Lost Without You by Enchantress

Tradotta da kaikan. [In corso]

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    Lost Without You
    by Enchantress

    Tradotta: Kaikan (Manu), i primi due capitoli da B.
    Subject: AU (tutti umani)
    Pairing: Spike/Buffy
    Rating: NC17
    Warning for: Violenza; linguaggio adatto ad adulti; sesso, angst.
    Genere: Romance
    Summary: Un 17enne Spike tempo fa aveva abbandonato gli Scoobies per diventare il signor Popolare, e non si era mai reso completamente conto di quello che aveva lasciato indietro. Xander, Willow, e soprattutto, Buffy, gli mancavano da impazzire. Ma nessuno sapeva quando a Buffy mancasse lui... finché una notte lei non prese delle drastiche misure.
    Disclaimer: appartiene tutto a Joss Whedon & Co

    Link dove trovare la ff originale: www.sinister-attraction.net/stories/e/lostwithout.htm

    Nota per capire meglio la ff: Una piccola nota per capire meglio: gli Scoobies nel 2004 anno 17 anni, quando Spike ne entrato a far parte ne aveva 7 (1994), quando lì ha lasciati ne aveva 10 (1996) quando sua madre è morta ne aveva 15 (2002)
    La ff si divide in periodi, quindi non vi spaventate se ci sono salti di date o cose del genere, si capisce mente leggete.

    Traduco con il permesso dell'autrice.




    PERMESSO DELL'AUTRICE:

    Hi again,

    That's fine with me :)

    Thanks!

    Maddie


    Vi avviso che i capitolo sono 33.



    Capitolo 1 -Notes [Bigliettini]

    Buffy guardò fuori dalla finestra verso il tetro, miserabile giorno. La pioggia scorreva incessante dal cielo grigio, facendo sembrare tutto nero e senza vita.
    Presto lo sarebbe stata anche lei.
    Aveva lasciato note per le persone a cui voleva sul serio bene. La gente le aveva sempre detto che era premurosa.
    Aveva considerato la possibilità di prendere il paracetamolo con vodka, ma sua madre non ne teneva in casa. Ma questo non era un 'segno' per lei. Doveva farlo.
    Portando il coltello al proprio polso, strinse gli occhi, impedendo alle lacrime di cadere.
    Trattenendo il respiro, iniziò a tagliare.


    *****

    Una settimana più tardi

    Willow prese un grande respiro mentre entrava alla Sunnydale High. Non sarebbe stato facile tornare dopo una settimana di lutto. Il tentativo di Buffy l'aveva scioccata, e anche se era sollevata che non fosse morta, aveva letto la nota lasciata per lei e non poteva impedirsi di sentire che le cose sarebbero peggiorate.

    Si affrettò verso Xander, avvistandolo al suo armadietto, gettandogli le braccia al collo “Hey”

    “Ehy Wills” le sorrise “Stai bene?”

    Lei annuì, anche se entrambi sapevano che niente sarebbe di nuovo andato 'bene'.

    “Devo vedere Spike” sussurrò.

    “Perchè mai?” sbottò Xander, sbattendo il proprio armadietto per chiuderlo.

    “Perchè lei gli ha lasciato un messaggio”

    “Lui non se ne meritava una” sospirò “Devo andare. Buona fortuna con il bastardo”

    Willow guardò Xander sparire lungo il corridoio, e riluttante andò a cercare Spike. Era al proprio armadietto, e fortunatamente per lei era solo. Se Harmony o Angel fossero stati con lui avrebbe strappato il messaggio senza pensarci due volte. Xander aveva ragione. Spike non meritava le attenzioni di Buffy, né le sue.

    “Ehy Spike” gli fece un sorriso del tipo 'non sono qui per essere cattiva'.

    “Non è più Spike, amore. È Will” si sforzò di rispondere al sorriso.

    “La farò breve” il suo sorriso si spense “E' successo qualc-”

    “Orsetto biondo, perchè stai parlando con lei?” Harmony guardò Willow come se fosse malata.

    Spike guardò il viso di Willow contorcersi, e gli occhi scintillare per le lacrime. Guardò Spike senza sapere cosa fare “Devo parlarti in privato”

    “Perché non la pianti con lui, Willow? È mio!” squittì Harmony, afferrando Spike con un sorriso malizioso.

    Spike si tolse Harmony di dosso “Che succede, Rossa?”

    Harmony lo fissò “E' una morte sociale parlare con una lesbica come lei, anche se è tua cugina!”

    Willow divenne rossa e corse lungo il corridoio. Spike si spostò da Harmony e andò a seguirla.

    La raggiunse prima che andasse a nascondersi nel bagno delle donne “Amore, ignorala”

    “Lo dici tu” scoppiò a piangere e continuò ad allontanarsi.

    Spike le afferrò il braccio e la portò verso la biblioteca “Parla con me. Cosa succede?”

    Willow lo portò verso il retro della biblioteca, dove la conversazione non potesse essere sentita o vista. Iniziò a frugare nella sua borsa mentre parlava. “E' successo qualcosa... a Buffy”

    “Buffy?” Spike aggrottò la fronte “Già, dov'è? Non l'ho vista in classe”

    “E' in ospedale. Ha cercato di suicidarsi” sbottò con meno compassione possibile. Non voleva nemmeno guardarlo, tanto meno condividere i suoi sentimenti.

    Spike si sentì come se Willow lo avesse colpito in testa con un martello. Passarono minuti prima che potesse dire “Perché?”

    Willow gli allungò la lettera indirizzata a lui “Immaginatelo tu, perchè io di certo non ci riesco”

    Se n'era andata prima che potesse fermarla. Spike si lasciò andare contro la parete e aprì la busta. Erano passati cinque, quasi sei anni da quando aveva parlato a Buffy. Stessa cosa per Willow e Xander.

    'Caro Spike,

    Ciao. Non ti parlo dal natale del 1998. Ricordi quella grande lite che abbiamo avuto sul fatto che avessi invitato Harmony alla nostra festa? Beh. Suppongo di si. Dopo quella ci hai abbandonato, e sei diventato Mr. Popolarità con Angel eccetera. Mi manchi, Spike. Mi manchi tutto il tempo, e anche quando ti sorrido, tu non rispondi mai. Mi tratti come fossi invisibile, anche se sono l'unica persona che conosce la verità su di te.

    Superalo. Io e te siamo le uniche due persone a sapere di Willow. E tu lo hai detto. So che lo hai fatto, perchè Harmony mi ha accusata di essere la sua amante. Ti odio per questo. E prendi in giro Xander tutto il tempo, solo per provare ai tuoi amici che non sei più dei nostri. Non hai fatto niente per ferirmi, non mi hai presa in giro, mi hai semplicemente ignorato. E penso che questo mi ferisca anche di più, a volte mi chiedo se almeno ricordi che esisto. Forse no. Forse sono solo un fantasma del tuo 'imbarazzante passato'.

    Beh, sarò un fantasma presto. Spero che qualcuno ti dia questo messaggio. Tu non sei la ragione per cui lo sto facendo, comunque. Ce ne sono milioni di altre.

    Comunque... ciao, Spike. Ti vorrò sempre bene.'



    Spike fissò le ultime quattro parole. Per anni si era chiesto se Buffy ancora gli volesse bene come prima. Erano solo ragazzi, certo, ma un legame come quello è inscindibile.

    E nonostante quello che aveva detto, Spike era certo di essere una delle ragioni per cui aveva fatto ciò che aveva fatto. Si alzò lentamente sulle gambe tremanti. Uscì dalla biblioteca, trattenendo le lacrime. Willow stava seduta su una delle panche, guardandolo.

    “E' nella camera 14C del secondo piano” si sforzò di sorridergli “Pensavo dovessi saperlo”

    “Non l'ho detto ad Harmony, Wills. Giuro” la sua voce tremava e desiderò essere solo per poter piangere.

    “Allora come lo ha scoperto?” sbottò Xander, avvicinandosi ai due “Sta lontano da Willow. Tutta la fottuta scuola lo sa ora”

    “Non è un qualche genere di sporco segreto” Spike sorrise a Willow “Dovresti essere orgogliosa”

    “Come lo ha scoperto?” chiese dolcemente Willow.

    “Ha trovato il messaggio, amore. Frugando in camera mia” le prese la mano e vi diede un bacio “Mi dispiace molto”

    “Su, Wills” Xander prese la mano di Willow da quella di Spike e la portò via.

    Spike sospirò e guardò verso il parcheggio. Il suo SUV lo aspettava, e moriva dalla voglia di vedere Buffy. Corse alla macchina senza pensarci due volte a saltare il resto della scuola.

    Doveva vederla. Prima che fosse troppo tardi.



    Capitolo 2- Why [Perchè]

    Aprile 1994

    “Buffy? Tesoro? Abbiamo invitato il nuovo vicino alla tua festa. William, si chiama”

    Buffy sorrise alla madre “Lo so. L'ho incontrato a scuola”

    “Sarà qui presto” Joyce si morse il labbro e si voltò da Buffy. Drusilla, la madre del ragazzo, era sembrata più che lieta di disfarsi di lui. E Joyce non potè ignorare il livido sul labbro inferiore del ragazzo, anche se insisteva di essere caduto dalle scale, i suoi occhi blu erano sinceri dietro gli occhiali.

    Suonò il campanello e Buffy corse ad aprire “Hey Spike”

    Lui le sorrise timidamente “Ciao Buffy. Buon compleanno” le porse una rosa rossa presa dal suo giardino.

    Buffy si sporse a baciarlo su una guancia “Grazie”

    “Buffy!” Xander corse verso di lei, inciampando e cadendo a terra.

    “Stupido” rise Spike, e Willow corse ad aiutarlo “Hey, Rossa!"

    “Chi lo ha invitato?” lo fissò Xander “E' cattivo!”

    “Non lo è” insistette Buffy col broncio “Andiamo alla casa sull'albero”

    I quattro bambini corsero lungo il lato della casa per raggiungere la quercia all'angolo del giardino. C'era una corda con una scaletta sistemata, per portare alla casa sull'albero che Hank Summers aveva costruito per Buffy lo scorso natale.

    Spike iniziò a salire dopo Buffy, ma Xander lo tirò giù “Possono entrare solo gli Scoobies ufficiali”

    “Xander” lo ammonì Willow, vedendo il malcontento di Spike. Non sarebbe stata la prima volta che suo cugino veniva lasciato fuori dagli altri bambini.

    “Non è uno Scooby!”

    “Lo è ora” disse Buffy risoluta, sorridendo a Spike che ghignò verso Xander trionfante.

    Buffy accolse Spike nella piccola stanza con un sorriso “Metterò la tua rosa in un vaso”

    Spike la guardò togliere le margherite e rimpiazzarle col suo regalo. Le sorrise.

    “Non ci serve quattrocchi qui sopra” mormorò Xander salendo.

    “Non ci servono nemmeno i maledetti stupidi!”

    “Ha imprecato!”

    “E allora?”

    “Allora... Allora...!!”

    “Oh, corri a casa dalla mamma, stupido!”

    Xander afferrò Spike e iniziò a colpirlo debolmente, sbattendo le braccia in modo patetico. Buffy glielo tolse di dosso prendendogli il colletto e aggrottò la fronte.

    “Vergognati, Xander Harris. Non si minaccia un altro Scooby” sorrise di nuovo a Spike, con gli occhi verdi scintillanti di affetto. “Perchè non mostri a Xander i tuoi fumetti?”

    “Hai fumetti?” chiese Xander in ammirazione “Forte!”

    Spike aprì lo zaino e mostrò a Xander tutti i Superman che aveva. I due ragazzi si rannicchiarono ad indicare i fumetti.

    “Meglio così” sorrise Buffy a Willow.

    “Ho sempre pensato che ci servisse un altro Scooby” rise la piccola Rossa “Lo sposerai?”

    Buffy ricordò il matrimonio finto ci Xander e Willow della settimana prima. Ora tutto ciò di cui Willow riusciva a parlare era di trovare a Buffy un marito. E se doveva proprio trovarne uno, Spike sarebbe stato un ottima scelta.

    ****

    Ottobre 2004

    Spike prese un grosso respiro, esitando prima di aprire la porta. Buffy lo avrebbe davvero voluto lì? Gli aveva lasciato un messaggio, certo, ma non significava che lo volesse di nuovo nella sua vita.
    “Ora o mai più” si disse, aprendo la porta.

    Buffy sedeva sul letto, sfogliando una rivista che aveva almeno dieci anni. Alzò gli occhi al suono della porta che si apriva, spalancando gli occhi alla vista di Spike.

    “Ciao, amore” sorrise, in piedi timidamente accanto alla porta.

    “Entra” annuì lei verso la sedia “Immagino tu abbia avuto il mio messaggio”

    “Mmm, già” sedette e le porse la rosa rossa che teneva dietro la schiena. Buffy arrossì, prendendola ed annusandola.

    “Grazie” si morse il labbro “Non dovresti essere a scuola?”

    Spike scrollò le spalle “Alcune cose sono più imploranti”

    “Ma se Harmony ti avesse chiesto di restare, suppongo lo sarebbe stato?” era una cattiveria senza scopo, un velenoso commento che le uscì dalla bocca prima che potesse fermarsi.

    L'espressione di Spike crollò “No, amore. Non lo sarebbe stato, anche se puoi pensarlo”

    Seguì un lungo silenzio. Spike non riusciva a guardarla, e Buffy non riusciva a smettere di farlo. Era cambiato così tanto da essere incredibile, ma in un certo senso era proprio come lo ricordava. Era più alto, le sue magliette aderenti rivelavano muscoli, soprattutto per essere il miglior nuotatore della scuola. Occasionalmente era andata a guardarlo, fingendo di studiare mentre sedeva sulle panchine delle piscine esterne. Era molto veloce, ma non c'era più andata da quando Harmony l'aveva pubblicamente umiliata dicendo che aveva una cotta per lui.

    “Cos'è successo?” sussurrò Spike, prendendole la mano nella sua e frenando il treno dei suoi pensieri. Guardò i tagli sui suoi polsi adornati da profondi lividi viola. Buffy tolse la mano e guardò fuori dalla finestra.

    “Amore, dimmelo” la prese verso di se e le diede un bacio sulle tempie “Dimmi solo cosa ti è successo”

    “La vita fa semplicemente molto schifo al momento” disse lentamente, accoccolandosi nel suo abbraccio.

    “Come?”

    Capì che lui non avrebbe rinunciato facilmente, e anche se la irritava, almeno le faceva piacere che ancora le importasse. “Ci sono cose che continuano ad andare male. Mamma è sempre via per lavoro, e ho dovuto badare a Dawnie... ricordi Dawn?”

    Spike sorrise “Si. Come sta?”

    “Bene. Ricordi quando giocavamo a essere la sua famiglia? Tu eri il papà, io la mamma e Dawnie la figlia?”

    Spike rise “Come posso dimenticarlo? Avevamo lo zio pazzo Xander, e Willow la strega”

    Buffy gli sorrise “Sai, puoi togliere il ragazzo dagli Scoobies ma non gli Scoobies dal ragazzo”

    il sorriso di Spike divenne incerto a quel commento, e Buffy rimase un momento silenziosa. “Um, comunque. Dawnie ha avuto dei problemi... rubava, marinava la scuola, andava molto male. E a volte si veste proprio come una puttanella. Probabilmente è perchè ha questa grossa cotta per te, e Harmony veste come una puttanella e- um...”

    Aveva detto troppo. Spike aveva un sorriso divertito, e Buffy si trovò a tracciare le sue fossette con le dita.

    “Hai detto che la mia ragazza veste come una puttanella?”

    “Lei è una puttanella” disse lentamente, guardandolo con occhi colpevoli “Scusami. Ma lei non mi piace”

    Spike non rispose, ma Buffy sentì che non era più di tanto arrabbiato con lei.

    ****

    Maggio 1994

    Buffy e Spike erano alla casa sull'albero, leggevano un fumetto insieme. Dopo aver litigato per un po' di tempo, Spike finalmente aveva acconsentito a leggere un fumetto di Archie con lei, invece che uno con i supereroi. Buffy aveva appoggiato la testa alla sua spalla, sorridendogli timidamente.

    Lo guardò leggere, con quei grossi occhiali che rendevano i suoi occhi blu ancora più grandi. Notò i graffi sul suo collo e sbottò “Dove te li sei fatti?”

    Sua madre una volta aveva insistito perchè lei non glielo chiedesse, anche se lei notava i frequenti lividi. Spike la guardò e si alzò in piedi “Devo andare”

    Stava per scendere dalla casetta quando Buffy disse “E' tua madre?” Lui era in shock, e Buffy riuscì a trascinarlo dentro “Non lo dirò”

    “Non capisci” gli tremava il labbro e aveva gli occhi pieni di lacrime “Lei mi vuole bene! Davvero...”

    Buffy allacciò le braccia intorno a lui e Spike iniziò a piangere, isterico “Lei non mi vuole bene! Cosa faccio di male?”

    “Niente” Buffy gli diete un bacio sul naso, come faceva sua madre con lei quando stava male. Spike la guardò in ammirazione, bloccando le lacrime.

    “Mi hai baciato”

    “Non è vero!” Buffy si spostò, con le guance in fiamme.

    “Si invece!” Spike le sorrise e si sporse per baciarla ancora. Buffy lo lasciò darle un bacio sulla guancia prima di spostarsi.

    “Vuoi essere la mia ragazza, Buffy? Per favore” la guardò implorante.

    “Okay” rispose timida baciandolo su una guancia.

    Tornarono a leggere il loro fumetto, godendosi il calore del sole mentre tramontava.



    Capitolo 3- Truth [Verità]

    21 febbraio, 2002

    Buffy studiò l'invito, ancora scioccata da quanto era successo.

    'Sei invitata a compiangere la morte di Drusilla Blake'

    Apparentemente c'era stato un incidente d'auto, in cui Drusilla era ubriaca e aveva perso il controllo dell'auto, uccidendo entrambi gli autisti. Buffy aveva voluto andare al funerale inizialmente, ma poi era accaduto qualcosa per cui se n'era totalmente rifiutata. Non avrebbe avuto compassione per Spike dopo che lui aveva guardato Angel picchiare Xander. Era passata una settimana ormai, e non c'era un solo momento in cui non si era pentita di non essere andata.

    Stava per togliersi l'accappatoio dopo un lungo e caldo bagno, quando la finestra si aprì dietro di lei. Buffy gelò.

    “Ehy” disse Spike dolcemente, entrando. Buffy si voltò di scatto e lo fissò.

    “Cosa ci fai qui?”

    “Volevo scusarmi... per l'altro giorno, con Xander”

    “Dovresti” rispose, anche se avrebbe voluto dirlo in modo meno acido. Ma questo era impossibile, Spike era rimasto lì in piedi a guardare.

    “Mi dispiace per tua madre” sussurrò Buffy.

    Spike si sedette sul suo letto, tremando, e disse “Non ho mai voluto che morisse. L'ho sempre desiderato, comunque!”

    Scoppiò a piangere. Buffy andò istantaneamente al suo fianco e allacciò le braccia al suo collo.

    “Andrà bene” gli passò le mani nei capelli biondi, baciandogli una guancia “Non piangere, Spike. Ti prego.”

    “Sei nuda lì sotto?” chiese sospettoso, guardando il suo accappatoio. Buffy lo strinse di più.

    La successiva cosa di cui ebbe la certezza fu che le labbra di lui erano premute contro le sue. Buffy sussultò, mentre la sua lingua scivolava nella sua bocca e danzava con lei. Si sdraiò e lasciò che Spike abbassasse il corpo sul suo, continuando a baciarla selvaggiamente senza curarsi di nulla al mondo. Mentre col torace si sfioravano, le gambe erano fermamente allacciate. Ognuno poteva sentire quanto eccitato fosse l'altro, ma entrambi erano riluttanti a procedere.

    Buffy ruppe il bacio, e gli passò le mani sui fianchi sussurrando “Ti amo”

    Spike gelò. Le sue parole ebbero su di lui lo stesso effetto di tentacoli avvelenati. La guardò per un momento, e poi si staccò da lei “Devo andare”

    “Perché?” Buffy lo guardò risistemarsi la camicia e andare alla finestra.

    “Devo svegliarmi presto” l'aprì “Ci vediamo”

    Non si curò di sorridere, o mostrarle alcuna emozione. Buffy rimase immobile per quello che le sembrarono ore, mentre un grande dolore la consumava per il suo inaspettato rifiuto.

    ****

    Presente

    Spike tornò a trovare Buffy ogni giorno dopo la scuola. Decorarono la sua stanza con i suoi poster preferiti, giocattoli, e un milione di rose rosse. Era martedì e lui le aveva portato i suoi cioccolatini preferiti.

    Buffy era seduta sul letto, indossando la sua piccola camicia da notte di raso rosa “Ehy!”

    “Cioccolato?” disse lui offrendole la scatola.

    “Te li sei mangiati nell'attesa?” chiese fissando la scatola mezza vuota.

    “Un pò” rispose lui baciandole dolcemente il palmo della mano “Inoltre, non può mangiare tutta la scatola”


    “Ti sei dimenticata come mi hai soprannominato insieme a Xander: pozzo senza fondo”

    “Perchè ti sei mangiata sei cheeseburgers di McDonalds, e hai osato anche mangiarti le mie frittelle!” disse indignato, ma sul viso avevo un sorriso.

    “Cosa hai fatto in tutto il resto del tempo?” gli domandò Buffy fissando i suoi capelli biondi “Si così diverso”

    “Nulla di che, roba” rispose lui giocando con l'orlo del lenzuolo “Tu?”

    Buffy rimase in silenzio, prima che le venisse in mente qualcosa “Giochiamo alla verità!”

    “Intendi Verità o Penitenza” la corresse Spike, sorridendole.

    “No, verità. Ci diremo tutta la verità”

    Spike considerò la cosa mordendosi il labbro inferiore “D'accordo” acconsentì.

    “Okay, inizio io!” Buffy si mise bene seduta e gli sorrise “Perchè nessuno ti chiama più Spike? E sei diventato Will Blake, grande giocatore di nuoto?”

    “Cosa c'è che non va in Will?”

    “Nulla” ridacchiò Buffy noncurante “E' solo...mi sembra così artificiale”

    Spike alzò il sopracciglio cicatrizzato “Sono...sono solo cambiato. Tutti lo fanno. Credo...quando tu non mi hai più voluto parlare non mi sono sentito più Spike, da quando mia mamma è morta, nessuno mi ha più chiamato così”

    Buffy non era totalmente felice della risposta, ma sorrise ugualmente.

    “E' il mio turno” disse Spike prendendo un cioccolatino e mettendolo in bocca a Buffy “Perchè non mi hai più parlato?”

    Buffy sentì le guance diventarle di fuoco e distolse lo sguardo “Ero arrabbiata con te. Mi hai tradito, Spike”

    Per quanto volesse negarlo, era vero. Lui aveva scelto Harmony, e quando aveva avuto di nuovo l'opportunità di entrare nella Scooby, aveva rifiutato “Si. Hai ragione”

    Lei gli accarezzò il ginocchio “E' a posto. Mi sei mancato”

    “Mi sei mancata anche tu” le sorrise.

    Un silenzio tenero seguì dopo quello, dove Buffy non distolse lo sguardo. Lui la fissò intensamente vedendo un sentimento bellissimo sotto di essi.

    Scuotendo la testa Buffy provò a riprendersi “Perchè ti sei tinto i capelli di biondo?”

    “Mi piacevano” rispose Spike dandole un altro cioccolatino.

    “Ami Harmony?” chiese improvvisamente Buffy. Voleva chiederglielo da sei anni, ma non ne aveva mai avuto il coraggio.

    “No, piccola” disse leggermente Spike “Non la amo”

    Buffy ghignò e si contorse cercando di trovare un posizione comoda, facendo muovere il lenzuolo lontano dalle sue gambe.

    “Spike?” lui era incantato a guardare le sue gambe, con uno sguardo duro “Terra chiama Capitano Perossido!”

    “Come mi hai chiamato?” chiese indignato Spike.

    “E' il nomignolo che ti ha dato Xander” le guance di Buffy si colorarono di nuovo di rosso, per l'imbarazzo.

    Spike la fissò intensamente “Cosa sono quei lividi che hai sulle cosce?”

    Buffy si tirò il lenzuolo sulle gambe “Niente”

    “Dimmelo Buffy” Spike le mise una mano sul braccio, e Buffy si tirò via.

    “Ho bisogno di fare un pisolino...sono molto stanca” si stese seppellendo la testa nel cuscino.

    “Buffy! Come te li sei fatti!” l'afferrò per le spalle perchè lo guardasse “Lo voglio sapere ora!”

    “Vattene” disse fredda lei, poi la sua voce iniziò a tremare “Per favore”

    Spike si alzò afferrando la sua giacca. Appena arrivò alla porta, Buffy disse con voce piccola.

    “Tornerai domani, vero?”

    Lui si voltò, costringendo un sorriso “Certo, piccola. Te lo prometto” poi uscì.

    Mentre lasciava l'ospedale, cercò di mantenere la calma. Ma non riusciva a togliersi dalla testa i segni neri e blu che segnavano le gambe di Buffy.

    ****

    Febbraio 22, 2002

    Buffy chiuse l'armadietto, cercando di equilibrare la pila di libri. Si addentrò attraverso la folla di studenti, cercando di essere forte. Tutto quello che riusciva a pensare era Spike, e alla notte prima. Sentiva ancora le labbra sulle sue. Forti e appassionate.
    Perfetto.

    Dio era crudele con lei, la persona che vide in corridoio fu Spike. Lui la fissò, desiderando segretamente di essere rimasto con lei la notte prima. Gli occhi di Buffy si incollarono ai suoi, distraendola così che uno studente la urtasse, facendole cadere tutti i libri.

    Umiliata Buffy si piegò a raccoglierli. Spike corse verso di lei, e si piegò ad aiutarla.



    Capitolo 4- Blue Christmas [Natale blu]

    Christmas Day, 1998


    “Ehy Buffy!” Spike attraversò il vialetto sotto la neve, e si fermò sul portico per baciarla. Le diede una rosa rossa che si intonava alle sue guance.

    “Vieni dentro William. Ti congelerai” disse Joyce “Come sta tua madre?”

    Dalla faccia del ragazzo si capì non bene “Sta bene”

    Joyce gli sorrise, facendogli attraversare il soggiorno “Metti pure il regalo sotto l'albero. Buffy, perchè non lo aiuti a trovarlo?”

    Buffy lo guardò e vide che non aveva nessuno pacco “Tua madre sta bene?” bisbigliò Buffy, toccandogli dolcemente la mano.

    Spike distolse lo sguardo “Solo lascia stare, okay?”

    Buffy annuì e gli prese il regalo “Ecco”

    Spike lo prese impaziente e lacerò la carta. Sorrise contento quando vide cosa c'era dentro-una fotografia incorniciata di Xander, Willow, Buffy e lui davanti ad un negozio addobbato per natale. “Grazie, piccola” le baciò una guancia. La cornice era d'argento e incisa: Scoobies Forever.

    “Xander e Willow arriveranno presto” disse Buffy mentre Spike si alzava.

    “Bene. Io ora torno a casa a prenderti il regalo me lo sono dimenticato”

    “Certo” Buffy iniziò a canticchiare una canzone di Natale, mentre Spike correva fuori.

    Arrivò a casa, sperando di evitare sua madre. Era mezza ubriaca sul divano quando era uscito, borbottando imprecazione che non aveva sentito. Salì di sopra per prendere il regalo di Buffy. Era un ciondolo a forma di cuore, con una bellissima catenina. Se lo mise in tasca e uscì.

    Stava per arrivare a casa di Buffy, quando vide qualcuno andare da lui “Spikey! Vieni qui!”

    Era Harmony. Lui attraversò di malavoglia la strada, avvinandosi di poco. “Cosa?”

    “Felice natale!” disse lei baciandolo sulla guancia.

    “Si, okay” si girò per andarsene, ritrovandosi faccia a faccia con Xander.

    “Perchè ti baciava?”

    Spike gemette esasperato “Mi stava solo dando gli augu-”

    “Spike è il mio ragazzo, okay?” disse Harmony attaccandosi al braccio del ragazzo.

    “Lo dico a Buffy!” disse Xander correndo verso casa dell'amica.

    “Oh! Aspetta!” Spike si sciolse dalla stretta e inseguì Xander.

    “Buffy!” Xander aprì violentemente la porta di casa e per poco non prese Joyce in faccia “Mi dispiace, signora Summers”

    Si affrettò verso il soggiorno e respirò forte “Buffy, non mi crederai”

    “Xander, non capisci, sei un dannato stupido!”

    Sospirando Joyce se ne andò in cucina, decidendo di risparmiare a Spike un altro discorso sulle buone maniere.

    “Lui stava baciando Harmony!” gridò Xander.

    Buffy fissò Spike, vedendo la macchia di rossetto sulla sua guancia. Gli occhi gli si riempirono di lacrime “Sei uno stronzo!”

    “Buffy, per favore. Tu non capisci”

    “Ho capisco che sei un grande stronzo!”

    Harmony apparve sulla porta, cercando di afferrare Spike per il braccio “Andiamo via, tesoro”

    Spike provò a protestare ma lei lo stava già tirando verso la porta. Buffy la strappò da lui e gli chiese “L'hai baciata?”

    “E' quello che fanno i ragazzi con le proprio ragazze” sorrise furba Harmony “Lui è mio”

    “Harmony per favore!” Spike aggrottò le sopracciglia “Perchè non te ne vai a casa?”

    “Va bene, ci vediamo dopo!” disse lei saltellando fuori dalla porta, girandosi un secondo per fare la linguaccia a Buffy.

    “Buffy, mi ha baciato lei. Io non volevo nemmeno”

    “Ti odio! Vattene!” disse lei girandosi.

    “Non lo intendi davvero” le mise una mano sulla spalla, facendola girare ma lei si rifiutò.

    “Invece si, voglio che mi lasci in pace”

    “Bene, me ne vado a casa” disse leggermente Spike.

    “Perchè tanto disturbo Spike? Tua madre non ti ama nemmeno!”

    Appena dette quelle parole Buffy se ne pentì. Guardo Spike e lo vide con gli occhi pieni di lacrime. Ma prima che potesse rimediare, Spike se ne andò sbattendo la porta.

    Harmony era ancora lì fuori. Lo baciò appena lo vide uscire e Spike ricambiò, solo per fare arrabbiare Buffy. In quel momento la collana gli scivolò fuori dalla giacca e Harmony la prese.

    “Aww! E' per me?!”

    Spike fissò la collana con orrore. Voleva gridarle di no, ma invece sorrise “Si”

    Voleva ferire Buffy come lei aveva ferito lui con quelle parole.

    *****

    Presente

    Spike suonò il campanello, aspettando che Dawn rispondesse. Poteva sentire i passi scendere velocemente i gradini “Arrivo! Arrivo!”

    Dawn aprì la porta buttandosi tra le sue braccia.

    “Ciao Spike” gli sorrise Joyce stanca “Grazie per essere venuto”

    “Sono felice” rispose Spike, trascinandosi dentro con Dawn ancora attaccata al collo.

    “Devo lavorare fino a tardi stanotte, e non volevo lasciare Dawn da sola...” Joyce prese un respiro profondo afferrando la borsa “Grazia, tante”

    Baciò sulla guancia entrambi “Divertitevi”

    Appena Joyce se ne andò, il sorriso di Dawn sparì “L'hai vista ancora?”

    “Chi Buffy?” Spike ridacchiò leggermente “Puoi dire il suo nome”

    “Mi sento strana a dirlo” Dawn prese posto sul divano “Non sappiamo perchè l'ha fatto”

    “Non lo so nemmeno io” Spike si sedette affianco a lei “Vuoi guardare un po' di tv? Così distogliamo la mente?”

    “Sicuro” Dawn afferrò il telecomando accendendo la televisione.

    Nel bel mezzo della visione, Spike afferrò il telecomando e la spense.

    “Ehy!” si lamentò Dawn “La stavo guardando!”

    “Perchè non parliamo un po' dei guai in cui sei immischiata, briciola?”

    Dawn lo fissò confusa “Huh?”

    “Buffy mi ha detto che non stai facendo delle cose belle ultimamente. Vai male a scuola, ti vesti inopportunamente, rubi...”

    Dawn era sconcertata “Cos'altro ti ha detto?”

    “Che stai prendendo un sacco di brutti voti”

    “I miei voti non sono mai stati migliori!” si difese lei “Ti ha detto tutte quelle cose? E' lei Spike!”

    Ora era la volta di Spike di essere confuso “Cosa?”

    “E' Buffy che si veste come una donnaccia! Copia Harmony perchè tu stai con lei, pensa che vestendosi come lei avrà la tua attenzione. Se vuoi ti mostro tutta la roba che ha rubato! Se chiedi alla mamma, ti dirà che Buffy sta portando un sacco di C a casa”

    “Ma lei mi ha detto-”

    “E' fuori di testa!” gridò Dawn “Davvero ha detto che sono io?”

    “Si” disse Spike, prendendo la mano per calmarla “Non so più...allora perchè lei ha...” disse con voce impastata dalle lacrime.

    Dawn rimase silenziosa, non aveva idea di cosa dire.

    *****

    Spike aveva aspettato fino a mezzanotte, quando Joyce era tornata a casa. Dawn aveva insistito per provare la sua innocenza, mostrandogli le sue pagelle e quelle di Buffy, molte lettere da parte del preside dove diceva che era preoccupato per il rendimento di Buffy. Poi aveva fatto vedere a Spike tutte le cose che aveva rubato. Poi allo stremo delle forse, era andato da Buffy per chiederle perchè gli aveva mentito.

    Scivolò nella stanza di Buffy, senza farsi vedere dal personale di servizio. Lei stava dormendo, i capelli biondi erano sparsi per tutto il cuscino. Dolcemente la scosse per farla svegliare, l'aiuto ad alzarsi, mettendogli dei cuscini dietro la schiena.

    “Cosa ci fai qui?” chiese Buffy assonnata, capace di vedere a malapena nel buio. Si inclinò per accendere la lampada.

    “Mi hai mentito”

    “Huh?” ansimò Buffy, fingendosi scioccata per quell'accusa. Sua madre le aveva accennato qualcosa sul fatto che Spike faceva da babysitter a Dawn, e capì che probabilmente la sorelle gli aveva detto la verità.

    “Non sono maledettamente stupido, Buffy. Dawn mi ha detto che hai mentito. Mi ha detto che sei tu che vai male a scuola, rubi e ti vesti da donnaccia” disse arrabbiato “Perchè diavolo mi hai detto che era lei?”

    Buffy sentì le lacrime agli occhi “Io ho pensato...” seppellì la faccia tra le mani e borbottò “Pensare che era Dawn a fare quelle cose, mi avrebbe fatto sentire migliore”

    “Ti vestivi così solo per farti notare da me?” Spike le passò le mani su e giù per la schiena mentre piangeva.

    “Forse. Tu non mi guardavi mai”

    “Lo facevo, principessa” Spike prese posto sul letto attirandola a se “Ho sempre notato quanto fossi bella, ogni giorno. Sai quando ti sento ridere, penso sempre che sia il più bel suono del mondo”

    Quelle parole la fecero piangere ancora di più, ma Spike sapeva che erano lacrime di felicità. Buffy lo baciò dolcemente, ma aveva paura che lui se ne andasse come la volta prima.

    “Grazie” gli sorrise timidamente, aveva le palpebre per mancanza di sonno. Spike l'aiutò a stendersi nuovamente. La baciò di nuovo dolcemente e le accarezzò la guancia.

    “Verrò domani sera, piccola. Dopo scuola e gli allenamenti, okay?”

    Lei si era già addormentata. Lui le tolse i capelli dalla faccia e sorrise. La baciò dolcemente di nuovo, dandole la buonanotte desiderando non doversene andare.



    Capitolo 5- Scars [Cicatrici]

    Spike si avvicinò attentamente a Xander, tenendo dietro la schiena un fumetto appena uscito, sapeva che Xander lo voleva. Willow lo seguiva di malavoglia.

    “Ehy amico” sorrise Spike a Xander, mentre questo tirava fuori i libri dall'armadietto.

    “Non sono tuo amico” lo addentò Xander, chiudendo l'armadietto “Cosa vuoi?”

    Spike tirò fuori il fumetto “Vuoi dargli un'occhiata?”

    Xander aprì e chiuse la bocca più volte, fissando con uno sguardo intontito il fumetto.

    “Beh, tu puoi sederti da solo e a fare il pesce, mentre io mi leggerò questo” Spike si allontanò mentre Xander lo inseguiva, cercando di non sbavare per quello che Spike aveva in mano.

    Uscirono e Xander si rese conto di quello che stava facendo.

    “No! Non può farmi questo! Sapevo che c'era un motivo per cui ti odiavo”
    “Beh, se non mi vuoi parlare, non parlarmi. Non mi fa differenza” Spike mise via il fumetto, sospirando drammaticamente. Willow ridacchiò quando vide Xander gemere forte, vedendo il fumetto sparire nella borsa di Spike.

    “No! No, no!” gridò Xander “Dammelo. Ti parlerò!”

    Spike glielo passò “Eccolo”

    “Dove l'hai preso? So che costa cinquecento dollari al negozio di Warran”

    Spike sospirò “Non è importante, amico”

    “Di cosa...cosa volevi parlare?” chiese lentamente Xander, mentre sfogliava il fumetto.

    “Buffy e di quello che le è successo”

    “No” Xander finalmente alzò gli occhi dal fumetto per incenerire Spike “Ha tentato di uccidersi, non c'è niente di cui parlare”

    “Hai visto anche i lividi che ha sulle cosce?”

    “Cosa?” finalmente parlò anche Willow.

    “Ha dei lividi sulle gambe. Voglio dire non so se ho ragione...ma sembra che lei sia...” Spike non riuscì nemmeno a finire di parlare. Era troppo orribile anche soltanto pensarlo.

    “Pensi che...qualcuno l'abbia violentata?” bisbigliò Xander.

    Spike guardò da un'altra parte, stringendo la mascella “Si. Ma non lo dirà mai” poi si voltò verso Willow “Magari puoi parlarle”

    “Ci vado dopo scuola” rispose Willow, con le lacrime agli occhi “Pensi davvero che lei...hai capito”

    “Non lo so” rispose piano Spike “Ma è quello che dobbiamo scoprire”

    ****

    Settembre 2004

    Buffy aveva nuotato avanti e indietro, per quasi dieci volte, in totale aveva fatto metà di un chilometro. Erano le 4:30, e ancora Spike non era arrivato. Aveva controllato il suo orario d'allentamento doveva essere lì già dalle 3:30.

    Era determinata a parlare con Spike. Non sapeva perchè, ma quello doveva essere il giorno in cui lei e Spike avrebbero chiarito. Aveva bisogno disperatamente di lui- erano due anni che lei non assaggiava le sue labbra.
    Erano le cinque e lei era completamente stanca. Uscì dalla piscina, e andò a controllare di nuovo che Spike ci fosse.

    “Ehy Buffy” la raggiunse Angel “Che ci fai qui?”

    “Hai visto Spike?” gli domandò, avvolgendosi il corpo nell'asciugamano. Poteva sentire gli occhi di Angel guardarle lascivamente la pelle.

    “Oh si” rispose lentamente Angel, grattandosi la testa “Era fuori con me, è appena andato a cambiarsi. Probabilmente si è già vestito, vieni ti accompagno” disse prendendola per un braccio, trascinandola verso gli spogliatoi.

    “Sei sicuro che-” non finì la frase che lui la trascinò dentro.

    Una nube di vapore accecò Buffy, mentre Angel gli metteva una mano sulla bocca “Parker! Riley! Venite a tenerla a terra!”

    La buttò sul pavimento, mentre altre quattro mani la tennero a terra.

    Sentì il mormorò di Angel che parlava con gli altri due “Sarò io il primo, tu secondo Park e poi tu Finn”

    Lei tentò di ribellarsi, ma la tenevano troppo stretta. Angel le aveva già tirato via il bikini e si era tolto i pantaloni, facendogli sentire quanto era duro.

    “Questo è quello che ottengono le donnacce, Buffy. Hanno quello per cui implorano tutto il giorno” riconobbe quella voce. Era Riley. Aveva le mani bloccate e non riusciva a muoversi. Angel spinse dentro di lei forte e lei gridò nella mano che le teneva la bocca.

    Le lacrime iniziarono a corrergli sulle guance, mentre lei mordeva la mano di Parker. Poteva sentire il sangue scenderle giù per le gambe, chiuse gli occhi sperando che finisse presto.

    Poté sentire il respiro di Angel sulla faccia, quando gli sibilò “Aprì gli occhi piccola, non abbiamo ancora finito”

    ****

    Buffy si svegliò per colpa del sogno disturbato dagli incubi. Si ricordava di aver provato ad uccidersi poco dopo. Quando era successo lei stava correndo, il vento che gli sbatteva in faccia, il nero del cielo che faceva intendere che stava per piovere. Ma non sarebbe riuscita a scappare mai- il sogno le aveva fatto ricordare come si era sentita. I piedi insanguinati, il liquido rosso che le scendeva giù dalle cosce.

    Non erano ancora le 5:30 ma Buffy non riusciva già più a dormire. Si arricciò a palla, cullandosi avanti e indietro mentre piangeva. Immaginare che fosse Spike a tenerla tra le braccia, non l'aiutò.

    Un momento si sentiva bene e un momento dopo si sentiva miser. I dottori le avevano certificato una depressione.

    E lei capì che nemmeno dei sogni aveva via di fuga.



    Capitolo 6- Baron [Barlume]

    Joyce arrivò all'ospedale, con i nervi a brandelli. Dawn le aveva riferito che Buffy aveva mentito a Spike. Aprì la porta e il suo stomaco si rivoltò vedendo Buffy. Era piuttosto ovvio che stava piangendo, e si strofinava i polsi.

    “Non guariranno se fai così” disse leggermente, sedendosi accanto al letto. Buffy fissò fuori dalla finestra, ignorandola completamente. Avrebbe voluto dirle che le sue ferite non sarebbero guarite mai, almeno non quelle interne.

    “Ti ho portato alcuni muffins al cioccolato” Joyce le passò il cesto. Buffy lo guardò brevemente con gli occhi privi d'espressione. “Tesoro, parlami” le prese la mano. Buffy si strattonò dalla prese e il labbro iniziò a tremarle facendole capire che presto avrebbe pianto. “Per favore, Buffy. Dimmi cosa è successo”

    “Fottiti” disse leggermente Buffy, con gli occhi pieni di rabbia.

    “Non parlami così”

    “Perchè no?” sibilò Buffy, guardandola “Ti odio”

    Gli occhi di sua madre luccicarono di lacrime “Non dire così. Sono stata davvero una cattiva madre?”

    “No, sei stata assolutamente terrificante” disse la figlia “Non voglio parlarti, vattene”

    “Non me ne vado finchè non mi dici che cosa c'è di sbagliato!” si alterò Joyce “Credo che sia meglio se tu veda uno psichiatra, Buffy-”

    “Tutto! E' tutto sbagliato in me! Odio tutti in questo stupido mondo! Niente va bene!” Buffy afferrò il cestino dei muffins e lo scaraventò contro il muro “Non andrò da uno psichiatra”

    Joyce gelò sul colpo, al rumore del cestino contro il muro “Buffy...”

    “Vattene!” gridò “ORA!”

    Joyce con le lacrime che le scendevano dalla guancia, esaudì il suo desiderio.

    ****

    Settembre 2004 – Dopo quella stessa sera.

    “Mamma?” Buffy entrò in cucina, tremando sulle gambe. Gli faceva ancora male la testa per la prima volta- dopo Parker aveva perso i sensi. Quando si era risvegliata erano le nove.

    “Non adesso” disse leggermente Joyce, non alzando lo sguardo dal pc “Sono occupata”

    “Mamma, per favore...” bisbigliò Buffy con le lacrime, ma sua madre non capì.

    “Buffy, non ora” disse in malo modo Joyce, continuando a scrivere furiosamente “Ignorerò il fatto che sei in ritardo, devo consegnare questo rapporto domani mattina”

    Buffy fissò sua madre per un momento, poi corso di sopra nella sua stanza. Una volta che la porta fu chiusa a chiave e la musica altra, Buffy scoppiò a piangere, il suo corpo si scosse violentemente mentre si spogliava. Fissandosi allo specchio, vide i lividi che gli coprivano il corpo. Sulle gambe, braccia, torace e la schiena. Tracce di sangue secco era sulle gambe, facendole ricordare il dolore. Si gettò a terra, avvolgendosi le braccia intorno e singhiozzando forte il suo dolore. Strisciò debolmente verso la finestra, fissando quella di fronte. Spike aveva la luce accesa, ma non si vedeva se lui c'era o no. Buffy considerò brevemente di scalare la sua finestra, andare da lui. L'avevano fatto un sacco di volte- ma ormai non erano più amici, e poi lei era nuda ed era stata violentata da tre suoi amici.

    Dubitava che Spike la volesse aiutare, ad ogni modo. Se avesse avuto un elenco delle persone che si prendevano cura di lei, avrebbe pensato a Spike ma qualche anno prima. Stasera, mise una linea sul suo nome e su quello di sua madre.

    ****

    Presente

    Spike appena finito gli allenamenti, come da promessa andò da Buffy. Quando l'aveva chiamata lei stava dormendo, e lui aveva deciso di lasciarla in pace.

    “Ehy principessa” la salutò lui con un sorriso entrando nella stanza.

    “Vattene” disse leggermente Buffy, il suo barlume di voce lo spaventò.

    “Cosa c'è che non va?” Spike si sedette sull'orlo del letto, baciandole leggermente la guancia.

    “Tu. Stai sbagliando Spike. Non dovresti essere qui”

    Lui non se ne curò, l'attirò tra le sue braccia baciandole il collo.

    “Vattene via!” gridò lei spingendolo. Spike prese l'equilibrio finendo col sedere per terra.

    “Qual'è il tuo dannato problema?” gridò lui alzandosi.

    “Ti odio, ecco qual'è il problema!” gridò Buffy “E' colpa tua! Tutto quello che è successo è colpa tua!”

    Quelle parole toccarono nel profondo Spike “Quindi ero io che tenevo il coltello sul tuo polso?”

    Buffy sentì le lacrime salirle agli occhi “Vattene, Spike. Non voglio vederti”

    “Quello che mi hai fatto la scorsa notte” disse leggermente, la baciò sulla tempia “Mi hai fatto andare in paradiso”

    Lei era d'accordo con lui. L'altra notte era stata meravigliosa- Buffy si toccò istintivamente le labbra.

    “Piccola?” sorrise Spike “L'altra notte non è stata meravigliosa?”

    Lei fu d'accordo silenziosamente. Ma prima che potesse dirlo, altre parole le uscirono dalla bocca “Affrontalo Spike, tua madre non ti voleva, non ti voglio nemmeno io. Ora vattene”

    Si staccò dal suo abbraccio. Poté sentire il sospiro di Spike, sicuramente stava piangendo. Tremò quando sentì la porta della stanza sbattere, ma così almeno lui non sarebbe tornato.

    E le lacrime tornarono di nuovo.

    ****

    Settembre 2004 -Il giorno dopo a scuola


    Il cuore di Buffy stava battendo veloce. I sentimenti la stavano distruggendo, mentre si sedeva al tavolo della biblioteca- Angel era seduto al tavolo dopo il suo con Spike. Gettò un breve sguardo a Spike, lui distolse lo sguardo mentre lei arrossiva.

    “Ehy Buffy” le sorrise Angel.

    Le lacrime iniziarono a formarsi nei suoi occhi, ricordando il tocco di Angel sulla pelle.

    “Ieri è stato divertente” disse con un luccichio negli occhi.

    Spike guardò Buffy curioso, notando che lei era diventata pallida. Di nuovo lei lo guardò e poi abbassò lo sguardo.

    “Uomo, è stata una buona scopata” disse Angel ad alta voce, facendo sentire a tutti. Poi batté la mano sulla spalla di Spike. Dei bisbigli si levarono nella biblioteca, insiemi a molte 'donnaccia'. Le lacrime iniziarono a scendere dagli occhi di Buffy, recuperò i proprio libri. Guardo Spike un'ultima volta, e lui la fissò, con furia negli occhi.

    Buffy afferrò la borsa e uscì velocemente dalla biblioteca singhiozzando. Si stinse nella giacca e corse lungo il corridoio.


    TBC

    Edited by strawberry85 - 10/7/2012, 01:35
     
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    Capitolo 7- Forever [Per sempre]

    “Ehy uomo” sorrise Spike, sorpreso di vedere Xander seduto nel suo portico “Sei qui da tanto?”

    “Dieci minuti” rispose Xander sorridendogli forzato “Volevo parlare”

    “Di Buffy?” Spike aprì la porta, invitando l'amico ad entrare “Vuoi qualcosa da bere?”

    “Si entrambe le cose” Xander si sedette goffamente sul divano di Spike, mentre questo tornava con le bibite “Quindi ora vivi da solo?”

    “Mia madre mi ha lasciato la casa”

    “Allora su Buffy...”

    “Mi ha cacciato. Non vuole parlarmi. Quindi non mi ha detto niente”

    “Non è per quello...io...io volevo scusarmi” sospirò Xander, evitando di guardarlo “Willow mi ha detto che dovevo, ma ci pensavo già da tempo. Quindi mi scuso”

    Spike era sorpreso di quelle scuse. Si domandò se Xander avesse magicamente dimenticato tutte le volte in cui l'aveva tormentato, stuzzicato e umiliato. Ma tenne la bocca chiusa.

    “Ho separato te e Buffy...ho esagerato, avevi il diritto di odiarmi. Ma avevo le mie ragioni” fece una pausa “Hai dei biscotti?”

    Spike andò in cucina a prendere il pacco di biscotti. Quando tornò guardo Xander mangiarli rumorosamente.

    “E' solo-” si fermò per ingoiare “Sono sempre...stato geloso di lei. Tu volevi stare con lei...quando io ero innamorato di lei”

    Spike per poco non si strozzò con un biscotto “Scusami?”

    “Ero innamorato di lei” ripeté nervoso Xander “Ma l'unica differenza tra me e te, è che lei amava te”

    ****

    Maggio 1994

    “Hai trovato tutti e due gli anelli?” bisbigliò Willow, giocando con una delle sue trecce mentre aspettavano che Buffy arrivasse.

    “Si” rispose Spike, tendendoli lontani dalla portata di Xander. Willow sorrise, battendo il piedi a terra eccitata. Xander aggrottò le sopracciglia guardando da un'altra parte. Spike stava per chiedere quando sarebbe arrivata, che Buffy apparve andando verso di loro. Portava una corta gonna rosa e una camicia bianca, e un mazzolino di rose rosse che le aveva dato Spike.

    “Ciao” sorrise lei salutandoli.

    Lui le sorrise e guardarono Xander che sospirò “Siamo qui riuniti oggi, per sposare Buffy e Spike” lesse il discorso che aveva scritto Willow per lui “Spike vuoi prenderla come tua sposa?”

    “Si, lo voglio”

    Buffy sorrise tendendogli la mano.

    “Buffy, vuoi prenderlo come tuo sposo?”

    “Lo voglio! Lo voglio! Lo voglio!”

    “Anelli?” ricordò Willow, dando gli anelli a Buffy e Spike.

    Spike fece scivolare il suo sul dito di lei uno con incisa una 'W', mentre lei faceva scivolare sul dito di lui, uno con incisa una 'B'

    Xander roteò gli occhi “Vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa, blah, blah, blah”

    Se ne andò prima di vedere, il vero primo bacio tra Spike e Buffy.

    ****

    Buffy venne svegliata da Anya che la scuoteva dolcemente “Signorina Summers? Si svegli”

    Lei si sedette sorridendo debolmente all'infermiera “Cosa?”

    “Qualcuno ha lasciato qualcosa per lei” le passo un mazzolino di rose “E' fortunata”

    “Già” prese la busta “Quando è arrivata?”

    “Approssimativamente dieci minuti” le rispose Anya lasciando la stanza.

    Buffy lascerò la busta, pensando che Spike non la odiava. Spiegò la lettera e iniziò a leggere, ma il suo buon umore si sgonfiò improvvisamente.

    Cara Buffy,

    Ehy piccola. Non verrò a trovarti per un po', perchè penso sia il caso di avere il nostro spazio. Ma non ti sto abbandonando, sia chiaro. Ma non posso affrontarti adesso, okay? Quello che mi hai detto ieri sera mi ha fatto male- ogni volta che litighiamo tu sei pronta a gettarmi quella cosa in faccia. Ho avuto fiducia in te, rivelandoti il mio segreto, e mi piacerebbe che tu non lo usassi per farmi del male come hai fatto ieri.

    Mia madre non mi voleva, hai ragione. Non mi ha mai amato, ma sto bene, non mi interessa più. Io non penso di averla mai amata. Era una stronza con me, sempre- il giorno prima di morire, lei mi ha tirato la padella con l'olio bollente addosso solo perchè era arrivato in ritardo, anche se in realtà non avevo un vero e proprio coprifuoco. E' così che mi sono procurato la cicatrice sul sopracciglio. Ho un sacco di cicatrici che mi ha fatto lei, ma non voglio discuterne ora.

    Ieri notte mi sono svegliato di botto, immaginando i lividi che hai sulle cosce. Buffy, amore non mi mentire, dimmi dove te li sei fatti per favore. Troverò i ragazzi che ti hanno fatto questo, e li ammazzerò di botte.

    Io prego Dio ogni notte, per quello che ho fatto. Mi piacerebbe poter tornare indietro e non fare tutto quello che ho fatto- specialmente con te, ma anche con Xander e Willow. Desidero che Harmony non abbia scoperto il segreto di Willow, desiderio che Angel non abbia picchiato Xander, e desidero non essermene mai andato.

    Se hai bisogno di me, chiamami. Ricordati che ti amo, per sempre.

    Con amore Spike.


    Buffy guardò il resto che c'era nella busta. Due anelli d'argento, uno con inciso 'B' e l'altro con inciso 'W' e dentro entrambi c'era inciso 'Per sempre'



    Capitolo 8 – Home again [Di nuovo a casa]

    “Sei felice di essere a casa?” domandò Joyce, guardando sua figlia di fronte a lei, quella sera a cena.

    “Dovrei” rispose Buffy senza guardarla “Vado a trovare Spike”

    Spinse da parte il piatto e subito si recò alla porta posteriore, prima che Joyce potesse dire qualcosa. Buffy attraversò il suo giardino andando alla porta di Spike, suonando il campanello.

    Appena Spike l'aprì lei gli saltò tra le braccia, e lui la strinse finchè non si sentì soffocare. Lei lo lasciò e sorrise “Sono tornata a casa”
    Spike sorrise, alzandole una mano e portandosela alle labbra baciandola leggermente “E' bellissimo, tesoro”

    “Porti gli occhiali?” domandò Buffy osservandolo.

    Spike arrossì, mordendosi il labbro inferiore “Si. Stavo facendo i compiti”

    “Sei carino” commentò Buffy con un ghigno “Posso entrare?”

    “Certo, ma devo finire di fare i compiti, se tu non ci badi” disse facendola salire su per la sua stanza. Buffy era sorpresa di quanto la casa fosse cambiata- evidentemente il padre di Spike gli mandava un assegno, permettendo al figlio di vivere decorosamente. Si ricordava che Drusilla non gli aveva mai comprato nulla di bello, a parte di giornalini che Spike si comprava quando suo zio Rupert gli dava i soldi.

    Spike si sedette di nuovo sul letto, riprendendo il suo quaderno. Accarezzò il posto accanto a lui, e Buffy si sedette.

    “Che cosa fai?”

    “Scienze” rispose Spike, prendendo il libro “State facendo fisica nella vostra classe?”

    Buffy arrossì “Non saprei” non aveva prestato molta attenzione.

    Spike non rispose, aggiustandosi gli occhiali prima di cominciare a scrivere di nuovo. Un momento dopo sentì Buffy che gli baciava il collo, e le mani gli accarezzavano il petto nudo “Principessa? Cosa fai?”

    Buffy gli baciò il lobo dell'orecchio “Ti bacio”

    “Beh...si...ma perchè?” era una domanda stupida. Buffy rise sciocca, passandosi le mani tra i capelli

    “Perchè ti amo. Qualcosa non va?”

    Lui gettò da parte i libri e la tirò tra le sue braccia, unendo le labbra alle sue con passione incontrollabile. La stese sul letto e la raggiunse, baciandole il collo fino ad arrivare al torace. Notò i due anelli che erano attaccati ad una collana, e sorrise contento. Gli passò le mani ai lati del corpo e poi tra i seni. Si mosse sul suo corpo, alzandole la camicia e baciandole la pelle molle della pancia.

    Buffy comprese cosa stava facendo, e lo attirò a se, per baciarla di nuovo. Si stava rilassando tra le sue braccia, finché non sentì la sua erezione spingere contro di lei. Si tirò via spaventata.

    “Oh dio, mi dispiace. Buffy, per favore” Spike l'abbraccio, pregando che la sua erezione andasse via.

    “Sto bene. E' stato solo uno shock” borbottò lei, evitando di guardarlo “Sto bene”

    Spike seppellì la testa tra le mani “Mi dispiace, piccola. Lo so che non siamo pronti per...quello”

    “Credo che dovrei andare” disse piano Buffy, lasciando lentamente la stanza.

    Spike esitò, poi corse verso di lei, bloccandola sui gradini “Aspetta! Buffy, io-”

    “Non farlo!” gridò lei, spingendolo via “Solo...non farlo”

    ****

    Giugno 2003

    “Per aver vinto ventotto competizioni, vincendo ventitré medaglie, gradiremmo lodare William Blake, campione di nuoto del Sunnydale High!” Giles sorrise e gli studenti iniziarono ad applaudire, mentre Spike saliva sul palco.

    “Grazie zio Rupert” sorrise, prendendo il trofeo con un ghigno enorme. Lui avanzò per il palcoscenico sorridendo ai compagni, prima di tornare al suo posto.

    Quando tutto fu finito, Spike si diresse verso il suo armadietto, ammirando il proprio trofeo. Prese i suoi libri, e si preparò ad andare in classe, quando qualcuno gli toccò la spalla.

    “Congratulazioni” sorrise Buffy, inclinandosi contro il suo armadietto.

    “Grazie” le sorrise Spike, sorpreso che lei gli stesse parlando.

    “Forse ti piacerebbe venire al mio comple-”

    “Perchè stai parlando con lei?” disse Harmony con voce odiosa, tirandolo via da Buffy “E' così impopolare”

    I ragazzi che stavano correndo per il corridoio, si voltarono a guardarli prima di correre verso l'uscita, mentre la campanelle iniziava a suonare.

    “Me ne vado” disse miseramente Buffy, girandosi per andare.

    “Non hai finito di-”

    “Si ha finito!” strillò Harmony “Dio Spike, sta praticamente sbavando per te qui nel corridoio! E' così innamorata di te!”

    Quella confessione echeggiò nel corridoio, Buffy fissò Spike, mentre le lacrime gli brillavano negli occhi, imporporandolo silenziosamente di difenderla. Lui guardò Harmony e poi si voltò “Andiamo Harmony”

    Lei sorrise furba e Buffy rimase ancora scioccata. Se ne andò, sperando che la coppia finisse sotto una macchina “Va al diavolo! Ti odio”

    ****

    Presente.

    Buffy guardò Spike nuotare su e giù per la piscina, chiedendosi come poteva stare nell'acqua con quel freddo. Si sedette alla fine della corsia, aspettando che ritornasse. Era un po' che Buffy non andava a scuola. Lui riemerse dall'acqua e si sorprese di vederla lì che gli sorrideva.

    “Ehy a te”

    “Ciao...che ci fai qui?”

    “Volevo scusarmi per la notte scorsa...quando è successa quella cosa, io sono scappata. Sono stata sciocca” si tolse le scarpe mentre parlava, e si bagnava i piedi nell'acqua “Geez è fredda”

    “No, non lo è” ghignò Spike preparandosi a schizzarla.

    “Non farlo!” pianse Buffy, cercando di sfuggire. Spike la schizzò, per poi chinare la testa sotto l'acqua per non farsi colpire.

    “Spike, ora sono tutta bagnata!” gridò lei, Spike l'afferrò per un braccio tirandola in acqua, ridendo mentre lei imprecava.

    “Stai bene, principessa?” le sorrise.

    “Sei morto!” pianse lei, saltando su di lui mettendogli la testa sott'acqua. Ma Spike riuscì a riemergere subito, per bagnarla ancora di più.

    “Okay! Mi arrendo!” disse Buffy, tirandosi via. Spike stava quasi per uscire dalla piscina, quando Buffy l'afferrò tirandolo di nuovo giù e saltò su di lui. Spike riuscì a girare e a farle il solletico sotto le ascelle, mentre lei iniziava a ridere. Lui le prese il mento tra le mani, sorridendole dolcemente prima di baciarla leggermente.

    “Ti amo” bisbigliò lui, tirandola a se “Tanto”

    “Ti amo anch'io” la baciò lei “Okay, ho veramente freddo. Possiamo uscire?”

    Spike la condusse alla scaletta, aiutandola a salire “Hai bisogno di una doccia?”

    “Si” disse Buffy accoccolandosi nell'asciugamano che lui le stava offendo.

    Spike si morse nervosamente il labbro inferiore “Lo spogliatoio delle ragazza è chiuso lo stanno aggiustando. Vuoi usare quello degli uomini?”

    Le dita di piede di Buffy si arricciarono, all'idea di tornare in quell'inferno. Parlando rapidamente, in tono altro e ansioso, lei rispose “Starò bene. Me la faccio quando torno a casa”

    “Non guarderò” la stuzzicò lui, tirandola verso la porta.

    “No! Veramente...sto bene” si strappò da lui, tremando violentemente.

    “Hai freddo, hai bisogno di una doccia” Spike la trascinò attraverso la porta, ignorando Buffy che si dibatteva tra le sue braccia “Non prenderò un no come risposta”

    Buffy fissò lo spazio con orrore, mentre le sue ginocchia diventavano deboli. Finì sul pavimento, mentre il freddo di quelle mattonelle gli era troppo famigliare. Lasciò uscire un singhiozzo e corse verso la porta, inciampando sui proprio piedi battendo la testa sul pavimento.
    “Gesù Cristo, Summers? Quale il tuo diavolo di problema?” Spike la prese tra le braccia, ma lei continuò a resistere, precipitando di nuovo sul pavimento.

    “Non farlo! Per Favore non farlo! Fa male tanto male...”continuò a gridare lei, dando uno strattone alle sue braccia ogni volta che Spike provava a prenderla.

    "BUFFY!” gridò Spike, scioccato. Buffy gelò, permettendogli di metterla in piedi “Cosa hai appena detto?”

    “Nulla” continuò a strillare.

    “No, hai detto: Angel ti prego fermati!” Spike strinse gli occhi “Cosa intendevi?”

    “Nulla” la sua voce barcollava insieme alle sue gambe. Spike, notò che stava tremando ma non era per il freddo.

    “Elizabeth Ann Summers, dimmi cosa non va!” Spike prese un profondo respiro “Dimmi quello che ti è successo e cosa centra Angel”

    “Io-”

    “ORA!” gridò Spike “Non ti fidi di me?”

    “Mai” gridò lei cominciando a piangere.



    Capitolo 9- Threats [Minacce]

    Spike parcheggiò nel vialetto di Buffy. Non avevano parlato molto da quando erano andati via dalla scuola.

    Buffy stava per aprire la portiera quando Spike l'attirò a se “Non posso sapere quello che è successo, Buffy. Ma posso fare delle supposizioni. E se è come...” prese un respiro profondo, mettendole una mano sul ginocchio “Se è accaduto quello che penso sia accaduto, me lo devi dire, okay?”

    “Perché? Perché devo dirtelo?” disse lei con rabbia “Tanto non capiresti”

    “Prova, amore” disse baciandola leggermente, ma Buffy si tolse di nuovo dalla sua stretta, facendogli colpire con la testa il finestrino. Aprì il portiera e uscì, affrettandosi verso la casa.

    “Cazzo!” disse Spike seguendola velocemente “Buffy! Fammi entrare!”

    “Vattene via!” lui poteva sentirla piangere, e il suo stomaco si strinse. Odiava quando Buffy piangeva- lo faceva diventare matto sapere che stava male.

    “Buffy, fammi entrare ti prego”

    “NO!” gridò di nuovo, prendendo un vaso e tirandolo verso la porta. Spike fremette.

    “Romperò la porta”

    “E io chiamerò la polizia”

    “Farai venire il padre di Xander? Ohh, sono così spaventato”

    “Mi ucciderò!” gridò Buffy, correndo in cucina e afferrando un coltello.

    Spike sapeva che non stava bluffando. Corse verso il retro della casa, fissando attraverso la finestra. Buffy lo guardò, tenendo un coltello alla gola. Spike si sentì debole- quella scena aveva qualcosa di famigliare.

    *****

    Gennaio 2002

    Spike rientrò in casa, stravaccandosi sul divano. Era sempre stanco quando si allenava- era disperatamente ansioso di entrare in squadra.

    “Dove sei stato, Spike?” domandò Drusilla scendendo le scale.

    “Sono stato a scuola”

    “E come mai sei tornato tardi?” gridò lei, guardando l'orologio “Bugiardo! Non vuoi bene a tua madre?”

    “E tu mi vuoi bene?” gridò di rimando Spike, sorprendendola. La faccia di Drusilla si tinse d'ira e si diresse verso di lui, pronta a colpirlo, ma lui saltò in piedi. Era più alto e più forte di lei, si sarebbe potuto difendere.

    “Non iniziare” disse arrabbiato tempestando di sopra e sbattendo la porta della sua stanza.

    “TI ODIO!” gridò Drusilla salendo le sale “MI HAI ROVINATO LA VITA!”

    “Si, anche tu hai rovinato la mia!” ruggì Spike di rimando, accendendo la musica. Ma poteva ancora sentire le grida di Drusilla.

    “Tu e il tuo indegno padre! Sei stato un errore! Un incidente! Mi senti? Prima mi ha fatto soffrire e poi mi ha dato te! Mi ucciderò! E' questo quello che vuoi?!”

    Quella minaccia terrorizzò veramente Spike. Non la voleva morta, certamente si comportava male con lui. Spike corse già per le scale fino in cucina, dove Drusilla teneva il coltello sul cuore. Lui gli afferrò la mano, tentando di toglierglielo. Lei gridò e continuò ad insultarlo mentre lottavano, finché Spike non glielo allontanò dalle mani.

    “Dammelo” disse fermamente.

    “Bene” ridacchiò Drusilla pugnalando suo figlio sulla spalla. Spike gridò di dolore finendo a terra. Sua madre rise e poi semplicemente lasciò la stanza.

    ****

    Presente

    Spike notò la finestra aperta, la spalancò, saltando in piedi. Buffy gridò spaventata, indietreggiando, mentre il coltello rimaneva sulla sua gola “Vattene via”

    “No” Spike le afferrò il braccio prendendogli il coltello “Non fare la dannata stupida, Buffy!”

    Buffy scoppiò a piangere, buttandosi sul pavimento. Spike si lasciò cadere sulle ginocchia accanto a lei e l'abbracciò “Shh, piccola”

    “Fa tanto male”

    “Cosa fa tanto male?” domandò Spike, accarezzandogli i capelli.

    “Tutto. Solo...tutto”

    Lui la prese tra le braccia e la portò di sopra. Buffy si appallottolò sul pavimento mentre lui le riempiva il bagno. Poi si rivolse a lei, che si era avvolta in un asciugamano.

    “Ti farò un po' di te” borbottò Spike, rosso in volto al pensiero che Buffy era nuda e così vicina a lui. Quando lui tornò con la tazza, lei era seppellita sotto le bolle, e gli sorrideva.

    "Grazie."

    “Tutto okay” le passò il tè “Buffy...guardami, luv”

    Lei lo fissò “Mmm?”

    “Io so che tu non voi dirmelo” Spike prese la sua mano, togliendole la bolla da sopra e le baciò il dito “ Ma io conosco queste cose, okay? Mia mamma è stata violentata...lei non mi ha mai permesso di dimenticarlo, dato che diceva che io ero la prova vivente e camminante di quella cosa”

    Buffy giocò con le bolle, evitando di guardarlo, sapeva che lui aveva gli occhi pieni di lacrime.

    “Per favore abbi fiducia in me, va bene? Ti aiuterò. Farò qualsiasi cosa per te”

    Buffy gettò uno sguardo nervoso a lei “Non capiresti mai...io non so come...come...”

    “Cosa, piccola?” Spike continuò a baciarle la mano.

    “Non so come metterlo a parole” singhiozzò Buffy “Fa male, Spike”

    “Lo so, principessa” le baciò la fronte “Ma posso aiutarti a renderlo meno doloroso”

    Buffy rimase silenziosa, considerandolo migliore. Lei guardò Spike “Ci penserò. E' tutto quello che posso dirti adesso, okay?”

    “Bene” Spike gli sorrise.

    “Puoi andare nella mia stanza e prendermi una camicia da notte?” Buffy gli sorrise “E' nel terzo cassetto”

    Spike andò nella sua stanza, e prese la camicia da notte di merletto rosa e gliela portò. Bussò alla porta assicurandosi che fosse pronta. Quando finalmente lei uscì, gli saltò tra le braccia e lo baciò “Ti amo”

    “Anch'io ti amo”

    “Spike?” Buffy giocò con i bottoni della sua camicia “Hai lasciato Harmony?”

    “No” disse leggermente Spike, e la colpa la colpì improvvisamente. Ma non lo faceva per ingannare- aveva un sacco di pensieri al momento. “Ma lo faccio domani, piccola. Te lo prometto...sei l'unica ragazza per me”

    Buffy lo portò nella sua stanza “Mi abbraccerai?”

    “Certo” bisbigliò Spike, scivolando nel letto con lei, mettendole le mani sulla vita.

    “Ti amo, Buffy”

    “Mmm...ti amo anch'io” sentendosi sicura e amata tre le sue braccia, si addormentarono. Il miglior sonno della loro vita.



    Capitolo 10- Pleasure [Piacere]

    Il giorno seguente, Spike trovò Harmony. Aveva bisogno di lasciarla il prima possibile, ma sapeva che non glie l'avrebbe reso facile.

    “Ehy” le sorrise “Possiamo parlare?”

    “Sicuro” sorrise di rimando lei.

    “Harmony....luv” sospirò Spike “Questo non è facile per me, okay?”

    Il sorriso di Harmony si smorzò “Cosa c'è che non va?”

    Spike capì che non era tipo da chiacchiere “Penso che sia il caso di lasciarci”

    “Come scusa?”

    Spike si morse il labbro inferiore “Non penso che stiamo più bene insieme”

    “Sei un grande stronzo!” gridò Harmony, cercando ci tirargli un calcio. Spike si lamentò e cominciò a indietreggiare “Sei un cazzone!”

    “Stai dando spettacolo” borbottò Spike, mentre gli studenti continuavano a guardarli.

    “Non me ne frega niente! Siamo stati insieme 7 fottutissimi anni e cosa ho avuto in cambio!”

    “E io cosa diavolo ho ottenuto? Mi hai ingannato, non c'eri mai quando avevo veramente bisogno di te, non mi hai mai capito!” gridò Spike “Sei solo una puttana che vuole solo una cosa!”

    “Vai al diavolo William!” gridò di rimando Harmony togliendosi la cicca dalla bocca, per buttargliela tra i capelli “Non sei stato un buon fidanzato ad ogni modo”

    Spike sospirò arrabbiato e se ne andò, cercando di ignorare le sue grida.

    Harmony continuò a gridare “Non pensare che non sappia che questo è per Buffy!”

    ****

    Spike andò verso lo spogliatoio mentre un sigaretta gli pendeva dalle labbra. Il suo allenatore gli aveva proibito di fumare, ma aveva bisogno di togliere la tensione.

    “Vieni qui, sei solo un frocio!” gridò Angel, buttando Xander contro il muro, dandole un pugno nello stomaco “Questo ti insegnerà a non correre”

    Spike fissò Xander a terra, con le lacrime che gli uscivano dagli occhi. Angel ignorò Spike e calciò la testa di Xander.

    “Aw, piagnucolone!” ghignò Angel, tirandolo su per il colletto. Ghignò trionfante “Ammetti che sei un frocio. Dillo!”

    Xander si sentiva male, così non resistette più “Sono un-”

    “Vattene!” ringhiò Spike, spingendo via Angel. Xander cadde sul pavimento, con le lacrime che gli scendevano dalla guance, e il sangue che gli colava dal naso.

    “Scusami?” gridò Angel, pavoneggiandosi di fronte a Spike “Sei il protettore degli schifosi?”

    Xander fissò Spike, scioccato che fosse intervenuto. Spike poteva vedere Xander sorpreso dal suo gesto.

    “Si lo sono. Ora lascialo in pace”

    Angel spinse Spike contro il muro “Sei frocio anche tu eh? Ecco perché hai lasciato Harmony”

    “Vaffanculo” lo spinse Spike. Poi si rivolse a Xander “Andiamo amico” Spike lo aiutò ad alzarsi “Stai bene?” gli chiese mentre si allontanavano.

    “Si. Grazie, uomo”

    “Io mi devo scusare con te...dio, tutte le volte che non ho fatto niente”

    “Immagino avessi le tue ragioni” disse piano Xander “Farò meglio a tornare a casa”

    “Bene” Spike gli accarezzò la schiena e si diresse nuovamente verso le piscine.

    ****

    Erano quasi le 9, dopo una sessioni di allenamenti, Spike era tornato a casa, trovando Buffy seduta sul suo letto con una vasca di gelato.

    “Ehy sei in ritardo” disse Buffy guardando l'orologio dietro di lei.

    “E quindi?” disse burberamente Spike, cercando di togliersi la cicca dai capelli.

    “Hai lasciato Harmony?” chiese Buffy leggermente, vedendolo cercare di togliersi dalla testa la cicca.

    “Mmm”

    “Apparentemente non l'ha presa bene” disse Buffy, ridendo “Ti ho preso del gelato, sei affamato?”

    “Si” Spike si avvicinò al letto prendendo il cucchiaio, prendendo un po' di gelato al cioccolato e dandolo a Buffy “E' buono, piccola?”

    “Yep” Buffy lo baciò “Non buono come te, tuttavia”

    “Non prendermi in giro” bisbigliò Spike, baciandola appassionatamente. Le mani di Buffy scivolarono sotto la sua camicia, accarezzandogli il suo torace mentre le labbra gli accarezzavano il collo. Arretrò leggermente e Spike pensò che stesse per andarsene, ma invece lei si tolse la camicia.

    “Piccola...sei sicura?” Spike non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, lei indossava un bellissimo reggipetto color rosa.

    Buffy rispose avvicinandosi a lui e accarezzandoli dolcemente la coscia “Suona come se non fossi tu quello pronto”

    Lei si mise a gambe divaricate sul suo grembo, continuando a baciarlo, prese le mani di Spike mettendosele sul seno. Spike prese il suggerimento e sganciò il suo reggipetto, rompendo il loro abbraccio per ammirarla nuda. Spike la fece stendere e gli si mise sopra, mettendo la bocca sui suoi capezzoli. Buffy si inarcò per il piacere mentre lui le colpiva con la lingua i capezzoli. Buffy gridò, mettendogli le mani nei capelli, accompagnando i movimenti della sua bocca sul suo seno. Non aveva mai sentito la passione come quella- non aveva mai pensato che potesse essere così bello farsi toccare dal ragazzo che amava. Si spinse in avanti, colpendo con la sua erezione dura il punto giusto, sulla sua clitoride. Senza rendersene conto raggiunse l'orgasmo, e quando scese dalla vetta, aprì gli occhi e guardò Spike. Lui schiacciò le labbra con le sue in un bacio ardente.

    Quando lo ruppe entrambi erano senza fiato, si limitarono a fissarsi negli occhi.

    Buffy lottò per trovare le parole, ma era ancora ammutolita dall'orgasmo. Spike fu il primo a parlare, riuscendo solamente a dire “Penso che il gelato si stia sciogliendo, piccola”

    Buffy scoppiò a ridere, tacendo solando quando Spike la baciò di nuovo.

    ****

    Buffy si svegliò ed immediatamente fu colta dal panico quando vide che era sola. Corse giù dalla scale mezza nuda, chiamando il nome di Spike.

    “Si?” rispose lui emergendo dalla cucina, infilandosi la giacca “Mi stavo preparando per andare a scuola”

    “Non puoi rimanere a casa oggi?” chiese leggermente Buffy, prendendogli le mani.

    “Non posso principessa. Ho un test di matematica e gli allentamenti”

    “Chiama per dire che sei malato” disse fermamente Buffy, baciandolo.
    Quando si tirò via, lui era stordito “Okay”

    Si diresse in cucina per fare la chiamata. Buffy si sedette sui gradini, considerando quello che avrebbe fatto: Si toccò senza rendersene conto i lividi che aveva sulle gambe, e decise che era ora di tirarlo fuori. Il segreto la stava uccidendo- l'unico sollievo era poterlo dire alla ragazzo che amava.

    Spike ritornò prendendo posto affianco a lei “La notte scorsa è stata meravigliosa”

    “Si è vero” sorrise Buffy, accoccolandosi nel suo abbraccio “Spike?”

    “Sono qui, amore” rispose lui baciandole il naso.

    “Mi prometti che posso avere fiducia in te?”

    “Lo prometto, piccola”

    “Okay” disse piano Buffy, fissando il muro.

    “Cosa che c'è, pisello dolce?” [Giuro che c'era scritto così!]

    “Mi chiami sempre con questi nomignoli strani!” rise Buffy “Ma mi piacciono”

    Spike ridacchiò e se la tirò sul grembo “Ora, che dovevi dirmi?”

    Buffy prese un respiro profondo, e lo guardò dritto negli occhi “Voglio dirti che cosa mi è veramente successo”



    Capitolo 11- Revenge [Vendetta]

    Spike seguì Buffy nella sua camera da letto, prese posto sul materasso e gli fece segno di seguila. Si sedette vicino a lei, aspettando che cominciasse a parlare. Poteva vedere le lacrime nei suoi occhi, così le prese la mano per confortarla.

    “E' successo il 21 settembre” disse piano, fissando il soffitto “Dov'eri quel giorno?”

    Spike ci pensò “Era un mercoledì?” Buffy annuì “Ero a casa malato”

    “Avevo immaginato” borbottò malinconicamente Buffy, poi continuò “Avevo controllato il tuo orario degli allentamenti...per vederti dopo la scuola. Ma non ti sei presentato subito, così mi sono fatta una nuotata” prese un respiro profondo “Ma continuavi a non farti vedere”

    Spike l'attirò nelle sue braccia, facendole vedere che era lì con lei.

    “Ad ogni modo...sono uscita, e c'era Angel lì. Mi ha detto che eri nello spogliatoio e che mi accompagnava” le lacrime iniziarono a scedergli per le guance “Ma non c'eri, c'erano Riley e Parker. Mi hanno afferrata e buttata a terra” lo fissò, la bocca di Spike era leggermente aperta, e i suoi occhi blu pieni di lacrime.

    Ingoiò il groppo che aveva in gola “Vuoi dire che loro....”

    “Mi hanno violentata. Tutti e tre...” scoppiò a piangere più forte, i singhiozzi che le scuotevano il corpo. Spike la strinse di più, seppellendo la testa nella sua spalle e piangendo con lei.

    “Mi dispiace, piccola” bisbigliò Spike, tenendola “Dio, se solo avessi saputo...” gli passò le mani sulle cosce, dove c'erano i lividi. “Non gli permetterò più di farti del male. Non permetterò a nessuno di farti più del male” la baciò leggermente “Te lo prometto” Buffy costrinse un sorriso.

    “Aspettami qui” disse Spike, facendola sedere e dirigendosi alla porta.

    “Dove vai?” chiese leggermente lei, mentre i suoi seni danzavano con il movimento del suo corpo.

    Spike sorrise, ammirando silenziosamente il suo corpo. Poi il sorriso si affievolì “Vado ad insegnargli una lezione”

    “Non puoi, sono a scuola” disse leggermente Buffy, tentando di tirarlo nuovamente a letto. Spike resistette, prendendo la giacca.

    “Non mi importa. Si pentiranno di aver fatto del male alla mia ragazza” e detto questo uscì dalla stanza, sbattendo quella porta e anche quella d'entrata.

    Buffy sorrise, toccata dal pensare, che almeno ora, era la sua ragazza.

    ****

    Spike lì aspettò fuori dalla classe di matematica, diventando incazzato ogni secondo di più. Poteva sentire Angel e Parker fare allusioni sulla professoressa di matematica. Si chiese a quante ragazze avessero fatto quella cosa- strinse i pugni appena la campanella suonò.

    Xander fu il primo a lasciare la classe, affrettandosi a scappare da Parker e Angel che volevano picchiarlo prima di pranzo. Spike lo fermò e lo tirò a se “Aspetta”

    Molte ragazze lasciarono la classe, per evitare che Angel gli toccasse il culo. Lui uscì dalla porta con un sorriso arrogante “Avanti Parker muoviti”

    Il pugno dato da Spike ad Angel, arrivò inaspettato e lo spedì immediatamente sul pavimento. Tutti si fermarono a guardare Will Blake, famose per essere gentile e che non faceva risse, che stava colpendo Parker e Angel. Gli insegnanti si fecero avanti per fermare la rissa, ma i colpi volavano alti e avevano paura di intervenire.

    “Che sta succedendo?” chiese Willow facendosi largo tra la folla, guardando con orrore Spike e Parker lottare sul pavimento.

    “Non lo so” disse piano Xander “Ma ne sono felice”

    Giles attraversò di corsa l'atrio e spinse da parte molti studenti. Staccò Spike da Angel e da Parker prendendolo per la nuca, mentre fissava i due ragazzi sul pavimento feriti e sanguinanti.

    “Cosa diavolo ti è preso?” ruggì Giles, mentre gli altri due si alzavano “Andante in infermeria. Vi aspetto nel mio ufficio dopo” poi si voltò verso gli studenti che stavano guardando “E voi filate a pranzo!”

    ****

    Spike sentì la porta sbattere dietro di lui. Si girò per guardare suo zio con un sorriso “Ciao Zio Rupert”

    “Non chiamarmi così” disse sedendosi. Spike prese posto accendendosi una sigaretta “Non c'era una regola che mi impediva di fumare qui?” disse Spike sempre con il sorriso. Era stranamente orgoglioso di se stesso- sapeva ci sarebbero state delle conseguenze per il suo gesto, ma l'importate era aver difeso Buffy.

    Giles tirò un pugno alla scrivania, e Spike si sorprese della sua rabbia “Ho dovuto mandarli all'ospedale. Sai perché? Perché Angel aveva la mascella e il braccio rotto. E Parker il naso rotto e un vaso sanguigno dell'occhio spaccato” Spike non potè impedire ad un sorriso soddisfatto di solcargli le labbra. Giles prese un profondo respiro per calmarsi “Non posso crederci che hai fatto questo, Will. Avresti dovuto essere il miglior studente dell'anno!

    “Dovevo farlo” rispose leggermente Spike “Se lo meritavano”

    “Ma sono amici tuoi!”

    Il sorriso che Spike gli rivolse era cattivo “Non c'è modo che loro siano miei amici”

    “Rischi di essere espulso per questo” disse piano Giles “Per dio, aiutami a capire perchè hai fatto questo”

    “Hanno fatto del male a Buffy”

    “E' una scusa idiota!” gridò Giles “Ho sentito le voci che girano sul conto di Buffy e Angel, e sul fatto che vanno a letto insieme. Sono probabilmente sciocchezze, la conosco non farebbe mai una cosa del genere. Non c'era nessuna ragione per fare quello che hai fatto!”

    “Non capisci!” gridò Spike “Parker, Angel e Riley le hanno fatto del male! L'hanno violentata!”

    Giles rimase di ghiaccio e provò a parlare “Come scusa?”

    “L'hanno violentata” ripeté Spike lentamente “Ora lì difenderai?”

    Giles rimase in silenzio alcuni minuti “Non può essere vero. Questa è un'accusa seria, William. Spero ti renda conto di questo”

    “Perché non lo chiedi a Buffy?” ringhiò Spike, alzandosi e afferrando la sua borsa.

    “Dove vai?” domandò Giles “Non abbiam finito di parlare!”

    “Me ne vado” gridò Spike e si voltò per andarsene. Si voltò brevemente verso suo zio “Sei non aiuterai Buffy, non vedo perché devo essere punito per aver fatto la cosa giusta”

    ****

    Spike tornò a casa e trovò Buffy che dormiva nel suo letto. Si spogliò e la raggiunse. Buffy si svegliò nel secondo in cui la toccò.

    “Torna a dormire, amore” disse leggermente lui “Non volevo svegliarti”

    “Cosa è successo?” domandò Buffy sedendosi sul letto, anche se era ancora addormentata aveva capito che qualcosa non andava.

    “Penso che verrò espulso, amore” sorrise malinconico Spike. Buffy lo abbracciò stretto.

    “Andrà tutto bene. Sono sicura che Giles non ti farà espellere, sei la sua famiglia”

    Spike l'attirò a se “Ma dovevano pagare, Buffy. Non faranno di nuovo male alla mia ragazza”



    Capitolo 12- Never [Mai]

    Spike se la caricò sulla spalla e saltò in piscina, risero insieme mentre si schizzavano. Lui la riempì d'acqua, ma Buffy scappò nuotando verso la scaletta. Spike la seguì ma lei riuscì a salirla.

    “Non provare a correre” le bisbigliò lui, piegandola al muro. Buffy ansimò, sentendo la sua erezione strofinare contro di lei. Portò la mano ai suoi speedos neri, e accarezzò la sua erezione. Spike gemette, slacciandole il costume.

    “Ti voglio” ansimò Buffy mentre Spike le accarezzava la clitoride.

    “Lo so” mormorò spingendo dentro di lei, facendola gridare.

    Ma all'improvviso Spike si trasformò, i capelli si tinsero di nero insieme agli occhi. Angel le afferrò le anche sbattendo dentro di lei con violenza, mentre i gemiti di piacere di Buffy si trasformavano in urla di dolore. Cercò di scappare, mentre il sangue gli colava dalla cosce. Il suo sangue.

    Il grido di Angel gli echeggiava nella mente “Non provare a correre, non provare, non provare...”

    Scivolò a terre singhiozzando, mentre il suo corpo si scuoteva dal dolere....


    ...Buffy si svegliò con sua madre che la scuoteva. Poteva sentire le lacrime scivolargli giù dalla guance, e un dolore sordo battergli tra le cosce.

    “Buffy che diavolo succede?”

    Buffy si sciolse dall'abbraccio della madre e uscì dal letto “Sto bene”

    “Sono le quattro del mattino e stavi gridando” fissò la figlia, e vide le lacrime sulle guance “Cosa c'è che non va?”

    “Nulla” rispose Buffy, lasciando la stanza.

    “Torna qui!” gridò Joyce correndole appresso “Voglio che mi dici che cosa stava sognando, e perché ti ha fatto gridare così”

    “Lasciami” gridò Buffy e si affrettò giù per le scale, correndo verso la porta. Sentì sua madre continuare a chiamarla, ma non gliene importava. Uscì e attraversò la strada a piedi nudi, con la neve che la congelava. Conosceva un solo posto dove poteva trovare conforto- tra le braccia di Spike. Anche se erano le quattro del mattino.

    Bussò alla porta, augurandosi che Spike si sbrigasse. Il sollievo le prese il corpo, quando sentì dei passi sulla scale, e qualcuno che imprecava. Spike aprì di scatto la porta, pronto a maledire chi aveva suonato, quando vide che era Buffy. Le lacrime le rigavano le guance, e stava tremando per il freddo, dato che indossava solo una piccola camicia da notte. Senza fare domanda la tirò dentro.

    Il fuoco stava ancora scoppiettando nel camino, dopo aver fatto sedere Buffy sul divano, Spike andò a ravvivarlo.

    “Cosa è successo?” chiese Spike, sedendosi accanto a lei. Buffy strisciò immediatamente sul suo grembo.

    “Ho avuto un incubo” bisbigliò Buffy “Posso rimanere qui?”

    “Certo, amore” Spike la baciò leggermente “Ma sei stata sciocca a correre nella neve”

    Buffy si accoccolò su di lei.

    “Sebbene sei maledettamente sexy vestita così” sorrise Spike furba prima di attirarla a se e baciarla appassionatamente.

    Furono interrotti dal bussare forte alla porta. Buffy scese da Spike, arrossendo “Probabilmente è mia mamma”

    Spike andò alla porta, e si stampò un sorriso in faccia “Buonasera, Joyce”

    “Buffy è qui?” chiese immediatamente Joyce, non era dell'umore adatto.

    “Si, è di la” Spike si fece da parte, facendo passare Joyce, che entrò nel soggiorno.

    “Buffy, torniamo a casa” disse Joyce.

    “Voglio stare qui con Spike” rispose Buffy.

    “Spike non ha bisogno che lo infastidisci a quest'ora!” si voltò verso il ragazzo in cerca d'aiuto. Ma lui rimase silenzioso.

    “Non voglio venire a casa” insistette Buffy “Mi piace stare qui”

    Joyce si girò a guardare Spike “Posso parlarti un momento?” lo portò in cucina pensando che Buffy non poteva sentirli. “Se tu sei okay a tenerla qui, allora lo sono anch'io. Ma se hai idea di quello che ha portato mia figlia al suicidio, sarebbe meglio che me lo dicesti. Ho ti castrerò se scolpirò che sai qualcosa”

    Spike deglutì a vuoto “Non so quale sia il motivo”

    La faccia di Joyce si sgretolò e sospirò “Molto bene. Me ne vado”

    Accompagnò Joyce alla porta, se senza dire nulla se ne andò, Buffy raggiunse Spike e lo baciò.

    “Grazie per non averglielo detto”

    Spike voleva dirle che era il caso di dire a sua madre quello che era accaduto. Ma si distrasse con i suoi baci.

    ****

    9 Aprile, 1996

    Buffy si alzò sulle punte dei piedi, cercando di afferrare i palloncini di elio che si erano attaccati al soffitto.

    “Ecco” disse Giles passandoglieli.

    “Grazie papà di Willow” disse Buffy sorridendogli, andando da Willow che stava aiutando sua madre ad addobbare la casa.

    “Spike amerà tutto questo!” gridò Willow battendo le mani “Arriverà presto?”

    “Gli ho detto di venire per le 10, tesoro” Joyce sorrise all'entusiasmo della bambina.

    Buffy andò di sopra e iniziò a spazzolarsi i capelli, assicurandosi di essere perfetta. Lì raccolse e prese il pacco regalo che c'era sul letto. E poi scese di nuovo di sotto. Il cuore le saltò in gola quando sentì il campanello suonare.

    La sua faccia divenne immediatamente seria quando vide che era Xander.

    “Non essere così contenta di vedermi” disse sarcasticamente, poi le sorrise “Ho preso una cosa per Spike. Tre nuovi fumetti”

    “Grande! Sono sicura che ne sarà felice” lo fece entrare “Spike sarà qui a momenti, nasconditi che gli facciamo una sorpresa”

    Buffy saltò di nuovo quando sentì nuovamente il campanello, e corse ad aprire la porta. Spike le volò tra le braccia, mentre il suo corpo era scosso dai singhiozzi.

    Joyce arrivò di corsa e lo tirò via dalla figlia, per vedere una profonda ferita sulla sua fronte, che continuava a fargli uscire del sangue.

    Rimasero tutti in silenzio, fissando Spike che piangeva. I suoi capelli erano tutti imbrattati di sangue, e le braccia pieni di lividi. Joyce lo prese tra le braccia cullandolo dolcemente.

    “Sorpresa?” disse mestamente Xander.

    “Porto William all'ospedale” mormorò Giles, prendendo il ragazzo “Avanti andiamo, tigre”

    “Posso venire?” domandò Buffy, attaccandosi al braccio di Giles.

    “Credo sia meglio che rimani qui” disse leggermente Joyce tirando a se la figlia.

    Giles uscì trascinando il nipote. Il ragazzo continuava a piangere nonostante lui avesse provato a calmarlo. E poi capì perchè, lanciò un'occhiata alla casa di Spike- alla finestra Drusilla fissava il figlio con cattiveria e un sorriso. E lui lo abbracciò.

    “Andrà tutto bene”

    Spike lo fissò “Lo dicono tutti” poi abbassò la voce “Ma non è mai così”


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    Capitolo 13- Help [Aiuto]

    Buffy si svegliò avvolta nel calore dell'abbraccio di Spike. Controllò l'orologio al muro, e vide che erano le 10:30, e si rese conto che Spike non era andato a scuola. Poi si ricordò che era stato quasi espulso- a causa sua. Si sedette, e Spike si svegliò immediatamente.

    “Sei arrabbiato con me?” chiese leggermente, accarezzandogli i capelli.

    “Perchè dovrei essere arrabbiato con te?” domandò lui sedendosi e baciandole la guancia.

    “Perchè ti ho fatto espellere”

    “Nah, starò bene” disse piano Spike, coccolandola tra le sue braccia “Inoltre, starò più tempo con te”

    “E gli allentamenti? Non gareggerai più?” lo stomaco di Buffy si contorse, quando vide la faccia delusa di Spike.

    “Si, beh, probabilmente non avrei vinto comunque”

    “Questo non è vero” disse lei mettendosi a gambe divaricate sul suo grembo “Sei un nuotatore fantastico, il più bravo di tutta l'America”

    Spike scoppiò a ridere “Non credo amore. Ma ti ringrazio per averlo pensato”

    Roteò i loro corpi, facendola mettere con la schiena sul materasso e poi la baciò. Lei sembrava godersi il suo tocco gentile, ma nel momento in cui la mano di Spike arrivò alla coscia, Buffy lo fermò.

    “Amore, non farò niente che tu non voglia” le disse, guardando lo stato d'angoscia che aveva “Non pensi che forse dovresti parlare con qualcuno di questa cosa?”

    Buffy scosse violentemente la testa “No”

    “Ma piccola-”

    “No. L'unica persona in cui ho fiducia e che lo deve sapere sei tu. Okay?” disse lei “Se lo dici a qualcuno, giuro che-”

    “Non lo dirò” la interruppe Spike, attirandola a se. Sapeva che era meglio tenere per se il fatto che l'aveva detto a suo zio. “Lo prometto, gattina”

    Buffy si rilassò visibilmente e permise a Spike di abbracciarla.

    ****

    9 Aprile, 1995 – il continuo.

    Giles entrò nella stanza d'ospedale, sorridendo a Spike “Come ti senti?”

    “Bene” mormorò Spike, toccando piano le bende che aveva sul braccio.

    “William...” Giles si sedette affianco al ragazzo “So che questo è duro per te. Tua madre è molto instabile e penso che non sia saggio che tu rimanga lì. Non può continuare a fare questo”

    Spike non disse niente, prese il fumetto che era sul lettino e Giles glielo tolse.

    “Credo sia il caso di parlare con la polizia. Loro possono aiutarti...e sua madre-”

    “NO!” gridò Spike, allarmato al pensiero che sua madre finisse in prigione “Non puoi! Non vuoi farmi questo!”

    Giles sospirò non credendo a quello che gli aveva raccontato, dicendogli che era caduto dalla scale. Non era la prima volta che il bambino proteggeva sua madre- le storie che si inventava erano assurde. Una volta era caduto contro il bordo della vasca, l'altra volta un cane l'aveva morso. Ma lui sapeva che era solo quella stronza a fare del male a Spike.

    “William” disse piano Giles “Ti aspetti davvero che io ti creda?”

    “E' la verità” disse fermamente Spike “Non puoi far mettere mia mamma in prigione, solo per i miei stupidi incidenti!”

    Giles fissò il ragazzo, Spike era di nuovo pronto a piangere, i suoi occhi blu erano pieni di lacrime e paura. Magari le bugie che diceva, erano cose che Drusilla gli diceva di dire- era colpa di quella donna e di nessun altro.

    ***

    Presente

    “Okay...non c'è cibo” disse Spike chiudendo il frigorifero “Farò meglio ad andare a prendere qualcosa. Non posso lasciare la mia ragazza senza mangiare”

    Buffy gli sorrise amorosamente “Mi compri del cioccolato?”

    “Certo” Spike afferrò la giacca e le chiavi di casa “Torno presto, okay?”

    “Okay” Buffy accese la tv, facendo zapping tra i canali. Quando non vide niente di speciale, si alzò e corse di sopra per farsi un bagno caldo.

    Stava per entrare, quando qualcuno suonò il campanello. Si mise una camicia di Spike, e corse giù con il sorriso, probabilmente aveva dimenticato le chiavi di casa.

    “Bene, bene, bene." la fissò Riley “Se non è la piccola puttanella questa” Buffy stava per sbattergli la porta in faccia, ma Riley la fermò “Dov'è Will?”

    “E' di sopra che dorme” mentì Buffy, non volendo ammettere che era da solo. Ma il sorriso furbo di Riley le diede ai nervi.

    “Quindi la donnaccia a dormito con tutti i ragazzi popolari della scuola. Ometti, Will che ormai non è più popolare. Ha mandato all'ospedale i miei amici, sono qui per rendergli il favore”

    “Penso che dovresti andartene” disse Buffy con voce traballante.

    “Will è veramente di sopra? Penso di no” Riley afferrò Buffy e l'attirò a se “Brutta puttana bugiarda”

    Buffy stava quasi per gridare quando qualcuno suonò di nuovo alla porta.

    “Buffy?” era sua madre “Sono venuta a vedere se tu e Spike volevate pranzare con me. Oh, Riley!”

    “Buongiorno, signora Summers” le rivolse un sorriso amabile “E' bello vederla di nuovo!”

    Buffy non sapeva cosa fare, si sentiva così spaesata.

    “Oh, beh, perchè non pranzi con noi?” Joyce mise una mano sul braccio di Riley, e lo condusse in cucina, poi si rivolse a Buffy “Dov'è Spike?”

    La fissò sospettosamente- i suoi capelli erano scompigliati, le guance rosse e indossava solo una camicia di Spike “Buffy? Dov'è Spike?”

    “E' andato a fare la spesa” disse piano Buffy. Riley la fissò con un sopracciglio alzato.

    “Riley non dovresti essere a scuola?” aggrottò le sopracciglia Joyce “Ti accompagno”

    “Oh, bene” accettò di malavoglia “Grazie, signora Summers”

    “Non preoccuparti. Buffy perchè non ti vesti?” Joyce alzò le sopracciglia come a dirle 'Parleremo dopo'

    Buffy si sedette rigida sul divano, appena se ne andarono. Quando sentì la macchina di Spike entrare nel vialetto, si asciugò le lacrime.

    “Ehy principessa!” Spike si fermò a guardarla, immediatamente buttò a terra la spesa e corse da lei. “Che è successo?”

    Buffy lasciò uscire un gemito angosciato e lo abbracciò.

    “Cos'è accaduto?” domandò di nuovo.

    “Riley è stato qui” gridò isterica.

    “Non gridare” la sgridò. La sua rabbia la fece solo agitare di più “Avanti, piccola. Andiamo di sopra così ti calmi, eh?”

    Buffy borbottò qualcosa che assomigliava a un 'si' e Spike la prese in braccio, portandola di sopra. La posò sul lenzuolo e le alzò la testa “Guardami”

    Buffy alzò lo sguardo “Mmm?”

    “Quando non è più su di me, Buffy. Questo è su di te, e lo devi fermare. Devi vedere qualcuno” Spike le mise una mano sulle labbra per non farla parlare “Ti sta mangiando viva. Ti troverò un maledetto psichiatra che ti aiuterà”

    Buffy si stese, fissando il vuoto.

    “Posso aiutarti amore, dammi solo l'occasione di farlo”

    Le baciò una guancia e la lasciò riposare. Non era sicuro che si sarebbe addormentata- una volta arrivato giù la sentì piangere di nuovo. La stava mangiando viva...e il dolore che sentiva per lei non era da meno. Odiava vederla così. Raccolse il suo elenco telefonico personale e cercò il numero giusto.

    “Ehy, Tara, posso chiederti un favore?”

    “Sicuro. Cosa?” sorrise Tara al suono delle voce di Spike- lui era di gran lunga il suo paziente preferito, ma era anche più un amico che un cliente.

    “Conosci Buffy?”

    “La ragazza di cui parli in continuazione”

    “Solamente per i trascorsi sette anni, bella” ridacchiò lui “Ha bisogno del tuo aiuto”

    * Tara è la più vecchia di tutti gli Scoobies, ha 32 anni *



    Capitolo 14 – Cookies [Biscotti]

    Buffy fissò l'ufficio, notando che era troppo accogliente per essere quello di uno psichiatra. C'erano due sofà gialli di lusso, un camino nell'angolo, nessuna scrivania, e molte mensole con libri.

    “Dove mi devo sedere?” chiese freddamente a Spike, mettendo le mani sulle anche.

    “Dove vuoi amore. Sono sicura che Tara non ci baderà”

    Buffy cammino rigidamente attraverso la stanza e prese posto su uno dei sofà “Puoi andartene. A proposito, ti odio”

    “Lo so che sei arrabbiata, amore” Spike si sedette affianco a lei “Ma non mi odi”

    “Non mi piace essere costretta a fare le cose” sibilò Buffy distogliendo lo sguardo.

    Spike le girò la faccia e le baciò la guancia “Tara non è come gli altri psichiatri che ti ha presentato tua madre. Lei è diversa”

    “Ehy Spike! Lei dev'essere Buffy” disse una donna appena entrata nella stanza, e corse ad abbracciare Spike.

    Buffy lì guardò e il cuore le si strinse “Quindi sei innamorato anche di lei. Stronzo” borbottò lei amaramente, restringendo gli occhi su Tara.

    Spike e Tara risero “Avanti diglielo” ridacchiò Spike.

    Tara le sorrise cortesemente “Buffy, sono gay”

    Buffy divenne rossa dall'imbarazzo “Oh”

    “Ti vedrò tra un'ora, principessa” disse Spike baciandola dolcemente, poi le bisbigliò “Sei solo tu la ragazza per me”

    Buffy gli sorrise e lo baciò di rimando. Spike le ghignò e poi uscì.

    “Bene, Buffy” Tara prese posto sull'altro divano “Come stai?”

    Buffy roteò gli occhi e le tese i polsi “Questo risponde alla tua domanda?”

    Con un sguardo curioso, Tara le prese le mani e studiò le ferite “Volevi davvero farti del male”

    “Duh” borbottò Buffy tirando via le mani.

    “Raccontami qualcosa di te” disse leggermente Tara, togliendogli le mani dalla faccia. Quando Buffy incontro i suoi occhi, si calmò.

    “Cosa sai già?”

    “Beh..ho letto i rapporti dei medici e Spike mi ha detto un sacco di cose” rise Tara “E devo dire che le parole di Spike erano più incoraggianti”

    Buffy sorrise “Cosa ti ha detto?”

    “Lui parla di te da quando aveva 10 anni, Buffy. E' finalmente ti conosco”

    Buffy arrossì di nuovo “Non me l'ha mai detto”

    “Spike si vergognava un po' a dover venire dallo psichiatra a quell'età” disse leggermente Tara “Ma era un bravo ragazzo”

    “E quando ha saputo che tu...tu sai, eri gay”

    “Dall'inizio” rispose Tara, bevendo un sorso di tè “So che hai un'amica gay. Sei nervosa con questa cosa?”

    “Ti ha detto anche questo?” disse arrabbiata, alzandosi in piedi.

    “Lui mi dici tutto” disse Tara indicandogli il divano per farla sedere e Buffy obbedì.

    “Lui ti ha detto...anche quello che mi è successo?” domandò guardando da un'altra parte, Tara capì che stava per piangere.

    “Spike mi ha detto 'dell'incidente'. Ma nient'altro, abbiamo detto che era giusto farti dire tutto a te” le sorrise Tara “Tu puoi venire qui e parlarmi di quello, o venirei qui e parlare e basta. La cosa principale è che hai una persona che è qui per te”

    “Niente su quello che è successo?” chiese Buffy con voce debole.

    “Niente” le sorrise di nuovo Tara.

    ****

    Gennaio 11, 1999

    Giles si inginocchiò di fronte a Spike “Se sei ancora incerto, non dobbiamo farlo”

    “Lo voglio” disse Spike fermamente.

    “Tara vi riceverà tra poco” disse la segretaria.

    “Sei pronto, tigre?” chiese Giles accarezzandogli la testa.

    “Sicuro” Spike seguì la segretaria nell'ufficio.

    Giles lo guardò entrare, orgoglioso che suo nipote gli avesse chiesto una cosa del genere. Spike stesso l'aveva suggerito, voleva parlare con qualcuno di quello che stava succedendo nella sua vita, ma non dopo averlo confessato a Buffy.

    “Spike?” lo chiamò Giles, sorprendendo il nipote per aver usato quel nomignolo.

    “Si?”

    Giles gli sorrise incoraggiante “Buona fortuna, tigre. So che farei benissimo”

    ****

    Presente

    “Come era lo psichiatra?” chiese Joyce con un sorriso, sedendosi accanto a Buffy.

    “Buona”

    “Cosa leggi?”

    “Vogue”

    “Bene” Joyce si avvicinò di più a lei “Vuoi un biscotto?”

    “Sicuro” sorrise Buffy allungando una mano, ma Joyce ritirò il piatto.

    “Ti darò il biscotto se mi parli”

    I biscotti erano una grande tentazione. La bocca di Buffy iniziò a muoversi e poi cedette “Okay”

    “Dimmi qual'è la prima cosa che è andata male” Joyce le mise un biscotto in bocca, gettando uno sguardo alle modelle che c'erano sul catalogo “Bello quel vestito”

    Buffy sorrise “Si. Puoi comprarlo per me se ti piace”

    Risero entrambi, rilassando leggermente. Poi Buffy prese un alito profondo “La prima cosa che è andata male è stata quando Spike mi ha lasciato”

    Joyce ascoltò intensamente di Buffy che si sentiva male ad averlo perso, il fatto di doverlo vedere tutti i giorni, sapendo che lui era più felice senza di lei. Joyce si sorprese di non aver mai visto il volto di sua figlia quando parlava di Spike- del fatto che lui era diventato popolare e si era allontanato sempre di più.

    “Mamma? Hai sentito tutto?” disse Buffy vedendola persa nel suo mondo.

    “Si, amore, ho sentito tutto” e l'abbracciò stretta, quando si tirò via le stava sorridendo “Ti sei definitivamente meritata un altro biscotto”

    “Grazie” sorrise Buffy prendendo tre biscotti.

    “E' tutto?” domando piano Joyce, sospettando che ci fosse di più.

    “Si” disse fermamente Buffy. Sapevano entrambe che c'era di più, ma Buffy aveva già detto abbastanza per quella notte.

    “Bene” acconsentì Joyce baciandole la guancia.

    “Posso andare a dormire da Spike?” domandò Buffy, inclinandosi sul letto per trovare le scarpe.

    Joyce aggrottò le sopracciglia “Dormi con lui?”

    “Si” disse casualmente Buffy, poi si coprì la bocca, capendo quello che aveva detto “Voglio dire, dormiamo nello stesso letto, ma non facciamo sesso”

    “Mi stai dicendo che dormite nello stesso letto e non fatte nulla?” chiese Joyce con un sopracciglio, ancora diffidente.

    “Si, vogliamo andare piano, e smettila di preoccuparti” Buffy afferrò la giacca di pella che c'era sulla poltrona.

    Joyce notò subito che era troppo grande per la figlia “E' di Spike quella?”

    “Yep!” ghignò Buffy e corse giù dalle scale.

    ****

    “Ehy piccolo” disse Buffy baciando Spike quando aprì la porta “Che succede?”

    “Sono un po' occupato ora. Ma entra, avanti” Spike si fece da parte per farla passare.

    “Ehy Giles!” sorrise Buffy, e poi si girò verso Spike “State parlando circa...beh lo sai no?”

    “Si” Spike si sedette sul divano, affrontando suo zio “Quindi per quanto sarò sospeso?”

    “Per le prossime due settimane”

    “Grande!” disse brillantemente Buffy, sedendosi sul grembo di Spike.

    Entrambi la fissarono curiosamente.

    “Beh, se lui passa le prossime due settimane a casa, farà un'altra settimana e poi ci sono le vacanze natalizie”

    “Se solo usassi tutto questo calcolo in matematica” disse Giles con un sorriso.

    “Come stanno gli stronzi?” chiese Spike, stringendo Buffy a se per calmarla. Le baciò leggermente il collo, sapeva che era sensibile su quell'argomento.

    “Hanno un nome, William” disse severo, poi guardò Buffy che si era agitata “Buffy? Stai bene?”

    “Sto bene” disse ansimante Buffy e prese la tazza di Spike. Roteò il liquido lentamente, cercando di calmarsi.

    “Davvero?” chiese leggermente Giles.

    “Davvero cosa?” Buffy saltò su dal grembo di Spike guardandolo con sguardo accusatorio.

    “Spike mi ha detto-”

    “Sei uno stronzo!” gridò Buffy “Me l'avevi promesso!”

    “Lo so, principessa. Lo so” provò a riprenderla tra le braccia, ma Buffy iniziò a colpirlo “Ma dovevo dirglielo, dovevo spiegargli perchè ho uccido di botte qui due”

    “Me l'avevi promesso” disse di nuovo Buffy leggermente.

    “Mi dispiace amore” le baciò la fronte e la strinse a se “Lo sono davvero, piccola”

    Giles lì fissò, il loro amore lo toccava. Fece girare la faccia di Buffy per farsi guardare “Buffy, se quei ragazzi hanno fatto davvero quello...me lo devi dire”

    Buffy fissò il pavimento.

    “Non devi vergognarti. Non è colpa tua. Andranno in prigione per quello che hanno fatto, okay? Spero tu possa avere fiducia in me come ce l'hai in Spike”

    Buffy seppellì la faccia nella spalla di Spike. Lui poteva sentire le sue lacrime che gli bagnavano la camicia e le strinse.

    “Vi vedrò più tardi” disse Giles accarezzando la schiena di Spike e andò alla porta “Oh, William? Ti è permesso usare la piscina per allentarti in vista della gara”

    Spike sorrise a suo zio “Grazie uomo”

    Buffy fissò Giles uscire e sorrise “Verrò a fare il tifo per te”

    “Grazie”

    “No, Spike” e lo baciò appassionatamente “Grazie a te”

    “Per cosa?”

    “Per avermi fatto capire che non sono sola”



    Capitolo 15- Kittens [Gattini]

    “Non ci posso credere che tu abbi scelto un film sugli zoombi, Summers” aggrottò le sopracciglia mentre mentre lasciavano il negozio di video “Xander ci darà il tormento, per quanto sarà felice”

    “Beh ma piacciono anche a me. E' un buon film!” disse Buffy accoccolandosi ulteriormente vicino a lui, mentre camminavano a fatica sulla neve mentre raggiungevano la macchina.

    “Aspetta che cerco le chiavi” mormorò lui, cercandole nelle tasche “Dove diavolo le ho messe?”

    Buffy si girò a guarda le vetrine dietro di loro, mentre Spike continuava ad imprecare.

    “Ah! Vieni, principessa” Spike si voltò e non la vide “Principessa?”

    La vide nel marciapiede di fronte, fissando qualcosa in una vetrina. Mise i film in macchina e la raggiunse “Stai cercando di farmi venire un infarto, scomparendo così all'improvviso?”

    “Scusami, piccolo” disse leggermente Buffy, guardando fissa i gattini in vetrina “Non sono bellissimi?”

    Spike la guardò sorridere dolcemente ai gattini “Quale vuoi?”

    Buffy lo fissò con gli occhi larghi “Veramente? Per me?”

    “Mmm” disse Spike portandola nel negozio.

    “Quello nero...no, quello rossiccio! O quello tigrato...” Buffy sporse le labbra “Sono tutti così graziosi. Scegli tu”

    Spike andò alla cassa e sorrise al ragazzo “Prendo il gattino nero, quello rossiccio e quello tigrato”

    Il commesso andò a recuperare i gattini, quando vide quanti erano Buffy saltò di gioia e brutto le braccia al collo di Spike per baciarlo “Ti amo”

    “Ti amo anch'io, amore” Spike guadò i gattini che venivano messi nella gabbia e diede i soldi al commesso “Grazie”

    Buffy trotterellò verso la macchina, ridendo felice “Non gli piace stare nella gabbia”

    Spike mise i gattini nel sedile posteriore, e poi andò a sedersi. Buffy si inclinò verso di lui per baciarlo “Ti amo” poi mise la testa sulla sua spalla e si godette il ritorno a casa.

    ****

    Spike aprì la porta e aggrottò le sopracciglia vedendo la donna bionda “Chi sei?”

    “Buffy è qui? Sua sorella mi ha detto che posso trovarla qui” Anya la vide seduta sul divano che giocava con dei gattini, lo oltrepassò e cose da lei “Come stai piccola?”

    “Sto bene. Spike, questa è Anya. Era la mia infermeria all'ospedale”

    “Chi sono queste cose bellissime?” chiese Anya prendendo un gattino dalla nuca.

    “Quello è Micheal” poi Buffy prese quello rossiccio “Questo è Ginger."” poi fece segno a Spike di prendere quello che gli pendeva dalla spalla “Questa è Tabitha” disse Buffy mettendolo Ginger attaccato alla cintura di Spike, vennero interrotti dal campanello che suonava.

    “Ehy uomo” Xander aggrottò le sopracciglia “Perchè hai un gattino che ti penzola dalla cintura?”

    Spike roteò gli occhi “Per favore non chiedere”

    Xander passò il suo cappotto a Spike e andò in salotto “Io—oh mio dio”

    “Cosa?” Spike mise il cappotto nel ripostiglio.

    “Chi è?” disse riferendosi ad Anya.

    “Chiudi la bocca, stai sbavando” rispose Spike andando in cucina per prendere da bere, Xander lo seguì velocemente “E' Anya, l'infermiera che le stava dietro all'ospedale”

    “E com'è?” chiese Xander con un sorriso sciocco.

    “E' un po' diretta” rispose Spike passandogli la bibita.

    “Ma è carina” sospirò Xander. Il campanello suonò di nuovo, e Spike andò ad aprire.

    “Ehy Spike” Willow lo fissò ridacchiando “Perchè hai un gattino che-”

    Spike la interruppe e tirò via il gattino che gli pendeva dalla cintura “Non dire niente” borbottò e la condusse in salotto.

    “Possiamo iniziare coi film!” batté le mani felice Buffy

    “Che ci guardiamo?” chiese Xander, fissando Anya. Lei gli sorrise scomodamente, desiderando che la smettesse di fissarla.

    “Pansy” disse Spike sedendosi accanto a Buffy, tirandola sul suo grembo.

    “Stai scherzando, amo quel film!” afferrò la custodia “E' il meglio!”

    ****

    Un'ora più tardi Spike poteva sentire Buffy che si strofinava su di lui, in un modo semplicemente stupendo. Era sicuro che lei sentisse la sua erezione, e questo la faceva muovere ancora di più.

    “Io e Buffy andiamo prendere più popcorn” disse lui affannato trascinandola in cucina.

    Lei sorrise innocentemente “Già i popcorn”

    “Cosa stai facendo?” la sgridò “Sei pazza?”

    “Pazze per te” mormorò Buffy, sedendosi sull'isola delle cucina

    “Lo farei diventare a me...” mormorò lui andando al lavandino, schizzandosi un po' di acqua fredda in faccia.

    “Cosa ti faccio venire?” gli bisbigliò all'orecchio, facendolo saltare dallo spavento. Gli avvolse le mani attorno alla vita, mentre le sue dita scivolavano alla cintura “Anche se l'idea è proprio quella”

    Spike si tirò via, quando le sue dita toccarono il suo membro “Non farlo. Non è il momento giusto”

    Buffy lo baciò profondamente “Poi tu tocchi me” lei guidò la sua mano su e giù sul suo pene “Ti voglio, Spike”

    “Fermati” gemette, fermandole la mano.

    Buffy sembrava ferita “Non mi vuoi?”

    Spike le tenne la mano sull'erezione per un momento “Certo che ti voglio. Ma non è il momento...dovremmo essere soli, okay?”

    Buffy accennò col capo e andò al microcode per preparare i popcorn. Alcuni secondi dopo Spike le avvolse le braccia intorno alla vita, e lei lo sentì baciargli il collo e le spalle “Ti amo da morire, principessa”

    “Mmm” mormorò lei, girandosi nel suo abbraccio per baciargli il viso “Anch'io ti amo”

    ****

    Anya sentì di nuovo gli occhi di Xander su di se, gli sorrise timidamente, sperando di soddisfarlo così che lui la lasciasse in pace. Invece lo incoraggiò di più, perchè Xander sorrise di rimando, continuando a fissarla.

    “Andrò a prendere da bere” annunciò Anta “Xander perchè non mi aiuti?”

    Xander saltò dal suo posto e corse in cucina e Anya sospirò. “Okay, allora...”

    Buffy gli regalò un sorriso di scuse “Scusa per quello”

    “Si” accennò Spike col capo, non guardando Buffy per un momento.

    “Spike, hai un gattino in testa” mormorò Anya prima di andare in cucina.

    “Vuoi della coca o della limonata?” le chiese Xander, con il frigorifero aperto “O succo d'arancia...o del caffè magari ...qualsiasi cosa vuoi, te la darò. Posso farti un cappuccino, Spike ha una macchinetta”

    “Perchè non ti fermi a respirar un secondo” Anya aggottò le sopracciglia “Perchè non mi chiedi soltanto il numero di telefono?”

    “Okay, mi dai il tuo numero?” chiese Xander leggermente. Anya prese una penna che era stata abbandonata sull'isola, e poi prese la mano di Xander scarabocchiando qualcosa sul palmo.

    “Sei la ragazza più bella che abbia mai visto” disse ansimante Xander.

    “Veramente?” gli sorrise lei “Sono molto più grande di te”

    Xander non si scoraggiò, fissò soltanto le sue labbra piene “Quanto più grande?”

    Anya si piegò contro il suo corpo, bisbigliandogli all'orecchio “Quasi 23”

    “Non è molto” rispose Xander baciandola appassionatamente.

    ****

    “Non ci posso credere che dobbiamo guardare sempre gli stessi, maledettissimi film” borbottò Spike, una volta che tutti se ne furono andati.

    “Quelle ragazze erano più belle di me?” chiese Buffy, mentre Spike la portava di sopra.

    “Nessuna è più bella di te” mormorò Spike posandola sul letto e baciandola.

    Buffy cominciò a ridere.

    “Cosa?” chiese confuso lui.

    “Hai un gattino attaccato alla camicia” ridacchiò, staccando Tabitha. “Dobbiamo trovargli un posto dove dormire”

    “Mmm” disse Spike pensieroso andando all'armadio, e prese una scatola delle scarpe “Che dici di questa?”

    “Troppo piccola!” esclamò Buffy indignata.

    Spike prese una scatola più grande, svuotandola sul pavimento “Dammi un cuscino”

    Buffy glielo lanciò e Spike lo mise nella scatola “Ora bisogna trovarli tutti e tre”

    “Sono tutti qui” disse Buffy scendendo dal letto e afferrando Ginger e Michael “Venite qui piccolini”

    Spike e Buffy guardarono i tre gattini, che dolcemente provavano a trovare una posizione, e poi rotolarono di nuovo a letto.

    “Cosa sono questi?” chiese Buffy, guardando gli album fotografici sparsi sul pavimento “Ohhh! Ma quella sono io!”

    Strisciò sul grembo di Spike, così che anche lui potesse vedere le fotografie. C'erano centinaia di fotografie di compleanni, feste scolastiche e altre cose.

    “Dio, ero così paffuta!” si lamentò Buffy.

    “Non è vero” la sgridò Spike, girando la pagine.

    “Ti ricordi quando Giles e mia madre ci hanno portati a New York per l'anno nuovo?”

    “Si siamo stati presi dal sorvegliante del Bloomingdales mentre tua madre si provava le scarpe” Spike cominciò a ridere.

    “E' stata colpa tua che mi hai trascinato a guardare la roba per bambini”

    “Si ma hai deciso tu di giocare a nascondino negli spogliatoi!”

    Iniziarono a ridere quasi fino a piangere.

    “E' stato il miglior capodanno della mia vita” mormorò Buffy baciandolo sulla guancia “Mia mamma era pronta ad uccidermi, ma non mi sono mai divertita così”

    “Era lei quella che voleva provarsi le scarpe” disse Spike con un sorrise, fissandola con amore. La fece scendere dal suo grembo, gettandola sul letto.

    Buffy atterrò sui cuscini, ridendo mentre Spike le saliva sopra “Ti amo”

    Buffy sbadigliò sonoramente “Bacia la tua Buffy assonnata e tienimi stretta”

    “Si amore” Spike la prese tra le braccia e la strinse.

    Spike nel bel mezzo della notte, sentì un paio di artigli scavargli il torace e si lamentò rumorosamente. Si alzò di scatto facendo cadere Michael dal letto, mentre questo lo fissava con i suoi occhi verdi.

    “Dannato gattino!”



    Capitolo 16- Down the well [Va molto meglio]

    “Come stai oggi?” le domandò Tara passandole la cioccolata calda.

    “Sto bene” ghignò Buffy “Spike ed io abbiamo comprato dei gattini”

    “Lo so, me l'ha detto. E' entrato nell'ufficio con un gatto nel cappotto”

    Buffy rise e prese un sorso della sua cioccolata calda “Penso che gli piacciano”

    “Lui ama i gatti” il sorriso di Tara si affievolì “Beh, ti ha mai parlato di Lizzy?”

    “Lizzy?” Buffy alzò un sopracciglio confusa.

    “Forse dovresti chiedere a lui, non sono io quella che deve dirtelo” disse leggermente “Cosa pensi di Spike? Sono interessata a sentire il tuo pensiero”

    “Penso che...è meraviglioso. Lui è meraviglioso” arrossì “E' bello averlo di nuovo per me”

    “Si è bello...ma credo tu abbia sempre avuto Spike. Lui non amava Harmony, ha sempre amato te. Per sette anni è venuto qui due volte alla settimana, e dopo aver parlato di sua madre, ha passato tutti i giorni a parlare di te”

    ****

    Maggio 2000

    “Ho visto Buffy oggi” disse piano Spike, fissando il pavimento.

    “Come sta?” domandò Tara, fissando i lividi sulla faccia di Spike.

    “Non parliamo”

    “Perchè no?”

    Spike lottò contro le lacrime “Non lo so”

    “Okay” sorrise Tara “Ehy, dove ti sei fatto qui lividi?”

    Spike la fissò improvvisamente “Da nessuno parte”

    “Perchè non vuoi dirmelo?” aggrottò le sopracciglia “Un amico di scuola ti ha picchiato?”

    “No” il grumo nella gola di Spike stava crescendo sempre di più.

    “Ti sei fatto male?”

    "No"

    Sospirando Tara si alzò in piedi, ed andò a sedersi affianco a Spike “E' stata tua madre?”

    Spike la fissò, tentando di trovare le parole per negare che era stata sua madre. Ma non poteva mentirle, così scoppiò a piangere. Tara gli avvolse un braccio intorno mentre lui singhiozzava.

    “Lei ha ucciso...” mormorò Spike, ma non finì la frase e seppellì la faccia nelle mani.
    “Chi?” domandò Tara passandogli le mani nei capelli, cercando di calmarlo.

    “Nessuno” disse Spike rapidamente.

    “Forse vuoi dire...che ti sta uccidendo?”

    Spike la fissò con gli occhi che la supplicavano “Si”

    “Possiamo parlare con la polizia, Spike. Possiamo aiutarti”

    “Ho già detto allo zio di no” Spike si alzò e prese la sua cartella.

    “Abbiamo ancora un'ora”

    “Non mi interessa” disse lui uscendo dalla stanza senza guardarla.

    ****

    Presente

    “Mi dispiace amore del ritardo, sono andato in piscina” disse Spike baciandole una guancia “Che stai facendo?”

    “Sto guardando di nuovo gli album delle foto” rispose lei cambiando pagina.

    “Faccio una doccia, okay?” disse lui togliendosi la giacca, era a metà strada quando Buffy disse.

    “Chi era Lizzy?”

    Spike gelò sul posto. Rimase immobile per alcuni istanti, poi si voltò “Cosa?”

    “Sono andata da Tara oggi, lei mi ha detto di chiederti di Lizzy” Buffy si alzò e studiò Spike che era diventato pallido “Stai bene?”

    “Si” Spike scosse la testa “Non era nessuno. Non è importante”

    “Beh, ma ti sei sconvolto quando ho detto quel nome” Buffy andò da lui e gli avvolse le braccia al collo “Chi era?”

    “Nessuno” disse scontroso spingendola via per poi correre in bagno. Chiuse la porta a chiave, cercando di spingere via i ricordi dolorosi.

    “Era una ragazza?” domandò Buffy.

    “Vattene via! Non è importante!”

    Buffy fu sul punto di andarsene. Ma poi disse con voce sconfitta “Spike, solo dimmelo”

    Dopo alcuni minuti di silenzio, Buffy sentì la serratura aprirsi e Spike la stava fissando con le lacrime agli occhi “Era la mia gatta, okay?”

    ****

    Maggio 2000- quel pomeriggio.

    Spike ritornò a casa con un mal di testa orribile, il copro era stanco per aver nuotato tutto il pomeriggio. Gettò la borsa all'entrata e andò al piano superiore, sperando di evitare sua madre ha tutti i costi.

    Arrivò in corridoio, una fitta nell'intestino, gli fece capire immediatamente, che c'era qualcosa che non andava. C'era un brutto odore nella stanza, e c'erano dei puntini rossi sul pavimento. Spike si guardò bene in giro e sentì qualcuno che usciva da una stanza.

    "Lizzy? " chiamò lui dolcemente, con voce inclinata.

    “Bella gattina, bella gattina” canticchiò Dru, ballando davanti alla porta con fare ubriaco “Bella gattina, per la gattina va sempre meglio”

    Spike fissò la chiazza di sangue sul vestito di sua madre. Corse per il corridoio e vide il sangue sul tappeto, che conduceva in bagno. Spike entrò e anche se l'istinto gli diceva di non farlo, tirò la tenda della doccia, e l'acqua mischiata al sangue scivolò a terra.

    Lizzy era sul fondo, con il sangue che le copriva ancora il corpicino. Spike lasciò uscire un gridò di tormento, inorridito da quella vista.

    “Bella gattina” rise Dru, mettendo le mani attorno al collo di Spike “Ragazzo birichino”

    Spike non riuscì a resistere a sua madre che lo strangolava, chiudendo solo gli occhi per non vedere Lizzy. All'improvviso le mani di Dru lasciarono il suo collo, e Spike la sentì svenire sul pavimento. Aprì gli occhi, lasciando che le lacrime scivolassero sulle guance, diede un ultimo sguardo a Lizzy e corse via.

    ****

    Presente

    Buffy abbracciò Spike e lo lasciò sfogare, mentre lui singhiozzava dal dolore. Ogni notte da quel famoso giorno che i suoi sogni venivano torturati dai ricordi di Lizzy.

    “Va tutto bene, piccolo” bisbigliò Buffy, baciandolo leggermente “Andrà tutto bene. Se ne andata”

    Lui poteva sentire le sue labbra sul collo, e il corpo caldo contro il suo. Spike non aveva mai avuto bisogno di lei come in quel momento, tirò rudemente Buffy a se, devastando le sue labbra di baci. La spinse con forza sulla schiena, le mani che esploravano le curve del suo corpo, con forza. Buffy gridò spaventata, per quell'approccio violento.

    Lei lo spinse, toccandosi le labbra ferite. Spike la fissò, inorridito “Oh, dio, amore, mi dispiace”

    Spike afferrò la giacca dal pavimento e corse fuori dalla stanza.

    ****

    Il sonno non arrivava per Buffy. Non ci riusciva senza le braccia di Spike che l'abbracciavano. Era stupita del suo comportamento, dopo aver saputo quello che le era successo. Michael strisciò sul suo torace e la guardò con i suoi grandi occhioni verdi, artigliandogli affettuosamente la pelle.

    “Ti manca papà, huh?” sorrise Buffy “Manca anche a me. Ma noi siamo arrabbiati con papà perché è un grande, arrogante, sporco stronzo adesso, okay?”

    Ginger le leccò dolcemente l'orecchio, fissandola con gli occhi enormi e imploranti.

    “Vuoi andare da papà?” chiese Buffy scendendo dal letto.

    ****

    Spike si svegliò, con il corpo di Buffy piegato contro il suo. Vide i tre piccoli gattini che strisciavano sul divano.

    “Buffy?”

    “Mmm” rispose Buffy facendo le fusa.

    “Mi dispiace per prima, piccola. Davvero tanto” le baciò una guancia “Siamo okay?”

    “Credo di si” Buffy si sentì osservata e di malavoglia alzò gli occhi per guardarlo “Cosa?”

    “Mi odio per quello che ho fatto prima, piccola. Ero solo...ero sconvolto. E tu eri..:” Spike sorrise “Come al solito maledettamente bella”

    Buffy non poté evitare di sorridere a quel commento “Okay”

    Spike le baciò il sopracciglio “Fai bei sogni, amore”

    “Anche tu”

    Spike le avvolse le braccia attorno e tornarono a dormire, il chiaro di luna lì illuminava.



    Capitolo 17- Ditched [Mollare]

    Spike era svegliò e gli avvolse le braccia intorno alla vita, ma lei era sveglia e stava giocherellando con Michael, Tabitha, mentre Ginger era sulla sua spalla, che faceva le fusa.

    “Buongiorno amore” mormorò Spike leggermente, baciandole il collo.

    “Ciao” disse scomodamente Buffy.

    “Possiamo parlare della notte scorsa?” chiese Spike prendendole i gattini di mano e mettendoli sul pavimento.

    “Ne abbiamo parlato” borbottò Buffy, muovendosi sull'orlo del divano.

    “Non proprio” Spike si sedette affianco a lei e aspettò che lei gli salisse in grembo, come faceva di solito. Buffy gli gettò uno sguardo nervoso, spendo cosa voleva che facesse, ma non poteva muoversi.

    “Principessa...” Spike le baciò la tempia “Mi dispiace tanto. Lo so che lo posso dire milioni di volte e non cambierà quello che ho fatto, ma ero confuso. Ero arrabbiato...e ti volevo. So che non è una scusa, lo so”

    Buffy fissò il pavimento muovendo a fatica i piedi. Ginger stava per ficcarsi sotto il divano e Buffy lo prese al voltò coccolandolo.

    Spike poteva sentire un altro gattino salirgli sulla schiena, mentre gli ficcava gli artigli nella spalla “Ahi!”

    Buffy guardò Michael penzolò dalla sua spalla e Spike l'afferrò “Non sa ancora controllarsi” disse piano Buffy prendendolo.

    “Mi perdoni?” chiese Spike leggermente, prendendole il gattino dalle mani. Lo mise davanti agli occhi di Buffy, sorridendogli incoraggiante.

    “Non è valido chiedermelo con il gattino in mano”

    “Funziona?” domandò dolcemente, mettendogli una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

    “Mi pare di si” disse salendogli in grembo “Anzi, definitivamente si”

    ****

    “Come vanno le cose con Spike?” domandò Willow, mentre usciva dal camerino per mostrare a Buffy come le stava il vestito.

    “Vanno bene” sorrise Buffy “Ti sta benissimo il vestito”

    “Grazie” Willow controllò il prezzo “Whoa, penso di dover fare un prestito per prenderlo”

    Gli occhi di Buffy si allargarono a vedere il prezzo “Infatti”

    “Fa niente” disse dispiaciuta Willow tornando nel camerino, passando a Buffy un vestito da mettere a posto “Ho conosciuto qualcuno”

    “Davvero?” Buffy prese un paio di orecchini guardandoli.

    “Dovresti prenderli” disse Willow prima di continuare “Si, si chiama Kennedy. E' veramente bella...e dolce...”

    “Ma?” disse Buffy dirigendosi alla cassa per compare gli orecchini.

    “Lei...non lo so. Penso che mi dia fastidio che non ha un buon rapporto con sua madre e suo padre”

    Buffy accennò col capo e prese il braccio di Willow mentre lasciavano il negozio “Troverai qualcuno”

    “Che dici pranziamo?”

    “Ohh, passiamo tra gli articoli sportivi prima?” domandò Buffy, e subito aggiunse “E' quasi natale, e ho pensato di comprare qualche costume nuovo a Spike”

    “Costano molto” l'avvertì Willow.

    “Nah, ho risparmiato, e mia mamma mi ha dato un po' di soldi” la trascinò nel reparto articoli sportivi per uomini.

    ****

    “Che ne dici di questi?”

    "Speedos? " Willow fece una faccia strana “Lì porta davvero?”

    Buffy accennò col capo, mentre un sorriso gli solcava le labbra “E lo fanno sembrare anche così gustoso”

    “Buffy!” la sgridò Willow.

    “Buffy, ciao”

    Buffy si voltò per vedere Tara che si avvicinava.

    “Ciao” la salutò lei abbracciandola “Questa è la mia amica Willow”

    “Ciao” Tara sorrise alla ragazza, sentendosi improvvisamente timida “Sono Tara”

    “Piacere di conoscerti” Willow sorrise di rimando, mentre le guance le andavano a fuoco “Spike e mio padre mi hanno parlato molto di te”

    “Che ci fai qui?” le domandò Buffy.

    “Sono venuta a prendere un regalo a Spike” Tara si morse il labbro inferiore “Stessa idea, huh?”

    “Qualcosa del genere” rise Buffy “Non preoccuparti, questa roba è ad ogni modo troppo costosa. Gli prenderò qualcos'altro”

    “Ti va di pranzare con noi?” sputò fuori Willow, mentre le sue guance diventavano sempre più rosse.

    “Certo” sorrise Tara “Vado a pagare queste cose”

    “Perché non ci incontriamo direttamente al Caffè Elle?” suggerì Buffy “Prendiamo subito il tavolo e ti aspettiamo”

    Prese Willow e uscirono dal negozio, dirigendosi verso il caffè “Ti piace?”

    “No! E' molto più grande di me...ma è molto bella” disse Willow con un sospiro “Okay, forse mi piace”

    Buffy ghignò “E' veramente bella, Wills”

    “Quanti anni ha?”

    “Trenta e qualcosa?” provò ad indovinare Buffy, guardandola in faccia “Ma non penso l'età abbia un valore quando c'è l'amooore”

    “Smettila di stuzzicarmi!” la sgridò Willow “L'ho appena incontrata”

    “Penso le piaccia anche tu” disse leggermente Buffy mentre si sedevano. Ma Willow non la stava ascoltando- stava sorridendo a Tara che si avvicinava.

    “Si, amore” mormorò Buffy, mentre faceva segno alla cameriera di avvicinarsi.

    ****

    Giugno 2000

    “Willow so che tu e Spike non siete in buoni rapporti” Giles si inginocchiò di fronte a sua figlia “Ma Spike adesso sta attraversando un brutto momento, starà con noi per un po', okay?”

    “Va bene” disse Willow spingendo da parte il libro di scienze.

    “Spike vieni! La cena è pronta!” chiamò Giles.

    Suo nipote aveva passato tutto il giorno in camera sua, ascoltando musica ad alto volume, probabilmente perché non lo sentissero piangere. Spike scese in cucina con dei cerchi rossi sotto gli occhi, confermando le preoccupazioni di Giles.

    “C'è la lasagna” sorrise Willow “Siediti qui vicino a me”

    Lui si sedette nervosamente accanto a Willow “Come stai?”

    “Io bene. Tu?”

    Spike alzò le sopracciglia “Ti sembra che stia bene?”

    Willow arrossì abbassando lo sguardo.

    “Come è andata a scuola, Willow?” le domandò Giles mentre passava i piatti ai ragazzi, prima di andarsi a sedere dall'altro lato della tavola.

    “Tutto bene” stava quasi per dirgli che Xander nel ridere, si era fatto uscire il latte dal naso, ma non menzionava mai la Scoobies davanti a Spike, le sembrava sbagliato.

    “Spike, se ti va domani ti accompagno io in piscina” si offrì Giles, guardando con preoccupazione il ragazzo che spingeva da parte il cibo.

    “Grazie”

    Giles guardò Willow, per dirle di dire qualcosa per alleviare la tensione “Ummm...” Willow ci pensò “Come sta Lizzy?”

    Spike scattò con la testa verso di lei. Giles si prese la sua tra le mani, pentendosi profondamente di non aver detto alla figlia della gattina.

    “Vaffanculo!” sibilò Spike prima di correre nella sua stanza.

    Willow e Giles fremettero appena sentirono la musica accendersi di nuovo.

    “Chiamo Tara” disse leggermente Giles, baciando Willow sulla fonte “Stai che non è colpa tua, vero?”

    Willow accennò col capo, desiderando poter fare qualcosa per suo cugino. Andò verso la stanza e anche con la musica a tutto volume, poteva sentire i singhiozzi che echeggiavano rumorosamente.

    ****

    Presente

    Buffy chiuse la porta d'entrarla, scaricando le borse sul pavimento.

    “Come sono andate le compre, gattina?” le domandò Spike scendendo le scale, asciugandosi i capelli con un asciugamano. Buffy gli saltò tra le braccia abbracciandolo, ignorando il fatto che potasse solo un asciugamano in vita “Non bene?”

    “No, benissimo. Per la maggior parte del tempo” si sedette sul divano sorridendogli “Sei molto sexy”

    “Vado a vestirmi, okay?” tornò di sopra, tornando alcuni minuti dopo vestito con dei jeans neri e una camicia blu.

    “Sei sexy anche così” ghignò Buffy e l'attirò a se per un bacio.

    “Hai comprato tutti i negozi?” domandò Spike, lanciando un'occhiata alla montagna di pacchi.

    Buffy sorrise “Ho comprato alcuni vestiti nuovo. Poi sono stata scaricata”

    “Scaricata? Willow?” Spike aggrottò le sopracciglia.

    “Abbiamo incontrato Tara, sono andate a vedere un film insieme”

    “Perché non sei andata?” si lamentò Spike leggermente, mentre Buffy gli passava le mani tra i capelli ancora umidi per la doccia

    “Beh, non avevo voglia di guardare la mia migliore amica e la mia psicanalista, che se la intendono” sporse le labbra “Non è giusto. Xander sta con Anya, ed ora Willow mi ha scaricato per Tara”

    “Bah, hai me” bisbigliò Spike, attirandola a se. Le mordicchiò dolcemente il collo “E tu sei mia vero?”

    “Mmm” fu d'accordo Buffy, baciandolo appassionatamente “Tutta tua”

    “Abbiamo compagnia” disse Spike, mentre Ginger si arrampicava sulla sua gamba.

    “Forse dovremmo chiamarne uno Lizzy” disse piano Buffy, baciando la punta del naso di Spike “O possiamo prenderne un altro e chiamarla Lizzy junior?”

    “Piccola, non abbiamo altro posto per i gattini, ci butteranno fuori poi”

    Buffy sospiro “Bene, se non lì ami abbastanza...”

    Spike ridacchiò, tirandola sul suo grembo “Io lì amo abbastanza. Ma non abbiamo posto”

    “Giusto” Buffy lo baciò leggermente, prima di staccare Michael dai suoi capelli “Queste piccole canaglie sono abbastanza”

    Spike sorrise baciandola fino a lasciarla senza fiato “Ti amo”



    Capitolo 18 - Intimacy [Intimità]

    Spike camminò attentamente di sopra, portando il dolce di Buffy su un vassoio. Era quasi mezzanotte – avevano guardato la maggior parte dei film che avevano dato in televisione e poi avevano giocato coi gatti, fino a quando Buffy non gli aveva chiesto del gelato al cioccolato.

    Spike spinse la porta con un piede e immediatamente gli cadde il vassoio dalle mani. Buffy era stesa sul letto, a gambe aperte, completamente nuda e gli sorrideva.

    “Vieni qui” bisbigliò Buffy, battendo le ciglia.

    Spike non riusciva a muoversi. Poteva sentire la sua erezione battere contro i jeans, osservandola.
    Dopo alcuni minuti di silenzio, sospirando andò a sedersi accanto a lei, Buffy gli sorrise.

    “Non farlo”

    “Non fare cosa?” gli domandò lei, passandogli le mani tra i capelli.

    “Che cosa stai facendo?” le domandò tenendogli le mani.

    “Voglio che facciamo sesso” disse leggermente Buffy, contorcendosi sul suo grembo “Voglio darti quello che vuoi”

    Spike sentì le sue labbra piegarsi contro le sue e gemette. Spingerla via era terribilmente difficile, soprattuto se il suo corpo era piegato contro il suo. Ma Spike poteva vedere la paura e la dubbia nei suoi occhi.

    “Non sei pronta, piccola” la baciò dolcemente e la spinse via. Nel momento in cui lo fece, Buffy si infuriò.

    “Non dovrei essere io a deciderlo?” disse arrabbiata alzandosi in piedi.

    “Principessa non fare la sciocca” Spike l'attirò di nuovo a se e la baciò.

    “Aaargh!” gridò Buffy staccandosi “Perché ti fermi? Tu mi vuoi, posso sentirlo! Voglio darti quello che vuoi e-”

    “E” la interruppe Spike “Te ne sono grato, amore. Ma non voglio finché non sei pronta” le mise una mano sulla coscia ed immediatamente Buffy chiuse la gambe “Vedi? Non sei ancora pronta”

    “Ma io pensavo che tutti i ragazzi volessero del sesso” disse Buffy con voce piccola, fissandolo timidamente.

    “Beh, si” Spike l'attirò a se “Ma ci sono cose che ci interessano di più”

    “Tipo?” domandò Buffy.

    “Tipo...l'amore. Il sesso sta bene, amore, ma non finché non siamo tutti e due pronti. E quando lo saremo, celebreremo il nostro amore nel modo più vicino, e più sorprendente” le sorrise “Okay?”

    “Okay” disse timidamente Buffy, pensando improvvisamente ad una cosa “Non ti sconvolge che non sei il primo?”

    “No, ma quello che mi sconvolge e che tu abbia perso la tua verginità in un modo così brutto, amore. Ma sarò il primo con cui fai l'amore” mormorò Spike e le tolse una lacrime “Non piangere, ti prego”

    “Mi dispiace” borbottò lei.

    “Non scusarti” disse lui baciandola dolcemente “Ora vado a farmi un bagno, okay?”

    Si mosse dolcemente via da lei, per portarle qualcosa da mettersi.

    “Posso venire anch'io?” chiese Buffy, abbracciandolo.

    “Principessa-”

    “Per favore? Non per fare sesso, voglio solo stare vicino a te” disse lei pontandolo in bagno “Ti va?”

    “Va bene” riuscì a sputare fuori Spike, ancora stordito dal fatto che lei fosse nuda. Buffy sorrise, arrossendo mentre accendeva l'acqua.

    ****

    “Ciao tesoro” la salutò Anya con un bacio sulla guancia “Come stai?”

    “Bene” rispose Buffy chiudendo la porta e seguendo Anya in soggiorno.

    “Ti ho portato un po' delle mie specialità” sorrise Anya.

    Tirò fuori una torta dalla borsa.

    “Sembra gustoso” Buffy si sedette accanto a lei “Come va con Xander?”

    “Meravigliosamente. Abbiamo fatto sesso la notte scorsa”

    “Ma state insieme da una settimana!” disse Buffy sorpresa.

    Anya sospirò “Quindi? Eravamo entrambi pronti. Come tutti i ragazzi della sua età. Tu e Spike avete fatto qualcosa?”

    “Abbiamo fatto...roba” disse piano Buffy, giocando con i suoi capelli nervosamente.

    “Come cosa?” chiese Anya con un sorriso furbo.

    “Beh lo sai, roba” arrossì Buffy “Non abbiamo fatto sesso, ma la notte scorsa...”

    “La notte scorsa...” la incitò Anya.

    “Siamo stati tutto il tempo sul letto a guardare dei film, e in ognuno di questi c'erano due che facevano l'amore. Allora ho pensato che anche Spike lo voleva, e avevo paura che andasse da un'altra. Quindi ho pensato che forse...potevamo” Buffy si morse il labbro, incapace di guardare Anya negli occhi “Non abbiamo fatto, però siamo finiti a fare...a fare il bagno insieme”

    “Ohhh!” Anya batté le mani “E che è successo?”

    “Abbiamo...ci siamo toccati” Buffy un sorriso increspò le labbra di Buffy, pensando a come si erano insaponati e quando la sua mano era scivolata su e giù, sul pene eretto di Spike. Era stata davvero nervosa, e lui era incerto se dovesse farlo o no, ma Buffy aveva goduto completamente di vederlo fremere sotto le sue dita “E' stato veramente....wow” sospirò Buffy felice, facendosi cadere sui cuscini.

    “Buon giorno, signore” Spike scese le scale e sorrise ad Anya, poi guardò fisso Buffy “Sto andando in piscina”

    “Posso venire?” saltò su Buffy “Ho voglia di farmi una nuotata”

    “Certo amore”

    “Come fai a nuotare con questo freddo, non lo saprò mai. Comunque devo andare all'ospedale” disse Anya, mente Buffy saliva di sopra per mettersi il costume “Dico a Xander che lo saluti?”

    “Si grazie” rispose Spike aprendo la porta, mentre Buffy scendeva velocemente. Anya lì salutò dirigendosi alla macchina, mentre lui guardava la sua ragazza con un ghigno “Di che stavate parlando?”

    “Hai sentito?” domandò lei mortificata. Spike ridacchiò baciandola dolcemente sul naso, per poi unire le labbra alle sue.

    “Sono io a dover dire che è stato stupendo, amore” le mormorò sulla tempia, mentre si dirigevano alla macchina.

    “Tu sei stupendo” disse Buffy, mentre entrava in macchina. Senza pensare continuò “Sei così grosso”

    Si portò immediatamente la mao alla bocca, mentre Spike scoppiava a ridere “Sei adorabile, lo sai?”

    Buffy arrossì fissandosi i piedi “Mi dispiace”

    “Non chiedere scusa” disse lui tirandola a se per un bacio “Sei così bella”

    Buffy sorrise e si accoccolò su di lui, mentre lasciavano Ravello.

    ****

    Giugno 2000 – il continuo

    Spike si gettò tra le braccia di Tara appena entrato nell'ufficio.

    “Tuo zio mi ha detto quello che è successo” disse piano Tara cullando Spike “Mi dispiace tanto”

    Tara gli aveva regalato un gatto, per confortarlo e per guadagnarsi la sua fiducia, e aveva funzionato. Anche se lui doveva tenere Lizzy segreta, Spike amava il gatto e Tara era felice che lui avesse qualcuno con cui confidarsi che non lo giudicasse.

    “Come stai?” gli domandò Tara, mentre Spike si sedeva sul divano.

    Se fosse stato qualcun altro avrebbe risposto 'Come cazzo pensi che stia?', ma non con Tara, così rispose piano “Non molto bene”

    “Posso immaginare” sorrise Tara comprensiva “Cosa c'è nella tua mente?”

    “Io...io...” Spike fissò Tara con gli occhi pieni di lacrime “Non posso smettere di pensarci”

    “Lo so”

    “Sono così disgustato...come può aver fatto una cosa del genere ad un animale innocente”

    Tara sentì di dovergli spiegare “Come può fare quelle cose ad un ragazzo innocente?”

    Spike iniziò a raccontargli tutto quello che era successo, e lei non lo interruppe. Mai in quel poco tempo che era andato da lei, Spike aveva parlato senza incentivi,

    “Spike?” disse leggermente Tara, quando smise di parlare “Se non fosse stato il gatto, saresti stato tu”

    Sapeva di essere stata aspra, ma sapevano entrambi che era vero.

    “Tua madre è instabile, Spike. Hai bisogno d'aiuto”

    “Si” fu d'accordo Spike anche se non felice.

    “Se tu mi dici di si, posso parlare con un poliziotto, può aiutare entrambi. Mi darai il permesso di farlo?”

    Spike rimase silenzioso per un po', fissando il soffitto, pensando all'eventualità. Fissò finalmente la ragazza e scosse la testa “Non posso”

    “Spike-”

    “Per favore non tentare di convincermi, perchè non posso” disse fermamente Spike.

    “Va bene” Tara sorrise dolcemente “Rispetterò qualsiasi cosa tu decida”

    Spike le sorrise di rimando, anche se qualcosa gli diceva che aveva preso una decisione sbagliata.


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    Capitolo 19- Eye of the storm [L'occhio del ciclone]

    La cena fu meravigliosa. Spike aveva detto a Buffy, che era il caso di passare un po' di tempo con sua madre e sua sorella. Erano le 10 passate e stavano ancora guardando un film con Dawn, Buffy si era addormentata tra le braccia di Spike, con i piedi sulle ginocchia della sorella.

    “C redo sia ora di andare a letto” disse stanca Joyce scendendo le scale “Non hai scuola domani?”

    “Si” rispose Spike e svegliò Buffy “Andiamo, amore, ti porto di sopra”

    Lei borbottò qualcosa di incomprensibile, avvolgendo le braccia al collo di Spike e le gambe attorno alla sua vita, mentre lui la portava di sopra come se non pesasse nulla.

    La mise sul letto, quando il campanello di casa Summers suonò. Sentì Dawn correre alla porta e gridare file, ed un momento dopo riconobbe la voce di Giles.

    “Chi è?” chiese assonnata Buffy, cercando di tirare Spike sul letto con lei.

    “Torno tra un minuto, okay?” disse Spike uscendo dalla stanza “Ehy zio Rupe”

    Giles alzò un sopracciglio “Non hai scuola domani, riuscirai a svegliarti?”

    “Sopravviverò”

    “Ho bisogno di parlare con te e Buffy” poi si guardò in giro “O è già andata a letto?”

    Spike stava quasi per rispondergli, quando Buffy scese la scale.

    “Che è successo?” domandò Buffy, cercando di trattenere gli sbadigli.

    “Si tratta di...” fece segno di andare in salotto. Prese posto sulla poltrona, e Spike e Buffy si arricciarono sul sofà “Di Angel e Parker”

    “Di che si tratta?” chiese Spike con un ringhio basso.

    “Buffy non è stata la prima” disse piano Giles “Molte ragazze sono venuta a dirmi quello che gli è successo”

    Buffy si irrigidì nelle braccia di Spike, completamente tesa per la paura “Chi sono?”

    “Molte ragazze del tuo stesso anno. Non posso dirti i nomi”

    “Cosa è successo a quelle ragazze?” chiese curiosa Joyce, portando un vassoio con quattro tazze di tè.

    “Sono state violentate, è successo a tutte quasi come a Buffy” spiegò Giles.

    Desiderando poter picchiare suo zio, Spike guardò come la bocca di Joyce si spalancò “Come scusa?”

    “Non gliel'hai detto?” chiese Giles rivolto a Buffy.

    Il silenzio regnò nella stanza. Gli occhi sconvolti di Joyce si fermarono su Buffy, poi lentamente andarono su Spike e la donna bisbigliò arrabbiata “Lo sapevi “

    Spike sentì la prese di Buffy sulle sue braccia, farsi più forte. Sentivano entrambi la rabbia della donna.

    “Sapevi cos'è successo alla mia piccola bambina! E te lo sei tenuto per te!” gridò Joyce. Spike non fiatò “Esci! Esci da casa mia!”

    “Joyce-” iniziò Giles, ma non riuscì a continuare.

    “Non è colpa di Spike!” lo difese Buffy, guardando con orrore il suo ragazzo che correva a prendere la sua giacca “Spike, non andartene” poi si voltò verso la madre “Se mi avresti prestato attenzione, l'avresti saputo! Ho provato a dirtelo!”

    “Buffy...” Joyce non sapeva cosa dire, attese un secondo poi l'abbracciò stretta.

    “Non farlo” sibilò Buffy, spingendola “Non puoi arrivare così all'improvviso e prenderti tutta 'la figura di madre' ”

    Spike rimase gelato sulla porta, incerto su cosa fare. La bufera di neve imperversava dalla porta aperta, Giles corse a chiuderla.

    “Perché l'hanno fatto...come...chi è stato...” Joyce si sedette, fissando triste sua figlia.

    “Angel, Parker e...” Buffy sospirò “Riley”

    “Non essere ridicola” disse Joyce “Riley non avrebbe mai...”

    Buffy sentì le lacrime scivolargli lungo le guance, si girò verso Spike e l'afferrò per un braccio “Andiamo”

    “Non te ne andrai da questa casa con mia figlia” sibilò Joyce.

    “Preferisco andare con Spike che stare con te” disse lei girandosi per guardare la madre “E' l'unico che mi capisce...oltre a Tara. E' stato lui ad impregnarsi per trovarmi uno psichiatra! E' l'unico che ha veramente tentato!”

    “Credo dovresti rimanere qui” disse piano Spike, prendendo la mano di Buffy e baciandola dolcemente “Penso che abbiate bisogno di parlare”

    Buffy sentì le lacrime scedergli ancora di più, sapendo che lui aveva ragione, ma lei voleva andare a casa di Spike, stare tra le sue braccia e coccolare i loro gattini.

    “Vaffanculo!” disse Buffy e corse di sopra, sbattendo la porta dietro di se.

    Si buttò sul letto, mentre singhiozzava. Voleva gridare, gridare e rompere qualsiasi cosa, finché il dolore non sarebbe scomparso...ma non c'era niente che l'avrebbe fatta stare meglio.

    ****

    Agosto 2001

    Spike scese le scale e vide Drusilla seduta scomposta sul divano, mentre le lacrime gli scendevano sulle guance. Lei fissò Spike, e lui confuso la guardò sorpresa “Mamma?”

    “Spike, piccolo, vieni qui”

    Lui si avvicinò, sedendosi affianco a lei, scioccato quando Drusilla l'abbracciò stretto. Il suo show di gentilezza improvviso lo spaventò.

    “Mi dispiace, amore mio” bisbigliò lei baciandolo dolcemente sul naso “Fai un po' di tè alla mamma?”

    Spike filò in cucina e tornò poco dopo con una tazza di tè “Ecco qui”

    “Sei molto simile a tuo padre” comunicò Dru, quando finì il tè “Non era cattivo”

    “Veramente?” Spike le mise un paio di cuscini dietro la schiena. E Drusilla lo ricompensò baciandolo sulla guancia.

    “Era un uomo selvaggio, ma buono di cuore. Ma lui...lui avevo un lato oscuro. Sai cosa voglio dire?”

    Spike accennò col capo, facendo una smorfia leggermente al pensiero di quello che lei voleva dire, ma continuò ad ascoltare con attenzione, sembrava che quello rendesse sua madre felice.

    “Beh, lui e i suoi amici...mi hanno voluto da subito” ridacchiò Drusilla, i suoi occhi cominciarono a brillare d'ira e Spike rabbrividì “Io non volevo...ma non importava, oh no. Loro mi volevano in modo violento e con cattiveria, brutti bastardi. Fu così che rimasi incinta, piccolo”

    A Spike gli si mozzò il respiro “Vuoi dire...che non sai chi è mio padre?”

    “No!” strillò Drusilla con una risata “Potrebbe essere chiunque. Dalla A alla Z!”

    Spike si alzò in piedi. Lui l'aveva vista arrabbiata, l'aveva vista ubriaca, e l'aveva vista dolorante-ma in quel momento era completamente pazza! Gridando e tirandosi i capelli come una folle. Si girò e corse di sopra, cercando di lottare contro le lacrime. Non sapeva se fosse il pensiero di sua madre che veniva violentata, o del fatto che non avrebbe mai saputo chi fosse suo padre. Spike dubitava di voler incontrare l'uomo che aveva ridotto sua madre in quello stato.

    ****

    Presente

    “Posso passare dalla finestra della camera” suggerì Spike, mentre Giles cullava una Joyce piangente tra le braccia.

    “Per favore” mormorò lei, e Spike uscì dalla porta posteriore.

    Lui andò in garage a prendere la scaletta e la mise contro la finestra, salì velocemente. Buffy aveva chiuso la porta con tre mandate, ma non si ricordava che lui era capace di entrare dalla finestra.

    Spike la spinse aprendola, e poi fece penzolare la gambe oltre il bordo, scostando le tende. Buffy era seduta sul letto, scuotendo violentemente la testa. Spike riuscì ad entra e chiuse dolcemente la finestra camminando verso di li.

    “Piccola?”

    “Vattene” sibilò lei, strattonandosi dalla sua stratta.

    “Cosa c'è che non va?”

    “Ti ho detto di andartene!” lo spinse via, seppellendo la testa tra le mani.

    Spike osservò le chiazze di sangue sulle lenzuola “Cosa diavolo sta succedendo?”

    Le afferrò le mani ed osservò le piccole ferite sulla punta delle dita. I suoi occhi volarono alla lametta sul comodino, macchiata di sangue.

    “Oh cristo santo!” gridò Spike e trascinò Buffy nel bagno “Questo deve finire!”

    Lui aprì l'armadietto delle medicine e prese delle bende, avvolgendogliele sulle dita.

    “Buffy...”

    Lei lo spinse e uscì dalla stanza. Spike la seguì, calciando la porta per aprirla “Buffy guardami”

    Buffy poteva sentire il disagio nel suo tono, ed era sicura che lui stava per piangere. Si girò di malavoglia per guardarlo “Cosa?”

    “Sono passato in tutto questo. Sono passato tra il dolore, per noi due e per mia madre. Sono uscito da tutto questo, non voglio farlo di nuovo”

    “Allora lasciami perdere!” gridò Buffy girandosi.

    Lei aspettava che lui cercasse di farla ragionare, la stringesse o la baciasse. Ma Spike non si avvicinò.

    Buffy si voltò per vederlo seduto sull'orlo del letto, con il viso seppellito tra le mani e i singhiozzi che gli scuotevano il corpo.

    “Ti amo” gemette lui fissandola “Perchè devo perderti?”

    “Non devi” bisbigliò lei avvolgendogli le braccia intorno “Mi avrai per sempre”

    Spike non sapeva cosa pensare- aveva pensato che lei fosse migliori, lui era davvero convinto che lei stesse migliorando. Era solo un'illusione. Adesso lei gli stava mormorando delle parole dolci, dicendogli che sarebbe andato tutto bene, senza dubbi, ma Spike non sapeva più se era vero o no.

    Sarebbero rimasti per sempre nel l'occhio del ciclone



    Capitolo 20- Everything [Tutto]

    “Voglio venire anch'io”

    Spike si voltò a guardala “Vuoi venire a scuola?”

    Buffy accennò col capo e aprì la portiera del passeggero, facendo un sorriso.

    “Con tua mamma tutto bene?”

    “Aveva freddo stamattina”

    “Intendevo dopo la notte scorsa. Scoprendo tutto quello che...” Spike avviò il motore, impaurito di imbarazzare Buffy. La sera prima era scoppiato a piangere come un bambino, non era buono per lei.

    “Credo che vada bene. Dobbiamo andare alla polizia” aumentò il volume della radio, facendo delle smorfie.

    “Principessa?” Spike fermò la macchina e la guardò, Buffy lo fissò “Ti amo”

    “Ti amo anch'io” mormorò lei baciandolo sulla guancia.

    “Stai vicino a me, okay?” Spike le prese la mano “Anche se penso che tutta la scuola mi odi”

    “D'accordo” sorrise Buffy, mentre lui parcheggiava la macchina “Ti amo”

    Spike uscì dalla macchina e corse dall'altra parte per aprirle la portiera. La tirò tra le sue per darle un bacio “Ti amo anch'io, amore. Stai bene?”

    “Starò bene” rispose lei baciandolo di nuovo “Spike, riguardo alla scorsa notte...”

    “Ehy!” urlò Xander correndole incontro con un sorriso “Anya mi ha chiesto di salutarvi”

    “Ciao” rispose piano Spike, guardando attentamente Buffy. Lei gli sorrise e roteò gli occhi quando vide Xander saltellare.

    “Spike?” Cordy si avvicinò ai ragazzi con una faccia strana “Perché parli con uno sfigato e una frigida?”

    Buffy e Xander aspettarono la replica di Spike.

    “Sono miei amici, Cordelia” Spike afferrò la mano di Buffy “E Buffy è la mia nuova ragazza”

    “Aww” ghignò Cordy camminando dall'altra parte “Perdenti”

    “Vaffanculo” ringhiò Xander in sottofondo.

    “Su andiamo abbiamo inglese” Spike prese la mano di Buffy ed accennò col capo a Xander, dicendogli di seguirli “Willow viene oggi?”

    “Non saprei”

    ****

    “Posso entrare?” domandò Willow dalla porta, mentre sorrideva a Tara.

    “Certo” la chiamò Tara “Vuoi qualcosa da bere?”

    “No, grazie” Willow prese posto su uno dei divani gialli “Come stai?”

    “Sto bene, grazie. Non dovresti essere a scuola?”

    “Già dovrei...” disse Willow passandosi una mano tra i capelli “Se sei troppo occupata, posso andare via”

    “No, ovviamente no!” rispose in fretta Tara, prendendo posto accanto a lei “C'è qualcosa di cui vuoi parlare?”

    Willow diventò rossa, mentre un sorriso le solcava le labbra “Tu mi piace molto...”

    “Willow...”

    “Lo so che la differenza d'età è molta. Ma è che...penso che tu mi piaccia. E penso che col tempo possano nascere altri sentimenti...tipo l'amore...”

    Tara la fissò per un momento, con uno sguardo scioccato “Mi ami?”

    “Io...io credo di si” Willow si avvicinò un po' di più, accarezzandole con la mano il ginocchio “E io sono molto matura”

    “Lo so” ansimò Tara “Ma tu...tu sei solo una bambina”

    Willow sospirò e la fissò intensamente “I bambini possono innamorarsi. Spike e Buffy si sono innamorati quando ne avevano sette!”

    “Lo so” bisbigliò Tara “Aspetta un secondo” corse verso la porta e la chiuse. Poi tornò da Willow, e la baciò con passione.

    ****

    Buffy guardò Spike nuotare su e giù per la piscina, come se non fosse affatto stanco. Lei guardò il cronometro notando che mancava ancora tanto.

    “Sono bravo?” le domandò Spike, salendo lentamente le scale mentre l'acqua gli scivolava addosso come una cascata.

    “Yep” Buffy saltò nelle sue braccia per baciarlo, per niente infastidita del suo torace bagnato.

    “Sei annoiata?”

    “Un po'” rispose di malavoglia Buffy “Ma puoi continuare ad allenarti”

    “Nah, possiamo tornare a casa, piccola” Spike la baciò sulla fronte “Vado a cambiarmi” le disse lasciandola lì.

    Entrò nello spogliatoio. Buffy sentì un sorriso crescere tra le sue labbra e si affrettò a raggiungerlo. Ma nel momento stesso in cui arrivò davanti alla porta, gelò cadendo sulle ginocchia. Il dolore gli sparse sulle gambe. Un singhiozzo le uscì dalla gola mentre lei iniziava a piangere.

    Spike si stava allacciando la camicia quando sentì Buffy piangere. Imprecando corse da lei per vedere quello che succedeva.

    “Piccola?” Spike la tirò su, ma cadde sul pavimento con lei quando Buffy lo abbracciò.

    “Non posso entrare lì dentro” borbottò contro il suo torace.

    “Non ti ho chiesto di venire”

    “Volevo provarci...” lo guardò con gli occhi pieni di lacrime.

    Spike le sorrise “Su torniamo a casa”

    *****

    “Sia amore...” Spike mise un altro legno ad ardere, per poi raggiungerla sul divano “Alle ragazze non piace molto...”

    “Essere violentate?”

    “Già” Spike la prese tra le braccia “Ma tuttavia sembri brava nel fare le cose”

    “Perché ti amo ed ho fiducia in te. Qual'è il problema?” Buffy gli si smise sul grembo a gambe divaricate, e poi lo baciò.

    “Nessuno problema” rispose lui leggermente, tirandola a se “Anch'io ti amo”

    Buffy gli passò una mano tra i capelli bagnati, domandò con tono gentile “Perché sei imbarazzato dalla notte scorsa?”

    “Lo sono?” chiese lui sulla difensiva, aggrottando le ciglia.

    “Si cioè...per il fatto che hai pianto. Sembri molto imbarazzato per quello”

    “Non lo sono” disse piano Spike, e lei lo abbracciò stretto “Beh...non avrei dovuto farlo. Sei abbastanza sconvolta di tuo, non dovrei comportarmi come un bambino”

    “Non ti sei comportato come un bambino” disse baciandogli piano il collo “E' concesso sei stai male”

    “Fa male spesso....” sospirò Spike “E non si ferma mai”

    “Lo so” Buffy giocò con i riccioli della sua nuca “Ma hai detto di averla buttata alle spalle”

    “Qualche volta non ne sono molto sicura” deglutì, facendo scendere il grumo che aveva in gola.

    Buffy non era sicura di come rispondergli. Aveva visto Spike debole, ma era successo quando era piccolo, molto diverso dal ragazzo grande e forte che era ora. Aspetto fisico a parte, Spike era un ragazzo forte, ma le sue difese si sgretolavano con i fantasmi del passato. Faceva sempre la faccia dura da coraggioso, ma Buffy vedeva che era spaventato per lei, ma l'unico scivolone era stato quello della sera prima. Non era mai stata così spaventata in tutta la sua vita.

    “Ti amo” bisbigliò Buffy “Non si discute su questo, staremo insieme per sempre. Lo prometti?”

    Spike sigillò la promessa con un bacio, che venne interrotto dal suone del campanello.

    “Spike? Buffy? Sono io” disse Joyce dalla porta. Buffy fece una faccia strana, ma Spike la ignorò e corse ad aprire la porta.

    “Ehy Joyce” le sorrise, sollevato quando lei ricambiò. Il sorriso di Spike si spense quando vide due poliziotti dietro di lei.

    “Buffy” chiamò gentilmente Joyce entrando in casa “Questi due ufficiali sarebbero molto felici ti parlare dell'incidente”

    “Vuoi dire di quando sono stata violentata?!” disse in malo modo, guardando di traverso i due poliziotti”

    “Si” disse piano la madre “Violentata” si schiarì la gola e continuò “Questo è l'ufficiale Gunn, ed ufficiale Lavinson”

    “Ciao” disse uno dei due uomini.

    “Ciao” Buffy si girò verso Spike “Mandali via”

    “Amore-”

    “Niente amore! Voglio che se ne vadano!”

    “Signorina Summers...” uno dei due uomini passo oltre sua madre e si sedette accanto a lei “Posso chiamarti Buffy?” sorrise speranzoso.

    Allo sguardo cagnesco di Buffy, il sorriso si smorzò.

    “Okay, no. Ascoltami...io sono il consulente di quelle cose nella stazione di polizia, e puoi chiamarmi Jonathon. Puoi parlarmi di quello che ti è successo, okay? Forse ci vorrà tempo lo so, ma sono qui per aiutarti”

    “Posso suggerire un esame fisico?” lo interruppe Gunn. Jonathon lanciò un'occhiataccia al collega.

    Gli occhi di Buffy incontrarono quelli di Spike, riempiti improvvisamente di paura.

    “E' per il tuo bene” disse leggermente lui “Sono qui per aiutarti”

    “Io non voglio il loro aiuto!” si lamentò Buffy.

    “So che è dura” gli interruppe Jonathon, mettendogli la mano sulla sua “Ma possiamo mettere quei ragazzi in prigione per quello che hanno fatto”

    Buffy si rilassò leggermente al pensiero di Riley, Parker e Angel dietro le sbarre.

    “Possiamo farlo solo col tuo aiuto però” aggiunse immediatamente.

    Rimasero in silenzio per alcuni minuti, mentre Buffy ci pensava. Di malavoglia alla fine accettò.

    “Vuoi andare in un posto più tranquillo?” suggerì Jonathon “Magari ti senti più al sicuro”

    “Può venire anche Spike?” chiese Buffy, vedendo Spike lanciare un'occhiata all'ufficiale. Sorrise e gli bisbigliò all'orecchio “Sono qui per aiutare, ricordi?”

    Spike ridacchiò stringendole la mano. Appena Jonathon lì portò in cucina, Spike avvolse il braccio attorno alla vita di Buffy, facendogli sentire che era li con lei. Buffy sorrise al tocco insicuro e per niente possessivo.

    “Bene, raccontami tutto” disse piano Jonathon, sedendosi su uno sgabello, prendendole la mani nelle sue.

    Buffy rimase silenziosa, tramando leggermente. Jonathon guardò Spike, supplicandolo silenziosamente di fare qualcosa.

    “Principessa? Se vuoi glielo dico io e tu magari riempi i buchi?”

    “No” disse fermamente Buffy “Voglio farlo io...” sorrise a Jonathon, pensando a quei bastardi in prigione “Ti dirò tutto”



    Capitolo 21- Plans [Piani]

    Buffy uscì dalla stanza d'ospedale gettandosi tra le braccia di Spike. L'esame non era stato così brutto come si era aspettata, ma l'aveva imbarazzata a morte. Jonathon non era così orribile come aveva creduto- era stato comprensivo e l'aveva confortata, quando si era messa a piangere nel mezzo del racconto.

    “Stai bene, amore?” le domando lui cullandola dolcemente, mentre lei piangeva.

    “No” borbottò.

    “Sei pronta per andare, tesoro?” le prese dolcemente la mano Joyce.

    “E' tutto okay se vado?” chiese Buffy, rivolgendosi a Jonathon.

    Jonathon le sorrise “Certo. Da quello che dice il dottore, abbiamo una buona prova per farli arrestare”

    “Grazie” disse piano Buffy poi sorrise e Spike, mentre lui le baciava la fonte.

    “Ora tutto tornerà al suo posto, piccola” bisbigliò lui “Tutto andrà bene”

    “Torniamo a casa, huh?” chiese Joyce mentre si dirigevano verso l'uscita “Potremmo cenare, e -”

    “Posso stare con Spike?” chiese con voce piccola Buffy, aggrappandosi disperatamente al braccio del ragazzo.

    Joyce guardò Spike, aggrottando leggermente le ciglia. Poi guardò Buffy “Mi piacerebbe che tu tornassi a casa”

    “Ma io voglio stare da Spike” si lamentò lei.

    “Buffy-” l'avvertì leggermente Spike, guardando gli occhi di sua madre riempirsi di lacrime.

    “Tu mi vuoi con te” disse arrabbiata Buffy “Quindi non cercare di spedirmi a casa con lei”

    Spike mise una mano sulla spalla di Joyce per confortarla “Lei è tua madre, Buffy. Non fare così”

    “Io la odio!” gridò Buffy, attirando l'attenzione delle persone che la circondavano. Joyce cominciò a piangere.

    Spike si innervosì “Smettila, Buffy! Non ha fatto niente di sbagliato!”

    “Si invece! Non si prende cura di me!”

    “Lo faccio invece!” disse Joyce piangendo.

    “Perché non andiamo alla macchina!” disse arrabbiato Spike, attraversando le porte scorrevoli dell'ospedale per togliersi da davanti agli occhi della gente.

    Fece salire Buffy e poi si rivolse a Joyce “Sta passando un momento difficilissimo. Perché non mi permetti di portarla a casa mia così le parlo un pò?”poi le offrì un fazzoletto.

    Joyce si costrinse a stamparsi un sorriso “Grazie”

    “Ti avrei detto quello che era successo...ma mi ha fatto promettere di stare zitto. Mi dispiace” Spike aprì la portiera per la donna.

    “Va tutto bene” rispose piano lei.

    Ma tutti e tre nella macchina, sapevano che non era vero.

    ****

    Spike chiuse con violenza la porta dietro di se, voltandosi a guardare Buffy che si sedeva sul divano e raccoglieva Tabitha tra le braccia.

    “Cosa per l'inferno non va con te?” chiese Spike, portandole via il gatto sedendosi accanto a lei.

    “Huh?” Buffy tentò di accoccolarsi tra le sue braccia, ma Spike non aprì le braccia.

    “E' tua madre, Buffy. Sta provando ad aiutarti e tu l'hai trattata orrendamente!”

    “Lei mi ha trattato orrendamente!”

    “Oh, già, ti ha trattato orrendamente? Ti ha colpita finchè non sei più riuscita a respirare o a parlare o a non vedere più?” disse arrabbiato “Hai una madre meravigliosa che ti vuole bene. Dovresti sentirti dannatamente fortunata!”

    Buffy abbassò la testa “Mi dispiace”

    “Non è con me che dovresti scusarti” le fece notare.

    “Tu madre era davvero così cattiva?” chiese quando finalmente lui la prese tra le braccia.

    “Si” disse piano lui.

    “Mi dispiace tanto, piccolo” lo baciò dolcemente, per poi approfondire il bacio.

    “Perché non vai a parlarle?” le disse Spike “Rimani lì stasera”

    “Vieni con me” lo pregò lei, tralasciandolo con lei alla porta.

    Buffy bussò alla porta, legando il braccio sulla vita di Spike. Sorrise timidamente alla madre e poi l'abbracciò stretta.

    Joyce sollevo il capo per guardare Spike “Grazie”

    “Stiamo qui stasera” disse Buffy, afferrando la mano e trascinandolo dentro “La cena è pronta?”

    “Beh...l'ufficio mi ha chiamato dicendomi che c'è un'emergenza” si scusò con gli occhi “Ma potete sempre rimanere e fare da babysitter a Dawn”

    “Non ho bisogno di nessuno babysitter!” gridò Dawn dalla sua stanza.

    “Spike è qui!” gridò di rimando Joyce, mentre afferrava le chiavi della macchina “Ci vediamo più tardi”

    Dawn corse giù per le scale e abbracciò Spike “Avevi detto che saresti venuto spesso e non l'hai fatto”

    “Sono stato molto occupato, briciola” rispose Spike.

    “Dawn, non hai dei compiti da fare?” chiese Buffy, cercando di cacciarla.

    “Adesso ho fame” si lagnò Dawn, guardando Spike “Cucini?”

    “Certo” Spike appese la giacca e a seguì in cucina “Cosa ti va?”

    “A me non lo chiedi?” chiese Buffy arrabbiata, spingendo via Dawn.

    “Volevo essere carino” rispose Spike andando alla dispensa, e quando la chiuse, Dawn lo guardava con le sopracciglia aggrottate.

    “A chi lo stai chiedendo allora?”

    “Scegliete insieme” disse Spike un po' irritato.

    “Che ne dici della pasta?” suggerì Dawn “Ne abbiamo un sacco”

    “Non voglio la pasta!” disse Buffy alterata “Non voglio niente!”

    “Ora fai l'offesa?”domandò la sorella .

    “Piccola, non possiamo buttare fuori casa briciola”

    “Già” disse acida Buffy uscendo velocemente dalla stanza.

    Dawn ghignò a Spike “Dimenticala. E' scossa. Ho già messo l'acqua a bollire”
    “Non posso solo buttarla fuori dai miei pensieri” mormorò Spike e seguì Buffy, facendo i gradini tre alla volta.

    “Vattene via” disse Buffy quando lo sentì entrare in camera “Non sei voluto qui. Almeno non da me”

    “Amore-”

    “Se ti piace tanto stare con Dawn, va da lei”

    “Cosa vuoi che faccia, la ignoro e basta? L'ho vista due volte in sette anni!”

    “E di chi è la colpa?” disse arrabbiata “Vattene”

    “No” disse fermamente Spike tirandola tra le sue braccia. Buffy si contorse leggermente, ma non ci riuscì “Perché ti comporti così male con Dawn?”

    “La odio” disse Buffy con voce piccola “Si comporta in modo orribile con me”

    “Come si comporta?” Spike si sedette.

    “Mi guarda sempre dall'alto in basso, dicendomi che ho rovinato la nostra famiglia” sporse le labbra “Non è vero?”

    “Certo che non è vero” disse leggermente Spike, passandogli le mani tra i capelli.

    “Lei mi odia, così la odio anch'io” Buffy aggrottò le sopracciglia “E mi sembra che ti piaccia più lei di me”

    “Non mi 'piace di più' è una cosa ridicola. Sto passando solo del tempo con lei, amore. Io le voglio bene, lo sai. Ma io amo te, per sempre”

    Buffy sorrise “Sei così dolce”

    “Andiamo a preparare la cena?”

    Buffy considerò la possibilità e poi sorrise “Okay”

    ****

    Spike avvolse le braccia attorno a Buffy, baciandole le braccia nude e il collo “Principessa? Ti amo”

    “Ti amo anch'io” mormorò assonnata Buffy “Sono davvero la tua principessa?”

    “Ora e per sempre” disse con voce morbida “Solo il meglio per te, amore. Ti darò tutto...ti poterò in posti meravigliosi...e ti comprerò cose meravigliose”

    “Mmm” fece le fusa lei “Dove mi porterai?”

    “Francia, Inghilterra, Grecia e Italia...e tutta l'america” le mordicchiò dolcemente il lobo dell'orecchio, accarezzandogli dolcemente i seni.
    “Mi porterai di nuovo a New York?” chiese Buffy, accoccolandosi meglio su su di lui.

    “Ti porterei di nuovo a New York” promise “Questo natale. Ci perderemo tra i negozi, ci baceremo sotto i grandissimi alberi nella piazza...e faremo di tutto. Sogni d'oro amore mio”

    Quella notte, lei fece i sogni più belli di tutta la sua vita, stretta tra le forti braccia del suo ragazzo.



    Capitolo 22- Race [Corsa]

    Buffy scese le scale la mattina seguente e baciò sua madre sulla guancia “Buongiorno”

    “Ehy, tesoro. Come è andata ieri sera?” sbadigliò leggermente lei, versandosi una tazza di tè “Sono dovuta rimanere in ufficio fino a tardi”

    “E' andato bene. Spike e io abbiamo deciso di passare il natale a New York” ghignò Buffy “Lui è così dolce”

    Joyce strinse la bocca “Oh, bene”

    “Cosa c'è che non va?”

    “Pensavo che quest'anno magari avremmo potuto avere una festa tranquilla” Joyce scosse la testa e costrinse un sorriso “No, no. Vai a New York, piccola”

    “Se tu non vuoi...” sospirò Buffy. Aveva già fatto dei progetti per il Natale nella Grande Mela, non voleva deludere Spike.

    “No, vai. Sarà una bella esperienza per tutti e due”

    Buffy la baciò sulla guancia e le sorrise “Mi dispiace se sono stata così cattiva. Spike mi ha aperto gli occhi, sei stata una grande mamma per me”

    “Ci provo” dice leggermente “Mi piacerebbe che mi parlassi di più però”

    “Non è così facile per me” rispose Buffy “Siamo cresciute separatamente”

    “Solo perchè ti sei chiusa a riccio dopo il piccolo battibecco che hai avuto con Spike!”

    Buffy si irritò “Non vuoi che sto con lui?!”

    “No...lui va bene per te. Posso vedere quanto ti renda felice. Solo desidero che tu possa avere fiducia anche in me...oltre che in lui...” sospirò Joyce lasciando la stanza.

    Buffy seppellì la testa tra le mani e desiderò poter piangere. Ma le lacrime non arrivavano.

    ****

    Dawn entrò nella stanza di Buffy, pronta a rubare la gonna bianca di sua sorella che le piaceva tanto, quando notò che Spike era ancora nel letto “Oh. Sei ancora qui”

    Spike si sedette , sbadigliando “Si, avevo molto sonno”
    “Dov'è la cagna?”

    Spike si sorprese di sentire quel tono amaro nella voce di Dawn, rivolto a sua sorella “Credo sia giù a colazione”

    Dawn sbuffò e poi andò all'armadio per prendere quello per cui era venuta.

    Spike prese la sua camicia e la indossò, guardando attentamente Dawn “Qual'è il problema con tua sorella, briciola?”

    Senza nemmeno pensarci la ragazza rispose “Ha rovinato la nostra famiglia”

    “Non penso che lei abbia rovinato la vostra famiglia-”

    Dawn si voltò a guardarlo, furiosa “Invece si! E la ragione per cui la mamma piange tutto il tempo, non lo sai? Lei è una stronza egoista! Mi tratta sempre di merda, e si comporta male con papà quando viene a trovarci, ed è la causa per il quale non ho un padre!”

    Per un momento, tutto divenne silenzioso. Spike vedeva il labbro tremante di Dawn, prima che scoppiasse a piangere. Lui la prese tra le braccia per confortarla.

    “Buffy è passata attraverso molte cose, tesoro. Tua madre ti ha detto cosa è successo?”

    Dawn accennò col capo “Mi sento così male per lei...ma lei si comporta sempre male”

    Lui amava molto Buffy, ma era d'accordo con lei. Arruffò i capelli di Dawn e la tenne più stretta, mentre lei piangeva sempre più forte “Lo so”

    ****

    Il giorno dopo...

    “Sono venuta ad augurarti buona fortuna per la gara” disse leggermente Buffy, avvicinandosi a Spike da dietro. Gli avvolse le braccia attorno alla vita e gli baciò la schiena e il collo.

    “Grazie, principessa” la salutò cercando qualcosa nella borsa “Willow e Xander sono qui?”

    “E mia mamma, Dawn, Giles, Anya ovviamente con Xander....e Tara. Lei è venuta con Willow” aggiunse con un sorriso “Stanno insieme”

    Spike alzò le sopracciglia “Tara ha 15 anni più di lei”

    “Lo so. Ma gli anni non hanno importanza, no?” lo baciò leggermente “Io mi sarei uscita con te anche se ne avessi avuti trenta più di me”

    Spike ridacchiò baciandola “Ti amo”

    “Ti amo anch'io” ma saltò alla voce dall'autoparlante, che annunciava che i nuotatori dovevano prendere posto “Buona fortuna”

    “Grazie” rispose Spike, guardandola correre fuori dalla porta, per tornare al suo posto. Prendendo un respiro profondo si avviò anche lui.

    “Spike!” urlò Andrew “Datti una mossa!”

    “Si, arrivo” roteò gli occhi lui, seguendo il suo allenatore fuori.

    ****

    “Come può non vincere!” gridò improvvisamente guardando Spike che si tuffava “Voglio dire, lui è così atletico!”

    “Sono sicura che vincerà” disse leggermente Tara, guardando Spike.

    “No, non vincerà! Lo distratto! Oh, dio, che cattiva ragazza che sono!” Buffy si seppellì la faccia tra le mani “Non posso guardare! Perderà! Perderà e sarà solo colpa mia, mio odierà per sempre”

    “Buffy, se guardassi davvero la corsa, vedresti che Spike è avanti!” gridò Xander per sovrastare la folla.

    La testa di Buffy scattò e gridò quando vide Spike attraversare la linea del traguardo.

    “Ed il vincitore della gara è William Blake!”

    Buffy saltò in piedi e vide Spike correre verso gli spogliatoi, stava per raggiungerlo quando Willow la fermò.

    “Buffy, penso che il tuo cellulare stia suonando” disse, così lei si voltò e lo cercò.

    “Pronto?”

    “Sono Jonathon. Puoi venire alla stazione di polizia?”

    Per la prima volta da quando l'aveva conosciuto, lui sembrava serio “Perché?”

    “Puoi solo venire qui?” chiese lui di nuovo, suonando un po' insistente.

    “Certo, arrivo” disse Buffy e mise già, correndo dai suoi amici che stavano andando via. Spike la stava aspettando davanti agli spogliatoi con un sorrisone.

    Ma si affievolì quando vide la faccia leggermente sconvolta di Buffy “Stai bene?”

    “Devo andare alla stazione di polizia. Mi accompagni?”

    “Sicuro, principessa” l'attirò a se “Dove è il mio bacio da vincitore?”

    “Proprio qui” mormorò lei baciandolo appassionatamente.

    ****

    Jonathon lì raggiunse alla porta “Lì abbiamo”

    Buffy gelò “Sono di la?!”

    “Si” rispose lui “Pensi di poterli vedere? Ci serve per il riconoscimento”

    Buffy tremò.

    “Non è il caso” intervenne Spike.

    “Mi dispiace” Jonathon prese la mano di Buffy “Mi dispiace, davvero. Ho avuto una cattiva giornata, avanti vieni”

    “No se sono lì dentro” guaì Buffy e si scostò.

    “Sono ammanettati. Non possono farti del male. Se ti dicono qualcosa di cattivo, se ne pentiranno, te lo prometto” Jonathon fece segno a Spike di seguirli ed entrambi di seguirli.

    “Sono questi i ragazzi?” chiese Jonathon, guardando i tre ragazzi seduti. Gunn era in piedi nell'angolo, tendendo la pistola in una mano.

    Buffy retrocedette, finendo nella braccia di Spike.

    “Buffy, sono loro?” chiese di nuovo Jonathon.

    “Si” rispose Spike per lei, mentre Buffy piangeva nella sua camicia.

    “Ciao Buffy” ghignò Angel, dicendo qualcosa a bassa voce a Parker. Le guardarono il corpo e poi scoppiarono a ridere.

    Riley era ancora spaventato dalla pistole di Gunn e Jonathon.

    “Vorreste condividere con noi quello che stavate dicendo?” ringhiò Jonathon.

    Parker divenne silenzioso immediatamente, ma il sorriso furbo di Angel si estese “Stavamo dicendo o è incinta di uno dei nostri bambini, o è diventata davvero grassa”

    Spike avanzò, con i pugni stretti, ma Jonathon lo afferrò per il braccio “Stanne fuori”

    “Hanno fatto male alla mia ragazza, non ne starò fuori” ringhiò Spike.

    “Finocchio” sibilò Angel. Spike spinse da parte Jonathon e si buttò su Angel, tirandogli un cazzotto sulla mascella.

    “Sei un dannato stronzo!” pianse Angel, con il sangue che gli colava in bocca “Sei tu quello che dovrebbe finire in galera”

    “Oh si, un pugno può essere paragonato ad uno stupro! Dillo quando sarai di fonte al giudice!” gridò Spike, pronto a colpirlo di nuovo. Gunn attraversò la stanza, spingendolo da parte.

    Tutti i cinque uomini, guardarono Buffy attaccata al muro che piangeva come una pazza.

    “Vedi che le hai fatto?” gridò, notando Riley e Parker con delle espressioni colpevoli, mentre Angel sorrideva furbo “ Sta lontano da lei!”

    “Provaci a tenermi lontano!” ghignò Angel.

    “Non credo uscirai mai di prigione” mormorò Jonathon

    “Posso portarla a casa ora?” chiese Spike, tentando di calmare Buffy mentre singhiozzava. Jonathon accennò col capo e Spike uscì velocemente, vedendo il poliziotto con gli occhi umidi.

    Arrivato al parcheggio la mise nel sedile del passeggiare. Poi a raggiunse e la baciò dolcemente “Andrà tutto bene, principessa”

    Buffy lo guardò con gli occhi pieni di lacrime.

    “Non ti faranno più niente. Sono dietro le sbarre, con buona speranza rimarranno lì per sempre”

    “Bene” mormorò Buffy, accoccolandosi vicino a Spike mentre si dirigevano a casa.


    TBC


    E kaikan aka Manu è arrivata fino qui a tradurre questa fanfiction, vedrò di chiederle il permesso per finirla di tradurre -_-
     
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3 replies since 9/7/2012, 16:03   687 views
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