The Butterfly Effect di cousinjean

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  1. kasumi
     
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    The Butterfly Effect di cousinjean


     


    Cinque mesi dopo gli eventi di “Chosen”, una Buffy ancora in lutto deve seguire un demone che viaggio nel tempo fino alla Sunnydale del 1997 (seconda stagione) per impedirgli di distruggere la linea del tempo – e tentare allo stesso tempo di non rovinarla lei stessa.


    Rating: NC-17

    Genere: Azione/Avventura, Drammatico, Romantico

    Capitoli: 13 (Completa)

    Pubblicata su Elysian Fields nel novembre 2006


    Traduzione di Kasumi


    link alla storia in lingua originale

    http://dark-solace.org/elysian/viewstory.p...ize=0&chapter=1


    link al sito dell'autrice

    http://jeanmariebauhaus.com


    Ringrazio Jean per avermi dato il permesso di tradurre la storia e per la disponibilità a chiarire eventuali dubbi di interpretazione <3

    Ringrazio Nightlady per avermi consigliato di leggere questa storia <3




    *

    Capitolo 1

    ***



    Portava il suo accendino nella tasca. Lo faceva da quando avevano iniziato a vedersi – o comunque si potesse definire quello che c'era stato tra loro. Era diventato un gioco. Lui lo lasciava in giro, lei lo rubava, poi stava a vedere quanto tempo lui ci metteva per accorgersi e andare a frugare per cercarlo. Il gioco era cessato con la loro relazione, ma lei l'aveva iniziato di nuovo dopo che lui si era trasferito in casa sua. Ma, come molto altro tra di loro, il gioco era cambiato. Lui non se lo riprendeva. Non avrebbe mai più preso niente da lei. Non era più stato così. Le sorrideva maliziosamente invece, le chiedeva un accendino, e poi glielo lasciava tenere. E così fu che l'accendino di Spike restò con lei quando lei lo lasciò indietro.



    Da allora era diventato una parte della sua routine giornaliera. Lei trovava un posto tranquillo e si sedeva, apriva e chiudeva l'accendino con uno schiocco, e ricordava, e si chiedeva e desiderava. Ricordava come un vampiro le avesse insegnato di più sulla propria umanità in un anno di quello che lei aveva imparato in tutti i suoi anni da Cacciatrice, o, al diavolo, come persona. Ricordava come lui la guardava, come le sue braccia la avvolgevano. Come lui potesse toccare il suo cuore in un modo che lei non sapeva decidere se ridere o piangere, e faceva sempre entrambi.



    Si chiedeva cose come, aveva fatto male alla fine? Ne era valsa la pena? Lui era in un buon posto? Il posto dove lei era stata, prima che la portassero indietro, o qualche altro posto simile? Doveva credere che fosse così.



    E desiderava. Che lui le avesse creduto, soprattutto. Perchè ogni giorno che lei viveva senza di lui le faceva capire quanto lei fosse stata piena di fiducia. Le mancava così tanto da soffocarla. Lui era solito dirle questo. “Ti amo così tanto al punto di soffocare” le aveva detto, ma lei non aveva veramente mai capito cosa significava. Fino ad ora. Desiderava poter tornare indietro, aver avuto il coraggio di parlargli quando c'era ancora tempo per convincerlo. Qualche volta avrebbe solo voluto averlo indietro. Ma il desiderare non l'avrebbe portato indietro da lei.



    O non le avrebbe reso il cuore meno spezzato di quello che era.



    Poi chiudeva l'accendino e lo metteva via, asciugava gli occhi sulla manica, e continuava a vivere la sua vita. Questo era quello per cui lui era morto, dopotutto.



    Oggi, la sua vita implicava un giorno di lavoro interinale, seguito dalla spesa, e da una serata passata a scrivere domande di ammissione all'università e a guardare reality in TV, prima di trascinarsi a letto presto per cominciare di nuovo tutto il ciclo l'indomani. Era terribilmente normale e, ok, un po' noioso. Ma lo amava. O, beh, le piaceva. Molto. Immaginava che quando la novità sarebbe scemata lei ne sarebbe stata scontenta, ma quel giorno non sarebbe arrivato tanto presto. Per ora, il suo guardaroba era completamente libero da macchie di sangue; il baule che usavano come tavolino per il caffè era pieno di vecchie riviste e video invece che armi; la cosa più stressante di cui doveva preoccuparsi era recuperare i soldi per pagare il college per lei e per Dawn.



    Ed era piacevole. Non perfetto. Ma piacevole.



    Fece un controllo allo specchio prima di lasciare la sicurezza della sua camera da letto. Non le piaceva che Dawn vedesse che aveva pianto. Non che lei sentisse la pressione di essere stoica davanti al dolore. Aveva imparato quella lezione. Ma questo era... privato. Tra lei e Spike. Non che lei non volesse far sapere a nessuno che piangeva il vampiro. Avrebbero dovuto essere ciechi o stupidi per non accorgersene; ma – e sapeva che era qualcosa di stupido e poco sensato – non voleva condividerlo. Era una cosa sua, come lui era stato suo, e sentiva come se lasciare che qualcun'altro ne facesse parte, equivalesse a lasciarlo andare. Lei non era pronta per questo. Non ancora.



    Soddisfatta che i suoi occhi non fossero abbastanza rossi o gonfi da tradirla, si avventurò nel corridoio del piccolo appartamento che divideva con la sorella. Si fermò davanti alla porta del bagno e bussò per essere sentita al di sopra della musica pop sparata a tutto volume dietro di essa. “Cosa vuoi per colazione?” Urlò.



    Il volume della radio scese. “Cosa?!”



    “Colazione?”



    “Sono in ritardo” Rispose Dawn attraverso la porta, risultando più che agitata. “Abbiamo Pop Tarts?” (nota di kasumi: sono dei pasticcini con ripieno zuccherato che vanno scaldati nel tostapane)



    “Penso di sì. Li vuoi alla fragola o alla cannella?”



    “Sorprendimi!” il volume della radio tornò alto, segnalando la fine della conversazione.



    Buffy sorrise mentre percorreva la strada verso la piccola cucina. Non c'era dubbio che Dawn stesse cercando di prepararsi al meglio per il suo compagno di laboratorio. Aveva iniziato il trimestre nella nuova scuola scontrosa ed amareggiata, arrabbiata con Buffy perchè aveva insistito affinchè stesse a casa e finisse la scuola superiore invece che andarsene con gli altri ad aiutare a ricostruire il Consiglio. Beh, tutti a parte Xander. Lui aveva deciso di prendersi un anno per finire il viaggio attraverso il paese che aveva iniziato subito dopo la scuola superiore. Buffy capiva il suo bisogno di stare da solo ma, dopo Spike, lui le sarebbe probabilmente mancato più degli altri. Per quanto volesse bene a Willow e a Giles, le poteva star bene che loro non fossero sempre lì. La mancanza di Xander, invece, la sentiva di più. Specialmente a colazione.



    In ogni modo, appena Dawn aveva pensato di essere pronta per andarsene e diventare un' Osservatrice, non c'era stato modo che Buffy l'avesse lasciata cedere gli ultimi anni della sua adolescenza al Consiglio. Il gruppo organizzato contro il male aveva abbastanza membri al momento, e poteva andare avanti benissimo anche senza di loro per un po'. Dawn aveva messo il broncio tutta l'estate, ma tutto quello che ci era voluto per vedere i meriti della decisione di Buffy era stato metterla di fronte al suo primo giorno di scuola con un compagno di chimica che aveva “occhi del colore delle foglie verso la fine dell'estate, e i suoi denti sono un po' storti ma va bene perchè ha il sorriso più carino, e, miodio, dovresti vedere le sue fossette!”



    Buffy si permise un sorriso vittorioso non appena raggiunse la scatola di Pop Tarts alla fragola. Dopo aver aperto il pacchetto con uno strappo, ne infilò una nel tostapane per Dawn e diede un morso ad un'altra mentre faceva il caffè. Del latte finì sulla tazza termica da viaggio, seguito dal latte e dalla Pop Tart scaldati e disposti sul tavolo vicino allo zaino di Dawn. Buffy considerò la pila di riviste e cataloghi che giaceva anch'essa sul tavolo, cercado di decidere quale leggere con il caffè. Aveva ancora un'ora prima di andare a lavoro – abbastanza per concedere un po' di tempo per se stessa prima di affrontare la giornata. Proprio mentre aveva posato gli occhi su “In Style”, qualcuno bussò alla porta.



    Buffy si lamentò. “No, non voglio abbonamenti al giornale”, borbottò mentre andava a rispondere. “Quante volte devo dirvelo?” Ma fece uscire un “iip!” di sorpresa come si sporse in avanti per vedere attraverso lo spioncino. Spalancò la porta. “Willow!”



    “Hey, ciao!” Willow ebbe il tempo di sorridere e fare un piccolo gesto prima che Buffy le si gettò contro. “Okay, ow.”



    “Scusa.” Sorridente, Buffy la lasciò andare. Provò a trascinare Willow all'interno, ma lei restò indietro.



    “Hey, lo sai che hai un affare per l'abbonamento al giornale appeso-”



    “Lascialo lì,” Disse Buffy, facendo roteare gli occhi. “Entra! Raccontami cosa ti porta alla soleggiata Santa Barbara!”



    Willow fece un passo all'interno. “Mi spiace di non aver chiamato prima.”



    "Pfft!" Buffy fece un gesto con la mano. "Come se importasse. Siediti. Vuoi del caffè?"



    "Uh, certo."



    Willow non si mosse dal vano della porta, e il modo in cui stava in piedi torcendo le mani e morsicando il labbro inferiore mentre guardava in giro per l'appartamento invase gradualmente l'eccitamento di Buffy nel vederla. Per la prima volta notò la borsa appesa alla spalla di Willow, e il vago e strano profumo di erbe che si spandeva da esso. L'odore di roba per incantesimi. E lei doveva ancora dire per cosa era venuta lì. Se Buffy non l'avesse conosciuta bene, avrebbe pensato che Willow stesse evitando il discorso. Se solo non l'avesse conosciuta bene.



    "Così, solo per curiosità.” Buffy iniziò a dire tornando verso la cucina,"Perchè non hai chiamato?”



    "Oh. Giusto." I sopraccigli di Willow si unirono “Questa è una bella domanda.”



    Buffy versò il loro caffè. “E sono sicura che ha una bella risposta. Forse una che coinvolga la mia migliore amica che vuole sorprendermi dopo aver fatto tutta questa strada solo per venirmi a trovare, e che non ha nulla a che fare con gli affari del Consiglio.”



    "Um. Bene…"



    Con un sospiro, Buffy porse il caffè a Willow e la condusse nel soggiorno. “Siediti e sputa il rospo.”



    Willow annuì, ma come iniziò a muoversi versò una parte della bevanda al di sopra della mano e sul pavimento.



    Buffy si accigliò. “Non esattamente quello che intendevo.”



    "Scusami," Disse Willow mentre Buffy andava a prendere gli asciugamani di carta. “Ho pensato che fosse meglio chiederti questa cosa di persona, ma non alle spese del tuo pavimento.”



    "Fa niente," disse Buffy porgendo a Willow un asciugamano e piegandosi per asciugare il pavimento. “No, aspetta.” Guardò in su verso Willow. “Chiedermi cosa?”



    "Oh, lo sai. Niente di grave, veramente. Solo, una specie di favore.”



    Buffy si raddrizzò e incrociò le braccia. "In qualche modo non credo che tu abbia fatto tutta questa strada solo per chiedermi in prestito una tazza di zucchero.”



    "No. Più che una tazza di Cacciatrice- okay, sciocca analogia. Il fatto è che abbiamo bisogno di te.”



    "'Noi' sarebbe il Consiglio?"



    "No, 'noi' sarebbe me, Giles, Robin, Andrew e tutte le Cacciatrici."



    "Questo è il Consiglio."



    "Bene, sì, voglio dire, se hai intenzione di essere così tecnica.”



    Buffy sospirò e girò nel soggiorno. Si lasciò cadere sul divano e diede all'amica un'occhiata irritata. “Mi sono ritirata, Will. Felicemente.”



    “Lo so, e non te lo chiederei se-"



    "Willow!" Il gridolino di Dawn diede a Willow abbastanza tempo per girarsi e prepararsi al suo attacco.



    "Ehi, Dawnie!" Willow ricambiò l'abbraccio con uguale entusiasmo. “Com'è Santa Barbara?"



    Dawn indietreggiò e scrollò le spalle. "E' okay. Assomiglia molto a Sunnydale, veramente, ma senza il male."



    "Proprio così," disse Buffy. "Qui non ti devi preoccupare che gli aggressori ti mangino.”



    "Wow." Willow annuì con apprezzamento. “Questo è un vantaggio.”



    "Bene." Dawn prese la mano di Willow e la trascinò sul divano, facendola sedere al lato opposto di Buffy prima di sedersi in mezzo a loro. “Che fai qui di bello?”



    "Dawn, non sei in ritardo per la scuola?"



    "Pfft."



    "Scusa? Mi hai appena 'pffato'?"



    Dawn si girò verso Buffy facendo mostra di eccessiva pazienza. "Non ti aspetterai veramente che vada a scuola oggi, vero?"



    "Uh, bene, vediamo. Oggi è giovedì, che è tipicamente inteso come un giorno di scuola, quindi sto pensando, yuh-huh!"



    "Buffy, avanti. C'è Willow!"



    "Questa-” Buffy indicò la loro amica “-non è 'Willow venuta per una felice e divertente rimpatriata'. Questa è 'Willow venuta per affari ufficiali del Consiglio'.”



    "Che è seduta proprio qui," Mormorò Willow.



    Dawn scivolò all'indietro e la guardò. “Affari del Consiglio? Che succede?”



    "Bene," Willow se la sarebbe data a gambe piuttosto di affrontarle entrambe, "abbiamo un piccolissimo problema."



    "'Piccolissimo come Gachnar?" chiese Buffy. (nota di kasumi: Gachnar è il demone minuscolo che era stato evocato durante la festa di halloween della quarta stagione)



    "Oh, ancora più minuscolo, come le sorti dell'intero equilibrio spazio-tempo.”



    "Willow?" Il soppracciglio di Buffy scattò in alto. “Questo non è 'piccolissimo'.”



    "No. Lo so. Non lo è affatto. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di te, Buffy. Beh, volevo dire, non è l'unico motivo...”



    Buffy chiuse gli occhi e sprofondò nel divano. “Dimmi cosa è successo.”



    "Bene. L'appendice di Arkham è stata rubata."



    "E questo sarebbe spaventoso? Le persone passano tutto il tempo a farsi togliere l'appendice. Questo Arkham ne aveva veramente bisogno?”



    "E' un libro, Buffy."



    "Oh. Lo sapevo."



    "Ad ogni modo. Lo sapevi che Giles e Robin hanno ricostruito la libreria del Consiglio?” Willow fece una pausa abbastanza lunga per far capire a Buffy che non era una domanda retorica. Lei annuì, e Willow andò avanti. “Bene, hanno recuperato un paio di libri molto potenti, e questo era uno di quelli.”



    "A cosa serve?" chiese Dawn.



    "Non ne siamo esattamente sicuri. Voglio dire, per quello che ne sappiamo contiene incantesimi, ma non sappiamo realmente di che tipo o per quale scopo. L'intera cosa è scritta in qualche codice demoniaco. Supponiamo che l'unica cosa che può decodificarlo sia la croce di Du Lac.”



    Buffy si accigliò. "Perchè mi suona familiare?"



    "Perchè Du Lac è stato seppellito a Sunnydale?"



    Buffy scosse la testa e si alzò dal divano con una spinta. "No, è qualcosa di più specific-oh.” Le spalle di Buffy cedettero lievemente.



    "Cosa?" Chiese Dawn. "Cosa c'è che non va?"



    Buffy tentò di minimizzare. "Niente. Solo che, quella croce era qualcosa che Spike usò una volta. Per aiutarsi a curare Drusilla.”



    "Oh."



    Willow mise su una faccia comprensiva. "Mi dispiace, tesoro. Stavo cercando di girarci intorno per evitarti la dolorosa porzione giornaliera di esposizione ai ricordi.”



    "Va tutto bene, Will. In ogni caso, non vedo ancora il grosso problema. Il libro è inservibile senza la croce, giusto?”



    "In teoria."



    "E la croce è stata distrutta dall'incendio in quella chiesa. O, se non lo è stata, è sepolta nel cratere assieme a qualsiasi altra cosa che c'era a Sunnydale. E' scomparsa.”



    "Sì, normalmente sarei stata d'accordo con te, ma vedi...”



    Buffy tirò indietro la testa e sospirò. “Naturalmente c'è un 'ma'.”



    "Ma," Willow continuò, "è stato rubato da un demone Adjwic di nome Mudge. Faith e Vi lo stavano usando come informatore-”



    "Suona come se questo Mudge avesse scoperto un po' troppe informazioni da voi ragazzi invece.” Buffy tornò a sedersi. "Dunque, cosa pensi che lui voglia fare con il libro? Intendo, non che importi, visto che è inservibile.” Sbuffò. “L'informatore.”



    "A dire il vero, c'è un problema. Lui sa della croce di Du Lac.”



    "E?"



    "Oh, questa la so!" Dawn guardò Willow. "Hai detto che è un demone Adjwic?"



    "Sì."



    "Che è interdimensionale, giusto?"



    Willow annuì. "E temporale."



    "Okay, aspettate." I sopraccigli di Buffy si unirono mentre tentava di seguire il ragionamento. “State dicendo che questo ragazzo può viaggiare attraverso le dimensioni e noi abbiamo paura che lui in qualche modo trovi un'altra croce che possa decodificarlo in, diciamo, un mondo senza gamberi?”



    "No. Sto dicendo che lui può viaggiare nel tempo, e può trovare la nostra croce, in Sunnydale, prima che sia venga distrutta.”



    "Oh." Gli occhi di Buffy e Dawn si spalancarono appena realizzarono le implicazioni della cosa. “Ok, non è un bene.”



    Dawn scosse la testa.



    "Ora vedi perchè abbiamo bisogno di te." disse Willow.



    Ora fu la volta di Buffy di scuotere la testa. “No. Intendo, capisco perchè avete bisogno di una Cacciatrice, ma non perchè avete bisogno di me. Non quando avete centinaia di Cacciatrici da poter scegliere.”



    "Ma solo poche sanno orientarsi a Sunnydale, e solo una sa orientarsi nella Sunnydale del 1997.”



    "Vuoi dire che vuoi mandarla indietro?” Dawn fissò Willow. “Puoi farlo?”



    "Whoa." Buffy alzò una mano. "Ferma il treno.Vuoi che io trovi questo demone Mud-”



    "Mudge."



    "Quello che è. Vuoi che io venga a casa con te e lo uccida perchè tutti gli altri sono troppo impegnati o qualcosa del genere, che bello. Ma non c'è modo che io torni alle superiori.”



    "Non funziona così. Dunque, funziona che io voglio mandarti indietro. Mudge è già scappato da questo tempo. Non sappiamo dove sia, ma sappiamo dove sta andando. Ma non è come se tu dovessi nasconderti come la te stessa che andava alle superiori. Di fatto, non puoi avere contatti con te stessa, o qualsiasi altro di noi. Eccetto Giles. Ma solo in caso di emergenza.”



    "Huh?"



    Sospirando, Willow frugò nella sua borsa ed estrasse una piccola fiala di cristallo. “Ho realizzato questa pozione,” disse, tenendola in mano per mostrarla a loro. “Se qualcuno scoprisse troppo su chi sei, o da dove vieni, puoi fargli prendere questa, e tutte le interazioni che ha avuto con te sarebbero cancellate dalla sua memoria.”



    "Non lo so, Willow," disse Dawn, prendendo la pozione da lei e porgendola a Buffy. “Alterazione della memoria? Non ha avuto esattamente buoni risultati in passato.”



    Willow roteò gli occhi. "Lo so. Ma è stata un'idea di Giles, in caso Buffy finisca in una situazione scomoda e avesse bisogno di aiuto. Può andare da lui e spiegare che il suo se stesso del futuro vuole che lui prenda la pozione quando è tutto finito. Si fida che il suo se stesso la prenda, e ha anche detto che in quel modo non si tratterebbe di alterare i ricordi di una persona senza il suo consenso.”



    Buffy alzò la fiala davanti alla finestra, osservando il suo contenuto turbinare nella luce. “Ma cosa succederebbe se fosse qualcun altro a scoprirmi e sul quale io dovessi usarla?”



    "Beh, dovresti decidere cos'è più importante. Salvaguardare la tua etica o salvaguardare la linea del tempo?”



    "Non c'è davvero scelta," disse Dawn.



    "E ce n'è solo una dose,” aggiunse Willow. "E' una pozione complicata. Alcuni ingredienti sono veramente difficili da recuperare.”



    Buffy fece una smorfia. "Potrei voler mai sapere quali sono?"



    "Probabilmente no. Ma il punto è che devi stare molto attenta. Una volta che l'hai usata, non puoi dire 'Willow mi ha fregato'. Tutto qui. Non ci saranno più possibilità di aiuto. O di fare errori.”



    Tenendo la pozione sul grembo, Buffy la fissò, rimurginando sulla situazione. “E' veramente necessario?” Chiese alla fine. “Da quello che hai detto, non sappiamo nemmeno quello che Mudge stia pianificando di fare con il libro.”



    "Qualsiasi cosa voglia farne,” disse Dawn, “non può essere nulla di buono.”



    "No," disse Willow. " E conoscendo Mudge, scommetto che sta pianificando di venderlo assieme alla croce al miglior offerente. Non possiamo lasciare che questo accada.”



    "No," disse Buffy. "presumo di no."



    "Comunque," continuò Willow, "se anche lui volesse leggere il libro per farsi due risate, non importerebbe. Se arriva alla croce di Du Lac prima di Spike, potrebbero esserci delle conseguenze devastanti sulla linea del tempo.”



    Le orecchie di Buffy si protesero alla menzione di Spike. “In che modo?”



    "Buffy, pensaci. E' stato il combattimento con Spike durante il rituale che lui ha eseguito con quella croce che l'ha portato in una sedia a rotelle per tutti quei mesi.”



    Buffy sbuffò. "Ed evitare questo sarebbe una brutta cosa?”



    "Beh, certo. Se lui non si fosse indebolito, non avrebbe mai perso Drusilla per Angelus-”



    "Probabilmente non ci sarebbe nemmeno stato un Angelus. Continuando ad avere problemi con il cattivo.”



    "-e in primo luogo non avrebbe mai chiesto una tregua con te.”



    Le labbra di Buffy si contrassero. "Questo è quanto."



    "Oh! E se non fosse stato per la tregua, Drusilla non l'avrebbe messo da parte, e lui non avrebbe rapito me e Xander.”



    Questa volta, Buffy la guardò di sbiego.



    "Non capisci? Le cose non sarebbero andate male tra Xander e Cordelia e Cordelia non avrebbe mai desiderato la vendetta!”



    "Oh!" Dawn balzò sul cuscino dove era seduta. "E non avremmo mai incontrato Anya!” Smise di saltare e fissò Willow in venerazione. “Wow. Ci hai veramente pensato molto.”



    Willow annuì. "Molto. Da quando Mudge è scomparso con il libro. Voglio dire, le nostre azioni, le nostre decisioni... niente di quello che facciamo è a se stante. E' tutta una reazione a catena, e non abbiamo idea degli effetti che abbiamo sulle altre persone, e nel futuro...”



    “Questo è autentico Zen. Come quella farfalla.” Dawn guardò Buffy. “Sai, quella che batte le ali in Giappone e causa un uragano a, um... da qualche altra parte?”



    "Sì." Buffy si alzò e camminò fino alla finestra. “E le reazioni a catena finiscono con la morte per incenerimento di Spike.” Poggiò la testa contro il vetro e guardò alcuni bambini gettarsi nell'acqua poco profonda della piscina al di sotto. “Non è andata molto bene nemmeno per Anya.”



    Willow e Dawn rimasero entrambe in silenzio dietro di lei, fino a che Willow si alzò e si mosse per avvicinarsi a lei. “Ci ha salvati tutti, Buffy. Ha salvato il mondo.”



    Buffy chiuse gli occhi. “Lo so.”



    "Anche Anya ha aiutato," Dawn ricordò loro. "Ha salvato Andrew."



    Buffy sentì la mano di Willow stringere la sua spalla. "Quella croce deve essere lì quando la gang di Spike va a cercarla.”



    Con riluttanza, Buffy annuì. “Di cosa abbiamo bisogno?” Tornò indietro verso il soggiorno. “Dobbiamo spostare il tavolo da caffè?”



    "Non possiamo farlo qui. Posso spedirti nel tempo, ma non nello spazio. Beh, non in contemporanea, comunque.”



    Buffy sospirò. Andava di bene in meglio. “Ottimo. Fammi finire di vestirmi.” Lanciò la pozione a Dawn. “Mettila in qualcosa di meno fragile. Non ne caverei niente di buono se andasse rotta durante un combattimento.”



    "Perchè?" Chiese Dawn appena Buffy si diresse verso la camera da letto. “Dove stiamo andando?”



    “A casa, Dawnie,” disse Willow. “Dobbiamo andare a Sunnydale.”


     


    TBC





    Edited by kasumi - 10/8/2012, 14:19
     
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