Tainted Innocence by peroxide_dreams

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    Mrs Boreanaz

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    Questa ff è stata scritta da peroxide_dreams e tradotta da b_fly
    io la posto solamente.



    Tainted Innocence
    by peroxide_dreams

    Tradotta: b_fly
    Subject: AU (Tutti umani)
    Warnings for: Linguaggio per adulti. Scene di sesso. Buffy/Altro
    Rating: NC17
    Genere: Romance. Angst.
    Lunghezza: 25 capitoli
    Summary: Dopo essere stata mollata dal suo ragazzo, Angel, Buffy è costretta a passare l'estate con il capo di sua madre, Cordelia Chase. Quando le cose cominciano a migliorere, arriva il marito playboy di Cordelia, Spike, che metterà a soqquadro il suo mondo.
    Link dove trovare la ff originale: www.spikeluver.com/SpuffyRealm/view...8&warning=NC-17

    Traduco con il permesso dell'autrice.


    Permesso autrice:
    "Sure, do you think you could send me a link to where it will be posted? It
    is very flattering that you are willing to take the time to do that!

    Thanks,
    Kat"




    Capitolo 1 - The Breakup

    Buffy attraversò furiosamente la porta di casa sua in Revello Drive. Salendo le scale due a due, corse nella sua camera e sbattè la porta. Saltando sul letto, prendendo Mr. Gordo, non potè più trattenere le lacrime, facendo uscire un gemito inumano, nascose la faccia fra i cuscini
    Il giorno era partito così pieno di promesse. Era l’ultimo giorno di scuola, con tutta l’estate a cui pensare. Poi improvvisamente le cose hanno iniziato a peggiorare. Angel, il suo ragazzo da cinque mesi, era stato distante da lei durante il pranzo. Buffy era preoccupata che potesse essere arrabbiato con lei per il loro appuntamento della sera prima. Non avrebbe mai immaginato che dopo la scuola avrebbe rotto con lei, in mezzo al parcheggio.
    Okay, forse avevano qualche problema. Buffy sapeva che lui era nervoso perché non erano ancora andati ‘fino in fondo’. Ma non è che non avessero fatto nulla, si erano baciati e toccati.
    Gli aveva fatto un paio di lavoretti con la bocca, che al tempo lo avevano soddisfatto parecchio.
    La verità era che era spaventata. Sapeva che Angel era stato con altre ragazze ed era preoccupata di non essere all’altezza. Una volta l’aveva presa in giro per essere vergine, dicendo che avrebbe dovuto ‘romperla’ come se fosse stata una specie di cavallo. Buffy sapeva che era diventato impaziente, quindi quando le aveva proposto di passare l’estate separati e vedere altre persone aveva capito esattamente cosa voleva dire.
    Quando il pianto finalmente divenne singhiozzi, Buffy sentì il telefono squillare.
    ‘Forse Angel ha cambiato idea’ pensò alzando il telefono.
    “Pronto, Angel?” chiese speranzosa al telefono
    “No B, sono io, ho sentito cosa quel bastardo ti ha fatto” sbottò Faith con evidente disgusto
    “Oh” rispose Buffy triste “Immagino che lo sappia tutta la scuola, huh?” chiese nascondendosi il viso nella mano
    “Si, circa, l’idiota si è comportato come se volesse dare spettacolo” si fermò “Stai bene?”
    Buffy tirò su col naso, sapeva che le cose andavano male, ma Faith mostrava compassione
    “Lo vorrei solo indietro” sussurrò ricominciando a singhiozzare
    “Ha davvero rotto con te perché non concludevate?” chiese Faith
    “Già” rispose con un sospiro
    “Non preoccuparti B, starai con me quest’estate, e lui ti implorerà di tornare con lui quando ricomincia la scuola” promise Faith
    Buffy sorrise, sapendo che se qualcuno poteva farla stare meglio, quella era Faith.
    Buffy non ricordava di essersi addormentata, ma si svegliò col suono di sua madre che bussava
    “Entra” gridò Buffy nel sonno
    Joyce entrò e si sedette sulla poltrona rosa di buffy. Si era accorta che sua figlia aveva pianto e si preoccupò “Buffy, tesoro, che è successo” chiese sua madre
    Buffy sospirò, sapeva che avrebbe continuato a chiedere finchè non avesse risposto
    “Angel e io abbiamo rotto” disse piano
    Joyce abbracciò la figlia “Mi dispiace, piccolina, ma sai che non mi è mai piaciuto”
    “Lo so mamma, immagino tu sia felice ora” sbottò Buffy, rilasciando l’abbraccio
    “No, piccola, vederti scossa non mi rende mai felice. Solo che non penso fosse l’uomo per te” le rispose
    ‘Si e tu sai tutto su trovare quello giusto, huh mamma’ pensò Buffy fra se, ma sapeva che non era del tutto vero. Suo padre le aveva lasciate sei mesi prima. Aveva detto di dover ‘trovare se stesso’.
    “Mamma, non sono dell’umore di parlare ora” sospirò Buffy
    “Capisco, ti chiamo per la cena quando è pronta” le disse abbracciandola di nuovo e uscendo.
    Buffy si sdraiò sul letto guardandosi le unghie. Se solo fosse andata oltre le proprie paure. Era solo sesso, le persone lo fanno ogni giorno. Faith lo aveva fatto diverse volte, con diverse persone. Anche Willow, la studiosa, non era vergine. Aveva perso la verginità al ballo col suo fidanzato Oz. Forse se lei non fosse stata più vergine, Angel l’avrebbe rivoluta. Forse non doveva ‘rompersi’. Ma da chi poteva imparare? Buffy sapeva da chi. Faith.
    Per l’ora di cena, buffy stava già meglio.
    Questa notte ci sarebbe stata la prima lezione di ‘come si seduce un uomo’, incontrava Faith al Bronze alle 8, le cose già miglioravano.
    Entrando in cucina, con un sorriso, Buffy abbracciò la madre.
    “Ciao, mamma. Cosa c’è per cena?” le chiese
    Joyce sorrise alla figlia, sollevata che stesse meglio “Ho fatto i tuoi preferiti cordon bleu” le disse
    “MMM sembrano buoni” disse sedendosi al tavolo
    Dopo cena, mentre lavavano i piatti, Joyce si voltò verso Buffy
    “Tesoro, volevo parlartene, ma dopo quello che è successo oggi ho pensato che forse potrebbe interessarti anche” iniziò Joyce
    “Cosa mamma?” chiese asciugandosi le mani
    “Beh, ti ricordi la signora Chase, la proprietaria della galleria” Buffy annuì
    “Mi ha organizzato un’estesa gita di vendita. Sarò via per 8 settimane, girando il mondo per prendere nuovi pezzi per la galleria, come per la sua collezione personale” disse cercando la reazione di buffy.
    Buffy non credeva alle proprie orecchie, 8 settimane con la casa sua. Sarebbe stato perfetto.
    “Mamma, sembra una buona opportunità per te, so che ti piace viaggiare” disse
    “Davvero non ti preoccupa? 8 settimane sono molto tempo, mi dispiacerebbe ti sentissi abbandonata quando hai bisogno” disse joyce
    “No, mamma! È una vita che io e te non ci separiamo un po. Ti prometto di essere responsabile e-“
    Joyce la interruppe “Beh non posso lasciarti qui da sola, hai sedici anni. Ho chiamato tua zia Catherine e ha detto che sarebbe lieta di ricevere una tua visita per l’estate”
    “Cosa??” esclamò Buffy “La zia Catherine vive in una fattoria nell’Iowa! Non ho intenzione di passare l’estate in un ranch a mungere le mucce! Mi hai già lasciata qui mamma, ti prego non farmi questo! La pregò
    Joyce sospirò “Non posso lasciarti qui, mi dispiace. Del resto, potrebbe farti bene toglierti dalla vista Angel”
    Buffy esplose “Beh, mamma, potrebbe funzionare per te, ma io non voglio dimenticare Angel, torneremo insieme. Fino ad allora non voglio separarmi dai miei amici. Non. Vado.”
    Buffy corse fuori dalla cucina e su per le scale, sbattendo la porta e piangendo sul letto.




    Capitolo 2 - The Invitation

    “La mia estate è rovinata” piagnucolò buffy sbattendo la testa sul tavolo, in tempo con la musica
    “Non so B, forse troverai qualche contadino carino” rise Faith
    Buffy roteò gli occhi
    “Davvero, Buffy, hai detto che non sei stata là da quando hai 5 anni, forse non sarà male” sorrise Willow
    “Ma Will, avevo piani per quest’estate. Faith doveva aiutarmi a riprendermi Angel, ora lo perderò di sicuro”
    “Pensi davvero che potresti farlo, Buffy? Fare sesso con un uomo a caso? Voglio dire-“
    “Certo che può!” interruppe Faith “Buffy, hai ancora un paio di giorni, perchè non proviamo la prima lezione stasera”
    “Um, non sono sicura Faith, non sono molto socievole” disse nervosamente
    “beh, Angel lo è” rispose indicando oltre le sue spalle
    Buffy si voltò per vedere Angel che ballava con una brunetta. Lo guardò mentre le prendeva i fianchi, stringendola. La ragazza, in risposta, gli si spingeva contro.
    “Quello stronzo” Buffy saltò dalla sedia presa poi da Faith
    “No B, non è questo il modo” sorrise Faith puntando il tavolo a fianco “Vai a chiedere a Parker di ballare e fai un piccolo spettacolo per ingelosire Angel”
    “Parker Abrams?” sbottò “lui è un maiale!”
    Faith rise “Esatto!”
    Buffy prese la rum e cola di Faith e ne mandò giù una lunga sorsata. Non bevevo spesso, ma aveva bisogno di coraggio. Si alzò.
    “Hey Parker” sorrise Buffy
    “Oh, hey Betty, ho sentito che tu e Angel avete rotto” disse spogliandola con gli occhi
    Buffy ingoiò il rospo ricordando Angel sulla pista da ballo e sorrise “E’ buffy, e si, beh sai, cose che capitano” cercò di sembrare casuale”
    “Oh certo, vuoi ballare?”
    Parker la portò alla pista da ballo. Cercò di chiudere gli occhi e farsi guidare dalla musica, quando lo sentì prenderle la vita e spingersi contro di lei. Stava già sfregando la sua erezione contro la gamba di lei. ‘Pensa a Brad Pitt’ si mise a pensare lei, mentre cercava di comportarsi come la ragazza appiccicata ad Angel.
    Poi Parker le sussurrò “Andiamo a prendere dell’aria”
    Buffy gelò alle sue parole. Non poteva continuare così. Aprì gli occhi con un sospiro, stava per declinare quando vide Angel fissarla attraverso la stalza. ‘E’ geloso’ pensò sorridendo
    Voltandosi verso Parker gli disse “Andiamo”
    La sua voce sembrava finta, ma se lui lo notò non ne fece parola. Semplicemente si affrettò con lei oltre la pista da ballo verso la porta. Erano appena usciti che lui subito le attaccò la bocca con la propria. Le spingeva la lingua in gola e le strizzava un seno.
    Buffy sentì la bile risalirle l’esofago e lo spinse “Stop”
    Parler la guardò sorpreso “Su, Betty, lo sai che lo vuoi”
    Buffy lo spinse ancora, abbastanza da farlo cadere col sedere per terra.
    “Sono Buffy, idiota, e l’unica cosa che voglio è che smetti di strusciarmiti contro” esplose
    Parker era furioso. Si alzò e si avvicinò a lei minaccioso.
    “Lo sapevo” disse “Angel ha detto che eri tesa, non pensavo fossi una puttana frigida anche. Non mi sorprende che Angel ti abbia lasciato” aveva un sorriso soddisfatto ed entrò sbattendo la porta.
    Buffy stava lì in shock. Angel lo aveva detto a tutti. Appoggiò la testa al muro e singhiozzò. Si sentiva disarmata, scivolò contro il muro per nascondersi la testa fra le mani e piangere. ‘Cosa non va in me? Perché non posso essere normale?’ si ripeteva

    Non sapeva quanto tempo era stata fuori quando Willow venne a cercarla “buffy, ho guardato dappertutto. Stai bene?”
    “No, Willo, non sto bene e non la starò mai” mugolò
    “oh mio Dio. Tu e Parker…?” sussultò
    “No! willow cosa non va in me? Perché non mi piace il sesso?” pianse
    Willow era a disagio “Sono certa che ti piacerà, con la persona giusta”
    “No Willow, perché Angel era la persona giusta, e l’ho perso”
    “Sono sicura che le cose andranno meglio” le disse speranzosa
    Buffy annuì, non perché credesse a Willow, ma perché Willow non capiva. Aveva la relazione perfetta, con il perfetto ragazzo. “Andiamo a casa”



    La mattina dopo Joyce era esausta. Era stata sveglia ad aspettare Buffy, sperando che forse stare fuori con gli amici l’avrebbe resa di umore migliore. Non poteva essere più in torto. Quando sua figlia tornò, si accorse che aveva pianto di nuovo. Cercò di parlarne, ma Buffy corse in camera.
    La colpa aveva tormentato Joyce tutta la notte. Con suo padre andato via sei mesi prima forse non era il caso di lasciare la casa per l’estate, isolarla dai suoi amici. A mattina presto aveva preso una decisione, non sarebbe partita.
    Joyce sapeva che la signora Chase non sarebbe arrivata prima delle undici, si sbrigò con il lavoro per essere libera di parlarle quando arrivò. La famiglia Chase aveva preso la galleria circa un anno prima. Joyce poteva dire che Cordelia non sapeva molto di arte, quindi l’aveva presa sotto la sua ala e insegnatole le basi. Cordelia aveva imparato infretta, seppur con difficoltà, e aveva sempre trattato Joyce con rispetto.
    Circa alle undici e trenta Cordelia entrò, seguita dalla sua assistente personale Anya. Joyce uscì dal suo ufficio per incontralra “Salve, signora Chase, mi chiedevo se potevamo scambiare due chiacchiere”
    “Joyce continuo a dirtelo, chiamami Cordelia” le sorrise togliendo i larghi occhiali “entra nel mio ufficio”
    Joyce la seguì e prese un posto a sedere “sign… Cordelia. Non penso di poter fare il viaggio di acquisti”
    Cordelia si scurì “Cosa? Cosa vuoi dire che non puoi andare?” chiese
    “beh, mia figlia, Buffy, sta passando un brutto periodo, con suo padre che se n’è andato…”
    “Pensavo la mandassi nell’Illinois?” la interruppe Cordelia
    “Iowa” la corresse “Dovevo, ma come stavo dicendo, sta passando un brutto periodo. Non vuole lasciare i suoi amici, non posso lasciarla sola e…”
    “Cosa ne dici se sta con me” si offrì in fretta.
    Joyce la guardò scettica “Buffy può essere un po difficile da trattare, sarebbe chiedere troppo”
    Cordelia sorrise “beh, non lo stai chiedendo. Mi sto offrendo. Su Joyce sarà divertente. È una situazione in cui tutti vincono”
    “Non lo so Cordelia. So quanto sei occupata” argomentò
    “Nessun senso, anche se non ci sono, Jenny e Giles ci sono sempre, sarà perfetto” difese
    “E tuo marito?” chiese
    “William? Starà in Jamaica per un altro mese, poi a Montreal, quindi non c’è problema. Può invitare gli amici e c’è la piscina, sarà come un campo estivo” la pregò
    Joyce si arrese “beh, devo accertarmi che vada bene a Buffy”
    “Grandioso” squittì eccitata “Prenditi il resto della giornata e va a parlarle”
    Quando Joyce lasciò il suo ufficio, Cordelia ricadde sulla sedia, sensa più sorridere.
    “Cos’è stato tutto quel discorso?” chiese Anya sarcastica
    “Se Joyce si fa indietro, papà insisterà perché vada io” sbottò Cordelia “E io non intendo passare tutta la mia estate a guardare della noiosa arte. Anche se significa che devo passarla a fare da baby-sitter alla sua mocciosa”
    “Quandi anni ha?” chiese Anya
    “Non lo so. 12, 13, non mi importa, basta che mi stia fuori dai piedi” disse lei.




    Capitolo 3 - First Impressions

    Buffy era sveglia da più di un ora, ma non si era alzata dal letto. Guardava di nuovo le unghie. Un paio di settimane prima la sua vita era perfetta. Era una popolare cheerleades che usciva con un bellissimo e popolare giocatore di football. Ora, era solo una ragazza, senza fidanzato, che stava per passare l’estate in mezzo al niente. Si sentiva così sola. Pensò a suo padre. Era sempre stata la sua principessa, una vera e propria figlia di papa. Sapeva che i suoi avevano problemi, ma se n’era andato senza salutarla, e le aveva spezzato il cuore. Aveva incontrato Angel poco dopo, e ora anche lui l’aveva lasciata. Forse Faith aveva ragione, niente attaccamenti, niente legami, niente rotture di cuore.
    Buffy fu interrotta da sua madre che le bussava alla porta. Roteando gli occhi, la fece entrare.
    Nella via di ritorno a casa joyce aveva considerato le opzionio. Sapeva che Buffy non voleva andare in Iowa, ma non era convinta a lasciarla con Cordelia. Non aveva figli e non era molto intelligente. Buffy non era proprio una bambina, avrebbe fatto diciassette anni in un paiod i mesi. Joyce aveva anche incontrato Giles e Jenny, la coppia che teneva casa Chase, e si era trovata bene.
    Buffy normalmente non dormiva così tanto, forse era ancora arrabbiata “Buffy, so che le cose non sono andate molto bene ultimamente..:”
    “Ah lo sai? Perché non ti ha fermato dallo spedirmi in una fattoria” sbottò Buffy
    Joyce la guardò “Lo so. Per questo ho detto a Cordelia che non posso andare”
    Buffy alzò la testa “Cosa? Non vai?”
    “Ho capito che non era giusto portarti via dai tuoi amici, e spedirti lontano dove non vuoi andare” confessò
    Buffy si sedette, provava sentimenti ambigui. Era contenta di non essere spedita via, ma si sentiva in colpa per sua madre “Cos’ha detto il tuo capo?”
    Joyce rise nervosamente “Beh… si è offerta di farti stare a casa sua, così saresti vicina ai tuoi amici”
    “Lei cosa? Perché? Non mi conosce nemmeno” cheise sorpresa
    “Non sono certa. Forse si sente sola a stare in una magione senza nessuno” pensò
    “Magione? Vive in ua magione? Comunque pensavo fosse sposata” chiese
    “Pare che suo marito sia fuori dal paese per la maggior parte dell’estate. È un fotografo di mora e il suo lavoro gli chiede di viaggiare” spiegò
    Buffy considerò le parole di sua madre. Aveva incontrato il suo capo una volta sola, sembrava sofisticata. L’idea che volesse che buffy passasse l’estate a casa sua era scioccante. Poteva essere una cosa buona.
    “Okay, mamma, lo farò” disse
    Joyce sospirò di sollievo “Sei sicura tesoro? Perchè posso ancora cancellare”
    “no, voglio che vai” le disse con un sorriso

    I successivi giorni passarono in fretta. Faith portò Buffy a fare shopping, dichiarando che il suo guardaroba necessitava una svolta. Prima passò per Victoria’s Secret, ricostituendole completamente il guardaroba intimo con cose di lusso. Diceva che le sue mutandine di cotone bianco erano troppo virginali. Prese anche dei pantaloni di pelle nera, un vestito da cocktail nero sexy e dei top. La colpa di una madre e la carta di platino facevano miracoli.

    Quando arrivò il giorno in cui sua madre sarebbe partita, Buffy era nervosa ed eccitata. Cordelia le aveva mandato un autista, Xander, per portarla in aeroporto e portare Buffy alla magione. Le piaceva Xander, che sentendola nervosa fece il possibile per metterla a suo agio con un sorriso e delle battutine da poco. “Quindi starai con Queen C tutta l’estate?” le chiese
    Buffy alzò un sopracciglio “Queen C?”
    “Oh scusa, è così che la chiama Spike, voglio dire Cordelia” si corresse
    “Si, è stato molto carino da parte sua, se non fosse stato così avrei dovuto andare in Iowa” rise
    “Ouch” storse il naso Xander “Penso di essere sorpreso” sapeva quanto era frivola il suo capo.
    Fu sorpreso dell’invito di questa bellissima giovane donna alla mansione. A Cordelia piaceva essere al centro dell’attenzione. Non lo diceva ai suoi passeggeri, già lei stessa ne aveva abbastanza paura.
    Buffy si chiese cosa Xander intendesse e stava per chiederlo ma erano arrivati. Vide dal finestrino un grande cancello di ferro. Guidando sul vialetto, Buffy fu impressionata dal meticoloso ritocco dei dettagli. La macchina si fermò, Xander le aprì la porta e le offrì la mano per alzarsi. Buffy saltò giù e si mise a guardare la mansione.
    Era un largo edificio di pietra, con grosse finestre. Buffy spalancò gli occhi alla vista di due grosse pietre grigie che portavano all’elegantissima doppia porta. Xander apparse dal retro della macchina portandole i bagagli. Sorridendole, le disse “Dopo di lei, madame”

    Buffy sussultò e guardò le scale. I due furono accolti alla porta da un uomo più anziano con occhi dolci che la guardò “Sei la figlia di Joyce Summers?”
    La bionda immediatamente rispose “Si, sono Buffy Summers” offrendo la sua mano.
    L’uomo le strinse la mano e ridacchiò “Perdoni la mia sorpresa, signorina Summers, pensavo fosse più giovane. Il mio nome è Rupert giles, son oil maggiordomo”
    “Hey Giles, sai dove dovrei mettere questi?” disse Xander indicando le borse della ragazza.
    Giles aprì la porta per farli entrare e rispose “La signorina Summers starà al piano di sotto nella stanza degli ospiti” annunciò.

    Entrando, Buffy sussultò nel vedere il lusso che la circondava. Gli alti muri dell’ingressi erano coperti da enormi specchi. Il pavimento era coperto di marmo bianco. C’erano grandi poltrone a cuscino lungo il corridoio e scale di mogano a spirale. Alla sua sinistra, Buffy vide tre scalini che la condussero a una sala con due grandi divani bianchi e un caminetto di marmo splendido. “Bello, non è così?” le disse Giles
    Buffy lo guardò con gli occhi ancora spalancati “Si, decisamente. Sembra che non ci viva sul serio nessuno” osservò
    Giles rise di cuore “E’ perchè la signora Chase non permette che nessuno usi questa stanza”
    “Oh, mi dispiace” si scusò lei ritraendo la mano dal divano come se si fosse scottata
    Giles semplicemente rise “Non c’è problema, signorina Summers, per l’estate, sarò casa sua”
    “La prego mi chiami buffy” chiese
    L’uomo annuì “Okay Buffy, e ti prego chiamami Giles”
    “Ok, meraviglioso, sei qui” una voce dietro di loro suonava zuccherosa

    Buffy si voltò per vedere un attraente donna con capelli neri che entrava nella stanza. Sembrava di essere all’inizio dei quarant’anni e aveva un sorriso amichevole e sincero. Le prese la mano “Che bellissima giovane signora, hai gli occhi di tua madre”
    Buffy arrosì al complimento “Sono Buffy” si offrì
    “Benvenuta Buffy, sono Jenny. A essere onesta ci aspettavamo una bambina, ma sono lieta tu sia qui. Cordelia è di sopra e ha chiesto che tu ti unisca a lei”
    L’apprensione che aveva sentito per tutto il giorno stava per concludersi. Xander, Giles e Jenny erano ovviamente impegnati a farla sentire a casa. Mentre saliva le scale rilasciò un sospiro di sollievo. La porta della camera di Cordelia era aperta e Buffy l’attraversò.
    L’intera stanza era bianca, eccetto per i mobili in mogano scuro. Aveva un grande letto matrimoniale extra con cuscini bianchi. Il tappeto era di moquette bianca e Buffy vi sprofondò con i sandali entrando.
    Una voce dallo stanzino interruppe la sua ammirazione “Bunny, sei tu”
    “Sono Buffy” corresse, più irritata di quello che intendeva sembrare
    Ignorando la correzione Cordelia continuò “arrivo subito
    Dopo un minuto Cordelia entrò nella stanza aggiustandosi la gonna. Alzando gli occhi immediatamente il sorriso lasciò la sua faccia. Buffy vide il suo cambiamento e disse sarcasticamente “Fammi indovinare, immaginavi fossi più giovane”
    ”Beh, si, Joyce non l’ha detto ma lo pensavo dall’ultima volta che ti ho vista” inizò Cordelia ispezionandola
    Buffy sospirò “Guarda, se hai cambiato idea, chiamo mia madre e-“
    La bruna alzò una mano curata “No, va bene, cos’hai diciotto anni?”
    “Sedici, quasi diciassette” disse
    “Comunque sia” disse “senti, probabilmente non vuoi stare qui almeno quanto non vorrei io che ci fossi, ma siamo incastrate insieme per l’estate, quindi conta che io non sono in casa per parecchio tempo, ma quando ci sono non sono interessata a frivole chiacchierate. Per qualunque cosa chiedi a Giles e Jenny. Sono qui dalle 9 alle 5 dal mercoledì alla domenica. Guidi?”
    Buffy era così frustrata che ci volle un minuto prima di rispondere “No”
    Cordelia roteò gli occhi e continuò “Spesso non uso la macchina, Xander ti porterà dove vuoi. I tuoi amci possono venire quando non sono qui, e sentiti libera di usare la piscina, la palestra, la stanza tv o quello che vuoi” finiì con un largo sorriso

    Dopo la breve chiacchierata Buffy fu indirizzata da Giles che le mostrò la stanza, al primo piano vicino la cucina. Era più grande della sua stanza a casa, con un bagno connesso e una grande doccia. Al centro della stanza c’era un letto matrimoniale a quatto posti. Contro il muro un grande armadio con specchio, sempre in mogano. Fu felice di vederlo e decise di disfare I bagagli.
    Quando aprì una delle borse notò un pacchetto regalo in cima. Inizialmente pensò che ci fosse un regalo per lei da sua madre, poi ricordò cosa c’era. Era un DVD porno. Buffy arrossì e lo scartò solo quando fu certa di essere sola. C’era scritto sopra “B, sesso può essere divertente, qui c’è la prova, Faith” Buffy roteò gli occhi nascondendo il DVD sotto una pila di pigiami, e finì di sistemare.

    Durande la cena conobbe meglio Giles e Jenny. Erano sposati da ventiquattro anni e avevano due figli all’università. Avevano lavorato per la famiglia Chase per quindici anni e per Cordelia da dieci. Parlarono e risero durante il pasto, e Buffy fu triste quando dovettero andare. Cordelia era a una cena di carità e non sarebbe tornata a casa prima di mezzanotte. Prima di andare insistettero nel dare a Buffy i loro numeri di cellulare in caso di necessità. Giles la istruì sul funzionamento dell’allarme.

    Dopo che se ne furono andati, Buffy decise di esplorare la casa. Di sopra c’erano tre stanze aggiunte e una grande stanza tv. Nella stanza di Cordelia c’erano tanti vestiti da far invidia a un negozio, o a sei. Aveva anche una Jacuzzi nel bagno, e una doccia con i getti massaggianti laterali.

    Al piano di sotto invece Bufy andò in cucina e notò una porta vicino alla propria camera. Aprendola vide che c’erano scale verso un seminterrato. Quando lo raggiunse c’erano altre tre porte. Capì che la prima era di una palestra. La seconda aveva una grossa luce e ricordando che il marito di Cordelia era fotografo pensò che fosse la camera oscura. La terza stanza la incuriosì. Era una grande stanza che sembrava sia una camera da letto sia un ufficio, c’era un letto matrimoniale con lenzuola rosse, un piccolo frigorifero pieno di birra e un grande schermo tv. Buffy si chiese chi ci stesse. Non pensava che Xander vivesse alla magione, ma poteva sbagliarsi.

    tornando di sopra, dopo aver esplorato tutta la casa, Buffy era annoiata. Erano solo le 8 ma decise che era stata una lunga giornata. Andò in camera pensando di farsi una doccia e andare a letto. Raggiungendo il pigiama, ricordò il DVD. ‘Angel’ pensò sospirando. Forse I piani di Faith potevano ancora funzionare. Prendendo il film Buffy andò di sopra alla stanza tv.

    Non aveva mai guardato un porno, quindi quando il film iniziò era imbarazzata. Per la maggior parte c’era un uomo con enormi capelli ed enorme qualcos’altro con una donna sopra una scrivania. La donna gridava di estasi. Bufy sentì lo stomaco torcersi e non riusciva a guardare tutte le scene. Quando vide l’uomo immergere la faccia nella vagina della donna spense il film.

    Siccome non c’era nessun altro, decise di fare un bagno nella vasca enorme di Cordelia. Corse nella propria stanza e prese la borsa della doccia. Riempiendo la vasca, decise di usare l’olio da bagno invece delle bollicine, così Cordelia non se ne sarebbe accorta. Dopo essersi svestita, si guardò allo specchio in apprezzamento prendendosi i seni. Pensò al petto largo della donna nel video e si chiese se lei non fosse troppo poco per Angel. Inoltre anche lì sotto aveva molti riccioli mentre la donna del video non aveva quasi nulla. Prendendo la decisione, prese il rasoio e il gel e si mise al lavoro.

    Finì proprio mentre la vasca era piena. Entrando in acqua, notò il lettore CD sul muro e lo accese. Appoggiò la testa al cuscino, sospirò e si godette il relax che l’acqua tiepida può dare. Iniziò lentamente a tracciarsi dei circoli sulla pancia. Sempre più grandi. Un lento gemito le uscì quando si raggiunse I capezzoli induriti. Visto il film di prima era già abbastanza scossa, e ricordandolo provò a toccarsi anche più in basso. Non lo aveva mai fatto ma provò a darsi piacere da sola facendo scivolare anche l’altra mano nell’acqua e sfregando la propria clitoride avendo spasmi. Gridò la potenza dell’orgasmo che le attraversò il corpo.

    Quando finalmente finì le convulsioni, rimosse lentamente la mano e riaprì gli occhi.
    Gelò quando vide un uomo in piedi accanto alla vasca. I suoi affamati occhi blu la squadrarono per ogni centimetro, come se lo volessero imprimere nella memoria. Quandon finalmente il suo sguardo le raggiunse gli occhi, un leggero sorriso emerse dal suo meraviglioso volto “Ciao, piccolina”




    Capitolo 4 - The Morning After

    Mentre la Lamborghini nera entrava nel vialetto, Spike sospirò. Sapeva che sua moglie si sarebbe regalmente arrabbiata perché lui aveva saltato il servizio fotografico. Non gli importava. Odiava il suo lavoro. Non la parte in cui scattava foto, quella la adorava, ma odiava le foto di moda. Se avesse dovuto prendere un’altra foto di una prima donna quindicenne fatta di plastica, avrebbe urlato. Voleva qualcosa di reale. Un lavoro di cui potesse andare fiero. Roteando gli occhi, sapendo che suonava più come William che Spike, considerò di uscire, arrabbiarsi e picchiare qualcuno, ma non poteva. Cordy probabilmente sapeva già cosa era successo e lo aspettava. Immaginò che fosse meglio battagliare ora.

    Entrando nella stanza Spike fu sorpreso di scoprire che non c’era sua moglie ‘Pare che io possa almeno ubriacarmi dopotutto’ sorrise a se stesso. Voltandosi per andarsene, sentì dei gemiti venire dal bagno. Intrigato, li seguì e a prì piano la porta.

    La visione di fronte a lui gli fermò ogni neurone in corpo. Era la scena più erotica a cui ebbe mai assistito. Una ninfa dorata in tutta la sua gloria che delicatamente si strofinava i capezzoli. La sua attenzione fu catturata più in basso, oltre i suoi fianchi, divenne duro istantaneamente quando lei infilò un dito nel proprio stretto passaggio.

    Quando la piccola bionda iniziò a spasimare, strofinandosi, Spike ruggì quasi perdendo il controllo. Facendo un passo avanti, leccandosi le labbra in anticipazione, non voleva altro che prendere quella ragazza dalla vasca e scoparsela proprio lì nel pavimento del bagno. Improvvisamente lei gettò la testa all’indietro, il suo corpo iniziò ad avere convulsioni e gridò, arcuandosi quasi completamente fuori dall’acqua.

    Spike sapeva che doveva andarsene. Doveva andare fuori dal bagno e fingere di non esserci mai stato. Ma invece rimase, mentre lei toglieva lentamente le mani dalla sua delicata pesca. Chi era? Una parola continuava a passargli per la mente per descrivere la dea davanti a lui. Perfetta.

    Sapeva che lei non si era accorta della sua presenza, la guardò in ogni centimetro, ogni curva. Quando guardò nei suoi bellissimi occhi verdi, non potè evitare di sorridere “Ciao, piccolina”

    La sua voce ruppe la trance di Buffy, e gridò. Nella fretta di uscire dalla vasca, scivolò sul bagnato del pavimento e cadde sul marmo. Prese l’asciugamano e si avvolse.
    Voltandosi verso l’intruso notò che stava ridendo. Lo straniero si teneva I fianchi, dal tanto che rideva. La paura di Buffy divenne rabbia “Chi diavolo sei tu?” chiese.
    Quando finalmente smise di ridere, sorrise “Oh, la gattina ha gli artigli”
    Ancora più arrabbiata disse “Esatto. Ho gli artigli e sono pronta a usarli… quindi è meglio che esci… prima che chiamo la polizia”
    Questo non fece che ammaliare di più Spike, la ragazza aveva il fuoco denro “Oh già, sarebbe interessante, visto che sono io quello che abita qui”

    “No, non è possibile” disse “L’unico uomo che vive qui è…”
    Buffy spalancò gli occhi comprendendo. Si portò una mano alla bocca. La rabbia divenne terrore realizzando chi era “Sei il marito di Cordelia” disse in un sussurro
    “Proprio io” disse con un sorriso predatorio “Quindi ora devi dirmi tu chi sei?”
    Buffy chiuse gli occhi pregando che il terreno la inghiottisse. Dopo un momento disse “Sono Buffy Summers”
    Spike alzò un sopracciglio “La figlia di Joyce, pensavo avessi dodici anni”
    Con un flusso di rabbia rispose “Ma cos’avete tutti! Giuro che se un'altra persona lo ripete penso che potrei… esplodere”
    Spike fece un passo verso di lei, con la lingua fra i denti, avvicinandosi, con voce bassa le disse “Gattina, penso che tu l’abbia già fatto”
    “Maiale” sbottò con il viso in fiamme e il cuore che le batteva a mille. Corse giù per le scale in camera sua e chiuse a chiave la porta
    “Oink, gattina” le disse mentre usciva.

    Dopo lunghe ore di ripensamento di ciò che era accaduto in bagno, Buffy finalmente si addormentò. La mattina dopo, nel risveglio, divenne cosciente di due cose, il profumo di pancakes, e il suono di persone che urlavano. Aprendo gli occhi, riconobbe le voci, Cordelia e il marito. Spalancò gli occhi per la paura. E se gliel’aveva detto? Se Cordelia lo avesse ditto a sua madre? Scendendo dal letto nel panico, premette l’orecchio alla porta per ascoltare.
    ”Ti posso giurare che così mi hanno ditto, Spike! Hai avuto un attacco di cattivo temperamento e sei corso via dal set!” lo accusò Cordelia
    “No, non è quello che è successo, e tu dovresti fottutamente saperlo! Ti ho detto che ero malato e volevo smettere” si difese
    “Hai detto che avresti retto per qualche altro anno” dichiarò
    Spike rise seccamente “Adorabile la tua natura selettiva, reginetta. Mi hai detto di reggere un altro po di tempo e io ti ho detto che non ce la facevo”
    “Quindi cosa farai per i soldi, William?” sbottò lei
    ”Non me ne frega niente di tutto questo, Cordy, non l’ho mai fatto! Le macchine, le case, quello che la gente pensa è tutto affare tuo” ritorse lui.
    Cordelia storse il naso
    “Non mi credi? Mi cerco un appartamento e prendo la Desoto dal garage oggi stesso” minacciò
    “Te ne vai?” disse scioccata
    Roteò gli occhi, conosceva bene questo giochino “Ma cosa ten e importa, Cordelia? Sappiamo tutti di cosa si tratta”
    “Ascolta Spike, prendi un po di tempo prima di prendere una decisione” chiese la moglie
    “Quindi intendi nascondermi sotto un tappeto fino alla prossima volta? Per l’inferno donna, non riesco più a parlarti”
    Buffy sentì la porta del seminterrato sbattere. Qualche momento dopo la porta di fronte fece lo stesso. Vestendosi velocemente, aprì lentamente la porta ed entrò in cucina. Su un mobile c’erano dei pancakes. Aveva fame
    ”Puoi prenderli” disse una voce dietro di lei
    Buffy si voltò vedendo il viso sorridente di Jenny “Li ho appena fatti, sono cert ache sono ancora caldi”
    “Non voglio mangiare la colazione di qualcun altro” disse
    “Non essere sciocca, sono cert ache hai sentito Spike e Cordelia litigare, non la mangeranno. Spero non ti abbiano sbegliata”
    “No” mentì lei “Litigano spesso?”
    “Di solito non lo facevano, ma nell’ultimo paio di anni si” ammise
    Buffy si incuriosì alla preoccupazione di jenny. Sembrava che la litigata la infastidisse più che nelle normali relazioni impiegato/datore di lavoro. Scrollando le spalle, attaccò i pancakes.
    “Ho sentito che hai incontrato Spike l’altra notte” menzionò
    Buffy sussultò quasi strozzandosi con la colazione “Cosa? Cos’ha detto?” chiese con più preoccupazione di quella che voleva far trasparire.
    La donna fu sorpresa dalla reazione della ragazza “Non molto, solo che ti ha vista, c’è altro?”
    Frustrata, cercò di rimediare “Cosa? No, è quello che è successo. È venuto a casa e ci siamo incontrati. Perché dovrebbe esserci altro?”
    ”Okay cara, se dici così”

    Gettando la macchina fotografica attraverso la stanza e guardandola farsi a pezzi, Spike ruggì, sprofondando nella sua poltrona di pelle. La litigata con sua moglie non era stata diversa dalle altre cento che avevano avuto in questi anni. Passandosi una mano fra i riccioli, sapeva che non era l’unica fonte di frustrazione.

    Sedici anni. Non poteva crederci quando Jenny gli disse che l’essere sensuale che lo aveva catturato la scorsa notte era solo un’adolescente. Stando nel modno della moda aveva visto molte ragazzine in corpi di donna. Alcune gli si proponevano anche, ma non era mai stato tentato, fino ad ora. In sua difesa, la scorsa notte, non aveva idea che fosse così giovane, ma ora, anche sapendolo, gli era difficile non cercarla.

    Anche dopo il suo stesso rimprovero verbale, non poteva evitare di ripensare alla sera prima. Ricordare i suoi gemiti leggeri e sussurri, iniziò a indurirsi di nuovo. Il modo in cui il suo corpo si era contratto nel rilascio, gli faceva immaginare che fosse la sua lingua a lavorare su di lei. Rilasciando la sua comprimente erezione, iniziò a strofinarsi da solo per alleviarsi. Ma non potè evitare di immaginare che fossero le sottili mani di Buffy a toccarlo. Chiuse gli occhi, immaginò la sua bocca “BUFFY” ruggì nel rilascio. “Sono fottuto” pensò ad alta voce.

    Buffy cercò di evitare Spike per due giorni. Non era facile. Aveva finto di non sentirsi bene, mangiando in camera o piluccando dalla cucina quando gli altri dormivano. Ora era venerdì e Faith veniva a prendere il sole in piscina con lei.

    Quando Buffy sentì il campanello corse alla porta, quasi scontrandosi con Giles “Scusa Giles, è per me” si scusò
    Aprendo la porta abbracciò l’amica e la spinse nella propria camera “Dannazione B, sono contenta anche io di vederti, no c’è bisogno di staccarmi un braccio” rise
    Buffy cadde sul letto “Oh mio Dio Faith, non hai idea, ero nuda e avevo guardato il film, poi c’era la vasta e il toccare e non posso credere che lui sia stato solo lì in piedi a guardare…e”
    “Whoa frena! B, ho sentito un nuda e toccarsi, con un ragazzo?” chiese eccitata
    Buffy si rilassò “Ero da sola a toccarmi nuda” confessò
    Faith rise confusa “Okay, quindi piangi perché ti sei masturbata?”
    La bionda prese un kleenex “fammi spiegare daccapo. Ero qui sola, ho guardato quel…mmm… video che mi hai dato” arrossì
    “Vai avanti” la spronò
    roteando gli occhi, continuo “Quindi ho deciso di farmi un bagno nella vasca di Cordelia e… mi sono lasciata trasportare”
    Faith scrollò le spalle “non vedo il problema”
    “Se stai zitta e mi segui posso finire” sbottò “Scusa faith, è solo che sono molto stressata in questi giorni”
    “E’ okay, va avanti” la istruì
    “Ad ogni modo, quando ho finito… ho aperto gli occhi e c’era un uomo in piedi che mi guardava”
    Faith sussultò “Ew, non era quel vvecchio alla porta, vero?”
    Buffy gelò al pensiero “No, peggio, il marito di Cordelia, Spike”
    Faith scrollò le spalle “Spike? Beh, è bello?”
    “No! Faith! Hai sentito cos’ho ditto! Era il marito di Cordelia!” le ricordò
    “Quindi, lo avete fatto?” chiese chiaramente
    ”Cosa, NO! No in alcun modo” protestò
    “E lui l’ha detto a sua moglie” chiese
    Buffy esito “No, non credo, probabilmente me lo avrebbe almeno menzionato” rispose sarcastica
    “Cosa pensi che sia B?” alzò un sopracciglioi la bruna
    “Non lo so! Non ne abbiamo certo parlato da allora” Buffy era frustrata più che mani “Senti Faith, lasciamo perdere e usciamo”
    Faith acconsentì riluttante. Si cambiarono nel costume e andarono alla piscina. Buffy era quasi alla piscina quando vide qualcuno emergerne. Spike.

    L’acqua gli sgorgava sui muscoli definiti del torace. Il suo costume gli aderiva ai fianchi. Sembrava fatto nel marmo. I capelli bagnati, gli occhi blu, diretti verso di lei.



    L’acqua fredda di cloro avrebbe giovato al suo umore. Spike sapeva che Buffy lo stava evitando, e dopo quello che era successo avrebbe dovuto sentirsene sollevato, ma non fu così. Era irritato, cosa pensava che la volesse attaccare? Era un uomo cresciuto, che passava la maggior parte del suo tempo circondato da belle donne. Se lei pensava che… i suoi pensieri furono tagliati quando la vide arrivare. Il cuore batteva, la gola era improvvisamente secca. La guardava e basta.

    Aveva i capelli tirati sulla testa, mostrando le linee del collo. I seni meravigliosamente tondi erano quasi visibili sotto il sottile materiale rosso che componeva il bikini. il busto era tonico e abbronzato. Spike chiuse gli occhi e ruggì ricordando il tesoro che risiede sotto le mutandine del bikini.

    Faith sorrise immediatamente notando l’elettricità che si era formata fra i due “pensavo avessi detto che non era bello” le ricordò
    Passando oltre Buffy, la bruna andò dritta verso Spike “Ciao, io sono Faith, tu devi essere Spike” disse
    Alzando un segnato sopracciglio Spike guardò la ragazza. Questa era certamente una di quelle selvagge. “Piacere”
    Buffy notando l’apprezzamento dell’amica fumò e corse a prenderle il braccio “Andiamo Faith, torniamo dentro, non voglio interrompere il bagno di Spike”
    ”Oh, nessuna preoccupazione, penso che le interruzioni possono essere… divertenti, non pensi, gattina?” le disse
    Buffy immediatamente sbiancò. Faith non resistette e scoppiò a ridere. La bionda guardò l’amica.
    “Sei forte Spike, hey, andiamo al Bronze stasera, dovresti andarci” sorrise Faith
    ‘No Spike di NO! Brutta idea!’ la mente di Spike stava urlando
    “NO!” gridò Buffy, poi cercò immediatamente id sembrare calma “voglio dire è venerdì sera, sono cerca che ha di meglio da fare, con sua moglie”
    Prima che Spike potesse pensare stava già dicendo “No, veramente Cordy è a Los Angeles ad aiutare la sua matrigna in qualche grosso e noioso ricevimento, non tornerà fino a domani notte”
    “Grandioso” disse Faith “Allora puoi dare un passaggio a Buffy”
    “Cosa?” sussultò Buffy
    “Certo, fatti trovare pronta per le otto, amore. Ci vediamo stasera Faith” disse rientrando
    “Cosa pensi di fare Faith?” chiese Buffy
    “Vuoi indietro Angel, no?” chiese Faith
    “Si” sospirò l’amica
    ”Allora fidati, stasera c’è la lezione numero 2”




    Capitolo 5 - The Dance

    Uscendo dalla doccia, Buffy si asciugò in fretta avvolgendosi in un asciugamano e tornando alla camera. Mentre entrava sentì una risata familiare venire dala cucina. La bionda roteò gli occhi sapendo che era Spike. Ogni sera questa settimana aveva cenato con Jenny e Giles. A Buffy piaceva quella coppia e si chiedeva come potessero andare così d’accordo con lui. Era rude e sexy (aggiunse la sua mente). Quelle braccia, quegli addominali… ‘No’ si raddrizzò buffy. È sposato. Non era certa di cosa Faith avesse pianificato, ma non lo avrebbe lasciato che l’idiota mettesse zampino su di lei.

    Alle otto in punto Spike stava camminando avanti e indietro nell’ingresso come un gatto bastonato. ‘Che stupida idea’ si ricordò. Doveva solo dire a Buffy che non andava e chiamare Xander per accompagnarla. Si voltò per andare a farlo quando vide Buffy uscire dalla sua stanza.
    Di nuovo, la sola vista di lei lo lasciò senza parole.

    I suoi lunghi capelli biondi erano ammorbiditi dai riccioli sulle sue spalle. Indossava degli stretti pantaloni di pelle che le fasciavano le curve. Il suo top era di seta rossa, scollato dietro, così sottile che le si poteva vedere l’ombra dei seni sotto. Spike realizzò quanto tempo l’aveva guardata quando lei si incrociò le mani sul petto dicendo “Gesù, pervertito, guardi tanto, eh?”
    Si passò la lingua sui denti, inclinò la testa da un lato e rispose “solo quando vedo qualcosa che mi piace”
    Buffy fu immediatamente irradiata di calore. Sentì lo stomaco contrarsi e dovette distogliere lo sguardo. Non poteva permettergli di sapere cosa pensava “Andiamo” disse con una voce di gola che non sembrava nemmeno sua.
    “Bene” rise Spike.

    I venerdì estivi al Bronze erano sempre pieni imballati. Entrando Buffy vide subito I suoi amici, Willow, oz, Faith e il suo occasionale ragazzo che erano seduti in un tavolo vicino alla pista da ballo. Un brivido le attraversò la schiena quando Spike le mise una mano sulla schiena nuda per guidarla nella folla.
    Raggiungendo il tavolo Buffy iniziò a essere nel panico, Willow stava per scoppiare nel vedere chi era Spike. Come se gli avesse letto nella mente Faith saltò su “Hey ragazzi, Willow, Oz, Devon, questi sono Buffy e il suo amico Spike”
    Devon salutò, Oz fece un cenno, Willow saltò dalla sedia e gli prese la mano “Spike, wow, che nome. Sei dell’università? Perché sembra che vai all’università. Come vi siete incontrati? Non posso credere che Buffy non mi ha parlato di-“
    “Willow, respira” le disse con calma il suo ragazzo
    “Si Wills, non vorrei avvertirti degli effetti collaterali della caffeina” scherzò Faith.
    Quando tutti al tavolo ebbero riso, i nervi di Buffy si erano un po acquietati. Sapeva dallo sguardo negli occhi della rossa che la conversazione non era finita “Che ne dite di bere?” chiese Buffy alzandosi
    “Ci penso io, gattina” mettendole una mano su un braccio “Cosa volete?”
    Buffy stava per ordinare la sua solita coca, ma decise che un drink poteva calmarle i nervi “Rum e coca light” disse, non notando lo sguardo sorpreso degli amici.

    Spike alzò un sopracciglia, sorpreso dalla richiesta della bionda, ma scrollò le spalle e andò al bar. Mentre aspettava l’ordine non potè non pensare a Buffy. Toccarle la schiena nuda prima gli aveva trasmesso una scarica di elettricità. Era perso nei suoi pensieri quando sentì lo strillo “Spikey, sei tu?”
    Spike roteò gli occhi. Harmony. Non aveva proprio voglia di avere a che fare con lei stsera “Hey Harm, che fai?”
    “Spikey. Sono così contenta di vederti!” disse mettendogli le braccia intorno al collo “Vuoi uscire da qui?”
    Spike si estrasse attentamente dal suo abbraccio e tornò al banco “Scusa, sono con degli amici stasera”
    Sfortunatamente non fu così facile distrarla “Su piccolo, è passato tanto tempo!”

    Mentre Spike andava al bar, Willow non perse tempo a interrogare l’amica “Buffy non posso credere che hai iniziato a vedere qualcuno e non me l’hai detto!” sbottò la rossa
    “beh è perché non ci esco! È solo un amico” rispose nervosamente
    “Veramente” disse Faith “è parte del piano”
    “No! Non è parte del piano!” disse Buffy
    Buffy non poteva credere che Faith si aspettasse che facesse sesso con lui. Beh, aveva un certo aspetto, ma era sposato e lei non era interessata.
    “Chi è la bimba?” le sussurrò Faith all’orecchio
    “Huh? Cos’è una bimba per te?” le rispose
    “Quella tettona che circonda Spike con i tentacoli” corresse
    “Cosa??” disse la bionda voltandosi.
    Al bar vide una donna decisamente prosperosa con le braccia attorno al collo di Spike. “Non ne ho idea ma intendo scoprirlo” disse alzandosi e andando al bar


    Spike iniziava a irritarsi, odiava le donnette zuccherose, stava per mandarla via quando sentì delle piccolo braccia circondargli la vita “Stanno arrivando i drink?” chiese la piccola bionda sbattendo le ciglia.
    Buffy. Poteva sentire il suo seno premuto contro la propria schiena “Proprio qui amore. Stavo per tornare”
    “Chi è la tua amica, SPikey?” disse Harmony
    Buffy passò di fronte a lui e disse “Sono Buffy, il suo appuntamento”
    Buffy fissò la donna. ‘Chi pensa di essere, è un uomo sposato’ guardando il bar dietro di lei prese il drink e lo bevve “Mio dio, cos’è questo?”
    Spike rise “hai preso il mio Jack e coca, questo è il tuo” disse indicando l’altro bicchiere.
    Buffy prese il secondo bicchiere e lo vuotò “Wow, questo si che è buono” disse prendendogli i lembi dello spolverino per tenerlo più stretto “Posso averne un altro?”
    Spike era in conflitto. Averla così vicina era paradisiaco, ma non gli sembrava una che bevevo spesso “Sei sicura, gattina?”
    “Si” si voltò verso Harmony “Puoi andare, ora”
    “Come vuoi, quando sei pronto a giocare con una vera donna, Spikey, chiamami” disse andandosene.

    Spike, contro il suo giudizio, ordinò un altro drink “Pronta a tornare al tavolo, amore?”
    Buffy si voltò verso di lui, con la testa già un po traballante per l’alcol consumato “Chi era quella? Come la conosci?” chiese
    “Non è nessuno, passerotto, torniamo dai tuoi amici, okay?” disse iniziando ad andare verso il tavolo
    Mentre tutti gli altri al tavolo ridevano e parlavano, Buffy era irritate. Voleva sapere chi era la bimba di Spike, non che fosse gelosa, gli importava poco. Era solo perché era sposato, si, solo per principio.
    “Balliamo!” disse Faith improvvisamente
    “Voi uccellini andate, noi andiamo dal biliardo” disse Spike

    Nella pista da ballo Buffy si stava sentendo bene. L’alcol le girava in testa, la musica pulsava dentro di lei, iniziò a muovere i fianchi deduttivamente perdendo le inibizioni. La voce di Willow ruppe la magia “Uh Oh…”
    Aprendo gli occhi, la bionda vide che l’amica si riferiva ad Angel.
    Buffy non poteva mmuoversi, era proprio accanto a lei sulla pista da ballo, che ballava con la stessa brunetta della settimana prima. Sapeva che le persone avevano iniziato a guardarla, ma era come se i suoi piedi fossero piantati al suolo. Chiuse gli occhi cercando di mandare via le lacrime che volevano uscire.

    Improvvisamente sentì delle forti mani afferrarle I fianchi e fu spinta contro un corpo robusto “Non fartelo arrivare alla testa, gattina, fagli vedere cos’ha perso”
    Era Spike. La sua voce era bassa e seducente. Il calore che irradiava sul suo collo la faceva bruciare. Lasciandolo guidarla nei movimenti, iniziò a sentire di nuovo la musica. Le sue mani iniziarono a scorrerle il corpo, spiritate passarono sui capezzoli induriti per passare ad alzarle le braccia, portandosele al collo. Gemette e premette la sua ponderosa erezione dura come una roccia contro il corpo di lei, causandole un afflusso di misture che le inumidì il tanga.

    Stavano entrambi affannando per il desiderio, mentre Buffy passava le braccia dal suo collo e iniziava a strofinare i capezzoli contro il suo torace solido. Ruggendo, Spike le perse di scatto le braccia e la portò fuori dalla pista da ballo verso il corridoio scuso. Prima che lei si rese contro di cos’accadeva, era contro il muro. Spike attaccò le sue labbra con le proprie spingendo il suo membro pulsante contro il suo centro coperto di pelle. Come se non fossero controllate dal cervello, le gambe di lei gli circondarono la vita, portando il suo centro caldo contro di lui per incrementare la frizione.
    Spingendo la lingua nella sua bocca, e i fianchi contro quelli di lei, poteva sentire il calore di lei sul proprio anche attraverso i vestiti “Buffy, sei così fottutamente calda”
    Lei riusciva a malapena a formare pensieri coerenti, teneva in mente solo il mantra di volere, prendere, avere. Tremava di scosse elettriche contro la sua clitoride. Sentiva voci venire da alter mersone ma non ci faceva caso.
    “Prendete una stanza” gridava qualche teenager passante ridendo

    Improvvisamente, si sentì mettere in piedi a terra. Spike si spostò da lei guardandola. Aprì e chiuse la bocca come se stesse per parlare. La guardò con un misto di lussuria e colpa, e poi cambiò espressione. Chiuse gli occhi e si passò una mano fra i capelli “Questo non può succedere”

    Prima che lei potesse anche solo pensare a una risposta lui si voltò e andò via. Buffy rimase lì, cercando di capire. Che avesse fatto qualcosa di sbagliato? Doveva andare a parlargli. Tornando alla sala principale cercò I suoi capelli platinati. Quando lo vide vicino al bar, iniziò a cercare di farsi strada. Ma quando lo raggiunse non era solo. La bionda di prima era tornata. Si sentì come se avesse ricevuto uno schiaffo in faccia quando lui le tirò la testa verso la propria per un bacio selvaggio.

    Buffy si voltò e corse. Era quasi alla porta quando Willow la prese per un braccio “Buffy, cosa non va?”
    La guardo con le lacrime sul viso “Willow, tu e Oz potete portarmi a casa?”




    Capitolo 6 - The Tables Turn

    Bevendo il suo whiskey mentre sedeva nello sgabello del bar, Spike non potè evitare di sentirsi colpevole per il suo comportamento. Quando l’amica di Buffy gli aveva detto cosa quell’idiota del suo ex ragazzo le aveva fatto, aveva semplicemente voluto aiutarla facendo assaggiare a lui la sua stessa medicina, ma appena avevano iniziato a muoversi, lui era perso. Il sentire la sua pelle, il modo in cui rispondeva al suo tocco, lo avevano portato fuori controllo come un ragazzino.

    Quando l’aveva portata nel corridoio si aspettava che lei protestasse, ma invece aveva risposto con un urgenza uguale alla sua. Sentendo il suo calore pulsante contro di lui, sarebbe stato pronto a prenderla lì contro il muro. I teenager che passando hanno lasciato commenti erano stati come una doccia fredda, portandolo alla realtà. Mentre si faceva indietro a guardare la bellezza davanti a lui, si sentì come un pugno allo stomaco. Le sue labbra erano gonfie di baci, e gli occhi infiammati di sensualità, lo guardava come fosse il suo salvatore.

    Non poteva essere il suo salvatore; diavolo, chi pensava di ingannare, non poteva salvare neanche se stesso. Per il mondo esterno probabilmente sembrava perfetta la sua vita. Era un fotografo di moda di sucesso che lavorava con le migliori modelle al mondo. Aveva grandi case e lussuose macchine, tutto quello che I soldi potessero comprare, ed era sposato alla bellissima figlia di un influente multimilionario. Spike rise seccamente, le apparenze potevano essere così sbagliate. La verità era che la sua vita era una menzogna e non poteva fare altro che incolpare se stesso. Negli anni aveva assistito al deteriorarsi dell’umanità di sua moglie, ma non aveva detto nulla. Invece, era moralmente decaduto anche lui. Si erano circondati di snob che giudicavano le persone dal potere.

    Un brivido gli corse lungo la schiena quando realizzò la ragione per cui non poteva più guardare negli occhi vuoti delle modelle che fotografava, perchè lui stesso era ugualmente vuoto. Era come se un grosso buco in lui stesse minacciando di mangiarlo vivo dall’interno.

    Quando guardò buffy, fu più di quanto potesse reggere. Lei rappresentava tutto quello che lui aveva perso. Credeva ancora nel lieto fine, cosa che lui non aveva mai realmente creduto. Non apparteneva al suo mondo e lui non apparteneva a quello di lei. Per questo era andato da Harmony, per mostrarle chi era veramente. Aveva sperato anche che la puttanella potesse fornirgli un po di distrazione. Ma se la giocò chiamando il nome di Buffy mentre veniva nella bocca dell’altra. Poi se n’era semplicemente andato, lasciandola gridargli oscenità inginocchiata nel vicolo sporco. Cosa poteva dire? Era un uomo cattivo e rude.


    Il sonno non era arrivato facilmente per Buffy, anche se si diceva di non star aspettando il ritorno a casa di Spike, non riuscì a chiudere occhio finchè non sentì chiudere la porta del seminterrato dopo le cinque del mattino.

    Mentre stava a letto il giorno dopo, le lacrime non le si fermarono. Si sentiva sola, rifiutata, indesiderabile. Entrambi avevano scelto qualcun altro, qualcuno con più esperienza. Sapeva che non doveva importarle cosa Spike pensasse di lei, ma quando avevano ballato il suo tocco le aveva risvegliato sensazioni che non pensava possibili. Perché doveva succedere con lui? Perché non con Angel? Forse perchè lei amava Angel, pensò.

    I suoi pensieri furono interrotti da un leggero bussare alla porta. Buffy gelò “Chi è?”
    “Buffy, sono Jenny, posso entrare?”
    “Uh, certo” disse non certa di cosa potesse volere la donna
    Jenny entrò nella stanza e chiuse la porta dietro di se. Si voltò verso Buffy con un sottile sorrio “Speravo che fossi sveglia. Mi chiedevo se potevamo parlare”
    Buffy chiese nervosamente “Su cosa?”
    Jenny andò al letto e si sedette. Prendendo la mano di Buffy, chiese “Tesoro, sei infelice qui?”
    Buffy sussultò, sorpresa “Cosa intendi?”
    Jenny non distolse lo sguardo dal viso di Buffy “Beh, la prima notte in cui sei arrivata sembravi così attiva e felice. Poi hai iniziato a evitare i pasti e a malapena lasci la stanza. Qualcosa non va?”
    ‘Oh dio’ pensò Buffy, se aveva sospetti per la notte prima, l’avrebbe odiata “Sono solo questioni personali” mormorò non guardandola
    “Buffy, so di non essere tua madre, ma ho una figlia e se c’è qualcosa di cui vuoi parlare, sono una buona ascoltatrice” offrì Jenny
    “Grazie, ma veramente mi sento già un po meglio” mentì
    “Okay, ma fammi sapere se cambi idea” disse sorridendo
    Buffy non era certa se Jenny le credeva, ma fu sollevata di non ricevere pressioni.

    Era certa di non poter stare attorno a Spike ora e comportarsi normalmente, quindi decise di passare le prossime due notti a casa di Willow. Passare del tempo con la rossa era proprio quello che un dottore avrebbe ordinato. Erano andate a fare shopping, a guardare film, a mangiare un sacco di cibo spazzatura. Era a casa Chase da una sola settimana ma già sentiva la mancanza dei suoi amici. Sfortunatamente, non poteva parlare loro di Spike. Per fortuna dopo quella notte Willow non ne aveva più parlato e Faith aveva dimenticato il piano.

    Quando arrivò lunedì mattina, Buffy era un fascio di nervi. Aveva paura di tornare alla magione. Per essere al meglio per il ritorno, la bionda mise un prenisole bianco che aveva perso nei suoi acquisti con Willow, si arricciò i capelli e truccò leggermente. Cercò di ripetersi che non lo faceva per Spike.

    Xander aveva un incredibile voglia di parlare nella via verso casa. Buffy rideva al suo eccitamento “Cosa ti rende così peperino oggi?” chiese
    “Peperino?” esclamò Xander “Gli uomini non diventano peperini, Buff, ma sono eccitato perché oggi lavoro solo mezza giornata perché il mio migliore amico viene a farmi una visita”
    “Grandioso, è passato molto tempo da quando l’hai visto l’ultima volta?” chiese Buffy
    “Si è da un po, è in una scuola di aviazione, per diventare pilota” disse
    “Wow, sembra eccitante” rispose onestamente Buffy
    Mentre entravano nel vialetto della magione Xander guidò fino al retro per mettere la macchina in garage. Buffy fu sollevata dal suo suggerimento, sperando di poter evitare di attirare l’attenzione della porta principale.
    Mentre Xander l’aiutava a uscire, Buffy capì immediatamente che errore era stato. Dall’altra parte del vialetto, vicino il secondo garage, Spike stava lavando la sua grande macchina nera.

    A Buffy si mozzò il fiato in gola, era bellissimo. Aveva un paio di jeans blu, i suoi muscoli erano attraversati da rivoli d’acqua. Gah, perché era così tanto un idiota?
    “Oh, sembra che stia arrivando il capitano, ora” sentì borbottare Xander
    “Cosa?” chiese ancora guardando il biondo platinato. Quando sentì una macchina fermarsi dietro di loro, finalmente si voltò per vedere a chi si riferiva Xander. C’era una Mustang convertibile, da cui scese un uomo muscoloso dai capelli castano chiaro. Era bellissimo, in una bellezza molto Americana però, non sexy e pericoloso.
    “Buffster, questo è il mio amico Riley Finn” sorrise Xander
    “Ciao RIley, io sono Buffy Summers” gli offrì la mano
    “Buffy, è un piacere conoscerti. Xander non aveva mai detto che il suo capo era così bello”
    Arrossendo, Buffy rise nervosamente “Oh, non sono il suo capo, sono solo un ospite”
    “Hey Buff terresti compagnia a Riley mentre entro a prendere la mia borsa?”
    “Certo” sorrise Buffy mentre il brunetto correva dentro
    “Quindi Buffy sei ancora all’università?” le chiese Riley
    Buffy tossì “Non esattamente”
    Riley sorrise “Senti, sarò qui solo per due settimane, ma mi piacerebbe portarti fuori qualche volta”
    Buffy ci pensò. Era bello, dolce, presumibilmente single, perché no? “Certo, se hai una penna ti do il mionumero”
    A Riley cadde la mascella. Corse alla macchina prendendo il suo indirizzario e una biro. Buffy aggrottò le sopracciglia “Wow, non siamo nemmeno usciti e sono già nel tuo libro nero” rise
    “No, questo è solo per tenere i numeri insieme”
    Buffy roteò gli occhi “Stavo scerzando, Riley” spiegò scrivendo il numero
    Xander tornò correndo “Okay, sono pronto!”
    Ridendo per la sua agitazione, Buffy disse “voi ragazzi comportatevi bene”
    Mentre tornava dentro la casa Riley le gridò “Ti chiamerò”
    “Okay” rispose, sorridendo mentre passava vicino al secondo garage, vide Spike in piedi fissarla. Buffy sorrise sapendo che aveva sentito cosa le aveva detto Riley, ben servito.


    Spike raggiunse la sua bottiglia di Jack Daniels… dannatamente vuota. Era stato seduto vicino alla piscine per ore. Cordelia aveva insistito per andare a cena fuori visto che Jenny e Giles avevano la giornata libera. Avevano litigato tornando a casa, ovviamente non al ristorante perché Cordelia non l’avrebbe mai permesso. Un po di alcol gli serviva.

    Quando Buffy era arrivata alla magione sembrava un angelo. Aveva sentito il suo sguardo e gli fu doloroso non ricambiarlo. Spike vide rosso quando l’idiota era arrivato. Aveva appena incontrato la ragazza ed era già pronto a farla girare, e cosa stava pensando buffy, dare il suo numero al Capitan Cartoncino. Spike lanciò la bottiglia vuota facendola finire dentro la piscina. Stava per tornare a letto quando notò la luce della cucina accesa.


    Buffy era sveglia, aveva fame. I Giles avevano la giornata libera e così non aveva cenato. Ispezionando il frigo, prese uno yogurt magro. Quando lo finì, spense la luce e tornò verso la camera.

    Mentre camminava per il corridoio oscurato, notò un ombrosa figura muoversi verso di lei.
    “Spike?” sussurrò. Lui non disse niente mentre continuava ad andare verso di lei, i suoi movimenti sembravano quelli di un gatto che punta la sua preda. Quando emerse lentamente dall’ombra, Buffy notò che i suoi occhi erano selvaggi e predatori, e involontariamente emise un piccolo gemito. Finalmente si fermò, con il viso vicino a quello di lei. Poteva sentire il suo respiro sul viso. Mise un singolo dito sotto il suo collo e lo fece risalire. Odorava di tabacco e whiskey, aveva gli occhi neri di desiderio e finalmente ruppe il silenzio “Se intendi correre Buffy, fallo ora”

    Correre? Le riusciva difficile anche respirare. Lui le giro attorno sussurrando “bellissima”. Buffy sussultò improvvisamente conscia dell’indossare solo una piccola maglietta che le copriva a malapena i fianchi. Spike si mosse contro di lei, strofinando la propria erezione contro il suo fondoschiena. “Spike” mormorl

    Sentì i palmi di lui iniziare a percorrere circoli nell’esterno delle sue coscie. Le prese il lobo di un orecchio fra i denti e lo strinse. Buffy gettò la testa all’indietro dandogli accesso al proprio collo. Immediatamente lui iniziò a succhiarle la gola “Oh Dio!” disse lei mentre sentiva che i circoli che lui faceva iniziavano ad addentrarsi oltre i suoi fianchi.

    “Così bella, come sei. Hai almeno idea di cosa mi fai?” le cheise, spingendo il suo membro duro come una roccia contro il giovane e sodo sedere di lei. “Stai giocando con giochi da adulti, gattina” disse con voce bassa e suadente mentre le accarezzava la pelle sempre più su. Spike portò le sue mani sotto il seno di lei e iniziò a sfregarle i capezzoli induriti. In risposta, Buffy si arcuò al suo tocco sentendo il desiderio straziarla. Stringendo le cosce, inconsciamente si fece indietro contro il membro di lui. Un ruggito feroce gli scaturì dalla fola e rilasciò immediatamente uno dei suoi seni per strapparle via il pezzo di merletto che li ricopriva, lasciando buffy scioccata e confusa.

    “Dio Buffy, ti voglio così tanto. Quante cose potrei insegnarti” mormorò lui prendendo a coppa il suo monte. Buffy immediatamente aprì le gambe “Questa è la mia brava ragazza, lasciami entrare e ti farò sentire così bene ancora e ancora” sussurrò al suo orecchio iniziando a strofinarle le labbra esterne. Le separò e iniziò a infilare il suo pollice, stando di proposito lontano dal suo nocciolo turgido. “Dio Buffy… sei così fottutamente bagnata per me. Di solo si, gattina, dimmi che vuoi venire”

    Buffy annuì vistosamente, troppo catturata dal piacere per parlare. Spike entrò più in profondità con le dita nel suo stretto canale. “Cazzo, così fottutamente stretta” ruggì, cercando di mantenere il controllo. Iniziando a scontrare i fianchi contro quelli di lei. Quando portò il pollice a sfregarle la sensibile clitoride, Buffy iniziò a tremare..
    I suoi muscoli interni si strinsero e in una serie di spasmi rilasciò l’orgasmo.

    Quando iniziò a scendere dal suo orgasmo, Buffy sentì il membro di Spike premere ancora contro di lei.
    “Voglio scoparti tutta la notte, passerotto. Di solo si e posso farti stare ancora meglio” sorrise contro di lei
    ‘Si! Si!’ gridava il corpo di lei. ‘Cosa ti ha fatto al Bronze? Ti ha umiliata di fronte ai tuoi amici!’ ricordò “Di solo si, gattina” ripetè suonando confidente
    ”No!” disse Buffy, ora arrabbiata con se stessa per essersi concessa.
    Si voltò per guardarlo “Questo non può succedere, ricordi?” disse gettandogli addosso le sue stesse parole correndo poi in camera e sbattendo la porta.


    TBC

    Capitolo

    Edited by strawberry85 - 23/4/2012, 19:37
     
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    Capitolo 7 - Teach me

    ‘Un altra notte senza sonno’ ruggì Buffy tirandosi fuori dal letto. Aveva camminato avanti e indietro per la sua stanza per ore, troppo irritata per dormire. Da un lato era furiosa che Spike pensasse di poterla sedurre dopo quello che le aveva fatto al Bronze, ma poi non poteva dormire pensando alle parole sensuali che le aveva sussurrato accarezzandola. Le aveva offerto di insegnarle il sesso. Non era quello che voleva? Non era il modo in cui avrebbe portato indietro Angel? Non aveva senso che lei volesse il suo rispetto. Era sposato e a lei non doveva realmente importare di lui. Era solo riguardo al sesso, no? Ma poi sua moglie? Anche se Cordelia non era la sua persona preferita, poteva farle questo?

    Uscendo in cucina Buffy vide Cordelia in piedi vicino al tavolo che scriveva una nota. Alzò gli occhi guardando la bionda “Beh, dovrebbe essere bello dormire tutto il giorno senza responsabilità” le disse sarcastica
    “E’ la mia vacanza estiva” rispose Buffy in difesa
    “Si ed è quasi ora di cena, forse dovrei parlare a Joyce sul trovarti un lavoro”
    Buffy fumava di rabbia per il modo in cui Cordelia le parlava “Forse hai ragione e potrei dirle che voglio lavorare alla galleria, voglio dire secondo mia madre so più cose sull’arte di te”
    Cordelia strinse gli occhi “Senti ingrata mocciosa, ti lascio usare la MIA casa per l’estate, almeno potresti dimostrarmi un po di rispetto”
    Buffy sorrise “Ha ragione Signora Chase, mia madre dice sempre di avere rispetto per quelli più vecchi di me”
    La bruna prese un passo verso di lei e poi si fermò “Sai cosa non ho tempo per questo. Se vedi quel perdente di mio marito digli che vado a Los Angeler e non torno fino a domani. Jenny non lavora oggi quindi siete da soli a cena!” sbottò uscendo.

    *******

    Spike si voltò e ruggì. La sua testa pulsava e la sua bocca sapeva di cotone. Mentre si sedeva divenne conscio del fatto che era nudo e appiccicoso. Prese il pezzo di merletto accanto a lui, lo portò al naso e inalò… Buffy. Il suo membro si indurì istantaneamente. Ricordò entrando nella sua stanza la notte prima che si era tolto i vestiti e aveva soddisfatto l’urgenza del suo corpo.

    Spike si alzò dal letto e andò al bagno per una doccia. Quando l’acqua calda colpiva il suo corpo stanco, le immagini della notte prima gli tornarono alla mente. ‘Sono un mostro’ si disse. Praticamente le si era forzato. Doveva stare lontano da lei.

    Dopo la doccia si vestì con dei pantaloncini, sistemò il letto e mise delle lenzuola di seta near. Pensò di buttare il reggiseno di Buffy ma non ci riuscì. Mettendolo sotto il cuscino andò alla scrivania e aprì il portatile.

    Scrivere era sempre stato un rifugio per lui. Quando era al college aveva pubblicato delle brevi storie nelle riviste locali e immaginava di poter vivere scrivendo. Ma Cordelia lo aveva convinto a provare la fotografia e con i contatti che suo padre aveva ebbe una bella carriera. Era così preso dallo scrivere che quasi non si accorse del bussare alla porta.

    ‘Magnifico’ pensò credendo fosse Cordelia. Aprendo la porta pronto a dire a sua moglie di andarsene, gelò vedendo Buffy lì in piedi. Aveva solo una minigonna e un top rosso. I suoi capelli erano tenuti su da una coda e le sue labbra erano dipinte di rosso. Aveva due scatole in mano “Ho portato un’offerta di pace, pizza e ali di pollo” scrollò le spalle “Posso entrare?”
    Spike non si mosse “Probabilmente non è una buona idea, Cordelia…”
    “’E’ a Los Angeles fino a domani e Jenny non c’è… siamo da soli per cena” disse superandolo. Mise il cibo sulla piccola tavola dietro il letto “Ho portato piatti e tovaglioli, e spero che ti piacciano i peperoni e i funghi” si voltò per vederlo ancora sulla porta “Beh, intendi stare lì tutto il giorno o vieni a mangiare?” disse ricadendo sul suo letto.

    Spike era attonito, passandosi una mano fra i capelli ingellati. Andò verso il letto, intenzionato a lasciare la porta aperta. Buffy sentì la sua esitazione “Senti, Spike, penso che siamo partito col piede sbagliato l’uno con l’altro e pensavo che magari potremmo ricominciare, magari da amici”
    Prima che Spike potesse fermarsi disse “Non saremo mai amici”
    Un po attonita dalle sue parole, Buffy mantenne la calma “Va bene forse non amici, ma possiamo almeno mangiare della pizza senza ucciderci?”

    Dopo essersi riempiti di pizza, pollo e birra, erano entrambi sdraiati sul letto di Spike guardando una commedia in TV. Buffy rideva, un po eccitata dalle due birre che aveva bevuto. “E’ carino questo, sai invece di… stare seduta da sola nella mia camera, in un certo senso” disse
    Spike ruotò appoggiandosi su un lato “Perchè non sei con I tuoi amici stasera?”
    Buffy rimase sulla schiena, guardando il soffitto “Non mi sentivo di uscire oggi”
    Spike rimase lì a studiarla. Era bellissima, sospirò. Aveva senza successo combattuto la sua erezione per tutta la sera. Era abbastanza giovane da poter essere sua figlia. “Senti, passerotto, sono un po abbioccato, penso che sia tempo per te di farti su così posso fare un pisolino”
    “Cosa cosa cosa?” chiese non capendo neanche una parola di quello che aveva detto
    Spike rise. Era adorabile “Sono stanco, dovresti andare”
    Buffy fu improvvisamente ridotta a un fascio di nervi. Era così, se lei non faceva la sua mossa ora “Oh” disse scendendo dal letto. Guardò Spike. Lui sedeva sull’altra parte del letto, le dava la schiena e aveva i gomiti sulle ginocchia. ‘Ascolta la tua Faith interiore’ si disse.

    Spike aveva bisogno di una sigaretta. Sedeva sul letto quando sentì la porta chiudersi. Tirò un sospiro di sollievo finchè non sentì il click. Si alzò e si voltò vedendo Buffy. Non se n’era andata… aveva chiuso la porta a chiave “Buffy cosa…?”
    Buffy alzò una mano andando verso di lui, apparendo più confidente di quanto si sentisse in realtà “Cosa hai detto la notte scorsa sull’… insegnarmi” iniziò
    Spike stava lì, con il cuore a mille e il membro pulsante improvvisamente attento “Buffy, io…” tentò, ma fu interrotto dalla bionda che chiudeva la distanza fra i due e gli metteva un dito sulle labbra “So cosa pensi, ma non sono una ragazzina. Non ho qualche nozione romantica sull’avere una relazione di divertimento. Tu sei sposato e io amo un altro” dichiarò muovendosi ancora più vicina “Insegnami Spike”

    Sapeva che avrebbe dovuto parlare, dirle tutte le ragioni per cui non poteva succedere. Poteva andare in galera! Era sposato al capo di sua madre, ma le parole non persero forma.
    Lei si sporse per baciarlo. Finalmente lui riuscì a protestare “Dovresti andare”.
    Sfortunatamente, mentre le parlava le sue mani lo tradivano tenendola più stretta.
    La confidenza di Buffy aumentò, portò una mano fra di loro raggiungendole i pantaloncini e afferrando la sua erezione. Spike chiuse gli occhi “Cazzo!”
    “Non penso che tu voglia veramente che io vada” sorrise la bionda mentre iniziava massaggiarlo.
    La coscienza di lui stette in silenzio mentre le sue piccole e calde mani pompavano la sua lunghezza. Arrendendosi alla sua fame, Spike le tolse il top. Gettandolo da una parte la riempì di baci lungo il collo e passò la lingua sui suoi seni coperti di merletto, mentre lei si muoveva per dargli più accesso. Cadendo sulle ginocchia le strappò la gonna facendo volare i bottoni per la stanza, ma nessuno dei due biondi sembrò notarlo.

    Spike la circondò con le mani prendendola fermamente, e portando il suo monte coperto di seta al viso. Quando iniziò a mordicchiarlo e a strofinarcisi lei iniziò a premersi contro di lui “MNNAA Dio Spike”
    Ruggendo le abbasso con fermezza il perizoma e portò la lingua alla sua femminilità fremente. Sapeva come delle maledette pesche, gemette mentre la leccava dal basso all’alto. Buffy sapeva che se non fosse stato per la stretta di Spike sotto di lei sarebbe caduta a terra. Sensazioni che non aveva mai sentito prima la attraversarono mentre la sua lingua esperta spingeva nel suo caldo centro.

    Spike gentilmente mosse Buffy verso il lato del letto, spingendola dolcemente per farla sdraiare sulla schiena. Inginocchiandosi davanti a lei, aprendole le labbra esterne iniziò a lappare I suoi succhi con la punta della lingua facendola gemere “Dimmi cosa vuoi gattina” le chiese con voce bassa e suadente.
    Buffy spinse i fianchi contro di lui “Ti prego… ti prego Spike, ho bisogno…” pregò
    “Bisogno di cosa amore, questo?” chiese schioccando la lingua sulla sua clitoride gonfia
    “Oh Dio si! Quello! Ho bisogno di quello” gridò Buffy
    Spike, soddisfatto dalla sua risposta, spinse la lingua più in profondità nel suo stretto canale mentre fieramente le sfregava il bottoncino pulsante con il pollice. Buffy gli afferrò i capelli spingendolo contro di se. Improvvisamente le stelle le scaturirono dagli occhi e gridò nell’estasi “Spike!”

    Spike rimase sepolto fra le sue coscie mentre lei veniva. Quando Buffy finalmente iniziò a riprendersi, si alzò sui gomiti e lo guardò. Aveva i capelli scompigliati e gli occhi scuri di desiderio. Erano entrambi in silenzio, aspettando che l’altro facesse la prima mossa. Buffy strisciò più indietro nel letto e si rotolò su un fianco guardandolo.

    Per un momento lui rimase a guardarla, ma quando lei gentilmente battè la mano sul letto accanto a lei, Spike iniziò un movimento predatorio verso il letto e le salì sopra. Buffy squittiva eccitata iniziando a gemere quando lui le attaccò la lingua e premette la sua erezione contro la sua coscia. Quando lei iniziò a togliergli i pantaloncini, Spike si alzò immediatamente per aiutarla.
    Attaccò i suoi seni, succhiandoli e accarezzandoli “Un seno perfetto” mormorò
    La sua mano scese per infilare un dito nel suo stretto canale “Dio gattina, così calda, mi brucerai vivo” Buffy gemette per la perdita quando tolse la mano. Spike gentilmente le separò le gambe per sistemarsi fra di esse. Strofinò il suo membro su e già per la sua femminilità e Buffy iniziò a scontrarsi verso di lui.
    Spike si sistemò alla sua entrata “Cazzo” disse improvvisamente irritato
    “Cosa non va?” chiese lei timida, impaurita di aver fatto qualcosa di sbagliato
    “Devo andare a prendere un preservativo di sopra” disse iniziando a spostarsi, ma Buffy lo tenne fermo
    “Prendo la pillola” confessò. Spike fu combattuto per un momento. Non faceva sesso senza preservativo da quando aveva diciotto anni, anche con Cordelia che era terrorizzata dall’idea di rimanere incinta. Sapeva che doveva andare, ma lei era così calda e bagnata, e lui si ritrovò ad annuire acconsentendo.
    Abbassò la testa e le coprì la bocca con la sua. Mentre i baci si facevano più appassionati e aggressivi, iniziò a scivolare dentro di lei. Spalancò gli occhi rompendo brutalmente il bacio quando sentì la barriera.
    “Buffy?” sussurrò scioccato e confuso. Era vergine! Il pensiero non lo aveva nemmeno sfiorato. Non poteva farlo. Anche per quanto vile e senz’anima era diventato, anche lui aveva dei limiti, e comunque il suo membro era rigido contro di lei
    “Ti prego non fermarti” sussurrò lei con voce disperata.
    Spike chiuse gli occhi, e sospirando la guardò “Farà male all’inizio, piccola” rallentò, procedendo solo dopo averla vista annuire.
    Iniziò a spingere di nuovo verso di lei con fermezza. Decidendo che era meglio andare oltre e farle passare il dolore presto, si fece indietro e si spinse forte contro di lei. Buffy emise un grido per il dolore, sentendosi come spezzata a metà. Spike premette la fronte contro quella di lei sussurrandole parole di conforto, forzandosi dolorosamente a stare fermo per farla abituare a se. Dopo quello che gli sembrò un tempo infinito, il dolore inizio a passare.
    Buffy sentiva il membro duro di Spike dentro di se, e tentò di alzare i fianchi. Quando la sentì muovere iniziò ad andare dentro e fuori lentamente “Per l’inferno, gattina sei così stretta. Sai così di buono”

    Incoraggiata dalle sue parole, Buffy iniziò a incontrare i suoi movimenti, alzando i fianchi per incontrare quelli di lui. Mentre il ritmo aumentava, Spike iniziò a leccarle i capezzoli eccitandola ulteriormente. Quando le pareti di lei smisero di tendersi cambiò angolazione per far scontrare il suo osso pelvico contro il bottoncino di lei a ogni spinta “Così, passerotto, voglio sentirti venire intorno a me, lasciati andare”
    Come per obbedire a un comando, Buffy cedette. Gridò il suo nome mentre il suo corpo veniva scosso dall’orgasmo. Gli spasmi lo strizzarono mentre continuava a spingere, rilasciando un ruggito primordiale mentre veniva con lei.

    Mentre la nebbia iniziava a diradarsi dalla sua mente, capì che non era pronto a separarsi da lei. Rotolò al suo fianco circondandola con un braccio e cadde addormentato.




    Capitolo 8 – Talk

    Buffy si svegliò con una sensazione di calore sul collo, e qualcosa di largo e duro contro il suo sedere. Sorrise ricordando gli eventi della notte precedente. Dopo il primo meraviglioso incontro, erano caduti addormentati ancora uniti. Durante la notte lei fu svegliata dalle mani di Spike che le guidavano i fianchi mentre già era dentro di lei. Gemendo, aveva iniziato a spingersi di più e poi freneticamente lui aveva aumentato la forza.
    “mmmm” mormorò lei per il ricordo. Premette il proprio sedere contro il membro rigido di Spike, facendolo gemere nel sonno “Buongiorno” sussurrò lei.
    Spike immediatamente si sedette nel panico “Cazzo! Che ore sono?”
    “Sono solo le otto e un quarto, perché?” chiese
    “Devi uscire da qui, Giles e Jenny arriveranno presto” le chiese uscendo dal letto
    Buffy fu leggermente irritata da questa fretta “Calmati Spike! Non dovrebbero arrivare prima di tre quarti d’ora!”
    Spike le prese i vestiti e glieli gettò sul letto “Senti Buffy, nessuno può sapere della scorsa notte, nessuno!”
    Buffy stava fumando di rabbia “Beh Spike peccato, i miei piani erano di far pubblicare la storia nella prima pagina del L.A. Times” sbottò sarcastica
    Spike avanzò verso di lei “Intendo Buffy, neanche Faith” l’avvertì passandosi una mano fra i riccioli scomposti “Cazzo, non avrei dovuto permettere che accadesse” mormorò fra se mentre indossava i jeans.
    Gli occhi di Buffy si riempirono di lacrime, ma si rifiutò di farsi vedere in quello stato. Rivestendosi in fretta, disse solo “Non ti preoccupare Spike, possiamo semplicemente dimenticare che sia mai accaduto” gridò sbattendo la porta mentre usciva.

    Spike andò verdo la tavola accanto al suo letto, prese le sigarette e si sedette. ‘Dimenticare che sia accaduto dice lei’, come se fosse stato facile. Non era un segreto che non era mai stato fedele a Cordelia, anche se lei non l’aveva mai menzionato. Ma aveva comunque sempre seguito delle regole che si era dato molto tempo prima, e la notte precedente ne aveva rotte tre. Non aveva messo il preservativo, aveva fatto sesso con una persona diversa da sua moglie nella sua casa, e aveva passato la notte con lei. Doveva smetterla, prima di cacciarsi nei guai.

    *************************

    Mentre l’acqua scendeva sui suoi muscoli provati, Buffy si sentiva in grande conflitto. La notte precedente era stata davvero affascinante. E credeva sul serio che per Spike fosse stato lo stesso, ma ora si sentiva come se per lui fosse stata solo un'altra scopata. Non che lei si aspettasse nulla da lui, lei gliel’aveva anche detto, ma certamente non si aspettava che la gettasse fuori dalla stanza. Beh se quello era il modo in cui si sentiva, la notte scorsa non si sarebbe certo ripetuta.

    Dopo la doccia Buffy decise di sedersi fuori dalla piscina quindi mise in fretta il suo bikini rosa preferito, prese un asciugamano e uscì dalla porta.
    “Buffy, tesoro sei tu?” la chiamò Jenny
    “Si Jenny sto andando alla piscina” rispose non volendo affrontarla
    “Puoi venire in cucina un minuto?” le chiese
    Sospirando, Buffy andò alla cucina. Il suo cuore perse un battito quando vide Spike seduto al bar mangiando la sua colazione. Jenny le offrì un caloroso sorriso “Ho fatto una grande colazione per tutti e speravo che ne avresti mangiata un po”
    “Oh, grazie Jenny ma non ho fame” rispose cercando di non guardare il biondo che la fissava
    “Se ti rimando a casa da tua madre tutta pelle e ossa, Joyce mi ucciderà. Devi mangiare qualcosa” le chiese
    “Okay, prenderò dei toast” acconsentì
    Xander e Giles entrarono in cucina dibattendosi riguardo qualche evento sportivo. Quando Xander vide buffy sorrise “hey Buffster hai fatto un’enorme impressione a Riley, non faceva che parlare di te a biliardo l’altra sera!”
    Buffy guardò Spike che ora fissava Xander. ‘Potrebbe essere divertente’ pensò lei.
    “Davvero ha parlato di me?” chiese battendo le ciglia
    “Parlato di te? Era più che altro rapito, non la finiva più! Ha continuato a chiedermi tutte le cose che ti piacevano e io che continuavo a rispondergli che ti conosco solo da una settimana. Gli ho detto semplicemente di chiamarti e chiederti di uscire”
    “Oh, Buffy, ho incontrato Riley, è molto bello” le fece l’occhioino Jenny
    Spike storse la bocca all’affermazione. Buffy sorrise “Si lo penso anche io, è attraente”
    “Attraente? Mr. pane bianco, sono-un-contadinotto-americano?” sbottò Spike
    “William, non è molto carino. Sembra un bravo ragazzo e Buffy poverina probabilmente si annoia intorno a noi noiosi veccih”
    “Oi, io non sono vecchio!” si difese Spike
    Buffy ridacchiò “Hai ragione Jenny, senza offesa ma le cose sono un po noiose qui. Sarebbe carino uscire a divertirmi un po” disse lei guardando Spike con un sorriso diabolico “Beh, vado in piscine ora” disse assicurandosi di scuotere I fianchi mentre usciva.

    Spike era furibondo. Dopo la scenetta in cucina era corso giù per le scale mormorando fra se. ‘Maledetta puttanella, pensa di poter giocare i suoi giochetti da liceale con me. Come se mi interessasse se esce con quel tipo. Niente divertimento dice! Sembrava si divertisse un mondo mentre urlava il mio nome!’

    *********************

    Il calore dei raggi del sole era come una carezza sulla sua pelle. Mentre si spalmava l’olio solare sulle gambe dorate, lasciò scappare un gemito raggiungendone la parte più alta. ‘Gesù, sto diventando pervertita’ pensò fra se, ma non poteva evitarlo. Anche se era ancora dolorante, non voleva altro che far scivolare la mano sotto e sollevarsi.

    Era persa nei suoi pensieri e non notò immediatamente l’ombra che le bloccava il sole. Aprì gli occhi e ne incontrò due blu furiosi “dobbiamo parlare”
    Non era proprio quello di cui aveva bisogno ora “Abbiamo già detto tutto quello che dovevamo stamattina” ritorse
    “No non l’abbiamo fatto, e lo faremo… ora!” insistè.
    Buffy roteò gli occhi “No! Va via!” rispose segnandogli con la mano di spostarsi.
    Spike si guardò velocemente intorno poi si abbassò afferrando Buffy e portandosela alla spalla, poi andò verso il giardino, accanto alla casa.
    Buffy non poteva crederci “Mettimi giù figlio di puttana” gridò battendogli i pugni sulla schiena per liberarsi
    “Oi! Smettila di calciarmi, stupida puttanella” le ruggì lui dandole una pacca sul sedere.
    “Eep” squittì lei.

    Arrivati a una zona sicura la mise giù accanto a un grande muro di pietra grigia. Buffy roteò gli occhi e lo spinse via “Mi hai colpita!”
    “Ti ho sculacciata e te lo meritavi! Ti comporti come una dannata monella!” dichiarò
    “E tu psicopatico? Non devi comportarti così da cavernicolo con me!” gridò
    Spike la guardò. Aveva i capelli scompigliati, il fuoco negli occhi, e il suo seno rigonfio per la foga nel parlare. Era duro come roccia solo guardandola.
    “Allora, sono qui adesso, cosa c’è di così importante per…” Buffy non potè finire la frase, mentre Spike le afferrò il viso e coprì la bocca di lei con la sua. Quando lei sussultò, le spinse la lingua nella bocca. Dopo momentanee proteste iniziò anche lei a duellare con la sua lingua. Spike le afferrò il sedere e l’alzò contro la parete. Mentre lei gli circondava la vita con le gambe per sostenersi, lui gemette “Oh cazzo Buffy, mi fai uscire di testa… ti voglio così tanto”
    “Allora prendimi” le chiese con voce carica di lussuria.
    Spike mosse il sottile materiale del suo top e iniziò a succhiarle i capezzoli induriti, facendola spingere contro la propria erezione. Raggiunse il basso con la mano spostandole il costume e strofinandole la clitoride “Così bagnata per me! Ti fa ancora male, piccola?” sospirò lui
    “No” mentì lei senza curarsene.
    Spike quasi venne quando lei gli sbottonò i pantaloni, prendendo il suo membro nelle mani e posizionandolo alla sua entrata per seppellirsi in lei. Lui spinse “Cazzo, Buffy… la più dolce, stretta che abbia mai sentito. Voglio stare dentro di te per sempre”
    Le sue parole le stimolarono l’orgasmo, iniziò ad avere spasmi intorno alla sua lunghezza mentre continuava a pompare in lei una… due… tre volte “BUFFYYY” gridò appoggiandosi a lei, mentre lentamente scivolavano giù dal muro.

    Qualche minuto dopo Buffy rise “Era di questo che volevi parlarmi?”.
    Spike alzò gli occhi e rise con lei. La aiutò a risistemarsi il costume, suggerendo di andare davanti alla casa mentre lei tornava dentro per la piscine. Mentre la guardava allontanarsi non potè impedirsi di sorridere. Con il sorriso ancora sul suo volto andò verso il vialetto. Appena raggiunta la porta vide Xander aiutare Cordy a uscire dalla macchina. Lei lo puntò e come una furia si avvicinò verso di lui.
    Calcolando che era troppo tardi per fingere di non averla vista, andò verso di lei “A cosa devo il piacere della tua visita, reginetta?” le disse sarcastico.
    Cordelia alzò un sopracciglio “William, dobbiamo parlare, ora!”




    Capitolo 9 – Decisions

    “William, dobbiamo parlare, ora!”

    Il sorriso di Spike sparì istantaneamente “Parlare o litigare? Perché davvero non sono dell’umore per altri dieci round con te oggi Cordy”
    “Lo so, non voglio litigare o altro, solo parlare” disse piano guardando in basso.
    Spike fu sorpreso dal comportamento di sua moglie. Inizialmente pensò che doveva esserci qualcosa dietro, finchè lei non alzò lo sguardo che era carico di lacrime. Le sue difese si abbassarono “Okay, parla”
    Cordelia scosse la testa “Non qui, andiamo in camera così parliamo in privato”
    “Andiamo” le prese la borsa e andò di sopra
    Arrivati alla camera da letto di Cordelia, lei chiuse la porta e si voltò affrontandolo “Come sai ero a LA a visitare mio padre” iniziò. Spike annuì. “beh, mi ha detto che lui e Darla stanno divorziando” singhiozzò senza riuscire a tenere le lacrime.
    Spike prese sua moglie fra le braccia e la tenne mentre piangeva. Sapeva quanto erano amiche. Di tutte le mogli che suo padre aveva avuto, Darla era l’unica che considerasse una madre. Era l’unica che aveva trattato con rispetto “E’ un bastardo! L’ha gettata fuori di casa e le ha tagliato le carte di credito e l’accesso ai conti”
    “Mi dispiace Cordy, sai che tuo padre è sempre stato un bastardo! Dille che venga qui se ne ha bisogno” disse compassionevolmente
    Cordelia lo spostò “Le ho dato dei soldi e le ho trovato un avvocato. Mio padre probabilmente mi diserederà, ma non m’importa”
    Spike la rassicurò “Sai che non è vero Cordy, probabilmente tu sei l’unica a cui tiene realmente”
    Cordelia lo guardò e rise secca “Dio Spike, sono diventata come lui, vero?”
    Non sapeva cosa dire. Fortunatamente rispose lei “Non devi dire nulla. So quanto sono cambiata! Posso vederlo dal modo in cui mi guardi” sospirò e si sedette sul letto “Senti Spike, so che non abbiamo mai avuto una storia da libro delle fiabe, ma eravamo amici, ci importava l’uno dell’altra, e… mi manca” confessò.
    Spike era attonito. Non l’aveva mai vista così vulnerabile “Mi importa ancora di te, Cordy”
    Lei si alzò in piedi frustrata “Spike il nostro matrimonio è uno scherzo! Non dormiamo nemmeno nella stessa camera ormai. So che sei stato con altre donne e nemmeno io sono stata esattamente fedele”
    Spike spalancò gli occhi, non poteva credere che lei ne parlasse così apertamente “Non so cosa vorresti che ti dicessi” sussurrò
    Cordelia rise nervosamente “Non ti preoccupare nessuno è più scioccato di me da questa storia. Ma vedere il modo in cui mio padre ha trattato Darla mi ha fatto capire che non voglio essere come lui. Non mi aspetto che tu abbia tutte le risposte ora. Possiamo parlarne con calma. Inizierò a passare più tempo a casa e forse tu potresti tornare a stare qui sopra”
    Spike alzò un sopracciglio “Pensavo che le mie abitudini ti tenessero sveglia”
    Cordelia sorrise “Ho scoperto le gioie del Valium. Potresti stare sveglio quanto vuoi senza disturbarmi”
    Era così inaspettato… non sapeva cosa dire. Non poteva evitare di ricordare che solo un ora prima si stava facendo Buffy sul muro di fuori, e ora sua moglie voleva far funzionare le cose. Era quello che voleva?
    “Mi dai un po di tempo per assimilare la cosa e pensarci?”
    “Certo” disse Cordelia immediatamente “Prenditi del tempo, parliamo più tardi. Io mi faccio una doccia e mi stendo un momento. Ci vediamo a cena”

    *****************************

    Dopo il suo incontro con Spike, Buffy aveva fatto una nuotata e passato il resto del giorno al sole. A cena fu informata da Jenny che Spike e Cordelia erano usciti a mangiare, il che la sorprese e la irritò. Più tardi quella sera, Willow e Oz passarono a guardare dei film nella stanza tv.

    Stanca per la lunga giornata, Buffy decise di metteresi un pigiama e andare a letto presto. Sdraiandosi sotto le coperte, iniziò a spostarsi e muoversi. L’ustione da sole le rendeva il sonno scomodo. Dopo quasi due ore di fallimenti, si alzò dal letto.
    La casa era scura e silenziosa. Buffy pensò che tutti dormissero o fossero ancora fuori. Decidendo di prendere dell’aria, uscì verso la cucina arrivando vicino all’acqua “Un po tardi per fare una nuotata, passerotto”
    Buffy sorrise e si voltò vedendo Spike nell’ombra sdraiato su uno sdraio “Forse pianificavo di nuotare nuda”
    “Beh allora prego, io non ti fermerò” scherzò lui
    Un brivido le corse lungo la schiena “Non mi divertirei da sola”
    Spike sorrise alzandosi e togliendosi la maglietta “Beh, gioco anche io se ci stai” ridacchiò quando la sentì sussultare mentre si toglieva i jeans. Andando da lei le sussurrò “Qual è il problema? Paura?” poi entrò in acqua.
    Buffy sorrise togliendosi i vestiti ed entrando dietro di lui. Mentre si muoveva verso di lei, buffy sentì un formicolio familiare nello stomaco. Quando arrivò più vicino lo schizzò con l’acqua e tentò di nuotare via. Ma lui fu più veloce e le prese un piede, riportandola da lui. Prendendola intorno alla vita la spinse contro la parete “Cos farai ora piccola ragazza? Non c’è possibilità di correre” mormorò focalizzandosi sulle sue labbra semiaperte.
    Buffy allacciò le gambe ai suoi fianchi snelli e lo tenne più vicino, coprendo le sue labbra con le sue. Ruggendo, Spike alzò le mani iniziando a sfregare i suoi giovani, sodi capezzoli con i pollici.
    “Gahhhh” mormorò lei gettando la testa indietro
    “SHHH, dobbiamo fare piano gattina” le sussurrò entrando in lei.

    Prendendolo dietro la nuca, si scontrò con le sue labbra e lui accelerò le spinte “Così maledettamente calda… sei così buona” le mormorava nella bocca.
    La colpiva forte e profondamente. Buffy con le unghie gli graffiava la schiena mordendosi le labbra per contenere i gemiti e cedette venendo sulla sua dura lunghezza. Mentre lui la sentì stringere negli spasmi nascose la testa nel suo collo rilasciando un ruggito selvaggio e riempiendola del suo seme.

    Rimasero fermi per qualche momento. Finalmente lui alzò la testa e appoggiò la fronte a quella di lei “Resta qui gattina, ti prendo un asciugamano” disse baciandola sulla punta del naso e issandosi fuori. Ritornò con un grande telo avvolto attorno alla sua vita e uno in mano, che le mise intorno alle spalle dopo averla aiutata ad uscire “Hai freddo?” le chiese preoccupato
    Buffy scosse la testa confusa e improvvisamente intenerita dalla domanda. Spike la condusse dagli sdrai, lei ne scelse uno in cui sedersi e fu sorpresa di vederlo sedersi nello stesso “Ti comporti in modo strano stasera” commentò.
    Spike rise “Più strano del solito intendi?”
    “Beh, si, perché stavi seduto qui fuori da solo?”
    “Pensavo” scrollò le spalle
    “A cosa?” chiese guardandolo
    “Cordelia mi ha ditto che vuole lavorare per far funzionare il nostro matrimonio” rise nervosa
    Buffy tirò lievemente su col naso “Oh, e questa è una cosa buona, no?”
    Spike rimase in silenzio per un minuto pensandoci e poi disse “C’è tanto che non sai della nostra relazione. Tanto che non vorresti nemmeno sapere. Cose poco belle”
    “Voglio saperlo, se tu vuoi raccontarmelo” sorrise
    Spike annuì “Quando mi sono messo insieme a Cordy ero appena uscito da una brutta rottura con la mia prima vera ragazza, Dru. Stavamo insieme da due anni… era lei la dannata ragione per cui sono venuto in America. Ad ogni modo, abbiamo vissuto qui per sei mesi; prendevo lezioni serali alla UCLA e una sera sono tornato prima perché il mio professore era malato. Ero eccitato perché lei mi diceva sempre che facevo tardi. Quindi sono corso dentro e l’ho vista con un altro tipo nel nostro letto” storse la bocca “Non hanno nemmeno smesso di scopare mentre ero lì e lei rideva chiedendomi se volevo unirmi”
    “Dio, è orribile” disse Buffy inconsciamente sfregandogli il torace
    Spike sorrise e continuò “Ad ogni modo, allo stesso tempo Cordy era fidanzata con un tipo di nome Doyle. Lui era di famiglia ricca come lei, quindi i loro genitori erano d’accordo, e in più Cordy lo amava davvero. Tutto andava bene finchè non saltò fuori l’argomento figli. Cordy ha avuto un infanzia rigida, è stata spedita in collegio a dieci anni, i suoi genitori hanno avuto un divorzio complicato e sua madre le prestava attenzione solo quando poteva usarla contro suo padre. Per farla breve Cordy non vuole figli. Quando i genitori di Doyle lo scoprirono impazzirono, era l’unico maschio della famiglia e volevano una discendenza, per così dire. Invece di lottare contro di loro, Doyle lasciò Cordy e una settimana dopo era fidanzato con un'altra”
    “Quindi tutti e due avevate il cuore spezzato e siete finiti insieme?” chiese
    “Beh, noi ci conoscevamo già, ma questo ci unì di più. Lei mi ha aiutato e io ho aiutato lei. Stare vicini era facile, quindi quando papà Chase iniziò a farle pressioni per decidere sul proprio futuro ci siamo sposati”
    “papà Chase?” interruppe
    “Si Chase è il suo cognome, il mio è Rayne” spiegò
    “Oh, quindi vi siete sposati? Almeno vi amavate?” chiese lei
    “Non nel modo in cui pensi tu. Gattina sei ammirabile, so che credi ancora nell’innamorarsi e vivere felici e contenti ma la vita reale non funziona così. Non lo era nemmeno quello che avevo io con Dru. La vedevo come io avrei voluto essere, non per quello che era”
    “Wow… non la rendi proprio un raggio di sole” mormorò
    Spike la prese in grembo “Buffy non prenderla male, tu meriti la tua favola, e spero che ci sia un tipo in giro che te la dia, ma così è funzionato per me”
    “Come puoi dirlo, non dormi nemmeno con tua moglie, fai sesso con altre donne? È abbastanza triste e patetico per me!” disse cercando di scendere da lui.
    La tenne dov’era “Senti Buffy, volevi sapere. Ti ho detto che non era bello, e poi il dormire separati è iniziato solo un paio di anni fa. Non mi ero reso conto che lei sapesse che la tradivo fino a oggi”
    Buffy gelò “Lo sa?”
    “Non di noi, sa che sono stato con altre” la rassicurò
    “Cos’ha detto?”
    “Beh, solo che sapeva che nessuno di noi era stato fedele, ma voleva che le cose funzionassero” disse guardando attentamente la sua reazione
    “Oh” fu tutto quello che si permise di dire lei.
    Spike iniziò a sfregarle la coscia in piccolo circoli sotto l’asciugamano “Senti piccolo… non preoccupiamoci di niente di tutto questo ora. Godiamoci quello che abbiamo e affronteremo quell’argomento quando ci si arriverà, okay?” le disse lento e deduttivo.
    Spike iniziò a baciarle il collo e la sua mano le scivolò lungo la gamba per sfregarle le labbra esterne. Buffy sospirò aprendo le gambe leggermente per dagli un accesso migliore. Sapeva che doveva spingerlo via, ma quando la toccava lei sentiva il proprio corpo andare a fuoco “Dio gattina così bagnata per me” le sussurrava contro il collo mentre entrava in lei con un dito “Si” la fece mormorare.
    Spike le prese una gamba e l’alzò sul proprio fianco perchè lei fosse su di lui. Aprendo l’asciugamano attaccò immediatamente I suoi capezzoli rosei. Buffy gettò indietro la testa e iniziò a scontrare I fianchi con I suoi cercando di aumentare la frizione. Togliendosi l’asciugamano, Spike tenne Buffy vicina e sfrego la sua virilità su di lei “Voglio che mi cavalchi bambina” gemette
    Buffy si tirò indietro leggermente guardandolo “Non ho mai…”
    Spike le coprì la bocca con la sua e disse “E’ okay, ti mostro io come fare”

    Buffy alzò i fianchi e si abbassò sul suo membro. Spike le afferrò il sedere con entrambe le mani e iniziò a guidarla su e giù “cazzo piccolo… così stretta, bagnata, bellissima…” disse prendendole I capelli con una mano e accarezzandole il viso.

    Buffy mosse i fianchi in circolo per esperimento, facendogli chiudere gli occhi e alzare il bacino, spingendo il suo membro più profondamente dentro di lei. Quando sentì le sue pareti fremere le prese il sedere continuando a spingere. Sapendo che era vicina le coprì la bocca con la sua e gridarono l’uno nella bocca dell’altra.
    Stanca e soddisfatta, Buffy crollò sul suo torace mentre lui le accarezzava i capelli.




    Capitolo 10 – Jealousy

    Buffy gemette e si mise il cuscino sulla testa, non voleva che fosse già mattina. I due giorni passati erano stati orribili. Non era pronta ad affrontare un altro giorno in cui Cordelia seguiva Spike come un cagnolino, trovando mille scuse. Era sempre alla villa, Spike aveva completamente ignorato Buffy “non mi guarda nemmeno” pensò incapace di credere che era la stessa persona con cui era stata sdraiata ad accarezzarsi. La parte peggiore era che mentre Spike la ignorava, Cordelia si comportava come se fosse la migliore amica di tutti, parlando e ridendo come se fosse realmente umana.

    Riley l’aveva chiamata un paio di volte ma lei aveva trovato delle scuse per rifiutare gli inviti. Non aveva voglia di compagnia ora. Non le importava nemmeno di vestirsi dignitosamente mentre andava verso la cucina. Gelò quando vide Cordelia e Spike parlare a Jenny “Beh, buongiorno o dovrei dire buon pomeriggio” sorrise Jenny

    “Buongiorno” mormorò lei andando al frigo per prendere dell’acqua.

    “Quindi Buffy dal momento che Cordelia e William cenano fuori stasera c’è qualcosa di speciale che vuoi che ti preparo?” chiese Jenny
    Buffy lanciò un occhiata a Spike che era apparentemente molto interessato a una macchia sul pavimento. Sorrise fra se “Non ti preoccupare per me stasera, ho un appuntamento” mentì

    Spike alzò immediatamente la testa. Per la prima volta in due giorni guardava direttamente verso di lei “Oh, è Riley?” chiese Jenny eccitata
    “Si” sorrise Buffy
    “Chi è Riley?” inquisì Cordelia
    “Un amico di Xander, molto bello e gentile” rispose Jenny
    “E’ un maledetto imbecille” mormorò Spike
    Buffy sorrise mentre tutti ignoravano il commento di Spike e continuavano a chiederle dell’appuntamento
    “Sai che mentre Joyce non è qui, mi sento diciamo responsabile per il controllare questo ragazzo” la informò
    “Io… non sono sicura che mi venga a prendere, gli ho detto che lo richiamavo oggi” spiegò Buffy
    “Oh, ho una grande idea!” esclamò Cordelia “Anya muore dalla voglia di uscire con Xander. E se lunedì noi sei andiamo al nuovo ristorante italiano? Spike e io possiamo giocare a ‘mamma e papà’ e controllare”
    Spike iniziò a tossire violentemente “Cosa?”
    Buffy fu terrorizzata dall’idea di Cordelia. Ma dopo la reazione di Spike non potè resistere…
    “Wow hai avuto una grande idea! Ne parlerò a Riley stasera” sorrise tornando alla camera per chiamare Riley.



    ********************

    Dopo aver chiamato Riley per chiedergli di uscire quella sera, Buffy decise di ammazzare il tempo e cercare di calmarsi I nervi, andando nel seminterrato ad allenarsi un po. Non doveva preoccuparsi che ci fosse Spike perché ormai stava di sopra nella camera di Cordelia e non lo vedeva giù da giorni.

    Più pensava all’invito a cena di Cordelia, meno le interessava. Poteva far arrabbiare Spike, ma vederli insieme come marito e moglie la irritava.

    Stanca per l’allenamento, decise di andarsi a fare una doccia e prepararsi per l’appuntamento. Persa nei suoi pensieri iniziò a salire le scale quando qualcuno le afferrò il braccio “Dobbiamo parlare” disse secco.
    “Si, perché questo ci ha portato a molte conclusioni l’ultima volta…” disse lei cercando di spostarsi.
    “A cosa diavolo pensi? Perché diavolo esci con Capitan Cartone?” disse tirandola più vicina a se
    “Non sono affari tuoi con chi esco o cosa ci faccio” sbottò lei
    “Lo è se lo fai per vendicarti di me”
    “Non adularti troppo” disse roteando gli occhi
    “Lo intendo sul serio, non fare niente di stupido per colpa mia” l’avvertì
    Buffy fumava di rabbia “Sai cosa Spike, mentre la tua preoccupazione per la tua virtù è toccante penso sia un po troppo tardi”
    “Cosa vuoi che faccia Buffy? Dire a Cordelia mi dispiace non posso far funzionare le cose perché voglio continuare a scoparmi Buffy” Buffy cercò di spostare lo sguardo perchè non voleva farsi vedere con le lacrime agli occhi, ma lui rifiutò di lasciarla andare “E poi? Sarai la mia amica di penna mentre passo i prossimi anni in galera? Non penso tu possa capire quanto vendicativa sia. Chiamerebbe tua madre e farebbe in modo di far finire nei guai anche te”
    ”Se hai finito devo andare a prepararmi” disse Buffy strattonando il braccio e correndo su. Quando arrivò ad aprire la porta le afferrò il braccio di nuovo, il suo viso era a pochi centimetri da lei “Ti prego non farlo Buffy. Io sto facendo quello che devo” la sua voce era bassa e implorante. Aveva gli occhi così blu che ci si sarebbe potuta perdere.
    “Spike… dove sei?” sentirono Cordelia chiamare.
    Lui alzò gli occhi verso Buffy. Poteva semplicemente chiudere la porta e rimanere lì. Non voleva altro che portarla nella sua stanza, adorare il suo corpo e implorare perdono, ma non lo fece. Si fece indietro abbassando la testa. Non riusciva a guardarla negli occhi “Su, non far aspettare tua moglie”

    Buffy corse alla sua camera e sbattè la porta. Non riusciva più a trattenere le lacrime. Non era certa se fosse perchè sapeva che con spike era finite o perchè non riusciva a pensare di vederli insieme tutta l’estate. Pensò a cosa le aveva detto. Sarebbe morta se Cordelia l’avesse detto a sua madre. Non pensava che sua madre credesse sul serio che era vergine. Una notte aveva beccato lei e Angel a pomiciare sul divano, e il giorno dopo l’aveva portata dal dottore facendole prendere la pillola, ma era diverso. Iniziava a chiedersi se non sarebbe stato meglio passare l’estate nell’Iowa.

    Dopo la doccia, Buffy cercò di decidere cosa mettere. Non voleva essere sexy e dargli idée sbagliate, ma dall’altra parte le aveva chiesto di venirla a prendere alle sei perchè Spike e Cordelia erano ancora in casa. Finalmente decise per una modesta gonna nera che arrivava giusto sopra le ginocchia e una blusa color lavanda, casual ma che le accentuava le curve. Dopo essersi arricciata i capelli e aver applicator un trucco leggiero, mise I tacchi neri e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza.

    Quando sentì il campanello cercò di correre alla porta per rispondere ma Spike era già lì ad aprirla. “Non dovresti essere ansiosa” le sussurrò Cordelia “devi imparare a giocare e lasciarti implorare”
    Buffy non potè impedirsi di essere innervosita dal suo tentativo di stabilire una relazione con lei, ma era troppo presa dai due uomini alla porta per rispondere “Ciao Riley” disse Buffy ignorando Spike
    “Mamma mia, Buffy, sei veramente carina” sorrise
    Buffy sentiva gli occhi di Spike su di se, ma rifiutò di incontrare il suo sguardo “Dicevo solo che probabilmente non torneremo troppo tardi” disse serio Riley
    “Oh, niente preoccupazioni, è estate, divertitevi” istruì Cordelia
    Buffy sorrise e si voltò verso Spike “Grandioso, quindi non aspettateci alzati” disse e poi uscì con Riley.

    Un ora dopo Buffy era annoiata alle lacrime. Riley era carino ma sempre ordinato e serio. Ogni volta che lei scherzava o era sarcastica, lui la guardava come se stesse recitando il dizionario. Verso la fine della serata le prese la mano “Hey, c’è un nuovo club in città chiamato La Cripta, Xander ha detto che è divertente, vuoi che ci andiamo?”
    Uh-oh ci siamo, pensò Buffy “Beh, non posso Riley, non sono abbastanza grande per entrare” sorrise timida
    “Oh non è uno di quelli da ventun’anni, basta che ne hai diciotto” la informò
    “Lo so, immagino che Xander non ti abbia mai detto la mia età, ne ho sedici” confessò.
    Riley spalancò gli occhi “Oh wow, non ho nemmeno pensato di chiederlo, non sembra proprio”
    “Mi dispiace immagino avrei dovuto avvertirti io” in effetti si sentiva un po in colpa
    Riley le strinse la mano “Non ti preoccupare buffy, io ne ho solo 20. sei molto matura per la tua età. Mi piacerebbe comunque passare del tempo con te finchè sono in città. Se anche tu voi, ovviamente” le sorrise
    “Certo Riley” ‘come amici’ aggiunse lei mentalmente

    ******************

    Camminando avanti e indietro lungo il bordo della piscine Spike non poteva fare a meno di chiedersi cosa non andava con lui? Doveva essere al piano di sopra a scoparsi la sua stupida moglie, invece aveva finto di essere stanco ed era giù ad aspettare che Buffy tornasse a casa da almeno tre ore. Non riusciva a immaginare quel grosso imbecile impacciato con la sua Buffy nel retro della sua macchina. “Idiota, probabilmente non le troverebbe il clitoride neanche con una mappa”. Non che Spike potesse sopportare il solo tentativo. Rilasciando un ruggito primitivo si accese una sigaretta e aprì un altra birra. Doveva smettere di pensarci, lei non era sua. Era finita! Doveva finire.

    Entrando nella villa, Buffy fu sollevata di essere finalmente a casa. Riley aveva insistito a parlare in macchina, ma lei si era addormentata. Ora voleva solo crollare a letto. Dopo essersi affrettato ad aprirle la portiere, Riley si era offerto di accompagnarla fino alla porta.
    “Beh, mi sono divertita stasera” mentì lei
    “Anche io Buffy, mi sono sentito come se potessi veramente parlarti”
    Buffy avrebbe riso se lui non l’avesse immediatamente baciata. Quando lei sussultò lui lo prese come un invito e cercò di spingere la lingua dentro la sua bocca. Stava per tirargli un pugno quando la porta si aprì “Cosa diavolo pensi di fare?” Buffy alzò gli occhi e vide quelli furiosi di Spike




    Capitolo 11 – Dinner

    Quando Spike sentì la macchina entrare nel vialetto gelò. Buffy era a casa, sapeva che doveva andare di sopra e scivolare nel letto di sua moglie, ma invece si ritrovò ad andare verso la porta. Sentì le voci e chiuse gli occhi. Cercando di tenere a freno I sentimenti di rivalsa, quasi se ne andò, quando le voci improvvisamente si fermarono. Prima che potesse controllare la propria mano era già al pomello della porta e lo stava aprendo con una forza da rischiare di romperlo. “Cosa diavolo pensi di fare?”

    Riley saltò indietro quasi perdendo l’equilibrio. Era attonito e impaurito “Niente signore, accompagnavo solo Buffy alla porta”
    Spike fece un passo avanti e anche se Riley era effettivamente più grosso nessuno dei due sembrò farci caso. “Davvero? Perchè sembrava che stessi cercando di divorarle la faccia… e per l’inferno non chiamarmi signore!!”
    “M-mi dispiace… Buffy ti chiamo” disse correndo alla macchina.

    Spike non aveva nemmeno guardato Buffy, non poteva, tornò semplicemente dentro furente. Anche lei rimase lì ferma, e quando lo vide entrare gli corse dietro.
    Entrando in casa, sentì la porta del seminterrato sbattersi. ‘Oh, no, non lo farai’ pensò fra se seguendolo. Quando raggiunse la sua porta prese in considerazione l’idea di bussare, ma decise che non era il momento per le gentilezze “Cosa diavolo è stato” domandò entrandogli in camera.
    Spike sedeva nella sua grande poltrona da ufficio di pelle dalla parte opposta della stanza fissando il muro “Fottiti” sbottò

    Buffy lo guardò prendere grandi sorsate dalla bottiglia di whisky.
    “No, non vado a ‘fottermi’. Cosa diavolo pensavi di fare a uscire in quel modo?” si avvicinò
    “Buffy, devi andare, ORA!” Spike sentiva il suo autocontrollo sparire, non poteva guardarla.
    “Non puoi dirmi cosa devo fare” gli disse mentre raggiungeva la sua sedia. Sapeva che doveva fermarsi, ma era troppo arrabbiata per considerare le sue reazioni “Se avessi voluto scoparmelo proprio lì sul vialetto…”

    Spike si mosse a velocità di un fulmine, e prima che Buffy potesse finire la frase era contro il muro con il viso, e il torace di lui che le teneva ferma la schiena “Lo hai lasciato scoparti, Buffy?” le mosse i capelli sussurrandole nell’orecchio. La sua voce aveva un tono pericoloso, ma le sue mani tremanti scoprivano la sua disperazione. Spostandola leggermente dal muro, le strappò I bottoni della camicetta, scoprendole il reggiseno e prendendole rudemende I seni “Lo hai lasciato toccarti qui Buffy? Gli hai lasciato succhiarti i tuoi capezzoli perfetti?” gemette strofinandoglieli.
    “UHH” sussultò lei sentendo il suo membro indurito contro il sedere
    “Dimmi, gattina, dove ti ha toccata?” le chiese mentre le alzava la gonna sui fianchi “Qui?” disse prendendo il suo monte a coppa “Rispondimi Buffy” comandò
    “No… lui non… lo giuro” gemette lei
    Da qualche parte nella mente di Spike sapeva quanto fosse sbagliato questo. Non aveva il diritto di reclamare niente della bellezza di fronte a lui, sapeva che non aveva nulla da offrirle di rimando. Ma quello che ora comandava il suo comportamento era qualcosa di cui non aveva fatto esperienza. Con un ruggito possessive le strappò il perizoma infilando due dita nella sua vagina bagnata.
    “Sei bagnata per me Buffy, o per lui?”
    “Tu, solo tu” le rispose disperata
    Spike chiuse gli occhi e nascose il viso nel suo collo, cercando di controllarsi “Dimmi di fermarmi Buffy e lo farò, ma solo se mi dici di farlo” le disse baciandole gentilmente il collo.
    Era troppo persa nel piacere per pensare “Non fermarti!” gridò con una voce che non aveva nulla di suo.

    Spike la girò verso di se praticamente gettandola sulla scrivania mentre lei si aggrappava ai suoi pantaloni, abbassando la zip. Appena la sua erezione fu liberata si spines dentro di lei iniziando a sbatterla con forza sulla scrivania “Così calda… così perfetta… mi serviva questo” iniziò a biascicare lui contro il suo collo
    “Dio si! Non fermarti! Non fermarti mai!” gemette lei.
    “Non mi fermo… non posso” sussurrò lui. Dopo qualche minuto prendendole le ginocchia la trascinò sul bordo della scrivania pompando in lei furiosamente. Buffy scosse violentemente il corpo mentre il mondo esplodeva intorno a lei. Spike la seguì velocemente con un disperato grido “BBBUUUUFFYYYYY”

    Le lasciò le gambe e fece un passo indietro. Buffy era accasciata sulla scrivania con la gonna sui fianchi e la camicetta che le pendeva dalle braccia. Sorrise, mentre la prendeva in braccio, la portava verso il letto e ce la stendeva sopra. Lo guardò silenziosamente toglierle il resto dei vestiti e svestirsi a sua volta.

    Entrò nel letto accanto a lei dandole un lieve bacio sulle labbra. Fece correre la lingua sul suo labbro inferiore prima di inserirla gentilmente nella sua bocca. Mosse la propria bocca lungo la linea del suo collo “Sei così bella” le sussurrò mentre continuava verso il suo seno. Passò la lingua su ogni capezzolo facendola arcuare verso la sua bocca. Abbandonandoli, leccò una linea lungo il suo stomaco fino al suo monte “Oh Dio” mormorò aprendo le gambe
    “Voglio assaggiarti gattina” sorrise passando la lingua sulla sua aperture. Leccò e succhiò su e giù il suo centro. Spingendo due dita dentro di lei, chiuse le labbra intorno al suo clitoride irrigidito. Buffy spinse contro di lui per arrivare più facilmente al climax.
    Spike si alzò strofinando il suo ancora vibrante clitoride con la propria erezione. I suoi occhi si spalancarono e lo trovò a guardarla fisso. Lo sguardo nei suoi occhi era intenso e le mandava brividi lungo la schiena. Non la lasciò mai con gli occhi mentre entrava lentamente in lei, dentro e fuori dal suo caldo centro. Con ogni spinta entrava di più, così lentamente da farla uscire pazza. Era un ritmo che riempiva entrambi di desiderio.
    Presto Spike si velocizzò fino a essere quasi frenetico mentre sentiva I suoi muri cedere “vieni per me Buffy… vieni intorno a me” le diceva

    Buffy gettò indietro la testa e gridò le onde di piacere pulsante nel suo corpo. Spike si sentì stringere e presto la seguì sepellendosi nei suoi succhi. Abbassandosi verso di lei, si nascose nel suo collo.

    ********************

    Rotolandosi, Spike notò che il posto accanto a se era vuoto ‘Dov’è andata?’ si chiese. Saltò fuori dal letto e afferrò i jeans. Erano solo le otto e trenta, aveva ancora tempo per parlarle prima che Jenny e Giles arrivassero a lavoro. Non sapeva cosa dirle, ma almeno voleva controllare che stesse bene.
    Facendo le scale due a due corse verso la sua stanza. Stava per entrare quando sentì una voce dietro di lui
    “Buongiorno William”
    Spike gelò, con la mano ancora sul pomello ‘Cazzo’ pensò chiudendo gli occhi. Si voltò con un grande sorriso “Jenny, buongiorno”
    “Cosa stai facendo?” chiese lei
    “Oh, credevo di aver sentito un rumore e uh… non mi ero accorto che eri già arrivata. Così… volevo chiedere a Buffy se aveva sentito qualcosa” ‘Dio potevi trovare una scusa migliore’ pensò
    “Stavi per tuonare in camera sua per chiederle se aveva sentito qualcosa…” chiese scettica
    “Si, beh, sono ancora mezzo addormentato, in effetti ora che lo dico ad alta voce sembra stupido anche a me. Salgo a farmi una doccia” Spike corse su per le scale. Odiava dover mentire a Jenny, sembrava che sapesse sempre tutto, ma se lo scopriva l’avrebbe odiato. Fortunatamente Cordelia ancora dormiva quando entrò in bagno. Doveva trovare un modo di parlare a Buffy.

    Buffy era rimasta sveglia per un po. Voleva rimanere nascosta nella sua stanza tutto il giorno. Dopo l’altra notte non avrebbe sopportato di vederlo ignorarla, ma sapeva che non era realistico aspettarsi che qualcosa fosse cambiato. La situazione era impossibile e a renderla peggiore stava il fatto che lei sapeva che non era più questione di sesso, almeno non per lei. Forse poteva continuare con l’idea di Faith. Spike le aveva certo insegnato tanto e ricominciata la scuola poteva riprendersi Angel. Decidendo che doveva stare lontana dalla situazione per un paio di giorni, chiamò Willow e pianificò di passare il fine settimana con lei.

    ***************************

    Arrvato il lunedì Spike era fuori di testa. Quando aveva scoperto che Buffy era andata a casa della sua amica sapeva che non era un buon segnale. Doveva essere furente con lui. Mentre camminava avanti e indietro per la cucina sapeva che doveva parlarle prima che uscissero a cena “Cosa non va con te ultimamente?” chiese Cordelia entrando in cucina.
    “Cosa?” Spike smise di camminare e si appoggiò a un mobile. Sapeva che probabilmente sembrava un pazzo da quando Jenny gli aveva detto che Buffy era andata, ma non voleva proprio parlare a Cordy ora.
    “Ti comporti in modo strano, cosa non va?” Sospirò lei
    “Non c’è niente che non va” rispose difensivo
    “Hey, o una grande idea. La prossima settimana vado a LA per quattro o cinque giorni a visitare Darla. Si incontra con gli avvocati, potresti venire con me” offrì
    “No, voi due divertitevi, penso che darla abbia più bisogno di te di quanto ne abbia io” la rassicurò “Um… quando vai?”
    “Domenica, oh quasi dimenticavo Buffy. Pensi che Joyce se la prenderebbe se lei sta qui? Voglio dire Giles e Jenny ci sarebbero”
    “Oh, penso che gli andrà bene, Buffy può stare con i suoi amici. Sai cosa, parlo a Jenny e mi metto d’accordo per sistemare tutto. Tu preoccupati solo di Darla, ok?” aggiunse in fretta

    Buffy si assicurò di arrivare alla villa con abbastanza tempo solo per la doccia e il vestirsi per la cena. Era così nervosa all’idea di vedere ancora Spike. Era appena uscita dalla doccia quando sentì un leggero bussare alla porta. Infilandosi il vestito, corse alla porta “Volevo solo farti sapere che partiamo fra mezz’ora” disse Cordelia irritta
    “Lo so e sarò pronta” sorrise. Quando chiuse la porta sospirò. Non le piaceva l’idea di stasera. Per fortuna aveva convinto Riley che Spike era iperprotettivo, del tipo fratellone maggiore. Riley non era il ragazzo più sveglio del mondo e le aveva assicurato che comprendeva pienamente. Sapendo che la regina Cordelia attendeva, continuò a prepararsi.

    Spike continuava a camminare avanti e indietro, era nella doccia quando Buffy era tornata e moriva per vederla. Anya e Cordy erano già di sopra, e lui era tentato di andare a bussare da lei quando sentì aprire. Era attonito.

    Buffy indossava un elegante vestito nero con una profonda scollatura. Era stretto in vita per poi ricaderle morbidamente sulle gambe fino a sopra le ginocchia. I suoi capelli erano arricciati e le incorniciavano il viso. Gli occhi erano ombreggiati di nero e le labbra tinte di rosso, era raggiante “Buffy…” sussurrò

    “Wow, sembri una calda piccola bricconcella” squittì Anya “Riley vorrà darti una valanga di orgasmi”
    “Anya, ti prego, Buffy è solo una bambina” rise Cordelia
    Buffy roteò gli occhi al commento di Cordelia ma Anya parlò di nuovo “Oh ti prego io avevo orgasmi a quattordici anni, prima se conti la masturbazione”
    Buffy divenne rossa sperando che Anya non volesse divulgare anche quella parte della sua vita sessuale.
    “Siamo tutti pronti?” disse Spike cercando ad ogni modo di cambiare argomento dopo aver visto il suo disagio
    “Oh si Xander e Riley ci incontranò là quindi muoviamoci prima che Xander decida di dare orgasmi a qualcun'altra” sorrise Anya correndo alla porta.

    *******************

    Buffy riusciva a malapena a tenere gli occhi lontani da Spike nel viaggio fino al ristorante. Era così bello vestito di nero con sotto una camicia di seta near. I suoi capelli erano tirati indietro con il gel e lei moriva dalla voglia di passarci le mani.
    Come aveva detto Anya, Xander e Riley li aspettavano al ristorante “Wow Buffy sei davvero bella” la complimentò Riley mentre andava verso di lei per abbracciarla, fermandosi nel vedere Spike e optando per la mano. Mentre andavano al tavolo Riley le offrì la sedia e si sedette accanto a lei. Il tavolo era piccolo e circolare in un angolo scuro del ristorante, così quando Spike si sedette accanto a lei dall’altra parte Buffy seppe che era nei guai.

    Cordelia ordinò bottiglie di vino e Buffy fu sollevata quando anche a lei ne fu offerto un bicchiere. Mentre portava il vino alle labbra sentì una mano sulla coscia. Sussultò fino quasi a farlo cadere “cosa c’è, non ti piace il vino?” chiese Cordelia.
    “No… va bene, va tutto bene” abottò guardando Spike. Aveva un sorriso sul volto ma rifiutava di guardarla.

    Dopo qualche minuto la sua mano iniziò a tracciare dei circoli sulla sua coscia entrando lentamente sotto il vestito. Riley raccontava a tutti delle sue esperienze di pilota e sembravano tutti così presi dalla conversazione che nessuno notò il suo lieve gemito quando le dita di lui toccarono la seta delle sue mutandine.
    Incoraggiato dalla sua risposta continuò a sfregarla. Buffy era così persa nelle sensazioni che non si accurse che Riley le parlava “Buffy… Buffy ti ho chiesto se ti piace la cena?”
    Buffy lo guardò ‘La cena è arrivata?’ pensò “Oh si… deliziosa” rispose alzando la forchetta e iniziando a mangiare ‘ignoralo’ si disse. Poi Spike fece scivolare un dito dentro le sue mutandine sfregandole la clitoride con il police. Buffy sapeva di non poterlo ignorare. Sentì un urlo partirle dalla gola e andò nel panico. Lasciando la forchetta spostò la mano di Spike e si scusò andando al bagno.

    Buffy si chinò sul lavandino prendendo fiato ‘cosa diavolo stava pensando di fare?’ pensò. Quando guardò di nuovo lo specchio Spike era in piedi dietro di lei “Cosa fai Spike! È il bagno delle donne!”

    Spike le prese semplicemente la mano portandola nella toilette più grande alla fine e chiudendo la porta. Prima che potesse resistergli la spinse contro il muro coprendole la bocca con la sua. Le sue mani sembravano essere ovunque nello stesso momento. Stringendole il seno, alzandola contro il freddo muro di mattonelle le alzò la gonna, si abbassò i pantaloni ed entro in lei “Così bella… cazzo… così buona” le mormorava.
    ”Spike, non possiamo… non qui, non ora” respirava a fatica “sono tutti fuori”
    ”Non farci caso” le disse continuando le sue spinte “possono aspettare un altro secondo”

    Finalmente si lasciò andare alle sensazioni, gli prese il viso in un bacio furioso e appassionato arcuandosi per incontrare le sue spinte. Spike ruggì facendola squittire. Poi lo sentirono. Proprio fuori dalla porta.

    “Buffy che succede?”

    Era Cordelia…




    Capitolo 12 - It All Falls Down

    “Buffy, che succede?” chiese Cordelia. Spike coprì la bocca di Buffy con una mano e lei sussultò. Per fortuna aveva scelto il bagno degli handicap, l’unico con la porta che arrivava fino a terra.
    “Buffy, ho cercato davvero tanto di essere paziente ma sta sparendo in fretta” sbottò
    Spike le lasciò la bocca annuendole per farla rispondere “Scusami… io… non mi sentivo molto bene” mentì
    Sentì Cordelia sospirare “Senti, mi sono sforzata un sacco per far funzionare questa serata, per non dire quanti soldi mi costa, quindi mettiti due dita in gola, passati un po di acqua sulla faccia e porta il tuo culetto di fuori”

    Prima che Buffy potesse rispondere, Spike ricominciò a muoversi dentro di lei. Lo guardò con occhi spalancati finchè non sentì la porta del bagno aprirsi e chiudersi con Cordelia uscita “Cosa stai facendo?”
    “Finisco quello che abbiamo iniziato?” le sorrise mettendo una mano fra di loro per strofinarle la clitoride.
    “Oh Dio questa è follia” mormorò
    “Non pensare… senti. Com’è gattina?” le diceva fra le spinte. Sentì le sue pareti contrarsi intorno a lui e le pizzicò il bottoncino facendole nascondere il viso nel suo collo per controllare le urla mentre veniva. Spike rilasciò un animalesco grugnito svuotando il proprio seme dentro di lei.

    Abbassandola con attenzione finchè i suoi piedi non toccarono terra, Spike le diede un tenero bacio “Torna indietro per prima amore” aspettando che anche l’ultima persona lasciasse il bagno, buffy si risistemò e corse al tavolo. Riley le prese subito il braccio “buffy, stai bene? Sembri arrossata?”
    “Oh… certo” mormorò evitando il suo sguardo.
    Spike tornò al tavolo poco dopo con un drink in mano “Beh Spike finalmente hai deciso di unirti a noi” sbottò Cordelia. Spike sorrise alzando il bicchiere e sedendosi.

    Buffy fu tranquilla per il resto della serata. Non vedeva l’ora che finisse. Fra l’attitudine stizzita di Cordelia, le conversazioni sul sesso di Anya e gli aneddoti senza fine di Riley la sua testa stava per esplodere.

    Fortunatamente Riley non le chiese nulla quando disse che non si sentiva bene e voleva andare direttamente a casa. Buffy sapeva che Spike la osservava, ma non poteva affrontarlo stanotte. Erano arrivati così vicini a essere scoperti che tutto quello che voleva era andare a dormire.


    ********************

    Il mattino dopo Buffy si sentiva già meglio. Sapeva che doveva sentirsi male per l’incidente nel bagno, ma Cordelia si era mostrata per quello che era veramente risparmiandole molti sensi di colpa. Lei non amava Spike. Non era nemmeno una bella persona. Si fece una docca e decise di uscire a cercare Spike. Non lo aveva nemmeno guardato l’altra notte e probabilmente lui pensava fosse arrabbiata.

    Girando per la casa la trovò vuota. Ricordando che Jenny e Giles avevano il giorno libero decise di cercarlo direttamente nel seminterrato. Entrando nella sua stanza, lui non c’era. Si appoggiò alla sedia da ufficio sbuffando, era annoiata. Alzò un piede sulla scrivania colpendo accidentalmente il mouse e facendo accendere il portatile.
    ‘Cazzo’ pensò sedendosi. Sapeva che doveva spegnerlo, ma notò quell ache sembrava essere una storia. ‘Non può far male darci un occhiata’ decise. Non sapeva quanto tempo era rimasta seduta lì, ma era così presa dalla storia che non si accorse di quanto Spike entrò.

    “Buffy cosa diavolo pensi di fare?”

    Buffy saltò sul posto “Oh Dio Spike non volevo sbirciare… ho messo un piede sulla scrivania ed è apparsa. Poi ho iniziato a leggere e… l’hai scritto tu?”
    Spike attraversò la stanza e sbattè il monitor del portatile chiudendolo “Non sono affari tuoi, solo… smettila di girare fra la mia roba”
    “Spike mi dispiace solo che una volta iniziato a leggere ero catturata. Era fantastico! L’hai scritto tu?” chiese girando la scrivania.
    Spike sospirò “Si, l’ho scritto, ma è solo un hobby, non voglio che nessuno lo legga” rispose piano
    Buffy sorrise, non era abituata a vederlo insicuro. Abbracciandolo si mise sulle punte e lo baciò delicatamente sulle labbra “Penso che sia una grande storia. Non posso immaginare perché non vuoi farla leggere!”
    Spike sorrise prendendola più vicina “Davvero?”
    “Oh si e William il sanguinario è sexy, un personaggio eccitante”
    “Amore, è un vampiro senz’anima” le disse alzando un sopracciglio
    “Cosa posso dire? Devo avere un debole per I ragazzi cattivi” flirtò
    Accarezzandole il collo Spike sussurro “Ah si, eh?”
    Le baciò il collo e Buffy mormorò “MMM pensi che a lui piacciano le giovani ragazze innocenti e virginali?”
    Spike ridacchiò contro il suo collo “Oh ho sentito che hanno il sapore migliore. Solo certo che sono il suo genere preferito”
    Buffy sentiva il suo membro pulsare contro il proprio grembo. Gemendo rispose “Cosa fa con queste giovani, vergini vittime quando le prende?”
    Spike le tracciò una linea con la lingua lungo il collo premendo gentilmente la sua crescente erezione contro di lei “Forse potrei mostrartelo invece di dirtelo” le disse mordendole il collo.

    Ore dopo Buffy era sdraiata sullo stomaco, nuda e soddisfatta mentre Spike era sdraiato su un fianco accanto a lei, passandole le dita sulla schiena e sulle sue curve “Penso che alcuni di questi marchi siano permanenti” rise lei
    Spike ridacchiò con lei “E’ colpa tua, hai un sapore troppo buono”
    “Quindi mi lascerai leggere la tua storia?”
    “No” rispose mordendole il sedere
    Buffy roteò gli occhi “Perché no?”
    Spike si sedette prendendola con se “Hai fame? Vuoi ordinare della pizza?”
    Decidendo di non fargli troppe pressioni sorrise “Certo, a che ora torna Cordelia?”
    “Non fino a tardi, è andata a una qualche festa ed è ancora arrabbiata con me”
    “Che pizza sia allora!” esclamò scendendo dal letto

    ********************

    Dopo aver finito la maggior parte della pizza erano ancora al bar della cucina. Buffy adocchiò l’ultimo pezzo e cercò di prenderlo ma spike fu più veloce.
    “Hey! Pensavo avessi detto di essere pieno!” sussultò lei
    “Ho cambiato idea” sorrise Spike
    Buffy andò da lui battendo le ciglia “Ma io la volevo…” disse sporgendo il labbro inferiore
    “Guarda quel labbro… mi mangio quello” sorrise abbassandosi e prendendole il labbro dolcemente con i denti “Ma non avrai comunque l’ultimo pezzo di pizza” sussurrò
    ‘Oh, si che l’avrò’ pensò lei. Passando le mani sul suo torace scoperto disse “Cosa potrei fare per farti cambiare idea?” Spike alzò un sopracciglio ‘Potrebbe essere interessante’ Buffy gli sbottonò i pantaloni, uno alla volta. Spike gemette quando la vide inginocchiarsi davanti a lui e abbassargli, liberando la sua erezione. Prendendola con le sue piccole mani sorrise “Pensi che potrei farti cambiare idea?” prima che Spike potesse rispondere gli leccò la punta.

    “Cazzo” sussultò lui. Buffy sorrise passandoci sopra di nuovo la lingua e poi iniziò a leccare l’asta su e giù. Spike teneva le dita fra i suoi capelli mentre gettava indietro la testa. Quasi venne quando la sua calda, piccola bocca lo prese completamente. Con ogni gemito e spinta Buffy diventava più maliziosa e alternava il leccare e il succhiare la sua pulsante erezione. Spike stava quasi impazzendo, quando lei gli massaggiò i testicoli sentendoli tendersi, rilassò la bocca e lo lasciò scivolare ancora più giù più che potè-
    “Santa madre di dio Buffy sto per venire!” grugnì Spike mentre le riempiva la bocca del suo seme. Buffy deglutì finchè non lo sentì ammorbidirsi. Alzandosi, si pulì la bocca con il retro della mano e sorrise “Posso avere la pizza?”

    Ancora inebetito dal suo mostruoso orgasmo Spike sospirò “Dolcezza, puoi avere tutto quello che vuoi” Buffy rise prendendo la pizza e sedendosi sul mobile della cucina.
    Spike, riprendendo finalmente pensieri coerenti, andò da lei e le passò le mani sulle cosce nude “Beh, ora non ho niente da mangiare” sorrise passandosi la lingua fra i denti “Hai suggerimenti?”
    Buffy sorrise e scrollò le spalle “Sono sicura che saprai pensare a qualcosa”
    Mentre le sue mani raggiungevano i suoi fianchi, le sollevò la lunga t-shirt e le tolse le mutandine. Passandole le dita sulla fessura bagnata le baciò le cosce “Così bagnata… così dolce” disse sepellendosi nel suo monte. “Oh Dio si!”

    L’erezione di Spike stava già ricrescendo mentre con mosse ormai abitudinarie la faceva venire.
    “Dio Buffy sei così perfetta… calda! Voglio scoparti di nuovo”
    Buffy stava appena scendendo sal suo climax quando sentirono la chiave nella porta principale. Si guardarono spalancando gli occhi. Buffy scese dal mobile e Spike si risistemò i pantaloni “Ciao a tutti sono a casa” gridò una sbronzissima Cordelia.

    Buffy chiuse gli occhi cercando di calmarsi. La sentiva avvicinarsi alla cucina. Aprendo gli occhi vide le sue mutandine sul pavimento e si catapultò a prenderle. Tenendole in mano si guardò intorno frenetica cercando un posto in cui metterle, e gettandole alla fine in un cassetto mentre Cordelia entrava.
    “Ah sei qui” disse lei prendendo Spike per la testa e infilandogli la lingua in bocca. Buffy si sentì rigirare lo stomaco ‘Lui ha risposto al bacio’ pensò. Cordelia si staccò passandosi un dito ben curato sulle labbra “Cos’avete mangiato per cena?” chiese leccandosi le labbra.
    Buffy spalancò gli occhi “Uh… pizza” disse
    Cordelia si voltò verso Buffy roteando gli occhi “Non mi ero neanche accorta che c’eri” storse il naso per com’era vestita
    Buffy arrossì “Io… mi sono solo alzata a prendere dell’acqua” disse andando al frigo e prendendo una bottiglia “Presa, buonanotte” mormorò affrettandosi verso la sua stanza

    Mentre la porta di Buffy si chiudeva Cordelia si voltò verso Spike “Sai Anya dice che si è presa una cotta per te”
    Spike spalancò gli occhi “Chi?” chiese innocentemente
    “Buffy, pensa si sia presa una grossa cotta per te” disse aspettando la sua reazione
    ‘Oh merda’ rise nervosamente “Non mi sembra” disse cercando di dissuaderla
    “So che è sciocco, è solo una bambina ma spero proprio che tu non la stia incoraggiando…” Cordelia lo fissò
    ‘Cazzo! Cazzo! Cazzo!’ “Cosa no… io non… è solo una bambina come hai detto tu” sapeva che sarebbe andata molto male se lei non gli credeva.
    Cordelia rise “Hai ragione voglio dire non è nemmeno molto attraente. Sai quella cosa col suo naso e poi è troppo magra. Sai che suo padre è scappato, vero?”
    ”No, non la sapevo” Spike iniziava ad andare nel panico, sapeva che Buffy probabilmente li sentiva e sapeva quanto cattiva poteva essere sua moglie quando parlava male di qualcuno “Senti, andiamo verso il letto, ok?”
    “Ma anche tu pensi sia poco attraente, vero?” premette lei
    Spike chiuse gli occhi “No Cordy non penso sia attraente, è una ragazzina, non la sto incoraggiando, fine della storia. Ora possiamo andare a letto?”
    Cordelia andò da lui e accarezzò il suo membro rilassatissimo attraverso i pantaloni “Non lo so, potresti finalmente scoparti tua moglie?” chiese
    Spike sapeva di essere nei guai, se diceva di no avrebbe di nuovo chiesto di Buffy “Si, andiamo”
    Cordelia squittì mentre correva su per le scale.

    Buffy scivolò lungo la propria porta lasciando andare le lacrime.


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    Capitolo 13 – Realizations

    Buffy non riusciva a muoversi. Seduta lì, ancorata a terra pregando di potersi svegliare da questo incubo. Sentire la coppia al piano di sopra era una beffa al danno. Non poteva più negare i suoi sentimenti. Non era solo sesso per lei. Da qualche parte lungo la linea era caduta per Spike e questa era com’era ripagata dal karma. Non poteva credere di quando era stata stupida. Credeva che a lui importasse davvero di lei.

    ‘Quando stupida posso essere?’ pensò mentre lacrime nuove le cadevano dagli occhi. Le aveva detto di non credere nel per sempre felici e contenti, non credeva neanche nell’amore. Tutto quello che era per lui era una scopata. Se prima aveva dubbi non ne aveva ora. Si alzò e andò a letto.

    ********************

    Sdraiato sul letto e fissando il soffitto, le emozioni di Spike erano tumultuose. Voltandosi vide il preservativo vuoto arrotolato sul comodino, e sentì il vomito salirgli in gola. ‘Come posso essere così idiota da sentirmi colpevole per aver scopato la mia stessa moglie?’. La colpa non era un sentimento familiare per lui. Per molti anni aveva vissuto per se stesso, senza ripensamenti. La vite era stata comoda e senza complicazioni… vuota. Il pensiero di Buffy al piano di sotto ferita e sola, perché lui era più preoccupato di coprirsi il culo che dei suoi sentimenti, lo tormentava. Doveva farlo, ma come? Di nuovo era costretto ad affrontare la verità… non aveva niente da offrirle.

    Dopo una lunga notte senza sonno, Spike uscì dal letto e andò verso la doccia. Il sole doveva ancora sorgere ma doveva parlare a Buffy anche se non aveva idea di cosa dirle. Aveva bisogno di vederla, stringerla, sapere che stava bene.

    Scendendo, andò verso la sua camera. Bussò leggermente alla porta, ma non ci fu risposta. Sospirando, entrò lentamente. Mentre si avvicinava le sue dita si muovevano da sole per andare a toccarla. Inginocchiandosi accanto al letto, gliele passò fra i capelli “Buffy” sussurrò.
    Gli occhi di lei si aprirono lentamente e per un secondo Spike pensò che tutto andasse bene, finchè lei non si also spostandogli la mano “Cosa fai qui” chiese spostandosi da lui
    “Buffy…” iniziò
    “No” sussurrò, alzando le mani e iniziando a singhiozzare “non dire niente… io… io non posso più farlo”
    Spike si sentì appesantire il petto quando vide la prima lacrima solcarle la guancia “Buffy mi dispiace… non volevo…”
    “Non volevi cosa? Incoraggiarmi? Non l’hai fatto, mi hai ditto dall’inizio che era solo sesso. Dio sono così stupida! Speravo di poterci passare sopra” disse nascondendosi il viso fra le mani.
    Spike si sentì come se avesse ricevuto uno schiaffo. Sentiva le lacrime uscire anche dai propri occhi mentre si avvicinava per limitare la distanza fra loro abracciandola “Buffy ti prego non dirlo. Ti prego non pensarlo”
    Buffy si chino contro di lui per un secondo poi scese dal letto di scatto, le sue lacrime gli bruciavano l’anima “Esco! Lasciami sola. È finita Spike… devi trovarti un altro… giocattolo sessuale”
    Spike sedette sul letto, non riusciva a respirare, cercò disperatamente di pensare a qualcosa da dirle per farle smettere di guardarlo disgustata “Gattina…”
    Buffy chiuse gli occhi “Non chiamarmi così! Va di sopra a scoparti tua moglie ancora perchè qui stavolta non avrai niente”
    “Buffy ti prego ascoltami solo un minuti…” la pregò avvicinandosi ancora
    “Sul serio Spike, se non te ne vai ora urlerò così forte che Cordelia si sveglierà attraverso i sonniferi” lo avvertì.

    Spike abbassò la testa e annuì “Vado” disse sconfittò camminando verso la porta. Scese verso il seminterrato e collassò sul letto. Chiudendo gli occhi, le lacrime iniziarono a cadere mentre ricordava il giorno prima quando era sdraiata accanto a lui, ridendo. Raggiunse il cuscino e annusò il suo profumo. Sapeva di vaniglia. La paura di non poterlo più sentire, di non poter più toccarla.
    ‘Dio, cosa mi sta accadendo? Era inevitabile, no?’ alla fine dell’estate lei sarebbe tornata alla sua vita, ai suoi amici e lui sarebbe rimasto lì con Cordelia, a vivere la vita che aveva scelto anni prima. Perché improvvisamente non gli era più sufficiente? Doveva fare qualcosa… solo che ancora non sapeva cosa.

    ********************

    Era pomeriggio quando Buffy uscì dalla sua stanza. Entrando in cucina Jenny le sorrise “Buongiorno!” Buffy annuì
    “Volevo chiederti com’era andata la cena dell’altra sera, ma penso questo mi abbia già rispost” disse indicandole i fiori sul bar. Buffy spalancò gli occhi. Con l’eccitazione di una matricola al ballo, perché non aveva mai ricevuto fiori prima, si avvicinò.
    “Wow, Giles dev’essere nei guai” commentò Anya entrando in cucina
    “Guai?” chiese Jenny “Che vuoi dire?”
    “per i fiori”
    “Sono miei” disse Buffy
    “Oh” Anya alzò un sopracciglio “Beh è un investimento serio per uno che hai appena incontrato”
    “Cosa intendi?” chiese Buffy
    “Beh, ogni fiore ha un significato. Vedi? La lavanda vuol dire ‘Mi dispaice’. Quelli piccolo sono le Primule e significano ‘Non posso vivere senza di re’ e quelli grossi e rosa sono Camelie e vogliono dire ‘Sbavo per te’. Quindi, o Riley si è preso una grossa cotta o… avete litigato?”
    ”Come sai tutto questo?” chiese prendendo il biglietto in cima al bouquet, ignorando la sua domanda.
    “Mio zio è fioraio, lo aiutavo nel negozio durante l’estate” rispose lei.

    Buffy aprì il biglietto. C’era solo una parola, ‘Perdonami’, e seppe che era Spike. “Non sono da Riley” mormorò distratta
    “Allora di chi sono?” chiese jenny. Buffy alzò la testa e vide che la stavano guardando “Oh… sono del mio ex… Angel” mentì
    “Wow, beh allora il tuo ex ha speso un occhio su quei fiori” commentò
    Buffy li prese e li gettò nel cestino “Tanto per iniziare non è mai stato mio” sussurrò tornando alla camera e lasciando Jenny e Anya attonite.

    ********************

    Spike sapeva che stava diventando tardi. Presto il bar avrebbe chiuso e avrebbe dovuto trovare un altro posto in cui bere. Non poteva tornare a casa, non dopo che aveva visto i fiori che aveva mandato a Buffy gettati nel cestino. L’aveva persa. Lo odiava e non poteva biasimarla ‘Dio sono così patetico’ pensò. In poche settimane era diventato ossessionato da quella teenager bionda. Tutto di lei lo eccitava, il suo sorriso… i suoi occhi… il suo seno… la sua dolce femminilità che lo avvolgeva come per imprigionarlo. Era duro solo a pensare a lei. Gettò dei soldi sul bancone e uscì dal bar.

    ********************

    Per due giorni Buffy quasi non lasciò la stanza. Arrivati a Venerdì stava diventando seriamente claustrofobia. Uscendo sentì Cordelia parlare a Jenny “Non è tornato a casa per due sfottuti giorni. Non mi risponde neanche al telefono” sbottava lei.
    “Pensi che dovremmo chiamare la polizia?” chiese Jenny preoccupata
    “Cosa? Ho probabilmente è nel letto di qualche prostituta” sbottò di nuovo
    Quando buffy le sentì parlare il suo cuore prese velocità. Parlavano di Spike. Non c’era? Stava bene? E se Cordelia aveva ragione? L’aveva già rimpiazzata con un altra? La mente di Buffy viaggiava, aveva bisogno di uscire dalla villa per un po.

    Quando Willow e Oz la riportarono alla villa era passata la mezzanotte. Buffy era felice che avessero deciso di prendere un film così era rimasta distratta tutta la sera senza preoccuparsi di Spike. Quando aprì la porta della sua stanza non c’era dubbio che lui vi fosse entrato.
    L’intera camera era riempita di candele e fiori. La luce delle candele la illuminava completamente. Al centro del letto c’era un grandissimo orsacchiotto e una piccola lettera. Il suo stomaco fremeva e non potè impedirsi di sorridere. Le mani le tremavano mentre l’apriva.

    Fuori è ombra e freddo,
    poi, una scintilla;
    fuori è nebbia e silenzio,
    poi, un allodola;
    fuori dal cuore un estasi,
    poi, dolore;
    fuori dalla morte, fredda cenere,
    è tornata la vita.

    Era una poesia. Buffy la lesse ancora e ancora. Perchè lo stava facendo? Cosa significava? Voleva andare da lui, chiedergli tutte le domande che aveva nella mente, ma aveva paura di farlo. Non di Spike, ma di se stessa. Si sdraiò sul letto stringendo l’orsacchiotto, studiando il pezzo di carta fra le mani mentre le lacrime le solcavano il viso.

    Spike l’aveva sentita rientrare in casa. Aveva camminato avanti e indietro passandosi le mani tra i capelli e fumando. Alle tre del mattino non potè più aspettare. Andò di sopra e rimase fuori dalla sua porta, con il cuore che pompava la paura di muoversi. Finalmente sospirò, e aprì la porta. La stanza era come l’aveva lasciata, tranne per Buffy che dormiva al centro del letto. Il suo corpo era accoccolato attorno all’orsacchiotto e in mano aveva la poesia. Spike poteva vedere che aveva pianto. Era così giovane, così innocente… come prima che lo incontrasse. In quel momento non c’era dubbio nella sua mente di quanto fosse un mostro. “Mi dispiace” sussurrò prima di voltarsi e uscire dalla stanza.

    ********************

    Buffy si svegliò con il profumo del bacon e lo stomaco che le ruggiva. Cercò di ignorare la fame, ma aveva mangiato davvero poco negli ultimi giorni. Finalmente scese dal letto. Dopo una velocissima doccia andò verso la cucina e fu felice di vedere Xander “Buongiorno Buffster” le sorrise
    “Ciao” disse prendendo un piatto
    “Vuoi che ti cucino delle uova casa?” chiese Jenny entrando
    “Ti dispiacerebbe?” chiese timidamente
    “Assolutamente no, siediti” disse sorridendo lei
    Buffy girò attorno al bar e si sedette di fianco a Xander “Riley parte oggi” le sorrise
    “Oh, si, è vero. Probabilmente dovrei chiamarlo” mormorò
    “Viene qui più tardi così puoi salutarlo” le offrì
    “Chi viene qui dopo?” chiese Cordelia entrando
    “Riley passa a dire addio a Buffy” spiegò

    Buffy sentiva gli occhi di Cordelia su di lei, ricordando le sue parole dell’altra notte, non riusciva a guardarla “Allora qualcuno ha sentito una parola da mio marito?” chiese continuando a guardarla. Buffy iniziò a sentirsi a disagio nella sua sedia, per fortuna Xander parlò “Si, la sua macchina è parcheggiata al centro del prato, penso che abbia abbattuto la cassetta delle lettere” rise
    Cordelia era ovviamente furente da quella rivelazione “Xander hai finito? Devo andare alla galleria”

    Dopo colazione Buffy sedette in piscina, non poteva smettere di pensare a Spike. Aveva così tante domande. E poi che tutti le ricordassero della sua presenza non le rendeva certo le cose più facili. Non riusciva a capire come potesse essere così tenero e affezionato, e poi cambiare. Era come se l’attirasse intenzionalmente, per poi respingerla.
    Più ci pensava più si arrabbiava. Poi, incapace di trattenere oltre la rabbia dentro di se, si alzò e piombò in casa. Battendo i piedi nudi sulle scale per il seminterrato tuonò nella stanza di Spike “Quanto pensi che io sia stupida?”

    Spike rimase seduto con la bocca aperta senza poter parlare. Buffy era piombata in camera sua vestita solo con un bikini rosso, gli occhi infuocati e i capelli scompigliati. Apriva e chiudeva la bocca ma non usciva niente. “Beh?” chiese di nuovo lei.
    “B… Buffy…” biascicò alzandosi e girando attorno alla scrivania per esserle di fronte.
    “Voglio dire so che sono giovane, ma se pensi che puoi semplicemente comprarmi dei fiori e mettere insieme qualche parole presa da qualche libro io…”
    “Non vengono da un libro” sussurrò lui
    Buffy smise di parlare “Huh?”
    Spike sorrise triste “Ho detto che non le ho copiate da un libro. Le ho scritte”
    Buffy era attonita “Cosa significa?” sussurrò
    “Vuol dire…” sospirò. Poteva farlo? Doveva? “Significa che per tanto tempo mi sono sentito vuoto e tu…. Mi fai sentire vivo”
    Buffy lo guardò stregata. Si avvicinò di poco “Cosa significa Spike?”
    “Significa che divento matto al pensiero che non mi parli più” sospirò
    “Ti sto parlando ora” disse
    “Buffy, dimmi solo come far andare bene le cose. Non intendo assecondare Cordelia o altro, ma cosa posso fare? Già sospetta tanto” le prese la mano
    Buffy la scrollò via “E ovviamente questo significa che devi andare di sopra e scopartela”
    Spike chiuse gli occhi “Pensi che non avrei preferito stare con te? Non voglio nemmeno restarci con lei”
    “Ohh poverino, fammi indovinare, magari l’hai fatto per me” sbottò
    “No, l’ho fatto per salvarmi il culo. Sono un egoista, stronzo bastardo che implora per una possibilità di sistemare le cose con te”
    “Ma come?” singhiozzò lei
    “Farei qualunque cosa dimmi solo cosa vuoi” Spike sapeva di suonare disperato, ma in quel momento non gli importava.
    “Voglio che la lasci” disse lei prima di potersi fermare
    Spike era attonito “Gattina, se lo faccio non vivrei più qui, come potrei vederti?”

    Buffy sapeva che aveva ragione ma il pensiero di lui con Cordelia la faceva star male “Beh… allora dille che non vuoi far funzionare le cose. Dille che vuoi continuare a vivere vite separate. Dille quello che vuoi per farle tenere lontane le mani da te” biascicò.
    Spike le portò le mani al viso “Le parlerò. Mi inventerò qualcosa, ma non cambia il fatto che deve rimanere un segreto. Potrei ancora andare in galera se qualcuno lo scopre”
    Buffy lo guardò con le lacrime agli occhi “Voglio solo sapere che questo è reale…”
    “Lo è” gemette lui. Voleva baciarla, ma non voleva forzarla. Lasciandola si passò una nervosa mano tra I capelli.
    “Starai qui mentre Cordy è via?” chiese
    ”Via?” Buffy lo guardò
    “Immagino abbia dimenticato di dirtelo. Sta a LA per cinque giorni. Non sapevo se volevi stare qui o no”
    “E Giles e Jenny?” chiese
    “Gli ho detto di prendersi del tempo libero” confessò
    “Oh, questo significa solo io e te?” disse
    Spike sorrise leggermente “Si, e mi piacerebbe tantissimo se tu restassi” disse con voce calda e seducente
    Buffy sentì scivolare la sua soluzione “Io… devo pensarci. Io… devo pensare a tante cose. Vado a farmi una doccia” disse correndo su per le scale.

    Si, anch'io... una molto fredda... pensò lui mentre la fissava salire le scale.




    Capitolo 14 - Making Up

    Il mattino seguente c’era della frenesia alla villa. Spike andò alla camera principale per parlare a Cordelia prima che partisse. Non fu sorpreso ti trovarla affrettata a impacchettare cose per il viaggio.
    Cordy notò la sua presenza e roteò gli occhi “Oh e così hai deciso di apparire”
    “Voglio parlarti prima che vai via” iniziò
    “Mi dispiace Spike la macchina sarà qui tra un ora e devo finire le valige. Forse avresti potuto pensarci prima di sparire” sbottò lei.
    Spike andò da lei prendendole il beauty case dalle mani “Senti, mi dispiace per quello, ma ora devo parlarti prima che vai”
    Cordelia lo studiò un secondo “Bene, ma non ho tutto il giorno”
    Spike si passò una mano tra i capelli e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza “So che tutta questa faccenda di tuo padre ti ha scossa…” iniziò facendo una pausa per guardarla
    Cordelia si fissava la manicure annoiata “… ma non penso che lavorare sul nosto matrimonio ti farebbe stare meglio” disse.
    Cordelia lo guardò confusa “Senti, non so quale sia il tuo problema così all’improvviso, ma stavo cercando davvero di non essere la puttana che hai sempre pensato che vossi e ora non ti va bene nemmeno questo?”
    Spike chiuse gli occhi “So che ci stavi provando Cordy, ma non ti pare che stiamo solo rallentando l’inevitabile?”
    “Cosa intendi?” Cordelia si stava irritando
    “Non ti chiedi nemmeno se non ci sia qualcosa che ci manca?” sospirò Spike
    “Beh, qualunque cosa sia, sembra che tu lo trovi con le tue puttanelle!” sbottò
    “Non è quello che intendo. È solo… anni fa quando abbiamo deciso di vivere questa vita e sposarci anche se non eravamo innamorati…” disse cercando di restare freddo
    “L’amore rende deboli, non ti ricordi come Dru ti ha distrutto? Io me lo ricordo Spike. Mi dicordo come non vedevi altro che il fondo delle bottiglie. Ti ho recuperato, spolverato e fatto di te quello che sei oggi!” gridò
    “Si, mi hai reso vuoto, egoista bastardo che non si preoccupa di niente e nessuno. Ma sai cosa Cordy, forse non voglio più essere la persona che mi hai fatto diventare” ruggì
    Cordelia rise “Cos’è una specie di crisi di mezza età? Improvvisamente cerchi il significato della vita. Gesù, la prossima volta mi chiederai di avere dei bambini”
    Spike roteò gli occhi “Questa è l’unica cosa che non potrei mai volere da te”
    “Grazie a dio hai ancora senso” sospirò non capendo l’insulto “Senti, cosa vuoi da me?”
    Spike considerò la questione “Non voglio più fingere che questo sia un matrimonio quando non lo è”
    Cordelia guardò l’orologio “ok, bene come vuoi. Devo finire di prepararmi. Ne parleremo meglio quando torno. Oh, hai dato la settimana libera a Jenny e Giles?”
    Spike alzò gli occhi “Si… tu vai via e Buffy resta dai suoi amici, quindi non ne ho bisogno”
    “Oh bene, almeno non devo preoccuparmi che Joyce mi accusi di non badare a Buffy” disse riprendendo il beauty. Si voltò verso Spike fermandosi un momento “Quindi.. cos’è? Abbiamo finito di parlare?”
    “Si, abbiamo finitò” scrollò le spalle.

    ********************

    Buffy era un fascio di nervi, sapeva che Cordelia se n’era andata ore fa, e ora anche Giles stava per andarsene. Sarebbe rimasta sola in casa con Spike. Uscì lentamente dalla stanza con uno zaino “Ti serve un passaggio a casa dei tuoi amici?” offrì Giles
    Buffy alzò gli occhi e vide Spike che fissava il suo zaino “No grazie, la madre di Willow viene a prendermi” sorrise
    “Okay, ricorda che se ti serve qualcosa basta che mi chiami” la istruì Jenny abbracciandola “E William questo vale anche per te”
    “Si madam” sorrise Spike.

    Mentre la porta si chiudeva, i loro occhi si incontrarono “Quindi… vai davvero dalla rossa?” chiese Spike cercando di sembrare indifferente.
    ”Si, io… ho pensato sarebbe stata la cosa migliore” rispose guardando in basso
    Spike voleva gridare, implorarla di rimanere, ma si tenne la testa sconfitto “Beh allora… divertiti” gemette e se ne andò.
    “Sei un idiota!” gridò Buffy
    Spike si voltò attonito “Scusami?”
    Buffy si avvicinò “Ho detto che sei un idiota! Gesu, per qualcuno che dovrebbe essere l’adulto sei proprio stupido” disse con gli occhi scintillanti di pericolo.
    Spike sorrise “Invece di insultarmi perché non mi delucidi su cosa si suppone che io faccia’”
    Andando verso di lui, Buffy sorrise “Questa è la parte in cui cerchi di convincermi a restare dicendomi come vuoi passare la settimana a pregarmi di fare pace per essere così un idiota. Ovviamente io all’inizio resisto, ma alla fine mi convinci a restare”

    Un grande sorriso attraversò il viso di Spike mentre chiudeva la distanza tra di loro, prendendole il viso tra le mani e strofinando le labbra con le sue “Ti sto pregando, vuoi restare?” le chiese baciandola di nuovo
    “mmm… forse potrei essere convinta” sospirò mentre le baciava il collo “Ho ancora bisogno di essere viziata”
    “Oh, sarai viziata a dovere” le assicurò

    Buffy squittì quando l’alzò per il sedere e la caricò per il corridoio. Fermandosi alla stanza di lei, la premette contro la porta sfregandole contro la propria erezione, alzando la mano ad accarezzarle il seno “Oh, gattina… mi mancava toccarti… sei così bella” le sussurrò contro le labbra

    Buffy non aveva pianificato che le cose accadessero così in fretta, intendeva prenderle più piano, ma in qualche modo quando era così vicino il giusto e sbagliato non aveva più importanza. Con lui il suo mondo diventava una sfumatura di colore, pieno di fuoco e passione. “Spike…” l’alzò per premere meglio contro il suo centro.

    Riuscendo finalmente ad aprire la porta, Spike piombò dentro. Buffy ridacchiò quando la gettò sul letto e salì su di lei. Le sue risa divennero gemiti quando lui iniziò a toccarle i capezzoli attraverso la maglietta sottile. Gliela sfilò da sopra la testa togliendole velocemente il reggiseno “Bellissima” sospirò arricciando la lingua attorno al suo capezzolo roseo.

    Scariche di elettricità attraversarono il corpo di Buffy mentre scivolava per il suo stomaco e verso i suoi pantaloncini. Dopo averla liberata da questi ultimi, tolse velocemente anche i propri abiti. Fissò il corpo di lei, ansimando per le sue perfette forme.

    “Spike… toccami” Buffy sussurrò alzando I fianchi. Sfregando le dita sulla sua femminilità bagnata rilasciò un roco sussurrò “Cazzo gattina… così bagnata… sempre così bagnata per me”

    Buffy protestò quando lo sentì togliere la mano finchè non lo sentì tornare ad allargarle le cosce “Non posso aspettare piccola… ho bisogno di te” annaspò entrando dentro di lei.

    “UNGH” gemette Buffy arcuando indietro la schiena mentre la sua lenta spinte la riempiva completamente. Sentendo la sua stretta femminilità ingolfare il suo fremente membro, Spike seppe di essere perso. Lei era un ossessione. Con ogni spinta entrava sempre di più nella spirale che lo attirava “Dio… voglio stare dentro di te per sempre... così stretta… così perfetta” mormorò con voce bassa e affannata.

    Buffy alzò le gambe per circondargli la vita e sentirlo più profondamente dentro di lei seppellendolo tutto. Il suo corpo andava a fuoco mentre il culmine la raggiungeva. Spike continuò a pompare rapidamente dentro di lei. Il ritmo era punitivo, e lei era a metà strada tra il piacere e il dolore. Appena il suo primo orgasmo sembrava diminuire sentì arrivarne un altro. Spike si chinò catturandole un capezzolo nella bocca, mordendolo leggermente. “Oh Dio” sussurrò Buffy graffiandogli la schiena.

    “Si gattina… vieni ancora per me” sussurrò contro la sua gola. Abbassò la mano per solleticarle la clitoride turgida facendola arcuare sul letto gridando nel suo secondo rilascio. Incapace di fermarsi Spike alzò i fianchi sparando il suo seme dentro di lei.

    Rotolando sulla schiena Spike rise “Questo significa che sono perdonato?”
    Buffy si stese su un fianco “No! Sono ancora arrabbiata con te. Penso che dovrai servirmi la colazione a letto per tutta la settimana”
    Spike si mise su un fianco per guardarla “E se invece ti tenessi direttamente a letto per tutta la settimana?”
    Buffy mise il broncio “Speravo che potessimo anche fare qualcosa di diverso come uscire o fare qualcosa”
    Spike sospirò “Buffy, amore, dobbiamo comunque fare attenzione. Anche se Cordelia non è qui, c’è ancora la tua età da considerare” vedendo la sua delusione le prese il viso dolcemente “Amore, prometto che usciremo, dobbiamo solo fare attenzione, okay?”
    “Perché tutto deve essere così difficile?” sospirò Buffy
    “E’ diverso in Inghilterra, non importerebbe la tua età là” aggiunse Spike
    “Vorrei essere là allora! È una legge stupida! E poi ho quasi diciassette anni” fremette lei
    Spike alzò un sopracciglio “E quando?”
    Buffy sorrise “Agosto. Perché? Mi prenderai un regalo?”
    “mmmm… qualunque cosa vuoi gattina” promise sfregando il suo membro nuovamente duro contro la sua coscia. Buffy lo spinse leggermente “Cosa voglio ora è cibo!”
    Lamentandosi Spike scese dal letto “Stai qui principessa, ci prendo qualcosa da mangiare”
    Buffy si stirò sul letto, felice. Sapeva che il suo matrimonio e la sua età rendevano impossibile stare davvero insieme, ma stare sdraiata sul letto con Spike in cucina che preparava la cena, poteva mandare al diavolo il mondo e fingere che funzionasse tutto. Stava ancora sorridendo quando lui tornò con un enorme carrello. Sedendosi e ridacchiando, chiese “Cos’è tutta quella roba?”

    Spike le sorrise maligno “E’ la tua cena” disse puntando ai sandwich “E questo…” sorrise puntando le fragole, la panna montata e il cioccolato “… è il dessert”




    Capitolo 15 – Lessons

    “Il dessert, huh?” sorrise Buffy finendo il suo sandwich “E se io non avessi più fame?”
    “Non è un problema, io ne ho ancora tanta…” rispose lui alzando un sopracciglio.
    “Oh, beh va avanti e mangia io salto nella doccia” disse saltando giù dal letto e andando verso il bagno. Prima che arrivasse alla porta Spike la prese per la vita gettandola sul letto di nuovo.
    “Non puoi andare da nessuna parte… sei la portata principale” sorrise leccandole un sentiero dalla gola alle curve dei suoi seni.
    “Oh…” sospirò lei chiudendo gli occhi.
    Spike continuò a leccarle un capezzolo e poi tornò verso l’orecchio “Sto per farti sentire bene gattina… finchè segui le regole” sussurro.
    Buffy aprì gli occhi “Regole…?”
    “Shhh” le mise un dito sulle labbra “Regola numero uno… niente domande” mormorò nel suo orecchio “Regola numero due…” Spike le mise le braccia sopra la testa “… non ti muovere” la istruì sfregando le labbra contro le sue “Regola numero tre… tieni gli occhi chiusi. Puoi seguire queste regole Buffy?”
    Il corpo di Buffy era fremente per l’anticipazione “S… si”
    Sentì Spike spostarsi da lei e voleva disperatamente aprire gli occhi “Se violi anche solo una regole, il piacere si ferma. Okay?”
    “Okay” rispose Buffy

    Fu solo un momento ma sembrò un eternità per lei prima di sentire il letto muoversi. Spike le alzò lentamente un piede, passando le dita setose nell’interno del suo polpaccio fino all’interno delle cosce. Lentamente, le mise la caviglia sulla propria spalla.
    “Che bella piccola caviglia hai, amore” sussurrò. Sentendo quanto era vicino, Buffy alzò i fianchi ma fu spinta di nuovo sul letto dalle mani forti di Spike “Non ora piccola, ricorda le regole” rise maligno.
    Buffy saltò leggermente sentendo qualcosa di freddo e bagnato circondarle i capezzoli e poi scorrere lungo lo stomaco fermandosi poco prima del suo monte.
    Buffy sentì il suo lungo dito tracciare circoli, sfregando la sostanza fredda e leggermente appiccicosa su e giù sui suoi capezzoli. Fremette quando qualcosa di freddo scivolò dal suo petto al suo collo pulsante e poi sulle sue labbra.
    “Prendine un morso” sussurrò
    Tirando fuori la lingua, Buffy guidò la fragola coperta di panna nella bocca, facendo gemere Spike che le coprì la bocca con la propria “Dio buffy… tutto di te mi eccita” mormorò contro la sua bocca “la tua bellissima, calda bocca…” disse passandole la lingua sulle labbra “… i tuoi graziosi, piccoli boccioli rosa…” sussurrò scivolando in basso, mordicchiandole i capezzoli facendola gemere e arcuare nella sua bocca “… il tuo corpo sexy…” mormorò continuando la sua strada verso lo stomaco “… e il tuo delizioso, stretto angolo di paradiso” ruggì correndo con la lingua per la sua apertura.

    Buffy gridò mentre iniziava a esplorarla con la sua lingua possessiva. Prendendo un'altra fragola, Spike la intinse nel cioccolato e la passò sulla sua clitoride gonfia per poi spingere la lingua dentro il suo canale bollente. Continuò a sfregare su e giù il frutto contro il suo nocciolo a ogni spinta.

    “Dio… oh mio Dio” gridò Buffy cercando di spingere I fianchi per aumentare la frizione. Sentendola muoversi Spike si fece indietro “Ti prego… ti prego” piagnucolò Buffy.

    Mangiando la fragola, Spike inserì due dita dentro di lei mentre tornava con la lingua sulla sua clitoride coperta di cioccolata. Sentendo le sue pareti iniziare a tremare, Spike portò la mano libera, coperta dai suoi abbondanti fluidi, ad accarezzare la sua entrata inesplorata. Buffy si tese immediatamente “E’ okay, gattina, rilassati” le mormorò contro la coscia.

    Prendendo un grande respiro si forzò a rilassarsi. Lavorando sul suo bisognoso fascio di nervi, Spike spinse attentamente un dito nella stretta entrata.
    Buffy gelò, il suo corpo era completamente sovraccaricato. Le stelle iniziarono a saltarle davanti agli occhi mentre dalla gola le usciva un suono inumano.

    Spike continuò a leccare cioccolata e fragole mentre lei aveva a che fare con un orgasmo mostruoso. Risalendo sul suo corpo, Spike le sussurrò “Apri gli occhi piccola”

    Buffy spalancò gli occhi “Questo è stato… wow” sussurrò
    Spike passò una mano sul suo stomaco accarezzandole il corpo zuccheroso “C’è così tanto che voglio insegnarti Buffy, se tu mi lasciassi… mi lascerai?” fece le fusa.
    Sorridendogli lo portò più vicino a se “Vorrei tanto che fossi il mio insegnante… signor Rayne”
    Spike ruggì e rotolò sopra di lei. Buffy squittì spostandolo “sono tutta appiccicosa” mise il broncio
    Prendendola e mordendole il labbro inferiore le sorrise “Buffy appiccicosa è la mia preferita”
    Spingendolo più forte scese dal letto annunciando “Mi faccio una doccia” e andò verso il bagno.

    Buffy sorrise quando un momento dopo essere entrata sotto il getto d’acqua calda, lui scivolò dietro di lei. prendendole la spugna dalle mani, Spike sorrise “Ho fatto il il danno, devo ripulire”
    Spike operò lievi e lenti circoli sulle sue spalle, lungo la schiena e nelle sue curve. Scendendo sulle ginocchia, le lavò le cosce, le caviglie e i piedi.

    Finito col dietro, si alzò e iniziò a lavarle dolcemente il torace, soffermandosi sui capezzoli “Spike…” gemette lei sentendo il suo pene ormai eretto premerle contro il sedere.

    Abbandonandole il seno con una mano, Spike si abbassò sul suo monte, sfregandolo diligentemente “Devo pulirti ovunque, passerotto” gemette prendendole un orecchio tra i denti.

    Buffy si voltò in fretta attaccandogli la bocca. Ruggendo, Spike la spinse contro le piastrelle, prendendole fermamente il sedere e alzandola da terra. Istantaneamente lei gli cinse la vita con le gambe e continuarono a duellare le loro lingue. Sentendo il suo membro tendere verso la propria entrata, Buffy si impalò su di lui. Rilasciando gemiti Spike iniziò a spingere lentamente e profondamente dentro di lei sentendo i suoi muscoli interni risucchiarlo a ogni spinta “Dio Buffy… è così bello…. Mi ucciderai… mi brucerai vivo”

    Buffy spinse i fianchi per incontrare meglio ogni spinta. La sua testa scivolò contro il muro mentre lui andava a succhiarle la gola. I suoi gemiti sensuali lo stavano facendo diventare matto mentre spingeva più forte dentro di lei. Sforzandosi di entrare anche più in profondità, la punta del suo membro le colpiva il collo dell’utero. “Vieni per me piccola… vieni intorno a me” le comandò sentendosi vicino.

    Quando i suoi muri si tesero e contrarono attorno a lui, il ritmo divenne quasi punitivo mentre venne violentemente gridando il suo nome

    Lentamente Buffy si rimise in piedi. Baciandola dolcemente, Spike le prese il viso “Ora ti ho resa appiccicosa di nuovo” le sorrise.

    ********************

    Buffy si svegliò sentendo forti braccia che la tenevano e una roccia dura contro la schiena. Sorridendo, pensò ‘Non mi sorprendo che lo chiamino Spike!’

    Dopo essersi fatti una doccia erano andati in camera di Spike a guardare un po di TV, ma prima che potessero accenderla Buffy aveva tolto l’asciugamano dalla vita di Spike, era caduta sulle ginocchia e aveva allacciato le labbra intorno alla sua ponderosa erezione, avviando un'altra sezione di giochi e divertimento. Ore dopo, finalmente esausti, caddero nel sonno nudi e soddisfatti.

    “Per cosa stai ridacchiando?” le mormorò Spike sfregando l’erezione contro di lei.
    “Mi chiedevo se quella cosa è mai a riposo” sorrise Buffy
    “Non quando ci sei tu qui intorno gattina. Ti dispiace?” chiese abbassando una mano a prenderle a coppa il monte
    “Oh no… non mi dispiace affatto” mormorò alzando una gamba sulla sua per dargli migliore accesso.
    Seppellendo un lungo dito dentro le sue pieghe sussurrò “Dio piccola… così bagnata… tutte le volte. Come faccio a non diventare duro quanto tu hai sei così bella e bagnata, pronta a prendermi?”
    “Oh…. Dio” sussultò lei mentre le sfregava la clitoride con il pollice. Mormorando contro l suo collo Spike portò l’altra mano ad accarezzarle i capezzoli. Lasciando scivolare la propria erezione tra le sue cosce, la sentì gridare
    “OHcazzodiomiospikestovenendo” urlò.
    Prima di poter scendere dal suo primo orgasmo, Spike si spinse dentro di lei. Ruggì sentendo le sue pareti ancora pulsanti intorno alla sua asta. Tenendole i fianchi con forza rotolò con lei rimanendo sdraiato sulla schiena, guidandola nelle sue poderose spinte. Buffy gridò quando un secondo, più potente orgasmo la prese senza preavviso. Spike esplose dentro di lei un secondo più tardi.

    “Questo è un bel modo di svegliarsi al mattino” sospirò Buffy
    Circondandola con le braccia, non potè non sorridere “Già”
    “Devo ammettere che mi piace svegliarmi con te invece che con Mr Gordo” mormorò
    Spike fremette per un momento “Con chi?” sbottò
    Buffy rise “E’ il mio porcellino di pezza. Cosa… sei geloso?” chiese voltandosi per guardarlo.
    “Cosa? No! mi stavo solo chiedendo. Dov’è Mr. Pig?”
    Buffy sospirò “L’ho lasciato a casa mia. Avrei voluto portarlo con me” mise il broncio.
    “beh… va a prenderlo” le suggerì
    Buffy alzò un sopracciglio “E come faccio? Xander è a L.A.”
    “Buffy ci sono altre cinque macchine lì fuori, prendine una e vai”
    “Non posso…ummm… io beh… nonsoguidare” arrossì
    “Che vuol dire che non sai guidare? Non ve lo insegnano a scuola?”
    “Si beh… ho fallito il test” confessò
    Spike trattenne la risata “Hai fallito il test di guida?”
    ”No!” si difese “Non l’ho mai fatto. Ho fallito nelle prove”
    “Non hai potuto ritentare?”
    “Beh… io… ho fatto un incidente e non mi hanno lasciato riprovare” si morse nervosamente il labbro
    “E che hai fatto? Hai tamponato un'altra macchina?” chiese incuriosito
    “Non esattamente… io… sono passata sopra al mio insegnante di guida…” rispose
    Spike scoppiò a ridere “Tu cosa?”
    “Solo sul suo piede!... e in parte è colpa sua comunque! Era in piedi proprio di fronte alla macchina e ha aspettato solo l’ultimo momento per saltare via!”
    Spike non fece altro che ridere più forte “Non è divertente Spike” esclamò lei colpendogli il torace “Ero davvero in imbarazzo! Tutta la scuola mi ha chiesto di passare anche sui loro insegnanti”
    Spike continuò a ridere “Scusa amore, posso solo immaginare lo sguardo nel povero idiota mentre ha capito che non ti saresti fermata”
    Buffy sorrise “E’ stato divertente, ha urlato come una ragazza”
    Quando smisero di ridere si trovarono con un sorriso sul volto “Ti porto io a prendere Mr. Porcellino”
    Buffy squittì lanciandosi su di lui “Davvero? Mi porti a prenderlo? Possiamo andare ora?” chiese riempiendolo di piccolo baci
    “Mmmm… che ne dici se prima facciamo una doccia veloce?” suggerì lui

    ********************

    Due ore dopo erano finalmente usciti dalla porta. Seguendo le sue indicazioni attraversarono la città, e si fermarono al 1630 di Revello Drive “Bene, vai a prendere Mr Suino” sorrise
    “E’ Mr. Gordo!... vieni con me?” chiese Buffy
    “Cosa? No Buffy non penso sia una buona idea” rispose guardandosi nervosamente intorno “I tuoi vicini?”
    “Oh andiamo grosso bambino non è che tutti sanno che abbiamo fatto sesso come animali non-stop per le ultime ventiquattro ore” flirtò uscendo dalla macchina.

    Spike non era certo di cosa doveva convincerlo ad entrare, ma in qualche modo sentirla dire quelle parole gli faceva venire voglia di seguirla. Buffy era già in mezzo alle scale quando entrò nella casa. Guardandosi intorno notò che era molto accogliente. C’erano foto di famiglia in giro, molte di Buffy quando era giovane ‘Si, quando era giovane’ roteò gli occhi a se stesso.

    Approcciando la porta aperta trovò Buffy in camera che metteva alcune cose in uno zaino. Voltandosi verso di lui sorrise alzando il maialino “Lui è Mr. Gordo, Mr. Gordo, lui è Spike”

    “Sono certo che lui non approva” mormorò guardandosi intorno. La sua stanza era molto… rosa. I muri, il tappeto, il letto, diavolo, anche le finestre erano rosa. Un altro modo per ricordargli che non apparteneva al suo mondo. Con l’angolo dell’occhio notò una foto sul suo comodino. L’alzò per guardarla meglio. Era una foto di Buffy e un ragazzo a una specie di festa.
    “Oh… quello era solo il ballo” commentò cercando di riprendersela
    Spike fu più veloce “Questo è l’idiota del Bronze?”
    “Si…” ammise Buffy “… è Angel”
    Spike storse il naso “Che maledetto nome è quello?”
    Buffy sorrise scrollando le spalle, desiderando aver nascosto le foto prima che lui entrasse.
    “Il tuo ex… quello di cui sei innamorata?” le chiese stringendo i denti
    Buffy spalancò gli occhi ricordando la prima notte insieme, quando gli aveva detto di stare tranquillo perché lei amava un altro. Era cambiato molto da quella notte. Non aveva più pensato a Angel da allora “Lui… lui è il mio ex” affermò, non pronta a discutere dei suoi sentimenti.
    Spike annuì “Che è successo? Voglio dire perché avete rotto?” chiese fingendo indifferenza

    Buffy fece una pausa, non certa se avrebbe dovuto dire tutta la storia o no, ma alla fine decise che non importava realmente “Beh…” iniziò a camminare verso il letto sedendosi “… ha rotto con me perchè io…” il suo cuore le batteva forte nel petto. Non era sicura di perché provasse tanta paura a dirglielo, forse era imbarazzo, forse solo perché ora sembrava tutto sciocco.
    Spike la guardò fremendo “Tu cosa?” chiese sedendosi accanto a lei sul letto e prendendole le mani.
    Buffy prese un respiro “Ha rotto con me perché ero vergine e non volevo andare a letto con lui”

    Spike quasi si mise a ridere per la stupidità del ragazzo. Si sentì quasi orgoglioso che avesse scelto lui per dargli la sua verginità. Questo finchè i pezzi del puzzle non iniziarono a ricomporsi. Per quello Faith voleva che lui ballasse con Buffy al Bronze, per far ingelosire l’idiota. Per quello Buffy era venuta da lui dicendogli che amava un altro, ma voleva che lui le insegnasse tutto sul sesso. Era tutto per Angel. Stava con lui per imparare come essere la ragazza che Mr. Gel voleva. Spike si sentì come se avesse preso un pugno nello stomaco. Rise tra se per la sua stupidità. ‘Mi sta usando’. Tutto questo tempo si era sentito male ad aver contaminato la sua innocenza, ed era solo parte di un piano.
    “Bene… io… scendo e ti aspetto in macchina” disse
    Buffy era attonita. Cos’aveva detto di sbagliato? Era arrabbiato con lei? Rimase seduta senza parole mentre Spike si sbrigava a uscire dalla stanza. Raccogliendo le sue cose, gettò la foto nel cesto e scese le scale. Spike camminava avanti e indietro attraverso il prato fumando.

    ”Pronta?” chiese. Non voleva nemmeno una risposta, entrò nella Desoto e avviò il motore.
    Entrando in macchina Buffy era confusa “Spike c’è qualcosa che non va? Ho detto qualcosa?”
    “No” rispose sviando.
    Buffy sapeva che stava mentendo, non la guardava nemmeno “Spike so che c’è qualcosa che non fa, ti prego dimmelo” lo pregò iniziando a irritarsi.
    Spike strinse i denti e accese la radio, ignorando la sua domanda. Irritandosi, Buffy la spense “Cosa non va in te?” chiese alzando la voce.
    ”Non c’è niente che non va solo che non mi sento di parlare” disse freddo riaccendendo la radio.

    Buffy si voltò verso la finestra con gli occhi pieni di lacrime. Cercò di pensare a cos’avesse ditto per farlo arrabbiare così. Gli aveva detto solo che Angel aveva rotto con lei. Non aveva detto niente sui piani di Faith a meno che… lui non li avesse capiti. Spike era sveglio e forse si era chiesto come tutto questo fosse iniziato, ma anche se fosse perché era arrabbiato? Non può pensare che sia ancora per Angel, no? ‘il tuo ex… quello di cui sei innamorata’ ricordò le sue parole. ‘E’ geloso’ Buffy sorrise.

    Voltandosi verso di lui Buffy studiò la sua espressione. Era fredda e distaccata, si era spento. Tornando alla villa, fermò la macchina di fronte lasciando il motore acceso “Ho delle cose da fare… torno più tardi”
    “Sei un idiota” sbottò lei.
    “Già… grazie… ora puoi scendere dalla macchina” rispose rifiutandosi ancora di guardarla.
    “Non vado da nessuna parte! Se hai delle domande da farmi perché non le fai invece di comportarti come se avessi quattro anni! Puoi almeno guardarmi?” chiese.
    “Non ho nessuna domanda” continuò a guardare fuori dalla finestra

    Buffy ne aveva abbastanza. Slacciò la propria cintura e andò dal sul sedile, sedendosi sul suo grembo circondandogli i fianchi “Okay, allora ti chiederò io delle domande”
    Spike era senza parole. Le prese i fianchi cercando di spostarla ma lo teneva stretto. La guardò “Non mi sento nemmeno di rispondere a delle domande”
    Buffy gli prese il viso “Allora ascolta. Questo…” disse sfregandosi contro di lui “Non ha niente a che fare con lui… non più”
    Spike roteò gli occhi studiandola scettico “Intendi dirmi che non è così che è iniziato tutto?”
    “No, ti sto dicendo che non centra più niente” confessò “Senti, tutto quello a cui riuscivo a pensare era a come farlo tornare. Si era preso gioco di me perché ero vergine, ha rotto con me e detto a tutti che ero frigida”
    Spike non potè evitare di ridere malignamente “Beh, gli hai certamente provato il contrario”
    Buffy arrossì “Tutto questo è iniziato perché pensavo che ci fosse qualcosa che non andava con me. Credevo che se solo avessi perso la verginità sarei potuta essere una ragazza migliore per lui. Credevo di amarlo”
    Spike la guardò “Credevi… vuoi dire…”
    “Mi hai fatto capire che non era amore, era come hai detto tu di Dru; vedevo quello che volevo, non quello che c’era veramente. Spike quello che sto cercando di dirti è che non mi importa più niente di lui”
    Spike abbassò lo sguardo “Buffy tu non mi devi…”

    Buffy lo interruppe con un bacio. Lo sentì risponderle immediatamente tenendola più vicina. Salì di più sul suo grembo sfregando il proprio centro contro la sua crescente erezione. Spike lasciò correre le mani sulle sue cosce toniche alzandole la gonna “Buffy…” mormorò contro le sue labbra.
    Poteva sentire il suo centro caldo e bagnato anche attraverso i jeans. Togliendole la maglietta dalla testa, sorrise vedendo che non indossava un reggiseno. Iniziò ad accarezzarla mentre lei gli sbottonava i pantaloni.
    “Oh… dio!!” ruggì sentendo le sue piccole mani iniziare a pompare la sua asta. Buffy squittì mentre lui le strappava i pantaloni seppellendo due dita nel suo canale.
    “Ohhh Dio!” gemette lasciando ricadere indietro la testa.

    Spike le alzò i suoi fianchi riabbassandoli sul suo membro duro, rilasciando un lento e affamato ruggito mentre lei lo strizzava come solo lei poteva. La baciò possessivamente, cacciando via le immagini dell’idiota o di qualunque altro che toccava la SUA ragazza. Le prese i capelli “Dimmi che sei mia Buffy” le chiese alzando i fianchi contro di lei “Dimmi che solo io posso farti questo”
    “Spike… uhn.. io… sono tua” ansimò lei in risposta.
    Mentre continuava a spingerla, sentì di essere già sul punto di arrivare. Solleticando con le mani la sua clitoride gonfia la mandò oltre il limite sentendola gridare il suo nome. La seguì immediatamente ruggendo il suo nome con voce disperata, e senza fiato.

    ********************

    Buffy sedette in cucina bevendo una diet coke “Quando arriva la pizza, sono affamata!” piagnucolò.
    Spike andò da lei in piedi tra le sue gambe sentendola abbracciarlo “Ti è cresciuto l’appetito, vedo” sorrise maligno.
    “Mmhmmm” sorrise lei prendendo i soldi accanto a lei. Spike glieli tolse dalle mani “Non c’è modo in cui tu possa rispondere alla porta vestita così” Buffy si guardò nella sua maglietta gigante “Cosa? Sono coperta”
    Spike alzò il lembo della maglietta “Ma sotto non hai niente” le ricordò.
    Buffy mise il broncio “beh e se alla consegna ci fosse una ragazza? Tu sei lì che mostri gli addominali”
    “Gelosa huh?” alzò un sopracciglio.

    Appena il campanello suonò, Buffy prese i soldi dalle sue mani correndo lungo il corridoio con Spike che la inseguiva. La prese appena raggiunta la porta prendendola contro di lui e mordendole il collo mentre lei apriva la porta. Le loro risate si fermarono immediatamente.

    Non era la consegna della pizza.




    Capitolo 16 – Closer

    Smisero entrambi di ridere. Spike si sposto istintivamente da Buffy. ‘Per l’inferno’ si maledisse silenziosamente.

    “Beh, maledizione B, sono passata per scoprire perché non rispondevi alle mie telefonate, ma immagino di averlo capito” disse Faith entrando.

    ‘Questo è male’ pensò Buffy tra se. Personalmente non le importava che le sue amiche sapessero, ma Spike di sicuro sarebbe uscito di testa e c’erano già stati abbastanza drammi per un giorno solo. Dando a Spike i soldi per la pizza, prese la sua amica per un braccio “Spike, Faith e io torniamo subito”
    Portando la brunetta nella propria stanza, Buffy chiuse la porta e rilasciò un grosso respiro.
    “Devo ammettere B che onestamente non pensavo che lo avresti fatto davvero!” sorrise maligna
    “Faith non puoi dirlo a nessuno!” la pregò Buffy
    “Che credi? Non vado a dirlo in giro, voglio solo tutti i dettagli succulenti perché lascia che te lo dica c’è uno stallone di primo livello la fuori!”
    Buffy sentì un ondata di gelosia agli apprezzamenti dell’amica “Si beh, lo stallone è off limits!”
    Faith perse istantaneamente il sorriso “B, ti prego dimmi che non ne sei innamorata. Pensavo fosse tutto per Angel?”
    “Lo è… lo era… all’inizio…” Buffy distolse lo sguardo.
    Faith prese l’amica per le spalle “Buffy, è sposato, non puoi innamorarti di lui solo perché ti ha inaugurato la patata!”
    “Gesù Faith… quanto sei volgare! Non ho detto che sono innamorata di lui, solo che mi sono resa conto che Angel non vale la pena!” si difese liberandosi dalla stretta dell’amica.
    “Si beh sai che non sono mai stata una fan di Angel, ma intendo stai attenta B. Conosco ragazzi come Spike, di solito sono l’unico genere con cui esco, sono perfetti per darci dentro ma al primo segno di attaccamento scappano”
    Buffy non potè evitare di crollare per le sue parole. Di solito aveva ragione riguardo queste cose “Okay Faith, niente sentimenti, solo sesso”
    Faith non era convinta, ma decise di non premere oltre “Allora dimmi… com’è essere donna alla fine?”
    Buffy arrossì “Oh mio Dio Faith se avessi saputo che era così bello…”
    Faith rise “Dove sono tutti? Voi due non siete molto attenti!”
    Buffy sospirò “Spike uscirà di testa ora che tu sai. Tutti pensano che sono da Willow, Cordelia è a L.A. per cinque giorni così ha dato la settimana libera allo staff per passare più tempo insieme”.
    Faith alzò un sopracciglio “Da quanto tempo va avanti? L’ultima volta mi avevi detto che lo oiavi!”
    Buffy rise “Si beh, le cose cambiano”
    Le ragazze furono interrotte dall’apparizione di Spike alla porta “Va tutto bene qui?” chiese nervoso
    Faith aprì la porta sorridendo “Si, ma io devo andare. B, possiamo incontrarci più avanti quanto non sarai così… occupata”

    Dopo che Faith se ne fu andata Spike fu insolitamente tranquillo. Mentre Buffy mangiava la sua pizza poteva quasi vedere gli ingranaggi della sua testa muoversi “Allora… intendi dire qualcosa o tenere il broncio tutta la notte?” sorrise Buffy tentando di alleggerire la situazione.
    Spike alzò gli occhi “Pensi sia divertente? Non eravamo nemmeno vicini all’essere attenti. Poteva esserci chiunque a quella fottuta porta!”
    Buffy sbuffò “Sei incredibile! Un minuto prima mi sbatti nel bagno delle donne con tua moglie fuori dalla porta, il minuto dopo vai nel panico sull’essere discreti. Deciditi”
    Spike si alzò e iniziò a camminare avanti e indietro intorno alla cucina “Buffy non è un gioco. Se qualcuno scopre questa cosa siamo finito. Potrei andare in galera. Non è una chiaccherata fra ragazze, è la mia vita!” gridò
    Gli occhi di Buffy si riempirono di lacrime. Mettendo giù la sua pizza, uscì dalla stanza e andò in camera sua. Prese lo zaino e iniziò a riempirlo, ignorando che Spike era arrivato alla porta.
    Spike sospirò “Cosa fa?”
    “Sto da Willow per il resto della settimana. Non voglio invadere la ‘tua vita’ più di così” sbottò
    Spike le si avvicinò abbassandole il braccio “Mi dispiace di quello sfogo… è solo… quello che è accaduto prima… con Faith, mi ha veramente scosso. Piccola ti prego non andare”
    “Non devi preoccuparti per Faith, non dirà niente” mormorò mentre l’abbracciava.
    “Lo so amore, ma se fosse stata la persona sbagliata… dobbiamo stare più attenti” le sussurrò nei capelli
    Buffy si spostò “Vuol dire che non possiamo andare da nessuna parte?”
    Guardandola negli occhi speranzosi e pieni di lacrime, Spike dubitò di poterle negare qualcosa “Che ne dici se guidiamo fino alla costa domani?”
    “Davvero?” sperò lei.
    Spike rise per il suo entusiasmo “Si, ci svegliamo prima e ci passiamo tutto il giorno”
    Buffy lo abbraccio “… immagino che voglia dire che dobbiamo andare a letto presto” mise il broncio.

    ********************
    Presto il mattino dopo la coppia andò verso la costa. Spike guardò la ragazza bionda che dormiva accanto a lui e sorrise. Non aveva mai incontrato qualcuno come Buffy prima. Veramente poche persone lo sorprendevano come aveva fatto lei. Era piena di contraddizioni. Il suo modo innocente di vedere il mondo lo riempiva di senso di protezione verso di lei. E aveva comunque l’abilità di metterlo in ginocchio con un solo tocco. L’estate sarebbe finita troppo tresto e avrebbero dovuto separarsi. Spike sapeva che non doveva sprecare quel tempo, e aveva un groppo al cuore al pensiero che finisse.
    Buffy si svegliò proprio mentre Spike parcheggiava la macchina in una piccola casa sulla spiaggia “Che facciamo qui?”
    “E’ nostra per stanotte. Abbiamo una spiaggia privata di fronte alla casa” sorrise lui.
    Buffy gridò saltando fuori dalla macchina e correndo verso la casa. Quando Spike si mosse troppo lentamente per I suoi gusti lo prese per un braccio e lo trascinò. Rideva a vederla così impaziente mentre apriva la porta.

    Quando l’aprì, Buffy rimase piacevolmente sorpresa. Il cottage era piccolo e decorato in modo semplice in colori pastello. Era un forte contrasto con la fredda eleganza della villa. Il salotto consisteva in un divano semplice con una poltrona coordinata e una grande parete di vetro che dava sull’oceano. Nel muro opposto c’era un grande camino.

    Entrando di più nel cottage Buffy notò che c’era una piccolo cucina abitabile, al centro della tavola un bouquet di fiori e una bottiglia di Champaign. Il corridoio portava all’unica camera da letto. Al centro della stanza c’era un letto matrimoniale a baldacchino, e a fianco delle porte scorrevoli che portavano direttamente in spiaggia. Nel bagno c’era una grande Jacuzzi.

    Dopo aver esplorato il cottage Buffy si voltò verso Spike “E’ bellissimo!”
    Spike aveva il fiato mozzato per le sue parole. Ci voleva così poco per renderla felice. Avrebbe mosso il paradiso e la terra per tenerle quello sguardo sul viso. Fremette un momento a questi pensieri ‘stile William’ “Sib eh… vuoi che andiamo in spiaggia?”

    ********************

    Erano rimasti sulla spiaggia per circa un ora. Buffy continuava a spostare le mani vogliose di Spike mentre rimaneva sdraiata sull’asciugamano a prendere il sole. Non poteva evitare di sorridere alla sua espressione col broncio. Decidendo di torturarlo un po di più si rotolò sullo stomaco slacciando il retro del bikini “Spike, mi metti la crema solare nella schiena?” chiese innocentemente
    ‘Oh la gattina vuole giocare, huh’ pensò tra se “Certo amore” sorrise
    Spike prese l’olio e lo verso lentamente lungo la linea della sua schiena. Buffy tremò alla sensazione di freddo con la pelle bollente. Mentre le sue mani si muovevano sulla sua pelle sensibile sentì lo stomaco stringersi.
    Quando Buffy sentì le sue dita scivolare sul suo sedere morbido le uscì un sospirò. Quando poi Spike scese lentamente sulle sue curve si fermò sull’entrata inviolata. Buffy si tese, e lui si chinò verso il suo orecchio “Ti è piaciuto quando ti ho toccata qui gattina?” disse premendo leggermente per puntualizzare.
    Buffy sussultò in risposta. Spike continuò “non essere mai imbarazzata per quello che vuoi, amore” le mormorò “se più bella e passionale di quanto puoi immaginare”

    Le sue mani scivolarono tra le sue cosce sotto il costume “usare o non usare quel potere può rendere il piacere anche più intenso” fece le fusa entrando dentro di lei con un lungo dito.
    “Oh Dio…” mormorò Buffy
    “Non accettare mai meno di quello che meriti. Meriti di sentirti in paradiso Buffy”
    Spike iniziò a morderle l’orecchio in cui aveva sussurrato, e poi scese lungo il collo mentre le tormentava la clitoride indurita con il pollice “Dimmi cosa vuoi Buffy” chiese
    “Spike…” piagnucolò
    Si fermò e sussurrò “Dimmi Buffy, usa il tuo potere e dimmi cosa vuoi” la istruì
    “Ung… io… io… voglio venire” sussultò spostandosi contro la sua mano.
    “Cazzo…” Spike ruggì premendo il suo membro dolorosamente duro contro la sua coscia. Vederla gemere di piacere e dire quelle parole quasi fece venire lui. Premendo di nuovo il pollice contro il suo nocciolo, aggiunse un secondo dito dentro di lei.
    Buffy iniziò a spingere i fianchi contro di lui gridando “Oh Dio… sto venendo” mentre la sua stretta femminilità fremeva intorno alle sue dita.

    Buffy si seppellì senza vergogna contro la sua mano mentre usciva il suo orgasmo. Non ne era nemmeno scesa quando Spike la girò velocemente scontrando la bocca contro la sua. Gemette contro di lui quando sentì spingere il suo membro duro contro il suo centro sensibile. Le sue mani svelte le slacciarono le mutandine del bikini.
    “Apri gli occhi piccola” annaspò, con l’erezione posizionata alla sua entrata “Voglio che mi guardi”

    Spike entrò dentro di lei lentamente fermandosi un momento quando la sentì sussultare. Il mondo intorno a loro cessò di esistere mentre la guardava profondamente negli occhi. Buffy seppe in quel momento di amarlo. Non una cotta adolescenziale come con Angel. Del tipo in cui ti si ferma il cuore. Con ogni spinta Buffy sentiva di più la loro unione. Sentì le lacrime prima di capire che stava già piangendo. Spike non disse una parole, iniziò solamente a baciarla dolcemente sulle lacrime. Continuò a spingere dentro di lei deliberatamente lento. Lei sapeva che lui poteva non amarla, ma sapeva anche che nemmeno per lui era più solo sesso.

    Sopraffatta dalle emozioni Buffy sentì le proprie pareti contrarsi attorno a lui gridando il suo nome. Le spinte di Spike divennero più forti finchè non ebbe anche lui il suo rilascio. Nascose il viso nel suo collo, sentiva che qualcosa era cambiato.

    ********************

    Dopo essersi fatti una doccia, Spike suggerì di andare sulla via del molo. Buffy, non sapendo che ci avrebbero passato la notte, non aveva un cambio di vestiti. Dopo essersi rivestita in pantaloncini e maglietta si legò i capelli bagnati. Era insicura su come comportarsi. Era la prima volta che uscivano come coppia, quindi fu piuttosto sorpresa quando Spike le tenne la mano mentre passavano davanti a una fila di negozi. Spalancò gli occhi quando notò un piccolo maialino di pezza con un vestitino rosa a uno dei tavoli da gioco.
    “Oh mio Dio Spikè la signora Gordo! Devi vincerla per me!” squittì saltellando.
    Spike alzò un sopracciglio pronto a chiederle di che diavolo parlasse, ma si fermò vedendo dondolare il suo seno sotto la maglietta e ruggì diventando duro di nuovo.
    “Ti prego Spike?”
    Sospirando, si voltò a ispezionare il gioco. Il muro più lontano era coperto di piatti di plastica bianchi. Lo scopo del gioco era di rompere almeno un piatto con tre palline ‘Quanto può essere difficile?’ pensò tra se. Dodici palline e venti dollari dopo riuscì a vincerle il dannato premio. Rise quando Buffy urlò e iniziò a saltellare con quel porcellino in mano.

    Voltandosi per ringraziare il teenager giostraio, si sentì morire quando questi commentò “Ha una figlia molto carina”

    Spike si sentì male, non riusciva neanche a parlare. Prese Buffy per un braccio e andò verso la macchina. Buffy non aveva sentito il commento del ragazzo quindi non capì perchè improvvisamente la portava via.
    Liberandosi gli gridò “Mi stai facendo male! Cos’hai che non va?”
    Spike la guardò “Scusami… dovevo solo spostarmi da quel maledetto idiota prima di sgozzarlo”
    Buffy era confusa “Cosa? Chi è il maledetto idiota?”
    “Quel… quel giostraio dove ti ho vinto il pupazzo” storse il naso
    “Perché? Che è successo?” chiese buffy
    “Niente dimentica, andiamo via da qui” brontolò voltandosi
    “Spike dai dimmi cos’ha detto” lo pregò Buffy
    “Pensava che tu fossi la mia maledetta figlia!” gridò senza voltarsi
    Buffy immediatamente iniziò a ridacchiare alimentando la sua rabbia.
    “Non è divertente” ruggì voltandosi e guardandola.
    Questo la fece ridere più forte. “Mi dispiace Spike, ma lo è divertente, e poi che cosa ti interessa di cosa che pensa un qualunque nerd di passaggio? Andiamo a casa così puoi scoparti tua figlia” sorrise

    Spike spalancò gli occhi “Buffy!!!” gridò guardandosi intorno se qualcuno l’avesse notato.
    Buffy aveva un sorriso maligno mentre andava verso di lui “Scusa papà non volevo metterti in imbarazzo”
    ”Buffy…” l’avvertì
    Chiudendo la distanza fra di lui sfregò il corpo deduttivamente contro il suo, sorpresa di scoprire che era già duro come una roccia “Sei arrabbiato papà? Mi sculaccerai?” lo provocò.
    Spike le afferrò i fianchi e se la premette rudemente contro la propria erezione “Non iniziare giochi che non sei pronta a finire o papà dovrà insegnarti una lezione” la minacciò
    La sua brutalità la sorprese ed eccitò. Velocemente come l’aveva presa, la lasciò andare e si avviò alla macchina.

    ********************

    Spike era in ginocchio di fronte al piccolo camino spingendo i tronchi bruciati. Sapeva che non poteva evitare di andare a letto per sempre, ma Buffy era stata in silenzio dalla loro scena al molo. Aveva spinto le cose troppo oltre? Era così giovane e innocente non c’era modo in cui avesse potuto capire quanto lo avesse eccitato provocandolo. I giochi di ruolo non erano probabilmente una cosa che aveva calcolato di iniziare.

    Spike mise da parte i pensieri sentendo suonare il cellulare. Maledicendolo si alzò per cercare il fastidioso rumore. Alzandolo vide il chiamante ‘Gattina’ lesse ‘Qualcuno ha in mente qualcosa’ sorrise rispondendo “Pronto”
    “Spi-ike, hai intenzione di venire a letto?” canticchiò lei.
    “Sto alzando il fuoco, fa freddo qui la notte” rispose
    “Io non ho fretto… sono bollente” ansimò lei
    “Sul serio?” alzò un sopracciglio
    “Mmm…. Si… dovresti venire a vedere” biascicò di nuovo.

    Spike stava per rispondere ma si fermò quando sentì un leggero gemito ‘sta… no non può essere’ sentì un altro gemito ‘Oh Dio… lo sta facendo’ gettà via il telefono correndo in camera. Là, sul letto, ad aspettarlo c’era una Buffy veramente nuda. Stava passando le mani sul suo corpo, sui seni e sui capezzoli.

    Spike si leccò le labbra, ricordando il primo momento in cui la vide. Era semplicemente bellissima, quanto erotica. Era in ammirazione della dea dorata davanti che piagnucolava per l’anticipazione del suo tocco. Mentre apriva le gambe, vide scintillare l’evidenza della sua anticipazione. Spike rimase lì, fermo immobile e completamente eretto.
    ”Non vieni qui a raggiungermi?” lo invitò
    Spike si tolse rapidamente i vestiti e si sdraiò sul letto accanto a lei senza toccarla “Voglio guardare te che ti dai piacere, gattina”
    Buffy spalancò gli occhi “Cosa? No… io…”
    “Ti prego piccola… Dio quanto mi eccita… come la prima volta che ti ho visto… ti volevo così tanto” ansimò nel suo orecchio “Ti prometto che dopo mi prenderò cura di te…”
    “Tu… tu mi volevi?” chiese Buffy
    Spike annuì inconsciamente stringendosi la sua erezione mentre fissava il suo corpo “Dimmi cosa vuoi che faccio” gli sussurrò lei.
    Spike ruggì “Toccati per me gattina”
    Mentre guardava la mano di Buffy scendere sul proprio monte si leccò le labbra.
    “Questa è la mia ragazza, ora accarezzati su e giù”
    Spike sorrise quando un gemito le uscì dalle labbra “Morbida e bagnata come la piccola pesca che sei” le mormorò nell’orecchio “Ora inizia a muovere le dita in piccoli cerchi sulla tua clitoride. Com’è?”
    ”Oh dio… bello ma… mi serve di più” ansimò
    Annuendo, Spike la istruì su come inserire due dita della sua mano libera nel suo stretto canale mentre continuava a strofinarsi da solo cercando disperatamente di non venire. Buffy seguì le sue istruzioni e iniziò presto a spingere i fianchi mentre gridava nel suo orgasmo “Oh Gahhhh…”

    Spike le prese la vita portandosi in bocca la sua mano “Sei fantastica piccola…”

    Immediatamente divaricò le sue gambe ma lui le prese i fianchi portandosi la femminilità alla bocca. Buffy sussultò mentre la sua lingua esperta e bagnata la eccitava. Alternava il succhiare e il mordere leggermente mentre alla fine Buffy esplose nella sua bocca. Spike l’alzò sistemandosi sotto di lei. mentre Buffy ansimava contro la testiera del letto, larghe mani la guidavano sulle ginocchia, mettendole il sedere all’aria.

    Buffy piagnucolò sentendo la sua erezione spingendo contro la sua femminilità pulsante. Posizionandosi alla sua entrata rise quando la sentì venire indietro su di lui. Non aveva mai incontrato nessuna con un desiderio instancabile quanto il suo.

    Spingendo i fianchi entrò in lei ferocemente “Dio Buffy sei… così… fottutamente… perfetta” mormorò mentre lei incontrava con ogni spinta. Il suo ritmo era punitivo, quasi doloroso. Buffy ansimava e gemeva non sapendo se chiedergli di fermarsi o andare più forte. Le sue forti braccia raggiunsero il suo corpo per abbracciarla mentre spingeva dentro di lei.

    Buffy iniziò a gridare il suo nome, venendo forte mentre lui la riempiva. Collassarono sul letto insieme, ancora uniti. Spike prese un lenzuolo, coprendoli mentre la stringeva fino ad addormentarsi.




    Capitolo 17 - Something New

    Per l’intero tragitto fino alla villa, Buffy rimase appoggiata alla spalla di Spike. Non riusciva a non sorridere pensando alla notte fantastica che avevano passato. Non c’era dubbio nella sua mente che lei e Spike si appartenessero, anche se fare in modo che anche lui lo capisse era tutto un altro paio di maniche. Sapeva che ci teneva a lei ma doveva ammettere che per quanto lui odiasse la propria vita era troppo ansioso per cambiarla.

    Quando entrarono nel vialetto Buffy sospirò, ‘solo due giorni ancora’ pensava. Dopo aver indossato gli stessi vestiti per due giorni, non poteva aspettare di fare una doccia.
    Camminando deduttivamente verso Spike sorrise “Vado a farmi una doccia”
    Spike sorrise sapendo che cercava di tentarlo, ma aveva anche lui dei piani “Okay amore, vai a fare la tua doccia e vieni al piano di sotto quando hai finito. Devo controllare le mie e-mail” disse baciandola castamente sulle labbra e tirandole una pacca nel sedere prima di andare via.

    Dire che Buffy era delusa era dire poco. Entrò in camera togliendosi velocemente i vestiti e correndo sotto la doccia. Mentre l’acqua calda scorreva su di lei non potè fare a meno di chiedersi cosa non andasse con Spike. ‘Ho fatto qualcosa di sbagliato?’ si chiese. Buffy si affrettò, appena uscita si infilò dei pantaloncini e un top e scese le scale.

    Il biondo in questione sedeva dietro la sua scrivania sistemando delle carte quando lei entrò nella stanza. La guardò leggermente frustrato “Wow è stata veloce la doccia” le sorrise nervoso.
    Buffy alzò un sopracciglio “Senti Spike se c’è qualcosa che non va… se sei arrabbiato con me per qualcosa…”
    Spike si affrettò verso di lei “No gattina! Non c’è niente che non va. Volevo solo darti qualcosa”
    “Cosa?” Buffy lo guardò curiosa

    Spike tornò alla scrivania e prese una cartelletta. Prendendo un respiro si voltò verso di lei e gliela passò. Buffy lo guardò scettica prendendola e aprendola. Spalancò immediatamente gli occhi.
    “Oh mio Dio Spike questa è…”
    “Si” sospirò “E’ il mio libro. Non è finito, ma… hai detto che volevi leggerlo…”
    Buffy era raggiante “Si assolutamente lo voglio leggere…”
    Spike rise “C’è solo una condizione…” sorrise maligno
    “Condizione?” chiese lei
    Spike prese la lingua tra i denti “Si… devi leggerlo nuda”
    Buffy ridacchiò ‘questo è il mio ragazzo’ “Ah si? Solo se mi prometto che mi lascerai leggerlo davvero”
    Spike le si avvicinò “Prometto che sarò buono”

    ********************

    Un ora dopo erano sdraiati nudi sul letto, Buffy era sulla pancia leggendo ancora il suo libro. Spike passava una mano sulla sua schiena e sulle curve del suo sedere. Le sue dita scivolarono tra le sue gambe facendola gemere. Incoraggiato, iniziò a baciarle il collo.
    “Stop! Ho quasi finito” piagnucolò lei
    “Su amore, mi stai uccidendo qui” sospirò strofinando l’erezione contro la sua gamba.
    “Hey ci sono delle regole maestro, non cercare di farmi sentire in colpa”
    “Se sapevo che avevi davvero intenzione di leggerlo tutto…” si lamentò.
    Buffy alzò gli occhi e sorrise al suo broncio “Posso farci qualcosa se sei uno scrittore incredibile?” chiese alzando un sopracciglio.
    “Davvero ti piace?” chiese Spike.
    Sembrava così vulnerabile, Buffy non potè far altro che mettere da parte la cartelletta e spingerlo sulla schiena. Gli aprì le gambe premendosi contro la sua erezione.
    “Oh si… mi piace veramente. È solo un po triste… voglio dire William the Bloody sembra solo. Forse ha bisogno di trovare una donna”
    Spike rise “Non è una storia d’amore piccola”
    Buffy mise il broncio “Potrebbe esserlo… se trova la ragazza giusta”
    Sorridendo le rispose “Se trova la ragazza giusta, non farebbe altro che sbatterla e bere il suo sangue”
    Buffy sorrise iniziando a sfregare la sua femminilità bagnata su e giù per il suo membro duro “Beh forse… se la tiene in vita… potrebbe innamorarsi di lei”
    “E’ un vampiro, non può amare. La userebbe e la getterebbe via” ansimò Spike cercando i suoi fianchi.
    Buffy alzò i fianchi, e lentamente li abbassò su di lui, sentendosi potente quando lo sentì gemere e lamentarsi nel piacere. Iniziò a muoversi in circolo facendolo uscire di testa.
    “Forse… lo fa così tanto felice… che non riesce mai ad averne abbastanza di lei”
    Buffy si alzò quasi completamente impalandosi di nuovo. Spike gemette continuando a spingere”
    “Oh cazzo! No! Mai abbastanza… mai” balbettò Spike prendendole fermamente il sedere, tirandola giù a ogni spinta.
    Buffy sorrise trionfante. Non aveva realmente capito cosa Spike cercasse di dirle sulla spiaggia sul potere che poteva avere. Ora sopra di lui in estasi e vedendo le sue espressioni, si sentiva davvero piena di potere.
    Sopraffatta dalle sensazioni di potere e lussuria Buffy raggiunse un enorme orgasmo. Sentendo i muri di lei contrarsi, Spike gridò il suo nome seguendola nell’estasi.
    Collassando sopra di lui, Buffy lo baciò gentilmente “Vedi, ti ho detto che poteva essere una storia d’amore” sussurrò nel suo abbraccio.

    Buffy non si rese conto di essersi addormentata finchè non fu svegliata dal cellulare di Spike.
    “Si” lo sentì rispondere con voce impastata
    “Stavo dormendo Cordy, che vuoi?”
    Buffy fece una smorfia ‘Cordelia, perché sta chiamando?’
    Spike doveva aver sentito la sua reazione perché inizio a strofinarle una mano sulla schiena per calmarla. Guardandolo notò quanto era irritato.
    “Quando?” chiese “Perchè devo farlo?”
    Buffy roteò gli occhi, Cordelia stava certamente dandogli un qualche genere di ordine di fare qualcosa che lo avrebbe portato fuori dal letto e costretto a vestirsi. ‘Non se ho qualcosa da dire in proposito’ sorrise tra se.
    Scivolò in basso leccandogli gli addominali mordicchiando e succhiando sulla via verso la sua crescente erezione.
    Alzando gli occhi ridacchiò vedendolo mordersi il labbro per sopprimere i gemiti. Buffy lo prese tra le mani arricciando la lingua sulla sua punta prima di infilarlo in bocca.

    Spike sapeva che doveva dirle di fermarsi, ma la sua piccolo calda bocca era così buona. Poteva a malapena capire cosa Cordy stesse dicendo, qualcosa a proposito della galleria… quadri… fu lì che sentì dire il nome di Joyce e spalancò gli occhi.
    ”Cos’è che hai detto?” mormorò
    Buffy lo vide spalancare gli occhi e raddoppiò le distrazioni. Esplorò ogni centimetro del suo membro rigido con la bocca.
    “Gesu!... Cazzo!” gridò mentre lo prendeva completamente in bocca
    “Co.. huh? Devo andare…” ansimò Spike “huh? Perchè? Oh.. uh.. la casa va a fuoco” gridò spegnendo il telefono.

    Un sorriso felino coprì le labbra di Buffy mentre lo riprendeva e iniziava a massaggiargli I testicoli. Spike alzò le dita nei suoi capelli.
    “Dio buffy… è così… fottutamente bello” gemette Spike
    Sapendo che era vicino aumentò il ritmo.
    “Buffy! Cazzo… sto per venire!” gridò eruttando nella sua bocca.
    Dopo che il suo orgasmo ebbe iniziato a rallentare Spike rise “E’ stato… incredibile”
    Buffy rise “No quello che è stato incredibile è che tu abbia detto a Cordelia che la casa va a fuoco!”
    Spike spalancò gli occhi “Oh, meglio che la chiamo prima che chiami i pompieri”
    Quando Buffy mise il broncio la rassicurò “Faccio in fretta amore, e ti ritornerò il favore” fece le fusa lui
    “Cosa voleva?” chiese buffy
    “Devo andare alla galleria oggi” sospirò
    “Cosa? Perché tu? Perchè oggi?” piagnucolò
    “Perchè tua madre ha mandato una spedizione di qualche componente d’arte che ha comprato e devo andare a controllarla” rispose
    “Oh! È un bel problema” ammise Buffy
    Spike rise “Si non bello quanto quello che hai appena causato tu” sorrise baciandola sonoramente “Perché non vai a fare shopping con le tue amiche e io porto a casa la cena”
    Buffy sorrise al pensiero di lui che portava la cena a casa. Non si era mai sentita a suo agio nella villa, ma con Spike si sentiva a casa “Okay… sbrigati e chiamala così possiamo fare qualcos’altro prima che mi lasci” disse
    “Si signora” sorrise lui mentre le dava una pacca sul sedere.

    *******************

    Mentre Spike correva verso la galleria, Buffy sorrise. Avevano passato così tanto tempo a letto e in doccia che quasi tutto il giorno se n’era andato.
    “Sei sicura che non vuoi che ti accompagno?” chiese abbracciandola
    “No, Faith arriverà fra poco” sorrise alla sua preoccupazione.
    Spike prese il portafogli prendendo una grande manciata di banconote “Tieni, compra un sacco di cose sexy” le sorrise
    “Spike non devi darmi i tuoi soldi”
    “Ne ho tanti” sorrise “E poi è un po anche per me, se poi te lo togli” le disse sorridendo malignamente
    Buffy scoppiò a ridere “Si immagino che farei meglio a prendere un po di biancheria visto che la mia è stata strappata…”
    “Beh io continuo a dirtelo, non indossare mutandine e io non te le strapperò” rispose baciandole il collo
    Buffy sentiva la sua erezione premerle contro la pancia “Mmm” mormorò inclinando la testa
    “Dio se non vado ora ti porterò a letto di nuovo” ruggì lasciandola
    La baciò sulla fronte e corse fuori.

    ********************

    ”Allora B dove andiamo?” sorrise Faith decidendo dove parcheggiare
    “Beh” Buffy sorrise alzando i soldi che Spike le aveva dato “Andiamo a fare shopping con la grazia di Spike”
    “Oh porca” disse la bruna prendendo I soldi “Ci sono almeno settecento dollari qui! Devi essere veramente brava B”
    ”Faith!” gridò Buffy riprendendoli “Mi fai sembrare una prostituta”
    L’amica storse il naso “Non è una cosa brutta che un uomo ti dia dei soldi B. Vuole solo dire che è soddisfatto”
    Buffy sorrise “Beh certamente lo è. Dio Faith ha preso una casa sulla spiaggia perché noi ci passassimo la notte. E’ stato grandioso”
    “Fammi immaginare, avete passato giorno e notte a letto?” la provocò
    “No! Mi ha portato al molo a vincere Mrs Gordo, era tanto carino come si lamentava quando perdeva” rise
    ”Oh avete visto la nuova torre per bungee jumping?” chiese
    “No… ce ne siamo andati subito” confessò
    Faith la guardò senza capire, e Buffy si morse il labbro, chiedendosi se doveva raccontarle della litigata
    “Beh Spike si è arrabbiato perché il ragazzo del gioco credeva fossi sua figlia” arrossì
    Faith rise “Oh beh questo preparava a una notte deviata”
    “Deviata?” chiese senza capire
    “Oh dio B, ti prego non dirmi che non avete mai fatto giochi di ruolo” disse la bruna
    “Beh, fingere di essere il padre di qualcuno non è… strano?”
    “E’ fantasia B! Io Robin lo chiamo sempre papà così può fingere che sono la sua bimba cattiva” disse Faith
    Buffy spalancò glio occhi “Robin… vuoi dire il preside Wood?”
    Faith sorrise “Oh Si! Ti dirò i ragazzi amano i giochi di ruolo. Paparino, ragazza cattiva, ooh è I finti stupri”
    Buffy analizzò le parole dell’amica ricordando quello che le diceva Spike a proposito di sesso e potere. Ricordò quanto si era eccitato quando lo aveva provocato chiamandolo papà.
    “Non so se riesco a farlo” confessò
    Faith sorrise girando la macchina nella direzione opposta
    “Dove stiamo andando?” chiese Buffy
    “Alla nostra prima fermata. Ti porto a farti la tua prima ceretta bikini”

    ********************

    Ore più tardi Faith riportò Buffy alla villa. Entrando con tutte le sporte, notò che Spike non era ancora arrivato.
    La sua gita di shopping era stata un avventura. Buffy sorrise togliendosi I vestiti per provare il suo nuovo look.. La ceretta bikini era stata più dolorosa della rasatura, ma le piaceva il risultato. Da quando si era rasata i peli erano ricresciuti e la zona era diventata irritata ‘A Spike piacerà questo’ pensò Buffy toccandosi la pelle lisca.

    Il suono del cellulare la fece saltare. Prendendo la borsetta, Buffy afferrò il cellulare e vide che era Spike
    “Pronto?”
    Senti un lungo sospirò “Hey piccola, sono appena uscito dalla galleria. Scusa se ci ho messo tanto”
    “Tranquillo sono appena tornata” confessò
    “Davvero? Sei stata molto occupata eh?” chiese Spike
    “Oh si!” sorrise
    “Hai fame?”
    “Sono affamata, corri a casa” mise il broncio
    “Lo faro piccolo. Vuoi cinese o italiano? Prendo qualcosa di veloce non posso aspettare di tornare a casa e spogliarti” le disse
    ”Oh cinese… e Spike, io sono già nuda” disse
    All’inizio ci fu solo silenzio, quando finalmente parlò la sua voce era bassa e roca “Possiamo semplicemente ordinare una pizza?”
    “No! Sono stanca di pizza. Muoio dalla voglia di qualcosa di dolce e pollo fritto! Prometto che ne sarò degna quando tornerai” lo pregò
    “Okay principessa sarò a casa in una mezz’ora, ma intendo di mettere il dolce e le salse su di te e leccartele di dosso”

    ********************

    Buffy notò la delusione di Spike nel trovarla vestita quando tornò a casa. Dopo cena prese la salsa e l’afferrò per la vita
    “Penso che tu abbia un debito da colmare” reclamò mordendole il collo
    Buffy ridacchiò e si spostò leggermente “Pensi che… potremmo… um” si fermò un momento nervosa
    “Cosa non va dolcezza?” chiese Spike
    “niente non va volevo solo… provare qualcosa di diverso stanotte” sussurrò
    Spike inclinò la testa “Qualcosa di nuovo huh?”
    “Beh nuovo per me… per noi… voglio dire magari a te nemmeno piace o non vuoi…” Buffy fu fermata da un suo bacio
    “Buffy non c’è niente di te o di quello che puoi suggerire che non mi farà uscire di testa”
    Guardandolo negli occhi vide scura passione, ma anche sincerità. Era vicino ad ammettere i suoi sentimenti.
    Prendendo coraggio, Buffy sospirò “Scendi e siediti dietro la scrivania. Io arrivo fra un minuto”

    ********************

    Spike sedeva dietro la sua scrivania battendo la penna e aspettando Buffy. Se non gli avesse dato la specifica istruzione di sedersi dietro la scrivania probabilmente avrebbe iniziato a marciare per la stanza. Alzò gli occhi quando sentì la porta aprirsi e quasi cadde dalla sedia.

    Non riusciva a parlare, non poteva muoversi, era tanto che potesse respirare. La sua principessa dorata indossava un piccolo baby doll rosa e aveva i capelli tirati su con delle forcine. Il suo membro si indurì istantaneamente.
    “Buffy cosa…” fu fermato quando lei iniziò a parlare in una dolce voce insicura
    “Papino, sei ancora arrabbiato con me?”
    “Buffy?” chiese
    Buffy stava cercando disperatamente di mantenere la calma “So che dovrei essere a letto papino, ma non volevo che fossi arrabbiato con me”
    Spike non sapeva bene come procedere, non avevano mai parlato sul fare nulla del genere prima, non che non gli piacesse, ma dove aveva… Faith.
    “Buffy non sei costretta a farlo” ansimò
    Buffy capiva dalla sua voce che era eccitato “Io lo voglio… papino” sorrise
    Spike rise nervosamente “Okay gattina ma se cambi idea in qualunque momento, dì solo… rugiada di montagna. Sarà il mio segnale di stop, okay?”
    “Okay” acconsentì Buffy
    “Ora bambina dovresti tornare a letto, sai che papà è arrabbiato con te. Sei stata molto cattiva” disse severamente
    Buffy si sentì ribollire lo stomaco “Ti prego non essere arrabbiato con me papino, faro qualunque cosa per fare pace con te”
    Spike si alzò in piedi superando la scrivania, senza mai lasciare il contatto visivo. Sedette sul letto e la guardò.
    “Sei pronta ad accettare la tua punizione?” disse alzando gli occhi.
    “Oh si papino qualunque cosa perché tu non sia più arrabbiato con me!” piagnucolò
    “Okay, allora papino sta per metterti sulle sue ginocchia per la punizione” disse freddo
    Buffy spalancò gli occhi ‘sulle ginocchia? Come per le sculacciate?’ “Um papino non le voglio le sculacciate, non puoi punirmi in un altro modo?”
    Spike si alzò e le prese un braccio “Ragazzina, non si tratta più di cosa vuoi tu! Hai violato le regole nella mia casa e sarai sculacciata!” ruggì portandola sul letto, sedendosi e forzandola sul suo grembo.
    Inizio a sfregare sul suo sedere “Ora, voglio che conti ogni pacca. Chiaro?” chiese
    “Contare?” prima che potesse dire qualunque cosa sentì la prima pacca sul sedere
    “Ouch! Fa male” piagnucolò
    “Questo non è contare! (pacca) riproviamo (pacca)”
    “Ow fermo! Fa male” finse
    “Qual’è il problema ragazzina? Non puoi affrontare la tua punizione?” (pacca)
    Buffy capì che era una sfida. Roteando gli occhi brontolò “Quattro!”
    Spike rise “No gattina non hai contato. Sto ancora aspettando l’uno (pacca)”
    “Non è giusto! (pacca) Ow (pacca)!”
    Buffy iniziò a sfregarsi contro di lui. Ruggendo le tolse le mutandine di pizzo rosa, facendola squittire.
    “Forse ora (pacca) prenderai sul serio la situazione (pacca)”
    “Uno!” gridò Buffy arrabbiata con le lacrime agli occhi
    ”Brava ragazza” disse sfregandole in cerchio il sedere rosa (pacca, pacca, pacca)
    “Ow pensavo avessi detto che sono brava? (pacca) Ah due, tre, quattro, cinque”
    Spike aggiustò Buffy sul suo grembo perché potesse sentire la sua erezione “Ma non sei una brava ragazza, vero gattina? Vai in giro, fai le fusa, provochi sessualmente papà” (pacca, pacca)
    Buffy sentiva la sua erezione contro la pancia, le sue parole, e ora anche le sculacciate la eccitavano. Sentì scendere la sua mistura tra le gambe (pacca, pacca, pacca)
    “Gah… io… ho perso il conto” ansimò sfregandosi su di lui.
    “Vedi che sei una ragazza cattiva (pacca, pacca)”
    Spike iniziò a tirare pacche sulle sue cosce interne, e Buffy aprì immediatamente le gambe di più
    “Oh Dio… si” gridò
    Spike le sfregò il sedere, ormai rosso per le botte. Scavando con la mano tra le sue gambe la sentì bagnata.
    “Tutta bagnata per papà vero? Dimmi gattina lasci che quei ragazzi ti tocchino quando papà non c’è?”
    “Non papino, mai!”
    (pacca, pacca, pacca) questa volte le pacche erano dirette sulla sua clitoride.
    “OH CAZZO!” gridò Buffy venendo istantaneamente.
    Spike iniziò a sfregarle la femminilità grondante “Sei venuta sul grembo di papa” annaspò “Questa è una cosa molto sporca”
    Spike si alzò istantaneamente facendola cadere a terra “Alzati!” ordinò.
    Buffy lentamente si alzò, con le gambe tremanti per le sculacciate e per l’intenso orgasmo. Le strappò brutalmente il baby doll dal suo corpo. I suoi occhi passarono lentamente sul suo corpo facendola tremare di anticipazione. Lo vide fermare gli occhi, fissati sulla sua femminilità cerettata.

    Spike allungò un dito passandoglielo sulla pelle nuda del suo monte, poi le afferrò i fianchi, gettandola rudemente sul letto. Quando lei si mise sui gomiti, lui si tolse la maglietta. Passando una mano sui propri addominali, si sbottonò i jeans liberando la sua erezione. Notando come lei la fissava la prese in mano.
    “Ti piace guardare l’erezione di papà?” le chiese pompandosi
    Buffy si leccò le labbra “Oh si papino!”

    Spike crollò sul letto, sopra le sue cosce. Poteva sentire il suo respiro sul suo monte mentre parlava “Gattina, hai la vagina più bella che papà abbia mai visto. Devo assaggiarla” disse coprendola con la bocca.
    ”Oh Dio” mugolò Buffy
    La sua lingua esigente leccava e succhiava la sua soffice pelle mentre inseriva due dita dentro di lei “Sei così buona… così dolce” gemette contro di lei.
    Aggiungendo un terzo dito, lavorò sulla sua clitoride facendole raggiungere un secondo orgasmo.
    “Vuoi che papà entri dentro di te?” ansimò
    “Si” Buffy alzò i fianchi
    “Dillo” chiese rimanendo fermo
    “Voglio il grosso uccello di papà dentro di me” gemette
    Spike ruggì spingendosi completamente dentro di lei. Sentendola lamentarsi di piacere, prese fermamente il suo sedere alzandola mentre pompava dentro di lei ferocemente.
    Buffy annaspò prendendogli la testa e portando le sue labbra alle sue. Il loro bacio fu brutale e e affamato. Succhiavano e mordevano le labbra l’uno dell’altro.
    Rompendo il bacio Spike ansimò “Ti piace papà quando ti sbatte?”
    “Oh Dio si! Continua a scoparmi papà! Fammi venire papino… ti prego” gemette
    “Cazzi si… sei la piccola puttanella di papà, vero gattina? Ora che papà ti ha scopata nessun altro può toccarti” ruggì
    “Ah…” gemette lei.
    “Dillo!” ordinò
    “Tua… papa! Solo tua…!” Buffy gridò sotto di lui “CAZZO PAPA’ TI AMO PAPA’ STO VENENDOOOO!” gridò
    “Cazzo si… BUUUUFFFYYYYY” ruggì lui eruttando dentro il suo canale pulsante.

    Scivolando fuori da lei, Spike collassò sul letto tirandola nel suo abbraccio, e Buffy si arrotolò istantaneamente attorno a lui. C’era una leggera tensione nell’aria, ma fu presto dimenticata e si addormentarono.




    Capitolo 18 - A River in Egypt

    Buffy si stirò, svegliandosi da un altra notte di sonno pacifico. Improvvisamente si ricordò della notte prima ‘Non posso credere di avergli detto che lo amo’ pensò irritata con se stessa. Poteva solo sperare che fosse troppo preso dal momento per capire cos’aveva detto.
    Sentendo le sue braccia stringersi attorno a lei, Buffy non potè evitare di sentirsi tesa. Spike sentì la sua tensione, e la baciò dolcemente
    “Che c’è gattina?” le sussurrò con la voce ovattata dal sonno
    “Niente” mentì Buffy
    Spike si alzò sui gomiti e la spostò per farla appoggiare sulla schiena.
    ”A proposito di ieri notte…” iniziò
    ‘Oh Dio ecco che inizia’ pensò.
    “Cosa?” disse cercando di restare calma
    “Non ti sei sentita… a disagio vero? Per tutta la storia del ‘papà’…?” chiese
    “Oh… no. Perché tu si?”chiese sollevata che non le chiedesse della sua ammissione.
    Spike si spostò a disagio “Io non voglio che tu pensi che io sia un qualche genere di… vecchio, sporco e pervertito” ridacchiando aggiunse “okay lo sono un vecchio sporto e pervertito, ma non ho mai… cercato le ragazze giovani… non intendo che penso a te come a una ragazzina perché non è così. Quello che cerco di dire è che… sto intorno a ragazze della tua età tutto il tempo e non sono mai stato tentato”
    Buffy lo guardò senza capire. Sospirando cercò di spiegarle ancora.
    “Quello che cerco di dire è che non sono attratto dalla tua età, sto con te per quello che sei. Non voglio che niente di quello che è successo ieri notte ti confonda. Hai capito quello che intendo?” chiese Spike.
    “Penso di si. Ammetto che è stato un po strano all'inizio, ma mi è piaciuto molto” arrossì
    “Gattina voglio solo che mi prometti che non farai mai niente che non vorrai fare” insistette prendendole le guance.
    “Non l’ho fatto solo per te. Tu non lo hai mai nemmeno proposto, è stata una mia idea” confermò
    Spike alzò un sopracciglio “Tutta una tua idea?”
    Buffy arrossì “Okay magari Faith mi ha dato qualche suggerimento, ma nessuno mi ha forzata”
    Spike sorrise mettendo una mano sotto le lenzuola per toccare i suo monte depilato “Sembra che non sia l’unica cosa che Faith ha suggerito”
    Buffy rise “Ti piace?”
    “Gattina non hai idea di quanto ero eccitato. Ho quasi dimenticato l’intero gioco per passare tutta la notte a mangiarti” fece le fusa
    Buffy lo prese per un bacio veloce, sospirando triste “Non posso credere che domani tornino tutti”
    “Lo so” sospirò anche lui.
    “Penso che sto perdendo tutto, alzarmi con te. Il mio letto mi sembrerà enorme e triste” mise il broncio.

    Spike non le rispose, non poteva. Anche lui avrebbe sentito la mancanza di sentirla tra le sue braccia la mattina. Questa settimana era stata fantastica, ma sapeva che non poteva durare. L’estate era già mezza finita, se ne sarebbe andata presto.

    Non si era perso le sue parole la notte prima. Sapeva che non era solo parte del gioco. Non era certo quello che lui aveva programmato, non che davvero avesse avuto un piano. Questa settimana con lei aveva cambiato le cose, sfortunatamente lei non poteva sapere quanto erano cambiate per lui. Dovevano semplicemente godere del tempo che gli rimaneva e poi l’avrebbe lasciata andare.

    Buffy era giovane. Anche se provava qualcosa per lui, a sedici anni avrebbe dimenticato tutto una volta tornata nel suo mondo. Tutto quello che poteva sperare era che non si sarebbe mai pentita del tempo passato insieme. Anche se Spike si diceva tutto questo, non riusciva a ignorare il dolore nel proprio torace.

    ********************
    Spike passò tutto il resto della giornata a prendersi cura di Buffy. Passarono un paio d’ore in piscina, poi a guardare film, lei gli aveva anche fatto una lista dei suoi snack preferiti. Per ore si erano arricciati sul divano ridendo come ragazzini, senza guardare il film. Più tardi Spike le aveva cucinato la cena, e avevano mangiato insieme sulle sedie della piscina.

    Quella notte non fecero sesso, si addormentarono semplicemente l’uno nelle braccia dell’altro.

    *******************

    Come pianificato precedentemente, la mattina dopo Spike portò Buffy a casa di Faith così nessuno si sarebbe chiesto della sua presenza alla villa.

    Mentre lo guardava allontanarsi iniziò a piangere. Aveva paura di pensare quante cose sarebbero cambiate una volta tornata a casa. Si chiese come avrebbe potuto rimanere nella stessa stanza con lui senza stargli vicino, o peggio se Cordelia avesse cercato di toccarlo.

    ********************

    Veder tornare I Giles fu bello per Spike. Teneva tanto a loro, ma sapeva che il loro ritorno, come quello di sua moglie, significavano la fine della settimana fantastica con Buffy.

    Qualche ora dopo di loro tornò Cordelia. Spike capì che era arrabbiata, ed era già stanco.
    “Dobbiamo parlare” sbottò Cordelia guardandolo
    Jenny, che era stava armeggiando in cucina, capì l’introduzione e si scusò
    “Beh Queen C è contenta di vedere anche te” schernì Spike
    Cordelia andò verso di lui e gli tirò uno schiaffo dritto in faccia.
    “Per cosa diavolo era quello?” ruggì Spike
    “Non sono stupida Spike! So esattamente cosa stava succedendo qui mentre non c’ero!” sbottò Cordelia
    ‘Oh Cazzo’ Spike spalancò gli occhi, il suo cuore batteva così forte che non sapeva se poteva ascoltarla
    “Di cosa diavolo stai parlando?” chiese non molto convincente
    “La casa a fuoco? Poi una chiamata che diceva che ti era solo caduta una candela? Hai portato una delle tue puttane in casa mia!”
    Spike trattenne il sospiro di sollievo. Non sapeva di Buffy. Lui non era stato minimamente attento, quando era con lei tutti i pensieri razionali volavano dalla finestra.
    “Non cerchi nemmeno di negarlo?”
    “No” disse
    “Ascoltami Spike, ho tollerato le tue attività extra curriculari perché sei sempre stato discreto, ma non hai il diritto di mettermi in imbarazzo!” sbottò
    “E da quando ti importa cosa faccio? Per quello che la gente può pensare? Lascia che te lo dica, non me ne può fregare di meno di quello che pensa la gente!”
    “Non farai questo! Posso distruggerti la vita” lo avvertì
    “Sai cosa piccola, lo hai già fatto” rise senza essere divertito
    Cordelia gli portò una mano di fresca manicure al petto “Oh Spikey, non hai idea di quanto posso fare. Credimi…” si avvicinò al suo orecchio “Tu non vuoi scopare con me”

    Con quello Cordelia uscì dalla stanza. Spike si passò una mano nervosa tra i capelli sapendo che se Cordelia avesse scoperto di Buffy non solo lo avrebbe rovinato, avrebbe rovinato anche lei.

    ********************

    Buffy si sedette battendo nervosamente le dita sul mobile. Era tardi e apparentemente Spike se n’era andato per tutta la notte di nuovo. Era passata una settimana da quando tutti erano tornati, ed era quasi certa che la stesse evitando. Appena finita quella settimana aveva preso un lavoro freelance per una rivista. Sapeva che era nervoso. Dalla sua discussione con Queen Cagna era così paranoico che quasi non veniva alla villa. Aveva passato la maggior parte delle notti fuori città. La sua assenza la innervosiva e la faceva infuriare.

    Buffy era grata che Cordelia pensasse che ci fosse qualcun'altra. Se non fosse per il fatto che lui sarebbe andato in galera e sua madre l’avrebbe uccisa, gliel’avrebbe sbattuto in faccia.
    Cordelia entrò in cucina “Oh sei qui” sorrise a Buffy
    Buffy alzò un sopracciglio, non aveva per niente voglia di fingere di essere carina.
    “Stavo parlando con tua madre che è preoccupata di non essere qui per il tuo compleanno. Così le ho detto che mi sarei assicurata che tu avessi una festa” sospirò
    “Davvero non è necessario” roteò gli occhi
    “Uh… si che lo è! Non posso far correre a casa tua madre per il tuo compleanno. La pianificherà Anya, verrà a parlartene”
    “Come vuoi” mormorò
    Cordelia sorrise “Bene allora è tutto sistemato” annunciò

    Di solito Buffy era contenta dei propri compleanni. Feste, regali, a chi non piacciono? La realtà era che quest’anno non poteva importargliene meno. Se solo fosse stato il suo diciottesimo. Allora avrebbe potuto stare con Spike senza che nessuno li fermasse. Rimase seduta in cucina senza sapere cosa pensare a sentire. E le lacrime iniziarono a cadere. Sentiva che stava perdendo Spike, ma la verità è che non l’aveva mai avuto. Anche se era ormai ovvio che gli importasse di lei, la sua paura di essere scoperto era più forte.
    Mettendosi la testa fra le mani scoppiò. Non riusciva più a tenere il dolore e la frustrazione che sentiva. Più tempo rimase seduta più pesantemente pianse. ‘Come possono cambiare così in fretta le cose?’ si chiese.

    La bionda era così presa dai suoi pensieri da non sentire la porta che si apriva, fu solo quando sentì una mano sulla spalla che capì di non essere sola.
    Era Spike. I suoi occhi erano lucidi, i capelli scompigliati. Lo sguardo preoccupato le portò agli occhi nuove lacrime. Per un lungo momento rimasero entrambi senza parole a guardarsi negli occhi. Quando finalmente lei si voltò, sentì un suo dito riportare il mento verso il suo viso.
    “Buffy?” la sua voce era come una carezza, che la calmava e agitava allo stesso tempo.
    Alzò lo sguardo con occhi imploranti “Io…”

    Prima che potesse dire qualunque cosa le labbra di lui erano sulle sue. I suoi baci erano teneri e allo stesso tempo urgenti. Le sue mani le tenevano il viso mentre I pollici le strofinavano via le lacrime. Buffy si spostò ansimando, non certa se avrebbe dovuto urlare o baciarlo di nuovo. La decisione fu presa per lei, comunque, quando le labbra di lui scesero di nuovo sulle sue. Forti mani l’alzarono dalla seggiola, ma invece di rimetterla a terra la portarono fuori dalla cucina, senza mai rompere il bacio.

    Buffy era così presa dalla sensazione della sua bocca sulla sua e dal gusto della sua lingua da non essersi nemmeno accorta di aver lasciato la cucina finchè non ti trovò seduta su un letto.
    “Mi sei mancata… tantissimo gattina” mormorò Spike con voce roca di desiderio.
    Buffy sentì le sue mani prendere il lembo della sua camicia da notte sfilandogliela gentilmente talla testa, riempiendola di baci sugli occhi e sulla scia che le lacrime avevano lasciato.
    “Piccola, ti prego non piangere a causa mia” le sussurrò con voce rotta dalle emozioni “Non sono degno di una sola lacrima che scende dal tuo bellissimo viso” annaspò.
    Buffy voleva gridare e mandarlo via, ma la disperazione nella sua voce e I baci che lasciava su di lei la trattennero, mentre nuove lacrime le scendevano dagli occhi e lei gli prendeva il viso.
    “Ma tu lo sei… per me” ansimò senza lasciare il contatto visivo.
    Spike sentiva il proprio torace bruciare. Era così facile perdersi nei suoi occhi verdi. La fece sdraiare sul letto, baciandola appassionatamente prima che lei potesse vedere le lacrime di lui.
    Con mani tremanti, Spike le abbassò con cautela I pantaloncini finchè lei stessa non ne scivolò fuori. Buffy portò le mani al lembo della sua maglietta per sfilargliela e poter sentire il suo corpo nudo. Improvvisamente Spike si alzò dal letto, facendola gemere in protesta.
    Si svestì rapidamente e senza parole raggiunse Buffy sul letto. Le sue mani viaggiarono sull’intero suo corpo come se cercasse di memorizzare ogni linea e curva. Rotolando sopra di lei le aprì dolcemente le gambe.

    Il tempo sembrò fermarsi quando entrò dentro di lei. Non era come nessuno dei loro precedenti incontri. Spike sperò che ogni carezza, ogni spinta potesse in qualche modo dimostrarle le parole che non poteva dire.
    ”Guardami” le sussurrò.
    Gli occhi di Spike si spalancarono. Quelli di lui erano scuri e tempestosi. Gli sorrise mettendogli una mano dietro il collo, facendolo scendere a baciarla. Ondeggiarono insieme per quello che sembrarono ore. La loro passione bruciava lentamente, costruendo dentro di loro un inferno che li consumava.
    Ognuna delle sue spinte sembrava arrivare più in profondità dentro di lei. Buffy si inarcò, alzando i fianchi mentre lui continuava a spingere dentro di lei. Il loro ritmo lento e tranquillo divenne affiatato e animalesco mentre pelle nuda sbatteva contro pelle nuda violentemente, e le loro mani e lingue sembravano cercare il rilascio.
    Spike la sentì iniziare a scuotersi sotto di lui. Stelle esplosero davanti agli occhi di Buffy mentre lo stringeva e lo faceva venire insieme a lei. continuarono a muoversi entrambi tremando, e baciandosi esigenti.

    Rotolando se e lei, Spike la prese tra le braccia. La tenne stretta mentre lei si accoccolava sul suo torace.

    *******************************

    Buffy si sentì scivolare lentamente sulla schiena. Aprendo gli occhi, notò Spike accanto al letto che si vestiva.
    “Cosa fai?” mormorò
    “Devo tornare alla mia stanza, amore” le sussurrò evitando i suoi occhi.
    “No! Non andare ancora. Resta per un po” lo pregò.
    Spike si inginocchiò di fianco al letto “Gattina, sai che non posso”
    “Si… già… ho dimenticato che hai avuto quello che volevi… perché altro restare” sbottò lei.
    Spike strinse gli occhi “Non fare questo”
    “Vai” singhiozzò Buffy rotolando per voltargli le spalle.
    Quando sentì la porta aprirsi e chiudersi si strinse. Se n’era andato. Prendendo i suoi piccoli maialini di pezza, Buffy li abbracciò piangendo fino ad addormentarsi.

    ********************

    Buffy non lasciò la stanza fino a pomeriggio inoltrato. Entrando in cucina, fu sorpresa di vedere Anya seduta al bar.
    “Oh ciao” mormorò Buffy “Aspetti Cordelia o Xander?”
    “Veramente aspettavo te” sorrise Anya
    “Me? Perchè?” chiese prendendo una mela e crollando sulla sedia accanto a quella dell’altra bionda.
    “Dobbiamo pianificare una festa… ricordi?”
    “Non voglio una festa” sospirò Buffy
    “Beh, Cordelia insiste che tu ne abbia una” le sorrise
    “Cordelia non è esattamente la mia migliore amica” disse prendendo un morso della mela.
    Anya rise “Si lo so! Immagina quanto di odierebbe se sapesse che ti sbatti suo marito”


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    Capitolo 19 - The Plan

    Anya rise “Si lo so! Immagina quanto di odierebbe se sapesse che ti sbatti suo marito”
    Buffy rischiò di strozzarsi con la sua mela. Spalancò gli occhi.
    “Co… di che stai parlando?” si sforzò di ribattere
    Anya fece una smorfia “Oh suvvia! Non cercare di dirmi che non è così!”
    Buffy stava andando in tilt. Non era sicura di cosa dire, ma sapeva che non c’era modo di mentirle.
    Nascondendo il viso tra le mani sospirò “E’ davvero così ovvio?”
    “Probabilmente no per la maggior parte delle persone, ma mi considero un esperta di orgasmi” sorrise Anya.
    Buffy aggrottò le sopracciglia “Cosa?”
    Anya roteò gli occhi sorridendo “La cena… era ovvio che eravate arrapati. Poi siete spariti insieme. La mia domanda è dove l’avete fatto! Voglio dire sono stata in quel ristorante prima e…”
    “Il bagno delle donne” sussurrò Buffy cercando di frenare l’ondata di Anya.
    “Wow! Era la prima volta?” chiese eccitata
    Buffy arrossì guardandosi intorno “Non penso che dovremmo parlare di questo qui”
    “Oh non ti preoccupare solo Xander è qui e lo sa già” disse agitando la mano
    “Oh mio Dio! Gliel’hai detto?” sussultò Buffy
    “Oh su Buffy dovevo dirlo a qualcuno. Preferivi lo dicessi a Cordelia?”
    Buffy sospirò “Perché non l’hai fatto?”
    “Beh, lei in effetti mi aveva chiesto qualcosa dopo la cena” confessò
    Buffy spalancò gli occhi “Sul serio?”
    “Oh si! Tutti hanno notato che Spike ti ha guardata tutta la sera. Beh… eccetto Riley, ma lui è un idiota. Ad ogni modo le ho detto che magari tu avevi una cotta per lui, ma lui non si sarebbe coinvolto con una così giovane”
    “Perché l’hai fatto? Coprirmi intendo” chiese Buffy.
    “Chi sono io per impedire gli orgasmi altrui?” scrollò le spalle “E poi Cordelia può essere il mio capo, ma è una stronza”
    Buffy sorrise, era bello avere qualcuno con cui confidarsi. Anya, con tutte le sue particolarità, almeno era onesta. Era anche bello sapere che qualcuno condivideva la sua visione di Cordelia.
    “Non so perché gliene importi comunque. Non è come se lo amasse” sbottò Buffy
    “Oh, tesoro, devi capire che può non amare Spike, ma di sicuro lo pensa come suo”
    Buffy fece una smorfia “Pensa che sia una sua proprietà o roba del genere?”
    “Oh si esattamente! Per lei Spike è come un costoso pezzo d’arte, da tenere qui nella villa. Non lo apprezza e non lo capisce, ma sa che altri amerebbero averlo, quindi lo vuole tenere”
    Buffy si alzò per la foga “Spike non è uno stupido pezzo d’arte, è una persona. È sveglio e creativo… e lei lo tratta come se fosse… inferiore”
    Anya la guardò un lungo momento prima di sospirare “Oh no, l’hai presa proprio grossa eh?”
    “Io lo amo” sospirò Buffy affondando di nuovo nella seggiola
    Era bello dirlo finalmente ad alta voce.
    Anya annuì “E lui come si sente verso di te?”
    “Non ne sono sicura. Voglio dire so che tiene a me. Onestamente non penso che nemmeno per lui sia più solo sesso. Ma… beh è sposato e c’è tutto il discorso dell’età” confessò Buffy.
    “Oh pfff” disse Anya gesticolando “Ho perso la mia verginità a quattordici anni. È una storia divertente. C’erano questi gemelli che vivevano nella porta accanto…”
    “Anya!” sussultò Buffy.
    “Cosa?” chiese innocentemente “Beh comunque devi solo fargli capire che non può vivere senza di te”
    Buffy rise secca “Come potrei farlo in sole tre settimane?”
    “Beh… i pompini sono sempre d’aiuto” propose.
    Buffy roteò gli occhi “Sono seria Anya!”
    Anya sedette per un momento pensando, poi sorrise improvvisamente “Lo so! Fallo ingelosire!”
    Buffy pensò al suo suggerimento. Era diventato veramente geloso per Riley e quando pensava che sarei tornata con Angel. Spalancò gli occhi “Ci sono! Invito Angel alla festa!”
    “Angel?” Anya alzò un sopracciglio.
    “E’ il mio ex” spiegò “Ma se Spike non è qui in giro per la festa?”
    “Facciamo un patto. Io mi assicuro che Spike ci sia, a una condizione”
    Buffy guardò Anya “Cosa?”
    “Devi dirmi tutti I dettagli succulenti” le sorrise a trentadue denti.
    Buffy arrossì immediatamente. Sapeva che Anya sarebbe stata un buon alleato. “Okay, patto stipulato! Ora prepariamo gli inviti, abbiamo una festa da pianificare” sorrise Buffy ottimistica per la prima volta da molto tempo.

    ********************

    La settimana successiva sembrò volare. Anya era stata una compagna costante. Erano state insieme a pianificare ogni aspetto della festa. Cordelia non badava a spese. Aveva acconsentito a chiamare il catering e anche a invitare la band di Oz per suonare.
    Gli inviti erano stati spediti e con molta sorpresa di Buffy, Angel fu uno dei primi a chiamare.
    “Pronto?” rispose Buffy al telefono.
    “Buff, sono Angel”
    “Oh hey Angel, che dici?”
    “Mi è arrivato il tuo invito” disse sembrando insicuro
    “Oh grande! Quindi… vieni?” chiese cercando di flirtare
    “Beh… sei sicura che vuoi che vengo?” chiese Angel, ovviamente confuso dal suo comportamento.
    “Certo! Perchè no? Non capita tutti I giorni che io possa festeggiare il compleanno in una villa. Intendo piscina, niente genitori, e anche un gruppo… mi dispiacerebbe se te lo perdessi” disse dolcemente.
    “Finchè tu sei sicura… ci sarò”
    “Grande! Ci vediamo allora” squittì riagganciando.
    Un paio di mesi prima sentire Angel sarebbe stato un evento da batticuore, ma ora Buffy era solo felice della parte che avrebbe recitato nel suo piano.

    Nella scorsa settimana Spike quasi non si era visto. E quando lo vedeva faceva del suo meglio per ignorarlo. Avere Anya vicino costantemente l’aveva aiutata. Poteva vedere nei suoi occhi che era confuso e ferito dal suo comportamento distante, ma Buffy tenne duro. Si rifiutò di sentirsi dispiaciuta per lui.

    **********************

    Spike sedeva di fronte allo schermo del suo computer. Era incapace di scrivere una parola da settimane. Le parole di Buffy continuavano a passargli per la mente. ‘Sembra così solo’ chiuse gli occhi al ricordo. Ricordava lei che scivolava sul suo membro circondandolo con la sua voce dolce e melodica. Riusciva a farlo sentire dannato e redento allo stesso tempo.

    Chiudendo gli occhi ricordò di averla trovata in cucina, piangeva, per colpa sua. Meritava tanto di più. Un futuro all’università, opportunità, e più di tutto, meritava di essere amata da un brav’uomo.
    Ruggendo per la frustrazione, Spike saltò dalla sedia e gettò a terra tutto quello che stava sulla scrivania. Guardando gli oggetti rotti a terra, rise isterico. Che perfetta analogia della sua vita. Un’accozzaglia di cose rotte e disordinate intorno a se.

    Sentendo bussare leggermente alla porta, aveva un solo pensiero ‘Buffy’. Correndo per aprirla, fu scioccato di vedere Anya dall’altra parte.
    “Anya. Se cerchi Xander…”
    “No” annunciò sorpassandolo “Sono qui per parlare con te”
    Anya si fermò improvvisamente quando notò il computer, come tutto il resto di quello che era sulla sua scrivania, distrutto a terra. Voltandosi verso Spike alzò un sopracciglio con aria interrogativa.
    “Oh ho avuto un piccolo… incidente” disse abbassando la testa.
    Anya sorrise. ‘E’ fin troppo facile…’
    “Hai detto che dovevi parlarmi? Di cosa?” chiese, improvvisamente a disagio.
    “Buffy” disse lei volontariamente misteriosa.
    Il cuore di Spike iniziò immediatamente a battere forte.
    “Che… cosa di lei?” chiese guardandosi intorno nervosamente.
    “Beh… sta arrivando il suo compleanno e Cordelia le regala una festa” disse Anya.
    Spike fece una smorfia “Già, penso di aver sentito qualcosa”
    “Beh pensavo che visto che sua madre non può esserci, sarebbe stato bello avere… un album di foto della festa. Che ne dici?” propose lei.
    “Vuoi che io stia lì a fotografare la festa?” sussultò incredulo.
    “Si, che ne dice?”
    “Dico chissene frega! Non so nemmeno se sarò qui intorno” mentì Spike
    Anya si morse il labbro. Era pronta per un suo rifiuto e aveva un arma segreta.
    “Forse hai ragione. Forse non sarebbe una bella idea che qualcuno faccia delle foto. Hai presente una massa di adolescenti arrapati, mezzi nudi in piscina, senza supervisione…”
    Anya sorrise quando lo vide stringere la mascella.
    “Voglio dire l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è Buffy in un bikini microscopico con qualche giocatore di football addosso”
    Anya poteva giurare di aver sentito un ruggito. “Sai cosa?” iniziò Spike cercando di controllare il respiro e il tono di voce “Penso che sarò libero. Posso anche aiutare come supervisore. Sai… tanto per essere sicuri che non esagerino” aggiunse Spike.
    Con un veloce cenno e un grazie, Anya uscì dalla camera e chiuse la porta. “Andrà perfettamente!” sussurrò tra se allontanandosi.




    Capitolo 20 - It’s my party…

    Mentre la festa si avvicinava, Buffy diventava più insicura sul piano. La sera prima della festa era pronta a scoppiare per la pressione. Stava cercando davvero di imbrogliare Spike per fargli ammettere i suoi sentimenti? E anche peggio, cosa sarebbe successo se la sua risposta non fosse stata quella che lei si aspettava o voleva?
    Non era certo un segreto che lei non era la sua prima amante. E se non fosse stata diversa dalle altre? ‘Forse è sempre così affezionato’ pensò sdraiata sul letto guardando il soffitto. Buffy non poteva impedirsi di temere la fine dell’estate. Anche se Spike l’amava, non sarebbe stato lo stesso. Finalmente, dopo molte ore di pensieri e cogiti, riuscì ad addormentarsi.

    Quando si svegliò il mattino dopo le sue paure erano diventate disperazione. Era una settimana che Spike cercava di parlarle. ‘E’ uno sbaglio’ pensava mentre gli occhio le si riempivano di lacrime. Uscendo dal letto, decise di dire ad Anya che si chiamava fuori dal loro piano. Raggiungendo il telefono vide una piccola scatola sul proprio comodino.

    Buffy aprì la busta “Alla mia bellissima gattina, passa una splendida giornata, S” gli occhi di Buffy si spalancarono. Con mani tremanti aprì la scatola, attenta a non strapparla o danneggiarla in alcun modo. Quando l’aprì, iniziò immediatamente a piangere.

    Dentro c’era una lunga catenina d’argento. Alla fine di essa c’erano trentotto piccoli diamanti a forma di micio, con due smeraldi negli occhi. Buffy non aveva detto niente di più bello. Mentre le lacrime scendevano dalle sue guance, non smise di sorridere. Nessuno le aveva mai dato niente del genere. La parte più bella non era la bellezza o il prezzo. Era che era apposta per lei. Era come l’aveva sempre chiamata.

    ‘Mi ama’ pensò felice correndo verso la doccia.

    ********************

    Spike camminava avanti e indietro alla fine delle scale. Sapeva che doveva salire alla festa. Anya aveva già mandato Xander due volte a dirgli di muoversi. L’ultima volta aveva rischiato di staccargli la testa.

    Chinando la fronte contro il muro prese diversi lenti, profondi respire cercando disperatamente di calmare I suoi fragili nervi. Aveva fatto migliaia di foto a centinaia di donne. Comunque, non aveva bisogno di ricordarsi che che lei non era qualunque donna. Questa era Buffy. In qualche modo aveva la capacità di trasformarlo nel giovane timido ragazzo che credeva di non essere più da molto tempo.

    ‘Sono impaurito a morte per un adolescente’ si ammonì da solo. Ma sapeva nel profondo che non aveva paura di lei, ma per I sentimenti che aveva indotto dentro di lui. Da qualche parte nel profondo del suo cuore, aveva acceso una scintilla che ora minacciava di consumarlo.

    Non poteva lasciare che accadesse. Passandosi una mano nervosa tra i capelli, si fece strada per il piano di sopra.

    *********************

    Quando Buffy uscì fuori le si mozzò il fiato in gola. La zona piscina era il giardino intorno erano stati trasformati in un paradiso tropicale. Anya le aveva fatto l’effetto Luau Hawaiana. Aveva suggerito che la festa fosse di sera e ora Buffy capiva perché.

    C’erano torce stile hawaiano che delineavano tutta la zona. Piante tropicali e fiori le circondavano ed era stata costruita una pista da ballo nel grande giardino.

    In mezzo alla gente Buffy vide Anya. Sorrise quando notò la sua gonna di paglia e il top a noce di cocco. Squittendo, Anya andò verso di lei.
    “Oh mio Dio, sei fantastica!” sbottò Anya “Un certo fotografo non ti toglierà gli occhi di dosso!”
    Buffy aveva passato tutto il giorno prima don Anya a fare shopping per il giusto costume da bagno da indossare alla festa. Aveva deciso alla fine per un bikini di taglio brasiliano. Il sopra era diverso da tutti quelli che avesse mai visto, aveva un intreccio speciale che non solo faceva sembrare il suo seno più grande, ma era anche tremendamente sexy. Indossava anche un pareo nero e dei sandali fini. Buffy si era acconciata i capelli con dei boccoli morbidi che le incorniciavano il viso.
    “Ssshhh” rise guardandosi intorno “Cordelia è ancora qui?”
    “No, se n’è andata qualche ora fa dicendo di avere un’allergia alle lampade a olio” roteò gli occhi
    “Bene” sorrise Buffy
    “Oh mio Dio! Dove hai preso quella catenina?” Anya spalancò gli occhi
    Buffy sorrise da un orecchio all’altro “Dove pensi l’abbia preso?”
    “Spike?” chiese Anya incredula
    Quando Buffy annuì, Anya rise “Ohh stanotte sarà mooolto divertente”

    ********************

    Mentre gli invitati iniziavano ad arrivare, Buffy tenne gli occhi pronti a vedere Spike arrivare dal piano inferiore. Il suo stomaco fremeva. C’erano già almeno venti persone. Willow e Oz erano venuti prima perchè si potesse sistemare la band.
    Sospirando e guardandosi intorno, Buffy si rese conto di quanto la sua vita fosse cambiata da quando la scuola era finita. Le cose che un tempo le sembravano così importanti ora sembravano così sciocche. I ragazzi che pensava così interessanti, ora erano immaturi.

    Buffy sentì la sua presenza prima ancora di guardare la posta. Quando i loro occhi di incontrarono sentì una scarica elettrica nel suo addome. Al contrario di tutti gli altri maschi che indossavano camice hawaiane, Spike indossava una canottiera sportiva nera e dei blue jeans. I suoi capelli di solito tirati indietro col gel ora erano allentati in morbidi riccioli. Era sesso su due gambe.

    Un brivido la percorse lungo il corpo per l’intensità del suo sguardo. I suoi occhi blu le squadravano il corpo affamati. Buffy si sentiva quasi svenire. Non voleva altro che dimenticare il piano e lasciarsi prendere dalla silenziosa offerta che i suoi occhi le stavano proponendo.

    Come tempismo perfetto, Buffy notò Angel entrare dalle porte e girare attorno a Spike. Rompendo il contatto visivo corse verso il suo ex prima che Spike notasse il suo arrivo.
    “Angel sono contenta che sei venuto” miagolò assicurandosi di avere l’attenzione di Spike.
    “Buff, wow sei fantastica!” esclamò attirandola per un grande abbraccio alzandola da terra.
    L’ultima cosa che Buffy voleva era che Angel la toccasse, ma non potè non notare lo sguardo omicida negli occhi di Spike.
    Mettendola giù, Angel si guardò intorno.
    “E’ qui che sei stata per tutta l’estate?”
    ”Si. Mia madre è fuori paese, così sono rimasta qui” scrollò le spalle
    Angel fece un passo avanti prendendole le mani “Mi sei mancata Buff. Non vedevo l’ora che ricominciasse la scuola” confessò.

    Buffy si sentì improvvisamente molto a disagio. Non poteva credere che avesse sul serio pensato a lei dopo averla lasciata in quel modo. L’aveva umiliata. Proprio in questo momento, avrebbe desiderato sul serio urlargli contro di fronte all’intera festa. Perchè il suo piano funzionasse, comunque, avrebbe dovuto fargli credere di avere una possibilità.
    “Su… andiamo a ballare” gli sorrise spingendolo oltre Spike per raggiungere la pista da ballo.

    ********************

    Spike non poteva credere che avesse invitato il suo ex. Guardando capitan gel mettere le sue grosse manacce su Buffy avrebbe voluto prenderlo a pugni. Era così occupato a guardare Buffy ballare con l’idiota che non notò Anya e Xander avvicinarsi a lui.
    “Hey intendi scattare delle foto o solo guardarti intorno tutta la sera?” chiese Anya.
    “Farò quello che diavolo mi pare grazie” le sbottò contro.
    Anya alzò le mani in resa “Beh okay, solo cerca di prendere almeno ‘alcune’ foto di Buffy stasera” scherzò allontanandosi.
    Spike guardava Buffy ballare. Guardava il suo modo di stare a tempo, era quasi ipnotizzato dal modo in cui muoveva i fianchi. Non aveva idea dei segnali che il suo giovane e tonico corpo mandava. Il suo membro si irrigidì per avere attenzione.

    Fu presto noto che non era l’unico a rispondere ai suoi segnali. Quando Spike vide Angel spingere il proprio corpo conto di lei, si alzò immediatamente diretto alla pista.
    “Whoa, amico, rallenta” disse Xander prendendo il braccio di Spike.
    “Se vuoi tenere quella mano ti suggerisco di lasciami andare” ruggì
    Xander tolse immediatamente la mano “Senti Spike, sono dalla tua parte, ma non puoi andarlo a picchiare. Ha solo diciassette anni”
    Le parole di Xander arrivarono a destinazione e Spike si voltò a guardarlo scioccato
    Xander scrollo le spalle “Si so di te e Buffy”
    “Per l’inferno!” si maledisse Spike passandosi una mano tra i capelli “Come?”
    “Anya… lo ha capito un po di tempo fa” ammise Xander

    ********************

    Tutti si erano divertiti molto alla festa. I Dingoes avevano suonato per una pista da ballo affollata. Il cibo era delizioso e i ballerini perfetti. Tutti gli amici di Buffy avevano ballato e c’era stata anche una gara di limbo. tutti si erano divertiti molto. Tutti eccetto Buffy.

    Mentre le ore passavano si irritava sempre di più. Aveva ballato e flirtato con Angel tutta la sera. Era rimasto sempre accanto a lei riempiendole il piatto, il bicchiere, trovando scuse per toccarla.

    Buffy eta stata paziente e aveva accettato le sue dimostrazioni per provocare una risposta in Spike. Ogni volta che pensava che sarebbe venuto da loro stava solo scattando fotografie.
    ‘Non gli importa nemmeno’ piagnucolava tra se. Era quasi mezzanotte e Spike non le aveva ancora parlato. Sentendo le lacrime iniziare a salire, Buffy decise che doveva stare sola ed entrò in casa.

    Fece appena in tempo ad attraversare la porta quando fu presa alle spalle. Per un secondo pensò fosse Spike, ma il corpo dietro di lei era troppo grosso per essere il suo. Buffy si girò e si trovò davanti ad Angel.
    “Dove stai andando?” sorrise Angel
    “Oh io… andavo solo a rinfrescarmi un po” mentì cercando di togliersi dal suo abbraccio.
    Angel la strinse a se “Perché non mi mostri dov’è la tua stanza” le sussurrò accarezzandola.
    Buffy spalancò gli occhi quando capì che era decisamente eccitato. Alzando le mani tra di loro, lo spinse sul torace cercando di liberarsi. Era troppo forte.
    “Senti Angel ho davvero solo bisogno di usare il bagno.”
    Angel la ignorò e iniziò a baciarla sul collo. Spinse Buffy contro il muro intrappolandola con la sua forma robusta. Il suo cuore iniziò a pompare, ma non per l’eccitazione. Doveva pensare a un modo per andarsene da lui, questo non era quello che voleva.

    Improvvisamente Angel le fu strappato via di dosso e ricadde a terra. Buffy alzò gli occhi vedendo Spike.
    “La festa è finita ragazzino” sbottò senza smettere di guardare Buffy.
    “Ma che diavolo? È il compleanno di Buffy. Non pensi che debba dirlo lei quando è finito?”

    Buffy capiva che era arrabbiato e imbarazzato, ma non gliene importava. Non riusciva a togliere gli occhi dall’uomo davanti a lei. l’intensità del suo sguardo l’aveva gelata.
    Spike alzò un sopracciglio aspettando la sua risposta. Come se la sfidasse a contestare le sue parole. Era arrabbiato e sembrava pericoloso, ma il brivido che le percorse il corpo non era di paura.

    “La festa è finita” confermò lei con voce bassa.
    I lati delle labbra di Spike si alzarono leggermente, ma il sorriso non raggiunse i suoi occhi tempestosi. Buffy conosceva bene questa danza. Lui era il vorace predatore e lei la sua preda implorante. Il suo respiro iniziava ad essere ansimante mentre sentiva l’umidità scendere tra le sue gambe. Sentì le mani di lui arrivare alla sua testa mentre lui le morse il collo, spingendo la propria erezione contro il suo addome.
    “Quanto vi siete spinti oltre?” le mormorò contro il collo, mordendo più forte.
    ”Huh?” Buffy riusciva a malapena a parlare e tanto meno a capire cosa lui stesse dicendo.
    Tenendole le braccia con una mano le strappò il sotto del costume e spinse due dita profondamente dentro di lei.
    “Oh Dio” gridò Buffy, appoggiando la testa contro la porta
    “Lo avresti scopato?” chiese aggiungendo un terzo dito
    Buffy spalancò gli occhi “No! Dio non dirlo neanche”
    “Beh di sicuro era quello che sembrava. Le sue fottute mani erano ovunque su di te” disse Spike continuando a pompare dentro di lei.
    Quando il suo pollice iniziò a sfregarle la clitoride gonfia, tutto quello che riusciva a fare era scuotere la testa.
    “No? Dimmelo gattina! Dimmi che non l’avresti scopato” fece le fusa lui.
    Buffy gemette quando lui tolse le dita. Le lasciò andare la braccia mettendole le mani sotto il sedere e alzandola contro la porta. Le sue gambe si allacciarono istintivamente contro i suoi fianchi snelli mentre lui si sfilava la zip.
    Quando la sua erezione fu liberata la sfregò contro la sua apertura scivolosa.
    “Ti prego… ti prego Spike” ansimò lei.
    “Dimmelo Buffy!” chiese sbattendo il suo membro duro dentro di lei.
    “Non lo avrei scopato… mai” piagnucolò.
    “Dio piccola… mi è mancato… così tanto” le sussurrò nell’orecchio.
    Continuò a pompare dentro di lei con lunghe e potenti spinte. Buffy abbandonò la mente. Sapeva che questo non era il piano, ma gli era mancato terribilmente.
    “Dimmelo Spike… dimmi che è reale” sussurrò Buffy.
    Spike chiuse gli occhi. Era troppo reale. Sapeva cosa lei voleva sentirsi dire, ma non riusciva a trovare le parole. Non voleva altro che sentirla circondarlo. Fingere che era il sesso e non la donna a farlo sentire così era… folle.
    “Spike?” sussurrò
    “Shh” sussurrò baciandola

    Buffy sentì le lacrime bruciarle negli occhi
    “Basta!” gridò spingendolo via.
    Spike alzò gli occhi per guardarla con le sopracciglia aggrottate.
    “Togliti da me!” gemette spingendolo più forte.
    Spike la mise attentamente a terra e scivolò fuori da lei
    ”Cosa non va?” chiese improvvisamente preoccupato
    Buffy rise istericamente “Cosa non va? Sono stanca di giocare a questi giochi! Questo non va!”
    Spike incline la testa “Parli di giochi? Portare qui il tuo ex per farmi incazzare?”
    Buffy annuì “Hai ragione! Niente più giochi” disse prendendogli le mani
    “Ti amo Spike” disse lasciando un grande respiro.

    Per un secondo tutto il suo corpo tremò per la sua ammissione, ma era troppo veloce per entrare.
    “No!” annaspò spostandosi da lei e riallacciandosi i pantaloni
    “No? Cosa diavolo significa?” chiese andando verso di lui.
    “Significa… che non è questo che vuol dire” disse evitando il suo sguardo
    “So che non è com’è iniziata e non l’ho certo pianificato, ma…”
    Spike la guardò, era nuda di fronte a lui. Le sue labbra erano gonfie di baci. Lo implorava con gli occhi pieni di lacrime non rilasciate. Sapeva che c’era solo un modo in cui questo poteva finire. Darle una speranza sarebbe stato sbagliato. Non avrebbe mai potuto essere quello di cui lei aveva bisogno, quello che meritava. Il suo cuore gli fece male e voleva abbracciarla e confortarla, ma sapeva cosa doveva fare.
    “Ma niente. Questo… è tutto qui Buffy. Quando l’estate sarà finita lo saremo anche noi”
    “Quindi cosa… diciamo solo ‘hey, è stato divertente’ e andiamo per vie separate?” chiese con voce spezzata.
    “Praticamente… si” rispose freddo
    “Tutto quello che abbiamo diviso…” singhiozzò
    “Abbiamo diviso sesso! Fantastico sesso, ma solo sesso”
    “No, io non ti credo! Guardami negli occhi e dimmi che non mi ami!” gli chiese.

    Spike si sentì andare nel panico, non sapendo se sarebbe riuscito a farlo o no. Il modo in cui lo guardava, era certo che potesse guardare attraverso di lui.

    Alzando le mani in aria gridò “Dio Buffy cresci! Non è una qualche sfottuta storia romantica, appena torni a casa dai tuoi amici ti dimenticherai tutto questo”
    “No!” gridò prendendogli il braccio “Non mi dimenticherò” ormai piangeva. “Dimmelo Spike! È l’unico modo in cui posso crederti”

    Andò verso di lei, a un centimetro dal suo viso e la guardò negli occhi.

    “Io – non – ti - amo”

    Buffy collassò a terra piangendo. Spike si voltò e uscì dalla porta.

    ******************

    Buffy non riusciva a respirare, piangeva troppo forte ‘Come ho fatto a sbagliare così tanto?’ singhiozzava. Aveva pensato sul serio che lui l’amasse. Pensava che fosse solo spaventato. Spaventato di ammettere che questo avrebbe cambiato le loro vite. Ma la sua vita era già cambiata per sempre. Sapeva a dispetto di qualunque cosa lui dicesse che non lo avrebbe dimenticato. Mai.

    Prendendo un lenzuolo dal letto, Buffy si strinse e camminò lentamente su per le scale. La casa era quieta. Anya e Xander dovevano aver messo fine alla festa ed essere andati a casa. Si era appena stesa sul letto quando il suo telefono iniziò a squillare.
    “Pronto” sussurrò
    “Buffy? Tesoro spero di non averti svegliata. Volevo solo dirti buon compleanno. Com’è andata la tua festa?” chiese Joyce eccitata.
    “Mamma?” Buffy singhiozzò
    “Piccola stai bene?” chiese preoccupata
    “Mamma…” pianse Buffy sentendo disperatamente dentro di lei il bisogno di essere confortata da sua madre.

    *********************

    Spike si rotolò facendo cadere a terra le bottiglie vuote che stavano sul letto. I suoi muscoli protestavano a ogni movimento. Notò il sangue seccato sui cuscini ‘Oh si, la lite’ si ricordò.

    Dopo aver lasciato la villa era andato da Willy cercando due cose. Voleva ubriacarsi e dare sfogo alla rabbia dentro di lui. Ovviamente iniziare una rissa con quattro motociclisti quando ormai era ubriaco fradicio non era esattamente quello che aveva in mente. Fortunatamente Willy aveva posto fine alla rissa e lo aveva portato a un hotel in cui dormire.

    Spike non voleva dormirci sopra. Non voleva che la nebbia dell’alcol se ne andasse. Guardandosi intorno trovò una bottiglia non ancora vuota. Prendendone grandi sorsate sperò che la nebbia tornasse. Poteva sopportare il dolore fisico della rissa, ma l’immagine di Buffy che piange era troppo. Finalmente, quando la bottiglia fu vuota, sentì gli effetti tornare alla testa.

    ******************

    Stava salendo le scale del suo appartamento. Era così eccitato di non avere lezione. Aprendo la porta sentì risa arrivare dalla camera da letto. Avvicinandosi, i rumori diventavano più forti. Quando aprì la porta vide Drusilla. Era nuda, che saltellava su e giù sul cazzo del vicino.

    “William è solo sesso! Cresci! Io – non – ti - amo!” rise lei


    Spike si svegliò con un sussulto. Era sudato e stava ansimando. Quelle non erano le parole di Drusilla, erano le sue. Ricordò come si era sentito quel giorno. Il suo mondo non fu più lo stesso. Spalancò gli occhi comprendendo. Aveva appena fatto la stessa cosa a Buffy. Doveva sistemarla.

    Saltando fuori dal letto cercò i suoi vestiti. Anche se non potevano stare insieme non poteva lasciare che finisse così.

    Il viaggio alla villa fu confuso. Sentiva suoni che gli fracassavano i timpani e parcheggiò sull’erba. Correndo dentro sentì le voci in cucina.
    “Non posso credere a Buffy! Che ingrata piccola stronza è!” sbottò Cordelia.
    “Di che stai parlando?” chiese Spike
    Jenny e Cordelia si voltarono a guardare Spike spalancando gli occhi per il terrore.
    “Oh caro!” gridò Jenny correndo verso di lui
    “Dio Spike che diavolo ti è successo?” chiese Cordelia.
    Spike aveva dimenticato delle sue ferite, doveva sapere cosa dicevano riguardo Buffy.
    “Non pensare a me! Sto bene! Di che stavate parlando” insistette
    Le due donne lo guardarono sospettose, fu Jenny a parlare.
    “Penso che Buffy avesse nostalgia di casa” lo informò Jenny
    “Che intendi?” chiese mentre iniziava ad andare nel panico.
    “Buffy se n’è andata Spike. Joyce ha preso il volo per casa ed è venuta a prenderla questa mattina”




    Capitolo 21 – Broken

    Spike gesticolò al barista di portargli un altro drink. Non era sicuro di quanti ne avesse bevuti o di quanto tempo avesse passato seduto lì. Non era nemmeno sicuro di che giorno era. Il tempo non aveva importanza.
    I giorni erano diventati settimane e il dolore rimaneva ancora. I suoi occhi slittarono alla foto che teneva in mano. Per quanto doloroso fosse guardarla, non riusciva a non farlo. Era un costante ricordo della luce che si era estinta dalla sua anima.
    Mentre il barista appoggiava un altro doppio, Spike seppe che non ne aveva ancora avuto abbastanza di bere. Non voleva dare la possibilità ai suoi sogni di ritornare.

    I suoi sogni erano sempre gli stessi. Ogni notte la salvava. Tornava nella sua camera la notte del suo compleanno. Nei suoi sogni Spike le avrebbe tolto il dolore, quello che le aveva causato. Prendendola tra le braccia, le avrebbe sussurrato parole d’amore e conforto.
    Il mondo era un posto meraviglioso quando dormiva. Tutti accettavano apertamente il loro amore. Spike era un brav’uomo nei suoi sogni. Era il tipo di uomo degno del suo amore.

    I sogni lo stregavano, perché ogni mattina, Buffy ancora una volta scivolava via dalle sue braccia. Ogni mattina si svegliava solo con il dolore in superficie.
    Allora iniziò a bere. Cercando disperatamente di intorpidire il dolore che lo sopraffaceva, che si sarebbe certamente trasformato in rabbia… rabbia a se stesso per averle fatto male e al mondo semplicemente per esistere.
    A volte le risse aiutavano. Altre notti semplicemente smetteva di combattere e prendeva i pugni. Chiudeva gli occhi sentendo il sangue scorrergli addosso come a cercare assoluzione.
    Questa notte rimase semplicemente al bar, esausto, con il viso pieno di rimorso e dolore, stringendo la foto segnata dalle pieghe come se fossero le linee della sua vita.

    “E’ la tua ragazza?” Spike sentì una voce gentile che gli poneva una domanda, a fianco a lui.
    Si voltò all’estranea pronto a dirle di andarsene malamente. La donna si sedette accanto a lui incontrando il suo sguardo con un sorriso gentile e gli occhi più cortesi che avesse mai visto.
    “Lo era… non la è più” rispose girandosi verso il suo drink.
    “Mi dispiace. È molto bella” consolò l’estranea.
    Spike si voltò verso di lei e sospirò “Senti sembri molto gentile e tutto, ma non sono dell’umore di parlare”
    Il sorriso di lei calò lentamente “Non sto cercando di provarci o niente… sto aspettando il mio appuntamento e tu sembravi una persona che potessi usare come amico”
    Spike fece una smorfia “Dubito di poter essere di molta compagnia ora, ma come vuoi”
    Avvicinando la sedia, la bionda si voltò verso Spike.
    “Allora… che è successo… con la tua ragazza?”
    “Sei una tipa prepotente” commentò finendo il drink.
    La donna sorrise offrendogli la mano “Sono Tara McClay”
    “Spike”
    ”Beh, Spike, non hai risposto, che è successo?” chiese Tara
    “Non importa, quel che è fatto è fatto” rispose passando le dita sulla foto.
    “Immagino che tu non volessi rompere” rispose Tara
    “Si… no… senti… è complicate” rispose leggermente irritato
    “Lo è sempre” sorrise la bionda
    “Sono sposato” mormorò Spike indicando al barista che voleva un altro drink
    “Oh” rispose Tara chiaramente sorpresa
    “Non è un vero matrimonio. Abbiamo una specie di…accordo. Non riguarda l’amore per nessuno dei due” improvvisamente si sentì in dovere di spiegarsi.
    “E’ abbastanza… triste” disse aggrottando le sopracciglia, poi continuò “Così la ragazza nella foto…”
    “Buffy”
    Tara sorrise “Quindi se ami Buffy… perché sei sposato con un'altra?”
    “Ti ho detto che non è semplice. Io… l’ho ferita” sussurrò trattenendo un singhiozzo.
    “Come?” chiese lei dandogli una leggera pacca sul braccio.
    “Le ho detto di non amarla”
    “Ouch… quello fa male. Perché glielo hai detto se chiaramente non è vero?” chiese quasi scettica.
    ”Sta meglio senza di me” rispose semplicemente
    “Non credi sia una decisione che deve prendere lei?”
    Spike si voltò nella sedia, stringendo la mascella “Non possiamo stare insieme comunque”
    “Perché sei sposato? Ma se hai detto…”
    ”Ha diciassette anni” confessò.
    “Oh!” Tara spalancò gli occhi “Beh non scherzavi sull’essere complicate vero?”
    “Già” rise secco, senza speranza.
    “Lei ti ama?” chiese
    “Si” chiuse gli occhi per ricacciare le lacrime
    “Spike non sono minimamente d’accordo con le relazioni con una diciassettenne…” esitò sospirando “… ma so che non puoi controllare di chi ti innamori. Penso che Buffy meriti di sapere la verità sui tuoi sentimenti”
    “Che differenza fa?” ansimò mettendosi la testa tra le mani.
    “Spike innanzitutto le farà più male sapere di non essere ricambiata. In più… non posso credere di starlo dicendo, ma avrà sempre diciassette anni. Forse se siete onesti sui vostri sentimenti ora, può esserci un futuro. Intendo, se davvero l’ami, diglielo. Dalle del tempo per crescere e intanto fare i cambiamenti che servono alla tua vita per meritarla”
    ”Non lo so” sussurrò
    “Spike, non aspettare troppo a dirle la verità”
    Spike vide una donna attraente arrivare dietro Tara.
    “Ciao piccola, scusa sono in ritardo” la donna diede a Tara un casto bacio sulle labbra.
    “Non c’è problema. Spike mi teneva compagnia. Spike questa è la mia ragazza, Amy. Amy, questo è Spike”
    Spike sorrise stringendo la mano della donna.
    Tara si alzò, prendendo un biglietto da visita dalla propria tasca.
    “Questo è il mio numero, se ti serve qualcosa… chiamami” sorrise dandogli il biglietto.
    Spike lesse ‘Tara McClay, psicologa’. Rise tra se mettendolo in tasca.
    “Grazie, potrei anche farlo”

    ********************

    Guidando lungo il vialetto, Spike sentì una forte paura pervaderlo. Non tornava alla villa dalla notte della festa. A parte per alcune litigate brevi e concitate con sua moglie, nessuno aveva sentito niente di lui. Tutto gli ricordava troppo Buffy.

    Cordelia stava oziando in piscina quando arrivò. Lo guardò attraverso gli occhiali da sole.
    “Guarda cos’ha portato dentro il gatto” sbottò
    Spike sospirò sedendosi accanto a lei “Cordelia, non sono venuto qui per litigare”
    Cordelia si alzò a sedere “Oh vieni a casa dopo cinque settimane e non ti aspetti una lite? Devi…”
    “Voglio il divorzio” le disse
    Cordelia lo guardò scioccata “No” disse sdraiandosi di nuovo.
    “Non sto chiedendo Cordelia. Firmo le carte oggi” sospirò
    Cordelia si alzò come un lampo “Hai assunto un avvocato?” sbottò
    “No… non voglio niente. Voglio solo tornare in Inghilterra dai miei. Qui è tutto tuo”
    “Dannazione che lo è!” esclamò saltando dalla sedia “Spero che tu ci abbia pensato un sacco Spike. Spero che tu sia davvero pronto per la lotta più dura che tu abbia mai affrontato”
    “Non c’è lotta Cordelia. Non voglo soldi, casa… niente”
    Cordelia iniziò a camminare avanti e indietr. Spike capì che era furente “Oh certo e dove pensi che troverai lavoro? Un alcolista fotografo decaduto come te! Tempo che ho finito con te e…”
    Spike chiuse la distanza tra loro cercando di controllare la rabbia “Non devi preoccuparti, non lo farò più! Non mi servono i tuoi soldi né le conoscenze di tuo padre. Me ne tiro fuori!”
    Cordelia rise. Il suono della sua crudele risata gli mandò un brivido freddo per la spina dorsale.

    “Chi è lei?” sorrise Cordelia.
    Spike spalancò gli occhi. Sapeva che non poteva scoprire di Buffy. Anche se avevano chiuso, sapeva quanto lei fosse vendicativa.
    “Non sto insieme a nessuno. Resto in un hotel. Stiamo parlando del nostro matrimonio che finisce. Diavolo, non avrebbe mai dovuto iniziare”
    “Lo scoprirò Spike…”
    Spike le prese un braccio e la spinse per avere il viso a un centimetro da lei “Sono stanco delle tue fottute minacce Cordy! Devi restare fuori dalla mia vita! Sembri dimenticare che sono stato attorno a questa famiglia abbastanza da conoscere tutti i segreti sporchi di tuo padre. Non vuoi realmente complicarmi le cose. Potrei creare non poco casino”
    Liberandosi dalla sua stretta Cordelia strinse gli occhi verso di lui. Voleva rispondere, ma sapeva che aveva ragione. Conosceva tutti i segreti della famiglia Chase.
    “Bene! Ma fammi controllare le carte e non vederti con altre finchè il divorzio non è finito. Non voglio essere messa in imbarazzo” sbottò
    Spike fece una smorfia, l’idea di stare con un'altra era lontana dalla sua mente, ma doveva lasciarle una piccola vittoria.
    ”Si… va bene” scrollò le spalle andando via.

    ********************

    Buffy evitò I suoi amici, preferiva camminare verso casa. Le settimane dal suo compleanno erano state ardue. Aveva a malapena lasciato la camera per le prime due settimane.

    Sua madre era quasi uscita di testa dalla preoccupazione, finchè Faith non l’aveva di nuovo salvata. Conoscendo la verità, Faith le aveva detto che in estate aveva presentato a Buffy un ragazzo ed era finita male. Quando chiese perché Buffy non si confidava con lei, la sempre pronta Faith le disse perché il ragazzo aveva diciotto anni e aveva paura non approvasse.

    Buffy sospirò, percorrendo il vialetto ed entrando in casa. Pensò che iniziare la scuola sarebbe stata una lieta distrazione. Invece aveva solo peggiorato le cose. Tutto quello che aveva prima e che le sembrava così importante ora non era più nulla.

    Buffy fu distratta dai suoi pensieri da un bussare alla porta. Aprendola fu accolta dal sorriso di Angel.
    “Che c’è Angel?” chiese roteando gli occhi
    “Hey Buff, mi chiedevo se ti andasse di venire al Bronze stasera?” le chiese sorridendole.
    Buffy sospirò, sspeva che sua madre lavorava fino a tardi, ma non aveva intenzione di lasciarlo sapere a Angel.
    “Scusami Angel, io… devo cenare con mia madre stasera. Sai si sente ancora male per essermi stata lontana tutta l’estate” mentì.
    ”Oh” disse Angel deluso “Beh, se cambi idea chiamami”
    “Okay… ma ho anche dei compiti da fare. Ciao” sorrise chiudendo la porta.

    ‘Perché lui non può più essere sufficiente ora?’ singhiozzò. Scivolò lungo la porta cercando, ancora, di mandare via il dolore. Fu interrotta di nuovo dalla porta.
    Si alzò irritata e la spalancò
    “Senti Angel ti ho detto…” Buffy si fermò gelando quando vide che non era Angel.

    “Ciao Buffy”




    Capitolo 22 - Something Real

    Spike conosceva il piano. Se l’era passato per la mente per tre lunghi, sobri giorni. L’aveva accettato che, proprio ora, era impossibile per lui stare con Buffy. Ma Tara aveva ragione, non avrebbe avuto diciassette anni e aveva già fatto il primo passo nel porre fine al suo matrimonio.
    ‘Guarda al futuro’ si ricordò tra se. Doveva dire a Buffy cosa sentiva realmente. Meritava di saperlo, anche se proprio ora l’avrebbe odiato. Poteva solo sperare di avere un giorno l’opportunità di dimostrarglielo.

    Spike sapeva di dover essere forte. Doveva tenere la conversazione breve e poi andarsene. Buffy meritava la possibilità di fare le proprie scelte sul suo futuro, meritava il mondo. Non poteva darglielo ora, ma un giorno ci sarebbe riuscito.

    I pensieri di Spike sul piano volarono dalla finestra appena lei aprì la porta.

    “Angel ti ho detto…”

    Spike la vide gelarsi a metà frase. Era bellissima. Aveva i capelli appuntati con delle ciocche ricadenti a incorniciare il suo viso perfetto. Indossava una semplice blusa rosa stretta sotto il seno. La sua mini gonna le mostrava le gambe abbronzate e toniche. Per un momento, Spike non potè pensare.
    “Ciao Buffy” si sforzò di dirle

    Per un breve momento, sembrava quasi felice di vederlo, ma improvvisamente strinse gli occhi.
    “Cosa ci fai tu qui?”
    Spike strinse la lettera che aveva in mano mentre gli si stringeva il petto. Porgendogliela con mano tremante, tentò un sorriso.
    “Io… ho… portato le foto… del tuo compleanno” balbettò
    Buffy guardò la busta. Chiuse gli occhi cercando di non ricordare quella notte.
    “Non le voglio!” sbottò sbattendogli la porta in faccia.

    Spike capì che non doveva essere sorpreso dalla sua azione. Ma lo era. Prendendo un grosso respiro bussò nuovamente.
    “Buffy ti prego apri la porta”
    Quando non ci fu risposta tentò di nuovo
    “Buffy… anche se non le vuoi, sono certo che le vorrà tua madre”

    Buffy aprì la porta, prese le foto dalla sua mano e stava per richiuderla quando lui la bloccò con la punta dello stivale.
    “Buffy, ti prego…” la implorò
    “Togli il piede Spike. Ho preso le foto, ora vai” gridò spingendo la porta.
    “Ti prego Buffy voglio solo parlarti” la implorò aprendo.
    “Non ho niente da dirti” disse lei con voce strozzata.
    “Allora ascolta… per favore Buffy dammi solo cinque minuti poi prometto che me ne vado” ansimò appoggiando la testa alla porta.
    Buffy sapeva che non avrebbe dovuto aprire, ma c’era qualcosa nella sua voce che le fece fare un passo indietro.

    Spike sospirò sollevato quando la sentì spostarsi dalla porta. Fece un passo avanti solo per essere fermato dalla sua mano.
    “Non entri. Hai cinque minuti” disse incrociando le braccia.
    Spike voleva protestare, ma sapeva di non poterlo fare. Annuì acconsentendo e cercando di organizzare I pensieri. Tutto quello che aveva attentamente progettato ora era confusionario. Tutto quello che doveva essere semplice e diretto, guardandola, spariva in confronto alla voglia di stringerla e nascondere il viso nei suoi capelli.
    “Dio Buffy… mi sei mancata” sussurrò a voce bassa.

    Le lacrime riempirono gli occhi di Buffy. Vedeva il dolore sul suo viso, ma ricordava troppo bene come l’aveva ferita.
    “Che c’è Spike, hai problemi a trovare un altro giocattolo per la settimana?”
    Spike si sentì come se avesse ricevuto uno schiaffo. I suoi occhi erano freddi e carichi d’odio. Per un momento non fu certo di avere la forza per farlo, ma sapeva che se non glielo diceva ora, l’avrebbe persa per sempre.
    “Buffy non è così…” sospirò
    “Oh quindi hai già un giocattolo!” lo accusò con le mani suoi fianchi

    Questo lo fece arrabbiare. Fece un passo minaccioso verso di lei prendendole le braccia “No!”
    Sentirono entrambi le scariche elettriche volare tra i loro corpi al suo tocco. Spike vide il fuoco nei suoi occhi verdi scuriti dalla rabbia e non potè impedirsi di avvicinarsi a lei.
    Buffy capì cosa stava succedendo e cercò di liberarsi.
    ”Devi andartene… ora!” disse incerta.
    Spike aveva la mente annebbiata. Esserle così vicino dopo tanto tempo, vedere la passione nei suoi occhi, si mosse prima di poter pensare. L’aria attorno a loro si mosse veloce mentre la spingeva dentro e la ruotava.

    Accadde così in fretta. Buffy ebbe a malapena il tempo di respirare. Sentì la sua schiena colpire la porta, chiudendola, e le labbra di Spike erano sulle sue. Tutto quello che potè fare fu sussultare mentre le sue labbra esigenti la reclamavano. Lo voleva… lo voleva, ma non così.
    “No!” gridò spingendolo “Non puoi arrivare qui e usarmi così… non più”
    “Buffy io…” tentò di spiegare
    “Tu cosa Spike? Cosa diavolo potresti dire ora?” Buffy singhiozzò, portandosi le mani al viso.
    Sentiva il cuore spezzarsi mentre le lacrime scendevano sul suo viso.

    Spike era mortificato dalla sua stessa azione. Era venuto qui per aiutare ad alleviare il suo dolore, non per farle di nuovo male. Avvicinandosi le passo le dita lungo il braccio
    “Buffy… ho sbagliato” iniziò
    Buffy alzò la testa di colpo “Beh allora vai… non voglio che fai qualcos’alto di cui poi ti penti”
    Spike vedeva il dolore e voleva piangere per la frustrazione. Serrando la mascella si passo una mano nervosa tra i capelli.
    “E’ uscito tutto sbagliato. Non sono venuto qui per ferirti. Volevo solo…”
    “So cosa volevi Spike” sbottò
    ”No! No era per questo che sono venuto Buffy, ti prego credimi!”
    “Allora perché sei venuto? Dimmelo…” Buffy lo guardò con occhi imploranti.

    “Buffy io…” Spike chiuse gli occhi cercando di trovare le parole “Tutta la vita… sono stato per conto mio. Anche quando ero con Dru, ero solo. Non sono bravo a prendermi cura dei sentimenti di altre persone… sono abituato a dovermi preoccupare solo di me… a curarmi di me”
    “Si beh non mi stai dicendo niente che non so” sbottò lei.
    “Buffy ti prego lasciami parlare” la implorò
    Quando annuì, Spike continuò “Quando ti ho incontrata… mi hai rivoltato tutto il mondo. È come se avessi raggiunto dentro di me e toccato qualcosa che non credevo più raggiungibile” la sua voce era bassa e tremante.
    Buffy rimase lì, in piedi, incapace di muoversi. Parte di lei aveva paura che avrebbe smesso di parlare, un’altra parte aveva paura che continuasse. Era così vicino ai suoi sogni, non era preparata che le venissero tolti.
    “Buffy ti ho detto di non credere nei lieto fine… non per me, ma con te…” Spike chiuse gli occhi
    Buffy fece un passo avanti “Cosa Spike… dimmelo”

    Spike la guardò negli occhi “Mi vai venire voglia di credere Buffy. Tu… mi fai desiderare di essere un uomo migliore”
    “Cosa stai dicendo?” sussurrò senza smettere di guardarlo
    “Sto dicendo che… ti amo”
    “Ma perché mi hai detto che non era così?” singhiozzò.
    “Perché sono un vigliacco Buffy” Spike abbassò lo sguardo
    Buffy andò da lui alzandogli gentilmente la testa con le mani. Cercando i suoi occhi sospirò
    “Dimmelo di nuovo”
    “Ti amo” disse guardandola negli occhi.
    Buffy sfregò le labbra contro quelle di lui “Anche io ti amo”

    Spike le mise le mani sui fianchi per stringerla a se. Quando portò le labbra sulle sue diede vita a una scintilla che innescò un inferno. Settimane di dolore e li superarono mentre iniziavano a togliersi i vestiti. Le mani di lui toccarono ogni centimetro del corpo di lei. Buffy gemette quando sentì le sue forti mani alzarle la gonna sulle cosce nude. La sua pelle sembrava bruciare ovunque la toccasse.
    Buffy tolse la camicia dai suoi jeans, percorrendo con le mani i suoi muscoli, nel bisogno disperato di sentirlo.
    Spike ruggì, portandola nel salotto e appoggiandola sul divano con se.
    Buffy gli passò la camicia sulla testa, e Spike cercò di sbottonarle la blusa, ma si irritò subito e strappò i bottoni, sorridendo quando le rise.
    La spinse a se per un altro bacio strofinando la sua erezione contro di lei
    “Dio Buffy… mi sei mancata… ti amo così tanto” mormorò mordendole il capezzolo coperto di seta.
    Buffy gettò indietro la testa pronta a esplodere per il bisogno. Spike, con mani tremanti, liberò la propria erezione. Spostando le sue mutandine spinse profondamente dentro di lei. Rilasciarono gemiti animaleschi di passione e sollievo. I loro occhi non si separarono mentre i loro corpi si muovevano insieme. Il suo membro spinse dentro di lei finchè non esplose attorno a lui.
    Spike l’alzò per alzare entrambi. Buffy immediatamente allacciò le gambe attorno alla sua vita mentre lui le accarezzava il seno. Sentendo il proprio rilascio vicino, Spike gemette contro il suo seno mentre incrementava il ritmo.
    Le stelle le esplosero di fronte agli occhi sentendolo venire dentro di lei e gridando il suo nome. Il suo corpo tremò incapace di controllare i singhiozzi.

    Spike fu immediatamente allarmato “Gattina? Cosa non va piccola?” le chiese strofinandole gentilmente via le lacrime dagli occhi.
    “Ho paura che mi sveglierò e scoprirò che questo non è reale” tirò su col naso nascondendo il viso nel suo collo.
    Spike chiuse gli occhi. Era un sentimento che gli era più che familiare. Sapeva che non era nel piano, ma stringerla nelle sue braccia era una cosa che non poteva lasciar andare… non di nuovo.
    “E’ reale” sussurrò cercando disperatamente di rassicurarli entrambi.


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    Capitolo 23 - Calm Before the Storm

    Una volta riusciti ad arrivare alla camera da letto, erano già esausti. Buffy si addormentò tra le sue braccia Spike non riusciva a togliere il sorriso dal suo volto. Sapeva che non era quello che aveva pianificato, ma non riusciva a sentirsi dispiaciuto per quello che era successo. Aveva di nuovo la sua ragazza e sentirla tra le braccia era una conseguenza più che degna.
    “Quindi… stai pianificando la tua fuga?” chiese Buffy distogliendolo dai suoi pensieri.
    Spike la strinse più forte. Non poteva biasimarla per dubitare delle sue intenzioni, ma faceva comunque male.
    “No amore, anche se probabilmente dovrei in caso tua madre tornasse a casa” cercò di risollevarle il morale.
    “Non tornerà fino a tardi. Hanno un qualche grande avvenimento alla galleria. Pensavo lo sapessi visto che ‘tua moglie’ è la proprietaria”
    Spike sospirò “Gattina, non ho passato una sola notte a casa da quando te ne sei andata” confessò
    Buffy lo guardò “Sul serio?”
    “Ho chiesto il divorzio”
    Buffy spalancò gli occhi “Così ha detto lei?”
    “Che poteva dire?” scrollò le spalle.
    “Ha acconsentito… semplicemente?” chiese scettica
    Spike rise “Niente accade ‘semplicemente’ con Cordelia”
    “Perché non me lo hai detto?” chiese Buffy.
    “Eravamo piuttosto occupati” sorrise malizioso dandole un bacio
    Buffy lo spinse “Sul serio Spike. Perché non me l’hai detto appena sei arrivato?”
    Spike sospirò “Piccola, onestamente non ero venuto qui pensando di tornare insieme”
    “Noi siamo… insieme?”
    Spike la strinse a se “Dio Buffy, hai idea di quanto sia stato difficile starti lontano?”
    “Uh… penso di averne idea” rispose sarcastica
    “Non sarà comunque facile, amore. Anche se sono divorziato, tu hai ancora solo diciassette anni” le ricordò
    “Lo so ma possiamo stare attenti” propose
    “Si come lo eravamo in salotto, sugli scalini… non abbiamo nemmeno chiuso a chiave la porta” le ricordò
    “Lo so, ma possiamo imparare. Può funzionare Spike. Dobbiamo solo aspettare meno di dieci mesi… possiamo farcela” rispose piena di speranza.
    Spike la portò sopra di se, baciandole la punta del naso.
    “Ne parleremo meglio amore” promise.

    Buffy sospirò di sollievo di fronte a quella promessa. Sentendo il membro del suo amante ricominciare a indurirsi, sorrise spingendosi contro di lui. Sentendolo indurirsi maggiormente, iniziò a sfregarsi contro la sua lunghezza. Spike ruggì in risposta, attaccandole la bocca.
    Buffy gemette mentre lui strofinava la lingua contro di lei. Alzando i fianchi, scivolò lentamente sopra di lui fino a prenderlo tutto. Spike gettò indietro la testa ruggendo. Non importava quante volte facessero l’amore, non ne aveva mai abbastanza di sentirsi dentro di lei. Il mondo sembrava scivolare via.
    Buffy si alzò e scese più duramente, facendolo gemere mentre le prendeva un capezzolo indurito tra i denti, e facendola squittire di piacere misto a dolore mentre le succhiava il seno.
    Continuarono la loro danza familiare, presi l’uno nelle braccia dell’altro. Spike angolò i suoi fianchi, spingendo profondamente dentro di lei finchè Buffy non iniziò a tremare gridando il suo nome. Continuò a spingere dentro di lei che lo stringeva, rilasciando un ruggito animalesco mentre eruttava dentro di lei, stringendola a se.
    “Dio gattina, ti amo tantissimo” mormorò contro il suo collo.
    Buffy sorrise, troppo sopraffatta per parlare. Iniziava davvero a credere che questo fosse reale.

    *******************

    Il successivo paio di mesi sembrò volare. Spike prese un appartamento vicino a casa di Buffy e passavano insieme ogni momento possibile. L’andava a prendere ogni giorno dopo l’allenamento di cheerleader e anche se il suo appartamento non era lontano, era difficile arrivarci senza unirsi di nuovo.
    Spike voleva comunque che lei andasse bene a scuola, insisteva sempre che lei finisse i compiti, assicurandosi che non calasse nei voti. Non voleva che ci fosse nessuna possibilità di sospetto da parte di sua madre.

    Entrando nel parcheggio della sua scuola la guardò uscire con un gruppo di ragazzi. Non potè impedirsi di sentire una scintilla di dolore come se le stesse portando via tutto questo. Ma la verità era che non era forte abbastanza per lasciarla andare.
    Spike voleva saltare dalla macchina quando Angel le si avvicinò. Lei guardò verso la sua macchina con un sorriso nervoso, mentre parlava brevemente con l’idiota prima di affrettarsi verso di lui.
    Buffy saltò in macchina dandogli un veloce bacio su una guancia.
    “Hey” salutò gioiosa.
    “Ciao” rispose senza guardarla.
    Buffy sapeva che era furente. Fece appena in tempo ad allacciarsi la cintura prima che lui si fondasse fuori dal parcheggio quasi investendo un gruppo di ragazzi.
    “Gesù Spike… li hai quasi colpiti”
    “Non ti preoccupare, non colpirò il tuo piccolo ragazzo” sbottò
    “Dio hai dodici anni? Mi stava solo dicendo che questa sera da una festa!” lo informò
    “Bene allora ti porto a casa così puoi prepararti” disse facendo una veloce curva a U verso casa di lei.
    “Spike fermati!” gridò
    Spike rallentò fino a parcheggiare.
    “Cosa?” sbottò
    “Dio Spike puoi smettere di comportarti come un maniaco geloso per cinque secondi e lasciarmi parlare?” gridò
    Spike prese un respiro, annuendo.
    Buffy si tolse la cintura scivolando verso di lui. Lo prese per mano, stringendolo finchè finalmente non la guardò.
    “Spike, tutti a scuola, incluso Angel, sanno che sono molto presa. Sanno che sono follemente innamorata di qualcuno. Angel ha invitato ‘me e il mio nuovo ragazzo’ alla festa stasera” vedendo la preoccupazione nei suoi occhi aggiunse “Non ti preoccupare, nessuno sa chi è. Quindi… puoi smettere di comportarti da bambino cattivo e baciarmi?” sorrise
    Spike ruggì prendendola in grembo e sbattendo la bocca contro la sua. Buffy lo sentì spingerle il top oltre la testa e iniziò a protestare.
    “Spike qualcuno può vedere…”
    ”Non mi importa… devo sentirti” mormorò mordendole il collo.
    Strappandole il reggiseno, spinse la sua erezione contro il suo centro coperto.
    “Gah!” gemette lei, ricordandosi di renderlo geloso più spesso.
    Spike raggiunse la propria cerniera cercando di liberare la sua erezione, mentre Buffy gli toglieva la maglietta. Alzandole la piccola gonna della divisa, le spostò le mutandine e spinse due dita dentro di lei.
    Buffy gridò e lui le rimosse sostituendole col proprio membro. Le prese i fianchi guidandola su e giù. Il loro ritmo era frenetico, quasi disperato e lui le ruggiva contro il collo.
    “Mia… mia… mia…” decretò
    “Si… tua!” gridò lei mentre l’orgasmo l’attraversava.
    Spike ruggì seguendola.

    Erano così presi l’uno dall’altra da non accorgersi della macchina parcheggiata poco lontano. Non notarono nemmeno l’uomo nella macchina scattare foto del loro incontro.

    ********************

    Cordelia e Darla sedettero entrambe nel tavolino del cafè bar bevendo i loro cappuccino
    “A che ora doveva arrivare?” chiese Darla impaziente.
    Cordelia stava per risponderle quando un ometto si avvicinò al tavolo.
    “Mi scusi del ritardo Signora Chase” disse nervoso
    “Come sia” sbottò “Senta signor…”
    “Whistler e non si preoccupi non sono venuto a mani vuote” l’ometto le porse una busta “Con queste foto, non avrà nulla di cui preoccuparsi” sbottò
    Le due donne lo guardarono. Cordelia gli prese la busta e lo congedò con un gesto.
    “Mi mandi il conto” disse secca
    L’uomo accennò con la testa e se ne andò. Cordelia rimase a guardare la busta.
    “Beh… aprila” l’affrettò Darla.
    “Lo so… lo farò, ma in qualche modo mi sembra… strano. Voglio dire stiamo divorziando. È davvero affare mio quello chef a? Ultimamente mi sono sentita come se Spike avesse ragione in molte delle cose che diceva”
    “Cordelia! Non posso credere a quello che sento! Lo hai reso tutto ciò che è. Ora se n’è andato e probabilmente ti umilia con qualche puttanella e pensi che sei tu a sbagliare?” le disse
    Prendendo la busta dalle sue mani, Darla ruppe il sigillo e prese le foto.
    ”Oh-mio-Dio! Di sicuro a Spike piacciono giovani!” esclamò

    Cordelia afferrò le foto e sussultò. Non poteva credere a quello che vedeva.
    “Quell’ingrata piccola stronza! Mi sono presa cura di lei tutta l’estate ed è così che mi ripaga!” gridò, senza curarsi di stare dando spettacolo
    “La conosci?” chiese Darla
    “Se la conosco? Ho dovuto ospitarla a casa mia tutta l’estate! È la figlia di Joyce, Buffy!”
    “Oh mio dio, non ha tipo sedici anni?” sorrise Darla
    “non posso credere di non essermene accorta. Voglio dire sapevo che lei aveva una cotta per lui, ma non credevo…” era furente
    “Cordelia cara, calmati. Non vedi quanto è perfetta questa situazione?” sorrise Darla.
    “Perfetta? Come può essere giusto che mio marito mi lasci per una teenager?” chiese incredula
    “Cordelia, è minorenne. Se viene visto con lei, può andare in galera” le disse
    Cordelia spalancò gli occhi “Non lo so Darla. Spike sa tutto sugli affari di papà. Se gli causo guai, potrebbe reagire”
    “Vero, ma se non fossi tu a causarglieli?” sorrise
    “Okay… cosa suggerisci?” le sorrise
    “Beh, se Joyce vedesse le foto…”
    Cordelia sorrise “Darla sei un genio!”

    ******************

    Joyce sospirò entrando nel vialetto. ‘Un altro lungo giorno di lavoro’ pensò attraversando la porta. Notò che la casa era scura e silenziosa.
    Buffy era stata via molto tempo ultimamente, ma Joyce non era preoccupata. Sua figlia sembrava contenta e I suoi voti non erano mai stati migliori. Aveva deciso di non badare alle ore tarde che faceva visto che tutto il resto andava bene.

    Guardando tra la posta, notò una busta molto grande indirizzata a lei ma senza mittente. Aprendola, notò un'altra busta con una nota.
    “Pensavo dovessi sapere dove tua figlia passa il tempo”

    Le mani di Joyce iniziarono a tremare. ‘Droga? Furti?’ non immaginava cosa potesse essere. Cercando di prepararsi mentalmente, aprì lentamente la busta.




    Capitolo 24 - Is this the End?

    Joyce sentì la bile risalirle in gola mentre esaminava le foto. Chiudendo gli occhi sperò di poter negare che la donna in quelle foto pornografiche fosse la sua piccola bambina. Non riconobbe immediatamente l’uomo, ma dopo averlo guardato meglio fu chiaro. Era il marito di Cordelia, William. Joyce l’aveva incontrato solo due volte, quando la famiglia Chase aveva comprato la galleria, ma non era il tipo di uomo che si dimentica.

    Versandosi un altro scotch, accusò se stessa. Sapeva che lasciare Buffy da Cordelia era quasi peggio che lasciarla a casa da sola, ma aveva cercato di non badarci. Joyce voleva veramente andare a quel viaggio, aveva evitato le proprie responsabilità lasciando sua figlia.

    Voleva disperatamente dire a se stessa che sua figlia era stata in qualche modo forzata, ma le fotografie rendevano chiaro che era più che felice tra le braccia dell’uomo sposato.

    Questo faceva ancora più male perché Joyce, al contrario di Buffy, sapeva la vera ragione per cui Hank se n’era andato. Aveva detto a Buffy che era per trovare se stesso quando la verità era che se n’era andato con la sua segretaria ventenne.

    Per quanto fosse furente con sua figlia, non poteva contenere la rabbia per l’uomo più grande. Buffy aveva solo diciassette anni e chissà da quanto tempo andava avanti. Anche la galera era troppo poco per lui, ma Joyce non avrebbe avuto problemi a spedircelo.

    ********************

    Buffy saltellò I gradini di casa. Spike l’aveva lasciata dietro l’angolo. Rise tra se ricordando quanto tempo ci era voluto perché la lasciasse scendere. Sapeva di essere in ritardo, ma sua madre era stata piuttosto rilassata ultimamente visti i suoi voti. Sorrise aprendo la porta. La vita andava bene.

    Mentre iniziava a salire le scale, fu fermata dalla voce di sua madre.

    “Così alla fine hai deciso di venire a casa”

    Si voltò ed entrò nel salotto oscurato. Sua madre sedeva sul divano. Buffy fu immediatamente assalita dall’odore di alcool.
    “Mamma, va tutto bene?” chiese preoccupata
    Joyce rise seccamente “beh, se pensi che sia andare bene che la mia figlia diciassettenne stia con un uomo sposato del doppio dei suoi anni allora la vita è fantastica” disse sarcastica.

    Buffy spalancò gli occhi ‘Oh mio Dio Oh mio Dio Oh mio Dio’ si ripetè come mantra nella testa. Sperava di svegliarsi e scoprire che era stato solo un orribile incubo. La sua bocca si aprì e chiuse diverse volte incapace di pensare a cosa dire in sua difesa.
    “Beh Buffy hai niente da dire per te stessa?” disse sua madre alzandosi e attraversando la stanza.
    Gli occhi di Buffy si riempirono di lacrime “Io lo amo” sussurrò
    Joyce fece una smorfia “Oh lo ami? Beh questo migliora tutto! Oh aspetta stiamo dimenticando alcune cose come il fatto che è sposato!”
    “Mamma, stanno divorziando!” si difese
    “Oh ancora meglio, mia figlia ha distrutto una famiglia!”
    ”Non era un vero matrimonio. Non si amavano nemmeno” disse mentre ormai le lacrime le cadevano dal viso
    “Oh Dio sei davvero così stupida? Cos’altro ti ha detto? Che sei speciale? Non sai che gli uomini dicono qualunque cosa per averti nel loro letto?”
    “No mamma ti stai sbagliando! Spike mi ama!” sbottò.
    “Si beh vedremo quanto ti amerà dalla prigione” disse andando verso il telefono
    Buffy si affrettò e le prese la mano
    “No! Mamma ti prego non puoi farlo. Non è stata colpa sua! Sono stata io… io l’ho cercato” confessò
    “Come hai potuto… dopo che tuo padre…” si fermò
    “Cosa centra papà con questo?” Buffy corrugò le sopracciglia
    “Tuo padre ci ha lasciate per un altra donna” disse Joyce.
    Buffy guardò la madre, confusa dalla sua dichiarazione.
    “Perchè non me l’hai detto?”
    “Pensavo non importasse il perché se n’è andato”
    ”Oh no, non importava finchè non potevi sbattermelo in faccia! Beh ho delle notizie per te mamma, non è così. Non mi sento in colpa per questo. Spike mi ama e io amo lui. Cordelia è una fottuta stronza…”

    Joyce si voltò prima di rendersene conto e diede uno schiaffo a Buffy, e poi si coprì immediatamente la bocca sussultando. In diciassette anni non aveva mai colpito sua figlia.
    Buffy guardò la madre incredula, e si voltò correndo per le scale.
    “Buffy!” gridò sua madre
    Si fermò senza voltarsi.
    “Dammi il tuo cellulare” chiese la madre tendendo la mano.
    Buffy si voltò porgendoglielo
    “Ho tolto il telefono dalla tua stanza e cambiato il codice d’allarme. Non uscirai da questa casa eccetto per andare a scuola e tornare”
    Buffy strinse gli occhi “non ci terrai distanti!”
    “Forse io no, ma la galera certamente lo farà”
    “Fallo e non mi vedrai più” gridò correndo su per le scale e sbattendo la porta.

    Joyce rimase infondo alle scale sospirando mentre le lacrime le scendevano sul viso. Sperava che un giorno Buffy avrebbe capito cosa doveva fare.

    *******************

    Spike si mise il cuscino sulla testa cercando di ignorare il bussare alla porta. Buffy di solito era il suo unico visitatore e aveva una sua chiave. Jenny occasionalmente si fermava a portargli un cesto del suo cibo preferito. Chiunque fosse sembrava non avesse intenzione di andarsene, così si scaraventò giù dal letto infilandosi un paio di jeans.

    Camminò lentamente attraverso il suo appartamento e passandosi una mano tra i capelli. Sbadigliò mentre apriva la porta.
    “Mi dispiace svegliarti, ma penso che dobbiamo parlare” annunciò Joyce mentre lo sorpassava entrando.
    “Uh… signora Summers, che posso fare per lei?” disse aggrottando le sopracciglia.
    “Può stare a chilometri lontano da mia figlia” iniziò
    Spike spalancò gli occhi “Ma cosa…”
    Joyce alzò una mano per fermarlo e aprì la busta gettando le foto sul tavolo.
    Spike non poteva credere ai suoi occhi, ma seppe immediatamente chi era stato.
    “Cordelia ha fatto questo” sussurrò arrabbiato
    “No William, tu hai fatto questo. Sei tu che vai a letto con mia figlia di diciassette anni. Può essere solo un passatempo per te ma lei è solo una bambina…”
    ”Non è così! Io sono innamorato di lei” rispose onestamente
    Joyce fece una smorfia “E ti aspetti che io ci creda? Sei un uomo sposato”
    “Stiamo divorziando e le giuro Joyce che amo sua figlia” la sua voce era rotta di emozione.
    “E allora? Mi stai chiedendo di perdonarti? So che è giovane e bella…”
    “No” ruggì “Joyce, per il lavoro che facevo ero circondato da centinaia di giovani, belle ragazze, e non è questo. È Buffy che amo, non la sua bellezza o la sua età”
    “Se l’ami davvero allora dovresti lasciarla stare dandole la possibilità di crescere e avere una vita normale” offrì
    “Non pensa che io abbia tentato? So che merita molto di più di un divorziato, fotografo fallito, ma per qualche motivo anche lei mi ama” disse con le lacrime agli occhi.

    Una parte di Joyce voleva sentirsi dispiaciuta per lui. Una parte di lei credeva veramente che a lui importasse di sua figlia, ma non cambiava il fatto che era ancora sposato e Buffy era troppo giovane per questo tipo di relazione.
    “Ci credo che ti importa di lei, ma se l’ami veramente non saresti così egoista. Non importa se non vuoi crederlo, la stai trattenendo. Lasciala essere una bambina finchè ancora può. Te lo sto chiedendo come sua madre” sospirò “Se non lo farai sarò forzata a chiamare la polizia. Non voglio, ma non ci saranno secondi avvertimenti”.

    Joyce lasciò le foto sul tavolo e uscì dalla porta. Spike rimase lì, guardando le foto della donna che amava. Sapeva che era egoista a stare con lei, ma non pensava di poterla lasciare. Sospirò, piangendo. ‘Come siamo arrivati a questo?’.

    ********************

    Buffy si nascose mentre passava un gruppo di signore anziane. Scappare prima da scuola non era una cosa a cui era abituata, ma doveva vedere Spike. Salendo gli scalini, aprì la porta ed entrò.
    “Spike?” chiamò piano.
    Quando non ci fu risposta, attraversò l’appartamento e si pietrificò quando vide le foto sul tavolo. ‘Oh mio Dio mamma è stata qui?’ iniziò ad andare nel panico.
    “Spike!” gridò ora correndo verso la camera.

    Sospirò sinceramente sollevata quando lo vide seduto sul pavimento nella stanza oscurata.
    “Non hai sentito che ti chiamavo?” chiese avvicinandosi
    “Ti ho sentita” sussurrò
    Buffy si inginocchiò prendendo la bottiglia mezza vuota dalla sua mano.
    “So che mia madre è stata qui, ma non la lascerò tenerci separate” singhiozzò prendendogli il viso tra le mani.
    Spike appoggiò la fronte contro la sua
    “Non dovresti essere qui” disse con voce impastata dall’alcool, portando la mano ad accarezzarle I capelli.
    “Dove altro dovrei essere?” sorrise dandogli un dolce bacio sulle labbra.
    Spike le prese i capelli, approfondendo il bacio. Mentre le loro lingue duellavano, Buffy si sentì sollevata. Non l’aveva perso, nonostante la visita di sua madre.
    Ruppe il bacio guardandolo negli occhi “Scappiamo insieme”
    Spike sorrise alla sua semplicità “Buffy…”
    “Ascoltami. Possiamo andare dove vogliamo, anche nella tua Inghilterra, e là non sarebbe illegale per noi stare insieme”
    Spike sorrise accarezzandole il viso. I suoi occhi erano così pieni di amore e speranza. C’era una parte di lui che voleva davvero accettare il suo piano, ma Joyce aveva ragione, era egoista.
    “Buffy, ti amo. So che l’ho già detto prima, ma voglio che tu sappia realmente cosa intendo. Per la prima volta nella mia vita mi importa più di qualcun altro che di me stesso. Gattina, tu meriti più di quello che posso offrirti” disse con gli occhi pieni di lacrime.
    Buffy sentì un groppo allo stomaco, le sue parole erano piene di amore, ma anche di sconfitta.
    “Tutto quello che voglio sei tu, Spike, non importa nient’altro” ansimò
    Spike quasi rise istericamente “Buffy, io non voglio che non importi nient’altro per te. Questi dovrebbero essere i migliori anni della tua vita e te li sto portando via”
    Buffy si alzò di scatto “E’ questo che ti ha detto? Non vedi che vuole solo che mi lasci?”
    ”Buffy tua madre ti vuole bene. Vuole solo il meglio per te” la rassicurò
    “E pensi che tu che mi lasci sia il meglio? Mi hai appena detto di amarmi”
    Spike si alzò, chiudendo la distanza tra di lodo. Prendendole le mani la portò a sedersi sul letto e si inginocchiò davanti a lei.

    “Buffy io sono un uomo cattivo ed egoista. Non ho meritato niente in tutta la mia vita, ma tu… tu mi fai desiderare di essere un uomo migliore. Io ti amo… Dio ti amo tanto che mi fa male e ti prometto ora che ti amerò finchè non sarò morto” chiuse gli occhi prendendo un respiro.
    “Ma…” singhiozzò lei.
    “Ma per ora, devo andarmene”
    “Andare? Andare dove… quando?” Buffy tolse le mani. Lo shock era evidente nella sua voce.
    “Non lo so, ma non posso fare questo rimanendo qui” cercò disperatamente di trattenere le lacrime.
    “Stai dicendo che è finita? Mi lasci?” sussurrò tenendosi la testa.
    Spike le mise un dito sotto il mento alzandole il viso perché lei lo guardasse “Io non potrei mai lasciarti sul serio. Tu sei parte di me ormai” sorrise “l’unica parte dannatamente buona. Devo solo farmi da parte e lasciarti vivere la tua vita. Amore, finchè c’è respiro in me, non saremo mai finiti”
    ”Allora resti?” lo guardò confusa
    “No Buffy, devo andare”
    ”Perché, per mia madre?”
    Spike sospirò “Per me, piccola. Ti amo e questa volta devo fare la cosa giusta”
    Buffy saltò su spostando le sue mani
    “Tu non mi ami! Se mi amasti veramente non mi lasceresti”
    Spike andò verso di lei cercando di prenderle le mani
    “No! Non toccarmi! Non puoi dirmi che mi ami e poi andare via!” singhiozzò.

    Buffy si voltò e corse fuori dall’appartamento. Spike voleva seguirla. Voleva ritirare tutto quello che aveva detto, portarla via e non voltarsi indietro, ma l’uomo che lei aveva risvegliato in lui gli stava dicendo che era quella la cosa giusta da fare.

    **********************

    Erano passati tre giorni. Tre giorni che erano sembrati un eternità. Buffy aveva a malapena lasciato la stanza, incapace anche solo di guardare sua madre, la quale aveva ripreso familiarità con il mobiletto dell’alcool come di andare a letto tardi, e aveva dimenticato di inserire l’allarme.

    Le strade erano scure e solitarie, ma Buffy doveva parlare a Spike. Non poteva lasciare le cose come avevano fatto. Sorrise mentre si avvicinava agli scalini. Sapeva che si sarebbe arrabbiato con lei, ma chiuse gli occhi e cercò di immaginare come si sarebbero riuniti. Avrebbe fatto in modo che non potesse resisterle.

    Girando la chiave entrò nell’appartamento scuro. Accendendo la luce sentì una morsa stringerle il cuore quando si guardò intorno. Non poteva credere ai suoi occhi. L’appartamento era vuoto. Spike l’aveva lasciata.

    Buffy si chinò contro il muro e scivolò fino a terra. Le lacrime sarebbe arrivate, ma ora faceva troppo male anche per piangere.




    Capitolo 25 – Fine

    Dopo il giorno in cui Spike se n’era andato, Buffy andò spesso all’appartamento. Ogni volta che girava la chiave ed entrava il suo cuore moriva un po’ di più. Il direttore le aveva detto che l’affitto era pagato fino alla fine dell’anno, quindi due volte a settimana Buffy ci andava. E due volte alla settimana, se ne andava distrutta.

    verso la fine dell’anno, quando salì gli scalini per l’ultima volta, fu scioccata di vedere scatole fuori dall’appartamento. Il suo cuore si riempì di gioia fin quando non vide una giovane e felice coppia uscire dalla porta principale. Corse verso casa, e pianse finchè l’ultima briciola di speranza non se ne andò dal suo corpo. Spike non sarebbe tornato.

    Qualche tempo prima del giorno di san valentino Buffy sentì sua madre parlare al telefono. Non capì tutte le parole, ma sentì abbastanza per capire che stava parlando con Cordelia. Parole come ‘divorzio complicato’ e ‘riciclo di soldi’ furono mormorate e Buffy si premette contro la porta.

    Apparentemente i Chase avevano perso la galleria. ‘Merita peggio di questo’ pensò tra se. Per un breve momento, considerò che una volta divorziato Spike l’avrebbe contattata, ma sapeva che sarebbe stato un errore sperarci.

    La sua relazione con sua madre continuò a non andare. Non la biasimava più, ma non riusciva a parlare di Spike. E con tante cose non dette era difficile parlare in tutto.

    ********************

    Buffy si prese un bicchiere di succo e stette in piedi guardando fuori dalla finestra della cucina.
    “Allora tu e Willow andate a LA domani?” chiese Joyce, cercando di rompere il ghiaccio
    Buffy tirò su col naso. Non si era nemmeno accorta che sua madre fosse a casa “Si, andiamo a guardare i dormitori e a fare un po di compere”
    “Oh, beh c’è una buona libreria in periferia. Pensi che potresti fermarti a prendermi un libro?” chiese Joyce
    Buffy si voltò verso sua madre, aggrottando le sopracciglia “Hanno delle librerie anche qui a Sunnydale”
    Joyce sorrise “Si, ma sono piccole e non hanno il libro che cerco. È un libro d’arte”
    “Certo, scrivimi il nome e te lo cerco” scrollò le spalle e fece per uscire.
    “Buffy, aspetta” la chiamò
    Buffy sospirò voltandosi
    “Odio questa storia tesoro, sono passati nove mesi. Smetterai di odiarmi?”
    Buffy vide le lacrime non scese negli occhi di sua madre “Io non ti odio mamma. È solo… è troppo difficile parlarne”
    “Io so che mi biasimi ma…”
    “No mamma” disse mentre le scendeva una lacrima.

    Joyce andò verso sua figlia, mettendole una mano sulla schiena “Tesoro, non mi scuserò per quello che ho fatto. Ho reagito nel modo in cui ogni madre che ama sua figlia avrebbe fatto, ma…”
    “Lo so, mamma! Non ti sto chiedendo di scusarti. Avevi ragione, okay, lui non mi amava” singhiozzò, nascondendosi il viso tra le mani.
    “Buffy, fammi finire. So che sei ferita, ma devi sapere che a volte fare la cosa giusta per qualcuno è il più grande atto d’amore”
    Buffy si voltò per guardarla “Come fai a dirlo? Se mi avesse amata, non mi avrebbe lasciata!”
    Joyce sospirò “Non posso dirti cosa c’è nel cuore di Spike, ma non aveva davvero scelta. Doveva andarsene”
    “Non importa più comunque” scrollò le spalle, asciugandosi gli occhi.
    “Buffy, tu… tu provi ancora qualcosa per lui?” chiese Joyce, studiando sua figlia.
    Buffy chiuse gli occhi “lo amo, mamma. Probabilmente è l’unico uomo che amerò mai, ma non importa. È tempo di andare avanti. Inizio il college il prossimo mese e sarà tutta una nuova vita per me” disse abbracciando sua madre “Devo andare da Willow ora”

    Joyce guardò sua figlia uscire e sospirò, prendendo il biglietto dalla sua tasca ‘Spero di non stare commettendo un errore’ pensò.

    *********************

    Le due ragazze ridevano mentre camminavano lungo la grande fila di negozi. La gita ai dormitori era stata divertente, anche se a Buffy terrorizzava l’idea di viverci.
    “E’ quella la libreria?” chiese Willow indicando oltre la strada.
    Buffy prese il foglietto di sua madre. Guardando verso il piccolo negozio, notò una lunga fila di persone davanti ad esso.
    “Si” sospirò “Lo immaginavo che sarebbe stato pieno. Forse potrei semplicemente dire a mia madre che non l’ho trovato”
    “Sembra che ci sia l’inaugurazione di un libro. Dubito che avrai problemi visto che devi solo comprarne uno” offrì.
    “ok” mormorò, attraversando la strada.

    Si fermò improvvisamente, facendo si che Willow le arrivasse addosso.
    “Buffy cosa… oh no” sussultò vedendo cos’aveva fermato l’amica.
    Il cuore di Buffy si strinse e il suo cuore iniziò a pompare forte mentre rimaneva ferma come ghiacciata davanti alla libreria. La sua mente le urlava di correre via e non voltarsi, ma I suoi piedi la tradirono guardando il poster sul vetro. Era Spike.

    Era là dentro, autografando copie del suo nuovo libro ‘Storie di William il Sanguinario’. Sorrideva nella foto. Buffy trattenne un singhiozzo pensando alla nuova bellissima vita che sembrava stare vivendo.
    “E’ così sexy” sentì dire da delle adolescenti che uscivano dal negozio con il suo libro firmato, e notò che la maggior parte delle persone in fila erano donne.

    Qualcosa dentro Buffy si ruppe e corse dentro afferrando uno dei libri dallo scaffale. Fece in modo di superare tutte andando davanti alla fila. Arrivata al tavolo, notò che lui ancora non l’aveva vista. Mise il libro sul tavolo.
    “Cosa vuole che ci scriva?” chiese, prendendo il libro, ancora senza alzare gli occhi.
    “Oh non lo so. Che ne dici di ‘sono un fottuto bastardo che ti ha lasciata senza neanche dire addio’!” disse furente.

    La sua testa si alzò immediatamente. Non poteva credere ai suoi occhi. Era lì, dopo tutti questi mesi, in piedi di fronte a lui con il fuoco negli occhi. Non era mai stata così bella. I suoi capelli erano più lunghi e leggermente più scuri, con due ciocche a incorniciarle il viso. Stava lì con le mani suoi fianchi, aspettando una sua reazione.
    “Buffy” disse in un sussurro roco.
    “Almeno ti ricordi il mio nome” sbottò e si voltò per andarsene.

    Spike saltò dalla sedia, facendo cadere una pila di libri. Quando le prese il braccio lei si voltò, togliendosi dalla sua stretta.
    “Non toccarmi!”
    Poteva vedere il dolore nei suoi occhi “Buffy, ti prego amore, lascia che ti parli”
    Buffy fece una smorfia “Oh, ora vuoi parlare? È divertente, Spike, come tu voglia parlare solo ora che sono qui di fronte a te. Cosa mi dici degli ultimi nove fottuti mesi? Dove diavolo eri in quelli?”
    “Signor Rayne c’è qualche problema?” chiese il direttore della libreria.
    Buffy si voltò e notò che tutti gli occhi erano su di loro. Arrossì, comprendendo la scena che aveva appena causato.
    “Senti, dovresti tornare indietro” sussurrò
    “No! Non finchè non parlami! Possiamo vederci… dopo?” chiese, ignorando il direttore e la folla.
    “Sto tornando a casa. Willow mi accompagna e se ne sta andando…”
    “Ti prego Buffy dammi solo trenta minuti e poi ti prometto che ti lascio stare. Mi assicuro io che torni a Sunnydale, promesso” la pregò.
    ”Sul serio, signor Rayne, le persone stanno aspettando…” iniziò il direttore
    “Torno fra un dannato minuto, ora ti togli di cui così posso parlare alla mia ragazza!” ruggì facendo scappare l’ometto
    Buffy strinse gli occhi, anche se una piccola parte di lei si era sciolta alle sue parole, non aveva nessun diritto di pronunciarle “Non sono la tua ragazza!” gridò
    Spike sospirò chiudendo gli occhi “Ti prego Buffy… solo trenta minuti”

    Buffy guardò l’amica che stava pazientemente aspettando fuori. Per nove mesi dopo aver rotto con Spike, le aveva confessato tutto. La vide darle un sorriso rassicurante. Buffy prese un respiro, e annuì.
    Spike prese un biglietto dalla tasca e scrisse un indirizzo, gliela diede insieme a una chiave “Sarò qui in due ore” disse porgendogliele “Grazie!”
    “Non mi ringrazierei così presto se fossi in te” disse andandosene.

    ********************

    Buffy sussultò quando Willow la portò all’indirizzo che le aveva dato. Era un piccolo bungalow proprio sulla spiaggia, simile a quello in cui erano stati l’estate prima, ma più grande.
    Buffy sospirò guardando l’amica “Immagino sia questo. Grazie, Wills”
    “Sei sicura che non vuoi che aspetto con te?” chiese la rossa.
    “no, Willow, è okay. Prometto che starò bene” sorrise, non proprio convinta.

    Buffy camminò lentamente lungo il vialetto e girò la chiave nella porta. La casa era completamente vuota tranne per un letto matrimoniale e una tv al centro della stanza. Andò verso il lungo muro di finestre guardando l’Oceano Pacifico. Il mare era scuro e mosso. C’erano anche diverse nuvole a coprire il cielo. Rise per l’ironia.

    “Spettacolare” sentì improvvisamente Spike dietro di lei. Buffy chiuse gli occhi, implorando al suo corpo di non voltarsi alla sua voce.
    “E’ inquietante… penso stia arrivando una tempesta” mormorò
    “Io non parlavo della vista” disse Spike.

    Improvvisamente, sentì il suo respiro sul collo. Maledisse il suo corpo per la reazione istantanea. Avvicinandosi alla finestra, si voltò per fronteggiarlo, desiderando che non fosse così vicino.
    “Allora… l’orologio sta andando… parla” disse, cercando di non far tremare la voce.

    Spike rise nervosamente, passandosi una mano tra i riccioli. Era così strano vederlo così. Se n’erano andati i suoi jeans e maglietta, rimpiazzati da un completo elegante. Doveva ammetterlo, gli stava dannatamente bene.
    “Non sono sicuro da dove dovrei iniziare” disse abbassando la testa.
    “Che ne dici dell’avermi usata, avermi mentito e per poi lasciarmi!” rispose freddamente.
    Spike aveva lo sguardo di chi aveva appena ricevuto uno schiaffo “Non ti ho mai usata Buffy, e l’unica bugia che ti ho detto è stata la notte del tuo compleanno, quando ho detto di non amarti”
    “Spike, non sono più la stupida ragazza che ti crede ciecamente… sono cambiata” disse alzando il mento per sottolineare il concetto.
    “Lo vedo… sono cambiato anche io” disse
    “Lo vedo anche io. Sembri… felice” disse voltandosi, perché non potesse vedere le lacrime nei suoi occhi.
    “Felice? È questo che pensi… che io sia un fottuto uomo felice?” ruggì chiudendo la distanza tra di loro.
    Buffy cercò di ignorare la sua vicinanza “Perché non dovresti esserlo? Sei uno scrittore, hai questo bel posto…”
    “Questo posto… non è mio” sospirò, voltandosi e andando verso la cucina.
    “Beh come ti pare, stai qui” aggrottò le sopracciglia, guardandolo tornare con dei fogli in mano.
    “Leggi” disse, porgendoli a Buffy.

    Buffy lesse i fogli e poi guardò Spike incredula “Perchè c’è il mio nome qui?” chiese Buffy
    “Ho preso questo posto per te” disse
    “Perché?”
    “Stavo tornando per te. L’ho anche detto a tua madre” confessò.
    “Gliel’hai detto… quando?”
    Spike sospirò “Le cose sono state… complicate col divorzio, Cordelia ha cercato di tirarti in ballo. Sapevo che stavano riciclando denaro sporco con la galleria. Tua madre mi ha aiutato a prendere informazioni da usare contro di loro. Abbiamo parlato… tanto. Li ho ricattati per far togliere il tuo nome dal divorzio. Mi sono rifiutato di tirarti in ballo. Anche perché sarei finito in galera”
    “Perché hai fatto tutto questo?” lo guardò confusa
    “Perché Dio mi aiuti, Buffy, è per te. Tutto quello che ho fatto, ogni decisione che ho preso negli ultimi duecento settanta quattro fottuti giorni è stato per te!”

    Spike andò verso le finestre. La tempesta stava iniziando. Il vento portava la pioggia contro i vetri. Buffy rimase in piedi guardandogli la schiena. Non era certa se aveva più paura che tutto quello che stava dicendo fosse una bugia, o che fosse la verità.

    Spike stava ancora guardando la pioggia mentre parlava “Ho visto che hai continuato con la tua vita, Buffy. Non ti biasimo. Prometto che ti lascerò andare se i tuoi sentimenti sono cambiati. Ho solo sperato…”
    “Hai sperato cosa… che fossi rimasta tutti questi mesi seduta ad aspettarti?” chiese piano
    “So che non è bello. Hai tutta una vita davanti a te…” disse appoggiando la testa al vetro mentre la pioggia vi sbatteva contro.
    “Allora cosa… rinunci, semplicemente?” singhiozzò.

    Spike si voltò istantaneamente “Buffy, rinuncerò mai a te”
    Buffy sospirò “Tu… mi ami davvero?”
    Spike andò verso di lei, ma poi si fece indietro, impaurito dalla sua reazione “Oh Dio, si! Più di qualunque altra cosa. So che le cose sono andate come sono andate Buffy, ma l’ho detto, finchè c’è aria nei miei polmoni, ti amerò”

    Buffy vide le lacrime scendergli sul volto e sapeva di averle anche lei.

    La pioggia e I fulmini ruggivano attorno a loro mentre la corrente andava e veniva.

    “Lo sono… andate male, e non so se potrai rimetterle a posto. Intendo, abbiamo ancora posto nelle nostre vite l’uno per l’altra?” singhiozzò
    “Buffy… ti prego…” pianse tenendosi la testa
    “C’è tanto da fare. Fiducia da ricostruire…” disse andando a sua volta verso le finestre.

    Si voltò guardandola appoggiare la testa al vetro. Si sentì morire dentro. Vedere il suo dolore, sapere che la stava perdendo, era più di quello che poteva sopportare.

    Buffy si voltò “E’ un processo lungo e complicate, e… potremmo semplicemente saltarlo?”

    Spike alzò immediatamente la testa

    “Puoi solo venire qui e baciarmi?” sorrise, ancora piangendo.

    Le labbra di Spike istantaneamente si scontrarono sulle sue con nove mesi di emozioni trattenute. Buffy gemette istantaneamente contro la sua bocca mentre spingeva la lingua oltre i suoi denti. Premendole la schiena contro il vetro freddo, la spinse contro di se.

    La tempesta ruggiva intorno a loro, ma gli amanti erano troppo persi nella loro passione per notarlo. Rompendo il bacio, Spike fece una scia con la lingua lungo il suo collo, arrivando a morderle l’orecchio.
    Buffy sentì le sue mani prenderle il sedere e alzarle le gambe intorno a se, sfregandola contro il suo membro duro. Spostandosi leggermente, con una mano iniziò a toglierle i vestiti.
    “Ho bisogno di te… ti amo… oh Dio mi sei mancata così maledettamente tanto” mormorò contro la sua gola.
    Buffy tirò la sua cravatta per allentarla, ma non riuscendoci si irritò e passò alla sua camicia, strappandola per aprirla. Spike ghignò mentre i bottoni volarono per la stanza. Appoggiandola riluttante a terra, le sfilò la maglia dalla testa. Ruggì mentre le strappava via il reggiseno.
    Chinandosi, attaccò il suo capezzolo roseo, mordendolo mentre solleticava l’altro con le dita. Buffy gettò indietro la testa in estasi, non notando nemmeno mentre le venivano tolti gli altri vestiti.
    Buffy protestò e Spike fece un passo indietro per guardarla.

    “Perfetta” sorrise guardandola in ogni punto. Buffy sorrise, facendo un passo avanti per aprirgli i pantaloni. Passandovi una mano, liberò la sua erezione strizzandola leggermente.
    “Cazzo!” gemette Spike
    Prima che Buffy se ne rendesse conto era stata di nuovo alzata e appoggiata al vetro freddo. Si lamentò sentendolo alla sua entrata.
    “Ti prego… Dio Spike” gemette

    Spike entrò lentamente dentro di lei, quasi perdendo il controllo nel sentirla. Buffy mosse i fianchi, implorando per sentirlo di più.
    “Mi serve un secondo amore, è così dannatamente bello. Non voglio che finisca prima di iniziare” disse, ghignando.
    Spike iniziò a muoversi lentamente dentro e fuori da lei mentre lei emetteva lievi, ma imploranti gemiti. Sentiva il sangue pomparle nelle orecchie mentre lui gradualmente aumentava il ritmo.
    “Oh Dio” ululò Spike mentre improvvisamente spingeva più forte dentro di lei, sentì Buffy stringerlo mentre lo seguiva oltre il limite.
    Spike chinò la fronte contro la sua e ghignò “Scusami… è passato un po. Sei troppo buona”
    Buffy voltò la testa non volendo pensare a Spike con altre. Lui notò immediatamente la sua reazione.
    “Hey…” disse voltandole il viso “Non ci sono state altre”
    Buffy lo guardò scettica “Spike, non devi dirlo se…”
    Spike sospirò guardandola direttamente negli occhi “Buffy, te l’ho detto, è tutto per te”
    Buffy sorrise “Nemmeno io… voglio dire… sei ancora l’unico”
    Spike la baciò di nuovo “Prometto che la prossima volta sarà meglio” prima che lei potesse rispondergli la condusse al letto e la mise gentilmente giù. Chinandosi davanti a lei, afferrò la propria catenina e se la tolse.
    “Ho indossato questo negli ultimi nove mesi. Ogni volta che le cose andavano male, lo toccavo per ricordarmi per chi lo facevo”
    Buffy si sedette, guardandolo mentre apriva la mano, rivelando un anello con diamante “Cosa…” iniziò Buffy.
    Spike sorrise “Leggi l’iscrizione, spiega tutto”

    Buffy prese l’anello, senza riuscire a smettere di tremare. Guardò l’iscrizione.

    ‘A Buffy, il mio lieto fine’

    Buffy sospirò, guardando Spike. Lui aggrottò immediatamente le sopracciglia “Non ti piace?”
    Buffy scosse la testa “Dio, Spike, lo adoro” gridò, abbracciandosi a se stessa.

    Spike emise un udibile sospiro di sollievo, e sorrise “Buffy… gattina… vuoi sposarmi?”


    Buffy chiuse gli occhi, cercando disperatamente di fermare le lacrime che le scorrevano sul viso. Aprendoli lentamente, sorrise quando vide la preoccupazione sul viso di Spike “Suppongo” sospirò roteando gli occhi.

    Spike ruggì, facendola sdraiare e ridere incontrollabilmente “Piccola provocatrice!” le disse mordendole il collo

    Appoggiandosi sui gomiti disse “Non posso credere che sei venuta alla libreria oggi”
    “Beh, devi ringraziare mia madre per questo, mi ha spedito lei li per prenderle un libro” sorrise
    Spike alzò un sopracciglio “Ti ha mandato lei in quella libreria?”
    “Si, perché?”
    “Buffy tua madre sapeva che ci sarei stato” le disse
    Buffy ci pensò un secondo, poi sorrise “Beh, immagino che dovremmo ringraziarla entrambi”
    “Più tardi” disse, chinandosi per un bacio.
    Buffy gemette “Si, molto più tardi”


    FINE!!
     
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