I libri peggiori mai letti

*sproloquio*

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  1. katespuffy
     
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    Mi viene in mente di creare un altro topic di odio esistenziale *C*
    Dopo aver letto Norwegian wood di Murakami Haruki, mi sembra il minimo aprire un topic per parlare dei libri più brutti letti in assoluto.

    Sarebbe carino e da promemoria per chi si accinge ad andare in libreria.

    Vi posto la mia recensione orribile *C*

    Contiene qualche spoiler, ma niente di che.

    In questo romanzo non vive nessuno. E non sto parlando delle persone che si suicidano (che comunque sono spropositatamente molte e, seppure in Giappone sia un fenomeno diffuso, disturba la lettura), ma di quelle che non lo fanno. Il protagonista è passivo, il suo modo di vivere i sentimenti lo è: prendendolo singolarmente.. a prescindere dagli incontri particolari che fa e dalle persone di cui si è attorniato, cosa ha lui? Mi rimanda ad una discussione fatta con la mia amica in spiaggia. Gente senza obiettivi non può legarsi ad altra gente, se si è già semi vuoti, come si pretende di voler condividere questo nulla con gli altri? E sono vuote le sue relazioni. Con Midori, che è l'unico personaggio normale, anche se logorroico, ha degli interessi ed un po' di gioia di vivere. E La storia di Reiko. Dio santo. E' stato disgustoso. Seriamente, io non è che mi impressiono con le scene di sesso descritte dettagliatamente, me ne sbatto pure se si tratta di omoerotismo: ma questa cosa era veramente disgustosa, l'ho letta storcendo gli occhi e le labbra, pregando che finisse presto, desiderando di non immaginare nemmeno un po' fotograficamente quello che stavo leggendo. E poi, che cosa voleva essere? Un'altra passiva. Lei e la storia del piano, del futuro da concertista, della "bellissima tredicenne bugiarda". Ma lei è un'adulta. La sua reazione è fuori dal mondo e dalle logiche. Insomma, l'atmosfera surreale non è meravigliosa, è irritante. Non fai altro che leggere dicendo "ma che cazzo è!?". Ed anche Nagasawa, è il classico personaggio inserito solamente per infiascare punti di vista sulla filosofia di vita totalmente decontestualizzati. L'unico personaggio con una coerenza è il compagno di stanza, deriso da tutti, ma che poi sparisce nel nulla. Magari è morto anche lui. Il rapporto con la morte, che tanto viene blablabla-ato come intrinseco nella vita, viene usato in modo così banale che viene automatico chiedersi come diavolo abbia osato questo mediocre scrittorello, che si gasa a dire come il vento muove le foglie e come l'anima vibri, a rubare per il suo romanzo-spazzatura, il titolo di una bella canzone.

     
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  2. NadiaColette
     
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    Uffi! Non so mai se parlare bene o male di Murakami. Non ho letto il libro di cui scrivi ma di lui ho letto Dance Dance Dance e devo dire che mi é piaciuto. Nei suoi romanzi a quanto leggo dal tuo post soni sempre presenti personaggi "vuoti", privi di una carattere ben delineato e molto stralunati. Anche le ambientazioni sono strane, proiettandoti in un mondo parallelo quasi come se cadessi nella tana del bianconiglio. Quello che ho letto io aveva un trama molto curiosa e diciamo che l'ho letto alla velocitá della luce per il finale che sembra riportarti nel mondo reale abbandonando il paese delle meraviglie/stranezze.
    Tanto cattivo come libro non é ne ho letti di veramente brutti. Del tipo "La voce di noi due di Frescura" troppo adolescenziale
     
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1 replies since 25/9/2012, 11:36   84 views
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