Resa e Conquista

Xena-Ares

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  1. Sex_Fangs
     
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    Questa storia l'ho scritta perchè c'era un interrogativo che non mi dava pace.Praticamente,anche a distanza di anni,Xena
    pretende il suo tributo. XDDRingrazio GabrydiSpike che mi ha gentilmente fatto da beta.Ti Lovvo Sissina*_*

    Capitolo 1-sogni e desideri

    Xena entrò sicura e fiera, nel tempio del Dio della Guerra. Ma per quanto volesse fingere sicurezza,i suoi occhi tradivano i
    suoi timori.

    Lei,l’invincibile principessa guerriera,orgogliosa e combattiva. Costretta a scendere a patti con il nemico. Ma per la salvezza di
    sua figlia ,era disposta a TUTTO.

    Il tempio era lucubre e macabro,pieno di candele nere e teschi umani. Nonostante la grossa apertura da cui filtravano i raggi del sole,quel luogo era il degno regno del Dio della Guerra. Ma a lei non era questo che la inquietava ,erano ben altri i suoi tormenti.

    L’incolumità di Eve,Gabrielle e sua madre; erano al primo posto. Il peso che avrebbe dovuto reggere se avesse causato lo sterminio della sua gente. Probabilmente ,le sue mani macchiate del sangue del suo popolo,l’avrebbero condotta alla pazzia.

    Aveva tutti gli Dei dell’Olimpo,sulle sue tracce. Anche se in quel momento era Atena che le dava la caccia. Impresa non da poco.

    In più ,ora era là.In cerca di Ares.Pronta ad offrire tutta se stessa , al fautore di tanto male. All’assassino di Eli(Belur).

    -Dove sei?-

    Camminò sino all’altare di marmo nero .Anch’esso era disseminato di candele nere ed un teschio se ne stava placidamente appoggiato sopra. Finalmente si decise ed invocò il nome del Dio.

    -Ares!- chiamò a gran voce.

    Se non si sbrigava a comparire,sarebbero stati tutti in grossi guai.

    Il Dio le comparve alle spalle.

    -Eccomi!-

    La guerriera si voltò per fronteggiare il Dio che aveva chiamato al suo cospetto. Non aveva neanche avuto il tempo di assaporare lo strepitante potere scintillante di Ares, che ogni volta le causava quel piacevole calore al ventre.

    Poi lui iniziò a parlare ed il calore si attenuò. Non era tempo di pensare ai piaceri della carne,era giunto il momento di parlare di “affari”.

    -Atena sta picchiando con pugno di ferro,là fuori. Mettici un riparo se ne sei capace.- la provocò Ares.Sapeva sempre quali punti premere per farla incazzare.

    -Ci proverò!- rispose fredda ed impassibile,mentre dentro di se infuriava una battaglia.

    -Hey, non sentirti giù. Dopo tutto stai combattendo con la Dea della saggezza e della guerra.-

    -Non dimenticare “della tessitura”.-le scivolò dalle labbra,con disprezzo.

    -Allora?- la incalzò lui,inclinando di poco il capo verso destra.

    -Ares,io…-non riusciva a trovare le parole,o più semplicemente, non voleva.

    -…pensavo alla tua proposta.-riuscì finalmente a dire tra i denti.

    -Dunque , dunque. Vediamo un po’…- si allontanò da lei. Xena lo seguì , mettendoglisi di fronte ,fermandolo.

    -…non lo so. Quale proposta?-chiese fintamente Ares,mentre le si avvicinava con fare indolente. Non aveva tempo da perdere,e lui osava beffarsi di lei?Oh, per gli dei se lo detestava.

    -Oh, smettila!-Ormai solo pochi centimetri li separavano .

    -Sono disposta a trattare. Possiamo lottare Atena,se tu ti schieri con noi.-Il Dio le si avvicinò ancora di più,facendo si che il loro corpi quasi si toccassero.

    Ares fece finta di pensarci sù.

    -E’ possibile ,si.- rispose Ares con indolenza,per poi voltarle le spalle.

    -Naturalmente se mi metto contro di lei,per le altre divinità, divento un traditore. E per tanto ,il mio destino è segnato.-disse pensoso,più a se stesso che alla guerriera.

    -Ah,non che non mi interessi.-si affrettò a chiarire subito. Volgendo ,per un secondo, lo sguardo a lei.

    -Vorrei soltanto capire che ci guadagnerei.- il Dio si volse nuovamente verso Xena.

    -Cosa ci guadagneresti?-gi sussurrò suadente ,le bocche sono solo ad un respiro di distanza. La mano della guerriera che,dolcemente, passa dagli addominali ai pettorali di Ares.

    -Me!-continuò lei, mentre la sua mano continuava il percorso verso il viso di lui.

    -Aiutami a sconfiggere Atena,e sarò tua.- Ares sembrò valutare l’offerta. Diffidente che gli fosse capitata un occasione così ghiotta.

    -Sarai mia.-

    Il Dio assaporò la concreta possibilità di averla,finalmente. Ringhiò internamente,pregustando il dolce sapore della pelle di Xena.

    Lei ,continuò implacabile.-Per anni hai aspettato che diventassi la tua regina guerriera.- Ares si leccò le labbra.

    -Lo ammetto. E’ una proposta allettante,ma che ne sarà dell’Olimpo?- ormai le bocche erano talmente vicine,quasi a sfiorarsi.

    -L’Olimpo è segnato. Zeus è morto. E comunque vada a finire, è un regno tramontato. Tu vuoi l’immortalità. Un figlio ti donerà l’immortalità.-

    Inarrestabile e fiera, era lì per donargli tutto ciò che anelava di più. Xena al suo fianco ,ed un figlio da lei.

    -Una posterità, una discendenza … Aiutami a salvare mia figlia e potrai essere tu il padre.-

    Entrambi si fissarono le labbra,l’un l’altro, con crescente desiderio.

    -Sarà lui a farci vivere per sempre.-

    -Xena,io…-

    Ares tentennò. Era anche troppo tentato dalla proposta della guerriera. Ma com’era possibile che Xena, la donna che aveva desiderato da sempre ,gli si gettasse praticamente tra le braccia?C’era sotto qualcosa. Sicuramente era un inganno. Non si fidava.

    -Ti offro quello che hai sempre desiderato,accettalo.-

    L’atmosfera era calda , intima. Ad Ares sembrava tutto irreale. Uno dei suo tantissimi sogni, dove lei gli si offriva senza riserve. Come in quel momento.

    Le labbra del Dio e della guerriera ,si avvicinarono sempre di più. Si sfiorarono dolcemente,esitanti e leggere. Le bocche si aprirono per assaggiarsi e testare il sapore dell’altro. Ma poi un assaggio non fu più sufficiente. In quel momento non sarebbe bastato a nessuno dei due. Si assaltarono con desiderio e brama, ed il bacio salì di intensità,facendosi più passionale ed aggressivo.

    Nella foga del momento, Xena mise una mano dietro la nuca di Ares,come per timore che lui si allontanasse dal suo corpo. Le lingue duellavano con la stessa feroce passione delle loro spade in battaglia.

    Poi lui si tirò via ,staccandosi ed allontanandosi bruscamente ,come ripresosi da quella malia che aveva creato quella donna che prometteva di essere sua. Ma che aveva trascinato entrambi ,in un vortice di desiderio.

    Lo sguardo di Ares era incredulo. Non osava sperare che fosse tutto reale ed ancora sospettoso sulle reali intenzioni della guerriera.

    Al Dio venne un’dea. C’era solo un modo per poter riuscire a legare a sé la bella e scaltra guerriera.

    -D’accordo Xena, ammesso che accetti, prima voglio una granzia…-

    Xena,ancora intontita per il bacio, lo guardò sospettosa ed allibita.Che altro voleva da lei?A quanto ne sapeva voleva un suo erede .Che altro c’era?Di che garanzia parlava?

    -Dobbiamo celebrare subito uno sposalizio!-

    Xena sapeva che se fosse stata una donnicciola qualunque ,sarebbe svenuta. Ma essendo la impavida guerriera che era,la sua reazione fu molto differente. Il suo viso cambiò varie tonalità mentre boccheggiava . Poi, con il volto rosso e gli occhi sanguigni,proruppe con il suo grido di battaglia a spada sguainata.

    Il Dio ad occhi sgranati ed espressione seria, preoccupato ,si allontanò cautamente all’indietro.

    -Ricorda che la salvezza di tua figlia ,è nelle mie mai.- gli sembrò opportuno rammentarle.

    Xena era addir poco furiosa ,come osava metterle il proverbiale “cappio al collo”? Gli offriva un erede,non bastava?Stava per trucidarlo seduta stante. Ma poi le parole del Dio,finalmente le penetrarono nel cervello ottenebrato dalla collera. E ricordò.

    Ricordò tutto. Eve , la profezia, le Divinità sul piede di guerra. La salvezza dei suoi cari e degli abitanti dei suoi natali. Ricordò l’intera situazione, e che era stata lei a chiamare il Dio. Era stata lei,che costretta dalle circostanze,si era piegata e aveva mangiato il suo orgoglio. In fin dei conti,che se ne faceva dell’orgoglio se costava la vita alla sua stessa famiglia? Già aveva perso un figlio per la sua cecità ed il suo orgoglio. E aveva provato il dolore più grande della sua vita. La ferita era talmente profonda e paralizzante... ,non si sarebbe mai rimarginata e la perdita di un figlio non sarebbe mai stata rimpiazzata da una nuova nascita.

    Quindi si costrinse ad invogliarne un altro po’. Per sua figlia e per tutte le persone a lei care.

    -D’accordo!-esclamò tra i denti , sibilando minacciosa.

    Per quanto fosse un appena un sussurro,il Dio lo sentì ugualmente. Non credeva che avrebbe accettato realmente. Ed invece … Doveva battere il chiodo sin ché era caldo. Non poteva proprio perdere quell’occasione,che lo sapeva, non sarebbe capitata mai più.

    -Cupido! Cup, figlio degenere,compari al mio cospetto!- urlò perentorio il fiero Dio della Guerra.

    Eros comparve vicino all’altare ,in tutto il suo sfavillante splendore. A testa bassa e sguardo truce borbottò qualcosa di molto simile a “E che palle,sempre mentre sto per…” poi alzò lo sguardo, stupito ed impaurito come un fanciullo che si ritrovava improvvisamente a camminare con una valchiria che gli volava a pochi centimetri dallo scalpo.

    -Oh!...Salve Xena!-

    Poi voltò lo sguardo ad incontrarlo con quello del padre.

    -Va a chiamare tua madre,e poi tornate qua!-ordinò ,impaziente,il genitore.

    Non aveva intenzione di andare sull’Olimpo e perdere di vista la (quasi) sua principessa guerriera.

    Eros , il Dio dell’amore, non fu mai più felice di eseguire un ordine che in quel momento.


    TBC.....
    ....
    ...
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  2. Sex_Fangs
     
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    ]Capitolo 2 – il fantasma dello sposale(sottotitolato: perché siamo masochisti!)



    Dopo che Eros fu scintillato via , Ares si mise a fronteggiare la prode guerriera che gli mandava sguardi di puro odio assassino .



    Ares non ci fece caso,era abituato al suo astio.

    Non c’era tempo da perdere,c’era da organizzare uno sposalizio per la salvezza di quella bambina che avrebbe causato il declino degli Dei.



    Xena stava perdendo la già nota scarsa pazienza che possedeva. In più , anche se non l’avrebbe ammesso ne mostrato a nessuno ; legami così invalicabili come gli sposalizi ,la mettevano ansia e paura. Non aveva alcun desiderio di fare come la madre che aveva finito con l’ammazzare lo sposo. Tanto valeva che la incatenassero e giustiziassero sulla pubblica piazza , avrebbe fatto una fine più rapida ed indolore.



    Per la verità,la cosa che la spaventava maggiormente era il perdere la sua totale libertà.



    Non avrebbe potuto più andarsene in giro ad aiutare o ammazzare la gente. Guidare un popolo in guerra o ristabilire la pace,a seconda dei casi,con la sua amica e compagna.



    Mentre la guerriera formulava quei pensieri,il suo sguardo si faceva sempre più distante,persa nei ricordi.



    Ares ne approfittò per godersi la vista di lei,che per una volta nella vita, era quasi immobile.

    Ovviamente sapeva che per farla rimanere completamente immobile,sarebbe dovuta essere morta,grazie tante.



    Ma naturalmente lui non voleva questo,tutt’altro. La desiderava viva e combattiva.

    D’altronde quando era tutta presa e concentrata nella lotta,aveva lo sguardo incendiato di una tale

    passione mai vista in nessun altro in battaglia. Era per questo che la voleva,oltre ai fatti indiscutibili che fosse una guerriera nata ed una delle più belle e scaltre donne che avesse mai camminato su questa terra. Per non parlare del fatto che ormai l'amava,anche se non gli e l'aveva ancora confessato. Naturalmente.



    Non era tipo da smancerie ,lui. Quelle le lasciava a Dite e Cup.



    Fu proprio in quel momento che Venere e Cupido fecero la loro comparsa. Eros con faccia seria ,mentre Afrodite era tutta allegra e frizzante.

    La Dea vide subito l’espressione scura della guerriera.



    -Ciao Xena.E’ successo qualcosa?- chiese gioiosa.



    -Si, mi sposo con Ares!- fu l’astiosa risposta tra i denti.



    Sia madre che figlio gelarono per un istante, mentre un brivido ghiacciato percorreva le spine dorsali dei due nuovi arrivati.

    Dite fu quella che si riscosse per prima. Era abituata a cose strane e rivelazioni shock!In fondo aveva avuto un figlio dal fratello…

    Con faccia seriosa agguantò con la mano, infilzando le unghie nel braccio di Ares e se lo trascinò da parte ,mentre Cupido li seguiva d’appresso .



    -Ares,ma sei sicuro di quello che stai facendo?-chiese preoccupata la sorella.



    -Mai stato più sicuro!-rispose serio il Dio della Guerra.



    -Ares, pensaci bene…Xena la conosciamo tutti.Non si può dire certo che è “una donnina di casa”.-



    -Infatti non sarà una sposa qualunque.Ma la mia Regina e la madre dei miei figli.- rispose piccato Ares.Fiero della sua geniale idea.



    -In effetti…- intervenne pensoso Cup, grattandosi il mento.



    -…non riesco proprio ad immaginarmi Xena a cucinare e lavare pannolini…-



    Afrodite gli rivolse uno sguardo esasperato e rifilò al figlio,uno scappellotto. Sospirò.Che aveva fatto di male per capitarle un figlio così tonto?



    -Non è questo il problema,Cup. Ma Xena sicuramente troverà il modo di raggirare il contratto di nozze…e come sempre ci rimarrai scottato…-



    A quelle parole,a Cupido scatto qualcosa nel cervello…aveva sentito di…ma,no…forse…non riusciva proprio a ricordare ma sapeva che c’era qualcosa...



    -…come tutte le altre volte che hai avuto a che fare con lei.-



    -Ma no,Dite.E’ venuta lei a cercarmi,di sua spontanea volontà…-



    -Liberamente!?!Non credo proprio fratellino caro. Nessuno fa niente per niente, tantomeno Xena che si offre a te…-



    Pensa Cupido ,pensa. Si ripeteva il Dio,scervellandosi per trovare nei meandri della sua mente,quello che sapeva essere la risposta giusta.



    -Dobbiamo trovare un modo per non farla sottrarre al patto…-continuava intanto la Dea.



    Patto!Ma certo!Un Patto di Sangue!Era la cosa più potente ed invalicabile che…Ne aveva sentito parlare da Bacco che lo spiegava a Hermes ad una festa nell’Olimpo. Era l’unico modo per garantirsi di far onorare gli accordi presi con un mortale particolarmente scaltro.



    -Un Patto di Sangue!-infatti quasi urlò Cupido.



    I genitori si girarono a guardarlo stupiti,ma più scioccati che avesse urlato che per le reali parole che non avevano sentito.



    -EHEE??-infatti chiesero in coro con identiche espressioni.



    -Ma si, un patto di sangue .E’ la più grande delle garanzie a nostra disposizione…-si fermò stupito.



    -Non riuscite a capire?Un Patto di sangue tra un Dio ed un mortale è imprescindibile anche dalla morte stessa...-



    I genitori erano rimasti di sale. Mai prima d’ora Eros aveva proferito qualcosa di sensato al di fuori dalle sue competenze .



    Xena era stata ignorata. Avevano parlato liberamente di lei e della sua vita,come se fossero appena consapevoli della sua presenza. Ed in effetti era proprio così. Conosceva abbastanza bene gli Dei,da sapere che questo era il loro atteggiamento abituale,con gli altri mortali.Ma mai con lei …

    Era sempre stata colei da temere e odiare,ma mai nessuno l’aveva IGNORATA. Decidendo,tra l’altro, della sua vita e parlando come se lei neanche fosse presente o in grado di capire.



    -Ora Basta!-urlò con rabbia diretta verso gli Dei,ma nessuno dei tre in particolare. Ognuno a suo modo ,aveva incrementato la sua ira.



    Le Parche vollero ,che proprio in quel momento,la madre di Xena irrompesse nel tempio.



    -Xena!- la madre si fermò un’ attimo dubbiosa.



    -Xena,figlia mia. Ma non ti ho insegnato niente!?!-chiese retorica



    -Non si urla in un tempio.- la riproverò.



    Dopo un’ attimo di silenzio tra le due,Xena con voce inespressiva , finalmente parlò.



    -Madre ,che siete venuta a fare?-



    Irene ci pensò un po’.

    -Mhmm…Non ricordo!Eppure era una cosa importante…-



    -Madre?Ma Eve con chi l’hai lasciata?- Chiese Xena ,dopo un momento.



    Irene sgranò gli occhi come folgorata da un fulmine di Zeus.



    -Ops!Devo andare!- e se la svignò in tutta fretta.



    Le divinità si erano accorte appena della breve comparsa dell’altra mortale mentre continuavano a confabulare indisturbati.



    Dopo poco,il terzetto si sciolse e Xena si ritrovò con Ares alla sua destra e Afrodite alla sua sinistra,con identici sorrisi assassini. Cupido di fronte alla guerriera ,con un aria così…agitata.

    Forse temeva per la sua vita divina, e faceva bene a temere. Fortunatamente per Eros ,Xena non era al corrente che quanto stesse per succedere,fosse una sua idea.



    Di fatti,il compito di Eros era il più ardito di tutti. Doveva celebrare il tutto,cercando di non far innervosire la più che furente Xena.



    Deglutì poiché la gola gli era diventata improvvisamente secca. Si schiarì la voce con aria incerta.,allungando una mano tremolante a Xena. Implorandola con gli occhi ,di non aggredirlo fisicamente.



    -Xena, mi servirebbe che tagliassi Ares…-balbettò il Dio dell’amore.



    A quelle parole gli occhi della prode guerriera si illuminarono di una luce maligna ,mentre le si dipingeva un sorriso di pura gioia assassina sul volto.



    A tale vista,i tre Dei rabbrividirono di terrore.



    - Un taglio piccolo, Xena.E non in punti potenzialmente fatali.-si affrettò a specificare.



    La guerriera sbuffò,dimentica di ciò che era avvenuto in precedenza. Sfoderò il chacrham e con l’altra mano afferrò saldamente il braccio di Marte e recise la pelle profondamente.



    -Ares,tocca a te.-lo istruì Eros



    Ares fece comparire un pugnale nella sua mano e con la stessa “premura” della guerriera,recise la pelle di Xena.



    Eros prese le braccia ferite dei guerrieri ,mettendole in modo tale che i tagli si toccassero.



    *Sangue al sangue,

    il mio nel tuo

    il tuo nel mio.*




    Afrodite si premurò di creare una coppa ,dove colava il sangue mischiato dei due.



    *Carne alla carne

    La mia nella tua

    La tua nella mia.*




    La dea porse il calice al fratello,che ne bevve un sorso.Poi lo passò alla gerriera,che bevve con disgusto.



    *Anima a anima

    La mia per sempre tua

    La tua per sempre mia.*




    Comparve una pergamena ,e Afrodite intinze prima un dito del fratello e poi uno di Xena, in quello che ne rimaneva del contenuto della coppa.Cupido indicò ai due,di poggiare le loro dita macchiate di sangue,all’estremità della pergamena.



    *Non ci sarà tempo

    Ne violenza alcuna

    Che potrà i due guerrieri separare.*



    *Carne sangue e anima.

    Eternamente uniti dovranno stare.*




    Nel tempio regno il silenzio assordante .Nella mente di Xena vorticavano le ultime strofe di quella nenia.



    * Non ci sarà tempo

    Ne violenza alcuna

    Che potrà i due guerrieri separare.*



    *Carne sangue e anima.

    Eternamente uniti dovranno stare.*




    Era spacciata!





    *L’incantesimo,o meglio ,la poesia è mia .Con un piccolo aiuto della mia preziosa Gabry .

    **Atena e Minerva sono la stessa divinità.Ma Atena è il nome greco e Minerva quello romano,
     
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1 replies since 1/5/2011, 12:33   62 views
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