Whispers in the Dark by Ashlee

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    Whispers in the Dark

    by Ashlee

    Tradotta: Clara (spike's fan 4ever); Tania (strawberry85); Manu (kaikan).
    Raiting: NC17
    Genere: Romanzo, Angst
    Warnings for: Violenza, sesso.
    Pairing: Spike / Buffy
    Disclaimer: Appartiene tutto a Joss Whendon & Co.
    Summary: Combattendo contro un demone durante la solita pattuglia, Buffy viene gravemente ferita. Quando Giles realizza la gravità del danno, capisce che c’è solo una persona che può aiutare Buffy a tornare la cacciatrice che era.
    Nota dell’autrice: Ambientata all’inizio della quinta stagione, prima di Dawn.
    Link dove trovare la ff originale: http://thehookupzone.net/SpuffyRealm/views...hp?sid=7161&i=1

    Traduciamo con il permesso dell’autrice.

    SPOILER (click to view)
    PERMESSO AUTRICE: Not a problem. You can translate any of my stories, as long as my name stays on as the original author :-)

    Thanks for asking!

    ~Ashlee


    Vi avvisiamo che i capitoli sono 43.

    Capitolo 1 – Whispers and screams (Bisbigli e Urla)

    Stando in piedi su una pietra tombale Buffy guardò il cimitero con espressione annoiata. Pattugliava da due ore e non aveva ancora visto un solo vampiro.

    “Vampiri” disse leggermente, mettendo il broncio quando nessuno si presentò “è questo.” mormorò a se stessa. “ non c’è niente di cattivo qui fuori, me ne vado a casa”

    Mettendo via il paletto Buffy si incamminò in direzione della sua casa , svoltò l’angolo del mausoleo, sbattè la fronte contro qualcosa e vide le stelle dinanzi ai suoi occhi.

    “Bloody hell, cacciatrice!” gridò Spike afferrandosi il naso mentre Buffy sbattè contro la sua testa.

    “Parlando del diavolo” mormorò lei.

    “Hey!” disse Spike indignato “Perché non guardi dove vai la prossima volta?”

    “ Io?” disse lei incredula “Sei tu qui quello con i sensi da vampiro! Non dovresti sapere quando una cacciatrice è vicina?”

    Spike strinse la mascella, e alzò gli occhi al cielo “Così si suppone che io debba stare lontano dalla mia casa solo perché tu non hai senso dell’orientamento?”

    Buffy strinse le labbra “Solo vattene”

    “Perché dovrei?” chiese sorridendo furbescamente per poi voltarsi e seguirla quando lei iniziò ad allontanarsi . “Quando sembra infastidirti così tanto che io sia qui”

    “Vuoi che io usi questo?” chiese lei tirando fuori il paletto dalla cintura dei suoi pantaloni.

    Spike ridacchiò “Si, perché quello è stato così efficiente in passato”

    “Mi sembra di ricordare di averti sfidato un anno fa” rispose lei, incrociando le braccia alzando un sopracciglio

    “Mi sembra di ricordare di avertelo lasciato fare” disse lui ghignando in modo seducente.

    “Ha importanza?”

    “ricordi? È stato…così bello… “ disse abbassando il tono di voce avanzando verso di lei.

    Buffy soppresse un brivido che corse giù per la spina dorsale, causato dalla sua vicinanza e retrocedè rapidamente “ Me ne vado a casa” mormorò decidendo che non era il caso di entrare in quell’argomento.

    “No, non lo farai”

    Buffy alzò un sopracciglio “Cosa?”

    “Ho solo pensato che tu avresti voluto occuparti del demone dietro di te”

    Lei si girò rapidamente guardando il brutto demone verdastro-marrone che avanzava verso di loro. Tendendosi, Buffy grugnì quando il demone l'attaccò, gettandola a terra prima che lei invertisse le posizioni, dandogli un pugno in faccia. Fu scioccata quando si sentì gettata in aria, la sua schiena contro un albero vicino.
    Facendo una smorfia come si mise di nuovo in posizione eretta, Buffy fu sollevata nel vedere Spike sferrare alcuni colpi prima di essere gettato anche lui in aria. Correndo verso il demone, Buffy chinò la testa come i suoi artigli la colpirono, abbassandosi, dando un forte calcio alle sue costole. Alzandosi ancora una volta , lei stava quasi per colpire di nuovo il demone quando sentì una fitta di dolore acuta lungo il suo braccio.
    Abbassò la guardia, chiuse gli occhi cercando di non pensare al dolore, quando il demone sferrò un colpo potente alla sua mascella, rendendola quasi incosciente come lei cadde per terra.
    Annaspando si arricciò protettivamente su se stessa, incerta su cosa le stesse accadendo. Poteva sentire vagamente Spike in distanza combattere il demone.

    “cacciatrice?”

    La sua voce arrivò a lei come se fosse un bisbiglio.
    Spingendosi su mettendo peso sulle sue mani, Buffy sforzò i suoi occhi per focalizzare e fu sorpresa di vedere il demone fuggire.
    Spike sospirò, decidendo che non era il caso di inseguirlo. Camminò lentamente verso Buffy offrendole una mano per tirarla su.
    “cosa è successo cacciatrice?”

    “cosa?”

    Spike alzò il sopracciglio guardandola negli occhi “cosa è successo?” ripetè, scandendo ogni parola.

    Buffy vide la labbra di Spike muoversi, prima che un urlo penetrante echeggiasse nella sua testa. Le sue mani andarono immediatamente a coprire le orecchie cercando di attutire il suono.

    “Spike, cos’è questo?” gridò lei.

    “Cos’è cosa?” chiese Spike, guardandola come se lei avesse perso la testa.

    Buffy non poteva sentirlo. Le grida che rimbombavano per il suo corpo erano dolorose.

    “cosa sta succedendo?” chiese debolmente quando il suono diminuì.

    “Non so di cosa tu stia parlando” disse Spike confuso guardandosi attorno sperando che una risposta gli apparisse davanti.

    “Spike?”

    I suoi occhi tornarono su di lei, il suo sopracciglio si alzò quando lei lo guardò.

    “Cacciatrice?”

    “Spike…io…io non posso sentirti”mormorò , secondi prima di collassare contro di lui.

    Spike prese rapidamente la giovane donna tra le braccia aggrottando le sopracciglia quando i suoi occhi si chiusero. Abbassandola per terra iniziò a scuoterla leggermente.

    “c’mon Summers” mormorò “apri gli occhi”

    Lui potè sentire il suo cuore battere rapidamente nel suo torace.

    “Bloody hell” mormorò prendendola tra le braccia “i tuoi amici mi impaletterebbero se ti lasciassi qui”

    Decidendo che il miglior posto dove portarla era dal suo osservatore, Spike si affrettò a camminare in quella direzione.

    **************
    Giles potè giurare di stare per avere un colpo quando aprì la porta per rivelare Spike con il corpo apparentemente esanime della cacciatrice tra le sue braccia.
    L’uomo anziano per un breve momento fu tentato di impalettarlo prima di comprendere che Spike non aveva fatto del male a Buffy. Se l’avesse fatto non sarebbe stato certamente abbastanza stupido da presentarsi alla porta del suo osservatore.

    “cosa è successo?” chiese controllando i battiti del cuore di Buffy come Spike la stese sul divano.

    “siamo stati attaccati. Penso sia stato un demone Tacora. Non ne ho mai visto uno personalmente, non so nemmeno se loro stanno da questa parte del mondo, ma è a quello che somigliava.”

    “come è successo?” chiese Giles

    “non lo so” disse Spike scuotendo la testa “l'ha colpita solamente una volta. Ha fatto lo stesso con me, ma io stavo bene.”

    “tu sei un vampiro Spike”

    “grazie per avermelo ricordato”

    “quello che intendevo è … le cose potrebbero colpirti differentemente”

    “si bene… lui colpì bene e la mandò al tappeto. Sembrava un po’ stordita ma stava bene. Poi lei iniziò a chiedermi cosa era quel suono”

    “quale suono?”

    “è quello che mi piacerebbe sapere” rispose Spike. “Io non potevo sentire niente, e il mio udito è molto più sviluppato del suo. Lei si comportava come se non potesse sentirmi e poi…”

    Spike si fermò mimando il suo svenimento.

    “lei non poteva sentirti?”

    “evidentemente no” disse Spike camminando verso la porta.

    “dove stai andando?”

    “io ho fatto la mia parte” disse Spike accendendosi una sigaretta prima di aprire la porta. “ ho salvato la piccola ragazza dal cattivone, e non l’ho lasciata nemmeno quando è svenuta. Penso che il mio lavoro sia finito per questa notte.”

    Giles non ebbe l’opportunità di replicare come Spike camminò fuori la porta. Per un vampiro senz’anima lui era andato ben oltre da quello che ci si aspettava, non che Giles gliel’avrebbe mai detto.
    Cinque minuti più tardi Buffy si lamentò mentre tornava cosciente.
    Aprendo gli occhi, Giles aspettò finchè lei gli rivolse la sua attenzione con un’espressione confusa.

    “Giles?”

    Buffy aggrottò le sopracciglia schiarendosi la gola quando lei non potè sentire la sua stessa voce.

    “Giles?” provò di nuovo.

    I suoi occhi si allargarono quando lui comprese che lei non poteva sentire le sue stesse parole. Lei non poteva sentire niente.

    Capitolo 2- Looking for Answers (Cercando delle risposte)

    “Giles?” chiese Buffy per la terza volta, guardando il suo Osservatore prima di
    gesticolare per avere qualcosa con cui scrivere.

    Giles non aveva il cuore di farle capire che poteva sentirla mentre si dirigeva verso la scrivania. Ritornando dopo un momento, le diede della carta e una penna.

    ‘Gentlemen?’

    Lui chiuse gli per la domanda che gli aveva scritto, incapace di guarda nei suoi occhi speranzosi che chiedevano se erano stati i Gentlemen a rubare di nuovo le voci alla. Prendendo un profondo respiro, Giles scosse la testa.

    “Buffy,” cominciò lui, sospirando quando lei studiò attentamente le sue labbra, il sopracciglio
    alzato per la concentrazione. Inclinandosi in avanti lentamente, prese la carta e la penna da lei e scarabocchiò rapidamente qualcosa.

    Trattenendo il respiro, Buffy lesse la domanda.

    ‘Ricordi di aver lottando contro un demone? '

    Buffy accennò col capo esitante, incerta su quello che stava accadendo e dove Giles voleva arrivare.

    ‘Ricordi quello che è successo? '

    Buffy pensò un,momento prima di allargare gli occhi. Mosse freneticamente la testa, coprendosi le orecchie, scuotendo ancora la testa. Ci vollero solo pochi secondi prima che sembrasse si stesse rendendo conto di quello che era successo.
    Giles la guardò come cominciò a chiudersi in se stessa.

    Ansimando per l’aria, Buffy scosse la testa incredula, affondando nel divano.

    “Lei può sentirmi?” chiese lei, piangendo quando Giles accennò col capo.

    Buffy saltò su dal divano, camminando per la stanza e tentando di non permettere alle lacrime
    di versarsi come si morsicò il labbro inferiore.

    ‘Non può star succedendo questo, ' pensò, passandosi le mani tra i capelli, tentando di fare qualcosa per tenere la mente occupata. Scuotendo di nuovo la testa come se stesse tentando di espellere le sue idee… o tentando di riavere il suo udito.

    “Come è possibile?” chiese lei, rivolgendosi di nuovo a Giles che già stava cercando in alcuni libri per dare una risposta alle sue molte domande.

    “Sto tentando di scoprirlo,” rispose lui, assicurandosi di guardare direttamente Buffy
    e parlare lentamente così che potesse leggergli le labbra.

    Buffy lo studiò attentamente, accennando col capo quando comprese quello che le stava dicendo.

    “M- ma possiamo ripararlo, vero?” chiese lei con apprensione nella voce. “V – Voglio dire… è solamente provvisorio?”

    “Non lo so,” disse Giles, non guardandola.

    Buffy non ebbe bisogno di leggergli le labbra o anche guardarlo per sapere quello che aveva detto.
    Ripensò di nuovo alla lotta, ricordando un pugno particolarmente brutale al viso. Mettendosi dolcemente una mano sulla guancia, saltò per il dolore. Stava già cominciando a gonfiare, e si supponeva che le Cacciatrice non si gonfiassero. Sanguinavano, si rompevano le ossa, ma non gonfiavano.

    Quasi crollando sopra il divano, Buffy guardò l’Osservatore, con un'espressione di dolore. “Come posso essere una cacciatrice se sono sorda?” chiese in un bisbiglio. “Non saprò se c’è qualcosa dietro di me, non voglio…”

    Lei non finì la frase, soffocando un singhiozzo mentre Giles la guardò con le lacrime agl’occhi. ‘Avrà bisogno di qualcuno abbastanza forte per aiutarla. '

    * * * *

    Spike si versò in un bicchiere alto del sangue prima di mescolarci delle spezie. Fissando il liquido cremisi, la mente vagò mentre prese un lungo sorso. Non poteva impedirsi di chiedersi cosa stava facendo la cacciatrice.

    “Perché mi preoccupo per lei?” mormorò a se stesso, confuso.

    Ciononostante, i suoi pensieri continuarono ad andare alla deriva verso la ragazza bionda, sinceramente
    perplesso per quello che era successo quella sera. Non era precisamente un avvenimento normale che una cacciatrice perdesse uno dei suoi sensi. Non aveva mai sentito niente del genere, e era vivo da un secolo.

    Sedendosi sulla sedia, Spike non si infastidì ad accendere la Tv. ‘Cosa significa quando una ragazza che ha bisogno di tutti i suoi sensi per lavorare al meglio non ne ha più uno?' Spike si chiese, mordendosi il labbro inferiore e fissando il muro della cripta.

    * * * *

    “Eccolo!” gridò Giles emozionato.

    Buffy guardò su, incapace sentirlo, naturalmente, ma vedendolo quando era saltato giù
    dalla sedia eccitato. Aspettò ansiosa, mentre Giles lesse il passaggio nel libro.

    Il cipiglio sul suo viso non servì a dissuadere Buffy da alcune delle sue paure. Giles lanciò il libro sulla tavola da caffè prima di togliersi gli occhiali e pulirli freneticamente.

    Raccogliendo esitante il libro, Buffy decise che sarebbe stato più facile leggere che tentare di interpretare qualsiasi cosa che Giles avrebbe tentato di comunicarle.

    ‘Il demone Tacora - eccezionalmente forte – intelligente. ’

    Buffy continuò a leggere, e non vide niente che poteva essere utile. Il demone non aveva nessun veleno che poteva provocare una reazione insolita. Niente che spiegava quello che le stava accadendo.

    Chiedendo il libro, Buffy lo gettò attraverso la stanza. Non sapeva se avesse colpito qualcosa, siccome stava nuotando in un mare di nulla. Prendendo la testa tra le mani, respirò profondamente, tentando di fermare le lacrime che minacciavano di versarsi.

    Sentendo un tocco gentile sulla spalla, Buffy guardò verso gli occhi gentili di Giles mentre si sedeva di fronte a lei.

    “Penso,” cominciò lui lentamente. “Penso che quando il demone ti ha colpita… è stato abbastanza forte per farti perdere l’udito.”

    Il triste sguardo nella giovane donna lo fece quasi piangere, bene. Non era molto come chiarimento, ma era il solo che aveva.

    Buffy sapeva che aveva qualcuno seduto a due passi da lei, ma non si era mai sentita così sola in tutta la sua vita. “Come lo supererò? Come posso…”

    Lei non finì la frase, mentre la mente di Giles vagava. Doveva essere molto attento a come avrebbe sistemato il suo piano.

    Capitolo 3 – Making a Deal (Facendo un Accordo)

    Spike si stava versando del sangue nel bicchiere quando la porta della cripta si aprì. Respirò profondamente, non si girò a guardare il visitatore non annunciato.
    “Di cosa hai bisogno, osservatore?” domandò bevendo una lunga sorsata di sangue.
    Il biondo si girò con un sopracciglio alzato guardandolo.
    “Sputa il rospo, Rupert, non ho tutto il giorno”

    Giles guardò fuori verso il sole splendente nel cielo e gli sorrise “Penso invece che c’è l’hai”

    “Passioni inizia tra cinque minuti, dimmi quello che devi in fretta”

    “Buffy”

    Spike si concentrò immediatamente sulla conversazione, anche se non lo diede a vedere.
    “Che è successo alla cacciatrice?” chiese prendendo un altro sorso dal bicchiere, fingendo di essere indifferente. Era passata una settimana dall’incidente al cimitero e non l’aveva vista più dall’ora.
    “E’ sorda” rispose Giles semplicemente, guardando Spike.

    “E’ permanente?”

    “Sembrerebbe”

    Spike accennò col capo “Come lo sta affrontando?”

    “Come ci si aspettava” rispose Giles “E’ completamente in grado di leggere le labbra, ma si vede che è frustrata”

    “La starà uccidendo” mormorò lui senza farsi sentire.

    “E questo il motivo per cui sono qui”

    Spike prese un sospiro profondo, andando alla bara e sedendosi sopra.
    “Beh…starai lì a fissarmi tutto il giorno, o mi dici perché sei qui?”

    “Penso che tu lo sappia”

    “Assecondami”

    “Voglio che aiuti, Buffy”

    “No”

    “No?”

    “No.”

    ”Posso sapere perché?”

    “Quanto tempo hai?” chiese Spike, inclinando la testa “E’ già abbastanza che io aiuti la piccola Scooby gang ogni volta che succede qualcosa di malvagio, ma ora mi stai addirittura chiedendo di andare di ronda con la cacciatrice? Non ho voglia di morire, Rupert” sputò fuori il nome.

    “Pensi davvero di non riuscire a combattere?”

    “Certo che posso” si fece beffe Spike, capendo troppo tardi quello che aveva detto “Devi fare meglio di così, Osservatore”

    “Avanti, quanto mi costerai?”

    Un sorriso si fece strada sulle labbra di Spike mentre si mordeva il labbro pensando a una cifra.
    “Duecento a settimana”

    Non lo avrebbe fatto se non gli servissero per compare sangue e sigarette. Guardò Giles che sembrava pensarci.
    “Cinquanta”

    “Oh vanti, Osservatore, hai appena aperto un negozio”

    ”Esatto. Non ho fonti per pagare un vampiro duecento dollari alla settimana”

    “Quindi la vita della tua cacciatrice non ha un valore da duecento ma bensì da cinquanta dollari?”

    “Bene” rispose Giles con voce rassegnata. Come poteva dare un prezzo alla sua cacciatrice? “Duecento a settimana e Buffy deve stare bene. Se lei muore, muori anche tu di una morte lenta e dolorosa”

    Spike sentì un po’ di paura era raro vedere lo Squartatore in superficie. “Bene” mormorò “La cacciatrice vuole che cominci?”

    “Beh…lei, non lo sa”

    “Cosa?” sollevò il sopracciglio Spike.

    “Beh sarà già dura convincerla a lavorare con te, se sapesse che lo fai perché ti pago, non c’è nessun dio che reggerebbe”

    Spike sospirò, roteando gli occhi “Davvero non crederà che la sto aiutando per bontà di cuore?”

    “No, mi aspetto che le dirai che stai con lei per la protezione, così che lei sarà un po’ d’accordo”

    “Per l’inferno maledetto! Io non ho bisogno che la cacciatrice mi protegga non sono un novellino!”

    “Lei questo non lo sa”

    Spike sospirò, stringendo la mascella. “Dovrebbe” mormorò vedendo l’occhiata che Giles gli aveva lanciato. “Va bene, non saprà dei soldi. Affare solo mio e tuo, e tutti saranno felici. Quando cominciamo?”

    * * * * *

    ”Spike l’aiuterà?” chiese Willow sorpresa lanciando un’occhiata a Tara. Lo stavano aiutando a sistemare il Magic Box.

    “I- io penso sia una buona idea” disse Tara con un sorriso molle.

    “Penso che potrebbe aiutarla in molti più modi quanti possiamo noi” rispose Giles “Ma Buffy non deve sapere che lo sto pagando”

    “Si” accennò col capo Willow “Questo è comprensibile lei non ha mai avuto fiducia in lui”

    “E non credo ne avrà neanche questa volta” rispose Giles scotendo la testa.

    “Nemmeno io so se avere fiducia in lui, anche se so che la proteggerà. E siamo gli unici che devono saperlo” continuò dando alle ragazze un’occhiata austera “Xander sarà contrario quando lo scoprirà, e io non credo che Anya sappia mantenere il segreto”

    “E’ okay, Giles” disse Willow "Ha fatto la cosa giusta. Quando comincia?”

    “Si suppone che Buffy sia qui stasera. E ho chiesto a Spike di venire qui più… tardi magari possono tentare almeno di lavorare insieme”

    Capitolo 4- Pretending (Fingendo)

    Camminando verso il Magic Box , Buffy si guardò attentamente attorno. Era passata solamente una settimana, e già si sentiva come se ovunque camminasse ci fosse qualche creatura sconosciuta che l'aspettasse. Vivendo a Sunnydale, questa non era una paura non comune, ma essendo la cacciatrice, non era previsto che Buffy fosse così spaventata.

    ‘è come se io avessi cinque anni e fossi spaventata dall'omino del buio ' pensò scalciando una pietra mentre camminava.

    Il suo cuore sembrò che stesse affondando nel torace quando il negozio divenne visibile ai suoi occhi. ' è ora di fingere che tutto vada bene' pensò amaramente mentre apriva la porta. Poté vedere tutti i riuniti attorno al tavolo alzare lo sguardo quando attraversò la porta. Riley non era ancora là, e Buffy si sentì un poco colpevole nel sentirsi sollevata. Lui aveva il ruolo di ragazzo confortante, ma sembrava che si fosse sentito sollevato dal fatto che Buffy potesse contare su molte persone... specialmente su di lui.
    Buffy vide alcuni dei suoi amici salutarla con un cenno ed altri dire ‘ciao '. Evidentemente, loro avevano dimenticato che non poteva sentirli e poco dopo chinarono le teste accennando col capo. Buffy sospirò. Avrebbe preferito che loro avessero provato a parlarle anche se non poteva sentirli. Finché loro la guardavano direttamente per lei era più facile leggere le labbra, ma la maggior parte di loro, specialmente Xander, pensavano che facendo dei strani gesti con le mani fosse più facile per lei capire. Buffy rivolse loro un timido sorriso prima di lasciarsi cadere su una sedia e guardare Giles, chiedendosi se lui fosse pronto per cominciare. Lui chiuse la porta del retro, sfregandosi le mani mentre si avvicinava alla tavola.

    “Ciao, Buffy.”

    Buffy sorrise in risposta - il modo di guardare del suo osservatore non falliva mai nel metterla a suo agio.

    “Cosa sta succedendo stanotte?” chiese, sentendosi in imbarazzo quando tutti gli occhi si voltarono verso di lei.

    Come la cacciatrice, Buffy di solito era quella a cui veniva data sempre attenzione, ma ora era come se i loro occhi fossero su di lei come sorpresi che lei avesse parlato o peccato mentre ricordavano la sua condizione.

    “Non vuoi aspettare Riley?”

    Buffy scosse la testa, comprendendo il significato di ciò che Giles aveva detto. " Si informerà. Sapeva a che ora doveva essere qui."

    Sapeva di essere sembrata acida, anche se non poteva sentire la sua voce, ma era difficile non esserlo.

    “Molto bene,” rispose Giles parlando in parole chiare e concise, anche più articolato di come faceva di solito, sicuro che Buffy potesse vederlo tutto il tempo.

    “Vi ho chiesto di essere tutti qui stasera perché penso che Buffy abbia bisogno di aiuto.”

    Gli occhi di Buffy si allargarono quando tentò di interpretare quello che Giles stava per dirle. “Lei intende dire... lei pensa che ci sia una cura?” chiese lei speranzosa, mordendosi le labbra mentre aspettava che lui rispondesse.

    Il suo cuore sembrò stesse per rompersi di nuovo quando lo vide scuotere la testa.

    “Mi dispiace, no,” rispose con occhi tristi. “Io intendevo un aiuto per la pattuglia.”

    “Giles, io non posso pattugliare,” disse Buffy, sentendo il panico sopraffarla e odiando sentirsi così insicura.

    Cacciando si supponeva che lei fosse quella che sapesse come fare, e questo le era stato strappato via.

    “Tu puoi,” insisté Giles. “Con dell'aiuto.”

    “Che genere di aiuto?” chiese Buffy accortamente.

    Come fosse un segno, la porta del Magic Box si aprì e Spike entrò dentro con il suo spolverino di pelle che ondeggiava. Tutti si girarono a guardarlo, e Buffy si maledisse per aver scelto la sedia che le faceva dare la schiena alla porta. Si voltò rapidamente, la sua bocca si aprì quando vide il vampiro biondo.

    “No,”disse lei scuotendo la testa “Nessun credo…non credo proprio!”frignò, saltando su e camminando verso Giles. “Lei si aspetta che lui mi aiuti? Io sono sicura che lui aiuterà...aiuterà uno dei suoi piccoli amici vampiri ad affondare i denti sul mio collo quando meno me lo aspetto.”

    “Buffy - “

    Prima che Giles potesse finire, Buffy sentì il suo braccio afferrato in una presa forte, che la fece voltare. Spike la guardò negli occhi, non lasciando mai il suo sguardo. Con la coda dell'occhio , Buffy vide Xander muoversi e dire qualcosa, ma i suoi occhi erano concentrati sull'uomo davanti a lei.

    “Tu mi aiuti...io ti aiuto,” disse Spike, guardando gli occhi di Buffy scendere giù verso le sue labbra, studiandole per un momento.

    “Perché?” chiese lei scetticamente.

    “Perché non ci tengo ad imbattermi in una nuova cacciatrice,” replicò Spike con un ghigno.

    Buffy si sorprese che fosse capace di capirlo così facilemente, ma si sorprese ancora di più quando sorrise al commento. Si rese conto che non aveva mai sorriso in una settimana, e la sua faccia faceva quasi male per lo sforzo.

    “Avanti...andiamo ad allenarci”

    Buffy accennò col capo, sentendosi sollevata. Sembrava che tutti i suoi amici stessero camminando sopra gusci d'uovo quando erano attorno a lei, ed era una bella interruzione avere qualcuno che la trattava come se fosse una notte qualunque.
    Voltandosi camminando verso il retro, Buffy vide Giles e Xander avere un'apparente accesa discussione e non notarono quando lei si dileguò. Camminando nella stanza del retro, Buffy poté sentire quando la porta si chiuse dietro loro e fu colta di sorpresa quando si trovò per terra. Rotolando su rapidamente, lei guardò Spike confusa. I suoi occhi erano seri quando lui parlò,

    “Devi essere pronta, Cacciatrice.”

    Prendendo un profondo respiro, Buffy accennò col capo, mentre saltava su i suoi piedi concentrandosi sul vampiro mentre cominciavano a camminare in tondo. Lei chinò la testa schivando un pugno ed aggrottò le sopracciglia notando che il chip non si era attivato.

    “Nessuno intento,” disse Spike, leggendo l'espressione dei suoi occhi.

    Buffy fu confusa dal fatto che sembrava che stessero comunicando facilmente. Non aveva quasi avuto bisogno di guardare le sue labbra - poteva semplicemente guardare nei suoi occhi e capire quello che le stava dicendo.
    Spike si tolse lo spolverino e lo poggiò sulla spalliera prima di rivolgere di nuovo la sua attenzione a lei. Vide la confusione nei suoi occhi e seppe che questo era un territorio nuovo per lei. Lui stava per comportarsi con lei in modo accurato dal momento che non sapeva cosa le stesse passando per la testa. I due cominciarono a fare a pugni, e Buffy si trovò rilassata nonostante la situazione. La sua mente continuò a ricordare di nuovo gli anni passati quando lei e Spike lottavano realmente, con l'intenzione di uccidersi l'un l'altro. Era definitivamente più pericoloso della situazione che c'era adesso, ma era qualcosa di familiare. Era il periodo in cui lei sapeva chi era e cosa avrebbe affrontato. Non c'era mai una domanda nella sua testa riguardo al se lei sarebbe riuscita ad affrontare qualunque cosa fosse arrivata... non come ora.

    Capitolo 5 – Competition (Competizione)

    Buffy era seduta sul pavimento con una bottiglia d’acqua in mano, inclinata contro la porta e stava guardando attentamente Spike quando si sedette di fronte a lei. Sembrava che la stesse studiando mentre si riposava dalla sessione di addestramento. Avevano fatto a pugni per una ventina di minuti con una sola interruzione quando Giles era entrato per controllarli prima che Spike suggerisse una pausa, vedendo che la giovane era senza fiato.

    “Come stai, Cacciatrice?” chiese Spike, negli occhi una vera preoccupazione mentre la guardava.

    Buffy alzò le spalle, guardando la bottiglia d’acqua come fece turbinare il liquido smuovendo la plastica. “Sono stata meglio,” rispose con un sorriso molle.

    Buffy si stava continuamente ricordando che era seduta con Spike – noto Cacciatore di Cacciatrici e che non era un membro degli Scoobies - che le stava chiedendo impazientemente come stava. Non sapeva perché si preoccupava per lei, ma non poteva impedirsi di sentirsi felice per questo.

    Buffy guardò su per vedere gli occhi di Spike che la studiavano attentamente. Con un sospiro, gli diede la risposta che stava cercando. “Alcuni giorni sono più duri degli altri.” Sedettero in silenzio per un altro momento prima che Buffy parlasse di nuovo.

    “Dove sono stasera i commenti di scherno?”chiese lei quietamente, guardandolo attraverso le ciglia, temendo quasi la risposta.

    “Non sono molto divertenti se non puoi sentirli,” disse lui con un sorriso.

    Buffy sorrise, scuotendo la testa mentre si morse il labbro. “Detto da un vampiro che ‘cerca di essere gentile ' intorno a me.”

    “Non hai bisogno di qualcuno cerchi di essere gentile, Cacciatrice” Rispose Spike, inclinando la testa per guardarla. “Hai bisogno di qualcuno che ti ricordi chi sei.”

    “Chi ero, vuoi dire.”

    “No,” disse Spike, scuotendo la testa, assicurandosi che lei lo stesse guardando direttamente negli occhi. “Voglio dire chi sei.”

    I due biondi si fissarono l'un l'altro per un lungo momento, sentendo entrambi il collegamento che stava passando tra loro.

    “E’ il tuo turno,” Disse Spike dopo un minuto.

    “Per cosa?”

    “Mi aspettavo che fossi pronta ad un allenamento quando sono entrato e non lo hai fatto... molto. Perché?”

    “Perchè sapevo che non mi avresti trattata come se fossi di vetro,” Rispose Buffy con un'alzata di spalle. “Forse è ciò di cui ho bisogno.”

    Spike stava quasi per rispondere quando sentì delle voci nella stanza vicina.

    Inclinando la testa verso il muro, ascoltò per un minuto prima di alzare gli occhi. “Per l’inferno maledetto.” Guardando di nuovo alla Cacciatrice, vide il suo sguardo confuso e i sopraccigli alzati. “Riley,” disse, chiarendolo a lei.

    Spike aggrottò le sopraciglia quando immediatamente lei sembrò che si chiudesse del tutto. Non c'era più nessun segnale della Cacciatrice o di Buffy – adesso era ritornata ad essere la piccola ragazzina mite che doveva dipendere da tutti gli altri.

    “Cacciatrice-”

    Spike non finì la frase quando la porta della stanza per l’addestramento si spalancò. Immediatamente si mise in piedi quando il teutonico ragazzo giocattolo entrò.

    “Continuerò io da qui, Spike,” disse Riley, la voce carica di ostilità mentre guardava il vampiro.

    “Penso di no, amico.”

    “Stai lontano dalla mia ragazza.”

    Buffy guardò lo show prima di mettersi in piedi e avanzare in mezzo ai due uomini. Non era sicura se fosse pronta ad ammetterlo, ma era preoccupata che probabilmente Spike stesse andando verso qualcosa che non poteva maneggiare a causa del chip che aveva in testa. Considerato che era l’unico che la faceva sentire come la vecchia se stessa, non voleva rinunciare a quella sensazione. A questo punto, non gli importava che fosse un vampiro a dargliela.

    “Penso che probabilmente dovresti parlare con l'Osservatore,” disse Spike, sapendo che Buffy stava guardando la conversazione e stava tentando di comprendere tutto quello che poteva.

    “Io non devo parlare con nessuno,” Disse Riley così piano che i sensi da vampiro di Spike ebbero difficoltà a capire. Era girato anche in modo che Buffy non potesse vederlo, e Spike poteva vedere l’espressione frustrata sul viso di lei.

    “Ohhh,” disse lui parlando lento come un sorriso lento gli apparve sul viso. “Non ti interessa che Giles vuole che aiuti la cacciatrice?” chiese con voce forte, dilettandosi dal fatto che gli occhi di Riley quasi raddoppiarono la grandezza. “Rischieresti di mettere la tua ragazza in pericolo piuttosto che farla aiutare da una cattiva creatura senz’anima?”

    Buffy guardò Riley con la bocca leggermente aperta prima di vedere un movimento fuori dell'angolo del suo occhio. Girandosi vide Giles nella via d'accesso, strinse le mani in pugni quando i tre uomini sembravano avere una discussione più calda. Sembrava che Spike e Giles fossero contro Riley e quel pensiero da solo era abbastanza per confonderla. Buffy tentò di seguire come meglio poteva e osservò che Spike, diversamente da Riley, era girato verso di lei per tutto il tempo così che poteva vedere quello che stava dicendo.

    “Questo è abbastanza!” finalmente gridò lei frustrata, vedendo che tutti e tre gli uomini la guardavano. “Giles, lei vuole che Spike mi aiuti?”

    “Si,” disse l’uomo più vecchio con un cenno.

    “Pensa che ne avrò dei benefici?”

    “Si.”

    “Allora è stabilito,” disse Buffy, sparando un'occhiata a Riley. “Spike mi aiuterà ad addestrarmi e pattugliare… fine della discussione.”

    Buffy vide il dolore dallo sguardo da cane bastonato che le lanciò Riley quando accennò col capo prima di girarsi e attraversare la porta, verso la stanza principale.

    Girandosi verso Spike vide il sorriso gentile sul suo viso del quale lei raramente era stata privilegiata.

    “Pattuglieremo domani,” disse Spike, guardandola negli occhi.

    Ancora una volta, Buffy si stupì di essere capace di guardarlo negli occhi e capirlo invece di dover studiare le sue labbra. Lei accennò col capo concordando.

    “Incontriamoci a casa mia.” Spike le diede un altro sorriso e accennò col capo mentre camminò fuori dalla porta.

    Buffy non era pronta ad ammetterlo, ma era sollevata del fatto che Spike la stava aiutando. Finalmente sentiva che quello che stava affrontando era un ostacolo che doveva superare e non un oggetto insormontabile.

    ‘Forse c'è un'opportunità che io possa essere di nuovo me stessa. '

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    Capitolo 6 – Regaining Confidence (La fiducia che si guadagna)

    Fissando il suo armadio per molti minuti, Buffy si morse il labbro inferiore cercando di scegliere cosa indossare.

    “Non è un appuntamento…stai solo andando di pattuglia e se poi ti fermi al Magic box” mormorò a se stessa “E Riley è la vuoi farti bella per lui” disse con un cenno.

    Scivolò in un paio pantaloni di pelle nera una canottiera sportiva rossa. Non fece caso che quelli fossero i colori preferiti di Spike. Camminò giù per le scale e disse ciao alla madre prima di chiudere la porta. E vide Spike camminare verso casa sua.

    “Cacciatrice” disse lui con un cenno, facendo scivolare lo sguardo sul suo corpo ammirando le curve appena celate.

    “Ciao, Spike” rispose lei con un sorriso, sorprendendosi di quanto fosse naturale.

    I due camminarono in silenzio, mentre Buffy continuava a guardarlo di nascosto.

    “Allora come funziona il lavoro?” gli chiese alcuni minuti dopo.

    “Pattugliare? Un palo nel cuore, decapitazione…pensavo che fosse semplice. Sei stata una cacciatrice per molto tempo o no?”

    Buffy gli tirò un pungo scherzoso sulla spalla mentre lui ridacchiava.

    “Beh, cacciatrice…tu lotti e io guardo e vedo se hai bisogno d’aiuto”

    Buffy aggottò le sopracciglia “Non mi aiuterai?” chiese con apprensione nella voce.

    “Se ne hai bisogno” rispose Spike con un cenno “Non penso però che non ne avrai”

    Un sorriso fiducioso si accese sulla faccia di Buffy sentendo quelle parole. Continuarono a camminare in silenzio finche non arrivarono al cimitero. Spike era l’unico vampiro con cui aveva avuto a che fare dopo l’incidente. Non sapeva cose era successo ma dopo l’incantesimo che Willow aveva fatto lo scorso anno lui era cambiato.

    “Cosa pensi, pet?” chiese Spike, inclinando la testa per studiarla, assicurandosi che lo guardasse mentre parlava.

    Buffy sorrise leggermente “Beh, pensavo all’incantesimo che ha fatto Willow l’anno scorso”

    Gli occhi di Spike si allargarono. Aveva tentato di dimenticare quel giorno…cercando di dimenticare le sue labbra.
    “E perché ci stai pensando?” chiese trovando più interessante guardarsi l’unghia che guardare lei in faccia.

    Buffy si morse il labbro inferiore, cercando di trovare qualcosa da dire.

    ‘Sembrava che lui volesse genuinamente aiutare, Buff ’ disse a se stessa. ‘Cosa può far male... qual'è il peggio che può succedere?’

    “Sai da quando è successo, tu sei diventato diverso”

    “Diverso?” chiese Spike guardandola confuso.

    “Non tu” chiarì Buffy “Solo io…mi piace di più stare con te, anche se non si vede, ma è così”

    Spike la guardò abbassare la testa imbarazzata. Le prese il mento e le alzò il viso per guardala in faccia. La studiò per bene prima di parlare.

    “Tu pensi che qualcosa è cambiato dopo l’incantesimo?”

    "No", disse leggermente Buffy, scotendo la testa “Forse no”

    Spike prese molti sospiri non necessari guardandola negl’occhi. Aprì la bocca per rispondere quando vide un movimento alle sue spalle.

    Buffy vide il suo cambio di portamento e si girò a guardare, vedendo un vampiro appena sorto. Immediatamente si mise in guardia.

    Spike si allontanò di un passo avvolgendosi le braccia intorno al corpo guardando come la cacciatrice dava un calcio in testa al vampiro.
    Sorrise amava il modo in cui lei lottava. Vide il vampiro azzardare troppo.

    Fece istintivamente un passo verso di lui, ma sorrise quando la vide voltarsi e infilargli un paletto nel cuore.

    La vide pulirsi le mani sul pantalone e dargli un sorriso prima di mettersi il paletto nel retro dei pantaloni.

    ”Come sono stata?” gli chiese con un sopracciglio alzato.

    Spike alzò le spalle indifferente e si allontanò.

    “Ehy!” si lamentò Buffy seguendolo “Pensavo di aver fatto un buon lavoro! Probabilmente è un record per una cacciatrice sorda”

    ”Se lo credi allora si” rispose Spike mettendo la lingua dietro ai denti ridendo all’espressione di incredulità sulla sua faccia.

    “Oh, comunque non sto cercando la tua approvazione” mormorò lei camminando oltre di lui.

    Spike ridacchio vedendo come tentava di prendere le distanza. Camminarono per un po’ finchè lui non le afferrò il braccio girandola verso di se “Hai fatto un buon lavoro, cacciatrice”

    “Lo so” rispose lei, incrociando le braccia e sporgendo il labbro inferiore “Anche se non sono stata molto veloce” mormorò facendolo sorridere di nuovo.

    “Mi dispiace” disse Spike in tono allegro, sporgendo anche lui il labbro per prenderla in giro.

    Buffy gli tirò un pungo scherzoso.

    “Ehy!” protestò lui “Non è colpa mia se stai agendo come una bambina”

    Buffy si voltò guardandolo con gli occhi birichini.

    “Cosa?” domandò lui.

    ”Mi ricordo che a suo tempo ti piacque il mio labbro” rispose guardandolo Spike allargare gli occhi.

    “Oh, per l’inferno maledetto” gemette Spike chiudendo gli occhi facendo ridere Buffy di gusto.

    Capitolo 7 Communication (Comunicazione)

    Tutti si voltarono quando Spike e Buffy entrarono al Magic Box ridendo. La vista era un poco strana, a dire il vero, ma la maggioranza della gang fu così sollevata dal vedere un sorriso sul viso della giovane donna che il vampiro al suo fianco sarebbe potuto essere trascurato.

    Buffy schiaffeggiò dolcemente il suo braccio quando camminarono verso il resto del gruppo, sgridandolo allegramente per qualcosa lui le aveva detto prima che si separasse da lui per sedersi vicino a Riley.

    La sua attenzione fu presto attratta dal suo ragazzo quando quest'ultimo le afferrò il braccio per ottenerla. Non apprezzò di essere toccata quando avrebbe potuto richiamare la sua attenzione semplicemente picchiettandole la spalla, ma tenne la bocca chiusa quando si girò per guardarlo.


    “Voi due sembrate amichevoli .”

    Siccome nessuno si voltò, Buffy presunse che lui le avesse parlato in modo enfatico. Lei alzò lo sguardo e vide Willow e Tara parlare con Spike che era seduto sul bancone vicino al registro dei contanti. Da parte sua, lui sembrava interessato a qualunque cosa gli stessero dicendo, dando a ciascuna un sorriso gentile e accennando col capo concordante con quello che dicevano.

    “Io non lo chiamerei così,” rispose Buffy, notando che Spike si voltò verso di lei quando sentì la sua voce. Lei non tenne il suo sguardo molto a lungo, sentendosi gli occhi di Riley addosso “Dov’è Giles?” chiese alla gang.

    Xander ed Anya smisero di conversare. "sta ritardando” Disse Xander.

    “Giles sta ritardando?” chiese Buffy incredula.

    “Ha parlato di prendere nuove armi con cui ti puoi addestrare,” disse Willow, toccando dolcemente il braccio di Buffy .

    Buffy era un poco sorpresa ma accennò col capo e si lasciò cadere di nuovo sulla sedia, notando che gli occhi di Spike erano ancora su di lei. Normalmente questo l'avrebbe innervosita, avendo un vampiro che guardava ogni sua mossa, ma l'occhiata che lui le stava dando era l'unica che la mettesse a suo agio. Questo... prima che Riley la facesse alzare dalla sedia e la mettesse a sedere sul suo grembo.


    “Riley, cosa stai facendo?” chiese Buffy, guardandolo quando sentì il suo braccio circondarle la vita in una presa ferrea.

    “Voglio solo abbracciare la mia ragazza,” disse Riley, guardandola e rendendo difficile capirlo quando affondò il viso nel suo collo.

    Buffy si tese, la sua spalla si alzò involontariamente rifiutando le sue avances, ma lui evidentemente non stava prestando attenzione.

    Spike guardò l'interazione con interesse. Era ovvio che Buffy in quel momento avrebbe voluto essere in qualunque altro posto meno che lì, ma apparentemente Capitan Cartone non era d'accordo con la donna nelle sue braccia. Ma, visto le occhiate che dava a Spike, era più preoccupato a marcare il suo territorio.

    Buffy alzò lo sguardo, incontrando gli occhi di Spike, ed un collegamento silenzioso sembrò passare attraverso loro. Lei comprese in quel momento che passare del tempo con Spike non era strano come si sarebbe aspettata. Lui la faceva sentire a suo agio più dei suoi amici, anche quando era seduta in una stanza piena di persone che si supponeva avrebbero dovuto sostenerla. La metà di loro sembrava essere a disagio quando ricordavano di guardarla mentre parlavano, ma Spike non aveva mai quel problema.

    Pochi giorni fa Buffy sarebbe stata impaziente di colpirlo o impalettarlo. Ma ora…le cose erano diverse. In meno di ventiquattro ore, il vampiro biondo aveva mescolato la sua vita con tale agio che era come se lui fosse l'unica persona di cui lei avesse bisogno per risolvere il suo ultimo problema, anche se era uno enorme. Questa era una fortuna, considerando che nessuno, eccetto Giles, era interessato ad aiutarla. Erano tutti troppo occupati nel prendersi cura di lei. Lei era la cacciatrice, non voleva conforto, voleva supporto.

    Spike la studiò attentamente, vedendo la tensione nei suoi muscoli e l'angoscia nei suoi occhi. Qualcosa cambiava ogni qualvolta lui guardava la cacciatrice. Lei non era più solo ‘la cacciatrice ', non più. Ora, lei si stava trasformando in ‘Buffy ', e non era sicuro di come si sentisse al riguardo. L'unico motivo per cui era d'accordo nell'aiutarla erano i soldi che gli erano stati promessi.

    Aiutarla era per il suo beneficio, e quello era...il minimo, ciò che continuava a ripetersi. Lui comprese in quel momento ciò che c'era dietro il suo guadagno. Sarebbe stato uno sciocco a non riconoscere che c'era una qualche connessione che sembrava avvicinarlo sempre di più a lei. Sembrava stesse attraendoli più vicino l'uno all'altra, e l'idea che non era solo un sentimento unilaterale riempì Spike di speranza, e non era il caso di pensarci.

    ‘Io non voglio essere il suo protettore, ' penso sorridendole leggermente quando gli occhi di lei incontrarono i suoi, e lei si rilassò visibilmente grazie allo sguardo che si erano scambiati. ‘Questo era ciò che Peaches aveva'

    No, Spike voleva aiutarla. Lui voleva che lei sapesse che non era da sola.

    Lui vide Riley dargli un'altra occhiata, stringendo la presa sulla donna tra le sue braccia. Spike non potè evitare il ghigno sulla sua faccia quando Buffy si tese cercando di staccarsi da lui. Lei diede a Spike un'occhiata prima di dirigere il suo sguardo fisso verso la porta della stanza d'addestramento. Spike accennò col capo quasi impercettibilmente alzandosi e togliendosi lo spolverino . Posandolo sopra la cassa e scomparve nella stanza sul retro senza dire una parola.

    Buffy si liberò dal suo ragazzo, sentendosi improvvisamente sulle difensive quando tutti gli occhi girarono verso di lei.

    “Spike ed io faremo a pugni finché Giles non arriverà,” disse lei liquidandoli e scrollando le spalle.

    Buffy notò che tutti stavano guardando Riley, e lei si girò a guardarlo in tempo per vederlo finire qualunque cosa lui stesse dicendo.

    “Io sono sorda, Riley,” disse duramente quando la sua rabbia prese il sopravvento “Non posso sentirti quando sono di spalle…Non posso sentirti, non importa cosa il mio culo stia affrontando, ma se vuoi parlare, ti guarderò direttamente. Quindi, cosa stavi dicendo?”

    “Stavo chiedendo quando voi due avete deciso di fare a pugni?”

    Il disprezzo era ovvio quando guardò verso la porta della stanza di addestramento, e Buffy fu improvvisamente contenta che non poteva sentirlo. L'ostilità probabilmente trapelò dalla sua voce.

    “Proprio adesso” rispose lei.

    Willow toccò il suo braccio, portando la sua attenzione via da Riley. “Ma tu non hai detto nulla.”

    “Esatto,” rispose Buffy, tentando di ricordarsi che lei non era arrabbiata con Willow prima di rivolgersi di nuovo a Riley. “In meno di un giorno, l'unica persona in questo mondo che mi aspettavo avrebbe esultato sul fatto che mi stia trovando in una situazione incurabile ha imparato a comunicare con me. Non solo a parlare,” enfatizzò lei. “Ma comunicare.”

    Tutti guardarono shockati quando Buffy scomparve nel retro del negozio sbattendo la porta dietro di se.

    Capitolo 8 – Hearing and Listening (Sentendo e Ascoltando)

    Spike guardò su al suono della porta che sbatteva e vide una Cacciatrice adirata camminare verso di lui. Si fermò davanti a lui e lo guardò.

    Il primo istinto di Buffy era dargli un pugno sul naso prima di ricordarsi che questo era l'uomo che stava tentando di aiutarla. Prendendo un profondo respiro, lo fissò negli occhi, notando per la prima volta quanto fossero blu.

    “Stai bene?” chiese lui, studiandola attentamente.

    “Sto bene,” rispose lei, flettendo le spalle, tentando inconsapevolmente di calmare la tensione che Riley le aveva causato.

    “Non stai bene,” le disse Spike, camminando dietro di lei e mettendole dolcemente le mani sulle spalle.

    Buffy si tese per un breve momento prima di rendersi conto di quello che le stava facendo. Spike sorrise quando sentì il sospiro leggero scapparle dalle labbra quando si rilassò contro il suo tocco mentre le sue mani si occupavano dei nodi nella schiena.

    “Mmmm… perchè non ho mai privilegiato di questo prima di adesso?”

    “Suppongo che non abbiamo mai avuto un momento adatto.”

    Le parole le furono bisbigliate nell’orecchio, e Buffy quasi saltò via quando si rese conto di quello che aveva detto. Non poteva sentirlo, non poteva vedere le sue labbra, ma lo capiva.

    Un brivido freddo iniziò a correrle su e giù per la spina dorsale mentre spalancò gli occhi, incerta di quello che stava accadendo tra loro.

    “Spike?” bisbigliò lei, sentendo le sue mani fare una pausa prima che la voltasse.

    “Che c’è, pet?”

    “Cosa è successo?”

    Spike inclinò la testa per fissarla non capendo quello che lei gli stava chiedendo.

    “St – Sta succedendo qualcosa… tra di noi,” bisbigliò lei, improvvisamente molto incerta. “È solo… so quello che mi dici senza che mi guardi.”

    “Ti è tornato l ‘udito?”

    “No,” Rispose Buffy, scuotendo la testa. “Ma posso capirti… solo te.”

    Spike stava quasi per rispondere quando la porta della stanza per l’addestramento si aprì e Giles entrò. Spike soppresse un ringhio quando vide Riley che guardava nella stanza, evidentemente non fidandosi della donna che diceva di amare. Quel pensiero fece sorridere Spike.

    ‘La checca evidentemente pensa che sono una minaccia alla sua, come la definisce lui, relazione perfetta. '

    “Siamo pronti,” disse Giles, guardando i due biondi.

    Spike accennò col capo, dando un'occhiata a Buffy e vedendo che si era isolata.

    “Parleremo più tardi,” mimò con le labbra a lei, dandole un sorriso molle quando accennò col capo.

    Mettendole dolcemente la mano sulla schiena, seguirono Giles nella stanza principale del negozio. Lasciando cadere la mano di fianco quando si avvicinarono alla tavola, sentendo uno strano senso di perdita perchè lui non la stava più toccando.

    Camminando indietro per prendere il suo posto sul bancone, Spike fu sorpreso quando Buffy aggirò glii amici e si mise in piedi vicino a lui, inclinandosi in modo casuale contro il vetro. Vide lo sguardo sorpreso su tutti i volti e lo sguardo pieno di odio che Riley gli stava lanciando, ma scelse di ignorarlo.

    “Bene,” Cominciò Giles, assicurandosi di essere di fronte a Buffy. “So che è solo un giorno, ma come sta andando l’allenamento?”

    Buffy e Spike si scambiarono un'occhiata prima di rivolgere di nuovo la loro attenzione all'Osservatore.

    “Bene,” Disse Buffy con un cenno. “Veramente bene.”

    “Io dico solo che questo non mi piace,” disse Xander, sorprendendo tutti - non per la sua opinione, ma per il fatto che aveva tenuto la bocca chiusa per quasi tutto il giorno.

    Buffy guardò come la conversazione sembrò diventare un argomento caldo e che tutti i suoi amici cominciarono a parlare rapidamente. Povera capire solo le parola che stava dicendo Xander, ma per una volta, era contenta di essere sorda. C'era stato un tempo molto recente dove non si preoccupava particolarmente di Spike, ma Xander aveva un tale odio innaturale per il vampiro che stava diventando ridicolo.

    ‘Tu penseresti che qualcuno che sta insieme ad un ex demone della vendetta sia di un pò più larghe vedute. '

    Buffy vide Riley unirsi alla discussione, essendo evidentemente d’accordo con Xander su qualsiasi cosa stesse dicendo. Giles sembrava stesse difendendo la decisione che Spike era la migliore scelta per aiutare Buffy. Willow e Tara stavano tentando di tenere tutti calmi e fallendo miseramente mentre Anya disse qualcosa a cui Buffy non prestò attenzione. Conoscendo Anya questo non aveva niente a che fare con l'argomento o con lei.

    La discussione sembrò crescere, e Spike tenne un occhio sulla Cacciatrice, vedendo i suoi occhi scagliare per la stanza, tentando di capire quello che stava dicendo tutti.

    Lei si girò verso di lui e Spike vide la disperazione nei suoi occhi. Non era più connessa col gruppo, e ciò la feriva. Se i suoi amici si fossero fermati per un po’ a parlarle o anche solo a guardarla, l'avrebbero visto, ma erano tutti troppo coinvolti nello loro proprie vite e discussioni.

    Cercando ancora una volta di capire quello che stava dicendo, Buffy lottò contro le lacrime come si spinse via dal bancone e andò nella stanza sul retro chiedendo la porta dietro di se.

    Spike immediatamente si spinse via dal bancone e camminò verso la porta, ignorando il silenzio che era sceso improvvisamente nella stanza.

    “Dove pensi di andare?” Chiese Riley, afferrando Spike e roteando il vampiro per averlo di fronte.

    “Secondo te?” Rispose Spike con veleno nella voce.

    “Sono il suo ragazzo. Andrò io a controllarla.”

    “Penso di no, amico” Rispose Spike, sputando praticamente fuori le parole. “Non ha idea di quello che sta passando, e la farai sentire solo peggio.”

    “Oh, e tu la puoi far sentire meglio?” chiese lui sarcastico

    “Si.”

    La confidenza nella sua voce sembrò assordare tutti mentre Spike si girò di nuovo verso la porta. Sentì l’altro uomo afferrarlo per le spalle e gettarlo contro il muro. Facendo uscire il vampiro, Spike ringhiò e invertì le loro posizioni premendo Riley al muro, sorprendendo tutti quelli nella stanza.

    “Spike.”

    Lui guardò in su quando sentì il suo nome, tornando al volto umano quando fissò Giles. Spike avanzò via mentre Riley cercava un paletto.

    “Che è successo al chip?” Chiese Riley con gli occhi pieni d’odio.

    “Mi stai dicendo che onestamente ti ho fatto male?” Chiese Spike, parlando all'altro uomo come se fosse la persona più stupida che avesse mai incontrato. Ed infatti…

    “Ti ho solo spinto contro un muro. Non è come se avessi tentato di morderti sul collo.”

    Quel pensiero fu abbastanza per farlo sorridere. Rivolgendosi di nuovo alla porta, tutti cominciarono subito a parlare mentre Spike arrivò al pomello. La maggior parte si stavano chiedendo se doveva andare Spike o uno dei suoi amici più cari.

    “Non capite?!” Gridò Spike frustrato col gruppo prima di gesticolare verso la porta chiusa. “Non vedete quello che sta affrontando? Come l’aiutate? Si suppone che voi siate i suoi amici, ma non avete fatto nessuno sforzo per capire quello che probabilmente sta sentendo. “Lei potrà essere quella sorda, ma voi siete gli unici che non possono sentire!”

    Capitolo 9 – Helpless (Indifeso)

    Spike chiuse piano la porta entrando. Sapeva che se anche l’avesse sbattuta non se ne sarebbe accorta. La vide seduta sulla cavallina, facendo oscillare le gambe mentre si guardava le mani. Aspettò pazientemente vicino alla porta non voleva spaventarla.

    “Non c’è bisogno che stai lì, Spike. Entra pure”

    Sorrise al fatto che non avesse bisogno di vederlo per sapere che era lui. Spike camminò lentamente per la stanza andando di fronte a lei. Buffy sollevò gli occhi e Spike sentì una freccia al cuore vedendo le lacrime.

    “Che succede, cacciatrice?” chiese Spike, portando la mano alla sua guancia e accarezzandola.

    Buffy chiuse gli occhi, inclinandosi al suo tocco. Aveva le dita così fresche.

    Aprì gli occhi un momento dopo, e si rilassò fissando quelli di lui pieni di preoccupazione “Vuoi la verità o quello che vogliono sentire tutti?” chiese lei gesticolando verso la porta chiusa.

    “Dimmi la verità” sorrise lui togliendo la mano e sedendosi vicino a lei.

    “Odio tutto questo” bisbigliò Buffy, guardando il pavimento cercando di trattenere le lacrime. “Odio che tutti pensino che mi romperò sotto pressione. Odio sentirmi indifesa”

    Buffy ansimò quando si sentì improvvisamente spinta all’indietro, cadde con un tonfo sul materassino sentendo Spike ringhiare. Subito si rimise in piedi facendolo cadere a terra e mettendosi a gambe divaricare su di lui per poi portargli una mano alla gola.

    Spike tornò alla faccia umano e la guardò. Buffy lo fissò come se l’avesse tradita.

    “Cosa diavolo era quello?” chiese con gli occhi pieni di dolore, per aver pensato che potesse fidarsi di lui.

    Spike si tolse la mano dalla gola e la portò lentamente alle labbra, baciandogli il palmo “Non sei indifesa”

    Le labbra di Buffy si divisero e apparve comprensione nei suoi occhi, capendo cosa aveva fatto. E gli sorrise dolcemente.

    “Sei furtivo”

    “Vampiro” mise in chiaro lui.

    “Vampiro furtivo” disse lei con un sorriso.

    L’umore cambiò e i sorrisi si affievolirono. La mano di Buffy cominciò a passare sul torace di Spike. Poteva sentire i muscoli sotto la maglietta. Gli passò la mano sugli addominali e gli avambracci.

    Gli occhi di Spike si allargarono quando si mosse, sentendo un famigliare formicolio all’inguine. Si sedette appoggiando Buffy a terra e si alzò in piedi.

    Buffy lo guardò curiosa. Era ansiosa di capire cosa stava capitando. Se c’era qualcosa di fisico… aspetta…non era sicura di poter ammettere qualsiasi cosa ci fosse tra loro.

    ”Spike-“

    Buffy si avvicinò a lui ma Spike le toccò il braccio gesticolando alla porta. Si voltò e vide Giles che la guardava frenetico.

    “Riley… è crollato”

    Buffy aprì la bocca e guardò i due uomini prima di uscire dalla stanza.

    *** *

    Spike aspettò con tutti gli Scoobies nella sala d’attesa del Sunnydale General. Non gli importava cosa era successo a Capitan Cartone, ma Buffy l’aveva voluto là.

    Spike non l’aveva più vista da quando era scomparsa con Giles ore prima, ma voleva aspettare finché era possibile, sperando di vederla.

    Guardò la finestra e vide che doveva andare. Il sole stava quasi per sorgere.

    “Riley sta bene”

    Spike alzò la testa appena sentì la sua voce. Era in piedi con Giles, sembrava esausta. I suoi occhi erano rossi. Voleva solo prenderla tra le braccia e confortarla. Ma non era saggio con tutti i suoi amici lì. Lo avevano ignorato per tutte quelle ore.

    “Giles farà venire un dottore dell’Iniziativa che lo opererà…starà bene”

    Spike uscì appena lì vide abbracciarsi.

    Si accese una sigaretta, e prese una bella boccata di nicotina.

    “Spike!”

    Si voltò al suono della sua voce e aggrottò le sopracciglia quando la vide.

    “Qualcosa non va, cacciatrice?”

    Invece di rispondere, Buffy lo abbracciò gettandogli le braccia al collo.

    “Grazie di essere qui” bisbigliò mentre lui le avvolgeva le mani in vita.

    Spike ispirò il suo profumo chiudendo gli occhi, godendo di quel contatto.

    “Lo so che non ti piace Riley, ma ti ringrazio di essere qui”

    Spike la tirò via di mal voglia, e dopo aver inclinato la testa gli mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

    “Se hai bisogno di me, cacciatrice. Sai dove trovarmi”

    Buffy sorrise, sentendo un rossore salirgli alle guance. “Abbiamo bisogno di capire cosa sta succedendo” bisbigliò.

    “Lo so”

    Gli occhi di Buffy si allargarono. “Come faremo?”

    “Vedremo” ripose con un sorriso “Lo scopriremo insieme”

    Capitolo 10 – Houseguest (Ospite)

    Sedendo sulla sedia con bicchiere di sangue e vodka, Spike fissava lo schermo della tv senza vederlo realmente. Qualcosa gli stava accadendo.
    Ogni minuto del giorno pensava alla cacciatrice e nessuno di quei pensieri riguardavano la sua morte dolorosa.
    Un forte rumore si sentì all'interno della cripta, e Spike si mise immediatamente in piedi. Soppresse l'improvviso, intenso desiderio di roteare gli occhi quando vide Harmony entrare di corsa nella cripta.

    “Tu devi aiutarmi!” frignò lei in maniera eccessivamente drammatica, fermando le mani contro la superficie piatta della porta e fissando Spike.

    “E perché?” chiese Spike con un sospiro.

    “I miei servi mi stanno inseguendo!”

    Spike tentò di sopprimere un sorriso quando le labbra gli si curvarono in risposta. Schiarendosi la gola prima di parlare, diede ad Harmony uno sguardo duro.

    “E perché dovrei aiutarti pet?”

    “Perché tu sei il mio Blondie Bear,” rispose lei come se fosse la spiegazione più naturale del mondo.

    “Chiariamo un pò di cose, Harm. Io non sono "il tuo" qualunque cosa. Puoi stare qui, ma se i tuoi cosiddetti 'servi' si presentano, non aspettarti che io ti aiuti.”

    “Permetteresti loro di uccidermi?”chiese Harmony facendo il broncio che a lui non provocava niente.

    Roteando gli occhi, Spike sospirò. “No se tu non te lo meriti ... contenta?”

    “Molto,” rispose lei, avvicinandosi a lui e dandogli un bacio sulla guancia.

    * * * * *

    “Ehi,” disse Buffy con un sorriso molle quando Riley cominciò a svegliarsi.

    “Cosa è successo?” chiese lui con voce intontita, guardando la stanza in confusione.

    “Sei crollato,” disse lei quietamente. “La roba che l'Iniziativa ti ha pompato apparentemente non ha funzionato. Giles è stato capace di mettersi in contatto con qualcuno, e loro hanno spedito uno dei loro dottori per operarti.”

    “Così... non sono più forte?”

    Buffy prese la sua mano nella sua, dandogli una stretta gentile come silenziosa dimostrazione di supporto.

    “Riley, certo che sei forte. Solo non sei più un Superboy.”

    “non c'era niente di sbagliato in me, Buffy” rispose lui, tirando via con rabbia la sua mano dalle sue. “Io ero più potente di come lo ero prima. La maggior parte delle persone ucciderebbe per sentirsi così.”

    “Sì, e quella sensazione stava per ucciderti. Riley, il tuo corpo non era costruito per qualche genere di forza - “

    “L'avrei potuto affrontare,” disse lui con voce di cattivo umore che Buffy non poteva sentire. “Questo era il mio ideale, Buffy , quindi solo…va via.”

    Buffy lo guardò con la sofferenza evidente nei suoi occhi. Si girò per camminare fuori della stanza, saltando leggermente quando lei sentì la sua mano sul suo braccio.

    “Mi dispiace, okay? Io solo non voglio essere il Signor Joe Normal. Mi piaceva essere il super-ragazzo.”

    “E non è abbastanza per te essere Joe Normal?”

    "Non è abbastanza per te,” enfatizzò, guardandola.

    “Cosa?” chiese Buffy incredula. “Io ho iniziato ad uscire con te quando pensavo che era questo quello che eri. Lo hai dimenticato? Mi piaceva ‘Joe '.”

    “Sì, giusto” rispose Riley con derisione.

    “Cosa stai dicendo?”chiese Buffy confusa.

    “Avanti. Il tuo ultimo ragazzo non era precisamente un civile.”

    “Così questo cosa è? Tu saresti disposto a morire per una disputa su chi è più macho?”

    “Non riguarda lui. Riguarda noi.”

    “Cosa?”

    “Tu stai diventando più forte ogni giorno, più potente,” chiarì Riley. “Non posso toccarti. Ogni giorno, tu sei solo…un pò lontana dalla mia portata.”

    “Così hai dedotto tutto questo?” chiese lei adirata. “Mi sto allontanando perché tu non fai parte del super-club?”

    “È la natura umana.”

    “Non psicanalizzarmi,” disse lei, scuotendo la testa. “Non ora. Non dopo tutto questo... Tu pensi che io abbia passato l'ultimo anno con te perchè avevi i super poteri? Se questo era quello che volevo sarei uscita con Spike.”

    I suoi occhi si allargarono quando lei si rese conto di quello che aveva detto... e il fatto che non fossi così, la infastidiva più del dovuto.

    “Devo andare.”

    Riley prese il suo braccio, tirandola indietro verso di lui. “Mi dispiace,” disse, guardandola negli occhi. “Non avrei mai dovuto dubitare di te.”

    Buffy accennò col capo, inclinandosi in avanti per dargli un bacio sulla guancia. “Mi fermerò qui più tardi,” disse leggermente.

    Riley accennò col capo, tentando di tirarla più vicino per un altro bacio, ma lei finse di non riconoscere le sue avances e si tirò via.

    “Riposati.”

    * * * * *

    Spingendo per aprire la porta della sua cripta, Buffy guardò intorno il piano superiore.
    “Spike?” chiamò lei leggermente, tenendo un occhio sulle ombre. La luce scomparve quando la porta si chiuse dietro di lei, e Buffy si sentì improvvisamente a disagio. I pochi secondi di tempo necessari perché i suoi occhi si abituassero al buio le lasciarono un sentimento sconvolgente alla bocca dello stomaco.
    Lei aveva la netta impressione di non essere da sola , ed essendo sorda e quasi cieca era troppo per lei così si voltò di nuovo verso la porta.

    Sentendo una mano sul braccio, Buffy si voltò all'improvviso e sentì il pugno bloccato. Guardando su, lei respiro di sollievo quando vide Spike che la fissava preoccupato.
    “Cosa c'è che non va, Cacciatrice?”

    “N- nulla.”
    Spike alzò un sopracciglio, non credendola ovviamente.

    “Io avevo solo la sensazione che ci fosse un altro vampiro qui, ed era difficile vedere... ”

    Buffy trasalì quando vide una testa bionda apparire dal livello più basso.
    “Harmony?”
    Spike si girò e strinse la mascella quando vide l'altra donna. Harmony gelò quando vide la Cacciatrice che stava vicino alla porta prima scendere di nuovo le scale.
    “Ho interrotto qualcosa?” chiese Buffy con fastidio nella voce.

    “No,” rispose Spike, guardandola negli occhi. “Lei ha solo bisogno di un posto dove stare per un giorno o due.”

    “Ed il tuo posto era la scelta logica?” chiese Buffy, odiando la gelosia che si sentiva nella voce. Lei non poteva sentirla, ma sapeva che c'era.

    “È solo per un paio di giorni.”

    Buffy non disse niente quando si girò verso la porta. Si fermò quando sentì la mano di Spike coprire la sua.

    “Perché sei venuta?” chiese lui leggermente, i suoi occhi che non lasciavano mai i suoi.

    “Non è importante,” rispose lei con voce distante prima di guardare le scale oltre la sua spalla. “Se lei uccide chiunque…”

    “La impaletterò io stesso,” rispose Spike sincero .

    Buffy lo guardò sorpresa. “Lo farai?”

    Spike accennò col capo, sentendosi un pò meglio quando vide un sorriso genuino apparire brevemente sulle labbra di lei.

    “Ci vediamo dopo,” mormorò lei, scomparendo nella luce del sole.

    Spike fissò la porta per un lungo momento dopo che lei scomparve. Qualcosa era diverso, e lui non poteva capire cosa era.

    TBC
     
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    Capitolo 11- What’s Happening? (Cosa Sta Succedendo?)

    Camminando lentamente nella stanza dell’ospedale, Buffy si sentì abbattuta. Mise un brillante sorriso sul volto quando Riley la guardò, ma se lui avesse fatto attenzione, sarebbe stato evidente che era fasullo. Fortunatamente, Riley non era uno che dava molta attenzione ai suoi sentimenti e espressioni. Considerava le espressioni a valore nominale, che era provare a essere dà beneficio al momento.

    ‘E ancora un altra differenza tra lui ed Spike, ' pensò Buffy. ‘E un punto in più nella colonna di Spike… aspetta… non ci sono punti, e specialmente nessun punti per un vampiro contro il tuo ragazzo!' si castigò mentalmente.

    “Come stai?” Chiese Buffy, avvicinandosi lentamente al letto, mettendosi nervosamente una ciocca di capelli dietro all’orecchio. Aveva deciso di ritornare e controllarlo visto che si sentiva colpevole per averlo lasciato per andare a vedere Spike… ma non colpevole abbastanza di esserci rimasta a lungo.

    “Sto meglio,” rispose Riley dandole un sorriso debole.

    “Sono contenta di sentirlo,” disse, accarezzando la sua mano con la punta delle dita prima di allacciarle insieme. “Si vede…e anche palpabile.”

    Riley accennò col capo, rilassandosi per il suo tocco. “Dammi una settimana, e approfitterò di quel fatto.”

    Perché quella frase non le offrì il conforto che doveva avere?

    “Sono solo passata a controllarti prima di tornare a casa.”

    “Stai andando via?” chiese lui con delusione nella voce.

    “Ho bisogno di dormire,” Rispose Buffy, sentendosi un pò irritata dal fatto che lui non lo sapesse. ‘Dagli tregua Summers. Si è appena operato e probabilmente non è in forma.'

    “Probabilmente sei stata alzata tutta la notte, vero?” chiese lui e senza disturbarsi ad aspettare una risposta continuò. “Dove sei andata?”

    ‘A cercare di capire perchè sto cercando conforto da un uomo che era il mio nemico invece di stare qui con te. '

    “Dovevo andare a prendere qualcosa da mangiare,” gli disse con un cenno come se stesse auto-convincendosi del fatto. “Mi hai fatto così preoccupare - non potevo mangiare niente mentre ti stavano operando.”

    ‘E ancora un'altra bugia da aggiungere alla Tabella delle Bugie di Buffy. '

    “Mi dispiace,” disse Riley, tirandola in giù sul letto, aumentando così la seccatura di Buffy perché lui non aveva dato credito che lei voleva andare via.

    “Perché non rimani? E dormi un po’ con me.”

    “Riley, realmente non penso che sarei capace di dormire con te che occupi il letto.”

    “Puoi dormire sopra di me… non mi da fastidio,” disse lui con un sorriso.

    “Grazie per l'offerta, ma il mio letto mi chiama.”

    “Oh, bene,” disse Riley, sporgendo le labbra.

    Buffy gli permise di baciarla leggermente, ma non offrì niente che avrebbe voluto. Saltando giù dal letto come se si fosse bruciata, andò verso la porta.
    “Passerò più tardi, okay?”

    “Promesso?”

    “Promesso.”

    Senza aspettare una risposta, Buffy fu già fuori dalla porta. Si sentiva come soffocata quando era in una stanza da sola con lui. Come se ci fosse un peso che le schiacciava il torace.

    ‘Anche in un letto d’ospedale, agganciato a macchine, lui riesce anche a troneggiare su di me con la sensazione di protezione eccessiva. '

    E non era ciò che aveva detto. Solo cercava troppo da lei, e Buffy non era pronta per darglielo.

    * * * * *

    Distesa sul letto, Buffy inalò e esalò bruscamente, tentando di capire il bisogno di andare da Spike. Lei sentì come se si stesse girando e rigirando da ore, e i pensieri continuavano a rivolgersi al vampiro biondo. Facendole volere incessantemente un conforto da lui. Ma soprattutto, stava tentando di non pensare all'altra donna che dormiva con lui… da solo e possibilmente nel suo letto.

    Rotolando su un fianco seppellì la faccia nel cuscino, ansando sorpresa quando sentì dolcemente un braccio forte circondarle la vita, tirandola contro un corpo duro e muscoloso.

    “Va bene, amore… sono qui,” bisbigliò lui come se sapesse quello che lei stava pensando. Rabbrividì quando sentì il suo alito che le solleticava la pelle nuda della spalla. “Sono qui.”

    Buffy si squagliò praticamente contro di lui. Non aveva mai sentito prima un così tale sollievo, e era meraviglioso permettersi di essere una ragazza e non la cacciatrice per alcuni preziosi minuti. Permettendogli di prendersi cura di lei e darle ciò di cui aveva bisogno.

    “Cosa fai qui?”

    “Tu avevi bisogno di me,” mormorò lui contro la sua pelle.

    “Ho sempre avuto bisogno di te,” Bisbigliò Buffy, girandosi a guardarlo.

    Gli tolse dolcemente un riccio dalla fronte e sorrise quando Spike si inclinò contro il suo tocco, chiudendo gli occhi al gesto calmante.

    “Mi sta accadendo qualcosa, Buffy” disse lui dopo un momento, aprendo gli occhi per guardarla.

    “Lo so,” disse lei leggermente. “Sta accadendo anche a me.”

    “Voglio stare con te,” bisbigliò Spike, le labbra che accarezzavano contro le sue mentre parlava. La carezza leggera la fece tremare, volendo più. “Ti ho voluta dal primo momento che ti ho vista.”

    Buffy si mosse così che fosse distesa sotto di lui, emozionato dal potere che lui l'aveva su lei. “Ti voglio,” bisbigliò lei, tirandolo in giù, sentendo il cuore batterle velocemente quando le sue labbra le accarezzarono il collo. “Ti voglio così tanto.”

    * * * *

    Senza fiato, Buffy si sedette sul letto, afferrando il lenzuolo sul torace e respirando pesantemente. Girandosi a guardare fuori dalla finestra, vide che il sole stava tramontando. Con un respiro tremante, Buffy chiuse gli occhi, tentando di regolare la respirazione. I ricordi del sogno tornavano e la lasciavano con un senso innegabile di perdita quando comprese che lui non era là con lei.

    “Cosa mi sta accadendo?”

    ** * *

    Gli occhi di Spike si aprirono lentamente come il sole tramontò. Le immagini gli tornarono alla mente come cominciò a guardarsi intorno. Sentì il panico attraversargli il corpo quando comprese di essere da solo.

    “Dove è?” si chiese guardandosi freneticamente intorno. “Dove è Buffy?”

    Dopo un momento comprese che era stato solo un sogno. Tirandosi le gambe al torace, Spike si prese la testa tra le mani. Ogni cosa sembrava così reale - il suo tocco, la sua disponibilità ad averlo vicino, il contatto gentile delle labbra che accarezzavano appena contro quelle di lei… la sensazione del suo corpo sotto il suo mentre lei ammetteva di volerlo.

    ‘Questo non è giusto, ' Pensò Spike. ‘Lei è la cacciatrice e tu sei un vampiro. Non funziona così. '

    Con un sospiro, Spike alzò gli occhi fissando il muro della cripta.

    “O forse questo è precisamente il modo si suppone che sia.”

    Capitolo 12 – Blood and Tears (Sangue e Lacrime)

    Camminando nervosamente per il cimitero, Buffy non riusciva a tener lontano dalla mente il sogno che aveva fatto. Sentiva ancora la labbra di Spike sulle sue. E sentiva l’eccitamento salirgli al pensiero di come le baciava il collo.

    Saltò quando qualcuno le mise la mano sul braccio. Sapeva perfettamente che era Spike.

    Spike la girò per affrontarla, e ristrinse gli occhi quando le sentì il cuore batterle veloce.

    “Stai bene, Cacciatrice?” chiese inclinando la testa.

    Buffy prese alcuni respiri e annuì.

    “Sicura?”

    “Si” disse finalmente con voce molle, tentando di non focalizzarsi sulla sensazione di formicolio che le era corso sulla schiena quando aveva sentito la mano su di lei “Sto bene”

    Non ci credeva ma decise di non insistere. Non doveva dirglielo per forza. Nella sua mente balenò per un secondo il sogno, ma cercò di concentrarsi sul cimitero.

    Buffy cominciò a camminare, e Spike la vide rigida.

    “Come sta Harmony?”

    Girandosi verso di lui lo vide allargare gli occhi.

    “Lei…lei…sta bene” rispose.

    “Siete…tornati insieme?” chiese con trepidazione nella voce.

    “No” disse Spike, studiando la sua espressione “Non ancora”

    “Non ancora?”

    Poteva praticamente sentire il cuore affondarle nel petto.

    ‘Riley…focalizzati sul tuo ragazzo Riley… che è all’ospedale’

    “Gelosa, Cacciatrice?” la stuzzicò, mordendosi il labbro inferiore mentre la studiava.

    “No” rispose troppo in fretta con indignazione “Solo…credo che potresti avere di meglio”

    “Credi?”

    “Si, lo credo” disse con un cenno “Non che lei e Drusilla siano modelli di ragazze perfette, ma-“

    “Vai piano su Drusilla” la interruppe Spike, stringendo la mascella.

    Gli occhi di Buffy si allargarono di sorpresa, poteva sentire la rabbia uscire da lui.

    “Perché dovrei?” chiese lei incrociando le braccia “Non sono io quella che se n’è andata”

    “Stai camminando sul ghiaccio sottile, Cacciatrice”

    “Perché ti pesa ancora, Spike. E’ stato due anni fa-devi fartela passare”

    “Tu te la sei fatta passare per Angel?” chiuse lui avvivandosi “Dru e io siamo stati insieme un secolo tu e Peaches solo alcuni anni e lui se n’è andato. Te lo ricordi questo?”

    Buffy fissò il vampiro.

    ‘Ha ragione’ penso malinconica ‘La mia storia con Angel non può essere paragonata alla sua, siamo stati insieme pochi anni. Drusilla e Spike sono stati insieme più di cento anni e…”

    Buffy si riprese e vide la faccia soddisfatta di Spike. “Non è colpa mia se le tue ragazze sono tutte puttane insensibili”

    Non aspettando la sua reazione, si girò cominciando ad attraversare il cimitero, lottando contro le lacrime, alcuni minuti dopo si accorse che non la stava seguendo.

    Vedendo un mausoleo davanti a se, prese un profondo respiro e si inclinò contro la pietra fredda. Incapace di trattenersi si portò le mani alla faccia cominciando a singhiozzare.

    Si lasciò scivolare contro il muro seppellendo la testa tra le ginocchia sfogandosi.

    *****


    Spike la guardò allontanarsi stringendo la mascella. Sapeva che gli aveva fatto del male dicendo quelle cose e si sentiva in colpa.

    ‘Sei un vampiro- si suppone che non ti debba sentire in colpa’

    Ciononostante non la poteva lasciare vagare per il cimitero da sola. Così chiudendo gli occhi prese un profondo respiro, cominciando a camminare nella direzione in cui era sparita.

    Quello che gli aveva detto lei era per farlo star male, ma era vero. E il suo menzionare Angel l’aveva fatto star male. Odiava il suo Gransire, ma sapeva che Angel l’aveva lasciata solo a causa della maledizione.

    Seguì il suo profumo. La sentiva singhiozzare vicino e il suo cuore si frantumò. Prendendo un respiro profondo, girò la cripta e la vide a poca distanza. Era seduta il corpo scosso dalle lacrime e le braccia avvolte alle ginocchia.

    Guardandola per un lungo momento, Spike chiuse gli occhi, cercando di far scendere il grumo alla gola. Appena aprì gli occhi ringhiò vedendo due vampiri che stavano per attaccarla e corse ad aiutarla.

    Con velocità sovraumana lì sbatté contro il mausoleo. Buffy era a terra con l’affanno. Spike spalancò gli occhi sentendo l’odore del sangue.

    “Buffy-“

    Sentendosi afferrare dalla schiena, Spike ringhiò roteandosi e spezzando il collo del vampiro che si ridusse in polvere tra le sue mani. Poi vide Buffy in piedi combatter con l’altro.

    Sorrise venderla impalettarlo, poi si ricordò che stava sanguinando.

    “Dove ti ha fatto male?” domandò lui correndogli incontro.

    “Non è niente” disse spingendolo via “Solo un graffio”

    “Buffy stai sanguinando” disse Spike girandola verso di lui. Quando vide le lacrime ancora nei suoi occhi la sua espressione si ammorbidì. Le tolse i capelli dagl’occhi e sorrise “Non lo intendevo” bisbigliò.

    “Non vuol dire che non è vero”

    “Credimi quando ti dico che non ti lascerei neanche se fossi pazzo, luv”

    Buffy prese un respiro donandogli un piccolo sorriso “E quello che ho detto io…”

    “E’ tutto vero” rispose Spike guardandola per vedere dov’era la ferita “Dove ti ha colpito?”

    Buffy si tolse i capelli dal collo e Spike ringhiò quando vide il taglio. Non era un morso, ma il sangue lo faceva sembrare tale.

    Buffy lo fissava, sentì le labbra di Spike sul collo e si inclinò inconsapevolmente contro di lui.

    Si tirò via come un secondo dopo

    “Mi dispiace” bisbigliò allontanandosi un po’.

    “E’ stata colpa mia” disse Buffy, scotendo la testa, “Non avrei dovuto abbassare la guardia” disse prima di fare il gesto di allontanarsi.

    Spike l’avvolse tra le braccia “ Credevo di perderti stasera, luv” bisbigliò lui, con il tono pieno di emozioni. Non capiva perché si sentiva così. Buffy ansimò quando capì che l’aveva detto senza guardarla.

    “Sto bene” mormorò lei, lasciando vagare le sue mani al collo “Sono qui e sto bene. Ci vogliono più di due vampiri novellini per uccidermi”

    Spike non disse niente. Non capiva che cosa lì legava ma era forte, molto forte.

    Non era amore- ma era ugualmente forte…non si diede ancora una risposta.

    Capitolo 13- Blind Ambition (Cieca ambizione)

    “Questo è veramente necessario?” chiese Buffy scetticamente, guardando Spike e Giles muoversi attorno la stanza di addestramento del Magic Box.

    “Sì,” risposero simultaneamente.

    “Perché?” chiese lei, rendendo la sua voce lamentosa.

    “Perché Spike mi ha detto della chiamata della notte scorsa, e tutti e due riteniamo che tu abbia bisogno di più allenamento.” disse Giles.

    Tutti e due gli uomini guardarono quando lei sporse il labbro inferiore prima di girarsi verso Spike
    “ Traditore,” mormorò

    “Spiacente, luv, ma io non ho più intenzione di rischiare con te” rispose Spike, camminando verso di lei con una benda.

    Buffy sentì un tremore di paura attraversarla all'idea di essere sorda e cieca prima che Spike le diede un sorriso molle di riassicurazione. "Sei al sicuro,” disse guardandola negli occhi. “Dobbiamo solo lavorare sugli altri tuoi sensi"

    “Ma non è come sei aiuterà. Non abbiamo dei vampiri incatenati che possiamo usare, ed io so sempre quando tu sei vicino.”

    Giles alzò un sopracciglio quando Spike sorrise con orgoglio. “Vero, ma tu non eviterai questo.”

    Con un sospiro pesante, Buffy accennò col capo il suo accordo. Spike si mosse lentamente dietro di lei, facendo scivolare la benda sui suoi occhi annodandola. Potè sentire il suo battito cardiaco accelerare e poggiò lentamente la mano sulla sua spalla per assicurarle che era tutto apposto prima di muoversi e mettersi di fronte a lei.

    “Non pensare che io non sappia quello che stai facendo,” disse Buffy, girando la sua testa da un lato all'altro come se stesse cercandoli nell'oscurità.

    “Tu stai facendo questo solo perchè così puoi farmi delle fotografie divertenti.”

    Spike sorrise, portando dolcemente la mano lungo la sua guancia. Il suo sorriso si ampliò quando lei si inclinò alla sua carezza, una mossa che non è passò inosservata da Giles.
    Lasciando viaggiare la sua mano in giù lungo il suo braccio, Spike strinse la sua mano, per avvisarla che erano pronti.
    Buffy prese un profondo respiro, sapendo immediatamente quando Spike si mosse via da lei. Il suo battito cardiaco aumentò quando sentì il suo demone emergere. Girando a cerchio, non comprese quando chiuse i suoi occhi contro la benda, collegandosi con lui.

    “Come lo sta facendo?” chiese Giles quando Spike camminò attorno la cacciatrice accerchiandola.

    “Si sta orientando,” rispose Spike, sentendosi un poco strano sapendo di stare parlando di una donna che stava in piedi non più di cinque piedi di distanza.

    “È in pericolo se lei va fuori da sola?”

    Prendendo un momento per fermarsi e sparare una dura occhiata all'osservatore, Spike rispose, “ E’ in piedi di fronte a me con una benda a causa del perlustrazione della notte scorsa. Cosa pensa?”

    Giles accennò col capo, guardando Buffy orientarsi e muoversi lentamente verso Spike. La bionda sorrise quando lui si mosse via, facendola camminare a cerchio.

    “Attaccala.”

    Voltandosi per affrontare Giles, Spike lo guardò incredulo. “E' pazzo?”

    “Non farle del male, Spike. Solo falle capire come potrebbe essere lottare senza poter vedere”

    “Lei non è cieca, Rupert. Lei è sorda, nel caso in cui tu l'abbia scordato.”

    “Esatto,” rispose Giles. “Questa è la ragione precisa per cui io voglio che tu faccia questo. Io sto tentando di tenerla viva, Spike. Ed in qualche luogo, in profondità, io so che è quello che vuoi anche tu”

    “Non nel profondo,”mormorò Spike.

    “Cosa era questo?”

    “Ho detto, non nel profondo,” ripetè lui, guardando l'altro uomo negli occhi. “Infatti, è abbastanza vicino alla superficie.”

    “Quali sono i tuoi sentimenti per lei?”

    Spike retrocedette quando Buffy divenne più fiduciosa, aumentando la sua velocità e camminando direttamente verso lui.
    “Io non lo so,” rispose Spike onestamente. “C'è un collegamento tra noi.”

    “Che genere di collegamento?”

    “Io non lo so ”

    Buffy si mosse attorno, dando un calcio a Spike, facendolo cadere. Saltando su, Spike bloccò le altre sue mosse prima che gli desse un pugno nel suo naso, spedendolo di nuovo ko.
    Togliendosi la benda, Buffy fulminò i due uomini.

    “Vuole dire che io posso capirlo senza guardarlo e lui dovrebbe anche ricordarselo,” disse lei, gettando la benda a Spike e camminando fuori dalla stanza di addestramento.

    “Bloody hell.”

    “Lei può capirti?”

    “Cosa sembrava?”

    “Solamente te?”

    “Così sembra,” Spike rispose. “E' meglio che vada a cercarla.”

    Giles accennò col capo quando Spike camminò fuori dalla stanza e dal negozio. Lui vide Buffy per la strada e corse verso lei, non sorpreso quando lei si girò ad affrontarlo

    “Cosa?” chiese lei, incrociando le braccia al petto.

    “Cosa ho detto che ti ha fatto arrabbiare?” chiese Spike, fermandosi di fronte a lei.

    “Cosa hai detto?” chiese Buffy incredula. “Non importa ciò che hai detto, Spike. È il fatto è che tu stavi parlando di me come se fossi invisibile. Entrambi stavate avendo una conversazione ed era come se io non ci fossi nella stanza. Io pensavo che l'obiettivo fosse quello di aiutarmi, non di parlare di me dietro la mia schiena. È come se io non fossi niente per voi.”

    Avvicinandosi lentamente, Spike si assicurò di mantenere il contatto visivo. “Mi dispiace” disse lui onestamente.

    Tentando di nascondere quanto male faceva realmente, Buffy si abbracciò in maniera protettiva.

    “Mi perdoni?” chiese lui sporgendo le labbra provocando un breve sorriso sul viso di lei.

    “Non lo fare di nuovo.”

    “Lo prometto.”

    Buffy accennò col capo, voltandosi e sorridendo quando lui aumentò il passo mettendosi accanto a lei.
    “Mi stai accompagnando casa?” chiese lei allegramente.

    "Penso sia il minimo che possa fare.”

    I due camminarono in silenzio finché arrivarono alla sua casa.

    "Puoi entrare se vuoi,” disse Buffy. “Non hai visto mia mamma di recente, e sono sicura che lei sarebbe felice di vederti”

    “Facciamo un'altra volta?”

    “Hai un appuntamento?” chiese Buffy, cercando di mantenere il suo tono allegro.

    “No, Cacciatrice,” disse lui con un sorriso. “Che tu lo creda o no, io davvero voglio solo andare a casa e riposarmi un poco.” All'occhiata confusa di Buffy, lui continuò.
    “Harmony non è là parlare a vanvera con me, così io posso davvero godere la quiete.”

    Buffy rise ed accennò col capo quando Spike si voltò per tornare da dove era venuto.
    “Spike?”
    Lei aspettò finché lui si voltò prima di avvicinarsi. Avvolgendo le braccia attorno il suo collo, lei gli diede un bacio molle sulla guancia, sorridendo quando lui si tirò indietro guardandola sorpreso
    “Io volevo solo ringraziarti. Hai dovuto trattare con me aggiustando la situazione, e poi c'è il mio umore che dondola- “

    “Ho avuto a che fare con umori dondolanti per molto tempo," disse lui , ridacchiando quando lei lo schiaffeggiò sulla spalla.

    “Io stavo cercando di essere carina.”

    “Grazie, luv” disse lui , la sua voce e i suoi occhi si ammorbidirono quando lui le mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

    Buffy si rilassò contro il suo tocco, inclinandosi più vicino a lui. “Tu sei l'unico a cui sento di poter dare fiducia.”

    Inclinando la testa per guardarla, il sopracciglio di Spike si alzò in confusione. “Cosa mi dici di Giles?”

    Buffy sospirò. “Io ho fiducia in lui...fino ad un certo punto. Solo mi fido più di te.”

    La faccia di Spike si accese in un sorriso quando lui prese la mano di Buffy, lasciandogli un tenero bacio.

    “Questo vuol dire molto, luv,” disse lui , mentre guardando il sorriso di Buffy brillare. “Ti vedrò domani?”

    “Contaci.”

    "Buona notte, pet. Porta i miei saluti a tua mamma.”

    “Lo farò,” disse lei, salutandolo e scomparendo in casa quando Spike camminò verso il cimitero.
    Non notarono Riley che osservò l'intera conversazione nell'ombra.

    Capitolo 14 – High Stakes (Paletti alti)

    Spike era seduto con in mano un bicchiere alto di sangue e la tv accesa quando sentì la porta della cripta spalancarsi e sbattere contro il muro. Se non lo avesse saputo, avrebbe pensato che era Buffy, ma avrebbe sentito la sua presenza prima che attraversasse la porta.

    Voltandosi, Spike si mise in piedi e fulminò con lo sguardo Riley che entro nella sua casa.

    “Cosa vuoi, Ragazzo Soldato?” chiese lui con un'espressione annoiata.

    Senza dire una parola, Riley andò verso Spike e gli diede un pugno nel naso.

    Barcollando indietro, Spike sbatté contro il muro per la forza del colpo.

    “Cosa cazzo era?!” gridò lui, cercando con la mano di arginare il sangue che zampillava.

    “Devi stare per l'inferno lontano da Buffy,” disse Riley fissando minaccioso negli occhi del biondo.

    “E se non lo faccio?”

    “Allora ti impaletterò.” Riley sbatté un altro pugno sulla mascella di Spike per enfatizzare il punto.

    “Forse stai dimenticando qualcosa, stupido,” disse Spike, sputando un boccone di sangue sul pavimento. “E’ il suo Osservatore che vuole che io stia vicino a lei. Se non ti piace, te la puoi prendere con lui.”

    “Perché dovrei quando le intimidazioni funzionano così bene?”

    Spike strinse la mascella come fissò l’uomo più grosso. “Davvero credi di intimidirmi?”

    “Considerando che potrei ucciderti adesso e che non potresti fare maledettamente niente per fermarmi? Penso di si.”

    “Quella non è intimidazione, amico,” ringhiò Spike, resistendo alla spinta di cancellare quello sguardo dal suo volto.

    Piegandosi immediatamente quando il pugno di Riley lo colpì sullo stomaco, Spike fu appena capace di non ansare per l’aria.

    “Quale è il problema?” mormorò Spike. “Hai paura che ti ruberò la ragazza?”

    “Come potresti.”

    “Allora per cosa sei preoccupato?”chiese lui, drizzandosi e digrignando i denti contro il dolore alle costole. “Non hai fiducia in lei?”

    Questo fece guadagnare a Spike un altro pugno allo stomaco. “Stai lontano da lei o ti ucciderò.”

    “E cosa supponi che dovrei dire alla cacciatrice e al suo osservatore?”

    Gli occhi di Spike si allargarono un secondo prima che un paletto gli venne spinto nel torace, forando il suo cuore che non batteva. Incapace di fare altro oltre che gemere e debolmente tentare di spingere via Riley, chiuse gli occhi quando il paletto fu estratto, la mano di Spike immediatamente coprì il buco a bocca aperta.

    “Cosa per l’inferno maledetto…”

    “Plastica. Sembra vero, non trovi?” chiese Riley, afferrando la camicia di Spike. “Non pensare che non sappia quello che sta succedendo tra voi, Spike. Stai lontano da lei. O la prossima volta sarà vero. Diglielo… e farò in modo che tu mi implori di ucciderti.”

    Uscendo dalla porta, Spike finalmente permise al dolore di stabilire sul corpo quando precipitò sul pavimento.

    * * * * *

    Buffy camminò impazientemente verso il Cimitero di Restfield, non vedendo l'ora di pattugliare quella sera. Giles era stato riluttante nel permetterle di andare al cimitero da sola, ma Buffy l'aveva rassicurato rapidamente che si starebbe incontrata con Spike e che lui non avrebbe permesso che si facesse del male.

    Vedendo la sua cripta di fronte a se, un sorriso raro le apparve sul volto quando aumentò il ritmo. Bussò rapidamente alla porta prima di aprirla. Sapeva che il bussare non era consueto per lei e probabilmente l’avrebbe sorpreso, ma sentì come se fosse la cosa giusta da fare.

    “Spike,” chiamò lei, attraversando la porta e tenendo un occhio sui suoi dintorni. Lei sorrise quando lo vide seduto sulla sedia, guardando una cassetta di Passioni. “Ciao!” disse con un brillante sorriso, facendo il giro della sedia per averlo di fronte. Aggrottò le sopracciglia quando vide l'espressione seria sul suo volto. “Cosa c’è che non va?” chiese, sedendosi sul bracciolo.

    Spike la guardò, sorpreso all'espressione ottimista nei suoi occhi. “Ummm… niente,” disse, scuotendo la testa.

    “Qualcosa,” rispose Buffy con un sorriso allegro, colpendolo nella spalla.

    L'allegro stuzzicare nel suo tono lo rese ancora più difficile. “Non posso venire a pattugliare con te, pet.”

    Buffy aggrottò le sopraciglia. Spike le era davanti, e chiaramente poteva leggergli le labbra e capirlo, ma non stava facendo contatto visivo, e quello stava iniziando a preoccuparla.

    “Oh,” disse lei leggermente, evidentemente delusa. Si odiò per essere quello che aveva spento il suo buon umore . “Okay… bene… allora domani?”

    “Non posso pattugliare più con te, Buffy.”

    La sua espressione aperta immediatamente si dissolse, lasciando il guscio della donna che era ultimamente. “Posso chiederti il perché?” chiese lei leggermente.

    “È complicato,” mormorò Spike.

    “E non me lo dirai?”

    “Desidererei farlo… ma è solo che non posso, amore.”

    “Ho capito,” bisbigliò Buffy, alzandosi e camminando verso la porta. Saltando quando Spike la prese per il braccio, alcuni attimi prima che l'attraversasse.

    “Mi dispiace,” disse lui con rimorso evidente nello sguardo. “Vorrei che potesse essere diverso.”

    “Così perché non puoi?” chiese lei miseramente. “Sono io? Sei solo stanco di me?”

    La domanda risuonò simile nei sentimenti di quando l’aveva fatta ad Angel dopo che avevano fatto l’amore. Questa situazione era così diversa, e in qualche modo, il peso di quello che le stava per dire avrebbe avuto un impatto molto più forte di qualsiasi cosa che Angelus le avesse detto.

    “Non sei tu,” disse lui, scuotendo la testa. “Sono io, non posso… starti intorno.”

    Buffy accennò col capo, voltandosi prima che lui potesse vedere il suo mento vibrare. “Ci vediamo in giro” disse con voce aspra.

    Afferrandole rapidamente il braccio, Spike la girò per affrontarlo. “Non sei tu,” disse con voce forte. “Io…Io…” ti amo “… mi preoccupo per te,” disse, gli occhi gli si allargarono quando si rese conto di quello che quasi gli stava uscendo dalla bocca.

    “Sì,” disse adirata Buffy. “Ti preoccupi per me. Tutti si preoccupano! Tutti si preoccupano così tanto che mi stanno uccidendo, e allora non avrai niente di cui preoccuparti.”

    Prima che lui potesse riafferrarla, Buffy lo spinse via, facendogli fare un volo di dieci piedi (3,05 metri) mentre usciva dalla cripta, lasciando che la porta sbattesse dietro di se.

    Spike guardò la porta sbattere e tentò di ingoiare il grumo nella gola prima di prendersi la testa tra le mani.

    Capitolo 15 – Intervention (Pronto intervento)

    Attraversando il cimitero, Xander e Willow seguirono passo passo Buffy. Riley era occupato quella sera così avevano deciso di andare loro con lei.

    La cacciatrice non lì aveva degnati di uno sguardo. Aveva ucciso tre vampiri e un demone senza difficoltà. Aveva uno sguardo arrabbiato.

    Vedendo un vampiro a pochi passi da loro la seguirono preoccuparti quando Buffy si mise a correre verso di lui.

    Lanciandosi contro di lui, i due ragazzi videro la bionda tirare calci e pugni con rabbia prima di gettarlo a terra e impallettarlo. La polvere esplose investendola. Si pulì senza degnarli di uno sguardo.

    “Stai bene, Buff?” chiese Xander.

    “Bene” borbottò lei cominciando a camminare.

    Willow e Xander si scambiarono un’occhiata. Era passato una settimana da quando Spike le aveva detto che non l’avrebbe più aiutata.

    “Sta bene, vero?” parlò a bassa voce Willow.

    La ragazza dai capelli rossi guardò l’amica guardarsi in giro in cerca di un altro vampiro.

    “Si fa del male” disse leggermente Willow, desiderando che Buffy si aprisse con lei. Dopo che Spike si era ritirato, Buffy sembrava spenta. Non permetteva a nessuno di stargli troppo vicino d’aiutarla o parlarle.

    Si sorpresero quando un vampiro uscì dal nulla lanciandosi contro Buffy. Lei lo respinse rapidamente e iniziarono a lottare. Rimasero lì a guardare pronti ad intervenire.

    Lo riempì di pugni, scaricando la sua frustrazione. I suoi amici stavano quasi per urlargli di impalettarlo. Willow vide le lacrime scendere dalla guance di Buffy che continuò a colpirlo e il cuore gli si strinse.

    Togliendo gli occhi dalla bionda, Willow analizzò la zona. Anche se era in forma, Buffy non avrebbe mai visto qualcosa dietro di lei.

    Tirandogli un ultimo pugno prima di impalettarlo Buffy si alzò, ancora senza guardarli, se ne andò guardandosi in giro.

    Le lacrime le correvano sulle guance. Era passata una sola settimana ed era già così duro. Aveva perso l’unica persona con cui poteva parlare. L’unica che non la faceva sentire debole per quella situazione.

    ‘Non perso’ si ricordò, tentando di provare più rabbia che dolore ‘Non l’hai perso’ pensò ‘Ti ha abbandonato lui…anima o non anima’

    Non si era mai sentita così sola.

    *** * *

    La luce del sole invase la cripta mentre la porta sbatteva contro il muro. Spike non aveva bisogno di girarsi per sapere che era l’Osservatore.
    “Cosa posso fare per te?” mormorò prendendo una lunga sorsata dal whisky che aveva in mano.
    “Avevamo un accordo, Spike” disse arrabbiato Giles.
    “Rilassati, Osservatore. Non mi avevi ancora pagato” rispose cercando di rimanere impassibile.
    “Perderò la mia cacciatrice!”
    Finalmente si voltò a guardarlo sospirando “No, non succederà” disse sedendosi.
    “Non riesco a non pensarlo”
    “Lo so” rispose leggermente Spike non guardandolo.
    “La stai seguendo?”
    Spike rimase in silenzio per un lungo minuto, guardando l’alcool volteggiare nella bottiglia.
    “Devo far attenzione a lei” bisbigliò “Non ne ha bisogno ma…devo assicurarmene”
    “Allora perché gli hai detto che non potevi più pattugliare con lei?” chiese Giles frustrato. “Ha bisogno di qualcuno, e per ragioni che vanno oltre la mia comprensione lei ha scelto te. Perché non vuoi aiutarla?”
    “Perché apparentemente Capitan Cartone vuole che io stia lontano dalla donna che ama!!” gridò Spike, alzandosi dalla sedia e stringendo la mascella.

    ”Riley ti ha minacciato” mormorò Giles, guardando il pavimento.

    Spike non rispose e lo guardò sedersi.

    “Spike…anche se Riley ti ha minacciato, non credo lo farebbe. Il chip non ti permette di difenderti”

    Spike prese un respiro non necessario, inconsapevolmente portò la mano a dove il soldatino gli aveva ficcato il paletto si plastica “Il coglione era serio” mormorò “Comunque sia non sono spaventato da lui, ma non posso aiutare la cacciatrice se sono polvere che vaga nel vento, no?”

    “Ovviamente” rispose Giles con un cenno “Questo per ora è il metodo migliore… tienila d’occhio mi raccomando”

    Spike lo guadò confuso mentre l’uomo si alzava e usciva.

    TBC
     
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    Capitolo 16 Longing to hear you (Bramando di sentirti)

    Giles fu sorpreso quando la porta si aprì rivelando Buffy. I suoi occhi erano
    gonfi e rossi, la sua pelle era pallida, e cerchi scuri oscuravano la pelle delicata sotto i suoi occhi.

    “Salve, Giles,” disse lei con voce debole, spostandosi di lato per farlo passare.

    Attraversando la soglia, Giles chiuse la porta e seguì la cacciatrice in
    soggiorno. Il suo cipiglio si approfondì quando lui la guardò arricciarsi sul divano, avvolgendosi una coperta attorno la piccola forma come se stesse tentando
    di proteggersi.

    “Come stai?” chiese lui leggermente, non avendo realmente bisogno di una risposta, dato che lei stava facendo un ottimo lavoro per fargli capire come stesse.

    “Mi sento sola, Giles,” bisbigliò lei, sapendo di poter essere onesta con lui. “Ed io so quello che lei dirà,” continuò lei, precedendolo quando lui aprì la bocca per rispondere. “Lei mi dirà che io non sono sola. Che ho degli amici e una famiglia che mi vogliono bene e vogliono che io sia al sicuro. Che io sono forte abbastanza per affrontare qualsiasi cosa, ma…non lo sono,” mormorò lei.

    “E Spike ti faceva sentire come se tu non fossi da sola? Che non dovevi fare questo da sola?”

    Buffy accennò col capo guardando in giù al pavimento, non fidandosi di se stessa per rispondere.

    Toccando la sua mano per trovare la sua attenzione, Giles le fece un sorriso molle. "Lo ami, Buffy?”

    I suoi occhi si allargarono, la sua bocca si aprì leggermente quando si rese conto della domanda che non la stava accusando e sorprendentemente non era critica. Lui le stava facendo solamente una domanda, aspettandosi una risposta onesta. “No,” bisbigliò lei, scuotendo la testa. “Ma c'è qualcosa…c'è qualche cosa tra noi e non posso spiegarlo. Giles, posso sentirlo... so che sembra strano, ma quando lui mi parla, io posso sentirlo. E ora lui non vuole avere niente a che fare con me e…ed è di nuovo vuoto. Solo questo senso di vuoto, e sono del tutto sola.”

    “E tu ti senti così tutto il tempo?”

    “Sì,” bisbigliò Buffy, accennando col capo leggermente. “Io non so cosa è. È perchè sono la cacciatrice e devo contare su così tanti sensi? E' perchè non sono nata in questo modo e dovrei abituarmi adesso? Solo non lo capisco.”

    Facendo una pausa per un momento, Buffy lasciò un breve sorriso balenare sulla sua faccia quando osservò il suo osservatore. “Chi avrebbe mai pensato che il silenzio è veramente assordante?”

    Giles sorrise al commento, sollevato nel vedere una piccola parte della cacciatrice venire a galla. “Ma il silenzio parla anche bene.”

    “Lei diventerà del tutto proverbiale su di me.”

    “Hai iniziato tu,” Giles disse con un ghigno quando Buffy sorrise. La faccia di lui presto si trasformò in una maschera dura quando si guardò le mani, mentre si assicurò che Buffy poteva ancora vedere le sue labbra muoversi. “E se ti dicessi che non è stata una decisione di Spike interrompere la pattuglia?”

    Stando in silenzio per un lungo momento, Buffy sospirò . “Lui ha preso la sua decisione.”

    “E se ti dicessi che lui è stato minacciato da qualcuno? Qualcuno che
    tu conosci molto bene e se lui non fosse stato lontano da te ne avrebbe pagato le conseguenze?”

    “Riley?” chiese Buffy, gli occhi allargati in incredulità quando Giles accennò col capo.

    Prendendo un profondo respiro, lei girò la testa via da lui, tentando di ordinare i propri pensieri.

    “Riley ha minacciato di ucciderlo se non avesse smesso di pattugliare con me?”

    “Questo è quello che mi ha detto Spike.”

    Buffy si alzò dal divano in un lampo, correndo praticamente verso la porta, non dando a Giles una seconda occhiata quando corse fuori dalla casa.


    * * * * *

    “Buffy,” Riley disse con un sorriso sorpreso quando lei attraversò la porta.
    “Cosa stai - “

    “Tu figlio di puttana!” gridò Buffy, trattenendosi dal dargli un pugno nel naso.

    “Whoa, cosa c'è che non va, baby?”

    “Non chiamarmi 'baby', tu bastardo! ”

    Riley stava tentando di ignorare gli insulti, osservando le lacrime che le riempivano gli occhi. “Parlami, Buffy, dimmi cosa c'è che non va.”

    “Cosa c'è che non va? cosa c'è che non va! Quello che non va, Riley è che a te non importa di me!”

    “Questo non è vero, io ti amo.”

    “Se mi ami, perchè hai minacciato Spike?” chiese lei, incrociando le braccia.

    I suoi occhi si allargarono nel capire, Riley tentò di pensare velocemente a
    qualcosa e decise che una versione della verità era la sua migliore scelta. “Lui
    si stava avvicinando troppo a te,” disse guardandola negli occhi. “Ero
    preoccupato che ti potesse accadere qualcosa.”

    “Come cosa?” chiese Buffy stringendo i denti.

    “E se... e se lui ti avesse fatto del male?”

    “Lui non può,” disse adirata Buffy. “Il chip.”

    “E se lui avesse trovato qualcun'altro per farti del male?”

    “L'avrebbe fatto molto tempo fa, Riley” urlò lei esasperata, alzando le braccia in aria.

    “Lui magari stava aspettando che tu abbassassi la guardia e- “

    “Basta,” lei lo fermò, alzando la mano come avvertimento. “Lui avrebbe fatto questo ...due anni fa…l'anno scorso, forse l'avrebbe fatto, ma ora è diverso.”

    “Non per deluderti - lui è ancora un mostro,” disse Riley, scuotendo la testa.

    “Lui ora è diverso. E se un mostro può essere più aperto a cambiare che un
    essere umano, io sono disposto ad avere fiducia nel mostro,” Buffy fece una pausa, prendendo un profondo respiro. “È finita, Riley,” bisbigliò.

    “Buffy, no,” disse lui sgranando gli occhi. “Guarda, so che sei arrabbiata e mi dispiace. Stavo solo cercando di tenerti al sicuro- “

    “Tentando di tenermi al sicuro?” frignò lei. “Tentando di tenermi al sicuro portandomi via l'unica persona che può aiutarmi?”

    “Io posso proteggerti.”

    “Non voglio protezione, Riley” disse adirata Buffy. “Voglio aiuto. Voglio l'abilità di guardare nello specchio e non vedere questa mia debolezza abbagliante,
    e lui stava facendo quello. Non ho bisogno di un protettore, ho bisogno di un partner.”

    Buffy si girò per camminare fuori dalla porta quando Riley la fermò. Girandosi a guardarlo, lei vide la rabbia balenare nei suoi occhi.

    “E vuoi che lui sia il tuo partner?”

    “Voglio essere capace di sapere che quando pattuglio sono al sicuro.”

    “Io posso tenerti al sicuro.”

    “Hai ascoltato almeno una parola di quello che ti ho detto? Voglio essere al sicuro, non qualcuno che vegli su di me. Spike è capace di farlo.”

    “Lui è una cosa senz'anima.”

    “Forse,” Buffy disse con un'alzata di spalle, aprendo la porta. “Ma ho fiducia in lui. Mi fido di lui più di quanto mi fidi di te.”

    Camminando fuori, Buffy fece una pausa prendendo un respiro profondo. Era stato più facile di quanto si aspettasse. Inclinandosi contro un muro di mattoni vicino, cercò di calmare la sua respirazione. Forse era stata troppo dura con Riley, ma lui non aveva nessun diritto di trattarla come se fosse sua e dettare legge nella sua vita. Aveva già attraversato tutto questo con Angel. Aveva bisogno di qualcuno che la trattasse alla pari.


    Ma lei doveva prima aggiustare delle cose con Spike.

    Capitolo 17 - In a Heartbeat (In un Battito cardiaco)

    “Spike!”

    Immediatamente in piedi, Spike si girò verso la porta come Buffy l’attraversò, fermandosi quando la porta sbatté dietro a lei.

    “Cosa stai facendo qui, Cacciatrice?”

    “Doveva vederti,” disse lei, ansimando leggermente per la corsa. “Io… Io so quello che è successo.”

    “Che palle,” mormorò Spike, cercando per la cripta qualsiasi cosa assomigliasse a dell’alcol. Voleva essere completamente intorpidito quando il Soldato Giocattolo sarebbe venuto a mantenere la sua minaccia. “Cosa sai?”

    “So che Riley ti ha minacciato,” disse lei leggermente, facendo alcuni passi verso di lui. “So che ti ha detto di starmi lontano E so che non mi vuole bene.”

    Spike finalmente guardò negli occhi di Buffy, vedendo le emozioni che turbinavano. Il dolore, il male, il tradimento. I suoi occhi non erano mai stati così espressivi, e era più un po’ più che terrificante per lui. La cacciatrice era stata sempre molto chiusa, e comprese che adesso, da quando era stata spogliata da uno di suoi sensi, si stava aprendo in dei modi di cui neppure lei era consapevole.

    “Lui ti vuole bene, amore” disse Spike con un sospiro pesante. Odiava difendere il pirla, ma sapeva che Riley voleva veramente bene a Buffy. Si preoccupava evidentemente abbastanza di volere stare con lei a tutti i costi quando sentì che la relazione era stata minacciata, anche se non per le più buone ragioni e le azioni avrebbe potuto costare la vita alla Cacciatrice.

    “Come lo sai?” Chiese Buffy, capendo adesso, che aveva la possibilità di pensare con calma ciò che aveva fatto Riley.

    “Non sarebbe stato un così maledetto sciocco,” Rispose Spike, guardando direttamente nei suoi occhi.

    Buffy sentì l'espansione del calore attraverso lei quando il suono confortante della sua voce penetrò nella nebbia e entrò nel suo subconscio.

    Notando le sue spalle basse, Spike inclinò la testa per guardarla. Buffy sorrise quando finalmente alzò gli occhi per guardarlo di nuovo. “Posso sentirti,” bisbigliò, il sollievo evidente nella voce. “È solo… mi manca.”

    Spike vide le lacrime nei suoi occhi prima che battesse le palpebre per scacciarle.

    “Non voglio smettere di pattugliare con te, Spike.”

    “Guarda pet, non penso che sia una buona idea, considerando-”

    “Mi sono lasciata con Riley.”

    “Stronzo,” mormorò Spike, mordendosi il labbro inferiore come guardò in basso. Capitan cartone adesso l’avrebbe definitivamente fatto.

    “Non si preoccupa abbastanza per il mio benessere da avere fiducia in me vicino a… a, um… a.. non ha fiducia nella mia forza,” disse leggermente Buffy, distogliendo lo sguardo quando si rese conto di quello che aveva quasi detto. Perché si sarebbe dovuto preoccupato di avere fiducia in lei vicino a Spike? Non è che lei pensasse a lui in modo sessuale. Non è come se guardasse al suo torace magro che era modellato dalla t-shirt nera e stretta che stava indossando. Non è come se lei studiasse le linee dure del suo corpo - le sue spalle larghe, la sua vita magra che conducono al suo…

    Spike alzò la testa di scatto quando sentì il profumo della sua eccitazione che riempì la stanza. Distogliendo rapidamente lo sguardo prima che si rendesse conto di quello che stava pensando e fuggisse imbarazzata, Spike nascose il sorriso sulla sua faccia come si voltò, fingendo di volere qualcosa da bere e desiderando disperatamente sapere cosa lei stesse pensando.

    “Così la relazione non è andata?” chiese lui rivolgendogli la schiena, decidendo di cambiare il soggetto ed esaminare la sua teoria alla stesso tempo.

    “Se intendi che ancora ti sento quando non mi stai guardando penso che ti ho appena risposto”.

    Spike si voltò con un sorriso furbo, incrociando le braccio e sorridendo quando lei si leccò nervosamente le labbra, gli occhi che viaggiavano sui muscoli esposto dei suoi avambracci e dei bicipite. Oh sì, sapeva a cosa stava pensando.

    “Non abbiamo mai parlato veramente di quello,” disse lui con un ghigno. “Sono sorpreso che il tuo Osservatore non stia indagandolo.”

    “Chi ti dice che lui lo sappia?” Rispose Buffy con un'alzata di spalle. “Non sono più nel circuito.”

    Spike aggrottò le sopraciglia al tono abbattuto della sua voce. “Sei la cacciatrice,” Spike rispose confusione.

    “Grazie per avermelo detto. Non l’avrei mai dedotto senza di te.”

    “Ok, adesso Cacciatrice. Sembrerebbe che io sia l'unico amico che hai.”

    “Ed è ciò che sei?” Chiese Buffy quietamente. “Un amico?”

    “E’ quello che vuoi che io sia?” rispose Spike, guardandola attentamente.

    ‘Cosa voglio che lui sia? ' si chiese lei silenziosamente.

    “Voglio qualcuno sul quale posso contare,” disse leggermente Buffy, alzando gli occhi a incontrare i suoi.

    “Allora è quello che hai,” rispose lui onestamente.

    “Così cosa vuoi che io sia per te?” chiese lei, l’insicurezza nella voce. Non era neanche sicura di volere sapere la risposta a quella domanda.

    “Cosa voglio che tu sia?” ripeté Spike, aprendo la bocca per rispondere prima che la richiudesse do scatto come una parola gli echeggiò attraverso la testa. ‘Mia.'

    Scuotendo la testa , Spike guardò negli occhi nocciola della giovane di fronte a se. “Sarebbe superfluo dirti la stessa cosa?” chiese con un sorriso, tentando di coprire quello che stava pensando.

    Fissandolo per un lungo momento, Buffy diminuì la distanza tra loro, avvolgendo le braccia intorno alla sua vita. Aveva bisogno di rassicurazione in quel momento. Aveva bisogno di dimenticare il neon lampeggiante sopra le loro teste che gridava ‘Nemici Mortali’. Aveva bisogno di essere una ragazza che prende solo un po’ di conforto da un uomo che considerava un amico.

    Le braccia di Spike le avvolsero la vita per la sorpresa. Avrebbe potuto giurare di sentire il cuore cominciare a battere per la sua vicinanza quando comprese che era quello di lei. Facendo un leggero rumore sordo contro il suo torace, che riecheggiava in lui, facendolo sentire vivo. Ingoiando sorpreso, le braccia la strinsero mentre chiuse gli occhi, godendo nell’averla tra le braccia.

    Resistendo alla spinta di darle un bacio sopra la testa, Spike abbassò la testa, preparandosi a dirle qualcosa, anche se non sapeva cosa.

    Aprendo la bocca, spalanco gli occhi quando si rese conto di quello che le stava per dire - ‘Ti amo. ' Ingoiando indietro la paura che sentiva, Spike si tirò lentamente via. Non voleva amare. Non voleva amare la cacciatrice tra tutte le persone, ma guardando nei suoi occhi, sapeva che era inevitabile. Distanziandosi da lei, Spike prese un respiro non necessario, evitando il suo sguardo.

    “Vuoi pattugliare?” chiese lei quietamente.

    “Suona bene,” rispose lui, tentando di tenere la voce normale e rabbrividendo quando suonò molto più alta del normale. Si, adesso era nei guai.

    Capitolo 18 – Betrayal of Trust (Trattamento di fiducia)

    Trattenendo la voglia di fissarla mentre camminavano attraverso il cimitero, Spike si mise le mani nelle tasche dello spolverino. Si aspettava che Riley uscisse all’improvviso da qualche parte, ma capì che finché era con Buffy non gli sarebbe successo niente.

    Stavano pattugliando da più di due ore e avevano ucciso solo cinque vampiri.

    “Perché hai dato ascolto a Riley?” domandò all’improvviso Buffy.

    “Non lo fatto” borbottò lui “Non veramente”

    “In che senso?”

    “Dovevo assicurarmi che tu stessi bene” disse leggermente.

    “Tu…tu mi seguivi?”

    Spike accennò col capo mentre lei spalancava gli occhi. Camminarono in silenzio per qualche minuto, quando Buffy pensò di cambiare argomento.

    “Ho bisogno di fermarmi al Magic Box. Devo riferire a Giles”

    Spike sorrise furbo e la guardò. “Non ti sei mai infastidita di riferire a Giles della pattuglia, pet. Perché cominci ora?”

    Buffy sorrise, avvolgendosi le braccia intorno al corpo tornando al suo solito spirito. “Giles è l’unica delle poche persone con cui mi sforzo di sembrare normale…e meglio che mi comporto da brava cacciatrice”

    Spike ridacchiò e la vide rabbrividire per il freddo. Rapidamente si tolse lo spolverino e glielo mise sulle spalle mentre lei gli sorrideva grata. Buffy osservò l’occhiata indifesa che aveva negl’occhi mentre li aggiustava il colletto. Non sapeva se era immaginazione o se lui gli mostrava davvero che era affezionato. Poi le portò le mani al naso e glielo pizzicò con un sorriso. “Non vorrai morire congelata?”

    ”Non sarebbe molto carino” disse con un sorrise mentre cominciavano a camminare di nuovo.
    “Ma inizia a correre se me lo rovini. Ti ucciderò” ghignò.

    Buffy rise, guardando le maniche che le finivano sulle mani e le arrotolò “Dove l’hai trovato?”

    Spike gelò, chiedendosi se doveva dirle la verità o mentire “Dall’ultima cacciatrice che ho ucciso” mormorò incapace di guardarla.
    Ogni traccia d’umorismo scomparve dalla sua faccia e si fermò dal camminare e si girò a guardarlo.

    “Sei serio?”

    “Si” rispose lui guardandola “Ma io no…non sono più quello di prima”

    “Un demone” disse con voce più aspra del previsto “Quindi se ti togliessi il chip, lo saresti?”

    ”Non ho detto questo” disse piano Spike

    “Uccideresti di nuovo?”

    Il demone tentò di combattere per non andare in superficie. Voleva gridare e addentare violentemente colli e lacerare gole. Ma guardando Buffy negl’occhi, William tornava in superficie.
    “Non lo so” rispose onestamente, sentendo un peso nello stomaco quando Buffy si allontanò da lui.
    Lei sapeva di non dover reagire così. Lui era un vampiro senz’anima, ma qualsiasi cosa le stava dicendo sapeva che poteva essere molto di più di così.

    “Ci sono molti fattori da considerare, pet”

    “Tipo quali?” chiese Buffy, avvolgendosi con le braccia il corpo.

    “Io non ti avrei mai conosciuta” disse leggermente.

    “Co- cosa intendi?” chiese nervosa.

    “Se quella cacciatrice non fosse morta, non sarebbe stata chiamata nessuna cacciatrice…e tu…”

    “E tu non ti saresti presentato in città per uccidermi” finì lei per lui “Quindi io avrei potuto avere una vita normale”

    Spike chiuse gli occhi prima di girarsi “Mi dispiace” bisbigliò allontanandosi.

    Buffy esitò prima di seguirlo “Non esserlo” mormorò, incapace di guardarlo negl’occhi “Non sto dicendo che quello che hai fatto è un bene, ma io ora so apprezzare la mia vita. Beh anche se ho una vita corta” disse con un ghigno.

    “Non scherzare” disse brusco Spike, guardandola mentre si avvicinavano al Magic Box “Avrai una lunga vita, cacciatrice. Me ne assicurerò io”

    “Davvero?” chiese sorpresa, sentendo il batticuore quando lui si avvicinò per scostarle una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

    “Vivrai a lungo, luv”

    Buffy si perse nei suoi occhi mentre lui si chinava verso di lei a darle un bacio molle sulla guancia.

    “Sarà meglio entrare”

    Lei non poté far altro che accennare col capo mentre lui apriva la porta del negozio.

    * * * * *

    Un’ora più tardi, Buffy stava per uscire quando Spike la fermò. Le afferrò il braccio causandole un piccolo formicolio.

    “Buffy ti va bene andare a casa da sola?” chiese Giles.

    “Si” rispose piano lei guardano il suo Osservatore.

    “Ho bisogno di Spike per alcuni dettagli sul demone che ti ha attaccato”

    “Va bene” disse lei leggermente, dando a Spike un’ultima occhiata prima di camminare fuori.
    Spike era scettico quando Giles lo condusse verso la cassa e aprì il cassetto. Stinse la mascella quando vide il batuffolo di soldi che aveva tirato fuori.

    “Hai tenuto fede all’affare” disse Giles, dandoglieli “Hai tenuto d’occhio lei, anche quando non lo sapeva. Te lo sei guadagnato”
    Spike guardò esitante i soldi prima di prenderli e posarli sul bancone.

    * * * * *

    Buffy era alcuni passi fuori dal Magic Box quando si ricordò di indossare ancora lo spolverino di Spike. Si voltò e camminò di nuovo dentro. Si fermò quando vide Giles che teneva un gruzzolo di soldi in mano e guardò attentamente le sue labbra per capire.


    “Hai tenuto fede all’affare. Hai tenuto d’occhio lei, anche quando non lo sapeva. Te lo sei guadagnato”

    Lì guardò con le lacrime agl’occhi, Buffy vide Spike prendere i soldi e fare un cenno a Giles.

    Si spostò un po’ all’indietro e lasciò cadere per terra lo spolverino e scappò fuori. Le due persone di cui si fidava di più avevano macchinato un giro d’affari dietro la schiena. Un singhiozzò le lacerò la gola.

    Capitolo 19- Death Wish (Augurio di Morte)

    Spike guardò all’indietro aggrottando le sopracciglia quando vide il suo spolverino per terra davanti all’entrata. Lo andò a prendere e lo portò al naso inalando il profumo e vide che sapeva di vaniglia e si ricordò che lo indossava Buffy prima di lasciare il negozio.
    Guardò la porta aperta e sentì il cuore stringersi al pensiero di quello che aveva potuto vedere.

    “Avrei dovuto sentirla” mormorò “Avrei dovuto sentirla…”

    Si alzò in piedi capendo che era stato distratto da Giles e dai quei dannati soldi. Sapeva che c’era una possibilità che avrebbe potuto vederli.
    “Per l’inferno maledetto, ci ha visti!”

    Senza nessun altro pensiero, uscì dal negozio sperando che Buffy fosse vicina.

    * * * *

    Mentre stava andando verso casa, Buffy deviò verso il cimitero vicino, non voleva affrontare la madre con le lacrime che le scendevano lungo le guance aveva bisogno di calmarsi.
    Tutto era contro di lei, non sapeva più a cosa credere. Pensando questo non vide il vampiro che le tirò un pugno sulla mascella, cadde all’indietro con la schiena sulla terra. Tentò di lottare ma fu travolta dalle emozioni.
    ‘Nulla ha più importanza’ pensò mentre il vampiro le saliva sopra.
    Buffy chiuse gli occhi aspettando che le zanne finissero nella sua giugulare. Voleva soltanto finirla. Voleva dimenticare.
    Non sentì più il peso del vampiro ma soltanto della polvere che le cadeva addosso e gli occhi freddi dell’uomo di cui credeva di potersi fidare.

    “Cosa per l’inferno era?” gridò Spike, scuotendola “Stavi tentando il suicidio?? Perché è proprio quello che stavi per fare!!!”

    Buffy non aveva mai visto Spike così arrabbiato ma lei si alzò e iniziò a camminare. Raggiungendola, l’afferrò per il braccio e la tenne stretta.
    “Vuoi morire?” chiese, dandoli una scossa.

    “Perché te ne importa?!” gridò Buffy, tentando di rompere la presa.

    “Perché ti voglio bene” disse Spike, disse allentando la presa “Sei la cacciatrice più forte che io abbia mai incontrato, e ti ho promesso di prendermi cura di te”

    “Io non sono la cacciatrice!!” gridò lei con le lacrime che le correvano sulle guance “Non sono più niente. Sono solo un guscio vuoto e non ho avuto nessuna opportunità come ragazza! Sono la cacciatrice da quando ho quindici anni e non sono mai stata BUFFY! Voglio finirla”

    “Da dove per l’inferno sta uscendo tutto questo?!” chiese Spike arrabbiato

    “Diciamo che stasera ho avuto una rivelazione improvvisa”

    “E sarebbe?”

    “Perché non lo chiedi al tuo partner d’affari?” chiese amaramente Buffy “Che c’è? Non ci sono più operazioni di passaggio soldi stasera?”

    Spike sapeva di doverci andare con i piedi di piombo “Cacciatrice- ”

    “Non farlo!” gridò lei, lottando contro le lacrime, alzò un dito nella sua direzione “Non voglio sapere che scusa ti inventerai” bisbigliò non riuscendo più a trattenere le lacrime “Pensavo che avessimo qualcosa di speciale era tutta questione di soldi” si coprì la faccia con le mani mentre i singhiozzi le scuotevano il corpo.
    Saltò quando sentì le braccia di Spike avvolgerla e si allontanò dandogli un pugno sul naso facendolo finire a terra. Spike si alzò subito e si avvicinò di nuovo.
    “Avevo fiducia in te!” gridò lei continuando a piangere “Avevi detto di essere mio amico!”

    “Lo sono” disse piano facendola sfogare, mentre lei iniziava a batterli i pugni sul petto. Appena lasciò cadere le braccia, Spike gli avvolse le braccia intorno al corpo lasciandosi cadere a terra con lei.

    Dopo alcuni minuti, Spike la tirò indietro costringendola a guardarlo “Non volevo farti del male” non le lasciò mai gli occhi “Non ho preso i soldi”

    Lei allargò gli occhi “No?”

    Spike scosse la testa “No”

    “Pe- perché no?” chiese lei con voce tremante.

    Spike esitò poi inclinandosi in avanti le diede un bacio leggero sulle labbra. Era soltanto una carezza, ma fu abbastanza da farle desiderare di più. Buffy si inclinò in avanti chiedendo insistentemente il suo tocco mentre approfondivano il bacio. Lo ruppero qualche momento dopo, Buffy aveva il respiro affannato e lo guardò.

    “Perché non hai preso i soldi?” domandò di nuovo.

    “Perché ti amo”

    Capitolo 20- Denial & Acceptance (Negando & Accettando)

    “Amore? Tu… tu mi ami?”

    Spike fissava i suoi occhi che luccicavano per l’emozione, Buffy si sentì con il fiato corto. “Lo faccio,” bisbigliò, aspettando che i suoi lineamenti si indurissero o il momento in cui lei l'avrebbe spinto e che sarebbe andata più lontano che poteva.

    “Da quando?” bisbigliò lui, sorprendendola non allontanandosi dal suo abbraccio seduti ancora a terra.

    “Ricordi la notte al Max Box? La notte quando Riley è crollato?”

    Buffy accennò col capo, quando spalancò gli occhi. “La notte che ho sentito davvero quello che mi hai detto per la prima volta?”

    Questa volta fu Spike a spalancare gli occhi. “Sì,” bisbigliò, il sopracciglio alzato tentando di capire quello che voleva dire. “Non sapevo quello che stavo provando.”

    Buffy rimase in silenzio mentre lui dolcemente le accarezzo i capelli.

    “Andiamo, pet, ti posto a casa,” disse lui, tentando di cambiare argomento aiutandola ad alzarsi in piedi.

    “Spike, non penso-“

    “Lascia perdere, Cacciatrice” disse lui con un tono più aspro di quello che intendeva, pentendosene appena vide il dolore nei suoi occhi. Stringendo la mascella, evitò il suo sguardo, tentando di tenere l’emozioni sotto controllo prima che la guardasse di nuovo. “Non è un grande affare,” borbottò alla fine, sentendo il suo sguardo su di se. “Solo non voglio parlare di questo.”

    “Questo è un grande affare,” insisté Buffy, afferrandogli il braccio e costringendolo a girarsi e a guardarla.

    “Perché?” chiese lui, tenendo un’espressione neutra così che lei non potesse vedere quello che stava provando.

    “Perché non è una cosa che puoi solo spifferare e poi pretendere di non parlarne!”

    “Guarda, so come succederà. Io sono in piedi di fronte a te con il cuore in mano e me lo ributterai in faccia. Perdonami se non voglio che accada stasera.”

    “È veramente quello che pensi?”

    “Cacciatrice, l'unica ragione per la quale stai di fronte a me è perché hai perso l’udito. Se non fosse successo, staresti ancora entrando di corsa nella mia cripta e mi avresti preso a botte per avere delle informazioni.” Spike si fermò quando vide il dolore che attraversò i suoi lineamenti.

    “Forse,” mormorò lei, guardando a terra. “Probabilmente… ma le cose adesso sono diverse.”

    “No, non lo sono.”

    “Perché?” chiese Buffy adirata. “Perché adesso ho una disabilità? Chi se ne frega, Spike! Tutto quello che mi ha condotto a questo ha avuto degli eventi che l'ha preparato! Pensi che mi sarei messa con Angel se non fossi stata la cacciatrice?” ignorò la sua smorfia per aver menzionato Angel e continuò, “Pensi che mi sarei messa con Riley se Angel non avesse lasciato città? Pensi che saresti qui se Drusilla non ti avesse lasciato? Perché dal tuo ragionamento, non starei stata con te, perché se Dru non ti avesse lasciato, non avresti un chip in testa.”

    “Questo non ha senso,” rispose Spike esasperato.

    “Non c’è l’ha? Se non fossi sorda, noi non staremmo in piedi qui. Se non avessi quel chip in testa, noi non staremmo in piedi qui. A me sembra che abbia molto senso,” rispose, incrociando le braccia sul torace.

    “Vuol dire che mi ami?”chiese lui con un sopracciglio alzato, preparandosi per la risposta che sapeva sarebbe stata il colpo finale.

    Buffy lo fissò per un minuto prima di parlare. “Questo vuol dire… io non ne ho idea.”

    Gli occhi di Spike si allargarono prima di eliminare in una frazione tutte le emozioni. “Non sai quello che vuoi dire,” rispose, girandosi e camminando nella direzione della sua casa.

    Buffy gli andò dietro, lottando contro le lacrime. Strinse la mascella, seguendolo lentamente e aspettando che si voltasse. Quando finalmente lo fece, Buffy fece la cosa che non si sarebbe mai aspettata di fare di nuovo.
    Camminando verso di lui, gli diede un pugno nella mascella, sopprimendo il sorriso mentre lui riguadagnò il suo cipiglio.

    “Per l'inferno maledetto per cosa era questo!?” gridò lui, tenendosi una mano sulla mascella.

    “Per essere un idiota,” rispose lei, oltrepassandolo.

    Spike le andò rapidamente dietro, afferrandole il braccio e facendola voltare.
    Gli occhi di lui che lampeggiavano per la rabbia si riempirono di pentimento mentre vide il pentimento negli occhi di lei . “Cosa c’è di sbagliato?”

    “Tu… tu mi hai chiesto se ti amo, e io ti ho dato un’onesta risposta… perché me l’hai chiesto quando avevi già inventato quello che ti stavo per dire?”

    Spike sospirò prima di guardare per l'area. Erano ad alcuni isolati da casa di Buffy, e stavano facendo tardi. “Andiamo a casa, pet.”

    “Lo ignorerai, vero?”

    “Cosa dovrei fare?” chiese Spike, sentendo il cuore stringersi per le semplici parole.

    Prendendo un profondo respiro, Buffy avanzò facendo scivolare la mano nella sua e stringendola mentre lo guardò negli occhi. “Dovresti vedere se questo può funzionare.”

    “Tu non mi ami, Buffy” bisbigliò lui con voce rassegnata.

    “No,” disse lei leggermente. “Io non… ma non amavo Riley. L’amore non è facile per me, ma non vuol dire che non voglio provare e vedere se c’è… perché adesso posso dirti, ho già più un’ intesa con te, che quanta ne abbia mai avuta con Riley.”

    Un leggero sorriso apparve sul viso di Spike mentre la guardò negli occhi, vedendoci l’onestà.

    “Mi accompagni a casa?” chiese lei, mordendosi il labbro aspettando la sua risposta.

    Guardando le loro mani unite, il suo sorriso si ampliò. “Sai che lo voglio.”

    Camminando tranquillamente, entrambi rilassati, godendo il semplice contatto mentre camminavano nelle strade buie. Nessuno voleva rompere la tranquillità del momento, volevano ricordarlo per sempre.

    Girando verso Revello, la presa di Spike si strinse brevemente prima che si mosse permettendole di andare. “Cosa stai facendo?” chiese Buffy, le dita agganciate intorno alle sue.

    “Non penso che vorresti che qualcuno che tu conosci ci veda.”

    Buffy aggrottò le sopraciglia. Stava per essere definitivamente una conversazione difficile, considerato che doveva dire ai suoi amici che si era lasciata con Riley e stava iniziando qualcosa con Spike, ma comprese stranamente che non gli importava di ciò che pensavano.

    Camminando in silenzio per alcuni momenti, Buffy salì alcuni gradini conducevano al portico e si girò per affrontarlo. “Spike,” bisbigliò, prendendogli l’altra mano nella sua, sentendo una sensazione di calma . “Devo chiederti una cosa, e non penso che mi mentiresti ma-”

    “Cosa, amore?”

    Esitando per un momento, Buffy prese un profondo respiro. “Il chip… se ti venisse tolto, tu -“

    “No,” rispose lui interrompendola. “Non farei male a nessuno.”

    Lui sentì un sentimento strano, come di dolore quando vide l'incredulità negli occhi di lei.

    “Non mi credi?”

    “E solo… c’è l’ha da meno di un anno e-“

    “E come potrebbe un demone di demone senz'anima cambiare in meno di un anno?”

    “Bene… si.”

    “Risposta semplice, amore,” disse lui, mettendole una ciocca di capelli dietro ad un orecchio.
    “Te.” Al suo sguardo sorpreso, continuò, “Sento da molto dei sentimenti per te – li ho solo ignorati. Tu fai si che voglia cambiare, Buffy.”

    Lei sentì le lacrime spuntarle dagli occhi, mentre il mento le vibrava per l’emozione. Non pensando a quello che stava facendo, Buffy gli diede un bacio tenero sulle labbra. Sorridendo all'espressione scioccata di Spike quando si tirò via. Lui evidentemente non si sarebbe mai aspettato che lei prendesse l’iniziativa per baciarlo, e lo sguardo sul suo volto era senza prezzo.

    “Meglio se entro,” bisbigliò lei con riluttanza evidente nella voce.

    “Okay, amore” disse leggermente Spike. “A domani.”

    Spike si sentì come se fosse in paradiso quando le sue labbra si posarono di nuove sulle sue, facendolo lamentare prima di tirarsi via lentamente. “Buona notte, Buffy.”

    Buffy lo guardò mentre si voltava e scomparve per la strada prima di entrare in casa, sentendosi più rilassata.

    * * * * *

    Spike si sentiva insicuro mentre si dirigeva verso la cripta, ed era così da tutto ciò che era successo con Buffy quella era che non stava prestando attenzione all’ambiente circostante.

    “Dobbiamo parlare.”

    Girandosi al suono famigliare della voce, Spike alzò un sopracciglio, sorpreso che l’avesse raggiunto senza che se ne accorgesse. “Cosa vuoi, ragazzo Soldato?”


    TBC
     
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    Capitolo 21 – Déjà vu (Déjà vu)

    Buffy si sentì strana appena diede la buonanotte alla madre. Andò nel retro sedendosi sui gradini del portico, tentando di capire da dove proveniva l’ansia che si sentiva. Dopo un po’ si alzò tornò dentro e vide la madre seduta sul divano a guardare la televisione.
    “Mamma…lo senti?”

    “Cosa, honey?” chiese Joyce, guardando la figlia preoccupata.

    “Sento che c’è qualcosa che non va ma non capisco cosa”

    Joyce cercò di aiutarla. “Credi si tratti di qualcosa da cacciatrice?”

    “Non lo so…non lo sento da quando Angel è stato avvelenato”

    “Pensi che…”

    “Spike!”

    Prima che Joyce potesse dire qualcosa, Buffy uscì dalla porta correndo veloce verso il cimitero.

    * * * * *

    Il sentimento diventò più forte mentre si avvicinava alla cripta. Arrivata calciò la porta che sbatté contro il muro.
    “Spike?”
    Non ricevette nessuna risposta e si guardò in giro “Spike, dove sei?”
    ‘Avanti’ lo esortò in silenzio ‘Sai che posso sentirti, rispondimi’
    Prendendo un paio di respiri per calmarsi, Buffy chiuse gli occhi, lasciando che i sentimenti uscissero. Dopo pochi momenti corse di nuovo fuori. Si fermò un secondo e corse verso sinistra, e si lasciò cadere sulle ginocchia trattenendo un grido quando vide il vampiro di fronte a lei che giaceva in una pozza di sangue.
    Tagli e contusioni adornavano la sua faccia e il corpo e stavano già cominciando a gonfiarsi, il sangue si versava da lui. Sentì una pugnalata al cuore accorgendosi che era svenuto.
    Il suo primo istinto fu quello di controllargli le pulsazioni finché il suo cervello non le ricordò che non poteva.
    “Spike” bisbigliò piano piena di speranza, toccandogli dolcemente il torace, chiedendosi se un vampiro poteva morire dissanguato.
    Più dolcemente che poteva, Buffy lo prese di peso portandolo verso la cripta. Con un sospiro di sollievo lo stese sulla bara, tentando di trattenere le lacrime e corse al frigorifero a prendere un tazza di sangue. Gli alzò la testa e inclinò la tazza di sangue verso la bocca, sperando che il profumo lo destasse. Prese un sospiro quando lui iniziò a bere, ma sentì cadergli il cuore quando lui tossì sputandolo fuori.

    ”Spike, hai bisogno di berlo” bisbigliò lasciando cadere le lacrime. “Non posso perderti…non posso!!”

    "Buffy? "
    Spike mosse la testa e Buffy ansimò vedendogli aprire gli occhi “Sono io” bisbigliò accarezzandogli la guancia “Sono qui”

    Con una smorfia di dolore, Spike si alzò prendendole la mano nella sua baciandogli il palmo “Perché quella faccia lunga, pet?” chiese piano.


    “Io…credevo di averti preso. Cos’è successo?”

    “Non è importante” borbottò, girando la testa dall’altra parte.

    “Si, che lo è” rispose lei, facendo il giro della bara così da poterlo guardare di nuovo “Chi ti ha fatto questo?”

    Vedendo quanto fosse risoluta, sospirò.
    “Il tuo ex ragazzo, cacciatrice”

    “Riley?” chiese incredula “Perché?”

    “Apparentemente, sto approfittando di te” rispose Spike tossendo un po’ di sangue.

    Buffy glielo pulì “Non sono sua” bisbigliò.

    “Non è quello che pensa lui” bisbigliò Spike, facendosi cadere all’indietro mettendo la testa sul braccio e chiudendo gli occhi.

    “No! No, Spike, non chiudere gli occhi, devi mangiare!”

    “Sono troppo debole, pet. Ho alcune ossa da rattoppare”

    “Diventerai più forte, solo bevi”

    “Ho bisogno di riposarmi” disse lui con voce debole.

    Sedendosi sulla pietra, Buffy lo tirò seduto costringendolo a guardarla “Hai bisogno di sangue, Spike”

    “Dove per l’inferno maledetto è?” chiese rassegnato.

    Prendendo un respiro profondo, Buffy si leccò nervosamente le labbra muovendosi in avanti e inclinò la testa. Spike aprì la bocca rendendosi cosa stava facendo.
    “Non farlo, cacciatrice...non voglio farlo”

    “Fallo”

    Spike si leccò inconsapevolmente le labbra guardandole il collo e scosse la testa “Ti farò del male…e il chip”

    La guardò avvicinarsi più vicino e appoggiarsi contro il suo petto.
    “So che non mi farai del male” bisbigliò lei, sentendo il demone di lui emergere.

    Lui le leccò il collo. Sentì il battito cardiaco accelerare e lei che gli passava le mani nei capelli.
    Spike alzò il sopracciglio quando capì che Buffy si stava per legare a lei.
    “Spike?” bisbigliò Buffy ma ansimò quando sentì le zanne immergersi nel suo bel collo e chiuse gli occhi quando lui iniziò a prendere profonde sorsate.
    Sentendo il batticuore, la tirò più vicino a lui, dimenticandosi del dolore mordendola più forte, sorprendendosi che il chip non si attivasse. Portò la mano alla schiena e alla testa di Buffy continuando a bere il suo sangue.
    Buffy cominciò a sentire la forza lasciarla ad ogni sorso. Il sentimento di déjà vu la prese e si inarcò, spingendo il corpo contro il suo. Stava per chiedergli di fermarsi prima che l’oblio la prendesse.
    Sentendo il battito cardiaco diminuire, un avvertimento passò attraverso Spike, capendo che era in pericolo e si tirò via. Fece andare via il demone, e immediatamente fu colto dal panico vedendo gli occhi di Buffy,

    “Buffy?”
    Tentando di scuotere via il sentimento che l’aveva presa, Buffy si inclino contro la superficie dura, sentendo gli occhi preoccupati di Spike su di lei.
    “Mi dispiace, luv. Non volevo fare così”
    Prendendo alcuni sospiri, Buffy lo guardò sorridendo debolmente. Ascoltando il suo cuore che si ristabiliva la fissò dolcemente.
    “Stai bene?”

    “Starò bene” bisbigliò “Ho avuto di peggio”

    Spike continuò a fissarla, controllando la sua respirazione “Cosa posso fare per te?”

    “Mi abbracci?” bisbigliò con speranza, sorridendo quando lo vide felice.

    “Certo”

    Buffy si rilasso e si accollò con lui sentendosi bene.

    “Mi dispiace” disse piano, baciandola sulla fronte.

    “Non esserlo” rispose lei “A me non è dispiaciuto”

    Capitolo 22 – Drained (Prosciugata )

    Aprendo lentamente gli occhi, Buffy gemè per il dolore nel suo corpo, chiudendo immediatamente gli occhi ancora una volta. Si sentiva come se fosse stata investita da un camion e quando i ricordi le vennero in mente si pentì di non essere andata all'ospedale.
    Almeno quando aveva permesso ad Angel di alimentarsi da lei, era stata messa in sesto con abbastanza medicine, che la tenevano intorpidita dal dolore.
    Ovviamente era stata molto vicina alla morte al tempo, e quella era una sensazione che non voleva rivivere presto.

    “Buffy?”

    Voltandosi verso la confortevole voce, i suoi occhi sbatterono per poi aprirsi, e Buffy sorrise all'espressione preoccupata sul viso di Spike.

    “Come stai?” chiese lui nervosamente.

    “Starò bene” mormorò lei, la sua voce camuffata dal dolore quando rotolò verso lui, cercando di stare comoda. Frignò quando sentì qualcosa di diverso.
    Guardandosi attorno Buffy si rese conto che Spike l'aveva spostata nel letto. Il soffice materasso e le lenzuola setose coprivano il suo corpo facendo la loro parte nell'alleviare il dolore ai suoi muscoli.

    “Non avresti dovuto farlo, pet,” mormorò Spike facendo scorrere le punte delle dita lungo il suo collo.

    Sospirando di sollievo alla confortevole sensazione di essere in grado di sentire lui e il suo tocco, Buffy si accoccolò più vicino al suo corpo nascondendo la testa sotto il suo collo, tremando quando le sue mani viaggiarono più in basso scivolando sotto la sua maglietta e accarezzando la pelle con cui lui entrava in contatto.

    "Dovevo farlo" mormorò lei "è stata colpa mia."

    “Non lo è stata,” insistè Spike tirandosi indietro per guardarla, “Il tuo ex ragazzo è l'unico da rimproverare.”

    “Ma se non fosse stato per me, lui non avrebbe mai mostrato di volere vendetta." disse piano tendendosi per studiarlo per un momento.

    Non c'era nessun rigonfiamento nella sua faccia e alcuni dei lividi che aveva erano già spariti. I tagli erano chiusi, facendo sembrare come se Spike avesse partecipato ad un combattimento imparziale e fosse stato semplicemente curato dalle sue ferite.La sua memoria bloccò fuori il modo in cui lui l'aveva osservata quando era arrivata, e il pensiero di cosa sarebbe potuto accadere se lei non fosse stata lì. Il suo sangue di cacciatrice aveva fatto quello che si supponeva facesse, questo era quello su cui lei aveva bisogno di concentrarsi. .
    Vedendo le lacrime luccicare nei suoi occhi, Spike inclinò la testa per guardarla con espressione preoccupata. “Cos'è questo?” chiese in un sussurro, facendo sì che i suoi occhi viaggiassero su di lui.

    “Se io non fossi stata qui?” disse lei con voce soffocata. “Se io non avessi sentito che qualcosa andava male? Il sole sarebbe sorto e tu…”

    “Hai sentito qualcosa?”

    Buffy annuì, tirando su con il naso quando lui la guardò. “Non posso spiegarlo. Ho sentito dei sentimenti confusi,e dopo ho realizzato che tu eri in pericolo e sono corsa qui più veloce che potevo."

    Guardando su verso di lui per studiare la sua reazione, Buffy fu sorpresa della confusione che gli si leggeva in viso.

    “Cosa stai pensando?” chiese, quando lui si voltò a guardarla, le sue sopracciglia erano aggrottate.

    “Non è importante,” rispose lui, scuotendo la testa. “Stavo solo cercando di capire come riusciamo a sentirci a vicenda"

    “E questo non è importante?” chiese lei, facendo il broncio.

    “E' importante, luv,” sussurrò lui con un sorriso. “solo confusionario.”

    “si” fu d'accordo lei con voce molle, vedendo l'espressione di Spike cambiare ancora una volta. “Non posso leggerti nella mente Spike. Dimmi cosa c'è che non va nella tua testa.”

    “E' solo... se non capissi così bene, avrei detto che siamo compagni.”

    Buffy stette in silenzio, evitando il suo sguardo fisso guardando le lenzuola. Spike la studiò per un momento prima di tirare l'attenzione di nuovo su di lui . “Nemmeno io posso leggerti nella mente,” disse lui con un sorriso giocoso che Buffy non ricambiò.

    “Se noi siamo compagni…è come una forma di richiesta?”

    “Si, luv. Ma non lo siamo.”

    Il disappunto che si leggeva nei lineamenti di lei non gli passò innoservato, ma scelse di non dire nulla a proposito.

    “Perchè non ne parli con il tuo osservatore e vedi se può trovare qualcosa?,” propose lui, tirandola più vicina a se.

    “Si,” mormorò lei, guardandolo ad occhi sgranati che erano più espressivi del solito.

    Abbassando lentamente le labbra sulle sue, Spike la baciò gentilmente, strappandole un gemito quando cercò di tirarsi via. Buffy cercò entusiasta il comfort che il bacio le dava e allacciò le braccia attorno al suo collo, tirandolo vicino a se quando la sua lingua scivolò tra le sue labbra accarezzando la sua.
    Tirandosi via senza fiato dopo un momento, vide Spike guardarla con gli occhi pieni di lussuria. La soprendente tonalità di blu la fece sussultare per l'intensità del suo sguardo.

    “Ti amo,” sussurrò lui, dandole un altro bacio che ruppe quasi subito.

    “Non so cosa vuoi che io dica,” mormorò lei, tracciando una mano lungo il suo zigomo.. “Intendo…So cosa vorresti che io dicessi, ma…”

    “Non sto cercando di pressarti. Penso solo che tu abbia bisogno di sentirlo di nuovo.”

    Buffy sorrise, guardando in basso timidamente prima di incontrare nuovamente il suo sguardo. “Non posso ancora dirlo,” sussurrò lei, notando il breve lampo di disappunto nel suo sguardo prima di mascherarlo facilmente. “Ma so che non posso stare senza di te.”

    Un sorriso smagliante illuminò il viso di Spike, e Buffy realizzò di non aver mai visto un sorriso sincero e genuino da lui.

    “Mi piace questo,” mormorò lei, poggiando la testa sul suo torace in estasi.

    “Cosa pet?” chiese Spike, poggiando le labbra sulla cima della testa di lei, lasciando le sue mani andare su e giù per le sue braccia in un gesto tranquillizzante.

    “Quando sorridi” sussurrò lei, chiudendo gli occhi e sbadigliando. “Non penso di averlo mai visto da quando ci conosciamo.”

    Spike rise, tenendola ancora stretta, incapace di credere che lei era realmente distesa tra le sue braccia per suo stesso volere.

    “Riposati,” le disse a bassa voce.

    “Non posso” mormorò lei con voce assonnata. “La mamma probabilmente è preoccupata per me.”

    “Hai bisogno di riposo, raggio di sole,” disse lui, giocando con una lunga ciocca di capelli.

    “Dormi per un'oretta, poi ti sveglierò, va bene?”

    Non abbastanza forte per replicare, Buffy annuì, sospirando di sollievo abbracciando di più Spike. I suoi occhi si riaprirono brevemente quando sentì un basso ringhio prima di sorridere realizzando che lui stava facendo le fusa.Chiudendo di nuovo gli occhi, Buffy sprofondò velocemente nel sonno, confortata dalla calma vibrazione vicino a lei.

    * * * * *

    “Mamma?” chiamò Buffy, entrando a casa poche ore dopo.

    “Buffy,” disse Joyce sospirando di sollievo mentre scendeva le scale. “Sono stata così in pensiero. Spike sta bene?”

    “Mi dispiace,” si scusò Buffy, abbracciando la madre. “Spike sta bene…ora.”

    “Ora? Cosa è successo?” chiese Joyce preoccupata mentre entravano nel salotto per poi sedersi sul divano.

    “Riley,” disse Buffy in un sussurro. “Riley lo ha picchiato…Odio pensare questo,
    ma sembrava che lui l'avesse lasciato lì per l'alba.”

    Joyce rimase senza fiato, i suoi occhi si allargarono sentendo l'accaduto. “Buffy, sei sicura?”

    “Non sono più sicura di niente,”disse Buffy con voce stanca quando ruppe il contatto degli occhi e fece correre le mani tra i suoi capelli.

    “Cosa?” chiese alla madre confusa, quando sentì gli occhi di Joyce su di lei.

    “Sei stata attaccata?”

    “No, Perchè...”

    La sua mano inconsciamente si posò sul suo collo quando lei guardò in basso il pavimento.

    “Così hai visto,” disse lei impacciato, mordendosi il labbro inferiore guardando la madre.

    “Spike?”

    “Aveva bisogno di sangue,” ragionò Buffy.

    “Presumo che questo sia avvenuto nella sua cripta.”

    “Si” replicò Buffy scettica, i suoi occhi si strinsero quando si chiese cosa Joyce volesse farle dire.

    “E non aveva del sangue nel frigorifero?” chiese lei, reprimendo il ghigno che le si stava formando sulle labbra.

    “Ho capito, non vuoi accettare che un vampiro sia stato nutrito da tua figlia.” disse Buffy, tendendosi contro il cuscino del divano.

    “Voglio soltanto assicurarmi che sia stato…consensuale.”

    Buffy arrossì per la scelta di parole della madre. “Pensavo stesse per morire, mamma.”

    “Posso capirlo” disse Joyce con un cenno. “Ovviamente tu hai dei sentimenti per lui e vuoi prenderti cura di lui. E' perfettamente comprensibile. Buffy tu stai bene?" chiese, facendo uscire fuori il suo lato preoccupato.

    “Sto bene,” disse Buffy, con un sorriso molle sulle labbra. “Un pò debole, ma Spike mi ha lasciato riposare alla cripta”

    “Dovrei regalare a Spike un cellulare,” disse Joyce con un sorriso.

    Buffy rise, scuotendo la testa con incredulità. “Incredibile. Ne ho chiesto uno per anni e adesso solo perchè ho perso l'udito, ti stai offrendo di regalare ad un vampiro un telefono.”

    “Beh, tu non potresti usarlo bene, e mi piacerebbe sapere che tu sei al sicuro. Spike è in giro da più di cento anni, dovrei assicurarmi che lui sappia come si usa uno di quelli.”

    Ruotando gli occhi alla madre, Buffy si alzò. “Andrò a riposarmi. C'è una riunione degli scooby stasera e mi sento come se fossi... beh...letteralmente prosciugata.”

    “Sei sicura di stare bene?” chiese Joyce, studiando il viso della figlia notando che era più pallida del solito.

    “Starò bene” insistette Buffy “Mi svegli tra poche ore?”

    “Certamente”

    * * * * *

    Camminando per il cimitero dopo il tramonto, Buffy bussò esitante alla porta della cripta per poi aprirla. Spike si alzò dalla sua poltrona e sembrò più che sorpreso di vederla lì. “Qualcosa non va, pet?” chiese lui raggiungendola.

    “No,” replicò Buffy , scuotendo la testa. “Io solo... beh...c'è una riunione degli scooby stasera e pensavo...dimenticalo.”

    “Buffy,” disse Spike con un sorriso, afferrandole le braccia prima che lei potesse andar via.

    “Vuoi che io venga?”

    “Io, solo... mi sentirei meglio se tu venissi con me.”

    Realizzando un momento più tardi che aveva detto la cosa sbagliata, Buffy aprì la bocca per ritirare tutto quando gli occhi di Spike si indurirono.

    “Non ho bisogno che tu mi protegga, Cacciatrice,” disse lui a bassa voce.

    “L-Lo so,” disse lei, desiderando poter riformulare la frase ma sapendo che Spike non avrebbe dimenticato quella facilmente. Con un pesante sospiro, Buffy realizzò che probabilmente era meglio lasciare stare. “Dimenticalo” mormorò lei, staccando le mani dalla sua presa voltandosi verso la porta.

    “Buffy.”

    Sentendo la sua voce, lei chiuse gli occhi, cercando di scacciar via le sensazioni. Era l'unico suono che lei potesse sentire, quindi era ovvio che lei rispondesse in quel modo a quello.
    Voltandosi a guardarlo un momento prima di attraversare la porta, Buffy lo guardò per un momento. “Cosa?” chiese infine con esasperazione.

    Senza dire una parola, Spike chiuse la distanza tra di loro tirando Buffy contro di lui e scontrando le labbra contro quelle di lei. Ricambiando entusiasta il suo bacio per un momento, trovò presto se stessa persa nelle sensazioni.

    Tirandosi via riluttante e sentendo un profondo senso di perdita alla rottura del contatto, Buffy gli offrì un tentativo di sorriso. “E' meglio che vada,”disse lei, respirando pesantemente per il semplice sforzo del bacio.

    Non lasciandola andare, Spike guardò nei suoi occhi, studiandola per un lungo momento fino a che Buffy iniziò a farsi piccola sotto il suo sguardo.

    “Posso andare ora-?"

    “Vuoi veramente che io venga con te?”

    “Si,” ammise lei. “Ma dato che ovviamente tu non vuoi venire, arriverò in ritardo se-“

    Le labbra di lui trovarono nuovamente quelle di lei, e Buffy si perse alla sensazione di lui. La sua lingua accarezzò gentilmente quella di lei quando le sue mani trovarono la loro strada attraverso i capelli di lui. Tirandosi via ancora una volta, Buffy si sentì in preda alle vertigini, ansimando per l'aria.

    “Mi sei mancata oggi,” sussurrò lui, il suo respiro così vicino a lei da mandarle brividi lungo tutto il suo corpo.

    “Non sono stata via così tanto” mormorò lei, guardando le sue mani raggiungere e toccare i forti muscoli del suo torace.

    “Troppo a lungo,” replicò lui, guardandola negli occhi per un momento prima di afferrare il suo spolverino. “Cosa stiamo aspettando, pet? Faremo tardi.”

    Buffy sbattè le palpebre all'improvviso, brusco cambio di discorso. “Stai venendo?” chiese lei, inclinando il capo per studiarlo.

    “Beh, si” disse con un sorriso . “ Ho bisogno che la mia ragazza mi tenga al sicuro, ora non dovrei?”

    Lo sguardo compiaciuto sul suo viso fece restringere gli occhi di Buffy verso di lui, prima di scomparire attraverso la porta.

    “Aspetta, Raggio di sole” la chiamò lui, rincorrendola. “Non pensi che io non voglia lasciarmi sfuggire del tempo da trascorrere con te?” chiese lui, sorridendo quando lei si voltò a guardarlo.

    “beh se la metti in questo modo, è difficile essere arrabbiata con te”

    “Tutto parte del mio magnifico piano” replicò Spike inarcando le sopracciglia.

    Buffy ruotò gli occhi e continuarono a camminare verso il Magic Box. Spike potè sentire la tensione di lei.

    “Guardami, pet...So che sei preoccupata che i tuoi amici scoprano qualcosa circa qualunque cosa ci sia tra di noi- la prendo con calma.”

    “Non è questo ciò di cui mi preoccupo” ammise lei a bassa voce.

    “No?”

    Scuotendo la testa, Buffy sospirò, i suoi occhi si guardarono attorno nervosamente prima di prendere una decisione. Facendo un passo vicino Spike quando camminarono, Buffy evitò i suoi occhi quando prese la sua mano intrecciando le dita con quelle di lui in un gesto tenero.

    Guardando in basso alle loro mani unite, Spike sentì il suo cuore gonfiarsi. Non pensava fosse possibile amare questa donna più di quanto l'amasse già, ma il semplice gesto di prendere la sua mano non gli fu indifferente. Lei non era la cacciatrice in quel momento. Era semplicemente una ragazza che era nervosa attorno a qualcuno che le piaceva, e Spike non aveva intenzione di ridicolizzarla o di prenderla in giro per il gesto affettuoso.

    Prendendo la sua mano e portandola alle sue labbra, lei fu visibilmente rilassata quando lui ne baciò teneramente il dorso continuando a camminare verso il negozio.. Dopo pochi minuti, Buffy guardò Spike con la coda dell'occhio, sorridendo quando lo vide guardargli le spalle.

    “Ti ho mai detto grazie?” chiese lei, voltandosi verso di lui.

    “Non lo ricordo, pet.”

    “Bene, se non l'ho fatto...grazie.”

    Applicando una leggera pressione alla sua mano in una gentile stretta, Spike gli diede un leggero sorriso.“Non lo avrei voluto in nessun altro modo.”

    Capitolo 23 – Coming Clean (Prossimamente Onesto)

    Per la sorpresa di Spike, Buffy non lasciò la sua mano come entrarono nel Magic Box, guadagnandosi un aspro sguardo da Xander.

    “Siete fidanzati?” chiese Anya guardandoli.

    “Cosa?” chiese Buffy, guardando Spike che stava ridacchiando.

    “Bene, l'ultima volta che vi ho visti per mano eravate fidanzati. Lo siete di nuovo?”

    “Non siamo fidanzati,” rispose Buffy, scuotendo la testa.

    “È un incantesimo,” Urlò Xander, gettando le mani in aria come se avesse scoperto la cura per il normale raffreddore.

    “Non è un maledetto incantesimo,” ringhiò Spike, già senza pazienza contro il cucciolo.

    “M- ma deve esserlo,” insisté lui.

    Buffy non doveva guardare Spike per sapere quanto fosse frustrato. Poteva vedere Willow e Tara che si scambiavano uno sguardo confuso e Giles che si puliva gli occhiali dietro al bancone.

    “Voi due state… insieme?” l’uomo più anziano alla fine chiese quando lo sguardo di Buffy cadde su di lui.

    Spike gettò uno sguardo a Buffy, non rispondere alla domanda per non correre il rischio che lei si potesse arrabbiare con lui. Lei lo guardò con un sorriso molle prima di accennare col capo, senza mai distogliere lo sguardo da Spike. “Sì.”

    Giudicando da come Spike rabbrividì, lei venne a conoscenza del pandemonio che era esploso nel negozio e di malavoglia dovette staccare gli occhi da lui. Poté vedere Xander che gesticolava selvaggiamente mentre Willow, Tara, e Anya sembrava si stessero dividendo tra fare domande e tentare di calmarlo. Sparando uno sguardo rapido a Giles, lo vide con uno sguardo leggermente perplesso, ma rimase silenzioso.

    Guardando di nuovo a Xander, lo sguardo di Buffy si indurì quando comprese che lui le stava chiedendo come poteva fare una cosa del genere a Riley. Ricordandosi che Xander era uno dei suoi migliori amici, Buffy prese un profondo respiro.
    Mettendo una mano sul torace di Spike quando comprese che lui stava praticamente aspettando di colpire, Buffy si girò lentamente verso Xander.

    “Zitto,” disse lei con una voce così bassa che sembrò spaventare tutti quelli che erano nella stanza. Nel momento in cui aprì la bocca per difendere la ritrovata relazione, sentì il ringhio basso di Spike provenire dalla sua gola. Girandosi per guardarlo, comprese improvvisamente che Riley aveva attraversato la porta del Magic Box.

    Spike dopo un secondo corse verso all'altro uomo, Buffy si piantò di fronte al vampiro, usando tutta la forza per tenerlo fermo. Poteva sentire Spike gridare e giudicando dal suo lato della conversazione, seppe che Riley doveva star facendo molto rumore, ma tutta l’energia era concentrata a tenerlo dove era.

    “Spike!” gridò alla fine esasperata.

    Digrignando i denti insieme, occhi blu e freddi incontrarono Buffy e immediatamente si ammorbidì quando vide la sua espressione preoccupata. Facendo scorrendo dolcemente una mano lungo la sua guancia, tentò di darle un gentile, benché stretto, sorriso.

    “Non puoi,” bisbigliò lui leggermente. “Il chip.”

    “Ne varrebbe la pena,” disse lui con un ringhio, e Buffy seppe che era per beneficio di Riley e non per lei come lui gettò uno sguardo oltre la sua spalla all'altro uomo.

    “Non voglio rischiare che ti faccia male,” disse lei leggermente, piantando entrambe le mani sul suo torace come retrocedette, assicurandosi che rimanesse fermo.

    Quando Buffy fu sicura che Spike starebbe rimasto lì, si girò lentamente per affrontare il suo ex-ragazzo. Riley immediatamente cominciò a gridare e gesticolare verso i due, e Buffy seppe che non sarebbe stata capace di tenere Spike una seconda volta. Attraversando la stanza con tre passi rapidi, dette un pugno direttamente sul naso di Riley, sentendosi modestamente bene quando vide il sangue che cominciava a uscire da lui.

    Poté percepire lo shock nella stanza senza doversi voltare. Aggiungendo un forte calcio al suo stomaco e guardandolo raddoppiare il dolore, Buffy fulmino con lo sguardo l'uomo che pensava di conoscere. “Non posso credere che hai mostrato la tua faccia qui,” disse attraverso i denti stretti, guardando il sangue che usciva.

    “Non posso credere che tu abbia portato quella cosa qui,” rispose Riley, facendo si che Buffy facesse un passo minaccioso verso di lui.

    Sentendo una mano sul braccio, Buffy dondolò e tentò di calmare i nervi quando vide che era Willow. “Buffy, cosa sta succedendo?” chiese con occhi preoccupati come fissava la sua migliore amica.

    “Tutti curiosi?” chiese Buffy, camminando verso Spike e piantandosi di fronte a lui, rilassandosi quando sentì le sue mani sopra le anche.
    “Spike e io stiamo insieme,” disse, tenendo la sua mano quando vide che Xander stava quasi per gridare di nuovo. “Prima che chiunque dica una sola parola, voi non avete idea di quello che sto passando. Riley e io ci siamo lasciati,” continuò, sparando uno sguardo verso il suo ex. “Lui non aveva fiducia in me, non a tentato di capire quello che stavo attraversando, e a tentato di dividermi dalla sola persona che capisce… in più modi.” continuò Buffy, anche quando vide che Riley stava tentando di interromperla. “E posso occuparmi delle minacce inattive o in qualunque modo le vuoi chiamarle, ma non mi siederò di nuovo e lascerò che tu prenda a botte l’unica persona che mi sta aiutando e che hai quasi lasciato morire!” gridò.

    Lei poté sentire praticamente il silenzio sbalordito che permeava la stanza prima di guardare Giles.

    “Quando è successo?” chiese, guardandola preoccupato.

    “Quando ha quasi lasciato che Spike incontrasse l'aurora? La notte scorsa.”

    Tutti nella stanza si scambiarono degli sguardi prima di girarsi verso Spike.

    “Non sembra ridotto così male,” alzò la Anya voce, inclinando la testa nella direzione di Spike.

    “No,” concordò Riley, guardando Spike dall’alto in basso e restringendo gli occhi come Buffy lo guardò. “Non sembra così ridotto male.”

    Guardando oltre la spalla a Spike, Buffy gli diede un sorriso molle, inclinandosi più vicino nel suo abbraccio. “E per il sangue di Cacciatrice,”rispose, tenendo un contatto visivo con lui per un altro momento prima di girarsi per affrontare il gruppo sbalordito.

    “Gli hai dato il tuo sangue?” urlò Riley, avanzando vero la coppia solo per incontrare un altro pugno sull’occhio.

    “Non ti avvicinare a lui,” disse Buffy con tono minaccioso. “O a me, per quella domanda. Sì,” continuò, girandosi verso il resto della stanza. “Gli ho dato il mio sangue volentieri e lo farei di nuovo. Se qualcuno ha un problema con quello – veramente non lo voglio sapere.” i nervi la stavano portando sull’orlo quando vide che tutti cominciarono a parlare.

    “Sapete cosa?” alla fine lei disse con un sospiro rassegnato. “Voi tutti siete miei amici e veramente voglio che accettiate questo, ma se non potete… bene, non mi cercate, quindi realmente non mi aspetto che notiate che se vengo solo per gli affari ufficiali da Cacciatrice.”

    Prendendo la mano di Spike, camminò oltre Riley ed attraverso la porta del negozio senza mai voltarsi. Spike rimase in silenzio mentre camminarono per la strada prima che lei le tirasse leggermente la mano, segnalandogli di fermarsi.

    Buffy si voltò e vide Willow e Tara che correvano verso di loro.

    “Sono così dispiaciuta, Buffy,” pianse Willow, gettandosi tra le braccia della sua migliore amica. Buffy l'abbracciò per un momento prima che la donna dai capelli rossi si tirasse indietro per guardarla. “So che ultimamente non ci sono stata molto per te e io… noi volevamo solo che sapessi ti sosterremo qualsiasi cosa tu decida” finì con un piccolo sorriso diretto verso Spike.

    “Io sono sicura che Giles e Anya sono d'accordo,” disse timidamente Tara. “Ma stavano tentando di calmare Xander e Riley.”

    “Avrei dovuto sapere che Xander sarebbe andato su tutte le furie,” disse Buffy, scuotendo la testa.

    “Non ti preoccupare per il cucciolo, pet,” disse Spike, avvolgendole un braccio intorno alla vita. “Se è veramente un tuo amico, non vorrà perderti.”

    “Sei felice?” chiese Willow, inclinando la testa per guardare l’amico, sorridendo quando Buffy inclinò la testa contro il torace di Spike come se fosse la cosa più naturale del mondo.

    “Lo sono,” disse lei con un sorriso molle.

    “Allora io sono felice per te.” Buffy sospiro di sollievo salutatando le due ragazze prima di girarsi verso Spike.

    “Vuoi che ti accompagni a casa?” chiese lui con un sorriso molle.

    “No,” disse leggermente Buffy, scuotendo la testa mentre un lento e seducente sorriso apparve sulle sue labbra. “Voglio andare a casa tua.”

    Capitolo 24 – Living for the Moment (Vivendo il momento)

    “A-A casa mia?”

    “Mi hai sentito” bisbigliò lei, facendo correre la mano lungo il braccio prima di prendergli la mano e condurlo in direzione del cimitero.

    “Buffy-“

    “Spike” mormorò lei, voltandosi dosi per dargli un bacio gentile sulle labbra. “So quello che sto facendo”

    * * * * *

    ”Sei sicura di questo?” chiese leggermente Spike mentre la guardava salire sul letto.

    “Sembri nervoso” disse con un sorriso, facendogli segno di seguirla, appena si appoggiò Buffy gli fece vagare le mani sull’orlo delle sua camicia sfilandosela dalla testa con un solo gesto. Rise quando gli occhi di Spike si spalancarono.

    “E’ solo che non voglio che te ne penta”

    Lei gli aprì il bottone dei suoi pantaloni e Spike divenne più duro di quello che non era guardandola solo in reggipetto e mutandine di merletto bianco.
    “Dio sei così bella” mormorò con voce rauca.

    “Questo non è un momento di debolezza” bisbigliò Buffy, facendogli scivolare la mani sotto la camicia sfilandogliela, gli passò le mani sul petto sentendo i muscoli sotto le dita “E’ vivere il momento”

    “Lo voglio, Spike” disse leggermente, i suoi occhi si abbassarono alla chiusura lampo del vampiro e la tirarono giù sfilandogli subito dopo tutti i pantaloni “Voglio te”

    Lo baciò teneramente e Spike chiuse gli occhi. Era così che doveva essere.
    “Ti amo” sussurrò lui passandogli le mani sulle braccia.

    “Lo so” rispose con un sorriso “Per questo voglio farlo. Spike, io potrei morire domani e-”

    “Fermati” ringhiò lei “Non continuare. Non ti accadrà nulla”

    “Sono la cacciatrice” mormorò lei guardandolo negl’occhi “potrebbe capitarmi qualsiasi cosa e…devo essere pronta per questa eventualità” fece una pausa studiando la sua espressione “O forse non dovrei semplicemente fare questo” finì con voce piccola alzandosi cercando i suoi vestiti.
    La mano di Spike le bloccò il braccio e lei sospirò di sollievo quando la tirò tra le sue braccia, schiacciandogli le labbra contro le sue in un bacio appassionato
    Buffy si mise stesa sotto di lui e divaricò le gambe chiedendo insistentemente il suo tocco. Soltanto tre pezzi di stoffa li dividevano.
    La lingua di lui si scontro con la sua poi si tirò indietro.

    “Cosa mi fai?” ansimò lui roco guardandola con occhi scuri di desiderio.

    Buffy non rispose. Avvolse semplicemente le mani dietro il collo e lo abbassò verso di lei per baciarlo ancora. Le mani di Spike le vagavano per tutto il corpo.
    Le labbra del vampiro si staccarono dalle sue per muoversi lungo la mascella sino al collo leccando dolcemente il marchio che le aveva fatto in precedenza.
    “Spike” gemette con la voce pieno di bisogno.

    “Lo so, gattina” mormorò lui “So cosa vuoi, te lo darò ma…non subito”

    I lamento di delusione fu rapidamente sostituito da un gemito quando sentì le spalline del reggiseno scivolarle sulle braccia mentre lui se lo gettava alle spalle. Ansimò quando le sfiorò i capezzoli con le dita prima di sorridergli gentilmente e abbassare la testa a succhiarglieli. Spike la tirò più vicino, strofinando l’erezione ancora coperta mentre lei ricambiava con altrettanto bisogno.
    Portò le mani alle mutandine sfilandogliele. Buffy lo attirò a se per un altro bacio, prendendogli in mano l’erezione e posizionandola sulla sua entrata.
    Spike voleva essere gentile, voleva adorare il suo corpo. Spinse in lei con dolcezza e quasi la spedì sull’orlo. La stuzzicò per un momento e Spike sorrise quando la vive invitarlo ad andare più forte, mentre gridava.
    Aumentò la velocità e iniziò a pompare dentro di lei, sapendo che era frustrata. Sentiva le sue mani afferrargli la schiena mentre stava per venire, ma niente lo aveva preparato alla sensazione dei suoi denti nel collo. Incapace di controllarsi, il demone uscì e la morse mentre Buffy urlava il suo orgasmo.
    Spinse ancora un paio di volte poi venne ritirando le zanne dal suo collo.

    “Mia” ringhiò guardandola. Buffy fece passare una mano sulla faccia ancora non tornata normale.

    “Tua”

    Crollò su di lei e mosse la testa per scacciare il demone.

    “Come fai?” mormorò Buffy, respirando pesantemente.

    “A fare cosa, luv?”

    “Questo è stato…wow” sorrise lei.

    Spike ridacchio, facendo vibrare la gola.

    “Sono tua?” chiese timidamente.

    Spike si tirò indietro guardandola interrogativamente.
    “Per sempre”

    “Posso vivere con questo peso” sorrise.

    Spike la vegliò finchè non si addormentò aspettando che succedesse qualcosa dentro di lui. Non l’aveva mai fatto a nessuno, ma sapeva come funzionava. Doveva crearsi un collegamento tra loro. Continuò ad aspettare per lunghi momenti. Aggrottò le sopracciglia. Non succedeva niente.

    Capitolo 25 – Helplessly, Hopelessly… (Impotente, disperato…)


    Facendo correre un mano lungo lo stomaco piatto di lei, Spike sorrise guardandola dormire. Era così innocente quando era senza preoccupazioni. Una mano piegata sotto la sua guancia, l'altra stesa lungo il braccio di lui come se lei inconsciamente stesse cercando di rassicurare se stessa che lui era realmente lì.
    Baciandole teneramente la testa, Spike doveva fermare le emozioni che stavano per uscire. “Ti amo” disse in un sussurro.

    “Mmm, ti amo,” mormorò lei con voce appesantita dal sonno.

    Gli occhi di Spike si sgranarono alle sue parole.

    “Buffy?” la chiamò in un sussurro, volendo sapere se era sveglia.

    Quando non ci fu nessuna risposta, lui dovette scuotere la testa per scacciare via le sue parole. “Sta solo sognando,” bofonchiò. “Non lo intendeva realmente.”

    Anche se lui voleva crederlo per salvarsi dal potenziale dolore che lei gli poteva provocare. Avrebbe voluto reclamarla. Il demone la vedeva come la sua compagna. E anche se sapeva che lei gli avrebbe causato dolore, una forte parte di lui era consapevole che lei sapeva cosa stava facendo. Non era semplicemente una ragazza, era anche la cacciatrice, e se lei non voleva che lui la mordesse, lui non l'avrebbe mai fatto. Non solo il fatto che lei avrebbe dovuto fermarlo, ma Spike sapeva che lui non l'avrebbe mai morsa. Era interamente consensuale, e questo gli dava un'altro profondo significato.

    “Spike?” sussurrò Buffy, stirandosi lentamente le braccia sopra la testa dandogli una gloriosa vista del suo corpo teso.

    Aprendo gli occhi al suo sguardo affamato e guardando quando la sua lingua corse lungo il suo labbro inferiore, Buffy ridacchiò prima di tirare il lenzuolo sopra al suo petto e rotolare nel suo lato del letto.

    “Sembra che tu voglia divorarmi.”

    “Scelta sbagliata di parole, pet” rispose lui con un sorriso teso, scostandole i capelli dal viso.

    Buffy si accoccolò al suo petto con un sospiro contento. “Cosa faremo stanotte?” chiese lei, guardando in alto verso di lui sbattendo le ciglia quando Spike rise.

    “Oh, ho un sacco di programmi,” disse lui inarcando le sopracciglia con un ghigno.

    “Non quello,” disse Buffy, baciandogli il torace, ridendo allo sguardo ferito che sembrò passare sul viso di Spike. “Okay, si…anche quello. Ma speravo che potessimo fare anche qualcos'altro.”

    “Come cosa?”

    “Bronze?.”

    “Mi stai prendendo in giro,” disse Spike con una risata.

    “Per favore,” supplicò Buffy, sedendosi e protendendosi verso il suo corpo dandogli un bacio leggero. “Lo renderò conveniente per te.”

    “Come?” chiese lui, inarcando un sopracciglio.

    “Bene,” disse lei, mordendosi il labbro quando guardò il soffitto, volendo dibattere alla risposta.“Io potrei...indossare i miei pantaloni di pelle preferiti.”

    Spike gemette al pensiero del suo corpo setoso e sudato mentre lei faceva oscillare i fianchi al ritmo di qualunque canzone avrebbero potuto suonare, i suoi pantaloni di pelle che aderivano alla pelle mentre si muoveva.

    “Cos'altro?” chiese lui, sorridendo quando gli occhi di lei si allargarono prima che un sorriso si formasse sulle sue labbra.

    “Stavo pensando al mio top rosso scollato e due stringhe legate al collo.”

    Respirando involontariamente, le pupille di Spike si dilatarono quando la forte onda di desiderio lo sommerse.

    “Certamente... se tu non vuoi andare....io posso sempre trovare qualcun altro che mi faccia compagnia,” disse lei facendo spallucce, tirando via il lenzuolo dal suo corpo e muovendosi per lasciare il letto quando sentì un basso ringhio provenire da Spike, secondi prima di ritrovarsi bloccata sotto un vampiro molto eccitato e geloso.

    “Tu sei mia,” disse lui in un bisbiglio forzato, restringendo gli occhi quando Buffy sorrise.

    “Vuol dire che verrai con me?”

    “Maledettamente giusto!”

    * * * * *

    Fedele alle sue parole, Buffy indossò dei pantaloni di pelle nera e un top rosso, ballando con i suoi amici sotto gli occhi attenti di Spike. Stava facendo un ottimo lavoro mantenendo il ritmo, considerando che non poteva sentirlo, e Spike era definitivamente compiaciuto riguardo il modo in cui il corpo di lei si muoveva.
    Camminò da predatore, così come aveva fatto la prima sera che l'aveva vista, solo che questa volta era per darle un'occhiata protettiva attorno a lei ed essere sicuro che nessuno degli idioti che ballavano vicino avessero qualche strana idea.

    “La ami?”

    Voltandosi al suono della voce familiare, Spike fu moderatamente sorpreso quando vide Xander in piedi dietro a lui.

    “Si,” disse lui con un leggero cenno.

    “Immagino che imparerò a conviverci.”

    Gli occhi di Spike si sgranarono per lo shock. “La padrona di casa ti ha detto di dire questo?" chiese lui con un sorriso.

    “Perchè hai detto questo?”chiese Xander evitando il suo sguardo.

    Spike inarcò un sopracciglio fino a che l'uomo sospirò per la sconfitta.

    “Anya mi ha minacciato di negarmi tutti i favori sessuali se non l'avessi fatto, e cito, 'finiscila di comportarti come un idiota e cresci un poco',” disse lui, spingendo le mani nelle tasche dei pantaloni guardando il pavimento impacciato.

    Spike rise prima di vedere la band prendersi una pausa e sistemare l'impianto dei suoni per una canzone lenta. Con un cenno all'altro uomo, si avviò verso la pista facendo un cenno a Willow e Tara prima di avvolgere le braccia attorno alla vita di Buffy.
    Voltandosi nel suo abbraccio, Buffy sorrise e alzò le braccia avvolgendole attorno al collo di lui, muovendosi con il corpo di Spike quando una canzone lenta a lui familiare riempì il locale.

    “Cantamela,” sussurrò Buffy, accoccolandosi nel suo torace.

    “Cosa?” chiese Spike con un sorriso.

    “Tu sei l'unico che posso sentire... per favore canta per me.”

    Tirandola più vicina, Spike ascoltò le note di apertura prima di iniziare a cantare.

    “I can stand with the weight of the world
    On my shoulders
    I can fight with the toughest of the tough
    I can laugh in the face
    Of all my insecurities
    Anytime, anywhere, anything
    I'm strong enough

    But when you're holding me like this
    I'm carelessly lost in your touch
    I'm completely defenseless
    Baby, it's almost too much
    I'm helplessly, hopelessly, recklessly
    Falling in love

    So let consequence do what it will to us
    I don't care
    Let the stars stand as witness to it all
    Say the word and tonight I will follow you anywhere
    I just can't pretend anymore
    I'm too sturdy to fall

    But when you're holding me like this
    I'm carelessly lost in your touch
    I'm completely defenseless
    Baby, it's almost too much
    I'm helplessly, hopelessly, recklessly
    Falling in love

    I am not afraid
    I am not afraid

    'Cause when you're holding me like this
    I'm carelessly lost in your touch
    I'm completely defenseless
    Baby, it's almost too much
    I'm helplessly, hopelessly, recklessly
    Falling...
    Helplessly, hopelessly, recklessly falling
    I'm helplessly, hopelessly, recklessly
    Falling in love.”

    Cercando di scacciare via le lacrime dai suoi occhi quando si staccò, Buffy fu colpita dalla forza delle emozioni che Spike sembrò invocare in quelle parole.

    “Stai bene, luv?” chiese lui preoccupato.

    “Si,” sussurrò lei. “Noi, um…noi faremo meglio ad andare…di pattuglia.”

    Spike sentì un brivido freddo attraversarlo. “Non penso sia una buona idea stanotte,” disse, sentendo l'ansia impadronirsi di lui.

    “Spike, devo farlo,” disse lei, accarezzandogli la guancia.. “Ma se tu non vuoi venire, capirò.”

    “No!” disse lui più bruscamente di quanto intendesse, facendo sobbalzare Buffy. “Volevo dire...verrò.”

    Mettendo la mano dietro la sua schiena, Spike la condusse attraverso il locale e verso l'uscita. Aveva una brutta sensazione.

    TBC
     
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    Capitolo 26-… Reckless (Imprudente)

    Camminando attraverso il cimitero, Spike tenne tutti i sensi all’erta. Buffy era praticamente eccitata al massimo dopo essere uscita per la prima notte e avere avuto del vero divertimento con gli amici da quando aveva perso l’ udito. Stava saltando, ancora felice per aver passato tempo con gli amici senza dover uccidere niente. Lui non poteva impedirsi di essere felice per lei, ma adesso era preoccupato di più per una sensazione strana da cui sembrare non potesse liberarsi.

    “Lo dovremmo fare più spesso,” disse con un brillante sorriso. “Anche se, rimanere a casa tua ha i suoi vantaggi,” aggiunse con uno sguardo timido a Spike che non ebbe neanche il tempo per goderne mentre analizzò l'area circostante.

    “Amore, abbia fatto a sufficienza. Che ne dici se diciamo basta per questa notte?” chiese speranzoso, tentando di tenere il tono neutrale.

    “Bene, sei certamente il signor bisbetico,” lo stuzzicò lei, colpendolo nelle costole.

    “Intendevo questo, Buffy.”

    “Spike, è il mio lavoro,” disse lei, girandosi verso di lui con un sopracciglio alzato per la preoccupazione. “Ma se sei vuoi sospendere per questa notte, non sarà contro di te.”

    “No,” disse lui con voce bassa, guardandola negli occhi.

    “Spike-“

    “No, lascia perdere, pet. Non fare altre domande.”

    “Che hai stasera? Stavi bene al Bronze, e da quando ti ho detto che dovevo pattugliare sei stato nervoso.”

    “Non ero nervoso,” protestò lui. “Solo pensavo che questa non sarebbe una notte di pattuglia, questo è tutto.”

    “Se ci sono dei vampiri fuori, allora questo vuole dire che è una notte di pattuglia… escluso te, naturalmente.”

    “Guarda, perché non diminuisci e ti permetti di passare del tempo con tua mamma e io farò qualche combattimento in più?”

    “Non possono lasciartelo fare,” disse lei con un sorriso, toccata dall'offerta generosa.

    “Perché no?” chiese lui frustrato.

    “E noi ritorniamo al - ‘è il mio lavoro '.”

    Girandosi verso di lei, Spike le accarezzò dolcemente la guancia, tentando di farle vedere tutto quello che provava attraverso gli occhi. “Non sei solo la cacciatrice,” bisbigliò. “Sei anche una ragazza che merita di avere una notte tutta per se e che dovresti passarlo con la tua famiglia.”

    “Questo è dolce, ma-”

    “Buffy, solo farlo per me.”

    “Spike…”

    Gli occhi di lei si allargarono per un breve secondo prima che gli afferrasse le braccio, tentando di rimanere piedi.

    “Buffy?” disse lui, guardandola confuso.

    Ansimando per l’aria, lei si mise una mano sulla schiena e stacco un sedativo, gli occhi spalancati.

    Spike aveva solo l'opportunità di reagire prima che venissero attaccati. Quando Buffy gli fu strappata praticamente dalla mani da quattro uomini che indossavano tutte da combattimento nere e passamontagna, Spike ringhiò e immediatamente cominciò a lottare contro il quinto che stavano tentando di tenerlo lontano.

    Dando calci e pugni più forti che poteva, ignorando il dolore che gli stava esplodendo nel cervello, avendo solo un pensiero nella testa - raggiungi Buffy.

    “Spike!” gridò lei, tentando di tornare da lui, ma le doghe che le avevano dato stava facendo effetto e si sentì stanca, sopraffatto facilmente dagli altri uomini.

    Vedendo Spike combattere con il quinto, gli occhi le si spalancarono quando vide il sangue che sgorgava dal suo naso, sapendo che il chip doveva stare impazzendo.

    “Buffy!”

    Ancora parzialmente cosciente, Buffy si sentì alzare in aria, e il cervello poteva solo capire l’unico suono che poteva sentire - il suono della voce di Spike.

    “Spike,” bisbigliò lei debolmente, vedendolo affievolirsi in lontananza prima che venisse gettata semplicemente sul retro di un furgone.

    Lottando contro il dolore, Spike si sentì la testa come se stesse per esplodere.
    Dando un alto pugno più forte che poteva alla persona più vicina con la quale poteva entrare in contatto, mettendoci tutta la forza che aveva prima di crollare sulle ginocchia. Sentendo il mondo che scivolava via, la voce di lei ancora nelle orecchie.

    “Buffy.”

    * * * *

    “Non ci ha detto che avremmo trovato un vampiro che tentava di difenderla,” dissero un uomo, lasciando cadere la cacciatrice sul pavimento. “Sarebbe stato bello saperlo - prima di farlo.”

    “Vi siete occupati di lui?” chiese l'altra voce.

    “Non avevamo paletti, ma qualcosa l’ha fatto indebolire. L’abbiamo lasciato dov’ era. Con un po’ di fortuna, incontrerà l'alba.”

    “Bene.”

    * * * *

    “Giles!” gridò Spike, entrando di corsa nella casa dell'Osservatore. Non sapeva quanto tempo era rimasto svenuto, ma sapeva che ogni secondo era cruciale. “Giles!”

    Attraversando l'atrio freneticamente, Giles si gelò quando vide il vampiro perdere sangue dal naso, che cadeva dalla camicia e sopra il pavimento.

    “Spike, che è successo?” chiese lui, dandogli un asciugamano.

    “Buffy. Qualcuno ha preso Buffy,”disse lui, crollando contro uno sgabello come ricordò la paura nei suoi occhi, e il dolore continuò a sommergerlo - fisico ed emotivo. “L’hanno presa,” disse bisbigliando, prendendosi la testa tra le mani. “L’hanno presa.”


    “Chi?” chiese Giles, cercando di superare lo shock. “Chi l’ha presa, Spike?”

    “Io non lo so! Erano umani. Portavano dei passamontagna, gli hanno sparato un sedativo e l’hanno caricata su un furgone.”

    “O signore,” mormorò Giles. “E hai lottato contro di loro? Ci hai lottato, anche con il chip?”

    “Ho tentato,” bisbigliò, sentendo la disperazione sommergerlo come le lacrime cominciarono a cadere per le guance. “Ma non potevo raggiungerla… Dio, io non potevo raggiungerla.”

    “Chiamerò gli altri. Dobbiamo formulare un piano,” disse lui, il lato dell’Osservatore che calciava come raggiunse il telefono prima però si girò di nuovo per affrontare l'uomo angosciato. “C’è la riprenderemo, Spike,” disse Giles con tono calmo che solo lui sembrava di avere. “Lo faremo.”

    Capitolo 27 – Prophetic Future (Futuro profetico)

    Aprendo lentamente gli occhi, Buffy represse un gemito di dolore quando guardò nella stanza. Si trovava in una cantina e le braccia erano incatenate al muro da ogni lato. Esaminò le catene per un momento, e digrignò i denti quando sentì un’altra presenza nella stanza. Poco famigliare ma alla stesso tempo indimenticabile.

    “Avrei dovuto capire che fosse lei” disse attraverso i denti, girandosi verso la figura scura. C’era solamente una persona che poteva scatenare quella reazione in lei, lo vide camminare nella luce così che potesse vederlo. “Ha tentato di uccidermi due volte. Credeva che la terza le avrebbe dato del fascino”

    “Lo sarebbe stato” disse Quentin Travers, camminando verso di lei “Se non avessi una tale resistenza per il veleno”

    Contro ogni sua regola non poté fare a meno di chiedere “Che veleno?”

    “Ha indagato sul demone con il quale ha lottato?”

    “Ho lottato contro molti demoni. Ne ho sterminati un centinaio, ristringa un po’ l’elenco, Jeeves”

    Facendosi passare la voglia di colpire la cacciatrice, Travers continuò “Il demone Tacora”

    “Santo cielo nessuno dovrebbe essere rapito da lei” roteò gli occhi Buffy “Avrei dovuto saperlo che stava progettando di annoiarmi a morte. Può essere più rapido?”

    “Oh non si preoccupi, Signorina Summers. Il dolore arriverà. Ma il fatto rimane, ha indagato sul demone?”

    “Che differenza fa? Che l’abbia fatto o no, lei me lo dirà lo stesso. Lo faccia e basta”

    Stringendo la mascella per l’insolenza della cacciatrice, Travers la fissò per un momento. “Cosa ricorda della notte in cui a perso l’udito?”

    “Stavo lottando contro un demone, mi ha colpito duramente, sono caduta e ho perso l’udito” disse come se stesse parlando con un’idiota, tenendo per tutto il tempo una faccia annoiata.

    “Nessun dolore al braccio? Nessun effetto strano?”

    “Sono diventata sorda. Lo considererei un effetto strano”

    “Niente grida?”

    Buffy fece una pausa, ricordando le grida che aveva sentito nella sua testa. “Che cosa vuol dire tutto questo, Travers?”

    “Il demone Tacora è estremamente intelligente” disse Travers, camminando lentamente “E’ un demone che preferisce essere pagato per il suo lavoro. Specialmente quando il lavoro prevede una cacciatrice”

    Buffy allargò gli occhi quando ricordò il dolore al braccio prima che il demone la colpisse violentemente “Mi ha iniettato qualcosa” disse con gli occhi pieni di rabbia “Perché?”

    “Una delle ragioni” disse Travers, dandole un’occhiata dura “E’ il minimo per tutta l’antipatia che provo per lei”

    “Mi sembra una cosa sensata. Se non avessi una coscienza, l’avrei uccisa molti anni fa” disse Buffy inclinando la testa annoiata “La seconda ragione?”

    “Voglio una cacciatrice che ubbidisce agli ordini”

    “Aww, piccolo Quent ha preso il lavoro?” disse sporgendo le labbra, sorridendo quando lui iniziò ad avvicinarsi.
    ‘Avanti’ pensò ‘Desidererai avermi incatenato anche le gambe’
    Comprendendo che forse non era saggio avvicinarsi, Quentin arrestò il movimento.

    ”Vi ho sempre odiato” disse lui restringendo gli occhi.

    “E sa perché?” lo sfidò Buffy “Perché sono la cacciatrice più forte che ha mai avuto e questo la spaventa fottutamente tanto”

    “Sempre presuntuosa, Signorina Summers?”

    “Non sono presuntuosa. Sono a conoscenza della mia forza. E qualcosa mi dice che c’è una ragione più grande per questo suo piano elaborato. Perché non sputa tutto? Sono stata la cacciatrice per sei anni. Certamente deve sapere che non posso durare per sempre. E Faith è salva in prigione”

    “Si, la signorina Lehane sarà una sfida più grande credo” rispose lui “Ma io ho fiducia nelle nostre risorse”

    “Di cosa sta parlando?”

    “Quello che le ho appena detto” disse con una sguardo freddo “Voglio che tutti torni normale a qualsiasi mezzo”

    “Quindi dopo andrà da Faith” parlò a bassa voce “Perchè?” chiese di nuovo “Cosa c’è dietro Travers?”

    “Una profezia”

    “La mia parola preferita” rispose sarcastica Buffy “Quindi che dice questa profezia? Morirò? Diventerò cattiva e farò esplodere il consiglio? Ma non c’è bisogno di questo perché io lo faccia”

    “Mi dica, Signorina Summers come sono le sue relazioni con la popolazione dei vampiri di questi tempi?”

    “A breve termine” disse con un sopracciglio alzato, tentando di sopprimere il sorrise furbo che aveva sulle labbra. “Non si fanno mai vedere la mattina dopo. Credo per via dell’alba”

    “Ragazza furba” mormorò “Andiamo dritto al punto. Da quello che so su di lei, ci sono solamente due vampiri nella sua vita- Angelus e William il sanguinario”

    "Abbastanza a breve termine", lei disse con un sopracciglio in rilievo, mentre tentando di sopprimere il sorriso furbo sulle labbra. "Non sono mai in giro la mattina dopo. Danno sempre la colpa all'alba, ma penso che abbiano i loro impegni.”

    “Offesa” disse Buffy facendo echeggiare la parola per tutta la stanza poi si girò a controllare le unghie , facendo pressione sulle catene prima di guardarlo di nuovo.
    “Prima di tutto, sono Angel e Spike. Secondo Angel è a Los Angeles. Forse dovrebbe trovarsi un informatore più competente”

    “Si”concordò Travers “ E questo…Spike?” chiese, sputando fuori le parole “Mi dica…sta avendo una relazione sessuale con lui?”

    “Mi spiega perché sono affari suoi?”

    “Perché potrebbe essere incinta di un bambino avuto da un vampiro, per questo diventa affar nostro”

    Questo finalmente la fece zittire “Cosa?”

    “Si. Sembra che la profezia in questione menzioni della nascita di un bambino, nato dalla cacciatrice e da un vampiro che vogliono- ”

    “Mi permetta di indovinare- che potrebbero portare la luce nel mondo o che lo copriranno con un mantello d’oscurità”

    “Qualcosa del genere. Come lo sa?” chiese scettico Travers.

    “Sto usando una piccola cosa che si chiama cervello. Provi una volta o l’altra, Quenty. Evidentemente c’è qualcosa nel suo corpo che ha bisogno di essere strappato”

    “Okay”disse lui con voce bassa “Ora sta iniziando a suonare come la signorina Lehane”

    “Come fa a sapere che non è Faith la cacciatrice della profezia? L’ultima volta che lo vista, lei e Angel erano molto intimi, e so che lui le fa delle visite molto lunghe in prigione”

    Sorprendentemente, quel pensiero non la sconvolse come pensava.

    “Ecco perché siamo sicuri che sia lei. Non potremmo avere un bambino se lei è in prigione e lui a l’anima non approfitterebbe mai dei lei”

    “Dannazione” rispose Buffy a bassa voce “Non centra un cavolo l’anima. E’ preoccupato che il figlio tra una cacciatrice e una vampiro la metterebbe fuori combattimento”

    “Di cosa sta parlando?”

    “Oh avanti Travers” continuò “Il bambino sarebbe inarrestabile. Ecco perché ci sono delle profezie che di solito non si avverano. Se succederà, il Consiglio degli osservatori cesserà di esistere. Considerando che lei aveva due cacciatici e non è riuscito a tenersela nessuna. ”

    “Solo perché sono state chiamate due cacciatici caparbie e testarde non vuol dire che le prossime possono cambiare”

    “Prova di meglio uomo, mi ha drogato e ha provato ad uccidermi” gli disse, stringendo la mascella “Credi davvero che gliene darò un’opportunità?”

    “Si, lo credo” rispose lui, estraendo una pistola da dietro alla schiena e puntandola all’addome prima di premere il grilletto.

    * * * * *

    ”Abbiamo bisogno di sapere se la senti, Spike” disse Giles, guardando il vampiro “Buffy mi ha detto di averti sentito quando Riley ti ha fatto del male. Quindi probabilmente puoi anche tu”

    “Non posso… non sento niente” disse misero Spike “ Non so come…per l’inferno maledetto” gemette lui afferrandosi lo stomaco dolorante.

    “Cosa?” chiese frenetico Giles “Cosa c’è?”

    “Sta provando dolore, Giles” bisbigliò Spike, chiudendo gli occhi sentendo l’agonia di Buffy.

    Giles spalancò gli occhi, capendo che stava succedendo qualcosa di veramente grave, dato che Spike l’aveva chiamato per cognome. “Okay, dobbiamo andare da lei” disse guardando Willow e Tara che lavoravano a un incantesimo.

    * * *

    Buffy ansimò guardandosi lo stomaco, vedendo un sedativo conficcato nello stomaco “Cosa-” non finì la domanda che una sensazione pungente attraversò tutto il suo corpo.

    “Sono sicuro che si sta chiedendo cosa le ho ignettato” disse Travers, camminando verso di lei per sfilarle quello che le aveva sparato per poi allontanarsi velocemente.

    Buffy lo guardò, rendendosi contro dopo che riusciva a sentire quello che stava dicendo. Poteva sentire tutto- le catene che si muovevano quando si spostava, l’acqua che gocciolava dalla tubatura.

    “Le ho dato qualcosa per farla sentire di nuovo, ma è una dose di veleno, che ti fa sentire di nuovo. Sono sicuro che ha capito” disse con un sorriso distante “Ma non esulti troppo presto. Torno tra poco con la dose finale”

    Buffy lo guardò andare via, non riuscendo a muovere più le gambe, il corpo le bruciava e le faceva male. Non sapeva cosa fare, era solo felice perché sentiva di nuovo.

    Capitolo 28 – Never Again (Mai Più)

    “Sorga e si illumini, Miss Summers.”

    Guardando attraverso la nebbia e il dolore che sembrava stessero opprimendola, Buffy riuscì ad aprire gli occhi.. “Vada all'inferno,” ringhiò tra i denti, guardando minacciosamente Travers.

    Rifiutando di essere intimidita dalla siringa che lui stava stringendo, alzò lo sguardo verso l'uomo che sembrava compiaciuto.

    “Forse questa dose sarà un pò più efficace .”

    “Perchè diavolo mi sta dicendo questo?” chiese Buffy in lotta per concentrarsi nonostante la bruciante sensazione che stava fluendo nelle sue vene.

    “Mi sto solo assicurando che tu sappia che il tuo tempo sta per essere dimezzato molto più del previsto,” disse lui con un sorriso maniacale.

    “O è soltanto spaventato che io tolleri anche questo,” disse lei, guardandolo. “Perchè non togliermi solamente la forza e farmi lottare contro un vampiro? Oh aspetti... ci ha già provato. E perchè testare la cacciatrice,ad ogni modo?” chiese lei, sentendo il bisogno di metterlo al tappeto tutte le volte che poteva. “Se lei non è abbastanza intelligente o furba da essere mandata in campo, allora lei morirà. Se i suoi poteri le sono strappati via, lei morirà comunque. Perchè uccidere volentieri queste ragazze? Forse è perchè lei è un sadico figlio di puttana. Forse lei è solo annoiato. O forse lei ha solo un complesso d'inferiorità quando arriva una massa di ragazze teenager. Non importa come lei lo guarda, è veramente nella linea sbagliata di lavoro.”

    Camminando rabbiosamente verso di lei, Travers mosse le mani di lei verso di lui, tanto quanto le catene permettavano. Sapendo che questa era la sua ultima chance e lui contava sul suo essere senza forze a causa della precedente dose di veleno, Buffy raggruppò tutta la forza che aveva.
    Afferrando le catene si issò in aria, ignorando l'agonizzante esplosione di dolore bruciante che sembrava stesse sovrastandola quando lei mosse bruscamente le gambe in alto e le allacciò alle braccia di lui, rompendo facilmente l'osso prima di usare lo slancio delle catene per spingersi intorno, il suo piede si connesse duramente con la sua testa.
    Così velocemente come avvenne il tutto, l'adrenalina abbandonò il suo corpo, lasciandola afflosciarsi contro le catene. Potè sentire se stessa stare per svenire ma fu sollevata quando vide che di aver messo fuori combattimento Travers.

    “Spike,” sussurrò lei pochi secondi prima di svenire.

    * * * * *

    “Dove diavolo è lei?” ringhiò Spike , camminando dietro Willow e Tara mentre cercavano in numerose case vuote.

    “Non lo sappiamo, Spike,” disse Tara gentilmente.

    “L'incantesimo ci ha solo condotti qui, lei è vicina, ma c'è qualcosa che ci impedisce di trovare il posto esatto. Deve essere un contro incantesimo,” aggiunse Willow.

    “Sente ancora dolore?” chiese Giles facendo voltare Spike a guardarlo mentre l'osservatore lo seguiva con dietro Xander, Anya e Riley, che insistettero per venire.

    “Io...io non penso sia cosciente.”

    “Perchè dici questo?”

    “Perchè è spenta…quasi inesistente.”

    Riley rimase sorpreso in silenzio durante l'interazione.

    “Sintonizzati con lei,” parlò Anya, guardando attorno il vecchio quartiere.

    “Cosa pensi che stia facendo?” chiese Spike in esasperazione, voltandosi a guardarla.

    “Penso tu stia cercando di sentire ciò che lei sta sentendo. Io ti sto dicendo di entrare in contatto con lei.”

    “Di cosa stai parlando?”

    “Lei può sentirti giusto?” chiese Anya.

    “Si... quindi cosa?”

    “Da quanto tempo accade questo?”

    “Da quando abbiamo iniziato a pattugliare insieme.” rispose Spike, le sue sopracciglia erano aggrottate mentre cercava di capire ciò che voleva dire l'ex demone.

    “E non l'hai capito?” chiese lei con un sorriso. “Uomini, siete tutti gli stessi. Vivi da più di cento anni e non hai ancora idea di ciò che è accaduto.”

    “Illuminami,” bofonchiò a denti stretti Spike , guardando da casa a casa, cercando di concentrarsi su Buffy.

    “L'hai reclamata inconsciamente,” disse lei, non notando che tutti la stavano guardando scioccati. “Questo le ha permesso di essere capace di sentirti perchè i compagni hanno bisogno di avere una qualche sorta di forte comunicazione. Da ciò che so, il reclamo non è mai avvenuto tra una cacciatrice e un vampiro, e suppongo che sia reciproco, quindi ancora più forte.”

    “Cosa intendi con 'più forte'?” chiese Spike, la sua bocca era leggermente aperta per lo shock.

    “Tu la senti in modo forte e lei è capace di sentirti. Se lei si sente allo stesso modo ed è a due strade di distanza, tu puoi essere capace di intercettare ciò che lei sta pensando se ti concentri abbastanza.”

    “Lei può fare lo stesso?”

    “Presumo di si,” disse Anya. “Non so se la richiesta è stata sempre così forte, ma dal momento che siete entrambi super umani, non è una sorpresa. Sono più sorpresa del fatto che non te ne sei accorto prima di adesso.”

    “Ho cercato su questo per settimane e tu ci sei arrivata da sola in cinque minuti” disse Giles in esasperazione, i suoi occhi si puntarono su Anya.

    “Come fai a sapere tutto questo?”

    “Se vivi mille anni, impari molto. Non è colpa mia se nessuno non mi ha mai chiesto cosa stesse accadendo.”

    Spike era quasi pietrificato dalla rivelazione che gli avevano appena fatto. 'Il forte aspetto del reclamo non ha avuto effetto perchè io l'avevo già reclamata prima, per questo era capace di sentirmi' pensò, mettendo finalmente tutti i pezzi al loro posto. 'Buffy ha condiviso il reclamo, e siamo più legati , ma perchè non ho sentito niente la notte che abbiamo fatto l'amore?'
    Mentre Spike ragionava sentì un odore familiare, arrivare verso di lui. Iniziò a correre lasciando il resto del gruppo dietro e raggiunse una vecchia casa abbandonata in stile vittoriano alla fine della strada. Spike pregò silenziosamente che la casa fosse inabitata come sembrava, calciò la porta ed entrò esitante, sospirando di sollievo quando riuscì ad attraversarla senza interferenze. Potè sentire il gruppo camminare seguendolo, ma lui era già diretto verso la cucina, seguendo l'odore di Buffy. Vedendo una porta alla sua sinistra, ne distrusse i cardini per poi scendere velocemente le scale.
    Fermandosi un momento sulle scale, Spike sentì la rabbia salire quando vide Buffy svenuta sospesa dalle catene attaccate al muro di pietra. Vedendo un uomo ai suoi piedi con una siringa in mano non ebbe mai sentito così tanta urgenza di uccidere come in quel momento

    'Non è morta,’ pensò lui, cercando di rassicurare se stesso quando camminò verso di lei.‘L'avrei sentito...lei non è morta.’

    Calciando via l'uomo, Spike prese il corpo di lei, ringhiando al rumore che facevano le catene prima di controllare il suo battito cardiaco. Dopo una tensione di pochi secondi, finalmente riuscì a sentire il debole battito all'interno della sua gabbia toracica. Combattendo il demone che voleva dominare, Spike riuscì a mantenere il volto umano quando il demone voleva solo uscire e controllare la sua compagna.

    “Buffy,” sussurrò Spike, pregando per una risposta.

    “Spike?”

    Voltandosi al suono della voce di Giles, Spike fece un cenno indicando l'uomo sul pavimento e dopo le catene attaccate al muro.
    Giles si diresse verso l'uomo disteso sul pavimento mentre il resto del gruppo scendeva le scale, tutti si fermarono bruscamente quando videro la scena.

    “O mio Dio.”

    Tutti si voltarono verso Giles, che fissava scioccato Travers.

    “Avrei dovuto saperlo” bofonchiò cercando la chiave per aprire le catene. Trovandola nella sua tasca, Giles saltò su e subito aprì il lucchetto delle manette che erano attorno ai polsi di lei, vedendo le piccole tracce di sangue dove le manette avevano ferito la pelle, presumibilmente in un suo tentativo di liberarsi.
    Questa volta, quando il gruppo si avvicinò, Spike fece fuoriuscire un ringhio di avvertimento, lasciando emergere il demone tenendo Buffy più stretta.
    Soddisfatto quando loro rimasero lontani, scacciò via il demone controllando la donna tra le sue braccia.

    “Buffy?” sussurrò. “Buffy, luv, apri gli occhi.”

    “Spike?” mormorò lei, la sua voce camuffata dal dolore quando cercò di aprire gli occhi.

    “Sono qui,” disse dolcemente, osservando il suo viso contorto dall'agonia.

    “Dove eri?” chiese lei dissennatamente, non sapendo se era realmente lui che stava guardando “Pensavo saresti venuto per me.”

    “Sono qui adesso” sussurrò lui tristemente, tenendola più vicino a se.

    “Non permettergli di ferirmi ancora” disse lei in un bisbiglio appena udibile quando afferrò stancamente la sua giacca.

    “Mai più,” disse Spike. “Nessuno ti ferirà di nuovo.”

    Capitolo 29 – Revelations (Rivelazioni)

    Facendosi scorrere una mano sui capelli, Spike fissò Buffy distesa pacatamente sul divano. Joyce era sul bracciolo, tenendo un occhio su sua figlia e guardando il biondo che continuava dolcemente a tenere un contatto con Buffy.

    Quasi immediatamente dopo che l'aveva portata a casa, lei era svenuta dal dolore. Spike sentiva il bisogno di fare qualcosa per lei. Tutti quello che voleva era mettersi vicino a lei e farla stare bene, ma sapeva che quello era impossibile.

    Willow, Tara, Xander, e Anya erano dispersi per la stanza che osservavano quietamente Spike mentre guardava Buffy. Un agente di polizia era in piedi nell'angolo, aspettando che la giovane si svegliasse così che potesse prendere una dichiarazione.

    Riley e Giles erano alla stazione di polizia, assicurandosi che quel Travers fosse propriamente punito per rapimento e tentato omicidio. Quando aveva ripreso conoscenza, aveva fatto numerose minacce e promesse, ma queste non intimidirono per niente Giles che era più che felice di fare a lui alcune minacce.

    Buffy mosse lievemente la mano sotto la sua, Spike la guardò mentre lei lottava per aprire gli occhi.

    “Sei al sicuro, amore,” bisbigliò lui quando lei guardò per la stanza confusa.

    Sentendo il suo tocco sulla mano, lei si liberò dalla sua presa, immediatamente dispiacendosi per la reazione frettolosa quando vide il dolore nei lineamenti di lui.

    “Stai bene, dolcezza?” chiese Joyce toccando la spalla di Buffy.

    “Suppongo,” ammise lei, prendendosi la testa tra le mani e non vedendo gli sguardi che tutti si scambiarono nella stanza.

    “Signorina Summers,” disse l'ufficiale, informandola sulla presenza di un estraneo. “Sono l’Ufficiale Reynolds del Sunnydale PD (Police Department). Sono qui per farle alcune domande.”

    “Su cosa?” chiese Buffy scettica, il sopracciglio alzato come guardò per la stanza le facce dei suoi amici.

    “Il rapimento,” disse Spike, guardandola con una mistura di preoccupazione e tristezza.

    “Giusto,” mormorò lei, rivolgendo l’attenzione all'ufficiale. “Cosa ha bisogno di sapere?”

    Dopo le domande di routine, Joyce accompagnò fuori il poliziotto, Buffy venne bombardata improvvisamente da cento domande. Dopo non essere stata capace di sentire per così tanto tempo, questo era opprimente.

    “Ragazzi!” l’interruppe esasperata, gettando uno sguardo alla porta mentre Joyce entrò con Giles e Riley. “Sto bene.”

    “Ma sei stata torturata,” disse mai - così-bruscamente Anya.

    “Ho solo bisogno di un po' di riposo,” disse lei leggermente, alzandosi ed aggrottando leggermente le sopraciglia quando anche Spike si alzò.

    “Puoi sentire?” chiese lui inclinando la testa per guardarla.

    “Posso farlo,” bisbigliò, guardando Giles mentre parlava. “Travers mi ha iniettato qualcosa… l- lui ha detto che il demone mi ha iniettato un veleno che doveva uccidermi e invece ha avuto una strana reazione visto che sono la cacciatrice.”

    “Ho già avuto l’intera storia da lui, Buffy.”

    “Veramente?” chiese lei confusa.

    “Ci sono state molte grida prima che noi lo abbiamo dato alle autorità.”

    Sentendo un po’ di soddisfazione, Buffy accennò col capo. “Mi ha dato qualcosa che ha contrattaccato gli effetti, anche se doveva servirmi per inabilitarmi mentre si trovava abbastanza vicino per uccidermi… ho bisogno di un po’ di riposo,” borbottò, gettando uno sguardo verso la finestra e vedendo il sole che splendeva dagli orli delle tende pesanti.

    Camminando dolorosamente verso i gradini, Buffy era a metà strada quando comprese che la stavano seguendo. Fermandosi sul primo piano, si morse il labbro inferiore, non infastidendosi a voltarsi.

    “Voglio stare da sola, Spike,” bisbigliò lei.

    “Non otteniamo sempre le cose che vogliamo,” rispose lui, prendendole il braccio e conducendola nella camera da letto.

    “Spike, per favore” disse lei con un sospiro.

    Chiudendo la porta dietro a loro, lui incrociò le braccia sul torace e si inclinò contro il muro. “Cosa c’è adesso?” chiese con un’espressione adirata.

    “C- cosa intendi?” chiese lei nervosa.

    “Hai di nuovo il tuo udito, così comincerà a chiudermi fuori ogni volta che ti senti così?”

    Guardandolo negli occhi, Buffy provò del rimorso prima di girarsi e camminare verso il letto. “Cosa vuoi da me?” chiese alle lacrime come si girò per affrontarlo di nuovo.

    Spingendosi via dal muro, Spike attraversò la stanza finché non fu davanti a lei. “Te,” disse con così tanto emozione che lei sentì le lacrime scorrere.

    “Sono solo accadute tanto cose,” disse lei leggermente, guardando al pavimento così non avrebbe dovuto confrontarsi con i suoi occhi.

    “Allora dimmele,” bisbigliò. “Cos’è successo, Buffy?”

    “C’era una profezia,” disse lei dopo un momento, gettando uno sguardo a lui. “Menziona di una cacciatrice e un vampiro che avranno un bambino.”

    Notando come gli occhi di Spike si accesero, Buffy fece un passo indietro.

    “Quale è il problema?”

    “Spike, io ho diciannove anni. Non sono pronta ad essere madre, e quando sarò pronta, probabilmente morirò prima che veda il bambino face i primi passi.”

    “Buffy-”

    “E non dico che non voglio. Sono umana, Spike,” bisbigliò. “E’ il modo in cui il mondo funziona. Non penso di rimanerci allungo. Il mio corpo non è progettato per sopravvivere finché non muoio di vecchiaia. Non è come sarebbe una buona cosa avere una cacciatrice di settanta anni che pattuglia.”

    Scegliendo di ignorare la sua diatriba sulla sua vita, Spike prese un profondo respiro.
    “Sei preoccupata di rimanere incinta di un figlio mio? Bene, devo ammettere che è la sola che ho sentito,” disse con un sorriso furbo. “Non ci sono delle cose per contrattaccare quello?”

    “Spike, è una profezia. Non è che posso usare un preservativo e aspettarmi che questo si prenda cura di tutto. Questa cosa è scritta praticamente con il sangue, e se è su di me…”

    “Se è su di te, accadrà, Riccioli d’oro” mormorò lui calmo. “Non mi chiudere fuori… perché non te lo permetterò.”

    Tirando leggermente su col naso, Buffy lo tirò a se per un bacio disperato, combattendo praticamente con lui mentre gli fece scivolare lo spolverino dalle spalle.

    “Amore?” disse lui con voce interrogatoria, tirandosi via da lui per vedere il bisogno nel suo sguardo.

    “Hai ragione,” disse lei, facendo un passo in avanti e facendosi scivolare pantaloni di pelle giù per le gambe prima di avvolgere le braccio intorno a lui.

    “Non dobbiamo fare questo,” bisbigliò lui, ascoltando appena quello che stava dicendo come si inclinò in avanti per baciarla.

    “Ho bisogno di dimenticare tutto, Spike,” disse lei quando si tirò indietro per guardarlo. “Fammi dimenticare.”

    Non infastidendosi ad aspettare una seconda richiesta, Spike l'alzò tra le braccia e simultaneamente si liberò dai pantaloni che stavano diventando troppo stretti.

    “Per favore,” mormorò lei, prima che lui si spingesse in lei, premendola contro il muro e schiacciando impazientemente le labbra sulle sue.

    Pompando in lei con una tale forza che stava iniziando a preoccuparsi per la sua sicurezza, le labbra di Buffy si staccarono dalle sue mentre ansimò, avendo bisogno di tutto quello che gli stava offrendo.

    Lei già si sentiva vicino all’orlo e lui era quasi allo stesso punto.

    “Di più,” si lamentò lei, scavando con le unghie le sue spalle mentre lui spingeva le anche contro le sue.

    Non sentendo bussare sulla porta come il corpo sembrava distruggersi, Buffy affondò i denti nella sua spalla per bloccare il grido, comprendendo vagamente quando i denti di Spike coprirono il marchio precedente e la spedì in un secondo orgasmo come lui pulsò in lei.

    “Buffy.”

    “Spike!”

    “Spero di non stare interrompendo niente,” una voce fredda si annunciò dalla via d'accesso.

    Girandosi a guardare sopra la spalla, Spike alzò gli occhi. “Per l’inferno maledetto,” mormorò. “Per tua informazione lo stai facendo, adesso esci.”

    Sentendo Buffy che si contorceva tra le sue braccia per essere messa giù dopo aver visto Riley, Spike improvvisamente si sentì insicuro.

    “Buffy?” Chiese Spike, inclinando la testa per guardarla preoccupato.

    “Devo vestirmi,” bisbigliò lei, dandogli un sorriso molle e spremendogli la mano per rassicurarlo.

    Lasciandola e chiedendosi i pantaloni, Spike si girò verso la porta. “Non potevi bussare?” chiese adirato.

    “L’ho fatto,” rispose Riley. “Ero preoccupato per lei.”

    “Sto bene, Riley,” disse Buffy da dietro lo sportello del guardaroba, mettendosi un paio di pantaloni comodi e mettendosi una canottiera.

    “Possiamo parlare?” chiese Riley.

    Buffy alzò una mano mentre Spike stava per rispondere. “Sarò giù tra un minuto,” disse lei, guardando il suo ex- ragazzo e sentendo subito gli occhi di Spike su di se.

    “Quindi è così?” chiese Spike, incrociando in modo difensivo le braccia sul torace quando la porta si chiuse.

    “Di cosa stai parlando?” chiese Buffy, il sopracciglio alzato, confusa. “Cosa? Pensi che adesso ti lascerò e mi rimetterò Riley?”

    “Non è così?”

    “Devi lavorare sui tuoi problemi, Spike,” disse lei con rabbia nella voce. “Se quello fosse il caso, tu saresti giù e lui sarebbe qui con me.”

    Camminando verso la porta, sentì il suo braccio venir afferrato in una presa forte. Prendendo un profondo respiro, Buffy si girò e incontrò gli occhi blu e profondi del suo innamorato.

    “Ti amo,” bisbigliò lui. “Ho paura di perderti.”

    Avanzando verso lui, Buffy avvolse le braccia intorno al suo collo, tirandolo a se per un caldo abbraccio. “Lo so,” disse leggermente. “Ma non mi perderai per un altro ragazzo… ho bisogno di andare a parlare con Riley adesso.”

    “Ipocrita,” mormorò lui, tentando di non sorridere.

    “Asino,” disse lei sorridendo.

    “Marmocchia viziata.”

    “Aspirante Billy Idol.”

    “Cacciatrice.”

    “Vampiro.”

    “Ti amo.”

    “Lo so.”

    Capitolo 30 –Answers (Risposte)

    Buffy camminò in cucina, con le braccia intorno al corpo, guardando l’uomo che era in piedi di fronte a lei.
    “Riley” disse piano “Volevi parlarmi?”

    “Me ne sto andando” disse bruscamente, sperando in un qualche tipo di reazione dalla donna che ancora amava.

    “Ha causa mia?”

    “Diciamo che è il di più”

    Buffy accennò col capo “Mi dispiace sentirtelo dire”

    “Davvero?”

    Buffy alzò gli occhi e sospirò “Hai bisogno di fare quello che ti rende felice, Riley. Non stiamo più insieme non puoi aspettarmi tutta la vita”

    Rimasero in silenzio per alcuni minuti, prima che Buffy parlasse di nuovo.
    “Dove andrai?”

    “I militari mi rivogliono. Parto stanotte”
    Poi prese un respiro profondo e girò l’isola per abbracciarla “Stai attenta”

    “Anche tu” bisbigliò lei abbracciandolo di rimando.

    Si tirarono via al suono di una gola che si schiariva, Buffy si voltò per vedere Spike con un sopracciglio alzato, appoggiato all’arcata della porta.

    “Ciao, Buffy” disse Riley, sorridendogli dolcemente prima di camminare in direzione del vampiro biondo “Tu non mi piaci” disse a bassa voce. “Ma avrò fiducia in te, so che la proteggerai”

    Spike ristrinse gli occhi studiando l’altro uomo per un momento prima di accennare col capo “ Sino alla fine del mondo”

    Riley accennò anche lui col capo, prima di uscire.

    “Dovrei essere preoccupato?” chiese Spike studiandola.

    “Cosa pensi?” ripose Buffy, incrociando le braccia.

    “Cosa voleva?”

    Buffy guardò a terra, ingoiando il sentimento bisbetico dentro di lei, che le diceva che un altro uomo era andato via dalla sua vita. Sentendo conforto nelle forti braccia di Spike, si appoggiò completamente contro di lui.

    “Cosa c’è che non va, luv?” bisbigliò, baciandole la testa.

    “Promettimi che non mi lascerai mai” mormorò lei.

    “Lo prometto” disse lui leggermente, tirandogli su la faccia per guardarla. “ E’ quello che ti ha detto…che se ne va?”

    “Si”

    “E come ti senti?” chiese scettico.

    “Impaurita” ammise. Vedendo il dolore balenare negl’occhi di Spike scosse rapidamente la testa “Sono spaventata che lo farai anche tu”

    Spike tirò un sospiro di sollievo, tirandola più vicina, tempestandogli le labbra di baci dolci “Sono qui” appoggiò la fronte alla sua “Non sono come gli altri”

    “Lo so” disse Buffy con un cenno, appoggiando la testa sulla sua spalla.

    “Buffy?” la chiamò Giles dalla porta “Mi chiedevo se potessi venire un momento?”

    “Fammi indovinare” disse “Travers ti ha detto della profezia”

    Gettando uno sguardo ai due biondi, Giles si inclinò contro l’isola, studiando la loro reazione. Vedendo Spike tenergli una mano sulla schiena in segno di conforto lo tranquillizzò.

    “Si, l’ha fatto” rispose, pulendosi gli occhiali “ C’è una possibilità che può essere vero?” chiese non guardandoli.

    Dando un’occhiata nervosa a Spike, Buffy si rilassò stringendogli la mano.
    “Credo di si”

    “Ci ho pensato così tanto” mormorò Giles con un sospiro mettendosi gli occhiali.

    “Ma non penso parli di me” disse lei consapevole di aver attirato l’attenzione di entrambi gli uomini.

    “Perché lo pensi?” chiese Giles, vendendo la delusione sulla faccia di Spike.
    “Beh la profezia…non fa il mio nome. Travers ha detto che era andato da Faith e sapeva che non era lei. E se fosse stata una scusa? Magari cercava una scusa per uccidermi”

    “Davvero non lo so. Chiamerò Wesley e gli chiederò di cercare tra i suoi libri. Dovresti riposarti. Se hai bisogno di me, sarò al Magic Box”

    Buffy accennò col capo, mordendosi il labbro quando Giles se ne andò “Sei terribilmente calmo” bisbigliò lei senza guardarlo.

    “Mi dispiace, pet” borbottò lui.

    “Vuoi rimenare con noi, vero?” chiese lei voltandosi.

    “Hai idea di quando sia meraviglioso quello che ho… e non pensavo di poter mai avere?” chiese lui, accarezzandogli la guancia “Io voglio stare sempre con te”

    * * * *

    Molte ore più tardi la porta di casa si aprì, Buffy aggrottò le sopracciglia quando vide Giles entrare.
    “C’è qualcosa che non va?”

    “Non sono stata capace di capirci molto della profezia” disse, entrando.

    “E Wesley?”

    “Ho provato a chiamarlo in albergo ma non andava. Evidentemente non hanno più un telefono”

    “Perché un’agenzia investigativa annullerebbe il contratto del telefono?” chiese Buffy, sentendo Spike arrivare da dietro.

    “Non lo so. Credo che Angel ci avrebbe avvertito se avesse cambiato qualcosa”

    “Credi che sia successo qualcosa?” chiese con voce nervosa, cosa che non passò inosservata da Spike.

    “Non so cosa pensare”

    “Questo vuol dire che sto partendo per L.A”

    “Sarebbe il caso” disse Giles, guardando Spike uscire dalla stanza “E penso che sia meglio che tu fermi a Stockton prima”

    “E’ da Faith?” disse con un sospiro.

    “Travers non stava lavorando da solo”

    “Bene. Troverò le informazioni di cui abbiamo bisogno”

    “Penso non dovresti andare da sola”

    * * * * *

    Buffy uscì sul portico e sorrise quando vide Spike contro la ringhiere che fumava una sigaretta.
    “Ehy” disse leggermente, mordendosi il labbro inferiore quando lui non gli rispose “Sembrerei un’idiota completa se ti chiedo cosa ti ha infastidito?”

    “Vai a L.A?” chiese chiudendogli gli occhi, Buffy si avvicinò avvolgendo le braccia sulla sua vita.

    “Si” mormorò “E il prima possibile, sarebbe meglio” Spike si rilassò quando Buffy iniziava a baciargli la nuca.

    “Starai qui tutte le notti col muso?” chiese, sorridendo quando Spike si voltò a guardarla, con una faccia arrabbiata. “O verrai con me?”

    Spike spalancò gli occhi “Vuoi che vengo con te?”

    “Beh…si” rispose Buffy, girandosi verso la casa “A meno che non credi che non sia il caso-”

    Buffy strillò quando Spike avvolse le braccia intorno alla sua vita e schiacciava le labbra contro le sue in un bacio appassionato. Lo afferrò impazientemente per lo spolverino e rispose di buon grado. Lui si tirò indietro appoggiando la fronte contro la sua.

    “Prova a fermarmi”

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    Capitolo 31 – One of Darkness, One of Light (Una di oscurità, Una di luce)

    Attraversando tutti i checkpoint della sicurezza adesso sembrava tutto così facile. Buffy sedeva nella piccola cabina dei visitatori, fissando il vetro e aspettando che Faith comparisse. I suoi nervi erano al limite e lei non voleva ripetere la performance del loro ultimo incontro.
    Vedendo la bruna condotta da una guardia, Buffy sentì l’urgenza di alzarsi. Non sapeva se era una manovra difensiva o perchè lei si sentiva anche lontanamente responsabile del fatto che l’altra cacciatrice si trovasse li, ma qualunque cosa fosse, rimase seduta.
    Sedendo di fronte a lei, Faith alzò il telefono lentamente, mantenendo il contatto visivo per tutto il tempo.

    “Mi hanno detto che mia sorella era qui. Ho pensato che non ho una sorella, ma volevo scoprire a chi importava tanto di vedermi da mentire. Sei tu, B?"

    “Sembri stare bene,Faith.” Rispose Buffy, ignorando l’altro commento. Il trucco scuro e l’acconciatura da ribelle non c’erano più, lasciandole una salutare freschezza, e Buffy fu sorpresa di sentirsi sollevata dal vedere ciò.

    “Anche tu” disse Faith, lasciandosi andare sulla sedia. “Ma ho come il presentimento che non sia una visita amichevole”

    “Non proprio” disse lei con un leggero sorriso.

    “Trovo sia difficile credere che tu abbia bisogno del mio aiuto per qualunque cosa, e definitivamente non hai bisogno di un mio consiglio, quindi cosa ti porta qui?”

    “Diverse cose attualmente” ammise Buffy “So che può sembrare un poco strano, ma tu...hai visto Angel recentemente?”

    “Non in questi mesi.Non è più venuto a farmi visita, disse che cantava Manilow per un mucchio di persone”

    “Come?” Buffy la interruppe con un sorriso quando Faith rise.

    “Si, volevo maggiori informazioni,ma disse che non voleva soffermarsi su quello”

    Condividendo il sorriso, Buffy sospirò. “Quindi è così che sei stata? Davvero?”

    “Non è tanto male,” rispose Faith con un’alzata di spalle. “Tre metri quadri, un tetto sopra la testa, potrebbe andare peggio. Cosa mi dici di te?”

    “Ho perso il mio udito”

    “E da quando tu stai qui seduta con un telefono nelle orecchie? Presumo non sia stato permanente?”

    “Doveva essere fatale” rispose Buffy. “Quentin Travers aveva organizzato tutto questo nella sua testa per mettere fuori combattimento le due cacciatrici esistenti e riattivare la linea”

    Guardandosi attorno per un momento, Faith si leccò le labbra prima di parlare.“Ti sei presa cura tu di lui?”

    “Lo ha fatto Giles . Ha fatto in modo di essere sicuro che sarebbe stato dietro le sbarre per molto...ma mi ha rapita e ha molti aiutanti che sicuramente stanno ancora lavorando per lui.”

    “Presumo che dovrei guardarmi le spalle” disse Faith accennando con la testa.

    “Esatto”

    “E per cos’altro sei qui?”

    Buffy si appoggiò alla sedia, prendendo un profondo respiro prima di parlare. “Un’altra ragione per cui Travers decise di rapirmi era perchè c’è una profezia.”

    “Non c’è sempre?” chiese Faith con un sorriso. “Cosa dice?”

    “Una cacciatrice e un vampiro si suppone avranno un bambino che -“

    “Salverà il mondo o lo distruggerà? L’intera oscurità contro la luce?”

    “Si” disse Buffy quietamente.

    “E tu stai chiedendo a me circa questo? Sei tu quella che ha rimbalzato con il non-morto, B, non io”

    “Bene, pensavo ne valesse la pena. L’ultima volta che ti ho vista, tu ed Angel sembravate un poco...vicini.”

    “Non vicini in quel modo” rispose Faith scuotendo la testa. “Penso che quella sia tu”

    “Nessuno è menzionato dal nome.Comunque è quello che penso da quando Travers è venuto dopo entrambe, ma non abbiamo trovato niente di più riguardo la profezia.”

    “Non sono io.... io sono un pò troppo oscura.” disse Faith pacatamente. “Se la profezia fosse su di me non sarebbe buona. Qualunque bambino io possa avere porterebbe la distruzione del mondo.”

    “Sei un po troppo dura con te stessa, non pensi?”

    “Andiamo, B,” disse lei con un sorriso, nascondendole i suoi veri sentimenti. “
    “Uno dell’oscurità e uno della luce si uniranno e faranno un bambino, potrebbe andare in un altro modo? Tu ed io sappiamo che riguarda te. E perchè mi hai chiesto se ho visto Angel? Non sapevi dove fosse, considerando che la profezia riguarda una ‘cacciatrice ed un vampiro’?”

    Buffy si schiarì la gola. “Se è su di me.... non sarebbe su me ed Angel”

    Alzando un sopracciglio, Faith rise leggermente “E chi sarebbe il prossimo della lista?”

    “Non penso tu lo conosca. Il suo nome è Spike”

    “Spike?” ripetè lei, fischiando leggermente “Dannazione, conosci tutti i vampiri caldi tu, no?”

    “Tu conosci Spike?” chiese Buffy, improvvisamente apprensiva.

    “Lo, um, lo scambio di corpi”

    “Lui non ne ha parlato” disse lei, quasi a se stessa.

    “Non preoccuparti, mi sono strusciata su di lui solo un poco. Giuro che non è successo niente” disse Faith, mentre un’espressione nervosa si faceva largo sul suo viso.

    “E’ ok” disse Buffy con un sorriso, osservando la guardia che controllava l’orologio.

    “Non siamo stati capaci di contattare Wesley. Così andremo a L.A. e vedremo cosa sta accadendo”

    “Vorrei potere aiutare, ma non ho sentito niente”

    “E’ ok.” Rispose Buffy, vedendo la guardia che avanzava verso di loro. “Penso che il nostro tempo a disposizione sia finito. Prenditi cura di te.”

    “Anche tu” disse Faith. “E, B?”

    “Si?”

    “Se vedi Angel.... puoi chiedergli di venirmi a trovare? Mi sento sola qui” disse lei con espressione speranzosa.

    “Lo farò” disse Buffy con un sorriso gentile. “Sembri stare bene, Faith. Hai fatto la cosa giusta.”

    “Si”. Disse Faith con un sospiro, guardando il vetro che le separava. “Qualche volta non sembra così”

    “Lo hai fatto” riaffermò Buffy annuendo. “Sono orgogliosa di te”

    “Sono contenta che una di noi lo sia”

    “Guarda, se hai bisogno di qualunque cosa...”

    “So dove trovarti.”

    “Faith.” Disse Buffy prima che la bruna mettesse già il telefono. Aspettando fino a quando lei alzò lo sguardo prima di continuare. “Riguardo la questione della sorella? Mi interessa abbastanza da mentire per te.”

    Vedendo il sorriso nel viso della cacciatrice, Buffy lo ricambiò.

    “Grazie.” Sussurrò Faith.

    Capitolo 32 - No Holds Barred (Senza Regole)

    Disfacendo le borse e appendendo i vestiti nel piccolo armadio dell’albergo, Buffy rise quando vide Spike lanciare la borsa ventiquattrore nell'altro armadio e chiudere lo sportello. Dopo il breve soggiorno a Stockton, dove Spike era rimasto nell'albergo durante le ore più infiammabili mentre Buffy andava a visitare Faith, finalmente erano arrivati a Los Angeles.

    “Hai messo qualche vestito in quella cosa o l'hai portato solo per show?” chiese lei ridendo scioccamente.

    “Ehi! Ci ho messo i miei vestiti là. Solo non vedo il motivo di appenderli come una checca.”

    Decidendo di non fare commenti, lei sorrise semplicemente come scosse la testa e finì di appendere le camicie.

    “Spike,” disse lei con un sorriso rifiutandosi di fare contatto visivo con lui.

    “Sì, pet?”

    “Umm… l’anno scorso… non ti ricorda il sentitemi dire niente di strano?” chiese Buffy, appendendo altri vestiti e sistemandoli.

    “Strano?”

    “Vengo io o qualcosa?” chiarificò, girandosi ad affrontarlo con un sorriso segreto.

    “Intendi al Bronze?” chiese lui.

    Gli occhi di Buffy girarono per la stanza , incerta prima di accennare col capo, non mostrando mai la mano.

    “Uh… si.”

    Camminando verso di lei come un predatore, Spike le diede un sorriso seducente mentre si avvicinava. “Dicendo che potevi cavalcarmi e farmi piegare le gambe, spremermi fino a farmi scoppiare come caldo champagne. Questo non è una cosa che un uomo può dimenticare.”

    Gli occhi di Buffy si allargarono di sorpresa per un breve momento prima che un riso sciocco scappasse dalle sue labbra.

    “E cosa c’è di così divertente, pet?” chiese lui, alzando un sopracciglio nella sua direzione.

    “Non ero io,” disse lei ridendo, ansimando per l’aria e afferrandosi lo stomaco.

    “Cosa?”

    “Non te l’ho detto… non pensavo che… lei si potesse imbattere in te,” disse Buffy, crollando sul letto come prese un respiro. “Era Faith. C'era stato un magico scambio di corpi. Ha deciso di prendere il mio corpo per un giro e io non…”Buffy non finì la frase mentre cominciava a ridere di nuovo.

    “Mi stai dicendo, che la fonte di tutte le mie fantasie dell'anno passato, non eri te?”

    Buffy immediatamente tornò seria, restringendo gli occhi verso l'uomo di fronte a se. “Scusami?”

    “Hey, pet. Non essere gelosa – pensavo che fosse tu.”

    Lo sguardo agitato sul viso di Spike fece ridere Buffy come si alzò e avvolse le braccio intorno al suo collo, tirandoselo a se per un bacio gentile. “Mi dispiace,” disse lei con un sorriso molle. “Ma era troppo divertimento.”

    Fulminandola con lo sguardo per un momento, Spike alla fine sorrise mentre si girava e prese le sigarette mentre Buffy tornava alle sue borse.

    “Quando partiamo?”

    Buffy gelò, mostrandogli ancora la schiena con una mano sullo sportello. “Partiamo?”

    “Per il gloriosi albergo glorioso di Capitan Fronte,” rispose lui sarcastico.

    Prendendo un profondo respiro mentre si voltò, Buffy incontrò il suo sguardo. “Tu non verrai, Spike.”

    Vedendo la sua espressione scurire, lei sentì un tremito di paura.

    “E perché, ti prego di dirmi, non verrò?” chiese lui, camminando verso di lei con passi lenti.

    “Io- io ho solo bisogno di tempo per spiegargli delle cose.”

    “Uh huh,” rispose lui restringendo gli occhi.

    “Spike, l'ultima volta che vi siete visti, tu lo stavi torturando,” continuò lei esasperata.

    “Non è vero.”

    “Bene, lo stavi facendo torturare. Non penso che sarà d’umore clemente se entro a casa sua a braccetto con te.”

    “Sei sicura che non vuoi solo andare a casa sua da sola?” chiese lui adirato prima di distogliere lo sguardo. “Perché mi sono infastidito di seguirti in questo viaggio?”

    “Pensavo che potessimo passare del tempo da soli,” rispose Buffy onesta.

    “Sì,” disse lui con voce acuta. “Solo un po' di conforto freddo, vero? È questo prima o dopo che hai incontrato il tuo ex.”

    “Per l’amor di Dio, Spike! Devi veramente lavorare su questa gelosia e insicurezza!”

    “Forse hai ragione,” disse lui, afferrando lo spolverino e attraversando il piccolo soggiorno verso la porta.

    “Dove stai andando?” chiese Buffy, seguendolo e sbattendo la mano contro la porta per non permettergli di aprirlo.

    “Che differenza fa? Stai correndo tra le braccia del tuo ragazzo. Perché ti importa dove vado per la notte?”

    “Pensi veramente questo di me, di noi, che fare una cosa come quella?”

    “Onestamente? Non so cosa pensare.”

    “Capisce almeno da dove arriva?” chiese lei, il dolore visibile negli occhi.

    “Capisco perfettamente, Cacciatrice,” ringhiò Spike.

    “Bene,” bisbigliò lei, tentando di non far vibrare il mento mentre fece un passo indietro e tolse la mano dalla porta. “Se ogni volta sarai così maledettamente insicuro ogni volta che viene qualcosa o qualcuno dal mio passato, allora vai maledettamente dove vuoi.”

    Stringendo la mascella, Spike distolse lo sguardo dai suoi occhi pieni di lacrime e spalancò la porta. Con un ultimo sguardo uscì fuori dalla stanza, tentando di sopprimere la gelosia intensa che stava sentendo al fatto che la donna che amava non voleva il suo appoggio.

    * * * * *

    Camminando nell'apparentemente abbandonato albergo Buffy stava ancora tentando due ore più tardi, di controllare la rabbia. Era continuamente distratta, chiedendosi dove era Spike e quello che stava facendo. Sapeva che era seduto in qualche luogo in un bar, bevendo per eliminare i dolori ma questo ancora non alleviava le sue paure.

    “Angel?” disse Buffy, tentando di cancellare dalla mente i suoi problemi. “Cordy?”

    “Cosa vuoi?”

    Voltandosi al suono familiare e in qualche modo minaccioso, Buffy vide il cambiamento del portamento dell’uomo che pensava di conoscere.

    “Angel?”

    “Cosa vuoi?” ripeté lui, inclinandosi contro il muro, non portando altro che un paio di pantaloni e apparentemente indifferente a questo.

    “Anche a me fa piacere rivederti” disse Buffy, incrociando le braccio al torace, sentendosi un pò indebolita quando lui non disse niente. “Cosa c’è che non va?”

    “Ti ho già fatto una domanda. Due volte.”

    “Giles a provato a chiamare. Nessuno a risposto. Dove sono gli altri?”

    “Li ho licenziati,” rispose Angel, spingendosi via dal muro e camminando verso lei. Buffy era improvvisamente consapevole che erano da soli, e che questo vampiro era definitivamente senza chip.

    “E perché l’hai fatto?” chiese Buffy, resistendo all’urgenza di andarsene.

    “Differenza di opinione. Sembri stare bene, Buffy.”

    Il fatto che l’aveva chiamata con il suo nome di battesimo la fece calmare un pò, ma il modo in cui lo aveva detto la faceva rabbrividire, e non era un bene.

    “Cosa per l’inferno ti succede?” chiese lei, fissandolo nei suoi occhi freddi.

    “Sono cresciuto.”

    “Hai quasi duecentocinquanta anni. Penso che sia un pò tardi per crescere. Dove sono veramente Cordy e Wes?”

    “Non mi interessa.”

    Sentendo il suo battito cardiaco accelerarsi come si avvicinò, Buffy passò ad una posizione di difensiva. Qualcosa che non passo inosservato ad Angel, che immediatamente l'afferrò e la spinse contro il bancone vicino.

    Indurendo la mascella, Buffy non poteva credere che questo era lo stesso uomo di cuoi si era innamorato solo qualche anno prima.

    “Angelus?”

    “No. Ancora Angel.”

    “Su quello si potrebbe discutere,” disse lei, pestando con la sua scarpa il suo piede e immediatamente roteando, liberandosi e tirandogli un calcio nello stomaco. “Ecco una piccola nota - non tentare di mettere restrizioni alla cacciatrice. Specialmente a una che è già incavolata ancora prima di entrare in questo maledetto albergo.”

    “Cosa vuoi?” chiese lui di nuovo, ringhiando.

    “Voglio sapere dove per l'inferno sono Wesley e Cordelia, ma apparentemente non mi aiuterai.”

    “Perché sei in città?”

    “Avevo bisogno d’aiuto e veramente non penso che lo troverò qui.”

    Tentando di oltrepassarlo, un tremore di paura attraversò Buffy quando il pugno di lui sbatté nel muro di fronte a lei, rendendole impraticabile l’uscita.

    “Sai, mi sto veramente rompendo che tutti volete essere dominatori oggi.”

    Girandosi verso di lui, le labbra di Buffy si strinsero prima di spingerlo via. Sentendo l'esplosione che le attraversò la guancia e l’occhio, traballò, la mano immediatamente sul viso, tentando di alleviare il dolore del colpo prima di riprendersi e sbattere a sua volto un pugno nella mascella di lui.

    Appoggiandosi verso la porta, Buffy tenne un occhio su di lui, arrabbiata. “Non so chi sei.”

    “Sono un vampiro… guarda sul dizionario”

    “Non ne ho bisogno. Ho la definizione, e ho paura che tu non sei in quella categoria. Hai i segnali ovvi - bevi sangue, avversione per la luce del sole ma penso che sei nella categoria ‘maligno figlio di puttana’.”

    Attraversando il cortile e uscendo dall'albergo, Buffy alla fine rallentò quando superò qualche isolato. Tra l'insicurezza di Spike e il sentimento di abbandono che provava e l'apparente ondeggiamento di Angel verso il lato oscuro, lei non sapeva quanto altro poteva sopportare.

    Capitolo 33 – Dare to Forgive (Perdonare)

    Aprendo la porta dalla sua camera d’albergo, Buffy si trascinò dentro, sperando che Spike ci fosse. Non voleva discutere, però aveva bisogno del suo calore.

    Vedendo la stanza vuota, Buffy sospirò e camminò sino alla terrazza. All’alba mancavano ancora alcune ore,.

    Tornò dentro tendendosi al dolore che gli procuravano i muscoli. Dopo essere scappata da Angel o Angelus o chi diavolo era, aveva deciso di pattugliare, per non tornare subito all’albergo.
    Sfortunatamente aveva incontrato un gruppo di vampiri che trovavano divertente picchiare la cacciatrice. Era riuscita a ucciderli tutto, ma il suo corpo era stanco.

    * * * * *
    Pulendo il vapore sullo specchio, Buffy si avvolse un asciugamano nei capelli. La sua pelle del braccio aveva alcuni tagli, non gravi come le contusioni che aveva vicino all’occhio. Colpa dell’incontro con l’uomo che non riconosceva più.

    Sospirando prese l’accappatoio e se lo avvolse intono al corpo. Prese la spazzola dal ripiano e andò nel piccolo soggiorno con il cuore pesante. Sapeva che Spike non era ancora rientrato se no l’avrebbe sentito.

    Si frizionò i capelli con l’asciugamano si sedette sul divano e iniziò a pettinarsi. Mise la gambe sotto il sedere e accese la tv. Sperò che quello la distraesse da tutta la situazione. Capì che aveva fatto bene a non farsi accompagnare da Spike all’Hyperion- chissà cosa sarebbe successo se si fosse trovato faccia a faccia con quell’Angel - ma allo stesso tempo desiderava sapere dov’era.

    * * * * *
    Spike aveva fatto quella passeggiata per tenere sotto controllo la rabbia. Camminò nella camera d’albergo, e vide Buffy addormentata sul divano. Avvolta solo in un accappatoio, con i capelli che svolazzavano di qua e di là e una mano sotto la guancia, non aveva mai visto niente di così bello e innocente.

    Camminò piano verso di lei e si tolse lo spolverino, sedendosi per terra. Le prese la mano. La guardò aprire gli occhi e le sorrise dolcemente.

    “Spike?” mormorò, non credeva che fosse davvero lì.

    ”Sono io, piccola” bisbigliò, portando la mano alla bocca dandogli un piccolo bacio. Poi aggrottò le sopracciglia quando sentì l’odore del sangue. “E’ successo qualcosa?”

    “Dove sei stato?” chiese invece Buffy, sedendosi.

    “A fare una passeggiata. E’ successo qualcosa?” domandò di nuovo.

    “Sono appena tornata dalla pattuglia” disse, mentre Spike ristringeva gli occhi e accendeva la lampada sul mobiletto. Buffy chiuse gli occhi per colpa della luce. Sentì le sue dita passargli vicino all’occhio.

    “Sarei dovuto essere con te. Avrei dovuto sentirti…”

    “Per la richiesta?”

    Spike la guardò prima di girare lo sguardo. “Io avrei dovuto sapere doveri da chi stavi andando”

    “Spike” bisbigliò Buffy, accarezzandogli la guancia “Lo so che è dura, ma devi avere fiducia in me. Io non sono Drusilla…non ti lascerò per il mio ex. Io sono tua. Sono la tua donna il tuo amore…okay?”

    Spike non rispose ma Buffy vide le lacrime nei suoi occhi mentre accennava col capo.

    “Lì hai uccisi tutti?”

    “No” bisbigliò “Ma ho ucciso gli altri.”

    Sospirando tirò su le maniche dell’accappatoio sino ai gomito, Spike ringhiò possessivamente quando vide i tagli.

    “Quanti erano?”

    “Non so. Cinque credo”

    “Non voglio che vai di pattuglia qui quando sei sola”

    “Spike-“

    “Buffy, questa non è Sunnydale”

    “Lo so. Vuol dire che i vampiri non sanno chi sono”

    “Ma appena vedono una donna, credono di aver trovato la cena. Non voglio perderti”

    Quando Buffy non rispose, Spike sospirò “Allora hai trovato qualcosa?” chiese cambiando discorso.

    “No, non molte” rispose giocando con le maniche dell’accappatoio.

    ”Perché no?” chiese lui inclinando la testa.

    “Perché non era molto propenso a parlare”

    Rendendosi conto troppo tardi di quello che aveva detto, Spike saltò in piedi ringhiando arrabbiato.

    “Figlio di puttana!” ruggì.

    “Spike, calmati” disse Buffy alzandosi per afferrargli il braccio.

    “Calmati? Calmarmi! Se ti aspetti davvero-“

    “Non hai fiducia in me?” chiese lei piano.

    “Si, che c’è lo” bisbigliò “Davvero. Ma non mi piace che lui-“

    “Hai capito male -è uscito tutto male” lo interruppe.

    ”Come avrei dovuto interpretare ‘non era molto propenso a parlare?’”

    “E’ lui che mi ha fatto questo” disse leggermente gesticolando verso l’occhio.

    Spike spalanco gli occhi “Cosa…perché?”

    “Non lo so” rispose prendendogli la mano sedendosi sul divano facendo in modo che lo facesse anche lui “Non si stava comportando come al solito. Cordelia ed Wesley non c’erano, lui era…diverso”

    “Diverso come- Angelus?”

    “No” disse lei scotendo la testa “Non so come spiegartelo. Era come se fosse tutti e due insieme. Lo guardato negl’occhi e ho visto il nulla”

    Spike si alzò di scatto andando verso la porta.

    “Dove stai andando?” chiese lei in panico.

    “Ad insegnargli a non toccare le mie cose”

    “Spike, posso prendermi cura di me stessa” disse Buffy, alzandosi per raggiungerlo. “Lo so che sei forte- ma lui era troppo strano. E tra un po’ sorgerà il sole”

    “Cosa ti aspetti che faccia, Buffy?” chiese guardandola.

    “Prima troviamo Wesley e Cordy e scopriamo che gli è preso, poi penseremo al resto”

    “E nel frattempo che faccio?” domandò guardandola intensamente.

    “Penso che potresti baciarmi” bisbigliò Buffy, sorridendo quando Spike la spinse contro la porta schiacciando le labbra contro le sue.

    Capitolo 34 – Love Bites (Morsi d'amore)

    “Spike? Sei pronto?” urlò Buffy nella stanza, in piedi accanto alla porta aperta aspettando impazientemente che il biondo apparisse. Sperava di essere capace a scovare Cordelia o Wesley, e dal modo in cui lui stava ritardando pensò che prima che loro fossero usciti dalla stanza sarebbe passata un’altra notte.

    “Già pronto, Cacciatrice. Mettiti i pantaloni ... oh bene...li hai già messi-”

    “Alzati la cerniera,” roteò gli occhi. “Non ho mai conosciuto un uomo che ci metta così tanto tempo ad essere pronto. Specialmente uno che è stato vivo per più di cento anni e avrebbe dovuto aver perfezionato già la sua tecnica!”

    “Facile da dire per te,” Spike roteò gli occhi in risposta. “Tu hai uno specchio in cui guardarti. Io lo faccio tramite la mia memoria o hai dimenticato questo piccolo dettaglio?”

    “Se tu non mettessi così tanto dannato gel nei tuoi capelli accorceresti il processo. Sai che quella cosa non è esattamente biodegradabile.”

    Buffy represse il suo sorriso quando Spike camminò fuori la stanza, afferrando il suo spolverino e camminando verso di lei.

    “Mordimi,” ringhiò lui.

    “Oooh,” disse Buffy con un sorriso compiaciuto. “Forse dopo. Adesso siamo in ritardo..”

    Chiudendo la porta dietro di loro lei smise di camminare quando Spike le corse dietro. Aprendo la porta della cantina delle scale lei ridacchiò quando lui circondò la sua vita con le braccia premendola contro il suo forte petto e abbracciandola fin quando lei non smise di dimenarsi.
    Buffy sentì il suo umore cambiare notevolmente quando le labbra di lui coprirono il suo collo, facendo correre gentilmente la lingua sopra i marchi del morso e strappandole un gemito.

    “Spike,” sussurrò lei senza fiato. “Non abbiamo tempo per questo.”

    “Abbiamo sempre tempo per questo” mormorò lui contro la sua pelle, mandandole scariche lungo tutto il suo corpo mentre lui continuava le sue sensuali carezze.

    Buffy gemette afferrando la ringhiera delle scale e sussultando quando i suoi denti appuntiti affondarono gentilmente nella sua pelle.

    “Lo hai mai fatto in pubblico luv?”chiese con una voce che le fece capire che lui aveva perso il controllo della situazione. “La possibilità che qualcuno ti scopra in qualunque momento?”

    Sentendo un flusso di umori tra le sue gambe, Buffy non fu capace di parlare, così scosse la testa premendo il suo corpo contro il suo cercando di calmare il fuoco che lui aveva acceso.
    Spike si leccò il labbro inferiore staccando il suo corpo da quello di lei, studiando il piccolo top che indossava e che lasciava le spalle scoperte lasciando che le sue dita raggiungessero il laccio che lo teneva fermo. Potè sentire Buffy tremare sotto il suo tocco e un leggero sorriso si formò sul suo viso.

    Slacciando lentamente l’indumento, Spike portò le sue labbra dietro le orecchie di lei accertandosi di respirare di proposito così che potesse sapere esattamente quanto vicino lui fosse e farla diventare eccitata e senza controllo. “Abbiamo trascorso tutto il giorno a letto, passerotto.”sussurrò lui “Forse sei un pò troppo stanca per fare qualunque cosa adesso”

    Lei scosse la testa e il sorriso di Spike si accentuò quando le sue dita si mossero verso l’ultimo ostacolo, facendo attenzione a far correre gentilmente la sua mano lungo la schiena di lei così che sapesse esattamente cosa lui stava facendo.
    Guardando come arrossiva sotto il suo tocco, Spike ebbe pietà di lei e mosse le sue mani lungo tutto il suo corpo, sopra le sue anche e le sue cosce fasciate dai pantaloni di pelle.

    “Mi vuoi?” chiese a bassa voce, che avrebbe fatto diventare gelatine qualunque donna. Buffy non fu l’eccezione.

    “Solo te,” sussurrò lei.

    Facendo correre la mano dentro i pantaloni, Spike sorrise quando lei si lamentò, premendo le sue anche contro la sua mano cercando qualunque forma di sollievo potesse ottenere.

    "Sei bagnata” mormorò lui, lasciando scorrere un dito sopra il suo clitoride, facendo una leggera pressione che la fece sussultare in cerca d’aria e arcuare le anche verso di lui.

    “Ho bisogno di te,” disse lei a bassa voce, afferrando le braccia di lui per sostenersi.

    Slacciando definitivamente il top Spike la guardò con apprezzamento quando l’indumento scivolò sul pavimento, lasciandola vestita solamente da un paio di pantaloni di pelle rossi e stivali neri. Rimosse la sua mano e Buffy si lamentò per la perdita di contatto prima che Spike le sfibiasse i pantaloni.

    Spogliata velocemente dal resto dei suoi indumenti Buffy sentì che sarebbe morta se non fosse venuta presto. Sentendo Spike alzarla e poggiarla contro il muro lei allacciò le braccia attorno al collo di lui e lo spinse verso di se per un bacio impaziente e le sue gambe si avvolsero attorno alla sua vita. Mise una mano tra loro e abbassò la zip di lui, Buffy sorrise contro le sue labbra quando lo sentì gemere di piacere.
    Pompandolo su e giù per un momento, Spike realizzò presto che stava perdendo rapidamente il controllo della situazione e scivolò in lei con facilità. Non aiutò, ma sorrise quando sentì i muscoli di Buffy contrarsi attorno a lui, cercando il rilascio.

    “Vuoi venire, pet?” chiese lui, muovendosi avanti e indietro con movimenti lenti.

    “Dio, si,” ansimò Buffy, velocemente portata verso l’orlo dell’orgasmo dal solo pensiero che potevano essere scoperti in qualunque momento.

    Muovendo le sue anche verso quelle di lui senza controllo, Buffy gridò in preda al piacere affondando le unghia nella schiena di lui.

    Sentendo il corpo di lei tremare con bisogno, Spike morse leggermente il suo marchio sorridendo contro la sua pelle quando lei urlò il suo rilascio, incontrando ogni sua spinta.

    “Ti amo” sussurrò lui, senza rallentare i suoi movimenti.

    Buffy morse il suo collo in risposta, causando un ringhio disumano che risuonò nell’aria mentre lui si svuotava dentro di lei.
    Si fece indietro per guardarlo, erano entrambi ansimanti e lei lo guardò negli occhi. “Mio” sussurrò.

    L’amore e l’adorazione erano chiaramente visibili nei suoi occhi quando lui le sorrise teneramente, portandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Tuo.”

    Capitolo 35 – Can’t Take My Eyes Off You (Non posso staccare gli occhi da te)


    Entrando nel bar karaoke alcune ore più tardi, Buffy leggermente sorrise per l’arredamento piacevole. “Accidenti, per un demone, questo uomo di sicuro non gli piacciono i posti per.. demoni.”

    “Suppongo che rovinerebbe l'atmosfera,” disse Spike con un'alzata di spalle. “Cosa diceva il vampiro?”

    “Tra le varie urla?” chiese Buffy con un sorriso.

    “Sì,” rispose lui, guardandosi intorno. “E per il futuro, pet, non è considerato precisamente lealtà continuare a colpire l'informatore mentre sta parlando.”

    “Mi ha fatto arrabbiare” disse lei con un'alzata di spalle. “Penso che tu eri l’unico che volevi che lo picchiassi.”

    Alla fine si rivolse a lei con un sopracciglio alzato, il braccio di Spike le andò possessivamente intorno la vita. “Bene, considerato che non lo sapevo - perché non l’hai torturato?”

    Alzando gli occhi, Buffy rise. “Lui ha detto di cercare l’uomo verde che è al bancone o sul palcoscenico di solito.”

    “Penso che abbiamo trovato il nostro uomo,” disse Punta, lasciando la vita di Buffy e afferrandole la mano come attraversarono il bar affollato.

    Vedendo il demone voltarsi quando loro si avvicinarono, Buffy fu sorpresa al sorriso cordiale che lì accolse.

    “Benvenuti al Caritas, Bambini. Io sono Lorne il Presentatore e sarò al vostro servizio per questa sera, anche se penso che già dai un buon servizio alla signorina per entrambi,” disse lui facendo un occhiolino a Spike.

    Buffy arrossì mentre Spike ringhiò, facendo un passo verso il demone prima che lei gli mettesse una mano sul torace. “Penso che stia scherzando,” disse leggermente prima di rivolgersi di nuovo verso il Presentatore. “Ci hanno detto che puoi aiutarci.”

    “Sarò felice di aiutarvi, adesso fatti strada su quel bel palcoscenico e canta con il cuore.”

    “Ummm… non penso che è quel tipo di aiuto che ci serve.”

    “Io sono capace di leggere il tuo destino. Devi avere fiducia in me, zucchero,” disse lui con un sorriso, mettendo la mano sulla schiena di Buffy e conducendola verso il palcoscenico. “Sarà precisamente quello che stai cercando.”

    Gli occhi di Buffy si allargarono avanzando sul palco, scegliendo esitante una canzone prima di cercare Spike tra la folla. Lei poteva vederlo inclinato contro il bancone mentre Lorne gli si avvicinò e si mise in piedi accanto a lui, entrambi concentrati su Buffy.

    Prendendo un profondo respiro quando la musica cominciò, Buffy cominciò esitante a cantare.


    SO DEAR TO ME
    (Così caro per me)
    ALWAYS KEEP ME COMPANY
    (Mi tiene sempre compagnia)
    WHO NEEDS TO GO OUTSIDE
    (Che ha bisogno di andare fuori)
    I WILL BE YOUR SILENT BRIDE
    (Sarò la tua sposa silenziosa)
    I CAN’T TAKE MY EYES OFF YOU
    (Non posso staccare gli occhi da te)


    “Non dovresti guardarla?” chiese Spike, girandosi verso Lorne che lo stava fissando avidamente.

    “Potrei se non potessi leggere te come un libro."

    “Cosa intendi?”

    “Devi veramente lasciare andare alcune delle tue insicurezze, dolcezza.”


    NOTHING EVER NEEDS TO BE SAID
    (Niente deve essere detto)
    YOU SEND YOUR MESSAGE
    (Hai mandato il tuo massaggio)
    RIGHT INTO MY HEAD
    (Dritto nella mia testa)
    YOU FILL ME UP WHEN I’M ALONE
    (Mi riempi quando sono sola)
    SO SOOTHING IS YOUR MONOTONE.
    (Così calmante è la tua monotonia)


    “Io non sono insicuro,” borbottò.alla fine Spike

    “Oh veramente?” chiese lui, girandosi a guardarlo. “Così non ti preoccupi ogni giorno quando ti svegli che perderai quella donna, per la morte o per un altro uomo?”

    “Quella è una paura comune fra più uomini,” rispose lui leggermente.

    “Ma non fra un vampiro e una cacciatrice. Non quando provate dei sentimenti l'uno per l'altra. E non quando vi reclamate a vicenda.”


    I CAN’T TAKE MY EYES OFF YOU
    (Non posso staccare gli occhi da te)
    I CAN’T TAKE MY EYES OFF YOU
    (Non posso staccare gli occhi da te)
    SO MAYBE YOU’RE NOT AS REAL
    (Così forse tu non sei così reale)
    AS THE OTHERS.
    (Come gli altri)


    “Io l'amo,” bisbigliò lui.

    “E il sentimento è reciproco.”

    “Penso di no,” disse leggermente Spike.

    “Allora non dovresti pensare così tanto,” rispose lui con un ghigno. “Il sentimento è reciproco.”

    “Come fai a saperlo?”

    “Perché poche cose splendono di più in questo mondo di una donna innamorata.”

    “E’ questo che stai leggendo in lei?”

    “No, caramella” disse il Presentatore, prendendo Spike per le spalle e dirigendolo verso il palcoscenico. “Questo è ciò che vedo.”


    BUT I CHOOSE YOU OVER ALL MY PAST LOVERS
    (Ma io ho scelto te tra tutti I miei passati amori)
    FOR THEY HAVE COME AND THEY HAVE GONE
    (Loro sono venuti e sono andati)
    BUT I CAN ALWAYS TURN YOU ON
    (Ma io posso sempre girarmi verso te)
    I CAN’T TAKE MY EYES OFF YOU
    (Non posso staccare gli occhi da te)
    I CAN’T TAKE MY EYES OFF YOU.
    (Non posso staccare gli occhi da te)


    Spike fissò Buffy come cantò le ultime note della canzone, fissandolo direttamente negli occhi per tutto il tempo prima che attraverso il bar e impazientemente la prese tra le braccia quando lei scese dal palcoscenico.

    “Ti amo,” mormorò lui nei suoi capelli.

    Buffy non disse niente mentre lo abbracciò, con le emozioni che la sommersero prima di tirare via di malavoglia da lui con occhi bagnati. Vedendo il Presentatore in piedi dietro a loro, Buffy tirò su col naso leggermente. “Puoi aiutarci?”

    “Mi piacerebbe. Sfortunatamente, non hai bisogno del mio aiuto.”

    “Allora perché per l'inferno maledetto-”

    “Avete bisogno dell'aiuto della persona che è approssimativamente venti piedi (6,10 metri) alla vostra destra.”

    Girandosi verso la porta anteriore, Buffy ansimò quando vide Wesley entrare. Dirigendosi verso lui con Spike e Lorne dietro a se, vide l'espressione scioccata sul suo viso come gli si avvicinò.

    “Non sono mai stata così contenta di vederti,” disse lei,frenandosi dall'abbracciare l'altro uomo.

    “Buffy, cosa sta facendo qui?”

    “Ti cercavo, e invece ho finito per trovare una versione squilibrata di Angel.”

    “Così l'hai visto,” disse lui leggermente.

    “Sì, non pensare che non parleremo di quello, mister.”

    “Al rischio di sembrare ridondante, cosa stai facendo qui?”

    “Apparentemente c'è questa grande profezia, e Giles mi ha mandato qui con Spike per la caccia all’oca selvatica per trovarti.”

    “Spike? William il sanguinario?” chiese lui, guardando l'uomo biondo.

    “Sì, ma non capisci. Lui è…”Buffy non finì la frase, non sapendo cosa dire. ‘Lui è buono... lui non ti farà del male.. lui il mio ragazzo? '

    “Non farò del male a nessuno,” finì per lei Spike, prendendo il problema dalle sue mani.

    “Sai dove è Cordelia, vero?”

    “Abbiamo avviato un'agenzia nuova dopo che siamo stati licenziati contro la nostra volontà.”

    “Lei è là adesso?” chiese Buffy speranzosa.

    “Si. Vi portò là così puoi dirmi qualcosa su questa profezia.”

    Buffy accennò col capo prima di rivolgersi di nuovo a Lorne.

    “Grazie,” disse lei, dandogli un sorriso.

    “Non fidarti di tutti,” disse lui, studiando il giovane di fronte a se.

    “Cosa intendi?”chiese Buffy, prendendo la mano di Spike e stringendogliela.

    “È probabile che verrai consigliata di prendere un inusuale consiglio a un certo punto. Non fidarti sempre di questo.”

    “E quando accadrà?” chiese Spike, inclinando la testa confuso.

    “Suppongo giusto quando il piccolo coniglietto nel forno deciderà di venire alla luce,” disse lui con un sorriso gentile.

    “Cosa?” chiese Spike, speranzoso e incredulo.

    “Oh, dovevate ancora saperlo,” disse lui, il sorriso sempre più largo.

    “Q- quando è successo?” chiese Buffy.

    “Non penso che dovresti chiederlo a me.” disse Lorne con voce molle.

    “M- ma io sono stata rapita,” disse lei incerta. “Mi è stato iniettato del veleno e questo ha fatto del male al bambino?”

    “In circostanze normali, sì, ma non quando ci sono delle barriere mistiche intorno a lui, che impediscono che gli possa accadere qualcosa,” disse lui. “Qualcuno lassù è dalla vostra parte per far nascere questo bambino . Ma come ti ho detto, non avere fiducia in tutti.”

    “E noi possiamo avere fiducia in te?” chiese Spike scettico.

    “Posso garantire per lui,” Wesley alzò la voce, ancora scossa dalla notizie che la sua prima cacciatrice stava per avere un bambino e il padre sembrava essere uno dei vampiri più cruenti mai registrati.

    “Prenderti cura di te,” disse Lorne, abbracciandola. “E se hai bisogno di me, sai dove trovarmi.”

    Girandosi a guardare Spike stupito, lo sguardo sbalordito di Buffy si affievolì quando vide il sorriso raggiante sul suo volto. “Avremo un bambino,” bisbigliò lui, un secondo dopo, si senti avvolgere tra le sue braccia, mentre veniva alzata in aria e fatta roteare in cerchio prima che l'abbassasse attentamente sui suoi piedi.

    “Mi renderai padre,” disse lui leggermente. “Non posso crederci.”

    TBC
     
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    Capitolo 36 – Tender Heart (Cuore tenero)

    ”Quindi” disse piano Buffy, guardando Cordelia, Wesley e un nuovo ragazzo di nome Charles Gunn “Darla è stata riportata indietro dall’inferno umana, Dru la ritrasformata, Angel vi ha licenziato ed ora è ossessionato e vuole ucciderla?”

    “Noi sappiamo solo che è un grande idiota” alzò la voce Cordy.

    “Io sono più interessato a quel bambino” disse Wesley, voleva avere altre informazioni. Aveva passato molto tempo nell’ufficio ma anche Spike e Buffy erano così sorpresi da non potergli dare altre informazioni.

    “Te lo detto, Wes. E’ una profezia” rispose Buffy camminando per la stanza “Non è sicuro al cento per cento che sono incinta, ma il demone verde ha detto così-”

    “Lorne ti ha letto?” chiese Cordelia “Allora credo sia molto sicuro”

    “Okay” disse Buffy, sentendo un fremito allo stomaco, uno dei segnali della gravidanza che aveva cercato di ignorare. “Dobbiamo capire come arrivare a Darla”

    “Noi no” disse Spike, facendola voltare.

    “Non lascerò che quelle due portino morte in tutta la città”

    “E’ troppo pericoloso” rispose Spike, scotendo la testa.

    “Posso occuparmi di loro…e poi Darla non è quella che mi preoccupa”

    “Solamente perché Peaches la uccisa. Un Sire non si aspetta mai che il suo Child lo impaletti”

    Gli occhi di Buffy si accesero “Uccideresti Drusilla?” disse lei.

    “Cosa?” chiese guardandola “No”

    “No?”
    “Non posso farlo, cacciatrice”

    “Non puoi o non vuoi?” chiese Buffy, arrabbiata.

    “Entrambe le cose” rispose lui.

    “La ami ancora, Spike?” bisbigliò piano, sentendo il cuore pesante.

    “Buffy è la mia sire”

    Mentre aspettava la risposta la sua mente vagava.
    ‘Angel ha ucciso il suo sire per te’
    ‘Angel aveva un’anima’
    ‘Spike dice di amarmi’
    ‘E’ disposto ha permetterti di affrontare tutto da sola’

    Scosse la testa e si allontanò da lui.

    “Bene” mormorò “Fai quello che vuoi”

    Stringendo i denti dalla frustrazione, Spike si girò andando alla porta cercando la sigarette nelle tasche dello spolverino.
    Guardandolo andare via, Buffy tento di lottare con le lacrime- in parte per gli ormoni delle gravidanza e in parte perché la donna che doveva uccidere era il vecchio amore di Spike. Sapeva che era ingiusto chiedergli quello, ma il sentimento bisbetico dentro di lei la zittì.
    “Le localizzerò io” disse lei guardandoli.

    “Stai bene?” domandò Cordelia piano studiandola.

    “Si” rispose piatta “Dove posso trovare delle armi?”

    Gunn andò verso un armadietto e Buffy lo seguì afferrando una balestra e una spada.
    “Le troverò. Voi tre tenete occupato Angel. L’ultima cosa che voglio e imbattermi in tutti e tre insieme”

    “Non penso sia una buona idea” disse Wesley, con il sopracciglio alzato.

    “Forse no, ma è il mio piano” rispose Buffy, mettendo le armi in una vecchia borsa per non attirare l’attenzione in strada, a L.A non piacevano la gente che camminavano con delle armi per strada.

    “E come facciamo a tenere occupato Angel?” chiese Gunn.

    “Digli che sono incinta del bambino di Spike” disse prima di prendersi la borsa in spala e andando alla porta “Quello lo terrò occupato per un bel po’” finì sbattendo la porta dietro di lei. Cordy rimase alcuni secondi in silenzio, poi vide Spike fuori dalla porta fissare il cielo a fumare una sigaretta.

    “Sei un’idiota” disse Cordelia uscendo con le braccia incrociate.

    “Perché dici questo, pet?” chiese lui non guardandola.

    “Perché la donna che dici di amare ti ha chiesto di aiutarla e tu non sei andato con lei”

    “Hai una vaga idea di quello che mi ha chiesto?” chiese lui, voltandosi a guardarla.

    “Si. So bene cosa vuol dire uccidere il proprio Sire. Ma immagina cosa può pensare una donna dell’uomo che ha scelto…con cui sta per avere un bambino, che non vuole buttarsi alle spalle il passato. Crede che non la ami abbastanza”

    “Ma non è vero”

    “Non è vero?” chiuse frustrata Cordy “ E così che la mente di una donna funziona, Spike. E scommetterei un nuovo paia di Prada che stai pensando che lei voglia stare con Angel”

    “Non è così?” mormorò lui, schiacciando sotto il piedi la sigaretta.

    “Lei sta con te” disse leggermente “Ti ha scelto. The Powers hanno scelto te come padre del suo bambino. Non Angel… tu!”

    “Probabilmente hanno fatto un errore” disse leggermente, sentendo il cuore pesante all’idea che Buffy probabilmente stava mettendo in dubbio il suo amore per lei.

    “Le profezie non sono errori” disse lei, studiando il vampiro.

    “Vai via” mormorò lui.

    “Bene” disse Cordy “Me ne vado. Prenderò la mia squadra e terrò occupato Angel mente la tua ragazza si occuperà di Drusilla e Darla da sola, finendo magari uccisa”


    Spike si voltò immediatamente “Cosa?”
    “Buffy se n’è andata”

    “Andata? Dove?” chiese frenetico.

    “Quello che ho appena detto. Cosa doveva fare? Aspettare che childe e sire facessero a pezzi la città? Pensavo conoscessi Buffy, non permetterebbe mai che succedesse”

    “E’ già andata?”

    Cordelia annuì e Spike corse fuori.

    Capitolo 37- Beyond Anger (Oltre la Rabbia)

    Spike percorse freneticamente la città, cercando un qualche indizio su dove fosse Buffy. Non riusciva a sentire il suo profumo fra così tanti altri profumi che lo circondavano, e questo alimentava ancora di più la sua ansia.

    Cercò di usare il suo reclamo per trovarla, ma poi ringhiò frustrato quando comprese che Buffy non gli stava rispondendo. Doveva essere in grado di sentire qualcosa - rabbia, tristezza, dolore, ma non sentiva niente e il pensiero che poteva essere in pericolo e lui non poteva raggiungerla lo stava terrorizzando.

    Alla fine comprese che sarebbe stata più facile trovare Darla e Drusilla, Spike rapidamente si diresse verso i vicoli bui, afferrando il primo demone che vide e picchiandolo per ricevere le informazioni di cui aveva bisogno.

    * * * * *

    Camminando nella fabbrica, Buffy prese un respiro profondo. Non era stato troppo difficile trovare il posto, considerando che Darla e Drusilla stavano pubblicizzando il luogo dove avrebbero fatto un ‘ un'audizione ' quella notte.

    Estraendo attentamente la spada dalla borsa, Buffy in silenzio si addentrò nella fabbrica, aspettando che i suoi occhi si abituassero al buio. Vide un movimento e immediatamente alzò la spada, ingoiando un ansito quando il suo polso venne preso da una presa ferrea.

    “Angel?” chiese, ansimando pesantemente mentre cercava di distinguere i suoi lineamenti nel buio.

    “Cosa ci fai qui?” chiese, i suoi occhi senza vita scintillarono con qualcosa che poteva essere preoccupazione prima di tornare alla loro fredda indifferenza.

    “Sto tentando di finire quello che tu non puoi,” rispose coraggiosa, liberandosi dalla sua presa.

    “Chi dice che io non posso?” chiese Angel, girandosi quando sentì dei rumori provenire dal lato dell'edificio.

    “Sei qui per ucciderle?” bisbigliò incredula.

    Senza rispondere, Angel le fece segno di stare dietro a lui, non vedendo quando Buffy alzò gli occhi al cielo per la sua natura super protettiva mentre attraversarono la fabbrica, poi sentì le voci delle due donne.

    “Dieci soldatini tutti in fila. Un colpo e bum!” disse Drusilla, battendo insieme le mani. “Sono solo nove.”

    “Dieci?” rispose Darla. “Sarei felice se ne trovassimo tre in grado di farlo.” aprendo la porta, Buffy le guardò mentre entravano e fissavano i mucchi di cenere e cadaveri di demoni che Buffy stava notando solo in quel momento.

    “Già morti?” chiese Dru prima di puntare un dito verso ai corpi. “Cattivi soldati!”

    Darla studiò la strage di fronte a se prima di vedere Angel che la fissava con sguardo fermo.

    “Avrei dovuto saperlo,” disse con un sorriso molle.

    “Un'ombra,” bisbigliò Dru , scuotendo la testa e alzando la mano come se cercasse di schiarire l'immagine che era di fronte a se.

    “Perché così lontano, mio amore?” chiese Darla senza che il sorriso lasciasse il suo volto. “Perché non viene qui e... mi impaletti?”

    “Perché quello è il mio lavoro,” rispose Buffy, lasciando il suo nascondiglio e lanciando la spada verso la bionda, che si scansò prima che venisse colpita alla gola.

    Tenendo un occhio su Drusilla, Buffy notò che anche gli occhi di Angel erano sull'altra donna bionda. Ognuno riconosceva tra loro chi era la vera minaccia, ma entrambi si tesero quando Dru cominciò a chiocciare e ondeggiare dietro a Darla.

    “Piccola cacciatrice birichina,” disse con una risata. “Cosa dirà papà quando lo scoprirà?”

    “Scoprirà cosa?” chiese Angel con un ringhio.

    Buffy sentì il suo cuore accelerare, guardando i tre vampiri e sperando che non avrebbe dovuto lottare contro tutti loro.

    “Scoprire cosa?” chiese di nuovo mentre Drusilla si avvicinava lentamente alla cacciatrice.

    “Che il tuo piccolo raggio di sole avrà un piccolo raggio di sole tutto suo.”

    Un sorriso si formò sul viso di Darla mentre guardò la cacciatrice. “Veramente?” fece le fusa. “Una cacciatrice incinta. E’… raro.”

    Buffy non aveva bisogno di guardare Angel per sentire la rabbia che proveniva da lui, ma si immaginò che sarebbe stato meglio tenere un occhio sulle due vampire, invece che preoccuparsi dell'umore ballerino dell'uomo nella stanza.

    “Chi è il padre?” chiese Darla con un sorriso largo, godendosi del dolore di Angel e volendo liberarsi della cacciatrice per quanto possibile.

    Buffy rimase calma, i suoi occhi su Drusilla mentre la donna si avvicinava. Tenendo una presa fissa sulla spada, vide gli occhi della vampira allargarsi prima che iniziasse ad urlare. Spaventata dal cambio improvviso, Buffy ansimò quando sentì le unghie affilate passarle sul braccio dove lasciarono tre tagli profondi.

    Ritirandosi dal dolore, Buffy si afferrò per riflesso il braccio, mettendo la spada in una posizione di difesa invece di attaccare. Era vagamente consapevole che Angel era saltato di fronte a lei per impedire a Dru di farle di nuovo male.

    Prendendo molti respiri profondi e tentando di ristabilire il battito cardiaco, non si accorse di Darla finchè non la colpì con un pugno alla mascella, facendola cadere nel pavimento, la spada che finiva lontana da lei.

    Buffy tentò di spostarsi, sentendo la morte vicina prima che Darla diventasse polvere. La bocca di Buffy si spalancò per lo shock, vedendo Angel apparire di fronte a lei.

    Guardando il suo sire disintegrarsi per la seconda volta per mano sua, sembrò risvegliare Angel come se fosse stato in trance. “Mio dio,” mormorò, guardando per l'edificio prima di fissare la cacciatrice che era seduta sul pavimento e si stava controllando il braccio. “Stai bene?” chiese, lasciandosi cadere sulle ginocchia vicino a Buffy e prendendole dolcemente il braccio nelle mani.

    “Dove è Drusilla?” chiese Buffy, guardando per la fabbrica con trepidazione.

    “Penso che sia fuggita,” rispose Angel, guardandosi la spalla prima di tornare a fissare la donna che lui amava. “È vero?”

    Evitando i suoi occhi, Buffy accennò col capo. “È vero,” mormorò, sentendo Angel tendersi vicino a lei.

    “E il padre?”

    “Non voglio veramente dirtelo.”

    Questo non serviva a placare le sue paure. “Dimmelo, Buffy” disse leggermente.

    Finalmente alzando gli occhi verso i suoi, Buffy fu sollevata nel vedere l'Angel che aveva conosciuto e non l'ombra dell'uomo che era solo alcuni momenti fa. “Chi potrebbe provocare quella reazione da Drusilla?”

    Angel sembrò pensarci per un momento prima che la sua espressione si indurisse. “No,” disse, scuotendo la testa. “È impossibile… è un vampiro… senza anima, e… e è impossibile.”

    “E’ una profezia.”

    “Ma… ma questo significa che…”Angel non concluse le frase quando vide le lacrime brillare nei suoi occhi. “… E’ vero,” disse solo, sentendo il cuore fargli male nel petto.

    “Lui mi ama,” bisbigliò, lasciando le lacrime scendere. “Solo…”

    “Cosa?” chiese Angel tentando di gestire le sue emozioni per dare a Buffy l'appoggio e il conforto che lei gli stava chiedendo insistentemente.

    “Non sarò mai abbastanza per lui,” disse con voce soffocata.

    “Buffy,” bisbigliò, sentendo il dolore che usciva dal suo corpo prima di prenderla tra le braccia e accarezzarle dolcemente i capelli mentre lei piangeva.

    Nell’abbraccio familiare, Buffy non sentì la presenza dietro a se.

    “Bene… se questo non è dolce.”

    Tirandosi via, Buffy si asciugò rapidamente le lacrime prima di afferrarsi il braccio mentre si tirava in piedi. Prendendo un respiro profondo si voltò, poteva sentire il sangue gocciolarle attraverso le dita e sul pavimento.

    “Non preoccuparti,” lei disse con disprezzo negli occhi quando vide che gli occhi di lui per un istante erano andati verso il mucchio di cenere sul pavimento. “La tua preziosa Dru è scappata.”

    Vedendo il sangue che cadeva sul pavimento e il dolore nei suoi occhi quando lei lo superò, Spike non voleva nient’altro che prenderla tra le braccia e assicurarsi che stesse bene mentre si girò per seguirla.
    “Buffy”

    “E fammi un favore,” disse lei, girandosi per affrontarlo. “Non seguirmi!”

    Capitolo 38 - Tough Love (Amore difficile)

    Entrambi gli uomini fissarono la porta per molti minuti dopo che Buffy l'aveva attraversata, ognuno tentava di ignorare la presenza dell'altro uomo nella stanza.

    “Le hai fatto qualcosa?”chiese Angel con voce bassa, senza guardare il suo grandchilde.

    “Cosa?” rispose Spike attraverso i denti stretti, guardando l'altro uomo.

    “Voglio la verità.”

    “No! Non gli ho fatto maledettamente nulla! Ero suo amico. Ero là per lei quando non c’era nessun altro.”

    “L’hai reclamata… no?” chiese Angel, facendo contatto visivo con Spike.

    “Non ho mai fatto qualcosa contro la sua volontà."

    Frenandosi fisicamente dal colpire l'altro uomo, Angel prese un respiro non necessario.

    Entrambi rimasero in silenzio per un momento e alla fine Angel sospirò sconfitto. “Sai dove sta andando?”

    “Suppongo,” disse miseramente Spike. “Al tuo albergo.”

    “Perché pensi che andrà là?” chiese Angel, guardando di nuovo verso la porta.

    “Perché,” rispose lui con un sospiro. “È un posto dove lei pensa che non la cercherò.”

    Ridacchiando, Angel accennò col capo. “Suona quasi come giusto.” Vedendo lo sguardo affranto sul viso di Spike, lui alla fine si addolcì. “Dammi alcune ore. Parlerò con lei… vieni prima dell’alba.”

    Guardando il suo grandsire con uno sguardo sorpreso e il sopracciglio alzato, Spike disse scettico “Mi stai aiutando?”.

    “No,” rispose Angel, scuotendo la testa. “Sto aiutando lei.”

    “Abbastanza giusto,” Spike mormorò. “Oh, quasi dimenticavo…”

    Alzò un pugno e lo tirò nella mascella dell'altro uomo, un sorriso soddisfatto si formò sul suo volto come la mano di Angel volò sopra la mascella.

    “E questo per cosa maledettamente era?” gridò lui, pronto ad attaccare il biondo.

    “Nessuno fa male alla mia ragazza e la passa franca.”

    * * * *

    Sapendo che Buffy era nella cantina per scaricare la tensione, nonostante la ferita al braccio, Angel decise di lasciarla per la maggior parte della notte da sola, non volendo essere quello che riceveva la sua collera o peggio… i suoi pugni.

    Comprendendo che il sole starebbe sorto in meno di un'ora, scese lentamente i gradini, vedendo Buffy fare stretching in uno dei materassini.

    “Ciao,”disse lui leggermente mentre si sedeva.

    “Ehi,” bisbigliò lei, non facendo contatto visivo con lui, mentre muoveva le spalle, fremendo per il dolore al braccio.

    “Lui non mi piace,” disse, decidendo di andare diritto al punto, vedendo che la posizione di Buffy si irrigidì per la vaga menzione su Spike. “Dubito che mai lo farò,” continuò. “Ma… quando lui ama qualcuno, non lo lascia andare. E se dice di amarti… se ti ha reclamata… lui ti ama.”

    “E per questo… deve amare Drusilla nello stesso modo.”

    “Buffy, io ti amo… ti amavo. Credimi quando ti dico che amarti non ha nulla a che fare con niente che ho provato in oltre 200 anni”

    Lacrime silenziose scesero dagli occhi di Buffy, mentre tentava di asciugarle rapidamente.
    “Ma tu non sei Spike,” bisbigliò. “Solo… non so quello che sente per me e…”

    “Tutto si sistemerà,” disse Angel, mettendosi in piedi, e facendo scorrere affettuosamente la mano tra i capelli di seta di lei.

    “Mi riposerò un pò. Penso che ne avrò bisogno per domani notte.”

    Offrendogli un sorriso debole, Buffy fissò davanti a se per molti minuti dopo che Angel se ne era andato. Prendendo un profondo respiro per tenere l’emozioni sotto controllo, alla fine si mise in piedi e si stirò un pò le braccia camminando verso il sacco per gli allenamenti, ignorando il dolore lancinante mentre si bendava il braccio ferito. Aveva troppa energia causata dal nervosismo per rimanere a sedere e era disposta a convivere un pò con il dolore.

    Tendendosi leggermente quando sentì la sua presenza dopo alcuni minuti, Buffy non si infastidì a voltarsi. Sapendo che si stava avvicinando, la sua schiena si irrigidì ancora di più e attaccò praticamente il sacco, lottando contro l’impulso dentro di se che le stava dicendo di voltarsi e gettare la frustrazione contro quello che l’aveva generata.

    “Non so se quello è un bene per il bambino, luv” disse Spike quietamente dopo un momento. Stava esaminando soltanto il terreno, sapendo già che lei era consapevole della sua presenza.

    Non fermando il suo assalto contro il sacco, alla fine Buffy gli parlò con voce tesa, “Gravidanza mistica, ricordi? Evidentemente i veleni non gli fanno male, così penso che un po’ di esercizio fisico vada bene.”

    “E per il tuo braccio?” mormorò lui.

    “Sta bene,” rispose lei con voce bassa, dando un forte calcio al sacco.

    Sedendosi su una panca vicina, Spike unì le mani di fronte a se come la guardò muoversi, non stancandosi mai di vederla nel suo elemento semi-naturale. “Mi dispiace,” disse leggermente, notando che non fece nessuna pausa nei suoi movimenti.

    “Anche a me,” rispose lei frivola, perfettamente chiaro che lei era dispiaciuta per quello che aveva passato e non per avergli chiesto di impalettare la sua sire.

    “So quello a cui stai pensando,” disse Spike, studiando ogni suo movimento.

    “Ne dubito.”

    “Stai pensando che se Angel è stato capace di impalettare due volte la sua sire, perché io non ci sono riuscito?”

    “No,” disse lei attraverso i denti stretti, finalmente voltandosi per affrontarlo prima di staccare gli occhi da lui e andare verso i gradini, strappandosi il nastro dalle mani e gettandolo sul pavimento. “Sto pensando… che visto che ti amo così dannatamente tanto, avrei preferito che mi avessero uccisa. Almeno sarebbe più facile che dover vivere con questa sensazione che non sarò mai all’altezza di lei!”

    Spike rimase in silenzio sbalordito, tentando di capire tutto quello che Buffy gli aveva detto. Il ‘io ti amo ' stava bruciando praticamente dentro di lui prima che si rendesse conto di tutto quello che lei gli aveva detto. Andando verso di lei, Spike le afferrò il braccio per girarla, vedendo le lacrime sul viso. “Non c'è nessun ‘essere all’altezza ',” la riassicurò quietamente, tirandosela contro il torace mentre lei cominciò a singhiozzare. “Posso vivere senza di lei. Lo faccio in modo eccellente da anni. Ma se qualcosa accadesse a te… dovrei impalettarmi perché non posso sopportare il pensiero di stare senza di te.”

    Chiudendo gli occhi appena lui la tenne e le lisciò dolcemente i capelli, Spike lasciò un brontolio basso attraverso il torace. Stava tentando di fare tutto quello che poteva per calmare la donna turbata che aveva tra le braccia.

    “Ti amo,” bisbigliò lui, sentendo dolcemente le sue spalle scuotersi per l'ammissione come lei seppellì ancora di più la testa nel suo torace.

    Lui sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime come ascoltò i suoi singhiozzi che diventarono man mano un bisbiglio, “Ti amo, Spike.”

    “Mi dispiace così tanto, Buffy,” bisbigliò lui. “Non avrei mai voluto coinvolgerti. Tu sei tutto per me… desidero tornare indietro e provarti quanto ti amo.” Tirandosi indietro per guardarla, Spike le accarezzò dolcemente la guancia. “Se mostrerà ancora la sua faccia, sarà polvere.”

    “Veramente?” mormorò lei, incapace di credere a quello che lui le stava dicendo.

    Baciandole la fronte, Spike la guardò di nuovo. “Nessuno fa male alla mia ragazza e la passa franca.”

    >Capitolo 39 – Talking it Out (Chiarire)

    ”Cosa succederà ora?” mormorò Buffy, con la testa appoggiata sul torace di Spike, mente lui gli accarezzava i capelli.

    “Ora” bisbigliò piano movendosi per trovare meglio la posizione “Potremo far pensare a Peaches di aver fatto qualcosa di male” disse con un piccolo ghigno.

    “Sei cattivo” sorrise lui.

    “Lo so, piccola”

    Buffy fece correre le unghie sul suo addome. “Ho bisogno di dirlo a Giles” mormorò chiudendo gli occhi esausta.

    “Può aspettare” bisbigliò lui. Buffy sorrise quando sentì la mani corrergli giù per la schiena.

    “Spike, sono incinta di un bambino fatto con un vampiro”

    “Ma sta dormendo” disse leggermente “ Lo chiami dopo”

    Buffy si alzò per guardarlo “Perché il tuo discorso non fa una piega?”

    Spike sorrise furbo.

    * * * * *

    ”Si, osservatore sono io” disse Spike al telefono, guardando Buffy dormire nel letto.

    “Ho chiamato per dirti che è incinta” disse con un sorriso, mentre scostava dall’orecchio il telefono, quando Giles cominci ad urlare ‘che poteva avere un po’ più di tatto’

    Ridacchio un momento e finalmente riportò il telefono all’orecchio.

    “Dovevo dirti questo. Torneremo preso a casa. E Giles…” aggiunse serio “Buffy ha bisogno del suo appoggio in questo” tenendo un orecchio verso la ragazza assicurandosi che non fosse sveglia.

    “Non preoccuparti” rispose l’osservatore con un sospiro “Sapevo che era molto probabile. Assicurati che non faccia sforzi e non esca di pattuglia”

    Il senso di cola attraversò Spike, ricordando Buffy affrontare Darla e Drusilla “Non si preoccupi” mormorò prima di mettere già il ricevitore.

    Contemplò la donna nel letto per un momento, poi si tolse la camicia e andò a sedersi sull’orlo del letto. La studiò vedendo i suoi capelli biondi inondare il cuscino. Portava la sua camicia rossa, sorrise, sembrava che stesse accoccolata su di lui anche se lui non era lì.

    Spinse la camicia su per la pancia, ignorando il desiderio di vederla crescere. Fece correre le dita sopra, e sorrise con la coscienza che il loro bambino era lì dentro. Sentì anche il battito del cuore normalizzarsi, capendo che si era svegliata.

    Aspettando un momento, Buffy sorrise vedendo la faccia di pura adorazione che aveva Spike. “A cosa pensi?” chiese leggermente, inclinando la testa sorridendogli dolcemente.

    “Che sono l’uomo più fortunato del mondo” disse con un sorriso, stendendosi di fianco a lei, continuando ad accarezzargli la pancia.

    “Hai chiamato Giles?” chiese Buffy un secondo dopo.

    “Si” mormorò.

    “E?”

    “Non era sorpreso. Ha affermato che lo sospettava, ma non vuole che vai di pattuglia”

    Buffy gemette nascondendo la testa nel cuscino “Cosa si aspetta che faccia? Sono la cacciatrice, non posso prendermi nove mesi per la gravidanza”

    “Lo farai” disse Spike, senza pensare.

    Buffy si alzò a sedere, girandosi a guardalo “Come?”

    “Pensi davvero che ti permetterò di uscire e rischiare la vita tutte le notti?” chiese.

    “Ma non crederai…”

    “Cosa?” chiese irritato “Che non voglio tenerti viva?”

    “Non è quello che ho detto” disse Buffy, prendendogli il braccio proprio mente stava per alzarsi da letto. Si mise a gambe divaricate sulla sua vita, e lo baciò profondamente. Si rilasso quando sentì le mani di lui scivolargli sotto la camicia.

    “Credo mi accompagnassi nella ronda”

    “Lo farò sempre, luv”

    “Lo so” mormorò lei, inclinandosi contro il suo petto “Ma voglio esserci anch’io quando lo fai”

    Spike la tirò a se per un bacio tenero “Ti terrò al sicuro, cacciatrice”

    Vedendola sporgere il labbro inferiore, Spike ridacchiò “Per cos’è quello?”

    “Mi hai chiamato cacciatrice” mormorò.

    “Perdonami, riccioli d’oro” mormorò, baciandogli la spalla “Bella” continuò baciandogli il collo.
    “Buffy” bisbigliò affondando i denti nella gola, direttamente nei marchi precedenti.

    * * * *

    Sentendola urlare nell’orgasmo, Spike sorrise e continua a spingere con forza. Le loro anche si scontravano con forza, sentendola venire per la seconda volta.

    Senza dire una parola, Buffy alzò il collo inviandolo “Ne ho bisogno, Spike” si lamentò, sentendolo trasformarsi in demone.

    Le zanne di Spike affondarono nel suo collo, Buffy gli graffiava la schiena gridando di nuovo mentre i suoi muscoli stingevano il membro del vampiro, e venne.

    Buffy giocò con i suoi riccioli dietro la nuca e gli baciò dolcemente la spalla. “Ti amo” bisbigliò, sorridendo quando lo sentì ringhiare e venire dentro di lei. Sorrise ancora quando lo sentì respirare affannosamente
    “Credevo non avessi bisogno di respirare” disse piano.

    Spike si tirò indietro per guardala “Ogni volta che sono con te, piccola, niente è impossibile”

    Lei arrossì guardando da un altra parte, e Spike non poté evitare di ridere.

    “Io sono ancora dentro di te, e tu arrossisci per le miei parole?”

    Evitando il suo sguardo per un momento, Buffy tremò di piace sentendo l’appagamento scivolargli sul corpo.

    “Qualcosa non va?” chiuse lui preoccupato, uscendo da lei senza però lasciarla.

    “Niente” disse sorridente, accollandosi su di lui appagata “Niente davvero”

    Spike le baciò la testa e chiuse gli occhi mente un sorriso si faceva largo sulla bocca. “Non vedo l’ora di vedere Angel, sapendo cosa abbiamo fatto”

    “Oh no, me ne sono completamente dimenticata” si lamentò Buffy guardandolo mentre lui ridacchiava.

    “Non preoccuparti, luv” disse con un sorriso “Non farebbe mai del male al padre del suo bisnipote”

    “Di che stai parlando?” chiuse quando lui alzò il sopracciglio.

    “E’ il mio gransire, quindi vuol dire che il nostro bambino-“

    “Il suo bisnipote” finì lei con gli occhi larghi “Oh mio dio, è un disastro” disse lei chiudendo gli occhi mente Spike rideva di gusto.

    Capitolo 40 – Cost of a Choice (Costi di una Scelta)

    6 mesi dopo.

    “Cosa stai facendo?” Chiese Buffy guardando verso la testa di Spike che stava premendo il suo orecchio sul suo addome gonfio.

    “Cosa ti sembra?” Rispose guardandola con un sorriso mentre lei gli arruffava affettuosamente i capelli.

    “Puoi sentire il bambino?” Chiese dandogli uno sguardo così dolce che lui avrebbe potuto giurare di sentire il proprio battito cardiaco.

    “Posso,” mormorò, sedendosi e mettendole una ciocca di capelli dietro al suo orecchio. “Lei si sta muovendo molto.”

    “Non sappiamo se è una bambina, Spike,” disse Buffy.

    Spike alzò le spalle. “E’ la mia opinione. E lei sarà come la sua mamma.” Buffy sorrise mentre si alzò e si mise inconsapevolmente le mani sulla pancia.

    “Dove stiamo andando, luv?” Chiese Spike alzandosi, il sopracciglio alzato per la preoccupazione.

    “Ho bisogno di fare un po’ di allenamento,” disse con un leggero sorriso, facendo ruotare le braccia e dirigendosi verso la porta.

    “Fuori?” Chiese Spike scettico, sentendo un senso di déjà che non lo faceva sentire tranquillo.

    “Cosa c’è di sbagliato?”

    “Hai detto che non saresti più andata di pattuglia,” le ricordò.

    Sospirando, Buffy si ricordò di come sua madre e tutti i suoi amici le avevano parlato ripetutamente durante il corso dei mesi passati da quando avevano scoperto di essere incinta – e lo shock iniziale era sparito quasi subito.

    “Ho detto che sto andando di pattuglia?” Chiese Buffy un pò irritata prima di dirigersi verso le scale.

    “Buffy…”

    Quando era a metà scala, si girò vedendo lo sguardo preoccupato di Spike che la stava seguendo. “Mi dispiace,” disse calma. “Lo so che ultimamente sono molto irritabile. Vado solo a cambiarmi e torno subito.”

    Spike si girò di nuovo verso il soggiorno dopo averle sorriso, e Buffy sospirò prima di voltarsi. Non prestando abbastanza attenzione, ansimò quando il suo piede scivolò sul legno, facendola cadere all’ indietro. Non ebbe neppure il tempo di rendersi conto di quello che stava accadendo che tutto diventò nero.

    * * * * *

    “Buffy? Buffy!” Gridò Spike, stringendo il corpo ferito contro il suo.

    “Sto bene,” lei disse, mettendosi seduta e aggrottando le sopraciglia mentre guardava per il soggiorno, sentendo ancora la voce di Spike che chiamava il suo nome. “Spike?”

    Mettendosi in piedi, ansimò quando vide il suo stesso corpo tenuto dall'uomo che amava. Il panico la sommerse prima di guardare in giù e assicurarsi che fosse ancora legata al suo corpo - in un modo o nell’altro.

    “Il tuo cuore sta battendo,” lo sentì mormorare mentre la stava ascoltando con attenzione. “E anche quello del bambino.” Spike la prese dolcemente in braccio e la portò lentamente sul divano prima di correre al telefono e chiamare l’osservatore.

    Vedendo un'ombra circondare la stanza, lei cercò di liberarsi dallo stato di shock in cui era, prima di ansimare quando un demone enorme si materializzò di fronte a lei.

    Immediatamente gli diede un pugno sul viso per poi gemere quando la sua mano non corporale lo attraversò.

    “Io sono Skip,” disse, ignorando il pugno e ridendo quando gli occhi di Buffy si allargarono per la sua natura cordiale.

    “Chi sei? Cosa per l'inferno sta succedendo?!”

    “Hai molte domande. Lo capisco. E io risponderò, ma prima dobbiamo uscire di qui.”

    “Ma perché? Ecco, bene. Sto veramente bene qui. Mi piace qui.”

    “Ma vedi, c'è un piccolo problema - Non appartieni più a qui.”

    “Sono morta?” Chiede Buffy in apprensione.

    “Non ancora,” rispose. “Ma lo sarai tra poco… a meno che tu non venga con me.”

    Gettando uno sguardo a Spike e vedendolo al telefono che rassicurava Giles che non c'era nessuna ferita, a parte il suo essere svenuta, Buffy si rivolse esitante verso il demone.

    “Non voglio morire,” bisbigliò.

    “Non accadrà”

    Con molti dubbi, Buffy prese la sua mano, ansimando quando il mondo sembrò roteare prima che si ritrovassero nel Bronze vuoto.

    “Cosa facciamo qui?”Chiese, guardandosi in giro e vedendo un televisore nell'angolo.

    Skip camminò verso questo, e Buffy aggrottò le sopraciglia quando vide una Darla incinta che giaceva in un vicolo con Angel che le teneva la mano. Le loro labbra si muovevano, ma non riusciva a sentire nessun suono.

    “Cosa è questo?” Chiese Buffy guardando verso il demone.

    “Era così che doveva essere… questo era il bambino che avrebbe dovuto nascere.”

    “Che ci posso fare?” Chiese, alzando le spalle e tentando di non mostrarsi nervosa per la situazione poco familiare in cui era.

    "Vogliamo che sistemi le cose. Vogliamo ripartire daccapo"

    “Ripartire da capo?”

    “Correggere le cose che non sarebbero dovute accadere.”

    “Come cosa?” Chiese Buffy scettica.

    “Non avresti dovuto perdere l’udito,” disse chiaro.

    “E perché me lo stai dicendo? I poteri che qualcosa non possono solo riportarmi indietro se così doveva essere?”

    “Possono. Ma deve essere una tua richiesta.”

    “Cosa cambia?”Chiese, volendo sentire quello che lui doveva dire, sapendo che era impossibile per lei lasciare andare questa vita. “Cosa succede nell'altra realtà di 'quello che doveva accadere’?”

    “Non posso dirtelo,” Rispose Skip, scuotendo la testa.

    “Allora mostramelo,” rispose, gesticolando verso la tivù. “Ti aspetti che vada verso questo senza avere una sola idea di cosa accadrà? Io penso di no.”

    Con un sospiro, Skip si girò verso il monitor, schioccando le dita e facendo apparire l'immagine di una bella bruna che stava mangiando un gelato sullo schermo. “Avrai una sorella,” disse mentre Buffy fissava la ragazza che parlava con lei in quella che doveva essere una realtà alternativa.

    “Io avrei una sorella?” Chiese Buffy incredula.

    “Una ragazza che dovrai proteggere.”

    Buffy incrociò le braccia sul torace, restringendo gli occhi. “E perché questo può succeda nella ‘realtà alternativa’ e non in questa?”

    “Perchè non sarai abbastanza forte per proteggerla. Sarai vulnerabile quando sarà portata da te. Era stata trasformata in qualcos’altro in questa realtà, ma precedentemente era una palla di energia che avresti dovuto proteggere altrimenti avrebbe provocato la fine del mondo.”

    “E apparentemente lei sta bene, perchè ehi, niente apocalisse. Cos’altro potrebbe cambiare?”

    “Solo… poche cose,” disse vagamente.

    “E perché non ti credo?” Chiese Buffy stringendo la mascella. “Cosa succede se io fallisco?”

    “Perché pensi che potresti fallire qualcosa?”

    “Non prendo una decisione finché non so precisamente a cosa sto andando incontro.” Disse guardando di nuovo verso lo schermo e aggrottando le sopraciglia quando vide sua madre che giaceva in un letto di ospedale mentre lei e sua ‘sorella' erano sedute accanto a lei, parlando e tentando evidentemente di essere allegre.

    Guardandolo confusa, Buffy fissò il demone. “Cosa sta succedendo?” Chiese. “Mamma è malata? Se lei lo è, perché non può esserlo adesso?”

    Velocemente schioccò le dita per annullare le immagini che non avrebbe dovuto vedere, Skip poteva dire che la cacciatrice non avrebbe ceduto. “Perché l'energia che è stata usata per ‘creare ' tua sorella, l'avrebbe colpita in un modo non-così-positivo,” borbottò con voce bassa.

    “Così permettimi di riassumere,” disse lentamente Buffy. “Avrei una palla d’energia come sorella, mia madre sarebbe malata e non avrei questo bambino?”

    “No. Quella profezia si avvererebbe per una cacciatrice diversa. Non avresti dovuto avere questo bambino, e se porterai a termine questa gravidanza, morirai.”

    “Apparentemente questo bambino doveva essere per me,” Disse scegliendo di ignorare la sua ultima affermazione per un po’ di tempo. “Visto che adesso è dentro di me.”

    “Devi renderti conto che per via dello sbalzo temporale, lo ‘sbilanciamento’, se capisci meglio, sono state piazzate cose che non avrebbero dovuto esserci”

    “Non starei con Spike,” mormorò capendo e alzando un sopracciglio.

    “Non posso dirtelo. Potrebbe comunque accadere.”

    “Ma non come la relazione che abbiamo adesso” Disse Buffy con un cenno della testa. “Non devo essere un genio per capirlo. Scoprirei che lui mi ama e lo userei. Ricordo i miei sentimenti verso lui prima che perdessi il mio udito. Quindi la mia risposta è no.”

    “Non hai sentito quello che ti ho detto?” Skip chiese confuso. “Se terrai questo bambino, morirai.”

    “Morirò comunque,” disse Buffy con un sorriso rassegnato mentre scuoteva la testa. “Almeno così, la mia morte avrà uno scopo. Io non abbandonerò del tempo prezioso da passare con l'uomo che amo, per tornare a essere la persona che si supponeva sarei diventata. Mi piace la persona che sono adesso. Ho uno scopo. Ho un bambino che per me significa più di qualsiasi altra cosa e non negozieremo questo bambino con delle promesse che probabilmente mi vorrai fare.”

    “Rispetto quello che stai cercando di fare. È nobile ed eroico, e tutta quell'altra merda stile ‘Il gladiatore’ con Russel Crowe”

    “Hai visto…”

    “Non mi è piaciuto. Resta il fatto che non sei abbastanza forte per avere questo bambino! Punto. Non posso cambiarlo.”

    “Allora non lo fare,” rispose lei calma. “Conosco il mio scopo in questo mondo e include questo bambino. La mia risposta è no.”

    Skip sospirò, fissando la cacciatrice a lungo. “E’ stato un onore essere la tua guida, Buffy Summers.”

    Buffy ansimò quando una luce blu sembrò esplodere intorno a lei prima che si mettesse seduta, guardandosi freneticamente intorno e accorgendosi di essere seduta sul divano.

    “Buffy!”

    Sentendosi avvolgere in un forte abbraccio, lei strinse Spike come se fosse la sua ancora di salvezza.

    “Stai bene?” Le chiese, tirandosi indietro per guardarla, le sue mani che le prendevano a coppa il viso mentre la fissava.

    “Sto bene,” disse, offrendogli un sorriso debole.

    “Giles è in viaggio. Io… io non sapevo cosa fare,” disse con voce soffocata.

    “Spike, sto bene,” bisbigliò, dandogli un dolce bacio sulle labbra e lottando contro le lacrime che le bruciavano gli occhi. Adesso non era il momento per dirgli delle nuove rivelazioni sulla sua vita.

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    Capitolo 41 – Breaking the News (Comunicando le Notizie)

    Buffy era seduta alla tavola della sala da pranzo, torcendosi le mani insieme mentre guardava in modo nervoso da sua madre a Giles e alla fine verso Spike. Lo shock e l'incredulità erano chiaramente visibili sui loro volti, e Buffy si stava sentendo improvvisamente colpevole per non essersi tenuta questo pezzettino di notizia per se. Queste persone erano la sua famiglia e non si aspettava che prendessero
    leggermente la notizie della sua morte imminente, ma il silenzio la stava facendo sentire ansiosa.

    “No,” disse Spike finalmente, mettendosi in piedi, spingendo adirato la sedia prima di camminare verso la finestra e fissare in modo assente fuori. Poteva sentire l'emozione che ricopriva la singola parola e si sentiva come se un altro pezzo del suo cuore fosse stato tagliato mentre fissava l'uomo che amava.

    Alzandosi lentamente, Buffy andò verso il biondo e dolcemente gli accarezzò la schiena, facendo quello che poteva per calmarlo.

    “Spike?” bisbigliò lei, desiderando che lui si voltasse.

    “Ti ho appena trovata, Buffy” disse lui con voce così bassa che lei quasi non lo sentii, senza staccare gli occhi da davanti a se. “Non posso perderti adesso… non quando…”

    Sentendo le lacrime nella sua voce, Buffy lasciò la mano rimanere dolcemente sulla sua schiena prima di voltarsi quando sentì la voce di sua madre.

    “Non c'è niente che possiamo fare?” chiese Joyce piangendo.

    “So che questa non era la notizia che vi stavate aspettando, ma questo bambino è così importante. Ho bisogno del vostro aiuto per superare questo,” bisbigliò lei con voce soffocata. Vedendo le lacrime scendere per le guance della cacciatrice, Giles cercò di nascondere gli occhi lucidi mentre sentiva il dolore di Spike.

    “No, non accadrà,” disse Spike, voltandosi per vedere il viso scioccato della donna che amava.

    “Cosa?”

    “Non stai morendo, cacciatrice,” disse lui con voce dura.

    “Spike-”

    “Ricordi quello che ha detto l’uomo verde?” chiese lui esasperato, ricordandosi della loro visita a Los Angeles fatta mesi prima.

    “Lorne?”

    “Lui disse di non fidarsi di nessuno verso la fine.”

    “Ha detto di non accettare nessun consiglio,” rispose Buffy dolcemente, facendo scorrere la mano lungo la sua guancia. “Non l’ho fatto. Sono ancora qui. Ho scelto la morte rispetto al poter vivere tutto dall’inizio e penso sia la decisione giusta.”

    “No, non è un maledetto bene!” gridò Spike, scostandole la mano in modo rabbioso e vagamente notando il suo Osservatore e la madre che si alzavano come lui avanzò verso Buffy, l’emozioni gli stavano facendo perdere il controllo. “Questa non era la sola decisione da prendere! Ci sono altre persone, altri fattori da considerare,” disse attraverso denti stretti, gesticolando verso Giles e Joyce. “Non hai pensato a quello che proveremo noi? I tuoi amici, la tua famiglia… io?” finì con un bisbiglio, gli occhi che riflettevano la quantità di dolore che stava sentendo.

    “Spike,” disse lei leggermente, mentre tentando di raggiungerlo. “Se la decisione appartenesse a tutti, il demone non mi avrebbe espulso dal mio corpo per tentare di fare un patto con me. Avrebbe coinvolto le persone che amo.”

    “Non se lui sta tentando di imbrogliarti!”

    “Se lo faceva, non sarei caduta per questo,” disse lei dolcemente, guardando direttamente nei suoi occhi.

    “Spike,” Giles alla fine alzò la voce, avvicinandosi lentamente al vampiro addolorato. “Dobbiamo calmarci e pensare razionalmente a questo.”

    “Cosa potrei farlo?” chiese Spike, girandosi infuriato per affrontare Giles. “Come posso scegliere tra il mio bambino e la donna che amo?”

    “No,” disse quietamente Buffy, facendo si che tutti gli occhi si puntassero su di lei.
    Vedendo Giles prendere dolcemente Joyce per un braccio e silenziosamente uscire dalla stanza, continuò, “Perché non è una tua decisione.”

    “Buffy-”

    “Spike, io ti amo,” bisbigliò, la voce tremante come le lacrime le bagnarono gli occhi, accarezzandogli una guancia. “Ti amerò sempre. Ma questo è ciò che devo fare.”

    “No,” disse lui quietamente, scuotendo la testa. “No, non devi. È una pazzia. Non possono aspettarsi che ti sacrifichi volentieri per questo bambino che potrebbe nascere.”

    “Ma lo faccio,” disse lei leggermente. “Possono aspettarselo perché è quello che sto facendo. Spike, se la mia morte significa che il nostro bambino potrà nascere e vivere per salvare il mondo… allora morirò per il miglior motivo possibile.”

    “Non posso perderti,” bisbigliò lui.

    “Sapevamo che sarebbe accaduto,” disse lei, tentando di controllare le lacrime. “È solo successo un po’ prima. Ma andrai avanti… vivrai.”

    “No,” disse lui, scuotendo la testa come le lacrime gli scendevano per le guance. “Non voglio. Non posso, non senza di te.”

    “Lo vuoi,” bisbigliò lei, prendendogli la mano. “Devi proteggere il nostro bambino. La devi proteggere… ho bisogno che tu viva. Ho bisogno che ti assicuri che lei sarà al sicuro… devi farlo.”

    Avvolgendo le braccia intorno a lei, Spike abbracciò la donna che amava mentre un singhiozzo soffocato gli salì dalla gola. Per la prima volta dalla gravidanza, si prese un po’ cura di lei, tenendola con tale forza che Buffy potesse sentire la disperazione che stava sentendo.

    “Ti amo così tanto” mormorò lei, piangendo, mentre faceva scorrere la mano lungo i suoi capelli e dietro al suo collo, tentando di rilassarlo come poteva. “Devi essere forte per me, Spike… lo farai per me?”

    Tirandosi indietro, Spike accennò col capo, guardarla con occhi bagnati. “Lo voglio,” bisbigliò, facendo scorrendo le mani lungo il suo viso e le braccia, assicurandosi che lei fosse ancora là. Che lei non se ne fosse andata. “Ti amo.”

    Appoggiando la fronte contro la sua, Buffy sospirò chiudendo gli occhi per godersi i pochi momenti preziosi che gli era permesso dividere.

    “Hai detto ‘lei',” disse lui leggermente dopo un momento, facendo si che Buffy lo guardasse con curiosità.

    “Cosa?”

    “La bambina… hai detto lei?”

    Accoccolandosi di nuovo tra le sue braccia, lei sorrise. “Ho immaginato che doveva essere una femmina… sei così inamovibile su questo che sono sicura che sarà così.”

    Lei poteva sentire Spike praticamente sorride come accennò col capo. “Ottengo sempre quello che voglio,” disse leggermente, sospirando quando Buffy lo tirò ancora più vicino.

    Capitolo 42 – Prophecy Girl (La Ragazza della Profezia)

    Assonnato fissava l’infermiera che girava per la stanza, controllando l’attrezzatura e scrivendo delle note su un block notes a molla, Spike si passò una mano sugli occhi, pizzicandosi il ponte del naso. Vide Buffy mordersi il labbro inferiore e senza dire niente gli afferrò la mano, aspettando di
    essere solo con lei.

    A quasi nove mesi, Buffy si era svegliata quella mattina con la sensazione di acqua che sgorgava da lei e un senso di speranza e rimorso che guerreggiavano dentro di se. Erano stati i mesi più brevi di tutta la sua vita. Avevano deciso che Willow, Xander, Tara, ed Anya non dovevano sapere delle complicazioni nella sua gravidanza, lasciando che Buffy li salutasse in modo privato.

    Dopo una breve discussione con Giles, Joyce e Spike avevano deciso che Spike si sarebbe trasferito in casa Summers per avere d’appoggio Joyce con il bambino… dopo.

    Buffy aveva ascoltato tetramente i piani che comportano la nascita del suo bambino e era stata calma in tutte le discussioni. La sua unica richiesta era stata che non decorassero la stanza del bambino, perché pensava che non sarebbe riuscita a resistere, se fosse entrata ogni giorno nella stanza ricordando continuamente di non poter far parte di quello che sarebbe successo in seguito.

    Aveva passato molto tempo con Giles e Joyce, ma la maggior parte del tempo l’aveva passata con Spike, tentando di dimenticarsi che non sarebbe rimasta molto a lungo con lui. Era stato il suo pilastro di appoggio quando pensava che si sarebbe spezzata, aiutandola a dimenticare… fino ad oggi.

    Distesa in un letto di ospedale, Buffy guardò l’infermiera lasciare la stanza e fissò il dottore che entrava, dicendole che tutto sembrava andare bene e sarebbe dovuta essere pronta a spingere tra un’ora.

    Vedendo lo sguardo angosciato di Spike, Buffy gli strinse la mano prima di rivolgersi di nuovo verso il dottore.

    “Possiamo avere un minuto?” Chiese al dottore.

    Vedendo il bisogno negli occhi della giovane, lui accennò col capo e lasciò la stanza, chiudendo la porta.

    Entrambi rimasero in silenzio per molti secondi, fissando le loro mani uniti e non sapendo cosa dire.

    “Non so come funziona,” bisbigliò Buffy alzando finalmente gli occhi verso i suoi. “Non so se potrò rivederti.”

    “Non lo fare,” mormorò con la voce piena di dolore.

    “Devo,” rispose leggermente. “Ho bisogno di farti sapere quanto ti amo, Spike.”

    “Buffy-”

    “Per favore,” bisbigliò lei piangendo. “Per favore dimmi che sai che io ti amo.”

    Accennando col capo lentamente, Spike chiuse gli occhi per controllare le lacrime. “Lo so, luv.”

    “Ho salutato tutti,” disse calma, sentendo il suo corpo tendersi come se stesse tentando di cancellare quello che stava per dire. “Ma non so come dirti addio.”

    “Allora non lo fare,” bisbigliò, lasciando che le lacrime cadessero libere mentre la fissava. “Combattilo. Non ti arrendere – Sei migliore di.. di.”

    “E’ quello che devo fare, Spike. Sarai un padre meraviglioso,” disse con un sorriso. “Un anno fa, non ci avrei mai creduto, ma… ma è successo.”

    “Non voglio farlo senza te,” lui la pregò, portandosi la sua mano alle labbra e dandole un bacio tenero sul palmo. “Penso che non potrò farlo senza di te.”

    “Puoi,” disse con un cenno, sperando che la sua voce fosse abbastanza rassicurante. “Avrai molto aiuto. Mamma e Giles hanno fiducia in te e saranno là per aiutarti con tutto.”

    “Io voglio te là.”

    “Ci sarò,” mormorò, sentendo il suo stomaco stringersi per l’emozione. “Sarò con te per sempre.”

    Non poteva credere che forse questi erano gli ultimi momenti che avrebbe passato con la donna che amava. Il suo battito cardiaco era così forte - non poteva immaginare che si affievolisse nel corso di alcuni minuti o ore.

    “Mi ami?” Chiese lei piangendo.

    “Da quando ti ho vista la prima volta,” disse con voce soffocata. “Non ho amato nessuno come amo te.”

    Le lacrime continuavano a scendere per le sue guance mentre lui le faceva scorrere una mano sullo stomaco, sentendosi il bambino muoversi in risposta alla leggere pressione. Fissando la sua pancia per un momento, Spike chiuse gli occhi, stringendo la mascella quando i suoi pensieri andarono per conto loro.

    “Avresti dovuto impalettarmi quando ne hai avuto l'opportunità,” Disse in agonia.

    “Di cosa stai parlando?” Chiese Buffy guardandolo con espressione scioccata.

    “È colpa mia… se noi non avessimo mai…”

    “Spike,” bisbigliò, facendo correre la mano lungo la sua guancia. “Se non fosse per te, non avremmo questo,” disse, mettendo la sua mano sulla sua pancia mentre il bambino si muoveva. “Abbiamo creato un miracolo insieme,” disse con un sorriso. “Nessun rimpianto.”

    Accennando col capo leggermente, la mascella di Spike si strinse mentre tentava di lottare contro le sue emozioni. “Nessun rimpianto,” mormorò, chiudendo gli occhi contro il dolore.

    * * * * *

    “Un’altra spinta, Buffy” il dottore disse con voce eccitata.

    Incontrando lo sguardo di Spike, Buffy strinse la sua mano piena di dolore, mentre diede la spinta finale. Lasciando cadere il capo sopra il cuscino per il sollievo, lei ansimò per l’aria, sentendo le lacrime scenderle per le guance mentre il pianto del bambino echeggiò per la stanza.

    “È una femmina,” disse il dottore con un sorriso, mettendola sullo stomaco di Buffy mentre strinsero con un morsetto il cordone ombelicale.

    Mentre Spike fissava la loro figlia, lei sentì i suoi occhi chiudersi per la stanchezza.

    “Buffy?”

    “Si,” mormorò debolmente, aprendo gli occhi e vedendo l’infermiere che pesavano e pulivano sua figlia.

    “Vedi?” disse con un sorriso speranzoso, tenendo la voce bassa così che nessun’altro avrebbe potuto sentirlo nell’enorme stanza. “E’ andato tutto bene.”

    Ma non era così.

    Buffy poteva sentire il dolore che pesava dentro di lei. Poteva sentire il suo cuore diminuire i battiti e vedendo lo sguardo pieno di panico di Spike seppe che anche lui poteva sentirlo.

    Fissando un attimo la bambina mentre la portavano fuori dalla stanza e verso la nursery, il dottore le fece segno che sarebbe ritornato presto, mentre li lasciava in soli.

    “Lo abbiamo fatto,” mormorò mentre i suoi occhi stavano diventando pesanti.

    “Buffy…” iniziò Spike ascoltando intensamente il suo cuore che diventava sempre più lento, finchè non raggiunse la metà della velocità del normale.

    “Ti amo,” bisbigliò lei, sentendo la fine vicina.

    “No,” disse Spike scuotendo la testa. “No! Non farlo! Resisti, Buffy non mi lasciare!” Afferrando entrambe le sue mani, Spike si sentì spezzare mentre cominciò a piangere. “Non puoi,” disse con un bisbiglio soffocato. “Non puoi lasciarmi.” Sentì il suo cuore spezzarsi quando il battito cardiaco di lei si affievolì per lasciare solo silenzio.

    “No!”

    Le lacrime scendevano copiose per il suo viso mentre le teneva la mano, afferrando l'ultimo collegamento che aveva con la donna che amava.

    “Ti amo troppo,” bisbigliò mentre le sue spalle si scuotevano per i singhiozzi. “Per favore, Buffy. Non posso farlo senza te… non posso continuare senza di te.”

    “Bene, non devi essere così drammatico.”

    Alzando lentamente gli occhi al suono della sua voce leggere, gli occhi di Spike si allargarono quando vide di nuovo i suoi occhi verdi che lo fissavano. Ascoltando per sentire un battito cardiaco, la sua bocca si spalancò quando non ne sentì nessuno. “C-cosa sta accadendo?”

    “Suppongo che piaccio a qualcuno lassù,” bisbigliò, portando le loro mani sullo stomaco e chiudendo gli occhi, stanca per quella prova.

    “M-ma come? Sei viva, ma io non sento niente.”

    “Non lo so,” disse debolmente, avendo bisogno di più riposo dalla sua breve morte.

    Girandosi quando sentì bussare sulla porta, Spike vide l'espressione preoccupata di Joyce mentre fissava la sua figlia calma.

    “Lei è…”

    “Io… lei… è meglio se dici a Giles di entrare,” disse Spike, sentendo un senso di sollievo e gratitudine.

    * * * * *

    Due ore più tardi, la stanza d’ospedale di Buffy era riempita dai suoi amici e famiglia. Xander e Willow rimasero in piedi sotto shock mentre Giles narrava quello che era successo nei mesi passati.

    Buffy e Spike ascoltavano con solo mezzo orecchio mentre fissavano loro figlia, avvolta in una coperta tra le braccia di Buffy. Spike era vicino a lei sul letto, le braccia avvolte intorno alle sue ragazze mentre sorrise alla bambina che aprì i suoi grandi occhi blu e li fissò per poi agitarsi per ricevere il latte.

    Offrendole il biberon che l'ospedale le aveva dato, Buffy alzò lo sguardo quando sentì la porta aprirsi e sorrise quando Lorne entrò.

    “Permesso, permesso,” si annunciò, per poi fissare la famiglia felice. “Guarda questo ritratto,” disse con un sorriso, aprendo le braccio come se volesse abbracciare tutti loro. “Non è la cosa più perfetta che tu abbia mai visto?”

    Vedendo Angel entrare dopo Lorne, Buffy gli offrì un leggero sorriso prima di rivolgere di nuovo la sua attenzione alla bambina.

    “Un uccellino mi ha detto che hai bisogno di aiuto per scoprire quale fatto mistico è successo adesso,” disse Lorne, avvicinandosi al letto. “Canta per me, zucchero.”

    Gettando uno sguardo per la stanza, lo sguardo di Buffy tornò di nuovo sul piccolo fagottino prima che un sorriso le si formasse sulle labbra.

    “Sei il mio raggio di sole, il mio unico raggio di sole. Mi rendi felice, quando il cielo è grigio. Non saprai mai, cara, quanto io ti amo. Per favore non portarmi via il mio raggio di sole.”

    Tutti gli occhi erano sul demone verde quando Buffy finì. Spike la strinse di più preparandosi per quello che stava per dire.

    “Bene, è abbastanza semplice,” Cominciò Lorne dando uno sguardo per la stanza. “La bambina è immortale.”

    “Scusami?” Chiese Buffy con il sopracciglio alzato per la confusione.

    “Veramente non dovrei dirtelo, perché certe cose sono più divertenti scoprirle con il tempo, ma diamine. La piccola zucca sarà il redentore dell’umanità. Avrà ufficialmente diciotto anni per sempre… una volta che avrà raggiunto quell'età, naturalmente.”

    “Ma questo non spiega perché Buffy non abbia più un battito cardiaco,” Disse Giles ad alta voce.

    “Pensaci, dolcezza,” Disse Lorne con un sorriso. “La figlia vivrà per sempre, il padre vivrà per sempre e per assicurarsi che questa piccola torta salvi l’umanità, avrà bisogno di guerrieri forti al suo fianco… per questa impresa. E quale guerriero è più forte della nostra ragazza qui?”

    “Grazie a Dio” Mormorò Giles asciugando freneticamente i suoi occhiali. “Entrambi i genitori devono rimanere in vita per tenerla viva.”

    “In poche parole,” Disse Lorne con un sorriso. “Il corpo umano non dura così a lungo. I Poteri ti hanno uccisa, fino ad un certo punto, così che potessero portarti via la maggior parte delle funzioni che ti rendono umano. Ma sei ancora molto umana,” continuò, vedendo lo sguardo preoccupato sul viso di Buffy. “Adesso hai solo meno cose di cui preoccuparti.”

    Sentendo il suono della porta che si apriva, tutti si rivolse all’infermiera che sembrava sorpresa nel vedere così tante persone nella piccola stanza. “L’orario di visita è finita,” disse. Il suo sguardo si attardò su Lorne per un momento prima che lui le diede un sorriso che la fece affrettarsi fuori dalla stanza.

    “Ci vediamo dopo,” disse Willow, inclinandosi per dare alla bambina e alla sua amica un bacio sulla testa, esitando un momento prima di fare lo stesso con Spike. Buffy rise scioccamente per la sua espressione scioccata.

    “Ci vediamo domani, Buffster” disse Xander, dandole un sorriso prima di andare via.

    “A dopo, tortina.”

    “Ciao, Lorne,” disse Buffy. “Grazie per essere venuto.”

    “Non me lo sarei mai perso. Sapevo che la bambina sarebbe stata uno schianto con due genitori così.”

    Lo sguardo di Buffy si spostò lentamente verso Angel che non aveva detto niente da quando era arrivato, e adesso sembrava essere occupato in una lotta di sguardi con Spike. “Angel?”

    “Congratulazioni, Buffy” disse con un sorriso molle, che si affievolì lentamente quando vide la sua espressione piena di speranza. “Bene,” mormorò. “Anche a te, Spike.”

    “Grazie, nonnino,” disse con un ghigno, guadagnando una gomitata nelle costole e uno sguardo innocente da Buffy.

    Guardando la porta chiudersi, Buffy sorrise quando Giles si avvicinò esitante al letto. “Posso?” Chiese, gesticolando verso il bambino.

    “Certo,” disse leggermente, dando dolcemente la bambina al suo padre surrogato.

    Joyce tubò impazientemente verso la bambina mentre Giles la girò verso lei. “Quale è il suo nome?” Chiese dopo un momento.

    Scambiando uno sguardo, Spike diede a Buffy un tenero sorriso prima di rispondere. “Kelley Allayna.”

    “Guerriera della luce,” Disse Giles con un sorriso, guardando la bambina che aveva tra le braccia. “Mi sembra adatto.”

    Spike e Buffy si scambiarono uno sguardo, prima che Buffy si rivolgesse di nuovo a Giles. “C'è qualcosa che non sa?” Chiese allegra.

    “Molto poco,” Rispose con un sorriso.

    Buffy si accoccolò più vicino a Spike, rilassandosi quando sentì le sue braccia avvolgerla, mentre le diede un dolce bacio sulla fronte. Diede uno sguardo ai ‘nonni ' e notò che erano totalmente assorbiti dalla bambina per badare a loro. “Lei starà bene.”

    “Solo perché sei qui con me.”

    EPILOGO - Capitolo 43 - A Lifetime of Happiness (Una vita di Felicità)

    “Sta piangendo,” mormorò Spike baciando dolcemente la spalla di Buffy.

    “E’ il mio turno?” Chiese con uno sbadiglio.

    Con un sorriso gentile, lui scosse la testa. “Sono appena tornato.” Mormorò. “Andrò io.”

    “Sei il migliore,” borbottò, svegliandosi un po’ di più e aprendo un occhio per guardare Spike. “Molta azione stazione?”

    Spike ridacchiò mentre scese dal letto. “Lo sai, baby. Quattro proposte in due ore.”

    “Sarà meglio che siano diventate polvere prima che ti tentassero con quelle proposte,” rispose, svegliandosi improvvisamente mentre la gelosia la sommergeva.

    Inclinandosi e dandole un bacio tenero sulla fronte, Spike guardò direttamente Buffy negli occhi, assicurandosi che vedesse la sincerità nel suo sguardo.

    “Nessuno potrebbe mai tentarmi, luv” bisbigliò, accarezzandole la guancia con un dito. “Sei tutta la tentazione che voglio.”

    Buffy sorrise con gratitudine, guardando Spike uscire dalla porta e entrare nella stanza della bambina. Chiudendo gli occhi, tentò di dormire. Divenendo più consapevole di Spike e della loro figlia, lei sorrise quando lo sentì cantare nella stanza vicina.

    Mettendosi in posizione seduta, scese lentamente dal letto.

    Quando Buffy era stata dimessa dall'ospedale, Spike le aveva prontamente portate ad un complesso di appartamenti, non lontano dalla casa di Joyce. Buffy era entusiasmata dal fatto che avevano un posto loro e non essere più un peso per la madre. L'appartamento era piccolo, ma non avevano bisogno di molto spazio e comunque gli permetteva di avere anche un piccolo spazio per la camera del bambino in modo che fosse abbastanza vicina a loro.

    Camminando attraverso la sala, un sorriso accese il suo volto mentre guardò dolcemente Spike che cullava la bambina. Vedendo Buffy, lui le sorrise in risposta, prima di continuare a cullarla.

    Fissando Kelley che stava chiudendo lentamente gli occhi, Spike le sorrise mentre la portava alla piccola culla, posandola dolcemente. Dandole un bacio sulle dita, il suo di cuore si gonfiò quando lo vide accarezzare dolcemente con le dita la guancia della bambina. “Sogni d’oro, principessa” bisbigliò.

    Camminando verso Buffy, poteva vedere le lacrime nei suoi occhi e avvolse le braccia intorno alla sua vita, tirandosela verso di se e baciandola sulle labbra. “volevo che… ti riposassi,” le disse, pigiando la fronte contro la sua.

    “Cosa posso dire? Non posso resistere ad un uomo con un bambino.” Spike ringhiò, prendendo Buffy tra le braccia e portandola nella loro camera da letto. “Sarà meglio che io sia l'unico uomo al quale non puoi resistere,” disse con voce roca.

    “Sai che sei l’unico,” mormorò, sentendo un brivido attraversarla mentre lui la fissava con occhi pieni di lussuria.

    Giocando con i nastri del suo accappatoio di raso, un sorriso furbo distese le labbra di Spike. “Posso scartare adesso il mio regalo?” Chiese con un bisbiglio seducente.

    “Sei stato un bravo bambino?” Lo stuzzicò Buffy.

    “Sempre,” disse con un sorriso. “Cosa hai sotto, riccioli d’oro?”

    Lasciando cadere l’accappatoio sul pavimento, Spike sentì la sua bocca prosciugarsi alla vista del suo corpo tonico.

    “Sei sicura?” Chiese con voce soffocata. “Sono passate solo poche settimane.”

    “Sicura,” disse con voce rassicurante. “Poteri di guarigione di cacciatrice, ricordi?”

    Un espressione di sollievo si dipinse sul suo viso mentre accennava con il capo.

    “Ti amo,” bisbigliò, facendo correre la mano lungo il suo braccio mentre la guidava verso il letto.

    “Ti amo anch’io” disse lei con un sorriso, sedendosi sul letto e immediatamente occupandosi della sua cintura mentre lui si sfilò la camicia dalla testa.

    Spingendogli pantaloni giù per le gambe, Buffy si leccò le labbra, sopprimendo una risatina quando Spike gemette alla vista della sua lingua. Sedendosi indietro per ammirare il corpo nudo per un momento, prima di far scorrere dolcemente le mani lungo le sue gambe muscolose, per poi tornare verso l’altro dove rimasero sulle sue anche strette.

    Inclinandosi in avanti, toccò dolcemente con la lingua la punta della sua asta dura, ansimando quando lui la spinse distesa sul letto e le salì sopra con un movimento rapido. Afferrandolo per le spalle e lasciando che i suoi muscoli si stringessero intorno a lui, sorrise quando Spike si lamentò.

    Avvolgendo le braccia intorno a lui, lei lo tirò più vicino a se come cominciarono a muoversi insieme in modo esitante. Spingendo in lei, Buffy sentì il suo stomaco contorcesi quando le sue anche incontrarono le sue. Incontrando ogni spinta gentile, lei non aveva mai sentito così tanto il bisogno di lui. Questo era la prima volta che facevano l’amore da quando la bambina era nata e il sollievo che sentiva era incommensurabile. La sua mente non gli chiedeva più se questa poteva essere l'ultima volta che stavano insieme, perché non era… questa era la prima. Era la prima volta che poteva essere veramente libera con lui e non doveva preoccuparsi di quello che sarebbe potuto accadere il giorno dopo.

    La baciò lungo la mascella e in giù per il collo, facendole bloccare il respiro. Alzando le anche per incontrare le sue, lei si lamentò quando lui spinse più forte in lei, portandola quasi a perdere il controllo.

    Spike poteva sentire il suo marchio chiamarlo. Poteva sentire il suo corpo bruciare mentre lei gli chiedeva in modo silenzioso di prendere quello che era suo. Lui le leccò dolcemente l'area intorno al marchio, sorridendo contro la sua pelle quando le anche di Buffy iniziarono a muoversi più velocemente per arrivare a qualche tipo di liberazione.

    “Per favore,” lei mormorò, con gli occhi chiusi come onde di piacere la sommergevano con ogni movimento che lui faceva.

    Senza farselo dire due volte, Spike immerse impaziente le zanne nel suo collo, prendendo un grande sorso di sangue e sentendo il flusso di potere attraversarlo. Buffy si lamentò, alzando il corpo per incontrare il suo, volendo tanto contatto quanto lui. Sentendo le sue zanne lasciare il suo collo, lei ansimò e scosse la testa.

    Afferrandolo per la nuca lo guidò di nuovo al suo marchio.

    “Non voglio farti male,” bisbigliò.

    “Non me lo farai,” rispose Buffy con voce quieta, vedendo le stelle esplodere dietro le sue palpebre quando le sue zanne tagliarono la sua gola per la seconda volta.

    Tenendola vicino a se mentre prendeva il suo sangue, Spike spingeva contro lei, staccando le sue zanne dalla sua pelle quando i suoi muscoli si strinsero intorno a lui e lei lo morse sulla spalla per soffocare il suo grido. Pulsando in profondità dentro di lei, Spike rimase per un lungo momento a guardarla negli occhi mentre questi si riempivano d’amore, con così tanto amore e affetto che lui avrebbe potuto giurare di aver sentito il proprio cuore battere.

    “Sei mio,” bisbigliò Buffy con un piccolo sorriso sulle labbra mentre con la mano gli tracciò dolcemente i contorni dei suoi zigomi.

    “E tu sei mia,” rispose, inclinandosi in avanti per darle un bacio tenero che divenne sempre più carico di passione. “Sempre.”

    “Sempre,” bisbigliò lei mettendosi più comoda contro di lui.

    Non era finita, non sarebbe mai finita. Ci sarebbero state sfide e prove da affrontare negli anni a venire, ma non importava. Non importava il passato o le persone che dovevano diventare. L'unica cosa importante era che tipo di persone erano adesso. Perché quando lei era con lui, non si era mai sentita più viva.

    Un frammento di felicità è meglio di una vita di solitudine e una vita di felicità è qualcosa che non bisogna mai smettere di cercare


    FINE!!

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