Timeless di Marvelouskatie

Vampire Diaries

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. kasumi
     
    .

    User deleted


    *** Capitolo 4 ***

    Capitolo 4



    Klaus le aveva dato una breve panoramica delle regole di questo nuovo accordo prima di lasciare la casa di Gretchen. Le raccontò della doppelganger, della maledizione del sole e della luna e tutti i dettagli per spezzare la sua maledizione. Tutte cose che già sapeva, ma aveva dovuto fingere che le stesse ascoltando per la prima volta, giusto per assecondarlo. I suoi occhi brillavano mentre descriveva esattamente come fosse vicino a rompere la maledizione.
    « Ci saranno dei miei nemici che cercheranno di uccidere la doppelganger prima di poter completare il rituale », disse, « così tu la proteggerai con la tua vita. Una volta che il sacrificio sarà completato, ti porterò qui da Gretchen e lei ti manderà a casa. »
    Non aveva altra scelta che obbedire, pensò Caroline mentre camminavano attraverso il retro della foresta, diretti verso casa di Klaus. Onestamente, però, quanto sarebbe stato difficile proteggere la doppelganger? Lei sapeva già come sarebbe finita la storia.

    Improvvisamente si fermò sulle sue tracce. La doppelganger! Katherine! Come poteva essere così stupida? Ancora una volta si ricordò che il rituale non doveva compiersi in questo tempo. In questo modo Katherine sarebbe fuggita ed si sarebbe trasformata in un vampiro e Klaus non avrebbe avuto un'altra possibilità di spezzare la maledizione finché non avrebbe trovato Elena. Merda! Che cosa avrebbe fatto? Se Klaus non avrebbe rotto la maledizione allora non avrebbe permesso a Gretchen di rimandarla a casa. Probabilmente l'avrebbe uccisa. Avrebbe dovuto assicurarsi che Katherine avrebbe fatto il sacrificio questa volta.
    Ma poi Caroline scosse la testa. No, non poteva farlo. Se Katherine sarebbe morta, allora Stefan e Damon non sarebbero mai diventata vampiri, e neanche lei. Il che avrebbe fatto probabilmente in modo che tutti sarebbero stati bene, ma poi capì anche che Elena sarebbe morta. Stefan aveva salvato Elena dall'incidente che aveva ucciso i suoi genitori sul Wickery Bridge. Se Stefan non sarebbe stato ancora vivo nel 2009 per salvarla, lei sarebbe morta.

    Caroline stinse il naso tra il pollice e l'indice, chiudendo gli occhi. Tutta questa roba del tempo era così confusa. Stava per mandare in aria qualcosa, lo sapeva, e rovinare la vita di tutti. Oh, perché a lei, Bonnie ed Elena doveva venire in mente questo piano completamente stupido?
    Le cose che sono destinate ad accadere, succedono sempre.

    Caroline ricordò le precedenti parole di Gretchen. Fece un profondo e calmante respiro e aprì gli occhi, quasi saltando fuori dalla sua stessa pelle quando vide Klaus di fronte a lei. Aveva la testa piegata verso di lei e la fissava con divertimento.
    « C'è qualcosa che non va, love? »
    Caroline spazzolò via i capelli dal viso e si rianimò . « No, niente. Sto bene. »

    Fece un passo avanti, ma Klaus l'afferrò nell'incavo del gomito, tenendole la schiena. Qualcosa riguardo alle sue dita sulla sua pelle la fece rabbrividire.
    « Non penserai di tornare indietro sul nostro accordo, vero? »

    Caroline aggrottò la fronte. « No. Giocherò al tuo stupido gioco e terrò la doppelganger al sicuro. Hai la mia parola. » Cercò di andare avanti, ma la sua mano sul suo braccio le impediva di scappare.
    « Mi chiedo se la compulsione sia un'opzione », disse, mentre i suoi occhi scrutavano il suo viso. « Suppongo che quello che hai ingerito prima che ci incontrassimo ora sia fuori dal tuo organismo o sei riuscita a bere un po' di quell'acqua, mentre eri giù nel pozzo? »

    In realtà, ci aveva pensato. Attraverso la confusione causata dal dolore, si ricordava che il suo obiettivo di quella notte era quello di scoprire una fonte di verbena. Il liquido le aveva infiammato la gola insopportabilmente e l'aveva bruciata dall'interno, oltre al danno che aveva fatto alla sua pelle.
    « Ti ho detto che sarei rimasta e che ti avrei aiutato a proteggere la doppleganger e lo farò », disse voltandosi leggermente verso di lui. « Hai dei seri problemi di fiducia, non è vero? »
    Lui si leccò le labbra e le fece un ghigno. « Non mi hai dato molte ragioni per fidarmi di te fino ad ora, love. Suppongo che non ti dispiacerebbe un piccolo test, allora. »
    Caroline deglutì, ma cercò di rimanere indifferente, come stringendosi nelle spalle, acconsentendo. « Bene. Soggiogami, se ti fa sentire meglio. »

    Poteva fingere di essere controllata. Sperando che lui non le avesse chiesto di fare qualcosa di così orribile.

    Klaus esaminò le sue opzioni. Avrebbe potuto costringerla a rompere un ramo e impalarsi; il sole sarebbe arrivato presto e lui avrebbe potuto costringerla a stare fuori ad aspettare che sorgesse senza il suo anello. C'erano infiniti modi in cui poteva costringerla a torturarsi, ma anche se fosse sotto verbena, avrebbe potuto fingere il contrario e farlo comunque. Klaus era un maestro di tortura, un vero artista in realtà nel provocare dolore. Aveva sempre saputo come ottenere il massimo da qualcuno.

    Un sorriso si diffuse sul suo volto quando si rese conto esattamente quale punto di pressione doveva spingere su Caroline.
    « Voglio che tu mi baci », disse Klaus lentamente. Guardò gli occhi di Caroline in attesa di una reazione. Lei era davvero brava. Nemmeno un accenno di sorpresa incrociò i suoi lineamenti.
    « Cosa? » rispose più monotonamente che poté.
    Le sue pupille si dilatarono e la sua voce scese di mezza ottava.
    « Baciami Caroline. »

    Caroline esitò solo mezzo secondo prima di scendere in lui e di piantare le sue labbra sulle quelle di lui. Ma quel mezzo secondo era stato abbastanza lungo da dimostrare il suo punto. Aveva bevuto la verbena.

    Poi, tutti i pensieri si mescolarono immediatamente nel suo cervello non appena Caroline gli strinse le braccia intorno al collo e appoggiò il suo corpo a quello di lui. Le sue labbra erano morbide e calde. In un primo momento era stata rigida, gelida anche, ma poi il suo sospiro gli era entrato nella bocca. Lui fece scivolare la lingua oltre le sue labbra, lasciando che danzasse con quella di lei, mentre le avvolse le braccia intorno alla vita.

    Lei inclinò la testa di lato, mentre lui invadeva la sua bocca. Klaus era completamente perso nel bacio; le sue mani cominciarono a vagare sulla schiena. Sentiva i lacci del suo vestito strappato sotto le sue dita e combatté contro la voglia di strappare anche l'altra parte, mentre continuava a baciarla.

    Immediatamente la realtà riaffiorò di nuovo nei suoi pensieri mentre si ricordò che era solo una recita. Lui la spinse via duramente; la bocca di Caroline lasciò la sua sonoramente. Lei inciampò indietreggiando un po' ma lui non si preoccupava di raggiungerla e sostenerla. Se l'avesse toccata di nuovo, avrebbe trasportato il suo corpo contro il suo senza mai lasciarlo andare.

    « Basta! » ringhio. Avrebbe dovuto essere lui a torturare lei e non il contrario.

    Lui si girò sui tacchi e continuò a camminare in direzione della casa. Il suono dei passi Caroline lo seguivano, dietro di lui. Lui non la guardò per il resto della camminata.



    ***



    Klaus chiuse di nuovo a chiave Caroline all'interno della sua camera, dopo il loro ritorno. A quanto pareva, la sua scappatella le era costato il privilegio di girovagare liberamente all'interno del castello. Saltare fuori dalla finestra non era una scelta possibile, visto che l'alba stava sorgendo.

    Non appena la serratura scattò, Caroline si lasciò sfuggire un forte sbadiglio e lentamente si diresse verso il letto. Scivolò fuori dal vestito a brandelli e si mise sotto le coperte; le lenzuola di seta sembravano un paradiso contro la sua pelle nuda. Caroline sistemò uno dei grandi cuscini sotto la testa e avvolse le braccia attorno ad esso, coccolandolo da vicino. Erano passati giorni da quando aveva avuto un vero riposo.

    Per il momento non le importava di essere stata chiusa dentro la sua stanza. Tutto quello che le importava era dormire. Ma non appena chiuse gli occhi, tutto quello che riusciva a pensare era il bacio nel bosco.

    Si era gettata via quando Klaus l'aveva costretta a baciarlo. Ma doveva complimentarsi con se stessa per non aver mostrato neanche un pizzico di sorpresa. Quel sorriso da lupo che aveva messo in mostra mentre si chinava verso di lui era stato abbastanza per farle venire voglia di prenderlo a schiaffi, ma non appena le loro labbra si unirono aveva sentito il mondo scivolare via.

    Il gusto della sua bocca l'aveva avvolta, proprio come era successo bevendo il suo sangue, e la sensazione delle sue braccia avvolte intorno a lei.

    Per un attimo aveva dimenticato che era un assassino e il suo nemico.

    Il bacio era stato così buono.

    Il quel momento, tutto quello che sentiva era il desiderio. Il desiderio di lui mentre la teneva stretta, di sentire le sue mani ovunque, di sentire come sarebbe stato avere la sua bocca sul resto del suo corpo.

    Ma poi si era allontanato rudemente, uno sguardo freddo nei suoi occhi, e lei ricordò esattamente chi fosse. Era Klaus. Era malvagio. Non c'era un osso sincero nel suo corpo e lui, ovviamente, stava solo giocando con lei.

    Il ricordo del suo bacio le fece stringere lo stomaco.

    Si girò su un fianco e strinse gli occhi ermeticamente, costringendo il sonno a raggiungerla in modo che potesse lasciar perdere tutto.

    Aveva quasi voluto che l'avesse costretta a impalarsi, invece.



    Elijah era fuori dalla sua camera quando Klaus tornò. Aveva lasciato Caroline nella sua camera e poi si era voltato per affrontare suo fratello. Elijah lo guardò con una curiosità che lo metteva a disagio.

    « Un'altra lunga notte? », azzardò Elijah. Klaus lo sfiorò superandolo ed entrò nella sua camera da letto.

    Si sedette sul suo grande letto e si tolse gli stivali, gettandoli da parte, e poi si tolse la camicia.

    « Che cosa vuoi, fratello? »

    « Sono stato a vedere le streghe », disse Elijah.

    Klaus gemette rumorosamente alla pausa drammatica di Elijah. « Sputa il rospo! »

    Elijah estese un rotolo verso suo fratello e Klaus lo prese, srotolandolo con attenzione per leggere le iscrizioni.

    « Sono le regole esatte per il rituale », spiegò Elijah. « Ogni dettaglio preciso. Nulla è stato lasciato al caso. »

    « Fantastico », sorrise Klaus. « Qui dice che devo sacrificare un vampiro e un lupo mannaro... questa è una novità. »

    « Simboleggia ogni lato dell'ibrido », disse Elijah indicando i simboli sotto la scrittura.

    Gli occhi di Klaus continuarono a scannerizzare la pagina.

    « Chi scegli di sacrificare? »

    Klaus si strinse nelle spalle. « Un lupo mannaro non sarà difficile da racimolare. E per quanto riguardo il vampiro, sono sicuro che qualcuno si presenterà come il concorrente perfetto. »
    Il che significava che qualcuno l'avrebbe fatto così arrabbiare da giustificare la propria uccisione.

    Quando ebbe finito la lettura, Klaus arrotolò il testo e lo mise in una cassa chiusa sotto il suo letto.
    « Beh, ti lascio riposare. Non dimenticare la festa di mezzanotte di stasera » disse Elijah mentre camminava verso la porta. Si fermò e si girò mentre lui si allungava. « Sviluppi con Caroline? »

    Klaus gettò via le coperte dal suo letto. « L'ho portata a vedere Gretchen. Quella maledetta strega mi ha mandato fuori, di nuovo, ma mi ha detto che Caroline è costretta a rimanere al mio fianco, per il momento. »
    Elijah inclinò la testa. « Rimanere al tuo fianco? Che cosa significa? »
    « Non può lasciarmi », replicò Klaus.
    « Ma non si sa nulla di dove sia o di chi l'ha mandata? »

    Klaus scosse la testa.

    « Perché non l'hai ancora uccisa? »
    « Avresti preferito che l'avessi fatto? » chiese, in modo retorico. Sapeva che Elijah non stava effettivamente incoraggiando Klaus a uccidere Caroline. Elijah era così moralista. Uccideva solo quando era assolutamente necessario.
    « Buon giorno fratello »,disse Elijah, lasciando Klaus al suo sonno.



    ***



    Caroline aveva sperato di dormire fino alla luna piena, quando Katherine sarebbe inevitabilmente scappata dal sacrificio e Klaus l'avrebbe inevitabilmente presa e uccisa. Invece, tre cameriere vivaci, trasportando quello che sembrava un'enorme vasca in ottone nella sua stanza, la svegliarono.
    Caroline si sedette e si tirò le lenzuola sopra il petto nudo.

    Del vapore si alzava dalla vasca. Era un bagno, realizzò Caroline.

    « Che cos'è questo? » chiese lei mentre le donne si mescolavano all'interno della stanza.

    « Lord Elijah ci ha mandato da voi », disse una delle giovani ragazze, tenendo gli occhi sul pavimento. « Dice che siamo qui per aiutarvi a prepararvi per stasera. »

    « Cosa c'è stasera? »

    « La Festa di Mezzanotte », rispose la ragazza. « In onore del compleanno di Sua Signoria. »

    Caroline inclinò la testa. « Di Elijah? »

    « No, Milady. Di Lord Klaus. »

    Le cameriere si fecero avanti e la presero dal letto. Caroline si sentiva un po' imbarazzata mentre le tiravano via il lenzuolo, lasciandola con nulla più che l'abito con cui era venuta al mondo. (1), e la guidarono alla vasca.

    L'acqua calda era così rilassante sulla sua pelle. Molto meglio dell'acqua alla verbena, di certo.

    Una delle cameriere iniziò a farle dei massaggi con degli oli profumati nell'acqua, mentre un'altra iniziò a spazzolarle i grovigli nei suoi capelli, lavandoli a secco. La terza prese le mani di Caroline e cominciò a pulirle le unghie.

    Era come una sorta di trattamento termale medievale.

    Una volta finito, aiutarono Caroline ad uscire dalla vasca e l'asciugarono, vestendola con una vestaglia di seta che scendeva giù fino al pavimento. Dopodiché portarono via la vasca, lasciando Caroline di nuovo sola.

    Poco dopo, Elijah bussò alla sua porta ed entrò; Caroline si sentiva un po' in imbarazzo a stare di fronte a lui con indosso solo una tunica. Lui riusciva sempre a porsi con tanta grazia ed eleganza, e lei era sicura che si sarebbe sentita sempre un po' sciatta, non importa che cosa indossasse quando stava in piedi vicino a lui.

    « Spero che il bagno ti sia piaciuto, Caroline », disse Elijah educatamente.

    Caroline iniziò ad alzarsi dal letto, ma Elijah le fece cenno di rimanere dov'era. « Suppongo che i domestici ti hanno informata dei festeggiamenti di questa sera. »

    « Solo che c'è un evento chiamato Festa di Mezzanotte, e che è per il compleanno di Klaus », rispose lei.

    « Questa è solo la somma di tutto », spiegò lui. « Alcuni dei nostri più stretti amici vampiri saranno presenti questa sera. La festa è solo per vampiri. Abbiamo pianificato una grande celebrazione per Klaus la settimana dopo il suo compleanno. »

    « Sicuro che gli piaccia festeggiare? » replicò Caroline ironicamente.

    Elijah sorrise e continuò il suo discorso. « Come ho detto, i vampiri di stanotte fanno parte del nostro circolo abituale; Klaus si fida di loro, ma solo fino a un certo punto. »

    Caroline scosse la testa, confusa. « Cosa significa? »

    « Per qualche ragione mio fratello ti ha permesso di entrare ulteriormente nella nostra casa e nelle nostre vite, molto più di chiunque altro da molto tempo. Sarebbe... un peccato se in qualche modo tradissi la fiducia che mio fratello ed io abbiamo riposto in te. »

    « Fiducia? » lo sfidò Caroline. « Klaus non si fida di me. E a giudicare da questa conversazione suppongo che non sia l'unico. »

    Elijah le rivolse un sorriso gentile. « Ci sono differenti forme di fiducia, Caroline. Alcune volte è tenue e nasce da un bisogno reciproco. »

    Eccolo di nuovo con le sue sottili minacce. Elijah era così differente da Klaus. Dove Klaus era esuberante e schietto, Elijah era freddo e astuto.

    « Tenere la bocca chiusa. Capito », replicò Caroline.

    « Sono contento che ci campiamo », disse Elijah avviandosi verso l'uscita. « Mi piaci davvero, Caroline. Mi dispiacerebbe dover mettere fine alla nostra nuova amicizia in condizioni infelici. »

    Quando Elijah raggiunse la porta, Caroline gli chiese: « Sei molto fedele a Klaus, non è vero? »

    Elijah rifletté un momento prima di rispondere alla sua domanda. « La nostra relazione è complicata. Ma amo mio fratello. Voglio vederlo raggiungere i suoi obiettivi. »

    Caroline si chiese per un attimo quante volte aveva minacciato gli altri a nome di Klaus. Si chiese quante “amicizie” aveva concluso a condizioni infelici per il bene di quell'amore fraterno.

    Pensò a Damon e Stefan e a quante volte sembravano odiarsi alcune volte, ma anche a come sarebbero morti uno per l'altro senza pensarci un secondo.

    Proprio in quel momento una delle domestiche torno con un nuovo abito per Caroline e Elijah la lasciò a vestirsi.



    ***



    Gli ospiti iniziarono ad arrivare un'ora dopo il tramonto.

    Caroline guardava dalla finestra sulla sua torre mentre gli altri Lord e Ladies vampiri entravano nel castello. Li poteva sentire ridere e parlare.

    Klaus accolse ognuno di loro mentre quelli gli auguravano un buon compleanno.

    I suoi occhi corsero fino al punto della finestra in cui Caroline si trovava. Gli occhi di lei incontrarono i suoi e poi lei si ritrasse velocemente, nascondendosi alla vista.

    Lui sorrise a se stesso; i suoi pensieri tornarono brevemente alla loro piccola parentesi nella foresta.

    Forse si sarebbe potuto concedere qualcosa di più alla festa di stasera; un secondo assaggio di Caroline. Che male avrebbe potuto fare?



    Klaus e i suoi ospiti entrarono nella sala grande, posizionandosi attorno al tavolo, con Klaus a capotavola e lasciando il solito spazio alla sua destra per Elijah.

    Elijah era andato a prendere Caroline nella sua stanza.

    Basandosi sulle reazioni che Caroline aveva mostrato nel bere sangue umano, Klaus sapeva già che per la ragazza quella sarebbe stata una serata irritabile. Ma per il suo bene, sperava che non avrebbe mostrato troppo la sua natura antagonista di fronte ai suoi ospiti.

    Elijah apparve sulla porta con Caroline dietro di lui. Mise una mano dietro di lei e la introdusse attraverso la porta.

    « Posso presentarvi Lady Caroline Forbes. »

    Tutti si volsero verso Caroline, con sorrisi e cenni.

    Klaus la guardò dal proprio posto, osservando il suo aspetto. Era incredibile. L'abito rosso che aveva scelto appositamente era perfetto per lei. Si aggrappava strettamente al suo corpo, trascinandosi e diffondendosi lungo il pavimento. La scollatura pendeva appena fuori le sue spalle, e la catenella d'oro accentuava la sua vita perfettamente. I suoi capelli le ricadevano in riccioli soffici e naturali, fermati ad arte su un lato.

    Klaus fece un cenno mentre lei prendeva posto al centro del tavolo, vicino a una vampira di nome Rose. Lui aveva sentito la donna presentarsi a Caroline e farle alcune domande affrettate per scoprire di dove fosse e per quanto tempo aveva intenzione di restare con loro. Caroline rispose alle sue domande con risposte perfettamente vaghe. Klaus apprezzò il suo buon senso di non rivelare alcuna verità su di lei.

    Ben presto il vino fu portato, insieme ad una vasta gamma di formaggi e frutta, per far cenare gli ospiti prima dell'inizio della vera festa.

    « Ho sentito delle voci », annunciò drammaticamente uno dei vampiri di nome Nathaniel, « che il Distruttore è diretto verso l'Inghilterra. »

    « Che importa », disse un altro, di nome Trevor. « Qualcuno come Klaus non ha bisogno di preoccuparsi del Distruttore. »

    Trevor fece a Klaus uno sguardo complice. Klaus sorrise in risposta.

    Trevor e la sua compagna Rose erano gli unici altri vampiri al tavolo, oltre a se stesso, Elijah, ed ora anche Caroline, ad essere a conoscenza della doppelganger. In verità, era Trevor che l'aveva innanzitutto scoperta e deciso di portarla da lui.

    « Che cos'è il Distruttore? » chiese Caroline, unendosi alla conversazione.

    « È una leggenda urbana », replicò Rose.

    « È reale! », insistette Nathaniel. « È il più vecchio cacciatore di vampiri della storia. Esiste dalla nascita della specie dei vampiri. »

    « E conosce ogni vampiro esistente », intervenne un'altra vampira, « Arriva a un vampiro quando ritiene che sia troppo vecchio per vivere oltre. Strappa i loro cuori dal petto con la mano nuda. »

    « Klaus, tu sei uno dei vampiri originari ed è il tuo compleanno.. pensi che sia una coincidenza che il Distruttore stia venendo in questa direzione? »

    Klaus prese un sorso di vino in attesa di nascondere la sua irritazione a Nathaniel. Quell'uomo stava cominciando ad irritarlo.

    Non si curò di ascoltare tutte le leggende di Mikael al suo tavolo. Nessuno di loro sapeva la verità. Nessuno di loro sapeva il vero legame tra lui e quello che chiamavano “il Distruttore”.

    « Non ho paura di nessuno », disse Klaus minacciosamente. « Uomo, bestia o leggenda. »

    La risata morì negli occhi di Nathaniel mentre inconsciamente deglutì, realizzando finalmente che la sua presa in giro non era stata apprezzata.

    Il vampiro ritornò velocemente al suo vino.

    Pochi istanti dopo, la conversazione andò avanti, mentre i vampiri intorno al tavolo continuavano a bere e a sgranocchiare cibo.

    A un quarto dalla mezzanotte, gli ospiti erano ubriachi di vino e eccitati, uno dei domestici spuntò nella stanza per annunciare che le cose fuori erano pronte.

    Tutti i vampiri si scambiarono un'occhiata a vicenda carica di aspettativa mentre si alzavano dalle loro sedie e seguivano il domestico fuori dalla stanza.

    « Che cosa succede fuori? » chiese Caroline, ma nessuno le rispose. Klaus apparve dietro di lei, allungando la mano.

    « La caccia », rispose misteriosamente.

    Caroline guardò il palmo aperto della sua mano e tornò sul suo viso. Lei la schernì e passò davanti a lui, seguendo gli altri fuori.

    Klaus sorrise a se stesso.

    Lui amava la caccia.



    ***



    Era completamente buio fuori, fatta eccezione per un paio di torce sorrette dai domestici. Erano nella parte posteriore della casa, dopo i giardini.

    I vampiri di riunirono attorno. Caroline stava accanto a Rose, sentendosi un po' più a suo agio vicino a lei, più che con gli altri. Almeno sapeva che tipo era Rose. O lo sperava. Non l'aveva mai incontrata, ma la ragazza era stata amica di Damon prima di morire per colpa di un morso di licantropo.

    Rose appariva diversa ora.

    Invece della capigliatura grintosa e tagliata, aveva lunghe ciocche brune che si allungavano oltre la sua vita.

    « Che cosa stiamo facendo? » sussurrò Caroline a Rose mentre quattro umani, due maschi e due femmine, furono portati di fronte a loro.

    « Queste è la tua prima Festa di Mezzanotte, vero? » domandò Rose. Caroline annuì. « Quegli umani sono le prede. Guarda. »

    Caroline diede un'occhiata agli umani di fronte a loro.

    Uno dei vampiri si fece avanti e sfoderò un coltello dalla sua cintura. Afferrò una delle braccia di un uomo e lentamente trascinò la lama lungo la sua pelle, aprendo la vena del suo avambraccio.

    Il profumo del sangue aggredì i sensi di Caroline.

    Erano passati giorni dall'ultima volta che si era nutrita, il suo unico sangue proveniva dagli animali che Elijah le aveva dato.

    « Fanno sanguinare gli umani e danno loro un tempo per iniziare a correre, poi li cacciamo e ci nutriamo di chi prendiamo », spiegò Rose.

    Caroline rimase a bocca aperta, inorridita da quella tradizione.

    Una volta che tutti gli umani furono tagliati, li mandarono a correre nel bosco.

    I vampiri stavano in piedi li intorno, insultando e prendendo in giro gli umani per la loro morte imminente. Caroline non riusciva a non mostrare il disgusto sulla sua espressione.

    « Io preferisco rimanere indietro e lasciare che gli uomini abbiano la loro caccia », le disse Rose. « Puoi camminare con me se vuoi. »

    Caroline sorrise, accettando la sua offerta.

    Non le piaceva quello che stava succedendo qui e avrebbe voluto poterlo fermare, ma non pensava che sarebbe stato sufficiente tentare di salvare quattro umani da una dozzina di vampiri. Specialmente dopo che il suo ultimo salvataggio non era andato molto bene, alla fine.

    Presto la festa si spostò nella foresta, dirigendosi dietro la loro preda, e Rose e Caroline dietro di loco a un ritmo più lento.

    « Devi venire a farmi visita mentre stai con Klaus ed Elijah. Sarebbe bello avere un'altra donna intorno. Sono stata solo con Trevor per così tanto tempo, e con la compagnia femminile che era solito lasciarsi dietro... » Rose lasciò a metà la frase.

    Caroline sorrise e annuì anche se sapeva che non sarebbe mai accaduto. « Sarebbe carino. »

    Le due camminavano insieme, chiacchierando un po', ma soprattutto passeggiando a lungo in silenzio.

    Caroline poteva sentire le urla e le risate mentre i vampiri cacciavano e gli umani scappavano.

    Una ragazza apparve improvvisamente attraverso i boschi di fronte a loro; il sangue le scendeva dal collo e dal braccio. Cadde proprio tra le braccia di Caroline, e lei sgranò gli occhi in uno stato di pura paura.

    Caroline la tenne con fermezza.

    « Non preoccuparti, non voglio farti del male », disse Caroline, ma la loro ragazza tremava così tanto che era chiaro che non capiva una singola parola di quello che Caroline aveva detto.

    Caroline dilatò i suoi occhi e la sua voce scese mentre parlava ancora. « Smetti di tremare. Non devi avere paura di me. Voglio aiutarti. »

    « Caroline, che cosa stai facendo? » chiese Rose vicino a lei.

    « Dobbiamo aiutarla », disse Caroline « Non possiamo lasciare che la uccidano. »

    Rose scosse la testa. « Questo è il modo in cui viene giocato questo gioco, Caroline. Non possiamo fare niente. »

    Caroline guardò Rose e vide un altro tipo di paura nei suoi occhi. Differente dalla paura che aveva visto nella ragazza umana. Era paura della sfida. Rose poteva voler fare la cosa giusta, ma non aveva intenzione di far un passo oltre la linea.

    Caroline tornò a guardare la ragazza, chiedendosi cosa fare. Non poteva solamente lasciarla nella foresta. Non aveva funzionato così bene l'ultima volta che aveva provato.

    « Bene bene, che cosa abbiamo pescato qui? » La voce di Nathaniel era dietro di loro. Caroline si girò di scatto, spingendo la ragazza dietro di lei. « Ti interessa condividere, tesoro? »

    Lui gironzolò sopra di loro.

    « Fermati », ordinò Caroline. « Non lascerò che la uccida. »

    Nathaniel si mise a ridere. Una risata da cattivo dei cartoni animati che fece quasi girare gli occhi di Caroline. « Farò quello che diavolo voglio con lei. Scoparmela, prosciugarla, ucciderla. E non c'è niente che tu possa fare a riguardo. »

    Caroline socchiuse gli occhi, considerando velocemente le suo opzioni mentre Nathaniel camminava verso di loro.

    C'era una sola soluzione, e lei si odiò per questo, ma era meglio dell'alternativa.

    In un batter d'occhio Caroline balzò indietro, afferrando il collo della ragazza tra le mano e facendolo scattare di lato. Il corpo della ragazza umana scese a terra. Morto.

    Caroline si strinse al petto con aria colpevole. Sperò con ogni fibra del suo essere che avesse fatto la scelta giusta.

    Nathaniel urlò. « Tu, piccola cagna! »

    Si lanciò contro Caroline, gettandola a terra. Il suo respiro volò via dai suoi polmoni mentre colpiva il terreno duro della foresta.

    Lei si riprese velocemente e tornò di nuovo in piedi, preparandosi per un altro attacco.

    Era chiaro che aveva fatto incazzare il vampiro sbagliato.

    Gli occhi di Nathaniel erano neri, pieni di furia, mentre ringhiava e correva verso di lei. Caroline riuscì ad evitare il suo attacco e a volteggiare lontano da lui.

    Lui si girò rapidamente e si gettò nelle sua direzione ancora una volta.

    Pensando velocemente, Caroline raggiunse il suo stivale e tirò fuori il pugnale, allineandolo con il suo cuore, mentre lui scavava verso di lei.

    Si diede una pacca sulla schiena per aver pensato di portarlo con lei alla festa.

    La lama entrò nella sua carne e i suoi occhi si spalancarono. Barcollò lontano da lei e cadde al suolo; la sua pelle si fece grigia. Non si mosse più.



    Come se le cose non potessero andare peggio, Klaus apparve dal nulla, camminando nella radura in cui si trovavano.

    « Devo dire, love, che non riesci davvero a tenerti fuori da una rissa. Potrebbe essere utile averti intorno. », ridacchiò Klaus , camminando verso il cadavere di Nathaniel e accovacciandosi accanto ad esso. « Non sarebbe stato in giro per molto tempo, comunque. Questo dannato idiota mi stava sui nervi. »

    Klaus stese il braccio in avanti e afferrò il pugnale, strappandolo dal petto di Nathaniel.

    Lo tenne in mano e, ispezionando l'arma, l'espressione divertita scomparve dal suo volto. La sua testa scattò in avanti.

    « Dove lo hai presto questo? » ringhiò a lei, la sua voce era bassa e minacciosa.

    Caroline deglutì. « Io... »

    Klaus si precipitò verso di lei, portandola contro un albero e tenendo il pugnale sulla sua gola.

    « Dove lo hai preso? » ruggì.

    Caroline strinse i suoi occhi e voltò la faccia mentre gli occhi neri di Klaus perforavano i suoi.

    « Me l'ha dato una strega », riuscì a dire Caroline.

    « Quale strega? »

    « Non la conosci. »

    Klaus le afferrò le braccia e la scosse. « Non giocare con... »

    « Fermati! » Piangeva, aprendo finalmente gli occhi e fronteggiandolo di nuovo. Voleva quasi non averlo fatto. I suoi occhi erano neri di rabbia, ma mostravano anche qualcos'altro. Qualcosa che aveva visto in diverse forme, pochi minuti prima. Qualcosa che probabilmente avrebbe potuto riconoscere adesso in un istante. Paura.

    « Non giocare con me questa volta. Dimmi esattamente dove hai preso questo pugnale. »

    « Bonnie. La strega si chiama Bonnie. L'ha fatto per me. »

    « Perché? »

    « Per ucciderti. »

    « E come fate tu e questa strega a conoscere questi pugnali? »

    « Perché vengo dal futuro! » È stato prima che Caroline realizzò che cosa stesse dicendo. Non era nemmeno una buona scusa. Non c'era modo in cui lui avesse potuto crederle.

    Invece funzionò.

    La dichiarazione l'aveva sorpreso e la rabbia di Klaus vacillò un po'.

    Andò avanti e indietro, ripetendo le sue parole nella sua mente.

    « Che cosa vuol dire? »

    Caroline prese un bel respiro. « È un incantesimo. Sono tornata indietro nel tempo per ucciderti prima che tu potessi... »

    « Prima che io potessi... cosa? »

    Caroline cercò di parlare ma per qualche ragione non ci riuscì. Era come se le parole le si erano bloccate in gola.

    « Cosa succede nel mio futuro? » domandò Klaus.

    Caroline cercò di parlare di nuovo, ma ancora una volta qualcosa glielo stava impedendo.

    « Rispondimi! » urlò.

    « Non posso! » gridò in risposta. « Ci sto provando ma non posso! »

    Klaus strinse leggermente le sue labbra. « Allora provaci di più, love. »

    Caroline si concentrò su di lui e sulla sua risposta, ma non riusciva a trovare le parole. Qualcosa la stava bloccando.

    « L'incantesimo », disse, nella rivelazione improvvisa. « Non mi permette di parlarti del futuro. »

    Lo sguardo di Klaus si ridusse. « Molto conveniente. »

    « Sto dicendo la verità! » invocò lei.

    Alla fine la sua rabbia cominciò a diminuire e la lasciò andare. Caroline si lasciò sfuggire un piccolo sospiro di sollievo.

    « Grethcen lo sapeva », rise da solo. « Quella dannata strega lo sapeva! Questa sarà l'ultima volta che mi tiene dei segreti. »

    Un ramo si spezzò dietro di Klaus e lui girò la testa da un lato. Era su Rose prima che lei potesse reagire; la sua mano era avvolta introno al suo collo, sollevandola leggermente da terra.

    « Vai. Dimentica che cosa hai visto qui. Dimentica di conoscere Caroline. Prendi Trevor e andate a casa e non farti vedere di nuovo. »

    Klaus la lasciò cadere a terra e lei si arrampicò velocemente, correndo via per trovare Trevor e per non ricordare mai i segreti che aveva imparato su Klaus e Caroline quella notte.

    Rimase lì per qualche istante in silenzio, fissando a terra. Caroline lo guardava stare lì, le sue spalle tese muoversi su e giù mentre respirava. Lo vide guardarla con la coda dell'occhio e lui scoppiò in una risata leggera.

    « Continui a trovare modi per evitare che ti uccida », sorrise.

    Caroline si strinse nelle spalle, la sua bocca si torse leggermente. « Forse sono solo fortunata. »

    « Vedremo quanto tempo durerà quella fortuna, sweetheart », replicò lui, facendo scivolare il pugnale di Caroline nel suo stivale e allontanandosi nella foresta.




    Note della Traduttrice

    (1) In inglese è: leaving her in just her birthday suit. Ringrazio tantissimo RadientWings per aver suggerito la traduzione! :)

    Inoltre, l'autrice originale ha lasciato due piccole note riguardo a Klaus in questo capitolo, per cui, eccole qui:

    1- Klaus pensa davvero di essere immune ai sentimenti. Quando bacia Caroline, lo sta facendo per essere un po' mascalzone, ma anche per giocare con lei. E sussulta qualcosa in lui. Nella mia testa, Klaus non sente mai davvero nulla, tranne la lussuria, quando si tratta di una donna, ma in quella scena c'è qualcos'altro.
    2- Inizia a tenere dei segreti a Elijah, e questo sta per iniziare a giocare un ruolo maggiore con il progredire della storia.


    Vedo che la storia è molto seguita e di questo sono molto contenta e soddifatta! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Lasciate una recensione, se vi va! :)
     
    Top
    .
9 replies since 17/12/2016, 14:21   234 views
  Share  
.
Top