The Butterfly Effect di cousinjean

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  1. kasumi
     
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    The Butterfly Effect di cousinjean


     


    Cinque mesi dopo gli eventi di “Chosen”, una Buffy ancora in lutto deve seguire un demone che viaggio nel tempo fino alla Sunnydale del 1997 (seconda stagione) per impedirgli di distruggere la linea del tempo – e tentare allo stesso tempo di non rovinarla lei stessa.


    Rating: NC-17

    Genere: Azione/Avventura, Drammatico, Romantico

    Capitoli: 13 (Completa)

    Pubblicata su Elysian Fields nel novembre 2006


    Traduzione di Kasumi


    link alla storia in lingua originale

    http://dark-solace.org/elysian/viewstory.p...ize=0&chapter=1


    link al sito dell'autrice

    http://jeanmariebauhaus.com


    Ringrazio Jean per avermi dato il permesso di tradurre la storia e per la disponibilità a chiarire eventuali dubbi di interpretazione <3

    Ringrazio Nightlady per avermi consigliato di leggere questa storia <3




    *

    Capitolo 1

    ***



    Portava il suo accendino nella tasca. Lo faceva da quando avevano iniziato a vedersi – o comunque si potesse definire quello che c'era stato tra loro. Era diventato un gioco. Lui lo lasciava in giro, lei lo rubava, poi stava a vedere quanto tempo lui ci metteva per accorgersi e andare a frugare per cercarlo. Il gioco era cessato con la loro relazione, ma lei l'aveva iniziato di nuovo dopo che lui si era trasferito in casa sua. Ma, come molto altro tra di loro, il gioco era cambiato. Lui non se lo riprendeva. Non avrebbe mai più preso niente da lei. Non era più stato così. Le sorrideva maliziosamente invece, le chiedeva un accendino, e poi glielo lasciava tenere. E così fu che l'accendino di Spike restò con lei quando lei lo lasciò indietro.



    Da allora era diventato una parte della sua routine giornaliera. Lei trovava un posto tranquillo e si sedeva, apriva e chiudeva l'accendino con uno schiocco, e ricordava, e si chiedeva e desiderava. Ricordava come un vampiro le avesse insegnato di più sulla propria umanità in un anno di quello che lei aveva imparato in tutti i suoi anni da Cacciatrice, o, al diavolo, come persona. Ricordava come lui la guardava, come le sue braccia la avvolgevano. Come lui potesse toccare il suo cuore in un modo che lei non sapeva decidere se ridere o piangere, e faceva sempre entrambi.



    Si chiedeva cose come, aveva fatto male alla fine? Ne era valsa la pena? Lui era in un buon posto? Il posto dove lei era stata, prima che la portassero indietro, o qualche altro posto simile? Doveva credere che fosse così.



    E desiderava. Che lui le avesse creduto, soprattutto. Perchè ogni giorno che lei viveva senza di lui le faceva capire quanto lei fosse stata piena di fiducia. Le mancava così tanto da soffocarla. Lui era solito dirle questo. “Ti amo così tanto al punto di soffocare” le aveva detto, ma lei non aveva veramente mai capito cosa significava. Fino ad ora. Desiderava poter tornare indietro, aver avuto il coraggio di parlargli quando c'era ancora tempo per convincerlo. Qualche volta avrebbe solo voluto averlo indietro. Ma il desiderare non l'avrebbe portato indietro da lei.



    O non le avrebbe reso il cuore meno spezzato di quello che era.



    Poi chiudeva l'accendino e lo metteva via, asciugava gli occhi sulla manica, e continuava a vivere la sua vita. Questo era quello per cui lui era morto, dopotutto.



    Oggi, la sua vita implicava un giorno di lavoro interinale, seguito dalla spesa, e da una serata passata a scrivere domande di ammissione all'università e a guardare reality in TV, prima di trascinarsi a letto presto per cominciare di nuovo tutto il ciclo l'indomani. Era terribilmente normale e, ok, un po' noioso. Ma lo amava. O, beh, le piaceva. Molto. Immaginava che quando la novità sarebbe scemata lei ne sarebbe stata scontenta, ma quel giorno non sarebbe arrivato tanto presto. Per ora, il suo guardaroba era completamente libero da macchie di sangue; il baule che usavano come tavolino per il caffè era pieno di vecchie riviste e video invece che armi; la cosa più stressante di cui doveva preoccuparsi era recuperare i soldi per pagare il college per lei e per Dawn.



    Ed era piacevole. Non perfetto. Ma piacevole.



    Fece un controllo allo specchio prima di lasciare la sicurezza della sua camera da letto. Non le piaceva che Dawn vedesse che aveva pianto. Non che lei sentisse la pressione di essere stoica davanti al dolore. Aveva imparato quella lezione. Ma questo era... privato. Tra lei e Spike. Non che lei non volesse far sapere a nessuno che piangeva il vampiro. Avrebbero dovuto essere ciechi o stupidi per non accorgersene; ma – e sapeva che era qualcosa di stupido e poco sensato – non voleva condividerlo. Era una cosa sua, come lui era stato suo, e sentiva come se lasciare che qualcun'altro ne facesse parte, equivalesse a lasciarlo andare. Lei non era pronta per questo. Non ancora.



    Soddisfatta che i suoi occhi non fossero abbastanza rossi o gonfi da tradirla, si avventurò nel corridoio del piccolo appartamento che divideva con la sorella. Si fermò davanti alla porta del bagno e bussò per essere sentita al di sopra della musica pop sparata a tutto volume dietro di essa. “Cosa vuoi per colazione?” Urlò.



    Il volume della radio scese. “Cosa?!”



    “Colazione?”



    “Sono in ritardo” Rispose Dawn attraverso la porta, risultando più che agitata. “Abbiamo Pop Tarts?” (nota di kasumi: sono dei pasticcini con ripieno zuccherato che vanno scaldati nel tostapane)



    “Penso di sì. Li vuoi alla fragola o alla cannella?”



    “Sorprendimi!” il volume della radio tornò alto, segnalando la fine della conversazione.



    Buffy sorrise mentre percorreva la strada verso la piccola cucina. Non c'era dubbio che Dawn stesse cercando di prepararsi al meglio per il suo compagno di laboratorio. Aveva iniziato il trimestre nella nuova scuola scontrosa ed amareggiata, arrabbiata con Buffy perchè aveva insistito affinchè stesse a casa e finisse la scuola superiore invece che andarsene con gli altri ad aiutare a ricostruire il Consiglio. Beh, tutti a parte Xander. Lui aveva deciso di prendersi un anno per finire il viaggio attraverso il paese che aveva iniziato subito dopo la scuola superiore. Buffy capiva il suo bisogno di stare da solo ma, dopo Spike, lui le sarebbe probabilmente mancato più degli altri. Per quanto volesse bene a Willow e a Giles, le poteva star bene che loro non fossero sempre lì. La mancanza di Xander, invece, la sentiva di più. Specialmente a colazione.



    In ogni modo, appena Dawn aveva pensato di essere pronta per andarsene e diventare un' Osservatrice, non c'era stato modo che Buffy l'avesse lasciata cedere gli ultimi anni della sua adolescenza al Consiglio. Il gruppo organizzato contro il male aveva abbastanza membri al momento, e poteva andare avanti benissimo anche senza di loro per un po'. Dawn aveva messo il broncio tutta l'estate, ma tutto quello che ci era voluto per vedere i meriti della decisione di Buffy era stato metterla di fronte al suo primo giorno di scuola con un compagno di chimica che aveva “occhi del colore delle foglie verso la fine dell'estate, e i suoi denti sono un po' storti ma va bene perchè ha il sorriso più carino, e, miodio, dovresti vedere le sue fossette!”



    Buffy si permise un sorriso vittorioso non appena raggiunse la scatola di Pop Tarts alla fragola. Dopo aver aperto il pacchetto con uno strappo, ne infilò una nel tostapane per Dawn e diede un morso ad un'altra mentre faceva il caffè. Del latte finì sulla tazza termica da viaggio, seguito dal latte e dalla Pop Tart scaldati e disposti sul tavolo vicino allo zaino di Dawn. Buffy considerò la pila di riviste e cataloghi che giaceva anch'essa sul tavolo, cercado di decidere quale leggere con il caffè. Aveva ancora un'ora prima di andare a lavoro – abbastanza per concedere un po' di tempo per se stessa prima di affrontare la giornata. Proprio mentre aveva posato gli occhi su “In Style”, qualcuno bussò alla porta.



    Buffy si lamentò. “No, non voglio abbonamenti al giornale”, borbottò mentre andava a rispondere. “Quante volte devo dirvelo?” Ma fece uscire un “iip!” di sorpresa come si sporse in avanti per vedere attraverso lo spioncino. Spalancò la porta. “Willow!”



    “Hey, ciao!” Willow ebbe il tempo di sorridere e fare un piccolo gesto prima che Buffy le si gettò contro. “Okay, ow.”



    “Scusa.” Sorridente, Buffy la lasciò andare. Provò a trascinare Willow all'interno, ma lei restò indietro.



    “Hey, lo sai che hai un affare per l'abbonamento al giornale appeso-”



    “Lascialo lì,” Disse Buffy, facendo roteare gli occhi. “Entra! Raccontami cosa ti porta alla soleggiata Santa Barbara!”



    Willow fece un passo all'interno. “Mi spiace di non aver chiamato prima.”



    "Pfft!" Buffy fece un gesto con la mano. "Come se importasse. Siediti. Vuoi del caffè?"



    "Uh, certo."



    Willow non si mosse dal vano della porta, e il modo in cui stava in piedi torcendo le mani e morsicando il labbro inferiore mentre guardava in giro per l'appartamento invase gradualmente l'eccitamento di Buffy nel vederla. Per la prima volta notò la borsa appesa alla spalla di Willow, e il vago e strano profumo di erbe che si spandeva da esso. L'odore di roba per incantesimi. E lei doveva ancora dire per cosa era venuta lì. Se Buffy non l'avesse conosciuta bene, avrebbe pensato che Willow stesse evitando il discorso. Se solo non l'avesse conosciuta bene.



    "Così, solo per curiosità.” Buffy iniziò a dire tornando verso la cucina,"Perchè non hai chiamato?”



    "Oh. Giusto." I sopraccigli di Willow si unirono “Questa è una bella domanda.”



    Buffy versò il loro caffè. “E sono sicura che ha una bella risposta. Forse una che coinvolga la mia migliore amica che vuole sorprendermi dopo aver fatto tutta questa strada solo per venirmi a trovare, e che non ha nulla a che fare con gli affari del Consiglio.”



    "Um. Bene…"



    Con un sospiro, Buffy porse il caffè a Willow e la condusse nel soggiorno. “Siediti e sputa il rospo.”



    Willow annuì, ma come iniziò a muoversi versò una parte della bevanda al di sopra della mano e sul pavimento.



    Buffy si accigliò. “Non esattamente quello che intendevo.”



    "Scusami," Disse Willow mentre Buffy andava a prendere gli asciugamani di carta. “Ho pensato che fosse meglio chiederti questa cosa di persona, ma non alle spese del tuo pavimento.”



    "Fa niente," disse Buffy porgendo a Willow un asciugamano e piegandosi per asciugare il pavimento. “No, aspetta.” Guardò in su verso Willow. “Chiedermi cosa?”



    "Oh, lo sai. Niente di grave, veramente. Solo, una specie di favore.”



    Buffy si raddrizzò e incrociò le braccia. "In qualche modo non credo che tu abbia fatto tutta questa strada solo per chiedermi in prestito una tazza di zucchero.”



    "No. Più che una tazza di Cacciatrice- okay, sciocca analogia. Il fatto è che abbiamo bisogno di te.”



    "'Noi' sarebbe il Consiglio?"



    "No, 'noi' sarebbe me, Giles, Robin, Andrew e tutte le Cacciatrici."



    "Questo è il Consiglio."



    "Bene, sì, voglio dire, se hai intenzione di essere così tecnica.”



    Buffy sospirò e girò nel soggiorno. Si lasciò cadere sul divano e diede all'amica un'occhiata irritata. “Mi sono ritirata, Will. Felicemente.”



    “Lo so, e non te lo chiederei se-"



    "Willow!" Il gridolino di Dawn diede a Willow abbastanza tempo per girarsi e prepararsi al suo attacco.



    "Ehi, Dawnie!" Willow ricambiò l'abbraccio con uguale entusiasmo. “Com'è Santa Barbara?"



    Dawn indietreggiò e scrollò le spalle. "E' okay. Assomiglia molto a Sunnydale, veramente, ma senza il male."



    "Proprio così," disse Buffy. "Qui non ti devi preoccupare che gli aggressori ti mangino.”



    "Wow." Willow annuì con apprezzamento. “Questo è un vantaggio.”



    "Bene." Dawn prese la mano di Willow e la trascinò sul divano, facendola sedere al lato opposto di Buffy prima di sedersi in mezzo a loro. “Che fai qui di bello?”



    "Dawn, non sei in ritardo per la scuola?"



    "Pfft."



    "Scusa? Mi hai appena 'pffato'?"



    Dawn si girò verso Buffy facendo mostra di eccessiva pazienza. "Non ti aspetterai veramente che vada a scuola oggi, vero?"



    "Uh, bene, vediamo. Oggi è giovedì, che è tipicamente inteso come un giorno di scuola, quindi sto pensando, yuh-huh!"



    "Buffy, avanti. C'è Willow!"



    "Questa-” Buffy indicò la loro amica “-non è 'Willow venuta per una felice e divertente rimpatriata'. Questa è 'Willow venuta per affari ufficiali del Consiglio'.”



    "Che è seduta proprio qui," Mormorò Willow.



    Dawn scivolò all'indietro e la guardò. “Affari del Consiglio? Che succede?”



    "Bene," Willow se la sarebbe data a gambe piuttosto di affrontarle entrambe, "abbiamo un piccolissimo problema."



    "'Piccolissimo come Gachnar?" chiese Buffy. (nota di kasumi: Gachnar è il demone minuscolo che era stato evocato durante la festa di halloween della quarta stagione)



    "Oh, ancora più minuscolo, come le sorti dell'intero equilibrio spazio-tempo.”



    "Willow?" Il soppracciglio di Buffy scattò in alto. “Questo non è 'piccolissimo'.”



    "No. Lo so. Non lo è affatto. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di te, Buffy. Beh, volevo dire, non è l'unico motivo...”



    Buffy chiuse gli occhi e sprofondò nel divano. “Dimmi cosa è successo.”



    "Bene. L'appendice di Arkham è stata rubata."



    "E questo sarebbe spaventoso? Le persone passano tutto il tempo a farsi togliere l'appendice. Questo Arkham ne aveva veramente bisogno?”



    "E' un libro, Buffy."



    "Oh. Lo sapevo."



    "Ad ogni modo. Lo sapevi che Giles e Robin hanno ricostruito la libreria del Consiglio?” Willow fece una pausa abbastanza lunga per far capire a Buffy che non era una domanda retorica. Lei annuì, e Willow andò avanti. “Bene, hanno recuperato un paio di libri molto potenti, e questo era uno di quelli.”



    "A cosa serve?" chiese Dawn.



    "Non ne siamo esattamente sicuri. Voglio dire, per quello che ne sappiamo contiene incantesimi, ma non sappiamo realmente di che tipo o per quale scopo. L'intera cosa è scritta in qualche codice demoniaco. Supponiamo che l'unica cosa che può decodificarlo sia la croce di Du Lac.”



    Buffy si accigliò. "Perchè mi suona familiare?"



    "Perchè Du Lac è stato seppellito a Sunnydale?"



    Buffy scosse la testa e si alzò dal divano con una spinta. "No, è qualcosa di più specific-oh.” Le spalle di Buffy cedettero lievemente.



    "Cosa?" Chiese Dawn. "Cosa c'è che non va?"



    Buffy tentò di minimizzare. "Niente. Solo che, quella croce era qualcosa che Spike usò una volta. Per aiutarsi a curare Drusilla.”



    "Oh."



    Willow mise su una faccia comprensiva. "Mi dispiace, tesoro. Stavo cercando di girarci intorno per evitarti la dolorosa porzione giornaliera di esposizione ai ricordi.”



    "Va tutto bene, Will. In ogni caso, non vedo ancora il grosso problema. Il libro è inservibile senza la croce, giusto?”



    "In teoria."



    "E la croce è stata distrutta dall'incendio in quella chiesa. O, se non lo è stata, è sepolta nel cratere assieme a qualsiasi altra cosa che c'era a Sunnydale. E' scomparsa.”



    "Sì, normalmente sarei stata d'accordo con te, ma vedi...”



    Buffy tirò indietro la testa e sospirò. “Naturalmente c'è un 'ma'.”



    "Ma," Willow continuò, "è stato rubato da un demone Adjwic di nome Mudge. Faith e Vi lo stavano usando come informatore-”



    "Suona come se questo Mudge avesse scoperto un po' troppe informazioni da voi ragazzi invece.” Buffy tornò a sedersi. "Dunque, cosa pensi che lui voglia fare con il libro? Intendo, non che importi, visto che è inservibile.” Sbuffò. “L'informatore.”



    "A dire il vero, c'è un problema. Lui sa della croce di Du Lac.”



    "E?"



    "Oh, questa la so!" Dawn guardò Willow. "Hai detto che è un demone Adjwic?"



    "Sì."



    "Che è interdimensionale, giusto?"



    Willow annuì. "E temporale."



    "Okay, aspettate." I sopraccigli di Buffy si unirono mentre tentava di seguire il ragionamento. “State dicendo che questo ragazzo può viaggiare attraverso le dimensioni e noi abbiamo paura che lui in qualche modo trovi un'altra croce che possa decodificarlo in, diciamo, un mondo senza gamberi?”



    "No. Sto dicendo che lui può viaggiare nel tempo, e può trovare la nostra croce, in Sunnydale, prima che sia venga distrutta.”



    "Oh." Gli occhi di Buffy e Dawn si spalancarono appena realizzarono le implicazioni della cosa. “Ok, non è un bene.”



    Dawn scosse la testa.



    "Ora vedi perchè abbiamo bisogno di te." disse Willow.



    Ora fu la volta di Buffy di scuotere la testa. “No. Intendo, capisco perchè avete bisogno di una Cacciatrice, ma non perchè avete bisogno di me. Non quando avete centinaia di Cacciatrici da poter scegliere.”



    "Ma solo poche sanno orientarsi a Sunnydale, e solo una sa orientarsi nella Sunnydale del 1997.”



    "Vuoi dire che vuoi mandarla indietro?” Dawn fissò Willow. “Puoi farlo?”



    "Whoa." Buffy alzò una mano. "Ferma il treno.Vuoi che io trovi questo demone Mud-”



    "Mudge."



    "Quello che è. Vuoi che io venga a casa con te e lo uccida perchè tutti gli altri sono troppo impegnati o qualcosa del genere, che bello. Ma non c'è modo che io torni alle superiori.”



    "Non funziona così. Dunque, funziona che io voglio mandarti indietro. Mudge è già scappato da questo tempo. Non sappiamo dove sia, ma sappiamo dove sta andando. Ma non è come se tu dovessi nasconderti come la te stessa che andava alle superiori. Di fatto, non puoi avere contatti con te stessa, o qualsiasi altro di noi. Eccetto Giles. Ma solo in caso di emergenza.”



    "Huh?"



    Sospirando, Willow frugò nella sua borsa ed estrasse una piccola fiala di cristallo. “Ho realizzato questa pozione,” disse, tenendola in mano per mostrarla a loro. “Se qualcuno scoprisse troppo su chi sei, o da dove vieni, puoi fargli prendere questa, e tutte le interazioni che ha avuto con te sarebbero cancellate dalla sua memoria.”



    "Non lo so, Willow," disse Dawn, prendendo la pozione da lei e porgendola a Buffy. “Alterazione della memoria? Non ha avuto esattamente buoni risultati in passato.”



    Willow roteò gli occhi. "Lo so. Ma è stata un'idea di Giles, in caso Buffy finisca in una situazione scomoda e avesse bisogno di aiuto. Può andare da lui e spiegare che il suo se stesso del futuro vuole che lui prenda la pozione quando è tutto finito. Si fida che il suo se stesso la prenda, e ha anche detto che in quel modo non si tratterebbe di alterare i ricordi di una persona senza il suo consenso.”



    Buffy alzò la fiala davanti alla finestra, osservando il suo contenuto turbinare nella luce. “Ma cosa succederebbe se fosse qualcun altro a scoprirmi e sul quale io dovessi usarla?”



    "Beh, dovresti decidere cos'è più importante. Salvaguardare la tua etica o salvaguardare la linea del tempo?”



    "Non c'è davvero scelta," disse Dawn.



    "E ce n'è solo una dose,” aggiunse Willow. "E' una pozione complicata. Alcuni ingredienti sono veramente difficili da recuperare.”



    Buffy fece una smorfia. "Potrei voler mai sapere quali sono?"



    "Probabilmente no. Ma il punto è che devi stare molto attenta. Una volta che l'hai usata, non puoi dire 'Willow mi ha fregato'. Tutto qui. Non ci saranno più possibilità di aiuto. O di fare errori.”



    Tenendo la pozione sul grembo, Buffy la fissò, rimurginando sulla situazione. “E' veramente necessario?” Chiese alla fine. “Da quello che hai detto, non sappiamo nemmeno quello che Mudge stia pianificando di fare con il libro.”



    "Qualsiasi cosa voglia farne,” disse Dawn, “non può essere nulla di buono.”



    "No," disse Willow. " E conoscendo Mudge, scommetto che sta pianificando di venderlo assieme alla croce al miglior offerente. Non possiamo lasciare che questo accada.”



    "No," disse Buffy. "presumo di no."



    "Comunque," continuò Willow, "se anche lui volesse leggere il libro per farsi due risate, non importerebbe. Se arriva alla croce di Du Lac prima di Spike, potrebbero esserci delle conseguenze devastanti sulla linea del tempo.”



    Le orecchie di Buffy si protesero alla menzione di Spike. “In che modo?”



    "Buffy, pensaci. E' stato il combattimento con Spike durante il rituale che lui ha eseguito con quella croce che l'ha portato in una sedia a rotelle per tutti quei mesi.”



    Buffy sbuffò. "Ed evitare questo sarebbe una brutta cosa?”



    "Beh, certo. Se lui non si fosse indebolito, non avrebbe mai perso Drusilla per Angelus-”



    "Probabilmente non ci sarebbe nemmeno stato un Angelus. Continuando ad avere problemi con il cattivo.”



    "-e in primo luogo non avrebbe mai chiesto una tregua con te.”



    Le labbra di Buffy si contrassero. "Questo è quanto."



    "Oh! E se non fosse stato per la tregua, Drusilla non l'avrebbe messo da parte, e lui non avrebbe rapito me e Xander.”



    Questa volta, Buffy la guardò di sbiego.



    "Non capisci? Le cose non sarebbero andate male tra Xander e Cordelia e Cordelia non avrebbe mai desiderato la vendetta!”



    "Oh!" Dawn balzò sul cuscino dove era seduta. "E non avremmo mai incontrato Anya!” Smise di saltare e fissò Willow in venerazione. “Wow. Ci hai veramente pensato molto.”



    Willow annuì. "Molto. Da quando Mudge è scomparso con il libro. Voglio dire, le nostre azioni, le nostre decisioni... niente di quello che facciamo è a se stante. E' tutta una reazione a catena, e non abbiamo idea degli effetti che abbiamo sulle altre persone, e nel futuro...”



    “Questo è autentico Zen. Come quella farfalla.” Dawn guardò Buffy. “Sai, quella che batte le ali in Giappone e causa un uragano a, um... da qualche altra parte?”



    "Sì." Buffy si alzò e camminò fino alla finestra. “E le reazioni a catena finiscono con la morte per incenerimento di Spike.” Poggiò la testa contro il vetro e guardò alcuni bambini gettarsi nell'acqua poco profonda della piscina al di sotto. “Non è andata molto bene nemmeno per Anya.”



    Willow e Dawn rimasero entrambe in silenzio dietro di lei, fino a che Willow si alzò e si mosse per avvicinarsi a lei. “Ci ha salvati tutti, Buffy. Ha salvato il mondo.”



    Buffy chiuse gli occhi. “Lo so.”



    "Anche Anya ha aiutato," Dawn ricordò loro. "Ha salvato Andrew."



    Buffy sentì la mano di Willow stringere la sua spalla. "Quella croce deve essere lì quando la gang di Spike va a cercarla.”



    Con riluttanza, Buffy annuì. “Di cosa abbiamo bisogno?” Tornò indietro verso il soggiorno. “Dobbiamo spostare il tavolo da caffè?”



    "Non possiamo farlo qui. Posso spedirti nel tempo, ma non nello spazio. Beh, non in contemporanea, comunque.”



    Buffy sospirò. Andava di bene in meglio. “Ottimo. Fammi finire di vestirmi.” Lanciò la pozione a Dawn. “Mettila in qualcosa di meno fragile. Non ne caverei niente di buono se andasse rotta durante un combattimento.”



    "Perchè?" Chiese Dawn appena Buffy si diresse verso la camera da letto. “Dove stiamo andando?”



    “A casa, Dawnie,” disse Willow. “Dobbiamo andare a Sunnydale.”


     


    TBC





    Edited by kasumi - 10/8/2012, 14:19
     
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    ....Ma tesoroooo...hai già iniziato con la traduzione :cuor: :cuor: :cuor: :cuor: ....Ti amoooooooo :abbracc: :kiss: :abbracc: :kiss: .....e....come primo assaggio già...so che sarà splendida!!!!!.....Quanto le manca il suo Vampiro!!!!!
     
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  3. V a m p i r e
     
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    O mamma è bellissima! Bella bella bella, continua presto mi raccomando! Sei molto brava a tradurre!
     
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  4. kasumi
     
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    Grazie!! *commossa*
    Ho iniziato subito perchè la fic merita tantissimo! Non mi era mai capitato di leggere una fic canon in cui Buffy fosse così innamorata di Spike! *_*
    (confesso che alcuni punti sono talmente strazianti che avevo il magone e ho addirittura pianto!!)
    E' scritta davvero molto bene e c'è anche dell'azione!
    Ho già tradotto un altro pezzettino ma come al solito ci sono delle frasi che non mi suonano bene in italiano e ci devo lavorare un po' su ^_^
    A presto!
     
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    CITAZIONE (kasumi @ 14/6/2012, 00:06) 
    Grazie!! *commossa*
    Ho iniziato subito perchè la fic merita tantissimo! Non mi era mai capitato di leggere una fic canon in cui Buffy fosse così innamorata di Spike! *_*
    (confesso che alcuni punti sono talmente strazianti che avevo il magone e ho addirittura pianto!!)
    E' scritta davvero molto bene e c'è anche dell'azione!
    Ho già tradotto un altro pezzettino ma come al solito ci sono delle frasi che non mi suonano bene in italiano e ci devo lavorare un po' su ^_^
    A presto!

    Davvero Grazie di cuore :wub:
     
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  6. kasumi
     
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    vi sarei molto grata se mi aiutaste a correggere la grammatica *_*
    portando le frasi in italiano mi capita di sbagliare qualche tempo verbale o di incasinarmi con la costruzione delle frasi >__<
    lo faccio già in italiano... figuriamoci quando parto da una lingua con una grammatica differente XDD

    Edited by kasumi - 10/8/2012, 14:22
     
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    ....Tenerissima l'immagine, di Buffy che nn vuole condividere con nessuno la sofferenza per la perdita di Spike, perchè la sente una cosa sua e basta! Willow adesso è arrivata a casa sua, ma nn credo proprio , che sia andata per farle un salutino da amica...questa storia, mi piace...mi piace e mi piace!!!!!!!...Aspetto buona e tranquilla :rolleyes: :rolleyes:

    Ps per quanto riguarda , l'aiutarti con la grammatica Posso provarci io ....ti dico possiamo fare una prova....per vedere che ne esce fuori...vorrei davvero esserti d'aiuto.
     
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  8. kasumi
     
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    CITAZIONE (spuffy.29 @ 15/6/2012, 05:59) 
    Ps per quanto riguarda , l'aiutarti con la grammatica Posso provarci io ....ti dico possiamo fare una prova....per vedere che ne esce fuori...vorrei davvero esserti d'aiuto.

    Grazie per la tua disponibilità *.*
    Gaja?
     
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  9. Spike-Spuffy
     
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    Fantastica, già dal primo capitolo si capisce che questa fic è M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-A!!!!! LA ADORO!! Non vedo l'ora di leggermela tutta! :* :* :* :*
     
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    ..Mamma mia che casino!!!!!!....Quindi adesso Buffy tornerà dallo Spike innamorato ancora di Drusilla ( anche se secondo me si scoprirà che Spike ha sempre amato Buffy da subito)....Tesorina.....ma quanto ti adoro per aver inizaito a tradurre questa meraviglia!!!!!!!!

    Ps Cmq mi chiamo Stefy <_< ^_^ ^_^ ^_^ ^_^ :wub: :wub: :wub: :wub: :wub:
     
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    Ps Cmq mi chiamo Stefy

    chiedevo anche a Gaja che è "vampire" e che aveva commentato all'inizio ^^

    grazie ragazze!! mi spronate a tradurre presto *_*
     
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    CITAZIONE (kasumi @ 16/6/2012, 18:31) 
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    Ps Cmq mi chiamo Stefy

    chiedevo anche a Gaja che è "vampire" e che aveva commentato all'inizio ^^

    Sorry ^_^ ^_^
     
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  13. keiko89
     
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    Oh, questa storia inizia a piacermi e poi dovrebbe esserci anche la mia Dru ♥
    Complimenti all'autrice l'idea è davvero ottima.



    CITAZIONE
    "Bene. L'appendice di Arkham è stata rubata."

    "E questo sarebbe spaventoso? Le persone passano tutto il tempo a farsi togliere l'appendice. Questo Arkham ne aveva veramente bisogno?”

    "E' un libro, Buffy."

    buahahaha questa è Buffy!




    Ti indico un po' di correzioni, mi sembra che alcune parti suonino meglio così:


    CITAZIONE
    Desiderava che fosse tornata indietro, che avesse avuto il coraggio di parlargli quando c'era ancora tempo per convincerlo.

    Desiderava poter tornare indietro, aver avuto il coraggio di...


    CITAZIONE
    e sentiva come se lasciare che qualcun'altro ne facesse parte equivalesse a lasciarlo andare.

    e sentiva che se avesse lasciato qualcun'altro farne parte, ciò equivalesse a lasciarlo andare.


    CITAZIONE
    Con un sospiro, Buffy porse il caffè a Willow e la condusse nel soggiorno. “Siediti e sputa fuori.”

    Direi "sputa il rospo", sputa fuori sembra che le dica di sputarle addosso!
     
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  14. kasumi
     
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    grazie per le correzioni keiko! *.*
    sì, c'è anche una piccola parte con Dru :)
     
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  15. kasumi
     
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    *

    Capitolo 2

    ***



    Willow distese una coperta sul terreno accanto alla strada principale, appena fuori la recinzione che era stata eretta intorno al cratere. Mentre lei e Dawn preparavano l'incantesimo, Buffy prese a camminare lungo la lunghezza della recinzione e pensò che fosse incredibilmente spoglia. O forse non era così incredibile. Qualcuno aveva scavato per estrarre il cartello di benvenuto a Sunnydale e l'aveva poggiato sulla recinzione, ma non prima di aver grattato via “dale” e aver dipinto “Hell” sopra di esso. (nota: Sunnydale “valle soleggiata” è stata corretta in Sunnyhell “inferno soleggiato”)



    “Questo sì che è originale.” Mormorò Buffy.



    Pensò alle foto di altre recinzioni che aveva visto sui giornali, quelle costruite attorno ai siti distrutti dai disastri o dalle bombe. Erano sempre coperte con dei fiori, cartoline e altri cimeli per onorare la morte. Lì invece non c'era nulla. Suppose che fosse un segno che tutti ne erano usciti, che non c'erano vittime da onorare. Solo quelli che se n'erano andati combattendo, e che spettava a lei onorare.



    Beh, eccetto naturalmente…



    Una borsa di plastica contenente una lettera era stata inserita attraverso la catena. Sul davanti c'era una parola scritta a mano. Buffy potè distinguere solamente le “A” alle due estremità, ma fu abbastanza per riconoscere la scrittura di Xander. Toccò il sacchetto con le dita, attenta a non rovinarlo. Ignorò l'impulso momentaneo ad aprirla e a leggerla. Qualsiasi cosa ci fosse all'interno, non era destinata a lei. Era tra loro due.



    Prima che lui se ne andasse, lei e Xander avevano parlato di tornare lì per recuperare i resti, non solo di Anya, ma anche di tutte le ragazze che non erano riuscite a diventare Cacciatrici durante la battaglia. Amanda, Cho-Ahn… ragazze che erano venute da Buffy aspettandosi di essere protette, ma che invece erano state obbligate a diventare guerriere, giusto in tempo per morire. Ma poi ricordarono le altre. La mamma di Buffy. Tara. La signorina Calendar. Molly e Chloe e tutte le altre ragazze che non ce l'avevano fatta ad arrivare alla fine. E sembrò giusto lasciarle lì. Giusto che Sunnydale, la città che era entrata nel Guinness dei primati per avere più cimiteri di ogni altra città nel mondo, ora fungeva come un ammasso di tombe per quelli che non le erano sopravvissuti.



    E di Spike... tutto quello che rimaneva di lui, Buffy lo portava nella tasca. E nel cuore.



    Osservò con attenzione il cratere, desiderando all'improvviso di aver portato dei fiori o qualcos'altro, anche se -tutto considerato- sarebbe sembrato abbastanza ingenuo. Era difficile credere che stava per tornare indietro, vedere la città ricostruita e le sue persone ricomparse – non che a lei fosse permesso di interagirci. Tutte le persone che avevano perso... sarebbero state vive. Tutte. Beh, eccetto Jesse. Faceva ancora male, nonostante non lo conosceva molto bene. Era stato il primo amico che aveva fallito nel salvare. Quel tipo di cosa che ti rimane dentro. Ma tutto il resto... Sembrava un crimine non fare nulla quando ne aveva la possibilità. Eppure, in base a ciò che aveva detto Willow, salvarli sarebbe stato un crimine ancora più grande.



    Willow le venne appresso. Anche lei toccò la lettera per Anya, prima di accovacciarsi e depositare un mucchietto di ciottoli lisci alla base della recinzione.



    “Sono per l'incantesimo?” Chiese Buffy.



    Willow si alzò e scosse la testa. “E' un omaggio commemorativo.” Sorrise un poco. “E' una cosa ebrea.”



    "Oh. Giusto."



    "Avrei voluto farlo da un pezzo, ma non ho mai avuto l'occasione di tornare qui."



    "E' stata un'estate indaffarata."



    Willow annuì, ed entrambe le donne stettero in piedi per un momento, osservando il posto che era stato la loro precedente casa, ognuna persa nei propri pensieri. Alla fine, Willow toccò il braccio di Buffy. “L'incantesimo è stato preparato. Saremo pronte non appena lo sarai tu.”



    “Allora facciamolo.”

    Buffy seguì Willow sopra la coperta, mentre Dawn camminava attorno ad un cerchio tracciato con le candele, agitando un qualche tipo di erba che produceva del fumo.



    "Questa roba puzza” brontolò, appena Willow si inginocchiò all'interno del cerchio.



    "Beh, se fossi andata a scuola come ti avevo detto,” disse Buffy, “non ci avresti avuto a che fare.”



    "Per favore." Dawn roteò gli occhi. "Come se sarei stata capace di concentrarmi, chiedendomi per tutto il giorno se mia sorella avrebbe fatto qualcosa per negare la mia esistenza.”



    "Non preoccuparti per me, andrà tutto bene.” disse Buffy impassibile. Si inginocchiò di fronte a Willow e diede la schiena al cratere. Poi aggrottò la fronte. “E grazie mille per l'incoraggiamento.”



    "Andrà bene.” disse Willow. "Voglio dire, è una missione veramente semplice. Si tratta solo di trovare Mudge prima che lui trovi la croce, ucciderlo, e portare indietro il libro. Poi tornerai indietro e ci prenderemo una pizza.”



    "Potremmo fare cinese?" chiese Dawn. "Desidero ardentemente del pollo al sesamo.”



    "Uh, certo."



    "Cosa succede se lui non ha il libro?” chiese Buffy. “Quanto è importante riportarlo indietro?”



    "Beh, sarebbe un male se cadesse nelle mani sbagliate. Inoltre, l'incantesimo ha una condizione. Dopo che Mudge sarà morto, tornerai qui solo nel momento in cui toccherai il libro. Quindi, come vedi, è una sorta di imperativo.”



    Buffy strinse gli occhi. "Chiedo di nuovo, cosa succede se non riesco a trovare il libro? Cosa succede se viene distrutto o qualcosa del genere? Come diavolo faccio a tornare indietro?”



    "Huh." Willow si accigliò. "Buona domanda."



    "Non mi dirai che non hai pensato ad un piano B per portarmi a casa?”



    "Dunque, ehm, non ho mai preso in considerazione quella possibilità..."



    “Pensavo che fossi un genio a valutare le possibilità! Le farfalle che battono le ali e tutta quella merda della connessione zen!”



    "Buffy, calmati. Se non riappari subito, sapremo che qualcosa è andato storto e risolveremo il problema.”



    "Sì," disse Dawn. "Oppure, nella peggiore delle ipotesi, dovrai andare a nasconderti da qualche parte e restare lì per cinque anni."



    Buffy fissò la sorella, incredula. "Ok, puoi farla sembrare una cosa meno preoccupante?”



    "Come? Beh, dovrai trovare una spieggia remota in cui bighellonare fino a che non sarà ora di tornare a casa. Non suona così brutto e noi non avremo l'occasione di sentire la tua mancanza."



    "Beh, se la metti così…"



    "Allora," le interruppe Willow, "siamo pronti?"



    Buffy sospirò. "Sì. Facciamola finita. Allora, dove andrò a finire? Al cimitero?”



    "Uh, certo! Lo sai, dopo essere arrivata lì."



    "Huh?"



    Willow le rivolse un'espressione esasperata. “Te l'ho detto, posso farti viaggiare nel tempo, ma non nello spazio. Idealmente, avremmo dovuto fare l'incantesimo nel punto in cui tu avresti dovuto essere, ma ci è impossibile, con l'enorme cratere e tutto il resto.”



    "Ma il cimitero era nel bel mezzo della città. Dovrebbe essere almeno tre miglia da qui.”



    "Ma come, hai improvvisamente qualcosa contro le camminate?"



    "No, ma… cosa succede quando ottengo il libro? Il terreno scompare al di sotto di me?"



    "Oh. Um…"



    "Buona domanda?" Buffy scosse la testa. "Willow, quel cratere è profondo centinaia di metri Nemmeno io posso sopravvivere ad una caduta del genere."



    "Beh, dovrai solo assicurarti di essere fuori dalla città quando prenderai il libro."



    "E come diavolo posso fare?"



    "Puoi adescare Mudge lì prima di ucciderlo o... Oh! Hai la pozione della memoria. Puoi sempre chiedere a Giles di aiutarti. Lui puoi portarti in questo punto e poi porgerti il libro.”



    "Ok" Buffy annuì. "Tutto bene. Andiamo."



    "Stai attenta," disse Dawn.



    Buffy sorrise. "Lo sarò. Ci vediamo tra, uhm, un minuto."



    "Se tutto va bene, anche meno.” disse Willow. Poi chiuse gli occhi e iniziò a recitare una litania.



    Dopo un minuto o due, il braccio di Dawn iniziò ad essere stanco. La ragazza scuoteva senza entusiasmo il mazzetto di erbe, sospirando annoiata. Buffy sorrise. La sua piccola sorellina era cresciuta, ma era bello vedere che in fin dei conti era ancora una bambina. Ancora più bello vedere che poteva esserlo. Fece sentire Buffy molto meglio riguardo alla sua decisione di non lasciarla unire agli altri.



    Ma dopo un altro minuto di canto, anche Buffy iniziò a sentire la noia. Prese un filo che sporgeva dall’orlo della camicetta e lo tirò accidentalmente. Fece una smorfia e provò a legarlo.

    Considerò di chiedere se ci voleva ancora tanto, ma poche cose facevano arrabbiare Willow velocemente come essere interrotta durante un incantesimo, quindi Buffy tenne la bocca chiusa e si concentrò a sistemare l’orlo.



    All'improvviso il cielo divenne scuro e Buffy guardò in alto. “Era previsto questo?” chiese, ma appena guardò Willow per una risposta, al suo posto vide un paio di fanali che venivano verso di lei.



    Buffy si scansò dalla strada e finì in una pozzanghera. Si accucciò lì per un momento, stordita. Un colpo di vento attraversò la strada principale che ora era intatta, soffiando acqua fredda sul suo viso e passando oltre. Sputacchiò, consapevole dell’acqua che gocciolava nella sua biancheria, e si alzò. Diede un’occhiata al cielo notturno e il suo viso fu inondato dalla pioggia.



    Le passarono per la mente diverse imprecazioni, la maggior parte rivolte a Willow, ma invece che dare loro voce si limitò a sospirare, strofinare gli occhi, e a guardarsi in giro per cogliere dei punti di riferimento. Il cartello di benvenuto giaceva integro al suo posto, invitandola a casa.

    Buffy si strinse nelle braccia e procedette con fatica verso Sunnydale, contro la pioggia ed il vento, desiderando tremendamente di aver indossato una giacca.



    Aveva percorso si e no mezzo miglio quando un’automobile si fece in parte sulla strada e si fermò a poca distanza da lei. Buffy accellerò il passo, grata, ma si bloccò non appena riconobbe il vecchio maggiolino. Mentre stava decidendo se continuare a camminare e passare oltre o gettarsi tra gli alberi, la porta del passeggero venne aperta.



    "Buffy?" Chiamò la signorina Calendar dall’interno. "Cosa stai facendo qui fuori?"



    Buffy arrancò fino all’auto. “Um…” L’incantesimo di Willow mi ha scaraventato qui, e ovviamente abbiamo mancato entrambe tutte le basi. Però, considerando che il viaggio nel tempo è una specie di territorio nuovo per noi, credo che lascerò perdere. Ehi, ma guardati, wow, tutta viva e vegeta. “Stavo inseguendo un demone.” Alzò le spalle. “L’ho perso.”



    "Dai, entra. Sembri giù di morale. Nemmeno la Cacciatrice dovrebbe uscire in una notte come questa.”



    Buffy si morsicò il labbro per un momento. Era veramente giù di morale, e questo avrebbe potuto farla arrivare prima in città– per poter battere Mudge sul tempo nella cripta di Du Lac. Di sicuro, un breve giro in auto non avrebbe irrevocabilmente alterato il futuro. Non se avrebbe tenuto la bocca chiusa. Quindi entrò.



    La signorina Calendar - Jenny – si sporse verso il sedile posteriore e afferrò la borsa della palestra. “Tieni” disse, porgendola a Buffy. “Dovrebbe esserci un asciugamano da qualche parte.”



    "Grazie."



    "Nessun problema."



    Jenny osservò il traffico oltre la sua spalla, mentre Buffy frugava nella borsa. Trovò l’asciugamano e si asciugò il viso, poi sciolse la coda di cavallo e strizzò i capelli.



    Una volta che furono ripartite, Jenny osservò meglio Buffy “Hai fatto le extension?”



    Buffy gelò e la guardò. "Huh?"



    Jenny sorrise. "I tuoi capelli sono più lunghi."



    "Oh." Buffy li arrotolò velocemente e li assicurò in uno chignon. “Sì, ma… solo quelle a clip. Ho fatto una prova per decidermi se fare quelle vere.”



    "Sembra che tu abbia scelto una brutta notte per provarle. Ma sono sicura che saranno molto carine da asciutte."



    Buffy ricambiò il sorriso. "Grazie."



    "Allora, questo demone che stavi inseguendo... E' niente di serio? Qualcosa in cui posso aiutarti?”



    "No, un demone qualunque. Niente che io non riesca a gestire."



    "Ne sei sicura?"



    Buffy vide sincera preoccupazione sul viso della donna e fu colpita da una fitta di dolore. Non solo per quello che sarebbe accaduto a Jenny, ma anche per il modo in cui le cose sarebbero state lasciate tra loro. Si girò dall’altra parte e guardò fuori dal finestrino mentre i suoi occhi iniziavano a inumidirsi. “Um… sì, ne sono sicura.” Indicò una curva. “Puoi lasciarmi qui.”



    "Qui? Non vuoi che ti porti a casa?"



    "No! Io… penso di aver visto il demone. Farò meglio a seguirlo."



    "Va bene." Jenny accostò. “Il lavoro di una Cacciatrice non è mai finito.”



    Le labbra di Buffy si curvarono in un sorriso triste. “Puoi dirlo forte.” Afferrò la maniglia della portiera ed esitò per guardare Jenny per l’ultima volta. Aprì la bocca per parlare. C'erano diverse cose che volevano venire fuori. Dì loro della maledizione. Non lavorare al rimedio a scuola. Non lavorarci da sola. Non provarci per fare una sorpresa. Diglielo. Ma invece disse “Grazie di nuovo. Per il passaggio e per l’asciugamano.”



    "Quando vuoi."



    "Sì." Buffy si spostò sul sedile ma non uscì. “Apprezzerei se non raccontassi di questo a nessuno.”



    Jenny corrugò la fronte. "Perchè no?"



    "Oh, lo sai come si preoccuperebbe Giles. Non ho davvero bisogno di un'altra ramanzina. Inoltre, stasera ho dato buca per un'uscita con gli amici perchè volevo avere una serata tutta per me. Penso che ci starebbero male, se scoprissero che sono andata a fare la ronda.” Wow, guardami. Sono ancora in grado di dire le bugie agli adulti. Dawn ne sarebbe orgogliosa.



    "Va bene," disse Jenny, sorridendo di nuovo. "Con me, il tuo segreto resterà al sicuro."



    Buffy avrebbe voluto dirle che il mantenere segreti avrebbe finito per ucciderla, ma invece uscì dall'auto. Come Jenny ripartì, Buffy si guardò in giro per capire dove fosse e realizzò di essere solo a qualche isolato dalla sua casa.



    La sua casa, con sua madre all'interno.



    I suoi piedi fecero alcuni passi in automatico verso la casa, ma poi si fermarono. Aveva una missione. Non l'avrebbe aiutata farsi distrarre dai fantasmi. Doveva superare la cosa e tornare a dove apparteneva. Dopo un'ultima, lunga occhiata verso Revello Drive, si sforzò di girarsi dall'altra parte e di incamminarsi verso la città.



    Si sforzò di non fare più caso a quello che vedeva. Era troppo... essere lì, camminare per quelle strade... una parte di lei voleva rallentare e assaporarle, sapendo che non ci sarebbe più tornata. Ma voleva anche correre, attraversare la città più veloce che poteva, finire la missione e andare a casa. Perchè questa non era più la sua casa, e non lo sarebbe più stata, e questo le faceva più male di quello che aveva immaginato.



    Ma il suo intento divenne più difficile da mantenere appena raggiunse il centro della città. Si mise a guardarsi intorno mentre percorreva la strada principale e fu come guardarla per la prima volta. La strada era illuminata e piena di vita... Buffy pensò che di notte fosse più animata di tutte le altre piccole città. Prese in considerazione di fermarsi alla caffetteria, ordinare un caffelatte con cacao e sedersi vicino al marciapiede pigramente, guardando semplicemente cosa succedeva intorno. Non l'aveva mai fatto prima. Era sempre stata presa dalla sua vita e dai suoi problemi, da quelli degli amici o dagli affari di Cacciatrice, per potersi prendere il tempo di apprezzare Sunnydale per quello che era. Per i suoi lati di piccola città e non per quelli demoniaci di Bocca dell'Inferno. Oltretutto, sarebbe stato simpatico trovare un riparo dalla pioggia.



    Ma tutto quello che lei doveva fare era passare davanti al cinema, attraversare alcuni isolati e arrivare dritta al cimitero. Trovare la croce, fare un'imboscata a Mudge, recuperare il libro e-



    Dannazione. Recuperare il libro e spiaccicarsi sul fondo del cratere. Aveva bisogno di Giles. I suoi occhi cercarono automaticamente il Magic Box, realizzando subito che era ancora presto per esso. Lui sarebbe stato con tutta probabilità in casa. A meno che non fosse stato in biblioteca o fuori a fare la ronda, magari con la sedicenne se stessa, alla quale non aveva nessuna intenzione di correre incontro.



    "Scegliene una, Buffy." sospirò, e si incamminò verso l'appartamento.



    Realizzò che il giro che aveva scelto l'avrebbe fatta passare giusto per il Bronze, solo quando fu troppo tardi. Ok, non era un grosso problema. Tutto quello che doveva fare era sbrigarsi a superarlo. Se avesse tenuto la testa bassa, forse nessuno l'avrebbe riconosciuta. E, anche se l'avesse fatto, bastava non rivolgergli la parola.



    Questo, fino a che non si accorse di essere in due posti diversi nello stesso momento. Anche Xander l'avrebbe notato, da dove si trovava, se solo avesse alzato lo sguardo verso di lei. Ovvero giusto in piedi di fronte alla sua stessa più giovane, mentre parlava con lei appena fuori dalla porta del locale.



    "Merda!" Buffy si imbucò in un vicolo. A proposito di cose surreali.

    Poteva sentire la propria voce provenire da dietro l'angolo. Sembrava di ascoltarsi da un registratore, eccetto che qui era mille volte più strano. La sua versione più giovane si stava lamentando riguardo un compito di francese come se questo fosse la cosa più terribile sulla terra. “Ok, ti stai ricordando del Maestro, vero?” Mormorò Buffy, lottando contro l'urgenza di correre lì e scuotere se stessa, dicendole che doveva essere felice che quella era la peggior cosa di cui doveva preoccuparsi quella sera. Poi ricordò alcuni film di cui aveva sentito parlare Andrew, in cui quando qualcuno del futuro toccava il proprio se stesso del passato, faceva implodere il pianeta o qualcosa del genere. Willow non aveva detto niente del genere ma, stare alla larga da se stessa era decisamente una buona idea.



    La voce di Willow si unì alle altre e Buffy fu travolta dall'urgenza di vederli. Si avvicinò al bordo del muro e diede una sbirciata, prima di tornare nell'oscurità. Dio, erano così giovani. Non si ricordava di essere mai stata così spensierata, almeno non da quando era stata prescenta, ma questo era probabilmente il punto più vicino ad esserlo a cui lei era arrivata. Si sentì male al pensiero di quello che stava per arrivare per loro. Ma provò anche una punta di orgoglio, pensando a tutto quello che avevano affrontato e a cui erano sopravvissuti. Insieme, per la maggior parte.



    Tutti questi viaggi nella memoria non le stavano facendo un gran bene. Era ora di muoversi. Avrebbe aggirato furtivamente il Bronze dal retro e ripreso la strada per andare da Giles. Almeno, ora sapeva che non era con lei. Quindi si voltò, giusto per prendere un pugno nel viso che la scaraventò a terra.



    Sedette sul suolo, intontita. Cercò di capire cosa fosse successo, gli occhi sul punto di lacrimare.



    "Questo," annunciò una dolorante voce familiare, "era per Drusilla."



    Buffy sbattè le palpebre per vedere meglio il suo aggressore. "Sp… Spike?"



    Un calcio la colpì al fianco. “E questo è per averci chiuso tutta la notte in quel seminterrato.”



    La testa di Buffy vacillò ed il suo cuore accellerò il battito. Di che cosa diavolo stava parlando? Drusilla... il seminterrato... E allora ricordò. “Ford,” disse.



    Lui rise. “Sì. Avresti dovuto sentirlo gridare mentre io e Dru lo mordemmo.”



    Si meravigliò di come lui poteva farla sentire felice di rivederlo e disgustarla, farla arrabbiare, veramente arrabbiare e annoiarla, tutto allo stesso tempo. Stava in piedi di fronte a lei, guardandola in modo lascivo e giocoso, e per quanto lei avesse voglia di piangere e allungare un braccio per toccarlo, sentiva anche un bisogno opprimente di cancellare quel ghigno dalla sua faccia. Lo colpì quindi con un calcio allo stomaco e, appena lui si piegò in due, balzò in piedi e lo spinse verso una pila di casse vuote.



    Le casse caddero e lui cadde con loro. Buffy ne calciò una per liberare il passaggio e si piazzò al di sopra di lui. “Che cosa? Non pensi che aver ucciso il mio amico fosse un ritorno sufficiente?”



    "Il ragazzo aveva fatto un accordo. L’ho tenuto fino alla fine.” Spike le lanciò una cassa, che lei colpì e deviò. “Comunque, il tuo amico ti aveva venduto.”



    "Ne ero consapevole."



    "Certo, beh, in ogni modo." Si alzò in piedi. "Nessuno deve osare ad avvicinare un paletto a Dru."



    Buffy roteò gli occhi. "Oh, avanti. Non puoi passarmi un ostaggio di prima qualità come quello e aspettarti che io non-“ La realizzazione di quello che stava facendo la colpì come uno schiaffo sul viso. Si stava punzecchiando. Con Spike. C’era caduta in automatico, come da vecchia abitudine, e la stava facendo sentire bene. Come un pezzo di casa che pensava non avrebbe più avuto. Chiuse gli occhi e si girò per andarsene, grata per la pioggia.



    "Ehi! Stiamo avendo un confronto qui, tesoro. Sei con me?” Calciò via il resto delle scatole che stavano fra loro. “Non mi divertirò ad ucciderti stanotte se prima non combattiamo un po’.”



    Lei scosse la testa. "Non sono qui per combattere contro di te, Spike. Non stanotte.”



    "Oh, lo dici come se ti avessi dato una scelta.” Iniziò a seguirla. “Mi dispiace amore, ma ti sbagli se-“



    "Non farlo!" Si fermò e la guardò con le labbra contratte, nella sua tipica espressione accigliata. Buffy alzò un dito. “Non chiamarmi ‘amore’”. Rabbrividì, sebbene non sentisse più il freddo. “Non lo intendi.”



    Lui aprì la bocca per dire qualcosa ma al suo posto si morsicò la lingua, letteralmente, inclinò la testa e la guardò di traverso. “Cos’hai stanotte, Cacciatrice? Sembri… giù di morale. Tu e paparino con l’anima siete ai ferri corti? Fammi indovinare, ha detto qualcosa di deprimente? Vuole stare da solo con la sua grande e cupa miseria?” Roteò gli occhi. “Pfft. Non so perché la femminuccia non esca dalle miserie di tutti una volta per tutte. Se io avessi un’anima-“



    "Taci, Spike. Stattene zitto."



    "Oh! Ci siamo.” Rise, esponendo le zanne. Buffy notò solo in quel momento che aveva ancora il volto della caccia. “Angel non sta facendo il suo dovere per tenerti felice, eh? Il che è sorprendente, considerando tutto quello che Darla gli ha insegnato- Cosa? Perché mi stai guardando in quel modo?”



    Lei realizzò che il suo labbro stave tremando. “Niente,” disse, tirando su col naso.



    "Oh, chi cazzo se ne frega. Combattiamo." Cercò di colpirla ma lei si chinò e schivò il colpo, poi lo spinse con la faccia contro il muro e lo immobilizzò da dietro.”Maledizione… ehi, quand’è che sei diventata così forte?”



    Lo fece girare e lo afferrò per i baveri. “Spike, perchè non-“



    Qualcuno stava arrivando. Quel qualcuno. Buffy spinse Spike nell’oscurità, dietro un cassonetto per l’immondizia, e gli serrò la bocca con la mano. Lui borbottò una protesta contro il suo palmo. "Shhh!" sibilò lei, premendogli un ginocchio di avvertimento contro l’inguine. Gli occhi di lui si strinsero, ma la sua faccia tornò nella forma umana. Rabbrivì, appena i freddi occhi blu di lui la perforarono con lo sguardo. Aveva dimenticato di come lui in passato era stato capace di guardarla in quel modo. Chinò la testa e si volse verso la fine del vicolo.



    La sua vivace versione più giovane entrò per prima, seguita da Xander e Willow giusto dietro di lei. Esplorarono il vicolo. Buffy si schiacciò più vicino a Spike e lo silurò con uno sguardo minaccioso per tenerlo buono, che lui sembrò non notare. I suoi occhi si erano spalancati e stavano fissando la Buffy teenager.



    "Avrei giurato di aver sentito qualcosa," stava dicendo agli altri. “Come, rumori di combattimento.”



    "Come se qualcuno avesse festeggiato un Heineken Jammin Festival qui dietro.” disse Xander.

    (nota: in originale dice “messapalooza”, ovvero mess (casino) + palooza, che è un suffisso che gli americani aggiungono ai festival, derivante dal festival rock Lollapalooza che tengono ogni anno!)



    "Forse è stato il vento a spostare queste casse." Suggerì Willow.



    "Forse," La Buffy con le labbra luccicanti di lucida labbra annuì vivacemente. “Ma dobbiamo controllare lo stesso. Avanti.” Iniziò a scendere lungo il vicolo, seguita dagli altri. Bagnata, infangata, depressa, e improvvisamente sentita vecchia, Buffy trattenne il respiro fino a che non fossero passati. Gli occhi di Spike li seguirono fino a che raggiunsero l’altra estremità del vicolo, e si sporse in avanti per guardare meglio.



    Buffy tolse la mano dalla sua bocca e lui la guardò, studiandola con occhi socchiusi. “Tu…” Tornò a guardare verso la fine del vicolo. “Lei…”



    "Mi dispiace," gli disse.



    "Che cosa stai-“ Lo colpì forte con un pugno prima che lui potesse finire la domanda. La sua testa sbattè all’indietro contro il muro, scivolò per terra e chiuse gli occhi.



    Si accovacciò di fronte a lui e toccò delicatamente il punto in cui l’aveva colpito. Lui emise un gemito, ma non aprì gli occhi. “Mi dispiace veramente.” Sospirò. Si assicurò che fosse nascosto bene dietro il cassonetto, poi dispose delle casse intorno a lui in caso gli altri fossero tornati indietro.



    Gli diede un’ultima occhiata. La pioggia gli aveva spettinato i capelli, disponendo disordinatamente i suoi riccioli bagnati. Allungò il braccio, esitante, e passò le dita tra di essi. Poi la mano di lei si attardò sulla guancia per un momento.



    Un piccolo momento rubato prima di assicurarsi che sarebbe morto tra cinque anni.



    TBC






    Edited by kasumi - 10/8/2012, 14:28
     
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