The Pen is Mightier by squawks

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    Questa ff è stata scritta da squawks e tradotta da b_fly
    io la posto soltanto.



    The Pen is Mightier

    by squawks

    Tradotta: b_fly
    Raiting: NC17
    Genere: Romance.
    Lunghezza: 21 capitoli
    Summary: William e Buffy sono entrambi giornalisti. Lui è timido, lei no...
    Nota traduttrice: Il titolo è tratto da un gioco di parole, "the pen is mightier" (la penna è potente) ma può essere letto anche come "the penis mightier" (il, ehm, pene potente)


    Traduco con il permesso dell'autrice


    Permesso autrice:
    Hi Emanuela,
    You don't have to worry about sending me an email for every fic, go right ahead and translate any of them you want. I don't mind how many sites they're on.
    Thanks!
    Steph (<-- my name :) )





    Capitolo 1

    Buffy accese la lampada sulla sua scrivania sbadigliando, dopo aver già preparato tutto per tornare a casa. Ovviamente, la maggior parte delle persone del suo ufficio se n'erano già andate. Erano le nove di sera dopotutto. Ma essere una giornalista di un quotidiano non era proprio un lavoro dalle nove alle cinque. Avevi finito quando finivi il tuo lavoro. Non aveva un vero ruolo nel giornale, a parte il reporter che era. Era uno dei giornalisti che venivano mandati in giro dalle varie piccole storie che il suo capo decideva essere degne. Era un lavoro carino, ma Buffy pianificava di fare carriera. Voleva diventare almeno Assistente Editore, e sapeva di avere una forte etica lavorativa per arrivarci.

    Quindi fu dopo un altro lungo giorno di controllo di fatti e battitura di storie che attraversò la lunga fila di scrivanie verso l'ascensore, tutto coperto da ombre. Solo una scrivania era ancora illuminata, un uomo tranquillo stava ancora battendo al computer. Si aspettava di vederlo lì. Era lì ogni notte quando lei andava.

    “Lavori ancora, William?”

    La sua testa si alzò di scatto sentendo la tua voce, un nervoso sorriso nelle sue labbra e un leggero rossore nelle sue guance. Buffy aveva notato la sua camicia e la sua cravatta, che era ovviamente stata allentata più volte, i suoi capelli scompigliati per avervi passato la mano più volte.

    “Oh, Buffy. Um, si... s-si, ho ancora un po' da fare. Sai com'è”

    Buffy sorrise comprensiva “Mmm, si che lo so. Starai ancora molto?”

    “Oh, non lo so. Forse un paio d'ore”

    Buffy aggrottò la fronte “Un paio d'ore? Oh, poverino. Ti aspetta qualcuno a casa?” Dio. Perché diavolo glielo chiedeva? Metteva il dito nella piaga.

    Il suo rossore si intensificò e guardò la scrivania “Ah, n-no, no... non... non c'è nessuno che mi aspetta a casa”

    Buffy sembrava mortificata “Oh, William scusami di essere stata indiscreta, non volevo... mi conosci, parlo a sproposito” finse una debole risata.

    Lui le sorrise timido “No, è okay. Davvero, non preoccuparti”

    “Beh, okay allora. Spero che finirai presto, huh? Ci vediamo domani” sorrise brillantemente e se ne andò.

    William annuì e la guardò andare via, maledicendosi per essere un idiota così noioso. Come avrebbe mai potuto attirare l'attenzione di Buffy se non aveva mai niente di interessante da dire? Non che lei avrebbe mai potuto guardare un tipo come lui, soprattutto quando c'erano uomini come Angel O'Connor e Riley Finn nello stesso ufficio. Gli sarebbe piaciuto anche solo essere suo amico. Sfortunatamente, non sarebbe successo se non smetteva di borbottare quando l'aveva intorno. Dopo quattro mesi comunque, dubitava di esserne capace.


    Buffy stava in piedi nell'ascensore persa nei suoi pensieri. Perché non riusciva mai a sostenere una conversazione con lui? Faceva sempre così quando si sentiva intimidita da una persona più intelligente di lei, cercava di sembrare allegra e solare. Era fantastico quando essere gioiosa ti faciliti la vita, indipendentemente dalle persone intorno a te. Buffy pensava che essere carina con le persone fosse una cosa comune, ma avendo lavorato in un ufficio accanto a donne come Cordelia Chase, Harmony Kendall e Cecily Windham-Price per mesi, comprese che c'erano davvero cattive persone al mondo. Un pensiero che la riportò a William. Era probabilmente la persona più carina che avesse mai incontrato, non c'era un solo osso sbagliato nel suo corpo. E per quanto lo coprisse, Buffy era certa che fosse un bel corpo.

    Scosse la testa esasperata. Gah! Perché pensava a lui? Certo, era una cosa che faceva molto ultimamente. Ma non per ragioni particolari. Voleva solo che lui si unisse alla compagnia dell'ufficio un po' di più, lasciasse il suo scudo. Non sedeva mai con loro nelle pause caffe o usciva al bar di sotto dopo il lavoro. Cantava sempre Buon Compleanno intorno alla torta di compleanno dei colleghi ma poi non rimaneva a mangiare e chiacchierare. Buffy avrebbe voluto che lo facesse, così avrebbe potuto conoscerlo meglio. Hmm. Forse era un desiderio troppo assurdo. Non puoi far fare alle persone cose che non vogliono, no?


    ***

    “Così ho detto, e vi piacerò quello che ho detto, ho detto, George, non sto cercando di essere cattiva. Ma quando dico che sei più sotto di me di uno scarafaggio schiacciato dalla mia scarpa, lo intendo sul serio”

    Buffy roteò gli occhi all'animata voce di Cordelia, bevendo il resto del suo caffè. Ovviamente Harmony e Cecily annuivano furiosamente a quello che diceva, concordando pienamente che questo George dovesse essere pazzo a pensare di avere una possibilità con lei. Un po' troppo concitate? Buffy davvero non capiva cosa trovassero di così speciale in se stesse. Certo erano tutte carine, ma significavano poi così tanto? Cosa importa se il tuo partner è bello quando ti tratta da schifo? Buffy sapeva che era provata su questo argomento, essendo uscita con Angel per tre settimane. Era davvero uno stronzo.

    Sentendo le ragazze continuare a parlare dei ragazzi che lavoravano nell'ufficio, Buffy decise di tornare a lavoro. Era appena arrivata la scrivania quando si accorse di aver lasciato il cellulare sul piano del caffè, e iniziò a tornare. Ooh, quello era William? Si, e stava andando verso la cucina. Forse poteva fingere di aver appena iniziato la pausa caffe, e potevano parlare... un piccolo sorriso le illuminò il volto e si avvicinò in fretta.

    Pochi passi prima di arrivare, e Buffy vide William voltarsi di fretta dal suo posto sulla soglia, le guance rosse. Era... imbarazzato? Non l'aveva nemmeno notata mentre ritornava in fretta alla sua scrivania. Dannazione. Oh beh, le serviva comunque il telefono. La prima cosa che sentì entrando era ovviamente la voce di Cordelia squittire qualcosa.

    “Lo so! E poi cos'è tutto quel tweed? Il ragazzo ha davvero bisogno di una risistemata”

    Buffy aveva una sensazione proprio alla bocca dello stomaco. Prese il telefono e rimase lì il piedi, fingendo di controllare i messaggi per poter ascoltare.

    “Dio, hey, ti ricordi Cecily quando aveva quella brutta cotta per te? Gesù, poteva essere più patetico? Non posso credere che abbia sul serio pensato di avere una possibilità con te”

    Buffy guardò Harmony che stava ancora roteando gli occhi “Di chi state parlando ragazze?”

    “Di chi pensi? William, ovviamente. Chi altro indossa il tweed qui intorno?” tutte e tre scoppiarono a ridere.

    Buffy si sentiva male. Queste... queste cagnette non avevano neanche notato che William si era avvicinato alla porta. Tremò al pensiero di cosa poteva aver sentito, e in tutto quel tempo in cui lo aveva visto nell'ufficio aveva compreso che la sua sicurezza di se non era certo alta.

    Guardò rabbiosa verso le ragazze “Non parlate di lui in quel modo. Non lo conoscete nemmeno. Sono sicura che sia un ragazzo più gentile di chiunque in questo ufficio!” tuonando fuori dalla stanza, le sentì scoppiare a ridere di nuovo.

    Okay, gli avrebbe parlato. Non di quello che sapeva essere appena successo, perché sarebbe stato semplicemente imbarazzante per entrambi, ma avrebbe cercato di tirarlo su di morale. Questo è quello che avrebbe voluto.




    Capitolo 2

    Buffy passò davanti all'ufficio di Willow Rosenberg mentre andava alla scrivania di William. Willow era il suo capo, un'adorabile rossa con cui Buffy era diventata presto amica negli ultimi quattro mesi di lavoro. Uscivano spesso per un drink dopo il lavoro e nei weekend, dopo aver scoperto che entrambe andavano alla Sunnydale University e avevano molto in comune. Willow aveva sei anni più di Buffy all'età di ventinove, ma non faceva differenza nella loro relazione.

    Buffy guardò dalla finestra e la vide parlare al telefono. Alzò la mani e puntò il soffitto, un segnale che Buffy usava spesso per indicare che aveva qualcosa di importante da fare fuori dall'ufficio. Willow si fidava sempre dei giudizi di Buffy e le annuì, sorridendo. Buffy aveva deciso che non voleva parlare a William dentro, specialmente attorno a queste persone. Poteva semplicemente dire a Willow più tardi che una storia non era andata in porto.


    ***

    William sedeva alla scrivania guardando lo schermo del computer ma senza vedere niente. Non ricordava di sentirsi così miserabile da molto tempo, e questo significava qualcosa. Spesso non era felice della sua vita. Sapeva già da prima che le persone dell'ufficio parlavano di lui, e di certo non aveva una personalità cordiale e sapeva di vestire in modo diverso. Era abbastanza sveglio da comprendere che questo era semplicemente lui, e non sarebbe cambiato per un pugno di persone che non gli piacevano, ma faceva comunque male sentirle.

    Specialmente Cecily, la ragazza che gli era piaciuta per circa cinque minuti. Finchè non ebbe scoperto com'era in realtà. Cos'è che aveva detto? Oh si. 'Una parola, perdente'.

    E Harmony, quella bionda idiota, aveva aggiunto 'Nuh uh, Cecily. Ci sono più parole per descrivere un perdente come William'.

    Trovava ironico che l'unico giorno in cui si era effettivamente avventurato nella sala del caffè per vedere se magari c'era Buffy le aveva sentite. O forse parlavano di lui così tanto che non avrebbe fatto differenza in quale giorno entrava. Comunque fosse, l'unica cosa che lo faceva stare bene era di non aver visto Buffy lì in bezzo. Se fosse stata seduta lì a ridere con loro avrebbe smesso subito con questo lavoro.

    “William?”. Dio. Era lì. E lui aveva le guance rosse e gli occhi lucidi. Perché, oh perché, doveva venire proprio ora?

    “Uh, ciao Buffy. Posso, uh, posso aiutarti con qualcosa?”

    Buffy si morse il labbro e gli sorrise “Veramente, questa cosa può suonarti un po' strana e tutto ma ho lavorato tantissimo questa mattina e improvvisamente mi sento di fare una pausa caffè, ma odio il caffè che c'è qui, sai?”

    Lui non lo sapeva, ma lei proseguì comunque “Quindi pensavo, beh, c'è quella caffetteria a cinque minuti da quiperchè non provare? Ma ovviamente non voglio andarci da sola, huh?”

    Lui annuì, sembrando pensoso “Beh, ho sentito Finn che diceva un secondo fa di aver finito il suo più grande articolo sportivo oggi. Sono certo che è libero”

    Buffy abbassò gli occhi “Oh... oh no scusami. Avrei dovuto sapere che tu avevi troppo lavoro. Non vuoi lasciare l'ufficio, huh? Lo so, lo so. Um, non volevo disturbarti comunque, quindi uh, buon lavoro!”

    Buffy si allontanò, col viso in fiamme. Gesù, questo era imbarazzante. Poteva piantarla in modo più carino? Non poteva solo dire 'Scusa, sono occupato'? Era troppo da chiedere? Forse pensava che lei non sarebbe riuscita a tenere una conversazione intelligente o qualcosa del genere. Beh, era piuttosto felice di andare a nascondere la testa nel lavoro di nuovo, magari un po' dell'umiliazione sarebbe andata via.

    Si fermò improvvisamente da una mano sulla sua spalla, e si voltò per trovare William ritrarre la mano mortificato di averla toccata.

    “Buffy, uh, mi dispiace sul serio, temo di aver frainteso. Pensavo che volessi un suggerimento su a chi chiedere”

    Buffy sembrava confusa “Hai pensato che ti stessi dicendo di non voler andare a prendere il caffè da sola per andarci con qualcuno che non eri tu?”

    William sapeva che le sarebbe suonato un assurdo idiota se avesse ammesso di non poter credere che lei volesse sul serio lui. Quindi scrollò le spalle. “Si, uh, come ho detto. Fraintendimento. Ma se vuoi ancora andare...”

    Buffy lo gratificò con un sorriso brillante che le vedeva solo in rare occasioni e battè le mani “Grandioso! Non posso aspettare di uscire da qui. Seriamente, penso che potremmo stare là almeno mezz'ora senza che nessuno lo noti”

    'Si, me magari, ma non Buffy' pensò lui. Come poteva la gente non notare che se n'era andata? Tutto l'ufficio sarebbe caduto nell'ombra senza lei ad illuminarlo. Idioti. E quella era una cosa che non avrebbe mai detto ad alta voce. Nessuno al lavoro sapeva che il suo soprannome era William il Sanguinario Orribile Poeta. E non lo avrebbero scoperto.


    ***

    Sedendo al tavolo di fronte a William alla caffetteria, Buffy era ammaliata. William era così carino a parlare, e anche se aveva molte opinioni su vari argomenti non la faceva mai sentire come se fosse meno intelligente di lui. Era anche riuscita a farlo ridere un po. E ragazzi, ne era lieta. Il suo sorriso l'aveva quasi fatta sbavare, chi lo sapeva che sotto quel bellissimo viso si nascondeva un'espressione così illuminante? I suoi occhiali nascondevano i suoi occhi e un po' anche gli zigomi, ma dopo essersi seduta vicino a lui e aver guardato il suo viso per più di venti minuti seppe senza dubbio che aveva i più begli occhi blu che aveva mai visto.

    E quell'accento inglese sexy non era certo male. “E così sono rimasto in Inghilterra solo fino alla fine della scuola dell'obbligo, e da allora sono qui”

    “Beh, signor... oh Dio, mi sono appena resa conto che non so neanche il tuo cognome! Ti conosco da quattro mesi, Dio, sono terribile. Qual'è?”

    “Um, è Giles”

    Rise “Sei per caso imparentato a Rupert Giles?” Buffy smise di ridere quando vide il suo sguardo. “Lo sei?”

    “Beh, veramente è mio padre”

    “L'uomo che possiede l'intero giornale e ogni rivista a Sunnydale è tuo padre?!” squittì.

    William annuì senza dire niente.

    “Ma, ma, ma perché non sei Editore o qualcosa del genere?” sbottò.

    “Mi piace il mio lavoro” rispose lui “Sono felice così, non voglio di più. Io, uh, non ne ho comunque le capacità. Probabilmente ho avuto il lavoro solo per Rupert”

    “Wow, è fantastico. Sai che nessuno a lavoro ha mai sul serio visto Rupert Giles? È un recluso o qualcosa del genere?”

    “O qualcosa del genere. È molto intento nella sua vita privata. Per via di tutto ciò che possiede. Lui ha mamma, lei ha lui. Sono felici insieme”

    Lei sorrise “E' una cosa molto dolce. Non è forse la relazione perfetta? Quando due persone sono felici insieme e non importa se non ci sono gli altri? Dio, uno lo può solo sognare, huh?”

    William si sforzò di ridere “Si, immagino si possa solo sognare”


    ***

    Uscendo dall'ascensore al loro piano, Buffy si voltò verso William e gli prese il braccio.

    “Grazie per questo, Will. Mi hai davvero salvato la vita”

    Continuò ad andare alla scrivania, non notando che lui si era fermato di botto, toccandosi il braccio. Aveva sempre odiato il suo nome, ma sentirla chiamarlo Will in quel modo, come se fossero veramente amici...

    William tornò alla scrivania, ignorando gli sguardi increduli dei suoi colleghi.




    Capitolo 3

    Più tardi quel giovedì notte, Buffy sorrise tra se comprendendo che di nuovo solo lei e William continuavano a lavorare su quel piano. Sapeva che Willow apprezzava tutto il suo duro lavoro e che un giorno la sua natura pedante avrebbe pagato. Buffy scrollò le spalle pensando a cos'avrebbe lavorato, un giornale che usciva ogni mattina. Questo era spedito solo ai cittadini di Sunnydale la domenica mattina, quindi dovevano esserci una settimana di notizie compresse in una. La cosa positiva è che per le otto di sera del sabato il suo lavoro era finito, la lasciava libera di andare al bar con i suoi colleghi. Mentre ce n'erano alcuni di loro che non le piacevano particolarmente, era comunque bello uscire come gruppo.

    Buffy finì di sistemare le sue cose e andò dritta da Will, senza più fingere di stare passando di lì per caso. Quello che vide fu abbastanza... inaspettato. Perché le parola adorabile improvvisamente le brillava in testa? William si era addormentato, la sua testa appoggiata tra le braccia sulla scrivania. Il suo dolce viso sembrava quasi angelico.

    Gli scosse leggermente la testa “Will? Will, svegliati” lui non si mosse.

    Wow, non aveva gli occhiali. Era proprio addormentato, huh? Quindi non poteva fare male... Buffy spostò la ciocca di capelli dalla fronte, passando leggermente il dito sulla sua pelle morbida. I suoi occhi si aprirono lentamente mentre lei saltò indietro colpevole.

    “Huh? Buffy? Sei tu? Aspetta solo che...” trovò gli occhiali sulla scrivania e li rimise. Cristo, che imbarazzo. Aveva finito il lavoro quasi due ore prima ma gli piacevano le parole che si scambiavano a fine giornata così tanto che era rimasto alla sua scrivania. Dove lei lo aveva trovato, addormentato. Oh no. Stava russando?

    Buffy gli sorrise affettuosa “Stanco, huh? Forse dovresti andare a casa per dormire, e tornare presto domani mattina. Penserai meglio”

    “Si, uh, già... probabilmente hai ragione. È stata una lunga giornata”

    “Okay, beh se vieni via adesso puoi accompagnarmi alla macchina”

    Lui annuì, pregando che lei non notasse quanto non vedeva l'ora mentre sbatteva le cose nella valigetta e infilava la giacca. Comprese improvvisamente che Buffy non aveva mai guardato la sua giacca di tweed disgustata o roteato gli occhi come le altre ragazze. Forse era più subdola? O forse non la disturbava...

    In piedi l'uno accanto all'altro dall'ascensore, Buffy si voltò verso Will “Quindi, a cosa stavi lavorando così tanto? Abbiamo ancora due giorni, lo sai”

    “Si, ma mi piace tenermi in pari. Uh, al momento lavoro a storie per tirare su il morale a Sunnydale. Racconti di persone che aiutano la comunità, cose del genere. Willow mi ha specificatamente chiesto di farlo per una rubrica regolare”

    Buffy rise “Hai trovato qualche uomo che si arrampicava sugli alberi a salvare i gattini?”

    Dio, il suono della sua risata era fantastico. Lo faceva sentire così speciale, come se lo stesse facendo per lui. Ripensando alla sua domanda, rise “Non proprio passerotto, cerco per qualcosa di più”

    Buffy sentì dei brividi lungo la sua schiena. Passerotto. Perché quel suono così sexy usciva dalla sua bocca? Le inviava gli stessi sentimenti confusi che aveva sentito quando aveva visto il suo viso senza occhiali, in quel momento in cui era preso tra il sonno e la veglia e sembrava così dolce e innocente.

    L'ascensore si fermò aprendosi nel seminterrato ed uscirono, entrambi iniziarono a camminare in direzioni diverse. Comprendendolo, si guardarono di nuovo con sorrisi imbarazzati.

    Buffy parlò “Quindi Will, immagino che ci vediamo domani?”

    “Certo. Normale routine del Venerdì”

    Casuale, Buffy. Casuale. Ma anche decisa. “Hey, grazie per essere venuto a prendere il caffè con me oggi. Mi è piaciuto molto”

    Fu deliziata quando le sue guance divennero rosee “Anche... anche io, Buffy. È stato molto bello parlare con te”

    Okay, chiedi solo. Casualmente. “Sai, dovremmo iniziare a fare così ogni giorno. Scambiarci i pensieri. Tu hai delle idee bellissime. So che a Willow non darebbe problemi, e io potrei avere del buon caffè ogni giorno”

    William non poteva crederci. Buffy stava suggerendo di prendere il caffè insieme tutti i giorni? Ogni giorno? Aveva inconsciamente fatto una buona azione per cui veniva ricompensato? Questo genere di cose non gli era mai successo. E se non parlava, non sarebbe successo nemmeno ora.

    “Si!” oh Gesù, cosa diavolo era quel suono uscito dalla sua bocca? “Voglio dire, uh, certo. Se ti va. Potrebbe essere una buona cosa parlare di idee e... cose”

    Lei sorrise “Grandioso. Domattina, la tua scrivania. Ci vediamo lì” scherzò, e di nuovo lui fu lasciato a guardarla mentre si allontanava.


    ***

    William guardò lo schermo del suo computer, terrorizzato. Guardandolo, uno avrebbe potuto pensare che stesse osservando foto di omicidi o qualcosa del genere. Stava leggendo un email di gruppo mandata nell'ufficio, che informava tutti che la diffusione del giornale era salita del quindici percento dallo stesso mese nell'anno prima. Per questo, gran parte dello staff andava due sabati dopo al club locale chiamato Il Bronze. Ci si aspettava che venissero tutti.

    Passandosi una mano tra i capelli, William cercò di calmarsi. Poteva fingere una malattia e semplicemente non andare. Non c'era modo in cui potesse andare. Trovava già difficile parlare con i suoi colleghi di lavoro, pensa passare un'intera serata a cercare di parlare. Un breve pensiero di Buffy vestita in abiti non da lavoro gli passò per la mente, ma fu in fretta seguito dall'imbarazzante comprensione che lei avrebbe notato quanto era socialmente inetto. Se già non lo sapeva.


    ***

    “Quindi, hai ricevuto l'email della festa? Eccitante, huh?” William stava sorridendo mentre guardava Buffy mettere cinque bustine di zucchero nel suo caffè. Questa era una ragazza che non aveva bisogno di altra energia.

    Il suo sorriso sparì quando fu nominata la festa “Uh, si, certo, l'ho avuta. Sembra bello”

    Lei alzò un sopracciglio “Qualcuno non sembra molto contento”

    Lui sospirò “Beh, immagino di no. Voglio dire... solo... non sono amichevole con molte persone dell'ufficio. Non ho molto in comune con loro. Quindi immagino che l'idea di una festa con tutti non mi suoni molto bene”

    Buffy sporse il labbro inferiore “Ma Will! Devi venire! Ti prego? Per favore? Sei mio amico, giusto? Quindi puoi parlare con me, no? Su, vorrei davvero che venissi”

    Come poteva resistere a quel broncio? La sua voce setosa che suonava così ferita al pensiero che lui potesse non esserci. Perché le importava? Ma guardando il suo viso, comprese che non le avrebbe mai detto di no.

    Sospirò “Okay Buffy. Verrò. Ma devo avvertirti, io non bevo”

    Lei squittì e battè le mani “Yay! Oh, anche meglio. Posso farmi dare il passaggio da te così posso bere quello che voglio. Perfetto!”

    “Tu vuoi... andarci con me?”

    Buffy improvvisamente sembrò molto imbarazzata “Oh Will! Scusa. Non l'ho neanche chiesto, te l'ho più che altro detto. Um, sei d'accordo se vengo alla festa con te?”

    Stava scherzando? Gli sarebbe andato bene anche se usava la sua camicia come fazzoletto. Portarla a una festa era anche più di quanto potesse sperare. Cercò di sembrare sicuro di se.

    “Nessun problema. Sul serio, sarei contento di portarti là e a casa”

    Squittendo felice di nuovo, Buffy si sporse sul tavolo e gli diede un bacio su una guancia e poi continuando a parlare di tutti gli argomenti che aveva in testa. William non sentiva una parola. Si stava pesantemente trattenendo dal toccarsi il viso dove si erano appoggiate le sue labbra.

    Era in paradiso.




    Capitolo 4

    L'ufficio era in fermento. Era sempre così il sabato pomeriggio, tutti correvano freneticamente a spedire le copie del loro articolo per la stampa. Buffy sorrise guardandosi intorno. Si, questo era il motivo per cui lavorava così duramente durante la settimana. Era perché il sabato non era minimamente stressante in questo modo. Si alzò e guardò oltre il suo cubicolo, cercando di vedere la scrivania di William, e rise quando lo vide. Anche lui era seduto calmo, che guardava tutti intorno a lui con un tocco di superiorità.

    Era passata più di una settimana da quando aveva acconsentito di venire alla festa del successivo sabato sera, e lui non se n'era mai lamentato. Ma lo vedeva sbiancare quando la menzionava. Capiva che si sentiva timido riguardo a quello, sapeva che non andava molto d'accordo con gli altri a lavoro. Ma quella era una ragione in più per farcelo andare, e poi se si fosse intimidito troppo avrebbe passato tutta la serata con lei.

    Buffy iniziava a comprendere che sentiva qualcosa per lui, più che amicizia. Non vedeva l'ora della loro pausa caffè ogni giorno con impazienza, e passavano sempre più tempo solo a parlare. Era regolare ora andare alla macchina insieme, la sera.

    Improvvisamente Cordelia passò per la scrivania di Buffy, battendole sulla spalla e distogliendo la sua attenzione da William

    “Hey, Buffy, vieni al bar dopo il lavoro?”

    Lei annuì assente “Si certo, vanno tutti?”

    “Uh huh. Ci sarà una grande volla stasera, penso che tutti siano eccitati per la festa. Ci vediamo là, okay?”

    Buffy sorrise mentre se ne andava. Cordelia non era tanto male quando era da sola, era solo accanto alle piccole pecorelle che si atteggiava a regina.

    Improvvisamente, quello che aveva detto Cordelia le si registrò in mente. Era perfetto! Will poteva venire al bar stasera in preparazione per la festa, forse poteva vedere com'era uscire con gli altri dopo il lavoro.

    ***

    Sporgendo la testa sopra il cubicolo, Buffy sorrise a Will che guardava un vecchio libro.

    “Psst. Hey, Will!”

    Lui alzò gli occhi sorpreso e sorrise quando la vide. E lei non si perse il gesto nervoso con cui ricacciò il libro nel cassetto.

    “Cosa stavi leggendo?”

    Lui arrossì e distolse lo sguardo “Uh, niente, niente... solo un vecchio libro”

    Buffy sorrise maliziosa e sussurrò in finto oltraggio “William Giles! Leggi un porno a lavoro?”

    Buffy avrebbe voluto avere una videocamera proprio ora. Il suo viso, completamente rosso, passò per varie emozioni. Imbarazzo, shock, vergogna e confusione. La sua bocca si apriva e chiudeva silenziosamente.

    “Io... io... Buffy, certo che no!” la sua voce terminò decisa mentre lo guardava allarmato.

    Buffy rise e si mosse attornò per entrare nel suo cubicolo, prendendo una sedia per mettersi accanto a lui.

    “Calma Will! Stavo solo scherzando. Su, dimmi. Sembra vecchio”

    Aprì esitante il cassetto e lo prese. Il libro non aveva una copertina.

    “E'... è solo un vecchio libro di poesie. Mi piace leggerle” ecco. Forse ora gli avrebbe detto finalmente che non sarebbe andata a una festa con un ragazzo così idiota da leggere poesie.

    Buffy lo guardò alzando un sopracciglio “Quindi? Non devi nasconderlo. Vorrei solo essere abbastanza intelligente da capirle anche io le poesie.

    “Oh, ma puoi! Sei incredibilmente sveglia, Buffy. Davvero, a volte devi solo lasciarti trasportare dalle emozioni nascoste, ed è così che capisci cosa dicono sul serio”

    “Puoi leggermene qualche volta?” la sua voce era così speranzosa. Era lieta che lui non sapesse che li immaginava stesi a letto insieme, tenendosi mentre le sussurrava dolci parole.

    William distolse lo sguardo imbarazzato mentre immagini di loro due che facevano l'amore mentre le sussurrava dolci frasi nell'orecchio gli attraversò la mente. 'Idiota, probabilmente ti tirerebbe un calcio se tentassi qualcosa del genere' tossì e si riscosse.

    “Uh, certo Buffy. Magari un'altra volta, non qui”

    “Parlando di un altro momento che non sia qui, volevo chiederti una cosa”

    Rise per il suo strano collegamento di argomenti “Hmm?”

    “Okay, quindi tu vieni alla festa di sabato, no? E io so come ti senti quindi è una cosa grandiosa che tu venga. Ma... vanno tutti al bar del quartiere stasera, sai quello all'angolo? E pensavo che sarebbe una grande idea se venissi anche tu. Sai, come per fare pratica, huh?”

    On dio. L'ultima cosa al mondo che voleva fare era passare altro tempo con questa gente intorno. Ma significava anche passare più tempo con Buffy, e per quanto fosse imbarazzante sapeva che gli serviva della pratica a socializzare... ooh, guarda quel broncio. Dannata la ragazza, sapeva che non avrebbe mai potuto resistere.

    “A che ora?”

    “Yay! Uh, beh di solito finiscono tutti alle otto, quindi diciamo otto e un quarto? Vengo dalla tua scrivania se non conosci la strada”

    Phew. Almeno non avrebbe dovuto camminare da solo e questo gli lasciava almeno due ore per prepararsi mentalmente.

    “Certo, ci vediamo dopo”

    Buffy saltò e tornò alla sua scrivania, lasciandolo seduto nel panico per un altro evento in cui lo aveva risucchiato.


    ***

    Buffy stava di fronte allo specchio del bagno, aprendo la bocca per applicare il rossetto. Si era già rinfrescata l'eyeliner, il mascara e l'ombretto. I suoi occhi erano lasciati liberi sulle spalle. Voleva essere carina per William. Voleva che lui la notasse. Quando diceva qualcosa per flirtare un po lui la ignorava e proseguiva la conversazione, e lei iniziava a sentirsi come se fosse sul punto di dire che non era interessato.

    Aveva cercato di migliorare il suo aspetto nell'ultima settimana ma non sembrava averlo notato, quindi era tempo di alzare la posta. Si guardò, lieta di indossare uno dei suoi abiti da lavoro più sexy. Una stretta gonna al ginocchio nera, tacchi larchi ma alti e neri e una camicetta a tre quarti che mostrava la sua abbronzatura. Non si sarebbe risparmiata nulla stasera.


    ***

    William si guardò in modo critico allo specchio del bagno. Sarebbe stato imbarazzante entrare al bar vestito così? Era troppo pomposo. Si tolse la giacca e il maglione che teneva sotto, poi slacciò il bottone di sopra della camicia. Tolse anche la cravatta. Ecco. Solo un ragazzo in camicia, cintura e pantaloni. Sembrava come tutti gli altri nell'ufficio. Aveva solo dieci minuti prima che se ne andassero, così tornò alla scrivania aspettando ansiosamente l'arrivo di Buffy.


    ***

    Buffy entrò al bar accanto a William, cercando di non guardarlo. Non lo aveva mai visto così solo in camicia, le maniche arrotolate per esporre le sue forti braccia. Decisamente fantastico. Non sapeva che William stava facendo esattamente la stessa cosa, forzandosi di non guardarla. Tutto quello a cui riusciva a pensare era passare le mani attraverso i suoi capelli dorati, o baciare quelle belle labbra rosee. Passare così tanto tempo con lei di recente era stato una manna dal cielo, ma allo stesso tempo era la cosa più deprimente che avesse mai sperimentato. Gli uomini la guardavano tutto il tempo, a volte chiacchieravano anche con lei mentre erano alla caffetteria come se lui non ci fosse. Si sentiva invisibile.

    Raggiunsero un grande tavolo rotondo già circondato da gente del lavoro. Cordelia, Cecily e Harmony sedevano ovviamente affiancate. Angel, Riley, Xanderl, Lindsey, Parker e Forrest ridevano di qualcosa. Buffy era lieta di vedere che c'era anche Willow, parlava con Wesley e Fred.

    “Hey Buffy... oh! E William. Uh, volete qualcosa da bere?” chiese Willow sorpresa di vedere William. Non era mai arrivato prima. Ma si riscosse in fretta.

    Ricordando che William non beveva ma magari non voleva che la gente lo sapesse, rispose “Non tranquilla Willow, li prendo io”

    William le toccò il braccio quasi inconsciamente “Uh, Buffy-”

    Lei lo interruppe “Tranquillo, Will. So cosa ti piace. Lo prendo” lo lasciò prendere posto anche se era piuttosto a disagio. Al bar prese semplicemente una coca per lui e un cocktail per lei.

    Tornando al tavolo, vide che non c'erano più posti. Ooh, la cattiva Buffy stava per uscire a giocare. Ma era un divertimento innocuo, no?”

    Mise i drink davanti a William e guardò la gente intorno “Grazie per avermi tenuto un posto, ragazzi” disse sarcastica.

    William iniziò subito ad alzarsi e scusarsi ma lei lo spinse di nuovo seduto, sedendosi sul suo grembo e sperando di non essere troppo pesante.

    Mise casualmente un braccio intorno al suo collo “E' bello vedere che qualcuno si comporta da gentiluomo”

    Angel sbottò dal lato opposto del tavolo “Le mie gambe sono sempre disponibili, Buff”

    Alzando un sopracciglio, Buffy rispose “Scusa Angel. Già stata, già fatto. Troppo spazio vuoto per me”

    Tutti attorno al tavolo risero mentre Angel arrossiva dal suo posto. Era conoscenza comune che Buffy e Angel si erano frequentati qualche mese prima e non era funzionata. Si sistemò comodamente sul grembo di William e cercò di stabilire una conversazione.


    **

    William stava seduto come fosse congelato. Le sue mani erano ancora sui fianchi di Buffy, nel quale era saltata, ma non era in grado di muoverle. Non stava neanche più respirando. Lei sedeva sul suo grembo. La ragazza dei suoi sogni era seduta sul suo grembo. Non si rendeva conto che stava riempiendo la metà delle sue fantasie proprio ora? Il suo sedere fermo e le cosce premute contro di lui, le sue braccia attorno al suo collo. Il modo in cui si sedeva in modo che il lato del suo corpo e del suo seno fossero premuti contro il suo torace. Era in agonia. In un agonia favolosa.

    Dio. C'era anche una parte di lui che era assolutamente in agonia, disperato dal bisogno. Cristo. Non c'era modo in cui non potesse sentirlo, vero? Oh, Gesù, era probabilmente la cosa più mortificante in cui era mai stato. Se l'avesse sentita e si fosse alzata avrebbero visto tutti e sarebbe morto di vergogna. Ma lei stava ancora ascoltando la conversazione accanto a loro quindi forse...

    Buffy gelò. Era...? Abbassò gli occhi sul suo viso che era chiaramente rosso, anche nella luce soffusa, e guardava rigidamente il tavolo di fronte a lui. Ah ha! Quindi non era completamente immune ai suoi attributi. E da quanto sentiva, aveva anche lui alcuni attributi nascosti.

    Improvvisamente la guardò negli occhi che ancora fissavano i suoi. Fu scioccata dal luccichio colpevole che mostravano.

    “Buffy, mi dispiace molto” sussurrò “Non... non vorrei mai... per favore perdonami, mi dispiace molto” Dio era la cosa più adorabile che avesse mai visto, arrossato e borbottando come se lei lo avrebbe sgridato o roba del genere.

    “Will, tranquillo, succede” cercava di calmarlo e portare via un po' del suo imbarazzo “Vorresti venire al bar con me?”

    Lui annuì e lei si alzò attentamente, rimanendo di fronte a lui e bloccando la vista degli altri. Sapeva che se n'era preoccupato e lui le sorrise grato. Arrivarono al bar e si sedettero a due sgabelli vuoti. William non riusciva a guardarla. Voleva sepellirsi a terra.

    Buffy si stava trattenendo dal chiedergli direttamente se gli piaceva. Perché a quello che aveva visto gli piaceva. Certo, era attratto da lei, ma hey, una piccola bionda sul grembo dei ragazzi creava qualche movimento in quella regione. Non era quello il modo di procedere con William, lo sapeva. Era timido, non qualcuno da spingere in quel modo.

    “Hey, Buffy?” alzò gli occhi e vide Willow accanto a lei.

    “Hey Willow. Che c'è?”

    “Vuoi venire un attimo a ballare con me?” Buffy e Willow adoravano ballare insieme. Il bar in cui andavano aveva una piccola pista da ballo che era sufficiente per loro. Alzò gli occhi verso William e lo vide sorriderle.

    “Vai Buffy, divertiti”

    “Non voglio lasciarti Will, non ti preoccupare. Mi sto divertendo anche con te, lo sai”

    “No per favore, vai. Davvero non importa” lo guardò curiosa. Sembrava implorarla silenziosamente di andare. Oh, beh.

    “Okay, ma torno presto” afferrò la mano di Willow e si avvicinarono alla pista.

    William sospirò di sollievo. Aveva solo bisogno di stare lontano da lei per qualche secondo e riprendere il controllo. Una mano che gli afferrò la spalla lo fece sospirare di nuovo.

    “Ti diverti, Willie?” William guardò Angel e Parker che si erano avvicinati al bar. Odiava quel nome, e Angel lo sapeva. Era per questo che continuava a usarlo.

    “Si” disse semplicemente, sperando che si togliessero dai piedi.

    “Ho visto che sei venuto con Buffy. Ti piace, vero?”

    “Certo”

    “Sai che l'ho avuta prima io, vero? Voglio dire, non che tu possa mai averla, ma sto solo dicendo”

    William non lo guardò e rimase tranquillo. La sua mascella si tese per la rabbia.

    “Perchè pensi che ti abbia portato qui, Willie? Voglio dire sul serio. Non è che tu sia il suo tipo, no? E ora ti ha lasciato solo. Non riusciva a starti intorno più di tanto”

    William continuò a guardare le bottiglie del bar di fronte a lui, ora aveva stretto anche i pugni.

    Angel si avvicinò minaccioso “Senti, Willie. Non sei il suo tipo. Non a lavoro, e di sicuro non qui. Quindi va a casa, dirò a Buffy che non ti sentivi bene. Ti ha portato qui solo per ridere, comunque. Vai, su”

    Angel era rimasto furente quando aveva visto Buffy portare William al bar. Quasi aveva rotto il bicchiere guardando gli sguardi di tenerezza che si erano scambiati quando si era seduta su di lui. Anche quando si vedevano non lo toccava mai così in pubblico.

    Era troppo per William. Lui lo sapeva, che non era il suo tipo e non lo sarebbe mai stato. Ma le sue insicurezze sul perché Buffy uscisse con lui tornarono e non potè sopportarlo. Si alzò e corse fuori dal bar.

    Buffy lo guardò correre fuori confusa. Facendo una decisione immediata, mormorò 'scusami' a Willow e lo seguì.




    Capitolo 5

    “William! William fermati!” Buffy stava correndo il più veloce possibile, evitando le crepe nel cemento meglio che poteva. William si stava dirigendo rapidamente verso il loro ufficio, ovviamente voleva prendere la macchina.

    Lei aumentò la velocità e riuscì ad arrivare a pochi mentri da lui “William! Fermati dannazione!”

    Lui si voltò sorpreso, non l'aveva sul serio sentita con tutti i miserabili pensieri che aveva in mente.

    “Buffy? Cosa fai?”

    “Cosa faccio? Cosa fai tu? Sei corso fuori senza dire niente”

    Si guardò intorno frustrato, voleva scappare dal suo sguardo penetrante “Mi dispiace. Solo... non mi sentivo molto bene”

    Fece qualche passo vicino a lui “Nuh uh, Will. Ho visto Angel e Parker al bar. Che è successo?”

    Strinse la mascella, poi sospirò rassegnato “Mi dispiace, Buffy. Io non sono il tipo, okay? E a essere onesti, non voglio nemmeno. Mi rifiuto di socializzare con gente che non mi piace e non potrebbero mai piacermi persone come quei due”

    Fece un passo più vicino, chiedendo con voce dolce “Cosa ti hanno detto?”

    La guardò dritta negli occhi “Hanno detto... hanno detto che passi del tempo con me solo per farti due risate. Hanno detto che dovrei andarmene perché non sono il tipo. E hanno ragione”

    Fece un altro passo più vicino perché quasi si toccassero. Scosse la testa, portando una mano a stringere leggermente il colletto della sua camicia.

    Sussurrando “Non hanno ragione, Will” si sporse e strofinò le sue labbra leggermente su quelle di lui, spostandosi quasi subito per vedere la sua reazione.

    Lui non disse niente. Non si mosse nemmeno. Ma i suoi occhi sembravano sorridere così si alzò di nuovo, questa volta premendo le labbra più fermamente, sentendole rispondere con un po' di pressione a sua volta. Si appoggiò ai suoi bicipiti mentre lui le teneva la vita, strofinando la stoffa della sua camicetta con i pollici. Le loro labbra si mossero lentamente per abituarsi alla sensazione e al sapore. Buffy prese il suo labbro inferiore tra le proprie e lo succhiò leggermente. Non furono coinvolte le lingue, era solo un dolce, intimo bacio tra due persone timide. Will inclinò la testa da un lato mentre aumentava leggermente il ritmo, le loro bocche si aprirono e chiusero l'una sull'altra mentre si assaggiavano.

    Buffy spostò la testa dalla sua ma tenne la presa sulle sue braccia, sorridendogli.

    “Buffy? Perché... uh, beh... cosa stiamo... perché?”

    La sua tenue risata fu quasi un sospiro di sollievo. Forse doveva essere sfrontata dopotutto. “Ti piaccio, Will?”

    Lui annuì “Molto”

    “Bene. Anche tu mi piaci”

    “Non penso che risponda alla mia domanda. Uh, perché?”

    Ancora sfrontata. Sfrontata andava bene. “Beh, a te piaccio e a me piaci. Ma forse è più che piacerti? Perché a me piace anche Willow ma non intendo baciarla”

    Lui le sorrise “Anche a me piace Willow, ma non penso di baciarla nemmeno io”

    “Ma ti è piaciuto baciare me?”

    Lui annuì silenziosamente.

    “Quindi per il mio potere di deduzione logica, ci sono persone che ti piacciono e che non vuoi baciare. E vale per tutti e due. Ma a te piace baciarmi, e a me piace baciarti. Quindi dev'esserci qualcosa di più tra di noi, huh?”

    Gesù, lo sperava. Anche sentirla dire la parola 'bacio' lo eccitava, per non pensare che le loro labbra si erano toccate non più di trenta secondi prima. Ma doveva essere sicuro.

    “Ti è piaciuto baciarmi?”

    “Si” disse baciandolo di nuovo sulle labbra per rassicurarlo rapidamente.

    “Vorresti... magari se, vorresti... tanto per dire, in futuro...”

    Buffy rise di nuovo “Will, mi stai chiedendo se vorrò baciarti ancora in futuro?”

    “Um, beh, non oserei presumere... si. Si, te lo sto chiedendo”

    Buffy si sporse verso il suo orecchio “Bene. Perché lo voglio. Ed è già il futuro da quando mi hai chiesto la domanda”

    Fu sorpresa quando lui premette immediatamente le sue labbra contro di lei in un bacio più profondo di quelli che avevano appena condiviso. Spingendo la sua lingua dentro la bocca di lui sussultò quando lui la sfregò con la propria, le loro labbra ancora si muovevano follemente l'una attorno all'altra.

    Era questo che lei aspettava. Baciare Angel era sempre stato scialbo, la sua lingua era grande e sembrava un serpente tanto che a volte le leccava tutta la bocca. Non era per niente piacevole. La bocca di William invece si fondeva perfettamente con la sua, la sua innata timidezza significava che nonostante la passione non cercava immediatamente di infilarle la lingua in bocca.

    Ora le mani di lei erano arrivate al suo viso, le dita nei suoi soffici capelli. Le mani di William a loro volta le avevano circondato la schiena, facendola tremare.

    Tieci minuti di caldi baci più tardi e Buffy si spostò, ansimante di desiderio e cercando aria. Non voleva davvero che uscisse nessuno dal bar a vederli. Non perché si vergognasse, ma perché questa era una cosa speciale che voleva tenersi per se per un po. Sapeva com'era fatto Angel, non l'avrebbe presa bene e lei lo avrebbe odiato se avesse detto qualcosa di maligno a WIlliam

    “Will? Penso che forse dovremmo tornare alle macchine ora” sperò che lui non si arrabbiasse per l'interruzione.

    Non sembrava minimamente arrabbiato. In effetti, le sorrise felice “Okay”

    Tornarono al parcheggio senza dire una parola, ma lui le aveva tenuto fermamente la mano per tutto il tempo. Arrivando alla macchina, Buffy si voltò verso di lui.

    “Wow. Sono un po' stanca. È stata una lunga settimana, vero? Penso che andrò a casa a riposare, forse dormirò anche domani”

    Lui annui “Si, il miglior giorno della settimana è la domenica. Fai... qualcosa di interessante domani?”

    “Niente che potrei sul serio chiamare interessante. Faccio solo qualche lavoro di casa, sai? Un peccato però. Ho sentito che sarà un bel giorno di sole” aspettò che lui cogliesse il segnale.

    “Oh, okay, sembra... beh, non divertente in effetti. Um, immagino che ci vediamo lunedì?”

    Buffy rise tra se. Questo ragazzo aveva molto da imparare sulle donne. Il che era bello in effetti. “Fai qualcosa in particolare domani, Will?”

    Lui sembrava sorpreso “Uh, n-non esattamente. Perché?”

    “Ti va di vederci? Visto che nessuno di noi è occupato”

    “Grandioso! Um, si certo. Posso venire a prenderti, se vuoi. Possiamo decidere lì cosa fare”

    Si sporse a baciarlo sulla guancia, per più del tempo necessario “A domani allora, Will”

    Guardando Buffy allontanarsi, William si chiese se era il fato che lo portava sempre a guardarla allontanarsi con sguardo da ebete.


    TBC

    Edited by strawberry85 - 22/4/2012, 22:29
     
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    Capitolo 6

    William si mostrò a casa di Buffy il giorno dopo a mezzogiorno. Lei rispose alla porta in jeans e un top sportivo bianco, baciandolo rapidamente sulla bocca prima che potesse dire qualcosa. Le sorrise quando si staccò.

    Lei rise timidamente “Scusa, non potevo trattenermi”

    William stava ancora sorridendo “Non dire assolutamente scusa per questo. Davvero, uh, quando vuoi. Non ero sicuro a che ora venire, visto che non ne abbiamo detta nessuna, così ti ho lasciato dormire”

    Buffy era toccata “Oh, grazie, è molto dolce. Entra per un minuto mentre finisco di mettere via delle cose in salotto e poi andiamo”

    William la seguì attraverso il corridoio verso la stanza principale. La casa era piccola ma pulita, con foto e quadri dappertutto. Lei gli indicò di sedersi mentre prendeva cose lasciate in giro per la stanza.

    “Allora, cosa ti piacerebbe fare oggi, Will? Voglio dire, non ci sono molte cose adatte ad un appuntamento a Sunnydale, ma potremmo trovare qualcosa”

    William alzò la testa sorpreso “E' un appuntamento?”

    Buffy gelò mentre stava per prendere un cuscino “No! Voglio dire, non se non vuoi. Mi dispiace, ho dato per scontato che dopo ieri sera lo volessi anche tu. Ma possiamo ancora uscire come amici”

    “No, no, lo vorrei eccome un appuntamento. Se lo vuoi tu, va bene”

    Sorrise contenta “Bene. Tu lo vuoi, io lo voglio. Quindi lo è”

    William divenne improvvisamente timido “Questo ci rende... una coppia?”

    Buffy aggrottò la fronte, evidentemente pensierosa “Hmm. Beh, immagino che se me lo chiedi ufficialmente e io ti rispondo si, allora tecnicamente siamo una coppia”

    “Chiedertelo, come chiederti di essere la mia ragazza?”

    Dio, era troppo divertente giocare con lui quando era così adorabilmente timido. “Sono abbastanza sicura che saremmo definibili coppia se mi chiedessi di essere la tua ragazza. Perché allora tu saresti il mio ragazzo. Ma devi farlo prima”

    Lui la guardò determinato, una scintilla di coraggio gli attraversò la spina dorsale “Buffy, vorresti essere la mia ragazza? Ti prego?”

    Buffy si mise un dito sotto il mento, guardando il soffitto come se ci stesse sul serio pensando. Fu lì che notò che William era teso di paura, allora rise e gli piombò addosso, sedendosi sul suo grembo e baciandogli le labbra.

    “Certo che lo voglio, sciocco! Ti ci è voluto tanto a chiedermelo!” lo prese in giro, ridendo allo sguardo indignato sul suo viso. Fu brutalmente interrotta quando lui le attaccò le labbra, baciandola appassionatamente. Gemette e strinse la presa su di lui mentre le loro lingue uscirono a massaggiarsi l'una con l'altra, e la mano di lui si infilava sotto il suo top per accarezzarle la morbida pelle.

    Mentre iniziava a baciarle il collo, lei mormorò “Mmm, sei decisamente la mia sedia preferita da ora. Non potrei mai più sedermi su una sedia normale”

    “Puoi sederti su di me quando vuoi, passerotto” le ruggì nell'orecchio.

    “William!” squittì guardandolo negli occhi “Lo hai già detto sul serio? Cioè, ruggito sul serio? Dov'è finito il mio timido Will?”

    Lui ghignò “Immagino abbia perso un po' di timidezza nell'attimo in cui hai detto che saresti stata la sua ragazza”

    Lei sorrise “Bene, ma non troppo spero. Ti amo quando sei adorabile e arrossisci”

    Il cuore di William si fermò nel momento in cui la sentì dire 'Ti amo' ma riuscì a ridere comunque.

    “Uh, già. Quindi piccola, dobbiamo ancora decidere cosa fare”

    Lei annuì “Si. Beh, il sole è davvero bello adesso. Avrei voluto avere una piscina così potevamo nuotare, ma immagino potremmo comunque andare al parco o qualcosa”

    “Io ho... beh, c'è una piscina nella casa in cui vivo”

    “Oh mio Dio, hai una piscina?”

    Lui le sembrò un momento a disagio “Veramente, vivo ancora coi miei genitori. So che è un po' strano, a ventiquattro anni vivo ancora coi miei, ma la casa è tanto grande che non importa. Se ci andiamo dubito che li vedremo”

    Buffy gli prese il mento “Hey, non essere imbarazzato. È una bellissima idea. Prendo il mio costume e possiamo andarci adesso”

    Baciandolo di nuovo, saltò e corse in camera.

    William guardò in basso. Dannazione. Se continuava a sedersi su di lui in quel modo, avrebbe passato una vita di... situazioni scomode.


    ***

    Era vero? Una bellissima, divertente, intelligente ragazza stava camminando attorno alla sua piscina in un piccolo bikini rosso con i capelli dorati splendenti per il sole, e non solo questo, ma aveva appena acconsentito a uscire con lui? William non voleva sembrare strano tirandosi uno schiaffo da solo così si limitò a pizzicarsi il braccio. Si, era vero.

    Buffy lo guardò dai gradini della piscina. Wow. Quando si era tolto la maglietta? Chi lo sapeva che quel corpo era così bello sotto tutto quel tweed? Beh, nessuno lo avrebbe mai saputo da ora eccetto lei, poco ma sicuro. Quando trovava il tempo di fare tutto quell'allenamento? Perché Buffy era certa che quel torace scolpito non glielo avesse dato Dio. O quelle braccia. Mmm. Bisogno della piscina. Freddo. Mente sovraccaricata.

    Entrò e lo invitò con un dito.

    “Su Will, vieni con me”

    Lui annuì e andò verso i gradini, scendendo nell'acqua fredda e raggiungendo Buffy al centro della piscina.

    Lei gli mise il broncio “Sei più alto di me, Will. Mi tieni?” e senza dargli scelta gli si avvinghiò con le braccia intorno al collo e le gambe intorno alla vita. I loro visi erano a pochi centimetri di distanza così le baciò la punta del naso. Lei rispose al suo gesto d'affetto sfregando il naso contro il suo, sorridendo.

    Solo stare a galla nell'acqua, tenendola, perché sul serio doveva tenerle il sedere visto che non c'era altro modo, era la cosa più bella che avesse mai provato. Lei sorrideva nelle sue orecchie e gli baciava il viso, passando dal mento per fare tutte e due le guance senza toccare le labbra.

    Spostandosi abbastanza da guardarlo negli occhi, lo fissò dubbiosa.

    “Sei felice che sono la tua ragazza, Will? Non ti ho spinto troppo, vero?”

    “No, non l'hai fatto, Buffy. Sono molto felice. Non mi ricordo di essere stato così felice da molto tempo”

    Buffy gli passò le dita tra i capelli dietro il collo “Anche io. Sono molto felice”

    William la spinse lentamente nell'acqua fino ad appoggiarla alla parete della piscina, i loro corpi furono premuti in modo più intimo. Buffy si sporse e catturò le sue labbra con le proprie, ondulando i fianchi contro i suoi e mandandolo ai matti. Stavano entrambi ansimando, sentendo il calore dei loro corpi passare da lui a lei nell'acqua fredda. Mosse il viso verso il basso e le prese la soffice pelle del collo in bocca, succhiandola duramente, voleva farla sua perché tutti lo vedessero. Lei stava affondando le dita nella sua schiena, esercitando molta pressione per essere una donna così piccola.

    “Will, ti prego, ho bisogno che mi tocchi” mormorò nel suo orecchio.

    Lui si tese. Qui era dove le cose si complicavano. Non era esattamente un esperto e non voleva deluderla. Entrambe le sue mani erano libere ora che lei era sostenuta dal muro, ma dove voleva essere toccata?

    Buffy sentì la sua esitazione e alzò entrambe le sue mani appoggiandole sul proprio seno. Lui lo prese immediatamente e iniziò a massaggiarlo sfregando i pollici sui suoi capezzoli, facendola gemere nella sua pelle bagnata. Spostò il costume da uno dei seni e si abbassò timidamente, prendendo un capezzolo tra le labbra. Lo avrebbe colpito? No, sentiva solo dei bassi gemiti e quando sussurrò il suo nome, seppe di stare facendo la cosa giusta.

    Continuò a sfregare l'altro seno usando la seconda mano per alzare quello che stava succhiando. Buffy si stava sfregando freneticamente contro di lui, le dita di lei si seppellirono nei suoi capelli mentre lui la teneva a se. William si mosse per prendere in bocca l'altro capezzolo. Sentiva il proprio membro duro e dolorante, il suo caldo centro irradiava eccitazione contro la sua erezione.

    Buffy era fuori di testa dall'eccitazione, il suo corpo aveva bisogno di essere riempito. Abbassò le braccia per abbassargli il costume, poi arrivò ai lacci del suo bikini per toglierlo. Prima che lui si rese conto di cosa stava facendo, Buffy affondò intorno alla sua rigida asta, l'acqua agiva da lubrificante così lo prese completamente in una sola spinta. I loro occhi si unirono nello shock mentre Buffy apriva e chiudeva la bocca senza parole, sentendosi stranamente completa per la prima volta. Si alzò e tornò giù, guardando le espressioni dei suoi occhi. L'acqua rendeva impossibile andare veloci, così iniziarono con lunghe, profonde spinte ancora e ancora.

    La mente di William gli stava gridando qualcosa ma non comprendeva una parola. Non voleva questo quando l'aveva spinta contro la parete ma non se ne pentiva per un secondo. Era così calda e stretta ed era la sensazione più bella che avesse mai sentito in vita sua. Il contrasto tra l'acqua fredda e le sue profondità brucianti lo stava facendo impazzire. Improvvisamente lei lo afferrò più forte e gli morse il collo, il suo canale lo strizzò di più mentre veniva più forte che mai intorno a lui. A quel punto lui non riuscì più a trattenere l'orgasmo e spruzzò dentro di lei il suo caldo seme.

    “Buffy! Oh Dio, Buffy!”

    Rimasero intimamente connessi, il suo membro a riposo restava dentro di lei mentre rimanevano nell'acqua con la testa di lei nascosta nel suo collo per diversi minuti.

    “Will, non voglio che pensi che sia una specie di... beh, una brutta persona. Non ho mai fatto cose del genere prima”

    Lui annuì.

    Lei continuò “So che tecnicamente siamo insieme solo da poche ore e mentre una parte di me si sente davvero una sgualdrina adesso, la maggior parte pensa che quello che è appena successo sia molto speciale”

    Annuendo di nuovo, le disse dolcemente “Buffy, non preoccuparti perché non potrei mai pensare male di te. È stato incredibilmente speciale per me ed ero proprio qui anche io, come hai detto solo da poche ore. Ma non significa nulla per me, perché, beh... ti voglio da mesi ormai”

    Lei sorrise “Mesi? Wow. Avrei voluto saperlo. Non mi hai mai parlato, eccetto di passaggio. Avremmo potuto farlo settimane fa”

    William le baciò la punta del naso teneramente “Non importa, gattina. Lo abbiamo fatto ora”

    Ooh. Gattina. Forse che il timido Will andasse via non era una cosa così brutta.

    William si guardò intorno, poi uscì da lei lentamente, attento a controllare qualunque possibile dolorosa reazione “Dovremmo uscire, penso. Non vorrei ti prendessi un raffreddore”

    Lei annuì e arrossì, prendendo il bikini che galleggiava attorno a loro. Quando fu di nuovo decente uscirono e si asciugarono, entrando in casa per cambiarsi.

    Buffy rimase sorpresa di vedere un uomo più anziano in piedi, che la fissava.




    Capitolo 7

    L'uomo di fronte a Buffy finalmente le sorrise, ma il sorriso non si rispecchiò nei suoi occhi. La stavano guardando critici, probabilmente per la sua completa assenza di vestiti. Buffy si sentì come se fosse silenziosamente giudicata.

    Parlò con un perfetto accento inglese “Buon pomeriggio William. Vorresti presentarmi la tua ospite?”

    William era frustrato, i suoi occhi passavano dall'uno all'altra “Uh, si, certo. Papà, lei è Buffy Summers, la mia, uh, la mia ragazza. Buffy lavora al giornale con me. Buffy, lui è mio padre Rupert Giles”

    “La prego mi chiami Giles, lo fannot utti”

    Buffy gli strinse la mano, sentendosi quasi nuda nel suo bikini.

    “Sono molto lieta di incontrarla finalmente. Voglio dire, lavorando al giornale. Um, se vuole scusarmi stavo per andare a cambiarmi”

    Camminò per il corridoio fino a trovare un bagno, e si cambiò rapidamente nella gonna e maglietta che aveva portato. Non voleva apparire scortese così tornò nella stanza dov'erano prima. Raggiungendo la porta, si fermò sentendo la voce di Giles alzarsi arrabbiata ed esasperata.

    “Sto solo dicendo, William. Una donna come quella ha solo una cosa in mente e non è la tua felicità. Ti sei dimenticato così presto di Drusilla?”

    Donna come quella? Cosa diavolo voleva dire? Non andava mica in giro in bikini tutto il giorno, erano appena usciti dalla piscina santo Dio.

    “No papà, non ho dimenticato ma non conosci Buffy” capì dal suono della sua voce che la sua mascella era tesa.

    “Dimmi William, le hai rivelato di essere un Giles prima o dopo che aveste iniziato a uscire insieme?”

    “Prima” fu una risposta esitante, detta molto piano.

    “Esattamente. Non voglio ferire i tuoi sentimenti e sto solo cercando il tuo bene. Quella donna è una comune arrampicatrice. Guarda cosa indossava! Vuole qualcosa da questa relazione e non sei tu. Su, William, pensi davvero che una donna come quella voglia uscire con te per il tuo spirito?”

    Ci fu una pausa. William non disse niente. Il labbro inferiore di Buffy iniziò a tremare. Perché non la difendeva? Come poteva lasciare che suo padre dicesse quelle cose di lei? Cercò di ignorare il fatto che in effetti lo aveva appena sbattuto nella piscina come una puttanella.

    “Lo vedi, figliolo? Dille solo che non avrà mai i tuoi soldi, il prestigio o una promozione dalla vostra relazione e vedrai come corre via. Sarà molto meglio per te”

    “Papà... io solo... penso di a-... di sentire sul serio qualcosa per lei” la sua voce era triste, spezzata.

    “E' quello che si aspetta. Per questo te lo dico, fai con lei quello che ti serve. Assicurati però di usare protezioni, non hai certo bisogno che diventi incinta e usi il bambino per cercare fortuna. E poi mandala via”

    Buffy non si sforzò più di stare a sentire. Il suo viso era infiammato dall'imbarazzo e dalla rabbia. Chi diavolo erano loro due per trattarla come una puttana? Avere soldi non li rendeva Dio. Ma la cosa più dolorosa era sapere che se William sul serio la... gli importava di lei, l'avrebbe difesa. Non aveva detto niente, quindi non sentiva niente. Faceva terribilmente male, perché Buffy era arrivata alla conclusione di essere innamorata di lui.

    Prese un altra strada e andò in piscina, prese le sue cose e le mise freneticamente nella borsa. Non sarebbe mai passata per la casa per uscire così decise di cercare l'entrata laterale. Ma prima che potesse allontanarsi William era uscito. Era incredibilmente triste.

    “Buffy? Cosa ci fai qui fuori?”

    Si voltò furente “Me ne sto andando, ecco cosa faccio”

    Lui la guardò scioccato e ferito “Oh... io, oh. Perché? Pensavo che magari potessimo, non lo so, magari passare un po' più tempo insieme.”

    Buffy rise isterica “Non voglio più 'passare del tempo' con te, William. Non adesso né mai. So cosa significa il tuo 'passare del tempo'. Quindi non ti aspettare che io 'passi del tempo' con te in futuro” tutto questo fu detto con un sarcastico tono di voce.

    William la guardò scioccato. Cosa diavolo stava succedendo? Aveva detto che le andava bene quello che era successo. Stava mentendo? Improvvisamente Buffy stava tuonando verso l'entrata laterale, aprendo la porta e lasciandola aperta dietro di se. Corse dietro di lei.

    “Buffy! Come torni a casa? Ti accompagno”

    Lei si voltò di scatto e lo fissò “Allora puoi accompagnarmi a casa. Ma non pensare di dirmi nemmeno una parola, chiaro?”

    William annuì, deglutendo. Sembrava quasi violenta. Aprì la macchina del vialetto ed entrò, e quando lei sbattè la porta per chiuderla si sentì come se gli avesse tirato uno schiaffo.

    Fu un viaggio silenzioso fino a Revello Drive. Finalmente arrivarono, e Buffy aprì la porta.

    William le afferrò la vita prima che potesse uscire.

    “Buffy, Buffy ti prego! Lo stai facendo perché... sono andato male?”

    Buffy sapeva che stava parlando di sesso, ma tutto quello che sentiva era la conversazione umiliante nella sua testa. Lo guardò con tanta rabbia da sembrare un mostro.

    “Sei stato una fottuta disgrazia, William”

    Si voltò e uscì correndo nell'edificio. Non vide lo sguardo di assoluto dolore nella sua espressione già ferita.

    William appoggiò la testa sul volante e iniziò a singhiozzare duramente, qualcosa che da anni si era giurato che non sarebbe più successo per una donna.

    ******

    Buffy chiuse la porta principale dietro di se e collassò a terra. Le sue lacrime da spezzare il cuore si fecero sentire per ore.




    Capitolo 8

    Un mese. Era passato un intero mese da quando Buffy aveva spezzato il suo cuore in migliaia di pezzi. Doveva vederla a lavoro sei giorni a settimana e questo lo stava uccidendo sempre di più. Sorrideva costantemente, rideva con le persone come se loro non avessero passato un giorno magico l'uno tra le braccia dell'altra per poi essere spezzato per colpa sua. Ovviamente, aveva reso chiaro che non significava niente per lei. Che non riusciva a darle abbastanza piacere nel sesso per rimanere nel suo interesse. William voleva piangere e gridare, alzarsi dalla scrivania e gridare che l'amava e che avrebbe fatto qualunque cosa per riportarla indietro.

    Ma invece andava a lavoro ogni giorno e non guardava nessuno negli occhi. Faceva il suo lavoro rapidamente, senza mai lasciare la scrivania, e se ne andava alle cinque ogni pomeriggio. Cenava appena arrivato a casa, lavorava alla palestra per distrarsi finchè non si sentiva svenire e poi andava a letto, grato per quanto il sonno arrivasse in fretta. Non parlava con suo padre da quattro settimane.

    Viveva all'inferno e non riusciva ad uscirne.

    ***

    Buffy stava vomitando in bagno a lavoro, cercando di farlo silenziosamente. Lo aveva appena incontrato di nuovo in corridoio, non notandolo finchè non fu troppo tardi perché guardava dei fogli. Aveva sentito dei passi arrivare dall'altra direzione e aveva alzato gli occhi, pronta a plastificare quel dannato sorriso finto sul suo viso di nuovo quando fu colta da quegli occhi blu. Una visione che si muoveva dentro di lei e la colpiva forte nello stomaco. Non sapeva cos'aspettarsi da loro. Rabbia, forse? Magari un po' di dolore? Ma erano completamente illeggibili. Bianchi. Come se non ci fossero emozioni. Non aveva mai visto degli occhi così vuoti sul viso di qualcuno. Era spaventoso.

    Un'ondata di nausea la pervase e corse al bagno in tempo record. Era la settima volta questa settimana. Buffy non era stupida. Non lo avrebbe negato. Ma decise di darsi un altra settimana cercando di vivere normalmente, il più possibile, prima di prendere il test che avrebbe potuto cambiarle la vita.


    ***

    “Sono incinta”

    “Cosa?” squittì Willow guardando la bionda scioccata “Ma non ti vedi con nessuno? No? Non vedi nessuno?”

    Buffy scosse miserabilmente la testa “No. Non vedo. Non amo. Non ho nessuno” iniziò a piangere “Nessuno ha me”

    Willow corse da lei da dove sedeva dietro la scrivania “Oh Buffy, tesoro, andrà tutto bene. Sei forte, e io sarò qui per te completamente, okay?”

    Buffy annuì, soffiandosi il naso in un fazzoletto.

    Willow si schiarì nervosamente la gola “Buffy, uh, posso chiederti... chi è il padre?”

    “Will”

    “Si?”

    “No, è il padre, Will”

    Willow la guardò confusa “Will chi?”

    “William Giles”

    Ancora incantata, Willow disse “Non penso di conoscerlo”

    Buffy la guardò incredula “Willow! È nel tuo staff. Cosa vuol dire che non lo conosci?”

    “Buffy, ho un solo William nello staff. William Worthington, il ragazzo che hai portato al bar quella volta”

    Buffy si morse il labbro. Che diavolo stava succedendo? Sapeva che non mentiva perché aveva incontrato quello stronzo di suo padre.

    Willow pensò “Buffy, per Giles intendi Rupert Giles? L'uomo che possiede mezza Sunnydale?”

    Lei annuì.

    “Beh questo ha senso. William ovviamente lavora sotto un altro nome così la gente non sa la relazione. Per farcela con le sue forze. Anche se sono sicura che Wesley come editore lo saprebbe”

    Buffy sospirò “Beh, qualunque sia il suo nome, è lui”

    “Umm, Buffy, potrei sbagliarmi ma tu non lo guardi nemmeno quando ti è a un centimetro no? Solo un osservazione”

    “Si, lo faccio ora. Prima quasi svenivo quando si avvicinava. Poi ho scoperto che è un bugiardo senza spina dorsale”

    “Uh huh. Quindi immagino che non gliel'hai detto?”

    “No”

    “Beh, Buffy, vorrei davvero che mi ascoltassi. Sono sicura che a ogni donna in questa situazione venga dato lo stesso avviso dalla sua migliore amica. Dillo. A lui. Adesso. Non aspettare. Non puoi nasconderlo per sempre”

    Buffy la guardò irritata “Come sai che voglio tenerlo?”

    Willow la guardò “Perchè ti conosco”

    Sorridendole, Buffy disse “Si, lo so. Ti stavo solo prendendo in giro”

    Willow si inginocchiò accanto a lei “Diglielo Buffy. Potrai odiarlo, ma ha un bambino che cresce dentro di te. Diglielo adesso” si alzò e portò Buffy verso la porta.


    ***

    Il suo viso era senza espressione, la sua voce senza emozione, il respiro controllato. Andò alla sua scrivania.

    “William. Devo parlarti di una cosa importante. Seguimi per favore”

    Buffy non controllò nemmeno se la stava seguendo sul serio, andò dritta verso la stanza delle fotocopie, sapendo che era vuota perché la fotocopiatrice era rotta. Entrò dietro di lei, il suo viso era una maschera di confusione, e lei chiuse la porta.

    “Credimi quando ti dico che mi dispiace di doverti dire questo. Ma alcuni credono che dovresti saperlo. Io non penso che ti meriti niente, ma questo è un altro discorso” forse ci era andata troppo pesante. Beh, quello che era fatto era fatto.

    “Buffy, io... di cosa stai parlando?”

    “Sono incinta”

    William aggrottò la fronte scioccato. Ovviamente era suo, se no perché glielo avrebbe detto? Ma cosa poteva dire? Lo aveva spiazzato.

    Buffy aspettò che dicesse qualcosa. Qualsiasi cosa. Anche 'non lo voglio' ma rimase in silenzio. Sospirò.

    “Quindi, come ho detto, non volevo nemmeno dirtelo. Ma non ti preoccupare, non voglio niente da te. Non voglio nemmeno il tuo nome sul certificato di nascita. Quindi puoi correre a casa e dire a papino di non preoccuparsi”

    “Correre a casa e... di che stai parlando? Cosa centra mio padre con questa storia? Hai il mio bambino, Buffy. Il mio bambino”

    “Non è tuo, William. È mio. Tu non avrai assolutamente nulla a che fare con le nostre vite, proprio come volevi”

    Esplose “Volevo? Volevo? Non ti azzardare a dirmi una cosa del genere Buffy! Sei tu che mi hai calciato fuori dalla tua vita. Una fottuta disgrazia, se ricordo bene. Mi dispiace di averti fatto passare per la terribile esperienza di concepire quel bambino. Ma non osare tenermi lontano da mio figlio. O giuro che ti porto in tribunale”

    Oh dio, gli ormoni della gravidanza. Scoppiò a piangere.

    “Di che stai parlando, William? Sei tu che non vuole bambini dalla puttana che ti porterebbe via la tua fortuna! Un bambino con un ingannatrice di madre!” i suoi singhiozzi divennero così violenti che si appoggiò alla fotocopiatrice. William non riusciva a vederla così, l'amava ancora e questa era la cosa più orribile che avesse mai visto. La tenne e le strofinò leggermente la schiena, e lei glielo lasciò fare.

    Quelle parole che lo colpirono come un campanello d'allarme, e un ricordo lontano... le parole di suo padre. Poteva essere che lei...?

    “Buffy, ti prego calmati. Dove hai preso un idea del genere? Non avrei mai pensato una cosa del genere. Un bambino non potrebbe mai essere una cosa brutta.”

    Lei lo guardò, con le lacrime agli occhi “Ho avuto l'idea da tuo padre”

    “Cos'ha detto?”

    “Non è tanto quello che ha detto, è quello che tu non hai risposto. Tu non eri contrario”

    Lui la guardò incredulo “Buffy, ci hai sentito quel giorno? Hai sentito cosa lui diceva?”

    Lei annuì e le lacrime tornarono a rigarle gli occhi per il ricordo.

    “Perchè pensavi quelle cose orribili anche di me? Era lui, non io”

    “Ma tu non gli hai detto nulla”

    “Si invece! Gli ho detto che avere un bambino con te sarebbe stato un miracolo, non una minaccia ai miei soldi, e se ti avessi sposata sarebbe stato il giorno più bello della mia vita. Non gli parlo da un mese per tutte le cose che ha detto di te”

    Oh. Dio. Santo. “Io... immagino di non aver sentito quella parte di conversazione. Non è successa proprio alla fine, per caso?”

    Lui annuì “Te n'eri andata?”

    Buffy annuì “Non potevo più sopportarlo... era così degradante. Non mi sono mai sentita in quel modo in tutta la vita”

    Fece un passo verso di lui e lui immediatamente ne fece uno indietro “Buffy, avresti dovuto dirmelo allora. Avresti dovuto dire qualcosa. Ho passato un mese infernale. Avrei voluto morire”

    Buffy lo guardò implorante “Anche io, Will! Non pensare che questo non mi stesse uccidendo. Ma lo sappiamo ora, no? Ho sbagliato, e lo so. Mi dispiace. Ti prego, non possiamo... risolvere? Avrò il tuo bambino”

    I suoi occhi divennero furiosi “Un secondo fa non era il mio figlio. Non volevi che lo avessi con te. Eri abbastanza felice di spezzarmi il cuore, di nuovo. Non aspettarti che ti perdoni per questo. E poi, non capisco perché dovresti volere uno che a letto è una fottuta disgrazia”

    Buffy spalancò gli occhi e si coprì la bocca, vergognandosi delle sue parole “No, William, non era di quello che parlavo. Pensavo alla conversazione che avevo sentito, mi riferivo a quella” guardò timidamente in basso “Tu sei stato fantastico in piscina”

    per quanto fosse lieto di sentirlo, William non lo mortò. Era furente che il costante dolore del suo cuore che aveva reso difficile respirare nell'ultimo mese fosse frutto di uno sbaglio. Uno stupido fraintendimento. Stava ancora tremando dalla rabbia. Per Buffy, per suo padre e per se stesso. Avrebbe dovuto provare di più, confrontarsi don lei. Dannazione.

    “Beh. Buona a sapersi. Ma uh, davvero non penso che possiamo risolvere. Non adesso” andò verso la porta, cercando di ignorare i suoi singhiozzi. Ma non potè ignorare il suo sussurro.

    “Ti amo, William”

    Lui si fermò con la mano sul pomello, la sua schiena assolutamente rigida. Quante volte aveva sognato di sentire quelle parole dalle sue labbra? Ma era accaduto così tanto. Tanto dolore, tradimento, rabbia.

    “So che ti amo anch'io Buffy. Lo so. Lo sapevo mesi fa. Ma c'è tanto odio nella mia testa ora che non sento arrivare niente al mio cuore”

    Uscì, lasciando Buffy scivolare sulla fotocopiatrice fino a collassare a terra.

    Si sfregò lo stomaco ancora piatto protettivamente.

    “Ti riporterò il tuo papà, piccolo” sussurrò “Lo riporterò per tutti e due”




    Capitolo 9

    Tre giorni erano passati e William era fuori di testa dalla preoccupazione. Buffy non era tornata in ufficio dal giorno della stanza delle fotocopie. Era ferita? Il bambino stava bene? Se pensava che il mese precedente fosse stato duro, sapere che Buffy portava suo figlio e non era in grado di vederla gli mostrò cosa la difficoltà fosse. Lo stava facendo diventare matto.


    ***

    Willow alzò gli occhi quando sentì bussare alla porta. Fu sorpresa a dire poco.

    “William!”

    “Uh, ciao Willow. Come vanno le cose?” sapeva che era lì per un altro motivo ma gli rispose comunque..

    “Bene al momento. È tutto pronto per l'uscita settimanale. E tu, come vanno le cose con te al momento?”

    “Oh, lo sai, bene. Si, nessun problema con lavoro o niente” quasi rise per il suo patetico tentativo di fingere che di essere casuale “Um, ho notato che, Buffy Summers non è qui da un po. Voi due siete amiche, lo so. Sai, hai, hai un idea di cosa non vada con lei?”

    Okay, Buffy aveva bisogno di qualcuno che facesse ciò che era meglio per lei. Willow conosceva William. Era un ragazzo dolce e adorabile non importa cosa pensasse Buffy. Non era sicura se William sapesse del bambino ma era sicura che lo meritasse.

    “Non ne sono sicura, ma a sentire da lei sembra orribile”

    Lui andò nel panico “Orribile? Cos'è successo? Sta bene?”

    “Beh, abbiamo parlato la mattina negli ultimi tre giorni. Qualcuno copre i suoi articoli per il resto della settimana perché lei non verrà, e a essere onesti, le ho parlato e non sembrava stesse bene”

    “Cosa sembrava?”

    “Dio, non ho mai sentito qualcuno così triste, sai? Penso che essere malata la scuota sul serio perché continua a piangere” sospirò Willow “Vorrei solo andare là a farle visita, ma non posso sul serio lasciare il lavoro”

    Lui annuì, perso nei pensieri “Beh, spero che... si rimetta presto. Um, solo perché tu lo sappia, ho finito tutto per la giornata e ho delle cose importanti da fare quindi ora vado”

    Willow sorrise “Ci vediamo William”

    Guardandolo uscire dalla porta, Willow sperò silenziosamente che Buffy non fosse troppo occupata a vomitare per aprirgli la porta.

    ***

    Beh, non stava vomitando nell'esatto momento in cui aprì la porta, ma era vicina. Buffy non si era mai sentita così miserabile in tutta la sua vita. Si sentiva come se stesse espellendo gli organi ogni cinque minuti e la nausea non se ne andava presto. Aprendo la porta a William, il dolore al cuore non l'aiutò.

    “William? Cosa ci fai qui?”

    William la guardò. Sembrava stesse malissimo. I suoi capelli erano un disastro, il viso pallido con occhiaie scure sotto gli occhi. Indossava dei vecchi pantaloncini grigi e una canottiera bianca allargata. Anche le sue braccia sempre abbronzate ora avevano perso colore. Ovviamente gli avevano mentito riguardo le donne incinta. Lei non stava certamente bene. E non era grassa. In effetti sembrava più piccola di quanto ricordasse. Forse aveva qualcosa a che fare con la sua corporatura esile.

    “Ho notato che non sei venuta a lavoro per un po, ed ero preoccupato. Willow ha detti che sembrava stessi molto male al telefono e... come ho detto, ero preoccupato. Così sono venuto a vedere come stai”

    “Sto bene, davvero, sto assolutamente...” ma non riuscì a finire la frase prima che dei singhiozzi le scaturissero dalla gola. Oh, gli ormoni della gravidanza, come li odiava.

    William era attonito “Buffy, cos'è? Cosa c'è che non va?”

    Riuscì a guardarlo tra le lacrime “Cosa non va è che il bambino che mi hai dato mi fa vomitare ogni cinque secondi! Ho fame ma la vista del cibo non cotto mi da la nausea quindi non riesco a preparare niente! E anche se potessi tanto vomiterei due secondi dopo! Sono così stanca che non riesco a pensare, ma sto troppo male per dormire. Sono un disastro e sporca ma non voglio fare il bagno in caso svenissi. Sono un disastro e la mia casa è peggio di me perché quando mi muovo per pulire non riesco a farlo. Piango per qualunque cosa. Le mie tette sono così grandi da essere sul serio una distrazione e anche se questa cosa è a malapena grossa come un pollice devo comunque andare in bagno ogni dieci minuti. Come ti sembra come cosa che non va?”

    Lui alzò un sopracciglio “E' questo?”

    Lei lo guardò dritto negli occhi, decidendo di abbassare le carte “Non è niente. Quello che non va è che l'uomo che amo, e che ha messo dentro di me questo congegno di tortura potrei aggiungere, non vuole accettare che ho fatto un grosso errore e lasciarmi sistemarlo. Apparentemente mi ama, sai, ma è troppo arrabbiato per notare quella piccola emozione al momento. Quindi oltre al vomito, le lacrime e le tette che mi fanno un male cane, mi sento in colpa e mi pento di come mi sono comportata. Non solo questo, ma il pensiero di essere una madre single dopo solo un paio di settimane di inferno mi fa venire voglia di impiccarmi. Questo, amico mio, questo non va”

    Wow. William era confuso. Voleva stare con Buffy, disperatamente in effetti. Voleva prendersi cura di lei e del suo bambino. Ma aveva il suo orgoglio anche. Lei lo aveva trattato come spazzatura per un mese, e mentre comprendeva che era ferita, era una cosa che non poteva dimenticare.

    Sospirò “Buffy, posso entrare? Vorrei prendermi cura di te per un po'. È il minimo che ti meriti. Non offro niente più di questo, ma non voglio che tu sia una madre single quanto non lo vuoi tu”

    Lei lo guardò per qualche momento, poi si spostò per lasciarlo entrare.

    Entrando in salotto, comprese cosa intendeva. La casa pulita ora era un disastro. Era decisamente il momento di metterci le mani. Si voltò dove lei era in piedi, miserabilmente.

    “Buffy? Per favore siediti sul divano per qualche minuto, okay? Vengo da te tra un secondo”

    Non rispose nemmeno, un chiaro segno del suo disperato bisogno di aiuto.

    William trovò facilmente la sua camera. Era un disastro come il resto. Prese tutti i vestiti sul letto e a terra, li mise in pila nella grande sedia in un angolo. Togliendo le lenzuola, le mise insieme ai vestiti e portò tutto nella lavanderia. Fortunatamente era lì anche lo scaffale della biancheria così prese delle lenzuola nuove e tornò al letto.

    Completato quello, William si guardò intorno e vide il suo armadio. Cercò fino a trovare un paio di pigiami e li mise sul letto. Okay, la camera era fatta.

    Andò verso il bagno, mise tutto a posto e riempì la vasca di acqua calda e bolle. Tornò alla mensola della biancheria e prese degli asciugamani puliti.

    La trovò ancora seduta nello stesso posto, guardava fisso un punto di fronte a lei. Prima di pensare, la prese tra le braccia e la portò in bagno. Buffy non squittì di sorpresa o protesta, appoggiò solo la testa alla sua spalla. Lui fu riluttante a doverla mettere giù quando arrivarono.

    “Resta nella vasca, Buffy, mentre io sistemo altre cose. Tornerò molto presto per assicurarmi che non sei svenuta”

    Buffy iniziò subito a svestirsi così lui se ne andò, dirigendosi in cucina dove pulì i piatti. Fece una tazza di te e qualche toast, portandoli in cucina e appoggiandoli al comodino. Sistemando rapidamente il salotto, tornò al bagno e vide Buffy sdraiata con gli occhi chiusi. Li aprì quando lui entrò.

    “Perchè stai facendo tutto questo, Will?”

    Lui si sedette sul bordo della vasca, dietro di lei “Devo sul serio risponderti?”

    “Mi piacerebbe”

    “Perchè sei la madre di mio figlio. Questo mi da la prerogativa di badare a te. Voglio che entrambi siate sani e forti. Siediti in avanti così posso lavarti i capelli, tesoro”

    Opps, non avrebbe voluto lasciarsi scappare quel termine. Ma gli era rotolato giù dalla lingua così facilmente. Lei non disse nulla, ma si sporse e lasciò che lui le versasse acqua calda sulla testa. Non potè vedere il sorriso che le si era formato sulle labbra.

    Dieci minuti più tardi la stava aspettando in camera. Buffy entrò indossando un asciugamano e lui le porse il suo pigiama, preparandosi ad uscire. Si fermò quando sentì la sua mano sul braccio.

    “Aiutami a vestirmi, per favore” la sua voce era tenue e docile, una domanda quieta. Si tolse l'asciugamano e lo gettò sulla sedia, lasciandolo in piedi davanti a lei in tutta la sua nudità. Era gloriosa. La maggior parte delle persone non sono così belle nude. Ma cercò di non mostrare quanto questo lo colpisse, prendendo il pigiama. Le fece scivolare le maniche lungo le braccia e lentamente lo abbottonò, cercando di non tremare quando con le nocche le sfiorò la pelle diverse volte. Si inginocchiò davanti a lei per infilarle i pantaloni, lasciando che si tenesse sulle sue spalle. Alla fine si alzò e tirò le coperte del letto, lasciando che lei vi entrasse e si sedesse contro la testiera.

    “Qui ci sono te e toast. Dovresti riuscire a mangiarli”

    Lei annuì e lui si sedette silenziosamente guardandola finire, per poi prendere il piatto e la tazza e riportarli in cucina. Buffy era sdraiata sulla schiena quando lui tornò.

    “La casa è pulita, Buffy. Tornerò domani a vedere come stai”

    “Ti prego resta con me Will. Sono così sola in questi giorni. Lo faresti?”

    Quegli occhi. Quei grandi, bellissimi occhi verdi che lo imploravano di tenerle compagnia. Non poteva rifiutare. Si tolse tutto tranne i boxer ed entrò nel letto dietro di lei, senza toccarla. Lei gli prese la mano e la fece scivolare sotto di lei, mettendosela sullo stomaco. Lui non riuscì a impedirsi di accarezzarlo, coccolando la vita che vi stava nascendo. Lei rimase ferma, guardandolo per tutto il tempo con quei grandi occhi finchè non li chiuse.

    Pensando che dormisse, le poggiò un bacio sulle labbra, sollevato alla morbida sensazione per molti momenti. Quando si separò, la vide con occhi aperti, guardandolo.

    “Sapevo che sentivi ancora qualcosa” sussurrò dolcemente, appoggiando una mano al suo stomaco.

    William annuì silenziosamente, sporgendosi per catturarle di nuovo le labbra in un bacio tenero, esprimendo tutte le emozioni che cercava di nascondere.

    “Mi dispaice Buffy. Mi serve solo un po' di tempo. Ho sempre saputo di amarti”

    Buffy sorrise, accarezzandogli il viso “Lo sapevo anch'io Will. Siamo una famiglia ora, sai? Le famiglie si amano”

    Si avvicinò a lei finchè non fu accoccolata tra le sue braccia, baciandolo dolcemente per tutto il tempo che riuscì prima che il suo corpo esausto le impedisse di continuare. Lui le baciò la fronte, ancora carezzandole lo stomaco finchè non la sentì dormire.

    Avrebbe potuto volerci un po' di tempo per dimenticare il dolore che aveva attraversato, ma sapeva che solo lui poteva scegliere di ricominciare a vivere felice. E aprirsi di nuovo a Buffy era l'unico modo in cui poteva accadere.

    Presto anche lui si addormentò, e dei sorrisi solcavano entrambi i loro volti.




    Capitolo 10

    Buffy rimase sdraiata pacificamente, guardando William che dormiva. Si sentiva pulita, riposata e felice, incredibile considerando gli ultimi giorni d'inferno. Non era nemmeno dovuta correre a vomitare in bagno appena sveglia, per la prima volta. Le cose si stavano sistemando.

    William aprì lentamente gli occhi, accoccolandosi alla mano che gli stava accarezzando una guancia. Era Buffy, che gli sorrideva e sembrava più bella di quanto potesse ricordare. Forse tutto quello che realmente le serviva per mettersi in piedi era un po' di tenerezza e amore. Le sorrise e le premette un bacio sul palmo della mano.

    “Grazie per quello che hai fatto ieri, Will. Non penso che avrei potuto sopportare un altro giorno da sola”

    “Nessun problema, gattina. Sei la mia ragazza di nuovo, giusto?”

    Oooh. E finalmente erano tornati quei dolci vezzeggiativi. Probabilmente erano meglio quelli di tutto ciò che aveva già fatto per lei. Buffy non potè non notare che lui era cambiato molto dal loro primo bacio. Era ancora dolce, ma molto meno timido. La intristiva vedere che era un po' più rude, come se il dolore che aveva attraversato lo avesse colpito in modo permanente. Avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per farlo tornare il Will fiducioso e aperto di cui si era innamorata.

    “Sempre, Will. Dal giorno che mi hai baciato”

    Lui le sorrise “Penso che le cose siano andate all'opposto. Tu mi hai baciato per prima. Immagino voglia dire che io sono stato tuo da allora.”

    Lei gli sorrise esitante, voleva parlare di un argomento difficile ma non voleva rovinare l'atmosfera dolce. Doveva essere fatto “Will? Quando tuo padre diceva quelle cose di me, ha menzionato un altra ragazza con cui era già successo. Potresti parlarmene?”

    Lui tirò su col naso e si voltò sulla schiena. Buffy lo seguì, appoggiandosi ai gomiti e guardandolo.

    “Per favore? Lo chiedo solo perché non voglio che ci siano più segreti tra noi”

    William chiuse gli occhi “Il suo nome era Drusilla, ed è successo due anni fa quando ne avevo ventidue. Lei era più grande, nei suoi trenta. Ti ho detto che sono andato a scuola in Inghilterra e poi all'università, no? Così sono tornato a Sunnydale quando ne avevo ventuno, dopo tre anni al college. Um, più o meno, ero un secchione a scuola, e all'università, io uh, non ho mai avuto una ragazza. Così sono tornato qui e in pochi mesi questa... creatura eterea voleva me, ero intossicato”

    Buffy strinse i denti per la gelosia “Dove l'hai incontrata?”

    “Veramente ad una funzione a cui ho dovuto partecipare con i miei genitori. Lei era là e ha passato tutta la sera a parlarmi. Sapeva ovviamente chi ero. Fortunatamente per me, mio padre l'ha notato e ha scoperto chi era. Ho passato un po' di tempo con lei nelle settimane successive, non potrei nemmeno dirti come mi sentivo. Credevo di essere innamorato. Erano solo gli ormoni, comunque. Continuava a stare con me con la promessa sottintesa di, beh, sesso immagino, ed era sempre misteriosa”

    “Allora quando sei andato a letti con lei, è stato come un sogno diventato realtà?”

    William aprì gli occhi “Non sono mai andato a letti con lei”

    Buffy gli afferrò un braccio “No? Vuoi dire che io sono stata la tua prima?”

    Lui annuì, arrossendo. Non si aspettava di vederle le lacrime agli occhi, ma c'erano “Oh Dio, Will, mi dispiace?”

    “Dispiace? Ti dispiace di aver fatto sesso con me?”

    “No, non per quello. Mi dispiace per come l'ho fatto, ti ho praticamente forzato! Mi dispiace se volevi aspettare. Non lo sapevo”

    “Buffy, l'hai intesa male. Eri tu il sogno diventato realtà. Non mi sono mai sentito così per nessuno in vita mia. Fare l'amore con te è stata la cosa più bella che ho mai provato”

    Appoggiando il viso sul suo torace mentre singhiozzava, riuscì a piagnucolare “Meglio che ti ci abitui, Will. Ho ancora otto mesi di questi stupidi ormoni”

    Lui le accarezzò i capelli “Non preoccuparti, piccola. Mi prenderò grande cura di te”

    Tirando su col naso, Buffy continuò “Allora, cos'è successo? Giles l'ha controllata o roba del genere?”

    “Si. Non ero contento a quel tempo, ma era stato meglio così. Lei era stata sposata a quattro uomini ricchi prima, divorziando da tre. Uno è morto in circostanze poco chiare. Apparentemente stava finendo i soldi e cercava un nuovo marito. Non mi amava minimamente, anche se lo aveva detto centinaia di volte. È stato difficile quando lei non ha nemmeno provato a negare i fatti, sai? Come se pensasse che ero così innamorato di lei da non badarci. E la cosa triste era che ne ero pronto. Ma papà ci ha separato, grazie a Dio”

    “Quindi immagino che è per questo che è così sospettoso, huh? Anche se è stato comunque molto scortese. Non mi conosceva nemmeno. Io non avrei mai fatto nulla del genere.”

    “Ed è quello che gli ho detto, tesoro. Sei la donna più amorevole che ho mai incontrato”

    Lei gli sorrise accettando lieta il suo bacio, sollevata nell'essere di nuovo tra le sue braccia dopo così tanto temop.

    “Will, lo diremo a qualcuno a lavoro? So che Willow è felice, ma non so se potrei sopportare gli sguardi degli altri”

    “Non vuoi dire agli altri di me? Ti vergogni?”

    Gli diede una pacca sulla spalla “No, sciocco. Il bambino. Non voglio dirlo finchè non si vedrà da solo. Voglio avere un po' di tempo per prepararmi ai commenti come 'oh, è una madre non sposata', sai?”

    “Oh, quello. Beh, sarò felice di dirlo alla gente quando lo sarai tu. Non sono mai stato più orgoglioso di qualcosa. Abbiamo creato una vita, tesoro. È piuttosto speciale”

    “Si, specialmente irresponsabile. Non prendermi male, Will, sono innamorata di te e adoro già il nostro bambino, ma non sono emotivamente pronta a sopportare tutti i giudizi”

    I suoi occhi si illuminarono mentre la guardava “Sei davvero preoccupata che ti giudichino perché non sei sposata, Buffy?”

    “Si, molto. Non vedranno tutto l'amore che c'è dietro”

    “Abbastanza preoccupata da diventare mia moglie?”

    Buffy si sedette, guardandolo scioccata “Era... tu... mi stai chiedendo di sposarti?”

    William si sedette accanto a lei e le prese la mano “So che è una decisione presa sul momento e che non ho ancora un anello di fidanzamento, ma non riesco a pensare a nulla che vorrei di più di essere tuo marito, Buffy. Mi sposerai, amore mio?”

    Ieri temeva che non l'avrebbe mai più amata. E ora le stava chiedendo di sposarlo? Beh, era sempre stata d'accordo nel seguire il proprio istinto.

    “Si, lo farò, William. Voglio essere tua moglie”

    Lui la prese immediatamente sul suo grembo e iniziò a baciarla. Buffy rideva felice, si sarebbe sposata! E avrebbe avuto un bambino! Entrambi con l'uomo che amava. La vita era decisamente diventata bella di recente. Rimase attonita un momento quando lui la sposto.

    “Stai bene, piccola? Ho fatto male a te o al bambino?”

    Buffy roteò gli occhi. E così lui era uno di 'quei' tipi, iperprotettivi. Beh, a pensarci bene, non era una cosa malvagia.

    “No tesoro, sto bene. E lui anche. Ma ti farò male io molto presto se non fai l'amore con me immediatamente”

    Lui la guardò dubbioso “Sei sicura, piccola? È sicuro?”

    Lei lo spinse sul letto e iniziò a togliersi il pigiama mentre parlava “Lascia che ti dica una cosa della gravidanza, Willliam. Coinvolge molti ormoni. Sbalzi d'umore, per esempio. Molte volte mi fanno piangere. Ma ci sono anche volte in cui sono incredibilmente eccitata tanto da non saper cosa fare. E se l'eccitazione non viene soddisfatta, tornano gli sbalzi d'umore. E visto che è colpa tua se sto così, sei tu che devi sistemarlo. Chiari?”

    “Quindi praticamente, se non ti sbatto sul materasso e faccio sesso con te subito, sarai di cattivo umore per il resto della giornata. E questo accadrà spesso”

    Ora era nuda e stava armeggiando con i suoi boxer. “Mmm hmm. Esatto”

    Quattro minuti più tardi, mentre spingeva gentilmente dentro il suo stretto canale, mentre lei gli baciava il collo, William le sussurrò all'orecchio “Dio, dovrò metterti incinta più spesso”

    Ignorò lo sguardo che le attraversò il viso prima che tornasse a sussultare di piacere.


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    Capitolo 11

    William tuonò sicuro di se nell'ufficio di Giles. Aveva evitato suo padre nelle ultime settimane, arrabbiato con lui. Ora che lei sarebbe diventata sua moglie e madre del suo bambino, era il momento di sistemare le cose. Non si preoccupò di bussare.

    “Padre? Devo parlarti”

    Giles lo guardò con una smorfia “Oh su William, so che sei arrabbiato ma non c'è bisogno di essere così formale”

    William lo ignorò “Dovrei parlarti di Buffy?”

    “Cosa di lei?”

    “E' incinta di mio figlio. Diventeremo genitori, e le ho chiesto di sposarmi. Lei ha accettato”

    Giles si alzò dalla sedia e si appoggiò con le braccia alla scrivania “Non te l'avevo detto, stupido? Ti ho detto di stare attento a fare sesso con lei. Ora ha un bambino col tuo DNA, quindi non correre da me tra due anni quando se ne andrà e ti toglierà tutto quello che hai”

    William fece un passo avanti, tremando dalla rabbia, ma si fermò “Non hai assolutamente idea di cosa stai parlando. Buffy non è Drusilla, è dolce, amorevole e gentile. Diventerà una madre eccezionale, e non ho mai fatto 'sesso' con lei”

    Giles sembrava incredulo “Allora come diavolo ha tuo figlio?”

    William lo guardò deluso “Si chiama fare l'amore. Ci amiamo, e ci sposeremo. Spero che ti abituerai all'idea di avere Buffy come figliastra, ma temo che se non ne sarai capace, non diventerai parte della vita di tuo nipote. E sarebbe una terribile vergogna”

    Girando attorno alla scrivania, Giles mise una mano sulla spalla di suo figlio “Will, figliolo. Non so cercando di rovinarti la vita, credimi. Ma non sai quanto spesso succeda? Sei un uomo molto ricco, William. Le persone si approfittano di quelli come noi. So che pensi che le importi di te, ma il tuo disperato bisogno di essere amato ti sta accecando. Ti distruggerà”

    William scosse la testa “Non la conosci”

    Giles esplose “Gesù Cristo, William? Devo dirti le cose come stanno? Quante ragazze hai avuto? Quante donne che non sapevano della tua fortuna si sono mai interessate a te? Nessuna. Ecco quante”

    “Allora è questo il punto? Una donna come Buffy non potrebbe mai amare uno come me così deve avere ulteriori motivi? Grazie per il tuo sostegno, padre”

    “Dico solo la verità, William”

    Scuotendo tristemente la testa, William andò alla porta. Si fermò prima di andarsene e disse “Papà, Buffy non potrebbe mai distruggermi. Non cercherà mai di farmi stare male. Sei tu che lo stai facendo. È il suo amore che mi sta facendo diventare un uomo migliore. Un giorno te ne accorgerai”

    Lasciò l'ufficio, chiedendosi se avrebbe mai più sopportato di vedere suo padre.


    ***

    Una settimana più tardi William sedeva nella sua scrivania, scrivendo di un testimone di una sparatoria alla banca di Sunnydale di qualche giorno prima. Alzò gli occhi quando vide una sagoma di fianco a lui.

    “Buffy? Che c'è tesoro?” si stava mordendo freneticamente il labbro.

    “Will, ho bisogno che mi dai una mano. Sto per esplodere”

    Lui iniziò a preoccuparsi “Buffy sei incinta da due mesi, non può essere già il momento per niente”

    “No, Will” insistette “Ho bisogno di 'aiuto'”

    Ancora confuso, si arrese “Buffy, non ho idea di cosa ti serva”

    Lei roteò gli occhi “Gesù Cristo, Will, ho bisogno che mi scopi”

    William saltò dalla sedia allarmato, controllando in giro che nessuno avesse sentito. Buffy fu lieta di vedere che arrossiva, mostrando che il suo timido William c'era ancora. “Io... tu... qui?”

    “Beh, a meno che non vuoi che la gente sappia di noi e il bambino proprio adesso, pensavo a un posto più privato della tua scrivania” disse seccata.

    “Da quanto ti senti così”

    La sua voce uscì lieve e timida, come quella di una ragazzina “Beh, sedevo alla mia scrivania e ti stavo guardando. E poi mi sono ricordata di quelle cose che mi hai fatto ieri notte con le mani e la bocca, e ho iniziato a scaldarmi, e a diventare bagnata-”

    “Okay. Chiaro. Parcheggio. Adesso” disse con voce impastata mentre improvvisamente i pantaloni iniziarono a diventare stretti ai ricordi della notte precedente in camera di Buffy. E in salotto. E in cucina.

    Arrivarono nel seminterrato prima che Buffy chiedesse “Dove andiamo Will?”

    “C'è una nicchia dietro l'angolo. È scuro e dubito che qualcuno ci passi davanti”

    Lei annuì e lo seguì, squittendo quando lui la spinse contro la colonna di cemento e le attaccò la bocca con la propria. Le sue mani le percorrevano il corpo, raggiungendo il basso per alzarle la gonna e abbassarle le mutandine. Buffy riuscì a uscirne mentre continuava a tenergli la bocca febbrilmente. Improvvisamente William ricadde sulle ginocchia e le fece appoggiare una gamba sulla sua spalla perché rimanesse a guardare direttamente il suo centro esposto, bagnato di eccitazione.

    La guardò “Dio Buffy, sei così bella. Non ne avrei mai abbastanza di te piccola”. Senza aspettare la sua risposta si sporse, cercandole il clitoride con le labbra e succhiandolo. Buffy era troppo in oblio per notare quanto rumore stesse producendo mentre gemeva e piagnucolava, tenendosi ai suoi capelli con le mani.

    Will spinse la lingua dentro il suo canale, premendole il clitoride con un dito. Già estremamente eccitata venne forte. William si alzò e allacciò la stessa gamba attorno alla sua vita, slacciando la cerniera e infilandosi dentro di lei, sussultando per la sensazione.

    “Più forte, Will! Più veloce, ti prego!” gemeva nel suo orecchio, eccitandolo più di quanto credesse possibile. Usando ogni briciolo di forza nel suo corpo, Will aumentò le spinte e iniziò a sbattere dentro di lei, gemendo a ogni spinta. In pochi minuti Buffy venne di nuovo, stringendolo talmente da farlo venire con lei. Collassarono stanchi contro il cemento, cercando di riprendere fiato.

    “Così bello, Will. È sempre bellissimo con te” gemette lei. Con gli occhi ancora chiusi e la testa appoggiata al muro. Lui si sporse e le baciò il collo, lasciandola andare e scivolando fuori da lei.

    “Piccola, Dio, ogni volta che ti serve aiuto vieni a prendermi. Seriamente. Non importa cosa sto facendo” Buffy rise e gli diede un bacio su una guancia.

    “E' meglio che torniamo a lavoro, tesoro. Willow è più che gentile per le mie nausee mattutine eccetera ma è difficile perché nessun altro lo sa. Non voglio che la scoprano”

    Assicurandosi che i loro vestiti fossero a posto, tornarono all'ascensore.

    William le mise una mano attorno alle spalle e le baciò i capelli “Ti amo, piccola. E che tu abbia il mio bambino dentro di te mi rende l'uomo più felice della terra. Il giorno che ci sposeremo sarà quasi troppo”

    Lei gli sorrise “Mi sento allo stesso modo”

    Entrarono nell'ascensore ancora abbracciati, nessuno dei due notò la persona in piedi nell'ombra vicino alla macchina, con la bocca spalancata per lo shock.




    Capitolo 12

    Harmony non si preoccupò di aspettare che tornasse giù l'ascensore. Questo era il pettegolezzo più grosso che avesse mai sentito in ufficio! E lei lo aveva scoperto per prima! Corse verso la rampa di scale e le salì a due a due, col disperato desiderio di arrivare da Cordelia e Cecily. La verità era leggermente incomprensibile, Buffy e William erano inaspettatamente innamorati, avrebbero avuto un bambino e si sarebbero sposati. Bene. William aveva incastrato Buffy e non se ne sarebbe preso alcuna responsabilità. Meglio.

    La verità sarebbe venuta fuori presto o tardi, ma nel frattempo sarebbe stato divertente.

    Corse nella saletta caffè dove Cecily e Cordlia facevano la pausa caffè del pomeriggio e si sedette accanto a loro.

    “Oh mio Dio, non ci crederete nemmeno in un milione di anni a quello che sto per raccontarvi!” sbottò. Fece in gesto di avvicinarsi e loro lo fecero. “Okay, non potete dire ciò che sto per raccontarvi” intonò seria, sapendo che sarebbe stato divulgato entro due minuti “Ero giù nel parcheggio quando ho sentito... dei rumori. Sapete quali rumori intendo. Due persone che facevano sesso. Così ho aspettato che uscissero dall'ombra per vedere chi erano, e non lo potreste immaginare!”

    “Chi”

    “Buffy e... William!”

    Non era rimasta delusa. Cecily spalancò la bocca, mentre Cordelia sbottò “Cosa? Stai scherzando. Devi stare scherzando! Sei seria?”

    Harmony annuì “Ma aspetta, perché qui c'è di più. Così hanno finito, e si sono messi a parlare, no? Salta fuori che Buffy è incinta!”

    “No!”

    “Uh huh, incinta del suo bambino. Ma a lui non importa! Non vuole averne a che fare, nemmeno con lei! Lei è devastata”

    Le tre ragazze rimasero sedute lì per i successivi venti minuti, bevendosi ogni dettaglio che Harmony riusciva a ricordare. O inventava. Ma mentire non era una cosa di cui sentirsi in colpa, visto che era divertente.

    ***

    Perché così tante persone non lavoravano? Buffy era confusa. Era come se nessuno avesse altro da fare che stare in piedi a parlottare con i colleghi. Veramente la cosa iniziava a essere strana. Aveva la sensazione di essere osservata, ma nessuno in effetti guardava verso di lei. Huh. Strano. Oh grandioso, sembra che Angel si stesse avvicinando alla sua scrivania. Arrivò, con l'espressione più sedia che mai, e si sedette su un angolo. Buffy lo guardò confusa.

    “Buffy, come ti senti?” disse preoccupato.

    “Umm... okay immagino?”

    “Sai, mi ricordo ogni giorno in cui siamo stati insieme molto chiaramente” Oh dio. Voleva parlare della loro relazione? Era stata mesi prima. Ma se lui non voleva tornare insieme lei non doveva usare la carta del 'sono incinta dell'uomo di un altro bambino'.

    “Mi è sempre importato di te, anche dopo che ci siamo lasciati, sai?”

    “Okay... certo” disse perplessa. Dove voleva andare a parare?

    “E volevo solo che sapessi, che mi prenderò cura di te. Non sei più da sola. Insegnerò a quel bastardo una lezione e poi parleremo, okay?”

    Buffy non riusciva a pensare a nulla da dire. Di che diavolo stava parlando? Pensava che lei fosse sola da quando si erano lasciati? E chi era il 'bastardo'? Saltò su dalla sedia e lo seguì a grandi falcate, voleva chiedergli tutto quanto. Gelò quando lo vide avvicinarsi alla scrivania di Will.

    “Hey! William!” disse Angel ad alta voce, facendo voltare tutte le persone intorno.

    William si voltò, confuso del perché qualcuno avrebbe dovuto dire il suo nome così forte.

    E poi cadde dalla sedia quando Angel lo colpì dritto in faccia.

    “Angel!” gridò Buffy, correndo tra i due. Angel sembrava voler infierire su William a terra così gli afferrò un braccio tiranolo con tutta la sua forza. Lui la scosse violentemente, facendola cadere a terra. William, a quella vista, ruggì furioso e saltò su, togliendosi di torno Angel mentre correva verso Buffy.

    “Buffy? Piccola? Stai bene? Il bambino sta bene?” chiese quasi nel panico accarezzandole una guancia.

    “Ow” gemette Buffy, sfregandosi la schiena “Tesoro, tesoro smettila. Tranquillo. Stiamo bene, giuro”

    William si alzò, tirando Buffy con lui e voltandosi minaccioso verso Angel, mentre le metteva un braccio intorno alla vita “Non toccare mai la mia fidanzata, hai capito?”

    “Fidanzata?” chiese Angel “Di che parli? L'hai lasciata e abbandonata”

    William guardò verso Buffy che era confusa quanto lui.

    “Perchè dici una cosa del genere?”

    “E'... tutti lo dicono. Qualcuno vi ha visto parlarne” ormai tutto l'ufficio faceva folla intorno a loro, guardando interessato il dramma in corso.

    Buffy prese la mano di William e sussurrò “Immagino che ora sia il momento migliore perché lo sappiano tutti, tesoro” lui annuì e lei si voltò verso la folla di gente.

    “Visto che sono tutti così interessati, si, sono incinta di William. Siamo molto innamorati e ci sposiamo. Nessuno sta abbandonando nessuno. Quindi... ora potete andarvene tutti”

    La gente iniziò lentamente a tornare nelle proprie scrivania. Angel si scusò timidamente e se ne andò a sua volta.

    Buffy passò un dito sulla guancia rossa di William “Oh piccolo, mi dispiace, ti verrà un grosso livido”

    Lui scrollò le spalle “Non preoccuparti, passerotto. Non fa troppo male. Vorrei avergliene dato uno indietro, comunque. Stupido idiota. Volevo ucciderlo quando ti ha buttata a terra”

    Buffy mise una mano su quella di lui che le accarezzava lo stomaco “Stiamo bene, Will. Davvero”

    Lui annuì sincero “E hey, immagino che il grande problema di come dirlo alla gente in uffucio sia risolto”

    Lei rise “Immagino. Non avrei voluto farlo in altro modo”

    ***

    Cordelia e Cecily si voltarono verso Harmony.

    “Perchè diavolo ci hai detto che la voleva abbandonare?” chiese Cordelia furiosa.

    Cecily annuì “Guarda cos'hai fatto! Poteva farsi male!”

    Harmony rise per spezzare la tensione “E'... quello che ho detto?”

    Loro annuirono a occhi stretti.

    Lei scollò le spalle “Immagino... di aver sentito male?”

    Entrambe le ragazze la fissarono furiose e poi se ne andarono, lasciandola a chiedersi come mai il suo piano era andato male.




    Capitolo 13

    Era una domenica pomeriggio presto quando Buffy sedeva sul divano dipingendosi le unghie dei piedi di rosa, ondeggiando la testa con la musica che ascoltava. William entrò in salotto, a testa bassa e perso nei suoi pensieri. Era appena stato a casa a prendere alcuni vestiti che gli servivano per lavoro, visto che ormai la maggior parte delle notti le passava a casa di Buffy. Lei gli sorrise.

    “A che pensi, piccolo?”

    Will si sedette accanto a lei “Um, veramente, sono incappato in mio padre”

    Buffy si scurì. Sapeva cos'era successo l'ultima volta che Will l'aveva visto “Oh si? E cos'aveva da dire il vecchio di me questa volta? Che cerco i gioielli di famiglia, forse? Anche se i tuoi sono molto carini, tesoro” scherzò.

    Lui rise debolmente “No, non è questo, è che ci ha invitati a cena stasera. Dice che vuole conoscerti per basare le sue opinioni su qualcosa di reale. Buffy, mi piacerebbe molto andarci”

    Lei lo guardò dubbiosa “Dici?”

    Lui annuì “Mmm hmm. Sembrava sincero, e poi, è mio padre, Buffy. L'uomo che mi ha cresciuto e che mi ha amato per tutta la vita. È stata la persona più importante della mia vita finchè non sei arrivata tu. Odio quello che dice di te, e non l'ho dimenticato, ma se c'è una possibilità di sistemare le cose e che lui sia padre delle nostre vite... significherebbe molto per me”

    Buffy scivolò sul suo grembo, allacciandogli le braccia al collo “Okay, piccolo. Se pensi che sia una buona idea e significa molto per te, allora sono felice di andare. Non voglio che tu perda tuo padre per me”

    Will le nascose ilviso nei capelli, odorando l'essenza di vaniglia che sembrava seguirla ovunque. “Sei così buona con me, Buffy. A volte mi sveglio e resto lì, a chiedermi come ho fatto a essere così fortunato da trovare qualcuno come te”

    Buffy inclinò la testa per poterlo guardare negli occhi “So che hai problemi a crederlo a volte, Will, ed è una delle cose per cui sono arrabbiata con tuo padre visto che penso lui abbia molto a che fare con la tua bassa autostima, ma a volte faccio la stessa cosa. Resto lì, a non fare niente, penso a te. Mi rendi così felice senza nemmeno provarci e mi sembra incredibile”.

    Si sporsero entrambi, le loro labbra si incontrarono in un bacio intimo che continuò per quasi mezz'ora. Le mani di Will raggiunsero sotto la camicetta di Buffy, strofinandole lo stomaco e la pelle della sua schiena. Lei giocava coi suoi capelli, passandovi le mani. Quando lui si spostò dal bacio per passare al suo collo, lei mormorò “Promettimi una cosa, Will”

    “Mmm hmm?” non si fece distrarre dal suo compito, continuando a baciarla.

    “Promettimi che non smetterai mai di baciarmi. Così, voglio dire, non baci sulla guancia. Anche quando avremo quarant'anni e i nostri figli saranno adulti, promettimi che mi bacerai ancora”

    Lui alzò il viso perché le loro fronti fossero appoggiate l'una all'altra “Buffy, ti ho detto che non potrei averne mai abbastanza di te e lo intendevo sul serio. Mi scaccerai col bastone da passeggio quando avremo settant'anni e io cercherò ancora di baciarti”

    “Bene. Allora è meglio fare pratica, huh?”

    Lui sorrise e ricominciò immediatamente a baciarla.


    ***

    Cercando di non mostrare la propria ansia, Buffy strinse fermamente la mano a Rupert Giles.

    “E' un piacere incontrarla di nuovo, signore”

    “Anche per me, signorina Summers. Sono molto lieto che abbiate deciso entrambi di accattare il mio invito stasera. Prego, sedetevi. Mi dispiace dirvi che mia moglie Jenny non si unirà a noi stasera, non si sente particolarmente bene”

    Buffy sorrise comprensiva mentre sedeva “Mi dispiace sentirlo”

    La cena fu piacevole. Buffy cercò disperatamente di mostrare di essere una donna matura e intelligente, innamorata di suo figlio. Considerò attentamente le parole prima di pronunciarle, e ascoltò attentamente ciò che lui diceva. Alla fine, era certa che la vedesse in una luce diversa.

    William si alzò durante il dolce “Scusatemi, mi assento un attimo” disse andando verso il bagno.

    Giles perse immediatamente tutto il calore che aveva mostrato. Si voltò rapidamente verso Buffy.

    “Miss Summers... Buffy, direi che abbiamo poco tempo prima che William torni. C'è una questione di cui vorrei parlarle”

    Lei gli sorrise “Certamente”

    “La pagherò quattro milioni di dollari, direttamente nel suo conto bancario, perché si liberi del seme di William e lasci la sua vita. Quattro milioni di dollari, Buffy”

    Buffy non riusciva a dire nulla. Non era scioccata, era un emozione cento volte più forte. Tutto quello che riuscì a dire fu “Il seme di William?”

    Lui gesticolò “La cosa nel suo addome”

    Buffy mise protettivamente una mano sul proprio stomaco “Vuole dire il bambino? Nostro figlio?”

    Giles sbottò “Non è ancora un bambino. E non deve diventarlo. La pagherò cinque milioni. Gli dica che non vuole più vederlo”

    “Io... io... ma è serio?!”

    “Oh lo sono. Assolutamente. È della vita di mio figlio che parliamo, so esattamente come l'ha intrappolato e perché. Sto solo rimuovendo l'irritante viaggio che deve fare per raggiungere il suo scopo. Accetti i soldi, ed è finita”

    “Non ucciderò mio figlio per lei! E non lascerò William, io lo amo!”

    Giles fece una smorfia “Non mi inganna neanche per un secondo. Lei è una donna molto bella, Buffy. Potrebbe avere qualunque uomo desidera. E ha scelto William? La prego, si risparmi l'imbarazzo. Le darò sei milioni”

    “La smetta, basta! Non lo lascerò, mai! Mi capisce? Non può importarmi di meno se mi offre anche cento milioni di dollari, niente di quello che dice potrebbe farmi fare una cosa simile all'uomo che amo. E non si azzardi a parlare di lui in quel modo con me, come se non fosse un compagno degno. È l'uomo più intelligente che ho mai conosciuto e non capisco come possa essere suo figlio, razza di arrogante bastardo. Si dovrebbe vergognare”

    Giles non disse niente. Non capiva perché non se ne andava semplicemente con i soldi. Ovviamente, tenere il figlio significava soldi per il resto della vita, in effetti.

    Buffy parlò, con voce carica di rabbia ma calma “Non parlerò di questo a William. Non la perdonerebbe mai e non vorrebbe più vederla. Non si merita di perdere un padre in questo modo. Ma se si azzarda ancora a chiedermi di uccidere mio figlio giuro che glielo dirò”

    Si alzò e prese la borsetta. Quando William entrò si sorprese di vederla in piedi.

    “William, scusa tesoro ma non mi sento molto bene. Tuo padre qui ha detto che non importa se andiamo a casa ora”

    Will le mise una mano sulla fronte, sentendo la temperatura. Appoggiandole una mano sullo stomaco le chiese “C'è qualcosa che non va, tesoro? La solita nausea o ti senti malata?”

    Lei sorrise “Niente di cui preoccuparsi, Will. Vorrei solo andare a letto”

    Lui annuì e si voltò verso Giles, che aveva guardato lo scambio di effusioni a occhi serrati “Grazie per la cena, papà. È stato bello sentirsi in famiglia. Sono sicuro che ci rivedremo presto”

    Giles annuì lentamente “Certo William. Grazie di essere venuto. È stato... illuminante”

    William tenne la mano di Buffy mentre andavano alla macchina, poi l'aiutò a salirvi dandole un bacio sulla guancia. Rupert di nuovo li guardò dalla finestra. Non si perse lo sguardo gelido di Buffy nella sua direzione. Non era stata facile come pensava.


    ***

    Buffy alzò un sopracciglio quando William entrò nel loro bagno con una grande bottiglia di lozione idratante. L'aveva già svestita e aiutata a mettersi il pigiama come se fosse invalida. Buffy ammise a se stessa che adorava tutte queste attenzioni, la facevano sentire coccolata. Comunque, per qualche motivo stasera aveva lasciato la camicia del suo pigiama aperta, dicendole di sdraiarsi e aspettarlo.

    “Will, che cosa fai?”

    “Ho fatto delle ricerche, tesoro, e sembra che se dai della crema idratante sulla pancia di una donna incinta ogni sera aiuta l'elasticità della pelle. Sai, ti tiene morbida e in forma” si sedette e gliene mise un po' sullo stomaco, ridendo quando lei squittì per il freddo.

    “Ehi! È fredda” lo guardò adorante “Hai fatto delle ricerche per me?” Mmm, sentire le sue mani strofinare la crema sul suo stomaco era paradisiaco.

    “Si, piccola. Ho trovato un sacco di informazioni. Ma dobbiamo farlo tutte le sere perché aiuti. Dio, guarda questa piccola pancia. Non vedo l'ora che sia grande e rotonda, che il nostro bimbo sia perfettamente formato. È la cosa più bella che ho mai provato”

    “Certo” disse Buffy secca “Aspetta quando dormiremo una sola ora per notte, quello si che sarà bello” disse sarcastica

    William finì di massaggiare la crema, e alzò le mani al suo seno. Un dito tracciò l'areola che circondava il suo capezzolo, guardandolo indurirsi senza nemmeno averlo toccato.

    “Il tuo seno si sta già ingrandendo, principessa. Presto sarà pieno di nutrimento per il nostro bambino. Non penso di aver mai visto niente di più bello” disse portando le dita all'altro.

    Gli occhi di Buffy erano chiusi, il suo respiro divenne superficiale e si morse il labbro. Non ci voleva quasi niente per farla eccitare in questi giorni, e William lo sapeva. Si tolse rapidamente i vestiti e spense la luce, entrando sotto le coperte con lei.

    “Questi se ne devono andare, dolcezza” le disse abbassandole i pantaloni senza aspettare risposta. Will si alzò su di lei, attento a non mettere peso sulla sua pancia. Buffy allungò la mano per afferrare la sua erezione e la posizionò alla sua entrata, guardandolo negli occhi.

    “Sono pronta per te adesso, Will. Ho bisogno che entri dentro di me” sussurrò al suo sguardo esitante. Lui annuì, e lentamente si spinse dentro di lei, rimanendo fermo più del solito. Stabilirono un ritmo calmo immediatamente, i loro corpi erano abituati a muoversi in quel modo. Il sudore si stava formando nonostante la lentezza, e William si chinò al pegno che poteva per baciarla sulle labbra. Allungò una mano per massaggiarle la clitoride, catturando i suoi gemiti in bocca mentre veniva. Il suo orgasmo arrivò neanche un minuto dopo, e ruggì il suo nome nel rilascio.

    Tornando dalla sua parte per non schiacciarla, William prese Buffy tra le braccia, baciandole le tempie più volte. Lei sospirò, rilassandosi nel suo abbraccio e cercando di addormentarsi senza pensare alla cosa orribile che Giles le aveva chiesto di fare.




    Capitolo 14

    Le cose in ufficio si erano decisamente sistemate due settimane più tardi. Nessuno era più sorpreso di vedere Buffy e William passare tanto tempo insieme, e che lui spesso le accarezzasse il ventre. Fortunatamente questo significava niente più sguardi snervanti. E Buffy non doveva più indossare giacche per coprire il rigonfiamento del suo addome, che a tre mesi e mezzo era chiaramente visibile. Sedeva alla scrivania strofinandolo, quando William venne da lei all'una del pomeriggio.

    “Tesoro? Come va il piccolo?”

    Buffy sorrise “Benissimo amore, mi tiene compagnia”

    “Allora ascolta, quanto devi lavorare oggi? Pensi di poter uscire alle cinque e mezzo?”

    Buffy annuì lentamente, mentre pensava “Si, credo di si. Devo seguire un paio di cose ma il resto può attendere. Perché?”

    Lui le sorrise “ho una sorpresa per te stasera principessa. Beh, due a dire il vero. Quindi usciamo alle cinque e mezza perché una delle sorprese richiede diverso tempo”

    Tornò alla propria scrivania prima che lei potesse convincerlo a rivelare i segreti.

    ***

    William mise Buffy sul suo grembo in modo che avesse le gambe distese sul divano, mentre lei aspettava impazientemente qualunque cosa lui stesse cercando nelle proprie tasche.

    “Ah! Trovato!” prese due piccole scatole coperte di velluto e le appoggiò sulle sue gambe. “D'accordo tesoro. Voglio che apri prima quello a destra” disse, strofinandole la schiena.

    Buffy aveva già sospettato cosa fosse, ma non capiva cos'era la seconda scatola. Annuì e l'aprì, trovando un bellissimo e splendente anello di diamanti. Ce n'era uno grande al centro, e tre più piccoli per ogni parte. William lo alzò e lo inclinò perché lei vedesse l'iscrizione all'interno.

    'Buffy, mia moglie, il mio amore, la mia vita. William.'

    “Mi dispiace di averci messo così tanto, ma me lo hanno fatto sotto precise indicazioni”

    Lei alzò gli occhi pieni di lacrime ai suoi. Ormai si era abituata che qualunque cosa la commuovesse, ma William ancora non riusciva a vederla con le lacrime agli occhi, e con il pollice le rimosse dolcemente.

    “Stai bene piccola?”

    Lei annuì “Mettimelo, Will”

    William prese l'anello dalla scatola e glielo fece scivolare sul dito, baciandolo. Buffy tenne la mano di fronte al viso, ammirando quanto era bello. Sorrise e si sporse per baciarlo.

    “Mmmm. Una ragazza potrebbe abituarsi a questo”

    Lui sorrise “Farai meglio. Non c'è niente che mi rende più felice che farti felice quindi aspettati molti regali in futuro”

    Buffy si sposto seria “William, non voglio prendere male quello che hai appena detto ma voglio che tu sappia che stare con te mi rende felice. Tu sai che non c'è altra ragione per cui sto con te oltre al fatto che ti amo, vero? Non mi aspetto regali ogni giorno o cose del genere solo perché te lo puoi permettere”

    Lui annuì “Capisco quello che dici, Buffy. Ma io non sono mio padre. So che mi ami, lo sento ogni volta che mi guardi. Ma questo non mi fermerà dal comprarti delle belle cose quanto le vedo e penso possano farti contenta, lo sai? Mi rende felice darti delle cose.”

    Lei sorrise “Okay, se ti rende felice. E credimi, io posso non avere tanto, ma tutto quello che ho, tutto quello che faccio è per te”

    William non riuscì a parlare subito, così prese la seconda scatola e gliela mise tra le mani. Buffy la guardò confusa per qualche secondo e l'aprì, ma la confusione non sparì quando vi trovò una chiave.

    “Una chiave? Per cosa?”

    Lui le sorrise “Beh, immagino che dobbiamo andare a scoprirlo”

    ***

    William arrivò finalmente a parcheggiare al lato della strada che percorreva da venti minuti. Buffy si stava sfregando nervosamente le dita. Lui non aveva... no? Vide il suo sorriso quando uscì dalla macchina e saltò su dietro di lui, seguendolo sul marciapiede, mentre guardava una grande casa. Buffy si voltò verso di lui, con l'espressione pieda di domande. Lui le sorrise e la condusse nel vialetto, verso la porta.

    “Su, prova la chiave”

    Buffy inserì esitante la chiave che le aveva dato nella serratura e spinse, sorridendo quando si girò facilmente. Entrandò sussultò per l'enorme ingresso. Il pavimento di marmo si estendeva verso due grandi scale che portavano al secondo piano. Sapeva già che tutta la casa sarebbe stata magnifica.

    Voltandosi saltò in braccio a William, riempiendogli il viso di baci.

    “E' casa nostra, Will?”

    Lui rise per il suo entusiasmo “Si. Da ieri, è nostra. E se sei felice vorrei che ci trasferissimo il prima possibile”

    “Se ne sono felice? Questo posto farebbe vergognare casa di mio padre. Dio, è fantastico” si voltò e corse su per le scale, con Will che la seguiva.

    Entrando in una grande stanza che aveva una vista magnifica del giardino, completo di piscina, Buffy squittì “Ooh! Questa stanza è magnifica, Will. Deve essere camera nostra, okay?”

    Lui annuì “Buffy, una delle ragioni principali per cui ho preso questa casa è perché ha molte stanze. E uh, beh, spero che alcune di loro diventino camere da letto” arrivando dietro di lei, le allacciò le braccia intorno alla vita “Vorrei davvero avere una grande famiglia con te, principessa. Sono stato figlio unico come te, e mi sono sempre sentito solo. Vorrei tutti i figli che puoi darmi”

    “Anche io mi sono sempre sentita sola, Will” sussurrò “Specialmente visto che mio padre se n'è andato quando avevo cinque anni, e poi mia madre è morta quando ne avevo diciannove ed è stato come non avere nessuno, capisci? Quindi se sei serio, non direi di no a cinque o sei bambini che corrono qui intorno”

    Lui sorrise “Ognuno di loro non farebbe che renderci più felici. E li amerò quanto amo il piccolo che sta dentro di te ora”

    Sorridendo mentre lui le accarezzava lo stomaco, Buffy si entusiasmò “Okay, quindi penso di aver bisogno di una settimana per mettere via le cose che ho in casa. Posso pagare l'affitto per il prossimo mese ma trasferirmi comunque. Però ci vorrà più di quello che ho io per riempire questa casa di mobili, huh?”

    William le prese la mano, conducendola per il resto della casa “Buffy, non voglio che ti preoccupi di questo. Lascia che ti sorprenda un altra volta, okay? Quanto tornerai la prossima settimana, la casa sarà pronta per viverci”

    Buffy gli baciò una guancia “Siamo davvero una famiglia, vero Will? Abbiamo la casa e presto saremo sposati, poi arriverà Will Junior e tutto sarà a posto”

    Lui annuì “E sono così felice che mio padre sia tranquillo adesso. Penso che tu gli piaccia molto dopo quella cena. Sapevo che doveva solo conoscerti meglio”

    Buffy si morse il labbro, ma rimase zitta. Davvero non poteva distruggerlo con pensieri scuri quando era così felice per la nuova casa. Ma sapeva di non piacere ancora a Giles, e se era andato così oltre da offrirle soldi per sbarazzarsi del bambino, cos'avrebbe fatto dopo?”

    Quindi invece di rispondergli, finse un grande sorriso e disse “Mostrami il resto della casa, Will. Voglio vedere tutto del posto in cui formeremo la nostra famiglia”




    Capitolo 15

    Buffy entrò stanca nella cucina dell'ufficio il giorno successivo, strofinandosi gli occhi e sbadigliando. Non aveva dormito molto, i pensieri della nuova casa e a quanto fosse magnifica l'avevano tenuta sveglia. Era grande e spaziosa, l'opposto della casa in cui stava adesso. Lei e William avevano passato due ore a guardarla da cima a fondo e a scegliere che cosa far diventare le stanze per mettergli i mobili giusti. Buffy non riusciva a credere di aver già destinato quattro stanze a bambini che ancora non c'erano. Era troppo. Ovviamente, dopo era venuto il battesimo prematuro della loro stanza, anche se non c'era un letto, quindi aveva una buona ragione per essere stanca.

    Le tre ragazze erano già sedute al tavolo quando Buffy entrò, così si preparò una tazza di caffè e si sedette con loro.

    “Sembri un po' stanca oggi Buffy” commentò Harmony, ancora arrabbiata perché l'altro giorno il suo piano fosse fallito.

    “Um, grazie Harmony, è una bella cosa da sapere” rispose sarcastica, passandosi una mano tra i capelli. Rimase attonita quando Cordelia le afferrò il polso in una stretta da piovra.

    “Santo Dio Buffy! Quello te l'ha dato William?” stava guardando a occhi spalancati l'anello.

    Buffy sorrise orgogliosa “Si. Me l'ha dato ieri notte, proprio prima di portarmi a vedere la casa in cui ci trasferiamo”

    “Che diavolo ha fatto, ha rapinato una banca o roba del genere? Quella roba farebbe invidia alle miniere africante”

    Buffy rise nervosa. Continuava a dimenticare che William si chiamava Worthington a lavoro “Uh, nah, voleva che fosse molto speciale”

    Harmony fece una smorfia “Ma dai Cordelia, ho visto di meglio” Buffy cercò di non ridere alla gelosia che permeava le sue parole.

    “Su chi? La regina d'Inghilterra? Sai Buffy, hai reso William piuttosto sexy”

    “Cosa? Che intendi?” chiese possessiva, con un tocco di rabbia.

    Cordelia alzò le braccia in segno di resa “Whoa, calma. Non vado a rubartelo. Dico solo, che prima lui era solo William. Sai, il William nerd che non veniva notato”

    “E' del mio fidanzato che parli, Cordelia” disse Buffy in un avvertimento.

    “Calma, stavo dicendo che ora è dolce. Si assicura sempre che tu stia bene, e poi l'hai fatto uscire dal suo guscio. Ora parla alla gente, ed è anche divertente. E poi non porta più quelle orribili giacche di tweed. Chi lo sapeva che sotto era messo così, huh?”

    Buffy spalancò gli occhi scioccata. Ora che le veniva fatto notare, comprese che William metteveva solo camicia e cravatta in ufficio in questi giorni. Non aveva notato che non metteva più cento strati di vestiti alla mattina. E registrò improvvisamente l'ultima frase di cordelia.

    “Si, è fantastico dappertutto. Ma l'ho trovato prima io, quindi ricordatevelo”


    ***

    Buffy odiava aspettare le sorprese. E ora William era a casa loro a fare Dio sa cosa mentre lei era a casa sua ad aspettare che tornasse. Era terribilmente frustrante. E poi era stata una lunga giornata a lavoro e voleva uno di quei massaggi alla schiena che lui faceva così bene.

    Attraversò il salotto, controllando la posta e sistemando le bollette. Si fermò quando vide una grande busta formato A4, indirizzata a lei da uno studio legale chiamato Wolfram & Hart. Guardandolo curiosa, lo aprì, ricadendo sorpresa sul divano quando vide l'intestazione. Era un contratto pre-matrimoniale. Lo lesse come poteva, confusa da parte di quel linguaggio legale. Se Buffy terminava per sua volontà il matrimonio prima di quindici anni non avrebbe avuto niente. Dopo avrebbe ricevuto la somma di 500,000 dollari. Qualunque bambino nato dal loro matrimonio avrebbe avuto un fondo fiduciario di 200,000 dollari accessibile dall'età di diciotto anni.

    Diede un occhiata al resto senza realmente leggerlo. Non era il tempo o i soldi che la intristivano. Era il fatto in se che fosse stato creato un contratto pre-matrimoniale, William aveva già considerato la possibilità che il loro matrimonio potesse finire. Come poteva? Buffy si sentiva come se sarebbe morta senza di lui. Non aveva più immaginato una vita senza William al suo fianco.

    Cercò di calmarsi, di dirsi che con la fortuna che aveva William doveva essere fatto. Voleva solo stare al sicuro, come facevano molte persone. Non era niente di personale. Ma Buffy non riusciva a convincersene. Perché era personale, era la loro vita e coinvolgeva la vita che stavano creando. Lui stava proteggendo i suoi interessi. 'Ma io non sono nei suoi interessi? Pensa sul serio che lo lascerei?'

    Buffy non riuscì a stare sola un secondo di più, e non si sentiva di affrontare William quando fosse tornato. Senza pensarci due volte prese le chiavi, i fogli, e corse alla macchina.


    ***

    Willow portò un bicchiere di latte caldo all'amica che stava singhiozzando sul fivano.

    “Andrà tutto bene, tesoro. Dovresti solo dirgli come ti senti riguardo quel... coso”

    “Ma io non so come mi sento! Mi irrita, ma non ho problemi reali con il contratto. Lo firmerò se è quello che vuole- è solo che... rappresenta qualcosa che non riesco ad affrontare”

    “Un divorzio?” chiese Willow comprensiva.

    Buffy annuì, asciugandosi le lacrime “Stare senza di lui. Io non potrei farlo, Willow. Lui è tutto il mondo per me” tirò su col naso mentre beveva, spaventandosi quando suonò il telefono. “Sarà lui, Will. Ho lasciato casa senza lasciargli un biglietto. Non ho nemmeno pensato quanto si sarebbe preoccupato”

    “Risponderai?”

    Buffy scosse la testa “Scoppierei a piangere sentendo la sua voce. Puoi farlo tu?”

    Willow cercò nella sua borsa e rispose al telefono. “Pronto? No, sono Willow... si, è con me... no, calmati, sta bene, è solo scossa per una cosa... um, non è proprio affare mio dirlo... okay, penso sarebbe il caso... si, 126 Hawthorn Road... uh huh, si certo... okay lo farò... okay ciao”

    Riagganciò e si voltò verso Buffy.

    “Sta venendo qui. Vi lascio un po' di privacy quando arriva, okay? Devi solo discutere con lui in modo razionale, sono sicura che quando saprò come stai farà qualcosa... come, beh non lo so ma lo saprà lui”

    Buffy annuì silenziosamente e rimase a bere il suo latte finchè non bussarono alla porta. Willow aprì e poi andò in camera sua. William si avvicinò a Buffy esitante, che stava ancora piangendo silenziosamente, preoccupato.

    “Buffy, cosa c'è che non va? Ti prego piccola, è successo qualcosa?” sedette accanto a lei e le prese la mano, strofinandola col pollice.

    “Scusa se sono andata via Will” tirò su col naso “Ma mi sono arrivati i fogli della Wolfram e Hart oggi e ci sono rimasta male. So che andava fatto però, quindi non preoccuparti”

    Lui sembrò con fuso “Che fogli, tesoro?”

    “Il contratto pre-matrimoniale” rispose triste

    William aprì gli occhi sorpresi “Hai fatto un contratto pre-matrimoniale?”

    Buffy lo guardò “No... sei tu che l'hai fatto. Mi è arrivata la lettera, dice che tu lo hai richiesto e dovevo firmare e rispedirla.”

    William scosse la testa “Io non l'ho fatto, non ci ho nemmeno pensato. Il nostro matrimonio non finirà, tesoro” disse confuso “Che diavolo succede?”

    E Buffy capì. Era stato Giles, chi altro? Quell'uomo non capiva proprio di non svegliare il can che dorme. Non era sicura di come avesse potuto pensare che William non l'avrebbe scoperto, ma forse credeva che lei lo avrebbe firmato e rispedito immediatamente. Dio, era davvero un idiota.

    “Um, Will? Sono abbastanza sicura che lo abbia fatto tuo padre se non sei stato tu”

    “Papà? Perché avrebbe dovuto? Ora ti conosce meglio”

    Buffy guardò in basso mordendosi il labbro “Will, ti prego credimi quanto dico che mi dispiace dovertelo dire, ma a questo punto coprirlo non ha più senso. Quando siamo andati a cena a casa tua, e tu sei andato in bagno, Giles... mi ha chiesto... ha detto...” Buffy scoppiò a piangere e dovette fermarsi. William la prese immediatamente sul suo grembo e le passò una mano sulla schiena.

    “Piccola, tranquilla, puoi dirmi tutto”

    “Ha detto... che mi avrebbe pagata sei milioni di dollari per abortire e lasciarti” nascose il viso nel suo torace, tenendogli la camicia e singhiozzando violentemente. Odiava dovergli fare questo, era come fargli perdere suo padre. Ma Giles era andato troppo oltre. Buffy non voleva pensare a cos'altro avrebbe potuto fare se non c'era William a proteggerla.

    Pianse per diversi minuti, notando finalmente che William era diventato rigido sotto di lei. Aveva smesso di muovere le mani, e non aveva detto una parola. Alzò gli occhi, trovando i suoi occhi freddi mentre guardava davanti a se.

    “Will! Will per favore non essere arrabbiato con me, ti prego. Non potevo dirtelo perché non volevo rovinarti tutto ma non riuscivo più a trattenermi”

    Quando William continuò semplicemente a guardare davanti a se senza rispondere, con la mascella tesa, Buffy gli prese il mento e lo obbligò a guardare verso di lei.

    “Per favore dimmi che non sei arrabbiato con me, Will. Non lo sopporterei. Ho bisogno di te piccolo” disse disperata.

    William l'abbraccio rigidamente, baciandole i capelli “Sai che ti amo, Buffy. Ti amo più di chiunque altro al mondo e questo non cambierà mai. È stato così altruista da parte tua tenere il segreto per me. Ma sono contento che ora me l'hai detto. Questa cosa deve finire” la fece alzare con se e andò alla porta principale, urlando un ciao a Willow. Non disse un altra parola finchè non arrivarono davanti a casa di Buffy.

    “Buffy, ho bisogno che tu vada dentro, okay? Aspettami, starò via poco”

    Lei si voltò verso di lui nel panico “No Will, ti prego vieni dentro con me, ti prego? Non andare a fare qualcosa di stupido, impazzirò aspettandoti”

    Lui appoggiò la mano sulla sua guancia, sorridendole “Devo farlo Buffy. Deve finire. Non voglio più che tu sia minacciata. Non preoccuparti, non farò niente di stupido. Sarò a casa prima che te ne rendi conto, okay? Fidati di me”

    Buffy si morse il labbro, segno che era nervosa, ma annuì esitante e uscì ralla macchina. Lo guardò allontanarsi, con un grande peso sul cuore.


    ***

    Tre ore dopo Buffy corse alla porta principale appena la sentì aprirsi. Will era lì in piedi, bagnato per la pioggia ma sano. Sospirò sollevata e lo abbracciò, ignorando quanto era zuppo. Lui le baciò la fronte, e le mormorò parole dolci.

    Buffy lo guardò “Cos'è successo, Will?”

    “Io... ho parlato con mio padre” rispose con voce roca come se avesse pianto. Notò che i suoi occhi erano rossi e comprese che parlare non era l'unica cosa che aveva fatto. Gli prese la mano e sussultò quando la vide.

    “Will! La tua mano! Cos'hai fatto?” le nocche erano graffiate e sanguinanti.

    “L'ho... colpito. L'ho colpito per quello che ha detto e poi ho colpito il muro. La mia mano ha attraversato il primo strato di gesso”

    Buffy corse in bagno e prese delle palline di cotone, una benda e del disinfettante. Sedendosi con lui sul bordo della vasca continuò a parlare. “Cos'altro ti ha detto questa volta?”

    Sospirò rassegnato “Il solito. Tu non mi ami, mi lascerai, vuoi i miei soldi. Mi ha detto di organizzare il contratto pre-matrimoniale così in un paio d'anni quando mi avresti lasciato non avresti avuto niente. Gli ho detto che tu non l'avresti firmato”

    Lei annuì “Bene. Deve imparare che non può più infierire nelle nostre vite. Potranno volerci dieci anni per vedere che non ti lascerò mai, ma succederà”

    Will rimase seduto, guardandola curarlo.

    “Cos'altro ti ha detto perché lo colpissi?” cheise curiosa.

    Lui fece una smorgfa “Dio, continuava a parlare. Ha detto che ha controllato nel tuo passato, e aveva la prova che tu eri una 'puttana cerca soldi'. Non potevo più ascoltarlo”

    Buffy smise di muoversi “Qual'era la sua prova?” chiese.

    Lui aggrottò la fronte, notando la tensione “Era una cosa stupida, Buffy. Cercava di metterti veleno addosso”

    “Ma qual'era?” chiese ancora, calma ma più insistente di prima

    “Ha detto che eri una stripper e una prostituta” Will notò la sua espressione e sbiancò mentre lei tremava “Buffy? Buffy che c'è, stava mentendo vero?”

    Lei non gli rispose, continuando a guardare per terra.

    William le afferrò le spalle e la scosse “Rispondimi, rispondi alla domanda Buffy!”

    “Ow! Smettila Will, mi fai male!” gridò

    William la lasciò terrorizzato “Scusa piccola, mi dispiace. Non volevo, stai bene?” lei annuì, mentre silenziosamente piangeva. Allora William iniziò a camminare avanti e indietro per il bagno, passandosi una mano tra i capelli “Buffy, ho davvero bisogno che mi rispondi. Era vero?”

    Lei alzò gli occhi, ferita “Non tutto” William spalancò gli occhi scioccato e in quello che a Buffy sembrò disgusto “Avevo diciannove anni, Will! Diciannove! Mia madre era morta dopo essere stata all'ospedale così tanto tempo da aver dovuto vendere la casa solo per pagare i suoi conti. Ero completamente sola e ho cercato di andare comunque all'università, ma dovevo sopravvivere”

    “Tu... eri una prostituta?”

    Scosse la testa “No. Ma lavoravo in un bar dove dovevamo indossare... molto poco. Ci sono stata per un paio di mesi. E una notte io... avevo bisogno di soldi, Will. Così ho cercato di... fare strip. Pagava di più. L'ho fatto solo una notte e poi mi sono resa conto che non potevo vivere così, con tutti quegli uomini orribili che mi fischiavano. Era orribile. Non so come tuo padre abbia fatto a scoprirlo”

    William rimase in silenzio, e quando Buffy lo guardò il cuore le fece male.

    “Tu... ora pensi che io sia orribile, vero? Pensi che sia sporca e orribile”

    Il suono della sua voce spezzata mentre singhiozzava portò William alla realtà. Andò da lei e ricadde sulle ginocchia, prendendole la mano “No, Buffy. Dio no! Non potrei mai pensarlo di te. Capisco perché hai dovuto farlo. Solo perché sono nato in una condizione privilegiata non vuol dire che non posso capire. Piccola, mi dispiace che tu abbia dovuto affrontare tutte quelle cose. E mi dispiace che siano tornate fuori adesso. Mi perdoni, amore?”

    Lei gli sorrise tra le lacrime “Non c'è niente da perdonare. Te lo avrei detto, lo giuro, ma è così lontano ed era qualcosa che volevo dimenticarmi. Non pensavo ci fosse ragione di tirarlo fuori di nuovo”

    Will le prese le mani e la portò in camera “Non mi sarei aspettato che lo facessi. Come hai detto, piccola, è finita” si svestirono in fretta ed entrarono sotto le coperte. Buffy si accoccolò contro di lui.

    “Pensa, Will. Tra qualche giorno saremo nella nostra casa, un posto nuovo dove possiamo ricominciare tutto senza nessuno di questi problemi. Abbiamo tutte le porte aperte, capisci?” lo baciò su una guancia “Ti amo da morire, Will”

    “Buffy? Piccola, mi dispiace. Ero solo così scosso per tutto quello che è successo che non penso... voglio dire non sono proprio dell'umore per... beh...”

    “Shh” lo zittì lei “Non importa. Tienimi stretta. È tutto quello di cui ho bisogno”

    William le sorrise e l'accettò tra le sue braccia, tenendola più vicina che poteva. Presero entrambi conforto nel loro disperato bisogno dell'abbraccio l'uno dell'altra, e si addormentarono presto.


    TBC
     
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    Capitolo 16

    Diversi mesi erano passati in fretta e Buffy e William si erano sistemati nella loro nuova vita insieme. La settimana prima del loro trasferimento, William aveva pagato un oscena quantità di soldi per architetti degli interni, traslocatori e decorazioni perché la casa fosse completamente pronta in tempo. Buffy era nervosa attorno a lui dal momento che i dettagli sul suo passato erano stati rivelati e lui voleva fare di tutto per dimostrarle che non gli importava nulla. Segretamente cercava anche di risanarla dal dolore e dallo stress che le azioni di suo padre le avevano causato. Fortunatamente il trasferimento era stato facile, e avevano scoperto che adoravano vivere insieme. Da allora, William aveva rifiutato completamente di vedere suo padre.

    ***

    Buffy stava sdraiata tra alcuni larghi cuscini al centro dell'enorme letto. Era completamente assorta nel romanzo che leggeva, ma non poteva evitare di guardare Will ogni secondo e sorridergli.

    William era sdraiato sul letto, appoggiato sui gomiti e con il viso al livello del suo addome. A sei mesi e mezzo di gravidanza, la sua pancia era grande e rotonda sulla sua forma esile e lui le aveva alzato la maglietta per vederla meglio. Sembrava che ci stesse conversando, a volta vi passava sopra la mano e a volte la baciava. Era rimasto lì quasi un ora, senza vergogna.

    “E così ho detto a tua madre che ci saremmo sposati dopo la tua nascita, per averti nella cerimonia, sai? Si, pensavo anche io che fosse una buona idea. Ti mettiamo in un bellissimo vestito, e sarai la ragazza più bella. Eccetto tua madre ovviamente”

    Sorrise a Buffy, aggrottando la fronte quando vide che lei non gli stava prestando minimamente attenzione. Sorrise di nuovo chinandosi verso la pancia, appoggiandovi le labbra e soffiando forte per fare una pernacchia.

    “Will!” squittì lei per il solletico.

    Lui la guardò con un sorriso innocente “Cosa?”

    “Per cos'è stato quello, grosso bambino?” chiese Buffy, ancora ridendo come una matta.

    “Non mi stavi prestando attenzione” mise il broncio, cercando di sembrare triste.

    “Oh, povero piccolo” disse sorridendo, anche se il suo sguardo comprensivo fu spezzato da alcune risate che non riusciva a trattenere “Su, alzati e accoccolati con me”

    William acconsentì lieto, alzandosi sul letto e prendendo Buffy tra le braccia, per restare sdraiato con lei.

    “Hey Will, ricordi quella volta che ti ho scoperto a leggere poesia a lavoro e sei arrossito come una scolaretta?”

    “Io... non è vero!” protestò.

    “Oh si” rise Buffy “Ma tranquillo, non dirò a nessuno che il mio grande, cattivo protettore in realtà è docile come un agnellino”

    “Sarà meglio, piccola, o dirò a tutti che volevi 'Wind Beneath my Wings' come primo ballo al matrimonio”

    Lei sussultò oltraggiata “D'accordo, okay. Ma ora siamo completamente fuori da quello che volevo chiederti... oh si, poesia. Ricordi che mi hai promesso di leggermene?”

    “Si..”

    “Beh, puoi recitarne adesso? La prima volta che l'ho immaginato era più o meno così, con noi due sdraiati a letto.”

    Lui sorrise, ricordando la propria fantasia di fare l'amore con Buffy mentre le sussurrava. Ovviamente anche lui era piuttosto vicino al ricordo “Okay, tesoro. Iniziamo con un tipo che conosci, il signor Shakespeare. Sonetto 116.


    Non sia mai ch'io metta impedimenti al matrimonio
    di due anime fedeli; amore non è amore
    se muta quando nell'altro scorge mutamenti,
    o se tende a recedere quando l'altro si allontana.
    Oh, no! Esso è termine fisso
    che domina le tempeste e non vacilla mai;
    esso è la stella di ogni sperduta barca,
    il cui potere è ignoto, pur se ne misuriamo l'elevatezza.
    Amore non soggiace al Tempo, anche se labbra
    e rosee guance cadranno sotto la sua arcuata falce.
    Amore non muta in brevi ore e settimane,
    ma impavido resiste sino al giorno del Giudizio.
    Se questo è errore, e sarà contro me provato,
    allora io non ho mai scritto, e mai nessuno amato.

    Buffy lo guardò negli occhi, con i propri scintillanti di gioia “Will! Avevi ragione, dovevo solo sentirla dire da te e ascoltare le emozioni della tua voce per capirla! È la prima volta che capisco una parola di Shakespeare in tutta la mia vita!” saltò sulle ginocchia il più delicatamente possibile con la pancia che aveva e lo riempì di baci “Sei un genio, tesoro!”

    Lui rise per la sua felicitò “Nah, tesoro. Te l'ho sempre detto che puoi capire tutto quello che vuoi”

    Il suo stomaco improvvisamente si lamentò “Ooh, capisco anche questo” disse timida

    Will si coprì il viso con le mani, preparato a quello che stava per succedere. “Cosa vuoi stavolta, piccola?”

    Buffy chiuse gli occhi “Umm, odio dovertelo dire, ma vorrei tantissimo del gelato alla banana e olive verdi con salsa di pomodoro” aspettando l'inevitabile esplosione, non fu delusa dalla sua reazione.

    “Oh Dio, Buffy, come fai a conviverci?”

    Lei lo guardò offesa “Gesù, tesoro, non sono mica in giro a uccidere persone innocenti o roba del genere!” esclamò.

    “No, uccidi solo l'appetito che potrei avere per il resto della mia vita” disse tra i denti.

    Ma Buffy era ancora troppo arrabbiata per notarlo “'Come faccio a conviverci' dice” si lamentò “Come se avessi scelta. Si chiamano voglie per una ragione, Will, non... scelte logiche”

    Lui fece una smorfia al suo tentativo di sembrare razionale “Okay, Buffy. Non ti lascerò affamata. Corro fuori e torno tra mezz'ora, okay?” le diede un buffetto su una guancia e saltò dal letto, prendendo le chiavi della macchina.

    Buffy sorrise tra se. Will era l'uomo più fantastico che avesse mai incontrato. Non si lamentava mai quando lei aveva un disperato bisogno di un massaggio alla schiena, o piangeva senza motivo. Odiava le cose che mangiava ma andava comunque sempre a comprargliele. Era così buono con lei.

    Suonò il campanello. Cacchio. Era l'unica cosa che Buffy odiava della loro casa, specialmente da quando doveva ondeggiarsi come una papera per andare a rispondere. Le ci voleva sempre tanto per raggiungere la porta principale, e le persone poco pazienti di solito se ne andavano.

    Aprendo la porta, Buffy fu sorpresa di trovare una graziosa donna di mezza età in piedi nervosa.

    “Salve?” chiese apprensiva.

    “Uh, salve, immagino che tu sia Buffy”

    “Si sono Buffy”

    “Il mio nome è Jennifer Giles, sono la madre di William”




    Capitolo 17

    Dio. La madre di William. O più importante, la moglie di Giles. Era in piedi davanti alla sua porta. Non sembrava avere in mano armi di alcun genere, in effetti sembrava... amichevole. Almeno sorrideva.

    Jenny notò immediatamente l'apprensione di Buffy.

    “E' bellissimo incontrarti finalmente. Ho sentito dire cose meravigliose su di te da William ultimamente. Mi dispiace non averti potuta incontrare fino ad ora, ma sfortunatamente... mio marito è un uomo molto difficile”

    Buffy annuì “Si, lo è” disse con poca grazia.

    Jenny rise “Beh, comunque, io so quanto hai reso felice mio figlio e ne sono contenta. Ma la tua pancia! Sei splentende, tesoro. Ho sempre voluto un nipote, sai, stai avverando un mio sogno”

    Buffy stava davvero apprezzando da subito questa persona. Si sentiva come se Jenny potesse essere la madre che lei aveva perso presto, qualcuno con cui scegliere i vestitini dei figli, e parlare di cose di cui non poteva parlare a Will.

    “oh, mi dispiace sono stata scortese. Vuoi entrare? Abbiamo del te intanto che Will torna. Lui, uh... prende delle cose al negozio”

    Jenny la guardò comprensiva “Voglie?”

    Buffy annuì “Si! Le avevi? Will non le capisce e io sul serio non riesco a spiegargliele”

    “Oh, è solo una delle cose che soffriamo, tesoro” disse sorridendo “E' stato un dramma quando è arrivato il momento degli asparagi cotti con salsa di prugne” Buffy rise mentre entravano in salotto, passando alcune stanze.

    “Oh Buffy, questa casa è fantastica. Assolutamente bellissima” disse Jenny con ammirazione.

    “Grazie. Veramente è tutta opera di Will. Ha preso la casa, e in una settimana aveva sistemato tutto e l'aveva decorata. È fantastico”

    Jenny la guardò pensierosa “Lo ami sul serio, vero? Ogni volta che lo nomini c'è molto rispetto nella tua voce.”

    Buffy annuì “So che tuo marito non mi crede ma William è la persona migliore che ho mai incontrato. Non ho mai conosciuto qualcuno che amasse con tutto il suo cuore come fa lui, completamente e senza egoismo. Posso solo sperare di renderlo felice quanto lui rende felice me.

    “Oh tesoro” mormorò Jenny, abbracciandola quando vide che le si formavano le lacrime agli occhi “Dovresti sentire il modo in cui parla di te. Sei il suo sole. Tutto quello che fa ruota intorno a te. Riesce a malapena a non sorridere di continuo”

    Fu così che Will le trovò entrando, dopo aver sentito le voci lungo il corridoio.

    “Mamma? Cosa ci fai qui?” notò gli occhi lucidi di Buffy e corse da lei, lasciando le sporte a terra. La prese dolcemente dalle braccia di Jenny per attirarla nelle proprie. “Stai bene tesoro? Qualcosa di serio o solo gli ormoni?” le chiese preoccupato.

    “Solo gli ormoni, Will. Pensavo a quanto sei buono con me”

    Lui si fece indietro, sorridendo mentre la baciava teneramente sulla bocca “Te lo meriti, tesoro. Anche tu sei più che buona con me”

    Jenny rimase lì a guardarli con un sorriso sulle labbra, maledicendo suo marito per essere così stupido. Non le importava più di quello che pensava lui, suo figlio stava per avere un bambino e si sarebbe sposato, e non c'era modo in cui se ne sarebbe persa un altro minuto.

    “Okay, ragazzi. Volevo solo pfinalmentntre tornavo dalla città per incontrarti finalmente, Buffy. Sono contenta di averlo fatto, dovremmo davvero incontrarci per una chiacchierata presto”

    Buffy annuì “Si certo, signora Giles. Mi piacerebbe molto”

    “Chiamami Jenny, cara” disse, baciandola sulla guancia “Ti chiamerò presto così possiamo decidere un giorno”

    William l'accompagnò alla porta principale e tornò da Buffy “Così, quella era mia madre piccola. Che ne pensi?”

    Buffy sorrise “E' adorabile Will. Così dolce, credo che andremo molto d'accordo” disse, guardando con occhi scintillanti la sporta appoggiata a terra. “Oohhh hai il cibo!” William la guardò ridendo mentre Buffy prendeva tutto quanto e correva in cucina a prepararsi la sua disgustosa merenda. No, la sua vita non era mai noiosa quando c'era Buffy.


    ***

    Un mese e mezzo più tardi Buffy era diventata molto amica di Jenny. Si incontravano diverse volte a settimana per pranzo, solo per chiacchierare. Buffy adorava sentire storie di William di quando era ragazzo prima che fosse mandato in collegio. Scoprì che Jenny aveva odiato dover mandare il suo bambino di otto anni in un altro paese, solo perché Giles voleva che andasse alla sua stessa scuola. Decise che i suoi figli non avrebbero mai seguito la dradizione.

    Buffy diventava sempre più grande, e si sentiva come un palloncino gonfio. Le voglie erano ancora forti ma non vomitava quasi più. Continuava a ricordarsi che mancava solo un mese.


    ***

    Will uscì dalla doccia, sbuffando quando vide gli specchi annebbiati. Aveva dimenticato di azionare la dannata ventola di nuovo. Uscì dal bagno, lasciando di proposito la porta spalancata perché entrasse l'aria fresca.

    Attraversando il corridoio, si fermò di botto alla porta della loro camera. Buffy era sdraiata sul letto, con la veste completamente aperta, un dito a solleticarle il capezzolo mentre l'altro entrava nelle sue profondità e si massaggiava il clitoride. Aveva la bocca aperta e gli occhi chiusi.

    William diventò immediatamente duro mentre rimaneva bloccato gelido nello shock. Buffy non gli aveva consentito di toccarla nelle ultime tre settimane e nemmeno di vederla nuda, dicendo che non aveva minimamente voglia di sesso ne di essere toccata là sotto. Hmmm. Che stesse mentendo o che ora non le desse più fastidio non importava. Si sarebbe unito a lei.

    Si avvicinò al letto “Ti serve aiuto amore?” chiese, con voce bassa e roca.

    Buffy spalancò gli occhi. smettendo immediatamente e chiudendo la veste. “Uh, no... no grazie, sto bene”

    William si mostrò triste “Non vuoi più che ti tocco? È questo? Non riesci a sopportare il tocco del tuo stesso fidanzato?”

    “Non è questo Will” sospirò, triste.

    Si sedette accanto a lei “Allora cos'è, tesoro? Dio, mi fa male tanta è la voglia di te ormai, e ora so che ne hai bisogno anche tu”

    Lei abbassò gli occhi “Non voglio che mi tocchi quando sono così. Una grossa e disgustosa balena. Non voglio che vedi il mio corpo.”

    Will spalancò gli occhi per lo shock “Buffy... stai scherzando? Sei bellissima così. Non sei una balena, nella tua pancia c'è il nostro bambino. È una cosa fantastica. Non penso di averti mai vista così sexy. Dio, la tua pelle splende, i tuoi capelli sono lucidi e dorati. Sei il ritratto della saluta, piccola. Sei rifulgente”

    Buffy non sapeva esattamente che cosa volesse dire l'ultima parola, ma dal modo in cui la diceva era qualcosa di bello.

    “Beh, anche se mi volessi suoi serio noi... non possiamo farlo” disse, indicando il letto.

    “Perchè no, principessa?”

    Buffy lo guardò frustrata “Perchè sono grossa come una casa qui, Will! Non puoi sdraiarti su di me e io sono troppo pesante per sedermi su di te. Non funziona”

    Lui si alzò, dandole una chiara visione della tenda sotto l'asciugamano che faceva ombra al resto della gamba data la luce della lampada da comodino. “Piccola, non hai idea di quanto funzionerà. Lascia che ti mostri una cosa”

    Will gettò l'asciugamano a terra, sollevato dal modo in cui la lingua di Buffy uscì a bagnarle le labbra mentre guardava la sua forma nuda. Le aprì la veste, gettando anche quella.

    “Ora ti scaldo, gattina. Poi te lo mostro”

    Si inginocchiò, la baciò profondamente per qualche minuto prima di muoversi sul suo corpo. Sapeva che il suo seno era tenero così lo baciò e leccò dolcemente, accarezzandole il capezzolo con la lingua.

    “Sei così bella, Buffy, così piena di vita... non dimenticarlo mai, mio dolce tesoro... sei divina... splendente... statuaria...”

    Si abbassò di nuovo, baciandola sulla sua parte del corpo preferita. La pancia. La sua lingua passò attorno all'ombelico che era stato spinto fuori dal bambino, facendola sospirare. Finalmente scese sul suo centro dolente, aprendole maggiormente le gambe per farle avere un accesso migliore.

    “Ogni parte del tuo corpo è stupefacente, amore mio... sei anche più bella del primo giorno che ti ho vista, perché ora sei mia da amare... mia da adorare”

    La leccò diverse volte prima di succhiarle il clitoride, aspettando il suo gemito di bisogno che sentì quasi immediatamente. Spinse due dita dentro di lei, sapendo che era completamente bagnata. Entrando e uscendo con le dita mentre continuava a leccarla attorno al clitoride, non lo toccò mai direttamente nonostante lei lo implorasse. Pompò più forte, e improvvisamente si fermò facendola piagnucolare per la perdita di stimolazione.

    “Okay, tesoro, ora è il momento che ti mostri come possiamo fare, e prometto di farti stare davvero bene amore”
    L'aiutò a voltarsi sulle mani e sulle ginocchia, aprendole le gambe perché fosse completamente aperta per lui da dietro. Buffy non aveva mai provato a farlo in questo modo prima, così il suo tono di voce fu leggermente timoroso mentre diceva “Will?”

    Will si mosse dietro di lei sulle ginocchia, accarezzandole i fianchi “Shhh, piccola. Fidati di me. Sarà bellissimo”

    Si inginocchiò tra le sue gambe aperte, afferrandole i fianchi fermamente. Posizionando la punta alla sua entrata bagnata, scivolò lentamente finchè non fu completamente sepolto dentro di lei.

    “Will... Will!” gemette “Sei così dentro, piccolo! Dio, è fantastico”

    Si sporse e la baciò sulla schiena, passandole le mani sul seno che pendeva in modo incantevole.

    “Aspetta che inizi a muovermi, gattina” gemette, uscendo lentamente e tornando dentro. Gemettero entrambi per la nuova sensazione che questa posizione causava mentre lui spingeva gentilmente ancora e ancora. Quando finalmente non ne potè più raggiunse con la mano il suo clitoride gonfio e lo sfregò. Buffy venne gemendo, e i suoi muscoli richiamarono il suo orgasmo. Prima che potesse collassare su di lei, Will uscì e ricadde da una parte, abbassandola con lui perché avesse la schiena premuta contro il suo torace. Entrambi ansimavano pesantemente.

    “Will, oh mmm” piagnucolò “Perchè non te l'ho chiesto settimane fa? Dio, sai sempre cosa fare”

    Lui ghignò “Ricordalo la prossima volta tesoro”

    Aprì gli occhi “Will? Come sapevi come farlo? Voglio dire, io sono stata la tua prima e non lo abbiamo mai fatto fin'ora” si fermò un secondo “Anche se lo faremo in questo modo molto spesso da adesso in poi”

    “Ti è piaciuto tesoro?” chiese contento “Veramente, uno dei miei amici ha diversi bambini con sua moglie. Gli stavo facendo domande, sai, per varie cose, ed è venuta fuori questa. Avevano avuto lo stesso problema con, uh, le posizioni”

    Buffy rise “Sei fortunato che sono troppo stanca per arrabbiarmi con te di aver discusso la nostra vita sessuale con altre persone, tesoro”

    “Ne sono lieto”




    Capitolo 18

    William digrignò i denti per non gridare dal dolore. Non pensava che sarebbe andata così bene in ospedale. Ma chi lo sapeva che la sua piccola fidanzata avesse la forza di cinque uomini? Perché gli stava strizzando la mano quasi a staccargliela e non era sicuro se era il suono di un osso che si rompeva quello che aveva sentito prima.

    Guardò Buffy, sdraiata sul letto d'ospedale, rossa in viso e ansimante. Il suo viso si contorse e strinse di nuovo la mano, segnale di una nuova contrazione.

    “Spingi! Su, puoi farcela, spingi!” disse il dottore.

    Buffy lo fissò a morte “Cosa pensi che stia facendo? Che mi stia dando lo smalto alle unghie?” ansimò.

    William le strinse la mano “E' tutto okay, preso sarà finita. Su, pensa alla nostra bambina”

    Buffy fissò lui “Non dirmi che sarà finita presto, ragazzo. Perché sarei forzata a risponderti con alcune cose”

    Will rise “Questa è la parte in cui mi dici che mi odi per averti fatto questo e che non faremo sesso mai più?”

    Buffy lo guardò a occhi stretti “Pensi che dopo avermi messo in quest'agonia potresti anche togliermi la mia principale ragione di vita? Non credo proprio. Non uscirai così facilmente dai tuoi doveri di marito”

    “Fare sesso con te è la tua principale ragione di vita?” chiese, sorridendo orgoglioso.

    Buffy approfittò di quell'attimo per ghignare “nah, Angel ti raggiungerebbe in fretta. Ha molta immaginazione, lui”

    Will ruggì “Sarà meglio che non provi a toccarti neanche con un palo lungo venti metri”

    Buffy sorrise dolcemente “Oh tesoro, non direi venti metri. Magari venti centimetri”

    Stava per risponderle quando lei contorse di nuovo il viso, gridando. Si preparò per sentire di nuovo scricchiolare la mano, e non fu deluso.

    “Vedo la testa. Spingi di più, ci sei quasi” ordinò il dottore.

    Buffy prese un respiro e spinse il più possibile.

    “Ed è fuori!” gridò l'infermiera accanto al dottore. Buffy sentì improvvisamente piangere e cercò di guardare oltre le proprie gambe per vedere la bambina. Dovette aspettare alcuni secondi mentre tagliavano il cordone ombelicale perché il dottore le portasse la sua piccola bimba. Era decisamente rossa e gridava con tutti i suoi piccoli polmoni, ma era fantastica. Buffy guardò Will per trovarlo a fissarla incantato, con gli occhi lucidi. Dovettero aspettare che il dottore la pulisse e controllasse che fosse sana prima che la portassero sul petto di Buffy.

    Will andò a sedersi accanto a loro nel letto, allungando un dito per cercare di metterlo nella mano della bimba. Entrambi guardarono adoranti la loro piccola creatura.

    “Avete già scelto un nome?” chiese l'infermiera in un accento del sud.

    Buffy alzò gli occhi e sorrise “Mmm hmm. Abbiamo deciso di chiamarla Isabelle Jennifer Giles. Jennifer è la madre di Will”

    L'infermiera sorrise “Oh è molto dolce da parte vostra! Sarà felicissima. Ora, potete tenerla per un po' poi dobbiamo portarla a un secondo controllo per assicurarci che sia sana. Dobbiamo anche toglierti la placenta. Poi sarai portata a una stanza più confortevole e la piccola Isabelle verrà da te più tardi”

    Buffy annuì, ancora incantata dalla piccola che le stava tra le braccia. Guardò Will che le dava un bacio sulla fronte.

    “Lo hai fatto, Buffy. Siamo una famiglia ora”

    Lei gli sorrise “Isabelle è solo l'inizio, Will. Avremo una grande famiglia insieme”

    ***

    “Oh, non è bellissima!” gridò Jennt, guardando William seduto sul letto di Buffy mentre teneva Isabelle tra le braccia. Le sorrise orgoglioso e tornò a guardare sua figlia.

    “Lo è, mamma” mormorò, per non fare troppo rumore. Tutti e tre erano stati spostati in una stanza privata nella sezione maternità. Buffy era sdraiata a letto e guardava Will che coccolava la loro piccola con un sorriso sognante. Notò Jenny avvicinarsi alla bambina.

    “Grazie per essere venuta, Jenny” disse

    Jenny alzò la mano “Oh, nessun problema tesoro, non me lo sarei perso per niente al mondo. Uh, Giles manda le sue congratulazioni”

    “Ah si, uh?” chiese Buffy secca, conscia dei veri pensieri di Giles.

    Jenny aggrottò la fronte “Beh, forse non le congratulazioni. Mi dispiace del suo comportamento Buffy, ma ti prego non farlo uscire completamente dal tuo cuore. Anche se ci vorranno alcuni anni so che capirà. Specialmente con tutte le meravigliose foto che gli metterò in giro per casa di... oh, non l'ho nemmeno chiesto! Come l'avete chiamata?”

    “L'abbiamo chiamata Isabelle Jennifer Giles, mamma, per te” le rispose Will.

    Jenny si portò una mano al petto “Per me? Oh, voi due... non so cosa dire. Grazie. È la cosa più bella che ho mai visto, non avrei potuto chiedere una nipote migliore. È fortunata ad avere una bellissima mamma come te, Buffy”

    Arrossendo, Buffy sorrise “Grazie Jenny. Sei stato un aiuto fantastico in tutto questo tempo, e sono contenta che siamo diventate amiche. Non preoccuparti di Giles, lui capirà prima o poi, probabilmente tra una decina d'anni, che amo Will. E quando succederà, sono sicura che vorrà conoscere tutti i suoi nipoti”

    Jenny la guardò con gli occhi brillanti “Nipoti?”

    Buffy annuì, sorridendo “Lo sapevo che saresti stata contenta. Will e io vogliamo averne almeno cinque. Vogliamo davvero una grande famiglia.”

    Will alzò gli occhi “Vuoi tenerla, mamma? Vieni qui e siedi sul letto”

    Jenny andò sul letto e si sedette, aprendo la bocca in un grande sorriso quando Will le mise Isabelle tra le sue braccia. La coccolò, deliziata del suo piccoli gorgogli. Alzando gli occhi vide Will accoccolato accanto a Buffy, allacciando le braccia alle sue spalle e baciandola dolcemente.

    “Voi tre siete una famiglia perfetta. Anche se presto sarete una famiglia più grande. Sono così orgogliosa di avervi come figli”

    “Non ancora, mamma” le ricordò William.

    Jenny scrollò le spalle “Bah. È solo un pezzo di carta. Buffy è già parte della famiglia. Le vere famiglie sono legate dall'amore, tesoro, e questo posto ne è pieno” notò Buffy chiudere gli occhi mentre si appoggiava a William.

    “D'accordo tesori miei, ora vado. Buffy, sarai esausta, ti lascio riposare. E tu stai con lei stanotte, Will?”

    Will annuì “Si, a Buffy non piacciono gli ospedali così sto qui con lei”

    Jenny annuì, rimettendo Isabelle tra le braccia del padre.

    “Ci vediamo presto allora. Passò appena tornate a casa, a vedere se va tutto bene. Cercherò di convincere quello stupido di tuo padre a venire con me ma non so se accetterà”

    Will annuì e la salutò. Abbassò gli occhi e sorrise alla vista di Buffy addormentata. Alzandosi dal letto senza svegliarla, mise Isabelle nella sua culla accanto al letto e scivolò accanto a Buffy.

    Improvvisamente si rese conto che non era mai stato più felice in tutta la sua vita. Quelle ragazze erano sue, appartenevano a lui come lui apparteneva a loro. Cuore, corpo e anima.




    Capitolo 19

    Buffy rimase sdraiata sul pavimento della stanza di hotel, ansimando “Ooh, abbiamo di nuovo mancato il letto” disse.

    William, sdraiato a un paio di centimetri da lei, alzò gli occhi “Fortuna per il letto” disse ghignando.

    Anche se erano le undici di un Lunedì mattina, nessuno di loro aveva nessun posto dove andare o niente da fare. Erano alle Hawaii per due settimane in luna di miele, e ne era passata solo una. Buffy non sapeva dove Will avesse pianificato la loro luna di miele finchè non si trovò su un aereo senza aver preso parte all'organizzazione. Lui non l'aveva delusa comunque, l'hotel a cinque stelle in cui stavano era il posto più bello in cui fosse mai stata. Voleva una settimana solo per nuotare nelle piscine enormi e visitare la spiaggia privata.

    Williamo riuscì ad alzare se e Buffy per mettersi a letto.

    “Mi chiedo come sta Belle” disse lui.

    “Hmm” mormorò Buffy. Isabelle aveva sei mesi ora e stava con Jenny in quei giorni. Mentre entrambi erano stati riluttanti a lasciarla, nonostante le molte notti senza sonno a cui li aveva costretti, avevano deciso che due settimane da soli in un paradiso tropicale erano un opportunità troppo buona per non sfruttarla, specialmente quando la babysitter era Jenny. Aveva badato a William da piccolo e aveva fatto decisamente un bel lavoro.

    I ricordi del loro bellissimo matrimonio erano ancora freschi nella mente. Era stato in una piccola chiesa con solo amici stretti e famiglia, privati. William si era preoccupato perché una volta scoperto chi era suo padre la storia avrebbe potuto arrivare ai media, ma il fatto che Rupert non fosse voluto venire aveva aiutato. Buffy sapeva quanto questo facesse male a Will, anche se cercava di nasconderlo. Anche dopo tutto quello che Giles aveva detto o fatto, lei pregava sempre che la famiglia si potesse riunire. Odiava vedere Will così triste, ma era l'ultima persona al mondo che poteva sistemare la situazione. Sperava che ora che Isabelle stava a casa Giles potesse essere un incentivo per lui per venirla a vedere in futuro.

    Will le accarezzò un braccio, osservando il suo volto arrossato. Adorava che dopo tutto il tempo che avevano passato insieme, ogni singola notte per mesi, potevano ancora essere così intimi.

    “Che ne pensi di metterci qualcosa addosso e andare in spiaggia, piccola?”

    Buffy annuì stanca “Buon idea. Tutto questo non fare niente mi stanca. Dovremmo uscire un po' di più forse”

    Will sembrò sfidato “Fare niente! Tesoro, abbiamo fatto esattamente quello che si dovrebbe fare nella luna di miele, non lo chiamerei fare niente” dichiarò.

    Buffy ghignò “Allora come lo chiameresti, huh?”

    Lui ci pensò un attimo “Lo chiamerei... lavorare per il secondo”

    Non ci fu bisogno di chiedergli cosa intendesse. Avevano già deciso per una grande famiglia e che volevano che i bambini avessero età vicine per poter crescere come amici.

    “Beh, che ne dici se facciamo pausa e andiamo a vedere la spiaggia a nostra disposizione?”

    William concordò, alzandosi per infilarsi dei pantaloncini da costume mentre Buffy infilava il suo bikini. Dopo mesi di allenamento in palestra era di nuovo felice di mostrare il proprio corpo, anche se Will non aveva fatto altro che dirle che gli piaceva anche com'era prima. Si spalmarono rapidamente la lozione di protezione solare prima di afferrare un asciugamano e uscire.

    Uscirono casualmente dall'entrata posteriore dell'hotel che conduceva alla piscina privata, una bellissima distesa di pura sabbia bianca connessa ad acqua blu scintillante ai raggi del sole. C'erano alcune file di sdrai sistemati per guardare il mare dall'hotel. Buffy appoggiò le cose in uno vuoto e lo guardò.

    “Il primo che entra in acqua fa tutto quello che vuole all'altro!” gridò prima di iniziare a correre. Will si sbrigò rapidamente dietro di lei. Buffy non si era data abbastanza tempo e col suo vantaggio di gambe più lunghe e forti Will vinse. Quando lei si unì a lui, lo vide voltarsi verso di lei con sguardo affamato.

    Buffy mise il broncio “Non è giusto! Sono partita per prima, dovevo vincere! Tu dovresti lasciar vincere tua moglie in luna di miele!”

    Lui ghignò “Con una ricompensa come quella tesoro, avevo un incentivo troppo alto per vincere. Ed è anche la mia luna di miele. Quindi fammi pensare” disse avvicinandosi lentamente “Cosa potrei fare con te?”

    Buffy si morse il labbro mentre Will la trascinava nell'acqua più profonda. Quando l'acqua arrivò sotto il seno di Buffy lui si fermò, apparentemente perso nei suoi pensieri. Ma Buffy non resisteva più

    “Cosa vuoi fare, Will?” chiese.

    Lui la guardò malizioso, poi guardò l'acqua attorno a loro. Quando alzò gli occhi di nuovo, Buffy comprese le sue intenzioni e iniziò a farsi indietro.

    “Oh, nuh uh Will. Non qui, ci sono delle persone! Bambini!”

    Lui le afferrò la vita sotto l'acqua “Immagino che dobbiamo fare piano allora, huh?” le sussurrò prima di sporgersi a baciarla. La sua fame insaziabile per lei crebbe rapidamente mentre assaggiava la sua bocca, e i loro corpi si stimolavano l'un l'altro sotto l'acqua. Buffy si spostò nervosamente per guardarsi ancora intorno, non sollevata dal fatto che nessuno sembrava guardarli. Si voltò sussultando quando sentì Will slacciarle le mutandine del bikini da entrambe le parti e spostarlo da lei. Lo afferrò rapidamente, non poteva lasciarlo cadere nell'acqua.

    “D'accordo Will, mi hai presa” mormorò “Allora come intendi farlo?”

    “E' semplice, gattina. Tu allacci le gambe attorno a me e con le mani ti tieni al mio collo e iniziamo lentamente, come se ti stessi portando, okay?” le spiegò mentre si slacciava il costume.

    Buffy annuì, sussultando brutalmente quando entrò dentro di lei con due dita senza avvertirla, assicurandosi che fosse pronta per lui. A dispetto delle sue proteste, e con l'aiuto dell'acqua, trovò il suo canale bagnato e scivoloso. Passò le mani sotto il suo sedere e l'alzò facilmente nell'acqua, stringendo la mascella quando lei scese sulla sua lunghezza rimasero connessi senza muoversi per diversi momenti quando Buffy si sporse per baciargli il collo, prima che lui l'alzasse lentamente e l'abbassasse di nuovo. I loro corpi erano superiormente separati così dalla distanza sembrava davvero che fossero solo due persone che si tenevano nell'acqua. Si assicurarono di tenere il ritmo lento e al di sopra di ogni sospetto, ma il centro caldo di Buffy creava in lui una differenza di temperatura che quasi lo mandò oltr il limite.

    Finalmente, quando non ne potè più, Will ansimò “Devi fare piano ora, tesro” nel suo orecchio e abbassò la mano a massaggiarle il clitoride. Buffy non emise un suono, ma alzò la mano per mordersi il pugno. Sentendola venire attorno a se Will venne a sua volta e le gemette contro il colo. Rimasero silenziosi, galleggiando nell'acqua per qualche minuto prima che Buffy scivolasse via da lui, rimettendo il bikini mentre arrossiva. William ghignava orgoglioso.

    “Okay, okay, avevi ragione. Non ci ha visto nessuno” disse Buffy giocosa. Nuotò verso di lui e si allacciò di nuovo al suo collo, alzando le gambe perché lui la tenesse a galla.

    Will rimase a guardare lo scenario fantastico in ammirazione, e poi guardò la donna tra le sue braccia che teneva gli occhi chiusi, e la sua pelle splendeva al sole.

    “Sai, piccola, se avessimo Belle qui non me ne vorrei mai andare” commentò.

    Buffy sorrise languida, con gli occhi ancora chiusi “Forse un giorno possiamo ritirarci in un posto come questo, Will. Vivere il resto della nostra vita in una bellissima spiaggia, nuotare e giocare e fare l'amore tutto il giorno. Dio, sarebbe il paradiso”

    Will continuò a guardarsi intorno, senza preoccuparsi di dire a Buffy che lui in paradiso già c'era.




    Capitolo 20

    Giles era seduto nella sua sedia di pelle preferita, appoggiato tranquillamente allo schienale mentre cullava quella bellissima piccola nipote tra le sue braccia, lasciandola dormire pacificamente con una mano che gli teneva la camicia. Sapeva perché Jenny aveva insistito che passasse tutto quel tempo con Isabelle, ed era funzionato. Aveva rubato il suo cuore con i suoi gorgoglii giocosi e quei bellissimi occhi con cui lo guardava mentre lui cercava di concentrarsi su qualcosa che non fosse lei. Suo figlio era fortunato ad avere una bimba così bella in casa sua, e Jenny gli aveva detto che Will e Buffy ne volevano altri. Era così confuso. Aveva avuto ragione su Buffy, no? Aveva saputo da Wesley che era solare, popolare e divertente a lavoro. Allora perché aveva scelto Will?

    Giles amava suo figlio. Sapeva che era intelligente e generoso. Ma sapeva anche che era timido e incredibilmente introverso, il completo opposto della donna che aveva sposato. Non capiva come fosse potuto succedere.

    Era intento ad accarezzare i capelli dorati di Isabelle quando si sentì osservato. Alzando gli occhi, vide Buffy sulla soglia che gli sorrideva.

    “E' fantastica, vero?” disse lei.

    Giles annuì “Assolutamente bellissima. Devo farti le congratulazioni” rispose.

    “Beh, Will ha fatto parte del lavoro” scherzò. Decidendo di essere coraggiosa, entrò nella stanza e sedette sulla sedia opposta alla sua.

    Lui sembrò sorpreso “Non sei qui per prendere Isabelle?”

    Lei annuì “Si, ma sono venuta senza Will per un motivo, e Jenny è in giardino. Vorrei parlarle, da adulto ad adulto. Non voglio che ci lanciamo accuse o insulti. Questa cosa non riguarda lei, e non riguarda me. Riguarda un uomo gentile che è devastato dall'idea di non poter più vedere suo padre. Riguarda una bambina che vorrebbe conoscere suo nonno mentre cresce”

    Giles guardò di nuovo la bimba tra le sue mani, sorridendo mentre lei sospirava nel sonno. Era quasi abbastanza perché gli si formassero le lacrime agli occhi al pensiero di non poter più vedere questa bambina che si fidava a dormirgli tra le braccia, sapendo che non le avrebbe fatto del male.

    Guardò di nuovo Buffy, confuso “So che ho fatto delle cose terribili, Buffy. Il pensiero di averti chiesto di... di sbarazzarti di Isabelle è abbastanza da farmi venire la nausea ora. Ma... non riesco... amo Will con tutto me stesso” abbassò gli occhi “E' difficile per me dirlo ad alta voce, noi inglesi non siamo bravi con le emozioni sai. Lui è mio figlio, il mio unico figlio. Ho passato tutta la vita a cercare di fare il meglio per lui, lavorando tanto perché lui non ne fosse obbligato. E hai ragione, è un uomo gentile. Il pensiero che qualcuno possa usarlo e poi buttarlo via mi fa gelare il sangue. Non voglio che si faccia male”

    Buffy annuì “Questo lo capisco, lo sa. Le cose che ha detto sono terribili, e mi hanno ferita profondamente, quanto hanno ferito Will. Ma non sono la persona che ha descritto, Giles. Non farò mai una cosa del genere a Will, non potrei. Lui e Isabelle sono il mio mondo ora, e avremo tanti altri bambini. Ci amiamo molto. Non cerco i suoi soldi o il suo potere, lo avrei sposato anche se il suo vero cognome fosse stato Worthington” rise “In effetti probabilmente sarei stata anche più felice di sposarlo se non fosse suo parente. Meno ostacoli sulla strada”

    Giles riuscì a ridere, guardando ancora Isabelle “Capisco cosa dici, e voglio crederti. Ma è difficile dopo aver passato la vita a combattere e a perdere parenti, amici, persone che volevano carità che non esisteva e donne che cercavano soldi per potermi fidare facilmente delle persone. Sembri una persona sincera, Buffy, e so quanto rendi felice William ora. Ma potrebbe volerci un po' prima che riesca a fidarmi completamente delle tue intenzioni. Mi dispiace, ma è il meglio che posso fare per ora”

    “E' più di quanto mi aspettassi” disse sincera “Non mi aspetto che mi creda subito, e a essere onesti non mi importa. Ma che si fidi di me o no, dovrebbe essere parte della vita di Will e Isabelle. So quanto Will le voglia bene e vedo che Isabelle è della stessa opinione” commentò.

    Lui alzò gli occhi “Cosa stai suggerendo?”

    “Suggerirei che lei venga con Jenny quando ci visita. Veda Belle qualche volta a settimana, la faccia abituare ai suoi nonni. Si merita tutto l'amore che possiamo mostrarle. Ceni con Will e me quando può, non importano i suoi dubbi, la sua continua assenza nella vita di Will non aiuterebbe la vostra relazione in futuro, sia che noi restiamo sposati o che divorziamo” Giles fu sorpreso di notare una punta di dolore negli occhi di Buffy alla parola 'divorziamo'.

    Ma annuì “D'accordo, posso accettare con questi termini. Sarei felice di cenare con voi e Jenny stasera. A essere onesto, non pensavo che tu e William mi avreste lasciato tornare da voi dopo l'ultimo... incontro”

    Buffy scrollò le spalle “beh, Will non sa che sono qui. Ma come ho detto, farei qualunque cosa per farlo felice. E so che averla nella sua vita aiuterebbe. Quindi ci vediamo questa sera per cena” disse prendendogli Isabelle dalle braccia.

    Giles le guardò allontanarsi, improvvisamente comprendendo senza dubbio perché Will aveva detto a Jenny di essere l'uomo più fortunato della terra.

    ***

    “Diciamo a mamma che uno di noi è malato” mormorò Will nell'orecchio di Buffy mente le baciava quel punto sensibile dietro il lobo. Buffy fu presa nel suo grembo in salotto mentre aspettavano che Jenny arrivasse per cena.

    “no Will” rise mentre lui le prendeva il lobo in bocca “E' una cena importante stasera, tesoro” in effetti non gli aveva detto che Giles sarebbe arrivato.

    “Su, tesoro, Belle è finamente a letto, e io non ti vedo da tanto” mise il broncio.

    Lei lo guardò incredula “Will, siamo tornati oggi dalla luna di miele. Sono stata via per neanche un ora a prenderla. Sei fissato” concluse.

    Lui rise contro il suo collo “Si, ma tu sei buona” disse mentre le succhiava il collo.

    Il campanellò suonò, dando a Buffy una scusa per liberarsi da lui “Comportati bene” lo avvertì andando alla porta, accogliendo Jenny e Giles con un sorriso.

    Quando entrarono tutti in salotto, Will saltò sulla sedia “Cosa ci fai qui, padre?” chiese con voce forte.

    Buffy intervenne in fretta “Ho invitato Giles stasera quando sono andata a prendere Belle, tesoro. Ci siamo capiti e lui vorrebbe essere parte della vita tua e di Belle da ora.”

    Will aggrottò la fronte arrabbiato “Oh, davvero? Belle era la bambina che volevi che Buffy uccidesse, ricordi?”

    Giles annuì tristemente “Si, me lo ricordo Will. Mi sono già scusato con Buffy e faccio lo stesso con te. Mi dispiace per quello che ho detto e vorrei far parte della vita tua e di mia nipote”

    “E di quella di Buffy? Ammetti che quello che hai detto su di lei era sbagliato?” chiese furente.

    “Io... penso...”

    “Allora non puoi” lo interruppe “Pensi ancora le stesse cose di Buffy ma vuoi vedere Isabelle. Beh, non succederà. Siamo una famiglia, papà. Buffy, Isabelle e io. O accetti tutti quanti o non ne vedrai nessuno. Mi dispiace, ma non posso sopportare che tratti mia moglie in questo modo”

    Buffy si avvicinò a Will, mettendogli una mano sulla spalla “Will, non fare così. Capisco perché lo fai. Ci vorrà del tempo perché Giles capisca e va bene così. Ma Belle ha bisogno anche di lui quanto te, tesoro”

    Lui la guardò “Allora sei felice che lui stia nelle nostre vite anche se non si fida di te?”

    Buffy annuì, indicando a tutti di sedersi a tavola “Si” lo baciò su una guancia prima di prendere posto di fronte a Jenny che le sorrideva grata.

    “Beh, penso sia favoloso che siamo ancora tutti insieme” disse Jenny “Presto o tardi voi due diventerete una grande famiglia”

    Buffy le sorrise “Veramente Jenny, potrebbe essere più presto che tardi”

    Will la guardò “Vuoi dire...?” si fermò esitante.

    Annuendo, Buffy disse “Ho fatto il test stamattina. Ne avremo un alto!”

    Jenny battè le mani felice e Will saltò dalla sedia e prese Buffy, abbracciandola felice. Aveva gli occhi lucidi di lacrime come li erano i suoi. Baciandola sulle labbra appassionatamente, dimenticarono per un secondo che c'erano altre persone nella stanza. Finalmente Will la riappoggiò a terra e le mise una mano sulla pancia.

    Buffy guardò Jenny, roteando gli occhi “Oh Dio” esclamò in finta paura “Devo passare altri nove mesi con Will che mi protegge lo stomaco”

    Jenny rise, abbracciando Buffy per le congratulazioni “Voi due mi rendete così felice” sussurrò nel suo orecchio.

    Buffy fu sorpresa di vedere Giles alzarsi e andare verso di lei. Quando Jenny fece un passo indietro si sporse e la baciò su una guancia.

    “Congratulazioni, Buffy. Sono sicuro che il tuo secondo sarà bello quanto la prima” disse gentilmente.

    Will li guardò in silenzio, prima di incontrare il suo sguardo e sporgersi ad abbracciare suo padre. Giles gli diede una pacca sulla schiena.

    “Mi hai reso orgoglioso, William” disse.

    Will annuì, troppo commosso per dire qualcosa al momento. Sentì Buffy carezzargli la schiena e seppe che aveva fatto bene a invitare suo padre a cena. Ora potevano essere di nuovo una vera famiglia.




    Capitolo 21

    Buffy si appoggiò al soffice divano in pelle meglio che poteva, cercando di non sentirsi come in un esperimento scientifico. Al momento aveva tre bimbi tutti con le orecchie premute al suo stomaco, che discutevano eccitati su se sentivano o no il battito del cuore. Guardò esasperata William che sedeva accanto a Giles e Jenny e cercava di non scoppiare a ridere.

    Isabelle, che era diventata una bellissima biondina di sei anni, guardò Will “Papà! Ho sentito il bambino! Mi ha dato un calcio sull'orecchio” esclamò, saltando eccitata e correndo a sederglisi in grembo.

    Will le sorrise baciandola sul naso “Davvero, piccolina? Beh, tra non molto potrai incontrare il tuo fratellino. Tre mesi. Quanti sono, briciola?” chiese, sorridendo.

    Isabelle roteò gli occhi e alzò tre dita “Sono più sveglia di te, ricordi papà?”

    Jenny rise, sorridendo orgogliosa alla nipote “Belle è molto intelligente, vero piccola?” le chiese, ridendo ancora quando Belle annuì vigorosamente. Uno sbuffo indignavo arrivò dalla destra di Buffy dove James, il loro bimbo di cinque anni, improvvisamente si era seduto a braccia incrociate guardando verso i nonni.

    “Io sono intelligente quanto Issa!” esclamò. Buffy e Will avevano di recente iniziato ad avere dubbi sulla decisione di fare tutti i bimbi così vicini di età, sembrava incoraggiare la competitività, soprattutto tra Isabelle e James. Fortunatamente Charlotte, che ne aveva due, non era abbastanza grande per prenderne parte.


    Giles parlò da dove stava seduto, a scaldarsi accanto al camino “Oh certo che lo sei James. Sai cos'altro sei?” gli chiese prendendolo in giro, cercando di non sorridere quando James si avvicinò alla sedia, con occhi brillanti.

    “Il tuo nipote preferito?” chiese, sapendo perfettamente di esserlo visto che Giles glielo diceva ogni volta che lo vedeva.

    Aprendo le braccia perché James gli saltasse in braccio, Giles rispose “Si, esatto, il mio nipote preferito”. James doveva ancora accorgersi di essere effettivamente l'unico nipote maschio per ora, quindi era sempre compiaciuto dal complimento.

    Buffy guardò i due accoccolati in modo affettuoso, proprio come un nonno e un nipote dovrebbero essere. I loro tre bambini passavano molto tempo con Jenny e Giles, che li amavano come fossero loro e li tenevano spesso a formire nella loro grande casa. Sia Will che Buffy erano contenti che questo gli giocasse a favore e aveva contribuito decisamente all'attuale condizione di Buffy.

    Buffy era anche contenta che nonostante Giles dovesse ancora convincersi che non cercava solo i soldi di Will, era una grande parte della loro vita. Anche se ancora sembrava essere sospettoso era amichevole con lei, non si distoglieva mai dal parlarle del lavoro al giornale o della loro grande famiglia. A volte si chiedeva se sul serio pensasse che avrebbe potuto lasciare Will con tre bambini, e ora con un altro sulla via. Ma a essere onesta non voleva distruggere tutto quindi le andavano bene le cose così.

    Guardando verso Charlotte che era accoccolata al suo stomaco, Buffy alzò gli occhi verso Will mormorando 'La portiamo a letto?'. Lui annuì, prendendo Belle tra le braccia e andando verso la porta.

    Guardando di nuovo Giles chiese “Metti tu Jamie a letto, papà?”

    Giles annuì, sorridendo quando James protestò sul dover già dormire “E' tempo che i bambino come te vadano a letto, James, così puoi essere pronto e sveglio per venire con noi al carnevale di domani. Vedi, Bella viene” gesticolò verso Isabelle che lasciava che Will la portasse in camera senza obbiettare.

    James saltò immediatamente e indicò a Giles di seguirlo fuori dalla stanza verso la sua camera. Buffy sorrise, ovviamente un po' della loro rivalità serviva.

    Jenny andò verso Buffy “Va bene se acocmpagnio io Lottie?” chiese cercando di non svegliarle Charlotte.

    Buffy annuì, alzando gentilmente la bambina dormiente e mettendola tra le braccia di Jenny, rilassandosi di nuovo per il silenzio. Si passò una mano sulla pancia, ricordando vagamente di quando aveva un ventre piatto, qualcosa che Will sembrava voler ricordare solo da lontano. Quando aveva sognato di avere una famiglia così grande anni va, Buffy ovviamente cercava di non pensare all'essere grossa come una palla da beachvolley per nove mesi e gridare di dolore in ospedale, né dover lavorare come una matta in palestra per settimane dopo il parto per tornare delle sue dimensioni.

    Ma guardando in giro tutti i portafoto argentati che catturavano momenti della loro vita familiare insieme, e ormai ce n'erano qualche centinaio, Buffy seppe che non c'era motivo di lamentarsi.

    Pensando a William, alzò gli occhi e lo vide appoggiato contro la soglia della porta, guardandola con un sorriso.

    “Cosa?” chiese lei.

    Lui si avvicinò e si appoggiò accanto a lei, facendole appoggiare la testa alla sua spalla e baciandole i capelli. “Sei così bella, Buffy. A volte non riesco a fare a meno di stare lì a guardarti” le mormorò all'orecchio.

    Buffy rise felice e lo raggiunse per baciarlo, spostandosi quando sentì un colpo di tose forza dall'altra parte della stanza. Alzò gli occhi per vedere Jenny che batteva la spalla di Giles per rendere nota la loro presenza.

    “Oh, non pensate a noi, vi diamo un altro minuto” scherzò Jenny, ma poi si sedete sul divano comunque. Giles la seguiì, prendendo alcuni fogli dalla giacca e prendendo nervosamente posto.

    “Cos'è papà?” chiese Will curioso.

    Giles glieli porse senza parlare, osservando la coppia che guardava i fogli. Sorrise quando Willam alzò le sopracciglia scioccato.

    “E'...?” non riuscì a finire la domanda.

    Annuendo, Giles disse “Si, è una casa, o meglio una villa, alle Hawaii”

    “Perchè? Per noi?” disse Buffy

    “Mmm hmm. Ricordo che avete parlato molti di come sia stata bella la vostra luna di miele, e a come avreste facilmente potuto immaginare di viverci” spiegò

    Will era leggermente confuso “Per quanto io sia grato di questo regalo, sai che non possiamo trasferirci là adesso, papà?” chiese.

    Jenny interruppe Giles prima che potesse di nuovo parlare “E non potete assolutamente portarvi via i miei nipotini!” esclamò “No, questa è per più tardi, quando i bambini saranno cresciuti e trasferiti altrove. Per il vostro ritiro, immagino. Fino ad allora potreste usarla come casa per le vacanze”

    Buffy era scioccata. Questo significava... che Giles finalmente ammetteva che sarebbero rimasti insieme a vita? Era questo il modo di dimostrare che finalmente credeva quanto amasse William? Alzò gli occhi per cercare il suo viso, registrando il sorriso che la colse di sorpresa. Si, le stava chiaramente mandando un silenzioso messaggio.

    “E' anche un modo per congratularci dell'ultimo Giles in arrivo” chiarì “Jenny e io ci consideriamo fortunati che nostro figlio abbia trovato qualcuno come te, Buffy”

    Buffy guardò Will che sorrideva felice, e poi si voltò di nuovo verso i suoi genitori acquisiti “Grazie a tutti e due per questo” disse grata “E' bellissimo che pensiate così al nostro futuro”

    Tutti e quattro seppero da ora in avanti che non ci sarebbero stati più dubbi o sospetti nella famiglia. Buffy comprese che anche se aveva pensato che non le importasse il pensiero di Giles, in realtà le era stato tolto un grande peso dal cuore dalla sua ammissione silenziosa, e si sentì immediatamente più felice.

    “Possiamo iniziare la cena, allora?” chiese con un sorriso brillante, alzandosi e andando verso il salotto. Will la seguì tenendola per mano, con Jenny e Giles dietro di loro.

    Giles comprese che anche se ci era voluto tutto questo tempo per accettare finalmente la moglie di suo figlio come vera parte della famiglia, era stata Buffy per prima a renderli la famiglia unita e amorevole che erano adesso. Poteva solo sperare di essere capace di dimostrargli quanto ne fosse grato, anche se ci erano voluti anni.


    FINE!!
     
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3 replies since 22/4/2012, 14:51   830 views
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