It doesn't matter, I love him

di AntonellaSpuffy

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Spike-Spuffy
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (katespuffy @ 2/10/2011, 13:48) 
    Perchè ti amo Spike Stratford. E forse ti ho dato troppo amore.
    E sei cieco. E voglio che te ne vada. Non aspettare otto mesi.
    Vai via ora. Ora che ti odio. Ora che ti amo.

    Molto commovente questo pezzo! :unsure: Continua presto!
     
    Top
    .
  2. babyida91
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Spike-Spuffy @ 2/10/2011, 19:01) 
    CITAZIONE (katespuffy @ 2/10/2011, 13:48) 
    Perchè ti amo Spike Stratford. E forse ti ho dato troppo amore.
    E sei cieco. E voglio che te ne vada. Non aspettare otto mesi.
    Vai via ora. Ora che ti odio. Ora che ti amo.

    Molto commovente questo pezzo! :unsure: Continua presto!

    Quoto u.u
     
    Top
    .
  3. katespuffy
     
    .

    User deleted


    14°Capitolo

    Sbarro gli occhi nella semioscurità e cerco la sveglia con lo sguardo. La luce rossa lampeggiante mi indica che sono le sei e trenta. Ho chiuso gli occhi praticamente solo per pochi minuti.
    Ed è stato comunque insopportabile.
    Sento il respiro regolare di Spike che mi carezza la spalla resa nuda dalla canotta del pigiama e cerco di calmare il mio cuore.
    Quello ferito e distrutto. Quello che resta di esso.
    E faccio correre la mia mente lontana. Così che non soffra e che non muoia.
    Cerco di scivolare dal letto e Spike come al solito mi afferra la vita tenendomi stretta.
    Come ha sempre fatto.
    Anche quella volta che avevo la nausea e per causa sua ho vomitato sul tappeto di Cenerentola ai piedi del letto.
    Sorrido amaramente e mi libero della sua presa cercando di non svegliarlo.
    Scendo lentamente le scale e seguo l’odore di caffè caldo che proviene dalla cucina.
    -Buongiorno tesoro- mi saluta mia madre, mentre continua a versarsi i suoi cereali preferiti in una tazza con i pulcini.
    -Buongiorno- la saluto fiaccamente, imitando un sorriso e sedendomi davanti a lei.
    -Spike è di sopra?Ho sentito dei rumori stanotte- mi dice e io annuisco senza entusiasmo.
    -Cosa c’è che non va?- mi chiede e mi passa una mano sul volto.
    Inarco d’istinto il viso vicino a essa e mi inebrio della sua forza e del suo coraggio.
    -Tutto- mormoro e ricaccio indietro le lacrime.
    -E’per via della partenza di Spike?- Il mio volto si allarma e la fissa interrogativo.
    -Rupert me ne ha parlato due giorni fa- mi informa e io sospiro abbassando lo sguardo.
    -Anche- aggiungo e comincio a sorseggiare il latte caldo che non ne vuole sapere di entrare nello stomaco.
    -Immagino che possa fare male, tu e lui siete come fratello e sorella- mi dice e io deglutisco.
    -Lo so-
    Lo so perfettamente. E brucia il cuore. E strazia l’anima.
    Ed è solo colpa mia
    Colpa di questo cuore egoista e mai sazio.
    Il cuore che non ha saputo far tesoro di quello che più caro è per me al mondo.
    Il cuore che ha voluto, bramato l’impossibile. E l’ingiusto.
    -Non rovinate però questo periodo- aggiunge lei e la mia mente vola.
    Agli ultimi giorni, alle ultime settimane.
    -Vivetelo al meglio- continua.
    E la mia anima malata sa quale sia il meglio per essa.
    Spike mio. Spike di nessun altro. Spike che amo da morire.
    -Ricordo ancora quando l’hai invitato la prima volta a casa- mia mamma porta lo sguardo lontano, verso quel ricordo e poi prende a muoversi tra i fornelli, allontanandosi da me.
    E il piccolo Spike è sulla porta. Ha una maglietta chiara e dei jeans corti.
    E piange. Giusto un po’. Così che io non possa vedere che non vuole che Rupert vada via, promettendogli solennemente di tornare nel pomeriggio.
    E poi giochiamo. Con un pupazzo che lo fa ridere. Così forte da far divertire anche me.
    E poi mi dice che sua madre è bella. E’bellissima.
    E io voglia che non vada via quando viene la sera.
    Perché è già il mio migliore amico.
    -Grazie- dico di colpo a mia madre guardandola negli occhi.
    Perché so di dover fare un ultimo sforzo. Andare avanti portandolo nel cuore.
    E non pretendere nulla di più.
    Perché il semplice amore per lui riempie una vita.
    Perché qualcuno che mi ama mi ha fatto il dono di regalarmi l’angelo più bello.
    E allora vivrò di lui con gli occhi lucidi e il mio pupazzo tra le mani.
    Di Spike che ride forte.
    Di Spike che mi dice che sono bella con le meches orribili copiate alle Spice Girls.
    Del piccolo William che piange per sua madre. Quello che amo.
    Più della mi stessa vita.

    Sgattaiolo nella stanza buia e corro a spalancare le tende.
    Spike è immobile e io sorrido.
    -Ciambelle- urlo con tutta la voce che ho in gola e lui salta dal letto con gli occhi sgranati.
    Mi fissa stupito e io incrocio le braccia sul petto.
    -Il vecchio metodo funziona sempre- gli dico strafottente e lui ora sorride.
    Ed è bello con i riccioli scompigliati e gli occhi socchiusi.
    Che celano l’immensità della mia esistenza.
    -Sai che la pagherai?- mi chiede dopo qualche istante.
    Dopo che il suo stupore è stato scambiato col divertimento.
    -Non vedo l’ora- lo sfido e le ultime parole si perdono nell’aria.
    Corriamo entrambi sulle scale ripide e io mi nascondo dietro mia madre che ride di gusto.
    -Decisamente ridicoli- sentenzia, mentre Spike afferra un mestolo e lo brandisce come un’arma.
    -Lui è ridicolo!- grido prima che mi afferri per la canotta del pigiama.
    -Io vado a lavoro, buona giornata ragazzi!- ci saluta urlando mia madre dall’ingresso, prima di sentire la porta principale chiudersi.
    -A noi due!- urla talmente forte lui da farmi sussultare.
    Mi nascondo velocemente in sala da pranzo e di colpo mi accorgo che non mi sta seguendo.
    Mi volto per vedere dove si sia nascosto e lui subito mi afferra le spalle facendomi scivolare sul divano.
    -Presa- urla e io rido forte.
    -Pace?- mi chiede guardandomi e bloccandomi per un istante le braccia sul petto.
    Io mi libero, gli afferro le spalle e lo stringo forte. Fortissimo.
    Fino a quando lui si rilascia nel mio abbraccio.
    E non penso che sia di Drusilla. Non penso che la ami e distrugge l’anima.
    Non penso che non voglia più baciarmi.
    Lui è ancora nella mia stanza con il mio pupazzo. Ride.
    E io non voglio che vada via. Perché è già il mio migliore amico.

    -Buffy- mi chiama di colpo una voce dal fondo del corridoio.
    Mi volto e vedo Angel correre verso di me.
    -Come stai?- mi chiede raggiante.
    -Bene- gli rispondo sorridendogli e lasciando che mi accompagni fino a mensa.
    -Mi chiedevo se ti andasse ancora di vedermi- mi dice, mentre si gratta la nuca imbarazzato.
    Alzo un sopracciglio interrogativa e lo fisso.
    -Pensavo che la situazione fosse chiara- rispondo ironica e lui ride appena.
    -Diciamo che mi piacciono le sfide- mi spiga, fermandosi vicino l’entrata.
    -Non penso sia il caso- rispondo con calma.
    -Voglio esserti solo amico- aggiunge e io per poco non mi strozzo.
    L’amicizia incasina nettamente la mia vita.
    Penso che ultimamente sia la causa di tutte le mie seghe mentali!
    Diavolo sono piena di amici! L’ultima cosa che voglio è un amico!
    -Magari passare da te e vedere un film, nulla di più- mi prega quasi lui e io mi illumino quando scorgo Willow alle sue spalle.
    -Angel non so…non credo- balbetto facendo strani segni alla mia amica che continua a guardarmi confusa.
    Improvvisamente si illumina cogliendo i miei occhi che si stanno quasi per storcere e corre in mio soccorso.
    -Angel, che bello vederti!- lo saluta dandogli una calorosa pacca sulla spalla, come se lo conoscesse da una vita!
    Non era lei che diceva che aveva i capelli da demente?
    -Hei, stavo appunto convincendo Buffy a vedere un film stasera assieme- le spiega con calma Angel, sperando in un suo aiuto.
    -Ma certo!- urla quasi Willow e io sbarro gli occhi imponendomi che nel pomeriggio la frusterò con del filo spinato!
    -Verremo tutti!- aggiunge e io mi rilasso un po’, ancora impaurita dalle assurde idee della mia compare che non portano mai a nulla di buono.
    Angel per qualche istante sembra deluso, ma poi annuisce e mi saluta baciandomi una guancia.
    Gli sorrido imbarazzata e solo allora scorgo Spike alle sue spalle.
    -Allora, stasera film da te?- mi chiede alquanto irritato, passandomi davanti.
    Lancio uno sguardo di fuoco a Willow, prima di infilarmi a mensa.

    -E quindi getti la spugna?- mi sussurra Willow, mentre Xander prende a testate il mio videogioco.
    -Non getto la spugna!Sono fuori gioco!- le spiego esasperata e mi dirigo in cucina con lei alle calcagna.
    -Ma ti ha baciata!- mi urla lei dietro e io le zittisco la bocca con una mano.
    -Mi ha detto che ama Drusilla- le spiego scandendo ogni parola.
    E fa male.
    Ogni sillaba. Ogni rumore e sospiro.
    Perché li ricordo tutti. Profondamente radicati in me.
    E Spike è ancora davanti alla mia finestra. Guarda la strada E pensa a lei.
    E pensa di amarla.
    Non pensare allora Spike. E io ti terrò lo stesso con me. Anche con la mente altrove.
    Basta che tu sia mio.
    Sussulto quando il campanello mi risveglia e corro alla porta.
    La spalanco per vedere uno Spike solo che tamburella con un piede il tappeto d’ingresso.
    -Perché non hai preso le chiavi nel vaso?- gli chiedo irritata e lui mi spinge quasi via entrando in casa.
    -E’ già qui?- mi chiede allarmato.
    -Chi?- la mia voce è spaesata.
    -Ken che ha rubato le scarpe a Barbie- mi dice muovendosi per le stanze.
    -E questa dovrebbe essere una descrizione?- gli chiedo e lui si volta di scatto con occhi furenti.
    -Angel!- sbotta e io alzo gli occhi al cielo.
    -Non ancora- gli spiego cercando di calmarlo e ci avviamo entrambi in cucina.
    -Ti sembra un comportamento normale?- gli chiedo spaesata e lui fugge il mio sguardo.
    -Quel tipo non mi piace- la sua voce è incerta e il mio cuore sussulta.
    E se fosse geloso?
    “Penso di amarla.”
    E la mia anima si sgretola ancora.
    -Perché?- gli chiedo esasperata dai miei pensieri e lui ora mi guarda.
    E mi si avvicina.
    -Perché continua a tenere le sue mani viscide su di te- mi dice piano e io trattengo il fiato.
    Poi sgrana gli occhi per la sua stessa rivelazione. Si volta e torna dagli altri.

    Accompagno Angel in soggiorno dopo averlo salutato imbarazzata e tutti gli occhi si puntano su di noi.
    Willow e Xander lo salutano con un sorriso, mentre Spike si limita a fissarlo torbido.
    Quando il campanello suona, Willow si precipita alla porta, rischiando di rompersi un menisco e questa cosa non mi piace per niente.
    La seguo con lo sguardo e vedo spuntare Drusilla.
    Stringo i pugni e cerco di respirare.
    E’normale Buffy. Perfettamente normale.
    Mi dirigo in cucina furente e Willow mi segue a ruota.
    -Dannazione- impreco cercando di calmarmi.
    Perché non posso far finta di nulla?
    -E’ufficiale: Spike odia Angel- annuncia Xander raggiungendoci.
    -Il fatto che sia stato con Drusilla per qualche tempo è evidente che non gli vada giù-
    Sbarro gli occhi, mentre l’immagine dell’idiota ossigenato mi si ripresenta davanti agli occhi.
    E ora tutta la sua rabbia prende un nome. Un nome che non è il mio.
    Torniamo dagli altri, mentre loro si fanno carico di preparare i popcorn e io fisso furente l’idiota.
    Mi sistemo sulla stessa poltrona di Angel, sedendomi quasi sul suo grembo.
    Non è geloso di me. Non lo sarà mai. Tutti i miei gesti sono privi di significato.
    Ma diavolo, voglio che veda le sue mani viscide su di me!
    -C’è tanto spazio qui- mi richiama Spike e io fingo di non averlo sentito.
    -E’evidente che Buffy voglia sedersi qui- lo sfida Angel.
    -Gattino, abbiamo più spazio per noi- miagola la pazza squinternata.
    Ok, sono pronta a tirar fuori dallo sgabuzzino il motosega!
    Potrei toglierle la faccia e indossarla come maschera come in “Non aprite quella porta,la genesi”.
    -Gattino- gli faccio il verso e Angel sghignazza, mentre Spike mi fissa truce.
    Quando il film parte sento qualcosa che decisamente non mi piace.
    Le mani di Angel cominciano ad accarezzarmi sensualmente i fianchi e io mi irrigidisco.
    Lentamente fa scivolare anche l’altra mano fino nei miei capelli.
    Passo trenta minuti come un cadavere, conscia di sembrare un merluzzo.
    Qualche istante dopo Angel mi chiede gentilmente dove sia il bagno e io rimango per qualche strano caso (Willow maledetta!) sola con Spike.
    -Davvero un gran bello spettacolo!- mi dice alzando un sopracciglio irritato.
    -Si, la parte dove le squarcia le budella è stata sublime!- lo sfido, girandomi dall’altra parte. Improvvisamente sento Drusilla parlare e mi affaccio appena nel corridoio.
    Cinguetta animatamente con Angel ridendo e io lancio uno sguardo a Spike che sembra non sentire nulla.
    Incurante si accende una sigaretta e fissa le sue scarpe che di colpo sono diventate tanto interessanti.
    Quando ricomincia il film Angel si ritrova di nuovo sotto di me e questa volta è stato lui a fare di tutto per scegliere la poltrona.
    Dopo pochi istanti l’operazione “scongelamento Buffy triglia” ricomincia.
    Questa volta la sua bocca scivola sul mio collo.
    Appena. Con piccoli baci. Stringo i pugni.
    Panico. Panico. Panico.
    -Angel vieni di là- urla quasi la voce di Spike di colpo.
    Angel sospira esausto e scivola con lui in cucina.
    Sentiamo degli strani rumori e poi un tonfo.
    Corro di là, per trovare Angel riverso sul pavimento della mia cucina con un occhio che presto diventerà viola.
    -Oddio!- urlo e lo raggiungo per terra per stimare i danni.
    Fisso Spike negli occhi. Spaesata. Perché?
    Diavolo, ma mi vuoi?
    O ami lei?
    Perché continui a confondermi?
    Reggo il suo sguardo chiedendogli tacitamente risposte e lui sembra riprendersi da quella furia dopo qualche istante.
    -Fa l’idiota con la mia ragazza- dice lentamente e io capisco.
    Annuisco e corro a prendere del ghiaccio senza guardarlo.
    Sento Drusilla spiegargli che non è successo nulla di grave e sento il suo sguardo su di me.
    Quello che mi brucia e mi distrugge.

    :wub: TBC
     
    Top
    .
  4. babyida91
     
    .

    User deleted


    Si fa sempre più interessante Continua :D
     
    Top
    .
  5. .delena
     
    .

    User deleted


    *W* ancoraaaa
     
    Top
    .
  6. katespuffy
     
    .

    User deleted


    Rieccomi ^^

    15°Capitolo

    Angel si stende a peso morto sul mio letto e io mi accovaccio vicino a lui.
    Cerco di premere il meno possibile il ghiaccio sull’occhio tumefatto mentre lo sento gemere di dolore.
    -Mi dispiace così tanto- mi scuso , mentre tengo stretta l’enorme bistecca.
    -Non importa- mi spiega cercando di strofinarsi l’occhio dolorante.
    -Come sta?- chiede di colpo la voce di Willow, quando sbuca con Xander sulla porta di camera mia.
    -Non è successo nulla- risponde loro Angel, mentre si rimette in piedi e ci sorride.
    -Spike è impazzito- sbotta Xander, stranamente serio.
    Io fisso Willow. E sono totalmente svuotata.
    Scendiamo in sala e troviamo i due piccioncini seduti distrattamente sul divano.
    Drusilla fissa lo schermo che trasmette un programma scandalistico e Spike sta fumando l’ennesima sigaretta.
    -Dovresti almeno chiedere scusa- dico piatta.
    Può essere impazzito o pensare di essere innamorato.
    Può partire e andare via. Ma diavolo, un po’ di controllo!
    -Non voglio farlo- dice lui alzandosi e fronteggiandomi a pochi centimetri.
    -Vuoi colpire anche me?- scatto sarcastica.
    Mi sono sbagliata ancora. Illusa che tutto potesse tornare come prima.
    E la mia voce è terribilmente amara. Mi perdo nel suo blu.
    Ci sei là sotto Spike? Sei sempre tu?
    Sotto questa scorza dura e irreale?
    Sotto la tua partenza e il tuo nuovo amore…quello mai provato e che mi scioglie l’anima.
    -Ragazzi calmiamoci- cerca di smorzare i toni Willow, mentre si frappone tra i nostri corpi.
    -Domani sera andremo al Bronze insieme e la faccenda sarà dimenticata- propone e io abbasso gli occhi.
    Sento gli altri uscire e vedo Spike appoggiarsi allo stipite della porta.
    -Ci vediamo domani sera- mi saluta Angel e poi lo fa.
    La sua bocca scende sulla mia in un bacio casto.
    Quando lui sparisce la mia visuale si riempi di Spike.
    Lui annuisce e poi mi lascia sola.


    Scivolo nell’auto di Angel sistemandomi il mio vestitino di lana nero.
    -Sei molto bella- mi saluta lui e io gli sorrido. Poi fisso il suo occhio. Quello colpito da lui. E il mio cuore si riempie del suo ricordo.
    -Non vorrei illuderti Angel- mormoro quando l’auto parte.
    -Non lo stai facendo- mi risponde sicuro lui e io sospiro.
    Dovrò amare qualcun altro un giorno.
    Non con il cuore. Non con l’anima.
    Mai come Spike.
    Perché io l’amerò sempre.
    Amerò il suo ricordo e lui a Londra.
    Lo amerò in qualsiasi posto si trovi e con chiunque sia.
    Lo amerò nonostante tutto.
    Ma dovrò farmi accompagnare in questo viaggio. Dovrò stringermi a un corpo di notte.
    E dovrò solo sognare di lui.
    Dovrò solo rivederlo in occhi reali.
    Dovrò solo immaginare la sua schiena. E tremo.

    Il Bronze è come al solito una cappa di corpi e calore e le mie braccia nude si ancorano al corpo di Angel che mi scorta fino all’interno.
    -Ciao- ci saluta con un sorriso enorme Willow quando raggiungiamo tutti al tavolo sul fondo del locale.
    Angel e io ci sediamo vicino a lei guardando Xander che è indaffarato a prendere da bere e cercare di conquistare Anya contemporaneamente.
    Mi guardo attorno sperando.
    E’da una vita che mi sento così nei locali. T
    emo e ho paura. Il terrore di vedere.
    Lui avvinghiato a qualcuno.
    Lui con lei. Ora .
    Che ama o che pensa di amare. E’differente?
    Io ti amo invece Spike. Non penso. E non rifletto.
    So solo che la mia anima è esplicitata nella tua immagine.
    -Ciao- ci saluta di colpo la sua voce, facendomi sussultare. I miei occhi si puntano su di loro.
    -Scusateci per il ritardo- sussurra la voce mielosa della pazza squinternata.
    Alzo gli occhi al cielo facendo una smorfia con la faccia e Willow e Angel sghignazzano all’unisono.
    -Rupert è una persona fantastica- mormora Drusilla prima di abbracciare Spike.
    Rupert Stratford.
    Il padre di Spike. Mio padre.
    Quello che mi ha accompagnato a comprare gli assorbenti quando mia mamma era al lavoro.
    Che ha preparato per me una torta alle mele rischiando di bruciare casa.
    Quello che mi ha dato il bacio delle buonanotte.
    Che ha asciugato le mie lacrime.
    “Spike non vede certe cose”.
    Ma lui si.
    E Rupert mi fissa dal divano. E mi dice di andare avanti.
    Senza dire chiaramente di sapere e di aver capito che amo suo figlio.
    Rupert che ci ha portati in vacanza.
    “Una stanza per me e i miei bambini”.
    E sono stata sua figlia. E ho sorriso tra le lacrime salendo nell’ascensore dell’hotel.
    Pensando che almeno il padre di Spike mi voleva. E non era andato via.
    Deglutisco abbassando gli occhi e stringo d’istinto le mani sul tavolo.
    -Scusatemi- mi congedo e mi avvio tra la folla irrompente.
    Scivolo nel bagno e appoggio le mani sul lavandino freddo.
    -Buffy- mi sento chiamare dal corridoio.
    Ed è lui. Inspiro forte ed esco.
    -Non stai bene?- mi chiede con il viso contratto.
    Perché sa. E allora è inutile mentire.
    -Sono certa che Rupert l’abbia odiata- lo sfido e incrocio le braccia sul petto.
    Rimandando indietro le lacrime.
    -Buffy- sospira quasi lui.
    -Non compiadirmi Spike!- scatto stringendo i pugni.
    -Tu ti sei bevuto il cervello per quella stronza- urlo quasi e voglio piangere.
    Come l’altra notte. Così tanto da sentirmi gli occhi bruciare.
    Così tanto da voler singhiozzare.
    -Diavolo è la mia ragazza!- sbotta lui afferrandomi il braccio.
    Sgrano gli occhi fissando la sua presa che mi stringe fino a farmi male.
    -Non toccarmi- ringhio sganciandomi.
    E poi scivolo di nuovo nella sala.

    Mi siedo dopo aver afferrato la birra di Angel e la mando giù in un colpo solo.
    -Qualcosa non va?- mi chiede Willow nell’istante in cui Spike mi raggiunge.
    -Nulla- rispondo secca, afferrando la sua birra.
    Sento i SUOI occhi su di me e lo sfido con i miei.
    -Posso?- chiedo indicando la sua bottiglia e prima che possa rispondere l’afferro e la butto giù.
    -Buffy- mi chiama sconcertato Angel e io scatto in piedi.
    La testa mi gira per qualche istante. Ma sto decisamente meglio.
    -Voglio ballare- dico coincisa e aspetto che Angel si alzi per trascinarlo sulla pista.
    Mentre ci avviamo, afferro un altro drink al banco e bevo tutto d’un sorso.
    Questa volta la mia gola brucia a contatto con l’alcool e le gambe diventano molli per qualche istante.
    Sento Angel mormorare qualcosa, ma non ne afferro il nesso.
    Voglio ballare. Fino a quando le mie gambe cederanno.
    Mi avvinghio a lui, stringendo il mio corpo sconvolto col suo e sento le sue braccia stringermi.
    Ci muoviamo a ritmo di musica per minuti interminabili, mentre il fiato mi manca per qualche istante.
    Forse la sua bocca mi bacia quando l’aria stenta ad entrare nei miei polmoni.
    E poi sento la sue erezione. E ho la nausea.
    Ma non importa.
    -Portami a casa.- mormoro e lui ride nel mio orecchio.
    Scivoliamo di nuovo vicino al tavolo e per qualche istante vedo nitidamente i volti di tutti.
    -E’ubriaca- ed è la sua voce.
    Chiara. Perché neanche l’alcool l’ammortizza quando scivola nella mia mente.
    Vedo Willow cercare di tenere a freno Spike e Drusilla lamentarsi indispettita.
    Poi l’aria mi colpisce il volto.
    Ed è fredda. E mi taglia.
    Scivolo sul sedile dell’auto di Angel e poi mi addormento.

    Mi risveglio di colpo quando l’auto frena bruscamente davanti casa mia.
    Sento Angel cercare le chiavi nella mia borsetta e poi aprirmi lo sportello.
    Brancolo fino all’entrata di casa mia e mi appoggio a lui, mentre lui spalanca la porta.
    Mi bacia appena siamo dentro e la mia mente si sfoca.
    Di rabbia e dolore. Di nausea e amarezza.
    E voglio affogarlo. Così che non possa fare più male.
    Voglio cancellarlo per sempre.
    Scivoliamo sul divano e la bocca di Angel si impossessa del mio collo.
    E piango piano. Nel buio della stanza.
    Perché così doveva andare. Perché così deve essere.
    E cancello Spike. Lo impongo alla mia anima straziata.
    Sussulto quando la luce si accende di colpo.
    E lo vedo.
    Nella stanza, mentre fissa sconvolto il mio vestito sgualcito.
    Mi sistemo alla meglio con gli occhi offuscati.
    Li sento litigare. Vedo Angel barcollare. La porta sbattere.
    Mi trascino incurante fino al bagno e vomito.
    L’anima.
    Senza lui.
    Che è ancora in me.

    Mi risveglio fissando l’orologio che segna le tre di notte.
    Cerco di mettermi in piedi, ma la mia testa esplode di colpo facendomi gemere di dolore.
    -Domani starai meglio- mi dice e io lo scorgo nel buio della mia stanza.
    E’seduto, su una sedia posta vicino al mio letto.
    E mi osserva.
    -Non era necessario- dico piatta fissando il soffitto.
    -Eri ubriaca- rispondo lui con la stessa voce.
    -Non toglie che volevo stare con lui- rispondo.
    Vattene diavolo! Sparisci!
    Smettila di urlare nel mio cuore!
    -Lo so- dice e lo odio.
    Fino alle viscere. E allora scatto in piedi.
    Ignorando la mia testa dolorante, ignorando le lacrime che mi pungono gli occhi.
    -Non sai un cazzo Spike- urlo stringendo i pugni e lui d’istinto si mette in piedi con occhi allarmati.
    -Allora spiegamelo!- ringhia avvicinandosi a me.
    Arrivo fino a lui. E lo fronteggio. Così che possa vedermi.
    E non mi importa che non mi ami.
    Non mi importa che ami lei.
    O che diavolo, pensi di amarla!
    -Voglio solo te- dico.
    Secca, coincisa.
    E le mie parole rimbombano per l’intera camera.

    TBC :wub:
     
    Top
    .
  7. Spike-Spuffy
     
    .

    User deleted


    Finalmente sei ritornata! ^.^ Pensavo ti fossi dimenticata di questa fantastica storia e di noi accanite lettrici! :)

    CITAZIONE (katespuffy @ 14/10/2011, 19:32) 
    Rieccomi ^^
    -Voglio solo te- dico.
    Secca, coincisa.
    E le mie parole rimbombano per l’intera camera.

    Bellissima questa parte! :rolleyes: Continua presto! :)
     
    Top
    .
  8. AntonellaSpuffy
     
    .

    User deleted


    mi ritrovo su questo forum quasi per caso, con un senso di nostalgia che penso non mi passerà mai ,ricordando i giorni trascorsi qui.un posto che era diventato davvero la mia casa e che mi ha reso felice.ritrovare la mia ff,vedere che qualcuno la legge ancora, si commuove ancora è sempre un regalo magnifico.grazie a tutte
     
    Top
    .
  9. Lixetta
     
    .

    User deleted


    Favolosa FF!! :D
     
    Top
    .
  10. spikina 4ever
     
    .

    User deleted


    Mamma mia,che bella!!
    Mi piace un sacco,davvero bella, non vedo l'ora che continui!! :D sono in trpidazione per sapere come andrà avanti!!
     
    Top
    .
  11. katespuffy
     
    .

    User deleted


    Ragazze! :wub: :wub:
    Un commento dall'autrice che ci è passata a salutare <3333


    CITAZIONE (AntonellaSpuffy @ 21/10/2011, 13:29) 
    mi ritrovo su questo forum quasi per caso, con un senso di nostalgia che penso non mi passerà mai ,ricordando i giorni trascorsi qui.un posto che era diventato davvero la mia casa e che mi ha reso felice.ritrovare la mia ff,vedere che qualcuno la legge ancora, si commuove ancora è sempre un regalo magnifico.grazie a tutte

    :wub:

    Eccoci *__*

    16°Capitolo

    -E’bello, ma diverso- mi spiega, mentre fissa il soffitto della mia camera.
    Io continuo a guardarlo dalla sedia della mia scrivania. Il mio sguardo è interrogativo.
    -E’solo sesso Spike- concludo indignata e il mio cuore si stringe.
    Diavolo, cosa mi aspettavo? Che rimanesse vergine per sempre?
    Ha diciassette anni e gli ormoni in subbuglio.
    -C’è un’ unione- mi spiega e io stringo i pugni.
    Ho una leggere nausea.
    -Ma sono solo corpi- conclude alzando un sopracciglio per poi tornare nei miei occhi.

    Indietreggio d’impulso e porta una mano alla bocca.
    Così che le mie parole possano essere cancellate.
    L’ira si è di colpo dissolta e ha lasciato spazio a qualcos’altro.
    Terrore e una paura opprimente. Mentre il mio corpo trema.
    Gli occhi di Spike sono sgranati. La bocca è leggermente socchiusa.
    -Cosa vuol dire?- mi chiede e quasi balbetta.
    Lui non è più davanti a me. E’ nel corridoi della nostra scuola.
    E bacia una ragazza. Una ragazza che io non ricordo, con il viso sbiadito e lo smalto nero.
    E io piango nel silenzio del bagno vuoto. E giuro di non dirglielo mai.
    Di non voler essere lei. Mentre l’angoscia mi opprime e il cuore è stretto in una tenaglia.
    Mentre tremo di rabbia volendo solo assaggiare le sue labbra.
    Mentre il mio amore è malato.
    Indietreggio maggiormente e mi porto una mano tra i capelli.
    -Nulla- mormoro e mi volto per scappare da questa stanza che è divenuta minuscola di colpo.
    E sento il suo respiro e il suo fiato. Lo percepisco fino all’anima.
    -Anche io- mi dice di colpo e mi blocco.
    Mentre l’ossigeno scompare e i brividi si impossessano di me.
    Mi volto lentamente e lo vedo deglutire nervosamente.
    -In effetti non so tu cosa intendessi…- dice imitando noncuranza nell’indicarmi.
    -O forse si..- si corregge tornando serio.
    Poi si avvicina. E sento il suo respiro irregolare. Come tutte le volte che è nervoso.
    -So che ti voglio- aggiunge tutto d’un fiato a pochi centimetri da me.
    -Che da quando ti ho toccata non faccio che pensarti- continua e il pavimento scompare, mentre la stanza gira vorticosamente.
    Mentre lo amo.
    -Perché?- gli chiedo e tutto si sfoca.
    La mia mente si perde nell’illogicità. Perché se lui pensa di amarla non può amare me.
    Perché nemmeno nei miei sogni più fervidi il suo cuore mi appartiene.
    Perché Spike non può amarmi. E allora come mi vuole?
    Brama il mio corpo? E mi basterà?
    Diavolo, lui non può solo bastarmi!
    Lui è l’essenza della mia vita. Lui è ciò che sono.
    E allora le sue mani la riempiranno. E allora la sua voglia la definirà.
    E allora la sua brama mi sazierà fino alla fine.
    Vedo il suo viso contratto.
    -Tu perché mi vuoi?- mi chiede. E io voglio sorridere.
    Sorridere e deriderlo. O meglio ridere di me stessa.
    Ti amo fino alle viscere Spike. Ti amo come nessuno può amarti.
    Ne in questa vita, ne in un’altra.
    Ti amo più di quanto si può amare. Più di quanto sia stato lontanamente pensato.
    E’ una risposta?
    Ma non te lo dirò. Mai. Perché la tua anima non vuole ascoltarlo.
    Rimane immobile nel mio silenzio e poi si allontana da me, per muoversi nervosamente nella mia stanza.
    -E’pazzesco- mormora, portandosi le mani nei capelli platinati.
    -Forse è perché ci siamo sempre imposti di non pensarlo- mi dice di colpo bloccandosi e io deglutisco.
    Guardandolo cercare risposte che tento di trovare da anni.
    Nelle notti senza fine. Nei giorni senza luce. Mentre eri con me.
    E non le ho mai scoperte. Per quanto mi sforzassi e la mia mente sanguinasse.
    Perché per me non esistono. Perché la mia passione sfrenata non ha motivi.
    Esisti solo tu.
    -Forse è il gusto del proibito- continua e torna vicino a me.
    E il suo respiro è più irregolare e si mischia al mio.
    E lo voglio. Fino a voler urlare.
    -Per questo ti desidero- aggiunge carezzandomi i capelli.
    E io non respiro più. Sento solo le sue mani. Quelle che venero.
    -Per questo ti sogno-
    E io mi perdo.
    Perché sono tua. Ti appartengo.
    E allora fai quello che vuoi della mia anima. Basta che sia tua a plasmarmi.
    Basta che sia tu a impastare il mio corpo a tuo piacimento.
    Basta che io sia nei tuoi occhi. E il resto non importa.
    E lui rimane immobile. A fissarmi. Mentre il mio desiderio si mischia al sangue.
    E diventa incandescente.
    -Cosa facciamo?- mormoro e attendo. Attendo che lui decida del mio destino.
    -Dovremmo far si che non sia più proibito- sussurra e ora fissa solo la mia bocca.
    Quella che è sua.
    -Assaggiarlo tutto- conclude e io mi lecco le labbra.
    Perché non voglio solo gustarlo.
    Io voglio affogare in te.
    Voglio divorarti fino a morire.
    Fino a perdermi nel tuo sangue.
    E allora lo tocco. Il torace duro e perfetto.
    E lui socchiude gli occhi.
    -Cosa fai?- mi chiede con voce roca quando arrivo al primo bottone della sua camicia.
    -Assaggio- dico e in un attimo sono sulle sue labbra.
    Quelle carnose e perfette.
    La sua lingua spinge subito nella mia bocca e la nostra danza comincia.
    Mentre lui cerca con le mani il mio vestitino. Lo tira via in un solo gesto e poi torna a tenermi ancorata a lui.
    E io mi perdo tra le sue braccia senza fine. Faccio scivolare la camicia sul pavimento e dopo averlo guardato mi blocco.
    Perché è l’essere più bello che io abbia mai visto.
    Perché è il mio Dio.
    Cesello con cura ogni suo muscolo e lo guardo stringere gli occhi e respirare in modo pesante.
    E allora torno ad assaggiare il suo fiato.
    A respirarlo a pochi millimetri, mentre continuo a toccarlo.
    E lo amo più di stamattina. Quando pensavo che non l’avrei mai potuto amare di più.
    Quando sotto la doccia ho desiderato ancora il suo corpo.
    E lo amo ogni istante di più. Sempre di più.
    Fino a diventare satura di lui.
    Scivoliamo lentamente sul mio letto e Spike con un unico movimento mi sfila il reggiseno nero.
    E lo sfido con gli occhi. Senza pudore. Mentre la voglia è diventata dirompente.
    Lui scende sul mio seno e prende a lapparlo.
    Gemo di colpo e la stanza si riempie. Solo di lui.
    Mentre io scompaio e resta il mio corpo. Che urla disperato. Che è nelle tenebre.
    Che brama solo lui. Che si ciba solo dei suoi occhi.
    Mentre la mia anima continua ad amarlo disperatamente.
    Sento le sue mani tirarmi via gli slip e il cuore martellarmi nelle orecchie.
    Ogni battito è il suo fiato. Ogni battito è il suo sangue. Ogni battito è Spike.
    Incessante.
    -Mio dio- prego gemendo sotto le sue mani. E lo sento respirare su di me.
    Baciare lentamente la mia pelle. Quella dell’interno coscia e delle gambe.
    Quella che piange di lui.
    E poi lecca di colpo la mia femminilità. Con un solo gesto.
    E sono nell’estasi. E sono in lui.
    Lo sento risalire e ansimare nel mio orecchio, mentre mi ancoro a lui.
    -Mi vuoi?- mi chiede con la sua voce.
    Quella sconosciuta. La voce del bisogno. E del desiderio.
    La voce mai immaginata. Ed è un brivido per la mia anima.
    -Si, Spike- imploro spingendolo di nuovo verso i miei capezzoli turgidi.
    Lui li lecca appena.
    -Mi vuoi Buffy?- mi chiede ancora e io lo spingo maggiormente gemendo.
    -Si, si- ripeto senza riconoscermi.
    Ed è la mia ossessione a parlare. Il mio cuore malato ad urlare.
    Afferro la sua zip e faccio in modo che i suoi jeans comincino a scendere verso il basso.
    Lui mi aiuta e li lascia ricadere sul pavimento.
    Allora si libera dei boxer.
    E io non respiro.
    So con certezza di aver perso un battito. Per sempre.
    E non ci sarà modo che il mio cuore torni ad essere quello di prima.
    E allora so che non è solo amore.
    Che, maledizione, questo non può essere solo e semplicemente amore!
    Fisso la sua erezione e respiro in modo pesante.
    E lui mi guarda semplicemente.
    Con gli occhi scuri. Quelli che non conosco. Che non sono più blu. Che non sono più irreali.
    Sono neri. E sono miei.
    Si posiziona con una lentezza incessante tra le mie gambe e io tocco come rapita la sua asta.
    E tremo per un istante.
    La pelle si tende sotto le mie mani, mentre il sangue pulsa.
    E rimango sconvolta nella mia innocenza che sparisce piano.
    -Dimmi che mi vuoi- mi prega ancora guardandomi e poi sparendo col volto nell’incavo del mio collo.
    -Ti voglio- dico ansimando e afferrando le sue spalle.
    Lo vedo raccogliere i jeans e afferrare una piccola bustina colorata. Sfila con attenzione un preservativo e ricopre con attenzione il suo membro.
    Poi torna a dedicarsi ai miei seni, leccandone uno con brama.
    -Dimmelo- mi ripete e questa volta la sua voce è più roca e più alta.
    -Ti voglio- ripeto sgranando gli occhi, sotto le sue mani che si impossessano della mia femminilità.
    -Dimmi che vuoi solo me- mi ripete ancora.
    E me lo impone ringhiando. E allora non farlo Spike.
    Perché non devi nemmeno sussurrarlo.
    Perché sei l’unico uomo che io abbia mai voluto in tutta la mia vita.
    -Si, voglio solo te Spike, sempre- urlo e poi è in me.
    Con un’unica spinta decisa.
    E la barriera nata per lui si sgretola.
    Gemo di dolore artigliando la sua schiena e lo sento sussultare dentro di me.
    Sgrana gli occhi e mi fissa. Tacitamente.
    E siamo di colpo a casa sua. E gli dico che ho fatto l’amore in estate.
    Sulla spiaggia. Con un ragazzo. E lui ride di me. Mentre io mento.
    Lo sento uscire lentamente da me, mentre il dolore mi attanaglia e io lo blocco.
    -Ti prego, continua- lo supplico con gli occhi carichi di lacrime.
    Emozione e dolore si fondono per sopprimermi.
    Lui annuisce e rientra in me e io grido.
    Incessantemente.
    E mi impongo di non piangere.
    E so che non esisterà un momento più bello in tutta la mia intera vita.
    Che è entrato in me.
    Dove era sempre stato.
    E allora la mia anime ne ha la prova.
    Sa che non era solo ossessione e malattia.
    Sa che lui finalmente esiste. E lo divora. Affamata e straziata dal suo corpo.
    Lo sento muoversi lentamente dentro di me e stringo con più forza la sua schiena.
    -Ti faccio male?- mi chiede guardandomi e io gli faccio segno di no, mentre stringo i denti per il dolore che si affievolisce man mano.
    -Ti prego, non fermarti- lo supplico ancora e lui annuisce.
    E continua ad entrare ed uscire da me.
    Ininterrottamente.
    E lo sento gemere e sento il suo fiato. Quello che venero.
    -Buffy- sussurra continuamente e io allaccio le gambe dietro alle sue spalle.
    Così che non possa più scappare. Perché tu non lo sai Spike.
    Ma rimarrai per sempre qui.
    In me. Fino a dentro la mi anima.
    Le spinte diventano sempre più veloci fin quando sento i suoi testicoli sbattere contro di me.
    E un piacere assurdo mi arriva fino in gola.
    E poi esplode.
    Perdendosi nel mio amore.
    E nella sua immagine.
    Grido sentendo, nonostante la barriera, il suo seme caldo liberarsi.
    E lui continua a chiamare il mio nome.
    E non farlo Spike.
    Perché sono qui.
    Dentro di te.
    E il mio nome si è perso.
    Mescolato per l’infinito col tuo.

    Continua... :wub:
     
    Top
    .
  12. Spike-Spuffy
     
    .

    User deleted


    O.O speachless O.O
     
    Top
    .
  13. Lixetta
     
    .

    User deleted


    ohmaddonnina...l'ho perso io un battito...che bellezza.
     
    Top
    .
  14. katespuffy
     
    .

    User deleted


    Vorrei che perdonaste la mia latitanza...e dunque per Natale vi regalo due post di questa splendida storia!! *C*
    Chi mi fa una bella recensione?? <333


    17°Capitolo

    -Una settimana di passione intensa- dico con voce seria e alzo gli occhi al cielo sognante.
    Spike mi fissa incuriosito, arricciando le labbra.
    -E com’è stato?- mi chiede fissandomi.
    Io lo ammiro sbigottita e con lo sguardo da pesce lesso.
    -Cosa?- gli chiedo, mentre rimpicciolisco gli occhi come se avessi bisogno degli occhiali.
    Lui continua a fissarmi interrogativo e il neurone nella mia testa prima di partire per le Canarie mi lascia un biglietto.
    -Ha, quello!- dico e ripenso alle ore che ho impiegato per prepararmi questo discorso sul mio primo rapporto sessuale.
    -Delizioso- concludo.
    Il neurone sta facendo evidentemente già il chek in da un po’.
    Delizioso? Che diavolo di parola è?
    Il suo sedere è delizioso! Non il sesso sfrenato con uno sconosciuto!
    Lo vedo sghignazzare di nascosto e spero con tutta me stessa che non mi chieda altri particolari.

    Cerco aria faticosamente e ho le mani ancorata alla sua schiena.
    Lui è ancora dentro di me.
    Lo sento muoversi appena.
    E sento il suo respiro affaticato sulla mia spalla.
    Non mi muovo. Perché non si rompa.
    Perché non si sgretoli e esploda in mille minuscole schegge affilate di cristallo.
    Poi scivola da me. In un gesto lento.
    E ho l’impulso di stringere le gambe per impedirglielo.
    Ma il pudore mi frena. Così lo sento svuotarmi.
    E non funziono più. E il pezzo decisivo del mio corpo viene estratto da esso.
    E mi chiedo come ho vissuto per diciotto anni senza averlo dentro di me.
    Come possa ora il mio cuore battere ancora e la mia anima avere vita?
    Il dolore lancinante di prima si impossessa prontamente della mia femminilità e mi tocco l’addome con fatica.
    Poi lo seguo con lo sguardo. Da dietro vedo il suo corpo nudo.
    In tutta la sua terribile perfezione. Tremendamente bello.
    E allora mi vergogno del mio.
    Si muove velocemente per la camera e recupera i suoi boxer.
    -Dove vai?- chiedo con la voce ancora roca e impaurita.
    Terrorizzata dai suoi gesti. Che possono ucciderla, farle del male, massacrarla.
    Lui si volta e mi fissa.
    -Tua madre tornerà tra poco- mi dice afferrando i jeans e i miei occhi corrono alla sveglia che segna le sei.
    -Non ora- dico con un filo di ironia, ma lui non mi guarda.
    E allora abbasso anche io lo sguardo.
    E sentilo il mio cuore Spike. Senti i suoi colori urlare. Senti che è straziato.
    Ascolta il mio cuore. Che con i suoi battiti riempie il silenzio di questa stanza buia.
    Poi i miei occhi scendono fino alle lenzuola. E tremo.
    Mentre fisso le poche macchie di sangue che hanno impregnato le coperte bianche.
    Deglutisco e ho l’impulso di coprirle col mio corpo.
    Alzo lo sguardo e fisso i suoi occhi che mi osservano.
    -E’per questo?- chiedo seria senza muovermi.
    Lui si ferma per un istante e rimane a guardarmi.
    -Ti ha infastidito- aggiungo e deglutisco.
    -Ma cosa dici?- mi chiede quasi urlando e io sussulto. E ha lo sguardo ferito.
    Di cosa Spike? Ti ho donato tutto quello che ho. Anima e corpo. Non mi rimane più nulla.
    Allora ascolta il mio cuore. Che urla il tuo nome.
    -Tu mi avevi detto che…- comincia e abbassa gli occhi.
    -Non importa- conclude prima di raggiungere la sua camicia sul pavimento e indossarla.
    Scendo dal letto e mi dimentico di me e del mio corpo nudo. Perché davanti a lui io scompaio.
    Afferro il suo abbraccio e gli impongo di voltarsi.
    Indugio con i miei occhi nei suoi e gli chiedo di parlare.
    -Che eri stata con un ragazzo- aggiunge e io faccio un passo indietro.
    Perché non capisci Spike. Non capirai mai.
    -Era una bugia- dico alzando gli occhi.
    -Me ne sono accorto- mi risponde con un’ironica amarezza.
    -Sei ferito?- chiedo spaesata e offesa.
    Il tuo cuore sanguina Spike? Hai idee di come sia ridicolo?
    Hai idea di quanto sia assurdo? Hai idea di come il mio si senta?
    Ride amaramente del tuo. Che è bello e mai scalfito.
    Mentre lo fissa attraverso i suoi occhi accecati e le membra stanche. Mentre è sconvolto.
    E allora non puoi soffrire Spike. Perché il mio amore potrebbe cibarti per la vita.
    Perché il tuo cuore è sano e mai toccato.
    -Perché l’hai fatto?- mi chiede alterato e io faccio un passo indietro.
    Perché ti amo. Da quando hai baciato labbra che non erano mie.
    Da quando ho quattordici anni e il cuore straziato.
    -Per essere giusta- dico. E non mento.
    Perché dovevo nascondere il mio amore in qualche modo Spike.
    Perché dovevo sembrare normale. Lui indietreggia e mi guarda.
    -Ma cosa dici?- mi chiede con lo sguardo sconvolto.
    E io ho improvvisamente freddo. Mi copro il seno con le mani e ingoio rumorosamente.
    -Per essere giusta ai tuoi occhi- e la mia voce è un sussurro.
    I miei occhi si perdono sul pavimento e sul mio corpo imperfetto.
    E allora ascolta il mio cuore.
    E poi sento la sua mano. Carezzarmi dolcemente i capelli, mentre mi fissa.
    -Su quante cose mi hai mentito Buffy?- mi chiede di scatto. E io sgrano gli occhi.
    Diavolo, su tutto.
    Perché dico di omettere e invece taccio. Perchè mi nascondo e scappo da una vita.
    Ti mento da quando ti conosco Spike.
    Perchè ti amo e ti sussurro ogni giorno la più grande bugia che possa esistere.
    Allora abbasso gli occhi. Perché oggi non ci riesco. Oggi non so recitare.
    Non dopo averti avuto in me.
    Allora abbi pazienza Spike.
    Passerà questa notte e io tornerò a essere quella di prima.
    Dammi solo poche ore per essere reale.
    E quando alzo gli occhi so.
    So che ho scalfito per la prima volta. So che il suo cuore sanguina. Come non ha mai fatto.
    -Mi dispiace- dico d’impulso afferrandogli il braccio, ma lui si scosta.
    -Ci vediamo più tardi- mi dice raccogliendo il suo portafogli e guardando il pavimento.
    Io annuisco. E dimmi che tornerai. Dimmi che non è stata l’ultima volta.
    Lo vedo aggirare il mio corpo nudo e avviarsi verso la porta. E io rimango immobile.
    Dimmi che entrerai di nuovo in me. Ancora e ancora Spike.
    Fino a farmi morire nel tuo corpo. Fino a scomparire nel tuo odore.
    Perché la mia malattia mi impedisce di respirare senza te.
    E sento che si ferma. Ascolto il suo fiato.
    -Non dimenticherò-
    E piango piano.
    E sorrido. Perché io non ho bisogno nemmeno di dirlo. Perché non potrei.
    Nemmeno se provassi tutta la vita a rinnegare il tuo nome.
    Io non posso dimenticarti Spike.
    E allora dovrai rientrare in me. Fino a farmi morire.
    Devi.
    Sento i suoi passi sulle scale e il mio corpo si rilassa sulle lenzuola calde.
    Con ancora il suo odore nell’anima. Con il suo corpo nel mio sudore.
    Ascolta il mio cuore.


    18°Capitolo

    Mi sveglio quando sento il mio nome sussurrato appena.
    Apro lentamente gli occhi, mentre un mal di testa atroce si impossessa della mia testa sconvolta.
    -Tesoro ma che fine hai fatto?- mi chiede Willow a pochi centimetri dalla faccia.
    Io mi metto a sedere muovendo lo sguardo per la stanza in modo spaesato, mentre la fisso.
    -E perché sei stesa sul materasso?- mi chiede subito e io realizzo di colpo.
    La mia mente corre alle ora passate e gli occhi cercano allarmati la sveglia. Sono le otto!
    -Buffy perché sei stesa sul materasso?- mi chiede di colpo la voce di mia madre.
    Sussulto mettendomi in piedi e faccio il punto della situazione.
    Sono passate circa due ore da quando Spike è andato via.
    Con ancora le sue parole nella mente sono scivolata in bagno e ho fatto scorrere con velocità l’acqua gelata sul mio corpo.
    Ho tremato. Col terrore che il suo odore scomparisse da me.
    Lentamente ho tirato via le lenzuola macchiate e le ho infilate, nel buio della lavanderia, nella lavatrice rumorosa.
    Ho vibrato rientrando nella mia camera. Perché subito il suo profumo ha irrorato i miei polmoni. Così mi sono accasciata, col corpo coperto solo dalla biancheria pulita, sul materasso scabro.
    E presto mi sono addormentata col suo odore sulla pelle.
    Ok, questo non cancella la situazione imbarazzante.
    Mia madre e Willow continuano a fissarmi interrogative. Devo pensare a qualcosa.
    E anche alla svelta. Contare sul mio amico neurone è ormai inutile.
    E’partito da circa un anno per un paese esotico e non mi manda cartoline da mesi!
    Un piccola lampadina mi sia accende nella mente e mi suggerisce la scusa del ciclo mestruale.
    Ma il fatto che non mi contorco come una moribonda sul divano come al solito, renderebbe la cosa poco credibile.
    -Io…-comincio poco convinta, mentre i miei occhi viaggiano in quelli di una e poi dell’altra.
    -Ho fatto la pipì ha letto- esordisco, mentre vedo mia madre guardarmi sbigottita e Willow spalancare la bocca.
    -Oddio e come è successo?- mi chiede mia mamma alquanto scossa.
    Cerco con gli occhi Willow per un qualche sostegn,o ma lei è sempre nella stessa identica posizione. Ancora con la bocca completamente spalancata!
    -Sai, un brutto sogno e…- comincio imbarazzata fissando le mie pantofole a forma di coniglietti che di colpo sono diventata talmente interessanti…e pensare che non volevo nemmeno prendere al centro commerciale!
    -Ok, sono certa che sia stato un caso- cerca di auto convincersi lei.
    Poi mi sorride e posando una tazza di caffè sulla scrivania esce, lasciandoci sole.
    Guardo Willow esausta e poi cado rumorosamente sul materasso.
    -Che casino- mormoro portandomi le mani ai capelli.
    La mia amica si siede al mio fianco. Solo ora ha chiuso la bocca.
    -Può succedere Buffy- dice mettendomi una mano sulla spalla e io la fisso truce.
    -Willow- ringhio.
    -Mhm?- mi chiede lei spaesata, stringendo gli occhi.
    -Non mi sono fatta la pipì addosso- le faccio notare guardandola in modo rabbioso.
    Lei sembra metterci qualche istante per capire , prima di sorridere di colpo.
    -Lo sapevo!- mi dice mettendosi in piedi.
    -Certo- biascico sconvolta e comincio a cercare qualcosa da mettermi.
    Sono in ritardo come al solito.
    -E come mai il letto è così?- mi chiede ora perplessa, rincorrendomi per la camera.
    Io mi blocco e mi volto a guardarla.
    -Abbiamo fatto l’amore- sussurro tutto di un colpo e lei torna di nuovo con la stessa espressione sul viso.
    Sbuffo nervosamente.
    -Smettila, non è affatto un bel vedere!-le dico stizzita e riprendo a muovermi per la camera.
    -Ti sei fatta la rapa?- mi chiede sgranando gli occhi e io cado di nuovo sul letto sconfitta.
    -Ma ti pare che andavo a letto con Angel!- piagnucolo stressata.
    Lei ha ancora la bocca spalancata. E questo inizia realmente a darmi sui nervi.
    -Ho fatto l’amore con Spike- la informo fissandola.
    -Cosa?- urla lei dopo qualche istante, facendomi sobbalzare.
    Ok, se il buon giorno si vede dal mattino.

    Cerco di sedermi il più lontano possibile da Willow che continua ad avere un sorriso da ebete stampato sulla faccia e a chiedermi particolari alquanto imbarazzanti.
    Cose del tipo : “E lui quanto è durato?” oppure “E come ce l’ha?”.
    Mi svincolo tra i banchi del laboratorio con ancora la ninfomane alle calcagna e mi siedo sul fondo della classe.
    -Buffy- mi chiama per la centesima volta dal banco affianco e io sbuffo spazientita.
    -Basta- ringhio e torno a fissare la prof.
    Poi sento la risatina di Drusilla riempirmi le orecchie e la vedo entrare affiancata da Spike.
    Abbasso gli occhi col fiato mozzato e il cuore che mi tamburella nelle orecchie.
    E lui è in me. Sento ancora il suo fiato sul collo e le mani ansiose.
    Scuoto la testa in modo frenetico e stringo i pugni.
    Dru mi saluta con un seccato gesto della mano e io alzo gli occhi verso Spike.
    E allora lui mi sorride.
    Con i suoi occhi che sanno di immenso. Ed è talmente diverso.
    Ed è come se il suo sorriso fosse diventato mio. Ed è come se i suoi occhi mi appartenessero.
    Vibro e abbasso gli occhi e li sento sedersi dietro di me.
    -Cosa facciamo stasera amore?- chiede con voce mielosa Drusilla e io stringo ulteriormente i pugni.
    -Non lo so- risponde lui secco, mentre io sento il suo sguardo sulla mia schiena
    -Ho voglia di te- sussurra lei e io non respiro.
    Attendo col fiato in gola e gli occhi chiusi.
    Ma è solo il silenzio a rispondermi.
    Dopo qualche istante sento Spike alzarsi ed avviarsi verso la porta.
    Quando passa davanti al mio banco appoggia una mano su di esso e fa scivolare un biglietto.
    Lo apro nervosamente.
    “Seguimi”.
    Willow mi lancia un’occhiata sorniona e io mi maledico di non averle fatto credere di essermela semplicemente fatta sotto stanotte.

    Scivolo nel corridoi deserto e cerco Spike con lo sguardo.
    Poi una presa forte mi afferra il braccio e mi tira in una classe deserta.
    Lo vedo chiudere la porta e appoggiarsi ad essa e poi fissarmi.
    Io deglutisco e rimango in silenzio.
    Col cuore a mille, la mente sfocata e l’anima sconvolta.
    -Volevo parlarti- mi dice e io annuisco. Prendo un respiro e lo fisso.
    -Mi dispiace per averti mentito- dico cercando di mettere quanta più sicurezza possibile nella mia voce.
    Lui mi fissa serio e poi mi sorride.
    E io mi perdo in lui. Perché so che mi ha perdonato.
    Che mi perdonerà sempre. Come io perdono da sempre lui.
    Per qualsiasi cosa. Anche per il suo mancato amore.
    -Forse tu pensavi di aspettare Angel- mi dice e io sgrano gli occhi.
    -So quanto lo ami- mi dice, abbassando lo sguardo.
    Faccio impercettibilmente un passo indietro. E poi sorrido.
    Di amarezza e delusione. Perché non hai visto, ne sentito.
    Perché sei entrato senza sapere. Sei stato in me, ma sei rimasto cieco.
    -Già- sussurro con un filo d’ironia che lui forse coglie.
    Alza gli occhi verso i miei e torna a fissarmi.
    -Ti penti di stanotte?- mi chiede.
    E il mio cuore lo deride ancora. Deride più che altro se stesso.
    Che brama, vive per quel momento.
    Per quell’attimo d’infinito che ha segnato per sempre il suo cammino.
    Per quell’istante che ha scandito con esattezza ogni giorno del presente e del futuro.
    E allora non hai ascolta il mio cuore Spike. Lui urla e si sbraccia per un tuo sguardo.
    Ma tu corri ostinatamente lontano.
    -Mai- dico in un soffio e lo fisso. E allora lui mi sorride ancora.
    Col suo viso perfetto.
    Ti amo Spike.
    -E tu?- gli chiedo deglutendo e stringendo i pugni. E allora non ferirmi ancora.
    E allora lasciami vivere. Sapendo che non ti ha fatto male.
    Che non provi disgusto per te stesso dopo stanotte.
    Che mi hai voluto. Almeno un istante della tua vita.
    Ma lui non risponde.
    Fa scendere le sue labbra e cattura le mie in un bacio.
    Assetato e voglioso. Mentre io mi aggrappo a lui e sento ancora il suo corpo forte stretto al mio.
    Le sue mani scivolano sul mio seno che tocca con ansia e io gemo nella sua bocca.
    Carezzo i suoi capelli facendo scomparire le mie mani nei suoi ricci biondi e mi perdo in lui.
    E sogno. Perché non può essere vero.
    Perché io non potevo toccarti Spike. E ora sei qui.
    Una delle sue mani scende fino ai miei jeans e fa scorrere velocemente la zip di questi.
    -Ti voglio sempre- mi sussurra sulle labbra e io appoggio la mia fronte sulla sua.
    -Dobbiamo consumare questa passione- mi dice prima di insinuare un dito nella mia femminilità. Boccheggio ancorandomi a lui e tornando nella sua bocca.
    -Liberarci di essa – continua sfregando il mio clitoride e io gemo silenziosamente perdendomi.
    -E’solo desiderio represso- aggiunge e io tremo nelle tenebre.
    Nel buio di ragioni a cui non credo.
    Perché io so cosa è Spike. Perché il mio è amore.
    Anzi…è di più.
    Il suo dito si infila nel mio canale e poi pompa in esso lentamente, mentre la sua mano stringe uno dei miei capezzoli attraverso la stoffa.
    Gemo nella sua bocca.
    -E tornerà tutto come prima- continua, mentre la sua mano si muove sempre più velocemente.
    E allora il mio corpo esplode.
    Mentre gemo disperata nella sua bocca. Mentre il mio corpo urla straziato il mio amore.
    Spike torna a baciarmi e soffoca la mia voce.
    Lentamente io riprendo fiato e sussulto quando la campanella suona assordandoci.
    Lui si stacca da me e io mi sistemo nervosamente gli abiti.
    Poi mi carezza una guancia ed esce.
    E so che aspetterò di morire. Aspetterò che il mio corpo sia completamente assorbito dalle tenebre. Mi perderò nel tuo respiro cibandomi di esso.
    E saprai.
    Saprai che ti amo.
    E allora non andrai più via Spike.
    Rimarrai e nulla sarà come prima.
    -Non dimenticherò- sussurro nella stanza vuota.


    Continua….


    :wub:
     
    Top
    .
  15. Lixetta
     
    .

    User deleted


    eh,ma povera piccina!!!Mi si stringe il cuore.
    Spike è un infame...e purtroppo un'infame così è capitato anche a me.
     
    Top
    .
46 replies since 16/9/2011, 10:16   2988 views
  Share  
.
Top