Leejongsukdipendente
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Quando torniamo dagli altri, la tensione che troviamo si potrebbe tagliare con un coltello. Il nostro arrivo viene accolto con sollievo da tutti, beh non proprio tutti, lei mi guarda accigliata, e ora che ho fatto? Per fortuna Willow mi sussurra all’orecchio: << E’ gelosa! >> ecco svelato l’arcano. Improvvisamente mi sento come un ragazzino e dentro di me gongolo come un matto. << Niente male questo tè, è veramente ottimo, dove lo compra? >> mi chiede l’osservatore. << Non lo compro, è il regalo di un’amica cinese, è una miscela che prepara lei! >> rispondo cortesemente, intanto spio la reazione di lei. Wow, la gelosia aumenta! << Ora che tutti quanti si sono serviti, credo che sia meglio arrivare al punto! Cosa volete da noi? >> Angelus è ripartito all’attacco. << La prego di scusarmi capitano O ‘Connor, ma posso chiederle perché ha tanta avversione nei nostri confronti? A meno che non mi sbagli….e sono certo che non è così, lei è umano, quindi…>> il compatriota sta tirando fuori le palle, ma Angelus lo interrompe. << Quindi un bel niente! Anche i miei genitori erano umani…ma questo non ha fermato quella pazza di cacciatrice dall’ucciderli! E il suo osservatore non ha fatto niente per impedirglielo! >> gran brutto boccone da mandare giù. Il gelo è caduto nella stanza, anche io non ne sono immune. Avevo creduto che Liam avesse superato quella brutta storia, ma il dolore presente nella sua voce, mi fa capire che mi sbagliavo di grosso. << Di che sta parlando, Giles, lei ne sa qualcosa? >> la mia micetta è stata l’unica ad avere il coraggio di chiedere di più. Il suo osservatore è invece nella confusione più completa. Ora è il mio turno di parlare. << Scommetto che questo genere di informazioni non si trovano nel manuale della perfetta cacciatrice! Il consiglio è molto bravo a mantenere certi segretucci! Non sia mai che si vengano a sapere certe cose! >> lei mi guarda storto, ma a questo punto non posso più tirarmi indietro, lo devo a Liam e a sua sorella. Sto per lanciarmi in un monologo degno di Shakespeare, quando Rupert mi ruba la scena. << Ora che ci ripenso…mi sembra di ricordare qualcosa…si, O ‘Connor…si chiamavano così! Successe a New York, vero? Una ventina di anni fa…se non sbaglio! La cacciatrice si chiamava Nikki Wood…ma non fu lei ad ucciderli, fu un vampiro che poi uccise anche lei! >> Ahi, guai in vista. << Dunque è questa la versione che il Consiglio diede? Allora lasci che le dica una cosa, NON E’ VERO NIENTE! >> che vi dicevo, Angelus alla riscossa. << IO ERO PRESENTE, NON FU SPIKE AD UCCIDERE I MIEI GENITORI, MA QUELLA PAZZA!>> e adesso come lo calmo? Dopo averci pensato per un secondo, mi rendo conto che non esiste altro modo, devo mostrare il mio volto di vampiro e scuoterlo per bene, letteralmente intendo. << Liam, piantala! Non è urlando che si risolvono le cose! >> con lui sembra servire, ma intanto gli altri non ne hanno una buona impressione. Vedo la mano della cacciatrice che corre alla sua tasca, ci scommetto che lì c’è un paletto pronto per me. Riassumo quindi il mio aspetto normale e vi rivolgo verso di loro con voce pacata. << Vi prego di scusarlo…ma cercate di capire, lui assistette a tutta la scena! C’è mancato poco che venisse ucciso a sua volta, insieme a sua sorella! >> sembra funzionare, la mano si allontana dalla tasca. << Anche all’epoca, facevo il poliziotto, di quartiere….quella sera, stavo rientrando dopo il turno, trovai la porta scardinata, poco lontano il corpo di Charles, con un paletto nel cuore….udii un grido era Mary, stava cercando di difendere i suoi figli da una furia scatenata, prima che riuscissi a fare qualcosa, quella le spezzò il collo. Confesso che persi la testa, uccisi la cacciatrice e ne bevvi il sangue. Ma cercate di capire, la famiglia di Liam è da sempre anche la mia famiglia! >> ammisi a capo chino. Di nuovo il silenzio fece da padrone. Tutti quanti avevano bisogno di metabolizzare quello che avevano appreso. << Sono trecento anni che la nostra famiglia protegge e viene protetta da Spike! Lui non avrebbe mai potuto fare del male ai miei genitori, li amava come figli, così come ama me e mia sorella. E’ stato lui a tirarci su, proprio come un padre! Noi gli dobbiamo molto più della vita! >> Angel sta cercando di difendermi e io mi commuovo. << Io vi prego di scusarmi…se le cose si sono svolte come dite…capisco perché siate tanto diffidenti! Sapevo già che molto spesso il Consiglio agisce in modo sbagliato! Tanto che un paio di anni fa mi sono dimesso….ma non immaginavo che nascondesse simili nefandezze! >> il tono dell’osservatore è disgustato, ma al tempo stesso partecipe. Il tizio inizia a piacermi, sembra pensare con la sua testa. << Ci sarebbe ancora molto da dire su questo….ma magari potremo farlo quando avremo imparato a conoscerci meglio! Che ne dite piuttosto di tornare all’argomento per il quale siete venuti qui? >> propongo per calmare le acque. << Non so voi, ma io penso che sia decisamente meglio! >> il bamboccio parla per la prima volta, rivolto ai suoi amici. Fino ad ora se n’era stato sempre zitto, tanto che mi ero persino dimenticato di lui. Chissà che ruolo ha nel gruppo, un sospetto inizia a inquietarmi. << Xander ha ragione! Siamo venuti qui, per sapere di più su di uno strano vampiro con l’anima….perché per il momento non ci concentriamo su questo? >> e vai rossa! Sembra che abbiamo finalmente trovato un accordo, sto per salire sul palco, quando mister occhiali mi frega un’altra volta, ma allora è un vizio! << Sbaglio o è stato detto che lei (riferito a me), fa parte della famiglia del capitano da 300 anni? Questo vuol forse dire che lei (sempre io) ha un’anima sin dall’inizio? >> e bravo osservatore, è andato subito al punto. << E perché la chiama Spike? Il suo nome non è Jake Tale? >> idem come sopra. << Il tenente Jake Tale, è l’identità che ho al momento, ne ho avute molte nella mia vita! Spike invece è il soprannome con cui sono sempre stato chiamato, anche prima di diventare un vampiro! All’epoca facevo il maniscalco, ha presente, ferrare i cavalli ecc. ecc….quanto all’anima….si è vero, l’ho sempre avuta! Che vuole che le dica…quando mi hanno vampirizzato…sono uscito fuori sbagliato….non che mi lamenti….ma è così! >> spiegai stringendomi nelle spalle. << Questo mi è molto utile, visto che non vi sono informazioni su di lei negli annali degli osservatori….Ma questa non è solo l’unica cosa che la contraddistingue….a quanto ho saputo, lei può circolare liberamente al sole…e le croci non rappresentano per lei un problema, giusto? >> indovina indovinello, chi sarà stato a dirglielo? Lei arrossisce sotto il mio sguardo, imbarazzata. << Scusa, ma io dovevo dirglielo! >> se mi sorridi così baby, ti perdonerei qualunque cosa. << No problem! Non mi aspettavo certo che tu mantenessi il mio segreto…solo, vorrei capire…passi l’osservatore, ma gli altri? Che ci incastrano? >> bella domanda la mia. Sento che anche Liam è del mio stesso avviso, anche lui nutre alcune perplessità nei confronti dei due ragazzi. Beh a dire il vero io sono interessato soprattutto al bamboccio, che rapporto c’è fra i due? Strano a dirsi è proprio lui a rispondere. << Noi siamo amici di Buffy, l’aiutiamo da sempre…nella sua missione! >> esclama mentre poggia affettuosamente una mano sulla spalla di lei. Se gli sguardi potessero uccidere, il marmocchio sarebbe bello che fritto. << Quello che Xander vuole dire, è che siamo come una squadra! Giles è il cervellone del gruppo, io mi occupavo…. insieme a Tara….dell’apporto magico, incantesimi…pozioni…roba così! Lui è invece il tuttofare imbranato! >> a parte la naturale esitazione, dovuta al dolore ancora presente, la sua spiegazione mi piace di più. E così la rossa è una streghetta, me lo sarei dovuto immaginare, avevo sentito delle strane vibrazioni provenire da lei. << Ehi! Io non sono un imbranato! >> scatta il bamboccio. << Ragazzi, state calmi…non è questo il momento per litigare! Piuttosto…vorrei sapere…la sua immunità, si limita solo al sole e alle croci…o c’è dell’altro? >> il prof. è salito in cattedra. Mi scambio uno sguardo con Liam, è il caso di spiattellare tutto o è meglio riservarci qualche cartuccia? Forse è meglio lasciare un alone di mistero su certe cose. Comunque sia, non riesco a rispondere, perché il campanello ha preso a suonare in modo imperioso. Maledizione e ora chi diavolo è? Più che un diavolo, oserei dire una piattola! Quando apro la porta mi trovo infatti davanti quel rompiballe del tenente Finn. E ora questo che cazzo vuole? Chi lo ha invitato a casa mia? << Sto cercando il capitano O ‘Connor, in centrale mi hanno detto che potevo trovarlo qui! >> mi dice con quel suo solito tono di voce sprezzante. Bella scusa, la verità è che hai trovato il modo per intrufolarti in casa mia per spiarmi. Sono furibondo. << CAPITANOOOO…..CI SONO VISITE! >> grido come se si trovasse all’altro capo del mondo. Liam arriva tutto bello tranquillo, ma anche a lui quella visita scoccia. Mentre lui si occupa del non-gradito ospite, io mi catapulto in sala e sussurro ai presenti: << Qualunque cosa succeda, non una sola parola con quel baccalà! Sono stato chiaro? >> sguardo minaccioso. Per fortuna non si rende necessario fare niente, Liam è un tipo sveglio e ha tenuto il soldatino davanti alla porta, impedendogli di occhieggiare in giro. Dopo un paio di minuti, la conversazione termina e la piattola se ne va. Liam torna da noi, ma lo sguardo scuro che ha non mi piace per niente. << Quello non molla Spike! Ha approfittato di un modulo che dovevo firmare per intrufolarsi qui! Se hai un modo per bloccarlo devi dirmelo! >> esclama preoccupato. << Scusate…ma che problema c’è? Chi era prima? >> chiede, con mia grande soddisfazione, leggermente preoccupata lei. << Il Tenente Riley Finn, della disciplinare! Sta addosso a Spike da un sacco di tempo! >> spiega sollecito il mio ragazzone. << Forse sarà meglio interrompere qui questa riunione! Se lo conosco…e credo proprio di sì, adesso sarà lì fuori, cercando di scoprire cosa sta accadendo qui dentro! >> mi sa proprio che hai ragione. << Ma perché ce l’ha con Spike? >> WOW mi ha chiamato con il mio soprannome. << E’ tutta colpa mia! >> ammette imbronciato Angel. << Guai a te se lo ripeti un’altra volta! Tu non hai nessuna colpa! >> gli dico tirandogli uno scappellotto. Tre paia di occhi ci guardano tutti con la stessa espressione, comprensione del legame che ci unisce e curiosità. << E’ successo cinque anni fa, ero da poco diventato il capitano della sezione narcotici, quando mi resi conto che alcuni degli agenti che vi lavoravano non la contavano giusta! >> prende a spiegare. << Ero nuovo del posto e non sapevo a chi rivolgermi…quindi chiesi aiuto a Spike! Lui aveva già lavorato in polizia, conosceva le procedure, assunse l’identità di Jake Tale e prese a lavorare per me! In poco meno di un mese, scoprì che ben cinque agenti, agivano sporco. Rubavano soldi e droga agli arrestati per poi rivenderla guadagnandoci. Si procurò tutte le prove necessarie e li fece condannare! >> quasi, quasi mi sento un eroe. << Questo non spiega però, perché la disciplinare ce l’abbia con lui! >> forse in amore non è molto sveglia, ma in altri campi ha un cervellino davvero acuto. << Non è la disciplinare ad interessarsi a lui, ma solo Finn! Uno dei poliziotti arrestati era un suo amico, avevano fatto l’accademia insieme. Non siamo mai riusciti a provarlo, ma sospettiamo che anche lui ci fosse di mezzo! In ogni caso si è legato al dito questa storia e da allora non da mai pace a Spike! Pensate, che era persino pronto ad accusarlo di avere ucciso la vostra amica! >> fine della spiegazione. Un velo di tristezza si posa su di loro, sono passati a malapena due giorni da quando il loro gruppo si è ritrovato con un membro in meno. In qualcuno però la rabbia prende posto al dolore. << Io quello lo spello vivo! Ma come si permette di utilizzare Tara per portare avanti la sua stupida vendetta! >> lampi di odio e furore gli scuriscono lo sguardo. Cavoli, la rossa è un tipo da non sottovalutare, meglio non averla come nemica. << Willow, calmati…lo so che stai soffrendo…ma Tara non vorrebbe vederti così! >> il bamboccio, una volta tanto fa la cosa giusta. << Ehi, rossa, non angustiarti! Questo è un problema mio….voi non c’entrate! >> le dico sporgendomi per battergli dolcemente una mano sulla sua. << E’ quello che dico anch’io! >> ora invece hai toppato. Infatti non sono solo io a guardarlo in cagnesco, ma anche gli altri. Soprattutto lei! Wow! << Ora però mi dici come intendi sbarazzarti di lui….non si può continuare così, si fa ogni giorno più insistente! >> Angelus vuole mettermi alle strette. << OK! Va bene! Te lo dico! Ma tu prometti di non fare niente e non dire niente senza il mio permesso! >> mi arrendo. Ottenuta la sua parola, mi alzo e vado al mobile lì vicino, da un cassetto tiro fuori una busta, è piena di foto. Tornato indietro gliela porgo. << Il nostro amico ha gusti…particolari! >> non resisto senza fare una battuta. L’espressione del suo viso quando vede le immagini riprodotte sulle foto sarebbe da immortalare a sua volta. Sconcerto misto a divertimento. << Posso vederle anch’io? >> chiede il mio amore. Ma sì, perché no? Pochi istanti dopo, le stanno guardando tutti. Il tenente Riley Finn, è stato ripreso a sua insaputa, mentre a pantaloni calati, chinato in avanti, si fa sculacciare con forza, da un’inedita Marilyn Monroe. Ed è chiaramente eccitato. << Cos’è un fotomontaggio? >> chiede prosaico l’osservatore. << Da lei mi farei sculacciare anch’io! >> le ultime parole famose di Xander. Io e Liam ci guardiamo e scoppiamo a ridere come matti. Lui ha riconosciuto Marilyn. << No, sono vere…quello è un travestito! >> esclamo fra mezzo ai singulti. L’eww è generale! Il bamboccio scioccato lascia cadere a terra la foto. << Come l’hai avute? >> mi chiede Liam che si sta asciugando gli occhi. << E’ stato Alonso a mandarmele, voleva aiutarmi! >> spiego. << Chi è Alonso? >> chiede con sguardo birichino lei, mi sa che ha capito. << Alonso, alias Marilyn, è un travestito al quale ho aiutato la sorella un annetto fa! Quando ha saputo che il soldatino mi faceva la posta, ha pensato di fargli fare queste foto di nascosto e inviamele per ripagarmi! >> spiego divertito. << Ma non sta facendo niente di illegale…disgustoso magari…ma come possono queste foto nuocergli? >> solito atteggiamento inglese. << Se iniziassero a circolare nel dipartimento, la sua reputazione ne verrebbe distrutta! Magari non lo fermerebbero ma gli toglierebbero credibilità! >> spiego come si spiegherebbe ad un lattante. << OH! Piano…geniale…>> è costretto ad ammettere. << Gia! Ma intanto il pervertito è là fuori, quindi che si fa? >> sempre dritta al punto passerotto. << La cosa migliore, è che io sia il primo ad uscire….mi darò uno sguardo intorno e vi chiamerò per dirvi dove si è appostato, così potrete scegliere da dove andare via! >> brillante piano, Angel. Infatti il mio palazzo ha due uscite e dubito che il soldatino abbia il dono dell’ubiquità. Potrebbe sorgere un problema, però. << Dove avete parcheggiato? >> chiedo. << A due isolati da qui! Perché? >> mi risponde l’osservatore. << Perché sarebbe stato un problema se la vostra auto fosse stata nelle vicinanze del baccalà! >> ma siamo sicuri che sia il cervellone del gruppo? << Bene io allora vado! Spike ci rivediamo fra tre ore! >> dice Liam uscendo con circospezione. << Perché fra tre ore? >> mi chiede il mio dolce sogno. << Perché alle 15 entro in servizio….e visto che sono le 12…>> ora che ci penso è quasi ora di pranzo. << Io avrei un’idea! >> salta su Willow. << Perché invece di andarcene tutti….perché Buffy non resta qui? Potrebbe utilizzare questo tempo per sapere di più…>> gran bella pensata rossa, appena possibile ti dirò che ti adoro. I quattro prendono a confabulare tra di loro, non ho dubbi su chi non è d’accordo, il bamboccio mi sta sempre più antipatico. A quanto pare però non ha molta voce in capitolo, e lei decide di rimanere. URRAAA!!!! Il telefono squilla, è Liam, a quanto pare il bastardo si è appostato proprio di fronte al palazzo. Dovranno uscire dal retro. Quando finalmente lo fanno non sto più nella pelle, FINALMENTE SOLI! Mi metterei a ballare dalla gioia. Lei è un po’ imbarazzata, forse si ricorda di ieri sera. Vorrei metterla a suo agio, magari offrendogli un altro pasto…ma mi ricordo che il mio frigo è spaventosamente vuoto. Mi sono dimenticato di fare la spesa. Allora mi viene un’idea. << Senti, che ne dici se usciamo anche noi? Quello ci seguirebbe, ma potremmo sempre dire che sei una vecchia amica! C’è un ristorantino giù, vicino alla spiaggia che fa il pesce in modo delizioso…potremmo riservarci un’angolino e parlare tranquillamente, conosco il proprietario! >> butto lì. Lei sembra ponderare la mia proposta, ne è attirata anche perché significherebbe non essere completamente sola con me. Cosa che io invece desidererei con tutte le mie forze, ma capisco che devo giocare con i suoi tempi. << Non è una cattiva idea…e poi dopo potremmo fare un giro in spiaggia…adoro l’oceano! >> e io vorrei che adorassi me. Così è deciso, usciamo, a dire il vero, mi vergogno un po’ a farla salire su quello schifo della mia auto. Mentalmente mi preparo un discorsetto in proposito. Quando ne arriviamo vicino, però esce fuori come un coniglio dal cappello il soldatino. << Dimmi la verità Finn, hai per caso una cotta per me? >> lo sfotto. Lui mi guarda storto ed io rincaro la dose. << Ovunque mi giri, ti trovo sempre nei paraggi….non è che mi stai facendo la corte? >>. Buffy, vicino a me si sta sforzando di non ridere, ha ancora presente le immagini delle foto. << Divertente, Tale! Aspetto solo che tu faccia una mossa sbagliata….a proposito questa non è la ragazza che era ieri alla centrale? >> addio scusa della vecchia amica, non credevo che l’avesse vista. << Sono proprio io, in effetti ci siamo conosciuti ieri…che dire…è stato un colpo di fulmine! >> esclama lei, strusciandosi sensualmente a me. Una volta tanto devo essere grato a quello stoccafisso, lei è stata geniale e devo dire che preferisco questa versione alla precedente, sento brividi in parti del corpo che avevo dimenticato esistessero (Che avete capito? Intendevo dietro il ginocchio, tanto per dirne una!). << Adesso te la fai con le ragazzine? Non avrà nemmeno diciotto anni! >> ghigna, pensa di avermi incastrato. << Per sua informazione di anni ne ho venti! Ed ora, se non ci lascia in pace la denuncio per molestie! >> grande, cacciatrice! << Ben detto passerotto…anche se l’accusa giusta sarebbe abuso di potere e persecuzione! >> beccati questa. Lui rimane fermo e furibondo d’ira repressa sul posto. Io e la mia nuova ragazza, saliamo sull’auto e partiamo sgommando, per quanto la mia auto, possa sgommare. Cinquanta metri dopo, guardandolo dallo specchietto retrovisore scoppio a ridere divertito e lei si unisce a me. Poi lei si guarda intorno e poi guarda me. << Scusa se te lo dico…ma quest’auto fa veramente pena, persino quella di Giles è meglio! >> c’è poco da fare, le donne notano queste cose. << Concordo appieno! Ma sai…i poliziotti non guadagno molto…e se comprassi un’altra auto…anche se posso permettermela…darei solo credito al soldatino! >> il discorsetto preparato mi è tornato utile. Lei ora mi guarda comprensiva, ha capito il punto della questione. << In trecento anni sono riuscito a mettermi da parte un bel gruzzoletto, ma la situazione non mi permette di fare come voglio! Ecco perché vado a giro vestito come un profugo e guido un’auto scassata! >> tengo a precisare che non sono un morto di fame, beh in fondo morto lo sono! << Quindi il tuo è una sorta di travestimento…interessante! Più ti conosco e più scopro che sono ben lontana dal farlo! >> dice pensierosa. << Come ti ho detto ieri sera, è una lunga storia baby! Una storia che desidero che tu conosca, perché vedi…si da il caso che tu mi piaccia! >> bando all’orgoglio e alle convenzioni, la piccola deve sapere a cosa va incontro, la voglio e questo deve essere chiaro. Non so se per lei è chiaro, ma diventa rossa come un peperone e un timido sorriso si fa spazio fra le sue labbra, labbra in cui vorrei annegare, perdermi e continuare a saziarmene fino alla fine dei giorni. Arriviamo intanto al porto, vorrei scendere e aprirle la portiera, ma lei mi batte sul tempo, maledetta emancipazione, non hanno idea le ragazze d’oggi di quanto possono essere romantici certi gesti. Allora faccio qualcosa di più attuale, le tendo una mano, sperando che lei l’afferri. Timidamente lo fa e io mi sento il padrone del mondo, quella piccola e delicata manina è intrecciata con la mia. Poi ci penso, piccola forse, ma delicata…in fondo lei è sempre una cacciatrice e di forza ne ha da vendere. Ci fermiamo davanti ad una costruzione che definire pittoresca è un eufemismo. Dall’esterno sembra uno di quei capannoni per il rimessaggio delle barche, non ci sono insegne, solo una grossa porta nera. Lei guarda il posto e poi me, con aria decisamente delusa. << Aspetta ad essere dentro per giudicare! >> le dico misterioso, inarcando un sopracciglio. Questa volta riesco a fare il galante e le apro la porta, invitandola ad entrare. Lei vi affaccia titubante, per poi rimanere come incantata. Il ristorante si sviluppa su due piani, una luce soffusa si propaga dai finestroni sul tetto, il tutto è di un’eleganza sobria, per niente pacchiana. I tavolini sono apparecchiati con candide tovaglie e su ognuno di essi brilla una candela, se di giorno fa un effetto di notte diventa pure meglio. Una musica leggera e piacevole completa l’atmosfera del luogo, rendendolo un posto incantevole. << E il cibo è la parte migliore! >> le dico. Mario, il proprietario, non appena mi vede mi fa grandi feste, è italiano. In men che non si dica ci fa accomodare al piano superiore ad un tavolino fatto apposta per una coppietta e prende le nostre ordinazioni. Quando rimaniamo da soli, in attesa di essere serviti, lei guardandosi ancora intorno mi chiede: << Come hai fatto a scovare questo posto? E’ delizioso! >>. << Mi piace mangiare bene, così la prima cosa che faccio, quando arrivo in una città e informarmi su quali siano i ristoranti migliori! Questo me lo aveva consigliato un collega, suo cugino è il proprietario! Gli sono diventato simpatico perché so parlare italiano, ho una casetta in Italia, dove adesso vive Cordelia la sorella di Liam, con suo marito! >> spiego. Intanto sono arrivati i nostri piatti, spaghetti allo scoglio per me e risotto di mare per lei. Niente vino, con grande dispiacere di Mario, ma devo andare a lavorare dopo. L’odorino invitante ha la meglio sulla parola, per un paio di minuti stiamo entrambi in silenzio, presi a gustare. Poi lei mi guarda in modo strano. << Sai, sei il primo vampiro che vedo mangiare….cibo normale intendo! >> ecco spiegato. << Mi nutro anche di sangue….animale s’intende! In teoria, non avrei bisogno d’altro….ma mangiare è uno dei grandi piaceri della vita e io, se posso, preferisco non rinunciare a godermela la vita! >> e mi viene da pensare ad un altro grande piacere. Il mio pensiero deve essere sembrato palese, perché lei diventa di nuovo tutta rossa. << Bene, che ne dici di iniziare a raccontarmi la tua storia? Dopotutto siamo qui per questo, no? >> dice cercando di cambiare discorso. << Dunque…sai già quando sono nato, ora ti parlerò della mia famiglia! Un tempo era piuttosto agiata e con velleità nobiliari, ma il mio caro nonnino, che sia maledetto, si fece fuori tutti i beni che i miei avi erano riusciti ad accumulare. Risultato, mio padre si ritrovò povero in canna! Eravamo inoltre una famiglia piuttosto numerosa, quattro figli e un’infinità di zii, zie e cugini. Tutti dovevamo lavorare, per contribuire al menage familiare. Mia madre e le sue sorelle cucivano vestiti per le signore dell’alta borghesia, mio padre insieme al mio fratello maggiore lavoravano con le chiatte sul Tamigi, una delle mie sorelle era stata messa in convento, mentre l’altra era ancora troppo piccola e stava in casa. Io fui mandato ad imparare il lavoro da un maniscalco! Era un lavoro duro, ma mi piaceva. Avevo venti anni quando, una sera, tornando a casa…venni aggredito…da una vampira! >> fin lì era stato facile, questa volta lei mi ascoltava senza interrompere. Ma il gioco è bello perché dura poco. << Venti anni?!? Ma tu ne dimostri di più! Per quanto ne so i vampiri non invecchiano! >> che vi dicevo? << E non vanno a giro con il sole, né tantomeno portano croci! Mi pareva di avertelo detto, io sono unico, baby! >> rimarco. << Scusa…ti prego continua! >>. << Ho rivisto quella scena un’infinità di volte nella mia mente, stavo camminando tranquillo, quando qualcuno da dietro mi saltò addosso, non vidi l’aggressore, seppi solo in seguito chi fosse. Sentii un forte dolore sul collo e poi, poco a poco le forze mancare e l’oscurità. Il mio corpo privo di vita, venne ritrovato poche ore dopo. Mia madre preoccupandosi di non vedermi tornare, aveva insistito che mio padre e mio fratello venissero a cercarmi. Ci fu il funerale (mi sono sempre chiesto se è stato bello) e mi lasciarono lì, in una tomba, nella nuda terra. La mia vita umana era cessata…ma due notti dopo, mi risvegliai a nuova vita! >> ho ancora i brividi quando ci ripenso. Mi ero interrotto perché avevo visto il cameriere arrivare con i secondi, spiedini di pesce per due. Lei non li degnò neppure di uno sguardo, era troppo presa dal mio racconto e non vedeva l’ora di saperne di più. Una volta che il cameriere si fu allontanato ripresi il mio monologo. << Svegliarsi in una bara, sottoterra, non è una bella esperienza per nessuno! In quel momento la sola cosa che desideravo era uscire da lì a tutti i costi! Presi a dare dei colpi al coperchio della bara e con mia grande sorpresa questa si ruppe, sentivo una nuova forza dentro di me (non che prima fossi deboluccio). Iniziai a scavare la terra con le mani, l’odore del mio stesso sangue agiva come un eccitante, dopo pochi minuti riuscii a uscire fuori. Desideravo riempirmi i polmoni con l’aria della notte, ma mi resi conto che non ne ero capace, scoprii inoltre che il mio cuore non batteva! Ero spaventato e confuso…cosa mi era successo? Presi a correre verso casa in cerca della sicurezza della mia famiglia. Quando vi giunsi bussai disperato alla porta, chiedendo aiuto. Aiuto che non ricevetti, sentivo mia madre piangere disperata, ma la porta rimase serrata. Mio padre stava dicendole che io non ero più il loro figlio, ma ero diventato una creatura del demonio! Io per loro ero morto per sempre! Piansi e mi disperai cercando di convincerli a farmi entrare, ma loro non risposero alle mie suppliche! >> mi interrompo, devo riprendermi, ancora oggi il ricordo di quella notte mi provoca gli incubi. Buffy, inaspettatamente mi prende una mano e la stringe, come per infondermi comprensione e forza. Dio, piccola non hai idea di quanto calore mi trasmetti. Farei tranquillamente andata e ritorno dall’inferno, se tu mi tenessi sempre così. << Deve essere stato orribile sentirsi rifiutati dalla propria famiglia…ma devi cercare di capirli…erano spaventati…>> incredibile, sta cercando di consolarmi senza per questo giudicare male i miei familiari. Quanto amore ti porti dentro…ed io ne sono attratto come una falena dalla fiamma. << Non preoccuparti passerotto, li ho capiti e perdonati tanto tempo fa! >> adesso sono io che voglio rassicurarla. << Li hai più rivisti? >> mi chiede partecipe. << No, non li vidi mai più! Quel giorno stesso lasciai Londra e non vi feci ritorno per molto tempo! Devi sapere che era quasi l’alba, io mi ero quasi addormentato rannicchiato contro la porta di casa, quando un anziano monaco, si avvicinò a me brandendo un paletto! >> spiegai. << Lo hai ucciso? >> chiede sospettosa. << Certo che no! Lì per lì non feci neanche caso al paletto! Mi gettai invece ai suoi piedi, piangendo e chiedendo il suo aiuto! Speravo che lui potesse convincere i miei genitori che io non ero un demone! Lui era un uomo di chiesa e a lui avrebbero creduto! Per questa ragione afferrai la grossa croce di legno, che portava legata intorno alla vita e presi a baciarla per dimostrargli le mie buone intenzioni! >> ora vediamo se capisci il resto. << E non ti bruciasti! E’ andata così, giusto? Ma allora perché non hai più rivisto la tua famiglia? >> non c’è male, è andata subito al punto, è veramente sveglia! << Il monaco era confuso, devi sapere che prima di prendere i voti, lui aveva fatto parte della grande famiglia del Consiglio! Era da loro che aveva imparato, che vampiri e demoni erano molto di più di semplici leggende! Se ne era però distaccato, disgustato dai loro metodi! Era da poco in città e aveva saputo di una strana morte, la mia! Si era quindi recato al cimitero e trovando la tomba aperta, aveva seguito le mie tracce fino a lì. Il suo scopo era uccidermi, ma quando vide che la croce non mi faceva niente, posò una mano sul mio petto. Poi di nuovo mi pose la croce sulla testa, niente! A quel punto, mi tirò un bel colpo in testa, facendomi perdere i sensi! >> mi interrompo ancora, senza rendermene conto sia io che lei ci siamo sbafati il secondo. Le chiedo quindi se vuole il dolce, la frutta o il caffè! Risposta negativa, quello che lei vuole e sapere il resto. Non mi resta che farmi portare il conto. Adesso è l’ora della passeggiata sulla spiaggia. Qualche minuto più tardi, ci sediamo sulla sabbia, in un posto isolato. Sento i raggi del sole che riscaldano le mie fredde membra, e riprendo il mio racconto. << Mi risvegliai, qualche ora più tardi in quello che sembrava essere un fienile. Ero stato legato come un salame ad un palo di quelli che servono per tenere fermi i cavalli. Il monaco che poi seppi si chiamava Eric O ‘Connor, mi stava davanti e mi osservava come se fossi stato una strana creatura, beh in effetti lo ero. Mentre ero privo di sensi doveva avere fatto qualche sorta d’incantesimo o strane analisi perché la prima cosa che mi disse fu “ Tu sei un vampiro eppure hai conservato la tua anima e altre peculiarità dell’essere umano, come ci sei riuscito?”. A me lo chiedeva! Io non sapevo nemmeno di essere diventato un vampiro! Dire che venire a scoprirlo fu uno shock, è dire poco! Per poco non svenivo di nuovo! >>. << Tu non sapevi cos’eri? Com’è possibile? >> mi chiede lei, incredula. << Vedi tesoro, anche se ero cambiato fisicamente, mentalmente ero rimasto lo stesso ingenuo ragazzo che ero in vita! Anche se intimamente avevo avvertito il cambiamento, il fatto che avessi conservato l’anima mi rendeva sempre lo stesso! Pensa che cercai di convincere padre O ‘Connor che si sbagliava, che io non potevo essere ciò che diceva! >> le spiegai pazientemente. << Ehi, un attimo….hai detto padre O ‘Connor! Non è che era parente del capitano? >> che vi dicevo, sveglia la ragazza. << Sì, ci hai azzeccato! Ma prima di dirti di più è il caso che riprenda la storia, altrimenti non capisci! Io ero debole, il mio organismo agognava quel nutrimento che è vitale per i vampiri, beh non solo per i vampiri! Lui lo comprese e mi tese una borraccia piena di sangue di maiale! All’inizio il solo odore di quel liquido mi rivoltò lo stomaco, cercai di evitare di berlo, ma ero legato e lui spinse a forza la fiaschetta alla mia bocca, dopo i primi sorsi la storia cambiò, adesso ero io ad attaccarmi ad essa. Senza rendermene conto assunsi anche l’aspetto della caccia! Fu a quel punto che il monaco prese dalla sua sacca uno specchio e me lo pose davanti, voleva che vedessi con i miei occhi cosa ero diventato! >> dissi facendo una smorfia d’amarezza. << Ehi, aspetta! Time out! Ma i vampiri non possono specchiarsi! >> sempre attenta la piccola. << Io si! E a quanto pare, lui doveva averlo scoperto mentre ero svenuto! Non ti dico come mi spaventai quando mi vidi! Mio padre aveva ragione, ero diventato un demone! Iniziai a gridare come un matto chiedendo di essere ucciso. L’unica cosa che ottenni fu un bel ceffone! Una volta che mi fui calmato, lui mi spiegò cosa fosse un vampiro e quanto io ne fossi simile e diverso al tempo stesso! Considerando che ancora non sapevo di essere immune al sole. Mi disse che aveva pensato di uccidermi, ma che lo scoprire la mia diversità lo aveva convinto a risparmiarmi, però per il mio stesso bene e per quello della mia famiglia era necessario che mi allontanassi da Londra. Per tutti io ero morto e un mio ritorno sarebbe stato visto male, avrei rischiato il linciaggio o peggio e con me i miei familiari! Mi convinse a seguirlo in Irlanda, a Dublino dove risiedeva suo fratello; io accettai, arrivato a quel punto non avevo più niente da perdere! >> diedi uno sguardo all’orologio, il tempo a nostra disposizione stava per scadere. << Spiacente piccola, ma ora devo andare, devo timbrare il cartellino! >> esclamai frustrato, avrei voluto rimanere con lei tutto il giorno, ma prima il dovere poi il piacere. << A che ora finisci il turno? >> mi chiede lei a sorpresa. << A mezzanotte, perché? >> << Potrei passare a prenderti dopo la ronda, così finiresti la storia! >> magnifica proposta bambolina. << E magari potremmo andare a bere qualcosa, conosco un localino fantastico! >> non voglio solo parlare con te, micetta. Voglio poterti stringere fra le braccia magari ballando al suono di una musica lenta e sensuale. << Ok, allora ci vediamo dopo! >> evviva ha accettato. Ci separiamo da buoni amici, vale a dire con un bacetto sulla guancia, che però lascia entrambi insoddisfatti, lo vedo da come mi guarda. Lei raggiunge la fermata dell’autobus, mentre io mi dirigo alla mia scassatissima autovettura. In ufficio c’è sempre la solita routine, piccoli spacciatori presi in flagranza di reato, poliziotti che vociano ordini a destra e sinistra, insomma un gran casino. Ma oggi mi sembra tutto diverso, sto passeggiando su di una nuvola, questa sera la rivedrò e magari riuscirò a ottenere più di un bacetto sulla guancia. << Tenente! Le sarei grato se volesse venire nel mio ufficio! >> Angelus il solito rompiscatole. Si ostina a darmi del lei sul lavoro, davanti ai colleghi, non vuole che si sappia in giro come stanno le cose fra noi. Per fortuna quelli hanno gli occhi foderati di prosciutto, fin’ora nessuno ci ha fatto attenzione. Con un sorriso leggermente beota, lo raggiungo. << Si, capitano, cosa posso fare per lei? >> dico a beneficio degli astanti. Una volta dentro, la musica non cambia, a parte che comincia a darmi del tu. << Si può sapere perché non ti sei fatto vivo prima? Che è successo dopo che me ne sono andato? >> chiede preoccupato. << Niente…se ne sono andati anche loro…a parte Buffy, lei è rimasta con me siamo andati a pranzare fuori insieme! >> sono ancora fra le nuvole. << E QUESTO SAREBBE NIENTE PER TE? SCOMMETTO CHE LE AVRAI RACCONTATO TUTTO! >> mi chiedo se abbia problemi di pressione alta, se continua a vociare così rischia un infarto. << No, gli ho solo raccontato come sono diventato un vampiro…il resto lo saprà questa sera, abbiamo un appuntamento! >> gongolo felice. Lui scuote il capo afflitto, si è reso conto che qualunque cosa mi dicesse, mi entrerebbe da un orecchio, per uscirne dall’altro! Eh si, sono proprio cotto! Non mi ha mai visto così, e è incerto se esserne felice o preoccupato. << Fantastico…per te….ma come la mettiamo con Finn? Quanto vuoi aspettare prima di mettere in giro quelle foto? Io non lo reggo più! >>. Questo mi fa ricordare del breve incontro con il soldatino, e cado dalla nuvoletta. << Era ancora fuori quando siamo usciti! >> rivelo cautamente. << COSA?>> ecco ci siamo, saranno fuochi d’artificio. << Calmo! Buffy ha avuto una brillante idea e si è presentata come la mia nuova ragazza! >> dico per tranquillizzarlo. << Pensa che lo ha perfino minacciato di denunciarlo per molestie! E se continua a rompere ci scommetto che è pronta a farlo! Forse non sarà necessario usare le foto…anche se mi sarebbe piaciuto far sapere in giro che al soldatino, piace pagare dei travestiti per farsi sculacciare da loro, tutti i gusti son gusti ma il suo è veramente strano! >> aggiungo. Il ricordo di quelle immagini serve più delle parole, un sorriso perfido si staglia sul suo volto. Lui intende usare quelle foto, eccome! Dopotutto è o non è Angelus? Ma ora è arrivato il momento di pensare al lavoro, devo mantenere la promessa che ho fatto alla rossa. << Senti, pensi che sia il caso, che vada ad interrogare quei due a cui ho sparato? Non vorrei calpestare i piedi a quelli dell’omicidi…lo sai sono così permalosi! >> chiedo a lui in quanto mio superiore. << Che vadano a farsi fottere! Questo caso era nostro, prima che ci mettessero lo zampino loro! Inoltre abbiamo ancora un’indagine in corso…è logico che chiediamo informazioni sul trafficante che è scappato! Tu vai pure e se fanno storie mandali da me! >> e con questo ultimo scorcio di Angelus, la conversazione è finita. Esco e mi dirigo verso l’ospedale, non ho neppure bisogno di mostrare il distintivo, alla ragazza alla reception basta un mio sorriso e sarebbe pronta a rivelarmi qualunque cosa. Non molto professionale, ma molto utile. Camera 314, li hanno messi insieme. Andrew Dullard e Jonathan Cork, due pesci piccoli che speravano di allargare il giro. Per loro sfortuna, hanno incontrato me. C’è un poliziotto di guardia alla loro porta, mostro il distintivo per poter entrare, quello fa un po’ di storie, ma un paio di paroline lo rimettono a posto. Quando entro provo istintivamente il desiderio di ridere. Uno dei due, Dullard credo, è messo prono sul letto, con una vistosa fasciatura sulla chiappa destra. << Ehi! Tu sei quello che si è divertito a bucherellarci! >> è il piccoletto a parlare. << Cosa? Ahia…per tutti Klingon , sei proprio tu!>> mai girarsi di scatto, proprio sulla parte ferita. << Salve ragazzi! Vi trovo bene! >> la mia è ironia se non si fosse capito. << Bene? Adesso ho un buco che prima non avevo! >> spiritoso il nanerottolo. << Ma proprio al culo dovevi prendermi? >> un po’ meno l’amico. << Se preferisci posso farti un buco in fronte, avresti la possibilità di far uscire tutta l’aria che ti entra dalle orecchie! >> non sono lì per giocare ed è meglio che lo capiscano. Il pivello ammutolisce, non deve essere molto sveglio, forse non ha capito la battuta. L’altro invece mi guarda storto. << So perché sei qui! Ma da noi non ricaverai niente…noi non parliamo! >> non so se è furbo o stupido. << Esatto! Noi non diciamo niente! >> questo invece è proprio stupido. << Fate voi…io almeno ho fatto un tentativo…prima di passare il caso a quelli della omicidi! >> dico noncurante. << Ehi! Un attimo che c’entrano loro? L’accusa è di traffico di stupefacenti, no? >> sia ringraziato il cielo, i miei colleghi in doppiopetto non hanno ancora parlato con loro, il mio trucco può funzionare. << Eh! Volete dire che non lo sapete? L’accusa è omicidio di primo grado! Avete sparato ad una ragazza e quella ci ha rimesso le penne! Ho paura che non ve la caverete facilmente questa volta! >> faccio il dispiaciuto. Si tirano su ritti a sedere, persino il biondino con le natiche forate, tutti spaventati. Sono proprio dei novellini, chissà come si sono messi in una situazione più grande di loro. << Non siamo stati noi a sparare a quella ragazza! >> esclamano all’unisono. << Non che a me interessi…ma anche se, e badate bene dico se, le pallottole che l’hanno uccisa non sono uscite dalle vostre pistole, ciò non toglie che siate complici in omicidio! Il procuratore non ci va tanto leggero con questo reato, chiederà certamente il massimo della pena! A meno che…>> lascio la frase in sospeso, voglio vedere se abboccano. << Parleremo solo in presenza del nostro avvocato!>> dice Cork, vuole fare il duro. << Parla per te! Io voglio prima sentire cosa ci propone! >> non è poi così stupido il biondino. << Come ho già detto, questo caso non è più di mia competenza…ma se rispondete a qualche domandina…potrei mettere una buona parola per voi, il mio capitano è pappa e ciccia con il procuratore e se mi aiutate a catturare quel bastardo di Warren…potrebbe uscirne qualcosa di buono per voi! Se invece volete un avvocato fate pure, ve la vedrete con quelli della omicidi! >> la mia proposta è chiara. << Possiamo discuterne un attimo fra di noi? >> chiede pratico il tappetto. Più che giusto, mi allontano di qualche passo e mi metto in un angolo. Tanto posso sentire lo stesso quello che si diranno. << Tu che ne dici? >> Dullard. << Non lo so, e se poi ci frega? >> Cork. << Lui è da solo, se anche rivelasse quello che diremo, non avrebbe prove per sostenerlo! >> e no, non è per niente scemo. << Hai ragione, a questo non avevo pensato, non abbiamo niente da perdere! >> questo lo dici tu! Sarò anche da solo, ma ho nascosto un registratore in tasca. << Siamo d’accordo, fai le tue domande, vedremo se rispondere! >> l’accordo è raggiunto. << OK! Prima domanda: come avete fatto a prendere contatto con lui? >> e mentre lo chiedo, mi domando come due sfigati come loro siano riusciti a contattare uno di quel calibro. << Ho intercettato per caso una sua e-mail! Stava comunicando con un suo contatto, ci siamo interessati e abbiamo deciso di contattarlo. Io sono un genio con il computer e mi piace scorrazzare su internet! Trovare la sua casella di posta elettronica è stato semplicissimo! >> esclama tutto gasato il biondino. Mi mancava un Hacker. Naturalmente chiedo quale fosse e mi appunto la risposta, questo potrebbe rivelarsi molto utile. << Di che natura era la consegna? >> chiedo. << Ehhh? >> santa pazienza aiutami tu. << Che tipo di droga doveva consegnarvi? Crack, cocaina, pastiglie…cosa?>> spiego pazientemente. << Una nuova droga sintetica, da tirare, come la cocaina! L’ha inventata lui, si chiama Blood, perché rossa come il sangue, noi ne avevamo sentito parlare….e visto che il commercio è solo all’inizio il prezzo era buono! >> interessante, quindi deve avere un laboratorio da qualche parte. << Presumo che non sappiate dove trovarlo, vero? >> sarebbe troppo bello. << No! Tutta la transazione si è svolta tramite internet, ci ha chiesto due foto per poterci identificare e ci ha dato appuntamento in quella palazzina, precisando che dovevamo presentarci da soli! >> come immaginavo. << Bene ragazzi, questo è tutto! Avete visto è stato semplice…tre domandine e ve la siete cavata! >> è inutile cercare di spremerli di più, questi non sanno altro. << D’avvero metterai una buona parola per noi? >> chiede Dullard speranzoso. << Ne parlerò al mio capitano, la parolina la deve mettere lui! >> questo posso anche farlo. Esco dall’ospedale appena in tempo, stanno arrivando i detective della omicidi e non ci tengo a scontrarmi con loro. Quando arrivo in centrale, a Liam è già arrivata una telefonata, hanno saputo che ho fatto visita ai due. E’ al telefono quando entro nel suo ufficio, ancora una volta mi gusto Angelus al meglio delle sue potenzialità. << Si dà il caso che il tenente Tale, abbia agito su mio ordine!…..Si lo so che l’omicidio è affare vostro…. Dovevamo saperne di più sul traffico di stupefacenti, e questo è affare nostro! >> non c’è che dire sa proprio farsi valere. Ne sono orgoglioso. Quando finalmente riesce a mollare quei rompiscatole si rivolge a me. << Che hai saputo? >> sa che non andrei mai da lui a mani vuote. Io tiro fuori dalla tasca il registratore e gli faccio ascoltare il nastro, meglio che senta con le sue orecchie. << Quindi ora in giro c’è una nuova droga, della quale non si conoscono gli effetti! Come se le altre non bastassero! >> certe volte è decisamente pessimista. << Già e gli accordi vengono presi tramite internet, non sarà facile scoprire dove si nasconde quel topo di fogna! >> e mi contagia. << Comunque dalla casella di posta elettronica, potremo scoprire dove si terranno altri contatti! >> per fortuna io mi riprendo in fretta. << Già, buona idea, magari riusciremo ad incastrarlo in uno degli incontri! >> anche io posso essere contagioso, è tornato ad essere Angel. << Mi metto subito al lavoro! Senti…ho detto a quei due che tu potevi mettere una parolina per loro…sono solo degli sfigati finiti in un giro troppo grosso per loro… >> accidenti a me e al mio cuore tenero. << Vedrò cosa posso fare…ma qualche annetto di carcere non glielo toglie nessuno! >> anche lui in fondo è un tenerone. Passo il resto del mio turno incollato al computer, leggendo e rileggendo ogni e-mail che quello stronzo ha inviato. L’ultima risale a due giorni prima, è l’appuntamento con i due bambocci. Da allora silenzio assoluto, forse sta rimanendo fermo in attesa che il clamore passi, o forse ha cambiato casella postale. Mi sento gli occhi come due palline da golf, le lenti a contatto mi bruciano come il fuoco, non so che darei per togliermele, ma non posso rischiare. Finn potrebbe essere nei paraggi e apparire quando meno me lo aspetto. Improvvisamente però ogni sensazione di stanchezza sparisce, Buffy è appena entrata e si sta guardando in giro, cercandomi. Liam è già andato a casa, lui è il capo può permetterselo. E’ mezzanotte e io non mi sono reso conto del passare del tempo, beh ora ha smesso completamente di scorrere. << Ciao! >> mi fa timidamente lei. << Ciao! >> rispondo a corto di saliva io. Afferro la giacca che avevo messo sullo schienale della sedia e la prendo a braccetto, la trascino quasi, fuori della centrale, non resisto più, mi infilo in un vicolo lì vicino. E finalmente la bacio. Mi attacco alle sue labbra come uno che sta annegando si attaccherebbe a una bombola d’ossigeno che gli viene porta. Lei all’inizio cerca di tirarsi indietro, ma poi si lascia andare e diventa persino più appassionata di me! Le nostre lingue danzano l’una nella bocca dell’altro. Le mie mani corrono al suo seno, ne stuzzicano i capezzoli, ottenendo un gemito in risposta. Anche lei inizia ad esplorare il mio corpo e le sue manine si posano sui miei glutei, stringendoli, attirandomi di più a sé. La mia erezione ora preme contro di lei che vi si struscia sensualmente. Una volante che passa con la sirena accesa, mi fa tornare alla realtà! Maledizione, non voglio che la nostra prima volta sia in uno sporco vicolo, con il rischio che qualcuno ci veda. Il bacio si interrompe, ma rimaniamo abbracciati, le nostre teste poggiate fra di loro, i respiri affannati. Io non respiro, ma l’affanno ce l’ho lo stesso. Wow lei è dinamite! << Scusa, ma quando ti ho vista non ho retto più! >> le dico, cercando di dare una spiegazione a quella tempesta di ormoni. Lei non risponde, forse è ancora sconvolta da quello che è accaduto e sarebbe potuto accadere. Le cingo le spalle con un braccio mentre la scorto verso la mia auto, lei timidamente mi allaccia il suo alla vita. Ci scambiamo uno sguardo che vale più di mille parole, qualunque cosa sia successa non è stato uno sbaglio ed è destinata a ripetersi. Questo mi tranquillizza alquanto. Raggiungiamo in silenzio il locale dove intendevo portarla. E’ un piano bar, musica discreta e accoglienti separè, dove le coppiette possono trovare un minimo d’intimità. Ci sediamo vicini, i corpi ancora frementi dalle carezze ricevute e date. << Senti…non prendertela a male…ma quello che è successo prima…io non sono ancora pronta a parlarne….ti spiace se mentre cerco di metabolizzare la cosa, ti chiedo di andare avanti con la tua storia? Forse se ti conoscerò meglio riuscirò…o non so neppure io a fare cosa…ma mi sarebbe d’aiuto! >> lei parla esitante. Mi ricordo che in fondo è ancora molto giovane, capisco il suo desiderio di prendere tempo, io stesso ne ho bisogno. << Come vuoi tu passerotto! Ma una cosa voglio che ti sia chiara…tu ed io…non è una storia da poco…non per me! Io voglio una storia con la S maiuscola, qualcosa di serio, insomma! >> meglio essere chiari. Lei annuisce, e la mia speranza cresce, forse è lo stesso anche per lei. << Dunque, riprendiamo…dove ero rimasto? Ah si! La mia partenza per l’Irlanda…dopo che ebbi accettato di accompagnarlo, lui mi slegò e mi disse che dovevamo attendere la notte per metterci in viaggio, almeno questa era la sua idea, ma io ero ancora intento in propositi suicidi, lo spinsi con forza di lato e cercai di uscire fuori al sole, che secondo quanto mi aveva detto avrebbe dovuto farmi bruciare. Immagina la mia e la sua sorpresa quando mi resi conto che non avveniva, così come le croci, neanche il sole poteva nuocermi! A quel punto non sapevo davvero più che fare, tanto valeva che lo seguissi veramente! Visto che la luce solare non era più un problema, ci recammo al porto, dove salimmo su un brigantino diretto in quel paese, era la prima volta che lasciavo Londra e vedendo la costa che scompariva lentamente mi chiesi se ci avrei mai più fatto ritorno.>> c’è amarezza nella mia voce. << Deve essere stato difficile per te, abbandonare ogni cosa! Anch’io ero triste quando ho lasciato Sunnydale, la città in cui sono nata…ma almeno io avevo vicino a me mia madre e i miei amici! >> la sua partecipazione al mio dolore mi commuove. << In fondo, nemmeno io ero solo…padre O ‘Connor fu molto gentile e comprensivo, si prese cura di me. Quando arrivammo a Dublino, mi portò a casa di suo fratello, Adam. Fece in modo che venissi ben accolto dalla sua famiglia, che in seguito divenne anche la mia. Iniziai quindi a lavorare con loro. Adam O ‘Connor era un signorotto locale e aveva diversi possedimenti, una mano in più per gestirli faceva sempre comodo. Imparai a fare di tutto, da zappare la terra a tenere i conti, riuscii insomma a farmi ben volere. Gli anni passavano e di tanto in tanto il monaco tornava a farci visita, ogni volta però, benché le avesse cercate, non aveva spiegazioni per la mia diversità! Ma a me non importava, stavo bene dove mi trovavo. Dovettero passare una ventina di anni prima che insorgessero dei problemi! >> ho la gola secca a furia di parlare e mi fermo per ristorarmi con una bella birra fresca. Buffy però non molla. << Che genere di problemi? >> mi incita. << La gente cominciava a notare che non invecchiavo…>> riprendo a narrare, ma lei mi interrompe. << Ma tu hai detto…>> ora sono io ad interromperla. << Piccola, ho più di trecento anni e nel frattempo ne sono invecchiato solo di una decina, dopo venti anni la differenza non si vedeva proprio! Ho scoperto dopo che invecchiavo, anche se molto lentamente! >> le spiego. << Capisco, quindi a quel tempo dimostravi sempre venti anni! Sai mi sarebbe piaciuto conoscerti allora! >> mi confessa candidamente. Oh tesoro, non sai quanto sarebbe piaciuto anche a me! << Già, non ero niente male…considerato che ora non sono esattamente al meglio delle mie potenzialità! Se mi vedessi con il mio vero aspetto ne rimarresti stupita! >> ghigno. << Che intendi dire? >> chiede lei confusa. << Tanto per cominciare il mio colore di capelli non è quello naturale, idem per quanto riguarda il colore degli occhi, porto lenti a contatto colorate. Inoltre i vestiti che indosso mi fanno sembrare una specie di salsicciotto ambulante! >> spiego. << Ma perché lo fai? >> chiede stupita. << Passerotto siamo nell’era della tecnologia, i sistemi per identificare una persona si fanno ogni giorno più difficili da eludere. Il minimo che posso fare per dare credito alla mia attuale identità è cercare di assumere un aspetto diverso dalle mie precedenti identità! >> ecco spiegato l’enigma. Lei annuisce pensosa, forse sta cercando di immaginarmi diverso, te l’ho detto piccola, ti sorprenderei. << Comunque, ritornando a noi…a quel tempo la caccia alle streghe non era ancora proprio finita, e uno che per venti anni non invecchia dava nell’occhio! Se si aggiunge che poi scoppiò un epidemia di febbre…ne venni considerato il colpevole! Che importa se alcuni membri della famiglia erano morti…secondo loro avevo fatto un patto con il demonio! Dovetti scappare, abbandonando persone care che erano ancora malate, per il loro stesso bene! Altrimenti ci avrebbero messi al rogo tutti! >> rabbia a disgusto arrochiscono la mia voce. << Ma è orribile, disumano…barbaro! Possibile che fossero ancora così arretrati? >> anche lei è furibonda. << Buffy, eravamo solo nella prima metà del settecento, la popolazione era ancora composta in maggioranza da analfabeti, le credenze popolari avevano ancora un forte ascendente! Pensa che in alcuni paesi è ancora così oggi, e persino peggio! Fuggire era la sola cosa che potessi fare, tornai in Inghilterra, a Londra, confesso che desideravo sapere cosa ne era stato della mia vera famiglia! Non trovai niente, tutto era diverso, persino la casa era stata abbattuta, sopra ci era stato costruito un nuovo palazzo. Chiedendo informazioni in giro, seppi che la mia famiglia se ne era andata a vivere in campagna, presso dei parenti, nemmeno due mesi dopo che ero morto, come se volessero tagliare per sempre i ponti con me! La mia tomba giaceva abbandonata al cimitero e nessuno vi aveva mai messo dei fiori! Non sapendo dove altro andare, rimasi lì al cimitero, in una cripta, rifuggendo chiunque, umani e esseri simili a me! Avevo di nuovo perso tutto e questa volta il colpo era stato peggiore! Mi nutrivo a malapena, con animali catturati nel bosco vicino! >> devo fare una pausa, l’amarezza dei ricordi è troppo forte. Lei mi guarda con calore poi improvvisamente si sporge verso di me e mi bacia, un bacio dolce, tenero teso a lenire. << Ma le cose devono essere migliorate dopo, no? Lo prova il fatto che tu e il capitano siete ancora una famiglia! >> giusto amore, ne ho passate tante, ma ho ancora una famiglia. << Già! Non sarò mai grato loro abbastanza! Erano passati quasi due mesi dalla mia fuga, quando un giorno mentre mi aggiravo nel cimitero, mi sentii chiamare. Era Liam, il figlio maggiore di Adam; il capitano ne porta il nome in suo ricordo. Mi disse che lui e ciò che restava dei parenti, avevano abbandonato a loro volta la città. Era stata una loro scelta, avevano venduto tutto e si erano trasferiti a Londra, con il preciso scopo di ritrovarmi! Il vecchio Adam era morto e con lui tre dei suoi cinque figli, falciati dalla febbre! Rimanevano solo Liam, Dafne sua madre e sua sorella Delphine. Non ero più solo, avevo di nuovo una famiglia che al contrario di quella vera, non aveva nessuna intenzione di lasciarmi al mio destino! >> do uno sguardo all’orologio, si sono fatte le due di notte. << Passerotto, è molto tardi, che ne dici se ti riaccompagno a casa e riprendiamo il discorso domani ? >> propongo. << Hai ragione è tardissimo, mia madre sarà preoccupata! >> dice lei saltando in piedi. Corriamo quasi verso la macchina, lei mi da il suo indirizzo ed io cerco di fare il più in fretta possibile. Riportare a casa tardi una ragazza, non fa un bell’effetto sulla madre, non la conosco ancora ma vorrei farle una buona impressione. << Senti domattina non posso, c’è il funerale di Tara, anzi, perché non vieni anche tu? Sempre se non sei di turno! >> mi propone. << No, domani, o meglio oggi…entro alle venti e faccio tutta una tirata fino alle 6 di mattina, carenza di personale, noi poliziotti abbiamo dei turni massacranti! Senti…ma non sarò di troppo? >> chiedo, in fondo io neanche la conoscevo e i suoi amici potrebbero non apprezzare la mia presenza. << No, sono certa che a Willow farebbe piacere…ti trova simpatico! >> sentimento reciproco rossa. << OK! A che ora si tiene il rito? >> spero che non sia troppo presto. << Alle 11, presso la cappella del cimitero grande, quello in cima alla collina, hai presente? >> no, per fortuna non lo è. << Si, conosco il posto! Allora ci vediamo lì! >>. Intanto siamo arrivati davanti a casa sua, una villetta veramente carina, con un bel giardino davanti. Lei scende e si avvia alla porta, io la seguo, magari rimedio il bacio della buonanotte. Niente bacio, sua madre è appena uscita di casa con un diavolo per capello! << Buffy, ti sembra questa l’ora di tornare? Ti è successo qualcosa? E quello chi è? >> parla a raffica. Io preso in contropiede le sussurro all’orecchio: << Tua madre sa che sei una cacciatrice? >> Non posso certo presentarmi dicendo “Salve signora, stia tranquilla io sono un vampiro ma anche un poliziotto!”, voglio sapere come comportarmi e poi certe cose è meglio che le sappia dalla figlia. << Si! >> mi sussurra lei di rimando. Bene adesso devo dare il meglio di me, tirare fuori tutto il mio charme. << La prego di scusarmi, signora Summer, è colpa mia se sua figlia ha fatto così tardi! Mi presento: tenente Jake Tale della sezione narcotici di Los Angeles! Mi sto occupando del caso di Tara Maclay, ho promesso a sua figlia e ai suoi amici, che avrei catturato il colpevole a tutti i costi. Stavamo parlando e non ci siamo resi conto dell’ora. La prego di scusarmi ancora, so bene come una madre deve stare in pena quando la figlia è fuori di questi tempi! >> dico, con un sorriso da cardiopalma e concludo con un baciamano, alle signore fa sempre un certo effetto. Colpita e affondata, lei diventa uno zuccherino, scommetto che se non fosse per l’ora tarda, mi inviterebbe dentro a bere una bella cioccolata calda, magari con dei marshmallow dentro! << Oh, la prego di scusarmi tenente…se avessi saputo che mia figlia era con lei, non mi sarei preoccupata così! Si vede che lei è una persona di cui ci si può fidare! >> Buffy la guarda con tanto d’occhi. << Ma siamo certi che sia mia madre? >> mi sussurra a voce leggermente più alta di prima, la sua intenzione è palese. << Che intendi cara? >> le chiede la madre, che non ha problemi d’udito. << E me lo chiedi anche? E’ la prima volta che ti vedo tutta gentile con qualcuno che hai appena conosciuto! Persino a Giles hai fatto il terzo grado! >> esclama il mio amore. Io ghigno soddisfatto, è questo l’effetto che ho sempre fatto sulle donne e a quanto pare non ho perso il mio tocco. << Che sciocchezze! Io sono sempre gentile…e poi basta guardare il tenente per capire che è una brava persona! >> tale madre tale figlia, stessa verve! << Sarà….ma secondo me…tu sei stanca morta e non connetti più! Forse sarà meglio che ti scorti in casa e ti metta a letto!>> che vi dicevo? Le due Summer, rientrano in casa, a turno mi fanno un salutino con la mano, di nascosto l’una dall’altra. Speriamo bene, non vorrei aver esagerato, vorrei Joyce Summer come suocera, non come corteggiatrice. Salgo sull’auto e sto per mettere in moto, quando vedo una luce accendersi al piano superiore della villetta, poi nella finestra vedo stagliarsi l’immagine di lei, dunque è quella la sua camera. Noto che un albero del giardino con i suoi rami sfiora il tetto sotto la finestra. E’ un attimo, scendo e prendo ad arrampicarmi sull’albero come un ragazzino, mi sento tanto Romeo. Poi la vedo, si sta infilando un buffo pigiama con le paperelle, sembra così giovane e dolce. Non resisto e busso al vetro. Lei si gira di scatto, quando mi riconosce, prima chiude a chiave la porta di camera sua, poi viene ad aprirmi e si sporge verso di me. << Che ci fai appollaiato vicino alla mia finestra…è pericoloso…se cadi…>> che tenera si preoccupa per me. << Ehi, vampiro qui, ricordi? Dubito che una caduta da questa altezza mi sarebbe fatale! Non resistevo…>> e le scrocco un bacio da una mille e una notte. Poi, mentre lei è ancora ad occhi chiusi, fremente, mi stacco e comincio a scendere. << Te ne vai gia? >> chiede delusa. << Volevo darti il bacio della buonanotte e l’ho fatto! Buona notte principessa riccioli d’oro! Sognami perché io sognerò te! A domani! >> le lancio un altro bacio, prima di andarmene. Quando arrivo a casa, sono già nel mondo dei sogni, prima ancora di posare la testa sul cuscino. Per fortuna ho messo la sveglia, altrimenti avrei continuato a sognarla per sempre. E’ piacevole risvegliarsi senza i postumi di una sbornia. Liam, se fosse qui non crederebbe ai suoi occhi, vado a giro per l’appartamento cantando a squarciagola un vecchio successo italiano, Volare! Lo so come canzone non è nel mio genere, io preferisco il rock duro, ma questa mattina mi sono svegliato con questo maledetto motivetto in testa, e devo dire che è in sintonia con il mio umore. L’unico problema è che devo andare ad un funerale, speriamo che questo momento di pazzia canora mi passi, non vorrei mettermi a canticchiare durante la funzione, sarebbe di cattivo gusto. Sono le 10,30, devo spicciarmi, voglio essere lì prima che lei arrivi. Guido la mia carretta come un matto e mi becco alcuni accidenti dagli altri automobilisti, fremo al pensiero di rivederla. Quando arrivo lì, ne approfitto per dare un’annusata in giro, il posto alla luce del giorno sembra sereno e accogliente, ma io so bene che di notte è tutto un altro discorso. Distinguo infatti l’odore di almeno cinque o sei vampiri, più quello di un paio di demoni. Evidentemente, Buffy non ha fatto qui la ronda stanotte, devo appuntarmi di informarla dell’attività che ho registrato. Mi sono sempre chiesto perché dei vampiri, che notoriamente cercano umani vivi per nutrirsene, amino circolare in quel luogo di morte, è un controsenso. Vedo arrivare una fila di macchine, devono essere loro, infatti vedo scendere da una, la rossa. Mi dirigo verso di lei, pronto a farle di nuovo le mie condoglianze. << E questo che ci fa qui? >> vengo apostrofato dal bamboccio che è sceso dietro Willow. << Xander, non fare l’antipatico e l’ignorante! Il tenente è qui perché è stato invitato! >> mi difende la rossa. << Da me! >> senza che me ne accorgessi, Buffy mi è arrivata dietro e mi si è attaccata al braccio. Il marmocchio mi guarda storto, ricambiato. Vorrei bearmi della vista del mio amore, ma prima il dovere e poi il piacere. << Willow, spero che la mia presenza non sia inopportuna, visto che non conoscevo la tua compagna, ma Buffy ha insistito, inoltre anch’io ci tenevo a essere presente! >> le dico cerimonioso. << Anzi, ti sono grata, sono certa che a Tara, ovunque sia il suo spirito, farà piacere il tuo interessamento! >> mi risponde sorridendo triste. Seppellire la persona amata è sempre tremendo, ma a quanto sembra, lei si sta facendo forza. Ha fatto il primo passo, riconoscendo che il corpo che si trova nella bara, è solo questo, un corpo. L’anima ora è certamente in un luogo migliore. Le stringo dolcemente una spalla, cercando di infonderle calore e comprensione. Lei sembra apprezzare il gesto. Ci avviamo verso la cappella e Buffy mi tiene ancora a braccetto. << Lo sai? Mamma aveva ragione, sei veramente una persona speciale! >> mi dice a voce bassa. << Uhmm, che sarei io? >> chiedo confuso. << E quando hai parlato di me con tua madre? >> aggiungo. << Questa mattina, prima che andasse al lavoro! E’ per questo che non è potuta venire, gestisce una galleria d’arte e non può assentarsi, visto che ha appena iniziato! Le ho raccontato tutto di te! >> mi risponde lei, ed io entro nel panico. Chissà che razza di giudizio si è fatta su di me, fino a quando mi credeva solo un poliziotto ero relativamente al sicuro, ma sapere che un vampiro ultracentenario è interessato alla sua figlioletta….dubito che l’abbia presa bene. Sempre che Buffy le abbia raccontato anche questo. << Le ho detto che anche se ti conosco solo da poco, penso a te come al mio ragazzo! >> ecco sono fottuto. Un attimo, sono il suo ragazzo? Questa è una vera e propria bomba! Tanto che inciampo nei gradini della cappella, vorrei urlare a squarciagola la mia felicità, saltare come un matto, peccato che siamo ad un funerale, devo contenermi. << E…e lei…come l’ha presa? >> chiedo tornando alla realtà. << Benissimo! Tu le piaci, si è commossa quando le ho raccontato le tue vicissitudini e anche lei non vede l’ora di sapere il resto! Dice che ieri sera, quando le hai preso la mano, ha provato una sensazione di forza e sicurezza, la stessa che devi avere trasmesso a Willow poco fa, la stessa che provo io quando ti sono vicino. Tu hai la capacità di far sentire una persona amata e protetta, ecco perché la mamma dice che sei una persona speciale, ed io sono d’accordo con lei! >> WOW, la spada di Damocle che prima pendeva sulla mia testa è scomparsa, sono arcifelice. Ora però dobbiamo fare silenzio, la funzione è iniziata, il pastore ha iniziato a fare il suo sermone. Odio questo genere di cose, mi sta bene che si parli in tono lodevole del defunto, ma tutte quelle storie sul perdono e su quanto questo ci elevi, non le sopporto proprio. Warren, non si merita nessun perdono, non puoi perdonare uno che non è pentito delle sue azioni! Riuscirò a prendere quel bastardo, costi quel che costi! Finito il sermone, ci rechiamo tutti a rendere omaggio alla salma. E’ la prima volta che rivedo la ragazza da quella sera, l’hanno sistemata bene, sembra serena e in pace. Povera Tara, mi sarebbe piaciuto conoscerla, a guardarla si direbbe che fosse una persona dolce e gentile. Willow scoppia in singhiozzi, subito sostenuta dagli amici. Maledizione, tutto questo non è giusto! La bara viene chiusa, per poi essere portata al suo eterno riposo. A turno gettiamo tutti una manciata di terra nella fossa, polvere alla polvere, cenere alla cenere! La vita va avanti per coloro che rimangono, è una dolorosa lezione e mi chiedo quante persone ancora dovrò lasciare andare. Ci ritroviamo tutti nel piazzale, è ora di tornare a casa. Giles propone di andare tutti da lui, ha preparato un piccolo rinfresco in onore di Tara, anche io vengo invitato. Accetto anche se so bene che non è certo di Tara che vorrà parlarmi, Buffy decide di accompagnarmi in macchina, la scusa ufficiale è per farmi da guida. Come se non conoscessi la città come le mie tasche. Infatti vuole dirmi una cosa in privato, altra bomba in arrivo. << Senti….domenica sei di turno? >> chiede. << No, dovrei essere di riposo, perché? >> rispondo titubante, sento che sta per arrivare una mazzata. << Beh, ecco…la mamma….sarebbe felice se tu venissi a pranzo da noi! >> cazzo, la conosco solo da tre giorni e fra due ho già in vista un pranzo ufficiale. Va beh che le ho detto che voglio fare sul serio con lei, ma le cose stanno andando un tantinello troppo veloci. << Naturalmente è invitato anche il capitano! >> pure! Lei però mi guarda con due occhioni dolci. << Passerotto, non per voler fare il guastafeste…ma dubito che Liam potrà venire…dobbiamo tener conto del soldatino, già lo ha trovato una volta a casa mia, se poi venissimo insieme a pranzo da tua mamma….inizierebbe a sospettare qualcosa…ora che ci penso…è strano che questa mattina non si sia fatto vedere! >>. Mi sono arreso all’idea di fare la parte del fidanzatino, in fondo non è poi tanto male. Ma devo tenere conto delle conseguenze che Liam potrebbe ricavare se si sapesse dei nostri legami familiari, in certi ambienti il nepotismo non è ben considerato, anche se in questo caso il padre sono io. Eh già, perché se non si fosse capito, io ottenni la tutela legale dei due bambini, quando i loro genitori morirono. Per fortuna solo Cordelia, che all’epoca era ancora molto piccola mi chiama papà, o paparino, anche se sa che lo odio. << Forse era impegnato altrove! >> lei sta commentando la mia frase, ma io non ci credo. Il mio sesto senso mi dice che farei bene a stare sul chi vive. Comunque non voglio impensierire il mio amore. << Già, e oggi è il mio giorno fortunato, perché posso stare con te! >> buttiamola sul romantico, che è meglio. Nel frattempo siamo giunti davanti alla casa dell’osservatore, scendiamo e raggiungiamo gli altri che nel frattempo sono già arrivati! << Alla buonora, vi stavamo per dare per dispersi! >> il bamboccio è sulle spine, forse non apprezza il mio rapporto con l’amica. << Scusate, ma la mia auto è già tanto se fa 50 all’ora! >> rispondo serafico, mentre poso un braccio sulle spalle di lei. << Allora perché non la cambi? >>dice acido, non mi sbagliavo, classico caso di amore non corrisposto. Io non rispondo, ci pensa la mia nuova fidanzata a spiegare a tutti le mie ragioni, sanno già di Finn e quindi comprendono. << Come stanno andando le indagini? >> mi chiede interessata la rossa. Ecco ora sono in imbarazzo, il solo che può rilasciare questo genere di informazioni è Liam, se si venisse a sapere che mi sono sbottonato, potrei avere dei seri problemi. Ma non riesco a resistere a quegli occhioni tristi, in fondo lei è pure la migliore amica di Buffy. << Mettiamo in chiaro una cosa, quello che sto per dirvi deve rimanere fra noi…altrimenti mi mettereste nei casini! >> premetto. Ci accomodiamo tutti in sala, poi li aggiorno, sorvolando però su di alcuni particolari dell’indagine in corso. Non posso rivelare tutto, ne va della mia reputazione. Spero vivamente che Harris, riesca a tenere la bocca chiusa, non vorrei che a causa dell’antipatia che prova per me, la sua lingua si sciogliesse. << Spero che la mia domanda non sembri sciocca, ma vorrei sapere come dobbiamo chiamarla, tenente Tale o Spike? >> mi fa l’osservatore. << Tanto per cominciare, preferisco che mi si dia del tu! Potreste chiamarmi Jake in pubblico e Spike in privato, sempre se per te non è un problema Rupert! >> tanto lo so dove vuoi andare a parare. << Bene Spike! Penso saprai che Buffy ci ha messo al corrente della tua storia….e vorrei saperne di più!>> che vi dicevo? << Fra l’altro avrei anche una cosa da mostrarti! >> ecco questa non me l’aspettavo. Cosi dicendo, si è alzato ed è andato a prendere un grosso libro dall’aria piuttosto antica. << Quando ho saputo che il monaco che ti ha aiutato, Eric O ‘Connor, aveva lavorato per il consiglio, mi sono ricordato di possedere questo volume dove sono stati stampati i ritratti di molti membri, con mia grande sorpresa, ho trovato questo! >> dice mostrandomi la riproduzione di un ritratto di Eric. In quel ritratto era molto più giovane di quando lo avevo conosciuto, ma i tratti somatici sono gli stessi, era proprio lui! Confesso di essermi veramente commosso rivedendo l’immagine del mio vecchio amico. << Sì, è lui! Ora che guardo bene, vedo anche la somiglianza con suo fratello Adam! >> esclamo con un groppo alla gola. << Sarei felice di regalarti questo libro, credo che anche i suoi discendenti avrebbero piacere di vederlo! >> questo mi spiazza del tutto. Questo osservatore è proprio diverso dai suoi simili. E va bè, diamogli quello che chiede, in fondo non mi dispiace di avere maggiore pubblico. << Grazie, un pensiero veramente gentile, lo apprezzo molto! Sono certo che anche Liam lo apprezzerà! Ora dimmi, cosa vuoi sapere? >> rispondo cortese. << Penso che la cosa migliore è che tu continui la storia da dove l’avevi interrotta, sono certo che così si chiariranno molte cose! >> che dire, si rincomincia. E’ incredibile, si sistemano tutti comodi, come se stessero per vedere un film, ci manca solo che qualcuno prenda il pop corn! Sbagliato! Xander si alza e va in cucina, quando ritorna ha un vassoio stracarico di stuzzichini e bevande varie, c’è anche il pop corn! Sono finito in una banda di matti! << Erano due settimane che gli O ‘Connor mi avevano raggiunto a Londra, quando arrivò anche Eric. Lo trovai per caso, giaceva accasciato nei pressi del porto. Era in uno stato pietoso, stava molto male, a quel tempo la medicina era un vero strazio, ma con il senno di oggi direi che aveva problemi cardiaci. Era molto anziano e il suo cuore non reggeva più! Venire poi a sapere che il fratello e i nipoti erano morti non gli fu d’aiuto. Cercammo di dargli sollievo come potevamo ma senza risultati. Parlando affannosamente, mi raccontò che era riuscito a rintracciare la mia famiglia, vivevano nel Norfolk. Erano ancora tutti vivi e stavano bene, era persino riuscito a parlare con mia madre, la quale gli aveva affidato una lettera per me! >> mi fermo, tanto per vedere cosa succede. Se ne stanno tutti a bocca aperta come se stessero seguendo un thriller e si stesse per scoprire chi è l’assassino! Mi sa che quando cesserò di fare il poliziotto, ho un futuro assicurato come attore, magari di teatro! Tanto per darmi un tono, mi mangio una pizzetta e bevo un sorso di birra, ne ho tutti i diritti, non è giusto che siano solo loro a mangiare. << Conservo ancora quella lettera, in essa mia madre mi diceva che mi voleva ancora bene e che pregava per me. Mio padre invece non voleva neppure che fosse nominato il mio nome, ragion per cui mi veniva chiesto di non cercare di mettermi in contatto con loro, al fine di evitare dolorosi scontri. Mi chiedeva di ringraziare gli O ‘Connor da parte sua, per l’aiuto che mi davano e mi prometteva di continuare a scrivermi presso di loro. Quella stessa notte, Eric morì! Fu deciso di seppellirlo nella mia vecchia tomba, in questo modo non sarebbe stata più vuota e non gli sarebbero mai mancati dei fiori…>> questa volta non sono io a fermarmi ma vengo fermato. << Ecco perché non ho trovato da nessuna parte cenni inerenti alla sua morte, lo avevate sepolto sotto il tuo nome! >> cavoli, ma quando ci ha lavorato? Questo tizio non dorme mai? << Pensammo che fosse la cosa migliore, in questo modo l’avremmo avuto vicino e non correvamo il rischio che il Consiglio ci mettesse lo zampino! >> spiego. << Ma tua madre, ti ha poi scritto? >> dolce angioletto, non hai idea di quanto apprezzi il tuo interessamento. << Si, ricevetti alcune lettere, ma con molto ritardo, poiché erano state spedite al mio vecchio recapito. Per fortuna il notabile di Dublino, le inviò di nuovo a Londra! >> rispondo. << E cosa c’era scritto? >> forse il tuo non è interessamento, ma curiosità! << Più o meno le stesse cose che aveva detto nella prima, che gli mancavo e che mi pensava sempre! Poi però le lettere smisero di arrivare…così decisi di partire per il Norfolk per saperne di più! Partii da solo, Liam non poteva abbandonare sua madre e sua sorella da sole, inoltre si era appena sposato e sua moglie aspettava un bambino! Cercai di mascherarmi, mi tinsi i capelli neri, con la pece, non volevo creare problemi o destare sospetti! Quello che era successo in Irlanda non doveva ripetersi. Quando arrivai sul posto compresi che non avrei mai più letto una sola riga scritta da mia madre, poiché lei era morta, un paio di mesi dopo avermi scritto l’ultima lettera! Andai di notte al cimitero, non volevo rischiare di farmi vedere da qualcuno…e piansi sulla sua tomba, piansi per quella madre che anche se non mi aveva più potuto vedere, aveva continuato ad amarmi! >> ho gli occhi lucidi, ma non sono il solo nella stanza, persino l’osservatore ha uno strano luccichio nello sguardo. << Che facesti dopo, tornasti a Londra? >> mi chiede lei con le lacrime agli occhi, lacrime che asciugo dolcemente. << Si, ma quella notte stessa, venni di nuovo aggredito da un vampiro…forse credeva che fossi umano, fatto sta che per la prima volta mi ritrovai di fronte un mio simile e ne rimasi scioccato, io mi sentivo profondamente diverso da lui, che in fondo era solo un animale, lo uccisi, senza provare alcun rimorso, così come si uccide un cane rabbioso! Ma quell’incontro lasciò comunque il segno, ora iniziavo veramente a chiedermi perché io fossi tanto diverso e nacque prepotente in me il desiderio di scoprirne le cause! Tornato a Londra iniziai a fare ricerche, che però non portarono a niente! Dovetti aspettare quasi cento anni prima di saperlo! >> ora vediamo se la piccola è stata attenta. << Fu il maestro di Sunnydale a dirtelo, vero? >> dieci e lode, ha imparato bene la lezione. << Già, ma a quel tempo si trovava ancora a Londra! E pensare che in cento anni avevo girato mezzo mondo, alla ricerca di spiegazioni, quando la risposta si trovava proprio nella mia città! >> ironico che sia andata così! << Cosa ti disse? >> mi chiede fremente la rossa, bruciando sul tempo Giles. << Ehi! Un attimo! Io invece voglio sapere cosa gli è successo in quei cento anni! >> esclama Xander, forse sta vincendo l’antipatia per me. Riprendono a confabulare tra di loro, devono decidere se è il caso che continui la storia o salti letteralmente quei cento anni, questa volta trovare un accordo non si rivela semplice. Io intanto ne approfitto per ingozzarmi di salatini, è ora di pranzo e ho una fame che non ci vedo! Speriamo che non mi tengano lì tutto il giorno, vorrei anche poter stare un po’ da solo con il mio amore. Alla fine arriva il responso, dovrò parlare di quei cento anni, ma facendone solo un breve riassunto, per poi arrivare al momento importante, la rivelazione. Nel caso in cui si dovesse rendere necessario, quel periodo della mia vita verrà discussa in seguito! Mi sembra di essere sotto esame, e loro sono la commissione che dovrà giudicarmi. O peggio ancora, sto raccontando le puntate precedenti di una soap opera! << In realtà non c’è molto da dire, mano a mano che passavano gli anni, si succedevano le generazioni della famiglia, perdevo vecchi amici e ne acquistavo di nuovi. Avevo inoltre iniziato a compiere lunghi viaggi, a volte da solo, a volte accompagnato da uno o più familiari. Ho girato tutta l’Europa, fra mezzo a guerre e rivoluzioni, mi sono battuto per la mia patria e ho aiutato alcuni nobili francesi a sfuggire alla ghigliottina, ero a Trafalgar il 21 ottobre del 1805, mentre l’ammiraglio Nelson batteva Napoleone Bonaparte. Tutte cose che trovate sui libri di storia, niente di nuovo insomma! >> volevano un breve riassunto, e io gliel’ho dato! Allora perché mi guardano come se avessero davanti un marziano? Che credevano che in 300 anni di vita non avessi visto niente di quello che succedeva nel mondo? Se dovessi raccontarle tutte ci metterei una vita, la loro! << Dunque, che faccio, vi racconto di come ho incontrato il “maestro”? >> chiedo blandamente. E’ un’ovazione di si! E va beh! Però dopo questo chiudo, le prossime puntate possono aspettare. << Accadde nel 1818, a Londra come vi ho già detto! Ero da poco tornato in patria, quando mi scontrai con una cacciatrice…e no, non la uccisi, anzi…l’aiutai. Il suo osservatore era stato ucciso proprio dal maestro, la poveretta era riuscita a sfuggirgli per miracolo! Vagava per i vicoli di Londra, cercando di raggiungere la sede del Consiglio in cerca di aiuto! Per sua sfortuna o fortuna, si scontrò letteralmente con il qui presente. Era ridotta male, aveva varie ferite e un braccio rotto. Nell’urto con me cadde a terra e vi rimase svenuta. Avevo già sentito parlare delle cacciatrici e ne avevo anche incontrate un paio, quindi non mi fu difficile riconoscerla. Mi fece pena, povera ragazza era così giovane, in seguito seppi che aveva diciassette anni, comunque sia la raccolsi da terra e la portai a casa, in modo da poterla curare. Quando iniziò a riprendersi, dovetti convincerla che io non rappresentavo una minaccia per lei, ma che al contrario intendevo aiutarla! >> mi fermo, so che sono in arrivo delle domande. << Ricordo di avere letto qualcosa sull’argomento, ma non si faceva nessun accenno ad un vampiro con l’anima che aiutò la cacciatrice allora in carica! >> che vi dicevo? << Ehi! Pronto? Mi pareva di aver detto che l’osservatore fosse morto, quanto ad Elise, lei promise che non avrebbe rivelato a nessuno il mio coinvolgimento nella storia! >> dico scocciato. << Oh! Allora si spiega! >> e gia, per mia fortuna, altrimenti chissà quanto dovremmo andare avanti. << Mi raccontò del suo scontro con il maestro e di dove ora si trovasse! Essendo una cacciatrice, le sue ferite rimarginarono in fretta e ben presto, approntammo un piano per introdurci nel suo covo e farlo fuori. Il mio compito era proprio quello di occuparmi di lui, mentre lei faceva fuori gli altri vampiri. Le cose non andarono però come previsto, perché mentre lei teneva fede al piano, io mentre stavo per ucciderlo mi fermai, interessato a quanto poteva dirmi! >> provo un leggero rimorso al ricordo, ma d’altronde se non avessi fatto così, oggi non saprei perché sono come sono! << Lui mi spiegò che a vampirizzarmi era stata una sua childe, il suo nome era Drusilla. La poveretta era stata vampirizzata a sua volta un decennio prima di me. Il guaio era, che quando era in vita era una sciroccata, una pazza demente, e diventare un vampiro non aveva aiutato gran che! Lui la teneva presso di sé solo perché era in grado di avere delle visioni del futuro, ma la disprezzava in quanto essere inferiore. Così, cercando di ottenere maggiori attenzioni, Drusilla aveva preso a vampirizzare a destra e a manca, con il preciso scopo di farsi valere. A parte me, però nessun’altro era diventato un vampiro, erano morti tutti, perché la demente non sapendo quale fosse il modo giusto per vampirizzare le persone, aspettava troppo prima di farle bere il suo sangue! L’unica ragione per cui io non ero morto, era che il mio cuore aveva smesso di battere solo da un paio di secondi, prima che il suo sangue mi calasse giù per la gola! In poche parole, visto che io non avevo bevuto coscientemente il suo sangue, ma l’avevo avuto quando ormai ero “leggermente” morto, mi ero trasformato in un vampiro ma non completamente! Ero rinato a nuova vita, mantenendo qualità degli esseri umani, l’anima, la luce del sole, ecc. ecc. Inoltre poiché non ero un demone completo, non avevo avversità verso i simboli religiosi! Era quanto volevo sapere, mantenni la promessa e non uccisi il maestro, ma lo obbligai ad andarsene, doveva lasciare la città, in questo modo, Elise non avrebbe corso rischi di incontrarsi di nuovo con lui! >> Wow, è stata una bella tirata, non ne posso più di parlare. Scruto le espressioni sui volti dei presenti. Giles sembra perso nei suoi ricordi su quanto ha letto di quegli avvenimenti. Xander è rimasto come bloccato, con una mano alzata piena di pop corn che si stava portando alla bocca ( lui mi sa che è rimasto fermo al thriller). Willow invece sta guardando Buffy con aria divertita. Buffy invece sta guardando me con sguardo torvo. << Che c’è stato fra te e quella Elise? >> ecco la spiegazione, è di nuovo gelosa. Adesso capisco il divertimento della rossa, lei lo aveva capito prima di me. << Niente, che vuoi che ci sia stato? Era solo un’amica….l’unica cacciatrice per cui ho provato qualcosa sei tu! >> meglio correre ai ripari. << Come sarebbe a dire “provato”? >> è ancora torva. << Provo! Volevo dire che provo! Maledizione passerotto, sono perdutamente innamorato di te! E ora….se i signori vogliono scusarci…vorrei passare il resto del pomeriggio da solo con te! Per provartelo! >> dico alzandomi di scatto e portandola via da quella casa. Inutilmente Giles cerca di trattenerci, ulteriori spiegazioni possono aspettare, ci avviamo alla macchina e lei ha un sorriso che più largo non si può! La mia intenzione è chiara, voglio portarla nel mio appartamento e poi….ve lo lascio immaginare. Lei mi si accoccola al fianco mentre guido e posa la sua testa sulla mia spalla. << Spike, potresti accostare un attimo la macchina….de…devo dirti una cosa…e vorrei…tutta la tua attenzione! >> non vorrà tirarsi indietro, spero. Intanto faccio come mi ha chiesto, e mi volto per guardarla impensierito. << Ti…ti prego, non guardarmi così…anzi non guardarmi affatto! Mi sarà più facile dirtelo! >> oddio e adesso che c’è? Comunque sia acconsento ancora alla sua richiesta. << Vedi…io ho avuto dei ragazzi…ma niente di serio! Questa cosa…mi fa un po’ paura…perché sta succedendo tutto così in fretta e io…non so come comportarmi! >> non sta dicendo quello che penso stia dicendo, vero? << Forse è colpa del fatto che sono una cacciatrice…è un po’ difficile lasciarsi andare con un ragazzo, quando sai che non puoi dirgli chi sei veramente…immagina la scena, non posso dire ad un ragazzo “Scusa amore, ma questa sera non posso vederti perché devo fermare un’apocalisse!”. Ecco perché non ho mai approfondito nessuna relazione, ma tu sei diverso, con te posso essere completamente me stessa! Non devo fingere o inventarmi delle scuse…con te posso lasciarmi andare come non ho mai fatto prima! Ma al tempo stesso, ho un po’ paura di questa nuova esperienza….in fondo sono anche una semplice ragazza che non è mai andata al di là di semplici baci o carezze! >> lo sta dicendo, lo sta dicendo! O mio Dio! E’ vergine! A questo proprio non avevo pensato! La testa mi gira come se avessi bevuto una bottiglia di Whisky! E adesso che faccio? Il gentiluomo che è in me, mi dice di non affrettare le cose, di andarci piano! Ma maledizione, io la voglio! Inoltre sapere che sarò il primo e magari l’ultimo, mi da una sensazione di potere e gratitudine immensa! OK! Cambiamento di programma! Niente appartamento, per una prima volta ci vuole un posto più adeguato! Sono le 13,20 c’è tempo a sufficienza per programmare qualcosa di meglio. << Passerotto, vorrei poterti dire di non avere paura, ma la verità è che anch’io sono spaventato quanto te! Tutto quello che posso fare e chiederti: ti fidi di me? >> attendo trepidante la risposta. << Sì! Ti conosco solo da tre giorni, ma sento che potrei affidarti la mia vita per sempre! E’ illogico, ma è questo che provo! >> mi sento avvolgere da un calore che non ho mai provato prima. << Bene! Ora devo fare una telefonata! >> dico tirando fuori il cellulare. << Chi chiami? >> curiosa come tutte le donne. << Il direttore del Grand Hotel di Los Angeles, ho il suo numero privato, vedo se ha disponibile una suite! >> spiego. Lei arrossisce deliziosamente, voglio solo il meglio per te amore! Tempo 15 minuti e siamo già in stanza. Nel frattempo ho dovuto spiegargli che il direttore mi deve un favore, due anni prima, uno degli ospiti era morto in stanza per un overdose, io avevo fatto in modo che tutto passasse sotto silenzio, garantendo la rispettabilità del Hotel. La suite è stupenda, ampia e arredata con cura, ha una bellissima terrazza, da cui si può vedere l’oceano, ma la parte migliore è un immenso letto matrimoniale che troneggia nella camera da letto. Anche il bagno ha le sue doti, ma intendo usufruirne dopo. All’inizio siamo entrambi un po’ impacciati, ma basta che le nostre labbra si sfiorino e tutto il resto viene accantonato. La spoglio lentamente, mentre lascio una scia di baci languidi. Quando i suoi capezzoli sono scoperti, li stuzzico con la lingua e i denti, strappandole gemiti. Lei intanto si aggrappa alle mie spalle e passa frenetica la mano fra i miei capelli. La sollevo e la porto verso il letto dove la poso dolcemente, lì la libero dai restanti vestiti e finalmente mi appare nuda, incomparabile visione. Io, sono ancora completamente vestito, lei vorrebbe che mi spogliassi, ma la sola cosa che mi tolgo è la giacca. Prima c’è una cosa che devo fare, tiro fuori dalla tasca, il contenitore delle lenti a contatto e prendo a togliermele. Non voglio che ci sia questa bugia fra di noi! Lei mi guarda curiosa, ma io tengo gli occhi chiusi, poi la bacio di nuovo. Un poeta una volta disse che un bacio è un apostrofo scritto fra le parole ti amo, beh quel bacio era un intero capitolo. Infine, apro gli occhi per specchiarmi nei suoi. << Hai gli occhi azzurri! >> esclama lei affascinata. E non hai ancora visto niente passerotto. Riprendo il mio percorso di baci sulla sua pelle, intanto le mie agili dita si stanno insinuando dolcemente all’interno delle sue gambe, fino a raggiungere la sua parte più intima, dove prendono delicatamente a torturarla. Lei si agita e geme, mentre le mie labbra raggiungono il suo ombelico. Si aggrappa ai miei vestiti, cercando di togliermeli e finalmente l’accontento. Quando mi vede nudo e eccitato, si irrigidisce per un attimo, forse pensa che voglia andare subito al sodo. Non hai idea di quanto ti sbagli amore. Riprendo a carezzarla e il suo sguardo cambia, quello è lo sguardo di una donna a cui piace ciò che vede. Le mie labbra sostituiscono le dita e il mio volto affonda nella sua peluria scura, è una falsa bionda, ma lo avevo già capito. Ora il gioco si fa più fremente, il suo corpo è scosso da puri brividi di piacere, per la prima volta sta sperimentando un orgasmo. Questo è quello che intendo per preliminari. Poco a poco i suoi tremiti rallentano, mentre cade nella piccola morte. Con voce soffocata mi chiede: << Ma tu…io…non lo abbiamo ancora fatto! >> anche questo è amore baby. << Una donna deve essere ben preparata per la sua prima volta…altrimenti non ne conserverà un buon ricordo! >> le spiego pazientemente. Riprendo a eccitarla, le mie dita esperte sentono che lei si sta aprendo sempre di più, istintivamente si sta preparando ad accogliermi. Mi distendo su di lei, lascio che il naturale contatto delle nostre pelli, aumenti la sua eccitazione, quando sento che è finalmente pronta, la penetro. Delicatamente, senza forzare, fino a quando il naturale velo che la protegge si dissolve e lei prorompe in un grido, non di dolore, ma di piacere. E la danza comincia, dapprima lenta poi sempre più appassionata. I nostri corpi sudati, si muovono in un ritmo vecchio come il mondo, eppure ogni volta sempre diverso. Giungiamo insieme all’orgasmo, i nostri sguardi incatenati come i nostri corpi. Ed è bellissimo, per la prima volta nella mia vita, mi sento completo e sento che per lei è lo stesso! Ho dovuto aspettare 300 anni prima di provare una sensazione simile e ne sono così commosso che quasi mi metterei a piangere. Rotolo giù da lei esausto, Buffy si accoccola contro di me, ed io la cingo con un braccio. << E’ stato bellissimo, pensavo che avrei provato almeno un po’ di dolore…invece…mi hai portata in paradiso! >> ma perché le donne hanno sempre voglia di parlare dopo? << Ci siamo andati in due passerotto! E non è ancora finita! >> ghigno soddisfatto. Lei mi guarda incuriosita, mentre io mi alzo e mi dirigo in bagno. Poco dopo si sente uno scrosciare d’acqua (che avete capito? Sto riempiendo d’acqua calda, la gigantesca vasca che vi si trova dentro!). Poi tornato in camera, la sollevo fra le braccia e la porto con me. E’ giunta l’ora del bagnetto, ma non ci saranno paperelle, solo noi e tanta soffice schiuma. Entro nella vasca, tenendola ancora fra le braccia, mi siedo e la poso sopra di me, riprendendo a baciarla. Lei sente subito che sono di nuovo eccitato e pensa che stia per iniziare il secondo round. << Amore, per te è ancora troppo presto! E’ per questo che ti ho preparato il bagno caldo, per ridurre l’indolenzimento che segue sempre la prima volta! Ora ho solo voglia di coccolarti e magari darti ancora piacere, ma in modo meno traumatico! >> le dico fermando il suo tentativo di iniziare un nuovo rapporto. << Come fai a sapere tutte queste cose? >> chiede con un tono vagamente geloso. << Tesoro, in trecento anni qualcosa l’avrò pur imparato! Non per questo devi essere gelosa del mio passato, ho avuto delle storie, ma non ho mai sentito per nessuna, quello che provo per te….la verità è che tu sei la prima di cui mi sono veramente innamorato…è come se ti avessi aspettato per tutti questi anni! >> che sviolinata, ma ogni parola è veramente sentita. << Non ho mai detto a nessuna queste parole….Ti amo Buffy!>> per concludere al meglio. << Oh Spike! Sei l’uomo o il vampiro più fantastico che abbia mai conosciuto! Anch’io ti amo! Anche se sono ancora incredula…se penso che fino ad una settimana fa non sapevo neppure che esistessi…ed ora sei così importante per me!>> non hai idea di quanta gioia mi dai passerotto. Il bacio che segue è dolcissimo, speriamo che a nessuno dei due venga il diabete. Ora però voglio tener fede ai miei proponimenti. Scivolo da sotto di lei e arretro un po’, poi mi immergo e prendo di nuovo a stuzzicare con la lingua la parte più intima di lei, per fortuna non ho bisogno di respirare, non consiglio questa operazione ai respiranti, è una prerogativa tipica dei vampiri. Di nuovo la porto fino al culmine del piacere, solo allora riemergo e la guardo mentre è tutta languida e fremente. Ora non è più una ragazzina, ma la mia donna! Le coccole proseguono fino alle 19, quando finalmente decidiamo di uscire dalla vasca, a parte che l’acqua sta diventando fredda, dobbiamo asciugarci e rivestirci, ho promesso al direttore del Hotel che avremmo lasciato la suite di lì a mezzora. In perfetto orario, usciamo dall’albergo, saliamo in macchina, devo riportarla a casa per poi andare al lavoro. Mentre ci dirigiamo verso casa sua, mi ricordo della cosa che dovevo dirle. << Senti Buffy, a proposito della ronda….>> cerco di iniziare a dire. << Non è che ora diventi possessivo e non vuoi più che vada a giro sola di notte, vero? Io sono la cacciatrice te lo ricordi?>> cavolo fa alla svelta ad andare sulla difensiva. << Niente del genere…volevo solo consigliarti di dare un’occhiata al cimitero dove è stata seppellita Tara, questa mattina ho percepito la presenza di alcuni vampiri e demoni! >> dico, in tono più serio del solito. << Scusa! Cattiva abitudine…la mamma mi fa sempre una testa così prima di uscire! Ti prego, perdonami! >> mi dice pentita. Se solo la mamma sapesse cosa può accadere, o meglio è accaduto, di giorno, alla sua adorata figlioletta! Altro che fare storie per uscire di notte. << A proposito della mamma…sarà meglio che non sappia cosa abbiamo fatto oggi….o domenica mi accoglierà con un accetta, invece di un buon pranzo! >> ci tengo al mio collo. << Tranquillo…lo racconterò solo a Willow! >> le donne e i loro pettegolezzi sul sesso. E poi dicono di noi uomini! Ci lasciamo scambiandoci un altro bacio, speriamo che la mamma non sia alla finestra a sbirciare. Quando arrivo davanti alla centrale, per fortuna mi guardo nello specchietto, ho dimenticato di rimettere le lenti a contatto. Ma non posso rimettermele lì, dove chiunque potrebbe vedermi. Gran brutto affare, per fortuna, rovistando nello sportello del cruscotto trovo un paio di occhiali scuri, bene mi serviranno per giungere indisturbato fino all’ufficio di Liam. Quando ci entro vengo subito aggredito. << Era ora! Non ti sei fatto vivo per tutto il giorno! >> se le madri rappresentano un problema, anche i figli non scherzano. << Tranquillo Liam, sono stato solo un po’ occupato in faccende private! >> dico togliendomi gli occhiali. << Non sarai andato a giro così! >> ti pareva se non notava subito che non ho le lenti. << Solo dall’albergo fino a casa di Buffy, non mi ha visto nessuno…a parte lei naturalmente! >> dico mentre le rimetto. << COSAAA!!! Come sarebbe a dire che lei ti ha visto? E cosa diavolo ci facevi in albergo? >> ma siamo sicuri che il figlio sia lui? << Quello che di solito tu fai ogni sera, con la tua dolce Kate! Pensavi forse che non lo sapessi, che tu e la bella poliziotta vi vedete di nascosto? >> meglio rimettere le cose in chiaro. Inoltre ho cambiato discorso, ora è lui sotto accusa. Vediamo come se la cava.
<< Tu…tu lo sai? Come? >> non va molto bene. << Dunque, vediamo…ci vedo meglio di un essere umano, ci sento anche meglio, ma soprattutto sento molto meglio gli odori! E non hai idea di quante volte ho sentito l’odore di lei su di te! Dunque…quando pensavi di dirmelo? >> lo incalzo ai fianchi. << E’ lei, non vuole che si sappia che abbiamo una relazione, non vuole passare come quella che fa carriera perché va a letto con il capitano! >> come scusa non regge. << Posso capire gli altri, ma a me potevi anche dirmelo, a meno che per te non sia una cosa seria! >> è quasi al tappeto. << Certo che è una cosa seria! Le ho persino chiesto di sposarmi! Se non te l’ho detto è perché lei non mi ha ancora risposto e non volevo che tu, nel frattempo di divertissi a sfottermi! >> povero cucciolone, papà cattivo. E’ vero mi diverto un mondo a sfotterlo, è più forte di me, ma lo faccio a scopo educativo, così quando incontra qualcuno che vuole sfotterlo lo riconosce! Ma a chi la racconto, mi diverto e basta! << Bene, adesso hai imparato che non me la si fa su certe cose! E poi non pensi che sarei potuto essere felice per te? Era ora che trovassi qualcuna con cui fare sul serio, rischiavi di diventare un vecchio scapolone triste! Sei l’ultimo discendente della famiglia degli O ‘Connor, devi avere dei figli che continuino la stirpe! I figli di tua sorella si chiameranno Wyndham-Price! >> esclamo facendo una smorfia al solo pronunciare quel nome. << Ehi! Vedi di non correre, non mi ha ancora detto di si e tu pensi già ai figli! Potrebbe anche rifiutare, non credi? >> dice abbattuto. << Se lo facesse sarebbe una scema, ed io non credo proprio che lo sia! E poi basta vedere come ti guarda quando pensa che nessuno la veda…quello è amore ciccio bello! Io me ne intendo! >> cerco di tirarlo su. << Ha parlato l’esperto! Se io rischio di diventare un vecchio scapolone triste, tu lo sei già, da almeno un paio di secoli! >> non conosci le novità cocco. << Per tua informazione, io sono felicemente fidanzato! E dopodomani, sono stato invitato ufficialmente a pranzo, da mia suocera! >> vediamo cosa dici adesso. << COSAAA! E quando è successo tutto questo?>> esclama cadendo dalle nuvole. << Ehmm….nelle ultime ventiquattrore…mi sono dichiarato e anche lei mi ama, non abbiamo ancora parlato di matrimonio, è troppo presto…ma conto di farlo! Guai a te però, se lo dici a tua sorella….mi perseguiterebbe al cellulare….trapanandomi i timpani fino a quando non avrà saputo ogni minimo particolare! Se credi, invece puoi dirlo a Wesley, lui saprà tenere la bocca chiusa e inoltre ho bisogno che mi faccia un favore, voglio che mi spedisca l’anello di smeraldi che tengo in cassaforte, ho intenzione di regalarlo a Buffy! >> dico candido come un angioletto. << Dimenticavo…mia suocera aveva invitato anche te a pranzo, ma ho spiegato a Buffy che è meglio se il soldatino non ci vede troppo insieme! >> mi manca solo l’aureola e sono perfetto. La notizia è stata un colpo troppo grosso, sta andando in iperventilazione, sono costretto ad alzarmi e a fargli aria con una cartelletta di documenti. Questo a momenti mi sviene! Proprio in quel momento, entra Bore, uno degli agenti della sezione e mi becca mentre sventolo a tutto spiano. << Beh! Che c’è? Il capitano ha avuto un malore e io stavo cercando di aiutarlo! Chiama un dottore piuttosto…non vorrei che fosse un infarto! >> esclamo fintamente concitato. << Ma che infarto e infarto! E’ stato solo un abbassamento di pressione, Bore, non chiamare nessuno ora mi sento meglio! >> salta su, il diretto interessato, ma mi sa che ha sbagliato diagnosi, la pressione non era bassa, ma alta. Il povero Bore, non ci capisce più niente e se ne va senza avere detto perché era venuto. Chissà se chiamerà un dottore, mi domando perfido, ho in mente uno dei miei scherzetti. Esco dall’ufficio approfittando del fatto che Liam non si è ancora completamente ripreso, deve ancora metabolizzare quello che gli ho detto. Appena fuori, vengo circondato dagli altri, me lo immaginavo, Bore è uno che non tiene neanche un cecio. La domanda che tutti fanno è sempre la stessa: Come sta? Facendo una faccia preoccupata, rispondo: << Mah…dice di stare meglio….ma ha una faccia che non mi convince! >> lo so sono tremendo. Chi propone di chiamare un’ambulanza, chi di portarlo di forza all’ospedale, non ce né uno che non abbia un’idea. << Lo sapete come è fatto, si arrabbierebbe…però magari potremmo chiamare l’infermeria della centrale e farci mandare su qualcuno…>> propongo maligno. Il fatto è, che io so chi è di turno stasera. La mia proposta viene approvata all’unanimità e un paio di minuti dopo, con timore di tutti, ecco arrivare di gran carriera, Hilda! Un metro e cinquanta di altezza per uno in larghezza, brutta come il peccato e con un paio di baffi che farebbero invidia a Poirot. Ma soprattutto innamorata persa del capitano, che le cerca tutte per sfuggire al suo insistente corteggiamento. L’ho proprio sistemato per le feste, così impara a non dirmi che è innamorato, aspettavo da un po’ di fargliela pagare. Per sicurezza comunque mi dileguo, con la scusa di dover andare a parlare con un informatore. Con un po’ di fortuna quando tornerò Liam sarà già andato a casa, tanto ci penseranno gli altri a raccontarmi quello che è successo. Anche se mi immagino la scena. La mia finzione diventa realtà, quando ricevo a sorpresa una telefonata da Willie, vuole parlarmi, di persona. Accetto e fisso un incontro dietro al suo bar, fra un’ora. La cosa però non mi convince per niente, e se fosse una trappola? E se ci trovo un gruppetto di demoni pronti per farmi la festa? Non posso chiedere il supporto dei miei colleghi, sarebbero più d’impiccio che altro! Poi mi viene in mente lei, perché no! Lei è la cacciatrice con lei a guardarmi la schiena vado sul sicuro. Ma prima devo trovarla, infatti scemo come sono, ho dimenticato di chiederle il numero del cellulare. Mi dirigo quindi verso il cimitero, forse ha seguito il mio consiglio, se non la trovo posso sempre provare a casa sua, la madre saprà bene il suo numero di cellulare. Tombola! Lei è lì, impegnata in un combattimento con tre vampiri, se la cava decisamente bene, visto che è in difficoltà numerica, con un movimento veloce ne polverizza uno, gli altri però la colpiscono alla schiena. Istintivamente intervengo, non ho paletti, ma con un paio di mosse d’arti marziali ne scaravento uno contro un albero, il ramo che si trova dietro di lui fa il resto. Lei intanto si è occupata dell’altro. << Sei qui per controllarmi? >> uffa, la piccola ha la coda di paglia su questo argomento. << No! A dire il vero, ero venuto per chiederti di aiutarmi in una faccenda! Ma penso sia giunto il momento di mettere in chiaro una cosa….una volta per tutte! Lungi da me l’idea di intromettermi nella tua missione di cacciatrice. Se mai vorrai il mio aiuto non avrai che da chiederlo, ma vedi di smettere di stare sempre sulla difensiva a questo proposito!>> rispondo scocciato, non sono né il suo osservatore, né suo padre! Sono solo uno che la ama, maledizione! A quel punto giro il culo e faccio per andarmene, al diavolo il suo aiuto, me la caverò da solo! Non sono un bamboccio e non tollero essere considerato tale. Lei però, mi corre dietro e mi afferra un braccio per trattenermi. << Mi spiace, è che sono sensibile su questo punto…sono stufa di gente che si preoccupa sempre per me! Mi riferisco a mia madre e ai miei amici, mi stanno sempre addosso. E’ come se mi togliessero il respiro….è frustrante! Non ho scelto io di essere quella che sono…ma gli altri molto spesso non lo capiscono! Tu invece…sei l’unico che sembra accettare tutto ciò, è strano, non ci sono abituata…ma ti prometto che non metterò più in discussione le tue ragioni! >> sembra veramente pentita. Le accarezzo dolcemente il volto. << Devi imparare a fidarti di me…io non potrei mai fare niente di proposito, per farti del male! Io voglio solo esserci quando ne hai bisogno…per qualunque cosa, ma non intendo privarti del diritto di scegliere quando questo può avvenire! >> cerco di spiegarle. Vedo dal suo sguardo che ha capito, mi sorride fiduciosa. Questo è stato il nostro primo litigio, ed è servito a farci conoscere meglio, abbiamo fatto un passo avanti nella direzione giusta! Naturalmente come ogni litigata che si rispetti, deve finire con un bel bacio mozzafiato. Cosa che mi appresto subito a fare. E credetemi, è persino meglio di come me lo immaginavo! << In cosa posso esserti utile, padrone? Tu comanda, e io obbedisco! >> dice lei birichina, felice perché l’ho perdonata. In poche parole le spiego la situazione, inutile dire che accetta di supportarmi. << Non permetterò a nessuno di farti del male….il mio ragazzo non si tocca! >> ora è lei quella troppo protettiva. Non che mi lamenti, anzi mi fa decisamente piacere sapere che ci tiene a me, ma non vorrei che mi considerasse un deboluccio che non sa da che parte rifarsi. << Ehi! Forse non sarò un grande cattivo, ma questo non significa che non sappia difendermi da solo! Il mio lavoro mi ha semplicemente insegnato ad essere prudente! >> dico con tono leggermente permaloso. << Oh, ma tu sei un grande, grandissimo cattivo! Mi hai rubato il cuore e qualcos’altro! >> dice lei maliziosa. Dio, la mangerei di baci quando fa così. Ma ora non posso, Willie mi aspetta. Quando arriviamo nel vicolo che si trova dietro al bar, troviamo Willie che se ne sta tutto solo e triste seduto su di una cassa. A quanto pare non ci sono pericoli in vista, forse mi sono sbagliato sulla trappola, ma si sa, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio! Dire che quel tanghero sia sorpreso di vedermi con la cacciatrice è dire poco, ne resta così impaurito che se ne scapperebbe come il sorcio che è, in un attimo, se non lo fermassi al volo. << Ehi, bello! Non è gentile da parte tua scappare così, dopo che mi hai fatto venire fin qui! Quindi sputa il rospo, che avevi di tanto urgente da dirmi? >> non mi va tanto giù l’idea che lei faccia più paura di me. << Giusto! E vedi di fare in fretta, mi prudono le mani! >> ehi passerotto, mi stai fregando la parte. Il povero Willie, è completamente nel pallone, non sa chi guardare se lei o me. << Non è che voi due state insieme, vero? >> chiede confuso. Buffy ed io ci guardiamo fra di noi, poi ci rivolgiamo verso di lui, con un identico sorriso stampato in faccia. << Sì! Qualcosa in contrario? >> esclamiamo insieme. A quanto pare capisce che non è il caso di fare ulteriori domande in proposito. << N…no…sss..siete una b..bella coppia! >> già, ce lo dicono tutti. << Grazie! E ora vedi di parlare, altrimenti mi arrabbio, anzi ci arrabbiamo! >> ho aggiunto l’ultima parte perché Buffy mi si è incollata addosso. << Si tratta di quel tipo di cui mi hai parlato l’altra volta, Warren! A quanto pare non traffica solo con gli umani, ma vende la sua roba anche ai demoni. L’adorano, perché riesce a sballarli di brutto! Due di loro mi hanno quasi distrutto il locale, da come erano fatti! >> interessante, ma voglio saperne di più. << Sinceramente del tuo locale non può fregarmene di meno, io voglio quel bastardo! Dimmi dove posso trovarlo! >> faccio con tono duro. << Questo non lo so! Lo giuro! Ma ho qualcosa che può aiutarti a trovarlo! >> dice mentre infila una mano in tasca. Poco dopo ne tira fuori una bustina di plastica, piena di una polverina rosso cupo. << Questa l’ho fregata ad uno di quei demoni, tu sei un vampiro e annusandola puoi rintracciare chi l’ha confezionata! >> mi dice tutto orgoglioso per la sua pensata. << Sai, come idea non sarebbe male, se non fosse per due problemi! Primo, se annuso quella roba, vado fuori di testa anch’io! Secondo, chissà per quante mani è passata prima di finire nella tua tasca, ed ora scommetto che l’unico odore che riuscirei a sentire è il tuo! >> mi dispiace quasi disilluderlo. << Comunque mi sarà lo stesso utile, la porterò al laboratorio dove potranno analizzarla! >> un contentino in fondo se lo merita. << Va bene, se vengo a sapere qualcos’altro ti chiamo! Se questo schifo non cessa di girare, ne va dei miei affari! >> avevo capito che non lo facevi per il tuo buon cuore. Lo lascio andare, e lui se ne scappa subito, sono certo che non vede l’ora di raccontare a tutti che io e la cacciatrice stiamo insieme, è un gran pettegolo e prima di domani tutto il mondo demoniaco saprà la novità. E sinceramente non me ne può fregare di meno, sono troppo felice. << Passerotto, prima che me ne dimentichi ancora, non è che mi daresti il tuo numero di cellulare? >> chiedo candido. << Certo, io il tuo ce l’ho già! Me lo sono segnato oggi, quando eravamo in albergo! >> lei è più candida di me, ma non me la conta, lo ha preso di nascosto. Cosa che io in quanto gentiluomo non farei mai. Comunque sia finisco per segnarmi non solo il suo, ma anche quello degli altri. << Che hai intenzione di fare adesso? >> mi chiede. << Devo tornare in centrale, ma prima se vuoi ti do un passaggio a casa! >> le rispondo. << No, cioè sì…mi va bene se mi dai un passaggio, ma io intendevo dire: che hai intenzione di fare riguardo al caso? Lo so che non puoi parlarne, ho capito che oggi non avevi detto tutto…è solo che magari Willow potrebbe aiutarti! Lei è una maga del computer, in tutti i sensi! Riesce a trovare informazioni su internet anche utilizzando la magia, grazie ad essa può ottenere risultati che normalmente non sarebbe possibile avere! >> interessante la cosa. << Non è una cattiva idea, ma prima devo chiedere a Liam, in fondo anche se tendo spesso a dimenticarlo il capitano è lui, se mi autorizza a procedere, potremmo fare un tentativo! >> le dico dandole un bacino sul naso. Non mi azzardo a baciarla per bene, altrimenti col cavolo che torno in ufficio! Riportarla a casa e lasciarla è uno strazio e quando arrivo in centrale, mi girano come un ventilatore. Poi mi ricordo dello scherzetto che ho fatto a Liam, devo ancora scoprire come è andata. Faccio un salto al laboratorio per consegnare la bustina che mi ha dato Willie e poi su di corsa, verso il mio reparto. << Beh, come è andata? >> chiedo a tutti e a nessuno, appena entro. All’inizio, mi accoglie solo il silenzio, poi tutti scoppiano in una risata generale. << Accidenti a te Tale, non hai idea di cosa hai combinato! >> mi fa Bore, l’unico che cerca di rimanere serio. A dire il vero un ideuzza me la sono fatta. Per fortuna gli altri non sono della stessa idea di quel lecchino. Ed iniziano a raccontare. Hilda è entrata come un uragano nell’ufficio del capo, ed ha cercato di spogliarlo con la scusa di misurargli la pressione, intanto lo palpeggiava in posti dove non batte il sole. Lui ha cercato di scappare, ma lei aveva chiuso a chiave la porta, con la scusa che durante la visita non dovevano essere disturbati. E’ incominciato così un giro tondo attorno al tavolo, Liam che scappava e Hilda che lo inseguiva. Mai visto Tom e Gerry? Qualcosa di simile ma molto più comico. Ad un certo punto lei è riuscita ad agguantarlo e lo ha praticamente spalmato sulla scrivania, cercando di fargli la respirazione bocca a bocca. A quel punto lui non ha retto più e con una spallata ha divelto la porta del suo ufficio e si è dato alla fuga, con Hilda sempre alle costole. La porta dell’ufficio tutta sbilenca, testimonia che doveva essere proprio disperato. Domani mi sa che mi fa nero. Mentre parliamo e ridiamo continuano ad uscire fuori nuovi particolari, ad un certo punto però con la coda dell’occhio vedo affacciarsi timidamente l’agente Kate Lockley, ha uno sguardo preoccupato. Lasciando gli altri vado da lei, è l’occasione giusta per parlarle. Le faccio cenno di seguirmi in una delle stanze per gli interrogatori, anche se con evidente controvoglia, lei lo fa. << Se eri preoccupata per Liam, non esserlo, sta bene e ora dovrebbe essere a casa, anzi perché non lo raggiungi? >> le dico spiazzandola. << Cosa le ha fatto credere tenente, che fossi preoccupata per il capitano? Si sbaglia di grosso! >> fa lei stando tutta sulle sue. << Me lo fa credere il fatto che so che voi due state insieme! E da quello che mi ha detto, lui ti ha persino chiesto di sposarlo! Quindi puoi smettere di fare la finta tonta! Si da il caso che sappia tutto, ma puoi stare tranquilla non ne farò parola con nessuno! >> le dico accendendomi una sigaretta. Mi rendo conto che è la prima che fumo da tre giorni a questa parte. Lei non sa più quali pesci prendere, questa proprio non se lo aspettava. << Senti, conosco Liam da molto più tempo di quanto tu non creda…è una lunga storia che penso spetti a lui raccontarti…comunque sia, sono molto affezionato a quel ragazzone…e mi sento in diritto di dirti di non fare strani giochetti con lui! Non tirare troppo la corda, se non vuoi sposarlo diglielo subito e se invece la cosa ti interessa diglielo ancora prima! E’ una brava persona e non merita come tu lo stai trattando! Le tue fisime sul capo e l’agente non hanno ragione di esistere, chiunque vi conosce lo sa! Quindi perché ora non fai la brava e vai da lui, parlate e chiaritevi. Dimenticavo, digli che da parte mia non ci sono problemi se vuole raccontarti come ci siamo conosciuti! >> Prima che riesca ad emettere anche una sola sillaba, sono già uscito. Lei mi segue dopo un paio di minuti. Sono certo che andrà direttamente a casa sua, ho stuzzicato la sua curiosità di donna. Le cose che le ho detto sono vere, e poi se fra quei due dovesse andare bene, mi sarò fatto perdonare per lo scherzetto. Il resto del turno passa in una noia quasi mortale, quando esco dall’ufficio il sole è già spuntato. Sono esausto corro subito a casa e mi getto vestito sul letto, non ho la forza di spogliarmi. Le gioie dell’amore sono anche faticose. Nel sonno ripercorro i momenti salienti del mio rapporto con Buffy, quando imperioso squilla il telefono. Con gli occhi abbottonati, scruto la sveglia sul comodino, segna le 9,30. Cazzo, non ho dormito nemmeno tre ore! E ora chi è che rompe? << Pronto! >> dico con voce biascicata, sono ancora quasi del tutto addormentato. << Tenete Tale, sono il capitano O ‘Connor! >> come se non lo avessi riconosciuto, il suo modo serio però mi dà da pensare. << La sua presenza è richiesta urgentemente, presso gli uffici della disciplinare! >> ecco spiegato, non è da solo e mi sa che ci sono casini in arrivo. << Dimenticavo, sarebbe così cortese da portare con sé la busta che ho lasciato lì, l’ultima volta che ci sono stato? >> parla in codice, ma capisco il messaggio, il problema viene dal soldatino. << Ok! Arrivo subito! >> dico riagganciando. Il sonno mi è passato di botto, cerco di dare una lisciata alla meglio ai miei vestiti, dormici dentro non gli ha fatto tanto bene. Passo nel bagno dove mi sciacquo la faccia con l’acqua fredda e poi corro a prendere al busta incriminata, quella che contiene le foto. Penso che abbia ragione, è arrivato il momento di usarle. Quando arrivo alla centrale non so cosa aspettarmi, devo ammettere di essere un tantino intimidito. In cinque anni, nonostante il tormento del soldatino, non avevo mai ricevuto un richiamo della disciplinare. Quando entro negli uffici, vengo subito accolto e indirizzato presso lo studio del capitano della sezione. Non appena entro mi rendo conto che non si tratta di una cosa da poco, infatti oltre al capitano, c’è anche Liam insieme con il capo della polizia di Los Angeles, in un angolo il soldatino che gongola soddisfatto. << Prego, si accomodi tenente Tale! >> mi fa il capo, giusto in fondo il pezzo più grosso è lui! << Prima di tutto devo informarla delle accuse che sono state mosse contro di lei, in seguito, avrà la possibilità di chiedere l’aiuto di un avvocato del sindacato, con il quale potrà consultarsi, o rispondere alle domande che le verranno poste rinunciando a questo diritto! Le è tutto chiaro fin qui? >> mi è chiaro, andiamo al punto! << Lei è stato accusato di intralcio alla giustizia e di avere dato informazioni sul caso che sta seguendo a non addetti! Di avere intrapreso una relazione con una possibile testimone e infine, di essersi reso colpevole di traffico di stupefacenti! >> cazzo! E ora a questi che gli racconto? << Rinuncia all’ausilio di un avvocato? >> non so come rispondere, ma Liam mi fa un cenno come a dire sì. E va beh, diamogli retta! << Rinuncio! Ma prima vorrei sapere maggiori dettagli su queste accuse, insomma voglio vedere le prove! >> non sono del tutto scemo, voglio prima sapere cosa hanno in mano. << E’ nel suo diritto! Che ne dice se affrontiamo ogni imputazione alla volta? >> qui c’è sotto il tranello, una volta che avrò iniziato a rispondere, l’unico modo per smettere sarà appellarmi al quinto emendamento, come se mi autoaccusassi. Angel ancora una volta mi fa cenno di accettare, tanto non è lui nei guai…visto però che non ho niente da nascondere (perlomeno per quello che riguarda il mio lavoro) accetto. << Dunque, la prima accusa si riferisce alla sua intromissione in un caso della omicidi! Ha interrogato senza permesso due sospetti, ricoverati presso l’ospedale! Cosa ha da dire in proposito? >> che questa è una passeggiata. << Prima di andare da loro, ho chiesto e ottenuto il permesso del mio capitano! Lui è qui e può confermarlo! >> dico sicuro. << E’ vero! Sono stato io a mandarlo ad interrogare i due sospetti! Il caso era ancora in parte, d’appartenenza alla nostra sezione! Cosa di cui ho fatto presente al capitano della omicidi! Il tenente, ha agito nei limiti del suo ruolo, non ha fatto domande sull’omicidio, ma solo sul traffico di stupefacenti! >> così dicendo Liam tira fuori il registratore che avevo con me al momento del fatto, grande Angelus! Il nastro viene ascoltato e il soldatino comincia a gongolare un po’ meno! Infatti il documento su cui era stata scritta l’accusa, viene timbrato con “ACCUSA RIMOSSA” e firmato dal capitano della disciplinare. << Andiamo avanti! Lei è stato visto parlare con amici della vittima del caso Maclay! E’ stato persino fotografato mentre assisteva al funerale della suddetta! Cosa può dire in proposito? >> guardo le foto, devono essere state scattata con il teleobbiettivo! Chissà dove si era nascosto Finn per prendere quelle foto. Chissà forse si era arrampicato su un albero! << A parte il fatto che non ci vedo niente di male nel presenziare ad un funerale! E’ una cosa che capita spesso nel nostro lavoro! Sì, ho parlato con gli amici di Tara Maclay, ma senza rivelare loro niente che non avessero già letto sul giornale, non ho discusso con loro dei particolari del caso…potete chiamarli e chiederglielo. Sono certo che lo confermeranno, anche se a quel punto capiranno che ci sono cose che non sono state dette e ne vorranno sapere di più! Ma sono certo che voi avete l’autorità per rispondere alle loro domande! >> anche questo documento fa la stessa fine dell’altro. Il soldatino ora non gongola più, anzi sta quasi diventando serio. << Passiamo all’accusa di aver intrapreso una relazione con una testimone! Tale Buffy Summers! E’ stato fotografato con lei, mentre entra nel Grand Hotel, Ammette questa accusa? >> nuovo giro di foto, per fortuna sono state scattate all’entrata e non all’uscita, maledette lenti a contatto devo stare più attento! << Ammetto di essere fidanzato con Buffy Summers, ma quanto al fatto che lei sia una testimone, sinceramente non so di cosa state parlando! >> chiedo falsamente confuso. << Vuole farci credere di non sapere che la signorina Summer era una buona amica di Tara Maclay? >> è Finn a prendere la parola, ma gli altri lo guardano male, evidentemente non aveva il diritto di parlare, ben gli sta! << Certo che lo sapevo, l’ho conosciuta proprio in questa veste! Ma non vedo come questo possa farla diventare una testimone e di cosa poi? >> dico candido come la neve. << Il tenente Finn, sospetta che la signorina Summers possa essere stata presente all’omicidio e che lei abbia intrapreso una relazione allo scopo di inquinare le prove! >> questa sì che è bella. << Con tutto il dovuto rispetto, sa dove può metterseli i suoi sospetti il tenente Finn? Buffy non era lì quella sera, sinceramente non saprei dire dove fosse, questo dovete chiederlo a lei! In ogni caso ogni azione che ho compiuto quella sera, è stata confermata dalle varie prove raccolte, sono certo che il capitano O ‘Connor, sarà felice di mostrarvi il rapporto inerente al caso! >> ghigno compiaciuto. << In ogni caso lei ammette di avere questa relazione, come la giustifica? >> mi sa che questi l’amore non sanno neppure dove sta di casa. << Semplice, mi sono innamorato e per mia fortuna sono ricambiato! E’ stato un colpo di fulmine per entrambi! Ma questo non vuol dire che non facciamo sul serio, come il capitano O ‘Connor potrà confermarle, ho espresso proprio ieri il desiderio di sposarla! Se avessi voluto tenere la cosa segreta, non sarei certo andato a dirla a lui! >> ora sono io che gongolo. << In effetti il tenente mi ha informato fin da subito che fra lui e la Summers stava nascendo qualcosa, sono persino andato a casa sua per tranquillizzare i due, che la loro relazione non rappresentava un problema alle indagini in corso! >> cattivo Angelus, hai detto una bella balla. Ma almeno questo spiega perché ti trovavi a casa mia l’altra mattina, questi idioti non sapranno mai che le cose non sono andate così! << Già! Pensate che Buffy, per ringraziarlo, lo ha invitato insieme a me a pranzo, domani a casa sua, quando farò ufficialmente conoscenza con la madre! A dire il vero pensavo anche di chiedergli di farmi da testimone di nozze! >> così ti ho fregato, domani vieni anche tu! << Ciò però non spiega questa foto! >> dice il capo della polizia tendendomela. Lo sapevo che da qualche parte ci doveva essere la fregatura. Io e Buffy, siamo stati ripresi mentre parliamo con Willie e lui mi tende la bustina con la droga. Ecco ora devo spremere le mie cellule grigie. << Ieri sera, mentre ero di turno, i colleghi potranno testimoniarlo, ho ricevuto una telefonata da un informatore, l’uomo ripreso nella foto! Aveva saputo che mi ero fidanzato, che volete che vi dica certe voci corrono veloci! Mi proponeva quindi di raggiungerlo dopo un’ora sul retro del suo bar. Diceva di avere un regalo per me, ma che me lo avrebbe dato solo se fossi andato in compagnia della mia ragazza. Visto che lo conosco da tempo non avevo ragione di dubitare di lui, è un buon informatore, regolarmente registrato. Così sono passato a prendere Buffy e siamo andati lì, non immaginavo certo quello che volesse darmi! Era una bustina della nuova droga che ha preso a circolare, la stessa che quel malvivente voleva commerciare la sera dell’omicidio, ne era venuto in possesso per caso e aveva pensato che la cosa mi sarebbe stata d’aiuto. Sapeva inoltre che Buffy era stata amica della defunta, in questo modo era come se facesse ad entrambi un regalo, aiutando me, dava a lei la speranza che il colpevole sarebbe stato assicurato alla giustizia! Ho consegnato la suddetta bustina ai laboratori della centrale, potete controllare! >> gran bel raccontino, speriamo che la bevano. WOW! Lo hanno fatto! Entrambi i documenti relativi alle ultime due accuse, fanno la stessa fine degli altri. Nonostante le alte (di volume) opposizioni di Finn! Il quale viene non troppo gentilmente fatto uscire dalla stanza. Le sue grida si continuano a sentire anche da fuori, quello ha proprio perso la testa. << Tenente Tale, credo di doverle porgere le scuse di tutto il dipartimento! Sapevo già che le accuse che il tenente Finn le aveva mosso erano infondate! (si come no), ma ho voluto mettervi a confronto! Il capitano O ‘Connor, mi aveva già messo al corrente di tutto a parte qualche particolare che lei ha fornito, inoltre ero informato che il tenente sembrava avere nei suoi confronti atteggiamenti persecutori, quasi maniacali, e ho voluto metterlo di fronte alle sue responsabilità! Le garantisco che una cosa simile non si ripeterà! Il caso del tenente Finn verrà esaminato con attenzione e se dovesse rendersi necessario, verrà degradato o cacciato dalle forze di polizia! >> Mi fa tutto ossequioso il capo della polizia. In poche parole mi hanno preso per il culo, facendomi venire la strizza. << A tal proposito, Signore, avrei da mostrarle io delle foto! Tenente Tale, vuole essere così gentile da darmi la busta che le avevo chiesto di portare? >> Angelus all’opera. Io tiro fuori dalla tasca la busta incriminata, poi la tendo verso di lui rispettoso. Non avete idea di come sghignazzo dentro di me. << Vede Signore, sono venuto casualmente in possesso di queste foto, che testimoniano che il tenente Finn ha gravi squilibri mentali! Ero incerto però sul mostrarle in giro, tanto che avevo chiesto un parere al tenente Tale, visto che era lui a subire le vessazioni di Finn, finendo per dimenticarle a casa sua. Ora però, penso che sia giusto che queste foto vengano rese note! Il tenente necessita di uno scrupoloso esame psichiatrico! >> il soldatino è fottuto per sempre. Sinceramente non so come ho fatto a non scoppiare a ridere mentre guardavo il capo della polizia che ammirava le foto di Alonso. Per fortuna a lui non ci fu bisogno di spiegargli che quello era un travestito, altrimenti non avrei retto. Dieci minuti più tardi, però nell’ufficio di Liam, eravamo entrambi piegati in due dalle risate. Fra tutti e due avevamo sistemato per bene il soldatino. << Accidenti a te! Mi hai quasi fatto prendere un colpo quando mi hai convocato nell’ufficio della disciplinare! >> ammetto fra le lacrime dal gran ridere. << Così impari a mandarmi Hilda! Quella pazza mi ha strappato una manica del mio vestito migliore! >> per non parlare della respirazione bocca a bocca, mi verrebbe da dirgli. << Però, visto che ti sei quasi fatto perdonare mandandomi anche Kate, ti ho fatto cenno che potevi parlare liberamente! >> dice lui, con un sorriso a trentadue denti ( o sono trentaquattro? Non me lo ricordo mai!). << Come è andata con la poliziotta? Ha detto si? >> gli chiedo alzando un sopracciglio. Si gonfia come un tacchino e poi mi dice tutto orgoglioso: << Mi sposa! >> E VAI! Magari saremo in due a sposarci prima della fine dell’anno! << Le ho anche raccontato di te! A dire il vero io non sono bravo come te a raccontare, le ho detto i fatti salienti! Ma ora sa chi sei e ha giurato di mantenere il segreto! Devi avergli fatto una buona impressione ieri sera! >> ammette poi. << Saggezza ultracentenaria! E’ questo il segreto! >> esclamo ammiccando con le sopracciglia. << Senti, davvero domani vai a pranzo a casa di Buffy? >> chiede scettico. << Certo, e a questo punto, visto che non ci sono più problemi vieni anche tu! Anzi sai che faccio? Telefono subito a Buffy e glielo dico! >> ho già il cellulare in mano. << Ciao amore, sono io! >> certo che sono io, lo avrà visto dal numero di cellulare, ma che volete l’amore rincitrullisce. << Ciao! Sei già sveglio? Pensavo che avresti dormito fino a tardi! >> in effetti era quella la mia idea. << Ci sono stati dei problemi e sono dovuto tornare in centrale, ti chiamo per avvertirti che domani viene anche Liam a casa di tua mamma, sempre se l’invito è ancora valido! >> sempre meglio non dare tutto per scontato! << Ma certo che è valido! Ma il tenente Finn non creerà problemi? >> adoro quando si preoccupa per me. << Nessun problema amore, il soldatino è stato messo completamente fuori gioco! E’ una lunga storia, te la racconterò più tardi! >> la tranquillizzo. << Ti sei ricordato di parlare a Liam della mia proposta di usare Willow per le indagini? >> no a dire il vero me ne ero dimenticato. << Stavo per farlo, passerotto! Ma prima volevo chiederti se possiamo vederci oggi, pensavo di darti la risposta allora! >> e chi ci pensava, io voglio vederla e basta. << Devo passare dall’università per consegnare una tesina, ma dopo sono completamente libera! Puoi passare a prendermi lì fra mezz’ora che ne dici?>> dico che mi va bene, che vuoi che dica. << Perfetto! Ci vediamo lì! Ti amo! >> non posso fare a meno di dirglielo. << Anch’io ti amo! >> adoro sentirglielo dire. Faccio il giro della scrivania e avvicino il telefono all’orecchio di Liam, voglio che anche lui senta. << Che hai detto…scusa non ho sentito! >> ho sentito ma voglio risentire. << Ho detto che anche io ti amo! Adesso vado altrimenti arrivo in ritardo, ciao! >> ripete lei per poi riagganciare. << Sentito? Lei mi ama! >> dico serio a Liam. << Ho sentito! Ho sentito! Ma soprattutto ho capito, ho capito che questa volta fai veramente sul serio, per tua fortuna anche lei sembra pensarla nello stesso modo. Ero preoccupato che ne uscissi con il cuore spezzato, simbologicamente parlando! E’ per questo che ieri sera ero andato nel pallone, ero in pensiero per te! >> come diavolo fa, riesce sempre a farmi sentire in colpa per qualcosa. << Senti, a proposito di Buffy, ha avuto un’idea a proposito delle indagini e vuole che te la sottoponga! >> meglio cambiare discorso. << Vuoi dire che hai veramente messo al corrente delle indagini quelle persone? >> uffa pensa sempre male. << No, mi pareva di essere stato chiaro su questo, mentre eravamo alla disciplinare! Ho solo accennato loro alcune cose, ma senza rivelare segreti d’ufficio! Comunque Buffy pensa che Willow potrebbe aiutarci nelle indagini. La rossa, come sai è una strega e sa fare vere magie con il computer, letteralmente parlando! Potrebbe aiutarci a rintracciare da dove sono partite le e-mail, e non mi riferisco alla connessione, ma ad un vero e proprio indirizzo! >> spiego pazientemente. Lui ci pensa un po’ su, poi mi dice tentennante: << Mah! Si potrebbe sempre fare un tentativo, dobbiamo fermare la produzione di quella droga, da un primo esame dei laboratori, sembra che si tratti di un alcaloide molto potente, con effetti collaterali micidiali! Se quelli delle persone scomparse si affidano ai medium per ritrovarle, non vedo perché noi non potremmo fare un tentativo con la magia! Basta che resti un segreto! Potremmo parlare con la strega domani, dopo il pranzo!>> non credevo che fosse tanto progressista, ma d’altronde è stato allevato da un vampiro! << Bene! Allora corro a dirlo a Buffy! >> sono già mezzo fuori della porta mentre dico queste parole, non vedo l’ora ti tenerla ancora fra le braccia! Non appena esco fuori però mi scontro di nuovo con il soldatino, ha un diavolo per capello e cerca la rissa. Inizia a spintonarmi e a inveire contro di me, non so dove trovo la forza per non spaccargli la faccia. Solo il luogo dove mi trovo mi impedisce di farlo. Per fortuna, alcuni agenti intervengono, e cercano di trascinarlo via. Ha fatto una tale scenata che tutti quelli che sono negli uffici, hanno assistito dalle finestre! Persino Liam. Quello stupido di Finn, non si rende conto che così si sta scavando la fossa da solo, ora tutti sanno quanto è instabile. Dovrei rientrare e presentare regolare denuncia, ma Buffy mi sta aspettando, quindi grido a Liam, chiamandolo capitano è ovvio, di pensarci lui, in fondo i testimoni non mancano. Salgo quindi sulla mia auto e metto in moto, quando quel pazzo, si libera degli agenti e prima da una serie di calci alla mia auto, rompendo fra l’altro uno dei miei fanali, poi si dà alla fuga. Ora sì che è veramente nei pasticci. E lo sono anch’io, a questo punto non posso andarmene subito, sono costretto a telefonarle per avvertirla del ritardo. Lei vuole sapere il motivo, ma io svicolo dicendole che le racconterò tutto in seguito. Odio la burocrazia, sono costretto a firmare un centinaio (va beh esagero) di moduli per denunciare sia la tentata aggressione che il danneggiamento della mia auto! AAARRRGGGHHH!!! Io voglio andare dal mio amore! Quando finalmente riesco a sganciarmi, ho anch’io un diavolo per capello! Quando arrivo nei pressi del campus, sono in ritardo di un’ora. La trovo seduta su di una panchina che mi aspetta, e la rabbia, puff, svanisce come per incanto. << Che è successo? Perché sei dovuto andare alla centrale e perché mentre stavi arrivando avevi un’aria truce? >> mi chiede lei preoccupata. Evidentemente lei mi ha visto prima che io vedessi lei! << Faresti prima a chiedermi cosa non è successo! >> le dico sarcastico. E prendo a raccontarle del bel risveglio che ho avuto e di tutto il resto, fino ad arrivare a quel momento. Avete mai visto una cacciatrice incazzata nera? Non ve lo consiglio, soprattutto ai minori e ai deboli di cuore! Mi fa quasi paura, se non sapessi che non è incazzata con me, scapperei a gambe levate. << Questa volta quel tizio ha veramente esagerato! Non soltanto ha cercato di coinvolgere me e tutti i miei amici, persino Tara, nei suoi sporchi imbrogli, ma ha cercato persino di farti passare per un trafficante! Ti ha persino scassato la macchina! >> esclama con un furore gelido. Da brivido ve lo assicuro. << Quanto a quello, in fondo visto la mia auto, si potrebbe quasi considerare un miglioramento, almeno adesso ha un’aria un po’ vissuta! >> dico ironico, ammiccando con le sopracciglia. Non so come, ma sono riuscito a farla ridere. Ma poi torna seria di nuovo. << Non so tu, ma a me non basta che venga sbattuto fuori dalla polizia! Io voglio vendicarmi! E….ora che ci penso so anche come! >> uno strano luccichio le brilla nello sguardo, lo riconosco è quello che ho sempre io prima di combinare uno scherzo. << Che hai intenzione di fare? >> le chiedo pronto a soddisfare il mio diavoletto. << Tanto per cominciare, indire una riunione d’emergenza! >> con queste sibilline parole, prende a digitare a velocità supersonica sul telefonino. E’ chiaro che sta mandando dei messaggi ai suoi amici. Io cerco di sbirciare per capire cosa scrive ma non ci riesco, va troppo veloce! << Andiamo! >> poi mi fa. << Dove? >> chiedo confuso io << A casa di Giles, la riunione si terrà là! >> mi spiega spiccia. Quando vede come è ridotta la mia auto, la osserva come se osservasse un’opera d’arte. << Sai che ti dico…hai ragione…sembra meglio, incredibile ma è così! >> naturalmente scoppiamo entrambi a ridere. Siamo i primi ad arrivare a casa dell’osservatore, non c’è neppure lui. Buffy prende una chiave nascosta dietro una pianta e apre la porta. << Ottimo sistema antifurto! Eppure il tuo Giles mi sembra grande e vaccinato, e ancora non sa che questi trucchetti sono il pane dei ladri? >> che volete farci è il poliziotto che è in me a parlare. << Willow ha fatto un incantesimo alla chiave, solo chi ha il permesso di usarla può prenderla, altrimenti diventa intangibile! >> bel trucchetto rossa, magari potrei approfittarne. << Pensi che al tuo osservatore scoccerà se mi faccio un caffè? Questa mattina non sono ancora riuscito a berne una tazza, a dire il vero non ho nemmeno fatto colazione! >> chiedo facendo una faccia simil smunta. << Amore, perché non me lo hai detto prima! Tu vai a sederti ci penso io a portarti da mangiare, se non sbaglio ci dovrebbero essere dei biscotti al cioccolato, ti vanno bene? >> adoro i biscotti in generale, ma quelli al cioccolato sono i miei preferiti. << Più che bene, passerotto! >> se mi chiami amore e poi mi servi, sono al settimo cielo. Mi accomodo come un pascià sul divano, in attesa della mia concubina che un paio di minuti dopo mi porta una bella tazza di caffè e un piatto pieno di biscotti fatti in casa, settimo cielo? Sono perlomeno al nono. E i bacetti che ci scambiamo fra un biscotto e l’altro mi fanno giungere anche oltre. << Vi sarei grato se la smetteste di sbaciucchiarvi in casa mia! >> è arrivato il guastafeste! << Si può sapere qual è l’emergenza? E cosa è successo alla sua auto? >> deve avere visto il danno arrivando. << Qual è l’emergenza? E che è successo all’auto di Spike! >> sono arrivati anche gli altri due. Visto che io sono impegnato a mangiare, è Buffy a raccontare tutto quello che mi è successo. Enfatizzando leggermente le cose. << Non so come la pensate voi, ma a me non va giù che quel….testa di….si sia preso gioco di noi in questo modo! Senza contare che ha aggredito Spike! Beh la sua auto…ma fa lo stesso! >> dio come ti adoro in questo momento. Sta tirando in fuori il labbro inferiore e io muoio dalla voglia di mordicchiarglielo. << Giusto! Dobbiamo fargliela pagare! Hai già qualcosa in mente, Buffy? >> lo sapevo che la rossa è un tipo focoso. << Concordo appieno! Qual è il piano? >> incredibile anche Xander è d’accordo. Mi sa che sarò costretto a non considerarlo più un bamboccio, visto che tifa per me. << Calma ragazzi, in fondo il tenente Finn è ancora un agente, potremmo metterci nei guai se gli facessimo qualcosa! >> la voce della ragione, bleah! << Tranquillo Giles, non ho in mente niente di cruento! Ma solo di dargli una spintarella nella direzione che ha intrapreso! >> enigmatica la ragazza, chissà cosa passa per quella testolina adorata. << Dicci tutto! >> è una corale. << Dunque, Willow…ti ricordi di quella tisana che preparasti due anni fa? Devi rifarla esattamente uguale! Xander, hai ancora il costume della recita di fine anno? Si? Bene, vai a prenderlo! Spike il tuo compito sarà di scoprire dove si trova Finn, con il tuo fiuto non dovresti avere problemi! Giles lei verrà con noi e ci seguirà con la sua auto, non appena lo avremo trovato, Spike se ne andrà, magari a crearsi un alibi e noi faremo il resto! >> non ci ho capito niente! E poi perché dovrei avere bisogno di un alibi? Ma soprattutto perché gli altri sghignazzano? << Ehmm, passerotto, non è che mi daresti qualche chiarimento? >> chiedo completamente spaesato. << No! Voglio che ti gusti la scena! Ti dirò solo che Willow due anni fa combinò quasi un mezzo disastro a causa di una tisana magica, che aveva degli effetti strani su chi la beveva! Quando ti farò uno squillo dovrai andare alla centrale e aspettare lì! Capirai ! >> decisamente enigmatica. << Non è che se gli fanno gli analisi scoprono cosa ha preso? >> deformazione professionale, non voglio che si metta nei pasticci. << Non preoccuparti, è una normalissima tisana alle erbe che si compra in erboristeria, quello che la rende particolare è l’incantesimo e quello le analisi non lo possono rivelare! >> interessante! Visto che la riunione è finita, tutti noi ci mettiamo a fare la nostra parte del piano. Prima di uscire, però, Xander mi tira da una parte, ha qualcosa da dirmi a quanto sembra! << Senti, all’inizio tu non mi stavi per niente simpatico! >> sentimento reciproco. << Ma poi ho capito che ci tieni veramente a Buffy! >> concordo. << Ma soprattutto che lei ci tiene a te! >> per mia fortuna. << La conosco da cinque anni e non l’ho mai vista felice come in questi giorni! Questa mattina, era addirittura raggiante! >> credo di sapere il perché! Eh, Eh! << Quindi ho deciso di darti una possibilità! Ma guai a te se le fai del male….non so ancora come, ma te la farei pagare cara!>> apprezzo quello che sta dicendo. << Se mai dovessi farle del male, hai il mio permesso di farmi quello che credi! Anzi, ti aiuterei pure! >> voglio che sia chiaro che una simile eventualità non la tollererei nemmeno io. Messo in chiaro le cose fra di noi, ci lasciamo con una vigorosa stretta di mano. Forse mi sono appena fatto un nuovo amico! Ed ora via, alla caccia del soldatino! Mentre mi aggiro, naso per aria, Buffy mi chiede cosa mi ha detto Xander, quando le riferisco la conversazione, sorride felice. Le fa piacere che il suo migliore amico e il suo ragazzo vadano d’accordo. Non resisto più la devo baciare, almeno una volta. << Se continuate a sbaciucchiarvi ogni due passi non lo troveremo mai ! >> grida Giles dall’auto, è proprio un gran guastafeste! Torno al mio lavoro di segugio, ho fiutato una pista e mi dirigo sicuro verso la parte nord della città, il soldatino, si è diretto in uno scalcinato motel sulla statale. Evidentemente resosi conto di avere combinato un guaio, ha ben pensato di rifugiarsi lì, invece di tornare a casa. Bene, il pollo è stato trovato! Alloggia presso la camera 12, il mio compito si è concluso, ma ora come torno alla mia auto? << Passerotto, mi sa che il tuo piano abbia una falla! Se Giles resta qui ad aiutarti, a me tocca tornare a piedi fino a casa sua, per riprendere la mia auto, non posso rischiare di prendere un taxi, si potrebbe rivelare una prova a mio carico! >> le faccio notare. << Hai ragione, scusa! Senti, facciamo così, io resto qui a sorvegliare Finn, mentre Giles ti riporta a casa sua! Che ne dici? >> a dire il vero è proprio quello su cui contavo. Salgo quindi sull’auto dell’osservatore, il quale dopo neanche un minuto attacca discorso. << Avevo giusto bisogno di parlarti! A proposito di Buffy! Lei per me è come una figlia…e sinceramente il rapporto che si è creato fra di voi mi preoccupa alquanto! >> me lo ero immaginato. Non rispondo, voglio vedere dove vuole andare a parare. << Non che abbia qualcosa contro di te….beninteso….ma sono impensierito dal fatto che intendete prendete questa storia troppo sul serio! Non fraintendermi, se tu fossi stato un normale essere umano non ci sarebbero stati problemi! Ma sei un vampiro….e anche se invecchi lentamente…hai davanti a te una vita molto più lunga di quella di Buffy! >> eccoci arrivati al punto dolente. << Ti riferisci al fatto che mentre io rimarrò relativamente giovane, Buffy invece invecchierà e morirà? E che non potrò darle dei figli? Né assicurarle una vita normale? >> metto il dito nella piaga. << Esattamente! Vedo che anche tu hai considerato la cosa…sarebbe meglio se interrompeste la vostra relazione, per il vostro stesso bene, prima che diventi troppo seria! >> è già seria, ma tu non sai quanto. << Ascoltami Rupert, se devo essere sincero anch’io avevo bisogno di parlarti, giusto di questo! Mi ero immaginato i tuoi timori, ma non ero certo che tu fossi all’oscuro di alcune cose, il discorso che mi hai appena fatto invece lo conferma! Ci sono fatti che tu non conosci, evidentemente; fatti di cui vorrei discutere con te! Ma è un discorso troppo lungo da fare e non credo che questo sia né il momento né il luogo migliore per farlo! Quindi che ne dici se domani mattina vieni a casa mia verso le nove e ne parliamo con calma? Non devo essere a casa di Buffy prima di mezzogiorno! >> gli ho messo la pulce nell’orecchio. << Va bene? Ma non potresti darmi almeno un accenno adesso? >> la pulce sta facendo il suo lavoro, è curioso come una scimmia! << Mettiamola così, tu ripassati quello che sai, su cosa rende una cacciatrice quello che è! Presumo che tu sappia almeno da dove trae la sua forza, se invece non lo sai….lo scoprirai domani mattina! >> rispondo enigmatico. Sento che vorrebbe chiedermi di più, ma intanto siamo arrivati davanti a casa sua e la conversazione deve interrompersi, lui deve tornare da Buffy. Chissà cosa ha in mente di fare quella adorabile testolina. Sono stanco, nell’ultime ventiquattro ore ne ho dormito solo tre. Vorrei tornare a casa e farmi un bel sonnellino, ma essere da solo a casa a dormire, non è un gran ché come alibi, sempre se devo averne bisogno. Quindi mi decido, andrò a comprarmi dei vestiti nuovi, domani voglio presentarmi a casa di lei indossando qualcosa che non sembri uscito dallo straccivendolo. Voglio fare una buona impressione sulla mia futura suocera! E magari sorprendere un po’ Buffy. Poi devo fare anche la spesa, la mia scorta di sangue si sta esaurendo! E perché no, potrei invitare Buffy a cena, una seratina in casa, candele, musica romantica…il mio letto…oddio ho i bollori solo a pensarci. Sto sistemando la carne nel frigorifero, quando mi arriva la telefonata di Buffy. Devo correre alla centrale. Quando Liam mi vede arrivare strabuzza gli occhi. << Che ci fai tu qui? Pensavo che fossi a dormire o con la tua bella, o entrambe le cose insieme! >> mi chiede. Gli racconto sommariamente quel poco che so. << Che pensi voglia fare? >> mi chiede perplesso. << Non ne ho la più pallida idea, ma non voglio perdermelo! >> ghigno io. In quel momento squilla di nuovo il cellulare, è sempre lei. << Affacciati alla finestra e aspetta! Sta arrivando, lo spettacolo comincia! >> mi dice sibillina, per poi riappendere subito dopo. Io e Liam facciamo come ci è stato chiesto. All’inizio non vediamo niente di strano, ma poi da un vicolo spunta Finn. Non dimenticherò mai quella scena, rimarrà per sempre impressa nella mia mente. Il soldatino è vestito e truccato come una ballerina classica, avete presente il tutù? Si muove come danzando al ritmo di una musica che sente solo lui. Mi sbaglierò ma mi sembra che stia interpretando la morte del cigno, peccato che sembri di più un anatra. Liam ed io ci guardiamo in faccia poi guardiamo di nuovo lui e infine scoppiamo a ridere come matti. Chiunque lo veda adesso non si farà più dubbi sulla sua sanità mentale, Buffy lo ha veramente conciato per le feste. Intanto lui tutto concentrato continua il suo balletto, mentre gli agenti di guardia lo fissano sbalorditi. Ehi! Ha fatto una piroetta niente male! Se mai lo faranno uscire dal manicomio potrebbe avere un futuro come ballerino. Alla fine stramazza al suolo, l’anatra è morta, no aspetta, vedo una zampa che ancora si muove, l’ultimo singulto prima di dire addio alla sua carriera! Solo a quel punto gli agenti, si riscuotono dal torpore in cui erano caduti ed intervengono. Qualcuno arriva portando una camicia di forza! Io e Liam invece applaudiamo entusiasti dello spettacolo, non ci crederete, ma lui tutto contento ringrazia! Il telefonino squilla di nuovo. << Piaciuto lo spettacolo? >> incomparabile, passerotto sei proprio la donna per me! << Sia io che Liam facciamo i nostri entusiasti complimenti alla regista e sceneggiatrice! L’interpretazione lasciava un po’ a desiderare, ma la sceneggiatura è fantastica, non mi sono mai divertito tanto! >> dico ancora sghignazzando a più non posso. << Tutto merito della pozione di Willow, lo scoprimmo per caso, ha la capacità di far cadere chi la beve, in uno stato simile all’ipnosi! Dopo puoi fargli fare tutto quello che vuoi, l’effetto dura circa un’ora e non lascia tracce sull’organismo! >> grande rossa e grande cacciatrice! << Toglimi una curiosità amore, ma davvero Xander ha indossato quel tutù alla recita di fine anno? >> me lo immagino, deve essere stata una recita molto spassosa. << Sì! A casa ho anche il nastro che lo prova, lo ha girato la mamma! Se vuoi domani te lo faccio vedere! >> contaci passerotto non me lo perderei per niente al mondo. << Era una commedia comica, devo ammettere che Xander è stato impagabile, ha delle belle gambe! A proposito se ti è possibile vedi se riesci a recuperare il costume, ci tiene! Dopo la recita un gruppo di ragazze si gettò letteralmente fra le sue braccia e per lui è diventato come un trofeo! >> a cosa si deve ridurre un uomo. << Vedrò cosa posso fare, visto che io e lui stiamo diventando amici, non vorrei deluderlo! Senti amore, che ne dici se stasera vieni a cena da me? >> propongo pieno di speranze. << Proposta interessante, ma vengo solo se mi prometti che ora vai subito a casa a dormire…ti voglio in forze per il dopo cena! >> maliziosa la piccola. << Adoro i dopocena, non me li perderei per niente al mondo….vado subito a fare la nanna! >> e che sono scemo? Faccio un saluto spicciolo a Liam (che ha ascoltato la conversazione) e corro subito a casa, punto la sveglia alle sette per essere certo di svegliarmi in tempo e mi getto fra le braccia di Morfeo. Uhmm…sogni erotici…. Quando lei arriva sono le otto, ho fatto una bella doccia e mi sono messo uno dei miei vestiti nuovi, semplici jeans attillati e una camicia bianca, a cui ho lasciato qualche bottone slacciato, portata fuori dai pantaloni. L’effetto non è niente male, sembro più giovane! Inoltre sul fuoco sta bollendo la pentola, dove a breve getterò le tagliatelle. Il menù della serata è questo: tagliatelle panna, asparagi e pancetta, seguiti da scaloppine al vino bianco con contorno di carotine primavera saltate al burro! Per concludere una bella macedonia di frutta fresca, la cena ideale per chi non vuole appesantirsi troppo, in previsione di un’intensa attività fisica notturna! La faccio accomodare al tavolo preparato sulla terrazza, elegantemente apparecchiato e sul quale ho acceso una candela del colore della sua pelle! Il cielo notturno con le sue stelle sembra volerci abbracciare, come sottofondo musicale ho scelto un CD di Barry White, uno degli uomini con la voce più sexy che io abbia mai sentito (peccato che sia morto!), l’ideale per una seratina romantica. I suoi occhi mi mandano lampi di eccitazione, ed io mi sento scorrere brividi sotto la pelle. Dio piccola, stasera sei bellissima con quel tubino nero che indossi, sembra che stia su per miracolo! Non vedo l’ora di togliertelo, e ammirarti con le giarrettiere che certamente indossi! Ma prima la cena, ho bisogno di calorie da poter bruciare in seguito. Prendo dal frigo il vino bianco che mi è servito anche per preparare la cena, è alla temperatura giusta, lo verso delicatamente nei calici che ho preparato. Facciamo un piccolo brindisi, a noi e al destino che ci ha finalmente fatto incontrare. Poi le porgo una rosa che avevo tenuto nascosta dietro la schiena, è rossa, come la passione che sento per lei. Questa sera non parliamo, ho ancora molto da raccontarle, da dirle, ma questa sera sono i nostri corpi a parlare. Mangiamo senza quasi renderci conto di cosa mettiamo in bocca, poi le tendo una mano e la invito a ballare al suono di una musica che proviene da dentro di noi, il CD infatti è finito. Poi i soli suoni che si sentono sono i gemiti e le grida di piacere, questa volta non devo andarci piano, ma non per questo il tutto è meno dolce. A mezzanotte in punto la deposito davanti a casa sua, Cenerentola non è tornata dal ballo tutta sola e quello che c’è tra noi non svanirà tutto come per magia! Lei rientra in casa stringendo e annusando la rosa che le ho donato. Non resisto, mi arrampico di nuovo sull’albero, voglio vedere se ha ancora il pigiama con le paperelle o lo ha sostituito! Mi nascondo fra le fronde e la spio come l’ultimo dei guardoni, mentre si spoglia. Lei si muove come se io fossi lì con lei, come se si spogliasse per me, in una danza erotica. TBC.....
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