Sogno ad occhi aperti

conclusa

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  1. kasumi
     
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    --- Sogno ad occhi aperti ---


     

     

    Fan-Fiction su Buffy The Vampire Slayer, scritta da Kasumi.

     

    Tutti i personaggi di BTVS sono di proprietà di Joss Whedon, 20th century fox e di tutti gli altri aventi diritto.

     

    Ambientazione: 5x4 “Fuori di testa”.

     

    Trama Riley è in fin di vita a causa dei farmaci che gli venivano somministrati dall’Iniziativa e Buffy lo convince ad operarsi, in una lotta contro il tempo. Nel mentre Spike e Harmony rapiscono il dottore che deve operarlo per far rimuovere il Chip a Spike.

    Che cosa sarebbe successo se il dottore avesse realmente rimosso il Chip ed il vampiro fosse stato in grado di sconfiggere Buffy?

     

    Note: Questa storia è ispirata alle atmosfere cupe di “Nero e Argento” di Rogiari.

    Ringrazio Carol per avermi fatto da beta-reader per la versione inglese.

     

    Genere: “What If”, drammatico, erotico.

     

    Rating: VM18

     

    Scritta nel dicembre del 2011

    Revisionata nel dicembre del 2012

     

     

     


    Capitolo 1


     

     

    Nell’aula di medicina si stava consumando una lotta impari.

    Da una parte Riley cercava di afferrare Harmony, dall’altra Buffy cercava di tenere testa a Spike.

     

    Il soldato fu bloccato dalla freccia partita accidentalmente dalla balestra della vampira. Guardò in basso all’oggetto conficcato nella gamba e annaspò verso il tavolo.

    Il suo fisico era provato dalle droghe cui l’aveva sottoposto l’Iniziativa e soffriva continue crisi di astinenza, rischiando l’infarto da un momento all’altro.

    La vampira gli lanciò una sedia e lo mandò facilmente al tappeto. Riley rovinò sul pavimento, trascinando con sé il tavolo d’acciaio cui si era aggrappato.

     

    Poco più in là, Spike osservava Buffy e sogghignava, stando in piedi sul tavolo dove il chirurgo gli aveva appena rimosso il Chip dal cervello.

     

    «Sguazzerò nel tuo sangue, Cacciatrice.» Le disse, pregustando la sua vendetta.

     

    Le fu addosso con un balzo e la immobilizzò contro il pavimento, affondandole immediatamente le zanne sul collo. La ragazza non ebbe il tempo di reagire. I denti affilati tagliarono con facilità la sua carne, trovandola liscia e morbida, ed il vampiro iniziò a succhiarle via il sangue. Buffy restò senza fiato e cercò di divincolarsi, ma la presa del demone era troppo salda.

    La forza le fu strappata via assieme al sangue.

    Il soffitto, il profilo di Spike, le luci al neon appese al soffitto... tutto sfuocò e annebbiò mentre scivolava nell’incoscienza.

     

    Harmony si accertò che Riley avesse perso i sensi e si fece appresso a Spike, desiderosa di assaggiare la Cacciatrice.

     

    «Spero che ne lascerai un poco anche per me.»

     

    Spike alzò il viso deformato dal demone e ringhiò. «Non azzardarti a toccarla! Lei è mia!»

     

    Gli occhi gialli brillarono possessivi e un rigolo di sangue gocciolò dalla bocca e scese lungo il mento.

     

    Harmony indossò il volto della caccia e tentò di avvicinarsi, ma Spike ringhiò nuovamente.

     

    «Ti ho detto di starle lontana!» Sibilò tra le zanne.

     

    Prese Buffy tra le braccia e la sollevò da terra, poi si avviò verso l’uscita del laboratorio. La vampira lo seguì a qualche passo di distanza.

     

    «Posso almeno uccidere il dottore?»

     

    Il dottore in questione stava rannicchiato in un angolo, tremando in modo incontrollabile, con le braccia a nascondergli il viso.

     

    «No. Lui vive.» Il suo sguardo passò dal corpo svenuto del fidanzato di Buffy al dottore. «Lei opererà il ragazzo.» Disse, ignorando il gemito di disapprovazione di Harmony. «Così la prossima volta che lotterò con lui sarà in un combattimento leale.»

     

    «Perché non possiamo semplicemente ucciderlo?» Lamentò la bionda.

     

    «Perché mi ha rimosso quel dannato Chip.»

     

    «Non lui, intendevo il bambolotto di Buffy.»

     

    «Non ho intenzione di ripetermi, Harm. Chiudi il becco e fai quello che ti dico.» Tagliò corto e guardò la ragazza tra le sue braccia. Sembrava così piccola e indifesa.

    “Perché Buffy tiene a lui.” Pensò.

     

    La vampira tenne aperta la porta del laboratorio per facilitare l’uscita del compagno, poi lanciò un’occhiata al dottore.

     

    «Per questa volta è salvo, ma la pros--»

     

    «Harm!! Smetti di fare la cretina e porta il tuo culo fuori da lì!» Le urlò dietro Spike.

     

    Non appena furono fuori dalla struttura, Harmony chiese «Che cosa ne facciamo di lei?»

     

    Spike le rispose senza nemmeno degnarla di uno sguardo. «Lasciaci Harm. Non ho più bisogno di te.»

     

    «Che cosa?!» Strillò la bionda.

     

    «Dico davvero, vattene via.»

     

    «Mi hai usata solo per farti rimuovere il Chip, non è vero? Che bastardo!»

     

    «Sparisci prima che ti polverizzi! Sono veramente stanco di te!»

     

    La vampira non osò ribattere e si allontanò delusa.

     

    Spike scelse di prendere i tunnel sotterranei della città per tornare alla cripta, per non dare nell’occhio.

     

     


    Capitolo 2


     

     

    Spike dispose una serie di cuscini e coperte sul pavimento della cripta e ci adagiò sopra la Cacciatrice. La osservò per un attimo e decise di lavare via le righe di sangue rappreso che le scendevano dal collo. Scomparve per un attimo per fare ritorno con una bacinella di acqua calda e una spugna.

     

    Si sedette al fianco della ragazza e iniziò a prendersi cura di lei, senza chiedersi perché lo stava facendo, perché non l’aveva uccisa nonostante fosse il suo nemico. Voleva provare che aveva potere su di lei, che poteva farle ciò che voleva, allora lei avrebbe ricominciato a temerlo.

     

    Inzuppò la spugna e la strizzò, poi le scostò i capelli e iniziò a strofinare lentamente la pelle dorata.

     

    Il sangue si era rappreso sulla maglietta ed era sceso sulla schiena. Spike pensò di averla morsa troppo selvaggiamente, creando delle ferite più grandi di quelle che avrebbe voluto. Si sentì persino in colpa per un momento. Non per averla aggredita (quello faceva parte della sua natura) ma perché il suo corpo non meritava quel trattamento. Un corpo come quello meritava solo ammirazione.

     

    Al diavolo! Aveva finalmente sconfitto la Cacciatrice ed ora era a sua disposizione, incosciente, nella sua cripta. Non era il momento dei ripensamenti. Poteva ancora sentire in bocca il gusto del suo sangue; quel ricco, potente e delizioso nettare degli dei...

     

    Le tolse delicatamente la maglietta e la girò sullo stomaco. Continuò a lavare via il sangue dalla schiena e poi sedette, osservandone la figura per un momento.

    Il corpo della ragazza era maledettamente invitante e sentì crescere presto la propria eccitazione. Decise che avrebbe preso qualcos’altro da lei prima che avesse ripreso conoscenza, quindi iniziò a toglierle i jeans rossi e la biancheria molto lentamente, assaggiandone ogni curva con occhi famelici.

     

    Bagnò il dito medio nella bocca e lo inserì tra le pieghe della sua femminilità. Chiuse gli occhi e risucchiò l’aria attraverso i denti alla sensazione del suo passaggio stretto e accogliente. Non si meravigliò troppo per averla già trovata leggermente eccitata, per non essere stato l’unico a scaldarsi durante il loro combattimento.

    Massaggiò e accarezzò la sua carne, affascinato dalle sensazioni che gli dava. Si chiese se era sempre così soddisfacente, quando si prendeva qualcosa che si era sempre creduto così inafferrabile.

     

    Incurante dell’approssimarsi del suo risveglio, le sollevò il bacino e prese ad accarezzarle la parte anteriore con la mano sinistra. Socchiuse gli occhi e fece scivolare un altro dito, poi prese a muoverli ritmicamente, dentro e fuori di lei.

     

    Buffy gemette, reagendo alle sensazioni del proprio corpo, mentre la mente ancora annebbiata riprendeva coscienza.

     

    «Dove mi trovo?»

     

    Spike non smise di muovere le mani. Questa era probabilmente l’unica occasione che aveva di assaggiare il suo corpo e voleva approfittarne appieno, ora che era a sua disposizione. Lei spostò una gamba di riflesso, per facilitargli l’accesso, senza rendersi pienamente conto di quello che stava succedendo.

     

    «E’ un sogno?» Chiese ingenuamente.

     

    Lui sorrise e le poggiò le labbra sulla schiena, disegnando una scia di teneri baci lungo le scapole. Era decisamente un sogno ad occhi aperti, almeno per lui. Doveva risponderle di no e gettarle in faccia la realtà oppure doveva risponderle di sì e continuare a divertirsi alle sue spalle?

     

    «Hai sognato ancora su di me?» Chiese invece, non riuscendo a trattenere la curiosità.

     

    «Altre due volte…» Ammise lei, ansimando. «Ma non era così realistico…»

     

    Spike fu inorgoglito da quella rivelazione e decise che era il momento di entrare in lei. Le sollevò il bacino, facendola puntare sulle ginocchia, e procedette lentamente.

     

    La sentì gemere di nuovo e lottò contro l’urgenza di riempirla con un’unica spinta veloce. Era talmente eccitato da quella svolta inaspettata da essere maledettamente vicino al culmine del piacere.

     

    Iniziò a ondeggiare dentro e fuori di lei e aumentò ben presto il ritmo, godendone ogni momento. Pensò che il piacere fosse talmente travolgente che avrebbe potuto bruciare per la sua intensità.

    Ci volle davvero poco prima di sentirla stringersi ritmicamente attorno a lui, precedendolo di qualche istante. Poi entrambi si stesero sulla coperta, ansimando esausti.

     

    La strinse, abbracciandola da dietro, inspirando a fondo il suo profumo e quello della sua eccitazione. Dopotutto, c’era qualcosa di meglio che uccidere una Cacciatrice.

     

    Buffy si guardò in giro e iniziò a familiarizzare con l’ambiente circostante. La sua mente era ancora offuscata dal piacere per pensare con lucidità, ma la nebbia si stava diradando poco a poco.

    Quelle sensazioni sembravano così stranamente reali. Le mani di Spike su di lei, che ora le stavano massaggiando i seni, il contatto con la fredda pelle del suo petto contro la propria schiena e il suo membro ancora dentro di lei. Era decisamente tutto troppo reale.

     

    «Questo non è un sogno, non è vero?!» Chiese improvvisamente, in preda all’ansia.

     

    Spike la sentì irrigidirsi e rispose, più rilassato che mai.

    «Non ti sembra un po’ tardi per le grandi scoperte, Amore?»

     

    Lei spalancò gli occhi, finalmente conscia di quello che era appena successo. Si liberò da lui per voltarsi con uno scatto e guardarlo sconvolta. Lui la guardava languido, perfettamente calmo e appagato, nel suo tipico modo impertinente.

     

    Buffy non poté sopportare oltre quel sorriso, quindi lo colpì violentemente con un pugno. Si alzò per mettere distanza tra di loro e si affrettò a recuperare i propri vestiti, sentendolo ridere mentre si teneva le mani sul naso dolorante. Poi si ricordò in un flash quello che era successo nel laboratorio e si tastò la ferita sul collo.

     

    «Che cosa ne è stato di Riley?» Chiese agitata.

     

    Spike sospirò e alzò la mano in un gesto di stizza. «Stai calma, tesoro. Il tuo amato Capitan America è al sicuro. Ho risparmiato il dottore e gli ho permesso di operarlo.»

     

    «Gli hai… dato il ‘permesso’?» Chiese lei, piena di rabbia.

     

    «Certamente! Avrei potuto uccidere entrambi, ma non l’ho fatto.» Le rispose con aria di sfida.

     

    Buffy avrebbe dovuto ridurlo in polvere all’istante, ora che era pure senza il Chip, ma era troppo sconvolta per quello che era successo. La rabbia la stava consumando e la vergogna era ancora più intensa. Essere sconfitta da lui, lasciargli fare quelle cose... Come avrebbe potuto guardare di nuovo Riley negli occhi dopo questo?

     

    «Questo non è mai accaduto e stai sicuro che ti ucciderò, se ne farai parola con qualcuno.» Lo minacciò.

     

    Spike non poté fare a meno di sorridere. «Meriti di più di quella checca.»

     

    «Sta’ zitto! Tu non lo conosci!» Non aveva bisogno che la facesse arrabbiare ancora di più.

     

    «Ma ti conosco meglio di lui.»

     

    «Stronzate!» Urlò stizzita. «Non sei altro che un compiaciuto figlio di--» Lo guardò disgustata, incapace di finire la frase. Poi si voltò senza aggiungere altro e scomparve fuori dalla porta.

     

     


    Capitolo 3


     

     

    Buffy era volata a casa, si era fatta una doccia e si era cambiata velocemente.

    Aveva bisogno di cancellare l’odore di Spike dal suo corpo e l’immagine del suo sorriso compiaciuto dalla propria mente, oltre che accertarsi delle condizioni del proprio ragazzo.

     

    Trovò Dawn ad aspettarla nel soggiorno, preoccupata per Riley. Le disse che non era riuscita a restare in ospedale e che era andata di ronda per sfogare la tensione, ma che dopo un combattimento con un gruppo di vampiri era dovuta tornare a casa per sistemarsi.

    Non sapeva come il suo ragazzo sarebbe stato al suo risveglio, ma non voleva dargli ulteriori preoccupazioni.

     

    La storia sembrò convincere la sorella, che le chiese se poteva accompagnarla all’ambulatorio governativo. Buffy le ricordò che l’accesso era molto ristretto.

     

    Prima di uscire, si fermò davanti allo specchio dell’entrata per controllare la ferita sul collo. Aveva optato per un lungo cerotto color carne e un foular, sperando che l’avrebbero coperta a sufficienza.

    Sperava che Riley avesse perso i sensi prima di vederla mordere da Spike.

     

    ***

     

    Buffy camminava pensierosa per i corridoi, diretta alla stanza in cui Riley stava riposando dopo l’operazione.

     

    «Signorina Summers, tutto bene?»

     

    La ragazza si voltò e riconobbe il medico che era presente nell’aula di medicina. «Sto bene, grazie.» Poi aggiunse preoccupata. «Come sta Riley? Com’è andata l’operazione?»

     

    «Dobbiamo aspettare qualche giorno per dirlo ma sì, credo che si riprenderà presto.»

     

    «Sono lieta di sentirglielo dire. Posso vederlo?» Chiese speranzosa.

     

    «Certo. Mi segua, la prego.» Il dottore la guidò attraverso i corridoi.

     

    A Buffy tremavano le gambe, al pensiero di rivedere il suo ragazzo. Sperava che avesse preso tutto il nervosismo per preoccupazione nei suoi confronti e che non si sarebbe fatto troppe domande.

     

    «Sono felice di vedere che sta bene. Ero veramente preoccupato.» Disse il dottore. «Quando ho visto quel vampiro biondo portarla via non ho osato immaginare che cosa le avrebbe fatto. Ma sappiamo tutti di che pasta è fatta e scommetto che si è ripresa immediatamente, dandogli quello che si meritava.»

     

    La ragazza incespicò e ruzzolò quasi per terra, ma il dottore fu pronto a sorreggerla.

     

    «Oh, non se lo meritava per niente.» Ammise, maledicendolo per averle fatto ricordare quello che era successo qualche ora prima e a cui cercava disperatamente di non pensare.

     

    Raggiunsero facilmente la stanza.

     

    «Eccoci qui.» L’uomo si fermò e le sorrise, indicando la porta.

     

    Buffy oltrepassò la porta esitante e si avvicinò al fidanzato con piccoli passi incerti. Era provato ma le sorrideva ed aveva un grande cerotto quadrato sul petto, che divenne visibile nel momento in cui si sedette sul letto e allungò un braccio verso di lei.

     

    Una parte di lei voleva prendergli la mano e stringerla, abbracciarlo e baciarlo teneramente, ma l’altra parte non osava toccarlo, sentendosi tremendamente colpevole. Che cosa doveva fare? Mentirgli e provare a dimenticare o dirgli la verità? Come avrebbe reagito, sapendo quello che le era successo? Non era stata colpa sua se Spike l’aveva quasi violentata, ma lei non l’aveva nemmeno fermato.

     

    «Non ce la faccio a restare qui, mi dispiace.» Gli disse, voltandosi e correndo via, mentre le lacrime iniziavano a rigarle il viso.

     

    Il soldato aprì la bocca per parlare ma la richiuse senza dire alcuna parola. L’aveva sempre vista forte e determinata, persino quando l’aveva trovato e l’aveva convinto a farsi operare, ed era strano vederla cedere in quel modo alle emozioni. Pensò che dopotutto anche lei era fragile dentro il suo guscio e gli piacque scoprire che era più umana di quello che pensava.

     

    Peccato che non fosse stato lui a spezzare il suo auto-controllo.

     

    Buffy corse a perdifiato attraverso i corridoi e si chiuse nel bagno, piangendo a lungo e disperatamente. Sapeva che d’ora in poi niente sarebbe stato come prima tra lei e Riley e tra lei e Spike, solo non sapeva in che modo le cose sarebbero cambiate.

     

     


    Fine


     

    Edited by kasumi - 27/12/2012, 14:29
     
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    Povera Buffyna! XD *la spuccia tutta*
    Di solito evito le Buffy/souless!Spike, perché il mio "happy spuffy place" è il post Chosen e mi piace anche tutta la depressione pesante della Sesta Stagione *rotola* però tu hai uno stile molto godibile e leggero, e la storia vola via che è un piacere.
    Adesso, se vuoi scusarmi, vado a procurarmi uno Spike. è_é
     
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  3. kasumi
     
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    Ho revisionato la storia :)
     
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2 replies since 19/12/2011, 01:39   420 views
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