Beyond forever by Ashlee

Completa

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. kaikan
     
    .

    User deleted


    BEYOND FOREVER

    By Ashlee

    Tradotta: Manu (kaikan); Tania (strawberry85)
    Raiting: NC17
    Genere: Dramma, Angst, AU
    Warnings for: Violenza, Linguaggio per adulti, Sesso.
    Pairing: Spike / Buffy
    Disclaimer: Appartiene tutto a Joss Whendon & Co.
    Summary: Quando Buffy impaletta un vampiro una notte durante la pattuglia, non ha idea di come la sua vita cambierà. E quando un vampiro Master fa la sua comparsa a Sunnydale in cerca di vendetta, l’ultima cosa che lui si aspetta è di trovare la cosa di cui ha bisogno.
    Storyline: Inizio stagione 2. Universo alternativo (AU)
    Link dove trovare la ff originale: www.whispersofeternity.com/Beyond01.html

    Traduciamo con il permesso dell’autrice.


    SPOILER (click to view)
    PERMESSO AUTRICE: Hi Tania!

    Not a problem. You can translate any of my stories, as long as my name stays on as the original author :-)

    Thanks for asking!

    ~Ashlee


    Vi avvisiamo che i capitolo sono 18.


    Prologo.

    “Ciao, Kim!” salutò Buffy, muovendo la mano in direzione dell’amica “Ti vedrò la prossima volta che vengo in città”
    “Ciao, Buffy!”
    Voltandosi quando la macchina girò l’angolo, Buffy chiuse gli occhi facendosi avvolgere dall’aria serale. Era andata via da Sunnydale quella mattina e non vedeva l’ora di rivedere Willow e Xander. Vedere i suoi amici di Los Angeles era bello per un giorno, ma dopo diventava faticoso.
    Le mancava il calore di Sunnydale.
    Aveva cominciato la giornata con una passeggiata con suo padre. Poi aveva declinato la cavalcata con Kimberly. Anche se non era sulla Bocca dell’inferno, Buffy si sentiva come se stesse trascurando il suo dovere.
    “Il sacro dovere” aveva mormorato mentre vagava per le strade di L.A. Dopo venti minuti e nessun vampiro in vista, Buffy si diresse verso casa.
    Le strade erano troppo deserte per una così bella notte. Sentendo un rumore dietro di se, Buffy si voltò guardando il vicolo scuro, riprese a camminare per poi essere fermata da due figure che avanzavano verso di lei. Capì subito che erano camminate da predatori infilò le mani in tasca dove aveva il paletto.
    Buffy sollevò un sopracciglio al suono della sua voce.

    “Non sai quello che ti succederà” continuò la donna, uscendo dall’ombra. Buffy la fissò allerta per un eventuale attacco. “Pensi di essere l’unica ad avere la forza…ma non hai idea di quello che affronterai”
    “Perché non lasciamo perdere le frasi criptiche” disse Buffy impaziente con una sopracciglio alzato “Voglio andare a casa”
    Anche se Buffy guardava la donna, teneva sempre la coda dell’occhio sull’altro vampiro, che apparentemente era un novellino.
    “Sei piena di potere” disse la brunetta a bassa voce “Solo una piccola ragazza”
    Sospirando Buffy roteò gli occhi tirando fuori dalla tasca il paletto. “Ok, ne ho avuto abbastanza e sinceramente mi stai annoiando”
    Anche se se lo aspettava, Buff si sorprese quando la donna la colpì. Evitò il colpo alla gola che le stava tirando con le unghie.

    “Raggio di sole non vuole giocare” disse avanzando verso Buffy.

    “Oh, si giocherò” rispose quest’ultima, tirandole un calcio alle costole. Aspettò il colpo delle rivale, non si aspettava di sentire un dolore lacerante allo stomaco, facendola sentire vulnerabile mentre si piegava in agonia.

    Si alzò cercando di ingoiare il dolore per un po’, gemette dal dolore lanciando il paletto nell’aria, prendendo in pieno il torace della vampira. Buffy la guardò esplodere mentre si teneva lo stomaco.

    Poi si girò verso l’altro che era scappato, sentiva solo i suoi piedi che correvano lungo l’asfalto. In una situazione normale, Buffy l’avrebbe inseguito ma il dolore che l’attraversava era troppo. Sollevandosi la camicia, guardò il danno. Una profonda ferita che andava dal seno sinistro all’anca le stava impregnando di sangue tutti i pantaloni. Si pigiò la camicia sulla ferita cerando di fermare il flusso del sangue.

    Buffy chiuse gli occhi mordendosi il labbro, tentando di far andar via il dolore. Non avrebbe potuto cacciare nessun’altro per quella notte.

    * * * * *

    Spike guardò con un’espressione annoiata uno dei suoi subalterni entrare correndo nella stanza.

    “Master” ansimò il giovane a distanza di sicurezza.

    Spike si avvicinò di un passo, stingendo gli occhi “Si suppone che stessi cacciando con Drusilla”

    “Sire…lei…”

    “Dov’è?” gli chiese ringhiando.

    “E’ morta, Sire”

    Spike si irrigidì “Cosa intendi per morta?” domandò a denti stretti “Mi sembrava che dovessi proteggerla”

    “Mi spiace, Padrone. Abbiamo incontrato la cacciatrice…è molto forte. Hanno lottato e la cacciatrice ha vinto”

    Spike ruggì afferrandolo per la testa per poi girargli il collo lasciando che la polvere gli finisse sulle mani e sul pavimento. Si voltò verso l’altro suo subalterno con gli occhi lampeggianti d’ira.

    “Scopri tutto quello che puoi sulla cacciatrice. Nessuno deve avvicinarsi a lei” comandò “Sarò io ad avere il piacere di ucciderla”

    Capitolo 1

    Buffy camminò lentamente con una specifica meta in mente. Era arrivata da un paio di giorni a Sunnydale, e la scuola sarebbe iniziata il giorno dopo, e avrebbe incontrato Xander e Willow più tardi al Bronze, ma non poteva aiutarsi.

    Fermandosi sotto ad un albero, Buffy fissò la semplice tomba, delineata da croci. Il Master era seppellito là sotto e nonostante il fatto che fosse stata lei a spedircelo, sentiva ancora i brividi che le percorrevano la spina dorsale. Lui l'aveva uccisa. Lui l'aveva marcata, e lei l'odiava.

    Lei fissò la tomba per un lungo momento. Ad un osservatore casuale, sarebbe sembrata una donna che portava un saluto o che stava piangendo per un amato. In verità, le lacrime che le correvano per il volto erano a causa della sensazione di debolezza che sembrava sopraffarla. Non era ancora nella piena forza a causa della ferita che le attraversava le costole, ma per qualche ragione, si sentiva come senza poteri dalla notte che morì.

    L'inadeguatezza che sentiva era quasi incontrollabile. Aveva pattugliato per tutta l’estate, senza un'interruzione, perché non era più sicura delle sue forze. Tutti avevano tentato di dirle che il Master era diverso. Era stato abbastanza astuto per sopravvivere a lungo, e evidentemente conosceva cose che lei in soli sedici anni non poteva sapere. Buffy non ci credeva.

    Raddrizzandosi il vestito nero, si strinse le braccia intorno al corpo, girandosi e camminando lentamente nella direzione del Bronze. L'aria serale era fresca in questo periodo dell’anno e faceva la sua parte per calmarle i nervi. Poteva vedere il vicolo che conduce al club e rapidamente si asciugò gli occhi per non preoccupare i suoi amici.

    Sentendo un rumore, Buffy si girò per vedere due vampiri dietro di lei. Mettendosi in posizione di combattimento, comprese che i suoi ‘sensi di ragno ' non stava funzionando ultimamente.

    Impalettando facilmente il primo vampiro, l'altro le diede un calcio forte allo stomaco, provocando a Buffy il doppio del dolore a causa della ferita. Ansimando, rimase in piedi, tenendosi lo stomaco con una mano e dando un destro potente all'altro. Afferrando una gabbia, Buffy la gettò contro il muro, scheggiando il legno ed afferrando un paletto di ripiego, immergendolo nel secondo cuore che non batteva.

    Boccheggiando, scivolò giù per il muro di mattoni, afferrandosi lo stomaco e aspettando che il dolore se ne andasse. Tirando via la mano, se la guardò, adesso era macchiata di rosso come il sangue le era uscito attraverso il vestito.

    “Dannazione,” Urlò, riappoggiando la testa contro il muro. Sapeva che sarebbe dovuta andare al club a pulirsi. Se fosse andata a casa in quelle condizione, la parte di sangue della Cacciatrice avrebbe chiamato ad ogni vampiro intorno.

    Spingendosi dolorosamente in piedi, Buffy si girò e andò al Bronze, dirigendosi al bagno più rapidamente che poteva.

    * * * * *
    Degli occhi dorati guardarono con interesse come la Cacciatrice crollò praticamente a terra, afferrandosi lo stomaco. Il profumo del suo sangue riempì l'aria, chiamandolo come lei tirò via la mano dal suo corpo. Poteva vedere il tremito anche da quella distanza quando lei gridò, appoggiando la testa contro i mattoni.

    Spike la guardò come si tirò su e camminò nel club prima di tornare al suo volto umano e seguirla.

    * * * * *

    “Hey, ragazzi,” Buffy disse con falsa allegria come si avvicinò ai suoi amici. “Mi dispiace di essere in ritardo.”

    “Vampiro?” chiese Willow leggermente.

    “Due,” rispose Buffy.

    “Stai bene, Buff?” chiese Xander preoccupato.

    “Starò bene,” disse Buffy spostandosi i capelli allegra. “Balliamo,” disse con un brillante sorriso, tirando i suoi amici in piedi e trascinandoli sulla pista da ballo.

    Buffy era grata per l’oscurità nel club. Si era pulito la ferita come meglio poteva, asciugando il vestito, ma sapeva che non doveva rimanere per molto. Già il muoversi con la musica la stava aggravando.

    Buffy sospirò quando iniziò una canzone lenta. “Vuoi due ballate,” disse a Willow e Xander . “Io andrò a prendere un drink.” prese il sorriso sottile che Willow le diede, sorrise di rimando prima di girarsi e andare. Fece approssimativamente tre passi prima di crollare contro il muro mentre due mani forti le afferrarono le braccia. Guardando in su, si trovò a fissare negli occhi più azzurri che avesse mai visto. Sembrarono penetrare attraverso di lei, proprio come le sue labbra divise in apprezzamento.

    Spike fissò la ragazza. ‘Così, questa è la Cacciatrice, ' pensò lui con un sorriso furbo mentre la guardava da vicino per la prima volta. I suoi capelli biondi le cadevano sulle spalle in onde molli. La pelle sembrava ardere, e gli occhi balenarono dal nocciola ad un verde più profondo mentre lei lo fissava. Spike poteva odorare il sangue essiccato sui suoi vestiti, sebbene il materiale nero faceva un buon lavoro per camuffarlo. Sembrava chiamarlo mentre lui la teneva.

    “Desideri ballare, pet?”

    Buffy quasi si sciolse, sentendo l'accento britannico. “O- Okay,” disse leggermente, odiandosi per aver balbettato nervosamente.

    Lei si sentì senza fiato come le sue braccia si avvolsero intorno alla vita, tirandola più vicina al suo corpo come le mani di lei scivolarono sulle maniche di pelle nere del suo spolverino e poi le spostò con disinvoltura sopra le sue spalle.

    Sentendosi lievemente insicura mentre i suoi occhi sembravano studiarla, lei si trovò a guardare dappertutto tranne che lui.

    Spike poteva sentire il nervosismo che fluiva da lei. Dovette sorridere al fatto che la cacciatrice potesse affrontare qualsiasi numero di demoni e mostri, ma affrontare un semplice ballo con qualcuno che ritenesse essere un ragazzo normale la rendeva così nervosa.

    La coppia si mosse insieme fluida, come se fossero fatti l'uno per l'altra. Spike perse brevemente di vista la ragione per cui era in questa città mentre si chiese come potevano muoversi così in sintonia.

    Scuotendosi da questi pensieri che lo disturbavano, Spike piegò la testa in modo che le labbra stavano accarezzando leggermente contro i suoi capelli. “Perché non usciamo, amore,” bisbigliò leggermente.

    Buffy chiuse gli occhi, ingoiando sodo come sentì la respirazione aumentare. Non fidandosi della sua voce, accennò col capo. Girandosi, poteva sentire la sua mano sulla schiena come la condusse verso l'uscita. Buffy sorrise a Willow che le diede un'occhiata curiosa prima che le sorrise in risposta, muovendo le labbra per dire ‘ chiamami '.

    Spike condusse la cacciatrice nel vicolo buoi, avanzando come lei si appoggiò al muro.

    “Ora, Riccioli d’oro,” bisbigliò lui con le labbra più vicine alle sue ma senza mai entrare in contatto. “Dovresti sapere che è meglio non uscire con un estraneo.”

    “Posso difendermi,” rispose Buffy, i nervi che la mettevano leggermente in allarme per il tono della sua voce.

    “Non ne dubito,” disse lui con un sorriso furbo.

    Spike si piegò lentamente in avanti, aggirando la sua bocca come con le labbra trovò il suo collo e lasciò un bacio molle vicino alla giugulare. La stava esaminando solamente, e lei stava fallendo miseramente. Pensava che la cacciatrice che era stata capace di uccidere il Master non sarebbe stato così suscettibile, anche se era un vampiro master.

    Decidendo di rischiare, Spike lasciò il demone balenare attraverso il volto per qualche secondo, sorridendo quando lei ansò mentre lo spinse via.

    Spike ridacchiò come si fermò un po’ più indietro, guardandola staccarsi dal muro. “Così, sei tu la cacciatrice,” commentò con un sorriso furbo. “Un po’ piccoletta,no?” Spike la fissò come lei sembrava tendersi anche di più. “Non preoccuparti, pet. Se avessi voluto ucciderti stasera, saresti già morta. Ti farò lottare fino alla morte, senza ucciderti prima che tu sappia quello che succeda.” Buffy rabbrividì al tono della sua voce prima che continuasse. “Dovresti stare più attenta. Non vorrei che incontrarsi un inopportuna morte… a meno che non sia per mano mia, naturalmente.”

    “Chi sei?” chiese lei leggermente.

    Spike sorrise, mordendosi il labbro inferiore restringendo gli occhi. “Perché vuoi saperlo? Così puoi correre dal tuo Osservatore e indagare su di me? Probabilmente non mi conosci. Ma…” aggiunse con tono calmo mentre staccò gli occhi da lei e cominciò a camminarle di fronte. “Se vuoi saperlo… mi chiamo Spike.”

    “Così hai qualche tipo di desiderio di morte?” chiese lei, sentendo la sua parte di cacciatrice più fiduciosa.

    “Solamente per tua morte,” rispose lui con tono pericoloso, voltandosi gli occhi freddi contro di lei. “Fino ad allora… buona notte, Cacciatrice.”

    Buffy guardò come lui scomparve nel vicolo, il corpo che le tremò per il potere che lui emanava.

    Capitolo 2

    “Buffy stai lontana da lui” disse Giles “E’ il mostro più pericoloso nel quale ti sei mai imbattuta”

    Buffy si sedette silenziosamente nella biblioteca, fissando il suo Osservatore. Gli aveva raccontato gli eventi della sera precedente, mettendolo al corrente di questo nuovo vampiro. Giles aveva scoperto che Spike non era altro che William il sanguinario.


    “Quindi, Buffy non può ucciderlo?” chiese Xander sedendosi sul tavolo.

    “Non ho mai detto questo” rispose Giles togliendosi gli occhiali mentre camminava avanti e indietro. “Sarebbe meglio conoscere l’avversario in modo più approfondito prima di sapere se lei è capace o no di ucciderlo. Ti chiedo solo di stare molto attenta, Buffy”

    Cinque minuti dopo, Buffy, Willow e Xander stavano camminando per il campus con delle facce preoccupate.

    “Sapevi che era un vampiro?” domandò Willow, Buffy si strinse al petto il libro.

    “No” disse leggermente “Siccome ho passato l’estate fuori da Sunnydale e non ho cacciato i miei sensi di cacciatrice erano un po’ arrugginiti. Non ho capito chi era finché non è arrivato al mio collo”

    “E’ arrivato al tuo collo?” domandò Xander isterico.

    “Gesù, Xander calmati. Ho pensato fosse un bel ragazzo sexy e misterioso” disse Buffy lanciando un sorriso a Willow.

    "Whoa, whoa, whoa" disse Xander scuotendo la testa “Buffy, è un vampiro. Dovresti combatterlo. Non flirtarci”

    Willow e Buffy rotearono gli occhi. “Dammi tregua, Xander. Pensavo fosse umano” disse con un’alzata di spalle “Non è che ci siano molti ragazzi interessanti nella mia vita”

    Rendendosi contro di quello che aveva detto, chiuse gli occhi per un momento, aveva dimenticato il rifiuto che aveva dato a Xander l’anno pretendente.

    “Ma il ragazzo a cui interessi non è abbastanza”

    “Non ho mai detto che non sei abbastanza” rispose lei tenendo conto che Willow era interessata a lui. Si sentiva male per la sua amica, considerando che lei era pazza di lui ma lui non l’aveva mai notata.

    “Già” disse lui con un cenno “Vi vedrò dopo”

    Buffy e Willow lo guardarono allontanarsi.

    “Non starci male, Buffy” disse Willow, mettendole un braccio intorno alle spalle. “Non è colpa tua se non senti niente per lui”

    “Mi piacerebbe che lo capisse anche lui” disse malinconica la bionda.

    * * * *

    Saltando una lapide, Buffy fece roteare il paletto che aveva in mano guardandosi in giro. Stava facendo solo presenza quella sera, non era sicura di riuscir a combattere con quella ferita, ma si sarebbe sentita colpevole se non fosse uscita almeno per un’ora.

    “Un pausa sul lavoro, cacciatrice?”

    La voce le arrivò subito all’orecchio e lei capì chi era dall’accento britannico. Immediatamente si voltò. Desiderò aver preso in considerazione l’offerta di Giles di andare con lei. Non avrebbe aiutato molto ma era meglio di niente. Specialmente se il vampiro in questione dopo la spiegazione del suo Osservatore sembrava molto più imponente.

    “Cosa vuoi, Spike?” chiese un po’ troppo forte mentre lui camminava fuori dall’ombra verso di lei.

    Sollevando un sopracciglio, Spike sorrise furbo, inclinando la testa di lato. “Stanotte ti senti un po’ più sicura di te, cacciatrice?”

    “Tutte le notti lo sono” rispose lei sollevando il sopracciglio.

    “Veramente?” chiese lui con un piccolo sorriso, avvicinandosi di qualche passo “Anche ieri sera quando sei caduta dolorante e sanguinante contro un muro?”

    Buffy allargò gli occhi aprendo la bocca.

    “Mi hai incastrata. Hai mandato qualche vampiro ad attaccarmi? Cosa fai? Mi studi?” domandò incredula.

    “Cercavo un punto debole” rispose lui, arrivando di fronte a lei. “E indovina una cosa, pet?”

    Buffy lo fissò in quegli occhi freddi e aspettò che continuasse.

    Si inclinò in avanti e improvvisamente le afferrò capelli scoprendole il collo, bisbigliò “Ne ho trovato uno”

    Buffy ansimò quando sentì un pungo nello stomaco. Il dolore la lacerò prima che si raddrizzasse rapidamente tirandogli un pungo forte. Si sentì soddisfatta quando senti sotto le nocche la durezza della sua faccia.

    Arretrando di qualche passo Spike si portò la mano alla mascella, ridacchiando mentre la guardava. “Che ti prende, amore?”

    “Per prima cosa, non chiamarmi amore” disse Buffy tra i denti.

    “E come dovrei chiamarti?” domandò lui con un sorriso furbo “Piccola….Riccioli d’oro…o preferisci soltanto ‘Buffy?’”

    Gli occhi di Buffy si allargarono di nuovo “Io…io non ti ho mai…”

    “Detto il tuo nome?” finì per lei, girandole intorno come un predatore “Ti sembrerà buffo ma io conosco molte cose su di te, molto più di quanto pensi”

    Buffy ingoiò sentendosi a corto di fiato. Odiava la paura che le stava correndo nelle vene in quel momento. Stava cominciando a sentirsi nervosa.
    “Cosa vuoi?” chiese con voce tremante.

    Pensavo l’avessimo chiarito la scorsa notte, riccioli d’oro…sono venuto in città per uno scopo”

    “Mi vuoi morta” disse piano “Ma soltanto perché sono una cacciatrice?”

    “Ho le miei ragioni”

    Detto questo, Spike avanzò verso di lei, Buffy capì che la cosa più intelligente era stargli lontana. Sapeva di non poter correre a causa del colpo ricevuto poco prima, e lui avrebbe potuto inseguirla facilmente e non voleva dargli la soddisfazione di vederla fuggire.

    Buffy ansimò sentendo una pietra fredda dietro la schiena. Gettò uno sguardo alla sua sinistra tendendo sempre d’occhio Spike, si rese conto di essere appoggiata contro il muro della cripta. Chiuse gli occhi brevemente quando due mani sbatterono ai lati della sua testa contro la superficie della cripta. Spike la fissò.

    Cercando di tirarsi via da lui fece scivolare la mani giù per il suo corpo, stinse i pugni pronta a colpire quando lui parlò.

    “Non provarci neanche, cacciatrice” bisbigliò “Saresti morta ancora prima di fare un passo”

    Pensi davvero che starò qui in piedi lasciandomi uccidere?” chiese lei con voce sarcastica.

    Spike si chinò in avanti, facendo in modo che lei vedesse i suoi occhi esplorargli la giugulare.

    Buffy si tese, stingendo la mascella e irrigidendosi.

    “Chi ha detto che voglio ucciderti stasera?” bisbigliò lui, facendo un altro passo verso il corpo di lei.

    Sentendole il cuore batterle più forte, fece correre la testa giù per il suo collo per poi posarci le labbra.

    “Cosa stai facendo?” bisbigliò lei, sentendo il suo corpo reagire.

    Spike sorrise contro la sua pelle sentendo l’aria profumare di lei e il suo corpo reagì. Il sorriso scomparse quando si rese conto che quello non poteva succedere con la cacciatrice. Specialmente se la cacciatrice aveva ucciso la donna che amava.

    Sentendo il cambiamento nel suo atteggiamento lei capì che poteva liberarsi, lo guardò per valutare se farlo o no.

    Certo che devi ’ si sgridò lei ‘E’ una cosa cattiva, ricordi? Si suppone che tu non debba avere sentimenti affettuosi per un demone senz’anima. Specialmente se ti vuole uccidere

    Buffy fece correre lentamente le braccia sullo spolverino di lui. Lui si tirò indietro per fissarla negli occhi, vide dei colori vividi passare attraverso di loro, mentre lentamente gli passava le mani sul torace sotto lo spolverino lisciandogli i muscoli attraverso la stoffa della camicia.

    Spike cominciò a prendere respiri che non gli servivano senza smettere di guardala. Rilassò le braccia e Buffy capì che quella era la sua opportunità.
    Prendendo un respiro profondo distolse lo sguardo prima di tirargli un calcio sulla gamba. Buffy si tolse velocemente finché non sentì Spike ringhiare e afferrarla per un braccio. Si ritrovò a fissare i suoi occhi gialli.

    “Non avresti dovuto farlo, cacciatrice”

    “E tu non saresti dovuto venire qui” rispose lei.

    Spike tornò alle sue sembianze umane e la guardò con sguardo freddo “Lo desidererai presto” disse con tono leggero e minaccioso “Sino ad allora…”

    Poi scomparve dalla sua vista in un baleno. Buffy aspettò di sentire che anche la presenza se n’era andata prima di lasciare che un tremito le percorresse il corpo.

    Capitolo 3

    “Così ti ha solo permesso di andartene?” chiese Willow come lei e Buffy uscirono di scuola il giorno dopo.

    “Non so quello che è successo,” rispose Buffy confusa. “E’ stato come se… qualcosa che ci ha sommerso entrambi e era solo una naturale reazione per essere così vicini. Ma è sbagliato!” urlò, roteando per affrontare la sua amica. “Xander aveva ragione. Si suppone che io lo uccida e non
    che inizi ad avere dei sentimenti per lui. È spaventoso,” finì con voce molle, guardando per terra.

    “Forse si suppone che sia così,” disse leggermente Willow.

    “Cosa intendi dire?”

    “Bene… si suppone che i vampiri sia attratti da te, okay? Per il sangue di cacciatrice o l’essenza o qualcosa del genere?”

    “Dove vuoi arrivare, Wills?”

    “Forse si suppone che anche tu sia attratta da loro.”

    “Sono sempre stata attratta da loro… solo non sessualmente.”

    “Sessualmente?”

    “Io- io volevo dire fisicamente,” disse in fretta Buffy per coprire il suo scivolone.

    “Ma hai detto ‘sessualmente, '” rispose Willow con un brillante sorriso. “Andiamo Buffy, ho visto il ragazzo. Non molto bene, ma da quello che ho visto, posso dire che è molto caldo.”

    “Willow!”

    “Cosa? Non è permesso guardare dei ragazzi?” chiese lei con il sorriso che si affievolì. “Non è come il ragazzo con cui vorrei stare, che mai mi noterà.”

    Buffy avvolse un braccio confortante intorno alla sua amica. “Accadrà, Willow.”

    “Ne sei più sicura te di quando ne sia io,” disse malinconicamente Willow.

    * * * * *

    “Ciao, Mamma, sarò a casa per mezzanotte,” disse Buffy uscendo di casa. Il resto della settimana era volato senza ulteriori avvistamenti della minaccia ossigenata, e Buffy si era permessa una notte di divertimento con i suoi amici. Non era sicura se dovesse essere grata per quello o preoccupata perchè stava pianificando qualcosa. E anche se odiava ammetterlo, era un pò delusa.

    Buffy era così soprappensiero che non si accorse di essere guardata.

    Spike era in piedi nell’ombra, fumando pigramente una sigaretta, mentre guardò la Cacciatrice attraversare le strade buie, con indosso una gonna corta e un top quasi inesistente. Quindi, non aveva sentito la sua presenza, e lui stava sperando che continuasse così per un altro po’ di tempo. Aveva passato molte notti non cercandola, sperando di eliminare i sentimenti che lo disturbano che sembrava stesse sviluppando per la giovane ragazza.

    Lui si era convinto che lei era solo una degna avversaria. Voleva vivere con quella spiegazione finché non avesse avuto un’ altra notte di tensione sessuale.

    Buffy arrivò al Bronzo, salutando Willow e Xander mentre si incamminava in mezzo alla folla.

    “Ciao, ragazzi!” gridò Buffy sulla musica.

    “Ehi, Buffster, che succede?” replicò Xander. Buffy era sollevata che lui sembrava avere superato il loro disaccordo della settimana prima. Era stato distante fin da quel giorno, e sperava che le cose non fossero più così tese.

    “Nessun vampiro stasera?” chiese Willow, prendendo un sorso di dal drink.

    “No, ma non vedo l’ora di un po’ di meravigliosa ansia post - Bronze,” disse Buffy con un sorriso.

    “Ciao.”

    Buffy si voltò e sorrise all'uomo dietro a se. “Ciao a te,” rispose, dandogli un sorriso civettuolo.

    “Sono Tom, sono uno studente dell’ultimo anno alla UC di Sunnydale,” disse, allungando una mano.

    “Io sono Buffy, e vado al liceo, Sunnydale High,” disse con una risata come scosse la sua mano.

    “Il liceo, huh?” rispose lui, tentando di fare una conversazione. “E’ una noia.”

    “Non è così male,” rispose Buffy con un'alzata di spalle.

    “Vuoi… ballare?” chiese lui timido, cosa che le ragazze che conosceva avevano trovarono accattivante.
    Gettando uno sguardo ai suoi amici, vide Xander dare a Tom uno sguardo di morte mentre Willow stava accennando col capo incoraggiante verso Buffy. “Sicuro,” rispose con un cenno.

    * * * * *

    Spike guardò dal balcone, sentendo il demone in superficie come la Cacciatrice flirtava apertamente con quella checca. Non voleva pensare anche alla gelosia che lo stava attraversando. Si concentrò semplicemente sul bisogno improvviso di sentire la vita scivolare dall'uomo…o dalla Cacciatrice.

    * * * * *

    Buffy rise con Tom mentre finirono il secondo ballo. Non sentiva il fuoco che aveva sentito quando Spike stava ballando con lei, ma l’attribuì al fatto che incoscientemente il suo status di non morto stava azionando il suo radar, dandole quelle sensazioni che aveva sentito.

    “Ascolta, c'è una festa a casa mia domani sera… vuoi andarci con me?” chiese Tom.

    “Casa tua?”

    “Sì, faccio parte di una confraternita. La Zeta Kappa. È il nostro annuale… bene, è la nostra annuale festa: ‘Questo Fine Settimana, Facciamo Un Party '.”

    Buffy rise alla descrizione prima di accennare col capo, accettando. “Amerei andarci.”

    “Grande, vuoi che ti vengo a prendere o -”

    “No, va bene,” rispose Buffy, scuotendo la testa. “Posso camminare.”

    “In questa città? Di notte? E’ troppo pericoloso, Buffy, ti verrò a prendere.”

    “No, realmente, è -”

    “Insisto.”

    Alla fine addolcendosi, Buffy gli diede l’indirizzo, stabilendo l’ora per andarla a prendere.

    “A domani,” disse Tom con un sorriso, dandole un bacio sulla guancia prima di lasciare il club.

    Buffy stava sorridendo radiosa mentre tornava al tavolo. Non per l'uomo con cui aveva un appuntamento, ma per il fatto che aveva un vero appuntamento. Stava facendo qualcosa che una ragazza normale della sua età si supponeva che facesse.

    * * * * *

    Spike camminò inquieto per il vicolo vicino al Bronze. Non sapeva perché vedere la Cacciatrice così felice gli dava fastidio. Non prese tanto tempo a localizzarlo e rompergli il collo, ma anche quello non aveva soddisfatto la sua sete di violenza. C’era sicuramente qualcosa che non andava.

    Capitolo 4

    La notte seguente, Buffy camminò attraverso il soggiorno, si torse la mani nervosamente. Tom era in ritardo di quasi un’ora, non faceva altro che fissare l’orologio sentendo dentro di se la sensazione che le aveva dato buca. Era troppo agitata per guardare la tv e sua mamma lavorava fino a tardi.

    Con un sospiro, uscì nel portico aspettandolo fuori.. Si avvolse la braccia intorno al corpo per riscaldarsi, delle lacrime di formarono nei suoi occhi mentre guardava la strada deserta. Si sedette prendendosi la testa tra le mani.

    “Avresti dovuto saperlo, Summers” si disse tra se e se “Era troppo bello per essere vero, non c’è nessun ragazzo del liceo che ti vuole, figurati un universitario. Sei solo una piccola ragazza ingenua”

    Passandosi la mano nei capelli tentò di ingoiare il nodo che aveva in gola.

    * * * *

    Guardando dalle ombre mentre Buffy usciva e fissava la strada. Vedendola fermare l’oscillazione dell’altalena del portico non poté fare a meno di sorridere.

    Fissandola per un lungo momento, si permise di godere della vista di lei in quel vestito di seta nera che gli incorniciava le curve mettendole in evidenza le gambe e le braccia.

    Avanzò di qualche passo verso di lei, sentendo un senso d’orgoglio quando lei alzò la testa di scattò analizzando l’oscurità. Era felice che lo sentisse.

    Buffy si alzò di scatto, camminando verso la colonna per guardare nella notte.

    Aspettando finché gli dette la schiena, le arrivò da dietro. Spike sorrise quando si girò ad affrontarlo.

    “Cosa c’è, amore? Non mi hai visto?” chiese lui mordendosi il labbro inferiore mentre faceva scorrere lo sguardo sul suo corpo.

    “Qualcosa del genere” rispose Buffy dandosi della stupida per essere uscita senza paletto. Non che i vampiri la seguissero sino a casa. Almeno quelli normali la evitavano.

    “Come mi hai trovato?”

    “Quella cosa meravigliosa chiamata rubrica telefonica. Il tuo indirizzo è sull’elenco”

    Buffy lo fulminò, incrociando le braccia, facendo cadere lo sguardo di Spike sul suo seno facendolo sorridere.

    “Il ragazzo dell’università ti ha dato buca?”

    “Non sono affari tuoi… e come sai che avevo un appuntamento?”

    “Te lo detto, pet. So molto di te. Con questo vestito lo avresti fatto morire”

    “Come sai che faceva l’università?” chiese spalancando gli occhi “Gli hai fatto qualcosa?”

    Spike sospirò ficcando le mani nello spolverino prendendo una sigaretta e accendendosela. Buffy lo fissò per un minuto sorpresa di quanto lui fosse a suo agio di fronte alla cacciatrice.

    ‘Rilassati, Summers’ pensò lei ‘Non ha detto che ha ucciso Tom…e perché stai dubitando che non l’abbia ucciso? Vampiro…cacciatrice si suppone che tu lo uccida’

    “Questo non è esattamente equo, eh?” chiese lei con un sopracciglio alzato cercando di deviare i pensieri “Non dovrei conoscere anch’io qualcosa di te?”

    “Cosa fai amoreggi con me, Summers?” chiese lui con un sorriso furbo, buttando fuori il fumo.

    Gli occhi di Buffy si spalancarono “Io?” chiese gesticolando “Amoreggiare con te? Non sono così disperata”

    Gli occhi di Spike si ristrinsero mentre buttava la sigaretta avanzava verso di lei.

    “E’ probabile che tu non sia disperata, cacciatrice” disse con voce minacciosa “Ma non cambia quello che vuoi”

    “E cosa vorrei?” chiese lei, desiderando di essere più vicino alla porta di casa.

    Spike l’afferrò per un braccio tirandola a se rudemente, senza permettergli via d’uscita.

    “Me” bisbigliò facendo scivolare la testa sul suo collo.

    Buffy tentò di spingerlo via “Si…” disse adirata “Come se fossi un dono divino”

    “Non proprio” rispose lui con un sorriso soffocato “Sarei meno interessante, no?”

    Attirandola coraggiosamente a se, Buffy sentì l’ira di Spike. Come se volesse dirle che non era una minaccia per lei, era l’ultima cosa che stava pensando. Sentì le mani di lui sulle spalle prima di essere gettata contro la ringhiera del portico.

    Tentando di tenersi in piedi, Buffy roteò tirandogli un calcio. La sua mano corse alla fronte dove alcune gocce di sangue gocciolavano sulla sua faccia, lottò contro il capogiro che la stava prendendo. Il demone di Spike venne avanti con un basso ringhio.


    “Non ti prenderò alla sprovvista, cacciatrice” bisbigliò lui “Mi piacciono le lotte equilibrate, ma non nel dare colpi bassi. Specialmente se l’avversario è una sciocca ragazzina come te, che non considero neanche una minaccia”

    “Lotta?” chiese lei con una risata forzata “Lotta? Ma se l’unica cosa cha hai fatto è stata bisbigliare nel mio orecchio”

    Facendo uscire di nuovo il suo demone Spike la fissò.

    “Vuoi davvero lottare con me stanotte, cacciatrice?” disse piano “Perché a giudicare dalla ferita che hai in testa, non dureresti molto” avanzò lasciando correre i suoi occhi per il corpo. “Anche se, potresti usare altre aree”

    “Penso che non lo saprai mai” disse lei. Il pericolo della situazione era chiaro. “Vattene” disse.

    Spike tornò alla faccia umana e la fissò con un sorriso furbo. “Me ne vado” rispose “Ma ti vedrò presto”

    Prendendo un lungo respiro cominciò a camminare quando lei lo fermò. “La prossima volta che ci rincontreremo…morirai”

    Voltandosi con un sopracciglio alzato Spike cercò di trattenere un sorriso “Immagino che il tuo Osservatore non te l’abbia detto”

    “Detto cosa?” domando lei, cercando di nascondere il nervosismo.

    Spike ridacchiò scotendo la testa “Strano che non abbia preparato la sua cacciatrice a quello che avrebbe dovuto affrontare. Niente di che, solo le miei conquiste”

    “Di cosa stai parlando?”

    “Le migliori persone hanno provato ad uccidermi, amore” disse con un sorriso “Incluse due cacciatrice prima che tu fossi chiamata…e io sono ancora qui”

    Gli occhi di Buffy si allargarono a quell’affermazione.

    “Sei ancora così sicura, cacciatrice?” domandò lui con un sorriso furbo girandosi per andare, poi girò la testa per dire. “Non dovresti…”

    Capitolo 5

    Buffy attraversò il cimitero una settimana dopo, digrignando i denti quando sentì la sua presenza familiare.

    “Sai, questa cosa di camminare furtivo non è realmente attraente,” disse, sapendo che lui stava in piedi dietro a lei. Voltandosi lentamente, fulminò con lo sguardo il vampiro biondo. “Se vuoi lottare, lottiamo. Se no… lasciami da sola.”

    “Trovo interessante, Cacciatrice, che non sembri molto ansiosa di lottare contro di me. Non ti immagini che potrebbe essere il mio genere di attacco fare domande?” chiese Spike con un sorriso furbo.

    “E’ il modo in cui vuoi farlo?” chiese lei, alzando un sopracciglio.

    Spike ridacchiò, sentendo il doppio senso nell’affermazione. “Lo farò in tutti i modi che vuoi, amore.”

    “Così, cammini furtivo con tutti, o sono l'unica a essere speciale?” chiese Buffy, incaricando le braccia sul torace.

    Il sorriso di Spike si affievolì ristringendo gli occhi. “sei l'unica speciale, Cacciatrice” rispose in tono basso, ricordandosi che questa ragazza era la ragione per cui la sua principessa oscura non era più con lui.

    “Sono fortunata,” disse lei ironica. “Cosa c’è sulla tua agenda per stanotte?”

    Avvolgendosi le braccia intorno al corpo, Spike si diresse verso di lei, guardandola mentre camminava. “Stanotte… lottiamo.”

    Prima che potesse rispondere, Buffy sentì il doppio di dolore quando il suo pugno la colpì nello stomaco. Il taglio lungo le costole, fortunatamente si era chiuso, ma era ancora fresco. Ansimando per l’aria il ginocchio di lui la colpì al volto, volò indietro, cadendo sull'erba, respirando pesantemente mentre le stelle le ballavano di fronte agli occhi. Vide Spike inginocchiarsi di fronte, con le zanne scoperte mentre si muoveva verso di lei, Buffy strinse il paletto finché sentì il sangue gocciolarle dalla mano con le schegge di legno le ferirono la pelle. Ansimò quando Spike venne più vicino, ma tutto quello che poteva vedere attraverso il dolore erano una figura indistinta.

    Decidendo che era meglio fare qualcosa prima che fosse troppo tardi, Buffy ficcò il palo dentro Spike, rotolando via quando lui ruggì per il dolore. Sapeva di aver mancato il cuore, ma certamente aveva preso la sua spalla, provocandogli abbastanza dolore così da avere una buona speranza di fuggire via. Alzandosi in piedi, Buffy cominciò a correre, non preoccupandosi in quale direzione stava prendendo finché poteva scappare. Poteva sentirlo dietro di se, si girò improvvisamente per colpirlo con un potente rovescio alla mascella.

    La vista di Buffy cominciò a schiarirsi mentre il dolore diminuiva, ma sentì il panico sommergerla quando le braccia forti di Spike l'afferrarono, gettandola al lato di un mausoleo prima di girarla brutalmente per tenerla contro la pietra fredda.

    Sentendo le lacrime agli occhi, lei prese un profondo respiro guardando il demone.

    ‘Finisce tutto così, 'pensò lei, rifiutandosi di lasciar cadere le lacrime. ‘Sedici anni, e la mia vita è finita… e non sento niente. '

    Sentendo Spike muoversi in giù, Buffy chiuse gli occhi, aspettando il dolore inevitabile che stava quasi per sentire. Preparandosi per la liberazione. Lo sentì arrivarle vicino mentre le zanne le graffiavano il collo. Preparandosi per il momento finale, per il colpo che le avrebbe strappato la vita per sempre, Buffy si contorse nella sua presa, tentando un ultima volta di liberarsi, sapendo che era inutile. Era troppo debole per i colpi potenti che le aveva dato solo un momento fa.

    “Non mi voltare,” bisbigliò lei, aprendo gli occhi quando lo sentì tirarsi indietro per guardarla. “Solo non mi voltare.”

    “Pensavo che saresti stata un combattimento migliore di questo, Cacciatrice.”

    “Sei l’unico che ha detto che sei sopra dal dare colpi bassi… tu fai.. tu vinci.”

    Il demone di Spike scivolò via fissando la giovane ragazza con occhi blu freddi. Non capiva - aveva la Cacciatrice nelle braccia, e non l'aveva ancora uccisa . Con le prime due, aveva preso la prima opportunità di dedicarsi ad ucciderla, non prosciugandola con una o rompergli il collo come all’altra. Ora era lì e stava quasi facendo un passo indietro guardandola. E aveva più di una motivazione per ucciderla, ma non poteva farlo.

    “Hai un desiderio di morte?”

    Buffy lo fissò per un lungo momento prima di distogliere lo sguardo per non rispondergli. La presa di Spike si allentò, mentre le metteva le mani su entrambi lati del suo viso contro il muro della cripta e la guardava.

    “Cosa stai facendo?” chiese lei con voce leggera.

    “Sei pronta per morire?”

    La domanda fu fatta in modo così leggero che Buffy non poté decifrare il significato dietro a questa. “Sei pronto ad uccidermi?” gli chiese lei.

    “Quello non è ciò che ti ho chiesto. Vuoi morire?”

    Guardandolo negli occhi blu chiaro e capendo il significato delle sue parole, sporgendo leggermente il labbro inferiore disse. “Se non sarai tu, sarà qualche altra cosa,” bisbigliò con una leggera alzata di spalle. “Perché prolungare l'inevitabile?”

    Questa risposta sembrò irritare Spike mentre continuava a fissarla. “Pensavo che fossi meglio di così,” rispose in tono basso. “Stai solo rinunciando. Una bella morte pulita, e allora hai finito, è così?”

    “Cosa ne sai!?” gridò lei adirata, sentendo come se fosse al punto di rottura. “Vivrai per sempre! L'unica minaccia per te e la tua specie sono io. Una di me contro migliaia e migliaia di vampiri. Quale è il punto? Non potrò mai fare alcuna differenza.” Guardando a terra, Buffy non aveva idea perché si stava aprendo con quell’estraneo. Quell’estraneo che la voleva morta. “Quattro mesi fa, non volevo morire,” bisbigliò, alzando gli occhi ad incontrare i suoi, sorpresa di vederci compassione. Tutto ciò che aveva imparato era che non si supponeva che i vampiri fossero compassionevole. “Il Maestro mi ha ucciso, e non volevo nient’altro che vivere. Ora sono viva, e voglio solo morire… voglio che questo finisca. Si suppone che prenda il diploma e lotti e lavoro e lotti per quanto? Quale è il punto? Voglio solo che finisca. Voglio la pace.”

    Fissandola per un lungo momento, Spike non pensò a nient’altro che hai suoi bisogni, il corpo pigiato contro quello più piccolo di lei mentre le labbra si schiacciarono contro le sue.

    Ansimando nella sua bocca, Buffy permise alla sua lingua di scivolare passando dalle sue labbra a duellare con la sua. Non era mai stata baciata così. Non si era mai sentita così debole al semplice tocco di qualsiasi labbra, le braccia di lui intorno alla vita. Volendo dimenticare chi era, anche se fosse stato solo per alcuni brevi momenti, le braccia di Buffy si avvolsero intorno al suo collo, tirandoselo più vicino per approfondire il bacio. Non voleva pensare, non voleva preoccuparsi, voleva solo sentire. Non fermandosi ad analizzare il fatto che questa creatura senz'anima stava svegliando più desiderio e passione in lei che aveva mai sentito nella sua breve vita, continuò a rispondere al bacio con la sua stessa passione.

    Staccandosi dopo un momento, gli occhi di Spike si spalancarono quando si rese conto di quello che aveva appena fatto. Con un ringhio basso, la spinse via prima di scomparire nella notte. Buffy lo guardò andarsene, più confusa di come non lo era mai stata. Non sapeva perché aveva permesso al bacio di continuare. Non sapeva da dove erano venuti i sentimenti. E non sapeva perché voleva seguirlo. Sapeva solo che non poteva accadere di nuovo.

    TBC
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Mrs Boreanaz

    Group
    Le Allegre Comari
    Posts
    6,703

    Status
    Offline
    Capitolo 6

    Era passato un mese da quella fatale notte che aveva cambiato la sua vita. Buffy non sapeva esattamente quello che era accaduto quella notte, l’aveva solo aiutata ad allenarsi di più e a dare il massimo. Non sapeva se era per il fatto che aveva rischiato di morire in ogni caso si sentiva meglio.

    C’era solo una cosa che la infastidiva. Era passato un mese anche da quella famosa notte, non aveva più visto o parlato con Spike dall’ora. Stava cominciando a pensare che fosse stato soltanto frutto della sua immaginazione.

    Quella sera stava passando la serata con i suo amici al Bronze.

    “Um…Buffy?” disse Willow con un’occhiata strana guardando oltre la spalla di Buffy. “C’è un ragazzo che continua a guardare da questa parte…”

    Sentendo un vuoto nello stomaco, si girò lentamente analizzando la folla cercando un paio di capelli che avrebbe riconosciuto tra mille. Invece i suoi occhi, incontrarono un faccia famigliare che non vedeva da anni.

    “Oh mio Dio” mormorò quando lo vide. Buffy fissò il bruno che sorrideva mentre si avvicinava.

    “Ford?” domandò piano quando lui arrivò al tavolo.

    “Si, sono io, Summers” rispose con un ghigno.

    “Non ci posso credere” disse Buffy con un sorriso abbracciandolo di slancio. “Cosa ci fai qui?”

    “Ti cercavo” rispose Ford gettando un’occhiata agli amici di Buffy.

    “Oh, mi spiace” disse Buffy girandosi con un sorriso prendendo la mano di Ford nella sua. “ Questo è Billy Fordham era il mio migliore amico alla Hemery. Ford, questi sono i miei amici. Willow e Xander”

    Il gruppo continuò a parlare sino a quando Buffy non sentì uno sguardo fisso su di lei proveniente dal bancone. Ingoiando la saliva si girò incrociando un paio di occhi blu che la fissavano.

    ‘Così non è frutto della mia immaginazione ’ pensò Buffy, reprimendo un sorriso cercò di reprimere anche un brivido. Rivolgendo lo sguardo di nuovo ai suoi amici e non lasciando mai la mano di Ford, lì informò che era ora di andare. Voleva parlare con l’amico, ma non poteva rischiare di lasciare i suoi altri due migliori amici con Spike in giro.

    Appena Willow e Xander si alzarono e cominciarono a raggruppare le loro cose, Buffy buttò un altro sguardo al bancone aggrottando le ciglia quando non lo vide più. Voleva dire che si era spostato per guardala meglio. Non era così ingenua da credere che se n’era andato.

    Il gruppo camminò fuori dal locale mentre Buffy teneva d’occhio le ombre.

    “Ford, mi hai detto che mi stavi cercando” disse lei, tentando di fare conversazione.

    “Si” rispose Ford “Però davvero è una cosa privata” disse con voce bassa, Buffy annuì.

    “Okay” rispose ricominciando a parlare con gli altri. Buffy prese la strada di casa con l’amico, assicurandosi prima che Willow e Xander fossero andati a casa.

    ”Dove alloggi?” chiese lei.

    “Al Sunnydale Inn” rispose.

    “Grande! Proprio sulla strada per casa mia” rispose Buffy allegramente ‘O approssimativamente due miglia fuori, ma io pattuglio più o meno tutte le sere là ’

    Ovviamente non espresse i suoi pensieri. Non voleva farlo sentire a disagio dal fatto che si era cambiata scena, era lei che accompagnava lui sano e salvo a casa.

    “Allora…di cosa volevi parlarmi?” domandò lei con un sorriso molle, incoraggiandolo.

    Ford prese un respiro profondo, sapendo che non poteva prolungare l’inevitabile. “Beh… penso che prima te lo dico meglio è” disse lui malinconico “Sto morendo, Summers”

    Buffy gelò all’ammissione fermandosi all’improvviso fissando l’amico. “Cosa intendi?” disse piano.

    Ford guardò a terra prima di guardarla “Tumore” disse piano, gesticolando prima di riprendere a camminare.

    Ansimando per l’aria lei lo fissò, tentando di lottare con le lacrime. “Ma…sei così giovane” disse lei incredula “Hai solamente sedici anni”

    Stringendo le labbra, Ford tentò di sorridere “ Non credo che ci sia un’età per questo”

    “E non c’è niente…”

    “No” rispose lui scotendo la testa “Abbiamo provato tutto. Non c’è niente”

    Buffy lasciò cadere le lacrime già per le guance mentre continuavano a camminare in silenzio. Stettero in piedi fuori dall’albergo.

    “Vuoi che ti accompagno a casa?” domandò Ford leggermente.

    Scotendo la testa, lei lo abbracciò “No…entra. Io starò bene”

    Ford accennò col capo, girandosi verso l’albergo prima di ritornare a guardala.

    Lei ansimò quando sentì le labbra dell’amico sulle sue, spalancò gli occhi quando si tirò via, offrendogli un sorriso timido. “E’ questa la ragione per cui sono venuta” disse lui con gli occhi che gli brillavano “Volevo farlo da anni”

    Buffy arrossì vedendo i suoi occhi brillare.

    “Non starò tanto in città, Summers, ma volevo vederti”

    “Mi hai fatto contenta” disse piano Buffy sorridendogli mentre lui si girava per andarsene “Ford!!” lo chiamò lei, lui si girò “Ho tanto voluto che lo facessi per anni” disse con un sorriso.

    Ford ridacchio, facendole l’occhiolino prima di entrare nella sua stanza.

    Buffy non vide un paio di occhi gialli che la guardavano nell’ombra.

    Capitolo 7

    Buffy decise di saltare la ronda quella notte, optando di andare a casa a riposarsi un po'. Entrò in casa con le lacrime che ancora scorrevano sul suo viso dopo aver sentito le notizie di Ford sulla sua morte imminente. Lui sembrava così calmo. Buffy conosceva quel sentimento. L'idea di dover essere forte perché non c'è nessun’altra scelta. Non poteva compatirlo. Lui l’avrebbe odiato.

    Questo la fece riflettere sulla sua vita mentre andava in camera da letto. Si tolse i vestiti che usava per uscire e si mise dei jeans e una canottiera bianca. Era ancora presto- e sua mamma non era a casa, passava la sera fuori con le amiche, ma Buffy non ne risentiva.

    Fissandosi nello specchio, guardò la ragazza che era una volta e la donna che era diventata, vide come entrambe le personalità erano cambiate. Il viso ancora da sedicenne, ma gli occhi mostravano tutto. Tutti gli orrori che il mondo non conosceva, da cui lei doveva proteggerlo. La consapevolezza di questo la faceva sentire come se la vita gli venisse strappata dal corpo, solamente per essere rianimata e finire in una lunga corsa.

    “Sedici anni, e sei già una persona stanca e cinica,” mormorò a se stessa, guardando il suo riflesso passandosi le mani nei capelli. “Incapace di aver fiducia, incapace d’essere ottimistica su tutto in questo mondo. Potresti pattugliare in questo momento e uccidere dieci vampiri, solamente per averne venti al loro posto.”

    Prendendosi il viso tra le mani, tentò di ignorare la vocina irritante nella testa che le ricordava che doveva essere fuori a pattugliare proprio per quella ragione.

    Con un sospiro, Buffy si girò e quasi saltò fuori dalla pelle quando vide Spike seduto fuori dalla finestra. Guardò momentaneamente indietro allo specchio prima di ricordarsi che era un vampiro e che come tale non aveva riflesso.

    Camminando lentamente verso la finestra, Buffy l’aprì e lo vide guardarla con
    interesse.

    “Non esci a giocare, Cacciatrice?” chiese con un sorriso furbo mentre Buffy incrociava provocante le braccia sul torace.

    “Con te?” chiese, alzando un sopracciglio. “Molto poco probabile. Cosa vuoi?”

    “Adesso, Cacciatrice, se non ti conoscessi bene, direi che non sei felice di vedermi,” disse con un ghigno. Il tono diventò improvvisamente molto serio come la guardò. “Perché non mi inviti dentro, pet?” chiese con tono mortale.

    Buffy rise alla richiesta. “Mi stai prendendo in giro,” disse, tentando di controllare la risata sciocca quando Spike la guardò attraverso gli occhi ristretti. “Davvero ti aspetti che ti dia il permesso di accedere in casa mia? Io penso di no.”

    “Allora vieni fuori,” rispose lui con tono provocante.

    “No,” disse lei a voce alta.

    Fissandola per un lungo momento, un sorriso lento si formò sul suo volto. “Bene, se è quello che vuoi.”
    alzando un sopracciglio quando sembrava che lui cedesse così velocemente, Buffy inclinò leggermente la testa, contemplando quello che lui stava tentando di fare.

    “Forse,” continuò parlando lentamente. “Aspetterò solo che tua mamma rientri”

    Gli occhi di Buffy si allargarono, senza fiato, per quello che stava dicendo. “No,” disse, scuotendo la testa. “Saprò quando entrerai qui, e sarò capace di proteggerla.”

    Spike ridacchiò guardandole provocatorio. “Bene, pet, non saprai dove sarò.”

    “Cosa intendi?” chiese, con una nota di sospetto nella voce.

    “Non saprai se sto qui aspettando tua mamma o se sono andato ad uccidere il tuo ritrovato migliore amico.”

    Il cuore di Buffy gli salì in gola, gli occhi si allargarono mentre lui guardava la sua reazione. “Lascialo in pace,” disse con gli occhi di fuoco

    “Oooh, ho toccato un nervo, vero? Bene, allora vado,” disse lui, girandosi per saltare dal tetto.

    “Aspetta,” disse leggermente un secondo prima che si preparasse per saltare.

    Girandosi a guardarla oltre la spalla, Spike la vide con l'angolo dell’occhio.

    “Uscirò io.” mormorò lei, afferrando una maglia lunga, mettendosela prima di uscire esitante.

    Lei rifiutò di reagire quando si ritrovò gettata contro il lato della casa, aspettandosi nient’altro di fissare il demone.

    La maschera umana di Spike era ancora lì come la tenne ferma per le braccia, guardando il suo viso provocatorio. “Quale è il problema, amore? Non vuoi giocare stasera?” chiese con un sorriso furbo.

    Buffy non rispose mentre si studiarono a vicenda.

    “Sembri eccessivamente fiducioso stanotte,” rispose dopo un minuto, sopprimendo un sorriso per la confusione che gli passò sugli occhi.

    “E perché non dovrei esserlo?” chiese, senza retrocedere da lei.

    “Perché sono la Cacciatrice,” rispose con voce molle ma potente. “E sembri continuare a dimenticarlo” Sapendo che le parole potevano essere interpretate male come un precursore ad una lotta, Buffy sorrise leggermente quando sentì le mani di Spike stringersi di più su lei siccome non aveva nessun’intenzione di dargli il primo pugno.

    Sentendo che involontariamente i polmoni cominciavano a respirare mentre piegava la testa, lo sguardo fisso di Spike viaggiò dai suoi occhi alle sue labbra.

    Buffy capì se lui la stava studiando o si stava preparando a baciarla e si odiò sperando che fosse la seconda ipotesi.

    “Hai paura di me?” chiese lui calmo, gli occhi che bruciavano nei sui.

    “Dovrei esserlo?” lo sfidò, non rompendo mai il contatto visivo.

    La mascella di Spike si strinse come la guardò. “Potrei ucciderti adesso,” bisbigliò minaccioso.

    “Allora perché non lo fai?” Buffy non desiderava più la morte, ma sembrava sapere subcoscientemente che Spike non avrebbe tentato davvero di ucciderla… almeno non quella notte.

    “Vuoi ancora morire, pet?” chiese lui, alzando un sopracciglio.

    “Che risposta vuoi sentire?”

    Spike si stava sentendo nauseato da lei che rispondeva ad una domanda con un’altra domanda. Le dita gli prudevano la tentazione di avvolgere le mani intorno al suo collo e soffocarla era tanta, ma qualcosa lo stava trattenendo. E la cosa più frustrare era che non lo era mai stato in vita sua. Aveva rispetto per questo piccolo scarto di ragazza. Era sopravvissuta a lui più lungo delle altre due Cacciatrici messe insieme. Anche se, non avevano lottato per la morte… ancora.

    Buffy sospirò. Non se la sentiva di lottare quella sera, ma se lui lo avesse voluto, avrebbe fatto il meglio che poteva. “Sono uscita qui… adesso lascerai i miei amici e la mia famiglia in pace?”

    Inclinando pensieroso la testa, Spike la fisso per un lungo momento. Lei avrebbe potuto facilmente nascondere un paletto su di se e impalettarlo in casa. Aveva mostrato fegato ad uscire ad affrontare un vampiro Master, mentre era disarmata. “Sei disposta a credere alla parola di un vampiro?” chiese con un sorriso furbo.

    L’espressione rimase seria come lei lo guardò. “No,” disse leggermente. “Sono disposta a credere alla tua parola.”

    Gli occhi di Spike si allargarono alle implicazioni di quella semplice affermazione. Rimase in silenzio per un momento, distogliendo lo sguardo, desiderando disperatamente una sigaretta. “Stasera,” mormorò, guardando ancora il tetto. “Solamente per stanotte.”

    Alzandogli gli occhi versi quelli di Buff. Non sembrava sorpresa, niente sulla risposta che si aspettava.

    “Stanotte è qualcosa,” disse lei leggermente, guardandolo negli occhi come se stava cercando qualcosa. “Cosa vuoi da me, Spike?”

    La domanda sembrò fargli abbassare la guardia gli occhi gli fissarono il viso per poi scivolare giù per il suo corpo. Poteva vedere le curve molli dove la maglia rivelava la sottile stoffa della sua canottiera.

    Gli occhi di Spike si abbassarono finché le mani allentarono la presa. Era preparato che la Cacciatrice lo colpisse tentando di farlo cadere dal tetto, ma lei rimase soltanto dove era.

    Le mani di lui, di volontà propria viaggiarono giù per le sue braccia e si posarono sulla sua vita. Buffy sembrò tendersi leggermente ma tenne lo sguardo fisso sentendo le mani scivolare sotto la stoffa per toccare la sua pelle calda. Ritirandosi leggermente ma stando dove era, la curiosità che evidentemente aveva la meglio mentre le punte delle sue dita passarono lievemente sulla pelle sensibile.

    Osservandola ritirasi quando toccò un'area che non era come il resto della sua pelle, la mano sinistra rimase leggermente sulla sua anca destra, il sopracciglio alzato in confusione. Buffy si tirò leggermente indietro, più per l’imbarazzo che per altro.

    “Come pensavo,” disse lui con un sopracciglio alzato. “Qualche cattiva cosa ha avuto un assaggio da te.”

    “Qualcosa del genere,” mormorò lei, concentrandosi su qualcosa oltre la spalla di lui come Spike la studiò.

    “Che è successo?” chiese lui, odiandosi per preoccuparsene.

    Alzando leggermente la camicia, Buffy gli mostrò la cicatrice sottile che le lasciava una linea bianca sulla pelle dorata dello stomaco. Allungando una mano, Spike fece scorrere le dita su quello che poteva vedere della cicatrice alzando un sopracciglio. “Avresti dovuto farci mettere dei punti, amore.”

    “Non mi piacciono gli ospedali,” rispose lei prima di incontrare i suoi occhi . “E perché te ne preoccupi?”

    Spike non aveva una risposta per quello. “Come è successo?”

    “Ho incontrato una vampira a Los Angeles alla fine dell'estate,” disse quietamente. “Stava blaterando su un raggio di sole e altre cose del genere, e solo… non ero pronta per questo.”

    Il corpo di Spike si irrigidì ascoltandola. “Lei com’era?”

    “Bella,” Mormorò Buffy. “Capelli lunghi, scuri. Sembrava vecchia… probabilmente più vecchia di te.”

    “E tu l’hai polverizzata,” commento lui a bassa voce.

    “Sì,” disse lei leggermente, evitando i suoi occhi. “Questo è… quello che devo fare.”

    Spike notò che lei non aveva detto, ‘E’ quello che faccio. '

    “Era o lei o io,” continuò, guardandolo con un’espressione indescrivibilmente.

    Retrocedendo dalla Cacciatrice, evitò i suoi occhi arrivando al bordo del tetto.

    “E questo?” chiese lei con un sopracciglio alzato. “Ti sei fermato solo per una visita?”

    Osservando il suo sguardo confuso prima che si voltasse e saltasse dal tetto, atterrando delicatamente sull'erba, guardò lo spolverino svolazzare mentre correva giù per la strada.

    Comprendendo che stava respirando involontariamente mentre correva, Spike non sapeva quello che lo stava sconvolgendo di più - il fatto che Buffy aveva parlato così apertamente sulla morte di Drusilla, anche se non sapeva che era quello il motivo per cui Spike era venuto a Sunnydale, o il fatto che Dru aveva ferito Buffy, al punto da sfregiare la giovane ragazza o che aveva sentito più sentimenti per la cacciatrice che per la morte della donna che aveva amato per un secolo.

    Capitolo 8

    Buffy e Willow risero entrando nel Bronze alla festa di Halloween cercando Xander nella folla. Finalmente lo videro e camminarono attraverso il locale.

    “Avanti, Will, togliti quel lenzuolo”

    “Non è un lenzuolo- sono un fantasma”

    “Se te lo togliessi saresti meglio” sorrise “E penso che Xander ti guarderebbe”

    “Whoa, Buffy!” esclamò Xander allargando gli occhi “Stai benissimo”

    “Grazie, anche tu stai bene, Xand” rispose Buffy con un sorriso, guardando il suo costume da soldato, mentre l’amico squadrava Willow.

    “Bel lenzuolo Willow…davvero carino”

    “Sono un fantasma” disse Willow, battendo il piede per terra.

    “Stai bene invece”

    Tutti si girarono verso la voce e Buffy sorrise e abbracciò Ford “Zorro, huh?” disse con un sorriso mentre l’amico disegnava una Z con la spada.

    Le ragazze risero mentre Xander lo fulminava.

    “Pensavo te ne stessi andando” disse Buffy guardandolo.

    “Ero venuto a dirvi ciao” rispose Ford “Pensavo sarebbe stato carino farlo in tema”

    Buffy lo abbraccio di nuovo “Promettimi che mi chiamerai” disse seria.

    “Prometto, Summers” rispose dandole un bacio sulla guancia.

    Dandogli un sorriso, Buffy tentò di lottare contro le lacrime. “Bene”

    ****

    Spike la fissò sulla pista da ballo, mentre ondeggiava le anche sotto la gonna corta. Era diventato duro appena l’aveva vista entrare nel locale e aveva passato tutto il tempo a cercare di farlo andare via. Le fissava il corpo flessibile, celato appena sotto la camicia stretta e il reggipetto nero che era chiaramente visibile sotto di essa. Tutti nella sala la fissavano, Spike incluso. Portava delle calze a gambaletto, le treccine e una gonnellina, lui capì che si era vestita da ragazza della scuola cattolica.

    Sorrise quando vide gli uomini avvicinarla, solamente per essere allontanati e avviarsi al bar anche se non fu troppo felice quando vide l’amico baciarla sulla guancia.

    Attraversò il bar per andare dietro di lei, si morse il labbro inferiore. Le vide le spalle tendersi e si chiese se avesse capito che era lui o un semplice vampiro.

    Le passo un dito sulla pancia esposta e si chinò a bisbigliarle all’orecchio. “Amo come sei vestita, cacciatrice. Dovresti metterlo più spesso”

    Girandosi, pronta per replicare le parole le morirono in bocca quando lo guardò. Lo spolverino di pelle e i vestiti neri erano spariti. Al loro posto c’erano un paio di jeans normali stretti e un maglietta nera coperta di spille che lasciavano le braccia scoperte.

    La bocca le si asciugò mentre si perdeva a fissare i suoi capelli e in contorni scuri sotto agli occhi, facendogli vedere il loro colore ancora più scuro, Buffy tentò di controllare il suo respiro mentre dei sogni le si paravano davanti agli occhi.

    “Posso dire lo stesso di te” rispose lei con un sorriso furbo, inclinandosi contro il bancone e lanciandogli un’occhiata.

    Sorridendo al suo comportamento e godendo alla vista di molti uomini che lo fissavano geloso.

    “Credevo che le creature della notte si prendessero Halloween libero”

    “La maggior parte lo fa” rispose Spike con un sopracciglio alzato “Ma la maggior parte non ti vedrà vestita così”

    Dandogli un sorriso, Buffy girò a prendere la bibita dal banco prima di rigirarsi e guardarlo.

    “Va bene. E’ la mia notte di riposto e non voglio scoprire che ti è venuta fame”

    “Forse potresti darmi tu un assaggio” disse Spike con un sorriso furbo “Sono sicuro che mi riempiresti per giorni”

    Sorridendo al rossore che le salì alla guance vide l’occhiata che gli lanciò prima di allontanarsi “Nei tuoi sogni, ossigenato” gli disse da sopra la spalla.

    La guardò andare dai suoi amici e ridacchiò. ‘Dovrebbe avere molte più sere libere se è questo il risultato ’ ghignò, girandosi per ordinare da bere.

    * * * * *

    Tenendo un occhio su Spike, Buffy si domandò perché spariva così frequentemente. Ford, Xander e Willow stavano discutendo su qualcosa- che lei non aveva sentito. Scusandosi un minuto dopo non riuscì a resistere all’urgenza di controllare il vampiro. Era la sua serata libera, ma se Spike avesse deciso di fare uno spuntino doveva intervenire.

    Fu sorpresa quando si girò verso la pista e lo vide ballare con una donna rossa che non aveva mai visto. Una punta di gelosia la sorprese.

    “Vuoi ballare?”

    Girandosi al suono della voce, Buffy sorrise quando vide Cameron Walker accanto a lei “Mi piacerebbe tanto” disse lei.

    Cameron immediatamente le avvolse le braccia intorno. Lei gli si avvicinò, almeno finche non vide lo sguardo geloso di Spike.

    Decidendo di giocare a quel gioco, Buffy si piegò contro Cameron movendosi seducentemente mentre la musica continuava.

    Spike stinse la mascella frenandosi dal rompere il collo al ragazzo. Sapeva di esserselo cercato.

    Senza pensarci attraversò la pista da ballo un solo pensiero gli passava in testa ‘E’ la mia cacciatrice’ l’afferrò per un braccio.

    “Te ne stai andando” ringhiò Spike quando Buffy gli sorrise.

    “Questo ragazzo ti sta infastidendo?” domandò Cameron.

    Sollevando un sopracciglio verso Buffy, facendole capire cosa sarebbe accaduto al ragazzo se non avesse risposto.

    “No” disse lei continuando a fissare Spike scosse la testa “Sto bene. Grazie per il ballo, Cameron”

    Facendo segno ai suoi amici che stava bene, Buffy fu trascinata fuori dal locale. Spike la portò nel vicolo spingendola contro il muro.

    “Cosa diavolo c’è di sbagliato in te?” domandò lei stringendo gli occhi.

    Spike non rispose, le sue labbra si impadronirono di quelle di lei in un bacio violento spingendola contro il muro. La lingua scivolò sulla sua bocca e le fece correre le mani lungo il corpo prima di prenderla facendole avvolgere le gambe intorno alla sua vita.

    Lamentandosi nella sua bocca mentre il bacio cresceva di intensità, Buffy si spinse contro di lui con la stessa forza. Spike continuava a tenere il demone sotto controllo. Non era quello il momento per uscire.

    Le mani di Buffy si spostarono ai suoi capelli quando sentì la bocca staccarsi dalla sua, e baciarla lungo la mascella per poi scivolare giù alla gola. Tremò quando si rese conto di quanto fosse pericoloso, avrebbe potuto ucciderla da un momento all’altro, e il suo corpo implorava che lo facesse.

    Si mosse tra le sue braccia, Spike le diede un’occhiata confusa prima di rimetterla a terra, guardandole il torace che si abbassava e alzava.

    Sollevò un sopracciglio quando Buffy si allontanò, Spike la raggiunse afferrandola per un braccio e buttandola di nuovo contro il muro, mettendole le mani ai lati della faccia.

    Buffy sentì la paura attraversarla, la scaccio velocemente e lo fissò negl’occhi tempestosi “So come ti senti riguardo a questo” disse lui con un tono basso “Non puoi negare che c'è qualcosa tra noi”

    “C’è” disse Buffy spingendolo via “Ma non sono sicura di voler sapere cos’è”

    Capitolo 9

    Buffy decise di saltare la pattuglia la notte dopo, volendo rimanere a casa e avere una notte per se. E più importante - una notte lontana da Spike. Era terrorizzata all’idea di incontrarlo di nuovo, ma non era spaventata dal demone… era spaventata dall'uomo. Lui la faceva sentire delle cose che non sapeva di poter sentire, e Buffy stava andando pericolosamente vicino a dargli tutto quello che voleva. Quel sentirsi indifesa era la cosa più spaventosa che avesse mai sperimentato – e lei aveva affrontato molte cose spaventose.

    Distendendosi sul divano per una lunga notte di “Via col Vento,” gemette quando sentì bussare leggermente alla porta. Con un sospiro, si tolse la coperta di ciniglia e camminò lentamente per andare ad aprirla.

    I suoi occhi si adattarono all’oscurità del portico prima di allargarsi leggermente quando lo vide. “Cosa per l'inferno vuoi adesso?” chiese, incrociando le braccia sul torace.

    “Il linguaggio,” disse Spike, scuotendo la testa e schioccando la lingua camminando nella luce, appoggiando le mani nella cornice della porta. “Dovresti lavorare su quello, Cacciatrice.”

    Restringendo gli occhi quando la guardò dall’alto in basso nel suo pigiama di raso bianco, Buffy incrociò imbarazzata le braccia sul torace.

    “Lo devo ammettere, amore,” disse lui con un sorriso furbo. “Mi è piaciuto il look studentessa cattolica, ero molto sexy su di te.”

    Fulminandolo quando lui inclinò la testa, dandole un leggero sorriso quasi affettuoso, lei tentò di resistere all’effetto che le stava facendo.

    “Perché non mi inviti dentro, pet?” chiese con voce roca.

    “C’è bisogno che onorari questo di una risposta?”

    “Andiamo, baby,” mormorò lui, versando il fascino in quelle tre piccole parole. “Potremmo divertirci un pò.”

    Sentendo la respirazione accelerare, sapendo dallo sguardo di lui che sapeva l’effetto che la sua presenza stava avendo su di lei. “Ma noi non lo faremo,” Disse Buffy con una voce che non sembrava la sua.

    “Allora vieni fuori,” disse Spike inclinando la testa.

    “Così puoi tentare di uccidermi?”

    “Prometto di fare il bravo ragazzo,” rispose lui con un sorriso, mordendosi il labbro inferiore mentre continuava a guardarla prima di inarcare un sopracciglio. “A meno che… non vuoi che io sia cattivo.”

    Sentendo involontariamente le cosce stringersi insieme al poco familiare formicolio che sentì, tentò inutilmente di resistere alla spinta di avvicinarsi a lui. Il suo corpo la stava praticamente chiamando come fece un passo avanti, assicurandosi di rimanere nella barriera.

    “Dove è tua mamma?”

    Uscendo fuori dalla trance, restrinse gli occhi sospettosa. “Perché vuoi saperlo?”

    “Rilassati, cercato di vedere se siamo soli,” disse Spike, diventando improvvisamente serio, tenendo la cattiveria fuori dalla voce. “Vieni fuori.”

    Guardandosi intorno al conforto della casa prima di dirigere lo sguardo alla barriera invisibile, prese un profondo respiro, sapendo che era inutile resistere. “Non mi venire vicino,”disse con voce forte. “Questo portico è fatto di legno - troverò qualcosa da usare se ne avrò bisogno.”

    “Non sono venuto qui per lottare, Cacciatrice.”

    Prendendo un altro respiro profondo per calmare i nervi, Buffy avanzò lentamente fuori, assicurandosi di lasciare la porta aperta. “Cosa vuoi?” chiese, rimanendo in allarme ma tenendo le braccia avvolte in modo protettivo intorno a se.

    “Quello è ciò che stavo per chiedere a te,” rispose lui con voce roca.

    Sentendo il cuore accelerare, e vedendo il sorriso che attraversò il viso di Spike quando l'osservò, lei alzò provocatoria il mento.

    “E se ti dicessi che ti voglio morto?”

    “Non mentire a te stessa,” Disse Spike con un sorriso. “Entrambi sappiamo quello che vuoi.”

    “Voglio che lasci la città, Spike,” Disse Buffy con un tono più forte di quello che si aspettava.

    Facendo un casuale passo verso di lei, lui sorrise quando vide il suo corpo tendersi, un secondo prima che l'afferrasse per la vita e la portasse al lato della casa. Allentando la presa appena arrivò alla destinazione scelta, guardò Buffy rilassarsi leggermente, vedendo che aveva ancora sembianze umane.

    “È ciò che vuoi realmente?” bisbigliò lui come Buffy si leccò nervosamente le labbra.

    Guardandola mentre si leccava le labbra, Spike lottò contro la spinta di assaggiarla… in tutti i modi che poteva.

    “Perché sei qui?” bisbigliò lei. “Perché stai facendo questo?”

    “Sono qui per te,” disse leggermente Spike, spostandole i capelli dietro alle spalle, Buffy si tese, temendo che gliele stava togliendo dal collo per avere un più facile accesso.

    “Sei qui per uccidermi?”

    “Non lo so,” disse lui onestamente come gli occhi di Buffy scattarono verso i suoi.

    “Cosa intendi?”

    Spike non rispose come con le labbra accarezzò dolcemente le sue, cercando la loro morbidezza e calore.

    Avvolgendo le braccio intorno al suo collo, Buffy lo tirò più vicino a se come lui le avvolse le mani intorno alla vita, schiacciando l’erezione contro di lei. Lamentandosi quando la sua lingua scivolò sfacciatamente nella sua bocca, ansimò quando Spike l'alzò, sedendosi sul dondolo. Mettendosi a gambe divaricate nel suo grembo, si sorprese che lui le avesse dato volontariamente tutto questo controllo.

    Le mani di lei corsero impazienti attraverso il suo corpo, stringendosi sul bicipite, sentendo lentamente i muscoli duri sotto il cuoio come le mani di Spike cominciarono a scendere lungo il suo corpo, scivolando dolcemente sotto la stoffa di raso del top, sentendo un brivido attraversarlo quando lui incontrò la pelle liscia. Si sentì crescere dolorosamente quando comprese che lei non stava indossando niente sotto il top. Staccandosi dalle sue labbra, Spike la guardò con occhi pieni di lussuria, ansimando per aria della quale non aveva bisogno.

    Respirando pesantemente, Buffy fissò in giù mentre le mani di lui continuarono ad esplorare il suo corpo. Si tese quando scivolarono sul suo stomaco, sentendo i muscoli piatti prima di viaggiare verso l'alto. Buffy sentì il cuore aumentare i battiti come le labbra di Spike incontrarono le sue in un bacio molle, un secondo prima che le sue mani fresche accarezzassero attraverso la pelle tenera dei suoi seni. Animando nella sua bocca quando le pizzicò dolcemente i capezzoli, rotolandoli leggermente e lasciandoli, le sue mani afferrarono le sue spalle come le sue anche incontravano le sue, suscitando un ringhio da lui.

    Spingendosi contro di lei, Spike la tirò più vicino a se, chiedendo insistentemente l'attrito e in calore che gli stava dando. Quando alla fine si separarono, Buffy ansimò per l’aria come si fissarono. Lei era appena capace di vederlo nell'oscurità, ma Spike lasciò gli balenare giallo come la guardò. Vide il suo torace sollevarsi, sentendosi orgoglioso.

    “Non iniziare qualcosa che non finirai, amore,” bisbigliò lui.

    Buffy ingoiò al peso delle sue parole, scendendo dal suo grembo e camminando per la lunghezza del portico. Spike si inclinò in avanti, sostenendosi i gomiti sulle ginocchia come la guardò.

    “Cosa c’è che non va?”

    “Non dovrei fare questo,” mormorò lei, facendosi scorrere le mani attraverso i capelli. “Sei un vampiro.”

    “Hai trovato molto tempo fa quel promemoria,” Rispose Spike, alzandosi ed afferrando le sue braccia per fermarla e girarla verso di se per affrontarlo. “Questa non è una condotta esattamente normale per me. Se esce fuori che mi sono avvicinato così alla Cacciatrice e…” Spike non finì la frase quando vide il dolore nei suoi occhi, e questo stava iniziando a farlo arrabbiare con se stesso per essere così preoccupato per i sentimenti di lei.

    “Come senti per me?” chiese lei mordendosi il labbro inferiore.

    Fissandola negli occhi per un momento prima di prendere una decisione, Spike prese un profondo respiro. “Incontrami domani notte,” disse leggermente.

    Gli occhi di Buffy si allargarono. “Per cosa?”

    Alzando un sopracciglio in risposta, lui si inclinò in avanti per darle un altro bacio gentile sulle labbra.

    Prendendo un tremante respiro come si staccarono, Buffy alzò nervosamente gli occhi per incontrare i suoi. “Dove ti incontro?”

    Capitolo 10

    Nervosamente si spostava il cappotto mentre si avvicinò al magazzino, Buffy aveva un nodo allo stomaco. Ci avevano messo più di quattro ore per trovare il coraggio di avvicinarsi a questa parte della città. Ora che finalmente era qui, stava avendo dei seri dubbi

    “Cosa sto facendo qui?” borbottò a se stessa, fissando l'edificio imponente “Sai quello che lui si sta aspettando - Dovresti dirigerti dall'altra parte”

    Strano come i suoi piedi la stavano conducendo sempre più vicino alla destinazione. Buffy scivolò nervosamente nell'edificio, lasciando che gli occhi si abituassero all'oscurità. Prendendo un profondo respiro, cominciò lentamente a camminare ulteriormente all'interno dell'edificio

    * * * * *
    Spike la guardò dalle ombre. La rabbia che sentiva per lei, per essere così in ritardo, che si dissipò appena la vide. Era in jeans, una maglia a collo alto, e un cappotto lungo color crema che le arrivava alle ginocchia. Spike sorrise, comprendendo che lei stava tentando di coprire quasi ogni centimetro del suo corpo. Non sapendo che questo faceva si che lui la desiderasse ancora di più.

    * * * * *

    Buffy si tese quando sentì la sua presenza dietro di lei.

    ”Dove sei?” chiese con voce tremante.

    “Impaurita, cacciatrice?”

    Voltando la testa nella direzione della voce, strinse la mascella.

    “Quindi questo è solo un gioco per te?” chiese lei.

    “Forse” rispose lui.

    Sentendo la rabbia formarsi nel suo torace Buffy andò verso la porta.

    “Non ho voglia di giocare” disse.

    Prima che arrivasse alla porta, Buffy saltò quando si sentì afferrare per le spalle da una presa forte. Si tese quando sentì le mani togliergli i capelli dalle spalle, e soppresse un sospiro quando Spike gli avvolse le braccia intorno alla vita, tirandola verso di sé.

    ”Impaurita, cacciatrice?” domando di nuovo, la differenza del suo tono le fece correre un brivido lungo la spina dorsale.

    “Dovrei?” chiese lei.

    Voltandola lentamente nelle braccia, Spike le sbottonò il cappotto, facendolo cadere sul pavimento. Buffy notò che lui indossava solo un paio di jeans neri e stretti. La bocca gli si seccò vedendo i muscoli del torace. Si morse il labbro facendo correre le unghie lungo quest’ultimo, facendogli flettere i muscoli.

    “Sei in ritardo” mormorò lui, guardandola negl’occhi.

    “Sono qui adesso” rispose lei con voce molle.

    La luce debole delle finestre entrava nella stanza senza però mettere in pericolo il vampiro. La sua respirazione aumentò quando vide il materasso dietro di lui coperto da lenzuola rosse.

    Sentendo il battito cardiaco di lei aumentare, Spike si voltò vedendo cosa aveva attirato la sua attenzione. Un sorriso furbo gli si affacciò sulla faccia. Sapendo di dover essere gentile le prese la mano conducendola verso il materasso.

    “Spike…non so se posso fare questo” bisbigliò lei, quando la mano di lui scivolò sotto la camicia, accarezzandogli la pelle morbida.

    Rilassandosi sotto il suo tocco, Buffy si morse il labbro inferiore quando lui la spinse sul letto allacciando gli occhi ai suoi, chiedendole un permesso silenzioso. Ingoiando alzò le braccia sopra la testa, lui le tolse la camicia lasciandola solo in reggiseno bianco.

    Spike ringhio guardandola. Subito le sue mani andarono al bottone dei suoi jeans, facendo una pausa quando si ricordò.

    ‘Ok’ disse a se stesso ‘E’ vergine…devi andare più lento del solito’

    Provando un approccio diverso, lascio vagare le mani sullo stomaco prima di abbassarsi e baciarla appassionatamente sulle labbra.

    Rompendolo un momento dopo, Buffy ansimò per l’aria, Spike le spinse i jeans giù per le gambe, baciandole la mascella per rilassarla.

    “Siediti, amore” mormorò lui, guardandola negli occhi, Mordendosi il labbro, Buffy fece quello che le aveva detto, guardandolo inginocchiarsi di fronte a lei, togliendole gli stivali e i pantaloni. La fissò per un momento accorgendosi di quanto fosse sexy e innocente in quella biancheria di merletto bianco. La mano di Buffy andò al lenzuolo pronta a coprirsi ma Spike lo fermò.

    “Sei bellissima” disse piano, spingendola sul letto seguendola subito dopo, coprendola con il suo corpo.

    “Spike?” bisbigliò lei con voce incerta.

    “Shh, pet” mormorò lui, baciandole la spalla e giù per il torace “Ti farò sentire bene…prometto”

    Il respiro gli si accelerò quando le tolse il reggiseno facendolo cadere sul pavimento. Spike le afferrò le mani prime che potesse coprirsi e si chinò con le labbra ad accarezzare la pelle tenera.
    Tremò quando lo sentì scivolare giù per il suo corpo per toglierle le mutandine prima che potesse protestare, era sicura che avrebbe avuto un attacco cardiaco da quanto il suo cuore batteva forte.

    “Cosa fai?” chiese lei, stingendo insieme le cosce quando lui ci si stabilì in mezzo.

    “Sto cercando di farti sentire meglio” bisbigliò Spike, facendole correre le mani lungo le gambe facendola rilassare.

    Prendendo un respiro profondo divise le gambe e due secondi dopo sentì la lingua lungo la sua apertura, il corpo si inarcò sul letto e cominciò a sbattere i pugni sulle lenzuola.

    “Tranquilla, gattina” mormorò lui, staccandosi un secondo prima di sorridere “Abbiamo appena cominciato”

    Riprendendo quello che stava facendo, lasciò che la lingua la stuzzicasse, sorridendo quando vide i suoi liquidi aumentare. Buffy iniziò a battere la testa sui cuscini lamentandosi quando la lingua di lui iniziò a turbinare ovunque.

    Buffy pensò che sarebbe svenuta dal piacere, tremò quando lui aumentò il ritmo. Si lamentò quando si allontanò per sentire la cerniere dai suoi jeans e lo vide toglierseli.

    “Hai un sapore incredibile” disse lui con voce roca spendendole brividi su tutto il corpo, prima di abbassare di nuovo la testa. Inarcò il corpo chiedendo che le toccasse il clitoride.

    “Spike” implorò mentre gli metteva la mano sulla testa tentandosi di dirigere i movimenti.

    “Dio, potrei farlo tutte le notti” le mani le afferrarono i fianchi per tirarla più vicino. Buffy ansimò sentendo la lingua esplorarla. Sentì l’orgasmo arrivare, le si formò un nodo allo stomaco mentre lui continuava a leccarla.

    Fece scivolare la lingua dentro di lei. Sentendo che il corpo si tendeva, Buffy gridò per il rilascio, mentre lui continuava il suo compito.

    Non dandole il tempo di recuperare, Spike si mosse rapidamente sul suo corpo per immergersi con una spinta, lacerando la sua verginità tentando di ignorare il profumo del sangue che si diffuse nell’aria.

    Buffy si tese dal dolore, cercò di allontanarlo ma Spike la tenne ferma sul materasso cullandole le anche con le sue.

    “No” frignò lei, spingendo contro il suo torace per sottrarsi dal dolore.

    ”Shhh” mormorò lui, baciandole il contorno della mascella “Rilassati, piccola”

    “Spike…fa male” bisbigliò lei, chiudendo gli occhi per il dolore.

    “Solo rilassati” ripeté lui, sorridendo quando i muscoli interni gli si modellarono intorno al membro.

    Ansimò gradualmente lasciando che le loro anche si cullassero insieme, si permise di rilassarsi completamente permettendogli di prendersi cura di lei.

    La bocca di Spike scese sulla sua per darle un bacio gentile, lei si lamentò al gusto della sua lingua. Tirandosi indietro la fissò negl’occhi.
    “Lo farò diventare bello, amore” bisbigliò movendosi dentro di lei “Vedi…ti farò sentire bene…” poi nascose il viso nel suo collo.

    “Cosa c’è?” chiese Buffy nervosamente “Ho fatto qualcosa di sbagliato?”

    “Sei così dannatamente stretta, cacciatrice” ansimò lui, uscendo del tutto per poi rientrare.

    “Buffy” bisbigliò lei allacciando gli occhi hai suoi.

    “Come?”

    “Chiamami Buffy stasera” disse lei piano alzando le anche per lasciarlo entrare meglio.

    “Buffy” ” ripeté lui a bassa voce, le prese il labbro inferiore e lo succhio mentre cominciava a spingere con più forza “Ti fidi di me, Buffy?” le chiese dopo un momento.

    “Sai che è così” disse senza pensare inarcandosi contro di lui. La baciò strizzandole il seno nella mano, lei alzò le ginocchia cambiando così l’angolazione della penetrazione.

    “Cristo” gemette Spike, il controllo che aveva sul suo demone stava diminuendo.

    Ansimando quando le spinte divennero più forti, Buffy sentiva il fuoco dentro di lei a livelli che non credeva nemmeno possibili. Sapeva che la mattina seguente sarebbe stata tutta dolorante ma non poteva farne a meno.

    “Amo stare dentro di te, amore” ansimò Spike “Potrei starci per sempre”

    Buffy roteò gli occhi all’affermazione e gli artigliò la schiena in cerca della liberazione, inconsapevolmente gli lasciò dei graffi profondi lungo la pelle. Sentendo il profumo del suo sangue, Spike chiuse gli occhi.

    “Oh Dio, Spike…è bello…” gridò Buffy, i suoi muscoli interni lo strinsero e lui perse il controllo. Prima che l’orgasmo passasse, spalancò gli occhi quando sentì le zanne mordergli il collo. Tentò di gridare e lasciò uscire un singhiozzo soffocato quando le lacerò la pelle e prese sorsate del suo sangue.
    “No” disse piano cercando di spingerlo via. Le lacrime cominciarono a scorrerle sulle guance e finalmente le tornò la voce.
    “Spike…per favore, non farlo!” singhiozzò usando tutta la sua forza per spingerlo.

    Spike finì sul pavimento con un tonfo, rendendosi contro di quello che aveva fatto quando vide le lacrime scorrerle sulle guance e lei che si portava la mano al collo. Poi la vide alzarsi e raccogliere i vestiti.

    “Come hai potuto?” chiese con un bisbiglio soffocato, guardandolo.

    La brutalità gli scivolò addosso. Gli occhi di Spike si allargarono quando la vide vestirti. Il profumo della sua paura aleggiava nella stanza.

    Aprì la bocca per dire qualcosa ma le parole gli morirono in bocca quando vide la chiazza di sangue sul collo.

    “Buffy” disse in tono implorante, avvicinandosi. Lei afferrò il cappotto dal pavimento e se lo mise girandosi ad affrontarlo.

    “Non avvicinarti” disse scuotendo la testa mentre le lacrime continuavano a scenderle.
    Le si avvicinò ma fece una pausa quando Buffy saltò via paurosamente arrivando alla porta aprendola, riparandosi con i primi raggi di sole del mattino.
    Ringhiò frustrato dal fatto che fosse così vicina ma che non poteva toccarla.

    “Buffy, ascolta-“

    “No!” disse lei scuotendo la testa “Ho avuto fiducia in te e tu….ho avuto fiducia in te” ripeté “Ma quello è stato il mio primo errore. Non avvicinarti più a me”

    Spike provò a risponderle ma lei era già andata via. Strinse i denti quando scomparve dalla vista. Si girò verso il letto. Quello stesso letto che qualche attimo prima era stato occupato da loro due. Nell’aria c’era ancora odore di sangue e paura.

    ‘La sua paura’ pensò Spike, chiuse gli occhi per un breve momento prima di gridare per la frustrazione.

    TBC
     
    Top
    .
  3. kaikan
     
    .

    User deleted


    Capitolo 11

    Buffy entrò attraverso la finestra della camera da letto e si mise l’accappatoio alcuni secondi prima che la madre entrasse nella stanza.

    “Sei sveglia, tesoro?”

    Calciando il cappotto coperto di sangue sotto il letto, Buffy fu appena capace di nascondere il sospiro di sollievo, non era stata beccata dalla madre mentre entrava nella stanza. Sedendosi sull'orlo del letto, Buffy accennò col capo, tenendo la cintura dell'accappatoio chiusa.

    Joyce camminò in avanti con un'espressione preoccupata sul viso. “Come ti senti?” chiese, sentendo la fronte di sua figlia. “Non hai un bell’aspetto.”

    “Sono un pò debole,” rispose sinceramente, sperando che sua madre sarebbe andata via prima che il sangue cominciasse a colare attraverso il tessuto di spugna.

    “Perché non rimani a casa e ti riposi oggi,” disse Joyce e Buffy accennò col capo. “Lavorerò fino a tardi, ma ti controllerò appena torno a casa.”

    “Grazie, Mamma,” disse con un sorriso leggero, osservandola camminare fuori dalla stanza.

    Aspettò finché non sentì il clic della porta che si chiudeva camminò verso lo specchio, si tolse attentamente lo strato di stoffa dal collo, rabbrividendo un po’ per la ferita. Anche con la velocità della guarigione della cacciatrice, ci sarebbero voluti molti giorni per far chiudere la ferita.

    Incapace di guardare ancora il suo riflesso, si girò e si diresse verso il letto dove si arricciò e lasciò cadere le lacrime.

    ‘Hai fatto sesso con un mostro senz'anima, ' pensò mentre si schiaffeggiava mentalmente. ‘E sei sorpresa delle conseguenze? '

    * * * * *

    Più tardi quella notte Joyce entrò in casa, salendo silenziosamente i gradini e controllando sua figlia. Chiuse lentamente la porta dopo avere visto che Buffy si era addormentata e scese di nuovo le scale.

    Si preparò un po' di cioccolata calda, e fu sorpresa quando sentì bussare alla porta. Fu ancora più sorpresa di vedere un bell’uomo sull'altro lato.

    “Signora Summers?”

    “Sì,” rispose Joyce confusa.

    “Sono William Sinclair,” disse con un sorriso amichevole. “Ho sentito che lei è la persona giusto con cui parlare se sto cercando di comprare dell'arte.”

    “Bene… si, ma ho una galleria per quello.”

    “Capisco, ma… è imbarazzante,” disse lui con un timido sorriso. “Ho un'allergia molto seria al sole… e questa è la mia unica possibilità.”

    “Oh, sono così spiacente,” disse Joyce con un sorriso. “Non entra?”

    Spike sorrise attraversando la soglia.

    * * * * *

    Buffy si mosse nel sonno, aprendo lentamente gli occhi. Fu sorpresa di vedere la finestra aperta con le tende che svolazzavano per la leggera brezza.

    ‘Non le ho lasciare aperte, ' pensò con un cipiglio.

    “Mamma?” chiamò lei leggermente, sedendosi sul letto.

    Il panico l’attraversò quando una mano gli fu premuta sulla bocca e un corpo la piegò sul letto. Respirò velocemente quando riuscì a mettere a fuoco la vista nella stanza scura. Gli occhi le si allargarono quando vide Spike disteso sopra di lei, e immediatamente cominciò a contorcersi sotto di lui, tentando di liberarsi.

    “Tranquilla, Cacciatrice,” disse in tono calmo. “Toglierò la mano, e quando lo farò, farai la brava bambina e non griderai, okay? Odierei se succedesse qualcosa alla tua bella mamma.”

    Buffy ingoiò, rendendosi conto che la madre l'aveva invitato dentro e non c'era nessuna altra via d’uscita da questo. Accennando col capo, Spike lentamente tolse la mano ma tenne il corpo lì. Non disse niente per lunghi momenti, studiando gli occhi di lei pieni di dolore prima di inclinare il mento per guardare la pelle gonfia. Il suo viso era inespressivo quando vide il sangue essiccato, l'evidenza del trattamento che aveva riservato a lei quella mattina presto. Sentì un flusso di rabbia attraversagli il corpo quando il demone bruciò sotto la superficie quando sentì il corpo di lei tremare sotto di se.

    “Cosa?” chiese lui bruscamente incrociando gli occhi con i suoi.

    Guardando nelle profondità blu, chiazzate di ambra che scintillavano in loro per tenere il demone a bada, Buffy tentò di spingere la cacciatrice in superficie, ma fu solo un debole tentativo. Adesso non era altro che una ragazza. “C- cosa stai facendo qui?” chiese in un bisbiglio.

    “Cosa pensi che stia facendo qui?” Spike la sfidò.

    Il tremito di Buffy peggiorò. “Per favore non farmi male,” bisbigliò, questa era la ragazza che parlava non la cacciatrice.

    Gli occhi di Spike balenarono giallo per un breve momento. “Rilassati, cacciatrice. Se avessi voluto fotterti, adesso sarei già dentro di te.”

    Invece del sollievo, lei sentì le lacrime riempirle gli occhi e lo sguardo. “Esci,” disse con voce soffocata.

    “No”

    Gli occhi di Buffy ritornarono sui suoi, la mascella rigida. “Perché? Vuoi finire quello che hai cominciato?”

    “Non ho fatto apposta a morderti,” disse Spike, ammorbidendo il tono anche se il demone voleva sbattersi in lei.

    “Così le tue zanne hanno solo trovato la mia giugulare, ma non avevi nessuna intenzione di farmi male?”

    “Qualcosa del genere.”

    “Beh, l’hai fatto,” disse Buffy, trattenendo le lacrime e distogliendo lo sguardo. Dandogli involontariamente una prospettiva perfetta del suo marchio su di lei, Spike sentì un senso opprimente di orgoglio e… rimorso.

    ‘Sei un vampiro, ' pensò tentando di controllare l’emozioni. ‘Non si suppone che ti debba sentire male perché hai fatto male alla cacciatrice. Si suppone che tu finisca il lavoro. Potresti prenderla adesso, come questa mattina, solo prosciugandola e andartene. '

    Ma non poteva. L'addolorava pensare alla ragazza sotto di se, senza vita, trasformata in niente, solo un guscio morto.

    “Non ti dirò che mi spiace di aver fatto qualcosa che è nella mia natura,” disse Spike attraverso i denti stretti. “Sapevi a cosa andavi incontro.”

    Girandosi di nuovo a guardarlo, gli occhi di Buffy si allargarono notando entrambi come erano vicine le loro labbra. Come i loro corpi erano allacciati intimamente. Spike vide le lacrime scivolarle per le guance e sentì il cuore morto stringersi, e anche questo lo rese più arrabbiato.

    “Smettila,” ringhiò lui, stringendo gli occhi.

    Il mento di Buffy vibrò come la natura dominante di Spike venne fuori.

    “Ho detto… smettila.”

    Non disturbandosi a tentare di nascondere le lacrime, restrinse gli occhi provocatoriamente. “Non devo ascoltarti.”

    Il frammento di controllo che Spike tenendo scattò. “Vuoi mettermi alla prova?” chiese con tono basso.

    Lei lo fissò in una sfida silenziosa. Spike lacerò arrabbiato il lenzuolo che li divideva, le mani si mossero al suo accappatoio aprendolo violentemente quando la voce leggera entrò nella sua coscienza.

    “Per favore non lo fare.”

    Spike si fermò. Non per le parole, ma per il tono di voce. Era il suono dell'accettazione se lui avesse deciso di continuare con la sua minaccia, ma allo stesso tempo, capendo quello che lui stava tentando di fare.

    Il demone vedeva il sesso come dominanza e cosa era meglio per dimostrarlo alla cacciatrice?

    Spike prese un profondo respiro quando Buffy si sedette, chiudendosi l’accappatoio e stringendoselo intorno, sentendosi ancora vulnerabile nella barriera insufficiente.

    Inclinandosi in avanti, Spike si prese il viso tra le mani e chiuse gli occhi.

    “Cosa mi sta accadendo?” chiese a se stesso.

    Sentendo la domanda leggera lei si strinse nell'accappatoio, voleva coprirsi di copertura, esitò per un momento prima di muoversi più vicino a lui e posare dolcemente la mano sulla sua schiena. “Realmente non volevi mordermi?”

    Spike tirò via le mani, vedendo solo il riflesso di lei nello specchio… da sola. “Non volevo,” disse leggermente. “Anche se avrei dovuto.”

    “Vuoi uccidermi?” chiese lei dopo un momento.

    Stringendo la mascella, lui si girò ad affrontarla e vide lo sguardo bisognoso nei suoi occhi. “Lo volevo.”

    “Lo so… ma adesso?”

    “Non credo di volerlo,” rispose lui,

    “Mi ami?” gli chiese quietamente.

    Spike prese un profondo respiro. “No”

    Girandosi rapidamente per nascondere lo sguardo ferito sul volto, lei accennò col capo, alzandosi e camminando verso la finestra. Spike sospirò alzandosi, camminando verso lei, non capendo il bisogno di confortarla.

    “Non è facile per un vampiro innamorarsi, gattina.”

    Buffy accennò col capo, stringendosi le braccia intorno al corpo tentando di confortarsi. “Sei mai stato innamorato?” gli chiese, fissando fuori dalla finestra.

    ‘Adesso non è il momento di tirare fuori Drusilla, 'pensò lui. ‘Sei un vampiro… un demone senza anima… mentigli. '

    “No,” borbottò, perplesso per il senso di colpa che sentì.

    “Ti importa di me?” gli chiese, mettendo voce alla domanda che gli avrebbe voluto fare da quella mattina presto. Almeno, prima che tutto andasse così orrendamente male.

    Rimanendo calmo e avvolgendo le braccia intorno alla sua vita, Spike strofinò il naso contro il suo collo tenero. “Cosa mi stai chiedendo, Buffy?”

    “Se morissi ti importerebbe?” gli chiese lei.

    “Te l’ho già detto, pet -”

    “No,” disse Buffy, scuotendo la testa, aveva bisogno di capire in qualche modo l'uomo per cui stava perdendo rapidamente se stessa. “So che non mi vuoi più uccidere. Ti sto chiedendo… se io morissi domani… ti importerebbe?”

    Le braccia di Spike si tesero intorno alla sua vita, dandole la risposta di cui lei aveva bisogno.

    Capitolo 12

    Guardando fuori dalla finestra, Spike sentì che l’alba si stava avvicinando. Gettò uno sguardo alla ragazza che dormiva tra le sue braccia, sorrise quando gli si accoccolò più vicino.

    Le diede un bacio sulla fronte e cercò di alzarsi.

    ”No” mormorò lei con gli occhi chiusi.

    “Devo andare, piccola” bisbigliò lui, desiderando poterla tenere abbracciata per tutto il giorno.

    “Ancora qualche minuto” chiese lei aprendo gli occhi e sporgendo il labbro “Per favore”

    Spike sorrise “Okay…ma non di più”

    Tirandola nella posizione precendete, Buffy fece scivolare la mano sotto la camicia, sentendo i muscoli tendersi sotto le sue dita.

    Chiudendo gli occhi e rilassandosi al tocco debole delle sue mani Spike ringhiò.

    “Perché fai così, pet?” chiese aprendo gli occhi e le gambe facendocela sistemare in mezzo, “Non iniziare qualcosa che poi non vuoi finire”

    “Non è questo il piano” disse lei con un sorriso slegandosi l’accappatoio facendolo scivolare a terra.

    Ricordandosi che lui non aveva bisogno di respirare Buffy si mosse seducentemente contro di lui, mentre le sue mani le coprivano le anche tirandola più vicina.

    Inclinandosi verso di lui si lasciò baciare teneramente sulle labbra, non c’era lingua solo lo sfiorarsi delle labbra.

    Staccandosi da lei, Spike lasciò che le sue labbra vagassero giù per la mascella e la gola. Fece una pausa quando la sentì irrigidirsi. Immediatamente lei si sedette con la paura negli occhi.

    “Mi spiace” bisbigliò “Non posso farlo”

    La guardò saltare giù dal letto e rimettersi l’accappatoio, Spike si alzò e la prese per un braccio.

    “Spike, non farlo” bisbigliò lei, colta dal panico guardandolo con terrore negli occhi

    “Non ti farò male, amore” rispose lui piano, facendole scivolare la mano sulla gola. “Cosa c’è?”

    Buffy chiuse gli occhi ricordandosi la paura e la vulnerabilità che aveva sentito il giorno prima.

    “Se noi…se tu e io…”

    “Sei preoccupata che ti voglia mordere di nuovo” disse lui con un sospiro

    “Avresti potuto uccidermi, Spike” disse piano abbracciandosi il corpo “Non è un sentimento che mi piacerebbe provare di nuovo. Mi è successo già una volta”

    Spike non poté negare. Non era riuscito a tenere sotto controllo il demone. Allentò la presa sulla spalle, stinse la mascella e guardò la finestra.

    “Devo andare”

    “Desidero che tu non te ne vada” disse leggermente lei.

    “Diventerà più facile così, cacciatrice” ringhiò con tono aspro afferrando la cornice della finestra “Era una cosa bella… ma forse non dovremmo continuare”

    Aspettò una sua risposta, ma non venne. Si voltò e la vide che si abbracciava il corpo, lottando contro le lacrime mentre fissava il pavimento.

    “Mi spiace, gattina” disse lui piano. La guardò prima di gettare per terra lo spolverino. “ Non so più cosa desiderare”

    “Nemmeno io” disse lei piano, gettandosi tra le sue braccia “ Posso vederti stasera?” chiese con voce tremante.

    “Non lo so”

    Buffy accennò col capo tirandosi indietro di un passo guardando fuori dalla finestra “Credo che dovresti andare” disse leggermente.

    “Buffy-”

    “L’alba” disse gesticolando.

    Seguendo il suo sguardo sospirò, si rivolse verso di lei lasciando vagare la mano lungo la mascella fino al collo. Inclinando la testa, studiò il marchio per un lungo momento.

    Fece correre un dito lungo la pelle gonfia, Buffy si sorprese per come si stesse rilassando sotto il suo tocco.

    “Ti vedrò stasera” mormorò lui.

    “Al magazzino?” chiese lei piena di speranza.

    “No” disse piano sucotendo la testa “Quello non è… me ne sono andato”

    “Ma pensavo—“

    “Lo lasciato, Buffy” disse leggermente, facendole capire il perché.

    Guardando a terra lei annuì, Spike le mise un dito sotto il mento baciandola teneramente sentendo una stretta al cuore quando lei gli sorrise dolcemente.

    “Ti trovo io” ribatté lui prendendo il suo spolverino.

    “Okay” concordò Buffy baciandolo di nuovo prima che lui scomparisse nella notte.

    * * * * *

    Camminando nella fabbrica, Spike osservò la tensione nei suoi servi. Alzò un sopracciglio camminando nell’edificio, sentendo una presenza famigliare che non sentiva da anni…decenni.

    “William, stavo cominciando a pensare che avessi abbandonato la tua famiglia. Ora, è questo il modo di comportarsi per un Vampiro Master?”

    Voltandosi, disse ringhiando “Angelus”

    Capitolo 13

    “Come è stato?” Chiese Angelus come vagò per la fabbrica.

    Spike stette in guardia come guardò l'altro uomo. “Nessuna lamentela,” rispose con tanta indifferenza quanto poteva trovarne. “Dove è Darla?”

    “Oh, non aveva voglia di fare un viaggio con così breve preavviso.”

    Fissando il vampiro più anziano per un momento, con calma Spike tirò fuori le sigarette e ne accese una. “Breve preavviso?” ripeté come Angelus si avvicinò. “Cosa stai facendo qui, Nonnino?” Chiese, soffiandogli il fumo in faccia.

    “Ho sentito che il mio ragazzo stava diventando debole,” Rispose Angelus con un sorriso cattivo e furbo. “Che insegue la cacciatrice, ma non per le ovvie ragioni. Stanno dicendo che sei innamorato di lei.”

    “Non so di cosa stai parlando, Angelus” rispose. “E non sono affari tuoi.”

    “Direi che sono affari miei quando quello che fai colpisce me e la mia vita.”

    “Ti colpisce?” Ripeté Spike con una risata. “In caso che te ne fossi dimenticato, amico,” continuò, sputando praticamente fuori le parole. “Sono l'unico membro dell'Ordine di Aurelius che ha ucciso non una, ma due cacciatrici. Quanti ne hai uccise tu, o con quante hai lottato?” chiese, guardando come L’espressione di Angelus si scurì. “Quello è ciò che pensavo, così perché non ti levi dai coglioni.”

    “Allora perché stai avendo così tante difficoltà con questa?” l'altro vampiro chiese. “La cacciatrice cinese non è durata più di una lotta, e quello di New York è andato dopo due. Qual’è il problema con questa?”

    “Nessun problema,” Rispose Spike, nella mente gli balenò Buffy con le gambe divaricate meno di un'ora prima, il corpo nudo sopra il suo mentre si chinava a baciarlo. “E precisamente dove voglio che sia,” aggiunse con un sorriso misterioso. “Ora se mi scuserai, ho bisogno di dormire.”

    Angelus alzò un sopracciglio e sorrise furbo come Spike scomparve dietro la fabbrica.

    * * * * *

    “Che c’è, Giles?” Chiese Buffy, camminando nella biblioteca dopo la scuola e gettando lo zaino sulla tavola, con Willow e Xander che la seguivano da vicino.

    “Bene,” Cominciò Giles. “Abbiamo localizzato un nido di vampiri che hanno bisogno di essere uccisi il prima possibile.”

    “Okay, ci passerò stasera e -”

    “Realmente penso che con luce del giorno sia la scelta migliore, Buffy” Disse Giles con il tono da ‘Osservatore’. “Qualcuno di noi può venire con te a darti un po’ di assistenza se ne avrai bisogno, ma -”

    “Nessun problema. Quando vuole che vada?”

    * * * * *

    “Ho una domanda per te, Willie” disse Angelus, sedendosi e appoggiando i piedi sulla lunga tavola quando Spike finalmente riapparve. La sua pazienza si stava esaurendo, ma tenne sotto controllo il suo temperamento quando il suo grandchilde si avvicinò.

    “È Spike,” ringhiò in risposta, tenendo un occhio attento sull'altro uomo.

    “Quando è stata l'ultima volta che hai ucciso qualcuno?” gli chiese, guardando il biondo con interesse.

    Gli occhi di Spike si allargarono quando comprese che non aveva ucciso nessuno da quando i suoi sentimenti erano cambiati per Buffy. Si nutriva soltanto e lasciava andare le creature umane stordite, senza pensarci due volte. Senza pensarci due volte… fino a adesso. “La notte scorsa,” mentì con calma.

    “Allora probabilmente sei affamato,” rispose Angelus con un sorriso furbo.

    “Non posso farci niente fino al tramonto,” disse Spike, alzando un sopracciglio, chiedendosi dove voleva arrivare.

    “Penso che possiamo fare qualcosa per quello,” disse Angelus con un slargo orriso, spostando i piedi dal tavolo e facendo un segno ai suoi tirapiedi. Guardandolo con un senso paura che gli scorreva lungo la spina dorsale come due di loro scomparvero in uno degli atri mentre Angelus camminò in cerchio intono a lui. “Consideralo un… dono per inaugurare la casa,” disse con un sorriso diabolico come teneva uno sguardo attento sul biondo.

    Guardando cautamente il suo grandsire, l'attenzione di Spike fu attratta dall'atrio da una ragazza che veniva trascinata da due dei tirapiedi.

    ‘Nessun problema, ' pensò Spike. ‘Uccidi la ragazza e ti levi dai piedi la vecchia checca. Sei ancora un demone - non è come se non l'avessi mai fatto prima. '

    Si avvicinò di più alla ragazza, e sentì lo stomaco contorcesi quando vide la somiglianza con Buffy. I capelli della ragazza erano un pò più lunghi, ma era la stessa tonalità di biondo. Gli occhi erano dello stesso verde. Angelus aveva fatto i compiti quando aveva pensato a questo piccolo ‘dono ’.

    ‘Il mio Grandsire e i suoi fottuti giochini mentali, ' pensò Spike amaramente.

    “Su avanti, Spikey,” disse Angelus con un ghigno. “Goditela.”

    Ingoiando sodo quando la ragazza lo guardò con occhi imploranti, strinse la mascella. Facendo uscire il demone, Spike morse rapidamente il collo della ragazza, affondando le zanne nella sua giugulare e tentando di ignorare la seccante sensazione nello stomaco quando la prosciugò.

    Lasciandola cadere sul pavimento, alzò gli occhi per guardare il vampiro più anziano quando le porte della fabbrica si spalancarono. Una folata di vento sembrò sommergere i vampiri come i tirapiedi che tentavano di lottare per mandare via gli intrusi cominciarono a diminuire. Spike stava quasi per unirsi alla lotta contro chiunque osasse disturbare la sua casa quando la folla sembrò dividersi e vide la donna che aveva passato la notte scorsa tra le sue braccia.

    Impalettando rapidamente un vampiro, Buffy entrò ulteriormente nella fabbrica, fermandosi quando vide i due vampiri. I suoi ‘ sensi di ragno ' la stavano praticamente facendola balzare indietro per il potere dei due uomini, un secondo prima che comprese chi era che stava là in piedi.

    Ritornando di nuovo alla sua faccia umana mentre Buffy lo fissava con occhi larghi, Spike rimase fermo sul posto quando lei rivolse lo sguardo alla ragazza morta ai suoi piedi.

    Sentendosi come se si stesse muovendo al rallentatore, Buffy tentò di mettere insieme i pezzi. La ragazza che, da questo angolo, aveva una misteriosa somiglianza con lei, Spike che un momento prima aveva il volto da demone, il sangue che ancora stava gocciolando dalle labbra di lui…

    Mettendosi una mano sulla bocca quando sentì la bile nella gola, lei scosse lentamente la testa, sentendo le lacrime bruciarle gli occhi. “Oh mio Dio.”

    Capitolo 14

    “Oh mio Dio” ripeté Buffy facendo qualche passo indietro, dimenticandosi chi aveva dietro. Era concentrata su quello che stava fissando-

    Con un’espressione impassibile, Spike la guardò e vide il suo Osservatore entrare dietro di lei.

    “Buffy?” chiese Giles, fissando i due vampiri.

    “Esca di qui, Giles” disse lei in tono basso.

    “Buffy-“

    “Le ho detto di uscire”

    Spike la fissò cacciare i suoi amici e l’Osservatore fuori al riparo con la luce del sole, Buffy lanciò un ultimo sguardo a Spike con gli occhi pieni di lacrime, prima di seguirli.

    “Questo è meglio di quanto avessi progettato” disse Angelus con un sorriso allegro.

    Spike lo guardò con un’occhiata minacciosa e resistette alla voglia di dargli un pungo.

    “Così l’hai reclamata senza che lo sapesse?” chiese il vampiro più anziano con un sorriso furbo. “Ho sentito il tuo odore addosso a lei. Strano che non ti abbia ucciso” disse con una risata prima di scomparire nella fabbrica.

    Avvicinandosi lentamente alla porta che poco prima Buffy aveva passato, Spike guardò fuori evitando i diretti raggi del sole, pregando che calasse in fretta.

    * * * * *

    “Gradirei che mi dicessi perché siamo scappati?” chiese Giles, guardando Buffy che si abbracciava con le braccia.

    Willow guardò l’amica con una occhiata nervosa aveva riconosciuto uno dei vampiri…Spike se non errava l’aveva visto con l’amica al Bronze.

    “Uh…erano troppo potenti” rispose Buffy, evitando di guardarlo “tutti e due…non saremmo stati in grado di ucciderli”

    “Beh, allora perché ci siamo andati, Buff” replicò Xander.

    Buffy scosse la testa “E’ troppo pericoloso” rispose lei quando vide Willow che la fissava. “Non preoccupatevi, pattuglierò io stanotte”

    Giles non era convinto della risposta ma decise di lasciare in pace la ragazza. Lei portava il peso del mondo sulle spalle.

    * * * * *

    Buffy afferrò la borsa della madre da dietro la porta.

    “Buffy?”

    “Sono di sopra” rispose lei, aprendo la borsa.

    “Che sta succedendo?” chiese Joyce, stando sull’arcata della porta.

    “Ho bisogno che tu vada a stare dai tuoi amici” le rispose la figlia.

    “Questo è inaspettato “disse Joyce sedendosi sul letto “E perché mi stai cacciando da casa mia?”

    “Mamma abbiamo bisogno di parlare di alcune cose”

    “Di cosa?”

    “Mamma… sono una cacciatrice di vampiri”

    * * * * *

    “Come la presa?” chiese Willow.

    Sostenendo la cornetta con la spalla, Buffy controllò l’arma che aveva in mano “Meglio di come mi aspettavo, ma non ancora bene”

    “Beh comprensibile” rispose l’amica “Ora dimmi che sta succedendo a te”

    “Cosa intendi?” chiese Buffy con voce tremante.

    “Ho visto la tua reazione alla fabbrica, Buffy” disse dolcemente Willow “Cos’è accaduto tra te e Spike?”

    “Lui è solo…è stato così bello, Will. Beh come un mostro senz’anima può essere”

    “Cosa intendi?”

    “Lui è…bello e caparbio e ho pensato che mi stavo innamorando di lui” disse Buffy in un bisbiglio.

    “Oh” rispose Willow scioccata “E ora?”

    “Devo dimenticare” rispose lei “Chi era… e chi è ora”

    “Pensi di riuscire ad ucciderlo?”

    “Io ho dormito con lui, Willow” disse leggermente, mentre le lacrime le scorrevano sulle guance. “Lo so che ho commesso un errore…ma lui…”

    “Lui…cosa?”

    “Mi fa sentire cose che non ho mai…e ora un demone ha passaggio libero in casa mia, cosa faccio?”

    “Non lo so, Buffy”

    Girandosi verso la finestra vide il sole che stava per tramontare.

    “Pattuglierai stasera o aspetti che venga da te?”

    “Veramente non ho ancora deciso” rispose Buffy “Anche se casa mia non è un luogo adatto per una lotta”

    “E se lui volesse solo parlare?”

    “Non so… ma mi sento manipolata. Ha ucciso una ragazza che mi somigliava, Willow. Giusto prima che entrassimo…e se…fossi arrivata un minuto prima?”

    “Mi spiace” disse Willow.

    “Vado che è meglio”

    “Stai attenta, Buffy”

    “Prometto” ripose prima di mettere giù.

    Prendendo un profondo respiro, Buffy afferrò l’arma, uscendo.

    * * * * *

    Facendo girare un paletto nella mano si sedette su una tomba. Era frustrata dai sentimenti caotici che sentiva. Non aveva visto ne sentito Spike, si sentiva bene per quello.

    Appena quel pensiero le attraversò la mente, i sensi di Buffy si accesero e sentì qualcuno avvicinarsi.

    Saltò giù dalla tomba e cercò la presenza, sentì la famigliare presenza di Spike, ma non era sicura se fosse lui o no.

    “Sei la cacciatrice” disse una voce nell’oscurità.

    Girandosi verso il suono della voce e ristrinse gli occhi. “Chi lo chiede?”

    Guardò l’uomo altro dai capelli neri che apparve da dietro una cripta, Buffy aggrottò le sopracciglia quando lo vide avvicinarsi. Le sembrava famigliare, nella mente le balenò la scena della fabbrica, ricordando il vampiro di fianco a Spike.

    “Chi sei?” chiese stringendo la mascella pronta alla lotta.

    “Non lo sai” chiese lui in tono beffardo “Pensavo che le cacciatici facessero i compiti”

    “Non sono molto portata per quello” rispose Buffy “Pali di legno nel cuore, luce del sole- è già abbastanza chiaro così”

    “Penso che non dovresti farlo, Cacciatrice.”

    “Perché no?”

    “Perchè poi chi ti dirà quello che vuoi sapere su Spike?”

    “Lo conosco abbastanza bene” disse lei scetticamente. “Non ti ho mai visto prima. Chi sei?”

    “La sua famiglia”

    “Famiglia?”

    “Angelus…hai mai sentito il mio nome?”

    “Direi di no”

    Buffy vide un bagliore di delusione sulla sua facce e dovette sopprimere un sorriso.

    “Cosa stai cercando di dirmi?”

    “Spike non ti ha parlato di Drusilla?”

    “Chi?”

    “La donna della quale era innamorato” rispose Angelus.

    Buffy sentì un vuoto nello stomaco mentre lo fissava “L-lui mi ha detto di non essere mai stato innamorato” disse lei leggermente.

    Angelus rise forte, scuotendo la testa divertito prima di guardarla in modo duro “Ha mentito”

    Capitolo 15

    Entrando in casa, Buffy si sentì esaurita emotivamente come salì i gradini verso la sua stanza. Chiudendo la porta della camera da letto dietro di se, si inclinò contro questa, lasciando che le lacrime scendessero per le guance mentre con le mani si coprì il viso prima di passarsele tra i capelli.

    Quasi saltando fuori dalla pelle quando sentì la sua presenza, spalancò gli occhi, per farli adattare alla stanza scura. Era stata distratta dalle emozioni, ma ora sentì la respirazione accelerare quando lo vide seduto sul letto, le mani unite di fronte come la guardò nella luce fioca.

    “Buffy -”

    “Cosa per l'inferno stai facendo qui?” gli chiese in tono basso, stringendo la mascella, pronta per quello che poteva succedere.

    Alzandosi, Spike stava quasi per risponderle quando Buffy attraversò la stanza, colpendolo con un pugno sul naso. Immediatamente la colpì, più per riflesso che per necessità, la guardò fare un passo indietro, la mano alla mascella mentre lo guardava sorpresa.

    Gli occhi di Spike si allargarono. “Buffy, non volevo -”

    Non finì la frase perchè lei gli tirò un calcio nello stomaco e un altro pugno alla mascella. Afferrandola per le spalle, la gettò contro la porta, coprendola con il suo corpo, bloccandole ulteriori movimenti.

    “Fermati,” ringhiò lui, appoggiando le labbra alle sue.

    Resistendo per un breve momento, prima di baciarlo, Buffy combatté contro la sua bocca. Una nuova lotta venne creata tra i loro denti e lingue. Le mani di Spike andarono ai suoi jeans, strappandoli praticamente insieme alle mutandine dal suo corpo. Buffy si tirò indietro per un breve momento, prima di spingendolo sul pavimento e di mettersi a cavalcioni su di lui.

    Fissando la donna sopra di se - il sollevarsi del suo torace mentre ansimava per l’aria, i capelli sulle spalle mentre lo fissava negli occhi, guardò Buffy afferrare la sua camicia, aprendola e lasciando che i bottoni volassero dappertutto, mentre si toglieva la camicia e il reggiseno. Sentendo quando i suoi occhi balenarono ambra come la guardava far scorrere le unghie giù per il suo torace lasciando graffi profondi e arrivando a sbottonare i pantaloni, dandoli una scossa per abbassarli, Spike digrignò i denti, tentando di lottare contro l’urgenza di prenderla.

    In più, Buffy gli diede un altro pugno sul viso, ansimando quando Spike li roteo e la penetrò con un movimento rapido, non dandole il tempo di prepararsi mentre si immergeva in lei. Buffy cominciò ad ansimare e lamentarsi, provando a non perdersi nelle sensazioni. Stava perdendo rapidamente la sua forza di volontà, prima che la voce di Angelus arrivasse dal suo subconscio. Sono stati innamorati per più di cento anni. Non avevo mai visto un uomo più devoto ad una donna.

    Le lacrime le riempirono gli occhi come le parole di Spike la tormentavano.

    Non è facile per un vampiro per innamorarsi, gattina.

    Angelus sembrò coprire il suo ricordo, offuscando la voce di Spike. L’amata dall'inizio. Dru lo portò a casa una notte, e da quel momento in poi ne fu sottomesso.
    Le lacrime di Buffy alla fine uscirono e schiaffeggiarono Spike.

    “Io ti odio.”

    Spike sembrò sorpreso per un breve momento prima che la sua maschera di calma tornasse al suo posto.

    “Ti odio!” gridò lei, controllando di peso sul suo torace.

    “Lo so,” disse quietamente, non fermando mai i movimenti ed osservando i fianchi di Buffy che si alzavano da terra le sue spinte.

    “Ti odio,” bisbigliò. Spike notò che questo suonava più come un ‘ io ti amo ' ma scelse di non dire niente.

    Le lacrime continuavano a scenderle per le guance mentre lui si immergeva lei. “Io ti odio,” bisbigliò di nuovo, avvolgendo le braccia intorno al suo collo e tirandolo più vicino a se e seppellendo il viso nel suo collo. “Ti odio, ti odio, ti odio…”

    Tenendola vicino, Spike baciò lungo la spalla e per il collo, comprendendo che non era tesa per averlo così vicino alla gola. Continuando i suoi movimenti e gesti calmanti mentre lei piangeva e muoveva debolmente i pugni contro di lui, lui chiuse gli occhi, sapendo che era troppo stanca per l’emozioni per sapere cosa faceva.

    Sentendo il cuore correre, risuonare contro il torace mentre si muovevano violentemente l'un contro l'altra, Spike sentì il suo corpo che tremava sotto di se. All’inizio pensò che era per i suoi singhiozzi quieti, ma poi comprese che stava cercando l’orgasmo. Spingendo in lei con vigore rinnovato, la spedì sull'orlo con un ululato stridulo.

    Spike si isolò da tutto. L’emozioni, il demone… lei. Alcuni secondi dopo, lui la stava seguendo sull'orlo ma era dettato dalla situazione non c'era nessun pericolo che il demone uscisse. Questo era un atto di liberazione, non di intimità… per entrambi.

    Le pareti interne di Buffy lo stavano ancora stringendo quando lei lo spinse via, mettendosi in piedi. Spike la guardò andare vero l’armadio, estraendo dei vestiti puliti e vestendosi rapidamente mentre lui si abbottonava i jeans. Guardandola, la vide mettersi le scarpe ed esitante fece un passo verso lei.

    “Guarda, pet, lo so che sei arrabbiata per quella ragazza,e io sono...”

    Spike si fermò quando gli occhi di Buffy incontrarono i suoi, confusi.

    “La… oh mio Dio,” mormorò lei con la mano che si copriva la bocca mentre nuove lacrime scesero libere. Aveva completamente dimenticato la ragazza morta nella fabbrica - troppo consumata dalla gelosia e dall’ odio e qualcosa altro che non voleva identificare, ricordando quello che era accaduto prima quel giorno.

    Facendo un altro passo in avanti, Spike inclinò la testa incerto. “Non la ricordavi?”

    Dandogli la schiena, Buffy si morse il labbro tentando di eliminare l'angoscia dentro di se. Aveva appena scopato un demone senz'anima che aveva giurato di uccidere.

    Scivolando dietro a lei, Spike avvolse le braccia intorno alla sua vita, preparandosi al pugno che non
    arrivò. “Allora cosa c’è che non va?” chiese, non fu sorpreso quando si tirò via. Lei si voltò lentamente per guardarlo negli occhi prima di parlare.

    “Mi avresti mai detto di Drusilla?”

    Gli occhi di Spike si allargarono, sentendo il corpo tendersi in risposta.

    TBC
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Mrs Boreanaz

    Group
    Le Allegre Comari
    Posts
    6,703

    Status
    Offline
    Capitolo 16

    “Chi era?” chiese Buffy.

    “Cosa sai?”

    “Perché dovrebbe importarti?” chiese lei “Così puoi mentirmi ancora?”

    “Dannazione, cacciatrice. Si supponeva che non l’avresti mai scoperto”

    Stingendo le labbra in una linea dura prima di guardare fuori dalla finestra, Buffy combatté con le lacrime “E’ molto chiaro”

    Sentendo la sua risposta rassegnata, Spike sospirò. “Non era il momento di dirtelo” disse lui piano, avvolgendogli le braccia in vita.

    Allontanandogli le mani, si girò per affrontarlo con il fuoco negl’occhi “Magari quando ti ho chiesto se eri mai stato innamorato?”

    Stringendo la mascella, Spike fece un passo avanti. Sentendo improvvisamente il suo potere, Buffy fece un passo indietro “Mi stai trattando come il tuo dannato fidanzato, cacciatrice” ringhiò “Io non sono umano”

    “E’ questo il fatto?” rispose lei, facendo un passo verso di lui “Per questo immagino che se andrò a ‘soddisfare dei bisogni’ con i miei amici non avrai niente in contrario”

    “Non tirare la corda, piccola” rispose lui con un bisbiglio minaccioso.

    “Perché no? Non mi vuoi bene, perché dovrei volertene io?”

    Afferrandola per il braccio in una presa forte, Spike cercò di tirarla a se. Solo per ricevere un pugno sul naso che lo spedì all’indietro e un calcio alla testa. Non guardandolo di nuovo, corse rapidamente giù per le scale e uscì dalla porta di entrata, sbattendola dietro di lei.

    “Tieniti la casa, per quel che mi importa.” borbottò desiderando poter incontrare qualche demone per scaricare la sua rabbia.

    Cominciò a correre per mettere molta distanza tra lei e il vampiro che c’era a casa sua. Sentì una presenza potente dietro di lei. Prima che avesse l’opportunità di reagire, qualcuno le avvolse delle mani attorno al collo in una presa soffocante.

    * * * * *

    Seguendo il profumo di Buffy sino al parco vicino, Spike sentì il profumo del suo sangue. Il cuore gli si strinse quando vide Buffy in braccio a Angelus con le zanne nel collo della giovane ragazza.

    “NO!”

    Guardando Spike che si avvicinava, Angelus strinse la presa intorno alla gola della giovane ragazza. “ Avvicinati ancora e le addento il collo”

    Spike ingoiò sentendolo. Buffy era pallida per la perdita di sangue, sentì il suo demone ululare al fatto che Angelus aveva riaperto le ferite che gli aveva fatto sul collo qualche giorno prima.

    Lottando per mettersi diritta, Buffy lottò con la poca forza che aveva contro il vampiro facendolo ridere.

    “Cosa per l’inferno vuoi, Angelus?”

    “Mi sembrava abbastanza ovvio, Willie. La voglio”

    “No” ringhiò.

    “Mi spiace, Spike” disse Angel in tono basso “ Quello che è tuo e mio. Non lo immaginavi?”

    “La cosa divertente…” rispose Spike “ E che lei è mia!” tenne l’occhio su Buffy che era ancora stretta tra la braccia del suo Grandsire “E…cosa direbbe Darla?”

    “Pensi che gli importi dei miei giocattoli? Hai vissuto con noi per anni e non ti ricordi? Lei mi ha portato un sacco di giocattoli, se non ricordo male”

    Buffy rabbrividì alle sue parole “Lasciala andare” disse Spike in tono basso.

    “Non preoccuparti. Ti prometto di dartene un po’ prima che finisca. Sono sicuro che ha una buona capacità di resistenza”

    Gli occhi di Buffy si allargarono leggermente dalla paura guardò Spike in una conversazione silenziosa, poi diede una testata sul naso a Angelus. Lui inciampò all’indietro urlando di dolore lasciandola andare, mentre lei finiva sull’erba umida.

    Spike subito si affrettò verso il suo Gransire. Che si stava tamponando il naso.

    Ansimando per l’aria, Buffy tentò di riprendersi dalla perdita di sangue, alzò la testa a guardare Angelus e Spike.

    Si guardavano con odio mentre i demoni ringhiavano.

    Lei si passò le mani nelle tasche cercando un paletto, poi si ricordò che non indossava gli stessi vestiti che aveva nella ronda. Si guardò in giro cercando di vedere qualsiasi cosa che poteva essere usato come paletto. Lo vide, si spinse dolorosamente verso di esso.

    Gettando uno sguardo a Buffy, Spike spalancò gli occhi quando vide Angelus buttarsi verso di lei. Sentendo una stretta al cuore quando il suo Gransire si avventò su di lei, vide Buffy afferrare il pezzo di legno, ma venne buttata a terra.

    Correndo più veloce che poteva, Spike afferrò il pezzo di legno da terra e lo conficcò nel cuore di Angelus, prima che le sue zanne raggiungessero la giugulare di Buffy per la seconda volta. Sentendo un piccolo strappo, mentre guardava il suo gransire esplodere in polvere e rivolse subito lo sguardo alla cacciatrice ferita.

    “Buffy” disse piano, inginocchiandosi sull’erba vicino a lei “Stai con me, amore”

    “Spike” disse debolmente Buffy, aprendo gli occhi incapace di tenerli aperti “Sto morendo?”

    Spike strinse la mascella ascoltando il suo battito cardiaco.

    “No” disse dolcemente alzandola nel suo abbraccio “Sei la cacciatrice” continuò con un sorriso rassicurante mentre lei appoggiava il capo sul suo torace. “Ci vuole più di un morso per ucciderti”

    “Dove stiamo andando?” bisbigliò lei.

    “A cercarti aiuto, piccola”

    “Pensavo che non ti interessasse di me”

    Prendendo un respiro profondo Spike guardò la ragazza salva nelle sue braccia “Ho mentito”

    Capitolo 17

    Sentendo le nubi che si affievolirono lentamente quando aprì gli occhi, Buffy raggrinzì il naso quando un odore sterile le riempì i sensi. Poteva sentire una pressione sulla mano, lottò per rimanere cosciente, sbattendo gli occhi per mettere a fuoco la vista.

    “Buffy?”

    Girando lentamente la testa, fu sorpresa di vedere Spike seduto al suo fianco, che teneva la mano.

    “Come ti senti, amore?”

    Aprendo la bocca per rispondere, la richiuse rapidamente quando la sentì come se fosse piena di cotone. Prendendo un profondo respiro ed ingoiando come poteva, Buffy tentò di nuovo. “Cosa stai facendo qui?” chiese con bisbiglio roco.

    “Ero preoccupato per te,” disse lui leggermente.

    Pezzi di memoria cominciarono a ritornare, ricordando quello che era successo. “Non gli hai permesso di uccidermi,” bisbigliò confusa.

    “No,” bisbigliò, notando come Buffy si girò per guardarlo.

    “Perché?” chiese, inclinando la testa guardandolo.

    “Che pensi tu?”

    Voltandosi dall’altra parte con le lacrime che brillavano negli occhi, lei prese un profondo respiro. “Perché vuoi tu questo onore,” disse in un bisbiglio soffocato.

    La mano di Spike immediatamente andò a prenderle il mento in una presa forte. “Credi realmente che sia così?”

    “Non so più a cosa credere,” bisbigliò Buffy come le lacrime che le scendevano sulle guance.

    Prendendo un profondo respiro, prima di mettersi in piedi e camminare in piccoli cerchi per la stanza dell’ ospedale, Spike si pizzicò il ponte del naso. “Quindi… questo è il momento della verità?” mormorò, strofinandosi con la mano il collo prima di affrontarla di nuovo. “Cosa vuoi sapere?”

    “Drusilla,” disse semplicemente Buffy.

    Aprendo la bocca per rispondere, Spike fece una pausa quando un’infermiera camminò nella stanza.

    “Oh, sei sveglia,” disse la donna allegra, dando dell'acqua a Buffy. Ingoiando impazientemente il liquido, lei sospiro di sollievo quando la sensazione di cotone in bocca sparì. “Come si sente?”

    Buffy alzò leggermente le spalle. “Bene quanto posso aspettarmi.”

    “Bene,” disse lei con un ghigno. “Spedirò il dottore qui, quando lui trova un'opportunità. Adesso si riposi un po'.” La donna si girò camminare fuori dalla porta ma si fermò con la mano sulla maniglia, girandosi di nuovo per affrontarli. “Anche lei dovrebbe riposarsi” disse a Spike prima di rivolgersi a Buffy. “Il suo ragazzo era molto preoccupato. Non ho mai visto un uomo così ansioso.”

    Girando di nuovo il suo sguardo su Spike quando la donna andò via, lei tentò di non mostrare come il semplice commento l’aveva colpita. “E’ la verità?”

    “Pensavo che ti avrei persa,” disse lui leggermente.

    Buffy prese un profondo respiro, volendo ignorare l'affermazione finché la verità non fosse uscita fuori. “Okay… torniamo sul tema.”

    “Giusto,” disse lui con un cenno. “Dru…Dru era il mio sire.”

    “E l’amavi,” bisbigliò lei, sapendo già quella parte della storia. “Che è successo?”

    “E’ morta,” disse quietamente Spike, alzando gli occhi verso Buffy, tentando di captare la sua reazione.

    Giocando nervosamente con la coperta, lei ingoiò il grumo nella gola. “Lo uccisa io,” affermò leggermente.

    “Come fai…”

    Guardandolo con occhi tristi, Buffy tentò di prendere un altro respiro per calmarsi. “Se non sono stata io, allora chi? Sei venuto a Sunnydale volendo il mio sangue, facendo il Signor Criptico e dicendo che avevi le tue ragioni per volermi morta. E mi dici che non lo polverizzata io?”

    “L’hai fatto,” bisbigliò lui. “A Los Angeles.”

    Pensando all'estate passata, Buffy ricordò la donna nel vicolo. La mano andò inconsapevolmente all’ addome dove ancora c’era la cicatrice.

    Guardando la sua mano, Spike andò a sedere vicino a lei sul letto, la mano scivolò sopra la sua che, carezzandole dolcemente lo stomaco attraverso la stoffa sottile del vestito da ospedale.

    “Si, supposto che dovrei sentirmi dispiaciuta?” chiese, più duramente di quanto intendeva.

    Il sopracciglio di Spike si alzò mentre la guardava. “È probabile che quello sarebbe un bel gesto,” borbottò, tirando via la mano ed alzandosi.

    Guardando nella direzione opposta, Buffy prese dei profondi respiri per controllare le emozioni. “Lei era una vampira, io la cacciatrice… avrei dovuto leggergli l’etichetta di avvertimento?”

    Spike si voltò con l’ambra che gli balenava negli occhi. “Non lo so, Cacciatrice… l’hai fatto?”

    Distogliendo lo sguardo da lui, Buffy strinse la mascella per non permettere al mento di tramare più di quello che già faceva. Gli diede uno sguardo duro prima di spostare i lenzuoli dal suo corpo e scendere dal letto.

    “Cosa per l'inferno maledetto pensi di fare?” chiese Spike, facendo il giro del letto per afferrarle il braccio.

    Liberandosi dalla sua presa, Buffy afferrò i jeans dalla pila di vestiti sulla sedia e se li mise. “ME ne vado,” affermò semplicemente, prima di estrarre l' IV (somministrazione del cibo per vena, flebo) dalla sua mano, fremendo per il lancinante dolore.

    Guardandola sotto shock mentre gli rivolgeva la schiena e si lasciva scivolare il vestito dalle spalle, Spike controllò la reazione vedendola nuda, ma lei si mise la camicia dalla testa e scivolò nelle scarpe. “Non dovresti andare via, Cacciatrice,” disse finalmente con tono basso. “Non stai bene.”

    “Cosa te ne importa?” chiese Buffy, voltandosi e gettando le braccia in aria. “Guarigione da Cacciatrice, ricordi?”

    Guardandola per un momento mentre si girava e andava verso la porta, Spike si fermò contro il muro in equilibrio.

    “Buffy,” chiamò, inseguendola all'ascensore quando uscì fuori dallo stordimento. Scivolando dentro prima che le porte si chiudessero, la spinse contro il muro, fissandola profondamente negli occhi per un lungo momento. “Perché per l’inferno sei arrabbiata?”

    “Stai lontano da me, Spike,” bisbigliò, le lacrime che minacciavano di uscire.

    “Cosa -”

    Spike fu interrottò da Buffy che lo spingeva attraversando le porte che si aprirono. Lui la seguì fuori dell'ospedale nella sera con un sospiro pesante. Dopo alcuni momenti di silenzio, finalmente parlò. “Sei arrabbiata perché alla fine ti ho detto la verità?”

    “Sono arrabbiata perché desideri che al posto mio ci sia lei,” disse leggermente Buffy, fermandosi quando sentì Spike afferrarle in modo violento il braccio.

    “Cosa?”

    “Ti aspetti che mi senta dispiaciuta per lei… se lei non fosse morta, allora lo sarei io ed è questo quello che tu vuoi.”

    Lo stomaco di Spike si contorse quando le lacrime cominciarono a scivolare giù per le guance di Buffy. “Non lo mai detto.” bisbigliò.

    “Ma è quello che vuoi,” mormorò, allontanandosi da lui.

    “Per l’inferno maledetto, donna, ho appena ucciso il mio grandsire per te!”

    Buffy si fermò, mordendosi nervosamente il labbro girandosi ad affrontarlo. I suoi occhi erano scoraggiati, ma ancora poteva vedere le lacrime sulle sue guance. “Non posso farlo, Spike,” bisbigliò con voce straziante.

    “Cosa non puoi fare, amore?” chiese lui, ammorbidendo il tono avvolgendole le braccia intorno alla vita.

    “Non posso competere con qualcuno che hai amato per un secolo… qualcuno che io ti ho tolto, non posso…”

    Spike la tirò più vicino a se come lei rimase zitta, con un singhiozzo soffocato, lui le mise una mano sul retro della testa, lisciandole i capelli mentre piangeva. “Non c'è competizione, gattina,” bisbigliò. “Tu sei qui, lei non c’è. Fine della storia.”

    “Ma tu la vuoi qui,” mormorò lei.

    “No,” disse lui leggermente. “Voglio te.”

    Aggrappandosi al suo spolverino, Buffy era spaventata che se gli avrebbe permesso di andare, lui sarebbe sparito. “Ti amo,” bisbigliò lei attraverso i singhiozzi. “Ti amo così tanto che mi spaventa a morte.”

    Prendendo un profondo respiro per tenere a freno le lacrime, Spike appoggiò la testa sulla spalla di lei, lasciandole un bacio gentile. “Lo so,” bisbigliò, sentendola rilassarsi tra le sue braccia. “Ti amo anche io.”

    Capitolo 18

    Una settimana più tardi, Spike bussò timidamente alla porta, mettendosi le mani nelle tasche dietro dei jeans, indietreggiando. Era una settimana che non vedeva Buffy e gli mancava.

    Guardò la reazione di Joyce Summers quando gli aprì la porta, capì che Buffy aveva chiarito con lei chi era veramente lui.

    “Signora Summers” disse lui in un saluto gentile, chinando la testa.

    Joyce tolse la mano dal cuore e gli offrì un sorriso nervoso “Ciao”

    “Buffy è in casa?” chiese leggermente guardandola mentre accennava col capo.

    “Entra. E appena…tornata”

    La guardò come saliva frettolosamente i gradini, Spike aspettò che Buffy scendesse prima di chiudere la porta. Gli lanciò un sorriso gentile che si affievolì quando la vide torcersi le mani insieme.

    “Qualcosa non va, amore?” chiese lui, avvolgendogli le mani attorno alla vita.

    “Ho pensato che te ne fossi andato” disse leggermente Buffy “Non ti ho visto per molto tempo”

    “Lo so, piccola” bisbigliò lui accarezzandogli i capelli “Sono stato occupato, ma ora sono qui”

    Buffy accennò col capo alzando le labbra per baciarlo teneramente”

    “Voglio mostrarti una cosa” bisbigliò Spike tirandosi indietro “Vieni con me?”

    “Si” disse lei, facendogli segno che andava ad avvertire sua madre che usciva.

    “Pronta, gattina?” le domandò quando riapparve.

    “Si” rispose, sorridendogli mentre lui la prendeva per mano conducendola fuori. “Dove andiamo?”

    “E’ una sorpresa” gli disse con un sorriso.

    * * * * *

    Quindici minuti dopo, Spike condusse Buffy in una piccola casa “Sorpresa”

    Buffy lo guardò confusa con gli occhi allargati “E’ tutto tuo?”

    “E’ tutto nostro” mormorò Spike tirandola più vicino a se.

    “Quindi è questo che hai fatto per tutta la settimana?” gli chiese guardandolo.

    Conducendola in una stanza aprì una porta con un sorriso leggero “No…ci è voluto solo un giorno o due”

    “E gli altri giorni dove sei stato?” gli chiese Buffy, seguendolo nella stanza guardando il soggiorno spazioso.

    Prendendo un profondo respiro, Spike chiuse la porta dietro di se “Stavo cacciando”

    La guardò quando la sentì irrigidirsi e tirarsi indietro. Gli occhi di Spike si spalancarono quando si rese conto di cosa stava pensando e scosse freneticamente la testa.

    “Non è quello che volevo dire” disse avvicinandosi a lei lentamente.

    Buffy si rilassò “Cosa allora?”

    “Ho cercato i fornitori più vantaggiosi di sangue” disse piano.

    La bocca di Buffy si spalancò “Tutti?”

    “Solo quelli di Sunnydale”

    Vedendo i suoi occhi inumidirsi per le lacrime e il labbro inferiore martoriato dai denti, Spike rimase confuso prima di vederla buttarsi tra le sue braccia e baciarlo appassionatamente.

    Allontanandola per un momento, Spike sorrise “Non mi aspettavo una reazione del genere”

    “Non posso crederci che l’hai fatto” disse lei leggermente, passandogli una mano sugli zigomi.

    “Farei tutto, basta che lo chiedi”

    “Fai l’amore con me” chiese innocentemente mentre gli occhi di Spike lampeggiavano di desiderio.

    “Sei sicura?” gli chiese, mentre il suo corpo reagiva al suo.

    Accennando con la testa lei avanzò verso di lui togliendosi la maglietta dalla testa, Spike si dimenticò che non aveva bisogno di respirare quando vide la sua pelle dorata esposta. Togliendosi velocemente i vestiti, stappò a lei quelli che rimenavano.

    Sorridendogli, Buffy lo tirò a se per un bacio tenero, stendendosi per terra finché lui non le fu sopra. Spike chiuse gli occhi quando sentì la mano di lei circondargli la lunghezza e posizionarla sul suo ingresso.

    Respirando profondamente lui affondò lentamente nel suo corpo, ascoltando il gemito di piacere di lei quando la riempì. Le sorrise gentilmente mentre cominciava a spingere, Buffy chiuse gli occhi incontrando le sue spinte che aumentavano d’intensità, tanto che Spike dovette lottare contro il suo demone.

    Le poso la faccia contro il collo, cercando di controllarsi. Vide che Buffy non si tirava indietro, il demone venne fuori al profumo famigliare e ringhiò quando vide il marchio del suo Gransire sulla donna che amava. Buffy si tese momentaneamente prima di afferrarlo e tirarlo a se.

    “Fallo” bisbigliò.

    Spike scosse la testa allontanandosi.

    “Spike” lo chiamò lei “Ho fiducia in te…so che non mi farai male”

    “E’ troppo pericoloso” disse lui.

    Si inarcò incontrando le sue spinte, prima di sorridere quando un’idea gli si formò nella mente.
    “Vuoi veramente che porti il marchio di Angelus su di me?”

    Scivolando di nuovo nella faccia del demone, Spike prese un sospiro prima di affondare le zanne nella sua pelle tenera assicurandosi di tenere ‘William’ vicino alla superficie mentre cominciava a bere il sangue. Si tirò indietro tornando alla sua faccia umana e la guardò negl’occhi.

    “Mia”

    “Tua” fu d’accordo lei prima di tirarlo di nuovo a se inarcandosi, prima di gridare il suo orgasmo mentre lui veniva con lei.

    Tirandosi indietro, Spike la baciò dolcemente sulle labbra, poi vide le lacrime che gli brillavano negliocchi.

    “Ti amo” bisbigliò lei con un sorriso.

    “Ti amo” rispose lui “Solo tu… per sempre”


    FINE!

    Commenti :D
     
    Top
    .
  5. Spuffy_Mikela
     
    .

    User deleted


    bellittimaaa
     
    Top
    .
4 replies since 9/4/2011, 20:38   654 views
  Share  
.
Top