Coffin of Hope by Chelle Storey- Daniel

ambientata nella 5° stagione di Angel. Completa

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    COFFIN OF HOPE

    By Chelle Storey- Daniel

    Tradotta: Tania
    Rating: R
    Pairing: Buffy / Spike
    Summary: Buffy è andata a Los Angeles a trovare Spike e Angel e ha un segreto che cambierà per sempre il corso delle loro vite.
    Disclaimer: Appartiene tutto a Joss Whedon e co.
    Link ff in originale: http://bloodshedverse.com/stories.php?go=chapters&no=5198 oppure http://buffyspike.burning-eden.com/coffin.html


    Traduco con il permesso dell'autrice.



    SPOILER (click to view)
    Email conferma: Hi Tania! Please feel free to translate my fanfic into any language you want. I appreciate it. Your comments mean so much to me. I'm glad you liked my fic. Thanks!
    Chelle


    ***************************


    Né l’uno e né l’altro vampiro provarono a contenere la gioia per l’incombente arrivo di Buffy alla Wolfram and Hart. I colleghi osservavano silenziosamente che Angel non era mai stato così felice e che all’improvviso la spavalderia di Spike era più sulla vivacità. Prima che il personale potesse abituarsi alle novità, molti miglioramenti, comunque dell’amministrazione, le direttive arrivavano, l’ingresso era splendente, i muri erano puliti e gli ascensori avevano dei fiori freschi all’interno per tutto il tempo, l’edificio odorava di fresco e i pavimenti brillavano per la tenue luce.

    Sorridendo, Angel sistemò un vaso di tulipani freschi nell’atrio principale mentre aspettava Buffy e Giles. Ringhiando quando Spike iniziò a parlare per la milionesima volta in quella mattinata. “Allora, cosa ha detto precisamente?”

    “Giles ha detto che saranno in città questa settimana e ha chiesto se oggi si poteva fermare qui”.

    “Vale a dire?”

    “ Io gli ho detto di si e verrano qui.”

    “Qualcosa non va.” Spike si mise le mani nelle tasche dei jeans. “Avrebbe potuto chiamarci lei . Qualche volta l’ha fatto.”

    “Forse Giles le voleva fare una sorpresa fermandosi qui.”

    “Non mi piace questo.”

    Harmony arrivò ancheggiando sul brillante pavimento di legno, forzando un sorriso e fallendo miseramente. “ Buffy è qui. Le guardie hanno appena chiamato.” Incrociò le braccia, passando lo sguardo da uno all’altro e abbandonando la finzione di felicità. “Lo sapete, non siamo un impero malvagio quando avete la cacciatrice di sopra per il tè e roba varia. Se questa diventa un’abitudine allora dovrò licenziarmi o qualcosa del genere. Era giusto che ve lo dicessi.”

    “Zitta” Angel la oltrepassò, entrando nell’ ascensore aperto, Spike lo seguì. Qualcosa stava andando molto male.

    Giles camminò verso di loro, da lontano sembrava molto più vecchio e stanco di qualcuno della sua età, e portava Buffy fra le braccia. Appena riuscì ad avere una buona visuale di lei, Angel rimase senza fiato sotto shock. Il suo viso era bianco come la neve e i suoi capelli erano sottili, tirati in una coda di cavallo. Quando lei diede uno sguardo verso di lui, vide che la scintilla era sparita nella profondità dei suoi occhi, le occhiaie nere e profonde sotto i suoi occhi gli lacerarono il cuore.

    “ Cosa è successo?” chiese con calma.

    “E’ malata.” replicò Giles.

    Spike poteva a malapena credere a quello che stava vedendo. Fece un passo in avanti e gentilmente la prese da Giles. Sentì le sue sottili braccia intorno al collo e il suo respiro contro la pelle. “Sistemeremo tutto, amore.”

    “Non puoi.” bisbigliò Buffy, muovendo il palmo della mano sulla sua guancia. “ Ti ho cercato così tanto. Non puoi immaginare quanto.”

    Lui sentì gli occhi riempirsi di lacrime e strinse la mascella, digrignando i denti in opposizione al dolore che sentiva. “ Mi sei mancata anche tu”.

    “Volevo venire e vederti. Anche in questo modo.”

    “ Sono felice ce tu l’abbia fatto, baby.”

    Angel girò attorno alla riunione dei due vecchi amanti e parlò con Giles. “Cosa c’è che non va in lei?”

    Giles si guardò attorno, alle miriade di persone che stavano osservavano il loro incontro. “C’è un posto più privato?”

    “Naturalmente”. Angel lì guidò all’ascensore e si mise da una parte, permettendo alle persone necessarie di seguirlo. Non importava come lei apparisse, profumava ancora allo stesso modo, vaniglia e acqua di rose, e lui si girò sorridendole. Silenziosamente, gli sfiorò una ciocca di capelli allontanandola dal suo viso e gli baciò una tempia. Era fredda.

    Quando arrivarono all’appartamento di Angel, lui sprimacciò il cuscino del divano e indicò a Spike che la poteva depositare là. Spike detestò doverla metterla là, ma alla fine la depositò sul divano e spostò i cuscini attorno alle sue fragili spalle. Buffy gli sorrise, e poi a Angel. “ Mi dispiace. Sono sicura che non è così che vi immaginavate di rivedermi.”

    Angel si inginocchiò davanti a lei. “Che è successo? È stato un demone?”.

    Buffy guardò verso Giles, che si era tolto gli occhiali e aveva iniziato a pulirli. Quando fu evidente che non l’avrebbe aiutata a spiegare, Buffy prese un profondo respiro e disse. “Sto morendo”.

    “Bene, stop”. Spike si inginocchiò accanto ad Angel, e si spostò lentamente di lato. “Fermati giusto ora”.

    Lei ridacchiò un po’, allora tossì, trasalendo dal dolore mentre si allungava e toccava la sua mano. Strusciò il pollice sulla sua pelle e lo fissò negli occhi. “Ho continuato a cercare un modo per dirvelo. Ho avuto un mucchio di idee, ma non ricordo quale suonasse meglio. Così lo dirò. Ho il cancro.”

    “Dove?” chiese Angel, studiandola da vicino come se potesse vederlo.

    “Ovunque sia cosa importa.” Buffy diede ad entrambi un piccolo, esitante sorriso. “E’ okay. Io sono okay con questo. Io solo…. volevo venire e vedervi entrambi una volta di più, mentre potevo. Una telefonata era grande, ma c’era qualcosa circa il vedere i vostri volti, che non potevo negarmi. Volevo vederti di nuovo.” guardava Spike mentre diceva queste ultime parole.

    “Cosa possiamo fare per te?” Spike guardò la mano di lei nella sua, sorpreso di come sembrasse scarna.

    “Hanno fatto qualsiasi cosa potessero. Suppongo, i dottori sono stati grandi”. scosse le spalle. “Siamo in città perché vicino c’è un ricovero veramente buono che può darmi conforto fino a quando non – bene, finché non vado. Ed è giusto sull’oceano, così posso respirare l’aria salmastra che è la migliore che posso sentire.”

    “Questo non è giusto –” Spike si alzò e camminò lungo la stanza. “Tu sei la maledetta cacciatrice. Tu non puoi essere malata.”

    “Io sono umana”.

    “No, loro sbagliano” anche Angel si alzò. “ Tu avrai un secondo parere”.

    “Ha avuto circa 50 pareri” ontervenne Giles, stando stancamente seduto in una poltrona di cuoio e piegando le mani sul grembo. “Dicono tutti la stessa cosa.”

    Angel scosse la testa. “Voglio che un nostro dottore la veda”.

    “Angel, questa sarebbe solo una fattura medica in più che non posso pagare e –” Buffy iniziò a tossire, forte e duramente. Giles si sporse in avanti e le passò un fazzoletto bianco che diventò rosso per il sangue, quando lo allontanò dalla bocca. Chiuse gli occhi per parecchi secondi, provando a tenere la respirazione sotto controllo. Alla fine disse, “ Io ho smesso di essere ferita e punzecchiata con aghi ed essere messa nelle macchine a raggi-x . Desidero solo dormire adesso in una bara di speranza.”

    “Di speranza?” Spike la guardò disorientato.

    “Io ci sono stata là, Spike. Desidero tornarci. Non sono spaventata.”

    “C’è qualcosa che possiamo fare?”

    Lei si allungò, toccandogli lo zigomo, fino alla cicatrice sul suo occhio. “Sei bello, Spike”.

    Lui le baciò la mano, sorridendo un po’. “Tu avevi l’aspetto nella nostra relazione”.

    “E il cervello e lo spirito e il fascino” replicò con una evidente traccia di sorriso, ansimò per il dolore e si strinse lo stomaco. “Giles? Penso-”.

    “Non dire nient’altro, dolcezza. ” Giles tirò fuori dalla tasca una bottiglia di pillole e gliene passò due. “Possiamo avere dell’acqua?”

    Spike andò velocemente in cucina e tornò portando un bicchiere per Buffy che lo usò per buttare giù le pillole, sorridendogli grata. “ Queste mi metteranno K.O. fra circa 30 minuti. Fino ad allora, perché non mi dite che sta succedendo qui attorno?”

    ~*~*~*~*~

    Spike e Angel erano seduti fianco a fianco sul divano nell’ufficio di Angel. Nessuno di loro parlava da un’ ora. Erano rimasti vicino a Buffy, era stato difficile stare ad intrattenerla con storie e aneddoti fino a quando i suoi occhi non erano diventati vitrei e alla fine si era addormentata. Giles si era addormentato sulla poltrona e i due vampiri li avevano lasciati tranquilli. Erano andati nell’ufficio di Angel per abitudine e nessuno li obbligava a stare lì.

    “Io non posso credere che sia successo questo.” disse alla fine Angel, gli occhi erano lucidi nella pallida luce della luna che sembra sospesa fuori dalle finestre.

    “Lei probabilmente pesa 80 libbre (36,29 chilogrammi)”. Spike guardò in basso verso le sue mani.”Io l’ho tenuta e lei era fredda.”

    “Non mi sono mai sentito così impotente nella mia vita. Non mi sono mai stato così…questo è devastante”.

    Spike scosse la testa. “Dobbiamo curarla.”

    “Come?”

    “Trasformandola”.

    Angel lo fissò pensieroso. “Che potrebbe essere meraviglioso per i primi 5 minuti. E dopo dovremmo impalettarla.”

    “Perché? Willow ti ha maledetto e io so come ottenere la mia anima se la strega non può farlo”.

    “Spike” il vampiro anziano tornò a guardarlo in cagnesco. “Ti ricordi cosa mi ha detto quando volevo fare qualcosa per lei, sul ritornare in paradiso? Puoi immaginare il suo risveglio come vampiro, poi darle un’anima e dirle che non morirà mai e non tornerà mai nel posto che desidera da mesi?”

    “Per l’inferno maledetto” . Spike ringhiò “Era solo un’idea. Penso, che abbiamo un milione di risorse, ma non possiamo prendere una donna malata e renderla sana?”.

    La fronte di Angel si aggrottò improvvisamente. Si sedette dritto, passandosi poi una mano tra i capelli e scoppiò a ridere. Naturalmente, potevano rendere una donna malata e renderla sana. “Tu sei un genio!”

    “Cosa?”

    Angel si voltò e affrontò il suo childe, fissandolo. “Spike, tu l’ami?”

    “Si”

    “No, intendo l’ami abbastanza da fare qualsiasi cosa per farla stare di nuovo bene?”

    “Angel, sono morto per lei tempo fa”.

    “Vieni con me” Angel si alzò e afferrò la giacca dal divano.

    “Che cosa facciamo?”

    “Tu farai questo. Non io.”

    “Grande” anche Spike si alzò. “Cosa devo fare?”

    “Qualsiasi cosa serva”.

    ~*~*~*~*~

    “Tu desideri che io mi tuffi dentro una piscina vuota perché questo è un ‘salto di fede?’”Spike fece un passo sopra il trampolino, guardando giù verso i tre pollici di acqua piovana ripugnante e stagnante che si erano depositati nella parte inferiore del rivestimento incrinato della piscina. “Perché picchio una botta e mi apro il cranio di mia volontà, proverà che Buffy necessita di essere curata?”

    “Ti vuoi fidare di me?” Angel si mise le mani sulle anche. “Io sono, dopo tutto, abbastanza affidabile per fare la cosa giusta.”

    “Quale è esattamente questa cosa? Buffy mi ha detto che sei abituato a essere tutto criptico. Questo non mi piace.”

    “Se te lo dico allora viene annulla e invalida.”

    “Questo è ridicolo”. Spike si girò e fece un piccolo rimbalzato sul traballante trampolino. “Bombe fuori, allora”

    “Aspetta”. Facendo un passo avanti, Angel appoggiò una mano sopra il braccio di Spike. “ Lei può essere laggiù”.

    “Chi?”

    “Buffy. Jeeves può averla là quando arrivi. Non lasciare che questo ti distragga. Okay?”

    “Buffy è nella piscina con un tizio chiamato Jeeves?” Spike piegò la testa da un lato. “Hai mangiato oggi? Sei un po' vaneggiante.”

    “Salta, salta, Spike. Se realmente l’ami allora salta e dimostralo.”

    Spike scosse le spalle e saltò a testa in giù. Ma lo scontro ed il dolore che aveva previsto non vennero mai. Una forte luce blu scoppiettante lo fece balzare quando ci entrò in contatto e vide un uomo e il pavimento si avvicinava velocemente e capì che doveva piegarsi e rotolare per evitare di rompersi il collo. Sbatté con violenza, ma rapidamente si rimise in piedi, di fronte all'uomo. “Jeeves, presumo?”

    “Bene, certamente hai fede. Ora dobbiamo esaminare il tuo valore” L'uomo sorrise al vampiro. “Io *sono* Jeeves e ti assisterò nelle tue prove questa sera, signore.”

    “Prove?”

    L’uomo annuì, raddrizzandosi la vistosa cravatta e aggiustando i risvolti del suo vestito. “Sì, signore. Sei venuto qui da me con un desiderio. Lo diresti a voce alta, allora?”

    “Dire - cosa? Che desidero che Buffy guarisca e che non si ammali più?”

    “Buffy.” Jeeves fece un passo da una parte e Buffy comparve, pallida ed esangue e sembrando che fosse pronta a crollare, pelle e ossa come era, mentre tremava.

    “Spike?” disse Buffy, con voce rauca. “Che cosa è successo? Dove siamo?”

    Spike fece un movimento verso lei, ma Jeeves lo ostacolò con una mano, fermando il vampiro. “Lei è la tua garanzia. Se completi le prove sarà restituita sana.”

    “ E se andiamo via proprio ora?”

    “Se evita la prova, che hai iniziato quando sei saltato, lei muore immediatamente.” la voce di Jeeves era cupa, cavernosa. Poi battè le mani e sorrise a Buffy. “Puoi distenderti nella nostra anticamera, signorina malaticcia. Noi abbiamo rinfreschi e riviste.”

    L'uomo schioccò le dita e Buffy sparì. Spike era furioso. “Riportarla qui! Voglio vedere se è al sicuro in tutto questo!”

    “In questo momento, signore, la sua sicurezza sarà il vostro obbiettivo primario.”

    “Ma-”

    “Avrai tre prove separate. Togliti per favore la camicia e le scarpe.”

    “Voglio parlare con lei! Voglio assicurarmi che questo è ciò che lei desidera.” Spike mantenne la sua posizione, non muovendosi. “Desidero assicurarmi che è okay per lei se io la curo.”

    “Tu hai rimosso la sua scelta quando ti sei tuffato nel mio alloggio.” Jeeves scrollò un pò le spalle, quindi si risistemò di nuovo il vestito. “La tua camicia e le scarpe per favore.”

    Spike diede uno strattone alla giacca e si toglie la camicia, poi scalciò le scarpe ed i calzini all'uomo, che li afferrò facilmente. “Che cosa devo fare?”

    “Prova a sopravvivere.”

    Con questo, Jeeves lasciò la stanza e un cancello nella parte posteriore della prigione sotterranea si alzò lentamente, rivelando un demone bianco sporco che sbavò e ringhiò quando vide Spike. Trascinava una lunga catena e mentre Spike prendeva un momento per confrontare la taglia dell’avversario con la sua, la catena tagliò l’aria sopra alla sua testa. Abbassandosi, Spike si getto in avanti, e afferrò il demone alla vita, spingendolo indietro. Una delle torce sulla parete cadde, causando una dispersione della fiamma e della cenere e Spike la prese, usandola per colpire la testa del demone e ridurla in una poltiglia. Spike si alzato in piedi, guardandolo contorcesi a terra, poi gli diede fuoco.

    Il cancello nell’ angolo si aprì e Jeeves apparve.“Molto ben fatto, Spike. Hai battuto chiunque altro sul tempo e penso che sia giusto dire che cercherò un nuovo assalitore.”

    “Dove è Buffy?”

    “Lei sta bene. Un pò stanca, un pò agitata, ma sta bene. Sei pronto per la seconda prova?”

    “Sono pronto.”

    Nell’ anticamera, Buffy stava tentando di tenere aperta la porta. Il massimo che era riuscita a fare era stato solo strattonare la maniglia, ma poteva vedere attraverso il foro che era stato rimasto. Spike era emerso da un corridoio, non indossando nient’altro che i suoi pantaloni, e stava seguendo Jeeves in un altro corridoio. “Spike!” gridò, tossendo con violenza. “Per favore fammi uscire!”

    Spike si fermò e si voltò, camminando verso il suono della sua voce. “Buffy?”

    Le pareti si spostarono e centinaia di crocifissi emersero. Buffy le poteva vedere, vedere andare pericolosamente vicino alla pelle nuda di Spike. “Vai via!” gli gridò. “Spike, fai attenzione!”

    Spike studiò le pareti e scosse la testa. “Guarda ha decorato questo posto come il Preside Wood, love.”

    Si spostò ulteriormente all’interno del corridoio, verso il suono della sua voce. La maniglia era un crocifisso. Spike lo afferrò e girò la manopola, sibilando dal dolore. Buffy lo fissò attraverso il piccolo foro dalla sua parte, sussultando quando vide il suo palmo fumare. “Fermati!” gridò.

    Trasformando il volto in quello da vampiro, cercò qualcosa per sfondare la porta. Invece, vide una bacinella che emanava una luce luminosa. Camminò verso la ciotola e la fissò soddisfatto. Nella parte inferiore c’era una chiave. Immerse la mano nel liquido ed ruggì dal dolore. “Schifosa acqua santa! Chi ha avuto il tempo di benedire l'acqua, comunque! Stupidi!” Guaì, ma afferrando la chiave e girandola, sbloccò il portello malgrado le bolle spaventose che gli erano arrivate fin sopra il gomito.

    Buffy, debole come era, si gettò addosso a lui. “Che è successo? Perché siamo qui?”

    “ Non posso spiegartelo ancora, pet.” Spike fece una smorfia, era difficile sostenerla con il suo braccio buono, quando lei scoppiò in un altro spasmo di tosse e quasi perse l’equilibrio.

    Jeeves apparve nel corridoio. “Signorina Buffy, puoi accompagnarci alla prova finale se lo vuoi”

    “Che prova? Che è successo? Chi sei tu per fargli questo?”

    “Lui ho scelto la sua strada, signorina. Adesso deve scegliere lei.”

    “Io vado dove va lui.” disse Buffy, e sebbene questo prendesse ogni oncia della sua barcollante forza, lei rimase ferma e gli prese la mano.

    Spike baciò il lato della sua testa e seguì Jeeves nel corridoio, tenendo un passo lento per la morente affaticata cacciatrice. Nella stanza seguente, Jeeves mise la mano sul braccio di Buffy e la spostò lontana da Spike. Aprì la bocca per protestare, ma rapidamente si trovò bloccata in una gabbia che sembrava essersi materializzata dal nulla. Il viso di Spike si contrasse dalla collera e si gettò sull'ospite. Manette e catene spuntarono fuori, afferrandolo e tenendolo con braccia e gambe divaricate, nella parte posteriore della stanza.

    “Fermati!” gridò Buffy, le mani che afferravano le sbarre della gabbia mentre le tirava provando a separarle. “Lascialo andare!”

    Jeeves fissò Buffy, scuotendo tristemente la testa. “È entrato per risparmiare la tua vita, signorina. La morte è la sfida finale. Non possiamo risparmiare una vita senza prendere un’ altra.”

    Le pareti della stanza si sono mossero come il muro nel corridoio aveva fatto prima ed una grande fila di centinaia di paletti emerse nel lato opposto della stanza, indicando dritto al cuore di Spike. Jeeves si girò verso il vampiro. “Sei disposto a morire per lei?”

    “Falle lasciare la stanza .” Fissando i paletti e di nuovo Buffy, si sentì codardo. Lei era rientrata nuovamente nella sua vita per alcune ore e avrebbe dovuto lasciarla senza dirle che cosa c’era nel suo cuore. Questo avrebbe soltanto ferito di più quello di lei.

    “No.” Scuotendo la testa in una molto buona espressione di tristezza, Jeeves scosse le spalle. “Rimane.”

    “Non puoi farle vedere questo!” urlò Spike, tirando sui fermi. “Lasciala andare! Lei non è una parte della prova!”

    “ Lo è adesso. Ti sei smarrito dal tuo percorso per liberarla. Se la lasciassimo andare, allora avresti perduto la prova. Lei morirebbe dove è adesso.”

    Spike rise crudelmente. “Così lei *deve* guardarmi morire. Cosa è? Per renderlo più duro? Benissimo. Allora l’ho farò così.”

    “No!” Buffy iniziò a piangere in modo serio. “Non farlo! Dirgli che vuoi arrenderti, Spike. Ti prego diglielo! Per favore! Non posso –”

    “E’ Okay, baby. L’hai già visto una volta.”

    “Non farmi questo!” strillò lei, usando cosa le aveva lasciato la sua passata potenza tirando le pesanti sbarre. “Non voglio vivere se sarà per questo! Mi senti! Non voglio! Lo farò a me stessa se tu affronti questo.”

    “Ritiralo, Cacciatrice!” il suo sguardo era fisso e duro. “Ritiralo adesso.”

    “Non farlo ti prego! Per favore!!”

    La parete con i paletti si spostò un pò più vicino e Spike alzò provocatoriamente il mento, guardandoli avvicinarsi. “È Okay, Buffy.” spostò lo sguardo per rimanere su di lei. “Girati, pet. Non guardare. Possono farti restare, ma non possono obbligarti a guardare.”

    “Ti prego no!” implorò, cercando di raggiungerlo attraverso le sbarre. “Per favore, Spike! Non lasciarmi ancora!”

    Una lacrima fredda gli scivolò giù per la guancia. “Dillo un’altra volta, Buffy.”

    “Non lasciarmi!”

    “No, quello che hai detto l’ultima volta. Prima – prima che morissi”

    La consapevolezza la illuminò e abbassò il braccio, afferrando ancora le sbarre. “Ti amo.”

    Lui chiuse gli occhi e sorrise un po’. “Adesso è questo il modo degno di morire. Farlo in questo modo”.

    Jeeves chiese, “Dimmi se sei preparato a dare la tua vita per la sua?”

    “Si, per l’inferno maledetto! Fallo adesso!”

    I paletti volarono verso lui. Buffy gridò.

    Ed in quel momento Spike si ritrovò disteso su un fianco sul pavimento freddo, completamente vestito. Si alzò di scatto in piedi mentre Jeeves emergeva dalle ombre, sostenendo Buffy contro il suo fianco. Jeeves stava sorridendo radiosamente. “Congratulazioni, signore. Ci siete riuscito.”

    “Lei è ancora malata!” Spike ringhiò. “Tu è meglio-”

    Jeeves mise la mano sulla testa di Buffy. “Entro ventiquattro ore, la signorina, riavrà indietro la sua vita. Guarirà e, per il desiderio di Spike, non sarai mai più malata. Neppure con un raffreddore.”

    Le occhiaie sotto i suoi occhi erano sparite, sotto le luminose luci e stava fissando, sbalordita, verso l’uomo. “Continuerò a vivere?”

    “Lo farai” Jeeves indicò una porta. “Potete andare.”

    “Andiamo, love.”

    Buffy mantenne la sua posizione. “Sarò ancora forte?”

    “Sì. Sarai completamente ristabilita così come eri prima.”

    Con gli occhi socchiusi, lei si voltò verso Spike. “Allora, sto per darti così tanti calci al tuo sedere fino a che non desidererai che quei paletti ti avessero colpito.”

    Spike le sorrise. “Non vedo l’ora, baby”

    Lui la raggiunse. Appena in tempo.

    Lei perse i sensi e cadde in avanti tra le sue braccia.

    “Oh caro.” Jeeves rabbrividì un pò. “È stata riportata indietro dalla morte prima di adesso. Attraverso mezzi supernaturali, sì?”

    “La sua amica strega l’ha fatto. Ha fatto un incantesimo dopo cento giorni che era stata morta.”

    “Oh caro. Oh caro. Oh caro.”

    “Cosa?”

    “Ho paura che non posso fare niente per aiutarla.”

    “Cosa!?” Spike gridò , tenendosi Buffy vicina. “Ho fatto la vostra dannata prova! Ho acconsentito di morire per lei!”

    “Che cosa è lei per te?”

    “La mia vita!”

    “Sei un vampiro. Lei è umana. Certamente ti sarai reso conto che un giorno lei morirà. È mortale.”

    “È ancora Buffy Summers e si merita di vivere.”

    “Buffy Summers? Buffy Summers! La cacciatrice?” Jeeves fissò in giù verso la ragazza pallida e con il volto scavato, che stava riposando tra le braccia dell'uomo che l’amava. “È la cacciatrice, giusto?”

    “La migliore che sia mai vissuta. La cacciatrice migliore, la *ragazza* migliore. Non si merita di soffrire dopo tutto quello che ha fatto per il mondo.”

    “Così, essenzialmente, è nata con un dono supernaturale. Quindi, essere riportata indietro attraverso il supernaturale significa che è giusto per una volta nella vita o quel che sia. È una guerriera. Giusto?”

    Spike studiò l'altro uomo. “Perchè?”

    “Probabilmente sarò bruciato per questo, ma che diavolo?” si piegò giù, toccandola ancora. “Le regole sono fatte per essere infrante ogni tanto.”

    “Stai pensando di lasciarla in vita?”

    “ Starà benissimo”

    *~*~*~*~*~*

    Angel stava percorrendo avanti e indietro il lato della piscina, alternando fra il camminare sul trampolino e sedersi sul bordo, i suoi piedi stavano penzolando dal lato. Se Spike amava realmente la cacciatrice, la sua cacciatrice, allora sarebbero usciti insieme. Controllò l’orologio, preoccupato guardò l'orizzonte e pregò che il sole sorgesse in ritardo. Allora si ricordò. Buffy era già stata riportata indietro dalla morte prima. Allo stesso modo di Darla. Le prove non avrebbero potuto beneficiare la cacciatrice. “Oh Dio!” si lamentò. Se ne era dimenticato.

    Tornò di nuovo indietro al trampolino ed si elevò su questo, preparandosi a tuffarsi dentro, quando sentì un forte scoppio e Spike emerse, trasportando la cacciatrice tra le braccia.

    Correndo velocemente al lato della piscina, Angel la prese da Spike e la tenne vicino, inalando il suo dolce profumo. Lei stava ancora piangendo, le sue guance erano umide, ma calde come lo erano una volta.

    Spike si arrampicò sulla scaletta e fece passare la mano nei capelli di lei, allontanandoli dalla suo volto. “È passata attraverso l’inferno. Ed allora il pirla ha provato a tirarsi fuori dall’accordo e a dirmi che non poteva aiutarla”

    “Come lo avete convinto a cambiare idea?”

    “Ha saputo che era una cacciatrice. Ero a due secondi da ucciderlo, ma l’ha salvata perché è una cacciatrice.”

    “Ma l’avevi fatto? Avevi detto che saresti morto per lei?”

    “L’ho fatto”

    “Allora è tua.” Angel la tenne un pò più vicina, baciandola leggermente sulla fronte prima di passarla di nuovo a Spike. Il vampiro biondo sembrò un pò sorpreso, ma felice la prese. “ Riportiamola a letto.”

    “ Riportiamola a letto.”

    *~*~*~*~*~*

    Buffy si svegliò alcune ore dopo e si stiracchiò, sentendo i muscoli come se fossero in letargo da molto tempo, ora bruciare di anticipazione. Fece schioccare le labbra, si sentiva assetata, affamata, doveva fare pipì, e si sentiva di dover fare tutto allo stesso tempo. Rotolando su un fianco, aprì gli occhi e si trovò faccia a faccia con Spike, che era seduto vicino al letto e la stava guardando. “Hey”, gli disse.

    Lui le diede un bicchiere con acqua fresca e si è chinò in avanti. “Come ti senti?”

    Bevve avidamente fino a che il bicchiere non fu quasi vuoto. “Arida?”

    “Oltre quello”

    Si riappoggiò contro il guanciale, e lo studiò. “La scorsa notte è successa veramente?”

    “Si”

    “Tu saresti morto per guarirmi”

    “Si” ripeté lui dolcemente. “Questo ha funzionato? Ti senti meglio?”

    Si sedette, premendo cautamente contro il suo addome dove la quantità di dolore più significativa si espandeva di solito al minimo tocco. Non successe niente e lei rilasciò il respiro semplicemente. Allora sorrise, un sorrido radioso e si lanciò fuori della letto, saltando dalla sua parte per abbracciarlo. “Mi hai salvata.”

    Spike rise, il suo cuore che si elevava silenzioso e restituì l’abbraccio. “Non sei arrabbiata?”

    “Oh, sono furiosa!” si risedette un po’ ed esaminò i suoi occhi. “Sono stato tirata fuori dal letto nel mezzo della notte. Teletrasportata in una bizzarra prigione sotterranea. Ha dovuto quasi guardarti morire. Ancora. Ed ora mi sono svegliata ed eri completamente qui”

    Lui ascoltò le sue parole, ma certamente non la sentì correttamente. “Stavi dormendo così serenamente.”

    “Da sola.” con la mano gli ha accarezzato la guancia. “Una volta ho sentito, che se tu salvi qualcuno allora sei per sempre responsabile della sua vita.”

    “Posso pensare a croci peggiori da sopportare.” la guardò fissa negli occhi, che erano attenti ed esenti da dolore. Le occhiaie erano scomparse ed un colore rosa sano aveva ravvivato le sue guance. Senza pensare, la tirò vicino e la baciò. Con sua sorpresa, lei non lo respinse, non si ritirò dal suo tocco.

    Lei sospirò di contentezza e avvolse le dita sulla sua nuca, tenendolo vicino. Senza fiato, si allontanò dopo alcuni secondi e lo studiò. “Tu mi hai creduto l’ultima volta?.”

    “Cosa?”

    “Quando ti ho detto che ti amo, la scorsa notte. Non mi hai detto che non era vero, così credi in quello che ti ho detto?”

    “Buffy -”

    “Questa è una semplice domanda”

    “Io credo che lo volevi perché pensavi che me lo dovevi. Ma non è così.”

    “Lo faccio, ti amo”

    “Io credo che mi ami allo stesso modo di Xander. Forse al livello di Giles. Ma non nel modo in cui ami Angel”

    “No. Non ti amo in quel modo. Io sono *innamorata* di te”

    “Non -”

    “Spike.” si voltò verso il suo viso e lo costrinse a guardarla negli occhi. “Come potrei non dirtelo dopo tutte le lettere e le telefonate e gli inviti di venire in Europa?”

    “Io – io non –”

    “Non mi vuoi più.” fece scivolare le mani sul grembo ed si morse il labbro inferiore. Lui fece per raggiungerla, ma lei scosse la testa. “È okay. Davvero. Sono abituata a questo.”

    Lui la guardò attraversare il pavimento e sentì la porta del bagno chiudersi mentre lei spariva dietro ad essa. Bestemmiando, si alzò in piedi e cominciò a bussare sulla porta. Giles entrò nella stanza, bevendo una tazza di tè. “Sai, puoi essere bravo e nobile, ma sei un idiota. E un perfetto somaro”

    Spike sentì la doccia che veniva aperta nel bagno ed si allontanò dalla porta, strattonò le coperte lisciando il letto nuovamente a posto. “Non sono nell'umore per un vivace chiacchierata, amico.”

    “Lei ti ama.”

    “Giles – ”

    “È venuta qui a dirtelo prima di morire. Per dirlo a * te *. Non a Angel. È venuta per te, anche se i medici erano di parere contrario a questo viaggio che la poteva uccidere.” Giles si sedette sul letto appena rifatto, tranquillamente sorseggiando il suo tè come se la conversazione fosse casuale ed ordinaria. “Ha sofferto per te per mesi dopo Sunnydale. Ancora soffre per te. Certamente dovresti dimostrarti degno di questo.”

    “Io l’ho dimostrato la scorsa notte.” Spike si sedette sulla sedia dove era stato seduto per tutta la durata del sonno di Buffy.

    “Hai dimostrato che saresti morto per salvarla.” Giles fece un cenno con la mano per sminuire. “Ora dimostrati degno del suo cuore.”

    “Cosa pensi debba fare?”

    “Devi amarla, Spike. L’ami veramente?”

    “Sono morto una volta per lei ed ci ho provato ancora! Come puoi chiedermi questo?”

    “Se l’ami allora prendi una decisione. Ora. Andare da lei o camminare fuori da quella porta e non tornare. Non puoi stare ancora nella sua vita a metà strada. Questo uccide una parte di lei ogni volta che ti vede .”

    “Non posso lasciarla. Non posso.”

    “Allora vai da lei”. Giles si è alzato e tirò qualcosa che sembrava,una piccola delicata chiave dalla sua tasca. “Angel ha pensato che potevate avere bisogno di questa.”

    Spike guardò l'uomo lasciare la stanza e si è alzò in piedi, fissando la porta chiusa che lo separava da tutto quello che aveva sempre desiderato. Lui considerò le conseguenze di introdursi nel bagno, nello stesso modo in cui lo aveva fatto una fatale notte a Sunnydale e infine decise di no, che neanche un cattivo ricordo, poteva fermarlo. Sbloccò la porta e la spalancò. La doccia nel bagno di Angel era luminosa, ma annebbiata e poteva vedere la sua forma molto piccola dietro il vetro fumoso. Stava seduta sul pavimento, le sue ginocchia erano piegate sul suo torace con l'acqua che la colpiva.

    Si tolse la camicia, lasciando i suoi pantaloni saldamente al loro posto e fece scorrere la porta aprendola, inginocchiandosi vicino lei. Lei si era girata a guardarlo sorpresa e rapidamente si era asciugata le lacrime sulle guance. “Vai via.”

    “No, amore.” la raggiunse all’interno, accarezzandole teneramente il braccio nudo.

    Lei era sfacciata nella sua nudità. Si alzò, provando a chiudere ancora la porta. Anche Spike si alzò in piedi, e la tenne aperta. “Stai bagnando il pavimento!” disse bruscamente.

    “Desidero parlare con te.”

    “Sono occupata.”

    “Ora, cacciatrice. Parleremo di questo ora, dannazione.”

    Lei incrociò le braccia sopra i seni, rabbrividendo. “Ho freddo! Entri dentro o aspetti fino a quando non ho fatto! Ma chiudi la maledetta porta.”

    Lui imprecò, scalciando via le scarpe e spingendo giù i pantaloni. Fece un passo dentro dietro lei e la tirò tra le sue braccia, la schiena di lei che gli rimaneva contro il torace. Rimasero fermi in quel modo finché lei non si voltò, inclinandosi contro di lui ed l’avvolse con le braccia. Lui baciò la parte alta della testa e disse, “Ti desidero, Buffy. Sempre.”

    “Ma?”

    “Non c’è nessun ma, amore. Solo non so perchè tu vuoi ancora amarmi.”

    “Spike!"lo fissò, i suoi occhi pieni di nuove lacrime. “Sono l’unica qui che si ricorda di quelle ultime notti a Sunnydale? Quello ha significato qualcosa per me.”

    “Non sei venuta da me quando hai scoperto che ero tornato indietro.”

    “Tu non sei venuto da * me*. Io ho scoperto che eri tornato indietro per errore e quando ti ho chiamato… tu non mi hai chiesto di venire. Ti ho detto dove ero e mi hai sentito piangere e dirti che era un miracolo, ma non sei venuto. Ogni volta che il campanello suonava, pensavo che fossi tu.” Lei scosso tristemente la testa. “Hai smesso di amarmi, vero?

    “Mai.” spinse i suoi capelli bagnati indietro e l’abbracciò, baciando la curva della sua spalla. “Non per un secondo.”

    “Allora perchè?”

    “Buffy, no” Si tirò indietro, alzandole il mento. “Entrambi siamo stati riportati indietro dalla morte e ci hanno dato una seconda possibilità. Non desidero vivere nel passato o farti chiedermi di spiegare le cose di cui non conosco le risposte. Non so perchè non sono mai venuto da te. Ma ora siamo insieme. E’ quello che facciamo da qui in avanti è quello che conta.”

    “Che cosa vuoi fare?”

    Lui le sorrise. “È una domanda con l’imbroglio.”

    Allora lo sentì, duro contro la sua pancia. Gli occhi di lei si allargarono e gettò uno sguardo giù, e poi di nuovo su. Lui comprese male il suo sguardo ed il suo sorriso si sbiadì. “Ma è troppo presto. Capisco. Penso, che devi assicurarti che sei completamente guarita ed io-”

    “Sta zitto”

    “Cosa?”

    “È quello che facciamo da qui in avanti quello che conta.” avvolse le mani intorno al suo membro gonfio. “Questo è il primo giorno di riposo della mia vita. So esattamente cosa desidero. Esattamente.”

    Lui gemette un poco, sibilando il suo nome. “Sei sicura?”

    “Provami.”

    *~*~*~*~*~*

    Angel gettò uno sguardo in su, sorridendo un pò quando Buffy balzò giù dalle scale dal suo appartamento e si sedette di fronte a lui. Lui spinse verso di lei il cestino con i muffin al mirtillo che Giles aveva cucinato e la guardò mentre divorava due di loro di seguito. Il suo succo di arancia fu la cosa successiva che se ne andò e rise di soppiatto. “Giles ti sta cucinando la prima colazione.”

    “Ho bisogno di tonnellate di cibo. Tonnellate! Non posso aspettare di avere la prima colazione se posso avere il pranzo, poi la cena, poi uno spuntino.”

    “Devi averci lavorato su per tutto questo grande appetito.”

    Lei deglutì con difficoltà, realizzando che lui sapeva esattamente quello che aveva fatto fino ad ora. “Angel - ”

    “Non che non ne avevate bisogno, ma avete la mia benedizione.” le riempì ancora il bicchiere e lo passò a lei. “Spike mi ha sorpreso un pò la notte scorsa. Ha fatto qualcosa di altruistico senza aspettarsi niente in cambio.”

    Buffy annuì col capo. “E’ stato sorprendente.”

    “So che cosa ha passato. L’ho fatto anche io. Una volta .”

    “L’hai fatto?”

    “E’ una storia per un’ altra volta.” prese un muffin e lo morse, facendo una smorfia. “Yuck. Questo non è molto per il gusto.”

    “Stiamo parlando del muffin o del mio ragazzo?”

    “Il muffin.” le diede un sorriso storto, un mezzo sorriso che soltanto lei poteva tirare fuori da lui. “Non farò il tuo `Dawson' .”

    “Lo sai, Dawson ha accettato che Joey fosse cambiata, nell'ultimo episodio.”

    “Allora suppongo che sto facendo il Dawson.” allungò il braccio sulla tavola, e le prese la mano. “Se decidi di rimanere qui con lui voglio che tu sappia che siete i benvenuti e farò il bravo. Se decidi di portarlo con te, sarò un pò triste nel vederlo partire, ma sosterrò la tua decisione.”

    “Sarai * triste * di vedere *Spike* partire?”

    “E’ migliorato stando con te. Tu dovresti sapere quanti miglioramenti ha fatto.”

    “Aww.” sorrise, mettendosi velocemente un altro pezzo del muffin in bocca mentre Giles emerse dalla cucina trasportando un vassoio pieno di cibo, seguito da Spike che gli stava raccontando in modo morboso tutto quello che avevano fatto.

    Tutti e tre gli uomini stavano guardando con stupore come la cacciatrice, che sembrava essere ringiovanita durante la notte, stava attaccando il cibo con entusiasmo. I suoi capelli, che erano stati così sottili e deboli, erano arricciati sopra le sue spalle in onde soffici e la scintilla nei suoi occhi stava esprimendo la sua felicità così come la sua salute. Se qualcun’altro oltre ai due guerrieri biondi mostrasse un’aperta adorazione e amore per l’altro, questo non l’avevano mai visto.

    Giles e Angel si scambiarono uno sguardo attraverso la tavola.

    Alcune cose valgono il sacrificio.

    E la risata profonda che scoppiò da lei era musica per le loro orecchie.


    - Fine -

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