La Bella Estate

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  1. katespuffy
     
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    Ispirata da un racconto di Pavese, denominato allo stesso modo, dopo un anno di pausa dallo scrivere, vi ripropongo questa storia che ne riprende la trama, con le dovute modifiche.

    Autrice: katespuffy
    Rating: R
    Sommario: Anni Sessanta. Buffy ha fretta di crescere e si attornia di individui che ammira, senza conoscere i loro spettri.

    nda: le parti in corsivo sono estratti del libro


    La bella Estate



    Prologo


    A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e attraversare la strada, per diventare come matte, e tutto era bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che succedesse qualcosa. Eppure una di loro, quella Willow che era uscita zoppa dall'ospedale e in casa non aveva da mangiare, anche lei rideva per niente, e una sera, trottando dietro gli altri, si era fermata e si era messa a piangere perché dormire era una stupidaggine e rubava tempo all'allegria.
    Buffy guardava fuori dalla finestra, in attesa che finalmente si facesse sera. Le sere più belle erano di sicuro quelle del sabato, perché il giorno dopo si poteva dormire. Eppure Buffy, a volte, era felice anche solo di trascorrere in strada quel tragitto da casa a lavoro. Si sentiva il fiume scorrere sotto gli ultimi raggi di sole, regalarsi quel colore prima che arrivasse il tramonto.
    Sarebbe andata a ballare in collina, ma prima doveva preparare la cena al fratello, Riley, che sarebbe tornato stanco, affamato, con le mani consumate dal lavoro, con gli occhi consumati dalla noia.
    Uscendo dall’atelier, attraversò la strada, costeggiò i portici fino a vedere il caffè, pieno sempre di quelle persone che guardava soltanto da lontano, immaginando i loro discorsi. Uomini che fumavano il sigaro, donne che puntellavano di rossetto e di risate poco raffinate gli oggetti del tavolo. Si ricordò d’un tratto di aver invitato anche Willow a restare per cena.
    “Eppure, sarebbe potuta venire Drusilla.” Sussurrava a se stessa, pensando che circondarsi di persone che le andassero a genio, diveniva sempre più difficile. Willow e Drusilla erano donne, in modo diverso l’una dall’altra, ma sicuramente condividevano qualcosa che invece a lei mancava. Ogni volta che si guardava allo specchio, non vedeva altro che un corpo da fanciulla, una pelle liscia e lucente, troppo pura per una della sua età. Ogni volta che vedeva Drusilla muoversi, vedeva quello che lei voleva essere, ma era troppo orgogliosa per permettersi di tentare di imitarla. Troppo arrogante per non credere che, una volta capito il meccanismo, i suoi atteggiamento sarebbero stati migliori di quelli di Drusilla e migliori anche di quelli di Willow, che rimaneva in fondo solo una paesana col cuore tenero.
    Mentre già assaporava l’idea della notte, l’odore dei fiori dormienti al chiaro di luna, le voci diffuse in mezzo agli alberi, trasportate da un vento dispettoso, pensava all’amore e pensava a se stessa ed in questo modo si distrasse, tanto da sbagliare porta dove infilare le chiavi di casa.



    TBC :lol:
     
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  2. keiko89
     
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    *O*


    Mi piace, mi piace tanto, sia l'ambientazione sia lo stile di scrittura.

    E c'è anche la mia Dru tra i protagonisti!!! ♥



    Aspetto con ansia il seguito, anche se appare pure il carciofo. <_<



    :risata:
     
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    Ricordo questo libro!
    Devo dire che hai fatto un casting perfetto e mi sembra quasi di vederli i due protagonisti maschili, chi saranno e come verranno caratterizzati. Buffy è anche perfetta al posto della protagonista principale (di cui non ricordo il nome) perché lei era una ragazzina innocente, con tanta voglia di frequentare un mondo diverso dal suo, di perdere l'innocenza. E' quasi la stessa storia che racconta BtVS, con le dovute differenze, spero soprattutto nel finale.
     
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  4. Levian91
     
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    Penso sarà una delle fanfiction più originali che leggerò :D attendo il seguito^^
     
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  5. katespuffy
     
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    Ginia, si chiamava Kiki.

    Grazie per il supporto *C*
    Ecco a voi il secondo capitoletto

    I






    Era da un po’ che Drusilla veniva sovente a prenderla, per uscire o per discorrere insieme. Entrava nella stanza e parlava forte, senza lasciar dormire Riley. Quando erano in casa veniva spesso anche Willow, a raccontare di Oz, e Drusilla dava consigli anche a lei, l’ascoltava, ed insieme ridevano di una complicità che Buffy osservava in silenzio. Eppure, quando Buffy e Drusilla erano sole, prendevano in giro Willow e il suo far l’amore nelle praterie, del suo raccontare bugie. Il gioco era quello, solo che cambiavano sempre i giocatori. Di certo, Drusilla giocava sempre.
    Drusilla veniva senza calze ed aveva sempre un bel vestito, ma non ne aveva un altro. Sarebbe stato bello non far nulla per tutto il giorno, ma Buffy doveva lavorare all’atelier.
    “Quando poserai di nuovo?” chiedeva Buffy a Drusilla. Era una modella. Si svestiva per i pittori che ritraevano il suo corpo di donna, i suoi sguardi colorati e decisi. Buffy si sentiva molto vitrea, trasparente, indefinita, ed avrebbe pagato per sentire Drusilla parlare di cose che le piacevano. Ormai erano entrate in una sorta di confidenza, dove ogni discorso assumeva tratti più personali, meno scherzosi.
    Adesso, quando uscivano, era sempre Drusilla a scegliere dove andare, a scegliere se restare a prendere un po’ di fresco nel balcone, a perdersi nelle parole e nella luce dei lampioni che colorava il fumo delle sigarette. Drusilla fumava e sorrideva. Buffy pensava che quell’estate non sarebbe mai finita e che insieme la si doveva godere perché, semmai fosse finita, qualcosa sarebbe successo.
    “Domani ritorni?” le chiedeva Buffy, speranzosa. Drusilla ondeggiava e sorrideva e raccontava che il pittore dove andava in quel periodo era uno che non stava mai fermo, che non le faceva un nudo, ma solamente un ritratto.
    “Vuole copiarmi il viso e nient’altro. Per ora. E’ uno di quelli che ci va piano.”
    Poi arrivava la parte della vergogna. “Non è che per caso vuoi venire?” Buffy non voleva piangere, ma sentiva come se gli occhi le scoppiassero.
    “No, no. Io devo lavorare all’atelier.” La sua poca convinzione divertiva Drusilla.
    “C’è tempo per tutto, se si vuol trovarlo.”
    Ed il giorno dopo sotto il sole andarono ridendo, Buffy con un vestito a fiori simile a quello di Drusilla, che non notò il vano tentativo di esser lei. Sbucarono per una scala a chiocciola in un grande stanzone semibuio. C’erano tende grigie, di stoffa spessa, senza che filtrasse la luce ed a stento entrava un po’ d’aria.
    Senza che nessuno gli desse il saluto, il benvenuto o alcun cenno di attenzione, Drusilla si sedette su un divano blu, accendendosi una sigaretta. Buffy non fumava, ma in quel momento avrebbe desiderato farlo, pur di darsi una posa in quell’ambiente ostile.
    “Sono pronta.” Gridò Drusilla, iniziando a ridere.
    Buffy si vergognò, rimase in silenzio, quasi immobile vicino la tenda. Nessuno venne verso di loro o rispose, sembrava che la casa fosse vuota, eppure la porta era aperta.
    “La porta è sempre aperta, quando sono in casa.” Drusilla le lesse nel pensiero ed iniziò a spiegare.
    Il plurale le fece ancora più paura.
    Quindi non era uno, ma erano due pittori e contemporaneamente la ritraevano, la osservavano. Drusilla era così donna che poteva avere contemporaneamente addosso quattro occhi, due sguardi.
    Si sentì fuori posto, quasi sporca ed a disagio.
    “Non sei sola.” Delle spalle larghe e dei capelli neri spuntarono da una porta che non aveva notato. Il fumo della pipa nascondeva uno sguardo impegnato a leggere un libro rilegato in marrone, che faceva da contrasto al grigio di un anello particolarmente vistoso.
    Roba da artisti, pensava Buffy, mentre indietreggiava e si avvicinava al divano dopo un cenno di Drusilla.
    “Tu, si?” gli chiese la mora, buttando la cicca per terra, noncurante che a pochi centimetri su un tavolino di cristallo, stava poggiato un posacenere di pietra.
    “William sarà qui a breve.”
    Buffy sentiva il cuore che le batteva veloce, gli occhi che difficilmente si abituavano alla penombra. Drusilla ammiccò a Buffy, si alzò aggiustandosi il vestito, rovistò in giro come se fosse in un ambiente molto familiare. “Perché oggi non fate un ritratto alla mia amica? Non ha mai posato per nessuno.”
    “Sono Angel.” Si presentò, con la bocca aperta, come se parlasse dormendo.
    Buffy gli porse la mano, senza però ricevere l’altra in risposta. Si sentì ancora stupida e una bambina che ancora si lasciava condizionare da queste formalità. “Davvero nessuno ti ha mai disegnata?” disse, girandole intorno, senza perderla mai d’occhio.
    Drusilla se la rideva, spogliandosi. Buffy si chiedeva come lei avesse intuito di doverlo fare, senza che nessuno le dicesse nulla. Nel frattempo, cercava di non sentir troppo la pressione di quegli occhi neri addosso a lei.
    “Eccoti, finalmente, Spike.” Senza guardare indietro, Angel si rivolse a qualcuno.
    “Il principe oscuro è tornato.”
    Drusilla si sistemò sul divano, di fianco, spostandosi i capelli all’indietro.
    Buffy intravide un altro uomo attraversare la stanza, ma si sentiva troppo a disagio per girarsi a guardarlo. Né lui la notò o disse qualcosa.
    “Credo sia il caso che tu ne vada.” Le disse Angel, venendole vicino. “Dobbiamo lavorare, adesso.”
    “V-vi disturbo, se rimango?” chiese con un fil di voce.
    La risposta provenne da lontano.
    “Qui rimane solo chi non si vergogna di rimanere.”
    La voce del principe oscuro, di Spike, o in tutti i modi l’avessero chiamato, la trafisse violentemente. Ringraziò di non aver posato nulla in modo da esser veloce.
    Sotto gli occhi ghignanti di Drusilla e di Angel e lo sguardo gelido di Spike, corse via senza dire nulla.
    E durante la strada pianse amaramente.


    TBC
     
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  6. keiko89
     
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    E' corto ç___ç


    Ma loro son tanto bellini ♥
    Elizabeth, povera piccola... si vede che quel mondo non è proprio il suo.
    Attende il prossimo ^^
     
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  7. katespuffy
     
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    Effettivamente chiamarla Elizabeth non sarebbe stato male, dato che è ambientato nel passato ç__ç so' proprio stupida.
    Ormai, mi secco correggere ç__ç

    Eeeh Giadina. I miei capitoli son sempre pilloline strazianti. Forse non hai seguito Incantevole, quella era proprio un'agonia *C*
     
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  8. keiko89
     
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    CITAZIONE (katespuffy @ 6/9/2012, 21:54) 
    Eeeh Giadina. I miei capitoli son sempre pilloline strazianti. Forse non hai seguito Incantevole, quella era proprio un'agonia *C*

    E ti credo! Me l'hai tolta dal forum, disgraziata!>*<



    :wrong:






    :abbracc:
     
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  9. katespuffy
     
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    CITAZIONE (keiko89 @ 6/9/2012, 21:59) 
    CITAZIONE (katespuffy @ 6/9/2012, 21:54) 
    Eeeh Giadina. I miei capitoli son sempre pilloline strazianti. Forse non hai seguito Incantevole, quella era proprio un'agonia *C*

    E ti credo! Me l'hai tolta dal forum, disgraziata!>*<



    :wrong:






    :abbracc:

    Destinata a rimanere incompleta, ne ho tolta una dal mucchio.
    E poi non ne ero più fiera ç_ç
    ps.bellissime le targhette,le noto bene solo ora *_*

    fine off topic <3
     
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  10. katespuffy
     
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    Scusate l'attesa. *C*



    II






    Ci pensò tutto il giorno.
    Quelle voci si confondevano nella sua mente, non riusciva nemmeno a ricordare in modo totalmente lucido le immagini del giorno prima. Ricordava delle sagome imprecise, come se fossero avvolti dalla stessa nebbia, densa e grigia, in modo da farglieli sembrare più lontani ed evanescenti.
    "Guarda, tesoro, che a camminare con lei fai la parte della scema." Le diceva Willow, mentre mangiavano pezzi di pane ormai duro immersi in un passato di verdure.
    Riley sarebbe presto tornato e Buffy prese un piatto e mise al caldo la sua porzione. Non rispondeva per nulla, quella sera.
    "Usciamo, forza, che aspetti." La sua impazienza era il frutto di quei mostruosi pensieri che l'agitavano. Non voleva incontrare Drusilla.
    O forse voleva.
    In realtà, sperava ardentemente di incontrarla, di andare ancora lì. Di dimostrare a tutti che Buffy Summers non si vergognava di restare, poteva tranquillamente prendere una sigaretta e fumarla con loro. Senza tossire, senza dare alcun segno di cedimento.
    Incontrarono dei ragazzi sulla strada.
    Uno dei due era vistosamente attratto da Buffy. Le camminò vicino. "Potresti avere freddo." Le diede la sua giacca.
    Si scambiarono deboli sorrisi.
    Willow accettava da bere dall'altro ragazzo.
    "Non penso sia il caso di rimanere ancora insieme." Buffy ringraziò per la compagnia durante la strada, ma se Drusilla l'avesse vista camminare insieme a quei due, l'avrebbe davvero esclusa per il resto della sua vita.
    Non erano alla sua altezza. O meglio, all'altezza di Drusilla.


    Trascorse una settimana e s'imbrunivano le giornate. Certi giorni sembrava sparire il cielo, dietro quelle nubi che promettevano pioggia ai contadini, senza tuttavia mai regalarla.
    Drusilla suonò al campanello ed aveva uno strano colorito.
    "Non ti aspettavo" Buffy cercò di mascherare la sua gioia nel vederla. Non doveva sembrare smaniosa. Non aveva aspettato altro che quel momento, per tornare da Angel e dall'altro uomo che non aveva ben visto.
    Voleva assolutamente trascorrere del tempo con loro.
    Diventare una donna con loro.
    Drusilla si mise a guardare la finestra, con gli occhi sognanti ed un sorriso sulle labbra, abilmente ricoperte da un rossetto sulle tonalità del pesca-salmone.
    "Angel continua a chiedermi se ti rivedrà."
    Buffy si sentì il cuore gonfiare. Avevano chiesto di lei, ne avevano parlato.
    "Dovrebbe?"
    "Vorrebbe, più che altro." Si sedette, si versò un bicchiere di vino. Riley ne aveva tante bottiglie, ma le beveva con moderazione. "Penso che non sia riuscito a togliersi dalla testa la forma del tuo viso. I tuoi movimenti."
    "Vuoi dire che.." Buffy si spaventò un po' per quell'interesse marcato.
    "..che vorrebbe che posassi per Spike."
    Buffy la guardò interrogativa.
    "Te lo stai chiedendo. Ebbene, sì. Angel non è un vero pittore. Frequenta l'ambiente, se ne intende parecchio. Ha iniziato a frequentare William quando ancora erano in Inghilterra. Dice che lo ha stregato. Non ho ben capito se fra loro c'è qualcosa di.. come dire." Accese una sigaretta e fece uscire il fumo in modo lento, come per darle il tempo di immaginare da sola la continuazione.
    "Intimo."
    Buffy si sentì improvvisamente a disagio. Tergiversò posandosi delicatamente il fazzoletto di stoffa sul naso.
    "Ma si chiama William o Spike?" Cercò di cambiare argomento.
    "Mi piacerebbe bere del tea. Andiamo a prenderlo da qualche parte? Ai Portici, magari."
    Buffy non ottenne risposta e fece cenno di sì, anche se temeva il peggio.


    Ai Portici c'erano quasi tutti i tavolini pieni. Si sorseggiavano alcolici a fiumi, in un modo che sconvolse ed attirò Buffy.
    "Non ancora, bambina. Non siamo ancora pronte per questo."
    Drusilla guardò ridendo le bottiglie di Brandy ed il ghiaccio in cui si riflettevano gli occhi delle donne nei tavoli, quando abbassavano lo sguardo.
    "Chi sa cosa gli sta dicendo." Disse maliziosa, indicando a Buffy una coppia di giovani nel tavolo vicino alla finestra. Notava l'imbarazzo e l'eccitazione negli occhi di lei, il movimento compulsivo delle mani di lui, delle dita nello sbattere sul tavolino.
    "Mi piacerebbe poter essere invisibile ed ascoltare le conversazioni di tutti. Guardare fino a dove si riescono a spingere."
    "O fino a dove riescono a frenarsi." Buffy guardò il menù. "Io vorrei davvero bene del vino, stasera."
    "Per il vino potete venire da me."
    Buffy raggelò.
    La voce di Angel si insinuò fra loro come un frastuono scombinante gli equilibri. Le mise una mano sulla spalla. Impercettibilmente massaggiandola.
    "Non volevo spaventarvi. Solo invitarvi. Qui inizia ad esserci davvero gente di tutti i tipi. Non conviene mischiarsi. Si corre il rischio di non riconoscersi più, dopo."
    Drusilla guardò Buffy sorridendo, in modo per nulla amichevole.
    La biondina si sentì sotto pressione. Accettare quell'invito avrebbe significato molto più di un innocente bicchiere di vino, che già di suo non è innocente.
    Ci pensò poco a tradire le sue paure, a voltargli le spalle.
    Lei voleva diventare una donna, e lì seguì.


    TBC
     
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  11. GabrydiSpike
     
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    CITAZIONE
    Ci pensò poco a tradire le sue paure, a voltargli le spalle.
    Lei voleva diventare una donna, e lì seguì.

    :xd: oh, si! Oh, Si! OH,SI!!!
    Me si attappeta davanti alla bravura della zietta per questo adattamento del romanzo di Pavese, romanzo che non conosco ma che appena finirai andrò di corsa a leggere!
    Unica stonatura quei " Spike " e " Buffy", ma soprattutto il primo... un pò fuori dal contesto che lo stile pavesiano contempla... ma questo nulla toglie alla tua bravura, Kate!
    Ora voglio vedere quanto peccaminoso possa essere un bicchiere di vino!!!
    Posta presto e se proprio devi farci soffrire con la brevità sopperisci con l'assiduità! ^_^ :lol: :P

    Edited by GabrydiSpike - 4/10/2012, 20:01
     
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  12. katespuffy
     
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    Eeeeh, dovrete pazientare!
    Sto cercando di renderla più conforme possibile, sto avendo qualche difficoltà. Ma ce la farò, università permettendo. Mi riprometto anche di modificare i due nomi ahahah mi viene troppo innaturale con Elizabeth.
     
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11 replies since 4/9/2012, 11:25   304 views
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