Ventuno Giugno

In corso

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Le Allegre Comari
    Posts
    5,464

    Status
    Anonymous
    Sarò onesta, io non so davvero come farò a portare avanti tutte queste long-fic in corso! Recentemente, purtroppo, ho avuto un altro attacco di fangirlismo da sperimentazione ed ho deciso di provare ad assecondarlo. Spero che mi perdonerete. >*<
    Questa fic nasce anche per le insistenze di B, che sembra apprezzare molto una delle coppie in gioco, la ringrazio per il supporto e l’ascolto dei miei deliri creativi.
    Cominciamo con la presentazione.


    DISCLAIMER


    I personaggi appartengono a Joss Whedon e a coloro che possiedono i diritti, li uso senza scopo di lucro, per puro cazzeggio.

    Summary: Storia AU, ambientata nell’Inghilterra dei nostri giorni. Buffy Summers è candidata a sindaco di Londra e trova sostegno in un gruppo di fidati collaboratori. Ben presto la donna dovrà fare i conti col passato e con William, compagno del suo defunto mentore Giles.

    Pairing: Eccola la novità: Buffy/Lindsey + Spike/Angel e Spike/Giles accennato. Spero non vi scandalizzerete, ecco! XD Cercherò di essere credibile ed IC.

    Rating: NC17, suppongo.








    Prologo.







    Il vento del Nord si abbatteva sulle finestre del vecchio studio londinese, facendole tintinnare senza sosta. Pioveva incessantemente dal giorno prima.
    Buffy fissava la parete scura dinnanzi a lei, immobile.
    Seduta su un’enorme poltrona, che quasi la inglobava minuta com’era, la donna stringeva un fazzolettino di carta umido, stropicciato, che provvedeva a spezzettare meccanicamente, ad intervalli regolari. L’ambiente circostante era gelido in assenza di un impianto di riscaldamento funzionante, ma lei non sentiva freddo.
    Tremava di stanchezza, soltanto.
    “Sarebbe meglio che prendessi una giacca e ti riposassi un po’.” Mormorò l’uomo in piedi al suo fianco.
    Buffy alzò lo sguardo.
    Liam la fissava con apprensione, il bel volto pallido contratto e severo.
    “Concludiamo prima.”
    “Come vuoi.”
    Lui si voltò appena e fece un cenno muto a Xander e Willow, vicini alla porta d’ingresso.
    Buffy non riusciva a vederli, il notaio parlava.
    “ … Posso continuare con la lettura, signorina Summers?”
    “Sì.”
    “ … E dunque io, Rupert Edmund Giles, nel pieno possesso delle mie facoltà, lascio tutte le mie proprietà, fatte salve quelle citate nella nota sopra, a … William Shelby.”
    Il silenzio generale fu rotto da un singhiozzo violento.
    Accanto a Buffy sedeva William, piegato da una sofferenza che non riusciva a censurare. Alla pronuncia del suo nome, il ragazzo aveva ripreso a piangere forte, come in obitorio, ed aveva coperto il volto umido con le mani tremanti.
    Buffy spalancò gli occhi arrossati e gonfi senza emettere un fiato. Un lieve fastidio la prese allo stomaco, facendola sussultare.
    “Stai bene?” domandò Liam, poggiandole una mano sulla spalla.
    “Bene.”
    William piangeva senza ritegno.
    “Temo di aver concluso.” Interruppe il notaio, pragmatico. “Se avete qualche richiesta da avanzare …”
    “Nessuna richiesta.” Replicò Liam.
    Gentile, condusse il notaio in salotto. Lo congedò con una lauta parcella.
    William non smetteva di piangere.
    Xander lo scrutava con malcelato disprezzo, mentre aiutava l’amica a rialzarsi.
    “Sto bene.” Mormorò Buffy, sottraendosi alla sua presa sudata e calda. “Sto bene.” Ripeté all’indirizzo di Willow, che la fissava triste.
    Liam era tornato.
    “Andiamo via adesso.”











    Ventuno Giugno












    La luce del neon la colpiva in pieno, accecandola.
    Infastidita e stanca, Buffy piegò il volto in direzione della spalla.
    “Signorina Summers, la prego!” esclamò la giovane parrucchiera alle prese con l’acconciatura dei suoi capelli. “Non riesco a lavorare se lei si muove in continuazione!”
    Borbottando un’imprecazione incomprensibile, Buffy riprese a fissare lo specchio dinnanzi a lei e si tese appena, in modo di rimanere immobile nella posizione richiesta.
    Da mezz’ora, ormai, stava ferma a farsi pettinare. Ad ogni spazzolata sentiva crescere l’insofferenza e fremeva dal desiderio di parlare coi suoi collaboratori fidati.
    “Dovresti lasciarli sciolti!” esordì Willow, piena di documenti e fogli di segreteria da poggiare sulla scrivania.
    Buffy si voltò a guardarla e venne rimproverata ancora una volta.
    “Dovrebbe lasciarli sciolti.” Spiegò ancora la consulente, rivolta alla parrucchiera. “Mossi, come li ha fatti l’ultima volta. A quanto pare suggeriscono una sorta di fierezza, di bellezza femminile orgogliosamente mostrata al mondo.”
    “Avevamo detto di puntare all’austerità!” intervenne Xander, facendo il suo ingresso.
    La candidata s’imbronciò ed incrociò le braccia al petto.
    “Cosa dovremmo fare, allora?”
    “Sciolti!” insistette Willow, vincitrice. “La lega ambientalista per la salvaguardia del suolo cittadino è fiera della nuova candidata riformista.”
    “Di quale lega ambientalista stiamo parlando? Quella ufficiale o quella –“
    “L’altra. Ma va bene lo stesso, no? Si tratta pur sempre di voti, il ventuno giugno si avvicina.”
    “Voti, voti, voti …”
    “Un sondaggio ha appena stabilito che gran parte del successo della tua campagna dipenderà dal consenso dei verdi. Dobbiamo conquistarli necessariamente ed abbiamo la strada in discesa, considerati i nostri avversari inquinatori.”
    “Non sono ancora state accertate le responsabilità dell’inquinamento del complesso di depurazione in zona industriale.” Puntualizzò Fred, affiancandosi alla collega. “E la questione è scottante anche per noi, visto che i finanziamenti a quel progetto provenivano proprio da uno dei nostri sostenitori ufficiali.”
    “Che si è affidato al sindaco Wilkins per fare appaltare la zona! Certamente noi non c’entriamo con le scelte dell’amministrazione uscente.”
    “Non lo dire, Wills! L’amministrazione di Wilkins non è ancora uscente!”
    “Smettetela!” esclamò Buffy, inascoltata e coi capelli gonfi. “Verdi, ho capito. Comprerò una piantina da mettere in studio per farli tutti contenti.”
    “Non scherzare, dai!”
    Buffy serrò gli occhi e scattò in piedi, finalmente libera dalla morsa crudele dell’acconciatrice.
    “Mossi e sciolti.” Precisò, indicando la sua immagine allo specchio. “Fierezza femminile!”
    “Ottimo. Adesso l’esperta consiglia di cambiare maglia.”
    “Wills, paghiamo veramente un’esperta per dirmi di cambiare maglia! Aspettiamo il suo arrivo, che dici? Intanto cosa mi dite del Thames Eye? Ancora articoli su di noi?”
    “Decisamente.” Sospirò Fred, mostrando i titoli di testa del quotidiano. “I conservatori non cederanno di un passo finché la campagna non sarà conclusa.”
    “Non cederemo neanche noi, ma prepareremo qualche querela nel frattempo. Liam … qualcuno l’ha visto?”
    “Sono qui.” Rispose l’interpellato, emergendo dal corridoio ombroso.
    Tutti si volsero a guardarlo, consuetamente stupiti dalla sua capacità d’entrata in scena.
    Vestito in nero come sempre, alto e bello, Liam pareva un eroe romantico ottocentesco, malinconico e solitario. Indecifrabile.
    “Ho appena parlato con la dirigenza centrale del partito,” disse, calmo. “Saranno pronti a ricevere Buffy in mattinata e cercheranno di comporre lo scontro con Travers. Serve una linea unitaria di appoggio al candidato londinese.”
    “Servirebbe eliminare Travers dalla circolazione.” Sorrise Buffy, impegnata nella comparazione di due giacche da indossare.
    “Spero che non userai questo tono domani.”
    “Oh, parlerò il politichese più sopraffino.” Assicurò lei, scambiando con l’amico uno sguardo di intesa silenzioso.
    “Ti stanno bene i capelli sciolti.” Notò lui.
    “Ecco, vedete?” fece Willow.
    “Forse … dovresti vedere una cosa prima dell’intervista.” Accennò Liam, incerto. “Io non credo che –“
    “Di cosa si tratta?”
    “È una donazione!” osservò Fred, curiosa e veloce.
    Buffy lesse la ricevuta. Tacque.
    “Perché … perché l’ha fatto?” chiese poi, a bassa voce. “Io non capisco!”
    “Non ha fatto nulla di male.” Provò a mediare Liam. “È nobile da parte sua elargire un contributo in favore della tua compagna elettorale. È un cittadino anche lui. Buffy, dovresti incontrarlo. Dovresti tentare di ristabilire un rapporto civile.”
    La candidata alzò le braccia, sconvolta.
    “Un rapporto civile!” ripeté. “Ma hai ragione su una cosa: dovrò parlare con lui. Dovrà sentirmi, William Shelby. Adesso.”
    Rapida, Buffy si diresse all’uscita.
    Xander spalancò gli occhi, incredulo.
    “E l’intervista?!”




















    Edited by Kiki May - 23/9/2011, 17:05
     
    Top
    .
  2. MrsBadGuy
     
    .

    User deleted


    Uhm..... sicuramente impopolare, certamente contorta. Indubbiamente ottima scrittrice.
    E... scontatamente, ne sarò lettrice!
    Mi incuriosisce questo William ex compagno di Giles che abbiamo solo visto in lacrime. Mi incuriosisce tutta la storia, in realtà. (e aspetto lo spangel, soprattutto,perchè Buffy/Lindsay...mmm...non so).
    Staremo a vedere quanto potrai appassionarmi e sorprendermi.
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Mrs Boreanaz

    Group
    Le Allegre Comari
    Posts
    6,703

    Status
    Offline
    Spangellllllllllllllllllllllllllllllllllll :wub:
    Buffy e Lindsay non li avevo mai pensato insieme... ma a stronzaggine ci siamo XD

    Cmq...

    La storia mi incurioscisse molto.

    Mi piace lo staff di Buffy. -_- Tranne Xander per il momendo...
    Angel sempre bellissimo :wub:

    William in lacrime per la morte del compagno :cry:

    E la tua Buffy... non so bene come fai... ma ogni volta che usi Buffy come personaggio riesci sempre a farmela risultare estremamente intollerabile XD

    Aspetto il seguito.. prima di subito!!
     
    Top
    .
  4. °NeverMind°
     
    .

    User deleted


    Ohibò!
    Tutto avrei pensato tranne che Buffy e Lindsey, l'apoteosi della stronzaggine proprio! Non so come possano essere come coppia... vedremo.
    L'amore mio invece è già in lacrime. :cry:
    Lei sul piede di guerra pronta a rigirare il coltello nella piaga... grrrr!

    Mi piace come inizio, ci sono molte cose da chiarire e un bel pò di rancori e affari irrisolti che covano sotto la cenere. Aspetto, tanto so che non mi deludi mai! ^_^
     
    Top
    .
  5. cadma91
     
    .

    User deleted


    Mi piace!!! La leggerò sicuramente...
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Le Allegre Comari
    Posts
    5,464

    Status
    Anonymous
    Dunque, eccomi qui con due nuovi capitoli. Conto di postare presto anche il resto delle storie (ma perché scrivo così tantoH?! ç___ç) ma volevo farvi entrare subito nel vivo, che è più bello.



    Strawberry85: Ma è proprio così insopportabile, Buffy? XDD Io, devo dire, cerco di renderla sempre IC e, quindi, con tutti i suoi difetti, ma avrà pure dei pregi 'sta donna qui! XD Grazie, Taniuzzola, per il commentino! ♥

    MrsBadGuy: Lindsey e Buffy pure per me "uhm", ma è un esperimento e vediamo come va. Sei buona con me, lo sai.

    NeverMind: Sì, sono molto stronzi loro! XD Vediamo se riuscirò a sorprendervi, però ... Grazie anche a te! Grazie mille! ç___ç

    Cadma: Sono contentissima! *___*








    1.








    Il sole tramontava e l’auto di Buffy raggiungeva la villa appartenuta a Giles, divenuta proprietà di William Shelby. La casa, elegante e isolata, sorgeva sulla costa sud-orientale del paese, lontana della caotica area metropolitana della Grande Londra. Scegliendola, Giles aveva immaginato il ritiro dorato a vita privata, il ritorno alla lettura e allo studio. L’asfalto scivoloso e la guida pericolosa di un autista avevano spezzato per sempre il suo sogno.
    Superato il cancello di ingresso, Buffy si diresse alla porta, suonò il campanello.
    Venne accolta da una collaboratrice domestica, che la invitò a raggiungere la cucina; William era indaffarato nella preparazione della cena e non avrebbe potuto riceverla in salotto.
    “Buon pomeriggio.” salutò il padrone di casa, voltandosi appena, cordiale.
    Indossava un grembiule usato ed aveva le dita sporche di farina.
    Buffy inclinò il capo, incuriosita, e scorse, accanto alla padella già ben oliata, delle fettine di pollo crudo e dei limoni spremuti. William stava preparando uno dei piatti preferiti da Giles, uno dei piatti che lei preferiva in assoluto.
    “Non sono venuta a cenare da te.” Specificò la candidata, con ostentata indifferenza.
    William rise.
    “Credevo che i politici fossero molto più indiretti e scaltri.” Fece, sarcastico. “Accomodati tranquillamente, non ho intenzione di invitarti a cena.”
    Buffy si morse le labbra, come una scolaretta rimproverata per una stupidaggine.
    “Non voglio accomodarmi.”Replicò, testarda. “Voglio solo sapere perché mi hai inviato la donazione.”
    “Sostengo il mio candidato prescelto, mi pare normalissimo.”
    “Non ho bisogno dei tuoi soldi.”
    “Sei decisamente fuori dal comune! Sono contento di votare per te.”
    Buffy sbuffò sonoramente, allargando le braccia.
    “Vuoi spiegarmi cosa … voterai per me? Nonostante tutto? In ogni caso non puoi piombare nella mia vita in questo modo, non ancora!”
    William chinò il capo, riflessivo.
    “Mettiamola così, allora: non voglio un altro mandato Wilkins a pesare sulla sorte della città. Da quando c’è lui le cose vanno veramente male, si respira un clima d’odio e di diffidenza insostenibile, la diversità – ogni genere di diversità – è diventata una vergogna e un problema. Andrò via da Londra, se la situazione non dovesse cambiare, e so che tu potresti evitarmi il trasferimento. Inoltre, Rupert avrebbe voluto che tu avessi i soldi, ti serviranno a vincere.”
    “Non mi serve il tuo aiuto per vincere.”
    “Davvero? È questo che dici ai tuoi elettori?”
    Buffy strinse le labbra, imponendosi di tacere.
    “Non posso permettermi di rinunciare ad alcun contributo,” sussurrò, dopo qualche secondo di ponderata pausa. “Ma se Giles avesse veramente voluto darmi dei soldi, l’avrebbe fatto.”
    “Io credo che lui volesse –“
    “… Perché tu lo conoscevi meglio di chiunque altro!” Interruppe lei, piena d’astio.
    William non replicò.
    Tentò di concentrarsi sulla cucina e soffocò un colpo di tosse.
    “Hai ragione. Accetta il mio contributo e basta.”
    “Lo farò. Ti ringrazio.”
    Seguì un silenzio teso.
    Buffy raggiunse la sala da pranzo che si apriva alla cucina e scrutò la nuova disposizione dei mobili. I vecchi divani avevano lasciato spazio a poltrone chiare, sobrie e essenziali, la tavola in legno di noce era stata sostituita con una simile, di dimensioni modeste. Solo il ritratto di Giles e William troneggiava ancora sulla mensola accanto alla portafinestra.
    Sempre poggiata alla parete bianca la vecchia chitarra acustica.
    “Sono le uniche cose che ho tenuto qui in casa,” spiegò William. “Non riuscivo a disfarmene.”
    Buffy rimase muta.
    “Sai …” continuò lui. “Ho ancora i libri che ti ha lasciato. Dovrai passare a prenderli prima o poi, quelli ti spettano di diritto.”
    “Non so perché mi abbia donato dei libri.” Mormorò lei, senza fiato. “Forse è un rimprovero postumo per la mia scarsa propensione alla lettura. Non so ...”
    William fece un passo in avanti, spinto dal desiderio compassionevole di raggiungerla, confortarla, ma venne frenato dallo squillo di un cellulare.
    La campagna elettorale non si fermava un secondo.
    Mentre Buffy parlava al telefono, William si diresse alla porta d’ingresso.
    Suonavano. Era Liam.
    “Ciao … ciao, William. Buffy è qui?”
    “La senti sbraitare in cucina.” Scherzò l’interpellato, facendo largo all’ospite.
    Buffy si precipitò dal collaboratore.
    “Si è licenziato veramente!” esclamò, sconvolta. “Il manager ufficiale, si è licenziato! Oddio, voglio staccargli la testa con le mie mani!”
    “Sapevamo che sarebbe successo ed è già pronto il sostituto. Non c’è niente di cui preoccuparsi.”
    “C’è solo da fare una strage nello stupito partito che sta remando contro il suo candidato!” sbottò lei, furibonda. Nuovamente assorbita dagli impegni, lasciò Liam e William da soli.
    I due non si rivedevano da anni.
    “Non cambierà mai.” Sospirò William, ghignando.
    Angel annuì d’impulso. Si voltò a guardarlo.
    “Io … ti trovo bene.” Borbottò, imbarazzato. “Ti trovo bene, William. Sei dimagrito.”
    “Davvero? Non saprei, sono sempre stato molto magro. Tu, piuttosto, sembri aver perso peso di recente e hai l’aria stanca di chi non dorme da settimane. La sfida con Wilkins non dev’essere facile.”
    “Non lo è. Stiamo cercando di dare il massimo, ma sembra non bastare mai. Le cose non sono facili da quando Buffy ha attaccato la segreteria di partito e Travers.”
    “Lo ha fatto davvero?”
    “Sì. La versione ufficiale smentisce tutto, ma in realtà i rapporti sono tesissimi.”
    “Capisco.” Mormorò William, chinando il capo.
    Liam studiò la linea del suo profilo con languore nostalgico.
    “È bello rivederti.” Disse, senza aggiungere altro.
    William si tese, stupito.
    “Anche per me.” Ammise. “Ho saputo che … ho letto i giornali. Mi dispiace molto per quello che ti hanno fatto.”
    “È acqua passata. Una storia vecchia di tre anni, ormai.”
    “Tre anni non sono così lontani, tutto nella mia vita sembra vecchio di tre anni ...”
    “Scusami, non avrei dovuto ... sono mortificato.”
    “No, no. Sono stato io a menzionare la cosa.” Sorrise William, sereno. “Volevo dirti soltanto che ho tifato per te. Non avrebbero dovuto sbattere informazioni così personali sul tuo conto nella prima pagina del loro fottuto quotidiano. Sono stati degli autentici bastardi e … beh, sono contento di sapere che stai meglio.”
    “Grazie.” Mormorò Liam, commosso. “Grazie.” Ripeté, inclinando il viso quasi a volersi nascondere. Limpidi, gli occhi di William lo scrutavano senza paura, con onestà. Sentiva di non meritare tanta gentilezza.
    “Dovrò scusarmi con te, prima o poi. Sai, fa parte del percorso.”
    “Verrai a scusarti con comodo. Presto.”
    “Presto …”
    William sorrise ancora, ironico.
    Buffy era tornata in cucina.
    “Dobbiamo andare immediatamente.” Dichiarò rivolta ad Liam. “L’intervista è tra pochissimo e, a quanto pare, il nuovo manager ci raggiungerà oggi stesso.”
    “Hanno già detto a chi è stato affidato il compito?”
    “Lindsey, Lindsey McDonald.”
    Liam serrò la mascella, incapace di trattenere il suo disappunto.
    “Lo metteremo a lavorare sodo.” Biascicò, lapidario. “Andiamo, forza.” sussurrò, voltandosi a guardare William, quasi dispiaciuto all’idea di doverlo abbandonare.
    Lui non disse nulla, si limitò a salutarlo con un cenno timido.
    Liam si sentì riempire di gioia.








    2.






    “Dunque la vostra azione sarà improntata sulla valorizzazione degli enti e delle organizzazioni indipendenti?”
    Buffy annuì composta, accavallando le gambe.
    “Crediamo che sia molto importante il contributo della società civile nell’amministrazione di una città vivace, multiculturale come Londra. Certamente l’autorità centrale deve coordinare le attività, ma noi siamo per un modello partecipativo, d’impegno condiviso.”
    “Comprendo.” Disse il cronista, scrutando pensoso i fogli sulla sua scrivania. “La gente continua a chiedersi una cosa: che rapporto esiste tra la signorina Summers, aspirante sindaco riformista, e il mondo omosessuale?”
    Buffy aggrottò la fronte, sorpresa.
    “Beh … credo di essere più che aperta alle loro esigenze. Ho combattuto tanto su questo fronte e mi sono circondata di collaboratori omosessuali.”
    “Dunque li ha scelti di proposito?”
    “Per carità! Non sceglierei mai un assistente sulla base dell’orientamento sessuale! Evidentemente, però, non discriminerei mai nessuno secondo questo criterio. Io credo che la libertà del singolo vada rispettata in ogni caso.”
    “Rupert Giles, che ha avuto un ruolo così importante nella sua formazione politica, ha ufficializzato più di una relazione omosessuale nel corso della sua carriera. Prima della sua morte è andato a convivere con William Shelby, per esempio. I suoi rapporti col signor Shelby non sembrano essere amichevoli.”
    “I miei rapporti con William Shelby non riguardano i problemi politici della città né la discriminazione sessuale, che condanno e combatto. È una questione di natura molto
    personale e più che privata, che vorrei serbare per me. Ribadisco il mio impegno nella lotta al riconoscimento dei diritti civili, nel segno delle battaglie di Rupert Giles, che ammiro e amo ancora come un padre.”



    “Ma che cazzo di domanda era?!” sbottò Buffy, camminando veloce per i corridoi che conducevano al suo studio. “L’avete visto, no?! Ha praticamente frugato nel mio armadio, chiedendomi una cosa che non c’entrava assolutamente nulla con la politica!”
    Liam scosse il capo.
    “La gente vuole conoscere ogni dettaglio della vita personale dei propri candidati, è un modo per proteggersi.”
    “Bisognerebbe proteggersi dal nepotismo di Wilkins e dalla sua corruzione! Lui sì che insozza la vita pubblica con le sue vicende personali! Io non faccio discriminazione se non ho buoni rapporti con un singolo individuo!”
    Nervosa, Buffy roteò gli occhi, sbuffando sonoramente.
    “Quei capelli ti stanno malissimo.” interruppe una voce, vicina.
    La candidata si voltò, sorpresa.
    In fondo al corridoio, vestito con un elegante completo grigio e armato di ghigno da iena, Lindsey McDonald sorrideva.
    “Sembrano quelli della mia ex quando non riusciva a fare la piastra.” Aggiunse ancora, divertito.
    Buffy serrò gli occhi, immediatamente infastidita.
    “Sei un hair stylist oltre che un incompetente?” domandò, serafica.
    Lindsey ridacchiò.
    Raggiunse Liam e gli strinse la mano, in segno di sfida. Tornò a studiare il volto di Buffy, piccola e fragile a pochi centimetri da lui.
    “Sarò lieto di collaborare con te.”
    “Io no. Avevo già un campaign manager prima di te e mi è dispiaciuto perderlo.”
    “Non tutti riescono a reggere la pressione.” Fece lui, scontato. “Dovremo cominciare a lavorare, da ora.”
    “Ora?” s’intromise Fred, lieve. “Stavamo andando a cena, è stata una giornata faticosa e Buffy non mangiato praticamente nulla.”
    “Mangerà tra poco. Dobbiamo scambiarci i convenevoli.”
    Buffy sospirò, stanca.
    “Andate pure, vi raggiungo immediatamente col nuovo collega.”
    “Vuoi che rimanga?” chiese Liam, per nulla entusiasta all’idea di lavorare con McDonald.
    “No, stai tranquillo. Arrivo subito.”
    Soli, Buffy e Lindsey si diressero allo studio della candidata.
    L’uomo chiuse la porta e versò un bicchiere d’acqua a Buffy, che sprofondava esausta sulla poltrona.
    “Hai sete?”
    “Non hai potuto rimandare di un secondo il tuo prezioso meeting, vero?”
    “No.” Disse lui. “Volevo parlarti in privato e un tavolo di trenta persone mi pare poco intimo.”
    “Cosa c’è che non ti è chiaro? Il precedente manager ti ha indirizzato ogni documento, compresi quelli sul finanziamento e le ricerche d’opposizione.”
    “Non mi fido delle considerazioni di un idiota che si fa da parte a due mesi e mezzo dal voto.”
    Buffy chiuse gli occhi e prese un lungo respiro.
    “Dimmi.”
    “Non tutti sono in grado di reggere alla pressione.” Ripeté Lindsey, poggiando i palmi aperti sulla scrivania. Aveva mani forti, grandi e abbronzate. Al polso sinistro portava un bracciale d’argento ed uno etnico, particolare.
    “Vuoi aggiungere un’altra ovvietà?” ribatté Buffy, sarcastica.
    “Non tutti sono in grado di reggere.Liam O’Connor, soprattutto.”
    Negli occhi della candidata si palesò una luce intensa, rabbiosa.
    “Fammi capire cosa stai farneticando: sei appena arrivato e vuoi sbattere fuori uno dei miei collaboratori più fidati? A due mesi dal ventuno giugno?!”
    “Non voglio sbattere fuori nessuno! Avessi cominciato a modo mio, lui sarebbe rimasto escluso. Coi suoi precedenti e tutto lo scandalo che lo ha travolto è un problema per la campagna ed è un problema per il partito.”
    “Liam ha superato lo scandalo e la dipendenza a testa alta, cosa che quel verme di Travers non riuscirebbe a fare neanche in quindici di queste vite. Inoltre è un organizzatore efficiente, che lavora con dedizione e impegno. Io non lo licenzio.”
    Lindsey tese le labbra.
    “Non ci siamo capiti bene, io non sono l’avvocato difensore di Travers. Per quello che mi importa il vecchio può anche morire domattina, nessuno sentirebbe la sua mancanza e le strutture di partito si alleggerirebbero significativamente. Io ti metto dinnanzi ad un problema, ti apro gli occhi, Buffy: cosa succederebbe se Liam crollasse ancora? Che ripercussioni ci sarebbero per te?”
    Lei si morse le labbra, indignata.
    “Come me, sai bene che per vincere ci vuole molto più dell’impegno. Ci vuole una fermezza ed una tenacia sovrumana, inflessibile.”
    “Lui non cederà, e comunque non posso impostare il gruppo basandomi sulla preoccupazione di un’eventuale abbandono. Dovrei escludere tutti, me compresa.”
    “L’abbandono di Liam non sarebbe eventuale, lui ha già precedenti.”
    “Ed ora è cambiato, è un altro uomo.”
    “Raccontatela, Summers!” sorrise Lindsey, compiaciuto. “Secondo me non hai smesso di corrergli dietro neanche un secondo, sei ancora la ragazzina innamorata che gli stringeva la mano ai convegni nazionali.”
    “Non azzardarti mai più a parlarmi con un tono del genere e ad impicciarti dei miei affari personali.”
    “Tutti si impicceranno dei tuoi affari personali: sei un personaggio pubblico, adesso.”
    Buffy si tese in avanti, poco impressionata.
    “Bene, e la comando io questa campagna. Liam è dentro, punto.”
    “Come vuoi.” Concesse Lindsey, affascinato.
    Nella semioscurità della stanza lo sguardo smeraldino di Buffy splendeva di ostinazione e carisma.












    Edited by Kiki May - 23/9/2011, 17:13
     
    Top
    .
  7. p.i.a
     
    .

    User deleted


    Ma solo a me piace un sacco questa Buffy!!!!?????? :D
    Maró com´é tosta! Tosta e stronza! :P
    Ma poi neppure tanto...dai é delusa....ce l´ha a morte con William...a proposito: il tuo William é adorabile!!!!!:wub: :wub:
    Pure Angel mi piace....e vi confesso che pure Lindsey...a me piace pure nella serie "Angel" (non uccidetemi!!! :lol: :lol: )

    Kikkettina mia, mai finiró di inchinarmi a te e al tuo talento
    sei una fonte inesauribile di ff
    me ti venera!!!! :D
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Le Allegre Comari
    Posts
    5,464

    Status
    Anonymous
    Piuzzola, thanks!
    Questi due capitoli sono tutti per te e spero davvero che ti piacciano! Mi inchino io dinnanzi alla tua gentilezza e all'entusiasmo con cui hai accolto la nuova storia! *___* ♥

    Dunque, ecco il terzo e quarto capitolo della fic.
    Entriamo subito nel vivo. ù_ù









    3.







    Il primo giorno di lavoro di Lindsey trascorreva lento e impegnativo. Il campaign manager aveva dovuto alzarsi alle sei del mattino per apportare le ultime modifiche ai testi proposti, rileggere la documentazione inviatagli, ultimare le strategie da presentare in ufficio. Buffy lo attendeva per le dieci, nel suo studio.
    “I sondaggi di McNair ci danno in vantaggio di due punti percentuali, ma dubito che manterremo un tale distacco nel corso della campagna. Bisogna raddoppiare gli incontri pubblici, cercare di emanciparci dall’immagine della ragazzina coraggiosa che affronta il titano.”
    Buffy alzò lo sguardo, incuriosita.
    “Chiedo scusa: ragazzina coraggiosa?”
    Lindsey si avvicinò alla scrivania colma di incartamenti.
    “È una sfida alla Davide e Golia, la nostra. Considerato il momento storico e l’influenza politica ed economica di Wilkins su tutta città, noi siamo principianti che cercano di fare il colpo grosso.”
    “Io non sono una principiante, faccio questo mestiere da quando avevo diciassette anni e conosco Londra molto meglio di Wilkins.”
    “Probabilmente il precedente manager avrà pensato che la tua attitudine eroica e ribelle avrebbe invogliato gli elettori al consenso …”
    “Di quale attitudine eroica parli?” domandò Buffy, al limite dalla sopportazione.
    I discorsi da incomprensibile sbruffone di McDonald la infastidivano alquanto.
    “Sei una piccola donna bionda che sfida un gigante.” Specificò Lindsey, gelido. “Non vorrai negare di avere meno appoggi di lui? Di chi si fidano i banchieri che gestiscono gli affari della city?”
    La candidata si poggiò alla poltrona e prese un lungo respiro.
    “Cosa vorresti fare, dunque? Fingere che siamo come loro? È necessario che l’elettorato ci creda diversi o non saremo niente.”
    Il campaign manager tacque, riflessivo.
    “Su questo punto posso concordare. Cosa ne faremo del tuo retaggio femminista?”
    “Prego?!” la domanda, stavolta, era accompagnata da una risata incredula.
    Lindsey la ricambiò.
    “Sei stata un’attivista per i diritti delle donne …”
    “E voglio continuare ad esserlo.”
    “Intendi presentarti agli occhi della gente da simbolo femminile?”
    “Io sono una donna.” Replicò Buffy, puntigliosa. “Non posso che presentarmi come … oddio, simbolo? Dovrebbero vedermi come tale e non sono sicura che lo farebbero, ma sono sicura di voler lottare per i diritti delle donne.”
    “La parità dei sessi è raggiunta e praticata.”
    “Non diciamo sciocchezze! Al di là della nostra piccola città, della nostra piccola nazione, c’è un mondo di donne sottostimate e prigioniere. Io credo che si debba lottare per dar loro il potere. Per il resto, voglio che la gente mi voti perché sono competente, perché risolvo i problemi e spendo poco nel farlo, non perché ho la vagina.”
    Lindsey sorrise.
    “Perché, cosa credevi che avrei detto?”
    La conversazione venne interrotta da Liam.
    “Scusate il disturbo.” Fece lui, adocchiando in malo modo il collega. “Prima del pranzo ci sarà l’ultimo aggiornamento statistico di Fred.”
    “Sei un ottimo segretario.” Osservò Lindsey, sardonico.
    Buffy lo fulminò con lo sguardo.
    “Se cominci coi capricci da dodicenne mi toccherà punirti.” Avvertì, a metà tra il serio e il faceto. Raggiunse Liam poi, gli carezzò una spalla. “Senti, se per oggi non ci sono grandi novità puoi andare a riposarti.”
    “Come?”
    “Prendi il pomeriggio libero.” Spiegò, affettuosa. “Vai a dormire un po’.”
    “Sei sveglia dalle cinque di questa mattina e mandi a dormire me?”
    “Sono il candidato, devo rimanere ancora un po’, ma non c’è nulla da fare al momento e sarebbe bene che riprendessi le forze in vista di tempi più impegnativi.”
    Liam esitò, incerto. Infine acconsentì.
    “Riposa anche tu.”
    “Lo farò.” Mormorò lei.
    Si voltò, al fischio compiaciuto di Lindsey.
    “Cinque di mattina!”
    “Ecco, dimostro la mia superiorità femminile.”



    A pomeriggio inoltrato bussarono alla porta, William si precipitò ad aprire, pulendo le mani sporche di gesso. La scultura commissionatagli qualche giorno prima cominciava a prendere forma.
    “Stavi lavorando … ti ho disturbato!” esclamò Liam, confuso e in imbarazzo.
    “Entra!” disse William, allegro. “Non mi disturbi affatto e lo sai! Avevamo detto che ci saremmo rivisti e tu devi ancora scusarti!”
    Liam accennò un sorriso.
    “Hai ragione.”
    “Accomodati in soggiorno. Mi lavo le mani e ti preparo un tè.”



    “E così hai fatto attrezzare un piccolo studio in villa …”
    Sorseggiavano tè da qualche secondo. Liam si era scottato la lingua ed aveva preso a rimestare la bevanda con un cucchiaino metallico, studiando il volto in controluce di William.
    “L’idea è stata di Rupert, ai tempi in cui scelse la casa. Voleva permettermi di lavorare senza dover per forza percorrere chilometri e chilometri ogni giorno. Io protestai all’inizio, mi è sempre piaciuto uscire e non sono mai stato un tipo sedentario. Solo in seguito ho potuto apprezzare …”
    Liam chinò il capo, dispiaciuto.
    “Non volevo farti pensare al passato.”
    “Non preoccuparti, sto meglio. Inoltre è davvero comodo poter sbrigare le commissioni in casa: c’è la possibilità di fare subito una doccia!”
    “Sono stupito del fatto che tu abbia scelto di rimanere qui e non tornare a Londra …”
    “Oh, ma tornerò!” puntualizzò William. “Mi trasferirò a qualche settimana dal voto.”
    “Intendi appoggiare Buffy sul serio.”
    “Sì.”
    “Sono felice di sentirlo. Lei … lei verrà un giorno. Verrà a prendere i libri che Giles le ha lasciato, verrà a parlare con te da amica. Un giorno diventerà tua amica, ne sono certo.”
    William fece spallucce.
    “Non la biasimo, sai? Il suo astio, il distacco che cerca di mantenere … per lei Rupert era come un padre e non è mai riuscita a comprendere le sue scelte, perché lui non ha saputo né potuto spiegare.”
    “C’è stato l’incidente e …”
    “Anche prima. Rupert non l’ha aiutata a comprendere, è cambiato improvvisamente, lasciandola sola. Non è il comportamento di Buffy quello che non capisco e non giustifico ... è l’atteggiamento della gente, che giudica senza conoscere, che mi condanna senza sapere quello che ho passato. C’è persino chi sostiene che Rupert sia morto a causa mia.”
    “Come possono crederlo?!”
    “Non lo so, ma è così. Sono stanco di dovermi giustificare, preferisco stare da solo.”
    Liam non riuscì a replicare.
    Provò ad avvicinare una mano a quella di William, ma si trattenne.
    “L’ho fatto anche io, ti ho giudicato senza sapere. Perdonami per questo.”
    “Cominci a scusarti già da ora?” scherzò lo scultore. “Ti perdono, Liam. So che non dipendeva da te …”
    “Dipendeva da me, invece. Ho inveito anch’io contro Giles che comprometteva la sua posizione per un ragazzino sconosciuto, avrei dovuto tacere. Voglio che tu sappia, però, che non ti ho mai colpevolizzato per la sua morte e che i miei erano solo i deliri senza senso di un … alcolizzato. Tu l’hai sempre reso felice.”
    William accettò le parole di conforto senza aggiungere nulla.
    Si sporse a toccare Liam, lievemente, e lo sentì sussultare al contatto. Lo sentì trattenere il respiro. Si alzò dal divano, veloce.
    “Ti mostro perché non sono tornato a Londra, vuoi?”
    Liam annuì.
    Seguì il padrone di casa sino alla terrazza che dava sul mare.
    Spalancò gli occhi, meravigliato.
    “È magnifico qui.”
    “Praticamente è l’unico pezzo di costa non occupato da un porto. Bello, vero?”
    “Sì. Sì.” Mormorò Liam, rapito.
    William sorrise.







    4.







    Il pomeriggio trascorse in un vortice di telefonate e avvisi urgenti.
    Buffy ritornò in ufficio intorno alle sette di sera, stordita da un lieve mal di testa e poco propensa alla conversazione. Fred, Willow ed Angel erano andati via qualche ora prima, il corridoio principale era più silenzioso del solito.
    Stanca, la candidata tolse le scarpe alte, chiuse le porte del suo studio ed accese lo stereo, sprofondando nella poltrona reclinabile. Fece per scartare uno snack dietetico al cioccolato, quando venne interrotta da Lindsey.
    “Il convegno sta per cominciare. Ho concordato la durata del tuo intervento: non più di un’ora e senza interruzioni. Acconsentirai a rispondere a domande che non ci saranno e scenderai in platea a salutare personalmente i tuoi elettori; alle undici, undici e mezza tornerai a casa e andrai a dormire immediatamente. Appuntamento per domani, ore nove.”
    Buffy sospirò.
    “Altri due giorni e mi pianifichi l’intera esistenza ...”
    “È il mio lavoro.” Mormorò il campaign manager, raggiungendo la poltrona libera accanto alle decoltè abbandonate da Buffy.
    “Hai male alla schiena?”
    “Un po’.” Ammise lei, sgranocchiando il suo snack.
    “Dovrai apparire molto più riposata e bella, a nessuno piace la sciatteria. Intanto molla quello schifo e prendi un vero panino.”
    Buffy protestò alla vista della sua cena che si allontanava. Stupita, si ritrovò tra le mani un sandwich al prosciutto, con pomodori, lattuga e olive.
    “Devi mangiare cibo vero.” Ammonì Lindsey. “O ti vedremo crollare prima del ventuno giugno. Sei già troppo magra.”
    “Non sono troppo magra e resisto più di quanto credi!” protestò lei, addentando il pane aromatizzato. Era buonissimo.
    “Non lo metto in dubbio …”
    “Stai facendo allusioni sessuali, per caso?”
    Lindsey rise di gusto. Tacque.
    Nel silenzio inconsueto della stanza riusciva a sentire il ronzio degli elicotteri nel cielo scuro di Londra, i rumori del traffico e le grida dei passanti. Su tutto, la voce calda e profonda di Nina Simone: Ain't Got No, I Got Life.
    “Ti piace Nina Simone?” domandò, incuriosito.
    “La adoro.” Rispose Buffy. “E adoro questa canzone.”
    “Perché?”
    “È bella, semplicemente. Io la trovo anche … adatta a me. Mi rivedo nelle parole del testo.”
    “Tu possiedi tante cose, non sei certo sprovvista di beni.”
    Buffy si versò dell’acqua con calcolata lentezza.
    Alzò lo sguardo che era verde e intenso.
    “Certo che no.” Disse, mordendosi le labbra.
    Lindsey si tese verso di lei.
    “E dunque?” insistette.
    “Non posso spiegarti il motivo razionale per cui amo una canzone … diciamo che ti sarai trovato anche tu con le spalle al muro, nella vita.”
    “Milioni di volte.”
    “Allora comprenderai. In un’occasione mi è stato chiesto cosa mi fosse rimasto, cosa avessi conservato che nessuno mi avrebbe mai portato via: io ho capito.”
    Senza premurarsi di offrire ulteriori spiegazioni, la candidata bevve l’acqua. Si rimise in piedi, aggiustò le pieghe del tailleur nero e indossò le scarpe costose.
    Si voltò verso il collaboratore, sistemando con le dita lo chignon.
    “Così ti piacciono i miei capelli?”



    Quando salì sul palco la folla vociante la applaudì con energia. Lei sorrise, in un modo meraviglioso, e raggiunse il centro della piattaforma. A precederla, nell’introduzione al dibattito, due deputati anziani e prestigiosi. Molto alti.
    Un tecnico dovette regolare il microfono e Buffy colse l’occasione per fare una battuta scherzosa sulla sua statura e sull’importanza dei tacchi per le donne moderne. Sistemato l’inconveniente, la candidata prese la parola e fu appassionata, coraggiosa, spietata.
    Lindsey la fissò per tutto il tempo, in disparte, accanto ai tavoli del rinfresco, interessato a testare l’impatto della sua immagine sulla platea.
    La statura minuta smetteva quasi di contare, così come la magrezza e la grazia femminile, fragile; al contrario Buffy comunicava la spinta al cambiamento, il potere, la forza luminosa del leader. Lindsey non poté trattenere un sorriso di soddisfazione.



    Liam rientrò in casa dopo aver fatto la spesa.
    Non cenava da solo da mesi e nel frigo erano rimasti solo un pacco di wrustel e una confezione di latte scaduto. Armato di cibo cinese, l’uomo si sedette sul divano e accese la televisione. Buffy aveva un convegno.
    Mangiò in silenzio, lasciando scorrere le immagini del telegiornale. Chiuse gli occhi.
    Gli sembrò quasi di risentire il profumo della salsedine, quello della pelle di William sporca di gesso e polvere. Sognò di tendersi verso di lui e attirarlo in un bacio.
    Lunghissimo, pieno.








    Note: La canzone citata da Buffy e Lindsey è questa qui. Alcuni di voi la conosceranno di certo, in caso contrario ascoltatela perché merita veramente.








    Edited by Kiki May - 23/9/2011, 17:18
     
    Top
    .
  9. p.i.a
     
    .

    User deleted


    Ora azzarderò con il dire che AMO questa storia :D
    è intricata di personaggi e personalità diverse
    sono già dentro con tutte le scarpe ;)
    e se tu provi a mollarmi ti mozzico!!!! :lol: :lol:

    p.s non vedo l' ora di sapere del famoso incidente, e poi magari Buffy e Spike si chiariranno e potranno almeno essere amici :wub:
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Mrs Boreanaz

    Group
    Le Allegre Comari
    Posts
    6,703

    Status
    Offline
    :wub:

    Amo il modo in cui scrivi :wub:

    Mi piace Lindsey e penso che mi piacerà molto con Buffy.. sono due stronzi *_* e forti *_*

    Angel e il suo problema con L acool.. e spero che non ci ricaschi :unsure:

    William e le sue sculture.
    E i suoi ricordi con Rupert.

    Sono curiosa di sapere di più sul passato di Angel.
    E sull incidente di Rupert.

    E su come procederà la campagna elettorale...
    che ansiaaaaaaaaaaaaaa!!!

    Posta prestoooooooooooooooooooo :woot:
     
    Top
    .
  11. °NeverMind°
     
    .

    User deleted


    Dimmi come fai a farmi piacere pure Lindsey? Io.non.lo.so. :huh:
    E l’alchimia tra lui e Buffy, vogliamo parlarne? Se all’inizio ero un po’ scettica su di loro ora posso dirti che mi hanno già conquistato.
    Per inciso, amo il lato forte di Buffy che ci stai mostrando. Riesci a renderlo sempre magnificamente, nelle sue risposte taglienti e sagaci, in uno sguardo o nel suo semplice incedere. She has the power. La voglio al Governo!
    Il rapporto William/Angel invece è ancora acerbo, fragile, deve maturare. Mi piace la timidezza di Angel, tanto.

    Ci sono ancora tante cose da scoprire, aggiorna presto se puoi!
     
    Top
    .
  12. cadma91
     
    .

    User deleted


    Mi assento per un attimo e tu mi posti quattro capitoli...
    Li ho recuperati a tempo di record...
    Che dire? Aggiorna presto.
    Angel dipendente dall'alcol, mi piace...
    Spero solo che non ci ricaschi, sennò povero William...
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Le Allegre Comari
    Posts
    5,464

    Status
    Anonymous
    Un fiume, un fiume ... questa storia scorre via come in fiume. Ancora. :ph34r:

    Pia: Non mozzicarmi e grazie! XDD Miii, come sono contenta che la storia ti piaccia! *___* Guarda, guarda qui ...

    Tania: Cioè, praticamente noi diamo degli "stronzi" alla gente come se fosse un complimento! XDDD Il passato di Angel arriva, Taniuzza!

    NeverMind: Ti piace pure Lindsey? E prima non ti piaceva? Grazie, cara. Io non faccio niente, giuro, e anzi che mi si dica se vado OOC. Sto cercando di mantenere i personaggi quello che sono, Buffy donna di potere compresa.

    Cadma: Posto troppo veloce, vero? Ora rallento un po' XD Sì, povero Angel, ma adesso capirai meglio perché ho usato la storia dell'alcool.


    Buona lettura!






    5.






    Nonostante i tacchi alti, Buffy fece in tempo a raggiungere l’ascensore in partenza. Liam la aiutò, bloccando le porte scorrevoli, facendole spazio.
    “Ottima dormita ieri notte, vero?” domandò, scherzoso.
    Buffy aggiustò lo chignon, in un gesto involontario che celava un certo imbarazzo.
    “Ero ridotta così male?”
    “No. Eri solo stanca, come me.”
    “Dopo il convegno Lindsey mi ha costretta a rientrare in casa. Alle undici e mezza ero già in pigiama, pronta a raggiungere il mondo dei sogni. Ho riposato benissimo.”
    Angel chinò il capo, pensoso, e Buffy si tese a studiare la sua espressione accigliata.
    “Sei arrabbiato perché ho nominato Lindsey? Mi vuoi spiegare cosa c’è tra voi due? Sembrate cani da combattimento pronti a saltarvi addosso.”
    “Lui non mi piace, ecco tutto. Lindsey è un coglione.”
    La candidata tacque.
    Scoppiò a ridere, di botto.
    “Siete due dodicenni! E tu sei sempre loquace e dettagliato nelle spiegazioni!”
    Liam piegò le labbra in una smorfia divertita. Invitò Buffy a precederlo nel corridoio che conduceva all’ufficio principale.
    “E tu? Trascorso bene il pomeriggio libero?”
    “Sì.”
    “In casa? A sonnecchiare?”
    Liam chiuse la porta alle sue spalle, circospetto.
    “No.” Disse.
    “Dunque?”
    “Sono stato … a trovare William.”
    “Ah.”
    “Adesso sei tu quella arrabbiata …”
    “Non sono arrabbiata. Solo che … non voglio parlare di lui, lo sai.”
    Liam prese un respiro profondo e raggiunse la scrivania. Si sedette.
    “Dovresti rivederlo.” Fece.
    Buffy roteò gli occhi, infastidita.
    “Se è per la storia dei libri, sappi che adesso non posso –“
    “Non è per i libri. Voglio dire, prima o poi andrai a prenderli, giusto? Ma non è per quello. Dovresti provare a parlarci, ad avere un rapporto civile …”
    “Io non ti chiedo di avere un rapporto civile con la gente che non sopporti.”
    “Buffy, ascoltami, è come se lui fosse … il tuo ultimo parente.”
    “Oh! Questa è veramente buona!”
    “Dico sul serio. Giles era molto più che un maestro per te e William è stato il suo ultimo compagno, il suo erede. Non vorresti frequentare l’unica persona che ha ancora un ricordo dell’uomo che consideravi quasi un padre?”
    La candidata ingoiò nervosismo e sensi di colpa. Lui insistette.
    “Lo dico anche per te, perché ci pensi ancora e soffri. Credo che riusciresti ad affrontare questa sofferenza se parlassi con William.”
    “Okay, lo farò. Prometto che lo raggiungerò al più presto. Per favore, adesso raggiungi Willow e aiutala. Mi chiama da stamattina, non sa come gestire Travers.”
    “Ci vediamo più tardi.” Mormorò Liam, congedandosi.
    Buffy si morse le labbra, trattenendo le lacrime che le offuscavano la vista.
    “Piangi ancora per lui?” domandò Lindsey, entrando in ufficio armato di registri.
    La candidata portò le braccia al petto, offesa.
    “Hai dei documenti da mostrarmi?”
    “Stai piangendo …”
    “Non sono affari tuoi!”
    Lindsey non rispose, lei si calmò in un attimo.
    “Scusami.” Sussurrò. “Concentriamoci sul lavoro da sbrigare, forza.”
    “Come vuoi.”
    “Non piangevo … non piangevo per Liam.”
    “Non hai bisogno di giustificarti con me.”
    “Non sono più innamorata di lui, gli voglio solo bene.”
    “Posso capirlo … cioè, in effetti no. Non capisco nemmeno cosa vedano le donne in lui: voglio dire, è un coglione!”
    Buffy ridacchiò, portandosi una mano alle labbra.
    Lindsey la fissò intensamente, compiaciuto.
    “Inoltre, qualche hanno fa, prima che cominciasse con la storia del pentimento e dell’autoflagellazione, era un politico migliore, più perspicace e carismatico.”
    “Smettetela tutti quanti di dire queste stronzate! Voi non avete idea di quello che Liam era diventato a causa dell’alcool! Ora è un uomo migliore.”
    “Se lo dici tu …”
    “Aveva sbalzi continui di umore.” Raccontò lei, lucida. “Andava a dormire in un modo e si svegliava in un altro. Riusciva a disorientare la gente che gli stava intorno; non sapevamo mai se trovarci di fronte ad Liam o al suo alter ego esaltato. Sapeva essere estremamente freddo, crudele … e la cosa peggiore sai qual era? Quando si riprendeva e tornava ad essere se stesso. Allora sprofondava in un senso di colpa lacerante, doloroso, e appariva così fragile, così vulnerabile … come si fa a dire che stava meglio, che era più capace? Era un mostro a due facce, praticamente.” Buffy serrò le labbra che sapevano di amarezze mai dimenticate. Chiuse gli occhi. “Oh, non so neanche perché ti racconto queste cose! Cosa puoi saperne tu?”
    Lindsey scelse di tacere ancora una volta.
    Allungò gli incartamenti che necessitavano di firma.



    L’ennesima mattinata lavorativa si era conclusa e Liam aveva deciso di raggiungere William. Imbarazzato, aveva esitato appena dinnanzi all’ingresso della villa sul mare. Era stato lo sguardo luminoso di lui, che gli apriva sorridente, a cancellare ogni dubbio.



    “ … E così mi ha chiesto di fare questa cosa … questa statua enorme del suo cane, che era così piccolo e insignificante.”
    Liam rise, rimestando il tè.
    Lui e William si erano seduti in soggiorno, come la volta precedente, ed avevano cominciato a parlare di episodi divertenti.
    William aveva parlato, Angel trovava piacevole il solo ascolto.
    “Pazzesco, davvero pazzesco! Cosa deve fare un povero scultore per lavorare! E tu, invece? Non mi racconti niente di buffo? Col mestiere che fai te ne saranno capitate di esperienze estreme.”
    “Tutte cose ordinarie …”
    “In politica?”
    “Non mi viene in mente di niente di brillante, non sono bravo a raccontare le storie.”
    William tacque, riflessivo.
    Poggiò sul tavolo le tazze di tè e si alzò di scatto.
    “Ti mostro lo studio.” Disse, avventurandosi nei corridoi della casa solitaria. “Sarebbe da allargare, da perfezionare … quando lo progettarono io non c’ero e non ho potuto apportare le modifiche necessarie ad un funzionamento ottimale.”
    Liam alzò lo sguardo, meravigliato.
    Lo studio, ampio e luminoso, era occupato da una grande forma di gesso grezzo.
    “Cos’è? È bella.”
    “È ancora tutta da realizzare, è la mia ultima commissione per conto di un centro di ricerca. Quando terminerò l’opera verrai a vederla, spero che ti piacerà.”
    “Non ne dubito.”
    William si voltò di scatto. Silenzioso, studiò l’espressione dell’ospite.
    “Dimmi una cosa,” chiese, senza giri di parole. “Ai tempi del nostro primo incontro, io ti piacevo?”
    Liam trattenne il fiato, sorpreso.
    “Puoi anche non rispondermi, è solo una curiosità. Io ti piacevo?”
    Lui continuò a tacere e William scosse il capo, sorridente.
    “Scusami, non avrei dovuto. Sono troppo diretto a volte, non intendevo metterti in imbarazzo.”
    “Sì.” Mormorò Liam, pianissimo.
    “Come?”
    “Sì.” Ripeté. “Mi piacevi molto, ma … era un periodo particolare ed io non mi accorgevo … no, non volevo accorgermi. Non volevo accettare.”
    William annuì, senza aggiungere altro.
    Fece per dirigersi in cucina, nuovamente.
    “Ti disturba saperlo?”
    “No, perché dovrebbe?”
    “Io non vorrei che …” Liam fece spallucce. “Non vorrei rovinare la nostra amicizia. Se siamo amici, è sottinteso.”
    “Siamo amici.”
    “Davvero?”
    “Sì.”
    Liam sorrise. Strinse la mano di William.
















    Edited by Kiki May - 23/9/2011, 17:24
     
    Top
    .
  14. p.i.a
     
    .

    User deleted


    ....ma era corto però :(
    ok , devo smettere di lamentarmi e commentare
    per ora non ti mozzico, ma tu continuala, perchè quando inizi una cosa che mi piace poi mi abbandoni
    sto parlando dei famosi colori per capirci :lol:

    Questa storia mi acchiappa un sacco(sto per esaurire i sinonimi per dire che mi piace)
    Il rapporto tra buffy e Spike mi incuriosisce,voglio tutti i particolari
    Angel con il suo passato mi fa una grande tenerezza, ma beneva perchè ?Credo di aver intuito ma non mi pronuncio

    Mi raccomando posta presto, e continua a far scorrere il fiume, io sono quella sulla barca :D
     
    Top
    .
  15. °NeverMind°
     
    .

    User deleted


    I personaggi sono totalmente IC, tranquilla!
    Per quanto riguarda Lindsey, no non lo sopportavo proprio in Ats. Qui, invece, lo sto apprezzando sul serio, è la giusta controparte per Buffy, sa tenerle testa, a stronzaggine ci siamo e chissà magari uscirà anche una parte dolce e tenera di lui (se esiste! :unsure: ).

    Angel e l'alcool. Ottimo espediente per dare un senso alla sua doppia personalità ma voglio saperne di più.

    Buffy e William, dimmi che supereranno tutte le divergenze, che lei smetterà con questo comportamento e riusciranno a trovare un punto d'incontro. Grrr, non la sopporto quando lo tratta male, non lo ascolta nemmeno, è convinta a priori che le sue motivazioni siano giuste. Sí, è proprio IC!

    CITAZIONE
    Mi raccomando posta presto, e continua a far scorrere il fiume, io sono quella sulla barca :D

    Io faccio compagnia a pia! XD
     
    Top
    .
62 replies since 17/4/2011, 16:45   1038 views
  Share  
.
Top