The Queen

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  1. Kiki May
     
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    E questo è il nuovo capitolo. Veramente nuovo.
    Buona lettura! ♥









    11. Annie







    Concentrata sull’immagine allo specchio, Buffy aggiustava il leggero strato di trucco applicato sulle guance pallide. Dalla cucina sentiva provenire il rumore degli schiamazzi, le voci di Willow e Kennedy impegnate a giocare con Annie.
    La bambina aveva deciso di trascorrere la notte con le zie, in assenza della madre.
    “Serve aiuto?” domandò Willow, affacciata alla porta del bagno.
    Buffy le sorrise senza voltarsi.
    “Ho quasi finito.” rispose, legando i capelli in una pratica coda. “Annie guarda ancora i cartoni, vero?”
    “Sarà un’impresa ardua convincerla a dormire.”
    “Mi raccomando, Will, non più tardi delle dieci.” raccomandò la cacciatrice, dirigendosi in cucina.
    Annie le sorrideva, birichina, sul divano dinnanzi alla televisione.
    “Piccola peste, dico a te! Non far disperare le zie!”
    “La blava io!” protestò l’interpellata, nascondendosi sotto una coperta colorata.
    Buffy ridacchiò, si sedette accanto a lei. Delicatamente, con le dita, le pettinò i capelli, spostandoli dalla fronte candida.
    “Tornerò subitissimo.” promise, mentendo.
    Annie sorrise, fiduciosa, e lei poté alzarsi.
    Selezionò le armi da portare e le nascose in una borsa nera discretamente capiente. Come di consueto scelse una piccola ascia e due paletti di riserva; il più appuntito lo mise in tasca, sotto il maglioncino largo. Indossò l’impermeabile e la sciarpa.
    Tornò a salutare Annie, esitante.
    Lasciarla sola di notte la faceva sentire una pessima madre, la peggiore dell’universo; il fatto, poi, che la bambina si fosse abituata così presto alle sue assenze le metteva uno sconforto ed un senso di colpa inimmaginabili. Già riusciva a prefigurarsi le parole cariche d’astio che la figlia, da adolescente, le avrebbe rivolto.
    “Maledetta me!”
    “Hai detto qualcosa?” chiese Kennedy, incuriosita.
    Buffy si voltò di scatto, serrando le labbra.
    “Io? Cos – Niente! Non ho detto niente!”
    “Mi pareva. Sei proprio sicura di voler andare da sola?”
    “Sì.”
    “Bene.” concluse la cacciatrice, senza ulteriori domande.
    “Fai attenzione!” esclamò Willow, che aveva preso in braccio una Annie mascherata da gatto.
    “E quel costume?!”
    “Magia!”
    Buffy roteò gli occhi e aprì la porta.
    Tornò indietro un’ultima volta, a dare un altro bacio alla figlia.



    Il piacere sottile della caccia risiedeva nel brivido di anticipazione allo scontro.
    La lotta sfumava in sensazioni fisiche troppo violente e intense per essere analizzate. L’istinto di sopravvivenza, la paura della sconfitta, la forza di colpi si mescolavano, annullando ogni parvenza di razionalità.
    Nelle schermaglie precedenti all’attacco si poteva calcolare la portata dell’avversario, studiare le mosse con coscienza e assaporare il lato divertente della lotta.
    Per questa ragione Buffy adorava giocare con le sue vittime.



    La strada periferica, che conduceva al camposanto, era deserta e silenziosa. Illuminata in modo eccellente, quasi troppo, faceva venir voglia di rifugiarsi in un angolo ombroso.
    Buffy salì sul marciapiede, camminando frettolosamente.
    L’abbaiare di un cane echeggiava nella notte.
    Ad un certo punto, come previsto, apparvero alle sue spalle due figure maschili.
    Buffy chinò il capo e continuò a camminare in direzione del cimitero. I due uomini la raggiunsero a poca distanza dal cancello, uno di loro fece per afferrarla.
    La cacciatrice si voltò col sorriso.
    Colpì il primo, al cuore, ed ingaggiò uno scontro serrato col secondo, che polverizzò nel giro di qualche minuto.
    “E anche questa è fatta!” sospirò, sollevata e contenta.
    Oltre una lapide monumentale, una cicca consumata cadde al suolo.
    “Ti rilassi ancora uccidendo quelli come me?” domandò Spike, sarcastico.
    Buffy non sorrise.
    “Sei stato puntuale.”
    “Anche tu … nonostante il casino, immagino. Qui accanto c’è una panchina, proprio davanti ad una graziosa cripta. Vogliamo sederci un po’?”



    Il cimitero era curiosamente pacifico.
    Evidentemente neanche Spike aveva perso tempo prima del suo arrivo.
    Quieta, Buffy prese un respiro e diresse lo sguardo ai lampioni alti tra gli alberi, infestati da insetti e farfalle notturne.
    “Sono contento di vederti, è passato un po’.”
    “Sono contenta anch’io.”
    “È stato difficile ritagliarti una serata libera?” chiese Spike, inclinando il capo in un gesto studiato. Lei non lo guardava.
    “Sai come funziona: quando non mi svento apocalissi c’è sempre una ribellione da gestire o una crisi dell’ultima mezz’ora. O il bilancio. Che incubo tremendo il bilancio!”
    Lui ridacchiò, divertito.
    “Sei proprio una donna del tuo tempo. Ed hai anche una figlia, adesso. Perché non me ne hai parlato?”
    Buffy riuscì a voltarsi.
    “L’hai capito, vero?”
    “Le somiglia così tanto che non avrei potuto sbagliare … perché non mi dici cosa è successo a Briciola? È per questa ragione che sei così triste e disperata? Io posso aiutarti, se me lo permetti.”
    “No, non puoi. Nessuno può. Quello che è capitato a Dawn è stato frutto di errori che io ho commesso. Non avrei dovuto stringere determinate alleanze, non avrei dovuto lasciarla tanto sola. Se lei è … morta è stato per colpa mia.”
    “Buffy …”
    “Non consolarmi, ti prego. Non sono una bambina.”
    “Quindi, fammi capire, hai deciso di crescere la figlia di Dawn da sola e di punirti per i tuoi sbagli, evitando ogni coinvolgimento? È questo il piano?”
    “Non ho voglia di parlare.” tagliò corto la cacciatrice, alzandosi.
    Spike la imitò.
    Veloce, le afferrò un braccio, costringendola a fronteggiarlo.
    “Siamo venuti qui proprio per questo, per parlare! Non scappare un’altra volta!”
    “Io … non ho tempo! Non ho tempo ora.”
    Spike strinse la mascella, rabbioso.
    “Sono innamorato di te.” confessò, a mezza voce.
    Ancora una volta quell’ammissione riusciva a farlo soffrire.
    “Mi dispiace.” replicò Buffy, poco originale.
    Facendosi da parte, la cacciatrice si allontanò in direzione della strada.











    Edited by Kiki May - 31/7/2011, 11:59
     
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