Eternity

Angel(us)&Cordelia. NC17. Remake episodio. Completa

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    Mrs Boreanaz

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    Ok in un momento di follia... ho scritto questa..definiamola "ficlet"
    L'idea era principalmente di manu (di fare una storia su quell'episodio su angelus e cordy, ovviamente io me la sono 'rubata' e l'ho scritta io .. anche se non sono molto brava a scrivere )

    Quindi la dedico a Manu..che mi sopporta

    Fatemi sapere,sinceramente, che ne pensate...




    Eternity

    By Tania

    Subject: Remake episodio
    Pairing: Angel(us) / Cordelia
    Raiting: Nc17
    Genere: Romance. POV Cordelia.
    Storyline: ATS. 1X17 "Eternity" (L'eterna giovinezza)
    Lunghezza: ficlet
    Summary: E se Angelus nell’episodio “Eternità” fosse riuscito ad acchiappare Cordelia? Bene, questo è ciò che mi sono immagino potesse succedere. Lo vuoi sapere anche tu? Continua a leggerlo e lo scoprirai.
    Disclaimer: appartiene a Joss Whedon & Co.
    Nota autrice: Ho preso una parte del dialogo iniziale e finale dall'episodio.


    ***************************************************************

    "Il mio nome è Angelus" esclami entrando nella stanza. La luce della luna ti illumina il volto trasformato e il tuo sorrido beffardo.

    "Non vorrei passare alle misure drastiche, ma se non mi ascolti, ti avverto...." ti dice Wesley, cercando di tenere la voce calma e sicura.

    "Tu mi avverti?" lo interrompi tu. "Che cosa ti è successo Wes? Ti sono spuntante all'improvviso?" lo prendi in giro meschinamente. "Ecco le radici del tuo complesso d’inferiorità..." alzi la voce. "Buone notizie, vecchio mio. Tu non ha un complesso d’inferiorità" avanzi lentamente verso di lui, fissandolo negli occhi. "Sei semplicemente inferiore." dici in modo crudele, poi lo afferri velocemente per la giacca e lo fai sbattere contro il muro facendolo svenire. Veloce apri la porta dello sgabuzzino, l’ho butto dentro per poi chiudere a chiave.

    "Wesley no!" urlo io, sbalordita dalla tua velocità.

    Poi la tua attenzione si sposta su di me, mi ritrovo a indietreggiare finché non sento la superficie della scrivania dietro di me. "Perchè non ti... non ti..." inizio a balbettare, cercando di trovare qualcosa con cui distratti guardandomi intorno.

    "Non ti... non ti..." mi fai il verso. Sposto subito lo sguardo su di te e tu ridi divertito. "Battuta" dici con voce stridula facendoti beffe della mia recitazione della sera prima. "Arriverà sicuramente il momento in cui Torvald non mi sarà più tanto devoto." poi mi fissi con crudeltà "Eri davvero, lasciatelo dire, terribile."

    Io sento le lacrime agli occhi per le tue parole, che so essere vere. "Smettila" dico in un sussurro.

    "E perché?" gridi facendomi uscire un urletto dalle labbra. "Tu non hai smesso. Io sono stato all'inferno, ma quello era molto peggio!"

    Poi ti volti verso Rebecca che se ne sta in un angolo terrorizzata, continuando a prendermi crudelmente in giro. "Avresti dovuto vederla. Non c'era un solo occhio asciutto in tutta la sala.... ridevano troppo!" ti volti nuovamente verso di me "Un suggerimento: forse Rebecca dovrebbe darti qualche lezione. Così faresti completamente schifo."

    Fai ancora qualche passo verso di me. Io aggiro la scrivania per andare ancora più indietro, per allontanarmi, poi vedo la brocca d'acqua, l'afferro velocemente e te la punto contro come se fosse un arma. "Stai indietro" sibilo minacciosa.

    "Che cosa vuoi farmi?" dici ridendo. "Sciogliermi?"

    "Fai un altro passo e lo scoprirai" cerco di mantenere la mia voce sicura. "Pensi che sia solo acqua?"

    Tu mi guardi sospettoso. "Stai bluffando"

    "Tu dici?" dico così sicura che anch'io inizio a auto-convincermi e comincio il mio monologo. "Tu non pensi che sarei pronta a farlo, vero? Allora perché avrei un paletto nella mia scrivania e una croce nella mia borsa? Penso che potrebbe succedere ogni singolo giorno” fnisco, scandendo bene le ultime parole.

    "E' solo acqua potabile" ribatti fissandomi sempre più sospettoso.

    "Consegnata direttamente a casa nostra... e poi benedetta ogni due giorni da padre Mackie mentre tu dormi nel tuo antro tutto il giorno."

    Adesso oltre ad essere sospettoso sei anche insicuro. Fissi me, e poi la brocca che ti tengo puntata contro. Cerchi di fingere un po’ di tranquillità, cosa che ti riesce malissimo.

    "Non mi credi?" dico e senza aspettare risposta te la gettò sul volto. "Eccotene un pò!"

    Ti pieghi di lato, portandoti le mani al volto urlando, per poi bloccarti di colpo, ti volti sorpreso verso di me quando ti rendi conto che ti ho ingannato.

    "E l'oscar va a..." dico divertita e soddisfatta di me stessa, finché il tuo sguardo da sorpreso diventa arrabbiato, mi ringhi contro e adesso comincio a tremare accorgendomi di aver esagerato. Sperando che un miracolo mi salvi.

    Fisso le piccole gocce d'acqua che ti scendono dai capelli, scorrendoti sul viso e fermandosi ad inumidirti il colletto della camicia.
    Ti fisso aspettando la tua reazione, aspettandomi le tue grida, o un pugno o la morte.. e invece mi spiazzi completamente quando le tue labbra si tendono verso sinistra in un diabolico ghigno, che mi fa tremare le gambe.
    Ti drizzi e ti avvicini pericolosamente a me, indietreggio finche non sento la superficie dura e liscia del muro, stringo contro di me la brocca, come se fosse uno scudo.
    Ti fermi di fronte a me, vicino, l'unica cosa che ci divide è la brocca che continuo a stringere inutilmente. Incontro i tuoi occhi che hanno il colore dell'ambra, sperando di trovarci una traccia di te, ma non ci sei.

    Scorgo divertimento, eccitazione... ma nessuna traccia di te.

    Una mano fresca mi accarezza il viso e mi riscuoto dai miei pensieri. Le tue dita giocano con una ciocca dei miei capelli e sento uno strano calore al basso ventre. La porta che sbatte, mi fa sobbalzare e mi fa cadere dalle mani la brocca, che va in frantumi con un rumore sordo. Non riesco neppure a registrare tutto ciò, che il tuo corpo preme contro il mio. Le mie mani restano bloccate tra di noi, la tua è ancora tra i miei capelli, mentre l'altra mi stringe il fianco. Avverto la tua erezione premermi contro la pancia e chiudo gli occhi, anche se non so se per la paura o l’eccitazione.

    "Pensavo che l'attricetta fosse un po’ più coraggiosa"

    Spalanco gli occhi fissandoti, non capendo cosa vuoi dire. Fai solo un piccolo cenno con la testa su un punto alla nostra sinistra, io guardo in quella reazione, ma non scorgo nessuno. Aggrotto le sopraciglia confusa per tutta questa assurda situazione.

    "E' fuggita come un fulmine" ghigni, divertito dal mio non capire.

    Rebecca.

    Solo ora mi rendo conto che non c'è più. Sono rimasta completamente sola con te. Sposto lo sguardo fissando la porta dietro cui è Wesley non sentendo alcun suono, probabilmente perché è ancora svenuto. Torno a fissarti e la mia voce esce più sicura di quanto, di quanto in realtà sia.

    "Sono sicura che Rebecca è andata a cercare aiuto!" e alzo leggermente il mento in segno di sfida.

    "Si? E chi chiamerà? La polizia…cosa mai potrebbe dire? Sono stata aggredita da un vampiro che ho cercato di drogare?" mi rispondi facendoti beffe di me.

    Io spalando gli occhi, e boccheggio cercando una risposta impertinente da darti, ma dalle mie labbra non esce nessun suono.

    "Mmmm... è la prima volta che rimane senza parole... finalmente aggiungerei!"

    Sento le lacrime pungermi gli occhi, una mi scorre lenta lungo il viso e vedo i tuoi occhi seguirla. Avvicini il viso al mio ed io chiudo gli occhi con forza. Poi sento le tue labbra sulla guancia, che mi lecca la lacrima stava scorrendo.

    "Adoro il sapore delle lacrime" bisbigli contro la mia pelle.

    Le tue labbra si spostano e le premi contro le mie. Io le tengo chiuse in modo ermetico, sperando che tu smetta, sperando che torni da me. Ti allontana quel che basta per guardarmi.

    "Vuoi rendere le cose più difficili?" domandi ironico.

    Io non ti fisso più in viso, appoggio i palmi aperti sul tuo petto cercando di spingerti via, anche se so che è inutile. Il tuo corpo rimane in mobile dove è. Sento il tuo sguardo su di me, ma non parli e non fai nulla.

    "Angel" bisbiglio, sperando che in un angolo di questo vampiro senz’anima, tu mi senta.

    Sento un ringhio provenire da te che ti fa tremare lievemente il petto sotto i miei palmi. Mi afferri saldamente i polsi e li porti sopra la mia testa e torni a far aderire il tuo corpo al mio.

    "Di il mio nome" sibili arrabbiato.

    "Angel" ripeto cocciuta.

    Sento la tua stretta sui polsi farsi più forte. Un lieve gemito esce dalle mie labbra e incontro i tuoi occhi, fuoco nero.

    "Di il MIO nome." ripeti ancora con un ringhio, fissandomi.

    "…Angelus" bisbiglio alla fine richiudendo gli occhi.

    Poi la tua bocca torna bramosa sulla mia, la tua lingua s’insinua tra le mie labbra e gemo di nuovo per la sorpresa. Mi trattieni i polsi solo con una mano, mentre con l'altra scendi sul mio seno stringendolo appena. Io gemo di nuovo contro le tue labbra e quasi senza accorgermene rispondo al bacio con la tua stessa urgenza.

    Ti allontani fissandomi divertito e sorpreso "Prevedo che sarà molto divertente" ghigni di nuovo.

    Mi afferri per la vita e come se fossi una piuma mi carichi sulla spalla, come uno stupido sacco di patate.

    "Ehy!" urlo indignata, prendendoti a pugni sulla schiena. "Mettimi giù!"

    Mi dai una sonora pacca sul sedere. "Fai la brava, gattina" e ti dirige verso le scale, scendendo al piano terra.

    Ci spostiamo all'interno del tuo appartamento e alla fine ci fermiamo. Dalla mia posizione non riesco a vedere nulla, ma non faccio in tempo a pensare altro che mi fai cadere distesa sul letto, con te che troneggi su di me mentre fissi il mio corpo bramoso. Io sono incollata al tuo sguardo, nella luce dei tuoi occhi. E vorrei muovermi, fuggire, urlare, ma il mio corpo non è dello stesso avviso. Il mio corpo che ti vuole, forse quanto tu vuoi il mio.

    Ti allontani da me. Appoggi il piede destro sul bordo del letto, e con calma ti slacci la scarpa per poi sfilartela, seguita subito dopo dal calzino, appoggi il piede a terra e alzi l'altro facendo la stessa cosa.
    Io continua a fissarti non registrando pienamente cosa sta succedendo. Quando hai fatto, fai ancora qualche passo indietro e slacci con calma il primo bottone della camicia, per poi passare al secondo finche non si apre del tutto, te la lasci scivolare per le spalle per poi lasciarla cadere a terra.
    Io fisso il tuo corpo esposto, le tue spalle ampie, il tuo torace muscoloso e il tuo addome teso, vorrei allungare la mano e passarcela sopra per vedere se la pelle è così liscia come sembra.
    Ma resisto, continuo a rimanere immobile. Poi ti porti la mano sui pantaloni e lentamente apri il bottone, io spalanco gli occhi rendendomi conto solo adesso che ti stai spogliando, ipnotizzata seguo la tua mano che abbassa lentamente la zip e infine li togli rimanendo solo con paio di boxer neri che coprono appena la tua erezione.

    Sento il cuore battere forte e una strana paura impossessarmi di me, paura unita ad 'eccitazione, sento un calore tra le mie gambe, continuo a guardarti l'erezione che sembra crescere sotto i miei occhi.

    "Voglio che ti spogli per me" sento le tue parole che mi fanno alzare lo sguardo verso il tuo viso.
    Mi fissi ghignando e capisco che sai cosa sto provando.

    Adesso oltre alla paura e l'eccitazione provo anche una sorta di rabbia, perché sai che ti voglio e non dovrei.

    "NO!"

    Rispondo perentoria. Fissandoti con aria dura. Il tuo volto diventa serio e ti avvicini lentamente a me, appoggi un ginocchio sopra il letto e ti pieghi in avanti, mi aspetto un tuo bacio invece senza che me ne accorga. la tua mano afferra i miei capelli e inizia a stringerli dolosamente. Porti le labbra ad un soffio dalle mie senza allentare la presa

    "Voglio che ti spogli per me" ringhi deciso, scandendo bene ogni parola.

    Poi sento la tua lingua passarmi lenta e sensuale sulle labbra, mi lasci andare e ti allontani fissandomi, aspettando la mia prossima mossa. Una parte di me mi sta urlando di trattenermi, di trovare il modo di distratti, ma quasi senza rendermene conto mi alzo in piedi e mi metto di fronte a te, solo pochi metri ci separano. Senza guardarti in viso, porto le mani al bordo della canottiera gialla che ho indossato stamattina, e me la sfilo lentamente dalla testa e poi la butto a terra. Alzo un piede e sgancio la scarpa col tacco, e la getto a terra, poco dopo anche l'altra la segue. Porto le mani al bordo dei miei pantaloni di pelle rossa e li sgancio per poi farmeli scivolare lungo le gambe, e infine sfilarmeli e buttarli a terra.
    Rimango solo con un completo di pizzo nero, alzo lo sguardo verso il tuo e quello che vedo mi fa tremare le gambe.

    Bramosia, eccitazione, passione... ma quello che mi stordisce di più è vedere tutto questo nei tuoi profondi occhi scuri, non so quando ma ti sei ritrasformato.

    I tuoi occhi scorrono sul mio corpo, partendo dal basso fino ad arrivare al mio viso, mi fissi, poi percorri lentamente la piccola distanza che ci separa, mi passi la mano sul braccio in un gesto stranamente dolce.
    La tua mano non è fredda come ci si aspetterebbe da un essere morto, ma è quasi tiepida. Mi ritrovo ad ansimare lievemente. Ci fissiamo e poi entrambi ci muoviamo insieme. Le nostro bocche si incontrano, le lingue si cercano e si trovano. Sposto le mani sul tuo torace godendomi la tua pelle liscia come seta. Sento le tue mani sulla mia schiena, una si ferma nel centro e con un lieve movimento delle dita sento il reggiseno allentarsi. Lo prendi e me lo sfili dalle braccia per poi lanciarlo da qualche parte. Continuando a divorarmi la bocca con la tua, sposti una mano sul mio seno accarezzando per poi pizzicare lentamente il mio capezzolo, fino a farmi gemere e tremare le gambe così tanto che mi devo aggrappare alle tue spalle per non cadere.
    Gemo di nuovo e poi spalanco gli occhi rendendomi conto di cosa sto facendo. Non sei tu, o almeno non completamente, tu non faresti mai.. o si?Mi allontano di scatto e ti fisso, tu ricambi il mio sguardo confuso ed ansimante.

    "Che diavolo?" ringhi frustrato al limite della sopportazione.

    "Io.. io... non.. dio, no... tu sei.. e io" balbetto senza sosta per spiegarti, come se tu fossi il tipo che accetta una spiegazione.

    "Puoi per favore dirmi che cazzo stai dicendo?" continui a fissarmi.

    Io vado indietro finché non sento il muro dietro di me. "Non posso. Non possiamo. Io.. per favore."

    Tu mi raggiungi in un secondo. Mi strizzi il seno con una mano facendomi gemere, poi fai scorrere le dita sulla mia pancia, fino ad arrivare alle mie mutandine ormai umide e ci passi sopra le dita. Io gemo di nuovo aggrappandoti a te. Le sposti di lato e sento le tue dita dentro di me, esperte trovano subito il mio clitoride e cominciano a massaggiarlo con una lentezza esasperante.

    "Ti prego" bisbiglio implorante.

    "Cosa mi preghi? Vuoi che smetta?" ti allontani da me. Io spalanco gli occhi, rimanendo appoggiata al muro, ansimante e così eccitata da sentire quasi male.

    "Angelus" ansimò.

    Tu ti avvicini veloce e ricatturi la mia bocca con un bacio. Io rispondo aggrappandomi a te. Tu strappi le mie mutandine con un gesto secco e mi accarezzi le cosce. Ansimando le stringo intorno alla tua vita, tu prontamente appoggi una mano sotto il mio sedere per reggermi, con l'altra mi accarezzi la schiena.
    Mi porti verso il letto e mi fai distendere, dolcemente mi inviti ad allentare le cosce per lasciarti andare. Ti fisso ed penso spaventata che adesso tu abbia cambiato idea. Invece sorridi e ti liberi dei boxer. La tua erezione scatta contro la tua pancia, dura e pronta. La fisso leccandomi inconsciamente le labbra. Ti distendi sopra di me e riprendi a baciarmi. Porti la mano attraverso i nostri corpi e torni a stuzzicarmi il clitoride.

    "Ti prego" bisbiglio di nuovo.

    Tu mi baci il viso e poi vai verso il collo che io ti espongo fiduciosa, lo mordicchi leggermente con i tuoi denti da umano e io gemo più forte.

    "Angelus... ti prego" bisbiglio di nuovo "Ho bisogno di te" dico aggrappandomi alle tue braccia.

    Sposti la mano e tiri indietro la testa per fissarmi. Io mi perdo nei tuoi occhi, nella passione che c'è dentro, nell'eccitazione ed ansimo quando scorgo l'amore, ma tu non mi dai il tempo di dire nulla che con una sola e forte spinta entri profondamente dentro di me.

    Spalanco gli occhi alla sensazione di completezza che provo e vedo lo stesso sguardo sul tuo volto. Ti stringo la vita con le gambe e muovo le anche incitandoti a fare altrettanto. Tu ghigni e inizi a spingere dentro di me. Sposti un po’ le anche così che con ogni spinta tocchi tutti i punti giusti. Ansimo forte aggrappandomi alla tua schiena con le unghie. Chiudo gli occhi e poi sento la tua voce.

    "Non lo fare, apri gli occhi" li apro e li fisso nei tuoi splendidi occhi neri.

    Continui a sprofondare in me. E contemporaneamente mi sento sprofondare nei tuoi occhi. Tu mi baci dolcemente e poi nascondi il viso contro il mio collo, ti passo una mano sui capelli e poi la appoggio nel cuscino e tu prontamente l'afferri e intrecciamo le nostre dita.

    Le tue spinte si intensificano, sento il mio corpo tremare, un fuoco mi attraversa tutto il corpo e poi l'orgasmo mi travolge forte e arrestabile. Mi aggrappo a te, sento i miei muscoli interni serrarsi intorno al tuo pene. Sento il gemito che fuoriesce dalle tue labbra. Aumenti leggermente il ritmo delle spinte, finche non ti sento tremare leggermente e venire dentro di me. Rimaniamo in mobili per un po’ di tempo, con te ancora dentro di me.

    Poi lentamente esci e ti distendi vicino a me. Ci fissiamo, ti pieghi per baciarmi e mi accarezzi dolcemente. Non dici nulla ed io non saprei cosa dire, forse le parole sarebbero superflue. Passi di nuovo le labbra sulle mie per poi afferrare una coperta infondo al letto e coprirci entrambi. Ti distendi di nuovo appoggiando la testa al cuscino vicino alla mia, mi passi la mano sul ventre tenendomi stretta, intanto che percepisco il tuo corpo distendersi nel sonno, e un’espressione serena dipingersi sul tuo viso. Mi volto dall’altra parte con un piccolo sorriso sulle labbra, rimanendo accanto a te con la schiena contro il tuo solido torace, il tuo braccio che mi stringe, facendomi sentire stranamente al sicuro.
    Temendo il nostro risveglio, non sapendo chi avrò davanti e soprattutto non sapendo chi sarà meglio trovarmi davanti. Chiudo gli occhi esausta e mi addormento in poco tempo.

    Apro gli occhi trovandomi a fissare un muro che non è quello di casa mia. Sbatto le palpebre confusa, finché non sento un braccio intorno alla mia vita e una miriade di immagini mi passa veloci per la mente. Sento il tuo corpo muoversi. Ti stai risvegliando e ho paura della tua reazione. Ti stiracchi leggermente, poi tutto ad un tratto il tuo corpo si tende e un gemito disperato esce dalle tue labbra.

    "Cordy" esclami in un bisbiglio.

    Chiudo gli occhi e poi li riapro, mi volto verso di te e mi trovo a fissare i tuoi occhi.

    "Angel" bisbiglio.

    Ti vedo aprire e chiudere la bocca cercando di dire qualcosa. Vedo i tuoi occhi spalancarsi leggermente, e vedo il senso di colpa che stai provando. Porto una mano sulle tue labbra impedendoti di parlare.

    "Non dire nulla" ti sussurro.

    "Ma io.." premo l'indice sulle tue labbra scuotendo la testa.

    "Se stai per scusarti è meglio se non lo fai, mister" dico sorridendo. "Eri lì con me. Non c'era solo lui. Ti ho sentito, ti ho visto. Tu c'eri, vero?" chiedo alla fine titubante.

    Tu sospiri e abbassi gli occhi. "Si, avrei, dovevo fermarmi, ma... io... il tuo profumo.. e..."

    "Mi volevi?" chiedo e tu non rispondi subito. "Angel?"

    "Si" dici per poi tornare a fissarmi. "Da impazzire"

    "Anch'io" dico con un piccolo sorrido " E mi vuoi ancora?"

    Tu spalanchi gli occhi sorpreso. "Sempre" dici con voce sicura. "Sempre, solo se tu..."

    "Sempre Angel" pendo il tuo volto tra le mani e le nostre bocche si incontrano, le nostre lingue si ritrovano.

    Dei leggeri tonfi provenienti dal piano di sopra però ci fanno staccare e ci fissiamo confusi. Poi spalanchiamo insieme gli occhi e mormoriamo "Wesley!!"

    Mi sono del tutto dimenticata del povero osservatore!! Ci fissiamo e ci troviamo a ridacchiare, ci avviciniamo per un altro bacio ma un altro tonfo ci fa allontanare.

    "Cordy, forse è meglio se andiamo a liberalo"

    "Ma cosa vuoi che gli succeda è dentro lo sgabuzzino!!" cerco di obbiettare

    "Ma lui non sa cosa è successo ieri sera, potrebbe essere preoccupato" lo fisso per un po’ sapendo che ha ragione. Sbuffo contrariata.

    "Okay andiamo a salvare l’osservatore!" dico alzandomi e accorgendomi che le mie mutandine sono distrutte. Sbuffo di nuovo cercando di non pensare a quante le ho pagate e afferro i pantaloni e me li infilo e chiudo la zip. Cerco per la stanza il reggiseno... dove sarà mai finito?

    "Cerchi questo?" mi dici tranquillo.

    Mi volto e sei ancora disteso sul letto e tieni il mio reggiseno tranquillamente in mano con un sorriso sul volto. Ridacchio vedendoti così sereno, mi avvino a te e mi piego in avanti, ma invece di baciarti afferro il mio reggiseno e mi allontano ridacchiano.

    "Ehy!!" urli indignato. Ti alzi ancora nudo e dopo come se te ne rendessi conto afferri il lenzuolo per coprirti. Ridacchio per questo tuo strano lato pudico e ti strappo il lenzuolo dalle mani.

    "Non coprirti sei così sexy... anche se... forse è meglio se ti rivesti e andiamo in missione!"

    "Hai avuto una visione?" mi fissi stupito e rido divertita.

    "Si… dobbiamo salvare l’osservatore!" e come a voler sottolineare le mie parole sentiamo un altro tonfo provenire dal piano superiore.

    Ridacchiamo entrambi. Afferri i tuoi vestiti e in un lampo ti vesti, mentre io finisco di agganciarmi le scarpe. Saliamo al piano di sopra insieme. E ci fermiamo davanti alla porta che presumo Wesley sta cercando di buttare giù, con poco successo.
    Giri la chiave e l'apri, spostandosi appena in tempo per evitare che Wes, in rincorsa, ti travolga. Anche se il malcapitato osservatore sbatte contro il muro.

    "Wes tutto ok?" ti avvicina a lui. Wes si allontana un po’ fissandoti.

    "Tranquillo... Mister Anima è tornato in se!" dichiaro io allegra.

    "Ma poi che è successo ieri sera?"

    pri la bocca per rispondere, ma ti precedo. "Niente, l'effetto del farmaco è finito"

    "E perché mi avete lasciato lì dentro!"

    "Ci siamo dimenticati che eri lì, scusaci" e in fin dei conti è vero, spalanco gli occhi e li sbatto con aria pentita.

    Wes scuote la testa e borbotta un si, dicendo che andrà a casa a riposarsi. Lo segui e sento che gli chiede scusa. Probabilmente per averlo lasciato dentro lo sgabuzzino, o semplicemente per le parole crudeli di ieri sera.

    Io scuoto la testa sorridendo e appoggiando le mani sulla scrivania chiudendo gli occhi, finche non sento le braccia intorno alla vita, e la tua bocca accarezzarmi lieve la pelle del collo. Un gemito esce dalla mie labbra.

    "Tutto bene?" bisbigli contro il mio collo.

    "Si" mi volto tra le tue braccia per trovarmi con il tuo volto vicino al mio. "Tra noi è tutto ok?"

    Tu sorridi sereno e mi baci dolcemente. "Tutto ok." dici quando ci stacchiamo. Ci sorridiamo a vicenda. "Torniamo a letto?" mi chiedi dolcemente.

    "Ehy!" mi fingo indignata.

    "Io pensavo che..." mi rispondi smarrito.

    "Visto che sarei un ottima attrice!" tu sbatti gli occhi sbalordito per il mio cambiamento di tono. "E a questo proposito! Cosa ne pensi della mia recitazione?" ti fisso incrociando le braccia e sbattendo il piede per terra.

    "Oh... non intendevo dire che…” cominci, ma io ti interrompo subito.

    "Si invece e ti sarei grata se non tentassi di rimediare. Angelus non sarà la compagnia più rilassante..." dico facendomi scappare un sorrisino per quello che è successo. "Ma almeno è onesto." Continuo fissandoti negli occhi, per poi continuare. "Non dovrei aspettarmi la stessa cosa della versione non cattiva di te?"

    Tu sorridi impacciato e accenni con la testa. "E' veramente tutto apposto allora?"

    "Sono troppo intelligente per lasciare che questo condizioni la nostra..." mi blocco non sapendo bene come definire quello che è successo tra noi.

    Se le cose fossero andate diversamente avrei detto la nostra amicizia, ma visto quello che è successo cosa dovrei dire? Cosa c'è tra di noi adesso... c'è qualcosa tra di noi adesso? Aggrotto le sopraciglia confusa continuando a fissarti sperando nel tuo aiuto.

    Tu sorridi e mi passi dolcemente la mano sulla guancia e io sospiro. "La nostra..." inizi a dire, ma ti interrompi. Avvicini il viso al mio e quando le tue labbra sono ad un soffio dalle mie bisbigli. "La nostra relazione." poi mi baci dolcemente sulle labbra.

    Quando ci stacchiamo, mi allontano da te sorridendoti raggiante.

    "Perfetto, adesso possiamo andare a letto." e senza darti la possibilità di rispondere ti afferro per la mano e ti trascino verso la tua camera. Ti sento ridere dietro di me.

    Appena siamo dentro la tua stanza mi volto e ci fissiamo per qualche momento. Poi ti avvicini di nuovo sfiorandomi le labbra con le tue e appoggiando la fronte contro la mia. Mi avvolgi le braccia intorno alla vita stringendomi a te, io ti abbraccio in risposta aspirando il tuo profumo e sentendomi completamente in pace. E adesso ne sono sicura, so che possiamo farla funzionare.


    FINE

    commentiiii... :wub:
     
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  2. kasumi
     
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    ciao Strawberry :)
    l'idea di shippare Angelus e Cordelia è intrigante!
    Non sono riuscita a leggere tutta la storia, perchè ho trovato quei continui rimbalzi "tu, io, tu, io" abbastanza fastidiosi.
    L'inizio è promettente.
    Magari, sistemandola un poco...
    A presto :)
     
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  3. cuzza
     
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    che bella adoro la coppia Angel/Cordelia
     
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2 replies since 25/2/2011, 23:37   88 views
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