Parallel Universe

Spangel. AU,

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    Mrs Boreanaz

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    Parallel Universe

    By Tania

    Subject: AU (Non tutti umani)
    Paring: Spike/Angel
    Rating: Per tutti
    Warning for: Un bacio tra uomini
    Genere: Romance, Humor.
    Lunghezza: Ficlet
    Summary: Spike e Angel vanno ad una festa di Halloween.
    Disclaimer: Appartiene tutto a Joss Whedon & Co.


    *********************

    "Sembro un idiota conciato così" Dico per l’ennesima volta avvilito.

    "Non sembri, lo sei. E' diverso." Replica il mio amico.

    "Perchè siamo venuti qui?"

    "Perchè gli Windham-Price sono nostri amici e ci hanno invitato."

    "Ad una stupida festa di Halloween dove siamo vestiti tutti da uomini del 700? Dove sono finiti i vampiri, i mostri... è halloween!"

    "Saranno rimasti a casa" Alza le spalle.

    "Anche tutta la città è arredata come se fossimo nel 700, come hanno fatto?" Dico fissando le porte della suddetta città.

    "Sono molto, e sottolineo il molto, ricchi." Replica guardandosi intorno.

    "Ma... guardami..." Dico sconsolato senza finire la frase abbassando lo sguardo sul mio completo da damerino. I semplici mocassini marroni, pantaloni e giacca di stoffa grigia, con panciotto coordinato e una stupida camicia con i polsini decorati. Mi passo una mano tra i capelli, fermandomi in tempo prima di rischiare di far cadere la parrucca troppo simile ad un cesto di insalata marroncino, per nascondere i miei capelli ossigenati che stonerebbero con il resto dell'abbigliamento.
    Poi mi volto verso il mio compagno sempre più infuriato perchè a lui è toccato il vestito migliore.
    "Perchè tu..."

    "Tanto a te sarebbe stato troppo grande." Mi dice degnandomi appena di uno sguardo e iniziando ad entrare in città. Lo fisso. I mocassini neri simili ai miei, calzini bianchi, pantaloni neri fino al ginocchio, una camicia bianca di qualche taglia più grande e un gilet d'orato con dei ricami molto complicati e per abbellire il tutto una parrucca castana lunga, che ha fermato con un nastro di seta nero.
    Sbuffo seguendolo. Oltrepassiamo le porte ed entrambi restiamo esterrefatti per quello che ci troviamo davanti. Mi volto appena indietro per controllare se non siamo passati dentro una porta dimensionale, o uno, come si chiamano quei così nei telefilm che piacciano tanto ad Andrew? A si, uno stargate.
    Mi volto di nuovo davanti a me appena sento gli zoccoli di un cavallo sul terreno in pietra, per vedermene uno che mi passa davanti montato da un uomo vestito simile a noi. Dovunque guardo sembra che il mondo si sia fermato nel passato. LE strade lastricate di pietra, un pozzo in mezzo alla strada, i tavoli esterni con le candele, sulle porte sono attaccate delle torce per illuminare la città, le finestre nascoste da finissime tende bianche e nelle varie taverne. Si sentono musica, canti e balli. Uomini e donne ci passano accanto con i loro abiti eleganti, e anche le parole che usano sembrano venire da un’altra epoca.

    "Hanno fatto tutto in grande." Dico stupito continuando a guardarmi intorno.

    "Sapevo che ti sarebbe piaciuto." Dice lui quasi sorridendo.

    "Angel ascolta."

    "No" Alza la mano per bloccarmi. "Sei stato più che chiaro. Io sono una checca e tu... beh, e tu no. Nessun problema. Adesso andiamo a divertirci." E si dirige verso un locale che sembra quasi un bordello dall'esterno.
    Io digrigno i denti. Non voglio che la nostra amicizia venga distrutta, ma non mi sarei mai aspettato che lui potesse essere interessato a me in quel senso. Che lui potesse…

    "Io vado, tu resti lì?" Sulla porta mi fa un segno con la mano e senza aspettare risposta sparisce all’ interno. Infuriato lo seguo perchè non può svignarsela così, e non può interrompermi mentre penso!
    Entro e mi accorgo di averci visto giusto. E' un vero bordello. Con tanto di cameriere vestite da prostitute che si strusciano sensuali sui clienti, portandomi a chiedere fino a dove si spingeranno.

    "Sai, se fossi nato in un epoca del genere, penso che sarei sempre stato dentro uno di questi!" Mi giunge la voce esaltata del mio amico. Mi volto per riuscirlo appena ad intravedere mentre si butta nella mischia.

    “Io probabilmente sarei stato solo un pessimo poeta.” Mormoro a me stesso mentre lo vedo dirigersi verso il bancone.

    Io sospiro sempre più sconsolato. Di solito sono uno che si diverte, ma stasera, come posso farlo quando…
    Sospiro di nuovo e lo fisso appoggiato sopra il bancone dove un tizio che presumo sia l'oste gli sta versando un enorme bicchiere di liquido d'orato. Lui lo prende e se lo porta alle labbra guardandosi intorno come se non si rendesse conto che la maggior parte della popolazione femminile se lo sta mangiando con gli occhi. E conoscendolo non se ne rende assolutamente conto, forse se una di queste ci provasse... e il solo pensiero che qualcuna qui dentro ci possa provare con lui risveglia in me un qualcosa di primitivo.
    Non voglio che... Cioè... Noi... Dio, lui è così...

    "Rifulgente."

    "Rifu che?" Chiedo voltandomi verso la leggera voce che ha bisbigliato nel mio orecchio. Mi trovo a fissare una splendida donna con il viso spigoloso ma di un fascino quasi fatato. Le labbra fini, i lunghi capelli neri ricci tenuti fermi da un nastro, ma soprattutto i grandi occhi violetti. Porto lo sguardo sul vestito scuro a collo alto che qui dentro sembra essere maledettamente fuori luogo, poi però mi trovo a fissare di nuovo dentro quei grandi occhi che mi fissano curiosi. Sbatto le palpebre e con la coda dell'occhio scorgo il posto occupato prima dal mio amico vuoto. Volto la testa intorno freneticamente per cercarlo, ma non lo trovo.
    "Scusa." Farfuglio velocemente alla strana donna e vado alla ricerca del mio amico sperando di non trovarlo impegnato con una di queste cameriere.

    Dopo aver fatto per la secondo volta il giro del bordello senza successo esco fuori pensando ormai di averlo perso, ma trovandolo vicino, troppo vicino ad una donna con i lunghi capelli biondi che le cadono a boccoli, tenuti su da un’ elaborata acconciatura. Il vestito lungo bianco con dei ricami giallo oro.
    Stanno parlando, poi lei gli afferra un braccio e si sporge verso il suo collo, o più probabilmente verso al suo orecchio per sussurrarli qualcosa, forse cosa gli farà se rimarranno soli...
    Digrigno i denti e parto in quarta verso lui, fissando il suo volto e accorgendomi che ha gli occhi chiusi e sul viso un'espressione serena, ma allo stesso tempo curiosa.

    "Hey!" Esclamo inviperito, facendogli aprire gli occhi mentre si allontana dalla donna e guadagnandomi il suo sguardo sorpreso. "Dobbiamo parlare. Niente ma" e senza aspettare replica lo afferro per il braccio per trascinarlo via da... per un attimo scorgo il volto della donna. Delle rughe lo trasfigurano e penso di aver visto anche denti troppo lunghi e occhi gialli, ma lei veloce distoglie lo sguardo portandomi a chiedere se ho sognato il tutto o forse è solo un elaborato e alquanto strano, per questa festa, trucco.
    Mi trovo a chiedere cosa abbia attratto il mio amico finché non scorgo la profonda scollatura da dove fuoriescono due abbondanti seni, ecco la mia risposta. Scuoto la testa e mi rivolgo verso il mio amico mentre come un automa si fa trascinare lontano.
    "Spike, sei impazzito? Ero con una bella donna e ora... ma dove stiamo andando?"

    "Bella?" Ma cosa gli hanno messo nella birra? Allucinogeni? Mi volto indietro ed è ancora là che ci fissa tra il sorpreso e la rabbia, ma il suo volto adesso è liscio e pallido come quello di una bambola con dei freddi occhi azzurri. Mentre ci allontaniamo vedo una donna dai capelli neri uscire dal bordello e grazie al vestito mi accorgo che è la stessa che mi ha fermato prima. Mi fissa per un attimo, per poi prendere l'altra donna per un braccio e strattonarla un pò finché questa non la segue e si avviano dall'altra parte della città.

    Mi devo voltare quando il mio amico si ferma. "Prima mi trascini via e poi la fissi?"

    "Perchè diavolo ti sei fermato a parlare con lei?"

    "Bella, misteriosa, e mi ha detto che mi avrebbe mostrato il mondo."

    "E perché tenevi gli occhi chiusi?"

    "Me lo ha detto lei”

    “Come poteva mostrarti il mondo se avevi gli occhi chiusi?” Chiedo confuso.

    “Non lo so.” Dice alzando le spalle. “Sei arrivato te a interromperci!"

    "Ah, certo." Accenno con il capo.

    "Allora?"

    "Allora cosa?" Gli chiedo.

    "Perchè mi hai interrotto!"

    "Perchè.. beh." Lui incrocia le braccia al torace e mi fissa aspettando la mia replica.

    "Bene, c'è un buonissimo motivo!"

    "Sto aspettando" Dice, senza cambiare posizione.

    "Ecco." Inizio balbettando per poi interrompermi quando mi accorgo di non saper cosa dire. Anzi di saper benissimo il motivo, anche se non ci ho pensato a sufficienza!
    Insomma ci prova con me, io più che altro reagisco da persona normalmente sconvolta, e subito dopo siamo partiti per venire qui e non mi lasciano un secondo in pace a riflettere, anche se, io so già cosa provo!

    "Sto ancora aspettando."

    "Sei così...." Ringhio frustato. "Rifulgente!" Dico accennando con il capo, come se questo spiegasse tutto.

    "Ok, sono ri... aspetta, cosa sono?" Adesso mi fissa con gli occhi spalancati.

    "Maledizione!"
    A mali estremi, estremi rimedi!
    E quando non bastano le parole, occorre passare ai fatti.
    E lo faccio.
    Lo afferro per il bavero della camicia e me lo tiro contro, schiacciando le labbra sulle sue.
    Per poi allontanarmi lentamente.

    "Questo che significa?" Mi chiede titubante.

    "Sei sempre stato un pò tardo con i sentimenti." Scuoto la testa. "Sai una cosa. Mi sono reso conto che quest'epoca non mi piace. E non mi sarebbe neppure piaciuto viverci. Quindi, che ne dici se c'è ne torniamo nel presente?"

    Lui sembra pensarci un attimo. "Direi che sono d accordo." Replica sorridendo. Per poi avviarci insieme verso l'uscita.

    "Il prossimo anno la festa la scelgo io però" Metto subito in chiaro.

    "Conoscendoti finiremo in una casa degli orrori!"

    "E ci vestiremo da vampiri!"

    "Già, tu uno nello stile Billy Idol, che finge di fare il cattivo ragazzo, quando invece ha un cuore troppo tenero."

    "E tu o un vampiro sanguinario, o più probabilmente un silenzioso e oscuro vampiro che salva i deboli..."

    "Ma i vampiri non sono cattivi?"

    "Hey, potresti essere un vampiro con l'anima."

    "Un vampiro con.... questo è assurdo!"

    "Uomo con poca fantasia. Ma saresti comunque il mio vampiro di Halloween?"

    "Sarei tutto quello che vuoi, quando vuoi, per quanto tempo vuoi."

    "Per sempre, baby." Dico per poi ritrovare le sue labbra. Ci stacchiamo sorridenti per dirigersi verso la macchina ed entrare.
    "Bentornato presente" Esclamo giocoso. Per poi continuare. "Angel Investigation non sarebbe male."

    "Cosa?"

    "Il vampiro con l’anima che fa l’investigatore privato e aiuta gli indifesi..."

    "Spike." Mi interrompe lui. "Sta zitto."

    Io rido tranquillo. “Allora che facciamo adesso?”

    “Beh, non so.” Replica lui titubante lanciandomi qualche breve sguardo, ma senza distogliere mai lo sguardo dalla strada. “Tu vuoi fare qualcosa in particolare?”

    “Ho sentito che al Bronze c’è una festa….”

    “Vuoi andare ad una festa?” Mi chiede avvilito e con un’espressione da cane bastonato. “Se proprio ti va.”

    “Dio, sei uno spasso!” Esclamo ghignando mentre lui mi fissa aggrottando la fronte. “Ok. Te lo dico in modo semplice così capisci subito. Andiamo a casa mia, ci togliamo questi ridicoli vestiti e ci facciamo una bella festa privata.” Poi lo fisso. “Una bella scopata, chiaro?”

    Si volta lentamente verso di me, la luna gli illumina il volto per metà facendo uno strano gioco di ombre e luci sul suo volto, gli occhi che quasi brillano, lo vedo tendere lentamente le labbra verso sinistra in un ghigno che lo fa sembrare pericoloso.
    “Mi piace il piano, ragazzo.” Bisbiglia, per poi tornare con lo sguardo verso lo strada.

    “Sai, forse ti vedrei più nel fare il vampiro sanguinario che semina morte per il mondo. Una specie di flagello.” Dico fissandolo ancora sconvolto.

    Lui ride. “Certo, sanguinario.” E detto questo accelera.

    Io continuo a fissarlo e insieme a lui mi preparo alla nostra nuova vita, o meglio per adesso mi basta prepararmi a questa che si prospetta essere una calda notte.


    FINE

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