DANCING WITH MYSELF

prima fan fiction..

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  1. FaithLess
     
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    Capitolo 2: When there's no one else in sight


    Buffy camminava a passo svelto nella folla, aveva fame, non mangiava dalla sera precedente, a meno di non voler considerare il mozzico della mattina al gelido involtino primavera. Decise che avrebbe mangiato con Willow una volta arrivata al centro d’addestramento.
    Probabilmente Will aveva scoperto qualcosa sui demoni che qualche sera prima avevano preso a calci nel sedere sia lei, sia altre cinque cacciatrici.
    Era da un po’ che un demone non le dava del filo da torcere. Non era preoccupata, ora più che mai aveva una squadra pronta ad entrare in azione, non potevano spaventarla i soliti esseri un pochino più forti. Eppure qualcosa la rendeva inquieta, in passato era già stata messa da parte. Era già stata lasciata sola.
    Anni passati ad esorcizzare la solitudine a cui era destinata l’avevano solo resa più sola. La vita sa essere davvero ironica.
    Arrivata al centro, fu travolta dal solito trambusto, tipico di un edificio pieno di adolescenti che si allenano a turni alterni nelle varie discipline. Le andò incontro, con passo marziale, Kennedy che sembrava assolutamente a suo agio tra delle giovanissime reclute alle prime armi. Salutò Buffy con un sorriso, la quale si apprestò a ricambiare al meglio che poté.
    Superò la piccola squadra e raggiunse la stanza di Willow che la accolse facendole spazio tra i libri che occupavano il divanetto di velluto color magenta.
    “ Buffy ciao, come stai? Mi sembri stanca?”
    “Tutto bene Will, ieri la ronda è stata un po’ spiacevole” mentre le rispondeva Buffy guardava l’amica sorridente fra i libri, pensava quanta strada avesse fatto, era una strega con poteri enormi, eppure era riuscita a gestirli ed ultimamente era persino tornata a studiare sui libri senza utilizzare i bizzarri e velocissimi metodi che la magia poteva offrirgli.
    “Come mai?” chiese un pochino preoccupata la strega.
    “Il demone che abbiamo incontrato non conosceva le buone maniere, è corso via senza darmi il tempo di terminare la mia battuta sarcastica d’inizio lotta. Mi ha costretta a rincorrerlo e non contento ha macchiato di muco la mia giacca di pelle.” L’espressione di Buffy sembrava ricordare perfettamente il momento in cui la sua giacca era stata violata.
    “Uh poverina... chissà come gli avrai fatto pagare questa sua scortesia!!” le amiche si guardarono mentre un sorriso marcava i visi di entrambe.
    “Comunque torniamo al motivo per cui ti ho chiamato” Willow assunse un’espressione seria.
    “Come mai così seria? Che avranno mai questi demoni di così preoccupante?”
    “No, niente di serio Buffy. Sappiamo però che non è successo solo a noi. Mi ha chiamato Andrew e tra le sue chiacchiere ho scoperto che sono stati avvistati a Roma e a Londra. Ed anche lì cercavano di intrufolarsi nei nostri centri d’addestramento. Come se cercassero qualcosa o qualcuno.”La strega sembrava in difficoltà, c’era qualcosa che avrebbe voluto dire, ma aggiunse soltanto “Andrew atterrerà oggi pomeriggio, è venuto di corsa, ha delle cose da dirti”.
    “Che avranno mai questi cosi viscidi da farlo correre qui”. La cacciatrice sembrava stuzzicare l’amica, sentiva odore di non detto e questo la rendeva alquanto dispettosa.
    “Buffy non bisogna mai sottoval...”. Non le fu permesso di finire la frase.
    “Va bene va bene, sig Giles dai capelli rossi o neri se molto molto arrabbiata. Oggi pomeriggio andrò a prendere il ragazzo e vedrò se una volta sopravvissuta a tutte le sue storie, riuscirò a cavarne qualche notizia interessante. Ok?” Tagliò corto, giacché Willow non era sul punto di dirle altro.
    “Ok” disse l’amica con un sorriso tra l’indispettito per essere stata presa in giro ed il soddisfatto.
    “A proposito Dawn dov’è?”
    “E’ uscita con alcune delle ragazze, sono andate a comprare delle cose” rispose distrattamente. Sfogliando un libro tutto ingiallito con pagine spesse, sicuramente molto antico.
    “Mancava qualcosa nel tuo repertorio magico?” incuriosita.
    “Veramente credo ci fosse una svendita al centro commerciale” con aria beffarda rise.
    “Bene, non mi sembra che le tue lezioni le impegnino molto la giornata.” La strega incurvò le sopracciglia in direzione dell’amica “Va bene, va bene non sono affari miei, io so come allenare fisicamente, te mentalmente, infondo lei ha scelto di approfondire le scienze magiche ed ha scelto te come mentore” la cacciatrice sorrise “E ne sono fiera. Davvero.” Buffy guardò negli occhi l’amica ed aggiunse “Come si sta comportando? Ti sembra a suo agio a vivere qui con tutte le ragazze?”
    “Certo, si trova benissimo. E’ ancora un po’ indecisa se intraprendere la strada della magia o quella dell’osservatore. Sai com’è Dawn. Ma studia moltissimo.” La rassicurò
    “Sai l’anno scorso è stato pesante per lei. Essere circondata da potenziali, io poi ero poco presente per lei… Sarei in ansia per la sua decisione di non vivere più con me, se non sapessi che è qui con te.” Fece una pausa e sorridendo terminò “Ora vado ad allenarmi e ti lascio tra i tuoi puzzolenti libri.” Ridendo prese la porta. Willow la guardò uscire con la coda dell’occhio, si lasciò sfuggire un sospiro mentre pensierosa tornava pian piano sui suoi tomi. La ragazza aveva l’aria combattuta, per un attimo sembrò volersi alzare di scatto e correre dietro all’amica, resistette a questo impulso. Riprese la sua consultazione, inizialmente ancora pensierosa e distante poi lo studio la catturò del tutto e scacciò via i suoi dubbi.
    Buffy si recò velocemente nella sua piccola palestra personale e iniziò con un pochino di riscaldamento. Decise di saltare la parte della concentrazione ed andare subito al sacco, sentiva un incessante bisogno di scaricarsi.
    Il sacco si rivelò un buon confidente, come al solito.
    Un’immagine si ripresentava costantemente nel suo pensiero, quella di lui che non credeva che alle sue parole e lei che saliva veloce quelle maledette scale da sola.
    “Non è vero ma grazie per averlo detto”.
    Quelle parole le balenavano ripetutamente nella mente, sentiva la sua voce, il calore delle loro mani intrecciate l’una con l’altra, suggellate dal fuoco. I denti si strinsero facendo indurire incredibilmente i muscoli della mascella. I suoi colpi erano sempre più serrati e più forti, il sacco sibilava e rantolava, sembrava chiederle pietà.
    Mentre lo colpiva, rivedeva se stessa per quelle scale, sembrava voler cambiare il corso degli eventi a forza di pugni. Non era ben chiaro che cosa avrebbe fatto se fosse potuta tornare indietro.
    Sapeva che Sunnydale andava distrutta e che quello che lui aveva fatto era la cosa più giusta e sapeva anche che non sarebbe potuta morire lì accanto a lui, per quanto lo desiderasse ardentemente, perché Dawn, le giovani cacciatrici, forse anche i suoi amici avevano ancora bisogno di lei.
    Perciò probabilmente avrebbe dovuto ripetere la medesima scena e non avrebbe alterato il finale e questo la rendeva ancora più furiosa.
    Ancora una volta era inerte di fronte al proprio fottutissimo destino.
    Dannazione. Almeno avrebbe cercato di evitare quelle parole: “Non è vero ma grazie per averlo detto”. Avrebbe potuto far sì che lui le credesse. Almeno quello.

    Edited by bunny8s - 6/5/2013, 13:42
     
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30 replies since 5/5/2013, 20:50   1121 views
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