The chocolate cake on the rooftop by Beatha

PG13. Spangel. Completa.

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    Mrs Boreanaz

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    anche questa è un altra ff abbastanza leggera. Humor.
    Di slash c'è solo un bacio... e sesso ma solo sottinteso, niente di descritto!!

    Buona lettura


    The chocolate cake on the rooftop

    by Beatha

    Tradotta: Tania (strawberry85)
    Subject: Angelverse che non segue la serie
    Paring: Spike/Angel
    Raiting: PG13
    Warning for: Un bacio slash. Sesso solo sottinteso
    Genere: Humor; Romance
    Storyline: Alcuni giorni dopo 5X14 'Smile Time' (L'ora del sorriso)
    Lnghezza: Ficlet
    Summary: Spike e Angel stanno mangiando una torta al cioccolato sul tetto.
    Disclaimer: Appartiene tutto a Joss Whedon
    Link dove trovare la ff originale: www.fanfiction.net/s/4270835/1/The_..._on_the_rooftop


    Traduco con il permesso dell’autrice.

    SPOILER (click to view)
    PERMESSO AUTRICE: Oh I'm so so happy you like my stories!
    And yes of course you can translate them!
    xxx

    ********************************


    Spike era nervoso ed annoiato e si era veramente stancato di LA. Forse aveva passato troppo tempo sulla Bocca dell' Inferno, dove potevi trovare vampiri e demoni ad ogni angolo, perché dopo due ore di pattuglia e nessuna rissa decente, gli stavano cominciando a mancare i bei vecchi giorni a Sunnydale.

    Decise di tornare alla Wolfram & Hart, Fred lavorava fino a tardi ogni notte o poteva andare nell'attico di Angel e si poteva divertire guardando il suo viso da pupazzo.

    Pensando a puppet Angel, con i suoi piccoli piedi di pezza e il suo naso che si poteva staccare, l'umore di Spike migliorò notevolmente così quando arrivò all'azienda del male andò dritto all'ufficio del suo Grandsire e dentro il suo ascensore.

    Le luci dell'attico erano spente e c'era troppa quiete. Spike girò per le stanze chiamando il nome di Angel ma l'altro vampiro non era da nessun parte.

    Il biondo annusò l'aria, sperando di trovare anche una debole traccia di profumo; era stato veramente duro percepire l'odore di Angel mentre era un pupazzo. Si sorprese veramente quando percepì il profumo dell'altro vampiro, forte più che mai, venire da sopra.

    Spike sbuffò. Molto originale, il rimuginatore era sul tetto e Spike avrebbe scommesso il suo adorato spolverino che era di cattivo umore.

    Aprì la porta che conduceva al tetto e trovò Angel, il vampiro Angel, non il puppet Angel, seduto sul tappeto che stava coprendo la metà del pavimento, con la schiena contro un elaborato divano. Spike rise all'immagine. Alla checca piaceva veramente il tetto!

    Angel non sembrò dare credito alla sua presenza, anche se era ovvio che sapeva che Spike era là. Invece stava fissando una torta al cioccolato che era sulla tavola di legno vicino a lui.

    Lo scenario stava diventando sempre più strano.

    Spike decise che era il momento di rompere il silenzio. Aveva la missione di importunare Angel e stava aspettando troppo.

    “Mi piacevi di più come pupazzo. Diventalo di nuovo.”

    “Sfortuna nera.” Disse l'altro vampiro. Sembrava indifferente e non irritato come piaceva al biondo.

    Questo stava per diventare più difficile del solito. L'umore del pensieroso Angel era peggiore del normale. Bene, era una cosa buona, ma Spike non abbandonava facilmente.

    “Cosa c'è che non va con te? Pensavo che fossi felice di essere tornato nel tuo grasso te stesso.” Questo con Angel funzionava sempre.

    “Non sono grasso.”

    La replica di Angel era quasi un ringhio e Spike ghignò con soddisfazione. Quello andava molto bene.

    “Dillo ai tuoi pantaloni da checca, amico. Stanno quasi per strapparsi.”

    Questa volta Angel gli ringhiò contro.

    Spike ridacchiò ed il vampiro più anziano scosse la testa e seppellì il viso tra le mani.

    “Perché non mi lasci solo?”

    “Perchè mi sto annoiando.”

    Il suo Grandsire sospirò e basta.

    Angel stava iniziando ad irritare Spike e si supponeva che fosse l'opposto. Era facile tormentarlo con i pantaloni, ma adesso sembrava così perso nel suo disagio che non si disturbava neppure nell'essere arrabbiato con Spike. Lo stava sconvolgendo. Ed era maledettamente ingiusto!

    “Me ne vado se mi dici cosa c'è che non va in te.”

    Spike non sapeva perché aveva detto quello. Non doveva essere gentile con lui. Era andato là dalla checca per divertirsi. Essere gentile con lui non era accettabile. Incolpò Angel e il suo strano umore che lo stava confondendo.

    “Non ho fiducia in te.” Il viso di Angel era ancora seppellito tra le sue mani e la sua risposta venne soffocata.

    “Te lo prometto.”

    Cosa c'era di sbagliato con lui?!

    Angel lo guardò e lo fissò intensamente. Alcuni secondo dopo accennò col capo.

    “Ero fuori per un appuntamento con Nina quando l'incantesimo si è rotto e sono tornato me stesso. Quando sono tornato mi è stato consegnato questo.” Disse sembrando triste e indicando la torta al cioccolato

    Spike era confuso. Solo quando pensava di conoscere qualcuno, questo diceva qualcosa del genere e lo lasciava senza parole. E Spike era difficilmente senza parole.

    “Bene?” Angel lo stava guardando aspettando ansioso una reazione, un commento, qualsiasi cosa.

    “Non capisco.”

    “È di Nina; lei mi ha spedito una torta per festeggiare il fatto che non sono più un pupazzo.”

    “Ancora, non capisco, amico. Ti ha dato una torta, quindi?”

    Le narici di Angel arsero, segnale che stava cominciando ad essere veramente irritato, e Spike ne sarebbe stato felice da quello sviluppo se non fosse troppo sconcertato da quella conversazione.

    “È cibo umano, idiota. Io non mangio cibo umano.”

    “Ok, così la donna si è dimenticata che il sangue fa parte delle diete dei demoni. Errore comprensibile. E stai dicendo che sei arrabbiato con lei perchè ti ha mandato una torta al cioccolato?”

    “Non sono arrabbiato con lei, Spike. È per la torta.”

    “Oh ok, mi stavo per preoccupare. Bene, forse non preoccupato, mi stavo solo un pò innervosendo perché sto cominciando a credere che eri completamente impazzito!”

    “Sta zitto, Spike. Non so perché te ne sto parlando.”

    “Ehi, non è colpa mia se quello che dici non ha senso. Se non sei arrabbiato con lei per averti dato una torta, allora perchè sei arrabbiato Angel? Illuminami.”

    “Stai gridando.” disse Angel e guardò in giù malinconico.

    Il suo comportamento stava facendo impazzire Spike e per un momento il biondo si chiese se l'altro vampiro lo stava facendo apposta per mostrargli come ci si sente a essere continuamente infastidito, ma l'espressione triste di Angel gli disse che era sinceramente angosciato.

    “Bene. Nessuno griderà più. Dimmi.”

    “Io - io odio non riuscire a godermi una cosa semplice come una torta al cioccolato. Voglio solo mangiare un po' di torta.”

    “Davvero depresso perché non puoi mangiare una torta. Sicuro che non stai tentando solo di trovare una scusa per rimuginare?”

    “Mi manca il cioccolato. Io amavo cioccolato.”

    “Puoi ancora mangiare il cioccolato. Per l'inferno, io mangio il cioccolato tutto il tempo.”

    “Non è lo stesso. Non ha lo stesso sapore.”

    “Allora lo stai mangiando nel modo sbagliato, amico.”

    “Di cosa stai parlando, Spike?”

    Spike sorrise furbo e tagliò un piccolo pezzo di torta con mani e se lo mise in bocca. Chiuse gli occhi e masticò lentamente, godendo il suo gusto dolce. Poi cominciò a leccarsi le dita con suoni leggeri. Quando aprì gli occhi Angel gli stava fissando le dita affascinato. Spike tagliò un altro pezzo di torta ma questa volta andò verso Angel.

    “Chiudi gli occhi.” Gli ordinò, e il vampiro più anziano eseguì l'ordine.

    Spike tracciò le labbra del suo Grandsire con le dita coperte di cioccolato, Angel aprì la bocca e li succhiò avidamente, lamentandosi e Spike non poté più resistere, tolse le dita, afferrò Angel e lo baciò ferocemente.

    Spike si staccò di malavoglia alcuni minuti più tardi, e accarezzò il collo di Angel. Erano entrambi dolorosamente duri e bisognoso ma il sole stava per sorgere entro 20 minuti e quello che il biondo aveva in mente sarebbe durato molto più di quello. Se tutto andava bene.

    “Forse dovremmo andare avanti in qualche posto più comodo, sì?”

    “Sì.”

    “L'attico?”

    “Mmmmm”

    “Andiamo Peaches. Io prenderò la torta.”

    Alcuni ore più tardi Spike si svegliò tra le braccia di Angel. Il vampiro più anziano lo stava guardando e Spike poteva vedere amore e calore nei suoi occhi.

    “Mi piaci quando dormi.”

    “Zitto checca.”

    “Non parli quando dormi. Mi piace il silenzio.”

    Spike gli diede un pugno affettuoso e gli si accoccolò più vicino. Si sentiva felice e nel posto giusto. Non sapeva che Angel gli fosse mancato, ma essere tenuto da lui, faceva sentire Spike più sicuro di quanto non si sentiva da tanto tempo e voleva quello per sempre.

    “Angel?”

    “Sì?”

    “Ti volevo chiedere una cosa.”

    “So che me ne pentirò, ma vai avanti, chiedimelo.”

    “Hai decorato il tetto da solo o te l'hanno fatto con l'attico?"

    “Sta zitto, Spike.”


    FINE

    Commentiiiiiiiiii

    Edited by strawberry85 - 16/3/2011, 19:17
     
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