The Rebirth

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  1. SognoImmortale
     
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    Rating: NC17 soprattutto per le scene di violenza.
    Paring: Spuffy!
    Timeline: Quarta stagione, ma con diverse modifiche, che scoprirete mano a mano.
    Riassunto: Cosa può nascondere l' amicizia? e quanto è sottile il confine tra odio e amore?



    -...A particular return...-


    Il cartello, riportante la banale e trita frase 'Benvenuti a Sunnydale', si ritrovò all' improvviso schiacciato sotto la gomma posteriore di una DeSoto nera.
    La portiera della macchina si aprì di scatto facendo rotolare fuori il cadavere di una ragazza dai lunghi capelli rossi.
    -Finalmente a casa..- ghignò Spike uscendo a sua volta-..Nonostante lo spuntino..- disse tra sè e sè guardando il cadavere-..Ho di nuovo fame.-.
    Quella stupida ragazzina autostoppista non aveva placato il suo languore.
    Forse perchè si era arresa alla morte con troppa facilità.
    Non aveva urlato come lui avrebbe desiderato.
    La pausa di era dissipata nel suo sangue con incredibile velocità.
    Si era semplicemente lasciata andare alla morte.
    E questo gli aveva rovinato il pasto.
    Tirò un calcio al corpo per poter passare.
    Si allontanò dalla vettura, sicuro che nessuno l' avrebbe toccata.
    Neanche il demone più scemo, o il vampiro più demente della Bocca dell' Inferno, non avrebbero riconosciuto quella macchina.
    Tutti sapevano quanto lui l' adorasse.
    Il suo gioiello prediletto.
    Esattamente come amava il suo spolverino in pelle nera.
    Il suo cimelio favorito.
    Sottratto alla sua ultima cacciatrice uccisa.
    Il sapore di quella ambrosia, assaggiata per la prima ed ultima volta in Cina, non fece che aumentare il suo desiderio di caccia.
    Si osservò attorno, notando un' atmosfera fin troppo calma.
    L' ultima volta che era stato a Sunnydale aveva al suo fianco la sua amata.
    La sua Principessa.
    Colei che gli aveva donato il bacio oscuro.
    Lei lo aveva plasmato da grezzo poeta a sublime predatore.
    Ghignò maleficamente pensando a Drusilla.
    Colei che aveva venerato per tutta la sua non-morte.
    Che aveva accudito, protetto e su cui aveva vegliato per interminabili giorni e notti, salvandola a volte dai suoi stessi folli deliri.
    Troppe volte l' aveva abbracciata trattenendola dal gettarsi sotto i roventi raggi del sole, guidata dalle voci che popolavano la sua mente.
    Una malattia che non aveva potuto sconfiggere, per quanto lui avesse provato.
    E lei non faceva altro che invocare il nome del suo Sire, in quelle lunghe notti.
    Perchè, anche se lui era il suo compagno, Angel rimaneva il cretore, colui che aveva uno spazio più importante negli altri nel demoniaco cuore della vampira.
    Ripensò un istante al suo legame con Drusilla.
    Tutto si era volatilizzato.
    Di sicuro lei avrebbe preferito trovarsi con lui, ora.
    Lo sbaglio era stato unicamente suo.
    Lei aveva preferito a lui un insignificante Demone del Caos.
    Quello che le aveva, metaforicamente parlando, spezzato il cuore scappando con un' Immortale.
    Sorrise divertito.
    Pensare alla sua Sire gli fece alzare gli occhi verso la volta celeste.
    Notò con quale elenganza la luna si stagliava nel cielo privo di nuvole.
    Osservò per un attimo le stelle.
    Le maledette stelle con cui Drusilla era solita parlare.
    Interminabili chiacchierate deliranti e senza senso.
    Gli aveva predetto un futuro insolito.
    Soprattutto per un vampiro.
    Un raggio di luce l' avrebbe catturato.
    Il suo odore era macchiato da qualcosa di rifulgente.
    Poteva percepite attorno a lui il fantasma di qualcuno che avrebbe rapito il suo amore.
    Ed il sapore di cenere si sarebbe cosparso in lei.
    Nulla di più vero.
    Era estremamente soddisfatto del suo operato.
    Vederla uccidersi gli aveva donato un senso di sollievo.
    La sua pazzia non le faceva vivere in pieno la sua natura.
    Era una vampira bloccata da sensi di colpa e orrori.
    E più andava avanti negli anni, e più impazziva.
    I volti delle sue vittime la torturavano nel sonno, facendola delirare nella veglia.
    Ella era un predatore braccato dalle sue vittime.
    Ora, almeno, aveva raggiunto la pace.
    L' odore di una giovane vittima cancellò i pensieri sulla sua Creatrice.
    Camminò con lentezza, mentre lo spolverino in pelle fluttuava a tempo con la lieve brezza autunnale.
    Il rumore dei suoi passi riempiva il silenzio della notte.
    La Bocca dell' Inferno sembrava dormire pacificamente.
    Almeno in apparenza.
    Vide una ragazza che passeggiava in totale tranquillità in un vicolo alquanto buio.
    Si avvicinò in silenzio pronto al gioco.
    Cibarsi e basta serviva a soddisfare unicamente la sua fame fisica, ma non quella del suo ego.
    Sentiva la necessità di inebriarsi con la loro inutile paura.
    Gli esseri umani dimostravano tutta la loro debolezza trasudando quella piacevole ed eccitante emozione.
    Il loro sangue diventava più corposo.
    Come un ottimo vino d' annata.
    Aveva bisogno di quell' eccitamento che solo la caccia psicologica sapeva dargli.
    -Ti sei persa?...- domandò con voce suadente-..Non è conveniente fare certe strade.-.
    Quella sobbalzò portandosi una mano al cuore.
    Il vampiro sorrise nel sentire quel melodioso battito.
    Quel rumore riempì il suo stesso corpo.
    Presto ne avrebbe carpito la sua stessa essenza.
    Incontrando gli occhi cobalto dell' uomo alle sue spalle si rilassò visibilmente.
    La semplice domanda di come fosse arrivato dietro di lei,senza fare il minimo rumore, non le balenò nella mente di quella.
    Si volse verso di lui leccandosi le labbra involontariamente.
    -No..- rispose riprendendo fiato ed osservando il magnifico sconosciuto -..Stavo andando al Bronze, ma son in ritardo..-.
    -E così hai pensato di tagliare da qui..- terminò per lei-..Forse è il caso che ti faccia da scorta, non vorrei qualcuno ti facesse del male..- la vide sorridergli mentre si avvicinava-..Prima che ne faccia io, ma questo era ovvio, no?- domandò con ironia.
    La ragazza dilatò gli occhi.
    Non ebbe il tempo di urlare.
    Non ebbe neanche il tempo di pensare.
    Accadde tutto troppo velocemente.
    Si ritrovò quel esile e compatto corpo a spingerla contro il freddo muro di mattoni alle sue spalle.
    -Speriamo che tu abbia un sapore degno del profumo che emani..- schioccò la lingua contro il palato-..Non sono molto gentile con chi non ha un buon sangue.- ghignò divertito.
    Scivolò nel suo vero volto.
    Lesse, nello sguardo della vittima, il puro terrore.
    La sua spezia preferita nel nutrimento.
    Penetrò la morbida pelle di lei con i suoi mortali canini, iniziando a succhiarle via la linfa vitale.
    Il caldo sangue irrorava la sua lingua, il palato ed infine la gola.
    Corposo e succulento riempiva il suo feroce desiderio.
    Le mani di lei posate sul suo torace, in blando tentativo di opporre resistenza, facevano ballare di divertimento il demone dentro di lui.
    Odiava le persone arrendevoli.
    Il loro sangue era sciapo, senza gusto.
    Quelli che almeno tentavano di difendersi avevano continue scariche di adrenalina, e questo rendeva il sangue incredibilmente vellutato.
    Sentiva il cuore della ragazza perdere i battiti.
    Il respiro accelerato dalla paura stava piano piano scemando.
    La vita la stava abbandonando.
    Riunì le esigue forze in un tentativo di ribellione.
    Il risultato fu soltanto di sentire i denti dell' essere stringere ancora di più il suo collo lacerato.
    Lasciò scivolare,dal suo abbraccio di morte,il cadavere.
    Sorridendo del suo lauto pasto, si passò la lingua sulle scarlatte labbra, pulendole dalle ultime gocce.
    Le più saporite.
    Estrasse dal pacchetto una sigaretta e con un veloce gesto della mano accese lo zippo.
    Inalò la nicotina, che andò ad accarezzare il palato, reso più sensibile dal sapore del sangue.
    Un dolce calore lo avvolse con gentilezza.
    Sentì le sue morte membra arricchirsi e divenire più forti.
    Il sangue ancora caldo scorreva nelle sue vene, con impeto.
    Socchiuse gli occhi completamente appagato.
    Un flebile rumore, accompagnato da un leggero e familiare odore, risvegliò i suoi sensi.
    Senza tornare ai suoi lineamenti umani, compì i pochi passi che lo separavano da quell' essere conosciuto e allo stesso tempo estraneo.
    Quella duplice natura scatenò in lui una profonda curiosità.
    C' era qualcosa che non andava.
    I suoi sensi erano allarmati, ma non come dovevano.
    Pungevano per l' impeto di quell' odore che riempiva il suo olfatto.
    Il demone dentro di lui sembrava ballare per un qualcosa che non riusciva a comprendere del tutto.
    Gettò con ben poca grazia un bidone dell' immondizia lontano, rivelando così la misteriosa figura.
    La bocca si aprì senza che alcuna parola potesse uscire subito da questa.
    La sigaretta cadde a terra, tracciando una labile scia di fuoco nel buio vicolo.
    Ci fu silenzio.
    Quasi più di quanto fosse possibile in assenza di rumore.
    -Oh, Bloody hell!- disse spalancando gli occhi.






    ....Continua e Commenti pleaseeee....
     
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  2. Spike-Spuffy
     
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    Mmmh.. interessante! Continua presto! :)
     
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  3. SognoImmortale
     
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    Uhhh sno contenta che ti sia piaciuta tesoro, eccoti un capitolo tutto per te ;)







    -...World upside down...-




    Ancora con gli occhi sgranati e la bocca aperta dallo stupore, osservava la persona di fronte a sè.
    Non riusciva a credere a ciò che stava osservando.
    I suoi sensi cercavano di capire se fosse stata realmente lei.
    In tanti anni da non-morto non si era mai ritrovato in una situazione simile.
    Pensava di aver visto di tutto.
    L' avvento delle era aveva portato grandi cambiamenti.
    Il mondo era cambiato in così tanti modi da essere irriconoscibile.
    Il genere umano era cambiato, facendo mutare anche il loro habitat.
    Questo, però, era qualcosa che mai e poi mai avrebbe pensato potesse succedere.
    Per la prima volta capì il significato di innaturale.
    Come se ogni cosa fosse stata sovvertita.
    Sentì il bisogno, non necessario, di respirare.
    Boccheggiò per un istante.
    Scrollò il capo cercando di riprendere un aspetto più dignitoso, e meno da pesce rosso.
    -Non può essere vero..- il vampiro era seriamente spaesato-..Tu non sei chi penso io, oppure...- le parole gli morirono in gola.
    Non riusciva neppure a dirlo, tanto era assurda quella situazione.
    -Spike?- sussurrò inclinando di lato il capo.
    Era la sua voce.
    Si mosse appena verso di lui.
    In maniera impercettibile, ma lo potè notare comunque.
    Pur se flebile, poteva captare anche il suo odore.
    Misto alla paura.
    Allo sconforto.
    A quel profondo senso di abbandono.
    Conosceva bene quei sentimenti umani.
    Li assaporava ogni notte, da quasi un secolo e mezzo.
    -Spike?- chiese sempre a bassa voce.
    Aveva pronunciato nuovamente il suo nome.
    Con disperazione lo stava chiamando.
    Si poteva sentire in quel lieve bisbiglio una nota di stupore, ma non tanto per la sua presenza.
    Era qualcosa di diverso.
    Il biondo si piegò per trovarsi in ginocchio di fronte a lei.
    Un raggio di luna illuminava fiocamente quel volto che lui ben conosceva.
    Un taglio percorreva la sua fronte.
    Doveva esserselo fatto poche ore prima.
    Il sangue stava cicatrizzando la ferita, e il suo aroma era quasi inesistente.
    L' istinto lo stava guidando ad ucciderla.
    Poteva farlo.
    -Si, Cacciatrice...- annuì-..Sono io-.
    Non voleva farlo.
    Si maledì mentalmente.
    Aveva la possibilità di eliminare la terza cacciatrice.
    Aveva l' occasione a portata di mano.
    Non avrebbe fatto il minimo sforzo, viste le condizioni in cui verteva la ragazza.
    In pochi secondi si sarebbe sbarazzato di lei.
    E invece si trovava a preoccuparsi per lei.
    Nessun vampiro avrebbe sprecato una simile opportunità.
    All' infuori di lui.
    Osservò lo stato in cui si trovava.
    Lividi erano sparsi sulle parti visibile del corpo della bionda.
    Sotto i vestiti stracciati, diverse linee rosse adornavano la sua candida pelle.
    Segni di violenza, non di lotta.
    -Che diavolo succede?- chiese il vampiro.
    Sentì la rabbia montargli dentro.
    Chiunque avesse fatto una cosa del genere, era una bestia.
    Quella non rispose riprendendo a stringersi con forza le ginocchia tra le esili braccia.
    I capelli sporchi e scomposti ricadevano sul viso, non meno lurido.
    Ed i suoi vestiti avevano sicuramente visto giorni migliori, considerando i profondi strappi e la sporcizia attaccata.
    Del sangue si era seccato sul suo polso, creando una macchia rossastra tra loro sporco che inzozzava il candore della sua pelle.
    Un odore sgradevole si era mischiato con l' aroma naturale che conosceva di lei.
    -Da quanto fottuto tempo sei qui?- provò nuovamente a farla parlare.
    Ottenne come unica risposta che le nocche delle mani si fecero ancora più pallide nel tentativo di raggomitolarsi più stretta a se stessa.
    -Benissimo..- si alzò di scatto-..Ho di meglio da fare che fare il baby sitter ad una cacciatrice che..-.
    Non fece in tempo a girarsi che sentì il suo spolverino essere trattenuto.
    La piccola mano di Buffy era stretta ad un lembo dell' indumento.
    Gli occhi verdi erano velati di lacrime, e le labbra piegate in una smorfia di angoscia.
    Non meritava di essere lasciata lì.
    Ora non era sua nemica.
    Poteva percepire un profumo estraneo su di lei.
    Non era di nessuno dei suoi amici.
    -Questo odore...- le chiese avvicinandosi nuovamente-..E' di lui?-.
    Buffy annuì con il capo riabbassando gli occhi.
    Non voelva che leggesse la vergogna nel suo sguardo.
    Ma lui riusciva a percepirla nell' aria attorno.
    Ne era permeata.
    Tutto del suo corpo la trasudava.
    -Bene..- ringhiò tra sè e sè-..Ora ti prenderò in braccio, Pet..- si avvicinò lentamente temendo di spaventarla di nuovo-..Ti vuoi stringere a me? ...-domandò con calma-..Vuoi?...-le sorrise per rassicurarla-... Così sarà più semplice portarti.- le spiegò mantenedo il tono di voce basso.
    Si chinò fino a ritrovarsi di nuovo accanto a lei.
    Lo guardò negli occhi.
    E lui si perse in quelle due grandi pozze verdi.
    Sembrava un cucciolo spaurito.
    Era sola.
    Nessuno meglio di lui poteva capire quel sentimento.
    Era nella sua natura.
    Con estrema cura passò un braccio attorno alla sua vita, e l' altro sotto la curva delle ginocchia.
    Una sensazione di protezione avvolse la ragazza.
    Era al sicuro.
    Salva tra le braccia del suo peggior nemico.
    Quella stretta la portò a sentirsi finalmente tranquilla.
    La bionda passò le braccia attornò al collo di lui.
    Si strinse con le sue ultime forze.
    Poteva sentirle scorrere fuori dal suo corpo.
    Le sue membra erano stanche.
    Sospirò di sollievo posando la testa sul muscoloso torace di lui.
    Il vampiro uscì dal vicolo continuando a scuotere il capo.
    Lui si stava prendendo cura della sua naturale nemica.
    Qualcun' altro avrebbe dovuto farlo.
    Di certo non lui.
    Si domandò dove fossero finiti i pagliacci che la Cacciatrice si portava sempre dietro.
    Quei maledetti impiccioni.
    I suoi presunti amici che scimmiottavano credendo di essere anche loro dei Prescelti.
    Credevano che tenere in mano un paletto fosse identico a saperlo usare.
    Brutte copie di un' unica originale.
    Si erano catapultati in un mondo che non era loro.
    Pesi morti sulle spalle della Cacciatrice.
    Il male del mondo doveva essere sorretto da lei.
    La Paladina del bene aveva già troppi pensieri.
    E di certo i suoi stupidi amici non erano di aiuto,caricandola con la resposnabilità delle loro, altrettanto stupide, vite.
    Lei invece non si era mai lamentata di loro.
    Infondo, erano le sue ultime ancore per avere l' apparenza di una vita normale.
    Ciò che ogni Cacciatrice agognava.
    Ciò che ad ogni Cacciatrice veniva strappata da un giorno all' altro, senza che nessuno le domandasse il permesso.
    La Prescelta doveva rinunciare a tutto, per permettere ad altri di vivere nella spensieratezza.
    Il Consiglio sceglieva una ragazza, e la metteva a difendere il mondo da sola.
    E non c' era scelta.
    Osservò il viso spaurito della bionda stretta a sè.
    Era pensabile che fosse terrorizzata.
    La sua presa non era forte come avrebbe dovuto essere.
    Qualcosa stava andando più storto del previsto.
    Maledì chiunque le avesse fatto quello.
    Totalmente incredulo di ciò che stava avvenendo raggiunse la sua macchina.
    Notò con orgoglio che nessuno si era nemmeno avvicinato alla vettura.
    Con un piede scansò il suo 'spuntino da viaggio' e la fece accomodare sdraiata sui sedili posteriori.
    Quella si lasciò completamente andare.
    Acuendo i suoi sensì capì che la Cacciatrice era al limite delle forze.
    Boccheggiava di dolore e paura.
    Il suo mondo era stato un' altra volta scosso da un terribile terremoto e cambiato.
    Così, da un momento all' altro.
    Come sempre, senza il minimo preavviso.
    Si tolse lo spolverino posandolo su di lei,come fosse una coperta.
    Nonostante la mite temperatura stava tremando.
    Quel semplice gesto, fece crollare ogni tensione.
    Finalmente si sentì libera di rilassarsi.
    Ora qualcuno stava badando a lei.
    Potè smettere di preoccuparsi.
    Per quando assurdo potesse sembrare.
    Chiuse con delicatezza lo sportello, notando che la bionda si era addormentata.
    Doveva essere rimasta vigile per molto, e probabilmente chi sa da quante ora stava in quel lurido vicolo, priva di forze per potersi alzare.
    Aveva bisogno di farsi un bagno, di nutrirsi e probabilmente di avvisare i suoi amici.
    Salì al posto di guida.
    Con la coda dell' occhio osservò il volto rilassato di lei.
    Le mani unite stavano strette ai lembi della giacca.
    I capelli dorati erano appiccicati alle gote pallide.
    Le labbra arricciate in una smorfia.
    Il suo odore acre di sporcizia pungeva i sensi del vampiro.
    Aveva fatto molte cose.
    Altre le aveva unicamente viste.
    Ma quello sul suo sedile posteriore era veramente il culmine dell' assurdo.
    Avrebbe riso in faccia a chiunque gli avesse detto che un giorno si sarebbe imbattutto in una simile situazione.
    E lui non era certo uno di quelli che credeva nelle cose Impossibili.
    Solitamente, però, c' era un limite anche alla realtà.
    Si voltò ad osservare la rarità che Buffy rappresentava.
    Una Cacciatrice Vampira.



    ...Continua e Commenti pleaseeeeeee music ...
     
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  4. Spike-Spuffy
     
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    Cacciatrice vampira?? Buffy è una cacciatrice vampira?? Oh, questa FF mi piacerà un sacco, sicuro come l'inferno!! :) Continua presto!!
     
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  5. Carissa
     
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    Bella davvero! Continuala presto credo che quasi tutte quelle che l'hanno letta te l'abbiamo fatto intendere!
     
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  6. SognoImmortale
     
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    -...Without forces...-




    Buffy aprì gli occhi sentendo la voce di Spike chiamarla.
    Abbandonò a malincuore il sonno ovattato in cui era scivolata con tanta felicità.
    Era stata immersa in un mondo privo delle brutalità che lei aveva conosciuto sin da quando aveva quindici anni.
    Un mondo che l' aveva rinnegata al punto da trasformarla.
    Aprì lentamente gli occhi, e si osservò attorno per un istante.
    Si rese conto di essere distesa sul letto di un motel.
    Il frusciare delle lenzuola sotto il suo corpo apparì come un tuono prolungato.
    Doveva ancora abituarsi ai suoi nuovi poteri.
    Gli odori l' avvolsero non appena prese una boccata d' ossigeno.
    Non aveva ancora perso l' abitudine.
    Sentì ogni fraganza, anche la più lontana, come se si palesasse per la prima volta.
    Era così affascinante quella natura.
    Poteva sentire cose che prima ignorava.
    Se non fosse stata così stanca avrebbe gioito di un simile dono.
    Un senso di torpore invadeva le membra.
    La spossatezza non sembrava essere stata minimamente lenita.
    Il corpo era tuttavia meno indolenzito.
    Non sentiva più il terribile odore di lerciume che l' aveva accompagnata negli ultimi giorni.
    I capelli non aderivano al suo volto, ma scendevano bagnati sulla spalla destra.
    L' esile corpo era fasciato in un accappatoio di spugna bianca.
    Non provò l' imbarazzo di essere stata vista nuda da lui.
    Sapeva che l' aveva fatto per il suo bene.
    Aveva bisogno di lavarsi via quell' ultima atroce settimana.
    Provò imbarazzo pensando a tutto lo schifo che il vampiro doveva aver visto.
    Si voltò per incontrare il suo sguardo.
    Temette, per un istante, che lui l' avrebbe guardata con disgusto.
    Che ci sarebbe stato orrore per ciò che aveva imbrattato la sua pelle.
    E invece non ci fu.
    C' era calma in quegli splendidi occhi cobalto.
    -Su, Pet..- la tirò a sedere-..Devi nutrirti, sei incredibilmente debole..- posò un ragazzo molto giovane sulle gambe di lei-..Te l' ho tramortito così sarà più semplice.-.
    Non sentì ribrezzo per quello che stava per fare.
    Non c' era senso di colpa.
    Lei aveva dato tutta se stessa a quel mondo che l' aveva ripagata in un simile atroce modo.
    Non aveva fatto altro che adeguarsi.
    Come sempre.
    Gli sorrise avvicinandosi al collo della vittima mentre scivolava nel suo nuovo volto.
    Ci riuscì senza neanche rendersene conto.
    Il demone si era totalmente impossessato di lei.
    I canini affondarono in quella umida carne.
    Quella lieve lacerazione la portò gioia.
    Un gemito si alzò dalla sua cena.
    Il sangue scorgò nella sua bocca.
    Estasi si liberò nel corpo della vampira.
    La mano si Spike corse a tappare la bocca del ragazzo, tenendolo fisso con l' altra.
    Ogni atto di ribellione era soffocato dalla sua pressante morsa.
    La guardava nutrirsi con ferocia e una fame insaziabile.
    Si accaniva contro quel muscoloso collo con rabbia.
    Stava, con quella morte, riscattando la sua vita.
    Sembrava che non si fosse mai nutrita.
    O se l' aveva fatto probabilmente non era con sangue umano.
    Altrimenti non riusciva a spiegarsi quella totale assenza di energia nella sua persona.
    Fu contento di aver preso anche due ragazze da offrire alla vampira.
    Succhiava il sangue con bramosia, leccando poi ogni goccia che si riversava fuori dalla sua bocca.
    Non sprecava nulla di quella preziosa linfa.
    Prosciugò tutte e tre le vittime che lui le aveva offerto.
    Di volta in volta aveva retto l' essere umano, in modo da aiutarla nel cibarsi.
    Una delle ragazze aveva cercato di graffiarla in volto e il vampiro non si era fatto di certo scrupoli a romperle il polso.
    Lei aveva pianto, e le lacrime della ragazza non avevano fatto altro che aumentare la violenza nel mordere di Buffy.
    Un moto di ammirazione era passato negli occhi di Spike.
    I tre corpi giacevano sul pavimento dell' albergo.
    Bambole con sguardi vitrei.
    Oggetti senza vita dagli occhi sbarrati, nell' ultimo atto di esistenza.
    Innocenti che fino a qualche giorno prima aveva difeso.
    Persone che non sapevano ciò che ogni notte lei faceva per loro.
    Aveva rinunciato a tutto per far si che il mondo conoscesse unicamente la pace dal male.
    Non provò alcun risentimento dell' essersi nutrita.
    Gli umani erano i parassiti.
    Non i vampiri.
    Se ne era finalmente resa conto.
    Popolavano il mondo nella sua incompletezza, lasciando ad un esiguo numero di persone il compito di governare il bene.
    Ma soprattutto, lasciavano, anche se nella loro ignoranza, che una ragazza per volta si ergesse a paladina dell' umanità contro tutto l' intero universo del male.
    E quella ragazza, per chi la conosceva, era perfettamente sacrificabile, affichè ci fosse equilibrio tra le due parti, in perenne conflitto.
    Il gusto del sangue le aveva donato nuova forza, anche se era conscia del fatto di riuscire a malapena a muovere il corpo.
    Un qualunque altro movimento sembrava uno sforzo troppo grosso, nonostante l' abbondante pasto.
    A breve avrebbe avuto nuovamente fame.
    -Meglio?- domandò Spike accendendosi una sigaretta.
    Buffy portò le ginocchia al petto stringendosi in posizione fetale.
    -Maledettamente magnifico..- gemette espirando il fumo-..Mi elimino di una pazza per salvarne un' altra.- scosse il capo.
    Quella situazione era forse più scomoda della follia di Drusilla.
    Lei almeno riusciva a nutrirsi senza essere imboccata.
    La Cacciatrice, invece, era come una bambina.
    Aveva bisogno di mille attenzioni.
    E lui aveva passati i suoi ultimi cento anni a dare attenzioni ad una compagna ingrata.
    Un' odore pungente arrivò alle sue narici.
    Riportò lo sguardo sulla bionda e notò il luccichiò delle sue lacrime.
    Spense la sigaretta nel posacenere, per poi avvicinarsi.
    Si sedette affianco a lei sul bordo del letto.
    La mano scivolò ad accarezzarle il mento.
    Le alzò il viso sorridendole appena.
    Gli occhi si incontrarono.
    I suoi esprimevano una muta richiesta di conforto.
    Sospirò un istante.
    Non fu per rassegnazione.
    Nè per mal contento.
    Fu la manifestazione di un desiderio che inconsciamente provava.
    Il vampiro si tolse lo spolverino e gli anfibi, e lentamente si stese accanto a lei.
    Ad un minimo cenno si sarebbe alzato sia per non finire in cenere, sia per non terrorizzarla più di quanto non lo fosse già.
    Dopo un attimo di tensione, la vampira gli si avvicinò.
    Le mani di lei si posarono sul suo torace, ove affondò il volto, lasciandosi andare ad un pianto liberatorio.
    Esitò un istante, prima di passare le braccia sull' esile vita della bionda.
    La strinse a sè con dolcezza.
    Socchiuse gli occhi.
    La mano andò ad accarezzarle i morbidi capelli, profumati di quello shampoo scadente che aveva trovato in bagno.
    Eppure il suo reale aroma di vaniglia non era sparito, ma solo mistificato da tutti da quelli della stanza.
    Lui riusciva comunque a percerpirlo.
    Aveva bisogno di sapere cosa fosse successo.
    Il suo demone urlava per l' orrore che le era accaduto.
    Ma era sicuro che fare domande del genere, in quel momento,avrebbe distrutto totalmente la poca sanità mentale della Cacciatrice.
    Sospirò sentendola addormentarsi.
    Avrebbe potuto lasciarla lì e andare a svolgere il compito per cui era tornato.
    Lui doveva solo ritrovare una cosa, e poi andarsene.
    Non era certo tornato in quella micragnosa città per occuparsi della locale Prescelta impazzita.
    Non era compito suo.
    Eppure lo stava facendo.
    Con un pò di iniziativa, sicuramente, avrebbe potuto alzarsi.
    Ma quelle dita serrate attorno alla sottile stoffa della sua t-shirt lo fecero desistere.
    Diverse volte aveva lasciato Drusilla farneticare o piangere da sola.
    Si era sentito spesso in colpa.
    Lei era la sua Sire.
    Colei a cui doveva la sua Immortalità.
    Con Buffy invece sentiva qualcosa di diverso.
    Erano stati nemici mortali.
    Ora lei si ritrovava ad essere dalla parte sbagliata della sua trincea.
    Doveva essere qualcosa di orripilante.
    Il bene l' aveva lasciata morire, per farla risorgere tra le tenebre.
    Il mondo, per cui lei si era sacrificata ed era morta, le aveva voltato le spalle.
    Spike pensò a chi chiedere aiuto.
    I suoi amici sicuramente la stavano cercando.
    Per non parlare dell' Osservatore e della madre pazza armata di accetta.
    Loro avrebbero trovato il modo di aggiustare la situazione.
    Di certo il Consiglio non sarebbe stato contento di questa strana situazione.
    Molto probabilmente l' avrebbero voluta morta.
    O l' avrebbe usata per degli esperimenti.
    Erano famosi per la loro totale mancanza di umanità.
    -Questi non sono problemi tuoi, dannata checca.- biascicò a bassa voce.
    Scosse il capo.
    Doveva trovare una soluzione fattibile.
    Riportarla dai suoi cari sarebbe stato comunque rischioso.
    Come minimo avrebbero tentato di impalettarlo.
    Ma conoscendo le loro scarse attitudini al combattimento non ci sarebbero riusciti.
    Con la Cacciatrice fuori gioco, la Scooby-gang sarebbe stata un divertente passatempo.
    Sentì Buffy lamentarsi nel sonno.
    Le lacrime scendevano copiose.
    -Cosa stai sognando, Pet?- le sussurrò all' orecchio stringendola a sè.
    La vampira si mosse appena, aderendo maggiormente al suo corpo.
    Guardò il viso rilassarsi quando posò la fronte sulla sua.
    Il suo odore cullò il sonno di quella.
    Acuì i suoi sensi perchè la stanza fosse permeata del suo potere.
    In quella bolla di mistico male, lei poteva riposare senza paure.
    Non le sarebbe accaduto niente.
    Non avrebbe mai permesso che qualcuno le torcesse anche solo un capello.
    L' avrebbe aiutata.
    Non sapeva il perchè, e non voleva ricercare risposta a questa domanda, ma l' avrebbe fatto.
    Probabilmente in onore dei bei combattimenti tenuti assieme.
    O forse no.


    ...Continua e Commenti pleasssssseeeeee busted_red ...
     
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  7. Spike-Spuffy
     
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    Come sempre bellissima! :) Continua presto! :)
     
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  8. kasumi
     
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    interessante :)
     
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  9. SognoImmortale
     
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    Allora, vista la mia lunga assenza (imperdonabile, ma voi lo farete, vero?????) posto due capitoli, e poi ogni giorno vi posterò un capitolo, come sempre, perchè ebbene si, SONO TORNATA!!!!!








    -...What has happened...-



    Il sole era tramontato da meno di mezz' ora, quando Spike accarezzò la spalla della vampira.
    La sue fredda pelle era baciata con gentilezza dall' argentea luce della luna.
    Sembrava ancora più pallida.
    Come una splendida bambola di porcellana.
    I lunghi capelli biondi scivolavano ad incorniciarle il volto.
    Una smorfia, simile a quella di una bambina, le imbronciava le labbra.
    Appariva così delicata.
    Nulla in lei sembrava mostrare la fiera combattente che era stata un tempo.
    Della Cacciatrice non restava che la parte esteriore.
    Il resto apparteneva ad una vampira inerme.
    Buffy aprì gli occhi osservandolo.
    Lui era il suo salvatore.
    Gli doveva tutto.
    L' aveva raccattata e si stava prendendo cura di lei.
    Se avesse avuto più forze, un pò ne avrebbe spese per mostrare lo stupore di un simile trattamento.
    Ma la sua debolezza le impediva un tale sforzo.
    -Pet, vado a cercare la cena...- le baciò la fronte-... tu riposati..- le sorrise sfiorandole il volto-..Dopo che avrai mangiato parleremo di quello che è successo, va bene?-.
    Rabbrividì pensando a quello anche avrebbe dovuto raccontare.
    La stanza girò attorno a lei.
    -Andrà tutto bene...- le promise-...Non devi temete.- la rassicurò con dolcezza.
    Annuì mutamente richiudendo gli occhi.
    Doveva radunare le sue poche energie.
    Sentiva le sue membra farsi sempre più pesanti.
    Ogni secondo che passava era una tortura infinita che le veniva inflitta.
    Poteva percepire la sua stanchezza e il torpore del suo corpo.
    Tutta la camera ne era permeata.
    Durante il giorno non aveva fatto altro che osservarla.
    Non riusciva a capire come potesse essere tanto debole.
    Quella domanda non gli aveva permesso di prendere sonno.
    Continuava a nutrirla, e lei non smetteva di essere debole.
    Sembrava come se qualcosa, o qualcuno, le stesse risucchiando le forze.
    Ed ella soffriva.
    E con lei anche lui.
    Non poteva verdela così, che giaceva in un letto, senza neanche riuscire a parlare.
    Mutava appena il suo volto per nutrirsi, e delle volte lui l' aveva dovuta aiutare squarciando la gola delle loro vittime per farla mangiare senza che scivolasse nella sua reale faccia.
    Si voltò un istante a guardarla ancora.
    Uscì dalla stanza del motel, dirigendosi verso il centro.
    Lì si sarebbe sfamato e avrebbe trovato qualcuno da portare alla vampira.
    Camminando avrebbe ragionato.
    Urgeva trovare una soluzione.
    Ma non sapeva cosa cercare, e soprattutto dove.
    Entrando al Bronze potè notare gli amici della Cacciatrice riuniti a parlare animatamente.
    -Ma come..- ringhiò-..Sparisce la loro Cara amica...- scimmiottò la voce del bamboccio-.. e loro vengono a divertirsi?-.
    Si mosse con rabbia verso il tavolo occupato dalla Scooby gang.
    Ma arrivato a pochi passi da loro preferì nascondersi dietro la colonna ed ascoltare ciò di cui stavano parlando.
    Le facce non promettevano nulla di buono.
    Sembravano presi da un discorso più grande di loro.
    Non facevano che agitarsi, guardandosi intorno per paura di essere ascoltati.
    Il vampiro fiutò l' aria attorno a quelli.
    Era pregna di rancore.
    Astio.
    Bugie.
    Tradimenti.
    Sorrise tra sè e sè.
    I perfetti ragazzi, difensori del bene, nascondevano turpi segreti impronunciabili.
    -..L' avevo detto io che quell' incantesimo non era abbastanza!- concluse Xander.
    Spike corrugò la fronte.
    Appoggiò la schiena alla colonna senza smettere di guardare la pista di fronte a lui.
    Ogni suo senso, però, si concentrò al tavolo alle sue spalle.
    Forse, origliando, avrebbe capito qualcosa di quello che stava accadendo.
    -Non è colpa mia se non ha funzionato come doveva..- si voltò verso Oz-..Vero?- domandò cercando un pò di consolazione.
    -Certo.- annuì il ragazzo stringendo le spalle della fidanzata con un braccio.
    -Giles ha detto che può essere molto pericoloso che lei vada in giro così...-continuò Xander-..Sono spaventato, le prime persone che si uccidono sono i parenti e gli amici!-.
    -Coglione.- masticò a bassa voce il biondo.
    Aveva sempre desiderato ammazzarlo.
    Ma ora gli prudevano le mani per la voglia irrefrenabile di sentirlo urlare mentre il sangue scorreva fuori da lui.
    -Magari c'è un modo per farla tornare ad essere quello che era.- tentò un ragazzo dai capelli castani.
    Il suo sguardo sembrò illuminarsi per un istante di umanità.
    Un barlume che ben presto si spezzò.
    -No,Riley..- scosse il capo il moro-...E' una bestia adesso, la Buffy che conoscevamo è morta, e dovrà morire anche il suo corpo, altrimenti nessuno di noi avrà pace.-.
    -Hai ragione..- annuì quello-..Prima lo facciamo e meglio sarà per tutti.-.
    -E' per il suo bene.- si aggiunse Oz convinto.
    -Certo che lo è..- si affrettò a rispondere il moro-..Lei vorrebbe questo, ne sono sicuro.-.
    -Ma non potremmo accertarcene che sia realmene quello che vuole?...- intervebbe la bionda-...Io penso che sia meglio parlarle prima di...-.
    -Anya, nessuno ha chiesto il tuo parere...- la interruppe Willow-..Non sei sua amica, e non sai cosa vorrebbe da noi.-.
    -Per me sbagliate..- fessurizzò gli occhi la ragazza-..Ha ucciso il suo creatore, non è una cosa semplice da fare...- scosse il capo-..Ma cosa perdo ancora il mio tempo con voi?...-alzò le mani in segno di resa-...Siete degli ottusi che non vedono al di là del proprio naso.-.
    -Lo facciamo perchè le abbiamo voluto bene...- Xander accarezzò la mano della ragazza-...Non faremmo mai del male a Buffy, solo che lei non è la nostra amica, ma un mostro senza anima e sentimenti.-.
    La bionda roteò gli occhi.
    -Sapete cosa vi dico?..- si alzò raccogliendo la giacca e la borsetta-..Sono stanca di sentire sempre le stesse cose sui demoni..- lasciò qualche dollaro sul bancone-..Me ne vado a casa.-.
    -Non vuoi che ti accompagni?- chiese il suo ragazzo.
    -Meglio di no...- gli rispose-...Anzi, vai a dormire dai tuoi stasera, io voglio stare da sola.-.
    -Cioè stasera...-.
    -Stasera niente sesso, nè orgasmi nè scarse imitazioni di film porno di bassa lega,si...- annuì-... hai capito bene...- roteò all' indietro gli occhi-...Rassegnati Harris.-.
    Senza salutare si mosse verso l' uscita scorgendo la figura di Spike.
    Per un attimo fu tentata di tornare indietro ed avvisarli.
    Storse la bocca in una smorfia.
    Lei in quella storia non c' entrava nulla.
    Loro era l' amica.
    Loro erano le idee.
    Loro era il gioco.
    Se il vampiro avesse voluto divertirsi con uno di quei perdenti, chi era lei per togliergli un simile svago?
    Uscì velocemente dal locale.
    Appena uscita dal Bronze si fermò.
    Un' idea le balenò alla mente.
    -Cosa possiamo fare?..- domandò sempre più nervoso Xander-...Tu e Tara non riuscite a localizzarla?- provò ad ipotizzare.
    -Abbiamo tentato ed è fallito..- rispose la rossa-..Lei ovviamente non vuole essere trovata da noi.-.
    -Credo che l' accoglienza a boccette d' acqua santa e paletti non le abbia lasciato molta fiducia nei nostri confronti.- sottolineò in modo sarcastico Oz sorseggiando la sua bibita olivastra.
    Spike fremette ricordando le bruciature che aveva visto mentre le faceva il bagno.
    Tutto il corpo ne era ricoperto.
    Doveva aver sanguinato per molto tempo.
    E il dolore da lei provato non si sarebbe mai cancellato dalla sua mente.
    Strinse i pugni sino a far diventare bianche le nocche.
    Doveva resistere all' istinto di saltar fuori dal suo nascondiglio ed ammazzarli strappando loro la testa dal collo.
    In quel modo avrebbe sfogato la sua rabbia, ma non avrebbe scoperto nulla sullo stato in cui vegetava la cacciatrice.
    Ma soprattutto, non li avrebbe fatti soffrire abbastanza.
    Per la vendetta c' era sempre tempo.
    In particolar modo per un immortale.
    -E se l' incantesimo dovesse rompersi e lei riprendere le forze?- chiese sempre più allarmato Xander in direzione della strega.
    -Stai calmo..- sospirò Willow-..Per quello che ne so ora è inerme, senza poteri, ma non so per quanto potrà durare.-.
    -Come fai a non saperlo?- domandò Riley battendo il pugno sulla superficie del tavolino.
    -Tranquillizzati,amico- soffiò minaccioso Oz.
    -Semplice..- rispose la strega-..Ho sfruttatato le onde negative della bocca dell' inferno per alimentare questo incantesimo, se lei dovesse lasciare la città, il flusso si farebbe mano a mano più blando, sino a neutralizzarsi.-.
    -Ma questo è impossibile...- sorrise rassicurato il rosso-...Perchè dubito che nella sua situazione possa allontanarsi da qui.-.
    -Quindi dobbiamo solo sperare che collassi in un vicolo e il sole la bruci.- disse Xander.
    -Almeno eviteremmo lo scontro diretto..- asserì la Strega-..E non dovremmo infilarle un paletto nel cuore..- si voltò verso il fidanzato-..Non sarebbe piacevole.-.
    -Già.- rispose laconicamente quello.
    -Povera Joyce...- scosse il capo la rossa-...Era veramente disperata.-.
    -Si riprenderà...- la rassicurò il suo miglior amico-...Non possiamo fare altro che andare avanti.-.
    -Giusto...- si unì il moro-....Noi dobbiamo vivere le nostre vite.-.
    -E continuare la missione che Buffy ci ha lasciato.- ricordò loro la ragazza.
    -Yep.- annuì Oz stringendo la fidanzata.
    Il vampiro contrasse la mandibola.
    Aveva conosciuto persone abbiette e cordarde.
    Ma quegli esseri battevano ogni possibile predecessore.
    Non solo avevano voltato le spalle alla persona che li aveva difesi ed amati, in più nutrivano la speranza che lei venisse uccisa per una causa esterna a loro, per evitare di avere il coraggio di guardarla negli occhi mentre cercavano di ucciderla.
    Lasciò il suo nascondiglio troppo disgustato dai quei discorsi.
    Aveva bisogno di nutrirsi, e far mangiare la Cacciatrice.
    Intanto avrebbe pensato al da farsi.
    Le alternative non apparivano poi tantissime.
    La vampira stava morendo per mancanza di forze.
    Ed era la stessa Bocca dell' Inferno a rubargliele.
    Quei deficienti stavano donando potere alla fonte che loro combattevano.
    Aveva sempre pensato che fossero stupidi.
    Ma quel gesto era andato contro ad ogni più rosea aspettativa.
    Si chiese se l' Osservatore fosse dalla parte della sua adorata Cacciatrice o da quella degli sfigati.
    Scosse la testa.
    Conoscendola si era unito ai più.
    Rupert non era certo famoso per essere un paladino senza macchia e senza paura.
    Da anni si nascondeva dietro le Cacciatrici che venivano affidate a lui.
    Viveva nella loro ombra fino alla morte di quelle.
    Poi lui continuava, ad osservare senza intervenire per tentare di salvarle.
    Ogni Cacciatrice era sacrificabile senza alcun problema.
    Dopo se ne sarebbe addivata un' altra.
    Lo stomaco gli si torse.
    E si domandò con quale coraggio riuscissero a chiamare 'bestie' i vampiri.
    Una mano gli afferrò con decisione il polso.





    -...An ally ...-



    -Che cazzo vuoi?- ringhiò il vampiro in direzione della ragazza.
    L' ultima cosa di cui aveva bisogno era della bionda sboccacciata che gli si era ancorata al braccio.
    -Aiutarvi..- rispose semplicemente Anya-..Sono pur sempre un Demone della Vendetta.-.
    Il biondo corrugò la fronte.
    Quella, si stava rivelando, essere una notte piena di sorprese.
    La prima dopo tanti anni.
    -Credevo avessi perso i tuoi poteri.-dichiarò indagatorio.
    Sapeva che la Scooby gang fosse troppo stupida per cercare di tendergli una trappola.
    Anche se si fossero accorti della sua presenza, cosa molto improbabile, non sarebe stati in grado di pensare una simile sottigliezza.
    No.
    Non era assolutamente possibile.
    -Li ho riacquistati...- mosse la mano ad indicare che non era di certo quella la parte interessante del discorso-...ma come avrai ben potuto sentire..- indicò con lo sguardo il tavolo dove erano ancora riuniti i componenti del gruppo-..Noi esseri senz' anima meritiamo tutti un' unica fine.- si lambì le labbra con la lingua.
    Entrambi si voltararono un istante a guardare le teste di quelli.
    Non apparivano per niente turbati.
    Ridevano con tranquillità.
    Nulla era cambiato per loro.
    O almeno, non per ora.
    -Perchè mi dovrei fidare?- domandò il biondo inarcando sil sopracciglio sfregiato.
    Non stava mettendo in gioco solo la sua esistenza.
    Ma anche quella della ex Cacciatrice.
    Quindi doveva essere molto sicuro di chi prendeva al loro fianco.
    -Forse perchè,come ti ho già ripetuto, sono un Demone della Vendetta e perchè so come guarire Buffy.- rispose lei.
    Odiava la diffidenza dei vampiri.
    Se avesse voluto ammazzarlo non avrebbe certo perso tempo a parlare con lui.
    -Bene..- si mosse verso l' uscita-..Devo mangiare e trovare qualcuna per..-.
    -C'è un addio al nubilato al piano di sopra..- con lo sguardo lo indirzzò alla balconata piena di ragazze ubriache-..Un' ottima cena per te.-.
    -Non capisco il motivo di tanta gentilezza, lo sai?- chiese sciettico lui.
    Per quanto desiderasse avere qualcuno dalla sua parte, gli riusciva difficile fidarsi.
    Lui avrebbe saputo difendersi da un possibile tradimento.
    Ma Buffy no.
    -Vedila che mi sto annoiando dell' ipocrisia umana...- disse semplicemente la demone muovendosi verso le scale che portava al piano supeiore-..Vieni?-.
    Tornarono al Motel tenendo ognugno di loro una vittima per la neo vampira.
    -Questa le rimarrà sullo stomaco..- sbuffò la bionda sorreggendo l' umana imbavaggliata e priva di sensi-..Pesa tantissimo!-.
    -Anya, Anya!..- gemette il vampiro roteando gli occhi-..Mi farai scoppiare il cervello a forza di parlare!..- scosse il capo aprendo la porta-..E poi sei tu che..-.
    Spike smise di parlare vedendo Buffy stesa a terra, completamente immobile.
    Un lampo di paura gli attraversò gli occhi.
    Gettò con ben poca grazia la ragazza,da far consumare come cena alla vampira, sul pavimento, facendola gemere di dolore.
    -Pet..- sollevò la bionda adagiandola sul letto-...Perchè ti sei alzata?-.
    Lo guardò negli occhi tentando di sorridere.
    -Sto morendo..- sussurrò flebile-..di nuovo.-.
    Nel suo torno di voce c' era una note di orrore.
    Il vampiro rabbrividì, senza capirne il perchè.
    Non avrebbe permesso che alla vampira succedesse qualcosa.
    -No, stai tranquilla..- le accarezzò con dolcezza il volto-..Ora devi sforzarti di mangiare..- strappò dalle braccia della demone l' umana ancora svenuta-..Ce la fai?-.
    Buffy guardò con orrore Anya.
    -Via.- bisbigliò impaurita.
    Se l' avessero trovata i suoi, presunti, amici, sarebbe stata la fine.
    La pelle bruciò al ricordo di ciò che le stato fatto.
    Mai avrebbe potuto dimenticare.
    Ma soprattutto, mai avrebbe potuto perdonare.
    -Calmati, dolcezza..- la demone le si avvicinò con lentezza-..Sono qui per aiutarvi..- si passò la mano tra i capelli -..Hai bisogno di energia, altrimenti non ce la farai.-.
    La vampira, ancora tesa scivolò con grande sforzo nel suo volto da caccia.
    Aiutata dal biondo si nutrì prendendo grandi sorsate dalle due vittime.
    Distrutta si lasciò ricadere sui morbidi guanciali socchiudendo gli occhi.
    -Ha bisogno di te..- disse Anya-..Per meglio dire, del tuo sangue.-.
    -Non sono il suo Sire..- rispose Spike-..Non se ne farebbe molto..-.
    -Se avessi studiato un pò di più sulla tua razza saresti meno ignorante..- scosse il capo interrompendolo-..Lei ha ucciso il suo Sire senza sancire l' appartenenza...- si fece un attimo pensierosa-...E' come un bambino che nasce e rimane orfano...- notò lo sguardo perso del vampiro-..Te la faccio più semplice..- sospirò affranta-..Ha bisogno di un Sire, e se tu la lasci bere da te, il tuo sangue creerà un legame tanto potente, quanto lo sei tu, e questo le donerà nuove forze.- spiegò gesticolando.
    Sospirò affranta.
    Si domandò mentalmente perchè fosse sempre circondata o da idioti o da ignoranti.
    Era la sua croce.
    -E dopo?..- domandò inclinando il capo da un lato-...Questo incantesimo continua a portarle via le forze, e noi gettiamo sangue in un pozzo senza fondo.-.
    -Dopo dovremmo andare via di qui.-.
    -Noi tre?..-sgranò gli occhi stupito-...Assieme?..- sospirò pensamente-..Sto diventando una maledetta Checca, lo sai?- ruggì a bassa voce accendendosi una sigaretta.
    -Inefetti mi ha stupito molto che tu ti prendessi cura di lei..- sorrise-..Ma poi ho capito.-.
    -Che cosa?- inarcò le sopracciglia osservandola dubbioso.
    -E' nella natura delle cose..- spiegò lei-..Un Vampiro Maestro e la Cacciatrice...-sorrise divertita-... L' unione perfetta..- si fece pensieriosa-..Come le frittelle e lo sciroppo d' acero, invece del burro che le rende solo più pesanti.-.
    -Spero di non essere la maledetta frittella..- grugnì il vampiro-...Perchè non l' ho uccisa?...- domandò sperando di ricevere da quella una risposta soddisfacente-... E' così che dovrebbe essere invece mi ritrovo a ....-.
    -Perchè voi esseri maschili, di qualunque razza o specie siete così ottusi?..-chiese la demone aprendo le braccia come gesto di stizza-...Siete programmati per stare assieme...- gli spiegò-...infatti quell' altro specie di Maestro l' ha vampirzzata, ma ora tocca a te..- gli posò mano sul braccio-..Tu puoi donarle il potere della non morte..- si avviò verso la porta-..E' solo una tua scelta.-.
    -Dove vai?- chiese il vampiro ancora scombussolato dalle parole della bionda.
    -Ho preso la camera affianco, così se hai bisogno di me non devi fare altro che bussarmi alla parete..- storse il naso-..Odio questi squallidi motel, non hanno muri, ma carta velina, si sentono addirittura le persone russare da una stanza all' altra.-.
    -Spiacente, ma l' Hilton non ha mai aperto a SunnyHell.-.
    -Chi sa come mai, vero?- ridacchiò uscendo dalla camera.
    Il vampiro osservò la bionda riposare nel letto.
    Le venature del volto erano scomparse nuovamente.
    Dopo che si nutriva tornava ad un sano pallore.
    Sano,ovviamente, solo per la loro razza.
    Ma prima aveva assunto un incarnato terribilmente bianco anche per un non morto.
    La sua aura era debole.
    La poteva a malapena percepire.
    Questo era un punto a loro favore.
    Trovarla seguendo la sua energia sarebbe stato impossibile.
    Difficilmente, però, avrebbe resistito a lungo ad un incantesimo di localizzazione.
    Anya aveva ragione.
    Dovevano andarsene.
    E al più presto.
    Si sfilò lo spolverino di pelle lanciandodo su una delle sedie e si accomodò vicino alla vampira.
    Con i denti lacerò la carne del polso facendo uscire copioso il suo sangue.
    -Avanti Pet..- le mise la ferita vicino alla bocca-..Da brava..- la guardò aprire gli occhi e muovere la lingua verso la linfa scarlatta-..Così, si..- le sussurrò sentendo l' eccitazione salire.
    Represse quel sentimento.
    Stava solo aiutando una della sua razza.
    Anche se non l' aveva mai fatto.
    C' era sempre una prima volta per tutto.
    Scosse il capo.
    Quei pensieri non facevano altro che incasinargli la testa.
    -Brava..- le soffiò dolcemente allontanadno il polso -..Devo farlo, piccola, poi starai meglio.- le disse leccandole il collo dove erano ancora visibili i segni della sua morte.
    Un ringhiò percosse la sua cassa toracica.
    Lo stupore l' assalì quando la vide piegare il capo in modo da dargli un maggiore accesso.
    Pentrò la fredda carne con i suoi canini.
    Bevve una lunga sorsata, inebriato da quel sangue che era ambrosia per qualunque vampiro.
    Si ritrasse sentendo il bisogno di respirare per l' intensa sensazione che quel vermiglio liquido gli aveva donato.
    Leccò i suoi segni, mentre quelli del precedente Sire venivani cancellati magicamente.
    -Mia.- sussurrò roco nell' orecchio della vampira.
    -Mio.- rispose lei leccando le gocce di sangue del vampiro che ancora le imperlavano le labbra.
    Buffy sorrise debolmente prima di socchiudere gli occhi per la stanchezza.
    L' adagiò sul letto, per poi stendersi al suo fianco, passando il braccio con fare protettivo attorno a quell' esile vita.
    Sentiva il suo dolore.
    E questo lo lacerava dentro.
    Non importava il perchè di quel suo coinvolgimento con la sua acerrima nemica di un tempo.
    Ora la più grande voglia del biondo era quella di farla stare bene.
    Ripensò alle parole della sua Sire.
    Lui era stato catturato da un raggio di sole.
    Guardò la vampira profondamente addomentata.
    Molte cose si stavano chiarendo.
    Ma in fondo aveva tutto il tempo del mondo per capire a fondo.
    Con questi pensieri si addormentò a sua volta, facendo aderire maggiormente i loro corpi, in un confortante e possessivo abbraccio.




    ...Continua e commenti pleaseeeeee :cuor: love u!!!
     
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  10. Spike-Spuffy
     
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    Sono contentissima che tu sia tornata :) :)
    Devo dire, però, che se questo è il risultato, ne è valsa la pena aspettarti :) :)
    Bellissimi capitoli! <3
     
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  11. kasumi
     
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    Voglio leggere il resto!! é_é
    *prende a morsi Mara*
    Mi piace molto!!

    La gang mi sembra OOC e fa male leggere come si sono schierati contro Buffy, ma adoro i What If e penso che un autore possa prendersi la licenza di cambiare qualcosa!^^

    A presto!
     
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  12. SognoImmortale
     
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    Sopravvissuta ai morsi di Kasumi posto un nuovo capitolo :wub:


    Love u sis!











    -...Saying goodbye...-





    La notte era calata sulla piccola cittadina di Sunnydale.
    Quella sera la luna si era nascosta dietro a delle pesanti nuvole che il nuovo vento aveva portato.
    Si stava avvicinando la stagione autunnale, e l' aria frizzava di quel fresco cambiamento.
    Presto il tempo sarebbe mutato.
    Il vampiro sospirò di stanchezza.
    Far nutrire Buffy si era rivelato ancora abbastanza complicato, visto che quella spendeva ogni sua singola forza per tramutare il suo volto.
    Lasciò cadere i corpi senza vita dei loro 'Happymeal su due gambe' e coprì le spalle della bionda, che subito si era addormentata.
    Era rimasto qualche istante ad osservarla.
    Rapito da quell' immagine.
    Era così fragile.
    Eppure il suo corpo una volta era stato fonte di un potere millenario, da far tremare qualunque demone gli si parasse innanzi.
    L' avrebbe aiutata a ritrovare quel fuoco che aveva bruciato le sue vene.
    Corrugando la fronte ripensò ai ciò che gli era appena passato per la mente.
    Non riusciva a crederci.
    Aveva speso più di cento anni nel badare ad una pazza.
    Ed ora si trovava a far da protettore ad una depressa senza forze.
    Era troppo per chiunque.
    Cominciava a pensare, seriamente, che il suo destino fosse legato ad ogni vampira malata del pianeta.
    Una specie di infermierina per non morte problematiche.
    E questo non era certo un bene.
    Per lui.
    Un lieve bussare mise in allerta i suoi sensi, che un istante dopo si rilassarono sentendo l' odore di Anya..
    Controllò ancora che Buffy stesse riposando ed uscì dalla stanza.
    Socchiuse la porta con delicatezza.
    L' aria della notte lo avvolse nel suo manto.
    I suoi sensi vibrarono estendendosi.
    Amava quel senso di perfetta unione con ciò che lo circondava.
    La bionda si schiarì la voce.
    -Che vuoi?- domandò frettolosamente alla demone.
    -Dobbiamo partire si o no?- rispose quella roteando gli occhi.
    -Certo..- annuì-...Volevo far dormire..-.
    -Lo farà in macchina..- lo interruppe velocemente trascinandolo oltre la rampa del ballatoio-..Dobbiamo caricare ancora delle cose prima di partire e mi serve una mano...- scosse il capo -..Sono un Demone della Vendetta, non una serva, ho la mia dignità.- gli ricordà stizzita.
    -Dopo che sei andata a letto con Harris te ne deve essere rimasta ben poca.- sghignazzò prendendo una sigaretta dalla tasca dello spolverino.
    Adorava punzecchiarla.
    E avere quella chicca per screditarla era un vero godimento.
    -Tu parli?..- chiese Anya inarcando le sopracciglia-..Stai facendo la croce rossina alla tua peggiore nemica..- ridacchiò aprendo il bagagliaio della DeSoto-...Non avrei tanto il coraggio di parlare.-.
    Così dicendo la bionda iniziò a salire le varie sporte lì precedentemente posizionate.
    Il vampiro strinse con forza la mascella, radunando i bagagli ancora sugli ultimi scalini della rampa che portava al corridoio dove vi erano le loro camere.
    Socchiuse un attimo gli occhi.
    La vampira continuava a dormire, in quell' alone di tristezza e serenità.
    Si concentrò per farle sentire vicina la sua presenza.
    Una cosa fondamentale era che non si sentisse abbandonata.
    Altrimenti avrebbe iniziato a cedere e smettere di combattere quel malefico incantesimo che si nutriva della sua forza.
    Presto, molto presto, sarebbe stata in salvo.
    La Bocca dell' Inferno non avrebbe più potuto farle del male.
    Quel pensiero lo fece sentire tranquillo.
    Anya sorrise vedendolo così preso da quella assurda situazione.
    Sapeva che il vampiro era un sentimentale, sotto quella corazza da Big Bad.
    In fondo aveva badato alla sua infedele e tirannica Sire per più di un secolo.
    Di sicuro aveva un' enorme pazienza.
    E con Buffy ne sarebbe servita.
    Non aveva mai amato molto la Cacciatrice.
    Tutta intenta nella sua Sacra Missione.
    Lei combatteva un mondo che l' avrebbe incoronata come sua Regina, se solo si fosse realmente resa conto del suo potere.
    La sua mente era fragile.
    Era stata facilmente plasmata dal suo Osservatore.
    Esattamente come le altre che l' avevano preceduta.
    Il suo carisma, certo, gliel' aveva riconosciuto.
    Ma ora, trasformata in vampira, aveva smosso in lei qualcosa.
    Lei aveva scelto di far venire fuori la sua vera natura, quando D'Hoffryn le aveva offerto di far cadere le vesti della piccola e bizzarra Aud, e di assumere quelli di Anyanka.
    Tutto quel potere, affluito nel suo corpo, l' aveva inebriata.
    Scosse elettriche l' avevano attraversata, facendola sentire reale.
    Ogni cosa era cambiata ai suoi occhi.
    Come se si fosse svegliata da un lungo sonno.
    Il torpore aveva presto abbandonato la sua mente.
    Il suo spirito si era elevato oltre ciò che era solo capace di vedere.
    I suoi sensi erano rinati.
    Aveva il potere.
    Sospirò un attimo al ricordo della sua prima vendetta.
    Un sorriso comparve sul suo volto, ripensando alla faccia di Olaf trasformato in troll dall' oggi al domani.
    Avrebbe meritato di peggio.
    Socsse le spalle.
    Alla fine si era divertita abbastanza nel vederlo inseguire da tutto il villaggio.
    La sua piccola pausa da mortale l' aveva caricata di nuove energie.
    Ma soprattutto le aveva fatto capire che era meglio essere un mostro senza anima, che un essere umano.
    Spike gettò il mozzicone della sigaretta a terra.
    Voltò lo sguardo sulla demone, che sembrava totalmente immesa nei suoi pensieri.
    -Dillo che vieni con noi perchè hai paura che i tuoi amichetti ti facciano la festa.- ghignò nella sua direzione.
    -Non lo nego..- scosse il capo mettendo gli ultimi bagagli nella DeSoto-..E poi perchè rimanere ancora qui?-.
    -Magari per il tuo bamboccio..- ipotizzò il vampiro aiutandola-..Ne sembravi innamorata.-.
    -Si, ma il discorso incentrato su come uccidere ogni demone,nessuno escluso, mi ha fatto rinsavire.- alzò le spalle.
    Caricarono i rimenenti bagagli in silenzio.
    Entrambi erano troppo presi da ciò che passava loro nella testa.
    Tante domande frullavano senza risposta.
    Per alcune si sarebbe trovata.
    Ma per altre era una battaglia persa in partenza.
    -Da dove spunta tutta questa roba?- domandò il biondo chiudendo il bagagliaio della macchina, stracolma di valigie.
    -Mentre facevate il vostro sonno di bellezza sono passata a casa a riprendere le mie cose e poi mi sono intrufolata in camera di Buffy per prendere le sue.-.
    -Un gesto così gentile da parte tua, non me lo sarei mai aspettato.- piegò il capo di lato.
    Si stavano svelando aspetti della bionda che non aveva nemmeno sospettato potessero esistere.
    -Senti chi parla..- ghignò Anya-..E comunque entrambe abbiamo la stessa taglia, quindi ora ho il doppio del guardaroba senza aver speso un dollaro.- disse aprendo la portiera ed accomodandosi sul sedile posteriore.
    Il vampiro scosse la testa avviandosi verso la stanza.
    Osservò la vampira riposare mestamente.
    Non si era certo preso la briga di far sparire i 'resti' della loro cena.
    Li avrebbero trovati solo il mattino dopo e loro sarebbero stati lontani.
    Strinse il corpo di Buffy con le sue forti braccia.
    -Cosa..- lo guardò negli occhi.
    -Andiamo via, Pet..- le sussurrò accarezzandole le labbra con un leggero bacio-..Moriresti rimanendo qui..- uscì dalla stanza-..Quei bastardi dei tuoi amici..- ringhiò nel dire l' ultima parola-..Ti vogliono ridotta in polvere, e non si fermeranno di certo.-.
    -Li ho salvati?- chiese in un soffio.
    -Sfortunatamente, si.- annuì lui posandola sul sedile anteriore della macchina.
    Aveva sentito il dolore nella sua voce.
    Le accarezzò il volto con dolcezza.
    Si sarebbe imegnato al massimo per farle dimenticare il mondo che l' aveva tradita.
    Le avrebbe fatto abbracciare in pieno la sua nuova natura.
    E lei sarebbe sbocciata.
    Si staccò da quel contatto mal volentieri.
    Ma era tempo di andare.
    Entrò a sua volta e si volse verso Anya.
    -Possiamo partire?-.
    -E anche in fretta.- annuì la demone sbadigliando.
    -Ai suoi ordini..- grugnì Spike-..Presto, Pet, starai bene..- sussurrò alla vampira posandole il suo spolverino sul corpo-..Così va meglio?-.
    Aveva percepito il senso di disagio e freddo interiore di Buffy, la quale si voltò verso di lui e gli sorrise grata.
    Quella situazione aveva dell' assurdo.
    Un vampiro Master che rimboccava le coperte alla sua ex nemica.
    Una Cacciatrice trasformata in vampira che sorrideva all' essere che aveva tante volte cercato di uccidere.
    Un Demone della Vendetta preoccupato per il suo smalto rosso, lievemente scheggiato sul pollice.
    Era un gruppo anomalo.
    Però, in fondo si erano conosciuti sulla Bocca dell' Inferno, che di normale non aveva assolutamente nulla.
    Il rombo del motore segnò l' inizio del loro viaggio.
    Buffy cercò di intravedere, tra la nera verniche che oscurava i finistrini, gli stralci della sua vita trascorsa in quella piccola cittadina.
    Sperò per un attimo di poter scorgere i volti a lei amici.
    Quella parola le fece ribollire il caldo sangue che aveva in corpo.
    Si rese conto per la prima volta che i suoi unici amici erano in quella macchina con lei.
    Gli altri le avevano girato le spalle.
    E da quello che le era stato detto sia da Spike che da Anya, la sua gang la voleva più morta di quanto già non lo fosse.
    Li aveva salvati.
    Protetti.
    Accuditi.
    Aiutati.
    Ma soprattutto amati a discapito della sua stessa esistenza.
    Aveva donato loro tutto.
    Perfino la sua vita.
    Ricordò quale era stata l' accoglienza che le avevano riservato.
    Acqua santa.
    Paletti.
    Croci.
    Non avrebbe dimenticato.
    Questo era certo.
    Con uno strano ghigno di lasciò cullare dal movimento della macchina e dalle incessanti chiacchiere di Anya, seguite dagli impercettibili ruggiti del vampiro.




    ...Continua e commenti pleaseeeeee :dance2: ...
     
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  13. kasumi
     
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    Mi piace, mi piace. Originale terzetto! Mi piace che si usi il personaggio di Anya! *_*
     
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  14. keiko89
     
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    Ohhhh *-*

    Ricordo di aver letto questa ff tempo fa e di averla praticamente adorata!
    Anche se so come va a finire sono contentissima di vedere che è di nuovo qui, è sempre un piacere rileggerla.


    :wub:
     
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  15. SognoImmortale
     
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    Per Kasumi, devi sapere che per Anya e Cordelia ho un amore viscerale, quindi nelle mie storie le tratto sempre con i guanti.
    Sono felice di sapere che ti piaccia il modo in cui la sto descrivendo.

    Grazie.Grazie.Graie. :dance:


    Per Keiko89, uhhh addirittura qualcuno ha il coraggio leggerla per la seconda volta, me onorata!!!! :cry:




    Love u sis :wub:







    -...The champion of evil...-




    Spike salì velocemente i gradini della prima rampa di scale.
    Odiava quel posto, ma per il momento era sicuro e confortevole.
    Senza per altro considerare che uccidere la proprietaria dell' appartamento dove vivevano era stato addirittura noioso.
    E ci avevano anche guadagnato in compagnia.
    Penso lasciandosi sfuggire un sorriso.
    Vedendo la sua dirimpettaia scendere dalla parte del corrimano, si strinse al muro per lasciarle maggior passaggio.
    Per un attimo desiderò essere invisibile.
    Odiava dover aver rapporti sociali con gli abitanti del palazzo.
    Per questo amava abitare nelle cripte.
    Di solito i vicini erano molto silenziosi, e discreti.
    -Oh salve, Signor William..- lo salutò la donna con fare sospettoso-...Rosalie non è ancora tornata dal viaggio a Sacramento?-.
    Quella 'vecchia' faceva sempre troppe domande, pensò Spike senza però levarsi il sorriso dalle labbra.
    E presto una di quelle l' avrebbe condotta alla tomba, in modo prematuro.
    -No..-scosse il capo-...la cara zia si sta trattenendo da sua cognata più a lungo possibile..- finse un sospiro-...La morte del cugino Sam ha segnato tutti noi...- si coprì un istante gli occhi-...la povera Katrine è distrutta..- scosse il capo-..Perdere il compagno di tutta una vita.-.
    Delle volte si stupiva quanto fosse bravo a recitare la parte del disperato.
    Ogni volta si assegnava mentalmente il Premio Oscar.
    Nessuno,meglio di lui, riusciva ad essere tanto naturale nel raccontare, inventando sul momento, storie talmente disperate da far salire le lacrime negli occhi di chi lo ascoltava.
    Aveva un vero e proprio dono.
    -Capisco..- la tristezza dipinse il suo volto-..Se avesse la cortesia di darmi il numero di vostra zia a Sacramento..-.
    -Impossibile..- la interruppe voglioso di non protrarre quella conversazione-..Mia zia Katrine è una mormona integralista, rifiuta totalmente qualunque forma di tecnologia.-.
    La donna sembrava pronta a controbattere, e Spike a rompere la promessa fatta alle sue due donne di non uccidere più vicini di casa.
    Ci sarebbero stati troppi sospetti.
    E i sospetti portavano solo alla fuga.
    Cosa che nessuna delle sue coinquiline volava.
    Sembravano amare quel piccolo appartamento.
    Così, trovandosi in minoranza, non poteva fare altro che subire.
    E sopportare i vecchi.
    -In questo caso..- annuì la candida vecchietta-..Vorrà dire che attenderemo ancora il ritorno di Rosalie al circolo dello Scarabeo.-.
    -Buona giocata..- la salutò velocemente il vampiro-..Vecchia rompicoglioni.- masticò a bassa voce riprendendo a fare le scale.
    Entrò nell' appartamento dove ad accoglierlo sentì la risata cristallina della sua Childe.
    Negli ultimi sei mesi si era ripresa splendidamente.
    Vivere a Concord, assai misera come città, le aveva ridato le forze.
    Era stata molto aiutata dai riti a cui Anya l' aveva giornalmente sottoposta per i primi tre mesi dal loro arrivo.
    Ora, però, ogni sforzo era stato perfettamente ripagato.
    Si fermò ad osservarla.
    Era incantato da lei.
    Ogni suo gesto era così sensuale, ma allo stesso tempo innocente.
    La guardò ridere, mentre coccolava la dolce micetta che aveva trovato in casa assieme alla proprietaria.
    Buffy si era innamorato di quella piccola palla di pelo, e lui di certo non le avrebbe negato di tenerla, soprattutto dopo quello sguardo così dolce che l' aveva fatto sciogliere.
    Il loro legame si stava intensificando.
    Giorno dopo giorno.
    Non riuscivano a stare separati, neanche per poche ore.
    La loro non-morte era in completa simbiosi.
    Erano due perfette metà.
    Separate non erano nulla.
    Ma insieme, rappresentavano la perfezione dell' unità.
    La bionda si voltò ad incontrare lo sguardo del suo Sire.
    Gli sorrise con dolcezza.
    -Bentornato..- si alzò per avvicinarsi-..Trovato qualche locale interessante per cena?- domandò posando la testa sul petto di lui.
    Sentire il suo profumo, e stringersi a quel corpo le dava sicurezza.
    Un senso di protezione viscerale a cui era morbosamente attaccata.
    Non ne avrebbe mai potuto fare a meno.
    -Si, uno molto carino..- le baciò la punta della testa stringendola a sè-..Briciola ti ha tenuto compagnia?- chiese grattando il capo della micetta.
    -Certo..- squittì la vampira-..E ha graffiato Anya.-.
    -Quella malefica palla di pulci..- grugnì la demone mentre trafficava in cucina con i fornelli-..La volevo solo accarezzare, e lei mi ha dilaniato una mano..- scosse il capo-..Spero stasera di avere qualche bel lavoretto da fare, così mi sfogo, visto che non posso far esplodere il malefico felino.-.
    -No che non puoi...- la guardò male Buffy-...Voleva farla esplodere.- alzò lo sguardo al compagno mostrando una lacrima nascente.
    -Non minacciare briciola.- soffiò in direzione dell' amica.
    -Volendo potrei riversare su di te la mia frustrazione di essere picchiata da una gattina di pochi mesi...- fessurizzò gli occhi indecisa-...Cosa hai trovato?- chiese cambiando discorso.
    Aveva bisogno di uccidere.
    E al più presto.
    -Andiamo in uno streap club..- schioccò la lingua al palato-..Così la mia Principessa ed io avremo di che mangiare, e tu sicuramente potrai trovare qualche donna scontenta per uno di quegli ubriaconi che affollano il locale.-.
    -Sarà una splendida serata..- sorrise contenta la vampira stringendosi a lui-...Devo decidere cosa mettermi.- si fece pensierosa.
    -Uh..- annuì la demone-..Anche io!..-si unì alla bionda-..Finisco di prepararmi la cena ed andiamo a controllare cosa indossare.-.
    Spike le guardò alternativamente.
    Era incredibile come quelle due, così diverse tra loro, fossero riuscite a legare.
    Ancora più straordinario era il modo in cui Anya si fosse presa cura di Buffy assieme a lui.
    Per i primi tempi, quando si erano trasferiti a Madison, credeva che da un giorno all' altro sarebbe sparita.
    Invece era rimasta sempre con loro.
    Non li aveva mai lasciati.
    Era stata proprio lei a suggerire di trasferirisi a Concord.
    Il potere mistico di alcune zone della città era stato tale da aiutare la vampira nella guarigione.
    Da un anno avevano lasciato Sunnydale.
    Buffy non ne aveva mai parlato.
    I due coinquilini, per rispetto, non si erano permessi di menzionare i suoi passati amici.
    Spike però riusciva a capire quando la vampira stesse facendo vagare la mente ai tempi in cui era la Cacciatrice.
    Soprattutto dopo che avevano incontratto l' Ultima arrivata della Sacra stirpe.
    Si ricordò come l' aveva guardata.
    Qualcosa in lei era scattato.
    Ira
    Odio.
    Rabbia.
    Frustazione.
    Le voci delle altri Cacciatrici non le parlavano più.
    C' era silenzio dentro di lei.
    Si era voltata verso di lui, e non erano servite parole.
    Il Vampiro l' aveva uccisa dopo un breve combattimento.
    Era giovane e inesperta.
    Oltre che impaurita.
    Aveva lasciato il suo corpo martoriato sulla scalinata del municipio di Chicago.
    Sul petto della ragazzina aveva appeso un foglietto, tenuto sul cadavere da un chiodo, dove spiegava di spedire il corpo a Sunnydale.
    Tutti e tre volevano che la Scooby gang sapesse che erano vivi.
    O non morti.
    Non dovevano avere pace.
    Nè sonni tranquilli.
    Per tutto il resto della loro miserabile vita.
    Non sapeva se il suo macabro pensiero fosse stato apprezzato dal gruppetto, ma il sangue della Prescelta aveva donato nuove forze alla sua Compagna.
    -Pensavo...- disse ad un certo punto il vampiro, interrompendo le chiacchiere tra le due bionde-..che potremmo andare a vivere a Scranton, in Pennsylvania..- si sedette facendo accomodare Buffy sulle sue ginocchia, continuando ad accarezzare sia lei che la gattina addormentata.
    -Dopo la breve visita a Chicago abbiamo girato solo sobborghi..- scosse il capo-..Non potremmo smetterla di girare tutte le città più micragnose?..- domandò Anya gustando ciò che aveva preparato-..Potremmo andare a New York, oppure Springfield o a Los Angels.-.
    Sognò ad occhi aperti.
    Voleva lo scintilliò delle strade illuminate.
    La calca di persone attorno a lei.
    Centinaia di desideri da realizzare.
    Migliaia di donne da vendicare.
    Sangue con cui sporcarsi le mani.
    Uomini da tramutare nei viscidi esseri che erano interiormente.
    -Nella città di Fronte Ampia?..- ringhiò Spike-...Ci ammorberebbe ogni giorno con il fatto che lui ha un' anima e soffre..- scosse il capo-..Buffy non ha bisogno della frenesia delle grandi metropoli.-.
    -Caro..- accarezzò la guancia del compagno con la punta del naso-..Ora sono di nuovo forte, non devi preoccuparti,-.
    -Non ti sei rigenerata ancora del tutto..- rispose lui-..E fino ad allora voglio che tu viva una serena e sanguinosa esistenza, lontana soprattutto dall' inutile casino delle città.-.
    -Va bene, va bene..- annuì la demone-..Non ti scaldare...- guardò la vampira-...E se stasera ci mettessimo quel completino di pelle nera che abbiamo comprato ieri?-.
    -Perchè no?..- sorrise di rimando all' amica-..Ci stava proprio bene.-.
    -Potreste,cortesemente, mettere cose coprenti?- domandò esperato il vampiro.
    -Sei veramente noioso, lo sai?- ridacchiò Anya finendo la sua cena.
    Adorava il modo in cui quello cercava di nascondere la sua gelosia.
    Appena qualcuno posava il suo sguardo sulla compagna, gli occhi del biondo saettavano di dorato.
    Un ringhio gutturale spaventava a morte il mal capitato, che nel migliore dei casi era abbastanza intelligente da scappare.
    Nel peggiore, finiva come piatto del giorno sul menù dei due Immortali.
    -Gradirei semplicemente che vi vestiste di più.- bonfocchio il biondo.
    Buffy mise giù la micia e passò le braccia attorno al collo di lui.
    Avevano entrambi bisogno di un continuo contatto fisico con l' altro.
    Era una vera e propria necessità.
    Fin dalla prima sera che l' aveva trovata avevano dormito assieme.
    All' inizio per una questione di protezione.
    Ma nel tempo era diventata un desiderio ancestrale.
    Avevano bisogno l' uno del contatto con l' altra.
    Semplici carezze o il fatto di stare solo abbracciati, li rendeva tranquilli e sereni.
    Anya li guardava sempre con ammirazione.
    Sperava ancora di trovare un amore come il loro.
    Perchè di poche cose era sicura.
    Sul quel sentimento tra i due avrebbe scommesso la posta massima.
    A distoglierli dai loro pensieri fu il trillare del campanello.
    Si osservarono dubbiosi un attimo, prima che Spike, liberandosi controvoglia di quel dolce abbraccio, andò ad aprire la porta, seguito dalle due.
    La figura che si stagliò sulla cornice li fece rabbrividere per un attimo.
    -Non è stato facile trovare il trio dei biondi.- ghignò l' inatteso ospite.




    ...Continua e commenti pleaseeeee :wooo: ...
     
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18 replies since 16/9/2011, 14:10   835 views
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