The Butterfly Effect di cousinjean

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    ...Ma questa storia ..è davvero incasinata ...ma strab ellissima....tesoro...sei davvero una grande!!!!!!!
    Nn vedo l'ora che buffyna vada indietro di 5 anni...e si imbatta nel suo bel vampirozzo platinato!!!!!
     
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  2. kasumi
     
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    incasinata? LOL
    io l'ho adorata, da fan che sono della serie di "ritorno al futuro"! *_____*

    siete pronte?

    (ho perso un casino di tempo a sistemare le frasi.. ma perchè scrive così contorto? ;_;)

    Edited by kasumi - 10/8/2012, 14:29
     
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    ...Sis...incasinata, ma nel senso buono..io sono una SUPER FAN della trilogia di Ritorno al Futuro..ci sono cresciuta!!!!!!

    cmq ...più leggo e più ne voglio!

    Ps stai facendo un ottimo lavoro con la traduzione :risata:
     
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  4. kasumi
     
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    CITAZIONE
    ...Sis...incasinata, ma nel senso buono..io sono una SUPER FAN della trilogia di Ritorno al Futuro..ci sono cresciuta!!!!!!

    *__* come non adorare questi due? (e le loro espressioni?)

    ritorno%20al%20futuro

    CITAZIONE
    Ps stai facendo un ottimo lavoro con la traduzione :risata:

    grazie!! :cute:

    non ci sono molti modi di dire o espressioni strane, perciò non mi sta dando problemi per tradurla.
    il vero problema è trasformare le frasi per renderle più scorrevoli XD praticamente gliele sto riscrivendo mezze.. -__-
     
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    ...Fantastica!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!....adesso...quindi Spike, vorrà delle spiegazioni, a riguardo delle due Buffy!!! E la tenerezza di lei nel suo ultimo gesto prima di allontanarsi, descrive tutta l'essenza del loro futuro!!!!!!
     
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  6. kasumi
     
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    Capitolo 3

    ***


    Spike udì il suono dei passi che scappavano via lungo il vicolo e aprì gli occhi. Lentamente e con un lamento, si rimise in piedi. Strofinò la base della testa e sussultò al tocco del bernoccolo che si stava già formando. “Stronza.”



    Due Cacciatrici. Fottuto inferno. Sapeva che c'era qualcosa che non andava con quella ragazza.



    Si fece largo tra le scatole vuote e iniziò a percorrere il vicolo. Doveva andare a casa. Uscire dalla pioggia, riposare la sua testa dolorante, rannicchiarsi al fianco di Dru. Forse lei avrebbe avuto qualche intuizione riguardo quel caso di sdoppiamento.



    Aveva visto un sacco di cose strane nella sua non-vita -di cui una buona parte da quando era venuto a Sunnydale-, e ci potevano essere innumerevoli spiegazioni. Demoni che cambiavano forma, cloni, robot... l'ultimo avrebbe spiegato come mai lei gli era sembrata più forte, per non dire più veloce, anticipando ogni sua singola mossa... ma Spike scosse la testa. Perchè diavolo qualcuno avrebbe voluto costruire un Buffy-bot? (nota: questa è grandiosa! Ti stimo Jean XD)



    Inoltre, lei sembrava essere organica. Fece per sospirare, ma al suo posto emise un brontolio sommesso. Questa Cacciatrice era la più esasperante e inafferrabile avversaria che aveva mai fronteggiato. Lo faceva incazzare come niente altro sulla terra, e ora doveva addirittura avere a che fare con due di quelle maledette stronze.



    No. Non doveva. Tutto quello che doveva fare era andare a casa, starsene fuori, e lasciare che se la sbrigassero da sole. Di sicuro, la vera cacciatrice si sarebbe occupata dell'impostore. O il contrario. Ma in entrambi i casi, sarebbe stata una vittoria per lui.



    Eccetto che lei profumava come l’originale. Sembrava lei, quando gli aveva messo le mani addosso. Ed il modo in cui l’aveva guardato…



    Divenne consapevole di qualcosa sulla sua guancia, come l’impronta di un tocco caldo che aveva indugiato su di essa. Provò a scacciarla con la manica, ma senza successo.



    Si fermò alla fine del vicolo. Annusò la scia del suo profumo dividersi in due direzioni diverse e, dopo un breve momento di indecisione, ne scelse una e la seguì. Voleva risposte e le avrebbe avute. E poi si sarebbe occupato di lei.



    Qualsiasi cosa lei si sarebbe rivelata.



    ***



    Buffy bussò insistentemente alla porta di Giles, desiderando avere ancora la chiave. Non aveva idea di che ora fosse. Anche se avesse indossato un orologio, esso sarebbe stato impostato sull’ora del suo tempo e non le sarebbe stato d’aiuto. Ma le luci erano tutte spente. O stava dormendo nel suo letto o non era in casa. E, considerando che aveva battuto rumorosamente e strillato per buoni cinque minuti, decise per la seconda.



    Si strinse nelle braccia e si appoggiò contro la porta, desiderando di fare irruzione all’interno. Si stava veramente stancando di essere bagnata e infreddolita.



    Tutte buone ragioni per sbrigarsi e andare via da lì. Avrebbe potuto aspettare Giles o cercarlo, ma entrambe le opzioni sarebbero state una perdita di tempo. Poteva farcela da sola. Doveva solo portare Mudge appena fuori dalla città prima di ucciderlo e prendere il libro, come Willow le aveva suggerito.



    Spike poteva aiutare. Lui sapeva già.



    Scacciò immediatamente il treno di quei pensieri che era appena partito. Lui non sapeva abbastanza e questa versione di lui non era esattamente William il Cooperativo. Inoltre, credeva di non poter gestire un altro incontro con lui. Le avrebbe fatto troppo male.



    La pioggia iniziò finalmente a smettere. Buffy pensò che fosse un buon segno e, dopo un ultimo colpo incerto alla porta, si allontanò da lì e si diresse al cimitero.



    ***



    La trovò al cimitero fra i mausolei, mentre combatteva contro un piccolo demone verdognolo. Questo sembrava sorprendentemente forte e agile, considerando la sua taglia e costituzione, e stava evitando la maggior parte degli attacchi della Cacciatrice. Spike si appoggiò al lato di una cripta e osservò il combattimento, aspettando che finesse. Ma esso si stava prolungando più di quello che si aspettava e iniziò a stancarsi.



    "Ehi, Cacciatrice!" chiamò, facendo alcuni passi e rivelandosi. "Vuoi dirmi che diavolo era quello?”

    Lei gettò un’occhiata dalla sua parte e reagì dopo qualche momento "Spike?"



    Il demone si avantaggiò della sua distrazione e le conficcò la testa nello stomaco, svuotandola di tutta l’aria che aveva nei polmoni e facendola finire col culo per aria. Spike non potè fare altro che ridere. Il verdognolo non perse tempo. Si fermò solo per afferrare un qualche tipo di borsa, mentre lei riprendeva il respiro, e si mise a correre come un dannato. Demone intelligente.



    La Cacciatrice balzò in piedi e iniziò ad inseguirlo, ma Spike le afferrò il braccio e la trattenne. “Aspetta, tesoro. Voglio delle risposte.”



    Buffì si liberò con uno strattone ed estrasse il paletto. "Di che diavolo stai parlando?"



    Merda. Cacciatrice sbagliata. Se ne accorse anche guardandola meglio. Era vestita per ballare, non per combattere, e sebbene fosse bagnata fradicia come l’altra, i capelli erano diversi. E nei suoi occhi non c’era altro che odio omicida.



    Come succedeva di solito.



    "Il magazzino," mentì. "Hai minacciato Drusilla con un paletto." Non c’era nessuna ragione per svelarle che aveva una potenziale nemica che si aggirava per la città e, comunque, doveva ancora piazzare un punto.



    "Beh, la prossima volta che mi metti in trappola, vedi di lasciare il tuo appuntamento a casa.” Lei gli diede un calico. “Non che ci sarà una prossima volta.”



    Fece per affondare il paletto, ma spike le prese il polso e la colpì sul viso. Rise mentre lei barcollava all’indietro, e indossò la sua faccia giocosa. C’era da divertirsi. Le diede un calcio alla parte media del busto prima che lei si riprese e la mandò contro una lapide. La stronza fece una fottuta rovesciata e lo colpì sul mento. Non aveva mai visto quella mossa prima d’ora. Tornata in piedi, gli tirò un diretto incrociato. Lui lo evitò, ma lei lo colpì con un gancio sinistro e con una ginocchiata ai gioielli. Lui si piegò in due, ululando di dolore.



    "Tu, maledetta-"



    "Sono così stanca di te, Spike." Lo colpì di nuovo e lo spinse contro una cripta. “E’ tempo di dare la buonanotte.” Ma appena sollevò il paletto, Spike vide una forma indistinta bionda che la atterrava e che, mentre la teneva giù, le diede un pugno in faccia e la rese incosciente.



    "Ehi," disse la Cacciatrice – l’altra Cacciatrice. Ne era abbastanza sicuro. “Non siamo implose. Figo!” Si mise in piedi e fece un piccolo lamento guardando la sua se stessa distesa per terra. “Questo lascerò un segno.” Gurdò verso Spike. “Stai bene?”



    Lui realizzò di avere la bocca aperta e la chiuse. “Mi hai appena salvato.” Disse.



    "Sì. Qualche volta lo faccio."



    "Di che cosa si tratta, allora? Chi sei? La gemella malvagia che simpatizza con I vampiri?” Ci pensò per qualche secondo. “Questo mi dice che tu sei la gemella buona, non è vero?”



    Lei roteò gli occhi, ma aggrottò la fronte appena qualcuno della gang chiamò il suo nome a distanza. Lo afferrò per il colletto dello spolverino. “Avanti,” disse, trascinandolo dentro la cripta.



    "E la tua, um... te stessa? Hai intenzione di lasciarla lì fuori?"



    "Starà bene," disse l'altra distrattamente, guardandosi in giro all'interno della cripta. “I ragazzi si prenderanno cura di lei.” Strizzò gli occhi e indicò qualcosa al di sopra della testa di lui. “Riesci a leggerlo?”



    Seguì lo sguardo di lei fino alla placca sopra la porta. Strizzò gli occhi anche lui per qualche momento, poi estrasse l'accendino e lo tenne alzato. “Sembra una 'd'... Du...”



    "Du Lac."



    "Sì, è quello.”



    "Merda!"



    Si girò per vederla correre verso un pannello sfondato, dove inserì il braccio e frugò. Poi la vide scuotere la testa. “Sono arrivata in ritardo. Fanculo!”



    Spike la fissò, sorpreso, riponendo l'accendino in tasca. Non ricordava che quell'altra usasse quel tipo di linguaggio. "Baci tua madre con quella bocca, Cacciatrice?"



    Lei gli indirizzò uno sguardo irritato. “Non più.” disse, piegando le braccia. La sua voce era attenuata da una tristezza che lo colpì di più di quello che avrebbe fatto qualsiasi altra minaccia.



    "Uh… in ogni modo, quel demone con cui stavi combattendo deve aver saccheggiato il posto."



    "Demone?"



    "Certo, il tizio verde. Quando sono arrivato, l'ho visto scappare dall'altra Cacciatrice."



    "Mudge," disse lei, stendendo le braccia e serrando i pugni. “Dove è andato?”



    Spike alzò le spalle. "Non lo so. Se l'è filata in tutta fretta."



    "Da che parte?"



    "Non ci ho fatto attenzione, ok? Ero impegnato a farmi prendere a calci nel culo."



    Avanzò verso di lui e lo bloccò sulla porta. “Lo sarai di nuovo se non provi a ricordare meglio.”



    La spinse via. "Stai indietro, dolcezza. Ricordati con chi stai parlando.”



    Lo spinse di rimando, afferrandolo per lo spolverino e sbattendolo contro la porta. “So con chi sto parlando.” disse calma, spostandosi una ciocca di capelli umidi dagli occhi. “E tu?”



    Lui la fissò, mantenendo l'espressione dura e gli occhi freddi, senza lasciare trasparire l'intimidazione o l'emozione che stava provando all'inguine. Stronza.



    Gli occhi di lei si ammorbidirono, lasciandolo andare, e la bocca passò da una dura linea arrabbiata ad un tenero broncio. Lui si trovò a fissare il suo labro inferiore, come se lo stesse ancora trattenendo. “Spike, per piacere.” Il labbro iniziò a tremare.



    Lui fece una smorfia e guardò da un'altra parte, poi scrollò le spalle e cercò le sigarette. Lei si mise le mani sui fianchi e aspettò mentre ne accendeva una. “Portava qualcosa con sè” disse alla fine, soffiando fuori il fumo mentre parlava. “Sembrava una borsa. In cui probabilmente ha messo quello che ha portato via da qui.”.



    La Cacciatrice annuì. "Grazie."



    "Allora, come mai questo bottino è così importante? Come mai ci sono improvvisamente due te stesse? E, tra le altre cose, perchè stiamo facendo piacevole conversazione invece che provare ad ucciderci l'un l'altro?”



    Non pensava che lei stesse ascoltando. Aveva preso a passeggiare avanti e indietro per la cripta, la fronte aggrottata e pensierosa. Quando si fermò, estrasse una fiala dalla tasca e la valutò per un momento, prima di alzare lo sguardo su di lui e studiarlo. E lui si sentì improvvisamente a disagio.



    Alla fine, rimise in tasca la fiala e prese un lungo respiro. “Devi aiutarmi.”



    Spike sbuffò. “Ho sentito bene? Dimmi, amore, che cosa ci guadagnerei?"



    Lei aggrottò la fronte. “Ti ho chiesto di non chiamarmi così.”



    "E io ti ho fatto una domanda."



    Sembrò pensarci per un momento, poi scoppiò in una piccola risata frustrata. “Bene. Vuoi sapere cosa ha preso Mudge? E' una croce, la croce di Du Lac. E' qualcosa che ti servirà.”



    "E' una bella storia, am- Cacciatrice. E cosa se ne farebbe un vampiro come me di una croce?”



    "Ci curerà Drusilla."



    Spike si raddrizzò e si allontanò dalla porta. “Che cosa ne sai?”



    "Hai presente il libro che il tuo farabutto leccapiedi ha rubato dalla libreria di Giles?”



    I suoi occhi si strinsero. "Siiii…"



    "E' scritto in codice. Quella croce è la chiave per interpretarlo."



    La fissò. Questo acquistava improvvisamente un senso. Inclinò la testa, le labbra curvate in un ghigno. "Come fai a sapere tutto questo? E perchè dovrei crederti?"



    "Avanti, Spike." Gettò i capelli dietro la spalla mentre faceva alcuni passi verso di lui. Distese le braccia e le tenne allargate, invitandolo a guardarla. “Non l'hanno ancora capito i tuoi acuti sensi di vampiro?”



    Colse il suo invito e le diede un'occhiata aprofondita. Era la stessa. Non solo il profumo, ma anche il battito del cuore, la voce, il modo in cui si muoveva... ma c'era anche qualcosa di diverso. Molte cose differenti, ora che la guardava meglio. I capelli erano più lunghi, per prima cosa. Le girò attorno, guardandola dall'alto in basso, cercando di non fare caso al modo in cui i jeans sostenevano il suo sedere, piccolo e perfetto. Era più esile... un po' più alta, non che questo significasse molto... I lineamenti infantili se n'erano andati. Si muoveva con più grazia e con più fiducia in se stessa. Spike tornò di fronte a lei e le si avvicinò, tanto da sentirne il respiro e studiare il suo viso. Lei non si ritrasse. Si limitò ad alzare il mento e a sostenere il suo sguardo. Aveva gli occhi di qualcuno che aveva visto e fatto -e perso- fin troppo per una vita breve come la sua. Un lieve accenno di pieghe si stava formando nel contorno degli occhi. Le labbra iniziarono a palpitare di nuovo e, Dio lo aiutasse, non potè fare a meno di notare quanto più bella era diventata con l'età.



    Tirò indietro la testa e scoppiò a ridere. “Oh-ho, ora ho capito!” Si voltò e si allontanò da lei, ripristinando le distanze di sicurezza. “Viaggio nel tempo,” disse, scuotendo la testa. “Avrei dovuto pensarci.”



    "Non sembri sorpreso."



    "Non c'è molto che mi sorprenda ancora in questo mondo, dolcezza. Dunque, questo demone Mudge -chiamiamolo così- ha incasinato la tua preziosa linea del tempo. E' così?”



    "Lo farà, se non rimetto a posto quella croce.”



    "Affinchè io la trovi?” Si morsicò il labbro. “Bene, questo è interessante.”



    Con un sospiro, la Cacciatrice abbassò la testa e fece scivolare le mani nelle tasche posteriori dei jeans. “Guarda, Spike. Non hai bisogno di conoscere tutto.”



    "Oh, non penso proprio, gattina. Se facciamo questa cosa, dovrai dirmi tutto quello che vorrò sapere. O non se ne farà nulla.”



    "Come? Nemmeno per la tua cara bellezza tenebrosa?” La sua voce aveva un tono canzonatorio che non gli piacque molto.



    "Se è così, troverò un altro modo per aiutare Drusilla e chi se ne frega del tuo futuro. Mi arrangerò da solo."



    Lei contrasse le labbra. "Bene, fallo pure.” Mormorò. “Oh, al diavolo. Tanto non ricorderai nulla di quello che ti dirò.” Si avviò verso la porta.



    "E perché mai?"



    "Perché la fial-” Si fermò e si girò per guardarlo. “Per i principi dei viaggi nel tempo, o qualcosa del genere. Sarà così e basta.”



    "Lo vedremo, giusto?"



    Aprì la porta cautamente e sbirciò fuori. Il campo dovette essere libero, perchè la tenne aperta. “Vieni?”



    "Aspetta, tesoro. Non sono pienamente convinto che tu sia sincera."



    Gli occhi di lei si spalancarono. "Ma che cosa vuoi, ulteriori prove?"



    Le sorrise. “Deve essere qualcosa che hai scoperto solo nel futuro.”



    Emise un lungo sospiro. “Ottimo. William il Sanguinario.” Lo guardò, il viso che mostrava innociente curiosità. “Hai scritto poesie ultimamente?”



    Il sorriso di lui cadde improvvisamente. Come faceva lei a... Come diavolo poteva saperlo? Decise di non volerlo sapere. “Stiamo sprecando tempo, Cacciatrice. Muoviamoci.” Resistette all'urgenza di togliere quel sorriso compiaciuto (affettuoso?) dalla sua faccia, e la seguì fuori dalla cripta.



    TBC




    Edited by kasumi - 10/8/2012, 14:34
     
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  7. rose tyler 99
     
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    Me aspetta con ansia il seguito di questa meravigliosa storia brava Kasumi!!!
     
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    Ma quanto sono carini!!!!!!!!!!!!!!

    Ne voglio ancora!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ^_^
     
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    :o: ...ehm scusaaaaaa...sis.....ti sei dimenticata di postare, vero??????????????????????????????????? Sono passati ben 10 gg da questo post!!!!!!! -_-


    Ok ok....aspetto! ^_^
     
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  10. kasumi
     
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    ciao cara!! mi fa piacere che attendi impaziente! ^o^
    Tranquilla, non mi sono dimenticata! Ho voluto finire la fic su James Marsters, che ora aggiorno anche qui.
    Prometto che ripredo a tradurre al più presto!!
    :dance: :dance:
     
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  11. kasumi
     
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    Capitolo 4

    ***


    Spike faticava a seguire l'odore di Mudge a causa della pioggia. Lo perse definitivamente prima di raggiungere il distretto dei bar. “E ora che si fa?” Sospirò.



    Buffy scrollò le spalle. "Andiamo a menare Willy? Ma farai bene ad andarci da solo, perchè quella lingualunga potrebbe riconoscermi. E non sarebbe un bene che ci vedesse lavorare insieme.”



    "Concordo. Meno questa cosa va in giro e meglio è.”



    La risposta di Buffy fu uno starnuto, seguito da altri due. Spike inclinò la testa e riflettè. “Perchè non vai a casa, Cacciatrice? Ti asciughi e ti riposi un po'. Io continuerò a cercare Mudge fino all'alba.”



    "Certo, sono sicura che andrà tutto bene a casa Summers. 'Ehi, piccola Buffy. Mi spiace di averti preso a pugni in faccia. Potresti farti un po' in là nel letto, così posso fare un riposino veloce?' In ogni modo, non ti perderò di vista.”



    Lui finse di essere ferito da quell'insinuazione. “Non ti fidi di me?”



    Lei in risposta lo guardò solamente.



    Ridacchiò. “Ragazza sveglia.”



    "Sveglia abbastanza da non farti maneggiare quella croce.” Scosse la testa. “Se mi aiuti, l'avrai, Spike. Ma dobbiamo fare le cose per bene.”



    "Sempre che... non ti prenda la morte se non esci presto da quei vestiti bagnati.”



    "Stai fingendo che te ne importi qualcosa?"



    La guardò, i soppraccigli alzati, si piegò in avanti ed enunciò chiaramente “No.” Poi si raddrizzò e continuò a camminare. “Ma mi importa curare Dru, e questo significa essere bloccati insieme per l'occasione.”



    Buffy si fermò e arricciò il naso. “Che significa 'per l'occasione'? Sembri irritato per questo.”



    Lui guardò verso il cielo e scosse la testa. “Per il tempo che ci vorrà. E non un minuto in più del necessario.”



    "Bene." Si strinse nelle spalle e continuò a camminare, studiando il suo profilo. Poteva sentire il suo profumo persino nella pioggia, l'odore persistente di sigarette e cuoio invecchiato che le solleticava il naso. Riportò lo sguardò davanti a sè e, solo per un minuto, si crogiolò nell'essere lì con lui, nel camminare a fianco a lui, lavorare con lui, battibeccare con lui. Circondata dal suo odore e perfettamente consapevole del potere che lui emanava. Persino dopo tutti quei mesi, era ancora in sintonia con la sua presenza. Provò a fingere che se si sarebbe girata a guardarlo, lui le avrebbe sorriso con occhi pieni di adorazione. Che se si fosse avvicinata e avesse intrecciato le dita con quelle di lui, le avrebbe semplicemente tenuto la mano. E lei sarebbe stata capace di leggere nel suo viso tutto quello che quel gesto significava per lui. Le si formò un groppo in gola e tossì per mascherare il singhiozzo che stava per venir fuori.



    Spike si fermò, le mani sprofondate nelle tasche dove non c'era pericolo che si fossero strofinate per sbaglio contro di lei. “Proprio così.” Disse. “Ti faremo asciugare.”



    Buffy sorrise alla sua preoccupazione, sebbene in realtà non fosse per lei. “Cosa suggerisci?”



    Lui si guardò in giro. “Non posso esattamente portarti nel posto dove sto, se voglio tenerlo segreto.”



    "Cosa, intendi la vecchia fabbrica a Hudson?"



    Spike la fissò. “Vorrei che la smettessi di fare questo.”



    "Scusa."



    Indicò davanti a sè. "C'è una lavanderia automatica in fondo all'isolato. Avanti.”



    "Ma prima dobbiamo parlare con Willy."



    "Willy può aspettare," disse. "Se c'è una cosa che conosco di voi umani, è quanto siete fragili. E io non voglio gettare il mio futuro nel cesso per questo."



    "Cosa è successo al 'Fanculo il mio futuro, lo farò da solo'?"



    "Non corro rischi con la salute di Dru."



    Buffy sospirò. "Ottimo. Ma la mia salute sta bene. E' solo l'inizio di un piccolo raffreddore. Potere di guarigione da Cacciatrice, ricordi?"



    Si piegò verso il viso di lei e ripetè. “Non. Corro. Rischi.” Si raddrizzò e si diresse alla lavanderia. “Su! Willy sarà ancora lì quando saremo asciutti. La cosa più bella del viaggio nel tempo è che hai tutto il tempo del mondo.”



    Buffy si prese un momento prima di seguirlo, per godersi la vista di lui che si allontanava. Sospirò nuovamente ed entrò dopo di lui. Odiava le lavanderie automatiche. L'ultima volta che era entrata in una di queste, Molly aveva accidentalmente lasciato un paletto nella tasca e aveva rotto la lavatrice, allagando il seminterrato nel processo. Così aveva dovuto prendere una dozzina di ragazze - e Andrew – e portare tutti i carichi da lavare alla lavanderia di Sunnydale, mentre Spike e Xander aggiustavano la macchina. Aveva passato la maggior parte della notte a richiamare l'immagine di uno Spike assonnato, a piedi scalzi e a petto nudo che svuotava secchi di acqua dal seminterrato e brontolava per tutta la sua roba che era stata bagnata. E poi ad immaginare lui maneggiare attrezzi e piegarsi sulla lavatrice rotta, chiedendosi se lui e Xander ce l'avevano fatta. Meravigliondosi una volta di più per le prodezze meccaniche del ragazzo - che risalivano probabilmente ad ogni macchina che gli aveva chiesto di aggiustare - e provando a capire perchè questa cosa suonava così sexy.



    "Credo tu abbia dovuto imparare a sistemare le cose negli anni,” disse a voce alta.



    Spike sembrò confuso. “Uh, credo di sì. Ammettilo, non hai la febbre o qualcosa del genere, vero?”



    "Scusami. Ho solo considerato la cosa, da un vagone di servizio di uno strano treno di pensieri."



    "E se ti dico che non me ne frega niente?"



    Wow. Si era quasi dimenticata quanto coglione lui potesse essere qualche volta. Fece spallucce. “Fai come vuoi,” disse, guardandosi in giro. Erano gli unici lì dentro, per fortuna. Una nicchia dietro una serie di lavatrici mostrava un cartello di una toilette. Buffy si girò verso Spike. “Dammi il tuo spolverino”



    Lui sbattè le palpebre "Pardon?"



    "Il tuo spolverino?" Tenne sospesa la mano e aspettò. Siccome continuava a fissarla, lasciò cadere la mano al suo fianco. “Devo indossare qualcosa mentre i miei vestiti si asciugano."



    "Oh, giusto." Annuì. "E nel frattempo me ne starò giusto qui seduto a sgocciolare ed asciugare?"



    "Puoi mettere la tua roba con la mia se lo vuoi. Ma non ho intenzione di stare qui nuda."



    "E ti aspetti che lo faccia io?"



    Buffy lo guardò dall'alto in basso, ben consapevole che lo stava guardando in modo malizioso. Alzò le sopracciglia. "Da quando hai problemi con la nudità?"



    "Da quando sono costretto a collaborare con questa Cacciatrice rompicoglioni che sa maledettamente troppo.” Accennò un ringhio, poi un sospiro, infine si tolse lo spolverino. “Prendi.” disse, lanciandoglielo.



    Buffy scosse la testa. “Che gentiluomo.” Disse, lisciando le pieghe dallo spolverino mentre si dirigeva al bagno..



    ***



    Spike rivolse uno sguardo truce verso la schiena di lei che si avviava a cambiarsi. Non poteva credere al sangue freddo che aveva avuto, quella maledetta stronza, chiedendo il suo spolverino a quel modo. Era irritato per averglielo dato. E, ancora peggio, per averlo fatto appena lei gliel'aveva chiesto. Per il modo in cui si aspettava che lui l'avesse fatto, come se fosse una cosa perfettamente normale... come se lei non fosse abituata a chiedere.



    Si voltò e calciò una sedia, senza la soddisfazione di vederla volare sul muro. Di fatto, la sedia era fissata a terra. Non aveva pensato abbastanza seriamente a quello che stava facendo... Era proprio incredibile. Ed era evidente come questa cosa lo stava fastidiosamente facendo andare via di testa. Sicuro, le piccole cose iniziavano a sommarsi... e lui aveva fatto i calcoli sbagliati. Doveva essere così.



    Era sbagliato, persino per i suoi standard. Era un abominio. In nessun caso lui avrebbe...



    Beh, sì, ok, lo avrebbe fatto. Ma solo una volta, solo per scoprire come sarebbe stato. Non sarebbe stato abbastanza idiota da avere dei sentimenti per una Cacciatrice. Specialmente per quella Cacciatrice. E, comunque, lui aveva Dru, che amava, e questo non sarebbe mai cambiato, e allora perchè diavolo stava pensando a questo?



    Voleva una sigaretta. Ma le cicche erano nel cappotto, con lei.



    Perchè diavolo gli era importato che lei non si prendesse una polmonite?



    Non gliene fregava nulla, così stavano le cose. Qualsiasi cosa gli fosse passata prima per la testa, ora era rinsavito. Se ne strafotteva se questa Cacciatrice del futuro sarebbe morta. Non gli importava un fico secco della sua storia toccante, o di quello che lei avrebbe detto di essere per lui. Nessun paio di occhi spalancati e nessuna bocca imbronciata l'avrebbero persuaso. Avrebbe trovato questo Mudge, ottenuto quella croce, curato Dru, e offerto a questa donna un bel “levati dalle palle”. Giusto?



    Giusto.



    Quindi, si sedette. Soffiò fuori un lungo sospiro e si passò una mano attraverso i capelli. La mano si bagnò, ricordandogli che doveva asciugarsi. Pioggia di merda. Si tolse la maglietta umida e la usò per tamponare i capelli, per quello che li avrebbe asciugati. Poi la gettò sul pavimento con un tonfo bagnato e decidette di togliersi gli anfibi ed i calzini.



    Si fermò nel bel mezzo dello slacciamento del secondo anfibio. Che bel modo di stare. Lui, mezzo nudo e senza scarpe, alla mercè della più forte Cacciatrice che avesse mai incontrato. Naturalmente, lei sarebbe stata solamente nuda e vulnerabile e... nuda...



    Merda.



    Scosse la testa e si concentrò sui lacci. Avrebbe finto di non notarla appena fosse venuta fuori. Avrebbe sollevato lo sguardo solo quando avrebbe chiamato il suo nome.



    "Alza la testa," disse lei, lanciandogli qualcosa.



    Lo afferrò nell'aria e poi lo osservò. Le sue sigarette. "Uh… grazie."



    "Ho immaginato che fossi qui fuori a cercarle."



    "Beh, non lo ero” Mentì lui, collocandole sulla sedia più vicina per dimostrarlo, appena finì di togliersi i calzini.



    La Cacciatrice scrollò le spalle e si posizionò davanti al banco delle asciugatrici. Gettò la maggior parte dei vestiti in una di queste, poi frugò nella tasca dei jeans e ne svuotò il contenuto al di sopra. Spike prese le sue cose e fece per metterle con le sue, ancora stranito per l'intera situazione irrele. Il suo spolverino che la inghiottiva, ricordandogli quanto lei fosse piccola. Era facile dimenticarsi della sua statura, meno facile dimenticarsi che lei non stava indossando nessuna biancheria, che il cappotto che lui aveva indossato ogni giorno degli ultimi venti anni stava accarezzando ogni centimetro della sua carne scoperta.



    La guardò furtivamente con la coda dell'occhio, facendo grande mostra di non prestarle la minima attenzione. Doveva ammettere che lei gli faceva effetto, ma a nessun costo gliel'avrebbe fatto sapere. Quando la mano di lei si alzò e andò ad accarezzare distrattamente il bavero del suo spolverino, si sorprese ad immaginare come sarebbe stato averla sul suo petto. Si morsicò la lingua, abbastanza forte da farla sanguinare. Faceva male, ma avrebbe fermato per il momento il suo sangue dall'andare in posti che l'avrebbero messo solamente nei guai.



    Lei sembrò dimenticarsi della sua presenza, sollevando la pelle davanti al naso e inspirando profondamente. Ne aveva abbastanza. Era tempo di venire a capo di quella situazione. Fece per accendersi una sigaretta e realizzò di non avere l'accendino. Si voltò quindi verso di lei, la sigaretta che pendeva dalle labbra, l'anca poggiata contro l'asciugatrice, e, più casualmente che potè, chiese “Hai un accendino, tesoro?”



    La vide riprendersi da qualsiasi sogno ad occhi aperti stesse facendo e fissarlo. “Cosa hai detto?”



    Alzò un soppracciglio. “Un accendino?” Vista la sua espressione assente, si tolse la sigaretta dalla bocca e la tenne tra le dita per aiutarla a comprendere. “Hai ancora il mio accendino.” Diede un'occhiata alle sue cose e lo vide. “Oh, eccolo.” Allungò il braccio per prenderlo, ma la mano di lei fu più veloce.



    "Non è il tuo."



    "Eppure lo sembra"



    "Fidati, non lo è."



    Stava ancora trattenendo la mano di lui, quando sembrò improvvisamente consapevole. Il suo sguardo viaggiò sul suo braccio e indugiò sul petto scoperto. Lui inclinò la testa e la guardò, cercando di indovinare i suoi pensieri. Gli occhi di lei incontrarono i suoi per un istante, poi chinò la testa e allontanò la mano. Lui recepì il messaggio, che lei avesse voluto mandarlo o meno. E lo stava ancora mandando. Era nel battito del suo cuore, nel profumo della sua eccitazione, che stava alimentando quella di lui. Non potè fare a meno di sorridere. Realizzò in tutta fretta che avrebbe potuto averla giusto in quel momento, se solo avesse voluto. Avrebbe potuto sistemarla sull'asciugatrice, separare quelle piccole e graziose ginocchia e sfilare il cappotto di pelle, sostituendolo con le mani e la bocca...



    "Qui," disse lei, frugando nelle tasche dello spolverno. Estrasse l'accendino e glielo porse. Lui lo prese e lo accese, grato per la distrazione, e cominciò a passeggiare nervosamente avanti e indietro. Camminare gli risultò doloroso, ma aveva bisogno di muoversi, di mettere le distanze tra loro.



    La curiosità ebbe la meglio su di lui, alla fine, quindi tornò sui suoi passi e si sporse dietro di lei per strapparle l'accendino. Lei tentò di riprenderlo, ma lui lo tenne fuori dalla sua portata.



    "Maledizione, Spike!"



    "Calmati, Cacciatrice. Voglio solo controllare una cosa."



    Aveva strisciato il suo accendino a Praga, quando era caduto con Dru nell'imboscata della folla. L'accendino della Cacciatrice aveva dei graffi simili. Tirò fuori il suo e li confrontò.



    Corresse quel pensiero. L'accendino della Cacciatrice aveva dei graffi identici. Un po' più sbiaditi, ma erano lì.



    Le restituì il suo, senza dire nulla, cercando di decidere se voleva sapere veramente le risposte alle domande che aveva sulla punta della lingua.



    "A cosa ti serve l'accendino, comunque?" chiese, non riuscendo a trattenersi. Tenere la bocca chiusa non era mai stato il suo punto forte. “non dirmi che hai iniziato a fumare.”



    "No." Rigirò l'accendino un paio di volte tra le mani, poi lo ripose sull'asciugatrice. “E'... E' un portafortuna.”



    "Fortuna."



    "Certo."



    "Giusto." Spike annuì. "Allora, tesoro, vuoi dirmi che razza di futuro avremo, in cui porterai in giro il mio accendino come portafortuna?"



    "Veramente no."



    "Abbiamo un patto, Cacciatrice. Hai promesso che saresti stata sincera con me, che avresti risposto alle mie domande."



    Lei chiuse gli occhi e sospirò. "Spike…"



    "Cosa sono per te, da dove vieni? Cosa saremo l'uno per l'altro?"



    Sollevò lo sguardo e gli sorrise con nostalgia. “Vuoi veramente saperlo?”



    "Non te l'avrei chiesto, altrimenti."



    "Ok." Inspirò profondamente. “Eravamo...” Gli occhi di lei scivolarono verso qualcosa dietro di lui, mentre cercava le parole giuste. Poi tornarono ad incatenarsi nei suoi. “Migliori amici.”



    "Oh." Spike sbattè le palpebre. "Huh." Era l'ultima cosa che si sarebbe aspettato. Amanti, si era immaginato. Compagni di scopate? Persino meglio. Ma amici? E migliori amici, oltretutto. “E' tutto?” chiese, umiliato internamente dalla speranza nella sua voce. Non sapeva nemmeno lui in che modo sperava che lei rispondesse.



    "No," disse lei calma. “Era... complicato.” Scosse la testa. “Niente tra me e te è mai stato semplice, Spike.”



    "Sì, sto iniziando a capirlo.” Prese un respiro profondo e andò avanti con decisione. “Dunque, come diavolo abbiamo fatto a...”



    "E' una storia veramente lunga."



    Fissò il timer dell'asciugatrice. “Abbiamo molto tempo.”



    Anche lei diede uno sguardo al timer e poi contrasse le labbra. Si coprì meglio con lo spolverino, stringendolo, e scosse la testa. “Non saprei nemmeno da dove iniziare.”



    "Cosa ne dici di iniziare dal perché siamo così amiconi, quando Dru...” Oh, maledizione... No, per favore... “Le...” Deglutì. “Le succederà qualcosa?”



    "Come? No! No, niente del genere."



    Lui sospirò, chiudendo gli occhi. “E allora cosa-”



    "Voi ragazzi avete... semplicemente rotto, tutto qua.”



    Spalancò gli occhi. “Tutto qua?” Abbaiò. “Nessuno rompe semplicemente dopo più di un secolo assieme!”



    “Guarda, non so esattamente quello che è successo tra voi. Non ero lì quando ti ha messo da parte.”



    Spike si rese conto di avere la bocca aperta, ma gli ci volle un momento per recuperare la volontà di chiuderla. “Oh, di bene in meglio.” Disse, voltandosi. “Ma naturalmente è stata lei a lasciarmi. Come se io non avessi mai...”



    "Spike, calmati."



    "E' facile dirlo per te!" Lanciò la sigaretta e osservò la scintilla volare fuori dalla finestra. Poi si girò verso di lei. “Perchè? Non puoi dirmelo?”



    "Te l'ho detto, non-"



    "Avanti, tesoro. Dovrai pur sapere qualcosa, visto che saremo 'migliori amici'."



    La Cacciatrice incrociò le braccia. “Non mi hai esattamente parlato delle tue ex.” La guardò trucemente, fino a che lei finalmente roteò gli occhi. “Bene.” Disse con un sospiro stanco. “L'ultima volta che è stata in città, ha detto... O meglio, ha lasciato intendere...”



    "Sputa il rospo, micetta."



    "Che ti ha lasciato perchè tu eri già innamorato di me." Si fece piccola per l'umiliazione e cercò un sostegno, mentre Spike raggiunse la sedia e si curvò su di essa, sentendosi male.



    "'Già'?" Guardò su verso la Cacciatrice. “E quando lei...?”



    "Circa sei mesi da ora."



    La compassione che vide sulla faccia di lei fu troppo. Chiuse gli occhi e si voltò dall'altra parte.



    "Ad ogni modo," continuò lei, "Drusilla non era esattamente senza colpa, lo sai. Lei-"



    Alzò una mano. “Non... Risparmiatelo.” Si sforzò di guardarla. “Allora... cosa? Dru ha rotto, e noi...”



    "No. Te l'ho detto, è una lunga storia." Si avvicinò a lui e, dopo una piccola esitazione, prese posto di fronte a lui. “Non abbiamo iniziato ad andare d'accordo in una notte. Voglio dire, tu hai lasciato la città per un anno e poi c'è stato il chip-”



    "Il cosa?"



    "E' una storia ancora più lunga. E poi c’è stata la morte…"



    "Di chi?"



    "La mia."



    Lui alzò un sopracciglio.



    "Sono stata meglio."



    "Capisco."



    Lei iniziò a giocare con le unghie. “In ogni modo, poi ci fu un anno d’inferno, e… beh, è quando noi…” Sollevò lo sguardo verso di lui, poi tornò alle sue cuticole. “E quello fu… cattivo.”



    "Cosa, intendi il sesso?"



    "Come? No!" Sembrò sorpresa che avesse suggerito un’idea del genere. All’iniziò pensò che fosse per l’idea stessa che avessero avuto del sesso, ma poi la vide sorridere un po’ imbarazzata ed annuire con il capo. “No, il sesso era…” Le guance si colorarono e lei incontrò i suoi occhi. "Era buono, senza ombra di dubbio."



    Si appoggiò sullo schienale della sedia e sorrise compiaciuto. "Maledettamente vero" Disse, allacciando le dita dietro alla testa.



    "Ma per il resto…" Il sorriso scomparve. “Non sapevamo affatto come stare assieme. Era… Penso che fu uno dei peggiori anni delle nostre vite.”



    Anche il sorriso di lui scomparve, mentre la studiava. "Lo prendo come se non fossimo ancora arrivati alla parte degli amici."



    "Ci stiamo arrivando. Così abbiamo rotto, e quello fu persino peggio sotto diversi livelli. Poi ci fu l’anima, la pazzia e il Male Primordiale-"



    "Whoa, whoa." Spike si raddrizzò sulla sedia. "Fai un passo indietro. Poi ci fu cosa?!"



    "Oh." La Cacciatrice aveva un’espressione da ‘Oh merda’ dipinta sul viso, e poteva praticamente vedere le rotelle del suo cervello che lavoravano, mentre si figurava come nascondere la patata bollente che aveva tolto dal fuoco. “L’… L’a…”



    "L’anima."



    La vide agitare una mano nell’aria come per accantonare la cosa. “Non è come pensi. Voglio dire, non è stato come per Angel. Non sei stato maledetto o cose del genere.”



    Spike si alzò in piedi. "Ma avrò un’anima."



    "Giusto una piccola."



    "Uh huh." Spike si guardò attorno per cercare i suoi stivali. “Sai cosa, Cacciatrice?” Chiese, mentre iniziava ad indossarli. “E’ stato divertente. Vorrei poter restare ed aiutare, ma sono un po’ occupato a non avere un’anima.”



    Anche lei si alzò. "Spike, non-"



    “E, potrei dire, chi se ne fotte di te, del tuo future e del tuo buon sesso.” La spinse da parte e aprì l’asciugatrice. Lei gli afferrò il braccio, ma lui si divincolò. “Levati dal cazzo, Cacciatrice.”



    "Spike, potresti solo-"



    Ma lui era già fuori della porta, strattonando la maglietta. Ci restò per un momento, lasciando che la pioggia lavasse il suo viso e che i suoi sensi si attivassero. Sentì che c’era un umano a meno di un isolato di distanza e si avviò in quella direzione.



    Le avrebbe mostrato l’anima.



    ***



    "Grande, Buffy. Veramente... grande." Si era dimenticata con chi stava parlando. Si era lasciata andare e aveva detto troppo. Si era dimenticata che non era veramente lui, che aveva ancora tanta strada da fare.



    Sapeva che lui aveva bisogno di tempo e spazio per riflettere su quello che gli aveva detto, ma non poteva permettersi il lusso di sprecarne altro. Doveva seguirlo, se non altro per fargli prendere la pozione, quindi si mise le scarpe, afferrò la fiala e lo seguì fuori della porta. Si diresse a sinistra, dove l’aveva visto svoltare, ma non vide traccia di lui.



    "Maledizione," Mormorò. Era pronta a tornare dentro, a sperare che si sarebbe calmato e che fosse tornato per il suo spolverino, quando sentì un urlo. Le si strinse lo stomaco mentre correva verso il suono. Girò l’angolo e si fermò davanti ad un vicolo, vedendolo di schiena all’interno di esso.



    Mentre si stava nutrendo.



    "Figlio di…"



    Corse verso di lui, lo afferrò per le spalle e lo strattonò per allontanarlo dalla vittima. La ragazza incespicò e si aggrappò a lei, mentre uno Spike ridente barcollava all’indietro.



    "Mio Dio," disse, "mio-dio-mio-dio-mio-dio…"



    Buffy la prese per un braccio. "Ehi." Siccome continuava ad andare di matto, le diede una scrollata. “Ehi!”



    La ragazza guardò lei, poi Spike, terrorizzata.



    "Vai a casa," Le disse Buffy. La ragazza filò via, strozzata dai singhiozzi. Buffy rivolse la sua attenzione a Spike, che indossava ancora il volto della caccia e stava ridendo così forte da piegarsi in due.



    "Figlio di puttana."



    Lo vide raddrizzarsi. “Cosa succede, Cacciatrice? Non era abbastanza pieno d’anima per i tuoi gusti?”



    Lo colpì. Forte. Con un pugno abbastanza forte da spaccargli i denti. Lo guardò volare attraverso l’aria per parecchi metri e scivolare per parecchi altri. Fu immediatamente su di lui, prima che potesse persino accorgersi di cosa lo stesse colpendo di nuovo, tirandolo su per la maglietta e sbattendolo sul muro.



    "Cosa hai intenzione di fare?" La sfidò. "Sappiamo entrambi che non hai intenzione di uccidermi."



    "No," disse lei, "ma giuro su Dio che se provi di nuovo a fare qualcosa del genere, ti picchierò talmente forte che mi pregherai di lasciarti morire."



    "Ah, è così?"



    Strinse la presa sulla maglietta di lui e lo alzò da terra. “Vuoi veramente tentarmi, Spike?”



    Lui rise di nuovo. "Guardami bene, Cacciatrice. Questo sono io. Non sono un qualche cucciolo con anima incorporata, malato d’amore e sbavante ai tuoi piedi. Quello è il numeretto da circo di Angel."



    Lo lasciò andare e fece un passo indietro. "Credimi, Spike. So esattamente cosa sei."



    "Davvero?" Si spinse via dal muro e si avvicinò spavaldo a lei, così vicino al suo viso che poteva sfiorarla senza toccarla. Vicino abbastanza da baciarla. Alzò una mano. Per un momento Buffy pensò che volesse accarezzarle il viso e trattenne il respiro in anticipazione. Ma lui tracciò invece il bordo del risvolto dello spolverino. “Lo sai dove ho preso questo cappotto, Amore?” La sua voce era una soffice carezza, ma si era indurita all’ultima parola, sfidandola a correggerlo. Lei non abboccò. “L’ho preso dall’ultima Cacciatrice che ho ucciso, mentre il suo corpo era ancora caldo..”



    Buffy lo guardò negli occhi dorati, mantenendo un’espressione annoiata. “Sì certo. Nikki Wood. Metropolitana, New York, durante la tua fase punk. Lei aveva un desiderio di morte e tu le hai spezzato il collo."



    Lo vide sospirare e calare la mano, mentre tornava al suo volto umano, da cui poteva leggere ancora meglio la sua irritazione.



    Scrollò le spalle. "Avrebbe dovuto spaventarmi?"



    "Beh, sì, ho pensato che potesse."



    Buffy sospirò e si strofinò il viso. "Spike, sono così stanca, e non sono veramente in vena di sopportare le tue stupide stronzate da vampiro.” Estrasse la fiala. “Ho un lavoro da fare. E’ una tua scelta aiutarmi o meno, ma non ti metterai in mezzo alla mia strada.”



    Fece un cenno col capo verso la pozione. “Cos’è quella?”



    "E’ per farti dimenticare che mi hai visto qui. Non ricorderai nessuna delle cose che ti ho detto, così non puoi andartene a rovinare tutto."



    "Chi se ne frega. Non la prenderò e tu non puoi forzarmi a farlo."



    Buffy rise. "Lascia che ti spieghi qualcosa, Spike. Avrai potuto spaventare la Buffy sedicenne, perché non sapeva ancora di che cosa era capace. Ma la Buffy a cui stai parlando adesso?” Mosse il viso verso quello di lui. "Ho combattuto e vinto più apocalissi di quelle che posso contare sulle dita di una mano e ho perso il conto dei demoni che ho ucciso. Punto. Ora dimmi chi è il più forte. Eh, diavolo, considera che nel mentre ho dovuto salvarti il culo per metà del tempo."



    Lui alzò il mento, sfiorando il naso contro quello di lei. “Tieni a bada la sfrontatezza, Tesoro. E’ quel tipo di cosa che uccide una Cacciatrice.”



    Lei scosse la testa. "Non sono sfrontata. Non ti sto dicendo questo con arroganza. E non sto nemmeno provando a spaventarti. Ti sto solo dicendo come stanno le cose. Non ti conviene sottovalutarmi.” Fece un passo indietro. “E non sto sottovalutando te. Io so quello di cui tu sei capace, nel bene e nel male. Sei forte ed astuto, almeno fino a quando non ti lasci prendere dall’impulsività. E sei perseverante. E’ per questo che ti ho chiesto il tuo aiuto. Ma se non vuoi?” Fece spallucce. “Dipende da te. E, in ogni caso, quando avrai finito prenderai la pozione, a costo di costringerti giù a terra e ficcartela in gola."



    Fissò la fiala, poi lei, pieno di disprezzo. “Mi stai privando del diritto di decidere del mio futuro?”



    "Tu non capisci. E’ già stato tutto deciso. E’ già stato tutto fatto. Tu sei un fantasma, Spike. Non puoi cambiare nulla."



    Gli occhi di lui si strinsero, facendolo sembrare ancora più odioso. Dio, Buffy odiava così tanto tutto questo. Se solo fosse andata direttamente al cimitero…



    "Un fantasma," Disse lui. Estrasse di colpo le mani e le afferrò le braccia, strattonandola contro di lui. “Ti sembro un fantasma, Cacciatrice?”



    Lo spinse via. "Confrontato allo Spike che conoscevo? E’ tutto quello che sei sempre stato! Lui-” Deglutì, cercando di non rompere la voce. “Il mio Spike ha dovuto fare delle scelte molto difficili, ma sono state tutte scelte giuste per lui. Non permetterò che tu gli porti via questo.” Asciugò la lacrima che stava scendendo sulla sua guancia. “Non permetterò che tu lo porti via da me.”



    Stette a fissarla, e fu una delle poche volte in cui non potè dire a cosa stesse pensando, semplicemente guardandolo. Mise via la pozione. “Torniamo dentro e facciamo questa cosa nel modo giusto. Per favore.”



    Ci pensò per un lungo momento, poi, senza dire una parola, si voltò e si diresse verso l’uscita del vicolo.



    Buffy emise un lungo sospiro e lo seguì. Dopo un po’, aveva pareggiato il suo passo. Girarono l’angolo verso la lavanderia automatica e lui si volse verso di lei, guardandola dall’alto in basso.



    "Nikki era abbastanza tosta, lo sai?"



    "Così mi hai detto."



    "Faresti bene a ricordare come l’ho uccisa facilmente."



    Annuì. "Lo so." Raggiunsero la porta. Buffy si fermò e lo guardò, prima di aprirla. “Ma lo sai a cosa sto pensando?"



    "A cosa?"



    "A come hai risparmiato suo figlio."



    Spike sbuffò. "Pensa quello che credi. Non sapevo nemmeno che avesse un figlio."



    "No," disse Buffy. "Ma lo saprai fra cinque anni, quando proverà ad ucciderti." Aprì la porta ed entrò, temendo che lui non entrasse giusto dopo di lei, ma non si girò. Quando lo sentì finalmente entrare, sorrise.


    TBC




    Edited by kasumi - 10/8/2012, 14:36
     
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  12. chocolà
     
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    nooo!!! nn puoi farmi questooo!!! voglios apere cosa dirà spike!!! ti pregoooo!!! >_<
     
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    Wowwwwww!!!!!!....
    Cmq nn so quanto bene abbia fatto Buffy a raccontare lo Spike del futuro, spero nn si complichino più del normale adesso i loro rapporti..e lui poverino....è decisamente confuso e molto Spaventato dall'idea di provare amore per una cacciatrice!!!!!!....


    Tesora bella...sei una Grande e la traduzione sta risultando perfetta!!!!!!!! :risata:
     
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  14. kasumi
     
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    Grazie tesoro! :wub: :wub:

    Edited by kasumi - 10/8/2012, 14:39
     
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    ...Grazie per i tuoi continui post..sis... :kiss:
    Adesso...voglio proprio vedere se berrà la pozione !!!!!!! -_-
     
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107 replies since 12/6/2012, 22:20   3827 views
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