Guilty Pleasures by Ashlee

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    Mrs Boreanaz

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    Questa ff è stata scritta da Ashlee e tradotta da b_fly
    io la posto soltanto.



    Guilty Pleasures
    by Ashlee

    Tradotta: b_fly
    Subject: AU (tutti umani.)
    Warnings: Scene di sesso.
    Rating: NC17.
    Genere: Romance.
    Lunghezza: 33 capitoli
    Summary: Quando William 'Spike' Bradley ha accettato di insegnare al Sunnydale High School, l'ultima cosa che si aspettava era di incontrare la donna dei suoi sogni. Specialmente considerando che la donna in questione è una delle sue studentesse.
    Link per la ff originale: http://spikeluver.com/SpuffyRealm/viewstory.php?sid=6120

    Traduco con il permesso dell'autrice.

    Permesso autrice:

    " Thank you for asking! I don't mind any translations as long as my name stays on as the original author.

    ~Ashlee"




    Capitolo 1

    Non è iniziata per lussuria. Al contrario di quello che molte persone si aspetterebbero, la passione non è iniziata che dopo, anche se l’attrazione c’era sempre stata. L’eccitazione, la fissazione, erano tutti effetti di riflesso di quello che stava realmente accadendo. Di quello che stava crescendo sotto la superficie. Nessuno se lo sarebbe aspettato. Nessuno avrebbe pensato che tutto è iniziato con qualcosa di così semplice, comune. Che qualcosa di così pieno e così emozionante potesse essere iniziato sfiorandosi le mani.

    * * * * *

    “Buffy!” Willow chiamava la sua migliore amica.
    Buffy si voltò e la raggiunse, contro la grande quercia. “Hey WIlls” disse con un brillante sorriso, prima di essere sollevata in aria.
    “Xander!” squittì Buffy, sapendo che era lui anche senza guardare. “Basta!”
    Xander lasciò Buffy a terra, tenendola finchè non riprese l’equilibrio prima che tutti si voltarono verso l’irritante voce.
    “Scusi preside Snyder” dissero in coro, anche Willow che non aveva fatto niente.
    “Il primo giorno di scuola, e voi teppisti siete già in forze” disse Snyder guardandoli uno ad uno..

    Buffy distolse presto lo sguardo dalla cosiddetta figura autoritaria notanto l’uomo che gli stava accanto. Sentì il rossore divamparle sulle guance quando si rese conto che gli occhi di lui erano già focalizzati sui suoi.
    “Li tenga d’occhio Mr Bradley” continuò Snyder voltandosi verso l’uomo “Le daranno di certo dei problemi”

    Spike stava a malapena ascoltando l’uomo e annuì per assecondarlo, seguendolo lentamente, riluttante di dover spezzare il contatto visivo con la splendida ragazza.

    “Wow” mormorò Buffy fra se, dando a Willow un sorriso ebete “Um… probabilmente dovremmo entrare”

    * * * * *

    Buffy e Willow stavano ridacchiando di qualcosa entrando nella loro classe di storia. Era l’ultma lezione del giorno, e Buffy aveva cercato più che poteva di togliersi dalla testa l’immagine di quella figura statuaria.

    Sarebbe stato più facile se non fosse seduto dietro la cattedra. Buffy si fermò di colpo, e Willow le andò a sbattere contro “oomph!”
    Buffy sembrò andare in trance quando l’uomo alzò gli occhi verso di lei. L’energia in quella stanza sembrò essere palpabile mentre si guardavano. Buffy riluttante ruppe quel contatto visivo, sentendosi arrossire mentre Willow la guidava verso due banchi vuoti, vicini alla cattedra.

    Spike guardò la bionda, sentendosi mancare il respiro mentre lei si sedeva, facendo involontariamente si che la sua corta gonna si alzasse sulle cosce sode. Distolse lo sguardo, riprendendosi da solo per aver guardato una studentessa, quando la campanella suonò segnalando l’inizio della lezione.

    “Salve a tutti” tentennò Spike. Notò che gli occhi della bionda si alzarono verso i suoi quando iniziò a parlare.
    “Il mio nome è William Bradley, e non ho problemi se mi chiamate col mio nome, tutta la scuola lo fa”

    ‘Oh Dio oh dio oh dio’ pensò Buffy, con gli occhi che scorrevano su quell’uomo troppo bello per essere un insegnante ‘Oddio il suo accento…’
    Il resto dell’ora sembrò passare in un secondo mentre Buffy cercava di mantenere il respiro regolare e il rossore lontano dalle sue guance ogni volta che lui la guardava – cioè spesso. ‘Non essere sciocca Buffy, è ovvio che ti guarda, sei quella più avanti di banco e quindi la più vicina a lui!’

    La campanella suonò, segnalando la fine dell’ora, e Buffy iniziò lentamente a riprendere le sue cose.
    “Buffy devo scappare” disse Willow con la cartella già sulle spalle. “Ho promesso a Percy di dargli una mano coi compiti, dovrei incontrarlo alla biblioteca adesso”
    “Okay Wills, chiamami più tardi” rispose Buffy con un sorriso mentre la sua amica lasciava la stanza con il resto della classe.

    Buffy prese velocemente i suoi libri prima di voltarsi e correre andando a sbattere contro il suo insegnante, facendo cadere tutto quello che aveva in mano. Immediatamente le fu spontaneo portare una mano alla bocca per lo shock.
    “Oh Dio Mr. Bradley mi dispiace tanto” disse imbarazzata “Ho qualche… problema di coordinazione” finì arrossendo quando vide il sorriso sul volto di lui.
    “E’ tutto a posto passerotto” rispose in trance per questa splendida ragazza

    ‘Mi ha appena chiamata passerotto’ pensò eccitata prima di chinarsi a prendere i suoi libri. Sfortunatamente non vide che Spike stava per compiere lo stesso gesto e le loro tete si scontrarono. Entrambi gemetter, tenendosi la fronte.
    “l’ho detto” disse Buffy mortificata “Sono goffa…”
    “No” disse Spike, scuotendosi la testa con un sorriso “E’ stata colpa mia”

    Buffy fece un altro sorriso nervoso prima di riprendere i suoi libri e metterli nella borsa
    “Mi dispiace, non sono esattamente il professore più efficiente il primo giorno. Non ricordo il tuo nome”
    “Buffy” rispose lei, perdendosi di nuovo nei suoi occhi “Buffy Summers”

    Spike si fermò nei suoi ochci per un lungo momento prima di darle un dolce sorriso.
    “E’ un piacere conoscerti, Buffy Summers”
    “Anche per me, Mr Bradley” disse lei “Beh, farei meglio a…”
    Buffy indicò la porta
    ”Oh si scusami. Non intentevo tenerti indietro dai tuoi amici” rispose Spike con un cenno, sentendo una sorta di disapprovazione al pensiero che lei lasciasse la stanza.
    “No, non si preoccupi, non mi ha tenuta indietro da loro”
    “Ragazzo?”
    Sapeva che stava entrando troppo nel personale, ma Buffy non sembrò accorgersene. Trattenne il respiro aspettando la sua risposta, e non voleva davvero analizzare perché lo stava facendo.
    “No… niente ragazzo” dise lei, scuotendo la testa.
    Buffy vide il sorriso che lui cercò presto di nascondere e sentì di stare sorridendo a sua volta per l’accaduto.
    “Bene, ci rivedremo domani, Miss Summers”
    “Già” disse Buffy lasciando la stanza, cercando di controllare le farfalle che le avevano preso lo stomaco.

    Spike si sedette alla cattedra, prendendosi la testa fra le mani. “E’ una tua studentessa” si disse “E’ fuori discussione”




    Capitolo 2

    ”Non è stato niente Wills” disse buffy al telefono, con un sorriso stampato in faccia “Mi ha solo aiutata a prendere i libri, tutto qui” insistette.
    “Davvero?” chiese Willow dando da mangiare al suo pesciolino “Quindi è per questo che ci stai mettendo una vita a scegliere cosa mettere domani?”
    Buffy si ghiacciò, gettando la decima gonna sulla pila che già c’era sul letto “Questo non c’entra…” disse.
    “Oh su Buffy” rispose Willow “Quel ragazzo è davvero spettacolare, provaci”
    “No no, niente provare” disse Buffy con una voce che la tradiva
    “Quindi se lui non fosse un insegnante e tu non fossi una studentesa, non avresti comunque alcun interesse?” chiese Willow sorridendo e conoscendo già la risposta.
    “Okay, lo sai, ma sono chiusa in una situazione ‘guardare ma non toccare’. Non che lui possa mai volere che io lo tocchi, ma-“
    “Buffy” la interruppe Willow “Non credere a tutto quello che Riley ti ha detto, chiaro?”

    Buffy sorrise grata, anche se l’amica non poteva vederlo “Proverò… meglio che vado a dormire, ci vediamo domattina, WIlls”
    “Buonanotte Buffy”
    Buffy riattaccò il ricevitore con un sospiro. Si, era in una zona di ‘guardare ma non toccare’ con William Bradley, ma questo non significava che non potesse fantasticare su di lui.
    Saltò sul letto sentendo bussare alla porta, sentendosi quasi colpevole quando sua madre entrò.
    “Ciao tesoro” disse felice “Scusami, sono tornata da lavoro tardi oggi”
    “E’ okay” rispose Buffy con un sorriso
    “Hai visto tuo padre?”
    “Non penso che lui sia già a casa” disse Buffy, con un sorriso rassicurante allo sguardo preoccupato di sua madre.
    “Com’è andato il primo giorno?”
    “Bene” disse con un cenno iniziando a mettere via i suoi vestiti.
    “Uh oh” disse Joyce sorridendola “C’è una crisi di guardaroba, ed è solo il primo giorno. Un nuovo ragazzo all’orizzonte?”
    “Non so se ragazzo, inteso come lo intendi tu, sia la parola giusta” rispose lei sentendo il viso diventare caldo.

    ”Ma c’è un ragazzo che vuoi che ti noti”
    “Qualcosa del genere”
    “Basta che questo nuovo ragazzo non interferisca con il tuo lavoro a scuola. Sai che il tuo inglese e storia erano pericolanti l’anno scorso”
    Buffy ghiacciò, mordendosi il labbro spaventata da sua madre. Che sapesse qualcosa? Certamente no. non c’era niente che lei dovesse sapere, e del resto i suoi voti l’anno scorso erano degenerate perchè la sua vita personale andava male.
    “Andrà meglio quest’anno”
    “Bene, ne sono lieta,m a forse potresti chiedere aiuto a Willow”
    “Ci penserò”

    * * * * *

    Spike stava aspettando con troppa ansia l’ultima ora. Aveva visto Buffy solo una volta, ridere con gli amici dall’altra parte della mensa.
    Ora, che Buffy era entrata in classe con un vestito estivo giallo che metteva ancora più in risalto l’abbronzatura dorata, Spike fu stupito da quanto gli sembrava innocente. Sembrava così… così…
    “Giovane, razza di imbecille” si disse, appiattendo una pila di carte , senza curarsi di staccare gli occhi dalla ragazza che era presto diventata l’oggetto dei suoi pensieri.

    L’ora sembrò passare in un mucchietto di brevi momenti. Entrambi cercavano di guardarsi il meno possibile, ma spesso non poterono evitare l’inevitabile. Spike camminava avanti e indietro fra i banchi, incapace di resistere all’urgenza di sfiorare la sua mano ‘accidentalmente’ contro la spalla nuda di Buffy, notando il brivido che la percorreva e che lei cercava di evitare.

    Fu affascinato dal modo in cui si mordeva il labbro mentre prendeva appunti. Spike andò all’inizio dell’aula, guardandola mentre parlava, incastrando gli occhi in quelli di lei.

    Buffy si era sentita a corto di fiato per tutta l’ora. Quando la mano di lui era accidentalmente passata a sfiorarle la spalla, fu certa che fosse stato un incidente, ma sentì comunque il proprio cuore battere al doppio della velocità. Poteva solo immaginare la sua mano su altre parti del proprio corpo..

    Buffy sussultò al suono della campanella. Era solo il secondo giorno di lezione e lei aveva già sbagliati lussuriosi pensieri per un insegnante di storia.
    Prese le sue cose, cercando di seguire Willow all’uscita della classe. “Hey Wills posso chiederti un favore?”
    “Certo Buffy”
    “Mia madre è già preoccupata che io vada male quest’anno” disse fermandosi davanti alla porta della libreria “Vuole che prendo delle lezioni extra di inglese e storia, e mi chiedevo se”
    “Buffy vorrei aiutarti, ma non posso farlo ora” la interruppe Willow, con evidente rimorso nella sua espressione per non poter aiutare la sua migliore amica.
    “Hey Wills non ti preoccupare. Voglio dire, stai già aiutando Percy. Dovevo immaginarlo”
    “buffy-“
    “No WIlls, davvero è tutto okay. Probabilmente dovresti entrare” disse, indicando la porta della bibiloteca.
    “Già” disse sorridendole ed entrando.

    Il corridoio era quasi vuoto e Buffy girò intorno, si appoggiò ad un armadietto e chiuse gli occhi.
    ”Qualcosa non va passerotto?”
    Buffy aprì gli occhi, e aprì leggermente la bocca vedendo Mr Bradley in piedi di fronte a lei. Si rimise subito dritta, lisciandosi il vestito nervosamente e scuotendo la testa “Sto bene”

    Spike piegò leggermente la testa, studiando il suo nervosismo e appoggiandosi da un piede all’altro “Non me la bevo” rispose.
    “E’ stupido” disse lei scuotendo la testa con un leggero sorriso “Ho appena chiesto alla mia amica se poteva darmi ripetizioni, ma è troppo occupata. Non è esattamente un problema di stato. Almeno finchè mia madre non scoprirà che dovrò ripetere l’anno” finì lei.
    “Che materie?” chiese Spike.
    Buffy arrossì, quasi vergognandosi di ammettere che era la sua materia “Inglese e… storia”

    Spike piegò la testa, guardandola “Stai andando bene nelle mie lezioni, signorina Summers. È solo il secondo giorno, ma mi sembri attenta e prendi appunti”
    “Già, ma quando il arriverà il momento dei test sarà diverso. Mi blocco e dimentico tutto quello che ho imparato”

    Spike prese un grosso respiro, già pentendosi di quello che stava per dire “E se ti dessi ripetizioni io?”
    Buffy spalancò gli occhi “Dice sul serio?” chiese piano
    “Completamente” rispose lui “Sono liberi praticamente tutti i giorni dopo la scuola, se vuoi fermarti per un ora o due”
    Buffy si trovò improvvisamente con la gola secca, notando lo sguardo di Spike sulla sua lingua mentre si inumidiva le labbra.
    “Sarebbe fantastico” rispose lei quasi nervosamente.
    “Okay” disse Spike con un cenno iniziando ad andare via “possiamo iniziare domani se vuoi”
    “Grazie, Mr Bradley”

    Buffy lo vide sorridere prima di voltasi e sparire lungo il corridoio.

    Spike tornò in classe, chiudendo la porta e appoggiano la testa contro di essa. Chiudendo gli occhi, cercò con la propria volontà di far sparire l’erezione che stava crescendo. Non aveva reazioni simili da quando era al liceo. Come avrebbe fatto a passare un intera ora solo con lei?




    Capitolo 3

    Buffy era in ansia per il giorno seguente. Era tentata di sviare la lezione di ripetizione e andare a casa, ma non c’erano buone notizie per lei a casa. Suo padre l’aveva informata la notte prima che voleva lasciare sua madre. Buffy non era rimasta scioccata dall’annuncio, ma si sentì abbandonata quando lui prese le sue cose e le mise in macchina senza voltarsi. Entrò nella lista di sentimenti standard. Il primo fu senso di responsabilità per averlo fatto partire. Se fosse stata una figlia migliore sarebbe rimasto? Aveva sentimenti così contrastanti riguardo lui e sua madre che non sapeva come comportarsi ora.
    In più lo stresso di passare un pomeriggio con un uomo da cui era attratta ma che non avrebbe mai potuto avere era sufficiente a mandarla fuori controllo. Sapeva che era stupido avere un qualunque tipo di sentimento per il suo professore di storia, ma non poteva fermare la sensazione di nervosismo che aveva quando le era vicino.

    Da quando la scuola era iniziata, Buffy pensava di poter evitare di farci caso ma ora non ne era più sicura. Non poteva saltare la lezione o avrebbero chiamato sua madre, il che avrebbe significato una paternale sul significato del loro divorzio come consigliavano quei libri che la madre leggeva su come reagiscono i figli a queste cose.
    Io più se voleva avere una legittima ragione per saltare la ripetizione non poteva farlo dopo essere rimasta a guardarlo per un ora intera.
    Con un grosso respiro, decise di andare.
    Tutto era meglio che andare a casa e parlare con sua madre. Mr Bradley era stato molto generoso ad offrirle il suo aiuto, e non sarebbe stato carino non accettare.

    Buffy si era guardata le mani per tutta la durata della lezione senza far caso agli sguardi preoccupati che lui le lanciava, alla fine della lezione salutò Willow che lasciò la stanza. Buffy rimase al suo posto mentre tuti uscivano, senza sentire il click della porta che si chiudeva.

    Spike alzò lo sguardo e la vide mordersi il labbro distrattamente. La sua mente divagò in un posto in cui non avrebbe dovuto divagare nonostante lo stesse facendo da lunedì mattina.
    ‘per l’inferno maledetto’ si disse ‘hai ventisette anni, non devi guardare le teenager stupido! Niente lussuria per una teenager!’
    Ovviamente oggi avrebbe tentato di scoprire perchè aveva questo sguardo preoccupato.

    “Stai bene passerotto?” chiese piano lui, sedendosi nel banco alla sua destra, cercando di non intimidirla stando in piedi.
    Buffy lo guardò, cercando di deglutire via il suo nervosismo. “Sto bene” rispose troppo in fretta.
    “Non me la bevo” disse lui piano mentre gli occhi blu di lui e quelli smeraldo di lei in incrociavano.

    Buffy si morse il labbro di nuovo, voltandosi prendendo il libro di storia dalla borsa per la prima volta quel giorno “Mi dispiace, non sono stata molto attenta oggi” disse Buffy.
    “Non c’è niente di cui vuoi parlare?” chiese lui gentile, abbassando il tono in un modo che le fece venire voglia di gettarsi fra le sue braccia…
    “no” disse buffy scuotendo la testa “grazie lo stesso”

    Spike le diede un altro sguardo preoccupato prima di prendere il libro di lei e andare all’angolo della stanza dove stava la cattedra. Buffy stette ferma dov’era finchè lui non le fece cenno di avvicinarsi.
    “Possiamo sederci qui passerotto” disse indicando la cattedra “E’ più facile studiare se hai spazio”
    Buffy annuì andando verso di lui, sorridendogli quando gli offrì la sua sedia di insegnante imbottita mentre lui prendeva quella di plastica.
    Entrambi si rilassarono mentre l’ora scorreva, diventanto più tranquilli in presenza dell’altro. Spike era ancora preoccupato da quanto le sembrava scossa.
    “Hai bisogno di un passaggio a casa passerotto?” chiese lui iniziando a togliere le cose dalla scrivania.
    “No, andrò a piedi… grazie”

    Spike la guardò mentre lentamente prendeva le sue cose, cercando di capire quale fosse il segreto che teneva.
    “Buffy… se hai bisogno di parlare…”
    Lasciò intendere il resto fermandosi quando lei lo guardò.
    Buffy esitò un momento prima di rispondere “Mio padre se n’è andato di casa ieri notte” disse piano lei.
    L’espressione preoccupata di Spike divenne ancora più dolce “Mi dispiace passerotto” sussurrò, guardandola negli occhi “Ti ha dato qualche avviso?”
    Buffy scrollò le spalle, guardando il pavimento, trattenendo le lacrime.
    “Loro litigavano molto… lui e mia madre” disse piano “Immagino sia stato meglio così, mi chiedo solo…”
    “Cosa… cosa ti chiedi?”
    “Se è stato a causa mia” sussurrò, sentendo una lacrima caderle sulla guancia e freneticamente togliendola.
    “Buffy non pensarlo” disse Spike “Gli adulti litigano sempre nelle loro relazioni… a volte le cose funzionano, altre volte no, ma non è colpa tua. Mi credi?”
    “Io… avrei potuto andare meglio l’anno scorso. Forse se l’avessi fatto, le cose sarebbero andate diversamente”
    “Cos’è successo l’anno scorso?” chiese lui in tono gentile.
    ”Gli ho messo molto stress addosso. Stavo fuori fino a tardi, non gli dicevo dov’ero la sera, i miei voti sono scesi… ho dovuto prendere ripetizioni. Se solo avessi fatto quello che chiedevano… forse le cose avrebbero funzionato”

    Spike si fece avanti un po’, guardandola megli negli occhi “Non devi darti la colpa Buffy” sussurrò, sfiorandole la mano con la sua in segno di conforto.

    Entrambi sentirono la carica che corse lungo di loro a quel piccolo contatto. Prima che uno di loro potesse pensare a cosa stesse succedendo, si piegarono in avanti in un tenero bacio. Le loro labbra si fusero insieme, completandosi in modo perfetto.

    Nessuno dei due sa chi ha iniziato il bacio, e nessuno si curò della mano di Spike che andò dolcemente a tenerle il viso, facendo scorrere le dita fra i suoi capelli. La lingua di lui corse sul suo labbro inferiore, e Buffy la accolse incontrandola con la sua.

    Buffy sentì i fulmini quando fu strinta dale sue forti braccia. Quando il bacio fu rotto, rimase a guardarlo un momento prima di realizzare cos’aveva appena fatto. La mano andò a coprirle la bocca “Oh mio Dio” disse.
    “Buffy-“
    “No, mi… mi dispiace Mr Bradley”

    Spike immobile la vide prendere le sue cose e correre fuori dalla porta. Poteva ancora vedere le stelle danzare intorno a lui per le emozioni che lei gli aveva evocato.
    Si sedette lasciando cadere la testa fra le mani “Per l’inferno maledetto…”




    Capitolo 4

    Buffy era terrificata mentre entrava nella sua classe di storia il giorno successivo. Il bacio che avevano condiviso l’aveva catturata, e non sapeva se sarebbe stata capace di stare lì per un ora seduta davanti a lui.
    ‘e se l’avesse detto a qualcuno?’ si chiese lei ‘sarei nei guai? No ovviamente no, non l’avrebbe detto a nessuno, sarebbe nei guai lui per primo’ pensò sollevata, prima che un altro pensiero le passasse per la mente ‘e se ora mi odiasse?’

    Questi pensieri si amplificarono nella sua mente quando fu costretta ad entrare. I loro occhi si incontrarono brevemente prima che lei si voltasse, vergognandosi. Andò a sedersi, tentando di sorridere a Willow, evitando ancora il contatto degli occhi con lui.
    ‘come hai potuto baciare un professore Buffy?’ si chiese, combattendo l’urgenza di nascondersi il viso fra le mani mentre guardava la cattedra.

    Spike guardò Buffy con un espressione preoccupata. Si sentiva colpevole di essersi approfittato di lei, ma lei sembrava molto più stressata di ieri. Sperava di poterle parlare.
    Buffy prese appunti meccanicamente. Non si premise di alzare gli occhi dal banco, ma poteva sentire la sua presenza, ovunque fosse nella stanza. Poteva sentire i suoi occhi su di lei mentre camminava tra i banchi, e doveva combattere i brividi che le percorrevano la schiena.

    Iniziò a chiedersi se l’ora fosse sempre stata così lunga quando la campanella finalmente suonò. Buffy corse a mettere via i suoi libri, cercando di passare inosservata. Ovviamente, non funzionò.
    “Signorina Summers… può restare un momento?”
    Buffy si morse nervosamente il labbro mentre Willow la salutava ed usciva. Buffy lo guardò in trepidazione quando la porta si chiuse, lasciandola sola con lui. Prendendo un respiro, si voltò e lo guardò negli occhi mentre faceva qualche passo verso di lei.
    “Miss Summers-“
    “Mr Bradley mi dispiace” se ne uscì lei, facendo un passo indietro mentre lui inclinava la testa e la guardava confuso “Quello che è successo ieri… non intendevo farlo, volevo solo dirle che mi dispiace, perché so che lei non mi avrebbe mai voluto in quel modo, e io-“
    “Buffy” disse dolce, interrompendo la sua lista di scuse e avvicinandosi di un altro passo “Non hai fatto nulla di male”
    “Ma io-“
    “E’ stata colpa mia” continuò Spike “Mi sono approfittato della tua situazione vulnerabile, e spero tu possa perdonarmi… e per il volerti in quel modo…”
    Spike non disse altro e Buffy arrossì, guardando in basso “Non è stata colpa sua” rispose lei, scuotendo la testa.
    Spike iniziò a ridere piano scuotendo la testa “Immagino potremmo entrambi essere d’accordo sul fatto che è stata colpa di entrambi” disse con un sorriso guardandola prima che il sorriso svanisse “Buffy, devo chiederti di non menzionare questa cosa a nessuno”
    “Certamente” disse Buffy con un leggero sorriso annuendo “So che lei potrebbe finire nei guai, e non vorrei mai che accadesse”
    Spike le diede un sorriso di gratitudine “Grazie” disse “Spero che mi lascerai ancora aiutarti dopo la scuola”
    “Mi piacerebbe”
    “Oggi?” chiese Spike, aspettando speranzoso della sua risposta.

    “Grandioso” rispose Buffy con falso entusiasmo. Non era certa se sarebbe stata tranquilla così vicina a lui pensando a quel bacio
    “Quindi, è dimenticato?” chiese lui
    “Mai accaduto” rispose Buffy

    Eccetto per il fatto che era accaduto… ed entrambi lo sapevano.

    * * * * *

    Un ora più tardi, Buffy e Spike erano entrati in una confortevole situazione produttiva. Il bacio non era stato più menzionato, ed entrambi non erano certi di cosa sentissero.
    “Hai sentito tuo padre?” chiese Spike quando Buffy iniziò a mettere via i suoi libri
    “Si” rispose lei “Sta in un hotel a qualche miglio da qui. Dice che sta cercando un appartamento” disse sbrigativa
    “Mi dispiace passerotto” disse piano.
    “non è colpa tua” disse lei cercando di sembrare indifferente.
    “No” rispose lui “Ma tu dovresti superarlo. E’ il tuo ultimo anno, dovresti uscire e divertirti con i tuoi amici invece di preoccuparti dei tuoi genitori”
    “Mi son divertita fin troppo l’anno scorso” rispose, realizzando troppo tardi di aver lasciato intendere più di quello che era e lui la stava guardando confuso “Non intendevo…”
    Non sapeva cosa dire, fece finta di niente con un sospiro guardando da un'altra parte ed entrambi si alzarono.

    Spike si fece lentamente avanti per spingerle una ciocca di capelli dietro l’orecchio. L’intimità di quel momento li sorprese entrambi e si guardarono negli occhi. La mano di Spike rimase sula sua guancia più tempo del necessario.
    Spike sospirò, chiudendo gli occhi e facendo un piccolo passo indietro “Okay, così non è stato interamente dimenticato”

    Buffy fu sorpresa dalla spontaneità con cui l’aveva detto, rimase leggermente a bocca aperta guardandolo.
    Spike riaprì gli occhi, serrando la mascella guardandola, e le prese la mano.
    “Non dovrei davvero fare questo”
    Buffy ebbe appena il tempo di registrare quello che aveva detto che le sue forti braccia furono intorno a lei, tenendola stretta e spingendo le labbra sulle sue. Il precedente bacio era stato dolce e tenero. Questo era disperato. Il suo corpo era premuto contro il suo al muro mentre le loro lingue si incontravano, frenetiche.

    Spike si staccò dalle sue labbra, lasciandole una scia di baci sul collo. Poteva sentire il cuore di lei battere più veloce al suo tocco mentre le sue labbra incontravano la sua pelle dorata.

    Staccandosi per un momento, Spike fece un passo indietro, senza che le sue mani lasciassero la sua vita, guardandola con passione negli occhi.
    “Non ho pensato ad altro che a te da quando ti ho incontrata” sussurrò lui mentre entrambi riprendevano fiato “Non riesco a toglierti dalla mia mente passerotto”
    Il battito del cuore di Buffy accelerò quando lui, ancora una volta, annullò la distanza fra di loro, appoggiando il corpo al suo “Probabilmente devi andare” mormorò senza togliersi dalla sua strada per lasciarla effettivamente andare.
    “già” sussurrò lei, passando con gli occhi da quelli di lui alle labbra “Dovrei”

    invece di andare alla porta, le labbra di Spike scesero di nuovo su quelle di Buffy, assaporandole, assaporando ogni emozione, dal suo sapore al modo in cui il corpo di lei aderiva al suo.
    Le sue mani andarono piano a toccarle le gambe prima di giocare col lembo della sua gonna.
    Buffy si irrigidì portandogli le mani di nuovo sui suoi fianchi, riportandolo alla realtà.

    “Non intendevo andare così in là, amore” disse piano, guardandola.
    Buffy annuì “Immagino che dovrei andare”
    “Posso portarti a casa” disse Spike mentre lei prendeva la sua borsa
    Buffy si voltò e gli sorrise “Non penso si auna buona idea”
    Spike rise “Immagino tu abbia ragione”

    Buffy lo guardò mentre l’espressione di lui tornava ad essere seria.
    “Buffy-“
    “Non c’è bisogno di dirlo” lo interruppe, abbassando le mani tristemente “So che non significa niente”
    “Non significa niente?”

    La domanda le fece alzare gli occhi su quelli di lui “Significa qualcosa?” chiese lei, non certa di voler sapere la risposta.

    Spike fece un passo avanti, prendendole le mani sulle sue e portandole alle labbra “Si”.




    Capitolo 5

    Buffy si sentì premere contro il muro mentre la bocca di Spike l’attaccava. Sussultò per avere aria mentre le mani di lui correvano lungo il suo corpo, facendola arcuare contro di lui che si premeva contro di lei. Sussultò di nuovo con le labbra di lui che sembravano danzare lungo il suo collo mentre teneva le dita sulle sue spalle.

    Era passata una settimana dal loro ultimo bacio, ed entrambi erano stati molto attenti a non menzionarlo… fino ad oggi. Buffy era rimasta dopo la scuola per le sue ripetizioni per la prima volta dal loro ultimo bacio ed era stato impegnativo stare un ora di lezione fermi. Finchè non fu il momento per lei di andare, ovviamente. Spike aveva cercato con tutte le sue forze di lasciarla andare, e quando finalmente le sue labbra la incontrarono in un bacio appassionato, Buffy non era stata esitante ad arrendersi a lui in ogni modo le fosse possibile.

    Buffy sentì gli occhi girarsi quando le sue mani andarono sulle cosce di lei ed una le andò sotto la gonna. “E la porta?” chiese lei, a malapena abile di formare un pensiero coerente mentre lui la toccava.
    “Non importa” rispose lui con voce bassa
    “Mister-“
    “Spike” ruggì contro il suo collo, mandando un brivido lungo il suo corpo mentre la alzava da terra e la faceva sedere sulla sua scrivania, gettando tutto ciò che vi stava sopra per terra con la mano libera “Il nome è Spike”

    “Perché Spike?” chiese lei senza fiato mentre le alzava la gonna prima di fermarsi a guardarla.

    “Stai per scoprirlo, passerotto” rispose con un sorriso diabolico.

    Buffy si sentì arrossire sotto il suo sguado. Le labbra di lui tornarono alle sue mentre le mani lavoravano sulla sua cintura, in un disperato bisogno di avere di più.
    “Piccola, ti voglio così tanto” ruggì lui contro le sue labbra mentre lei apriva di più le gambe alle sue parole.
    “Allore prendimi” disse senza fiato, togliendo il suo membro dai pantaloni che lo limitavano.

    Spike non potè credere alle sue orecchie, ma sapeva che se non l’avesse ascoltata, sarebbe stato un pazzo.
    ‘Stupido se lo fai, stupido se non lo fai’ gli disse il suo cervello mentre guardava i suoi occhi di smeraldo.
    Stette fermo un momento, sapendo che non c’era modo di tornare indietro dopo questo. Spingendo via ogni pensiero dalla sua mente, le sue mani andarono sui fianchi di lei, mettendola sul bordo della cattedra. Le labbra incontrarono quelle di lei in un feroce ed intenso secondo prima di annegare in lei.

    Buffy quasi gridò alla sua invasione che la mandò in un immediato orgasmo. I suoi muscoli interni si strinsero attorno a lui, e Spike dovette stare fermo un momento nascondendo la testa nel suo collo. Era certo che non sarebbe durato molto se lei reagiva così a lui.

    “Sei così stretta” mormorò contro la sua pelle, aprendo gli occhi per vedere nel suo viso arrossato uno sguardo di timida lussuria. “Ti ho voluta dalla prima volta che ho posato gli occhi su di te” continuò, tirandosi esitante fuori dal suo caldo corpo prima di spingere di nuovo con un ritmo lento.

    Le lunghe spinte la stavano facendo diventare pazza, e arcuava il suo corpo contro di lui per incontrare le sue spinte.
    Spike non voleva essere aggressivo, anche se in questo momento non chiedeva altro che andare più forte, aveva paura che un eccessivo zelo potesse farle male.
    Il pensiero di poter essere scoperti rendeva tutto più eccitante.
    Spike si fece indietro per guardarla negli occhi, scioccato dalle emozioni che ci si specchiavano. Sapeva esattamente cosa stava provando perché glielo leggeva negli occhi. I suoi movimenti acquistarono velocità, i loro occhio non ruppero il contatto e lei aveva fame d’aria ogni volta che i loro fianchi si incontravano.
    Lentamente, gli occhi di Buffy si chiusero mentre spingeva in lei con più ferocia.
    “Non ti fermare” disse lei senza fiato “Ti prego non ti fermare” mormorò stringendosi a lui.

    Spike andò quasi al limite solo sentendola parlare, carica di desiderio. Pompò dentro di lei più rapidamente,
    “Buffy… amore… non riuscirò a durare ancora molto” sussurrò “Sei troppo maledettamente stretta… è così bello”
    Quasi alzandola dalla scrivania uscì dal controllo, e Buffy per la nuova angolazione raggiunta sentì piacere dove non lo credeva nemmeno possibile.

    Spike poteva sentire I muscoli di lei che lo stringevano “Lascialo andare piccola” le sussurrò all’orecchio in tono seduttivo “Lascialo andare… vieni per me”

    La mano di lui andò a coprirle la bocca, sapendo che il suo grido di soddisfazione sarebbe stato vicino, e l’ultima cosa di cui avevano bisogno era che qualcuno entrasse nell’aula.
    ed aveva ragione, presto Buffy gridò contro il suo palmo, e lo sentì iniziare a riversarsi dentro di lei.
    Buffy nascose la testa sul suo petto, aspettando che il suo respiro tornasse regolare, e fu sorpresa quando le braccia di lui la circondarono. Respirò nell’odore di sigarette e acqua di colonia che provenivano da lui, e anche un odore di fondo di pelle. Ricordò di avergli visto indossare uno spolverino di pelle.
    Spike inalò la fragranza di vaniglia dai capelli di lei lasciando i suoi occhi chiudersi.

    Buffy lo sentì uscire da lei, sentendo immediatamente il senso di vuoto. Si alzò in piedi, rimettendosi a posto i vestiti e cercando di tenere sotto controllo il proprio cuore quasi dolorante. Pian piano prese i suoi libri, si morse il labbro nervosa. Buffy aveva avuto solo un esperienza sessuale, e non le aveva lasciato buone aspettative su quelle future.

    Spike la guardò, il suo sopracciglio si alzò in un espressione di curiosità mentre lei fece per uscire dalla stanza. “buffy” disse dolcemente, facendola voltare. Chiuse la distanza fra di loro, le mise un dito sotto il mento facendole alzare gli occhi. “Ti riporto a casa amore” le sussurrò, guardandola negli occhi.
    Le spalle di Buffy si rilassarono al suo tono dolce.
    “Su, andiamo” le disse piano, mettendole una mano sulla schiena e uscendo con lei dalla classe.

    * * * * *

    Il viaggio per casa di Buffy fu fatto in silenzio, a parte per le indicazioni di lei. Spike la teneva d’occhio mentre guidava, spaventato dal suo silenzio. Dal momento in cui entrò nel suo vialetto, iniziò a pensare di essersi approfittato di lei.
    Spegnendo il motore, le prese la mano fermandola dal raggiungere la maniglia della portiera. “buffy-“
    “Non c’è bisogno che lo dici” disse lei piano evitando il suo sguardo “Nessuno lo saprà mai… lo prometto”

    Spike fece un espressione interrogativa, poi piegò di lato la testa guardandola.
    “Buona a sapersi, amore, ma non era quello che stavo per chiederti”
    Gli occhi di lei finalmente si alzarono aspettando che lui continuasse.
    “Che c’è che non va?”
    Buffy si guardò le mani “non so come si fa…”
    “Come si fa cosa, passerotto?”
    “Questo” disse gesticolando per indicare entrambi.
    “Intendi cosa viene dopo?”
    Buffy spalancò gli occhi “Dopo?”
    ”Buffy so che lo hai fatto prima, ho visto che non era la tua prima volta” disse Spike cercando di non far notare la gelosia al pensiero di lei con qualcun altro.
    “E’ solo che” disse lei con un sorriso imbarazzato “Non era stata esattamente una buona esperienza da cui imparare”

    Spike dovette trattenere il sorriso di gioia a sentire che l’esperienza precedente era stata una.
    “Cos’è successo?” le chiese, facendo trasparire la preoccupazione dalla sua voce
    Buffy si voltò dall’altra parte, guardando fuori dal finestrino “Sono io” sussurrò lei “Non sono… lui non mi voleva”
    “Lui?”
    “Il primo ragazzo che ho…”
    “E te l’ha detto lui?” chiese Spike, sentendo la rabbia bollire nelle sue vene, stringendogli troppo la mano prima di rendersene conto.
    “Non ce n’era bisogno” disse lei “Me ne sono accorta io quando mi sono svegliata da sola e sono andata a cercarlo. Era… era con un'altra”

    Spike chiuse gli occhi, desiderando di prenderla fra le braccia e confortarla, ma limitandosi a tenerle la mano. “E’ stato un pazzo” rispose Spike teneramente “Ogni uomo sarebbe un pazzo a lasciarti”

    Buffy lo guardò con gli occhi lucidi “Questo è tutto ciò che è stato Spike?” sussurrò lei, non certa se voleva sapere la risposta ma capendo che era necessario.
    Spike le sorrise prima di chinarsi a darle un tenero bacio sulle labbra. “Questo è solo l’inizio”




    Capitolo 6

    Buffy era nervosa seduta nella classe di Spike, guardandolo seguire il suo regolare metodo di insegnamento.. senza guardarla.
    ‘se n’è pentito’ pensò lei ‘è stato un errore, e lui se n’è accorto la notte scorsa’
    Stette seduta per tutta l’ora che fu agonizzante per entrambi, lunga e sfiancante. Quando finalmente la campanella suonò. Buffy prese i suoi libri, voleva parlargli ma non era certa di come iniziare. Era certa che ‘Hey, ti ricordi di me? Sono quella che ti sei fatto ieri’ non era un buon inizio.
    “Hey Buffy hai ancora il libro che ti ho prestato la settimana scorsa?”
    Buffy passò lo sguardo da Spike alla sua migliore amica “Si Wills. È nel mio armadietto”
    “Possiamo andarlo a prendere? Ne ho bisogno oggi”
    “Certo” rispose, lanciando un altro nervosa sguardo a Spike e sospirando quando le era sembrato assorto in delle carte sulla sua scrivania “Andiamo”

    Spike alzò lgi occhi a guardare buffy che usciva dalla classe con la sua amica. Cercò di ignorare l’incessante voce che diceva di seguirla. Non era riuscito a guardarla in classe per paura che tutti avrebbero notato la sua espressione.

    * * * * *

    Dieci minuti dopo, Buffy era ad un bivio, nel vero senso della parola, nel corridoio vuoto. Alla sua sinistra c’era l’uscita, la scelta più logica. E alla destra… Spike.
    Buffy guardò in corridoio alla sua destra. Aveva paura, ma doveva sapere. Prendendo un grosso respiro, andò verso la sua classe, fermandosi di colpo raggiunta la porta.
    Era lì in piedi a guardare Spike e l’insegnante di informatica, Ms Calendar, flirtare. Si sentì sprofondare il cuore nello stomaco quando lo vide sorriderle. Un sorriso che lei non aveva mai ricevuto.

    Spike guardò oltre la spalla di Jenny, il suo sorriso crollò presto alla vista di Buffy sulla soglia, che lo fissava. Si aspettò una tipica risposta rabbiosa da adolescente, un ringhio prima di scappare via. Quello che non si aspettava fu il sottile sorriso di Buffy di comprensione prima che si voltasse e camminasse via lentamente.

    Spike poteva ancora sentire Jenny parlare di qualcosa che era successo in una sua classe, ma la sua mente era alla bionda. Serrò la mascella per contenere l’urgenza di chiudere gli occhi quando le parole del giorno prima di Buffy che parlava del suo ex gli tornarono in mente.

    *Sono io. Non sono… lui non mi voleva*

    Sentì il suo cuore appesantirsi, la colpa invaderlo mentre con una scusa si congedava dalla signorina Calendar per seguire la ragazza.

    * * * * *

    Buffy camminava lungo la strada, con le braccia incrociate sul petto mentre silenziose lacrime le cadevano dale guance. Non era una cosa per cui doveva piangere, e si era promessa che non avrebbe pianto molto. Dopotutto, non era niente. Un ricordo divertente. Era più forte lei, sarebbe stata bene.

    Sentendo una macchina dietro di lei che rallentava, si voltò con la coda dell’occhio. Fu sorpresa di vedere Spike sulla sua Desoto nera. Subito si voltò, togliendosi ogni segno del pianto.
    “Buffy!”
    Buffy si voltò, mordendosi il labbro inferiore guardandolo. Si mise su un leggero sorriso “Mr Bradley”

    Spike parcheggiò la macchina e Buffy si fermò a guardarlo
    “E’ Spike” disse piano lui “Entra in macchina, amore”
    “Sto bene a camminare” rispose lei gentilmente.
    “Buffy, ti prego, entra in macchina” la prego Spike, dandole uno sguardo a cui non potè resistere.

    Buffy si guardò nervosamente intorno prima di sospirare ed entrare
    Spike non trattenne un sospiro di sollievo quando la portiere fu chiusa dietro di lei. Iniziò a guidare, e Buffy realizzò vagamente che non la stava riportando a casa. Stettero in silenzio per una decina di minuti finchè Spike non entrò in una strada più grande, e poi in un area di legname.
    Spegnendo il motore, tenne le mani sul volante guardando davanti a se “Quello che hai visto oggi-“

    “Non importa” rispose Buffy, scuotendo la testa e guardando fuori dal finestrino “Non mi aspettavo davvero che tu-“
    “Fermati lì” disse Spike facendola voltare a guardarlo, sentendosi sprofondare alla vista dei suoi occhi rossi, evidente segno che aveva pianto prima che la facesse salire “Quello che hai visto oggi non era niente” disse allungando una mano al suo viso per tenerla, per rassicurarla “Ho bisogno che tu lo capisca”

    Buffy annuì, non molto convinta.
    “Mi dispiace di averti ignorata oggi, ma sapevo che sarei crollato se ti avessi guardata”
    Buffy si sentì più rilassata, dandogli un dolce sorriso mentre lui guardava le proprie mani passarle fra i capelli.
    “Sono anche un po’ nervoso” disse lui quando Buffy inclinò la testa per guardarlo
    “Perché?” chiese lei confusa
    “Non abbiamo usato niente, Buffy”
    I suoi occhi si spalancarono in comprensione “Prendo la pillola Spike”

    Tirò un sospiro di sollievo, istantaneamente rilassandosi
    “Non so cosa mi hai fatto Buffy” sussurrò caldamente mentre le mani lasciavano i capelli di lei per passare alle sue cosce “Mi hai incastrato in qualche modo” mormorò sfregando le labbra su quelle di lei, prendendola con le sue forti braccia e portandosela in grembo “Lasciami entrare” la pregò lui, facendo valere entrambi i sensi di quella frase.

    Buffy non esitò fondendo le labbra con quelle di lui, portando le mani alla sua zip e abbassandola mentre lui le alzava la gonna sui fianchi, prendendole le cosce e alzandola su di lui per abbassarla sul suo membro. Lui ruggì e lei gemette, con gli occhi semi chiusi mentre lo guardava, e lo sguardo pieno di lussuria.
    Buffy si morse il labbro, leggermente imbarazzata mentre iniziava a stabilire lei un ritmo, seguendo le indicazioni di Spike.
    Spike vide la sua incertezza e immediatamente la tenne più stretta a se.
    Poi sentì i muscoli di lei stringersi attorno a se.
    “Dio!” gridò lui, nascondendo la testa nella spalla di Buffy cercando di trattenere il proprio orgasmo “Sto per venire passerotto. Sei troppo buona”
    Le sue sole parole la fecero venire di nuovo e piantare le unghie nelle sue spalle “Spike!” gridò lei, venendo con lui che la seguiva, sussurrando il suo nome sulle labbra mentre lei gli si accasciava contro.

    Spike si fece indietro per guardarla quando sentì le calde lacrime contro la pelle
    “Che c’è che non va, amore?” chiese lui, alzandole il mento per guardarlo
    “E’ stupido” disse lei arrossendo e scuotendo la testa
    “Io non la penserò così”
    Buffy prese un respiro “io non pensavo… che questo sarebbe successo di nuovo”

    Spike si chino a baciarla “Io spero che questo succeda ancora tante volte” sussurrò lui con un sorriso
    Buffy ricambià il sorriso prima di chinarsi a baciarlo di nuovo.


    TBC

    Edited by strawberry85 - 22/4/2012, 21:29
     
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    Capitolo 7

    Buffy soppresse le sue grida per l’orgasmo che la lingua di Spike le stava causando

    Spike era in paradiso. La donna che era oggetto di ogni sua fantasia era straiata sulla sua cattedra, nuda, trattenendo grida di estasi per quello che lui le stava facendo. Spike si alzò, facendo scivolare i suoi pantaloni e liberando la propria erezione
    “Riunione generale alla biblioteca fra cinque minuti. Non fare tardi”
    Spike grugnì fra i denti “Per l’inferno maledetto”
    Buffy lentamente scese dalla cattedra. Spike si voltò a guardarla, inclinando la testa per guardare la giovane donna stesa sotto di lui “Dove pensi di andare, passerotto?” chiese lui in tono di gioco.
    “Hai una riunione” rispose lei ancora senza fiato. Sussultò, sorridendo quando lui entrò dentro di lei senza avvertirla
    “In cinque minuti” rispose lui con il suo sorriso ben stampato.

    muovendosi insieme, furono entrambi sorpresi dall’intimità del momento. La situazione era ben lontana dall’essere romantica – c’era troppa lussuria per considerarla romanticismo – ma qualcosa era connesso fra di loro.
    Qualcosa era completo per la prima volta, ma erano troppo consumati dal desiderio per pensarci.
    Li piacere li invase, venne dentro di lei e lei attorno a lui
    “Dimmi che sei mia” sussurrò lui all’orecchio mentre veniva
    “Sono tua” concordò felice lei “Solo tua” disse prima che lui la stringesse a se.

    Questi erano i momenti migliori per Buffy con Spike. Il sesso era ovviamente stupefacente, ma non era niente comparato alla comodità interiore che le offriva, per tenerla poi stretta subito dopo.
    “Questo è stato dannatamente stupefacente” disse Spike senza fiato.
    Qualche attimo dopo, dovette riluttante uscire da lei guardando l’orologio.
    “Beh, sono in ritardo” disse lui sorridendo
    “Non sembri arrabbiato” rispose lei, iniziando a rivestirsi.
    Spike si allacciò la cintura prima di andare dietro a Buffy che si risistemava la gonna, abbracciandola da dietro. Il suo petto nudo era sufficiente a farlo diventare duro di nuovo e iniziò a baciarle il collo.

    “E’ ovvio che non sono arrabbiato amore” mormorò sulla sua pelle “Sono più felice di essere dentro di te che sedere ad una tavola di gente messa in tweed che sa tutto di tutto”
    Buffy si fece passare la camicetta sulla testa quando lui si staccò da lei “Non sembri curarti del fatto che Ms Calendar ci provi con te”
    Spike sospirò “Ci pensi ancora?”
    “Perché non dovrei?” chiese lei aggiustandosi i capelli “Hai detto che non è stato niente, ma io cosa dono? Lei è un altro niente da aggiungere alla lista?”
    Buffy non aveva idea da dove le venisse quell’ostilità, e a giudicare allo sguardo di Spike, era meglio che le passasse presto.
    “Cosa vuoi che ti dica Buffy” chiese lui roteando gl occhi mentre lei prendeva la propria borsa

    “Rifiutarla sarebbe un buon inizio” rispose Buffy, con le braccia incrociate sul petto. Come avevano fatto le cose ad andare fuori controllo così presto? Si sentì come se stesse litigando con un uomo che sono qualche momento prima le era stato così intimo.

    “Non ti devo niente” disse Spike, lasciando che la rabbia prendesse il sopravvento. Si pentì di quel momento appena vide il dolore sul suo viso.
    “Bene” Disse Buffy con voce fredda e occhi rigidi, nascondendo le proprie emozioni “Immagino di non doverti nulla anche io”
    “Buffy-“
    “Vado a trovarmi il mio personale ‘nessuno’ così non ti stresserò più”

    Spike le prese un braccio quando lei aprì la porta. Stava per risponderle quando vide un alquanto frustrato Rupert Giles con la mano in posizione per bussare. Buffy e Spike lo guardarono un momento prima che lui le lasciasse andare il braccio come se scottasse.
    “Miss Summers” disse Giles
    “Salve Giles” disse lei
    Giles riportò l’attenzione sull’altro uomo “Mr Bradley sono stato mandato a ricordarle della riunione.”

    “stavo arrivando” rispose Spike con l’accento di alta classe che usava di solito “Dovevo solo finire… le ripetizioni a Miss Summers”
    “Vedo” disse Giles
    “E se volete scusarmi” disse Buffy “Mia madre mi sta aspettando”
    “Certamente” disse Giles spostandosi per lasciarla andare.
    “Miss Summers” la chiamò Spike “Discuteremo di nuovo quella questione quando avrai tempo”
    “Non si preoccupi Mr Bradlei” rispose lei guardandolo duramente “E’ tutto chiaro. Ho capito con chiarezza perfetta”

    Spike soppresse un sospiro guardandola andare via.
    “Mr Bradley” parlò Giles, interrompendo il flusso dei suoi pensieri “Conosco la signorina Summers da molto tempo, e ho cura di lei. Sento la necessità di ricordarle che ha solo diciassette anni”
    ‘merda, merda, merda’
    “Qualunque cosa pensa, signor Giles, posso assicurarle che è una preoccupazione infondata”
    “Lieto di sentirlo” disse Giles andandosene.
    Spike seguì l’uomo lungo il corridoio. Sentì il suo cuore affogare quando percepì il rumore della porta di uscita che sbatteva. Doveva davvero chiederle scusa per questo.




    Capitolo 8

    Buddy si sorprese quando arrivò a casa senza aver versato lacrime. Si rifiutava di essere una vittima in questo scenario ‘Abbiamo dormito insieme, quindi cosa? Nessuno di noi ci ha fatto su un gran che’ pensò lei. Sfortunatamente, mentre la sua voce logica le parlava in questo modo, l’altra gridava ‘Bugiardo!’

    Buffy evitò la madre entrando subito in camera sua, collassando sul letto e cercando di tenere la mente vuota dalla minaccia al perossido. Sentì il telefono squillare, e aspettò che la madre andasse a rispondere.
    Al terzo squillo, con uno sbuffo si alzò dal letto e prese su il ricevitore.
    “Pronto?”
    “Buffy ascoltami-“
    Buffy sbattè giù il telefono, non le importava di starlo a sentire. Ma il telefono squillò di nuovo.
    “Non voglio parlarti”
    “Ti prego, amore”

    * * * * *

    Spike quasi gettò il cellulare contro la parete della sua classe quando lei chiuse la chiamata. Stare seduti alla riunione era stato un incubo. Tanti pensieri gli passavano per la testa. E se non fosse andata a casa? E se fosse seduta da qualche a piangere perché lui era stato un idiota? E se avesse davvero creduto che lui non la volesse?
    L’ultimo pensiero era stato di chiamarla, fregandosene se poi rispondeva la madre.
    Un’idea gli venne e quasi cadde dalla sedia.

    * * * * *

    Buffy preparava gli spaghetti mentre la madre preparava pane francese per cena. Entrambe si guardarono quando suonò il campanello e Joyce capì che era quella che stava facendo il lavoro più abbandonabile, quindi andò ad aprire.
    Buffy mise gli spaghetti nel colapasta, sentendo delle voci venire dall’ingresso.
    “Buffy” la chiamò la madre un momento dopo “Hai visite”
    Buffy fremette, asciugandosi le mani in un asciugamano ed attraversando la sala da pranzo, ghiacciando alla vista di Spike in piedi di fianco alla madre con un sorriso sul viso.
    “Si, Mr Bradley? Chiese lei fredda, tono che fu notato da Spike.
    “Mr Bradley si è fermato a ridarti gli appunti che avevi lasciato a scuola” disse Joyce sorridendo “Non è stato gentile? Dice che li hai lasciati durante le ripetizioni, oggi”

    Buffy fremette guardando nei suoi occhi blu. Tante emozioni ci si specchiavano, ma l’unica che capiva era il rimorso. La fece sentire un po’ meglio, ma non capiva cosa stesse cercando di fare lui con sua madre lì in piedi.
    “Non era necessario” disse buffy prendendo esitante gli appunti “Potevo finire la ricerca senza di quelli”
    “Oh Buffy sii gentile” disse Joyce prima di voltarsi verso Spike “Stiamo per cenare, vuole unirsi a noi?”

    Buffy lanciò alla madre uno sguardo disperato che non fu notato da Joyce che attendeva la risposta.
    Un sottile sorriso si allargò sul viso di Spike mentre guardava Buffy “Se è certa che non sia un peso”
    “In alcun modo” disse Joyce sorridendo “Buffy, metti un piatto in più per il signor Bradley”
    “E’ William” corresse Spike “O Spike se preferisce”
    “Spike? Dove ha preso quel soprannome?”

    Buffy si fermò sulla soglia, voltandosi per alzare un sopracciglio a Spike, chiedendosi per un momento se le avrebbe detto la vera origine di quell soprannome.
    “Un vecchio nome di prigione” disse Spike scherzando “Ho ucciso della gente piantandogli dei chiodi addosso”
    Joyce e Spike risero mentre Buffy roteava gli occhi, sparendo in cucina.
    “Posso fare qualcosa per aiutare?” chiese Spike, seguendo la madre in cucina.
    “Certo, puoi andare a prendere l’insalata e metterla in tavola”

    Spike annuì, prendendo la terrina andando nell’altra stanza “Dobbiamo parlare, amore” sussurrò a Buffy .
    Stava per risponderli quando Joyce entrò con il pane “Buffy puoi prendere gli spaghetti con la salsa?”
    “Ti aiuto” disse Spike quando Joyce si sedette.

    Buffy stette calma mettendo la salsa nella terrina di spaghetti, tendendosi quando sentì un dito di Spike sfiorarle la gamba. Buffy fece un passo in là, voltandosi e mettendo nelle mani di Spike la terrina senza guardarlo.
    “Buffy-“
    “mamma aspetta” disse piano.
    Spike sospirò e la seguì nell’altra stanza.

    * * * * *

    Buffy sedette silenziosa sulla sua sedia per quasi un ora mentre Joyce e Spike avevano instaurato una piacevole conversazione. Per un attimo pensò che la madre stesse flirtando con lui. Lo stesso uomo che, senza che lei lo sapesse, era stato dentro sua figlia solo poche ore prima.
    “Posso assentarmi?” chiese Buffy
    “Buffy, non hai mangiato niente” dicce Joyce, guardando il piatto pieno di sua figla.
    “Non ho fame” disse alzandosi e prendendo il proprio piatto per portarlo al lavandino. Passando per la sala da pranzo e andando verso le scale, Buffy colse lo sguardo di sua madre “Che c’è mamma?”
    “Non ringrazi il tuo insegnante?”
    Buffy prese un grosso respito “Grazie” disse.
    “Non è un problema”

    Si voltò e salì le scale quando sentì Spike chiamarla. Si voltò per vederlo vicino a se con la scusa di porgerle gli appunti. Fuori dalla vista di Joyce, le disse “mi dispiace”
    “Davvero?” chiese lei alzando un sopracciglio.
    “Ti voglio” sussurrò “Ho bisogno di te” Buffy strinse le labbra mentre lui prendendole la mano le faceva sentire i suoi pantaloni “Senti quanto ho bisogno di te?” chiese in un sussurro.

    Buffy tolse la mano, guardandolo duramente “Sei sicuro che sono stata io a darti quello?” chiese piano “O è stata mia madre?” chiese voltandosi e lasciando uno Spike molto confuso sulle scale.
    Tornando alla salad a pranzo, si rese conto che Joyce stava flirtanto con lui quando gli sorrise offrendogli della cioccolata calda. Era stato così preoccupato di Buffy che non aveva notato le sue attenzioni.
    “Temo di dover rifiutare” disse Spike con un leggero sorriso portando il proprio piatto in cucina “Devi alzarmi presto domattina, e ho ancora del lavoro da finire”
    “Oh, beh… magari un caffè?” disse lei speranzosa.
    ”Non penso sarebbe una buon aidea” disse lui cercando di rendergliela semplice “La mia ragazza non gradirebbe l’idea.”
    “Oh… hai una fidanzata?”

    Spike pensò alla giovane al piano di sopra, arrabbiata perchè lui era così stupido “Già” disse piano “E’ meravigliosa”
    “Donna fortunata” rispose Joyce, accompagnandolo alla porta.

    Spike disse buonanotte e uscì dalla casa, accendendosi una sigaretta ed entrando in macchina. Voltandosi per vedere la casa, vide una luce al piano di sopra e sorrise all’idea che gli era venuta.




    Capitolo 9

    Buffy guardò fuori dalla finestra e vide che la near Desoto era sparita. Si tenne la testa cercanfo di non pensare. Si guardò allo specchio.
    Non sembrava diversa. Dopo i cambiamenti delle ultime due settimane si aspettava di vedere un'altra persona… ma era la stessa di prima. Forse aveva più esperienza, sarebbe stata più sveglia con i ragazzi che sarebbero venuti in futuro, anche se dubitava che ci sarebbero stati molti uomini pronti a darle lo stesso piacere che le dava Spike, ma non importava al momento.

    Prese la spazzola e la passò nei capelli, guardando i suoi boccoli d’oro. Sussultò quando sentì un ticchettio alla sua finestra. Voltandosi, vide Spike dall’altra parte. Corse ad aprirla e lo fece entrare.
    “Cosa stai facendo?” sussurrò lei frenetica.
    “Cosa sembra?”
    “Sembra che sei un idiota” dise in risposta.
    Spike la circondò con le braccia, una mossa che Buffy trovò troppo confortante per respingerla. “Mi dispiace davvero” sussurrò lui lasciandole dolci baci sulla fronte e sul collo e di nuovo sulla fronte “Non intendevo niente… e ho detto a tua madre che ho una ragazza”
    Buffy spalancò gli occhi mentre lui giocava con l’orlo della sua camicia da notte “Cosa?”

    “Mi hai sentito” disse con voce bassa, gli occhi sul suo corpo “Possiamo lasciar perdere ora?” chiese lui sorridendo.
    Buffy si sentì calda “Spike non possiamo” sussurrò poco convinta “Mia madre…”
    “Chiudiamo la porta a chiave” sussurrò lui, alzandole il lembo della camicia da notte e abbassandole le mutandine “Sai che lo vuoi” continuò “Posso sentire quanto mi vuoi.”

    Buffy trattenne il respiro chiudendo gli occhi “Tanto” sussurrò lei mentre con un dito lui le faceva sentire.
    “Spike-“
    “Shhh, gattina” sussurrò, spostandola sul letto e togliendosi i vestiti “Devi fare piano… puoi farlo per me?”
    Buffy annuì togliendosi la camicia da notte.
    “No” mormorò lui, lasciandole dei baci sul collo “Mi piace vederti così” sussurrò, con le mani che gentilmente passavano sulle curve del suo corpo.
    “Così come?” chiese lei incapace di articolare altre parole.
    “Innocente” rispose lui senza smettere di baciarla. Potè sentire Buffy tendersi “Che c’è che non va amore?”
    “Tu pensi che io sia..”
    Buffy non finì e si morse il labbro. Spike capì cosa pensava e le diede un bacio sulle labbra.
    “Non intendevo il modo in cui sembrava” disse piano “Mi piace solo pensare che io sia stato l’unico che ti ha avuta”
    Buffy gli sorrise gentile, passando una mano sulla sua guancia “Sei l’unico che ha mai importato per me”

    Spike le rispose con un sorriso brillante “Anche tu, amore” disse prima di leccarle una linea lungo il petto per poi circondarle un capezzolo. Buffy gemette spingendosi contro di lui.
    Quando tutto divenne troppo per entrambi, lui le prese I fianchi, la guardò, ed iniziò a muoversi con lente e decise spinte
    “Oh Dio Spike!” gemette lei, e lui velocemente le mise una mano sulla bocca. Non si fermò
    “Devi fare piano piccola” sussurrò, dandole un bacio gentile sulla fronte.

    Stava iniziando a perdere il controllo e prese a spingere con più forza, attento a non muovere troppo il letto perché non prendesse contro alla parete.
    Buffy sentì il so corpo vibrare.

    “Buffy?”
    Aprì gli occhi mentre Spike toglieva la mano dalla sua bocca, senza fermarsi.
    “Si mamma?” rispose lei. Spike non smetteva di muoversi e alzò i fianchi di lei per spingere di più, incapace di fermarsi.
    “Sei andata a letto, tesoro?”
    Ci volle un momento perché Buffy assimilasse quell che la madre le aveva detto quando fu colta da un altro orgasmo.
    “Si!”
    Spike sorrise, sapendo che quello che diceva era più per lui che per la madre
    “Buonanotte”
    ”’notte” disse Buffy quasi impercettibilmente.

    Spike strinse gli occhi e poche spinte dopo si riversò dentro di lei.
    La serietà della situazione lo colpì mentre gettava la testa sul cuscino, accanto a lei.
    Poteva sentire il battito di lei vicino alle orecchie. Ancora dentro di lei, cercò di darsi un falso tono di sicurezza, ma il rischio era stato grande.
    “Merda” mormorò
    “Cosa?” chiese lei nervosa
    “Ci è mancato poco”

    Buffy cercò di calmarlo “E’ okay” ‘non era lui che non aveva paura di essere scoperto?’
    “Abbiamo dimenticato di chiudere a chiave la porta” disse lui scendendo dal letto e raccogliendosi i vestiti per mettersi i pantaloni.
    Buffy lo guardò con dolore negli occhi mentre si avvolgeva nel lenzuolo modestamente. Spike notò il cambio di atteggiamento e si diede dell’idiota di nuovo.
    Sospirando, andò alla porta, la chiuse a chiave e tornò verso di lei.
    “Mi dispiace… di nuovo” sussurrò, scivolando accanto a lei e prendendola fra le braccia. “Sembra che non ne faccia una giusta, eh piccola?”

    Entrambi stettero in silenzio, prima che la curiosità di Buffy prendesse il sopravvento.
    “Cos’è questo per te?” chiese lei, di nuovo non era sicura di voler sapere la risposta. Dopotutto, era sdraiata a letto, nella casa di sua madre, nelle braccia del suo insegnante di storia che aveva conosciuto solo poche settimane prima. Non si fermava certo ad analizzare cosa ci fosse di sbagliato.
    Lui contemplò la sua domanda.
    “Qualcosa di speciale” sussurrò, sperando che fosse sufficiente per lei.
    Buffy stette ferma. Era sufficiente… per ora.




    Capitolo 10

    Buffy diede a Spike un leggero sorriso dal suo posto in classe. Lei labbra di lui si mossero in risposta prima che si muovesse a guardare da un'altra parte.
    Era passato un mese da quando la loro cosa era iniziata, e Buffy ancora si sentiva arrossire quando lui la guardava. Lo guardava muoversi per la stanza, con in mano dei fogli. Andava dietro di lei più del necessario, lasciando che le proprie mani la sfiorassero.

    Buffy guardò Spike metterle un foglio sul banco. Voltandolo, vide che era una B, che era normale per lei. Qualche tempo prima aveva cercato di alzarle il voto, ma lei aveva insistito per lasciare che prendesse quello che doveva prendere. Lui aveva insistito ma si era fermato quando lei gli aveva detto che lo avrebbe considerato un pagamento del tempo che passavano insieme. L’aveva rassicurata che non avrebbe più tirato fuori l’argomento.
    Buffy vide una nota a matita “alle 5”
    Tremava di anticipazione, mettendo il foglio nella borsa quando la campanella suonò.

    “Buffy vuoi andare a fare shopping domani?” chiese Willow, fermandosi al proprio armadietto.
    “Certo” acconsentì con un sorriso “Per cosa?”
    “Il vestito per Homecoming”
    Buffy spalancò gli occhi ricordando che mancava poco ad Homecoming
    “L’avevi dimenticato?” chiese Willow.
    “Già… ci vai con qualcuno?”
    “Xander me lo ha chiesto ieri” disse lei arrossendo.
    “E tu non mi hai chiamata?”
    Willow soppresse un sorriso “Immagino che non ci credessi nemmeno io”
    “Oh mio Dio WIlls, sono così felice per te!” gridò buffy stringendola.
    “Ora dobbiamo solo trovarne uno per te” disse lei felice.
    “Oh no” rispose Buffy “Voglio andare sola, penso che mi divertirò di più”

    “Beh avrei dovuto immaginarlo prima perchè…”
    Willow guardò oltre le spalle di Buffy. Buffy spalancò gli occhi, non volendo voltarsi “Oh, Willow, dimmi che non l’hai fatto…”
    “L’ho fatto” disse lei piano
    “ciao Buffy”
    Buffy prese un respiro e si voltò “Ciao Scott”
    “Ascolta… mi chiedevo se hai già qualche impegno per andare al ballo questo weekend?”
    Buffy cercò una scusa valida ma non ne venne in mente nessuna “No…”
    “Beh… uhm… vorresti andare… con me?”

    Buffy vide lo sguardo ansioso di Willow che non capiva.
    ‘E’ un ragazzo simpatico’ pensò Buffy ‘almeno so che si comporterà bene’
    “Immagino che vada bene”
    “Grande!” disse Scott sorridendo “Willow mi ha detto che potremmo andare con la stessa limousine”

    Si salutarono e Buffy si voltò, con il cuore che le batteva forte ‘cosa dirà Spike?’

    * * * * *

    Buffy gridò nel rilascio con Spike affondato nel suo accogliente corpo, le unghie di lei che gli graffiavano la schiena mentre sgroppava I fianchi, perse il controllo e pompò dentro di lei con tanta forza che temette di bruciarsi.
    “Spike vengo!” gridò lei al secondo orgasmo, felice che Spike gridasse il suo nome nel rilascio, collassando su di lei.
    Buffy si guardò intorno, vagamente ricordando che lo avevano fatto nella camera di lui. O quasi… veramente erano per terra ora.
    Spike rotolò via da lei e lei si appoggiò al suo petto per non restare traumatizzata dall’aria fredda che sentì quando lui uscì da lei. Spike la teneva stretta a se, accarezzandola con una mano. Buffy si morse il labbro, chiedendosi se fosse il caso di chiedergli per homecoming. In effetti era il momento migliore.
    “Spike?” mormorò, tracciandogli con le dita I muscoli del petto.
    “Si piccola?” sussurrò chiudendo gli occhi esausto.
    “Hai presente il ballo questo weekend?” chiese lei piano, iniziando a diventare nervosa.
    “Già” disse lui con uno sbadiglio “Sono uno chaperon”
    “Immagino che ti vedrò là quindi”

    Spike istantaneamente si svegliò realizzando di cosa stavano parlando “Tu sarai là?”
    Buffy annuì “Scott Hope mi ha chiesto di andarci”
    Spike sentì una fitta allo stomaco togliendo le mani dalle spalle di lei
    “Spike non significa niente-“
    “Divertiti” rispose Spike con voce fredda alzandosi in piedi e guardandosi intorno a cercare i pantaloni.

    Buffy lo guardò, sentendo le lacrime salirle agli occhi prima di guardare per terra “Se non vuoi che vado… non ci andrò” mormorò lei, senza guardarlo “Capirò”

    Spike la guardò, sentendo il proprio cuore appesantirsi prima di chiudere gli occhi realizzando cosa le stava facendo. ‘E’ all’ultimo anno, stupido’ si disse ‘E tu stai cercando di toglierle questi ricordi. Non puoi davvero aspettarti che lei lasci perdere tutto’
    “Vieni qui piccola” sussurrò, aiutandola ad alzarsi ed abbracciandola. Le fece correre una mano fra i capelli “Mi dispiace” sussurrò lui dandole un bacio sulla fronte “Devi andare e divertirti”
    “Non devo” sussurrò lei, scuotendo la testa e guardandolo con gli occhi bagnati, odiando che lui la vedesse così debole.

    Spike le tolse teneramente le lacrime “Ti divertirai con i tuoi amici” disse prima di sorriderle “Dopo ti troverai con me?”
    Buffy gli sorrise ed annuì “Certamente” sussurrò abbracciandolo di nuovo.

    Spike continuò a confortarla, guardando un punto del muro senza in realtà vedere niente. ‘Per quanto potremo portare avanti questa cosa?’




    Capitolo 11

    Buffy camminava nervosamente dentro la palestra decorata tenendo il braccio di Scoot hope. L’aveva riempita di complimenti da quando avevano passato la porta, era dolce, ma le stava dando sui nervi.
    ‘Vorrei vedere cosa direbbe se gli dicessi che ho comprato questo vestito per l’insegnante di storia’ pensò lei con un sorriso.
    Il vestito di raso nero era un po’ “alto” per un ballo di liceo, con un alto spacco su una gamba e uno scollo profondo. Senza parlare del fatto che era senza schiena.
    Buffy poteva vedere Spike in piedi con pantaloni e camicia nera. Sentì il suo cuore battere più forte quando vide il primo bottone slacciato, mostrando una prima parte del suo petto.

    “E’ carino qui, huh?” chiese Scott, più insicuro del normale.
    “Già” rispose lei “Grazie per avermi invitata”

    Non stava mentendo. Era davvero bello essere qui con un ragazzo gentile come Scott, ma i suoi pensieri andavano all’uomo all’altro angolo della palestra. Lo stesso uomo che non l’aveva ancora guardata. Buffy sapeva che l’aveva vista entrare perché aveva la mascella rigida, ma non si era voltato verso di lei.
    “Vuoi del punch?” chiese Scott
    Buffy vide che Spike era ancora in piedi allo stesso posto, vicino al tavolo del rinfresco “Si,m a vado a prenderlo io” finì lei, senza dargli la possibilità di rispondere prima di alzarsi dal tavolo.

    Spike vedeva Buffy con la coda dell’occhio che prendeva una tazza dalla tavola, cogliendo l’occasione per squadrarla. Era incantato e arrabbiato allo stesso tempo.
    Buffy lo guardò nervosamente, dandogli un abbozzo di sorriso. Spike fece un passo di lei, erano spalla a spalla. “Non avresti dovuto indossare quell’abito, sembri…” lasciò la frase mentre lei gli sorrideva. La guardò negli occhi e subito se ne pentì quando la vide triste. Buffy stava per andarsene quando lui le disse
    “Non intendevo quello che hai capito”
    “L’ho messo per te, non per lui” disse lei prima di andarsene.
    Spike sospirò, la vide andare dai suoi amici, dando il punch al ragazzo.

    ‘perché sono spaventato da quel bambino?’ si chiese prima di chiudere gli occhi, capendo ‘perché è un bambino… ha l’età di Buffy… l’età che dovrebbe avere chi esce con lei’
    Spike la vide sorridere a Willow mentre il bambino le metteva un braccio intorno alla sedia.
    ‘lei se lo merita’ pensò, stressato ‘devo finirla. È la cosa giusta da fare’

    Un immagine del corpo di Buffy premuto contro il suo mentre si muovevano insieme gli passò per la mente. Non riuscì a toglierla. Significava già troppo per lui, sessualmente o non, non era ancora pronto ad analizzarlo. Sapeva solo che non voleva lasciarla andare.

    * * * * *

    Buffy evitò Spike per la maggior parte della serata, non era arrabbiata con lui per il suo commento ma la situazione non era confortevole, avere il suo amante e il suo appuntamento così vicini attorno a lei.
    Ballo esitante con Scott, cercando di non pensare al suo corpo contro il suo. Si sentiva come se fosse ancora alle medie, con un estraneo che le si appiccicava addosso.
    “mi sono davvero divertito molto stasera, Buffy” le disse Scott.
    “Già, anche io” disse. Avrebbe preferito ballare fra le braccia del biondo, ma era un sogno. Scott era un bravo ragazzo, che si preoccupava che anche lei si divertisse.

    Niente l’aveva preparata allo shock delle labbra di lui che si premevano contro le sue. Buffy cercò di spingerlo via non troppo violentemente, non voleva che si sentisse male ma non voleva che qualcun altro la baciasse.
    “Mi dispiace” disse Scott “Facciamo come se non l’avessi fatto?”
    “Scott, non è che non mi sia piaciuto… solo che non voglio legarmi con nessuno ora”
    ‘non è del tutto una bugia’ pensò Buffy
    “E’ okay” rispose Scott “Me lo aspettavo”
    ”Scott-“
    “No è okay… se non ti dispaice ora me ne andrei… a meno che non vuoi che mi assicuri che torni a casa sana”
    “Non ti preoccupare” disse Buffy “Torno indietro con Willow e Xander”
    “Okay… mi sono davvero divertito stasera”
    “Anche io” disse Buffy con un sorriso mentre lui se ne andava. Odiava urtare i sentimenti di qualcuno, ma sapeva che era meglio così. Non era carino qualunque cosa ci fosse fra lei e Spike.

    Buffy sentì un groppo allo stomaco quando lo vide ballare con Jenny Calendar.
    *Non ti devo niente*
    Le parole di Spike la catturarono mentre guardava Jenny ridere per qualcosa che lui aveva detto. Gli occhi di lui la guardarono e vide un familiare nodo allo stomaco che accompagnava il suo sguardo. Solo che questa volta non era lussuria, era ansia. Lo sguardo negli occhi di lui la fece sentire rimpiazzata… in modo permanente.
    Sentì le lacrime salirle agli occhi. Si voltò e tornò al tavolo, dicendo buonanotte a Willow e Xander.
    Buffy li vide alzare le mani in segno di saluto, era contenta che i suoi amici si fossero trovati.
    “Non vuoi che ti riportiamo a casa Buffy?” chiese Xander
    ”Non mi sento bene” rispose lei, ed era vero “Chiamo mia madre”
    Buffy uscì dalla palestra, in ansia. Ogni passo la separava dall’uomo da cui era naturalmente attratta.

    * * * * *

    Spike vide Buffy uscire dalla palestra e si preoccupò. Non era uscita con il suo appuntamento, e aveva visto lo sguardo che aveva quando lo aveva visto ballare con Jenny. Probabilmente rispecchiava l’espressione di lui quando era stato testimone del bacio fra lei e Scott Hope.
    Spike pensò di seguirla, ma non voleva attirare l’attenzione lasciando Jenny a metà canzone. L’ultima cosa di cui aveva bisogno ora era che Jenny notasse che per lui Buffy era più di una studentessa. E sapeva che con Buffy non avrebbe potuto dire niente quella sera, niente che fosse preso sul serio.

    * * * * *

    Buffy aprì la porta dell’ufficio della scuola e accese la luce, andando verso il telefono. Sentendo la porta aprirsi dietro di lei, Buffy si voltò sentendo la mascella contrarsi alla vista di Riley Finn.
    “Ti ho cercata tutta la sera Buffy” disse lui con un sorriso mentre le si avvicinava “Non mi hai nemmeno salutato”
    “Non eri con Cordelia?” chiese Buffy alzando un sopracciglio
    “perché avrei dovuto?”
    “Pensavo solo che magari saresti stato col tuo appuntamento, invece di cercare la tua ex”
    “Pensavo solo che avremmo potuto divertirci un po” disse lui con un ghigno
    “Penso che ti sei divertito abbastanza quando stavamo insieme, anche se non è il modo in cui descriverei quella situazione”
    “Su, dolcezza” disse Riley, spingendola contro il muro e cercando di baciarla “In ricordo dei vecchi tempi”
    “No” rispose lei voltando la testa, in modo che le labbra di Riley arrivarono solo sulla sua guancia. Tirò un sospiro di sollievo quando sentì aprirsi la porta. Non importava chi fosse, bastava non stare sola con riley.
    “Mr Finn, torni alla palestra… ora”

    Buffy chiuse gli occhi quando sentì la voce di Spike. Lui aspettò che Riley sparisse dietro la doppia porta prima di voltarsi verso Buffy.
    “E’ un altro dei tuoi nessuno?” chiese lui con un sopracciglio alzato.
    Buffy lasciò cadere una lacrima. Prendendo un grosso respiro, passò oltre Spike, sorpresa quando lui la prese per un braccio.
    “Non mi hai risposto” disse con tono minaccioso.

    Buffy strattonò il braccio con sguardo arrabbiato “Cosa ti importa? Eri occupato”
    ”Non occupato quanto te” disse geloso “Due uomini in dieci minuti, ne pianifichi un altro per dopo? Credo che tu l’abbia trovato, passerotto”
    Spike si pentì in un minuto di quello che gli era uscito dalla bocca. La vide, ma niente di quello che provava le trapelava dall’atteggiamento. Solo dagli occhi. Si voltò per andarsene quando lui la chiamò.
    “Buffy-“
    “no” disse lei piano “Ho capito cosa intendevi”
    ‘no, non è vero’ pensò Spike col solo desiderio di abbracciarla.

    “E per la cronaca” disse lei ancora “Ho detto a Scott che non volevo stare con lui. E per Riley… lui è stato il primo uomo a farmi sentire come se non valessi niente… ma ovviamente non l’ultimo”

    Spike aprì la bocca, voleva chiamarla, ma lei uscì dall’ufficio mentre lui non era capace di dire niente. Sentì il rimostro prenderlo realizzando cosa le aveva detto…e cosa stava passando lei ora.




    Capitolo 12

    Buffy aveva passato due vie prima di sentire I passi dietro di lei. Si tese pregando che non fosse Riley che la seguiva. Fu sorpresa solo a metà di sentire Spike che la fermava.
    Con un sospirò, lo sorpassò per continuare a camminare, come se non l’avesse visto.
    “Buffy, passerotto, ti prego aspetta!”
    “Perché?” disse lei senza fermarsi mentre lui la seguiva “Oh fammi immaginare” disse lei voltandosi a guardarlo”Hai pensato a qualcos’altro che poteva ferirmi da dire e non volevi dirlo al telefono, così la parte più divertente sarebbe stata guardare la mia espressione mentre-“
    “Non è questo il motivo” disse Spike “Oh avrei dovuto seguirti in macchina” disse riprendendo fiato.

    Buffy roteò gli occhi, andandosene di nuogo quando sentì la mano di lui sul suo braccio “Smettila di fermarmi!” gridò, strattonando il braccio. Spike si fece indietro, alzando le mani in segno di resa.
    La guardò per un lungo momento, in parte ammirando il suo corpo e in parte cercando di immaginare come fosse finito in questa fossa che si era scavato da solo.

    “Starai gelando passerotto” disse piano pentendosi di non avere con se il suo spolverino.
    “Sto bene” rispose lei. Voleva andarsene, ma ormai era ovvio che non l’avrebbe lasciata andare finchè non avesse detto quello che doveva dire “Cosa vuoi?” chiese lei incrociando le braccia.

    “Non volevo dire quello che ho detto” sussurrò lui.
    “si certo” mormorò lei
    “Buffy, lo giuro, non ho mai pensato a te in quel modo. Mai, passerotto. Penso di avere un grave problema ad esprimermi”
    l’abbracciò, e lei lo lasciò fare. Buffy lo guardò, ancora ferita, mentre lui le sfregava le braccia tentando di scaldarla.
    “mi dispiace” sussurrò “non voglio che questa sia la fine”
    Buffy gli sorrise.
    “Allora stiamo ancora insieme?” chiese lui
    “non ho bisogno di te” disse lei poco convinta, cercando di credere alle proprie parole.
    “Lo so, amore” disse lui piano, credendoci “Ma io ho bisogno di te.

    Buffy alzò gli occhi ai suoi, non certa di capire quello che lui le aveva detto
    “Possiamo tornare a casa mia?” chiese Spike, dandole un bacio sulla spalla “Voglio mostrarti quanto ho bisogno di te”
    Buffy prese un respiro “E’ tutto sul sesso?” chiese lei piano
    “Non sempre” rispose lui, abrbacciandola “E non dev’esserlo stanotte se non vuoi, mi piace passare il tempo con te. Se vuoi fermarmi, puoi farlo in ogni momento, lascio a te la decisione.”

    Buffy si sentì bene mettendogli le braccia intorno al collo spingendolo in un tenero bacio. Spike la sentì tremare “stai bene?” chiese lui preoccupato.
    “Ora si” rispose lei

    * * * * *

    Buffy sospirò entrando in casa di Spike, c’erano candele accese in ogni superficie, petali di rose sul letto “Spike” sussurrò lei “Come hai fatto?”
    “Un amico è stato così gentile da aiutarmi” disse, facendo un passo dietro di lei e circondandola con le braccia lasciandole una scia di baci sul collo.
    “Un amico che sa di noi?”
    “In un certo senso” rispose Spike, senza fermare i baci “Sa che sei più giovane e sa anche che deve tenere la bocca chiusa, non sa il tuo nome, se è questo che chiedevi”
    “Chi è?” chiese lei
    “Charles Gunn. Lo conosco da anni” disse piano “Quanto tempo abbiamo?”

    Buffy si voltò nel suo abbraccio, con un dolce sorriso per lui “Tutta la notte” sussurrò “Mia madre pensa che io sia da Willow”
    “E se chiamasse Willow?”
    “Non l’ha mai fatto… ma Willow vorrà sapere qualche particolare su stanotte”
    ”Cosa le hai detto?” chiese lui sorridendo
    “Che andavo a casa di un uomo incredibilmente sexy alle cui avances non ho potuto resistere”
    Spike lentamente la condusse in camera da letto.
    “Che scusa hai detto al tuo amico?” chiese lei
    “Che veniva una donna molto speciale e tutto doveva essere perfetto… e di finire tutto prima che tornassi a casa”
    “E lui è stato semplicemente d’accordo?” chiese lei con un sussurro mentre Spike la svestiva, facendo cadere l’abito a terra.
    “Beh, ho dovuto pagarlo…”

    Spike le fece un occhiolino prima di ammirarla. Indossava solo un paio di mutandine, era più bella di quanto l’avesse mai vista “Sei squisita” disse lui in un sussurro mentre Buffy si scioglieva i capelli. Lui fece un passo avanti sbottonandosi la camicia “La cosa più bella che ho mai visto” disse lui lasciando cadere la camicia a terra.
    Buffy gli accarezzò il petto, radiosa per i complimenti “Stavo giusto pensando la stessa cosa”
    “Buffy io intendevo davvero quello che ho detto” sussurrò lui “Non dobbiamo farlo per forza”
    “Lo so” disse lei “Ma cosa posso dire?” aggiunse sorridendo “Sei il mio desiderio”

    “Conosco la sensazione” sussurrò lui, alzandole il mento e incontrando le sue labra in un bacio dolce e gentile che presto diventò appassionato. Le mani di Buffy gli slacciarono la cintura, aprendola mentre Spike sedeva sul letto, rimuovendo il resto dei suoi vestiti.
    Buffy sorrise mentre lui la metteva sul proprio grembo accarezzandogli la schiena. Spike alzò un sopracciglio “Ti piacciono i riccioli, eh?” chiese con un sorriso. Buffy annuì mentre lui la baciava di nuovo “Me lo ricorderò” sussurrò lui prima di voltarsi e farla sdraiare sul letto.
    “Abbiamo tutta la notte passerotto” disse lui piano “Non c’è fretta” disse lui quando i fianchi di lei iniziarono ad alzarsi per maggior contatto col suo corpo.

    “Ma ho bisogno di più” disse lei “Ho bisogno di te dentro di me”
    Spike si alzò sul corpo di lei, nascondendosi dentro di lei in un unica grandiose spinta e mandandola in un istantaneo orgasmo. Lui strinse i denti, cercando di tener giù il suo orgasmo che minacciava di uscire già ora con i muscoli di lei che lo stringevano. Buffy aveva fame di aria mentre lui iniziava a muoversi “niente è così perfetto” sussurrò lei.
    “Lo so” mormorò lui baciandola.
    “Dio, come fai tu a farmi sentire così bene?” ruggì lui mentre lei alzava i fianchi per incontrare le sue spinte “Sei incredibile” le disse.
    Buffy mugolò con i loro fianchi che cozzavano, sentiva come se fossero legati per l’eternità. Dall’altra parte, le sembrava che fossero passati solo pochi secondi. Poteva sentire il proprio stomaco che si stringeva per l’imminente rilascio.
    “Spike!” gridò lei arcuando la schiena ed iniziando a vedere le stelle.
    “Buffy” sussultò lui nascondendo il viso nel suo collo esplodendo dentro di lei.
    “Tutto ok, amore?” chiese lui con voce ovattata rotolando dalla propria parte.
    “Più che mai” rispose lei con un sussurro.
    “Riposiamo piccola”

    * * * * *

    Spike si svegliò presto la mattina dopo con I muscoli doloranti. Per un momento si chiese cos’aveva fatto la notte prima, poi si rese conto che aveva ancora Buffy fra le braccia. ‘oh già’ pensò sorridendo ‘è lei che ho fatto ieri notte… diverse volte’.

    Spike sospirò, chiedendosi di nuovo quanto avrebbe potuto durare. Decise che non voleva preoccuparsene ora. Sarebbe arrivato il tempo in cui avrebbe avuto la risposta a questa domanda, ma ora voleva solo essere felice. Lasciando gentili baci sulla testa di Buffy, Spike chiuse gli occhi, assaporando la sensazione di averla fra le braccia addormentata.
    ‘del resto’ pensò lui, qualche secondo prima di riaddormentarsi ‘chi dice che deve finire?’
    Sapeva che c’erano un milione di risposte a quella domanda, ma si addormentò prima di poterci pensare.

    * * * * *

    Spike si svegliò presto la mattina dopo con I muscoli doloranti. Per un momento si chiese cos’aveva fatto la notte prima, poi si rese conto che aveva ancora Buffy fra le braccia. ‘oh già’ pensò sorridendo ‘è lei che ho fatto ieri notte… diverse volte’.

    Spike sospirò, chiedendosi di nuovo quanto avrebbe potuto durare. Decise che non voleva preoccuparsene ora. Sarebbe arrivato il tempo in cui avrebbe avuto la risposta a questa domanda, ma ora voleva solo essere felice. Lasciando gentili baci sulla testa di Buffy, Spike chiuse gli occhi, assaporando la sensazione di averla fra le braccia addormentata.
    ‘del resto’ pensò lui, qualche secondo prima di riaddormentarsi ‘chi dice che deve finire?’
    Sapeva che c’erano un milione di risposte a quella domanda, ma si addormentò prima di poterci pensare.



    TBC

    Edited by strawberry85 - 22/4/2012, 01:28
     
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    Capitolo 13

    Spike stava andando alla mensa una settimana più tardi. Sorrise quando vide Buffy entrare nella biblioteca, e si prese qualche momento prima di seguirla.
    “Mr Bradley” disse Rupert Giles con un sorriso “Cosa posso fare per lei?”
    “Sto cercando qualche libro sulla rivolta dei Boxer” disse Spike
    “Sono là dietro” disse Giles “Seconda fila dal fondo. Vuole che glieli mostri?”
    “No grazie faccio da solo” rispose lui già partito.

    Guardò ogni fila, cercando Buffy. Sorrise quando la vide sparire dietro un angolo, senza che l’avesse visto. Si mosse in fretta per seguirla, aspettando dietro l’angolo e prendendola al volo quando lei passò.
    Buffy sussultò un secondo prima che le labbra di Spike cadessero sulle sue. Capì chi era e lasciò che la toccasse approfondendo il bacio.
    “Spike cosa fai?” sussurrò lei guardandosi intorno
    “Penso sia scontato” disse lui con un ghigno stringendola.
    “E Giles?” chiese lei piano chiudendo gli occhi mentre lui le baciava il collo.
    “Sta bene” disse lui leccandola la linea del collo “Ma non posso stare a lungo”
    “Solo baci rubati allora?” chiese lei sorridendo
    “Esatto” disse lui sorridendole
    “Posso venire da te stanotte?” chiese lei esitante
    Spike alzò la testa alla richiesta “Certo che puoi raggio di sole” disse piano “Sei sicura di poter venire?”
    “Mamma è fuori città per una mostra d’arte, torna domenica”
    “Quindi posso passare tutto il weekend con la mia ragazza?” chiese lui sorridendo.
    “Se intendi me, puoi” disse piano
    “Sai che sei tu” sussurrò “Sarà meglio che io vada prima che Giles mi venga a cercare. Vieni appena puoi, okay?”

    Buffy annuì mentre Spike le dava un bacio . lo guardò andare via.
    Spike prese tre libri sulla ribellione dei Boxer e ne scelse due prima di uscire.
    “Ha trovato quello che cercava?” chiese Giles
    “Mi ci è voluto un po’ ma alla fine li ho trovati” mentì Spike
    “Ha visto Buffy là dietro?”
    Spike alzò un sopracciglio ‘perché lo chiede?’
    “Um… ho visto che c’era qualcuno ma non vi ho prestato attenzione a chi fosse” rispose Spike
    “Si” disse Giles pisno, studiando l’uomo di fronte a lui “Beh… si goda I suoi libri”
    “Lo farò”
    Spike prese i libri ed uscì dalla biblioteca ‘che sappia qualcosa’?

    * * * * *

    Buffy entrò in casa di Spike abbastanza tardi quella notte. Aveva lasciato la porta sul retro aperta per lei, in caso i vicini fossero troppo spioni. Fremette quando li vide seduto al buio nel salotto, con una bottiglia di vodka in mano
    Buffy non lo vedeva nemmeno, vedeva il suo riflesso, ma si avvicinò. “Spike?” chiese lei.
    Era stato troppo calmo quel giorno in classe, aveva capito che qualcosa non andava, e iniziava ad essere nervosa.
    “Spike, che c’è che non va?” chiese lei appoggiando la borsa a terra e andando verso di lui.
    “Va a casa Buffy” disse con voce ovattata.
    “Cosa?”
    “Mi hai sentito” ruggì “Esci”
    “Spike che è successo?” chiese Buffy, sentendo il suo cuore inziare a battere troppo forte facendo un altro passo in avanti.
    “Stiamo esagerando” dusse alzandosi e prendendo una sorsata del liquire “Non può continuare”

    Buffy sentì le lacrime bruciarle gli occhi “Lo pensi davvero?”
    Spike distolse lo sguardo, non voleva vedere il suo dolore mentre annuiva
    Buffy cacciò indietro le lacrime “Bene” rispose lei prendendo la sua borsa “Ci vediamo in giro”
    Spike chiuse gli occhi quando sentì la porta sul retro sbattere dietro di lei. Serrando la mascella, getto la bottiglia contro il muro.

    * * * * *

    Buffy era a letto sdraiata quella notte con le lacrime che le si erano seccate sulle guance. I suoi singhiozzi no erano cessati finchè non era entrata in casa ore prima. Sussultò sentendo bussare alla porta. Scendendo le scale fu sorpresa di vedere Spike nel porticato. Immediatamente si abbracciò da sola, facendo un passo indietro.
    “Piccola” sussurrò lui, entrando in casa e chiudendo la porta dietro di se “Mi dispiace”
    Buffy lo guardò mentre le lacrime continuavano a cadere “Per cosa?” chiese lei piano, non credeva che lui la volesse ancora.
    “Mi sono spaventato… ho pensato…”
    Spike non riusciva a seguire il flusso dei suoi stessi pensieri.

    “Bene, grazie del chiarimento” disse Buffy fredda mentre lo guardava “Sei stato molto chiaro”
    “Non avrei dovuto dirti di andartene” sussurrò “Dobbiamo solo stare più attenti”
    ”Sempre se decido che voglio continuare questo” rispose lei
    “”Lo rispetterei…” disse lui distogliendo lo sguardo.

    Spike sussultò quando se la ritrovò a singhiozzare fra le proprie braccia con la faccia sul suo petto, ed immediatamente la circondò con le braccia “Non puoi continuare a farmi questo Spike” sussurrò lei mentre le lacrime iniziavano ad essere assorbite da lui “Fa troppo male”

    “Mi dispiace” sussurrò, passandole le mani fra i capelli “Non avrei dovuto ubriacarmi stasera”
    Spike sapeva che era una scusa inutile perché il problema era ancora lì, ma poteva ignorarlo, per ora.
    “Mi terrai?” chiese lei tirandolo dolcemente verso le scale.

    Spike annuì mentre salivano nella camera di lei. Si sdraiò sul letto mentre lui si toglieva la camicia e la seguiva. Si addormentarono così.




    Capitolo 14

    Buffy prese fiato mentre Spike rotolava via da lei. Entrambi stettero così per qualche momento prima che lei si girasse sui gomiti guardandosi intorno.
    “Abbiamo mancato il letto di nuovo” disse lei sorridendo mentre Spike ridacchiava
    “Fortuna per il letto”
    Buffy ridacchio salendo su di lui e rilassandosi quando Spike l’abbracciò.

    “Arriva il natale” disse lui piano
    “Lo so” disse lei sorridendo “Considerando che sono fuori da scuola e tutto”
    Spike le tolse i capelli dalla fronte “Potrò vederti?” chiese lui
    “Lo spero” rispose lei accarezzandogli il petto “Mio padre dovrebbe portarmi fuori a cena la sera di natale… probabilmente potrò venire dopo”

    Spike inclinò la testa per guardarla “Hai visto tuo padre da quando si è trasferito?”
    Buffy scosse la testa “Una telefonata una volta alla settimana”
    Spike corrugò la fronte “Stai bene?”
    “Benissimo!” disse lei sorridendo e alzandosi in piedi.
    Spike ammirò il suo corpo nudo per un momento prima di capire cosa stava facendo lei. Si alzò in piedi e l’abbracciò
    “Guarda che è okay se non stai bene, piccola “sussurrò dandole un bacio sulla fronte”
    Buffy sospirò “Mi manca a volte” mormorò mordendosi il labbro
    “Lo so” disse gentilmente, tenendola stretta “Sono sicuro che anche tu gli manchi”

    * * * * *

    Spike portò il bicchiere di scotch alle labbra, quando sentì bussare alla porta. Si guardò attorno in casa soddisfatto che tutto fosse a posto. Era la vigilia di natale, e aveva acceso il fuoco e acceso le luci nell’albero, facendo in modo che fossero le uniche cose a luccicare nella stanza. Sorrise andando a rispondere alla porta, ma il suo sorriso svanì quando vide Buffy con gli occhi arrossati di fresche lacrime.

    Spike la fece entrare in casa subito e l’abbracciò preoccupato “Che c’è che non va amore?” chiese liano passandole una mano fra i capelli.
    “Non si è fatto vedere” disse lei “non si è…”
    Buffy tirò su col naso mentre scendevano altre lacrime “Non ha nemmeno chiamato” sussurrò mordendosi il labbro.
    “Mi dispiace” disse Spike dolcemente.
    Buffy si tolse la giacca “Non so perché ne sono sorpresa… non che lui fosse molto più gentile quando vivevamo nella stessa casa. Perché dovrei pensare che mi voglia vedere da quando si è trasferito?”
    “Buffy-“
    Spike fu zittito dalle sue labbra mente le mani di lei gli sbottonavano la camicia. Sfilandogliela dalle spalle, Spike la guardò confuso
    “Non dobbiamo farlo per forza stasera” disse lui piano prima che lei gli mettesse un dito sulle labbra
    “Fai l’amore con me, Spike” sussurrò lei, portando le mani di lui al proprio corpo “Voglio dimenticarmi di stasera… voglio solo stare con te”

    Spike la baciò e le sfilò il vestito, lasciandolo cadere a terra mentre Buffy rimuoveva il resto dei vestiti di lui. Spike la prese in braccio, portandola nel salotto e lasciandola sul tappeto di fronte al caminetto.
    Buffy lo mise sopra di se, accelerando il ritmo del respiro mentre lui si infilava in lei. Spike incontrò le sue labbra iniziando a muoversi con lunghe spinte, uscendo da lei completamente prima di rientrare.

    Le braccia di lei gli tenevano il collo mentre lui si seppelliva nelle sue profondità di nuovo e di nuovo. I loro occhi non si chiusero mai, i fianchi di Buffy si alzarono dal pavimento per incontrare le sue spinte.
    ‘Ti amo’ pensò lei, con le lacrime fresche che le bagnavano gli occhi ‘Ti amo così tanto, e non so come dirtelo. Non so come potresti reagire’
    Spike le tolse le lacrime dagli occhi, baciandola ancora mentre spingeva. Il bacio si intensificò mentre i loro movimenti acquistavano velocità. Buffy potè sentire i propri muscoli serrarsi, mentre con le mani gli accarezzava i capelli.
    Spike si mosse più forte, sapendo che lei stava per venire. Fu a malapena in grado di contenersi mentre i muscoli di lei lo stringevano.
    “Spike” disse lei senza fiato mentre i suoi muscoli lo stringevano. Spike le mise una mano dietro la schiena per tenerla a se, mentre lei veniva.

    Buffy sentì il suo corpo tremare e la mancanza d’aria, guardandolo negli occhi. Lentamente lui venne dentro di lei, e poi le diede un dolce bacio sulle labbra. Buffy gli diede n bacio di rimando con uguale tenerezza.

    Dopo qualche minuto, Spike uscì, sorridendo. “Sei pronta per il tuo regalo di natale, amore?”
    “Pensavo fosse questo” rispose lei
    “Questo era il primo” disse Spike sorridendo e prendendo la scatoletta dall’albero.
    “Puoi prendermi la mia giacca?” chiese lei
    Spike fremette ma le prese la giacca “Hai freddo?” chiese lui

    “Non con il fuoco acceso” disse lei sorridendo e togliendo dalla tasca una scatolina per lui
    “Non dovevi farlo” disse Spike piano, sedendosi accanto a lei
    “Si invece” rispose lei, dandogli un dolce bacio prima di dargli il suo regalo.
    Togliendo la carta e aprendo la scatola, Buffy sussultò quando vide l’anello. Non era un anello di fidanzamento, ma era bellissimo in oro bianco e con piccoli diamanti intorno
    ‘E’ un anello di eternità’ pensò guardandolo scioccata ‘Che lui lo sappia?’

    “Pensavo che potesse starti bene” disse Spike dandole un bacio
    ‘Questo risponde alla mia domanda’
    “E’ bellissimo” mormorò lei, mettendolo alla mano destra, non voleva fargli pensare di aver frainteso l’anello “Non avresti dovuto prendere qualcosa di così stravagante”

    “Nemmeno tu” le disse guardando l’orologio che gli aveva preso lei
    “Tu ne sei degno” disse lei con un sorriso mentre Spike le dava un altro bacio
    “Volevo farti qualcosa di speciale” le disse “Volevo dimostrarti quanto sei speciale per me”

    Buffy chiuse gli occhi, appoggiandosi al suo corpo, voleva disperatamente dirgli quanto lo amava ma sapeva che non era il momento giusto. Questa notte era per godersi il tempo insieme, non per iniziare discussioni che sarebbero finite male.




    Capitolo 15

    Buffy si infilò nella classe di Spike dopo la scuola, sorridendogli quando lui alzò lo sguardo.
    “Pensavo saresti andata a casa” disse lui piano abbracciandola
    “Mi mancavi” sussurrò lei

    Erano passate due settimane dall’ultima volta che si erano visti. Il padre di Buffy aveva apparentemente voluto risistemare le cose con sua figlia e l’aveva portata a LA per il nuovo anno. Non sapeva che Buffy si era sentita presa in ostaggio, non potendo vedere Spike finchè non fosse ricominciata la scuola. Era stata una tortura cercare di sedere in classe quando tutto quello che voleva era prenderlo per mano.
    “Pensavo che avremmo potuto fare una ripetizione” disse lei sorridendo raggiungendo la sua cintura
    “Questa è la migliore idea che ho sentito oggi” rispose lui con un sorriso mentre lei abbassatala zip dei suoi pantaloni.
    “Sarebbe meglio dire che è stata la migliore idea che hai sentito dall’ultima volta che mi hai vista” disse Buffy alzando un sopracciglio.
    Spike ridacchiò “Sei la mia ragazza, lo sai”
    “Davvero?” chiese lei piano, ovviamente insicura sui sentimenti di lui

    Spike si chino in avanti, baciandola “Dovresti saperlo” sussurrò “Non ti ho fatto capire abbastanza che ci sei solo tu?”
    Buffy sorrise, travolgendolo in un bacio più appassionato mentre andavano a sedersi sulla cattedra “Non pensavo che l’avremmo fatto qui” disse lui
    Buffy si fece scivolare le mutandine lungo le gambe senza rompere il contatto visivo con lui “Questo era prima che io fossi stata costretta ad andarmene per due settimane” disse lei sorridendo.

    Spike sapeva che era rischioso e che non l’avrebbero dovuto fare qui, ma interrompere era l’ultimo dei suoi pensieri.
    Spike si slacciò I pantaloni lasciando uscire la sua erezione prima di prendere I fianchi di lei. Buffy si premette conto di lui, e lui scivolò in lei già pronta come sempre.
    “Mi sei mancata piccola” sussurrò lui, uscendo completamente prima di tornare a spingere in lei con più forza. Buffy gemette di piacere e Spike le coprì la bocca con una mano. Senza fermarsi, Buffy gemette e si spinse contro di lui.
    “Devi fare piano” disse lui dolcemente
    La mano di Spike abbandonò la sua bocca e Buffy si spinse con la schiena contro il suo petto.
    “Sei così bagnata, amore” le sussurrò
    “Per te” gemette lei “solo per te”
    Spike quasi eprse il controllo, pompando dentro di lei
    “Più forte” chiese lei
    Spike chise gli occhi per obbedire alla sua richiesta entrando in lei con più forza, così tanta che ebbe paura di farle male.
    “Vieni per me, passerotto” disse lui in un sussurro basso, riempiendole il collo di bacia e raggiungendo il suo centro con una mano per stimolarle la clitoride.
    “Ho bisogno di più” sussurrò lei con voce incerta.

    Spike le morse la schiena. Buffy sussultò, e arcuò la schiena per dargli un accesso migliore. Spike non esitò, e le morse di nuovo il collo, abbastanza forte da lasciarle il suo marchio.
    Il corpo di Buffy iniziò a scuotersi per il suo orgasmo, stringendolo coi suoi muscoli con una forza sorprendente, mandandolo ad avere il proprio orgasmo. Entrambi quasi collassarono sulla scrivania mentre il piacere li circondava, le mani di spike piano persero il loro contatto coi fianchi di Buffy. Il loro respiro si stava regolarizzando mentre Spike le baciava le spalle.
    Uscendo da lei, Spike si rimise i pantaloni mentre Buffy si rimetteva le sue mutandine. Entrambi gelarono sentendo bussare alla porta,

    Spike prese un respiro, impaurito. Andando alla porta, l’aprì per vedere Rupert Giles
    “Signor Giles cosa posso fare per lei?”
    “Mi chiedevo se ha un momento…”
    Giles guardò oltre le sue spalle
    “Se ho interrotto qualcosa…”
    A Spike si fermò il cuore nel petto e si voltò per guardare Buffy. Tirò un sospiro di sollievo quando la vide seduta sulla cattedra con il libro di storia in mano ‘Brava ragazza’ pensò con gratitudine notando che si era sciolta i capelli per coprirsi il collo.

    “No” disse Spike a giles “Abbiamo appena finito. Perché non parliamo nel corridoio?” Spike si voltò verso Buffy e le sorrise “Signorina Summers, perché non riprende le sue cose, parleremo più tardi”
    Buffy annuì come una brava studentessa mentre Spike andava nel corridoio con Giles chidendo la porta dietro di se
    “Mr Bradley, voglio parlarle privatamente. È una questione di una certa importanza”
    Spike sentì il secondo mini attacco di cuore “Mi dica”
    “Non posso parlarne qui. Forse quando avrà finito con la signorina Summers”

    Spine annuì, mentre Giles si voltava allontanandosi. Entrò in classe dove Buffy era in piedi con la sua borsa”
    “Che è successo?”
    “Vuole parlarmi più tardi”
    “Oh” Buffy sorrise “E’ buono, no?” chiese lei abbracciandolo
    Spike la spostò “No, non è buono” rispose “In effetti, quando un insegnante non vuole parlare di qualcosa nel corridoio, va molto, molto male”
    “Spike, stai reagendo troppo, probabilmente ha solo bisogno del tuo aiuto per qualcosa”
    “E se non mi sbagliassi?” disse lui nervoso “E se sospettasse qualsoca, Buffy? Potrei essere licenziato. Cazzo, potrei andare in galera!”
    “Non sarai licenziato e non andrai in galera” rispose lei cercando di calmarlo “Avrò diciotto anni fra pochi giorni, e tutto andrà bene”
    “Perché non vuoi ammetterlo Buffy?” chiese lui con gli occhi furenti “Questo è illegale!”
    “Ed è partito a settembre” rispose Buffy, abbracciandolo di nuovo “E’ diverso Spike. Non stiamo facendo qualcosa perché è illegale, non ci tocca, non è la stessa cosa”
    “Buffy, cresci!” sbottò, pentendosi subito

    Buffy serrò la mascella. “Bene” disse piano mentre Spike chiudeva gli occhi, maledicendosi per la sua linguaccia. Buffy prese la propria borsa dal pavimento, andò alla porta e sentì la mano di Spike prenderle il braccio.
    “Non volevo dirlo”
    “Penso che tu l’abbia fatto”
    ”Mi dispiace, okay? Sono solo stressato e non volevo sfogarmi su di te” Buffy lo guardò mentre lui continuava “Verrai stanotte?” chiese lui, era una supplica
    “Sei sicuro di volermi?” chiese piano
    “Si”
    “Allora ci sarò”




    Capitolo 16

    spike camminava avanti e indietro nel suo salotto, con una voglia disperata di ubriacarsi. Ora non era il momento. Buffy sarebbe arrivata, ma i pensieri di Spike erano su Giles. Le parole dell’uomo lo avevano preso.
    *Ci sono alcune cose strane riguardo alla sua relazione con la signorina Summers… la gente inizia a sospettare qualcosa*
    Spike chiuse gli occhi, sentendo il suo stomaco rivoltarsi ricordandosi di aver detto a Giles che non c’era niente da sospettare. Giles gli aveva detto le due parole che lo avevano scioccato.
    *Lo so*
    Il tono aveva implicato che lui non era d’accordo. Giles sapeva esattamente quello che stava succedendo ma era abbastanza gentile da dare a Spike il beneficio del dubbio e avvertirlo sugli altri.
    *La signorina Summers è una donna molto forte. Se che non si lascerebbe mai approfittare da qualcuno. Ad ogni modo, penso che sia il caso di informarla che alcuni insegnanti sono allarmati e preparati a portare le loro preoccupazioni al Preside Snyder*

    Spike ruggì, prendendo la bottiglia di whiskey dal bar e prendendo diverse sorsate. Sapeva che doveva farlo. È solo che non sapeva se ci sarebbe riuscito.
    “Spike?”
    Spike si sentì e gli si strinse il cuore a vedere Buffy in piedi nel salotto preoccupata per lui
    “Qualcosa non va?”
    Spike attraversò la stanza a grandi falcate, prendendola fra le braccia e baciandola. Lei sussultà ma si adattò subito abbracciandolo a sua volta.
    Spike la prese in braccio, senza separarsi dalle sue labbra e portandola in camera da letto. Non poteva farlo se non le diceva prima addio fisicamente. Aveva bisogno di stare di nuovo dentro di lei. Un’altra volta sentire la sua voce senza fiato, che gli sussurrava. Un’ultimo ricordo della completezza prima di allontanarla da lui per sempre.

    Buffy lo aiutò a toglierle i vestiti. Lui prese un passo indietro ammirando il suo corpo nudo mentre montavano sul letto. Buffy sorrise e gli strinse i fianchi contro i propri baciandolo.
    Buffy sussultò quando lo sentì entrare. Spike si lasciò cadere la testa sulle spalle di lei, cercando di sopprimere le lacrime quando iniziò a spingere dentro di lei. I loro corpi si mossero fluidi come se fossero uno solo
    “Spike, stai bene?” sussurrò Buffy, respirando forte
    “Ora?” chiese lei “In questo minuto… tutto va come dovrebbe andare”

    Buffy sorrise, baciandolo e incontrando le sue spinte. Il suo respirò aumentò di nuovo, le mano andarono alla schiena di lui
    “Spike” sussurrò lei co gli occhi chiusi”Ho bisogno di venire”

    Spike fu a malapena in grado di trattenere le lacrime, sapendo che il loro tempo insieme era quasi finito. I muscoli di lei lo strinsero, un secondo prima che lui stesso vedesse le stelle a sentirla gridare il suo nome.
    Buffy sentiva che c’era qualcosa di diverso, ma non poteva capire cosa fosse. Non aveva tempo di pensare perché un secondo orgasmo la colpì sussultò mentre Spike si muoveva più piano fino a smettere. Le labbra di lui cercarono quelle di lei in un bacio disperato, e la sua mano cercò i suoi capelli.

    La coppia giaceva lì, per qualche minuto, Buffy godeva del calore dei loro corpi e lui cercava di tenere a freno le emozioni.
    Buffy si alzò cercando i vestiti.
    “Cosa fai amore?”
    ”Mi dispiace piccolo” sussurrò lei voltandosi di nuovo verso di lui e dandogli un bacio gentile prima di rivestirsi. “Devo andare a casa. Ho molti compiti da fare… la maggior parte per le tue lezioni” aggiunse con un sorriso infilandosi le scarpe “E mia madre vuole vedermi, penso di mancarle o…”

    Buffy perse il sorriso quando vide che Spike non stava sorridendo. Lo vide alzarsi, infilarsi i pantaloni ed iniziare ad andare avanti e indietro per la stanza.
    Poi qualcosa la colpì: Giles aveva detto che voleva parlargli. Spike aveva bevuto whisky quando era arrivata. I diversi sentimenti che avevano provato mentre facevano l’amore… suonava come un addio.
    “Spike” sussurrò, combattendo l’urgenza di sedersi “Che succede?”
    Spike non disse niente guardando il muro
    “Ha qualcosa a che fare con quello che Giles doveva dirti prima?”
    Buffy iniziò a sentire la frustrazione quando lui continuò a non guardarla.
    “Era un addio?”

    Spike si voltò a guardarla, dandole la risposta che temeva.
    Buffy sentì il suo corpo iniziare a scuotersi e fece dei passi indietro “Oh mio Dio” sussurrò, iniziando a riempirsi gli occhi di lacrime mentre Spike la seguiva all’ingresso.

    “Giles sa” disse lui piano, combattendo le lacrime “Gli altri insegnanti sospettano… vogliono andare da Snyder”
    “Potremmo semplicemente fare più attenzione” disse lei disperata “Fare meglio”
    “Non possiamo” disse Spike scuotendo la testa, con il cuore che faceva male “C’è troppo rischio… il tuo futuro, il mio lavoro”
    “Ma… tu hai bisogno di me…”
    “Io ho sempre bisogno di te” sussurrò lui, lasciando cadere le proprie lacrime prima di darle un tenero bacio “Mi dispiace di averti fatto questo”

    “No” disse Buffy scuotendo la testa “Non dirlo, questo non deve finire Spike. Ti prego non dirmi questo dopo tutto quello che abbiamo passato…”
    Spike deglutì forte e Buffy iniziò a singhiozzare. Lui chiuse gli occhi, e cercò di riprendere a respirare.
    “Deve finire” sussurrò lui, accarezzandole le braccia in un gesto di conforto che ovviamente non aveva effetto “Ti riporto a casa, okay?”
    “Non voglio andare a casa” disse piano, andando lala prota “E non voglio che mi porti da nessuna parte, andrò a piedi”

    ”Buffy-“
    “No! non ho scelta in nulla di quello che fai, quindi tu non hai scelta in quello che faccio io”
    Buffy gridò per lasciare uscire le emozioni.
    Spike di voltò, in piedi sulla soglia della camera da letto, non voleva vederla attraversare la porta.
    “Quindi è tutto qui?” chiese lei con il cuore spezzato “E’ finita? Ti ho dato tutto quello che potevo darti… e ancora non è sufficiente”
    Spike voleva correre da lei e prenderla fra le braccia. Per cancellare quel momento per sempre. Per assicurarle che era stato abbastanza, che sarebbe sempre stato abbastanza… ma non poteva.
    “Tu stai gettando via tutto quello che abbiamo solo perché…”
    Buffy cercò di guardare ogni possibilità. Doveva dirglielo, non poteva uscire da quela porta e dalla sua vita senza che lui lo sapese. ‘cos’hai da perdere Buffy?’ si chiese.

    “Spike… io ti amo”
    spike si aggrappò alla maniglia della porta per tenersi. La pressione della sua mano era fortissima, fu sorpreso di non aver distrutto la maniglia.
    “No non è vero” rispose lui stringendo i denti, con il bisogno di restare forte.
    “Pensi che non abbia tentato di non amarti?” chese lei con le lacrime che scendevavo
    Spike si voltò per guardarla, con il cuore spezzato per il dolore che le causava.
    “Prova di più” disse com voce fredda.

    ‘Cos’hai da perdere Buffy?’ si chiese di nuovo ‘tutto’
    Buffy si voltò ed uscì dalla porta senza preoccuparsi di chiuderla dietro di lei.
    Spike la guardò voltarsi e andare via… lontano dalla sua vita. Non c’era ritorno. Non c’era modo di cambiare. Se n’era andata. Spike chiuse la porta. Andò in bagno e passò la mezz’ora successive a svuotarsi lo stomaco.




    Capitolo 17

    buffy entrò nella classe di storia in trepidazione. Aveva parlato con sua madre per lasciarla a casa da scuola il resto della settimana, dicendo di essere malata, e non era lontano dalla verità. Ora voleva affrontare una parte della propria vita e lasciarsela alle spalle. Sapeva che non ci sarebbe riuscita in un giorno solo, ma aveva il resto dell’anno scolastico per riuscirci. Sfortunatamente.

    Buffy attraversò la porta, sentendo gli occhi di Spike su di lei. Lo evitò ed andò a sedersi al solito posto, voltandosi e facendo conversazione con Willow fino al suono della campanella. Poteva vedere lo sguardo sul viso di Willow e capì che era preoccupata per lei.

    Spike iniziò la lezione, ma Buffy era certa che la sua mente fosse da un'altra parte. Distoglieva lo sguardo ogni volta che lui la guardava, cercando di prendere appunti. Spike parlò per circa mezz’ora prima di dire che la lezione sarebbe terminata prima del suono della campanella. Buffy lo guardò prendere dei fogli dalla scrivania e distribuirli agli studenti. Inconsiamente si spostò quando lui andò da lei, una mossa che fu notata da Spike mentre le metteva il foglio sul banco, e che gli fece stringere lo stomaco.

    Buffy guardò il foglio e vide una nota a matita
    ‘Dobbiamo parlare’
    ‘non posso’ pensò Buffy, cercando di evitare l’attacco di panico ‘faccio bene quello che devo stando qui. Non può aspettarsi che io gli parli dopo…’
    Lo vide guardarla quando la campanella suonò. Con tutta la forza che aveva si alzò e guardandolo stracciò il foglio. Non c’era niente di cui dovevano parlare. Era stato detto tutto la notte prima. Lo gettò nel cestino, e seguì Willow fuori dalla stanza.
    Spike sospirò quando anche l’ultima persona fu uscita, prendendosi la testa fra le mani e restando in silenzio.
    La settimana scorsa era stata un inferno per lui, e voleva essere certo che lei stesse bene. Era stato sollevato di vederla a scuola quel giorno, ma si preoccupò maggiormente quando la vide evitarlo.
    Si odiava per la situazione in cui l’aveva messa… per quella in cui si era messo da solo, ma non poteva cambiare niente.

    Spike almeno era grato a Giles per fidarsi abbastanza da parlare con lui prima che con Snyder. Aveva preso una brutta situazione l’aveva resa più vivibile. Spike non si sarebbe mai ripreso se questa storia avesse rovinato il futuro di Buffy. Era preparato a soffrire delle conseguenze della propria azione, ma on l’avrebbe trascinata con lui.

    * * * * *

    Buffy sedeva con Willow qualche giorno più tardi, aveva voluto una serata fra ragazze per il suo compleanno. Willow e Xander erano stati impegnati con la loro relazione da Homecoming, e questa era la prima notte in cui le due ragazze potevano parlare personalmente. Era bello avere del relax.
    “Okay Buffy, sputa il rospo”
    Buffy si voltò sorpresa “Cosa?”
    “So che mi tieni nascosto qualcosa, e ho fatto il ruolo della migliore amica fino ad adesso ma ora sei troppo depressa e voglio sapere perché”
    Buffy la guardò scioccata. Doveva dirglielo? Era un grande peso, sarebbe stato bello dirlo a qualcuno. E voleva mettere distanza fra lei e Spike.
    “Sai tenere un segreto?”
    “Lo sai” rispose dandole completa attenzione
    “Mi sono vista con qualcuno… almeno mi vedevo, fino a poco fa”
    “Buffy perché non me l’hai detto?”
    “Perché era… illegale?”
    Willow spalancò gli occhi “Non ti vedi con uno spacciatore vero?” chiese
    Buffy le sorrise “No, non illegale in quel senso. Lui è… più grande”
    ”Oh” disse Willow, che poi spalancò gli occhi “Oooooh”
    “Si… e non è finita”
    “Se non vuoi dirmelo è okay, ma so tenere un segreto se me ne vuoi parlare”
    “E’ il signor Bradley” disse prima di nascondere la testa in un cuscino.
    Willow era scioccata “Il nostro insegnante di storia?” chiese piano bisognosa di conferma.
    “Già” le disse piano “Dai, ora dimmi di Xander”
    “Uh uh, non lo cambi quest’argomento, signorina. Ora me ne parli. Quando è iniziata?”
    “Qualche mese fa, all’inizio dell’anno” mormorò “Ed è… finita…. Qualche giorno fa”
    “E’ per questo che non sei venuta a scuola? Pensavo fossi malata”
    ”Già” disse Buffy
    “Buffy, mi dispiace. Stai bene?”
    Buffy si morse il labbro “Speravo andasse meglio…”
    Willo wl’abbracciò “Lo ami?”
    “Si” disse buffy con le lacrime agli occhi “Lo amo così tanto e…”
    Buffy prese un sospiro e disse quello che aveva bisogno di dire
    “Willow… sono incinta”




    Capitolo 18

    ”Incinta?” chiese Willow incredula “Tu sei incinta?”
    “L’ho scoperto stamattina” diss epiano Buffy “Non… non so se dovevo dirtelo, ma…”
    “E’okay” disse Willow stringendola “Ti aiuterò”
    “Grazie” disse Buffy sorridendo
    “Glielo dirai?”
    ”Devo” mormorò lei “Non so come, ma devo”
    “E tua madre? Cosa dirai a lei?”
    “Pensavo di poter evitare la conversazione” rispose lei
    “Per quanto tempo?”
    “Diciotto anni” disse buffy appoggiandosi a un cuscino
    “Buffy-“
    “Lo so, lo so, devo dirglielo. Puoi farlo tu per me?” le chiese
    Willow le sorrise “Puoi farlo Buffy. Sarò con te, se vuoi”
    “Sarebbe grandioso”

    * * * * *

    Buffy e Willow parlarono per qualche ora. Quando Joyce Summers entrò in casa, Buffy sentiva quasi che avrebbe potuto semplicemente dire a sua madre che sarebbe diventata nonna. Quasi.
    “Devi, Buffy” sussurrò Willow “Prima è meglio”
    “Perché sei diventata la voce della mia coscienza?”
    “Salve, ragazze!” disse Joyce sorridente mentre Buffy andava verso la madre “Avete passato una buona giornata?”
    “Um… no… in effetti” rispose Buffy “A dire il vero è stata una gran brutta giornata.
    “Sei incinta?” chiese Joyce sbiancando
    Buffy spalancò gli occhi poi prendendo un respiro annuì “si”
    “Oh, tesoro” disse Joyce con le lacrime agli occhi. L’abbracciò prima di guardare la sua piccola bambina “Quante volte abbiamo parlato del controllo nascite?”
    “Lo so” disse Buffy “E ho sempre preso la pillola, ma ne ho saltate un paio e… mi dispiace. Sono stata così stupida…”
    Willow stette indietro a guardare la tenera scena. Era orgogliosa che Joyce non avesse giudicato la figlia, ma poi, non sapeva ancora chi era il padre.
    “Lo terrai?”
    Buffy annuì “Non potrei… non riuscirei mai a. è già parte di me, anche se non è ancora… formato”
    “okay” disse Joyce cercando di controllare le lacrime “Ti aiuterò, buffy. E il padre?”
    Willow e Buffy presero un respito. Willow arrivò a tenerle la mano, dandole più supporto che poteva.
    “Mamma, non ti piacerebbe sapere chi è” disse piano
    “Chi è?”
    “Prima che io te lo dica, devi promettermi che non impazzirai e non cercherai di contattarlo, okay?”
    “Okay… prometto di non chiamarlo o contattarlo”
    “O impazzire?”
    “Giò”
    “E’ William Bradley”
    “William Bra… oh mio Dio” gridò Joyce “Il tuo insegnante di storia? Devo-“
    “Mamma hai promesso!” disse Buffy, con tono di voce frenetico.
    ”Ho promesso che non l’avrei chiamato, questo non significa che non posso farlo arrestare”

    Willow tenne la mano di Buffy mentre la ragazza quasi collassata di pianto. Buffy cadde a terra piangendo.
    “Ms Summers” disse piano Willow “So che non dovrei dire nulla, ma non è una soluzione”
    “Il suo insegnante di storia si è approfittato di lei- non posso pensare ad una soluzione migliore che sbatterlo in galera”
    “Mamma, non farlo” disse Buffy “Non si è approfittato di me, io lo amo”
    Joyce si fermò e guardò le due ragazze. Willow tenne Buffy mentre entrambe piangevano.
    “Lui lo sa?” chiese lei piano

    ”No” disse piano Buffy “Noi abbiamo… è finite”
    Joyce non sapeva come sentirtsi. Non avrebbe voluto che accadesse questo, ma sapeva quanto fosse dura crescere un figlio amando il padre e non potendo stare con lui.
    “Ti ho detto che ti avrei aiutata” disse piano “E lo farò”

    Buffy prese un sospiro di sollievo “Grazie” sussurrò,

    * * * * *

    Buffy rimase in classe dopo la lezione il giorno successivo, aspettando che tutti gli studenti uscissero. Willow si era offerta di stare per supporto morale, ma Buffy sapeva che doveva farlo da sola.

    Spike alzò gli occhio mentre lei nervosamente si avvicinava alla sua cattedra.
    “Cosa vuoi Buffy?” le chiese, lasciando che la rabbia del pomeriggio precedente arrivasse in superficie.
    “Hai detto che volevi parlare” disse piano “Sono qui per parlare”
    “E così ora lei vuole parlare” disse Spike “Beh, son leggermente occupato ora, signorina Summers. Forse possiamo fare un altro momento”
    “Spike, ti prego-“
    “Sono il signor Bradley” rispose. Pentendosi immediatamente del tono duro vedendo il dolore negli occhi di lei.
    “Dopo quello che abbiamo passato si è tornati alla formalità” disse Buffy, più a se stessa, prima di sospirare sconfitta “Per quello che è successo-“
    “Senti, deve finire” disse Spike, senza pensare a quello che le stava dicendo. “Era meglio terminarla quando lo abbiamo detto, prima che accada qualcosa di brutto”

    “Per esempio?” chiese Buffy con un momento di paura nella voce.
    Spike si guardò intorno, assicurandosi di essere davvero soli “Come le conseguenze che arrivano col fare sesso” disse piano.


    Buffy deglutì forte cercando di controllare gli ormoni. Non potè impedirsi di mettere una mano sui propi addominali. Un istinto materno che già possedeva “E questo sarebbe male?”
    “Non sarebbe stato bello” disse piano Spike. Cercava di convincersene ma chissà perchè non poteva.
    “Okay, allora” disse andando verso la porta “Devo andare”
    “Buffy, non ti ho chiesto di restare per… il passato. Volevo parlare di altro”
    “Come cosa?” chiese lei
    “Sono preoccupato per I tuoi voti”
    Buffy alzò un sopracciglio e si rimise la cartella sulle spalle “Non me ne frega niente”

    Spike la guardl scioccato mentre usciva dalla classe. La freddezza della sua voce lo aveva sorpreso. La distanza del tono, come se la loro esperienza insieme non fosse mai stata reale.


    TBC

     
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    Capitolo 19

    Quattro mesi dopo.

    Spike guidò verso casa di Buffy, con le mani strette sul volante. Le sue nocche erano diventate bianche per la forza con cui lo teneva. Aveva un solo pensiero, solo uno, ed era- doveva vederla. Primabilmente non era la decisione migliore che avrebbe mai preso, specialmente considerando il suo stato attuale, ma doveva confrontarsi con lei.

    Spike l’aveva vista praticamente di sfuggita nei mesi passati il giorno dopo aver parlato con lui, si era trasferita in un'altra classe e fuori dalla sua vita. Ogni volta che lui le si avvicinava lei scappava, finchè lui non smise. Era meglio se non erano visti insieme visto che alcuni insegnanti lo tenevano ancora d’occhio.

    Aveva cercato di avere informazioni da Willow. Non sapeva quanto sapesse della situazione ma sapeva che quelle due ragazze si confidavano molto, e Willow sembrava essere del suo stesso carattere, ma cambiava sempre argomento quando lui cercava di parlarle.

    Fu solo stasera che Spike stava facendo da controllore al ballo di fine anno che il suo cuore si fermò quando sentì Buffy nominate da qualcuno che parlava di pettegolezzi.
    *Avete sentito di Buffy Summers?*
    *No, che ha? Non è mai in classe*
    *Pare che sia incinta!*

    Non sapeva cosa lo spaventava di più- che lei fosse incinta di suo figlio, o che lei potesse essere stata con qualcun altro che l’avesse messa incinta. Entrambe le cose gli causavano reazione violenta.
    Arrivato di fronte a casa sua, Spike appoggiò un momento la testa sul volante, cercando di capire cosa fare. Sapeva che doveva stare attento e che il suo temperamento poteva metterlo nei guai. Lentamente scese dalla macchina, prendendo un sospiro di sollievo nel vedere che non c’era la macchina della madre, così forse poteva parlare a Buffy da solo. Non sapeva se voleva vedere Joyce Summers quella notte, in caso Buffy le avesse detto della loro relazione. Ad ogni modo, sarebbe stato complicato spiegare perché il suo insegnante di ripetizioni di storia fosse in piedi alla sua porta la sera del ballo di fine anno.
    Andò alla porta, bussò e fece un passo indietro. Sentiva il suo stomaco torcersi.

    Buffy aprì la porta scioccata. Incrociò le mani sul suo addome rigonfio, lieta di aver indossato un maglione largo quella sera, anche se non si nascondeva bene.
    “Cosa ci fai qui?”
    “Non eri al ballo” rispose Spike prima di serrare la mascella ‘bella mossa amico, è ovvio che lei sa di non esserci’
    “Mi sembra di non avere molte possibilità di un accompagnatore” disse Buffy evitando il suo sguardo, per non vedere la sua raggia.

    “Buffy-“
    Buffy si fermò un momento
    “Possiamo parlare?” chiese lui piano indicando la casa.

    Buffy guardò la strada, vedendo i vicini attraverso la finestra. Sospirò, decidendo che non avrebbe fatto entrare in casa Spike. Chi sa cosa poteva farle di male – e non solo dal campo sessuale. Chiudendo la porta dietro di se, Spike si sorprese.
    “Di cosa vuoi parlare?” chiese lei
    “E’ vero?”
    Buffy non voleva avere quella conversazione stanotte. Stringendosi con le braccia, parlò.
    “Intendi se sono incinta? Si, è vero. Mi sembrava abbastanza ovvio a questo punto”
    Spike guardò la sua pancia, deglutendo forte alla vista. Non era così ovvio, a meno che qualcuno non le fosse così intimo da sapere com’è il suo corpo.
    “E’ mio?” chiese, senza smettere di guardarle la pancia.
    Buffy guardò a terra “Pensi che non lo sia?”
    “Non lo so”

    “Allora dovresti andartene” dise piano, tratenendo le emozioni.
    “Buffy, se è mio, perché non me l’hai detto?”
    “Oh, non lo so” rispose sarcastica “Cosa mi dici di ‘le conseguenze del fare sesso’? già, mi è girato quello nella testa negli ultimi mesi”
    “Cosa farai?” chiese Spike guardando la donna di fronte a lui.
    “Mi diplomo”
    “E poi?”
    “Ho pianificato alcune cose” disse vaga
    “e non me l’avresti detto?”
    “Vuoi onestamente saperlo?” chiese confusa “mi vuoi fuori dalla tua vita, ricordi? Fuori. Bene, direi che ne sono fuori ora. Non devi più avere a che fare con me”
    Buffy lo guardò mentre sembrava avere una battaglia interna.
    “Guarda… se l’unico motivo per cui sei venuto stanotte è questo, dovresti andartene”

    Spike si fermò un momento, prima di voltarsi e tornare alla macchina. Lo guardò mentre spariva, e lasciò scendere le lacrime che aveva trattenuto. La piccola collina della sua pancia che teneva suo figlio, loro figlio, stava davvero iniziando a mostarsi.

    Buffy aveva pianificato tutto. Non avrebbe perso la propria vita. Non sarebbe diventata un altra statistica. Sua madre diceva sempre che le cose hanno vari modi di essere risolte, e Buffy ci credeva. Sperava solo di poter ignorare la parte del suo cervello che voleva che le cose funzionassero con Spike. Aveva reso perfettamente chiara l’idea di non voler avere a che fare con lei. Lo Spike che conosceva avrebbe lottato per le proprie esigenze. Sperava solo di poter fare tutto da sola.




    Capitolo 20

    Buffy sedeva alla cerimonia del diploma, incredibilmente insicura. Si sentiva come se tutti guardassero lei invece del sindaco Wilkins. Giudicando la sua vita, le sue scelte, il suo stomaco rigonfio.
    Desiderava aver parlato a sua madre sull’andare lungo la pedana a prendere un foglio di carta per la tradizione. Un pezzo di carta che Buffy non avrebbe mai usato. Certo, avrebbe fatto tante cose nella sua vita, ma lei voleva sapere di essersi diplomata, non avere un foglio di carta che lo attestava.

    Buffy prese un grande respiro, nella sua fila andando verso il palco. Aspettò impaziente il suo turno scannerizzando la folla con gli occhi. Vide sua madre con un grande sorriso, che scattava foto ogni due secondi. Le offrì mezzo sorriso, prima che i suoi occhi tornassero alla folla. Vide gli insegnanti dietro alle file di parenti. I suoi occhi incontrarono brevemente quelli di Spike e sentì il respiro fermarsi un momento in gola prima di voltarsi con le lacrime agli occhi.

    * * * * *

    Spike guardò Buffy attraversare il palco, sorridendo gentilmente e scuotendo la mano al sindaco che le porgeva il diploma. La tenne d’occhio mentre attentamente scendeva gli scalini, sentendo il suo cuore che la chiamava. A dispetto di tutto quello che era accaduto nei mesi passati, si sentiva orgoglioso di lei.

    Spike stette in piedi calmo mentre la cerimonia finiva. Parlò con qualcuno dei genitori, guardò buffy di sfuggita, tenendo sempre un occhio su di lei. La tua attenzione le fu dedicata quando iniziò ad abbracciare la madre e gli amici, con le lacrime agli occhi.

    * * * * *

    “Mamma, ora vado”
    “Buffy… già? È così presto” dise Joyce in disapprovazione
    “Si, ma presto farà buio e voglio andarmene da qui. È tutto troppo difficile”
    Willow e Xander andarono da Buffy. Entrambi avevano supportato la sua decisione, anche se Xander non sapeva chi fosse il padre. Willow aveva promesso di non dirglielo finchè non fossero stati diplomati e sapeva che Xander sarebbe riuscito ad accettare la cosa senza cercare Spike.
    “Buffy, stai andando?” chiese piano Willow.
    Buffy annuì, abbracciando Xander prima di tornare ala sua migliore amica. Entrambe le ragazze avevano le lacrime agli occhi.
    “Avresti dovuto essere in stanza con me” disse Willow triste senza lasciare l’amica “Tutto il primo anno di college e ora…”
    “Lo so” disse Buffy sussurrando prima di sciogliere l’abbraccio “Avrei voluto che fosse andata così, ma ti chiamo più tardi, d’accordo?”

    Willow annuì mentre Buffy abbracciava la madre
    “Hai il tuo cellulare?”
    “Già” disse piano, togliendo il berretto e la toga. “E ci vediamo fra qualche settimana, vero?” chiese lei, con la voce piena di insicurezza mentre dava quelle cose a sua madre.
    “Non riuscirai a tenermi lontana” disse Joyce con un sorriso, tenendo al petto le cose della figlia.

    Buffy cercò di tenere la mente occupata “Vado” sussurrò
    Tutti annuirono, abbracciandola di nuovo prima che lei iniziasse ad andare via. Sentì un brivido e si voltò per trovare Spike che la guardava a distanza. Si fermò un momento, guardandolo negli occhi, memorizzando ogni centimetro del suo volto prima di fargli un cenno e andare via.

    * * * * * *

    Venti minuti più tardi, I pensieri di Spike erano ancora su Buffy mentre salutava lui. Aveva bisogno di parlarle, lo sapeva, ma era un codardo. Doveva dirle che sarebbe stato lì per lei e il bambino.
    Andò alla macchina.
    Pochi minuti più tardi, era davanti a casa Summers, scendendo dalla macchina con trepidazione. Prendendo un respiro, bussò alla porta, sentendosi il cuore in pezzi quando a rispondere venne Joyce.
    “Cosa ci fai qui?”
    “Mrs Summers, non so se le è stato spiegato-“
    “Che hai messo incinta mia figlia e che avrei dovuto mandarti in galera? Si, mi è stato spiegato”
    “Lo vedo” disse Spike
    “Quindi glielo chiedo di nuovo, che ci fa lei qui?”
    “Devo vederla” disse piano “Devo spiegarle-“
    “Non è qui”
    “Cosa vuol dire che non è qui?” chiese Spike iniziando a preoccuparti “Dov’è?”
    “Non vuole che tu lo sappia”
    “Cosa?” disse lui incredulo
    “Hai reso perfettamente chiari i tuoi sentimenti riguardo mia figlia. Vuole ricominciare daccapo ed è andata via per questo”
    “Ha lasciato la città?” chiese scioccato
    “Si” disse Joyce
    “Ma io…”
    “Le dirò che sei passato” disse Joyce calmando il tono “Ma non aspettarti tanto”

    Spike non aveva fiato mentre tornava alla macchina. L’aveva persa.

    * * * * *

    Buffy sedeva sulla sabbia, guardando l’oceano. Era andata via dalla città. La sua nuova macchina, un regalo di diploma da suo padre per non essere stato presente alla cerimonia, era pronta ad andare, ma Buffy si era fermata, aveva bisogno di pensare a quello che stava facendo. Doveva dire addio ad un posto che era stato casa sua per molto tempo.

    Prese il suo anello di diamante, un’anello di eternità, e lo guardò per un lungo momento. Gli ultimi raggi di sole splendevano sui diamanti, facendoli brillare.
    ‘Un anello rappresenta la più alta devozione di una persona ad un'altra’ pensò triste ‘come più una più alta devozione semplicemente… finire?’

    Per un breve momento, Buffy pensò di gettarlo in mare. Voleva inghiottire il loro tempo insieme… ma non avrebbe funzionato. L’evidenza era nella sua pancia. Spike le aveva lasciato una prova tangibile, anche se non aveva voluto. Lei lo aveva voluto. Aveva bisogno di questo bambino e tutto il resto non importava. Rimise l’anello nella catenina e se lo rimise al collo. Non voleva pensare al perché se lo tenesse così vicino al cuore.
    Con un sospiro, Buffy guardò gli ultimi raggi di sole splendere all’orizzonte, facendo finire un giorno per poi iniziarne un altro. Prese un grosso respiro, sapendo che la stessa cosa era vera per lei. La fine di questa vita era vicina, ma doveva guardare la prossima. Una che avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per far andare bene. La sua vita stava per iniziare.




    Capitolo 21

    Due anni dopo.

    Buffy tornò nel vialetto di casa di sua madre, spegnendo la macchina.
    “Ci siamo tesoro” disse piano sporgendosi nel sedile posteriore e accarezzando una piccola gamba, sorridendo quando dei magnifici occhi la guardarono mentre si svegliava.
    “Mama?”
    “Sono io, tesoro” sussurrò, sorridendo ad una delle parole del suo limitatissimo vocabolario. La sua parola preferita, e la parola preferita di Buffy da sentire.
    “Dov’è mio nipote?”
    Buffy uscì dalla macchina sorridendo alla madre che correva giù per le scale e praticamente si gettava ìnel sedile posteriore.
    “Si, dimentichiamoci di tua figlia” disse ironica “Quando un bimbo fa la sua apparizione, i genitori smettono di esistere”
    Joyce uscì dal retro della macchina con suo nipote in braccio “Sai che non è vero… del tutto”
    Buffy rise prendendo le borse dal portabagagli.
    “Non ci posso credere che siete entrambi miei per una settimana” disse Joyce eccitata.

    “Già” disse Buffy anche se non c’era lo stesso entusiasmo nella sua voce “Hai…”
    “No” disse Joyce “Non l’ho visto”
    “Già” disse Buffy piano” non me lo aspettavo molto veramente. Non so cosa stavo pensando”
    “Tu stavi pensando a Michael”

    Buffy sorrise alla madre e guardò suo figlio. Stava lentamente iniziando a parlare. Sembrava contento con sua nonna.
    “Dovresti uscire Buffy” disse Joyce con un sorriso mettendo Michael a terra. Stava vicino a Buffy, tenendo il pungo dsui suoi pantaloni mentre nell’altra mano teneva il suo giocattolo. Non andava da nessuna parte senza quell’ippopotamo di peluches chiamato Tubby. “Va a trovare Willow e Xander” continuò Joyce “Non li vedi dalla tua visita di natale.

    ”Non lo so. Magari li vedrò domani. Ora voglio essere sicura che Michael si ambienti prima di rilassarmi”
    “Oh, noi staremo bene” disse Joyce prendendo il nipote “Ti divertirai con la nonna, vero?” chiese al bimbo.
    Entrambe le donne risero alla risatina del bimbo.
    “Vai” disse Joyce spingendola “Xander lavora al pub stasera, e Willow ci sarà probabilmente vicina”
    “Sono appena arrivata e già mi cacci via” disse Buffy con un sorriso.
    “Voglio solo prendermi cura del mio nipotino”
    “Ecco che arriva la verità” rise Buffy “Vuoi rapire mio figlio e mostrarlo in giro mentre il sono con i miei amici”
    Joyce sorrise “Puoi biasimarmi? È la prima volta che vieni a casa”

    Buffy scosse la testa dando alla madre le chiavi della sua macchina “Prendi la mia macchina, c’è il seggiolino. Io prendo la Jeep”
    joyce prese le chiavi dalla figlia “Divertiti”
    “Okay, grazie mamma” disse Buffy abbracciandola “A letto alle otto per il piccolo” continuò, pizzicando le gambe del bimbo “Mamma ti vuole bene” sussurrò gentile.

    * * * * *

    Buffy sedette al Pub per circa un ora aiutando Willow a pianificare il suo imminente matrimonio. Lei e Xander stavano cercando di farlo la settimana prossima, e Buffy era ovviamente damigella d’onore.
    Xander si univa alla conversazione quando poteva, ma il bar era pieno più del normale quella sera, e lui era l’unico barista di quel turno.
    “Quindi quando andiamo a vedere il tuo vestito?” chiese Buffy mentre Xander non sentiva
    “Presto” disse Willow eccitata “vado a fare gli ultimi ritocchi domattina. Puoi venire con me se vuoi”
    “Grandioso!” disse Buffy quasi eccitata quanto l’amica “Sono così felice per voi due” disse sorridendo “Vi appartenete”
    “Grazie di essere qui Buffy” disse Willow, “Significa molto per me che tu sei tornata in città considerando… Spike”
    “E’ okay, Wills-“
    “No” disse Willow scuotendo la testa “Spike è qui… ora”
    Buffy sentì il suo petto farle male voltandosi, e guardando un uomo che non vedeva da due anni. Lui non guardava verso di lei, e Buffy prese un momento per guardarlo. Era in piedi con un altro uomo, che cercavano un tavolo libero. Buffy vide i suoi occhi guardare la sala e si voltò di nuovo, non voleva che lui la vedesse. Sentì il brividio familiare che sentiva quando lui la guardava ma si riscosse e Willow le sorrise.
    “Stai bene?”
    “Viene qui spesso?”
    “Non molto” rispose Willow “Non è uno dei preferiti di Xander, così quei due cercano di stare alla larga l’uno dall’altro, ma l’ho visto spesso, stai bene?” si ripetè
    “Già” disse Buffy con un lieve sorriso mentre la sua mente tornava al passato

    * * * * *

    18 mesi prima

    Buffy guardò il bambino che aveva fra le braccia e piangeva realizzando che era parte della creazione di qualcosa così bello, così perfetto. E l’altra persona che ne era responsabile nemmeno lo sapeva.
    Con un sospiro, Buffy prese il telefono e compose un numero che le era ancora familiare
    “Pronto?”
    “Spike”
    “Buffy?”
    “Sono io” disse piano “Volevo… volevo solo farti sapere che.. ho avuto un maschio”
    Spike si sentì intaccato dentro, con un bisogno disperato di aria per I polmoni
    “Spike? Ci sei?”
    “Si” disse piano “E va tutto bene?”
    “Stiamo bene entrambi”
    il silenzio fra si loro era troppo forte
    “Pensavo solo che dovessi saperlo”
    “Sono… sono lieto che tu l’abbia fatto” disse scioccato
    Buffy sentì il suo cuore rompersi di nuovo “Già… beh, grazie per essertene preoccupato”
    “Buffy, aspetta-“
    Buffy se n’era già andata

    * * * * *

    Il presente.

    Buffy prese un respire, prima di alzarsi “Probabilmente devo andarmene Wills. Non ho passato nemmeno un attimo con mia madre, ma noi ci vedremo domani”
    Willow si alzò, abbracciando l’amica “Grazie di essere qui” le disse con le lacrime agli occhi “Ho bisogno che la mia migliore amica sia con me”
    “Non potrei immaginare di non essere qui”
    ”Hey BUff, te ne vai?” chiese Xander andando da loro
    “Si ma ci rivedremo più avanti” rispose dandogli un bacio su una guancia “Ciao ragazzi”

    * * * * *

    Spike alzò gli occhi dalla sua conversazione con Charles Gunn per vedere una donna bionda che abbracciava Willow Rosemberg. Non aveva parlato molto con Willow dal diploma, ma qualcosa della loro interazione lo trattenne. Non poteva vedere il viso della donna, ma la vide spingersi a dare un bacio sulla guancia all’idiota..
    Gli fece un saluto breve prima di andare alla porta. Spike sentì mozzarsi il respiro. Non poteva credere ai suoi occhi. I suoi capelli erano più lunghi e non più di un biondo miele, ma era..

    “Buffy” mormorò, fermando la chiacchierata di Gunn e facendolo guardare intorno
    “E’ lei?” chiese. “Però, è bella. Una bella scelta amico” disse con un sorriso dandogli una pacca sulla spalla. Spike stette lì in silenzio mentre Buffy usciva dal bar.
    “Cosa stai aspettando?” chiese Gunn “La donna che hai apsettato per due anni se ne sta andando, e tu non le vai dietro?” gli sorrise mentre Spike correva via.
    “Come pensavo” disse Gunn ridacchiando

    * * * * *

    “Buffy!”
    Buffy smise di camminare, voltandosi a guardarlo “Spike” gli disse.
    Spike la guardò un lungo momento, non riusciva a credere che fosse davvero lei.
    “Beh, se hai finito di stare fermo a guardare, devo andare” disse Buffy, voltandosi e andando via
    Spike la seguì, prendendole un braccio e facendola voltare “Ascolta, passerotto, voglio solo parlarti… controllarti”
    “Controllarmi?” chiese incredula “Lo hai fatto per abbastanza tempo. Da quando te ne importa?”
    “Lo sai che mi importa” disse Spike, stringendo la presa sul suo braccio “Mi è sempre importato”
    “Non abbastanza” rispose lei
    “Buffy, stavo per perdere il mio lavoro-“
    “Già” annuì lei “Invece hai perso qualcos’altro”
    “Non avrei voluto… non avrei mai voluto farti male, amore”
    Buffy rise “Già, non hai mai voluto farmi male. È troppo tardi, Spike. Sei in ritardo”
    Spike la guardò andandosene.
    “Ti amo” le disse piano.
    Buffy si fermò all’ammissione, controllando le lacrime “No, non è vero” rispose con più convinzione di quello che realmente sentiva.
    “Pensi che non abbia cercato di impedirlo?” chiese lui, facendo un passo verso di lei.

    Buffy si volto per affrontarlo
    “Prova di più” gli disse, ripetendo le parole che lui le aveva detto tanto tempo prima.




    Capitolo 22

    ”Allora, com’è andata l’altra notte?” chiese Willow dall’altra parte delle tendine mentre provava il suo vestito “Considerando che Spike ti è corso dietro come se avesse i capelli che gli andavano a fuoco?”
    Buffy sorrise alla sua scelta di parole “Beh, fammi pensare… l’uomo che è il padre di mio figlio mi ha rincorso per confortarmi e mi ha confessato il suo amore per me ma non ha nemmeno menzionato il figlio che non ha mai visto. Quindi, male”
    “Beh, in effetti Buffy sei tu che non gli hai mai fatto vedere Michael” le disse “Non che io dica che sia sbagliato” aggiunse “Solo che magari tu sei la sua prima priorità”
    “Immagino” disse Buffy
    “Quindi quali sono le possibilità che voi due-“
    “Willow, non osare finire quella frase” disse Buffy girando attorno al camerino, guardando il riflesso di tre altre Buffy agli specchi. “Sai che le cose ora sono diverse. Non si può tornare come stavano prima, e… io non lo voglio”
    “Davvero?”
    “Le cose sono diverse ora” si ripetè Buffy con voce più bassa.

    Willow evitò l’argomento ed aprì le tendine. I suoi capelli erano sciolti lungo le spalle in morbidi ricci, il vestito bianco era magnifico.
    “Oh mio Dio Willow sei fantastica!”
    “Davvero?” chiese lei nervosa andando agli specchi
    “Si davvero! Xander non se lo aspetterà mai”
    “E i capelli?” chiese lei “Pensavo di tirarli su”
    “Non osare” disse Buffy con un sorriso “I ricci sono perfetti con quel vestito. Oh, non posso crederci che fra una settimana sarai sposata” continuò con le lacrime agli occhi
    “Non iniziare a piangere Buffy Summers, o dovrò ucciderti”
    Buffy rise alzandosi
    “Oh, ma non ho ancora visto il mio vestito, non mi hai preso qualcosa dal colore radioattivo, vero?” chiese sorridendo.

    ”No, ma ora che l’hai menzionato, pensavo al verde per il tuo colore di pelle. Sai, dovresti sembrare orribile perché l’attenzione si concentri sulla sposa”
    Buffy rise “Garantisco che l’attenzione sarà per te” assicurò l’amica “Ma non mettermi addosso nulla di orribile o ti toglierò l’attenzione, ma non in un bel modo”
    “Non ti preoccupare” disse Willow con un sorriso “Avrai un semplice vestito nero”
    ”Va bene” disse Buffy sedendosi.

    Stettero entrambe in silenzio per qualche minuto.
    “Buffy” disse piano Willow “ho una confessione da fare”
    Buffy mise giù la rivista di spose che aveva in mano spaventata dal suo tono di voce “Cos’è?”
    “Beh, sai che Michael è quello che porta gli anelli?”
    “Considerando che è mio figlio si, mi aspettavo che fosse al matrimonio” sorrise “Anche se è un po’ troppo piccolo”
    “Sarà adorabile” disse Willow “Ma… ho invintato Spike”
    Buffy spalancò gli occhi “Cosa?”
    “Beh, suo figlio è al matrimonio. Pensavo che fosse la cosa migliore da fare”
    “Un figlio che non ha mai visto Wills”
    “Beh, per essere precisi-“
    “Si, Willow, lo so che non gli ho mai dato la possibilità di vederlo, ma questo non è il punto! Non lo ha visto per diciotto mesi, perché dovrebbe interessargli di vederlo al matrimonio?”
    ”Se vuoi che tolga l’invito, lo farò”

    Buffy prese un respiro, sapendo di essere egoista “No, non farlo. Non voglio che tu ti debba preoccupare di urtare i suoi sentimenti solo perché mi sto comportando come una ragazzina”
    “Eri una teenager fino a pochi mesi fa” disse Willow con un sorriso, ridacchiando quando Buffy le gettò la rivista addosso.

    * * * * *

    Buffy vide la sua macchina ancora prima di entrare nel vialetto “Perfetto” mormorò, mettendo la macchina nel parcheggio e uscendone. Spike uscì dalla Desoto, fermò immobile.
    Lei rimase in piedi accanto alla macchina per un momento. Era chiaro che voleva che fosse lei a fare la prossima mossa. Entrare in casa e lasciarsi il passato alle spalle o dargli la possibilità di parlare. Con un sospiro, fece qualche passo verso la strada, lasciando percorrere a lui il resto.
    “Buffy” disse con un cenno
    “Salve, Spike” disse piano “Cosa ci fai qui?”
    “Devo parlarti” disse piano, guardandola negli occhi
    ”okay” disse incrociando le braccia.

    ”Dove sei stata?”
    “A scuola” disse piano “Papà mi ha fatta entrare ad un’università, prenderò la mia laurea breve, sono a metà”
    “è… è fantastico Buffy”
    Buffy annuì senza riuscire a guardarlo
    “E i soldi?” chiese lui con una nota di colpevolezza nella voce
    “Un altro shock, mamma ha parlato a papà e ha pagato tutto uli”
    Spike spalancò gli occhi. Era l’ultima cosa che si era aspettato di sentire
    “Ha detto che era il minimo che potesse fare e apparentemente lui era d’accordo” mormorò Buffy

    Spike inclinò la testa, sapendo che era il minimo che lui potesse fare, non il padre di Buffy.
    “E… il bambino?” chiese lui
    “Michael” sussurrò lei, finalmente guardandolo “Si chiama Michael”

    Spike le sorrise “Com’è?”
    “E’ stupefacente” disse lei sorridendo, dimenticando per un momento con chi stava parlando “Il più dolce, adorabile bambino del mondo. È furbo, sa come imparare a fidarsi delle persone. Riesce a portare mia madre a fare quello che vuole lui.”
    Spike sentì la grande necessità “Pensi che potrei…”
    “Vuoi vederlo?”
    “Se a te va bene” dise piano “Non voglio farti innervosire”

    Prima che Buffy potesse rispondere, una Mercedes argentata entrò nel vialetto. Spike la guardò confuso finchè non si aprì la porta, rivelando un uomo alto e moro
    “Hey, piccola” disse lui con un sorriso a Buffy togliendo gli occhiali da sole “Mi dispiace ho fatto tardi”
    Spike sentì il suo cuore spezzarsi all’approccio dell’uomo, e lo sentì incrinarsi ancora quando l’uomo prese Buffy fra le braccia e le lasciò un dolce bacio sulle labbra.

    Buffy si fece indietro arrossendo.
    ‘Davvero non volevo affrontare questo ora’ pensò Buffy ‘sarebbe successo prima o poi, ma non poteva capitare in un momento peggiore. Avrebbe dovuto essere qui questa mattina’
    “Spike” disse piano “Questo è Angel”
    Ed era così. Non erano necessarie altre presentazioni. Spike capì il ruolo ce quest’uomo aveva nella sua vita, e sentì le sue ultime speranze volare via.




    Capitolo 23

    I due uomini stettero a fissarsi per un lungo momento, nesuno dei due offrì all’altro la mano da stringere, nessuno dei due voleva stare abbastanza vicino da potersi toccare.
    A meno che non fosse un tocco violento, ovviamente. Questo pensiero quasi fece sorridere entrambi.
    “Spike” disse finalmente Angel “Il…”
    “Il papà di Michael” disse Buffy piano mentre il braccio di Angel andava a tenerla dietro la schiena in modo possessivo
    “Il padre di Michael” la corresse Angel, mentre i suoi occhi mandavano scintille con quelli di Spike.
    “Cosa diavolo dovrebbe significare questo?”
    “Sei stato lì dall’inizio?” chiese Angel a Spike che serrava la mascella.
    “Ero lì al concepimento” rispose Spike con tono basso facendo un passo avanti verso l’altro uomo.
    “Già” disse Angel “E immagina chi c’è ora?”
    “Ora basta” disse Buffy. Entrambi si zittirono immediatamente “Angel, va dentro, torno fra un minuto”
    “Buffy, io non penso-“
    “Ho detto vai!” disse forte spingendolo via da lei.
    “C’è Michael?” chiese con un sorriso che ovviamente era a beneficio di Spike.
    Buffy sospirò “Si, c’è” rispose “Mamma lo guarda da stamattina”

    “Grande” rispose Angel dandole un bacio sulla guancia prima di voltardi verso Spike. Con un ultimo sguardo, li lasciò soli.
    Spike prese un respiro, nascondendo le mani nelle tasche e guardando il cielo “Beh…”
    “Probabilmente ora non è il momento migliore per farti vedere Michael” disse Buffy
    “Immagino di no” sussurrò lui “Mi aspettavo che andasse un po’ meglio di così”
    “Mi dispiace” rispose Buffy “Se voi due vi siete incontrati, speravo che la situazione fosse più controllata”
    “Sembra che lui la controlli bene” mormorò anche se Buffy lo sentì comunque
    ”Spike ti prego…”
    “Mi dispiace, amore” disse evitando i suoi occhi “Ho dimenticato, non dovrei più dirlo” entrambi stettero zitti un minuto prima che lui parlasse di nuovo “Da quanto?”
    Buffy respirò “Un anno” disse piano “Siamo insieme da un anno”

    ‘più tempo di noi’ pensò Spike con dolore nel cuore.
    “Quindi voi due avete…”
    A Buffy si mozzò il fiato e guardò da un'altra parte, non voleva sentire il resto della frase. E non voleva rispondere.
    Spike chiuse gli occhi, cercando di rigettare le proprie emozioni “Quando potrò vederlo?” chiese, desideroso di cambiare argomento.
    “Puoi venire più tardi?” chiese speranzosa
    “Si” disse piano “Quando vuoi, ci sarò”
    “Si sveglia alle quattro dal suo riposino. Quando vuoi andrà bene”
    “E per capelli dritti? Ci sarà anche lui?”
    “Spike….”
    “Una domanda semplice amore”
    “Mi assicurerò che non ci sia” disse piano.
    “Okay” disse Spike con un cenno prima di tornare alla macchina, aprendo la portiera, si voltò per vedere Buffy ancora in piedi nello stesso posto, che guardava il cielo persa nei suoi pensieri.
    “buffy?”
    “Si?” rispose lei guardandolo
    “Grazie” disse lui piano

    * * * * *

    Buffy entrò in casa sbattendo la porta, il che attirò l’attenzione di tre persone. Angel e sua madre sul divano e Michael che giocava sul pavimento. Buffy fece cenno a Angel di seguirla in cucina con uno sguardo pericoloso.
    Angel la seguì, appoggiandosi al tavolo mentre Buffy andava avanti e indietro.
    “Cosa diavolo era quello?” chiese lei infine
    “Cosa ti aspettavi che facessi Buffy? Il ragazzo si fa vedere dopo essere stato Mr Padre Assente, e davvero ti aspettavi che sarei stato carino con lui?”
    “Non si è ‘fatto vedere’, lui vive qui, e ci sono ragioni per cui non siamo stati insieme, anche se non sto cercando di difenderlo. Non ti ho mai mentito Angel, quindi non iniziare a trattarmi come se fossi la vittima bisognosa di aiuto. Sapevo esattamente cosa stavo facendo quando me ne sono andata, non ho bisogno che tu faccia il ruolo del protettore. Posso prendermi cura di me. L’ho fatto per un anno prima di incontrarti”

    Angel sospirò, guardandosi intorno prima di guardarla di nuovo. Di solito gli piaceva quando Buffy diventava forte, era una persiona molto passionale, ma questa conversazione aveva il sentore che qualcosa di brutto sarebbe accaduto.
    “Non sarò carino con lui, Buffy. Anche se Michael non fosse coinvolto, lui è ancora il tuo ex”
    “Lo sapevi quando hai acconsentito a venire questa settimana che era una possibilità. Puoi essere civile senza essere carino” disse buffy passandosi le mani fra i capelli.
    “Ti prego” gli disse “Sono sotto amolto stress, ti prego non aggiungertici”
    Buffy si sentì presa dalle sue braccia e pianse nel suo petto “Questo è il perché lo odio” sussurrò “Ogni volta che piangi, è per lui in un modo o nell’altro”
    “Angel, ti prego”
    “Se significa così tanto per te, tenterò”
    “Grazie” sussurrò. Si tolse dal suo abbraccio perché non le era familiare come avrebbe voluto. Prendendo dei respiri profondi, lo lasciò in cucina mentre andava in salotto a salutare la madre e giocare con suo figlio.

    Si trovò a pensare alle ultime 24 ore. L’oggetto della maggior parte dei suoi pensieri era Spike e la piccola vocina che le diceva di ricordare quanto era felice con lui. Per qualche mese, non aveva voluto altro.
    ‘quand’è che la vita è diventata così complicata?’ si chiese prima di capire quanto fosse stupida quella domanda. ‘nel momento in cui sei andata a letto col tuo insegnante di storia.




    Capitolo 24

    Buffy stava freneticamente tentando di tirare Angel fuori di casa prima che Michael si svegliasse. O più importante, prima che Spike arrivasse.
    “Buffy, se lui viene, io voglio esserci, penso di averne il diritto”
    “Angel, vede suo figlio per la prima volta. Non penso che dobbiamo aggiungere alla situazione l’avere il mio fidanzato qui. Ora, ti preso fammi fare quello che penso sia meglio”
    “Gli do un ora”
    ”Angel! Hai intenzione di metterti lì e darmi un limite di tempo?” chiese stringendo i denti
    Angel guardò buffy in piedi di fronte a lui, assetata di rabbia. Sapeva che se andava avanti con la conversazione, si sarebbero stato grossi problemi.
    “Bene” disse, come un ragazzino “Ho il cellulare acceso, e voglio che mi chiami nel secondo che esce”
    Buffy alzò un sopracciglio ma accettò. Bastava che Angel non fosse lì all’arrivo di Spike “Okay, ma ho bisogno che te ne vai ora” disse lei
    “Hai fretta di cacciarmi di casa” disse lui

    Buffy sospirò “Cosa esattamente stai insinuando, Angel?” chiese lei incrociando le braccia sul petto.
    Angel capì che era meglio andarsene “Mi dispiace, sono solo preoccupato di perderti”
    “Ma lo sai” disse lei “Sai da quando stiamo insieme che io ho un figlio e Michael ha un padre”
    “Non sapevo che il padre sarebbe stato coinvolto, comunque” disse piano cercando di farle vedere il suo punto di vista.
    “E’ sempre stata una possibilità. E oggi, è diventata reale. Dovrai prendere delle decisioni se ti da così tanti problemi… se pensi che non puoi passarci sopra.
    “Ti chiamo più tardi” disse lui lasciandole un bacio
    Buffy si spostò prima che lui avesse la possibilità di renderlo più profondo, accompagnandolo alla porta “Ciao Angel”

    * * * * *

    Venti minuti più tardi, Buffy stava danto a Michael la sua tazza di succo di frutta quando sentì bussare alla porta. Lasciò che suo figlio la seguisse mentre andava ad aprire rivelando un nervoso Spike. Dovette sorridere al nervosismo, non aveva dubbi, stava disperatamente desiderando una sigaretta.
    “Spike” disse lei piano
    Spike si voltò a guardarla, sorridendole.
    “Sai che è ancora piccolo, giusto?” chiese lei “Non ti devi preoccupare di impressionarlo. Basilarmente lui pensa solo ‘hey, una nuova grossa persona con cui giocare’”
    Spike annuì “Si, è solo…”

    Si brloccò quando diede la prima occhiata al bambino che era praticamente una miniatura di se stesso. Avrebbe giurato di stare guardando se stesso a quell’età, a giudicare dalle foto della mamma. Inginocchiandosi al suo livello, inclinò la testa, sorridendogli mentre il bambino si teneva alla gamba della mamma.
    “Ciao, Michael” sussurrò Spike per non spaventarlo “Sei un gran ragazzo, vero?”
    Michael rispose alzando le mani per far vedere quanto era grande. Spike sorrise impressionato dal semplice gesto.
    “Si” disse Buffy sorridendo “Sei taaaanto grande” disse al bambino.
    Voltandosi verso Spike, gli sorrise “Entra Spike” disse Buffy. Michael, non ancora sicuro su quest’uomo, stette parzialmente nascosto mentre Spike entrava.

    Buffy lo prese e lui le nascose il viso sul collo.
    “E’ stupefacente” disse Spike guardando l’interazione fra madre e figlio.
    “E’ solo un po’ timido adesso. Vuoi tenerlo?” chiese Buffy
    “Non penso che lui mi lascerebbe”
    “No, deve solo abituarsi un minuto. Tutto quello che devi fare è tenerlo stretto a te per qualche minuto, e se non piange vuol dire che gli piaci”
    Spike fece un passo avanti, col cuore che accelerava i battiti al pensiero di essere vicino a Buffy. Michael lentamente alzò la testa guardando il nuovo uomo.

    “Dice qualcosa?” chiese Spike
    “Qualche parola” rispose lei “Ciao, succo, piccolo, mamma”
    “E papà?” chiese trepidante
    “No” disse lei piano
    “Neanche ad Angel?” chiese Spike praticamente sputando fuori il nome dell’uomo che stava nella vita di Buffy.
    “Angel non è suo padre” sussurrò “E’ Zio Angel. Gli ho chiarito fin da subito che non avrebbe preso la posizione del padre”
    “Solo la posizione di amante” mormorò
    Buffy roteò gli occhi “Bene, altri ragazzi gelosi, era esattamente quello che speravo…”

    Buffy mise Michael in braccio a Spike che spalancò gli occhi prendendo il bambino dalla madre, sentendo il resporo mozzarglisi in gola e gli occhi bagnarsi di lacrime.
    Buffy sentiva anche i propri occhi riempirsi di lacrime. Mordendosi il labbro, le ricacciò indietro quando Spike si voltò a guardarla.
    “Prima che mi dimentici, questo è per te” disse lui prendendo dei fogli dalla giacca.
    Buffy lo guardò incuriosita aprendo la busta e chiedendo aria
    “Spike?”
    “E’ tutto quello che avrei speso per Michael se fossi stato lì dall’inizio” disse guardandola implorante.

    “No” disse Buffy scuotendo la testa “Questo è di più di quello che avresti speso. Spike dove li hai presi?”
    “Li risparmio da quando te ne sei andata” disse abbassando gli occhi tornando con l’attenizione al figlio “E’ il minimo che potessi fare, niente discussioni. Se fossi riuscito a trovarti, li avresti avuti prima”
    “Trovarmi?”
    “Volevo trovarti” mormorò “Ma sapevo che se mi fossi fatto vivo prima che tu fossi pronta per vedermi, probabilmente avrei fatto più male che bene”
    “Probabilmente hai ragione” sussurrò buffy con le lacrime agli occhi “Grazie”

    Il telefono squillò. Buffy dovette correre a rispondere.
    “Pronto?” disse ancora scossa
    “Hey piccola” disse Angel
    “Angel? Non è passata un ora”
    “Lo so” rispose “Ma vorrei prenotare al ristorante per stasera, e volevo che tu fossi d’accordo”
    “Um… okay”
    “Pensi che tua madre possa fare da baby-sitter?”

    Buffy si voltò, guardando Spike sul divano con Michael, che teneva il piccolo sulle ginocchia mentre entrambi ridevano.
    “Non ti preoccupare. Ho qualcuno in mente”


    TBC
     
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    Capitolo 25

    Buffy scese le scale, mettendosi gli orecchini quando vide Spike. Sedeva in salotto con michael, e sembrava ce la stesse tenendo d’occhio quasi affamato. Buffy fece finta di niente per fermare il brivido che la attraversava.
    “Cosa?” chiese lei con un sorriso, stringendo inconsciamente i propri pantaloni color caffè.
    “Sei bellissima, amore” disse piano. Aveva una maglia color crema ei capelli raccolti.
    Buffy arrossì sotto il suo sguardo. Era in effetti una cosa modesta rispetto ad alcune delle altre cose che le faceva notare. Spike non poteva evitare di guardarla.
    Spike la guardò girare per la stanza, ‘sembra cresciuta’ pensò ‘non grande, ma più matura’.

    Realizzò, con una stretta al cuore, che era stato lui a causare questo. L’aveva lasciata sola quando aveva bisogno di lui più che mani, era colpa sua se una ragazza di vent’anni sembrava ne avesse venticinque.
    “Ehy, che c’è?” chiese buffy preoccupata sedendosi accanto a suo figlio.
    “Stavo solo pensando amore”
    “A cosa?”
    “Te”
    “Io?”
    Spike guardò il piccolo, che sfogliava le pagine di un libro “Non è importante”
    “Penso che lo sia” disse lei piano
    Entrambi sussultarono al bussare della porta, un secondo prima che Michael saltasse sullo stomaco di Spike
    “Oomph!”

    Buffy rise alla risatina del piccolo che faceva wrestling sul suo papa. Si alzò ed aprì ad Angel.
    “E’ ancora qui?” chiese lui indicando la Desoto parcheggiata di fronte alla casa “Sono ore”
    “Guarda Michael stasera” disse lei
    “Fa cosa?”
    “Il padre di Michael sta con lui stasera” chiarì, lasciandogli vedere I due wrestler sul tappeto.
    “Beh, fantastico” disse lui sarcastico.

    Buffy lo guardò prima di andare da suo figlio “Spike, il mio numero di cellulare è sul frigo di fianco a quello di mia madre. È fuori lei stasera, ma ha detto che puoi chiamarla se hai bisogno e noi torniamo alle 9”
    ”Dieci” disse Angel dalla porta.
    Spike lanciò un occhiata all’altro uomo prima di annuire a Buffy “A letto alle 8 e devo solo dargli la cena. Staremo bene.” Rispose prendendo sul figlio.
    “Ciao, ciao piccolo” disse lei piano, sorridendogli “La mamma può avere un bacio?” Spike sentì il suo cuore stringerglisi quando Michael si fece avanti e diede un bacio sulla guancia alla madre. “Che bel bacio” disse lei passandogli una mano fra i riccioli biondicci “Divertiti con tuo papà”

    Spike guardò tristemente Buffy che usciva con Angel che le teneva un braccio intorno alla vita ‘Dovrei essere io’ pensò, con la depressione che cresceva prima che Michael gli tirasse i capelli. Rise e lo rimise a terra per un altro round.

    * * * * *

    “Mio Dio Angel! È il padre di Michael- non l’ho lasciato con un serial killer!”
    I due litigavano su Spike da quando erano seduti a tavola. Questo ovviamente dopo un lungo silenzio in macchina.
    “Come sai che non cercherà di traviare Michael?”
    “Perché lo conosco” disse semplicemente “Perché mi fido di lui”
    “Ti fidi di lui più di me?”
    Buffy iniziò ad arrabbiarsi mentre inforchettava il suo cibo “Sono affari tuoi?”
    “Considerando che sei con me, penso di si”
    “Vuoi davvero avere questa conversazione ora? Pensavo che volessi una serata per rilassarci”
    “Volevo! Finchè l’ossigenato non ha passato la giornata con te”
    “Non l’ha passata con me, l’ha passata con Michael. Spike è il padre di Michael, e basta. È mia prerogativa lasciare Michael con chi scelgo”
    Angel stette in silenzio fino alla fine del pasto. Buffy mise via il piatto, il suo appetito se n’era completamente andato.

    * * * * *

    Joyce uscì dalla macchina quando vide la Mercedes entrare nel vialetto. Fu incredula di vedere la coppia normalemente felice che ora litigava per qualcosa.
    “Spero che non pensi di stare qui” disse Buffy sbattendo la porta più forte che potè.
    “Ho una stanza di hotel prenotata”
    “Bene, puoi anche andarci ora”
    “E’ un crimine che io voglia controllare Michael prima di andarmene?” chiese Angel scocciato
    “Stronzate!” grido Buffy, facendo si che Joyce alzasse un sopracciglio cercando le chiavi nella borsetta, come scusa per stare fuori più tempo. “Vuoi solo entrare e litigare con Spike un altro po’! senti, Angel, mi dispiace se ho un passato che ti infastidisce, ma il massimo che puoi fare è andarti a cercare qualcuno che non ce l’ha!”
    “Potrei trovare qualcuno che non si è fatto il suo insegnante del liceo!”

    Il viso di Buffy si tramutò in pietra mentre Angel realizzava l’errore che aveva fatto.
    “Buffy, non volevo…”
    “Si, l’hai fatto” disse acida “E perché non volevi? È vero”
    “Buffy-“
    “Lasciami sola, Angel. Non voglio davvero parlarti stasera.” Disse Buffy andando via. Sorrise alla madre prima di camminare intorno alla casa nel prato sul retro, per avere qualche minuto per se.
    Joyce guardò Angel tornare alla macchina, ed entrò in casa. Vide Spike sedere sul divano che faceva zapping in TV. Si alzò in piedi quando vide Joyce “Mrs Summers” disse senza guardarla.

    Joyce capì in quell momento che tipo di omo fosse realmente Spike. Aveva fatto sbagli nel passato, ma era ancora il padre di suo nipote, e avrebbe potuto perdonarlo. Specialmente considerando cos’ha appena visto nel vialetto
    “Ti ho detto molto tempo fa, Spike, di chiamarmi Joyce”
    Spike fu leggermente scioccato dalla cosa e si mise le mani nelle tasche
    “Michael dorme. L’ho appena controllato. Buffy non è ancora a casa”
    “Lei è a casa” disse Joyce “probabilmente non dovrei dirlo, ma hanno litigato molto”

    Spike sentì il proprio corpo invaso da diverse emozioni “Davvero?”
    “Sembra molto arrabbiata” disse Joyce “E’ nel retro, e penso che abbia bisogno di qualcuno con cui parlare.”
    Spike diede a Joyce uno sguardo pieno di gratitudine e prese il suo spoverino “Penso di potercela fare” disse sentendo il cuore accelerare.

    Prese un respiro e andò in cucina “Non incasinare tutto, Spike” si disse “Questa potrebbe essere la tua ultima possiblità”




    Capitolo 26

    Spike raggiunse lentamente la porta sul retro, vedendo Buffy in piedi in cima agli scalini qualche piede più In la. Le braccia erano incrociate sul petto e guardava il prato.
    “Ciao Spike” disse piano sorridendo
    “Come sapevi che ero io, amore?” cheise lui con un sorriso raggiungendola
    “So sempre quando sei tu” sussurrò, facendo si che Spike la guardasse.

    La guardò a lungo prima di chiederle “Quando sei cresciuta così tanto?”
    Buffy gli sorrise e scosse la testa “dovrei dire dopo che è nato Michael. È una brutta cosa?”
    “No” disse in fretta Spike “E’ solo che sei diversa. Ancora la ragazza da cui ero attratto ma…”
    “Ma non più una ragazza” finì lei per lui
    “Già” disse lui abbassando lo sguardo.
    “Ho dovuto maturare molto in poco tempo”
    Spike annuì mentre stavano in silenzio.
    “Perché sei sparita?” chiese lui dopo un minuto “Non sono neanche riuscito a farmi dire da tua madre dov’eri andata”
    “Mi avevi reso molto chiaro che non volevi stare con me” disse lei “E poi mi hai reso chiaro che non volevi il bambino”

    Spike serrò la mascella per la frustrazione “Ti ho sempre voluta” sussurrò, senza guardarla “Ti volevo e volevo… volevo il bambino, ma era tanto da assorbire e non ho avuto il tempo che mi serviva. Una settimana dopo te n’eri andata”
    “Volevo restare” sussurrò lei “Ma era troppo difficile. Tutti i sussurri e i pettegolezzi e i giudizi. Avevo bisogno di essere capace di fare qualcosa da sola”
    “Sono venuto da te lo sai” Buffy si voltò verso di lui mentre lui guardava per terra “Era… tardi… te n’eri già andata” si voltò a guardarla “Per quel che vale, mi dispiace… per tutto”
    “Non essere dispiaciuto” disse lei piano “Io non la sono” sorrise al suo sguardo confuso e continuò Spike, mi hai dato qualcosa di cui non mi sono mai pentita, neanche per un giorno, neanche per un minuto. Anche quando ho pensato che non potevo più andare avanti. Per tutti i piccoli calci che mi ha dato quando era nella mia pancia e per come mi sorride oggi… è la mia forza. È per lui che sono qui”
    “Vorrei esserci stato anche io” disse Spike in un sussurro “Vorrei poter tornare indietro e non comportarmi come l’idiota che sono stato. Dire fanculo a tutto e restare per far funzionare le cose. Forse tu non saresti stata con…”

    Spike si femrò, non voleva fare quella conversazione stasera
    “Puoi chiedermi di lui, lo sai” sussurrò lei “Probabilmente sarai curioso”
    “E’ buono con Michael?”
    “Non sarei stata con lui se non lo fosse” rispose lei
    “Quindi, sei ancora con lui?”
    “Non lo so” disse lei son un sospiro, evitando i suoi occhi “Abbiamo litigato. La più brutta litigata che abbiamo mai avuto, ma posso solo immaginare sotto che stress sia. Del resto probabilmente non è comparabile allo stress mio e tuo” aggiunse “Ma faccio fatica a pensare che si stia comportanto male”

    “immagino” disse Spike, decidendo di dare all’uomo il beneficio del dubbio, anche se lo odiava “E’ buono con te?”
    “Non sarei con lui se non lo fosse” rispose lei “Non metterei qualcuno nella vita di Michael se non fossi…”
    “Sicura di lui?” chiese Spike
    “Giò” sussurrò sedendosi sul primo scalino
    Spike prese un grosso respiro e si sedette di fianco a lei mettendosi le braccia incrociate sulle ginocchia.
    “Hai mai…?”
    “Cosa?” chiese lui
    “Visto altre?”
    ”No” disse lui in fretta.
    “Perché?” chiese lei sussurrando e guardandolo
    “Perché non riuscivo a togliermiti dalla testa. Tu eri… ovunque”
    “Io non cercavo…” sussurrò lei
    “Cosa?”
    “Di andare avanti” disse “Anche se non è il termine giusto… io non sono andata avanti… non ho potuto. Ma lui era lì e io avevi disperatamente bisogno di qualcuno che ci fosse. Avevo bisogno di supporto morale e amicizia e tutte quelle voci nella mia testa continuavano a dirmi che non potevo passare la mia vita ad aspettare…”

    Spike la guardò attentamente e vide le lacrime arrivarle agli occhi
    “Aspettare me” finì lui
    “Già” sussurrò lei “Ma non potevo aspettarti e non volevo che venissi da me allo stesso tempo. Quindi ho cercato di essere normale. O tanto normale quanto può esserlo una teenager con un figlio. Ho avuto qualche amico per qualche giorno che non ha significato niente. Poi questo ragazzo arriva ed è… esattamente l’opposto di te e allo stesso tempo così uguale… ha senso?”
    “Perfettamente” mormorò lui
    “Non volevo una cosa seria” continuò lei “Solo una cena e un cinema. Solo una notte fuori a divertirmi un po e poi a casa da mio figlio, ma lui era persistente e… e tu probabilmente non vuoi sentire questo” disse lei
    “A dire il vero, vorrei” rispose lui
    “Era un ragazzo gentile, era buono con Michael, era…”
    “Cosa amore?”
    “Non era te” sussurrò, ma il suo tono gli faceva capire che era colpa di Angel, non qualcosa che lei cercava. Lo stesso tono gli fece capire che quello che diceva non era uqello che intendeva ed era solo da prendere come un mucchio di parole. Non era un invito a tornare insieme, ma era un modo di dirgli che le mancava.

    “E poi mi ha detto di amarmi e…”
    Spike cercò di tenere a freno le emozioni per la prossima domanda “Lo ami?”
    Buffy lo guardò, poi guardò il prato e scosse la testa “Non credo nell’amore” sussurrò
    Spike si voltò a guardarla incredulo “Cosa?”
    “L’amore è un’immaginazione delle persone” disse lei “E’ solo… lussuria e ossessione e paura di essere soli che fa si che la gente pensi di amare. Non sono più così”
    Spike sentì lo shock attraversargli il corpo alle sue parole “E la tua famiglia?”
    “Credo in quella” sussurrò “Credo nell’amare qualcuno come legame di sangue, ma innamorarsi… non penso più che esista”
    “Quindi… mi hai detto che quello che abbiamo avuto è stata lussuria, ossessione e paura? È questo che abbiamo avuto Buffy?”
    ”NOI non abbiamo avuto niente, TU hai avuto un letto facile e IO una cotta che si è manifestat”
    ”Tu non sei stato un letto facile Buffy” disse scuotendo la testa “Non ti ho mai pensata in questo modo” Spike si fermò a guardarla per un lungo minuto prima di continuare “Non credi che quello che avevamo fosse speciale?” chiese, spaventato dalla sua risposta
    “Quello che abbiamo avuto non era reale”
    “Ma ha creato qualcosa di reale”

    Buffy stette in silenzio, incapace di commentare mentre Spike si alzava in piedi
    “Dovrei andare” mormorò lui
    “Spike” disse lei piano alzandosi mentre lui si voltava per andarsene “C’è qualcosa che ho bisogno di sapere” Buffy aspettò che lui la guardasse “Indietro quando eravamo…”
    Si fermò a prendere faito “E’ solo… mi ricordo che ci ho creduto un momento, anche se non ci credo ora, e ho bisogno di sapere…mi hai amata?”

    Spike la guardò con i suoi sentimenti che gli trasparivano dagli occhi mentre faceva un passo avanti. La raggiunse prendendole a coppa una guancia prima di darle un leggerissimo bacio sulle lebbra “Allora… adesso… e ogni momento durante”




    Capitolo 27

    ”Allora, come’è andata?” chiese Gunn all’amico quella notte più tardi mentre Spike finiva la sua birra “Immagino non troppo bene, visto che sei qui invece di rotolarti in un confortevole letto con lei”
    “Non era esattamente quello che avevo pianificato, Charlie-boy” rispose Spike
    “Sono certo che non è andata così male”
    “Sta con un altro” mormorò spike guardando la bottiglia
    Gunn lo guardò compassionevole “Ragazzo, questa non ci voleva”
    “Già”
    “E’ seria”
    “Sono insieme da un anno” rispose Spike “Che è il doppio della relazione che ho avuto io con lei quindi… si”
    “Lo ama?”
    Spike alzò un sopracciglio “Importa?”
    “Era un no?” chiese con un sorriso
    Spike sospirò, guardando il bar “Dice che non crede più nell’amore”
    Spike guardò male Gunn che si mise a ridere incontrollatamente
    “Non mi sembrava fosse molto divertente, compagno” rispose Spike
    “Spike, mio uomo, sei così divertente” rispose Gunn “Quanto ci sei stato con questa ragazza?”
    “Cinque mesi “ rispose scheletrico
    “E questo per un anno?”
    ”Hai intenzione di ripeterlo spesso?”
    “Hai detto che lei si era innamorata di te quando eravate insieme. Non dovrebbe sentire la stessa cosa per l’uomo con cui sta da più tempo?”

    Spike alzò un sopracciglio cercando di capire cosa l’amico gli diceva
    “Era più giovane” mormorò in risposta “Era impressionabile… non sapeva se era innamorata di me”
    “E’ giovane ora Spike” disse Gunn “Non significa che non può capire con chi vuole stare. Condividete un figlio. Da quanto sei innamorato di lei? E la lasci semplicemente andare? Lasci che ce l’abbia un altro? Cosa è successo al ragazzo che conosco che lotta per quello che vuole?!

    “Se voleva stare con me-“
    “Avrebbe fatto cosa? Correre da te a braccia aperte? Spike, mi hai detto cos’è successo. Hai rotto con lei e poi l’hai rifiutata. Pensi davvero che lei rischi di tornare da te per essere di nuovo ferita? Devi fare tu la prima mossa. Chiama la ragazza e parlale”
    “E chiedere cosa?” chiese lui perdendo la calma. non poteva controllare questa situazione che lo lacerava di nuovo
    “Chiederle di vedervi. Portarla da qualche parte che ha molti ricordi per voi”
    “Sarebbe la mia classe del liceo” rispose, finalmente sorridendo
    “Okay, evidentemente ci sono più informazioni che devo sapere”

    Spike rise prima di rispondere “A dire il vero, sulla mia cattedra… tanti bei ricordi su quella cattedra”
    “Mi uccidi Spike” rispose l’amico dandogli il cellulare “E’ ancora presto, chiamala”
    Spike prese un respiro prendendo il telefono e componendo il numero. Si allontanò per avere più privacy

    “Pronto?”
    “buffy”
    “Spike? C’è qualcosa che non va?” chiese nervosamente
    “Posso vederti stanotte?” chiese
    “Non… non lo so Spike”
    Ti prego Buffy” sussurrò chiudendo gli occhi e appoggiando la testa al muro “Viengo a casa più tardi”
    “Non penso che si a una buona idea” sussurrò
    “Voglio solo parlare di Michael”
    “Cosa di lui?”
    “Ti prego, buffy” ripetè con una voce che non piaceva nemmeno a se stesso “Ho bisogno di vederti”
    Buffy stette zitta un momento, pensandoci “Okay” disse “Dammi un ora, vengo a casa tua”
    “Grazie amore” disse con un sospiro di sollievo.

    * * * * *

    Buffy agganciò il telefono, sentendosi come in una slow motion. Aveva ancora lunghi minuti, non sicura se fosse per ansia al vedere di nuovo Spike.
    Buffy alzò la testa, sentendo bussare alla porta della camera “Tesoro” disse Joyce aprendo la porta “C’è qui Angel per vederti”
    “E così la mia nottata è completa” mormorò lei “Digli ce scendo fra un minuto”
    Okay” disse Joyce piano.

    Buffy si guardò allo specchio . poteva vedere diversi riflessi. L’adorabile madre, l’attenta ragazza, e da qualche parte la ragazza che un tempo è stata. La ragazza che stava dopo la scuola per lezioni di ripetizione ed è finita fra le braccia di un uomo a cui aveva dato il cuore per sempre…. E che per sempre l’avrebbe tenuto.

    Prendendo un respiro, buffy si alzò, scese le scale e vide Angel.
    “Fuori” disse Buffy piano superandolo.
    “Sono solo venuto a scusarmi” disse Angel seguendola e chiudendo la porta dietro di se.
    Buffy incrociò le mani sul petto, “Immagino di meritarla”
    “E’ solo che è tanto per me da affrontare, Buffy”
    “Lo so” disse lei “Ma è dura anche per me” sussurrò con le lacrime agli occhi “E ho davvero bisogno del tuo supporto, che non è ancora arrivato”
    Angel fece un passo verso di lei per confortarla, mezzo sorpreso quando lei fece un passo indietro.
    “Penso che dovremmo passare del tempo separati” disse lei piano evitando di guardarlo negli occhi.
    “Buffy-“
    “E’ la cosa migliore, Angel. Ho bisogno di tempo”
    “Per Spike?” chiese stringendo I denti
    “Per tante cose” sussurrò
    “Tipo?”
    “E’ solo… Angel non ti mao”
    “Lo so” rispose lui calmo
    “E se non ti amassi mai… sarebbe un problema?”
    Era una conversazione che avevano avuto mesi prima, ma le cose rano diverse ora
    “Non lo so” rispose lui sincero
    Buffy prese un respiro “Sei stato molto buono con me e Michael… lo hai sempre accettato, ma…”
    Si fermò senza sapere esattamente cosa dire.
    Angel annuì cercando di non perdere il controllo.
    Buffy sentì le lacrime caderle lugno gli occhi mentre lui andava via. Lo guardò uscire dal vialetto con la macchina prima di dire alla madre che stava andando via. Decise di andare a casa di Spike a piedi, aveva bisogno di tempo per se.




    Capitolo 28

    Spike fermò la macchina, sorpreso di vedere Buffy seduta sugli scalini di casa sua. Il suo cuore si riempì di timore mentre saltava fuori dalla macchina e correva verso di lei.
    “Buffy? Amore, c’è qualcosa che non va?” chiese lui fermandosi davanti a lei
    “Sto bene” rispose lei con uno stretto sorriso “Ho solo avuto bisogno di uscire di casa un po’ prima… prendere aria”
    “Mi dispiace di non esserci stato, non ti aspettavo così presto”
    Spike le offrì la mano, ma Buffy si alzò da sola, spazzolandosi i pantaloni e aspettando che lui aprisse la porta.
    Spike le tenne la porta e la guardò entrare in casa con trepidazione, guardandosi intorno e poi entrando dietro di lei.
    “Che c’è amore?” chiese lui vedendola guardarsi intonro
    “E’ solo che… non sono più entrata qui… da quel giorno”

    Spike ricordava perfettamente le parole.
    *ti ho dato tutto quello che avevo e… e ancora non è abbastanza*
    Ma lo era. Era abbastanza e lui non poteva dirglielo. Era tutto quello che aveva sempre voluto… lei era tutto quello che aveva sempre voluto.

    “non dovrei essere qui” sussurrò Buffy senza voltarsi
    “Perché?” sussurrò lui avvicinandosi di un passo a lei.
    Buffy improvvisamente si rese conto di quanto fossero vicini. Capì che l’unica luce della stanza era la luna tra le finestre.
    Sentì il proprio cuore battere più forte a quella vicinanza “Davvero non dovrei essere qui” ripetè, voltandosi per raggiungere la maniglia della porta. Spike coprì la mano di lei con la sua facendo si che il respiro di lei si mozzasse in gola ricordando la prima volta che le aveva toccato la mano in un modo simile. Nessuno se lo sarebbe aspettato. Nessuno avrebbe pensato che tutto è iniziato con qualcosa di così semplice, comune. Che qualcosa di così pieno e così emozionante potesse essere iniziato sfiorandosi le mani

    i ricordi la inondarono, il bacio, loro due nella classe, nella sua macchina, a letto insieme… il suo letto.
    Buffy sbattè la porta, si voltò e prese il colletto del suo spolverino prima di scontrarsi nelle sue labbra. Le braccia di Spike immediatamente le circondarono la vita, spingendola contro la porta e lasciando che la propria lingua si sfregasse contro la sua, causandole gemiti.
    Buffy spinse il suo corpo contro quello di lui, poi si staccò improvvisamente. Spike sentì un improvviso senso di panico prima che lei gli prendesse la mano e lo riportasse al letto.
    “Buffy, non dobbiamo farlo per forza ora” disse lui in un sussurro caldo, un secondo prima che lei praticamente si strappasse I pantaloni e la camicetta, lasciandosi in biancheria..
    “Al diavolo se non dobbiamo” ispose lei baciandolo e togliendogli lo spolverino.

    In tutta la loro relazione lui aveva istigato ogni cosa che era successa. Avere lei al controllo sorprendeva entrambi.

    spike chiuse gli occhi mentre lei gli toglieva la cintura facendogli cadere a terra I pantaloni. Lui si tolse la camicia e lei lo liberò degli altri vestiti
    “Buffy-“
    “Non dirlo” sussurrò lei “Voglio solo sentirti.
    Guardandolo mentre si toglieva il resto dei vestiti, fece un passo avanti, lo aclò sul letto, passò le mani sul suo forte torace leccandosi le labbra. “Ho sognato di te ogni notte per due anni” disse paino “Toccarti, stringerti, sentirti… ti prego lasciati sentire stanotte”
    Il suo sussurrò era troppo per Spike che la mise giù sul letto, lasciandole dolci baci su tutto il corpo.
    “Spike, ora” mugolò lei, arcuando il suo corpo contro il suo “Ho bisogno che entri dentro di me”
    Spike si posizionò fra le sue gambe ancora scioccato, scivolando dentro di lei in una forte spinta.

    Si mossero insieme, con i corpi tremanti dopo essere stati l’uno senza l’altra per così tanto tempo, avevano bisogno di sentire la completezza dello stare insieme.
    Misero su un lento ritmo, guardandosi negli occhi e cercando aria, Spike incontrò le sue labbra in un bacio gentile tenendo il corpo premuto al suo, più intimo con lei che poteva. Staccandosi dopo un momento, le rimise a posto una ciocca di capelli guardandola.
    “Mi ami?” sussurrò lui con un bisogno disperato della risposta
    Buffy lo guardò con le lacrime agli occhi “Sai la risposta Spike” disse piano “Ti prego non farmelo dire… è troppo difficile”
    “Buffy, io ti amo” sussurrò lui nascondendosi il lei “Ti amo” ripetè perché le fosse chiaro
    guardò le lacrime di lei scorrerle sul viso.
    “Ti amo così’ tanto” mormorò lui “Non ho mai smesso… non ho mai smesso…”

    Si fermò con un sussulto sentendo i muscoli di lei stringersi attorno a lui, costringendolo al proprio rilascio. Il silenzio riempì la stanza mentre si tenevano, scossi dal desiderio che li attraversava.

    Spike prese Buffy fra le braccia, accarezzandola.
    “Ho bisogno di sapere come ti senti” sussurrò nei suoi capelli baciandole la fronte.
    “Spike-“

    Si interruppe quando entrambi sentirono un forte bussare alla porta.
    “Per l’inferno maledetto” mormorò lui che non voleva andarsene dalle braccia di lei.
    Quando il bussare persistette, uscì dal letto con un ruggito, cercando lungo il pavimento. Con una mossa rabbiosa si rimise i pantaloni e li allacciò, senza perdere tempo col bottone mentre si allungava a dare un bacio a Buffy
    “Torno fra un minuto, amore”

    Buffy annuì con un timido sorriso. Ma sentì il proprio cuore fermarsi quando un momento più tardi sentì Spike urlare. Considerando quello che avevano interrotto, non era sorpresa di sentirgli perdere la calma. quello che fu sorpresa di sentire era che Angel era l’altra voce che aveva sentito.




    Capitolo 29

    Buffy si catapultò fuori dal letto guardandosi intorno per riprendere i vestiti. Poteva sentire la voce di Spike gridare più forte e si vestì in fretta, rimanendo ad ascoltare lo scambio di colpi verbali e capendo che si era fatto su un gran casino. Esitò andando alla porta, non voleva allertare Angel della sua presenza ma sapeva che ci sarebbero potute essere conseguenze disastrose se avesse lasciato i due uomini soli per troppo tempo.
    Prendendo un grande respiro, aprì la porta in tempo per sentire la voce furente di Angel.
    “Cos’è questo improvviso interesse? Non hai voluto avere niente a che fare con lei da, momento in cui l’hai lasciata!”
    “Solo perché non sapevo dov’era, imbecille! Ho voluto entrambi nella mia vita, ma non c’erano. Sono il padre di Michael, non tu, quindi smettila di cercare di riempire il vuoto perché non vado da nessuna parte!”

    Gli ochci di Angel si oscurarono di rabbia. Stava per rispondere quando vide un movimento dietro Spike. Spalancò gli occhi quando apparì Buffy, indossando gli stessi vestiti che aveva a cena, stropicciati. Tutto gli crollò addosso quando vide che Spike non portava la camicia. I capelli di Buffy erano scompigliati sulle spalle, ma si ricordava che fino a un’ora prima erano ben legati.
    “Tu figlio di puttana!” gridò Angel tirando un pugno a Spike.

    Spike rispose in fretta tirando un pugno ad Angel sullo stomaco.
    “Smettetela!” gridò Buffy gettandosi in mezzo ai due uomini senza preoccuparsi di potersi fare male.
    Entrambi gelarono quando la minuta ragazza di alzò in mezzo a loro. Si guardarono fra di loro restando fermi, non volevano rischiare di farle male.
    “Fermatevi” disse lei con voce calma, guardando uno a uno entrambi
    “Cosa ci fai qui, Buffy?” chiese Angel sempre guardando Spike.
    “Potrei farti la stessa domanda” rispose lei guardandolo e incrociandosi le mani sul petto.
    “E’ questa la pausa che cercavi?” chiese lei indicando Spike “Una pausa di ‘reminescenze’?”
    “No” disse piano “Questo è stato un incidente.
    Spike sentì il suo corpo tendersi a quelle parole.
    “Possiamo parlare?” chiese Angle a Buffy
    Buffy esità un momento poi annuì “Si” disse piano, sorridendo leggermente a Spike mentre usciva dalla porta.

    * * * * *

    Buffy si appoggiò alla macchina, guardando Angel che camminava avanti e indietro di fronte a lei
    “E’ finita, giusto?” chiese lui sapendo già la risposta
    “Mi dispiace” sussurrò lei sentendo il dolore che gli stava causando.
    “Voi due siete tornati insieme?”
    Buffy diede un occhiata alla casa “Non lo so” disse piano, non sapendo la risposta.
    Angel annuì, prima di abbracciarla. Lei chiuse gli occhi, chinandosi nell’abbraccio con le lacrime agli occhi.
    “Mi dispiace di non averti potuto dare quello che meriti” sussurrò lei con voce spezzata “Tu puoi fare molto meglio di me”
    “Mi piacerebbe continuare a vedere Michael” disse Angel piano
    “Quando vuoi” disse lei “Non importa cosa succede fra di noi, tu sei un amico di famiglia.
    Angel si rilassò visibilmente. Gli sarebbe mancata, ma sapeva che lei non lo amava. La sua più grande paura era di non poter più vedere Michael “Grazie”

    * * * * *

    Spike camminava avanti e indietro nel salotto, rifiutando l’urgenza di guardare la finestra. Stava diventando matto con le diverse possibilità che potevano accadere.
    ‘E se pensasse di andare con lui?’ si chiese, sentendo il dolore crescere ‘Se stanotte fosse stato solo un errore per lei?’
    Dopo qualche minuto, non potè più trattenersi e prese una quasi vuota bottiglia di whiskey, finendola in un sorso. La sensazione di bruciore gli diede sollievo, ed era grato della distrazione. Qualunque cosa pur di non pensare alla donna che amava che parlava con quel’idiota del suo ragazzo a cinque metri di distanza.
    Spike stava epr aprire un'altra bottiglia quando la porta si aprì dietro di lui. Non era ubriaco, non ancora, ma sapeva già che avrebbe avuto mal di testa domani.
    “Spike?” sussurrò lei
    “Lei è tornata” disse lui alzando un sopracciglio, senza credere a quello che vedva “Pensavo che fossi a metà strada per l’hotel di capelli dritti ora”

    ”Se n’è andato” diss lei
    “E perchè non sei con lui?”
    “Perché voglio restare qui” sussurrò
    “Perché?” chiese lui finalmente voltandosi a guardarla.
    Buffy sentì l’odore di alcool e gli vide gli occhi lucidi per i fumi. “E’ stato un incidente, ricordi? Questa notte è stato solo un incidente” continuò, ripetendo le parole di lei.
    “Non era quello che intendevo” disse lei
    ”Ma mi hai convinto…” nella sua voce il dolore era quasi palpabile
    “Quello che intendevo era, non ho pianificato nulla, non che non avrei voluto succedesse”
    “Già, beh non sembrava così” disse Spike “Sembrava che sapessi di cosa parlavi. Un incidente è qualcosa che non ripeteresti” disse prendendo un grande respiro e smettendo di guardarla “Penso che abbiamo finito qui”
    “Quinti siamo tornati a questo” disse lei più a se stessa che a lui “Spike ha intorno Buffy e si aspetta che lei faccia quello che vuole lui. Beh, sai una cosa? Non sono più una tua studentessa, Spike. Sono passati due anni… due anni molto lunghi. Sono cambiata. Non ho bisogno che tu mi dica cosa fare e mi dica quando posso restare e quando posso andare. Più importante, non ho bisogno di te”

    Spike si voltò a guardarla “Buffy-“
    “No!” gridò lei “Non lo farò Spike. Non posso farlo di nuovo. Pensavo che tu fossi cambiato, ma sei ancora uguale a quello che conoscevo. Beh, non seguirò più i tuoi termini… non gioco alle tue regole. E non starò qui intorno finchè non ti stancherai di me. Addio, Spike”
    “Buffy, aspetta!” la chiamò disperatamente. Aveva tentato di mandarla via prima che fosse lei a farlo.
    “Perché?” chiese lei voltandosi con la mano sulla maniglia della porta d’ingresso “Mi hai detto che mi ami e poi che non mi dai il beneficio del dubbio. Posso essere quella che lascia, Spike, ma tu mi hai lasciato molto tempo prima che io mi trasferissi” disse lei “Non voglio sbattertelo in faccia, e so che è quello che sto facendo, ma tu non sembri capire quanto difficile sia stato per me. So che non è stato bello portarti via tuo figlio. So che sono stata egoista e ti ho fatto male. Ma quello che non capisci è che anche io mi sono fatta male” Buffy trattenne le lacrime “Possiamo condividere un figlio, ma ho sbagliato quanto ho pensato che potessimo condividere una vita insieme”

    Spike la guardò scioccata mentre spariva attraverso la porta, sbattendola dietro di se. Si prese la testa fra le mani “Cos’ho fatto?”


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    Capitolo 30

    Spike stava facendo giocare suo figlio nel prato quando Vide Joyce Summers entrare nel vialetto. Erano passati quattro giorni da quanto Buffy se n’era andata e non la vedeva o sentiva da allora. Joyce aveva lasciato Michael ogni giorno ed era tornata a riprenderlo. Non aveva nominato Buffy, e Spike non le chiedeva nulla, ma oggi non potè resistere. Lo stava uccidendo sapere che era così vicina ma non poteva averla.
    Prendendo Michael, Spike andò alla macchina ed accolse Joyce.
    “Vi siete divertiti oggi?” chiese lei sorridendo al nipote che ridacchiava
    “Già, siamo stati bene” disse lui con un leggero sorriso 2Joyce, mi stavo chiedendo… beh, io…”
    “Pensi di farmi stare qui tutto il giorno o chiedermi di mia figlia?” chiese lei con un sorriso
    Spike sorrise, mettendosi le mani in tasca “Quali sono le possibilità che mi sbatta la porta in faccia se provo ad andarla a trovare?”
    “Ora? Poche considerando che non c’è”
    “Dov’e?” chiese con il panico addosso
    Joyce sospirò appoggiando Michael a terra “E’ a Chicago”
    Spike resistette all’impulso di gridare “Cosa fa a Chicago” chiese
    “Ha un colloquio”
    “Quando è partita” disse chiudendo gli occhi
    “Pochi giorni fa, torna stasra”
    *Non starò qui intorno finchè non ti sarai stancato di me*
    Le parole di Buffy lo colpirono “Non si è neanche laureata” mormorò quasi a se stesso
    “Mia sorella ha un amico che ha una galleria d’arte là” spiegò “Gli ha parlato così tanto di Buffy che il proprietario vuole vederla. Le lascerebbe prendere tempo finendo la scuola part-time nel’Illinois, se vuole quel posto”
    Joyce lo guardò mentre gli si spezzava il cuore e prese Michael per metterlo nel suo seggiolino in macchina. Guardandolo di nuovo, gli sorrise “Sarà a casa alle 9. potresti fermarti e parlarle”

    * * * * *

    Spike bussò alla porta più tardi quella sera. Sorrise a Joyce quando gli venne ad aprire.
    “E’ tornata?” chiese piano
    “E’ appena entrata “E’ al piano di sopra che guarda Michael. Io sarò in cucina… dovresti andare e portarla a fare una passeggiata.”
    Spike vide un sorriso sulle labbra di Joyce mentre se ne andava. Un secondo più tardi si voltò a guardare le scale. Buffy le stava scendendo, guardandolo incredula, non si aspettava che ci fosse.
    Tutto il mondo sembrò girare in una nebbia densa mentre si guardavano, sentendo la carica che li attraversava mentre Buffy si avvicinava.
    “Non mi aspettavo che fossi qui” sussurrò lei
    Spike prese un respiro, combattendo l’urgenza di prenderla fra le braccia. Ma sapeva che non avrebbe risolto niente.
    “Possiamo parlare?” sussurrò
    Buffy annuì, mentre lui le apriva la porta.

    Camminarono in silenzio per qualche minuto prima che lui parlasse “Ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati?”
    Buffy si voltò sorridendogli “Fuori dalla scuola con Snyder che ci sgridava per qualcosa. Non l’ho sentito perché ero distratta dal nuovo insegnante che stava facendo il giro della scuola”
    Spike sorrise “E io che mi stavo facendo problemi sul provare lussuria per uno studente” il suo sorriso crollò quando si ricordò qualcosa “Nessuno mi ha catturato come hai fatto tu” sussurrò “Ti volevo così tanto… in tutti i modi”
    “Che modi?” chiese lei confusa.
    Spike si fermò, e si voltò a guardarla prima di riprendere “Tu pensavi che ti volessi solo sessualmente?”
    Buffy si morse il labbro evitando di guardarlo negli occhi “la maggior parte delle volte… si. Non era quello che pensavi? Non era questo?”
    “No” sussurrò lui, scuotendo la testa e guardandola, rimettendole una ciocca di capelli dietro l’orecchio “Era qualcosa di così inaspettato che io… era qualcosa di prezioso di cui tu mi hai permessod i fare parte”
    “Cosa stai dicendo?”
    “Il nostro primo bacio…. Ho iniziato ad innamorarmi di te. L’ho negato. Ho pensato che fosse un momento di lussuria ma non lo era. Era uno dei puù teneri momenti che ho avuto nella mia vita. Sono stato grato per ogni cosa che abbiamo condiviso, e quando finalmente abbiamo fatto ‘amore…”
    “Non chiamerei la nostra prima volta ‘fare l’amore’” disse lei
    “Ogni momento che passavamo insieme era fare l’amore” sussurrò lui prima che la mano gli scivolasse sul suo collo attirandola in un bacio.

    Spistandosi dopo un momento, le accarezzò una guancia “Hai preso una decisione?” le chiese lui
    “La mamma ti ha detto?”
    “Si” rispose lui “E’ stata una sorpresa”
    “Te l’avrei detto, ma….”
    “Lo so” sussurrò Spike “Il nostro ultimo incontro non è andato esattamente come avevo pianificato” sorrise prima di riconsiderare la sua risposta “Beh, la prima parte si…”
    Buffy gli diede una pacca scherzosa sul petto, sentendo un brivido nella mano quando quella di lui scivolò alla sua vita tirandola più vicina “Lo sai se parto, non ti terrò lontano Michael. Lo sai, vero?”
    “Ci vai?” cheise lui nervosa
    “Cosa vuoi che faccia?” chiese lei
    Spike considerò la risposta per un minuto prima di prendere un sospiro “Voglio che tu sia felice” sussurrò “Ti ho preso così tanto, ora voglio solo che tu sia felice”
    Buffy lo guardò scioccata “Spike, non mi hai preso-“

    ”Non mi convincerai del contrario Buffy” disse lui piano. Le diede u bacio, cercando di dirle tutto quello che voleva solo con quello, e poi appoggiò la fronte alla sua tenendo le lacrime
    “Fa quello che ti rende felice piccola”




    Capitolo 31

    ”Allora cosa gli hai detto?” chiese Willow mentre Buffy si abbottonava il lungo vestito
    “Non gli ho detto niente” rispose lei “Cos’avrei dovuto dirgli?”
    “Oh non lo so” disse Willow, guardando l’amica allo specchio mentre si aggiustava il velo “Forse… ‘sono innamorata di te da quando ho 17 anni ed è il momento che proviamo a far funzionare dal momento che condividiamo un figlio e tutto’”
    “Non è facile, Wills” mormorò Buffy, senza guardarla
    “Non dovrebbe nemmeno esserlo” disse Willow “Dev’essere reale. Nessuno dice che la vita è facile. Devi lottare per quello che vuoi”
    “Ma è lui che voglio?” chiese lei “Sono stata capace di vivere senza di lui per due anni. Sono riuscita ad andare avanti…. Più o meno”
    “Più o meno” rispose lei “E’ questo il punto chiave. Non sei mai realmente andata avanti, e nemmeno lui. Questo non ti è prova di quello che prova per te?”
    “Quindi, mi stai dicendo che mi ama di più perché ho iniziato a uscire con qualcuno e lui no?”
    “no” disse Willow scuotendo la testa “penso che questo ti aiuti a capire con chi vuoi passare la vita. Te la immagini una vita senza Spike?”
    Buffy ci pensò un momento “E se non riuscissimo?” chiese piano “Non posso rischiare che Michael si faccia male, e più diventa grande più sarà difficile”
    “Vuoi trasferirti a Chicago?”
    “Non lo so” disse lei con un sospiro sedendosi senza stropicciare il vestito “E’ una grande opportunitò ed è qualcosa che non mi sarei aspettata. Sarei stupida a non prenderla, ma…”
    ”Ma?”
    “Sarei stupida a lasciare indietro il padre di mio figlio?”
    “Non so cosa vuoi che ti dica, Buffy” rispose in tono gentile “Per come la vedo io, hai una grande opportunità che ti aspetta, qualunque decisione prendo” disse guardandosi allo specchio e criticando il proprio riflesso. “Ti dispiacerebbe andare a controllare Xander? Assicurarsi che non è corso via o qualcosa del genere”
    Buffy rise e si alzò “Giò, torno fra un minuto”

    * * * * *

    “Come stai Buff?” chiese Xander mentre lei gli sistemava il papillon
    “Sto bene” disse con un sorriso “Ma, guardati. Sei grande Mr quasi-sposato.” Sorrise prima di mettere su un viso scioccato “Oh mio dio, forse sei incinta!”
    “Forse” disse Xander con un sorriso”forse sono solo felice” Buffy lo guardò con le lacrime agli occhi .
    “Sono felice, felice per te. Questo mi fa felice per me. Tu e Willow mi date speranza. È come… se siete prova che c’è una luce alla fine di questo assurdo e lunghissimo tunnel”
    “Ti succederà, Buff” le disse “Tutto funzionerà”
    “Pensavo che tu non volessi che mi funzionasse?” chiese lei con un sorriso scherzoso.
    “Beh non era molto bello vedere te e un professore del liceo.” Le disse “Ma sei più grande ora… e penso che lui ti ami davvero”
    “Come puoi dirlo?”
    “Perché l’ho visto come ti guardava l’altra sera… è lo stesso modo in cui io guardo Willow”

    Buffy sentì altre lacrime bagnarle gli occhi e cercò di scacciarle, pensando alla cena di prova. Spike stava accanto a lei come se avesse paura che lei dovesse scomparire… e probabilmente era questa davvero la sua paura.
    “Okay” disse lei “Willow mi ucciderà se mi faccio colare il trucco. Quindi, vediamo” continuò, guardandolo dall’alto al basso “Trova le scarpe, la cerniera è slacciata. Penso che tu sia pronto per sposarti”
    Xander annuì con un sorriso mentre Buffy lo abbracciò.
    “Tu sei uno di quelli decenti, Xander. Spero di essere così fortunata da trovarvi un giorno”
    “Lo sarai”

    Buffy sorrise e si voltò verso la porta “Oh, tra l’altro” disse lei “Ti voglio bene, Xand… ma se le fai male, ti colpirò a morte con una mazza”
    “Buona a sapersi” disse lui ridendo
    “Ci vediamo fuori signor Harris”
    Buffy chiuse la porta dietro di se, sorpresa di vedere Spike lì in piedi con Michael. Spalancò gli occhi a vederla col vestito nero.
    “Sei bellissima” sussurrò
    “Willow voleva mettermi in un vestito verde radioattivo, ma le ho detto che in quel caso l’attenzione sarebbe ricaduta su di me quindi…”
    Spike rise mentre Michael si tendeva verso la madre, sorridendo dal mini smoking.
    “Anche tu stai molto bene” disse lei con un sorriso.

    Spike si voltò nervosamente “Grazie” mormorò “Penso che stiano per iniziare”
    Buffy annuì, andando riluttante verso il salone. Spike guardò la folla di gente, tutti che si contorcevano nelle loro seggiole aspettando che la cerimonia iniziasse.

    Buffy vide Xander prendere posizione e annuì, mettendo Michael accanto a lui, vicino ad una scatoletta con dentro dei Cheerios così sarebbe stato occupato durante la cerimonia.
    ”Ci vediamo al rinfresco”

    Spike stava per rispondere quando un leggero rumore attirò l’attenzione dall’altrare. Michael sorrideva ai suoi genitori con un sorriso prima di indicare Spike “Da da”
    Buffy rimase a bocca aperta mentre Spike spalancava gli occhi scioccato “Si, briciola” disse piano, abbassandosi a dargli un bacio “Sono il suo papà”
    Buffy combattè più lacrime mentre Spike deglutiva forte “Meglio che vada prima che Willow mi cacci”
    “Già” sorrise lei
    Buffy fu sorpresa quando la salutò con un leggero bacio. La sua mente divagò cercando di ricordare se fosse la prima volta che la baciava in pubblico. Ma smise di pensarci presto. Spostandosi dopo un momento, la guardò negli occhi, le sorrise e tracciò una linea lungo la sua guancia
    “tieni un ballo per me” le disse prima di andare via
    Buffy lo guardò prendere posto “Sempre”

    * * * * *

    Spike sedeva ad un tavolo al rinfresco, guardando la pista da ballo mentre Xander tentava di ballare con Buffy. Era bello vederla felice, libera da preoccupazioni o responsabilità
    “E’ più felice quando è qui”
    Spike si voltò per vedere Willow in piedi dietro di lui , sorpreso che gli stesse praticamente leggendo nel pensiero “Signora Harris” le disse con un sorriso “Congratulazioni”
    “Grazie” disse Willow “Combatterai per lei?”
    Spike seguì il suo sguardo vedendo Harris dare un bacio amichevole sulle labbra di Buffy “Considerando che l’uomo con cui ssta ballando si è recentemente sposato, non penso che sia un grande problema” disse sorridendo.
    “Sai cosa intendo” disse seria
    “Non so cosa fare” mormorò lui
    “Ha bisogno di ragioni per restare” disse Willow
    Spike guardò la coppia ballare, con un espressione triste “Non posso dargliene una
    Willow gli prese il braccio voltandolo a guardare Michael che rideva correndo intorno alla sedia di Joyce “Ce l’hai giù… dovete solo vederla allo stesso tempo”
    Spike sorrise guardando il proprio figlio “Ora, vai “ disse Willow
    “Si sta divertendo non posso rovinarglielo”
    “Bene” disse lei con un sorriso “Lo farò io”
    Spike scosse la testa mentre Willow andava da Buffy. Iniziarono le prime note di un lento e Spike la guardò mentre lei scannerizzava la zona.

    Oh, oh my love
    Oh my darling
    I’ve hungered for your touch
    A long and lonely time

    Buffy si voltò, incontrando lo sguardo di Spike attraverso la stanza. Gli sorrise mentre lui andava verso di lei.

    And time goes by so slowly
    And time can do so much
    Are you still mine

    Nessuna parola fu detta mentre lui la prendeva fra le braccia. Si guardarono prima che lui le mettesse le mani intorno alla vita dandole un dolce bacio. Buffy sentì il proprio cuore battere più forte quando le prese una mano nella sua portantosela al petto.

    I need your love
    I need your love
    I need your love
    God speed your love to me

    Buffy sospirò quando la mano si lui iniziò a farle dei piccolo cerchi dietro la schiena. I loro occhi non persero mai il contatto mentre si muovevano insieme.

    Lonely rivers flow
    To the sea, to the sea
    To the open arms of the sea

    Tutti I rumori della fossa passarono in sfondo, lasciando che la musica passasse attraverso di loro.

    Lonely rivers sigh
    Wait for me, wait for me
    I’ll be coming home
    Wait for me

    Spike combattè le lacrime che gli arrivavano agli occhi mentre Buffy gli teneva la mano

    Oh, oh my love
    Oh my darling
    I’ve hungered for your touch
    A long and lonely time

    Buffy lentamente lasciò cadere la testa sul suo petto, muovendo la mano perchè fosse sopra il suo cuore. Spike prese un respiro, coprendole la mano con la sua e chiudendo gli occhi.

    And time goes by so slowly
    And time can do so much
    Are you still mine

    Molte emozioni si rincorrevano attraverso di loro, mentre si incontravano di nuovo in un tenero bacio.

    I need your love
    I need your love
    I need your love
    God speed your love to me
    God speed your love to me

    Spezzarono il bacio più tardi a corto di fiato. Tutto sembrava tornare a loro lentamente mentre rimanevano abbracciati, senza volere che il momento finesse anche se era inevitabile.
    Si voltarono, le mani di Spike tenevano quelle di buffy. Ignorarono la curiosità delle altre persone che li consideravano ‘l’insegnante di storia’ e l’’amica di Willow’.
    Buffy vide sua madre guardarli, con un espressione si speranza sul viso, ovviamente volendo che sua figlia fosse felice. Spike la portò in una zona più appartata e la guardò di nuovo, e di nuovo la bacio.
    “Vieni a casa da me stanotte” le sussurrò
    Buffy non riusciva a credere alle proprie parole quindi annuì, con tutto il corpo scosso di confusione.




    Capitolo 32

    Buffy entrò in casa di Spike più tardi quella notte. Lo guardò con occhi dolci, tremando.
    “Te ne andrai?” le sussurrò
    Buffy si voltò, sentendo la pelle d’oca e annuendo, desiderando tante cose in quell momento. Spike prese un respire, aspettando quella risposta con tutto il suo cuore, ma maledicendosi per averla avuta
    “E’ tutto diverso ora… devo andare” mormorò lei, desiderando che lui le dicesse che le cose non erano cambiate e lei avrebbe dovuto restare.
    Deglutendo forte, l’accarezzò, con un sorriso triste “Allora facciamo in modo che questa notte conti”
    Rompendo il bacio, Buffy potè vedere le lacrime nei suoi occhi mentre la guardava “Fai l’amore con me” sussurrò lui passandole le mani fra i capelli. Buffy annuì.

    Si tolse le scarpe aiutandolo con la cravatta e togliendogli la giacca, per poi aiutarlo coi bottoni. Spike la guardava attentamente. Sembrava che stesse studiando ogni movimento che faceva, lei evitava i suoi occhi mentre gli sbottonava la camicia.

    Spike si tolse la camicia, mentre lei gli passava le mani sul torace, sentendo il piacere di averlo così vicino a lei. Le mani di lui andarono ad abbassarle la cerniera sul retro del vestito, lasciandola in completo nero.
    “Sei ancora più bella della prima volta che ti ho visto” le disse “E non pensavo che fosse possibile”
    Buffy chiuse gli occhi quando le labbra di lui le sfregarono contro il collo. Lei gli sciolse la cintura, gli calò i pantaloni lungo le gambe mentre lui da solo si toglieva il resto dei propri vestiti.
    Buffy gli baciò il torace fino a raggiungere le sue spalle, mordendolo dolcemente prima che Spike la prendesse in braccio portandola in camera da letto.
    Lasciandola sdraiata sul letto, Spike la guardò negli occhi per alcuni lunghi momenti prima di entrare lentamente dentro di lei. I suoi occhi si chiusero mentre era entrato completamente in lei, incredulo di quanto fosse perfetta quell’unione.
    Trattenne il respiro, uscendo piano e poi di nuovo nascondendosi in lei. Buffy si arcuò contro di lui, baciandolo e alzando le mani alle sue guance, sorpresa di sentire delle lacrime.

    Le sue gambe si annodarono attorno alla sua vita, voleva che lui dimenticasse tutto.
    “Sentimi” gli sussurrò, togliendogli le lacrime e guardandolo negli occhi “Non pensare” mormorò “Non pensare a niente… senti e basta”
    Spike la portò ad una nuova angolazione, prendendole un capezzolo fra le labbra, e lei si strinse ancora di più a lui.
    “Si” sussurrò lei sentendo tutti I brividi che tanto le erano mancati.
    Sussultò sentendo i denti di lui morderle il collo lievemente, spinse con lui più forte .
    “Sei stupefacente” le disse in un sussurro
    “Più forte” lo implorò lei “Ti prego, Spike… più forte”
    Spike chiuse gli occhi cercando di tenere a freno il proprio orgasmo per non farlo arrivare prima di lei.
    “Sto per venire” sussurrò lei
    “Guardami piccola” mormorò Spike, spingendo in lei con grande forza
    “Spike!” gridò lei stringendo i muscoli interni
    “Buffy” seguì lui con i fianchi che ancora sbattevano contro quelli di lei mentre esplodeva.

    Stettero lì sdraiati, guardandosi negli occhi e cercando di regolare il proprio respiro. Le loro labbra si incontrarono in un dolce bacio, Spike la tenne stretta a se, non voleva lasciarla andare anche se era ancora dentro di lei.
    “Era abbastanza perché questa notte conti?” chiese lei piano, facendo scorrere un dito sul suo torace.
    Spike chiuse gli occhi, la realtà gli piombò addosso. Non voleva altro che dimenticare il futuro, rotolando sulla schiena, portando Buffy con se. Gli occhi di lei si spalancarono quando lo sentì crescere dentro di lei mentre si metteva a sedere.

    “Penso che abbiamo appena iniziato, amore” sussurrò lui, prendendole I fianchi ed iniziando a farla muovere.
    Buffy si chinò avanti premendo il proprio petto al suo torace “Spero che tu non abbia pianificato di dormire stanotte” sussurrò lei
    Spike sentì il proprio sorriso espandersi “Ho pianificato” disse piano “Ma ti garantisco che il dormire non era compreso”




    Capitolo 33

    Spike si appoggiò al muro, guardando fuori dalla finestra nel suo giardino sul retro. Il sole stava calando, e lui poteva sentire il suo cuore spezzarsi. Buffy se n’era andata oggi. Aveva disperatamente bisogno di bere, ma era stato deciso che Michael sarebbe stato con lui finchè lei non fosse pronta a Chicago, e lui non avrebbe mai bevuto con suo figlio in casa.
    Guardò gli ultimi raggi del sole cadere dal cielo, lasciando il mondo grigio. Lasciando Spike grigio. Non si era mai sentito così perso, nemmeno quando se n’era andata la prima volta. Ora se n’era andata di nuovo, e non c’era nulla che lui potesse fare. Aveva preso la sua decisione, e lui non era ciò che voleva.

    * * * * *

    Due ore prima
    “Ne sei certa?” chiese Spike prendendole a coppa una guancia mentre entrambi scacciavano le lacrime
    “No” disse lei “E’ questo il punto”
    Spike annuì
    “Ci vediamo fra una settimana, quando porti Michael” disse lei “Tutto si sistemerà”
    “Anche noi?”
    Buffy distolse lo sguardo “C’è un noi?” chiese lei “E’ questo che vuoi?”
    ”Ti amo Buffy” sussurrò evitando la domanda completamente e lasciandole un dolce bacio sulle labbra.
    “Anche io ti amo” disse lei

    Spike distolse lo sguardo, lasciando che le sue mani cadessero da lei. Non poteva chiederle di restare. Non poteva chiederle di rinunciare a quello che voleva, solo per il suo egoismo. Ma ancora non voleva che le cose fossero finite così.

    * * * * *

    “Perchè te ne sei andata?” sussurrò al nulla fissando il prato

    “Perché le cose accadono”
    Spike gelò nel sentire la sua voce. Si voltò a guardarla. Voleva correre da lei ma non poteva. Aveva paura che non fosse reale e chiuse gli occhi immobile, prima di riaprirli lentamente per vederla appoggiata al muro del salotto.
    “Accadono così forte. Non puoi… metterle da parte”
    “Buffy?” sussurrò lui inclinando la testa mentre lei andava verso di lui “Stai bene?”
    “Mi dispiace, è solo che… lo sai, prende tempo” sussurrò lei andando da lui “Non puoi solo… dirmi che mi vuoi felice e che mi ami e aspettarti-“
    Spike distolse lo sguardo con fare colpevole “Lo so”

    Fece un passo verso di lei. Era qui per una ragione, e lui non voleva spaventarla, quindi rimase fermo.
    “C’è molto su cui lavorare” disse lei piano “Ci fidiamo di nuovo l’uno dell’altra…”
    Spike non riusciva a guardarla negli occhi, la sua gola era chiusa. Lentamente provò ad alzare gli occhi mentre lei continuava.
    “Devi capire che se… se non siamo le stesse persone che eravamo, possiamo comunque stare insieme. Ma è un lungo… importante processo, e … possiamo semplicemente saltarlo?”

    Spike spalancò gli occhi mentre lei era in piedi che gli sorrideva
    “Puoi semplicemente baciarmi ora?”
    Un leggero sorriso passò per il viso di Spike prima che si chinasse a baciaela.
    Spostandosi dopo un momento, le prese le mani nelle sue.
    “E per il lavoro?”
    “Vieni con me” sussurrò lei
    “Cosa?”
    “Vieni con me” ripetè “Noi tre… possiamo essere una famiglia, Spike…”
    “E’ per qusto che sei tornata?” chiese lui
    “Tu sei il perchè sono tornata… non posso partire di nuovo senza di te. Facciamo una partenza daccapo… se lo vuoi”

    Spike tirò un sospirò di sollievo, appoggiando la fronte alla sua “Non ho mai voluto altro”
    Le bacià una guancia, poi raggiunse le sue labbra, guardando l’anello coi diamanti alla sua mano destra.
    “Lo hai ancora” mormorò
    “Certo che ce l’ho” disse lei
    "Pensavo che... visto che non ho mantenuto la promessa..."
    "Che promessa?" chiese lei curiosa
    Spike la guardò "Essere con te per l'eternità"
    Buffy spalancò gli occhi "Lo sapevi? Lo hai saputo per tutto questo tempo cosa voleva dire?"
    "Certo che lo sapevo" rispose prendendola a se "Pensavi che ti avrei preso una cosa del genere senza sapere cosa volesse dire?"
    Buffy lo guardò stupefatta "Manterrai quella promessa ora, vero?" chiese lei con un sorriso
    "Appena la rendiamo ufficiale"
    Buffy sentì il proprio cuore saltare.
    "Possiamo farla funzionare?" le sussurrò lui
    Buffy sorrise "A cosa pensi, Mr Bradley?"
    "Penso che abbiamo aspettato abbastanza signorina Summers" sussurrò lui prima che la baciasse di nuovo.

    * * * * *

    Non è iniziata per lussuria. Al contrario di quello che molte persone si aspetterebbero, la passione non è iniziata che dopo, anche se l’attrazione c’era sempre stata. L’eccitazione, la fissazione, erano tutti effetti di riflesso di quello che stava realmente accadendo. Di quello che stava crescendo sotto la superficie. Nessuno se lo sarebbe aspettato. Nessuno avrebbe pensato che tutto è iniziato con qualcosa di così semplice, comune. Che qualcosa di così pieno e così emozionante potesse essere iniziato sfiorandosi le mani.


    FINE!
     
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5 replies since 21/4/2012, 20:52   3825 views
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