quattro diversi tipi: sottomissione, possessione, famiglia e unione. I morsi per formare un unione sono molto rari tra vampiri in quanto sono pericolosi. Questo tipo di morso viene usato tra le coppie di vampiri che si amano e vogliono diventare una cosa sola.”
    “Tipo un matrimonio?” Buffy iniziò ad ascoltare più attentamente.
    “In un certo senso. L'unione tra due vampiri non è solo formale, ma fisica. Si crea un vero legame tra i due demoni, possono praticamente vivere l'uno nella testa dell'altro, condividere tutti i pensieri, le emozioni e nei legami più forti possono condividere quello che vedono, immagini, memorie, suoni e quant'altro, oltretutto i due possono ritrovarsi anche dalle parti opposte del mondo e le loro vite si intrecciano. Quando uno dei due muore l'altro solitamente lo segue perché depresso.”
    “E tu...”
    “No.” la interrompe subito lui. “Dru non mi ha mai voluto in quel modo, pet.” spiegò sorridendo tristemente. “Se l'unione è fatta senza sentimenti il legame amplifica l'odio tra la coppia. Pensa, vivere per l'eternità sapendo di non essere amati dal compagno, sapendo che ti odia per averlo incatenato.”
    “Non una bella vita.” ammise Buffy.
    “Però ci sono vantaggi se ci sono sentimenti. Sapere che l'altro ti ama, sapere di non dover mai essere solo... il sogno di molti, Summers.”
    Buffy vide nei suoi occhi quanto lui desiderasse trovare una persona con cui condividere un tale legame e ne rimase lievemente stupita.
    “Ed infine il legame aiuta i due a sviluppare più velocemente il proprio potere, elevarsi al livello di maestri in pochi anni, conveniente no?” Spike tirò fuori una delle sigarette che gli rimanevano. Era solo la seconda che fumava da quando erano arrivati.
    “Ma questi... legami... hanno effetto sugli uomini?” domandò la cacciatrice non capendo dove volesse andare a parare Spike.
    “Certo che sì! Solo che invece di crearsi un legame tra due demoni si legano l'anima e il demone. Non uno scambio vantaggioso per chi uccide per vivere, luv.” le fa notare Spike. “Il legame tra umani e vampiri comporta acquistare parte della anima del proprio compagno, porta senso di colpa e alcune volte, se il vampiro non è forte, la pazzia. Non ho mai visto coppie di questo genere ma Darla mi raccontò di quando ne incontrò una lei. Se il vampiro superava i primi anni, l'umano si rafforzava e sembrava invecchiare a un ritmo più lento ma comunque la sua vita continuava a scorrere e alla fine moriva.”
    “Non lo sapevo...”
    “Non sono le cose che il consiglio degli osservatori scrive sui libri. Ciò implicherebbe che i demoni possono amare, provare sentimenti e cambiare. Per loro il mondo deve essere o bianco o nero, non c'è spazio per le sfumature di grigio.”
    “Quindi Angel...”
    “No! Cristo no! Altrimenti non avrei mai potuto morderti!” la interruppe subito lui. “Il morso che ti ha dato Angel è uno di possessione. Testimonia al resto del mondo demoniaco che gli appartieni e che se ti succede qualcosa sarai vendicata.”
    “Perché non me l'ha detto? Sapere che i vampiri non possono mordermi sul collo sarebbe stato utile.” disse sorridendo Buffy.
    “Non è così. Il morso che ti ha dato non offre nessuna protezione, per quella serve un unione. Questo tipo di legame semplicemente impedisce ad altri vampiri di unirsi con te senza sfidare Angel o senza che sia passato un periodo di tempo dall'ultima volta in cui è stato rinnovato il legame. Per iniziare un unione si usa lo stesso tipo di morso che uso io per nutrirmi da te e il suo marchio mi ha impedito di farlo sul collo, dove da rito deve stare il marchio del compagno.” spiegò Spike.
    “In poche parole mi ha tatuato sul collo “Propietà di Angel”?”
    “Esatto.”
    “E comporta qualche effetto su... su di me?” chiese Buffy sapendo dentro di se parte della risposta.
    “Sì.” Spike sospirò. “Se chi è stato morso prova dei sentimenti l'assenza dell'altro ti rende depresso per i primi tempi, ti rende difficile aprirti all'idea di nuove storie a meno che i sentimenti non siano forti e ti fa sentire in colpa quando fai qualcosa che viene percepito come tradimento.”
    “Lui... lui mi ha fatto questo?” le lacrime scorrevano lungo le sue guance. “Ha... ha detto che la nostra storia non poteva funzionare... che se ne andava per il MIO bene e... e nel frattempo mi ha praticamente reso ancora più... più difficile innamorarmi di nuovo!? Perché?” la cacciatrice era disperata.
    “Angel e Angelus non sono poi così diversi. Quando hanno qualcosa non amano condividere.” disse in un sussurro il vampiro ossigenato accarezzando la schiena della cacciatrice con movimenti circolari per calmarla.
    “Come si toglie?” domandò lei dopo alcuni istanti di silenzio.
    “Non si può. Solo il tempo lo indebolirà. A volte basta qualche anno, a volte di più.”
    Buffy strinse i ginocchi a se e nascose la testa tra di essi.
    “Io lo amavo, avrei rinunciato a tutto per lui.” sussurrò senza alzare la testa. “E come mi ha ripagato? Andandosene per il mio bene senza nemmeno avvertirmi di quello che mi aveva fatto.”
    “Shh, luv. Andrà tutto bene. Stando qui ti libererai velocemente del suo marchio e andrà tutto bene. Ti innamorerai, ti sposerai e avrai pure un odioso bambino con i capelli biondi.” scherzò lui.
    “Non sono bionda.”
    “Lo so. Si vede la ricrescita... come a me del resto, pet.” le fece notare sghignazzando.
    “Oddio, come sopravviveremo adesso?” rispose la donna alzando gli occhi e abbozzando un sorriso. Spike le rispose e poi si stese sull'erba.
    Buffy lo imitò dopo qualche istante e rimasero in silenzio per alcuni minuti ad osservare il cielo.
    “Gli altri due tipi di legame?” chiese improvvisamente la cacciatrice confondendo per un istante Spike. “Non abbiamo niente da fare, tanto vale che finisci il discorso.” chiarificò la donna.
    “Il legame di sottomissione è simile a quello di possessione solo che chi è morso deve obbedire a tutti gli ordini di chi ha iniziato il legame e può liberarsi solo sfidando il proprio... beh potremo dire padrone.” spiegò rabbrividendo Spike.
    “Tu ha mai...”
    “No. Angelus nei primi anni mi ha sottoposto a tale legame. Quando lui se ne è andato e il tempo l'ha sciolto non ho mai voluto far passare la stessa esperienza a nessuno.” i suoi occhi si oscurarono e la cacciatrice poté leggerci sofferenza e tristezza. La cosa la turbò più di quanto le piacesse ammettere.
    “E quello di famiglia?” chiese Buffy cambiando argomento.
    “E' molto simile al legame tra Sire e Childe solo che non c'è la postilla di obbedienza. Sì, chi inizia il legame è considerato il capo famiglia e i membri del clan dovranno rispettarlo come tale, ma potranno avere libero arbitrio. E' un legame di protezione più forte di quello di possessione e oltretutto permette ai membri di ritrovarsi e di comunicare telepaticamente quando non sono troppo lontani. Se viene fatto tra consanguinei è anche più forte e somiglia quasi a quello di unione, ma non fornirà mai quella sensazione di appartenenza, sicurezza e amore che hanno due vampiri uniti.” Spike fece un ultimo tiro della sigaretta e poi la spense. “Il legame che c'è tra me, Dru, Angelus e Darla era di questo tipo dopo che è diventato Angel. Beh, Dru aveva anche il legame Sire-Childe.” concluse Spike chiudendo gli occhi. Il dolore per il tradimento della sua Sire, della sua regina, era sempre presente, ma parlare con la cacciatrice lo aveva fatto diminuire, anche se solo per pochi minuti.
    “Chi poteva immaginare che i vampiri potessero avere rapporti più sinceri e duraturi di quelli umani...” sussurrò dopo alcuni minuti Buffy. “Insomma, certi matrimoni non durano più di qualche anno e i vampiri quando si impegnano lo fanno per l'eternità...”
    “Già...” mormorò semplicemente Spike.
    I due rimasero ad osservare il cielo in silenzio, riflettendo sul loro passato, sull'amore e sul futuro.
    Quando finalmente il sole tramontò Spike si alzò.
    “Meglio rientrare. Tu prova ad utilizzare la doccia io faccio un bagno veloce qui e poi rientro per preparare cena.”
    Buffy annuì, andò alla cavernetta, prese le due sacche per l'acqua tornò al laghetto a riempirle e le riportò alla “doccia”.
    Ci volle poco a scaldare l'acqua, una decina di minuti ed era pronta. Buffy la travasò e dopo essersi spogliata e aver messo sul fuoco la seconda bisaccia si sciacquò di dosso il sudore della giornata.
    Quando ebbe finito si accorse di un problema, non aveva niente da mettersi, sarebbe dovuto andare con i soli stivaletti fino al laghetto a sciacquare i vestiti e poi avrebbe dovuto aspettare che asciugassero.
    'Se solo avessi preso il cambio!' pensò dirigendosi all'uscita.
    Buffy fu sorpresa di trovare i suoi vestiti normali appoggiati ad una roccia appena fuori l'ingresso. Spike ci aveva pensato per lei.
    Sorridendo per lo strano comportamento del vampiro si vestì, sciacquò i panni sudati al laghetto e ritornò alla caverna.

    6. Storie

    Nei giorni seguenti Buffy e Spike approfittarono del loro tempo libero esplorando il territorio intorno alla loro caverna.
    Salendo le pendici della montagna trovarono castagni, i frutti erano quasi pronti, ancora qualche giorno e avrebbero iniziato a cadere.
    La mattina del quarantesimo giorno di permanenza nella nuova dimensione fu aperto da un temporale. I due vennero svegliati prima dell'alba dal fragore della tempesta.
    “E tu che ti lamentavi. Adesso che facciamo, luv?” chiese il vampiro prendendola in giro. L'entrata della caverna era in discesa verso l'esterno, l'acqua non sarebbe entrata.
    “Potremo... non so... parlare?” propose titubante la donna. “Facciamo il gioco delle domande. Prima ne faccio una io, poi una tu. Ci sì può tirare indietro dal rispondere una sola volta.”
    Spike ci rifletté attentamente. C'erano molte cose della sua vita che non voleva condividere con nessuno, ma si stava annoiando anche lui e fintanto che la cacciatrice non si addormentava non avrebbe potuto tirar fuori il suo taccuino o il libro di poesie.
    'Se non vorrò rispondere romperò semplicemente il gioco.' decise alla fine.
    “Va bene, Summers, ma inizio io.” disse sedendosi con la schiena appoggiata alla parete.
    “Spara pure.”
    “Vediamo... oh, ecco, il momento più imbarazzante della tua vita.” chiese il vampiro dopo pochi istanti di concentrazione.
    A Buffy non occorre nemmeno pensarci, iniziò ad arrossire e abbassò lo sguardo.
    “Il... il mio primo bacio.” sussurrò arrossendo ulteriormente. “Avevo l'apparecchio e lo aveva anche lui. Puoi fare i calcoli da solo. Ho dovuto chiamare mia madre e farci portare dal dentista. Non ci siamo potuti più nemmeno guardare in faccia.”
    Spike scoppiò in una fragorosa risata immaginando una giovane Buffy col sorriso argentato legata a un ragazzino pieno di brufoli.
    “Cristo, Summers, questo si che è divertente.” commentò continuando a ridacchiare.
    “Ah sì? Bene, raccontami il tuo.” disse maligna la cacciatrice.
    Spike ci pensò per alcuni istanti e poi decise che imbarazzante non voleva dire dolorosamente umiliante.
    “Quando ero umano, mia madre mi vide mentre ero nel bel mezzo di uno dei miei primi e ultimi momenti privati.” disse Spike ringraziando le Forze dell'Essere per il fatto che i vampiri non potevano arrossire. Buffy lo guardò confusa. “Ero in camera solo...” ancora niente. “Mi stavo masturbando, Summers.” disse il vampiro sospirando. 'Cristo come è ingenua la ragazza'
    “Eww... povera tua madre!” esclamò lei iniziando a ridere.
    “Povera lei? Povero me! Mi fece una ramanzina sul fatto di quanto fosse peccaminoso l'atto. Che dovevo mantenermi puro per mia moglie e altre boiate del genere.” Buffy iniziò a ridere più forte e il vampiro sbuffò.
    “Povero piccolo Spikey...” lo prese in giro e lui roteò gli occhi.
    “Andiamo avanti.” borbottò lui decidendo che era meglio evitare altre domande del genere. “Il giorno più bello della tua vita.”
    “Quando i miei mi portarono a vedere il mio primo spettacolo di pattinaggio sul ghiaccio.” osservandola attentamente Spike poté notare come il ricordo le faceva brillare il viso. “Fu una giornata fantastica e io mi innamorai del pattinaggio e di Dorothy Hamill.”
    “La donna non se la cava affatto male su due lame.” concordò Spike. “Ma i russi sono vera poesia, te lo assicuro.” aggiunse ricordando lo spettacolo a cui aveva assistito insieme a Dru quando avevano passato un paio di anni a Mosca.
    “Il ricordo più bello che hai di tua madre?” chiese la cacciatrice.
    “Ne ho moltissimi.” disse il vampiro sorridendo gentilmente. “Lei era una vera Lady, gentile, compassionevole, piena di amore, forte e coraggiosa. Quando mio padre morì prese lei l'azienda di famiglia sulle spalle e riuscì a farla prosperare.”
    Buffy guardò attentamente il vampiro parlare e vide l'amore che Spike ancora provava nei confronti della madre morta da chissà quanto tempo.
    “Il ricordo più bello... credo la volta in cui mi fece una sorpresa per il mio compleanno quando ero al college. Mi venne a prendere e mi portò al teatro e poi a casa dove lei stessa mi aveva cucinato tutti i miei piatti preferiti.”
    “Doveva essere una donna straordinaria. Che le è successo?” la domanda era completamente ingenua ma Buffy vide passare rimorso e dolore nei suoi occhi.
    “E' il mio turno adesso, Summers.” la rimproverò sorridendo il vampiro, lei vide la farsa ma decise di lasciare andare, almeno per ora. “Un tuo rimpianto.”
    “Aver detto a mia madre che sono la cacciatrice.” rispose sicura la ragazza.
    “Perché mai? L'ha presa male, c'ero, ma adesso sembra capire.” domandò confuso.
    “No, la prima volta.” sospirando Buffy decise di chiarire. “Glielo avevo già detto, dopo la morte del mio primo osservatore. Avevo bruciato la palestra della mia scuola per uccidere una dozzina di vampiri che vi avevo intrappolato dentro e mi avevano espulsa. Decisi che i miei avrebbero capito che era stato necessario se gli avessi raccontato la verità, ma non mi credettero, non avevo un osservatore che poteva confermare e le ferite che avevo subito mi avevano indebolito e loro mi ricoverarono in un istituto di igiene mentale. Rimasi lì per due settimane e alla fine mi convinsi che avevo immaginato tutto. Quando tornai a casa iniziarono i problemi trai miei.” concluse lei sorridendo tristemente. “Adesso so che non era colpa mia, che mio padre e mia madre si erano allontanati e che, per papà, il mio ricovero fu solo una scusa per potersene andare ma allora non lo sapevo e mi fece male.”
    “Mi dispiace tanto, pet.” il vampiro si avvicino e mise la mano sopra quella di lei, stringendola leggermente in segno di conforto.
    Buffy alzò lo sguardo e lo ringraziò della gentilezza con uno dei suoi sorrisi.
    “Hai mai amato qualcuno oltre a Dru?”
    “Sì, si chiamava Cecily, quando ero umano. Non ha funzionato, non ero adatto a lei.” disse il vampiro scuotendo le spalle come se la cosa non gli pesasse ma Buffy notò che i suoi occhi si erano incupiti.
    “Tu? Amato qualcuno oltre grande, grosso e frontone?”
    “Sì, un ragazzo che ho conosciuto nel periodo in cui ero a LA e Merrick era il mio osservatore. Quando me ne sono andata lui non mi ha seguito.”
    “Chi era? Ti prego, non dirmi quel deficiente che ti ha usato come merce di scambio.”
    “No, io e Ford non siamo mai stati insieme. Si chiamava Pike.”
    “Pike... mi prendi in giro?” chiese il vampiro alzando un sopracciglio.
    “Giuro! Sì, era un soprannome ma l'ho sempre chiamato Pike, non ricordo nemmeno più il suo nome.” disse ridacchiando la cacciatrice. “Pike... Spike... voi uomini avete proprio molta fantasia nell'inventarvi soprannomi più virili.” aggiunse scuotendo la testa.
    “Ohi cacciatrice! Mi offendo!” esclamò il vampiro fingendosi offeso e facendo ridere ancora di più la giovane donna.
    Buffy riuscì a bloccare le risate isteriche solo dopo alcuni minuti.
    “Abbiamo finito di prendere in giro il mio nome?” le chiese il vampiro imbronciato.
    “Sì, andiamo avanti.” Buffy sembrò pensare attentamente e alla fine decise di fare una domanda che aveva già posto in precedenza al vampiro. “Perché Dru ti ha lasciato? Insomma, sembravi abbastanza sicuro di te quando sei partito da Sunnydale l'anno scorso.”
    Spike chiuse gli occhi e le parole della vampira gli rimbombarono nelle orecchi.
    “Uso il jolly.” rispose aprendo gli occhi. Buffy vide che non avevano più il calore e la scintilla di vita che avevano avuto durante il resto del gioco. Erano freddi e distanti. “E non ho più voglia di giocare. Ha smesso di piovere. Esco a fumare.” disse alzandosi e sparendo dalla vista prima che Buffy potesse aggiungere una sola parola.
    Una volta uscito dalla caverna l'ultima conversazione avuta con Dru sembrò ripetersi davanti ai suoi occhi.

    'L'aveva trovata con quel demone Fugus e lei invece di scusarsi ha iniziato ad accusarmi!
    “Perché non puoi ucciderla?” Già, perché non ci riesco mai? Nei giorni passati ho provato che avrei potuto!
    “Sei tu che continui a parlarne! Non ho detto una parola sulla dannata cacciatrice da quando abbiamo lasciato la California. E' dall'altra parte del pianeta, Dru!”
    “Ma stai mentendo! Posso ancora vederla fluttuare intorno a te, ridendo. Perché? Perché non l'allontani?” Cristo, a volte nemmeno io riesco a capire quello che vuole dire.
    “Ma lo fatto, pet. L'ho fatto per te. Tu continui ad allontanarmi. Con creature del genere.”
    “Okay, ovviamente voi ragazzi dovete parlare.” quello stupido Fugus, faceva schifo ma Dru era disposta a ignorare la cosa pur di farmi pagare un peccato che nemmeno ho commesso!
    “Devo trovare il mio piacere, Spike. Tu sai di cenere.” Di cenere?! Che diavolo vorrebbe dire? Che sono destinato a morire?
    “Allora è colpa mia adesso?”
    “Non sapevo che stesse vedendo qualcuno. Dovrei andarmene.”
    “Già, perché non lo fai?”
    “Non puoi incolpare una ragazza in cerca del proprio piacere. Tu sei coperto da lei. Ti guardo.... tutto quello che vedo è la Cacciatrice.” Dannazione, è vero, ogni volta che inseguo una cacciatrice sono ossessionato dall'idea di combattere con lei, di batterla, di vincere ancora la morte ma Dru è rimasta al mio fianco per anni mentre cercavo la cacciatrice di New York, perché con questa dovrebbe essere diverso?'

    “Spike...” il sussurro della ragazza in questione interruppe il suo treno di pensieri.
    “Che c'è?” domandò bruscamente senza voltarsi.
    “Non volevo essere invadente.” si scusò Buffy dopo averci riflettuto alcuni minuti prima di seguirlo all'esterno.
    Spike sospirò. Non c'era motivo di rimanere arrabbiato con la cacciatrice, non era colpa sua se Dru lo aveva lasciato, non direttamente almeno. La sua Sire era pazza e a volte non pensava veramente prima di dire o fare qualcosa, lei lo aveva lasciato.
    “Non ti preoccupare, è solo che la ferita è ancora troppo fresca.” ammise il vampiro sospirando. “Uno pensa che dopo oltre cent'anni di assoluta fedeltà ci voglia più di un piccolo errore per rompere una relazione, ma a quanto pare io e Dru la pensiamo diversamente.” disse Spike aprendosi e lasciando uscire un po' della rabbia repressa nei confronti della sua Sire. “Avrei fatto tutto per lei, ho fatto tutto per lei, l'ho protetta, l'ho curata, le compravo bambole, animali, gioielli e vestiti con bellissime donne dentro ogni volta che voleva e lei per colpa di una stupida tregua per salvare il mondo in cui anche lei non-vive ha deciso che non ero abbastanza demone per lei.” concluse con una risata isterica
    Spike prese dal pacchetto la sua terza sigaretta e iniziò a fumarla.
    Buffy rimase in silenzio, non c'era niente che poteva dire. In quel momento la sua storia d'amore con Angel le apparve addirittura stupida in confronto a quella di Spike e Drusilla.
    'Incontrerò mai qualcuno che metta me e i miei bisogni davanti a tutto come fa Spike? Che pur di star con me fa una tregua con la sua nemesi?' pensò Buffy sospirando.
    Angel l'amava, non ne dubitava, ma al primo ostacolo se ne era andato con la coda fra le gambe per lasciarle vivere una vita normale, come se ciò fosse possibile. 'Guarda dove mi ritrovo adesso! Normale! Come diavolo faccio a vivere una vita normale quando non posso restare più di qualche mese senza cacciarmi nei più assurdi guai?'
    “Credo che rinizierà a piovere tra poco, meglio rientrare.” suggerì Spike dopo aver finito di fumare.
    Non passarono cinque secondi prima che la sua previsione si avverasse.
    I due rientrarono, lievemente imbarazzati.
    “Che facciamo?” domandò la cacciatrice ancora una volta annoiata.
    Spike iniziò a cercare nelle tasche interne del suo giacchetto e dopo qualche istante sorrise soddisfatto.
    “Lo sapevo di avere un mazzo!” esclamò tirando fuori un mazzo di carte da poker.
    “Avevi quelle per tutto questo tempo e non hai detto nulla?” chiese Buffy incrociando le braccia davanti a se e lanciandogli un'occhiataccia.
    “Me ne ero dimenticato!” si difese il vampiro. “Vuoi giocare o rimanere offesa?” chiese poi sedendosi.
    “A cosa?”
    “Poker?” domandò Spike.
    “Non so giocare.” ammise la cacciatrice senza guardarlo negli occhi.
    “Black Jack?” chiese ancora il vampiro ma lei scosse la testa.
    “Shithead?”
    “Cosa?!” chiese lei offesa.
    “No, è un nome di un gioco!” disse ridacchiando Spike. “Cristo Summers, c'è un gioco che conosci?”
    “Atlantis?” chiese lei speranzosa.
    “Ma è un gioco per bambini!”
    “E allora?” chiese confusa Buffy.
    “Gin Rummy?” lei annuì. “Dovremo rimediare alle tue lacune uno di questi giorni. E' un insulto alla mia persona giocare con qualcuno che non conosce il poker.” aggiunse il vampiro scuotendo la testa.
    “Zitto e dai le carte...” rispose Buffy sorridendo.

    7. Amicizia

    Col passare dei giorni il tempo non migliorò. La pioggia divenne una compagna fissa e le giornate in cui Buffy e Spike potevano uscire fuori dal loro rifugio erano sempre meno e più distanziate l'una dall'altra. L'aria ere sempre più fredda, l'autunno stava lasciando spazio all'inverno.
    "Che stai facendo?" chiese Buffy all'alba del loro sessantottesimo giorno di permanenza.
    Spike rivolto verso una parte liscia della caverna stava disegnando con un pezzo di carbone numeri, lettere e un infinità di quadratini.
    "Buongiorno anche a te Summers." rispose lui ghignando. Buffy roteò gli occhi ma l'effetto era completamente annullato dal piccolo sorriso che era comparso sul suo viso.
    "Blah blah blah... Buongiorno. Ora puoi dirmi che combini?" Buffy si stropicciò gli occhi per poter meglio osservare il suo lavoro.
    "Un calendario, luv." spiegò finalmente lui tornando a lavorare. "Ci potrà essere utile nel futuro. Ti ricordi per caso che giorno era quando siamo spariti?" chiese poi grattandosi la testa con aria pensierosa.
    "Il cinque ottobre." Spike fece per aprire la bocca ma lei lo interruppe. "E prima che tu me lo chieda sono passati sessantotto giorni da quando siamo qui." concluse cercando di sorridere ma quello che ne uscì fuori fu un'espressione piuttosto triste e inquietante.
    "Bloody hell..." imprecò Spike in un sussurro.
    Nei giorni passati, visto il freddo e il brutto tempo i due avevano iniziato a passare ancora più tempo insieme giocando a carte, parlando, raccontando storie e per quanto entrambi cercassero di evitarlo tra di loro iniziava a nascere una cauta amicizia fatta di bisticci, scherzi e giochi.
    Più il tempo passava più Spike si sentiva vicino alla giovane donna. Il vampiro aveva sempre pensato che la cacciatrice fosse attraente ma i loro rari contatti negli anni passati gli avevano permesso di osservare solo quella parte di Buffy che usciva fuori quando era sotto pressione, quella parte di lei che cerca di raggiungere la perfezione, di essere degna del piedistallo su cui tutti i suoi amici la posizionano, quella parte di Buffy che finge di non amare le sensazioni che un po' di violenza le fa provare perché sarebbe sbagliato, quella parte che non si permette di apparire debole davanti agli altri.
    Nei giorni passati avevano parlato molto e Spike aveva visto in Buffy qualcosa che lo attirava come il richiamo di un'anima affine. Qualcuno che come lui quando amava lo faceva completamente, qualcuno il cui primo pensiero erano le persone che amava e poi se stessa, qualcuno che, come lui, conosceva il vero significato della parola sofferenza.
    Senza nemmeno rendersene conto Spike si ritrovò a pensare che poteva capire perché qualcuno come Angelus si potesse essere innamorato di una tale ragazza.
    "Spike, ti posso fare una domanda?" chiese la cacciatrice interrompendo il suo soliloquio mentale.
    "L'hai appena fatta, ma se ne vuoi fare un'altra chiedi pure." la prese in giro lui posando il carboncino e dandole la sua totale attenzione.
    "Idiota..." borbottò lei ridacchiando. "La domanda è: dove diamine hai imparato a fare tutte queste cose?"
    Spike alzò il sopracciglio chiedendo ulteriori spiegazioni.
    "Insomma, la cosa del cuoio, quella delle borracce, dei rifugi, di come affumicare o essiccare la carne, come riconoscere le piante eccetera eccetera..."
    Spike la guardò per alcuni istanti indeciso se dirle la verità oppure mentire o evitare la domanda.
    Buffy rimase in silenzio ad osservare la sua lotta interna, gli occhi che le luccicavano per la curiosità.
    'Cristo come faccio a dirle di no?' pensò sospirando Spike.
    "Per quanto riguarda le erbe e varie altre cose del genere sono conoscenze rimaste dalla mia vita umana." iniziò lui sorridendo tristemente. "Mio padre voleva che diventassi un medico e così mi costrinse a frequentare quattro anni di medicina a Oxford ma, quando lui morì, mia madre mi lasciò libero di studiare ciò che volevo e così abbandonai. Quello che ho imparato mi è rimasto ben impresso in mente e negli anni successivi mi sono pentito di non aver continuato."
    Buffy notò subito che il sorriso era completamente scomparso dal volto di Spike ma decise che se lui non avesse voluto spiegarle il motivo di tale tristezza lei non avrebbe chiesto, non adesso quanto meno.
    "Per quanto riguarda tutto il resto devo ringraziare la tribù aborigena di cui ti ho già parlato e dei vecchi amici." Spike si ritrovò a sorridere nuovamente. "Durante gli anni venti, poco dopo la fine della prima guerra mondiale io e Dru decidemmo di voler andare in Africa a caccia degli animali selvaggi che abitavano nella savana. La mia principessa aveva visto una tigre in uno zoo e le era piaciuta così tanto che decisi di portarla di nuovo nella terra dei leoni per una diversa battuta di caccia. Magnifiche bestie, intelligenti, leali col proprio branco, affettuose e sopratutto sembrando adorare i vampiri. Potrei convincere un leone a mangiare dalla mia mano senza beh... senza farmi mangiare la mano." scherzò Spike volendo sentire nuovamente Buffy ridere. Lei fortunatamente lo accontentò.
    "Mentre ci stavamo divertendo con un branco di leoni alcuni guerrieri di una tribù Swahili sono comparsi dal nulla, i leoni hanno fatto per attaccarli e scacciarli dal loro territorio ma li fermai. Non so bene perché lo feci ma per quel che ci ho guadagnato sono stato felice di averli aiutati. I poveretti credendomi una qualche divinità iniziarono a ringraziarmi e a inchinarsi ai miei piedi." continuò a narrare Spike con evidente nostalgia. "Ci offrirono un posto dove dormire e cibo sempre disponibile... Ci credi che si offrivano volontari per nutrirci e lo ritenevano pure un onore!" disse il vampiro scuotendo la testa.
    "Posso capirli..." sussurrò Buffy sovrappensiero.
    Spike si girò verso di lei e le lanciò uno sguardo lascivo che la fece tremare e arrossire quando capì di essere stata beccata.
    "Felice per te, luv." disse ridendo. "Comunque torniamo a noi. Siamo rimasti per circa due mesi con la tribù, strinsi amicizia con un giovane uomo in particolare, Shani(*), nome adatto per l'amico di un vampiro, lui mi insegnò tutto e anche se sapevo che quel tipo di conoscenze non mi sarebbero mai servite mi ritrovai interessato. Quando ce ne andammo decisi di includere Shani nella famiglia..."
    "Intendi come ha fatto Angel con me?" chiese Buffy realmente interessata.
    "No, con un legame famigliare." rispose il vampiro. "Qualche anno dopo, quando i paesi europei cercarono di ampliare le loro colonie in Africa prima della seconda guerra mondiale, sentì il suo richiamo. Avevano invaso la sua terra e decisi di aiutarli.
    Per la prima volta in oltre quarant'anni mi separai da Dru, la lasciai al sicuro in Grecia con i nostri servi, e raggiunsi Shani. Quando arrivai era già troppo tardi, la ferita che aveva ricevuto era mortale e lui non voleva essere trasformato quindi lo lasciai andare e la sera stessa feci fuori un intero reggimento italiano... credo. Questa parte è un po' annebbiata."
    Buffy non rimase molto stupita nel vedere che la ferita era ancora fresca per Spike, riusciva a leggerglielo negli occhi che gli mancava ed era dispiaciuto per non averlo protetto meglio.
    "Mi dispiace." sussurrò la cacciatrice prendendo la sua mano e stringendola dolcemente senza nemmeno accorgersi che la sua compassione andava completamente al vampiro e non al reggimento di italiani morti nella sua furia vendicativa. Lui le sorrise grato e poi si alzò.
    "Queste conoscenze su come vivere lontani dalla civiltà fanno parte di alcuni dei ricordi più belli dei miei anni da vampiro e anche volendo non riuscirei a dimenticarle." concluse Spike ravvivando il fuoco per cucinare qualcosa per la giovane donna.
    Buffy continuò ad osservarlo per alcuni istanti e improvvisamente alcune cose sul vampiro davanti a lei apparvero chiare come non mai.
    Spike non amava uccidere, non per il semplice gusto di farlo, Spike uccideva per nutrirsi e difendersi, per dimostrare a Dru che era degno del posto di Angelus nel suo cuore.
    Spike era sì un assassino senza scrupoli ma sapeva trattenersi e aveva un eccezionale controllo sul suo demone, tanto controllo che Buffy si ritrovò a chiedersi se magari, per un motivo o un altro, sarebbe riuscito a smettere di uccidere.
    'Adesso per esempio si sta trattenendo. E' vero, non è che ci sia molta gente intorno a noi da uccidere, ma comunque ci sono io e sono la cacciatrice! Il mio sangue è ambrosia per lui, accidenti, e io lo lascio bere senza nemmeno pensarci troppo, fidandomi che lui riesca a controllarsi e a non prosciugarmi!' ricordi di Angel, dopo averle dato il primo bacio perdeva il controllo sul suo volto, che non riusciva a starle vicino le prime volte che si era ferita perché l'odore del suo sangue lo tentava troppo, le tornarono alla mente.
    Spike beveva da lei eppure da quando erano finiti in questo casino non una volta aveva rischiato di perdere il controllo, nemmeno quando erano cinque giorni che non si nutriva ed era molto affamato.
    Il problema era che Spike e Angel erano diversi come il sole e la notte, e non solo per il fatto dell'anima.
    Buffy non riusciva ad immaginare di potersi fidare di Angelus in una situazione simile.
    Il vampiro bruno probabilmente l'avrebbe uccisa subito senza problemi e se in qualche modo fosse riuscita a sopravvivere al primo attacco ci avrebbe riprovato all'infinito anche sapendo che togliendole la vita non avrebbe avuto altra fonte di sostentamento.
    Alzando lo sguardo Buffy osservò curiosa il vampiro. Una settimana prima avevano trovato le castagne, le avevano raccolte, fatte essiccare e poi, la sera precedente, le avevano schiacciate tra una roccia e un'altra per ottenere una specie di farina.
    Buffy l'aveva assaggiata, era molto dolce, ma sopratutto era un sapore diverso dalla carne.
    “Che fai?” domandò curiosa.
    “Una specie di frittella dolce. Sono sicuro che dopo settanta giorni di carne ti piacerà.” disse sorridendo. “Però ci vorrà un po'.”
    “Sono disposta ad aspettare.” rispose eccitata Buffy.
    Spike le sorrise e uscì dalla caverna in cerca di due pietre larghe ma sottili. Dopo dieci minuti di ricerca tornò vittorioso e mise entrambe sopra le braci ardenti a scaldare.
    “Ci vorrà molta abilità. Non ho delle pinze.” commentò il vampiro andando a recuperare il suo pugnale. “Puoi prestarmi anche il tuo?” chiese poi tornando a sedersi davanti a lei.
    Buffy annuì e continuò ad osservarlo.
    Spike prese uno dei contenitori che avevano usato per la raccolta di sale settimane addietro e andò fuori a sciacquarlo e riempirlo di acqua fredda. Tornò nella caverna e aggiunse farina all'acqua e usò uno dei pugnali per mescolare dopo averlo passato sopra alle fiamme per disinfettarlo. Era un po' grezzo come metodo ma alla fine riuscì ad ottenere una pastella con qualche piccolo grumo.
    Avvicinatosi al fuoco con i pugnali rimosse le pietre, versò un po' di pastella su una e usando un pezzo di cuoio bello spesso prese la seconda pietra e la mise sopra la prima lasciando cuocere la pastella per alcuni minuti.
    Quando aprì le due pietre sorrise soddisfatto del risultato, rimosse la frittella e ne assaggiò un pezzettino.
    “Non come i veri necci (*), ma sono buoni e contando che è la prima volta che li faccio sono stato anche troppo bravo.” si complimentò passandole il dolce.
    Buffy lo assaggiò timidamente.
    Era buonissimo e in due secondi netti lo aveva divorato.
    “Ancora.” disse sorridendo e allungando la mano come una bambina. Il vampiro rise e rimise le pietre sul fuoco pronto a ripetere l'operazione finché Buffy non fosse stata sazia o finché la pastella non fosse finita.
    Quaranta minuti e dieci necci dopo la cacciatrice sazia si sdraiò sulle pelli e sospirò compiaciuta.
    “La colazione migliore degli ultimi due mesi... grazie.” disse timidamente.
    “Non c'è di che. Se ti venisse fame ho messo da parte quei due che non hai mangiato.” le disse lui prima di alzarsi per andare a lavare la ciotola di legno e i due sassi.
    Quando Spike rientrò trovò Buffy che lo aspettava sorridente.
    “Che facciamo?” chiese agitata.
    “Che ne dici se andiamo un po' in giro, magari cerchiamo altre castagne e poi torniamo qui, ci alleniamo un po'?”
    “Perfetto!” esclamò la cacciatrice prendendolo per mano e trascinandolo fuori di peso.
    “Allora, che ne dici di ricambiare?” domandò Spike quando Buffy si calmò e lo lasciò andare.
    “In che senso?”
    “Raccontami della tua vita prima di essere la cacciatrice. Io ho condiviso mi sembra giusto che tu faccia lo stesso.” disse serio.
    “Se te lo dico non ci credi.” rispose Buffy sorridendo.
    “Tentiamo, pet.”
    “Hai presente Harmony?” l'unica risposta fu un grugnito ma le parve anche di sentir mormorare qualcosa tipo “insopportabile” e “donna”. “Beh, ero così, magari con più cervello, ma il carattere era quello.”
    “Mi cadi in basso, Summers!” esclamò sorpreso.
    “Ero totalmente superficiale. Mi interessavo solo di vestiti, ragazzi e del ballo scolastico. L'evento più importante della mia vita era essere la regina di Maggio ed ero disposta a tutto pur di diventarlo.” Spike iniziò a sghignazzare.
    “Cristo... non posso crederci... immagino il povero osservatore che ha dovuto istruirti.” Buffy non lo degnò di risposta e riprese a camminare.
    “Cosa ti ha fatto cambiare così tanto?” domandò Spike dopo averla raggiunta. “Capisco che scoprire di essere una cacciatrice sia una dura botta ma tanto da cambiarti completamente?”
    “Beh, in parte, ma il cambiamento maggiore c'è stato dopo... dopo il manicomio. Non ero più superficiale, facevo solo finta, mi ero calata nella parte che mia madre si aspettava dovessi recitare, ma la differenza c'era.
    Quando arrivai a Sunnydale non andai a cercare Cordelia e il suo gruppo, feci amicizia con Willow che era tecnicamente una sfigata secondo le comuni credenze.” spiegò sarcastica. “Con quelle come Cordy non mi sentivo a mio agio, non più, non dopo tutto quello che avevo passato e credo che gli eventi degli ultimi tre anni non mi abbiano aiutato a tornare indietro, anzi, se mai il contrario.” concluse girandosi a guardare Spike in attesa di un suo commento.
    “Sei forte, Summers, un diavolo di donna.” disse lui sorridendole. “Conosco persone che si sarebbero spezzate sotto lo stesso tipo di pressioni, ma tu no. Sei cambiata, ti sei adattata e sei andata avanti. Ti ammiro.” ammise Spike annuendo.
    “Grazie....”
    I due continuarono a camminare parlando di cose più leggere come i film che avevano visto o la musica che ascoltavano mentre intorno a loro un tiepido sole illuminava la foresta.
    Una volta raccolte le castagne i due decisero di continuare ad esplorare ancora un po' e dopo un'ora circa di cammino arrivarono davanti a una piccola radura di meli.
    “E' quello che penso?” chiese Buffy con gli occhi che le brillavano.
    “Se intendi delle mele, Summers, allora sì.” le rispose Spike.
    La cacciatrice si lanciò verso il frutto più vicino, lo staccò dall'albero e vi affondò i denti sospirando.
    “Buonissima...” mormorò facendo ridere Spike di gusto.
    Fatta scorta anche dei dolci frutti i due tornarono verso “casa” per un pasto veloce e una sessione di allenamento per digerire.

    (*) I necci sono delle frittelle dolci fatte con farina di castagne e acqua. Vengono messe fra due piastre di ferro e messe a scaldare sopra il fuoco. Solitamente si mangiano con la ricotta, io li preferisco con la nutella XD




    8. Fiocchi di neve
    (20 dicembre – 76 giorni)



    Secondo i calcoli di Spike era ormai il 20 dicembre, nel loro universo, quando la prima neve iniziò a cadere.
    Le temperature si erano abbassate di molto e Buffy usciva solo per allenarsi con Spike e farsi una doccia.
    Natale si stava avvicinando ed entrambi, pur trovandosi in una situazione difficile volevano festeggiare; lei per mantenere la tradizione, lui per farla sorridere.
    I passati giorni erano volati tra giochi e storie di tempi andati. Spike le raccontava dei posti che aveva visitato, delle persone che aveva incontrato durante i suoi viaggi e Buffy ascoltava rapita.
    Visto il molto tempo libero il vampiro iniziò, per gioco, ad insegnarle qualche parola in francese o spagnolo o italiano e quando vide che, se non messa sotto pressione, la ragazza era molto più intelligente di quanto dava a credere, decise che per natale gli avrebbe regalato lezioni per una delle tante lingue che conosceva.
    Mentre Spike era già sicuro del suo regalo Buffy si trovava ancora in alto mare.
    Cosa poteva regalare al vampiro?
    Non c'erano negozi nei dintorni e, anche se ogni giorno scopriva di più sul suo conto, ancora non sapeva abbastanza su Spike per essere sicura che, qualsiasi cosa gli avesse dato, gli sarebbe piaciuto.
    Quando i primi fiocchi di neve iniziarono a cadere entrambi uscirono fuori a guardare meravigliati lo spettacolo.
    Appena la neve smise di scendere, dopo circa due ore, uno strato di almeno cinque centimetri copriva il mondo. Entrambi uscirono nuovamente, Spike offrì il suo spolverino alla cacciatore come ulteriore protezione e lei lo ringraziò con un brillante sorriso prima di girarsi e iniziare ad esplorare i dintorni della caverna.
    Il vampiro continuò ad osservarla con un sorriso un po' goffo sul viso.
    Davanti a lui non c'era più la ragazza con cui aveva combattuto solo due anni prima, un po' insicura e ingenua, ma una bellissima giovane donna.
    Spike aveva ormai ammesso a se stesso da tempo di essere attratto dalla cacciatrice, chi non lo sarebbe dopotutto, ma più tempo passava con lei, più cose scopriva, più la sua ammirazione per Buffy cresceva e sempre più spesso si trovava a pensare di stringerla a se durante la notte, tenergli la mano, baciarla, toccarla e fare molto di più.
    Spike sapeva cosa stava succedendo. Si stava innamorando della cacciatrice, della sua nemica mortale, dell'unica persona in tutto il mondo il cui compito consisteva in uccidere quelli come lui.
    Il vampiro era consapevole che nel migliore dei casi da questi suoi sentimenti avrebbe ricevuto solo dolore e rifiuto ma come al solito lui era 'The love's bitch' e questo non l'avrebbe fermato dall'innamorarsi.
    Spike sospirò distogliendo un attimo lo sguardo dalla figura della cacciatrice.
    'Perché devo innamorarmi sempre di quelle irraggiungibili?' si chiese scuotendo la testa tristemente.
    Avrebbe provato ad ignorare i suoi sentimenti, a smettere, a far tornare le cose come erano in precedenza, ma già adesso, ai primi stadi, sentiva che non sarebbe stato possibile. Qualsiasi intenzione avesse mai avuto di ucciderla, di farle del male, era evaporata prima ancora che i suoi sentimenti nei confronti di Buffy si facessero sentire.
    Il rumore di un oggetto in movimento verso di lui lo riportò alla realtà appena in tempo per vedere una palla di neve colpirlo in pieno petto.
    "Sei lento Big Bad." lo schernì Buffy ridendo.
    Spike mise su la sua miglior faccia offesa e si gettò con gusto nel gioco iniziando a fare palle di neve.
    "Ti faccio vedere chi è lento, Summers!" esclamò sorridendo a sua volta.
    Col passare dei giorni i sentimenti di Spike non mutarono e quando a natale la cacciatrice ricambiò il suo regalo poterono solo farsi sentire con più forza.
    Buffy aveva intagliato con molta attenzione un pezzo di legno fino a dargli la forma di un leone.
    Il lavoro non era perfetto, Spike sapeva di poter far meglio, ma la scritta che aveva inciso sul ventre del piccolo animale lo fece commuovere. Shani.
    "Mi hai detto che a volte pensi a lui quando vedi dei leoni e così ho pensato di fare questo. E l'ho intagliato da un legno rossiccio che ho trovato perché hai detto che il suo nome vuol dire rosso in swahili." iniziò a blaterare la cacciatrice quando lui rimase in silenzio davanti al regalo. Buffy era felice della promessa del vampiro di insegnarle una lingua e voleva con tutta se stessa che il suo regalo potesse reggere il confronto.
    "Grazie..." sussurrò infine il vampiro alzando la testa quando fu sicuro di avere sotto controllo le sue emozioni. "È bellissimo." Buffy sorrise gentilmente e annuì felice.
    Dovendo passare la maggior parte delle loro giornate nella caverna le lezioni di Spike furono un ottimo diversivo per entrambi. Lontana da influenze esterne la cacciatrice si stava sciogliendo sempre più, il vampiro era sicuro che se fossero stati nel vecchio mondo non si sarebbe mai permessa di fidarsi lui e per la prima volta fu felice di trovarsi lontano da tutto e tutti.
    Nei seguenti quatto mesi le loro giornate passarono tutte su per giù allo stesso modo.
    I due si svegliavano, mangiavano, si allenavano un po' poi, se mancava cibo, Spike usciva per cacciare mentre Buffy si lavava e quando tornava passavano il pomeriggio insieme studiando lo Swahili, lingua che la cacciatrice aveva scelto di voler imparare.
    Quando i primi segni del disgelo iniziarono a presentarsi erano ormai passati sette mesi e ventiquattro giorni dal loro arrivo nel nuovo mondo.
    "Abbiamo bisogno di altra carne." commentò la mattina Buffy.
    Le faceva uno strano effetto vedere che, pur essendo il ventinove maggio sul loro calendario, fuori ci fosse ancora la neve. Spike aveva calcolato che in questo mondo il cambio di stagione avvenisse ogni cento sessanta - cento ottanta giorni circa.
    Nei mesi passati molte volte aveva sentito la mancanza di casa e c'erano volute molte lacrime e due pugni sul naso del vampiro per accettare l'idea che non potevano fare nulla se non aspettare e sperare.
    Buffy era finalmente in pace con se stessa, avrebbe pazientato e prima o poi i suoi amici li avrebbero riportati a casa.
    C'era un unico problema, Spike.
    La cacciatrice si stava affezionando al vampiro ed era terrorizzata dall'idea che, una volta tornata a casa, i suoi amici avrebbero preteso che lei lo polverizzasse. Il pensiero di non volerlo impalettare non arrivò con sorpresa, in fondo aveva passato gli ultimi otto mesi circa insieme al vampiro. Spike era diventato un amico e si era preso cura di lei per tutto il tempo, senza di lui non sarebbe sopravvissuta durante l'inverno quando faceva troppo freddo per uscire a cacciare.
    "Vado subito, luv"
    Buffy non poté fare a meno di notare quanto fosse sexy il sorriso sul volto del vampiro e, come al solito, la vocetta dentro di lei, che molto le ricordava Angel, la riprese per tali pensieri.
    Da quando Spike le aveva spiegato quello che il vampiro bruno le aveva fatto era stato più facile per Buffy combattere alcuni istinti dentro di lei che la spingevano a combattere qualsiasi sentimento nei confronti di Spike. Nei mesi passati aveva imparato ad ignorarla ogni qual volte le provava a dire che quello che pensava era sbagliato. Spike era un vampiro, vero, senza anima e tutto il resto, ma nessuno poteva affermare che non fosse attraente.
    'Attraente è un eufemismo, lo stupido vampiro è terribilmente sexy.' pensò sospirando Buffy osservandolo allontanarsi.
    Sedendosi sulla sua pelle la cacciatrice mangiò l'ultimo pezzo di carne affumicata con della frutta secca che Spike aveva trovato mesi addietro.
    In scorta avevano ancora un po' di farina di castagno e qualche noce. Le mele erano scomparse da mesi e quelle che avevano raccolto prima che arrivasse l'inverno erano state mangiate nei primi mesi della stagione in quanto, anche se conservate in un luogo freddo e buio, più di due mesi non erano durate.
    Girandosi di lato Buffy notò che la riserva di legna per il fuoco stava diminuendo.
    “Al diavolo, fa già più caldo e Spike ha lasciato lo spolverino.” borbottò la cacciatrice alzandosi, infilandosi il cappotto e prendendo l'ascia prima di uscire per andare a fare un po' di legna.
    L'aria era sempre molto pungente ma Buffy notò con piacere che finalmente poteva di nuovo addentrarsi all'esterno senza tremare dal freddo o diventare un ghiacciolo.
    Arrivata in una radura con dei giovani alberelli si avvicinò al primo e iniziò a lavorare allegramente pensando a quello che avrebbero potuto fare quel giorno.
    Talmente presa nei suoi pensieri la cacciatrice non si accorse dei rumori che provenivano dalla montagna alle sue spalle.
    Quando la neve cedette e iniziò la sua caduta verso valle con un rombo assordante era già ormai troppo tardi. Buffy la vide arrivare e provò a fuggire ma il muro di neve la travolse e seppellì prima che avesse potuto fare più di venti passi.


    Spike stava rientrando nella caverna con la carcassa di un grosso cinghiale e una ferita al fianco quando udì il rombo della valanga.
    “Accidenti Summers, hai sentito botto?” chiese divertito abbandonando il cinghiale sulla soglia e addentrandosi nella caverna. “Summers?” chiamò ancora quando Buffy non le rispose.
    Il vampiro vide che la donna non c'era e lievemente preoccupato uscì fuori per vedere dove si era cacciata. Fu facile per lui seguire le sue orme e il suo inconfondibile odore.
    Quando Spike notò che Buffy si era diretta verso il punto da cui era venuto il rumore della valanga affrettò il passo iniziando a mormorare preghiere a un Dio in cui non credeva.
    “Ti prego, fai che mi sbagli...” mormorò correndo nella sua scia il più velocemente possibile. “No!” esclamò il vampiro quando essa finì davanti ad uno spettacolo atroce.
    La neve aveva ricoperto la radura fino a quasi tre metri d'altezza e Buffy era lì sotto. Senza che lui se ne accorgesse lacrime iniziarono a rigargli il volto.
    Spike si portò sopra il nuovo manto di neve e con immensa felicità scoprì che era abbastanza compatto da sostenere il suo peso senza farlo affondare. Lasciando emergere il suo volto da vampiro acuì al massimo il suo senso dell'olfatto e si mise in cerca anche della più piccola traccia dell'odore di Buffy.
    “Ti prego...” mormorava mentre continuava disperato a cercare.
    Dopo quelle che a lui parvero ore finalmente trovò una piccola traccia del odore della cacciatrice, la seguì e quando trovò il punto in cui era più intensa si mise a scavare disperato.
    “Summers, non fare scherzi!” esclamava ignorando il sangue che usciva dalle dita.
    La neve non era morbida e scavare era difficile ma il vampiro non si arrese e dopo una decina di minuti vide qualcosa di nero spuntare tra la neve.
    “Buffy!” esclamò il vampiro duplicando i suoi sforzi per estrarre la cacciatrice dalla sua prigione di ghiaccio.
    Quando finalmente Buffy fu libera Spike vide che il suo colorito era bluastro. Preoccupato mise una mano sul collo della donna e una sul petto e notò che, anche se presenti, il battito e il respiro erano molto lenti.
    Prendendola in braccio Spike corse di nuovo alla caverna.
    “Non mi abbandonare, Buffy.” mormorava al corpo inerme della donna mentre altre lacrime scendevano sulle sue guance. “Non osare morire! Non puoi, sono l'unico che può ucciderti e visto che non voglio più farlo, tu non puoi morire!”
    Quando arrivarono a casa Spike la posò su una pelle davanti al fuoco e iniziò a spogliarla per cambiarle i vestiti.
    “Spero che non finirò davanti alla parte sbagliata del tuo paletto quando capirai quello che ho fatto.” cercò di scherzare. “Ma se ti svegli ti giuro che ti lascerò fare... non lasciarmi solo.” mormorò infine carezzandole dolcemente la guancia prima di vestirla con abiti asciutti e coprirla con alcune pelli.
    Velocemente il vampiro andò al lago e riempì tutte le borracce che avevano di acqua, poi passò dalla doccia e la versò in una delle sacche per scaldarla e una volta finito la mise nuovamente nelle borracce, ustionandosi varie volte nel processo.
    Tornato alla caverna notò che Buffy non si era mossa dalla posizione in cui l'aveva lasciata e ciò lo preoccupò non poco.
    Spike sistemò velocemente le borracce di acqua calda ai piedi, vicino alle braccia e sopra le coperte sopra il petto della donna.
    Il vampiro si prese cura di lei per tutto il giorno, le controllò il battito e il respiro ad intervalli regolari, cambiava le borracce e la faceva bere. Quando scese la notte fu felice di sentire che il suo battito era più forte e si stava normalizzando ma quando la mattina dopo ancora la giovane non si era svegliata iniziò a preoccuparsi.
    “Non fare scherzi, Summers...” le sussurrò mentre le toglieva una ciocca di capelli dal volto. “Non hai la febbre, il tuo battito è normale e sei al caldo. Non hai scuse per continuare a dormire e farmi preoccupare.”
    Spike continuò a parlarle tutto il giorno nella speranza che la sua voce la guidasse nel mondo dei coscienti ma quando calò di nuovo la notte ancora non era cambiato nulla.
    La mattina del terzo giorno, dopo un piccolo pisolino, Spike si svegliò e vide che Buffy durante la notte si era mossa e ne fu felice, per alcuni istanti il giorno prima aveva pensato che durante la valanga la donna avesse battuto la testa in un albero o una roccia e avesse qualche danno più grave, addirittura che fosse in coma, ma si era mossa, le persone in coma non si muovono, giusto?
    Spike non si fermò un minuto e durante tutta la giornata continuò a parlare, all'inizio le raccontava di aneddoti divertenti sui suoi giorni da umano e da vampiro, poi le raccontò di quello che aveva pensato quando l'aveva vista per la prima volta a ballare dentro al Bronze.
    “Ho sempre pensato che sarebbe stato un peccato togliere la scintilla di vita che potevo vedere nei tuoi occhi, eri così giovane e ingenua, Summers, ma già allora eri bellissima e risplendevi di una luce interna che non può che accecare chiunque posi lo sguardo su di te.” confessò sospirando. “E quando abbiamo combattuto per la prima volta? Cristo che esperienza, luv.” continuò il vampiro sorridendo.
    Spike era talmente preso dai ricordi che nemmeno si accorse il tremolio che attraversò per alcuni istanti le palpebre della giovane donna.
    “Avevi ancora tanto da imparare ma già allora avevi intuito e non esitavi a giocare sporco.”
    Buffy era sveglia, ma per quanto cercasse di avvertire Spike in qualche modo del fatto, le risultava impossibile aprire gli occhi, figurarsi la bocca per chiamarlo così decise di rimanere ferma e provare a accumulare un po' di energie.
    “Mesi fa mi hai chiesto perché Dru mi ha lasciato e io non ti ho risposto. Allora non volevo ammetterlo nemmeno a me stesso, ma credo che nel profondo del cuore già sapevo la verità.”
    'Il discorso si fa interessante.' provò a scherzare dentro di se Buffy, ma anche pensare la stancava quindi decise di ascoltare e basta e lasciarsi cullare dalle sue parole.
    “Lei doveva aver già visto, nel futuro, dentro di me, non saprei con certezza, ma deve aver visto che la mia ossessione nei confronti delle cacciatrici non era l'unico motivo che mi aveva portato a te, che dietro si nascondeva qualcosa di più.
    “Lei mi ha lasciato perché dentro di me, nei miei pensieri, ero ossessionato da te, non come cacciatrice, ma semplicemente come Buffy. Lei diceva che sapevo di cenere, che intorno a me vedeva solo il sole e ora finalmente ho capito.” lacrime iniziarono nuovamente a rigare il volto del vampiro e anche se Buffy non le poteva vedere poteva sentire dal suo tono di voce che stava piangendo. “Quindi non... non azzardarti a morirmi tra le braccia Summers! Non ora... ne mai perché... perché credo che non potrei sopportarlo.
    “In questi ultimi mesi ti sei scavata un posto nel mio cuore e... e ti giuro che se te ne vai senza... senza nemmeno darmi la possibilità... la possibilità di... ti prego, svegliati. Svegliati e basta.” pregò il vampiro prendendole una mano e stringendola dolcemente.
    Quando finalmente Spike smise di parlare si accorse del ritmo molto più veloce del cuore della donna e si fermò ad osservarle il viso più attentamente.
    “Buffy...” provò a chiamarla.
    'Apritevi dannate palpebre!' Buffy si sforzò ma ottenne solo un leggero tremolio che stavolta non scappò a Spike.
    “Cristo...” esclamò stupito il vampiro. “Se mi senti rifai quella cosa con le palpebre.”
    Buffy ripeté il movimento e questa volta riuscì per pochi istanti ad aprire gli occhi e a vedere la forma sfocata del vampiro.
    La luce era troppo forte e così le si richiusero subito ma Spike iniziò a ridere di gusto e ad abbracciarla come meglio poteva senza spostarla.
    Buffy sorrise, anche se solo dentro di se.
    Spike andò a prendere dell'acqua e alzandole la testa la fece bere con un cucchiaio per alcuni a minuti, sorridendo sempre di più per ogni volta che la donna apriva gli occhi.
    A fine operazione Buffy si sentiva leggermente meglio e riusciva a tenere gli occhi aperti normalmente.
    “Finalmente mi hai onorato della tua presenza, pet.” le disse dolcemente il vampiro togliendole una ciocca di capelli da davanti gli occhi. “Mi hai fatto venire un infarto.” Buffy roteò debolmente gli occhi e lui sorrise e iniziò a carezzarle dolcemente la guancia e a giocare con i suoi capelli. “Non farmi più uno scherzo del genere, okay.”
    Lei sorrise debolmente e sussurrò il suo nome a voce talmente bassa che anche Spike dovette sforzarsi per udirla.
    “Riposa, quando ti sveglierai starai meglio, luv.” la incoraggiò lui e Buffy chiuse gli occhi e si lasciò cullare dal suono della voce di Spike che cantava una dolce ninna nanna.
    Spike sentì il ritmo del suo cuore rallentare e capì che si era addormentata.
    “Mi sono innamorato di te, Buffy.” sussurrò sicuro che lei non potesse più sentirlo.
    Si sbagliava, Buffy aveva sentito, ma prima che potesse carpire completamente il significato delle parole sprofondò in un sonno ristoratore.
     
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  11. Redan
     
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    Molto carina! Mi chiedo quali siano i sentimenti di Buffy a questo punto :)
     
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10 replies since 14/9/2013, 17:21   403 views
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