DANCING WITH MYSELF

prima fan fiction..

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  1. FaithLess
     
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    @piccola06: Grazie Grazie... il tuo interesse per la mia ff mi riempie di gioia!!! :D



    Capitolo 5: If I looked all over the world

    Buffy camminava nei corridoi del centro d’addestramento era leggermente confusa, aveva il pacchetto di sigarette nella tasca della sua giacca di pelle. Camminando toccava il pacchetto come per accertarsi che non si dileguasse. Le dava sicurezza. Sentiva che una parte di lui era lì con lei. Come quella notte, quando tutti l’avevano lasciata da sola, lui era lì. Era lì per lei. Le aveva dato la forza, le aveva permesso di lottare ancora, di non arrendersi, di vincere.

    Willow era nel suo studio, era ancora esausta dall’incantesimo. Non era riuscita nemmeno a mangiare, tanto era la nausea. Continuava ha ripensare alle visioni. Erano davvero come negli incubi che la perseguitavano. Era tutto reale, tutto era accaduto davvero. Lei cosa c’entrava? Che connessione aveva tutto ciò con i demoni? “Maledizione” esclamò.
    Era tutto iniziato qualche settimana prima. Era una notte come tante, lei stava studiando, quando all’improvviso la sua stanza iniziò a roteare. Sulle pareti si proiettarono delle strane immagini. Quelle stesse immagini. Tutto si fece confuso. Poi vide Spike che la guardava, era evanescente, brillava di una luce gialla intensa, le chiese aiuto ma la sua voce era diversa da come la ricordava. Allora la strega aveva urlato “Chi sei?”. In quell’attimo tutto era cessato. Da allora aveva continuato a sognare quelle immagini. Sentiva quel dolore ogni notte. Le sue ricerche l’avevano portata a sospettare che Spike fosse di nuovo vivo. Così aveva chiamato Andrew con la scusa dei demoni. Sapeva che lui era stato pochi mesi prima a Los Angeles. Magari aveva visto qualcosa. Non era stato difficile fargli dire quello che aveva visto. Ma ancora non le era chiaro cosa significassero quegl’incubi. E poi l’ultimo incantesimo aveva dissipato tutti i suoi dubbi, le cose che sognava erano realmente accadute. Spike era vivo, Angel era umano e Los Angeles era all’inferno. Doveva parlarne con Buffy, cosa le avrebbe detto? Era tutto così confuso. Non riusciva a capire cosa tutto questo aveva a che fare con lei. Doveva dire queste cose a Buffy.

    La incrocio nei corridoi, era assorta nei suoi pensieri con la mano nella tasca.
    “Buffy, ti cercavo, come va?”
    “Non ho dovuto pulire altre giacche da muco di demone quindi tutto bene. Ma te come stai? Hai un aspetto terribile.”
    “Io… io sto bene. Ho avuto solo dei problemi con un incantesimo ma niente di grave”. Si chiedeva che fine avesse fatto il suo coraggio, doveva parlargli dell’accaduto. “Buffy volevo dirti.. come stai? Sul serio come l’hai presa?” aggiunse l’amica avvicinandosi lentamente
    “ Sei riuscita a contattare Los Angeles?” la guardò freddamente la cacciatrice
    “In un certo senso, ora ti spiego. Sicura che vada tutto bene? Non vuoi dirmi come hai preso la notizia, il fatto che lui sia tornato?” premurosa l’amica fece per toccare le mani della cacciatrice
    “Avresti dovuto dirmelo prima” ritraendosi dal contatto
    “Buffy io non ero sicura… ho visto delle cose ma non erano chiare. La certezza l’ho avuto quando ho chiamato Andrew” insistette nervosamente la strega.
    “Avresti dovuto darmi te la notizia” imbronciata
    “Volevo farlo ma credevo che Andrew avrebbe potuto dirti di più, in fondo lui l’ha visto, forse ho sbagliato ma credevo ti facesse piacere”.
    “Angel avrebbe dovuto chiamarmi, come ha potuto non dirmelo.” Sembrava non ascoltare più “ora dimmi che succede a Los Angeles” il suo viso era tornato determinato.
    “Buffy, sei molto strana negli ultimi mesi, non capisco che cosa pensi. So che la morte di Spike e tutto ciò che è accaduto dall’ultima battaglia ti hanno addolorato e confuso, me ne rendo conto, ora credevo che questa notizia ti rendesse felice. Perché non sei felice che lui è tornato?” indagò Willow
    “Dite tutti che è tornato, ma dove è tornato, che significa tornato? Da me non è tornato, Will lui non è qui, non è tornato da me. Io ho sbagliato… tutto…e sono di nuovo sola.” I suoi occhi erano fissi negli occhi dell’amica.
    “Buffy non dire così, tu non sei sola, non lo sei mai. Ci siamo noi, ci sono io. Buffy dimmi che succede dimmi perche sei così distante.”
    “Will, non sono distante, se lo faccio non l’ho scelto, è così non ricordi? Possiamo anche andare mano nella mano ma camminiamo da soli nella paura”.
    Willow la guardò fissa, un brivido le percorse la schiena. Quelle parole la fecero star male. Eppure erano così veritiere.
    “Buffy mi fai paura, pensavo che quel periodo fosse finito.”
    “E’ finito te l’assicuro, non è la stessa cosa. Sono felice di essere tra voi. Solo che vi sento lontani. Ti sento lontana.” In questo Buffy non le stava mentendo, davvero non era come allora, non voleva morire, era felice di vivere e di stare al mondo ma non capiva come si può non essere soli. Quando era un adolescente, anche quando era già la cacciatrice, lei non si era mai sentita sola. Non come ora.
    “Sai che io ci sarò sempre?” pronunciare quelle parole trafisse il cuore della strega.
    “Certo Willow e te ne sono grata.” Questa frase uscì dalle labbra di Buffy da sola e la sorprese. Non sapeva dire se fosse la verità. Voleva davvero bene a Willow sarebbe persa senza di lei ma non provava conforto dalle sue parole, questo la faceva star male, sentiva di tradire la sua migliore amica. Le fece un grande sorriso e le carezzò piano il viso preoccupato “allora dimmi di Los Angeles.”
    “La questione è questa, ho il sospetto che Los Angeles come dire sia in una sorta di dimensione infernale; è come se l’inferno fosse lì in quel momento. So per certo che loro sono li, ho sentito le loro anime” Willow avrebbe voluto continuare e dirle il resto ma l’espressioni di Buffy le fece spavento. La guardava mentre il suo sguardo si faceva distante, gli occhi le si velavano di lacrime. Le labbra tremarono ed alla fine riuscì a dire: “Willow stai dicendo che loro ora solo all’inferno?” Buffy non si era mai sentita così, era affranta e preoccupata per Angel, sapeva che era stato lui a voler accettare la filiale della W&H, sapeva che quella era stata una pessima scelta e che sicuramente era collegata con ciò che accadeva. Ma Spike che cosa c’entrava con tutto questo.
    “Non in senso tecnico, non sono morti, vabbè insomma sono dei non morti vivi per capirci, ma fisicamente si trovano all’inferno. Sto cercando di capire cosa o chi ha fatto questo. Probabilmente la Wolfram & Hart, ma non abbiamo certezze”.
    “ Come possiamo aiutarli?”
    “Buffy non lo so. Non credo che potremmo in nessun modo raggiungerli, le comunicazioni sono interrotte così com’è impossibile arrivare lì.”
    “Non posso rimanere impotente. Non posso lasciarli lì. Willow devo assolutamente fare qualcosa.” La frase si interruppe in un pianto silenzioso la cacciatrice si mise le mani sul viso per coprirlo ma la sua sagoma tremava terribilmente. Willow la strinse forte e carezzandola cercava di confortarla
    “Buffy faremo il possibile. Li aiuteremo, te lo assicurò, metteremo tutti al lavoro solo su questo. Ti assicuro che scopriremo che sta succedendo e li aiuteremo. Buffy ci riusciremo, insieme come sempre.”
    Buffy lasciò che l’amica la consolasse e la carezzasse, cercava di credere alle sue parole ma sentiva la sua impotenza. “Buffy ti devo dire una cosa” gli occhi di Willow si fecero impauriti “Da un po’ di tempo sto avendo delle visioni, vedo una battaglia e poi l’inferno. Ci sono Spike ed Angel e miglia di demoni, un drago… Ieri finalmente ho scoperto che sono immagini realmente accadute. E’ stata l’ultima battaglia prima che Los Angeles cadesse all’inferno. Non so perché faccio queste visioni, non capisco che legame abbiano con me. E’ così che ho avuto il sospetto che Spike fosse vivo”
    “Perché non me ne hai parlato prima?” la rabbia le traspariva dagli occhi.
    “Ho avuto paura. Non capivo quello che vedevo ed avevo paura d’illuderti. So quant’è importante Spike per te. L’ho sentito. Non ti serviva perché è un forte guerriero ma perché lo ami. Ho sentito il tuo amore durante l’incantesimo nella battaglia contro il primo. Ero collegata con te, tramite l’ascia. Quando ho fatto l’incantesimo, mi sono collegata alla tua essenza di cacciatrice ed ho sentito il tuo amore per lui. Così non volevo riaprirti le ferite. Pensa se ciò che vedevo non era reale quanto male ti avrei fatto.”
    “Perché mi dici questo solo ora? Perché solo ora dici di aver sentito il mio amore per lui?”
    “Prima lo credevo morto. Non volevo farti pensare a lui. Te l’avrei detto, aspettavo che il tempo avesse lenito un po’ il tuo dolore.” La chosen one la guardava fissa asciugandosi le lacrime, era attonita.
    “Buffy, ti prego non guardarmi così.”
    “Will ma che dovrei dirti? Hai fatto tutto da sola.”
    “Sei arrabbiata vero?”
    Buffy la guardava in silenzio, rifletteva su cosa risponderle, cercava di capire il suo stato d’animo
    “No. So che vuol dire fare scelte difficili. Cercare di proteggere chi ami. Finora è toccato sempre e solo a me farlo. Ho capito perché ti sei comportata così. Volevi proteggermi, un tempo ero io a proteggervi. Sei diventata davvero più forte di me.” Il tono di Buffy era ambiguo “C’è altro che vuoi dirmi?”
    “Nelle mie visioni c’è qualcosa di strano su Angel. Sembra essere di nuovo umano. Ma non so cosa voglia dire. Non so se sia reale. Potrebbe esserlo. Buffy mi dispiace. Credevo di fare la cosa giusta. Avrei dovuto parlartene prima.”
    “Sì, avresti dovuto. Ora cerchiamo di risolvere questa cosa. Io provo a parlare con Andrew vedo cos’altro ha visto quando è stato lì. Magari sa dirmi che diavolo ci fa Spike a Los Angeles”.
    Buffy era spaesata, quello che l’amica aveva fatto la rendeva furiosa. Non tanto per l’atto in sé ma perché la faceva sentire debole. Quello che stava accadendo a Los Angeles era terribile. Angel era forse di nuovo un umano. Tutto questo era davvero ironico. Qualche anno prima avrebbe dato dio sa che cosa per farlo accadere ed ora riusciva solo a pensare che questo avrebbe intralciato Spike. Avrebbe dovuto difendersi da solo e difendere anche Angel. Oddio che orribile pensiero!! Quando era diventata così cinica?! I pensieri le si accavallarono. Willow aveva cercato di proteggerla perché sapeva quanto stava soffrendo. Provò fastidio verso se stessa, allo stesso tempo si sentì liberata. La sua migliore amica, le aveva visto l’anima e l’aveva vista debole. Era andata oltre la cacciatrice ed aveva visto Buffy la ragazza impaurita. Le era comunque rimasta vicina e senza spaventarsi l’aveva protetta. Willow non aveva più bisogno di una cacciatrice, ma di un’amica. Voleva solo starle vicino.

    nota: altri tre capitoli e siamo arrivati alla conclusione di questo piccolo viaggio....
     
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30 replies since 5/5/2013, 20:50   1121 views
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