Secretary by squawks

Tradotta da b_fly e kaikan [Completa]

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    Mrs Boreanaz

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    Questa ff è stata scritta da squawks e tradotta da b_fly e kaikan
    io la posto soltanto



    Secretary

    by squawks

    Tradotta: b_fly e kaikan
    Raiting: NC17
    Genere: Romance.
    Lunghezza: 14 capitoli
    Summary:

    Traduciamo con il permesso dell'autrice.


    Permesso autrice:
    Hi Emanuela,
    You don't have to worry about sending me an email for every fic, go right ahead and translate any of them you want. I don't mind how many sites they're on.
    Thanks!
    Steph (<-- my name :) )




    Capitolo 1: Secretary

    Spike alzò gli occhi dai file che stava studiando sulla scrivania di fronte a lui, quando le grandi porte di mogano che connettevano questa sala conferenze all'edificio principale si aprirono. Guardò una piccola ragazza bionda portare un carrello caricato di muffins, te e caffè nella stanza. Squadrò rapidamente il suo aspetto. Niente trucco, capelli tirati severamente in una coda e un completo a gonna grigio con delle noiose scarpe da quattro soldi. Niente del suo aspetto da 'non guardatemi' lo attirò comunque, fu quando guardò il suo viso che comprese che poteva essere, o meglio era, assolutamente bellissima. Riusciva a vedere la sua vita snella e le curve lascive sotto quei vestiti gonfi. Nessuno nella stanza sembrava notarla, erano tutti preoccupati ad ascoltare Hank che parlava di qualcosa su come le ore lavorative equivalevano a più clienti e quindi più soldi per tutti. Spike rise tra se visto che questo era ciò che lo rendeva un buon avvocato, vedeva spesso dettagli nascosti in situazioni in cui gli altri erano ciechi. Ovviamente quei dettagli erano spesso nascosti tra pile di file di lavoro, ma immaginava che quell'abilità potesse essere applicata ovunque. Attese che la ragazza andasse in giro ad offrire te e caffè agli uomini, e apparentemente sapeva già cosa volevano. Ovviamente era abituata a eseguire ordini. Si chiese cosa sarebbe successo quando fosse arrivata a lui, visto che era nuovo nello studio. Non dovette attendere a lungo.

    “Mi scusi signore, vuole del te o del caffè col suo muffin?” sussurrò discretamente quando lo raggiunse.

    “Gradirei il te con latte e niente zucchero, grazie passerotto” fu deliziato dal rossore che le illuminò il viso quando sentì il soprannome.

    Buffy sistemò la tazza di caffè per il fantastico uomo di fronte a lei. La sua mano tremò leggermente mentre versava il latte. Era abituata a essere discreta in incontri come questo, suo padre Hank Summers non si aspettava niente di meno dalla sua tranquilla e modesta figlia che lavorava come segretaria per la sua compagnia. La maggior parte del tempo sembrava che nessuno notasse la sua presenza, una situazione che Buffy manteneva con duro lavoro. Funzionava per entrambe le parti, Buffy notava raramente gli uomini che lavoravano nell'edificio a parte per i loro gusti in fatto di te o caffè. Ma poi c'era quest'uomo.

    Lo aveva notato appena era entrata nella stanza col carrello ma aveva cercato di ignorare la sua presenza finchè non aveva raggiunto il suo fianco. Buffy era già perfettamente consapevole del suo aspetto. Capelli biondo platino che avrebbero dovuto apparire bizzarri ma in qualche modo erano attraenti, occhi blu splendidamente profondi e zigomi pronunciati. Era anche consapevole che il suo costoso abito fatto su misura sembrava contenere un corpo tonico niente male. Sapeva tutto questo perché lo aveva guardato neanche mezz'ora prima mentre entrava con il resto degli avvocati nella sala conferenze, passando davanti alla sua scrivania. Dannazione. Era in momenti come questi che avrebbe voluto avere la sicurezza di se per mettersi vestiti sexy e truccarsi, o acconciarsi i capelli per sembrare almeno vagamente femminile. Ma ovviamente, nella sua famiglia, lei aveva il cervello mentre l'aspetto era andato a sua sorella...

    “Faith!”

    ***

    “Ciao papà! Scusa per avere interrotto la riunione ma c'è qualcosa di urgente di cui dobbiamo parlare!” Faith non aveva problemi a irrompere in una stanza piena di uomini in mezzo a un incontro serio, ma del resto a loro non sembrava creare problemi. Tutti gli occhi erano puntati sulla succosa brunetta che Buffy sapeva si stava mettendo in posizione in modo da mostrare il meglio dei suoi... attributi.

    “Nessun problema tesoro, aspetta solo un minuto. Scusateci” disse Hank prima di seguire la sua amata figlia fuori dalla sala.

    Buffy si voltò di nuovo verso il biondo che stava servendo, aspettandosi che i suoi occhi seguissero il sedere di Faith come per tutti gli altri uomini, e fu interdetta nel vederlo guardare lei.

    “Posso chiederti il tuo nome, tesoro?”

    “Um, certo, immagino. È Buffy, uh, Buffy Reynolds” Buffy si fermò prima di usare il cognome di suo padre appena in tempo e invece usò quello di sua madre da nubile. Nessuno allo studio sapeva che lei era la figlia di Hank e lei voleva che continuasse in quel modo.

    “Beh, è un piacere conoscerti Buffy, io sono William. William Fulton” Spike non voleva darle il suo soprannome, none ra facile da spiegare in una sala piena di persone.

    Buffy annuì e sorrise, preparandosi a muoversi per lasciare la stanza, quando improvvisamente la sua mano le afferrò il braccio. Sussultò di sorpresa e lui si ritirò in segno di scuse.

    “Scusa passerotto, volevo solo parlarti un attimo di più mentre il capo è fuori” spiegò.

    “Oh! Aspetta, io?”

    “No, la ragazza che ti sta accanto. Certo che tu!” le sorrise divertito.

    “Oh. Beh, di cosa?”

    “Che ne dici di dirmi un po di te, gattina?”

    Gattina? Si, ora sapeva che la stava solo prendendo in giro. Nessun uomo l'avrebbe chiamata in quel modo carino, specialmente non un uomo bello quanto William. E ghignava mentre lo faceva! Pregò che tutti gli altri uomini fossero ancora concentrati sulla bellissima ragazza che aveva lasciato la sala e non su questa discussione. Arrossì leggermente e spalancò gli occhi verdi.

    “Se le va bene il te allora io ho finito, signore” sbottò prendendo il carrello e uscendo rapidamente dalla sala.

    Per l'inferno. Qual'era il suo problema? E Dio quanto era bella quando arrossiva.

    Buffy tornò vero la sua scrivania e appoggiò il carrello in cucina, mormorando tra se di quello stupido avvocato a cui non importava di nessuno meno che di se stesso. Controllò la sua mail per vedere se c'erano memorandum dell'ufficio di cui doveva essere a conoscenza e trovò sette nuove mail da quando aveva portato il te del mattino. La sua mente non era concentrata realmente su ciò che faceva nei trenta minuti che le ci vollero per rispondere, visto che non riusciva a scacciare l'immagine degli occhi blu di William.

    Basta! È solo un arrogante bastardo che si diverte a prendere in giro le persone per divertimento. Buffy era appena riuscita a chiarire la sua mente da tutti i pensieri correlati a William quando alzò gli occhi e lo vide sporgersi sicuro di se sopra la sua scrivania, aspettando che lei lo notasse.

    “Beh tesoro, è un piacere vederti qui. E questa volta non puoi scappare”




    Capitolo 2

    Buffy ingoiò silenziosamente mentre fissava i suoi occhi. Capendo alcuni secondi dopo che probabilmente gli doveva sembrare ridicola, rimanendo seduta lì a fissarlo così
    “Cosa vuole? Voglio dire, uh, cosa sta facendo? Qui? Uh…voglio dire…” arrossì furiosamente guardando a terra. Idiota!
    Spike pensò che fosse la cosa più adorabile che avesse mai visto, sorridendo quando la vide arrossire. Vedendo che non parlava più parlò lui

    “Beh, tesoro, ad essere onesto sono venuto a capire cose è successo prima. Stavamo parlando e poi sei scappata? Voglio dire, colpisci come una tipa non ha mai fatto” sorrise furbo ma lei lo fisso in confusione.

    “Tipa?”

    “Si, lo sai, tipa”

    “Huh?”

    “Oh per l’inferno maledetto. Come nessuna donna” disse esasperato.

    “Oh. Okay. Beh la prossima volta provi a parlare in modo che le persone la capiscano”

    “Sono inglese, tesoro”

    “Beh in ogni caso questo non spiega il perché ha voluto parlarmi?”

    “Come ti ho detto, sono tornato per capire perché prima di sei arrabbiata prima?” la fissò.
    Quella frase gli fece ricordare la rabbia che aveva provato qualche istante prima “Lei mi colpisce come un uomo mondato. Signor Fulton. Si ricordi di una referenza futura: alle donna non piace essere prese in giro. Quindi a meno che non abbia altre cose di cui discutere con me, apprezzerei se mi lasciasse in pace”

    Oops, forse si era spinta troppo lontano? Lui era l’avvocato che lavorava con suo padre l’avrebbe riferito a Hank?
    Spike sembrò confuso.

    “Lo fatta divertire? Posso tornare al mio lavoro?”

    “In realtà…”

    “Mi scusi un secondo…” Buffy prese il telefono che aveva cominciato a suonare sulla scrivana. Guardò William e si mise un sorriso di circostanza “Buon giorno, Summers ad Hamilton, qui è Buffy che parla. Come posso aiutarla?”

    Spike la guardò parlare e segnare qualcosa sull’agenda. Poi vide Hank che gli fece segno di avvicinarsi e dopo aver lanciato una breve occhiata a Buffy si allontanò di malavoglia.

    ****

    Dopo aver parlato al telefono con il cliente, andò nella piccola cucina riservata ai segretari. C’è n’erano molti che lavoravano nella ditta.
    Willow Rosenburg che lavorava direttamente con Hank, Winifred Burkle che lavorava con un uomo di nome Liam Angelus e Cordelia Chase che lavorava per Xander Harris.

    “Buffy? Come stai? Avrei voluto chiamarti questo fine-settimana ma Oz si è fatto sentire per rivangare i vecchi tempi. Sai com’è!” disse Willow

    “Non preoccuparti, Will. Come è andato il vostro fine settimana?”

    “Io e il mio Wesley siamo andati a vedere un film sabato pomeriggio e, la sera mi ha portato a fare un picnic nel parco. Al diavolo Angel!”

    Tutti gli raccontarono cosa avevano fatto nel week-end, Buffy sorrideva ma in realtà era un po’ gelosa, lei aveva passato il sabato sera a casa a leggere un libro. Era andata in qualche locale con Faith qualche volta.

    “Sono felice per te Cordy, sembra…”

    “Oh mi Dio! Ragazza non avete idea a chi sono stata assegnata!!” tutte le ragazze rotearono gli occhi quando entrò Harmony Kendall, barcollando nei suoi tacchi alti “E’ il nuovo uomo che è arrivato, è la cosa più sexy che abbia mai visto! Si chiama William Fulton sembra un orsacchiotto biondo tutto per me. Sono sicura che usciremo presto insieme e poi sapete una cosa tira l’altra…”

    Tutti capirono cosa voleva dire. Harmony faceva sempre così. Veniva assegnata ad un avvocato nuovo, dormiva con lui, e poi passava ad un altro.
    Buffy alzò la testa di scatto sentendo quel nome. Gemette quando si rese conto di quello che sarebbe successo, lui avrebbe sicuramente dormito con Harmony come non poteva? Lei indossava sempre quei vestiti provocanti che irradiavano sesso da tutti i pori. Non c’era modo per William di resisterle. Non che gli interessasse. Non poteva sopportare di sentire Harmony chiamarlo ‘Blondie Bear’ ma che altro poteva fare?




    Capitolo 3

    Sorprendentemente, sembrava che la predizione di Buffy fosse sbagliata dati i lamenti di Harmony giorno dopo giorno su come le sue tecniche di seduzione sembravano non funzionare. William, o Spike come le aveva chiesto di chiamarlo, veniva alla sua scrivania regolarmente per parlare e spesso lasciava Buffy con un sorriso per le ore successive. Aveva instaurato l'abitudine di venire ad augurarle il buon giorno ogni mattina, spesso portando una tazza di caffè. Lei scherzava con lui dicendogli che aveva capito male, visto che portare il caffè era il suo lavoro in quanto segretaria. Buffy si trovò a comportarsi più spontaneamente in sua presenza, e dopo qualche settimana era completamente rilassata attorno a lui. In effetti, era troppo rilassata.

    Si, aveva finalmente ammesso a se stessa di essere completamente attratta da lui e sperava che lui potesse vederla come più di un amica. Spesso la chiamava con soprannomi come 'dolcezza', 'amore', 'passerotto' e 'gattina' ma non spingeva mai per qualcosa di più. Comunque, insisteva per accompagnarla fino alla macchina ogni sera. Forse significava qualcosa?

    Spike non era sicuro di quanto tempo potesse andare avanti così. Essere deliziato dal suo sorriso splendente e da dolci risate ogni giorno e aver voglia di baciarla ogni volta che metteva il broncio perché era al telefono con una persona difficile stava diventando una tortura. Sapeva dal modo in cui aveva reagito a lui il primo giorno che doveva mandare avanti piano le cose, ma quando è troppo è troppo. Dopo settimane di chiacchierate e leggero flirt, se non voleva uscire con lui ora non avrebbe mai voluto. Questa sera era la sera.

    ***

    Buffy si disse di smettere di fare la stupida. Non sarebbe successo niente con Spike, lui era un uomo affascinante e sicuro di se che probabilmente aveva tante donne quanti pasti caldi. E non c'era modo in cui si sarebbe umiliata da sola credendo che le sue attenzioni per lei fossero oltre l'amicizia. Non dopo quello che era successo al college con Parker, comunque.

    Era una matricola piena di vita quando Parker le aveva chiesto di uscire. Le piaceva il suo aspetto da ragazzo più maturo che la voleva, e acconsentì. Non passarono nemmeno due settimane. Una delle ragazze di cui Parker era amico avvicinò a Buffy e le disse che si sentiva male per quello che stava accadendo e voleva smettere. Sembrava che a Parker Buffy non piacesse affatto, ma voleva solo vedere se sarebbe andata a letto con lui perché non era mai stato con una vergine. Buffy non voleva sapere come lui riuscisse a capire che la era. Era stata così imbarazzata da allora che aveva paura ogni volta che un uomo le facesse avances fosse uno scherzo. Spike non sembrava quel genere di uomo però, ma era meglio essere al sicuro che stare male.

    ***

    “Sei pronta ad andare, amore?” la sua calda voce distolse Buffy dai suoi pensieri.

    “Uh, certo, aspetta che prendo la borsa, un secondo”

    “Non c'è fretta” si che ce n'era. Doveva uscire da questa storia prima di farsi saltare i nervi.

    Andarono verso l'ascensore e vi rimasero dentro in silenzio. Rimasero in quel modo finchè non raggiunsero il seminterrato. Buffy sentiva un po' di tensione arrivare da Spike, ma incolpò una possibile giornata dura. L'accompagnò alla macchina come sempre e lei si voltò verso la portiera. Fu scioccata da quanto lui le stesse vicino.

    “Buffy? Mi chiedevo se, beh, se tu... oh, al diavolo!” si sporse rapidamente e le catturò le braccia in un dolce, ma appassionato bacio, sollecitando uno squittio sorpreso da lei. Tuttavia, quando una mano di lui le raggiunse la schiena dopo aver lasciato cadere la valigetta a terra e l'altra era dietro il suo collo tenendola, lei stava ricambiando il bacio febbrilmente. Portò le mani verso le sue larghe spalle e lo strinse a se. La lingua di lui uscì per entrare nella sua bocca, e lei la massaggiò con la propria, mentre due identici sospiri di desiderio uscirono dalle loro labbra. Il bacio continuò finchè non ebbero disperatamente bisogno di respirare, ma anche allora lui non la lasciò allontanarsi troppo. Arrivando ad appoggiarle la fronte contro la sua, la guardò negli occhi.

    “Scusa amore, non riuscivo ad aspettare un minuto in più”

    “No, no è okay. Davvero. Ok” Dio era davvero la sua voce? Così bassa e roca, se l'avesse sentita da qualcuna avrebbe pensato che lavorasse per una linea erotica.

    “Quindi non lo userai contro di me se lo faccio di nuovo?”

    “In effetti speravo che lo usassi contro di me 'Oh mio Dio! E da dove veniva quello? Un bacio e sono diventata la puttanella di strada!'

    Spike spalancò gli occhi scioccato, finchè un sorriso brillante gli illuminò il viso e scoppiò a ridere, senza rendersi conto di cosa quella reazione potesse sembrarle.

    Il cuore di Buffy sembrò bruciarle. Stava ridendo di lei? Pensava che fosse una ragazzina che giocava ai giochi da adulti. Forse avrebbe dovuto uscire con Harmony se voleva qualcuno con più esperienza in questo genere di cose. Le lacrime iniziarono a salirle agli occhi e uscì dalla sua stretta, voltandosi per aprire la portiera della macchina.

    “Buffy? Tesoro? Stai bene?”

    Buffy si voltò e lo fisso, l'umiliazione divenne rabbia per essere di nuovo finita in una situazione simile “Ti ho detto il primo giorno che ti ho incontrato che alle donne non piace essere prese in giro, e ridere di loro non aiuta! Quindi lasciami sola Spike!”

    “Oh gattina, e proprio come allora c'è stato un fraintendimento. Non sto ridendo di te, sono estasiato da te”

    “Estasiato?”

    “Si, estasiato. Incantato. In ammirazione. Dio Buffy, non hai idea di cosa mi fai” e lo intendeva sul serio, lei non ne aveva idea. Non era una donna che giocava a fare la difficile, non aveva sinceramente idea dell'effetto che gli faceva.

    “Niente di male spero?” il suo cuore iniziò a battere normalmente ora.

    “No, solo cose buone. Um, ora che abbiamo chiarito, mi chiedevo se andrai alla festa di compleanno di Cordelia al Bronze domani sera? Lei è tua amica, giusto?”

    “Um si, si. Ci vado. Niente di meglio di una festa per un sabato sera, huh?” Buffy sperò che sembrasse come se andasse a feste ogni settimana, allora forse avrebbe pensato che era più sofisticata di quello che era.

    “Mmm decisamente. Quindi immagino che ci vedremo là? Come io sarò là e tu sarai là? E forse potrei prenderti da bere?” le sorrise imbarazzato. Che diavolo stava succedendo? Lui non era mai timido intorno a una donna. Dio, cosa gli faceva. Ma il suo sorriso di risposta fu tutto quello che gli serviva.

    “Okay, mi piacerebbe. Ci vediamo là” sorrise di nuovo e abbassò timidamente la testa, scioccata quando lui gliel'alzò e le diede un altro bacio sulle labbra.

    “Ci vediamo domani sera”. Guardò, sorridendo, mentre lei partiva.




    Capitolo 4

    Buffy gemette quando sentì il campanello suonare per la seconda volta, destandola dal suo sonno. Con un occhio sbirciò verso l’orologio e spalancò gli occhi quando vide che segava mezzogiorno. Ma ovviamente non era colpa sua se aveva dormito sino a quell’ora. I pensieri del bacio che si era scambiata con Spike, le avevano tormentato i sogni. Borbottando Buffy si alzò e andò alla porta d’entrata, prima che il campanello suonasse di nuovo. Quello che non si aspettava di trovare erano le sua amiche piene di borse.

    “Buongiorno, Buffy! Oh pomeriggio in realtà…Ad ogni modo, facciamoci belle!” disse allegra Willow mentre lei aggrottava le sopracciglia. Poi vide Cordelia e si ricordò del suo compleanno.

    “Buon compleanno Cordy! Quanti ne fai, umm? Ancora ventuno?” domandò mentre l’abbracciava, facendo ridere Willow e Fred.

    “Ah, molto divertente. Ridete, ridete mentre io divento più vecchia, mentre altre giovani attrici arrivano ad Hollywood”

    “Cordy, sei più bella di quanto credi. Ed ora che ti abbiamo fatto gli auguri di compleanno, o le condoglianze, dipende perché siete qui?”

    Fred intervenne “Buffy, non arrabbiarti, ma ti ho visto ieri sera”

    “Ieri sera?”

    “Tu e Spike. Insieme. Che vi baciavate. Con la lingua”

    Buffy diventò rossa e balbettò qualcosa che le ragazze non capirono.

    “Non essere imbarazzata Buffy, è meraviglioso! Ecco perché siamo qui. Oggi è la mia festa e Spike ci sarà. Quindi appena Fred c’è l’ha detto, ho chiamato Willow e sappiamo che fare. Ti faremo diventare una bomba!”

    “Una bomba?”

    “Certo. Vogliamo farti stendere Spike stasera, ti faremo diventare più calde di tutte le ragazze che ci saranno al Bronze”

    La prima reazione di Buffy fu di dire di no. Lei non curava mai il suo aspetto perché si sentiva inadeguata e non ne sentiva il bisogno a lavoro. Cosa c’era di speciale a farsi belle solo per lavorare? Poi vide le face speranzose delle sua amiche, e probabilmente si chiese che reazione avrebbe avuto Spike e accettò.

    “Okay, rendetemi una bomba!”

    ***

    Il pomeriggio volò rapidamente. Tra trattamento per capelli, seguito da pedicure e manicure. Cordelia gli aveva messo una crema sulla faccia per renderla più morbida. La truccarono e gli sistemarono i capelli.

    “Buffy questi sono alcuni miei vestiti. Ma quello che secondo me ti starebbe da dio è quello lì di Dolce&Gabbana. Provalo!”

    Buffy prese il vestito con biancheria abbinata e si chiuse in bagno. Lo indossò stando attenta a non rovinarlo. Si guardò nello specchio e ansimò. Era davvero lei? Dio era…bellissima! Uscì e andò dalle ragazze.

    “Oh Dio Buffy. Sei bellissima così!” gli occhi di Willow erano spalancati.

    “Buffy sono gelosa. Così lo acchiapperai di sicuro!” sapeva che in realtà quello era un complimento.

    Fred si alzò battendo le mai “Sei meravigliosa! Devi fare di tutto per stenderlo!”

    Appena furono pronte andarono tutte insieme al Bronze. Quando arrivarono Spike era già seduto al tavolo prenotato. Cordelia, Willow e Fred cominciarono a darle consigli, dicendo di non agitarsi. Quando arrivò anche lei tutti rimasero a bocca aperta. Buffy guardò Spike e gli sorride timidamente. Ma si affievolì lentamente. Perché non diceva niente?

    ***
    Spike guardò le tre ragazze e fu felice che la serata potesse iniziare. Si guardò in giro chiedendosi dove poteva essere Buffy. All’improvviso le tre si divisero facendo passare la donna dei suoi sogni che lo fissò. Era la cosa più bella che avesse mai visto. Era divina, lei gli sorrise timidamente e fu perso. Poi vide il suo sorriso andarsene mentre aggrottava le sopracciglia e si rese conto di averla guardata senza dire una parola. Si schiarì la gola e si alzò.

    “Buffy, tesoro. Sei davvero stupendo” disse con voce roca.

    “Grazie” sorrise.

    “Ti va qualcosa da bere?”

    Dannazione. Alcool e Buffy non era un miscuglio consigliato. Ma non poteva rifiutare “Certo, una vodka con coca, grazie”

    “Torno subito, gattina”
    Gli uomini fecero spazio per far sedere le ragazze, mentre ricominciavano a chiacchierare. Buffy guardò la pista da ballo, mentre la voglia la invadeva. Ma prima voleva bere quello che le portava Spike. Quando tornò gli diede il suo bicchiere mentre teneva in mano la sua birra.

    “Hai passato una buona giornata oggi, tesoro?”

    “Si, ho dormito poi le ragazze sono venute a prendermi e abbiamo passato un bel pomeriggio insieme.
    Spike sorrise.

    “Wow, dovevi avere sete. L’hai già finita” lui appoggiò la bottiglia sul tavolo e la guardò.

    “Ti piacerebbe ballare?” gli domandò.

    “Sicuro” disse alzandosi, Buffy capì che la vodka aveva già iniziato a fare il suo lavoro. Lui la portò sulla pista, e la strinse. Si guardarono per un tempo indefinito, fortunatamente era una canzone lenta. Spike strinse le braccia intorno alla vite mentre lei glie gli allacciava le mani al collo. Buffy appoggiò la testa sulla sua spalle, Spike abbassò lo sguardo e la fissò. Era stupenda. Anche lui era fuori dal suo ruolo d’avvocato, indossava dei jeans neri, una maglietta nera stretta e una camicia rossa.

    “Buffy?”

    “Hmmm?”

    “Ieri sera, ti ho infastidito?”

    “Eh?”

    “Non ti sei offesa? Per il bacio, voglio dire”

    “No, perché avrei dovuto offendermi?”

    Spike ridacchiò “Mi chiedevo se mi avresti permesso di farlo di nuovo”

    Immediatamente gli occhi di Buffy andarono alle sue labbra “Okay” sussurrò.

    Spike abbassò la testa e toccò le labbra con le sue. Gliele pizzicò con la lingua chiedendogli di entrare. Quando lei aprì le labbra lui spinse dolcemente la lingua ad assaggiare la sua. Iniziarono a duellare, non rendendosi conto che la musica cambiava. Buffy gemette mentre Spike la stingeva di più a se.

    “Buffy. Buffy?”

    “Hmmm?” dov’erano finite le sue labbra?

    “E meglio se ci fermiamo, prima che, um, non riesca a fermarmi”

    ”Oh. Ohh! Okay, va bene” no, non andava affatto bene. Buffy non si era mai sentita così in tutta la sua vita. Voleva di più. L’alcool sembrava stesse facendo bene il suo lavoro. “Ti va di andare in qualche posto dove non dobbiamo fermarci?” santo cielo! I suoi baci l’avevano fatto andare in tilt in così poco tempo. Questa non era la timida Buffy che amavano tutti. Beh, almeno amavano le sua amiche.

    ”Veramente piccola?”

    “Uhh, si?”

    “Davvero?” chiese lui sospettoso.

    “Per favore” disse. Lui la afferrò la mano e la trascinò al tavolo.

    “Cordy? Buffy non si sente bene mi sono offerto di accompagnarla a casa. Non ti dispiace?”

    “Uhm non sta bene?” chiese con le sopracciglia alzate “Certo, nessun problema. E’ meglio se va a casa” disse con un sorriso prima di girarsi verso i suoi ammiratori.
    Sorridendosi colpevoli. Buffy e Spike uscirono velocemente e lui la fece salire nella sua DeSoto nera- Non dissero una parola finchè non arrivarono all’appartamento di Spike.
    Parcheggiò e appena spense la macchina, si voltò e ricominciò a baciarla.

    “Sei sicura di voler entrare?” chiese tra i baci.

    “Si. Lo voglio. Adesso” rispose senza fiato lei.




    Capitolo 5

    - Nel frattempo, al Bronze -

    Un paio di minuti dopo che Buffy e Spike furono usciti, Cordelia, Willow e Fred formarono un piccolo triangolo di chiacchiere.

    “Oh mio Dio! Lei non era malata! Sono tornati a casa insieme!”

    “Si, grazie Willow, per aver detto qualcosa che chiunque con due occhi aveva già capito” Cordelia roteò gli occhi alla sua amica sempliciotta.

    “Uh, ragazzi? Non che io non pensi che non siano fatti l'uno per l'altra, ma è di Buffy che stiamo parlando. Buffy? La signorina non-mi-piacciono-le-attenzioni-dal-sesso-opposto? Perché è andata semplicemente a casa con lui, huh?” chiese Fred preoccupata.

    “Penso che lui la agiti”

    “Uh?”

    “Sai, la sua provocatrice interiore. Ha solo bisogno di rendersi conto che ci sono ragazzi là fuori, per esempio Spike, che non sono degli idioti come Parker. Li hai visti in ufficio? A lui lei piace molto, ne sono sicura” disse Cordy.

    “Come fai a dirlo?” la guardarono sia Willow che Fred, dubbiose.

    “Perchè non mi ha mai neanche guardata”

    “Ohhh” annuirono entrambe alla sua logica.

    Improvvisamente i loro chiacchiericci furono interrotti da chi apparve come un'abbronzata, rosa Barbie a grandezza naturale. Harmony.

    “Ciao ragazze! Avete visto il mio orsetto biondo in giro?”

    Le tre si guardarono, lanciandosi un segnale segreto.

    “Veramente no, Harmony. Non penso che venga stasera. Mi ha fatto gli auguri a lavoro ieri ma non si sentiva di venire”

    “Oh. Dannazione, mi sono tanto sforzata per prepararmi. Oh beh, vado a cercare qualcuno che mi offra da bere” disse per nulla preoccupata.

    “Dio, quella ragazza è incredibile. Sono settimane che ci prova e ancora non molla! Qualcuno dovrebbe dirle che dovrebbe darci un taglio”

    “Willow! Meow!” Fred la guardò scioccata.

    “Beh, è così. E penso a Buffy. Non ha certo bisogno di una Harmony che cerchi di rubargli Spike. Non che lei abbia Spike, ma se lo avesse, allora...”

    “Si, si. Abbiamo capito. Veramente...”

    “Ragazze! Come siete graziose stasera! Come sempre, potrei dire” Angel si fece strada dal bar con due cocktail in mano. Sembrava ondeggiare leggermente come se ne avesse già bevuti troppi. Si guardò intorno nella massa di gente “Hey Cordy? Dov'è la tua amica, Buffy?”

    Cordy lo guardò scioccata. Neanche una volta in tutti gli anni in cui lavoravano allo studio Angel aveva mai prestato attenzione a Buffy. Era stato a letto con la maggior parte delle donne dell'ufficio, inclusa Cordy, Fred e Faith, e aveva cercato di farlo anche con tutte le altre. Nel suo radar entravano anche le donne sposate. Ma mai Buffy.

    “Uh, perché Angel?”

    “Oh sai, voglio dire, non lo so. Ecco perché. Perché non la conosco bene. E ci stiamo tutti divertendo, è una serata divertente! Dovremmo tutti conoscerci meglio. E conosco voi ragazzi, ma non conosco lei” cercò di dire con voce impastata.

    Cordelia decise che non era il momento di mentirgli. Voleva rendergli chiaro che Buffy era off limits.

    “Angel, so perché vuoi vederla e non ha niente a che fare col 'conoscerla meglio'. Almeno non in senso non fisico. Ma sei arrivato tardi. Se n'è andata con Spike, stanno insieme. Dimenticala, okay?”

    “Spike? Capitan perossido? Il rigetto degli anni ottanta? Il clone di Billy Idol?”

    “Non importa come lo chiami, è comunque con lui. Quindi dacci un taglio” alzando un sopracciglio per sottolineare il concetto, Cordy tornò dalle due e lo chiuse fuori dal circolo.

    Angel era furente. Era rimasto al bar per quanto, venti minuti? E lei era sparita? Non poteva crederci quando era entrata con le sue amiche prima. Certo, in tutti questi anni sapeva che la segretaria dell'ufficio era una ragazza chiamata Buffy. Era tranquilla e timida, e sembrava voler essere lasciata in pace. Così seguì il suo silenzioso desiderio e la ignorò. Aveva pensato che potesse essere un buon ripiego se finivano le altre possibilità, in fondo non era brutta. Ma ovviamente quel momento non era mai arrivato, viste tutte le nuove donne che arrivavano allo studio come nuove impiegate o clienti. Ma stasera, Dio, era fantastica. Era la prima volta che la vedeva vestita in modo dignitoso e truccata in modo seducente. Appena l'aveva vista aveva deciso che il momento era arrivato, ma poi si era fatto incastrare da una brunetta al bar e lei se n'era andata.

    “Hey, Angel, che fai?” chiese Harmony squittendo

    Angel si voltò verso di lei, con sguardoo affamato.

    “Veramente piccola, cercavo di trovarti per darti questo” Beh, se Buffy non era lì per accettarlo, avrebbe preso il meglio subito dopo. Oppure il meglio che veniva dopo qualche altra.

    “Oh! Grazie!” rise Harmony battendo le ciglia.

    Angel cercò di non notare il suo orribile tentativo di sedurlo “Ho dei drink anche a casa mia”

    “Bene! Ci sto”

    “Anche io piccola, anche io” si sporse e strofinò i pantaloni gonfi contro di lei.

    “Andiamo!” entrambi lasciarono il Bronze, dimenticando i due biondi con cui avrebbero realmente voluto andare a casa.


    ***

    Le tre ragazze li guardarono andare.

    “Si meritano l'uno con l'altra talmente tanto che non è neanche divertente”

    Willow e Fred annuirono il loro consenso.



    TBC

    Edited by strawberry85 - 22/4/2012, 21:45
     
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    Capitolo 6

    Buffy e Spike riuscirono a malapena a frenarsi sino all’apparatamento. Appena la porta si chuise lui l’afferrò attaccando la bocca alla sua. Si baciarono freneticamente e Buffy gli passò le mani sulla schiena e anche lui fece lo stesso senza però toccarle la lampo del vestito senza permesso.
    Sempre con le bocche attaccate arrivarono sino in salotto. Buffy si staccò per guardarsi in giro.

    “Questo è il tuo appartamento?” disse, o almeno era quello che credeva di aver detto, gli era uscito un ansito roco. Poi si rese conto di quello che aveva detto. Certo che era il suo appartamento! Mica l’aveva portata in un luogo qualsiasi.

    Spike vide il suo tumulto interno “Uh, si questo è il mio appartamento”

    Lei si guardò in giro sapendo che presto lui l’avrebbe portata in camera da letto. Spike vide la sua preoccupazione

    “Si, beh qui è il soggiorno. E laggiù c’è, uh, la camera da letto” tossì leggermente e si rivolse a lei. Quando lei non disse niente, sospirò “Ascolta, Buffy, e tutto così strano, vero? Ma siamo tutti e due adulti e sappiamo cosa stiamo facendo, quindi mi piacerebbe passare la notte con te”

    DANNAZIONE! Credeva che lei l’avesse già fatto? Parker sapeva che lei era vergine, come faceva Spike a non averlo capito? Oh, certo…Pensava che a venticinque anni non fosse più vergine.
    Oh Dio! Ma la cosa sconvolgente era che lei lo voleva, voleva passare la notte con lui. Più di qualsiasi altra cosa. Ma cosa doveva fare? Saltargli addosso? Non poteva saltare addosso alla gente! Cavolo. Probabilmente lui ora stava pensando che era strana, dato che lo fissava senza dire niente.

    “Ascolta, Spike…” lui prese quella prole in modo diverso e la fermò.

    “No, stai tranquilla Buffy. Mi dispiace. Non preoccuparti, nessuna pressione. Ti porto a casa” lei rise a quelle parole.

    “No, Spike non è quello che volevo dire. Non voglio andare a casa. E’ solo che prima dovresti sapere una cosa”

    Spike gli prese la mano e la portò al divano. Invece di farla sedere e seguirla, si sedette lui tirandola sul suo grembo, avvolgendogli le braccia intorno al corpo. Era precisamente quello di cui Buffy aveva bisogno.

    “E’ tutto apposto puoi dirmi tutto” disse Spike piano.

    Sentì un borbottio dalla testa che era affondata nel suo petto.

    “Cosa? Non ti ho sentito tesoro” Buffy alzò la testa e lo guardò.

    “Io, um, non mai fatto questo prima” disse prima di nascondere di nuovo la testa nel suo torace.

    “Non hai fatto questo cosa, gattina?” Spike aveva bisogno di un chiarimento ‘questo’ poteva voler dire tante cose.

    Buffy lo guardò con sguardo seccato “Lo sai, questo.Non farmelo dire” aggrottò le sopracciglia dimenticando il suo imbarazzo.

    “Piccola, stai parlando di sesso?”

    “Hmm hmm” la sua faccia si tesa aspettando la sua risposta, non si aspettava che Spike la baciasse. L’unica cosa che riusciva a pensare lui era quella meravigliosa ragazza che aveva tra le braccia lo voleva, sarebbe stato il primo uomo ha fare l’amore con lei. Era timoroso ma anche orgoglioso. Quando si staccò lei iniziò a balbettare.

    “Voglio dire, so che è strano, alla mia età e ancora non l’ho fatto. Ma se devo essere onesta non ho mai trovato nessuno che mi piacesse abbastanza. Quindi non vedevo il motivo…mmph!” la sua voce fu tagliata dalla labbra esigenti di Spike che la intrappolarono. Subito lei rispose al bacio avvolgendo le braccia intorno al collo mentre lui la stringeva a se.

    Buffy sentiva la protuberanza dura contro il suo centro. Il suo vestito era troppo lungo e gli impediva i movimenti. Spike la prese per la vita, alzandola così che potesse mettergli le gambe ai lati del corpo. Ora solo due strati di vestiti lì separavano.
    Lei si lamentò con contato con la sua erezione che gli colpiva proprio il punto prefetto. Continuarono a baciarsi freneticamente.

    Dio, era la cosa più bella che avesse mai sentito! Le mani di Spike sulle sue anche che la facevano muovere su e giù gli fece capire che se la stava godendo.
    Lei cominciò a muoversi più freneticamente cercando più contatto, gemette quando sentì una pressione dentro la pancia. Le sue dita affondarono nelle spalle di lui, mente si inarcava e staccava la bocca dalla sua per spingere la testa all’indietro e gridare.
    Il suo corpo si scosse e poi lei crollò ansimante sul suo petto e nascose la testa nel suo collo.
    Alcuni secondo dopo lo sentì ridacchiare.

    “Stai bene, piccola?” gli chiese con voce un po’ testa.

    Lei alzò la testa vedendo il timore nei suoi occhi “Dio è stato stupendo! E’ quello che penso sia stato?”

    ”Un orgasmo? Si, non ne hai mai avuto uno?”

    Lei non rispose, scosse solamente la testa mordendosi il labbro inferiore. Se prima pensava fosse strana, ora lo pensava ancora di più.

    Lui le fissò le labbra con appetito “Oh tesoro, non vergognarti” le sorrise.

    “Uh, Spike? Farà male?” chiese piano lei, guardando verso il rigonfiamento dei suoi jeans.

    “Hmm? Oh, un po’ forse. Ma…io sarò gentile. Ma comunque non preoccuparti, piccola. Non c’è bisogno che facciamo niente, mi spiacerebbe tanto tenerti stretta tutta la notte, credo che abbiamo fatto già abbastanza”

    Buffy pensò che era una cosa meravigliosa, ma voleva ricambiare il favore. Magari non sarebbe andata sino a dove aveva progettato però…
    “Spike? Mi piacerebbe molto stare qui con te. Ma, uh, voglio davvero aiutarti” lo guardò timidamente prima di scivolare inginocchiata sul pavimento. I suoi grandi occhi verdi lo fissarono con un po’ di nervosismo.

    Per l’inferno maledetto…




    Capitolo 7

    Spike guardò in basso verso la piccola ragazza di cui si stava decisamente innamorando. Lei passava rapidamente lo sguardo dal suo viso al suo inguine, concentrandosi mentre cercava di pensare a come fare per 'aiutarlo'. Era così splendidamente innocente che avrebbe riso se non avesse saputo quanto era sensibile e quanto era facile che si offendesse. E poi le vide uno sguardo determinato quando prese una decisione.

    “Spike, possiamo andare in camera da letto? Penso che sarebbe più facile se fossimo sdraiati” lui concordò con quello che diceva, indossare jeans così stretti rendeva le cose difficili. Ma non voleva fare nulla per lui lei non fosse pronta.

    “Piccola, ero serio quando ho detto che non dobbiamo fare niente di più stanotte. Vogilo solo tenerti tra le braccia mentre dormiamo, sarebbe abbastanza per me, giuro” disse onesto.

    “Lo so, ma Spike, non penso che sia abbastanza per me” lo guardò e poi rapidamente guardò in basso e mormorò prima di perdere il coraggio “Vorrei assaggiarti”

    Per un secondo la guardò come se non avesse sentito cos'aveva detto, poi capì che aveva sentito eccome dal modo in cui i suoi occhi si spalancarono e le sue dita si strinsero sui suoi fianchi. Improvvisamente si trovò alzata da terra con una delle braccia di lui sotto le ginocchia e un altra a tenerle la schiena, mentre camminava a grandi falcate verso la camera da letto “Tesoro, vorrei davvero fare le cose con calma e nel modo giusto per te, ma sono un uomo e quando dici cose come quella, Dio...” si bloccò mentre raggiungevano la camera. Buffy non sapeva cos'aspettarsi ma si rese conto che era adatta a lui, piena di toni scuri e mobili di mogano. Il pezzò forte era un letto matrimoniale con lenzuola marrone scuro. L'appoggiò gentilmente accanto al letto e le chiese “Come vuoi farlo, piccola? Per i vestiti, intendo?”

    “Beh, questo vestito mi limita molto. Hai qualcosa che puoi prestarmi? Come una camicia?”

    Lui annuì e si avvicinò all'armadio, prendendo una camicia nera pulita “Tu metti questa qui, e io mi metto dei pantaloni del pigiama in bagno, okay piccola?” lei annuì silenziosamente.

    Spike andò in bagno sentendosi surreale. Si sentiva come se avesse dovuto essere là a svestirla mentre lei svestiva lui, ma ad essere onesto non era mai stato il primo amante di una ragazza e voleva mantenere le cose il più lento possibile perché lei fosse sempre a suo agio. Si tolse i vestiti e mise un paio di pantaloni del pigiama neri di seta che aveva lasciato in bagno. Dopo aver aspettato un paio di minuti tornò in camera. Le luci erano state abbassate e non riusciva a vedere Buffy. Poi notò che era già a letto, sedeva dritta con le coperte sulla vita. La vista di lei che indossava una delle sue camicie fu abbastanza per fargli trattenere il respiro, e non aveva ancora visto la metà di sotto! Si, questa ragazza era decisamente da tenere. Lei gli sorrise timida e indicò il letto accanto a sei, poi sorrise per la sua stessa azione. Spike sorrise e andò ad unirla.


    Oh si, Spike aveva un corpo fantastico! Perché lo copriva con dei vestiti? Oh si, probabilmente lo avrebbero arrestato. Ma comunque! Le sue braccia e il suo torace erano bellissimi, muscolosi senza esserlo troppo. Il suo torace portava ad una vita snella e tonica, e come stava bene con quei pantaloni di seta. Si sforzò di guardarlo in viso “Scusa, non ero sicura di cosa fare e il letto sembrava tanto comodo così...” indicò fermandosi.

    “Va bene piccola. Faremo solo quello che vuoi tu stasera”

    “Beh, di sicuro ti vorrò baciare” disse maliziosa facendogli un occhiolino, e lui rise “e quello che ho detto prima vale ancora”

    Spike annuì, entrando nel letto accanto a lei. Si sdraiarono entrambi sul fianco e la timidezza evaporò immediatamente mentre si sporgevano ognuno nell'abbraccio dell'altro, baciandosi dolcemente. Rimasero sdraiati in quel modo per alcuni minuti, godendosi semplicemente lo stare insieme. Gradualmente si mossero perché Buffy fosse sdraiata sul suo torace con le sue forti braccia a tenerle la vita. Buffy ripensò a ogni cosa che Cordy le aveva spiegato sul compiacere un ragazzo, e passò qualche altro momento a baciarlo più sonoramente per far crescere la tensione. Ricordò l'orgasmo incredibile che le aveva dato poco prima e si sentì scaldare di nuovo. Beh, era arrivato il momento per lui.

    Spostò la bocca dalle sue labbra, baciandogli la linea del mento e poi scendendo lungo il suo collo. Continuò ad andare, lungo il suo torace, e si mosse da sinistra a destra. Quando raggiunse il suo capezzolo, alzò brevemente gli occhi e vide che i suoi occhi erano chiusi e la sua mascella serrata. Hmm, decisamente andava bene. Si spostò di nuovo per leccare l'altro, mordicchiandolo leggermente coi denti. Lui strinse i pugni sulle lenzuola attorno a lui. Ancora bene. Buffy si abbassò di più, tracciando una scia di baci. I pantaloni erano scesi in basso sui suoi fianchi, e lei si inginocchiò accanto a lui guardandolo. Si, gli era piaciuto decisamente se la tenda nel suo inguine potesse parlare. Beh, ora o mai più. Veramente, sarebbe stato ora e poi ancora altre volte da ora in poi.

    “Spike? Devi alzarti un secondo” sussurrò, incerta di come procedere.

    Lui la guardò, sorridendo, e alzò i fianchi dal letto. Lei gli afferrò i pantaloni e li fece scivolare in basso. Sapeva che non indossava niente sotto così cercò di non guardarlo, concentrandosi sui pantaloni finché non scivolarono ai suoi piedi e potè gettarli a terra. Finalmente, partendo a guardare le caviglie, le gambe, le cosce, arrivò alla sua erezione prorompente. I suoi occhi si spalancarono e guardarono rapidi al suo viso per trovare il suo sguardo affamato.

    “E' così perché ti voglio tantissimo Buffy” annaspò. Lei annuì e si avvicinò. Notando la sua tensione, Spike disse “Tesoro, qualunque cosa tu voglia fare va bene. Non sentirti imbarazzata di niente perché ti giuro che mi piacerà tutto”. Lei annuì di nuovo determinata.

    Sembrava facile, aiutava che Cordy le avesse spiegato nei dettagli cosa piaceva ai ragazzi. Buffy allungò la mano destra, stringendola leggermente attorno alla base del suo membro. Iniziò a farla muovere su e giù, stringendo la presa, passando il pollice sulla sua punta. Lo guardò quando lo sentì gemere e trovò i suoi occhi di nuovo stretti.

    “Oh Buffy, piccola, oh piccola, si così proprio così, è così bello tesoro” balbettò.

    Buffy si sporse su di lui e allungò la lingua per passarla sulla punta.

    “Gesù Cristo! Buffy, oh ti prego Buffy!” Buffy quasi rise per la disperazione nella sua voce. Non si era mai sentita così in controllo di qualcuno e lo adorava. Allungò di nuovo la lingua e poi prese in bocca la punta, attorcigliandovi la lingua attorno. Al suo estremo incoraggiamento vocale lo prese di più, per quanto riuscì, e iniziò a muoversi su e giù. Cercò di succhiare notando che lui gemeva più forte. Si abbassò fino a prenderlo in gola.

    “Buffy! Sto per... oh Buffy, spostati piccola devo venire” gemette disperato. Lei lo guardò, poi guardò in basso e succhiò più forte.

    “Buffy!!” disse spruzzando dentro la sua bocca diverse volte, finché non fu tutto finito. Non era la cosa più buona che avesse mai sentito ma a essere onesta se lo aspettava peggiore. Poteva decisamente farcela. Spike sembrava quasi svenuto ma la guardava ancora con occhi incantati. Certa che lui non volesse assolutamente baciarla dopo quello che aveva fatto, Buffy iniziò ad andare verso il bagno a lavarsi i denti. Fu fermata dalla sua mano che l'afferrò fermamente, prima di essere ripresa sul letto e baciata.

    “Oh piccola, è stato fantastico. Grazie tesoro” riuscì a dire tra i baci. Lei sorrise timida e sbadigliò. “Stanca gattina? Anche io, mi hai distrutto. Mettiamoci sotto le coperte e dormiamo un po, hmm? Domani e domenica, possiamo dormire quanto vogliamo, okay?”

    Buffy annuì e si mise sotto le coperte. Lui la tirò a se, appoggiando la testa sulla sua spalla mentre si sdraiava. Buffy non riuscì a ricordare di sentirsi più contenta di così in molto tempo. E Spike si sentiva allo stesso modo.




    Capitolo 8

    La luce del sole che filtrava dalla finestra svegliò Buffy. Era stesa al caldo in un confortevole abbraccio, non voleva svegliarsi. Durante la notte si erano spostati ed erano finiti l’uno tra le braccia dell’altro, con lei che appoggiava i palmi delle mani sul suo torace.
    Buffy aprì piano un occhio e poi subito l’altro.
    Wow.
    Da quanto lui la stava fissando così con….amore? Nei suoi occhi c’era quello. Lui abbassò la testa e gli posò un gentile bacio sulle labbra, piano piano i baci divennero più profondi finchè non si dovettero staccare per l’aria.

    “Buongiorno amore, dormito bene?” gli domandò piano lui

    ”Mmmm, certo. E tu” disse lei sentendo qualcosa di duro contro la coscia “Hai dormito bene?”

    Spike ridacchiò guardandola intensamente “Certo, tesoro, la miglior dormita che abbia mai avuto. E ora abbiamo tutto il giorno per fare qualunque cosa tu voglia”
    “Beh mi chiedevo se potessimo parlare un po’? Voglio dire ci sono tante cose che vorrei sapere di te”
    “Certo piccola. Comincia tu con le domande”
    “Quanti anni hai? Non posso crederci di non avertelo chiesto prima. Come mai non hai una ragazza fissa? Cioè non che tu non sia bello però…”

    “No, ho capito. Beh per cominciare ho ventinove anni, ho solo quattro anni in più di te. Mi piacerebbe avere una ragazza fissa un giorno ma lavoro molto. Vorrei sposarmi e avere almeno tre bambini, maschi o femmine non mi interessa.
    Ah, si ho avuto una ragazza fissa per un po’, ma mi tradiva e la fatto anche quanto l’ho ripresa, aveva detto che era l’uomo della sua vita, poi mi sono accorto che lo erano anche altri quattro uomini. Così l’ho lasciata”

    “Mi dispiace”

    “Grazie, ma non mi interessa più. Ora è il tuo turno”

    “Beh c’è qualcosa che tu non conosci. Ma nessuno in ufficio lo sa, sai tenere un segreto?”
    Lui accennò col capo.
    “Il mio cognome non è Reynolds. E’ Summers. Come Hank Summers”
    “Come il nostro capo?”
    “Si. Mi dispiace se non te l’ho detto, ma non lo sa nessuno- ma volevo far strada soltanto perché sono la figlia di Hank Summers. Mi dispiace tanto”
    “Non preoccuparti, non sono arrabbiato. Capisco perché l’hai fatto. Questo vuol dire che dobbiamo tenerlo segreto in ufficio?”
    “Um, si se non ti da fastidio. Io e Hank, beh andiamo d’accordo. Ma lui ama molto di più la sua figlioletta Faith è lei quella speciale mentre io sono inferiore. Lei può fare qualunque cosa mentre io devo tenere il lavoro e la vita privata separate- funzionava finchè non ti ho incontrato” ridacchiò.
    “E’ per questo che stai lavorando come segretaria?”
    “Beh non è quello che voglio fare nella vita, ma dopo l’università non sono stata capace di crearmi una vita mia. Non sapevo che fare finchè Hank non mi ha offerto un lavoro. Ah parlando di università, siccome siamo nella fase onestà, devo dirti una cosa” Buffy era preoccupata da quello che stava per dividere con lui.
    Spike le accarezzò le braccia e gli posò un bacio sulla fronte. Questo le diede abbastanza coraggio da raccontargli quello che era successo con Parker.
    “Buffy, quello è un idiota pazzesco. Davvero, non tutti gli uomini sono come lui”
    “Beh sono felice di averne trovato uno”
    “Giusto. Davvero lo prenderei a calci. Tutti i ragazzi la fuori sono degli idioti completi, eccetto me. Quindi probabilmente dovrai rimanere con me per la tua salute” gli sorrise dolcemente mentre lei lo fissava.
    “Per la mia salute? Okay dottore accetto la diagnosi”
    Il resto della giornata la passarono sul letto, facendo colazione e coccolandosi sotto le coperte.
    Si raccontarono di come immaginavano i loro bambini, dei loro amici, delle loro speranze e dei loro sogni. Passarono delle ore finchè Buffy si rese conto di dover tornare a casa. Spike l’accompagnò alla porta.
    “Non ci vedremo domani perché sto rappresentando un cliente difficile, ma ti chiamerò domani sera, okay amore?”
    “Va bene, ci sentiamo domani” lui s’inclinò baciandola appassionatamente prima di staccarsi e lasciarla andare via. Quando tornò nel suo appartamento sospirò infelice.
    Già gli mancava.

    ***
    Appena Buffy arrivò a casa chiamò Cordelia.
    “Buffy! Piccola furfante! Sono così orgogliosa di te- com’è stato?”
    “Non ho dormito con lui, Cordy! Abbiamo fatto, uh, altre cose. Ho bisogno di chiederti un grande favore, so che è domenica ma…”
    “Non preoccuparti, io sono qui per te. Portò alcuni vestiti, umm?”
    “Sei troppo gentile, Cordy”
    “Arrivo subito”
    Cordelia arrivò un’ora dopo con un sacco di buste di diverse misure. Lei afferrò Buffy e la fece sedere sul divano.
    “Alcune di questa cose sono di marca! Alcune di questa scarpe sono alla moda!”
    Cordy le mostrò un sacco di vestiti e scarpe intonate. Buffy se le provò tutte e diventò proprietaria di molti stivali e scarpe a tacco alto.
    “Quando inizi a camminarci non te le sentirai nemmeno più hai piedi”
    Dopo di quello fu il tempo dei vestiti- camice, magliette, giacche e gonne.
    Buffy non aveva mai visto degli abiti così belli, la sua amica aveva davvero buon gusto.
    E infine Cordy le insegnò a truccarsi: come mettersi l’ombretto, il mascara, il fondotinta e il rossetto.

    Due ore più tardi sedevano sul divano con una bibita fresca.
    “Tesoro, ho finito il mio lavoro. Spero che tu sia felice”
    “Lo so, grazie. Voglio essere bella per Spike, lui mi ha ridato fiducia in me stessa. Sono stanca di guardami allo specchio e non trovarmi, voglio essere felice. Il mio look deve essere il primo passo”
    “Sono felice per te, te lo meriti. Ora vado domani si lavora”
    “Si, ti accompagno alla porta” Buffy la condusse alla porta e Cordy se ne andò salutandola con le mano.
    Buffy chiese la porta e prima di andare a dormire sistemò tutto il casino che c’era in salotto.




    Capitolo 9

    Buffy andò a lavoro il giorno dopo in umore fantastico. Si truccò e per la prima volta lasciò anche i suoi capelli biondi liberi di scivolarle sulla schiena. Scelse una gonna nera a tubino che le raggiungeva le ginocchia, una camicetta aderente rossa e delle decolletè nere che le facevano risaltare le gambe abbronzate. Come si aspettava, Willow e Fred impazzirono per il suo nuovo look, facendole complimenti su complimenti. Cordy rimase seduta con aria compiaciuta, cosa che faceva per la maggior parte del tempo comunque, mentre Harmony tratteneva le sue possibili reazioni e rifiutava di stare nella stessa stanza con Buffy.

    Buffy si aspettava che fosse una giornata tranquilla senza che Spike la interrompesse ogni mezz'ora con piccole dichiarazioni d'affetto, ma rimase sorpresa di vedere quanto spesso le persone si fermavano a chiacchierare improvvisamente. Anche Hank si era fermato mentre andava nel suo ufficio dicendo confuso “Buffy? Hai fatto qualcosa ai, er...” mentre agitava la mano come a indicare che la vedeva diversa ma non capiva bene perchè visto che non si era mai fermato a guardarla prima. Era al telefono quella volta così aveva potuto limitarsi a sorridere e annuire, poi aveva roteato gli occhi appena se n'era andato. Appoggiando il telefono guardò l'orologio, desiderando essere a casa per poter parlare a Spike.

    “Buffy. Come stiamo in questa splendida mattina?”. Buffy alzò gli occhi mentre Angel si sporgeva sulla scrivania in una posa apparentemente seduttiva mentre cercava di sbirciarle nella camicetta.

    “Bene, grazie Angel, tu come stai?” lo guardò. Cosa diavolo stava facendo? Non le aveva mai detto più di una decina di parole da quando lavorava lì.

    “Fantastico. Ho appena terminato il caso Renshaw, sai, quello che bramavano tutti. Non c'era competizione veramente. Per un caso grosso come quello, devi sfoderare le armi buone. Il mondo gira così”

    Buffy iniziava a divertirsi. Sapeva cosa stava facendo ora, dopo il Bronze venerdì e oggi si era ovviamente interessato a lei, o più precisamente del suo nuovo aspetto, e chiaramente voleva un altra tacca sulla sua cintura.

    “E sei tu... l'arma buona?” chiese sarcastica. Lui sembrò considerare sul serio la sua domanda.

    “Si, il meglio che hanno, così mi dice Hank. Ma sai, è tutto per la causa. Aiutare le persone eccetera. Vuoi rispondere al telefono?”

    Buffy annuì e alzò il ricevitore “Buongiorno, Summers e Hamilton, parla Buffy. Come posso aiutarla?”

    “Ooh, posso pensare a diversi modi in cui potresti... aiutarmi... proprio ora, passerotto”

    Rise tra se per non farsi vedere da Angel “Si signore, sarebbe un piacere. Il momento che ha specificato non è fattibile, comunque se vuole potrei prenderle un nuovo appuntamento per qualunque ora oggi”

    “C'è qualcuno con te?”

    “Si signore”

    “Quindi se ti dico che vorrei portarti fuori stasera a cena e poi riportarti a casa mia e darti qualche orgasmo cosa diresti?”

    Il suo viso si arrosì leggermente, ma notò che Angel stava guardando il proprio riflesso allo specchio “Si, è possibile signore. Sarei anche disponibile per quel servizio, come sa qui alla Summers e Hamilton siamo sempre preparati a dare di più”

    “Mmm passerotto, adoro quando parli sporco”

    “Lo stesso a lei signore. Segno un appuntamento?”

    “Si. Ti vengo a prendere alle sette. Usciamo a cena, okay tesoro?”

    “Tutto segnato. Spero che non trovi troppo 'duro' attendere fino a quel momento per lei. Buona serata signore”

    Spike ruggì “Buonanotte mia piccola vipera”

    Non riuscì a trattenere una risatina a quello e guardò verso Angel che si schiarì la gola.

    “Quindi Buffy, so che è all'ultimo minuto ma non importa. Vuoi uscire stasera? Una cena carina, magari un film, un caffè...”

    “Scusami Angel ma ho già dei piani. Ogni notte. Per il resto della mia vita” gli sorrise dolcemente. Lui sembrò affrontato, fu sul punto di dire qualcosa, poi si fermò e se ne andò di fretta. Era la seconda persona oggi per cui roteava gli occhi.


    ***

    Buffy e Spike sedevano a un piccolo ristorante Italiano, guardandosi l'un l'altro in adorazione mentre mangiavano la loro pasta. Entrambi pensavano che l'altro fosse bellissimo, e lo dicevano di continuo. Finirono le loro cene e condivisero un tiramisu per dessert. Spike guardò Buffy, i suoi capelli dorati splendevano nella luce delle candele che illuminavano fiocamente il ristorante. A dispetto della loro precedente conversazione al telefono, lui ancora voleva rispettare i suoi tempi.

    “Buffy, ti piacerebbe venire da me per un caffè?” Semplice. Cauto. Classico.

    “Sei serio?” lui la guardò, affrontato.

    “Non devi se non vuoi. Scusa se l'ho suggerito” le disse ferito.

    “Oh Spike, no, non è quello che intendevo. Voglio dire, sarebbe davvero caffè? Quello che cerco di dire è, va bene se non c'è caffè. Mi piacerebbe comunque venire a casa tua” rise nervosamente e arrossì.

    Spike sorrise e pagò il conto, poi la condusse alla sua macchina e guidò fino a casa. All'entrata, si voltò di nuovo verso di lei.

    “Buffy, ascoltami. So che sei nervosa e hai ogni diritto di esserlo, ma credimi quando ti dico che la prenderemo con calma. Sono contento che tu non sia semplicemente andata a letto con qualche teenager anni fa quando probabilmente ti avrebbe presa sul sedile dietro della sua macchina dandoti solo dolore e niente piacere. La tua prima volta merita di essere speciale. Intendo darti tutto e non penso che siamo pronti stasera ma ci sono altre cose che possiamo fare, okay? E mi piacerebbe molto se dormissi di nuovo qui. Adoro svegliarmi con te tra le braccia” la guardò adorante. Lei non aveva detto nulla per tutto il tempo, rimanendo semplicemente a guardarlo con un espressione indecifrabile.

    Dio, tutti i ragazzi erano così dolci? Nah, ovviamente no. Come poteva essere stata così fortunata da aver trovato qualcuno come Spike? Davvero era tutto quello che si poteva desiderare da un uomo. Fece un passo verso di lui e allacciò le braccia attorno al suo collo, baciandolo dolcemente sulla bocca. Questa volta lui la lasciò condurre il passo, mentre lei gli mordeva leggermente un labbro e vi passava sopra la lingua. Quando lui aprì la bocca lei vi spinse dentro la lingua e massaggiò la sua, conquistando un gemito mentre lui l'afferrava per la vita e l'alzava in modo da farle allacciare le gambe intorno a lui. Ancora baciandosi, la condusse verso la camera da letto.

    Una volta arrivati la rimise a terra accanto al letto. Le fece tranquillamente scivolare il completo di seta che indossava da sopra la testa, e guardò il suo seno coperto. Indossava solo un piccolo reggiseno rosa di pizzo che le separava leggermente i seni. Si sporse e le baciò la cima di ognuno, mentre lei lasciava ricadere indietro la testa mentre sussultava. Ancora baciandola, raggiunse dietro la sua schiena e slacciò il gancio, sfilandole il reggiseno dalle braccia. Non voleva renderla nervosa guardando, così passò direttamente a baciarle il petto, facendosi strada verso un capezzolo. Ne succhiò uno in bocca e fu attratto dal suo gemito strangolato. Leccò e baciò lungo la via per l'altro capezzolo e gli diede lo stesso trattamento prima di sdraiarla gentilmente sul letto. Buffy aveva gli occhi chiusi e gemeva contenta. Spike le fece scorrere la gonna lungo i fianchi e fino a terra, dove lei aveva già calciato le scarpe. Salì sul letto accanto a lei, andando dritto al suo seno per baciare e leccare. Le mani di lei raggiunsero i suoi capelli, tenendoselo vicino finchè non iniziò ad ansimare. Spike si abbassò, baciando il suo stomaco e le anche. Infine si alzò sulle ginocchia e gentilmente le abbassò il sottile tanga che indossava lungo le gambe, gettandolo sopra il vestito a terra. Buffy aprì finalmente gli occhi e lo guardò timida.

    “E' okay piccola, ti farò stare benissimo. Chiudi gli occhi e goditelo, okay tesoro?”

    Buffy rise e annuì, chiudendo gli occhi mentre lo sentiva riempirla di baci. Le aprì le gambe di più e vi si sistemò, baciandola costantemente per rassicurarla. Buffy lo sentì muoversi più vicino, e sussultò forte mentre lui leccava, usando le dita per aprirla. La esplorò con la lingua, e quando finalmente le succhiò la clitoride lei gemette forte.

    “Spike! Spike ti prego!” lui sorrise e la succhiò ancora. La sua lingua si mosse in basso ed entrò nel suo stretto passaggio, mentre col pollice le premeva il clitoride, facendola gemere più forte. Entrò e uscì con la lingua diverse volte prima di muoversi di nuovo verso il suo nocciolo. Mentre la solleticava, entrò dentro di lei con un dito, muovendolo il più profondamente possibile. Fece scivolare un altro dito e li premette entrambi in alto, cercando quel punto speciale. Lo trovò e premette in basso mentre le succhiava la clitoride più forte, fino a farla gridare, esplodendo nell'estasi. Le sue grida si abbassarono a gemiti e le sue dita si rilassarono dalla loro stretta sulla sua testa. Spike le baciò la coscia di nuovo e risalì verso di lei. Quando raggiunse il suo viso, lei sorrise timidamente e lo baciò, sentendo un ondata di possessività.

    “Stai bene, piccola?”

    “Mmm. È stato incredibile” gemette, ancora scossa.

    “No, tu sei incredibile tesoro” sussurrò Spike al suo orecchio, mordendole il lobo. Finì di svestirsi e la prese sotto le coperte con lui, azionando la sveglia.

    “Dormiamo ora piccola, ti sveglio domattina e ti accompagno a casa così puoi prepararti per il lavoro, okay?”

    “Okay. Sogni d'oro Spike” lo baciò sulle labbra e si accoccolò nel suo abbraccio.

    “Solo su di te, amore, sempre su di te”




    Capitolo 10

    La settimana sembrò passare più veloce del solito, ma non tanto veloce per Buffy che aspettava di passare un altro fine settimana nel suo appartamento con Spike. Non aveva mai provato quelle cose per qualcuno e non ci credeva che lui fosse riuscito ad abbattere le difese che si era costruita con tanta fatica in quegl’anni.
    Ora doveva solo sperare che lui non gli avrebbe fatto del male, che non gli avrebbe spezzato il cuore. Si ricordò di quello che gli aveva raccontato della sua ex ragazza.

    Molto spesso capitava che si ritrovavano nella stanza per le pause o in quella dove si trovava la fotocopiatrice e si scambiavano baci appassionati, consapevoli di poter essere beccati in qualsiasi momento. Ma quello aggiungeva soltanto un pizzico di adrenalina in più.
    Tutti e due credevano che soltanto, Cordy, Willow e Fred sapevano della loro relazione. Ma Cordy non gli aveva detto che Angel, sapeva tutto.
    Spike notava spesso gli uomini fermarsi alla scrivania di Buffy, parlargli e lanciargli dei sorrisi ambigui. L’unica cosa che non gli faceva attraversare l’ufficio e spaccargli la faccia, era il fatto che Buffy si girava sempre a sorridergli dolcemente rassicurandolo, mentre lui lanciava delle occhiate d’avvertimento marcando il territorio. Lei non era infastidita dalla sua gelosia, l’amava, era così contenta che lui fosse così possessivo.

    Non potevano passare le notti della settimana insieme, perché a Spike era stato affidando il caso Renshaw con Angel, nessun lamentela da parte di quest’ultimo aveva dissuaso Hank da lasciare tutto così.
    Il fine settimana apparve in lontananze. I loro baci appassionati scambiati di nascosto, facevano crescere la tensione dentro di loro. Buffy confessò a Spike di essere pronta per il prossimo passo, così si misero d’accordo per fare una cena al suo appartenente quel venerdì sera.
    Nessuno dei due riuscì a dormire per l’anticipazione.

    Alle 8:00 di venerdì sera Buffy suonò alla porta di Spike, fresca di doccia portando con se una borsa per passare la notte lì. Si era vestita elegantemente, con un vestito facile da sfilare.
    ‘Diane von Fursternberg’ Un classico!

    Spike aprì la porta con un sorriso e la baciò leggermente sulle labbra, prima di prendergli la borsa e facendola entrare.

    Entrando dentro, Buffy inalò il profumo delizioso che aleggiava dentro l’appartamento.

    “Mm che odore meraviglioso, Spike! Che cosa stai cucinando?”

    “Arrosto d’agnello con verdura arrostita, e pane fatto in casa. Ti sembra buono?”

    “Si, delizioso. L’arrosto d’agnello e il mio preferito. Davvero hai fatto il pane o stai tentando di impressionarmi?” chiese con un sorriso.

    “Beh, ho messo l’impasto nel forno e lo acceso” disse timidamente Spike “Fatto in casa, soltanto perché è stato il mio forno a cuocerlo” sorrise trionfante.
    Buffy rise e lui la guidò verso la tavola, che era apparecchiata con due candele nel mezzo.

    “Spero non sia troppo”

    “Niente affatto. Sai che sono una che mangia tanto!”

    “Grazie a Dio. Non credo che sarei stato a mio agio se dovevo servirti dell’insalata”

    Finirono di mangiare la loro cena tranquillamente, chiacchierando di come era andata la settimana al lavoro. L’anticipazione di quello che sarebbe successo rendeva Buffy abbastanza nervosa. Spike sparecchiò la tavola mettendo i piatti nel lavandino. Poi la prese e la portò al divano.

    “Siediti qui un secondo amore. Torno subito. Mettiti a tuo agio”

    Buffy si arricciò sul divano bevendo il suo vino. Alcuni minuti più tardi Spike ritornò e si sedette affianco a lei. Le tolse il bicchiere appoggiandolo sul tavolo di vetro. Le baciò il dito e glielo leccò sino ad arrivare alla bocca. Si baciarono appassionatamente, prima che lui si scostasse

    “Piccola, vuoi andare in camera da letto?”

    “Si per favore” bisbigliò lei.

    Spike si alzò e la prese in braccio. Buffy lo abbracciò stretto, sedendosi così sicura tra le sue braccia. Ma prima di entrare lui l’appoggiò a terra e gli diede un bacio.

    “Dopo ti te, amore”
    Lei aprì la porta e si fermò improvvisamente, troppo sorpresa per dire qualcosa. La stanza era nell’ombra, c’erano accese solo delle candele per tutta la stanza. Petali di rosa andavano dalla porta sino al letto. Lei notò anche che aveva messo delle lenzuola rosse.
    La stanza era una fiaba, un bel posto per avere la sua prima volta.

    ”Oh Spike! E’- è …meraviglioso. Grazie!”

    “Tesoro, ti avevo promesso che sarebbe stato speciale e manterrò la promessa. Sarò stupendo. E devo anche dirti una cosa prima”

    “Cosa?” disse lei apprensiva dal suo cambio di tono- era diventato mortalmente serio.

    “Buffy, l’ho so che ci frequentiamo solo da pochi mesi. Ma abbiamo passato tanto tempo insieme ed è successo così in fretta… io sono innamorato di te”

    Spike era preoccupato della sua reazione, ma ci pensava da giorni, aveva tanto bisogno di dirglielo.
    “So come ti senti, perché ad essere onesta…mi sono innamorata anch’io di te. Non ho mai sentito niente del genere per nessuno” disse di fretta per la paura.

    “Bene dopo aver deciso questo, posso dire che non faremo sesso”

    “Huh?”

    “Non faremo l’amore, Buffy. Credimi che differenza”

    Lui la portò a letto e la fece sedere. Si inginocchiò a terra e le tolse le scarpe, prima di far corrergli le mani sulle gambe. Arrivò alla cerniera del vestito e gli sorrise furbo.

    “Amo questo vestito. Molto pratico…”

    Buffy ghignò “Lo so. Lo scelto apposta”

    Si divertì all’occhiata sorpresa che gli lanciò, un’occhiata che presto divenne affamata. Le sfilò il reggiseno accorgendosi che indossava solo un paio di mutandine senza reggiseno. Si alzò per spogliarsi anche lui. Quando fu nudo si abbassò per togliergli le mutandine, stendendosi su di lei. I suoi capezzoli si strofinavano contro il suo torace.
    Si baciarono languidamente mentre la mano di Spike scendeva a strofinarle la clitoride. Lei si lamentò nella sua bocca, spostando le anche verso la sua mano.

    “Spike, non posso aspettare. Facciamo presto?”
    “Si, piccola, lo renderò speciale per te, lo giuro” abbassò la testa sui suoi seni, con l’intento di iniziarli a succhiarli e a leccarli. Prese il capezzolo destro nella sua bocca, succhiandolo e graffiandolo con i denti, mentre lei gemeva. Appena si mosse verso l’altro, per dedicargli la stessa attenzione, infilò un dito nel suo canale, facendola quasi urlare dalla sorpresa.
    Quando non c’è la fece più, rotolò di lato verso il comodino, e tirò fuori un preservativo. Lo aprì srotolandolo velocemente sul suo membro eretto. Quando fu pronto si sistemò tra le gambe di Buffy.
    “Piccola, guardami. Ti amo” gemette spingendo piano dentro di lei.
    “Io, oh! Anch’io ti amo, Spike” Buffy gli afferrò le braccia e lo fissò negli occhi. Lui fece scivolare il pollice verso la sua clitoride, mentre spingeva dentro di lei completamente.

    ”Oh!”
    “Mi dispiace, piccola. E’ finito. Aspettiamo qualche minuto”
    Delle lacrime gli si formarono negli occhi, ma il dolore fu breve grazie al fatto che lui le strofinava la clitoride.
    “Ora va bene, poi iniziare a muoverti”

    Spike si estrasse dolcemente e spinse di nuovo, trovando un ritmo che anche Buffy iniziò a seguire.
    Si baciarono di nuovo, mentre si mordevano le labbra a vicenda. I sensi di Spike erano sull’orlo, stava facendo l’amore con la donna che amava.
    Spike sentì il suo canale stringersi, spalancò gli occhi e iniziò a spingere più forte, mentre Buffy gli artigliava le braccia invitandola a spingere. Ancora una volta fece scivolare la mano tra di loro e strofinò la protuberanza dura per farla venire.
    “Vieni per me, piccola. Ti amo Buffy, voglio vederti venire” si lamentò lui.
    “Oh! Spike!” venne con un gemito roco, mentre lui la raggiungeva subito dopo.
    Spike si lasciò andare su di lei e subito si impossessò delle sue labbra.
    Dolcemente si estrasse da lei e rotolò di fianco per sbarazzarsi del preservativo, lasciandolo cadere nel cestino affianco al letto e spegnendo le candele allo stesso tempo.
    Si stese affiancò a lei, tirando le coperte sui loro corpi. Buffy si voltò così da poterlo guardare in faccia, al chiaro di luna.

    “Buffy, lo sai che ho dormito con molte donne prima di te, ma posso assicurarti che questa è stata la miglior esperienza di tutta la mia vita. Ti amo tanto”

    Lei sorrise lottando con tutte le emozioni che c’erano dentro di lei “Spike, è stato stupendo. Grazie per averlo reso così speciale. Ti amo anch’io forse più di te”

    Lui sorrise e la baciò dolcemente tirandola nel suo abbraccio, subito si addormentarono felice.


    TBC


     
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    Capitolo 11

    Buffy fu lentamente svegliata da qualcosa che la tormentava. Era decisamente in un letto comodo, si perchè era il letto di Spike, ma dov'era Spike? Oh Dio. Si alzò di scatto, tirandosi le lenzuola al petto. Guardando freneticamente intorno alla stanza non riusciva a vederlo da nessuna parte. Il letto accanto a lei era vuoto e il bagno connesso aveva la porta aperta. Ma questo era il suo appartamento, non poteva semplicemente andarsene, no? Certo aveva sentito orribili storie di uomini che andavano a letto con donne e poi il giorno dopo diventavano diavoli ma era sicura che Spike non fosse così. Fortunatamente i suoi pensieri stressanti furono interrotti dalla porta che si apriva e Spike che entrava con un carrello di uova strapazzate, macedonia, toast, succo d'arancia e una grande rosa rossa in un piccolo bicchiere di vetro. I suoi pensieri su quanto lui fosse dolce furono leggermente distratti alla vista dei suoi pantaloni di pigiama neri bassi sui fianchi. Dio, aveva un gran bel corpo. Spike sorrise apertamente quando la vide sveglia.

    “Buongiorno donna bellissima. Dormito bene? Io di sicuro” mise il vassoio di fronte a lei e vi sedette dietro in modo da averlo tra di loro.

    “Si, è stata la miglior dormita che faccio da un po'. Grazie sul serio per tutto questo, sembra delizioso. Sei terribilmente dolce”

    Finse di essere offeso “Io non sono dolce! Sono spaventoso e virile. Ma fortunatamente per te, sei una ragazza molto speciale e tutta questa giornata è per te” prese una fragola con la forchetta e la imboccò, accarezzandole le labbra dopo.

    “Tutta la giornata? Cos'ha pianificato, signor Fulton?” prese una fochettata di uova strapazzate e gliele portò alle labbra, baciandolo come lui aveva fatto con lei.

    “Ho tutto il giorno pianificato ma è una sorpresa. Ti piacerà comunque. Fidati di me”

    “Mi fido”. Si sorrisero come una coppia innamorata e continuarono ad imboccarsi a vicenda la gustosa colazione che lui aveva preparato. Quando ebbero finito. Spike mise il vassoio da parte e la baciò languido per alcuni minuti, poi si alzò e andò verso il bagno.

    “Stai qui piccola, ti prendo tra un secondo. Rilassati”

    Buffy rimase sdraiata tra le lenzuola di seta, sfregandosi contenta lo stomaco pieno. Che meraviglioso ragazzo si era rivelato essere. Probabilmente avrebbero dovuto pensare se dire a Hank che erano fidanzati. C'erano molte possibilità che venissero comunque scoperti e suo padre preferiva essere informato delle cose prima degli altri. Niente che potesse dire sulle relazioni inter-ufficio avrebbe potuto interferire nel suo pensiero comunque, che Spike fosse quasi troppo speciale. Alzò gli occhi quando lui tornò nella stanza e le prese gentilmente la mano, guidandola verso il bagno. Cercò di combattere il rossore per lo stare camminando completamente nuda.

    “Spike cosa... oh! Oh Dio continua a farlo. Sei veramente fantastico” Spike riuscì a sembrare molto orgoglioso e comunque poco curante allo stesso tempo, come fosse una cosa da nulla.

    Il bagno di per se era molto carino, spazioso con un enorme vasca separata dalla doccia all'angolo. Aveva spento le luci e acceso delle candele insieme a un po' di incenso. La vasca era profumata e piena di bolle, quanto alcuni petali di rosa della sera precedente. Si voltò a guardarlo proprio mentre lui toglieva i pantaloni.

    “Spike? Ti amo davvero. Grazie per farmi sentire così speciale”

    “E' solo perchè lo sei, piccola. Molto speciale”

    L'aiutò ad entrare nella vasca e scivolò dietro di lei perchè si appoggiasse alle sue cosce e al suo torace. Le circondò la vita con le braccia mentre lei si accoccolava attorno a lui, intrecciando le dita con le sue.

    “Buffy, sono molto serio con te. Voglio dire, non vedo nessun altro e sono più che sicuro che non lo fai nemmeno tu. Può suonare ridicolo ma l'ultima con cui sono stato aveva idee ridicole sul rapporto esclusivo. Volevo solo farti sapere che non prendo alla leggera dire a qualcuno che lo amo”

    “Perfetto perchè è così anche per me. Capisco cosa vuoi dire comunque, specialmente di questi tempi. Sono molto felice per noi”

    Spike si sporse e le baciò il collo accanto al mento. Lasciandole un momento le mani, prese una spugna a lato della vasca e iniziò a passargliela sullo stomaco.

    “Sdraiati e rilassati, piccola”

    Percorse con la spugna le sue braccia, spalle e seno, guardando la sua bocca aprirsi leggermente per l'eccitazione. Si abbassò di più, sullo stomaco di nuovo e poi sulle gambe. Gradualmente Buffy dirò la testa verso di lui e si baciarono pigramente, godendosi l'essere uno accanto all'altra. Spike non riusciva a ricordare l'ultima volta in cui gli era piaciuto anche solo baciare qualcuno, era eccitante e comunque rilassante. Si sentiva come se avesse potuto baciarla per ore, ma dopo quindici minuti la loro pelle iniziava a raggrinzire.

    “Buffy, siediti un po' in avanti così posso uscire e poi prenderti”

    Spike uscì dalla vasca e si asciugò rapidamente, avvolgendosi un asciugamano in vita. Ne afferrò un altro e l'aiutò a uscire. Quando lo fece l'asciugò completamente, poi l'avvolse nell'asciugamano e l'alzò tra le braccia.

    Lei squittì “Spike! Cosa stai facendo!” ma si sporse a baciarlo ugualmente sulle labbra.

    “Ho un'altra sorpresa per te, piccola. Ti ho detto che tutto il giorno era per te. Voglio solo che tu sia completamente sicura che non tutti i ragazzi sono come Parker, e che sei degna di tutto l'amore del mondo”

    Buffy lo guardò adorante, non aveva le parole per esprimere come si sentiva nei suoi confronti. Quando raggiunsero il letto, lui la appoggiò gentilmente, facendola rotolare sullo stomaco e tenendole la testa su un cuscino mentre appoggiava l'asciugamano sul suo sedere, lasciandole la schiena scoperta. Lo sentì aprire un cassetto e poi sentì il suo peso schiacciare il letto accanto a lei.

    “Ohhhh! È bellissimo Spike!” le aveva spalmato dell'olio profumato nella schiena e la stava massaggiando fermamente. Oltre le spalle, lungo le braccia, verso la spina dorsale e nei fianchi. Era assolutamente paradisiaco. Dopo almeno dieci minuti, si abbassò e spinse l'asciugamano, massaggiandole le cosce.

    “Oh Dio non fermarti. Spike, mmm....” lui fu incredibilmente compiaciuto dalla sua reazione vocale e si abbassò per massaggiarle le caviglie, e poi i piedi ancora morbidi per il bagno. Quando l'olio sembrava essere stato assorbito, lo sentì baciarla lungo le gambe, saltando l'asciugamano per ricominciare con la schiena. Si alzò verso il suo collo e mormorò “Girati amore”

    Lei acconsentì e si voltò, nuda al suo sguardo. Non sapeva cosa lui stesse per fare ma lo vide prendere di nuovo l'olio per versarglielo sul petto, per poi iniziare a strofinarglielo sul seno. Le rigirò i capezzoli tra le dita spalmando l'olio su e giù.

    La sua voce uscì con un gemito disperato “Spike... oh Spike ho bisogno che mi baci”

    Spike si chinò e le prese appassionatamente la bocca in un bacio caloroso che durò minuti prima che lui scendessse, baciandole la mascella, il collo e finalmente il seno. Ma non si fermò lì, e abbassandosi ancora baciò lo stomaco lungo le ossa pelviche, mentre gentilmente le apriva le cosce con le mano. Non ci fu esitazione in lui mentre leccava il suo centro caldo da sotto a sopra. Sembrava ignorare i suoi piagnucolii frenetici facendolo di nuovo, poi le catturò il clitoride tra i denti e lo morse leggermente. Scivolando con un dito dentro di lei, in un secondo sentì quanto era bagnata, e premette in un movimento curvo fino a trovare il morbido fascio di nervi e le succhiò il clitoride allo stesso tempo. Venne gridando il suo nome e gli afferrò i capelli in una presa ferrea mentre lui seppelliva la propria erezione nel letto. La sua voce bisognosa ruppe la sua concentrazione.

    “Spike... ho bisogno di te... ora!”

    Lui non la fece attendere. Afferrando il preservativo che aveva preso fuori dal cassetto con l'olio, lo aprì e se lo mise, appoggiandosi su di lei con un movimento fluido. Senza esitazione questa volta, lei era pronta per lui. Scivolò dentro di lei con un lungo gemito da parte di entrambi.

    “Dio Buffy, è così bello, sembra di stare a casa, ti amo così tanto...”

    “Oh Spike! Ti amo, ho bisogno di te, più forte, più veloce...” Buffy era quasi incosciente per la lussuria e il bisogno. Era così dannatamente bravo a farlo.

    Seguendo le sue istruzioni, velocizzò le sue spinte, tirandole i polsi ai lati della testa. Improvvisamente lei sussultò quando lui colpì un particolare punto e lui la guardò comprensivo, angolandosi per colpire lo stesso punto ancora e ancora e ancora. Si guardarono negli occhi mentre la sua spinta causava ancora un orgasmo che trascinò lui con lei. Svuotandosi nel preservativo, inclinò la testa per incontrarla in un bacio ardente mentre i loro corpi rallentavano e i pensieri si schiarivano. Di nuovo uscì lentamente da lei e sistemò il preservativo. Ma invece di tornare da lei sul letto, le fece l'occhiolino sparendo fuori dalla porta, riapparendo qualche minuto più tardi con due ciotole di crema di pollo.

    Al suo sguardo curioso spiegò “Le avevo già preparate nel frigo per mangiare il pranzo. Non volevo che la mia ragaza fosse affamata” Buffy sorrise allegra al suo tono possessivo e si appoggiò alla testiera del letto.

    “Buona idea. Dammi!” lui rise e le porse la ciotola, appoggiandosi accanto a lei.

    Assaggiando la crema sospirò “Penso che questo sia il giorno più perfetto che mai”

    Lui la guardò, sedendo sul letto, mangiando il suo cibo accanto alla sua amata accanto a lui.

    “Sicuro, passerotto. Niente di meglio”




    Capitolo 12

    Buffy e Spike decisero di rimanere distanti a lavoro, finché non avessero avuto la possibilità di parlare con Hank. Buffy propose di fare un pranzo. Spike concordò, l’importante per lui era passare un sacco di tempo con Buffy. Spesso lei si portava il cambio nella borsa, e passava la notte da lui. Non vedevano l’ora che Hank lo sapesse, così da non dover fingere ancora a lungo.


    ***
    Buffy entrò nella stanza delle fotocopie , dopo essersi accertata che non ci fosse nessuno, chiuse la porta. Mise i fogli e schiacciò il bottone. Poi si accorse che le luci erano spente e capì che era spenta. L’interruttore era in fondo così si curvò per spingerlo, quando qualcuno gli fece scivolare le mani sulle anche. Immediatamente pensò che fosse Spike e sorrise alzandosi, voltandosi tra le sue braccia.
    “Amore buon giorno…Angel? Cosa…perché…cosa stai facendo?” chiese cercando di sciogliersi dal suo abbraccio. Ma lui la strinse di più, bloccandola contro il muro.
    “Buffy…Dio sei stupenda stamattina” ringhiò lui prima di incollare le labbra alle sue, poi fece scivolare una mano ai suoi capelli e glieli sciolse. Buffy ne approfittò per spingerlo via.
    “Stai lontano da me! Cosa ti è passato per la testa?”
    “Cosa credi piccola? Forse non sono il biondino…ma sono molto meglio di lui. Non vuoi sentire cosa sa fare un vero uomo?”
    Buffy si infuriò “Come fa ha…non mi interessa. La mia vita personale non è affar tuo e se osi dirlo a qualcuno, dirò ad Hank che mi stavi molestando e lui ti licenzierà! Sei fortunato che non lo dico a Spike, ti ucciderebbe”
    Angel sorrise al pensiero che Spike sapesse. Il suo lavoro era stato magnifico “A dopo piccola” disse dirigendosi verso la porta, allentandosi la cravatta e tirando fuori dai pantaloni la camicia.
    Buffy era sconvolta, aspettò qualche minuto e poi uscì diretta la brano. Era contenta che Spike non l’avesse seguita, sarebbe stato difficile da spiegare. Quello che non notò era che Spike l’aveva vista uscire, mentre lei era piena di rabbia e dolore.

    ***

    Spike seguì per il corridoio Xander, mentre questo gli spiegava che non poteva andare in piscine con lui sabato perché aveva già dei piani.
    “Appuntamento? ” Spike ridacchiò.
    “Eh si. Non sembro il solo. Guarda Angel”
    Spike si voltò e vide Angel uscire dalla stanza delle fotocopie, cravatta allentata, camicia fuori dai pantaloni.
    Xander si voltò e ridacchiò.
    “Vediamo chi è la ragazza fortunata”
    Spike ridacchiò “Deve essere nuvoa se è andata con lui. Tutti sanno la loro reputazione” allargò gli occhi quando vide uscire Buffy pochi minuti dopo, capelli sciolti il rossetto sbavato. Sembrava incredibilmente colpevole, mentre si dirigeva al bagno- probabilmente a sistemarsi davanti allo specchio.
    “Whoa, è Buffster! Non ci credo! Ma non può essere, lei sta con te” disse Xander.
    “Chiudi il becco Harris” ringhiò Spike e se ne andò verso l’ufficio. Che diavolo stava succedendo? Le aveva raccontato di quello che gli aveva fatto la sua ragazza. Gli aveva detto di amarlo. E lui l’amava con tutto il cuore.
    Ma era chiaro che era una bugia-puttana crudele. Non ci poteva credere, con un peso nel cuore si sedette dietro la scrivania, e fissò la porta in trance.

    ***
    Buffy non aveva visto Spike per tutto il giorno, ed era molto strano. Di solito lui passava almeno una decina di volta alla sua scrivania, per sussurragli parole d’amore nell’orecchio. Di tutti i giorni quello, era l’unico in cui lo desiderava ardentemente, per cancellare lo spiacevole incontro che aveva avuto con Angel. Non sapeva ancora se dirlo a Spike o no- sarebbero successi dei guai? Sapeva che era geloso, e non voleva mettere a repentaglio il suo lavoro. Decise di chiedergli se gli andava di cenare con lei, si alzò dirigendosi verso il so uffficio. Entrò silenziosamente, e lo vide seduto dietro la sua scrivania a fissare il vuoto.
    “Spike? Piccolo, stai bene?”
    Lui la fissò, senza dire una parola. I suoi occhi erano freddi e distanti, così diversi dai suoi soliti occhi pieni d’amore. Rabbrividì.
    “Uhm, volevo chiederti se ti andava di cenare con me. Spike, stai bene?”
    “Non ceneremo insieme, Buffy. Ho molto lavoro da fare, e sai che sono molto fedele al mio lavoro. Infatti, sono una persona fedele, o no?”
    Buffy non sapeva bene cosa rispondere a quella strana domanda. Qualcosa non andava.
    “Uhm, si?”
    Lui sembrò essersi perso, guardò a terra e quando alzò lo sguardo, i suoi occhi erano freddi peggio di prima. Lei lo fissò.
    “Non penso usciremo molto presto. Quando una cosa è nella mia vita, gli sono fedele. Ha senso per te? Ed ora sono fedele al mio lavoro”
    “Spike, che sta succedendo? Noi…abbiamo chiuso? Dopo due settimana che dichiari di amarmi? Mi stavi solo prendendo in giro?” il dolore le scoppiò nel petto.
    Era annoiato da lei? Passavano molto tempo insieme magari era quello.
    “No, non ti stavo prendendo in giro su quello. Non sono quel tipo di persona, sai chi lo è? Quelli che dicono una cosa e ne fanno un’altra. Ricordi cosa ti ho detto della mia ex- che dormiva con altri uomini alle miei spalle? Dio, era una puttana. E ad essere onesto, non posso più stare con te, perché me la ricordi”
    “Tu..tu pensi che sono una…una puttana?” bisbigliò lei, con una mano sul cuore, come a proteggerlo da quella cattive parole. Le lacrime iniziarono a scorrergli per le guancie.
    “Non lo penso Buffy. Lo so. Ora esci dal mio ufficio. Abbiamo chiuso” non ci credeva che stava dicendo quelle cose alla donna che amava. Era vero, lui l’amava, l’amava più di qualsiasi altra cosa al mondo. Stava già pensando al matrimonio e a tanti bambini biondi.
    Tutte le donne erano uguali.
    Buffy lo fissò brancolando vedendo i suoi occhi. Perché le stava facendo questo? Era sempre così? Ci si innamorava di un ragazzo, questo le diceva delle bella parole e poi la buttava via? Voleva protestare, ma la sua gola era oppressa dalle lacrime, mentre il suo corpo veniva scosso dai singhiozzi. Si voltò e uscì correndo dall’ufficio.
    Spike fissò la porta. Cosa diavolo doveva fare? L’immagine di lei con i capelli scompigliati e il rossetto sbavato, gli ritornavano sempre in mente, insieme al sorriso soddisfatto di Angel. Aveva fatto quello che c’era bisogno per lui, prima che lei gli rompesse il cuore.
    Come lui aveva rotto quello di lei, si rese conto.




    Capitolo 13

    Buffy corse verso la propria scrivania e buttò tutto nella borsa. Era quasi la fine della giornata, comunque, ma non poteva importarle di meno. Perchè le aveva fatto una cosa del genere? Che bastardo! Un bastardo che amava così tanto da farle male. E il dolore che ora sentiva quasi la faceva collassare a terra per non rialzarsi più. Ma non c'era modo in cui avrebbe potuto spiegare le lacrime se scoppiava a piangere di fronte agli altri, così si affrettò verso l'ascensore. Ci stava mettendo troppo. Schiacciando il pulsante freneticamente sentì qualcuno chiamarla. Nel panico, comprese di non essere in grado di spiegarsi coerentemente. Buffy si voltò e corse verso le scale, aprendo rapidamente la porta. Scese le scale il più velocemente possibile, dannati tacchi alti! oh. Solo pensare alla parola 'dannato' le fece dolere il petto. Era appena arrivata alla fine delle scale e alla macchina quando qualcuno l'afferrò per le spalle. Si voltò di scatto.

    “Buffy? Cosa diavolo hai che non va? Ti ho chiamata e non rispondevi, poi ti sei messa a correre, che è successo?” la fissò Cordy a occhi spalancati, mentre l'amica sembrava sull'orlo di un attacco di panico.

    Grazie a Dio era Cordy. Almeno avrebbe saputo cosa fare, aveva molta esperienza di cuori infranti. Di solito quelli degli altri, ma...

    “Cordy, è stato orribile! Spike... Spike mi ha chiamata puttana, e... e ha rotto con me! E io lo amo e lui mi odia!” piagnucolò, afferrando la camicia dell'amica. Cordy era scioccata, aveva visto Spike fissare Buffy da un capo all'altro della stanza per settimane con gli occhi di un uomo innamorato.

    “Buffy, non so esattamente cosa sia successo ma ecco cosa faremo. Tu vai in macchina e aspetti. Io salgo a prendere le mie cose, poi torno giù e andiamo verso casa tua. Guido dietro di te, okay? Sono sicura che hai del vino o del gelato a casa o roba del genere e ne parliamo. Aspetta solo qualche secondo” Cordy cercò di suonare rilassante. Chiaramente Buffy era in un momento di panico e sembrava avesse anche qualche problema a respirare.

    Cordy corse di nuovo su per le scale e prese le sue cose dalla scrivania. D'impulso, guardò dentro l'uffico di Spike, ma lui non c'era. Si chiese dove fosse. Correndo di nuovo di sotto, indicò a Buffy che era pronta ad andare e uscirono dal parcheggio, andando verso casa sua. Spike uscì dall'ombra dell'ascensore vicino, in cui si era nascosto da Cordy e guardato Buffy piangere. Percè stava così male? Poteva stare con Angel ora. Puttana.


    ***

    “E poi, e poi... e poi ha detto qualcosa sul non avere tempo per me, e che gli ricordavo la sua ex ragazza perchè era una puttana...” Buffy scoppiò a piangere, stringendo il cuscino. Cordy sedette ascoltando la sua storia. Buffy aveva già spiegato cos'aveva fatto Angel quel giorno, il che lasciò Cordy scioccata, che idiota! E lei avrebbe dovuto saperlo, visto che c'era stata a letto.

    Riuscì a far mettere a Buffy un pigiama comodo e a farla dormire, mettendole la sveglia per andare a lavoro il mattino dopo. Spegnendo le luci, diede alla bionda un bacio su una guancia e uscì in unta di piedi verso il salotto, trovando la borsa di Buffy. Prese l'indirizzario nero che teneva e cercò il nome di Spike, sotto il cognome Fulton. Se lo annotò e uscì in silenzio dalla stanza.

    ***

    “Per l'inferno datti una calmata”

    “Apri la porta Spike, ora!” gridò la voce furiosa di Cordelia dall'altra parte del legno. Spike l'aprì, scomposto in un paio di pantaloni da tuta e nient'altro, con una bottiglia di Jack Daniels in mano. Fu lieta di vedere che solo tre quarti non c'erano, non era il momento di litigare con un ubriaco. In qualche modo riuscì a guardarlo negli occhi e non sul torace nudo - era una donna dopotutto.

    “Che vuoi Cordelia? Sono occupato” borbottò.

    “Si, occupato ad affogare i tuoi dispiaceri mi pare. Io entro” lo superò e andò verso il salotto, sedendosi su uno dei divani.

    “Tutta questa storia del 'Buffy è una puttana' non me la bevo. Io e te sappiamo che è la cosa più lontana dall'esserlo, quindi dammi una buona ragione per cui ora è a casa a piangere e ti lascio in pace”. Qui. Questo avrebbe funzionato.

    “Hai chiesto alla principessa?”

    “Chiederle cosa? Perchè hai rotto con lei? Certo. E lei non ne hai dea quanto non ne ho io”

    “Perchè non lo chiedi al bull dog allora”

    “Bull dog?”

    “Sai, Capitan Fronte-larga. Angel?” disse esasperato.

    “Cosa diavolo centra Angel con tu che insulti una mia amica e le spezzi il cuore? Huh?”

    “Mi tradisce con lui. Li ho trovati a baciarsi nella stanza delle fotocopie” la fissò, sfidandola a difenderla ancora.

    Cordy non riuscì a dire niente per alcuni secondi. Poi esplose. “Stai scherzando? Ti prego dimmi che mi stai prendendo in giro Spike? Ti prego dimmi che non le hai fatto tutto questo per un fraintendimento!”

    “Un fraintendimento? È così che lo chiami lei che se la fa con Angel alle mie spalle?”

    “Oh santo Dio Spike, davvero ci credi? Non stava facendo niente con lui, non gli piace nemmeno! Lui l'ha bloccata là e l'ha baciata e lei ci ha messo qualche secondo per liberarsi. Non era nemmeno sicura se dirtelo perchè sapeva che te la saresti presa con lui e non voleva che avessi guai a lavoro. Poi non le hai nemmeno dato la possibilità di spiegare, le hai solo fatto a pezzi il cuore! A cosa diavolo pensavi?” ora era in piedi, con le mani che tremavano di rabbia.

    No. Non poteva essere vero. Ma era plausibile. Quel tipo era un idiota, lo sapeva. Buffy probabilmente avrebbe avuto paura che lo avrebbe preso a botte. E lei aveva fatto di tutto per fargli capire di essere completamente innamorata di lui. Oh Dio. Aveva voglia di vomitare.

    “Cordy? Mi odia?”

    “No, idiota, perchè pensi che si sia distrutta gli occhi a forza di iangere? Ti ama. Ma le hai fatto davvero molto male quindi è megliio se pensi a un buon modo di fare pace con lei se no... non penso vorresti saperlo”

    Con questo, si voltò e se ne andò dall'appartamento, lasciando Spike a pensare a cos'aveva fatto e a come diavolo sistemarlo.




    Capitolo 14

    Spike entrò nell’atrio dello studio, fissando immediatamente la scrivania di Buffy. Aveva tutto in tasca aveva bisogno che tutto andasse bene. Ma lei non era là- il che era strano perché di solito a quell’ora c’era già. Non voleva iniziare a preoccuparsi-forse voleva soltanto un po’ di tempo per se. Si, doveva essere quello. L’avrebbe aspettata.

    Un’ora dopo Spike iniziava davvero a preoccuparsi. Fortunatamente nessuno a parte Harmony era entrato per salutarlo, poteva andarsene senza farsi vedere.
    Passarono altri venti minuti e lui stava per impazzire. Evidentemente non sarebbe andata quel giorno, ma ad essere onesti, se lei avesse fatto a lui, quello che lui aveva fatto a lei, probabilmente si sarebbe preso un mese di vacanza. Ma aveva bisogno di vederla, per scusarsi e dirle quello che si era preparato con cura. Prendendo una decisione, si alzò, afferrando la sua valigetta. Nessuno lo notò, a parte Cordelia che lo guardò andare via con un sorriso. Sapeva bene cosa aveva in mente, presto sarebbero stati di nuovo felici. A meno che BUffy non si impuntasse col suo orgoglio.
    Sperava proprio di no.

    ***

    Lui era in piedi davanti alla soglia di casa sua, tentando disperatamente di non attirare l’attenzione di alcuni vicini curiosi.


    “Buffy, per favore tesoro, fammi entrare”

    “Non sono il tuo tesoro! Vattene da davanti alla mia porta o chiamerò la polizia!” aveva passato tutta la notte a maledirlo.

    “Piccola, mi dispiace! E’ stato un errore! Fammi spiegare amore!”

    “No! Non sono il tuo amore! Vattene!” la sentì percorrere la casa e chiudersi in camera da letto.

    Hmm. Non sarebbe entrato facilmente in casa. Era ora delle misure drastiche. Afferrò la chiave di scorta dalla piccola piante che c’era vicino alla porta. Si era chiesto un sacco di volte perché Buffy la tenesse lì- potevano arrivarci tutti. Aprì piano la porta e si guardò in giro. Spike non voleva spaventarla, ma aveva bisogno di parlarle e la porta della sua stanza era chiusa, non ha chiave fortunatamente.
    Spinse la porta finché non riuscì a vedere il letto. Lei non l’aveva sentito entrare, infatti rimase seppellita in un gruppo di coperte e cuscini. Il cuore di Spike si strinse quando capì che stava singhiozzando.

    “Buffy?” niente.

    “Buffy?” un po’ più forte. Niente.


    Lui si avvicinò al letto, e vide solo la sua spalla.


    “AHHH!” il grido della ragazzo lo spaventò a more.


    “Arghhh! Cosa diavolo ci fai qui, sei..sei..un criminale!”


    “Buffy, lo so che mi sono comportato male. Ma ho bisogno di spiegarmi”


    “Non voglio sentire nessuna parola uscire dalla tua bocca!” anche se era curiosa di sapere cosa aveva da dirgli.


    “Buffy, lo giuro, ascoltami soltanto e se non vuoi più vedermi me ne andrò, te lo giuro. Probabilmente piangerò come un bambino e avrò il cuore rotto, ma me ne andrò. Solo ascoltami.


    “Oh, col cuore rotto? Sai cosa? Te lo meriti!” Spike accennò leggermente col capo, e si voltò per andarsene.


    “Te lo meriti ancora, ma sono una persona equa. Voglio sapere. Perché l’hai fatto?”


    “Solo ieri so quello che è veramente accaduto, ma ho visto Angel uscire dalla stanza delle fotocopie con i vestiti tutti scombinati, e subito dopo tu dietro di lui ed era chiaro che vi eravate baciati”


    “Ma io…”


    “Lo so, lo so e mi dispiace tanto. Cordelia mi ha spiegato tutto, ma mi è passato davanti agli occhi tutto quello che era successo con Drusilla. Lo sapevo nel mio cuore che tu non avresti mai fatto una cosa del genere, ma sono molto impulsivo, e non volevo che il mio cuore si rompesse di nuovo così ho rotto il tuo prima”


    “Solo questo? Mi hai fatto stare così male, perché non hai avuto fiducia in me? Senza nemmeno chiedermi spiegazioni?”


    “Si ma…”


    “Invece di palare con me, mi hai dato semplicemente della puttana?”


    Lui accennò col capo malinconico “Mi dispiace, piccola. Questo è il meglio che posso fare. Ora me ne vado…” si girò per andarsene ma prima di arrivare alla porta si voltò “Ti amo tanto, Buffy. Anche quando pensavo mi stessi tradendo, ti amavo più di ogni altra cosa. Se mi ami davvero, per favore cerca di capire perché mi sono comportato così. Mi sento uno schifo per averti fatto del male, credi almeno in questo” si voltò di nuovo.


    “Spike? Fermati. Ti credo, davvero. E ti amo, lo sai che ti amo. Questo non vuol dire che fa meno male, ma capisco”

    Lui accennò col capo.

    “E una cosa molto grande da perdonare, Spike. Capendo perché l’hai fatto, non farà andare via il dolor. Probabilmente dovrai aiutarmi” sorrise lei.

    Lui stava acquistando sempre di più speranza.

    “Spike? Perché non inizi a convincermi?” gli sorrise alla sua espressione impaurita. Sapeva che lui si sentiva male per quello che le aveva fatto, ma il pensiero di vivere senza di lui le faceva tramare la gambe. Aveva capito perché si era comportato così, specialmente dopo la sua ex- ragazza matta. Lui tornò a letto e si inginocchiò. Buffy lo guardò confusa.

    “Buffy so che probabilmente non è il miglior momento per farlo. Ma sono sicuro, e sono sicurissimo di quello che sei per me. Quando guardo al futuro, vedo me e te con i nostri bambini. Mi rendi così felice, sei più di quello che speravo” mentre parlava, tirò fuori dalla tasca delle giacca, una scatoletta di velluto nera.

    “Buffy Summers, mi renderesti felice diventando mia moglie?”

    Buffy fissò la scatoletta che aveva aperto. C’era un bel anello di diamante, precisamente quello che lei aveva sempre sognato. Poi guardò Spike e comprese che lui era l’uomo che aveva sempre voluto.

    “Si, Spike, mi piacerebbe tanto diventare tua moglie”




    Capitolo 15 - Epilogo

    Buffy e Spike erano sdraiati a letto, le loro lingue duellavano mentre si baciavano appassionatamente come la prima volta che si erano incontrati. Le mani di Buffy afferravano le spalle di Spike mentre lui le massaggiava la schiena con le proprie. Una delle gambe di lei gli circondava i fianchi mentre spingeva, facendole scaturire gemiti dalle labbra.

    “Spike, oh, Spike... proprio lì, piccolo!”

    “Buffy, si piccola, Dio è così bello. Ti amo tantissimo piccola”

    Si sentì raggiungere il limite e allungò una mano tra i loro corpi, trovandole il clitoride e sfregandolo fermamente col pollice. Buffy sussultò, spostandosi dalla sua bocca e nascondendo il volto nella curva del suo collo, mordendo dolcemente mentre veniva. Lui la seguì poco dopo, gemendo il suo nome il più piano possibile. Rimasero fermi, ma continuando a tenersi l'un l'altro, persi nell'estasi del loro amore. Spike uscì gentilmente da lei e la baciò sulle labbra, poi scese a baciare la protuberanza nel suo stomaco.

    “Ciao briciolina. È il tuo papà. Si lo è. E amo la mamma, sai? Si, eccome” Buffy roteò gli occhi in modo affettuoso, doveva aspettarsi che lo facesse ogni giorno. Non sembrava essere mai stanco di parlare al suo stomaco, e lo aveva fatto anche con le sue due precedenti gravidanze, che erano risultate essere due piccole biondine, Amy e Rebecca, che ora avevano tre e cinque anni. La loro piccola famiglia cresceva, ed entrambi non erano mai stati così felici. Questo nuovo bambino era un maschietto, e avevano già deciso di chiamarlo Thomas.

    “Amore? Abbiamo ancora almeno venti minuti prima che si sveglino. Vuoi farti una doccia insieme, hmm? Giuro di insaponarti io”

    Buffy guardò l'orologio e annuì. Erano solo le sette meno cinque del mattino. Ogni sabato mattina lei e Spike sistemavano la sveglia per le sei e trenta, il che gli lasciava almeno un ora di continua e ininterrotta pace in cui facevano l'amore o rimanevano accoccolati. Si assicuravano di farlo ogni settimana ed entrambi erano d'accordo nell'affermare che li teneva sani di mente con due bambini che correvano in giro.

    Si alzarono e andarono nudi verso il bagno annesso alla stanza. Spike si sporse ad aprire la doccia, assicurandosi che la temperatura fosse perfetta. Entrò e tirò Buffy con se, chiudendo le porte di vetro. Prendendo una spugna e mettendoci del sapone, iniziò a passargliela sulla schiena.

    “Ti incontri con le ragazze oggi?”

    “Mmm hmm. Cordy, Fred e Willow. Portiamo Amy, Rebecca, Tara e Georgie al parco. Non vedo quelle tre insieme da un sacco di tempo. Tu cos'hai da fare oggi?”

    Tara era la bambina di Willow con suo marito Oz, con cui era sposata da tre anni, e George era il figlio di Fred con Wesley, suo marito. Cordy doveva ancora farsi sistemare, e continuava a spezzare cuori a destra e a sinistra, ma amava molto i figli delle sue amiche.

    “Mi trovo con Angel allo studio. Ha detto che voleva parlare di qualche precedente regola che può aiutarci a vincere il caso. A essere onesto penso che voglia solo stare un po' lontano da Harmony” continuò, mentre le lavava lo stomaco e le baciava il collo allo stesso tempo.

    Angel e Harmony avevano sorpreso l'intero studio sei anni prima annunciando il loro fidanzamento. Presto divenne evidente che Harmony aspettava un figlio suo, da un paio di mesi. Quello che solo Buffy sapeva, grazie ad Hank, era che Harmony si era fatta mettere incinta da Angel in una botta da una sola notte al Bronze. Hank aveva specificatamente detto ad Angel che se lasciava la poveretta da sola non sarebbe mai diventato socio. Angel aveva fatto quello che aveva potuto per salvare la sua carriera, e apparentemente ne stava ancora pagando le conseguenze.

    “Hmm. Non lo so. Penso che siano fatti l'uno per l'altra. Devono passare lo stesso tempo davanti allo specchio a farsi i capelli. Parlando di capelli” prese lo shampoo, versandoglielo in testa e iniziando a massaggiare.

    “Oooh sei così bravo in questo. Oh, prima che me lo dimentichi, Faith può farci da babysitter per stasera. Ha preso una pausa dalle uscite e dallo studio – parole sue non mie. Sarà finita entro la prossima settimana, ma godiamocelo finchè dura”

    “Certo passerotto, ti porto fuori a cena”

    Li aveva sorpresi che Faith diventasse così affezionata ai suoi nipotini, specialmente dopo essere stata disgustata all'idea di Buffy e Spike che annunciavano il loro fidanzamento anni prima a una cena di famiglia, anche se era con un tipo sexy come lui. Ma aveva passato diverso tempo con loro, come Hank quando poteva. La sua reazione iniziale era stata sorpresa. Buffy si aspettava che non gli importasse, o che magari dimenticasse la loro relazione, invece aveva abbracciato buffy ed esclamato contento “Non avrei mai pensato di vedere un giorno qualcuno che volesse sposarti. Sono così contento!” Beh, lo aveva preso dal lato positivo. Sua madre ovviamente era contentissima, e aveva immediatamente iniziato a parlare di nipoti. Non l'avevano delusa.

    “Suona bene tesoro” si voltò e lo baciò sulle labbra, appena sentirono “Mamma? Papà? Dove siete?” da dentro la camera. Guardandosi e sorridendo, sospirarono simultaneamente. Spike saltò fuori e prese due asciugamani, dandone uno a lei.

    “A stanotte allora?”

    “Ci puoi contare tesoro”


    <b>FINE!!>/b>
     
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