Forward to Time Past by Unbridled Brunette

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  1. keiko89
     
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    Eccomi!

    La dovizia di particolari con cui l'autrice infarcisce la storia è davvero spettacolare, mi piace molto anche questo capitolo di passaggio che pian pianino apre la porta a nuove dinamiche. Son curiosa di vedere anche lo sviluppo con Angelus, credevo fosse un po' meno felice del nuovo arrivato ed invece l'ha accolto con tutti gli onori!

    Avanti tutta...l'angst è in arrivo :xd: :xd: :xd:

    Bravissima Ale :*
     
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  2. kasumi
     
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    Grazie Elijem!

    @Keiko ci saranno delle interazioni molto interessanti con Angelus :) l'autrice ha seguito il canon, perciò all'inizio William lo ammira. Ma non temere, l'angst arriva XD
    Anche perchè nel prossimo capitolo arriva Darla, e sarà odio a prima vista! XD XD XD
     
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  3. Redan
     
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    Questo capitolo mi ha fatto piangere :(
    Non è rimasto più nulla ormai di William dentro il vampiro, se non l'amore: per Elizabeth e per sua madre.
    L' anello conservato gelosamente, il suo proposito di non mostrarlo mai a nessuno, nemmeno a Drusilla... mi chiedo se parlerà mai con qualcuno di Elizabeth.
    La trasformazione in Spike mi piace, la trovo credibile, però allo stesso tempo mi intristisce un sacco...
     
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  4. kasumi
     
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    Ciao Redan! Questo era il suo destino, non ci si poteva far nulla. William si aggrapperà al ricordo di Elisabeth, ma lo terrà nascosto in un piccolo angolo della sua mente. Se questo capitolo ti ha fatto piangere, immagina quelli in cui la ricorda o pensa a lei... :( :(

    Questi capitoli li trovo molto interessanti, anche se tristi.

    Alla prossima!
     
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  5. Redan
     
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    Sì, sono d'accordo, infatti mi piace molto. E' tutto un preludio più che degno per la terza parte. Mi interessa anche molto sapere come si comporterà Buffy con Spike quando tornerà nel futuro, e quali saranno i suoi sentimenti per lui, considerando quello che lui è diventato.
    Quello che mi intristisce è la perdità della bontà di William, che era un po' il suo tratto distintivo. E' come se avesse perso davvero tutto: l'amore della sua vita, sua madre, la sua casa, la sua vita e anche se stesso.
     
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  6. Silvia_1899
     
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    È vero Redan! È triste per tutti i motivi che hai elencato... :(
    E anch'io come te ho la stessa curiosità riguardo Buffy e il suo ritorno nel futuro... come si comporterà con Spike è "la domanda" per me, me lo sto chiedendo sin dai primi capitoli di questa storia... anche se ovviamente si stravolgerà tutto, per cui in realtà loro si saranno già ritrovati prima... o sbaglio??!! :blink: :unsure:
     
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  7. kasumi
     
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    Sì Silvia, naturalmente si inconteranno prima della terza parte (ci sono due one-shot a riguardo) ma Spike non sa che Buffy è Elizabeth!! E non sa nemmeno che Elizabeth venisse dal futuro!! Riguardo alla somiglianza e allo stesso cognome, pensa solo che sia una sua discendente. E lei non sa nulla fino a che non fa questo viaggio nel tempo.

    Quindi il momento in cui tutto si collega, sarà quando lei torna nel futuro alla fine del suo viaggio nel tempo, che è praticamente l'inizio della sesta serie come timeline, naturalmente riveduto e corretto.

    Solo allora Spike scopre che lei era Elizabeth, che era tornata nel passato, che quindi Elizabeth non era morta eccetera.. anche perchè nessuno sa dove era andata a finire Buffy!!

    Ne vedremo delle belle XD
     
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  8. Silvia_1899
     
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    Fantastico!! Eccitantissimo, non vedo l'ora!!! :xd:
     
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  9. Redan
     
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    Anche io!!!
     
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    Leejongsukdipendente

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    Finalmente ho recuperato tutto!!!!!
    E che dire ....con questi capitoli si riesce a capire bene il cambiamento da William (al futuro ormai prossimo) a Spike.. Oltre al fatto di essere stato vampirizzato.... C è tutto l'insieme che va da ciò che riguarda sua madre al fatto di avere ormai perso Elisabeth....e nn vedo l'ora di vedere... Il presente a Sunnydale!!!!!!!
     
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  11. kasumi
     
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    Capitolo 30




    Svegliatevi, amore. Stavate sognando.

    William si sforzò di svegliarsi, spronato dalla voce morbida che gli stava parlando. Una voce ancora più calda della luce del sole che picchiava sulla sua testa dall'alto, una luce tanto abbagliante che gli fece strabuzzare gli occhi. Si strofinò gli occhi con i pugni, e in qualche modo, fu sorpreso di sentire gli occhiali lì, appoggiati vicino alla punta del suo naso. Non ricordava il perché, ma pensava di non portare più gli occhiali.

    Giaceva in un prato, disteso prono nell'erba calda e asciutta. C'era un cielo di un profondo blu sopra la sua testa, e tra l'erba, dei denti di leone gialli ondeggiavano in quella che sembrava una leggera brezza estiva. Non aveva idea di come fosse arrivato lì, e non gli importava. Tutto sembrava così piacevole.

    Cominciò a tirarsi su lentamente, ma quando vide che cosa lo aspettava, i suoi movimenti divennero molto più rapidi. "Dio," sussurrò. "Oh, Dio - grazie a Dio-"

    Lei indossava un abito bianco, con dei nastri blu che correvano su di esso. I suoi capelli erano sciolti sulle spalle, lucenti come seta di mais nel luminoso sole estivo. E gli stava sorridendo.

    "Mi dispiace di avervi svegliato," disse. "Ma stavate facendo molto rumore. È stato un incubo?"

    Un incubo…

    La attirò tra le sue braccia, trascinandola attraverso l'erba con una forza che fece quasi male ad entrambi. Ma non poté fare altrimenti. Sembrava che fosse passato un secolo dall'ultima volta che l'aveva abbracciata. E adesso, non poteva smettere di toccarla. Il suo viso–i suoi capelli–la curva gentile del suo labbro inferiore–tutto era così bello, e morbido, sotto la punta delle sue dita. Incapace di sopportare anche il minimo spazio tra di loro, William la spinse gentilmente sull'erba, con la propria mano destra a farle da cuscino sotto la testa. Si stese sopra di lei e la abbracciò. Coprì il suo viso con baci affamati.

    Lei stava ridendo.

    “Che cosa vi prende? Di solito, non siete così generoso con i gesti di affetto... lì è dove arrivo io.”

    “Non posso farci niente,” respirò lui. “Non posso–”

    Lei aggrovigliò le dita tra i suoi capelli ribelli; e gli attirò la bocca sulla propria. Il suo bacio fu profondo e affamato, ma tuttavia gentile e così pieno di amore. Lui sussultò e lo ricambiò con tutta la passione che era in lui. La supplicò: "Toccatemi. Mostratemi che siete reale... Mostratemelo..."

    Una delle sue gambe venne sù e si agganciò dietro quelle di lui, tirandolo più in profondità tra le sue cosce. Lui poté sentire le mani di lei muoversi sul suo petto e cominciare a sbottonargli la camicia. Riusciva a stento a riprendere fiato tra i baci, ma non gli importava. Non gli importava di morire per mancanza di ossigeno. Non voleva allontanarsi da lei, nemmeno per un secondo. Lei disse:

    "Sono reale. Sapete che sono reale ... sapete che sono vostra."

    E lui avrebbe potuto piangere per il sollievo.

    Mia.

    “Non lasciatemi mai–”

    “Sapete che non vi–”

    CHI SIETE VOI?!
    ~*~ ~*~ ~*~




    William saltò in piedi sul divano, uscendo dal suo sogno con una tale violenza che era come se gli avessero strappato nuovamente l'anima dal corpo una seconda volta. C'era una donna in piedi presso la porta d'ingresso, una donna dall'aspetto molto orgoglioso e dai capelli biondi. Lo stava guardando con un sorriso compiaciuto, mentre lui giaceva lì sul divano, così si alzò rapidamente e si affrettò a sistemarsi i vestiti. Sapeva chi era anche senza una presentazione. Dopo settimane di assenza, la famigerata Darla era tornata.

    I suoi occhi guizzarono velocemente su di lei, prima di girare la testa di lato. Non sembrava una donna a cui piacesse essere osservata. Quello che vide, in quei pochi secondi, fu una donna magra e di piccola statura ma di gran presenza, attentamente incipriata e truccata, e costosamente vestita. Dopo il calore e la felicità del proprio sogno, il sorriso arrogante nel volto di questa donna gli gelò il cuore. Poteva già dire che questa Darla non gli piaceva, e desiderò che non fosse mai tornata.

    Tuttavia, era ritornata ed era lì, in piedi nel mezzo del salotto della suite. Si tolse i guanti e si guardò in giro, cercando ovviamente un viso familiare.

    “Dov'è Angelus?” gli chiese. “E chi, esattamente, siete voi?”

    “Angelus…” La fronte di William si aggrottò mentre cercava di ricordare esattamente dov'era andato Angelus. “E' fuori al Regent’s Park. Starà ancora cacciando, presumo.”

    “Hmm. Bene, non è interessante? E lo dite così bene. Tuttavia, vi dispiace dirmi esattamente chi siete voi?”

    “William.”

    “William. Un bel nome molto comune. E ditemi, William. Come mai siete qui? Certamente, non vi ci ha portato Angelus. Non siete affatto del suo stile. Quindi, assumo che Drusilla…”

    “Sì.”

    “Beh, sì, le persone malate di mente fanno cose del genere, ne ho sentito parlare. E dov'è Drusilla?” La sua voce aveva un tono di sfida.

    “Sta dormendo.”

    La lasciò lì, sperando che lei abbandonasse l'argomento. Tuttavia, una luce crudele illuminò i suoi occhi, e lei fece le fusa: “E' così? Dorme nel suo letto, mentre tu giaci sul divano. Ci sono dei problemi in paradiso, William? Mi sembra un po' presto per quelli.”

    “No,” la aggredì. Il fatto era che Darla si era avvicinata alla realtà più di quanto lui volesse ammettere. I suoi sentimenti per Dru erano variabili come il tempo e abbastanza spesso tempestosi. Aveva bisogno di lei e a volte ci teneva veramente. Altre volte, però, lei gli ricordava solamente quello che era diventato, di quanto distante era da dove era partito. Anche se si stava adattando alla vita da vampiro -e iniziava a goderne sempre di più -, quel pensiero bruciava ancora nella sua mente. Durante quelle volte, trovava difficile stare con lei, anche per un breve tempo..

    No. Ciò non era interamente onesto. E una volta che Darla se ne fu andata (per andare a trovare Angelus nel parco, verosimilmente), William si sedette per affrontare la realtà. La realtà era che teneva a Drusilla. Era così fragile, a volte, che voleva prendersi cura di lei. Anche lui era così fragile a volte, e lei si prendeva sempre cura di lui. Qualche volta, durante i suoi momenti di vulnerabilità, l'amava persino. Ma nonostante i frequenti -e sempre più intensi- atti di sesso tra loro, l'amore che provava per lei era poco più di quello di un fratello. Era protettivo con lei, ma non passionale.

    Quello, lo riservava ancora per Elizabeth.

    In tutta onestà, era questo e non alcun sentimento di risentimento, che lo aveva fatto allontanare dalla camera che divideva con Dru. La maggior parte dei giorni, poteva bloccare Elizabeth fuori dalla mente, se si impegnava molto. Tuttavia, qualche volta, dopo una notte passata a cacciare e in dissolutezze, si ritrovava a desiderarla così tanto da stare male. E in quelle occasioni, non riusciva nemmeno a dividere il letto con Dru. Il divano era il posto dove passava ore agonizzanti senza riuscire a dormire… ed ore estatiche a sognare di lei. Ore in cui lui non era malvagio, e lei non era morta. Ore in cui lei era calda e morbida, ore in cui lei era nelle sue braccia, nel modo in cui era destinata ad essere. Ore in cui non riusciva a capire come tutto aveva fatto ad andare terribilmente storto.

    Strofinò la mano sopra il suo viso. L'ultimo di questi sogni aveva proprio avuto effetto su di lui. Se quella stronza non l'avesse svegliato, avrebbe probabilmente avuto ancora qualche minuto... solo qualche minuto in più... così le avrebbe potuto dire che l'amava.

    Arrabbiato adesso, guardò fuori dalla finestra. All'esterno era ancora buio, ma era il tipo di buio che non durava molto, il tipo di oscurità che c'è giusto prima dell'alba. Avrebbe fatto in tempo ad uscire? Se era veloce... e se era molto fortunato... avrebbe avuto il tempo?

    Non si concesse il tempo per rifletterci troppo, ma si alzò dal divano e scivolò rapidamente nelle scarpe e nel cappotto. La caccia. La caccia. La caccia. Era tutto quello a cui riusciva a pensare ora. L'unica cosa che poteva farlo sentire pienamente vivo... e che portava via il dolore. Angelus aveva ragione: uccidere qualcuno lentamente… ucciderli mentre ti imploravano di non farlo... era una sensazione che non aveva pari. Per lui, era un sentimento crudele di soddisfazione, sapendo che queste persone avrebbero sofferto quanto lui. Per lui, era meglio del sesso... meglio di Drusilla.

    Ma era ancora anni luce da Elizabeth.

    Elizabeth era nella sua mente mentre scendeva le scale di corsa e usciva in strada. Ma non erano pensieri gentili, adesso. Solo una rabbia omicida. Sua. Lei era sua. E gliel'avevano portata via-

    Una piccola donna bionda stava giusto emergendo da una casa non molto distante. Era totalmente della classe operaia - aveva vestiti semplici e un cestino della spesa sotto al braccio. Stava iniziando apparentemente la lunga camminata fino al mercato per andare a prendere la colazione.

    Beh, non ce l'avrebbe fatta ad arrivare fin là.

    La seguì di nascosto, coordinando i suoi passi con i propri, così non l'avrebbe sentito arrivare. Il cielo stava sfumando da nero inchiostro a blu oltremare, quando la raggiunse. Avrebbe voluto fare alla maniera di Angelus – che era anche la sua maniera, adesso - , tuttavia l'alba stava giungendo rapidamente e tanta era la profondità della sua rabbia, che non gli avrebbe permesso di attendere così a lungo. La trascinò in un vicolo, soffocando le sue urla con una mano contro la sua gola. La ferì con più violenza di quello che era necessario e le sbatté la testa contro la parete di mattoni quando ebbe finito di nutrirsi. E fu con piena soddisfazione che si affrettò fuori dal vicolo e lungo le strade per tornare a casa.

    Aveva un debole per le bionde, adesso. Non perché fosse arrabbiato con lei... ma perché non erano lei.
    ~*~ ~*~ ~*~




    Stava disteso sul divano ed era macchiato di sangue, quando Angelus ritornò. Naturalmente, Darla era con lui. Tuttavia, mentre Darla guardava William con disgusto, gli occhi di Angelus mostravano un certo orgoglio paterno. Fece un sorriso per la camicia macchiata di William e per il sangue bagnato ancora sulla sua bocca ... le gocce di questo che si stavano asciugando sulla fronte.

    "Abbiamo avuto una buona nottata?"

    William gli sorrise di rimando. "Piuttosto buona."

    Darla tirò su col naso. "Mm. Buon per voi. Angelus ... Non stavamo ...?"

    Fece cenno alla grande camera da letto matrimoniale, e Angelus fece a William l'occhiolino. "Sapete come sono le donne ... insaziabili."

    "In più di un modo," accordò William scherzosamente.

    Aspettò che la porta si chiuse dietro di loro prima di lasciar cadere la propria espressione costruita. L'uccisione era stata buona, ma gli aveva permesso un rilascio solo momentaneo. Ora, si trovava di nuovo nella stessa situazione di prima. La stessa, solo peggiore, perché ora si sentiva completamente carico e dormire era impossibile, dopo l'adrenalina che gli aveva dato l'uccisione. E restare sveglio significava dolore. Gesù, faceva così tanto male. Gli faceva venir voglia di uccidere e uccidere, fino a quando il mondo intero avrebbe sofferto come lui.

    Allungò una mano in tasca e tirò fuori la scatola con l'anello. Il rivestimento di velluto di copertura si stava già consumando a causa dello sfregamento con il tessuto della tasca. Lo rigirò tra le mani, esaminandolo per un momento come se non l'avesse mai visto prima. Poi, lo aprì e tirò fuori l'anello.

    Era così piccolo che non ci sarebbe stato nemmeno sul suo mignolo.

    Accarezzò la fascia di metallo con il polpastrello del dito indice, tracciando le pietre preziose come un uomo cieco che sta esplorando qualcosa che non può vedere.

    "Eravate mia," sussurrò ad esso. Chiuse gli occhi, richiamando alla mente la sua immagine con la stessa facilità con cui avrebbe guardato una fotografia. Le disse: "Eravate mia."

    Come a rispondere a quel richiamo, Drusilla lo chiamò improvvisamente dalla camera da letto.

    Armeggiò con l'anello, rimettendolo di nuovo nella scatola, e la scatola nella sua tasca. La voce di lei era flebile; a volte aveva degli incubi. Non poteva rifiutarsi, perciò si affrettò a raggiungerla in camera.

    Dru era seduta a letto, indossando qualcosa di seta che supponesse fosse una vestaglia. Non la veste delicata e casta che un tempo aveva avvolto la sua amata, ma qualcosa di esiguo e quasi volgare. Qualcosa di simile a quello che avrebbe indossato una prostituta. Gli sorrise in modo seducente ma con degli occhi vuoti, anche questo alla maniera di una prostituta. Naturalmente, non aveva mai visto una prostituta in azione, ma poteva immaginarlo.

    William avanzò lentamente sul letto verso di lei, e si sentì spento al pensiero di quello che ne sarebbe seguito. Eppure, accoglieva quel sentimento. Se doveva scegliere tra il non sentire niente ed il dolore, avrebbe preferito in qualsiasi giorno il non sentire niente.
    ~*~ ~*~ ~*~





    “Che dannato cazzo state facendo, a mangiare quella roba?”

    William guardò in alto. Era seduto sulla scalinata d'ingresso, a tagliare a fette una mela con il suo coltellino da tasca. Stava aspettando che Drusilla lo raggiungesse, così avrebbero potuto andare a caccia. Non c'era niente di male a farsi un piccolo snack nel frattempo, aveva pensato.

    Ma ovviamente, Angelus non era d'accordo.

    “Sapete che siete un vampiro ora, non è vero, ragazzo mio? Sapete che una dannata mela non prolungherebbe la vostra vita.”

    “Eppure ha un buon sapore.”

    Angelus colpì la mela, allontanandola dalle sue mani e facendola rimbalzare giù per gli scalini, fino a farla sfracellare contro l'acciottolato della strada. William si accigliò per questo.

    “Che cosa significa?”

    “Significa che ne ho maledettamente abbastanza del vostro avvilimento. Le stesse uccisioni senza scopo, notte dopo notte. Non vi ho insegnato niente?”

    “Adesso le inseguo!” disse William in sua difesa. Ma dentro di sé, rabbrividì. Che Angelus avesse scoperto i dettagli della sua ultima uccisione della bionda della notte precedente (o meglio, di quella mattina)? Quella non era stata esattamente una sfida…

    “Le inseguite,” lo scimmiottò Angelus. “Dannazione, non vi ho insegnato niente, allora?”

    Afferrò William per la parte superiore del braccio e lo strattonò via dagli scalini. Quando Darla apparve all'entrata, la fece arrabbiare dicendole, “Non stanotte. Per una volta, puoi andare con Dru.”

    Lei se ne andò via infuriata, ed Angelus tornò ad occuparsi di William, con le labbra che tornavano a a formare un sorriso misterioso. Si sporse verso di lui talmente vicino che William poteva sentire il suo fiato, mentre gli sussurrava, “Stasera, è solo per i ragazzi.”
    ~*~ ~*~ ~*~





    “E' tempo di mettere un po' d'intimità in questo, William.”

    William guardava Angelus lateralmente, mentre camminavano lungo la strada nebbiosa. Di qualsiasi intimità Angelus stesse parlando, era piuttosto certo di non volerne far parte. Stava già avendo difficoltà a tirare fuori l'entusiasmo per Dru.

    Fu molto sollevato, quindi, quando Angelus aggiunse, “Non avete mai pensato di fare qualcuno che conoscevate personalmente? Qualche piccolo bastardo che vi ha fatto un torto... qualche stronza che non vi ha ceduto quando glielo avete chiesto? Non avete un dannato nemico?”

    Un nemico…

    Se ne viene sempre fuori con i versi più inventivi…

    Prendete con voi la vostra reputazione a riportatevela a letto, in casa. Portateci anche la vostra puttana, e poi ditemi dove sta la vostra integrità.

    (Puttana! La sua amata una–)

    Uno può essere certamente giudicato dalla compagnia che tiene, e oserei dire che questa-

    (creatura libertina – l'aveva chiamata creatura libertina)

    -con cui vi frequentate vi sta contagiando.

    “Ho un nemico,” disse con voce roca. I suoi occhi si oscurarono e i suoi pugni si serrarono. Strinse gli occhi verso Angelus e disse di nuovo, “ho un nemico.”
    ~*~ ~*~ ~*~




    L'incontro dell'associazione letteraria terminò alle nove, ma loro arrivarono alle otto e mezza, e questa fu una buona cosa da fare, poiché Archer sgattaiolò via in anticipo. Stava in piedi alla fermata delle carrozze, battendo le mani guantate insieme e sorridendo a se stesso in un modo arrogante. Non c'era dubbio, che si stesse congratulando con sé stesso per aver reso la vita un altro povero bastardo un puro inferno. Il sangue di William ribolliva al solo guardarlo.

    "È lui?" Chiese Angelus, mentre si trovavano a poche centinaia di yard di distanza, osservandolo.

    "Sì, è lui."

    "Andate a prenderlo, allora."

    William non ebbe bisogno della piccola spinta alla spalla che Angelus gli diede; era più che disposto ad agire. Archer l'aveva chiamata una creatura scostumata – lei!

    E puttana. Non dimenticare che l'ha chiamata una puttana.

    Una puttana! Quel bastardo figlio di una cagna!

    Gli arrivò molto vicino prima che Archer riuscì a notarlo. E quando lo fece, i suoi occhi erano pieni di qualsiasi cosa tranne la paura.

    "Beh, Hartley. Che bello rivedervi, amico. E' bello vedere che non avete subito un danno duraturo dal nostro piccolo battibecco."

    "Oh, ma io l'ho avuto", disse William.

    Archer rise. "Dovrei pensare che la maggior parte del danno è venuta dopo. I pettegolezzi che girano in città dicono che la vostra amante vi abbia lasciato per un altro... che se n'è andata via a cavallo e non è più ritornata. O, forse, abbiamo sbagliato tutto. Siete stato voi a mandarla via? Perché non potevate più permettervi di mantenerla?"

    "Non sono stato io a mandarla via." I denti di William erano serrati; e allo stesso modo, i suoi pugni. Archer se ne accorse e ne sorrise.

    "Ahh ... così è stata lei a lasciarvi. Beh, difficilmente si può dare la colpa a lei. Se dovessi passare una vita ad ascoltare la vostra poesia ... beh ... non credo che potrei sopportarlo! In verità, preferirei avere uno spintone della ferrovia nella mia testa piuttosto che- "

    William spinse in avanti la mano, serrando le dita forti intorno alla gola dell'uomo e portando le sue parole ad un brusco arresto.

    "Questo," sussurrò ad Archer, "possiamo organizzarlo."

    Un brusco colpo alla testa fu sufficiente per stendere Archer e renderlo inconscio. William sollevò il peso morto dell'uomo sulle spalle e tornò al posto dove Angelus lo stava aspettando, nascosto nell'ombra.

    “L'avete gestita piuttosto bene,” Angelus si complimentò con lui. “E ora, che avete intenzione di fare?”

    William non si fermò nemmeno a pensarci.

    “Una fermata veloce alla stazione dei treni,” rispose. “Ho un po' di... giustizia poetica... che mi piacerebbe dispensare.”
    ~*~ ~*~ ~*~




    Quando arrivarono a casa, il mattino aveva appena iniziato ad attenuare il nero del cielo. Darla, indifferente a tutto il procedimento e ancora arrabbiata con Angelus, era andato a letto. Ma Drusilla era ancora sveglia e si fermò a guardare, avida. Persino Angelus era vagamente interessato. Di tanto in tanto, alzava lo sguardo dalla propria vittima (una vagabonda trovata vicino alla ferrovia), per gettare uno sguardo critico sul lavoro di William.

    Archer era ancora incosciente quando William lo aveva scaricato in cima ad un tavolo decorativo vicino alla porta d'ingresso. Studiò l'uomo con una certa curiosità analitica, prima di decidere finalmente il da farsi. Guardò brevemente Angelus e, sperando in qualche segno di approvazione, disse, "Penso che abbiamo bisogno di qualche ornamento per la parete, per completare l'arredamento."

    Tuttavia, la risposta di Angelus fu vaga, "Fareste meglio a trovare le travi portanti prima, oppure verrebbe giù subito."

    Questo fu un buon consiglio. William batté le pareti con le nocche per individuare le travi portanti a ciascun lato del tavolo. Erano circa quattro piedi (Ndtrad: 120 centimetri) di distanza da entrambi i lati, il che funzionava bene per quello che aveva programmato. Drusilla raccolse il corpo e lo tenne sollevato per lui. Lo tenne alto dalla superficie del tavolo e alzò un braccio dell'uomo, tenendolo teso, mentre William prendeva la mazza e uno spuntone e considerava la migliore strategia da adottare. Dopo alcuni esperimenti, divenne evidente che trapassare il palmo della mano con lo spuntone, come aveva originalmente previsto, non avrebbe funzionato. Le ossa lì erano troppo delicate e il peso di Archer avrebbe certamente finito per strappare le mani. Quindi gli tastò i polsi e, individuati il radio e l'ulna, guidò lo spuntone tra di essi. Queste ossa erano più forti, e quando diede al braccio una tirata sperimentale, esse sembrarono tenere bene la pressione. Ripeté il processo sul braccio destro di Archer, poi Drusilla lasciò cadere l'uomo, e William diede un calcio al tavolo, lanciandolo lontano.

    Aveva calcolato che, senza il sostegno del tavolo, il corpo di Archer sarebbe stato appeso a poco meno di un metro da terra. I suoi piedi erano liberi e a penzoloni, e per il momento, William li lasciò così. Si mise a guardare il proprio lavoro con un misto di divertimento e soddisfazione immensa mentre Archer si svegliava con un improvviso e agonizzante urlo.

    “Che cosa ne pensi?” chiese ad Angelus, mentre l'altro vampiro arrivava dietro di lui.

    “Un po' cliché, ma mi piace” fu la risposta, e William si sentì gonfiare d'orgoglio.

    Poi, siccome Darla urlava attraverso le pareti che non poteva dormire con tutto quel trambusto, prese un ferro per lavorare a maglia dal cestino del cucito e glielo infilò nella gola. Senza corde vocali, Archer era davvero una bella aggiunta decorativa alla camera.
    ~*~ ~*~ ~*~




    Il corpo di Archer stette appeso in salotto per quattro giorni. La rabbia di William durò solo tre. Dopo di questo, la sua curiosità innata gli impedì di uccidere l'uomo. Tormentò il gentiluomo in qualsiasi modo e si sentì sempre più affascinato dai risultati. La resistenza del corpo umano era incredibile, e spinse Archer al limite. La sera del quarto giorno, proprio quando Archer stava andando in convulsioni intermittenti dalla pressione esercitata sul suo diaframma, William uscì dalla camera da letto per trovare Drusilla giocare con l'uomo in un modo che non gli piaceva. Quello fu il giorno in cui lo uccise. Lo fece - in modo molto appropriato, pensò - guidando uno degli spuntoni della ferrovia attraverso la testa di Archer. Angelus volle che lui lasciasse il cadavere sul muro per un po ', come una decorazione, ma William aspettò fino al tramonto, e poi trascinò il corpo in Mayfair, e lo scaricò senza tante cerimonie nel giardino anteriore di David Havisham.

    C'era, dopo tutto, qualcosa di personale che doveva dire.

    ~*~ ~*~ ~*~

    TBC

    Edited by kasumi - 13/1/2017, 14:30
     
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  12. Silvia_1899
     
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    Azzarola :unsure: che mostruosità!!
    E da qui credo che cominceranno a chiamarlo Spike immagino!
    Mamma mia mi ha un po' angosciato la tortura inflitta ad Archer... :(
    Ma comunque trovo che sia un bel capitolo, perché ti fa capire come sia cattivo per quello che gli è successo da umano e non perché è un vampiro e dovrebbe essere cattivo a prescindere... Sì certo, l'essere vampiro lo avrebbe comunque trasformato in qualcos'altro, ma fino ad ora i gesti crudeli che compie (non atti solo al fine di soddisfare la sete di sangue e sfamarsi) li ha eseguiti per il dolore che si porta dentro...
    Ed ovviamente è molto triste!
     
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  13. kasumi
     
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    Sì, da qui sempre in peggio... poi diventerà anche auto-distruttivo e ribelle. Ma è interessante vedere come tutto si collega ad Elisabeth. A me si stringe il cuore per l'inizio di questo capitolo, quando pensa che l'essere vampiro sia stato solo un brutto sogno.
    Vi avevo avvertito che questa parte è molto drammatica e dark. Ma del resto è necessaria per capire il suo cambiamento.
     
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  14. Redan
     
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    Mamma mia....che capitolo intenso.
    Mi ha colpita molto tutta la sofferenza che prova William, il fatto che uccide per soffocare il dolore,e quanto sta diventando cattivo. L'autrice è stata bravissima perchè ha fuso in un modo incredibile il William umano con il demone. Si può vedere chiaramente William dentro Spike, ma il demone si sente eccome.
    La tortura di Archer è stata un brutto affare.... per fortuna non descritto in modo troppo particolareggiato. Sembra impossibile credere che a farlo sia stato William, eppure gli è venuto così naturale. La perfetta incarnazione di un demone senz'anima e senza giudizio morale.
    Aspetto il seguito!
     
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  15. kasumi
     
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    Le torture non sono finite qui XDD
    Grazie per il commento socia :wub:
     
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587 replies since 8/2/2013, 14:59   8233 views
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