-I'm only human-

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  1. keiko89
     
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    Eccomi, quanto sto scrivendoaòfgjaògihapò?!?


    Cri: Sì, è molto angst... doveva essere fluff ma non so cosa sia successo nella mia testolina :ph34r:. Sai che amo Dru, doveva essere presente con un ruolo importante... ma in questo capitolo scoprirai qualcosa di più sui due fratellini.


    Stefy: Sono contenta che ti abbia incuriosito. Spero che questo capitolo non ti faccia venire un infarto, so che sei spuffy fino al midollo ma non preoccuparti...il pairing è william/elizabeth no?! ;)




     

    Capitolo secondo



    Tornati dalla cerimonia William aveva espresso il desiderio di rimanere solo e Drusilla l'aveva accontentato.
    Gli aveva lasciato il tempo di farsi un bagno caldo e di coricarsi per riprendere le forze.
    Ora, ferma ai piedi del grande letto, scrutava con attenzione il suo viso pallido, le palpebre tremare impercettibilmente, tutto il suo corpo teso; addormentato sembrava un angelo caduto dal cielo.
    Il suo piccolo William.
    La sua creatura.
    Lei lo aveva già risvegliato dal torpore una volta, ci sarebbe riuscita di nuovo.
    Gli accarezzò i capelli, scendendo delicatamente sulla guancia. Affondò il viso nell'incavo del suo collo, respirandone l'odore inconfondibile, leccando appena la porzione di pelle sotto l'orecchio.
    Quanto era passato dall'ultima volta? Anni.
    Quasi una decina per l'esattezza.
    Lo sentì mugolare di piacere.
    Silenziosa alzò le coperte e si distese dietro di lui, facendo aderire il corpo alla schiena del fratello.
    La mano destra scivolò sull'addome del ragazzo, muovendosi in cerchi concentri, dall'alto verso il basso. Avvertendo i muscoli rilassarsi, Drusilla scese ad accarezzare il tessuto dei boxer, giocando con l'elastico, intrufolando poco dopo la mano all'interno. Massaggiò con cura il sesso pulsante, solleticando i testicoli e riprendendo il movimento; lo sentì tendersi sotto le sue carezze.
    Ancora tra le maglie del sonno William avvertì l'orgasmo rilassare tutto il suo corpo.
    Beandosi del calore dietro di sé, intorpidito e stanco, riuscì solo a sospirare un “B-buffy...”, mantenendo gli occhi chiusi con un sorriso ad increspargli le labbra.
    Drusilla fece scorrere la punta del naso sulla sua guancia ispida, gli strinse la mano e gli sussurrò:
    - “. Sono qui... non ti lascio. Sono qui.” -
    Felice e appagato William sprofondò in un sonno senza incubi.
    Drusilla abbandonò il letto, donandogli un casto bacio sulle labbra.



    Entrata nel salotto della grande casa paterna Drusilla prese con cura il vecchio album fotografico, si accollò sul divano di fronte al camino e lasciò che Miss Edith le si acciambellasse ai piedi.
    Con un gesto della mano le fece segno di avvicinarsi e la gattina balzò accanto a lei, posando la testa sulla sua coscia per farsi coccolare. Miss Edith la scrutava attenta, come se volesse scavarle l'anima e condividere con lei i più intimi segreti, facendo le fusa ad ogni suo tocco delicato.
    La ragazza aprì l'album, persa nei propri ricordi. Si soffermò su una foto che ritraeva lei e William il primo giorno che si erano conosciuti, quindici anni prima. Lui portava degli occhiali tondi, con la montatura nera, ed aveva ancora i capelli di un biondo scuro, un po' ricci, che gli ricadevano sugli occhi. Le stringeva goffamente un fianco mentre sorrideva timido verso l'obiettivo. Lei era fasciata in un abito lilla, i boccoli scuri le incorniciavano il volto, un sorriso enigmatico a curvarle le labbra.
    Ricordava come era cambiata rapidamente la sua vita in quell'anno: la scomparsa prematura della madre, i litigi con il padre sempre più assente, l'incontro con Liam e la sua prima volta, l'arrivo di William e Anne.
    Suo padre non le aveva detto molto, nove mesi dopo la morte di Evelyne aveva deciso di risposarsi, si era innamorato di Anne, una nobildonna inglese, che si sarebbe trasferita nella loro casa il mese successivo con il figlio, un certo William. Fine delle spiegazioni.
    Solo poi aveva scoperto che Anne era la zia di Liam e che lei e suo padre si erano conosciuti durante una partita di bridge a casa di Eleonor, la madre di Liam. Anche Anne era rimasta da poco vedova ed aveva deciso di lasciare l'Inghilterra e trasferirsi in Francia per ricominciare una nuova vita, portandosi dietro il figlio diciottenne.
    William era certamente un ragazzo timido, poco incline alla socializzazione, preferiva passare le sue giornate chiuso in camera sua o in salotto a leggere. Di rado usciva ma aveva una passione particolare per la fotografia.
    Lui e Liam non andavano d'accordo, battibeccavano di continuo e Liam non faceva altro che deriderlo per la sua goffaggine e il suo non saper stare al mondo.
    Le cose, però, iniziarono a cambiare più o meno tre mesi dopo il loro arrivo.
    William, appena rincasato dopo una giornata spesa a scattar fotografie al parco Bois de Boulogne, si era diretto verso il bagno accanto alla sua stanza per rinfrescarsi. Aperta la porta si era ritrovato davanti la figura nuda di Drusilla intenta ad asciugarsi i capelli dopo la doccia appena fatta.
    William, paonazzo ed imbarazzato, aveva richiuso immediatamente la porta ed era scappato in camera sua.
    Che diamine ci faceva lì la sua sorellastra?
    Perché non aveva utilizzato il bagno adiacente alla sua stanza?
    Perché lui non aveva bussato? Cristo, quello era il suo bagno! Perché avrebbe dovuto farlo? Ognuno aveva il proprio in quella casa.
    Camminando avanti e indietro per la camera cercava di riacquistare la calma, il fatto che continuasse ad immaginare il corpo sinuoso di Drusilla non lo aiutava per niente.
    Perso nel suo mondo non si rese nemmeno conto che la ragazza era entrata in camera e lo guardava maliziosa.
    Accortosi della sua presenza ricambiò il suo sguardo e quello che vi vide lo spaventò attraendolo come non mai: lei era peccato ed oscurità, bellezza e decadimento, i suoi occhi lo invitavano a lasciarsi andare, promettevano il mondo, il riscatto.
    Più Drusilla si avvicinava più lui se ne sentiva attratto, eccitato. Lasciò che lei facesse scorrere le sue mani su di lui, che lo spogliasse e lo indirizzasse verso il letto.
    Si lasciò baciare e toccare e mordere e succhiare. Lasciò che lei lo conducesse dentro di sé, lo prendesse per mano e gli insegnasse quel nuovo piacere mai provato. Lasciò che lei lo marchiasse come suo, che lasciasse dei segni sulla sua pelle candida, che lo iniziasse a quella nuova vita.
    Dopo quel giorno il loro rapporto divenne più morboso e William iniziò a mostrare i primi segni di ribellione verso sua madre e il mondo ovattato in cui l'aveva rinchiuso.
    Si era colorato i capelli di un biondo platino, aveva comprato una moto e cambiato completamente il proprio modo di vestire. Gli occhiali erano stati buttati a favore delle lenti a contatto. Frequentava la palestra due volte a settimana e usciva ogni sera.
    In giro tutti lo conoscevano come Spike a causa della rissa avuta con un ragazzone fuori da una discoteca. Il palestrato aveva messo gli occhi sulla sua Dru e lui non ci aveva più visto, dopo un fallimentare tentativo d'approccio il ragazzo era tornato alla carica afferrando malamente Drusilla per trascinarla dentro a ballare. William gli aveva tirato un pugno facendolo cadere a terra, ringhiandogli contro di star loro lontano. Aveva terminato l'opera piantando un chiodo nel terreno ad un palmo dal viso del giovane. Da quel momento nessuno osò più interferire in quello strano rapporto.
    Anche con Liam i rapporti erano un po' migliorati, non che fossero idilliaci, questo no. Gli scontri e le prese in giro erano all'ordine del giorno ma avevano trovato un loro equilibrio, c'era una sorta di rispetto e protezione, di mutuo soccorso.
    I due cugini passavano spesso le serate insieme, girando con Drusilla per le discoteche, i bar più malfamati, le feste a tema a cui potevano partecipare solo i rampolli dell'alta società parigina.
    Per cinque anni si erano dati alla bella vita, preoccupandosi solo di soddisfare i propri piaceri: sesso, droghe, alcol, donne, uomini. Niente sembrava poterli fermare: i Flagelli d'Europa.
    Fino a quella notte di dieci anni prima. Durante uno dei soliti party segreti Drusilla aveva assunto un mix di droghe quasi letale ed era caduta in stato comatoso, l'avevano ricoverata in una clinica specialistica e William si era quasi sentito morire.
    Dopo il risveglio la ragazza mostrò dei chiari segni di squilibrio, farfugliava di raggi di sole, penitenze, anime perse e salvate. Dal suo ritorno a casa tutto era di nuovo cambiato, Drusilla aveva cominciato a riprendersi anche se avvertiva la mancanza di Liam. Il ragazzo non si era più fatto sentire dopo l'incidente, li aveva abbandonati e William non glielo aveva mai perdonato.
    I rapporti a casa erano sempre tesi, Vincent affermava che quella era la giusta punizione che Dio aveva mandato sulla figlia per la sua vita dissoluta, Anne le aveva dato della sgualdrina.
    Per la prima volta William si era ritrovato a gridare contro sua madre per difendere la donna che amava, per difendere sua sorella. Odiava quando l'apostrofavano come sorellastra, Drusilla era molto di più.
    Chiusa in camera la giovane ascoltava le urla al piano di sotto piangendo contro il cuscino. Si calmò solo quando William le si sdraiò accanto prendendola tra le braccia, facendo l'amore con lei. Quella fu l'ultima volta.
    Nonostante i contrasti, gli anni successivi trascorsero in relativa tranquillità. Drusilla aveva scoperto l'amore per l'arte: dipingeva mettendo sulla tela il contenuto dei suoi sogni contorti, trovando una valvola di sfogo nei momenti in cui la pazzia sembrava sopraffarla.
    William era divenuto un giovane fotografo affermato e conosciuto.
    Liam si era laureato e lavorava come avvocato.
    I tre non uscivano più insieme come una volta ma avevano ricominciato a sentirsi anche se l'astio che William provava nei confronti del cugino era percepibile durante le poche volte in cui si incontravano.



    Drusilla sfogliò assorta qualche altra pagina dell'album, scatti di gite sulla neve, al mare, della vacanza in Inghilterra, fino ad arrivare ad una di tre anni prima.
    Non aveva mai capito perché William avesse deciso di fotografare la bara e di incollare la foto nell'album, tra l'altro. Vincent se n'era andato una notte di agosto, stroncato da un infarto.
    Non erano riusciti a ricucire il loro rapporto, deterioratosi già dalla morte della madre, ma lei aveva sofferto moltissimo. Anne non le era stata accanto, la odiava per aver rovinato il suo bambino.
    William era stato il suo punto fermo, la sua ancora. Ritornata dal funerale aveva trovato una piccola palla di pelo ad attenderla, un regalo del fratello. Nera con gli occhi azzurri, Miss Edith era divenuta la sua bambina.
    La vita aveva poi ripreso il suo corso, lenendo il dolore della perdita e concedendo un po' di pace alla famiglia.
    Sembrava che tutto procedesse per il meglio fino a quando William non aveva incontrato Elizabeth.
    Drusilla strinse gli occhi chiudendo di scatto l'album.
    La detestava. Se William stava soffrendo, se era tornato fragile ed indifeso era tutta colpa di quella biondina e lei non glielo avrebbe mai perdonato. Mai.
    Avrebbe fatto tutto ciò che era possibile per salvaguardare suo fratello.



    TBC



    Non uccidetemiH

    *scappa via*

    Edited by keiko89 - 19/8/2012, 01:25
     
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