Forward to Time Past by Unbridled Brunette

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  1. Irene Cas
     
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    Ti prego, ti prego....continua al piu presto, non posso più farne a meno! Penso che sia, effettivamente, la più bella fanfic mai letta su Buffy e Spike....e ne ho lette taaaaante.
    Sono una vecchia sis che è stata via per tanto tempo, tantissimo.... due mesetti fa ho ricominciato a leggere ff perchè la magia che ho trovato in Buffy, anzi nella coppia Spuffy, è qualcosa di inarrivabile...nessun altra coppia e nessun altro telefilm ha questo potere...

    Quindi, ti prego di nuovo, posta al più presto che qui ci nutriamo di questa fanfic!

    Grazie per lo splendido lavoro...
     
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  2. kasumi
     
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    Grazie cara! Non ho nessuna intenzione di abbandonare questa ff, quindi non temere! È solo che sono stata impegnata con altre cose e adesso ho cominciato a tradurre anche un'altra storia. Ma non la abbandono ^^
     
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    E rieccomi accanita più di prima.....cmq Sta diventando sempre più Spike e meno William....la rabbia ed il dolore sanno giocare scherzi tremendi....ah mettiamoci anche che adesso l'anima nn c'è più!!!!!!

    Brava Ale :wub: ......e aspetto molto tranquillamente altri posticini!
     
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  4. kasumi
     
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    Ciao Stefy! Ho appena aggiornato Pol. Appena finisco di tradurre la mia storia in inglese (nel corpo del nemico) torno a FTTP e poi la alterno con Pet.
     
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    Ma mi sa che ho perso dei colpi Ale!!!!....divento latitante x qualche mese ...e ci sono ff nuove e aggiornate!!!!! Xò la cosa mi piace tanto tanto!!!!! :wub: :wub: :wub:
     
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  6. kasumi
     
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    ho scritto una breve fiction con l'aiuto di Redan, che è appunto "nel corpo del nemico" e ho iniziato a tradurre Pet di Sigyn. Poi aggiornamenti random su pol e Fttp. Ah, e ho finito di tradurre una cosa che era rimasta in sospeso x vampire diaries, ma non so se conosci la serie (in realtà non la conosco bene nemmeno io XD)
    Hai diverse cose da recuperare :wub: ciao!

    Oh, e anche Redan ha aggiornato la sua storia!
     
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  7. kasumi
     
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    Capitolo 31

    Nota dell'autrice: La canzone citata in questo capitolo è “Vedi! Le fosche notturne” (anche nota come “the Anvil Chorus”). Per quelli non familiari con il pezzo, vi ho procurato un link. http://youtube.com/watch?v=RXFZckzjcKw


    Capitolo 31





    “Chi del gitano i giorni abbella…”

    William batteva la testa dello spuntone ferroviario con la mazza, provocando così un piacevole suono che accompagnava il suo canto. Aveva una bella voce e un buon orecchio. Aveva bevuto gran parte di una bottiglia di liquore (del tipo spacca-budella, che aveva scoperto essere un ottimo balsamo per il proprio cuore ferito), e il suo umore era molto migliorato per questo. Nella sua mente imbevuta d'alcol, stava cantando con l'accompagnamento di un'orchestra intera. E pensava che la musica trasformasse quell'esperienza già godibile in qualcosa di assolutamente delizioso.

    Anche se, probabilmente, David Havisham non ne sarebbe stato d'accordo.

    William aveva lasciato Havisham sulle spine per qualche settimana. Sapeva che l'uomo aveva chiamato la polizia per rimuovere il corpo di Archer; e sapeva anche che dopo di questo, Havisham aveva cominciato a dormire con un revolver sotto il cuscino. Un revolver! Era così ridicolo. Quasi gli dispiaceva per lui.

    Quasi.

    Ad ogni modo, William gli diede alcune settimane per crogiolarsi alla luce del suo terrore. Altrimenti non sarebbe stato divertente. E poi, giusto quando l'uomo stava iniziando a riabbassare la guardia, lo prese. Potrebbe aver preso Havisham dalla strada, il che sarebbe stato più facile. Ma le lezioni di Angelus erano ancora fresche nella sua mente, perciò aveva deciso di mettersi alla prova. Aveva scoperto, ascoltando i pettegolezzi tra i suoi servitori (aveva trascorso una buona parte di tempo alla finestra della sua cantina, in queste ultime notti), che ci sarebbe stato presto un ballo. La figlia di qualcuno stava facendo il proprio debutto in società, o si sposava, o qualcosa del genere, ed era previsto un grande evento. Fu con questa notizia che il piano di William cominciò a formarsi.

    Metà degli uomini della città lasciavano un ballo da ubriachi, e Havisham non faceva eccezione. E William lo sapeva di prima mano, come Havisham solitamente non riusciva nemmeno a ricordare il proprio nome una volta che lasciava un qualsiasi ritrovo dell'alta società, figurarsi se ricordava il tuo. E William contava proprio su questo. Aspettò all'esterno della sfarzosa dimora di chi ospitava la festa... aspettò fino a molto tardi, quando fu sicuro che non sarebbe stato scoperto dagli ultimi ad arrivare, e poi, quando arrivò il momento giusto, camminò intorno alla villa e raggiunse il cortile posteriore, dove venivano parcheggiate le carrozze. Normalmente, i cocchieri degli ospiti non stavano ad aspettare per tutta la durata del ballo, facevano scendere i loro padroni e tornavano più tardi a prenderli. Tuttavia, visto che chi ospitava la festa era il cugino di Havisham... o la cognata... o, beh, quello che era, aveva il proprio autista ad aspettarlo nel retro della casa. Il che significava che poteva andarsene in qualunque momento, o che, alla fine della festa, non avrebbe dovuto attendere per la sua carrozza in una fila infinita.

    William si occupò dell'anziano cocchiere con facilità. Poi gli prese il mantello ed il cappello – assieme al suo posto sulla carrozza- e aspettò il suo obiettivo. Quando Havisham arrivò, non notò nulla di strano nel suo cocchiere; William aveva premuto bene il cappello sulla fronte, in modo che gli oscurasse il viso, e comunque Havisham era fin troppo ubriaco per riconoscerlo, anche se William non l'avesse fatto. L'uomo barcollò fino alla carrozza senza paura. William guidò fino ad un'area isolata vicino ad un hotel e lo stese con lo stesso efficiente manrovescio che aveva usato su Archer. Dopodiché, trascinarlo fino a casa fu abbastanza facile.

    Non voleva appendere Havisham al muro; sarebbe stato ridondante. Così, dopo averci pensato un poco (e aver consumato una buona dose di whiskey) portò l'uomo in camera da letto, lo depositò sul pavimento, lo legò e lo imbavagliò. Poi, mentre Drusilla si metteva a sedere sul letto e lo guardava, si mise di fianco alla sua vittima ed iniziò a torturarlo. Che era quello che stava facendo al tempo presente, mentre cantava il proprio accompagnamento musicale al suono del martello che colpiva lo spuntone di metallo.

    Naturalmente, se avesse usato tutta la propria forza, lo spuntone si sarebbe conficcato completamente al primo colpo. Il che sarebbe stato troppo facile, nonché noioso. Perciò, stava controllando i propri movimenti, così da farlo entrare un po' alla volta al tempo della canzone. Cominciò con la gamba destra, la finì in fretta, ed ora stava lavorando su quella sinistra.

    Quando la punta dello spuntone spaccò finalmente il femore di Havisham (l'urlo attutito del pover'uomo glielo fece sapere, se non fosse bastato il lieve scricchiolio indicatore), Drusilla iniziò a ridacchiare. William alzò lo sguardo brevemente verso di lei e le fece l'occhiolino, dopodiché alzò la voce con ubriaca allegra.

    “Chi del gitano i giorni abbella…chi…chi i giorni abbella…”

    “Che diavolo state facendo qui?”

    William si girò velocemente nella direzione della voce. Si trattava di Angelus, e non stava sorridendo. Avrebbe saputo che doveva fare piano solo per la sua espressione. Tuttavia, erano giorni che Angelus non gli dava la propria attenzione, perciò tra l'intossicazione dell'alcol e il desiderio improvviso di avere l'attenzione del vampiro più vecchio, agì in una maniera che altrimenti non avrebbe fatto. Urlò il finale–

    “La zingarella, la zingarella…La zingarella!”

    –mentre infilzava lo spuntone nell'anca di Havisham, facendolo urlare attraverso la stoffa con la quale era imbavagliato.

    Angelus attraversò la stanza in un momento. Con il pugno chiuso attorno al petto della camicia di William, lo trascinò in piedi senza sforzo.

    “Voi, piccolo bastardo. Vi ho fatto una domanda!”

    “Mi piace cantare mentre lavoro.”

    “Beh, smettetela! State dando a Darla il mal di testa.”

    Oh. Darla. William odiava Darla.

    Le mostro io il mal di testa, quando userò la sua testa come un puntaspilli, pensò.

    Eppure, non poteva dire esattamente questo ad Angelus. Ma fece qualcosa di egualmente malvagio. Gli rise in faccia e disse sfacciatamente, “Se non vi piace questa melodia, accetto suggerimenti.”

    “Il mio suggerimento è che fareste meglio a parlare una lingua più civile, prima che ve la tagli e che ve la faccia mangiare.”

    William si tirò indietro da lui, allora. “Questa notte avete certamente un cattivo umore,” gli disse scontrosamente. Questa era una delle cose che lo faceva sentire realmente vivo, strettamente connesso al mondo intorno a lui. E ora sembrava che Angelus volesse portargliela via. Ma perché adesso? Quando non gliene era mai importato niente, anzi, l'aveva pure incoraggiato in questo.

    “Sono di cattivo umore a causa di questo.” Angelus tirò fuori un giornale appallottolato dalla tasca della giacca e lo lanciò a William. “Leggetelo.”

    William spiegò la carta. Era sgualcita e gialla, difficile da leggere. Pescavano i loro giornali dalla spazzatura, piuttosto che comprarli o disturbarsi ad uccidere il ragazzo dei giornali ogni volta che ne volevano leggere uno. Il testo di questo era sfuocato e bagnato dall'acqua. William dovette stringere gli occhi per poter leggere l'articolo.



    Uomo trovato mutilato in Mayfair
    La polizia sostiene che può esserci un collegamento con almeno altri otto omicidi



    Il cadavere mutilato del signor Charles Archer è stato trovato giovedì scorso, sul prato di un suo amico stretto che vuole mantenere il proprio nome anonimo. Ufficialmente schedata come trauma alla testa, i detective di Scotland Yard non rilasciano ulteriori dettagli sulla causa della sua morte. Dei testimoni affermano, tuttavia, che il corpo ha subito diverse ferite di pugnale, ustioni e traumi da forte impatto. La polizia rifiuta di verificare queste testimonianze. Tuttavia, si dice che i detective abbiano scoperto un possibile legame tra questo omicidio e altri otto che sono avvenuti cinque settimane fa presso la residenza del signor William Hartley. Otto domestici del signor Hartley sono stati trovati morti nei loro quartieri della casa, vittime di gravi lesioni alla gola. Il signor Hartley e sua madre, la signora Anne Hartley, sono scomparsi da allora. In origine, si era sospettato che i due fossero stati rapiti e detenuti per chiedere un riscatto. Tuttavia, poiché nessuno si è mai fatto avanti con delle richieste di denaro, questa teoria è stata rapidamente abbandonata. La connessione tra i due eventi è stata evidenziata quando un altro frequentante della stessa riunione dove il signor Archer è stato visto l'ultima volta, si è fatto avanti con ulteriori informazioni. Sebbene il signor Archer non abbia mai raggiunto il suo cocchiere quella sera, è stato visto vicino alla fermata delle carrozze alcuni momenti prima che questi arrivasse, parlando con nessun altro che lo scomparso signor Hartley. La polizia rifiuta di commentare la questione.




    William lesse l'articolo due volte. Non riusciva a capire perché Angelus ne fosse rimasto infastidito. Essere sui giornali non era qualcosa di inusuale per lui, dopo la sua scomparsa e i dettagli degli omicidi che erano già stati ben documentati. Inoltre, quest'articolo non era nemmeno nuovo. Era già vecchio di due o tre settimane. Alzò lo sguardo verso Angelus con confusione.

    “La mia scomparsa è già stata sui giornali.”

    “Non quella, stupido impertinente. L'altra cosa. La connessione tra voi e quell'Archer. Adesso verranno a cercarvi.”

    “Beh… non è che possano mettermi in prigione, anche se mi trovano.”

    Angelus afferrò il giornale dalle mani di William e lo colpì in testa con esso. “Il nostro scopo non è la notorietà o farci della pubblicità. Noi siamo creature della notte, cacciatori silenziosi, i misteriosi artisti della morte. Non vedete com'è scadente il vostro operato?”

    Parte di William voleva ridere a quello - e poi chiamano me il terribile poeta sanguinario? - ma un'altra parte di lui, quella più sensibile, si rendeva conto che se adesso rideva a quello che aveva detto Angelus, l'avrebbe fatto arrabbiare ancora di più. E aveva già imparato che non conveniva far arrabbiare Angelus.

    Quindi disse invece, nel più insincero e placante dei toni, “Va bene. Capisco. Mi sforzerò di stare più attento a non farmi vedere in futuro.”

    Angelus lanciò il giornale contro lo stomaco di William. “Fatelo,” disse. “Mi sto godendo troppo Londra per farvi rovinare tutto.” Lanciò uno sguardo ad Havisham e aggiunse, “E portate quella cosa fuori di qui. Avete giocato abbastanza con lui, e Darla sta cercando di dormire.”

    William aspettò che Angelus tornasse alla propria camera e poi, con rammarico, si voltò verso Havisham. “Suppongo che devo finirlo, allora,” sospirò.

    Ma Drusilla gli prese la mano che reggeva lo spuntone e la trattenne. “Posso?” chiese. “E' così…vivido. Dovrebbe piacermi riporlo al suo posto.” (Ndk: Dru dice un'espressione che significa sia 'riporre al suo posto' che 'porre fine ad una persona'. Siccome Dru parla sempre in modo strano, ho tenuto questa versione)

    Piegando la testa verso di lei, William considerò la sua richiesta. Alla fine, alzò l'arma e la guidò a casa – non nella testa di Havisham, ma sopra il cavallo dei suoi pantaloni, rimuovendo ciò che avrebbe potuto distrarre Dru dal suo compito.

    “Adesso, potete,” le disse.
    ~*~ ~*~ ~*~




    La notte successiva la morte di Havisham, William non se la sentì di andare a caccia. Per niente. Era affamato di sangue, ma giocare con Havisham aveva placato la sua fame di violenza, anche se temporaneamente. Quindi per ora, preferiva starsene seduto da solo nella camera d'hotel poco illuminata, piuttosto che accompagnare il resto della famiglia felice per la città. Solo Darla gioì per il suo rifiuto di accompagnarli. Dal suo ritorno, loro quattro erano sempre andati a caccia insieme. Questo cambio di routine era dovuto probabilmente all'orgoglio di Angelus per come William aveva imparato bene la sua lezione nel torturare Archer. Riconosceva che il novellino era diventato meritevole di accompagnarli. E visto che qualcuno doveva occuparsi del benessere di Drusilla, anche lei andava con loro. Prevedibilmente, Darla non era felice di questo cambiamento. E sebbene i motivi della sua decisione erano pienamente egoistici, questa sera William era felice di accontentarla.

    In verità, il principale motivo per cui non voleva accompagnarli era perché era ancora ubriaco. Dopo aver scoperto i meriti del whisky a basso costo, era colpevole di indugiare spesso nel suo uso. Era disgustoso per il palato, per dirne una, ma era molto più abbondante del tipo costoso che una volta era abituato a bere. Sembrava anche ubriacarlo molto prima; da lì la base del suo appeal. Lo trovava un meraviglioso balsamo per le sue ferite... particolarmente per quella che aveva in mezzo al cuore. Questa notte, voleva indugiare nella gloria delle sue incredibili capacità d'intorpidire la mente.

    E voleva farlo da solo.

    Angelus sembrò infastidito dalla riluttanza del giovane vampiro ad unirsi a loro. Sbottò: “E come, caro William, intendete passare la notte? Avvilendovi al buio fino a che non siate pronto per uscire sui giornali con qualche altra uccisione insipida, o restando seduto lì tutta la notte, riducendovi uno schifo?”

    “La seconda,” rispose William. Prese un lungo sorso dalla bottiglia ed aggiunse, con un sorrisetto, “Beh, magari tutte e due. Dipende da quanto riesco ad ubriacarmi.”

    Angelus gli diede un calcio alla gamba. “Farete bene a controllarvi, William. Vi sto dando un avvertimento.”

    Drusilla, nel frattempo, gli stava mettendo il broncio. “Siete sopra un albero, William, tutto in mezzo le nuvole. Perché non venite giù ad unirvi a noi?”

    Al quale William rispose con testardaggine, “Perché mi piace l'albero. L'albero è dannatamente eccezionale.”

    “E da quando avete iniziato a bere come la moglie di un pescatore?” domandò Angelus, con uno sguardo disgustato che William vedeva appena attraverso l'annebbiamento causato dall'alcol.

    Ruotò le spalle in modo distratto, riluttante a rispondere alla domanda. Perché era per lei, era sempre per lei, e lei era sua e non andava condivisa con quelli come loro. Lei era purezza e luce; non voleva che sporcassero il suo nome con le loro labbra sporche di sangue. Ad ogni modo, sembrava che Angelus cercasse più una ragione per dargli un altro calcio, come fece, più che una risposta. William lo sentì a malapena. Che fosse per l'alcol o per l'indifferenza, non seppe dirlo.

    Aspettò che i tre se ne andassero, poi rotolò sullo stomaco e cercò a tentoni sotto il divano con una mano. C'era un buco nella tappezzeria lì, e dentro di questo aveva nascosto il suo libro. Lo aveva inserito lì alcune settimane prima, quando una notte aveva scoperto Drusilla a tirare fuori gli indumenti e altri oggetti personali dalle borse e dagli armadi di tutti quanti e a ballarci sopra, spargendoli intorno alla suite come se fossero confetti. Dopo questo episodio, fu preoccupato che il suo nascondiglio originale (un cassetto altrimenti vuoto del comodino) non fosse più sicuro. Drusilla non sapeva del libro. Nessuno lo sapeva e William intendeva che le cose restassero in quel modo.

    Sebbene si fosse promesso di non passare un'altra notte a pensare al suo amore perduto, tirò fuori il libro dal suo nascondiglio. Si gettò di nuovo sul divano; e, con la propria bottiglia di whisky come pubblico, aprì il libro e cominciò a leggere.


    "Quando siete dispiaciuto, amore mio,
    Allora il mio cuore è triste e buio,
    Come i fiumi scintillanti si oscurano
    Quando le nuvole fanno cadere ombre su di loro!”

    ~*~ ~*~ ~*~




    Non ricordava di essersi addormentato, ma doveva averlo fatto, poiché la prima cosa che seppe quando si svegliò, era che era quasi all'alba. Il cielo era color ardesia e i tre erano ritornati. Non avrebbe saputo del loro ritorno (la suite era silenziosa, e Darla e Dru non c'erano) se non fosse stato per Angelus, in piedi lì vicino alla finestra. La sua faccia era metà in ombra, i suoi occhi fissi su di-

    Lui.

    William si alzò, a disagio con l'intensità dello sguardo dell'altro uomo, il tipo di intensità che accompagnava solitamente l'abuso per un errore reale o immaginario nel suo comportamento. Pettinò all'indietro i suoi riccioli scompigliati e sbadigliò. "La caccia è stata buona?" Tentò di mantenere un tono leggero con la conversazione, fin quanto poteva.

    "Abbastanza. Le ragazze sono già andate a prendere il loro riposo."

    "Bene. E' una cosa buona, allora."

    "Mm", rispose Angelus senza commentare. I suoi occhi si spostarono sul vetro della finestra, e dentro di lui, William sospirò per il sollievo. Cercò il libro tra i cuscini del divano, con l'intenzione di nasconderlo mentre l'altro vampiro gli dava la schiena.

    Ma il suo libro non c'era.

    Pensando che fosse caduto sul pavimento, si distese sullo stomaco e mise la mano sotto il divano, esplorando alla cieca lo spazio polveroso e scuro con le punte delle dita. Quando non trovò quello che stava cercando, scattò in piedi con un'urgenza che sorprese anche Angelus.

    "Dov'è? Avete visto-?"

    I suoi occhi cercarono in giro per la stanza in agitazione, ma non lo vedeva da nessuna parte. Capovolse il divano per assicurarsi di non averlo mancato per poco. Avrebbe rovesciato anche il resto dei mobili, se la mano ferma di Angelus non lo avesse fermato.

    "Che diavolo avete?" Chiese Angelus.

    William si divincolò dalla presa del suo GranSire. "Il mio libro, figlio di puttana. Che cosa ne avete fatto? Dov'è? Dove-"

    Spinse Angelus, che lo spinse di rimando, due volte più forte. Così forte, infatti, che William volò attraverso la stanza e finì contro una credenza. La vetrina si frantumò contro la sua schiena, tagliando la sua camicia e tagliandolo in decine di luoghi diversi. Ma lui non lo notò nemmeno. Si rimise in piedi, rifiutandosi di abbassarsi sotto la posizione dominante di Angelus. Gli passò di fianco e si diresse verso la camera da letto che condivideva con Drusilla.

    Lei stava inginocchiata in mezzo al letto, tenendo in mano un paio di forbici da ricamo, tagliuzzando allegramente qualcosa che aveva in grembo. Non servì che William si avvicinasse di più per sapere che si trattava del suo libro. Aveva strappato le pagine dalla copertina e le aveva sparse per tutta la stanza; alcune erano strappate, altre erano spiegazzate. Tutte erano praticamente insalvabili. Ciò che Drusilla teneva in grembo, ora, era solo la copertina vuota. Uno sguardo rapido e ravvicinato gli mostrò che era già al di là del riconoscimento, nient'altro che frange di pelle scura.

    Per un attimo, ne restò così stupito che non riuscì nemmeno a muoversi. Il suo libro. L'unica cosa che lei gli aveva dato ... l'unica cosa che gli era veramente rimasta di lei. Era stato così attento a proteggerlo, a nasconderlo da loro. E ora, in una fottuta notte da ubriaco, era stato sconsiderato, e Drusilla l'aveva preso.

    Dru alzò lo sguardo dal proprio lavoro per vederlo lì in piedi, alla porta. Gli sorrise in un modo semplice e quasi infantile e disse: "Mi ha detto che l'hai amata più di me, quindi l'ho portata via".

    Allora l'incantesimo si ruppe. William si lanciò attraverso la stanza verso di lei. L'afferrò per le spalle e la gettò contro il muro. "Voi maledetta cagna! Vi rendete conto di quello che-?"

    La sua gola si strinse e non poté finire. Era come se Elizabeth fosse stata uccisa una seconda volta, portata via da lui una seconda volta-

    E Drusilla stava ridendo.

    C'era una griglia di attrezzi per il caminetto sul focolare vicino a dove si trovavano. William sollevò la piccola pala di ferro. Ma per quanto lo voleva, non riuscì a colpirla con essa. Per lo stesso qualcosa che l'aveva costretto a seguirla nel cimitero in quella prima notte. Quel qualcosa, non gliel'avrebbe permesso. Non l'amore, ma qualcosa di più oscuro, qualcosa di istintivo. Era la sua Sire, e anche se la feriva spesso in altri modi, era solo perché era lei a chiedergli di farlo. Non poteva farle male a causa di un eccesso di rabbia. Lasciò cadere l'attrezzo sul pavimento e Drusilla sembrò quasi sorpresa tanto quanto si sentiva lui. In realtà, sembrò quasi...

    Delusa.

    William non notò la sua espressione. Non poteva guardarla, non poteva nemmeno sopportare di essere nella stessa stanza con lei, adesso. Se ne uscì infuriato senza una parola e sbatté la porta dietro di sé.

    Angelus era in piedi in mezzo alla stanza adiacente, stava fissando la porta come se lo stesse aspettando.

    "Dovrei uccidervi per quanto siete stupido" disse.

    William non rispose. Sapeva che Angelus stava parlando del suo rifiuto di sottomettersi - un crimine molto più grande della spinta arrabbiata che l'aveva preceduto. Si aspettava di ricevere una sorta di pena crudele, ma non ne aveva paura. Sapeva che se Angelus gli fosse andato contro adesso, avrebbe lottato contro di lui. Era così arrabbiato. Se fosse stato un dio, li avrebbe schiacciati tutti sotto il proprio tallone.

    Tuttavia, invece di andargli contro, Angelus rimise il divano nella posizione originale e si sedette su di esso. Si adagiò comodamente sui cuscini e sospirò. "Che cosa ha fatto?"

    William si lasciò cadere sul divano di fianco a lui. Improvvisamente, si sentiva così stanco.

    “L'ha distrutto.” Disse senza emozione.

    “Ah. Quel libro era qualcosa che avevate quando eravate umano?”

    William poteva vedere la smorfia nella bocca di Angelus che significava che non avrebbe approvato la sua risposta. Nonostante questo, gli rispose con onestà. “Sì.”

    “Ve l'aveva regalato senza dubbio qualche ragazzetta del vostro passato.”

    “Lei non era- era più di quello.”

    “Sicuramente lo era. Era l'amore della vita del giovane Willy. E, come l'idiota blaterante che siete, avete deciso di tenerlo, una volta che il giovane Willy è diventato un vampiro. E per cosa? Per valore sentimentale?”

    “Era mio. Non aveva il diritto–”

    Angelus rise. “Oh, non potete nascondere nulla a Drusilla, meglio non provarci nemmeno.” Lanciò uno sguardo verso William e, vedendo l'espressione sul suo viso, sospirò. “Ah, ma perché ve la prendete tanto? Era solamente un libro, regalatovi da qualche ragazzetta che probabilmente non vi pensa nemmeno più, ora che ve ne siete andato.”

    “E' morta.”

    “L'avete uccisa voi?” Angelus sembrava impressionato.

    “No.”

    “E' morta prima di voi, allora?”

    “Sì. Poco prima. In un incidente.”

    “Hm.” Ridacchiò Angelus. “E voi l'avete tenuto per così tanto tempo. Perché?”

    “Ve l'ho già detto–”

    “Oh, Gesù, William. Non lo capite ancora? Siete un vampiro. La ragazza non ha dato quel maledetto libro a voi, l'ha dato ad un uomo che non esiste più.”

    “Non è–”

    “Oh, sì?” Angelus sorrise. “Ditemi questo, ragazzo mio. Se la vostra ragazza vi vedesse adesso... se vedesse cosa avete fatto durante la sua assenza... vi amerebbe ancora?”

    William aprì la bocca per rispondere, ma quasi immediatamente, la richiuse di nuovo. Sapeva la verità, naturalmente. Ma non poteva sopportare di dirla..

    Angelus gli diede una pacca sulla schiena, come per esprimere un qualche tipo di cameratismo nella loro malvagità, e poi si alzò. “State andando bene adesso,” aggiunse in un tono più amichevole. “Vi suggerisco di non mandare tutto a quel paese.”
    ~*~ ~*~ ~*~




    …un uomo che non esiste più.

    Molto più tardi, dopo aver fatto la pace con Drusilla ed averla raggiunta nel loro letto, le parole di Angelus gli tornarono alla mente. Si sedette in mezzo alla luce di metà pomeriggio, parzialmente filtrata dalle tende, e il suo sguardo andò allo specchio dalla cornice decorata in oro che era sospeso sulla parete di fronte a lui. Il suo viso non era lì, naturalmente. E non si aspettava di trovarlo. Eppure, si chiese.

    Chi sono adesso? Chi sono, veramente?

    Ma senza un'immagine riflessa da poter guardare, non seppe dirlo.
    ~*~ ~*~ ~*~

    TBC

    Edited by kasumi - 2/5/2017, 11:24
     
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  8. elijem
     
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    KASUMI, GRAZIE GRAZIE GRAZIE !!!! Capitolo incantevole..mi piace perchè il nostro Spike sta prendendo forma, ogni capitolo di più !!! Ma, Buffy where is Buffy ???? non ci fanno capire i suoi pensieri??? Ci sarà qualche capitolo su di lei vero??? e ti prego non farmi aspettare più così tanto tempo :P :P :P :P
     
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  9. kasumi
     
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    Grazie cara! A me tutta sta cosa del libro fa piangere un casino, perché era l'unica cosa che aveva di Elizabeth!!
    E Angelus che gli dice che Elizabeth non lo vuole più visto cosa è diventato...
    Tutto quello che era William è andato distrutto, e ora nascerà Spike!
     
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  10. elijem
     
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    la nascita di spike come lo intendiamo noi deve essere qualcosa di grandioso.. il personaggio in sé è perfetto, e quindi vederne la trasformazione può far capire ancora di più proprio come è lui nello show. ci sono pochi personaggi di film telefilm che sOno così caratterizzati bene come spike secondo me.
     
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  11. kasumi
     
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    Sì, poi l'autrice qui ha fatto un lavoro stupendo.. andando nei dettagli della sua trasformazione in un modo che non ho mai letto in nessuna altra storia. Persino nel modo di parlare e nel modo di vestire.. com'è nato il suo spirito di ribellione. Com'è cambiato da idolatrare Angelus e aver bisogno della sua approvazione ad andargli contro.

    Per Buffy, purtroppo non sappiamo nulla di lei fino al capitolo 41, come avevo già scritto in una nota alla fine della prima parte.
    Ci sono due one-shot dell'autrice a riguardo, una con la puntata di Halloween quando Buffy è vestita da damigella dell'800 e a Spike prende un colpo XDD ma non capisce che è veramente Elizabeth, perché Buffy si comporta in modo molto diverso. Infatti la Buffy della seconda stagione non è ancora stata nel passato e quindi non è la sua Elisabeth.
    Invece nell'altra one-shot, se non sbaglio, si riferisce a quando Spike vede Buffy per la prima volta e pensa che gli ricorda Elisabeth, per cui si mette a ripensare a lei con affetto, e scopriamo che lui non l'ha mai dimenticata.
    Però sono entrambe in preparazione della terza parte, perciò le tradurrò più avanti.

    Forse ho anche trovato qualcuno che mi aiuta nella traduzione *_* così possiamo procedere più velocemente. Vediamo :)
     
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  12. Redan
     
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    Sono in una valle di lacrime!
    Capitolo bellissimo e terribile allo stesso tempo. Mi si spezza il cuore a vedere quanto William sta diventando cattivo, che si diverte a torturare la gente....e poi il libro distrutto!!! :cant: :cant: :cant: non ce la posso fare! Drusilla è malvagia (non che non si sapesse...).
    Le parole di Angelus purtroppo sono vere... Buffy non lo amerebbe se lo vedesse così. Sono impaziente di vedere come imparerà ad amarlo di nuovo una volta che lui si trasfrmerà in Spike, anche se immagino che il fatto che lui la ritrovi e la ami ancora aiuterà in questo, perchè di sicuro il suo comportamento cambierà, proprio come è successo nel telefilm.
    Traduci in fretta il prossimo, ti prego!
     
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  13. kasumi
     
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    Ciao cara!!

    CITAZIONE (Redan @ 2/5/2017, 14:15) 
    Sono in una valle di lacrime!

    Pure io quando l'ho letta la prima volta e aspetta perchè nei prossimi capitoli va pure in peggio *lancia pacchetti di fazzoletti per le sis*

    CITAZIONE
    Sono impaziente di vedere come imparerà ad amarlo di nuovo una volta che lui si trasfrmerà in Spike, anche se immagino che il fatto che lui la ritrovi e la ami ancora aiuterà in questo, perchè di sicuro il suo comportamento cambierà, proprio come è successo nel telefilm.

    Ricordo che quando l'ho letta la prima volta avevo questa curiosità morbosa di sapere se, quando si reincontrano nel futuro, sarebbe cambiato qualcosa rispetto al momento in cui Buffy viene catapultata nel passato e se, in questa seconda parte, l'autrice avesse rispettato il canon per filo e per segno. Ti posso dire che in questa seconda parte l'autrice ha romanzato tante cose che nel telefilm sono solamente accennate e ne ha aggiunte altre (per esempio, come Spike abbia affrontato altre due cacciatrici rispetto a quelle che conosciamo), però vi lascio la suspance se il fatto che Buffy è andata nel passato abbia cambiato in qualche modo le cose nel futuro.

    CITAZIONE
    Traduci in fretta il prossimo, ti prego!

    Come ho scritto ad elijem, forse ho trovato qualcuno che mi aiuta *_*

    A presto!
     
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  14. elijem
     
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    kasumi se fosse scritta in un inglese elementare ti aiuteremo anche io.. ma è troppo difficile. .però il bello di questa fiction è anche come l'autrice ha descritto minuziosamente tutto, e quindi per tradurre tutto questo ben di dio ci vuole qualcuno di competente 😀
     
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  15. kasumi
     
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    Lol
    In effetti tutte le storie più belle e meglio scritte sono anche difficili da tradurre XD

    Comunque se vuoi provare, puoi anche aiutarti con google translate o fare quello che puoi, e poi correggo tutto io. Sarebbe già un aiuto, credo, ad andare più velocemente. Potremmo provare se ti va ^_^
     
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587 replies since 8/2/2013, 14:59   8234 views
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