City of Angels by Bittenandstaked

tradotta da Lira. Completa.

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  1. katespuffy
     
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    SPOSTATO TOPIC DI Lira , TRADUTTRICE DI QUESTA STORIA, INTEGRALMENTE

    CITAZIONE
    Mentre aspetto il permesso da una scrittrice di tradurre una sua fanfiction, ho pensato che sarebbe bello per me ...sperando che lo sia anche per voi ...ripostare quella mia primissima storia tradotta, che mi ha preso tantissimo tempo, ma che ora dico ne è valsa assolutamente la pena!!!

    Quindi, per chi non l'avesse, ma anche per chi l'ha letta e riletta 1000 volte ...CITY OF ANGELS di Bittenandstaked!!!

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    Subject: Buffyverse
    Warnings for: nessuno
    Rating: NC-17
    Genere: commedia
    Storyline: dopo la puntata "The Gift"
    Spoiler: nessuno
    Lunghezza: 66 capitoli
    Summary: Post season 5, Buffy sconfigge Glory ed è viva. Dawn convince Buffy ad ospitare Spike a casa loro dopo che la sua cripta è stata distrutta nello scontro finale. Un mese è passato e Buffy riceve una chiamata da suo padre, che è tornato in America con la sua nuova moglie e vuole che Buffy e Dawn vadano a stare da lui per due settimane. C'è un problema, Dawn dice al padre che Spike è il ragazzo di Buffy e così il vampiro deve fare la parte dell'innamorato a LA, dove le cose tra lui e Buffy andranno un pò oltre l'amicizia e Angel farà la sua apparizione.
    Link dove trovare la ff originale: www.talesoftheslayer.com

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    Capitolo 1

    Buffy disinserì l'allarme e di mise lunga distesa vicino al suo letto, il leggero lenzuolo che copriva appena, nascondendo, la sua nudità. Ella si portò vicina per premere l'avvio della casseta musicale nel suo stereo per poi dopo tornare indietro nel suo letto e chiudere gli occhi mentre la musica scorreva su di lei.

    But under skinned knees and the skid marks
    Past the places where you used to learn
    You howl and listen
    Listen and wait for
    The echoes of angels who won't return.

    Buffy sospirò e ascoltò ogni parola, l'anno passato era stato l'inferno e lei aveva visto tutto il susseguirsi degli eventi per arrivare ad una caldissima estate con Spike prostrato ai suoi piedi. Willow era andata con Giles in Inghilterra a studiare magia, Xander era sempre indaffarato con Anya lasciando Buffy con Spike e Dawn. Buffy si disse che non era così male vivere con lui, insieme a casa Summers (avendo distrutto la sua cripta durante la lotta finale con Glory che è stata vinta senza aver dovuto sacrificare nessuno) se non si contava il fatto che faceva un gran disordine o giocando con Dawn o guardando la televisione. Non era così male.

    He's everything you want, he's everything you need,
    He's everything inside of you that you wish you could be.
    He says all the right things at exactly the right time
    But he means nothing to you and you don't know why

    You're waiting for someone..

    Il tono cambiò inaspettatamente e Buffy si sedette sul letto e fece attenzione allo stereo con fare incredulo.

    Oh you silly thing, you've really gone and done it now.
    Oh you silly thing…

    Buffy centrò il bottone della pausa. Musicassetta di musica Punk voleva dire solo una cosa.

    "Spike!" gridò con tutta l'aria che aveva nei polmoni, e quando non lo vide arrivare velocemente gridò per l'ennesima volta. "Spike!! Che tu sia dannato!"

    Spike aprì la porta e si arrestò mettendo un asciugamano sui suoi capelli bagnati e uno attorno alla vita. Buffy stava sul letto, bocca aperta alla vista di lui inzuppare e lasciare impronte sul suo tappeto. Un milione di imprecazioni da dire si insinuarono nella sua testa, ma la sua gola si comprimette.

    "Urla un pò più forte la prossima volta così sveglierai anche i morti." Spike le sorrise compiaciuto e fermo con un nodo l'asciugamano intorno alla vita.

    "C'è dello stupido punk sulla mia musicassetta." Buffy bloccò la mandibola e velocemente aggiustò il lenzuolo per coprirsi di fronte a lui. Ma i suoi movimenti attirarono la sua attenzione.

    "Che cosa hai intenzione di fare con me? Sei nuda?" Spike la fissò e inclinò la testa da un lato.

    "Spike! Sei un porco e l'unico che ascolta musica punk in questa casa. Ricordami, perchè sei in casa mia?"

    "Perchè…"

    Dawn stava camminando lungo il corridoio e cantava. "Desidero essere calmato…"

    Essi si girarono all'unisono mentre la ragazza varcava la soglia della stanza. Spike rise alla vista della faccia terrorizzata di Buffy.

    "Ho interrotto qualcosa?"

    "Dawn, hai registrato tu sulla mia musicassetta?"

    "Solo per fermare quella negna che ascolti ogni mattina, la sanno anche i muri!" detto questo alzò le braccia e uscì in corridorio.

    "Ecco! Io posso pensare che tu abbia corrotto mia sorella ma che lei ascolti quella musica è impensabile ." Buffy colpì Spike con una occhiata nera.

    Egli la guardò e si sedette sulla sponda del letto vicino a lei. Buffy si aggiustò meglio il lenzuolo.

    "Vuoi parlarne?" Il suo tono era calmo e i suoi occhi sprofondavano in quelli verdi di lei e Buffy giocava con il lenzuolo sperando che lui non volesse fare quello che lei stava pensando. Quel suo modo di fare lasciava la ragazza senza difese e la mandava in surriscaldamento.

    "Scusa. Era di Riley." Buffy borbottò tirando ancora di più il lenzuolo. Spike allora le passo il maialino che lei aveva sempre amato e questo la fece sorridere e al tempo stesso malediceva Spike che riusciva sempre a capirla nel più profondo.

    "Mr Gordo fa diventare le cose migliori?" disse il vampiro alzando le due sopracciglia e Buffy notò che aveva sporto le labbra.

    Un caldo desiderio di mordicchiargli il labbro inferiore interferì sui movimenti della sua mano che, non sapendo cosa farne, la ripose vicino a quella del ragazzo sul letto.

    "Indovinato, questi anni sono stati un inferno. Tutte le persone che amavo mi hanno lasciata"

    "Io ti capisco ma devi andare avanti senza quell'animale. Eri giovane e non lo amavi, ricordi? Devi cercare la forza dentro di te. Divertiti Buffy, let go."

    "Quando sei diventato così intuitivo?"

    "Non vorresti credermi se te lo dicessi." Spike toccò la mano di lei e lasciò la stanza.

    Sorprendentemente non ritirò la mano al contatto e non lo colpì con un commento cattivo. Aveva perso la capacità di danneggiarlo a parole. Il mese già passato in sua compagnia le aveva dato l'opportunità di osservarlo da vicino. Circa tre giorni prima la ragazza aveva ammesso a sè stessa che era un tipo piacevole, e che sotto la facciata da cattivo ragazzo era sensibile e grazioso.

    Spike le aveva dato l'energia di parlare della vita come nessun altro aveva fatto prima, ma qualcosa le diceva che nn era il solito vampiro quello che aveva davanti. Non era però ancora un uomo, ma lei e la sorella non avevano bisogno di un gentiluomo al loro fianco.
    Buffy rimase un pò confusa da quei pensieri. Sentì allora il ragazzo e la sorella ridere e questo la commosse e sperò che l'apocalisse prossima arrivasse tra molto, molto tempo.






    Capitolo 2


    "Che cosa vuoi per colazione, Spike?" Dawn gli borbottò ballando per la cucina.

    Spike si sedette al tavolo a leggere il giornale e per risposta le sorrise. Dawn si sedette e rovistò nella scatola dei cereali per cercare la sorpresa, spargendo tutto il contenuto fuori dalla scodella.

    "Briciola non fare ciò che dopo sai dovrai pulire per aiutare in questa casa." Rivolgendole il miglior sorriso che stava a significare ' fai come ti ho detto' e che aveva provato continuamente nella sua stanza.

    Buffy stava entrando in cucina quando sentì il discorso. Il tocco che lei usava con Dawn per quelle cose era molto differente da quello usato dal vampiro e decise di nascondersi e di ascoltare di nascosto.

    "Ma Buffy ha la forza della cacciatrice." Dawn piagnucolò rimettendo a posto il tutto.

    "Ma non è un mulo. Tu vuoi che le persone ti trattino come una adulta, allora potresti incominciare a comportarti come tale."

    "Come vorresti essere trattata? Ti comporti come un bambina." Il suo tono era tagliente e Spike riconobbe che era la voce di Buffy.

    "Scricciolo io non ti sto dicendo cosa devi fare, ti sto solo dando suggerimenti. Pensa a quanto ha lavorato tua sorella quest'anno e a quanto stress ha accumulato. Lei è testarda e non lo ammetterà mai, ma ha bisogno del nostro aiuto. C'mon Dawn." E le diede una rapida occhiata da sopra il giornale, Dawn sprofondò e Buffy sospirò.

    "Okay, io la aiuterò e voi mi tratterete dall'adulta quale sono." E detto questo baciò Spike sulla guancia. "Sono fuori al centro commerciale."

    "Torna prima che si faccia buio, molte cose cattive stanno aspettado di mangiare una piccola donna."

    Buffy potè vedere la sorella roteare gli occhi e dirigersi veso la porta. Stava per salire le scale quando sentì Spike dietro di lei.

    "Spia." grugnì lui.

    "Non posso essere una spia in casa mia." Buffy sussultò al suono del telefono, ma non potè muovere un muscolo perchè il ragazzo ostruiva il passaggio.

    "E' probabilmente per me." Dawn afferò la cornetta.

    "Spia." Sussurò Spike nelle orecchie di Buffy e la oltrepassò per andare in soggiorno. Si sentì cedere le ginocchia, ma giustificò il fatto con lo squillare del telefono piuttosto che per l'effeto delle parole dolcemente sussurrate nel suo orecchio.
    Lo osservò mentre accendeva la tv, si distendeva sul divano, metteva una mano dietro la testa e si rilassava.

    "Buffy è papà. Qualcosa riguardo LA." Dawn passò il ricevitore a Buffy.

    Dawn diede a Spike uno sguardo preoccupato. lui aveva sentito solo la parola LA, l'unico posto dove non avrebbe mai voluto tornare. Poteva già immaginare Angel a braccia aperte per la sua amata e pronto a tornare indietro.

    "Okay papà, lunedì. Okay. Fine. Che cosa? No, è appena... Okay... Sarà lì." Buffy scoccò uno sguardo al vampiro che la guardò preoccupato. "Okay, ci vediamo. Bye." rimise poi a posto il ricevitore.

    "Andiamo a LA per due settimane a partire da lunedì." Buffy alzò le braccia alquanto preoccupata.

    "Ci vediamo tra due settimane, terrò bene la casa per voi." Spike si rilassò ancora sul divano.

    "Non mi hai capito. Ho detto andiamo a LA."

    Capitolo 3

    Spike la guardò con aria confusa. "Come vengo dentro questa cosa io?"

    Spike fermò Dawn, catturandola con un braccio.

    "Briciola?" La sua voce era mortale; il pensiero di andare a L.A. lo alterava.

    "Bene, ricordi quando l'altra volta hai risposto tu al telefono?" Dawn vide Buffy avvicinagli e cingierle l'altro braccio e si chiese se lei l'avesse capita.

    "Sì, voi due mi avete buttato fuori e lasciato da solo." Spike era confuso e lo diede a vedere.

    "Bene, il giorno dopo quando parlai con papà mi chiese chi eri e perchè abitavi in questa casa."

    "Dawn che cosa gli hai detto?" Buffy disse fuoriosa.

    "Ero nel panico e gli ho detto che voi due...an, um, lo sapete." Dawn gemette dal dolore: la mano di Spike era fredda e le faceva male il braccio.

    "Sputa fuori il rospo."

    "Oww." Il dolore era reale e così il vampiro mollò la presa invitanto però la ragazza a parlare....gli si era anche azionato il chip.

    "Dawn!" si intromise Buffy.

    "Io dissi a papà che state assieme. Volle sapere chi eri e gli dissi che eri William e che uscivi con Buffy da pochi mesi."

    "Dawn! Come hai potuto?" Buffy sprofondò nella sedia di fronte a loro, Spike pensò che era esausta ma era difficile pensare a qualcosa da dire per tirarla su visto che aveva le saette nella testa a causa dell'innesto del chip.

    "Buffy, quello che ha detto è meglio che dire 'E' un vampiro e le tue figlie sono rispettivamente una cacciatrice di demoni e una chiave ormai defunta.' No?" Spike cercò di sorridere ma il dolore era lacinante.

    Buffy apprezzò la volontà del vampiro di far luce sulla vicenda, Dawn cercò di scappare.

    "Torna prima del tramonto, briciola. Poi resterai in casa fino a lunedì." Spike fece del suo meglio per parlare e poi si sedette affondando il cranio tra le mani.

    Dawn gli sorrise ed uscì. Buffy si avvicinò a Spike e la testa di lui era praticamente sulla coscia di lei. Lo guardò e gli mise le dita tra i capelli.

    "Tutto okay?" Cercò di nascondere la preoccupazione nella voce, ma sapeva che lui l'aveva percepita.

    "Passerà." Alzò lo sguardo e la osservò con i suoi occhi blu.

    "Vuoi un'aspirina?" Le dita di Buffy continuavano a giocare con i suoi capelli ancora bagnati dalla doccia e tutti spettinati e così decise di pettinarglieli.

    "Non va molto bene per il mio cervello, ma il tuo gesto mi sta facendo passare il dolore." Egli lo aveva gradito e lo ritenne molto intimo. Chiuse gli occhi e il dolore passò sotto il suo tocco.

    "Spike?" Buffy sorrise per come il suo tocco lo avesse rilassato. Due mesi prima non lo avrebbe fatto, ma ora la sua presenza la faceva sentire bene.

    "Mmm piccola?"

    "So che non vuoi venire a L.A. e non posso forzarti, ma…" Buffy aveva incominciato a tracciare circoli sulle tempie di lui con le sue calde mani. Lui fremette e chiuse gli occhi.

    "Io guido. Se va bene alla mia ragazza, Buffy?" Spike fece le fusa come un gatto e Buffy si sentì felice come non lo era da tempo.

    "Grazie William." Gli piantò un bacio sulla fronte e si alzò.

    Spike sentì un sentimento di calore nello stomaco, aprì gli occhi: lei lo stava guardando. Buffy sentì come delle farfalle nella pancia quando incrociò il suo sguardo ammagliante.

    "Meglio ora?" Disse lei tranquillamente.

    "Penso avrò un infarto." Sorrise e la fece sorridere.

    "Hai mangiato?" Buffy cercò di mascherare la sua eccitazione.

    "No, sto bene. Ora tu devi conoscermi bene per poter ingannare tuo padre."

    "Come devo? E tu?"

    "Buffy, sii seria, io conosco tutto di te. Chiediti cosa conosci di me?" E si rintanò nella sua stanza che poi era quella di Joyce.

    Capitolo 4
    Buffy si distese sul suo letto, prese un blocco e cominciò a scrivere.

    Cose che so di Spike:
    1. è un vampiro;
    2. è vecchio (nota: quanto vecchio?);
    3. il suo nome è William (nota: William cosa?);
    4. mi ama (okay, lo ammetto);
    5. gli piace provare ad uccidermi (mi piace provare ad ucciderlo);
    6. le sue precedenti ragazze sono state delle vampire;
    7. ama Dawn;
    8. ha ucciso due cacciatrici;
    9. siamo stati insieme una volta per un incantesimo;
    10. ringhia nel sonno?


    Buffy rise. Avrebbe potuto sentirlo dalla porta. Ascoltò. Silenzio. Allora si alzò e si mise fuori dalla porta.

    Spike ringhiò e disse qualcosa a proprosito della sua Desoto, di L.A. e di una checca. Buffy mise una mano sulla bocca per non ridere e aprì leggermente la porta. Mentre lui ringhiava, la risata di lei si trasformò in sbadiglio. Vederlo dormire la rendeva assonnata.

    Spike stava dormendo su un fianco, con una gamba fuori dalle coperte, e la sua posizione fece sorridere Buffy. Pensò che fosse nudo, ma questo non la fermò dallo spiare. Ho visto uomini nudi prima d'ora. Niente di speciale.

    Era la stanza di sua madre, ma Spike l'aveva cambiata. Non c'erano poster. Le lenzuola erano rosso porpora e le tende raddoppiate. Spike ringhiò piano e fece un piccolo rumore con la bocca.

    "No...checca… mia… sempre mia…" ringhiò ancora.

    "Cosa è tuo Spike? Cosa ha la checca, intendo, cosa ha Angel di tuo?" Buffy si avvicinò ai piedi del letto.

    "Buffy… no… lasciala sola… ti ucciderò…" Spike rotolò sull'altro fianco e afferrò il cuscino.

    "Oh, vedo." Rise.

    Buffy si sedette sul bordo del letto e prese le sue note. Aggiunse 'ai suoi simili piace dormire nudi', 'beve sangue e whisky', 'gli piacciono le ali di pollo', 'è quasi carino quando dorme'...e, guardandolo dormire, si addormentò anche lei.

    Spike si svegliò e vide Buffy dormire sul bordo del letto con la bocca socchiusa. Prese le note che aveva in mano e le lesse divertito. Lei fece un grugnito nel sonno. Sta sognando di me?

    Accese la luce della lampada, che la colpì in pieno volto.

    "Hey." Mormorò lei mettendo una mano sulla faccia e, quando aprì pienamente gli occhi, emise solo un piccolo... "Oh."

    "Oh, effettivamente. Prendi." Le passò le note. "Hai realizzato che non conosci molto di me. Ed è spiandomi che cercavi informazioni?"

    "Un mondo di eww. Ho fatto un pisolino solo perchè il tuo ringhio mi ha assonnata."

    "Io non…" Guardò la lista. "Apparentemente lo faccio. Però non parlo nel sonno."

    "Io...? E uh, lo fai." Arrossì un poco.

    "Qualche volta." Continuò nella lettura della lista. "Sono William, che è vecchio e si nutre di ali di pollo, sangue e whisky. Siamo stati fidanzati una volta." Detto questo la vide arrossire. "Uccido Cacciatrici, amo Dawn e dormo nudo." Guardò sotto le coperte e fece per continuare. "Sono un vampiro che ti ama e che è carino quando dorme. Tutto qua?"

    Buffy rotolò a fianco a lui senza pensare al fatto che aveva confermato che fosse nudo. Lei si sentiva confortata nello stare lì nel letto di sua madre con un assassino.

    "Vuoi la mia storia? Devi promettere che non ne parlerai con nessuno, in particolare con quel topo di biblioteca di Giles." Si girò verso di lei e mise a posto i cuscini. Lei annuì e sentì uno strano calore nel cuore.

    "Okay, hai la penna? Iniziamo."

    Capitolo 5

    "Il nome è William the Bloody o Spike." Ghignò a Buffy, ma potè vedere che non sarebbe stato tanto facile passare la sua intervista.

    "No. Non posso andare da papà e dire 'Papà, questo è Mr. The Bloody.' Per favore?"

    Spike si fermò e Buffy potè vedere dalla sua faccia che stava valutando le opzioni.

    "Thornton. Non dirlo a Giles altrimenti in 5 secondi avrebbe il mio intero albero genealogico e mi racconterebbe tutta la mia storia. Okay?"

    "E' carino. William Thornton. Suona modesto. Pensare che potrei essere Mrs Buffy Thornton. E' meglio che Mrs Buffy the Bloody." Buffy sorrise di incoraggiamento e pensò che forse era la prima che lo avesse mai detto.

    Spike le ricambiò il sorriso, il suono del nome di lei unito al suo gli diede una scossa di calore nel cuore e ripensò a quando, sotto incantesimo, lei non sapeva che nome mettere sugli inviti.

    "Modesto è la parola. Portato in questo mondo, William Thornton nacque nel 1852. Totale 150 anni, vampirizzato nel 1880." La vide annotare tutto e si chiese perchè si stava confessando così con lei, ma si sentiva bene.

    "28? Sembri più giovane, qualche fidanzata umana?" Buffy fece scomparire il suo sorriso quandò vide che Spike sembrava soffrire. "Tema difettoso."

    "C'era Celicy che mi rifiutò e mi abbandonò al mio destino. Ricordo ancora le sue parole, che poi sono uguale alle tue di quella sera in cui mi chiedesti di raccontarti delle cacciarice 'tu sei un essere inferiore'. Ma in un certo senso la ringrazio."

    "Perchè?" Buffy si dispiaque del fatto che avesse usato innavertitamente le stesse offese dell'unica altra umana che lui avesse mai amato.

    Sentì il suo stomaco contorcersi, lo doveva aver davvero ferito. Si ricordò del fucile: tanto da uccidermi?

    "Perchè incontrai Dru che mi diede l'eternità e la possibilità di incontrare la cosa più importante della mia vita." Spike la guardò profondamente e le passò le dita fra i capelli.

    "Me?" Buffy disse tranquillamente, sbalordita dal peso delle parole di lui. Non potè fermare le sue dita, ma non le passò neppure per la testa.

    "Oltrepassando, possiamo dire che lavoro al Magic Box. Che sono inglese e che ci siamo incontrati alla festa di non so che."

    "Spike." Non smise di pensare alle parole di lui.

    "Yes piccola?"

    "Sono felice che tu venga a LA." Buffy gli diede un caldo sorriso che fece ribollire il corpo di lui.

    "Cosa ci tocca fare per sembrare fidanzati?"

    "Non molto, tenerci occasionalmente per mano, sederci insieme e uscire la sera."

    "Tutte cose innocenti piccola. Ma riguardo ai baci ed a condividere la stanza? E se tuo padre vuole giocare con me a golf alla luce solare?" Spike ghignò e Buffy spalancò gli occhi presa alla sprovvista.

    "Non avevo pensato a ciò. Sono affamata." Le sembrò il caso di cambiare discorso. "Vediamo se è arrivata Dawn. Ho sentito la tv." Buffy si sedette sul letto.

    "Oltrepasseremo queste barriere da tuo padre. Ora chiudi gli occhi, tesoro." Senza avvertire si alzò e raccolse i sui vestiti dal pavimento.

    Buffy sentì le guance prendere fuoco e cercò di guardare da un'altra parte, ma il suo sguardo scorse un piccolo tatuaggio sulla sua natica sinistra, ma non riuscendo però a capire cosa fosse.

    "Non sapevo avessi…" Si fermò, capendo che ciò voleva dire che lo aveva visto nudo.

    Spike si infilò i jeans e si voltò verso di lei continuando ad allacciarseli.

    "Ho cosa?" La guardò e la vide seduta che toccava nervosamente il lenzuolo. Si accorse di come non ci fosse linea che divideva le sue guance dal lenzolo. "Oh. Guardona di una Buffy, ora conosco una parte di te che non sapevo esistesse."

    "No, l'ho appena intravisto e voglio sapere cos'è."

    Spike sospirò, si diresse verso di lei e si tirò giù i jeans, appena per esporre il tatuaggio.

    "Contenta ora?" Le ringhiò mentre lei osservava il piccolo cuore ardente con in mezzo una 'B'. "Speravo tu non lo vedessi e se ti è di consolazione avevo bevuto. Volevo siglare quel bacio del dopo incontro-Glory."

    "E' così bello." Buffy cercò con gli occhi quelli di lui. "Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me. Non so cosa dire."

    "Non sei pazza di me?" Spike rise e gli occhi di lei scintillarono mentre scuoteva la testa in senso di negazione.

    "Affamata." Con ciò Buffy abbandonò la stanza e corse giù per le scale.

    Spike rise di soppiatto, scese anche lui e pensò a come sarebbero state interessanti le prossime settimane. Per tutta la giornata Buffy evitò il suo sguardo, anche mentre gli parlava. Il suo comportamento però lo fece divertire.

    "Buonanotte, amore mio." Le disse e lei rispose con uno sguardo che diceva 'Maledetto il tuo sguardo Spike'.

    Capitolo 6

    Il giorno seguente fu speso ad impacchettare tutto il necessario per L.A. Buffy aveva insistito per rifare il guardaroba a Spike e lui fu letteralmente sorpreso nel vederla arrivare con camicie di colore scuro e jeans neri.

    "Spike, riguardo la macchina."

    Lui sollevò lo sguardo verso di lei dalla valigia che stava preparando.

    "Riguardo a cosa?"

    "Devo pulirla, non posso presentargli una Desoto ripugnante. Posso?"

    "Bene, tu pensa a tutto quello che è fuori. Io preparo i toast in cucina. Okay?" Spike prese degli altri vestiti e li buttò nella valigia alla rinfusa, non riuscendo così a chiuderla.

    "Sì." Disse lei tranquillamente e poi notò la valigia. "No. In quel modo rovinerai tutti i vestiti, lascia fare a me." Lo spostò di lato e rifece la valigia.

    Dawn rise sulla soglia della porta vedendo uno Spike confuso sul letto e Buffy che gli rifaceva la valigia.

    "State diventando così alla moda. A L.A. con tipi come voi possiamo andare in alcuni pub? E al cinema come le star?"

    "Forse." Buffy rispose continuando con la valigia.

    "Così voi due dovete fare pratica da fidanzati?"

    Entrambi guardarono impacciati la ragazza.

    "Papà capirà che non vi siete mai baciati prima se non fate pratica"

    "Dawn, ci siamo già baciati prima d'ora." Buffy, finita la prima valigia, si concentrò sulla seconda.

    "Ooh! Quando?" La faccia di Dawn si illuminò di interesse.

    "Quando eravamo sotto un incantesimo." Detto questo concesse un'occhiata a Spike.

    "Stupido incantesimo, come fai a ricordarti com'è, è stato un anno fa. Fate pratica. Se volete vi spiego come si fa."

    "Dawn!" Gridarono insieme.

    "Strane tendenze avete voi Summers." Spike aggiunse e Buffy arrosì. Dawn li guardò confusa.

    "Io non parto per L.A. finche voi non vi baciate." Incrociò le braccia e si appoggiò alla porta.

    "Bene!" Buffy sbattè il coperchio della valigia e guardò Spike. "Allora vieni qui."

    Spike si alzò e si mise di fronte a lei con un nervosismo tale che minacciava di sopraffarlo. Buffy si disse che era un bacio rapido e che non significava niente. Lei mise le braccia attorno alla nuca di Spike e sussultò un poco quando le mani di lui le cinsero la vita. Prendendo un respiro profondo, mosse le sue labbra fino a quelle di lui ed inclinò la testa di poco. Buffy chiuse gli occhi e le loro labbra si toccarono.

    Qualcosa dentro lo stomaco di Buffy la colpì mentre Spike spazzolava le sue labbra contro quelle di lei. Quest'ultima non potè più credere alla sua giustificazione e vide come era realmente quel bacio: caldo.

    Lei separò un pò le loro labbra da permettere alla sua lingua di scorrere lungo il labbro superiore di lui, per poi passare ai denti. Spike ringhiò nella bocca di lei, per poi attirarla più vicina a lui per non lasciarla fuggire. Buffy succhiò il suo labbro inferiore, per poi forzare ancora la lingua fra i denti e nella bocca di lui. Spike rispose immediatamente, affrontando la sua lingua calda con la sua e saccheggiando la bocca della ragazza con essa. Poi le leccò tutto il palato e Buffy diede un piccolo gemito e poi realizzò che era ormai fuori controllo.

    Buffy si tirò indietro e vide Dawn guardarli affascinata. Buffy arrossì vivamente e guardò Spike che ansimava visibilmente. Gli occhi di lui bruciavano in quelli di lei con una passione tale da mandarla in tentazione, anche se solo per un minuto. Il calore nello stomaco le fece dimenticare il fatto che forse era stata una cattiva mossa. Era visibile che ad entrambi era piaciuto.

    "Così briciola?" Spike fu il primo a parlare.

    "Baciala così davanti a papà e dovrai sposarla. Molto intenso. Adesso che sono soddisfatta vado a fare la valigia" E con questo se ne andò, lasciandoli soli.

    "Mi sono lasciata trasportare." Buffy agitò gli strappi delle valigie alcune volte.

    "Entrambi, micetta. Pensi che vada bene?" Spike sorrise imbarazzato, come lei.

    "Va maledettamente bene. Caloroso." Lei si fece aria con la mano.

    "Io intendevo dire se va bene per convincere tuo padre?"

    "Oh, yeah. E' quello che volevo dire." Buffy si portò una mano alla bocca in senso di umiliazione e se ne andò in fretta dalla stanza.

    Spike guardò le valigie pronte e poi si buttò sul letto, chiudendo gli occhi e rivedendo nella sua testa il bacio con Buffy una infinità di volte. Sentì l'acqua della doccia scorrere nella camera a fianco e sogghignò. Cattiva Buffy.

    Capitolo 7

    Quando il sole tramontò, Spike portò tutte le sue borse nella sua auto parcheggiata nel vialetto. Dawn lo aiutava come poteva, anche se una borsa portata da lei equivaleva a tre portate da lui.

    Buffy passò il pomeriggio a pulire la confusione nella Desoto e lui si arrabbiò quando notò che lei aveva lavato i finestrini. Questo voleva dire che avrebbero guidato nella notte, che sarebbero dovuti partire tra circa mezz'ora e che sarebbero dovuti arrivati a destinazione prima dell'alba. Spike capì al volo che se, i conti di lei fossero stati errati, lui sarebbe diventato cenere.

    "Sei sicura?" Si girò verso Buffy ed entrò nella casa per l'ultima volta.

    "Se ci sarà anche un piccolo spiraglio di luce guiderò io, così tu potrai coprirti. Non ti permetterò di sporcarmi con la tua cenere." Gli mise una mano sul braccio e cercò di rassicurarlo.

    "Belle parole Buffy, ma non ti lascerò guidare la mia bambina. Appena schiaccerò l'acceleratore saremo a L.A." Spike le ghignò e subito guardò Dawn che stava caricando una scatola.

    "Che cos'è? Bevande e mangiare? Perchè? Non è lontana L.A."

    "Sono degli spuntini per Spike, non aprire." Buffy lo prese e lo mise via.

    "Ewww sangue." Dawn fece una smorfia e si allontanò dalla scatola.

    "Summers, che cosa vi ha fatto dimenticare che sono un vampiro? Non posso vivere due settimane senza quello. Potrei bere tua sorella?" Ghignò ed osservò Buffy.

    "Non è divertente Spike! Sali!." Buffy salì, mettendosi davanti con Spike. "Tutto a posto, possiamo andare capitano."

    Spike accese il motore e si girò verso Dawn. "Si parte!"

    Schiacciò l'acceleratore e partirono. Spike mise una cassetta nella radio e Buffy storse il naso. Buffy abbassò il volume, ma non protestò per la sua scelta. Avevano appena lasciato la città che Dawn si era già addormentata.

    "Cos'è questo fracasso?" Buffy si divertì a prenderlo in giro, anche se era migliore rispetto alle sue solite scelte.

    "Stiff little fingers." Spike rispose senza togliere gli occhi dalla strada. Il carico era troppo prezioso per rischiare guardando a lungo Buffy.

    "Allungale un pò di più o dovremo fermarci alla prossima stazione di servizio."

    "E' il nome di una band, Buffy." Spike rise tra sè e sè.

    "Oh, devo uscire di più. Quanto manca? Dawn dorme già."

    "Dovremo prima però fermarci a fare benzina."

    "Bene, perchè devo fare pipì. Pensi che dovremmo svegliarla quando ci fermiamo?"

    "Lasciamola dormire, prima mi ha detto come fosse eccitata all'idea di vedere L.A. realmente per la prima volta."

    "Yeah, deve essere strano per lei sapere che è la prima volta che vede papà realmente." Buffy guardò Spike battere il dito contro il volante al tempo con la musica.

    "Piccola maledizione. Ricordo l'ultima volta che vidi mia madre" Sussurrò e poi silenzio. Buffy non seppe il perchè, ma gli si avvicinò per confortarlo. Doveva essere da molto che non vedeva i suoi genitori.

    "Qualche problema?"

    "Niente, solo…" Spike ringhiò e spinse il piede sull'acceleratore più duramente.

    "Okay, non chiedo." Buffy alzò le braccia piano, ma Spike le catturò.

    "Lascia. L'ultima volta che l'avevo vista l'ho fatta diventare polvere. Era malata e io pensai di aiutarla, ma liberai un demone in lei. Sembrava star bene da vampiro."

    "Hai vampirizzato tua madre? Ma è orribile."

    "Dimmi Buffy, prendendo l'occasione non avresti fatto lo stesso per Joyce?"

    "No." Buffy ci pensò. "Sì, ci pensai, ma poi capii che era sbagliato."

    "Lo so, Buffy, l'ho capito ora. Mi piaceva tua mamma. Scusa, ma dato gli avvenimenti non sono venuto al funerale. Harris non ha voluto che lasciassi nemmeno i fiori." Spike si concentrò sulla strada per non lasciar trasparire alcuna emozione, ma Buffy capì e gli mise una mano sulla spalla.

    "So che li ha graditi. Angel è stato con me tutta la notte, ma a lei non piaceva ed è stato uno sbaglio."

    "Parlando di faccia d'angelo, andrai a trovarlo quando saremo a L.A.?"

    Buffy potè vedere un'espressione di scoraggiamento sul volto di Spike, prima che lui potesse nasconderla. Lei sapeva a cosa aveva pensato nel fine settimana: la ragazza che corre tra le braccia del suo ex.

    "No, non è una buona idea, lui vorrebbe ucciderti e polverizzarti, ed io non voglio."

    "Così io non verrò con te, ma andrai con Dawn." Spike non potè mascherare il dolore di vedere lei con Angel nella sua mente.

    "Sei dico no è no. Io non voglio vederlo senza te, ma se ti vede e tu lo vedi...so che incomincerete a combattere." La faccia di Buffy rimase impassibile quando Spike la guardò.

    "Buffy?" La sua voce suonò strangolata: era bizzaro quanto, recentemente, parlassero sinceramente tra loro.

    "L'ho lasciato alle spalle, Spike. Anche Riley e tutto il resto. In queste due settimane butterò tutto dietro di me. Niente ripensamenti se non necessari. Mi hai detto di lasciarmi andare e così farò."

    Spike potè solo sorridere in risposta mentre entrava in una stazione di servizio per il pieno. Buffy scese e andò verso di lui, già pronto per fare il pieno.

    "Tesoro, devo fare pipì. Non lasciarmi giù." Gli diede un bacio sulla guancia, sorrise e poi si avviò verso il bagno.

    Quando Spike ebbe finito con la macchina, si appoggiò al cofano e si accese una sigaretta. Osservò Buffy prendere un caffè.

    Lei gli sorrise e lui guardò le sue anche muoversi mentre gli veniva incontro. Buffy mise la confezione sul cofano e si prese il caffè.

    "Prona per andare, Buffy?" Spike fece per alzarsi, ma Buffy lo fece risedere sul cofano.

    "Cosa sono queste 'Buffy'? Dove sono finite 'micetta' e 'amore'? E' tutto il giorno che chiami me e Dawn con i nostri veri nomi." Buffy sporse un pò le labbra e Spike non potè pensare ad altro che a morderle.

    "La pratica è tutto. Non pensi che tuo padre si possa insospettire se chiamo Dawn o briciola, o chiave, o demonio (gli ultimi due quando era arrabbiato)."

    "Ho capito, ma perchè non 'micetta' o 'amore'?" Stava ancora sporgendo le labbra e lui dovette riprendersi prima di parlare.

    "Dispersa la mia piccola chiamata 'Buffy'?" Spike le si avvicinò e cercò di tirare fuori il punto che a lei piaceva essere chiamata così da lui.

    "Non voglio perdere questi soprannomi." Lei gli tolse la sigaretta dalle mani e la buttò a terra. "Cattivo William. Non fumare vicino a mio padre, okay?"

    "Perchè no?" Spike vide la sigaretta spegnersi.

    "Perchè mi ucciderebbe. Per piacere William." Buffy lo guardò e lui rise di soppiatto. "Cosa c'è ora?"

    "Mi stavo solo domandando quanto spesso mi chiamerai accidentalmente Spike." Si alzò e prese le chiavi dalla tasca.

    "Se lo faccio dovrò dire che è il tuo nome nella band."

    "Band?"

    "Devo spiegare il tuo modo di vestire. Aspetta!" Lo fermò mentre lui stava tornando al posto del guidatore.

    Buffy raggiunse i suoi capelli e li arruffò dolcemente, districando le onde. Spike guardò il tutto molto soddisfatto e lei gradì molto l'ammorbidendo dei contorni forti del viso di lui. Catturò i suoi occhi blu e vi si perse.

    Buffy fece scorrere un dito lungo le proprie labbra e si sentì sporgere verso di lui come una sciocca.

    "Tutto bene, micetta?" Spike ruppe la sua trance.

    "Sicuro, ci sono." Le piaque il fatto che aveva ricominciato a chiamarla come le piaceva. Quando la chiamava così sprigionava tra loro un grande legame di confidenza.

    "Sali in macchina perchè stiamo perdendo tempo."

    Capitolo 8

    Tornati sulla strada, Spike era l'unico ad essere sveglio. Aveva abbassato il volume della musica come Buffy aveva iniziato a russare morbidamente sulla sua spalla. I suoi pensieri erano concentrati sul prezioso carico: guardò le ragazze e sorrise. Come aveva già detto a Buffy due mesi fa, lui avrebbe fatto qualunque cosa per proteggerle. Loro erano le cose più care a lui in un modo che nemmeno egli stesso avrebbe creduto possibile. Se le avesse perse, avrebbe perso anche una parte di lui.

    Spike si diresse in fretta verso L.A. e, quando raggiunse l'autostrava alla periferia, diede una gomitata a Buffy.

    "Piccola, questa direzione dovrebbe essere giusta." Sorrise mentre lei si era appena rannicchiata al suo braccio, mettendogli le braccia attorno strette. La faceva stare bene stare così con lui.

    "Buffy, io ti amo." Bisbigliò tra i capelli di lei, baciandoli leggermente.

    "Mmm ti amo." Eccheggiò lei dormendo.

    Spike si disse che non significava niente perchè, nel sonno, aveva ripetuto quello che aveva detto lui stesso, ma sentì nel suo addome ardere una scintilla. La annusò e la coccolò pesantemente.

    "Spi.." Vide il naso di lei arricciarsi e una espressione accigliata sul suo volto.

    "Buffy Anne Summers." Le gridò facendola svegliare di soprassalto, gli occhi ancora chiusi dal sonno.

    "Me?" Si sfregò gli occhi e aprendoli vide L.A. "Oh. Quanto ho dormito?"

    "Anni. Non hai fatto niente mentre dormivi." Spike le diede un piccolo sguardo arrogante e lei decise di non chiedere.

    "Tutta a dritta, capitano."


    Quando arrivarono alla casa del padre mancava un'ora all'alba. Era bellissima e molto grande, Buffy aveva sempre parlato modestamente del padre.

    "Bella casa, papà ha un buon lavoro, piccola?" Spike ghignò a Buffy mentre scendeva.

    Dawn afferrò la sua borsa dal baule, sopprese uno sbadiglio e chiuse la portiera.

    "Fermo." Buffy fermò Spike sui suoi passi ed incominciò a scocciarlo, lisciandogli i vestiti per renderlo più presentabile.

    "Buffy, amore. Tutto bene?" Spike le diede un'occhiata di avvertimento.

    "Okay, ricorda cosa abbiamo detto. Non parlare di demoni, apocalissi, cacciatrici o altro di occulto. Okay?"

    "Bene, ma cosa gli dirai se ti chiede 'così Buffy, cosa cosa è stata la prima cosa che ti ha attratto di William?' non posso rispondere con 'sono un demone in pensione.'" Le ghignò e lei lo picchiò forte sul braccio e gli diede 'quella' occhiata "Okay, mi sono confuso."

    Buffy fece un respiro profondo e guardò la casa. "Ora o mai."

    "Io sono il primo ragazzo che incontra?" Domandò Spike ed vide dei nervi tremolanti sul suo viso.

    "Sì. Zitto ed andiamo." Lo prese per un braccio e lo trascino per il vialetto dietro a Dawn. Lanciandogli un'occhiata vide che rideva come un pazzo e lei non potò che ridere con lui.


    Hank Summers aprì la porta, per trovarsi davanti le sue figlie e un pazzo che ghignava nelle prime ore dell'alba.

    "Hey." Le ragazze dissero all'unisono. Spike indietreggiò un pò durante un abbraccio di gruppo che lo faceva sembrare fuori luogo.

    "Ragazze, non vi aspettavo ora. Bella auto." Hank osservò la Desoto.

    "E' una bellezza." Spike guardò Buffy che arrossì.

    "Ah, tu devi essere William. Dawn mi ha parlato molto di te." Hank prese la mano di Spike e la strinse vigorosamente. Spike istintivamente non perse l'occasione per misurare l'avversario, ma Buffy lo fermò in tempo.

    "Dobbiamo assolutamente riposare. William ha insistito a guidare di notte." Detto questo, mise il suo braccio sotto quello di uno Spike preoccupato mentre Dawn entrava in casa.

    Sulla faccia di Buffy passò il panico. Sapeva che il suo invito non lo avrebbe fatto entrare, doveva essere del padre. Spike capì Buffy e prese le sue mani tra le sue in una silenziosa preghiera.

    "Venite dentro voi due, la tua matrigna muore dalla voglia di vedervi."

    Uno sguardò di sollievo cambiò i lineamenti dei loro volti, si guardarono e finalmente entrarono.



    Capitoloo 9

    "Buffy, William." La matrigna li afferrò in un abbraccio. Spike pensò che lei doveva avere solo trent'anni, mentre il padre di Buffy era sui cinquanta.

    "Buongiorno." Spike le diede il suo migliore 'non voglio mangiarti' sorriso.

    "Buffy, voi due starete nell'annesso appena costruito. E' la parte migliore della casa e potrete avere privacy. Dawn, puoi sciegliere una stanza del piano di sopra." Hank accompagnò prima Buffy e poi Dawn.

    "Meglio che vada a togliere tutto dalla macchina prima del sole… um, yeah." Spike uscì, diretto verso la macchina.

    "Un giovane interessante, Buffy. Anche se un pò pallido." Jane le sorrise.

    Buffy lo guardò dalla finestra mentre prendeva le borse. Lui faceva tutto con quell'aria di attitudine che lei sperò non svanisse mai.

    "E' la sua allergia al sole." Buffy ripetè le famose scuse di Spike.

    "Scusa?" Jane la guardò confusa e la fece entrare nell'annesso.

    "Scusa, volevo dire che ne è sensibile. Si arrostisce facilmente." Buffy chiuse gli occhi e pregò che potesse passare come una scusa.

    "Povero caro, eppure penso che gli doni." Jane toccò Buffy sul braccio. "Vi vedo stanchi. Hank vuole uscire stasera e noi non vogliamo vedervi cadere addormentati."

    "Non c'è nessuna possibilità che io mi addormenti." Spike mise dentro la porta le borse e lanciò un ghigno maligno a Buffy.

    "Come ci hai trovate?" Jane lo raggiunse alla porta.

    "Grande senso dell'odorato. L'odore di Buffy è unico in questa casa. E' stato facile trovarla." Alzò un sopracciglio verso Buffy, che cercò di ignorarlo.

    "Vi lascio soli. Ricordatevi di stasera. E' stato un piacere conoscerti, William." Con questo chiuse la porta dietro di sè.

    "Spike!" Buffy gli buttò un cuscino addosso.

    "Per l'inferno maledetto, Buffy." Si coprì la faccia con un braccio.

    "Non potevi dire che ci avevi viste andare da questa parte?"

    "Bene. Tu sai che io non posso sentire il mio amore dalle pulsazioni." Apettò il suo tipico 'io non sono il tuo amore', ma lei si limitò a farsi scivolare sul divano.

    "Mini frigo." Spike prese le sue scatole e mise il sangue nel frigo.

    Quando ebbe fatto, si buttò a testa in giù sul letto. "Sono stanco morto."

    "Spike."

    "Si, piccola?"

    "Parliamo delle disposizioni per dormire."

    Lui si girò per vederla appoggiata allo stipite della porta.

    "Allora io prenderò il divano." Lui si alzò, ma Buffy scosse la testa.

    "Sì, e se poi gli altri entrano la mattina e ti vedono dormire là? Non penseranno bene." Lei non sembrava felice.

    "Essere guardoni è una caratteristica di voi Summers?" Spike le ghignò mentre toglieva una scarpa e la buttava da una parte.

    "Noi dormiremo nel letto… insieme. Ad una condizione." Buffy si portò di fronte a lui e il suo sangue accelerò.

    Spike smise di slacciare le stringhe e la guardò con una faccia sorpresa e confusa, e le sue ginocchia stavano per cedere.

    "Quando hai cambiato idea e qual è la condizione?" La sua confusione era sparita e aveva lasciato spazio nella sua mente per pensieri alquanto spinti.

    "Nessun cambio d'idea. La condizione è che nessuno sarà nudo e niente sesso. Oltre a questo è tutto a posto." Buffy parlò in tono confidenziale, ma poi pensò che non era stata una buona idea.

    "Tu dormi vicino a me di tua iniziativa e tutto quello che devo fare è non provare a scoparti? Suona troppo facile." I suoi occhi avevano fare sospetto.

    Buffy tirò fuori un paletto da dietro di lei. "Tu prova qualcosa e Mr. Punta diventa il tuo nuovo miglior amico."

    "Bene piccola. Ma io non dormo bene con oggetti appuntiti nella stanza." Spike lottò per nascondere il suo timore.

    Buffy si spostò lentamente più vicino a lui, facendo scivolare il suo dito lungo il sopracciglio sfregiato del vampiro, mentre gli occhi di lui continuavano a fissare il paletto. Lei lo stava imbarazzando oltre ogni misura e lo sapeva.

    "Non ti ho impalettato prima e non lo voglio fare nemmeno ora, ma, se tu fai qualunque cosa che io non voglio, è come se me lo chiedessi." Detto questo buttò il paletto nella parte destra del letto. "Ed io dormo sempre sulla destra."

    "Lascia stare il paletto, ho un chip che mi permette di sapere se non ti piace la situazione."

    Buffy girò attorno al letto e posò il paletto nel cassetto del comodino. Un pensiero le sfiorò la mente: era pericoloso metterlo troppo a suo agio.

    Capitolo 10

    "Spike." Ritornò da lui.

    "Sì amore?"

    Buffy gli diede un pugno sul naso e Spike ringhiò. "Oww. Per l'inferno maledetto, perchè lo hai fatto?"

    "E' il mio lavoro, non ti ricordi? Slayer?"

    Spike prese il volto della caccia. Si era appena preparato quando lei lo colpì nuovamente. Lui le ridiede il colpo e, appena la sfiorò, il dolore scoppiò nella sua testa.

    "Arghhhhh." Si prese i lati della testa cercando di fermare il chip.

    Buffy pose un mano sulla bocca di lui. "Che cosa hai intenzione di fare?"

    Spike ghignò e leccò il palmo della mano di lei con piccoli cerchi. Lei stava per toglierla, ma al sentire dei colpi sulla porta decise che era meglio non permettere al vampiro di aprire bocca.

    "Buffy, va tutto bene?" Era Hank.

    "Tutto bene, papà. William ha solo sbattuto la testa." Buffy cercò di ignorare il fatto che Spike aveva preso in bocca il suo dito indice e che lo stava succhiando..

    "Okay, ci vediamo dopo il lavoro." I suoi passi si diressero verso la casa.

    "Porco." Buffy schiaffeggiò Spike mentre toglieva il dito dalla sua bocca.

    "Oi! Mi piaceva." Spike finse di essere arrabbiato ma, il gusto di Buffy nella sua bocca, rendeva ardua l'impresa.

    Buffy lo ignorò e si tolse le scarpe per poi passare alle calze. Non potè non notare che sarebbe stato divertente spogliarsi di fronte a Spike quando sapeva che non poteva fare niente. La vista della faccia di lui l'affascinava: bocca socchiusa, occhi attenti mentre lei si sbottonava la camicetta. Probabilmente se lo sognerà per mesi.

    Buffy si mosse nella stanza passando tra le baccia di lui e lanciando la camicetta su un gancio. Mentre lei si sbottonava i jeans e li sfilava, Spike assomigliava ad un bambino che non aveva mai visto una donna nuda. Buffy non potè fare a meno di ridere e si tirò in su i capelli per permettergli di avere un momento per vederla in biancheria, prima di scivolare nella camicia da notte e sotto le coperte. Lei sapeva che non era una cosa bella da fare ad un uomo, ma non poteva fare a meno di osservare la sua faccia eccitata.

    Spike tirò via le sue scarpe e si fermò davanti a Buffy, sdraiata sul letto. Lei gli sorrise e vide nel suo sguardo una grande aspettativa.

    "Spogliati per me. Sono la tua fidanzata dopotutto."

    "Una fidanzata che non posso scopare."

    "Spogliati." Buffy pronunciò quelle parole con durezza e ringhiando.

    Spike sfilò la camicia rosso porpora e la mise sulla sedia. Si sentiva stupido, ma non poteva deludere la ragazza che stava nello stesso letto in cui presto anche lui avrebbe dormito. Alzando lentamente la maglietta, rivelando il suo addome, vide Buffy sorridere.

    "Ti diverte, Slayer? Avere un vampiro ai tuoi ordini?"

    "Shh! Piano." Buffy sentì un'emozione risalirle le gambe mentre Spike spostava la maglia sulla sua testa, e cattivi pensieri invasero la mente di lei che però respinse giù.

    Spike la sfilò e la lasciò cadere sul pavimento. Fece poi scorrere la sua mano lentamente giù per lo stomaco, alla sua cintura per poi sfilarla. Teso, sbottonò i jeans lasciandoli scendere alle ginocchia e rivelando boxer di seta nera. Sentì un piccolo respiro affannoso uscire dalle labbra di Buffy e ciò lo fece sogghignare. Togliendosi i jeans dai piedi li lasciò cadere a terra e slittò sotto le coperte vicino a Buffy.

    Poteva sentire il battito cardiaco di lei correre, ma trovò la volontà di ignorarlo. Girandosi sulla destra, e dandole la schiena, chiuse gli occhi. Il rumore del sangue lo eccitava e avrebbe potuto fargli perdere il controllo. Come il battito si stabilizzò, Spike si rilassò, almeno fino a quando non sentì calde e agili dita scorrergli sulla schiena.

    "Quante cicatrici. Ooh, penso di averti fatto io questa." La sua voce era calma.

    "Sì, è tua, micetta. Non è mai guarita e pensò sia stata la prima che mi hai fatto." Sentì le dita della ragazza scendere giù fino al tatuaggio, per poi fermarsi.

    "Carino." Mormorò e poi sbadigliò.

    Quando la mano di lei non si mosse più per alcuni minuti, Spike realizzò che si era addormentato. Niente di più gli servì per cadere in sogni bellissimi.

    TBC

    Edited by strawberry85 - 7/12/2011, 23:32
     
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    Questa fanfic è un gioiellino :wub: :wub: continuo!

    Capitolo 11

    Quando lui si svegliò, il letto era vuoto. Si distese per un momento e inalò. Non doveva essere andata lontana data presenza del suo profumo. Si alzò e si diresse verso il bagno.

    Stando sotto il getto fresco della doccia, rivide Buffy spogliarsi nella sua mente e il suo corpo rispose.

    "Giù ragazzo, non ora." Uscì e si asciugò con un asciugamano che poi mise attorno alla vita.

    Mise la sua mano sullo specchio del bagno e lo scrollò quando vi vide riflesso il bagno e non sè stesso.

    "Mostro, niente di vicino a cosa lei desidera o merita. Non sei Angel, non c'è del buono in te, pura cattiveria. Non hai neppure un'anima. Sei un uomo dannato, inferiore a lei e un mostro." Tirò una bottiglia allo specchio frantumandolo.

    "Spike?" La voce di Buffy era un bisbiglio oltre la porta. Lei si sentì male per il fatto che la maggior parte del suo turbamento era per colpa sua.

    Il vampiro tornò a guardarla con una faccia piena di dolore e sofferenza, ma velocemente tornando alla rabbia sapendo che lei lo aveva sentito.

    "Cosa?" Le narici di Spike si dilatarono mentre gridava, facendola saltare con una faccia spaventata. Il ragazzo le diede le spalle, serrando la mascella e chiudendo gli occhi.

    "Spike." Buffy gli si avvicinò, mettendogli le braccia attorno alla vita e il viso vicino alla sua guancia fredda. "Scusami per averti fatto sentire così, non ti ho reso la vita facile. Adesso so che il tuo è amore vero anche senza un'anima. Non impazzire a causa mia. Per favore?"

    Spike le prese la mano e si girò tra le sue braccia, forzando un sorriso.

    "Scusa. Piccolo mancamento." La sua voce era un bisbiglio, prese la guancia di lei nella sua mano: era stupito che dopo quell'accaduto lei non si era allontanata da lui. "Non intendevo spaventarti, amore. E' passato ora."

    "Ti ho fatto del male. Dobbiamo uscire ora. Metterò qualcosa di bello se può farti sorridere." Uscì.

    Spike la seguì dando un ultimo sguardo ai frammenti di specchio. Desiderò sapere come lo vedeva Buffy. Lei aveva cambiato i suoi capelli, i suoi abiti e persino il suo nome.

    Il vampirò camminò fino alla camera da letto e notò che Buffy aveva preparato sul letto i vestiti che lui doveva indossare. Un nuovo bel paio di jeans neri e una delle sue preferite magliette aderenti nere. In fondo non lo stava cambiando così tanto. Si vestì alla svelta e non troppo cerimoniosamente e si sposò nel soggiorno. Buffy si stava raggomitolando sul divano con l'accappatoio addosso per vedere la tv; sembrava un pò turbata.

    "Scusa. Sono presentabile, padrona?" Spike ringhiò. Aveva di proposito lisciato i capelli così che Buffy glielo facesse notare.

    "Meh!" Lei gemette, gli si avvicinò e fece scorrere le dita ai lati della testa del vampiro e poi si fermò. Buffy gli sorrise e mentre gli scompigliava i capelli sapeva che lui lo aveva fatto solo per tirarla su di morale.

    L'ultima cosa che Spike vide fu un flash improvviso che gli acciecava gli occhi.

    "Sorpresa." Dawn gridò per poi scattare un'altra foto. "Papà mi ha dato questa macchina fotografica digitale. Ooh è la migliore, la terrò con me."

    Dawn rimbalzò di lato a Spike e sembrò che l'incubo del vampiro avesse preso vita. La prima cosa che si vide nella foto era una macchia e Buffy parve schockata. Ma in un secondo momento Spike potè vedere nella foto il suo volto e questo lo fece sorridere. Doveva ammetterlo, Buffy aveva davvero migliorato i suoi capelli.

    "Vado a vestirmi." Buffy si diresse nella stanza da letto e chiuse la porta.

    "Sii felice, Dawn. Posso vedermi finalmente." Spike si lasciò andare sul divano.

    "Veramente non puoi vederti? Non mi meraviglio che tu ti vesta così!"

    "Hey briciola, attenta a come parli. Hai idea di dove andremo stanotte?" Si prese la sua tazza di sangue e si mise a guardare la tv.

    "Nah, so solo che non è molto lontano da qui. Probabilmente ci andremo a piedi. Sembra che piaci a papà, Jane dice che sei pallido e bello."

    "Lei dice cosa? Bene, bene." Spike finì il suo sangue e mise la tazza sul tavolo.

    "Non mangi mai?" Dawn arricciò il naso alla vista della tazza. "Intendo cibo vero e non sangue animale."

    "Ho sviluppato un certo gusto per mangiare cibi solidi, se è questo quello che intendi. Comunque non direi di no ad una giovane ragazza."

    Dawn spalancò gli occhi a quelle parole, ma, prima che potesse rispondere con un 'ewww', Buffy aveva aperto la porta ed era entrata nella stanza. L'attenzione di Spike passò subito a lei, Buffy aveva tirato su i capelli e aveva indossato un vestito aderente nero che gli arrivava a metà coscia. Aveva usato un rossetto rosso e portava una croce attorno al collo. Il ragazzo deglutì sonoramente e non potè fare altro che sorridere.

    "Vedi. Ti avevo detto che ti avrei fatto sorridere." Buffy camminò verso di lui e gli si fermò davanti. "Come on ragazzo mio, andiamo a pranzare con i miei genitori."


    "Pronti." Buffy urlò nel corridoio della casa.

    "Buffy Summers, non c'è bisogno che ti metti a strillare visto che siamo tutti qui." Hank scese dalle scale.

    Spike alzò un sopracciglio e sussurrò nelle orecchie di Buffy. "Scommetto che io ti farei gridare." Ricevette così uno schiaffo sul braccio come risposta.

    "Bene, fatevi vedere. Insieme siete adorabili. Giusta l'altezza e tutto il resto." Jane stava coccolando Spike, che a sua volta era pronto a mordere quelle mani intruse. "Dawn, fai loro una foto. Sono così carini."

    "Se mi dice ancora che sono carino, giuro che faccio cambio di volto." Spike bisbigliò a Buffy con l'angolo della bocca.

    "Stai calmo e sorridi all'obbiettivo, William." Buffy gli sibilò indietro.

    Ci fu il flash e poi Buffy decise che voleva una foto di Dawn e Spike insieme. Dawn ne fu felice e Spike mise un braccio attorno a lei e sorrise. Quando il vampiro andò a vedere la foto, Buffy piazzò il braccio attorno alla sua vita e chissà perchè la sua mano finì ancora sul tatuaggio.

    "Sono venute bene." Buffy sorrise su a Spike che non potè fare altro che annuire, quelle due settimane sarebbero state divertenti.

    "Andiamo o arriveremo in ritardo." Hank li condusse fuori dalla porta. "Non è lontano ma è una bella tirata."



    Capitolo 12

    La strada fino al ristorante fortunatamente fu tranquilla. Camminando per le vie i sensi di Spike si misero allerta, ma il vampiro riuscì comunque a fingere di essere rilassato. Il ristorante era sul lungomare ed il loro tavolo fuori e dava sul passaggio pedonale della spiaggia. Buffy sorrise a Spike mentre lui guardava la carne alla griglia lì vicino in ogni suo cambiamento di stato.

    "Hai una piccola sbavatura." Buffy scherzò con Spike mentre portava il suo dito ad un angolo della bocca di lui e il vampiro finse di morderglielo.

    Dawn si divertiva a fare foto a tutti quelli attorno al tavolo, compresa se stessa. Quando il cameriere arrivò, Spike fece portare un certo tipo di vino che piaque molto al padre delle ragazze. Buffy gli diede uno sguardo che significava 'come conosci i vini?', ma Spike si limitò a sorridere in risposta e si diede un colpetto sul naso.

    "Allora William, di dove sei? Dall'accento si può dire che non sei di qua?" Hank tagliò un boccone dal suo piatto e lo mosse in aria in direzione di Spike.

    "Hertfordshire, Inghilterra. Mi trasferii qui dopo l'università." Spike gli sorrise e bevve un sorso di vino. Notò che Buffy era un tantino nervosa riguardo all'argomento università, finendo così per dedicarsi al vino.

    "Allora sei uno studioso? Dove hai studiato?" Jane gli si rivolse con uno strano sorriso che sembrava voler dire 'da qualche parte di decente spero'.

    "All'università di Oxford." Spike non si sentiva molto a suo agio; Buffy alzò il sopracciglio perfetto in modo suggestivo, stile 'è un vampiro e tuttavia migliore di me negli studi'.

    "Qual è la tua disciplina? Io mi auguro vivamente che un giorno una delle mie figlie possa andare a studiare in Inghilterra."

    "La mia laurea è in letteratura e filosofia. Molto interessanti secondo me, sono la mia passione. Sono sicuro che un giorno Buffy andrà in Inghilterra, è una tale studiosa, solo dovrà impegnarsi un pò di più."

    Buffy si ingozzò con la sua insalata, si affannò per un pò di acqua e Spike non potè non ridere cercando però in tutti i modi di aiutarla. Alla fine le disegnò dei cerchi con la mano sulla sua schiena.

    "Tutto a posto, amore?" Spike inclinò la testa di lato per guardarla meglio, era rossa dall'imbarazzo.

    "Sì, insalata cattiva."

    "E cosa fai ora?" Hank continuò con la sua serie di domande e Spike cercò aiuto in Buffy, che però era ancora occupata a cercare la sua dignità.

    "Sto lavorando come ricercatore all'università di Sunnydale, è molto noioso, ma è così che ho incontrato Buffy." Detto questo prese tra le sue mani quelle di lei, facendola sorridere. La ragazza doveva ammettere che quella idea era migliore di quella del Magic Box.

    Hank continuò a studiare Spike.

    "Quanti anni hai, William?" Fu diretto su questo punto.

    "28." Spike non cedette.

    "Una quantità di anni giusti per mia figlia."

    Spike dovette sorridere e mentalmente replicò 'cosa sono 130 anni tra amanti?'

    "E solo un paio di anni più giovane della sua amorevole moglie." Le parole di Spike lasciarono di stucco Hank e sentì le mani di Buffy irrigidirsi sotto le sue. Dopo sarò nei guai per questo.

    Hank sorrise con la moglie. "Sì, suppongo che possa essere mia figlia piuttoso."

    "E' quello che pensavo." Spike guardò Buffy e roteò gli occhi come per dire 'help?'.

    "Allora papà, come vanno gli affari?" Buffy si divertiva a sentirlo continuare a parlare e di fatti continuò così fino a notte fonda.

    Mentre erano sulla via del ritorno, Buffy si allontanò con Spike quel tanto che bastava per non farsi sentire. Prese le mani di lui nelle sue e le guardò.

    "Non sei arrabbiata con me?" La fissò profondamente negli occhi.

    "Per cosa? Per aver detto una cosa che io non potevo dire? Andiamo, è troppo giovane per lui."

    "Buffy, di 130 anni più giovane di me. Noi siamo... lo sai."

    "Lo so, me lo sono dimenticata. Questa notte è stata del tutto normale. Nessuna caccia e nessun vampiro cattivo."

    "Hey, attenta a come parli!" Spike le mise il broncio.

    "Okay, presenti esclusi, nessun vampiro cattivo. Tu sei il più cattivo." Buffy si portò in su e si tese fino alle sue labbra.

    "Grazie micetta. Vuoi vedere la tv quando torniamo?"

    "Yeah." Buffy sembrava capricciosa e un pò brilla.

    "Che cos'hai, piccola?" Spike era affascinato dal suo sorriso; l'aveva vista bere tutta la sera come se non ci fosse domani.

    "Pensavo. E' bello." Portò le loro mani in aria e le contorse. "Questo. Sedersi e rilassarsi."

    Spike rise e la ragazza lo colpì con la sua mano libera.

    "Scusami piccola, è solo che questo è uno dei tuoi pochi momenti felice ed io ne sono la causa. Fammi gustare questo momento."

    Buffy gli diede uno sguardò acido. "Suppongo che tu sia felice. Sei così diverso quando sei lontano dalla bocca dell'inferno."

    "Non dalla bocca dell'inferno. Sono così quando tu mi permetti di essere me stesso e non sei troppo impegnata ad impalettarmi. Questo sono il vero io, Buffy."

    Buffy sospirò e ripresero la via del ritorno.

    "E' bello."

    "E non solo questo. Ti ho già detto che sei bellissima?"

    "Almeno ciquanta volte. Penso di essere un pò brilla."

    Camminarono in silenzio fino al loro appartamento.



    Capitolo 13

    Spike chiuse la porta dietro di loro e poi si diresse verso il frigo.

    "Stanca?" Trovò una coppia di bicchieri e del vino per poi metterli sul tavolo.

    "No, sono completamente sveglia." Represse uno sbadiglio e si lasciò scivolare sul divano. "Non capisco perchè."

    "E' un fattore biologico. Trovi duro dormire la notte e molto più semplice farlo durante le ore diurne." Il vampiro si sedette sul divano dietro di lei e riempì i bicchieri di vino.

    Buffy si sedette in braccio a Spike e gli permise di metterle le braccia attorno alla vita. Poi prese il suo bicchiere di vino e lo sorseggiò.

    "Cosa guardiamo?" Spike chiese e bevve in un solo sorso metà del contenuto del bicchiere.

    "Qualcosa sulle balene, immagino. Devo avvertirti di me e del vino, visto che non siamo migliori amici." Guardò le figure susseguirsi sullo schermo e bevve più di metà del suo vino.

    "Interessante." Spike replicò.

    "Qualcosa di interessante. Università?"

    "Sì Buffy, sono andato all'università."

    "Letteratura e filanologia." Buffy bevve tutto il vino in un solo sorso, per poi fare uno strano verso con la bocca.

    "Filosofia." Spike la corresse e finì il suo secondo bicchiere di vino, ma senza staccare gli occhi dalla tv.

    "Come fai ad essere sempre pronto in ogni situazione?" Buffy finì il bicchiere e se lo fece riempire da Spike. "Bene."

    "Suppongo che parte del merito vada ai miei 120 anni di esperienza." Piazzò il suo bicchiere vuoto sul tavolo e lo riempì con il rimanente della bottiglia.

    "Allora sei un esperto?" Buffy si girò su sè stessa, con uno sforzo sulla faccia di lui e con lussuria negli occhi.

    "Quanto esperto?" Buffy dimenò il suo sedere e alzò un sopracciglio perfetto--Era sbagliato, ma sembrava così giusto.

    "Buffy." Spike la fronteggiò, catturandola per le spalle.

    "C'mon Spike." Respirò su di lui e con il capo gli indicò la stanza da letto. "Lo sai che lo vuoi. Lo so che lo vuoi."

    "Amore, tu sei ubriaca e domani io non mi voglio risvegliare con un paletto nel cuore."

    "Allora baciami, non è un crimine. Mi hai già baciata prima." Buffy si inclinò su di lui e gli mise le mani su entrambi i lati del suo corpo. "Che cosa stai aspettando, Spikey?"

    "Che tu sia sobria e che tu lo voglia realmente."

    Buffy si alzò dal divano, ma un improvviso giramento le fece perdere l'equilibrio, ma fortunatamente Spike riuscì a prenderla tra le sue braccia per poi portarla in braccio nella camera da letto.

    "Sìììì." Gli soffiò in volto, fece scendere le sue dita fino al suo addome perfetto e cercò di baciagli il collo, ma il vampiro la fermò in tempo.

    "No." La lasciò cadere sul letto. "Spogliati e vai a dormire."

    "Il vino mi ha mandato in corto circuito il cervello." Disse prendendosi la testa tra le mani.

    "Ho notato." Lei gli stava chiedendo di farlo e lui ci aveva fantasticato tante volte, ma non lo voleva in questo modo.

    "Spogliami." Sembrava timida ed impacciata.

    "Bene, alza le braccia." Il ragazzo le tolse il vestito dalla testa, rivelando poi la sua biancheria intima.

    Buffy si sdraiò sul letto e Spike non riuscì a toglierle gli occhi di dosso. Vestiva un piccolo reggiseno nero di pizzo e delle cinghie insieme con delle calze da donna e delle reggicalze. Spike cercò di riportare l'attenzione alle scarpe di lei, cercando di ignorare il dimenarsi della ragazza. Passando poi alla rimanente scarpa, non potè impedire alla cacciatrice di alzare le gambe e posizionargli i piedi attorno al collo.

    "Buffy." Spike cercò di parlare più volte, avendo la gola stretta ed asciutta. Infine buttò dall'altra parte la scarpa.

    Buffy strinse i piedi attorno al collo di lui e strattonò forte per farlo cadere sul letto. Guardò in bassò verso di lei, che gli stava sotto e che stava facendo una scia con le dita dei piedi lungo il suo addome.

    "Kitty ha un desiderio irresistibile ed ha bisogno di graffiare." Gli fece le fusa.

    Spike tirò via i piedi dal suo collo e si alzò di colpo dal letto.

    "Dì a Kitty che dovrà graffiare senza di me." La sua voce suonò arrabbiata e, detto questo, lasciò la stanza.

    "Mewl!" Buffy si tolse le calze e le buttò nella stanza dove era andato Spike.

    Spike prese un'altra bottiglia di vino dal frigo cercando di ignorarla. Il profumo del suo desiderio aveva un minaccioso e potente potere su di lui, bevve poi dalla bottiglia ed il vino gli annebbiò i sensi. Sdraiandosi sul divano, chiuse gli occhi e vide l'immagine di Buffy danzare di fronte a lui e, nella sua immaginazione, lui la fermava nel letto e la baciava, portandola fino al punto di non ritorno.

    "Mmmm." Buffy mormorò dall'altra stanza, Spike alzò un sopraccigliò e si levò dal divano. Kitty era stanca di aspettare.

    Spike non potè fermare i suoi piedi, che lo portarono fino alla porta della camera da letto e dove potè vedere Buffy mentre faceva scivolare le dita nella sue mutandine. Bevve un'altro sorso di vino e stette lì, ipnotizzato dalla vista di lei. Dannazione a te, Buffy Summers.

    Buffy slittò la sua mano libera nel suo reggiseno mentre inarcava il sedere, la mano dentro le sue mutandine scivolò sempre più giù, aprendo e portando il lubrificante di cui aveva bisogno il suo clitoride gonfio. Spike aveva guardato appena, voleva unirsi a lei ma sapeva di non poterlo fare. Sentì il suo membro indurirsi sotto la stoffa dei jeans.

    Lei strizzò il capezzolo e si arcuò sulle dita che sfregavano l'interno delle cosce. Li lavorò duramente e velocemente per portarsi al culmine.

    "Mmm Spike." Buffy gemette tra i denti digrignati, portando il vampiro al limite della sopportazione.

    Spike si fiondò in bagno e si slacciò i jeans. Lasciò scorrere la sua mano giù per la lunghezza del suo inguine. Potè sentire Buffy gemere dall'altra stanza e questo lo fece diventare pazzo.

    "Mmmm." Buffy era sempre più vicina al limite. Tuffò ancora le dita per un pò di lubrificante e poi digrignò i denti. La sfera di energia nel suo corpo era ormai pronta per il rilascio.

    Spike spinse una mano sul suo cazzo freneticamente, fino quasi a strangolarlo, lasciando una mano al muro poichè i suoi sensi erano annebbiati da Buffy e dai suoi gemiti.

    "Spike!" Buffy gridò mentre raggiungeva il culmine del piacere. La sua respirazione era diventata veloce ed irregolare mentre si era lasciata andare all'ondata che defluiva in lei.

    Spike gridò quando anche lui venne. Dannazione a te Buffy Summers. Ritrovò l'equilibrio e combattè per restare calmo.

    Il tempo di pulirsi e tornare in camera che Buffy stava già dormendo con un grande sorriso in viso.


    Capitolo 14

    Quando si svegliò il giorno seguente, Buffy non si sentiva affatto bene. La testa le doleva e aveva solo ricordi vaghi di quello che era successo dopo cena. Rcordava di avere visto le balene alla tv e di avere bevuto vino con Spike. infine vide le calze sul pavimento e questo le ricordò tutti gli avvenimenti della sera precedente.

    "Ohmygod." Buffy respirò affannosamente attraverso la mano che aveva portato subito alla bocca.

    Scivolando nell'accappatoio andò immediatamente in salotto. Spike stava dormendo sul divano, con una mano sullo stomaco e l'altra che penzolava fino a toccare il pavimento tenendo una bottiglia di vino. Buffy guardò il tavolo e vide tre altre bottiglie vuote. Ricordava che lui ne aveva aperta solo una e quindì pensò che le altre erano di quando l'aveva lasciata sola.

    "Spike?" Lei lo scosse con una mano, ma lui si girò, cercando di non guardarla in viso.

    "Spike? Scusami. Me e il vino - Cattiva combinazione." Gli toccò i capelli, non sicura se lui avesse sentito o no.

    Spike sospirò e girò la testa per guardarla. "Hai finito con il letto, posso dormirci io ora?" Si sedette sul divano, cercando con le mani di lenire il dolore alla testa.

    "Certo. Possiamo parlare?" Buffy si sedette vicino a lui, ma il vampiro si alzò in risposta.

    "Sì, insieme? Non ora, sto troppo male." Scosse la testa e andò in camera.

    "William?" Buffy tastò l'acqua e le sembrava un tantino fredda.

    "Cosa vuoi dirmi? Basta dirmelo Buffy e io ti dirò tutto quello che tu vuoi sentire."

    "Sei arrabbiato con me?" Non riusciva a ricordare l'ultima volta che si era arrabiato con lei.

    "Lasciami dormire, piccola. Dopo forse parleremo." Lei non disse più niente e il ragazzo chiuse la porta della stanza da letto.


    Buffy restò nella stessa posizione tutto il giorno e si mise a guardare la tv. Quando Jane andò a bussare alla porta, lei rimase in silenzio e così la sua matrigna se ne andò via. Fiondandosi in bagno, cercò di sentire segni di Spike. Tutto era quieto, non si sentina il suo famigliare ringhiare e Buffy pensò che lui lo stesse facendo per farle dispetto.

    Spike era tanto arrabbiato con lei da dormire sul divano e, dato quello che ricordava della notte appena trascorsa, lui si era lasciato sfuggire un'opportunità. Perchè? Perchè lui non era il tipo di uomo o mostro che si approfitta delle ragazze ubriache. Specialmente non della ragazza ubriaca che ama.

    Buffy guardò l'orologio, erano quasi le sei del pomeriggio e non c'era stato nessun segno dall'altra stanza fin dalle dieci di mattina. Non si era mai mossa dal divano, solo per andare in bagno a spiarlo e a fare pipì.

    "Buffy?" Sentì bussare e Buffy riconobbe la voce di Dawn.

    Aprì la porta e la lasciò entrare. "Hey. Sei andata da qualche parte?"

    Dawn depositò le sue borse su una poltrona. "Al centro commerciale. Jane ha detto che ha bussato, ma non avete risposto."

    "Yeah, no mi sentivo molto bene." Buffy si risedette sul divano e si prese le ginocchia tra le mani.

    "Vuoi parlare? Voi ragazzi non state cercando di ammazzarvi l'un l'altro di nuovo, vero?"

    "No, l'altra notte ero un pò ubriaca e penso di aver fatto qualcosa di male a Spike."

    "Oh ahia, dov'è ora lui? E' sempre un vampiro eccentrico o voi due…"

    "No, non l'abbiamo fatto. Lui ha dormito di qua. Era così arrabiato con me che non ha voluto nemmeno parlarne."

    "Starà bene, Buffy. Prova appena a non sedurlo da ubriaca e vedrai che tutto filerà liscio." Dawn sorrise e mise una mano sulle ginocchia della sorella.

    "Non è questo il punto. Gli ho detto che quella era una notte perfetta da ubriaca."

    "Briciola, posso parlare un minuto da solo con tua sorella?" Spike era appoggiato allo stipite della porta della camera da letto e indossava solo un paio di jeans. Sembrava stanco.

    "Certo." Dawn, contenta, se ne andò.

    Spike prese il posto di Dawn vicino a Buffy e la guardò per un tempo interminabile, senza parlare.

    "Volevo scusarmi con te questa mattina, ma tu non me lo hai permeso." Buffy strinse le ginocchia tra le mani.

    "Riesci a ricordare molto?" Spike notò che Buffy non aveva più nessun segno della sbornia.

    "No, solo molto vino e tu che mi spogliavi."

    "Tu sei venuta da me e io ti ho detto di andare a letto. Tu non volevi e allora ti ci ho portato con la forza. Poi tu mi hai chiesto di spogliarti ed è ciò che ho fatto."

    "Ma non hai fatto niente?"

    "Buffy, sono cattivo, ma non faccio del male alle donne ubriache."

    "Lo so." La voce di lei suonò tranquilla.

    "Sentendoti giocare a sedurre te stessa non ho sentito nemmeno in quel momento la voglia di sfruttare il momento." Si sentiva a disagio e così si mise a giocare con il telecomando.

    "Io ho....da-davvero?" Buffy divenne rossa come un peperone.

    "Penso che sia stata la tua vena di guardona che ha preso il sopravvento su di te." Spike arrossì anche lui....per quanto possibile.

    "Hai guardato?" Gli occhi di lei si illuminarono di terrore.

    "Buffy, tu gemevi il mio nome e questo mi ha reso pazzo. Sono un uomo, lo sai."

    "Okay, promettimi di non farmi bere più vino. Almeno… non in larghe quantità."

    "Promesso. Sembri stanca, vuoi startene qui tutto il giorno?"

    Buffy non rispose e sorrise debolmente.

    "Devi essere affamata come me. Cosa vuoi per cena, tesoro?" Spike ghignò. "Va tutto bene Buffy, vieni qui piccola." Spike la abbracciò stretta.

    "Scusami per aver rovinato la bella serata." Buffy la guancia sul petto di lui e il ragazzo le sfregò un braccio. Per un momento le sembrò che stessero traballando su una bilancia in equilibio, pendendo dalla parte che li definiva una coppia.

    "E' okay, piccola. Fatti una doccia e poi vedremo cosa c'è per cena, okay?"

    "Yeah." Buffy lasciò la stanza, pronta per fare una doccia.


    Capitolo 15

    Bussarono alla porta e Spike aprì. Era la matrigna di Buffy.

    "Ciao, abbiamo ordinato le pizze ed Hank vorrebbe sapere cosa volete voi. Qui è stato calmo tutto il giorno, non vi siete fatti vedere." Jane guardava il petto di Spike e solo allora lui realizzò che era mezzo nudo.

    "Scusateci, ma Buffy non si sentiva molto bene." Spike tornò dentro per prendere la sua maglietta.

    Jane potè notare numerose cicatrice e il tatuaggio vicino all'anca. Da parte sua il vampiro cercava di mettersi la maglietta il più in fretta possibile per scacciare da lui gli occhi avidi della donna.

    "Interessante tatuaggio. 'B' come Buffy?"

    "Qualcos'altro?"

    "Sai che queste cose potrebbero essere pericolose."

    "Troppo tardi. Buffy preferisce i peperoni."

    "Peperoni?" Jane si distrasse dal guardare il petto di lui ormai coperto.

    "Pizza. Saremo pronti in pochi minuti, ora se non ti dispiace vado a vestirmi." Detto questo chiuse la porta e corse in camera a buttarsi sul letto.

    "Buffy."

    "Yeah?" Lei rispose e tornò in camera.

    "Sei nuda lì sotto?" I suoi occhi non facevano altro che guardarla, ammagliati.

    "Non riesci a togliertelo dalla testa? Cosa c'è, Spike?" Strinse ancora di più l'accappatoio attorno a lei.

    "La tua matrigna ha visto il tatuaggio. Voleva sapere quale pizza ci piaceva e io gli ho risposto alla porta mezzo nudo."

    "Perchè questo è raffinato per te." Disse sarcastica.

    "Ero stanco, cosa potevo dire. Le ho detto che saremo pronti in pochi minuti." Si sedette sul letto e si tolse la maglietta.

    "Fila via che mi devo vestire." Buffy indicò la porta e lui non protestò.


    Quando finalmente Buffy lasciò l'annesso, raggiunse il padre in cucina.

    "Questa è la mia Buffy. William ha detto che non ti sentivi molto bene."

    "Meglio ora, troppo vino l'altra sera. Stavo bene stamattina, ma William ha voluto controllare." ...odiandomi e chiudendosi in camera a chiave per non parlarmi.

    "Jane ha detto che ha molte cicatrici. Non è che combatte? A guardarlo non sembra violento… Buffy?"

    Buffy rise nervosamente quando suo padre disse che Spike non sembrava violento. Non è violento papà, ha solo ucciso migliaia di persone, ma ora è tutto a posto perchè il governo gli ha messo un chip nel cervello. Ora la sua faccia di cattivo è solo nascosta.

    "William sta bene papà, è solo che quando era giovane faceva molti sport pericolosi. Niente di recente." Buffy forzò un sorriso che finì in sbadiglio. "Sto morendo di fame." La fame è la migliore scusa.

    "Prendi un pò di cibo prima che Dawn lo finisca tutto."

    Entrando in salotto, Buffy fu accolta da Spike che le faceva segno di sedersi vicino a lui. Lei sembrava stanca e presto si raggomitolò tra le braccia di Spike, come ormai era solita fare.

    Mentre Buffy stava mangiando, il vampiro la prese per una spalla e l'attirò a sè, per poi deporre piccoli baci soffici lungo la linea del suo collo. Buffy non lo fermò finchè suo padre non volle parlare, ma anche in quel caso una parte di lei non accetava che lui si fosse fermato.

    Jane mise una commedia romantica alla tv e si sedette sul divano insieme al marito. Buffy si appostò sul pavimento e incominciò ad assopirsi tra le braccia del ragazzo. Quest'ultimo chiuse gli occhi e si gustò la melodia del suo respiro e del battito del suo cuore.

    Alla fin fine, Buffy si addormentò tra le sue braccia. Perfetto.

    "Meglio che la metta a letto. E' stata una giornata dura per lei."

    "William?" Dawn gli sorrise.

    "Sì, briciola?"

    "Sono felice che tu ti occupi così amorevolmente di lei."

    "Notte briciola, Hank, Jane."

    Spike li lasciò con un brillante sorriso e si avviò con Buffy tra le sue braccia. Sentì il padre chiedere a Dawn il perchè del suo soprannome, ma non riuscì a sentire la risposta di lei.

    Chiudendo la porta dietro di loro, andò verso il letto e sdraiò gentilmente Buffy. Si tolse jeans e maglietta e scivolò sotto le coperte a fianco a lei.

    Si mise sul fianco sinistro per poterla guardare e la vide ruotare su sè stessa per posizionarsi tra le sue braccia. Allora lui la strinse piano. Lei era realmente tutto ciò che lui aveva sempre voluto.

    "Notte Buffy." Spike le baciò i capelli.

    "Mmm notte William." Buffy lo baciò piano sulle labba e tornò a dormire tra le sue braccia, Spike si addormentò con il sorriso sul volto.


    Capitolo 16

    I giorni successivi passarono per la maggior parte come gli altri. Buffy insistette per restare a vedere la tv nel salotto che dava sulla cucina per poter essere visti dai genitori. Buffy si era sempre più abituata a stare vicino a Spike in modo così confortevole sul divano che riprendeva sempre la stessa posizione anche quando gli altri erano assenti. Solo il giovedì Dawn riuscì a convincere Buffy ad uscire con lei e Jane per andare al centro commerciale.

    Buffy si svegliò il venerdì con il letto vicino a lei vuoto ed una sensazione di freddo. La mattina precedente era stata perfetta, con lei e Spike che si erano svegliati nello stesso momento. Erano rimasti distesi sul letto uno vicino all'altro per più di un'ora, condividendo il silenzio circostante.

    Sorrise al ricordo della settimana appena passata magicamente senza inconvenienti, se non per alcuni particolari di sfondo. Fu allora che incominciò a pensare che ritornati a Sunnydale non avrebbe più dormito a fianco a Spike. Il suo freddo corpo vicino a lei sotto le lenzuola era un conforto: ogni volta che aveva incubi da cacciatrice, quest'ultimi sparivano subito dalla sua mente pensando che era tra le sue braccia e si riaddormentava subito. Dannazione a te, Spike.

    Buffy si asciugò dal sudore e si alzò, diretta all'esterno dell'annesso. La casa era interamente tranquilla tranne per un rumore lontano. Seguì il rumore e avvolse le sue fasce attorno ai pugni. Da quello che poteva sentire sembrava che il rumore venisse dalla stanza degli esercizi, spinse con forza la porta per poi vedere Spike che dava come una furia pugni al sacco per gli allenamenti.

    Spike si fermò e lei entrò nella stanza fermando il sacco. Poi aggirò il vampiro per vedere cosa indossava: aveva tagliato il paio di maglioni che gli aveva comprato in coordinato con i pantaloncini.

    "Hey! Ho pagato oro per quelli." Gli rinfacciò indicando l'indumento in questione.

    "Sono restrittivi quando combatto."

    "Spike, tu combatti con pantaloni attilati e questi sarebbero restrittivi?"

    "Fanno la loro figura."

    Buffy sorrise all'affermazione che non pensava sarebbe mai uscita da quelle labbra. Lei continuò a guardarlo e a girargli attorno.

    "Vuoi provare?" Buffy alzò entrambe le sopracciglia.

    "Chip." Spike aveva bisogno di una buona lotta, erano anni che lui e Buffy non combattevano.

    "Se io ti permetto di colpirmi di mia volontà non dovrebbe attivarsi… giusto?"

    "Non lo so micetta." Spike sorrise maligno. "Stai ferma e io provo."

    Spike colpì Buffy allo stomaco, facendola finire a terra con un gemito, e ciò basto per attivare il chip. Il vampiro cadde a terra sulla ginocchia, con la testa tra le mani.

    "Forse no." Ringhiò e scosse la testa. "Cosa ne dici di fare a turno per tenere il sacco?"

    "Dannazione, volevo davvero combattere contro di te." Buffy si rialzò in piedi e mise il broncio come una bambina piccola.

    "Tu puoi colpirmi, ma io non posso ridarteli indietro. Tutto quello che posso fare è fingere di dartele."

    "Allora fingeremo mosse. Io non ti voglio fare del male, se tu non me ne fai." Buffy sorrise e, quando lui le restituì il sorriso, iniziarono il combattimento.

    Buffy iniziò con una raffica di pugni. Era il suo punto forte e Spike lo sapeva e sapeva anche come fermarli...ma uno gli sfuggì e lo colpì in pieno volto. Buffy sobbalzò dallo spavento.

    "Cristo Buffy, fai attenzione." Spike le fece lo sgambetto con un piede per prendere tempo per rimettersi in equilibrio. C'era stato un periodo in cui Buffy non gli avrebbe dato abbastanza tempo per rialzarsi e per ricominciare subito a danneggiarla.

    Buffy ricominciò con un altro attacco ed era come ballare con lui. Allora si ricordò di quando loro due avevano ballato all'uscita del Bronze mentre lui le stava mostrando come aveva ucciso le altre due cacciatrici. Andarono avanti ancora per una ventina di minuti, scagliando attacchi fantasma, quando Spike riuscì a colpirla.

    "Scusa, amore." Spike sentì il chip attivarsi e Buffy era ancora a terra. Lei sembrava un pò affaticata e le tese la mano. "Tutto a posto?"

    Il momento successivo si ritrovò sdraiato a terra, con lei a cavalcioni su di lui e con un pugno in aria pronto a colpire.

    "Babbeo!" Buffy gli sorrise.

    Spike alzò un sopracciglio e fece scorrere le mani sulle sue coscie. Ad un tratto sentirono degli applausi dalla porta, entrambi si girarono per vedere.

    "Ben fatto, era mozzafiato. Combattete spesso insieme? Voglio dire, non sapevo che Buffy fosse una combattente." Era il padre di Buffy. Le mani del vampiro caddero a terra, Buffy arrossì e abbassò il pugno.

    "Sei una piccola combattente, vero piccola." Spike le ghignò.

    Buffy si alzò da Spike e gli offrì una mano che fu subito fu accettata.

    "Hey papà." Lei sospirò e si tirò via il sudore dal volto. "Pensavo tu lavorassi oggi?"

    "Ho fatto mezza giornata, ma voi due vi colpite realmente? Da qui non sembrerebbe vedendovi."

    "Non potrei colpire vostra figlia, Mr Summers, non mi piace colpire le ragazze." Spike alzò un sopracciglio a Buffy e lei abbozzò un sorriso.

    Entrambi si mossero verso il sacco e Buffy lo tenne per Spike. Sembrava che lui avesse bisogno di sfogarsi o di portare la ragazza nella loro stanza...ma questa volta fu lei a decidere.

    "Grrah" Spike lo colpì con tutta la forza che aveva in corpo, Hank guardò dalla porta, letteralmente impressionato dalla sua velocità e forza.

    Il padre cercava di capire a che livello era arrivata la loro relazione e aveva potuto constatare che ad entrambi piaceva vedere la tv insieme, comodamente abbracciati. Gli piaceva vedere Buffy stare così bene con un uomo. La sua piccola bambina era cresciuta ed ora era una giovane e bella donna. E non realizzò quanto fosse forte finchè non incomincio a tirare lei i pugni al sacco, e quando Spike si distrasse un momento, lo fece finire a terra.

    "E' tutto a posto?" Buffy gli diede una mano, Spike si massaggiò la mandibola e poi diede al padre di Buffy uno sguardo con la coda dell'occhio.

    "Babbeo di un pugile." Spike le ghignò e le pizzicò il sedere mentre lei faceva ritorno al sacco.

    "Cosa posso dire, vi lascio soli?" Hank lasciò la stanza e dopo pochi minuti anche Buffy e Spike lo seguirono.

    "Tesoro, vado a farmi una doccia. Tra un'ora vado al centro commerciale con Dawn e Jane." Buffy sorrise al vedere la sua mano intrecciata con quella di lui ed insieme si diressero verso il loro appartamento.

    "Io qui starò bene, c'è molto cibo e tutto il pomeriggio danno una maratona di 'Passioni'." Lui aprì la porta e si lasciò andare sul divano.


    Capitolo 17

    Un'ora dopo bussarono alla porta, Spike andò ad aprire permettendo alle due ragazze di entrare. Dawn immediatamente si mise a rubare patatine dal tavolo e Jane incominciò a girovagare per l'appartemento con fare impaziente. Infine Buffy uscì dalla camera da letto: indossava i suoi aderenti pantaloni marroni e un top rosso con l'allaciatura dietro il collo.

    "Ci vediamo dopo, tesoro." Buffy mise le braccia attorno alla vita di Spike e lui rispose attirandola più a sè e respirando il suo profumo.

    "Divertiti micetta, non fare troppo tardi."

    Spike stava per lasciarla quando Buffy catturò con la sua bocca quella di lui e gli diede un bacio che volle iniziare come casto, ma che rapidamente diventò affamato. In risposta il vampiro saccheggiò la sua bocca con la lingua, incontrando però una piccola resistenza da parte della ragazza, ma ben presto sentì le sue mani attirarlo di più a s+ per aumentare il bacio. Spike fece scorrere di nuovo la sua lingua sul palato di lei e questa volta Buffy rispose forzando la sua lingua nella bocca di Spike con movimenti rapidi e superficiali che lo resero pazzo.

    Spike si sentì cedere le ginocchia sotto il tocco della sua lingua, lui voleva continuasse, ma sentì occhi annoiati su di loro. Allontanò Buffy e si leccò le labbra. Buffy sembrò arrossire e andò barcollando fino alla porta.

    Alla porta, lei tornò indietro verso di lui con un ghigno che le scorreva in volto.

    "Dannazione, ti amo Buffy e con te la tua maledetta lingua." Spike le ghignò indietro.

    "Andiamo fuori stanotte? Portiamo Dawn in giro per LA." Gli rivolse un sorriso più smagliante del sole e lui non potè dire di no.

    "Okay." Le soffiò un bacio e lei lasciò la stanza chiudendo la porta dietro di lei. Quella era la nona volta nella settimana che lui diceva che l'amava e lei sorrideva calorosamente di rimando. Spike sentiva la sua opportunità ad un passo.


    Jane si fermò sulle scale mobili e sorrise nel vedere Buffy sistemare una ciocca di capelli dietro l'orecchio alla sua sorellina Dawn.

    "Buffy, io non credo di aver mai visto nessuno più pazzo d'amore di te e William."

    "Huh?" Le parole della donna la scioccarono. Fino a non tanto tempo fa lei credeva di non poter più amare e ora le stavano dicendo che lei era pazza d'amore.

    "Bè, lo sai che è il mio ragazzo." Cosa ti sta succedendo Buffy? Prova ancora con vampiro=cattivo.

    "Lui è molto attento a voi due, sembra che ne abbiate passate tante assieme. Se non sono troppo romantica direi addirittura che si farebbe ammazare prima che vi possa succedere qualcosa."

    Buffy respirò a fondo e a quanto pareva lei non era mai stata a Sunnydale.

    "Io penso che voi due siate molto innamorati, ma lui passa molto tempo in casa. E' per la sua allergia?"

    Dawn si soffocò con la sua coca-cola dietetica. "Scusa. La sua allergia non è divertente."

    "Noi andiamo fuori stasera. Ha promesso a me e a Dawn di farci vedere L.A." Buffy era rimasta di stucco per il fatto che lei e Spike sembravano molto innamorati. Lui le piaceva, ma amarlo? Non era amore, non ancora almeno.

    "Davvero? Grande Spike." Dawn si coprì subito la bocca e Buffy le lanciò un'occhiataccia.

    "L'hai appena chiamato Spike?" Jane scese dalle scale mobile e si diresse verso una gelateria. Buffy sentì il panico crescere nelle sue budella.

    "Yeah, è il suo soprannome. E' in una band a Sunnydale e non so perchè questo nome, ma a lui piace e così anche noi certe volte lo chiamiamo Spike." O William the Bloody, Slayer delle Slayers e per questo io dovrei impalettarlo, ma ora è impotente, se sai quello che intendo. Buffy sperò che la bugia passasse.

    "Come quando la chiama Briciola?" Jane sorrise. Possibile che fosse così impicciona?

    "Visto che sono piccola e la più giovane delle sorelle Summers direi che mi si addice." Dawn si sedette su una panchina, mettendosi la sua borsa a fianco e costringendo così Buffy a sedersi vicino a Jane.

    "Lo so, Dawn. Voi tre sembrate apprezzare i vostri soprannomi. Lui chiama molto spesso Buffy amore o micetta. E' una caratteristica molto dolce di lui."

    Buffy mentalmente replicò. Yeah, è molto meglio ora di quando voleva tagliarci la gola per bere poi il nostro sangue. E chi diceva prima che noi eravamo molto innamorati Miss. Impicciona-a-non-finire? Si toccò la cicatrice che aveva sul collo, mentalmente immaginò Spike che la mordeva e in gola le si formò un grido soffocato.

    "Buffy, è una cicatrice."

    "Un attacco di cani randagi, ma molto tempo fa. Ora, mangiamo qualcosa di dolce." Buffy si nascose dietro il foglio del menù.

    "L.A. è cool. Questo centro commerciale è molto meglio di quello in Sunnyhell." Dawn sorrise.

    "Dawn!" Gli occhi della sorella si infuocarono al sentire il nome dato da Spike alla loro città.

    "Sorry, è uno Spike-ism che lui usa a causa della sua allergia al sole."

    Buffy si prese la testa tra le mani e rimase tutto i pomeriggio con il solo pensiero in testa di quanto fosse andata male quella giornata.

    Tutto quello che avrebbe desiderato in quel momento era di essere a casa con Spike a vedere 'Passioni', pur di scampare all'Inquisizione Spagnola a cui Jane stava sottoponendo lei e Dawn.



    Capitolo 18


    Ma Spike non stava guardando la tv. Era seduto in cucina con il padre di Buffy che lo stava sottoponendo all'Inquisizione Spagnola con la scusa di una tazza di thé.

    "Allora William, stamattina ho potuto vedere che conosci una grande varietà di tecniche di combattimento, ma ci sono degli sport che ti interessano?"

    "Ad esempio?" Spike non era dell'umore adatto per rispondere a delle domande.

    Buffy gli aveva mandato messaggi tutta la settimana di come le piacesse la sua compagnia. Ciò lo scocciava perchè aveva paura di fare qualcosa che poteva rovinare tutto e dargli di conseguenza un appuntamento con Mr. Punta.

    "Quelli tipici americani. Football? Baseball?"

    "Mi piacciono gli sport virili, ma il football americano? No, è solo una versione a buon mercato del nostro rugby."

    "Altro?"

    "Mi piace cacciare." Spike ce la metteva tutta per finire in fretta il discorso per tornare a guardare 'Passioni'.

    "Che tipo di caccia?"

    "Tutti i tipi, soprattutto quella ai mammiferi la notte." Yeah, gli umani sono mammiferi.

    "Oh, non credo che qui ci sia molto da cacciare. Cosa ti piace della caccia?"

    Spike guardò l'orologio e, secondo i suoi calcoli, Buffy sarebbe dovuta arrivare a momenti. Sentì la porta aprirsi, sapeva che era lei e rispose all'uomo proprio per farle sentire.

    "Mi piace il brivido della caccia, inseguire la preda." Spike notò che Buffy lo stava ascoltando intensamente e, con lo sguardo da predatore, incontrò i suoi occhi. "Seguire la preda e conoscerla prima di attaccare è qualcosa di poetico che va di pari passo alla bestia assassina."

    Buffy capì a cosa faceva riferimento Spike e fu grata che suo padre non l'avesse capito. Lo prese sotto braccio e lo portò via da quella situazione.

    Spike prese una borsa di sangue e con quella riempì la tazza, per poi sedersi sul divano del loro appartamento, vicino a Buffy.

    "Bella maratona dello shopping, micetta?" Indicò le borse a lato della porta che portava in camera.

    "Terribile. Come è andata qui a casa, baby?" Lei lo guardò sogghignare alla parola 'baby'.

    "Terribile, ho perso la maggior parte di 'Passioni'. Pensavo che non sarei mai riuscito a svignarmela da tuo padre. Dimmi, andremo fuori appena sarà scuro?"

    "Assolutamente. Non voglio proprio stare a casa oggi. Ti ho comprato una cosa."

    "Veramente?" Lei frugò nelle borse finche non trovò quello che cercava e tornò da lui sul divano con una piccola scatola tra le mani.

    Buffy gli fece chiudere gli occhi e poi prese un suo polso e lo circondò con qualcosa, poi fece lo stesso con l'altro polso. Qualunque cosa fossero erano molto strette.

    "Posso vedere?" Spike le chiese.

    "Non lo so, puoi?" Buffy lo stuzzicò e gli lasciò andare i polsi.

    Lui apri gli occhi e vide dei bracciali ai polsi. Erano di pelle nera con delle borchi: da ragazzo cattivo. Spike li adorava.

    "Vuoi farmi una richiesta, Buffy?"

    "Possessione è il nono punto della legge." Gli ghignò.

    "Non penso che ha te piacciono queste cose eccentriche."

    "Cosa posso dire, gli ho visti ed ho pensato a te. Oltretutto è bello vederti sorridere. Li metterai stasera?"

    "Certamente, amore." Spike sorrise sornione. "Eccentrica Buffy."

    "E' meglio sbrigarsi, farà buio tra meno di un'ora. Devo provarmi un pò di vestiti prima di uscire." Si sedette sul divano.

    "Ho io la prima doccia." Spike si lanciò verso la porta, ma prima che potè entrarci, Buffy lo buttò sul letto e chiuse la porta del bagno dietro di lei.

    "Io ci metto di più di te. La farai dopo."

    "Sbrigati però." Spike si spaparanzò sul letto ed ascoltò i rumori di lei nel bagno.

    Quando lei finì toccò a Spike, che si fece una doccia veloce rispetto a quella della cacciatrice.

    "Giuro che ci hai messo più di me." Misè in chiaro la ragazza dall'altra stanza.

    Spike aprì la porta e vide davanti a sè una Buffy tutta in nero. Vestiva pantaloni neri di pelle molto aderenti, con una cintura dello stesso colore con borchie e dello stesso stile erano anche le scarpe. Attorno al colo aveva avvolto un nasto nero in tre giri. Un top nero con sfumature argentate e un paio di braccialetti ai polsi dello stesso tipo di quelli di Spike, ma meno appariscenti. Spike si sfregò gli occhi.

    "Cosa è successo alla vera Buffy?" Sogghignò.

    "Questa è la Buffy divertente, forse tu non l'hai mai incontrata prima. Spike ti presento la divertente Buffy, divertente Buffy ti presento Spike." Poi prese il posto di Spike in bagno per sistemarsi i capelli.

    Sul letto Spike vide che gli aveva preparato ancora una volta i vestiti: una camicia rossa, una maglietta nera e i jeans dello stesso colore. Insieme c'erano anche il suo spolverino di pelle e i suoi anfibi.

    "Ti mancava il mio vecchio me, piccola?" Spike andò in bagno mentre si vestiva e Buffy inclinò la testa ad un lato.

    "Eh?"

    "Indossavo questi vestiti quando cercavo di ucciderti. Mi fanno sentire così virile." Spike le sogghignò maligno.

    "Mi piaci vestito così. Stai bene." Lei tornò in camera con i capelli a posto ed il trucco fatto.

    "Cazzo, sono bellissimo" Spike la rimproverò e iniziò ad infilarsi la maglietta.

    "Aspetta."

    Spike si congelò quando Buffy si mise di fronte a lui e fece scorrere le dita sul suo stomaco per poi aggirarlo. Si mise in ginocchio e gli depositò un bacio sul tatuaggio.

    "Umm, un pochettino più sulla tua sinistra ed in basso, micetta." Lui aveva una luce lussuriosa negli occhi.

    "Sorry Spike, non credo che sia l'ora per quello." La cacciatrice lasciò scivolare una mano sul davanti dei jeans, tra le cosce di lui, e lo sentì fremere sotto il suo tocco. Buffy strinse un poco e, ancora in ginocchio, guardò su verso di lui e gli sorrise.

    "Buffy." Si fece uscire soffocato Spike.

    "Andiamo." Lei tolse le mani da lui e lasciò la stanza. Lui si fermò un attimo per calmarsi e poi si vestì e sospirò.

    Buffy si congratulò con se stessa con un ghignò malizioso e insieme scesero le scale, dove trovarono Dawn ad aspettarli. Spike era irrequieto e continuava a boffonchiare qualcosa che però la cacciatrice non riusciva a sentire.

    "Wow Buffy, sei così cool." Dawn era euforica per l'imminente uscita.

    "Dopo gente." Buffy chiuse la porta di casa e seguì Dawn e Spike sulla macchina del vampiro.

    Capitolo 19

    Dawn disegnò un segno sulla propria mano. Era una piccola 'x' in nero. I tre si sedettero attorno ad un tavolino in un angolo tranquillo del pub. Buffy stava felicemente sorseggiando la sua birra mentre guardava Spike tamburellare le sue dita sul tavolo al tempo della musica.

    "Penso che mi farò questo tatuaggio." Dawn fece scorrere le sue dita sulla piccola X.

    "Tu non lo farai maledettamente." Spike si accigliò e diede uno sguardo d'intesa a Buffy.

    "Balliamo ragazzi, siamo qui da più di un'ora e siamo gli unici che non balliamo." Dawn posò la cola dietetica sul tavolo e mise il broncio.

    "E se tutti si buttassero giù da un precipizio?" Spike borbottò mentre faceva caso solo alle cose perverse che gli invadevano la mente.

    "Va bene, ma se tu non ballerai con me, troverò qualcun'altro che lo faccia." Lei prese Spike per un polso.

    "Questo è un ricatto. Per te va bene?" Ritornò a Buffy che li stava osservando.

    "Balli con me dopo?" Buffy brontolò e sfiorò le borchie sul polso libero del vampiro.

    "Sì, signorina." Il ragazzo ammiccò, per poi essere trascinato sulla pista da ballo.

    Buffy si mise a giocare con il suo cellulare. Se ne erano andati da meno di un minuto e già lei si sentiva sola, come se la luce fosse andata via dalla stanza. Ma. mentre sorseggiava la birra, sentì qualcosa di sospetto. Vampiro.

    Il movimento del suo cuore aumentò e lo vide al bar con altre persone.

    "Angel?" Lei sussurrò, ma lui lo percepì e si girò.

    Buffy era nel panico, era troppo tardi per riuscire a scappare. La vista di lui la riempirò di terrore e chiuse gli occhi per calmarsi.

    "Buffy?" La sua voce aveva un'aria di incredulità.

    Troppo tardi, vai via Angel. "Siediti Angel." Cercò di sorridergli, ora lui non era più niente per lei e in quel momento riusciva a pensare solo alle parole di Spike mentre dormiva. Mia, sempre mia.

    E mentre Angel si sedeva di fronte a lei, la cacciatrice diede uno sguardo oltre la spalla di lui per vedere la sorella ed il vampiro, ma di loro non c'era traccia: molto male.

    "Cosa ci fai qui?" Angel fece scorrere le sue mani sul tavolo a cercare quelle di Buffy, ma lei le portò prontamente al bicchiere della birra.

    "Sono qui con gli amici e con mio padre. Abita qui e mi ha invitato perchè voleva vedere come stavo. Tornerò a Sunnyhell il prossimo venerdì, non sapevo tu fossi qui. Sto farneticando, no?" Si rese conto di aver detto Sunnyhell. Angel sembrò notarlo, ma non disse niente.

    "Willow e Xander sono qui? E' per questo che guardavi la pista da ballo?" Angel guardò la sala e lo stomaco di Buffy ebbe un fremito.

    "No Will e Xan, no. Ho portato con me Dawn e un ospite." No, sono qui con Dawn e Spike. Ti ricordi di Spike, ha cercato di uccidermi molte volte, ma ora noi andiamo d'amore e d'accordo insieme.

    "Hai comprato una casa in affitto a LA?"

    "E' una lunga storia Angel e non credo che tu debba essere messo al corrente di ogni mia mossa." Lei fu brusca e lui la guardò confuso. "Scusa, è stata una brutta giornata."

    Ormai la discussione aveva preso una brutta piega e non voleva che peggiorasse. Sperò che Dawn volesse un'altro ballo e le desse così il tempo di scacciare Angel.

    "Cosa ci fai qui? Missione in corso?" Buffy indicò gli amici di lui al bar per distrarlo e mettere una mano sotto il tavolo a cercare il paletto: era confortante.

    "No, siamo fuori per la notte. Abbiamo bisogno di una pausa dopo tutti i combattimenti. Buffy?"

    "Hmm?" Lei rifocalizzò la sua attenzione su di lui.

    "Sembri diversa stasera. Felice. L'ultima volta che ti ho vista era un brutto periodo per te." Angel cercò ancora una volta di toccarla, ma lei si rimise a posto sulla sedia per non permetterglielo. Lui notò che era veramente diversa dal giorno del funerale della madre. Forse il dolore l'aveva infettata.

    "Sono felice, è bello separarsi un pò dalla bocca dell'inferno." Attaccati, sono felice. Non mi aveva detto che sembravo felice quando ero con lui. Buffy felice è un concetto completamente estraneo ad Angel.

    "Allora, chi è l'ospite?" Angel le diede uno sguardo che diceva 'se è un ragazzo uccidimi all'istante'.

    "Un ragazzo, pallido e a cui non piace il sole. Ma è tutto a posto, onestamente Angel. Mio padre pensa che sia il mio ragazzo per qualcosa che ha detto Dawn e mi ha chiesto di portarlo con noi, ma è tutto a posto. Non è successo niente di brutto, ma è una lunga storia. Sto farneticando ancora, no? Mi sembra di averlo già fatto abbastanza per stanotte." Buffy si sentiva male. Tutte quelle cazzate che aveva detto non avevano fatto altro che peggiorare la situazione. Cristo Buffy, bastava dire Spike. Il mio ospite è Spike, ci piace comprargli sangue e regali perchè lui ci fa sentire felici.

    "Mi sembri un pò nervosa. Ma Buffy, i tuoi vestiti…mi sembri…" Angel si sermò e si sentì quasi male per quello che gli venne alla mente.

    "Cazzo, formidabile." Spike si appostò dietro l'altro vampiro e alzò il sopracciglio sfregiato verso Buffy.


    Capitolo 20

    Angel si girò verso la voce di Spike e si alzò. "Buffy, non ti muovere."

    E chi dice che la cavalleria è morta, merda. Buffy si alzò, già pronta a dare a tutti e due il benservito.

    "Ciao, checca. Sono venuto per la cacciatrice." Buffy avrebbe giurato che ci sarebbe stato un combattimento, ma non era nei piani del biondo.

    Angel lo squadrò per poi prenderlo per il collo. "Vattene via. Spike."

    "Dimmene un'altra, belfusto." Spike gli tirò via la mano e si sedette al posto che prima il suo rivale occupava, per poi fumarsi una sigaretta.

    "Alzati, piccolo…" Angel lo fece alzare, ma l'inglese non si fece fregare e gli cedette la sedia.

    "Siediti o vattene, la scelta è tua." Andando verso Buffy, Spike fregò le mani di lei tra le sue.

    "Allontanati da lei."

    "Mandami via te." Spike ringhiò e i suoi occhi diventarono gialli.

    "Bene." Muovendosi verso Spike, era già pronto a sferragli un pugno, quando Buffy lo bloccò.

    "Volete sedervi voi due e stare zitti prima che io muoia per un'invasione esagerata di testosterone." Buffy li fece sedere uno di fronte all'altro e lei si sedette vicino al biondo, cosa che fece felice quest'ultimo, tanto da trovarsi a fare la linguaccia al bruno. Ma ciò non rimase impunito, poichè Buffy lo schiaffegiò.

    "Scusa, amore. E' solo che questo bellimbusto crede ancora di possederti."

    "Spike, ti ho perso tra la folla, sei un cattivo…" Dawn mise le braccia attorno al collo di Spike e solo dopo si accorse di Angel. "Ooh, scoperti."

    "Dawn? Buffy? Che diavolo sta succedendo qui?" Angel si accigliò e Dawn scosse la testa in risposta, per poi sedersi dall'altro lato a fianco di Spike. Il bruno aveva una faccia da cucciolo sperduto ed alla cacciatrice cadde il cuore e si sentì quasi in colpa per lui.

    Spike soffiò in direzione di Angel e questo sembrò riportare la bionda alla realtà. Buffy mise una mano sotto il tavolo, per poi posarla su un ginocchio del biondo e lui in risposta intrecciò le sue dita con quelle di lei. Mia, sempre mia.

    Buffy doveva trovare un modo per farli entrambi felici. Le tornarono alla mente i sogni di Spike sulla 'checca' e su di lei che era 'sua, sempre sua' e fu allora che capì che era tutto per lei.

    "Spike è il mio ospite in Sunnydale. Non sta cercando di ucciderci in nessun modo. Mi ha aiutata con Glory e la sua cripta è stata distrutta, così l'ho invitato a casa mia. Inoltre è un ottimo cane da guardia."

    "Sei tutta matta, Buffy? Lo so che sei ancora immersa nel dolore, ma lui ha cercato di ucciderti." Angel era furioso del fatto che, oltre ad essere il benvenuto nella casa della sua ex, lo era anche in casa del padre di lei. E quest'ultimo lo credeva anche il suo ragazzo.

    "Divertente, mi sembra che anche tu abbia cercato di uccidere Buffy." Spike non riusciva più a trattenersi, anche se Buffy cercava di calmarlo in tutti i modi.

    "Quello non ero io." Angel ringhiò alzando gli occhi al cielo.

    C'era solo un modo per risolvere la situazione, o Angel se ne andava o se ne andavano loro. Buffy non ci pensava neanche e nemmeno Angel. E poi Spike non aveva ancora ballato con lei e questo non le piaceva. In un tentativo di calmare il biondo gli fece scivolare una mano sotto la camicia.

    "Spike… Angel…" Entrambi la guardarono con volti sofferenti, ma Spike si sentiva molto meglio a causa della senzazione che gli davano le dita di lei che si muovevano sulla sua pelle a disegnare il cuore del suo tatuaggio. "Calmatevi tutti e due. Spike, Angel è molto protettivo nei miei confronti. Angel, Spike non è più l'uomo che tu hai conosciuto, ci protegge e ci rende felici. Tutti e due avete un posto nel mio cuore, e se questo non vi basta vi posso polverizzare all'istante." Lei mosse il suo paletto con enfasi, ma continuò comunque a tracciare il cuore sull'anca dell'inglese.

    "Nessun problema, micetta." Spike si sentiva il vincitore per il fatto che la cacciatrice lo accarezza di fronte al suo antico prezioso vampiro, anche se quest'ultimo non poteva vederlo.

    "Bene, ma non mi piace. Ci vediamo in giro." Angel se ne andò dal tavolo e Buffy con gli occhi lo seguì fino al tavolo, dove si sedette vicino a Cordelia e le disse qualcosa all'orecchio. La cacciatrice scosse la testa. Cordelia e Angel?

    Angel tornò a guardare Buffy che stava dando un bacio di ringraziamento a Spike sulle labbra, notò che Spike la guardava negli occhi con tutta la passione che avesse in corpo. Guardandoli andare verso la pista da ballo si rese conto che il vampiro era più portato per i balli lenti, un pò come lui, mentre ne stavano dando uno metal. Buffy aveva iniziato a ballare con l'inglese sventolando le mani in aria e muovendo i fianche con fare malizioso. Angel era sbalordito.


    Capitolo 21


    Angel pensò che la canzone era proprio adatta quando gli occhi dell'altro vampiro incontrarono i suoi.

    I can't shake this feeling from my head.
    There's a devil sleeping in my bed.
    He's watching you from across the way.
    I cannot make this feeling go away.

    Buffy aveva afferrato Spike per la cintura e ora danzava con un nuovo fuoco dentro di lei, Angel poteva vedere la lucentezza del sudore sulla sua pelle mentre lei si stava praticamente strofinando contro le cosce del biondo e tutta l'attenzione della sala era per loro. Buffy non fece altro che sorridere.

    I know it's not the right thing.
    And I know it's not the good thing.
    But kinda I want to.

    Buffy scese, dimenandosi per tutta la lunghezza delle gambe del vampiro, e il bruno potè vedere lo stesso nuovo fuoco della ragazza anche nello sguardo del ragazzo. Sapeva che Buffy non era molto brava a mandare segnali nascosti, ma questa sera invece i segnali erano molto espliciti. Lei voleva Spike e la sua storia con Angel era ormai un pezzo d'antiquariato.

    I'm not sure of what I should do.
    When everything I'm thinking of is you.
    All of my excuses turn to lies.
    Maybe God will cover up his eyes.

    Buffy fece scorrere le sue unghie lungo il petto di Spike e, quando incontrò gli occhi di lui, sorrise profondamente in loro. Spike la prese teneramente per la vita e lei fece sbattere i fianchi di entrambi insieme, gemendo lei stessa e facendo ringhiare il vampiro. Lei lo stava facendo diventare pazzo.

    I know it's not the right thing.
    And I know it's not the good thing.
    But kinda I want to.
    Kinda I want to.

    Angel vide Buffy sorridere negli occhi di Spike e capì che per lui ormai tutto era perso. Lei stava dando tutta sè stessa nel ballo e solo per Spike. Angel era perso nei pensieri quando lei aggirò l'inglese, che aveva un volto soddisfatto, un volto da uomo innamorato. Buffy si fermò di fronte a lui con uno sguardo pieno di trepidazione, come se stesse per buttarsi da un precipizio.

    Maybe just for tonight.
    We can pretend it's alright.
    What's the price I pay?
    I don't care what they say.
    I want to. I want to. I'll take my chance tonight.

    Buffy catturò una mano del ragazzo e la mise sul proprio petto, sul battito del cuore. Lei ballò finchè la canzone non finì e lui tenne chiusi gli occhi, concentrandosi sul fluire del sangue di lei. Era intossicante. Quando lei alzò la testa per guardarlo, lo vide che sogghignava e questo voleva dire che era felice: era questo lo scopo della ragazza.

    Quando la canzone finì, scesero dalla pista da ballo e Buffy mise una mano tra i capelli di lui per metterglieli un pò a posto e questo piacque molto al biondo come dimostrazione di affetto, soprattutto perchè sentiva gli occhi del rivale puntati su di lui. Allora si abbassò e diede un bacio sulla guancia della ragazza e prese la sua mano stretta.

    "Sei un inferno di donna, Buffy Summers. Diavolo, che energia." Fece scorrere la sua mano libera sullo stomaco di lei e sorrise al sentirla fremere sotto il suo tocco.

    "Sei un inferno di uomo, William Thornton, ma un pò impacciato come ballerino." Lei con l'altra mano toccò i bicipidi di lui.

    "Lenti." Spike prese una sigaretta e si sedette vicino a Dawn.

    "Come?" Buffy lo guardò stranita.

    "Non ballo con tanta energia come voi. Sono più un ballerino di lenti. Forse è la mia età che si sta facendo sentire." Spike fece un tiro dalla sigaretta.

    "Awww. Si fanno sentire i tuoi 150 anni, danzeremo la prossima volta che sentiremo un lento. Con molta probabilità ce ne saranno molti al Bronze." Buffy si fermò e, realizzando ciò che aveva appena detto, riprese dicendo, "O forse no."

    "Spike ha 150 anni?" Dawn giocò con il suo bicchiere e vide Buffy passare un dito sulla cicatrice che Spike aveva sul sopracciglio.

    "28 anni sono da mortale."

    "Wow. Non ne dimostri 150."

    "Non picchiarmi per questo, Buffy." Lui incontrò i suoi occhi e lei fece scorrere le sue dita giù per il collo di lui, immersa nei suoi pensieri e un pò triste. "Buffy?"

    "Hmm? Scusa, ero sovrappensiero." Buffy scosse la testa e prese a picchiettare un dito sul braccio del ragazzo, tornando a pensare come sarebbe cambiato il loro rapporto tornando a Sunnydale.

    "Forte. Non invecchierai mai e sarai un eterno giovane, sempre bellissimo come ora. Piacerebbe anche a me." Dawn ghignò a Buffy che riprese subito l'attenzione. "Sto solo scherzando, sorella."

    "Sarà meglio, perchè altrimenti diventeremmo la nuova famiglia delle tenebre di Spike. Vetri della casa oscurati e una vita notturna." La cacciatrice notò che il vampiro la guardava con fare malizioso per quello che aveva detto e lo punì con una sberla.

    "Stavo scherzando, micetta. Mi piacete entrambe piene di vita e sono stato io a farvi diventare così due mesi fa."

    "Ti ho ringraziato per questo?" Buffy si mise a giocare con le dita del biondo.

    "Solo un milione di volte. Non tanto." Spike prese un tiro dalla sigaretta e guardò Buffy, affascinato, poi notò che Angel si stava alzando.

    "Volete qualcosa?" Spike ringhiò e strinse possessivamente le dita attorno alla cacciatrice.

    Buffy incominciò quando vide Angel che era venuto al loro tavolo e si sentì quasi in colpa per lui poichè si era preoccupata solo per il vampiro biondo.

    "Due cole dietetiche e una birra per la signorina." Spike ridacchiò per l'espressione di dolore sul volto del suo Grand Sire.

    "Non bevi nient'altro?" Angel stuzzicò Spike.

    "No quando devo portare a casa sane e salve queste due amorevoli signorine." Spike non abboccò all'amo.

    "C'era un tempo, William, in cui tu avresti bevuto qualunque cosa." Angel in quel momento sembrò Angelus dalla cattiveria.

    "Non posso rischiare di far loro del male." Guardò Buffy che gli stava sorridendo calorosamente ed era per Angel come un invito ad andarsene. Ho vinto.

    "Torno in un minuto, faccio io per le bevande." Buffy toccò la mano dell'inglese e poi seguì Angel, Spike sembrava umiliato e Dawn gli prese la mano.
     
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    Capitolo 22

    "Angel?" Buffy lo prese per il braccio quando raggiunsero il bar.

    "Buffy." Suonò miserabile. "Da quanto lo ami?"

    "No. C'è qualcosa tra noi ma non è...ancora. Non è amore...ancora." Buffy inciampò su quelle parole.

    "Sulla pista da ballo gli hai dato il tuo sguardo da Buffy innamorata. Lui ti ama Buffy, non ha mai avuto una tale passione negli occhi, nemmeno per Drusilla." Angel la guardò negli occhi con una punta di nervosismo e a lei sembrò di avere le farfalle nello stomaco.

    "Spike è stato carino a offrirsi di uccidere Drusilla per me alcuni mesi fa. Io ho cercato di convincere me stessa che lui non poteva amare senza un'anima, ma ora ho capito che può, come ha detto Drusilla."

    "Si è offerto di uccidere Dru per te? Gesù, Buffy." Angel sapeva che non poteva competere.

    "So che mi ama e che potrebbe essere un buon uomo se glielo permetto. Non hai niente di cui preoccuparti Angel, non è lo Spike di tanto tempo fa. Dimmelo se è lo stesso Spike che tu conoscevi."

    "Non posso perchè non lo è. Noi non abbiamo cuori da spezzare, ma lui si farebbe uccidere piuttosto che essere usato da te solo come un giocattolo." Angel sembrava sconfitto.

    "Non voglio fargli del male. Quando il governo gli ha messo quel cip nel cervello ha cercato di suicidarsi ed io non voglio vederlo riprovarci."

    "Mi sono perso molto, no?" Angel cercò di farlo suonare casuale e Buffy gli rispose con un cenno del capo.

    "Angel?" Il tono tagliente della voce di Cordelia risuonò nelle orecchie di Buffy. "Che cosa ci fa qui la super troietta con il suo cucciolotto da guardia?"

    Buffy si girò per vedere Spike guardarla intensamente, palmi aperti e schiacciati sul tavolo come se fosse pronto da un momento all'altro a lanciarsi su Angel per tenerlo lontano dalla sua cacciatrice. Dawn guardò Buffy con aria di disapprovazione e la sorella capì che era stato uno sbaglio lasciare Spike per andare con la compagnia di Angel, anche se solo per un minuto.

    "Cordy, non ora. Ti propongo di non provocare un vampiro." Angel cercò di acchiapparla, ma era troppo tardi. Era già pronta ad impalettare Spike. "Cordelia, non essere stupida."

    Buffy guardava la scena mentre Spike si spostava agilmente per poi troneggiare su una sbalordita Cordelia e osservarla profondamente negli occhi. Buffy emise uno strano suono con la bocca mentre la ragazza era sotto il potere del vampiro biondo.

    "Non mi piace, principessa. Non lo sa la ragazza che è da maleducati impalettare la gente?" Spike la prese per un braccio e la strattonò così forte da farla cadere tra le braccia del bruno.

    Buffy potè sentire il dolore nella voce del vampiro. Non voleva mostrare agli altri quanto gli facesse doloroso far del male, ma ormai lui non aveva segreti per lei.

    "Bastardo." Angel ringhiò tra i denti e Buffy guardò Spike.

    "Solo perchè tu hai deciso di non fare più del male per redimerti, non è detto che lo debbano fare anche gli altri."

    Buffy guardò Cordelia tra le braccia di Angel e vide il tutto come molto improbabile e sbagliato. Qualcosa nel suo stomaco gorgogliò, un'emozione che cacciò subito sotto i piedi. C'era qualcosa tra Angel e Cordelia e lei lo sapeva. Si sentiva come Angel, il quale diceva di sapere di lei e Spike prima ancora che ciò prendesse vita.

    "Spike, scusati, per favore!" Buffy lo stava supplicando ed il vampiro pensò che era da pazzi non ascoltarla in quel momento.

    "Bene." Alzò gli occhi al cielo e passò una mano sulla guancia di Cordelia. "Su, su. Non ti ho fatto male, almeno non molto."

    "Ugh, la mia testa." Cordelia vide Spike così vicina a lei che si spaventò e cercò di ripararsi dietro Angel.

    "E' okay, Cordy." Angel la strinse a se così da non farla scappare.

    "Chi? Cosa mi ha fatto?"

    "Io sono il vampiro da guardia, no? Ma tu puoi chiamarmi William the Bloody, terrore dell'Europa e cacciatore di due cacciatrici. Chiama ancora una volta Buffy troietta e la prossima volta che ci incontreremo ti capiterà qualcosa di molto malvagio... troietta." Spike girò i tacchi e ritornò al tavolo per poi prendere il suo spolverino e uscire dalla porta.

    "Scusa." Cordelia disse singhiozzando.

    "Devo andare." Buffy era nel panico mentre guardava Angel e Cordelia. "Lei è okay? Non credevo potesse farlo."

    "Non è niente. Passerà presto, è solo un pò spaventata. Segui il tuo cuore Buffy, ma se ti fa del male dovrà pagare."

    Ma la cacciatrice non stava ascoltando; Buffy era al tavolo e, presa Dawn, se ne stava andando. Dawn lanciò ad Angel un tipico sguardo spikiano e seguì la sorella fuori dal pub.

    Angel si chiese quando tutto era diventato tutto così confuso tra loro.


    Spike le aspettava nella sua Desoto fuori dal pub. Arrivata, Buffy si mise nel posto a fianco dell'inglese che la stava guardando.

    "Era un pò…" Buffy iniziò.

    "Sbagliato?" Spike l'anticipò mentre Dawn saliva dietro.

    "Stavo per dire divertente. Per un attimo ho pensato di farmi la pipì addosso dalle risate. Non possono mentire stando assieme. Oh Cordy! Oh Angel!" Buffy si lasciò uscire una risata imbarazzata e Spike ghignò.

    "Noi difendiamo la bocca dell'inferno per gente come lei?" Dawn parlò ad alta voce da dietro.

    "Mi sa di sì. Li odio, sempre lavoro e quando si divertono sono patetici." Spike fece partire la macchina.

    "Andiamo, mio vampiro da guardia." Buffy lo abbracciò e non potè non notare la forte emozione che questo le provocò.



    Capitolo 23


    Sdraiata sul letto da sola, Buffy ripensò alla notte prima. Lei non sapeva il perchè, ma più i giorni passavano e più aveva paura che dopo la vacanza tutto sarebbe finito tra lei ed il suo bel vampiro.

    Angel si era offerto molte volte di impalettare Spike per lei, ma lei aveva sempre detto di no. Perchè? Angel ha fatto cose terribili e l'ho spedito all'inferno, Spike ha fatto cose terribili e gli permetto di dormire nel mio letto.

    Riley le aveva detto molte volte che lei aveva bisogno di un uomo un pò mostro, lei sapeva che erano parole di Spike ed allora non ci credeva. Ma ora lei sapeva che aveva ragione, dopotutto nulla di normale c'era in lei. Riley non era abbastanza forte per amarla come lei aveva bisogno. Dolore ed amore fanno di lei una buona cacciatrice.

    Non importava quanto lei protestasse dicendo che faceva del bene, lei era pur sempre un'assassina e molte volte questo le aveva detto Spike, chiamandola killer. Ed allora era vero che aveva bisogno al suo fianco di un uomo assetato di morte come lei.

    Le si strinse lo stomaco al solo pensiero. Pensò che Spike era nell'altra stanza a vedere la tv e non le aveva più parlato da quando erano rientrati. Si disse che probabilmente si era addormentato. Non importava quanto avessero riso la notte scorsa: lui non poteva nascondere dai suoi occhi il dolore che provava per lei e lei, allo stesso modo, non poteva nascondere dai suoi occhi il dolore che provava per lui.

    Lui aveva insistito per restare un pò da solo in macchina per fumare, lei aveva cercato di fargli cambiare idea, ma l'inglese era irremovibile. Così lei era tornata nel loro appartamento da sola e si era chiusa silenziosa in stanza. Si mise a piangere, se solo lui non fosse stato un vampiro. Yeah, lasciamo stare il fatto che il tuo ragazzo - finto ragazzo è un vampiro killer che ti ama con tutto sè stesso e contro la sua vera natura.

    La sua vera natura? Capì che era vero. Lui l'amava contro la sua natura. Ogni cosa in lui gridava per ucciderla e lui aveva spento tutte quelle voci da quando si era innamorato di lei. Forse è una cosa da ostaggi, innamorarti del tuo rapitore? Forse è un trucco, fa finta di avere un chip e di innamorarsi di te per poi ucciderti e dissanguarti senza problemi.

    Buffy sentì il frigo aprirsi e chiudersi, la tv passare su un programma di musica. In seguito sentì che cantava seguendo la canzone, non era la voce di un uomo che fingeva amore. Nessuno poteva metterci tanto dolore.

    "Cause there ain't no way I'll ever stop from loving you now.
    There ain't no way I'll ever stop from loving you now.
    No there ain't no way and I'm gonna try and show you somehow.
    Somehow and oh… someday."

    Buffy si spostò verso la porta e la aprì in modo tale da poterlo vedere in salotto. Lui era sdraiato sul divano in una posa molto sexy, con un bicchiere di sangue in mano e stava cantando. Aveva gli occhi chiusi e questo le diceva tutto.
    Spike sentì un sentimento crescere nel suo stomaco, sapeva che ora il muro che li divideva era sempre minore. Quando girò la testa e la vide, lei chiuse velocemente la porta. In quei pochi secondi, Spike riuscì a vedere quanto era imbarazzata e confusa la sua donna. Buffy ci stava male ancora e lui doveva fare qualcosa.

    Lei restò là dentro per 10 ore continuate. Quando lui avrebbe deciso di andare in quella stanza, aveva già considerato di dover avere un battibecco con la bionda per aver conversato amorevolmente con Angel e per averlo lasciato solo. Infatti lo aveva amato e poteva sentire per lui qualcosa ancora adesso, ma poi ripensò al fatto che lei aveva detto che entrambi avevano un posto nel suo cuore e così la rabbia se ne andò.

    Si mise ad ascoltare i rumori che faceva nella stanza, veramente impercettibili, per una o due ore e poi decise di lasciarla ancora un pò da sola. Si mise gli anfibi e se ne andò in cucina, dove trovò il padre delle ragazze.

    Buffy lo sentì uscire dall'appartamento e se ne uscì nel salotto. Lei lo stava mandando via per la sua paura ad aprire ancora il suo cuore ad un vampiro. C'era qualcosa però ancora in lei che le diceva di odiarli. Dopotutto lei non era Buffy l'ammazza demoni, ma Buffy l'ammazza vampiri: il nome diceva tutto. Era ad un bivio: voleva scappare via da lui, ma allo stesso tempo, voleva buttarsi tra le sue braccia.

    Capitolo 24

    "Hank." Spike prese un respiro profondo mentre guardava il padre della donna che amava preparare la colazione.

    "Sì, William? Vuoi fare colazione, c'è in abbondanza." Sorrise a Dawn che era entrata in cucina ed era andata verso Spike, abbracciandolo.

    "Riguarda Buffy."

    "Oh, niente di brutto spero?"

    "Riguardo all'altra notte, non era molto felice. Sembrava un pò triste. Io vorrei rallegrarla un pò e mi stavo solo chiedendo… se c'era un posto dove lei e… um, Joyce di solito la portavate da bambina?" Spike era un pò imbarazzato e aveva inciampato un pò sulle parole.

    "C'è un luna park sul molo. Lo amava quando era bambina. Lei e Dawnie si divertivano sempre un mondo." Hank era lieto del fatto che William si interessasse realmente al benessere di sua figlia.

    "Grazie Mr Summers, lo apprezzo." Spike spense il bollitore e versò il contenuto in una tazzina.

    "Nessun problema William, non mi viene mai il tuo cognome."

    Spike capì che l'uomo voleva provare una cosa: stava bene il nome di Buffy con il suo cognome? "Thornton."

    Dawn rise e poi guardò, come per scusarsi, Spike. Il vampiro riportò la sua concentrazione sul toast che stava preparando per Buffy. Lei forse non voleva morire di fame e lui voleva farla star meglio.

    "Bene William, facciamo arrivare sera. Possiamo andarci tutti. Prenditi tempo per rallegrarla. Anche tu sembri aver bisogno di un pò di divertimento, sei più pallido rispetto al solito."

    "Grazie." Spike non aveva problemi a ringraziarlo con sincerità, tutto per fare Buffy di nuovo felice.

    "Il luna park è al molo 17." Hank sorrise e Spike si stampò quel numero nella mente. Non se lo sarebbe dimenticato per nulla al mondo.

    Girando i tacchi, Spike tornò con un toast e una tazza di thè nel loro annesso. Aprì la porta e sentì subito dei singhiozzi provenire dalla camera da letto. Si avvicinò alla porta della camera e la aprì leggermente, potendo così vedere la donna forte che lui amava raggomitolata su se stessa e piena di dolore.

    Lei tremò vedendolo entrare e si rannicchiò su se stessa ancora di più. Lui si sedette sul letto vicino a lei e accese la lampada.

    "Buffy." La voce di lui era dolce e calmante per le sue orecchie, si girò un poco per poterlo guardare in faccia. "Ti ho portato del thè e un toast per farti sentire meglio. Devi mangiare, vederti così mi sta uccidendo."

    Buffy si sentì come se stesse cadendo e come se tutto ciò che credeva fosse sbagliato diventasse tutto giusto. Al vedere la viso di lui così gentile e tenero, lei si sentì come se potesse sopravvivere a tutto se lui fosse rimasto al suo fianco. Lei aveva bisogno della sua voce ragionevole per sentirsi subito meglio e questo la portò a pensare a tante cose ed emozioni.

    Spike fece scorrere le dita tra i suoi capelli, lei sembrava così pallida ed esausta.

    "Buffy, amore. Andiamo fuori stasera. Al molo numero… qualcosa. Apparentemente tu amavi andarci con tua madre." Continuava ad accarezzarle i capelli in un tentativo di calmarla.

    "17, è il molo 17." Lei parlò per la prima volta e questo fece stare subitò meglio il vampiro, segno che lei era ancora tra loro.

    "Lo so piccola, ma io non posso…"

    "Lo so, Spike. Ricori dolorosi." Lei prese la mano di lui per lasciarla ancora un pò sui propri capelli. "L'ho persa."

    "Anche io l'ho persa Buffy, era una gran donna. Aveva sempre una tazza per me." Spike vide le tante emozioni che passavano nella mente di Buffy riflettersi sul suo volto.

    "Spike, William. Anche tu le piacevi molto. Ti ho mai detto che le piacevi?"

    "Yeah amore, l'hai fatto." Spike vide che lei girava attorno a qualcosa senza riuscire a dirla. Diceva che lui piaceva molto a sua madre, a suo padre e a sua sorella.

    "Ti ho mai detto che tu mi piaci?" La sua voce era calma e percepibile da lui solo grazie al suo udito da vampiro.

    Era come una bomba. La testa di Spike sarebbe scoppiata se lui non avesse ripreso presto il controllo. Questa era una debole ammissione che lui le piaceva e, non era proprio quello che avrebbe voluto, ma era pur sempre un grande inizio.

    "Buffy, io…"

    "Shh…" Lei pressò un dito sulle labbra del biondo. "Non dire niente."

    Tutto quello che lui potè fare fu quello di offrirle la colazione che le aveva preparato. Lei gli sorrise calorosamente per il gesto e pensò che del molo ne doveva aver parlato con Dawn.

    "Dawn ti ha detto del molo? Voi due siete scaltri come i ladri." Buffy si mise seduta e lo guardò velocemente, per poi buttarsi sulla colazione.

    "Piccolo particolare? No, ho chiesto a tuo padre dove lui e tua madre ti portavano per farti felice." Spike rispose onestamente.

    "Lo hai chiesto a mio padre? Dio, ora starà probabilmente aspettando il suono delle campane da matrimonio." Buffy sentì un grande e intenso calore nello stomaco al pensiero di quello che lui aveva fatto.

    "Bene, rimanendo in argomento. Cosa ne dici di venerdì sera, prima di tornare a Sunny-D, non mi vanno le chiese, ma tutto per la piccola di papà." Le pizzicò la guancia.

    La bocca della cacciatrice di spalancò e il piatto ricadde sul letto. Il calore nello stomaco era esploso in grandi e calde fiamme.

    "Scherzo, Buffy. Comunque mi ha chiesto il cognome. Ho il presentimento che mi stia prendendo le misure per un completo da matrimonio o probabilmente per una bara." Spike alzò un sopracciglio, ma lei non sembrò disgustata, forse perchè era troppo stanca.

    "Oh. Okay." Finì velocemente il toast e fece lo stesso con il thè. "Spike?"

    "Hmm?" Le stava rimboccando con le coperte quando ci fece caso, lei era rimasta nuda tutta la notte, se lui fosse andato a letto lei sarebbe stata nuda.

    Spike aggrottò la fronte al pensiero. Lei sta aspettando qui, nuda, aspettando me per andare a letto?

    "Vieni qui." Lei lo guardò seria e lo vide respirare profondamente mentre si preparava per andare a letto.

    Capitolo 25

    Quando lui la raggiunse, la ragazza si girò verso il tavolino al suo fianco per posarvici la tazza e il piatto. Facendo così espose al ragazzo il suo fondoschiena e la curva delle natiche. Lui, eccitato, ringhiò e lei tremò sotto gli occhi di lui che bruciavano sulla sua pelle.

    Buffy portò lo sguardo sulla mano destra del ragazzo, posata sul letto vicino a lei, che reggeva solo la metà del peso del corpo che stava tremando pericolosamente. Il biondo indossava ancora i polsini con le borchie e nella mente di Buffy si formarono migliaia di scenari che li coinvolgevano carnalmente. Prese un profondo respiro e si decise a parlare.

    "Spike." Sussurrò e lo guardò negli occhi che bruciavano in quelli di lei con desiderio.

    "Buffy." Ringhiò in risposta. Sapeva di non poter far nulla che lei non volesse, ma la sua vicinanza era abbastanza.

    Buffy si sentiva così a suo agio nello stare nuda vicino a lui e voleva che il diretto interessato lo sapesse in qualche modo. Avvolgendo il sottile lenzuolo bianco attorno al suo corpo, lei si tirò su per poi lasciarsi appoggiare su cuscini dietro di lei. Spike inclinò la testa da un lato mentre lei lo guardava. Lei sapeva di essere la regina dei segnali impliciti, ma era ora di farsi capire da lui, in un certo senso.

    Prendendo la mano sinistra di lui tra le sue, la cacciatrice sentì il suo corpo fremere sotto il suo tocco come un terremoto: lui era scosso quanto lei. Mantenendo il contatto visivo, la ragazza portò la mano del vampiro fino alla propria bocca per poi baciarla leggermente, cosa che fece sorridere calorosamente Spike.

    Mordendosi il labbro inferiore, lei aspettò qualche istante prima di spostare la mano fino al suo seno sinistro. Sentì una scossa tra di lei e Spike e, mentre lui si riempiva la mano del suo seno, la ragazza capì finalmente che c'erano altri metodi migliori per fagli capire che stava bene nuda vicino a lui e sicuramente, in questo modo da lei usato, lui stava sicuramente fraintendendo tutto.

    Spike era sbalordito dal fatto che l'unica cosa che separasse la propria mano dal seno di lei fosse un sottile lenzuolo. Lei si sentiva calda sotto il suo tocco.

    "Buffy." Spike si strozzò sul suo nome e lei avvolse una mano su quella di lui che era posizionata sul suo seno.

    "Non è una cosa sul sesso, è una cosa sulla nudità. Nessun invito aperto, okay? E' solo un modo per farti sapere che io sto bene nuda vicino a te." Lei indicò la mano di lui e il suo seno che tremava sotto le fredde dita.

    "Sai che hanno inventato le parole per questo? Io ho appena sentito uscire dalla tua bocca 'Io sto bene nuda vicino a te.'" Lui parlava come se stesse per essere strangolato e, tenendo nello stesso posto la sua mano, sentì il fervente desiderio di sostituirla con la bocca.

    Quando lui mosse la mano, Buffy socchiuse gli occhi e si morse le labbra. Spike sperò che quella stanza, in un futuro molto vicino, potesse essere il luogo per più di una toccatina al seno.

    "Se ti sta bene posso vederti nuda?" Suonò casuale lui.

    "Sei un tale maiale." Buffy lo colpì sul braccio, ma non lo mandò via.

    "E' un no?"

    "Che ore sono?" Lei guardò la sveglia. "Le due del pomeriggio. Spogliati, fallo lentamente e poi forse potrai vedermi nuda."

    "Mi piace questo gioco." Spike ghignò, vederla nuda era un grande inizio.

    "Una cosa prima." Buffy sembrava stesse andando in iperventilazione.

    "Sì?"

    "Stavo pensando. Tutti mi odieranno, ma....possiamo avere un appuntamento vero questa settimana?"

    "Buffy?" Spike era spaesato, la sua testa aveva incominciato a girare.

    "Lo sai, come cinema e passeggiata romantica. Tanto per vedere se anche nella realtà, oltre che in questa finzione con mio padre, noi potremmo stare bene insieme."

    Spike si indurì. Molto di più di un grande inizio, pensò. Lei vuole avere un appuntamento con me, demone compreso. Nessun scopare la ragazza con un paletto al fianco fino a che lei non lo chieda. Solo una cosa romantica, in poche parole tutto quello che abbiamo fatto durante la settimana.

    "Allora dovremmo fare come abbiamo fatto tutta la settimana, giusto?" Spike ghignò con il suo miglior sguardo alla 'Mi piacerebbe mangiarti'.

    "Suppongo. Smettila di pensare, non fa bene al tuo cervello. Ora, spogliati." Buffy si sedette meglio sul letto e gli sorrise.

    Spike ringhiò mentre lentamente sbottonava la sua camicia per rivelare la sua bianca pelle sottostante, tendendo i muscoli per mostrarglieli e ottenendo come risposta un sogghigno. Fece cadere la camicia a terra per poi succhiarsi le dita e farle scorrere lungo il suo addome fino all'abbottonatura dei jeans che slacciò penosamente lentamente e togliendoseli poi. Alla fine stava di fronte a lei con i polsini e i suoi boxer neri. Le sogghignò, ma ricevette in risposta un'occhiataccia. Non bene.

    "Perchè ti fermi? Non fermarti." Buffy si leccò le labbra e sentì il fuoco che si era acceso nella sua pancia che a poco a poco scendeva verso le sue cosce. Cattiva Buffy.

    "Nudo per nudo, piccola?" Inclinò la testa di lato e lei annuì. Spike tolse il suo sguardo da lei e si tolse i boxer, ma continuando a coprirsi. "Contiamo fino a tre?"

    "Okay."

    "Promesso?" Spike si sentiva nervoso, come se a poco si sarebbe messo in imbarazzo.

    "Promesso." Buffy era eccitata.

    "Uno, due, tre." Spike guardò Buffy che aveva tolto il lenzuolo per rivelarla nuda in tutta la sua gloria, la curva dei suoi seni mentre lei si muoveva cercando con la sua piccola mano di coprirsi un poco.

    Ansimando pesantemente, il cervello di lui registrò tutto il corpo snello e caldo della ragazza che sembrava desiderare qualcosa. Spike guardò giù al suo membro che sembrava la desiderasse. Lui cercò qualcosa da dire e i loro occhi si incontrarono.

    "Scusalo, non conosce le buone maniere."

    Gli occhi di Buffy si allargarono mentre lei prendeva nota della grandezza della nudità del vampiro. "Oh, credo che ci sia un altro motivo per il fatto che ti chiamano Spike."

    Spike ringhiò basso e profondo: sembrava pressochè primitivo. Lei capì cosa voleva dire e lui stesse lì, davanti a lei, con gli occhi che viaggiavano su tutto il suo corpo.

    "William." Lei sapeva anche che lui quando sentiva il suo nome umano tornava indietro dal punto di non ritorno.

    "Buffy?" Lottò per il controllo e vinse, lasciando andare via il suo desiderio...almeno per il momento.

    La ragazza picchiettò nella piazza del letto vicina a lei. "Vieni a dormire un momento prima di uscire. Sono stanca."

    Spike si mosse per la lunghezza del letto e Buffy lo guardò intensamente mentre slittava sotto le coperte con lui. Lui si girò di schiena e spense la luce. Appena si mise a pancia in su e si addormentò, Buffy prese l'occasione per addormentarsi con la testa sul suo torace, cosa che fece ringhiare di soddisfazione uno Spike davvero molto sveglio.


    Capitolo 26
    Buffy sorrise nel vedere Spike e suo padre competere al gioco coi fucili. Spike sembrava stesse perdendo, ma forse era solo per fare piacere all'altro uomo.

    "Hey sorellona." Dawn sogghignò dietro una montagna di zucchero filato.

    "Dawn, così ti rovinerai i denti." Buffy la ammonì, per poi rubargliene un pezzetto e mangiarselo in un sol boccone.

    "Ed è per questo che ne abbiamo preso un pò per te." Jane disse, per poi darle la stecca.

    Buffy sorrise felice e poi vide Spike raggiungerla trionfante con un pupazzo sotto braccio.

    "Guarda, un amico per Mr. Gordo. Ho pensato che si sentisse solo sul tuo letto, senza compagnia." Spike le diede il giocattolo e Buffy abbracciò goffamente lui e Spike con il suo braccio libero.

    "Grazie." Lei mormorò da qualche parte sul peluche e facendo così sogghignare il vampiro.

    "Ora dove andiamo? La notte è ancora giovane." Hank diede il piccolo pupazzo che aveva vinto a Jane, con una punta di imbarazzo.

    "Così piccolo." Jane sorrise guardando il coniglietto.

    "Sembra che William sia più cacciatore di quanto lo dia a vedere." L'uomo guardò Spike, il quale era occupato a tenere avidamente Buffy tra le sue braccia.

    "Ooh, la giostra." Dawn vide Spike preso alla sprovvista e così prese Jane ed Hank e si allontanò con loro in direzione dei cavalli.

    Spike li guardò andare via e prese da Buffy il pupazzo, così da poterla prendere per mano. Camminarono in silenzio per qualche minuto e, quando arrivarono alla spiaggia, lei si tolse le scarpe in un chiaro invito a voler passeggiare in riva al mare con lui.

    Anche lui si tolse i suoi anfibi e li buttò a terra assieme al pupazzo, alla stecca di zucchero filato ed alle scarpe di lei. La luna rendeva l'oceano nero ricco di ombreggiature chiare. La sabbia sotto i loro piedi era calda. Spike fissò l'oceano e si perse nei suoi pensieri.

    "Spike." Buffy accarezzò la sua mano con il pollice e lui guardò in basso verso di lei. "A cosa stai pensando?"

    Lui incominciò a camminare lentamente con lei verso il bordo dell'acqua e, quando ne arrivò a contatto, la sabbia divenne fresca.

    "Niente, tempi passati." Spike prese la sua mano nella propria e la guardò.

    "Abbiamo avuto un cattivo inizio." Buffy inclinò la testa così da poterlo vedere in viso.

    "Non importa ora. Prima cercavo di uccidere i tuoi amici e adesso sono loro ad essere un pericolo per me." La sua voce era calma e continuava a guardarla.

    "Ma noi ci siamo aiutati a vicenda fino da allora. Forse continuavamo a combattere perchè non volevamo ammettere a noi stessi cosa provavamo l'uno per l'altra."

    "Buffy?" Spike si fermò e lasciò che l'acqua gli innondasse i piedi.

    "Voglio dire." Lei annegò negli occhi di lui. "Forse noi spendavamo troppo tempo a convincerci ad odiarci a vicenda per poter capire cosa realmente sentivamo dentro di noi."

    Spike socchiuse gli occhi ed attirò Buffy tra le sue braccia, ringhiandole nell'orecchio.

    "Spike, io non avrei mai potuto ucciderti anche se dicevo di volerlo." Buffy appoggiò la testa sul suo torace e gioco con le mani tra i suoi capelli.

    "Vale anche per me, piccola. Dal primo momento in cui i miei occhi scivolarono su di te fu la fine: persi me stesso, ma allo stesso tempo trovai il vero me." Spike le baciò i capelli.

    Liberandosi dalla sua presa, Buffy corse lungo la spiaggia per prendere un bastone e poi tornare da lui.

    "Ora sei un cane, Slayer?" Spike la guardò confuso mentre lei disegnava qualcosa sulla spiaggia bagnata.

    Guardandola con meraviglia, Spike si accorse che stava disegnando il cuore del suo tatuaggio. Buffy lo guardò e sogghignò mentre lui le si avvicinava.

    "E' vuoto, micetta. Devi metterci un'iniziale come qui." Lui alzò la maglietta per rivelare il tatuaggio.

    "Sto pensando." Buffy fece finta di concentrarsi e poi riprese a disegnare sulla sabbia.

    Quando ebbe finito, Spike potè vedere nel cuore la scritta 'S+B' disegnato dalla sua amata. In un attimo la attirò a se prendendola per la vita e poi facendola volare tra le sue braccia. Lei era finalmente felice.

    Nessuno dei due si accorse di lui, forse non si sarebbero accorti nemmeno di una pioggia di meteoriti in quel momento....perchè in quel momento per Buffy e Spike esistevano solo loro stessi.

    Capitolo 27

    Pochi minuti prima, Dawn si era allontanata dal padre e si era incamminata verso di lui, sedendogli accanto.

    "Hey." Dawn guardò nella direzione in cui gli occhi dell'altro erano fissati.

    "Hey." Angel sospirò.

    "Non pensavo di vederti ancora. Stai controllando mia sorella e Spike? Sta divendando un'abitudine." Dawn sorrise al vedere i due passeggiare mano nella mano lungo la spiaggia.

    "Sto solo aprendo i miei occhi." Angel continuava a fissare la coppia.

    "Angel, lo so cosa pensi, ma Spike non vuole farla soffrire." Dawn guardò Buffy correre lungo la spiaggia per poi tornare tra le braccia di Spike.

    "Non puoi saperlo, Dawn." Angel vide Spike dire qualcosa a Buffy, facendola ridere.

    "Spike è innamorato e lei non vuole perderlo." Dawn sorrise mentre Buffy finiva di disegnare sulla sabbia.

    "L'ho persa, no?" Si sentì morire mentre Spike prendeva Buffy per la vita e la faceva girare.

    "Apri gli occhi, Angel. La vostra relazione è sepolta. La ucciderebbe tornare ad essere legata a te." Dawn li guardò con un largo sorriso.

    "Hanno...?" Angel sospirò e guardò Dawn, la quale potè vedere il dolore di lui riflesso nei lineamenti.

    "No, solo baci. Buffy me lo avrebbe detto." Dawn vide il volto del bruno rilassarsi.

    "Ai suoi amici non piacerà."

    "Ma alla famiglia sì e agli amici nemmeno tu." Dawn vide il padre e Jane avvicinarsi.

    "Sei molto intuitiva per essere una ragazzina, Dawn." Angel alzò la testa verso le stelle.

    "Io sono millenaria, Angel." Dawn sorrise al vederlo confuso. "Io ero un'energia mistica chiamata chiave. Dei monaci mi hanno fatta diventata umana e spedita alla cacciatrice per protezione. I miei ricordi: bugie. Ma io sono sua sorella e lei mi vede come tale. Tra sorelle ci si conosce a fondo ed io so che lei lo ama anche se non l'ha ancora capito." Dawn gli toccò la mano e sorrise.

    "Contattami se ha bisogno di qualsiasi cosa." Angel le passò un biglietto e poi sparì nell'ombra.

    "Chi era quello, Dawn?" Hank e Jane erano arrivati.

    "L'ex di Buffy. Si era fermato solo per salutare." Dawn tornò a guardare sua sorella e Spike.

    "Sono certamente innamorati." Jane sorrise.


    "Cacciatrice." Spike prese fiato mentre la prendeva tra le sue braccia.

    "Vampiro." Buffy gli circondò il collo con le braccia e gli riservò un vero sorriso alla Buffy.

    Spike pressò la sua bocca su quella di Buffy voracemente e lei rispose immediatamente, circondandolo anche con le gambe e attirando il suo viso ancora più vicino per approfondire il bacio.

    Il resto del mondo era svanito e la lingua di Spike cercò quella di Buffy, ma lei lo contrastò e fece si che il bacio tornasse ad essere gentile e delicato. Lei si sentiva infiammare. Spike mosse le sue labbra per catturare le sue e fece aderire ancora di più i loro corpi.

    "Spike." Buffy lo guardò negli occhi e lui capì dall'espressione di lei che quello che voleva dire non prometteva bene.

    "Shh… Non importa, piccola." Spike le sorrise e la zittì catturandole la bocca con la sua. Negli occhi di lei, lui vedeva amore anche se lei questo ancora non lo sapeva.

    A Buffy piaceva il sapore di lui nella propria bocca. Spike la strinse tra le sue braccia e, avendo capito a cosa la ragazza stesse pensando, fece scivolare la lingua nella sua bocca, assaporandola.

    Lei si lasciò andare tra le sue braccia e Spike cadde insieme a lei all'indietro sulla sabbia. Buffy guardò per terra e vide che erano caduti nel mezzo del cuore. Ridendo imbarazzata, lei si sporse in avanti per baciarlo e, sentendo le mani del biondo sulle proprie cosce, si sentì improvvisamente eccitata.

    Mettendoglisi a cavalcioni, lei lo guardò furbetta e fece scorrere le sue dita sotto la cintura. Spike ghignò e prese a muovere le anche maliziosamente e solo a quel punto Buffy vide i suoi parenti e Dawn sulla promenade.

    "Non di nuovo." Buffy ringhiò e si lasciò andare sul petto di Spike.

    "Cosa?" Spike si mise seduto assieme a lei.

    "I Summers guardoni." Buffy rise nervosamente e Spike alzò la testa per vedere Dawn ghignare.

    "Potremmo sempre trovare un posticino più appartato." Spike sollevò un sopracciglio e Buffy lo colpì su un braccio e si alzò.

    "Come on, Spikey." Buffy lo aiutò ad alzarsi e lo baciò un'ultima volta prima che lui raccogliesse le cose da terra.

    Prendendolo per mano lei gli sorrise. "Non ti ho mai detto grazie per avermi aiutato a mandare Angel all'inferno e così ad aver superato il capitolo con lui."

    "Non importa, ora ne vedo gli effetti." Spike la baciò ancora gentilmente sulle labbra.

    "Mi piace tutto questo, anche averti come ragazzo." Detto questo, Buffy corse incontro alla sorella, non lasciando al vampiro il tempo di replicare.

    Capitolo 28

    Spike stava sognando di camminare fino alla sua cripta con Angel. Erano pronti a lottare, ma Buffy era tra di loro. Vide la ragazza dire al suo nemico di andare per la sua strada e poi Angel come un mucchietto di cenere e un paletto tra le mani di Buffy.

    Spike si spostò nel sonno, Buffy lo guardò e pensò a cosa stesse sognando e a quanto lei potesse essere perversa nei suoi sogni.

    In un secondo momento nel suo sogno, Spike era schiacciato al muro con Buffy che gli faceva scorrere le dita sul suo petto. Poi la ragazza incominciò a baciargli lo stomaco e, quando arrivò alla cintura, lui si svegliò di soprassalto sedendosi sul letto. C'era qualcosa che non andava, le sue mani non facevano quello che lui ordinava loro e infine sentì caldi e bagnati baci sullo stomaco. Guardò in basso e vide Buffy. Roteò gli occhi e ricadde sdraiato sul letto.

    "Sto sognando. E' solo un sogno." Spike gemette e Buffy fece scorrere la lingua attorno al suo ombelico.

    "Se era un sogno vorrei almeno essere stata piacevole, lo sono stata?" Buffy si tirò su.

    "Sì piccola. Lo sei stata." Spike drizzò la testa. Un pugno lo colpì sul naso e gemette dal dolore.

    "Non un sogno perverso." Buffy rise imbarazzata e accese la lampada.

    "Hey." Spike guardò i suoi polsi legati alla testata del letto. "Non è giusto."

    "Avrai il tuo turno vampiro cattivo. Dopo il mio." Detto questo gli diede baci sul collo, aggiungendo soffici morsi.

    "Grraaaah." Spike tirò le manette per avere le mani libere di toccarla. "Devo toccarti."

    "Nu huh." Buffy scosse la testa e fece correre le dita giù per il suo stomaco, fino all'interno delle cosce.

    "Per piacere. Dimmi che questo è reale. Io dormo con te nello stesso letto, usciamo insieme e va bene essere nudi. La prossima cosa sarà convincerti a scoparmi."

    "Non ti scoperò. Voglio solo giocare. Come ho detto, tu prova a scoparmi e Mr. Punta avrà qualcosa da dirti." Sorrise imbarazzata, cercando di mantenere il controllo. "Vuoi toccarmi?"

    Ridendo della sua frustazione, incominciò a lavorare giù per il suo stomaco.

    Lei gli si mise a cavalcioni così da mettere a contatto la sua calda ed umida apertura con il suo membro, le mani sul suo torace. Poteva sentire la sua virilità fremere contro di lei ed allora fece più forza, spingendolo ancora di più contro il letto.

    Spike sentì quanto lei fosse umida per lui e questo lo stava facendo diventare pazzo, dopotutto in un certo senso aveva ottenuto il contatto che voleva. Ma al solo pensiero di lei calda sopra di lui e niente che li separava, ringraziò di essere legato. Potevo facilmente mandare all'aria questa dolce situazione.

    Buffy si spostò a cavalcargli le ginocchia; Spike chiuse gli occhi e serrò la mandibola mentre lei gli leccò l'inguine. Era freddo sotto il tocco della sua lingua, ma non molto poichè lo aveva riscaldato lei con il suo corpo. Nella sua mente Buffy stava pensando di prenderlo in quello stesso momento lì, su quel letto, ma poi pensò a ciò che sarebbe successo in seguito, portando ad una condizione troppo complicata da gestire.

    Lei riprese a lavorare il suo membro, leccandolo e prendendo tra le mani i testicoli, mentre faceva scorrere la lingua verso la sua punta in un vortice di emozioni. Spike ringhiò sotto lei che sentì la vibrazione attraverso la lingua. Ciò la solleticò e le fece forzare una risatina imbarazzata.

    "Buffy." Spike gemette e questo la eccitò ancora di più.

    Mentre prendeva la punta nella sua bocca, lei poteva sentirlo prima che venisse. Buffy aveva urgente bisogno di sapere quanto lui fosse eccitato, così lo prese in bocca cominciando a muoversi su e giù, incavando appena le guance ogni volta che si spostava verso l’alto.

    "Fuck Buffy Fuck Fuckkk." Lui non voleva chiedersi dove lei lo avesse imparato, ma ciò non era uguale a nessuna delle sue precedenti esperienze. Il suono di lui che gemeva il suo nome sembrava farla diventare pazza. "Dannazione Buffy, succhiami più forte."

    Buffy obbedì, per la prima volta nella sua vita faceva quello che le veniva detto e non le dispiaceva affatto se faceva sì che lui gemesse il suo nome. Spike alzò il sedere e strinse i denti, prendendo tra le mani la testata del letto. Lei gli diede una strizzata ai testicoli e lo sentì eccitarsi ancora di più. Leccando la punta con la lingua gli si spostò ancora un pò più avanti per strofinare i suoi seni contro l'inguine e poi posizionarlo tra di loro. Spike spalancò all'improvviso gli occhi e alzò il collo per poterla vedere.

    "Buffy." In risposta lei gemette e riprese a far scorrere la lingua sulla punta dell'uccello. "Dio Buffy, sei così maledettamente calda."

    Buffy sorrise e poi fece scorrere le dita lungo il proprio stomaco, sopra il clitoride e fino alla sua più che bagnata apertura. Gli occhi di Spike si ampliarono mentre lei ritraeva la mano umida e con quella gli accarezzava il pene, poi la ritrasse e si tirò un pò su per lasciare il resto sul labbro inferiore del vampiro. Spike leccò tutto, ammagliato, e ghignò mentre lei gli infilava in bocca un dito ed il clitoride era posizionato sopra l'inguine. Mentre lui le succhiava il dito, il suo membro s'alzava a battere contro le sue labbra umide.

    "Spike…" Buffy chiuse gli occhi e gemette: la strofinava ancora ed ancora sempre nello stesso posto. "Mmmm." Lei si morse il labbro.

    Succhiando le sue dita, Spike fu subito affascinato dalla reazione di lei. Lui tese i muscoli e la strofinò più profondamente con la sua punta; quando lei gemette il suo nome non potè resistere ad aumentare ancora di più la pressione.

    "Spike!" Buffy raggiunse con la mano un seno ed incominciò a giocare con il capezzolo. Spike sentì un moto di gelosia e le diede un colpo con le ginocchia abbastanza forte da farle perdere l'equilibrio e da far finire il capezzolo nella propria bocca, con la lingua tolse dalla bocca le dita ed incominciò a succhiare il capezzolo.

    "Dio!" Lei gemette tra i capelli di lui.

    Tu puoi chiamarmi così se vuoi, Spike pensò maliziosamente e concentrò poi le sue energie nello succhiare il capezzolo. Lei poi non gemette più, almeno fino a quando non succhiò più forte. Cattiva Buffy, a te piace più in profondità.

    "Spike! Dio sì." Buffy sospirò nell'orecchio di lui, il vampiro poteva sentire quanto lei fosse bagnata e sul punto di scoppiare.

    "Buffy." Spike le sorrise e socchiuse gli occhi, lei lesse il suo sguardo ed annuì col capo.

    Muovendosi giù fino ai piedi di lui, lo tirò allungato per tutto il letto così da portare le sue braccia ad essere distese. Spike subitò fece pensieri del tipo 'Sta per scoparmi'. Ma istantaneamente Buffy si mise a cavalcioni della sua faccia, mentre lei ritornava ad avvicinare pericolosamente la propria faccia all'inguine. 69, Spike ringhiò e Buffy rise al solletico che questo le procurava sul clitoride.

    Portando gentilmente il pezzo umido di carne di lei nella sua bocca, lui incominciò a leccarla con la sua fredda lingua. Lasciava lunghi baci bagnati attorno alla sua apertura ansimando rumorosamente. Era la cosa più sexy che lei avesse mai sentito.

    "Oh Spike, di più."

    Spike sogghignò al fatto che lei stava facendo di tutto per attirare la sua attenzione sul clitoride gonfio, che, leccandolo leggermente con la punta della lingua, mise in bocca e incominciò a succhiare voracemente. Buffy ribolliva del fatto che lei non riusciva a non avvolgere il suo pene nella sua bocca ed a succhiarlo famelicamente, gemendo mentre lo portava fuori ed ancora dentro la sua bocca. Poi mise le sue dita attorno al membro mentre poteva sentire le fredda lingua del vampiro fare cerchi attorno al clitoride.

    Buffy faceva lavorare la sua mano al tempo della bocca, succhiandolo e pompandolo duramente mentre metteva la sua mano libera sotto il sedere di lui per poi spingerlo ancora più a sè. La possessione animale, di cui Buffy era ormai vinta, fece ringhiare Spike che la succhiò ancora di più, Lui voleva avere le mani libere per poter aprirla ancora di più, ma sapeva che non poteva ancora farlo, ma solo per ora. Così si sistemò per poter prenderle le caviglie.

    Spike chiuse gli occhi e sentì la cosa nel suo stomaco crescere, stava aumentando sempre di più e non poteva sapere fin quando poteva aspettare, non sapendo cosa doveva ancora aspettarsi da Buffy. Il vampiro morse il suo clitoride e lo succhiò ancora una volta nella sua bocca, accarezzandolo con la lingua mentre lo succhiava, come se fosse un bambino con il capezzolo della madre.

    Buffy gemette quando lo sentì morderla, era qualcosa che la stava mandando verso l'oblio: il sapere che c'era un vampiro che si stava profilando dentro di lei mentre il sangue le fuoriusciva dalla piccola ferita e veniva bevuto da lui.

    Spike ghignò internamente mentre sentiva la lingua di lei che assaliva la sua punta, la sua piccola maledetta Buffy. Appena pensò questo fu preso alla sprovvista da Buffy che gli aveva duramente schiacciato ancora di più il clitoride in bocca grazie al movimento delle anche. Lui potè assaggiare il suo orgasmo. Lei venne gemendo e gridando il suo nome. Prendendo l'allusione, lui la morse ancora e fece ancora scorrere nella sua bocca il suo caldo sangue rosso.

    L'assaggio di lei attraverso l'orgasmo ed il sangue, e lei che continuava a lavorare furiosamente il suo membro, lo fecero venire gridando il nome di lei e lasciò che il suo seme venisse accolto nella bocca della ragazza. Lei sogghignò e deglutì il tutto. Spike rimase allibito dalla sua reazione, ora era sfinita. Lei si sentiva la testa pesante e presto cadde su di lui.

    "Wow." Sospirò mentre cercava di riportare regolare il suo respiro.

    "Lo dici a me." Spike era un pò stupito dal fatto che lei si era fatta mordere.

    "Spike." Buffy sospirò e si mise, seduta liberandogli finalmente le mani.

    "Si, piccola?" Lui si massaggiò i polsi, felice che ora le sue mani fossero libere.

    "Possiamo farlo ancora, diciamo domani?" Lei arrossì dal modo in cui lui la stava guardando.

    "Stavo pensando di andare ad abbronzarmi un pò domani, ma vedo cosa posso fare." Spike la guardò fiducioso e lei gli sorrise, il miglior sorriso che lui avesse mai visto.

    "Tu sei il mio uomo." Con questo lei se ne andò in bagno.

    "Sempre." Spike sospirò e chiuse gli occhi.


    Capitolo 29


    La mattina seguente, Buffy si era appena addormentata quando Spike decise di farsi una doccia, ripensanso alla notte prima e sorridendo guardando i propri polsi. Stando di fronte allo specchio lo guardò accigliato e poi prese lo spazzolino.

    Una risata dalla porta fece voltare Spike. Buffy si era appoggiata allo stipide e teneva una mano sulla bocca. Il vampiro alzò un sopracciglio.

    "Per l'inferno maledetto, che c'è ora?"

    "E' divertente vedere che ti lavi i denti." Buffy sogghignò ed indicò lo spazzolino nelle mani del biondo.

    "Perchè è così divertente?" Spike guardò giù verso lo spazzolino.

    "Bene, TU sei morto."

    "Hey!" Spike sembrò offeso e Buffy ritornò velocemente sui propri passi.

    "Io intendevo non-morto, e comunque non credevo che lavarsi i denti facesse parte della normale routine dei vampiri." Lei gli sorrise e lui socchiuse gli occhi.

    "Ho risposto alla tua domanda, amore."

    "Okay."

    "Ti piacerebbe che io sapessi di cadavere quando ti bacio? E' tua la scelta." Lui stava per rimettere via lo spazzolino da denti quando Buffy gli catturò il polso e gli rimise l'oggetto in bocca.

    Guardando nello specchio, Buffy potè capire facilmente per l'altro giorno si era irritato tanto. Ciò che si poteva vedere era uno spazzolino che volteggiava in aria ed il riflesso della ragazza. Quest'ultima fece la linguaccia all'oggetto.

    "Cosa c'è che non va?" Spike tornò a guardarla e potè leggerle nella mente.

    "Stupido specchio." Buffy si sentiva strana per la mancanza di riflesso del vampiro, mise il broncio e Spike catturò le sue labbra in un fresco bacio che sapeva di menta.

    Lei si tirò indietro quando vide nello specchio lei che baciava l'aria.

    Buffy lo lasciò solo in bagno a guardare nello specchio. Lui si accigliò e, dopo aver rimesso a posto lo spazzolino, la seguì fuori dal bagno.

    "Amore." Il biondo oltrepassò la camera da letto per raggiungerla in salotto, dove lei era seduta. "Buffy?"

    Lei era raggomitolata sul divano e stava guardando le fotografie sulla macchina digitale di Dawn. Buffy sembrò non sentire la presenza di Spike, così lui le si sedette di fianco, sorridendo e prendendo la macchina fotografica dalle sue mani.

    Buffy sembrava assente e continuava a fissare le dita di lui intrecciate nelle proprie.

    "Sono reale Buffy, solido al 100% e non vado da nessuna parte." Lui la osservò accarezzargli la mano con il pollice.

    "Lo so." La sua voce era distante.

    "Allora qual è il problema?" Spike le mise una mano sulla guancia e la costrinse a guardarlo.

    Buffy lasciò che una lacrima scivolasse sulla guancia e Spike corrugò un sopracciglio per poi farla sedere sul suo grembo e abbracciarla. Baciandole i capelli lui prese un profondo respiro, lei stava tremando tra le sue braccia e lui lo percepiva su ogni centimetro del suo corpo.

    La sua Buffy era spaventata. Il sangue, il demone in lui, la sua avversità per la luce solare il fuoco e gli oggetti sacri, erano tutte cose che lo portavano ad essere riconosciuto come un vero morto. Ma non era il fatto che era morto che la spaventava, ciò di cui aveva paura era che lui non fosse totalmente lì con lei proprio per quello.

    "Buffy." Lui le lisciò i capelli e lasciò scivolare poi la mano lungo una spalla della ragazza.

    "Hmm?" Ciò la calmo almeno un pò.

    "Io sono tutto qui, lo sai, solo che non ho un riflesso. Sono reale Buffy." Spike prese la piccola mano di lei nella sua e le fece accarezzare il proprio volto.

    "Lo so, Spike." Lei alzò lo sguardo verso di lui e sorrise debolmente. "Tu sei sempre al 100% solido."

    "Tu non lo sai." Spike alzò un sopracciglio e rise.

    "Non mi sono sentita così per l'assenza del riflesso di Angel, forse perchè il nostro mondo era strano comunque non ci avevo nemmeno fatto caso. Ma questa settimana, qui con te, è stata così normale che mi ha fatto perdere il controllo guardartii allo specchio."

    "Come on." Spike la fece alzare e la portò in bagno, facendola sedere davanti allo specchio.

    Lei guardò il proprio riflesso e poi guardò il vampiro, sorridendogli per accertarsi che lui fosse lì. Spike le fece girare la testa verso lo specchio e poi le prese in mano il naso per poi cominciare a muoverlo.

    "Hey!" Buffy si lamentò mentre vedeva nello specchio il suo naso che si muoveva di propria iniziativa.

    Spike si mise dietro di lei, le mise le mani sul davanti del suo top e prese tra le mani i suoi seni muovendoli come in una danza.

    Buffy sorrise guardando lo specchio, poteva sentire le fredde mani di Spike che li muoveva, ma non le vedeva.

    "E' divertente." Lei sorrise al sentire Spike baciarle un'orecchio e soffiarci dentro.

    "Lo sai." La voce di lui divenne calda e seducente e la portò a chiudere gli ochhi. "Se ti bloccassi a quel muro e ti scopassi fino a farti morire di desiderio tutto ciò sarebbe ancora più divertente." Spike ringhiò come un lupo.

    "Yeah, solo che non voglio farlo con l'uomo invisibile Spike, io voglio… Dio!" Buffy si chiuse la bocca con la mano.

    "Tu puoi chiamarmi così se vuoi, ma io sono più un diavolo, micetta." Spike rise nel suo orecchio, per poi baciarle il collo con un piccolo ringhio.

    "Concentrati." Lei fece finta di picchiarlo sulla testa. "Specchi, problema serio. Sala da pranzo, martedì?"

    "Non girarci attorno, micetta." Spike sembrava confuso.

    "Papà darà un party martedì sera, hai mai fatto caso alla sala da pranzo - ci sono praticamente solo specchi." Buffy corrugò un sopracciglio.

    "Cosa c'entriamo noi in tutto questo?"

    "Ci ha invitati, ho detto di sì senza pensarci."

    "Allora andiamo lì e rompiamo quelle maledette rotture e diciamo che è stato un fantasma o Dawn." Spike la liquidò con un'alzata di spalle e continuò a baciarle il collo.

    "Li eviteremo, sarà facile." Buffy cercò di non fare caso al sentimento che stata crescendo nel suo stomaco a causa dei baci di lui.

    "E' ridicolo!" Spike chiuse il discorso e stava per andarsene.

    Buffy lo fermò, catturandolo per il braccio e riportandolo così a lei. "Dove stai andando?"

    "A dire a tuo padre che abbiamo altri piani o preferisci che gli invitati si accorgano della mia mancanza del riflesso?" Spike guardò giù alla mano di lei attorno al polso e si accigliò.

    "Spike, sei irragionevole."

    Spike la prese per il polso e la bloccò al muro, inclinando la testa di lato, e le sorrise. Il battito di lei aumentò mentre cercava di mantenere regolare il respiro, guardando oltre la spalla di lui vide il proprio riflesso nello specchio. Spike sorrise mentre l'alzava da terra e le avvolgeva le gambe attorno alla propria vita, Buffy deglutì forzatamente.

    "Okay, Buffy. Vai dal tuo paparino e digli che tu stai uscendo con un non-morto e che tu sei la Cacciatrice, ma soprattutto digli che stai morendo dal desiderio per il fatto che io proprio ora potrei scoparti e dalla visuale dello specchio sarebbe molto eccitante." Spike la pressò più forte contro le piastrelle e lei si morse il labbro e chiuse gli occhi.

    "Ora che mi hai dato l'idea..." Con un sorriso, lei lo spinse via contro il lavandino e si diresse verso la porta, Spike la catturò per un braccio mentre lei rideva e la riportava a lui.

    "Cosa ne dici se saltiamo il pranzo? Possiamo mostrarci quando il party si sposta in giardino?" Buffy gli diede un largo sorriso.

    "Credo di essere affamato, micetta." Spike inclinò la testa di lato ed alzò un sopracciglio.

    "C'è abbondanza di sangue nel frogo." Lei conosceva quello sguardo.

    "Ho bisogno di qualcosa di fresco." Spike fece scorrere le sue dita lungo il collo di lei e guardò affascinato la vena pulsante. "Ti ho già assaggiata, ma ne ho bisogno di più."

    "Drogato." Buffy sorrise.

    "Più potente di una droga." Lui mosse lentamente la sua bocca lungo il collo della ragazza e lo baciò leggermente, Buffy lasciò cadere la testa di lato.

    "Spike." La sua voce era un respiro rotto.

    "Mmm?" Lui le leccò il collo e focalizzò la sua attenzione sulla vena pulsante.

    "Non ancora." Lei chiuse gli occhi e sorrise nel vederlo fermarsi di colpo.

    "Quando?" Tirandosi indietro drizzò la testa per guardarla incuriosito.

    "Martedì." La sua espressione era impassibile e cercava di nascondere quanto spaventata fosse improvvisamente dopo aver detto quella semplice parola.

    "Ricatto?" Lui sogghignò a quanto terribile lei fosse, lui si comportava bene e otteneva del sangue...c'era qualcosa sotto.

    "Martedì, dopo il party." Buffy sorrise ed andò in camera da letto per prepararsi per la spiaggia.

    Capitolo 30

    Spike era disteso sul divano quando sentì la porta della camera da letto aprirsi. Buffy lasciò la sua borsa sul divano e poi fece un giro su se stessa per poter essere apprezzata da lui.

    Lei indossava un piccolo bikini rosso e Spike ringhiò in apprezzamento, strattonandola per farla sedere sul suo grembo. Buffy rideva mentre lui la ricopriva di baci.

    "Sono in ritardo. Sei sicuro che tu starai bene qui?" Lei fece scorrere un dito sul sopracciglio sfregiato e, quando il biondo le sorrise, lei rispose allo stesso modo.

    "Passioni in tv, tutta la casa per me, cosa potrei volere di più… eccetto te?" Lui fece correre le sue dita lungo il braccio di lei.

    "Saremo di ritorno prima del tramonto." Alzandosi lei arruffò i capelli del biondo.

    "Buffy." Spike era contento che lei fosse interessata a lui, ma, vedendo come era vestita, aveva paura che potesse attirare lei molta attenzione.

    Buffy, guardandolo, lesse nei suoi pensieri, così raggiunse la sua borsa e prese un lungo pareo nero che mise attorno alla vita e poi ritornò tra le sue braccia.

    "Non ti preoccupare, se non è biondo." Buffy gli scompigliò i capelli. "Vampiro." Lei gli toccò con le dita il labbro inferiore mentre lui faceva finta di morderlo. "E si chiama Spike, non mi interessa." Lei lo baciò gentilmente e lo fissò negli occhi.

    "Chi dice che sono preoccupato?" Spike sogghignò stupidamente.

    "Lo so, Spike." Buffy gli baciò le palpebre e scattò fuori di casa.

    Spike la guardò andarsene e poi si mise a guardare con cipiglio la TV, nessuno era mai riuscito a leggergli negli occhi e si meravigliò che Buffy ci fosse riuscita.


    Quando Buffy ritornò dalla spiaggia, trovò Spike ancora sdraiato in modo scomposto su divano.

    "Guarda! La mia molto personale macchina fotografica." Buffy sogghignò e la fece vedere a Spike.

    "Molto bella, micetta." Spike tenne gli occhi fissi sulla Tv e Buffy si imbronciò.

    "Vampiro scorbutico." Lei si lamentò e si sedette sulla sedia di fronte a lui. "E' perchè fuori è buio ed io sono in ritardo?"

    "Pfft." Spike incrociò le braccia e Buffy sogghignò.

    "Sei adorabile."

    "Rimangiatelo." Spike la osservò e si accigliò.

    "Bene." Lei socchiuse gli occhi. "Sei un maiale, meglio?" Lei fece per inginocchiarsi dietro di lui e accarezzargli le braccia. "Sei carino quando sei arrabbiato."

    "No che non lo sono." Spike distese le proprie gambe e si alzò, lanciando un'occhiataccia alla ragazza seduta sorridente sul pavimento.

    "Okay, sei un duro bellissimo. Vuoi vedere perchè ho fatto tardi?" Buffy si sedette dietro di lui e cercò di ignorare il fatto che stesse sogghignando come un matto.

    Spike non poteva farci niente - essere chiamato bellissimo da Buffy aveva commosso il suo cuore ormai fermo.

    "Bene." Spike cedette e guardò con interesse lo schermo della macchina che lei gli stava proponendo.

    "Fotografie? Non sono un'invenzione moderna, amore, c'erano anche quando io ero ragazzo." Spike alzò un sopracciglio e lei sbuffò.

    "No." Buffy si lamentò con lui. "Ho fatto delle fotografie alla luce del sole per te e ho fatto tardi perchè ho voluto aspettare il tramonto."

    "Io sono un vampiro, dolcezza, e non mi piace particolarmente."

    "Spike, lo so che ti piace il tramonto. Ho letto alcune tue poesie." Lei disse come sostegno alla sua tesi.

    "Per l'inferno maledetto, tu cosa?" Spike sembrò mortificato. "Ecco cacciatrice, ora ti strozzo veramente."

    Spike si avvicinò pericolosamente a Buffy, quando lei si difese puntandogli davanti agli occhi lo schermo. Lui era come rimasto ipnotizzato dalle figure sullo schermo.

    "Per me?" Spike la guardò, tutta la rabbia era stata dimenticata e lei annuì, prima di premere play sullo schermo.

    "Papà ha fatto anche un filmato."

    Di fronte a Spike iniziò un video clip con Buffy che giocava sulla spiaggia con Dawn. La luce del sole faceva risplendere il corpo bagnato di Buffy e sorrise quando la vide mettersi a posto i capelli per poi correre verso l'obbiettivo per indirizzargli un grosso bacio.

    Lui toccò lo schermo e poi la guardò, seduta vicino a lui.

    "Non sapevo che si potessero fare filmati, Dawn non me lo ha detto."

    Mandando avanti di alcune immagini, arrivò al video del tramonto e lo fece partire, attirando subito l'interesse del vampiro, poi se ne andò in camera.

    C'era Buffy seduta sulla sabbia che guardava il tramonto. Poteva sentire in sottofondo Buffy e Dawn che parlavano.

    "Buffy, pensi che gli piacerà?"

    "So che lo amerà, Dawn." Buffy sogghignò all'obbiettivo. "Filma il tramonto."

    L'immagine si spostò al sole che tramontava nell'oceano.

    "Lui ti fa divertire, vi ho visti insieme." La voce di Dawn aveva sempre quel tono da ficcanaso.

    "Angel ha detto che sono felice ed io concordo a pieno. Sembra che Spike mi conosca come nessun'altro."

    "E' una cosa negativa?" Ci fu una lunga pausa e l'inglese avrebbe voluto vedere la faccia di Buffy.

    "Buffy?" La voce di Dawn era calma.

    "Ho paura che lui mi possa fare del male. Ne ho paura perchè so che, se questa volta apro il mio cuore, dopo sarà la fine per me."

    "Lui non ti vuole fare del male, Buffy. Lui ti ama."

    "Lo so, ma mi sembra di essere pazza. Lui mi fa sentire così viva, come può farlo? E' una cosa contorta, ma è l'unico che riesce a farmi sentire così."

    "Come?"

    "Mi fa sentire bellissima, amata e forse io non potrei mai vivere senza di lui."

    "Lo ami, Buffy?" Il sole era scomparso e Spike lo maledì.

    "Non lo so ancora…" La voce di Buffy era tenue e, dopo ciò, il filmato finì.

    Spike guardò Buffy che era appoggiata allo stipide della porta, la mano che le copriva la bocca. Respirando affannosamente la guardò, confuso.

    "Hai paura che io ti possa ferire?" Gli occhi di Spike la seguirono mentre percorreva la stanza per prendere la macchina fotografica.

    Schiacciando play, Buffy potè sentire Dawn parlare.

    "Non lo sapevi che fosse stato registrato?" Spike la guardò mentre lei scuoteva la testa, negando.

    "No, Dawn ed io stavamo solo parlando." Lei si sedette sul divano vicino a lui e lo guardò con uno sguardo che diceva 'per piacere, lasciamo cadere l'argomento'.

    "Non puoi vivere senza di me?" Spike sogghignò e si riprese la macchina fotografica. "Avevi ragione su una cosa, Buffy."

    "Cosa?"

    "Le amo." Le sogghignò.

    Buffy si fece abbracciare e gli si sedette in grembo e, facendo restare la sua testa appoggiata al collo di lui, guardarono assieme lo schermo.

    "Mmm." Buffy chiuse gli occhi e gli mise le braccia attorno al collo, strofinandovi contro al tempo stesso il naso.

    "Cos'è stasera?" Spike mise un braccio attorno alla vita di lei e con l'altra mano scatto una fotografia.

    "Domenica, stupido." Buffy lanciò un'occhiata alla fotografia appena scattata e sorrise: c'era lei che tra le braccia di Spike mentre quest'ultimo le baciava i capelli.

    "Lo so. Intendevo, cosa dobbiamo fare?" Spike scattò un'altra foto di loro due assieme e guardandola sorrise.

    "La famiglia va fuori per un film." Buffy si raggomitolò su se stessa.

    "Mangio qualcosa e sono pronta. Dawn ha scelto un film sdolcinato, così prenderò l'occasione per dormire un pò." Buffy soffocò uno sbadiglio.

    "Dormire fa bene, forse potrebbe far diventare Buffy arrapata." Spike alzò un sopracciglio e fece saltare Buffy sulle sue ginocchia, facendola ridere di gusto.

    "Nessuna Buffy arrapata per te." Lei si alzò dal suo grembo ed entrò in cucina, ma, appena prima di scomparire dietro la porta, lo guardò maliziosa. "Per ora."

    Capitolo 31

    Buffy guardò Spike, quest'ultimo finse di soffocare uno sbadiglio e poi sogghignò. Lei dovette concordare con lui che la scelta del film fatta da Dawn era insufficiente, appena un'altro sacrificio per la propaganda degli dei dell'amore. La ragazza sussultò leggermente quando Spike inclinò la testa verso la sua per leccarle il lobo dell'orecchio.

    Buffy lo schiaffeggiò sul ginocchio e lo senti ridere. L'ultima cosa di cui aveva bisogno era che la sua famiglia vedesse il vampiro darci ancora dentro con la loro piccola bambina, ricordandosi infatti quante energie aveva sprecato per terminare sul nascere conversazioni su cosa lei ed il biondo stessero facendo la notte prima.

    Mentre il ginocchio di Spike toccava il suo, Buffy sentì del caldo che le partiva dalle gambe per risalire fino allo stomaco. Inspirò frettolosamente e maledì il ragazzo, facendolo sogghignare. Accigliandosi, Buffy si morse il labbro e presto attenzione allo schermo.

    Guardandosi attorno per la sala del cinema, si accorse che era abbastanza pieno e il posto vicino a Spike era vuoto. Dawn era seduta un posto più il là di lei sulla destra e seguivano poi i suoi parenti. Buffy guardò Spike che stava sogghignando e alzando un sopracciglio, così alzò anche il suo sopracciglio in risposta.

    Sorridendo a se stessa mentre si concentrava sullo schermo, Buffy fece scivolare la sua mano sinistra dal bracciolo fino ad arrivare su una gamba di Spike. Lui guardò giu verso la mano e si accigliò mentre quest'ultima stava lentamente risalendo per l'interno delle sue cosce in direzione dell'inguine.

    Buffy sogghignò trionfamente mentre lo sentiva respirare affannosamente, le sue dita continuarono ancora il loro cammino, fino a quando lei non lasciò la mano sopra il cavallo dei pantaloni. Guardandolo, lei aggrottò la fronte e lui respirò affannosamente di nuovo mentre lei strofinava le proprie dita su di lui.

    Stringendo piano la presa, Buffy non potè fare a meno di ridere quando Spike fece uno strano grugnito. Dawn si girò e diede a Spike un'occhiataccia e lui alzò le spalle innocentemente.

    Ritornando a Buffy, Spike corrugò la fronte e mando via la mano di lei. Mentre lui si alzava, lei pensò che se ne stesse andando, ma instantaneamente lui si tolse la camicia e la buttò sul grembo di lei.

    "Me la tieni, micetta?" Spike sogghignò maliziosamente e Buffy lo guardò confusa.

    Sedendosi nuovamente, Spike guardò interessato lo schermo mentre Buffy combatteva per piegare al meglio l'indumento sulle proprie gambe. Mentre lo schermo diventava nero per pochi secondi, Buffy sentì la mano fredda di lui scivolare velocemente sotto la sua gonna e così realizzò perchè doveva tenere la sua giacca. Diede un'occhiata nervosa alla sorella, che sembrava in trance, e poi guardò con gli occhi spalancati Spike.

    Lui alzò un sopracciglio e poi fece scivolare la mano su per le gambe della ragazza e poi giù verso l'interno delle cosce. Buffy strinse tra loro le gambe e poi gli fece la linguaccia, ma servì solo per eccitarlo ancora di più. Spike si leccò i denti e mosse le dita tra le gambe strette.

    Quando la fredda mano di lui si avvicinò alle sue mutandine, Buffy si morse il labbrò e si calmò. Il vampiro non poteva fare molto con Dawn seduta così pericolosamente vicina a loro...o poteva? Lei realizzò che forse poteva quando sentì le sue dita muoversi attorno all'elastico delle mutandine.

    Spike non potè fare a meno di ridere, aveva pensato che questa uscita sarebbe stata una perdita di tempo, ma ora cominciava a diventare interessante. Le mutandine di Buffy erano morbide e calde sotto il suo tocco, aspettò il successivo momento di pochi secondi di schermo nero ed infine vi infilò dentro la mano.

    Guardandola la vide sgranare gli occhi e fece finta di scacciare uno sbadiglio, mentre lei ansimava per il contatto tra pelle fredda e la propria carne calda. Stuzzicandola con la mano libera, il vampiro le accarezzò i capelli leggermente. Immergendo le dita vicino all'apertura di lei, sogghignò per quanto fosse bagnata, poi portò lubrificante al clitoride girandogli attorno lentamente.

    Il cuore di Buffy era impazzito, sua sorella stava sorridendo per il film e Buffy si sentiva come se la stesse tradendo per quello che stava succedendo tra lei e Spike ogni secondo in più che passava. Mentre le fredde dita di lui continuavano a girare attorno al suo gonfio centro, lei si morse il labbro e strinse duramente il bracciolo della poltrona.

    Calmandosi, Buffy tornò a guardare Spike, che sembrava affascinato dalla sua reazione e che inclinò la testa di lato quando lei si morse ancora il labbro. Le dita di lui lavoravano con un movimento continuo nelle mutandine di lei e gli occhi di Buffy caddero sulle labbra del vampiro.

    Con lo sguardo fisso sulla bocca di lui, Buffy smise di ansimare tranquillamente, le dita di lui slittarono sull'apertura per più lubrificante e lei strinse le cosce insieme. Spike sogghignò e mise un dito di lei per vederne la reazione. Buffy si morse il labbro e spostò una mano per acchiapparre di nuovo il cavallo dei pantaloni di lui. Aggrottando la fronte mentre lei separava di nuovo le gambe, Spike mosse le dita per ritornare al clitoride.

    Quest'ultimo era morbido e caldo dove le dita avevano potuto trovare accesso, ma quello che Spike scoprì fu che era veramente stretto. I muscoli da cacciatrice avevan trovato luogo ovunque. Buffy strinse l'inguine di lui ed il vampiro capì che non le stava dando abbastanza attenzione.

    Girando attorno velocemente al clitoride gonfio, Spike sorrise quando la mano libera di Buffy strizzò ancora di più il bracciolo. Lei si sentiva come se stesse per gridare, era insano quanto ciò la rendesse pazza - il senso di essere scoperti da un momento all'altro la eccitava.

    Rabbrividendo sotto il tocco di lui, Buffy non potè trattenersi dal chiudere gli occhi, le sue dita le stavano facendo perdere la testa, accarezzandola leggermente e portandola al culmine. Mentre lui muoveva le dita giù per l'apertura nuovamente, lei non potè non stringere di più la mano attorno a lui e quest'ultimo fece entrare dentro di lei due dita, muovendole all'interno. Buffy si coprì la bocca con una mano per non far uscire gemiti.

    Sentì Spike ridere e tirare fuori da lei le dita per continuare a tendere il clitoride. Pronta per rilasciare, Buffy si tese verso di lui, catturandogli violentemente la bocca con la propria. Tendendo ogni muscolo dentro di lei, morse il labbro inferiore di Spike e sorrise quando lui ringhiò nella sua bocca.

    Baciandolo, fece scivolare la lingua dentro la sua bocca e si mise a duellare con lui. Chiuse gli occhi mentre Spike la lavorava sempre più duramente e velocemente fino a farla venire e un'ondata di piacere la innondò. Il suo cuore correva e si ritrovò ad ansimare contro il collo di lui, Spike la baciava giù lungo tutta la lunghezza della gola e tolse la mano da sotto la sua gonna.

    Buffy lo schiaffeggiò sul braccio quando lo vide portarsi le dita in bocca per succhiarle.

    "Pervertito." Lei sospirò e si rimise a posto sul suo divanetto, pienamente appagata da tutto il calore che le riscaldava il corpo.

    "Parli proprio tu." Spike sogghignò e poi continuò a succhiarsi le dita.

    Quando la cacciatrice si mise finalmente a guardare lo schermo, il film era ormai finito. Dawn si alzò come si accesero le luci e guardò entrambi.

    "Era orribile." Lei ringhiò e finì la sua soda.

    "Penso sia stato bello." Spike sogghignò e guardò Buffy che era arrossita.

    "Era molto bello." Buffy gli sorrise in risposa, poi si alzò e gli porse la sua camicia. "Andiamo a casa."

    Capitolo 32

    "Spike?" Buffy gli scompigliò i capelli mentre lui era appoggiato con la testa sul suo stomaco.

    "Mmm?" Spike pigramente fece scorrere le dita sopra il lenzuolo che ricopriva il ventre della ragazza, felice per la sensazione che le dita di lei tra i capelli gli davano e anche per il fatto che lei era nuda mentre lui no.

    "Cambia canale." Disse lei indicando la Tv che avevano portato in camera da letto.

    "No. Cambia tu canale." Lui continuò ad osservare la Tv cercando di capire perchè a lei quel programma non piacesse: era un poliziesco di tarda notte.

    "Ma sono comoda." Si lamentò con lui e gli tirò l'orecchio.

    "Hey, non sono il tuo maledetto schiavo." Spike ringhiò e Buffy rise per il solletico che le diede sullo stomaco.

    "Se mi ami…" Lei sogghignò ammiccante mentre Spike tornava a guardarla.

    "Se ti amo cosa?" Inginocchiandosi sul letto le si mise a cavalcioni e sorrise.

    "Vorresti cambiare canale?" Gli sogghignò.

    "Ti ho mai detto che sei maledettamente esasperante?" Spike la catturò per i polsi e la spinse al letto.

    "Hey." Buffy mise il broncio e si dimenò. "Mi fai male."

    "E' una bugia. Se ti facessi male il chip si attiverebbe."

    "Meh." Lei si imbronciò ancora di più e Spike inclinò la testa di lato mentre osservava il labbro inferore di lei.

    "La strada per l'altra stanza è troppo lunga e non ci ricaverei niente." Le ringhiò come un lupo.

    "Un bacio?" Buffy si dimenava ancora, ma tenendo sempre un contatto visivo.

    "Meh." Spike la imitò.

    "Okay, vado io." Detto questo, spinse il vampiro dall'altra parte del letto, uscì dalle coperte e andò verso la porta.

    "Ho ottenuto quello che volevo senza dovermi alzare." Spike si sdraiò di schiena sul letto e sorrise quando la vide rientrare in camera. "Lo sai che hai un inferno di corpo, Buffy Summers."

    Lei si fermò e vide che era nuda e, tenendo il broncio, si rimise sotto le coperte. Buffy si mise di lato e guardò accigliata Spike.

    "Cosa c'è ora?".

    "Sono nuda." Lei mise il broncio, facendo venire voglia al vampiro di morderle le labbra.

    "Ho notato." Dettò questo le catturò le labbra.

    "Tu no." Buffy cercò di fermarlo, ma non ci riuscì e dovette parlare senza l'uso del labbro inferiore, facendo ridere il ragazzo.

    Così non riuscì ad ottenere niente e così gli morse le labbra.

    "Hey, piano con le labbra, Slayer." Spike ringhiò, cercando di riprendere il bacio.

    "Nudo." Lei sogghignò e non gli permise di avvicinarsi alle sue labbra.

    Spike si sedette e si tolse dalla testa la maglia, alzandosi dal letto si sbottonò i jeans e se li tolse. Slittando sotto le coperte al fianco di Buffy, mise la pila di vestiti sul pavimento.

    "Meglio?" Lui rimise la propria testa sullo stomaco di Buffy e si concentrò sulla Tv; lei continuava a fare zapping con il telecomando.

    "Assolutamente." Buffy prese a giocare con le ciocche di capelli di lui, attorcigliandole attorno alle dita. "Guardiamo una commedia romantica o uno stupido film horror."

    "Non c'è niente di meglio che uno stupido film horror." Spike strofinò col naso lo stomaco di lei e poi prese un profondo respiro; amava che gli fosse permesso farlo.

    Accarezzandogli i capelli, lei mise su un canale di film horror. Guardando in basso verso di lui, non potè fare a meno di sorridere: era così comodo. Stare sdraiati assieme, vicini, a guardare spazzatura, era diventata la sua nuova versione di paradiso.

    "Comodo." Buffy diede voce ai suoi sentimenti e sorrise quando Spike fece le fusa.

    "Potrei stare qui per sempre." Spike fece circoli con le dita sullo stomaco di lei e sentì quanto fosse calda a differenza di lui. Voleva sentire cosa lei ne pensasse in merito. "Buffy?"

    "Spike."

    "Ti infastidisce il freddo? Voglio dire, io sono freddo?" Spike fermò le proprie dita ed aspettò la risposta di lei.

    "Tu non sei freddo, sei di temperatura ambiente. E' confortante." Sorrise alla domanda.

    "E' per Angel?" Spike la guardò e cercò di trovare la risposta negli occhi verdi.

    Buffy sospirò quando vide il dolore nei suoi occhi blu. "No, è sempre confortante. Anche tu che ringhi nel sonno è confortante. E' una cosa da cacciatrici o forse è solo una cosa di Buffy. La pelle fresca mi sembra una cosa giusta. E' difficile da spiegare."

    "Ho capito, come per me è confortante il tuo sangue che canta per me." Lui incomiciò a tracciare disegni con le dita sul collo di lei.

    "Probabilmente è perchè stai per uccidermi quando sentì questo sentimento." Lei gli diede un colpetto sulla spalla e rise.

    Spike cambiò posizione così da mettersi sopra di lei ed avere la bocca sulla gola della ragazza. "Non sempre per uccidere."

    "Giù Spike." Buffy rise, ma smise subito quando lo sentì leccarle il collo, la sua voce era diventata un sospiro. "Spike…"

    Lui si tirò indietro e la guardò, lei si stava mordendo il labbro inferiore con timore. Spike la baciò sul collo e poi sulle labbra, poi si tirò via. Rimettendosi con la testa sul suo stomaco, ascoltò il cuore di lei battere all'impazzata.

    Buffy chiuse gli occhi e si concentrò sulla sensazione che gli dava averlo rilassato sul proprio addome, le metteva in fuoco lo stomaco come un vulcano. Solo Spike la faceva sentire così.

    Quando il suo cuore si calmò, Buffy fece scorrere le dita sulla schiena di Spike, tracciando le cicatrici che si era fatto in tutti quegli anni. Quando poi fece tornare le dita tra i capelli ossigenati, Spike ringhiò leggermente e Buffy rise.

    "Lo sai che è come fusa." Poi con le dita gli accarezzò una guancia e lui ringhiò nuovamente.

    Tornando a guardare la Tv, Buffy sbadigliò. Lei si tolse da sotto Spike e lui ringhiò arrabbiato quando la sua testa ricadde sul materasso. Lentamente spostò il vampiro vicino a lei e gli si mise sopra.

    Spike mise a posto i cuscini dietro di lui e, mentre faceva questo, Buffy mise la testa sul suo petto e gli allacciò le gambe attorno. Sogghignando leggermente, Spike guardava il film mentre le accarezzava i capelli. Dopo pochi minuti, Buffy si addormentò e lui le baciò i capelli.

    "'Notte dolcezza."

    Capitolo 33

    Buffy entrò nel soggiorno e sistemò i suoi capelli bagnati in un asciugamano. Nessun segno di Spike, solo due pacchetti, impacchettati malamente, sul tavolo. Alzando un sopracciglio li prese e lesse il cartellino del primo.

    So che ti piaceva e mi dispiaceva. Spike x

    Lei sorrise e aprì il pacchetto, scoprendo che era la cassetta audio che le piaceva tanto prima che Dawn ci registrasse sopra musica punk. Guardando il secondo pacchetto ne lesse 'etichetta.

    Per quando vorrai migliorare i tuoi generi in fatto di musica. Spike x

    Buffy sorrise e lo aprì, per trovarsi poi di fronte alla 'Ramones Anthology'. Scuotendo la testa decise di mettere uno dei Cd nello stereo. Schiacciando play dovette ricredersi, ammise che a basso volume non erano poi così male.

    Tornando nella camera da letto, aprì il guardaroba e cercò qualcosa da mettersi che rispecchiasse il suo umore.

    Spike aprì la porta dell'anneso e fu accolto dai Ramones. Sorridendo radiosamente per il suo trionfo, si distese sul divano e aspettò che Buffy si facesse viva, ma non dovette aspettare a lungo.

    "Hey." Lui le sorrise, lei indossava un top con raffigurata una ragazzina dei cartoni giapponesi e dei pantaloncini corti, mentre i capelli erano raccolti in due grandi treccie: le ricordava una piccola scolara.

    "Buongiorno." Buffy scivolò tra le braccia di lui e lo baciò. "Grazie. Dove sei stato?"

    "Ad allenarmi. Come sta la mia tremenda ragazza oggi?" Spike le tirò via dal viso alcuni capelli che le erano sfuggiti e lei gli sorrise calorosamente.

    "Letargica è la parola, non volevo alzarmi stamattina." Buffy rimase con la testa sul petto di lui e sospirò.

    "Anch'io. Ti va di infastidire Dawn acchiappando la Tv di sopra?" Lui alzò un sopracciglio.

    Buffy pensò un secondo e poi gli alzò un sopracciglio in risposta. "Okay."

    Spegnendo lo stereo, Buffy corse fuori dall'annesso e su per le scale. Spike sorrise da quanto fosse piena di energie la sua letargica Buffy.

    Sedendosi su un divano al piano di sopra, si lasciò cadere sul grembo di Spike. Dawn era seduta sul pavimento tutta concentrata sulla Tv, giocando ad un videogame in cui non doveva farsi uccidere dalle guardie.

    "Ricordami di non permetterti mai di fare la rondra." Buffy rise mentre una guardia uccideva per l'ennesima volta Dawn. "Cos'è ad ogni modo, tu sei quella blu?"

    "E' un vampiro, um…" Lei diede un pugno alla console. Apparentemente devo sconfiggere una banda di vampiri per avere l'opzione delle ali."

    "Dammi." Spike tese la mano e Dawn gli diede il joystic. Lui sollevo un sopracciglio dopo aver visto la copertina. "Soul Reaver? Per favore, risparmiatemi."

    Buffy gli rubò la manopola dalle mani. "Ooh, io posso facilmente batterli."

    "Tu non devi battere il vampiro, Buffy, tu sei il vampiro. Tecnicamente non succhi sangue, ma anime." Spike sorrise ad entrambe.

    "Bel vampiro." Buffy finse di essere affascinata dal vampiro sulla copertina.

    "Hey!" Spike prese la custodia e la buttò sul divano più lontano. "C'è solo un bel vampiro in questa stanza."

    "Veramente, e chi è?" Buffy rise, ma tornò seria quando Jane apparve alla porta, cercò così di avvisare Spike, ma lui se ne era già accorto.

    "L'uomo alla Tv naturalmente." Disse lui offeso a Buffy, ma lei gli stampò un bacio sulla guancia dicendogli 'Tu' e facendolo sogghignare.

    Jane si sedette sull'altro divano e scosse la testa. "Dawn, non dovresti giocare con questi giochi violenti. I combattimenti con i mostri non ti aiuteranno in futuro."

    Dawn non potè fare a meno di ridere.

    "Io penso che i mostri siano affascinanti. Specialmente i vampiri." Spike guardò Jane.

    "Davvero? Non credi che tutto ciò possa far male alle giovani menti?"

    "Al contrario, insegna loro ad essere prudenti. Niente è quello che sembra." Lui alzò un sopracciglio e poi baciò il collo di Buffy, facendola ridere e facendole inclinare la testa di lato.

    "Io non trovo affascinanti i mostri e i film horror." Jane scosse la testa.

    "Io sì." Buffy sospirò e Spike sorrise compiaciuto ed ammiccante.

    "Realmente Buffy, io pensavo tu fossi una con i piedi per terra."

    "Ci sono mostri in ogni momento della nostra vita, come William ha detto - le persone dovrebbero imparare a stare sempre in guardia, i mostri sono reali, Jane. Devi solo saper guardare nel modo giusto." Buffy sorrise e Spike la strinse forte a sè.

    Lei si sentiva strana, aveva ammeso che credeva nei mostri ed in particolare nei vampiri. Ciò era una liberazione, poichè nei giorni prima aveva avuto dubbi in merito. Ora sapeva che Spike era reale e che sarebbe sempre rimasto con lei.

    "Tu credi nei mostri? Nei vampiri?" Jane si alzò e guardò Spike e poi Buffy.

    Sentendosi stretta a Spike e le sue labbra sulla propria gola, sorrise ampiamente.

    "Yep, i vampires sono definitivamente reali." Buffy tenne strette le mani del vampiro su di lei.

    "Gioventù, non la capirò mai." Jane scosse la testa e lasciò la stanza.

    "Parla lei." Spike sospirò nell'orecchio di Buffy che sogghignò.

    Dawn sbuffò quando il vampiro fu ucciso nuovamente e Buffy scivolò al fianco della sorella credendo di poter far meglio, ma, quando cercò di levarle dalle mani il controller, non ci riuscì. Spike allora la tirò su, riportandola seduta sul divano.

    "Lascia giocare briciola, piccola. A te piace giocare con il vampiro e non come vampiro." Spike la guardò e vide che aveva messo il broncio.

    "Io posso giocare come vampiro." Il broncio di Buffy si trasformò in un sogghignò ammiccante e lo guardò.

    "Non dire altro." Spike la prese tra le braccia e se la caricò sulle spalle fino alla porta.

    "Rozzo." Dawn non potè non sorridere quando la porta si chiuse dietro di loro.


    "Allora, piccola miss vampiro." Spike guardò giù verso Buffy, che era ancora tra le sue braccia, e tornarono nel loro appartamento.

    "Si?" Lei gli sorrise e gli diede piccoli morsi sul collo.

    "Quale terribile piaga ci aspetta stasera?" La lasciò andare e le morse il collo giocosamente.

    "Cena."

    "Cena, va bene." Lui strofinò il naso sul collo della ragazza.

    "Con la famiglia." Aggiunse.

    "Oh." Spike si incupì un poco. "Non credo di poterlo sopportare."

    "Non lasciarmi bere troppo vino." Buffy mise in chiaro, mentre lui la portava a letto caricandosela ancora sulle spalle.

    "Non credo tu possa diventare ubriaca ogni volta." Spike strisciò sul letto in direzione di Buffy.

    "E poi." Buffy si mosse bruscamente sul letto.

    Spike cadde dal letto e ringhiò. "Cosa?"

    "Sono sicura che questa serata sarà perfetta come la settimana appena passata." Buffy si tolse i vestiti e fu subito abbordata da Spike che la fece cadere sul letto.
    "Andiamo."

    "La serata inizia tra poche ore, micetta." Lui le leccò l'orecchio.

    Lei gli leccò il collo e lo morse gentilmente. "Chiamami 'Buffy the vampire'."

    Spike alzò un sopracciglio e sogghignò. Gli piaceva e sapeva già che lo avrebbe usato.

    Capitolo 34

    Camminando pochi metri dietro Dawn e i suoi genitori, Buffy diede la mano a Spike e gli sorrise. Erano sulla via di casa e la serata era trascorsa perfettamente come più o meno lei voleva ed ora si voleva godere quel momento di puro compiacimento camminandogli a fianco.

    Girando l'angolo lei subito rimpianse di averlo fatto, uscito dall'ombra c'era un vampiro, armato di una mazza da baseball. Buffy congelò, guardando avanti vide Dawn e i suoi genitori, che proseguivano la strada calmi perchè forse pensavano di volerli lasciare un pò da soli, e per fortuna non avevano fatto caso al demone.

    Il vampiro si avvicinava loro lentamente, Buffy cercava furiosamente nella sua borsa un paletto. Spike sollevò un sopracciglio alla cacciatrice ed il vampiro si fece più vicino.

    "Un gran cattivo come quello e tu non hai con te un paletto?" Spike scosse la testa incredulo.

    Buffy sospirò e cercò ancora più velocemente nella sua borsa. "So di aver qualcosa qui dentro, dannazione."

    "Maledetta donna, come fa ad esserci un paletto nella tua borsa se non ce l'hai messo?" Spike sospirò ed incominciò ad avanzare verso il vampiro. Potè poi sentire Buffy che con calma buttava la sua borsa per terra per poi poterlo seguire.

    Il vampiro sembrava preso alla sprovvista mentre cercava di capire cosa stesse succedendo, i suoi sensi lo aveva avvertito che quella era la Slayer ma ora se l'era ritrovata felicemente mano nella mano con un'altro vampiro, molto più anziano. Poi loro avevano cominciato a bisticciare ed ora gli venivano incontro assieme. Però alla fine lui stava per uccidere una cacciatrice e non era male.

    "Prima le signore." Spike segnò con il braccio Buffy, che lo schiaffeggiò sulla nuca e passò oltre.

    Sfortunatamente, la poca attenzione che Buffy diede all'altro vampiro cambiò un pò i suoi piani. Girando la testa da Spike all'altro, l'unica cosa che vide fu una grande mazza che aveva tutta l'intenzione di volerla colpire. Buffy incominciò a piegarsi dal dolore mentre lo vedeva avvicinarlesi lentamente, ma non fu comunque abbastanza veloce: la prese e la buttò contro il muro, facendola finire a terra senza forze.

    Raggomitolandosi dal male sul pavimento, Buffy vide il volto di Spike passare in modalità vampiro ed il terrore negli occhi gialli dell'altro: quest'ultimo ora avrebbe pagato.

    Spike aspettò finchè non si fosse concentrato su di lui, poi lo colpì nello stomaco e alzandolo gli diede un pugno in faccia, alimentato da pura rabbia.

    Buffy scosse la testa, c'erano due Spike e due vampiri, non era un buon segno. Si sentiva scoppiare la testa e così mise le mani ai lati, ma, quando poco dopo le tolse, vide sangue colare.

    Spike bloccò il braccio del rivale dietro la schiena e con un movimento veloce glielo ruppe. Buffy sentì la mazza da baseball cadere a terra e la prese per poi romperla in due e passarne confusamente un pezzo ai due Spike. Ma lui non la guardò neanche, narici dilatate e occhi ambra le dicevano che lui non aveva bisogno di aiuto.

    Con il ginocchio Spike colpì il vampiro ancora una volta nello stomaco e sorrise per il dolore provocatogli. Stando poi dietro di lui, gli mise una mano a lato della testa e gli sorrise beffardo.

    "Hai rovinato una perfetta serata." Spike pressò più duramente il palmo della mano sulla spalla dell'altro.

    "Lei è la Slayer." Lui stava tremando in anticipo per la prossima mossa di Spike.

    "No, questa settimana lei è solo Buffy e non permetterò che ciò venga compromesso." Spike gli ruppe l'osso del collo e poi Buffy sentì solo una pioggia di polvere.

    Spike tornò in modalità umano e subito si precipitò da lei, che stava cercando di alzarsi facendo forza sui pezzi che rimanevano della mazza da baseball. Lui la prese per le braccia per aiutarla.

    "E' tutto confuso." Lei si lamentò e si tenne fermamente alle braccia di Spike.

    "Lasciami dare un'occhiata." Spike le inclinò la testa di lato così da poter vedere la ferita e lei sembrò svegliarsi da uno strato di trance e per di più ora vedeva solo uno Spike.

    "Va male?" Lei lo guardò negli occhi e lui sembrava preoccupato, la sua vista era pulita ma la testa sarebbe continuata a girare se faceva movimenti troppo veloci.

    "Sembra peggio." Lui cercò di sembrare calmo e controllato, c'era del sangue raffermo sulla sua testa e forse ciò faceva sembrare la situazione peggiore di quello che realmente era.

    "Sento come se qualcuno avesse fatto passare un rullo compressore sulla mia testa." Lei cercò di piegarsi per prendere la borsa dal pavimento, ma le sue ginocchia erano come gelatina e stava quasi per cadere.

    "Non muovere un muscolo." Spike la tenne fermamente mentre si piegò e prendeva la roba di lei.

    Mettendo la borsa attorno al collo, Spike caricò Buffy sulle sue braccia, lui non voleva permetterle di camminare fino a casa e non gli importava quanto lei potesse protestare per essere portata in braccio.

    Ma Buffy non protestò, lei mise semplicemente le braccia attorno al collo di Spike e si fece portare a casa in braccio. La relazione tra lei e Spike ora era ad un tale livello che non poteva protestare se lui le offriva il suo aiuto. Guardandolo in viso, Buffy vide uno sguardo di cupa determinazione. Lei, calma, dovette ammettere che era bellissimo quando era determinato, se lo era sempre detto, anche quando cercava ancora di ucciderla.

    "Spike?" Lei guardò i suoi dolci lineamenti e lui girò il capo per poterla vedere.

    "Micetta?" Lui le sorrise, aveva ripreso un pò di colore e sembrava calma.

    "Tu la intendevi veramente la cosa che hai detto prima? La cosa su Buffy?" Lei con la mano gli accarezzò la nuca.

    "Yeah, tu sei solo Buffy, non la cacciatrice. Solo chiamami Spike the vampire Slayer." Lui sogghignò e la fece ridere, poi lei sistemò la testa sul petto di Spike.

    Capitolo 35

    Mentre Spike faceva sedere Buffy nel bagno, le diede un soffice bacio sulle labbra. Buffy gli sorrise e poi corse al water per vomitare.

    "Va così male?" Spike finse di essere sconvolto.

    "No." Lei riuscì a farfugliare. "Solo mi sono sentita un pò stordita quando mi hai messo giù."

    Spike sospirò e le tirò via i capelli dalla faccia. Non sapendo cosa fare per farla stare meglio, le accarezzò la schiena con soffici movimenti circolari.

    "Mi sento meglio ora." Buffy si sedette e si toccò il taglio sulla testa.

    "Lascia che ti pulisca, piccola." Spike mise le mani sotto le braccia di lei e la levò da terra. "Tutto a posto?"

    "Mmm hmm." Buffy fece cenno col capo mentre andava al lavandino per aprire il rubinetto e risciacquarsi la bocca.

    Spike prese del cotone dalla cassetta del pronto soccorso e ne mise un pò sotto l'acqua, per poi spostarle i capelli da una parte e ripulirla dal sangue raffermo.

    "Tu devi pensare che io sia debole." Buffy sospirò.

    "Yeah, perchè ho visto molte ragazze venire colpite in testa con una mazza da baseball e poi continuare ad essere coscienti. Tu non sei debole." Spike delicatamente le tolse il sangue raffermo e si mise ad osservare affascinato il sangue gocciolarle lungo i capelli bagnati.

    Guardandolo, Buffy catturò la sua espressione e socchiuse gli occhi. "A cosa stai pensando, mister?"

    "Sangue." Spike sogghignò e la guardò negli occhi per poterle leggere nel pensiero. "Non farò niente."

    "Non pensavo tu fossi onesto…" Buffy si sentì sollevata, il pensiero di Spike che la succhiava da una ferita non era molto allettante.

    Chiudendo gli occhi, Buffy pensò ad una cosa spaventosa ma al tempo stesso allettante, lasciarsi assaggiare da Spike nel più comune dei posti. Lei sorrise internamente al pensiero dei canini di lui nel suo collo e il suo battito accelerò.

    "Qualcosa non va?" Spike la guardò interessato.

    "No." Buffy calmò il suo cuore. Dannati sensi da vampiri.

    "A cosa stai pensando, Slayer?" Spike smise di pulirle la ferita e si fermò ancora a guardare il sangue fresco.

    "Piccoli pensieri cattivi." Buffy sospirò e con gli occhi si mise a fissare il pavimento.

    "Realmente?" Spike le si mise più vicino e inspirò profondamente, lei sapeva il perchè.

    "Domani, vedremo come ti comporterai." Lei si alzò ed andò in sala, ma la testa le pesava ancora e quindi dovette sedersi un momento.

    Mentre la seguiva, Spike si succhiò l'indice, era un pò sporco del sangue di Buffy e lui cercava di convincersi a lavarlo, ma non ce la fece e lo succhiò - dopotutto è come lavarlo.

    Trovò Buffy seduta sul divano al buio, mentre lui le si avvicinava lei gli si avvicinò e Spike capì che quello era il segno che lei voleva stare tra le sue braccia. Amava il sentimento che provava quando Buffy gli si accoccolava accanto sul divano e così, gentilmente, la prese tra le sue braccia. Prese una coperta dalla sedia e gliela mise sui piedi e lei instantaneamente si mise nella sua solita posizione, e ciò accoccolata al fianco di lui. Ma quella sera non era quello che lei voleva, non era abbastanza e non importava quanto ce la mettesse per mettersi comoda, non andava mai bene.

    "Meh!" Buffy borbottò e mosse piano la testa per poter guardare Spike.

    "Non sei comoda?" Spike alzò un sopracciglio e lei annuì con il capo. "Cosa ne dici di questo?"

    Sorridendo, la mise gentilmente seduta e la fece poi appostare tra le proprie gambe. Si appoggiò al suo petto, mentre lui le circondava la vita con le braccia ed allora Buffy sorrise contenta.

    "Molto meglio." Buffy mise a posto la coperta così da coprirli entrambi.

    "Ti senti meglio? Non dormi?" Spike mise una mano sotto il top di lei e poi prese a massaggiarle lo stomaco.

    "Non dormo." Lasciò scivolare la testa sul petto del vampiro e poi incominciò a fare zapping tra i canali.

    "Bene, vuol dire che non c'è una commozione celebrare." Fece rimanere le mani attorno all'ombelico di lei.

    "E qui incomincio a pensare che tu sia un pervertito." Buffy sorrise e Spike reallizò che chiederle se dormiva mentre le accarezzava lo stomaco forse poteva far fraintendere il tutto.

    "Puro interesse." Le baciò il collo e le strofino il naso sulla guancia.

    "Puro dispetto." Lei continuava a cambiare canale. "Cosa vuoi guardare?"

    "Tutto quello che vuoi tu, voglio tenerti sveglia un momento....giusto in caso...." Stringendola tra le sue braccia ancora di più, sentì Buffy sospirare.

    "Mmm sei meraviglioso..." Si morse il labbro, doveva seguire una spiegazione.

    "Lo sono?" Spike sogghignò e la temperatura del suo corpo salì. "Perchè?"

    "Perchè tu mi tratti come una ragazza normale, ma al tempo stesso straordinaria."

    "Vai avanti?" Lui la guardò accigliato.

    "Tu… come se io fossi una ragazza normale, straordinaria solo ai tuoi occhi." Buffy sospirò e prese per mano Spike.

    "Lo vedo, no aspetta, non lo vedo…" Le diede piccoli baci sul collo. "Dimmi di più…"

    "Spike…" Buffy non sapeva se dirlo o no, ma sicuramente Spike non avrebbe messo ai quattro venti ciò che gli stava per confessare. "Okay, mi sembra come se tu non faccia caso al fatto della cacciatrice. Mi vedi come una ragazza normale. E' difficile da mettere a parole…"

    "Vai avanti…" Spike la morse sul collo con i denti normali.

    "Tu non mi prendi con i guanti di gomma perchè sono fragile, mi tratti da eguale, come se non avessi super poteri…"

    "Perchè io sono più forte di te…" Lui sogghignò e lei lo picchiò su una mano.

    "No… allora, forse tu lo sei… potrebbe. Ad ogni modo, tu non senti di dovermi potreggere dal mondo, ma so che se io fossi in pericolo, tu saresti lì… pronto a combattere…" Era difficile per lei scoprirsi così con lui, ma si sentiva bene al tempo stesso, un nuovo livello per la loro relazione ed un senso di normalità.

    "Ti guardo sempre le spalle…" Spike le fece le fusa nell'orecchio e la tenne ancora più a sè.

    "E' esattamente questo che volevo dire. E se anche non ci sei, non sono preoccupata perchè so che se fossi in pericolo tu accorreresti per salvare…me…" Buffy si morse il labbro e Spike si fermò improvvisamente dal morderle il collo.

    "Il cavaliere nell'armatura brillante sono ora?" Un senso di calore si diffuse per il corpo di lui.

    "Più o meno… ma direi che vince il più. Grazie per essere venuto a LA." Disse lei per cercare di portare la conversazione in acque più calme.

    Buffy lo baciò leggermente e poi continuò a guardare la Tv, Spike invece continuò a guardarla e la vide sorridere. Non importava quello che lei gli faceva vedere, lui l'avrebbe seguita fino in capo al mondo.

    Capitolo 36


    Spike spostò la testa di lato per vederla addormentata e con le labbra socchiuse. Rise di soppiato e poi la prese tra le sue braccia per portarla in camera da letto. Ora erano le 3am, Spike era soddisfatto del fatto che Buffy non aveva avuto una commozione celebrare - tutto quello di cui aveva bisogno lei ora era di una buona dormita.

    Stendendola dalla sua parte di letto, lui incominciò a spogliarla, realizzando che ciò stava incominciando a diventare un'abitudine. Il tempo di togliersi la biancheria intima e lei si accoccolò nella parte di letto di Spike.

    Svestendosi a sua volta e accertandosi che tutto fosse spento nella sala, Spike tornò velocemente nella camera da letto dove Buffy sonnecchiava russando leggermente. Socchiudendo gli occhi, lui non potè fare altro che sorridere per come loro due stessero bene assieme, dormirle accanto era come essere catapultato nel punto più alto del Paradiso, sentire il suo soffice e caldo corpo accando al suo.

    Coprendo entrambi con le coperte, le scivolo accanto e si sdraiò a guardarla: sembrava che lei fosse serena e rilassata. Mentre lui si muoveva per accarezzarle i capelli, lei si accigliò, borbottò qualcosa e il vampiro si mise subito in allarme.

    "Non portatelo via…" Buffy arricciò il naso, strinse le mani e diede finti colpi all'aria: sembrava un piccola bambina. "…non ve lo permetterò."

    "Shh piccola." Spike le accarezzò i capelli in un vano tentativo di calmarla.

    "No… Xander… lascialo…" Lei spinse via ferocemente la mano di Spike e diede calci con le gambe sotto le coperte: la voce di lei poi tornò disperata. "…per favore."

    Accigliato, Spike desiderava sapere cosa stesse sognando. "A che sta facendo del male il vecchio e cattivo Xander?"

    "Spike…" Buffy bisbigliò mentre metteva il broncio e corrugava la fronte.

    "Vedo." Le accarezzò i capelli, aspettando per vedere se si fosse agitata nuovamente.

    "Per piacere… Xander… Angel… non può andarsene… io ho bisogno di lui… tutti… io…".

    "Andiamo piccola, svegliati." Spike la scosse gentilmente, non gli piaceva il sogno che lei stava facendo poichè la vedeva turbarsi molto.

    "Tutti… quelli… che… amo… mi lasciano… sola… lui non può… andarsene… io morirei…" Lei suonava come se non avesse più fiato, o stesse per essere strangolata, ed allora cominciò a singhiozzare. Lui sorrise per le ultime parole della ragazza.

    Spike la portò a sè e lei sembrò agitarsi con braccia e gambe per difendersi da quello che lei nel sonno aveva preso come un attacco. Avvicinandola ancora più a sè e circondandola con le braccia, lui le voleva dare un chiaro segno di affetto.

    "Buffy, sono qui. Non vado da nessuna parte." Baciandola sulla fronte, lui sentì i singhiozzi della ragazza calmarsi e strofinare la guancia contro il suo petto, come se finalmente avesse capito che la stesse abbracciando stretta.

    "Spike…" Buffy sospirò e mise le braccia attorno alla vita di lui, ora mezza addormentata e dimentica del sogno.

    "Sono qui baby, è stato solo un incubo." Spike le baciò via le lacrime e poi mise la fronte contro quella di lei. Buffy cercò le labbra del biondo per poi baciarle leggermente.

    "Pensavo tu te ne fossi andato, loro hanno cercato di mandarti via." Buffy mormorò mezza in chiesa e si fece abbracciare ancora più forte dal vampiro.

    "Non ti lascerò mai, io ti amo, nessuno potrà farmi andare via, eccetto te. Ora dormi un pò, io veglierò su di te." La sua voce era un sussurro, Spike la tenne ancora tra le sue braccia mentre le rimboccava le coperte mentre lei si stava già riaddormentando.

    "Mmm." Buffy sorrise e ricadde nel mondo dei sogni, poichè si sentiva sicura tra le sue braccia.

    Spike la guardò dormire, quando poi i suoi sensi da vampiro lo avvertirono che il sole stava sorgendo si addormentò anche lui. Buffy si svegliò con il mal di testa dopo circa un'ora e poco dopo che Spike l'aveva seguita nel sonno e, guardandolo in viso, vide che le stava sorridendo. Lui la teneva ancora tra le sue braccia e la stava cullando. Buffy sentì una parte di lei che le diceva di restare a letto con lui ma l'altra le diceva di alzarsi, Spike avrebbe dormito meglio senza di lei. Decise che si sarebbe fatta una doccia e poi un pò di allenamento.

    Sciogliendosi dal suo abbraccio, Buffy lo baciò gentilmente sulla fronte e gli accarezzò una guancia. Entrando in bagno si diresse verso lo specchio per ispezionare il taglio della notte prima, era abbastanza grande e c'era molto sangue rappresso e questo era chiaro segno che era sanguinato ancora molto durante la notte.

    Alzando i capelli in una coda, incominciò a pulire la ferita, cosa che la fece ancora sanguinare. Quando fu abbastanza pulita, si accorse di come fosse in realtà piccola rispetto alle ferite che si era guadagnata durante tutti i sei anni da cacciatrice: quello era un graffietto. Inoltre nessuno se ne sarebbe accorto e ringraziò di non avere avuto anche un occhio nero.

    Buffy realizzò che aveva però bisogno di un pò più di trucco per presentarsi la sera, perchè non aveva fatto più attenzione a quello stupido vampiro? Lei aveva messo tutta la sua attenzione su Spike e questo le aveva fatto perdere di vista la mazza da baseball. Si accigliò un pò a quel pensiero e prese a lavarsi i denti.

    Tornando in camera, prese tutto il necessario per l'allenamento e tirò fuori dal cassettone le fasce. Rivolgendo uno sguardo a Mr. Punta che era proprio lì si accigliò e sospirò, lo prese e lo ripose in un cassetto. Poi lo guardò, Spike non stava facendo nulla che lei non volesse, perchè lei ora voleva tutto.

    Quando uscì dal loro appartamento, finalmente Spike aprì gli occhi e sogghignò: finalmente la ragazza aveva realizzato che lui non le voleva fare alcun male. Però quando realizzò che lei stesse andando ad allenarsi dopo il trauma dell'altra sera, si accigliò. Uscendo velocemente dal letto, Spike attorcigliò le gambe attorno alle lenzuola e questo lo face finire con la faccia schiacciata al pavimento, ringhiò e si liberò velocemente. Facendo scorrere una mano tra i capelli, Spike prese il maglione e cercò di infilarselo assieme agli anfibi, ottenendo un risultato non soddisfacente.

    Uscendo velocemente dall'annesso, non ebbe nemmeno il tempo di salutare Dawn che lo vide passare come una furia davanti a lei, diretto verso la palestra. Come però lui apri la porta della palestra, si ritrasse velocemente.


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    Capitolo 37


    "Per l'inferno maledetto, stai cercando di uccidermi?" Spike le ringhiò contro poichè lei aveva tirato un pò le tende della sala per far entrare un pò di sole.

    "Tu stavi dormendo e non pensavo mi seguissi. Scusa." Velocemente Buffy tirò la tenda e poi guardò Spike entrare nella stanza, cautamente.

    "Meglio." Lui la prese prepotentemente per la vita e la attirò a sè, facendo aderire i loro corpi. "Non pensi che sia meglio aspettare che tu stia meglio prima di allenarsi, missy."

    "La mia testa sta abbastanza bene, sento solo alcune fitte ogni tanto." Buffy sporse le labbra e poi gli sorrise come lui si addolcì.

    "Lasciami dare un'occhiata." Buffy inclinò la testa così che lui potesse esaminare il taglio e dovette ammetere che gli straordinari poteri di lei stavano facendo un buon lavoro.

    "Ho solo bisogno di dispensar fuori un pò di energia, di lasciarmi andare e distrarmi un pò." Portandosi al sacco da boxe, Buffy ripensò alle parole che aveva usato e potè sentire praticamente Spike sogghignare.

    "Ci sono altri modi per dispensare fuori un pò di energia, amore." Il vampiro si portò di fronte a lei, facendole scorrere una mano lungo il braccio accarezzandolo ammicante. "Uno di questi ci distrarrebbe entrambi e ci sfinirebbe."

    "Prendimi, mister." Buffy saltò due passi indietro con un sogghigno in volto.

    Spike la guardò da predatore e, dopo aver chiuso a chiave la porta della palestra, incominciò a camminarle attorno. Sorriendo tra sè, quando la vide allontanarsi velocemente così da mettere le distanze, non potè fare a meno di indossare il volto da predatore e subitò le ringhiò contro.

    "Con questo vorresti spaventarmi? Sto già tremando." Buffy rise e gli diede il suo moglior sguardo da 'in nessun modo tu vincerai, pervertito'.

    Guardandolo cammbinarle attorno, lei non potè fare a meno di portarsi in modalità cacciatrice: la sua faccia da vampiro stava risvegliando i suoi istinti primordiali. A Spike piaceva fare questi giochi con lei e quest'ultima sapeva che ciò non sarebbe mai cambiato tra loro, indipendentemente dagli sviluppi della loro relazione.

    Quando gli occhi di lei incontrarono con quelli di lui, uno strano sentimento si fece largo in lei e non era la Slayer, il suo cuore cominciò a battere forsennatamente e non potè fare a meno di respirare più velocemente. Spike la guardò affascinato mentre lei dischiudeva le labbra ed ansimava, per poi inclinare la testa di lato per guardarlo meglio. Lui fece lo stesso per cercare di capire cosa le stesse succedendo e, quando lei si leccò le labbra, lui aprì la bocca per dire qualcosa.

    La cosa successiva che capì fu di essere sdraiato per terra, Buffy lo teneva giù premendolo per le spalle e la bocca era schiacciata a quella di lui. Lasciandogli andare le spalle, gli prese il collo e lo attirò ancora di più a sè in un bacio profondo, facendosi pungere la lingua dai canini. Quando sentì cambiare il volto di lui, fredde mani la spinsero via facendola sedere sul pavimento.

    "Per l'inferno maledetto, cos'era?" Spike stava visibilmente ansimando a tempo del cuore di lei.

    "Non lo so." Buffy aveva gli occhi socchiusi e, quando assagiò il suo sangue, capì che le stava sanguinando la lingua.

    Buffy si inginocchiò, era scioccata per come Spike l'aveva fatta sentire. Lui prese la stessa posizione di lei sul pavimento.

    "Pensi dovremmo parlare?" Lui cercava di capire cosa lei stesse macinando nella sua testa.

    "Dobbiamo, sono pronta. Slayer modalità: accesa. Poi i miei occhi incontrano i tuoi e sento dentro di me crescere un sentimento… profondamente… primordiale…"

    "Primordiale?" Spike era interessato: lui da vampiro le provocava un sentimento primordiale?

    "Qualcosa in me voleva averti, assaporarti, toccarti…" Buffy lo guardò profondamente negli occhi, ma poi dovette spostare lo sguardo.

    "Ma non ero umano…" Lui non poteva credere di aver sentito quelle parole.

    "Tu non lo sei mai… non ho mai pensato che tu lo fossi…" Lei gli accarezzò la fronte dolcemente. "Tu sei sempre un demone, non un mostro, ma un vampiro. Realmente io questo non l'ho mai dimenticato, è sempre stato nei recessi della mia mente."

    "Oh… Slayer?" Spike aveva bisogno di risposte.

    "No." Buffy scosse la testa, avendo capito cosa lui le stesse per chiedere.

    "Buffy?" Lui la guardò accigliato, ma lei non cambiò idea.

    "Non potevo fermarmi." Lei alzò un soppraciglio con un'espressione confusa.

    "E' il mio natura animale sex appeal che ti eccita e ti prepara." Spike sogghignò, sperando che non la offendesse.

    "Yeah, perchè sono tante le donne che hanno questo problema da evitare." Buffy sorrise.

    "Tu sei l'unica che perde la testa per il mio volto da predatore." Lui le diede una gomitata agli stinchi.

    "E' più sexy del tuo volto umano." Lei si alzò e stiracchiò.

    "Guarda." Spike ringhiò e si alzò.

    "Ooh, cosa vuoi farmi, mordermi?" Buffy lo colpì al petto e sorrise.

    Ringhiando, Spike la prese, la spinse contro il muro e prese il volto da vampiro. Sogghignò vedendo Buffy incominciare ad ansimare, si leccò i canini e poi osservò il collo di lei.

    "Forse potrei avere un piccolo assaggio di te, Buffy." Tenendola stretta per la vita ed attirandola a sè, le leccò il collo.

    "Forse potrei gridare." Buffy rise.

    "Non mi fermerai." Spike le baciò tutto il collo e Buffy cercava di dimenarsi. "Ritira quello che hai detto ed io mi fermerò."

    "Okay, okay, sei più sexy da umano." Lei sorrise mentre Spike alzava un soppracciglio.

    Buffy mise le braccia attorno al collo di lui e lo baciò ancora profondamente. Spike tornò al viso umano e la strinse a sè facendo aderire i loro corpi. Tirandola indietro un attimo, lui voleva vedere se c'era negli occhi di lei la stessa passione per il suo volto da umano e, quando vide che bruciavano, rischiantò la propria bocca su quella di lei.

    Gemendo nella bocca di lui, Buffy non potè fare a meno di pensare a quanto fossero affamati i baci di lui e poi si ricordò il sangue, il suo sangue e come lui potesse assaggiarlo. Ansimando duramente lo spinse via, Spike si maledì per la sua tendenza a dimenticare che lei doveva respirare.

    "Sorry love, piccola dimenticanza." Tornando a lei, Spike le accarezzò la guancia con la mano.

    "E' okay, era per il sangue." Buffy tirò fuori la lingua e lo vide inclinare la testa. "E' successo quando tu eri in modalità vampiro ed io ti ho assaltato."

    Capitolo 38

    "Penso che dovrei prendere qualche provvedimento o cambiare il mio nome in 'Buffy, i demoni mi eccitano'."

    "Tu hai detto che io sono sempre un demone ai tuoi occhi, forse è perchè tu mi accetti da demone e non importa a cosa assomiglio, per te sono il solito irresistibile Spike." Lui alzò un soppraciglio e sogghignò, lei roteò gli occhi anche se si sentì molto colpita da quelle parole.

    "E' vero, non mi sono mai concentrata sul fatto che sei cambiato - è stato lo sguardo nei tuoi occhi che esprimevano quanto mi volevi che hanno fatto diventare tutto più chiaro. Dio, è tutto così contorto…ma cosa non lo è nella mia vita?" Mettendogli le braccia attorno al collo, si diede lo slancio per attorcigliargli le gambe attorno alla vita. "Vorresti tenermi il sacco per un momento?"

    "Questo è 'cambiamento d'argomento'?" Spike le palpò deciso il sedere e la portò al sacco.

    "Sì, oppure potrei prendere a calci il tuo fondoschiena." Lei gli sorrise dolcemente e lui alzò gli occhi al cielo.

    "Fai in fretta, non ho dormito molto."

    "Perchè?" Buffy si accigliò e lui lei diede uno sguardo come dire 'hmm?'. "Perchè non hai dormito?"

    "Ti osservavo, incubi e tutto il resto." La guardò dolcemente, le indicò il tagio sulla tempia e lei sentì incendiarsi di calore dentro.

    Lei era sorpresa e felice per il fatto che si fosse preoccupato di lei per tutta la notte e che lo stesse facendo anche quella mattina: lo abbracciò e baciò. Buffy aveva qualcosa da dirgli, ma decise di non farlo ancora.

    Con gli occhi chiusi, pressò la sua guancia contro quella del vampiro. "Spike."

    "Hmm?" Anche lui aveva gli occhi chiusi e, sentire il corpo di lei caldo premuto contro il suo, lo mettavano in pace.

    "Andiamo a letto, questa sera sarà una grande serata." Lei rise e lui le morsicò il collo con i denti normali.

    "Vieni anche tu a letto?" Lui camminò fino alla porta e la aprì con lei ancora tra le sue braccia.

    "Devo uscire per prendere qualcosa di bello da mettere stasera e anche qualcosa per te." Mentre camminavano verso la hall, lui si fermò e alzò un sopracciglio. "Non guardarmi così, lo so che devono essere tutti neri i tuoi vestiti."

    Spike la prese per mano e lei lo riportò al loro appartamento. Arrivati lo portò in camera e lo stese sul letto per poi sfilargli gli anfibi, le calze ed infine la t-shirt. Buffy poi se ne andò in bagno a prepararsi.

    Strisciando sotto le coperte, lui guardò Buffy in bagno, lei aprì il gettò della doccia e, dopo avergli fatto la linguaccia, chiuse la porta. Tornando poi in camera pochi minuti dopo, la cacciatrice ispezionò il suo guardaroba per cercare qualcosa da indossare ed alla fine optò per un paio di jeans ed una maglietta bianca. Tornando da Spike, si tirò su i capelli in una coda e poi gli si sedette accanto sul letto.

    "Dormi, dopo avrò bisogno di te vigile." Lo baciò sulla fronte e Spike sorrise.

    La prese per mano e poi guardò le loro mani intrecciate. Il calore di lei lo stava rinvigorendo, ma non poteva fare a meno di essere un pò nervoso per la serata che li attendeva, anche se avevano deciso di presentarsi alla fine per scansare gli specchi. Buffy gli aveva promesso che il party poi si sarebbe spostato all'esterno, con un poco di fortuna sarebbe rimasto inosservato, ma qualcosa nel suo intestino gli diceva che sarebbe stata una lunga notte. Alzando gli occhi al collo di Buffy, pensò che la posta in palio per avere un assaggio di lei era veramente alta.

    "Non importa come andrà questa serata, succederà." Buffy riportò gli occhi a quelli di lui che sembravano affamati, un bussare alla porta catturò la loro attenzione. "Questa deve essere Dawn. Dormi bene."

    Baciandolo dolcemente sulla labbra, Buffy gli passò una mano tra i capelli e gli sorrise ammiccante. I pensieri di Spike era incentrati sul mordere Buffy e questi stessi pensieri ritornarono anche nei suoi sogni.


    Jane portò Buffy e Dawn al centro commerciale e diede loro appuntamento per tornare a casa quattro ore dopo. Buffy era grata che Jane fosse troppo occupata nei preparativi del party per accompagnarle a fare spese.

    "Grazie a Dio è occupata." Dawn disse sollevata, come se fosse stata un uccello in gabbia che fosse appena stato liberato.

    Buffy non potè fare a meno di sorridere per il fatto che sua sorella la pensasse come lei. Appena entrate nel centro commerciale, si diressero subito al reparto moda.

    "Allora, com'è la storia?" Dawn alzò un sopracciglio come a chiedere spiegazioni a Buffy.

    "Huh?"

    "Il taglio alla testa?" Dawn le indicò la ferita.

    "Un vampiro."

    "Spike?" Dawn fu subito preoccupata ed insieme entrarono in un negozio.

    "No, la notte scorsa, dopo cena, dei vampiri hanno attaccato me e Spike. Io ho preso una mazza da baseball in testa e Spike ha polverizzato il vampiro." La voce di Buffy era un bisbiglio poichè era tutta intenta ad esamiare uno scaffale di vestiti.

    "Oh, non ho mai pensato realmente che Spike potesse…" Le parole morirono in bocca a Dawn. "Perfetto."

    Predendo un lungo ed attillato abito nero, lo diede a Buffy.

    "Spike sbaverà non appena ti vedrà con su questo." Sogghignò a Buffy, la quale alzò gli occhi al cielo.

    "Devi essere proprio così disgustosa?" Buffy prese il vestito e lo guardò. "Sembra un vestito da funerale per prostitute."

    Rimettendolo a posto, Buffy passò oltre, ignorando lo sbuffo di Dawn. Attirata da un vestito, Buffy lo raggiunse di corsa per poi appoggiarselo sopra per vedere come stava. Dawn scosse la testa e si diresse in direzione di un'altro. Era rosso scuro con una striatura nera sul vestito.

    Dawn lo diede a Buffy che si accigliò guardandolo. "Provalo, non devi per forza comprarlo."

    Andando in un camerino, pochi minuti dopo, Buffy osservò la propria immagine allo specchio. Il vestito sembrava fatto su misura per lei, non attirava troppo l'attenzione e la sua unica preoccupazione era quella che forse sarebbe stato anche meglio se avesse avuto un pò più di seno.

    Dawn entrò. "Metti su questo reggiseno."

    Buffy la guardò e sembrava quasi che le avesse letto nel pensiero, suo padre stava pagando tutto, allora poteva permettersi un nuovo abbigliamento intimo, delle scarpe ed anche del trucco nuovo. Dawn sorrise ammiccante e decise di provare lei il vestito nero.

    "Per me." Detto questo prese il posto di Buffy nel camerino.

    Stando di fronte allo specchio cercò di immaginarsi la reazione di Spike. Il vestito era semplice, abbastanza stretto attorno al seno e con una banda al di sotto che dava inizio alla gonna che arrivava dritta fino a quasi al pavimento: molto appetitosa per un vampiro.

    Dawn venne fuori per sfoggiare il nuovo abito e Buffy rimase meravigliata da quanto fosse splendida. Poi, facendo come la sorella, Buffy tornò in camerino e si rimise i suoi vestiti. Andarono a pagare i vestiti e, con un gran sorriso sulle labbra, mostrarono la carta di credito del padre.

    Un'ora dopo, le sorelle era cariche di borse.

    "Ora dove si va?" Dawn cercò di mettere al meglio i pacchetti per farli diventare più maneggievoli.

    "A prendere dei vestiti per Spike, possibilmente alla moda e definitivamente neri." Buffy sorrise e, mentre si avviava verso un potenziale negozio, il suo stomaco brontolò. "Dopo pizza."

    "Suona bene." Dawn sorrise ma, facendo un movimento sbagliato per sistemare le borse, le fece finire tutte per terra. Buffy, giratasi, la fissò e cercò di non ridere e pensò solo ad aiutarla.

    "Vieni, Bambi."

    Capitolo 39

    Spike si svegliò e vide appesi alla porta dell'armadio una maglietta e dei pantaloni neri. Alzando un sopracciglio osservandoli, uscì dal letto e sentì la Tv nell'altra stanza. Camminando verso la porta della camera, Spike l'aprì.

    "Che cos'è… per l'inferno maledetto." Spike mise di scatto le mano sul davanti dei suoi boxer in un vano tentativo di nascondersi, Dawn alzò un sopracciglio.

    "Per l'inferno maledetto anche a te." La ragazzina rise di gusto. "Bel panorama."

    Spike si accigliò e la guardò con uno sguardo da cucciolo spaventato che sembrava volesse dire 'sono mortificato'. Buffy scosse la testa e lo riportò in camera da letto.

    "Tutto quello che posso dire è grazie a Dio che non eri nudo." Sedendosi sul bordo del letto, Buffy indicò i vestiti sull'armadio. "Sono okay?"

    Spike si sedette accanto a lei sul letto ed annuì col capo. "Hai preso anche qualcosa di bello per te?" Alzò un sopracciglio ammiccante ed affamato e lei gli diede uno schiaffo sul ginocchio.

    "Stai calmo ragazzo, devi solo aspettare e vedrai. Dobbiamo andare al party tra un'ora, io vado ad aiutare Dawn a prepararsi, tu sei okay?"

    "Vuoi dire se posso vestirmi da solo? Ho abbastanza esperienza, vai con briciola."

    "Ci incontriamo al fondo scala tra un'ora, non essere in ritardo." Buffy fece scorrere le dita tra i capelli del vampiro e sorrise. "Fatti bello per me."

    Allontanandosi da lui potè vedere il sorriso sulla faccia del ragazzo trasformarsi in un sogghigno e, quando la porta dell'appartamento si chiuse dietro le sorelle Summers, Spike se ne andò in bagno.


    Un'ora dopo, Spike stava aspettando a fondo scala da ben quindici minuti. Mormorando qualcosa a sè stesso, sorrise subito al sentire una donna avvicinarsi.

    "Quanto sei maledettamente bella donna?" Spike ringhiò e camminò su per alcuni scalini verso la sua dama.

    Buffy si fermò sopra, davanti alle scale, e guardò Spike, c'era qualcosa che ricordava una pantera nella sua andatura, lui era un predatore. Quando lei scese di un gradino lui si fermò e la guardò, Buffy camminò giù piano lungo le scale - un sentimento di nervosismo le cresceva nello stomaco con ogni passo che gli si faceva più vicino.

    Come lei raggiunse la fine delle scale, Spike le ringhiò, guardandola e respirando affannosamente. La gola di lei era nuda quella notte, inoltre tutti i capelli erano stati raccolti e non c'era neppure una collana che addornasse il collo.

    "Ti piaccio?" Lei allargò le braccia per farsi vedere meglio dal suo accompagnatore, poi fece una giravolta su se stessa per poi cadergli tra le braccia.

    Spike la prese subito tra le sue braccia e, mettendole la propria guancia contro quella di lei, le sussurrò in un orecchio. "Davvero molto."

    La rimise in piedi e sorrise sornione mentre lei giocava con i suoi riccioli ossigenati, sciogliendo i riccioli. Spike guardò su per le scale e vide Dawn esitante.

    "Mia, mia, piccola briciola, sei cresciuta e sei bellissima." Lui guardò il nervosismo della teenager evaporare e scendere subito le scale, oscillando sui tacchi.

    "Grazie." Dawn sorrise e lo baciò su una guancia. "Lieta che tu non sia più nudo."

    "Possiamo andare ladies?" Spike porse loro le braccia ed entrambe lo accettarono di buon grado, Buffy da una parte e Dawn dall'altra parte del vampiro.

    Camminando verso il giardino, Spike guardò in alto verso il cielo pulito, le stelle gli sorridevano e per un attimo sembrò che tutto fosse perfetto.

    "Tutti avrebbero il piacere di conoscere le mie figlie… e William." Hank sorrise loro e tutti gli altri invitati li guardarono.

    "Bastardo." Spike borbottò e Buffy gli strinse il braccio per rassicurarlo.

    "Sorridi solo e pensa alla cena." Con la sua mano libera, Buffy si massaggiò il collo per poi portarla sul fondoschiena del cavaliere, Spike instantaneamente sorrise.


    Mezz'ora dopo e Spike non voleva altro che mangiarsi l'intera sala, eccetto Buffy. Lei gli sorrideva ogni qual volta lo guardava, ma ad un tratto qualcuno la prese per un braccio, catturandone l'attenzione.

    "Buffy?" Era una coppia di coniugi. "Ti ricordi di noi? I Parkers? Abitavamo di fronte a te quando tu eri piccola."

    Buffy sussultò alla parola 'Parker' e la rabbia avvolse Spike, che però si rilassò quando lei gli prese una mano tra le sue, lo guardò e gli sorrise.

    "Certamente. Come sta la famiglia?" Sorridendo calorosamente, lei cercò di fare un pò di conversazione anche se di fatto non aveva la minima idea di chi fossero.

    "Bene, bene. Chi è questo giovanotto?" Indicando Spike, guardarono poi Buffy in attesa, Spike alzò gli occhi al cielo e sbuffò indignato per essere stato chiamato 'giovanotto' per la decima volta quella sera.

    "William." Spike diede loro la mano, cercando di essere il più naturale possibile.

    "Il mio ragazzo." Sentendo Buffy dire quelle parole in modo così sicuro e diretto, la guardò e sollevò un sopracciglio, lei arrossì.

    "Inglese, affascinante."

    "L'accento è inconfondibile, penso di aver bisogno di un drink, passerotto." Lasciandole andare la mano, Spike fece scorrere la sua lungo il braccio di lei, che gli diede un'occhiata da 'prendi la bottiglia'.

    Mentre lo guardava allontanarsi da lei, Buffy non potè fare a meno di perdere il filo del discorso che avrebbe dovuto tenere con la coppia dei Parkers. Quella notte Spike si era controllato in modo eccezionale, anche se poteva vedere il suo fastidio quando, dopo che pronunciava una parola, le persone lo fermavano chiedendo 'Inglese?'. Forse lei avrebbe potuto portarlo in piscina come aveva pianificato, rilassarlo dopo la noia che stava diventando quel party. Dopotutto lui sembrava dannatamente caldo in quel completo che gli aveva comprato e che ora stava indosssando.

    Sorrise quando lui bevve un bicchiere di champagne e, mentre lo guardava parlare con qualcuno che lei non aveva riconosciuto, Buffy cercava di capire quanto lui fosse bello e affasciante quella notte.

    "Non ho visto quel sorriso per molto tempo, Buffy." Un ragazzo di quasi la sua età le stava sorridendo.

    "Scusa?" Buffy fece del suo meglio per nascondere la propria occhiata da 'chi sei tu per interrompere la mia bella visuale?'.

    "Ryan Parker, di solito giocavi nella mia piscina." Mentre si presentava, Buffy lo riconobbe, il moccioso arrogante dei vicini che cercava sempre di guardarle sotta la gonna.

    Da come Ryan la guardava lei alzò gli occhi al cielo, certe cose non cambiano mai. Guardando oltre la spalla di lui, si mise in contatto visivo con Spike, che ora stava ora parlando con una donna di mezza età e dava l'idea di uno che, in quel momento, avrebbe volentieri accolto un impalettamento.

    "Buffy?" Ryan la distolse dai suoi pensieri.

    "Scusa, non so dove ho la testa. Bevi?" Sorridendogli, Buffy aspettò impaziente la risposta.

    "Certo, sono solito bere." Lui le sorrise e, stava per toccarle il braccio, quando lei gli voltò di scatto le spalle e si diresse come una furia al bar alzando gli occhi al cielo.

    Capitolo 40

    Come lei gli si avvicinò, Ryan che la seguiva pronto a rimorchiarla, Spike la guardò e le sorrise. Il vampiro aveva faticato per finire la discussione con quella signora, ma alla fine c'era riuscito ed ora poteva tornare da lei portandole un bicchiere e non potè fare a meno di sogghignare quanto lo bevve tutto d'un sorso.

    "Dio, ne avevo proprio bisogno." Lei sospirò prima che Ryan ricominciasse ad asfissiarla, ricominciando a parlare e parlare.

    "Ora lei può andare." Ryan sorrise a Buffy e fece segno con la mano a Spike di andarsene, ma lui non si mosse, arrabbiato come non lo era da molto tempo.

    "Io me ne chiamo fuori." Buffy sorrise, porgendo ad entrambi un bicchiere di champagne e prendendone uno anche per lei stessa.

    "Allora, mi ricordo di un'estate quando tu avevi cinque anni. Tu correvi attorno alla tua piscina nuda. Penso tu sia stata la prima ragazza nuda che io abbia mai visto." Ryan sogghignò e bevve il suo bicchiere.

    Buffy lo guardò, esterefatta, e gli lanciò un'occhiata da 'strozzati con quel ghiaccio', lo sguardo di Spike invece diceva 'mi basterebbe ucciderti per avere la mia cena'.

    Spike socchiuse gli occhi verso Ryan.

    "E tu chi sei?" Ryan squadrò Spike, presenza che lo rendeva indispettito, ed aspettò la risposta del biondo.

    Buffy realizzò che presentarlo a Ryan come 'questò è il mio ragazzò' non l'avrebbe fermato dal cercare di rimorchiarla, infatti stava flirtando con lei e sapeva che Spike si sarebbe ribellato uccidendo qualcosa, probabilmente la loro relazione: non lo poteva permettere.

    "Il mio fidanzato." Buffy arrossì e Ryan guardò nello specchio dietro Spike.

    "Non hai riflesso?" Il ragazzo sembrava stesse incominciando a sudare freddo e Spike rincarò la dose aggrottando la fronte provocante.

    "No, io sono uno schifoso vampiro." Dalla sua tasca ne prese una sigaretta e se la mise in bocca, accendendola e continuando, allo stesso tempo, a tenere gli occhi serrati sull'altro ragazzo. Mentre parlava, la sigaretta ballava tra le sue labbra. "E se tu mi dici che sono inglese ti rompo il collo e poi ti dissanguo."

    Sogghignò beffardo a Ryan, prese la bottiglia di champagne e si affrettò ad andarsene. Buffy alzò le spalle, rassegnata, e poi guardò il ragazzo che la guardava con uno sguardo di scusa.

    "Ha un brutto carattere, no?" Le sorrise, ma lei aveva lo sguardo perso nel vuoto.

    "Certe volte." Buffy sorrise mentre cercava di capire dove era andato Spike.

    "Non vedo l'anello."

    "Huh?" Tornando a guardarlo, Buffy capì che ci stava provando per un'altra strada. "Oh, è un segreto, non l'abbiamo ancora detto a nessuno."

    "Capisco, lo sai che lui avrebbe bisogno di alcune lezioni sulle buone maniere? Penso tu abbia bisogno di un uomo di più buone maniere…" Ryan le sorrise, ma, appena lei capì che stava parlando male del suo vampiro, la rabbia prese il sopravvento sul suo autocontrollo .

    "Tu sei sempre stato bravo ad interferire in cose che non ti interessavano, piccolo stronzo di uno snob." Con uno sguardo accusatore e prendendo una bottiglia di champagne anche lei, se ne andò a cercare Spike.


    Buffy era in piedi vicino alla piscina a guardare nel cortile buio alla ricerca di un segno di Spike: niente. Chiudendo gli occhi si incamminò sul prato, sapeva che lui non era andato lontano, abbastanza per non farsi trovare mentre però la teneva d'occhio.

    Prendendo un profondo respiro, Buffy usò il suo instinto per trovarlo, girò l'angolo e lo trovò seduto su una panchina a bere direttamente dalla bottiglia.

    "Dovevi proprio farlo? Non hai sentito la parte principale del discorso?" Buffy sospirò e si sedette vicino a Spike.

    "Non ci ho capito più niente fino a quando me ne sono andato." Lui le offrì la bottiglia, ma lei si alzò come risposta.

    "Lui mi ha visto nuda, una volta, quando avevo cinque anni. Ryan è sempre stato un piccolo pervertito, un giorno saltò nel mio giardino per 'riprendersi la palla' ed io stavo giocando nella mia piscina." Buffy mise una mano sul ginocchio di Spike e lo guardò mentre intrecciava le loro dita.

    "Allora." Prendendo un altro sorso di champagne, Spike cercò di essere ragionevole, ma quel ragazzo gli aveva detto quella cosa come una sfida.

    "Spike, tu mi hai vista nuda, molte volte, abbiamo fatto cose che gli altri ragazzi possono solo fantasticare. E ancora, non hai sentito come l'ho insultato?"

    "Lo so, fidanzata, ma tutto queste sono solo bugie, no piccola?" Lui torno a guardarla inclinando la testa di lato, Buffy sospirò.

    "Lo so, ma tra noi c'è qualcosa, no? Non sto dicendo che siamo realmente fidanzati, ma tra noi c'è qualcosa." Buffy baciò Spike sulla guancia e lo guardò calorosamente, ma poi, vedendo la sua espressione, alzò gli occhi al cielo. "Perchè sei andato via?"

    "Lui è un'umano, io sono un mostro, è vero che ultimamente…" Spike stava per finire quando i suoi occhi caddero sulle loro mani intrecciate e vide che Buffy gli stava accarezzando la mano col pollice.

    "Non ultimamente. Tu non sei un mostro, Spike. E perchè dovrei volere un idiota pervertito umano quando posso avere di meglio? Un idiota pervertito vampiro…" Buffy si sentì sollevata quando vide gli angoli delle labbra del biondo formare un sorriso. "Questo è reale Spike, quello che abbiamo insieme è importante per me e non correrò mai via da te per uno stupido ragazzino solo perchè ha delle pulsazioni. Okay, siamo una coppia strana, ma ci intendiamo così bene."

    "Idiota non mi va bene, preferirei cambiarlo con geloso." Spike prese possesso del pollice della cacciatrice.

    "Vampiro geloso." Buffy rise e cercò di liberare il suo pollice dalla presa ferrea del vampiro, ma senza successo.

    "Allora, siamo ufficialmente fidanzati o è un segreto?" Spike alzò un sopracciglio e torse il pollice della ragazza.

    "Segreto, non sapevo cosa dire per togliermelo dai piedi. Poi l'ho chiamato 'piccolo stronzo di uno snob', almeno l'avessi detto subito." Prendendo la bottiglia, Buffy realizzò improvvisamente che non c'era da fidarsi che uno appena insultato tenga un segreto.

    Qualcosa nello stomaco di lei si contorse, mentre Spike alzò la testa per sentire passi avvicinarsi.

    "Tutti hanno già avuto la splendida notizia…" Socchiudendo gli occhi, Buffy potè scorgere suo padre dall'altra parte della piscina.

    Capitolo 41

    "Bastardo." Buffy ringhiò tra i denti serrati.

    "Maledetto." Spike rise e bevve il rimanente della bottiglia.

    "Oh, è così deprimente." Lei stava per andarsene, ma Spike la tenne fermamente per il polso.

    "Shh piccola. Non lasciarlo vincere."

    Bevendo un grande quantità di champagne dalla bottiglia, Buffy lottò per mandarlo giù. Spike aveva ragione, lei non poteva tornare e strangolarlo, lei non poteva lasciarlo vincere. Sedendosi vicino a Spike, appoggiò la testa sulla spalla di lui.

    "Queste cose che stanno succedendo sono pazzesche, no?" Lei prese la mano di lui tra le sue e sospirò.

    "Certamente, ma mi piacciono le pazzie." Spike sorrise alle loro mani intrecciate.

    "Certamente che ti piacciono le pazzie, sei stato insieme ad una di loro per un secolo intero." Buffy borbottò guardando in alto verso di lui e sperando la discussione si chiudesse in un bacio rassicurante.

    "Hey, mi piacciono le nostre pazzie, mi piace questo…" Strinse le loro mani. "Io amo te."

    Muovendo la testa di lato, la baciò dolcemente sulle labbra e poi le diede un buffetto sul naso con l'indice. Lei fece rimanere i loro nasi attaccati e sospirò per come lui fosse impeccabile nel sciegliere le giuste parole per farla stare bene. Buffy sorrise quando si accorse che qualcuno li stava osservando.

    "E' vero?" Dawn era di fronte a loro con braccia incrociate e sopracciglia alzate.

    "No." Buffy allargò gli occhi per capire che reazione avesse suscitato la sua risposta in Dawn. "Quel Ryan è così un pervertito che ho subito capito che non mi avrebbe lasciata in pace se non gli avessi dato qualcosa di più del ragazzo."

    "Oh. Papà pensa sia vero. Tutti vogliono vedervi e congratularsi prima di andare." Dawn lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, molto delusa.

    "Meglio che vada a fare un controllo dei danni, tu hai già incontrato abbastanza gente per stanotte, stai qui dove nessuno ti può vedere." Buffy gli accarezzò il ginocchio e si alzò.

    "Penso che per stanotte potrei non averne ancora abbastanza delle persone." Spike le sogghignò, ma ooi scosse la testa e le diede un bacio sulla fronte.

    Avvicinando la sua guancia a quella del biondo, la cacciatrice sospirò. "A presto."

    Guardando Buffy camminare attraverso il prato, Spike sospirò e prese in mano la quasi vuota bottiglia di champagne guardando Dawn.

    "Allora, credono che lei mi stia per sposare?"

    "Assolutamente. Per un momento io ho sperato che fosse vero." Dawn gli si sedette accanto cercando di prendergli la bottiglia dalle mani, ma lui la teneva troppo fermamente.

    "Dio, la amo." Scosse la testa e prese un'altro sorso dalla bottiglia.

    "Lo so, e penso che anche lei ti ami." Lei sorrise e Spike alzò un sospracciglio.

    "L'hai visto?" Gli occhi di lui erano pieni di speranza e ciò fece sogghignare Dawn.

    "Anche un cieco potrebbe vederlo, Angel l'ha visto." Lei non potè fare a meno di sogghignare ammiccante quanto Spike la guardò stordito. "Voi due stavate camminando insieme sulla spiaggia, Angel vi stava guardando ed è stato allora che ha capito che l'aveva persa per te."

    "C'era dolore? Per favore, dì che c'era dolore." Sogghignando, Spike prese una sigaretta e l'accese.

    "Oh yeah, muchos dolore." Dawn rise.

    Continuando a sogghignare dentro di sè, il vampiro guardò Buffy parlare con i suoi genitori: a guardarla non sembrava che lei stesse dicendo ai suoi che loro non erano fidanzati e, a giudicare dai seguenti abbracci, sembravano ufficialmente promessi sposi. Lei sembrava stupita sotto il debole chiarore della sala da pranzo, Buffy lo guardò con un gran sorriso e Spike pensò di dover farsi vedere dagli altri.

    "C'mon briciola." Passando la sigaretta da una parte all'altra della bocca, il biondo pose la bottiglia sulla panchina.

    Dawn subito prese la bottiglia e ne bevve il rimanente e, sopprimendo un rutto, si apprestò a seguire Spike.

    "Saporita." Spike sogghignò e si pose dietro Buffy, per poi baciarle il collo.

    "Pensavo di averti detto di rimanere là." Ruotando su se stessa per fronteggiarlo, la cacciatrice sporse le labbra in un broncio.

    "Non gliel'hai detto?"

    "No, sembra che il fato ci voglia veramente vedere assieme, prima l'incantesimo e ora questo? Forse devo proprio sposarti." Ridacchiando, lo prese sotto braccio.

    "Se ne sono andati tutti?" Dawn singhiozzò mentre seguiva Buffy e Spike nella sala da ricevimento.

    "Yep, papà ha visto i Parker che se ne stavano andado, sembra che Ryan abbia avuto una piccola emoraggia nasale che ha costretto loro ad andarsene." Buffy sogghignò e Spike sollevò un sopracciglio, molto interessato al riguardo.

    "Spike… stupido." Dawn stava ridendo per qualcosa e Spike la guardò accigliato, alzò gli occhi al cielo quando capì che era per la mancanza di riflesso.

    Allora il vampiro alzò Dawn per la vita, facendola ancora più ridere vedendo se stessa galleggiare nell'aria nel riflesso dello specchio.

    "L'hai lasciata bere?" Buffy lo guardò arrabbiata ed allora il biondo lasciò andare la ragazza, che cadde sdraiata sul pavimento continuando a ridere come una pazza.

    "No." Il biondo fronteggiò Buffy e poi si rivolse a Dawn. "Briciola, hai per caso finito la bottiglia che io avevo messo giù?"

    "Forse." Lei ricominciò a ridere, alzando una mano da terra per farsi aiutare ad alzarsi.

    Aiutandola a mettersi in piedi e prendendola come un sacco di patate su una spalla, Spike si avviò in casa. Guardando indietro a Buffy sogghignò e lei rispose con un caloroso sorriso.

    "Portala di sopra, io ti aspetto in salotto." Lui aspettò che Buffy fosse fuori dalla visuale per poi ridedicarsi all'ubriaca Dawn.

    "Hey." Lei ricominciò a ridere. "E' tutto così divertente."

    Spike salì le scale e, mentre passava di fronte ad una porta aperta, nascose il volto dietro le gambe della ragazza. Ascoltando attentamente potè sentire Hank salutare i suoi ospiti.

    Arrivati al piano di sopra, Dawn incominciò a trafficare con la camicia di Spike e a borbottare qualcosa. Quando finalmente questa si alzò, la ragazza incominciò a gridare.

    "E' vero! Jane mi aveva detto che avevi un tatuaggio, ma io non ci avevo creduto. E' così bello, vorrei che un ragazzo lo facesse anche per me." Dawn si lamentò mentre Spike seguiva un preciso corridoio.

    "Fammi ubriacare e forse farò una piccola di 'D' sull'altro fianco." Lui sogghignò. "Adesso fai attenzione, dov'è la tua stanza?"

    "Non posso vedere così! Girati scemo!"

    Alzando gli occhi al cielo, Spike si girò di spalle così che lei potesse vedere.

    "La seconda a sinistra." La indicò, per poi perdere la lucentezza nuovamente.

    Spike aprì la porta in questione e gettò la ragazza sul letto. Era la stanza giusta poichè riconosceva il suo profumo alla lavanda mista a rose.

    "Dormi un pò." Le ringhiò, ma lei stava ancora riprendendo a ridere.

    "No. Dormi un pò tu."

    "Sono un vampiro, Dawn, noi non dormiamo la notte. Dopotutto…" Si fermò nell'istante in cui l'aveva detto.

    "Eww, tu e Buffy avete…" Dawn arricciò il naso e Spike sospirò di frustazione.

    "Noi non abbiamo… lo sai. Ci siamo solo baciati e questo è tutto." Il biondo dopo averlo detto si sentì un pò sconsolato poichè, dopotutto, era quella la verità e non si erano spinti oltre.

    "L'hai morsa?" Lei si sedette sul letto, sorridendo ampiamente, e lui si rese conto che era una questione un pò delicata.

    "Sì, ma non nel modo che pensi tu, almeno non ancora." Spike le si sedette a fianco sul letto. "Non voglio far del male a tua sorella, briciola."

    "A causa del chip?" Dawn diventò improvvisamente seria: gli effetti dello champagne erano scomparsi velocemente.

    "No, perchè l'amo." Lui le mise una mano sulle sue e la guardò profondamente negli occhi per suggellare quello che aveva appena detto.

    "Volevo solo sentirtelo dire." Dawn si alzò e si avviò alla porta. "Ora vai fuori dalla mia stanza se non vuoi trovarla addormentata. 'Notte Spike."

    "'Notte briciola." Scosse la testa e si avviò verso l'appartamento suo e di Buffy. Dawn era diventata così protettiva nei confronti di Buffy da riuscire quasi a sembrare un suo rivale.

    Capitolo 42
    "Buffy?" Spike aprì la porta del loro appartamento per poi controllare in tutto il salotto segni di lei, ma senza alcun risultato. "Buff…"

    Lei era appoggiata allo stipite della porta della camera da letto, il suo vestito era sparito per essere rimpiazzato con un bikini nero. Nella mano teneva dei boxer neri per lui e, lanciandoglieli, sollevò un sopracciglio ammicante.

    "Idromassaggio?" Disse lei mentre prendeva due accappatoi da sopra il divano.

    "Non è il mio genere, piccola." Spike esaminò i boxer che aveva in mano per tornare a guardare Buffy, ora seria.

    "Come on Spike, è rilassante, potremmo parlare, scherzare, e la cena sarebbe carina se calda." Sogghignandogli, lei potè vedere come quel discorso facesse passare strane idee contorte nella mente del vampiro, per poi fargli cambiare opinione.

    "Mi sta bene." Spike si tirò via la camicia e slacciò la cintura, Buffy alzò un sopracciglio e lo guardò cambiarsi davanti a lei.

    Restando in boxer, Spike subito capì, prese un accappatoio e se lo mise, non c'erano possibilità che lui se ne andasse in giro per casa con solo quelli addosso.

    Mentre oltrepassavano la sala da ricevimento, presero due bicchieri da champagne ed un paio di bottiglie. Pendendolo sotto braccio, Buffy lo condusse alla vasca idromassaggio e, vedendo una buona quantità di vapore caldo attorno, Spike sollevò un sopracciglio.

    "Da quanto tempo lo avevi pianificato?" Lui la osservò mentre la bionda si avvicinava al bordo per poi scivolare in acqua.

    "Da stamattina, pensavo ci avrebbe aiutato per il dopo noioso party. Vieni…"

    Spike depositò l'accappatoio su una sedia e mise un piede in acqua, era già calda ed instantaneamente riscaldò la sua pelle. Dopotutto gli piaceva quella sensazione.

    Entrando in acqua completamente, Spike sogghignò a Buffy e la fece affondare in acqua. Risalendo in superficie, la cacciatrice si prese subito la rivincita e gli mise la testa sott'acqua.

    Era bello, ogni parte di lui si sentiva bene e viva, come se il suo sangue stesse ancora scorrendo. Chiudendo gli occhi, il vampiro si lasciò andare sul bordo dell'idromassaggio, distendendo le braccia a seguirne la curva.

    "Come ti senti?" Buffy sorrise calorosamente e socchiuse gli occhi. Spike rispose tenendoli ancora chiusi e sorridendo lascivo.

    "Come se fossi in Paradiso."

    Riempiendo i due bicchieri di champagne, lei gliene porse uno. Aprendo gli occhi, lui la ringrazio con un caldo sorriso che, grazie alle luci soffuse delle candele che ardevano attorno a loro, Buffy riusci a riconoscere come pieno di amore.

    "Ti senti un pochino più umano?" Facendo scorrere una mano sopra lo stomaco di lui, lei si sorprese per quanto fosse ora calda la sua pelle.

    "Sì, riguardo alla temperatura." Sorseggiando il suo champagne, lui osservo ammirato i segni che la mano di Buffy facevano sulla sua pelle.

    "Mmm, questo è buono, meglio di buono, è perfetto." Lei chiuse gli occhi e gli si mise davanti, appoggiando anche lei le braccia a seguire la curva del bordo della vasca.

    "Perfetto?" Spike inclinò la testa così da poter vedere il cielo stellato. "Descrivimi la versione di Buffy della perfezione."

    "La versione di Buffy della perfezione?" Lei si imbronciò e lui sorrise.

    "Yeah, tutti hanno una diversa idea della perfezione." Richiuse gli occhi ed aspettò la risposta di lei, la quale ci mise un pò per trovare le parole adatte.

    "Un bellissimo cielo sopra, stelle che sorridono luccicando, una grande riserva di champagne, rilassarsi in una vasca idromassaggio dove la cosa più calda non è l'acqua, sentirsi amati, sentirsi normali. Divino." Buffy aprì gli occhi per vedere Spike che la guardava con un leggero sogghignò.

    "Suona perfetto." Lei alzò un sopracciglio in attesa. "La mia versione di perfezione?"

    Buffy annuì col capo e sorseggiò lo champagne, giocando con le dita con l'acqua.

    "L'universo che mi sorride sopra di me, tu vicino a me, sentirmi caldo di eccitazione perchè io ti amo e tu che dici di amarmi." Si fermò, accigliandosi per un momento.

    "Cosa?"

    "Stavo pensando, il mio punto di vista della perfezione è meraviglioso, ma c'è qualcosa di ancora di più perfetto." Spike sorseggiò un pò dal bicchiere e sembrava non avesse intenzione di continuare nel discorso.

    "Dimmi." Lei lo solleccitò, spruzzandogli dell'acqua sullo stomaco.

    "Tu." Gli occhi di lui si incontrarono con quelli di lei con un'espressione calda e sincera e la bocca di Buffy formò un silenzioso 'o'.

    Attraversando la vasca, lei andò ad accomodarsi sul grembo dell'inglese e gli mise le braccia attorno al collo. Lei mani di lui automaticamente la afferarono per la vita e inclinò un pò la testa di lato per poterla guardare negli occhi.

    "Io ti amo." Era una cosa rischiosa da dirle in quel momento in cui lei era in quella posizione, completamente appicicata al suo corpo.

    Lui tenne gli occhi fissi su di lei mentre le pupille della ragazza si dilatavano e socchiudeva leggermente gli occhi. Lentamente lei inclinò la testa di lato e schiacciò la propria bocca a quella di lui.

    Spike la attirò ancora di più a sè per eliminare ogni distanza, con il cuore di lei che batteva sopra il suo torace facendolo quasi sentire come suo. Come lei approfondì il bacio, lui le accarezzò con le mani la schiena e lei gli mise le mani tra i capelli. Lui mentalmente cambiò la sua idea di perfezione: era questo, Buffy che lo baciava teneramente dopo che lui le aveva detto di amarla.

    Come lei si tirò indietro, Spike vide in lei una punta di timidezza e, sorridendo dentro di sè, si sentì veramente in Paradiso.

    "Allora, quali altre cose sono perfette nel mondo di Buffy. Piccole cose."

    "Come?" Accomodandosi meglio sul suo grembo, Buffy lasciò riposare la sua testa sulla spalla di lui e chiuse gli occhi.

    "Una tazza di te, fiori di cipolla, ballare con te, sangue umano. Piccole cose." Lui sorrise e le mise un braccio attorno alle spalle, cullandola a sè.

    "Devo pensarci." Baciandogli la punta del naso, lei si buttò in acqua, nuotando fino ad arrivare al suo bicchiere.

    Buffy ci pensò su mentre riempiva i bicchieri di entrambi. La sua piccola versione di perfetto sarebbe probabilmente apparsa stupida agli occhi del ragazzo che le stava di fronte. Continuando a riempire i bicchieri di champagne, lei riportò la mente a quello che era successo pochi minuti prima. Normalmente,quando Spike le diceva di amarla, lei cadeva nel panico, ma dopo l'ultima settimana aveva più confidenza con quelle tre magiche paroline ed ora come ora sentirle le provocava solo una piacevole sensazione di calore. Giusto in quel momento si sentiva come se loro due fossero le uniche persone nel pianeta, e, quando lui le aveva detto di amarla, lei aveva reagito d'istinto e ora le pareva così naturale. Aveva voluto sentire quelle parole da quando aveva confermato al padre che lui era il suo fidanzato a quando gli si era seduta in grembo.

    "Ci ho pensato." Lei gli si sedette a fianco e gli passò il suo bicchiere, per poi rilassarsi nella stretta del vampiro.

    "Vai avanti." Spike prese una sigaretta da una tasca dell'accapatoio e se la mise in bocca, facendola dondolare tra le labbra e aspettando che lei continuasse.

    "Okay, in primo luogo, nottata con pizza e film in compagnia di Dawn." Lei sorseggiò lo champagne e aspettò la reazione di lui.

    "Allora, una giornata tra ragazze con briciola." Spike le lanciò uno sguardo che voleva dire che stava prendendo nota.

    "Stare a letto a guardare la Tv con te." Buffy concentrò lo sguardo sull'acqua così da non sentirsi imbarazzata, Spike sogghignò e prese una boccata dalla sua sigaretta.

    "Una ronda estiva quando non c'è niente da cacciare."

    "Non gradisce quello che ha appena detto." Pensò tra sè e sè il vampiro.

    "Aspetta, come se non l'avessi detto, perfetto è quando c'è da cacciare. I vampiri possono essere così divertenti." Alzando un sopracciglio, lei si lasciò scivolare in acqua, così che solo le spalle e la testa fossero visibili.

    "Hey." Spike si accigliò e le diede il suo sguardò più cattivo. "Non lascerò che tu uccida tutti i miei amici."

    "Non sono tuoi amici Spike, voi vampiri siete soli e tu lo sai." Congratulandosi con se stessa, lei aspettò la sua reazione per farsi quattro risate.

    "Oh, ho capito, stai cercando di farmi cadere in depressione così da potermi impalletare." Mettendo il broncio, lui si compiaque di sè stesso quando un certo pensiero gli attraverso la mente. "Non penso proprio che ti darò questa soddisfazione."

    Spike socchiuse gli occhi e si alzò dall'idromassaggio, per poi andare a tuffarsi nella piscina lì vicino. Sogghignando dentro di lui, pensò che lei dovesse sapere che non respirando i vampiri non possono affogare, ma quei giorni erano stati così normali che forse le avevano tolto quella consapevolezza. Perfetto modo per provare quanto lui fosse importante per lei.

    Seduta nell'idromassaggio, Buffy non sapeva cosa fare, allora si alzò anche lei e si diresse verso la piscina. La scena che le si presentò le fece rivoltare lo stomaco: Spike che galleggiava sull'acqua con la testa sotto. Saltando nella piscina, lo prese subito per le spalle e lo trascinò in salvo.

    Lei era sconvolta, si inginocchiò al suo fianco e facendo pressione sul torace, gli tappò il naso per poi fargli la respirazione bocca a bocca. Buffy improvvisamente si sentì stupida, si fermò e lo guardò con un sopracciglio alzato.

    "Sei un bastardo." Buffy incenerì con lo sguardo uno Spike ancora sdraiato immobile.

    Un ghignò si fece largo sul viso del vampiro, incominciando a ridere, e lei lo picchiò rudentemente su una spalla.

    "E' stato istintivo." Lei guardò Spike sedersi. "Cosa c'è?"

    "Chiamalo istintivo." Lui sorrise e lei gli diede una sberla su un braccio.

    "Bastardo." Buffy si alzò e poi aiutò anche lui ad alzarsi. Appena lo vide in volto, uno sentimento di preoccupazione la attraversò.

    Mordendosi il labbro inferiore, Buffy non sapeva perchè lo aveva fatto: la scusa dell'istinto unicamente non aveva più retto dal momento stesso in cui si sentì male dopo averlo detto. L'altra volta che l'istinto era stato vinto dall'affetto era stato quando aveva trovato sua madre morta sul divano di casa. Ma Spike era un vampiro e lei sapeva dopotutto che non poteva affogare, ma laveva comunque agito per affetto come se fosse umano. Fu così che lei realizzò di trattarlo come umano, essendoselo meritato. Lui è più di un vampiro per me. Lui è un vampiro che ha cercato con tutto sè stesso di cambiare così che ora è praticamente umano. Lui mi ama, mi protegge, mi fa felice come nessun'altro. Quando torneremo a Sunnydale perderò lo Spike che ho appena scoperto?

    "Buffy, piccola? Non intendevo farti del male....va tutto bene?" Spike la scosse prendendola per le spalle e si accorse di quanto lei fosse fredda.

    Mentre lui cercava di prenderla in braccio, fu fermato dalla ragazza che gli mise le braccia attorno al vita, per poi attirarlo a sè e stringerlo, facendo riposare una guancia sul torace di lui. Lei sentì calde lacrime scenderle lungo le guance e compattè per sopprimere quell'emozione esternata. Sentendola piangere, Spike si sentì male e le mise la braccia attorno, accogliendola nel suo abbraccio protettivo.

    "Dio, sono un'idiota." Lasciandola andare, si lasciò cadere in ginocchio di fronte a lei.

    "Sono sicura che Lui condivide." Buffy gli fece un mezzo sorriso, facendolo subito sentire meglio.

    "Perdonami, piccola? Doveva essere solo uno scherzo. Io faccio degli errori, come tutti, forse un pò di più… e generalmente sono incredibilmente cattivi. Ma io non volevo farti del male...mai lo vorrei."

    "Lo so Spike… lo so." Buffy gli mise una mano tra i capelli, per poi farla scivolare su una guancia, e decise di lasciar perdere una ramanzina per lo scherzo, dopotutto non era il peggiore dei suoi errori.

    "Stai congelando amore, vieni." Prendendola in braccio, la portò ancora alla vasca idromassaggio, mentre lei lo baciava e gli faceva scivolare la lingua in bocca, facendolo imbronciare per gioco.

    Avvicinandosi al bordo, Spike le sogghignò ammiccante e lei, capendo a cosa stesse pensando il vampiro, scosse freneticamente la testa e non fece in tempo a dire 'no', che era già stata scaraventata in acqua. Buffy risalì e gli gridò dietro tutte le parole che le passarono per la mente.

    "Tieni al suo posto la tua lingua, passerotto." Spike le sorrise e si sedette sul bordo della vasca, nello stesso punto preciso di prima.

    "Spike?" Buffy gli si sedette di fronte e Spike sollevò un sopracciglio. "Sei un maiale."

    Togliendo le distanze tra loro, lui prese posto vicino a lei sul bordo della vasca, le mise le braccia sulle spalle e la guardò negli occhi, sogghignando.

    "Lo so."

    Capitolo 42


    "Buffy?" Spike aprì la porta del loro appartamento per poi controllare in tutto il salotto segni di lei, ma senza alcun risultato. "Buff…"

    Lei era appoggiata allo stipite della porta della camera da letto, il suo vestito era sparito per essere rimpiazzato con un bikini nero. Nella mano teneva dei boxer neri per lui e, lanciandoglieli, sollevò un sopracciglio ammicante.

    "Idromassaggio?" Disse lei mentre prendeva due accappatoi da sopra il divano.

    "Non è il mio genere, piccola." Spike esaminò i boxer che aveva in mano per tornare a guardare Buffy, ora seria.

    "Come on Spike, è rilassante, potremmo parlare, scherzare, e la cena sarebbe carina se calda." Sogghignandogli, lei potè vedere come quel discorso facesse passare strane idee contorte nella mente del vampiro, per poi fargli cambiare opinione.

    "Mi sta bene." Spike si tirò via la camicia e slacciò la cintura, Buffy alzò un sopracciglio e lo guardò cambiarsi davanti a lei.

    Restando in boxer, Spike subito capì, prese un accappatoio e se lo mise, non c'erano possibilità che lui se ne andasse in giro per casa con solo quelli addosso.

    Mentre oltrepassavano la sala da ricevimento, presero due bicchieri da champagne ed un paio di bottiglie. Pendendolo sotto braccio, Buffy lo condusse alla vasca idromassaggio e, vedendo una buona quantità di vapore caldo attorno, Spike sollevò un sopracciglio.

    "Da quanto tempo lo avevi pianificato?" Lui la osservò mentre la bionda si avvicinava al bordo per poi scivolare in acqua.

    "Da stamattina, pensavo ci avrebbe aiutato per il dopo noioso party. Vieni…"

    Spike depositò l'accappatoio su una sedia e mise un piede in acqua, era già calda ed instantaneamente riscaldò la sua pelle. Dopotutto gli piaceva quella sensazione.

    Entrando in acqua completamente, Spike sogghignò a Buffy e la fece affondare in acqua. Risalendo in superficie, la cacciatrice si prese subito la rivincita e gli mise la testa sott'acqua.

    Era bello, ogni parte di lui si sentiva bene e viva, come se il suo sangue stesse ancora scorrendo. Chiudendo gli occhi, il vampiro si lasciò andare sul bordo dell'idromassaggio, distendendo le braccia a seguirne la curva.

    "Come ti senti?" Buffy sorrise calorosamente e socchiuse gli occhi. Spike rispose tenendoli ancora chiusi e sorridendo lascivo.

    "Come se fossi in Paradiso."

    Riempiendo i due bicchieri di champagne, lei gliene porse uno. Aprendo gli occhi, lui la ringrazio con un caldo sorriso che, grazie alle luci soffuse delle candele che ardevano attorno a loro, Buffy riusci a riconoscere come pieno di amore.

    "Ti senti un pochino più umano?" Facendo scorrere una mano sopra lo stomaco di lui, lei si sorprese per quanto fosse ora calda la sua pelle.

    "Sì, riguardo alla temperatura." Sorseggiando il suo champagne, lui osservo ammirato i segni che la mano di Buffy facevano sulla sua pelle.

    "Mmm, questo è buono, meglio di buono, è perfetto." Lei chiuse gli occhi e gli si mise davanti, appoggiando anche lei le braccia a seguire la curva del bordo della vasca.

    "Perfetto?" Spike inclinò la testa così da poter vedere il cielo stellato. "Descrivimi la versione di Buffy della perfezione."

    "La versione di Buffy della perfezione?" Lei si imbronciò e lui sorrise.

    "Yeah, tutti hanno una diversa idea della perfezione." Richiuse gli occhi ed aspettò la risposta di lei, la quale ci mise un pò per trovare le parole adatte.

    "Un bellissimo cielo sopra, stelle che sorridono luccicando, una grande riserva di champagne, rilassarsi in una vasca idromassaggio dove la cosa più calda non è l'acqua, sentirsi amati, sentirsi normali. Divino." Buffy aprì gli occhi per vedere Spike che la guardava con un leggero sogghignò.

    "Suona perfetto." Lei alzò un sopracciglio in attesa. "La mia versione di perfezione?"

    Buffy annuì col capo e sorseggiò lo champagne, giocando con le dita con l'acqua.

    "L'universo che mi sorride sopra di me, tu vicino a me, sentirmi caldo di eccitazione perchè io ti amo e tu che dici di amarmi." Si fermò, accigliandosi per un momento.

    "Cosa?"

    "Stavo pensando, il mio punto di vista della perfezione è meraviglioso, ma c'è qualcosa di ancora di più perfetto." Spike sorseggiò un pò dal bicchiere e sembrava non avesse intenzione di continuare nel discorso.

    "Dimmi." Lei lo solleccitò, spruzzandogli dell'acqua sullo stomaco.

    "Tu." Gli occhi di lui si incontrarono con quelli di lei con un'espressione calda e sincera e la bocca di Buffy formò un silenzioso 'o'.

    Attraversando la vasca, lei andò ad accomodarsi sul grembo dell'inglese e gli mise le braccia attorno al collo. Lei mani di lui automaticamente la afferarono per la vita e inclinò un pò la testa di lato per poterla guardare negli occhi.

    "Io ti amo." Era una cosa rischiosa da dirle in quel momento in cui lei era in quella posizione, completamente appicicata al suo corpo.

    Lui tenne gli occhi fissi su di lei mentre le pupille della ragazza si dilatavano e socchiudeva leggermente gli occhi. Lentamente lei inclinò la testa di lato e schiacciò la propria bocca a quella di lui.

    Spike la attirò ancora di più a sè per eliminare ogni distanza, con il cuore di lei che batteva sopra il suo torace facendolo quasi sentire come suo. Come lei approfondì il bacio, lui le accarezzò con le mani la schiena e lei gli mise le mani tra i capelli. Lui mentalmente cambiò la sua idea di perfezione: era questo, Buffy che lo baciava teneramente dopo che lui le aveva detto di amarla.

    Come lei si tirò indietro, Spike vide in lei una punta di timidezza e, sorridendo dentro di sè, si sentì veramente in Paradiso.

    "Allora, quali altre cose sono perfette nel mondo di Buffy. Piccole cose."

    "Come?" Accomodandosi meglio sul suo grembo, Buffy lasciò riposare la sua testa sulla spalla di lui e chiuse gli occhi.

    "Una tazza di te, fiori di cipolla, ballare con te, sangue umano. Piccole cose." Lui sorrise e le mise un braccio attorno alle spalle, cullandola a sè.

    "Devo pensarci." Baciandogli la punta del naso, lei si buttò in acqua, nuotando fino ad arrivare al suo bicchiere.

    Buffy ci pensò su mentre riempiva i bicchieri di entrambi. La sua piccola versione di perfetto sarebbe probabilmente apparsa stupida agli occhi del ragazzo che le stava di fronte. Continuando a riempire i bicchieri di champagne, lei riportò la mente a quello che era successo pochi minuti prima. Normalmente,quando Spike le diceva di amarla, lei cadeva nel panico, ma dopo l'ultima settimana aveva più confidenza con quelle tre magiche paroline ed ora come ora sentirle le provocava solo una piacevole sensazione di calore. Giusto in quel momento si sentiva come se loro due fossero le uniche persone nel pianeta, e, quando lui le aveva detto di amarla, lei aveva reagito d'istinto e ora le pareva così naturale. Aveva voluto sentire quelle parole da quando aveva confermato al padre che lui era il suo fidanzato a quando gli si era seduta in grembo.

    "Ci ho pensato." Lei gli si sedette a fianco e gli passò il suo bicchiere, per poi rilassarsi nella stretta del vampiro.

    "Vai avanti." Spike prese una sigaretta da una tasca dell'accapatoio e se la mise in bocca, facendola dondolare tra le labbra e aspettando che lei continuasse.

    Capitolo 43

    "Okay, in primo luogo, nottata con pizza e film in compagnia di Dawn." Lei sorseggiò lo champagne e aspettò la reazione di lui.

    "Allora, una giornata tra ragazze con briciola." Spike le lanciò uno sguardo che voleva dire che stava prendendo nota.

    "Stare a letto a guardare la Tv con te." Buffy concentrò lo sguardo sull'acqua così da non sentirsi imbarazzata, Spike sogghignò e prese una boccata dalla sua sigaretta.

    "Una ronda estiva quando non c'è niente da cacciare."

    "Non gradisce quello che ha appena detto." Pensò tra sè e sè il vampiro.

    "Aspetta, come se non l'avessi detto, perfetto è quando c'è da cacciare. I vampiri possono essere così divertenti." Alzando un sopracciglio, lei si lasciò scivolare in acqua, così che solo le spalle e la testa fossero visibili.

    "Hey." Spike si accigliò e le diede il suo sguardò più cattivo. "Non lascerò che tu uccida tutti i miei amici."

    "Non sono tuoi amici Spike, voi vampiri siete soli e tu lo sai." Congratulandosi con se stessa, lei aspettò la sua reazione per farsi quattro risate.

    "Oh, ho capito, stai cercando di farmi cadere in depressione così da potermi impalletare." Mettendo il broncio, lui si compiaque di sè stesso quando un certo pensiero gli attraverso la mente. "Non penso proprio che ti darò questa soddisfazione."

    Spike socchiuse gli occhi e si alzò dall'idromassaggio, per poi andare a tuffarsi nella piscina lì vicino. Sogghignando dentro di lui, pensò che lei dovesse sapere che non respirando i vampiri non possono affogare, ma quei giorni erano stati così normali che forse le avevano tolto quella consapevolezza. Perfetto modo per provare quanto lui fosse importante per lei.

    Seduta nell'idromassaggio, Buffy non sapeva cosa fare, allora si alzò anche lei e si diresse verso la piscina. La scena che le si presentò le fece rivoltare lo stomaco: Spike che galleggiava sull'acqua con la testa sotto. Saltando nella piscina, lo prese subito per le spalle e lo trascinò in salvo.

    Lei era sconvolta, si inginocchiò al suo fianco e facendo pressione sul torace, gli tappò il naso per poi fargli la respirazione bocca a bocca. Buffy improvvisamente si sentì stupida, si fermò e lo guardò con un sopracciglio alzato.

    "Sei un bastardo." Buffy incenerì con lo sguardo uno Spike ancora sdraiato immobile.

    Un ghignò si fece largo sul viso del vampiro, incominciando a ridere, e lei lo picchiò rudentemente su una spalla.

    "E' stato istintivo." Lei guardò Spike sedersi. "Cosa c'è?"

    "Chiamalo istintivo." Lui sorrise e lei gli diede una sberla su un braccio.

    "Bastardo." Buffy si alzò e poi aiutò anche lui ad alzarsi. Appena lo vide in volto, uno sentimento di preoccupazione la attraversò.

    Mordendosi il labbro inferiore, Buffy non sapeva perchè lo aveva fatto: la scusa dell'istinto unicamente non aveva più retto dal momento stesso in cui si sentì male dopo averlo detto. L'altra volta che l'istinto era stato vinto dall'affetto era stato quando aveva trovato sua madre morta sul divano di casa. Ma Spike era un vampiro e lei sapeva dopotutto che non poteva affogare, ma laveva comunque agito per affetto come se fosse umano. Fu così che lei realizzò di trattarlo come umano, essendoselo meritato. Lui è più di un vampiro per me. Lui è un vampiro che ha cercato con tutto sè stesso di cambiare così che ora è praticamente umano. Lui mi ama, mi protegge, mi fa felice come nessun'altro. Quando torneremo a Sunnydale perderò lo Spike che ho appena scoperto?

    "Buffy, piccola? Non intendevo farti del male....va tutto bene?" Spike la scosse prendendola per le spalle e si accorse di quanto lei fosse fredda.

    Mentre lui cercava di prenderla in braccio, fu fermato dalla ragazza che gli mise le braccia attorno al vita, per poi attirarlo a sè e stringerlo, facendo riposare una guancia sul torace di lui. Lei sentì calde lacrime scenderle lungo le guance e compattè per sopprimere quell'emozione esternata. Sentendola piangere, Spike si sentì male e le mise la braccia attorno, accogliendola nel suo abbraccio protettivo.

    "Dio, sono un'idiota." Lasciandola andare, si lasciò cadere in ginocchio di fronte a lei.

    "Sono sicura che Lui condivide." Buffy gli fece un mezzo sorriso, facendolo subito sentire meglio.

    "Perdonami, piccola? Doveva essere solo uno scherzo. Io faccio degli errori, come tutti, forse un pò di più… e generalmente sono incredibilmente cattivi. Ma io non volevo farti del male...mai lo vorrei."

    "Lo so Spike… lo so." Buffy gli mise una mano tra i capelli, per poi farla scivolare su una guancia, e decise di lasciar perdere una ramanzina per lo scherzo, dopotutto non era il peggiore dei suoi errori.

    "Stai congelando amore, vieni." Prendendola in braccio, la portò ancora alla vasca idromassaggio, mentre lei lo baciava e gli faceva scivolare la lingua in bocca, facendolo imbronciare per gioco.

    Avvicinandosi al bordo, Spike le sogghignò ammiccante e lei, capendo a cosa stesse pensando il vampiro, scosse freneticamente la testa e non fece in tempo a dire 'no', che era già stata scaraventata in acqua. Buffy risalì e gli gridò dietro tutte le parole che le passarono per la mente.

    "Tieni al suo posto la tua lingua, passerotto." Spike le sorrise e si sedette sul bordo della vasca, nello stesso punto preciso di prima.

    "Spike?" Buffy gli si sedette di fronte e Spike sollevò un sopracciglio. "Sei un maiale."

    Togliendo le distanze tra loro, lui prese posto vicino a lei sul bordo della vasca, le mise le braccia sulle spalle e la guardò negli occhi, sogghignando.

    "Lo so."



    Capitolo 44

    Buffy mise le gambe su di lui e lo baciò sulla spalla, lui continuava ad essere freddo e lei non ricordava di essere mai stata così nervosa. Presto Spike avrebbe richiesto la sua ricompensa della serata e lei non stava nella pelle che quel momento arrivasse velocemente. Cosa sarebbe successo se lei avesse gridato di dolore? Avrebbe ferito i sentimenti di lui, visto che quello era l'atto più importante di espressione di amore per i vampiri?.

    Mentre stava pensando a questo, Spike riprese a guardarla negli occhi e Buffy si sentì annegare dentro quel mare blu che erano gli occhi del vampiro.

    Persa nel contatto visivo, lei sentì una mano di lui affondare nell'acqua per portarsi nel suo interno coscia e in quello stesso momento, tutta la sua incertezza svanì. Chiudendo gli occhi, lei lo baciò dolcemente e, quando approfondì il bacio, ringhiò leggermente. Prendendola per la vita, lui la mosse più vicino a sè così da farle cavalcare la sua vita, Buffy si morse il labbro e lo osservò.

    "Non ancora passerotto, ora solo rilassati." Spike fece correre la mano su per le cosce di lei, fino a prenderle il sedere per schiacciarla ancora di più a lui. Lui non aveva mai pensato a quanto lei potesse essere nervosa in quel momento, era diventata timida ed era spaventata. Avrebbe voluto fermarsi, ma ne aveva bisogno, aveva bisogno di farla sua.

    Realizzando che i suoi sogni si stavano per realizzare, lui incominciò ad essere nervoso. Lei, la sua nemica mortale, nonchè la donna che amava, era lì, di fronte a lui, che aspettava di essere morsa per diventare un tutt'uno con lui. Ma capì anche che doveva calmarsi perchè, se qualcosa fosse andato storto, non si sarebbe potuto tornare indietro.

    Inoltre il biondo capì che questo era anche un atto che Buffy gli permetteva di fare per fargli capire che aveva fiducia in lui e non poteva, non doveva, deluderla. Era stato solo pochi mesi fa che lei lo aveva respinto, ora lei stava accettando tutto di lui, lei aveva fiducia in lui e lui sapeva che lei lo amava anche se non lo aveva mai detto. Cercando di calmare la sua emozione, Spike ringraziò silenziosamente la sua buona stella che tutto attorno a loro fosse scuro, così che lei non potesse accorgersi delle lacrime che ora gli stavano scendendo dagli occhi.

    Sospirando pesamente, Buffy lo osservò e cacciò via le sue paure, cosa che non fu difficile fare quando Spike ricominciò a baciarla, questa volta con passione tenera. Aveva il cuore in gola per il calore dei baci di lui: era come se riversasse tutto il suo amore per lei in ognuno di quei baci. Portando una mano tra i suoi capelli, lei schiacciò ancora di più le loro bocche vicine per mordegli il labbro inferiore. Lui gemette nella bocca di lei, la quale non potè fare a meno di sorridere: lo avrebbe potuto baciare per ore.

    Facendo correre una mano giu lungo il suo torace, Buffy gli avvolse il braccio attorno alla schiena e si spostò a baciargli il collo. Spike chiuse gli occhi mentre lei gli baciava il collo da parte a parte e, mettendole le mani sul petto, fece pressione con i pollici sul davanti del suo bikini.

    "Spike…" Buffy alzò un sopracciglio e schiacciò via la mano, giù per le cosce.

    Prendendo il suo gesto come un chiaro invito, lui riportò la mano al sedere di lei. Prendendogli la nuca e spingendolo più a sè, continuò ad esplorarlo con la bocca. Spike ringhiò appagato.

    Mentre lei spostava i suoi baci giù per il suo collo, Spike prese a fare lo stesso, facendo passare la lingua lungo la curva della gola della bionda. Occasionalmente succhiandole la carne fino a farla arrossare per poi leccare: tutto ciò avrebbe aiutato a prepararla per il morso.

    Lasciando cadere la testa all'indietro, Buffy si concentrò su Spike che succhiava il suo collo. Mentre prendeva a baciarla anche lungo la mascella, fece risalire le mani al seno di lei che questa volta non lo fermò, persa in quella eccitante situazione.

    "Spike…" Chiudendo gli occhi, Buffy sospirò il suo nome e lui si spostò a baciarle il petto.

    Sentendo la sensazione di calore nel proprio stomaco scendere giù verso le sue coscie, Buffy gli mise le braccia attorno al collo e, tirandogli i capelli, gli fece alzare il viso dal suo seno per poi attaccare la bocca del vampiro in un bacio feroce. Assaggiandolo con la lingua, la ragazza diede piccoli colpetti contro il suo palato e lui in risposta la abbracciò così strettamente da farle mancare il respiro.

    Serrando la mascella, Spike la baciò ancora più ferocemente, succhiandole le labbra e, quando lui le morse il labbro inferiore, lei gemette nella sua bocca. Le mani di lei vagavano dappertutto sul corpo del vampiro, finchè si fermarono ad afferrarlo per le spalle e le unghie penetrarono nelle sua pelle pallida fino a far scorrere sangue. Spike sentiva il cuore di lei battere contro il suo petto e all'improvviso si trovò schiacciato contro la parete dell'idromassaggio, da lei che ora usava una mano per tenerlo per la nuca per non perdere il contatto delle loro labbra.

    Baciandolo giù per il collo, Buffy gli prese una mano e se la portò al seno, strizzandolo, per poi ritornare a prenderlo per le spalle per attirarsi ancora più vicino, in modo che non ci fosse più nessuno spazio tra loro. Spostando la testa di lato, lei gli espose la gola e l'avvicinò alla bocca di lui. Per Spike fu un attimo scivolare nel volto della caccia e affondare i canini nella carne tenera di lei.

    Buffy non sapeva come sarebbe stato, ma certamente non pensava che sarebbe stato così. Il morso di Angel era stato doloroso e sembrava che stesse per morire da un momento all'altro: veramente diversa la sensazione da quella che stava provando ora. Mordendosi il labbro, lei chiuse gli occhi mentre Spike si staccava dal suo collo per sussurrarle all'orecchio, con voce un pò agitata.

    "Il dolore è al di sopra dell'amore, dimmi se fa male."

    La mente di lei si annebbiò a quelle parole. Mentre sentiva lui che ritornava a succhiare dal suo collo, lei non potè fermarsi dal stringerlo ancora più a sè. Focalizzandosi sul vampiro che stava bevendo sangue dal suo collo, non riusciva a capire dove lei finiva ed iniziava lui, era come se stesse annegando in lui e lei non poteva fare a meno di permetterglielo: l'unico uomo che realmente fosse mai riuscito a raggiungerla.

    Più lui succhiava duramente, più la sensazione di calore nello suo stomaco aumentava. Nel morso lei sentiva solo una puntura di dolore, che lui era riuscito a non farle sentire facendola travolgere dalla passione che lui poteva darle.

    "Di più…" Buffy gemette mentre cercava di mordergli un'orecchio e Spike la tenne ancora più stretta per la vita.

    Stringendosi a lui, lei legò le gambe attorno alla sua vita e in un istante sentì che la teneva per il sedere per far cozzare tra loro i bacini. Buffy fremette e gemette, Spike si staccò dal suo collo e prese a leccarle le punture come dire che voleva che finisse lì, ma lei non era della stessa idea e così gli spinse la testa al suo collo.

    Incapace di resisterle, Spike le succhiò il collo ancora una volta, il sentire il sangue di lei scorrere nelle proprie vene era intossicante, il sentire le gambe di lei attorno alla sua vita era incredibile e qualcosa in lui gli diceva che lui era realmente lì con lei, che l'aveva raggiunta e acchiappata tra le sue braccia.

    "Buffy? William?" Era Jane, Spike fece scivolare velocemente il volto della caccia e riprese a pulirle la ferita, leccandola.

    Buffy si girò verso Jane, Spike pressò nuovamente la sua bocca contro il collo di lei e riprese a succhiarla, rendendo la cacciatrice pazza per quanto potesse essere gentile improvvisamente.

    "Sì?" Buffy cercò di controllare la sua voce, Spike e la sua gentilezza la stavano facendo arrossire e si scoprì ad essere interessata unicamente a spostarlo da lei per poterlo baciare dolcemente.

    "Voi due dovreste rientrare, sono le 3 di mattina passate e in questi ultimi tempi ci sono stati attacchi di animali feroci da queste parti." Jane le sorrise e Buffy cercò di non ridere per quello che le aveva appena detto.

    "Okay, rientriamo a minuti."

    Quando Jane se ne fu andata, Buffy presso la sua bocca contro quella di Spike, baciandolo appasionatamente e teneramente e potendo assaggiare il suo stesso sangue. Baciarlo ora era diverso: lei poteva sentirlo dentro di sè e questo le faceva ribollire il sangue e lo stomaco. Quando lei si ritrasse, trovò gli occhi di lui cercare i suoi.

    "Non mi ha fatto male, davvero." Toccando la liscia fronte di lui, Buffy sorrise quando vide Spike sollevato da quelle parole ed il suo cuore perse un battito quando lo vide preoccupato per quanto a fondo l'avesse morsa.

    "Meglio rientrare. Sai, animali feroci e compagnia bella." Sogghignò lui che solo miracolosamente si era trattenuto dal ridere in faccia alla matrigna...solo perchè aveva molto di meglio tra le sue labbra.

    Mettendole l'accappatoio, Spike si fermò e le leccò ancora una volta i segni del suo morso. Buffy cercava di reggersi sulle sue gambe, ma si sentiva irrimedialmente stanca. Scuotendo la testa, Spike la prese tra le braccia e la trasportò in casa, non permettendo mai ai suoi occhi di lasciare quelli di lei. Guardandola assoppirsi, sentì che c'erano mille cose che voleva dirle, ma non riusciva a trovare le parole. Sai che hai un angelo dentro di te, Buffy? Ed io non posso resisterti, tu sei il mio tutto. Finalmente ti sei fatta raggiungere, ma non avrei mai immaginato che tu fossi così pura, candida e dolce. Ti amo, Dio quanto ti amo.

    Capitolo 45


    Facendola sedere in sala, lui riapparve dopo poco con un cerotto che le mise sul collo. Lei si accorse di quanto fosse preoccupato e così gli fece un sorriso rassicurante, accarezzandogli la guancia e lasciando cadere l'accappatoio a terra. Lui sorrise nel vederla indossare solo il bikini e Buffy, ancheggiando, se ne andò in camera da letto.

    Velocemente Spike fece per seguirla, ma lei dalla porta lo fermò con un gesto della mano. Indicando la Tv, lei sorrise ammiccante ed il vampiro alzò gli occhi al cielo, per poi accontentarla.

    Il tempo che lui la posizionasse ai piedi del letto che Buffy era già sotto le coperte. Si grò e la vide guardarlo attentamente, le dita di lei che accarezzavano il cerotto. Mentre lui si toglieva il costume, lei tirò indietro le coperte per permettergli di entrare. Scivolato dentro, Spike la accolse tra le sue braccia, con la testa della ragazza appoggiata sul suo petto.

    Guardandola mentre passava da un canale all'altro, Spike prese a giocare con le sue ciocche bionde, riportando alla mente la serata appena trascorsa. E' stato divertentissimo vedere i genitori di lei fermamente convinti che loro fossero fidanzati e Jane scoprirli insieme nell'idromassaggio. Sorrise tra sè, ma Buffy se ne accorse.

    "A cosa stai pensando?" Guardandolo profondamente negli occhi, lei cercò di capire quali pensieri sconci affollassero la sua mente, le sue dita ancora sul cerotto.

    "A questa pazza serata." Le sorrise calorosamente e le tolse la mano dal cerotto. "No."

    "Voglio vederlo." Buffy mise il broncio come una bambina, era curiosa di sapere quanto in profondità lui l'avesse morsa.

    "No, non vuoi." La strinse ancora di più tra le sue braccia e le pressò la testa contro il suo petto.

    "Sì, voglio…" Buffy si divincolò dal suo abbraccio e corse in bagno. L'ultima cosa che Spike sentì fu il gemito di lei mentre rimuoveva il cerotto.

    Portandosi alla porta del bagno, lui la vide analizzarsi allo specchio, esponendo più che poteva il collo per vedere la profondità del morso.

    Buffy era stupita, sul suo collo c'erano dei piccoli fori poco profondi. Un sentimento di calore la invase e guardandoli ripensò al fatto che lui l'aveva assaggiata, le aveva sottratto vita dal suo corpo, ma così delicatamente per non farle del male. Lei si aspettava di avere un marchio profondo come quello di Angel, mentre invece era appena visibile.

    "Io…" Spike fece per spiegarsi, ma fu fermato da Buffy che gli mise un dito sulle labbra.

    Incapace di trovare parole per descrivere quello che sentisse, Buffy posò delicatamente le sue labbra sopra le sue. Lui avrebbe potuto morderla più profondamente, lasciandole il suo marchio per settimane, ma non lo aveva fatto.

    Chiudendo gli occhi languidamente, Spike le mise le gambe attorno alla sua vita e, continuando a baciarla, la riportò a letto. Sedendosi, Buffy lo guardò andare in bagno. Ritornando con un nuovo cerotto, le si sedette a fianco e le tirò indietro i capelli ad esporre il collo. Le posò un bacio sul marchio e poi le mise il cerotto, ritornò sotto le coperte e allargò le braccia in un chiaro invito ad abbracciarsi.

    Fermandosi un momento, Buffy non poteva credere a quello che Spike stesse facendo. Lei gli aveva dato un chiaro invito e lui l'aveva rifiutato, ed ora tutto quello che lei sentiva era una grande confusione. Si rimise tra le sue braccia, ma era tesa e Spike se ne accorse.

    "Non è che non voglia fare l'amore con te, solo che non sarebbe giusto, per il morso e tutto il resto." Le diede un bacio sui capelli e lei sospirò.

    Buffy aveva assorbito quelle parole: lui voleva realmente aspettare il momento perfetto, nessuna influenza di sorta tranne l'amore. "E se non sarà mai perfetto?"

    "Lo sarà, posso aspettare, tanto non invecchio." Spostò il braccio per metterlo attorno alla vita di lei, Buffy si rilassò e cominciò a fare zapping.

    Le parole di lui non le lasciavano la mente e si accorse di voler sapere di più sul suo stato di vampiro. Stette in silenzio per quella che le sembrò un'eternità, ascoltando il suo battito ed il suo respiro inesistenti.

    "Ti manca?" Lei sussurrò.

    "Manca cosa?" Le disse, cercando di capire dove lei volesse andare a parare.

    "Il tuo battito, l'essere umano?" Buffy disse tutto d'un fiato, sentendosi una stupida nel chiedergli quel tipo di cose.

    "Oramai è tutto passato, non che la mia vita potesse fare un qualche passo in avanti." Spike la guardò mentre Buffy si girava a pancia in giù per poterlo guardare negli occhi.

    "Spike…" Si morse il labbro e lo guardò. "Realmente non mi vorresti vampirizzare?"

    "No, non lo vorrei mai. Mi piaci così come sei." Le passò una mano tra i capelli e le sorrise.

    "E se io stessi per morire?"

    "Non tentarmi… passerotto… possiamo non parlare di questo?" La sua mascella si contrasse, Buffy allora realizzò che forse era meglio lasciare stare quei discorsi fino a quando non fosse stato necessario riprenderli.

    "Scusa." Sospirò e si girò per dargli la schiena.

    Spike scosse la testa e, prendendola tra le braccia, la rigirò verso di sè, tenendola stretta. Lei si sentì sollevata e gli sorrise, continuando poi a cercare qualcosa di decente in Tv fino a quando trovò un film horror. Un ringhio di apprezzamento le fece capire che avevano trovato ciò che volevano.

    "Cosa vorresti fare domani?" Buffy mormorò, continuando a muoversi tra le sue braccia fino a trovare la posizione migliore.

    "Portarti a fare shopping." Spike strusciò la sua guancia sopra quella di lei, Buffy girò la testa e gliela baciò.

    "Non sei il miglior fidanzato di sempre?" Vide che le sue parole lo avevano fatto sogghignare.

    "Certo che lo sono."

    "Spike… domani è mercoledì…" Dicendolo le si strinse lo stomaco.

    "Lo so passerotto, non parliamone." Spike le baciò la guancia, avendo capito che lei voleva dire che rimanevano solo 3 giorni prima che loro dovessero ritornare a Sunnyhell e, a quanto poteva vedere, l'idea le piaceva quanto piaceva a lui.

    "Tienimi stretta." Buffy mormorò, stringendosi ancora di più a lui, chiudendo gli occhi e non potendo non sentirsi un pò triste.

    "Cosa ne dici di continuare questa relazione anche dopo essere tornati e vedere cosa succede?" Lui poteva sognare, o no? Era pazzo a pensare che ci fosse un futuro tutto loro a Sunnyhell?

    "Mi piace." Buffy si sentì subito dopo, però, presa da una folle paura di perderlo. Forse lui lo diceva così per dire perchè pensava che tutto a casa sarebbe tornato come prima? Non voleva che questo sucedesse. "Promettimi che tornati, non importa cosa succederà, tu starai ancora a casa con me."

    A sentirsi dire quella frase lui si sentì infiammare dentro. Lei non voleva lasciarlo nemmeno dopo essere tornati perchè poterlo perdere la impauriva.

    "Ora che lo hai detto, l'unica possibilità che hai di liberarti di me è impalettarmi." Lui sogghignò e lei rise felice - era musica per le sue orecchie.

    Risollevata, ora che era sicura di riavere il suo vampiro anche a casa, Buffy si poteva addormentare tra le sue adorate braccia.

    "Mia." Spike sospirò felice, baciandole il cerotto che ricopriva il suo marchio.

    tbc :lol:
     
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    Capitolo 46

    Spike si svegliò trovando Buffy sdraiata nella sua parte di letto, con le dita tra i suoi capelli ossigenati mentre lo guardava. Lui la guardò e le gli sorrise calorosamente.

    "Pomeriggio." Buffy fece scivolare la propria mano lungo il fianco di lui fino a fermarsi sull'anca.

    "Notte." Spike le sorrise, compiaciuto nel sapere che Buffy lo stava guardando dormire - sembrava che fossero passati milioni di anni da quando si era svegliato con Buffy accanto nel letto di sua madre.

    "L'altra notte eravamo…" Lei iniziò, ma si fermò non appena lui annuì col capo.

    "E' tutto così strano, ma non voglio pensare a quella parola."

    Buffy lo squadrò. "Inizia con 'S' e finisce con 'unnydale'?"

    "No, attualmente inizia con 'X' e finisce con 'ander'."

    La bocca di lei si mosse in un silenzioso 'o' e poi si mise a ridere. "Stupido, lui è mio amico, ma non può decidere con chi devo vedermi."

    "Sei sicura? Passerotto, l'ho visto in azione, è molto persuasivo. In più...mi odia."

    "Odiava anche Angel."

    "E guarda come è andata a finire." Il vampiro sogghignò, ma venne punito con uno schiaffo sul braccio.

    "E' una mia decisione, una nostra decisione, di nessun altro. Ora dimentichiamoci di casa e facciamo continuare le cose normalmente." Buffy si accigliò alla parola 'normalmente' e Spike rise.

    "Normalmente? E' difficile pensare alla parola 'normale' nella nostra condizione...tu stai uscendo con un vampiro...io sto uscendo con la cacciatrice...normale?"

    Buffy si lasciò andare sdraiata sul materasso e sospirò. Lui aveva ragione, nulla di tutto ciò era normale, ma dopotutto cosa c'era di normale nella sua vita? Doveva riconoscere che lei aveva qualche problemino con i ragazzi con le pulsazioni. Anche quando stava con Riley usciva sempre di ronda con Spike, sapeva che lui poteva esserle veramente di aiuto e si sentiva protetta con lui nei paraggi.

    "William?"

    "Hmmm?" Lui si mise su un fianco, la testa alzata con una mano e l'altra tra i capelli di lei, godendo della sensazione delle sue dita tra i suoi capelli biondi.

    "Basta parlare di casa, non esiste, questa è la nostra casa." Lei lo guardò negli occhi e vide che si era rasserenato a quelle parole: i capelli scompigliati a causa del sonno e gli occhi un profondo oceano.

    "Sentiamoci a casa." Lo sguardo più profondo ed intenso, pensò Buffy prima di baciarlo sulle labbra ed alzarsi per andare a prepararsi.

    Quando lei uscì dal bagno solo con l'accapatoio ed i capelli nell'asciugamano, trovò la camera vuota. Cercando segni del suo vampiro, nella sua mente si delineò l'immagine di lei e Spike intenti a guardare la Tv sdraiati sul divano, la testa di lui appoggiata sul suo stomaco. Scuotendo la testa, scacciò quelle immagini che la facevano sentire miserabile.

    Camminando nel soggiorno, lo ritrovò in jeans vicino al frigorifero, mentre borbottava qualcosa riguardo il sangue.

    "Affamato?" Gli sorrise e si tolse l'asciugamano dalla testa.

    "Mi sento come se non avessi mangiato da tre giorni." Spike ringhiò. La scorsa notte era stata la prima volta da molto tempo che beveva sangue umano e per questo motivo gli aveva lasciato una gran fame. In effetti però lui non voleva assaggiarla, voleva solo marchiarla per farla diventare sua ed il sangue era solo un bonus.

    Buffy intanto gli si era avvicinata, ed era dietro di lui quando lanciò un piccolo urlo.

    "Cosa?" Spike si girò di scatto e la guardò accigliato.

    "Um… scusa?" Buffy fece la sua miglior faccia da 'oops'.

    "Cosa?" La voce di lui si era incrinata, sospettosa ed un tantino spaventata.

    "Penso di aver esagerato un pò con te la scorsa notte." Indicando il suo fondoschiena, solo dopo Buffy si rese conto che lui non poteva vedersi per quanti tentativi inutili stesse facendo per cercare di vedere oltre la sua spalla.

    Così la ragazza prese la macchina digitale e fece una foto, che poi gli porse. Gli occhi di Spike si allargarono platealmente al vedere strisce rosso sangue sulla sua pelle pallida, risultato delle unghie di Buffy.

    Buffy trattenne il respiro, spaventata per la sua reazione. Il vampiro rimise giù la macchina ed incominciò a ridere di soppiatto.

    "Cosa?" Buffy si accigliò. Non ci vedeva nulla di divertente in quella faccenda.

    "Mi stavo solo domandando quanto tu potessi essere aggressiva a letto. Suppongo che però sia giusto - io marchio te, tu marchi me." Rise ancora.

    Doveva ammettere a sè stesso che era vero che lui voleva marchiarla solamente, marchiarla sua.

    "Allora, marchiandomi siamo un 'noi'? Perchè non potevi solo farmi la pipì sulla gamba?" Lui sogghignò, facendosi cadere sul divano e ripetendosi nella mente le parole di Buffy all'infinito: 'noi'.

    Buffy gli si sedette in grembo e poi sentì la mano di lui scivolare sotto l'accappatoio fino alla sua femminilità per accarezzarla.

    Sogghignando, si mise a cavalcioni su di lui, leccandogli le labbra e non perdendosi la sua espressione mentre roteava gli occhi in preda all'estasi prima di fissarla.

    "A che gioco vuoi giocare, cacciatrice?" Lui alzò un sopracciglio, ammiccante, e lei fece scivolare una mano giù per il torace di lui, accarezzandolo e infuocandolo ad ogni carezza.

    Inclinando la testa di lato per esporre il suo morso, gli chiese con voce sensuale. "Fallo ancora…correttamente."

    Capitolo 47

    Osservandole il collo come se fosse il Sacro Graal, Spike lo considerò per un millesimo di secondo, ma subito dopo si riprese guardandola accigliato. "No."

    "Fallo." Buffy lo guardò imbronciata, implorandolo con gli occhi di farle riprovare quella strana e perversa sensazione: voleva sentirsi sua, voleva che si sentissero come un solo essere.

    "No." Spike scosse la testa e si risdraiò sul divano, lei inclinò la testa di lato ed incominciò a tentarlo.

    Gli occhi di Spike non le lasciavano la gola, lei fece scendere un dito accarezzandosi il collo e lui inconsciamente si leccò le labbra. Non voleva farle male, quello che lei gli chiedeva le avrebbe fatto male e lui l'aveva promesso a Dawn, l'aveva promesso a se stesso e a lei.

    "Ho promesso…" Spike sussurrò con aria assente a nessuno in particolare.

    Buffy gli guardò le emozioni che lo prendevano direttamente dai suoi occhi blu.

    "Gentilmente?" Incominciò a tracciare degli strani segni con le dita sul palmo delle mani di lui e fu allora che Buffy si accorse che il vampiro stava tremando.

    Lui alzò gli occhi per incontrare quelli di lei per leggerle negli occhi la risposta alla domanda che gli vorticava nella mente, sorrise quando la vide seria. Spike annuì e scese nel volto della caccia, pronto a morderla.

    "Aspetta." Buffy gli appoggiò una mano sulla guancia e lui instintivamente abbassò lo sguardo al pavimento, come aveva fatto Angel quando voleva accarezzarlo sotto forma di vampiro, come se lei non dovesse vederlo in quel modo.

    Fece scorrere le dita delicatamente sulla sua fronte rugosa non lasciandolo un momento con gli occhi, lui non era differente agli occhi di lei, non così affascinante come nella versione umana, ma era sempre Spike, solo aveva gli occhi gialli che ora erano puntati su di lei. Gli baciò la fronte e non si lasciò perdere lo sguardo dolce che lui le regalò, quasi reverenziale.

    Gli diede un bacio sulle labbra e poi, passandogli le braccia attorno al collo, lo guidò fino al suo collo, sperando dentro di lei che sarebbe stato come la notte prima.

    Chiudendo gli occhi, il vampiro si concentrò sui battiti di lei e, quando li sentì accelerare, sorrise. Le leccò il collo per poi passarle a perforare la carne con i canini.

    "Spike…" Buffy gemette schiacciando le sue cosce contro le anche di lui.

    Oh Dio, Spike pensò. Le cosce di lei pressate contro le sue anche, la sua femminilità così vicino al suo inguine e il suo corpo così delicato sotto il suo tocco lo stavano facendo diventare pazzo. Se sto per diventare pazzo, questo è il modo migliore per la sanità mentale.

    Ringhiando nel collo di lei, Spike le aprì l'accapatoio e con le sue fredde mani riscoprì ogni centimetro della calda pelle di lei fino ad arrivare ai seni.

    Lui non fu feroce, non gli interessava nemmeno in quel momento di bere da lei, ma solo di possederla e di proclamarla sua. Ad un tratto sentì che le unghie di lei affondavano nelle sue spalle e ridacchiò dentro di sè. Siamo ancora allo stesso punto.

    Lei intanto lo stringeva ancora di più a sè per eliminare ogni distanza tra loro. Voleva sentire il suo freddo corpo contro il suo, voleva sentire che loro erano uniti. Yeah, nella eterna dannazione, andrai all'inferno per aver fatto bere da te un vampiro? O solo perchè questo ti eccita?

    "Di più…" Buffy aprì gli occhi incontrando quelli di lui, gli sorrise calorosamente e gli accarezzò il torace con le dita.

    "Ti fermi così presto?" Lei fece il broncio sporgendo il labbro inferiore, Spike non potè non resistere alla provocazione e si impossessò della bocca della ragazza.

    Buffy sentì qualcosa di caldo scenderle giù dal collo e l'attenzione di Spike passò a quella goccia di sangue che le stava scendendo dal collo fino ad arrivarle al seno destro.

    Spike sogghignò, attratto dal contrasto con il rosso viso del sangue e la pelle di lei color crema. Con la lingua catturò quella goccia, fino a risalire fino al collo dopo averla ripulita tutta.

    "Mmm… vernice dei non-morti." Lui sorrise languidamente mentre riportava le labbra ai piccoli forellini sul collo della cacciatrice.

    "E' disgustoso…" Detto questo, la mente di Buffy si riempì di piccoli pensieri perversi con lei, Spike e la vernice rossa. Sussultò all'istante.

    Spike tirò indietro istantaneamente la testa, guardandola interrogativamente, mentre Buffy cercava di fare la sua migliore interpretazione dell'innocenza.

    "Cos'era?" La cercò con gli occhi, ma lei rifuggiva dal contatto visivo.

    "Piccoli pensieri perversi." Lei sussurrò, imbarazzata al massimo.

    "Riguardo a… ah…" Il vampiro annuì con la testa avendo capito a cosa lei stesse pensando. "Vernice rossa e molta perversione."

    Buffy tenne gli occhi fissi sul pavimento e Spike indicò con la testa la camera da letto, facendola arrossire come un pomodoro.

    Un bussare alla porta li fece saltare entrambi.

    Capitolo 48

    "Buffy… Spike…" Era Dawn, cercava di aprire la porta, ma era chiusa a chiave e così sbuffò indispettita.

    Buffy scivolò via dalle braccia di Spike e corse nella camera da letto, per poi tornare indietro subito dal vampiro e dargli un bacio a fior di labbra.

    "Piccola doccia fredda."

    Prima che Spike potesse rispondere, lei era già sparita, chiusa nel bagno. Lui si diresse verso la porta e, prima di fare qualsiasi cosa, si pulì la bocca con il dorso della mano e, appena sbloccò la porta, non fece in tempo ad aprirla che Dawn era già entrata.

    "Hi!" Lei si lasciò andare sulla poltrona ed alzò lo sguardo verso di lui.

    "Ciao briciola." Sedendosi, il biondo raccolse il sacchetto di sangue ed incominciò a bere.

    "E' così volgare."

    "Dawn, lascia stare Spike." Buffy ritornò in soggiorno e si sedette sul bracciolo del divano vicino a Spike, il quale alzò lo sguardo su di lei e sorrise nel vedere il cerotto.

    "Ohmygod!" Dawn perse un battito e con l'indice indicò entrambi, prima uno poi l'altro, senza sosta e con tono accusatorio. "Ohmygod!"

    "Cosa?" Buffy si accigliò.

    Dawn guardò prima il collo della sorella, poi la bocca del vampiro ed infine la mano di quest'ultimo che era un pò troppo rossa per essere un morto.

    "Ti sei lasciata mordere da lui." Dawn spalancò gli occhi a Buffy e poi si rivolse a Spike. "Hai morso mia sorella? E tutte le cose che ti ho detto l'altra sera, e le tue promesse…"

    "Dawn…" Buffy sospirò e cercò di far capire la sorella, ma lei la interruppe.

    "Ti ha fatto male?" Si avvicinò alla sorella per accertarsene, muovendo le braccia in aria come impazzita. "Come è stato? Sexy? Spero lo sia stato, posso vederlo?"

    "Chi sei tu e che cosa ne hai fatto di mia sorella?" Buffy alzò un sopracciglio in direzione di Dawn e Spike si limitò ad alzare le spalle e a sistemarsi meglio sul divano.

    "Eh?" Dawn si accigliò.

    "Io pensavo tu fossi arrabbiata, un vampiro che mi morde e tutto il resto, un pericolo mortale, proteggere la sorella che ami?"

    "Oh, è Spike. Dopotutto l'altra sera lui mi ha promesso che non ti avrebbe fatto male." Dawn sorrise a Spike che ricambiò calorosamente.

    "L'altra notte? Non mi avete detto…devo prepararmi." Buffy passò una mano tra i capelli di Spike, scompigliandoli, e poi si diresse verso la camera da letto, ma venne fermata da Dawn.

    "Papà stasera vuole portarmi fuori da sola, con Jane! Voi due starete bene, ne sono sicura. Tutti soli con una grande casa tutta a vostra disposizione." Dawn alzò un sopracciglio verso di lei, Buffy alzò gli occhi al cielo e, guardando oltre la spalla della sorella, vide Spike alzare un sopracciglio verso di lei. Buffy abbracciò Dawn e tornò in bagno.

    "Allora…" Dawn ricadde nella poltrona e si rivolse a Spike. "Che cosa farete stasera tu e mia sorella?"

    Spike si sporse verso di lei e le sussurrò. "Centro commerciale, cioè, porto la tua sorellona a fare shopping. Voglio prenderle un solitario, qualcosa, anche se lontanamente, che possa ricordare un anello di fidanzamento… solo per rendere più veritiera questa storia del fidanzamento."

    Dawn non potè non notare l'emozione di Spike nei suoi occhi nel parlare dell'anello.

    "E' più di questo Spike, io so che tu le piaci almeno quanto lei ti piace. Dalle tempo, sai come sono state le sue relazioni." Toccando la mano di Spike, Dawn ringraziò per non essere ancora legata ad un ragazzo.

    "Grazie briciola, sono solo preoccupato che lei possa reagire come la scorsa volta..." Spike guardò l'anello che le aveva dato circa due anni prima.

    "Oh… L'incantesimo di Willow? Buffy è cresciuta ed è diventata più saggia da quella volta, tra di voi è cresciuto un meraviglioso rapporto ed ora siete pronti ad intraprendere una relazione."

    Spike riprese la felicità dopo le parole di Dawn; sforzando il suo udito potè sentire l'acqua andare ancora nella doccia.

    "Vai avanti…" Le fece segno con la mano di continuare.

    Buffy era invece ritornata in camera da letto lasciando però l'acqua aperta. Si sentì cattiva ad ascoltare di nascosto la conversazione altrui.

    "Stavamo parlando del matrimonio e di altre cose quando lei ha menzionato l'incantesimo e mi ha detto quanto fosse bello essere fidanzati. Ha aggiunto anche che era felice dell'incantesimo poichè era stata la sua unica possibilità di avere un matrimonio a causa della sua chiamata. Mi sono sentita subito male al pensiero di tutte quelle cose che le sono negate dalla nascita."

    Sul letto Buffy sospirava internamente, ricordava quella conversazione avuta con la sorella alcuni mesi prima. Trattenendo il respiro, aspettò la reazione di Spike.

    "Dawn, ti prometto che qualsiasi cosa sia in mio potere per darle una vita normale io la farò, voglio solo che Buffy sia felice, voglio vederla sorridere e ridere. Odio il fatto che lei sia la cacciatrice con un peso constante sulle spalle. Qualsiasi cosa lei abbia bisogno per sentirsi il più normale possibile io farò di tutto per darglielo. Io non sono molto, solo un vampiro innamorato di tua sorella, Dawn, lei è molto di più di quanto io possa dire a parole, lei è il mio universo, lei è il mio tutto. Morirei per lei, lo sai. Il mio amore per lei vale molto di più della mia non-vita." Spike sembrava come in trance, in un mondo paradisiaco, e fu riportato alla realtà da Dawn che lo stringeva a sè.

    Buffy asciugò le lacrime e l'unica cosa che riusciva a pensare in quel momento era di corrergli incontro e di tenerlo tra le braccia, per poi farsi ridire direttamente quelle parole, per così memorizzare ogni cambiamento di emozione negli occhi così espressivi di lui.

    "A Sunny-D ti insegnerò come usare una spada, come mi hai sempre chiesto. Ma non dirlo alla sorellona altrimenti mi impaletta all'istante." Spike vide la felicità sul viso di Dawn appena dopo la promessa.

    Nella camera da letto Buffy scosse la testa alle parole di Spike. Se lui voleva insegnarle qualcosa sulla caccia era cool, ma se lo faceva lei, come ogni grande sorella che si rispetti dovrebbe fare con la sua sorellina, diventava automaticamente noioso.

    "Meglio andare, dopo sali nel salotto? A giocare con quel gioco sui vampiri?" Dawn gli sorrise e lui annuì.

    Quando Buffy sentì la porta chiudersi appena uscita la sorellina, congelò. Quando sentì Spike avvicinarsi alla stanza, corse subito in bagno. Con la coda dell'occhio Spike vide delle orme di piede umido sulla mouquette e alzò un sopracciglio.


    Capitolo 49

    Il vampiro non aveva mai sofferto di una così grave tortura in tutta la sua vita: lei era insaziabile, ogni volta che lui pensava la ragazza stesse per fermarsi, lei trovava in sè una nuova fonte di energia. Tutto quello che poteva fare era provare a portarla in un'altra direzione, ma dopo averci provato una, due, tre volte, aveva capito che non era una buona idea. Non c'era modo di fermarla per quella notte; lei si stava proprio divertendo.

    "Cosa ne dici di questo?" Buffy teneva in mano l'ennesima camicia e Spike alzò gli occhi al cielo, cento anni di tortura sarebbero stati sicuramente meglio.

    Non sarebbe stato male se almeno lei avesse comprato qualcosa, ma continuava solamente a provare e basta gli abiti e lui non poteva fare altro che eseguire ogni comando della cacciatrice: quasi quasi incominciava a rammaricarsi per la sua decisione di portarla a fare shopping.

    "Cosa c'è che non va?" Buffy gli domandò e, quando non ricevette risposta, guardando la sua espressione pensò che forse veramente agli uomini non piace fare shopping. "Vuoi fare una pausa?"

    Spike annuì con entusiasmo e Buffy lo prese per una mano, portandolo alla fontana al centro del centro commerciale. Sedendosi sul bordo, lei lo guardò negli occhi e lui aveva l'espressione di chi è esausto e sta per perdere la pazienza fra pochi attimi.

    "Potremmo tornare a casa?" Buffy gli sorrise e gli toccò incoraggiante il ginocchio, l'ultima cosa che voleva era annoiarlo, la giornata era stata grande, tutto il giorno a riposare vicini sul divano a ridere con Dawn, niente di speciale, ma lei era finalmente felice.

    "No!" Spike la guardò negli occhi, non voleva rovinarle il divertimento e, molto più importante, non le aveva ancora comprato l'anello.

    Aveva visto dei potenziali negozi, ma non c'era stato modo di allontanarsi da Buffy, non la voleva lì mentre lo comprava, così sarebbe stata una sorpresa e poi sarebbe accaduto ciò che doveva accadere.

    "Ho solo bisogno di sedermi un attimo, passerotto."

    "Ti piaceva veramente quel vestitino rosa?" Buffy lo guardò, era il più fragile vestito estivo che avesse mai visto, ma su di lei stava benissimo. Quando lui in risposta fece un basso ringhio, la ragazza capì che approvava.

    "Lo amo, così fragile e delicato che mette in mostra tutte le curve del tuo dolce e caldo corpo." Rispose, continuando con il basso ringhio.

    Buffy gli mise una mano sotto il mento, così da metterlo faccia a faccia con lei. "Allora lo comprerò. Comprerei metà del centro commerciale se potessi…"

    "Problemi di soldi?" Spike vide quell'espressione che lei aveva a casa Summers mentre controllava i conti.

    "Solo un poco, papà ha detto che incomincerà ad aggiungere ogni mese soldi così da permettere a me e a Dawn di restare a Sunnydale, anche se so che lui preferirebbe che noi restassimo qui." Buffy sospirò ed abbassò le spalle sconsolata.

    "Vieni qui." Mettendole un braccio attorno, Spike le fece appoggiare la testa sul suo torace.

    "Ho bisogno di un lavoro." Buffy alzò lo sguardo.

    "Ce ne preoccuperemo quando torneremo a casa, passerotto, non sono Mr. Seguo-le-regole-della-società, ma ti aiuterò se me lo permetti." Spike fece passare le dita attraverso i capelli di lei e ricevette in cambio un gran sorriso sollevato. "E se pagassi l'affitto, ti aiuterebbe?"

    Quando Buffy annuì col capo, il suo cuore ormai fermo cantò di gioia, poichè in un certo senso lei acccettava il suo aiuto.

    Spike le acchiappò la bocca in un bacio delicato e dolce. Quando lui si tirò indietro la vide sorridere e allo stesso tempo pensò che non c'era al mondo creatura più bella che sorridesse così calorosamente.

    Buffy adorava il modo in cui la guardava Spike: come se lei fosse la creatura più bella che fosse mai apparsa sulla terra.

    Cercando nella tasca, Spike tirò fuori una manciata di soldi che divise in due parti, una che poi diede a Buffy, che lo guardava sbalordita.

    "Penso che questa parte possa andare per l'affitto dello scorso mese, così ti potrai comprare qualcosa di bello."

    "Dove hai…" Buffy Guardava incessantemente i soldi e Spike.

    "Hai veramente bisogno di saperlo?" Le sorrise, sperando che l'argomento cadesse nel dimenticatoio.

    "Poker? Tu giochi per soldi?"

    "Solo quando gioco con gli umani, con i demoni di solito…" Spike si fermò, sapendo già la possibile reazione della ragazza.

    "Dillo, Spike." Lei conosceva quello sguardo alla 'meglio non dirglielo'. "E' qualcosa di sporco, vero?"

    "Gattini. Giochiamo per dei gattini." Spike aspettò la reazione di lei, sperando in cuor suo che lei non avesse mai avuto animali.

    "Non aggiungere altro." Lei lo guardò seria per un attimo e poi passò al sorriso. "Io non accetto gattini come pagamento, ma sono sicura che Dawn lo farebbe."

    La prese per un polso e la attirò possessivamente contro di lui per un bacio feroce, lei subitò si rilassò tra le sue braccia.

    "Mmm…" Buffy cercò di prendere un pò di aria per parlare e pensare in modo logico. "La gente ci sta guardando."

    "Allora…" Spike approfondì ancora di più il bacio.

    "Spike…non qui." Lei sussurrò debolmente.

    Il cuore di lei martellava nella gabbia toracica, voleva essere più come lui, fregarsene se la gente li stava guardando, ma la sua linea di pensiero era più di questo tipo - in pubblico dimostrazioni di affetto erano accettabili, in pubblico dimostrazioni di passione la mettevano nel panico totale - poichè era spaventata da quello che la gente potesse pensare.

    Leggendo il suo sguardo, Spike alzò un sopracciglio. "Vieni qui, passerotto. Lasciati andare…" E mentre incominciava a baciarla giù per il collo, Buffy incominciò a respirare affannosamente.


    Capitolo 50

    Lei voleva lasciarsi andare, Dio come lo voleva, ma tutte quelle persone attorno a lei che la osservavano, che li osservavano, pensando a quanto disgustoso fosse. Quando Spike le leccò il collo, si morse istintivamente le labbra, guardandosi attorno vide che le persone li stavano guardando e si sentì stupida. La maggior parte di loro li stavano ignorando e l'altra parte li guardavano gelosi.

    Spike le annusò il collo e lei sentì la mano del vampiro salire fino ad arrivare al suo seno per accarezzarlo gentilmente, roteò gli occhi e gli mise una mano sulla nuca per poterlo avvicinare ancora di più.

    Come l'orologio del centro commerciale suono le 10pm, Buffy si tirò indietro da Spike.

    "Vado a fare dello shopping veloce, forse per comprare quel vestitino che ti piace tanto. Sarò di ritorno tra 30 minuti, okay?" Buffy gli scompigliò i capelli e Spike le sorrise, lei aveva pensato che quel tempo potesse servigli per comprarsi qualcosa.

    Spike guardò Buffy fino a che non scomparve dalla sua vista, per poi mettersi alla ricerca del regalo.


    Fuori da casa, Spike la guardò, non c'erano luci e si ricordò che Dawn gli aveva detto che sarebbero stati soli la sera. Sperò allora per un momento che Buffy avesse in programma qualche bel giochetto.

    Buffy sbadigliò e scese dalla macchina. "Vuoi stare qui seduto tutta la notte?"

    "No, sto solo pensando alla montagna di abiti che hai comprato e alla dovuta sfilata di moda che terrai." Si accese una sigretta e scese anche lui dall'auto.

    "Non posso credere che tu non abbia comprato niente, sei stato seduto alla fontana per l'intera mezz'ora?" Buffy gli ricordava un bambina eccitata.

    "Veramente non ho comprato nulla." Le sorrise e poi si mise una mano in tasca, prendendo il piccolo cofanetto con l'anello, e fu allora che fu sopraffatto dal panico.

    Buffy prese un pò di borse e, dopo aver aperto la porta con le chiavi lasciate dal padre, entrò. Spike prese le restanti borse e pensò che sarebbe stata una lunga notte se non avesse trovato il modo per darglielo.


    Finito di sistemare i vestiti, Buffy andò alla ricerca di Spike e lo trovò nella sala a guardare fuori dalla porta-finestra.

    "Bello." Buffy mormorò e gli si avvicinò, lui stava osservando le stelle e Buffy dovette ammettere che quella notte erano veramente stupende.

    "Idromassaggio…" Spike la guardò, ammiccante.

    "Accendo le luci…" Buffy sorrise e, aperta la porta-finestra, uscì in giardino dopo aver accesso le luci.

    Spike sogghignò e la seguì subito, raggiungendola e vedendola piegata verso il bordo, con una mano nell'acqua.

    "Calda…" Gli sorrise e vide il suo sguardo. "Vuoi cambiarti?"

    "Nudi…" Le ghignò ed alzò un sopracciglio.

    "No… loro potrebbero tornare a momenti." Buffy alzò gli occhi al cielo quando Spike protestò. "Domani usciranno ancora perchè porteranno in città Dawn…"

    Prendendolo per una mano, lo riportò nell'appartamnto e precisamente nella camera da letto, si spogliò ed arrossì quando vide che lui non si perdeva nemmeno un particolare. Spike sospirò quando la vide arrossire, non ce ne era motivo, ma a lui piaceva avere quell'effetto su di lei.

    Spike le palpò il sedere all'improvviso e poi corse via da Buffy, uscendo e saltando nella piscina. Buffy corse subito alla sua caccia ed arrivata alla piscina aspettò che lui risalisse in superficie.

    Quando mise la testa fuori dall'acqua e si passò una mano tra i capelli, Buffy sospirò, lui era ancora più irresistibile se possibile, i capelli tutti in disordine ed un sorriso felice in volto.

    "Vieni?" Buffy accettò l'offerta e lo seguì.

    Voleva però solo sedersi sul bordo così da bagnare solo le gambe, ma Spike non era della stessa idea e la prese all'improvviso per la vita, portandola tutta nell'acqua insieme a lui.

    "Lasciami andare…" Lei rideva e cercava per finta di combattere la sua presa. Anche Spike sorrise e in un'agile mossa la mise di fronte a lui. "Lasciami andare…"

    "Mai…" Il suo sguardo tornò serio e Buffy lo guardò occhi negli occhi, il suo battito cardiaco accelerò e negli occhi di lui potè vedere tutte le emozioni che provava in quel momento il vampiro.

    "Coa c'è?" Buffy gli diede un caloroso sorriso che lo fece sollevare un pò.

    "Ho comprato qualcosa…prima…al centro commerciale…" Il biondo respirò affannosamente e lo sguardo di lei tornò inquisitorio.

    "E' meglio che non sia una cosa rude, Spike." Le gli diede uno schaffetto amichevole sul torace, ma poi vide che lui non stava affatto giocando.


    Capitolo 51

    Lui prese un respiro profondo e tornò a guardarla negli occhi, lei sembrava abbastanza confusa.

    "Cosa c'è?" Buffy lo stava osservando attentamente, lui sembrava nervoso e questo non le piaceva affatto, ora invece aveva un'espressione da piccolo cucciolo smarrito. Accarezzandogli una guancia, la ragazza gli sorrise calorosamente, sperando di poterlo così rilassare un pò. "Spike?"

    "Ti ho preso qualcosa…un regalo…qualcosa per ricordare queste due settimane…pensavo di sarebbe piaciuto qualcosa…non è niente di speciale e se tu…"

    Buffy gli diede uno schiaffo sul petto, voleva veramente sapere cosa fosse quel 'qualcosa'.

    Quando Buffy gli sorrise nuovamente si sentì pronto. Le avvicinò al viso la sua mano sinistra chiusa a pugno e, piano piano, la aprì, permettendo a Buffy di vedere il contenuto.

    Alla vista di un anello d'argento con un cuore al centro, il respiro di Buffy le si fermò in gola. Era bellissimo, guardò Spike con gli occhi che le luccicavano e Spike sogghignò.

    "Veramente… ti piace? Ho solo pensato che quando eravamo stati fidanzati la scorsa volta tu volevi un anello..." Spike cercò di essere casuale e aspettò dalla ragazza la mano per infilarglielo. Quando lei gli offrì la mano sinistra, il vampiro sentì le farfalle nello stomaco.

    Gli tremavano le dita, ma alla fine riuscì ad infilarle l'anello e Buffy, per tutta risposta, lo abbracciò così stretto che se avesse dovuto respirare avrebbe avuto qualche problema.

    Spike le baciò delicatamente il collo, l'anello brillava e lei si sentì esplodere di calore nello stomaco. Non si era mai sentita così felice in tutta la sua vita, non le passava nemmeno per la mente che loro non erano fidanzati, l'unica cosa che sapeva era che si appartenevano l'un l'altro.

    "Lo amo." Gli sussurrò all'orecchio, ammiccante.

    Chiuse gli occhi e ricominciò a combattere contro le sue emozioni: voleva rivelargli i suoi sentimenti, ma non ne trovava le parole. Basta dirlo, Buffy, puoi farcela, sono innamorata di te, Spike…ti prego, resta con me.

    "Spike…" Buffy incominciò, ma le parole le morirono in gola.

    "Cosa c'è che non va, passerotto?" Spike la sentì tendersi, stava trattenendo il respiro e lui non sapeva cosa ci fosse di sbagliato.

    Guardandola in viso si accigliò, stava piangendo e lui non si era aspettato quella reazione da parte sua. "Love, non piangere."

    "Scusa, sono solo felice." Lei si era arrabbiata con sè stessa per non essere riuscita a dirglielo, era così spaventata di fare quel passo? Potè vedere negli occhi di lui comprensione e, guardandosi la mano, sorrise nel vedere l'anello. "E' veramente bello, Spike."

    "Proprio come te." La baciò delicatamente, Buffy sospirò nella bocca di lui e lo strinse a sè.

    Tirandosi indietro, la ragazza vide la mano sinistra di lui, aveva ancora l'anello con il cranio che era stato il loro primo anello di fidanzamento.

    "Ci avevo pensato, ma poi ho scelto per un anello che potevi indossare anche a Sunnydale." Spike la guardò e lei sogghignò.

    Buffy si sentì le farfalle nello stomaco: le aveva preso un anello che poteva sempre indossare, proprio come quello di fidanzamento e, a quel pensiero, le venne da piangere dalla felicità, ma combattè per trattenere le lacrime.

    "Non lo leverò mai."

    Lui sorrise a quelle parole e sperò che a Sunnydale potessero essere veramente come due fidanzati, ma sapeva anche che ci sarebbero state molte barriere da affrontare: gli amici di lei.

    "Lo spero, è costato una piccola fortuna…"

    "E' un vero diamante?" Sarebbe stato comunque il regalo più bello e prezioso che le avessero mai fatto.

    "Vero diamante, oro bianco…" Spike imitò l'accentò americano. "Certi-fied and genu-ine."

    "Come on, love, mostriamo a tutti quanto sei importante per me." Buffy gli mosse con enfasi la mano con l'anello vicino al viso, ma lui era tutto concentrato e soddisfatto del fatto che lei fosse riuscita a dire la parola 'love' senza soffocarsi.

    Quando lo guardò le scappò un sogghigno, le era venuto naturale dirlo. Ora doveva trovare un modo per mettere insieme 'Io' e 'Te', ma era un inizio.

    Capitolo 52

    Buffy piombò dietro la porta di ingresso e si mise a sventolare la mano di fronte al volto di Dawn, Spike giurò di non aver mai visto la ragazza sorridere così felicemente e calorosamente, era come se si sentisse al settimo cielo.

    "E' bellissimo, ben fatto William." Dawn sogghignò in direzione di Spike, il quale alzò le spalle come per dire 'niente di grande', solo quando vide Buffy si ricordò che entrambi erano vestiti con dei costumi da bagno.

    Spike si sentì subito a disagio così vestito davanti ai genitori delle ragazze, Buffy se ne accorse e si mise a ridere.

    Lei rideva ancora quando mostrò al padre l'anello, il quale sorrise alla figlia e a Spike come a comunicare al vampiro che era felice che stesse al fianco della figlia: il biondo gongolò e lo fece anche il suo cuore ormai fermo.

    "Quello che la mia piccola Buffy ha sempre voluto." Hank accarezzò la guancia di lei. "Ricordo quando avevi dodici anni, stati programmando il tuo matrimonio come una bambina, hai detto che non volevi un anello semplice. Ti chiesi cosa intendevi, ti ricordi cosa mi ha risposto?"

    Buffy si sentì infiammare dalla vergogna e sperò che Spike non se ne accorgesse. "Risposi che volevo che riflettesse l'amore vero, tu mi dissi che ero divertente."

    Lei guardò di striscio Spike, lui le stava sorridendo dolcemente e lei sospirò in risposta, l'anello che lui le aveva donato rifletteva il suo vero amore, non c'era niente che potesse dimostrare l'amore vero più di quel cuore di diamanti.

    "Dissi che eri divertente perchè eri così critica."


    Buffy desiderava sapere cosa stava facendo il vampiro, erano ormai quindici minuti che era seduto nel loro soggiorno. Sapeva ormai che il ragazzo ci metteva dieci secondi per bere il suo sangue e non poteva guardare la Tv poichè era ancora in camera da letto. Finì di lavarsi i denti ripensando a Spike, quando vide il riflesso della sua macchina fotografica digitale nello specchio.

    "Ciao Spike." Buffy scosse la testa, ammirata da come lui potesse ancora prenderla alla sprovvista oltre i suoi sensi di cacciatrice.

    "Love." Lui sogghignò mentre lei si girava per guardarlo. "Sembri un pò infastidita."

    "Smettila di fotografarmi." Lei rimise a posto lo spazzolino e continuò a guardarlo imbronciata, Spike dal canto suo ripose la macchina e le cattutò le labbra in un bacio.

    Quando lui si tirò indietro, lei riprese a sorridere, poi uscì e lui si tolse l'accappatoio. Tornando in camera, la trovò che indossava una camicia da notte di raso, ringhiò dolcemente e riprese in mano la macchina.

    "Spike." Gli ringhiò questa volta lei contro. "Non fotografarmi."

    "Non fotografie, un filmato." Sogghignò e si ritrovò con una sberla sul braccio.

    Filmò mentre lei andava sotto le coperte non riuscendo a smettere di ridere, era un divertente video di Buffy e sperò che lei lo tenesse come ricordo di LA.

    "Buffy…"

    "Hmm Spike?" La cacciatrice si rialzò ed andò ad accendere la Tv.

    "Sei bellissima." Spike le sorrise, lei era veramente la più bella creatura che lui avesse mai visto, e ne aveva viste di cose nella sua vita.

    Buffy arrossì e corse sotto le coperte, lui conosceva bene il modo di farle cadere le difese. Così lei tornò in tono confidenziale e sorrise alla macchina digitale.

    "Sei anche tu molto carino."

    "Non carino." Spike le ringhiò contro e si mise a scuotere la macchina da parte a parte come per dire 'no'.

    "Non carino? Okay… che ne dici di… prepotentemente sexy?" Quando lui sogghignò, lei si rese conto di quanto le faceva piacere farlo sogghignare, ciò voleva dire che lui era felice e di conseguenza lo era anche lei.

    Spike ringhiò ancora scendendo sotto le coperte a fianco a Buffy e quest'ultima dovette riconoscere che invece, il suo ringhiare, la eccitava e lo rendeva l'uomo più sexy che avesse mai visto. In definitiva, la ragazza capì che ogni comportamento del vampiro faceva breccia nel suo animo femminile.

    "Mmmm sexy." Buffy gli sorrise e, prendendolo con un braccio per la nuca, lo attirò a sè per un dolce bacio.

    "Non dimenticartelo." Aumentò l'intensità del bacio fino a farlo diventare feroce: Buffy lo trovò irresistibile.

    Buffy lo abbracciò ancora più strettamente attorno al collo e gemette quando lui la spinse per le spalle contro al letto ed incominciò con una mano a torturarle il seno, fino a scendere giù per lo stomaco. A quel punto la ragazza gelò di colpo, lo spinse via e guardò spaventata la macchina.

    "Sta continuando a registrare?"

    "Forse." Lui sogghignò e lei scese dal letto per andare a prendere la macchina e, quando vide che era ancora accesa, ebbe un brivido e la spense velocemente.

    Quando lui la guardò implorante, Buffy scosse il capo in segno di disappunto: c'erano cose che dovevano non essere filmate, una cosa erano ad esempio lei e Spike che si davano da fare.

    Rialzandosi, la bionda rimise via la macchina e non potè fare a meno di ridere per la faccia delusa di Spike e pensò che forse, un giorno, ma solo un giorno, lui forse avrebbe potuto filmarla in quel modo...senza sorelle ed amici tra i piedi. Buffy si fermò di colpo quando si rese conto che stava pianificando il suo futuro col vampiro. Prendendo un profondo respiro si rese conto che puzzava di cloro.

    "Sto andando a fare una doccia…" Buffy si sentì calda dentro quando lo vide istantaneamente alzare un sopracciglio e una parte di lei sperò che lui stesse pensando che lei stesse pensando che loro due avrebbero potuto avere un lungo e rilassante bagno caldo.

    Capitolo 53

    Avviandosi verso il bagno, lei si fermò sulla porta e si tolse la camicia da notte, lasciando che il raso accarezzasse le sue curve e si afflosciasse ai suoi piedi. Quando sentì Spike ringhiare e sul suo viso si formò un sorriso trionfante, solo allora si sentì pronta per la doccia. Entrò in bagno, nella doccia e si lasciò riscaldare dal vapore.

    Sedendosi sul letto, il vampiro riprese in mano la macchina e si diresse verso il bagno ed alla porta che Buffy aveva lasciato aperta. Accendendola, filmò la silouette di Buffy che si intravedeva dal vetro appannato. Rimase affascianto dai movimenti sensuali di Buffy che poteva intravedere.

    Ringhiando, fermò la registrazione e buttò la macchina sul letto. Spogliandosi, toccò la maniglia con una mano, aspettando un segno di lei.

    "Vieni dentro, Spike." Buffy poteva sentirlo lontano un miglio, sapeva che lui l'aveva ripresa, ma non le importava molto--non poteva aver visto molto.

    Appena la porta si aprì velocemente, Buffy si allontanò un pò da Spike, non l'aveva mai visto così affamato--non per il sangue e definitivamente non per lei.

    Leccandosi i denti, lui serrò la mascella e si fermò sotto l'acqua di fronte a lei. Buffy sospirò e lui la pressò duramente contro il muro. Inalò profondamente l'odore di lei e fece scorrere la lingua sopra le sue labbra come per mostrarle. Il respiro di Buffy le si serrò in gola per quanto predatore lui sembrasse--si sentiva come se stesse per essere divorata.

    Spostando la testa all'indietro, lui la inclinò di lato e serrò nuovamente la mascella, socchiuse gli occhi verso di lei, che saltò leggermente appena sentì la mano di lui, pressata pesantemente sul suo stomaco, scendere.

    Non l'aveva mai visto così, durante tutta quella settimana era stato in modalità dolce e divertente, ora lui era più in modalità cattivo ragazzo e, Dio, la rendeva calda. Le piaceva quando era gentile, ma ora era davvero eccitante. Buffy gli sorrise, la notte perfetta era veramente la notte del regalo dell'anello di fidanzamento.

    Spike la mise in silenzio mettendole una mano sulla sua femminilità ed inserendo due dita, lei sussultò e si morse il labbro inferiore. Chiusi gli occhi, Buffy si lasciò andare, le dita che le donavano un immenso piacere.

    Tirate fuori le dita, accarezzò con piccoli cerchi il clitoride. Mentre le dita di lui prendevano il tempo, lei si leccò le labbra. Lui la spinse ancora di più contro il muro così da eliminare ogni distanza tra loro. Buffy spinse i fianchi contro la sua mano per averne di più.

    Spike sogghignò alla vista della sua piccola cattiva ragazza che diventava così calda per lui e che si stava lasciando andare verso l'oblio.

    Quando lei incominciò a cadere debolmente, Spike la prese fermamente per la vita e la spinse ancora di più contro le mattonelle.

    "Spike…" Buffy si lamentò involontariamente per la forte presa contro il muro.

    "S'okay baby, ti ho presa." Spike fece le fusa nel suo orecchio e lei richiuse gli occhi--il freddo corpo di lui, pressato contro il suo caldo, la stava mandando in paradiso.

    Alla presa di lui sulla sua vita, Buffy divenne subito cosciente di quanto quelle sue dita nella sua carne morbida la facessero stare bene. Il suo battito cardiaco e il suo respiro accellerarono, voleva che lui la tenesse più strettamente, voleva sapere quanto forte lui potesse essere.

    "Più stretto…" Lei aprì gli occhi e lo guardò, lui era accigliato, non certo di quello che lei avesse detto. Cercò di ripetere la frase tra i denti serrati. "Tienimi più stretta…"

    Sorridendo debolmente, Spike socchiuse gli occhi in direzione di Buffy: quella ragazza continuava sempre a sorprenderlo.

    "Baby vuole di più…" Testando la sua teoria, se la spinse ancora di più contro di lui, facendole vibrare ogni più piccola cellula--se lei voleva di più, lui glielo avrebbe dato.

    "Dio sì…" Buffy lasciò cadere la testa all'indietro e sospirò, si concentrò sulla mano di lui e su quello che le stava facendo.

    "Vuoi di più… piccola…" Facendo scivolare le sue dita fuori la sua apertura, Spike si tirò un pò indietro per poi riportarle dentro ancora. Lui sogghignò e lei gemette.

    Accarezzando il clitoride con il pollice, Buffy per aumentare il piacere strinse i muscoli, e Spike andò in estasi.

    Lui perse quasi la concentrazione: lei era così stretta, calda e stretta, bagnata e calda e stretta, per lui. Mordendosi il labbro, cercò di focalizzare il viso di lei, che stava gemendo e con le mani cercava un appiglio per tenersi.

    Prendendole i polsi fermamente, lui le portò giù fino al suo membro. Buffy aprì di scatto gli occhi e sogghignò, le sue dita bagnate che lo stavano eccitando. Chiudendo gli occhi, lui serrò la mascella e con la mano libera si appoggiò al muro.

    Tirando ancora fuori le dita, lui la accarezzò velocemente, sempre di più. Spostandosi un pò, Buffy strinse le dita attorno al suo membro facendo cresce il suo calore nello stomaco, cercava di ricompensarlo dandogli il più piacere possibile.

    E lui stava provando veramente molto piacere: bocca socchiusa ed espressione in estasi. La sua piccola calda mano lo stava lavorando per bene e lui si concentrò per farla stare il più bene possibile.

    Riportando le dita dentro di lei, le accerezzò il clitoride con il pollice e cominciò a tirare fuori ed ancora dentro le dita, pensando che quello fosse lui dentro di lei, circondato da lei. Buffy aprì gli occhi e lo strinse più fermamente, incontrando gli occhi di lui sorrise, lui era concentrato ma vedendola sorridere non potè fare altro di sorridere. Lei non poteva resistergli e il suo battito cardiaco accellerò.

    Lasciandosi andare alla sua mano, lo prese per la nuca e lo avvicinò per un bacio. Spike le accarezzò i capelli e le morse il labbro inferiore dopo averlo succhiato. Passando ai baci lungo la mascella, Spike si abbassò fino alla gola, dove si fermò.

    "Spike…" Buffy chinò la testa da un lato, ogni secondo che passava la stava portando verso il burrone, lui era chiuso su di lei, lo sapeva.

    Pompandolo più velocemente, lei sogghignò mentre lui le baciava e succhiava il collo.

    "Buffy… Dio Buffy… B… ffy!" Chiudendo gli occhi di scatto mentre veniva, Spike fu schiaccato da Buffy contro il collo di lei.

    "Spike…" Buffy gemette debolmente, lo voleva, ne aveva bisogno. "Mordi… me…"

    "Eccitato… piccolo… passerotto…" Spike sogghignò e prese il volto della caccia, la morse leggermente e poi riprese il volto umano succhiandole dal collo.

    Succhiando dal suo collo sempre di più, lui sentì le ginocchia di lei cedere, così la prese per la vita e prese a muovere più velocemente le dita dentro di lei.

    Aprendo la bocca, Buffy ansimò pesantemente, era in paradiso per sentirsi così bene. Prendendendo un profondo respiro, sapeva che prima o poi sarebbe collassata: lui che le succhiava il collo e muoveva le dita dentro di lei. Venne e fu così inebriante che le forze la abbandonarono e cadde al suolo, portando Spike con lei.

    "Spike…" Buffy gemette aspettando che lui smettesse, ma il vampiro non lo fece.

    Continuò a succhiarle il collo e a muovere le sue dita, lei non ebbe il tempo di registrare il fatto che lui non si era fermato che esplose in un altro potente orgasmo, più incredibile del primo. Buffy si sentì come se qualcuno l'avesse portata improvvisamente in paradiso per poi sbatterla all'improvviso sulla terra e non riuscì a trattenere un grido che sarebbe stato capace di far cadere l'intera casa.

    Quando riprese il contro del suo collo, si tirò su e solo allora si accorse che stava venendo senza fine nella mano di lui che, invece di essere imbarazzato come lei, rideva di soppiatto.

    "Allora la piccola ragazza di papà è una grande urlatrice." Lui sogghignò e gli occhi di lei si allargarono clamorosamente.

    Guardando giù alle sue cosce, Buffy si accigliò, stavano tremando ed erano definitivamente fuori controllo e pregò di restare per sempre sotto quella doccia calda.

    "Sei a posto?" Spike inclinò la testa di lato e fisso le cosce della ragazza, sorridendo nel vederle tremare. "Hai bisogno di una mano per alzarti?"

    "Non penso che lavoreranno ancora." Buffy disse con voce calma e seducente.

    "Non vuoi più farlo passerotto?" Spike si accigliò e spaventò subito dopo la frase di lei.

    "Le mie gambe… penso che tu mi abbia rotto qualcosa." Lo guardò, sorridendo per la sua paura di poco prima.

    "Calmati Buffy, staranno bene nel giro di pochi minuti....o, giudicando dal tuo urlo supersonico, nel giro di poche ore." Si lasciò andare ad una risata che poi coinvolse anche Buffy.


    Capitolo 54

    "Lei non ti ama, maledetto idiota." Spike ringhiò verso la Tv, era passato mezzogiorno e Buffy stava ancora dormendo nell'altra stanza.

    Lui in quel momeno stava guardando Dawson's Creek, Pacey stava aprendo il suo cuore a Joey mettendosi alla berlina. Inclinando la testa di lato, Spike si accertò che Buffy stesse ancora dormendo e, quando ne fu certo, potè continuare a rilassarsi. L'ultima cosa di cui aveva bisogno era che Buffy lo scoprisse a guardare quella serie, dovendo poi fare mille salti mortali per spiegarsi e cercare di non perdere la sua immagine di cattivo ragazzo.

    Alzato, Spike prese uno degli ultimi sacchi di sangue e si avviò in cucina. Versando il sangue in una tazza, la mise poi nel microonde, mettendo i minuti e premendo start. Alzò un sopracciglio e sperò che ci mettesse poco a riscaldarsi per ritornare in tempo, prima che Buffy si fosse svegliata.

    Quando fu riscaldato, bevve tutto in un sorso e, dopo aver lavato la tazza, tornò nell'annesso. Trovò Buffy che sbadigliava davanti alla Tv.

    "Stavo incominciando a pensare che avresti dormito l'intera giornata." Spike si avvicinò alla bionda e le sorrise mentre lei gli circondava la vita con le braccia.

    "Stavi guardando Dawson's?" Buffy lo fissò.

    "Certamente no." Spike si accigliò e, dopo essersi sedutosul divano, la osservò prendere una bottiglietta d'acqua dal frigo. "Dawn è passata un momento a farmi compagnia perchè dopo deve andare. Lo sai che in questi giorni è sempre occupata?"

    "Yep." Buffy si mise comoda sul grembo dell'inglese.

    "Proprio come te alla tua età. Ricordo quando ti vidi la prima volta, dovevi avere quanto? 16 anni o giù di lì?"

    "Ed il punto è...?" Lei alzò un sopracciglio in attesa.

    "Niente, solo ricordi felici." Spike sospirò e Buffy gli diede una pacca sul braccio. "Cosa? Tu stavi ancheggiando, tutta sudata e sexy, e sembrava che stessi facendo più un rituale di accoppiamento che un ballo."

    Quando gli occhi di lui presero un'espressione spersa, Buffy si accigliò e scosse la testa--come se lei potesse leggergli nella mente.

    "Spike, smettila di pensare."

    "Cosa?" Spike indossò la maschera dell'innocenza.

    "So cosa stai pensando ed è disgustoso."

    "Niente di disgustoso nel tuo corpo accaldato e sexy che ancheggia vicino al mio. Una piccola e ribelle cacciatrice scolara che aspetta solo che il suo ragazzo cattivo la porti verso l'oblio…"

    "Spike!" Buffy si alzò di scatto. "Sei disgustoso!"

    Spike sorrise e con la lingua si leccò le labbra. "Non ho sentito lamentele la scorsa notte, passerotto."

    "Io non sono la piccola e ribelle Buffy scolara." Buffy si leccò anche lei le labbra e si risedette sul grembo di lui. "Io sono la piccola e cattiva Buffy, tutto il tempo corrotta da un gran cattivo."

    "La mia piccola e cattiva Buffy." Spike se la portò vicina e prese possesso della sua bocca in un bacio famelico.

    Buffy sorrise dentro di sè, adorava quelle parole--lei era la sua Buffy, la sua ragazzina, la sua baby. Più lui lo diceva, più lei lo voleva risentire e più lei trovava coraggio per poi confessargli i suoi sentimenti.

    "Il mio cattivo Spike." Buffy vide che lui la guardava affascinato ed il suo cuore perse un battito. "Cosa facciamo oggi?"

    "Porto la mia fidanzata fuori la sera, mangiamo qualcosa, ci divertiamo…" Lui alzò un sopracciglio facendo ridere Buffy--il bravo Spike aveva pianificato tutto.

    Scendendo giù dal suo grembo, Buffy si sedette sul divano e appoggiò la testa sul petto di lui che invece la circondò con un braccio.

    "Okay, allora usciamo, ci divertiamo e ridiamo, mangiamo del cibo, ci ubriachiamo un pò e poi cadiamo addormentati perchè siamo troppo stanchi per stare svegli un attimo di più?" Buffy alzò la testa per guardarlo in viso.

    "Suona bene." Le baciò il collo leggermente.

    "Anche a me, amore. Ma adesso noi ci riposiamo un pò qui e tu mi racconti dove sono arrivati con Dawson's…" Buffy sorrise cattiva.

    Spike congelò spaventato: eppure lui l'aveva sentita russare.

    "Potremmo cominciare da…" Buffy si fermò e continuò, cercando di imitare al meglio l'accento inglese. "…'Lei non ti ama, maledetto idiota'."

    Spike ringhiò: adorava sentire che lei stava incominciando a parlare come lui.

    Capitolo 55
    "Arceri. Stupidi soldati." Buffy ringhiò mentre Spike la batteva per la quinta volta al gioco del tiro con l'arco. Il tipo dietro il bancone li guardava nervoso, sperando che presto se ne sarebbero andati, nessuno mai aveva battuto il suo gioco per cinque volte di fila.

    Spike alzò gli occhi al cielo e la guardò con il sopracciglio alzato, non aveva mai realizzato prima quanto potesse essere irritata quando perdeva.

    "Sai qual è il tuo problema, dolcezza?" Spike mise giù l'arco e si incamminò, poi si fermò ad accendersi una sigaretta per aumentare l'effetto drammatico.

    "Dimmi?" Buffy guardò la montagna di giocattoli e si accigliò.

    "Sei troppo maledettamente attenta a cercare di vincere tutto il tempo, non riesci così a divertirti, tu sei come…" Spike serrò la mascella e si fermò per prendere un tiro dalla sigaretta.

    Buffy cercò di ignorarlo, concentrandosi un momento sui capelli poichè sapeva che lui la stava provocando.

    Guardandola, Spike pensò realmente che lei non lo stesse ascoltando poichè, curiosa com'era, lo avrebbe già invitato a finire la frase. Era assorta nei suoi pensieri, ma quando sospirò gli angoli della bocca dell'inglese si curvarono in un sogghigno.

    "Come che cosa, Spike?" Buffy socchiuse gli occhi, sconfitta per l'ennesima volta.

    "Viziata…piccola…monella." Spike sogghignò e riuscì a spostarsi appena in tempo per non essere centrato dal pupazzo che Buffy gli aveva lanciato contro e che gli era stato regalato da lui al gioco di prima.

    Mentre si stava ricomponendo fu assalito da Buffy, che con uno sgambetto lo fece cadere al suolo. Aprendo gli occhi, lui la vide che era a cavalcioni su di lui con un sorriso trionfante.

    "Ritira quello che hai detto." Il vampiro cercò di spingerla via, ma lei lo fermò prendendolo per i polsi e schiacciandolo ancora di più a terra.

    "Bene...bene…" Spike mosse lentamente i suoi fianchi contro quelli di lei, ma lei non si lasciò influenzare, anzì, aumentò la presa. "Tu sei creatura più erotica che io abbia mai visto, ora lasciami andare."

    "E?".

    Lui cercò di leggerle lo sguardo e, quando ci riuscì, potè solo sospirare. "E ritorneremo al gioco degli arcieri, ma in mia difesa dico che le frecce di legno mi rendono nervoso, non è giusto."

    Buffy si alzò e si ripulì dalla polvere.

    "Non preoccuparti, non ti impaletterò." Gli diede una mano ad alzarsi. "Però io ti ho visto usare una balestra e non mi sembravi molto nervoso."

    "Perchè è differente se io sono l'unico ad averla." Spike si ripulì e le sogghignò.

    "Scusa, scusa, hai paura che io ti possa battere?" Buffy lo prese per mano e lo riportò al gioco.

    "Non molto, ho visto che famigliarità hai con le armi da tiro…" Spike rise e scosse la testa, nel corso degli anni aveva imparato che provocare Buffy era divertente perchè lei non voleva lasciare mai agli altri l'ultima parola.

    "E con questo cosa vorresti dire?" Lo guardò con occhi di fuoco, lo sapeva che lui la stuzzicava solo per divertirsi e prendersi gioco di lei, ma era più forte di lei, non riusciva a fermarsi, non voleva perdere. Poi Spike era il suo più grande critico e questo la mandava fuori di testa.

    "Oh niente, solo ricordo che accidentalmente tu mi hai quasi colpito con una freccia mentre stavamo facendo una ronda."

    "Chi ha detto che era un incidente?" Buffy gli lasciò andare la mano e gli si mise davanti, sorridendo trionfante quando lo sentì sbuffare.

    "Oh bene, una cosa molto dolce da dire al proprio fidanzato." Spike ringhiò e si mise a camminare dietro di lei, sorridendo alla vista del suo ancheggiamento.

    "Meglio di cinque?" Buffy si girò a guardarlo dopo aver preso l'arco, ma a vederlo sogghignare si accigliò. Poi si ricordò che lei gli stava camminando davanti... "Meh!"

    Spike intanto si era lisciato i capelli, sogghignando maligno.

    Avvicinatasi, Buffy fece scorrere le dita tra i capelli di lui per fare risaltare quei riccioli che lei tanto amava. Soddisfatta del risultato, gli mise una mano dietro la nuca per attirarlo giù per un bacio.

    Buffy e Spike si baciarono profondamente. Le loro lingue battagliarono e le loro mani arrivarono ad impossessarsi di ogni punto del corpo dell'altro, non si sarebbero staccati tanto presto se non fosse stato per....

    "Allora volete giocare o no?" Il tipo dietro il bancone disse spazientito.

    "Um, sicuro…ci scusi." Spike si ritirò dalla ragazza mentre lei si ricomponeva.

    Spike non potè fare a meno di ridere da quanto lei era arrossita; era così arrossita che quasi stava andando a fuoco. Spike pagò il ragazzo impaziente per poi dopo sistemare il suo primo dardo.

    Buffy stava invece lottando con il suo, lo aveva fatto milioni di volte, ma ora era troppo nervosa. Decise di rilassarsi. Stupide labbra di Spike, stupido arcere, stupido arco. Questa era la linea di pensiero della cacciatrice in quel preciso momento.

    Spike stava per aiutarla, quando lei si girò di scatto dall'altra parte, arrabbiata, e dopo aver fatto un respiro profondo riuscì finalmente a posizionare il dardo correttamente. Si girò con un sorriso trionfante.

    "Su iniziamo." Buffy lanciò un'occhiata di nascosto al vampiro e corrugò la fronte.

    Capitolo 56

    Spike alzò un sopracciglio guardando Buffy. Mancava ad entrambi un dardo ed era quello decisivo.

    Il vampiro si fermò a pensare un momento: aveva due possibilità...mettere in mostra la sua grande abilità ed essere ancora una volta il vincente...o lasciarla vincere...

    Guardandola un'ultima volta le fece un gran sorriso e poi sparò l'ultimo dardo.

    Lei sapeva che lui aveva intenzionalmente mancato il centro, ma ciò non le limitò la felicità di poter finalmente vincere. Buffy socchiuse gli occhi, prese attentamente la mira e schioccò anche lei il suo ultimo dardo.

    Colpito perfettamente in centro, Buffy mise giù il fucile e si mise a gongolare allegramente. Spike sorrise leggermente--perdere intenzionalmente era stato brutto, ma, se il fine era di renderla felice, ne era valsa la pena.

    "Andiamo Diana, mangiamo." Spike la attirò a sè e le mise una mano attorno alle spalle, per poi condurla attraverso tutti i ristoranti della promenade.


    Venti minuti dopo e Buffy aveva congedato la maggior parte dei ristoranti. Mentre lei si imbronciava guardando il menù del penultimo, Spike guardò l'ultimo, alzò un sopracciglio e sorrise.

    "Buffy?" Spike, dietro di lei, le mise le braccia attorno alla vita, facendo rimanere il mento sulla spalla di lei.

    "Yeah?" Buffy si voltò verso di lui; le piaceva il sentirsi così abbracciata a lui.

    "Cosa ne dici di cibo cinese, conversazione, sedersi sulla spiaggia, guardare l'oceano?" Aspettando la reazione di lei, sentì che il suo battito cardiaco accelerava.

    "Suona bene." Buffy sorrise calorosamente e gli schioccò un bacio sulla guancia.


    Seduti sulla spiaggia, Spike era riuscito ad accendere un piccolo fuoco, Buffy era seduta vicino a lui e stava aprendo il suo biscotto della fortuna.

    "Allora, cosa ha in programmazione il fato per Buffy?" Spike disse mentre si preparava anche lui ad aprire il suo biscotto.

    "Apparentemente troverò l'amore in un posto bizzarro." Buffy sorrise. O persona. "Te?"

    "Sono destinato ad essere fortunato, cosa giusta per me." Spike si sporse per baciare Buffy e poi si mise a giocare con i suoi bastoncini cinesi.

    Buffy glieli rubò e ci giocò nella sabbbia, Spike si accigliò e lei gli fece la linguaccia.

    "Hey, così li rovini."

    "Bene, sono tuoi." Buffy sogghignò e ritornò a giocare nella sabbia. Le piaceva stare in spiaggia vicino a lui, a divertirsi con lui.

    Spike allora prese i bastoncini di lei e si mise anche lui a giocare con la sabbia. In particolare scrisse qualcosa che confermava che lui conosceva i sentimenti che lei provava per lui.

    Scritto nella sabbia c'era 'Buffy ama Spike'. Buffy prese a scrivere anche lei 'ama Buffy' e così si poteva leggere 'Buffy ama Spike ama Buffy'. Spike si accigliò e la fissò.

    "Palindromo, la versione di Buffy." Buffy sorrise imbarazzata e la bocca si Spike prese la forma di una silenziosa 'o'.

    Il vampiro era un pò confuso perchè non capiva che cosa lei intendesse dire con la sua ultima versione della scritta, ma era sicuro che se lei non lo avesse amato avrebbe sicuramente trovato il modo per tirarsi indietro. Rise e si stese sulla schiena a guardare le stelle. Non voleva forzarla, forzare Buffy era sempre una brutta idea.

    "Ti piace l'oceano?" Buffy lo guardò con occhi sognanti.

    "Non l'ho mai visto da umano. La prima volta che l'ho visto alla luce del sole è stato nel tuo video."

    "Veramente? E' un pò triste." Buffy si rattristò e lui prontamente si tirò su.

    "Pfft, è meglio di notte, è più bello e misterioso."

    "Come te." Buffy gli accarezzò una guancia e ricordò che la prima volta che lo aveva visto alla luce del sole non era stato uno dei loro migliori momenti assieme.

    Spike sorrise e continuò ad osservare l'oceano. Per stagli più vicino, Buffy lo prese per mano e lasciò accoccolare la testa sulla spalla dell'inglese. Sospirando ebbe l'attenzione di lui.

    "Cosa c'è che non va, baby?" Spike spostò la testa di lato per guardarla negli occhi.

    "Nessuno mi darà mai un lavoro." Buffy borbottò, era stupido pensare a ciò in quel momento, ma quello era un vero problema da affrontare.

    "Hey, non pensarla così passerotto, troverai qualcosa." Spike le scrollò la spalla per farle forza, ma si accorse subito che se avesse lasciato la conversazione così in sospeso lei lo avrebbe ucciso.

    "Ascolta, potrebbe essere una pessima idea, ma tu potresti essere brava a buttar giù della note velocemente, lo so che la vendita al dettaglio non fa per te…"

    "Cosa Spike?" La voce di Buffy aveva una nota di sospetto, se lui stava per dire quello che lei pensava lui stesse per dire, perchè non era raro che lei e Spike avessero la stessa linea di pensiero, allora non sarebbe stata una brutta idea.

    "Magic box?" Spike si fece piccolo per una sua possibile reazione sbagliata, ma lei gli stava già sorridendo. "Stavi pensando la stessa cosa?"

    Buffy annuì, forse non sarebbe stata una brutta idea, Giles era lì e lei sarebbe stata subito reperibile in caso di Apocalissi all'orizzonte. Sembrava che questa fosse la sua unica possibilità. In più c'era il bonus di Spike e delle sue scorribande nella cantina del negozio per rubare; forse lei avrebbe potuto addirittura fargli pagare qualcosa. Buffy sogghignò al pensiero e solo dopo si rese conto che Spike la stava osservando con il sopracciglio alzato.

    "Stavo solo pensando." Buffy cercò di risultare innocente.

    "Non dirmelo, piccoli pensieri cattivi." Portandola a sè, Spike la baciò, godendo del contrasto tra la bocca calda di lei e quella fredda dell'opzione vampiro.

    Quando si allontanarono, Buffy lanciò uno sguardo al suo orologio, erano le 11pm passate e cominciava a diventare freddo.

    Alzatosi, Spike si tolse lo spolverino e lo porse a lei. "Vieni passerotto, andiamo a casa."

    Buffy si alzò e gli sorrise, non poteva credere che lui le stesse offrendo il suo spolverino, il suo prezioso spolverino. Lui l'aveva lasciata sedere sulla sabbia perchè non voleva che il suo capo d'abbigliamento peferito si danneggiasse ed ora glielo offriva. Sentendosi bizzarramente onorata, Buffy lo indossò e sospirò quando Spike lo tirò stretto attorno a lei.

    Spike sorrise e poi la guardò dritta negli occhi, seriamente. "Non lasciarlo cadere a terra."

    "No sir."

    Camminando lungo la spiaggia a fianco a lui, Buffy sospirò nuovamente, si sentiva come se fosse stata tra le braccia di Spike, il suo confortevole odore che sapeva di cuoio unito a menta e sigaretta. Sorridendo a sè stessa, lo guardò con le mani intrecciate alle sue e, quando le strinse leggermente, lo vide sorridere. Buffy tenne fisso lo sguardo sul profilo di lui; aveva sempre i sensi all'erta per captare qualsiasi segno di pericolo incombente. In quello stesso momento si sentì come se lui fosse sempre stato accanto a lei, tenendola abbracciata a sè. Tutto ciò la faceva stare così bene.

    Quando lo guardò e si sentì protetta, Buffy si sentì riscaldare dentro e senza voce disse: "Ti amo."

    Capitolo 57

    Baciandola dolcemente, Spike chiuse la porta dell'annesso con un calcio e segui la ragazza che lo stava portando nella camera da letto. Lui non poteva negare che in quel preciso momento si sentiva un pò nervoso, come se tutta la tensione fosse esplosa tra di loro. Buffy si allontanò un attimo da lui per prendere un Cd, ma poi riprese a baciarlo.

    Da quanto lei ha tutta questa carica? Spike si accigliò quando lei lo spinse ancora di più verso la camera da letto. Lui in tutti i quei giorni si era dovuto controllare ed ora non era che lei lo stesse facendo.

    Spingendola verso il bordo del letto, le fece perdere l'equilibrio così da poter rubare il Cd dalle sue mani e poi le si allontanò per metterlo sullo stereo. Quando lei lo guardò, ansimò duramente. Ora non c'era possibilità di tornare indietro.

    Spike le si avvicinò lentamente, sorrise quando le vide ancora addosso il suo spolverino. Con mani tremanti glielo sfilò e glielo fece cadere ai piedi.

    Buffy lo guardò negli occhi e le si formò un debole sorriso in volto quando si accorse che lui era nervoso quanto lei. Gli mise le braccia attorno al collo e gli catturò le labbra in un bacio appassionato, sentendo il suo respiro gelido nella sua calda bocca.

    Approfondendo il bacio, Spike prese tra le dita il bordo dei pantaloni di lei e all'improviso la attirò a sè, facendola inciampare e ricadere tra le sue braccia, Buffy rise e si lasciò andare. Lasciandola andare, la prese per la vita e sentì che lei approfondiva ancora di più il bacio con la sua calda bocca, cercando da parte del vampiro molta più complicità. Spike le diede quello che voleva, dischiudendole le labbra con la lingua per poi saccheggiarle la bocca.

    Volendo accarezzarle con le dita la pelle, Spike lentamente le sbottonò la camicetta aprendogliela, fece poi passare le mani dal reggiseno alle spalle per poi torgliere definitivamente la camicia e farla cadere a terra assieme allo spolverino. Facendo ritornare poi le mani al punto di partenza, le sbottonò il reggiseno e sorrise quando Buffy se lo tolse per poi buttarlo in un angolo della stanza.

    Sopsirando dopo che lui le aveva preso il seno tra le mani, Buffy lasciò andare la testa all'indietro, godendo della sensazione della pelle fresca di lui su di lei. Spike le baciò la mascella per poi scendere lungo il collo con le mani ad eccitarle i capezzoli. Buffy incominciò con le dita a sbottonargli la camicia, ma il vampiro preferì strapparsela di dosso. Lei sorrise della sua impazienza e lui scrollò le spalle prima di tornare a lasciarle umidi baci sul collo.

    Mentre le mani del biondo tornavano a torturarle il seno, Buffy fece correre le sue dita giù fino ai pantaloni di lui, dove potè facilmente riconoscere un duro rigonfiamento e questo la riscaldò dentro.

    "Buffy…" Spike mormorò da qualche parte nel collo di lei.

    "Spike…" Lei gli accarezzò i jeans e si morse il labbro.

    Poi gli sfilò la cintura, sbottonando il primo bottone dei jeans, e gli altri gli sganciò in così rapida successione che sembrava che stesserò quasi per saltare via. Spike rise dolcemente.

    Facendogli scendere i jeans, Buffy fece correre la sua mano lungo la lunghezza del suo membro e sorrise a quanto duro e ricettivo potesse essere sotto il suo tocco. Leccandosi le labbra, tolse la bocca di Spike dal suo collo e lo baciò.

    Quando la calda lingua di Buffy prese possesso della sua bocca, Spike realizzò che lei era già riuscita a metterlo a nudo senza che lui se ne accorgesse o partecipasse, ma per lui ora era arrivato il momento di modificare la situazione. Lasciandole i seni con le mani, le sbottonò i pantaloni, poi fece correre una mano sopra le sue mutandine e alzò un sopracciglio allusivo quando sentì quanto lei fosse calda e bagnata.

    Buffy si divincolò dalla restrizione dei pantaloni e riprese a baciarlo. Crollarono insieme sul letto.

    Guardandolo, quando lui le sfilò lungo le gambe le mutandine, Buffy non potè non pensare a come lui si sentisse. Per lei era una cosa monumentale, ma per lui? Era da molto tempo che lui aspettava quel momento, si era perfino fatto costruire un robot perchè lei non voleva essere sua ed ora che finalmente lo ora non sapeva cosa dirgli.

    Spike la guardò e scorse la sua preoccupazione; le sorrise calorosamente. Le si spostò a fianco e poi la attirò a sè, baciandola e facendole cancellare ogni minima traccia di ansia.

    Mentre lui era passato a baciarle il seno, Buffy si lasciò cadere all'indietro, sdraiata, cedendosi a lui con piacere e godendo del desiderio di lui.

    Spike le succhiò un capezzolo, facendo gemere Buffy e sogghignando. Lei socchiuse appena le labbra mentre toglieva le sue gambe da sotto Spike per poi divaricarle, invitandolo a stendersi all'interno.

    Spostandosi e facendo presa con il palmo delle mani, il vampiro si ritrovo sopra di Buffy, tra le sue coscie, e questo lo rese un pò nervoso.

    Spostando lo sguardo verso Buffy, non potè che sorriderle in risposta. Quando lei gli mise una mano tra i capelli e l'altra sulla guancia, lui si sentì subito sciorgliersi dentro, poteva vederle negli occhi di lei tutte le splendide emozione che la stavano riscaldando dentro ed erano tutte per lui.

    Buffy, sentendo che stava arrivando il momento, cercò di rilassarsi mentre lui entrava lentamente in lei per prepararla ad averlo dentro. All'istante Buffy sospirò e entrambi congelarono al sentirsi per la prima volta concretamente una cosa sola.

    Lei sorrise per il sentimento, era perfetto, era come se loro due combaciassero. Spike le sorrise, ricordando quante volte aveva sognato quel momento che ora gli sembrava così giusto.

    Sentendo che lei lo invitata a muoversi dentro di lei, Spike prese il suggerimento e iniziò a sfregarsi contro di lei, sorridendo ai deliziosi movimenti che faceva il seno di lei ad ogni spinta.

    Agganciandogli le gambe attorno alla vita, Buffy gli mise le braccia attorno al collo e lo tirò giù per un bacio, Spike si sentiva in paradiso--il paradiso era in definitiva essere dentro Buffy.

    Baciandola teneramente, lui mise al tempo le spinte con il battito del cuore della ragazza. Buffy mise la testa di lato e ansimò pesantemente, lui si sentiva così bene dentro di lei; sentiva dentro di lei una sensazione crescere al tempo con la potenza delle spinte del ragazzo. Buffy prese ad accarezzargli la pelle della schiena con le dita dei piedi, sentendo i suoi muscoli danzare mentre lui si muoveva dentro di lei: non voleva che finisse, non lo avrebbe mai lasciato andare. Persa nelle sue amozioni, quasi non registrò il cambiamento di tono dello stereo.

    Guardando giù verso di lei, Spike fece correre dolcemente una mano tra i capelli di lei, senza mai rompere il ritmo tra di loro. Buffy si perse nel blu degli occhi di lui, essi le parlavano ed erano pieni di dolcezza, e lei stessa cercò di comunicargli le sue emozioni attraverso il contatto visivo.

    So dear to me
    Always keep me company
    Who needs to go outside
    I will be your silent bride

    Spike tenne gli occhi in contatto con i suoi mentre lei lo guardava, il suo volto caldo e sudato, lei era bellissima e lui era perso in lei-- stava annegando proprio come aveva detto mesi prima.

    I can't take my eyes off you

    "Buffy." Lui sussurrò facendole passare una mano tra i capelli e cercando ancora i suoi occhi, aveva bisogno di sapere cosa lei stesse pensando.

    "Spike." Buffy gli sorrise, l'energia nel suo stomaco che cresceva più le loro anche si scontravano. Toccandogli la fronte, lei sussurrò dentro di lei. Ti amo.

    Nothing ever needs to be said
    You send your message right into my head
    You fill me up when I'm alone
    So soothing is your monotone

    Spike lo vide, lo catturrò e lo prese dentro di sè, tenendo gli occhi fissi in quelli di lei e concentrandosi sulla sensazione che cresceva anche dentro di lui, pronta per essere rilasciata.

    I can't take my eyes off you
    I can't take my eyes off you

    Ringhiando riprese un ritmo veloce e possente e Buffy si arcuò all'indietro, la bocca socchiusa ed il seno pressato al torace di lui. Spike sentì le ginocchia di lei stringere attorno alla sua vita e si abbassò a baciarle il collo, succhiando la pelle sudata e salata.

    Mettendo un braccio dietro la schiena di lei, la alzò verso di lui. Per un momento se lui avesse dovuto respirare non ci sarebbe riuscito, lei lo stava guardando con occhi pieni di tenerezza e calore e lui si rese conto di non essere mai stato guardato così dolcemente in tutta la sua vita e non. In quel momento, sotto di lui, c'era il suo tutto, il suo angelo, e il modo in cui lei lo stava guardando lo rendevano il tutto di lei, non era mai stato amato così prima d'ora.

    I can't take my eyes off you
    I can't take my eyes off you

    "Mia." Lui sussurrò e le accarezzò con una mano la guancia, dolcemente.

    "Mio." Buffy sospirò passandogli una mano tra i capelli.

    Lei gli sorrise, lui le sorrise ed in quel momento fu finalmente certo che lei lo amava. Non era una relazione da fiaba come quella avuta con Angel, questo era vero amore, il vero modo in cui si ama, era doloroso e difficile ma lei non poteva vivere senza di lui, aveva bisogno di stargli vicino sempre. Lei bruciava dentro dal desiderio di lui ma voleva cullarlo teneramente tra le sue braccia. Lei aveva bisogno di lui, lo voleva ardentemente, e desiderava stare tra le sue braccia per sempre, in rifugio, salva dal male. Ma allo stesso tempo voleva proteggerlo, difenderlo dal mondo come lui faceva con lei. Lei realizzò che voleva essere sua come lui aveva sempre voluto essere suo.

    So maybe you're not as real as the others
    But I choose you over all my past lovers
    For they have come and they have gone
    but I can always turn you on

    Catturata dagli occhi di lui, Buffy si sentì come se stesse annegando in lui, soffocata dall'amore e dalla dolcezza che lui le stava mostrando. Spike sospirò e fece diventare le spinte più lunghe e profonde, il battito del cuore di Buffy accelerò mentre lei si stava ormai avvicinando al limite.

    I can't take my eyes off you
    I can't take my eyes off you

    Guardandolo si sentì all'improvviso calma, come trasportata da un vortice in un universo bianco in cui esisteva solo lui. Spike sprofondò dentro di lei, facendola venire in ondate di estasi che raggiungevano ogni più piccolo nervo del suo corpo. Buffy cadde poi subito in una deliziosa sensazione. Guardò il volto di Spike storcersi per poi rilasciare il suo seme dentro di lei e sempre dentro di lei rilassarsi, gli occhi che incontrarono ancora i suoi.

    I can't take my eyes off you
    I can't take my eyes off you

    Mettendo le braccia attorno a lui e facendogli correre una mano tra i capelli. Buffy sospirò profondamente, assaporando la sensazione di lui dentro di lei e della sua fredda pelle a contatto con la sua. Catturò ancora una volta la sua bocca in un bacio gentile.

    TBC *ci stiamo attivando per finire noi la traduzione!*
     
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  7. Spuffy_Mikela
     
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    bellittimaa ancora
     
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  8. katespuffy
     
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    Capitolo 58


    Girandosi su se stessa nel letto, lei si aspettò di trovare Spike, ma al suo posto c'erano solo dei cuscini. Battendo le palpebre per aprire lentamente gli occhi, Buffy sorrise al ricordo della notte appena trascorsa. Non avevano dormito molto, dopo la prima volta si erano assopiti, Buffy con le braccia e le gambe attorno al corpo di lui e Spike ancora dentro di lei con la testa appoggiata sul petto della cacciatrice. Lei amava quel sentimento: sentirsi così in sintonia ed allacciata a lui.

    Buffy sospirò e si coprì con le coperte cercando di scacciare dalla mente il fatto che era ormai arrivato venerdì e, che le piacesse o no, quello che era avvenuto la notte precedente aveva complicato le cose. Tutto quello che ora poteva fare era solo godersi il momento, ascoltò Spike nel bagno chiudere il getto della doccia e canticchiare una canzone dei Ramones (scusate sis, ma questo velo devo proprio dire....dei Ramones non l'ho messo io, ma c'era veramente scritto dall'autrice........io l'adoro...).

    Lui doveva sentirsi proprio come lei, lo sapeva, e l'unica cosa che faceva per sotterrare le sue emozioni a riguardo erano un aserie infinita di commenti sarcastici, che potevano ingannare chiunque, ma non lei. Una piccola parte di lei, no, una grande parte di lei, sperava comunque che lui non cambiasse comportamento e che rimanesse uguale a quello delle precedenti settimane. Come la porta si aprì, le scacciò simili pensieri dall'espressione.

    "Spike!" Buffy gli cinguettò.

    "Sì?" Spike le sorrise calorosamente guardandola mentre si stiracchiava sotto le coperte. La scorsa notte aveva cambiato moltissime volte la sua immagine di perfezione prima di capire che per lui la perfezione era semplicemente Buffy e tutto ciò che la riguardava.

    "Indossi vestiti?" Lei finse di accigliarsi.

    "Sì, è un problema?"

    "Nel mondo di Buffy è illegale essere vestiti, se non sei nudo la gente ti riderà dietro. Ti suggerisco di spogliarti."

    "Lo farò, solo ero un pò affamato ed avevo pensato di poter andare a preparare la colazione, senza contare che Dawn potrebbe arrabbiarsi nel vedermi completamente nudo."

    "Oh, okay." Buffy rise.

    "Hai fame?" Lui alzò un sopracciglio.

    "Famelica." Passandosi una mano sul ventre, i suoi pensieri passarono alla sera precedente e non potè fare a meno di sorridere.

    "Ti preparerò qualsiasi cosa, basta che tu me lo dica."

    "Pancakes e succo d'arancia?" Buffy gli diede il suo miglior sguardo alla 'Sono così dolce'.

    "Pancakes saranno, mia lady." Spike uscì dalla stanza sogghignando.

    Buffy sorrise e lo guardò mentre se ne andava, ma qualcosa continuava a ronzare dentro di lei, dicendole che arrivati a Sunnydale tutto sarebbe stato rovinato--e se non sarebbe successo naturalmente, avrebbero aiutato il fato i suoi amici.


    Spike, continuando a canticchiare, stava rompendo le uova nella cucina. L'unico modo in cui sapeva fare i pancakes lo aveva appreso da Dawn, la quale proprio in quel preciso momento lo stata innondando di domande riguardo la notte precedente.

    "Perchè sei così felice? Non penso di averti mai visto così felice prima d'ora." Dawn gli passò la farina.

    "Forse perchè ho trascorso una fantastica serata con la tua sorellona."

    "Oh." Dawn non prese seriamente la cosa, ma poi spalancò gli occhi. "Voi due l'avete fatto!"

    "Dawn! Sei ancora troppo giovane per pensare a queste cose." Spike si accigliò e si rimise a trafficare col cucchiaio.

    "Sorry, ma io intendevo, tu…cosi felice…? In più, stai preparando la colazione."

    "Bene…" Spike alzò gli occhi al cielo e prese un profondo respiro. "Forse."

    "Ha, lo sapevo." Dawn saltò attorno alla cucina e poi si fermò.

    "Cosa c'è?" Lui la guardò e gli sembrò un pò troppo pensierosa.

    "Spike? Quanti anni hai?"

    "Circa 120." Spike alzò un sopracciglio cercando di capire cosa lei stesse pensando.

    "No, non importano da vampiro, età umana, stupido." Lei gli diede una pacca giocosa sul braccio.

    "28t."

    "Allora tu sei più vecchio di 8 anni di Buffy?"

    "In termini mortali, dove vuoi andare a parare, briciola?"

    "Allora io posso uscire con uno di 8 anni più grande di me?" Dawn lo guardò con aria dolce che si sgretolò velocemente all'aria gelida dello sguardo del vampiro.

    "Per l'inferno maledetto, no che non puoi, in più non penso che tu debba nemmeno uscire con qualcuno." Spike sogghignò e riprese a lavorare.

    Dawn si sedette ad osservarlo cucinare e si incupì subito nello sentire continuare fare sospiri, come se tutta la sua felicità stesse per svanire ad ogni secondo trascorso.

    "Sei preoccupayo?" Dawn si alzò dalla sedia e gli andò vicino, osservando la sua espressione scura in volto che non accennava ad andarsene.

    "Non lo sono." Spike borbottò, non poteva togliersi dalla mente i pensieri della notte precedente, ma lo stavano realmente dilaniando.

    "Tu sei preoccupato che lei non voglia continuare questa relazione a Sunnydale, sei preoccupato che i suoi amici possano portarla a cancellare ciò che c'è tra di voi, io posso leggerti come un libro aperto Spike."

    Quando lui si girò a guardarla, lei capì di aver fatto centro, ma oltre a questo aveva capito che poteva aiutarlo, almeno facendogli sentire che era dalla sua parte.

    "Anche lei è preoccupata Spike, tutto ciò la sta devastando come sta devastando te, non dovreste preoccuparvi invece, siamo stati così tanto tempo lontano dai suoi amici che ormai tutto è già stato stravolto a tuo favore. A casa voi sarete ancora innamorati, un cambio di località non può cambiare questo, Spike."

    "No, ma i suoi amici possono. Li hai visti al lavoro, i loro commenti e le occhiate che le mandano fino a farla impazzire ed a costringerla a fare quello che loro pensano sia meglio per lei. Io li ucciderei se ne avessi la possibilità."

    "Spike! Tu non lo intendi veramente…tu lo stai dicendo solo per sentirti meglio."

    Spike la guardò dubbioso e non certo delle parole della ragazzina ed insieme ripresero a preparare la colazione.

    Dawn prese dal frigo un cartone di aranciata e ne mise un pò in un bicchiere per Buffy. Subitò però si sentì triste per la coppia che era riuscita a trovare l'amore a LA ed a amarsi solo alla fine del viaggio. Non poteva in realtà sapere come sarebbero andate le cose tornati a casa, ma una cosa la sapeva ed era che non aveva mai visto la sorella così felice. Si ripromise allora che avrebbe fatto di tutto per tenere a bada gli amici perchè nessuno, non una persona, doveva mettersi tra sua sorella ed il suo Spike.

    Vedendo Spike guardarla accigliato, si accorse di essere stata un pò troppo sovrapensiero, tanto da aver vuotato l'lintero contenuto del cartone nel bicchiere e, quando questo era ormai stato pieno, sul bancone. Imbarazzata cercò di giustificarsi.

    "Sorry. Ero immersa nei miei pensieri. Parlerò con la gang perchè niente possa disturbarvi, e quando dico niente, è niente."

    "Grazie briciola, ricordami che a casa ti insegnerò a combattere, penso ne avrai bisogno." Spike mise i pancakes su un piatto che depose sul vassoio vicino al bicchiere di aranciata.

    Dawn lo guardò tornare nel loro appartamente, ma, quel senso di tristezza per il povero vampiro che sembrava devastato come se l'intero mondo stesse per crollare, non la abbandonò.

    Capitolo 59


    Spike era seduto sul letto vicino a Buffy e la stava guardando; lei stava russando pacificamente.

    Mettendo il vassoio alla fine del letto, Spike tornò indietro verso di lei e fece scorrere una mano tra i suoi capelli, ricordando tutti imomenti piacevoli che avevamo passato in LA. Lei sembrava così felice, labbra leggermente socchiuse e un sorriso calmo. Spike sperò che il resto del loro tempo assieme potesse passare come la notte precedente, senza che nessuno dei due si dovesse preoccupare di dire cose sconvenienti per l'attimo.

    Come lei si stiracchiò leggermente, Buffy sentì Spike vicino e sospirò, era confortevole riposarsi vicino a lui, sentire le sue dia scorrere tra le sue onde di capelli, facendo scivolare via tutti i suoi problemi.

    Aprendo gli occhi, lei vide subito l'espressione sconfortata che aleggiava sul volto di Spike e la realtà le cadde addosso--loro stavano per tornare a Sunnydale e si sentiva ribollire dentro dalla rabbia e dal timore di incontrare i suoi amici. Buffy lo guardò ed incontrò i suoi occhi, aprendo le braccia in un chiaro invito ad essere abbracciata lui rispose entusiasta, mettendo le braccia attorno a lei che lo stava stringendo forte e che dentro di sè sussurrava.Non ti lascerò mai andare via, Spike.

    "Buffy?" Spike si tirò u pò indietro, ma lei non aveva intenzione di mollare la presa. "Non essere triste passerotto, staremo bene a Sunny-D, staremo bene."

    Spike la riprese tra le braccia, non poteva pensare di poter abbandonare tutto quello che erano riusciti a creare tra loro, aveva intenzione di essere felice con la donna che amava--quello che Dawn aveva detto era giusto, non importava quello che sarebbe successo a casa perchè loro sarebbe comunque stati innamorati.

    "Sono spaventata." Buffy mormorò quando finalmente riuscì a parlare. Si era liberata di un peso nel dirlo. Quello che però più le piaque fu che dopo la sua confessione Spike la tenne più stretta e le accarezzò dolcemente la pelle per farla sentire rassicurata e sicura.

    "Non devi essere spaventata love. Stiamo bene, è reale Buffy e nessuno può cambiarlo, niente e nessuno."

    Buffy si tirò indietro per guardarlo, lui aveva ragione e lei lo sapeva, niente poteva cambiare quello che loro sentivano, nemmeno i suoi amici potevano interferire. Era una sua decisione, anche se sarebbe stata poi una decisione del tutto avventata e sbagliata, era pur sempre una sua decisione e voleva far valere il suo diritto di prendere in mano la sua vita. Il solo problema era dire tutto ciò a parole a Spike.

    Picchiettando sulla piazza libera del letto, la bionda sorrise ammiccante quando Spike seguì le sue istruzioni spogliandosi per poi raggiungerla sotto le coperte. Buffy lo guardò con sguardo langiudo quando le diede il vassoio, lei non aveva mai pensato che lui potesse essere quel tipo di amante che porta la colazione a letto alla sua amata. Lei si era sempre immaginata il bel vampiro come quei tipi del mattino dopo da 'grazie' e fuga a gambe levate.

    "Allora, pancakes?" Buffy sogghignò felice del pensiero.

    "Briciola mi ha aiutato." Spike accese la Tv e si rimise sdraiato, tenendo il capo alzato con una mano.

    Arruffandogli i capelli, Buffy lo guardò un momento mentre era occupato con la Tv, lei non voleva andare a casa, il pensiero di Sunnydale le faceva quasi venir da piangere. Lei voleva restare a LA, nessun demone da combattere e Spike che dormiva nel suo letto, tenendola abbracciata stretta e dicendole che la amava.

    "Mangia o lo farò io." Spike sogghignò e tese una mano verso la colazione di lei che prontamente la schiaffeggiò giocosamente.

    Guardando l'orologio, sia Buffy che Spike sospirarono; sarebbero partiti per Sunnydale tra una decina di ore. Catturando il suo sguardo, Buffy allontanò il vassoio e avvicinòa sè il vampiro, lui automaticamente mise la sua testa sullo stomaco di lei e sorrise quando lei gli fece passare una mano tra i capelli.

    "Riposa qui solo per un momento, per stare più vicino a me."

    "Tu chiedi ed io eseguo." Spike fece scorrere le dita a formare dei piccoli cerchi sulla pelle dello stomaco di lei.

    Chiudendo gli occhi, il vampiro poteva sentire il battito di lei accelerare e, quando lo stomaco gorgogliò, lui sorrise e gli ringhiò in risposta.

    "Cosa stai facendo?" Buffy cercò di tirarsi su e, quando lui ringhiò nuovamente, lei rise di gusto al fatto che il suo stomaco stava vibrando.

    "Lui mi ha ringhiato ed io ho risposto nella stessa maniera." Spike si tirò di lato così da poterla vedere in viso, lei gli stava sorridendo con la stessa espressione cheaveva di solito quando voleva dire 'stupido'.

    "Tu mi piaci, questa è una parte di te quindi mi piace. Vibra quando ringhi." Buffy ammise e, quando il biondo alzò un sopracciglio, uno sguardo di panico che voleva dire 'no' fece capolino su volto della cacciatrice.

    Mettendo la sua bocca vicino all'addome di lei, Spike ringhiò basso e profondo, per poi sorridere quando fece ridere ancora Buffy. Spike aveva sempre amato quel suono, far ridere Buffy era un'arte difficile e lui la stava a poco a poco perfezionando.

    Ringhiò ancora vicino all'ombelico, poi si fermò con una espressione pensosa. Buffy inclinò la testa di lato pensando a cosa lui stesse macchinando.

    "Lo sai, ci sono altri posti che vibrano se ci ringhio sopra." Spike inclinò la testa e la guardò, Buffy sorrise ritrosa.

    "Veramente…mostrameli…" Sdraiandosi sulla schiena, lei prese a mordersi il labbro inferiore quando lui incominciò a mostrarglieli.

    Capitolo 60

    Capitolo 60

    Loro non se ne accorsero, occupati come erano, ma oramai erano arrivate le 6pm. Dawn stava bussando pesantemente alla porta e Spike era ancora una volta nella doccia, questa volta con Buffy.

    "Aspetta una maledetto minuto." Spike ringhiò e si mise attorno alla vita un asciugamano, chiunque fosse doveva avere una buona dannata ragione per disturbare lui e Buffy.

    Aprendo di scatto la porta, Spike si imbronciò quando vide Dawn, dandole uno sguardo che le fece capire subito che lo stava disturbando.

    "Sorry…un pochino eccentrico?" Dawn indietreggiò lentamente e gli rivolse un sorriso nervoso. "Solo volevano sapere se sareste scesi tra un'ora circa per la cena? Pizza?"

    "Okay…è tutto?" Spike stette in silenzio un secondo poi le chiuse la porta in faccia.

    Quando poi tornò indietro nel bagno, trovò Buffy che lo guardava accigliata dalla porta della camera da letto e così si preparò silenziosamente per la predica che gli avrebbe fatto per essere stato rude con Dawn.

    Buffy perse però tutta la rabbia del momento quando lo vide farsi piccolo, ma fu solo per un attimo, poichè l'attimo dopo un pensiero cattivo passò per la mente del vampiro facendolo sogghignare.

    "Cosa?" Buffy lo guardò mentre riprendeva il suo carattere da duro e inclinava di lato la testa, incominciò a camminare verso di lei che si mise le mani ai fianchi e si mise a ridere. "No…no…no…"

    Prendendola per la vita, Spike chiuse la porta con un calcio e poi si fece cadere sul letto con lei. Baciandola dappertutto, lui sorrise trionfante mentre lei si dibatteva e rideva sotto di lui, quando lui si fermò lei lo guardò negli occhi.

    "Pioggia di baci?" Buffy lo guardò e lui ci mise un poco per capire cosa fosse per loro.

    "Asso-luta-mente." Spike sorrise ed incominciò a tempestarla di baci giù per la gola.

    Spostando la testa all'indietro, Buffy godè della deliziosa sensazione che gli faceva provare sempre Spike vicino al collo. Il sangue le gridava vampiro e e le sue fredde dita presero la strada dentro l'accapatoio della ragazza, quello era abbastanza per farle infiammare l'intero corpo.

    Spike leccò il suo collo, ispezionando il marchio che le aveva fatto l'ultima volta che l'aveva assaggiata, lui poteva vederlo, sentirlo sulla pelle di lei--un marchio eterno che la faceva sua per sempre, non importava cosa sarebbe successo. Riprendendosi dal suo sogno ad occhi aperti, il vampiro accarezzò la sua pelle calda della gola coni suoi denti normali ed aspettando poi una sua reazione.

    Buffy lo tirò verso di sè prendendolo per le spalle, l'aspettativa la stava uccidendo, ogni momento che passava la facevano solo desiderare il suo vampiro sempre più. Lo sentì poi morderla con i suoi denti normali, stuzzicandola finchè lei non potè fare a meno di pregarlo.

    "Mordimi…"

    "Vuoi che lo faccia? Vuoi che prenda la tua soffice pelle nella mia bocca e che vi affondi i miei denti?" Spike era affascinato dalla cacciatrice; lui desiderava che lei volesse essere morsa almeno quanto lui voleva morderla.

    Scivolando nel volto della caccia, poi lui si mosse, ma all'improvviso una mano di Buffy lo fermò trattenendolo per il torace, uno sguardo serio nei suoi occhi.

    "Baciami prima."

    Vedendola così maledettamente seria, Spike non potè fare altro che seguire il suo comando. Le catturò i polsi e la baciò, i canini sfregarono contro la lingua di lei che gli spinse poi il sangue nella sua bocca, il vampiro alzò gli occhi al cielo e se possibile il suo desiderio per lei aumentò ancora di più. Succhiando dal suo labbro inferiore, lui scivolò nella sua forma umana e la succhiò gentilmente, lei sapeva di divino.

    Tirandosi indietro, Spike si accigliò alla vista dei polsi di lei, ora tirati su da lui oltre la sua testa--lui poteva chiedere, no? Sarebbe stata una risposta semplice, sì o no.

    Lasciandole i polsi, la guardò ed allora lei si ricordò di avergli promesso che ci sarebbe stato anche il suo turno, ma lei sapeva che lui aveva in mente ben altro da chiederle.

    "Ti fidi di me?" Spike disse velocemente e aspettò una sua risposta, non senza un pò di preoccupazione.

    Buffy pensò un attimo; lei sapeva che per lui era molto importante la sua risposta. Ora lei poteva mostrargli quanto tenesse alla loro relazione, se lei gli permetteva di legarla voleva dire che lei si fidava di lui, si fidava del fatto che lui non volesse farle del male, non permettendo al suo demone di mostrarsi completamente.

    "Mi fido ti te, Spike." Lei disse lentamente e con voce bassa aspettando ora la sua reazione che non tardò ad arrivare. Vide negli occhi del vampiro scorrere una serie di emozioni a partire dallo schock iniziale e finire in uno sguardo dolce ed innamorato.

    Spike capì che lei aveva detto la verità. Lei si fidava di lui tanto da farsi legare e permettergli di soddisfare i suoi più oscuri desideri su di lei non facendole però del male. Si sentiva come se stesse per bruciare dentro, avere la fiducia di Buffy era un chiaro segno che lei lo amava, demone e tutto il resto, lei lo amava proprio come lui amava lei. E, quando si fermò un attimo pensoso, fu come se Buffy gli leggesse nel pensiero.

    "Non è il chip Spike, so che tu non mi faresti male nemmeno se potessi." Toccandogli una mano per rassicurarlo, prese dal cassetto del comodino i lacci.

    Legandole strettamente i polsi, Spike tenne il contatto visivo con lei per tutto il tempo. Notò che lei non era minimamente preoccupata per una possibile cattiva conseguenza del suo atto, infatti nel suo sguardo c'era solo passione ed aspettativa per le sensazioni che lui le avrebbe fatto provare.

    Legandole poi saldamente i polsi alla testata del letto, Spike si tirò un attimo indietro per avere la visione di Buffy nuda, legata e pronta per lui. Lei era magnifica--diavolo, lui sperò ardentemente che nulla cambiasse a Sunnydale.

    Tornò a sorridere malvagio mentre Buffy gli diede il suo migliore sguardo alla 'Sono innocente, non mangiarmi', lui si tolse l'asciugamano dalla vita e incominciò a scivolare sul letto verso di lei.

    Capitolo 61

    Stando sopra Buffy, Spike fece correre la lingua sui canini smussati. Lei si dimenò un poco guardandolo; l'anticipazione per quello che lui stava per fare la stava uccidendo.

    Mentre aspettava una sua mossa, Buffy fece correre gli occhi sul corpo di lui fino ad arrivare al membro. Vedendolo si morse il labbro inferiore; duro e pronto per lei. Spike sogghignò quando vide dove si erano fermati gli occhi di Buffy; se lo prese inmano e lo strizzò, lei miagolò sotto di lui.

    Sogghignando diabolico e ringhiando leggermente, lui chiuse le labbra attorno alla carne di lei. Scivolò nel volto della caccia e si fermò a leccarle la pelle prima di aforndarvici i denti.

    Buffy miagolò di nuovo e si sentì più bagnata e piena di desiderio, il sapere che Spike le stava succhiando il sangue le faceva scorrere il fuoco nelle vene. Tirando indietro i denti da lei, si tirò su dalle coscie di lei dove l'aveva morsa ritornando al volto umano e leccandosi le labbra. Buffy alzò il collo per vedere il sangue, il suo sangue, che usciva dalla bocca di lui in un rivolo di sangue per poi ricadere sul suo stomaco e dentro l'ombelico.

    "…Dio…Spike…" Buffy gemette e sospirò.

    Spike guardò giù la ragazza e sul suo volto si formò un sorriso, lei era deliziosa: la pelle di crema sporcata dal suo stesso sangue. Spike si sentì indurire ulteriormente.

    Abbassando la testa, lui lecco via il sangue da lei con lunghe e languide leccate, i muscoli di lei tesi allo spasmo. Spike leccò e succhiò affamato il sangue.

    Sentendo il suo membro contro la gamba, la sua lingua pressata sullo stomaco e lui che scivolava nel volto della caccia, Buffy gemette.

    Lo stomaco di lei soffice sotto il tocco della sua lingua, Spike si concentrò sui mugolii di Buffy. Alzando la testa, lui fece scorrere una mano sulla coscia fino a spingere le dita tra le sue pieghe di velluto per tendere il clitoride. Come poi lui si mosse per pulirle l'ombelico, Buffy saltò sotto di lui. Spike le spinse i fianchi contro il letto ringhiando.

    "Mmm…" Buffy non ne potè fare a meno; il suo ringhio di comando la rese più calda del sole.

    Sogghignando della reazione di lei, si spostò in modo da mettere il sesso fradicio di lei sotto di lui. Prendendo in bocca il pezzo di carne, Spike ne assaggiò il sangue misto ai fluidi. La leccò facendola impazzire fino a che lei non saltò nuovamente, lui ringhiò e lei si fermò. Commandare Buffy era divertente.

    Tornando allo stomaco con una serie di baci, Spike ritornò alla forma normale e la baciò, facendole assaggiare se stessa. Sentire il misto del suo sangue e dei suoi fluidi sulla lingua sulla lingua di lui, la spinsero a baciarlo più duramente. Spike le diede quello che voleva, sorridendo tra sè per quanto cattiva potesse essere lei che assaggiava la propria essenza. Baciandolo intensamente, Buffy si sentì impazzire, lui la assaggiava in un modo che le faceva dsiderare di più il biondo.

    Continuando a baciarla lungo la mascella, le baciò la gola e Buffy susultò. Lui chiuse gli occhi mentre lei si divincolava e miagolava sotto di lui, cercando di trattenersi dal morderla. Sorridendo, il vampiro posò un casto bacio sul suo precedente marchio e scese fino alle coscie della cacciatrice.

    La morse ancora sulla coscia e mentre succhiava prese a massaggiarle con le dita il punto in cui le si congiungevano le gambe. Poi si fermò.

    Buffy capì le sue intenzioni. Lo vide succhiare avidamente e non potè evitare di gemere di nuovo leggermente, era così dannatamente sexy.

    Con la bocca piena di sangue, Spike si posizionò sopra il petto di lei e lo lasciò scivolare fuori dalle labbra e spingendo nel contempo la punta del suo membro verso l'apertura bagnata di lei. Buffy si leccò le labbra in un chiaro invito e lui non potè resistere nel portare un dito sporco si sangue sulle labbra di lei per poi pulirle con le sue.

    Spike pulì anche il petto dal sangue, guardando la pelle color crema riapparire mentre le succhiava la sua essenza. Facendo correre la lingua lungo la curva dei seni, leccò e tese entrambi i capezzoli fino a che Buffy alzò i fianchi e gemette.

    Sentendo di avere tutta la sua attenzione, Buffy mosse la gamba fino a liberare il piede per farlo scorrere lungo il suo uccello fino a tenderne la punta.

    Lui si fermò un momento e chiuse gli occhi per assorbire la sensazione della pelle di lei contro di lui. Alzando la testa, Spike si morse il labbro e sospirò.

    Buffy guardò apparire una gocccia di sangue apparire sul labbro inferiore del biondo e sentendo un urgente desiderio di baciarlo, di assaggiarlo, cercò di portarlo vicino.

    Abbassandosi, Spike era a pochi centimetri dalla bocca di lei quando capì le intenzioni di lei. Come si tirò indietro, scosse la testa negativamente. Buffy ci riprovò, ma vedendolo ancora serio, capì che lui non voleva baciarla.

    "Dracula mi ha assagiato, io l'ho assaggiata…niente è successo." Buffy desiderò in quel momento una mano libera per accarezzargli una guancia; lui era ancora accigliato.

    "Niente dovrà succedere, amore." Spike si succhiò il labbro per ripulirlo e poi ritornò solare: il pensiero della sua vita nelle vene di lei lo faceva nauseare.

    Buffy lo guardò ed instintivamente pensò che lui non voleva comunque vampirizzarla, ma sapeva comunque che lui non voleva rischiare. Guardandolo dolcemente quando i loro occhi si incontrarono, gli sorrise e lui rispose allo stesso modo.

    "Un'altra volta?" Lei vide un sogghignò formarsi sul volto di lui prima che scendesse nuovamente verso le sue coscie.

    Succhiando malignamente, Spike sedò il suo desiderio di bere dalle vene della ragazza e lanciò un'occhiata al sesso di Buffy; bagnato ed umido. Muovendo la bocca verso quest'ultimo, lo leccò e lo tese con i suoi denti normali. Il desiderio ed il calore di lei sulle labbra, Spike mise due dita dentro di lei bagnata e pronta per essere fatta sua. Spike sorrise ai ricordi della sera precedente.

    "Mmm…per favore…" Buffy gemette leggermente, facendogli capire il suo desiderio di lasciarsi andare insieme a lui.

    Il sorriso di Spike ritornò ad essere un sogghigno mentre le succhiava il clitoride prima di morderlo, Buffy si alzò di botto e chiuse gli occhi. Succhiandola duramente, mosse le dita dentro di lei, mentre lei gemeva lo faceva anche lui.

    Aprendo di scatto gli occhi e cercando qualcosa a cui aggrapparsi, Buffy ansimò mente tutti i suoi muscoli si contraevano per l'orgasmo che si riversava sulle dita del biondo. Facendo uscire le dita, Spike le succhiò prima di portare la bocca a succhirle direttamente l'apertura. Buffy gemette e lui fece entrare la lingua dentro di lei per pulirla ulteriormente, lei si dimenò e sentì il suo desiderio riapparire.

    Mordendo l'altra coscia, Spike visionò l'altro morso e succhiò.

    "Spike…" Buffy gemette lungamente prima di mordersi il labbro inferiore.

    Baciandola e mordendola su per lo stoamco, Spike si mosse verso il collo. Poteva sentire il bisogno di lei, il suo corpo delicato sotto il suo ed i battiti del cuore accelerati. Mordendole il labbro inferiore con i denti normali, Spike fece scivolare il suo membro dentro di lei con cautela, guardandola alzare gli occhi al cielo.

    La notte precedente era stata dolce, ora Buffy pregava la parte maligna di lui di uscire a giocare con lei. Sentiva una urgenza primitiva che doveva sedare. Buffy gemtte quando lui incominciò a muoversi dentro di lei, gli occhi di lui fissi sulle sue mani legate che si agitava per liberarsi.

    Quando Spike la guardò, fu toccato dalla scena di lei che ansimava e dal suo alito caldo sul suo volto, le sue soppracciglia aggrottate mentre lo guardava con occhi pieni di lussuria. Spike sogghignò e si spinse dentro di lei con lunghe e possenti spinte.

    Alzando il collo, Buffy catturò le labbra di lui baciandolo appassionatamente, affamata di avere quella bocca sua. Abbassando la testa così da poter contraccambiare il bacio, Spike si lasciò trasportare dal desiderio di averla. Il bacio crebbe di urgenza, labbra che si scontravano e denti che mordevano fuori controlla. Sentendo di stare per perdere il comando, Spike la spinse bruscosamente nel letto.

    "Ungh…Spike…" Buffy ebbe un flashback della doccia e volle sentire ancora il suo ardore. "Più forte…"

    Quando lei sogghignò malignamente, Spike la spinse ancora di più nel letto e mosse i fianchi in sincronia con quelli di lei in lunghe penetranti spinte che le fecero tremare i seni e diventare irregolare il respiro. Spike ringhiava ogni volta che le sue spinte incontravano quelle di lei, pompando dentro di lei e lasciandosi trasportare dal suo desiderio di averla. Focalizzandosi sul viso di lui, Buffy si impennò contro di lui e restando ad ascoltare i suoi ringhi mentre si muoveva dentro di lei sogghignando ed il sentirlo così forte e potente la mandarono nell'oblio più totale.

    Allacciando le gambe strettamente alla vita di lui, lei tese tutti i muscoli e chiuse gli occhi, la bocca a formare una 'o' mentre lui colpiva profondamente dentro di lei. Spike ringhiò nel sentirla stringere attorno al suo membro, il suo calore e desiderio che lo stavno rendendo pazzo. Abbassando nuovamente la testa, leccò e baciò il petto di lei, accarezzandole il collo con la lingua.

    "Oh…ungh…Spike…di più…" Buffy si alzò improvvisamente.

    Scivolando nel volto della caccia, Spike morse il collo lentamente sentendola gemere e succhiando contemporaneamente alle spinte.

    "SPIKE!" Buffy gridò mentre lui succhiava più duramente dal suo collo ed il suo uccello pulsava dentro di lei mentre riversava il suo seme nelle profondità.

    Una combinazione di colori e stelle scoppiò davanti agli occhi di lei quando venne, il corpo che tremava sotto quello di lui. Lasciando che i suoi occhi si chiudessero, lei si concentrò sulla visione di lui che beveva da lei e sorrise, lasciandosi andare al benessere che ciò le provocava nelle vene.

    Inclinando la testa per poterla vedere in viso, Spike sospirò, lei era così dolce, gli aveva appena rotto i timpani, ma era bellissima.

    "Ti amo." Spike mormorò, appoggiando una guancia al petto di lei ad ascoltare il battito del suo cuore.

    Buffy sospirò; baciandogli la fronte disse silenziosamente. "Ti amo anch'io."

    Lui sorrise quando sentì la mandibola di lei muoveri con il suo capo e, accarezzandole lo stomaco, lui seppe che un giorno ci sarebbe stata voce dietro quelle parole.

    Capitolo 62

    Capitolo 62
    Sedendosi sul divano della sala, Buffy si lasciò andare ad un lungo sospiro. Mancava solo un'ora per la loro partenza per Sunnydale e Buffy non potè sentire un pò di paura per la possibilità che tutto potesse andare perduto.

    Spike nei medesimi pensieri la tenne stretta a sè, prese u profondo respiro e memorizzò il profumo della sua amata. Dopo il loro gioco con il sangue, avevano fatto una docia assieme, ma differentemente dalla volta precedente, solo lavarsi l'un l'altro e scambiarsi lunghi dolci baci.

    Inclinando di lato la testa, Spike le baciò il collo e poi appoggiò la guancia su quella di lei. Buffy sorrise.

    "Buffy? E' capitato qualcosa?" Hank la stava guardando con interesse e Buffy realizzò che il padre aveva notato il cerotto.

    "Sono scivolata, yeah e um…caduta innavertitamente…"

    "Si è presa una bella bota contro il tavolino da caffè, non volevo che si infettasse." Spike offrì e Buffy prese un lungo sopsiro aspettando la reazione del padre.

    "Questo è molto responsabile da parte tua, William." Hank sorrise loro, non ci aveva creduto nemmeno un momento, ma non voleva fare pressioni su un argomento che a quanto pareva loro non aprezzavano molto.

    "Mi preoccupo solo per Buffy." Spike le baciò una guancia e lei finalmente si potè sentire sollevata.

    Rilassandosi contro Spike, Buffy chiuse gli occhi e pensò al viaggio di ritorno. Dovevano fare ancora un paio di cose prima di poer partire e internamente lei ne era felice.

    Mezz'ora dopo, si scusarono e li lasciarono. Buffy e Spike scesero le scale ed andarono nel loro appartamento. Buffy si guardò attorno, quella era stata la loro casa per due intere settimane e già in quel momento aveva incominciato a mancarle.

    Spike la prese con le braccia la vita da dietro. "Nessuno ti ha mai detto che pensare fa male al cervello?"

    "Spike?" Buffy lo guardò mentre lui la girava occhi negli occhi. "Mi mancherà veramente questo posto."

    "Anche a me, Buffy. Anche a me." Le sorrise prima di andare in camera da letto.

    Mettendo le valigie sul letto, i due incominciarono a riempirle. Buffy diede suggerimenti su come prepararle diligentemente a Spike e sembrava che il vampiro volesse tornare a casa ancora meno di quanto lo volesse lei.

    Buffy si mosse attorno al letto fino ad arrivargli al fianco. Spike le sorrise e la prese tra le sue braccia, abbassando il capo per baciarla gentilmente. Buffy rise e lui incominciò la sua pioggia di baci giù lungo il collo fino al seno; l'insistente telefono di lei li fermò.

    "Spike…Devo andare." Combattendo per liberarsi da lui, lei raccolse il telefono dal letto.

    Vide sullo schermo l'icona di un sms in arrivo, lo apri, lo lesse velocemente e spense il cellulare.

    "Qualcosa di interessante?" Spike la stava osservando; mentre stava leggendo l'sms si era rattristata.

    "Willow e Giles sono tornati. Stavano solo avvisando. Ecco…non importa. Dove eravamo rimasti?"

    Mettendogli le braccia attorno al collo, lei lo tirò giù per un bacio. Spike ringhiò mentre lei giocava con i suoi riccioli modellandoli con le dita.


    Uscendo verso la macchina, Buffy tenne stretta tra la sua la mano di Spike quasi che avesse paura di perderlo. Spike sorrise alle loro mani intrecciate.

    "Allora, se avete bisogno di qualsiasi cosa, fatemelo sapere. Non ho dubbi sul fatto che Buffy impazzirà durante i preparativi delle nozze, William, quindi se hi bisogno di una pausa, vieni a LA che andremo a caccia."

    Spike annuì e sorrise, c'era qualcosa nel padre di Buffy che gli faceva venir voglia di competere con lui. Spike guardò Buffy e realizzò cosa fosse quel qualcosa, si sentiva come se stesse competendo per l'affetto di Buffy.

    Abbracciando forte i loro parenti, Buffy e Dawn sli salutarono. Dawn promise di impegnarsi nella scuola e di ascoltare la sorella, Buffy assicur che in caso di aiuto li avrebbe chiamati, ma comunque li mise subito al corrente che presto avrebbe trovato un lavoro.

    Spike decise di assistere dall'auto, tutti baci ed abbracci. Pensieri riguardo al matrimonio gli innnondarono la mente e lui sogghignò, non l'avrebbe mai lasciata scappare.

    "Papà vuole una parola." Buffy riuscì a sussurrargli appena in tempo.

    "Voglio che lo sappiate, se avete bisogno di soldi per il matrimonio, c'è un conto a nome di Buffy. Chiedete e noi vi permetteremo di usufruirne. Spero di rivedervi presto, è bello avervi in giro per casa. Ancora meglio se ci fosse un nipotino." Hank siede una pacca giocosa a Spike sul braccio e Buffy si aspettò un'occhiataccia da parte di Spike, ma lui xontinuava a sorridere.

    "E' stato un piacere, Mr. Summers." Spike tirò fuori le chiavi dalla tasca.

    "Il piacere è stato mio, presto sarai mio genero, non c'è bisogno di chiamarmi Mr. Summers. Hank per te, ragazzo."

    Spike rise--chi hai chiamato ragazzo?--

    "Ci vediamo." Buffy si mise al posto del passeggero vicino a Spike.

    "Possiamo andare, ragazzo?" Buffy non potè resistere; suo padre che chiamava Spike 'ragazzo' era impagabile.

    "Guarda a come parli, dolcezza." Spike ringhiò prima di mettere in moto.

    "Bye." Hank e Jane aspettarono che la macchina scomparisse dalla loro vista.

    "Un bravo ragazzo." Hank sorrise a Jane.

    "Pensi che lei vestirà bianco?" Jane chiese mentre rienttava insieme al marito.

    "Li hai sentiti l'altro giorno, penso sia un pò tardi perchè lei possa vestire di bianco." Hank rise di gusto e Jane scosse la testa. Ed insieme chiusero la porta alle loro spalle.

    Capitolo 63

    Capitolo 63
    dal tempo in cui erano partiti da LA, Dawn era addormentata dietro e Buffy stava cercando qualcosa di decente alla radio. Scivolando un pò più vicino a Spike, lei appoggiò la sua testa sul braccio del vampiro e ci si rannicchiò. Spike teneva gli occhi fissi sulla strada, concentrato sul tornare a casa in un solo pezzo. Il tempo era tornato scuro, torrenti di pioggia veniva giù dal cielo e rendevano difficile il controllo della strada.

    "Spike." Buffy sbadigliò ed osservò gli abbaglianti illuminare la pioggia.

    "Yeah, amore?" Rispose lui mettendo una mano protettiva sul ginocchio di lei e tenendo l'altra stretta al volante.

    Combattendo con le sue emozioni, Buffy cercò di tirare fuori le parole dalla sua bocca, ma fallì miseramente. Stava incominciando ad arrabbiarsi veramente con se stessa, se non riusciva nemmeno a chiedergli una osa così semplice come poteva rivelargli finalmente cosa provava per lui.

    "Ti va di andare al Bronze domani?" Lei aspettò la sua risposta che però non venne. "Sai, come un appuntamento?"

    Spike si animò a sentire quelle parole, era la sconda cosa più rassicurante che lei gli avesse detto, un segno che lei voleva continuare anche a casa proprio come voleva lui.

    "Suona divino. Suppongo che gli scoobies saranno là?"

    "Suppongo. Giles non ci sarà, dice che la musica di oggi è solo rumore." Buffy sorrise felice di essere riuscita a farlo ridere.

    "Solo tieni Harris lontano da me."

    Silenzio poi scese nell'auto per alcune miglia, Buffy che osservava a pioggia dal finestrino. Spike pensava e ripensava a cosa dirle, voleva sapere se la loro relazione a casa sarebbe stata pubblica oppure un loro piccolo segreto.

    "Passerotto?" Spike le diede uno sguardo veloce, lei si girò ed aspettò. "A Sunny-D, noi siamo…è…maledizione, quello che sto cercando di dire è, è se la nostra relazione sarà una cosa pubblica."

    "Spike, dopo tutto quello che abbiamo passato…" Buffy gli mise una mano sul ginocchio e guardò l'anello; le stava luccicando e questo la fece sorridere. "…sarà definitivamente pubblica."

    Quando Spike sogghignò, Buffy si sentì bruciare dentro fino ad un punto di ebollizione. Farlo sorridere la riempiva di una gioia che non poteva esprimere, come se il renderlo felice di ritorno rendeva felice anche lei.

    Scivolando sotto il braccio di lui, lei si era accucciata contro il suo torace e lo guardava guidare. Spike guardò giù verso Buffy ritornando poi velocemente alla strada. Tenendo gli occhi fissi davanti a lui, abbassò la testa e le baciò i capelli facendola sospirare.


    Come vide un cartello che informava che S-D era a sole venti miglia di viaggio, Spike guardò Buffy. Lei aveva gli occhi chiusi e le labbra leggermente socchiuse, poteva sentirla russare dolcemente. Spike non poteva biasimare la stanchezza della ragazza, dopo gli sforzi di quegli ultimi giorni era anche lui molto stanco. Maiù importante lui desiderava che quella notte loro due avessero dormito nuovamente nello stesso letto.


    Buffy si svegliòall'entrata di Sunnydale. Scivolò via da sotto il braccio di Spike, si sporse verso i posti posteriori e riportò Dawn alla vita.

    Sbadigliando apertamente, Dawn guardò fuori dal finestrino il diluvio. "Great. Benvenuti a Sunnydale."

    Buffy cercò di sorridere, ma le conseguenze del ritorno alla routine incominciavano a farsi sentire sulle sue spalle.

    I secondi sembravano passare come delle ore per Buffy, lei non voleva essere a casa, ma non poteva farci niente e cercava di desiderare qualcosa di più raggiungibile come una nottata tranquilla prima di essere riempita dagli amici da domande a raffica su Spike e la loro relazione.

    Concentrandosi sull'anello che aveva al dito, Buffy sospirò e non si accorse che Spike stava parcheggiando sul marciapiede della strada.

    "Cazzo." Spike ringhiò.

    Buffy sussultò quando anche lei si rese finalmente conto della BMW di Giles parcheggiata nel suo vialetto, le luci nella casa accese.

    Tutti e tre erano congelati nella macchina, Dawn con il sospirò più lungo della sua vita e Buffy prese nella sua mano quella di Spike che stava ancora osservando accigliato la casa. Videro della ombre muoversi nella casa e avevano capito che li stavano aspettando, preoccupati per la possibilità di averli persi o forse perchè messi al corrente di tutto?.

    Buffy baciò Spike dolcemente sulla guancia e gli picchiettò sulla mano.

    "Tratterò anche con questo. Tira giù tutto dalla macchina con Dawn, okay?"

    "Buffy…" Spike stava per parlare, ma si ritrovò il dito di Buffy sulle labbra a fermarlo.

    "Non ti perderò." Spike annuì avendo compreso che era una cosa della cacciatrice, solamente sua.

    "Vengo con te." Dawn fu fuori dalla macchina prima che Buffy potesse protestare.

    Guardandole andare verso la casa, Spike prese una sigaretta dal pacchetto della sua tasca e se la mise tra le labbra. Vide Buffy mandargli un bacio prima di entrare e lui sorrise del tentativo della ragazza di tranquillizzarlo.

    Appoggiandosi al cofano della sua auto, Spike tirò una lunga boccata dalla sigaretta. Alzò la testa al cielo scuro, ma, al primo rumore proveniente dalla casa, drizzò le orecchie, Buffy aveva intenzionalmente lasciato la porta aperta.



    Capitolo 64


    Camminando dentro la casa, Buffy si fermò appena all'entrata della sala, di fronte a lei gli amici, con un'aria che cancellava l'opzione di loro a casa sua per paura che lei fosse fuggita.

    "Hey ragazza." Buffy fece di tutto per suonare casuale, se erano veramente lì per quello di certo non voleva essere lei ad andare sul discorso.

    Dawn era appostata appena dietro Buffy, le braccia incrociate e in viso una espressione risoluta--nessuno doveva seprare sua sorella da Spike.

    Buffy cercò in tutti i modi di rilassare il corpo e la mente. Xander, Giles, Willow, Tara e Anya la fissavano imperterriti.

    "Vi sono mancata?" Buffy chiese con disinvoltura.

    "Abbiamo ricevuto una chiamata, mentre eravamo in Inghilterra." Giles si tolse gli occhiali dal naso per pulirseli con il maglione.

    "Angel." Buffy finì la frase malinconica, le braccia che automaticamente caddero impotenti ai fianchi del corpo; poteva solo sperare ora che fosse stata solo una telefonata di cortesia.

    "Sembrava preoccupato, ha menzionato il fatto che tu eri a LA con Spike e Dawn."

    "Abbiamo fatto visita a nostro padre, nessuna apocalisse programmata. Spike era con noi perchè glielo abbiamo chiesto." Decise di non menzionare il fatto che lo avevano invitato perchè Dawn aveva fatto credere al padre che lei ed il vampiro erano fidanzati.

    "Ha detto che non eri in te." Giles rimise gli occhili sul naso, mentre con gli occhi la scrutava.

    "Certo che ero in me, non posso crederci. Angel non c'entra più niente e da molto tempo. Come osa." Buffy si sentì la temperatura salire ed un vulcano pronto ad esplodere contro il vampiro bruno, e chi altri sosteneva la sua teoria, nello stomaco.

    "Dov'è Spike?" Giles disse calmo e freddo in netto contrasto alla quasi ormai fuori controllo cacciatrice.

    "E' fuori, lui non c'entra niente con tutto questo." Buffy replicò tagliente, si stanva stancando di quella intervista indiscreta.

    "Buff, già è una cosa fuori luogo e difficile da accettare che lui viva con voi, ma giocare ai fidanzatini a LA?" Xander voleva parlare proprio di quello e cercò con lo sguardo il sostegno di Willow, ma si ritirò instantaneamente dalla conversazione ad un cenno negativo della rossa.

    "E' qui Angel?" Arrabbiata oltre ogni dire dalla intromissione di Angel, Buffy si guardò attorno, aspettando di vederlo apparire. Quando vide che non c'era, notò che ora la conversazione sarebbe stata molto più confusa data dagli sguardi degli altri.

    Fermandosi vicino alla porta con le valigie, Spike guardò la scena che gli si presentava davanti. Gli scoobies erano nella sala da una parte della barricata e dall'altra c'erano Buffy e Dawn. Spike scosse la testa e si accigliò verso Giles quando incontrò i suoi occhi.

    "Penso faresti meglio ad andartene." Xander disse duramente rivolto a Spike che si limitò ad una alzata di spalle.

    "Ascolta Rupert, non credo spetti a te decidere, ragazzo." Spike chiuse la discussione con un'occhiata omicida e salendo le scale.

    Xander stav per aprire bocca, ma fu fermata da un'oltra occhiataccia, questa volta proveniente dalla cacciatrice che già non capiva il motivo della loo intromissione, a che qualcuno venisse a dettar legge in casa sua, questo non lo accettava proprio.

    "Questo è quanto!" Buffy urlò. "Non è casa tua e non ti devi permettere di decidere chi deve restare. Spike mi aiuta finanziariamente ed io lo voglio qui, perciò lui resta."

    Dawn era orgogliosa della sorella e se la tensione non fosse stata così alla stelle l'avrebbe anche applaudita.

    "Chi resta è affar nostro. Chi sceglie Buffy è affar suo. Penso dovreste andare ora, prima che le cose degerino."

    Xander era schokato dal vedere Dawn dalla parte di Spike, dando il suo consenso per la presenza di Spike. Giles stava per dire qualcosa, ma Buffy lo fermò con un cenno della mano.

    Spike si mise ad ascoltare alla base delle scale e cercò di rimanere imparziale, quella non era una sua battaglia, ma se Buffy aveva bisogn di aiuto, lui era lì.

    Guarando gli amici, Buffy si sentì triste, sapeva che la cosa sarebbe dvuta venir fuori prima o poi, ma non credeva così presto.

    "Noi vogliamo solo vederti felice, Buffy." Giles le rivolse uno sguardo tenere, ma ricevette in risposta solo un'occhiata glaciale.

    "Felice?" La voce di Buffy era cresciuta di un'ottava e le sue braccia si muovevano in aria come impazzite. "Non avete mai pensato che forse io sono felice, vi siete mai femati a chiedere? Vi sembro triste? Io sono felice, okay, capitelo. F-e-l-i-c-e!"

    La stanza si era fermata per lei.

    "Lei è felice, okay, io ero con lei a LA e l'ho vista. Per queste due settimane è stat felice come io non la vedevo da molto tempo, tutta sorrisi e risate. Ora guardate cosa avete combinato. Non potete solo lasciarla in pace?" Dawn si riversò contro di loro con tutta la sua rabbia, permettendo loro di capire quanto effetto negativo potessero avere.

    "Buffy, vogliamo solo il meglio per te." Giles cercò di convincerla con uno sguardo preoccupato, ma lo deviò dalle sue attenzioni un sogghigno maligno di Spike.

    "Da quanto tempo crede di conoscere quale è il meglio per me? Io sono l'unica che può decidere, mi scusi, ma io non posso essere la cacciatrice perfetta che lei ha sempre voluto diventassi, mi scusi, ma anche io faccio degli errori e spendo del tempo vivendo la vita, avendo una via. Questa sono io, ragazzi, questa è la mia vita ed io sono l'unica che può prendere decisioni al riguardo. LEI pensa di farmi felice. LEI pensa che questa sia la cosa migliore per me, cercare di separarmi da Spike? Ci provi e le farò vedere di cosa è capace una cacciatrice."

    "Qualunque cosa tu pensi di provare per quel…" Giles stava per finire in modo non tanto piacevole, ma fu fermato da Spike.

    "Hey!" Il vampiro si fece largo verso Giles, gli occhi in procinto di diventare color ambra.

    "Spike, fermati." Buffy gli ringhiò proprio perchè ne era costretta.

    Spike annuì con un mezzo sogghigno, capì che la ragazza doveva farlo per mostrare la sua autorità.

    "Non ho intenzione di sentire altro, voi dite di essere miei amici e poi mi fate tutto questo? Io SO quello che sto facendo."

    "Certò che si, ma forse ci sarà qualche incantesimo sotto…" Xander la guardò con sguardò quasi compassionevole.

    Buffy decise di non rispondergli altrimenti altro che buoni propositi di non attaccarli.

    "Noi vogliamo solo aiutare." Giles le disse gentilmente, ma questo non fece altro che peggiorare le cose.

    "Aiutare?" Buffy sembrava incredula. "Questo vuol dire aiutarmi? Facendo così non fa altro che farmi allontanare dalla sua perfetta visione di cacciatrice. Io non sono un fottuto santo, Giles, e certamente non permetterò che lei mi martirizzi per qualsiasi sua dannata causa. Xander, non ti piace quello che vedi, allora chiudi quei tuoi fottuti occhi perchè nessuno, e dico nessuno, mi allontanerà da Spike. Voi volete solo che io sia felice, quanto felice sarò quando mettere Spike alla porta, quando mi porterete via la persona di cui io ho bisogno, quando mi separerete dall'uomo che amo."

    Buffy congelò, era stato così facile dirlo. La stanza era calata nel silenzio totale, ora i suoi amici era schokati e e senza parole finamente.

    Dawn sorrise a Buffy che si guardò l'anello al dito sorridendo e arrossendo.

    Spike si sentì cedere preso alla sprovvista, il suo corpo era tutto un bruciore ed il suo stomaco faceva le capriole. Lei lo aveva detto, no solo lo aveva detto, ma lo aveva usato per zittire i suoi amici. Lei lo amava veramente ed ora tutti ne erano a conoscenza.

    Girandosi per guardare in viso Spike, Buffylo trovò a guardarla con gli occhi brillanti e lei si sentì come se fosse il suo intero mondo. Prendendo un profondo e ristoratore respiro, lei si mosse lentamente verso di lui, oltrepassando un'eccitatissima Dawn e cercando di ignorare il borbottio incredulo e pieno di obiezioni dei suoi amici.

    "Zitti!" Dawn gridò e nessuno oso più parlare, poi con l'anima in pace non si perse di vista la sorella e Spike.

    Spike guardò Buffy inclinando la testa di lato e con una espressione dolce in volto.

    "Dillo ancora." La sua voce era dolce mentre lei lo raggiunse.

    Buffy mise lentamente le braccia attorno al collo del vampiro facendo poi passare le dita attorno a corti capelli della nuca. Guardando profondamente dentro gli occhi di lui, lei gli sorride e si sentì scivolare via il nervosismo quando lui gli sorrise calorosamente in risposta.

    "Ti amo." Tirandolo verso il basso, Buffy lo baciò dolcemente ed il suo stomaco fece le capriole quando lui la tenne stretta tra le sue braccia.



    Capitolo 65

    Buffy si svegliò la mattina dopo sul divano. La notte precedente era stata lunga, arrivare a casa e trovare i suoi amici pronti a confrontarsi con lei riguardo la sua relazione con Spike era stato abbastanza pesante, parlare per ore ed ore, rimanendo sempre della sua idea, l'aveva distrutta.

    Guardandosi in giro per la stanza, lei sbadigliò e si fece strada fino alla cucina. Non c'erano segni di Spike, un piccolo orologio le diceva che erano quasi le 2pm e pensò che stesse dormendo. Si era discusso di molte cose la notte prima, Dawn aveva congelato tutti nei loro posti e Spike era sempre stato lì con lei, Buffy sorrise al riguardo.

    "Hey." Dawn fece la sua comparsa in cucina sorridente, Buffy era gelosa del sonno ristoratore della sorella.

    "Hey." Buffy si decise di preparare un caffè, sbadigliò nuovamente.

    "Non hai dormito molto, huh? Era tutto così interessante che ti sei dimenticata di andare a letto?" Dawn abbracciò la sorella.

    "Non è andata così male. Ogni volta che sembrava capissero che non potevano fare niente per fermarmi, si risollevavano un istante dopo e ricominciavano con la loro predica moralistica."

    "Come sta Spike?" Dawn si sedette al tavolo dopo aver messo dei cereali nella tazza.

    "Bene...penso…" Sembrava imbarazzata e questo non sfuggì a Dawn.

    "Pensi?"

    "Yeah, io...mi sono addormentata di botto sul divano." Buffy voleva andare a letto quando ci era andato Spike, ma Giles l'aveva tenuta con loro a parlare fino alle 7 am e a quell'ora lei era stata troppo stanca per salire le scale.

    "Oh. Bene, lui sta russando nella sua stanza e quindi penso non ci sia niente di cui preoccuparsi." Dawn toccò dolcemente la mano della sorella e sorrise nel vedervi luccicare l'anello.

    "Meglio lasciarlo dormire, l'altra notte è stata un inferno." Lei sbadigliò nuovamente finendo poi con un sospiro.

    "Cosa è successo dopo che me ne sono andata?"

    Buffy sorrise alla sorellina, felice che si fosse risparmiata un pò della 'Sono innamorata di un vampiro' notte.

    "Non molto…oh mio Dio, ma Xander ha notato il cerotto, stupido Xander. Era tutto un 'che cosa è successo al tuo collo' ed imprecazioni contro Spike."

    "Gesù, non può starti lontano? Si comporta come se visto che lui non può averti, allora non puoi essere di nessun altro."

    "Nu-huh…" Buffy sorrise, ricordandosi di quando aveva l'età di dawn. "C'è rimasto molto scottato tempi orsono, tanto da rovarci anche come iena."

    "Non mi dirai mai cosa è successo, vero?." Dawn sospirò frustata.

    Buffy prese una tazza di caffè e vi aggiunse del latte pensando se fosse corretto non dire una cosa così importante alla sorellina che si era fatta in quattro per lei ed il suo finalmente-ufficiale ragazzo.

    "E' stato nell'idromassaggio. Promisi a Spike che se fosse venuto al party di papà, gli avrei permesso di darmi un assaggio."

    "Nell'idromassaggio? Wow, è così…caldo." Dawn sorrise sognante e Buffy alzò gli occhi al cielo.

    "Tu non ti avvicinerai a nessun vampiro." Buffy le diede uno sguardo che non ammetteva repliche.

    "Hey, stavo solo fantasticando, una ragazza non può avere fantasie in merito?" Dawn si imbronciò.

    "No, fino a quando avrai 21 anni." Buffy replicò piatta per poi scoppiare a ridere.

    "Sembri Spike. Mi ha detto che non potrò mai avere un appuntamento."

    "Spike ti ha detto che non puoi avere appuntamenti?" Sorrise alla combinazione di lei e Spike che crescevano assieme Dawn. "Bene, ha centrato il punto."

    "Hey…tu dovresti essere dalla mia parte."

    "Scusa, solo che, quando un ragazzo con più di centoventi anni di esperienza ti dice che non puoi avere appuntamenti è una cosa brutta, penso dovresti ascoltarlo."

    "Tu lo stai solo perchè lui è il tuo ragazzo. Dopotutto lui l'ha detto perchè mi immaginava con un ragazzo di otto anni più vecchio di me come tra voi due." Dawn sogghignò. "In anni mortali certamente."

    Buffy smise subito di sorridere. "Tu non uscirai con un ragazzo più grande di te di otto anni. In fatti, io mi sono messa d'accordo con Spike, non ci sono uscita."

    Dawn rimase a bocca aperta senza parole, ma si riprese all'istante con uno sguardo ammiccante.

    "Io ho sempre un uomo nella mia vita." Sogghignò e Buffy la guardò accigliata. "E' dolce, adorabile, ha detto che si farà un tatuaggio col mio nome se lo faccio ubriacare…il guaio è che…"

    "Cosa?"

    "E' innamorato di mia sorella." Dawn rise e Buffy si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo.

    "Lui ama anche te, solo, e di questo ringrazio Dio, non nel modo in cui ama me."

    "Yeah, ho sentito il modo in cui ti ama…"

    "Dawn!" Gli occhi di Buffy uscirono dalle orbite in modo comico, il viso arrossato dalla vergogna mentre ricordava cosa avevano fatto lei e Spike assieme molto rumorosamente.

    "Scusa…io ero in cucina a bermi una bibita. Tu pensavi veramente che io volessi sentire? Oh Dio…era come se voi lo stesse facendo per tutta la casa. Ewww."

    "Chiudiamo questo discorso che è meglio. Ho bisogno di dormire, dopo vieni al Bronze con noi?" Buffy corse velocemente alla porta con le guance che erano roventi per mettersi al riparo da possibili domande compromettenti della sorella.

    "Non credere di potermi comprare con serate al Bronze! Solo, per piacere non fatelo in cucina…e tenetevi lontano dalla mia stanza." Dawn le urlò dietro mentre la sentiva correre su per le scale, sentendo la porta della camera di Buffy sbattere, scoppiò a ridere.

    SICCOME SONO SADICA, L'ULTIMO CAPITOLO VE LO POSTO LA PROSSIMA VOLTA :P
     
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  9. Spuffyna
     
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    Kate, ma questa ff...questa ff...è fantastica!! :woot: :woot:

    Me la sono letteralmente divorata...

    CITAZIONE
    "Angel."

    Eccolo, è arrivato, ha rovinato tutto e ha combinato un bel casino...come al solito...

    CITAZIONE
    "Ha detto che non eri in te." Giles rimise gli occhili sul naso, mentre con gli occhi la scrutava.

    "Certo che ero in me, non posso crederci. Angel non c'entra più niente e da molto tempo. Come osa." Buffy si sentì la temperatura salire ed un vulcano pronto ad esplodere contro il vampiro bruno, e chi altri sosteneva la sua teoria, nello stomaco.

    Qui ho perfettamente concordato con Buffy...Come osa Angel farsi gli affari suoi ancora, dopo che si sono mollati e lui se n'è andato in un'altra città?
    Cos'è, lui può far quello che vuole ma lei non deve uscire con altri ragazzi? Mah, io non lo capisco....

    E, Kate, posta l'ultimo capitolo-_-
     
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  10. katespuffy
     
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    Per chi non si è dimenticato questa storia, stasera arriva l'ultimo capitolo :)
     
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  11. Spuffyna
     
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    mi preparo a sforderare il mouse e a scorrere la storia!
     
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  12. katespuffy
     
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    Capitolo 66
    Dormendo poi anche l'intero pomeriggio, Buffy si fece una doccia ed incominciò a disfare le valigie. Il sole era già ormai tramontato. Trafficando nelle borse, le venne alla mano quel piccolo vestitino estivo che aveva comprato alcentro commerciale di LA poichè piaceva a Spike.

    Provandosi a vedersi con esso davanti allo specchio, sorrise. Finito di sistemare le valigie, lo indossò, Spike aveva ragione dopotutto, valorizzava veramente il suo fondoschiena.

    Si truccò leggermente e si fece due lunghe trecce che ricadevano ai lati del suo viso. Buffy pensò; quella notte sarebbe stata un inferno, ma pensare alla reazione di Spike alla vista del vestito la faceva stare meglio.

    Uscendo dalla sua stanza, si diresse verso quella del vampiro, bussò e aspettò segni per lui sveglio. Si accigliò quando lui non rispose.

    "Spike?" Buffy bussò più duramente alla porta ed aspettò.

    Aprendo la porta e trovando la stanza vuota, il panico prese il sopravvento e si mise a perlustare la camera per capire se lui era uscito da poco.

    Dawn trovò Buffy che apriva tutti i casetti della stanza di Spike e scosse la testa.

    "Ti ucciderà se scopre che hai frugato tra la sua roba." Dawn incorciò le braccia al petto e si appoggiò allo stipite della porta. "Mi ha detto di dirti che vi vedrete direttamente al Bronze perchè aveva bisogno di alcuni drinks prima che i festeggiamenti iniziassero."

    "Oh. Lo sapevo, non stavo pensando che se ne era andato o chissà cos'altro." Buffy chiuse di scatto il cassetto dietro di lei e sorrise imbarazzata.

    "Certo, come no. Andiamo o loro arriveranno prima di noi e non credo che Spike reggerà."

    Girandosi e scendendo le scale, Dawn sorrise per come la sorella la segiusse d'appresso.

    "Oh, solo perchè tu lo sappia. Sei favolosa. Non lasciarti avvilire da loro, siete solo tu e lui, okay?" Dawn giocò un pò con le trecce della sorella.

    Buffy annuì e cercò di ricacciare giù quel nervosismo che le risaliva lo stomaco.


    Venti minuti dopo erano arrivate Bronze. Era ancora presto ed il locale era quasi vuoto. Spike sembrava aver preso residenza al bar.

    Buffy lo guardò mentre si sedeva; lui stava buttando giù bourbon come se non ci fosse domani.

    Guardando giù all'anello lei sospirò, sperando che i suoi amici non volessero fare la comparsa e che Spike fosse ancora tra di loro. Voleva veramente vedere la sua reazione al vestito.

    Prese un profondo respiro e decise che non poteva più aspettare, avvertì la sorella e si alzò dal tavolo. Dawn sogghignò mentre la vedeva praticamente correre da Spike.

    Spike la fissò, stava indossando quel vestitino che lui aveva scelto ed era favolosa. Vide inoltre il suo marchio lasciato ben visibile simbolo che lei non voleva nasconderlo, visibile per tutti, umani e vampiri. Lei era sua.

    Come lei gli prese la mano tra le sue, Spike le sogghignò e si passò la lingua sui denti, Buffy gli diede uno sguardo ammiccante.

    "Balli?" Lei lo guardò mentre si alzava un lento.

    Spike annuì e lasciò che lei lo trascinasse verso la pista da ballo. Lui era sempre concentrato sul vestitino di lei, le luci azzurre del Bronze accentuavano le sue curve ed i suoi occhi erano in quel momento fissi sul suo seno.

    "Hey, qui su?" Buffy lo svegliò dalla trance e lui ringhiò e la strattonò più a sè, le braccia attorno alla vita di lei e le mani e a prendere possesso del sedere.

    Spike sorrise diabolico quando poi le prese una mano per ballare, ricordandosi quando al club di LA lei gli aveva promesso un lento al Bronze.

    Mentre lui la poneva ancora più vicina a sè, Buffy tenne gli occhi fissi su di lui e notò tranquilla l'arrivo dei suoi amici, ringraziandoli per essere in ritardo così da essere già lì a sostenere Spike.

    'til my body is dust
    'til my soul is no more
    I will love you, love you

    'til the sun starts to cry
    And the moon turns to rust
    I will love you, love you

    Buffy lo portò giù per un bacio. Fu dolce e tenero. Spike accarezzò con le labbra quelle di lei mentre continuavano a ballare in circolo attorno alle altre coppie sulla pista da ballo.

    But I need to know - will you stay for all
    Time…forever and a day
    Then I'll give my heart 'til the end of all
    Time…forever and a day

    "Per sempre ed un giorno, amore. Non ti lascierò mai andare via." Spike le prese a coppa una guancia con la mano e sussultò di gioia quando lei gliela baciò.

    "Lo sai che avevo cercato di dirtelo tante volte, ma la voce non usciva dalla mia gola."

    "Lo so passerotto, visto che ti ho sentito dire quelle parole muta." Lui sogghignò diabolico; lei era scioccata, ma poi scosse la testa e si rilassò.

    "Spike?" Prese un lungo respiro e gli sorrise.

    "Yes love?" Spike si sentì subito le farfalle nello stomaco al pensiero che lei glielo stava per ridire, gli faceva sempre questo effetto.

    "Spike…io ti amo, amo stare con te, amo vivere con te, amo dormire nello stesso letto con te, amo come tu, io e Dawn siamo una famiglia, amo come tu abbia sempre le parole giuste in ogni situazione, amo che tu sappia farmi sorridere, amo tutto di te…ma…" Buffy si fermò ed ascoltò la musica di sottofondo.

    And I need to know - will you stay for all
    Time…forever and a day
    Then I'll give my heart 'til the end of all
    Time…forever and a day

    "Ma?" Spike si accigliò; amava sentirle dire tutte quelle cose, ma quel 'ma' lo aveva spaventato.

    "Abbiamo un problema." Buffy sospirò e alzòlo sguardo verso il volto devastato di lui.

    "Problema?" Spike ansimò duramente, coem poteva esserci un problema, tutto sembrava perfetto ed ora c'era un problema?

    "Papà ha chiamato…vuole sapere quando mi sposi." Buffy si mise subito a ridere.

    "Te lo avevo detto…venerdì scorso, una piccola chiesa, ma no…Buffy non vuole un matrimonio riparatore." Spike rise, ma poi il suo sguardo divenne serio ed sollevò un sopracciglio. "Lasciami dire, apocalissi non in vista, se fai la brava ragazza quest'anno Babbo Natale ti porterà qualcosa brillante, d'oro ed eterno."

    Buffy si sentì com se fosse appena stata buttata in un vulcano, lei stava bruciando all'interno, prima aveva giocato sul fatto di sposarla, ora era serio? Sapeva che lui amava l'idea di sposarla ed ora l'amava anche lei. Ma sposare un vampiro, un vampiro sposare la Slayer, poteva anche esserci una profezia che portava alla fine del mondo. Buffy subito capì che non le importava, apocalisse c'erano state e lei aveva salvato il mondo e se loro avessere causato un'apocalisse se ne sarebbero subito occupati, come un bizzarro marito-moglie team. Scosse la testa e lo guardò anche lei seria, le stava per venire mal di testa.

    "Seriamente?" Lei cercò gli occhi di lui che non si nascose.

    Spike sorrise calorosamente, insicuro se lei vedeva l'idea accettabile o no.

    "Solo se tu cambi canzone, qualcosa di meglio di 'Wind beneath my wings'." Spike rise e lei lo schiaffeggiò giocosamente.

    "Papà continua a pensare che noi siamo fidanzati."

    "Lasciaglielo credere...io amo te, tu ami me…" Spike si fermò e sogghignò del fatto che Buffy lo amava, lei gli picchiò un braccio per riportarlo alla realtà. "Certamente che io mi sento fidanzato, strano per un vampiro…ma è…gradevole."

    "Davvero?" Buffy gli mise le braccia attorno alla vita, doveva essere pazza, quello che stava per dire dimostrava che l'amore è pazza. "Riguardo noi, potrebbe essere il nostro piccolo sporco segreto, sono sicura che ti piacerà pensare a quando Xander tenterà di ucciderti."

    Spike guardò al tavolo degli amici di lei, Xander continuava a guardarlo scioccato--gloria.

    "Allora continueremo a fare i fidanzatini come la settimana scorsa, mi piace…" Spike sognò ad occhi aperti e poi sogghignò. "Posso dirlo ad Angel?"

    "Spike, il punto di essere segretamente fidanzati, è che si suppone sia un segreto." Buffy ringhiò e fu grata che lui non sapesse come contattare Angel, e dopotutto lei non gli avrebbe permesso di andare a LA per dirglielo in faccia.

    "Bene, ma quando lo diremo a tutti…lasciama a il privilegio di dirglielo, è il mio grandsire dopo tutto…" Spike sogghignò e la baciò giù per il collo dove c'era il marchio; sapeva che stava tirando troppo la corda.

    Buffy lo prese per il mento e gli fece alzare il volto, la rabbia che scivolò via quando lui gli sorrise calorosamente, lei alzò gli occhi al cielo e scosse la testa in rassegnazione.

    "Bene, ma solo quando lo diremo agli altri, non prima. Non voglio un'altra scenata come ieri." Buffy guardò Spike sorridere, gli occhi che scintillavano al pensiero di dire ad Angel che era fidanzato con la sua ex.

    "Ti amo Buffy, prometto che non glielo dirò." Spike le accarezzò la guancia.

    "Anche io ti amo, ora vieni e mostrami quanto mi ami." Buffy rise e lui ringhiò.

    Con un bacio mozzafiato, Spike la prese tra le braccia stretta e la portò a sè. Il corpo di Buffy fremette di desiderio di restare tra le braccia forti di Spike quella notte, e la notte dopo ed ogni notte dopo quella. Stretta tra le braccia di Spike gli sorrise e capì come si sentiva bene, quelle braccia erano la sua casa ora, lei era a casa e non avrebbe mai permesso che lui se ne andasse.

    'til the storms fill my eyes
    And we touch the last time
    I will love you, love you…

    ~*~ end ~*~


    *____________*
     
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  13. Spuffyna
     
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    Bella, mi è piaciuta davvero questa ff....
    e brava Kte che finalmente hai postato l'ultimo capitoletto=)=)....!
     
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12 replies since 7/4/2011, 10:59   1250 views
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