Forward to Time Past by Unbridled Brunette

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. kasumi
     
    .

    User deleted


    Grazie Stefy! :wub:
     
    Top
    .
  2. Silvia_1899
     
    .

    User deleted


    Mamma mia ma quanto sembra vero?? Ha partorito questa cosa della nascita dell'ossessione, che sembra quasi di recuperare puntate reali della serie che mi ero persa! È proprio brava!
    Anche per tutte le altre parti del capitolo, descrizioni e tutto il resto che filano che è un piacere!
    Bello davvero! Curiosa dell'episodio italiano e di leggere di questa cacciatrice romana!
    Grazie come sempre, bravissime Kasumi ed aiutanti!
     
    Top
    .
  3. kasumi
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Silvia_1899 @ 29/5/2017, 23:19) 
    Mamma mia ma quanto sembra vero?? Ha partorito questa cosa della nascita dell'ossessione, che sembra quasi di recuperare puntate reali della serie che mi ero persa!

    Ciao Silvia! Anche a me la seconda parte fa quest'effetto!! Ogni tanto mi chiedevo "aspetta, ma questa cosa era nel telefilm o se l'è inventata lei?!" e la cosa mi confondeva parecchio XD
    Ha scritto queste parti talmente bene... in modo così verosimile, rispettando il carattere dei personaggi e rielaborando quello che sappiamo dai vari flashback canon, che sembra davvero di guardare degli episodi del telefilm.
    Per questo vi dicevo di godervi anche questa parte :) so che la mancanza di Elisabeth si fa sentire, ma non esiste un'altra fiction che abbia romanzato così bene il passato di Spike.

    Adoro queste scene, con l'istinto ribelle e autodistruttivo di Spike sono così intense e passionali. E ci saranno altre scene molto belle, prima della fine della seconda parte.
    Godetevele
     
    Top
    .
  4. Silvia_1899
     
    .

    User deleted


    Ce le godremo sicuramente
     
    Top
    .
  5. elijem
     
    .

    User deleted


    ok recensisco con un clamoroso ritardo e me ne scuso profondamente.. periodo stra mega full al lavoro purtroppo !!! in ogni caso ringrazio Kasumi e Vale che stanno facendo un lavoro grandioso con la traduzione.
    Passiamo a questi due intensi capitoli, lo Spike che conosciamo sta venendo fuori finalmente e il damerino che era un tempo sta scomparendo.. Devo dire che mi è piaciuto molto la trasformazione graduale che l'autrice ha fatto fare a Spike, dove ci ha fatto capire per bene perchè è cambiato e come è cambiato.. Angelus mi sta sempre più sulle scatole ( ripeto, come faceva a piacermi quando ero più piccolina??? ).
    mi dispiace che Spike si stia affezionando a Drusilla, ovviamente mi direte era logico, anche nel telefilm è così, fino a che non incontra Buffy, ma boo mi fa uno strano effetto. Odio vedere Spike fare il cascamorto con le altre, soprattutto con Drusilla, quindi i prossimi capitoli saranno un colpo al cuore per me ;(
     
    Top
    .
  6. kasumi
     
    .

    User deleted


    ciao eli!

    CITAZIONE
    mi dispiace che Spike si stia affezionando a Drusilla, ovviamente mi direte era logico, anche nel telefilm è così, fino a che non incontra Buffy, ma boo mi fa uno strano effetto. Odio vedere Spike fare il cascamorto con le altre, soprattutto con Drusilla, quindi i prossimi capitoli saranno un colpo al cuore per me ;(

    Leggere Pet sarà un colpo per te, allora XD Tra l'altro, sto finendo il terzo cap, quindi tra oggi e domani pubblico anche quella.
    A presto!
     
    Top
    .
  7. kasumi
     
    .

    User deleted


    Capitolo 35

    (traduce Vale)



    Una volta aveva sognato l'Italia. Solo sognato, ovviamente. Uno dei tanti sogni che riguardavano lei. Elizabeth. L'epitoma di tutto quello che non aveva.

    All'inizio della malattia di sua madre, il dottore gli aveva suggerito di portarla in un paese più caldo e con meno piogge. Ovviamente Anne si era sempre rifiutata di lasciare l'Inghilterra e lui non aveva fatto pressioni. Ma in seguito, quando Elizabeth arrivò nelle loro vite, dopo che lei...

    Beh, non riusciva a sopportare il pensiero.

    Ma aveva pensato all'Italia. Così tante volte, giacendo nel suo letto, l'aveva immaginata.

    Aveva fantasticato di portare entrambe le donne in Italia. Avrebbe portato sua madre per la sua salute; e avrebbe portato Elizabeth così che avrebbe potuto sposarla lì. Solo loro due insieme, da soli, a scambiarsi i voti in qualche piccola chiesa in mezzo ai vigneti. Le avrebbe insegnato a parlare italiano, la sua bella testa piegata sul testo scolatico, la fronte liscia solcata dalla concentrazione. L'avrebbe portata a ballare sulla piazza del mercato, e i suoi splendenti capelli sarebbero stati come una chiazza di sole nel mare di donne italiane dai capelli scuri. Avrebbe vissuto con lei in una villa presa in affitto con pavimenti in pietra ed enormi finestre che davano su un letto di rose. La sera, si sarebbero seduti in tezzazza, avrebbe cenato con salsicce spagnole alla paprica e avrebbero benuto il Sangiovese. La notte, avrebbe fatto l'amore con lei su lenzuola di lino.

    Ora, disteso sul retro di un traballante carro di fieno che viaggiava a sud verso la città, Spike chiuse gli occhi e quel sogno tornò da lui. Era una fantasia così intensa che poteva quasi sentirla sotto di lui; poteva quasi sentire la sua bocca, sentire la sua gentile voce mormorare: il mio amore, la mia vita...tutta la mia vita...

    Ma lei era morta e la voce di lui non sapeva più come essere gentile. Con grande sforzo, scacciò il pensiero dalla sua mente.

    Accanto a lui, anche lei distesa sul morbido fieno, c'era Drusilla. Anche prima che lasciassero l'Inghilterra, aveva cominciato a piangere. Soffriva di nostalgia, anche se lui non capiva il perché. Non riusciva a sopportare il fatto di vederla piangere, non riusciva a sopportare il fatto di vedere piangere una qualunque donna a cui voleva bene. Sarebbe stato propenso a riportarla da Angelus se ciò l'avrebbe fatta smettere di piangere. Me lei non voleva tornare da Angelus e Spike non sapeva cos'altro fare. Nel tentativo di tirarla su di morale, le aveva dato una bambola da agghindare per la collezione che era stata costretta ad abbandonare a Londra. Il giocattolo era il bottino che aveva guadagnato uccidendo un negoziante espressamente per quel motivo. Aveva i capelli castani e la faccia di porcellana, vestita con fronzoli bianchi. Dru la chiamò Edith e quando le parlava (come faceva spesso) aggiungeva sempre “Miss” al suo nome, come a suggerire qualche tipo di formalità al loro rapporto.

    Ora, si era improvvisamente alzata a sedere sul vagone, stringendo la bambola al petto ed emettendo un sottile rumore piagnucoloso. All'inizio pensava che avesse avuto un incubo. Ma quando glielo chiese, lei disse pietosamente, “Mi manca l'Inghilterra. Queste persone sono diverse; non riesco a capirle quando parlano.”

    “Ah, non fa niente, piccola.” Anche Spike si mise seduto e l'attirò al suo petto così che potesse accarezzare i suoi capelli scuri. “Non importa se non conosci la loro lingua. Ad ogni modo, per ucciderli non servono molte chiacchiere.”

    Si accoccolò controdi lui, poggiando la testa sulla sua spalla. “Mi ami?”

    Lui avvolse entrambe le braccia attorno alle sue spalle, poi “Certo che ti amo. Lo sai.”

    “Ma ami di più lei. Posso sentirla in te. Pensi a lei...anche adesso.”

    Non puoi nascondere niente a Drusilla, meglio non provarci nemmeno.

    Le parole di Angelus risuonarono nella sua testa e la menzogna che aveva cominciato a formarsi sulla sua lingua non arrivò mai all'aria aperta. Sospirò.

    “Non posso farci niente, piccola. Per me lei era importante; non posso smettere di pensare a lei perché sono cambiato. Non significa che non ti voglia bene.”

    Significa soltanto che non posso innamorarmi di te, aggiunse fra sé e sé. Sapeva che Drusilla sentiva anche quello. Sapeva che poteva sentire le parole nella sua testa, come sempre. Ma per qualche ragione, cadde in silenzio e non andò oltre con quell'argomento.

    Dopo un momento di silenzio, Spike le tracciò la clavicola con i polpastrelli e le bisbigliò all'orecchio “Ti piace la tua nuova bambola?”

    “Come le torte all'ora del te,” rispose dolcemente e cullò la bambola più vicino al seno. Per la prima volta, notò quella piccola striscia di seta che aveva messo sul viso della bambola, sulla bocca e attorno la testa.

    “A che serve?”

    Dru fece una piccola smorfia. “Mi parla e io non riesco a dormire. Alle volte dice delle cose che non voglio sentire. Desidera raccontare segreti.”

    “Che genere di segreti?” le chiese incuriosito. Ma lei si rifiutò di dirglielo.

    “Il genere che non deve essere detto.”

    “Ma comunque ti piace?”

    “Oh, sì.”

    “Brava ragazza.”

    Gli occhi di lui si spostarono sulla strada davanti a loro, sulla città che era appena diventata visibile a lunga distanza. “Guarda, Dru. Ci siamo quasi. Non manca molto.”

    “Finché non troverai la Cacciatrice?” chiese.

    “Finché non troverò la Cacciatrice.”
    ~*~ ~*~ ~*~




    Roma, in qualche modo, era cambiata dall'ultima volta che lui ci era stato. Ma malgrado le differenze e malgrado il tempo che era passato da allora, Spike non ebbe molti problemi a trovare la strada. Andarono in giro per la città prima dell'alba e lasciò andare il cocchiere. Non era sicuro del perché lo aveva fatto, eccetto che quell'uomo, che non parlava inglese, non aveva chiesto niente in cambio del trasporto.

    Trovarono rifugio dall'imminente alba dentro un piccolo appartamento in Piazza Navona. Le stanze erano piccole e limitate, l'arredamento caro ma spaventosamente di cattivo gusto. Spike si depositò sull'orrendo divano marrone ed ascoltò spassionatamente mentre Drusilla faceva fuori gli anziani residenti anglofoni. Fu crudele con loro, ma Spike pensava che se lo meritassero. Chi tappezzava le pareti di lilla con pois bianchi?

    Tuttavia, malgrado la notevole bruttezza, l'appartamento aveva due cose a suo favore: era al centro della città e aveva grandi finestre che davano sulla piazza. Anche se virtualmente non aveva informazioni sulla Cacciatrice, qualcosa gli diceva che la notte si sarebbe aggirata per la piazza alla ricerca della sua preda. Gli ammassi di gente della piazza avrebbero di certo attirato i vampiri. E quando c'erano vampiri...

    Ovviamente c'erano cimiteri in giro per la città. Dozzine. Non c'era dubbio, anche lei ci passava molto tempo. Tuttavia la piazza invocava la sua natura poetica. La bellezza del luogo, la sua storia. Era famoso, e lo era anche lei. Quale posto migliore per combattere con lei? Poteva stendere il suo corpo sulle pietre lisce accanto alla Fontana dei Quattro Fiumi. O, se avesse perso lui, le sue ceneri avrebbero potuto essere portate via lungo la piazza; avrebbero potuto depositarsi nella chiara acqua della fontana. Ognuna di queste immagini era attraente a modo suo, e dal momento in cui entrarono nella sua coscienza, decise che la battaglia avrebbe avuto luogo in quella maniera.

    Ora era giorno, e non ci sarebbe stata l'opportunità si cercare la Cacciatrice fino al crepuscolo. Drusilla stava dormendo nella piccola camera da letto, la bambola tra le braccia e un uomo morto disteso lungo il tappeto accanto a lei. Spike si sentiva agitato, incapace di calmarsi. Il sonno per lui era inafferrabile la maggior parte delle volte e con l'avvento di quell'eccitazione, era diventato del tutto impossibile.

    Si aggirò irrequieto lungo gli stretti confini dell'appartamento, toccando con le dite le tende chiuse, esaminando gli sgargianti gingilli che delineavano il mantello. C'era un piccolo piano su un lato della stanza – l'unico pezzo veramente piacevole dell'arredamento del posto. Quasi oltre la sua volontà, Spike vi si ritrovò davanti. Accarezzò il legno liscio, tracciando con le dita i bellissimi intagli ornati. Sollevò il coperchio per trovare una fila di tasti lucidi, i diesis e i semitoni neri in contrasto con l'avorio. Erano passati mesi da quando aveva visto un piano, per non dire suonarlo. Ma le sue dita erano leggiadre e agili come non mai quando toccò i tasti con una mano. Le note furono ricavatedallo strumento con abilità e con un'intenzionale lentezza, e lui accompagnò le parole con un rauco bisbiglio.

    Leise flehen meine Lieder...ducrh die Nacht zu dir...

    Era come esaminare un dente dolente, fu agonizzante e irresistibile. Quando capì cosa stava facendo, Spike si arrabbiò. Sbatté il coperchio e prese selvaggiamente a calci il piano. Non l'aveva conosciuta sei mesi prima che trapassasse...si sarebbe mai ripreso per la sua morte? Questo dolore l'avrebbe mai lasciato? Dannato inferno, se lei l'avesse visto ora, l'avrebbe odiato per tutto quello che aveva fatto. Non era più lo stesso uomo; non era un brav'uomo. Ora Drusilla era l'unica che poteva amarlo. Quindi, perché non poteva lasciar andare Elizabeth? Perché non poteva dimenticarla?

    Furioso con se stesso per la propria debolezza, Spike attraversò la stanza come un fulmine verso la porta della camera da letto. Dru giaceva raggomitolata nel mezzo del grande letto, i lunghi capelli aperti a ventaglio sul cuscino bianco. Prima che lasciassero l'Inghilterra, le aveva cambiato i vestiti. Le sue camicie da notte ora erano di soffice mussola, bianche e caste. La visione di lei respinse la sua ira, lasciandolo stranamente melanconico. Si tolse le scarpe con un calcio e si mise a letto con lei, accarezzando gentilmente una delle lunghe maniche. Quando lei aprì gli occhi, lui le strofinò il naso contro il collo.

    “Sii dolce con me, piccola. Amami per un po.'”

    E Drusilla lo fece. Ma in seguito, quando alla fine arrivò il sonno, sognò lei, e quando si svegliò, le sue guance erano rigide per le lacrime essiccate.
    ~*~ ~*~ ~*~




    Convogliò tutte le sue energie per rintracciare la Cacciatrice. L'incarico era una distrazione per la sua mente sconcertata, per il suo cuore dolente. Era anche un'oscena quantità di divertimento: l'inseguimento, l'anticipazione dell'uccisione. A Spike ci vollero dieci giorni prima di trovarla, ma quando accadde, era valsa la pena aspettare. Non era esattamente quello che si aspettava. Aveva immaginato una piccola ragazza, quasi fragile all'apparenza. Invece, era alquanto alta, almeno due pollici più alta di lui e il suo corpo era molto lontano da quello di una ragazzina. Aveva molte curve, e tutte nei posti giusti. Anche il suo viso era maturo: i suoi zigomi erano ben definiti, i suoi occhi avevano lunghe ciglia ed erano molto grandi. C'era qualcosa di stanco nella sua espressione, e le sue labbra non sorridevano.

    Era incredibilmente affascinante, ma non era questo ciò che gli interessava. All'una del mattino, era in piedi nella piazza e la osservava combattere contro un vampiro. Non un maldestro novellino, questo qua; aveva ovviamente l'esperienza di tanti anni alle spalle. La Cacciatrice indossava una lunga gonna rossa che fluttuava con scioltezza attorno alle sue gambe, e nessuna sottogonna. La sua maglia da paesana mostrava un accenno di seno e la sua vita sottile era libera da corsetti. I suoi abiti comodi le permettevano di combattere facilmente, e si muoveva come una ballerina, girando e saltando, in modo molto flessibile. Lo affascinava.

    Il vampiro fece un balzo verso di lei, chiaramente pianificando di metterla al tappeto con la forza del suo corpo. Ma lei scivolò sotto di lui mentre lui atterrava e gli infilò con semplicità il paletto nel cuore. Non vi fu alcun movimento sprecato nella sua uccisione, né alcun momento di esitazione. Il vampiro esplose in una nuvola di polvere che si posò sui suoi vestiti e sui capelli. Scosse la testa disgustata e si passò una mano sulla bocca coperta di cenere.

    Spike emerse dall'ombra, sorridendo un po' mentre lei sobbalzò per lo stupore al suo approccio. “Ciao bellezza,” la salutò allegramente.

    Lei roteò gli occhi e sospirò, borbottando sottovoce. “Oh, non un altro...”

    Lui non poté fare a meno di ridere. “Ma che maniere!”

    “Perché sprecare le buone maniere per la vostra specie?” ribatté lei. Era davvero alquanto intelligente, quasi spiritosa. Spike non se l'aspettava. Aveva anticipato l'abilità e la forza, ma non l'arguzia. Sentì un improvviso desiderio di piacerle, di farsiconsiderare degno delle sue attenzioni.

    “Tentate almeno di essere gentile,” la implorò in tono scherzoso – quasi da presa in giro. I suoi occhi blu danzavano davanti a lei e le sopracciglia di lei si alzarono in una qualche maniera calcolatrice.

    “Gentile con voi?” chiese incredula e alzò la mano che teneva il paletto. “Allora dirò una preghiera per voi quando la vostra cenere cadrà.”

    Ciò diede inizio al caotico e allo stesso tempo divertente compito di affrontarla. Spike non fece la prima mossa; aspettò che la facesse lei, come farebbe un gentiluomo. Lei roteò improvvisamente , e un agile piede lo colpì forte alla tempia. Il colpo lo fece indietreggiare e quasi cadde nella fontana. Si raddrizzò all'ultimo momento e con un balzo la sorpassò. Tentò di afferrarla da dietro, ma presto si rese conto che era impossibile. Era un fulmine colorato, che evitava facilmente i suoi attacchi. Il paletto di legno affilato che aveva in mano sfiorò molte volte il suo cuore e fu solo per pura fortuna che lui riuscì a schivarlo. Lei era agile e svelta e i movimenti del suo assalto erano deliziosamente fluidi. Era come ballare e niente di terribile poteva accadere finché non si fosse fermata la musica.

    Non che Spike rimaseilleso nel corso del combattimento. Varie volte quell'esile gamba o o quelle piccole mani trovarono il bersaglio e nel giro di pochi minuti era malconcio e sanguinante. Malconcio e sanguinante, ma per niente sconfitto. Dal canto suo, riuscì a piazzare diversi colpi decenti. Un rovescio fu particolarmente ben eseguito e lamandò barcollando contro il lato della fontana. Con il volto della caccia, si lanciò su di lei, le zanne esposte ed affamate. Ma all'ultimo momento lei rotolò via, balzando in piedi senza quasi alcuno sforzo. Non si parlarono più, dopo il loro primo scambio, poiché entrambi stavano ansimando pesantemente – lei per la mancanza di fiato, lui per l'eccitazione.

    Andarono avanti e avanti, finché lei alla fine non riuscì a bloccarlo. Steso sulla schiena contro le pietre del selciato, l'esile corpo di lei a cavalcioni sulla sua vita ed un paletto premuto contro il petto. Fino a quel momento, aveva pensato che se avesse raggiunto quella posizione, non l'avrebbe combattuta. Avrebbe guardato la morte dritta in faccia; l'avrebbe incontrata senza paura. E non c'era paura. Tuttavia, l'accettazione della morte l'aveva abbandonato. L'aveva scacciata il brivido della battaglia. Nel flusso di luce, aveva trovato qualcosa che desse un significato alla sua esistenza e non voleva ancora abbandonare quel significato. Voleva combatterla di nuovo. Voleva combatterla finché non avesse vinto e lei non fosse stata... il trofeo per provare il proprio valore.

    Scattò sotto di lei, spingendo il ginocchio sotto le sue natiche così che potesse sollevarla e togliersela di dosso. Lei smorzò la sua caduta con le mani, tirandosi su in piedi quasi prima di toccare terra e prima che anche lui potesse mettersi in piedi. Si rialzò barcollando mentre lei gli saltava addosso. Riuscì a togliere il paletto dalla sua presa e questi cadde contro le pietre ad una certa distanza. Ad ogni modo, non vi fu nessuna opportunità di morderla, perché aveva cominciato a picchiarlo con una tale forza che difendersi era quasi impossibile. Occhi, zigomi e mento ricevettero la brutale attenzione dei suoi pugni mentre lo faceva indietreggiare verso la fontana. Barcollò oltre il muretto basso e cadde col sedere e con i gomiti nell'acqua fredda. Gli spruzzi lo accecarono temporaneamente, ma riuscì a riprendersi prima che lei recuperasse il paletto.

    Tuttavia, rimanendo immerso fino alle ginocchia nella fredda piscina, capì che non sarebbe stato in grado di sconfiggerla. Non quella notte. Lei aveva acquisito un vantaggio su di lui e sapeva che non vi avrebbe rinunciato facilmente. Era ferito; era esausto. Non aveva molte possibilità contro di lei. Si aggrappò ad una delle statue e si tirò su, mettendosi in piedi sulle spalle di pietra di un dio. Saltò dalla cima ed atterrò dall'altra parte ad una tale distanza che anche se lei avesse corso per raggiungerlo, era molto più avanti di lei. Corse tanto in fretta quanto le sue gambe riuscirono a trasportarlo e non corse lungo una strada dritta, invece intrecciò edifici e pedoni, bancarelle e carretti trainati da asini. Lei lo perse di vista e rimase indietro, e quando lui fu certo di essere al sicuro, si voltò e cominciò una fiacca camminata di ritorno all'appartamento.

    Avrebbe potutosentirsi affranto da quella sconfitta, ma non fu così. Aveva affrontato una Cacciatrice ed era sopravvissuto; sicuramente, ciò doveva significare qualcosa. Non era ancora in grado di ucciderla, ma un giorno lo sarebbe stato. Era pronto ad aspettare fino a quel giorno, a pianificare l'evento. L'avrebbe affrontata ancora e ancora...e ancora. Avrebbe imparato ai piedi del maestro. Sarebbe diventato un vero guerriero; e quando l'avrebbe uccisa, si sarebbe inchinato all'altare del suo cadavere e l'avrebbe ringraziata per avergli insegnato.
    ~*~ ~*~ ~*~



    La vide di nuovo dopo quella notte. Quell'estate la incontrò molte volte in Piazza Navona perché era riluttante al fatto che dovessero combattere da qualche altra parte. Duellavano così frequentemente che alla fine lei cominciò a venire in piazza per lo specifico proposito di trovarlo. Combattevano sia verbalmente che fisicamente e anche se lei non aveva mai fallito nel secondo tipo di combattimento, lui le teneva testa facilmente quando si trattava di lanciare degli insulti. Il suo nome, come apprese presto dai demoni del posto, era Emiliana, e non aveva neanche diciassette anni. Era stata una Cacciatrice per quasi due anni e in quel tempo aveva combattuto contro demoni molto più formidabili di Spike. Non aveva mai fallito nel sorprenderlo con la sua abilità e svariate volte quando le dava le spalle in segno di ritirata, avrebbe potuto ucciderlo. Tuttavia non ci aveva mai neanche provato. Inizialmente perplesso da ciò, presto capì che era dovuto al suo senso dell'onore, il fatto che lei gli permetteva di ritirarsi. Non avrebbe mai ucciso un nemico che si stava ritirando. Le sue mani non avrebbero mai conficcato nessuna spada o paletto nella schiena di un avversario.

    Lui apprezzava i suoi principi; anzi, li rispettava. La ripagava con la stessa cortesia, anche se ciò non avveniva con gli altri avversari. Ma per lui lei era la prima e in un certo senso meritava tale deferenza. Anche se l'opportunità si fosse presentata (ma non fu mai così), non l'avrebbe attaccata alle spalle. Forse questo, tra le altre cose, era la radice del loro impasse.

    Emiliana piaceva a Spike, per quanto volesse ucciderla. Difatti, se i suoi pensieri non fossero stati consumati da Elizabeth, avrebbe avuto una cotta per quell'adorabile giovane Cacciatrice. Per come stavano le cose, aveva una sana ammirazione per le sue abilità e non vedeva l'ora di lottare con lei. Quando morì all'inizio dell'estate di quell'anno, quasi si addolorò per la sua perdita.

    Non era morta nel bel mezzo di una battaglia. Invece, si era imbattuta in un demone – qualcosa di osceno e brutale – mentre era occupata a combattere contro un vampiro. Con un singolo colpo di una mano artigliata, il suo cranio venne aperto e secondo le voci che giravano a Roma era morta prima di toccare terra. Gli altri vampiri e demoni della zona gioirono per la sua fine, ma Spike soffrì per la perdita dell'occasione di ucciderla lui stesso. Ed era arrabbiato. Era il suo diritto di nascita, quello di di poter morire in una lotta leale con un avversario al suo livello... non essere annientata da qualche creatura inferiore in un momento di distrazione. Risentì talmente tanto di questa cosa, che più tardi andò alla ricerca del suddetto demone, pienamente intenzionato a distruggerlo. Ad ogni modo, malgrado i i suoi sforzi, non riuscì mai a rintracciarlo.

    Dopo quell'evento, Roma perse molta della sua attrazione. Cessò di essere un campo di battaglia e divenne, invece, un letto tormentato di fantasie e rimorsi. Senza la Cacciatrice e senza lei, che cosa gli era rimasto? Niente tranne Drusilla, e la povera Dru sembrava una sostituta inadeguata per la gloria e la passione. Avrebbe lasciato l'Italia, ma non sapeva dove altro andare. Presumibilmente, la nuova Cacciatrice era stata chiamata, ma non aveva idea di dove potesse essere. Chiese a Drusilla, sperando che il suo potere di veggente potesse offrirgli qualche indizio, non fu così.

    Quindi, andò così. Avrebbero potuto restare in Italia indefinitivamente se non sarebbe accaduto qualcos'altro. Una notte nel tardo autunno, dopo svariate lunghe ore passate a cacciare, Spike rientrò nel ristretto appartamento per trovarloapparentementevuoto. Era strano perché Dru non si era sentita molto bene quella sera e le stava portando la cena. Fece cadere il corpo ancora caldo sul pavimento e camminò diretto verso la camera da letto, chiedendosi se per caso stesse dormendo e non aveva sentito il suo saluto. Non era nemmeno a metà della stanza buia prima che qualcuno le afferrasse da dietro. L'intruso lo sollevò contro il suo petto, e anche se non poteva vederlo, Spike seppe subito chi era. Lo seppe dalle braccia muscolose che gli avvolgevano il busto, per la loro stretta e per il loro peso. Lo seppe dall'odore e dai lunghi capelli lisci che gli scesero sugli zigomi quando l'invasore inclinò la testa in avanti per parlargli.

    “Ciao, William,” gli gracchiò Angelus all'orecchio. “Papà è tornato a casa.”



    TBC


    (Nota delle traduttrici: il dialogo tra Spike e la Cacciatrice italiana era già in italiano in originale. Viene riportato in corsivo perché stanno parlando in una lingua che non è l'inglese.)
     
    Top
    .
  8. Silvia_1899
     
    .

    User deleted


    Che figa sta scrittrice!! cioè pure il dialogo in italiano???!!
    Al mondo c'è gente geniale, ahimè non faccio parte di questa cricca :D
    Brutta notizia quest'ultima del capitolo... Papà è tornato ma poteva tranquillamente farsi ancora una padellina di "affari" suoi in Inghilterra o dove gli pareva a lui!!!
    Spero che Spike sappia già difendersi come si deve da Angelus e che non si faccia umiliare ancora!
    Intanto i pensieri per Elisabeth vedo che sono più vivi che mai, povero! Quando leggo di questo non vedo l'ora di arrivare alla parte dove si ritroveranno! Poi però leggere anche di episodi come quello a Roma con questa cacciatrice italiana (con correlate fantastiche descrizioni) mi fa ricredere ed apprezzare veramente questo capolavoro di storia!
    Grazie Kasumi!
     
    Top
    .
  9. kasumi
     
    .

    User deleted


    Non temere Silvia, il litigio tra Spike ed Angelus nel prossimo capitolo sarà mooolto interessante XD
    Baci
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Leejongsukdipendente

    Group
    Sorelle Giurassiche
    Posts
    1,764
    Location
    l'isola che non c'è

    Status
    Offline
    .... Spike è sempre più disperato... l'amore x elisabeth è l'amarezza che prova x averla persa...lo sta dilaniando. Certo Dru lo sta aiutando ma non prendendo il posto di lei nel suo cuore. E poi Spike è sempre stato affascinato dalle cacciatrice e questa Emiliana ne era l'esempio. Ma nn vedo l'ora che incontri Buffy.... più si va avanti e più l'attesa cresce. Vediamo con Angelus cosa succede.
     
    Top
    .
  11. kasumi
     
    .

    User deleted


    Ciao stefy! Grazie per il commento :wub: :wub:
    A presto
     
    Top
    .
  12. Redan
     
    .

    User deleted


    Molto bello e interessante il rapporto sviluppato da Spike con questa Cacciatrice. Ricorda tantissimo quello con Buffy. Mi piace il fatto che Spike attribuisca un valore ai suo nemici, una dignità, cosa che Angelus non ha mai fatto. Si percepisce molto forte anche il suo desiderio di morte e devo dire che collocato in questa storia, in cui lui ha perso la donna che ama, ha molto senso.
    Ovviamente Angelus è tornato, ma me lo aspettavo, è ancora presto per liberarci di lui XD
     
    Top
    .
  13. kasumi
     
    .

    User deleted


    Sì, ricorda molto quello con Buffy! Curioso che l'autrice abbia scelto proprio Roma per ambientare questi primi scontri con una Cacciatrice. Sarà perché la chiamano 'la città eterna', e quindi molto adatta per un desiderio di gloria eterna :)
    Ciao!
     
    Top
    .
  14. elijem
     
    .

    User deleted


    evvai, questo capitolo è stato molto interessante da molti punti di vista.
    Primo: ovviamente Spike ha ancora in mente Elizabeth, cosa molto positiva, mi raccomando Spike non dimenticarla mai :wub:
    secondo: iniziamo a liberarci un po' di Angelus, non avrei mai pensato che mi sarebbe stato così sulle scatole..
    Terzo: finalmente Drusilla sta diventando ancora più pazza di quella che era già, ergo per cui lui non potrà mai innamorarsi veramente di lei.
    quarto: Drusilla e Spike cominciano a visitare e spargere terrore in tutta Europa, quindi vedremo location diverse, personaggi nuovi e tanto divertimento.

    brave le traduttrici Vale e Kasumi
     
    Top
    .
  15. kasumi
     
    .

    User deleted


    Grazie elijem!
     
    Top
    .
587 replies since 8/2/2013, 14:59   8234 views
  Share  
.
Top