Drinking Buddies by _3xy_

Tradotta da joji. Completa.

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  1. katespuffy
     
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    Un'altra storia troppo bella tradotta dall'unica ed inimitabile joji *_*

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    Drinking Buddies (compagni di bevute)
    By _3xy_


    Tradotta: joji
    Subject: Buffyverse
    Pairing: Spike/ Buffy
    Raiting: G
    Warning for: /
    Genere: General/Romance
    Storyline: 5 stagione
    Lunghezza: 15 capitoli
    Summary: Con il cuore spezzato dalla partenza di Riley, Buffy trova conforto nell’alcool e in Spike.
    Disclaimer: appartiene tutto a Joss Whedon & Co.
    Link dove trovare la ff originale: www.spikeluver.com/SpuffyRealm/view...p?sid=31495&i=1
    Permesso dell'autrice: Hi.
    If you're going to translate it, I just ask that you credit me and give me the link afterward.
    -- Trixie



    **************************

    GIORNO 1

    Buffy non era mai stata brava ad esprimere i suoi sentimenti. Non voleva rotolarsi nel dolore e nelle lacrime, voleva solo andare avanti ma sapeva che non sarebbe stato facile. Probabilmente non amava realmente Riley ma stava iniziando a farlo. Gli piaceva realmente e con lui poteva avere una storia normale (beh, normale quanto una cacciatrice ed un ex recluta militare potessero avere) se lei non l’avesse allontanato. E ora lui l’aveva lasciata. Era andato chissà dove.
    Sembrava che nulla le andasse bene. Riley l’aveva lasciata, sua madre era malata e una Dea molto potente inseguiva sua sorella. Voleva solo scomparire. Voleva solo arrendersi. Non poteva veramente parlare con nessuno e non sapeva perché.
    Gli piaceva fare la ronda. Uccidere vampiri era un modo per rilassarsi. Tutta questa rabbia ed energia e tristezza repressa.. Ed una lunga camminata da sola le permetteva di riflettere sulla vita e tutte queste cose. Era buono per lei. Nonostante le facesse ancora più voglia di arrendersi.
    Si ritrovò ai piedi della cripta di uno dei suoi ex nemici mortali. Fantastico. Era depressa e solitaria e l’unico con cui poteva starsene era Spike. Aprì lentamente la porta ed entrò.
    “Mai sentito parlare di bussare?” Lui era appena uscito da un buco nel suolo.. Si avvicinò alla sua sedia ma Buffy vi si sedette prima di lui. Scrollò le spalle e si sedette di fronte a lei che si accasciò sulla sedia e si accigliò. Lui la guardò sospettosamente. Era già stata nella sua cripta prima d’ora ma non così. “Che problema cè?”
    Buffy sospirò. “Riley ed io penso.”
    “Riguardo a cosa?”
    “Perché ti interessa?” incrociò le braccia sul suo petto. Lui sapeva che a lei non piaceva essere vulnerabile.
    “Non mi interessa. Pensavo solo fosse cortese chiedere.” Lui si alzò e prese una bottiglia di whiskey.
    “Posso averne un po?” chiese piano lei.
    Lui si voltò con un sopracciglio sollevato. Chiaramente questo era un sogno. La studiò in attesa di un segno che gli facesse capire che stava scherzando ma lei solamente lo fissava. Lui finalmente capì che lei era seria e prese due bicchieri.
    Buffy camminò fino al sarcofago e vi sedette sopra. Spostò la gamba sinistra attraverso esso così da trovarvisi a cavalcioni. Spike appoggiò la bottiglia e dei bicchierini di vetro di fronte a lei e si mise nella stessa posizione. Lei guardò alla sua sinistra quando Spike aprì la bottiglia.
    “E’ un libro quello?” chiese lei con sorpresa nella voce.
    “No, è un cuscino.” Lui scosse la sua testa.
    “Non pensavo che fossi il genere di persona che legge.”
    “Tu non conosci il mio genere .“ versò il whiskey nei bicchierini ed entrambi ne presero una sorsata. “Per cosa avete litigato voi due piccioncini?”
    Buffy si prese un momento prima di rispondere. “Molte cose.. e poi se ne è andato.” Si guardava le mani. Non sapeva perché ma sembrava facile parlare a Spike di queste cose.
    Lui riempì di nuovo il bicchiere e bevvero entrambi nello stesso momento. Buffy fece la sua faccia post bevuta e lui non potè aiutare ma sorrise per quanto adorabile lei sembrasse.
    “La vita fa schifo.” Lei prese la bottiglia da lui e bevve direttamente da li.
    “Lo supererai.” Lui agitò le mani nell’aria.
    “Non è solo Riley. Tutta la vita fa schifo.” Lei prese un’altra sorsata dalla bottiglia.
    “Uhm. Forse vorresti rallentare.” Lui provò a prenderle la bottiglia dalle mani ma lei schiaffò via. Lui finalmente rinuciò. “E’ il mio whiskey! Se l’avessi rubato okey ma l’ho pagato con soldi per cui ho lavorato duramente per averli.” Si imbronciò lui.
    Lei dovette ammetterlo, lui era adorabile quando metteva il broncio. “Soldi che hai rubato.” Insistette lei.
    “E rubare è un lavoro duro.” Sorrise lui.

    Passarono l’intera notte a parlare. Beh, soprattutto parlò Buffy. Spike ascoltò soprattutto. Quand’è che Spike era diventato un così bravo ascoltatore? Era solito essere un vampiro veramente irritante che non la smetteva mai di parlare.
    “Quando Angel se ne è andato… Non avrei mai più voluto essere così aperta a qualcuno. Intendo, puoi veramente biasimarmi? Era l’amore della mia vita ed io l’ho ucciso per salvare il mondo… un mondo pieno di crimini e sofferenza… Avrei dovuto lasciare che si distruggesse e rimanere con lui. Sarebbe stato meglio…”
    “Le cose andranno meglio.” Provò a dare un po’ di senso lui.
    “Davvero?” chiese lei scetticamente. Si strinse al petto. “Spike.” Disse Buffy leggermente.
    Lui attese per quello che lei stava per dire quando lei vomitò sulla sua gamba sinistra. La bocca di lui era aperta di shock e disgusto. Poi strinse la mascella quando Buffy iniziò a ridacchiare. “Scusami.” Disse lei attraverso le risate.
    Lentamente scese dal sarcofago, attento a non disperdere il vomito. “Bene. Penso che andrò… a lavarmi.” Aggrottò il naso. “Rimani qui.” La indicò e lei annuì, provando duramente a soffocare una risata. Lui poi scese al piano inferiore.

    Spike si tolse i vestiti, controllando ogni tanto se Buffy stava spiando dal buco, e poi si lavò. Quando finì tornò di sopra. “Sai, dovresti imparare le buone maniere..” si stoppò quando vide che Buffy era rannicchiata sul sarcofago, la bottiglia di whiskey stretta a se. Sorrise a se stesso e le si avvicinò piano, facendo attenzione a non svegliarla. Nonostante dubitasse che nemmeno il crollo della cripta l’avrebbe svegliata. Era abbastanza fredda. Fece scivolare un braccio sotto alla schiena di lei e l’altro sotto alle ginocchia alzandola. La guardò per un momento, perdendosi in quanto bella lei fosse. Buffy, inconsciamente, fece scivolare le sue braccia attorno al collo di Spike per sicurezza e lui si irrigidì al gesto. Non era normale per lui essere così vicino a lei.
    Non sapeva come, ma era riuscito a portarla al piano di sotto. L’appoggiò lentamente sul suo letto e la coprì con le lenzuola. Lui si sedette vicino a lei e la guardò. Sospirò al pensiero di quanto innamorato fosse della cacciatrice. Spostò alcuni ciuffi di capelli dal suo volto e si alzò, piegandosi a baciarla sulla fronte.

    Buffy si svegliò il giorno dopo con grandi postumi della sbronza. “Oh Dio.” Si prese la testa. Poi quasi saltò fuori dal letto per la sorpresa quando vide dov’era. Spike era seduto su una sedia a pochi passi da lei.
    “Te la sei presa abbastanza lunga. Pensavo dormissi per tutto il giorno.”
    “Che è successo?” lei afferrò i suoi abiti.
    Lo ferì il fatto che lei presumesse che lui avesse fatto qualcosa. “Non ti ho toccata.” Disse lui senza giri di parole e lei gli credette, vedendo che lei era completamente vestita.
    “Che ora è?”
    “Mezzogiorno circa.” Prese il pacchettò di sigarette dalla tasca.
    “Cosa?” Buffy si alzò velocemente. “Oh Dio. Sono in ritardo per la scuola.” Corse verso la scala ma si fermò prima di salire. Si voltò verso Spike. “Grazie..”
    Se Buffy non voleva essere vulnerabile, beh, non lo sarebbe stato nemmeno lui. La bloccò. “Prego. Mi devi una bottiglia di whiskey.” Si accese la sigaretta.
    Buffy ruotò gli occhi. “Bene…stronzo.” Mormorò lei piano e salì le scale.

    GIORNO 2

    Era sbagliato supporre che Spike le avesse fatto qualcosa mentre era svenuta. Era di Spike che stava parlando. Spike era un bugiardo, un imbroglione, e beh, cattivo. Ma in qualche modo lui era riuscito a non ucciderla o ferirla mentre dormiva. L’aveva persino trasportata nel suo letto. Spike doveva essere fatto. O era troppo ubriaco. O.. stava cambiando? Aspetta.. questa poteva essere la cosa più divertente che avesse mai pensato. Forse era il chip.. Era il chip. Come aveva potuto dimenticarsi del chip? Certo che era il chip.
    “Buffy, hai un aspetto orribile.” Disse Willow preoccupata.
    “Hey, grazie.” E provò a lisciarsi i capelli.
    “Intendo, dove sei stata? Tua madre ha chiamato. Le ho detto che eri venuta da me a studiare e poi ti sei addormentata. Mi hai fatto preoccupare.” Rispose Willow mentre camminavano lungo la hall.
    “Scusa. Ronda. Demone. Grande demone. Molto, molto grande.” Spiegò Buffy. Il demone era il bere, pensò lei.
    La sua testa la stava uccidendo e le luci e i suoi della scuola non aiutavano. Voleva uscire e tornare a bere ancora. Pensò a Riley in ogni posto che andava. Tutto le ricordava di lui.

    Lei voleva del tempo da sola. Aveva detto a sua madre e a Dawn che stava andando a fare la ronda, il che era in parte vero. Poteva pattugliare mentre era sulla strada di un certo vampiro bugiardo, no?
    Si ritrovò un'altra volta di fronte alla cripta di Spike. Aveva detto che voleva del tempo da sola ma.. Spike era un buon ascoltatore e, in qualche modo, la confortava. Poteva essere strano e contorto ma non trovava nulla di male a vedere Spike.
    Aprì la porta e trovò Spike, senza t-shirt, seduto sul sarcofago che leggeva. Leggeva veramente. Huh. E aveva delle belle braccia. Lei era sorpresa e lo stesso lui. Lui più di lei pensò. “Hey.” Buffy agitò la mano goffamente. Lui velocemente afferrò la maglietta e la indossò. “Ho solo pensato che potessimo… parlare.” Lui alzò la testa e lei sentì il suo cuore battere più veloce a questo. Lei aveva sempre pensato che fosse fastidioso ma ora pensava fosse solo un bel fastidio. Sapeva che lui poteva sentire il suo battito accelerato “E bere.” Lei sorrise nervosamente e tirò fuori una bottiglia di bourbon dalla sua borsa.
    Lui era stupito. “E’ qualcosa che non sento tutti i giorni.”
    Lei scosse la testa. Perché lui doveva sempre essere un idiota? “Vuoi o no?” si avvicinò a lui.
    Spike scrollò le spalle. “Certo.” Scese dalla bara e prese I due bicchierini che avevano usato la notte prima. Lei si sedette nel sarcofago, le sue gambe penzolavano oltre il lato. Lui si sedette accanto a lei. Buffy appogiò la bottiglia fra loro. C’era complete silenzio all’inizio. Nessuno dei due sapeva veramente che dire. “Così..” lei ruppe il silenzio.
    Buffy sospirò e si morse le labbra. Non voleva veramente parlare. Voleva solo bere con Spike,
    quer quanto questo potesse accadere. Strinse le mani fra le gambe e rimase così. Era ovvio che fosse nervosa. Lui rise e lei alzò la sua testa verso esso. “Cosa?”
    Lui le sorrise con affetto, prese la bottiglia e l’aprì per lei. Lei prese la bottiglia, il suo bicchierino e si versò un drink. Versò un altro bicchiere prima che Spike prendesse la bottiglia. Sapeva che era strano e spaventoso che lei si vedesse con un vampiro ma non poteva farci nulla. Il posto era sereno. Lui la interruppe dal suo sguardo. “Non bere troppo questa volta, eh? Non voglio portarti giù anche questa volta. Non è stato facile.” Ridacchiò lui.
    In qualche modo lei non trovò le sue parole irritanti. Un paio di giorni fa, qualsiasi cosa che fosse uscita dalla sua bocca l’avrebbe veramente irritata. Sicuramente, per lei erano solo suoni ma, lo trovava carino. Penso di essermi strozzata. “Non devi farlo.” Suonò come irritate ma non lo era.
    “Dovevo lasciarti a dormire su del freddo cemento?” chiese lui prima di prendere un'altra sorsata di borboun. “Dannatamente no.” Lui stava veramente che non poteva farla dormire sul duro sarcofago e farla rafreddare?
    Lei non avrebbe mai pensato a lui come dolce e gentiluomo. Parlare con Spike le aveva fatto imparare alcune cose sorprendenti su di lui. Cose che lei pensava all’esatto contrario. Prese un altro sorso. “Come sta tua madre?”
    A lui importava? “Lei è…ricoverata. I dottori dicono che starà bene.” Lei sorrise lievemente.
    “Bene. Mi piace lei. E’ l’unica di voi che posso sopportare… a parte la piccola briciola.”
    “E sembra che anche a loro piaci, il che è strano e spaventoso.” Ridacchiò.
    “Beh, tu sei qui…” lui la guardò inclinando la testa. Lei non rispose. Invece, prese un'altra sorsata di bourbon. Lui schiarì la sua gola e le prese la bottiglia. “ Dovresti andare a casa.” Lui stava quasi per alzarsi.
    “Ma..” lei lo bloccò. “Io non voglio…” disse lei quasi impercettibilmente ma lui la sentì chiaramente, udito vampirico ed altro. Lui la fissava pensando che veramente lei non volesse andare a casa.
    Lui sospirò perché sapeva che le avrebbe permesso di fare qualsiasi cosa avesse voluto. “Bene.”
    “Prometto che non mi ubriacherò o che sverrò questa volta.” Lei gli sorrise ampiamente.

    Ma, non molto tempo dopo, lei era stordita. Buffy non era una vera bevitrice così bastarono solo pochi bicchieri per farla ubriacare. Lei non parò molto così lui non potè sentire il suo farfugliare, le sue parole, ma sapeva che lei era ubriaca. Stava oscillando un po’ con sguardo malinconico. Non avevano parlato molto quella notte. Si erano solo seduti e avevano bevuto. Ma lui era felice.
    “Penso che dovrei accompagnarti a casa.” Spike si alzò.
    “Perchè?” chiese Buffy distendendosi lentamente sul sarcofago. “Mi piace qui.” Lottò per dire bene qualcosa .
    “Hai rotto la tua promessa, amore.” Lui le sorrise. Buffy rise e si raggomitolò ancora. “Dovrei veramente portarti a casa.” Lui provò ad alzarla ma lei fece resistenza.
    Buffy ringhiò. “Non posso solo stare qui? Il mondo sta girando.” Lui rise per quello che lei aveva detto e come.
    Spike prese la sua mando gentilmente. “Andiamo.” E lei finalmente si alzò con riluttanza. Lui appoggiò il braccio di Buffy sulle sue spalle e la guidò fuori dalla cripta.

    Era come se fosse la più lunga camminata che avesse fatto nella sua intera esistenza. Loro camminavano e si fermavano, e lei continuava a ridere senza motivo ed anche lui avrebbe voluto ridere. La sua risata era abbastanza contagiosa.
    Finalmente arrivarono alla sua casa e lui, esitante, bussò alla porta. Primo, era molto tardi. Secondo, lui non sapeva che scusa inventarsi.
    Joice aprì la porta. “Spike?” Lei era stata presa alla sprovvista da quello che stava vedendo. Sicuramente, lei non odiava Spike ma vederlo così con sua figlia era strano. Buffy odiava Spike e l’aveva reso molto chiaro a tutti, lui incluso.
    “Lei…” fece una pausa per pensare a che potesse dire e decise che di raccontarle la verità. “Lei ha bevuto troppo.”
    Joice sospirò e gli fece segno di entrare. Lui la trasportò al piano superiore, fino alla sua camera. “Grazie Spike.” Joice espresse la sua gratitudine al vampiro quando lui uscì dalla porta.

    GIORNO 3

    “Buffy, tesoro, farai tardi.” Joice provò a farla alzare aprendo le tende.
    Lei ringhiò tirando la coperta oltre la sua testa. “Ancora pochi minuti.” Supplicò.
    “Tesoro.” Joice abbassò le lenzuola che la coprivano e lei finalmente aprì gli occhi. La madre si sedette accanto a lei. “Perché stavi bevendo?”
    “Posso non essere rimproverata ora? Qualsiasi cosa dici suona come delle urla.” Disse Buffy massaggiandosi la fronte.
    Sua madre sospirò. “Lo so che ti manca Riley, ma tesoro, bere non risolverà nulla.”
    Sicuro che lo farà. Pensò lei camminando lung oil corridoio verso la sua classe. Bere tiene la mia mente lontana da Riley e dalla mia sempre-esistita-minaccia-a-mia-sorella Dea.

    Bere era divertente. Molto divertente. E ubriacarsi? Ancora più divertente. E la l’intera cosa di Spike era un’intera cosa diversa.
    E forse sarebbe stato dove si sarebbe trovata lei stessa quella notte. Stava diventando un abitudine ma non ci vedeva nulla di male… eccetto la parte in cui lei beveva con Spike.. il che era basicamente l’intera cosa. Ma lui non era li. Lui era solito esserci sempre li. Forse aveva cose migliori da fare. Magari stava facendo qualcosa di malvagio.
    Voleva aspettarlo ma aveva veramente bisogno di ubriacarsi e l’avrebbe fatto da sola. Dove altro avrebbe potuto ubriacarsi? Il Bronze! Quasi correva verso di esso. Il suo corpo stava abbandonando l’alcol. Era abbastanza sobria ora e Dio, lei non lo voleva questo. Si sedette al bar e ordinò da bere. I capelli sul retro del suo collo si alzarono e lei seppe che dietro di lei c’era un vampiro. “Cacciatrice.” Era Spike. Lei conosceva il suo accento e la sua voce sexy un po’ meglio ora. “Fuori a bere un'altra volta, pet?” e si sedette accanto a lei. Avrebbe dovuto preoccuparsi, vero? Avrebbe dovuto dirgli di andarsene e di pensare ai dannati affari suoi. Ma non lo fece. L’entusiasmava quasi il fatto che lui fosse li.
    “Si.” Lei prese un sorso di birra.
    “Posso chiederti qualcosa?” appoggiò le braccia di fronte a se stesso.
    “L’hai già fatto.” Non gli piaceva il fatto che lui iniziasse a piacergli e pensò che il miglior modo per approcciar visi fosse essere il più antipatico possibile.
    Lui alzò gli occhi e disse con scherno “Perché stai facendo questo?”
    Lei lo fisso. “Perché la vita fa schifo.” Portò la bottiglia di birra alle labbra ma lui gliela rubò. “Hey!”
    “Dammi una buona ragione e te la restituirò.”
    Alzò un sopraciglio e concordò. “Bene.. Mi manca Riley.” Disse con calma guardando al bancone. Lui annuì alla sua risposta e le porse la bottiglia. Lei non voleva veramente bere e rotolare al Bronze. Era pieno di persone. Era troppo rumoroso. Voleva stasera da sola. Da sola con Spike. Era stare da soli così? “Possiamo tornare da te?” gli chiese con apprensione. Lui quasi si soffocò con la birra che stava bevendo. Lei chiarì le sue intenzioni immediatamente. “I-Io intendo a bere. E’ troppo… affollato qui.” Lui si ritrovò d’accordo con lei ed uscirono.
    La passeggiata alla sua cripta fu imbarazzante. Non avevano mai fatto così prima. Erano solito bisticciare ed ora non dicevano nulla. Era così non da Spike. Era così non da Buffy. Lui poteva dire che a lei stava iniziando a piacere lui?
    Lui aprì la porta per lei, e Buffy entrò. Il minuto dopo che lei si sedette nella sua tana iniziò a piangere. Seppellì il volto nei suoi palmi e gemette. Spike fu preso dal panico. Non sapeva che fare. La sua bocca si aprì per dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma non sapeva che dire. Così fece l’unica cosa che poteva fare: la prese fra le sue braccia. Accarezzò la sua schiena su e giù provando a calmarla. Buffy era troppo depressa per realizzare che Spike la stava stringendo in un modo che lei non avrebbe mai permesso. Diavolo, lei non avrebbe voluto Spike a meno di 10 piedi da lei. Ed ora lui la stava stringendo… spaventoso.

    Finalmente si calmò e lo guardò. Si fissarono per un secondo, le loro labbra sembravano separate solo da una sottile linea. Lei saltò fuori dal suo abbraccio quando realizzò che era successo. Lui si innervosì. Lei guardò in giro per la stanza così da poter evitare i suoi occhi.
    Spike ruppe il silenzio un'altra volta. “Ho bisogno di bere.” Disse dirigendosi verso la sua scorta di alcolici.
    “Voglio vedere che c’è al piano di sotto.”
    Lui corrugò le sopraciglia alla sua richiesta per poi tornare da lei portandosi una bottiglia di qualcosa, non gli importava cosa avrebbero bevuto. La guidò di sotto “Eri qui l’altra notte.”
    “Si ma stavo dormendo. E sono corsa via prima di vedere qualcosa.” Disse lei guardandosi attorno. “Hm. Abbastanza accogliente per un buco nel pavimento.” Si avvicinò al letto e vi si sedette.
    “Harmony mi ha aiutato a sistemarlo.” Le porse la bottiglia e si sedette sulla sedia dove stava seduto il mattino dopo la loro prima bevuta assieme. “Non ho idea di dove sia ora.”

    A Spike non piaceva molto come stavano andando le cose. Ogni secondo che passava con lei si innamorava sempre di più. La parte peggiore era che doveva tenersi questo per se e comportarsi come se la odiasse. Non aveva nessuno con qui parlare. E lei era qui, sparlando di Riley ed Angel e quanto li amava e li aveva persi. Lei non sapeva quanto lo feriva sentirla parlare di quegli idioti.
    Come al solito parlarono e bevettero e fecero il resto di cose che erano soliti fare nelle due notti passate. In qualche modo si ritrovò nel letto. Prima, era lei quella che si ubriacava. Ora, lo era lui. Pensava di non poter più andare avanti. Un vampiro innamorato di una cacciatrice… poteva essere più patetico?
    Abbastanza presto, sarebbe svenuto. Era una buona cosa che fosse già nel suo letto. Lui stava semplicemente disteso li mentre Buffy parlava e parlava e poi si addormentò.
    “Spike?” lei smise di parlare della sua vita sentimentale per un momento quando si accorse che lui si era addormentato. Era disteso sulla schiena ed il suo braccio sinistro teso oltre il cuscino. Lei era ancora seduta sul letto, di fronte a lui. Non l’aveva notato prima ma Spike era veramente caldo. Molto caldo. E sembrava in pace mentre dormiva. Forse perché era morto.

    Erano circa le tre del mattino e lei era troppo brilla per alzarsi e andare a casa da sola. Al diavolo, giusto? Lei non sapeva veramente cosa stava per fare ma comunque non l’avrebbe ricordato il mattino dopo probabilmente. Così decise di distendersi con attenzione e appoggiare la testa sul suo petto.

    GIORNO 4

    Per la prima volta Buffy si svegliò senza un pulsante mal di testa. Aprì gli occhi e ricordò cosa aveva fatto la notte precedente… o solo poche ore prima. Non era un gran problema se loro erano amici, ma non lo erano. Alla fine non lo erano. Loro erano l’esatto contrario: nemici.
    Erano solo le sei del mattino e lei stava ancora dormendo. Era sabato, finalmente. Non aveva bisogno di andare da nessuna parte. Così avrebbe potuto restare li tutto il giorno. Ma forse avrebbe dovuto chiamare la madre prima. Si erano veramente preoccupati per lei.
    Nonostante il suo petto non si alzasse e abbassasse, a causa del suo non respirare, ed il suo cuore non battesse, lei si sentiva abbastanza a suo agio. Non sentiva paura o preoccupazione. Buffy controllò se lui stesse veramente dormendo e, vedendo che era così, appoggiò nuovamente la testa sul suo petto rannicchiandosi contro di lui e addormentandosi. Per qualche motivo, quando era con lui, sembrava dimenticare tutto… anche senza l’alcol.

    Spike si svegliò alcune ore dopo. Aveva gli occhi aperti quando percepì qualcosa appoggiato a lui. Aveva dei capelli biondi. Era Buffy. Oh mio Dio, era Buffy. Che lui avesse fatto qualcosa che lei avrebbe potuto rimpiangere una volta sveglia? “Oh, cazzate!” Urlò quasi quando si alzò, svegliando Buffy con lui.
    “Cosa?” urlò lei freneticamente.
    “Che diavolo è successo?” Lui si alzò così veloce da quasi cadere all’indietro.
    Buffy alzò gli occhi. “Ehy, non è successo nulla.” Lei si alzò lentamente afferrando la sua giacca che stava appoggiata sulla sedia.
    “Fantastico. Questo mi farà avere degli incubi.” Disse Spike sistemando il letto.
    Lei strinse gli occhi provando a capire perché lui fosse così idiota. Perché aveva anche solo iniziato a pensare che gli iniziasse a piacere? “Piantala.” Sbuffò lei salendo velocemente la scaletta.

    Appena fu sicuro che lei aveva lasciato la cripta, smise di far finta di sistemare il letto. Si sedette e rimase con lo sguardo perso nel vuoto, assimilando quello che era appena successo: lei aveva dormito fra le sue braccia. Lui era un po’ deluso dal non essere stato conscio o sveglio per la maggior parte del tempo.

    --

    “Dove sei stata?” Joyce accolse Buffy sulla porta. Era una buona cosa che non avesse i postumi della sbornia. Vide l’intera gang aspettarla in cucina.
    “Mi sono persa qualcosa?” era sicura che non fosse il compleanno di qualcuno.
    “Eravamo preoccupati per te, Buff.” Spiegò Xander.
    “E’ un qualche tipo di intervento? Perchè, onestamente, non sono un alcolizzata.”
    “Cosa?” Willow non aveva idea di cosa lei stesse parlando.
    “Lascia perdere.” Lei stava li, aspettando per la prossima cosa che avrebbero detto.
    “Non sei andata a casa.” Aggiunse Tara.
    “Sono stata a pattugliare.” Buffy sorrise nervosamente.
    “L’intera notte?” chiese Joyce.
    No. “Si. Il cimitero è pieno di vampire in questi giorni.”
    “Abbiamo pattugliato la scorsa notte e non c’erano nè vampire nè demoni. E non ti abbiamo trovata da nessuna parte.” Aggiunse Anya.
    “Ragazzi, sto bene. Ve l’ho detto. Pattuglia.” Lei sospirò pesantemente. “Posso andare a dormire ora?” Tutti accettarono con riluttanza vedendo quanto stanca fosse.
    Ma lei non dormì. Restò stesa sul letto a pensare. Solo che ormai non pensava più così tanto a Riley. In effetti, lei non l’aveva pensato sulla via verso casa. Lei aveva pensato a Spike, mentre Riley le venne in mente solo nel momento in cui era arrivata nella sua camera da letto.
    L’unico momento in cui guardava avanti era la notte. Poteva andare da Spike nel pomeriggio ma non avrebbe avuto scuse e forse lui sarebbe stato ancora addormentato. Così aspettò il tramonto per dire a sua madre e Dawn che sarebbe andata di ronda. Joyce non era sicura sul lasciarla andare ma lei le promise che questa volta sarebbe tornata a casa... forse, pensò.


    Ed eccola ancora li, in piedi di fronte alla cripta del suo ex nemico. Stava stringendo una scatola di pizza quando bussò. Spike aprì la porta e guardò chi fosse. Non era normale che qualcuno bussasse alla sua porta. “Pizza?” Era più strano trovare la cacciatrice con una scatola di pizza.
    Lei gli sorrise apertamente. “Tu mangi pizza, giusto?” lui ridacchiò e aprì di più la porta per farla entrare.
    “Ti sei bevuta tutte le mie scorte, pet” disse puntando dove avrebbero dovuto esserci i liquori.
    “Oh. Va bene. Non abbiamo bisogno di bere.” Lei continuava a sorridergli.
    “Giusto. Ora ho davvero bisogno di un drink.” Mormorò Spike a se stesso. Che stava facendo lei?
    Era così sola da sopportare di farsi amico lui? Era un qualche modo di avvicinarsi a lui e poi ucciderlo durante il sonno? “Perché stai facendo questo cacciatrice?” era così innamorato di lei che questo lo stava facendo impazzire.
    “Fare cosa?” lei veramente non capiva.
    Buffy aggrottò le sopracciglia.
    “Essere qui.” Lui strinse gli occhi e attese una risposta.
    “Non lo so…” appoggiò la pizza sul sarcofago. “Non mi vuoi qui?” e fece scivolare le mani nelle tasche posteriori dei jeans. Se solo lei avesse saputo quanto lui la voleva li allora lei certamente non sarebbe stata li.
    Se solo andare aventi con questo significasse non dover dire che la voleva li, allora l’avrebbe fatto. “Vuoi giocare a carte?”
    Si sedettero sul sarcofago, nello stesso modo in cui fecero la prima volta che bevvero assieme. Lui afferrò un mezzo di pizza e ne prese un morso. “Hai qualcosa qui.” Lei puntò all’angolo delle sue labbra. Lui strofinò il lato sbagliato con il dorso della mano. Lei rise, si piegò e lo pulì con il pollice. Lui la fissava mentre lei si puliva il pollice su un fazzoletto, corrugando il naso. Lei alzò lo sguardo e notò che lui non le toglieva lo sguardo da lei.
    Lei rimase dietro di lui e, quando Spike finalmente distolse li sguardo da lei, appoggiò il mazzo di carte davanti a lei.
    “Dai le carte.”
    “Dobbiamo fare una scommessa.” Disse lei mescolando le carte.
    “Una scommessa? E cosa proponi?” incrociò le braccia.
    “Chi perderà comprerà cibo e bevande per domani.”
    Aveva veramente detto domani? “Perché? Abbiamo un appuntamento?” lui rise e poi si stoppò bruscamente. Avrebbe voluto rimangiarsi le parole appena dette. Mormorò incoerentemente e mentalmente si prese a pugni. Era una buona cosa che Buffy non lo stesse guardando.
    Lei ignorò il suo commento e distribuì le carte. Sorrise ampiamente quando vide la sua mano. Era un full. Spike maledì sottovoce, respirando, e appoggiò le carte tra di loro. “Facciamo cinque.”
    Continuarono a parlare, ridere e giocare. Spike perse ogni volta. “Devi aver fatto qualcosa alle carte.”
    “Io non baro.” Lei sorrise e sistemò le carte.
    “Cosa vuoi mangiare domani?” sussurrò lui.
    Lei sorrise a se stessa a quanto normali le parole di Spike fossero. “Qualsiasi cosa, suppongo.” Guardò al suo orologio e vide che era mezzanotte passata. “Oh, cavolo.” Saltò giù dalla bara. “Ho promesso a mamma che starei tornata a casa questa notte. Ci vediamo domani, okey?” e corse velocemente fuori dalla cripta.

    Spike si bloccò sulla sedia. Ancora non poteva credere a quello che stava succedendo. Stavano diventando amici?

    GIORNO 5

    Pezzo dopo pezzo, lei aggiustò il suo cuore spezzato. Non pensava sarebbe stato così veloce ma forse Spike e l’alcol l’avevano aiutata. Certo, lei pensava ancora a Riley ma non più così spesso. Poteva passare un intera ora senza pensare a lui. Ma poi avrebbe iniziato a piangere appena lo ricordava.

    Aveva aspettato che fosse notte per poter uscire. Andò alla cripta di Spike, ancora, e la porta era aperta. Si stupì quando vide due piatti di lasagna sul tavolo. Da quando in qua Spike aveva un tavolo? “Spike..” la sua bocca era quasi spalancata da quello che vide. “Quando ho detto cibo intendevo patatine o.. patatine.”
    “Oh non farla troppo grande.” Disse irritato. Ragazzi, lui sapeva sicuramente come rovinare un momento.
    “Beh, non ho mangiato vero cibo ultimamente..” iniziò lei incamminandosi verso la tavola. “praticamente nulla, veramente.” Ridacchiò.
    “Lo so.” Lui evitò I suoi occhi mentre faceva scivolare le mani nelle tasche.
    Lei gli sorrise dolcemente e si sedette. “Rimani li tu?” Spike camminò con difficoltà fino al lato opposto del tavolo e si accomodò. Nessuno dei due si mosse. Lei si stava chiedendo perché Spike avrebbe dovuto fare una cosa del genere. Lui si stava chiedendo la stessa cosa. Aveva paura che lei pensasse che le piaceva e quindi l’avrebbe evitato nuovamente. Prese la forchetta prima di lei e iniziò a mangiare.
    “Dovresti superarlo.” Lei smise di mangiare e lo guardò. Lui piegò la testa verso il basso e disse “Ed un giorno troverai un tipo che ti amerà senza interessarsi di quello che fai, non importa se tu non lo amerai mai, non importa come lo tratterai….” Ed alzò lo sguardo ad incontrare il suo. “Lui ti amerà solamente.” Lei non ci era ancora arrivata. Pensava solamente che lui iniziasse a essere dolce e a confortarla. Buffy non realizzò che stava parlando di se stesso. Ma poi, come sempre, lui doveva rovinare il momento. “Perché, veramente, tu sei una stronza ed è difficile stare vicino a te. Il soldatino mi fa pena.”
    “Sono una stronza solo quando sono con te.” Ribattè lei ma lui non replicò nulla dopo questo.
    Lui aveva aggiunto quell’ultima frase solo perché aveva sentito che le cose si stavano facendo troppo serie.

    Finirono di mangiare e bere. L’intera notte fu solo un completo silenzio. L’unico suono che riempiva la cripta era quello di forchette, di masticare e di sorsate. Lei si alzò e si appoggiò al sarcofago. “Grazie.” Sussurrò sinceramente. Lui annuì e si appoggiò al suo fianco.
    “Buffy.” Lei si voltò a guardarlo. Non ricordava che lui l’avesse mai chiamata con il suo nome. Beh, non in questo modo comunque. “Grazie.”
    “Per cosa?” gli sorrise lei.
    “Per non trattarmi come se mi detestassi.” Rispose lui guardandosi i piedi.
    “Ma io lo faccio.” Disse provando a prenderlo in giro. Ormai lei non si sentiva più così per lui.
    In effetti, lui lei piaceva. Come avrebbe reagito lui a questo? Se l’avesse scoperto l’avrebbe sicuramente presa in giro per questo.

    Risero entrambi. Lui guardò su nuovamente ed incontrò gli occhi di lei. Buffy sentì il suo cuore battere veloce. Spike mosse la sua testa lentamente vicino a quella di lei, senza perdere il suo sguardo. Il cuore di lei batteva forte, se questo era possibile. Lui inclinò la sua testa così vicino a quella di lei che, se avesse respirato, lei l’avrebbe sentito. Lui la stava per baciare. Lei sapeva esattamente quello che lui stava programmando di fare ma non si mosse o scappò. Aspettò solamente, continuando a guardare negli occhi di lui. Lei voleva questo? Forse. Perchè diavolo avrebbe aspettato se non lo voleva?
    Nonostante questo, lui aveva solo piegato la sua testa, stava fermo e ridacchiava nervosamente. Se l’avesse guardata avrebbe visto che era leggermente delusa. Lei inghiottè. Fortemente. Sembrava che si fosse bloccato qualcosa nella sua gola così che lei non riusciva a parlare. Seguì uno scomodo silenzio.

    Erano seduti sul pavimento uno a fianco dell’altra, le loro schiene appoggiate alla bara. “Quello che fa più male è che io l’ho allontanato io da me. Penso che sarebbe andata meglio se fosse stato qualcun’altro ad allontanarlo.” Parlare tutta la notte poteva veramente sfinire qualcuno. Ma nonostante Buffy fosse troppo addormentata a quel punto, continuava a blaterare su Riley. Lui non poteva più sopportarlo ma se questo era l’unico modo per stare con lei allora perché diavolo non avrebbe dovuto sopportarlo. “Questa è colpa mia. E fa schifo. Specialmente quando non ho fatto nulla per fermarlo. Potevo farlo, ma non l’ho fatto. Sono una stupida.”
    “Non sei stupida” anche se suonava disinteressato lui la stava ascoltando veramente. E faceva troppo male.
    “Lo sono.” Lei appoggiò la testa sulla spalla di lui. Era troppo depressa e stanca che non lo notò nemmeno. “Avrei potuto fare quacosa con lui e l’ho lasciato andare…” e si bloccò addormentandosi.
    “Pet.” Lui la scosse leggermente con la spalla.
    “Hm?” Spike scommetteva che lei non lo capiva. Non aveva dormito molto ultimamente.
    “Devo portarti giù di nuovo?” susurrò. Lei rispose con un gemito. Lui sorrise a quando adorabile lei suonò e pose un bacio sulla sua testa.

    Lei si svegliò il mattino seguente. Ma non si alzò, era troppo addormentata. E, onestamente, voleva restare così vicina a Spike anche se la sua schiena la stava uccidendo.
    “Sei sveglia” maledizione, lui non era addormentato. Lei avrebbe potuto non rispondere e far finta di essere addormentata ma immaginava che lui lo capisse.
    “Yeah.” Ed also la sua testa dalla spalla di lui. “Ti sei svegliato presto.”
    “Non ho dormito amore.” E le sorrise dolcemente.
    “Oh.” I vampiri dormono durante il giorno. Lei lo sapeva. “Giusto.” Gli ultimi giorni erano forse stati I più strani, ma aveva imparato molto su Spike. Era molto più che il cattivo non morto ora. Era diventato un suo amico. Un po’. “Grazie ancora..” ridacchiò lei imbarazzata “per avermi tirato su di morale negli ultimi giorni. So che sono stata un po’…un peso.”
    “Che posso dire?” lui si alzò, “Sono veramente la puttana dell’amore.” Mormorò scrollando le spalle e guardando in basso, verso lei. Lui non pensava che lei l’avesse sentito chiaramente.
    Sebbene lei non sapesse veramente che dovesse fare. E sembrava che a lui non importasse che lei non capisse cosa lui intendeva. Buffy afferrò la mano che lui le porse. Lui la issò da terra, lei raccolse le sue cose e tornò a casa.

    Per l’intero giorno lei ripensò alle ultime parole di Spike. Aveva alcune idee ma non voleva prenderle in considerazione. Chiedere ai suoi migliori amici avrebbe potuto esserle d’aiuto ma non sapeva come dire che stava uscendo con Spike. In più, se loro avessero scoperto che lui le piaceva, probabilmente penserebbero che stava impazzendo.
    “Sei terribilmente quieta.” La colpì Willow.
    “Oh. Stavo solo.. pensando.”
    “Riguardo a cosa?”
    Eccoci qui. “Che succede se, ipoteticamente parlando, tu vai da un ragazzo con tutti i tuoi problemi e lo annoi a morte con questi e ti fai fuori tutta la sua riserva di liquori o vomiti su di lui o dormi nel suo letto o ti fai portare nel suo letto o lo ti fai portare a casa e poi lui ti serve delle lasagne, il che mi porta a domandarmi dove avvia trovato le lasagne prima di tutto…”Ok. Ora stava balbettando.
    Balbettare non è mai buono. Lei si schiarì la gola. “E poi tu dici grazie e ti scusi per questo. E lui allora dice che è la puttana dell’amore. Che significa questo?” lei si fermò un momento prima di insistere, “Ipoteticamente.”
    “Suppongo che lui sia innamorato di te e che non gli importi quanto lo torturi?”
    “Hm.” Sembrava veramente così.
    “Chi è lui?” Willow sorrise come se conoscesse già la risposta.
    “Cosa? Non cè nessun lui.” Si difese Buffy.
    “Come dici tu.”

    TBC :wub: :wub:

    Edited by strawberry85 - 9/7/2012, 17:23
     
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  2. Carissa
     
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  3. katespuffy
     
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    GIORNO 6

    Erano passati giorni dall’ultima volta che aveva visto Spike. Qualche settimana, veramente. Provò arduamente a non pesare a lui o al desiderio di vederlo. Ma lo fece.
    Pensava che dopo quello che lui le aveva detto non sarebbe mai tornata da Spike. Specialmente ora che aveva quest’idea in testa su di lui innamorato di lei. Ora sembrava che Buffy non volesse ammetterlo. Certo, lui era dolce con lei ma questo era solo perché lei era solitaria. Inoltre lui cercava sempre di irritarla. E se avesse scoperto che lei ora era ok, sarebbe tornato lo Spike che conosceva.

    Così eccoci qui, di nuovo, davanti alla cripta di Spike. Stava per aprire spingere la posta quando esitò e fece un passo indietro. Come lui le aveva chiesto in precedenza, che cosa stava facendo li? Si voltò per andarsene quando la porta si aprì. “Cacciatrice?”
    Non poteva credere che lui l’avesse beccata. Si morsicò leggermente il labbro e si voltò. “Hey. Spike.” Vide che lui stava indossando il suo cappotto. “Vai da qualche parte?”
    “Uh. Si… Che stavi facendo qui?”
    “Oh. Solo… perlustrando.” Rise ansiosamente.
    “Ok allora.” E con nonchalance le passò accanto.
    “Dove stai andando?”
    Lui si fermò, rise e si voltò verso di lei. “Buffy, sto bene. Non devi comportarti come se fossimo amici perché non lo siamo. L’ho capito. Eri triste.” Si voltò nuovamente e se ne andò.
    Lei lo seguì. “Non lo siamo?”
    “Beh, lo siamo?” disse senza fermarsi.
    Buffy gli si avvicinò. “Mi piace uscire con te.” Lui la guardò mentre continuavano a camminare.
    Settimane che non si vedevano l’un l’altro e lei gli dice che le piace uscire con lui. Se questo era pietoso, lui non l’avrebbe preso. “Non intendo nulla di quel che ho detto l’ultima volta che eri qui.”
    “Quale?” Lui la guardò come se volesse dirle ‘sai maledettamente bene quale volta’. “Ok.” Fu tutto quello che lei disse. “Non pensavo nulla di questo comunque. Non ho nemmeno capito quello che intendi.” Lei non voleva suonare delusa e ferita, ma lo era. “Così, dove stai andando?”
    “Al Bronze.” Spike sembrò non interessato alla conversazione.
    “Penso che la gang sia li. Mi hanno chiesto di andarci ma gli ho detto che andavo a fare la ronda.”
    Lei stava solo provando a fare della conversazione, veramente.
    “Non venire con me allora.” Spike sembrava veramente irritato.
    “Qual è il tuo problema?” Buffy afferrò il suo braccio e lo fermò.
    Spike aveva passato gli ultimi giorni a rimpiangere quello che aveva detto, a pensare a lei e questo l’aveva quasi fatto impazzire. Le era mancata così tanto e desiderava solo che lei fosse li. Lui pensava che le sue parole fossero il motivo per cui lei non era più tornata, a parte il suo non essere più triste. “Tu sei il mo problema! Sta solo dannatamente lontano da me.” E strattonò via il suo braccio dalla sua presa.

    --

    “Buffy! Pensavo che andassi a pattugliare” Willow era seduta al fianco di Tara.
    “Notte tranquilla.” Rispose lei sorridendo falsamente.
    “Dovevi devere Xander prima. E’ scivolato su della soda che stava a terra!” Disse Tara cercando di soffocare una risata.
    “Ha dovuto asciugarsi i pantaloni con il phon.” Willow ridacchiò e Buffy sorrise. “Sei ok tu?”
    “Sto bene.” Ma non era così. Il suo incontro con Spike l’aveva preoccupata e non sapeva perché.
    “Buffster! Sei arrivata.” Xander si sedette accanto a lei.
    “Già.” Il ragazzo vide che lei non era dell’umore giusto e cercò Willow per capire perché. Lei scrollò le spalle. Il ragazzo allora si alzò e tornò da Anya che stava ballando.
    “Andiamo” Tara spinse su Willow.
    “Buffy?” la rossa esitò.
    “Andate pure.” Buffy si guardò attorno e vide finalmente Spike seduto al bar. Lei si sedette al suo fianco. “Hey.” Lui non le rispose. “Vuoi ballare?”
    “Veramente no.” sbuffò.
    “Ok.” Lei si imbronciò. Essere respinta non era divertente. Era solita avere un veloce ritorno ma ora.. Si alzò e se ne andò. “Ciao.” Susurrò Buffy.

    --

    Era di nuovo li, di fronte alla tana del vampiro. Il Bronze non era stato molto divertente. Buffy aprì la porta gentilmente. “Spike?” lui era seduto sulla sua sedia,guardava la tv.
    “Non ti arrendi eh?!” lui non si voltò.
    “Perché sei arrabbiato con me?” lei si portò di fronte a lui.
    “Lui non riusciva ad evitarla o di cercare di essere arrabbiato con lei. L’amava troppo. “Non lo sono.”

    Così tornarono al letto di lui e si distesero uno accanto all’altra.
    “Ti manca uccidere le persone?”
    “Non molto.” Stava dicendo la verità. Anche se il sangue umano un po’ gli mancava. “Devo uccidere demoni, così..”
    “Ti manca Drusilla?”
    Spike rotolò sul lato e si alzò portando il peso sui gomiti, “Qualche volta.” E poi si ritrovò a raccontare una storia su di lui e Dru. Buffy non stava realmente ascoltando, era troppo occupaya a guardare le sue labbra e a quanto morbide sembrassero. Prima che se accorgesse, aveva preso Spike per la nuca spingendolo verso di lei per un bacio. Aveva come fretta di staccarsi da lei che non aveva ricambiato il bacio, ed era stato quello che l’aveva rotto. Continuava a guardarla, le sopracciglia corrugate.
    “Scusa.” Buffy non si mosse. Voleva andarsene ma era troppo imbarazzata per muoversi. Spike tornò a distendersi sulla schiena e provò a capire cos’era appena successo. “Dovrei andare.” Disse lei mentre lentamente si alzava.
    “Non devi.” Era stravo vedere Spike così. Era come uno studentello innamorato della compagna di scuola. Dio, erano patetici.
    Lei si voltò a guardarlo. “Si sta facendo tardi comunque.” Si alzò.
    “Ti accompagno a casa.” E si alzò anche lui.
    “Penso di potermela cavare anche da sola.” Ridacchiò lei. Ma poi realizzò che lui voleva stare con lei. Forse. Non voleva fare supposizioni. “Ok.”

    Non parlarono molto lungo la strada. Si davano solo strane occhiate e sorrisi goffi. Quando finalmente arrivarono a casa di lei rimasero fermi li, l’uno di fronte all’altra, davanti al portico. “Dovrei..” lei indicò la porta.
    “Già.” Rispose lui velocemente. Ma nessuno dei due si mosse. Qualcuno aveva aperto la porta.
    Era Joyce. “Pensavo di aver sentito qualcosa.”
    “Salve Joyce.” Salutò Spike. Lei gli sorrise.
    “Mamma, ci vorrà solo un minuto.”
    “Va bene.” Joyce lasciò la porta socchiusa.
    Un imbarazzato silenzio persisteva.
    Fu Buffy a rompere il silenzio, non li stava portando da nessuna parte. “Ascolta Spike…” ma prima che lei potesse finire quel che stava dicendo lui l’aveva tirata verso di se e baciata.
    Un sorriso compiaciuto era sul volto di lui quando si staccò. “Buonanotte.”
    Buffy rimase li dopo che lui se ne andò.


    GIORNO 7

    Si erano baciati. Si erano veramente baciati. Un bacio senza il coinvolgimenti magici. Stava impazzendo? Doveva dirlo a Willow? Non poteva. Nessuno doveva sapere.
    Era strano parlare al gruppo quando aveva questa enorme cosa dentro di lei che la preoccupava. Voleva raccontarlo. Lo voleva veramente. Ma non sapeva trovare le parole. Spike ed io… non poteva nemmeno pensarci.
    Per quanto schifoso fosse, Spike era un gran bravo baciatore. Ed il modo in cui aveva afferrato la sua vita… Che diavolo stava pensando? Perché non poteva smettere di farlo?
    Le piaceva. Ammettè. E a lei piaceva Spike.

    Pattugliare era un modo per pensare e riflettere ma Buffy non voleva farlo ora. Si augurava che ci fosse qualcosa che sbucasse fuori da qualche parte, qualcosa con cui avrebbe dovuto combattere, così non avrebbe pensato a Spike, alla sua dolcezza e alle sue morbide labbra… Che qualcosa provi ad uccidermi, per favore, pensò.

    “Buffy.” Qualcuno la chiamò. Non era quello che lei voleva. Lei voleva un vampire o un demone. Beh, era un vampiro in realtà, ma non uno che lei avrebbe potuto impalettare. Avrebbe potuto farlo veramente, ma non voleva.
    “Spike.” Cercò di non sembrare teas ma lo era.
    “Trovato qualche vampiro?” lui si avvicinò a lei.
    “Non ancora.” Rispose giocando nervosamente con il paletto che stringeva fra le mani, e lui lo notò.
    “E’ tutto ok, love?” disse lui con un sopracciglio alzato.
    “Oh. Si. Definitvamente.” Sorrise falsamente. Camminarono assieme per qualche metro prima che lei si stancò della tranquilla ronda e del silenzio scomodo. “Questo è il punto.” Mormorò.
    “Ho una nuova bottiglia di scotch.” Suggerì Spike.
    “Forse dopo.”
    “Scusarsi non era qualcosa piaceva a Spike ma sapeva che doveva farlo per la notte prima. Così sospirò prima di dire “Mi dispiace riguardo a..”
    Lei non aveva bisogno, ne voleva, le sue scuse. “E’ okey.” Rise nervosamente. “Penso che andrò a casa.”
    Lui sembrò triste.”Certo.”
    “Ciao.” Lei sorrise ed agitò la mano goffamente.
    Spike la guardò allontanarsi e rimpianse quello che ebbe fatto la notte precedente. Non avrebbe dovuto baciarla. Ora lei lo evitava. Ma lei era stata la prima a baciarlo quindi perchè diavolo ora lo evitava? Dio, che confusione.

    Lei voleva stare con lui, così perché se ne stava andando? Era così stupida. Lo era veramente. Così si fermò e si giro indietro. “Che dici se andiamo da te?”

    Tornarono alla sua cripta e si sedettero nuovamente sul sarcogafo, un a fianco dell’altra. Non parlarono. Solamente stettero seduti li a bere. Lei continuava a pensare a qualcosa da dire ma non riusciva veramente a pensare. “Questo è imbarazzante.” Mormorò guardando il bicchierino che stava stringendo.
    “Puoi andare a casa se vuoi, pet.” Le parole uscirono, certamente, ma lui non intendeva questo. Lui la voleva li.
    E lei voleva stare li. Il suo cuore batteva veloce, le sembrava di affogare nei suoi occhi. Erano così meravigliosamente blu. Ed il modo in cui la guardava…
    Lui incline lentamente la testa e la baciò. Prese le sue guancie fra le mani e le accarezzò con I pollici. Lei tremò dal tocco delle sue mani. Era freddo ma la sua pelle si scaldò sotto ad esso. Conoscendo Spike, i suoi baci avrebbero dovuto essere lussuriosi. Ma non era così. Erano delicati e gentili ma c’era comunque così tanta passione in essi. L’aveva quasi stordita e reso deboli le ginocchia, scommetteva che se fosse stata in piedi sarebbe crollata a terra. Lui lentamente la spinse via e lei si morse il labbro leggermente per la perdita del suo tocco e delle sue labbra. Ansimò. Ansimare solo per un bacio? Questo non era buono. Spike guardò lontano da lei e chinò la testa guardandosi i piedi che penzolavano giù dal sarcofago. Lei fece lo stesso.
    “Cos’era questo?” chiese lui.
    “Cos’era cosa?” continuavano a non guardarsi.
    “Questo.”
    “Non lo so…” sospirò Buffy. Non aveva veramente idea di cosa stesse succedendo. Loro uscivano insieme, il che era carino. E poi si erano baciati, il che era strano.
    Spike si girò a guardarla. “Ma siamo amici?” Una delle tante definizioni che lei pensava per lui era impudente. Ma ora era l’esatto opposto. Sembrava così sensibile e vulnerabile, e questo la spaventava. Sembrava che lui fosse così innamorato di lei e questo la spaventava. La spaventava a morta e non era sicura del perché. Pensò che questo avrebbe dovuto disgustarla ma non era così. Lei era spaventata. Perché era spaventata?
    Esitante strinse una mano di lui nelle sue. Si guardarono negli occhi e questo le fece venire voglia di baciarlo nuovamente. Ma sapeva che, per ragioni sconosciute, non poteva farlo. Sembrava solamente che non potesse farlo. Dunque si convinse che fossero veramente amici. E questa sarebbe stata un motivo per non baciarlo. “Yeah.” Disse dubbiosa. E lui sorrise. Merda! Questo le fece venire ancora più voglia di baciarlo. Scacciò lontano I pensieri ed afferrò la bottiglia dietro di loro versandosi un altro drink. Non ne aveva ancora avuto abbastanza per far si che facesse quello che voleva. “Posso ubriacarmi?”
    Lui non poté aiutarla ma sorrise, anche se sapeva che lei era seria. “Non stasera, love.”
    Buffy stette in silenzio per un po’ prima di chiedere “Posso stare qui?”. La sua voce era così dolce, quasi supplichevole. Da quando Riley se ne era andato, era stato difficile per lei dormire nella sua stanza a causa di tutti i ricordi che le venivano alla mente quando riposava li. Ma era sicura che, quella notte, parte della ragion per cui non voleva andare a casa era perché voleva stare con Spike.

    Lui non capiva veramente perché lei stesse facendo questo. Ma non gliene importava. Buffy stava volentieri con lui e non importava se lei ricambiasse il suo amore o se gli piacesse.

    Molto presto furono nuovamente nel suo letto, distesi uno a fianco dell’altra. Fra loro c’era solo lo spazio sufficiente per far si che non si toccassero e questo la irritava. Non sapeva però se la irritasse il fatto che lui fosse troppo vicino o troppo lontano.
    Rotolò sul lato così da poterlo vedere. E come poteva immaginare, lui sembrava perso nei pensieri. “A cosa stai pensando?”
    Lui si voltò a guardarla. “Te.” E sorrise così teneramente. Gli ultimi giorni erano stati confusionari. Spike non era lo stesso Spike che conosceva. Era una persona completamente differente e questo la confondeva. Era come se lei si stesse innamorando di lui. Si domandò se fosse questo il vero Spike. Il suo cuore batteva veloce ogni volta che era con lui e non poteva farci nulla.
    Strofinò le sue mani sul mento e chiuse gli occhi. Lui aspettò un momento prima di assicurarsi che lei stesse dormendo. “Buffy?” Lei non rispose. Spike si spostò di lato così da trovarsi faccia a faccia con lei. “Buffy?” Chiese di nuovo ma lei ancora non rispose. Vedendo che lei si era addormentata, le accarezzò gentilmente una guancia sussurrando “Ti amo…” .


    :wub: TBC
     
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  4. Spike-Spuffy
     
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    Bella! Continua presto! :)
     
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  5. katespuffy
     
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    GIORNO 8

    Buffy non aveva passato molto tempo al Bronze ultimamente. Stava a scuola o a casa, di pattuglia o al Magic Box a fare ricerche oppure da Spike. Così Willow e Xander le chiesero di andare a divertirsi. Avevano ragione. Una volta ogni tanto avrebbe dovuto farlo. Oltretutto, le avrebbe impedito di pensare a Spike per un po’.
    E funzionò. Un po’. Erano li da quasi un’ora e lei non aveva ancora pensato a lui da quando aveva lasciato casa.Almeno non finchè Xander non lo aveva nominato. “Il malvagio morto è qui.” Disse indicando un angolo.
    E Buffy lo vide. Era troppo per farlo uscire dalla sua mente. Ponderò se dovesse o no avvicinarsi a lui. Prima di tutto, non sapeva che dirgli da quando se ne era andata furtivamente dalla sua cripta quel mattino mentre lui era ancora addormentato. Secondo, in suoi amici erano li e non sapevano lei frequentava Spike ultimamente.
    “Non si sta facendo molto vedere ultimamente.” Disse Willow sorseggiando la sua bevanda.
    “Uh.huh.” Lei non li stava veramente ascoltando. Stava guardando Spike. Lo guardava bere, fumare ed ascoltare la band che suonava. Dopodiché replicò nella sua mente il bacio che si erano scambiati nela cripta…. Il modo in cui lui l’aveva toccata, le aveva parlato…
    “Buffy.” Tara la fece disincantare.
    “Cosa?” rispose sorpresa.
    “Sei sicura di stare bene?” Xander strinse la sua mano.
    Lei sapeva che era ingiusto per Spike comportarsi come se loro non erano amici, quando era il contrario. “Torno subito.” Lei gli si avvicinò, fermandosi in un angolo a bere. “Hey.” La salutò lui con un sorriso. “Mi dispiace per questa mattina.”
    “E’ tutto ok, amore.” Essere chiamata amore da Spike non significava nulla. Lei lo sapeva. Lui chiamava così ogni ragazza. Ma qualcosa nel modo in cui lui lo diceva le faceva venire i brividi…
    “Così…” iniziò lui.
    “Vuoi ballare?” La prima volta che lei glielo chiese lui si era messo a ridere. Ma era valsa la pena riprovarci.
    Spike sorrise e le porse la sua mano. Mentre lo stava trascinando fra la folla sentì la sua presa stringersi, come a tirarla indietro. Lei si voltò verso di lui. “I tuoi amici…” disse guardando verso il gruppo che stava parlando e ridendo.
    “Spike. E’ solo un ballo.” Lo rassicurò lei, continuando a spingerlo verso il centro del locale.
    Buffy appoggiò le mani sulle sue spalle mentre lui le poggiava sulla sua vita. “Non una canzone molto lenta, pet.” Sussurrò. La canzone in effetti era più o meno rock. Ma a lei non importava.
    “Lo so.” Era così persa nei suoi occhi che avrebbe voluto essere sola con lui. Inoltre, vedere Spike ballare in altri modi oltre a questo le sarebbe sembrato strano. Lentamente fece scivolare le sue braccia attorno al collo di lui avvicinandolo a se; lui, compiaciuto, spostò le sue sul fondo della schiena di lei. Non lo sentiva forzato o strano; era invece giusto e normale.
    La gang avrebbe capito, ovviamente, che stava succedendo. Non solo che loro due stavano ballando ma, ammise, che lei si stava innamorando di lui. Un altro vampiro. Uno senz’anima. Lui appoggiò la sua fronte su quella di lei ed il loro abbraccio divenne più stretto. Era come se nessuno dei due volesse lasciare l’altro. Perfino quando la canzone finì loro non si separarono. Almeno non fin quando Spike vide Xander alzarsi e cercare Buffy, così la lasciò immediatamente. “Buona notte, Cacciatrice.” La sua voce roca ed il suo sorriso sexy la fecero sciogliere ancora di più.

    Appena Spike fu fuori vista Xander vide Buffy e le si avvicinò. “Buffy dove sei stata?”
    “Io non-non mi sento bene.” Si scusò lei dicendogli che voleva andare a casa. Gli altri si sarebbero preoccupati ma la lasciò andare dicendole che avrebbe parlato lui alla gang.
    Lei corse velocemente fuori dal Bronze cercando di recuperare il suo nuovo amico. “Spike! Aspetta.”
    “Torni a casa presto?”
    “No.” Parlare con Spike era così nuovamente normale per lei. Loro avevano sempre avuto battibecchi e lotte e questa cosa dell’essere amici era un nuovo territorio per entrambi. “Pensavo che potessimo…” lei non poteva pensare a nient’altro che loro potessero fare che non includeva alcol. “guardare un film.” Aveva mai visto un film Spike?”
    “Se tu vuoi stare con me devi solo dirlo, cacciatrice.” Ed eccolo di nuovo qui il suo infame sorrisetto.
    Era sicuramente egoista alcune volte, ma questo non significava che non avesse ragione. Lei vorrebbe avere già una risposta pronta da dare ma sembra che ultimamente abbia perso la sua abilità di battibeccare. Così, semplicemente, lo fissò.
    “Era uno scherzo.”
    “Lo-lo so questo.” Si prese mentalmente a schiaffi mentre continuavano a camminare.
    “Lo amo. Dove andiamo allora?
    “Mamma ha noleggiato qualcosa ieri sera e non l’ha restituito. Spera solo non sia smielato.” Ridacchiò.
    Lui annuì e la seguì attraverso Revello Drive. “Mamma?” chiamò per vedere se fosse in casa e, giudicando dal silenzio, lei non era presente e nemmeno Dawn. “Sembra che non siano ancora tornate.” Joyce aveva parlato di portare fuori Dawn da quando era tornata dall’ospedale e ora questo era buono per loro.
    “Oh… così siamo soli?” Cèra del nervoso nella voce di Spike. Essere soli nella sua cripta era una cosa, ma essere soli in casa di lei era tutt’altra.
    “Torneranno a casa presto.” Rispose Buffy guidandolo attraverso il soggiorno e facendogli segno di accomodarsi sul divano. “Eccoci qui.” Vide il film che sua madre aveva noleggiato “L’uomo bicentenario.” Oh cavolo, una specie di storia d’amore. “Va bene per te?” “Beh, Spike guarda Passioni che è molto più smielato e di cattivo gusto.
    Erano seduti scomodamente sul divano quando il film iniziò. “Vuoi qualcosa da bere o da mangiare?”
    “Del sangue può andar bene.” Lei lo fissò, agrottando il naso per il disgusto. “Un’ altro scherzo.” Rispose lui agitando le mani in aria. Buffy roteò gli occhi e tornò alla sua scomoda posizione. Avevano entrambi le mani appoggiate strette ai lati delle loro gambe e fissavano il televisore. Apparentemente sembrava che non lo stessero guardando. Ma forse Spike si.

    Il disagio presto svanì e loro iniziarono a comportarsi normalmente e a guardare realmente il film.
    Spike era scivolato in basso, appoggiando i piedi sul tavolino da caffè. Buffy aveva piegato le gambe sul divano. Aveva spostato la mano dal suo petto allo spazio di fianco a se sul divano trovando quella di lui. Fece subito per spostarla ma poi sentì che lui la strinse. Su guardarono l’un l’altra, gli occhi di entrambi luccicavano per la luce del televisore. La stretta della mano di lui aumentò facendola sentire ansiosa. Sta per baciarmi di nuovo. Baciami ancora, pensò lei. Ma lui non lo fece. Lasciò la sua mano e tornò a vedere il film.
    Maledizione.

    Quando il film finì, Spike si alzò immediatamente. “Dovrei andare.” Si alzò anche lei accompagnandolo alla porta di casa. “Buona notte, Cacciatrice.”

    GIORNO 9

    Solitamente il sabato per Buffy significava stare, in casa o fuori, con Willow e Tara oppure passare del tempo al Magic Box o combattere contro un demone. Ma tutto quello che voleva ora era stare con Spike. Stare con lui le aveva fatto sentire cose che non pensava avrebbe più provato per un po’.

    Era ancora presto e lei sapeva che lui sarebbe stato ancora addormentato ma lei comunque andò alla cripta. Come previsto, lui era ancora nel suo letto a dormire quando lei arrivò.
    “Spike.” Disse lei, ma lui non si svegliò. Non stava indossando la sua t-shirt e Buffy piegò la testa mentre si meravigliava dei suoi muscoli. Si avvicinò al letto e vi si sedette sopra con forza x cercare di svegliarlo. E ci riuscì.
    Spike aprì un occhio per vedere chi fosse. “Cacciatrice?” disse alzando le lenzuola su di se. Quando Buffy realizzò che lui era nudo sotto si alzò velocemente dal letto. Lui la guardò malizioso. “Vuoi vedere che cè sotto alle lenzuola?”
    “Volgare.” Rispose storcendo il naso ed incrociando le braccia al petto. Spike alzò lo sguardo verso di lei sollevando il sopracciglio. “Cosa?”
    “Girati.” Lui disegnò un cerchio nell’aria con un dito.
    “Come se mi interessasse”. Commentò sarcasticamente voltandosi.
    Lui finì di vestirsi prima di chiedere “Cosa ti porta qui a quest’ora del giorno?”
    “Ero annoiata.” Lei si sedette nuovamente appoggiando la schiena sulla testiera del letto.
    “Una cacciatrice annoiata. Uhm.” Disse scietticamente sedendosi al suo fianco. E lei sapeva quel che lui stava pensando, lui pensava che lei voleva solamente vederlo. Ed aveva ragione.
    “Mia madre sta organizzandomi una specie di festa di compleanno domani. E’ una cosa piccola. Sai cena, famiglia, amici… questo tipo di cosa. Dovresti venire.”
    “E che cosa sono esattamente io nella cosa “famiglia e amici”? La “e”?
    Buffy agrottò le sopracciglia alla sua osservazione. “Sarà divertente.. In più..” si fermò per un momento per prepararsi ad essere onesta. “Io ti voglio li.” Sussurrò quasi.
    La cosa successiva che sapevano entrambi era che si stavano baciando.

    Dopo alcuni secondi di bacio appassionato, lei avvolse con le braccia il collo di lui che portò entrambi a distendersi sul letto. Quando finalmente furono stesi, Spike si portò sopra di lei. Mosse le sue labbra giù, lentamente verso la mascella di Buffy scendendo poi sul suo collo. La perdita delle labbra di lui dalle sue ed il ritrovarle poi sulla sua pelle la fece gemere. Era chiaro che lui si stava facendo trascinare dal momento quando le sue mani scivolarono sotto la camicetta di lei e trovò di nuovo la bocca di lei, lasciando calde tracce lungo il suo stomaco e la vita. Essere un vampiro significava essere a “temperatura ambiente” o persino freddi ma non sembrava essere così ora. La sua mano si spostava dalle ginocchia salendo gradualmente, fino a trovare la via sotto la gonna verso la nuda stretta. E questo la fece gemere ancora più forte di prima.
    Improvvisamente Spike si fermò sussurrando “Bloody Hell!” e rotolando via da lei. Buffy aprì gli occhi lentamente, adattandosi alla perdita del suo tocco. “Scusa.” La sua voce era aspra e lei la trovò sexy. I vampiri inoltre non hanno bisogno di respirare ma lei poteva sentirlo ansimare inutilmente.
    Non capiva perché Spike si fosse scusato. Lo volevano entrambi, no? O lei non stava dimostrando che lo voleva veramente? O lui l’amava così tanto che… Buffy voleva chiedergli tutto questo ma non poteva.
    Avrebbero fatto finta che nulla fosse successo e questo non era quello che lei voleva. Stavano facendo questo, andavano avanti e indietro, per settimane ormai ed era stancante. Lei non voleva avere a che fare con questo ora. Si alzò per andarsene e lui non la fermò. Rimase li, steso, senza nemmeno guardarla salire la scala.

    Buffy passò l’intero giorno fuori, tenendosi occupata con Willow, Tara, Xander ed Anya. Non voleva tornare a casa perché sapeva che avrebbe pensato a Spike, o a bere oppure a bere con Spike.
    Stettero nell’appartamento di Xander e Anya, recuperando il tempo perso. Era stata distante da loro ultimamente ed era decisa a recuperare.
    “Come stai?” Chiese Willow in un momento in cui si separarono dagli altri.
    “Sto benissimo… bene.” Rispose in modo abbastanza non convincente.
    Essendo la sua migliore amica Willow sapeva che cera qualcosa che non andava. “Che succede?”. Abbracciò l’amica da dietro.
    “Uh…” La guardò esitando a dire realmente quello che le stava succedendo. “Promettimi che rimarrà solo fra noi due.”L’amica annuì. “Io..” lotto per far uscire le parole. “Io credo…” l’amica attendeva pazientemente. “Credo di essere…”
    “Di cosa state parlando voi due?” comparve di sorpresa da dietro le due.
    “Nulla.” Buffy sorrise grata a Willow prima di tornare tutti nel salotto del ragazzo.

    Spike uscì appena dopo il tramonto per cercarla e aggiustare le cose ma lei non era al Magin Box e nemmeno a casa sua. Così fece qualcosa che non avrebbe mai pensato di fare.

    Quando Buffy e Willow uscirono dalla casa ripresero il discorso interrotto, visto che Tara si era allontanata precedentemente. “Cosa mi stavi dicendo prima da Xander?”
    “Nulla.” Aveva cambiato idea riguardo al parlare a Willow di tutto.
    “Buffy. So che cè qualcosa.”
    “Ok. Allora…” respirò fortemente. Willow non poteva aiutarla ma sorrise a quanto nervosa Buffy sembrasse. “Penso che mi sto innamorando di Spike.” Lo disse velocemente sperando che l’amica non capisse cosa diceva.
    “Tu pensi che stai facendo cosa per chi?” e questo significava solo che l’aveva capita.
    Lei continuò a spiegare. “Abbiamo passato molto tempo assieme ultimamente e lui non era, sai, malvagio… Ora è tipo carino e dolce.”
    “Così tu andavi a…hum… la cripta di Spike?”
    “Già. Ma siamo solo amici… più o meno.” Aggiunse subito come se si fosse dimenticata quanto confuse fossero le cose fra loro.

    Buffy arrivò a casa tardi quella notte. “Hey, Mamma.” Si chiuse la porta alle spalle e avanzò nel salotto dove c’era Joyce.
    “Tesoro, qualcuno ha lasciato questo alla porta per te.” La donna indicò il mazzo di fiori e la bottiglia di Jack Daniel poggiati sul tavolo da pranzo. C’era un biglietto attaccato ad essi ma solo il suo nome ed un “Buon Compleanno” vi erano scritti. La scrittura era così bella che sembrava stampata da un pc.
    Dawn scese dalle scale e vedendo la sorella tenere il biglietto chiese. “Chi te lo manda?”
    “Non lo dice.”Sorrise a se stessa mentre saliva le scale ed entrava nella sua stanza. Lei sapeva chi mandava quel regalo. Era il suo compagno di bevute.

    GIORNO 10

    “Buon Giorno.” Buffy entrò in cucina mentre Joyce preparava la colazione.
    “Buon Compleanno, tesoro.” La madre l’abbracciò.
    “Grazie.” Rispose sendendosi a tavola.
    “Chi ci sarà stasera? Ho bisogno di saperlo per capire quanto cibo preparare.” Chiese Joyc girando un pancake.
    “Beh, Giles ha detto che verrà. E suppongo anche l’intera gang…”
    “Così sono 5.”
    “E Spike… forse.” Mormorò.
    Dawn fermò la forchettà a metà strada dalla sua bocca. “Spike?” Buffy guardò la sorella con un poì di disagio. “Ti ha mandato lui I fiori, o no?”
    “Cosa? No..” Dawn sorrise compiaciuta. “Bene. Ma era solo una cosa di compleanno.” La sorella aprì la bocca per dire qualcosa ma lei la fermò subito. “Non. Dire. Una. Parola.”
    “E’ tutto apposto, tesoro. E’ un bravo ragazzo…. Per essere un vampiro. Ed è molto carino.”
    “Mamma!”
    “Beh, lo è! E’ non far finta di non averlo notato.” Joyce piazzò un pancake sul piatto di Buffy.
    “Già e poi è così fico con quei capelli fichi e quell’accento fico e quel cappotto fico…” Dawn divagò a lungo su quanto Spike fosse cool.
    Ma Spike non era fico. No non lo era. Era fantastico. Era dolce, divertente e sensibile. Valeva la pena amarlo.

    Presto arrivò l’ora della cena di compleanno. Willow e Tara arrivarono per prime. “Buon compleanno!” la salutarono allegre e le diedero entrambe un abbraccio.
    “Buona sera, Sig.ra Summers.” Tara salutò la madre di Buffy e vide che stava preparando la tavola. “Lasci che la aiuto con questa.”
    Willow indicò a Buffy la sala da pranzo chiedendo. “Così… Spike verrà?”
    “L’ho invitato… ma lui non ha detto..”
    Willow sentì la delusione della sua voxe. “Verrà.” Le strinse la mano come a rassicurarla. Il campanello della porta suonò nuovamente e Buffy quasi saltò al pensiero che potesse essere Spike. Xander, Anya e Giles la salutarono e abbracciarono alla porta.

    Dopo i saluti, continuarono con la cena e altre chiacchere. “Questo è delizioso.” Si complimentò Giles riguardo alla cucina di Joyce. Sembrava che si stessero divertendo tutti, ad eccezione di Buffy. Lei continuava a guardare all’orologio sorridendo e annuendo ai loro scherzo e storie. Willow strinse la sua mano sotto al tavolo sorridendole benevolmente.

    Passarono due ore nella sala da pranzo ma ancora non c’era segno di Spike. “Forza, apri i tuoi regali.” Joyce inivitò tutti a lasciare la sala.
    Willow e Buffy rimasero più indietro. “Lui non verrà.” Disse Buffy schiettamente alla sua migliore amica.
    Si sedette sul divano con la madre da un lato e la sorella dall’altro. Gli amici erano tutti attorno a lei.
    “Ecco.. Apri il mio prima.” Disse Dawn porgendole il regalo.
    Buffy lo aprì e vi trovò un bellissimo maglione, uno uguale a quello che Dawn aveva preso in prestito e rovinato precedentemente. “Grazie.”Sorrise leggermente e abbracciò la sorella.
    Il campanello della porta suonò nuovamente e lei saltò per l’eccitazione sapendo che era Spike. “Vado io.” Raggiunge velocemente la porta e l’aprì. Il suo intero comportamento cambiò nell’istante in cui lo vide. “Spike! Sei venuto.” Lo trascinò per un braccio nella salad a pranzo. “Sei in ritardo.” Sussurrò.
    “Che ci fa lui qui?” Xander era ovviamente un po’ confuso e sorpreso.
    “L’ho invitato io!” Esclamò Willow prima che Buffy potesse dire qualcosa.
    “Giusto. La rossa ha detto che sarebbe stato… divertente.” Aggiunge Spike.
    Ammettendo la stranezza, finalmente si sedettero e Buffy finì di aprire i suoi regali. “Beh, Dawn dovrebbe andare a letto. Voi tutti potete rimanere quanto volete.” Joyce si scusò assieme ad una riluttante Dawn. Giles si avviò anche lui verso casa vedendo che era l’ultimo adulto rimasto.
    “Volete qualcosa da bere ragazzi?” Chiese Buffy al gruppo e tutti risposero.
    “Ti aiuto.” Spike la seguì in cucina.
    “Fiori? Veramente?” Lei sorrise con tono di scherno prendendo della soda dal frigo.
    “Non rompere. C’era anche una bella bottiglia di whiskey.” Sorrise. “Ed ho un altra cosa per te.” Lui prese una piccolo scatola dalla tasca. Appoggiò le lattine sul bancone prima che Spike le porse la scatole ed iniziasse a divagare. “Non l’ho rubato.L’ho pagato. Con i soldi. E non ho nemmeno rubato I soldi. Li ho vinti a Poker. In verità, ho vinto gattini ma li ho venduti per I soldi e-“
    “Posso aprirla?” lei brillava.
    “Certo.”
    L’aprì con fretta e vide all’interno una bellissima collana d’argento con un ciondolo a forma di cuore. “Spike.. Questo è…”
    “Vedi, è proprio come il mio cuore.”
    “Il tuo cuore?” lei ridacchiò alzando un sopracciglio a quanto assurdo fosse il suo commento.
    “Non sta battendo.” E lei rise a questo. “Ed è tuo.” Lui non spezzò il loro sguardo nemmeno dopo quello che disse e vide il sorriso di lei svanire. “Ho detto qualcosa di sbagliato?”
    “No, no…. Grazie.”
    Lui le sorrise con amore prima di dire “Ti amo così tanto Buffy…” In qualche modo quello che lui disse catturò le sue difese. Lei sapeva già ma sentirlo dire era diverso. Lo faceva essere così reale e la spaventava. In più non era ancora pronta ad ammettere i suoi sentimenti per lui. Era tutto così veloce. Lui continuò “Da un po’ di tempo ormai… Ma non ti sto chiedendo nulla… Volevo solo dirtelo così poi non sei più confusa… o io non sono più confuso… riguardo al perché faccio tutte queste cose.” Aveva parlato

    gesticolando così tanto che era ovvio che fosse nervoso.
    Lei non era veramente pronta per questo. Fu per quello che un leggero “Ok” fu tutto quello che riuscì a dire.
    “Bene.” Portò le mani verso il basso, a stringere la vita. “Ok.” Sembrava come dispiaciuto. Era accaduto così tanto fra loro e tutto quello che lei poteva dire era ok. “Così è tutto a posto, allora? Siamo ancora… amici?”
    “Certo.” Lei sorrise con aria di scuse. “Grazie ancora.” Lui annuì e prese le lattine di soda prima di tornare in salotto. Lei si bloccò al bancone guardando la bellissima collana che lui le aveva appena donato.

    Quando tornò nel salotto vise che Spike non era da nessuna parte. “Dov’è Spike?”
    “Penso se ne sia andato.” Rispose Anya con non chalance.

    TBC

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  6. Spike-Spuffy
     
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    Oooooh, che romantico! Bellissimi capitoli! Continua presto! :)
     
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  7. katespuffy
     
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    Sono felice ti stia piacendo, io ne ero proprio innamorata *___*

    GIORNO 11

    Dopo tutto quello che aveva passato con Angel, Buffy trovava difficile lasciarsi andare ed essere nuovamente vulnerabile. La relazione con Riley era stata un caso. Ed ora che si stava innamorando di un altro vampire, I suoi problemi eran maggiori. Ma non voleva un altro cuore spezzato. E se lo avesse avuto, non sarebbe stato x la sua inabilità ad esprimere i sentimenti.

    Così eccola di nuovo qui, di fronte alla sua cripta nel mezzo della notte. Le cose erano chiare ora. Lei sapeva quello che voleva. Sapeva dove lei e Spike stavano.
    Scendeva la scala a pioli che passava attraverso il buco nel pavimento. Vide Spike che stava seduto sul bordo del letto. “Te ne sei andato presto la scorsa notte.”
    “Legami e abbracci di gruppo- non fanno proprio per me.”
    “Non c’erano abbracci di gruppo.”
    Appena l’aveva vista aveva notato che indossava la collana che le aveva dato, ma non aveva detto nulla fino ad ora. “Vedo che indossi la collana.” Aveva aperto il suo cuore solo per essere trattato male. Dopo aver detto qualcosa di così cattivo gusto per poi professarle il suo amore, l’unica parola uscita dalla bocca di lei era un okey. Era frustrante pensare che lui aveva immaginato che lei potesse provare qualcosa per lui oltre all’odio.
    “Hm.” Disse afferrando il ciondolo. “Ne hai altre?” disse indicando alla bottiglia di whiskey che teneva fra le mani.
    Senza nessuna parola o esitazione lui le porse la bottiglia di whiskey che stava sul letto. “Solo non aspettarti che ti lascio dormire qui.” La chiacchierata avuta la sera precedente gli ricordò cosa fossero. Lui era un vampiro, nonostante fosse innamorato di una Cacciatrice. E lei era la cacciatrice, che si supponeva impalettasse i vampiri come lui. Lui non faceva altro che scherzare con se stesso quando pensava che sarebbero stati assieme. Prese un sorso del suo drink.

    Lei si sedette a fianco a lui chiedendosi quando sarebbero arrivati ad una strana conversazione riguardo alla strana conversazione della sera prima. Ma realmente, tutto quello che lei voleva era baciarlo. Lui la guardò con quello sguardo che diceva tipo ‘Sono così fortunato che tu almeno mi parli’ e questo quasi la faceva piangere. Ma poi il suo sguardo cambiò in ‘perché sei qui’. Spike spostò il suo sguardo da lei perché sentiva che lei lo stava studiando.
    Buffy sorseggiò abbastanza whisky prima di parlare. “Se avessi voluto bere in silenzio sarei rimasta a casa.”
    “Cosa vuoi che ti dica?”
    “Non so… qualsiasi cosa.”
    Prima che lui potesse dire qualcosa lei lo baciò appassionatamente. Non era giusto, Spike lo sapeva, ma non poteva fermarsi. Così la strinse a se in modo che lei gli stesse a cavalcioni e rispose al suo bacio ma con più gentilezza. Lui ruppe il bacio ma lei non si muoveva dal suo grembo. Fu lui a spostarla per appoggiarla sul letto. Buffy prese un’ altro grande sorso di whiskey mentre Spike beveva l’ultima goccia nel bicchiere.
    Lei aferrò la bottiglia porgendola a lui che la prese senza esitazione e bevendo così tanto che quasi finì la bottiglia. “C’è ne è un'altra sotto al letto.” Buffy annuì e la cercò con una mano. Trovare la bottiglia era come trovare un oasi nel deserto. Ne voleva semplicemente di più. Per la fretta fallì con il tappò mentre cercava di aprire la bottiglia. Spike rise alla sua mancanza di coordinazione. “Bloodyhell, quanto ne hai mandato giù?” Buffy scrollò le spalle e riprovò ad aprire la bottiglia. Quando finalmente cè la fece, non passò nemmeno un secondo prima che bevesse nuovamente. “Whoa, fai piano cacciatrice.”
    La fece racappricciare il modo in cui l’aveva chiamata ma obbedientemente si fermò dal bere ancora. Tuttavia Buffy si riposizionò sul suo bacino iniziando a morsicare il suo collo.
    “Cosa stai facendo?” sussurrò lui. Lei non rispose. Invece, tirò fuori la t-shirt dai pantaloni di lui e giocando con il bottone dei pantaloni. “Buffy…” protestò lui, prendendo le sue mani per fermarla.
    “Non vuoi stare con me?” chiese accarezzando le sue guance.
    “Più di quello che pensi. Ed è per questo che non possiamo amore.”
    “Perché è la ragione questa?” lei si imbronciò.
    “Ti amo troppo per permetterti di fare qualcosa che rimpiangeresti.”
    Lei gli sorrise dolcemente. “Perché dovrei rimpiangerlo?” Allontanò le sue mani e gli tolse la t-shirt. Avrebbe dovuto essere più furbo e resistere di più, pensò, ma non lo fece. Era meravigliato da quanto gli occhi di Buffy fossero pieni di desiderio e forse amore che si dovette arrendere. Lei accarezzò il suo petto con lisce e delicate dita sentendo brividi scorrere attraverso lui. Ritornò a baciare il suo collo e lui chiuse gli occhi per il piacere. Continuò a baciarlo scendendo lungo il petto, spingendolo in basso così da farlo distendere sul letto. Lui mosse le sue mani sulle gambe di lei coperte dai jeans per poi fermarsi sulla sua vita. Lei ebbe un piccolo gemito quanto Spike li ribaltò bloccandola sul letto.
    “Sei sicura di volere questo?” la sua bassa, rauca voce le faceva venire ancora più voglia di lui. Annuì.

    o0o0o0o0o

    Stanco com’era, Spike non riuscì a dormire. Buffy, dall’altro lato, dormiva sonoramente. Aveva appena fatto l’amore… o scopato se la vedeva dal punto di vista di lei, anche se non lei non avrebbe mai detto così… con l’amore della sua non-vita. Era felice, impaurito, triste ed ansioso allo stesso tempo.
    Scese con attenzione dal letto cercando la bottiglia di whiskey che avevano aperto. Era così dannatamente confuso da necessitare di un drink. Yeah, avevano fatto sesso, ma ancora non sapeva dove stessero e cosa lei provasse per lui. Lussuria e desiderio forse, ma lui non voleva che fosse solo questo. Non si sarebbe mai accontentato di avere solo una parte di lei o, piuttosto, sarebbe stato meglio non averla affatto. Lui voleva tutto di lei. Lui voleva lei. Lui voleva che lei fosse sua.
    Ma lei non lo era ancora.

    GIORNO 12

    “Buon Giorno.” Buffy sorrise alzando la testa dal petto di lui.
    “Non sapevo che dire di amarti mi avrebbe permesso di entrare nelle tue mutandine.” Lui sorrise compiaciuto così da sembrarle soddisfatto da se stesso. Riecco il vecchio presuntuoso Spike.
    Buffy rimase a bocca aperta. “Cosa?!” Se non fosse stata così arrabbiata di sarebbe già messa a piangere. Stava scherzando? Si portò a sedere prima di tiragli un pungo in faccia. “Oh mio Dio.” Alzò velocemente le coperte a nascondere il petto prima di scendere dal letto rivelando così la nudità di Spike. Si sarebbe eccitata alla vista se non fosse stata sul punto di piangere. “Sei un porco, Spike.” Le labbra ebbero un fremito. Voleva piangere ma questo l’avrebbe solo soddisfatto di più.
    Si vestì in fretta mormorando maledizioni varie.
    “Me l’hai detto già un po’ di volte ormai.” Lui la guardò, il volto aveva un espressione più tenera di quando aveva parlato all’inizio. Ma ormai era troppo tardi per ritrattare. Cosa aveva detto? Non lo sapeva. Forse non gli piaceva essere debole, patetico e vulnerabile. Non era da lui.
    Buffy aveva finalmente finito di vestirsi ma ancora non l’aveva guardato. Affrontare il suo sguardo avrebbe significato per lui vedere i suoi occhi pieni di lacrime mentre, per lei, vedere la sua espressione compiaciuta.
    “Non posso credere che mi stavo innamorando di te.” Sussurrò arrabbiata salendo la scala.
    Spike sentì per l’udito vampirico e tutto il resto. “Cosa?” si alzò shoccato da quello che aveva appena sentito. “Buffy.” Ma lei se ne era già andata.

    Nel momento in cui Buffy arrivò a casa si fece una doccia provando a lavare i suoi pensieri da quello che era successo quella notte. Si era sentita così bene… Ed, onestamente, era stato meglio di quello che aveva avuto con Riley. Era così… oh. Ed il modo in cui la guardava…Ma poi l’idiota doveva rovinare tutto e lei stava iniziando ad odiarlo di nuovo… o almeno sperava.

    Ed eccola di nuovo a scuola, dove era normale. Dove nulla accadeva. Era troppo bello avere qualcosa di normale. Anche tutto quello che avrebbe voluto in quel momento era ubriacarsi ed impalettare un vampiro platinato. Willow e Tara erano con lei ma sembravano troppo occupate a dibattere su qualcosa a cui lei non interessava.
    Piuttosto avrebbe voluto parlare di Spike. Avrebbe voluto raccontare loro tutto ma non sapeva come. Certo, era riuscita a dire a Willow che si stava innamorando di lui ma farci sesso era una cosa completamente diversa.
    “E tu Buffy? Hai finito?” Le chiese Tara e lei fu costretta ad uscire dai suoi pensieri.
    “Con cosa?” domandò ignorando completamente di che stessero parlando.
    “Il saggio? La consegna è domani.” Aggiunse Willow, il suo volto era una maschera d’ansia.
    “Oh. Certo.. Su che argomento questa volta?”
    Tara diede un occhiata a Willow e poi si scusò. “Torno subito.”
    “Sei sicura di stare bene?” le chiese la rossa.
    “No.” La franchezza non era una delle caratteristiche di Buffy ma voleva parlare con qualcuno. “Io… Io credo di aver fatto uno sbaglio…” Sentiva le lacrime pronte a riempire i suoi occhi ma le cacciò indietro. “Spike ed io…”
    “Andiamo o faremo tardi.” Tara ritrnò, interruppendo quella che sarebbe stata una piena confessione.
    “Ne parleremo più tardi.” Willow le sorrise con rimpianto.
    Ma il giorno passò senza che Willow le chiese di nuovo quello che le stava per dire. Forse era troppo occupata a preoccuparsi su che scrivere per il saggio. Forse era una buona cosa perché non sapeva se sarebbe riuscita veramente a dirlo.
    Quando finalmente tornò a casa si distese a letto si mise a pensare se fosse meglio iniziare il saggio che avrebbe dovuto fare la settimana scorsa o se andare al Bronze ad ubriacarsi.
    Votò per la seconda e lasciò la casa prima dell’arrivo della madre.

    Arrivò al Bronze. Ma non bevve nulla. Si sedette sperando che Spike si facesse vedere così da ucciderlo… o parlargli. Qualunquecosa.
    E come pensò… “Dobbiamo parlare.” Spike era fermo a fianco a lei.
    “Perché?” La voce di lei era piena di rabbia e amarezza. Continuava a non guardarlo.
    “Solo vieni con me. Per favore.”
    Lei sospirò prima di alzarsi e seguirlo in un angolo. “Cosa?” incrociò le braccia, c’era rabbia nella sua voce.
    “Non intendevo quello che ho detto. Ero solo… spaventato.” Fece scivolare le mani nelle tasche mentre spiegò.
    Lei non voleva credergli ma lo fece. Non poteva evitarlo. “Da cosa?” la sua voce era più calma ora.
    “Di non sapere cosa fosse questo… Non sapere… se tu fossi mia… Perché Buffy non ti voglio condividere.” Abbassò la testa imbarazzato.
    Lei non sapeva che dire ma sorrise a quanto lui si fosse aperto. E lei capì come si sentiva lui. Lo stava confondendo. Gli alzò il mento e gli diede un gentile bacio come risposta. Ma presto il loro bacio crebbe. Lui la bloccò al muro, avvicinandola sempre più a se. Si comportavano come se non ci fosse nessuno attorno a loro, esplorandosi con le mani.”Usciamo da questo posto.”Sussurrò lui.
    Lei era quasi d’accordo quando si ricordò del saggio che non aveva ancora iniziato. “Non posso.” Si lamentò. “Devo andare a casa a scrivere il saggio.”
    “Fallo domani.” Spike mordicchiò il suo collo ed un gemito, seguito da risatina, fu la risposta di lei.
    “Devo consegnarlo domani.” Gentilmente lo allontanò da se. Gli diede un ultimo veloce bacio prima di andarsene.

    Quando arrivò a casa un grande sorriso era presente sul suo volto. “Mamma, sono a casa.” Entrò in cucina con il sorriso più grande che avesse avuto nelle ultime settimane. Ma presto questo svanì quando si fermò shoccata da quello che vide nella sala. “Tu non sei mia mamma.”

    GIORNO 13

    “Buffy.” La persona sorrise dolcemente alzandosi. Lei non sapeva che dire. Agrottò le sopracciglia mentre stava ancora a bocca aperta. “Ok, penso di essermelo meritato questo.”
    “Riley?” Era tutto ciò che riuscì a dire. “Ma..” rabbrivì. Riley si mosse scomodo. “Riley?” Buffy si lanciò su di lui, abbracciandolo stretto. Lui ricambiò l’abbraccio ma all’improvviso Buffy si stacco. “Cosa stai facendo qui? Intendo.. sei tornato.”
    “Mi mancavi troppo.” Le accarezzò una guancia. “Bellissima collana.” Disse stringendo il ciondolo a forma di cuore. In quell’istante Buffy si ricordò di Spike.
    “Oh. Già. Me lo sono presa come regalo di compleanno.” Prese il pendaglio fra le dita e distolse lo sguardo colpevole. “Se-sei tornato per sempre?”
    “Fino a quando mi vorrai qui.” Lui le sorrise. Lei ricambiò falsamente. “C’è qualcosa che non va?”
    “No! No… solo… è una sorpresa.” Provò a sorridere e ad alzarsi a baciarlo. “Dove starai?” Lui scosse la testa. “Puoi stare qui. Non nella mia stanza ma…”
    “Grazie.” Rispose velocemente. “Come stai?” si sedettero uno a fianco dell’altra sul divano.
    “Sto bene. Bene.” Ad eccezzione della parte in cui mi sono ubriacata ogni giorno dopo la tua partenza. “Tu?”
    “Un paio di storte, strappi muscolari e lividi. Praticamente… normale.” Scherzò. “Vedi qualcuno?”
    “Uh… No. No… Non proprio…. No.” rise nervosamente.
    “Bene…. Perchè voglio fare le cose per bene.” Sorrise prima di piegarsi per un altro bacio.
    Lei lo spinse via brutalmente, non gli avrebbe permesso di baciarla. “Ascolta, ho delle cose da fare ed è veramente tardi per cui…” si alzò.
    “Si, certo.”
    “Buona notte.” Lo salutò salendo velocemente le scale. “Oh Dio.” Si buttò sul letto. “E’ troppo per il scrivere il saggio.” Mormorò.
    Così decise di scappare dalla finestra e raggingere il nascondiglio di un certo vampire. Spuntò dalla porta della cripta rimanendo in piedi di fronte a lui, seduto sulla sua sedia. “Ho bisogno di bere.”
    “E’ tutto okey?” si alzò un po’.
    “No. Ho bisogno di bere.” Prese una lattina di birra dal frigo e sbuffò.
    “Non sono un dannato bar, lo sai. Dovrei iniziare a farti pagare.”
    Lo guardò per un momento prima di sbuffare nuovamente. Quando finì la lattina ne prese un'altra. Lui finalmente si alzò e la raggiunse. “Almeno posso unirmi.” Si prese una lattina di birra. “Così. Cosa stiamo festeggiando?”. Si sedettero sul sarcofago.
    “Non stiamo festeggiando.”
    “Allora cosa non stiamo festeggiando?”
    Lei lo guardò senza rispondere. Invece finì velocemente la sua intera lattina di birra prima di rubare quella di Spike e finire anch’essa. Poco dopo era ubriaca e svenuta.

    Riley non ci mise molto prima di capire che Buffy non era nella sua stanza. Così la cercò. Ed il primo posto in cui decise di andare fù la cripta di Spike. Entrò attraverso la porta e subito vide Buffy.
    “Bene bene. Capitan Cartone è tornado.” Disse Spike, seduto sul sarcofago vicino a Buffy che invece era distesa.
    “Cosa le hai fatto?” Riley si avvicinò ai due.
    “Non le ho fatto nulla io. Ha fatto tutto da sola.” Spike scese dal sarcofago.
    “Se scopro che le hai fatto qualcosa ti impaletto.” Lo guardò mentre prendeva in braccio Buffy.
    Spike lo osservò mentre usciva. Ora capiva perché Buffy avesse voluto ubriacarsi così.

    Il mattino sucessivo Buffy fece fatica ad alzarsi. Ma ci riuscì e si preparò per la scuola. Provò ad evitare tutti in casa per quel giorno. Non voleva spiegare nulla o farsi dare una lezione mentre aveva quel terribile mal di testa..
    “Come l’ha presa Riley?” chiese Willow mentre camminavano lungo il corridoio.
    “Prendere cosa?”
    “Spike.”
    Buffy non ricordava di aver detto a Willow che avevano fatto sesso. “Cosa riguardo a lui?” chiese nervosamente.
    “Che ti piace.”
    “Oh.” Sospirò in risposta. “Non ancora. Lo sto tipo evitando.”
    “Devi dirglielo.”
    “Lo so…” ma non sapeva come fare. Quando finalmente era riuscita ad andare avanti lui era tornato. Ora era più confusa che mai.

    Quella notte la gang e Riley andarono al Bronze per festeggiare il suo ritorno. Si abbracciarono, bevettero, parlarono e risero tutti assieme per recuperare il tempo perduto.
    Le cose stavano andando bene finchè Buffy non vide Spike guadarli. Si scusò velocemente mentre si allontanava nella sua direzione. Prima che potesse parlare lui disse arrabbiato. “Cosa ci fa quell’idiota qui?!”
    “Non sapevo che stesse tornando…” abbassò la testa evitando I suoi occhi pieni di rabbia.
    “E allora? Ora che è tornato dobbiamo fare finta che non sia successo nulla?” appoggiò le mani sui fianchi come ad aspettare una risposta.
    “Spike. Non posso occuparmene ora.” Lei si voltò per andare ma lui l’afferrò con forza per un braccio. “Andiamo.” Lei avrebbe potuto spezzare la sua presa, ma non voleva. Si girò verso di lui e vide che non era più arrabbiato. Sembrava ferito e la liberò dalla presa. Buffy accarezzò la guancia di lui con il police. “Mi dispiace William.” Si voltò per andarsene e questa volta lui non la bloccò.

    TBC *____________*
     
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  8. Spike-Spuffy
     
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    Mancano gli ultimi capitoli!! Uuuh! Continua presto! :)
     
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  9. katespuffy
     
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    Eccoci eccoci *__*

    GIORNO 14

    Buffy non riusciva a stare a casa. La madre aveva permesso a Riley di rimanere li finchè non avesse trovato un posto e lei non poteva dire nulla a riguardo. Lui era tornato per lei e per questo era..commossa. Ma l’unica persona con cui voleva stare in quel momento era Spike. E lei l’aveva ferito la notte precedente allontanandosi da lui. Fare pace per quello era la cosa migliore e doveva farlo in fretta.

    Presto, la mattina dopo, decise di andare da lui anche se sapeva che sarebbe stato addormentato. Era disteso a letto, nuovamente senza t shirt, come sempre quando dormiva. Sembrava così tranquillo e questo la confortava. La faceva sentire come se tutto fosse così semplice.
    Si distese vicino a lui infilandosi sotto alle coperte avvolse un braccio attorno alla vita di lui stringendo così forte che, se lui non fosse stato un vampiro, lei gli avrebbe fatto male.
    La confortava stare con lui e ancora non l’aveva svegliato per timore che lui avrebbe aperto quella dolce bocca per dire qualcosa di sgradevole e rovinare il momento. Ma non sapeva che lui si era svegliato non appena lei era entrata nella cripta e lui l’aveva sentita. Perché lui la sentiva sempre.
    Lentamente Spike fece scivolare il suo braccio sotto al collo di lei che, compiacente, spostò la testa sul suo petto. “Sei sveglio.” Susurrò.
    Spike pensò di riempirla di tutte le sgradevoli, sarcastiche e presuntuose cose che poteva dire ma non sapeva che dire. Tutto era troppo buono per fare male. Così un debole sospiro fù la sua risposta.
    Lei si spostò sopra di lui piazzando un dolce bacio sul suo naso. “Mi dispiace.” La sua unica risposta fu un bacio sulla sua fronte.
    “Non dovresti andare a scuola oggi?” chiese spostando i capelli all’indietro con la mano.
    “Non prima di…” fece una pausa per guardare l’orologio. “Quindici minuti.” Sorrise prima di baciarlo.
    Anche se per un momento, Buffy aveva dimenticato di Riley e di cosa voleva dirgli. Gli scontri non erano una delle sue cose preferite soprattutto se riguardavano lo spezzare il cuore a qualcuno.
    “Ci sono così tante cose che possiamo fare in questo lasso di tempo.” Sorrise lui.
    “Esatto. Soprattutto quando togliamo I tuoi vestiti.” Lei ridacchiò quando notò che lui non stava indossando nulla sotto al lenzuolo.
    Passarono un momento divertente prima che l’espressione di Spike diventasse confuse.
    “Perché sei qui?” I suoi occhi si erano stretti.
    “Che intendi?” provò a fingersi innocente anche se sapeva cosa lui intendesse.
    “Non dovresti essere a sbaciucchiarti con capitan cartone? A recuperare il tempo perso?” alzò il busto appoggiandosi ai gomiti mentre lei stava a cavalcioni su di lui.
    “Non siamo tornati assieme.” Disse seria e sincera guardandolo dritto negli occhi. Si abbassò a baciarlo nuovamente, questa volta con più passione.
    “Fra quanto te ne vai?” chiese lui fra un bacio e l’altro.
    “Dieci.” La risposta di lei fu breve, non voleva smettere di baciarlo.
    Lui fece immediatamente scorrere le sua mani sotto alla maglia di lei togliendola, prima di ribaltare le posizioni…

    “Questo era veloce.” Buffy rise mentre respirava affannosamente a fianco a Spike.
    Lui rise altrettanto. “Dovresti andare. Non voglio che fai tardi.”
    Lei si alzò e si vestì. “Ci vediamo stanotte.” Disse prima di baciarlo gentilemente sulle labbra, come se l’avessero fatto per anni e questa fosse una cosa normale.

    Camminando lungo il corridoio verso la sua classe vide Willow e Riley alla fine di esso.
    “Buffy.” La chiamarono I due e lei si avvicinò.
    “Riley. Cosa stai facendo qui?” sorrise falsamente.
    “Ti sei alzata presto questa mattina così ho deciso di farti una sorpresa qui.”
    Willow si morse un labbro goffamente guardando Buffy come a dirle ‘Diglielo’. “Vi lascio da soli.”
    Buffy quasi pregò con lo sguardo l’amica di non andare. “Uh… Riley… Dobbiamo parlare.” Lei lo spostò di lato. Lui deglutì nervosamente, come se sapesse quello che lei gli stesse per dire. “Ho mentito.” Disse lei.
    “Riguardo a cosa?”
    “Io sto tipo vedendo-“ iniziò lentamente.
    Ma prima che finisse lui la interruppe. “Non è Spike vero?” lui evitò il suo sguardo. Lei sospirò in risposta. “Mi hai chiamato ‘Spike’ l’altra notte… quando ti ho portata a casa dalla sua cripta, quella notte in cui ti sei ubriacata.”
    “Oh.” Lei piegò la testa per la vergogna.
    “Lo ami?”
    Lei alzò lo sguardo ad incontrare il suo. “Sto iniziando.” Disse piano. “O lo faccio già… non lo so.”
    Lui anuì in accettazione. “Suppondo che avrei dovuto chiamare prima.” Rise ironicamente. “Solo…” lei rimase in attesa pazientemente. “Lo impaletto se ti ferisce.” Cera serietà nella sua voce e Buffy sapeva che lui l’avrebbe fatto realmente.
    “Devo andare…” indicò la classe con il pollice. Lui annuì. “Ma grazie.. per essere tornado. Significa molto.” Gli sorrise.
    Lui annuì ancora prima di dire “Arrivederci Buffy.” Lui si voltò ed allontanò. Lei sapeva che il suo arrivederci significava che stava lasciando Sunnydale.

    Willow tenne un posto per Buffy dietro a lei e Tara. “Come è andata?” Sussurrò la rossa, non solo perché erano in classe, ma anche perché Tara non sapeva che stava succedendo.
    “Penso che sia andata bene.” Era compiaciuta di come Riley l’avesse accettato.
    “Spera solo che non faccia nulla a Spike.” Scherzò l’amica.
    Ma la faccia di Buffy cambiò drasticamente. Gli occhi si spalancarono con un po’ di terrore.

    Qualche minuto dopo il confronto fra Buffy e Riley la porta della cripta di Spike si spalancò.

    GIORNO 15

    Spike guardò verso la sua porta. “Bene.” Borbottò quando vide Riley marciare verso di lui, gli occhi roventi di rabbia. Il soldato lo afferrò per la maglietta sbattendolo contro il muro, bloccandolo con la fronte. “E’ questa la parte in cui mi colpisci in petto con un finto paletto?”
    “No.” Disse Riley a denti stretti. “E’ la parte in cui ti polverizzo.” Tirò fuori un vero paletto dalla tasca e lo puntò al petto del vampiro.
    Spike rise a quanto patetico fosse il suo tentativo si spaventarlo. Buongiorno!?! Lui era il Grande Cattivo. “Dio, sei così patetico.” Spinse via il ragazzo da lui, stringendo la mascella e chiudendo gli occhi per un secondo quando il chip entrò in funzione. Si ricompose e camminò verso la grande poltrona. “Forse avresti dovuto pensarci due volte prima di venire qui. Pensi veramente che lei tornerebbe con te se mi uccidi? Lei è andata avanti. Trovati un altro uccellino da annoiare a morte senza quasi nemmeno appagarlo.”
    Riley rise sarcasticamente in risposta. “Non prenderti in giro da solo. Lei non può stare con te per sempre.”
    Aveva ragione. Lei non avrebbe- no, lei non sarebbe stata con lui per sempre. Lui era un sanguinoso vampiro per Dio.
    “Lo so questo.” Disse Spike tranquillo. Rimasero uno di fronte all’altro per qualche secondo prima di sospirare contemporaneamente. Si sedettero uno di fronte all’altro, come se l’avessero fatto prima. “Vuoi qualcosa da bere?”
    “Ovviamente.” Riley annuì. Spike si alzò e prese la bottiglia di whiskey. “Feriscila e ti impaletto veramente.”
    “Non la ferirò mai.” Pensò che sarebbe stato possibile che fosse lei a ferire lui quando l’avrebbe lasciato un giorno.

    Minuti dopo la porta si aprì nuovamente. “Spike-“ Buffy si fermò quando vide I due condividere la bottiglia. “Okey… Sono per caso capitata in uno strano mondo?”
    “Vuoi unirti? Magari convinci il duro qui ad avere una cosa a tre poi.” Spike sorrise e guardò prima Riley poi Buffy. Entrambi lo stavano guardando malissimo.
    “Cosa ci fai qui?” le chiese Riley.
    “Io… Io pensavo…” Buffy iniziò nervosamente giocando con lo strap della borsa.
    “Pensavi che volevo fare qualcosa a Spike, giusto?” Riley sembrava ferito anche se lei aveva ragione. “Non l’ho fatto.”
    “Già, beh, lui mi ha quasi polverizzato. “ Spike si difese, stringendo il petto come se ferito e dolorante.
    “Ma non l’ho fatto.” Riley lo fissò.
    “Io l’ho fermato.” Insistè Spike sorridendo ampiamente.
    Il ragazzo fece roteare gli occhi. “Non l’ho fatto.”
    “Perché l’ho fermato.” Il vampiro scrollò le sopraciglia-
    “Ora vorrei averlo fatto.” Riley agrottò le labbra in contemplazione.
    “Se i desideri fossero cavalli…” Spike corrugò le sopracciglia.
    “Staremmo respirando la tua polvere ora.”
    “Fantastico. Sono fuggita dalla classe per guardare voi due discutere e bere al mattino presto.” Buffy interruppe la ‘lotta’ fra i due.
    “Drink?” Spike porse la bottiglia verso la ragazza mentre Riley attese la risposta.
    “Spike. Sono le dieci del mattino.” Lui ancora le porgeva il whiskey dondolandolo come ad insistere. Lei sospirò prima di dire. “Certo. Che diavolo.” Prese la bottiglia dal vampire e bevve.
    “Così…” Spike iniziò e Buffy e Riley lo fissarono. “Un terzetto?” entrambi fecero roteare gli occhi alla domanda.
    “Dovrei andare probabilmente.” Riley si alzò.
    “Stavo scherzando. Come se ti avessi permesso di toccarla ancora. Dopotutto, se tu la tocchi nuovamente, ti taglio in tanti piccoli pezzi di cartone.” Il soldato lo guardò mentre la ragazza soffocava una risata.
    “Ciao Buffy.” Salutò con la mano la sua ex ragazza e si avviò verso la porta.
    “Ed io? Abbiamo appena trascorso un intimo momento e non ho nemmeno un addio?” chiese Spike scherzando.
    Riley scosse la testa uscendo dalla cripta. Buffy lo seguì fuori e lo fermò. “Mi dispiace per quello che è successo.”
    “E’ tutto a posto Buffy, Intendo, non è colpa mia comunque.” Scrollò le spalle.
    “No, non lo è. Io sono la ragione per cui te ne sei andato. Voglio solo dirti che sei stato importante per me.” Insistè lei, stringendo le sue mani in quelle di lei.
    “Voglio solo che sei felice.” Disse lui piano.
    “Lo sono.” Sorrise a se stessa pensando a Spike e a quando fosse felice passando le ultime settimane con lui.
    Le sorrise dolcemente prima di andarsene. Buffy tornò alla cripta e si fermò di fronte a Spike, incrociando le braccia e sorridendogli dolcemente. Spike guardò in alto e la vide con un’espressione quasi canzonatoria.”Cosa?”
    “Non l’hai picchiato.”
    “Chip, ricordi?” lui puntò alla sua testa aggrottando le labbra.
    “Lo stesso… Non l’hai colpito nemmeno una volta. E’ stato dolce.” Lei si posizionò sul suo grembo.
    “Non dirlo a nessuno.” Chiese mentre intrecciava le dita di lei con le sue. “Volevo dargli un paio di colpi ma ho immaginato che non ne valesse l’emicrania.”
    Restarono abbracciati per alcuni minuti prima che Buffy si alzasse. “Giochiamo a poker”.
    “Può essere strip poker?” si alzò e seguì Buffy al sarcofago, lo stesso dove avevano avuto la loro prima sessione di bevute.
    “Includerà dell’alcol?” ridacchiò eccitata.
    “Dannatamente si.” Sorrise e la fissò per un momento. Si domandò per un momento come diavolo avesse potuto lei scegliere di stare con un malvagio vampire senz’anima come lui. Ma non gli interessava veramente. Era solo felice che lei fosse li.
    “Cosa?” Gli mise il broncio mentre lo fissava. Era seduta sul sarcofago in attesa che lui portasse dab ere e le carte, le gambe penzolanti ai lati.
    Lui le sorrise con affetto, adorando quelle labbra e quel broncio. “Ti amo così tanto. Lo sai questo?”
    “Devi essertelo fatto scappare un paio di volte.” Buffy sorrise.
    In quell momento seppe di aver preso la decisione giusta nel scegliere Spike per essere il suo compagno di bevute, il suo amico ed ora il suo amante.

    FINE.

    :wub:
     
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  10. Spike-Spuffy
     
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    Wow! Bellissima! :)
     
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  11. katespuffy
     
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    Sono felice che ti sia piaciuta! *C* il genere di joji è spesso questo, quindi se ti va segui le sue traduzioni e non rimarrai delusa!
     
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  12. Spike-Spuffy
     
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    Ok, perfetto! Grazie! *O*
     
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  13. katespuffy
     
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    Se ti va puoi anche presentarti, così sappiamo qualcosa di te, almeno il nome :)
     
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  14. Spike-Spuffy
     
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    Dove mi posso presentare?
     
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  15. katespuffy
     
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    Vai qui --> https://wbs.forumfree.it/?f=9607933
    in alto c'è NUOVO TOPIC ti presenti e alla fine in basso c'è INVIA DISCUSSIONE :wub:
     
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16 replies since 27/8/2011, 13:50   393 views
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