I gotta feeling

presentata al contest Una notte d'estate

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  1. katespuffy
     
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    I gotta feeling.


    “Secondo me l’unico problema di Settembre è stabilire se bisogna considerarlo la fine o l’inizio di qualcosa e a seconda della scelta che si fa, adattarsi ignorando ogni elemento che si conduca all’opzione pocanzi confutata. Ad ogni modo, che sia l’uno o l’altro, ci si aspetta di essere terrorizzati per un certo periodo. All’idea che tutto ciò che abbiamo appena vissuto nella lunga estate svanisca immediatamente sotto i nostri occhi, sotto il nostro naso il profumo della spensieratezza che si dissolve. Magari ci sentiamo autorizzati a usare Settembre come una sorta di farmaco, giorno per giorno, come delle piccole compresse bianche e laccate della voglia che abbiamo di non ricordare. O addirittura potrebbe essere il terrore di ricordare, in sè. Oppure possiamo pensare che Settembre sia un trampolino di lancio per andare ad inseguire in un percorso dubbiamente proficuo l’oggetto del nostro desidero o della nostra aspirazione. Ma in qualsiasi modo lo vediamo, Settembre è il teatro delle ultime serate estive, e quindi coloriamolo con qualche brano fresco come la serata che si accinge arrivare.”


    Il volto di Buffy incorniciò un sorriso gentile, non appena ebbe allontanato il microfono dalle sue labbra ed ebbe premuto il tasto che automaticamente faceva iniziare una canzone sul canale radiofonico in cui lavorava. Si alzò, conscia che la playlist le avrebbe concesso una abbastanza lunga pausa e raggiunse la macchinetta del caffè della sala relax degli studi. Il caffè della macchinetta le lasciava sempre qualcosa di strano nel palato, un retrogusto difficilmente indentificabile, ma se voleva rimanere sveglia doveva adattarsi. Erano quasi le otto di sera e aveva il turno di sera i giorni dispari.
    “Caffè nero e senza zucchero, non ci avrei mai pensato.” Il suo collega biondo appoggiò una spalla alla macchinetta, posizionandosi in obliquo per guardarla meglio.
    “Perché no?” rispose Buffy sorridendo. Sapeva perfettamente che quella era una delle brevi provocazioni che Spike le infliggeva ogni qual volta gliene si presentava l’occasione.
    “Generalmente le donne eccedono nello zucchero.” Spike ghignò.
    “Qui dentro gira voce che le conosci bene le donne..” lo provocò Buffy ricambiando il sorriso.
    “Appunto.”
    “Significa che non conosci me, allora.” Semplificò Buffy, piegandosi un attimo per vedere fino a che punto si fosse riempita la sua tazza. Spike tacque per qualche secondo sconfitto. “Hai il turno di sera?” gli chiese.
    “No, ho fatto il pomeriggio e mi ha distrutto abbastanza. Hanno chiamato delle ragazzine per il gioco radiofonico che mi hanno fatto letteralmente uscire di testa.”
    Ghignò di nuovo.
    Buffy sorrise, pronta a colpire di nuovo. “Peccato, io ho quello di notte e mi andava compagnia.”
    “Potrei rimanere a farti compagnia..” azzardò Spike, fremendo dalla voglia di passare la notte con lei, seppure a lavorare. “Sono curioso di vedere in azione la Summers di cui per ora parlano tutti. Pur essendo nuova, il tuo programma sta avendo molti ascolti.. dovresti vedere Anya e Harmony quanto rosicano..”
    Entrambi risero e Buffy prese la sua tazzina di plastica. “Se sei troppo stanco no. Posso cavarmela.”
    “No.” La frenò velocemente lui con un’impazienza sfuggitagli di mano. “Davvero, ci terrei molto.”
    Buffy apprezzò che Spike con la sua espressione degli occhi aveva accantonato la freddezza del gran conquistatore di donne e sembrava sinceramente felice di passare del tempo con lei quindi acconsentì.
    “Tu torna in radio, io vado a prendere delle pizze qui sotto.”
    “Ti aspetto” disse Buffy con un sorriso allo stesso tempo dolce e seducente.
    Spike lo ricambiò e corse sotto, afferrando il giubbotto.
    I gotta feeling that tonight gonna be a good night.

    “Non preoccuparti, Dawn. E’ un rumore che viene da fuori, stai tranquilla.” Buffy cercò di rassicurare la sorella che rimaneva sempre sola in casa quando lei aveva i turni di notte. “Fra qualche ora sarò a casa, ma non aspettarmi sveglia, domani hai scuola. Dai..buonanotte.” disse in tono affettuoso “E mangia la frutta!”

    “Rieccoci insieme a radio 103, che vi terrà compagnia fino all’alba. Stasera vorrò sapere se preferite l’alba o il tramonto, magari legato a qualche ricordo speciale. Inviate sms, voglio sapere tutto.”

    Spike entrò guardandola per un attimo da lontano e gustando il suo fisico slanciato avvolto in dei jeans stretti e una maglietta mezze maniche leggera di un verde che tendeva al trasparente, rivelando qualche accenno della biancheria che portava sotto. Si leccò le labbra ai pensieri che la sua mente stava fabbricando contro la sua volontà e ghignò entrando. “Consiglio di mangiarla ora che è calda, mamma.” Puntualizzò, dato che aveva sentito la parte finale della telefonata.
    Buffy sorrise. “Mia sorella. Ha quindici anni, ma si spaventa a rimanere sola di notte a casa.”
    “Vive con te?” Spike morse una fetta della sua pizza, sedendosi su una poltrona girevole accanto alla ragazza.
    “Si” disse abbassando un attimo lo sguardo “Mia madre è morta l’anno scorso e.. mio padre non abbiamo idea di dove sia, quindi.. fai bene a chiamarmi mamma, in un certo senso”
    Spike la guardò con comprensione, senza pietà. Gli occhi di lei si patinarono di lacrime e cambiò velocemente discorso. “Tu invece?”
    “Cosa?” chiese. Buffy non voleva chiedergli se conviveva con qualcuna, però inconsciamente aveva portato il discorso lì.
    “Vivi solo?”
    Lui ghignò. “Fino ad un po’ di tempo fa stavo con Harmony. E abbiamo convissuto per qualche mese. Poi abbiamo capito di..essere fatti di paste diverse. Lei era più spaghetti al pomodoro, semplice, a volte acido. Io ero più un’insalata di pasta, pieno di interessi, particolare. Il dialogo era inesistente, non mi piaceva.”
    “Particolare. E’ un gran bell’aggettivo, sai? Non proprio da modesti..”
    “Non ho mai detto di essere modesto, amore. Ho una buona stima di me, il che è abbastanza inusuale di questi tempi, ma credo nelle mie capacità. Che quando voglio qualcosa, in qualche modo posso ottenerla.”
    Buffy studiò la convinzione sul suo viso e si soffermò sugli occhi espressivi e azzurri che avevano incontrato i suoi. Sostenne lo sguardo e poco dopo si girò per prendere in mano la situazione alla radio.

    “Heal the World..Michael Jackson dell'album, "Dangerous", pubblicato nel 1991. Ricordiamo questo pezzo di questo mito della musica internazionale. Ed iniziamo a leggere qualche sms. Vediamo..Janet da Santa Barbara scrive ‘Preferisco sempre l’alba. Il tramonto è un giorno che muore sul mare, colorandosi del colore del sangue. L’alba è una rinascita azzura, una pace agli occhi. Lo preferisco, davvero. Anche se, purtroppo, le convenzioni del romanticismo la sottovalutano parecchio’ Siete d’accordo? Scrivete, scrivete”

    “E a te cosa piace, amore? Alba o tramonto?” chiese Spike finendo l’ultimo boccone di pizza.
    “Credo che siano solo momenti. Mi spiego meglio. Non do importanza al tempo. Se sono con le persone che mi piacciono, posso stare ovunque e in qualsiasi momento.”
    Buffy afferrò un tovagliolo e se lo passò lentamente sulle labbra. Ogni suo gesto, benchè non intenzionalmente, era sempre più attraente e Spike aveva una gran voglia di baciarla.
    “A te? Stupiscimi con qualche discorso da sciupafemmine, dai” scherzò.
    “Credo di essere d’accordo con te.”
    “Quindi la tattica è accondiscendere ogni cosa che dice la ragazza?”
    “Calma, calma, passerotto. Che io abbia successo con le donne non significa che punto solo a quello. Sono loro che mi cercano, non io. Non ho tattiche, metodi, clichè.. Sono persone, non conquiste, persone che capisco immediatamente se vale la pena di scoprirle. Tipo te..” spiegò accartocciando il contenitore della pizza.
    “Sono lusingata, Spike Giles, davvero.” Buffy gli andò vicino, senza un motivo, e lo fronteggiò.
    Lui si trovò in difficoltà, sentì i pantaloni divenire stretti sotto i suoi occhi, non sapeva se lasciarsi andare, rischiando di spaventarla e di mandare a monte la serata, oppure se contenersi, che al momento gli sembrava una cosa impossibile.
    “V-vuoi da bere?” chiese indicando due birre sul tavolino. Si liberò avvicinandosi ad esse. “Mi serve qualcosa per aprirle..” disse guardandosi attorno.
    “Forse sopra l’armadio…dovrebbe averlo lasciato Faith. Beve sempre sul lavoro, sostiene che dev’essere sprint per dare la carica giusta agli ascoltatori” spiegò Buffy.
    “Quella ragazza è tutta pazza.” Ammise Spike e prese una sedia per arrivare alla meta. Non riuscì ad arrivare a vedere la superficie anteriore del mobile e vagò con le mani alla ricerca di un oggetto che potesse sembrare un apribottiglia.
    “Trovato?”chiese Buffy dopo qualche minuto di attesa. Vedere il suo fondoschiena senza essere a sua volta vista, era uno spettacolo che poteva sopportare.
    “Ecco, ci siamo credo” tirò con lui l’apribottiglia e non appena lo ebbe in mano si girò per farle vedere la sua conquista. “Ecco” dopo neanche dieci secondi una pila di fogli e qualcosa di decisamente duro e grosso gli pimbarono in testa. “Ahia” disse cadendo dalla sedia. “Ma porca puttana..” disse senza controllarsi per il dolore.
    Buffy sobbalzò e accorse immediatamente in suo aiuto, abbassandosi accanto a lui. “Oddio, Spike..Spike stai bene?” cercò di chiamarlo per vedere se la botta in testa gli aveva fatto troppo male.
    “No, amore. Non direi che sto bene. Ma cosa diavolo mi ha distrutto il cranio?!”
    La ragazza si guardò intorno per trovare il colpevole e lo prese in mano. “Un sasso”
    “Un sasso?!” disse Spike incavolato e stupito. “Che diavolo ci fa un sasso in una stazione radio?!”
    Cercò di alzarsi e Buffy lo aiutò prendendogli la mano. La sensazione della calda mano di lui nella propria la fece sobbalzare, ma cercò di contenersi. “Willow. Fa strani esperimenti, con i sassi, le candele. Messaggi mistici accompagnati da musica.. crede davvero al karma, quelle storie dello sviluppo potenziale della propria interiorità mediante rituali”
    Spike si massaggià la tempia dolorante e imprecò contro la rossa ripetute volte. “Siamo gli unici sani qui dentro. Faith è un’alcolizzata, Willow una strega, Harmony una bloccata mentale, Anya una ninfomane.” Continuò a dire, mentre apriva la tanto desiderata birra. Appoggiò le labbra alla bottiglia per berne un sorso e Buffy si irrigidì a quell’immagine. Come le sue labbra si muovevano involontariamente mentre beveva e avrebbe voluto essere la bottiglia, per ricevere la stretta e il massaggio di quelle labbra sulle proprie. Sulle sua labbra e sulla sua pelle.
    Scosse la testa calciandosi mentalmente per i pensieri sconvenienti. “Ti fa ancora male? Oddio, stai sanguinando” disse posando le dita affusolate sulla sua fronte. La vicinanza dei loro visi si fece pericolosa e Buffy indietreggiò. “Prendo la cassetta dei medicinali, ci dev’essere un po’ di disinfettante con cui posso sistemarti la ferita”. Spike la attese fermo, pensando che era mezzanotte, si trovava con una donna bellissima in un’appartamento semivuoto e qualcosa ancora lo teneva fermo. Qualcosa in lui stava cambiando.
    La ragazza arrivò velocemente con in mano una scatola di un azzurro spento. Le piccole dita cercarono di aprirla velocemente per cercarvi dentro una boccetta con acqua ossigenata. “Ew.. dal colore che ha, credo che sia andata a male.” Disse guardando stortamente la boccetta.
    “Quella cassetta è qui da chissà quanto tempo, sarà tutto scaduto, buttala va. Mi disinfitterei di più affondando la testa in un water.” Inorridì per quello che aveva appena detto, ma Buffy rise.
    Gli si avvicinò dolcemente e carezzò la sua fronte con fare gentile, per togliere il sangue dagli argini della ferita. Inavvertitamente la mano si posò anche sui suoi capelli, ricci biondi che si anellavano fra le sue dita. Fece questo movimento per un po’, e lui la lasciò fare, guardandole gli occhi perfettamente coinvolti nella danza che stava facendo ai suoi capelli. Buffy solo dopo un po’ si ricompose.
    Senza guardarlo, un po’ imbarazzata, si avvicinò al microfono.

    “Ed ci scrive proprio qui da Sunnydale ‘Preferisco il tramonto, perché il primo bacio alla ragazza che amo l’ho dato proprio davanti ad un tramonto. Leighton ti amo!’ Mmmh..passiamo a qualcosa di più interessante allora, parliamo del vostro primo bacio. Aspetto chiamate, non siate timidi..”

    “Il primo bacio, Summers?” chiese Spike curioso, sedendosi accanto a lei di nuovo.
    “Esatto. Sono le due e mezzo del mattino, a quest’ora i giovani tornano a casa dopo le feste, le serate. Magari qualcuno chiama o qualcuno ascolta.. e poi è un argomento che mi ha sempre incuriosito, in quanti modi l’emozione unica di quel gesto possa rivelarsi dentro ognuno di noi.” Buffy sognò di nuovo ad occhi aperti e Spike non potè resistere. Le si avvicinò in un solo gesto, catturando le sue labbra con le proprie e sfiorandole appena, con una minima pressione. Poi si allontanò di qualche centimetro per far fronte alla reazione. Buffy lo guardò negli occhi, chiedendogli di continuare.
    Spike le cinse la vita per quanto riusciva dalla sedia e la portò sopra di lui, facendo girare la sedia girevole. Buffy si posizionò più stabilmente e una mano le scivolò dietro la sua nuca, per approfondire il bacio. Le mani di lui lottavano per rimanere ferme, a toccare delicatamente dai fianchi i laterali del suo torace, senza sbilanciarsi. Mentre godevano l’una delle labbra dell’altro, Buffy ricordò di dover dire qualcosa alla radio e si staccò violentemente, facendolo ansimare per la perdita del corpo caldo sopra al suo.
    Si schiarì la voce, accompagnando il gesto con le mani che si scendevano la maglietta.

    “Sentiamo, sentiamo chi c’è in linea.”
    “Pronto?”
    “Pronto! Come ti chiami?”
    “Chuck”
    “Buonasera Chuck, anzi, fra un po’ ci sarà l’alba. Allora, raccontaci il tuo primo bacio..”
    Guardò di sfuggita Spike che la guardava, un po’ intontito.
    “E’ stato con la persona sbagliata. Un’esperienza divertente però. Eravamo impacciati entrambi e nessuno dei due lo ha fatto per sentimento, solo per provare. Ricordo di aver sputato a terra così tante volte che tutti mi presero in giro per giorni. Lei adesso mi odia” scoppiò a ridere Chuck.
    “Divertente” Buffy sorrise “Ma il bacio che hai dato alla persona che ti piaceva, quello dunque considerabile come primo, c0m’è stato?”
    “Diverso. Consapevole, bello.”

    Dopo qualche altra parola Buffy staccò mandando altre canzoni. Spike si girò a guardare Buffy, che aspettava come una risposta. “Buffy..io..”
    Lei si alzò, decisa. “Dimmi che mi vuoi”
    “Io..io ti voglio..” rispose lui facendosi più vicino “Lo sai che lo faccio. Ti guardo e, è abbastanza palese che mi piaci” disse ghignando meravigliosamente e passandosi una mano sulle labbra.
    Buffy sembrò soddisfatta della risposta e sorrise.
    “Ma tu .. tu mi vuoi Buffy?” Chiese Spike impaziente, quando ormai la distanza era colmabile con una mano.
    “Non lo so” rispose lei, facendosi però più vicina, fino a che le loro fronti si toccarono.
    Spike le prese di nuovo le labbra, che lei schiuse facendo spazio alla sua lingua desiderosa di quel contatto. Buffy lo prese per i fianchi e lo trascinò contro un muro e iniziò piano a sbottonargli la camicia. Con frettolosità, lui fece lo stesso con la sua maglia e iniziò a baciarle ogni tratto di pelle che si mostrava ai suoi occhi. Buffy scese a baciargli il torace e iniziò sentire i battiti del suo cuore farsi più irregolari, più frenetici, mentre le sfilava anche la biancheria e scendeva con le labbra sul suo petto, sui suoi seni e sulla pancia. Lei fece lo stesso e in poco tempo si ritrovarono nudi, l’uno fra le braccia dell’altro, pronti a godere, in una calda notte d’estate.
    Pronti a sentire.
    Pronti a sentirsi a vicenda.
    Stettero insieme, quella notte, a fare qualcosa che non era né sesso né amore. Che era racchiuso nello stare stretti, nei baci caldi e passionali che si scambiavano. Stavano sotto il tappeto, nonostante ci fosse caldo, era quasi l’alba. Buffy non si era addormentata. Aveva gustato i momenti con quel ragazzo fino in fondo, godendo del calore che proveniva dal suo corpo.
    Vide il microfono accanto a lei e lo accese, chiedendosi se l’avrebbero licenziata per quanto si era distratta quella sera. C’era una telefonata in linea.

    “Pronto?”
    “Pronto, Buffy! Sono Vanessa! E’ l’alba ed è l’alba più bella della mia vita. Ho dato il mio primo bacio, finalmente, mi sono sentita grande. Mi sono sentita voluta, piena di affetto.. davvero. So che non è amore, sono una ragazzina con la testa sulle spalle ma so che è stato magnifico."
    "Da dove chiami Vanessa?"
    "Chiamo da Manhattan. Sono appena tornata a casa.. sta anche nevicando.”

    Un bacio d’estate sotto la neve. Il primo bacio. Quella ragazza era molto fortunata. Ma Buffy sentiva, che anche senza neve, e anche se non era stata la sua prima volta, quella notte d’estate con Spike, era stata meravigliosa lo stesso. Semplice e meravigliosa, perchè aveva sentito.


    FINE.
    Mangiatemi <3

     
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  2. Spuffy_Mikela
     
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    Bellissima *-*
     
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1 replies since 2/3/2011, 11:35   198 views
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