Semplicemente noi...

di AliceShelby

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  1. keiko89
     
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    14

    Una macchina nera percorre la strada davanti al Bronze parcheggiando a pochi metri dall'ingresso. Un uomo grosso all'esterno impedisce l'ingresso a chi non mostra un documento. La lunga fila segue fino all'angolo e prosegue nell'altra via. Spike e sua sorella scendono dall'auto sotto lo sguardo curioso di tutti. Dopo aver chiuso la macchina, i due si avvicinano all'uomo che gli sorride amichevolmente. Spike gli sussurra qualcosa all'orecchio e l'altro annuisce sicuro. Ashley dietro il ragazzo ossigenato aspetta battendo il piede a terra, le braccia strette sotto al seno. Una volta che i due finiscono di parlare, l'uomo si scosta un poco di lato per permettergli il passaggio sotto lo sguardo contrariato dei ragazzi in fila che comunque non hanno il coraggio di ribattere.
    Non appena entrano la musica li stordisce ed il fumo provoca un bruciore agli occhi della ragazza poco abituata. Facendosi largo tra i vari gruppi di persone, i due si avvicinano ad un tavolo dove Nick ed Oz attendono con pazienza il loro arrivo. Non appena li vedono, il viso del rosso si colora di rimprovero mentre con l'indice batte ripetutamente sull'orologio al polso.
    -Sapete che ore sono?- chiede Oz infastidito dall'attesa.
    Ashley sorride scusandosi ed avvicinandosi al proprio ragazzo per sedersi sulle sue gambe. Nick la riceve volentieri. Le mani del castano si chiudono sulla vita esile della ragazza e poggia il mento sulla spalla di lei annusandole i capelli.
    -Scusate, ma Mister Precisione non era in grado di decidere quale gonna mettere- si giustifica Spike indicando con la testa la colpevole.
    Ashley alza le spalle sorridendo.
    -Era una scelta ardua. Tu sottovaluti questi problemi-
    Spike la fissa seriamente.
    -Spiegami cosa c'è di arduo nello scegliere una gonna- le domanda alzando le braccia in aria enfatizzando la domanda.
    -Tu la fai facile. Indossi i tuoi soliti vestiti e via-
    Spike china gli occhi verso il proprio corpo. Dopo la doccia aveva deciso di indossare un paio di pantaloni neri con sopra una camicia bianca che metteva in risalto i suoi occhi azzurri. I capelli erano lasciati liberi dal gel e cadevano in indomabili riccioli ossigenati. Ai piedi un paio di scarpe sportive.
    -Non capisco cosa c'è di sbagliato in quello che indosso- dice infine dopo un accurato esame.
    Ashley alza gli occhi borbottando qualcosa a prendendo un sorso della birra del castano. Oz segue la discussione senza partecipare.
    -Non litigate ragazzi. È appena cominciata la serata- cerca di calmarli Nick massaggiando la schiena di Ashley. -Comunque vedo che hai scelto la più corta- dice ammiccando maliziosamente alle sue gambe lasciate scoperte dalla gonna blu di stoffa.
    Spike scoppia a ridere lasciandosi cadere su una sedia accanto al rosso.
    -Nick devi rivedere il suo armadio, perchè questa è la più lunga che ha-
    Il sorriso di Nick si spegne all'istante, mozzato dall'affermazione dell'amico. Ashley si alza di scatto dalle gambe del fidanzato saltellando sui tacchi alti.
    -Io prendo da bere- esclama svignandosela.
    Nick segue il suo profilo scomparire nella folla. Oz si alza silenziosamente e lascia i due amici soli per avvicinarsi alla rossa appena entrata nel suo campo visivo. Una volta soli i due ragazzi restano in silenzio. Nick ascolta la musica muovendo a tempo la testa e battendo il piede a terra. William sbuffa. La verità era che non aveva nessuna voglia di andare al Bronze stasera. Ma quando l'amico gli aveva ricordato chi ci sarebbe stato aveva cambiato idea, optando per un giro di perlustrazione veloce. Continuava a ripetersi che era solo perchè non si fidava del tipo nuovo mentre sapeva perfettamente che era solo pura gelosia quella che lo faceva muovere.
    -Li vedi?- domanda alla fine cominciando a frugare tra la folla in cerca dei due ragazzi.
    A metà stanza il suo sguardo viene attirato da due figure che ballano al centro della pista. Il corpo massiccio di Angel sovrastava quello minuto di Buffy. Le sue grandi mani erano poste lungo la sua vita e sembravano stringerla dolorosamente, con vigore. Ballavano facendo attenzione a non sbattere l'uno contro l'altro, senza creare quindi il feeling di una coppia al primo appuntamento. Spike sorride tra sé, soddisfatto. Lui non avrebbe soffocato la ragazza con la sua mole. Sembravano essere perfetti assieme. Altezza giusta, stazza giusta. Le sue mani non l'avrebbero stretta rudemente ma l'avrebbero accarezzata dolcemente. Ed il loro ballo sarebbe stato sensuale e non come il loro.
    Ridacchiando si alza dal tavolinetto avvicinandosi al bar per prendere due birre. Il barista lo saluta e gliele poggia sul tavolo. Al ritorno ne offre una a Nick che osserva la propria ragazza ballare col rosso. Ashley era riuscita dopo vari minuti a convincerlo ed ora si stavano scatenando sulla pista. Lei ballava come se il mondo stesse per finire e quella fosse l'unica cosa importante al momento. Oz sembrava restio a lasciarsi andare, rimanendo un pò impacciato sulle sue gambe.
    -Oz è un ballerino terribile-
    -Decisamente. Guarda quegli altri due- esclama Spike indicando Buffy ed Angel.
    Nick alza un sopracciglio.
    -Dio, lui sembra uscito da una fabbrica di legname. Ma è consapevole di avere delle giunture? Un robot. Sembra proprio un robot. Poveraccia- risponde Nick alludendo a Buffy.
    Ashley nel frattempo aveva deciso di liberare il povero amico e si stavano dirigendo verso il tavolo. Il castano la osserva raggiungerli.
    -Mi sei mancata dolcezza. Balliamo?- propone offrendole una mano ed inchinandosi teatralmente.
    Ashley scoppia a ridere arrossendo sotto lo sguardo dei curiosi. I loro compagni di liceo guardavano Nick come se si fosse appena trasformato in un minotauro. Era nuovo a tutti il comportamento del ragazzo. La dolcezza, il romanticismo e la delicatezza erano aspetti da sempre sconosciuti, come anche per Spike. Con Ashley stava dando il meglio di sé e tutti speravano sarebbe continuata per sempre la loro storia, l'unica in grado di rabbonire il castano ed evitare scazzottate immotivate.
    -Che pensi?- domanda Oz giocherellando con il ghiaccio nel suo bicchiere. Afferra un cubetto e se lo porta in bocca succhiandolo. Il freddo gli fa dolere immediatamente i denti, ma lo ignora continuando a masticare.
    -Niente e tutto- risponde l'altro vago.
    -Molto interessante. Sai invece io a cosa pensavo?-
    William scuote il capo negativamente.
    -A quanto sia cambiato il nostri Nick da quando sta con tua sorella- rivela indicando la coppia.
    -Si è vero. È diventato più..-
    -Umano?- suggerisce sorridendo il rosso.
    Spike lo guarda di traverso.
    -Mansueto- lo corregge.
    Oz alza le spalle annuendo. Dopo qualche canzone, Ashley e Nick tornano al tavolo sedendosi col fiatone.
    -Amo ballare. Tu non balli?- domanda la ragazza al fratello.
    -Aspettavo te per farlo-
    -Perché?- domanda lei lievemente sorpresa.
    -Devi fare una cosa per me-
    -E cosa?- gli chiede preoccupata.
    -Andiamo amore. Non sarà nulla di grave-
    Ashley alza il sopracciglio imitandolo.
    -L'ultima volta anche l'hai detto. E mi hai chiesto di aiutarti ad intrufolarti nella scuola di notte per modificare alcuni documenti su di te. Ricordi come è finita? Chiamarono la polizia!- gli ricorda incrociando le braccia al petto.
    -Andiamo amore, capita a tutti di essere scoperti a volte-
    -Si. Soprattutto se prima ti sei fumato tre canne e bevuto cinque birre, idiota!-
    Oz si volta lentamente a guardare l'amico biondo. Gli occhi severi lo squadrano da cima a fondo e Spike si sente quasi nudo sotto il suo sguardo inquisitore. Si bagna le labbra secche e deglutisce.
    -Mi dispiace ok? Ma stasera devi fare qualcosa di innocente. Un gesto proprio adatto a te, sembrerà naturale-
    -Sentiamo questo gesto naturale-
    Spike sorride avvicinandosi al centro del tavolo ed invitando tutti ad imitarlo.
    -Devi versare qualcosa contro Angel così andrà nel bagno a pulirsi ed io avrò l'opportunità di ballare con lei senza quel pirla- le illustra concitato.
    Ashley si tira indietro punta.
    -Mi stai dicendo che versare il contenuto del mio bicchiere contro qualcuno è qualcosa di completamente naturale?!- urla offesa.
    -Amore, non ti offendere- la prega allungando le mani a pregarla.
    -Mi hai appena detto che sono praticamente una sbadata!-
    -Lo farai?-
    Ashley guarda il fratello. I suoi occhi blu si specchiano in quelli di lui.
    -Ok- conclude non riuscendo a negargli nulla.
    -Grazie sorellina. Ti amo, lo sai?- le dice scendendo dalla sedia ed andandole vicino.
    Spike allunga le mani cingendole la vita e facendo aderire la sua schiena contro il proprio petto. La ragazza si lascia scivolare indietro e poggia la testa sulla sua spalla sentendo il suo mento sui capelli.
    -Lo so fratellone. Lo so. Ti amo anche io- gli risponde affettuosamente.

    -Scusami Angel, non sai quanto mi dispiace- recita la mora davanti al viso sconcertato del ragazzo.
    Mentre Spike e Nick la guardavano seduti al tavolo, Ashley aveva mosso alcuni passi indecisi nel centro della pista con in mano un bicchiere pieno di rum e coca. Cercando di evitare al meglio i colpi delle persone circostanti, aveva raggiunto la coppia e si era fermata dietro ad Angel sospirando. Buffy fortunatamente non l'aveva vista, altrimenti si sarebbe sicuramente accorta della sua bassa manovra. Chiudendo gli occhi aveva piegato la mano, lasciando che il liquido scuro scivolasse fuori dal bicchiere dritto verso il sedere del ragazzo fasciato da un paio di jeans chiari. Spike e Nick si erano piegati in due dalle risate vedendo la macchia allargarsi sulla stoffa. Angel si era girato, colpito improvvisamente dal liquido ghiacciato e si era trovato una Ashley mortificata che lo guardava con dispiacere. Dietro di lui Buffy guardava la scena inebetita.
    -Dannazione!- impreca quello vedendo il bicchiere vuoto e voltandosi verso il proprio posteriore per vedere l'entità del danno. La risata fragorosa di Buffy sostituì i suoi occhi. Con uno scatto si allontana, lasciando le due ragazze a ridere.
    -Mi dispiace. Vado a vedere se posso dargli una mano a mandarla via- dice avviandosi dietro il moro lasciando Buffy sola al centro della pista sotto lo sguardo di qualche ragazzo curioso che aveva assistito a tutta la scena.
    Nick la vede avvicinarsi ai bagno e lascia la sedia per seguirla. A metà strada la blocca prendendola per un braccio e facendola voltare.
    -Dove vai piccola? Quello è il bagno degli uomini- le dice indicando il segno sulla porta.
    -Vado ad aiutarlo. Probabilmente rimarrà una macchia, ma magari si può ancora fare qualcosa- gli spiega liberandosi dalla sua presa.
    -Tu non toccherai il suo culo flaccido!- l'avverte fissandola disgustato.
    Ashley alza un sopracciglio fissandolo con rimprovero. In quel momento Angel esce lanciando maledizioni al cielo. Li sorpassa bruscamente ancora infuriato per la bibita e si dirige verso la porta.
    -Dite a Buffy che vado a casa e che ci vediamo domani- esclama senza voltarsi.
    Spike lascia la sedia non appena vede la figura statuaria del moro lasciare il locale. A passi decisi si avvicina al centro della pista dove la ragazza bionda aveva preso a ballare sola. La musica lenta e carezzevole accompagna i movimenti sensuali dei suoi fianchi, le mani in alto strusciano sui capelli per solleticare l'aria densa di fumo e carica di tensione. Non appena le arriva alle spalle, William allunga le mani e le poggia sui fianchi di lei avvicinandola al proprio corpo. Schiena contro petto e la loro pelle viene a contatto. Il calore sembra sprigionarsi dai loro corpi non appena si sfiorano. Buffy trattiene il fiato chiudendo gli occhi e sentendo il ventre divenire sempre più caldo. La testa di Spike si piega lungo il suo collo dove posa leggeri baci umidi, la lingua lecca la carne sensibile ed i denti la mordono. La bionda geme sentendo le gambe cederle e si lascia scivolare contro di lui completamente, affidandosi alle sue mani forti. Lentamente si volta restano incastrata tra le sue braccia muscolose. Faccia a faccia, lasciano che i loro occhi si incontrino e si specchiano l'uno nell'altro.
    -Sei bellissima dolcezza. Mi fai impazzire- le sussurra succhiandole il lobo dell'orecchio destro.
    Le mani di lei si stringono dietro al suo collo per sostenersi. Il fiato corto ed il respiro accelerato.
    -Spike..- sussurra gemendo.
    -William- le dice perentorio.
    -William..- si corregge lei.
    -Per te sono William, passerotto- le spiega lasciandole la vita e prendendole una mano con la propria.
    -Vieni- le impone.
    Buffy lo segue senza dire niente. La sua non era stata tanto una richiesta, ma più un ordine, un comando. Spike si fa strada nella folla, evitando gomitate e strusciamenti, ma continuando a camminare senza rallentare il proprio passo, tirando Buffy dietro di sé. La ragazza lo segue leggermente intimorita. Non aveva mai visto uno sguardo come il suo. Negli occhi di William aveva visto la passione, l'eccitazione, il desiderio, tutte cose che non aveva ancora provato e di cui non era a conoscenza. Le sue pozze non erano più i due oceani blu che aveva sempre quando la guardava. Erano due abissi neri, senza fine dove aveva paura di potersi facilmente smarrire.
    -Will dove..- comincia a chiedere titubante.
    Spike continua a camminare ignorando le sue parole coperte dalla musica. Sotto lo sguardo malizioso di alcuni ragazzi, raggiunge la porta del bagno dei maschi e la spalanca. Un ragazzo all'interno sobbalza per l'intrusione e si volta a guardarli.
    -Sparisci- gli ordina lui aprendogli la porta ed invitando a lasciare lo spazio libero.
    Non appena la stanza è vuota, Spike prende Buffy tra le braccia e la spinge contro la porta. La sua bocca è immediatamente su quella di lei senza darle nemmeno il tempo di fiatare, di ribellarsi. Le mani le massaggiano i fianchi possessivamente, marcando un territorio che sente proprio. Le mani di Buffy sono sul suo petto, sulla sua schiena lungo i muscoli che guizzano al movimento delle sue braccia. I loro sospiri e gemiti riempiono la stanza, sovrastando anche la musica. Il pene di Spike guizza contro la cerniera dei jeans al suono dei piacevoli suoni della ragazza.
    -Buffy..dio..sei così calda piccola..- le sussurra facendo scendere una mano dal suo fianco all'orlo della sua gonna.
    La ragazza geme aprendo leggermente le gambe in un chiaro ed impulsivo invito. La mano di Spike scivola sotto la morbida stoffa della gonna e si insinua lungo le gambe fino a trovare il bordo delle mutandone di pizzo. Con un dito accarezza delicatamente la sua femminilità, massaggiandola e sentendo la stoffa bagnata, umida.
    -Io...oh dio..-
    Incitato dai suoi lamenti, Spike diventa più audace e, scansando con un dito la stoffa bagnata, incomincia ad accarezzarla sempre più sensualmente. I sospiri di Buffy si bloccano quando la ragazza alza una mano alla propria bocca per impedirsi di urlare. Soddisfatto, Will insinua un dito nel suo stretto canale muovendolo piano e sentendola bagnata. Buffy getta la testa all'indietro lasciandosi sfuggire un urlo che Spike prontamente soffoca con un bacio. Insinua la lingua nella sua bocca ed aggiunge contemporaneamente un altro dito aumentando la velocità dei movimenti.
    -Aspetta..cazzo..- si lamenta di nuovo Buffy cercando di fermarlo ma senza ottenere risultati.
    -Amore..non posso aspettare..mi dispiace..- dice lui gemendo.
    Will si porta una mano ai pantaloni slacciando il bottone e facendo scivolare la zip in bassi, liberando il proprio pene palpitante. Buffy abbassa lo sguardo in basso. La salivazione scompare alla vista del membro del ragazzo lungo e largo. Deglutisce sentendo i battiti del cuore aumentare ed una leggera paura invaderle le ossa. Alza la testa distogliendo gli occhi dal pene del ragazzo per posarli sui suoi occhi neri, famelici. Spike le sorride sensualmente avvicinandosi. Allunga le mani ai suoi fianchi, fin sotto la gonna ed afferra il bordo delle mutandine guidandole lungo le gambe. Una volta tolte se le infila nella tasca posteriore dei jeans ed attacca il suo collo con la bocca, succhiando una piccola porzione di carne. Buffy chiude gli occhi, il corpo in balia del piacere. La ragazza stringe le spalle di William sentendo un liquido vischioso e caldo scivolarle lungo le cosce.
    -Oh piccola, da quanto ti volevo..- le dice eccitato.
    Con un guizzo, Spike le afferra le gambe e se le tira contro i fianchi costringendola a cingergli la vita. Buffy sente la schiena spingersi contro il muro e graffiarla leggermente. Geme mordendosi il labbro inferiore. Il biondo vedendola l'afferra con entrambe le mani e la porta fino al mobile poggiandocela sopra. Le alza la gonna e porta una mano alla tasca dei pantaloni in cerca del portafoglio. Buffy riprende fiato approfittando di quei secondi e lascia un pò di razionalità riprendere vita nel proprio cervello. Cosa stava per accadere? Stava davvero per fare sesso con Spike nello sporco bagno del Bronze?
    -Will, no..- sussurra toccandogli piano una mano.
    Il ragazzo si ferma dalla ricerca ed alza lo sguardo verso di lei. Sorridendo ripone il portafogli nei jeans.
    -Scusa amore, non sapevo prendessi la pillola- le dice avvicinando il bacino al suo.
    Buffy deglutisce allarmata. Sente la punta del pene di Spike sfiorarle la coscia e salire sempre più. Allungando le mani in avanti, sente sotto i propri polpastrelli la stoffa della sua maglietta e sotto di essa la consistenza del suo petto. Sfiorando con le dita il bordo dei suoi muscoli ritorna a chiudere gli occhi. Spike poggia le mani sulle sue natiche avvicinandola al bordo, si avvicina col busto fino a sentire con il proprio pene il suo calore. Lentamente comincia ad infilarsi tra le sue pieghe sentendola più stretta di tutte le ragazze che aveva provato. Prendendo fiato, abbassa le palpebre non accorgendosi così dello sguardo spaventato della ragazza tra le sue braccia che si morde il labbro inferiore aspettando. Mentre continua ad insinuarsi in lei, sente una piccola resistenza opporsi alla sua invasione e spalanca gli occhi. Il fiato gli si mozza in gola ed il colorito della pelle schiarisce un pò.
    -Buffy-
    Il suo nome esce come un ansito, un sussurro disperato. Gli occhi della ragazza sono leggermente spalancati ed il segno dei denti è visibile sul labbro gonfio. Balbettando, Spike si sfila allontanandosi da lei. Buffy resta immobile sul mobiletto del bagno cercando le parole giuste da dire, la frase adatta, senza però trovare niente di tutto ciò.
    -William..- comincia incerta.
    -Cazzo!- urla lui improvvisamente stringendosi la testa tra le mani sudate.
    Gli occhi della ragazza si dilatano maggiormente all'urlo di lui. William deglutisce. Con le mani tremanti cerca di infilare il proprio pene nei pantaloni. Lanciando un calcio al cestino della spazzatura, spalanca la porta del bagno ritornando all'esterno e dirigendosi verso l'uscita. Buffy fissa con occhi vacui la porta che sbatte. A terra cartacce e rifiuti rotolati fuori dal secchio ribaltato. Scendendo dal mobile, si poggia al muro muovendo i primi passi incerti sulle gambe molli. Gli arti però cedono sotto il peso di quello che era appena accaduto e le ginocchia si piegano lasciandola cadere a terra. Rannicchiandosi in posizione fetale singhiozza, lasciando qualche lacrima scivolare lungo le guance ancora accaldate.
    Spike passa davanti a Nick scostandolo con una spallata brusca. Il castano si volta e lo ferma per un braccio. Non appena vede i suoi occhi indietreggia spaventato. Ashley guarda suo fratello. Lo sguardo ghiaccio la impaurisce facendola rabbrividire.
    -Cosa è successo?- chiede allarmata facendo un passo verso di lui.
    William alza la testa in alto. Un faro rosso gli sbatte sul viso facendogli distogliere lo sguardo. Nella mente immagini sfocate si susseguono confuse.
    -Dio, cosa stavo per fare?- chiede rimproverandosi.
    -Cosa è successo?!- ripete l'amico quasi urlando.
    -Io..- risponde l'altro incoerentemente.
    Nick lo afferra per le braccia e lo scuote malamente. Ashley si tende continuando a fissare la scena.
    -Nick, non lasciarlo solo. Ti chiamo dopo ok?- gli dice dandogli un bacio sulle labbra che sanno di birra.
    Lui annuisce mentre lei si fionda alla ricerca dell'amica bionda. Mentre sta correndo nella stanza i suoi occhi si fermano sulla porta del bagno. Scansando un ragazzo ubriaco entra dentro.
    -Buffy!- dice vedendo la ragazza seduta a terra piangere.
    La bionda alza il viso sorpresa dalla voce dell'amica. Ashley vede il viso macchiato dal colore ormai sbafato. Le guance rosse, sono sporche di nero che scivola insieme alle lacrime lungo una scia discontinua. Gli occhi arrossati.
    -Cosa è successo?- chiede poggiando le ginocchia a terra e prendendola tra le braccia.
    -Spike..-
    -Cosa ha fatto?-
    -Noi stavamo per..-
    -Ah- esclama la mora scioccata.
    -Ora se ne è andato così, di punto in bianco. Ma cosa ho fatto di male?-
    Ashley la stringe a sé accarezzandole i capelli morbidi.
    -Dimmi cosa è successo tesoro-
    -Stavamo ballando. Poi lui mi ha condotta qui e senza rendermene conto mi sono trovata su quel dannato mobile e stavamo per fare..sesso- conclude indecisa su come chiamarlo.
    -E non ha portato a termine?- domanda ad occhi spalancati.
    -Lui ha sentito che ero vergine- le spiega chinando il capo vergognandosi un pò.
    Ashley chiude la bocca sospirando.
    -Capisco. Senti tesoro, tu non hai fatto niente. Davvero. È solo che, ti spiegherà tutto lui ok? Un giorno, magari-
    Buffy chiude gli occhi. Spike l'aveva lasciata dopo aver scoperto che era vergine. Che avesse dei problemi con le ragazze inesperte? Magari le considerava non alla sua altezza. Oppure non voleva che la sua prima volta fosse nello squallido bagno di un locale come il Bronze? Ma allora perchè andarsene in quel modo?
    Rimettendosi in piedi, si liscia la gonna cercando di trovare una risposta a tutte le domande che le frullano in testa. All'uscita vede Nick con Spike parlare con entrambi un boccale di birra. Sentendo un pugnale perforarle il petto, distoglie lo sguardo decidendo di fissare la porta dell'uscita avvicinarsi lentamente, a ritmo con il loro passo.
    Spike guarda sua sorella condurre fuori Buffy. La bionda non si volta nemmeno una volta a guardarlo e lui ringrazia il cielo di non dover incrociare il suo sguardo ferito.
    -Dio amico, credo di aver fatto una cazzata- borbotta lasciando scivolare la testa sul tavolo fino a sentire il freddo contro la fronte.
    -No amico. Parcheggiare in divieto di sosta e prendere una multa è una cazzata. Bere fino a vomitare l'anima è una cazzata. Ma questo amico...bè, questo è un disastro-



    15

    -Possiamo parlare?-
    La voce di Spike emerge da un angolo del salone buio. Il suo corpo resta nascosto nell'ombra, le braccia incrociate e gli occhi stanchi. Delle profonde occhiaie spiccano sulla pelle chiara. Aveva aspettato che la sorella tornasse dal Bronze in salotto dove avrebbe sentito il rumore della porta che si apriva. In camera si sarebbe addormentato e si sarebbe svegliato solo il giorno dopo. Eppure doveva sapere come stava, cosa aveva detto, cosa pensava di lui.
    -Di cosa?- chiede Ashley in risposta.
    Lentamente la ragazza poggia la borsetta sul tavolino di legno lucido. Piegandosi si sfila le scarpe dal tacco a spillo e si massaggia la caviglia indolenzita. Spike la osserva chinando la testa di lato. I lunghi capelli neri scendevano sulle spalle mentre con le dita cercava di sistemare la piega della gonna corta. Era bella sua sorella, lo sapeva.
    -Oh andiamo! Sai di cosa!- esclama lui a voce alta uscendo fuori dall'ombra.
    -Sono stata un'ora a parlare con lei. Non ho intenzione di sentire questa storia ancora. Sono problemi vostri, discutetene voi- sbotta infuriata.
    Nick le aveva accompagnate a casa di Buffy dopo che Spike se ne era andato. La mora aveva dolcemente aiutato l'amica a prepararsi ascoltando tutto il racconto cinque o sei volte. Una volta tornata in auto dal suo ragazzo era troppo tardi per fare qualsiasi cosa. Lui l'aveva riaccompagnata a casa salutandola sulla porta.
    -Ashley, io devo sapere come sta- la prega afferrandole un braccio ed avvicinandola verso di sé.
    -Bè, genio, come credi che stia? Quando siamo andate via non vedeva l'ora di arrivare a casa per ballare il limbo- ribatte cinicamente la mora.
    -Avanti- insiste il ragazzo mordace.
    -Vuoi sapere come sta? Vai da lei. Ed ora lasciami andare a dormire- sbotta infine scostandolo e cominciando a salire le scale.
    William la guarda lasciare la stanza e china il capo sconsolato. Sente il cuore pesante all'idea del suo volto mentre la lasciava in quel piccolo e squallido bagno. Eppure lui era andato via senza curarsi di come avrebbe potuto reagire. Ed ora si interessava?
    -Dio sono proprio un incoerente- si lamenta sbuffando.
    Prendendo le chiavi della macchina, ritorna verso il garage salendo in sella alla moto. In pochi minuti si trova sotto casa di lei ad osservare le luci spente. Buffy abitava in un villino fuori città come lui dalle grandi finestre. Tutte rigorosamente chiuse.
    Spike sospira dirigendosi verso il retro alla ricerca di una porta secondaria. Una volta identificata, si affaccia contro il vetro per vedere se qualcuno è ancora sveglio. Ma il silenzio e l'oscurità gli indicano che già i suoi abitanti dormono nei loro letti. Guardandosi intorno, William nota un vaso situato proprio accanto alla porta. Speranzoso alza il sotto vaso trovando una piccola chiave metallica.
    -Tombola!- esclama esultando.
    Silenziosamente fa scattare la serratura e la porta si apre con un rumore secco protendendosi in avanti. William allunga la mano spingendola verso l'interno. Un piede varca la soglia e prega non ci sia l'allarme. Quando dopo qualche secondo tutto tace, lascia un sospiro di sollievo ed entra completamente chiudendo la porta di servizio dietro di sé. Al buio esce dalla cucina e si trova in un salone illuminato solo dalle grandi finestre che danno sul giardino. Un grande tavolo antico era posto al centro, in un angolo un grande pianoforte e lungo le pareti quadri e librerie. Cercando di non sbattere contro niente abbandona la sala trovandosi in un ingresso spazioso. Una grande scalinata portava al piano superiore composto dalle camere. Salendo scalino dopo scalino, quella casa gli ricorda sempre più la propria e ride ironicamente per l'assurdità dei legami che trova con Buffy.
    Sul pianerottolo, William si trova davanti quattro porte chiuse. Maledicendo il cielo, si allunga verso la prima appoggiando un orecchio contro il legno per ascoltare un qualsiasi rumore. All'interno si sente solo un leggero russare. Sorpassando quella porta velocemente, si ferma contro la seconda attendendo un suono indicatore. Ma la stanza resta silenziosa.
    -Proviamo questa- dice a bassa voce piegando la maniglia ed infilando dentro la stanza la testa.
    All'interno vi è un letto singolo coperto da lenzuola rosa. Una bambina piccola dorme placidamente con le manine poggiate contro il cuscino. Le treccine scivolano fino al materasso delicate, leggere. Un sorriso sulle labbra. William rimane estasiato alla vista di tanta purezza e tranquillità. Ritornando nel corridoio, chiude la porta della cameretta e si allontana verso la terza porta. Deciso la apre e si infila dentro, aiutato dal buio della notte. Con due passi raggiunge il letto dove Buffy dorme. Il viso è contratto in una maschera di agitazione e le palpebre si muovono sotto il peso dell'incubo.
    -Passerotto?- dice piano scuotendola dalla spalla.
    Buffy mugugna qualcosa e si volta dall'altra parte dandogli le spalle.
    William sospira meditando su cosa fare. Piano si allunga sul letto sdraiandosi al suo fianco. Una mano è piegata per tenersi il capo mentre l'altra si allunga lungo il suo profilo per fermarsi sul fianco coperto dal lenzuolo leggero. I capelli ricadono in piccoli boccoli sul cuscino e gli occhi sono leggermente macchiati del nero del mascara.
    Buffy aveva pianto. A causa sua.
    Il cuore del ragazzo si stringe nel petto e lui annaspa un respiro.
    -Dolcezza?- ripete facendo aderire il proprio corpo con quello di lei ed accarezzandole i capelli.
    Buffy comincia a muoversi leggermente pronunciando parole spezzate e confuse. Spike continua le sue carezze baciandole di tanto in tanto il capo e la spalla scoperta.
    -Amore, svegliati- le soffia nell'orecchio stringendola a sé col braccio muscoloso.
    Buffy apre gli occhi sentendo un corpo sodo contro il proprio. Prendendo fiato si prepara per urlare ma la mano di Will si allunga sulla sua bocca per fermarla.
    -Shh, amore. Sono io, sono io- le dice voltandola e facendosi vedere.
    Buffy spalanca gli occhi tirando il lenzuolo al petto per coprirsi il corpo esile.
    -Che diavolo ci fai qui? Come sei entrato?- dice ancora spaventata.
    -Io volevo parlarti- le spiega arrossendo.
    -Parlare alle tre di notte?-
    William allunga lo sguardo fino alla sveglia sul comodino. L'orologio indicava le tre e dodici minuti. Era tardi.
    -Mi dispiace per l'orario. Per...tutto- le dice gesticolando.
    Buffy si lascia cadere pesantemente sul letto. Il materasso cigola sotto i loro corpi spezzando per qualche secondo il silenzio che aveva riempito la stanza. William lentamente sfiora con le dita sottili un lembo di pelle lasciato scoperto dalla maglietta. La pancia piatta della ragazza si tende sotto il suo tocco delicato.
    -Will..- sospira chiudendo gli occhi ed allungando una mano verso il capo di lui per insinuare le dita tra i capelli morbidi.
    Spike le chiude la bocca con un bacio improvviso insinuando la lingua nella sua bocca. Buffy geme rispondendo calorosamente ed allaccia le braccia attorno al collo del ragazzo. Spike continua il suo movimento con la mano che lentamente è risalita fino al reggiseno di pizzo. Un dito sfiora il capezzolo facendola rabbrividire.
    -Buffy..non sai cosa mi fai..- sussurra ansimando Will.
    Buffy lo afferra per i fianchi e lo conduce tra le sue gambe aperte. Continuando a baciarlo, la ragazza alza il bacino facendo incontrare i propri sessi eccitati. L'erezione di Spike strofina il clitoride di Buffy attraverso la sottile stoffa delle mutandine. Le gambe sono scoperte e stringono i fianchi di lui incitandolo.
    -Spike..- geme lei lasciandogli la nuca ed allontanandolo da sé.
    Spike la fissa dubbioso. Indeciso tra l'andarsene o l'aspettare. Buffy gli sorride accarezzandogli una guancia amorevolmente. Negli occhi di lei una strana luce, sicura e passionale, colpisce Will.
    -Buffy cosa..-
    La bionda lo zittisce con un dito mentre con l'altra mano si sfila la maglietta restando in reggiseno. William deglutisce ammirando ogni singola parte di lei e sentendo i pantaloni terribilmente stretti.
    -Will? È tutto ok?- chiede lei vedendolo immobile.
    Spike si bagna le labbra annuendo furiosamente. Buffy sorride portando le mani alla schiena e cercando il laccio del reggiseno per sfilarlo. Non appena l'indumento viene sfilato, la bocca di Spike ritorna ad essere secca.
    -Buffy, io..-
    Buffy si morde il labbro inferiore prendendogli le mani e portandosele al seno. Quando le dita di lui sfiorando la pelle sensibile, lei chiude gli occhi lasciando andare la testa indietro e liberandogli i polsi per concedergli il comando. Spike resta immobile qualche secondo, la mente affollata di pensieri. Le mani cominciano piano a massaggiare i seni sodi ed i pollici a sfiorare i capezzoli turgidi. Posando gli occhi su di lei, ne resta affascinato. Il viso rosso per il piacere, il respiro affannoso, Buffy era più bella che mai.
    -Passerotto, cosa vorrei farti- dice mentre abbassa il capo per baciarle lo stomaco.
    La lingua di Will guizza fuori insinuandosi nell'ombelico e facendola sorridere. Con le mani continua il suo massaggio, mentre con la bocca sale lasciando scie umide. Arrivato al seno, prende un capezzolo in bocca e prende a succhiarlo dolcemente, mordendolo ogni tanto.
    -Cosa vorresti farmi?- chiede lei ansimando.
    Spike sogghigna salendo con il viso per baciarla appassionatamente. Una mano scende dal fianco fino al bordo delle sue mutandine e tira l'elastico facendole capire che vuole che anche l'ultimo indumento sia tolto. Buffy termina il bacio inchiodando gli occhi ai suoi. Piano annuisce e si lascia rilassata sul materasso. William delicatamente le sfila gli slip baciandole l'anca e le gambe. Una volta che sono tolti, se li porta al naso annusando il suo odore.
    -Adoro il tuo profumo passerotto- le dice facendola arrossire.
    Dopo averle gettate a terra, si china per ammirarla completamente nuda. Gli occhi percorrono il corpo di lei dal collo, fermandosi sui seni tondi e sulla pancia piatta, per poi scivolare lungo il piccolo triangolo biondo tra le sue gambe.
    -Sei perfetta- le dice sincero.
    Buffy lo guarda imbarazzata, tenendo le gambe chiuse. Il cuore le batte veloce e sente tra le gambe i propri umori scivolare fino al materasso e bagnarlo. Spike le sorride dolcemente, tentando di rassicurarla.
    -Sei ancora vestito- si lamenta lei cercando di scherzare.
    -Rimediamo subito dolcezza-
    William scende dal letto e si ferma davanti a lei. Buffy afferra il lenzuolo e si copre continuando a guardare il ragazzo al centro della stanza. La maglietta di lui si posa a terra ed il suo petto resta nudo sotto lo sguardo affamato della bionda. I muscoli delle braccia guizzano quando si piega per slacciarsi le scarpe e gettarle indietro. I pantaloni seguono la maglietta e Spike resta in un paio di boxer neri larghi che nascondono a stento la sua eccitazione.
    -Tu sei bellissimo-
    Spike sorride e ritorna sul letto accanto a lei. Prendendole dalle mani il lenzuolo, la scopre riportando ai propri occhi la sua bellezza.
    -Cos'è che volevi farmi?- domanda Buffy con voce roca.
    -Chiudi gli occhi amore-
    Spike attende che la ragazza esegua e poi scivola in basso lungo le sue gambe. Con le mani le afferra le ginocchia e le accarezza teneramente facendo una leggera pressione per aprirle.
    -Spike..- dice allarmata aprendo gli occhi ed afferrandogli con le mani le spalle.
    -Dimmi piccola-
    -Cosa..- chiede timidamente vedendolo con il viso a pochi centimetri dalla propria femminilità.
    -Non vuoi?- domanda lui baciandole il basso ventre.
    -Non andrai via dopo?- domanda mordendosi il labbro inferiore.
    Spike geme dolorosamente ricordando la sua fuga dal bagno.
    -No amore, non vado via- la rassicura abbozzando un timido sorriso.
    Buffy annuisce aprendo poco le gambe. Spike le spinge verso il basso riempiendosi i polmoni del suo odore. Non appena lui china la testa, Buffy chiude gli occhi aspettando di sentire. La bocca di Will si poggia nell'interno coscia baciandolo, scendendo fino ad arrivare al suo centro. Quando la sua lingua sfiora la sua fica, Buffy afferra le lenzuola stringendole fino a farsi divenire le nocche bianche. La bocca si apre e si chiude per il piacere. Spike lecca i suoi umori abbondanti saziandosi. La lingua si muove agile lungo la sua fessura dal basso verso l'alto. Dopo averla divorata, cerca con le labbra il clitoride e comincia a succhiarlo mentre con due dita la penetra leggermente. Buffy boccheggia cercando di respirare. Quando Spike aggiunge un terzo dito, i muscoli interni di lei cominciano a contrarsi preannunciando l'orgasmo. William velocizza i movimenti delle dita succhiando più forte finché non la sente venire. Buffy geme tappandosi la bocca con la mano ed inarcando il busto. Con l'altra mano cerca la testa di Spike tra le proprie gambe e ne afferra i capelli. Il ragazzo si alza e si asciuga la bocca con il dorso della mano. Sdraiandosi accanto a lei, la stringe tra le braccia dandole il tempo di riprendersi dall'orgasmo.
    -Piccola, sei deliziosa- le sussurra baciandole i capelli.
    Buffy si sistema accanto a lui fino a sentire l'erezione del ragazzo contro la propria gamba. I boxer sono tesi contro la sua virilità eccitata.
    -Spike tu..- comincia a dire venendo fermata da un lungo bacio di lui.
    -Non preoccuparti dolcezza-
    Buffy lo guarda mentre richiude gli occhi e la stringe possessivamente. Prendendo una decisione, allunga una mano sul suo petto facendola scivolare lungo gli addominali definiti. Una volta raggiunto l'elastico dei boxer neri, lo tira cominciando a sfilarli. Spike geme fermandole il braccio e riaprendo gli occhi.
    -Buffy, amore, non devi. Io posso..-
    Buffy lo ignora liberandosi il polso e riprendendo a sfilargli l'indumento. Una volta tolto, la ragazza resta a fissare l'erezione di lui leggermente intimorita. Il pene pulsava ed un liquido pre coito scivolava fuori dalla punta.
    -Piccola..- tenta ancora Spike usando l'ultimo briciolo di lucidità.
    -Voglio toccarlo- decreta infine Buffy convinta.
    -Oh signore..- geme lui con la testa piena dell'immagine di lei china sul suo cazzo.
    Buffy allunga una mano sfiorandolo e sentendolo setoso sotto i propri polpastrelli. Piano comincia a muovere la mano su e giù passando il pollice in cima incitata dagli ansiti di piacere di lui.
    -Piccola..-
    -Spike?- lo chiama Buffy alzando gli occhi verso il suo volto.
    Il ragazzo deglutisce cercando dentro di sé una piccola dose di autocontrollo.
    -Dimmi dolcezza- le dice dolcemente.
    -Io..io non so..- tenta di dire lei debolmente riuscendo solo a chinare lo sguardo verso il materasso.
    -Ti aiuto io- le dice tranquillo Spike capendo le sue paure.
    William allunga una mano verso quella di lei ancora poggiata sul proprio cazzo. Dolcemente la stringe e comincia a guidarne i movimenti chiudendo gli occhi per il piacere. Buffy resta con gli occhi al suo viso, rapita dall'espressione estasiata sul suo viso. L'altra mano di Spike raggiunge quella libera di lei e la porta verso le palle, stringendole piano.
    -Oh cazzo..- geme Will respirando forte.
    Buffy prende a muovere la mano più velocemente finché non sente sotto il palmo della mano, il pene di lui sussultare e prendere a pulsare. L'altra mano stringe le palle poco più forte portandolo all'orgasmo. Bianchi fili di sperma le sporcano le mano mentre lui afferra il bordo del materasso trattenendosi dall'urlare.
    Non appena Spike calma il proprio respiro, prende Buffy tra le braccia e la stringe contro di sé facendo aderire i loro corpi accaldati.
    -Sei stata fantastica amore- le dice baciandole la punta del naso.
    -Davvero? Non volevi magari..- tenta lei lasciando la frase a metà.
    -Cosa piccola?- domanda sorridendole affettuosamente.
    -Non so, magari che io ti...pulissi- dice indicando col capo il pene di lui ancora bagnato.
    -Piccola tranquilla. Basta così poco- dice prendendo un fazzoletto dal comodino di lei ed asciugandosi.
    Buffy lo osserva pulirsi affascinata per come le mani forti di Spike si muovano delicate su quella parte del corpo. Un piccolo calore comincia a spandersi dal basso ventre e la femminilità le si bagna copiosamente.
    -Spike?-
    -Mmh?- chiede lui tornando a sdraiarsi.
    -Sei stupendo- gli dice sincera salendo a cavalcioni sulla sua vita sottile.
    Spike le afferra con le mani le anche tenendola stretta.
    -Tu di più-
    Buffy si piega e poggia le labbra su quelle di lui. Le lingue si incontrano, giocano e si massaggiano mentre i bacini cominciano a strofinarsi aumentando il livello di eccitazione dei due. Le mani di Buffy accarezzano il petto muscoloso e definito del ragazzo che stuzzica i capezzoli duri.
    -Spike..-
    -Si passerotto?-
    -Voglio fare l'amore con te-



    16

    -Voglio fare l'amore con te-
    Spike sussulta alle parole della ragazza. Gli occhi corrono lungo tutto il suo corpo soffermandosi poco più sui seni e sulla sua femminilità che poggia sul pene di lui. Buffy continua a guardarlo seria, inconsapevole della propria sensualità.
    -Buffy..-
    Spike sospira. La mente lavora per formare una frase di senso compiuto, ma le parole restano confuse, come mescolate in un grande barile.
    -Spike, so che non vuoi darmi quello che io vorrei. Ne sono consapevole e non te lo sto chiedendo. Voglio solo fare l'amore con te ora- gli spiega supplicandolo leggermente.
    William deglutisce. Le mani sono ferme sui fianchi di lei e massaggiano involontariamente la pelle abbronzata.
    -Posso-
    -Come?-
    -Non è che non voglio, io non posso. Ora non posso stare con te-
    -Perché?- domanda Buffy scivolando via da sopra di lui e sdraiandosi al suo fianco.
    -Perchè non sono ancora pronto- risponde brevemente senza entrare nei dettagli.
    Buffy lo fissa non riuscendo a capire. Osservando gli occhi vaghi di lui, decide di non insistere e torna ad accarezzargli con le dita il petto fermandosi a tratti sui capezzoli. Spike chiude gli occhi rilassando i muscoli del corpo e godendo delle sensazioni piacevoli che lo colpiscono.
    -Will, farai l'amore con me?-
    -Buffy, se io facessi ora l'amore con te, sarebbe solo stanotte. Domani non andremo in giro per mano, non ci baceremo come le coppie. Non saremo una coppia. Quindi perchè vuoi darmi una cosa così importante sapendo che non posso darti nulla?-
    -Perchè io voglio che sia tu-
    -Non posso- decreta infine Spike alzandosi dal letto e cercando i vestiti sul pavimento.
    Buffy si alza e gli si avvicina stringendolo da dietro. Le braccia si chiudono davanti al petto di lui e la testa posa leggeri baci sulla schiena muscolosa. William si ferma con tra le mani i pantaloni scuri.
    -Spike, ti prego- insiste la ragazza debolmente.
    Spike stringe i pugni ed alza la testa al soffitto pregando di riuscire a trovare la forza per respingerla ancora.
    -Buffy ascolta, ascoltami attentamente. Quello che è accaduto qui prima è stato fantastico, meraviglioso. Ma per ora io non posso darti più di questo. Se adesso ti dicessi di si e facessi l'amore con te, non cambierebbe nulla tra noi se non che mi sentirei ancora più schifoso. Non posso perchè ci tengo a te, io provo qualcosa per te, piccola testarda. Ma se facessi quello che mi chiedi ora, sarebbe rubarti qualcosa che non merito, che non mi sento di prendere-
    Buffy si morde un labbro trattenendo le lacrime.
    -Tu non mi vuoi- geme lasciando cadere una lacrima che cade rompendosi in mille parti.
    -Dannazione no! Non è questo- dice sconvolto lui afferrandola per le braccia.
    Buffy si scosta bruscamente indietreggiando di qualche passo.
    -Basta dirlo Spike. Non mi vuoi, basta-
    William la prende per un braccio e la tira a sé. Poggia prepotentemente le labbra contro quelle di lei e con la lingua gliele forza. Gli ansiti della ragazza aumentano e porta le braccia a circondargli il collo per sorreggersi. Le lingue duellano, si accarezzano affamate finché non si dividono a corto di fiato. Spike apre gli occhi e le prende una mano portandosela al pene duro.
    -Credi davvero che io non ti voglia?- domanda fissandola seriamente con gli occhi neri per la passione.
    Buffy deglutisce sentendo il suo pene duro sotto le dita.
    -Io ti voglio così tanto passerotto. Ma non sono pronto per stare con te e non posso prendere la verginità ad una ragazza per poi lasciarla così- le spiega dolcemente accarezzandole una guancia.
    Buffy resta in silenzio. Lascia cadere la testa verso il basso e fissa i loro piedi scalzi sentendo per la prima volta quella sera freddo sulla pelle. Spike la vede tremare un poco ed allunga una mano per afferrare una vestaglia dalla poltrona. Con piccoli passi lenti, le si avvicina e la copre affettuosamente stringendola in un abbraccio. Lei si lascia stringere e poggia la testa sul petto scolpito di lui.
    -Mi dispiace piccola- ripete lui pentito.
    -Io non so che dire Spike. Non..non capisco. Non è quello che tutti i maschi vorrebbero?-
    Spike sorride alzando un sopracciglio.
    -Amore, ti sembro come tutti i maschi?- chiede allusivamente.
    -Spike!- borbotta lei dandogli una pacca scherzosa sulla spalla.
    I due ragazzi si sorridono dolcemente senza dire nulla. Buffy sente su di sé ancora il segno delle mani di lui ed il corpo bruciare. Spike non smette un secondo di fissarla, ammaliato dalla sua perfezione.
    -Cosa accadrà ora?- domanda lei dubbiosa ed impaurita.
    -Io devo fare una cosa- dice repentino William infilandosi i pantaloni.
    -Ah, te ne vai- sussurra delusa Buffy.
    Spike si ferma dall'infilare la maglietta e le si avvicina.
    -Piccola, devo. Ma..ma non credere che sia pentito o deluso o qualsiasi altro pensiero che tu possa avere in testa ora. Devo solo parlare con una persona e magari risolvere questo dannato problema- le dice rassicurante.
    -Quindi non sono stata così cattiva?- domanda Buffy impaurita.
    -No! Buffy sei stata meravigliosa. Davvero. Ma Buffy anche se non dovessi fare questo e decidessi di restare, allora finirebbe con noi due che ci rotoliamo tra le coperte. Perché non sai quanto io sia tentato ora. Ma non posso lasciarlo accadere. Non adesso. Non è il nostro tempo piccola. Non ancora. Riesci a capirlo?-
    La bionda annuisce tristemente.
    -Me lo dai un bacio prima di andartene?- lo supplica afferrandogli un braccio.
    Spike ghigna felice.
    -Non me ne sarei andato senza- ribatte sorridendo.
    Spike si allunga per prenderla e stringerla tra le braccia. Buffy sussulta sorpresa e si lascia scivolare contro il corpo caldo di lui. Le mani si stringono e le bocche si cercano fameliche.
    -Devo andare o non riuscirò a lasciarti più tra due minuti- le rivela ammiccando alla propria erezione.
    Buffy sorride accarezzandogli una guancia spigolosa.
    -Spero tu risolva questo problema-
    -Lo spero anche io-
    -Ci vediamo Will-
    -Ci sentiamo piccola-



    17

    -Cazzo!-
    -William, ti prego, calmati. Camminare avanti e indietro per il mio studio non ti aiuterà a risolvere il problema- dice confortevolmente il medico ruotandosi tra le dita sottili una biro nera.
    -E come lo risolvo il problema? Me lo dica, perchè francamente io una soluzione non ce l'ho- sbotta maleducatamente il ragazzo.
    Il dottore sospira chiudendo l'agenda lasciata aperta sulla scrivania pulita. Riflettendo, incrocia le mani sul legno e rivolge un profondo sguardo all'ossigenato fermo davanti alla finestra in attesa.
    -William, non ci sono soluzioni precise a questo tipo di problema. Devi solo capire cosa c'è che non va- gli spiega sorridendo.
    -Io so cosa c'è che non va-
    -Allora perchè non mi dici cosa e cominciamo da lì?- suggerisce l'uomo.
    Spike lascia l'aria fuoriuscire dai polmoni. Con essa tenta di buttare via anche il nervosismo ma questo rimane insito nella pelle, negli organi, nel sangue.
    -Si ricorda tutta la storia di mia madre no? Bè, ho conosciuto questa ragazza a scuola. È nuova. Si è trasferita da Los Angeles. Mia sorella è stata nominata sua tutor, quindi molto presto le nostre strade..bè si sono incrociate- spiega timidamente.
    -E?- chiede il medico alzandosi e fermandosi davanti alla libreria per dargli le spalle e concedergli il tempo necessario.
    -E quando l'ho vista...mi è crollato il mondo addosso. Io l'ho vista e...sono morto. Mi sono sentito come se..come se la terra sotto ai piedi franasse ed io fossi in caduta libera senza..senza che i miei occhi potessero vedere la fine. Ho avuto paura. Ho tremato-
    -Perchè?-
    Un sospiro tremolante. Mani sudate. Occhi chiusi e vene che spuntano sotto la pelle chiara.
    -Non appena si è girata ho subito visto..Ho visto nel suo profilo il viso di mia madre. In quel momento, quando si è voltata verso di me, io ho visto Anne. Non Buffy. Anne. È stato come se i due visi si fossero sovrapposti e quello più grande avesse vinto-
    -Mi stai dicendo che sono simili?-
    William si morde il labbro inferiore facendolo sanguinare un poco. La lingua esce dalle labbra veloce per asciugare quell'unica goccia di sangue.
    -Molto. Gli stessi capelli biondi abboccolati, gli stessi occhi verdi, il corpo..e..ed il sorriso. È come avere un maledetto promemoria ogni singolo istante della mia giornata-
    -Sembri l'opposto di tua madre te- constata l'uomo fissando gli occhi azzurri.
    William sorride amaramente.
    -Già. Sono identico a mio padre. Stessi occhi azzurri, stessi capelli neri e stesso corpo. Tutto. Solo il carattere è diverso. Sono come mia madre in quello-
    -Torniamo alla ragazza- dice infine il medico tornando serio.
    Will annuisce deciso.
    -Cosa hai fatto con lei?-
    -Bè, la prima volta sono fuggito. La seconda l'ho aggredita. Ed anche la terza. La quarta l'ho baciata. Ieri notte stavamo per fare l'amore- sintetizza brevemente.
    L'uomo si passa la lingua sulle labbra crucciando le sopracciglia.
    -E non l'avete fatto?- chiede.
    William nega scuotendo il capo. Stanco si lascia scivolare sul divanetto sdraiandosi.
    -Perché?-
    -Io ho sentito che era vergine. Stavamo nel bagno del Bronze. E..non ho potuto prenderla. Non potevo lì...non potevo io-
    -Non potevi te? Perchè?-
    -Io non posso stare con lei ora- spiega triste.
    -E perchè?-
    -Quando sono con lei io perdo il controllo di me. Non agisco più moderatamente, non sono più..Spike. Divento William. Ed io non posso permetterlo-
    -Non capisco William. Perchè questa distinzione?-
    -William è quello che ero. Prima di mia madre, prima di mio padre, quando ancora ero..innocente. La parte romantica, dolce, piagnucolona e sentimentale di me. Spike è quello che sono ora-
    -Spike è una maschera, lo sai vero?- chiede inclinando il capo il dottore.
    -Lo so. Ma cosa succederebbe? Se tutti sapessero. Se William venisse fuori e...ed andasse in giro con quel suo maledetto cuore in mano per farlo vedere a tutti. Perchè è fatto così Will. Da a tutti se stesso. Spike invece mi da la forza di..resistere. Mi permette di alzarmi la mattina senza dover pensare a tutto, senza dover soffrire. Spike è quello che tutti vorrebbero essere-
    -Ma che tu non sei. Credimi ragazzo. Puoi fingere anni di essere una persona che non sei, ma non starai mai bene con te stesso finché non ritornerai ad essere quello che sei veramente-
    -Io non voglio la pietà della gente. Non voglio che le persone conoscano William-
    -Ma perchè? Piacerebbe sicuramente più di Spike-
    -Ed è proprio questo!- urla Will alzandosi dalla poltrona e riprendendo a camminare nervosamente per la stanza. -E' proprio per questo che io preferisco Spike. Spike non piace. Le persone lo odiano. E quelle che non lo odiano ne hanno paura. Così..così non devo...-
    -Così non devi avvicinarti alle persone no? Così le eviti e rimani solo tu-
    -Esatto-
    -Non tutte le persone se ne vanno William- gli confida.
    -No? Tutti lo fanno. Lo faranno. Mia madre, mio padre. Anche mia sorella se ne andrà. Nick, Oz, tutti. E Buffy...lei...lei se ne andrà- dice il biondo sussultando.
    -William, tu devi trovare il coraggio di superare tutto questo. Le persone non sono fatte così. Non se ne vanno. I tuoi genitori sono un'eccezione. Tua madre non se ne sarebbe mai andata se non fosse stata malata. E tuo padre non sarà il migliore. Ma non sono tutti come loro. Guarda il tuo amico. Vi conoscete da anni ormai. Era lì quando è accaduto tutto, quando non parlavi ti continuava a stare accanto, non se n'è andato. No?-
    -No-
    -E poi se non gli dai una possibilità come puoi sapere che se ne andranno? Come sai che Buffy se ne andrà?-
    -Lei è uguale a mia madre. Cosa importa se resterebbe o se ne andasse? È...malato-
    -Malato?-
    -Sono uguali. Come posso io provare..piacere..nello stare con una ragazza identica a mia madre?- chiede Spike ansimante.
    -Tu credi di esserne attratto per la somiglianza?-
    -Dannazione no! Io odio quel loro essere simili!-
    -Allora perchè insisti dicendo che è per questo?-
    William boccheggia cercando le parole mentre le mani stringono convulsamente i braccioli del divanetto.
    -Io..è..è l'unica soluzione- tentenna titubante.
    -No, io non credo. Magari ti piace per quello che è e non perchè le somiglia- propone fiducioso.
    -Lei non può saperlo-
    -Una persona come te William, con il tuo passato, non cerca una ragazza che gli ricordi un evento traumatico e doloroso. Per questo sono portato a pensare che ti piaccia per quello che è- gli spiega saggiamente.
    -E se fossi masochista? Se amassi farmi del male?- domanda spaventato l'ossigenato spalancando gli occhi.
    -William, queste sono solo fobie che ti stai inculcando in tenta. Non sei masochista altrimenti avresti fatto sesso con lei ed ora non staresti qui a dirmi che sei malato. Semplicemente lei ti piace. E questo va oltre la somiglianza che c'è. È qualcosa di più profondo, di più valido. Forse è grazie a quella somiglianza che ti sei accorto di lei, ma nient'altro-
    William si gratta la nuca ancora incerto.
    -E cosa dovrei fare io ora?-
    -Io non devo dirti cosa fare. Posso dirti che per me dovresti accantonare Spike-
    -Spike soffre di meno-
    -Ma William ama di più-

    Non appena uscito dallo studio, William si dirige verso casa. Il piazzale vuoto gli indica che Edward è uscito per andare a lavoro e tira un sospiro di sollievo. A passi veloci, entra dalla porta sul retro e sale le scale raggiungendo la porta della camera della sorella ancora addormentata.
    -Piccola? Ti posso parlare?- chiede bussando piano.
    All'interno della stanza di Alice non si sente nessun rumore. Solo il vento che entra nella stanza e muove le leggere tende rende l'ambiente vivo. William dall'esterno bussa ancora aspettandosi di sentire la voce assonnata ma comunque squillante della sorellina. Ma niente.
    -Alice?- chiede aprendo la porta.
    Dal letto si sente un mugolio leggero e la ragazza si sposta dandogli le spalle. William avanza qualche passo incerto fino all'interruttore della luce. Con un clic la stanza si illumina ed il ragazzo si porta una mano davanti gli occhi per coprirli.
    -Ah! Che diavolo...- dice una voce maschile.
    William spalanca la bocca stropicciandosi gli occhi ed avvicinandosi al letto.
    Alice si alza di scatto a sedere coprendosi il corpo nudo con il lenzuolo e fissando il fratello terrorizzata.
    -Nick!- urla Spike sconvolto.
    -Will! Che diavolo ci fai qui?- chiede la ragazza boccheggiando.
    -Cosa diavolo ci fa LUI qui!- le dice in risposta.
    A passi veloci si dirige verso il lato del letto dove si trova il ragazzo castano ora vigile. Lo afferra per un braccio e lo trascina fuori dalle coperte esponendogli il corpo nudo al vento leggero. Alice si porta una mano alla bocca per poi alzarsi trascinandosi dietro il lenzuolo per coprirsi. Inciampando li segue lungo il corridoio tentando di bloccare la furia del fratello.
    -Spike! Dannazione Spike fermati!- urla infine prendendolo per un braccio e facendolo voltare.
    William si ferma lasciando l'amico che si massaggia il braccio indolenzito.
    -E tu vatti a vestire- dice dolcemente al ragazzo ancora nudo.
    Nick si dirige immediatamente verso la camera di Alice prendendo i boxer ed infilandoli saltellando. Una volta indossati i jeans e la camicia ritorna verso il salotto, guidato dalle urla dei due fratelli.
    -Tu non dovresti impicciarti di queste cose!- lo rimprovera Alice pungolandolo con un dito.
    William aspira fortemente un grumo d'aria stringendo i pugni e lanciando imprecazioni al cielo.
    -Come posso non impicciarmi?! Sei mia sorella maledizione!-
    -Tua sorella che ha sedici anni e sa fare le sue scelte da sola!-
    Nick deglutisce decidendo di lasciarli soli. Lentamente si dirige verso la cucina prendendosi un bicchiere d'acqua ghiacciata tentando di rinfrescarsi.
    -Si vede!-
    -Tu critichi me? Come osi?!-
    -Lui non è quello giusto per te!- l'avvisa Spike alzando le braccia in alto.
    Alice sbuffa incrociando le braccia e sistemandosi il lenzuolo attorno al corpo.
    -E tu cosa diavolo ne sai chi è quello giusto per me Spike?! Nick è un bravo ragazzo. È il tuo migliore amico!- gli fa notare.
    -Ed ha impollinato mezza California- borbotta cinicamente.
    Alice chiude la bocca arrabbiata.
    -E tu invece tutta no? Stai fuori dalle mie cose Spike- lo minaccia stringendo gli occhi blu.
    -Non starò fuori dalle tue cose-
    -Spiegami perchè diamine Nick non va bene per me! Spiegamelo! Spiegami perchè come migliore amico è ok ma quando si tratta di me nessuno va mai bene! Non puoi limitarmi così! Ogni ragazzo che ho avuto l'hai mandato via a gambe levate. Tutti quelli a cui piacevo hanno evitato di farsi avanti per colpa tua. Sono stanca Spike- si lamenta dandogli le spalle e cominciando a salire le scale per tornarsene in camera.
    -Ali! Alice!- la chiama indietro lui.
    La ragazza non si volta continuando a salire decisa. William sospira cominciando a seguirla salendo gli scalini a due a due. Nick li segue silenzioso entrando nella stanza dietro di loro. Quando i due Shelby lo vedono si zittiscono fissandosi in cagnesco.
    -Ali, amore, posso parlare con lui da solo?- chiede gentilmente dandogli un bacio sulla fronte.
    Alice annuisce ed esce dalla stanza dopo aver dato un ultimo sguardo truce al fratello. Nick sbuffa sedendosi sul letto ed indicando all'amico il posto accanto a sé.
    -Che vuoi?- ringhia l'ossigenato sedendosi.
    Nick sorride di sbieco scegliendo le parole con accuratezza.
    -La amo-
    La bocca di William si spalanca giungendo a terra. Gli occhi si ingrandiscono e prendono il colore della notte.
    -Cosa?-
    -Hai capito bene. La amo. Davvero. Non ho mai provato un sentimento così forte prima- si giustifica Nick abbassando gli occhi e torcendosi le mani nervosamente.
    William si alza e comincia a camminare avanti indietro.
    -Io..tu lo sai che ti voglio bene, amico. Ma lei...dannazione lei è mia sorella. Alice non capisce quanto io possa essere protettivo nei suoi confronti, quanto io sia impaurito di vederla soffrire. E..sono felice che tu e lei stiate insieme ora. Ma...cazzo Nick. Ti ho trovato nel suo letto. Ed eravate nudi. Cosa..cosa dovevo fare? Cosa ti aspettavi avrei fatto quando vi avessi visti?-
    -Mi dispiace. Io dovevo andarmene ma mi sono addormentato- sussurra mestamente il castano.
    -Non è stata una scelta sagace Nick- ribatte William massaggiandosi la nuca.
    -Mi dispiace. Ma non è come credi-
    William si ferma e lo guarda piegando la testa di lato.
    -Non lo è?- chiede.
    -Non abbiamo fatto nulla- lo rassicura.
    William si siede accanto all'amico battendogli una mano sulla spalla.
    -Notte in bianco?-
    Nick annuisce ghignando.
    -Tu dove sei stato fino a quest'ora?- domanda guardando l'orologio al polso.
    -Da Buffy. Lunga nottata. E dallo psicologo. Lunga mattinata- risponde vago.
    -Avete...- comincia allusivamente.
    -No. Le ho detto che non potevo-
    -Cosa?- chiede sbalordito Nick spalancando gli occhi castani. -Perchè?-
    Spike alza le spalle fingendo noncuranza.
    -Lei è vergine. Ed io..lo sai Nick. Non potevo. La prima volta è...importante..e non..non potevo. No. Non dopo...- risponde balbettando leggermente a causa del nervosismo.
    Nick vede una gocciolina di sudore scivolargli lungo la fronte. Gli occhi di Spike sono azzurri, colore del ghiaccio. Le mani tremano leggermente e la voce vibra incerta.
    -Spike, non pensarci- lo rimprovera amichevolmente Nick.
    Spike sospira chiudendo gli occhi e respirando a pieni polmoni.
    -Noi stavamo per farlo Nick. Io..io come posso volerla dopo tutto?- domanda confuso.
    -Spike, io non lo so perchè la desideri. Forse per il bel corpo. Insomma hai visto che gambe? E che tette? E che...-
    -Nick? Basta così- lo minaccio ringhiando.
    L'amico castano sorride guardandosi i piedi.
    -Per me dovresti farti meno domanda e più la ragazza. Insomma, non è che ti piace per la somiglianza. Quello sarebbe malato. Ma Buffy è....giusta- gli dice seriamente.
    -Giusta?-
    -Si. Giusta. Giusta per te-



    18

    -Ciao Buffy!-
    La voce di Angel risuona nel cortile pieno di studenti. Il suo corpo massiccio si fa strada lungo i vari gruppi riuscendo infine a raggiunge la ragazza che lo attendeva paziente.
    -Ciao Angel- risponde sorridendo apertamente.
    I libri tra le braccia, Buffy era pronta per una nuova giornata scolastica. I capelli legati in un'alta coda di cavallo ed il corpo coperto da un vestito verde che faceva risplendere gli occhi grandi e luminosi.
    William fissa da lontano la scena. Seduto sul muretto con accanto i suoi amici, parlano dell'ultima serata di Oz. Un sorriso si apre sul viso del biondo quando vede comparire nel suo raggio visivo la piccola ragazza che gli ha preso il cuore. Poi compare Angel. E tutta la felicità del biondo scompare.
    -Spike? Sei con noi o ti trovi nelle mutandine della Summers?- chiede ironicamente Oz muovendogli una mano davanti gli occhi.
    William continua a fissare la scena davanti a sé dando una manata al braccio del rosso.
    -Will? Che succede?- domanda Nick aprendo un occhio ed interrompendo il proprio sonno.
    -Angel- ringhia in risposta il biondo infuriato.
    Nick alza un sopracciglio vedendo i pugni tesi dell'amico e le vene del collo in evidenza. Sospira alzandosi dalla posizione supina e gli batte una pacca sulle spalle.
    -Vedi che se ne và- lo rassicura tranquillo.
    -Io vado lì- decreta infine Spike scivolando giù dal muretto e dirigendosi verso la coppia che continua a ridere divertita.
    -Spike!- sobbalza Buffy vedendo il ragazzo avvicinarsi.
    Gli occhi della ragazza si riempiono di felicità non appena incrocia quelli blu di lui. Le labbra si aprono in un sorriso ancora più vasto e le guance si colorano di un leggero rosso.
    -Ciao amore- le dice con voce carezzevole.
    -Spike- sputa fuori Angel.
    William alza lo sguardo per fissare la figura statuaria del moro. Un cenno del capo e poi ritorna completamente assorto dalla ragazza al proprio fianco.
    -Allora passerotto, cosa fai stasera?- chiede sorridendo amorevolmente.
    -Io...- tenta di risponde lei triste.
    Buffy si morde un labbro. Gli occhi si chiudono in un'espressione di puro dolore. Will attende ansioso non riuscendo a capire la ragione di tanta tristezza.
    -Spike, non posso- dice infine chinando la testa a terra.
    Angel sogghigna di nascosto.
    -Non puoi?- domanda stupito Will.
    Buffy nega rammaricata.
    -Ok amore. Ma come mai?- chiede interessato.
    La gelosia gli era montata dentro. Lo aveva invaso come una valanga. Prendendolo di sorpresa ed investendolo. L'acido nella bocca...le mani che tremano...
    -Esce con me- dice infine Angel soddisfatto.
    Spike spalanca gli occhi colpito. Una fitta al cuore gli fa tremare il respiro.
    -Cosa?- chiede senza fiato.
    -Buffy, io vado in classe. Ti passo a prendere alle otto- conclude il moro dandole un bacio sulla fronte.
    Buffy resta immobile, accentando le labbra del ragazzo contro la propria pelle. I due biondi fissano la figura imponente di Angel andarsene.
    -Spike...- comincia Buffy prendendogli un braccio.
    William si scosta come bruciato. Gli occhi color del ghiaccio e la bocca stirata in una linea retta, senza emozioni. Fredda. Nuda.
    -Lasciami- le intima infuriato.
    Voltandosi, comincia a dirigersi verso la classe sentendo i passi di lei dietro di sé.
    -Will, aspetta- urla prendendogli il bordo della camicia e fermandolo.
    -Perché?- chiede incrociando le braccia.
    Buffy deglutisce tesa.
    Perchè? Già, perchè aveva accettato?
    -William..-
    La ragazza si blocca. Le parole scompaiono dalla mente. Le giustificazioni, i perchè, le proteste che aveva pensato di dirgli spariscono lasciando il posto solo alla vista dei suoi occhi delusi, feriti.
    Arrabbiato.
    -Smettila di ripetere il mio nome! Io voglio sapere perché dannazione! Perchè dopo tutto quello che è accaduto l'altra notte tu...-
    Il labbro inferiore di William trema per l'ira. Il cuore batte velocemente facendogli male. Chiudendo gli occhi, respira profondamente nel tentativo di ristabilire il dominio sul proprio corpo.
    -Will, tu..-
    -Io so che mi sono comportato come uno stronzo con te. Ma..non è che faccio determinate cose solo per il piacere di farle. Ci sono dei motivi dietro tutto questo. C'è una spiegazione- le dice gesticolando.
    Alcuni ragazzi si sono fermati nel piazzale della scuola per ascoltare la loro discussione. Le urla di Buffy e Will risuonano nel silenzio generale. Ormai tutti sono taciturni, impegnati ad ascoltarli. Nick ed Oz si sono avvicinati lentamente al biondo, restando dietro di lui. Pronti a dargli un aiuto se necessario. Pronti a fermarlo.
    -C'è una spiegazione?!- urla in risposta Buffy puntandogli un dito smaltato contro il petto muscoloso.
    -Dannazione si che c'è!- ribatte fissandola trucemente.
    Buffy appoggia le mani sui fianchi fissandolo in cagnesco. La bocca piegata in una smorfia e gli occhi lucidi.
    -E sentiamola questa spiegazione!- gli ordina perentoria.
    William si calma improvvisamente. Il corpo si rilassa e gli occhi si tingono di blu. Buffy piega il capo osservando la spettacolarità di quegli occhi. Come dal ghiaccio riuscivano a diventare blu oceano. Come se una persona con una siringa iniettasse nel bulbo di Will un liquido scuro. Spettacolari.
    -Ora?- chiede in un gemito.
    Nick si tende e con un ulteriore passo si avvicina all'amico ora spaventato. Oz resta dietro di lui. Vigile e pronto ad intervenire con la sua diplomazia.
    -Si. Ora Will. Mi sono rotta- urla lei sbattendo un piede a terra.
    William si bagna le labbra con la lingua. Il cuore batte sempre più veloce. Confuso. Preoccupato. Terrorizzato.
    -No...io..io non posso ora- le dice tremando un poco.
    Nella mente gli passano le immagini del proprio passato. Sua madre..suo padre..le botte..le urla..le..lacrime..il sangue..
    Il corpo gli si ricopre di sudore freddo e la camicia gli si appiccica alla schiena ed al petto.
    -Non puoi?! Non puoi! Come sempre Will! Tu ti comporti come uno stronzo ma non puoi darmi una spiegazione? Sai che ti dico Will? Che se non mi dai una valida ragione, un valido motivo per cui ti comporti così io...-
    -Tu cosa? Mi lasci? Non stiamo nemmeno insieme! Non mi parli? Bene! Allora non parliamoci!- grida Will con tutto il fiato che ha in gola.
    Il brusio intorno a loro si blocca e le persone cominciano a dileguarsi preoccupate per la reazione di Spike. Il preside del liceo esce fuori dal proprio ufficio dirigendosi verso la massa di persone ferme in cortile. Al centro, Will e Buffy continuano a fronteggiarsi. Il petto di lui è scosso da grandi e profondi respiri. Quello di lei è immobile.
    -Bene!- dice lei in risposta stringendo i pugni.
    Dopo un ultimo sguardo, i due biondi si voltano dirigendosi verso due parti opposte dell'edificio. A metà tra l'ingresso ed il parcheggio, Will scende dal marciapiede e torna verso la moto.
    -Che diavolo fai?! Non puoi saltare la scuola di nuovo!- gli ricorda Nick mettendoglisi davanti alla ruota anteriore.
    -Togliti- gli dice il biondo piano.
    -Will, ti bocciano dannazione!-
    -Nick!- urla nuovamente accelerando un poco.
    Nick trattiene il fiato e chiude gli occhi restando fermo nel proprio punto. Non sentendo nessun dolore fisico, riapre un solo occhio e fissa il biondo mentre lo fissa infuriato nero. William appoggia anche l'altra gamba a terra e tira indietro velocemente la moto di qualche passo riuscendo a liberarsi del corpo dell'amico. Nick non fa in tempo a fermarlo che Spike già corre lungo la strada bruciando tutti gli stop ed i semafori rossi. Una macchina frena inchiodando per evitare la moto del ragazzo che continua imperturbabile la propria corsa. Nick dalla scuola lo fissa preoccupato con alle spalle il rosso.
    Buffy da lontano osserva la moto nera svoltare l'angolo per immettersi nella strada verso il mare e sospira. Una piccola lacrima le scivola lungo il viso e porta una mano a cancellarla prima che qualcuno la veda. Prendendo lo zaino da terra, comincia a salire le scale per entrare nell'edificio ormai spoglio. I passi riecheggiano lungo il corridoio rendendo l'ambiente lugubre. Un sospiro. Un passo. Alternati. Buffy cammina fermandosi al proprio armadietto e prendendo i libri per la mattinata.
    Afferrando un libro sbagliato si maledice per tutta la situazione che si era creata con Will.
    Per avergli dato un ultimatum.
    Per avergli urlato contro.
    Per essersene irrimediabilmente innamorata.

    19

    Una moto corre veloce lungo le strade di Sunnydale di ritorno dal mare. Il casco ben legato al retro ed i capelli al vento. William continua a mantenere la stessa velocità anche se entrato nel centro abitato. Ma l'ora tarda gli facilitano la guida, rendendo le strade libere da macchine e persone. Non appena prende a strada principale, davanti a sé riesce a vedere le luci di casa propria. Il grande parco illuminato da vari colori e la grande casa in pietra. Accelerando percorre la salita e varca il cancello che si richiude dietro di lui. Superando la porta principale, arriva fino al retro e lascia la moto in garage accanto alla DeSoto nera. Quando si volta per uscire, due fari gli sbattono contro gli occhi ed una macchina gli blocca la strada.
    -Dove diavolo sei stato?! Ti ho dovuto cercare ovunque!- urla Edward Shelby scendendo dal Mercedes costoso.
    William sbuffa pesantemente grattandosi la fronte fresca per il vento preso con la moto.
    -Non rompermi le palle- gli dice raggirando l'auto ed avvicinandosi alle scale.
    -Ti rompo la testa io! Ho dovuto fingere di essere preoccupato. Mi hai fatto perdere una giornata di lavoro!-
    William si ferma sul primo scalino e si volta a fissare quel padre che tanto odia.
    -Ma si può sapere che vuoi?- gli chiede alzando le braccia.
    Il viso di Edward si contrae per la rabbia e lancia un pugno contro il viso del figlio. William spalanca gli occhi non aspettandoselo e cade a terra per il colpo. La mascella gli scrocchia ed il labbro gli sanguina un poco. Con una mano si tocca la bocca e se la sistema trattenendo la rabbia che gli era montata dentro.
    -Sei ubriaco- constata deluso.
    Edward ride divertito e finisce di salire gli ultimi gradini rimasti.
    -Vieni dentro. Ti devo parlare- dice aprendo la porta.
    William si alza in piedi, massaggiandosi la schiena per la bocca contro il bordo del gradino. Segue le luci lasciate accese dal padre e lo trova nello studio dietro il piccolo bar intento a versarsi un bicchiere di scotch. Si siede sulla poltrona accavallando le gambe. In attesa. Edward finisce di prepararsi il drink e versa un bicchiere di bourbon al figlio che lo sorseggia piano. L'alcool al contatto con il taglio al labbro brucia un pò e William freme impercettibilmente.
    -Che cosa devi dirmi?- chiede Will impaziente.
    Edward si siede nella poltrona davanti sistemandosi nella stessa posizione del figlio. William alza gli occhi al cielo vedendo la loro somiglianza nelle piccole cose.
    -Ho saputo che hai saltato la scuola- dice l'uomo più grande bevendo un sorso.
    -Ti interessa?- chiede ironicamente il figlio.
    -Si razza di imbecille! Se ti bocciano e ripeti l'anno è il mio nome che infanghi. Il mio. Quindi vedi di studiare perchè io non ho intenzione di pagare i tuoi insegnanti per farti passare all'anno successivo- lo rimprovera severamente.
    -Ma chi ti chiede niente!-
    I pugni di Edward si stringono convulsamente.
    -Mettiti sotto o ti faccio pentire di non averlo fatto. E lo sai che posso- lo minaccia puntandogli un dito contro.
    -Si si, come vuoi- si arrende Will stanco.
    La testa gli gira per il pugno ricevuto ed il labbro si sta gonfiando. Chiude gli occhi qualche secondo cercando di fermare la stanza ma questa continua a girare incontrollata. Posa il bicchiere sul piccolo tavolinetto di cristallo e si massaggia la tempia con due dita per alleviare il dolore.
    -Ho saputo che ultimamente giri intorno alla figlia di Hank Summers. Ti ricordi di lui?- chiede Edward sorridendo.
    William apre gli occhi con fatica.
    -Si. Il tuo amico. Mi ci portavi quando ero piccolo- ricorda sospirando.
    -E tu mi facevi fare sempre brutte figure. Ma tua sorella era troppo piccola da portare. Ricorderai quindi anche la figlia, giocavate insieme ogni tanto-
    -Giocavo con Buffy?- domanda stupito William.
    -Elisabeth. E si, giocavate insieme-
    -Non me lo ricordo. Forse nemmeno lei. Probabilmente nemmeno lei- riflette.
    -Comunque, il punto è che non voglio che la notizia mi ha sorpreso non poco- gli dice ghignando malvagiamente.
    -Perché?- domanda Spike piegando la testa di lato.
    Edward si alza lanciando il bicchiere contro il muro. Il vetro si disperde per la stanza ed il liquido ambrato scivola lungo la parete macchiandola.
    -Credi che non lo abbia notato! Credi che sia così stupido! Non prendermi per il culo William, non farlo!- gli urla infuriato.
    Will sobbalza alzandosi dalla sedia per il repentino cambiamento di umore del padre.
    -Non capisco- dice piano.
    -Non capisci?! Oh si che capisci! È identica a tua madre! Io non lo voglio un altro pazzo dentro casa, chiaro? Perchè è così che finirà se la frequenti. Diventerai pazzo!- gli urla.
    -Non voglio parlare di questo-
    William si alza e varca la soglia seguito dal padre. Percorrono le scale fino a raggiungere la camera di Will. Il ragazzo entra seguito subito dal padre.
    -Lasciala stare William. Lasciala stare- gli intima ritornando in salotto.
    Spike si lascia scivolare sul letto stanco. L'alcool nelle vene gli annebbia la vista ed i muscoli tesi gli rendono faticoso ogni movimento. Con un sospiro si rannicchia sul letto appoggiando la testa sul cuscino fresco. Ancora vestito si addormenta pensando alle parole del padre.

    -Vuoi un'altro drink Edward?-
    Joyce Summers entra nel bel salotto arredato con classe portando tra le braccia un piatto pieno di biscotti. Lo lascia sul tavolino davanti agli occhi blu affamati di William che, stringendo i pugni, si trattiene dal prenderne uno.
    -Avanti caro, prendine quanti vuoi- lo incoraggia dolcemente la donna avvicinandogli il piatto.
    William si morde un labbro titubante. Edward accanto al figlio alza il capo ridendo forzatamente.
    -Joyce, cara, perdoni mio figlio. Ma lei lo sa, in ogni famiglia che si rispetti ci deve essere la pecora nera. Mi chiedo come faccia mia moglie ad amarlo così tanto- dice mantenendo il tono educato.
    Joyce spalanca gli occhi stupita dal comportamento dell'uomo seduto nel suo salotto. Volta gli occhi al bambino che, seduto immobile, fissa immobile un piede del tavolinetto in ferro battuto. La testa bassa nasconde gli occhi, ma la donna giurerebbe di aver visto una lacrima scivolare dalla sua guancia fino a disperdersi a terra in mille particelle invisibili. Edward le sorride sorseggiando il tè come un buon inglese che si rispetti.
    -Edward, che piacere averti amico. Devi farti vivo più spesso- lo rimprovera bonariamente Hank Summers comparendo in salotto.
    Entrambi gli uomini sono vestiti elegantemente, stretti in completi neri dalle camice stirate perfettamente. Hank marrone, Edward blu. Rispecchiavano i loro occhi. I capelli perfetti tenuti fermi dal gel costoso.
    -Hank, tornato dal Marocco?- domanda sorridendo il medico.
    Hank si lascia scivolare sulla poltrona sorvolando con lo sguardo il corpo esile di William.
    -E' così esile, Edward. Dovresti mandarlo da me per qualche tempo. Ai servizi segreti diventerebbe un'altra persona- dice in confidenza il padre di Buffy.
    -Si. E se morisse in qualche missione sarebbe davvero un sogno che si avvera. Non so che fare con lui. Ma perchè non è come sua sorella?- si lamenta Edward poggiando il bicchiere sul tavolino.
    -La piccola Alice. Come sta?- chiede interessato.
    -Sta bene. Ora si trova in collegio. Sai, preferisco che stia con persone raffinate come lei piuttosto che con questo...con questa delusione- risponde sprezzante.
    Hank annuisce comprensivo. Joyce accanto al marito sorseggia il suo bicchiere di soda, continuando ad ascoltare le parole assurde dei due amici e chiedendosi come quel ragazzo possa sopportare tanto disprezzo nei propri confronti.
    -Edward, come sta tua moglie? È da molto che non vedo Anne- constata Joyce pensierosa.
    Il medico sospira dolorosamente. Si porta una mano alla fronte massaggiandosela cautamente.
    -La malattia sembra avanzare irrimediabilmente. Sembra aver perso la ragione del tutto- la informa il moro.
    Joyce sorride pacatamente.
    -Forse starebbe meglio se non ti fossi portato tutte quelle amanti a casa, Edward- dice Joyce entrando in difesa dell'amica.
    Edward alza lo sguardo verso la donna. Hank stringe la mascella guardando l'amico con aria di scuse.
    -Joyce, nessuno qui ti ha dato il permesso di impicciarti in cose che non capisci. Ora torna a fare quello che stavi facendo, facciamo i conti dopo- la minaccia severamente il marito.
    La donna si alza orgogliosa dalla poltrona e lascia il salotto. I due uomini la fissano andare via senza dire nulla, poi tornano a parlare, incuranti del ragazzino ancora seduto sulla poltrona.
    -Scusa mia moglie. Non sa di cosa parla-
    Edward muove una mano indicandogli che non fa nulla.
    -Lascia stare Hank. Era amica con quella puttana di mia moglie-

    William si sveglia di colpo alzandosi a sedere sul letto umido per il sudore. I vestiti appiccicati ed i capelli fradici che scivolano sulla fronte coprendogli parte degli occhi. Porta le mani agli occhi per massaggiarli e cancellare dalla mente il sogno appena fatto. Ma la malvagità del padre è insita delle sue vene, sangue del suo sangue. E più William cercava di mandarla via, e più il suo corpo faceva in modo di ricordargli di chi era figlio.
    -Will, è tutto ok? Ti ho sentito urlare- dice Alice preoccupata entrando nella stanza e richiudendo la porta dietro di sé.
    -SI, io...-
    La piccola ragazza si avvicina al letto e gli tocca la fronte sentendolo bagnato. Uno sguardo ai vestiti e scuote il capo.
    -Ma guardati, sei fradicio. Vatti a fare una doccia calda, io ti preparo i vestiti e ti cambio le lenzuola del letto- lo comanda premurosamente.
    -Ali, non...-
    -Hai bevuto?- chiede severamente la sorellina con le mani sui fianchi esili.
    William china il capo scuotendolo negativamente.
    -No, ho fatto un incubo- le risponde alzandosi dal letto e sfilandosi la maglietta che cade con un rumore appiccicoso sul pavimento.
    Alice annuisce togliendo le lenzuola e gettandole accanto alla maglia. Ne prende un paio pulite da un cassetto e prepara il letto. L'acqua nella doccia si apre e si richiude dopo pochi minuti. William esce dal bagno indossando solo un piccolo asciugamano a coprirgli i fianchi muscolosi. Alice gli sorride girandosi verso la finestra a fissare il giardiniere che sistemava la aiuole fiorite. William si avvicina al letto bagnando il pavimento e si infila i boxer blu preparati dalla sorella. Poi indossa i jeans e la leggera maglietta bianca.
    -Piccola? Puoi girarti- l'avvisa frizionandosi la testa con l'asciugamano.
    Alice si volta pensierosa.
    -Will, tu lo sai che ti voglio bene vero?- gli domanda.
    Spike annuisce sorridendole dolcemente.
    -Lo so. Alice, io ti amo. Tu sei tutta la mia vita- le dice stringendola tra le braccia.
    La mora sorride alle parole del fratello maggiore. Sapeva che William l'amava più di se stesso. Il loro legame era stato saldato quando lui aveva perso l'innocenza dopo aver messo in salvo lei dietro ad una grande porta di mogano, per averla salvata dalle cinghiate del padre e dalla sua ira.
    -Mi dispiace per averti urlato contro l'altra notte, davvero. Ma questo non cambia che penso quello che ho detto. Io voglio vivere la mia vita e tu non puoi intrometterti sempre-
    -Alice..-
    -No, lasciami finire Will. Ti prego-
    Ad un cenno del ragazzo, Alice continua.
    -Io capisco come per te sia difficile digerire la mia relazione con Nick. Lo capisco. Capisco che per te ogni ragazzo che frequento è un pericolo. Ma non tutti mi deluderanno, Will. Magari Nick non sarà quello giusto, forse ci lasceremo presto, però io voglio vivere questa relazione senza dover fronteggiare un fratello estremamente protettivo-
    -Io e Nick facevamo le scommesse su chi si portava a letto più donne- le ricorda lui serio.
    Alice sorride accarezzandogli una guancia.
    -Ed ora non le fate più. Nick è cambiato, ora si controlla. Con me sta bene e non ha bisogno di fare delle stupide scommesse-
    Spike borbotta qualcosa prima di voltarsi e sistemare i panni sporchi.
    -Spike?-
    -Si?-
    -Da quant'è che non fai quelle scommesse anche tu?-
    -Da qualche mese perchè?- alice sorride soddisfatta.
    -Qualche mese fa è arrivata Buffy. Io mi farei delle domande-



    20

    -Guarda chi si vede. William Shelby che si degna di venire a scuola- dice ironicamente Faith vedendo il biondo avvicinarsi.
    William guarda da lontano i propri amici. Faith, seduta sulla moto di Nick, sorseggia una coca fresca vestita solo di una piccola gonna di pelle nera e di un top nero anch'esso. Oz sta seduto sul muretto con le gambe ciondolanti nel vuoto e tra le mani un libro di storia. Nick è invece poggiato contro il furgoncino del rosso, Alice tra le braccia ed una sigaretta in bocca.
    -Spiritosa, davvero spiritosa. Cosa mi sono perso ieri?- chiede accendendosi una sigaretta e tirando una boccata.
    -Mah, niente di così imperdibile. Hanno parlato delle vostre grida per tutto il tempo- lo informa Oz senza alzare gli occhi dal libro.
    -Capisco. E compiti per oggi?- domanda soffiando il fumo in faccia alla sorella che gli lancia una smorfia.
    -Compito in classe sui capitoli dodici, tredici e quattordici-
    Oz indica il libro che sta leggendo. William chiude gli occhi ed impreca tra i denti.
    -Amico...- comincia Spike supplicante.
    Oz alza il capo contrariato.
    -Per chi credi che stia studiando io? Per me? No, amico. Per noi tre. Senza di me adesso stareste tutti in prima elementare- sbotta ritornando a ripassare la lezione del giorno.
    Nick alza il sopracciglio scoppiando a ridere seguito da William.
    -Si, si. Ridete pure. Ma quando non ci sarò piangerete- li avvisa Oz scendendo dal muretto e chiudendo il libro con un gesto secco.
    -Non fare il melodrammatico- lo apostrofa Nick urlandogli dietro.
    Oz entra nel liceo sbattendo la porta dietro di sé.
    -Gli dobbiamo anni di promozione, lo sai vero?- dice Will serio.
    Nick annuisce stringendo Alice più forte.
    -Piccola, ci lasci soli?- le chiede il castano baciandola dolcemente sotto lo sguardo torvo di Spike.
    Alice annuisce salutandoli.
    -Dimmi- dice ovvio Spike.
    -Ascolta Will, ti ricordi quando mi dicesti che avevi un piano per rubare la macchina a mia madre senza che lei ci scoprisse e mi chiedesti di fidarti di te?-
    -Si, certo. Poi tua madre ci scoprì- risponde ridacchiando.
    -Ok, ma non è questo il punto-
    -Scusa-
    -E ti ricordi quando volevi trasferirti in Canada con solo cento dollari, io te ed Oz? E mi hai chiesto, anche quella volta, di fidarmi di te?-
    -Si Nick, certo che mi ricordo. Ma non capisco, qual è il punto?-
    Nick sospira.
    -Il punto è che io mi sono fidato. Io mi sono sempre fidato di te Will. Eppure tu stavolta non dimostri fiducia in me-
    -Di cosa stai parlando?- domanda Spike confuso.
    -Sto parlando di me e tua sorella. So che è complicato, ma Will...noi siamo amici da una vita. Mi conosci. Sai come sono fatto. Se non mi interessava adesso ero già passato oltre. Io ho fiducia in te. Sempre. Ma tu devi dimostrare di aver fiducia in me. Stavolta te lo chiedo come amico-
    -Io..non so che dire-
    -Dì che avrai fiducia in me. Perchè la prossima volta che litigheremo per questa storia, non litigheremo come amici. Io non voglio essere amico di una persona che non ha fiducia in me- lo rimprovera leggermente deluso.
    -Nick..- comincia Will dolorosamente.
    Il dolore nelle parole si sente immediatamente. La paura di perdere un amico, un fratello...
    -Will, no. Basta parlarne. Io non ne voglio parlare. Non voglio perdere il mio migliore amico, mio fratello, per una ragazza. Mi sembra assurdo. Facciamo come se non fosse accaduto niente ok? Ti prego. Non torniamo più sull'argomento- lo prega fiducioso.
    Will chiude gli occhi pensieroso.
    Poi li riapre sorridendo.
    -Credi che Oz riuscirà a suggerirci le risposte per il test di oggi?- chiede guardando l'amico con gli occhi blu come il cielo più limpido.
    Nick sorride felice e batte una mano sulla spalla di Spike.
    -Si, ne sono convinto, fratello-

    -Sto allenando delle femminucce o dei maschi?!-
    Il coach urla dalle panchine emettendo odiosi suoni dal fischietto metallico. Dieci ragazzi corrono nel campo, il sudore che scivola lungo i corpi muscolosi. Nel campo accanto le cheerleader si scaldano prima degli allenamenti con gli occhi fissi ai giocatori che andranno a tifare.
    Alice, seduta per terra, si allunga sulle gambe stirandosi i muscoli. Accanto a lei Buffy beve un sorso d'acqua fresca.
    -Allora, tu e Will non vi parlerete più?- chiede la mora interessata.
    Buffy sospira sedendosi accanto all'amica.
    -A quanto pare- risponde dispiaciuta.
    Alice si sofferma a guardare l'amica. I grandi occhi verdi esprimevano tutto il dispiacere per quella situazione che si era creata tra i due.
    -Ci è rimasto male quando ha scoperto che uscivi con Angel. Me l'ha detto- le spiega scrocchiando le ossa delle mani.
    -Lo so. Ma cosa dovevo fare? Lui viene in camera mia, stiamo quasi per fare l'amore e mi dice che per ora non può e che deve parlare con una persona. Con chi diavolo doveva parlare poi? Io non lo capisco e lui non fa nulla per farsi capire. Non posso stare dietro ad uno che non vuole che io lo capisca- si lamenta chiudendo gli occhi.
    -Doveva parlare con uno psicologo- sputa fuori Alice.
    Buffy spalanca gli occhi fissando l'amica stupita.
    -Con uno psicologo?- chiede incredula.
    Alice annuisce mordendosi il labbro inferiore.
    -Questo non deve saperlo nessuno, tantomeno lui. Spike non deve sapere che io te l'ho detto altrimenti di me rimarranno solo ossa. Ma Will...Will non ha avuto una bella infanzia e tu lo stai sconvolgendo più di quanto pensi-
    -Io...-
    -Ascolta Buffy. Io conosco mio fratello, lo conosco bene. E so che può essere difficile comprenderlo e stargli accanto senza perdere la testa. Ma lui è una brava persona, una delle migliori che io conosca. Ed io non voglio che si avvicini a te se tu hai..qualche dubbio su di lui. Quindi ti avviso prima. Se il fatto che veda uno psicologo ti crea problemi, se sapere che ha avuto un'infanzia orrenda, se i suoi atteggiamenti sconcertanti ti creano problemi..bè allora lascia stare. Perchè Will se ne può andare nel bel mezzo della notte non si sa dove, può dire frasi e fare cose che non capirai, può scomparire all'improvviso, può avere momenti di massima dolcezza e momenti di estrema riservatezza. Quindi se ti spaventa l'idea di dover stare con una persona come lui, ti prego, ti prego, lascia stare-
    Buffy resta in silenzio qualche secondo tentando di assimilare tutte le parole dell'amica.
    -Wow, un ragazzo con le controindicazioni- dice infine allentando la tensione.
    Ashley sorride cautamente tornando accanto alle altre che osservano la partita procedere. Al centro del campo Nick palleggia prendendo le misure per fare canestro. Lancia e puntualmente la palla entra nella rete muovendola appena. Il coach ghigna soddisfatto battendogli una mano sulla spalla. Will e gli altri componenti della squadra continuano a correre lungo il campo mantenendo un ritmo costante.
    -Giochiamo ragazzi!- urla l'allenatore richiamando l'attenzione dei ragazzi.
    Formate le due squadre, i ragazzi si contendono il canestro correndo avanti ed indietro lungo il campo. Il pallone rimbalza, rimbombando in tutta la palestra. Un giocatore della squadra avversaria si avvicina al canestro evitando abilmente Angel.
    -Cazzo! Vattene a fare la calza se non sei capace!- gli urla William bloccando la palla a pochi centimetri dal canestro.
    Angel stringe i pugni inghiottendo l'insulto e continuando a giocare. Mentre vede William palleggiare per arrivare al canestro gli da una spallata fingendo un incidente. William perde le staffe colpendolo al viso con un sinistro. Angel si sbilancia leggermente facendo due passi indietro per riottenere l'equilibrio. Si massaggia la guancia dolente e gli ghigna soddisfatto. Il coach fischia avvicinandosi ai due. Nick accanto a Spike lo tiene per un braccio impedendogli di partire e massacrare O'Connor.
    -Che diavolo succede qui? Volete farvi sbattere fuori tutti e due?- urla infuriato.
    Angel china il capo mortificato.
    -Ci scusa coach. Ci siamo distratti- spiega.
    William alza un sopracciglio ironicamente ma annuisce complice.
    -Andatevi a cambiare. O'Connor metti un pò di ghiaccio su quello zigomo. Shelby fascia la spalla, l'ho sentita scrocchiare- gli ordina severamente.
    Negli spogliatoi Nick aiuta William a fasciarsi la spalla mentre Angel si tiene il ghiaccio sul viso. Una volta tutti vestiti escono fuori portando ognuno il proprio borsone. All'esterno, Nick si avvicina ad Alice abbracciandola e baciandola dolcemente.
    -Mmm, profumi di buono- dice sognante lei.
    Nick sorride arruffandole i capelli abboccolati e si dirige verso la mensa tenendola sotto braccio. William li segue sorridendo mentre ripassa con Oz i capitoli per il compito di storia. Buffy, seduta sotto un albero, li guarda andare via mentre continua a leggere il libro assegnatole dall'insegnante di lettere. Mentre il gruppo continua ad avanzare, William si ricorda di aver dimenticato il cellulare nello spogliatoio e li saluta per tornare indietro. Appena svoltato l'angolo vede Angel, intendo a fumare una sigaretta appoggiato al muro.
    -Bravo Shelby. Avrò l'occhio tumefatto per giorni- gli dice gettando la cicca per terra.
    -Ed io la spalla dolente. Siamo pari- gli ricorda oltrepassandolo e dirigendosi verso l'ingresso della palestra.
    Angel lo ferma prendendolo per il braccio e piegandoglielo dietro la schiena. La spalla di Will scrocchia nuovamente ed il biondo geme di dolore stringendo i denti.
    -Vediamo chi è pari- gli sussurra malignamente.
    Spike cerca di divincolarsi riuscendo a stirarsi il muscolo ancora di più.
    -Lasciami stronzo- lo avverte.
    -Tu sei solo un piccolo figlio di puttana!-
    -Lascia stare Hank. Era amica con quella puttana di mia moglie-
    William spalanca gli occhi a quelle parole. La rabbia lo prende, montandogli dentro e facendogli perdere la ragione. Con uno scatto si libera muovendo però il braccio destro in una posizione innaturale. Il dolore gli aumenta solo la rabbia e si volta verso Angel furioso. Prendendolo per il colletto della camicia, lo sbatte contro il muro senza che lui abbia il tempo di ribellarsi.
    -Io...non...sono...un...figlio...di...puttana!- urla scandendo ogni parola con un pugno.
    Angel cerca di fermarlo riuscendo solo a fallire. I pugni di Will sono veloci, agili, guidati dalla cieca rabbia. Alla fine Angel è consapevole che non gli resta che urlare. Apre la bocca sanguinante e lascia la voce uscire con tutta la potenza. Buffy dalla sua posizione riesce a sentire le grida e corre fino al retro della palestra vedendo i due ragazzi contro la parete. Il corpo di Angel, ormai malconcio, gettato contro il muro con sopra quello di William che continua a colpirlo ripetendo quella frase come una nenia. Buffy corre verso i due mettendosi in mezzo ed alzando le mani per proteggersi da un eventuale pugno. Gli occhi di William si liberano dalla nebbia che la rabbia gli aveva causato e si trova davanti il corpo esile e debole di Buffy. Il pugno si ferma a mezz'aria e gli occhi si spalancano. Buffy abbassa le mani sospirando di sollievo quando vede Spike indietreggiare come scottato. Nick compare alle sue spalle col fiatone. Non appena vede la scena corre dall'amico scuotendolo per le braccia. Un fremito di Spike gli fa capire che la spalla è peggiorata e vede il danno provocato da Angel.
    -Dannazione!- impreca Nick avvicinandosi ad Angel .
    -Cosa diavolo succede qui?-
    La voce del preside seppur bassa, sembra sovrastare qualsiasi altro rumore. Nick sbianca alzando la testa al cielo e sospirando.
    -Siamo fottuti- sussurra ormai arresosi all'evidenza.
    Buffy muove gli occhi da persona a persona aspettando che qualcuno faccia qualcosa. Il preside si avvicina ad Angel e gli esamina il viso.
    -Shelby, non osi muoversi da quel posto. È sospeso- decreta arrabbiato.
    -Si signore- risponde William con la testa bassa.
    Le mani ancora insanguinate e la spalla con l'osso fuoriuscito. Buffy si avvicina a lui lentamente fino a poggiargli una mano sulla guancia chinata a terra. William deglutisce e lei riesce a sentire l'umido delle sue lacrime che le scivolano lungo le dita. Sospira dolorosamente percependo il dolore del ragazzo.
    -Signore, William ha bisogno di andare in infermeria- dice infine Buffy prendendo la parola.
    Il preside si volta a fissare il ragazza biondo immobile al centro del piccolo piazzale sul retro della palestra.
    -Shelby sta benissimo- dice riprendendo a camminare.
    -Signore, ha una spalla fratturata forse. Ha bisogno di un medico- ripete decisa.
    -Allora Shelby, vieni in infermeria con noi- decide infine stanco.
    Buffy li segue lasciando che una mano si intrecci con quella del biondo.
    -Inoltre preside, non crede che una sospensione sia troppo?- dice Nick consapevole del rischio dell'amico di un'eventuale bocciatura per condotta.
    -Brodrich, si faccia gli affari suoi-
    Alice da lontano fissa passare il gruppo e si alza dal tavolo salutando le amiche e correndo verso il fratello.
    -Buongiorno signor preside- dice sorridente.
    L'uomo la fissa alzando un sopracciglio e riprendendo a camminare verso l'infermeria. Una volta arrivati, i due ragazzi vengono medicati con cura.
    -Alice, tuo fratello è fottuto- la informa Nick serio.
    Alice sbuffa pensando ad una soluzione velocemente. Nick la prende tra le braccia per baciarla e lei accetta volentieri. Mentre si stanno ancora baciando, lei si scosta velocemente avvicinandosi al preside che aspetta paziente che i due atleti escano.
    -Signore, mio padre le manda i suoi più sinceri saluti- dice attirando l'attenzione dell'uomo.
    Il preside alza lo sguardo diretto alla ragazza.
    -Suo padre?- chiede sconcertato.
    Alice sorride compiaciuta.
    -Si, Edward Shelby, non mi dica che non si ricorda di lui. È l'uomo che l'ha aiutata quando ha deciso di farsi avanti per il ruolo di preside. Non ricorda? È lui che...-
    L'uomo alza una mano facendole segno di stare zitta.
    -Ho capito signorina. Ho capito. Non sospenderò vostro fratello, ok?-
    Alice sorride soddisfatta.
    -Benissimo. Sono felice che ci siamo capiti subito-
    Nick la fissa sorpreso e si avvicina per stringerla a sé.
    -Tu dovresti fare l'avvocato-
    -Allora signor preside. Questi due stanno relativamente bene. Il viso di O'Connor dovrebbe tornare normale in massimo una settimana. La spalla di Shelby deve stare a riposo per quindici giorni. Niente allenamenti, niente sforzi, niente movimenti, niente seghe- si raccomanda l'infermiera.
    -Meno male che sono mancino- dice scherzando Will.
    La donna alza gli occhi al cielo ed esce dalla stanza.
    Angel e William si siedono attendendo i rimproveri meritati.
    -Io non vi sospendo e per questo dovete ringraziare la signorina qui presente, ma per minimo quindici giorni io non vi voglio vedere in questa scuola o giuro che vi espello. Chiaro?-
    William alza gli occhi alla sorella che gli sorride confortandolo. Buffy accanto a lui continua a tenergli stretta la mano infondendogli calore.
    -Si signore- dice Angel alzandosi.
    -Ed ora andate a casa e fate finta di essere stati sospesi perchè è questo che per me siete-
    Il preside lascia la stanza chiudendosi la porta dietro. Nick sospira scivolando sulla sedia con sulle gambe Alice. Angel senza dire nulla lascia la stanza ed il gruppo ancora in silenzio.
    -Allora amico, ci dici cosa è successo?- chiede Nick prendendo una sigaretta.
    William si alza esaminandosi la spalla allo specchio.
    -Quel coglione mi ha attaccato. Hai visto che stavo tornando a prendere il cellulare no? Mi ha preso e mi ha fatto uscire l'osso di questa dannata spalla. Poi ha detto che sono un figlio di puttana. Ho perso la testa. L'ho colpito- sintetizza atono.
    -Vai a casa Spike e dormi un pò. Io fregherò gli appunti ad Oz per te- gli promette l'amico sorridendo.
    Spike sorride uscendo dall'edificio. Buffy un pò delusa sospira sorridendo amaramente. Poi William ricompare aprendo la porta ed inserendo la testa nella stanza.
    -Vieni passerotto?- le chiede radioso.
    Buffy annuisce felice e lo segue verso la moto.
    -Allora piccola. Sai guidare una moto?- le chiede radioso.
    -Una volta ne ho guidata una. Posso provare- gli risponde.
    -Bene amore. Portami a casa-
     
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