The Best Five Large I Ever Squandered (fragment) by Herself

Spike x Brian Kinney (NC17)

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  1. kasumi
     
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    The Best Five Large I Ever Squandered

    (fragment)




    by Herself



    Le cinque migliori banconote da mille dollari che ho sperperato (incompiuta)



    Traduce: kasumi










    Trama: Questa PWP inconclusa fa incrociare la strada di Spike con quella di Brian Kinney di Queer As Folk. Lo Spike di questa storia è ispirato —totalmente rubato— all’omonimo centralinista newyorkese della deliziosa storia Subtleties di Anna S.

    Perché non l’ho finita? Chi lo sa. Forse volevo solo torturarvi.

    (NdT: Il link sembra non funzionare, comunque Subtleties è una Spike x Xander che potete trovare facilmente cercando per titolo ed autore!)

    Rating: NC-17

    Avvertimenti: AU, PWP.



    Testo originale in inglese: www.echonyc.com/~stax/Buffy/herself/Five_Large.html



    Nota di kasumi: Ho voluto tradurre questa storia perché, anche se incompleta, mi ha colpito molto per lo stile graffiante dell’autrice e per l’idea (ed il modo veramente HOT) di shippare questi due personaggi! Grazie a Keiko e a Nightlady per l’aiuto a sistemare un po’ di frasi.











    La verità era, che aveva già scopato tutti a Pittsburgh.



    Qualcuno di loro due volte, anche se una seconda volta non era una parte abituale del piano. Persino con tutti quei college e università che attraevano un flusso costante di talenti ogni autunno, Brian Kinney si annoiava presto dalla selezione locale.



    Quando questo succedeva, lasciava la città per il week-end. C’era sempre qualche posto dove andare — Chicago, Miami, Los Angeles. Ma New York City era la meta preferita. Non importava cosa dicessero di San Francisco, per quanto potesse interessare a Brian, ma era New York la città dei gay. Che cos’altro era Manhattan se non una giungla di arrapati? Le strade brulicavano di sederi meravigliosi.



    Poteva sempre prendere ciò che voleva liberamente, ma qualche volta gli piaceva pagare per averlo. La dinamica era differente.



    Aveva sentito parlare, tramite una e-mail che gli era arrivata da un amico di un amico di un amico, di un nuovo ragazzo a Manhattan. Estremamente caro, ma che valeva la pena in un modo talmente eccezionale che l’e-mail non chiariva completamente.



    Si faceva chiamare Spike. Niente altro, solo Spike. Il che aveva quasi fatto cancellare la e-mail a Brian seduta stante. Ma poi l’ultimo paragrafo aveva catturato la sua attenzione.



    Alla fine della nottata mi ha spaventato a morte e non sono mai venuto così intensamente in tutta la mia vita. Non sono sicuro di come abbia fatto, ma sono state le cinque migliori banconote da mille dollari che abbia mai sperperato. Devi prenotarti in anticipo. Anche se, a volte, non è affatto disponibile.



    Brian compose il numero.





    Quando si incontrarono, alla porta di una suite d’hotel che aveva molte, molte, molte più storie da raccontare di una strada laterale di un quartiere per gay, il ragazzo lo esaminò freddamente, inclinò la testa, e disse il suo nome come una forma di saluto.



    "Spike."



    "E’ una minaccia o una promessa?" (NdT: qui probabilmente si riferisce al soprannome, che significa “spuntone”.)



    "Dipende per cosa sei disposto a pagare."



    Brian alzò il mento e ricambiò lo sguardo. "Per tutto l’insieme."



    "Bene, allora." Aprì la porta maggiormente.



    Era inglese. Biondo platino, curiosamente pallido, e non così giovane come Brian si era aspettato. Aveva una calma con lui che era… interessante. Come se fosse in grado di starsene in piedi sul vano della porta, osservandolo con quello sguardo duro e rilassato, fino a che Brian non si fosse deciso ad entrare o ad andare per la sua strada.



    Entrò.



    Non appena scivolò attraverso l’ampio soggiorno nei suoi pantaloni e maglietta neri e leggeri, Spike gli offrì del cibo, alcolici e droghe, con un aria annoiata ma cortese. Come se sapesse che avrebbe rifiutato qualsiasi cosa gli avesse offerto. Quando raggiunse la porta all’altro lato della grande stanza, si era tolto la maglietta e si era voltato. I pantaloni scesero lungo le anche, fermandosi sopra un allettante rigonfiamento. Spike alzò le mani e le tenne poggiate sul telaio della porta per un momento, lasciando che la luce lo facesse per metà dorato e per metà argentato.



    Poi armeggiò con i pantaloni, girandosi e camminandone fuori, scomparendo nell’altra stanza con un flash del suo sedere perfetto e candido come un giglio.



    Brian decise che l’età del ragazzo non gli importava.



    Si affrettò a raggiungerlo, spogliandosi dei propri vestiti durante il cammino.





    Aveva la pelle di un ragazzino. Liscia, senza bozzi o imperfezioni e senza peluria indesiderata. La bocca era soffice e docile, come quella di un ragazzino, quando Brian ci premette sopra la sua. Ma aveva la lingua smaliziata – e il pene – di un uomo che sa quello che vuole e come averlo. Dietro le note di tabacco e bourbon, la bocca sapeva di vissuto, in un modo strano ma piacevole. Gli occhi esprimevano il freddo distacco del professionista, ma il freddo si estendeva anche sul suo corpo. Brian lo realizzò mentre Spike si curvò lentamente contro di lui, le mani che tracciavano i contorni della sua schiena, con un tocco delicato che sentì stranamente fresco sulle palle. Quel tipo di fresco che si associa con il sudore. Ma lui era totalmente asciutto, nemmeno un pizzico di sudore o odore di esso, solo una lieve nota di una rara acqua di colonia che Brian assaporò con la bocca lungo la sua guancia, dietro l’orecchio, sul collo.



    Spike si tirò indietro, guardandolo con circospezione.



    "Come lo facciamo, allora?"



    "Guido io."



    "Abbastanza giusto." Spike alzò un sopracciglio. "Non credo che tu lo faccia spesso... non credo che tu ne abbia bisogno.”

    (NdT: qui non si riferisce al fatto di guidare, ma al fatto che Brian si è rivolto a qualcuno per fare sesso a pagamento, quando è ovvio che non ha questa necessità.)



    Brian era abituato a ricevere complimenti, e i complimenti dei ragazzi a pagamento non erano veramente teneri, per quello che gli importava. E allora perché si sentì arrossire sotto lo sguardo scuro, sentendosi orgoglioso che questo ragazzo riconoscesse apertamente il suo potere fisico? Tirò le spalle indietro e lasciò scorrere lentamente una mano sul suo petto, verso il basso, sul suo ventre, sul suo membro, mentre gli occhi dell’altro uomo seguivano l’intera languida esplorazione.



    Spike intensificò lo sguardo e sorrise.



    Cristo, pensò Brian. Era stato duro sin da quando era sgusciato fuori dai suoi vestiti, ed ora era improvvisamente d’acciaio.



    "Oh, Sì," Mormorò Spike. "Questo è proprio quello che merito.” Si fece in ginocchio con la grazia di un panno di seta che scivola sul pavimento.



    Quando il suo membro scomparve dentro quella bocca umida e disinteressata, Brian non era sicuro di chi stesse guidando.





    Aveva avuto così tanti, tanti, tanti pompini negli ultimi quindici anni. Pompini che erano andati avanti per molto, pompini che l’avevano fatto gettare come un geyser quasi subito. Pompini che erano caldi, pieni di venerazione, arrabbiati, languidi, frenetici, estatici. Ma nessuno come questo. E non solo perché questo Spike non aveva affatto un riflesso faringeo – che poteva tenerlo per i capelli e fottere la sua bocca, rimbalzando dentro e fuori come un bambino su un trampolino, per poi affondare nel suo stretto canale, duramente e lentamente, e il ragazzo lo prendeva semplicemente con un basso ed affamato ringhio. E nemmeno per la stranezza della sua bocca e della lingua, che era fredda all’esterno, come se lui avesse succhiato cubetti di ghiaccio, e rimaneva in quel modo, nonostante ci fosse abbastanza frizione in quello che stavano facendo, da poter accendere tutte le luci di Madison Avenue. E nemmeno per l’immobilità della sua carne che, per il modo in cui le mani di Spike erano aggrappate alle sue anche e alle sue natiche, e poi alle anche di nuovo, avrebbe dovuto palpitare, ma non lo faceva.



    Non era per tutto questo. O – beh, era anche questo, parte del perché questo ragazzo era l’oggetto di e-mail, chiamate al cellulare e messaggi di testo provenienti da mezzo globo. Perché lui esigeva ed otteneva cinquemila a notte.



    Ma era soprattutto per… quello sguardo.



    Nessuno l’aveva mai guardato così prima d’ora. Quegli occhi – azzurri, sebbene a Brian sembrassero neri, indecifrabili e divoranti — che potevano ipnotizzarti. E non era solo una metafora.



    Era sopra di lui, i pugni nei suoi capelli, scopando la sua bocca, e nonostante questo…



    . . . era posseduto.



    E quando Spike si tolse improvvisamente e interruppe il contatto visivo, lasciandolo in preda agli spasmi, le ginocchia di Brian si spostarono quasi da sotto di lui. Per un momento non seppe spiegarsi come era arrivato lì e perché questo stava accadendo.



    "Chi sei tu?"



    "Vuoi scoparmi ora, tesoro?"







    Fine del frammento








    NdKasumi: L’autrice non lo chiarisce, ma secondo me qui Spike è un vampiro. Herself ha lasciato diverse tracce: dice che ha spaventato a morte il tipo della mail, dice che ha il corpo e la bocca freddi e che non può soffocare (per forza, non respira!^^).

    Comunque, sono curiosa di leggere la storia da cui avrebbe copiato questo Spike gigolò… XD



    Se volete lasciare un feedback, potete scrivere ad Herself a questo indirizzo: [email protected]

    Il sito internet con tutte le sue storie è questo: www.echonyc.com/~stax/Buffy/herself/index.htm





    Edited by kasumi - 2/10/2012, 21:52
     
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  2. keiko89
     
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    Love it ♥

    E' un peccato che l'autrice non l'abbia proseguita ç___ç sai se magari pensa di riprenderla in mano?



    CITAZIONE
    L’autrice non lo chiarisce, ma secondo me qui Spike è un vampiro. Herself ha lasciato diverse tracce: dice che ha spaventato a morte il tipo della mail, dice che ha il corpo e la bocca freddi e che non può soffocare (per forza, non respira!^^).

    Agree!
     
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  3. p.i.a
     
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    Mi sento come se mi avessero chiuso la porta in faccia!!!!! :huh:
    APRITE!!! :cant: e dai!!!!!! :wall2:
     
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  4. kasumi
     
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    uffa, non è colpa mia se herself l'ha lasciata incompleta! XDDD
    potremmo stalkerizzarla per fargliela continuare! *__*
     
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3 replies since 2/10/2012, 18:58   66 views
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