Buffy the Vampire by Ashlee

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    Buffy the Vampire

    By Ashlee

    Tradotta: Stefania (stefy_william); Manu (kaikan); Tania (strawberry85)
    Raiting: NC17
    Warnings for: Violenza, Sesso
    Genere: Dramma. Realtà alternative.
    Pairing: Spike / Buffy
    Disclamer: Appartiene tutto a Joss Whendon e Co.
    Summary: Buffy è un vampiro e Spike è il cacciatore... con alcune differenze.
    Nota dell’autrice: Per lo scopo di questa storia, i cacciatori di vampiri possono essere sia maschi che femmine. Anche, gli eventi di “Angel” non sono accaduti come nella serie. Tutto sarà presto spiegato. Dopo ‘the Gift’ (il dono).
    Link dove trovare la ff in originale: www.whispersofeternity.com/BuffytheVampire.html

    Traduciamo con il permesso dell’autrice.

    SPOILER (click to view)
    Hi Tania!

    Not a problem. You can translate any of my stories, as long as my name stays on as the original author :-)

    Thanks for asking!

    ~Ashlee


    Vi avvisiamo che i capitolo sono 23.

    Capitolo 1 – Chance Meeting [Incontro Causale]

    Sedendo ed osservando la folla al Bronze sull'impegnato venerdì sera, Spike Bradley tentava di ascoltare l’amico, Charles Gunn, che parlava alla sua ragazza Winifred Burkle della band che stava per suonare la notte dopo là. Fred, da parte sua stava tentando di sembrare interessata.

    “Whoa, uomo.”

    Girandosi a guardare il suo amico, Spike gli diede uno sguardo confuso all'esclamazione improvvisa.

    “Guarda la bollente ragazza al bar.”

    Sorridendo furbescamente per il commento, il suo amico si trovò una schiaffo sulla spalla, Spike rivolse la attenzione al bar, alzando un sopracciglio alla giovane che vide seduta da sola. Il suo sguardo viaggiò per la lunghezza delle sue gambe, ammirando il modo in cui la gonna scivolava in alto come si spostò sullo sgabello. La camicia a maniche lunghe aveva un profondo collo a V che metteva in mostra generosamente l’incavo dei suoi seni. Guardando, quasi affascinato, come la ragazza si spostò i lunghi capelli dorati oltre la spalla, rivelando un viso attraente con un'espressione apparentemente annoiata, Spike sentì le pulsazioni accelerare mentre continuò a fissarla.

    “Dovresti andare a chiederle di ballare.”

    Distogliendo alla fine lo sguardo, Spike si girò per guardare in cagnesco il suo amico. “Devo ricordarti, amico, che non sei l’unico con una ragazza.”

    “Come possiamo dimenticarlo,” Gunn mormorò a Fred che tentò di frenare un riso sciocco, così che entrambi si guadagnarono uno sguardo fulminante dal loro amico.

    “Aw, andiamo Spike,” Fred saltò su. “Cecily non è qui stasera, e un piccolo ballo non ti farà male. Non è come se devi uscire e cominciare ad uccidere in ogni momento.”

    “Forse più tardi,” rispose lui, apparentemente disinteressato. In verità, attratto dalla ragazza ma lottava contro questo.

    A 21 anni, Spike era Cacciatore da quattro anni. Fu scioccato quando venne chiamato a 17 anni, ma non così scioccato quanto il suo osservatore, che non aveva fatto nessuno segreto del fatto che gli era stato assegnato Spike perché era un vecchio potenziale, così nessuna opportunità per lui di diventare effettivamente il Cacciatore.

    Un anno dopo che fu chiamato, Spike decise di lasciare la casa a Londra per frequentare l'università in America, col Consiglio dell'Osservatori che spinse che andasse alla UC Sunnydale siccome era collocata sulla Bocca dell’Inferno. La sua prima settimana di scuola, incontrò Gunn e Fred. Nello stesso momento, impalettò un vampiro di fronte a loro, guadagnandosi il nomignolo di Spike da Gunn che lottava contro i vampiri da molti anni.

    “Ehi, Spike,” Fred alzò la voce. “La tua ragazza del mistero sta andando via.”

    Girandosi verso il bar, vide la ragazza pagare l’ordinazione ed alzarsi. Prima che sapesse quello che stava facendo, Spike si era alzato e fu dietro di lei come si voltò.

    “Vai via così presto, amore? Speravo che mi avresti concesso l'onore di un ballo,” disse lui, offrendole la mano mentre i suoi espressivi occhi nocciola lo fissavano studiandolo.

    “Sembra bello,” disse lei con un sorriso, permettendogli di condurla sulla pista da ballo.

    Tirandola tra le braccia ed ondeggiando sulla musica lenta, Spike sentì corrergli attraverso il corpo delle sensazioni diverse - l'adrenalina che di solito sentiva quando stava pattugliando così come un senso di conforto e comprensione per la donna tra le sue braccia. Come la tirò più vicino, le sue spalle quasi si curvarono.

    ‘Dannazione, ' pensò tra sé. ‘Perché tutte le ragazze bollenti sono dei non morti? '

    Prendendo un profondo respiro continuarono a muoversi sulla pista, Spike resistette alla spinta di abbassare la testa, non volendo niente di più che accarezzare le sue spalla con le labbra. Dopo alcuni minuti la canzone finì, e lui la guardò con un'espressione illeggibile. “Desideri fare una passeggiata, pet?”

    “Per me va benissimo. Vorrei avere l'opportunità di parlarti.”

    Con la mano appoggiata sulla sua schiena, Spike la condusse verso la porta del Bronze, passando per il tavolo ed afferrando lo spolverino con un movimento fluido mentre diede ai suoi amici un'occhiata. Gunn accennò col capo, e lui e Fred cominciarono a raggruppare le loro cose.

    Conducendola fuori, Spike aspettò finché la porta non si chiuse dietro a sé, prima di prendere una scansione rapida del vicolo vedendo che erano da soli. Come lei si girò per affrontarlo, Spike la colpì con un pugno alla mascella, facendola volare contro il muro di mattoni, lei appoggiò la mano contro questo prima di girarsi traballante per affrontarlo. Lei vide brevemente il colpo con la croce sul viso prima di contro attaccare, i due si scambiarono fluidamente dei corpi mentre la porta dondolò aperta di nuovo con Gunn che uscì per aiutare l’amico prima di fermarsi di colpo, con Fred che si incontra con la sua schiena. La coppia dalla porta guardò la lotta perfetta tra i due – sembrava una coreografia. Come la ragazza riuscì ad ottenere una distanza da Spike, si tolse i capelli dagli occhi.

    “Mi vuoi dare un minuto!”

    “Permettimi di pensare – tu sei un vampiro, io sono un Cacciatore, non penso che adesso occorra una scienza. Non c’è bisogno di un'interruzione, grazie,” Spike rispose come avanzò verso di lei.

    “Sì, sei il cacciatore, ma sai chi sono io? Sei un idiota.”

    Questo lo fece fermare mentre la studiò, mettendo la mano nella tasca dello spolverino. “Chi sei?”

    “Oh, adesso vuoi conoscermi? Dopo che mi hai aggredito?”

    “Sai cosa? Il mio errore. Ho dimenticato - non è supposto che ascolti la bava, che tu vampiro sputi fuori.” Con rapida velocità, Spike estrasse la mano dalla tasca, tenendo una fiala aperta di acqua santa e lanciandola sulla donna. Lui la guardò come sibilò per il dolore e retrocesse, tenendosi la guancia bruciata. Incerto se lei stesse retrocedendo da lui o stava tentando di liberarsi dal dolore, tentò di tenere un'espressione impassibile sul viso.

    “Sai, avevo torto su di te,” disse lei con voce dolorante.

    Alzando un sopracciglio, lui inclinò lentamente la testa. “E, dimmi per favore, su cosa avevi torno?”

    “Pensavo che avresti capito.”

    Spike era completamente confuso adesso. “Capito cosa per l'inferno?”

    “Qualcosa come quello.”

    “Siamo a lezione allora,” disse lui leggermente.

    “Indagherai?” chiese lei.

    “Che genere di schifosa domanda è?”

    “Una semplice. Indagherai?”

    Dandole un'occhiata confusa, lei alzò gli occhi.

    “Okay, forse dovrei smetterla con le domane siccome sembrano essere un pò troppo complicate per te. Perché non corri e chiedi al tuo osservatore qualcosa?”

    “E quella cosa quale sarebbe, pet?”

    “Summers… virgola…Buffy. Controllalo.”

    Prima che Spike potesse sbattere le palpebre, lei era già fuori di vista, lasciando Gunn e Fred di camminare dietro a lui.

    “Uomo, cosa per l'inferno era?”

    “Per l’inferno maledetto, non lo so, ma sto andando dannatamente a scoprirlo.”

    Capitolo 2 – Discovery [La scoperta]

    Stando in piedi sulla porta del suo Osservatore meno di mezz’ora più tardi, suonando incessantemente il campanello, Spike impazientemente cominciò a bussare sulla superficie di legno. Quando la porta finalmente si aprì rivelò un uomo molto scontento in accappatoio, dovette sopprimere un ghigno. Spingendolo invece per entrare nella casa, andò in soggiorno.

    "William, spero ci sia una ragione valida per cui mi sei venuto a trovare a questa ora irreligiosa."

    "Non è neanche mezzanotte. Non tutti gli Osservatori si suppone debbano essere dei gufi notturni come i vostri Cacciatori? "

    "Quello è un equivoco comune", disse lui con voce stanca.

    "Oh bene. Per rispondere alla tua domanda, sì, c'è una ragione valida per essere qui, per me. Ho bisogno di sapere tutto quello che sai su Buffy Summers. "

    Il suo Osservatore si gelò, i suoi occhi si allargano di colpo come fissò il giovane. "Buffy Summers?"

    "Sì, Wes. Dai, so che la conosci."

    Wesley Wyndham-Pryce osservò il suo Cacciatore per un momento prima di accennare col capo esitante. "Effettivamente. Perché lo vuoi sapere? "

    "Ho incontrato questa ragazza. Suggerì di conoscere di lei o che era lei. Non sono molto sicuro", Spike rispose con un'alzata di spalle.

    "William", Wesley cominciò mentre si sedette, piegando le mani di fronte a lui. "Questa donna com’era? "

    "Non lo so…più giovane di me, capelli biondi e lunghi, una piccola molto piccola cosa che mi ha quasi preso a calci nel sedere, tra l’altro. Oh, ed era una vampira."

    "Impossibile", disse l’uomo più anziano, scuotendo la testa.

    "Ecco perché sono qui, Wes. Ho sentito di lei, ma non ricordo i dettagli. Lei morì prima che diventassi un adolescente. Non è che abbia prestato molta attenzione al ciclo dei Cacciatori prima di farne parte. Chi era lei? "

    "Lei era…lei era indiscutibilmente la più grande Cacciatrice che sia mai vissuta, salvando il mondo da almeno sei apocalissi ed altri atti di valore numerosi. Morì per mano del Maestro, rianimata solamente da un amico ma non prima dell'attivazione di un’altra Cacciatrice. Uccise poi il Maestro, lottò per molto tempo per dare una mano e contro Angelus, spedendolo all’Inferno."

    "Ma Angelus sta vivendo a L.A. Chi penserebbe che era nel nono cerchio dell’Inferno", Spike disse con un sorriso furbo.

    "Lui fu portato indietro. Presumibilmente dai Poteri Che Sono", Wesley continuò, ignorando il giovane. "Ricordi quello che ti dissi sulla sua anima? "

    "L'intero rituale su 'la felicità perfetta'? Sì, ne trovai l'essenza. Qualcuno era capace di ridargli l’anima."

    "Sì…questo qualcuno era un’amica di Buffy che da allora è diventata una strega molto potente. Gli anni passarono, e Buffy contrastò ognuno dei suoi nemici, uno alla volta. L'Ascensione del sindaco, un ibrido di demone umano, le creature chiamate The Gentlemen. Lei ha avuto successo con ogni incontro, fino a che la Dea degli Inferi Glorificus venne."

    "Cercando la Chiave", Spike finì, accennando col capo al ricordo.

    "Sì, la sorella di Buffy. Buffy avrebbe potuto lasciare morire sua sorella quella notte, ma invece, si sacrificò per salvare di nuovo il mondo, gettandosi giù dalla torre per chiudere una dimensione Infernale. Quello era approssimativamente nove anni fa."

    Spike accennò col capo. "E la sua morte attivò Faith? "

    "No, la presenza di una Cacciatrice era già stata attivata. Quando l’altra Cacciatrice morì, Faith fu chiamata - "

    "E quando Faith morì, fui chiamato io. Quindi chi per l’inferno è questa ragazza che ho incontrato?"

    "Non lo so onestamente, ma è meglio se vai a cercare fuori."

    "Sì", disse lui, alzandosi dal divano. "Sono già su questo."

    Andando fuori dalla porta, Spike non vide l'occhiata insolita sulla faccia del suo Osservatore come camminò fuori nella notte.

    * * * * *

    Vagando attraverso Sunnydale per un'ora, Spike non trovò la donna che stava cercando. Camminando oltre il Cimitero di Restfield, lentamente scivolò all’interno, sentendo il suono distinto di una lotta.

    Irrompendo in una corsa, lui girò l'angolo di un mausoleo per vedere una donna in lontananza, lottare contro un altro vampiro. Vedendo che lei lo stava contenendo facilmente, Spike si fermò ed ammirò la sua forma come lottò con una grazia che non aveva mai visto. Sapendo che il proprio stile di combattimento era più da strada con un po’ di kickboxing gettato dentro, questa ragazza era stupefacente nella sua precisione. Lei si era cambiata con un paio di pantaloni rossi di pelle ed una maglia a collo alto nera, i capelli lunghi che volavano dietro a lei con ogni calcio che tirava. Fissando come lei impalettò facilmente il vampiro per poi rivolgere la sua attenzione a lui, mettendo il paletto nella cintura dei pantaloni.

    "Quindi, immagino che tu abbia chiesto al tuo Osservatore", disse lei con un sorriso furbo.

    "Chi sei? " chiese lui, restringendo gli occhi per guardarla.

    "Vuoi dire che non lo sai? " chiese lei, alzando un sopracciglio divertita.

    "So chi era Buffy Summers. Ho chiesto chi sei tu. "

    "Bene, allora, quello è conveniente poiché Buffy ed io siamo la stessa persona" disse con un sorriso leggero.

    "Buffy morì quasi una decade fa, e non era per un attacco di vampiri. Così sto pensando che ho informazioni fresche. Adesso… tu chi sei? "

    "Permettimi di indovinare", disse lei, avvicinandosi, solamente per girare intorno a lui in un cerchio lento. "Hai sentito del Maestro, la prima morte, ed Angelus. Sto indovinando che sai perfino del sindaco ed Adam. E c'erano poi Gloria e la Chiave. Hai sentito tutto sul grande sacrificio, ma", fece una pausa come si fermò di fronte a lui. "Non hai sentito sulla sua terza morte."

    "Ho sentito abbastanza."

    "No", disse lei, scuotendo la testa con un sorriso divertito sul viso. "Tu ha sentito solo l’inizio. Non conosci i dettagli. Non sai come mi sentii debole contro il Maestro fino a che lui mi uccise. E sono disposta a scommettere che non ti è stato detto che Angel ed io eravamo innamorati e quello fu la causa che l'ha trasformato in Angelus. Hai sentito parlare della Cacciatrice che hai sostituito? "

    "Faith."

    "Sì", rispose lei, il tono si ammorbidì mentre i suoi occhi si annebbiavano. "Cosa conosci di lei? "

    "Era buona. Non la migliore, ma sapeva il fatto suo. Non poteva resistere al richiamo del lato più scuro di uccidere, e la linea tra quello che era corretto e sbagliato. Si è rivoltata per poi essere lasciata fuori sei anni fa. Due anni dopo ciò, fu uccisa in un'imboscata."

    Guardando come gli occhi della donna luccicarono debolmente di lacrime, lui aggrottò le sopracciglia quando lei guardò in giù, nascondendo il viso dal suo sguardo.

    "Lei non sarebbe dovuta andare da sola", bisbigliò lei.

    "Cosa? "

    I suoi occhi si incatenarono con i suoi, ricordando improvvisamente dove era e a chi stava parlando. "Non credi chi io sono. Perché crederesti a qualsiasi cosa ti dico? "

    "Perché non mi dici le cose e lasci trarre a me le conclusioni? "

    " Abbastanza equo ", disse lei leggermente, mentre accennava col capo la sua accettazione. "Faith ed io…eravamo due metà della stessa medaglia. Oscurità e luce. Così simili, ed ancora, completamente diverse allo stesso tempo. Lei si sentì oscurata da me, e quello la condusse all’alleanza col sindaco. Quello condusse a molte cose, tutto della cattiva persuasione. Non da meno quando lei avvelenò Angel. Solamente il sangue di una Cacciatrice poteva guarirlo, e fui determinata a dargli una cura. Andai all'appartamento…combattemmo…e la mandai in coma. Io…curai…Angel da sola, e Faith rimase in coma per nove mesi. Quando si svegliò, era adirata. Con molto aiuto, riuscii a sconfiggere il sindaco, e quello voleva dire che avevo ucciso il surrogato di suo padre. Per farla breve… molto breve, noi combattemmo, lei fece delle cose che pensavo imperdonabili in quel momento, e lei andò a L.A."

    "Fine della storia? " Spike chiese, sapendo che stava lasciando una buona porzione della storia, dal fatto che non aveva spiegato qualsiasi cosa sulla morte di Faith.

    "No", disse lei leggermente. "Angel era là, viveva a L.A., e volle aiutarla. Non era d'accordo, ma eventualmente, non gli interessò quello che noi decidemmo perché Faith andò in carcere. Fu rilasciata dopo cinque anni, e andai a L.A. per vedere se potevamo riconciliare alcune delle nostre differenze. Risultato, gli anni c'avevano fatto maturare entrambe, e cominciammo ad essere le sorelle che il nostro lignaggio ha mandato a chiamare. Due anni dopo che fu rilasciata, fummo chiamate per incontrarci ad una fabbrica che era un nido di vampiri. Faith arrivò là presto ed andò da sola…come era solita fare…Io sempre in ritardo. Arrivai in tempo per tenere la sua mano là mentre morì…poi ho cacciato tutti i vampiri, e incontrarono una fine molto dolorosa e polverosa. "

    Spike osservò le lacrime cadere dai suoi occhi alla fine della storia, tentando di non pensare come questa donna lo stava colpendolo. "Se sei Buffy, come sei qui? Tu saltasti da quella torre nove anni fa. "

    "Sì, ecco la parte che non c’è nel tuo libro di storia…o nei Diari dell’Osservatore. Il mio Osservatore non rivelò mai che ritornai. Lui non voleva che il Consiglio trovasse alcune idee nelle loro piccole teste malate su esperimenti o qualsiasi cosa come quello. Ho un’amica che è una strega- "

    "Quella che ha ridato indietro l’anima ad Angelus? "

    Gli occhi di Buffy si incatenarono ai suoi alla domanda. "Sì. Lei pensò che ero in una dimensione Infernale, così decise che dovevo essere riportata indietro. I miei amici…loro…loro fecero un incantesimo su di me, e, presto, Buffy ritornò. Non sapevano che non ero in un dimensione Infernale… ero felice. Io penso… penso che mi strapparono dal Paradiso."

    Facendo una pausa come guardò a terra, Buffy tentò di raggruppare i pensieri, non fare contatto visivo con l'uomo di fronte a sé. "Ero ritornata solamente da alcuni giorni quando ricevetti una chiamata da Angel. Lui voleva vedermi. Noi c'incontrammo a metà strada ad un piccolo luogo trascurato tra Sunnydale e Los Angeles. Quello che non sapevo è che quando lui sentì che ero ritornata, era felice. Perfettamente felice infatti… Non mi incontrai con l'uomo che avevo amato…Mi incontrai con la cosa che mi odiava."

    Sentendo improvvisamente la spinta per prenderla tra le braccia mentre le lacrime scesero sulla sua faccia, Spike si fermò appena lei continuò, "Ero dispersa da una settimana, ed ognuno fu preoccupato. Angelus mi trasformò prima che capissi cosa stava accadendo. Ha un modo misterioso di esprimere la sua personalità…non migliore di quella che è. Fui incatenata e torturata per una settimana prima che i miei amici capissero cosa stava accadendo. Willow riuscì a fare di nuovo l'incantesimo, ed Angel ebbe una cosa in più da aggiungere all'elenco di Angelus che lo fa sentire incolpa."

    "Non lo biasimi?"

    "Non era lui", disse lei leggermente, guardando a terra con una leggera alzata di spalle che faceva intendere quanto odiava la situazione nella quale si era messa. "Ora so. Sono una donna di 29 anni dentro il corpo di una di 20. Non sono la stessa piccola ragazza ingenua che ero."

    "Ma, se ti aveva trasformata, perché ti ha torturato? Non ti avrebbe voluta viva per quella parte? "

    Facendosi piccola al riferimento del suo status di non-morto, Buffy prese un respiro profondo. "Ecco perché lo fece. Angelus non aveva mai né ucciso o né trasformato una cacciatrice… sapeva che siamo vampiri completamente diversi. Uno dei fattori notevoli era il fatto che tenni la mia anima. Angelus pensava che le anime fossero lorde da quando ne ha avuto carico per più di cento anni. La mia lo stava disgustando, considerato che adesso era una sua childe. Era un imbarazzo per il suo demone. Sentiva che dovevo essere punita per averla."

    "Hai detto uno dei fattori…quali sono gli altri? "

    "Realmente, non molti" disse lei con un'alzata di spalle. "Sono un pò più forte di com’ero. La mia faccia non cambia come gli altri vampiri."

    "Perché no? " Spike chiese, guardandola confuso.

    "Suppongo perché i Poteri volevano che fossi bella mentre cacciavo", disse lei con un ghigno.

    Sorridendo furbescamente alla sua risposta, lui la guardò lentamente su ed in giù. "Quindi avrai quel corpo per l’eternità? "

    "Sì, fino alla fine del mondo, o incontrerò una fine polverosa perché qualcuno non vuole sentire quello che devo dire", disse lei, dando a Spike un'occhiata tagliente.

    "Sì, scusa per questo, amore. Devo chiamarli come li vedo. Se avessi saputo, non ti avrei mai dato il primo pugno… o l'acqua santa, ci avrei pensato" disse lui con un'occhiata timida.

    "Lo so. Ricordo come era. Io non avevo creduto ad Angel all’inizio, così suppongo posso lasciarti fuori pericolo", rispose lei, appoggiando il sedere su una lapide. "Inoltre, sono già guarita." gesticolò alla precedente guancia scottata, sperando di alleviare un poco della sua colpa.

    "Quindi perché mi stavi cercando? "

    "Pensavo che potessi essermi d’aiuto. Sono stata via alcuni anni, e ho deciso di ritornare sulla Bocca dell’Inferno e continuare a lottare contro i cattivi."

    "Hai famiglia qui? "

    "No", disse lei, guardandosi le mani. "Mia mamma morì alcuni anni fa, e mia sorella sta vivendo a New York. Sono stata con lei per un pò, ma sentivo come stavo rovinando la sua vita. È davvero duro per lei essere una di 24 anni ed aspettarsi che le persone credano che io sia la sorella più vecchia."

    "Tuo papà? "

    "Non so neanche se è vivo. Non gli parlo da più di dieci anni."

    "E Angel? " Qualcosa su Spike disse che quel nome lo faceva sentire nauseato. Non voleva pensare a quello che voleva dire.

    "Angel è ancora a L.A. alle volte gli faccio una visita, ma ha la sua vita, anche. La sua anima è stata ancorata alcuni anni fa dai Poteri – un tipo di ricompensa per tutto il bene che ha fatto."

    "Quindi perché non sei con lui? " chiese lui, stringendo la mascella come inclinò la testa per guardarla. "Se tu sei quella che gli dà la felicità perfetta, non vorrebbe passare tutta l'eternità con te?"

    "Forse", disse lei con un cenno. "Ma è innamorato di qualcun’altra. Si sente anche colpevole su tutte le cose che mi ha fatto dopo che venni trasformata, così di solito mi evita come la peste."

    Spike improvvisamente si sentì dispiaciuto per questa donna. Sembrava che nessuno si fosse preso cura di lei quando andò via.

    "Il tuo Osservatore? "

    "Lui si ritrasferì in Inghilterra dopo che sono morta… la seconda volta", lei chiarì con un sorriso. "Lo vedo alcune volte l'anno. Anche lui ha la sua vita."

    "Sembra che ognuno ha la propria vita eccetto te, pet", disse lui, inclinandosi vicino a dove era seduta.

    "Questa è la mia vita", disse lei solennemente, guardandosi le mani. "La cacciatrice è destinata ad essere sola…questo mi ha preso un po’ di tempo, ma l’ho capito."

    "Buffy", disse leggermente Spike come si mosse per stare in piedi di fronte a lei. Con un dito sotto il suo mento, lui inclinò la testa per guardarla negli occhi, sentendo un passaggio di collegamento attraverso lui come la guardò negli occhi di qualcuno che aveva il potenziale per capire tutto su di lui. "Non sei da sola. Non sei l’unica cacciatrice."

    Le lacrime uscirono dai suoi occhi alla sua ammissione molle, Buffy si inclinò inconsapevolmente più vicino alle sue labbra piene, Spike lasciò cadere la mano ad ogni lato della sua vita come si mosse a chiudere la distanza tra loro. Un secondo prima che le loro labbra si incontrassero, il cellulare di Spike cominciò a suonare incessantemente, facendoli saltare e separare. Dando una scossa per tirare fuori il telefono dalla tasca, lo aprì rabbiosamente.

    "Pronto!", disse lui con più malevolenza che intendesse.

    "Spike! Dove per l'inferno sei!? Capisci che sono circa le due di mattina, e si suppone che dovevi chiamarmi! "

    "Cecily, calmati. Sono ancora fuori a perlustrare…molti vampiri fuori stanotte." Con la coda dell’occhio, Spike vide Buffy scendere giù dal suo posto e cominciare ad allontanarsi. Prendendola dal braccio,scosse la testa, chiedendole silenziosamente di non andare via.

    Ascoltando come Spike tentò di calmare la sua ragazza bisbetica - sapendo che poteva essere solo una fidanzata per il tono di voce piagnucoloso che suonò alle orecchie di Buffy - lei si spostò di alcuni passi. Sentendo bestemmiare il suo vampiro per la prima volta, volendo calmare i suoi timpani feriti chiuse gli occhi per mandare via il mal di testa che sembrava si stesse formando.

    'Chi avrebbero pensato che i vampiri potessero avere mal di testa', pensò lei con un sorriso leggero. 'Considerato che non ne ho avuto uno in dieci anni.'

    Girandosi per affrontare la bionda mentre chiuse il telefono, lui le offrì un sorriso timido. "Scusami per questo."

    "Nessun problema", disse lei con sorriso falso. "Quindi, il mio suggerimento è, se sei d’accordo, cominciamo a pattugliare insieme."

    Aggrottando le sopracciglia al cambio improvviso nella sua voce, lui non voleva che lei pensasse che stava ignorando il loro quasi-bacio, ma se voleva parlarne, lui poteva farlo. "Suona bene. Probabilmente avrò bisogno di te per risolvere alcuna cose col mio Osservatore, ma andrà bene. Lui possiede una libreria un pò occulta su Main Street. Ci incontriamo là domani al tramonto? "

    "Ci vedremo dopo."

    Guardandola mentre si incamminava, Spike alzò un sopracciglio mentre si allontanava. Questo stava per avere uno sviluppo molto interessante.

    Capitolo 3 – Acquaintances [Conoscenti]

    Spike aveva progettato di andare presto al negozio di Wesley la sera seguente, voleva informarlo che la donna che aveva incontrato la notte precedente era davvero Buffy e che avrebbero pattugliato insieme. Ma alla fine era in ritardo e finì per incontrare Buffy che lo stava aspettando.

    “Ciao, riccioli d’oro” disse lui con un sorriso felice.

    “Ehy” sorrise timidamente lei, guardando a terra per un secondo.

    “Non si entrata?”

    “No, ti aspettavo. Non avevo tanta voglia di finire impalettata così ho preferito aspettarti.”

    Spike sorrise “Pensavo sapessi badare a te stessa, amore”

    “Si, ma non vorrei spaventare il tuo Osservatore” disse sorridendo brillantemente, come lui le aprì la porta.

    Camminando nel negozio, Buffy rimase stupita. Sebbene non era la stessa gestione, era rimasto identico al Magic Box. C’erano solo più mensole ripiene di prodotti magici.

    “Qualcosa non va?”

    Scosse la testa e si girò ad affrontare l’altro cacciatore, tentando di spingere via i vecchi ricordi.
    “No… solo”

    La porta sul retro si aprì e Spike si girò a guardare. “Ah sei qui ragazzo Osservatore”

    Wesley gelò improvvisamente mentre attraversava la porta. La voce gli uscì come un bisbiglio soffocato “E’ lei”

    Spike lo guardò perplesso poi si girò verso Buffy che era altrettanto sbalordita.

    “Wes?” bisbigliò lei “ Sei tu?”

    "Buffy? "

    Prima che Spike e Wesley potessero capire quello che stava accadendo, la bionda si precipitò tra le braccia dell’osservatore.
    “Non posso crederci che sei tu” bisbigliò.

    Spike sentì un fiotto assurdo di gelosia verso il suo Osservatore.
    “Qualcuno vuole spiegarmi?” chiese.

    Tirandosi via da Wesley con un’espressione timida, lei si girò verso Spike “Wes è stato il mio Osservatore per un po’…”

    Spike si voltò a fissare sorpreso Wesley “E non me l’hai detto la notte scorsa?”

    “William, non era importante. Ti ho detto quello che sapevo di lei… solo che non ti ho detto che la conoscevo”

    “Mi sembra che la conoscessi abbastanza bene” controbatté con il sopracciglio alzato.

    “Non mi piace questo, Spike” disse Buffy seccata prima di girarsi vesto Wesley. “In effetti, ero una monella viziata, diciamo che fu odio a prima vista” disse con un sorriso affettuoso.

    “Si, grazie per quello, Buffy” disse Wesley.

    “Scusa” disse, guardandolo imbarazzata.

    “Beh, sembra che l’odio non sia durato tanto” continuò Spike, senza dagli il beneficio del dubbio.

    “Um, no. Diciamo che il Consiglio degli Osservatori aveva notato che non riuscivo a controllare ne lei ne Faith, mi rimandarono indietro dicendomi che avrei addestrato qualcun altro. Immagina la mia sorpresa quando fui chiamato per te”

    “Sono felice di poter vedere una faccia famigliare a parte Dawn dopo così tanto tempo”

    “Si, beh, mentirei se ti dicessi che non sono curioso di sapere perché sei qui”

    “Oh, quello” Buffy sventolò la mano “Avresti tutti i dettagli se leggi i diari di Giles. Ma se vuoi la storia più corta al posto di quella noiosa e lunga, posso dirti questo. Willow mi ha resuscitata, Angel per questo raggiunse la felicità perfetta diventando Angelus, mi uccise, Willow gli ridiede l’anima, e anch’io…”

    “Anche tu hai l’anima” disse Wesley “Straordinario”

    “Si, Spike può darti tutti i dettagli”

    “Quindi tu sei ancora una cacciatrice, presumo”

    “Svolgo ancora il mio lavoro, se questo che vuoi sapere” gettò uno sguardo a Spike “Ma tecnicamente parlando, Spike è il cacciatore”

    Lui le offrì un sorriso di riconoscimento “Lo siamo tutti e due, amore. A quest’ora dovremmo essere fuori a pattugliare insieme” disse a Wesley.

    “Si, meglio. Buffy, vorrei tanto i dettagli dei tuoi anni passati”

    “Certo, Wes. Lo farò” disse lei.

    “Ahh…si…ok” disse imbarazzato per come gliel’aveva chiesto.

    “Ci vediamo Wes” sorrise afferrando la manica di Spike “Vieni, biondo, ci sono tombe che ci chiamano”

    Capitolo 4 - Getting to Know You [Conoscendoti]

    Pattugliando in silenzio per molti minuti, Spike finalmente parlò, “Così, hai quasi licenziato il mio Osservatore?”

    Gettandogli uno sguardo sorpreso, Buffy accennò col capo lentamente. “Yeah…io, uh..ho abbandonato il Consiglio. Dopo che Faith avvelenò Angel, il Consiglio rifiutò di aiutarci, e mi ha fatto realmente incavolare, così mi sono licenziata.”

    “E voi due non ve ne siete andate dopo?” chiese lui, alzando un sopracciglio.

    “Il mio Osservatore venne licenziato dopo che Quentin Travers sentì che mi considerava come una figlia,” Buffy disse con un sospiro. “Wesley fu portato per succedergli ed addestrare me e Faith… entrambi c’è l’avevamo l’uno con l'altro. Lui tentò di comandarmi, era un ragazzo nuovo sul lavoro, ma io ero già stata una cacciatrice per più di tre anni - non volevo degli ordini. Continuai ad andare da Giles per i problemi, e Wes non era troppo felice per questo.”

    “Quando è successo?”

    “All’ultimo anno di liceo. Durante l'ascensione del Sindaco.”

    “Così era là? Wes era là per quello”

    “Penso di si… Ero un pò occupata con l'esplosione della scuola.”

    “Hai fatto esplodere la scuola?” chiese lui con un sorriso furbo.

    “Bene, non per colpa mia,” disse indignata Buffy. “Voglio dire, sono da biasimare se c'era un demone serpente gigante che tentava di mangiare tutta la classe dei diplomanti? Vidi un modo di fermarlo, e l’ho fatto.” Vedendo Spike sorridere. “Inoltre, il simbolismo dell'atto era troppo da passarci su.” Ridendo insieme mentre entrarono nel cimitero, Buffy si mise una mano sul suo torace come si fermò.

    “Vampiri,” bisbigliò lei. “Molti di loro, lassù dietro al mausoleo.”

    “Non sento niente, amore,” disse lui quietamente.

    Buffy indicò il suo orecchio. “Udito da vampiro. Posso sentite quasi qualsiasi cosa. Io vado a sinistra, e tu a destra.”

    Entrambi estrassero il paletto dai rispettivi nascondigli ed avanzarono sul gruppo. Gettando uno sguardo all'angolo, Buffy vide sette vampiri che circondavano una coppia terrificata. Vide Spike nell’angolo del suo occhio, gli diede un cenno mentre entrambi si mossero in avanti. Ogni Cacciatore polverizzò il vampiro vicino, prima che il resto del gruppo li notasse. Voltandosi adirati contro di loro, Buffy riconobbe tre di loro da una lotta che aveva avuto alcune notti fa. Stava lottando sola e minimamente regolata a fuggire da loro. Stando in piedi mentre il leader del gruppo avanzò più vicino a lei, represse il brivido quando avanzò nella sua zona di conforto.

    “Bene, vediamo quello che abbiamo qui. Se non è una piccola e coraggiosa Cacciatrice,” disse lui prima di girarsi a guardare Spike. “E sembra che lei ci abbia portato una sorpresa.”

    Spike sorrise furbo, tenendo un occhio su Buffy, simultaneamente pronto per la lotta.

    “E ottengo con questo la mia bella festa,” il leader continuò con quella che doveva essere una voce seducente.

    Buffy sentì il bisogno di imbavagliarlo. “Ma è mai possibile che i vampiri non pensano ad altro? Voglio dire, forse non hai preso un po’ di tempo, con tutti i problemi di pelle e altro, ma hai realmente bisogno di lavorare sulla tua scelta in tutta la linea.”

    Senza dargli l'opportunità di pensare, lei gli diede un calcio alto sul viso prima di roteare e calciare uno dei suoi tirapiedi. Con l'angolo dell’occhio, poteva vedere le azioni di Spike contro i vampiri che erano andati contro di lui. Buffy sentì un bagliore di panico come quattro di quelli rimasti formato un cerchio intorno a lei. Tirando un paletto da dietro la sua camicia, lo gettò per colpire direttamente al torace di un assalitore. Calciando via un altro da lei, vide che questo perse rapidamente interesse e corse ad aiutare il compagno che stava combattendo con Spike.

    Gettando una serie di calci e pugni ad un altro vampiro, Buffy lo impalettò rapidamente, solamente per sentirsi lanciata indietro, cadendo contro una lapide con un tonfo mentre lasciò cadere il paletto. La faccia le si contorse quando sentì il dolore che sparò attraverso la schiena. Aprendo gli occhi come il leader le afferrò le braccia e la sbatté tra il suo grosso corpo e la pietra tombale, Buffy spinse sul suo torace con la poca forza che non aveva perso nella caduta. “No! NO!”

    Al suo uggiolare frenetico, Spike guardò su dal vampiro che aveva impalettato e vide Buffy che lottava contro il leader. Saltando e impalettando rapidamente l'ultimo del gruppo, Spike si diresse velocemente verso Buffy.

    “Sembra che posso prendere qualcosa dopo tutto,” disse il vampiro.

    Ritirandosi all'immagine che gli scoccò nella testa, Spike spinse il paletto nel cuore del vampiro. “Non sembra, amico,” disse, sorridendo come la polvere esplose e cadde intorno a lui. Lasciando gli occhi precipitare sulla Cacciatrice terrificata, guardò come Buffy si spinse su e si tolse la polvere dai vestiti. “Stai bene, amore?”

    “Bene,” disse lei. “Grazie per quello,” continuò, gesticolando alle ceneri per terra.

    “Nessun problema, pet,” disse lui,guardandola preoccupato. “Sicura di stare bene?”

    “Spike, sto bene,” gridò lei, girandosi per affrontarlo, tentando di nascondere l'emozione sul viso. “Non mi piace solo sentirmi come una vittima, è tutto. Non è nella mia natura…o nella tua, così è un pò sconvolgente.”

    “Okay. Solo sembra come se là qualcos’ altro ti abbia infastidito.”

    “Non c'è altro,” disse lei con voce bassa.

    “Bene allora. Dici che ci siamo sfogati abbastanza?”

    “Cosa avevi in mente?” chiese lei, adesso rilassandosi un po’ di più per il fatto che il soggetto fu lasciato cadere.

    “Stavo pensando che potevamo andare al Bronze.”

    “Cosa stiamo aspettando?” disse lei con un sorriso, abbassando le spalle in sollievo. “Usciamo da qui.”

    Capitolo 5 – Reminiscing [Ricordando]

    Entrando nel Bronze, Buffy lasciò la familiarità scivolarle addosso. Ricordi di un tempo più semplice quando lei, Willow e Xander stavano fuori e ballavano - Buffy desiderava quei momenti. Desiderava quei giorni quando doveva preoccuparsi solo di studiare e uccidere. Era morta in un modo, pensò, adatto ad una Cacciatrice, solo per essere riportata in questa terra e maledetta a lottare per sempre.

    Vedendo l'occhiata ansiosa sulla sua faccia, Spike mise dolcemente la mano sulla sua schiena, mentre la conduceva attraverso il club. Buffy sorrise leggermente, tentando di reprimere il brivido che l'aveva attraversata al suo tocco. Era passato molto tempo da quando si era permessa di lasciarsi andare con un uomo. Non da Angelus, mentre si faceva passare per Angel, l'aveva avvolta in un abbraccio, solamente per trasformarlo in un abbraccio mortale e condurla ad una settimana di torture. Il sorriso le si affievolì mentre i ricordi deprimenti oscuravano i migliori. Prima che venisse sommersa di nuovo dai pensieri, una voce nasale attirò l'attenzione di tutti nel club.

    "Spike!"

    "Per l’inferno maledetto", Spike mormorò a bassa voce. Buffy sorrise quando sentì la frase prima di rivolgere l’attenzione ad una impettita brunetta che camminava verso di loro. La donna aveva ricci che scendevano lungo le spalle ed un portamento presuntuoso che Buffy poteva dire prima di aver parlato con lei.

    "Cosa per l'inferno stai facendo qui? E con lei? " chiese lei, mentre gesticolava adirata verso Buffy.

    "Cecily, stavamo solo pattugliando insieme."

    "Oh, stavate", lei commentò. "Bene, perché lei va abbastanza bene per venire, ma io no? "

    "Vai piano, principessa", Buffy alzò la voce. "Faccio questo da molti anni."

    "Oh, lo fai", disse lei, rivolgendo l’attenzione su Buffy. "Sono così sicura che lo fai, piccola ragazza."

    "Ascolta, signora, sono lontana da essere una piccola ragazza, e posso resistere a qualsiasi lotta."

    "Oh, sono sicura che puoi, piccola", Cecily disse in tono snob.

    "Realmente non vuoi sapere di cosa sono capace ", disse Buffy. Non aveva mai desiderato prima un faccia a faccia, ma avrebbe amato vedere lo sguardo sulla sua faccia altezzosa se fosse stata capace colpirla. "Perché non prendi il tuo naso e te ne vai, tirando un cucchiaio di argento fuori della tua bocca, ti volti, e torni alla tua tavola? " Rivolgendosi ad un impressionato Spike, Buffy gesticolò con la mano. "Sarò al bar."

    Camminando impettita oltre una Cecily a bocca aperta, si diresse verso il bar e si sedette. Poteva già sentire lo stridulo della donna indignata mentre ordinò una bibita.

    "Bello show."

    Girandosi per affrontare il proprietario della voce, Buffy riconobbe l'uomo nero ed attraente della notte prima. "Felice che ti sia piaciuto", disse con un sorriso.

    "Era tempo che qualcuno mettesse la contessa al suo posto. Dio sa che lui non lo farà", disse lui, gesticolando verso Spike con la bottiglia di birra.

    "La contessa, buona", disse lei con una risata mentre si girò per affrontarlo. "Hai visto la lotta la notte scorsa. Potrei chiedere, perché non stai tentando di impalettarmi adesso? "

    "Sei entrata con Spike", disse lui con un'alzata di spalle. "Credo che se fossi un problema, se ne sarebbe già preso cura. Perché? Dovrei essere nervoso? " chiese, sorridendo.

    "No", disse lei, scuotendo la testa. "Quello non mi dice perché mi stai parlando volontariamente. Voglio dire, solo perché non ti ucciderò non vuol dire che non ti farò male."

    "Posso cavarmela."

    "Buono a sapersi", disse lei leggermente.

    "Io sono Gunn, a proposito."

    "Lieto di conoscerti", disse lei, scuotendogli la mano con un sorriso.

    "Quindi, qual è la tua storia? Voglio dire, immagino che sei una vampira, per la tua avversione all’acqua santa e tutto."

    Buffy accennò col capo mentre guardò alla superficie del bar. "Mai sentito del vampiro con un'anima complessa? "

    "Sì. Il vampiro di L.A. Combatte per il bene e tutto, ma quello è un uomo."

    "Diciamo solo che sono un parente", disse lei, gettando uno sguardo a lui per indicare il livello della sua reazione.

    "Giusto", Gunn disse con una leggera alzata di spalle. "Quindi perché sei qui? "

    "Pensavo che Spike potesse aiutarmi. È un bene avere qualcuno che ti guarda la schiena. "

    "E cosa sei? "

    "Qualcosa come quello", rispose lei con un cenno.

    "Bene", Gunn disse. "E’ sempre un bene avere un altro membro nella banda."

    "Scooby gang", Buffy bisbigliò, un sorriso che giocava sulle sue labbra mentre fissò la superficie del bar, ricordando gli anni passati.

    "Hai detto qualcosa? "

    "Oh…no", disse lei, uscendo dal suo pensiero e scuotendo rapidamente la testa.

    "Come sapevi dove trovare il Cacciatore? "

    "Bocca dell’Inferno", Buffy disse con un leggero sorriso. "Sembra attirare molte persone e creature. Vivevo qui, e anche la nuova Cacciatrice."

    "Nuova? Spike è stato il Cacciatore per più di quattro anni."

    "Si…lo so. Non l’aveva ancora incontrato lui."

    "Conoscevi Faith? "

    La testa di Buffy scattò su all'affermazione. "Come la conosci? "

    "Spike la menzionò. Solo che lui l’ha sostituita. La mia ragazza Fred, aiuta l’Osservatore con molte cose e mi ha detto qualcosa sui Cacciatori. Quindi, conosci davvero Buffy Summers? "

    Sorridendo mentre fissò la sua bibita, lei accennò col capo lentamente. "Sì. Eravamo davvero vicine."

    "Quindi c’eri la notte che lei morì? "

    "Più o meno", Buffy rispose, non incontrando mai i suoi occhi.

    "Quello deve essere stato duro", disse lui con un'occhiata comprensiva.

    "Oh sì", disse lei con un leggero sorriso. Guardando in su per controllare Spike, aggrottò le sopracciglia quando non lo vide da nessuna parte.

    "Se stai cercando Spike, probabilmente è fuori con quella, mentre tenta di calmarla", disse Gunn, gettando uno sguardo per il bar.

    "Non ti piace lei? " Buffy chiese, guardandolo con un sorriso, quest’uomo gli cominciava a piacere anche di più.

    "Per l’inferno no! Quella donna è nata con un bastone nel culo."

    "Sì, l’ho notato", rispose lei con una risata.

    "Dovresti essere orgogliosa. Nessuno l’ha mai messa al suo posto come hai fatto tu. Sono sicuro come l'inferno che lei sarà fuori di sé per avere qualcuno che la guarda in giù per un cambio."

    "Sì, bene, ho imparato che ci sono cose di cui aver più paura che di una viziata erede."

    "Sono d’accordo."

    "Combatti da tanto tempo? " chiese lei.

    "Da quando ero al liceo. Qualcuno doveva fare qualcosa."

    "E’ bello sapere che ci sono ancora delle persone che sanno ciò che è giusto", disse Buffy. "A proposito, è meglio se vado là fuori. È stato bello parlare con te, Gunn." Lasciando un po' di soldi al bar mentre si allontanò, sentì la sua voce dietro di sé.

    "Sì, anche per me…hey non conosco il tuo nome."

    Gettandogli uno sguardo da sopra la spalla, lei gli offrì un brillante sorriso. "È Buffy."

    Camminando fuori dal club,lasciò un Gunn molto perplesso dietro di sé.

    TBC
     
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    Capitolo 6 – Denial [Negare]

    Vagando per le strade di Sunnydale per più di un'ora, Buffy camminò lentamente per il porto guardando l'acqua nera. I ricordi la investirono come un tir, si abbracciò il corpo con le braccia. C'erano volte in cui si sentiva ancora una piccola ragazza impaurita, sperduta. C'erano volte in cui desiderava che sua madre fosse ancora viva, come aveva fatto quella notte- la notte che si supponeva dovesse essere l'ultima.

    Ormai si era rassegnata al fatto di dover vivere per sempre. Anche se non riusciva ad immaginare di poter vedere i suoi amici diventare vecchi e morire. Beh, tutti a parte Angel che però non sopportava neanche la sua vista senza che non fosse assalito dalla colpa.

    Lì aveva già allontanati. Non era stata tanto dura dato che: Xander e Anya si erano sposati e avevano avuto un bambino e vivevano in Colorado, dove Xander possedeva una società di costruzioni. Willow e Tara vivevano a Chicago anche se cambiavano residenza ogni due anni. Giles era tornato in Inghilterra e Dawnie era a New York.

    Nei cinque anni che erano passati, Dawn e Giles erano gli unici che aveva visto. Buffy si sentiva una cattiva amica. Ma sapeva che ognuno di loro aveva diritto a vivere la loro vita. Non avevano più nulla da combattere di notte. Era il cacciatore nuovo che se ne doveva occupare, anche se era ingiusto.

    Il suoi pensieri andarono subito a Spike. Era attratta da lui- ma chi non lo sarebbe stata? L'aveva visto al Bronze la notte prima ma non aveva avuto il coraggio di avvicinarsi. Si era sentita felice quando gli aveva chiesto di ballare, ma sapeva che non potevano avere nulla.

    Lui era il cacciatore.

    Mentiva se avesse detto che il loro quasi bacio non l'aveva fatta tremare di eccitazione, ma lui aveva "un'amica", e di conseguenza dove tenere le distanze. Non perchè volesse fare un piacere alla piccola snob, ma perchè lui stava insieme a lei e la voleva.

    Buffy non sentì i passi dietro di se tanto era soprappensiero.

    "Che cosa pensi di interessante?"

    Istintivamente roteò la gamba tirando un calcio potente, che fu fermato. Si ritrovò a fissare i brillanti occhi blu di Spike, poi gettò uno sguardo alle mani del ragazzo che reggevano il suo piede.

    "Calcio impressionante, piccola, ma me ne sono accorto" disse sorridendo furbescamente.

    Buffy diede una scossa alla gamba togliendosi dalla sua presa, e indietreggiò di alcuni passi mettendo distanza tra loro "Bei riflessi i tuoi"

    "Non volevo farti male, cacciatrice"

    "Cacciatrice?" domandò lei, guardandolo scetticamente "Non ci confonderà le idee?"

    "Penso di no. Inoltre sei carina quando ti agiti tutta per i nomi con cui ti chiamo" disse facendo un passo verso di lei "In effetti" continuò mettendole le mani sulle anche "Sei carina sempre"

    Sentendo la sua bocca vicina, lei respirò profondamente. "Davvero le donne credono a queste cose?"

    "Non di solito" bisbigliò lui, facendo diminuire la distanza tra loro "Ma c’è sempre una prima volta per tutto"

    Bagnandosi inconsapevolmente le labbra quando si mosse verso di lei, lei chiuse gli occhi quando sentì le lebbra che carezzavano le sue in un bacio dolce. Non riuscirono ad approfondire il bacio, perchè il telefonino di Spike cominciò a suonare.

    "Per l'inferno maledetto!" gridò, togliendosi con uno strattone da Buffy e estraendo il cellulare dalla tasca "Lo butterò nell'oceano. Cosa?!" gridò nella cornetta.

    Buffy avrebbe riso se non fosse stata occupata a pensare. Aveva appena detto che non doveva farsi coinvolgere, ed era lì a farsi baciare al chiaro di luna. Si girò verso l'acqua appena Spike spense il telefono.

    "Mi dispiace"

    "Non possiamo continuare, Spike"

    "Buffy, lo so che ho un’amica, ma..."

    "Non è questo" disse lei scuotendo la testa prima di voltarsi "Sei un cacciatore, so quando può essere difficile, ma so anche come è essere coinvolto con qualcuno con cui lavori"

    "Ed io non posso stare con te? Perchè non mi illumini su questo nuovo pezzo di informazione?”

    "Spike, sono un vampiro. E' vero, non il più convenzionale, ma ho ancora un'avversione verso la luce, bevo sangue. Hai bisogno di normalità nella tua vita, e io non posso dartela"

    "Io non avrò mai una vita normale, amore"

    Buffy scosse la testa mentre i ricordi gli riaffiorarono alle mente. Angel che si separava da lei, dicendogli che non potevano stare insieme, lui che se ne andava dopo la battaglia dopo la laurea.
    "Spike, abbi fiducia in me quando ti dico che è meglio se non comincia neanche. Non ci sarebbe niente di buono, lo dico per te"

    "Mi stai paragonando al tuo ex-ragazzo vero?" chiese incredulo "Pensi che la storia si ripeta"

    "Cosa intendi? E come sai di me e Angel? L'unica cosa che ti ho detto è come ha perso l'anima"

    "Si, ho fatto una piccola ricerca la notte scorsa. Sembra che il tuo Osservatore abbia scritto molto di te e Angelus"

    "Angel" disse lei tra i denti, sentendo che stava per perdere il controllo "E tu, sai che se mi avessi chiesto qualcosa, ti avrei risposto. Invece di leggerle alle mie spalle come se fossi un oggetto per un ricerca"

    "Ma è quello che sei, cacciatrice" disse lui avanzando verso di lei "Tu non sei viva"

    Sentendo il peso delle sue parole, lei si sentì comprimere il cuore nel petto, sapeva che non era viva ma era come si sentiva quando stava con lui. Ogni giorno, lei bramava di potersi svegliare e andare al sole. Voleva poter andare a fare compre con gli amici o andare in spiaggia o guardare il tramonto, ma non poteva. Non avrebbe potuto mai più.

    Nell'istante in cui Spike disse quella cosa si sentì male. Lei gli aveva fatto male dicendogli che non potevano stare insieme, e lui voleva farle del male di rimando. Ora, però guardandola, vide il dolore nei suoi occhi e cercò di toccargli la mano "Buffy, amore, io sono--"

    "Non farlo" disse lei piano. Scosse la testa e cominciò a camminare, lasciando Spike da solo "Solo non farlo"

    Capitolo 7 - Office Romance [Storia d’Amore da Ufficio]

    Buffy non lasciò il suo appartamento per molte notti. Lei e Dawn avevano venduto la casa su Revello e avevano messo i soldi in un conto di risparmio. Dawn aveva insistito che fosse Buffy a tenere i soldi, sapendo che avrebbe avuto bisogno di qualche aiuto per gli anni a venire. Quando Buffy si era ritrasferita a Sunnydale, trovò una comoda casa nel vecchio complesso di Giles.

    Sapendo che era una codarda a non uscire e affrontare Spike, non poteva trovare il coraggio per vederlo. Sapeva che nessuno era a conoscenza del fatto che era ritornata in città, e perciò, non sapevano il suo indirizzo per contattarla. Le uniche persone che avevano il suo numero di telefono erano Dawn e la vecchia banda.

    Buffy non c’è l’aveva contro Spike per aver provato a ferirla - sapeva che avrebbe ferito i suoi sentimenti quando volò via di fronte a quello che stava cominciando. Evitandolo perché non voleva trovarsi vicino a lui sembrava come il piano più facile. Ancora adirata che lui avesse letto i diari degli Osservatori, anche se gli avrebbe detto tutto quello che voleva conoscere, sapeva anche che avrebbe fatto la stessa cosa se fosse stata nella sua posizione. Per l’inferno, l'aveva fatto quando voleva vedere il tipo di ragazze che piacevano ad Angel.

    Una massa di affermazioni contraddittorie le volavano attraverso la mente, e Buffy sentì come se venisse tirata in un milione di direzioni. Pensò di lasciare la città, risparmiandosi l'angoscia prima che si manifestasse un'opportunità, ma sapeva che non avrebbe aiutato.

    Per ogni situazione alla quale Buffy pensava, ritornava sempre al fatto che aveva detto a Spike, Wesley, e Gunn che avrebbe aiutato a cacciare. Alzandosi dal divano, si mise un golf a collo alto bianco e spesso e un paio dei suoi jeans preferiti. Mettendosi una crema idratante e un lucidalabbra, Buffy afferrò due paletti. Mettendone uno al lato del suo stivale e un altro nella cintura dei jeans, uscì fuori.

    Solo perché aveva detto a Spike che l’avrebbe aiutato nelle perlustrazioni non voleva dire che doveva stare con lui quando faceva i giri. Decidendo di passare velocemente per i cimiteri e tornare a casa, Buffy poteva sentirsi almeno utile, da quando non aveva fatto niente di produttivo da tre giorni. Passando attraverso il primo cimitero, incontrò un demone e fece un lavoro rapido con lui.

    Come Buffy passò per un altro cimitero, poteva sentire delle voci. Rallentando, aspettò silenziosamente come le due figure entrarono nel suo campo visivo. Rilassando la sua posizione quando vide Gunn e la sua ragazza, iniziò a muoversi nella direzione opposta.

    “Buffy! Ehi, aspetta!”

    Con un sospiro, si voltò lentamente per affrontare la coppia che correva verso di lei.

    “Maledizione, ragazza. Dove sei stata? Spike era preoccupato per te,” disse Gunn. “Oh, a proposito, questa è Fred. Fred, questa è Buffy.”

    “Ciao! È bello incontrarti,” la ragazza disse con un brillante sorriso.

    “Anche per me” Buffy rispose con falsa allegria.

    “Così, dove sei stata?” le chiese di nuovo.

    “Oh… in giro,” disse lei vagamente, evitando i loro occhi, impegnata a girarsi il paletto tra le mani come se stesse controllando se fosse affilato

    “Bene, Spike è da qualche parte qui. Ci ha detto di andare avanti mentre finiva un nuovo vampiro.”

    Ingoiando mentre alzò gli occhi ai suoi, Buffy accennò col capo lentamente, rimanendo in silenzio.

    Aggrottando un po’ le sopracciglia, Gunn notò la differenza in lei comparata all'altra notte. Aveva sentito l’intera storia da Spike. Davvero, la prese senza chiedere niente di lei. Questa ragazza era tutto quello di cui Spike gli aveva parlato negli ultimi giorni, che Gunn trovò rinfrescante comparata a Cecily.

    “Stai bene, Buff?”

    “Oh, sto bene. Solo ultimamente non mi sento in me, quello è tutto.”

    “Bene, dovresti aspettare definitivamente, Spike,” Fred alzò la voce. “Pensava che ti fosse accaduto qualcosa.”

    “Sì,” disse quietamente Buffy. “Devo finire la ronda, così…um … ditegli solo che lo vedrò più tardi, okay?”

    “Sicuro,” Gunn disse scettico mentre Buffy si allontanò rapidamente. Sapeva che Spike aveva avuto qualche tipo di discussione con l’altra cacciatrice, ma non sapeva i dettagli. Lui e Fred rimasero dove erano mentre aspettarono Spike per prenderlo. Alcuni minuti più tardi, lo videro girare l'angolo di una cripta.

    “Ehi, Spike! Hai appena mancato la tua ragazza,” Lui gli disse.

    “La mia ragazza?” Spike chiese confuso.

    “Sì,” disse Fred. “Buffy era qui, ha detto che vi vedrete dopo.”

    “Buffy era qui?” chiese lui, la voce assunse un tono lievemente frenetico. “Da che parte è andata?”

    Gunn e Fred non dissero una parola. Indicarono semplicemente a destra e sorrisero quando Spike iniziò a correre.

    * * * * *

    Buffy stava facilmente uccidendo un gruppo di tre vampiri quando sentì Spike avvicinarsi. Tirando un calcio alto ad un vampiro, roteò e ficcò il paletto in quello che la stava attaccando da dietro. Senza aspettare che la cenere arrivasse a terra si voltò e sbatté il paletto in un altro cuore morto. Sentendo un combattimento dietro di sé, si girò per vedere Spike finire il terzo vampiro e girandosi per affrontarla mentre lei rimise il paletto nella cintura.

    “E’ da tempo che non ti vedo, amore,” disse lui noncurante.

    “Solo alcuni giorni.”

    “Ti stai nascondendo da me?”

    Fulminandolo mentre fissò nei suoi infuriati occhi, Buffy si girò sui tacchi, dirigendosi verso l’uscita del cimitero quando sentì Spike seguirla.

    “Oh, andiamo, Cacciatrice, non puoi essere ancora arrabbiata con me.”

    “No,” disse lei, scuotendo la testa. “Non sono arrabbiata con te. Ti sto solo ignorando.”

    “Buffy, non ti comportare così. Pensavo che stavamo andando d'accordo, prima che mi spinsi un piede in bocca.”

    “E’ giusto, Spike,” disse lei, girandosi per affrontarlo. “Stavamo andando un pò troppo bene. Ho già avuto due storie d’amore da ufficio. Due, Spike, e permettimi di dirti che non funzionano mai!”

    “Buffy, non gli stai dando neanche una possibilità… e cosa intendi per due?”

    “Non hai fatto così tante ricerche come pensavi. E perché dovrei dargli una possibilità?” chiese lei, gettando le braccia in aria. “Hai una ragazza, così perché non corri e passi del tempo con la tua piccola principessa?”

    “Sai cosa? Forse lo voglio, Cacciatrice,” disse lui adirato. “Forse dovrei passare del tempo con qualcuno che ha un cuore che batte.”

    Scuotendo la testa mentre un sorriso giocò sulle sue labbra, lei rispose, “Oh, non ho mai detto che lei ha un cuore, Spike. Ma chi sono io per dirti con chi uscire?”

    Digrignando i denti e guardando il cielo fresco della sera mentre Buffy si girò e si allontanò, Spike prese un profondo respiro. “Per l’inferno maledetto,” mormorò come la inseguì. “Buffy, aspetta! Non fare così, pet. Mi dispiace, okay? L’ho detto. Mi dispiace. Andiamo, Cacciatrice, mi piace pattugliare con te. Non essere completamente arrabbiata perché entrambi ci infuriamo velocemente.”

    Girandosi per guardare l'uomo di fronte a sé, Buffy lo contemplò per un momento prima di accennare col capo. “Okay, pattugliamo… ma solo quello, amico,” disse lei, colpendogli con un dito il torace.

    Mordendosi il labbro, Spike alzò un sopracciglio. “Non lo dire a me. Sei tu quella che non può tenere le mani lontane da me,” disse lui con un sorriso, guardando la mano di lei.

    Quasi ringhiando mentre alzò le mani. “Mi stai facendo infuriare, lo sai?”

    “Quello fa parte del mio fascino,” rispose lui, saltando su una pietra tombale.

    “Se quello è il tuo fascino, davvero mi dispiace per la tua ragazza,” disse lei con un leggero sorriso.

    “Hey!” Spike gridò indignato. “Mi offendi!”

    “Io non ho chiesto,” disse Buffy, alzando un sopracciglio.

    “E dici che sono l’unico che fa infuriare,” mormorò lui a bassa voce. Buffy rise come lo sentì.

    “Solo per una nota, Spike, ho un udito eccellente,” disse lei come si allontanò.

    Guardandola con apprezzamento come le sue anche ondeggiavano avanti e indietro, saltò giù dal suo posto e la seguì.

    Dopo alcuni minuti che camminavano in un silenzio confortante, Buffy alla fine parlò. “Seriamente, Spike, cosa vedi in quella donna?”

    “Cecily? Bene… stiamo insieme da anni. Sin da quando sono venuto qui.”

    “L’'ami?” chiese lei, non sicura di voler sapere la risposta.

    “Lo facevo,” disse lui leggermente. “Non lo sento da un po’ di tempo.”

    “Perché dici così?”

    “Bene… se devi mettere in dubbio il tuo amore per qualcuno, non lo fai quando c’è qualcosa che manca? Se fantastichi di passare del tempo con un'altra donna, nessuna questione forma che il tempo è passato, piuttosto che fantasticando sulla tua ragazza, penso, che quello crea un problema.”

    Chinando la testa per nascondere il rossore sulle guance, Spike sorrise quando notò il gesto. “Ti sei conficcata in me. Sai che sono il Cacciatore, e l'accetti, in gran parte. Non molte persone possono occuparsi di questa linea di lavoro.”

    “Sì,” lei concordò quietamente. “Lo so.”

    “Così su di te?” “Su di me… cosa?”

    “Ho trovato un po’ sulla storia che ci fu tra te e la checca -”

    “Angel,” Buffy lo corresse con un sorriso.

    “Giusto. Ad ogni modo, cosa è successo?”

    Stando in silenzio per un minuto, pensando alla risposta, Buffy prese un profondo respiro. “L’amavo. Noi… avanzammo nella nostra relazione, lui diventò cattivo, io l'uccisi, lui ritornò.”

    “Ho trovato più dettagli leggere su questo, Riccioli d’oro,” Spike disse con un sopracciglio alzato. “E dopo?”

    “ Non c’è molto da dire. Capimmo che non potevamo stare insieme, e lasciò la città.”

    “L'ami ancora?”

    “Sempre… ma non sono più innamorata di lui. E’ come un membro della famiglia. Gli voglio bene come voglio bene a mia sorella.”

    “Moriresti per lui.”

    Era più un’affermazione che una domanda. Buffy sapeva che lui stava pensando a quando per proteggere Dawn si era sacrificata per salvarla.

    “Lo stavo per fare,” disse lei leggermente come gli eventi di quando guarì Angel le balenarono attraverso la mente. “E lo farei di nuovo, ma non ci sono molto cose che non farei in questi giorni.”

    Spike guardò Buffy perplesso. “Cosa si suppone che stai dicendo, Cacciatrice?”

    Prendendo un profondo respiro, non necessario, Buffy rispose, “Voglio dire che per proteggere qualcuno a cui tengo… non mi importa del dopo.”

    “Stai cercando una via d’uscita.”

    “Cosa?”

    “Stai desiderando la morte.”

    “Non lo chiamerei così,” disse Buffy, cominciando a sentirsi irritata.

    “Come maledettamente la chiameresti?” chiese lui alzando la voce.

    “Perché ti stai arrabbiando così con me? Non mi conosci neanche!”

    “Ti conosco abbastanza, Buffy. So che non vuoi stare in questo mondo -”

    “No! Ecco dove sbagli, Spike. Non mi interessa di stare in questo mondo… io non voglio stare in questo mondo da sola. Perché è così, Spike. Sarò sempre da sola. Nessuna questione su quello, nessuna questione su quante persone salverò, inevitabilmente un giorno o l'altro, saranno andati. Ma io no,” disse, scuotendo la testa. “Io sarò ancora qui.”

    Sentendo una strana miscela di rabbia e tristezza attraversarlo, inclinò la testa per guardarla per un momento, restringendo gli occhi. “Così perché non è la fine quello?” chiese, la rabbia che vince.

    Gli occhi di Buffy scattarono verso i suoi. “Perché posso essere molte cose, ma non sono una codarda.”

    Pensando alla sua risposta per un momento, Spike accennò col capo, trovando improvvisamente un nuovo sentimento di rispetto per la donna di fronte a sé. “Sei tutt’altro che quello, amore.”

    Capitolo 8 – Flirting with Disaster [Amoreggiando con disastro]

    I giorni successivi passarono monotonamente. Buffy pagò un'altra visita a Wesley e lo mise al corrente dei dettagli che gli chiedeva. Lei e Spike pattugliavano di notte, competendo l'uno con l'altra per vedere chi potesse impalettare più vampiri. Buffy conobbe un pò meglio Fred e Gunn e fu dilettata di quanto gli amici Spike assomigliassero agli Scoobies. Gunn non era per nulla come Xander, ma era divertente averlo intorno. Fred aveva un portamento più quieto ed era notevolmente come Willow quando veniva a studiare.

    Quella notte, Buffy e Spike stavano pattugliando, anche se era più come se stavano attraversando le strade di Sunnydale e parlavano. La loro amichevole competizione dell’impalettare fu abbandonata per la notte mentre lei gli parlò di tutti i suoi amici e Giles. Spike aveva quasi le lacrime che scendevano lungo la faccia alla descrizione di Buffy del Wesley che lei aveva conosciuto.

    "Vuoi dirmi che il mio Osservatore era una checca? " chiese lui, afferrandosi lo stomaco mentre tentava di smettere di ridere.

    "Se per checca intendi un ragazzo spaventato, nervoso, ansioso, poi sì, quello era lui", disse lei con un sorriso.

    Tentando di immaginare l'uomo elastico che l'aveva addestrato come qualcuno che esitava timidamente di fronte ad una lotta, Spike scosse la testa con un sorriso. Il Wesley che conosceva non assomigliava al giovane rasato, perfettamente vestito e pulito che Buffy aveva conosciuto.

    "Lui non era del tutto cattivo", continuò lei. "Compresi molto quando ritornò e volle lottare contro il Sindaco col resto di noi. Sarebbe potuto correre di nuovo in Inghilterra con la coda tra le gambe, ma rimase. Sapeva che quello era giusto. Non gliel’ho mai detto, ma per quello trovò il mio rispetto. Mi sentivo cattiva pensando sempre a quando gli sparai. Chiaramente, quello non fu abbastanza per farmi ritornare al Consiglio."

    "Sì, a loro non piace certamente una Cacciatrice ostinata."

    "Conosci Travers? "

    "L’ho incontrato un paio di volte. E’ andato in pensione l'anno scorso, e adesso questo nuovo ragazzo si chiama Nigel Grant."

    "Nigel? Quel nome sembra familiare. Potrebbe essere quello a cui ho gettato una spada", disse lei leggermente, sorridendo quando vide l'espressione incredula di Spike. "Storia lunga. In ogni modo, Travers è andato in pensione. Sta andando sui settanta. Era troppo concentrato a far funzionare il Consiglio che non ha prestato abbastanza attenzione a che cosa stava accadendo intorno a lui."

    "Sì, ho raccolto molto dalle poche conversazioni che abbiamo avuto. Era praticamente, 'Essere un buon ragazzo e fare ciò che viene detto'. "

    "Quello suona quasi esatto."

    La coppia camminò in silenzio per alcuni minuti, fermandosi di fronte ad una altalena nel parco. Buffy si voltò e si sedette su l’altalena, guardando Spike. "Quindi cosa su di te? Hai qualche apocalisse che dovrei sapere?"

    "Solo una. Non so se è ai livelli delle apocalissi come sei abituata tu. Un gruppo di vampiri e demoni che usano una certa magia per aprire la Bocca dell’Inferno."

    "Quello non è mai divertente", Buffy disse con una smorfia sulla faccia.

    "Erano abbastanza facili da fermare. Definitivamente niente storie come le hai tu. Sei una leggenda abbastanza graziosa per i Cacciatori."

    Ridendo mentre lei si spinge via da terra e facendo muovere l’altalena, Buffy pompò con le gambe per mandarla più in alto, scuotendo la testa. "Una leggenda, huh? Così questo spiega perché non hai mai sentito di me."

    "Ho sentito di te, pet", disse Spike, mentre faceva un giro per spingerla. "Non ho dato retta hai dettagli."

    "Suoni familiare", disse lei, pensando a tutte le letture che Giles gli aveva dato. I due si rilassarono come Spike spinse Buffy ad un ritmo lento. Fermandosi alcuni minuti più tardi, lui gettò uno sguardo su al cielo e sospirò.

    "Odio finire presto, amore. Ma ho fatto una promessa per vedere qualcuno stasera."

    "Traduzione - la tua ragazza è arrabbiata con te perché passi così tanto tempo con un'altra donna e desidera vederti per una certa qualità di tempo."

    "In definitiva è così, Cacciatrice."

    "No grande. Farò un altro giro, e poi sono sulla strada di casa."

    "Buffy, non mi piace che pattugli da sola", disse lui con tono eccessivamente protettivo nella voce.

    "Spike, sto facendo questo da molto più tempo che possa ricordare. Posso prendermi cura di me."

    "Oh, ecco come sei morta tre volte."

    "Hey! " Buffy urlò indignata. “Per essere giusti, chiamerei colpi una di quelle volte."

    "Quello è vero", disse lui con un ghigno.

    "Sto ancora in piedi, no? " borbottò lei, portando nervosamente le braccia al torace e sporgendo le labbra.

    Ingoiando sodo, Spike lottò contro la spinta che il suo corpo sentiva verso la donna di fronte a sé. Non volendo niente di più che prenderla tra le braccia, facendo piccoli movimenti nervosi, spingendo le mani nelle tasche dello spolverino di pelle. "Io, uh.. è meglio che vado."

    "Sì", disse quietamente Buffy. "Probabilmente devi. Non vuoi incontrarti con la Terza Guerra Mondiale quando arrivi là."

    "No, definitivamente no. Ti vedrò domani, Summers."

    "Yeah…ci vediamo dopo."

    Allontanandosi lentamente, Spike sentiva i sentimenti tumultuosi che nascevano in lui. Ogni volta che lasciava Buffy, sentiva come se la stesse ingannando, stando con un'altra donna. Non pensava mai che l'altra donna era la sua ragazza che non poteva più sopportare. Con un gemito leggero, abbassò la testa e si incamminò per le strade di Sunnydale. La sua vita era un casino.

    Capitolo 9 – Conflicting Interests [Interessi In Conflitto]

    Con il passare delle settimane, Buffy e Spike stabilirono una relazione di lavoro. Il desiderio era ancora vivo, ma riuscivano a tenerlo sotto controllo. Sapendo che Spike provava dei sentimenti per lei, Buffy faceva di tutto per non dare nell’occhio quello che provava lei. Pensò di ritornare a New York, dicendogli che sua sorella aveva bisogno di lei. Ma non le avrebbe creduto mai.

    Un sacco di scenari passarono attraverso la testa di Buffy una sera mentre fissava il soffitto del suo appartamento. Spike aveva informato lei e Wesley che quella sera non ci sarebbe stato, Buffy era stata d’accordo anche se non era pronta a non vederlo.

    Pensò di andare a pattugliare, ma scosse la testa anche lei meritava una nottata per se.

    “Non succederà nulla se per una sera non vado” brontolò scendendo dal letto e andando all’armadio. Estrasse una mini-gonna di cuoio nera e un top rosso, sorrise. Era come tornare alle nottate del liceo. Si vestì rapidamente e si mise le scarpe, pettinò i capelli velocemente e uscì, senza mettersi il cappotto.

    Camminando nel Bronze qualche tempo più tardi, sorrise quando la maggior parte degli occhi si concentrarono su di lei. Stette seduta al bancone un po’, poi si buttò in pista. Venne subito avvolta da un gruppo di ragazzi. Sorrise seducentemente, Buffy fece muovere le anche, godendo della sua femminilità, sentendo i loro occhi su di lei. Quando la canzone cominciò, uno divenne molto più potente e avanzò verso di lei da dietro, gli accolse le braccia sulla vita e l’attirò a se.


    * * * * *

    Entrando nel Bronze di umore nero, Spike ringhiò di irritazione. Dopo aver fatto di tutto per passare la serata con Cecily, se ne era andato via presto, quando lei aveva cominciato ad assillarlo con i suoi discorsi sul suo pattugliamento dicendo che passava molto tempo con ‘quella ragazza ’. aveva continuato così per un’ora, finché non si era stufato e se ne era andato.

    Adesso, appena guardò nel locale affollato, vide un bagliore di capelli biondi sulla pista da ballo. Riconobbe Buffy. Divenne nero di rabbia quando vide le mani di uno sconosciuto sulle sue anche.

    Camminò velocemente sulla pista, si fermò davanti a lei. Senza dire una parola l'afferrò per un polso e la trascinò fuori dal locale. Buffy sapeva di poter strattonare la stretta con facilità ma sapeva anche che quel gesto avrebbe causato una lotta.

    Appena furono fuori, Spike si girò ad affrontarla "Cosa per l'inferno stavi facendo??!!"

    Lo fissò incredula, gli aveva urlato come si grida a un ragazzo che non rispetta il coprifuoco "Cosa per l'inferno stai facendo tu?!! Io stavo ballando!"

    "Ti stavi strusciando su di lui!"

    "Chi diavolo pensi di essere? Mio padre? Se voglio ballare, ballo. Non ho bisogno del tuo premesso, Spike!" sputò fuori il suo nome, poi lo oltrepasso soltanto per essere persa per le spalle e sbattuta contro il muro.

    Stringendo le labbra lo fissò negli occhi.

    "Cosa vuoi fare, Spike? Colpirmi? Solo perchè ho ballato con un ragazzo, senti il bisogno di difendere una donzella in pericolo?" lo guardò negli occhi che bruciavano di ira "Beh, ho una notizia per te, Spike. Se non volevo che mi toccasse, non gliel'avrei permesso. Quindi se vuoi lottare per me fallo pure, io ho altri programmi per la notte."

    Non riusciva più ha tenere sotto controllo le emozioni. Immaginare un'altro uomo che la toccava lo portò all'orlo. Già lo prendeva quando pensava a lei e Angel in intimità, ma quello poteva sopportarlo. Senza pensare, Spike schioccò le labbra contro quelle di lei in un bacio brutale.

    Buffy cercò di lottare contro il bacio, ma la lingua di lui le esplorò la bocca. Le braccia di Spike si avvolsero intorno alla sua vita e la spinse contro di lui per farle sentire la sua erezione.

    Un brivido le corse lungo la schiena. Le braccia di Buffy si avvolsero attorno al collo, e il bacio cominciò ad intensificarsi. Si tirarono indietro alcuni minuti dopo. Lo guardò meglio occhi, poteva vedere ancora rabbia e lo spinse da parte. Con un'ultima occhiata camminò per il vicolo.

    Guardando Buffy allontanarsi, Spike sbatté il pungo contro il muro. Strinse la mascelle, e pensò a cosa fare. La sua ira gli diceva di andare a cercare il ragazzo che l'aveva toccata. La sua mentre invece gli diceva di andare a pattugliare e scagliare la sua ira contro la popolazione di vampiri.

    "Per l'inferno maledetto" mormorò prima di riprendersi e andare a cercare Buffy. Nessuna questione irrisolta doveva esserci tra loro.

    Capitolo 10 – Consuming Passion [Passione Che Consuma]

    Correndo per Sunnydale, Spike tentò di vedere dove Buffy era andata. Tagliando attraverso un cimitero, sentì un combattimento sull'altro lato di una cripta. Facendo il giro, grato vide come la Cacciatrice combatteva contro un vampiro. Sentendo la rabbia bruciarlo dopo un momento quando Buffy fu bloccata sotto il grosso vampiro, Spike aspettò per qualche secondo per vedere se si liberava da sola prima di estrarre il paletto ed immergerlo nella schiena dell’assalitore.

    Ignorando la mano che le era stata offerta, Buffy si mise in piedi da sola. Togliendosi la polvere dai vestiti e senza dirgli una parola, si girò e cominciò ad allontanarsi.

    “Cosa, allora? Niente ‘grazie ' per averti salvato la vita?”

    Girandosi per affrontarlo, la rabbia balenò nei suoi occhi. “Non mi hai salvato la vita. Sono morta, ricordi? Tutto quello che hai fatto è stato salvarmi da avere un altro marchio da aggiungere alla mia raccolta,” disse, indicandosi il collo.

    Osservando la cicatrice pallida che c’era là, Spike sentì la rabbia aumentare in lui. “Angelus,” disse con veleno nella voce.

    “Non solo lui,” rispose lei, apparentemente noncurante. “Il Maestro, Angel, Dracula, poi Angelus. Sì, anche il demone di Angel decise di reclamarmi dopo che mi morse. Oh, non perché mi voleva. No, era perché il morso che reclama è il più doloroso, e voleva quello.”

    “Così appartieni a lui?” chiese lui, sentendosi come se fosse giunto al punto d'ebollizione durante l’elenco di Buffy, quasi esplodendo quando lei avanzò per guardarlo dritto negli occhi.

    “Non appartengo a nessuno,” bisbigliò lei lentamente.

    Voltandosi dalla parte opposta, Buffy cominciò ad allontanarsi, solamente per lasciar uscire un lamento molle quando si sentì scuotere il braccio e il corpo sbatté sul mausoleo.

    “Appartieni a me,” urlò lui, baciandole il collo.

    “Cosa è? Sei un vampiro adesso? Spiacente, baby, ma non puoi reclamarmi,” Buffy rispose con un bisbiglio lieve, senza fiato.

    Prima che lei sapesse quello che stava accadendo, Spike l’afferrò per il sedere e l'alzò contro il muro. Sentendo una chiusura lampo aprirsi e il materiale della sua mutandine strappato dal suo corpo, le sue unghie scavarono nelle sue spalle.

    “Ti reclamerò,” Spike ringhiò un secondo prima di ficcarsi in lei. Ansando quando la riempì, gli occhi di Buffy si allargarono all'invasione improvvisa, stirandole il corpo in modi che non provava da anni, prima della loro vicinanza e la sensazione del suo assalto su di lei. Tenendo le sue anche ferme, Spike sbatté di nuovo e di nuovo in lei, eccitato dal fatto che Buffy stava prendendo tutta la sua forza e ne stava implorando praticamente di più.

    “Dio, sei così bagnata, baby,” lui si lamentò, pompando dentro e fuori di lei.

    Tenendola fortemente, mentre controllò con tutto il peso implacabilmente in lei, tremò quando Spike avvolse le braccia muscolose intorno alla sua vita, tirandola più vicino a sé. Lei fece scorrere le dita attraverso i suoi capelli mentre gettò la testa indietro, perdendosi nell'estasi del momento, Buffy tentò di staccare la sua presa sulle anche mentre si inarcò contro di lui. Avendo bisogno disperatamente di spingere il corpo contro il suo, aveva bisogno di sentire l'attrito dei loro movimenti ma era sorpresa dalla quantità di forza che lui possedeva.

    Chiedendo insistentemente più contatto, lei si spinse contro di lui più forte che poteva mentre lui si immerse di nuovo nel suo corpo. Spingendo con i piedi contro il muro, andò contro di lui, Buffy guardò in giù verso di lui quando loro caddero a terra. Prendendo un profondo respiro, lei sbatté le palpebre mentre lo guardò negli occhi prima di cullare lentamente le anche contro le sue.

    Spike contemplò appena il cambio di posizioni mentre con le mani accarezzò il suo corpo, facendo scivolare le punte delle dita sotto la sua camicia per spremere i suoi seni. Lamentandosi quando lui fece correre il pollice su un capezzolo dolorante, Buffy aumentò la velocità. Desiderando ardentemente il rilascio, lei sedette dritta, cambiando l'angolazione del suo corpo e ansimando quando le mani di lui scivolarono in un punto più sensibile, pressandole il clitoride. Ansimando quando lei sentì il primo pulsante piacere attraversava, Buffy gli afferrò le spalle, persa nelle sensazioni.

    “Oh, Spike! Non fermarti… per favore, non fermarti!”

    Sorridendo quando il corpo di Buffy canterellò con il primo orgasmo, lui aumentò il ritmo. “Non ho nessuna intenzione di fermarmi, amore,” disse con voce roca.

    Guardando come il suo orgasmo finì, Spike sapeva che non sarebbe rimasto dentro per tanto, prendendo l'opportunità di invertire le posizione e controllando con il peso di nuovo sopra di lei. Sentendo l’accelerazione nei suoi movimenti e ficcando dentro e fuori di lei ad un ritmo rapido, Buffy sentì un altro orgasmo avvicinarsi ed ansò alle sensazioni che le causava. Sgroppando selvaggiamente contro di lui, afferrò la schiena di Spike, tentando di costringerlo a entrare più profondamente, sentendo che stava perdendo completamente il controllo.

    Tirando le braccia di lei e tenendole i polsi sopra la testa, Spike scosse la testa. “Uh, uh, pet. Sono io che comando,” bisbigliò, prodigandole baci lungo la mascella.

    Il piacere corse attraverso di lei per farla andare contro la sua natura e stare nel ruolo di sottomessa. Spike implacabilmente spinse in lei, facendo scivolando una mano sul suo sedere e tirandola ancora più vicino a sé. Sentendo il suo corpo raggiungere l’orgasmo, Buffy fece uscire un grido di piacere. Sbattendo in lei alcune volte prima che esplodesse nel suo orgasmo, Spike crollò sopra di lei, ascoltando come Buffy ansimasse per l'aria non necessaria mentre la forza tornò lentamente in lui. Spingendosi per appoggiarsi suoi gomiti, si inclinò in giù e diede a Buffy un bacio gentile.

    Saltando sotto shock quando lei sentì la carezza tenera delle sue labbra contro le sue, lei lo fissò con occhi larghi. In considerazione dell'ammontare del danno che stavano tentando di fare l'un l'altro neppure un minuto fa, lei rimase dove era per un momento mentre Spike rotolò al suo fianco, chiudendo la zip dei pantaloni lungo la strada.

    Alzandosi lentamente e drizzandosi i vestiti, lei prese un profondo respiro prima di allontanarsi da lui.

    “Dove stai andando?”

    “A casa,” disse lei leggermente, non incontrando mai i suoi occhi.

    Spike fu sui suoi piedi in un istante. “Questa schifosa cosa non significa niente per te?”

    “Lo fa” bisbigliò lei prima di rivolgere gli occhi bagnati all'uomo di cui si stava innamorando rapidamente. “E per quello che non può accadere di nuovo.”

    “E perché ?” chiese lui, la rabbia che ritornava nella sua voce.

    “Perché non posso innamorarmi di te.”

    Guardando come Buffy si girò e si allontanò da lui, uno sguardo disperato sul viso, Spike aspettò finché non fu fuori di vista prima di sorridere a se stesso. “Troppo tardi.”

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    Capitolo 11 – New Arrival [Nuovo arrivo]

    Spike stava lontano da Buffy da quasi una settimana, sapendo che lei voleva un po’ di tempo per sé e lasciando che sentisse un falso senso di sicurezza sul fatto che lui si fosse arreso. Ora, mentre bussava alla porta, godette dello sguardo scioccato sul volto di lei.

    "C-come mi hai trovata? " chiese lei, guardando intorno per il complesso prima di incontrare i suoi occhi.

    “Molta ricerca", rispose lui con un sorriso furbo.

    "Vai via", disse lei con voce indurita.

    "No", disse lui, il sorriso furbo che non lasciò mai la sua faccia.

    "Bene", mormorò lei, muovendosi per chiudere la porta. Bloccando rapidamente la porta, Spike entrò nell'appartamento.

    "Bel posto, amore", disse lui, osservando l'interno.

    "Non te l’ho chiesto", Buffy rispose, stando ancora in piedi di fronte a lui con le braccia incrociate sul torace, guadagnando un'occhiataccia da Spike.

    "Ora, ora, non mi piace quello. Sai che sei solo un pò emozionata che io sia qui", disse lui, camminando verso di lei e prendendole le anche.

    "Spike, non farlo", bisbigliò lei, la risoluzione che già si stava sbriciolando al tatto gentile delle sue mani sulla vita.

    "Non puoi aiutarlo", mormorò lui, curvandosi per baciare dolcemente lungo il suo collo. "Solo per essere con te, devo toccarti."

    Chiudendo gli occhi come ingoiò, Buffy gustò la sensazione delle sue labbra sulla pelle, prima di spingerlo via dolcemente. "Spike, non possiamo farlo."

    "E perché? "

    Provando a cercare una ragione per un momento, lei visibilmente si illuminò, lieta quando ne pensò una. "Hai una ragazza."

    Facendo scorrere la lingua sulle labbra mentre lui la fissò con grande appetito, inarcò un sopracciglio nella sua direzione. "Dimmi chi? "

    "Co-cosa? "

    "Davvero pensi", cominciò lui, avvolgendo di nuovo le braccia intorno a lei. "Che dopo che sono stato con te, potevo tornare da lei volentieri? Le ho detto una settimana fa che era finita."

    Guardando in giù e notando come intimamente i loro corpi erano premuti insieme, lei avrebbe potuto giurare che aveva sentito il cuore batterle per un momento.

    "Spike", disse lei leggermente. "Non sto dicendo che è stato un errore. Perché non lo era", disse urgentemente, guardandolo negli occhi. "Ma, penso che abbiamo bisogno di andare piano."

    "Cosa intendi per andare piano? Buffy, abbiamo già scopato - non c'è nessuna ragione ora di fare la timida con me", disse lui, arrabbiandosi.

    Mascherando attentamente i sentimenti come lei lo guardò negli occhi, tentò di controllare il tremito del mento. "Quindi vuoi stare con me solamente se io continuerò a scoparti, è quello? " chiese tranquillamente.

    Stringendo insieme i denti, Spike guardò il soffitto. "Per l’inferno maledetto, Cacciatrice. Non ho detto quello. Non mettermi le parole in bocca."

    Liberandosi dalla sua presa, Buffy si mosse verso la porta. "Grazie per essere venuto."

    "Non fare così. Andiamo, Riccioli d’oro, era venuto solo per vedere se volevi andare a pattugliare."

    Pensando a questo per un momento, Buffy accennò lentamente con il capo. "Ok. Lasciami cambiare."

    Spike accennò col capo ed aspettò alla porta mentre lei scomparve nella camera da letto, resistendo alla spinta di seguirla. Quando riemerse un momento più tardi, si sentì la bocca asciutta mentre lei avanzo verso di lui. Si era messa un paio di pantaloni di pelle nera ed una camicia bianca con un basso scollo a V. Distogliendo lo sguardo prima che venisse influenzato più di quello che già era, si schiarì la gola. "Pronta? " chiese, aspettando finché lei accennò col capo. "Andiamo."

    * * * * *

    Dopo più di un'ora a pattugliare, Buffy era pronta a dire che era finita. Avevano impalettato un vampiro e non ne avevano incontrati altri.

    "Dove sono stasera? " borbottò lei.

    Sorridendo alla nota infantile nella sua voce, Spike fece spallucce. "Onestamente non lo so. Non ho trovato un promemoria."

    Fulminandolo con lo sguardo per il suo atteggiamento da saggio ragazzo, lei si girò quando sentì un rumore. Osservando il suo cambiamento, Spike si fermò ad aspettare con lei.

    "In questo modo", borbottò lei.

    "Cosa c’è di sbagliato? "

    "Suona come se qualcuno stesse lottando, ma tu ed io siamo entrambi qui."

    "Potrebbe essere Gunn. Qualche volta taglia per il cimitero quando va verso casa di Fred", disse Spike, correndo verso il suono.

    Correndo con lui finché la lotta entrò in vista, Buffy si fermò di colpo con Spike che fece una pausa dopo di lei come loro fissarono le due persone. Guardando una donna in pantaloni neri e un top rosso sangue, che stava calciando un vampiro nel sedere, entrambi rimasero in piedi con bocche aperte mentre lei tirò un calcio alto che fece girare la testa del vampiro prima di girarsi con un movimento fluido e spingere un paletto nel suo cuore.

    Afferrando il paletto come la donna si girò per affrontarli, Buffy restrinse gli occhi quando guardò la donna scivolare fuori dal volto della caccia mentre camminò verso di loro. Ingoiando un respiro quando arrivò più vicino e fu capace di darle una buona occhiata, gli occhi di Buffy si restrinsero. I suoi capelli castano scuro precipitarono fino a metà schiena, e più vicino che lei arrivò, Buffy poteva vedere la somiglianza tra lei e quest’estranea. Sembrava che la donna fosse un pò scioccata nel vedere una donna che sarebbe potuta essere la sua gemella in piedi di fronte a sé. Mentre gli occhi di Buffy erano nocciola, quelli delle donna erano marroni. Le labbra non erano completamente piene, ed era un pollice o due più alta, ma la somiglianza era straordinaria.

    "Tu devi essere Spike", disse lei con una voce molle. "Io sono Cassidy."

    Fissandola per un momento, tentando evidentemente di trovare una somiglianza, Spike inclinò leggermente la testa. "E come mi conosci? "

    "Chiunque sa del Cacciatore, ma ho paura di non sapere chi sei te", disse lei, rivolgendosi a Buffy che la stava guardando scetticamente.

    "Apparentemente hai bisogno di rivedere la storia delle Cacciatrici, allora. Io sono Buffy Summers."

    Lo shock fu evidente nella faccia della donna come fissò l'altro Cacciatore. "Ma sei morta."

    "Sì…e ancora combatto. "

    "Ma non sei un vampiro. L’avrei sentito."

    Lasciandosi allungare le zanne mentre negli occhi le passò un'ombra straordinaria di lavanda, Buffy poteva vedere Spike che la fissava sorpreso, comprendendo che lui non aveva mai visto la sua versione di vampiro faccia a faccia. Come si girò per guardarlo, lui la fissò negli occhi, scioccato dal fatto che non erano del tipico color ambra.

    Buffy fece spallucce. "Non so perché", disse lei, rispondendo alla sua domanda non richiesta prima di rivolgere di nuovo l’attenzione alla donna. "Così…Cassidy, cosa vuoi? "

    "Voglio aiutare."

    Buffy la guardò dubbiosa. "Vuoi aiutare? Con cosa, assicurandoti che la popolazione umana non cresca troppo? "

    "Voglio lottare", disse lei, dirigendo l’attenzione a Spike ed ignorando la donna che stava in piedi accanto a lui. "Voglio aiutarti."

    "Perché? "

    Notando il modo in cui Spike stava fissando la donna, Buffy sentì un dolore lancinante per la gelosia, ma lottò per ignorarlo.

    "Ho un'anima."

    La testa di Buffy scattò per fissare Cassidy. "Hai un'anima? " si fece beffe. "Capisci che non si mettono in cosa e le distribuiscono".

    "Dalle un'opportunità", disse Spike, mettendo una mano sul braccio per trattenerla.

    "Un'opportunità per cosa, Spike? Ti senti tutto al sicuro e confortato e poi ti uccide? Perché ti disturbi a darle un'opportunità? A me non me l’hai data."

    "L’ho fatto, Cacciatrice, a preso solo un po’ di tempo." Rivolgendo l’attenzione a Cassidy, lui continuò, "Come hai un’anima? "

    "Sono stata maledetta…ma non sono sicura da chi."

    "Scusaci", Buffy disse con falsa sincerità mentre afferrò il braccio di Spike e lo condusse via. Quando loro furono a distanza da udito, lo lasciò e roteò per affrontarlo. "Sei matto? Devi avere realmente un desiderio di morte! "

    "Calmati, Buffy. Non dovremmo darle il beneficio del dubbio? "

    "No! Nessun beneficio, solamente dubbio! Non mi piace questo, Spike. Se un vampiro viene da te e ti dice che ha un’anima. Non vuol dire che c’è l’ha, e non c'è nessun modo di controllare."

    "Buffy, posso prendermi cura di me, e se questa vuole impalettare qualche vampiro, allora mi sta bene."

    "Spike - "

    "No, Buffy, so quello che sto facendo."

    Guardandolo mentre si girò e andò di nuovo dalla donna, la parte femminile di lei voleva andare via risentita di non essere stata ascoltata, ma la parte della Cacciatrice era infastidita per seguire questo vampiro indegno di fiducia. A Buffy non le piaceva, nessuna questione sul sentimento per Spike. Strascinando lentamente dopo lui, lei li sentì ridere per qualcosa che aveva detto Cassidy, e quasi si sentì male.

    Venendo dopo Spike, Buffy stava in silenzio da un pò prima che Spike si rivolse a lei. "Stiamo andando al Bronze, amore. Vuoi continuare a lungo? "

    Guardandolo incredula un momento, la parte femminile di lei alla fine vinse. "No…realmente non lo faccio. "

    Girandosi ed attraversando il cimitero, Spike notò che si stava allontanando dalla direzione del suo appartamento, ma lui alzò le spalle. Porse una mano a Cassidy e cominciò a condurla al Bronze.

    Capitolo 12 – Jealousy [Gelosia]

    Camminando per la città, Buffy cercò di trattenere le lacrime, se le avesse lasciate uscire non sarebbe riuscita a fermarsi. Gli faceva male che Spike non aveva fiducia in lei.

    Qualche minuto dopo stava camminando nella via principale, si abbracciò con le braccia. Si sentiva più sola in quel momento più di quanto non si fosse sentita quando era arrivata a Sunnydale.

    “Ehy!”

    Buffy si girò alla voce maschile che la stava chiamando, un ragazzo vestito sportivo. Si mise in posizione di attacco mentre lui si avvicinava. Non sembrava pericoloso, ma se lo fosse stato, non doveva lasciarsi impressionare.

    “Ti conosco”

    Buffy rimase confusa e scosse la testa “Penso di no”

    “No, tu sei la sorella di una ragazza che ho conosciuto. Dawn….Summers, mi pare”

    “Conosci Dawn?”

    “Si, mi sono laureato con lei, sei sua sorella…Bunny vero?

    “Buffy” lo corresse con una risata “Tu chi sei?”

    “Oh, mi dispiace, sono RJ Brooks”

    “Quarterback del Sunnydale High” disse lei “Mi ricordo”

    “Si, ti sei laureata un paio d’anni prima di me. Non ero sicuro che ti saresti ricordata, ma dannazione, sei bella dovevo tentare!”

    Lei gli offrì un sorriso “Grazie”

    “Beh, ascolta, mi chiedevo se ti andasse di bere qualcosa con me?”

    “Io- io non lo so. E’ abbastanza tardi, e-“

    “Aw, ti prego. Solo un drink, il bar è qui dietro l’angolo”

    “Diavolo perché no?” disse Buffy dopo un momento “Ho bisogno di staccare un po’. Andiamo”

    “Grande!” disse RJ mentre camminavano verso il Bronze.

    Buffy si fermò a fare un sospiro di sollievo prima di attraversare la porta. ‘Spike sarà ancora qui?’ si chiese mordendosi il labbro inferiore. Non dandoci peso seguì RJ nel locale. ‘E anche se mi vede. E’ lui che se ne andato con un’altra. Non può dettare la mia vita’

    RJ gli afferrò la mano portandola al tavolo. Buffy si guardava in giro non vedendo Spike. Il ragazzo non era brutto. Sfortunatamente non era in vena di stare con un ragazzo. ‘Ma su non deve essere per forza un ragazzo a lungo termine. Puoi anche divertirti ’

    * * * *

    Stando in piedi con Cassidy al balcone Spike capì che non era attratto da lei. Non c’era neanche una parte che assomigliasse a Buffy, non avrebbe dovuto fare il paragone. Ma lo fece.

    Cassidy amoreggiava spudoratamente con lui ogni notte, ma la sua mente vedeva ancora la faccia di Buffy quando si era allontanata quella stessa sera. Non voleva ferire i sentimenti della ragazza.

    Un po’ si sentiva attratto a dir la verità, ma i suoi pensieri correvano solo a Buffy. Era appoggiato al balcone, ascoltando Cassidy distrattamente, vide una testa bionda che conosceva bene. La gelosia lo riempì quando vide una ragazzo portargli una bibita.

    ‘Mi aveva detto che non sarebbe venuta ’ pensò arrabbiato ‘ Poi se ne sta lì, con un ragazzo a bere?’ si disse di fregarsene.

    Qualche minuto dopo la guardò di nuovo e la vide flirtare con il ragazzo. Arrabbiato afferrò la mano di Cassidy e la condusse sulla pista da ballo. L’avvolse tra le braccia mentre la musica lenta iniziava. Lanciò un’occhiata a Buffy che parlava nell’orecchio al ragazzo per poi alzarsi e uscire dal Bronze.

    “Cassidy, penso che ti chiamerò”

    “Ma stavamo ballando” fece le fusa.

    “Si, ma devo andare in un posto”

    La ragazza di fronte a lui sporse il labbro inferiore, e Spike fu disturbato nel vedere che era lo stesso gesto che faceva Buffy. Si allontanò da lei.
    “Ci vediamo presto. Devo veramente andare”

    Senza guardarla un altro secondo, Spike se ne andò. Corse verso la strada principale, ma non vide nessuno. Cercò in tutti i vicoli ma niente, gli si strinse lo stomaco a pensare che aveva portato quel ragazzo al suo appartamento.

    * * * * *

    Aprendo la porta del suo appartamento, Buffy si girò ad affrontare i ragazzo. “Grazie per avermi accompagnato, RJ, non era necessario”

    “Mi assicuro sempre che le mie ragazze arrivino a casa sicure”

    “Ragazze?” domando lei con un sorriso.

    “Scelta povera di parole, mi spiace” disse lui timido.

    “Tranquillo” disse Buffy con un’alzata di spalle “Mi dispiace di aver interrotto la bevuta. Ma davvero non mi sento tanto bene”

    “Non importa. Sono felice che tu abbia accettato di bere qualcosa con me. Possiamo farlo di nuovo un’altra volta?”

    “Forse” disse lei con un sorriso timido “Mi sono divertita RJ” si alzò sulle punte a dargli un bacio sulla guancia.

    “Ci vediamo” disse lui con un sorriso. Voltandosi RJ si scontrò con un uomo arrabbiato che veniva verso di loro.

    Guardando subito Buffy, Spike ignorò il ragazzo “Dobbiamo parlare”

    “Buffy, sei sicura che vuoi che vada?”

    Sorridendogli, lei accennò col capo. “Starò bene. Non preoccuparti, vai pure”

    RJ annuì, non troppo convinto, poi sorrise e se ne andò. Buffy fissò con occhi freddi Spike “Non abbiamo niente di cui parlare”

    ”Oh sii” disse lui spingendola da parte per entrare nel suo appartamento. Buffy sospirò e sbatté la porta dietro di lei.

    “Perché sei qui, Spike? Pensavo avessi un appuntamento con una ragazza”

    “Per l’inferno maledetto, cacciatrice ti ho invitato!” gridò Spike.

    “Non sono molto propensa a fare ménage a trios, ma grazie per avermi pensato” rispose lei, incrociando le braccia e alzando un sopracciglio.

    Spike attraversò la stanza di corsa, sbattendola contro la porta e incollando le labbra alle sue. Arrabbiata che lui si premettesse di fare una cosa così intima, quando aveva quasi fatto sesso con Cassidy sulla pista da ballo, Buffy lo spinse via, asciugandosi le labbra arrabbiata.

    “Che diavolo stai facendo?!”

    Spike non rispose, la prese in braccio facendola penzolare sulla spalla, portandola nella camera da letto, Buffy gli artigliò la schiena “Mettimi giù, brutto figlio di- ohhh”

    Spike la scaricò sul letto, lei si allontanò mentre lui cominciava a slacciarsi la camicia. “Devo farti una domanda”

    “Bene, amore” rispose lui, sbottonandosi la camicia “Giusto adesso, sono molto arrabbiato con te per possedere gli schifosi pensieri della mia testa. Così per il mio modo di vederlo, hai due scelte. Uno – possiamo tirare fuori la maledetta vita uno dall’altro, o due posso scoparti e eliminiamo questa aggressività. In entrambi i modi, agnellino, capirai.”

    Buffy si mise in ginocchio. “Come osi! Solo perché sono venuta a letto con te una volta lo farò di nuovo? Non crederai che--?”

    Spike la fece tacere prendendole il visto tra le mani e baciandola. “Non pensare di sfuggire” disse prima di togliersi i pantaloni.

    Buffy sollevò un sopracciglio “Sei molto sicuro di te?”

    “Non ho sentito nessuno lamentarsi” disse lui, tirandola a se per togliergli i pantaloni e farli finire a terra. Le afferrò la camicia e gliela sfilò tirando il reggipetto con essa. “Conosci un modo più veloce?”

    Lei lo fissò “Non pensare di essere perdonato”

    “Continua a sognare, pet”

    “Cosa? Pensi di meritarti una seconda occasione?” chiese lei tra i denti.

    “Che cosa vorresti dire?” chiese lui, guardandola negli occhi.

    “Voglio dire, eri soffocato dalla nuova ammiratrice, e ora sei qui con me. Perché?”

    Spike gli salì sopra “Vuol dire che ti voglio. Vuol dire che mi sto perdendo per te, non ho mai desiderato tanto uccidere una persona come quando ti ho vista con quello stasera”

    Non dandole l’opportunità di controbattere, Spike entrò dentro di lei incrociando le sue anche.
    Buffy si inarcò contro di lui per poi artigliargli la schiena. Dandole qualche spinta, Spike le baciò la gola prima di continuare. “Sono diventato matto quando ho pensato che l’avevi portato a casa…e magari avresti fatto quello che stai facendo con me”

    ”Mmmm” si lamentò Buffy, stringendo le cose attorno al suo bacino per poi mordicchiargli il collo “Non sto facendo niente a nessuno”

    “Non hai idea di quello che fai agli uomini, piccola. Non solo a me”

    Buffy si inarcò per incontrare le sue spinte mentre lo guardava negli occhi “Non sono tornata qui per…”

    “Lo so. Ma non mi piace che lui lo stesse pensando comunque”

    Avvolse ancora di più le gambe alla vita, Spike continuava a spingere. Poi gli mise la bocca sulla sua e sussurrò.

    “Sei mia, Buffy. Mi appartieni” e pompò più forte.

    “Io non appartengo a nessuno” si oppose lei, senza però smettere di incontrare le sue spinte.

    Ringhiando per la sfida, le afferrò le anche.

    “Vuoi rimanere frustrata?” disse lui, toccandole il clitoride per poi lasciarlo.

    “Spikee” ansimò lei, sentendo la perdita della sensazione.

    “Sei mia, Buffy” ripeté

    “No!” disse lei, con uno scatto di fianchi si trovò sopra di lui. Gli mise le mani sulle anche e cominciò ad alzarsi e abbassarsi.

    Sentendo che stava per venire continuò così, girando le anche in cerchio. Buffy gridò la sua liberazione vedendo le stelle davanti ai suoi occhi. Spike pompò un altro po’ e poi si lasciò andare.

    Buffy si lasciò cadere in avanti sopra Spike. Quest’ultimo decise di passare la notte lì. Seppellì la testa nei suoi capelli e l’abbracciò.

    “Mi spiace, piccola”

    Buffy alzò lo sguardo a guardarlo con gli occhi lucidi “Lo sei?”

    Sorridendo leggermente, lui annuì col capo, tirandola a se per un bacio prima di metterla a fianco a lui.

    “Dispiace anche a me” bisbigliò lei, accoccolandosi sul suo torace, godendo del suo calore. Sentendosi contenta per la prima volta dopo tanti anni, si addormentò.

    Capitolo 13- Betrayal [Tradimento]

    Alcune settimane passarono. Buffy era a Sunnydale da quasi tre mesi, e lei e Spike avevano stabilito una relazione semi-comoda, con Spike che passava la maggior parte delle notti a casa di Buffy. Cassidy aveva cominciato a pattugliare con loro, e Buffy l'odiava anche più di quello che faceva prima. Ogni volta che Spike non stava guardando, lei lanciava occhiatacce a Buffy e tentava di avvicinarsi di più a Spike.

    Quando Buffy confidò a Spike le sue preoccupazioni, lui le disse che stava reagendo in modo eccessivo e di non preoccuparsi per la donna. Buffy fu d'accordo ma segretamente ancora teneva un occhio sull’ inaffidabile vampira. Lei era andata da Wesley e gli aveva detto i problemi che aveva con Cassidy, e Wes era stato abbastanza gentile da fare una piccola ricerca per lei. Aveva trovato poco, scoprendo solamente che aveva sessanta anni e aveva sempre volato sotto il radar.

    Mentre il gruppo stava pattugliando una notte, Buffy teneva un occhio attento sulla donna alla sua sinistra. Buffy sapeva se si riduceva a quello, poteva battere Cassidy in una lotta. Tutto quello che stava aspettando erano il primo pugno per gettarsi.

    Improvvisamente, tutte e tre le teste si girarono mentre sentirono un grido venire da davanti a loro. Come cominciarono a correre, in lontananza videro cinque vampiri ed una donna. Come un altro grido risuonò da un'ubicazione remota nel cimitero, Buffy gettò uno sguardo in quella direzione.

    “Vai,” disse Cassidy. “Spike ed io possiamo occuparci di questo gruppo.”

    Fulminandola con lo sguardo per un momento, Buffy comprese che adesso non era il momento di ricominciare una discussione. Andando nella direzione dell'altro grido, Buffy corse con piena velocità, vedendo un gruppo di cinque vampiri che circondarono un uomo che già aveva del sangue che correva giù per il collo. L’uomo fece contatto visivo con lei quando fu vicino e silenziosamente la pregò di aiutarlo in qualche modo.

    Rallentando il ritmo come arrivò vicina, Buffy si passò il paletto da una mano all’altra. “Hey,” disse, con un brillante sorriso come il gruppo rivolse l’attenzione a lei. “Nessuno vi ha detto di non giocare col cibo?”

    La risposta alla domanda furono numerosi ringhi come loro avanzarono verso di lei. “Nessuno?” chiese. “Oh bene." Tirando rapidamente fuori un paletto da sotto la maglia nera a collo alto, Buffy lo lanciò nel torace del vampiro più vicino mentre il resto gli e la voleva far pagare.

    Dopo numerosi calci e pugni, riuscì a impalettarne un altro, lasciando il numero diminuire a tre. Dopo molti minuti passati a difendersi, Buffy si sentiva stanca. Vedendo una pausa fortunata, immerse un altro paletto in un vampiro che non stava prestando abbastanza attenzione. Come i due vampiri rimanenti la circondarono, sentì un mite senso di panico come ognuno prese un suo braccio e la gettò contro un albero, non lasciandola mai. Sentendo uno schiocco nella schiena, riuscì appena ad ignorarlo, concentrandosi sulla situazione.

    “Non la prendere come una cosa personale,” uno di loro disse, facendo rabbrividire Buffy mentre gli bisbigliò nell’orecchio. “Voglio dire, amerei prendere una Cacciatrice in ogni modo, ma stiamo facendo quello che dobbiamo fare.”

    Lottando contro la loro presa quando le loro zanne si avvicinarono al suo collo, lei tentò di eliminare il panico che stava sentendo. Sapendo che non poteva essere uccisa venendo prosciugata, non dissuadendo il fatto che non aveva abbastanza voglia di essere incapacitata a lungo per lasciarli che alla fine la impattassero. I suoi allarmi di Cacciatrice le suonarono nella testa come furono troppo vicini prima che fu lasciata improvvisamente da un lato. Avendo un vantaggio, Buffy gettò un calcio alto nella faccia dell'assalitore che la teneva e lo impalettò prima di rivolgersi all'altro. Notò che lui le aveva permesso di andare perché l’uomo che stavano quasi per uccidere l’aveva colpito. Afferrando il vampiro come stava preparandosi per affondare i denti nel collo dell'uomo, lo lanciò lontano.

    “Cosa intendevi con state facendo quello che dovete fare?” Buffy chiese come la circondarono.

    “Siamo stati pagati per prendere la Cacciatrice. Quello è ciò che stavamo facendo.”

    “Il cacciatore, è un uomo.”

    “No, tu sei la precedente cacciatrice. La più potente – la prescelta.”

    “Sì, ho sentito la terminologia. Chi ti ha mandato?” chiese lei irritata.

    “Pensi che te lo dirò?”

    Impalettandolo, Buffy alzò le spalle. “Non fa mai male chiedere.” Come la polvere cadde a terra, si rivolse all'uomo. “Grazie per l'aiuto.”

    “Era il minimo che potessi fare. Voglio dire, mi hai salvato da cinque di quelle cose.”

    “Sì, bene, è la prima volta per me, che la persona in pericolo mi offre un aiuto.”

    “Come fai?”

    “È il mio lavoro,” disse lei con un'alzata di spalle.

    “C'è di più,” disse lui, venendo colto improvvisamente dal panico. “La mia ragazza e io siamo stati separati, e alcuni sono andati dietro di lei.”

    “Lei dovrebbe stare bene.”

    In quel momento, una giovane venne correndo verso l'uomo e si gettò tra le sue braccia.

    “Dovresti tornare a casa,” Buffy disse loro.

    “Si… grazie,” disse lui mentre portò via la sua ragazza.

    Lasciando uscire un gemito lento quando l'adrenalina la lasciò, rimanendo col dolore nella parte bassa della schiena, respirò pesantemente come stette in piedi un pò più diritta. Torcendo la parte superiore del suo corpo, la maneggiò facendola scocchiare e rilasciando un po’ di pressione, ma il dolore ancora la colpiva ogni volta che si muoveva.

    Voltandosi, vide Spike e Cassidy avvicinarsi, la donna appesa praticamente a lui mentre sorrisero per qualcosa. L’odio la riempì, Buffy si mosse in avanti, zoppicando leggermente. Come si avvicinò a Cassidy, la colpì col pugno che arrivò duramente sulla mascella dell'altra ragazza.

    “Buffy, cosa per l'inferno maledetto stai facendo?” Spike chiese mentre aiutò la vampira ferita ad alzarsi.

    Guardandolo, lei scelse di ignorarlo, girandosi ad affrontare la donna. “Sei una puttana,” disse con violenza. “Mi hai incastrato.”

    “Di cosa stai parlando?” Cassidy chiese con faccia innocente.

    “Hai progettato tutto! La tua piccola banda di vampiri ha diviso la coppia così che potessi mandarmi a combatterne cinque!”

    “Cacciatrice, cosa stai dicendo?” Spike chiese, alzando un sopracciglio come la guardò.

    Fulminandolo con lo sguardo mentre guardò dove ancora lui teneva il gomito di Cassidy. “Quello che sto cercando di dire è che la tua piccola amica qui ha deciso di preparare un'imboscata per me. Sarei morta adesso se quel ragazzo non avesse aiutato.”

    “Che tipo di ragionamento ti dice che Cassidy ha qualcosa a che fare con questo.”

    “Non mi credi?”chiese lei incredula. “Pensi che sia solo una piccola signorina innocente con un'anima? Lei non lo è,” disse, diventando più adirata. “Sto in piedi qui oggi perché per metà della mia vita ho avuto fiducia nei miei istinti. E adesso, mi stanno dicendo di non aver fiducia in lei. Per favore, credimi, Spike.” Lo fissò negli occhi, supplicandolo.

    “Buffy, mi piacerebbe, ma non c'è nessuna ragione di sospettare qualcosa.”

    “Penso che se quel vampiro mi ha detto che qualcuno li ha pagati per prendermi, è abbastanza una buona maledetta ragione per sospettare qualcosa!”

    “Buffy,” Cassidy alzò la voce. “Non farei mai niente per ferirti.”

    “Zitta, principessa.”

    “Aiutami Spike,” disse Cassidy, girandosi a guardarlo adorante. “Non la metterei mai in pericolo.”

    Buffy fulminò con lo sguardo la ragazza prima di girare l’attenzione su Spike. “Mi credi o no?”

    “Amore, vorrei, ma non posso senza -”

    “Quello è tutto ciò di cui avevo bisogno di sentire,” disse lei, sorpassandolo e allontanandosi dolorante.

    “Buffy, aspetta, baby!”

    “No!” urlò lei, roteandosi per affrontarlo. “Non mi credi. Non hai evidentemente fiducia nel mio giudizio, così perché hai bisogno di me? Hai il mio sosia giusto là, parlandoti dolcemente nel tuo orecchio per tutto il tempo! Non posso stare con qualcuno che non ha fiducia in me.” Buffy si girò e cominciò ad allontanarsi di nuovo.

    “Buffy!”

    “Oh, prendi nota,” disse lei, girandosi ancora una volta affrontarlo, sarcastica. “Sono l’unica con un potenziale strappo alla schiena, e hai le braccia intorno a lei! Non ti preoccupare per me - grazie per la preoccupazione, ma starò bene!” Buffy si allontanò rapidamente, provando a ignorare il dolore tormentoso nella schiena mentre si fece scivolare una mano dietro per offrirsi un appoggio.

    Spike stava quasi per seguirla, quando sentì una pressione sul braccio. Guardando a Cassidy, lei gli parlò, “Dovresti permetterle di raffreddarsi. Mi accompagni a casa?” Sbattendo leggermente le ciglia, Spike la guardò e poi si girò verso la strada dove Buffy era scomparsa.

    “Sì, pet. Posso farlo.”

    * * * * *

    Dirigendosi a casa più velocemente che poteva, Buffy non riusciva a credere che Spike non aveva fiducia in lei. Chiamando un taxi, non poteva più camminare, tirò rapidamente fuori una valigia e una grande borsa a tracolla dall’armadio. Riempiendoli con tanta roba quanto poteva, Buffy svuotò la maggior parte dell’armadio e del cassettone prima di andare in bagno e cominciare a tirare fuori tutti gli articoli da toeletta dagli armadietti. Gettandoli in un piccolo astuccio che poi Buffy gettò nella valigia e impacchetto gli altri suoi averi, facendo una pausa per guardare la foto di lei con Willow e Xander, fatta quando erano al liceo. Finalmente lasciò le lacrime uscire come molti ricordi e sentimenti la sommersero.

    Mettendo in valigia la foto, guardò ad un’altra che Fred aveva fatto alcune settimane fa al Bronze. Buffy era seduta nel grembo di Spike, e si stavano guardando negli occhi e ridendo per qualcosa che Buffy non poteva ricordare. Lasciando il ritratto sul comodino, Buffy innalzò la valigia e la sacca dal materasso e usci fuori dalla porta come sentì il clacson del taxi.

    Sapeva che era da codardi, ma doveva andare via. Non poteva rimanere e guardare come Cassidy e Spike si sarebbero avvicinati sempre di più. Afferrando un berretto da sci nero dal tavolo vicino alla porta, Buffy ci mise sotto i suoi lunghi capelli biondi e uscì, chiudendo dolcemente la porta dietro a sé.

    * * * * *

    Portando Cassidy alla piccola casa che lei aveva in affitto sull'altro lato della città, Spike aspettò finché non attraversò la porta prima di girarsi per andare a cercare Buffy.

    “Aspetta!” urlò lei. “Non vuoi rimanere per un po’?”

    Guardando scetticamente come Cassidy torno indietro al suo fianco e gli mise le braccia intorno al collo, Spike restrinse gli occhi.

    “Pensavo che potessimo avere un po’ di divertimento,” bisbigliò lei mentre le labbra si avvicinarono alle sue, tirandolo in giù per incontrarle. Saltando indietro all'ultimo secondo, si liberò dalle sue braccia.

    “Mi dispiace. Non posso farlo. Non posso fare del male a Buffy.”

    “Lei è già arrabbiata, Spike. Che differenza fa se lo sa o no?”

    “La differenza è che io lo saprei, e non posso farlo,” rispose lui, facendo dei passi indietro.

    “Non ti vuole. Non te ne accorgi? E’ andata via, lasciando te e me insieme per una ragione.”

    “No, non l’ha fatto. Si è fatta male, e devo andare.”

    Sbattendo la porta dietro di sè, Spike corse attraverso la città, fermandosi ad un negozio di generi alimentari che vendeva anche composizioni floreali per comprare una mezza dozzina di rose rosse per scusarsi.

    Entrando alcuni minuti più tardi nell'appartamento di Buffy, Spike bussò alla porta ed aspettò. Quando non ci fu risposta, provò a girare il pomello e fu sorpreso quando si aprì senza resistenza. Attraversando lentamente la via d'accesso, posò i fiori sul tavolo. Guardando attraverso l'appartamento, sentì che qualcosa non andava.

    “Buffy?” chiamò lui, andando verso la camera da letto. “Buffy? Rispondimi, baby.”

    Appena Spike aprì la porta della camera da letto, si sentì male. La stanza era praticamente vuota. Lo sportello dell’armadio era aperto, mostrando i pochi oggetti rimanenti. I cassetti del cassettone erano aperti e svuotati, e vide che la foto di Buffy con i suoi amici non c’era. Sentendosi lievemente stordito, andò verso il comodino e vide la loro foto, messa storta sulla superficie. Ansimando improvvisamente per l’aria, Spike si sedette sul letto.

    Buffy se ne era andata.

    Capitolo 14 – Old Friends [Vecchi amici]

    Lasciando la stazione degli autobus a Los Angeles e chiamando un taxi, Buffy si sentì sollevata quando uno immediatamente si fermò per lei. L’alba si stava avvicinando, e non voleva realmente riceverla. Dando le direzioni al conducente del taxi, fissò fuori dal finestrino mentre gli edifici passavano vicini. Pagando il conducente quando arrivò alla sua destinazione, Buffy raggruppò i bagagli ed entrò nel vecchio albergo. Passando attraverso le porte, notò che l'atrio era vuoto.

    "Ciao? "

    Girando in cerchio, Buffy mise i bagagli su un divano vicino e si tirò il berretto via dalla testa, lasciandosi cadere i capelli sulle spalle, precipitando sulla schiena in ricci molli.

    "C’è nessuno qui? " chiamò lei, facendosi scorrere una mano attraverso i capelli per lisciare il suo aspetto disordinato.

    Vedendo un movimento fuori dell'angolo del suo occhio, Buffy si girò e propose un sorriso timido all'uomo confuso di fronte a sé. "Angel", disse leggermente nel salutare.

    "Buffy…cosa stai facendo qui? "

    "Io, uh.. sto cercando un posto dove fermarmi…per un po’. Speravo forse che potevi aiutarmi con quello."

    "Chiaramente. Mi spiace, non ti vedo da tempo…qualcosa non va? "

    "È una lunga - "

    "Buffy! "

    Rivolgendosi verso le scale, gli occhi le si allargarono quando vide Cordelia Chase correre verso di lei. "E’ passato tanto tempo! Come stai? Cos’è successo? "chiese quando fu abbastanza vicina per vedere i suoi occhi gonfi e darle un abbraccio.

    Presa in contropiede dal portamento amichevole di Cordy, Buffy fu quasi stordita anche per rispondere. Questa non era definitivamente la stessa ragazza che aveva visto in passato, fingendo di essere la segretaria di Angel in tutti quegli anni. Gli anni l'avevano invecchiata in una bella donna, e sembrava avere più compassione che avesse mai mostrato a Buffy al liceo.

    "È una storia lunga."

    "Buffy ha bisogno di un posto dove stare", Angel alzò la voce.

    "Bene, chiaramente starai qui. Angel, porta le sue cose in una stanza."

    Sorridendo al portamento autoritario, il suo disagio si alleviò, piuttosto. 'Delle cose non cambiano mai.'

    "Qualcosa non va con Angel? " chiese a Cordy una volta che l'altro vampiro era fuori di distanza di udito.

    "Oh, sai Mister Alto, Scuro, e Pensoso. Lui deve sempre trovare qualcosa su cui sentirsi in colpa. E te sei la numero uno sull'elenco di cose alle quali pensa di solito, vedendoti dopo così tanto tempo… "

    "Io? Perché io? "

    "Ti ha uccisa. Bene, tecnicamente, in ogni modo. E poi ti ha generata, e si spaventa che tu possa avercela con lui."

    "Io non lo faccio", Buffy rispose, scuotendo la testa. "Non era lui… era Angelus. Ho capito la differenza tra i due."

    "Potresti dirglielo per favore? Perché si lamenta da una decade."

    "Appena trovo una buona opportunità. Quindi, come sono le cose tra voi due? "

    "Grandi", disse Cordy come sorrise brillantemente. "Avere l'anima ancorata è una quantità positiva notevole, e mi dice che mi ama ad ogni opportunità che trova. Una ragazza non è mai stanca di sentire quello."

    "Sì", disse Buffy, guardando in giù al pavimento, finalmente sentendo il peso delle ore passate, sommergerla. "Lo so."

    "Oh, Buffy! Sono spiacente! Non volevo dirtelo praticamente in faccia riguardo me ed Angel. È solo passato tanto tempo da quando voi due eravate insieme, e lo dimentico qualche volta."

    "Cordy, è ok. Io- io non stavo pensando ad Angel. C'è qualcun’altro."

    "Bene, quello è grande, ma…aspetta. Se c'è qualcun’altro, perché sei qui? "

    "E’ quello che mi stavo chiedendo", disse Angel, riemergendo da disopra. "Cosa sta succedendo, Buffy? "

    Prendendo un respiro profondo, Buffy tentò di calmare i nervi prima di cominciare. "Sono andata alcuni mesi fa a Sunnydale. Io- io pensavo che sarebbe stato un bene per…aiutare il nuovo Cacciatore. L’ho incontrato, e abbiamo cominciato a pattugliare insieme. Wesley è il suo Osservatore, a proposito", disse con un piccolo sorriso.

    "Wesley! " Cordelia urlò. "Oh mio Dio, non penso a lui da anni! Come sta?"

    "Sta bene. Molto più posato rispetto a prima. Lui adesso è definitivamente un Osservatore molto migliore. "

    "In ogni modo… " Angel pungolò, tentando di spostare le ragazze sul discorso del ragazzo.

    Buffy e Cordy divisero un piccolo, intelligente sorriso prima che lei continuò. "Noi ci siamo avvicinati dopo un po'... veramente avvicinati ", disse, enfatizzandolo la seconda volta. "E un'altra ragazza è venuta. Dicendo che è un vampiro con un'anima", disse, dividendo un'occhiata intelligente con Angel.

    "Ma quello è impossibile", disse lui con incredulità.

    "E’ quello che dissi io. Ho chiesto a Wes di fare della ricerca su di lei ed è venuto fuori con un grande zero, a parte la sua età. Lei non è una Cacciatrice, e dice che è stata maledetta ma non … conosciamo da chi, e lei neppure."

    "Suoni un pò fuori dell'ordine del giorno", Angel disse.

    "Precisamente il mio pensiero. Per di più stanotte, noi tre ci siamo divisi perché c'erano due attacchi di vampiri in aree diverse. Io trovai un gruppo di cinque e stavo combattendo. Quando i vampiri dissero una cosa strana. Dissero che stavano facendo quello perchè furono pagati, per prendere la Cacciatrice.. me.. e non Spike. "

    "Spike? " Cordelia chiese.

    "Lui è il nuovo Cacciatore."

    "E’ bollente? " chiese lei con un sopracciglio alzato.

    "Oh sì", Buffy rispose con un sospiro.

    "Possiamo ritornare sul discorso? " Angel interruppe.

    "Spiacente. Così in ogni modo, ho impalettato i vampiri e vado a dare un pugno a questo pulcino di Cassidy che, a proposito, realmente lo meritò da quando non può tenere le mani via da Spike, ma lui la difende e non mi crede quando gli dico quello che ho pensato. Quindi sono rimasta là, in piedi, con ovvio dolore fisico, e lui il solo…lui solo… "

    Lei strascinò via mentre le sue emozioni la presero.

    "Buffy", disse leggermente Angel. "Sono sicuro che non sapeva a cosa credere. L'hai conosciuto solo da alcuni mesi, e - "

    "Angel", Cordy lo interruppe come avvolse un braccio intorno alla Cacciatrice piangente. "Lo ama", disse quietamente.

    "Oh", disse lui, con un cenno di fronte ai suoi occhi allargati. "Oh."

    "Non potevo rimanere" , disse lei con un bisbiglio teso. "Era tutto protettivo con lei, solo perché l’ho colpita. E stavo in piedi con le ossa rotte, e lui mi guardò appena."

    "Sei ferita"? loro chiesero simultaneamente.

    "Non lo so. Mi fa male ancora la schiena, ma quello è considerato normale come accadde recentemente."

    Cordelia ed Angel, immediatamente la voltarono, non ascoltando le sue proteste deboli. Angel dolcemente toccò la sua schiena, lei sibilò per dolore quando lui arrivò più vicino alle anche come Cordy andò a trovare un primo equipaggiamento di aiuto.

    "Penso che sia fratturato. Starai bene in un giorno o due con il guarire accelerato, ma probabilmente si gonfierà più tardi oggi."

    Cordelia riapparve con l'equipaggiamento ed estrasse del cotone ed alcol. "Hai un taglio sulla testa."

    Giungendo alla fronte e sentendo la ferita che era là, lei sospirò pesantemente. "Grande", borbottò. "Solo un’aggiunta alla mia notte."

    "Lascia che Cordy ti disinfetti e poi ti mostrerò la tua stanza."

    "Grazie, Angel" disse lei con un sorriso molle. Fremendo per il dolore, un momento più tardi, come l'alcol le scottò la pelle, esalò come le mise i cerotti.

    "Tutto fatto", disse Cordy, pulendo.

    "Grazie, ragazzi. E prometto di non stare molto tempo. Ho solo bisogno di capire cosa fare dopo."

    "Buffy, sei la benvenuta qui finché vuoi", disse Cordy.

    "Grazie", rispose lei con un sorriso grato come seguì Angel sui gradini. Seguendolo alla fine della sala, Buffy ansò quando aprì la porta. "È bella", disse, entrando nella stanza.

    "Quasi l’unica che è appropriata per starci."

    "È perfetta, grazie! " disse lei, girandosi e abbracciandolo. Sentì Angel tendersi per la loro vicinanza e si tirò indietro per guardarlo negli occhi. "Angel… voglio che tu sappia che… non ti incolpo per quello che è accaduto."

    "Per quello che è accaduto? " ripeté lui.

    "La clausola della completa felicità. Non è come se avessi fatto tu uscire Angelus per giocare” continuò lei come andò a sedere sul letto.

    Angel la seguì, sedendosi accanto a lei. "Buffy, non avrei mai voluto dire - "

    "Lo so", disse lei, bloccandolo. "So che non eri tu. Non avevi il controllo, e non sono arrabbiata. Inoltre… non è così male essere un vampiro. Voglio dire, l'intera cosa del bere il sangue è il tipo di cose che ancora mi secca, ma è la vita… o non vita, come potrebbe essere il caso".

    "Buffy, ti ho torturata - "

    "Ancora, non sei stato te."

    "Io… lui ti ha stuprata", disse lui quietamente, guardandosi le mani.

    "L’ha fatto", disse lei leggermente, accennando col capo mentre si guardò le mani e tentò di non ricordare i giorni in cui era stata brutalizzata mentre era legata al letto. "Ma sono forte", continuò, tentando di non lasciargli vedere come i ricordi la stavano colpendo. "Sono guarita, e so che non c'è nessuna opportunità che lui lo faccia di nuovo. Ti perdono, Angel. Calcolo che ci conosceremo per il resto della mia non vita. Ho bisogno di averti come amico… e non come un estraneo."

    "Ti amo ancora, Buffy" disse lui leggermente. Buffy rimase zitta mentre lui continuò, "Non nello stesso modo di prima, ma è là. Sono innamorato di Cordy, ma ti amo ancora."

    "Lo so… ci credo, lo so."

    "Pensi di aver fatto la cosa giusta? Lasciare la città, intendo? "

    Buffy lo guardò negli occhi, cercando qualcosa di cui era incerta. "Hai fatto la cosa giusta quando mi hai lasciata? "

    "La situazione era diversa, Buffy."

    "Sì. Non ho una risposta per te. Non potevo rimanere. Lui era l'unica persona che mi teneva là, e il pensiero di perderlo solo per lei… ho pensato che era meglio essere la prima a lasciare."

    "Puoi stare qui finché ne hai bisogno. Quando senti questo, forse puoi aiutare Cordy e me con i casi", disse lui, in piedi per lasciare la stanza. "E Buffy, se ami questo ragazzo, forse lui vale questo."

    “Grazie", disse lei con un sorriso grato. “Buona notte, Angel."

    "Buona notte."

    * * * * *

    In piedi fuori dalla casa di Wesley, Spike colpì sulla porta, sospirando quando finalmente si aprì per rivelare un uomo molto irritato. "Buffy se ne è andata, Wes."

    "Di cosa stai parlando, William? "

    "Andata… impacchettato la sua roba ed andata via! "

    “Ha lasciato la città ?"

    “ Per l’inferno maledetto! Non lo so! "

    "Calmati e dimmi quello che è successo."

    "Non lo so", disse Spike, lasciandosi cadere giù per sedersi sul divano. "E’ diventata veramente paranoica su Cassidy sul fatto che ha progettato un'imboscata per lei e poi si è arrabbiata con me per averla difesa e poi è andata via. Ma, vuoi sapere la vera fregatura? Non so perché non l’ho difesa. Ogni parte di me voleva seguire Buffy, e non potevo. Non potevo fisicamente, Wes, e non ho compreso che qualcosa non andava fino ad un'ora fa. Ho bisogno di sapere dove è andata".

    "Oh caro, avevo paura di questo."

    “Vuoi dire che avevi paura di questo? " Spike gridò, alzandosi adirato dalla sua posizione.

    "Will, Buffy era preoccupata su quanto ti era arrivata vicino Cassidy. Non aveva fiducia in lei, e mi chiese di fare della ricerca su di lei."

    "E?"

    "Non è venuto fuori nulla. E credimi quando dico niente. Ha sessanta anni più o meno, e nient’altro, è come se non esistesse. Non penso che Cassidy sia il suo vero nome. Penso che può star usando qualche tipo di magia oscura per farti avere fiducia in lei... costruire un tipo di relazione con lei."

    "Stai dicendo che sono stato sotto qualche tipo di incantesimo per tutto questo tempo? "

    "No. Non necessariamente per tutto il tempo, solo ogni volta che sei vicino a Cassidy. Vuoi ancora stare con Buffy, no? "

    "Lo sai che lo faccio", Spike ringhiò. "Lei è andata, Wesley, ed è tutta colpa mia, perché non sono abbastanza forte per mandarla al diavolo."

    "William, non avresti potuto controllare le tue azioni. Hai bisogno di stare molto attento. Questo tipo di magia trovò la Cacciatrice, Kendra, uccidendola. Anche se, il vampiro che l'ha usò su di lei sembra essere stato più anziano di Cassidy, siccome sei stato evidentemente da solo con lei la notte scorsa e sei ancora vivo."

    "Ha tentato di farmi rimanere", borbottò lui leggermente, prima di guardare verso il suo Osservatore. "La scorsa notte, tentò di farmi rimanere, ma sapevo che dovevo trovare Buffy."

    "Lei è una novizia. Se ti sta soggiogando, può farlo solo per periodi brevi. Probabilmente si stava affievolendo quando ti ha chiesto di rimanere."

    Crollando di nuovo sopra il divano, Spike si prese la testa tra le mani, tentando di controllare l’emozioni. "Devo trovare Buffy, Wesley. Lei pensa che ho scelto volontariamente Cassidy. Per l’inferno maledetto, ho bisogno di qualche tipo di resistenza a questa magia", disse con voce bassa. "Qualsiasi incantesimo mi abbia fatto, devo difendermi dal richiamo di quella", urlò mentre lo guardò con occhi rossi.

    "Penso che hai già una resistenza."

    "Cosa? "

    "Sei innamorato di Buffy. Nessuna questione che probabile quello ti salverà dal richiamo, sai che sei innamorato di lei e quello ti aiuterà a proteggerti."

    "Non posso perderla."

    "William… potrebbe essere già lontana", disse dolcemente Wesley.

    "Maledettamente lei non lo è! Trovala, Wesley! "

    "Will, se non vuole essere trovata - "

    "Non me ne frega di quello che lei vuole. Deve sapere quello che è realmente successo. Ho bisogno di lei, Wesley… trovala." Correndo fuori dalla casa, Spike sbatté la porta dietro di sé. Si sentiva perso senza Buffy, ed era senza di lei da solo poche ore.

    Capitolo 15 – Conversations [Conversazioni]

    Dopo essere stata al Hyperion per una settimana, Buffy era guarita completamente, e ora si stava preparando per una nottata fuori ad aiutare Angel e Cordelia. Sapeva che loro apprezzavano il suo aiuto, ma si sentiva un po’ una ruota di scorta. Stava valutando l’idea di trasferirsi a L.A magari trovare un appartamento. Magari di tanto in tanto aiutare Angel e Cordy. I pensieri vennero interrotti dai passi di Angel che camminava verso di lei.

    “Buffy?” chiese, bussando alla porta.

    “Si, Angel?

    “C’è una telefonata per te”

    Buffy gelò per un secondo. L’unica persona che sapeva che era li era Dawnie e gli aveva giurato segretezza “Chi è?”

    “Dovresti prendere la telefonata, Buffy” disse prima di allontanarsi.

    Guardando il telefono si sedette prima di prendere il ricevitore.
    “Pronto?”

    “Buffy?Grazie a Dio!”

    “Giles?”

    “Si, Buffy sono io. Ho appena ricevuto la telefonata di Wesley è preoccupato per te. Sei scomparsa una settimana fa, sta facendo di tutto per rintracciarti”

    “Giles, non gli dica dove sono”

    “Ma è molto preoccupato”

    “Gli dica solo che sono al sicuro, non deve dirgli dove sono”

    “C’è qualcosa che dovrei sapere?” L’uomo più anziano chiese autorevole.

    “E’ una lunga storia, che finisce male. Solo per favore abbia fiducia in me” lo pregò.

    “Buffy, Wesley è un uomo intelligente, anche se odio ammetterlo”

    “La prego?” chiese lei piano, facendo appello al suo lato paterno.

    “Sei nei guai?”domandò lui con un sospiro.

    “No, non del genere che lei sta pensando. Ho solo bisogno di un po’ di tempo per me.”

    “Bene, ma per favore vorrei sempre sapere dove sei”

    “Si, mi dispiace…di averla spaventata, Giles”

    “Va bene, basta che non succeda più. Ti chiamerò presto, Buffy”

    “Ciao, Giles”

    Appena riappese il telefono, Buffy si morse il labbro, non sicura di quello che voleva fare. Non poteva continuare a fuggire dai problemi, ma non riusciva ancora ad affrontarli. Decidendo di aspettare ancora qualche giorno per le decisioni, si alzò per andarsi ad allenarsi con Angel come faceva da parecchi giorni.

    Fissò il telefono prima di uscire, poi sospirò ‘Al diavolo’ mormorò. Prese il ricevitore per la seconda volta, e compose il numero che sapeva a memoria. Quando sentì la voce dall’altra parte sospirò forte.
    “Wesley?”

    “Buffy, sei tu? Dio ero così preoccupato!”

    “Mi dispiace, Wes. Volevo farti sapere che sto bene” Buffy si fermò sentendolo parlare con qualcuno in sottofondo e sentì il ricevitore muoversi.

    “Buffy?”

    “Spike”

    “Amore, dove sei?”

    ”Non è importante” disse con collera “Di a Wesley che sto bene”

    “Buffy, per favore non mettere giù! Mi manchi, piccola”

    Sentendo un nodo alla gola, combatté contro le lacrime “Perché non vai dalla tua ragazza? Lei è evidentemente più importante di me”

    “Non dire così. Lei…”

    Ma sentì solo il clic del telefono, Spike stinse la mascella “Dannazione!” gridò lanciandolo contro il muro.

    ”Mi aspetto che me lo ripaghi” disse piano. “Dovreste parlare”

    “Beh..sarebbe maledettamente bello, Wesley. Se io sapessi dove diavolo è!”

    “E’ probabile che sia andata a trovare un amico”

    Spike gelò afferrando quello che stava leggendo Wes.

    “Los Angeles? Ma che diavolo c’è andata a fa...Angelus“ disse, con voce piena d’odio. “Wesley ho bisogno dell’indirizzo.

    “Albergo Hyperion, affittato da Cordelia Chase per la gestione della Angel Investigations.”

    “Come lo sai?”

    “Il mio lavoro è quello di sapere, Angel lotta per il bene. Bisogna sapere tutti sugli alleati” finalmente guardò Spike. “Stai andando o no?”

    Sorrise quando Spike si precipitò fuori dalla porta, Wesley scosse la testa.
    “Ah se fossi ancora giovane”

    * * * * *

    Buffy e Angel si allenarono per ore, Angel lasciò perdere l’argomento Spike. Solo per sapere quello ci aveva messo un’ora. Ora lei stava scaricando la frustrazione sul sacco.

    La porta dall’atrio si aprì, un uomo che non aveva mai visto entrò. Uno uomo che trasudava potere. “Posso aiutarla?”

    “Sto cercando qualcuno, spero che sia qui”

    “Spike” ringhiò Angel. Era lui l’uomo per il quale avrebbe avuto dolori per le prossime 24 ore, per non menzionare la donna a cui aveva fatto male.

    Spike si mise di fronte a lui alto- largo- spalle grandi. Indossava una tuta tutta sudata “Angelus”

    Prima che Angel potesse rispondere, entrambi si girarono verso la porta che si chiudeva. Spike fissò Buffy, indossava dei pantaloni neri stetti e una canottieri bianca.

    “Angel, mi dispiace di esserci andata tanta duramente ma…”

    Buffy gelò quando vide Spike nell’atrio. Si girò per andarsene.

    “Aspetta, amore”

    “Perché?” urlò lei, girandosi per fissarlo. “Perché dovrei ascoltare quello che hai da dire? Non mi vuoi, ricordi?”

    “Non ho mai detto niente del genere, cacciatrice” disse lui “Non l’ho mai pensato, nemmeno per un momento”

    “Oh gia… Tu non vuoi stare con me, Spike. Non hai fiducia in me e non mi credi, così perché dovrei ascoltare quello che hai da dire?”

    “Ti amo” fu così quieta l’ammissione, che Buffy pensò di essersi sbagliata “Ho fiducia in te, non hai idea di quanto mi sei mancata in questa settimana, ti voglio indietro. Ti prego, piccola” bisbigliò lui andandole in contro.

    “Spike, tu non hai fiducia in me-“

    “Non lo mai detto” ribatté di nuovo lui.

    “Ti sei messo a inseguire un’altra ragazza. E’ questa le persona con cui dovrei stare? Te ne vai con un’altra ragazza e poi torni da me per grattarti qualche prurito?”

    “Buffy, ero sotto l’effetto di un incantesimo!” all’occhiata scettica che lei gli lanciò lui continuò “Se non mi credi, chiama Wesley. Se ne reso conto lui. Cassidy mi teneva sotto controllo. Ero incapace di fare quello che volevo. Piccola, fammi fare quello che vuoi, e lo farò. Scopriamo se veramente mi teneva sotto controllo”

    “Lei è come Drusilla” borbottò Buffy, prima di scuotere la testa “Non cambia nulla, Spike. Sei pronto ad abbandonarmi per la tua preziosa Cassidy”

    “Buffy” disse lui con voce implorate “Quello non ero io, pet. Ero sotto un incantesimo. Questo sono io. L’uomo che si è innamorato di te e che promette di non lasciarti”

    “Come lo sai?” chiese lei, tremando quando lui gli avvolse le braccia alla vita.

    “Perché ho te” bisbigliò nel suo orecchio.

    Poi cominciò a baciagli la mascella, ma lei scosse la testa “Non importa. Non può funzionare tra noi” disse piano.

    “Perché?” chiese lui esasperato “Perché sono il cacciatore e tu il vampiro? Ti amo, Buffy e sappiamo che ti preoccupi per me, dimmi la verità allora…”

    “Siamo troppo diversi, e-“

    “Non è vero siamo precisamente gli stressi” disse lui “L’unica differenza è le nostre aspettazione di vita”

    “Non è l’unica differenza…”

    “Uccidimi allora…”

    Buffy aprì la bocca sconvolta “Co-cosa?” chiese ansiosamente.

    “Uccidimi” disse convinto “Trasformami…rendimi un vampiro”

    “Non hai idea di quello che stai dicendo. Vuoi passare tutta l’eternità con me?”

    “Questa è l’idea”

    “Non ti rendi conto di quello che mi stai chiedendo di fare” si allontanò ma lui la fermò di nuovo.

    “Potremmo stare insieme. Per sempre. È quello che vuoi, non rimanere sola? E quello che voglio anch’io”

    “Spike, non puoi chiedermi questo”

    “Perché? E’ meglio di qualsiasi altra cosa. Io muoio…un altro cacciatore viene chiamato e noi staremo insieme”

    “Mi stai chiedendo di ucciderti! Non hai idea di quello che sarebbe per me?? Guardare la tua vita scivolarmi via”

    Vedendo l’espressione sul suo viso, capì che lei non poteva farlo.

    “Io non me ne andrò” disse lui un momento dopo “La mia anima ci sarebbe ancora”

    “Mi rifiuto”disse lei scuotendo violentemente la testa “Non posso farlo, anche se volessi, non c’è la farei! Non saprei neanche come. Non l’ho mai fatto prima, e chiamami matta, ma non voglio che l’uomo che amo sia il maiale per l’esperimento”

    “Mi ami?”

    “Si, ti amo lo sai” bisbigliò, guardandolo negli occhi.

    Chinandosi in avanti, Spike le diede un bacio gentile sulle labbra “Non è finita questa conversazione, piccola”

    “Lo è per me. Non posso farlo, Spike. Per favore non chiedermelo più”

    -TBC

    Edited by strawberry85 - 9/4/2011, 22:38
     
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    Capitolo 16 – Forever [Per sempre]

    Sedendo nell'atrio dell'albergo nelle ore prima dell’alba, Buffy guardò attraverso le finestre come il cielo cominciò ad illuminarsi. Spike aveva lasciato cadere il soggetto quando erano saliti nella stanza, addormentandosi rapidamente con le braccia avvolte ermeticamente intorno a lei. Dopo essere stata sveglia e aver ascoltato i suoni confortanti della sua respirazione e del suo battito cardiaco, aveva ulteriormente cementato la decisione di lasciarlo in pace. Non voleva essere l’unica a togliere per lui. Meritava di vivere una vita normale, o almeno normale come un Cacciatore poteva avere.

    Dopo un'ora, Buffy si svegliò, sedendosi nell'atrio. Allontanandosi dalla finestra, si mise a sedere su un divano, tirandosi le gambe al torace e mettendo il mento sulle ginocchia.

    Lei si sentiva persa.

    E la solitudine che la circondava prima, adesso sentiva come se la stesse soffocando.

    Sapendo che Spike era disposto ad abbandonare tutto per stare con lei, ma non poteva prenderlo, fatto l’arco di tempo che lei doveva vivere, dopo che se ne sarebbe andato, lasciandola anche più sola e piena di disperazione.

    “Buffy?”

    Guardandolo con occhi tristi, lei non disse niente quando vide Angel che stava in piedi di fronte a lei.

    “Cosa c’è che non va?”

    Scuotendo la testa in risposta, lei riabbassò lentamente il mento sulle ginocchia, abbassando le spalle.

    “È Spike?”

    “Mi vuole per trasformarlo, Angel” disse lei quietamente, quasi a se stessa.

    Rimanendo in piedi sotto shock per alcuni momenti, Angel si sedette lentamente vicino a lei. “Te l’ha detto lui, in modo diretto?”

    “Sì,” la sua voce fu appena un bisbiglio.

    “Cosa gli hai detto?”

    “Gli ho detto che non posso. Non posso ucciderlo,” disse lei leggermente, la voce come un bisbiglio soffocato.

    Angel accennò col capo. “Ed era d'accordo?”

    “Ha lasciato cadere l’argomento, ma non la conversazione.”

    “Quello è un grande sacrificio, Buffy.”

    “Pensi che non lo sappia?” chiese lei, alzando di scatto gli occhi verso i suoi.

    “Non ho mai detto quello. Come ti senti per questo? Voglio dire, realmente come ti senti?”

    “Lo voglio,” bisbigliò lei leggermente, distogliendo lo sguardo come le lacrime le riempirono gli occhi. “Lo voglio. Non voglio stare per sempre da sola… ma è da egoista.”

    “Non è da egoista, Buffy. Lo ami, e so come ti senti. Sento lo stesso per Cordy, ma la tua decisione è più difficile perché lui terrebbe la sua anima.” Angel fece una pausa avvolgendo un braccio confortante intorno la piccola ragazza. “E non sarai mai da sola. Io sarò qui per te.”

    Con un sorriso debole, Buffy si girò lentamente verso la scala quando sentì un rumore, sorpresa quando si trovò a guardare direttamente lo sguardo blu e infuriato di Spike. Alzandosi e dirigendosi verso di lui, lei avvolse le braccia intorno alla sua vita magra, appoggiando la testa contro i muscoli forti del suo torace.

    “Cosa stai facendo sveglio, baby?” chiese lei quietamente.

    Non distogliendo mai lo sguardo da Angel, lui disse, “Stavo per chiederti la stessa cosa. Non eri a letto… e mi sono preoccupato.”

    “Sto bene. Torniamo a letto.”

    “Vai. Arriverò tra un minuto,” disse lui, rivolgendo lo sguardo a Buffy, quando lei lo guardò con un'occhiata preoccupata negli occhi. Per fare tacere le sue paure, la baciò dolcemente sulla fronte, gli prese a coppa dolcemente la guancia con la mano. “Vai, amore. Ho solo bisogno di un po’ d’acqua.”

    Accennando col capo esitante, lei salì i gradini. Quando fu fuori di vista, Spike si voltò verso Angel. “Non pensare che non sappia quello che stai facendo, Peaches.”

    Lo sguardo di Angel diventò livido come fissò il Cacciatore. “E cosa sarebbe, ragazzo?”

    Facendo alcuni passi più vicino a lui, Spike restrinse gli occhi. “Adesso ti diverti con la nuova ragazza. Dopo alcuni anni quando lei sarà andata, ti rivolgerai di nuovo al tuo primo amore perché lei sarà sempre qui.”

    Stringendo la mascella, Angel si fermò dal tirare un pugno sulla faccia dell’uomo più giovane. “Guarda la tua bocca, ragazzo. Amo Cordelia, e non la userei mai per risalire a Buffy.”

    “Non ho dubbi che l’ami, amico. Ma un'eternità è un tempo lungo per stare da solo. Bene come fortificare i ponti invece di bruciarli, eh?”

    “Non hai idea di quello che stai dicendo,” disse Angel, oltrepassando Spike.

    “No?” chiese lui, girandosi per affrontarlo di nuovo. “Così non ami più Buffy?”

    Girandosi e fissandolo per alcuni momenti, Angel alla fine accennò col capo. “L’amo… ma non nel modo in cui pensi te.” Senza un'altra parola, camminò fuori dall'atrio, lasciando Spike in piedi a riflettere su quello che gli aveva detto.

    “Spike?”

    Girandosi al suono leggero della voce sui gradini, lui si rilassò quando vide Buffy là in piedi. “Sì, pet?”

    “C’è qualcosa che non va?” chiese lei, la fronte aggrottata, confusa.

    “No,” disse lui, scuotendo la testa e camminando verso di lei. “Niente che non va. Andiamo a letto.”

    Sorridendo quando lui la guidò con una mano sulla schiena verso la loro stanza e chiuse la porta, si rilassò come lo guardò inclinarsi contro di questa.

    Ammirando la donna di fronte per un momento, sorrise quando lei alla fine guardò verso il pavimento imbarazzata. “Cosa?” chiese lei con un sorriso leggero.

    “Te.”

    “Io?”

    Spingendosi via dalla porta, lui avvolse le braccia intorno alla sua vita, tirandola più vicino mentre seppellì la faccia nei suoi capelli. “Guardavo solo te… mi sei mancata, baby.”

    “Lo so… mi sei mancato anche tu.”

    “Non dovevi andare via,” disse lui, tirandosi indietro per guardarla. “Ritornai. Probabilmente ti avrei beccata se non mi fossi fermato a comprare quei schifosi fiori.”

    La faccia di Buffy immediatamente si rassenerò. “Mi avevi comprato dei fiori?”

    “Come la maledetta checca che sono. Sapevo che dovevo fare qualcosa per compensare.”

    “Che tipo?”

    “Cosa? Oh, rose… Penso.”

    “Pensi?” chiese lei con un sorriso.

    “Ero un po’ preoccupato tentando di trovarti, baby. Non ricordo quello che ho comprato una settimana fa per te realmente.” Buffy sporse le labbra, facendo sorridere Spike. “Sai che non posso resistere a quel labbro.”

    Buffy non rispose, solo sporse ancore di più il labbro, finché Spike le pigiò un bacio gentile sulle labbra. Lamentandosi quando il bacio divenne lentamente più appassionato, lei gli permise di condurla fino al letto, tremando quando la cominciò lentamente a spogliare. Una volta che i vestiti furono in una pila sul pavimento, Spike la sollevo dolcemente e la mise sul letto prima di togliersi i pantaloni e strisciare sopra di lei.

    Più che un pò sorpresa dalla tenerezza delle sue azioni, Buffy non era sicura di cosa aspettarsi. I loro incontri amorosi erano sempre crudi ed appassionati - Spike non l'aveva mai trattata in quel modo, con un ritmo così rallentato, lento che stava usando in quel momento mentre le baciò il corpo verso il basso. Divenendo improvvisamente più nervosa quando cominciò a prodigare baci contro la sua coscia, andando lentamente verso l'alto, Buffy si tese, mordendosi il labbro mentre fermò i suoi movimenti.

    “Co- cosa… cosa stai facendo?” chiese lei con voce spessa per la tensione.

    Guardando nei suoi occhi, Spike alzò un sopracciglio. “Certamente sai quello che sto facendo, amore.”

    Buffy accennò col capo nervosa. “E’ solo… non ho mai…”

    Spike sorrise, capendo. ‘Così,’ pensò. ‘La grande checca non l’ha mai fatto. '

    “Rilassati, baby,” bisbigliò lui raucamente. “Lo amerai.”

    Prima che Buffy avesse un'opportunità di reagire, sentì la punta della sua lingua lungo l’apertura e si inarcò quando il suo corpo fu scosso dal piacere. Spike sorrise, godendo della reazione con cui veniva ricompensato mentre continuò.

    Sentendo la sua lingua accarezzarle leggermente, quasi pigramente la carne sensibile. Lamentandosi quando le pizzicò leggermente il clitoride, Buffy senza fiato, con le dita attraversò i suoi capelli soffici, esortandolo a continuare come una sensazione di formicolio le cominciò nello stomaco. La lingua sbatté sul fascio vulnerabile dei suoi nervi prima di intrappolarlo, succhiandolo sodo.

    Le mani di Buffy abbandonarono i suoi capelli mentre afferrò le coperte ad ogni lato, inarcandosi contro la sua faccia con un grido, rabbrividendo per l’orgasmo.

    Tenendo le sue anche, Spike continuò ad estrarre tutto il suo piacere come Buffy cominciò a contorcersi quando la sensazione divenne troppo per lei. Lasciandola per andare a strisciare sul suo corpo e guardarla, lui le offrì un sorriso tenero quando lo guardò con un sguardo esausto. Abbassando le labbra sulle sue, Spike la baciò appassionatamente, sorridendo contro le sue labbra quando lei si eccitò ancora di più quando si assaggiò sulla sua lingua.

    Ansando quando sentì la sua lunghezza indurita che premeva contro di sé, si inarcò, lasciando che le unghie scavassero le sue spalle, i muscoli che si stringevano intorno a lui quando la penetrò lentamente.

    Incontrando le sue labbra in un altro bruciante bacio, lui cominciò a cullarsi lentamente in lei, sorridendo quando sentì Buffy tentare di accelerare le spinte solamente per gemere frustrata quando lui continuò con lo stesso ritmo.

    “Solo rilassati, baby. Questo è tutto per te,” bisbigliò lui, guardandola profondamente negli occhi. Spike continuò a muovere le anche mentre le loro mani si allacciarono, gustando il contatto della donna sotto di sé mentre aumentarono insieme il ritmo con cui i loro corpi si muovevano.

    Guardando come il corpo di Buffy cominciò a scuotersi per un altro imminente orgasmo che lui le stava causando, Spike aumento la velocità, immergendosi in lei con più forza, guardandola mentre involontariamente chiudeva gli occhi. Il suo corpo cominciò a tremare mentre veniva scosso da un orgasmo potente, ansimando un secondo prima che i suoi muscoli interni cominciassero a stringersi intorno al suo cazzo mentre Spike continuò a spingere.

    “Spike!”

    Sentendo il corpo di lui tremare mentre con le unghie scavò nella sua schiena prima di spargersi profondamente all'interno di lei. Crollando vicino a lei sul letto, Spike la tirò a sé e la baciò leggermente sulla cima della testa.

    “Ti amo, baby” bisbigliò lui raucamente.

    “Anch’io ti amo.”

    Guardando mentre Buffy precipitò dopo pochi minuti in un sonno esausto, lui se la tirò ancora più vicino. “Per sempre,” bisbigliò.

    Capitolo 17 – Surprises [Sorprese]

    La notte dopo, Buffy indossò un paio di pantaloni bianchi ed una camicia nera con maniche lunghe e con lo scollo a V. Lei e Spike sarebbero partiti per Sunnydale il giorno dopo, e Spike voleva uscire una notte a L.A. prima che andassero via.

    Fissando dove il suo riflesso si supponeva dovesse essere, lei lasciò fuori un sospiro prima di spazzolarsi i capelli e mettersi del lucida labbra. Attraversando l'albergo, sorrise quando vide Spike in piedi nell'atrio, sembrava nervoso come uno scolaro mentre si asciugava i palmi contro i pantaloni neri.

    Guardandolo con grande appetito, lei prese la giacca nera e il sempre presente spolverino, prendendo nel naturale riccio come era evidente che erano i capelli ed il modo nervoso in cui stava camminando per la lunghezza dell'atrio.

    Sentendo avvicinare Buffy, Spike roteò per guardarla, sorridendo quando la guardò camminare per i gradini. "Sei bellissima, amore", disse, camminando verso di lei.

    "Grazie, anche tu non sembri affatto male", rispose lei, drizzando il colletto della sua camicia e lisciando le sue mani nel suo forte torace piatto.

    Avvolgendo le braccia intorno alla vita, Spike sentì dissolversi il nervosismo. Questo sarebbe tecnicamente il loro primo appuntamento visto che i loro appuntamenti a Sunnydale consistevano nel pattugliare ed avere Buffy così vicina a sé lo stava facendo sentire più a suo agio.

    "Ehi, ragazzi! Siete pronti? " Cordy chiese mentre lei ed Angel camminarono nella stanza.

    Spike ed Angel si guardarono in cagnesco l'un l'altro, ancora non entusiasti con le loro rispettive donne per aver progettato questa notte senza consultarli. Buffy schiaffeggiò allegramente Spike sul torace, distogliendo l’attenzione di lui da Angel per focalizzarla su di sé, che era più che disponibile a fare.

    "Sì, Cordy", disse lei. "Siamo pronti."

    "Andiamo", disse Cordelia. "Voi ragazzi comportatevi bene adesso", disse lei, mettendo il braccio in quello di Buffy e ridendo scioccamente come se fossero migliori amiche, lasciando gli uomini camminare dietro a loro. Davvero, speravano che i due potessero aggiustare alcune delle loro divergenze ma non volevano dirlo, sapendo che se sapessero che questo era un allestimento, loro si sarebbero chiusi.

    Angel e Spike, uscirono dopo le ragazze, spingendosi le mani nelle tasche mentre le seguirono. Andando al ristorante, Angel sparò uno sguardo nella direzione dell’uomo più giovane. "Ho sentito quello che hai chiesto a Buffy di fare."

    Gli occhi di Spike scattarono in su per guardare l’uomo più grande. "Cosa per questo? "

    Angel fece spallucce. "È un grande affare…mostra che l’ami realmente. Saresti disposto a morire per lei, anche se non sarebbe tecnicamente morire."

    "Morirei per lei", disse leggermente Spike, fissando la donna di fronte a sé. "In un battito cardiaco."

    "Sai che non può farlo."

    "Cosa, amico? " chiese lui con un sospiro.

    "Trasformarti. Non ha mai affondato i denti in nessuno, ancora meno trasformato. Non è capace di trovare la linea per fermarsi dove poi è possibile la trasformazione. Non ha un demone in lei che le dà quel istinto."

    Stando in silenzio mentre camminarono per alcuni momenti, Spike strinse la mascella. "E tu? "

    Angel si girò per affrontare il Cacciatore, fissandolo per un lungo momento. "Ho troppo da pagare per questo. Una sta camminando approssimativamente a quaranta piedi", disse, guardando come le ragazze girarono l’angolo. "Non ho bisogno di aggiungere un corpo al conto."

    "Ma è solo quello, non è così? Hai già tanti morti, così cosa è uno in più? Specialmente se è per il grande bene."

    "Cosa intendi? "

    "Io muoio ed un Cacciatore nuovo viene attivato. Io ritorno, e quella è una persona in più per lottare per il bene. Meglio ad ogni modo a come guardi a questo."

    "Forse, ma non lo devo decidere io."

    "Oh, dai, Angelus. So che potresti farlo, potresti solo… "

    Entrambi gli uomini si fermarono quando loro girarono l'angolo, e Buffy e Cordelia non erano in nessun luogo in vista.

    "Qualcosa non va", Spike mormorò come loro avanzarono lentamente per il vicolo scuro. I due uomini non sentirono alcun combattimento, ma entrambi erano cauti in ogni modo. Girando lentamente un altro angolo, Angel trasfigurò il volto per vedere meglio. Entrambi gli uomini corsero dietro il vicolo quando loro videro Buffy e Cordy circondate da un sacco di vampiri, riuscendo a lottare. Ognuno di loro lottava in una posizione come su una dozzina di vampiri si lasciò cadere dalla cima dell'edificio per circondarli tutti. Angel e Spike afferrarono entrambi i loro paletti come Buffy e Cordy li raggiunsero.

    Loro guardarono come la folla si divise, e Buffy strinse i denti quando la donna camminò verso di loro, dieci e più vampiri dietro a lei. "Cassidy", ringhiò nella gola.

    "Sai, Spike", disse Cassidy, ignorando le donne. "Non è stato molto bello lasciare la città e non dirlo al tuo partner di pattuglia."

    Spike restrinse gli occhi. "Il mio partner di pattuglia è la ragione per cui ho lasciato la città."

    Spostando lo sguardo su Buffy, lei inclinò la testa. "Ah sì, Miss Summers. Sei una sorpresa. Sai, è duro trovare questo ragazzo da solo, e poi quando finalmente ne sono capace, tutto quello di cui parla sei solo te. Il piano originale sarebbe stato più facile se fossi morta quando era supposto. Bene, almeno una delle volte nelle quali era supposto. "

    "Sì, bene, non seguo molto i piani. Mai. E così questo tuo nuovo piano come è, Cass? " Buffy chiese. "Stessa cosa del cimitero, solo hai aggiunto più vampiri alla tua imboscata? Penso che dovresti trovare un cervello nuovo nel gruppo, perché questo sta diventando solo debole."

    "Cliché, sì. Sai, tutto quello che volevo era arrivare al Cacciatore. Tu dovevi intrometterti, e poi quando finalmente hai lasciato la città, lui ti corre dietro come un piccolo cucciolo perduto." Spike la fulminò con lo sguardo mentre Cassidy continuò, "Stavo aspettando di trovarti da sola, e non puoi andare evidentemente ovunque senza questi due", lei gesticolò ad Angel e Cordy. "Devo fare questo con loro presente. Non è così cattivo realmente. Prendere il Cacciatore e i due vampiri con l’anima…non una cattiva cosa se ci pensi."

    "Chi te l’ha ridata? "

    "Nessuno. Questa è la mia vendetta sul Consiglio degli Osservatore per avermi tenuta prigioniera per le ultime decadi. Oh, ho sentito in abbondanza sul leggendario Angel, come fu maledetto con un'anima ed ora aiuta i senza speranza. Suonava come una buona storia, così quando quel terribile Quentin Travers è andato in pensione e fu sostituito con quel vacillante idiota di Nigel, riuscì a mettere il mio piano di fuga in azione. Mi immaginavo - che migliore modo di prendere la mia vendetta se non uccidere il Cacciatore? "

    "Perché ora? " Spike alzò la voce, chiudendo sottilmente i compagni, la spalla tesa di Buffy sensibile sul suo braccio e Cordy contro la sua. Angel aveva la posizione opposta con la schiena contro Buffy, ciascuno rigido e pronto a saltare nello stesso tempo.

    "Perché ora? Bene, non sono abbastanza stupida da credere che potrei abbattere un Cacciatore da sola. L'avrei fatto piuttosto in circostanze più intime, ma non hai risposto come io avevo sperato, così il Piano B è entrato in azione", disse Cassidy, sventolando una mano indicando la sua banda.

    "Sai", disse Buffy. "Ti sto veramente odiando." Come le parole uscirono dalle sue labbra, lei attaccò. Tre vampiri resero impraticabile il suo tentativo di raggiungere Cassidy, ma Buffy cominciò a lottare contro di loro. Poteva sentire gli altri dietro di sé e impalettò due dei vampiri sulla sua strada.

    'Dove è una spada quando ne ho bisogno? ' lei pensò come tirò un altro paletto dalla scarpa e lo fece volare in uno dei vampiri che stavano tentando di strisciare su Cordelia. Buffy sapeva che stavano guadagnando un leggero vantaggio, ma come ne impalettò un altro, poteva sentire la forza che si affievoliva lentamente. Lei ed Angel stavano prendendo l'impatto del pieno attacco, entrambi tentarono di proteggere le creature umane più vulnerabile dietro a loro.

    Perdendo le tracce di Cassidy e girandosi a cercarla, Buffy si rese conto un secondo troppo tardi dell’errore quando sentì il crack della sua testa contro il muro di mattoni dell'edificio vicino. Vedendo le stelle, tentò di scuotere il disorientamento e si sentì le braccia afferrate da mani forti su ogni lato, gemendo in frustrazione mentre lottò per liberarsi. Facendo una pausa quando comprese che i vampiri che la tenevano prigioniera non stavano tentando di farle del male, era confusa. Lottando ancora, guardò e vide Angel che era circondato. Cordy che stava combattendo contro due che l’attaccavano, e Spike si stava difendendo da quattro allo stesso tempo.

    Facendo un conto rapido, Buffy vide undici vampiri ma niente Cassidy. Un grido le uscì dalla gola quando vide Spike crollare a terra dopo un calcio alla testa. Guardando come vacillò sui piedi, solo per essere afferrato da una presa simile come Buffy sentì la frustrazione crescere in lei.

    "E’ più come questo", disse Cassidy, uscendo delle ombre. "Guarda da vicino, Cacciatrice", disse a Buffy, un secondo prima di affondare le zanne nella giugulare di Spike.

    Gridando quando lei vide Spike stringere la mascella per il dolore prima di sembrare rilassarsi, Buffy rinnovò la lotta mentre lui fu lasciato cadere a terra, il sangue che usciva dalla profonda ferita aperta sul suo collo. Improvvisamente il vampiro vicino a lei esplose in ceneri. La testa di Buffy si girò per vedere Cordelia prima di roteare e uccidere l'altro vampiro che ancora la teneva. Come lei corse al fianco di Spike, vide Cordelia uccidere un vampiro mentre Angel si occupava dei quattro che prima tenevano Spike.

    Cadendo sulle ginocchia al suo fianco con le lacrime negli occhi, Buffy gli mise la testa sul grembo. "Sono qui, baby. Starai bene", bisbigliò, tracciando gli affilati contorni dei suoi zigomi. Inclinandosi e lasciando che le lacrime scendessero quando lui chiuse gli occhi debolmente, il corpo di Buffy fu scosso dai singhiozzi mentre il dolore le crebbe nel cuore. Poteva sentire il battito debole del suo cuore mentre continuare a colpire, diventando più lento ad ogni secondo.

    "Buffy, ora! "

    Elevando gli occhi umidi per guardare Angel confusa mentre lui combatteva i pochi vampiri rimasti, lei non capì quello che le stava dicendo.

    "Ora, Buffy! "

    La compressione passò per i suoi lineamenti quando si rese conto di quello che le stava dicendo. Allungando rapidamente le zanne, Buffy si morse la pelle delicata del polso, guardando per un secondo come il sangue uscì dalla ferita prima di affondare le zanne nel suo collo, mentre pregò che stava prendendo abbastanza sangue come pigiò il polso sulle labbra di Spike. Aspettando qualche secondo, Buffy sentì le lacrime scendere di nuovo come niente accadde prima di sentire un leggero succhiare contro il polso. Tenendolo più vicino alla sua bocca, lei lo guardò come bevve dalla ferita prima di rilassare la mascella.

    Guardando con occhi ansiosi Cordelia ed Angel mentre la guardavano tesi. Incontrando lo sguardo fisso di Angel, Buffy sentì il mento vibrarle mentre aprì la bocca. "Qu- questo funzionerà? "

    Angel accennò col capo. "Dovrebbe stare bene, Buffy. A quest’ora domani, starà bene."

    "Sei sicuro? "

    Angel accennò col capo di nuovo. "Hai fatto tutto giusto."

    Tirando su col naso come lei guardò la faccia pacata di Spike, lasciò che le lacrime continuassero a scendere, prendendogli a coppa la sua guancia con la mano. "Ma ho fatto la cosa giusta? " chiese quietamente, quasi a se stessa. Angel sentì la domanda molle e capì il tumulto nel quale lei era, ma stette in silenzio, sapendo che non poteva dire niente per alleviare l'incertezza che le stava correndo attraverso in quel momento.

    Cordelia si abbassò per strofinare comprensivamente la schiena di Buffy. "Dovremmo ritornare all'albergo, Buffy."

    Accennando col capo mentre rilasciò la presa su Spike, prese un respiro profondo quando Angel camminò e l'andò a prendere. Cordelia fece scivolare un braccio sotto le spalle di Buffy e l'aiutò a stare in piedi, guidandola dietro all'uomo di fronte a sé.

    "Cassidy? " chiese lei dopo un momento.

    Cordy scosse la testa, "E’ andata via, Buffy. Sono spiacente."

    Buffy accennò col capo, la mascella rigida per la rabbia. "Non esserlo. Io la troverò."

    Capitolo 18 – Waiting it Out [Aspettando Con Calma]

    Buffy rimase in ansia per le seguenti 24 ore. Non aveva chiamato Wesley o gli amici di Spike era troppo terrorizzata. Era spaventata, che lui non si fosse svegliato. Angel diceva che non doveva preoccuparsi, che Spike non si sarebbe arrabbiato per quello che aveva fatto, ma era ansiosa ugualmente. Ormai camminava per la stanza da ore. Si accostò alla finestra a guardare la notte.

    “Buffy?”

    Appena sentì la voce si voltò subito. “Spike?” gli si buttò tra le braccia. “Oh Dio, ero così preoccupata” pianse.

    Spike le sollevò la testa e aggrottò le sopracciglia vedendo quanto erano rossi i suoi occhi. Inclinò la testa di lato, passandogli il dito sulle ombre scure che aveva sotto gli occhi “Cos’è successo?”

    Tirando su con il naso lei lo guardò, Spike la fissò.
    “Stai bene” bisbigliò, toccandogli la faccia per essere sicura che fosse vivo.

    ”Si sto bene, pet. Che cos’è successo?”

    Buffy colta dal panico si alzò di scatto cominciando a camminare avanti e indietro, Spike la fissò.

    “Ho pensato di averti perso” bisbigliò guardando fuori dalla finestra “Tu te ne saresti andato e sarebbe stata…tutta colpa mia. Avrei dovuto essere più rapida, avrei dovuto avvertiti..”

    “Circa cosa?”

    Si girò ad affrontarlo, l’angoscia si vedeva chiaramente sul suo visto. “Ho fatto quello che avevo detto… ma dovevo fare qualcosa” fece una pausa “Ti ho trasformato, Spike”

    Spike la fissò incredulo e prese aria anche se non ne aveva bisogno.

    Interpretando male la sua reazione, lei cominciò a camminare di nuovo “Mi dispiace” pianse, con le lacrime che avevano ricominciato a scenderle. “Non avrei dovuto! Ma non ho avuto tempo per pensare, lo so che mi odi e dovresti. Ma non sapevo che altro fare, l’unica cosa che sono riuscita a pensare è stata questa…”

    Fu zittita dalle labbra di Spike contro le sue. “Amore, fammi un favore stai zitta, okay?” Buffy vide il sorriso che giocava sulle sue labbra e si rilassò un po’.

    “Non sapevo cosa fare, Spike”

    ”Lo so” disse lui sedendosi su una sedia vicina “Non sono arrabbiato…ho solo bisogno di alcuni minuti”

    “Sangue!” gridò lei.

    “Cosa?”

    “Sangue. Hai bisogno di sangue per riavere l’energia. Tornerò tra poco”

    Sorridendo quando Buffy volò fuori dalla stanza, Spike si inclinò sullo schienale della sedia chiudendo gli occhi. ‘Bene’ pensò ‘Hai avuto quello che volevi. Adesso devi comportarti normalmente se no penserà che ha fatto qualcosa di sbagliato ’

    Prendendo alcuni sospiri profondi, non necessari per calmare le emozioni, guardò Buffy entrare nella stanza con una tazza tra le mani.

    “E’ probabile che sembri un po’ strano, ma ti abituerai”

    Buffy camminò di nuovo per la stanza mentre lui beveva dalla tazza, poi la fissò con un’espressione pensierosa. Non era cattivo come sapore- anche se lui avrebbe preferito qualcosa di un po’ più forte. Il capogiro e il disorientamento erano andati, permettendogli di alzarsi e andare da Buffy. Gli avvolse le braccia intorno alla vita e mise la testa sulla sua spalla.

    “Mi odio?” domandò lei piano.

    Spike non fu sorpreso dalla domanda, ma non si sentiva felice del fatto che si sentisse così.

    “No, piccola” disse lui piano “Starò con te per sempre. Non potrei mai odiarti”

    Tranquillizzata dalle sue parole, lei chiuse gli occhi appoggiandosi a lui.

    “Era Cassidy?” domandò lui.

    “Non ti ricordi?”

    “Mi ricordo solo io che sbattevo la testa. Dopo è tutto scuro”

    “Si…era lei. Ho provato ad arrivare da te, ma ero troppo debole. Cordy mi ha aiutato, mentre Angel si occupava di tutti gli altri, e Cassidy è arrivata a te”

    “Quindi ora la troviamo” disse lui.

    “Questo è il piano. Angel e Cordy stanno progettando di venire a Sunnydale con noi per alcuni giorni. Io dubito che Cassidy si allontani da sola. Sapendo che tre di noi sono ancora vivi e la stanno cercando”

    “Hai chiamato Wes?”

    Lei si zittì per un minuto, poi ingoiò sodo “No, um, io non sapevo che dirgli…”

    “Pensavi fossi morto” disse Spike casualmente lei si girò a fissarlo.

    “Non essere così deluso, dato che sei qui in piedi, Spike!”

    “Oh, avanti, non fare così. Sai cosa intendevo. Stavo solo dicendo quello che tu hai pensato”

    “Bene, se volevi potevo lasciarti morire nel vicolo o…”

    Rimanendo senza parole, Buffy ansimò quando sentì le zanne di Spike affondarle nel collo, prendendo una grossa sorsata di sangue. Gli toccò i capelli con le mani, sapeva che aveva bisogno di quel tipo di collegamento. Lei era il suo sire.

    Si morsero a vicenda.

    Calciando via i pantaloni, Buffy lavorò freneticamente sulla fibbia della cintura liberando subito la sua erezione. Sentendo il ringhio grato di Spike contro il suo collo, lei ansimò e lui la sbatté contro il muro, le sue zanne ancora nel suo collo, e il suo pene dentro di lei.

    Continuò a succhiare e intanto spingeva, Buffy sbatteva forte contro il muro. Gridò nel suo braccio, Spike si tolse dal collo e la guardò fermando i movimenti.
    “Ti sto facendo male?”

    “No” frignò lei, sentendo la perdita sul collo “Dio, no”

    Sbattendo ancora le anche contro le sue, Spike abbassò la testa, affondando le zanne nel seno, voleva marchiarla ovunque. Lui gemette quando sentì i muscoli di lei stingerlo mentre si avvicinava l’orgasmo.

    Si calmarono qualche secondo dopo, Spike inclinò il mento per guardala negli occhi.

    “Mi dispiace, pet…non volevo perdere il controllo”

    “Puoi perdere il controllo quando vuoi” sorrise lei.

    “Mi ami?” chiese un secondo dopo, guardandola mentre spalancava gli occhi.

    “Come puoi chiedermi questo? Certo che ti amo. Non ho mai amato nessuno come te”

    “Volevo solo sentirtelo dire, piccola” disse sorridendo “Anch’io ti amo” bisbigliò prima di baciarla. Buffy gli avvolse le braccia al collo, rilassandosi dopo ore.

    * * * * *

    Alcune ore dopo, Buffy e Spike lasciarono la stanza e si fecero trovare nell’atrio dove vennero raggiunti da Cordy e Angel.

    “Sei in piedi” disse Cordy, nascondendo il sorriso quando vide il dolcevita che portava Buffy e la camicia lunga che aveva Spike. Erano stati impegnati. “Come stai, Spike?”

    “Appena ho bevuto sangue avrei potuto tirare su un autocarro”

    “Circa, riassumendo” disse Angel, senza mai guardare su.

    “Su cosa avete lavorato?” domandò Buffy sedendosi dietro la scrivania.

    “Ho chiamato Giles e gli ho detto quello che è successo” disse Angel “Non è riuscito a trovare di più su Cassidy negli archivi del Consiglio”

    “Qualcosa di utile?” domandò Spike, seguendo Buffy, e strofinandogli la mano sulla coscia.

    “Non troppe. E’ stata catturata quaranta anni fa e tenuta in un’aria controllata per scopi sperimentali”

    “Per cosa?”

    “Esaminare le sua forza” disse Cordy “ I suoi riflessi. Approssimativamente venti anni fa, fu usate per addestrare una potenziale cacciatrice”

    “Ecco perché odia così tanto le cacciatrice e i cacciatori” ripose Spike.

    “Di più il Consiglio” brontolò Buffy.

    “Credi che ritornerà in Inghilterra?” domandò Angel.

    “Non ancora. Non ha finito con noi. Andrà a recuperare le forze e finirci”

    “Si, lei non mi sembrava molto per il combattimento” fece notare Cordy.

    “Si, gli piace sedersi e guardare il lavoro. E’ più divertente per lei riuscir a comandare la mente” disse Buffy “Quindi noi la troviamo prima che lei recluti altri leccapiedi”

    “E cosa proponi di fare?” domandò Spike col sopraccigli alzato.

    “L’esca” ripose lei, guardandolo negli occhi.

    “Spero non ti stia riferendo a te stessa!” esclamò lui.

    “E chi altro? Lei mi odia, sa che sono viva, e vuole che io soffra. Non vedo altra scelta. Tu?”

    “Buffy, non rischierò che tu venga impalettata solo per un esperimento psicopatico del Consiglio a messo in testa quello ad una vampira per venire dopo di te.”

    “Non hai scelta, Spike”

    “Diavolo se c’è lo!”

    “Buffy, ok” Angel alzò la voce facendoli smettere di discutere. “Cassidy verrà a prenderti solo se tu sarai in difficoltà. E noi abbiamo bisogno di riserve”

    “A chi stai pensando, Angel?”

    “Dobbiamo trovare il nuovo cacciatore o cacciatrice”

    “Porrebbero volerci settimane” disse Spike.

    “No…” disse emozionata Buffy “Spike, chiama Wesley, spiegagli tutto, senza fargli prendere un attacco cardiaco. Digli di chiamare Gunn e Fred e dargli una vaga descrizione su quello che sta succedendo, li incontreremo più tardi” disse lei mentre saliva velocemente i gradini “Voi tre risolvere i dettagli- io tornerò tra un’ora”

    Tutti e tre si guardarono in faccia poi con un’alzata di spalle tornarono al loro lavoro. Con un sospiro, Spike prese il telefono e compose il numero del suo Osservatore.

    Capitolo 19 - Plan B [Piano B]

    Il giorno dopo, i quattro si rincontrarono nell'atrio. La conversazione di Spike con Wesley era andata meglio di quello che si aspettava. Scioccato evidentemente che il suo Cacciatore adesso era un vampiro, ma sorprendentemente, era felice per la decisione di Buffy di trasformarlo. Spike era scioccato per il sollievo nella sua voce, ma se lo scrollò di dosso.

    “Così quando partiamo per Sunnydale?” Angel chiese mentre raggruppò le armi.

    “Quando scopriamo se Cassidy è là.”

    “Odio interromperti, pet, ma se è là, non andrà da Gunn e Fred ad annunciare la sua presenza,” Spike rispose. “Esattamente come pensi di trovarla?”

    “Dovrei dirtelo io quando ho localizzato la sua ubicazione.”

    Tutti e quattro si girarono alla voce che veniva dalla porta prima che Buffy lasciasse uscire uno strillo acuto e corresse verso la donna che era là in piedi. “Willow!”

    Le donne si abbracciarono per molti minuti mentre gli altri le guardavano. Buffy fu la prima a tirarsi indietro. “Sei venuta! Non ne ero sicura quando ho lasciato quel messaggio ieri che lo trovassi, ma sei qui, e sei favolosa, a proposito.”

    Willow sorrise all'amica che non vedeva da anni. “Naturale che sono venuta, Buff. Nessuno importuna la mia migliore amica e la passa liscia.”

    Le due donne camminarono verso il gruppo dove Willow e Cordy divisero un amichevole abbraccio. “Come va, Cordy?”

    “Oh, sai, mi occupo degli affari, uccido demoni… il solito. Te?”

    Willow rise. “Non sono così occupata, ma sto bene.”

    “Dove è Tara?” Buffy chiese.

    “Lei non è potuta venire, ma ti manda il suo amore,” Willow disse prima di rivolgersi all'uomo più alto nella stanza. “Angel, è passato tanto tempo.”

    “Yeah… oltre dieci anni. Sono contento che stai andando bene.”

    “Anche tu” disse lei con un sorriso amichevole prima di girandosi ed affrontare l'ultimo uomo nel gruppo. “E tu devi essere il nuovo Cacciatore/vampiro del nostro gruppo. Io sono Willow.”

    “Felice di incontrarti, Rossa. Buffy mi ha detto molto su di te.”

    “Realmente? Stavo cominciando a pensare che mi aveva dimenticato,” disse lei, sparando un'occhiataccia all’amica. Buffy guardò timidamente in giù mentre Willow la fissò.

    “Così, ci aiuterai a localizzare la nostra fastidiosa vampira?” Chiese Angel.

    “Si. Normalmente avrei bisogno di qualcosa di suo per l'incantesimo di localizzazione, ma dovremo arrangiarci. Ci può volere un pò più tempo, ma la troveremo,” disse lei mentre cominciò ad estrarre degli oggetti dalla borsa per cominciare l'incantesimo.

    Dopo molti minuti in cui canticchiò, Willow fissò la mappa di fronte a sè, mentre una luce brillante cominciò a splendere sopra questa. “Si, lei è a Sunnydale… e sembra che non sia da sola.”

    “Come puoi dirlo?” Spike chiese, guardando oltre la sua spalla la luce.

    “È molto più brillante di come si suppone che dovrebbe essere. È anche un pò più grande, indica che lei sta progettando qualcosa o assemblando qualcosa.”

    “Grande,” Spike mormorò. “Così si ritorna a Sunnyhell. Maledettamente spassoso.”

    “Pensavo che ci volessi tornare?” Buffy chiese.

    “Non se Miss Alta e Possente sta assemblando le truppe, aspettandoci per un massacro.”

    “Sì, ma ti stai dimenticando qualcosa,” disse Buffy. “Noi abbiamo un'arma segreta.”

    “E quale sarebbe?”

    “Te,” disse lei casualmente.

    Spike alzò un sopracciglio. “Io?”

    “Sì, è giusto,” Angel concordò. “Cassidy è andava via prima che vedesse che tu sei stato trasformato. Non se l'aspetterà mai.”

    “Si,” Buffy disse orgogliosamente prima di rivolgersi a Willow. “E te, Will? Adesso tornerai a casa?”

    “Cosa? E mi perdo la mia amica che prende a calci il grosso sedere di quella? No probabile, signorinella.”

    Buffy sorrise. “Grande! Andiamo a staccarle la testa, allora.”

    Dopo che le borse e le armi furono caricate nella cabriolet di Angel, Buffy si accoccolò a fianco di Spike. Stavano dividendo il sedile posteriore con Willow e qualche balestra. Spike mise impazientemente il braccio intorno a Buffy e la tirò più vicino, baciandole la tempia. “Non so se mi piace questo,” bisbigliò lui mentre Angel avviò la macchina.

    “Non ti piace cosa?”

    “Non voglio rischiare di perderti.”

    “Non mi perderai, Spike. Posso occuparmi di qualsiasi cosa lei getterà sulla mia strada. Inoltre, ho te e la gang che mi guarda la schiena. In più,” aggiunse , guardando Willow. “Una strega mega - potente. Quindi vedi, non c’è niente per cui ti debba preoccupare.”

    Spike strinse la mascella, ma non disse nient’altro mentre lasciavano la città.

    Capitolo 20 – Home Again [Di Nuovo a Casa]

    Due ore più tardi, Angel tirò la macchina nel passo carraio della magione di Crawford Street. Non l'aveva venduta dopo tutti quegli anni, così fu deciso che il gruppo sarebbe stato là. Scaricarono rapidamente la macchina ed entrarono nella stanza anteriore della magione.

    Buffy aiutò Willow a sistemare le provviste mentre si preparò per fare un incantesimo di localizzazione per indicare il luogo dove era Cassidy. Mentre Willow lavorò, Buffy guardò Spike camminare per la stanza. Quando iniziò a distrarre tutti, Buffy si alzò e lo condusse fuori dalla porta anteriore. "Ok, che succede."

    Spike riprese a camminare di fronte a lei. "Sento qualcosa, Buffy. Non mi piace."

    "Spike, sono passate non più di due ore. Tutto andrà bene - "

    "Tutto non andrà maledettamente bene! " gridò lui. "Buffy, l’ultima volta che siamo andati contro la chiacchierona e i suoi tirapiedi, sono morto! "

    Stando zitta per un minuto come lei fissò a terra, tentando di controllare l’emozioni. "E sei ancora qui."

    "Sì, e si è dimostrato maledettamente meraviglioso", disse sarcastico Spike, facendo si che Buffy lo guardasse con occhi larghi e umidi. Rendendosi conto di quello che aveva detto, si mosse per prenderla tra le braccia, aggrottando le sopracciglia quando lei si allontanò da lui. "Buffy, amore, non intendevo quello. Solo - "

    "Dimenticalo", disse lei muovendo la mano.

    "Buffy, io - "

    "No, è… è giusto. Capisco."

    "Allora perché non mi guardi? "

    Buffy ingoiò sodo prima di guardarlo con un sorriso fasullo. "Vedi, questo va bene. "

    "Intendevo che non mi sono sentito molto utile in questi due giorni", disse lui leggermente, tentando di farglielo capire.

    "Lo so", disse lei con un cenno. "Io, uh io sto andando a pattugliare."

    "Verrò con te."

    "No, non è sicuro."

    "Ed è sicuro per te? "

    "Spike, se Cassidy o uno dei suoi seguaci ti vede, farà saltare la tua copertura. D'altra parte se mi vedono da sola, saprà che sono ancora in città."

    Spike strinse la mascella mentre la guardò. "Un'ora."

    "Ok", Buffy disse con un sorriso genuino per la sua preoccupazione. Camminando verso di lui, gli avvolse le braccia intorno al collo, dandogli un bacio tenero per salutarlo. "Ritornerò tra un'ora."

    Accennando col capo, concordando, lui la guardò camminare fuori di vista prima di girarsi e entrare di nuovo in casa.

    * * * * *

    Dopo avere pattugliato per quarantacinque minuti ed aver impalettato solamente un vampiro, Buffy decise di finirla per la notte. Almeno Spike sarebbe stato felice di vederla rientrare presto. Girando e tagliando attraverso il cimitero, si fermò quando sentì un rumore dietro di sé.

    "Bene, se non è la Cacciatrice infame."

    Voltandosi per affrontare il grande vampiro dietro di sé, lei alzò un sopracciglio. "Ti conosco? "

    "Oh, no. Non ancora. Vedi, abbiamo un amico in comune."

    "Se stai parlando di Cassidy, realmente non c’è l’abbiamo. "

    "Quello non è come dice lei. Ho sentito che voi due pattugliavate insieme qualche settimane fa."

    "Sì, le notti più elettrizzanti della mia vita", disse lei beffarda.

    "Bene, ecco la cosa", disse il vampiro mentre avanzò verso di lei. "Lei ha richiesto l'onore della tua presenza. Quindi se volessi venire con me - "

    "Bene, grazie per aver chiesto così dolcemente", Buffy rispose, la voce che gocciolava falsa delizia per la richiesta. "Vedi, la cosa è, non ho realmente voglia di camminare in un covo ed affrontare la fine della mia immortalità, così se non ti dispiace, portale i miei saluti."

    Sorridendo all'occhiata confusa che attraversò il volto dell'uomo, lei restrinse gli occhi quando lui fece spallucce. "Bene, preferivo farlo così in ogni modo."

    Buffy guardò come lui prese una pistola dalla tasca e la puntò verso di lei. Prima che potesse reagire, due dardi di sedativo furono sparati nel suo stomaco. Ondeggiando leggermente, cercò duramente di stare in piedi e sveglia, ma capì che stava lottando contro una battaglia persa. Dopo poco, tutto divenne nero.

    * * * * *

    Tentando di scuotere la testa intontita e chiarire la nebbia che vi risiedeva mentre cominciò lentamente a svegliarsi, Buffy riuscì a mettere a fuoco la vista. Osservando la piccola stanza in cui era - una spessa, porta di metallo era direttamente di fronte a lei, e i muri sembrarono essere tutti blocchi di cemento. Sentendo i rumori di catene pesanti che la connettevano al muro dietro di sé, fu capace di ritrovare i sensi un po’ di più. Osservando i due vampiri che stavano in piedi alla sua sinistra, immediatamente saltò in piedi.

    Aggrottando le sopracciglia quando vide Cassidy in piedi vicino al vampiro che le aveva sparato i dardi con la pistola, si frenò dalla urgenza di tirarle un pugno, sapendo che non avrebbe portato a nulla di buono. "Sai, se c'è qualcosa che odio di più di un imbroglione, è qualcuno che deve usare dei giocattoli per colpire i loro nemici. Non potevi prendermi con una lotta equa, huh? "

    Sorridendo quando l’uomo avanzò verso di lei, roteò gli occhi quando fu intercettato da Cassidy. "Bene, Buffy", disse lei. "Volevo essere carina e chiederti di venire qui, ma hai deciso di giocare pesante."

    "E comprendi che ho mobilità con questi catene, giusto? " Buffy chiese con un sopracciglio alzato. "Non ti stai avvicinando con un paletto."

    "Non ne ho bisogno", Cassidy disse con un sorriso. "Vedi, facciamo coprire quel problema. Volevo vederti morire, forse non necessariamente a causa mia, ma voglio vederlo. Quindi, sull'altro lato di quello porta di metallo spessa è messo un foglio di vetro mistico. Guarderò la tua morte orribile e orrenda senza preoccupazioni che ti liberi."

    "E la mia morte orribile e orrenda in cosa consisterà? " Buffy chiese, mantenendo il tono confidente ed annoiato.

    "Oh, ho dimenticato di dirtelo? Mi spiace, vedi, coinvolge quello."

    Guardando su, Buffy sentì un pò di paura quando osservò i vetri a quasi cinquanta piedi sopra di sé che erano al posto del soffitto della stanza.

    "Vedi", Cassidy continuò. "In circa due ore, pensavo che incontrare l'aurora sarebbe stata una fine appropriata per un vampiro con l'anima. Forse lo stesso fato toccherà ad Angel."

    Buffy ricordò improvvisamente i suoi amici. Dovevano stare a cercarla. Willow avrebbe dovuto fare un incantesimo di localizzazione, e dovevano essere in viaggio. Guardando come Cassidy chiuse la porta scorrevole con un botto, rivolse lo sguardo sull'altro vampiro nella stanza, dibattendo sulle scelte. Poteva sentire il riflesso di una battuta prendere effetto quando decise su una migliore.

    "Lo sai", disse lei con un nauseabondo tono dolce. "Questi polsini sono tremendamente stretti. Suppongo che non c'è modo che potresti allentarli un pò? "

    Vedendo il vampiro ingoiare quando lei gli diede un brillante sorriso, Buffy si morse timidamente il labbro, gettando uno sguardo timido al pavimento. "Um, no, c'è, uh, veramente ci sono solo due posizioni."

    "Quello è troppo cattivo. Ascolta, non intesi quello che ho detto sui sedativi prima. Stavo solo tentando di infastidirti, lo sai? " Inclinandosi in avanti leggermente, sbatté le ciglia nella sua direzione.

    "Sì", disse lui, arrivando più vicino a lei per trovare una buona occhiata in giù nella sua camicia.

    'Dio, penseresti che dopo molti anni che uno è in vita, i vampiri imparerebbero una cosa o due sul sesso opposto', fu il pensiero di Buffy. Esteriormente, gli diede un sorriso timido come lui avanzò verso di lei. "Mi stavo chiedendo se potessi farmi un favore? "


    "Sicuro", disse lui, suonando come uno scolaro ansioso.

    'Io vomiterò dopo aver detto questo', pensò lei, ingoiando sodo per calmare i nervi.

    "È solo, bene, non mi sono mai permessa di avvicinarmi molto alle persone", disse lei, guardandolo attraverso le ciglia. "Fisicamente, voglio dire. E stavo pensando, fin da adesso, ho solamente, bene, alcune ore, forse tu ed io potevamo… "

    'Si, vieni qui … e poi vomito.'

    "… diventare un pò più intimi." Buffy sospirò di sollievo come fu capace dirlo il più provocante possibile, senza soffocare.

    "Bene", disse lui. "Mi piacerebbe, è solo Cass - "

    "E io sono qui, incatenata al muro e limitata."

    'Okay, Buff', disse a sé. 'Continua così e mi auto impaletto.' Tuttavia, sorrise quando lui diminuì la distanza. Buffy arrivò lentamente fuori e corse le mani sul torace del grande uomo.

    "Bene, siccome è la tua ultima richiesta", disse lui.

    Buffy si morse il labbro per non ridere. Come lei sentì una della sue mani afferrarle duramente il sedere e l’altra le accarezzava il torace, sentì l'ira invaderla. In meno di un secondo, avvolse la catena intorno al suo collo e diede una scossa finché sentì uno scatto soddisfacente.

    "Ripensandoci bene", Buffy disse, come lasciò cadere il vampiro svenuto a terra. "Non penso che al mio ragazzo piacerebbe molto", disse con falsa dolcezza. Rapidamente cercò nelle tasche, Buffy si assicurò che fosse inconscio mentre trovò la chiave delle catene e le aprì. Strofinandosi i polsi dolenti, corse alla porta pesante e la tirò.

    "Maledizione", disse lei leggermente quando non si spostò.

    "Buffy! "

    Roteando quando si sentì chiamare, si fermò, ascoltando intensamente con un cipiglio sul viso.

    "Buffy! "

    "Willow? "

    "Sì, Buff, sono io. Stai bene? "

    "Dove per l'inferno sei? "

    "Alla magione."

    "Giusto", rispose lei. "Adesso sto impazzendo completamente."

    "Collegamento telepatico. Ora, dove sei? Stai bene? "

    "Sto bene, un pò fiacca dalle medicine che mi hanno dato, ma sto bene. Mi sono liberata dalle catene che mi avevano messo, ma penso che sono intrappolata in un negozio all'ingrosso. Non puoi fare un incantesimo o qualcosa? "

    "Qualcosa lo sta rendendo impraticabile. Non potevo quasi ottenere un collegamento. Spike è fuori controllo, a proposito."

    Buffy sorrise al tono casuale della sua amica. "Digli che sto bene. Wills, sono dentro una stanza con un soffitto di vetro. Cassidy vuole la gioia di guardarmi bruciare all’alba. Ho bisogno di uscire da qui."

    "Ok, abbiamo ancora un po’ di tempo prima dell’alba, a parte il soffitto in vetro, ci sono finestre nella stanza."

    "Willow, se c'era una finestra che potevo raggiungere, non pensi che sarei uscita da lì? "

    "Buon punto. Ok. Angel e Cordy ti stanno cercando adesso. Mi metterò in contatto con loro, e arriveremo al negozio all'ingrosso. Cos’altro puoi dirmi? "

    "Um, muri pesanti. Porta di metallo scorrevole che conduce nella parte principale dell'edificio. Soffitto approssimativamente di cinque metri."

    "Ok, saremo là presto. Con buona speranza posso fare un incantesimo quando arriviamo là e individuarti meglio."

    "Ok, state attenti, Wills. Non so quanti vampiri Cassidy ha questa volta. Ne ho visto solamente uno, e adesso è paralizzato sul pavimento. Oh! Non permettergli di vedere Spike. Ancora lei è ferma su me ed Angel."

    "Lo farò! Saremo là presto, Buff. Non preoccuparti."

    Buffy lasciò fuori un sospiro mentre scivolò in giù contro il muro. Non poteva fare niente per adesso, solo sedersi ed aspettare.

    TBC
     
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    Capitolo 21 – Rescue [Liberazione]

    Buffy si abbracciava le ginocchia da quasi quarantacinque minuti. Sentendo un rumore, guardò su e tirò un respiro di sollievo quando vide Spike guardarla da sopra. Alzò le mani per dirgli che stava bene, lui annuì e scomparve. Buffy si alzò e si strofinò le mani sulle braccia.

    Un minuto più tardi, il vetro si ruppe in mille pezzi e Spike atterrò sul pavimento. Poi guardò Buffy con un misto d’amore e rabbia.
    “Dimmi, piccola, c’è una ragione per la quale io dovrei dire ‘te l’avevo detto?’” non aspettando una risposta l’attirò a se per un bacio. “Ne riparleremo dopo!” disse brusco.

    Buffy sentì le lacrime salirle agli occhi. Avvolse le braccia attorno la vita di Spike.

    Esitando un secondo, avvolse le braccia attorno alla donna che amava stringendola forte, Spike seppellì il viso nei suoi capelli aspirando il suo odore. “Pensavo di averti perso” disse piano “Non posso perderti” poi gli prese a coppa il viso “Non lo permetterò-

    Mettendo le mani sopra le sue, Buffy sorrise. “Sono ancora qui”

    “Ancora poche ore e non ci saresti stata. Se Willow non fosse stata qui? Cosa avremmo fatto?”

    “Spike” disse lei piano “Smettila di dire ‘e se’. Sono qui, e sto bene. Io sto bene”

    “Abbiamo bisogno di uscire da qui” disse piano, cercando di portare la mente su altri fronti.

    “Dove sono gli altri?”

    “Angel e Cordy stanno facendo la guardia agli edifici. Willow è sul tetto con Wesley. Gunn e Fred sono dall’altra parte della strada, assicurandosi che non arrivi nessuno.

    “Bene, hai un paletto?”

    Spike lo estrasse dalla tasca posteriore “Indovino che il nostro amico steso ha fatto qualcosa che non gli è piaciuto”

    “Mi ha afferrato il sedere” disse Buffy con un’alzata di spalle.

    Ringhiando prese il paletto e lo impallettò, poi lo lanciò a Buffy mentre si faceva polvere “Ok, andiamo?”

    Buffy rise afferrando la corda “Non è stato carino, Spike. L’ho portato io a farlo” prima di aspettare la risposta cominciò a scalare la corda, ridendo quando sentì il suo uomo ringhiare.

    “E non c’era un altro diavolo di modo?” gridò, apparendo sul tetto con lei.

    Voltandosi a guardarlo, lei sorrise.

    “Quindi non dovevo usare le mie arti femminili, per il mio scopo?”

    “E qual’era lo scopo?” chiese lui

    Mordendosi il labbro inferiore si diresse verso Spike seducente, gli passò le mani sul torace, e sorrise come aveva sorriso al vampiro morto.
    “Cosa pensi?” chiese piano. Ridendo quando lo vide inarcare il sopracciglio, scosse la testa “Vuol dire che mi serviva la chiave per aprire le catene. Non hai fiducia in me?”

    “No” rispose Spike con un sorriso, oltrepassandola “Non più di quello che dovrei”

    “Ehy!” protestò lei, schiaffeggiandolo sulla spalla. Spike rise e lei lo seguì arrivando da Willow e Wesley.

    Appena abbracciò l’amica Buffy tirò un sospiro di sollievo. “Grazie, Will. Non so cosa avrei fatto senza di te”

    “Non dirlo neanche. Adesso che ti abbiamo trovato abbiamo bisogno di un piano. C’è molta attività qui sotto, e non me la sento di affrontarli adesso”

    “Si, ma abbiamo un’arma segreta” rispose Buffy.

    “Cosa intendi?” chiese Wesley con un sorriso.

    Buffy sorrise e seguì gli altri alla scala, che c’era al lato dell’edificio. Spike scese per primo, facendo un salto. Willow e Buffy lo seguirono subito dopo, e dopo di loro Wesley.

    Camminarono lungo gli edifici, raggiungendo Angel, Cordelia, Gunn e Fred.

    “Stai bene?” domandò Angel a Buffy.

    “Bene, come la pioggia d’inverno” sorrise lei “Allora, come ci armiamo?”

    Angel gli lanciò una spada. Lei l’afferrò esaminandola. “Carina” disse con un cenno della testa “Anche se non avrei detto di no a un lanciarazzi”

    “Hai usato un lanciarazzi?” domandò Spike, vedendo il sorriso sulle faccia delle ragazze.

    “Si, una volta” rispose Buffy timida.

    “Forse Giles c’è l’ha” alzò la voce Willow.

    Spike si rivolse a Angel “Voi spiegarmi o devo indovinare?”

    “Storia lunga. Successe quando ero cattivo e volevo liberare il mondo dagli umani. Buffy mi ha fermato facendo saltare un demone che avevo assemblato”

    “Assemblato? No” disse Spike scuotendo la testa, tenendosi occupato svuotando le borse. “Non ci penso. Non voglio saperlo”

    Il gruppo rise quando Spike lanciò le armi ai compagni. “Bene, ragazzi, è ora di fare un’entrata ad effetto”

    Capitolo 22 - Final Confrontation [Confronto Finale]

    Willow condusse il gruppo ad una porta al lato della fabbrica, facendo rapidamente un incantesimo per aprire la porta mentre Spike rimase in piedi, le ombre della sera lo celavano da occhi curiosi. Buffy poteva sentire il suo borbottio per non essere il primo ad entrare e sorrise.

    Come Willow aprì attentamente la porta, per lasciare gli altri ad andare per primi. Spike fece un cenno, lei li seguì e salì rapidamente le scala verso il balcone con Fred, volendo avere un vantaggio su Cassidy. Willow era occupata con un incantesimo per contrattaccare quello per lo schiavo con l'aiuto di Fred. Sebbene Spike adesso era immune perchè era morto, ancora poteva fare dei guai per il resto dei membri viventi del gruppo. Spike scivolò attraverso la porta e rimase vicino al muro del piccolo atrio.

    “Okay, qualcuno vede Cassidy?” Buffy chiese come videro più di cinquanta vampiri ciondolare sul pavimento principale. La maggior parte stavo dormendo o giocando a carte mentre altri camminavano per il perimetro dell'edificio.

    “Non penso che sia da questa parte della fabbrica,” Spike bisbigliò.

    “Ha senso. Non penso che si abbasserebbe a parlare con i suoi tirapiedi. Finché prendono gli ordini, probabilmente è dentro a qualche posto più lussuoso,” Buffy commentò.

    “Non penso a niente di questo quartiere che può essere considerato lussuoso,” disse Cordy, arricciando il naso.

    “L’appoggio,” Gunn concordò con un cenno.

    Il gruppo si gelò quando un vampiro camminò dal piccolo ingresso. Prima che potesse girarsi e controllare l'atrio, la lama della spada di Buffy volò attraverso l'aria, raggiungendolo per polverizzarlo prima che potesse vederli. Guardando verso Willow a dieci piedi sopra di loro Buffy ricevette un pollice in su, che non erano stati notati.

    “Okay, ragazzi. Penso che dovremmo uscire e farlo,” disse lei, guardando al gruppo.

    Al suo cenno, Angel e Cordy la seguirono fuori dalla sala, ed ognuno immediatamente fu gettato in una lotta. Gunn, Fred, e Wesley presero la parte opposta dell'edificio mentre Spike guardava, frustrato che non potesse uscire delle ombre. Tenne un occhio attento sui suoi amici, ma la sua attenzione fu concentrata su Buffy mentre lottava.

    ‘Se sarà in difficoltà, fanculo al piano, ' pensò lui, digrignando i denti mentre guardò Buffy elegantemente oscillare la spada tra due vampiri. Il gruppo cominciò a venire stretto da due dozzine di vampiri, e Spike vide una porta aprirsi. Guardando come Cassidy emerse e sentì come se la sua mascella si stesse rompendo come si trattenne dall'attaccarla.

    “Bene, questa è una sorpresa,” disse Cassidy, guardando il gruppo che attaccava i suoi tirapiedi. La dozzina rimanente fece rapidamente spazio per far passare il loro leader mentre Cassidy fissò Buffy. “Ti do credito - non pensavo che saresti scappata, ma ora non saresti dovuta ritornare.”

    “Vai a spingerlo, dolcezza. Non fuggo da una lotta,” Buffy rispose con un falso sorriso dolce.

    “Oh,” Cassidy rispose. “Così questo è il motivo per cui sei fuggita a L.A.”

    Il sorriso di Buffy si ampliò per i deboli tentativi di Cassidy di infastidirla. “Tutti hanno bisogno di una vacanza. Un pò di divertimento sotto il sole, sono sicura che puoi capire,” rispose in un tono beffardo.

    “Non sembri sconvolta anche che il tuo innamorato è morto.”

    Sparando un sguardo rapido a Spike nascosto, lei gli diede un piccolo sorriso, vedendo che lui le sorrise furbo e le fece l'occhiolino. “Cosa posso dire,” Buffy disse con un'alzata di spalle. “A volte vinci, a volte perdi.”

    I sei velocemente attaccarono i vampiri rimasti mentre Cassidy era sbalordita per le parole che erano uscite dalla bocca di Buffy. Buffy guardò Spike uscire dalla parte posteriore e impalettare due vampiri prima che sapessero che era là. Come diminuì il gruppo, lui impalettò un altro mentre Buffy lottò contro quattro, e gli altri si occuparono rapidamente di disperderne altri tre.

    Cassidy si sentì toccare sulla spalla, si girò e si incontrò con un pugno alla mascella. Rapidamente cadde e si rialzò in piedi sotto shock come fissò Spike. “Sei morto.”

    “Sei intelligente, pet,” disse Spike come la colpì di nuovo. “Ti avrei già potuta impalettare, ma volevo assicurarmi che sapessi che ero io quello che ti polverizzerà. Poetico, non pensi?”

    Cassidy cominciò a lottare mentre Spike la colpì con un calcio al fianco. Sentendo qualcuno venirgli alle spalle, si girò e cominciò a difendersi dall’altro vampiro. Impalettandolo rapidamente, si girò per affrontare di nuovo Cassidy, guardando per la stanza, confuso che non era più là. Vedendo un movimento, si girò e vide Buffy trattenuta con un coltello alla gola. Correndo verso la coppia, Spike sentì la rabbia nella voce di Buffy. “Quello non mi ucciderà.”

    “No,” disse Cassidy. “Forse no, ma ti indebolirà abbastanza a lungo per permettermi di impalettarti. O potrei continuare semplicemente a tagliare finché sarai polvere. Quale preferisci?”

    Correndo verso di loro, si fermò quando Cassidy estrasse un paletto dalla tasca e lo tenne sul cuore di Buffy. “Uh uh, Spike. Non vuoi che ora faccia qualcosa di impulsivo, vero?”

    Fissando Buffy in panico, guardò come indicò il livello superiore e fece un breve cenno.

    “Separare!”

    Sentendo la voce di Willow, Spike sorrise quando Buffy e Cassidy furono separate di venti piedi. Correndo verso Cassidy, non volendo che fuggisse di nuovo, le tirò un calcio sulla testa, estraendo il paletto ed immergendolo nel suo cuore. “Per drammatica ironia,” le disse alla sua faccia scioccata poco prima che esplodesse in polvere. Alzandosi dalla posizione inginocchio, si pulì le mani e si girò per affrontare il gruppo. Aggrottando le sopracciglia quando vide Buffy ancora distesa sul pavimento, Spike corse verso di lei.

    “Buffy, sei…”

    Rimanendo senza parola quando vide la pozza di sangue scuro intorno a lei. “Buffy!”

    Al suono della voce frenetica di Spike, gli altri corsero verso la coppia. Alzandole dolcemente la testa, lui vide la ferita che copriva più di mezzo collo, il panico l'afferrò. “Buffy! Rispondimi, baby!”

    “Spike,dobbiamo portarla fuori da qui,” Cordy disse dolcemente da dietro a lui.

    Lui sentì l’ansare di Willow mentre li raggiunse. “Oh dea! Il coltello l'ha presa comunque. Sono così spiacente,” pianse, mentre le lacrime scorrevano sul suo viso.

    “Okay!” Angel gridò. “Andrà tutto bene - lei ha solo bisogno di sangue.” Rivolgendosi a Willow, continuò, “Willow, ho bisogno che vai a prendere un po’ di sangue. L'aiuterà a guarire più velocemente. Noi abbiamo bisogno…”

    Angel rimase senza parola quando notò che tutti fissavano qualcosa dietro a lui. Girandosi vide una Buffy parzialmente cosciente sostenuta da Spike, con i denti affondati nel suo collo - tutti guardavano la loro intimità come Buffy succhiò con grande appetito dal suo collo, prendendo molte sorsate di sangue prima di tirarsi lentamente indietro e regredire di nuovo nei lineamenti umani.

    Prendendo respiri non necessari d’aria, Spike pigiò la fronte contro la sua. “Stai bene, baby” disse con voce indebolita.

    “Spike, non avresti dovuto -”

    “Shhh,” bisbigliò lui, guardandola negli occhi. “Starò bene.”

    Guardando intontita Spike togliersi lo spolverino e strapparsi la manica della camicia che stava indossando, lei gli diede un sorriso gentile quando la piegò a metà e la pigiò contro il suo collo, tenendola dolcemente ferma.

    “Venite, ragazzi. Andiamo,” Cordy disse, aiutando Spike a rimettersi in piedi e mettendolo tra Wesley e sé mentre Gunn aiutò Angel a prendere Buffy.

    Una volta che furono tutti in salvo nella macchina, Buffy si accoccolò più vicino a Spike, anche se era seduta sul suo grembo. “Ti amo,” borbottò come i suoi occhi si chiusero.

    Avvolgendo un braccio intorno alle sue spalle, lui le baciò la cima della testa, sospirando. “Ti amo anch’io. Riposati un po'.”

    Sorridendo quando si mise ancora più vicino a lui e sbadigliò, aspettò alcuni minuti finché non si addormentasse prima di solleva la stoffa dal suo collo per ispezionare il danno, sospirando di sollievo sul fatto che stava già iniziando a guarire. Rimettendo di nuovo la stoffa in quel posto, avvolse le sue braccia intorno a lei. “Starai più che bene, amore.”

    Capitolo 23 – Together Forever [Insieme per sempre]

    Buffy dormì per la maggior parte del giorno e della notte. Spike la svegliò a intervalli separati per assicurarsi che stesse bene e per darle del sangue. Lei era esausta dopo essere stata rapita, aver lottato, e ferita, ma era forte. Spike rimase nella stanza con lei mentre Willow e Cordy gli portavano il sangue. Ora, mentre era disteso accanto a lei, la guardò cominciare a muoversi nel sonno prima di aprire lentamente gli occhi. "Ehi là, testa sonnolenta", disse leggermente.

    "Ehi", Buffy rispose con voce rauca.

    "Come ti senti? "

    "Come se avessi la gola tagliata."

    Sorridendo al suo tentativo di mite umorismo, lui la tirò più vicino. "Starai bene. La ferita si è già chiusa."

    "Congratulati con il pacco guarigione Cacciatrice/vampira. Tempo di ricupero super-veloce."

    "Sì", borbottò lui, togliendogli dolcemente i capelli dal viso. "È finita. Niente di cui preoccuparsi."

    "C’è sempre qualcosa per il quale preoccuparsi", Buffy disse con un sospiro. "Ma almeno Cassidy è fuori dalla lista."

    "E siamo insieme."

    "E siamo insieme", ripeté lei con un sorriso.

    "Quindi adesso, baby? Ritornerai a casa? "

    "Vuoi vivere con me? "

    "Bene…ho pensato a questo…e considerato che mi sono incastrato con te per l'eternità, immaginavo che potevamo imparare a vivere nello stesso luogo - "

    Le labbra sensibili di Buffy assaltarono le sue, lui avvolse impazientemente le braccia intorno alla sua piccola vita. Tirandola più vicino mentre si divoravano l'un l'altro, Spike comprese improvvisamente che quello che stavano facendo non sarebbe stato a beneficio della sua guarigione, si tirò indietro esitante dopo un momento. Mettendo dolcemente una ciocca di lunghi capelli dietro all'orecchio di Buffy, le pigiò un altro bacio tenero sulla fronte. "Sono qui, baby. Per tanto tempo. Non andrò via, e non ti permetterò di andare via."

    "Buono a sapersi", disse lei leggermente. "Quindi quale è il verdetto finale? L’hai uccisa? "

    "Lo sai, amore", disse lui con un sorriso.

    "Stanno tutti bene? " chiese lei. "Tutti sono usciti bene? "

    "Sì, sani e salvi. Willow starà via per un paio di giorni. Cordy e la checca - "

    "Angel", Buffy lo corresse con un sorriso.

    "Giusto…lui… torneranno a Los Angeles tra qualche giorno. Volevano assicurarsi che stessi bene. Oh, e vuoi sapere la cosa strana? Gunn e Fred andranno con loro."

    "Cosa? "

    "Sì, apparentemente la… Angel… è rimasto entusiasta da Gunn quando stava lottando l'altra notte e gli ha offerto un lavoro nell'agenzia."

    "Cosa farà Fred? "

    "Lei è un cervellone. Lavorerà con le profezie, farà delle ricerche, cose che sono giusto sulla sua strada."

    "Ma, e su Wesley? "

    "Wesley non è più un Osservatore, pet", Spike rispose. "Un nuovo Cacciatore è stato localizzato in giù, e Wes è andato tecnicamente in pensione. E’ ancora al negozio."

    "Ma loro sono i tuoi amici, Spike. Non ti mancheranno? "

    Spike fece spallucce. "Sicuro che mi mancheranno, ma avrò te." Buffy rise scioccamente quando la tirò nel suo grembo. "Inoltre, sono solo a due ore di autostrada."

    "Quello è vero", disse lei con un sorriso mentre la baciò sul collo.

    Al colpo sulla porta, entrambi si girarono per vedere tutto il gruppo nella via d'accesso. "Spiacente dell’interruzione", Angel disse.

    Buffy sorrise ai suoi amici. "Ehi, ragazzi. Mi spiace di essere stata fuori di testa per un pò."

    "Bene, penso che possiamo perdonarti, visto che avevi la gola tagliata e tutto", Fred rispose con un sorriso.

    "Abbiamo alcune notizie su Cassidy", disse Wesley.

    Buffy e Spike gelarono entrambi. "Ma è morta. L’ho impalettata", disse Spike, fissando l’uomo più anziano.

    "Sì, ma sto parlando di lei", Wesley rispose mentre diede una copia alla coppia. Buffy e Spike lo sfogliarono velocemente mentre Wesley continuò, "Cassidy non è mai stato il suo nome. L’ho cambiò quando venne trasformata, come fece Angel. Il suo vero nome era Rose, ed era il vampiro tipico finché fu catturata dal Consiglio. Sfortunatamente, non erano gli unici a fare degli studi - Cassidy li studiò molto bene. Imparò molti trucchi del mestiere mentre era imprigionata, inclusa la magia che doveva compiere per avere qualche docile schiavo. Siccome esaminò solamente questo quando scappò, Spike era il suo prossimo obiettivo."

    "Ma siccome era una dilettante, non poteva sviluppare avanzate abilità per ammaliarlo completamente", Buffy disse con un cenno.

    Spike la fulminò con lo sguardo. "Già ti ho detto quello che era successo."

    "Lo so", disse lei con un sorriso. "Ma è bello sentirlo se la fonte è diversa, quello è tutto."

    "In ogni modo", Wesley continuò. "Prima che arrivasse a Sunnydale, usò un altro trucco, che doveva renderla piena di fascino e sembrare come il vero amore di Spike."

    "L’effetto sosia", Buffy disse con un sorriso per Spike. "Questo vuol dire, che sono io! Sono io il tuo vero amore."

    "Solo ora lo capisci? " chiese lui con un'occhiata divertita. Buffy lo fece tacere con un bacio rapido.

    "E poiché l’effetto fascino è facile da effettuare, poteva tenere l’incantesimo per tutto il tempo con un fascino semplice ", Willow irruppe. "Quando il fascino si rompe, sarebbe ritornata alle sue naturali fattezze. Questo spiega perché non sembrava mai se stessa, perché l’effetto fascino sono duri da ottenere."

    "Ma dopo che seppe che la stavamo cercando, perché andava ancora in giro con il mio aspetto? " Buffy chiese.

    "Suppongo che voleva che tu la trovassi", disse Spike.

    "Bene, quello non è troppo brillante", borbottò lei.

    "Nessuno ha mai detto che era brillante, amore."

    "Quindi cosa? " Buffy chiese. "Alcuni trucchi magici, alcune bugie, ed i suoi tirapiedi vampiri e questo era il suo grande piano? "

    "Apparentemente", Wesley disse. "Probabilmente stava facendo in modo di ritornare in Inghilterra ed uccidere i membri del Consiglio, ma non trovò il tempo per quello."

    "Come hai trovato questo, Wes? " chiese lei, riferendosi alle informazioni nella sua mano. "Il Consiglio davvero ha pensato oltre a se stesso e ti ha aiutato per una volta?"

    "No, il Signor Giles è stato abbastanza gentile da fare una piccola ricerca per noi. Quando ha sentito che probabilmente eri in pericolo ed era più che felice di prestare i suoi servizi."

    Buffy sorrise. "Quello è giusto Giles. Viene sempre in aiuto."

    "Bene, ti lasciamo a riposarti", disse Wesley come condusse tutti verso la porta. "Ti vedremo quando ti sentirai bene."

    "Grazie per l'aiuto, Wes. Non potevo farlo senza di te. Senza nessuno di voi", Buffy aggiunse, come sorrise ai suoi amici.

    "In qualsiasi momento", disse Wesley mentre chiuse la porta.

    Girandosi ad affrontare il suo innamorato, lei lasciò un bacio gentile sulle sue labbra. "Sto pensando che è ora di una vacanza", disse, spostandosi per fissare i suoi occhi blu e profondi.

    "Per dove, baby? "

    "Non lo so. In nessun luogo troppo esposto al sole", disse lei con un sorriso. "Stavo pensando forse ad un viaggio in Inghilterra."

    "Quello può essere organizzato", Spike disse con un sorriso prima di portare Buffy sotto di sé, sorridendo alla risatina di lei. Inclinandosi in giù per lasciare un bruciante bacio sulle sue labbra, si tirò lentamente indietro per guardarla negli occhi, "Sei mia, Buffy."

    "Tua", Buffy alla fine concordò con un sorriso.


    FINE!

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