Something Borrowed by _3xy_

Completa.

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  1. katespuffy
     
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    Tradotta: Kate (katespuffy)
    Raiting: R
    Genere: Romance
    Warnings for: Linguaggio (ma neanche tanto...)
    Pairing: Se traducio io cosa pensate? SPUFFY
    Disclaimer: Appartiene tutto a Joss Whendon & Co.
    Summary: Buffy scopre di volere Spike dopo "Something Blue" ma Spike non vuole lei. E quando lui comincia a volerla, lei decide di dedicarsi a Riley. Trovando troppo difficile resistersi a vicenda si imbatteranno in situaziioni piene di conseguenze.
    Link dove trovare la ff originale: http://spikeluver.com/SpuffyRealm/viewuser.php?uid=3332
    Lunghezza: 20 Capitoli.

    Traduco con il permesso dell'autrice:

    CODICE
    Yes, you may translate it. Thank you so much! It must mean you like it. :D I'm flattered. :) Thanks again.


    -- Trixie


    ~ SomethinG BorroweD.



    BY _3xy_




    I Capitolo.


    “Io chiamo la forza che cura. Che la mia volontà sia sicura. Non appena queste parole di pace saranno state pronunciate, che questo dannoso incantesimo abbia fine.”Willow recitò questa formula e l’incantesimo fu spezzato.

    L’orrore, ancor più del disgusto, si dipinse sul volto di Spike quando lui e Buffy si staccarono dal loro bacio appassionato. “Oh, per l’inferno maledetto!”
    Buffy emise una sorta di lamento alla perdita delle labbra di Spike sulle sue. Velocemente ricordò che Spike era il suo nemico – un maligno, disgustoso, senz’anima mortale nemico. Sbuffò in modo convincente, dipigendosi in volto lo stesso disgusto e l’orrore che aveva già riempito la faccia di Spike.
    In modo riluttante si alzò dal tonico corpo di Spike e lo guardò. Si allontanò inconsapevolmente e alla faccia digustata di Spike rispose sputando con veemenza e simulando conati di vomito.

    Un doloroso crampo le attraversò il petto, ma cercò di imitare i movimenti di lui e cominciò a strofinare il suo viso per togliere via i segni di Spike.
    “Labbra di Spike. Le labbra di Spike!!”
    Dalle dolci labbra di Spike uscivano solo lamenti e mugugni di sdegno e Buffy avrebbe voluto piangere. La odiava davvero così tanto?
    Buffy lo guardò attentamente dopo che la gang fu fuori dalla cripta, spostando velocemente lo sguardo dallo spolverino nero di pelle ai morbidi capelli ossigenati. Si mise un dito sulle labbra non appena realizzò di volerlo baciare di nuovo. “Merda!” sospirò maledicendosi perché voleva dannatamente Spike.

    In ogni generazione c’è una prescelta. Lei sola può combattere contro i vampiri, i demoni e le forze del male. Lei è la Cacciatrice. Ecco, Cacciatrice uguale Buffy. Vampiro uguale Spike. E da quando Spike era diventato un vampiro, le regole imponevano che lei lo uccidesse. Infatti, lei avrebbe dovuto ridurlo polvere da molto tempo. Invece, lei era nel suo letto immaginando le sue labbra, come le aveva potuto memorizzare alla perfezione nei giorni precedenti per tutti i baci appassionati che si erano dati grazie a Willow e alla sua voglia di fare incantesimi! Per prendere completa visione di Spike, chiuse gli occhi. Ricordava il modo in cui la lingua di lui le aveva sfiorato le labbra, il modo in cui le loro labbra si erano lievemente morse e succhiate, il modo in cui lei lo aveva sentito così vicino da potersi accorgere del profondo desiderio che lui nutriva per lei. Poco dopo dovette darci un taglio con i pensieri su Spike.

    Si svegliò come per una scossa. Aveva appena sognato di fare quasi sesso – no, di fare l’amore – con Spike. “Oddio.” E storse il naso per il disgusto. Era già abbastanza brutto che lei volesse un vampiro. Ma perché di tutti quei dannati mostri succhiasangue che si trovavano a Sunnydale doveva volere Spike? Ed era tutta colpa di Willow. Se non fosse stato per lei, non avrebbe mai provato le labbra di Spike che avevano lasciato la loro indelebile impronta su di lei e… Si, era definitivamente tutta colpa di Willow!

    Dopo la lezione della professoressa Walsh, Buffy decise che sarebbe andata all’appartamento di Giles dove doveva esserci Spike. Arrivata lì entrò senza bussare.
    “Entra Buffy” disse sarcasticamente Giles che stava seduto alla sua scrivania.
    Lo ignorò dopo che ebbe visto Spike in cucina con il cibo. “Ehi Spike”
    Spike si voltò con un’espressione sorpresa e con una faccia sorpresa arcuò prima le sopracciglia e poi decise di ignorarla completamente.
    “Sono finiti gli Weetabix.” Disse a Giles non appena entrò nel salotto con in mano un pacchetto di crackers e burro arachidi. “Comprane un po’” si sedette sul divano e cominciò a mangiare.

    “Te li comprerò” disse Buffy ed entrambi gli inglesi la guardarono con aria meravigliata.
    “Non dovresti essere all’università?” le chiese Giles.
    Infatti, lei doveva essere a scuola con Riley. “No, non proprio.”
    Il dubbio si insinuò nel viso di Giles ma scomparve presto. “Bene, dal momento che sei qui mi serve che rimani stasera a fare guardia a Spike, ho un appuntamento e…”
    “Cosa?” protestò Spike.
    Ma Buffy sorrise ampiamente e i dubbi assalirono di nuovo Giles.
    “Ok!”
    Si sedette su una sedia per poter vedere bene Spike sul divano.
    “Comportatevi bene voi due” disse prima di dirigersi verso l’uscita.
    Spike roteò gli occhi e guardò gli occhioni di Buffy che lo guardavano sorridendo.
    “Che cosa stai guardando?” Arcuò il sopracciglio con la cicatrice e lei si morse il labbro per quanto le sembrava sexy.

    Dopo poco si ricordò quello che aveva chiesto, il significato che aveva avuto il giorno prima e il modo in cui gliel’aveva detto e il contrario modo e significato che stava assumendo in quel momento. Rimase scossa e si chinò, prendendosi le guancie con le mani. L’attenzione di Spike invece tornò alle cose che stava mangiando.
    Buffy battè le mani tranquillamente. “Allora…cosa vuoi fare?”
    Spike emise un sospiro rassegnato e roteò di nuovo gli occhi prima di guardarla. “Io non parlo con te, tu non parli con me. Chiaro?”
    Buffy fece il broncio e guardò il tavolino di fronte a lei. Questo strano e nuovo sentimento che provava nei confronti di Spike la spaventava e la confondeva. Poteva solo immaginare come avrebbe reagito Spike se lo avesse scoperto. Anche se, era abbastanza improbabile che lui riuscisse a scoprirlo. Tutto ciò che poteva fare era il non lasciare che questo sentimento per lui la portasse alla fine.

    Lei lo guardò di nuovo, facendo scorrere il suo sguardo sul suo corpo magro e il non desiderarlo era un compito molto più difficile di quanto Buffy si sarebbe aspettata. Aveva esitato un attimo sulla sua faccia e vide che Spike incontrò il suo sguardo.
    “Cosa?” ebbe bisogno di due o tre secondi per realizzare come fosse diventata solo dopo averlo guardato e Spike, con i suoi sensi spiccati, avrebbe potuto percepirlo. Chiuse di scatto le gambe sperando di non dargli la soddisfazione di capire che lei lo voleva. Ma era troppo tardi; Spike aveva capito e ghignava. Distolse lo sguardo di nuovo, cercando di trovare una posizione nella sua scomoda sedia. Quando ebbe la sensazione che Spike non la stava guardando, riprese a guardarlo mentre mangiava. Dio, quanto era sexy anche quando mangiava. Saltò in aria sbalordita quando sentì Spike ghignare.
    “Ti piace quello che vedi, amore?”

    Buffy lo schernì di rimando. “Dose eccessiva di ego?” Strinse le sue braccia al petto, come se si vergognasse di essere stata colta sul fatto. “Non stavo guardando, stavo sorvegliando. Ecco perché sono qui stasera. Guardia.”
    Spike la guardò negli occhi per un attimo e poi si alzò. “Vado a farmi una dannata doccia.” Camminò in direzione del bagno con Buffy che lo seguiva con lo sguardo. Ciò fece rabbrividire Buffy. Per un attimo immaginò come Spike doveva essere sotto la doccia, tutto bagnato e nudo…e bagnato!
    Poi si alzò e lo seguì. Lentamente girò la maniglia e aprì la porta. La sua bocca si spalancò non appena vide attraverso la tenda la figura di Spike. Si tolse immediatamente i vestiti ed entrò nella doccia.

    Spike si voltà di fretta e gridò. “Cosa..? Cosa!!” Spike volò fuori dalla doccia trascinandosi dietro la stessa tenda. “Per l’inferno maledetto, cosa diavolo stai facendo?!”
    Buffy fece un passo avanti e Spike uno indietro e con la gamba urtò la vasca e cadde all’indietro sul pavimento. Agguantò i suoi vestiti per coprirsi. “Sei completamente uscita fuori di testa?!”
    Spike era ancora sul pavimento con la faccia sconvolta. Si alzò e tornò in salotto. Buffy non appena si fu vestita si maledisse atrocemente per quello che aveva combinato. Cosa diavolo pensava di fare? -Quella doveva essere un’incantesimo. Si, quello era un incantesimo! -Continuava a ripetersi queste parole sperando che fossero la verità.

    Spike camminava e la sua espressione era ancora terrorizzata. Lei aveva cercato di negare e lo sguardo di lui l’aveva ferita ancora una volta. “Mi dispiace” balbettò e si fissò le mani che aveva portato al grembo, prevedendo che ogni sua mossa avrebbe potuto stuzzicarlo a dire qualcosa che l’avrebbe ferita ancora.
    Invece, lui si sedette accanto a lei sul divano e disse alle sue spalle “Va tutto bene, dev’essere l’incantesimo.” Lei lo guardò sorpresa di come avesse reagito “Solo, non fare mai piu una stronzata come questa sennò ti succhierò il sangue fino a farti diventare secca”. Dunque fu lei a roteare gli occhi.

    II Capitolo.

    Oh, ma quello non era definitivamente un’incantesimo! La certezza di questo le veniva da dentro, dalle viscere. Ciò la faceva soffrire così tanto che non riusciva a togliersi dalla testa Spike nonostante non lo avesse più visto dal giorno in cui aveva deciso di tenersi lontana dall’appartemento di Giles.

    Aveva pensato in modo particolare a lui di notte, quando era sdraiata sul suo letto, e si era subito vergognata tantissimo del fatto che Willow, che dormiva a pochi metri da lei, potesse accorgersi che lei sbavava pensando a lui.
    Così aveva deciso di andare di pattuglia per cercare di cancellare dalla sua mente e possibilmente polverizzare qualche vampiro. Ma inconsciamente…forse…lei voleva vedere Spike e desiderava così maledettamente che fosse lì con lei.

    Dopo un paio di metri vide un vampiro con un’aria familiare che misurava il retro di una cripta. Dapprima esitò ma subito dopo decise di affrontarlo. Camminò lentamente prima di saltare in aria quando Spike si girò e le si mostrò nella sua forma da vampiro. “Oh…” disse tornando al suo viso umano non appena vide chi era “Sei tu.”

    “Ehi!” fu tutto quello che riuscì a dire. Roteò subito gli occhi per quanto patetica doveva essere sembrata. Lui fece spallucce e continuò a prendere le misure della cripta. “Che stai facendo?” chiese lei e lui la ignorò. Lui cominciò a camminare sui lati della cripta facendo il giro e lei la seguì. “Stai cercando un posto dove stare?” Chiese di nuovo, la lui non le rispose.
    Invece, unì le mani in segno di frustrazione. “Levati delle palle, ok?”

    Ma lei non lo fece. Lei non voleva farlo. Lei voleva vederlo. Voleva stare con lui. Voleva baciarlo di nuovo. Lo voleva. “Puoi stare a casa mia con me per questo fine settimana, a mamma non dispiacerà.” Disse. Quella era la cosa più folle che potesse dire, e lei lo sapeva. Ma lei voleva davvero, DAVVERO, stare con lui. Lui si girò e la guardò furente. “No!”

    Lei chinò la testa e iniziò a giocherellare con il paletto che teneva in mano.
    “Ci dev’essere per forza qualcosa di sbagliato in te.” Borbottò quando la raggiunse dall’altro lato della cripta. Lei chiuse gli occhi e si fece coraggio per l’azione che stava per compiere. Lei gli si avvicinò molto per fare si che si trovassero faccia a faccia.
    “Che cosa…allontanati da me!” urlò quasi come una ragazzetta.
    Lei gli fece un sorrisetto. “E’ esattamente quello che starei cercando di fare ma....” Le sue mani esplorarono il suo torace fino a scendere alla cintura. “Lo so che mi vuoi.”

    “Ma anche no!” si lamentò lui. E sembrava che lui non volesse davvero. Ma lei doveva fare quacosa, qualsiasi cosa, per farsi volere da lui.
    Lei lo guardò furbamente. “Se cambi idea…” fece risalire le sue dita sulla cerniera e sentì che ciò che si trovava sotto indurirsi.
    Sia per rabbia che per eccitazione, serrò la sua mandibola.
    'Questo sembra un paletto.' pensò divertita.

    Si allontanò da lei e si prese la testa nelle mani per il dolore. Strinse i denti soffrendo per il dolore che il chip causava all’interno del suo cervello. “Il momento” cominciò andando verso di lei arrivandole faccia a faccia “…nel momento in cui mi toglieranno questo chip dal cervello, io ti ucciderò.” Era decisamente furioso al pensiero che lei lo stesse usando come suo giocattolo. Ma Buffy non aveva sentito una parola. Tutto quello che riusciva a fare era guardare come le sue labbra e la sua mandibola si muovevano e quanto era sexy quando lo faceva.

    Lei si morse le labbra e lui lo notò. Lui si mosse indietro confuso e con una forte repulsione, cosa che si vedeva perfettamente nella sua espressione. “Stai un inferno lontana da me, Cacciatrice. Tu e tutti gli altri, prima che io vi uccida tutti.” E scomparve nel buio.Anche se fondamentalmente aveva mincacciato lei e le persone piu importanti della sua vita, lei stava troppo male per averlo perso di vista. Corse dietro a lui costringendolo a velocizzare il suo passo. “Dove stai andando?”

    Lui ruggì, si fermò e si girò verso di lei. “Ma hai sentito cosa ti ho appena detto? Stai. Lontana. Da Me. Per L’inferno maledetto! Imbecille!” Si girò per andarsene ma poteva percepire che lei camminava dietro di lui. “E smettila di seguirmi!”
    La sua rabbia, sorprendentemente (o no), l’aveva istigata ancora di piu. La sua faccia riprese a provare disgusto quando sentì il suo odore. Buffy fece un passo per arrivare accanto a lui e le disse “Io ti voglio, Spike.”
    Spike per come i suoi occhi lo stavano guardando per un attimo ebbe paura che gli sarebbe saltata addosso da momento all’altro.

    “Questa è solo…è solo magia.” Disse storcendo il naso e allontanandosi da lei.
    Lo guardò andare e si disse mentalmente di seguirlo. “Tu questo non lo sai.”
    Si fermò di nuovo inclinando la testa rassegnato. “Non riuscirò a sbarazzarmi di te, vero?”
    “No” rispose lei sorridendo.
    “Bene. Allora…” le diede il suo metro “Misura tutte le cripte e trovami la più grande.” In fondo lui era convinto che lei non si sarebbe mai lasciata ordinare qualcosa da lui, ed era il motivo per cui lui stava sorridendo. Immaginava che se ne sarebbe subito andata. Così quello era il suo piano numero uno: trattarla come se fosse la sua immondizia personale.
    Ma con sua grande sorpresa il suo sorriso divenne ancora più grande “Va bene”

    Buffy saltellò alla cripta più vicina. Spike la guardò confuso, la cacciatrice, la donna che doveva ammazzare i demoni, nata con una forza straordinaria, che pur di stargli attorno al suo schiocco di dita aveva cominciato ad andare su e giù per cercare a lui, un vampiro, una casa.
    “Questa si che è una cosa dannatamente assurda.” Borbottò sedensosi su una lapide per riposarsi. Dunque mentre la cacciatrice setacciava l’intero cimitero prendendo le misure di tutte le cripte, lui stava tranquillamente seduto a fumare.
    Arrivò tutta di fretta quasi squittendo “Tutto fatto!”

    “Cosi dove posso sistemarmi, amore?” disse disinteressatamente. Lei lo prese per mano per tirarlo su e lui esitò. Stettero per un minuto con la mano l’una nell’altra fino a quando Spike gridò “E lasciami la mano.”
    Lei obbedì a malincuire. “Scusami. Andiamo, te la faccio vedere.”

    III Capitolo.

    Spike entrò nella cripta e guardandosi attorno pensò a tutto quello spazio che a breve sarebbe diventato la sua nuova casa.
    “Bene, carina.” Guardò Buffy che lo guardava rimanendo in piedi all’entrata della cripta. “Puoi andare adesso” le fece un cenno con la mano. Ma Buffy rimase perfettamente immobile, così lui dovette ripeterglielo. “Ti ho detto, PUOI. ANDARE. ADESSO.” Spike si stava incazzando: voleva trovarsi il più lontano possibile da lei dato che lo spaventava a morte. “Sei sorda?” andò da lei, afferrò violentemente il suo braccio e la tirò fuori dalla cripta. Ma non sarebbe stato facile sbarazzarsi di lei.

    Lei usò la mano per tirarlo più vicino a sé e gli diede un bacio sulle labbra. “Oh!” urlò facendo tornare l’orrore sul suo viso. “Basta Cacciatrice, smettila di farlo!” disse fra uno sputo e l’altro.
    Buffy non riusciva a capire, e di fronte ad una reazione simile disse “Cosa non ti piace di me?”
    Spike la squadrò con repulsione “Fammi vedere…TUTTO. Ora sbrigati ad andartene prima che ti mordo.”Avrebbe potuto davvero farlo se non fosse per il chip che devastava il suo cranio. Voleva la sua morte e lo avrebbe fatto anche se lei e i suoi amici gli avevano salvato la pelle liberandolo dall’Iniziativa.

    Ancora una volta la sua rabbia, per quanto potesse essere assurdo, accresceva il suo desiderio. “Non puoi farlo. Hai un chip ricordi?” Lei si morse di nuovo il labbro e si avvicinò a lui in modo seducente fino ad arrivare ad un piede di distanza.
    “Beh, considera che preferirei avere una maledetta emicrania che avere te qua a seccarmi” rispose. Poi ricordò quale era il suo piano di trattarla così male da potersi finalmente sbarazzare di lei. “Se hai intenzione di rimanere qui per un po’ di tempo, abbiamo bisogno di fissare alcune regole. Ok?” Lei si limitò ad annuire senza prestare ascolto a ciò che diceva, essendo solo felice che lui stava parlando con lei. “Primo, questo” indicò con il dito un quadrato attorno a lui “non puoi entrare. Off Limit. Chiuso. Intesi?” Lei annuì docilmente di nuovo. “Secondo, tu pulirai questo posto per me.” Lui sorrise malignamente e si mise a braccia conserte sul petto.
    Buffy roteò gli occhi. “Sai, non devi per forza essere uno stronzo. Non sei più un Big Bad.” Fu un dannatissimo errore dirlo “Non sei neanche un Little Bad.”
    “Fuori di qui!!” gridò lui.

    E finalmente lo fece. Iniziò a correre attraversando il cimitero con un dolore enorme nel cuore senza saperne il motivo. Era stata la sua attrazione per Spike non solo fisica? Poteva davvero sentire qualcosa per lui che non fosse odio? Non era possibile. Non lo era. Spike rabbrividì al solo pensiero.
    Tornò al dormitorio dove Willow stava ancora dormendo profondamente. Era stato come un incubo assurdo, pensava lei, uno dal quale lei voleva uscire al più presto. Così si era sdraiata sul suo letto cercando di non pensare a questo vampiro. Ma lo faceva. Oh, si che lo faceva.

    La cosa drammatica era che il suo incontro con lui, gliel’aveva fatto solo desiderare ancora più. Si maledisse per essere uscita e per averlo assalito in quel modo! E poco dopo decise che lei avrebbe dovuto pensare a Riley. Riley che era un ragazzo normale, dolce, bello e VIVO. Era una persona che non aveva i capelli del colore della candeggina, che non indossava un cappotto di pelle e che non aveva un accento sexy o un sorriso malizioso sexy…Si, Riley!
    La mattina dopo si svegliò spaventata dopo aver sognato Spike ancora. Questa volta erano nella sua nuova cripta. Lui l’aveva spinta contro il muro ed era stato quasi violento nell’entrare dentro di lei. Era stato sesso.
    Non era stato fare l’amore, ma sesso. Che tecnicamente poteva essere anche meglio di sognare di fare l’amore con lui. Oddio, era malata.

    Willow era seduta sul letto che leggeva un libro che doveva essere di magia, si girò verso di lei “Brutto sogno?”
    “Uh…” la colpa fece rabbrividire Buffy “Si, molto brutto. Un sogno davvero molto molto brutto.”
    “Non era uno dei tuoi sogni profetici non è vero?” disse preoccupata.
    “Oh no. No, no…” si alzò e Willow guardò di nuovo il libro “Mi auguro di no”
    “Cosa?” disse Willow rialzando di nuovo lo sguardo.
    “Niente” rispose sorridendo innocentemente. Quello sarebbe stato un altro giorno in cui lei si sarebbe sforzata di non pensare a Spike. ‘Grande’ pensava sospirando profondamente.
    Aveva appena finito di vestirsi quando qualcuno, poi, bussò alla loro porta. Riley spinse un po’ la porta aperta ed entrò. “Ehi”
    Lei gli sorrise dolcemente. “Ehi” disse lei e lui le andò vicino mettendosi le mani in tasca. Willow poteva vedere come i loro occhi si guardavano.
    “Io credo che sia il momento di dire ‘Ho una cosa da fare e dovrei andare a farla’” disse alzandosi dal letto, mentre Buffy e Riley ruppero il loro sguardo per sorriderle amichevolmente.

    Non appena Willow lasciò la stanza, entrambi si stesero sul letto e chiudendo gli occhi cominciarono ad esplorarsi delicatamente con le mani. Quando Riley fece scivolare le mani sotto il suo top lei gemette un nome. Ma non era il suo nome. “Sp..” Sgranò gli occhi mentre ancora baciava Riley, quando capì cosa stava per dire. Sembrava che lui fosse troppo assorto per accorgersi di quello che lei stava per dire. Il che era un’ottima cosa dato che Buffy non avrebbe potuto spiegargli una buona ragione per la quale mentre si stavano baciando lei stava pensando a Spike e come il bacio di Spike era stato nettamente superiore a quello che stava ricevendo in quel momento.


    :FELICE:


    IV Capitolo.

    Buffy andò appositamente di pattuglia quella sera. Non solo perché aveva realmente bisogno di ridurre qualcuno in polvere e forse perché voleva dar sazio a qualche desiderio sessuale che aveva, ma perché voleva correre dietro al vampiro con i capelli color candeggina. E se lei non l’avesse incontrato, sarebbe andata a trovarlo nella sua cripta.

    Avrebbe usato ciò per provare quella cosa – e chissà cosa stava provando- per Spike ancora e ancora. Ciò non sembrava né strano né disgustoso. Lei era stata innamorata di Angel…e lo era ancora. E lui era anche un vampiro. Anche se aveva un’anima. Ma Spike non era del tutto male. Aveva un chip, che poteva essere considerata un’anima elettronica.

    Era la prima volta che era così entusiasta di fare pattuglia e la gang lo capì. Xander scherzava dicendo che lei non era mai stata così emozionata neanche per andare a divertirsi al Bronze, cosa che in fondo loro facevano molto spesso. Willow pensava che avesse a che fare con Riley. Anya credeva con il sesso. E in parte aveva ragione.

    Perciò si trovava lì a camminare nel cimitero. Stava cercando i vampiri o “qualche vampiro” . E molto presto lo notò.
    Stava camminando attraverso le lapidi con in mano un cartone marrone con dentro alcool, sigarette e sangue di maiale non ancora utilizzato. Camminava molto velocemente da quando aveva sentito un odore a lui maledettamente familiare. Non aveva memorizzato il suo profumo ma dopo esserle stato attorno per tantissimo tempo ormai lo conosceva bene. Che diamine, aveva memorizzato anche l’essenza di Xander. “Grande!” mormorò.

    “Ehi” sorrise lei ampiamente, giugendogli a fianco. Ma ancora una volta lui la ignorò. “Che hai lì?” disse gesticolando e indicando il cartone che portava.
    “Una bacchetta magica che ti farà andare via!” borbottò.
    Se Spike stava davvero dicendo sul serio lei ci sarebbe rimasta davvero male. Ma lei aveva deciso di ignorare e respingere ogni commento mirato a ferirla. “Ehi, ma lo sai? Dovresti avere un posto per tenere quelle cose al fresco. Puoi darle a me, le terrò io al fresco per te. Se vuoi”
    Lui la guardò scetticamente e disgustato “In modo da doverti vedere ancora di più? Maledettamente improbabile”

    Provò di nuovo ad ignorare il commento acido. “Mmm…forse potrei trovare allora un vecchio frigorifero, una prolunga o un qualche cavo per attaccarlo all’energia elettrica.
    “Buon Dio, sei peggio di Harmony!” Anche se lei aveva qualche punto in più.
    “Ehi! Non è vero!” obiettò riconoscendo di stare diventando un tantino patetica. Ma sicuramente non era peggio di Harmony! No, assolutamente! O almeno non lo era in quel momento!
    “Lo sei. Almeno lei si lasciava scopare!” Lui la guardò e lei sorrise ampiamente. Aprì bocca per dire qualcosa ma subito lui glielo impedì, realizzando cosa lei volesse dire. “Non che io scoperei mai te!”

    “Perché no? Ho delle parti da ragazza! E … super forza e super resistenza!” Alzò il suo sopracciglio in modo eloquente e lui fece un’espressione di disgusto.
    Puntò un dito contro di lei. “Non dire mai più quelle cose come le hai dette adesso!” E un demone lo raggiunse sferrandogli un colpo che lo fece cadere a terra “Ow!”
    “Ehi, allontanati da lui!” iniziò contro il demonio e con un paio di colpi lo allontanò sempre di più, fino a finire per resistere ai colpi di lui sopra una lapide. Spike si alzò velocemente, raggiunse il collo del demone e lo circondò con le mani con violenza aspettando che il chip si attivasse. Dopo qualche secondo realizzò. Girò la testa sorridendo verso Buffy che era ancora stordita per il colpo che aveva preso. “Posso ancora uccidere i demoni” esclamò sorridente e subito dopo si accigliò per l’espressione dolorante di lei.
    “Si, credo di si” disse intontita dalla botta massaggiandosi le tempie e cercando di tappare delicatamente la ferita.

    Spike si avvicinò a lei, senza sapere il motivo per cui sentiva il bisogno di vedere se stava bene. Poteva prendersi cura di lei? Diavolo, no! Non ci sarebbe mai stata questa possibilità, per l’inferno. Le porse una mano per tirarla su e lei l’accettò mentre con l’altra si massaggiava ancora la tempia. Le spostò la mano per controllare la sua ferita. Fu invasa dal profumo di alcohol, tabacco e pelle quando lui analizzava la sua ferita. La sua vicinanza era tale da renderla debole. Voleva afferrarlo, baciare e fare molto di più. Inalò quanto potè del suo profumo e poi guardò le sue labbra e le sue guance per poterle tenere fisse in memoria.

    “Sei viva” le disse mentre lei sentiva l’esigenza di baciarlo e cercò di farlo in modo molto infantile, facendolo allontanare. Prese in mano la sua busta marrone e si allontanò.
    “Puoi ringraziarmi più tardi” Disse lei correndogli dietro.
    “Grazie?!” chiese incredulo.
    “Prego!” squittì sfottendolo.
    Lui la derise con lo sguardo. “Ti ho salvato la vita e pertanto mi devi un centinaio di dollari”
    “Cosa? Non penso proprio. Io avrei potuto lasciare che quel demone ti uccidesse, ma non l’ho fatto…e questa” disse lei puntando il suo dito verso la ferita “è tutta colpa tua. E PERTANTO” disse enfatizzando la parola “tu me li devi” Lui roteò gli occhi “E tu sai come farlo, no?” il suo tono era diventato seducente e suggestivo.
    Lui le arrivò molto vicino. “Quello che non otterrai, Cacciatrice? Esatto, perché a me tu non piaci. Infatti, IO TI ODIO.”
    “Non è vero” obiettò lei.
    “No davvero” disse alzando le sopracciglia per sottolineare quello che stava dicendo e cominciò a camminare via da lei.

    Lei lo afferrò per il braccio costringendolo a guardarla “Ma…a me piaci tu”
    La stessa espressione di orrore e disgusto che lo aveva attraversato la notte in cui Willow aveva spezzato quello-che-doveva-essere-un-incantesimo lo colse.
    “Gaah… stai lontana da me” Disse gettando a terra la busta di carta e mettendosi a correre più veloce che poteva.
    “Ow” la borsa aveva colpito in testa Buffy e aveva fatto sanguinare ancora di più la sua ferita “Bene, adesso perché mi fa pure del male?” sbuffò gettando a terra la busta.

    V Capitolo.

    Buffy tornò al dormitorio e dovette spiegare a Willow come si era procurata la ferita sulla fronte, tralasciando ovviamente Spike e tutta la storia. Augurò a Willow la buonanotte desiderando solamente dormire per dimenticarsi della ferita, di Spike che poteva uccidere i demoni e soprattutto del suo crescende desiderio nei confronti di questo vampiro. Willow invece rimase sveglia facendo incantesimi e praticando altri riti del genere.

    Pochi minuti dopo nel sonno si intrufolò un altro sogno con Spike, di nuovo “Spike…” sussurrò dolcemente, ma non abbastanza piano da far si che Willow non sentisse. La strega dai capelli rossi si girò verso la cacciatrice che dormiva, aggrottò la fronte e rimase a bocca spalancata.

    “Buffy?” chiese accertandosi che lei stesse dormendo. Dunque poteva esserci solo un’ipotesi, Buffy stava sognando Spike. Si girò di nuovo verso la sua matita facendola lievitare con lo sguardo e pensando di avere bisogno di una spiegazione. Buffy si svegliò quella domenica mattina con un gran sorriso. Era riuscita a sognare Spike e riconosceva che quello era l’unico modo in cui lei poteva godere dato che di persona Spike si rivelava sempre uno stronzo.

    “Buongiorno!” salutò Willow che aveva appena finito di pettinarsi. Willow le sorrise goffamente ancora pensando a lei che pronunciava il nome di Spike. Buffy fece il broncio mentre si alzava e guardava la sua reazione. “Qualcosa non va?”
    “No. No…almeno, credo.” Rispose Willow trovandosi a disagio mentre giocherellava con il pettine che stringeva in mano.
    “Cosa?”
    “Beh…è solo che…la notte scorsa tu stavi sognando…” cominciò Willow e Buffy sgranò gli occhi.
    “E…?” disse lei nervosamente.
    “Uhm…” Willow si spostò per la stanza “Hai tipo detto Spike.”
    “I-io l’ho fatto?” Si ricordava tutte le volte che pronunciava il nome di Spike quando sognava e arrossì. “Oddio!” si lamentò seppellendo il viso fra le mani.
    “Credo che ‘oddio’ sia la conferma di quello che stavo pensando…vero?” Willow sorrise e si sedette sul letto accanto a Buffy.

    “Devi promettermi che non lo dirai a nessuno” la pregò “Tutto è cominciato con quell’incantesimo che hai fatto rendendoci promessi sposi! E poi ho cominciato a sognarlo e a pensare a lui…” si fermò non appena vide Willow sorridere “Cosa?”
    “Tu pensi che Spike sia sexy” disse ancora sorridendo ampiamente.
    “Si” disse buttandosi all’indietro sul letto “Ugh! Credo di essere disgustata da me stessa”

    E lei era davvero disgustata da sé stessa, ma nonostante questo non aveva abbandonato l’idea di fare di tutto per vederlo o di provare in tutti i modi a far si di piacergli. Così si trovava lì, di nuovo di fronte alla sua cripta, portando un paio di sacchetti di sangue di maiale poiché quelli che lui aveva comprato la notte prima glieli aveva lanciati addosso. Spinse dolcemente la porta e vide Spike sdraiato su una tomba con adagiato sopra di lui una specie di coperta dal tessuto visibilmente finissimo. Accanto a lui c’era una ragazza dai capelli biondi e lei sapeva esattamente chi era. Era Harmony, la cui testa era appoggiata al torace del ragazzo sul quale dormiva appoggiata.

    Per quanto avesse cercato di fermarli, i suoi occhi erano già inondati di lacrime. Gettò sul pavimento dell’entrata della cripta il sacchetto di sangue riflettendo su quanto patetica dovesse essere. Solo dopo sentì movimento. Guardò avanti e vide che Spike si era alzato.
    “Cacciatrice?”
    “Oh. Ciao…ho appena…” cercò di ingoiare amaro e di far andare via l’agitazione senza far intravedere la sua voce rotta dal pianto. “Ti volevo solo riportare il sangue della notte scorsa”

    Per un po’ rimasero in silenzio mentre Buffy rimaneva in piedi dov’era e Spike era ancora seduto. “Grazie” mormorò e aspettava che lei uscisse, ma lei non lo fece. Era sicuramente sconvolta da qualcosa e doveva essere per forza colpa sua. Voleva rimediare, non sapendo in realtà il perché avrebbe mai dovuto farlo. Si girò un attimo verso Harmony per accertarsi che lei stesse ancora dormendo e scese dal sarcofago improvvisamente, indossando i pantaloni.

    Si diresse verso di lei e Buffy pensò che volesse cacciarla di nuovo in malo modo. Ma quella volta, lui la prese per il braccio e la condusse all’esterno chiudendo la porta alle loro spalle. Si sedette ad un passo dalla porta della cripta e fece cenno a lei di fare lo stesso, cosa che lei volontariamente aveva fatto.
    “Come…” disse indicando con la sua testa la ferita sulla sua fronte.
    “Va bene. E’ veloce la risanazione delle ferite delle Cacciatrice, ricordi?”
    “Giusto” annuì lui.
    Seguì un imbarazzante silenzio.

    “Così…tu e…” non riusciva a nascondere la sua gelosia e la sua voce non si sentiva di farlo.
    “Si…il peggio è che è tornata ieri dopo che sono fuggito da te..”
    “Grande” disse sorridendo ma senza voler davvero farlo.
    Piombò di nuovo il silenzio.
    “Questo non vuol dire che tu mi piaci” chiarì rompendo il silenzio.
    “Lo so” si trovò assorta nel pestare ritmicamente il terreno.
    E di nuovo silenzio. Non era il solito silenzio che c’era fra i due, pensava lui. Qualcosa era sicuramente era cambiata e ciò lo spaventava più di ogni altra cosa.

    “Ma davvero…” cominciò e lei lo guardò.
    “Cosa?”
    “Ti piaccio?” chiese ansiosamente.
    “Credo di si…nel senso, io ti sogno, molto e penso a te ancora di più…” si fermò non appena vide la faccia spaventata e inorridita di Spike. “Ma non pensare che io lo voglia. Io non volevo infatuarmi del male, di una cosa senz’anima. E comunque ho un ragazzo e riuscirò a dimenticarmi di te il prima possibile.”
    Non sapeva il perché ma lui avrebbe voluto rispondere ‘cosa?’ o ‘chi è questo bastardo’ ma riuscì solamente a dire “Bene” Dalla notte precedente l’odio che provava per lei sembrava essersi affievolito. Fece una pausa e poi continuò “Perché, lo sai, io sono davvero il male”

    “Non più”
    Aggrottò la fronte e insistette “Lo sono ancora!”
    “No, non lo sei” disse lei sorridendo dolcemente.
    Sbuffò. “Credo che adesso dovresti andare…”
    “Bene.” Disse regalandogli il più bel sorriso di cui era capace “Notte Spike”
    Spike si alzò subito dopo di lei e trovò difficile non ripetere nella sua mente quel sorriso più e più volte. “Oddio, ho bisogno di bere” borbottò prima di cominciare a camminare per entrare nella sua cripta.

    TBC

    Edited by strawberry85 - 17/5/2011, 23:18
     
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    VI Capitolo.


    Era passata una settimana da quando aveva visto Spike per l’ultima volta dal momento che aveva deciso di evitarlo. Immaginava che dovesse concentrarsi solo su scuola, uccisione di vampiri e Riley. Ma lei credeva che evitarlo avrebbe solo peggiorato le cose. Tutto ciò aveva solo raddoppiato il tempo in cui lei pensava a lui, raddoppiato il tempo in cui lei lo sognava e triplicato il sesso che lei immaginava di fare con lui.

    La gang la aspettava al Bronze e lei era felice di questo. Sarebbe stato un po’ di divertimento puro, almeno sperava, dai pensieri sul famoso vampiro. Si sedette al tavolo fra i suoi amici ma la sua mente era totalmente da un’altra parte. Era una sorpresa che lei ci stesse pensando? A Spike? A Spike e alle sua labbra. Spike e il suo spolverino di pelle. Spike e il suo sorriso affettato. Spike e il suo corpo muscoloso e cesellato. Spike e…

    Ma era lì! Era seduto al bar e stava bevendo. Lei non pensava che l’avrebbe visto. Forse avrebbe dovuto indossare qualcosa di più scollato.
    “C’è Spike!” disse eccitata più di quanto volesse sembrare e tutti la guardarono confusi tranne Willow che quasi si soffocava nel suo drink. “Voglio dire, pff…lui è qui”
    “E…?” disse Xander alzando le sopracciglia.
    “I-io dovrei andare a parlargli…” si alzò e andò da lui prima di ascoltare qualsiasi cosa la gang avesse detto.
    “Cosa? Perché?” Xander rivolse lo sguardo a tutti quelli che sedevano e a Willow che chinò la testa e abbassò lo sguardo.

    “Spike!” lo salutò.
    Spike alzà gli occhi ed infastidito emise un lamento. Si chiese per un attimo se questo che faceva, annoiarlo a morte, era un piano per farlo scappare da Sunnydale dato che lei non era riuscita a polverizzarlo. “Fottiti”
    “Questo è un luogo pubblico” disse sorridendo e si sedette accanto a lui.
    Lui avrebbe dovuto alzarsi e scappare da lei, ma non lo fece perché non voleva e non sapeva neanche il perché. Doveva essere collegato al fatto che lui non la odiava più come prima. “Non dovresti essere a letto?”
    “E’ sabato…e io non ho un coprifuoco!” lei strinse le braccia al petto mentre lui la guardava senza espressione. Lo sguardo di lei si era spostato dalle sue labbra ai suoi occhi. Wow, pensò, Spike aveva dei bellissimi occhi. Non li aveva mai notati prima essendo così tanto ipnotizzata dalle sue labbra. E si morse il labbro.

    Lui riteò gli occhi e guardò oltre. “Maledetto Inferno cacciatrice, puoi smettere di farlo?” Il motivo per cui lui voleva che lei smettesse era che cominciava a piacergli quella cosa che faceva. Un po’, gli piaceva. E lui non voleva assolutamente questo.
    Buffy non ascolto quello che diceva perché aveva trovato finalmente un modo per arrivare a far si che lui la volesse: costringerlo. Ma come? Con i baci. Era una brava baciatrice…o almeno, gliel’aveva sempre detto Riley che era il suo ragazzo…era…era una specie…e quindi non avrebbe potuto pensare di essere tanto male a farlo. Così finse di sentire le voci di un ragazzo e una ragazza fuori dal Bronze. “Un vampiro!”
    “Cosa?” disse lui alzando le sopracciglia.
    Lei si alzò. “Non vieni?”
    “Perché dovrei?” disse arcuando un sopracciglio.
    “Tu non puoi uccidere umani, ma puoi uccidere demoni. Dovrei quindi dubitare del fatto che ti piace uccidere?”

    Lui la fissò per un momento valutando l’opzione di seguirla. Per quanto gli piacesse uccidere a lui non piaceva passare del tempo con lei o starle attorno per molti motivi sin da quando si erano incontrati per la prima volta. Così scosse il capo e tornò al suo drink.
    “Bene, gattino spaventato!”
    Si girò verso di lei spalancando la mandibola. “Cosa?...I-io non sono un gattino spaventato!” si alzò velocemente e le fece cenno di andare. Buffy sorrise fra sé e sé ed entrambi uscirono dal Bronze. “Quindi, dov’è questo vampiro?” guardò il vicolo ma non vedeva né una ragazza urlante, né un vampiro pronto a cibarsi di lei. Strinse la mascella non appena capì che non c’era nessuno da poter polverizzare. “Che cosa” si fermò non appena lei prese la sua mano e lo spinse nell’angolo più buio del vicolo. “Ehi!” protestò cercando di divincolarsi dalla sua stretta.

    Lo spinse al muro e quando fu esattamente di fronte a lei inclinò la testa e lo baciò, tenendo il suo viso fra le mani, soffocando ogni ulteriore protesta che l’avrebbe allontanato dalla sua bocca. Lui stava fermo e, all’inizio, nei suoi occhi si leggeva solo orrore. Ma dopo pochi secondi di resistenza, chiuse gli occhi per il piacere e il loro bacio divenne languido e le lingue esploravano lentamente le bocche. Le mani di lui le cinsero la vita istintivamente e le braccia di lei gli circondarono il collo.
    Quando finalmente lei lo spinse via da lei sorridenso e mordendosi il labbro e i suoi occhi erano pieni di desiderio, lui sgranò gli occhi sorpreso per quello che lei aveva fatto ma soprattutto per propria reazione. “Grazie. Questo è tutto quello di cui avevo bisogno” sorrise maliziosamente e se ne andò entrando nel Bronze e lasciandolo più confuso che mai nell’angolo del vicolo.
    Spike rimase in quella posizione per un paio di minuti, a riflettere su ciò che era successo e sul perché era successo. Ma per uno strano motivo, gli era piaciuto. L’aveva voluto. Lui voleva lei. NO, lui voleva una buona scopata. Non voleva lei. Non voleva. Non doveva volerlo. Ok. Forse voleva.

    Rientrò al Bronze cercando tra la folla la cacciatrice, per prenderla e portarla con sé, ma lo fermò la visione di un fottuto coglione di merda (quanti insulti poteva attribuire a quella visione?) che le teneva la mano e faceva tutto il dolce con lei. Tagliare la gola al ragazzo fu il primo istinto che ebbe e quindi cominciò a camminare verso il gruppo. Ma non per il ragazzo. Era semplicemente incazzato. Con lei. Ma perché lei era la cacciatrice e lui un vampiro. Si. Era cosi! Non perchè era geloso. Si fermò di nuovo e la schernì. “Fottiti!” roteò gli occhi e se ne andò.

    Arrivò alla sua cripta con una GRANDISSIMA voglia di scopare. “Harm!” gridò alla sua ‘fidanzata’ sorridendogli in modo squallido.

    VII Capitolo.

    Spike tolse via il top ad Harmony che giaceva insieme al suo intimo sul sarcofago in modo da poter cominciare a ricoprirle di baci il collo. Quando la tirò un attimo indietro ebbe una così grande sorpresa da cadere quasi dalla tomba. “Ahh” gridò velocemente e scese immediatamente.
    “Cosa c’è che non va piccolo orsacchiotto biondo?” chiese Harmony alzandosi.
    Cosa c’era di sbagliato? C’era che aveva appena immaginato qualcun altro steso sotto di lui, questo era sbagliato! Terribile, aveva visto Buffy! Aveva visto la cacciatrice!

    “Fottiti” sbuffò. Era tutta colpa di Buffy, pensò. Se lei non gli avesse saltellato attorno per tutto quel tempo, non gli avesse fatto quei dannati occhi di luna e non l’avesse baciato, non avrebbe mai provato una cosa simile!
    “Era questo il piano” sghignazzò Harmony.
    “Non ora, Harmony!” schioccò le dita per farla andare via e cominciò a camminare avanti e indietro consapevole che di tutte le persone, lui voleva lei. Lei doveva essere il suo mortale nemico. Avrebbe dovuto ucciderla anni prima quando ne aveva avuto la possibilità.
    “Ugh!” mugugnò infuriata Harmony raccogliendo i suoi vestiti sopra e sotto la bara “Non so neanche perché sono tornata da te!” arrivò alla porta e si girò verso di lui “Io me ne sto andando!” Anche se lei sapeva di non essere nessuno per lui, ma soltanto un qualcuno che si scopava abitualmente, si aspettava che lui la fermasse. “Ho detto, io me ne sto andando!” Ma lui si limitò a roteare gli occhi infastidito. “Ugh! Sto andando a cercare qualcosa da mangiare, tornerò più tardi!”
    “Si, fai come vuoi” disse Spike distratto.

    La notte successiva decise di fare pattuglia. Si, voleva fare la ronda perché doveva liberare tutta la rabbia che aveva. Non sicuramente perché voleva vedere una certa Cacciatrice. Ma lui, infine, la vide.
    “Spike? Che stai facendo qui fuori?” chiese avvicinandosi a lui.
    “Io…quello che tu chiami pattuglia” lei alzò le sopracciglia alla sua risposta. “Cosa? Ho bisogno di muovermi ogni tanto.” La faccia di lei si illuminò e aprì la bocca per dire qualcosa. Quando lui realizzò quello che lei stava per dire in risposta la fermò prendendole la mano. “No, fermati. Non in quel senso”
    “Se lo dici tu” disse sorridendo leggermente e cominciarono a camminare.
    Ad un certo punto durante la loro goffa passeggiata la mano di lei lo sfiorò. Lui si tese al suo tocco dopo aver sentito il contatto con la pelle di lei e la sfiorò anche lui velocemente, prima di ritirare furtivamente la mano. Subito dopo strinse le braccia al petto.

    “Cosa c’è? Sembri un po’ nervoso” obiettò lei.
    “Stai zitta” rispose arrabbiato e si maledisse per stare provando quello che stava provando.
    Silenzio.
    “Spike?” lo chiamò dolcemente.
    “Cosa?” rispose sforzandosi di assumere un tono indifferente.
    “A-a me tu davvero piaci ancora”
    Lui roteò gli occhi. “Per l’amor di Dio” disse prendendole la mano. Non appena le loro dita si incrociarono Buffy sospirò “Tu mi stai tenendo la mano” non protestò né cercò di fermarlo. La seconda cosa che notò fu che erano davanti alla sua cripta.

    “Spike?”
    Lui non rispose. Entrò nella cripta sorprendendo Harmony. “Harmony vattene fuori”
    “Che cosa?” dissero Buffy e Harmony all’unisono.
    Lasciò la mano di Buffy e la lasciò per un attimo all’entrata della cripta. Poi prese Harmony per il braccio bruscamente e le chiuse la porta in faccia, facendola rimanere confusa e amareggiata. Con un rapido movimento prese Buffy come fosse la sua sposa e si fece strada verso il sarcofago. Il cuore di Buffy batteva fortissimo. Rispetto a quelle che erano state le sue fantasie ciò che stava succedendo era addirittura meglio, meglio di un sogno erotico, perché era tutto reale. Lei scese sulla bara e intrecciò le sue gambe ai fianchi di lui. Lei gli sorrise maliziosa e gli chiese con voce roca “Mi vuoi adesso?” Di nuovo lui le disse di fare silenzio con un tono sexy. E solo questo la eccitava da morire.

    Lui la prese da dietro il ginocchio per avvicinarla ancora di più a sé, facendola gemere per quel contatto. “Avresti dovuto indossare una gonna, amore”borbottò prima di unire le sue labbra a quelle di Buffy mentre con le mani andava su e giù per la sua coscia, facendola rabbrividire.
    “Spike…” lo pregò lei.
    Lui rispose dandole una scia di baci sull’incavo del collo e lei arcuò la sua schiena verso di lui istintivamente. Lo guardava con occhi pieni di desiderio mentre cominciava piano ad armeggiare con i bottoni del suo pantalone. Dopo neanche un minuto erano riusciti già a disfarsi di tutti i loro vestiti senza smettere neanche per un secondo di baciarsi.

    Gemiti, sospiri e nomi gridati echeggiarono all’interno della cripta fino a che non si staccarono l’uno dall’altra. Erano sdraiati fianco a fianco sulla tomba non curandosi del resto. Lui aveva la schiena rivolta verso Buffy mentre lei era coperta solamente dallo spolverino di lui.
    In tutte le volte che aveva sognato di fare sesso con lui, non aveva mai immaginato di provare qualcosa come quella che stava provando. Ma in tutti quei sogni loro finivano a fare qualcosa di tipico delle coppie, come abbracciarsi e tenersi stretti dopo il sesso. Quello sarebbe stato meglio.

    “Sei ancora qui?” sentì lei che lui disse. Doveva essere stata una pazza a pensare che Spike stava facendo l’amore con lei o che si stesse innamorando. Spike era il male. Lei lo sapeva. Ma questo non voleva dire che non si sentisse ferita.
    Si alzò lentamente dal sarcofago, stringendo forte al petto almeno il cappotto. Non lo faceva solamente per coprirsi, ma per cercare di sentirlo più vicino, anche se avevano già condiviso qualcosa di molto intimo. Raccolse in fretta i vestiti che giacevano sul pavimento e si vestì.

    Alcune lacrime cominciarono a rigarle il viso e lei cercò di asciugarle con la mano affinchè non si vedessero.
    Spike chiuse gli occhi cercando di dimenticare tutto quello che era accaduto. L’aveva scopata. Aveva scopato una ragazza per la quale ci si doveva innamorare. Perché lei lo meritava. Lei meritava di essere amata.
    E poi lei se ne andò.

    VIII Capitolo.

    “Buffy?” la preoccupazione si fece spazio sul viso di Willow non appena vide entrare Buffy nella loro stanza e le lacrime che scoppiavano veloci solcandole le guancie.

    “Will…io…” cercò di parlare attraverso le lacrime e raccolse il viso nelle mani piegandosi sui suoi pantaloni “Sono stata con…”

    La ragazza dai capelli rossi si alzò dal letto e si diresse verso Buffy che stava in piedi raggomitolata vicino alla porta. Le toccò la spalla “Cosa è successo?”

    Buffy posò su di lei gli occhi pieni di lacrime “Spike e io…Spike e…” era davvero sconvolta da quando era uscita dalla cripta di Spike. Non servì che lei dicesse nient’altro perché Willow capisse e le sorrise dolcemente.

    “Buffy…io non avevo capito, insomma…non pensavo fosse in questo modo” quello che intendeva dire è che non credeva che Buffy provasse davvero qualcosa nei confronti di Spike o che gli piacesse davvero. Pensava solo che Buffy lo trovasse sexy, perché in realtà lo era magari. Ma nulla di più.
    “Io ho bisogno di parlare con Riley…” Willow la aiutò a raggiungere il suo letto e a sdraiarcisi sopra.

    “Ma tu e Riley…voglio dire, ancora…non hai escluso ancora lui dalla tua vita no? Perché in tal caso basterà cercare di evitare Spike e in poco tempo ti sarai dimenticata di lui…” Se solo Willow avesse saputo quante volte Buffy ci avesse già provato. E comunque ciò che era successo avrebbe dovuto farle chiarire una volta per tutte le idee. SPIKE NON LA VOLEVA. “Dovresti cercare di riposare, ok?” Buffy annuì e si sdraiò di schiena sul suo letto mentre ancora le lacrime le rigavano il viso.

    Nel frattempo Spike giaceva sul letto da solo. Harmony non era tornata e non avrebbe mai dovuto farlo, pensava lui. Sospirò di un sollievo che durò solo un secondo. Gli tornava continuamente il modo in cui la Cacciatrice lo aveva guardato. Il modo in cui suoi occhi brillavano di desiderio e di sentimenti così forti che magari potevano essere considerati amore. E ciò lo portò ad odiare sé stesso sempre di più.

    Sebbene ci fosse stato un qualcosa del genere anche al primo sguardo con Harmony lui non aveva mai pensato cosa lei provasse o a lei sotto la luce in cui vedeva Buffy.
    Cosa cambiava con la Cacciatrice? Si, ovviamente, lei era la Cacciatrice. Ma a parte questo, davvero. Per quale maledettissimo e sanguinoso inferno lui non riusciva a smettere di pensare a lei? Pensò e ripensò a tutta la situazione senza mai trovare una soluzione che lo soddisfasse fino a che finalmente non si addormentò.

    Buffy il giorno successivo non pianse nemmeno una lacrima, non ebbe alcun sogno o desiderio sessuale e non pensò minimamente al dannato vampiro ossigenato. Doveva essere perché era molto indiffarata per l’università e per Riley. Lei credeva fosse più che altro per l’ultima cosa. Voleva soltando poter dire a Riley chi lei fosse in realtà, senza farci niente all’inizio, solo parlare e parlare senza che lui credesse che lei fosse all’improvviso diventata completamente pazza. E tutto sarebbe stato perfetto…tranne per il fatto che era ancora attratta da morire da Spike. Dato che quella era la sua scelta, lei non avrebbe fatto la pattuglia quella sera. Non avrebbe visto nemmeno da lontano nessuna cripta o nessun vampiro per altre ragioni che non coinvolgessero il ridurli in polvere.

    Per colpa di Giles, però, era dovuta andare a fare la ronda al cimitero e sperava solamente di non incontrarlo. Ne aveva già polverizzati due e stava per tornare a casa, quando sentì la voglia irrefrenabile di andare di fronte alla sua cripta. Lui stava seduto sul sarcofago quasi che stesse covando qualcosa. “C’è qualcosa che le persone chiamano bussare, dovresti provarci qualche volta.” Disse lanciando un’occhiata a Buffy.
    Lei non riusciva a pensare ad altro se non al fatto che da quando ci era stata a letto lui si era fatto ancora più carino, ma quella non era nient’altro che una stronzata a cui pensare. “Mi accompagni a fare la ronda?”

    “Voglio che te ne vada”disse lui prima di prendere in mano una bottiglia qualsiasi di liquore e prendersene un lungo sorso. La voleva così tanto da stare diventando pazzo e non voleva esserlo. Non voleva avere niente a che fare con lei. Lui sarebbe dovuto essere il Big Bad e lei lo aveva trasformato in un malato d’amore come Peaches. Doveva pensarci a tutto questo.

    Forse se avesse ammesso che tutto questo non era mai successo avrebbe accantonato l’idea di provare qualcosa per lui. Così decise di dirgli che tutto quello che era successo nelle ultime settimane era stata una bugia, una fottuta bugia che lei non era riuscita a controllare. “Ascolta Spike” iniziò lei e si avvicinò fino ad essere poco distante da lui “Le settimane scorse…insomma, io che…volevo te” cercò di dire trovandosi incapace di dire che loro avevano fatto sesso dato che sapeva che la cosa la feriva parecchio. “E’ stato tutto un incantesimo” Spike, che aveva tentato di ignorarla, si girò di scatto verso di lei “Qualcuno mi ha fatto quell’incatesimo…e…” per fortuna lui non fece alcuna domanda del tipo quale magia avessero usato, perché lei non avrebbe avuto la minima idea di cosa potere rispondere.

    “Oh” disse lui guardandola e cercando nel suo viso un minimo sentore che gli rivelasse che lei stava mentendo, ma il nascondere la sua vita a Joyce per tantissimo tempo l’aveva resa brava. Lei lo aveva guardato dritto nei suoi occhi azzurri senza balbettare minimamente.
    “Tu devi solamente dimenticare tutto quello che è successo, fare finta che non sia mai avvenuto e non dire mai a nessuno una parola riguardo tutto questo…o diventi polvere.”

    “Giusto” disse lui senza riuscire a dire una parola in più, cercando di mascherare la delusione che lo stava invadendo. “Certo” annuì.
    Lei gli stava ancora in piedi davanti, aspettando di potergli dire che non colpa di un fottuto incantesimo, ma che era semplicemente che lei voleva lui e lui voleva lei. Ma non riusciva a venirle nessuna di queste parole, imcombeva solo il terribile e imbarazzante silenzio.

    Dopo poco lui realizzò che in quanto male, lui doveva dire qualcosa che dimostrasse che lui non si stava curando proprio di quello che lei sentisse. “O, magari potrei dirlo a tutti i tuoi amici”
    Lei roteò gli occhi al suo patetico tentativo di riprendere la discussione.
    “Notte Spike” Lei gli sorrise debolmente mentre il suo inesistente cuore si rompeva quando la vide. Si girò e cominciò a dirigersi verso la porta.

    Si alzò velocemente per dire qualcosa che la fermasse “Buffy!”. Lei si girò, sorpresa per il fatto che non l’avesse chiamata cacciatrice. “Cerca di stare lontana da me” disse con fermezza. Ok. Non era proprio quello che aveva immaginato di dirle. Ma cazzo, faceva male. Dio, se gli faceva male. E non sapeva il perché.
    “Ok” disse girandosi di nuovo per lasciare finalmente la cripta.

    IX Capitolo.

    Dopo tutto quello che aveva passato con Spike, Buffy decise di passare ad un livello successivo nella sua relazione con Riley. Meritava di essere felice, pensava. E Riley la poteva rendere felice. Avrebbe finalmente potuto avere la normalità che tanto desiderava.

    E Spike? Tutto finito? Si. Basta, lo aveva deciso lei. Chiodo schiaccia chiodo, no? Lei e Willow guardavano Xander e Anya ballare al centro della piena pista del Bronze, completamente ignara che anche lei fosse guardata da qualcuno.
    Spike stava in piedi a lato della sala, guardandola con la stessa intensità di quando la vide per la prima volta. Era completamente assorta nei suoi pensieri e lui credeva sicuramente che lei stesse pensando a lui.

    “Oh, c’è Riley!” disse alzandosi e sistemandosi e guardò Willow “Come sto?”

    “Perfetta” rispose la ragazza dai capelli rossi.

    Spike sollevò un sopracciglio quando la vide cambiare atteggiamento così velocemente. Guardò la direzione in cui lei stava guardando e non appena vide il ragazzo e realizzò mormorò “Grande”

    “Ehi” Riley salutò Buffy con un bacio veloce.

    “Scusate” disse Willow con un filo di voce e un leggero sorriso mentre si allontanava e raggiungeva Xander e Anya in pista da ballo.

    “Ehi” rispose piano Buffy.

    Riley prese uno sgabello e si sedette accanto a lei.
    “Cosi…hai detto che mi volevi parlare…”

    “Oh, si” disse lei nervosamente.

    Spike con la sua vista accentuata da vampiro cercava di capire cosa si stavano dicendo.
    “Beh…io vorrei sapere…cosa siamo” disse stringendo in mano il bicchiere che teneva.

    “Cosa vuol dire ‘che cosa siamo’?” chiese lui aggrottando la fronte.

    “Intendo…noi parliamo, usciamo insieme, stiamo assieme…cosa siamo?”

    “Tu sei…la mia ragazza?” disse lui esitando e aspettando che lei lo correggesse.

    “La tua ragazza?”

    “Oppure no…se tu non vuoi esserlo”

    “Io voglio esserlo” disse lei formando un delicato sorriso sulle sue labbra.

    “Che schifo” sbuffò Spike quando vide Buffy e Riley baciarsi. Scosse la testa e prese un sorso dalla bottiglia di alcool che portava sempre con sé.

    Vide dopo Buffy alzarsi e andare in direzione del bagno.

    “Buffy” disse mettendosi di fronte a lei e non lasciandola passare.

    “Spike” disse lei saltando in aria per la sorpresa.

    Lui prese un respiro profondo “Possiamo..?”

    “Hai detto che dovevo stare lontana da te ed è quello che sto facendo” anche se fa soffrire da morire, pensò.

    “Ma io non …” posso smettere di pensare a te.

    “No”

    “Per l’inferno maledetto, mi fai finire di parlare?” disse impaziente.

    “No” disse girandosi per guardare Riley.

    Spike serrò la mandibola per la frustrazione “Buffy” disse prendendola per le spalle costringendola a girarsi. Lei roteò gli occhi non appena realizzò chi c’era dietro.

    “Un tuo amico?” domandò Riley.

    Spike e Buffy parlarono nello stesso istante.

    “Si”

    “No”

    “Ok” disse confuso Riley.

    “Riley questo è Spike, Spike questo è Riley, il mio ragazzo” sottolineò prendendo per mano Riley.

    “Piacere di…” Riley porse la mano per stringerla a quella di Spike.

    Ma Spike lo ignorò. “Io devo parlarti”

    “Io…” la difensiva che aveva instaurato per fronteggiarlo stava cedendo “Non ora Spike”

    “Penso di sapere chi sei” disse improvvisamente Riley guardando meglio il vampiro.

    Ma Spike lo ignorò di nuovo. Spike prese il braccio di Buffy fortemente e Riley lo guardò male. “Lascia fare a me” disse Buffy e Spike le strattonò il braccio.
    Riley intervenve rapidamente mettendo una mano sul petto di Spike “Lasciala subito, amico”
    “Non sono tuo amico, coglione” Spike fece male al braccio di Riley quasi spezzandolo e ignorando il lancinante dolore provocato dal chip.
    “Come hai detto?” Riley aggrottò la fronte e si mise davanti a Buffy “Cerca di stare lontano da lei. Fuori”

    Spike serrò i denti sapendo di non poter lottare con lui per il chip. Guardò Buffy negli occhi, come ad elemosinare che lei scegliesse lui al posto di Riley. Quando vide che non lo fece, sentì una fetta al petto. Fece un gesto di resa con le mani e se ne andò.
    Ma non lasciò il Bronze, li aspettò al buio del vicolo e quando loro finalmente uscirono li seguì furtivamente. Quando arrivarono a destinazione Spike voleva urlare ma si limitò a nascondersi dietro i cespugli. “Stanno andando nella camera da letto del soldatino nel dormitorio!... Stanno andando nella camera da letto del soldatino nel dormitorio!!!!!”

    Dopo che entrambi entrarono nel palazzo, Spike continuò a seguirli fino a che non entrarono nella camera. Stette per pochi minuti a camminare confuso nel corridoio, quando poi bussò e si andò a nascondere dietro un muro. Buffy aprì la porta e si stupì che non ci fosse nessuno. “Non c’è nessuno” Spike sentì e poi lei chiuse di nuovo. Spike aspettò un po’ e poi lo rifece di nuovo. Buffy andò di nuovo ad aprire senza trovare nessuno. “Qualcuno ce l’ha con noi” la sentì dire esasperata.

    Egli ripetè questo gesto freneticamente per circa altre dieci volte, fino a quando Riley disse “Forse è meglio che io me ne vada” Sentì dire a Riley da vicino alla porta.
    “Si, ci vediamo domani” sentì fastidio e rammarico nella voce di Buffy.
    Spike si sentì in qualche modo sia soddisfatto che triste di questo e dovette subito uscire dall’edificio per nascondersi fra i cespugli, fino a che Riley non se ne andò.

    Essendosi accertato che lui era ormai viva, uscì dai cespugli e si fermò di fronte al dormitorio riflettendo. Voleva andare a parlare con Buffy ma inspiegabilmente aveva paura di farlo. Non aveva mai sentito qualcosa di simile da quando Dru l’aveva lasciato e ricordò quanto faceva male. Decise di non volerlo riprovare e se ne andò sperando solo di dimenticare Buffy.

    X Capitolo.

    La notte prima Spike aveva realizzato cosa lui provasse per la cacciatrice.

    All’inizio pensava fosse solo desiderio e lussuria, che era un qualcosa di puramente fisico. Ma dopo averla vista con qualcun altro…capì che poteva davvero sentire qualcosa per lei. Perché cazzo era così fottutamente geloso? Forse Drusilla aveva ragione, lui era completamente legato a lei.

    Ma cosa stava dicendo! Ovviamente, se quelli che lei aveva sentito erano veri sentimenti erano solo una conseguenza dell’incantesimo. Il modo in cui lei lo aveva trattato la sera prima era stata completamente diversa da come l’aveva vista nei giorni prima sotto l’effetto della magia. Lo aveva completamente ignorato e cacciato. E a parte quello ormai lei aveva un ragazzo, quello che lui poteva essere felice di considerare un happy meal su due gambe.

    Non poteva lontanamente competere con uno di quelli.

    E in quel momento non riusciva più a parlare, come del resto sembrava tutto il resto della popolazione di Sunnydale. Apparentemente sembrava come un black out di voci, una specie di mega laringite. Pff, cazzo. Ogni cosa succedesse in quella fottuta città non era possibile da spiegare da un punto di vista fottutamente medico!

    Le lezioni erano state annullate per la mancanza di voce e Buffy la mattina dopo si ritrovò di fronte alla cripta di Spike. Sapeva come aveva trattato lui la notte prima, ma non le importava e aveva semplicemente voglia di vederlo. Poteva essere più patetica? Non era riuscita nemmeno per ventiquattrore di fila ad essergli impassibile. Fece un profondo respiro riflettendo sulla possibilità di entrare o di andarsene. Spike probabilmente stava dormendo dato che i vampiri dormono durante il giorno. Ma era già li dentro e al diavolo il piano di ignorare Spike.

    Spinse la porta aperta e trovò Spike completamente sveglio e vestito seduto sul sarcofago. Si avvicinò facendogli una specie di saluto ondeggiando la mano. Se potesse parlare a quest’ora già mi avrebbe spinto fuori dalla sua cripta e avrebbe detto sicuramente qualcosa che mi sarebbe suonato oltremodo doloroso, pensava. Invece lui le sorrise dolcemente e sventolò la sua mano per ricambiare il saluto. Qualcosa fece arrossire Buffy e fu proprio questo modo di comportarsi di Spike.

    Si sedette sul sarcofago accanto a lui e capì che lui non era arrabbiato con lei. Lui indicò la lavagnetta e lei fece un gesto che voleva dire ‘oh!’ che aveva capito. Lui rise, ovviamente nel suo mutismo, e lesse il messaggio che Buffy aveva scritto per lui ‘Ciao’ pronto a scriverne uno anche lui.

    “Cosa provoca tutto questo?” scrisse lui.

    “Wow” voleva dire lei e spalancò la bocca stupita di quanto bella ed elegante fosse la sua scrittura e concentrandosi più su quella che su ciò che aveva scritto. Spike la guardò velocemente e subito dopo lei scrisse.

    “Giles ci sta lavorando… mi dispiace molto per ieri sera”

    Lei gli porse la lavagna e toccò a lui scrivere “E’ tutto ok, amore” Buffy sorrise non appena lesse quello che lui aveva scritto. Lui lo notò subito e cancellò immediatamente l’ultima parola.

    Loro sedevano in silenzio, come se avessero scelta, e dopo poco Buffy afferrò nervosamente la lavagna che lui teneva le mani da una porzione di tempo indefinita. Dopo aver superato il momento di disagio, prese di nuovo la lavagnetta e scrisse “Era tutto in realtà solo conseguenza dell’incantesimo?”
    La tenne un po’ prima di mostrarla a lei. Il pavimento era diventato miracolosamente interessante dato il tempo che lo fissò pensando se lei avrebbe dovuto dire davvero a Spike tutta la verità.
    Che sicuramente non era stata magia e che lei provava davvero tutto ma gli aveva mentito per non peggiorare le cose oppure scrivergli quello che lei pensava lui volesse sentirsi dire, ovvero che sì, era solamente un incantesimo e lui poteva tornare ad avere voglia di ucciderla. Decise di dirgli la seconda.
    Lo guardò debolmente e scrisse “Si”

    Saltare dalla gioia era la reazione che lei si aspettava da lui. Ma non lo fece, si limitò a scrivere sulla lavagna “Grazie a Dio” sentiva il suo cuore, quello che non possedeva, piangere. Finse un largo sorriso dopo, denso forse di rassegnazione “Questo spero voglia dire che non cercherai di prendermi per mano quando faremo pattuglia…”

    Lei prese la lavagna, lesse quello che lui aveva scritto e rispose “Chi dice che ti lascerò fare pattuglia con me…”

    Lui prese di nuovo la lavagnetta e scrisse “Come se avessi scelta…”

    Lui gliela passò ma lei non riuscì a prenderla e nell’atto del chinarsi per raggiungerla non appena si rialzò urtò la sua schiena contro il viso di Spike. Si guardarono un attimo imbarazzati prima di tornare a fissare il pavimento. Dopo poco lui prese finalmente la lavagnetta e lesse “Devo sbrigare le cose da cacciatrice adesso”

    Spike annuì e la guardò andarsene. Perfetto, adesso ne era davvero sicuro. Quello che lui provava per lui non era decisamente qualcosa solo di fisico. Parlare con lei lo faceva sentire normale…vivo. Come se lui fosse un uomo e non un mostro…che in realtà era.

    Subito capì che forse tutto questo lo sentiva anche prima dell’incantesimo.
    Buffy era appena fuori dal cimitero e si stava intanto maledicendo e calciando mentalmente per il sentimento che provava nei confronti di Spike e per quanto fosse forte la voglia che aveva di tornare indietro. Ma quella era la cosa migliore. Lei e Spike dovevano rimanere quello, mortali nemici alleati. Era la cosa migliore anche se non era assolutamente quella che lei voleva. Sì, lo era.

    Forse se lei avesse pensato che fosse la cosa migliore da fare, allora lo sarebbe diventata.

    XI Capitolo.

    Era la cosa più spaventosa che fosse mai capitata. Non si riusciva ad aprire la bocca per piangere, per urlare o anche semplicemente per sussurrare qualcosa. Rispetto a tutti gli altri demoni che le erano capitati di fronte, quello era sicuramente un incubo.

    E pensare che comunque c’erano stati dei demoni da favola…
    Spike da quando lei lo aveva lasciato nella sua cripta aveva fatto di tutto per non pensare a lei. Ci aveva provato. Ma con il silenzio i suoi pensieri lo torturavano ancora di più e gli facevano capire che lui non poteva stare lontano da lei. Perciò decise di andare da lei a vedere se era un incantesimo quello che aveva causato TUTTI gli ultimi avvenimenti.

    Grazie a Dio esistevano le fogne!
    Buffy nel frattempo aveva deciso di abbandonarsi ad una lunga doccia calda e rigenerante dopo la “spiegazione del problema” ad opera di Giles. Dopo almeno trenta minuti che l’acqua le scivolò sul corpo, uscì dal bagno con addosso solo un accappatoio.

    Non appena entrò nella sua stanza, sentì che la porta si riaprì con un forte rumore. Spike piombò con uno sguardo che stava quasi per esplodere. Lei si maledisse per non aver chiuso la porta. Era pronto per ucciderla dato che lei lo aveva umiliato e ignorato la notte prima? Ma, che diamine, avevano chiarito quella stessa mattina! E poi, la voleva davvero uccidere mentre indossava solo un accappatoio? Che razza di modo di morire, dannate fogne che gli avevano permesso di raggiungere casa sua nonostante fosse giorno! Avrebbe dovuto urlare qualcosa, ma non aveva voce per farlo…e si limitò a stringere forte il suo accappatoio.

    Lui chiuse la porta dietro le sue spalle e lei indietreggiò spaventata che lui potesse attaccarla mentre lei non era decisamente abbigliata per combattere! Le si avvicinò camminando piano fino a raggiungere a pochi centimetri il suo viso. La guardò negli occhi che non erano per niente pieni di rabbia, ma pieni di desiderio.

    Senza rompere lo sguardo lui le cinse la vita con le braccia e spingendo la sua fronte contro la sua la attirò a sé. Dopo fece scorrere le sue mani sulla sua veste e non appena incontrò il nodo lo sciolse via lentamente. Lei avrebbe dovuto stopparlo per tantissimi motivi…perché lei e Riley stavano ufficialmente insieme, per esempio…ma non voleva.

    Invece le sue mani scivolarono sotto lo spolverino strappandolo quasi via e raggiunsero sotto la sua maglietta la pelle, scivolando sulla schiena e sui fianchi. Le sue mani poco dopo erano arrivati alla sua vita e lei armeggiò con la cintura, quando lui improvvisamente gliele prese per fermarla. Lei lo guardò confusamente.

    Non era un incantesimo. Decisamente, quello non era un incantesimo.

    La baciò dolcemente e la poggiò sul letto. Lei si stese e lo guardò mentre si toglieva la maglietta, sententosi un po’ in imbarazzo per quello che stava accadendo. Lui si chinò a baciarla ancora appassionatamente e le tolse finalmente via l’accappatoio. Dopo ore di quello che si può davvero definire amore colmo di passione e desiderio finalmente si staccarono l’uno dall’altro. Lei si girò di schiena e chiuse gli occhi mentre aspettava che lui se ne andasse, come del resto si aspettava da lui.

    I brividi la invasero di nuovo non appena si rese conto che un braccio le stava ancora avvolgendo la vita e la stava ricoprendo di baci sulla spalla e sul collo. Si girò per riuscire a guardarlo e vide i suoi occhi blu immersi nei suoi. La attirò più a sé e le posò un delicato bacio sul naso, prima di lasciarla stendersi attaccata a lui. E dormirono, insieme.

    Il cielo era ancora molto scuro quando Buffy si svegliò e subito un sorriso prese spazio sul suo viso non appena sentì il dolce suono di Spike che dormiva ancora accanto a lei. Doveva andare di pattuglia e non poteva tirarsi indietro dato che probabilmente le si sarebbe presentata l’occasione di poter uccidere i Gentiluomini. Cercò di posizionarsi seduta sul letto in modo furtivo, ma sentì subito il braccio di Spike fare leva sulla sua vita e bloccarsi. Si girò quasi ridendo per l’emozione, mentre lui apriva gli occhi.

    A malincuore sussurrò “Devo andare” e il braccio di Spike scivolò sulla sua pelle per poi porsi sotto il suo capo insieme all’altro per permettergli di assumere una posizione rilassata. Lei si alzò verso il suo armadio cercando qualcosa da indossare.
    Per tutto il tempo Spike non l’aveva persa d’occhio, né mentre lei si vestiva, né mentre lui stesso si era alzato per prendere i suoi vestiti e metterli addosso.

    Lui era così drogato di lei, del modo in cui sorrideva, parlava, dei suoi movimenti, del suo profumo che non riusciva a non perdersi non appena la incontrava con gli occhi. All’improvviso si accigliò non appena vide sbiadire completamente il sorriso di lei. Alzò il mento e si avvicinò per fronteggiarla per poi sentirla dire “Riley”.

    Aveva tradito Riley e questo la faceva stare malissimo dato che solo il giorno prima avevano deciso di stare insieme. Spike con quella sola parola uscì, sapendo che lei non avrebbe mai scelto una cosa malvagia, un morto, al posto di Riley e che era dunque costretto a lasciarla. Le sfiorò la guancia con tutto l’amore che lui riusciva a farle capire che sentiva e uscì fuori dalla sua stanza. Nel momento in cui la porta venne chiusa, entrò Willow che confusa guardò la sua faccia turbata.

    Probabilmente Willow aveva capito cosa Spike facesse lì. Willow sembrò pensarci un attimo e poco dopo spalancò la bocca, sgranò gli occhi e le puntò il dito contro, facendo la smorfia di chi sta per fare una scenata isterica.
    Subito dopo il dito lo portò al collo in modo esplicito. Buffy la guardò interrogativa e inclinò la testa per cercare di capire cosa diavolo la sua migliore amica in un momento come quello pensasse fosse opportuno dirle. Poco dopo realizzò che Willow pensava che Spike l’avesse morsa.

    Come prima cosa, Spike poteva averla morsa senza che lei se ne fosse accorta mentre… come seconda cosa realizzò che quello doveva essere un succhiotto. Comunque, davanti agli occhi della sua migliore amica, era nei guai.
    Corse velocemente vicino ad uno specchio per guardarsi il polso e velocemente lo puntò affinchè riflettesse l’immagine della cicatrice che doveva portare nel punto indicato.

    Pensò dunque che di quelli ne poteva avere in moltissimi punti. Si girò verso la sua migliore amica con le braccia conserte e con lo sguardo basso. Sorridendo innocentemente ed evitando lo sguardo di Willow prese una giacca e uscì velocemente dalla stanza.

    Doveva andare a salvare il mondo, ancora una volta.

    XII Capitolo.

    "Buffy, abbiamo bisogno di parlare". Willow sospirò profondamente non appena lei si sedette sul suo letto.

    “Oh beh, arrivi abbastanza in ritardo” borbottò Buffy sedendosi sul letto di fronte all’amica Rossa. Aveva già dovuto parlare con Riley, che gli aveva spiegato tutto del suo ruolo nell’iniziativa e aveva dovuto spiegargli il suo essere Cacciatrice, cosa di cui ancora non lui non riusciva a rendersi conto. E se lei comunque non si fosse trovata in quella situazione, avrebbe lo stesso dovuto parlare con Riley. Riguardo Spike, riguardo tutte le cose che lui le faceva e… Giusto, adesso doveva parlare con Willow.

    “Riley è un mio amico. E’ abbastanza carino, gli piaci molto e quello che tu stai facendo è…”
    Non c’era bisogno che lei finisse,Buffy sapeva esattamente dove voleva andare a parare e questo già la torturava abbastanza. “Sbagliato. Lo so.”Sbagliato, molto più che sbagliato. Ma era sbagliato che lei stesse con Riley, non che Spike fosse… solamente il suo Spike.
    “Devi fare una scelta Buffy..” disse infine Willow dolcemente con più preoccupazione che rimprovero nella sua mente.

    Doveva scegliere, o si, era difficile ma doveva farlo. Dio, quanto era difficile. Quello che provava per Spike era il doppio di quello che provava per Riley e anche molto di più, ma era sicuramente distante anni luce da quello che provava per Angel.Ed era anche cosciente che Spike era il male e Riley era un ragazzo perfetto e normale, a parte tutta la storia del commando. “Hai ragione” annuì Buffy “Sistemerò tutto stasera”
    “Qualsiasi sarà la tua scelta…io sarò con te” Willow sorrise amichevolmente.

    "Lo so." Ma non lo sapeva. Per quanto volesse scegliere Spike, soprattutto dopo quello che avevano condiviso la notte prima prima, che cosa i suoi amici, in particolare Xander e Giles, avrebbero detto? A loro lui non piaceva. Come non piaceva neanche a lei e il non piacersi era solamente uno degli strati del profondo odio che provavano nei confronti di Spike. Tuttavia quella stessa sera avrebbe fissato finalmente tutto, e anche se a lei lui piaceva davvero tantissimo, avrebbe di nuovo cercato di evitarlo e di dimenticarlo. Aveva funzionato la prima volta.

    “Ehi” disse entrando nella cripta del vampiro, conscia che il suo ragazzo era Riley e che forse sarebbe stato più opportuno chiedere a lui quello che stava per chiedere al vampiro biondo. “Mi accompagni a fare pattuglia?”
    “Sei sicura che è questo quello che vuoi fare?” disse arcuando le labbra in modo seducente e cominciando a ghignare non appena lei si fece più vicina.
    La bocca di lei si mosse per sorridere, quando lei represse ciò ricordandosi di quello che doveva fare. “Spike, io…” si dovette fermare non appena sentì le sue mani in un rapido movimento appoggiarsi sulle sue spalle. In un sussurro disse “Fermati” anche se il suo corpo faceva intendere che lei non volesse in alcun modo la fine di quello che lui stava facendo.

    “Non è proprio quello che vuoi, vero?” disse lui sussurrando e provocandole brividi sul collo che scesero velocemente sulla spalla facendole venire la pelle d’oca. Arricciò la lingua sui denti e alzò un sopracciglio.
    Si. “No” disse lei poco convincentemente mentre chiudeva gli occhi godendosi la sensazione del suo tocco. Lui la guardò confuso.
    Si allontanò sentendosi respinto e fece pochi passi lontano da lei. Sapeva che se fosse andato oltre, lui stesso avrebbe perso il controllo e non sarebbe più riuscito a fermarsi. Le prese la mano e la trascinò fuori dalla cripta. Per fare pattuglia.

    Dopo un po’ di minuti che camminarono, lui disse “Mi dispiace per ieri”
    “Spike, il Big Bad, si sta scusando con me?” lo prese in giro con un sorriso subdolo che le si formava sul viso.
    Ma lui rispose in modo serio “Tutto questo è sbagliato. Tutto”
    Lei smise di camminare, prese la sua mano e lo fece fermare per poterlo guardare negli occhi. “E’ tutto ok. Non è stata solo colpa tua. Io volevo questo. Io volevo te…” Si fermò per un attimo prima di parlare in un tono più dolce “E ancora ti voglio”

    “E tutto questo sempre a causa di un incantesimo” alzò il sopracciglio.
    “Taci” disse lei roteando gli occhi e camminando. Pensò che se Willow avesse sentito ciò che aveva appena detto l’avrebbe presa a calci. Si accigliò girandosi. “Ma…”
    Lui sapeva cosa lei stesse per dire. Lo diceva ogni volta “Questa è la parte in cui mi dici che ‘noi non possiamo fare mai più questo’?” Inclinò la desta di nuovo in modo ironico e tutto questo rendeva le cose più difficili. La guardò intensamente negli occhi “Potremmo tornare ad essere acerrimi nemici ed odiarci” sorrise debolmente.

    Non era sicuramente la risposta che si aspettava. Pensava che lui avesse insistito, ma questa era l’ennesima prova che lei non lo conosceva. E ciò faceva si che lei volesse conoscerlo sempre di più. Sembrava che Spike avesse molto più da offrire che il suo sorriso sexy o il suo atteggiamento e aspetto. Così prima che lei potesse di nuovo pensare a quello che i suoi amici avrebbero pensato di lei e a quale sarebbe stata la cosa giusta e la decisione che aveva appena preso, si girò incollando le sue labbra a quelle del vampiro con foga e passione.

    Non appena lei si ritirò per respirare lui parlò.
    “Non è questo quello che fanno esattamente gli acerrimi nemici, amore.”
    Si girarono entrambi di scatto non appena sentirono degli strani rumori provenire dai cespugli. Dopo poco emerse Riley. “Buffy?” Buffy e Spike si guardarono imbarazzati prima di dare la loro attenzione a Riley.”Cosa fai qui?” chiese mentre Spike roteava gli occhi perché lui lo guardava dall’alto in basso come per aggiungere un sottointeso ‘con lui’.

    “Sono…sono di ronda. E’ quello che faccio sempre…quello, che fa una cacciatrice. M-ma tu che ci fai qui?”
    Riley notò la sua voce che balbettava e tremava e rispose risoluto. “Sono qui per catturare un VAMPIRO, una creatura pericolosa. L’ostile 17”
    Buffy realizzò che Riley conoscesse chi fosse in realtà Spike. “Riley…”
    “Devi venire con me” disse guardando duramente Spike.

    E gli puntò contro un fucile.

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    Capitolo XIII

    “Devi venire con me” disse Riley risoluto. Con uno scatto Spike scappò via non appena Riley gli puntò la pistola. Riley si mosse per seguirlo, ma Buffy gli posò una mano sul petto per fermarlo. “Per favore, non farlo” lo pregò.
    “Buffy è il mio lavoro”

    Si chiese cosa diavolo gli potesse dire di convincente che non fosse dichiarare apertamente quello che lei provava per lui. “E’…è un mio amico, e non fa più del male a nessuno.” Forse ancora si, ma non aveva importanza ormai. Lei provava sentimenti per lui e li avrebbe provati anche se lui fosse stato malvagio.

    Ma Riley sapeva che il male e le persone – o le cose- malvagie non cambiano durante la notte così si oppose. "E 'a causa del chip che abbiamo installato nel suo cervello." Giustificò.

    “Solo..” sapeva che lui non aveva torto “Puoi farlo per me?” Non era corretto che lei usasse i sentimenti che Riley provava per lei per difendere Spike e corromperlo così in questo modo, ma doveva farlo.

    Riley sospirò sconfitto.
    Egli non aveva mai conosciuto nessuno come lei e che non era una sorpresa che si era completamente innamorato di lei solo nel giro di poche di settimane. "Prima o poi lo troveranno”
    “Lo so, solo…non dire agli altri che lo hai visto” lo pregò lei di nuovo.
    E Riley obbedì. La lasciò andare per aiutarlo a nascondersi, ignorando le conseguenze che avrebbe dovuto affrontare se la professoressa Walsh avesse scoperto scoperto che aveva lasciato un ostile a piede libero.

    Buffy in fretta seguì Spike che non era molto lontano da lei. "Spike!" Lei lo chiamò e lui si fermò e si voltò verso di lei.
    "Dobbiamo nasconderci da qualche parte".
    Ma lui ricambiò la sua gentilezza con un tono arrabbiato “E’ tutta colpa tua, cacciatrice” Puntò il dito contro la cacciatrice che era sconvolta per quello che lui le aveva appena detto.

    “Cosa?" Mormorò con le rughe sulla fronte per l'incredulità. "Ti abbiamo fornito un nascondiglio da loro, cibo e riparo” cercò di difendersi dal tono di accusa usato da Spike.
    Gridò ancora una volta, sempre puntando il dito contro di lei. "No! Tu mi teneva in ostaggio! "
    "Tu sei assurdo!” gemette con frustrazione.
    "Se non fosse stato per te che saltellavi intorno a me tutto il tempo, con il tuo bel sorriso e i tuoi capelli morbidi e tutto... per quanto sei dannatamente bella e per il tuo splendido viso e.. io avrei lasciato Sunnyhell settimane fa e la cara controfigura del tuo fidanzato, che fra l’altro fa pure uno dei soldatini dell’organizzazione, non sarebbe stato in grado di trovarmi, mai e poi io… " Fermò il suo farneticare quando si accorse che stava sorridendo, invece di essere arrabbiata. "Cosa?"

    “Hai detto che sono bella”

    Lui spostò il suo sguardo imbarazzato verso il basso “Oh beh, non ci si abitua facilmente a questo..” lei si avvicinò e lui le prese entrambe le mani nelle sue “Perché mi stai aiutando?” I loro occhi si piantarono gli uni negli altri.
    Lei sorrise dolcemente “Te l’ho detto…mi piaci tanto” Le altre volte in cui aveva detto quelle parole, Spike era scappato, ma quella volta, aveva solo stretto le mani di più, dicendo in mente quello che non poteva dire. “Vieni con me” le lasciò una mano e la portò con sé.

    Uscirono dal cimitero in direzione di una casa della gang da usare come nascondiglio e Spike sperava fosse quella di Giles perché in un certo senso gli era piaciuto quel posto. Aveva le Wetabix e lui amava intingerle nel sangue e poi gli piaceva ogni tanto parlare con un inglese come lui. Dopo poco riconobbe un posto disgustosamente familiare e si bloccò “Oh no, maledetto inferno, io non ci entro in quella discarica”

    "Non è una scelta." Lei lo tirò più fortemente e bussò forte alla porta del seminterrato di Xander. Sperava di svegliare Xander che generalmente però dormiva in modo profondo. Dopo pochi secondi, sentirono un forte boato provenire da dentro.
    Xander aprì la porta con palpebre pesanti e parlò con voce roca. "Buffy. Sono le due del mattino. "

    "Già." Disse lei lo spinse da parte e tirò Spike dentro.

    "Entra pure" Xander disse con sarcasmo.

    "Spike resterà qui per un paio di giorni."

    Xander sbarrò gli occhi. "Cosa?! Perché? "
    "Il commando…lo stanno cercando. Non possiamo rischiare che lo prendano di nuovo ".

    "E ancora mi chiedo ... perché?"

    Buffy chiuse gli occhi stancamente. "Xand…”

    Xander sospirò pesantemente, ma accettò. "Bene. Ma lo legherò.. "

    "Non ti farà del male. Non è più il male. " disse lei, mettendo le braccia conserte.

    “Si che lo sono” insistette lui.
    Xander indicò Spike e alzò le sopracciglia, apparentemente dicendo 'vedi?'

    Buffy diede un’occhiatacca a Spike che subito rimediò. "Io voglio dire ... Yeah. Non malvagio. Non ti morderò, cucciolo. "

    "Vogliamo parlare di quanto potrei essere gustoso cosparso di sangue? Non mi fido” Xander si mise le mani sui fianchi.

    Buffy storse il naso e subito tagliò la conversazione molto imbarazzante. "Così può restare qui o no?"

    Xander fece un cenno con la mano. "Bene."

    "Grazie". Sorrise a Xander e poi guardò Spike. "Buonanotte"

    Uscì dalla porta, lasciando i due all'interno del seminterrato. Ma Spike la seguì fuori, chiudendo la porta dietro di lui.
    "Buffy.."
    Lei fece per tornare indietro per guardarlo.
    "Grazie."
    Lei annuì in accettazione e si voltò per andarsene di nuovo.
    "Buffy."
    Chiamò di nuovo. Lei ridacchiò sommessamente e si girò di scatto verso di lui di nuovo.
    "Io ..." Voleva dire qualcosa di dolce ma non riusciva a farlo. "Io non ti odio più."

    "Penso che abbiamo già superato questo ".
    Sorrise di nuovo, più affettuosamente.
    Lui sorrise e si diresse verso di lei.
    La guardò begli occhi e le sfiorò la guancia con la mano fredda.
    Poi la baciò, e fu il più morbido dei baci che avessero condiviso.

    Capitolo XIV

    Imbrogliare era una delle poche cose che Buffy si era ripromessa di non fare mai. In particolare imbrogliare per qualcuno che rappresentava tutto quello che finora aveva detestato. Ma non aveva mai sentito qualcosa di forte come quello che provava per lui. Nemmeno quando stava con Angel. Avrebbe rotto con Riley giorni prima se non fosse già a tutti maledettamente noto quanto a prescindere lei odiasse Spike. Ma i pareri degli altri non avrebbero dovuto avere alcuna importanza. Ma la avevano, eccome. Una cacciatrice innamorata di un vampiro. Di nuovo. Tutti reagirebbero allo stesso modo, pur non conoscendo la particolarità della loro situazione. Inoltre, con Riley che comunque lavorava all’iniziativa, e che quindi dava la caccia ai vampiri come se fossero dei ratti, era impossibile che lui non scoprisse il perché del suo comportamento e l’intera storia. Decisero allora di rischiare, di sgattaiolare nella notte e trovare posti improbabili, scuri o illuminati, da rendere la dolce tana per il loro appassionato amore.
    Multi orgasmico.
    Probabilmente se non fosse stato per la sua forza e resistenza da Cacciatrice, si sarebbe trovata una mattina a zoppicare o a gemere dolorante di lividi. Per quanto era dolcemente violento e appassionato, avrebbe dovuto rimanere senza forze per sempre..Ma non importava quante volte lei lo sentisse dentro di lei. Il suo desiderio era sempre insaziabile. Lei voleva sentirlo sulla sua pelle, voleva sentirlo dentro. “Ops” disse urtando l’uomo che le stava davanti “Riley, ehi Riley”
    Lui notò l’evidente filo di ansia e isterismo nella sua voce. “Ehi.. ecco, stavo venendo nella tua stanza per chiederti se..posso fare la ronda con te?”
    Con questo nuovo rilevamento non poteva andare da Xander e prendere Spike per la ‘loro pattuglia’ “Certo, stavo giusto andando”
    Si sentiva nervosa e colpevole. Ovvio, lo era. Passava le notti a fare sesso con Spike. In quale altro momento avrebbe dovuto sentirsi incolpa se non quando stringeva la mano del suo fidanzato? Riley era davvero un fidanzato perfetto e le sarebbe piaciuto, se non ci fosse quella scintilla che mancava. Non provava niente di niente. Mentre cercava di liberarsi del senso di colpa, un gruppo di vampiri si avvicinò a loro. Strinse le mani sopra il petto e guardò il cielo notturno. "Grazie." Mormorò a mezza voce, ringraziando Dio per l'invio della distrazione.
    Ne polverizzò due, mentre gli altri tre venivano feriti tramite la scossa elettrica da Riley che usava quel metodo invece di impalettarli. Uno sguardo di sgomento cadde sul suo viso mentre guardava il suo fidanzato non uccidere i Non Morti. Per fortuna, era distratto, quando il più grande del gruppo corse verso di lei. "Wow, sei grande." Ha detto che prima di colpire il gigantesco vampiro quasi un paio di volte sullo stomaco, per provocargli doppio dolore. "Non significa che non posso farti del male." D'un tratto si girò di scatto alla sensazione di una puntura sulla schiena e vide Harmony con una siringa in mano.
    “Questo è per avermi fregato il ragazzo!”
    I suoi istinti avrebbero dovuto suggerirle di ridurre in polvere la vampira prima che lei scappasse, ma invece, le dissero di cercare Riley e accertarsi che non avesse sentito cosa Harmony aveva appena detto. Grazie a Dio, non lo aveva fatto. Era troppo occupato a legare i bastardi. “Troia, cosa diavolo hai fatto?!” le disse Harmony dandogli un pugno sulla mascella. Dopo poco Buffy si ritrovò per terra, che giaceva senza riuscire a muoversi. “Oh, cazzo. Questo fa male”
    “Buffy!” sentì il suono del suo nome provenire dalla bocca di Riley. Era troppo stordita dal dolore che provava da diverse parti del suo corpo. Trasalì e gemette mentre si rotolava; tirando la mano da sotto i fianchi. Lacrime di paura e di dolore cominciarono a riempirle gli occhi. Non aveva mai sentito un dolore come quello che provava in quel momento, così forte da immobilizzarla sulla terra.
    Il pensiero terrificante di quello che Harmony le aveva iniettato attraversò la sua mente, insieme con i ricordi del suo diciottesimo compleanno: il suo salvataggio di Cordelia, le bugie di Giles, per salvare sua madre ... giusto lei si trovava scandalizzata al ricordo che Giles le avesse mentito? Come se lei non lo stava facendo per altro.. E le sue parole.. un composto organico di miorilassanti e spegnifiamma surrenale. L'effetto è temporaneo. Sarai te stessa di nuovo in pochi giorni. Un sospiro di sollievo sfuggì sue labbra, quando sentì Riley. “Stai bene?” La risposta che lui si aspettava era ‘si’ dato che ormai si era rassegnato all’idea che lei fosse più forte di lui.
    “Io ... non riesco a muovere il mio piede ... a-e il mio polso. " Per quanto cercava di calmarsi e di non sentire il dolore, la sua voce ancora tremava. Sebbene sorpreso dalla sua risposta, Riley non esitò un attimo a saltare nella tomba aperta e aiutarla.
    Spike, Xander e Anya sedevano sul divano nel seminterrato Harris ', guardando la televisione, come se fosse la cosa più normale, quando il telefono squillò. "Rispondi". Xander diede a Spike una gomitata.
    Lui lo guardò bieco. “Non mi perderò questa scena. Stanno per avere del bollente, molto bollente sesso. E poi questa è casa tua” disse tornando a guardare Titanic.
    Xander mise il broncio. “Hai bisogno di una ragazza..di una normale vita di coppia..e di una vita” a malincuore si alzò per raggiungere il tavolino dove era poggiato il telefono “Buffy cosa?” le orecchie di Spike si tesero al nome della cacciatrice e al tono preoccupato della voce di Xander. “Arriviamo subito”
    “Che è successo?” Spike si alzò in piedi, impedendo ad Anya e Xander di uscire dalla porta.
    “E’ successo qualcosa a Buffy”
    “Vengo con te” disse prendendo lo spolverino da dove era appeso.
    Era successo qualcosa a Buffy.
    Ogni momento aveva condiviso con la cacciatrice era tatuato sulla sua mente. La sensazione delle sue piccole forme, mani morbide sulla sua pelle, il sapore della sua pelle, le labbra, i suoi infiniti sapori, il modo in cui si dimenava e si contorceva mentre lui era in lei, tutti i suoni che emetteva nelle diverse situazioni... Ogni singolo dettaglio, cazzo, per sempre inciso nel suo cervello distrutto dal chip.
    Era fottutamente dipendente da lei.
    Ma a parte tutte quelle cose legate al sesso che amava di lei, per lo più amava il suo modo di sorridere, il modo in cui sporgeva il labbro inferiore in un broncio, il suo modo di divagare e di dire cose che riusciva a malapena a capire a volte ...
    L'unica cosa che mancava era il suo essere tutta suo. Anche se lei gli aveva promesso che non era stata a letto con Riley, non era abbastanza.
    Perché ogni volta che amava qualcuno doveva dividerla? Cecily era troppo superiore, Drusilla si scopava Angelus..e Buffy apparteveva ad un altro uomo.
    Un momento..questo implicava che lui amasse la cacciatrice? Dannazione!
    Nel momento in cui Xander aprì la porta la porta della stanza di Buffy e Willow, non appena Buffy vide gli occhi di Spike, quasi le venne da piangere per tutto quello che stava provando solo alla sua vista.

    "Cosa è successo?" Spike spinse Xander e Anya, dritto verso la cacciatrice, che sedeva sulla fine del suo letto, con bende intorno al polso sinistro e la caviglia sinistra.
    "Alcuni vampiri le hanno iniettato… " Riley soffocò la parola successiva che stava per dire quando Spike lo spinse da parte.

    "Sì, non parlavo con te." Egli si inginocchiò davanti a Buffy e delicatamente portò la mano alla caviglia, che era alzata su una sedia. Il suo tocco mandò brividi anche attraverso le bende.
    Diede uno sguardo di scusa a Riley prima di spiegare a tutti, ma soprattutto a Spike, quello che era successo. "Una specie di droga ... Penso che sia stato lo stesso che Giles ha usato su di me il mio diciottesimo compleanno. Quello per liberarmi dalle mie capacità di cacciatrice. Meno male che Riley era lì " Si fermò quando udì un ringhio basso da Spike. Ha spostato i suoi occhi da Spike a Riley poi di nuovo a Spike in nervosismo. "A-e poi sono caduto in una tomba aperta."
    Xander sussurrò a Willow che gli stava accanto "Qualcosa non va ".

    Willow non sapeva cosa rispondere. "In che senso?”

    "Niente colpi o battute acide.. tutto questo preoccuparsi e quasi commuoversi ..." Xander si bloccò quando sentì Riley schiarirsi la gola.
    "Chi ha fatto questo?" chiese Spike, totalmente ignaro di sospetti di Xander. Egli ignorava anche la poca distanza che si trovava a pochi centimetri dai loro occhi e dai loro sguardi che si intrecciavano quasi in un gioco.

    "Harmony ... Lei ..." Harmony. Aveva già detto abbastanza. Lui sbuffò e si alzò, con la determinazione che sostituiva la precedente preoccupazione sul suo volto.
    "Spike?" Era uno schiavo della passione, lei lo sapeva.E non aveva un piano. Conoscendo Spike, non era il tipo da piano. Era un tipo da azione. E sapeva esattamente cosa stava per fare. "Spike!" Si sentì l’eco della porta sbattere lontano da loro e lei smise di chiamarlo.

    La dannata troia la pagherà.

    Capitolo XV


    "Spike!" Buffy chiamava a gran voce mentre cercava di alzarsi sulla gamba destra, quella che non era slogata, ad inseguire il vampiro, ovviamente, sulla via della vendetta. Non sapeva perché si preoccupava così tanto, del resto, Spike ce l’avrebbe fatta benissimo a cavarsela da solo e lei di certo non poteva essere d’aiuto.

    Riley aveva avanzato verso di lei. Le afferrò il braccio con forza, sottovalutando la sua forza e apparentemente dimenticando che non era, in quel momento, la Cacciatrice. "Dove stai andando?" Le parole gli sfuggirono dalla mente quando era abbastanza ovvio che era una domanda retorica ma pretedendeva una qualche spiegazione. Lei fece una smorfia come unica risposta e lui le disse “Non puoi uscire”

    "Ha ragione, Buf. Harmony può avere già detto al mondo intero demone che non hai la tua forza, per adesso. " spiegò Xander.

    "Ha ragione. Molto probabilmente saresti attaccata da molti demoni." Anya sbottò.

    A fuoco. Aveva bisogno di mettere a fuoco. Avevano ragione. Dio, sapendo della sua debolezza quanto caos di demoni infuriati la stavano già aspettando.
    Ma tutto ciò a cui poteva pensare era Spike. "Ma-"
    "L’ostile 17 non è una tua responsabilità." Dichiarò Riley con fermezza. Non sapeva se era più un tono militare o dettato dalla gelosia. Forse era un po’ di entrambi.
    "I-io chiamerò Giles e gli dirò cos’è successo” disse Willow, prendendo il telefono sotto al tavolo, dove era stato gettato evidentemente in un momento di passione.
    Sapeva che quando Buffy le aveva detto che aveva sistemato e archiviato tutto con Spike, era una bugia. Ormai anche Xander se ne era accorto e Riley era evidentemente a conoscenza di tutto e visibilmente turbato.


    ***



    Spike sapeva dove trovare la sgualdrina. Tutto quello che doveva fare era seguire le tracce del suo profumo fastidioso. O andare nella sua cripta, in quanto era più probabile che lei fosse lì.
    E proprio come pensava, lei era lì, che dava fastidio pure alle ragnatele.
    Balzò in piedi dal sarcofago era seduta su quando lo vide.
    "Blondie bear! Oh, lo sapevo che saresti tornato da m-“ tagliò corto quando sentì la presa di Spike stringerle il collo “Ahia! Fai male!” Egli strinse più forte al suo lamento che lo faceva solo arrabbiare di più. "Peccato che tu non respiri, in modo che mancandoti l’aria tu fossi già morta>!”

    Le lacrime cerchiarono gli occhi di Harmony, mentre lei con gemiti soffocati supplicava pietà al vampiro "Perché l'hai con me? Ho fatto questo per te, blondie bear! Così potrai finalmente ucciderla!"
    Serrò la mascella infastidito. Anche se avesse voluto ucciderla, avrebbe ancora avuto il chip nel cervello che glielo avrebbe impedito. "Harm, tesoro ... Hai dimenticato il fottuto chip che mi procurerebbe una dannata emoraggia al cervello!?”
    Harmony indietreggiò per quanto poteva dalla sua voce arrabbiata.
    "N-no! Naturalmente, non ... Ma allora sarà più facile ...! O-o qualche altro demone che uccida lei, ci sarà! La notizia si diffonderà rapidamente, lo sai! Questo è quello che volevi ... giusto? "

    Le sue parole sollecitarono una fitta al cuore che Spike non aveva.

    Aveva ragione. Era ciò che aveva sempre voluto, in tutti quegli anni. Non voleva altro che sentire la cacciatrici supplicare per aver salva la vita, mentre lui tirava su il suo sangue, un po’ come 'il suo drenaggio della sua forza vitale. Aveva trascorso ore e ore a immaginare quello che poteva essere il suo sapore, come il suo sangue avrebbe potuto soddisfare la sua sete come nessun altro.


    ***



    Giles era nel panico. Ha davvero. Era balbuziente e non riusciva a dire una parola di seguito all’altro, fino a quando decise che sarebbe stato meglio se Buffy fosse rimasta da lui quella notte. Lui e Willow avrebbero messo su una sorta di barriera magica attorno a tutto l’appartamento per difendersi da ogni sorta di demoni. Era tutto ciò che potevano fare, sperava che bastasse a tenere lontano i demoni in assenza di una qualche altra soluzione.


    ***



    Spike spinse fuori Harmony con forza, facendola cadere a terra con un tonfo forte! Lei aveva ancora le lacrime agli occhi. Lui si avvicinò ancora, come sorridendo per scusarsi di essersi lasciato andare e subito dopo sferrò un altro colpo per ucciderla. Nel momento in cui lei fu in piedi, sentì una fitta al cuore. Guardò per un attimo l’uomo che amava, negli occhi, mentre lui estraeva il paletto e la riduceva in polvere.
    Spike si tolse di dosso la polvere e senza neppure guardare indietro o sentirsi in colpa anche per un secondo.

    Aveva altre cose da fare.


    ***



    Nessuna delle tre persone si resero conto che la barriera magica rivelava la presenza di Spike nelle vicinanze. Bussò alla porta incessantemente, fino a quando Giles aprì con pesanti palpebre. "Spike? Cosa stai facendo qui? E nel cuore della notte."
    Aveva svegliato non solo Giles, ma anche la cacciatrice e la strega che si erano sdraiate a dormire sul divano.

    Ignorando l'osservatore Spike lo superò, andando subito verso la Cacciatrice in pigiama. "Ho bisogno di parlare con te. In privato. "
    "Uh ... Certo." Rispose lei, guardando Giles e Willow nervosamente. "Giles possiamo usare la tua stanza da letto?"
    Giles fece un cenno. Era ovviamente troppo sconcertato da quello che i due avrebbero avuto come discorso per parlare e per di più in privato. E anche, perché era così urgente da non poter aspettare la mattina seguente?

    Buffy portò il vampiro in ansia in camera di Giles. Onestamente, aveva paura. Spike sapeva che non era in condizione di combattere. Poteva tranquillamente vedere come lei zoppicava.. Lentamente entrò nella stanza e si rivolse al vampiro. "Allora ... che succede?”

    Sì. Uccidere la cacciatrice era tuttò ciò per cui Spike aveva vissuto.



    Capitolo XVI



    Uccidere la cacciatrice era stato tutto ciò per il quale Spike aveva vissuto, fino a quando non aveva provato cosa significato baciarla.

    Spike chiuse la porta dietro di lui e si voltò verso la cacciatrice, che vide chiaramente anche attraverso l'oscurità. Aveva i capelli arruffati dal sonno, era in pigiama, e non aveva in viso un filo di trucco. Non era mai stata più dannatamente bella.
    Egli la prese, prestando molta attenzione alla sua distorsione della caviglia e al polso, e la portò sul letto di Giles '. E prima che lei potesse sedere e scendere dal letto, si arrampicò su di lei.

    "Sei così bella, Buffy," sussurrò, lentamente sbottonandole il suo pigiama e baciandole lentamente il collo.

    "Ma ... io indosso il mio pigiama yummy sushi e sono piena di ferite e lividi", piagnucolò, ma poi inclinò il collo nella sua direzione.
    "Non sarà necessario la caviglia o il polso." Le sbottonò il top e fece scivolare le sue mani con dolce urgenza sul suo petto, prima di posarvi le labbra per pochi istanti.

    Quando la lasciò, lei si arcuò verso di lui, volendo di più di quello che stava dando la sua anche se lei dapprima protestò di nuovo. "Ma ... io non ho le mie forze da cacciatrice".

    Le baciò la pancia tesa e poi rispose a bassa voce. "Meglio. Non sarà necessario preoccuparsi di assumere il controllo." Agganciò le dita sotto l'elastico del pigiama e con attenzione scivolò giù, posandole baci sulla pelle che la seta stava lentamente rivelando. Poi alzò la sua maglietta e tolse in fretta dei suoi pantaloni che stringevano il suo desiderio per lei, di essere dentro di lei, e di essere suo.

    "Ma è buio ... io ... io non ti vedo. Voglio vederti... "

    Lui aleggiava su di lei, entrambi sospirando alla sensazione della pelle nuda altri. "Non c'è bisogno vedermi, amore. Mi sentirai.",ha detto circa, infilando la mano sotto le mutandine e delicatamente rintracciando il suo centro con un dito. "Mi senti?"

    La sua eccitazione era tale da arcuarsi per guidare la sua mano. Annuì e mise le mani sul suo petto nudo. Correva l'indice verso il basso e veniva sfiorato dal prodotto dell’eccitazione di lei che cresceva a ogni tocco. Prese fra le dita uno dei suoi capezzoli induriti e vi arcuò le labbra sopra. Estrasse il dito e lo portò alle labbra e successivamente alla lingua, dipingendosi in volto un’espressione di godimento.

    "Ambrosia sei,amore" Si morse il labbro per soffocare un gemito e si trovò a gemere più forte quando in un solo movimento rapido, entrò dentro di lei.
    Spike ha iniziato a muoversi lentamente dentro di lei. Buffy rimase a bocca aperta e si lamentava e mormorò il suo nome più e più volte, riempiendo Spike con più desiderio, se fosse ancora possibile. Emise un ringhio basso e accelerò il ritmo.

    Buffy si sentì sopraffatta da tutte le emozioni e le sensazioni che la inondavano lei. "Non smettere ... Non smettere mai" sospirà sentendosi un’unica cosa con lui. Lui appoggiò la sua fronte contro quella di lei. "Oh, Dio ... Spike ... io ti amo così tanto” ansimò.

    Spike subito si tirò indietro a guardare Buffy. Aveva le guance rosse arrossate dal sesso e dalla vergogna. Lei deglutì a fatica e attese per la sua risposta, ma lui non gliene diede. Non faceva che guardarla in soggezione.
    Ecco il modo di rovinare l’atmosfera, Buffy, Pensò.

    Per fortuna, qualcuno bussò alla porta e ruppe il silenzio imbarazzante.

    "Buffy? Tutto ok?” sentirono dall’altro lato la voce di Giles.

    Spike scivolò fuori da Buffy, suscitando un gemito in lei, e scese dal letto. Raccolse i vestiti e consegnò a Buffy la sua biancheria intima e il pigiama.

    "Uh ... Si. Tutto bene, "rispose lei nervosamente a Giles mentre guardava Spike al chiaro di luna, mentre si vestiva. Poi abbottonato la sua parte superiore prima di parlare. "Mi dispiace. Quello che ho detto ... "

    "Va bene," mormorò Spike. "Ma ... non dirlo di nuovo."

    Dire che lei era confusa sarebbe stato un eufemismo. Lei era ancora solo una 'buona scopata' per lui? Lei sapeva che lui non l'amava, ma lui doveva sentire qualcosa per lei. Si vestì piano, mentre iniziavano a scivolarle sulle guance delle lacrime.

    Spike prese la maniglia della porta, stringendola come se la volesse distruggere. Era tutto troppo. Non troppo tempo fa, voleva ucciderla. E poi, si rese conto che era innamorato di lei. E poi lei gli aveva detto che l’amava, quando lui non si sarebbe mai immaginato una cosa simile. E lui non gliel’avrebbe mai potuto ammettere. Merda, quanti pensieri.

    Si voltò verso di lei. "Voglio che tu rompa con il Capitan Cartone”

    Lei sorrise e senza pensarci nemmeno un secondo rispose “Ok”

    “"So che i tuoi amici mi odiano, ma al diavolo i tuoi amici. So che sono un vampiro, ma anche Angel lo era, no?”

    Buffy si spostò sul lato del letto con un largo sorriso sul suo viso. Non aveva mai visto passeggiare Spike prima ed era adorabile. "Spike..".

    "E io so che sono il male, ma mi sto sforzando inon esserlo. Se tu vuoi, io posso provare a non odiare la tua gang. Io non odio né la Rossa e né la ex-demone, quindi sono a metà strada. E poi.."

    Rimase in piedi davanti a lui, sempre con il sorriso più dolce che lui avesse mai visto. "Ho detto va bene."

    "Giusto. Ok ... bene, allora. " Lui emise un sospiro di sollievo senza sapere che le stava stringendo la mano.

    Buffy pensava che fosse sufficiente che lui voleva stare con lei. Non importa se l'amava o no. Tutto ciò che sapeva era lei lo amava.

    "Probabilmente dovremmo tornare li fuori. Giles ha bisogno del suo letto ... E forse dovrei dirgli di cambiare la sua coperta" ridacchiò.

    Spike fissò la donna davanti a lui e non riusciva a credere come qualcuno come lei poteva amare uno come lui - un mostro. "Buffy", dissequando ha smesso di ridere. "Anche io ti amo.”

    *


    Buffy stesa sul divano guardava il soffitto con difficoltà a dormire. Era così felice che lei non si preoccupano gli sguardi sospettosi Giles e Willow o che erano le due del mattino e che lei si sarebbe dovuta svegliare alle sette.

    Spike mi ama.

    All'improvviso, il rumore di una porta improvvisamente aperta ruppe la sua dormiveglia e vide Willow alzarsi di scatto. Si mise a sedere e vide Riley alla porta che ansimava. "Abbiamo un problema."


    CAPITOLO XVII


    Spike era seduto di fronte al divano dove Buffy ancora dormiva. Si morse il labbro, mentre guardava il suo sorriso. Per l’inferno, lui era stato la causa di quel sorriso. Sorrise di sé stesso.

    Buffy mi ama.

    "Abbiamo un problema", Riley ansimò dopo aver sfondato la porta. "E 'il caos", si interruppe alla vista del vampiro che odiava tanto.

    "E ora che vuoi?" Si lamentò Spike alzandosi. Avrebbe lasciato sporcarsi di fango solo il commando per quella fottuta storia.

    Willow osservò com’era vestito Riley. Era diverso da quella camicia bianca e jeans che indossava di solito. Era vestito da soldato e aveva una specie di fucile con sè. Un po’ se lo aspettava di vederlo così. Ciò spiegava tante cose, perché quando Buffy era di pattuglia lui si trovava sempre lì per caso e perché aveva chiamato Spike sin dall’inizio ‘ostile 17’. Si chiese come mai non ne avesse mai parlato con Buffy o con Xander. Forse erano troppo occupati a parlare di Buffy e di Spike..quell’argomento era più curioso ed interessante. Il fatto che demoni, vampiri, streghe, organizzazioni militari gli dessero la caccia era piuttosto normale.

    Un basso ringhio fu l’unica cosa che Riley ha detto prima di attaccare Spike. “Tu” disse colpendolo forte sul volto e facendolo inciampare all'indietro sulla sedia che aveva appena liberato.
    "Questo perché diavolo me l’hai dato?” gridò Spike portandosi una mano alla zona appena colpita.

    Riley avrebbe potuto uccidere Spike con solo gli occhi che gli ardevano di odio. I suoi occhi quasi sparavano paletti, in grado di uccidere vampiri. E oh, Spike voleva combattere. "Avevo previsto tutto! Sta lavorando col vampiro che ha iniettato a Buffy quella strana droga!” Riley iniziò in modo fastidioso ad indicare Spike e ad accusarlo. Spike aveva una mezza idea di mordere il soldato e farlo piangere come una femminuccia. "Comunque adesso è il caos là fuori, Buffy! Stiamo cercando di contenere la situazione…Ciao, Willow. "
    "Noi?" Willow sorrise ampiamente mentre nel viso di Riley si dipingeva un’espressione di panico.

    "Io e ... Graham. Quei ragazzi..del college, si sa, "ridacchiò nervosamente. "Paintball,sai com’è…"

    "Quindi sei un soldato. Che cosa hai detto su Spike?" chiese Willow ignorando la patetica scusa di Riley.

    Riley si spostò,a disagio. "Be ',c’è Spike qui, dietro tutta questa faccenda".

    "Di cosa cazzo stai parlando? Io non so proprio niente.."Spike urlò. Almeno questo era ciò che Buffy voleva che lui facesse. Spike voleva solo fissarlo con astio.

    Il suo silenzio fu assordante.
    “Spike?" chiese Buffy. Mai il silenzio l’aveva ferita in quel modo.

    "Buffy, era prima che.." La sua voce era implorante. I suoi occhi brillavano di rammarico.

    "Oh bene, che stupida. Eccomi qui.. Buffy, l’imbecille che pensava tu fossi cambiato. Hai agito solo per vendetta, non-non appena hai scoperto cosa mi ha fatto Harmony.. questa è stata la tua idea sin dall’inizio!”

    Ok. Era stata una sua idea. Ripensò a tutta la storia. A lui ed a Harmony che avevano fatto sesso e subito dopo, ad Harmony che aveva infilzato con quella specie di siringa la cacciatrice. E poi lui che grazie alla debolezza di lei avrebbe tranquillamente potuto ucciderla, magari semplicemente mordendola piano. E avrebbe ancora potuto farlo. Ma tutto questo era stato prima che lui si innamorasse di lei.

    "Sono il male,ricordi? Eppure, pur potendo, non ti ho uccisa..non è vero?” disse Spike.

    “È tutto quello che hai da dire? Dovrei pure ringraziarti?” Buffy poi congiunse le mani per deriderlo. "Oh, grazie caro cavaliere, per avere prima cospirato di uccidermi, ma poi per averci ripensato!" poi alzò gli occhi.

    Riley e Willow li guardavano, sapendo che non stavano litigando da nemici, ma come innamorati. La loro non era stata una lotta del tipo “io ti voglio uccidere, lentamente, crudelmente”.

    "Non è così e tu lo sai", disse Spike, sottolineando quello che era successo poco prima nella camera da letto di Giles '. "Io lo-", provò a dire di fronte a Willow e Riley. All'inferno loro. L'amava. L'amava così tanto.

    Ma lei non lo lasciò finire. Non osava. "Buttalo fuori di qui"lo sfidò, distogliendo lo sguardo dal suo viso che le faceva molto male.

    Riley afferrò Spike per il bavero della camicia. “Volentieri”

    Spike colpì mani del soldato e mormorò: "Non si preoccupi, signor BoyScout. So farlo da solo.”

    Spike mise la testa fuori dalla porta, cercando di fare l’indifferente. Solo dopo si accorse che non gli era possibile. “Ehm..ragazzi?”
    Tutti lo guardarono e Willow si preoccupò. Il cristallo che Willow e Giles avevano messo sul tavolo da caffè aveva iniziato a lampeggiare furiosamente.

    "Merda", Spike brontolò “sei stato tu a condurli qui, coglione!” Poi si rivolse a Buffy e disse "Resta lì. Non cercare di fare l’eroina. "Lei annuì e fece un passo indietro.

    Buffy era spaventata. Da quando era diventata una cacciatrice non aveva mai avuto paura di nulla. Solo quando era morta, forse, ed era più o meno quello che sarebbe successo lì. Ma la consolò che Spike era lì, pronto e disposto a proteggere lei, anche dopo che lei lo aveva in sostanza mandato a farsi fottere.

    Oh, beh, si stava quasi dimenticando che c’era anche Riley lì.
    Riley alzò lo sguardo, guardando Buffy Spike poi di nuovo Buffy. "Non sono io il ragazzo qui?"

    Willow afferrò un’arma sul divano e affiancò Spike alla porta.

    Riley preparò la sua arma e fece lo stesso.

    Rimasero lì, a guardia della cacciatrice, impotente a guardare come i vampiri cercavano di entrare in appartamento Giles.

    Spike non riusciva a credere Giles era ancora profondamente addormentato.

    "Meno male che sono vampiri, e che hanno bisogno di un invito per entrare eh?" Willow disse sorridendo ampiamente. Il gruppo di vampiri poi tornarono non appena un gruppo di demoni fecero irruzione dentro.

    "Doh, che sfiga," Willow borbottò mentre i due uomini affrottarono la fronte prima di cedere i demoni.

    Willow correva dietro il divano nuovo per afferrare una scure. Ne consegnò una Buffy, sorrise rassicurante e si fermò davanti a lei.


    * * * * *



    Dopo aver ucciso la maggior parte dei demoni che li avevano attaccati (a differenza di Riley che come un idiota si era limitato ad immobilizzarli con lo strano fulmine che usciva dalla sua arma), Spike subito si avvicinò a Buffy che era accovacciata dietro un angolo. Le afferò le braccia dolcemente, con gli occhi pieni di amore e di preoccupazione che lei quasi cedette alla tentazione di baciarlo. "Stai bene?” le chiese. Lei annuì.

    "Ancora una volta. Non sono io il suo ragazzo, qui? "Riley fece una smorfia e si mise le mani sui fianchi.

    Buffy sospirò profondamente e si trasferì da Spike a Riley. Era ora. "Senti, Riley ... fra a me e te, non sta funzionando. Non è che tu non sia un ragazzo fantastico, fidati di me..lo sei.. ma io non riesco a stare bene con te.”

    Riley fissò il vampiro che sorrideva compiaciuto.

    "Ho capito. Stai scegliendo di lui. Stai scegliendo un vampiro al mio posto, un vampiro che ha intinto la testa nell’acqua ossigenata.” Riley ridacchiò istericamente.

    "Riley," Buffy cercò di calmare il soldato ovviamente furioso.

    "Tutto ciò è solo ... folle», sibilò Riley e scuotendo la testa se ne andò.

    Buffy si girò di scatto non appena Riley chiuse la porta dietro di lui. Spike, l’uomo che amava, si avvicinò a lei e la strinse. “Non lo so” rispose lei, prevedendo una qualsiasi domanda.
    Willow entrò, felice che Buffy fosse sana e salva e che sembrasse serena in quell’abbraccio. Nonostante non avesse ancora capito ciò che c’era fra Buffy e Spike, sorrise ampiamente. “Ragazzi, tutto bene qui, vedo..”





     
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    CAPITOLO XVIII

    La prima cosa che Giles notò quando si svegliò alcune ore dopo quella mattina e andò nel soggiorno in accappatoio, non fu la pila di pezzi di vetro sul pavimento, o i mobili rotti o il disordine, ma Buffy che era accoccolata sopra Spike mentre dormiva.

    “Buffy non dovrebbe essere a scuola? Willow ha fatto un altro incantesimo?” Poi guardò per la stanza distrutta e aggiunse. “E in nome di Dio, cosa è successo qui?”

    “La cacciatrice ha deciso di prendere un giorno libero, no, e dei demoni hanno attaccato.” Rispose Spike ad ognuna delle sue domande, senza alzare lo sguardo dal libro che stava leggendo.

    “Allora puoi spiegarmi cosa state facendo vuoi due e perché?” Chiese Giles ancora, pulendosi gli occhiali, sperando che ci fosse qualcosa di terribilmente sbagliato con loro, così da concludere che stava vedendo cose.

    “No.” Gli risposte disinteressato Spike. “No aspetta, attualmente, posso. La cacciatrice è innamorata di me e stiamo scopando come conigli da mesi.” Continuò con un’espressione divertita sul volto, per poi voltare pagina. Ancora non alzò lo sguardo per vedere l’espressione sconcertata di Giles.

    Il suono del telefono salvò Spike da ulteriori domande dell’ex osservatore. Giles diede un ultimo sguardo confuso ai due, prima di dirigersi verso il telefono per rispondere. “Pronto?”

    “Signor Giles. Sono Riley Finn. Per favore non dica niente. Solo ascolti.”

    ***

    “E’ stato… wow.” Disse Anya, sospirando soddisfatta, come Xander uscì da lei facendole alzare gli occhi al cielo. “Sono molto grata a Willow di averci svegliato stamattina presto per dirci che dei demoni avevano attaccato l’appartamento di Giles.”

    Xander fissò il soffitto, evidentemente sommerso nei pensieri. Era infastidito da una piccola parte delle informazioni che Willow aveva condiviso con loro quando aveva telefonato, insieme ad altre informazioni molto interessanti che aveva riferito. Si voltò verso Anya che stava ancora sorridendo ampiamente e gli chiese. “Hai osservato qualcosa di diverso tra Spike e Buffy?”

    “Intendi la tensione sessuale che potrebbe essere tagliata con un coltello?”

    “Cosa?” Chiese Xander incredulo, sedendosi e sostenendosi con i gomiti. “No, stavo parlando più del…”

    “E naturalmente, il modo in cui si guardano a vicenda. E’ differente. Posso dire che hanno avuto molto, molto sesso. E non solo sesso, ma sesso con orgasmi. Molti orgasmi.”

    “Cosa?”

    ****

    Lei era la più bella cosa che avesse mai visto. Amava la sensazione di averla accanto, sentire il suo alito sul collo. Amava i suoni che faceva mentre dormiva, amava il modo in cui si contorceva e mormorava e si accoccolata più vicina. Avrebbe potuto rimanere così per sempre.

    Buffy si mosse per poi spalancare gli occhi. “Buongiorno.” Sorrise sonnolenta, stiracchiandosi.

    “Veramente, amore, è pomeriggio.” Ghignò affettuoso, togliendole i capelli dal volto.

    Oh. Alito mattutino. E i vampiri hanno un molto sviluppato olfatto. Si coprì la bocca con la mano bendata e disse. “Si? Mi dispiace, ho dormito per tutta la mattina.”

    Spike alzò un sopraciglio. “Perché ti stai coprendo la bocca?”

    “Perché ho l’alito mattutino.”

    Spike alzò gli occhi al cielo e le tolse gentilmente la mano dal volto. “Non ti preoccupare” Ridacchiò e gli prese il mente con la mano per baciarla.

    “Eww! Spike!” Rise sciocca mentre gli allontanò divertita la mano. Poi lui la prese per le anche e se la posizionò sopra. Immediatamente sentì la sua erezione e seppe precisamente cosa lui voleva fare quel pomeriggio.

    Lei si contorse e senza volerlo strusciò contro di lui nel tentativo di liberarsi, provocando leggere fusa dal vampiro. “Smettila. E’ molto probabile che Giles ci veda.” Lo rimproverò sebbene non potesse nascondere il sorriso sul volto.

    Spike ghignò seducente, mordendosi il labbro in un modo che faceva sciogliere Buffy. “Rupert non è qui. E’ uscito per un paio d’ore.”

    “Ancora con slogatura qui.”

    “Non è stato un grosso problema la scorsa notte.” Disse Spike con un seducente ghigno.

    Lei si arrese volentieri quando vide l’eloquente sguardo di Spike. Le mise le mani sul torace, accarezzandolo attraverso la camicia, prima di abbassarsi per un bacio.

    ****

    “Quindi stai dicendo che è stata un’idea di Spike iniettare a Buffy un miorilassante * ?” Chiese Giles a Riley mentre lisciava con i pollici la tazza da tè che teneva in mano.

    “Affermativo.” Riley accennò con la testa prima di prendere un sorso dalla sua tazza.

    Giles inarcò un sopraciglio per la parola usata da Riley. Non aveva ancora idea che Riley facesse parte dell’Iniziativa, essendone estremamente contro e trovò strano che qualcuno potesse usare quel tipo di parola, specialmente qualcuno dell’età di Riley. “E a Buffy non importa?”

    “Le ha fatto qualcosa per portarla ad agire e pensare in quel modo – droga o un incantesimo.” Riley ancora non poteva credere che Buffy avesse scelto Spike invece di lui. Era da pazzi.

    “Sta passando molto tempo con lui.” Rimuginò Giles richiamando alla mente i molti eventi accaduti, specialmente quelli avvenuti la stessa mattina.

    “Dobbiamo fare qualcosa, signor Giles. Non possiamo lasciare che quella cosa la manipoli.”

    “Cosa proponi di fare?”

    ****

    Dopo avere parlato attentamente del piano e come eseguirlo, Giles pensò che era meglio portare dalla loro parte un altro Scooby. Lui e Riley andarono poi da Xander per chiedergli il suo aiuto.

    “Riley ed io abbiamo bisogno del tuo aiuto,” disse Giles che sedeva accanto a Riley sul divano nella stanza di Xander.

    “Perché avrebbe bisogno del nostro aiuto?” Xander gesticolò verso il commando. “Ha tutta l'Iniziativa che lo appoggia.”

    “Scusa?” Chiese Giles che era all’oscuro dell’intera cosa.

    “Riley è un commando. Non te l’ha detto?”

    Riley sprofondò ancora più nel divano quando si voltò e si trovò ad affrontare lo sguardo irritato di Giles. “Stavo per dirtelo.” Si difese.

    “Non voglio che l’iniziativa venga coinvolta in questo in nessun modo.” Insisté Giles.

    “Non accadrà. Ha la mia parola.” Lo rassicurò Riley.

    “E cosa precisamente è ‘questo’?” Chiese Xander ai due. “State pianificando di polverizzare Spike? Perché anche se lo odio molto io…”

    “No. Abbiamo pianificato di separare Buffy da Spike.” Spiegò Riley un po’ vago.

    “Separare? Cosa significa?”

    [NOTE:*Miorilassante= per far rilassare i muscoli]

    TBC
     
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  5. katespuffy
     
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    Taniuccia grazie a te questa storia avrà una conclusione! Purtroppo io non ho mai tempo ed essendo un'incapace ci avrei messo il doppio del tempo ^^
    L'avevo leggiucchiato in inglese, ma leggerla tradotta da te è molto più rilassante <3
    Bravissima e continuaa!
     
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  6. Spike-Spuffy
     
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    O.O bellissima O.O continua :wub:
     
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  7. Spuffy_Mikela
     
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    bellissimaa ancoraaa
     
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    Penultimo capitolo!!

    Capitolo XIX

    “Separare? Cosa significa?” Chiese Xander, senza aspettarsi una risposta diretta. Riley era con l’Iniziativa ed era stato addestrato a mantenere segrete le operazioni. Certamente, non aveva problemi a nascondere cosa pianificava di fare a Spike. Era abbastanza ovvio quello che pianificava di fare tuttavia: vendicarsi.

    “Solo come ha retto Riley, Xander.” Disse Giles , sperando di essere abbastanza convincente da mostrare che voleva veramente mettere in atto il piano, anche se non era per niente così. Spike, anche se il gruppo lo volesse ammettere o no, era diventato un meschino e molto irritante affiliato agli Scoobies. Anche Buffy sembravamo molto legata al vampiro.

    Xander spalancò la bocca per il comportamento passivo di Giles. C’era qualcosa di chiaramente sbagliato. “Okay. Chi sei tu e cosa hai fatto a Giles?”

    Riley cambiò posizione diventando sempre più impaziente. “Sei con noi o no?” Chiese a Xander con un sospiro esasperato.

    Xander guardò brevemente verso Giles, cercando un qualche tipo di segnale per attaccare il commando e legarlo. Ma sembrava che Giles fosse veramente d’accordo. Xander sospirò pensando alle cose che doveva sistemare da solo. Ma prima doveva fingere che gli piacesse quel fesso, che all’inizio era così, ma adesso lo stavo solo infastidendo. “Bene. Cosa dobbiamo fare?”

    “Ho bisogno di qualcuno che distragga Buffy, anche se senza la sua forza non può far molto.” Ridacchiò Riley, mentre gli altri due cercavano di non saltargli addosso per strangolarlo. “E qualcuno deve condurre Spike a questo indirizzo.” Continuò, dando a Xander un pezzo di carta.

    “Prenderò Spike.” Risposero allo stesso instante Xander e Giles.

    Si fissarono negli occhi, fino a che Giles disse. “Prenderò Buffy.”

    “Okay. Devi andartene subito dopo che lo avrai condotto qui. Non dirgli niente, dirgli solo che ci sono dei vampiri. Solo devi fare in modo che rimanga. Solo.” Ordinò Riley, fissando Xander. “Io mi prenderò cura del resto.” Disse alla fine Riley prima di uscire.

    ****

    “Grande. Sei qui.” Xander aveva molti dubbi su Spike che si sarebbe presentato quando gli aveva chiesto di venire a casa sua.

    “Sarà meglio che sia importante. Mi sto perdendo molte coccolo a causa tua.” Spike borbottò l’ultima parte, ma Xander lo sentì lo stesso.

    “Farò finta che tu non abbia detto niente.” Xander prese un respirò profondo prima di cominciare a spiegare. “Riley vuole incontrarti dentro a una fabbrica polverosa. Anche se provo molto antipatia nei tuoi confronti, per tutte le cose sconvolgenti che ho sentito e visto negli ultimi giorni – o settimane – sembra che ti piaccia Buffy. E sembra che a lei piaci te. E’ diversa quando ci sei te; e attualmente è più… felice. In effetti, non l’avevo mai vista così prima.”

    Spike era profondamente colpito. Aveva deciso che non lo odiava – ma ancora non gli piaceva – il cucciolo qui. Questo però non significava che non sarebbe stato scortese con lui, tuttavia. “Questa cosa specifica ha uno scopo, vero?”

    “Riley vuole che ti conduca qui.” Xander diede a Spike il pezzo di carta che Riley gli aveva dato prima. “Penso che sia un viaggio di andata per il veterinario per te.”

    ****

    Giles era stato una figura paterna per Buffy in tutti quegli anni, e lui l'amava come se fosse sua. E vederla con qualcuno—no, con quella cosa— Spike doveva essere una delle cose che i padri temevano di più. Ma dopo tutto quello che loro e lei avevano dovuto affrontare, Buffy meritava quello che neppure lei pensava di meritare. Le doveva quello. Il mondo glielo doveva. E se pensava di meritare Spike, allora non avrebbe cercato di ostacolarla.

    Entrò nella casa, trovando Buffy seduta da sola nel divano mentre guardava la televisione. “Dove è Spike?”

    Buffy si girò verso l’ex osservatore e alzò un sopraciglio vedendolo preoccupato. “Xander ha chiamato qualche minuto fa. Ha detto che Spike doveva raggiungerlo. Perché? C’è qualcosa che non va?”

    “Uh, si..” Iniziò. “Spike è in pericolo.”

    “Cosa?” Esclamò Buffy mentre si alzava in piedi.

    “E’ Riley. Credo che stia pianificando qualcosa…” Rispose Giles, cercando di evitare i suoi occhi mentre lei cercavo di immaginarsi come facesse a saperlo.
    Buffy camminò, o meglio zoppicò, verso la porta. “Dove stai andando?”

    Lei si fermò e si voltò verso lui. “A cercare Spike. Non posso rimanere qui, Giles. Ha bisogno di me; non può lottare contro gli esseri umani, ricordi?”

    “Ma non puoi combattere in queste condizioni Buffy.”

    Buffy non poté far nient’altro, che sospirare sconfitta in risposta. Giles aveva ragione.

    ****


    Xander si era nascosto dietro una pila di scatoloni in un angolo oscuro nella fabbrica dove Riley l'aveva istruito di portare Spike. Quando sbatté contro qualcosa, lui saltò e puntò la sua torcia in quel punto.

    Vide Buffy e Giles,. Nascosti anche loro dietro agli scatoloni. “Buffy? Giles? Cosa ci state facendo qui?” Chiese, spostando la luce su Giles e poi su Buffy, per tornare su Giles.

    “Cosa stai facendo ancora qui? Pensavo che dovessi andartene subito. Era questo il piano, no? E a proposito.” Lo colpì sul braccio un po’ più forte di quello che voleva.

    “Ow! Per cosa era?” Fremette Xander, massaggiandosi il braccio.

    “Per volere la morte del mio fidanzato!” Buffy alzò la testa pensierosa, e poi si corresse. “O polverizzarlo.. sai cosa intendo.”

    “Giles era d’accordo con l’intera cosa!” Disse Xander come diresse il fascio di luce sul volto di Giles.

    Lo shock apparve sul volto di Buffy, come si volto per fissare arrabbiata Giles.

    “Ti ho detto tutto, no?” Si difese Giles.

    “Si ed è successo che ti sei dimenticato, accidentalmente, una determinata parte.” Lei scosse la testa e poi diede uno sguardo a Spike che stava in piedi nel mezzo della fabbrica abbandonata. “Quindi, cosa state facendo vuoi due?”

    “Stavamo aspettando che Riley arrivasse poi lo avrei colpito con questo.” Disse Xander, alzando un’asse di legno. “Vogliamo cercare delle robe sull’iniziativa, no? Così, abbiamo pensato di legarlo e di farlo parlare.”

    “E se porta una squadra con se? Ci hai pensato?” Chiese Giles, avendo anticipato il loro piano.

    “Spike e io ne abbiamo parlato.”

    “E?”

    “Bene, questa parte comportava il correre o il correre e nascondersi.”

    “Si, molto ben pensato.” Disse Giles sarcastico.

    “Almeno, io non ho portato una cacciatrice impotente.”

    “Hey!” Buffy corrugò la fronte. Loro tre si voltarono in silenzio, fissando Spike e aspettando.

    Xander, realizzò una cosa, e allora aggiunse. “Hai detto fidanzato?”

    Buffy stava per inventarsi qualche scusa non molto credibile quando, sollevata, vide Riley, completamente in modalità commando, entrare nella fabbrica. “E’ qui!” Bisbigliò lei.

    TBC

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    Ed eccovi l'ultimo capitolooo!!! ^_^


    Capitolo XX - Epilogo.

    Sentiva la sua testa pesante, e per Dio, faceva male. Si sentiva come se avesse picchiato la nuca, e probabilmente era così. L’ultima cosa ch ricordava di aver visto era Spike in piedi nel mezzo della fabbrica con un compiaciuto ghigno sul volto; e adesso anche l’essere stato colpito.

    Sbatté le palpebre, cercando di mettere a fuoco la figura che era in piedi davanti a lui. Dopo aver capito chi fosse attraverso la foschia, “Buffy?” Bisbigliò intontito. Si alzò, tenendosi la testa dolorante e poi fissandola.

    “Dicci tutto sull’Iniziativa.” Disse lei, tenendo fermamente il contatto con gli occhi di Riley, dicendogli che non voleva parlare della sua piccola bravata che aveva cercato di portare a termine perché probabilmente si sarebbe arrabbiata molto più di quello che era già.

    Ma Riley aveva bisogno di tirare fuori tutto. Lei l’aveva ferito. L’aveva manipolato; aveva fatto si che sentisse che a lei gli piaceva, anche solo un po’, quando era ovvio che non era vero.

    Lui abbassò gli occhi, mentre era pronto per far uscire il suo cuore. Lui non volevo fissarla negli occhi, si vergognava, non per cosa voleva fare a Spike, perché se lo meritava, ma si vergognava per essere stato preso e per il fatto che i suoi amici l’avessero tradito. “Ogni cosa è successo così all’improvviso.” Si giustificò. “Mi hai lasciato come se non ti importasse, e suppongo che fosse proprio così.” Disse arido. “Ho fatto cose contro i miei principi, contro le regole per te. Cose che non avrei mai fatto se…” Fece una pausa, per guardarla; incontrati i suoi occhi verdi che ancora lo fissavano. “Ho nascosto un ostile per te e avrei fatto anche molto di più.”

    Distogliendo lo sguardo da lui, Buffy disse a bassa voce. “Lo so.” Si sentiva veramente male per tutto quello che aveva fatto a Riley. Era stata un buon fidanzato e non meritava il modo in cui era stato trattato. “Ma quello che hai pianificato di fare è sbagliato.”

    “E quello che hai fatto tu non lo era?” Disse alzando la voce. “Per quello che so voi due lo state facendo da settimane.” Allo sguardo colpevole di Buffy, Riley continuò. “E suppongo di aver indovinato.”

    “Sono veramente dispiaciuta di non essere stata onesta con te. Ho cercato di provare gli stessi sentimenti che provi per me, ma non posso decidere di chi innamorarmi.”

    Un leggero fremito lo colpì per l’uso che Buffy aveva fatto della parola ‘innamorarsi’ riferita a Spike, tetro aggiunse. “Ti avrei lasciata andare se me lo avessi detto.”

    E stava dicendo la verità. Avrebbe fatto di tutto per Buffy e per questo si odiava. E odiava Spike.

    Prima che Buffy potesse rispondere, gli altri tre rientrarono nella fabbrica e li raggiunsero. “Bene. Il boy scout si è finalmente svegliato.” Disse Spike, mettendosi accanto a Buffy.

    “Quanto ti ha detto sull’Iniziativa?” Chiese Giles.

    “Bene…” Non poteva dire a loro tre che avevano parlato di come lei aveva ingannato il povero ragazzo, non poteva rispondergli. Per fortuna, Riley la coprì subito e iniziò a parlare dell’Iniziativa. Buffy gli diede un sorriso grato come gli altri tre lo bombardavano di domande.

    Dopo aver scoperto tutto sui commando e concludendo che erano praticamente innocui, decisero di lasciare andare lo stanco e dolorante soldato.

    “Vi raggiungo.” Disse Buffy ai tre. Nonostante Spike la fissasse storto, quasi ordinandole di lasciar lo stronzo da solo, lei tornò verso Riley e con completa sincerità disse. “Grazie.. per tutto.” Si voltò per raggiungere gli altri, ma poi si rivolse di nuovo a Riley. “Non devi mai più avvicinarti ai miei amici. E se i tuoi amici del commando dovessero provare a fare qualcosa contro Spike, dovrete vedervela con me. Loro potranno anche non sapere chi io sono, ma tu lo sai e entrambi sappiamo cosa sono capace di fare.”

    Riley sbatté le palpebre verso di lei, incapace di parlare per tutte le emozioni che sentiva. Non sapeva se essere toccato perché lei lo aveva ringraziato o essere adirato perché lo aveva minacciato o più adirato per il fatto che era disposta a fare di tutto per proteggere Spike. Di malavoglia, strinse la mascella per tenere a freso il desiderio di prendere a pugni Spike, e accennò con la testa.

    “Bene.” Disse Buffy sicura. “Ma sono veramente dispiaciuta.” Disse con un tono basso prima di raggiungere il vampiro che la stava aspettando.

    Riley fulminò con lo sguardo i due che stavano uscendo dalla fabbrica. Sebbene volesse giurare vendetta per il fatto che le aveva rubato la fidanzata, sapeva dentro di se che lei non era mai stata sua.

    Lei fece fermare Spike, una volta che furono fuori dalla vecchia fabbrica e lo prese per mano, facendolo voltare verso di se. “Grazie.”

    “Per cosa, pet?”

    “Per non aver colpito Riley a morte, visto che lui lo voleva fare con te.”

    Spike alzò le spalle. “Gli ho rubato la fidanzata. Sembrava abbastanza giusto non prendere a calci il finocchio.”

    Buffy ridacchiò e poi sorrise dolce. Lo sguardo negli occhi di Spike le assicurò sui sentimenti che provava per lui e che aveva preso la decisione giusta. “Ti amo.”

    “E io non mi stancherò mai di sentirlo.”

    ****

    “Finalmente,” Sospirò Spike mentre tirò Buffy tra le sue braccia. Alla fine era tornato a vivere nella sua cripta dopo che non avevano trovato più segnali di possibili commando che lo inseguivano e Buffy aveva deciso che voleva sistemarla. Uno Spike riluttante aveva solo accennato con la testa ed era rimasto silenzioso mentre lei vagava cercando di rendere il buco nel terreno come più le piaceva.

    “Non riusciremo a finire di sistemare questo posto se continuano a fare delle ‘pause,’” Ridendo scioccamente Buffy cercò di allontanarsi dalle sue braccia.

    “Ma finalmente abbiamo del tempo da soli senza dover scivolare alle spalle di tutti e tu sei molto irresistibile.” Disse, mettendole le braccia intorno alla vita sottile, non volendo lasciarla andare mai più.

    Lei gli mise le braccia intorno al collo. “Penso che ti piaccia strisciare; essendo così cattivo e tutto il resto.” Lo stuzzicò allegra.

    “Sono ancora cattivo.” Mormorò lui mentre Buffy lo baciava sulle guancie e sul collo.

    “Certo che lo sei.” Lei sorrise ampiamente, facendo sorridere anche lui in risposta.

    Spike non poteva essere più felice: l'amore della sua non vita l’amava. La cosa che circondava questo pensiero era quello che lo spaventava. Spaventato dal fatto che l’aveva presa in prestito dal soldatino di latta o a qualche altro segaiolo. Spaventato da doverla prendere in prestito dal mondo che doveva continuamente essere salvato. Spaventato che il tempo che passavano insieme fosse solo preso in prestito e che lei alla fine avrebbe trovato qualcun altro che non fosse un vampiro - sperando che non fosse un vampiro, altrimenti poteva significare che fosse la Checca. Spaventato di perderla. Spaventato di lasciarla. Spaventato di quando si fosse innamorato di lei…

    Quando notò che il sorriso di Spike stava vacillando come chinò la testa, gli prese il mento con la mano per poterlo fissare negli occhi. “Hey. Cosa c’è che non va?” Chiese lei, cercando i suoi occhi e accarezzandogli in modo confortante la guancia.

    Sorridendo debolmente ed evitando i suoi occhi pieni di domande, disse a bassa voce. “Non è niente.”

    “E’ per quello che Giles ha detto su Ethan Rayne e quello che lui ha detto sull’Iniziativa? Circa la stanza 314? Sei preoccupato per il nostro piano?”

    “Non è questo. So che puoi occuparti di tutto. Sei straordinaria, Buffy. Lo sai, vero?”

    “Questo è quello che chiami essere cattivo?” Lo prese in giro lei.

    Lui sospirò pesantemente, guardando altrove. “Sono serio.”

    Comprendendo che lo era veramente e capendo cosa poteva star passando per la sua mente, tutte le incertezze e insicurezza che poteva star provando, lei si alzò sulla punta dei piedi e gli diede un bacio sulle labbra. “Sono tua, Spike.” Disse dolce dopo essersi tirata indietro per fissarlo. Lui la fissò e incontro i suoi occhi verdi che erano pieni di sincerità e amore. “Sono tua.”

    Solo due parole e lui si dimenticò di tutte le sue paure.

    FINE. :D

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  10. kasumi
     
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    Per ora ho letto solo 5 capitoli e mi sto sganasciando! Buffy canon che corre dietro a Spike nella quarta serie?! E lui che la rifiuta? Uahahahah!!!

    Sono uno spasso!
    (anche se lei è completamente fuori carattere!^^)
     
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9 replies since 24/2/2011, 23:03   1028 views
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