Viva Las Vegas

Spangel. PG13.

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    E' spangel... ma non c'è molto di descritto.


    Buona lettura!!


    Viva Las Vegas

    By Tania

    Subject: Angelverse che non segue la serie.
    Paring: Spike/Angel
    Warning for: un bacio. Sesso solo sottinteso, niente di descritto.
    Rating: PG13 (per andare sul sicuro)
    Genere: Romance.
    Storyline: Ambientato in un momento imprecisato della 5 stagione di ATS. Spike è corporeo.
    Lunghezza: Ficlet
    Summary: Angel decide di organizzare una vacanza a Las Vegas per se e i suoi amici, ma qui succederà qualcosa di imprevisto…
    Disclaimer: Appartiene tutto a Joss Whedon & Co.

    ********


    Sorrido al mio geniale piano.

    Sono due mesi che lavoriamo alla Wolfram & Hart e ancora non ho deciso se è un bene o un male.
    Quando uccidiamo un demone rischiamo di uccidere un nostro cliente e di scatenare delle guerre.
    Di legge non ci ho mai capito nulla, ho sempre odiato gli avvocati, e ora sono uno di loro.
    Quindi... quale momento migliore per una breve vacanza a Las Vegas?

    Sorriso soddisfatto e guardo i miei amici entrare nel mio ufficio per partecipare alla riunione speciale che ho indetto.
    Fred e Wes si siedono vicino sorridendosi a vicenda e ignorandomi completamente, dovrei sospettare che fra loro c'è qualcosa?
    Gunn si siede di tonfo su una delle poltroncine fissandomi annoiato, così come fa Spike. Quei due stanno passando troppo tempo insieme.
    Mi schiarisco la gola e aspetto che tutti mi fissano.
    Devo schiarirmi la gola una seconda volta per attirare l’attenzione dei due piccioncini.

    "Allora? Ho da incontrare due cliente." Mi chiede Gunn sbrigativo.

    Io lo fisso di traverso, per poi mettermi comodo sulla poltrona e fissarli uno per uno.

    "Visto che sono due mesi che lavoriamo qui e ci siamo tutti impegnati molto." Poi poso lo sguardo su Spike. "Più o meno ci siamo tutti impegnati molto."

    "Hey!" Mi arriva la risposta offesa dal diretto interessato, ma io scelgo di ignorarlo.

    "Dicevo" Continuo lanciandogli uno sguardo di avvertimento. "Visto che abbiamo fatto molto e siamo piuttosto nervosi, questo fine settimana ci prendere una bella vacanza, destinazione Las Vegas."
    Invece delle grida di giubilo che mi aspettavo, tutti mi fissano come si mi fosse spuntata una seconda testa.
    "Uh, non volete andare a Las Vegas?" Chiedo titubante.

    "E possiamo giocare a Black Jack?" Chiede Fred continuando a fissarmi.

    "Certo" rispondo confuso. "Cos'altro vuoi fare a Las Vegas?"

    Lei sorride entusiasta. "Potremo giocare anche alle slot machine! E a poker! E vedere gli spettacoli, fare un giro per quelle strade piene di luci e insegne luminose..."

    "Fred hai reso l’idea." La interrompo temendo che potrà andare avanti per altre ore.

    "Ma i clienti?" Mi chiede Gunn che si guadagna un’occhiata omicida da Fred. "Come non detto. Las Vegas arriviamo!"

    "Perfetto. Sistemate tutto quello che c'è da sistemare. Partiamo venerdì sera." E tutti escono tranne uno Spike che ancora, stranamente, non ha detto niente.

    "Vengo anch'io?" Mi chiede con la sua aria da disinteressato.

    Io aggrotto la fronte pensieroso. "Certo, se ti va."

    "Oh, beh non ho molto contante." Mi confessa abbassando lo sguardo. E lo stipendio che gli do dove va finire? Ma non porgo la domanda che tanto già so la risposta. Birra, whisky, sigarette e sangue.

    "Non sono un problema i soldi." Dico tranquillo alzando le spalle.

    "Uh, bene" Accenna con il capo. "Vado" Si volta ed esce velocemente dall'ufficio.
    Io fisso solo il punto da cui è sparito sempre più confuso.
    Ogni tanto quando pensi di conoscere qualcuno, questo ti sorprende.
    Da quando Spike è così... calmo e civile?

    Scuoto la testa per cancellare questi pensieri e fisso le carte sulla scrivania. Sorridendo al pensiero della nostra vacanza meritata.


    *****


    Guardo Fred saltellare tra le due macchine che abbiamo scelto per il nostro viaggio, Wes la fissa rapito mentre Gunn e Spike discutono su qualcosa.

    "Tutto pronto?" Chiedo attirando la loro attenzione

    "Si" Risponde Fred con un mega sorriso. “Dobbiamo solo decidere come dividerci nelle macchine.”

    "Bene" Dice Wes serio. "Io e Fred potremo salire sulla mercedes. Tu e Spike sulla Viper . E Gunn dove preferisci andare?"

    "Devo decidere tra voi due che flirtate sempre e loro due... che ancora non ho capito cosa fanno?" Ci chiede terrorizzato. "Ma questo non è giusto"

    "Hey" Replica Spike indignato. “Prima di tutto perchè io devo andare in macchina con la checca? E sopratutto fra noi non succede proprio niente."

    Ringhio sommessamente. Siamo in vacanza e chi me la rovina verrà ucciso. "Wes, Fred, nella mercedes. Spike Gunn con me nella Viper. E non voglio obbiezioni!"

    Fred e Wes mi fissano contenti. Un pò meno gli altri due uomini che adesso si fissano a vicenda alternando lo sguardo verso il sedile anteriore della macchina.
    Ma perchè non sono partito da solo?

    ******

    "Ancora non ho capito perchè è toccato lui andare davanti!" Sbotta Gunn dal sedile di dietro.

    "Perchè io sono più vecchio di te." Replica Spike ghignando.

    Gunn allora si volta verso di me. "Allora perchè non posso guidare io?"

    Io sbuffo stanco dei loro battibecchi. La prossima volta vado in macchina da solo. "Perchè io sono più vecchio" Dico usando la stessa risposta di Spike che ottiene un altro sbuffo.
    "Preferivi andare con Wes e Fred?"

    "No" Replica terrorizzato. "Quei due stanno diventando nauseanti. Tutti sorrisini, e sguardi languidi."

    "Allora non ti lamentare." Dico serio, accelerando sperando di far diminuire queste lunghe 4 ore.

    "Già." Dice Gunn accennando con il capo convinto. Per poi sporgersi di nuovo verso di noi per fissare Spike. "Tu sarai anche più vecchio, ma io sono più alto! Dovevo venire io davanti!"

    "E cosa c'entra l'altezza? Io sto davanti, tu dietro"

    "Ma non è giusto! Al ritorno facciamo cambio posto?"

    "No!"

    "Daiiiiiiii..."

    "No!"

    "Basta!" Ringhio.

    "Vuoi dire che mi farai guidare?" Mi chiede Gunn speranzoso.

    "Hey! Io voglio guidare! Perchè lui può guidare e io no??"

    Sospiro sconfitto. "Silenzio. Guido io e si rimane con questi posti"

    Spike accenna la testa abbastanza soddisfatto, al contrario di Gunn. "Ma non è giusto! Io Io... sono un ottimo avvocato! Quindi ci vado io davanti al ritorno"

    "E io sono un ottimo combattete, quindi dovrei guidare" Replica Spike

    "Io combatto bene! E..."

    "Basta!" Urlo "Se non state zitti al ritorno vi mando in macchina con i due piccioncini! E poi io ho un tatuaggio quindi comando io!" Dico accennando con il capo, anche se non penso che quello che ho detto abbia molto sento, infatti ottengo degli sguardi storditi dai miei amici, ma almeno stanno zitti.

    Finché quando mancano ancora 100 miglia alla meta, Gunn si sporge di nuovo davanti. "Io ho la pelle più scura...quindi..."

    Io alzo gli occhi al cielo accendendo la radio e con lo strano impulso di andare a sbattere contro un albero, una casa, un’altra macchina, qualsiasi cosa per far finire questo supplizio… se solo non fossimo in pieno maledetto deserto. Ringhio accelerando ancora.

    *****************

    Con un mal di testa allucinante finalmente arriviamo alla nostra metà.
    Penso che per il ritorno io andrò in macchina da solo. O con i piccioccini, tutto è meglio di questi due che si lamentano e fanno a gara su qualsiasi cosa.
    Scendiamo dalle macchina, e andiamo da Fred e Wes che sono ancora sorridenti, portandomi a chiedere se per caso hanno una qualche paresi al volto.
    Scuoto la testa.

    "Bene, cosa volete fare?" Dico sfregandomi le mani e cercando di salvare quello che resto della vacanza. "Portiamo su i bagagli e entriamo subito un casinò o prima volte mangiare?"

    "Casinò!!" Dice Fred esaltata, quasi saltellando. Poi fisso gli altri che concordi accennano tutti con la testa.
    Perfetto.

    Entriamo nell'albergo dove ho prenotato 5 camere. Prendo le chiavi e le distribuisco, mentre i fattorini ci portano su i pochi bagagli che abbiamo.
    Certo potremo fare anche da soli, ma siamo in vacanza!

    "Ci troviamo tra una mezz'ora qui?" Chiede Fred continuando a saltellare impaziente.

    "Certo" Replica Wes rapito.

    Saliamo nelle nostre camere e finalmente solo mi butto un attimo sul letto passandomi una mano sul viso. Il mal di testa sta passando, adesso una doccia veloce e poi a giocare!!

    ************************

    E' da ore che siamo qui. Abbiamo giocato nel casinò dell'albero. Ore di gioco intensivo. Dove abbiamo perso metà dei soldi, noi ragazzi. Fred ne ha vinti il doppio.
    Penso che abbia barato contando le carte, dovrei dirle che non si fa, ma perchè rovinarle il divertimento?

    Scuoto la testa e mi porto il martini alle labbra.

    Adesso ci siamo riuniti al bar per bere un pò. Drink che pagherà Fred, io ho cercato di rifiutare,ma quella è un osso duro.

    Mi volto verso Fred, che con gli occhi lucidi, sta raccontando qualcosa a Wesley gesticolando ampiamente e ridendo.
    Poi mi volto verso Gunn e Spike e li fisso sconvolto quando mi accordo che stanno discutendo su chi ha l'oliva più grande dentro il martini.

    "Forse dovremmo smettere di bere" Dico rendendomi conto di strascinare un pò le parole.

    "Parla per te checca!" Ghigna Spike con voce squillante.
    Ridacchio divertito.

    "Altri 5 martini." Urla Fred alzando la mano verso il cameriere che in pochi minuti c'è lì porta.

    Io faccio per replicare, ma ricordandomi di essere in vacanze alzo le spalle e prendo il mio martini per poi fissare gli altri.
    "Ma questo è l'ultimo!"

    ******************************

    "Maledizione." Borbotto portandomi una mano alla testa dolorante.
    Stupido alcool.
    Mi distendo sulla schiena e fisso il soffitto.
    Un soffitto che non sembra essere della mia camera d'albergo.
    Ma dove...

    "Cazzo che mal di testa!"

    Sento una voce imprecare. Una voce che viene da sotto le coperte del mio letto.
    Sbatto le palpebre confuso e afferro le coperte alzandole per trovarci una testa ossigenata.

    Oh oh.

    Si volta verso di me ringhiando per poi fissarmi sorpreso.
    "Che diavolo ci fai nel mio letto?" Mi chiede.

    "Tu che ci fai... in un letto con me!?" Replico io.

    "Senti..." Si alza leggermente per guardarsi intorno. "Hey questa non è la mia camera."

    "Beh, nemmeno la mia." Dico alzando le spalle.

    "E dove siamo?"

    "Non lo so."

    "Come abbiamo fatto ad arrivare qui?"

    "Non lo so." Dico passandomi la mano sui capelli. Faccio per alzarmi ma mi blocco.
    "Spike?"

    "Si?"

    "Dimmi che sei vestito."

    "Sono...." Si blocca per un attimo. "Nudo." Conclude.

    "Pure io" Ci fissiamo con gli occhi spalancati.

    "Tu... brutto bastardo.. hai approfittato di me mentre ero senza sensi.. confessa!" Io lo fisso sbalordito per le sue parole.

    "Hey! Potresti essere te che si è approfittato di me!"
    Ci fissiamo entrambi pronti alla battaglia quando aggiungo. "Beh, forse non è successo niente. Eravamo troppo ubriachi e ci siamo spogliati e addormentati in una camera di qualcuno..." Dico cercando di sembrare convinto.

    "Si" Aggiunge lui. "Penso che tu abbia ragione, io e te non faremo mai del sesso!" Dice inspirando per poi alzandosi di colpo portandosi dietro il lenzuolo. "Io vado a farmi la doccia. Poi cerchiamo di capire dove siamo."

    Io faccio per replicare, ma accenno solo con il capo. "Muoviti che dopo voglio farla pure io"

    Sparisce dentro il bagno mentre io mi distendendo prendendo un grosso respiro per calmarmi e bloccando quando l'odore del sesso riempie le mie narici e non ho bisogno di pensarci più di tanto per sapere di chi.
    Il suo lo conosco quando facevamo sesso insieme con Drusilla.
    Sbatto le palpebre. Ecco perchè è scappato in bagno, l'ha sentito anche lui. Scuoto la testa cercando di non pensare che ho fatto sesso di Spike e che mi dispiace per il fatto di non ricordare nulla.
    Mi porto la mano sinistra al viso e mi blocco quando qualcosa sfrega sulla mia guancia. Alzo la mano sopra il viso rimanendo immobile quando noto una cosa che prima non c'era.

    Un luccicante anello d'oro fascia il mio anulare. Sbatto le palpebre sempre più confuso continuando a fissarlo. Per poi alzarmi di colpo quando mi rendo conto cosa possa significare.
    Inghiotto il grumo che mi si è formato in gola.
    Probabilmente è solo un caso. Non ho notato un anello simile sulla mano di Spike. Certo non avevo notato neppure il mio, ma sicuramente è...

    "Maledizione" Imprecando esce dal bagno ancora bagnato con solo un asciugamano legato alla vita e piccole goccioline che gli scendono per il torace, deglutisco mentre lui mi fissa sconvolto. "Dimmi che non hai un maledetto anello"
    Io non lo lascio finire che alzo la mano sinistra mostrandogliela.
    "Oh merda." Dice. Per poi mostrarmi anche la sua. Lo stesso luccicante anello d'oro.

    "Aspetta non aggiungere altro, non pensare altro." Mi blocco pensieroso. "Per quest'ultima cosa non dovresti avere difficoltà" E prima che possa replicare aggiungo velocemente. "Vado a farmi la doccia e poi cerchiamo di capirci qualcosa!" E detto questo mi alzo, afferro la coperta e entro in bagno chiudendomi la porta alle spalle, mi ci appoggio per un attimo chiudendo gli occhi e lasciando cadere la coperta a terra.
    Sospiro esausto e li riapro sospirando ancora più forte per quello che mi trovo davanti.
    Il pavimento completamente allagato. Il lenzuolo lasciato in un angolo. Lo specchio fradicio, probabilmente qui dentro c’è stato un cataclisma, di nome Spike.

    Scuoto la testa decidendo di ignorare il caos e cercando di non scivolare entro dentro la doccia aprendo il getto d'acqua calda.
    Sospiro godendomi semplicemente l'acqua che mi bagna i capelli, scende per il mio corpo. Rimango un attimo immobile, appoggiando le palme aperte al muro e fissandole, fissando sopratutto quel piccolo anello che brilla.
    Chiudo e riapro gli occhi, ma è ancora lì che si fa beffe di me. Stacco le mani dal muro e mi allontano dal getto per studiare meglio l'anello. Lo sfilo attentamente dal dito.
    E' una normale fede, una semplice fascia d'oro, poi noto qualcosa all'interno, lo piego un pò e sorrido per la piccola incisione che vedo.

    W&L

    Deglutisco per la strana e piacevole sensazione che si sta impadronendo del mio corpo.
    Velocemente mi rinfilo l 'anello. E esco dalla doccia prendendo un asciugamano e legandomelo in vita e prendendone un altro per tamponarmi i capelli.
    Esco dal bagno, visto che qui non ho vestiti e rientro in camera dove trovo Spike ancora seduto nella stessa posizione di prima.

    "Spike?" Lo chiamo titubante. Lui alza la testa e mi fissa. Scuoto il capo e mi guardo intorno confuso.
    "Dove sono i nostri vestiti?"

    "Non lo so." Dice dopo che si è ripreso e si mette in piedi sistemandosi l'asciugamano.
    Perfetto siamo con un indosso un solo asciugamano dentro una camera di non so chi, con una fede al dito.

    “Proviamo a vedere se ci sono altre stanze." Dice lui alzando le spalle. Io lo segue. Apre una porta che da su un salottino e li sparsi sul pavimento i nostri vestiti.
    Ci fissiamo a vicenda imbarazzanti e fingendo indifferenza iniziamo a raccoglierli e a rimetterceli.
    Perfetto sembra esserci tutto. Mi volto verso Spike che sta fissando tristemente la sua camicia.

    "Che succede ora?" Gli chiedo.

    "Sono saltati tutti i bottoni." dice

    "Chissa come..."Ma lui mi interrompe la mia frase a metà.

    "Preferisco non saperlo!" Io accenno la testa concordante.
    Poi si schiarisce la voce. "Secondo te perchè non ricordiamo nulla? Ci siamo...."

    E io vorrei aggiungere. Si ci siamo sposati, che ti piaccia adesso siamo, marito e marito. Basta che guardi la fede, che tra l'altro stai ancora indossando e leggi l’incisione. Ma la sua espressione scioccata mi da sui nervi. "Probabilmente c'è una spiegazione." Comincio. "Ci siamo sposati.. ma con.."

    "Ma certo!" Mi interrompe lui. "Abbiamo abbordato delle belle donne e ci siamo sposate con loro." Poi mi fissa. "Ma dove sono?"

    "Non lo so" Mormoro dandogli spago.

    "Forse da qualche parte c'è il certificato del matrimonio."

    "Non lo so, è probabile."

    "Oh forse... questi anelli li abbiamo vinti!"

    "Non lo so." Comincio a sentirmi come se mi fossi bloccato il disco.

    "Ma non sai un maledetto niente!" Replica lui.

    "Tu mi fai domande assurde!"

    Lui si volta dall’altra parte come se io non avessi detto niente e comincia ad aprire tutti i cassetti.

    "Che diavolo stai cercando?"

    Lui sbuffa. "Non lo so!" Dice facendomi il verso. "Quando lo trovo te lo dico e..." Poi si blocca. "Trovato!"

    "Cosa?" Mi avvicino a lui sbirciando i fogli che tiene in mano.

    "Certificato di matrimonio! Adesso scopriremo il nome delle nostre pupe" Replica ghignando.

    “Vediamo" Dice leggendo. "........... Ecco i nomi! William Pratt e..." Si blocca strabuzzando gli occhi.

    "Ti chiami Pratt di cognome?"
    Lui accenna con la testa, poi noto la sua espressione. "Cosa hai?"

    "Tu ti chiami O'Connell?"

    "Come fai a saperlo?" Gli chiedo sorpreso.

    "I due novelli sposi sono.. William Pratt e Liam O'Connell." Dice continuando a fissare il pezzo di carta.

    "Cosa?" Sapevo già che avevamo il 99 % di probabilità di essere noi, ma comunque glielo strappo di mano leggendo più e più volte quel documento e quei nomi, come se da un momento all’altro questi potessero cambiare. Poi fisso la mia mano con la fede che brilla.
    Sospiro e alzo lo sguardo su Spike che sta fissando la sua fede.

    "Angel?"

    "Dimmi" dico continuando a fissare il pezzo di carta

    "Ma perchè non abbiamo solo semplicemente scopato come due persone normali? Dovevamo pure sposarci?"

    "Bella domanda." Concordo. Già perchè ci siamo sposati? Ok che siamo a Las Vegas, ma io e lui dovremo odiarci, discutere, farci la guerra. Non sposarci.
    "C'è l indirizzo di dove ci siamo sposati, potremo fare un salto lì e vedere se scopriamo qualcosa." Dico

    "Ottima idea! Probabilmente eravamo drogati!" Accenna con la testa e si avvia verso la porta.
    Io ho una mezza idea di indignarmi visto che pensa che per sposarsi con me dovrebbe essere drogato, ma lascio perdere non volendo vedere dove potrebbe portare una discussione su questo.
    "Magari potremo chiedere subito il divorzio!" Continua.

    Divorzio? Sbatto le palpebre sorpreso per non aver pensato prima. Perchè non ci ho pensato prima? Perchè non mi sono ancora tolto questo stupido pezzo d'oro e perchè neppure lui se le tolto?

    Scuoto la testa e lo seguo fuori. Certe cose è meglio non saperle.

    Scendiamo nella hall dove troviamo il portiere a cui chiediamo se conosce la chiesa ‘Le due campane’. Il portiere sorridendoci ci informa che è a pochi passi sulla destra e che la riconosceremo subito.
    Appena usciti dall’albergo e ringranziando il cielo la strada è tutta in ombra, la troviamo subito e non è difficile riconoscerla.
    E’ una piccola chiesa di un bianco candido con due grandi finestre con delle tende di pizzo. –Sul davanti ha un piccolo giardino molto curato e pieno di fiori colorati e sulla facciata ci sono due grandi campane azzurre.
    Entriamo e ci troviamo subito nella navata della chiesina, con qualche panca dalle parte e infondo l'altare dove probabilmente qualche ora fa io e lui abbiamo detto si.

    Arrivati davanti all'altare ci guardiamo in giro e scorgiamo una porta, bussiamo e ci viene detto di accomodarci. Ad attenderci per fortuna non c'è un tizio vestito da Elvis, ma un normale prete anziano che appena ci vede ci viene incontro sorridente.

    "William, Liam! Che bello rivedervi! E' andata bene la vostra luna di miele?"

    Io e Spike ci fissiamo sorpresi per poi riportare l’attenzione sull'uomo. "Si, bene" Dico frettoloso. "Ma siamo qui per delle domande..."

    Ma non faccio in tempo a finire che Spike comincia a parlare. "Eravamo drogati secondo lei? Sotto effetto dell'alcol? Ci hanno costretti a sposarci?"

    "Drogati? Ovviamente no! Forse un pò alticci, certo. Ma sono più di 40 anni che faccio questo lavoro e so riconoscere quando una coppia si ama o quando è solo uno stupido gioco. E vi assicuro che tra voi c'è molto amore. Non ho mai visto nessuno tenersi così per mano o scambiarsi degli sguardi così carichi di sentimenti. Eravate completamente persi l'uno nell'altro. Avete dichiarato che volevate rimanere insieme per tutta l'eternità, che il momento della finzione era finito, che volevate dire a tutti quello che provavate veramente l'uno per l'altro!" Conclude.

    "Beh, senta.." inizia Spike.

    "Spike." Gli dico in tono d'avvertimento, poi mi volto verso il prete. "Queste dove le abbiamo prese?" Chiedo mostrandogli la fede che porto ancora al dito.

    "Ti sembra una cosa di vitale importanza questa?" Mi chiede completamente frastornato lui, io lo fisso di sbieco senza rispondere e torno con la mia attenzione all'altro.

    "Oh, le avete fatte qui. Volevate qualcosa di particolare. Qui vicino c'è una gioielleria, siamo molto amici e ve le ha fatte in meno di mezz'ora."

    "Speciali? A me sembrano dei normali..."

    Io sbuffo. "Ci sono delle incisione dentro. Non le hai viste?"

    "Beh, no." Così dicendo si sfila la fede. "L&W" io mi metto di lato a lui per vedere l’incisione.

    "Oh” Tolgo la mia fede e gliela mostro.

    "W&L. Ma siamo così sdolcinati?" Dice e mi ripassa la fede che io rinfilo al dito e lo stesso fa lui.
    Cosa che non sfugge al prete che ghigna fissando le nostre mani. Io fingo indifferenza, mentre anche Spike si fissa la mano.

    "Quindi, miei cari. Cosa posso fare per voi?"

    "Ecco..." inizio.

    "Il divorzio." Dice andando al punto. Cosa che mi provoca una strana fitta in mezzo al petto. Perchè dovrebbe dispiacermi divorziare? Dovrei essere super felice di divorziare da lui.
    Dovrei già aver gettato l’anello nel primo fosso. E invece...
    Scuoto la testa. Questi pensieri non mi porteranno da nessuna parte. Rivolgo la mia attenzione all'uomo che mi fissa negli occhi come a volermi leggere dentro. Io distolgo lo sguardo e quando lo riguardo lo vedo scuotere leggermente la testa.

    "E' un vero peccato che le paure, le incomprensioni a volte siano più forti della verità. Ma io su questo non posso farci niente. Se siete così decisi, questo è un normale matrimonio, andate semplicemente da un avvocato divorzista e il gioco è fatto.
    Anche se sarà un vero dispiacere per me sapere che due uomini così innamorati l’uno dell’altro stiamo per buttare tutto al vento semplicemente perchè cercare di andare a fondo nei propri sentimenti sia troppo complicato e a volte spaventoso." Scuote la testa rassegnato.

    "Si certo." dice Spike guardandomi. " Andiamo?"

    Io accenno con la testa e allungo la mano verso il prete che me la stringe subito. "Grazie di tutto."

    "Di niente figliolo." E detto questo se ne va, mentre io e Spike usciamo dalla chiesetta.

    "Figliolo." Dice Spike scuotendo la testa. "Se sapessi quanti anni hai. Bene, allora che si fa?"

    "Io direi..." Il suono del suo cellulare ci interrompe, lo afferra dalla tasca dello spolverino e risponde subito.

    "Hey, Pet.... si tutto bene... probabilmente deve ancora capire come accenderlo. Diciamo che, abbiamo avuto un caso, tutto risolto. Si. Perfetto. A dopo. Ciao" Riaggancia e si volta verso di me.

    "Era Fred. Non ci hanno visti e erano preoccupati. Ha provato a chiamarti ma hai il telefono spento. Comunque hanno detto che si stavano per preparare per tornar e a Los Angeles. E che Gunn andrà con loro."

    "Ok." Dico accennando con la testa. "Quindi si torna a casa."

    "Già, abbiamo fatto anche troppi danni qui. La prossima volta andiamo in un monastero nello Sri Lanka, così non rischiamo di fare danni."

    "E così ci troviamo ad affrontare dei monaci demoni." Dico tra me.

    "Eh?"

    "Lasciamo perdere. Torniamocene a casa!"

    ***********
    Ritorniamo velocemente nell'albero per controllare se abbiamo preso tutto e senza dirci niente scendiamo e torniamo verso la hall per chiedere dell'altro nostro albergo. Visto che non ne ho la più pallida idea di dove sia.
    Il tizio alla reception ci guarda di sbieco. Forse perchè chiediamo di un altro albergo, ma ci da tutte le informazioni. E anche questa volta ci va bene, visto che dista solo 100 metri sulla sinistra.
    Riusciamo e andiamo velocemente verso l'albergo dove saliamo verso le camere, recuperiamo i bagagli e ci dirigiamo al parcheggio sotterraneo dove saliamo in macchina e partiamo.

    Le prime ore del viaggio sono stranamente silenzioso. Mi volto verso Spike che sta guardando fuori dal finestrino perso nei suoi pensieri. Apro la bocca per trovare qualcosa da dire, ma la richiudo subito, riportando l attenzione sulla strada.
    Non saprei cosa dire.
    In questo momento vorrei riuscire a leggere nel pensiero per sapere cosa lo preoccupa tanto.
    Non vede l ora di divorziare o forse non vuole divorziare, un pò come me?

    Cioè non è che voglio rimanere sposato con lui. Questo no, è assurdo... è... dio maledettamente vero.
    Non voglio divorziare.
    Quel prete aveva ragione. Ti pareva che ci toccava l’unico prete saggio di tutta Las Vegas?
    Non ci poteva toccare uno vestito da Elvis? Sarebbe stato più semplice. Invece no.
    Maledizione.
    Dovrei dirglielo?
    Il prete ha detto che non dovremo avere paura. Cosa che io non ho. Certo corro il rischio di essere preso in giro per il resto della mia vita se glielo dico.
    Sono solo confuso.
    Prima di tutto dovrei capire cosa prova lui.
    In fin dei conti la sua fede è ancora nel suo dito. Questo deve significare qualcosa. Qualsiasi cosa.
    Magari che se ne dimenticata?
    No, prima ho visto che la fissava.
    Forse non vuole perdere, per poi rivenderla?
    Ma rivenderla a chi, ha un incisione, se voleva sbarazzarsene l'avrebbe resa all'orefice dove l’abbiamo presa.
    Quindi cosa significa?
    Stringo con più forse il volante.
    Perchè quando si tratta di sentimenti devo essere così complicato. Almeno sapessi quello che provo io sarei già ad un passo avanti.
    Non deve essere difficile.

    Allora. Non lo sopporto. E' una costante seccatura e la mia personale spina nel fianco. Chiacchiera troppo. Fuma e beve troppo. Si siede sempre in modo scomposto. Non rispetta gli altri. Dove vado me lo trovo davanti. Gli piace farmi impazzire. Ma è un ottimo combattente, veloce e scattante. Ha sempre la battuta pronta e quella sua espressione da farabutto. Ha un accento che può anche essere considerato sexy o irritante, dipende dalle situazioni. Ha i capelli troppo ossigenati, e degli occhi di un celeste impossibile. Ha delle labbra da baciare e un bel corpo. Mi piace quando sorride, anche se ultimamente lo fa poco e...

    Poi blocco i miei ragionamenti sbattendo le palpebre e voltandomi verso lui che si è addormentato con la testa contro il finestrino. La mano sinistra abbandonato sulla coscia dove la fede brilla.
    Fisso un attimo il suo volto rilassato.
    Doveva essere veramente stanco se si è addormentato in macchina con me chissà che...
    beh posso immaginare perchè era stanco. Ma vorrei ricordarmi qualcosa. Anche solo qualche dettaglio.


    Ok, il mio ragionamento non mi ha portato a capire cosa provo.
    Quindi partiamo dal presupposto e se: dovesse andarsene?
    Mi fisso la fede che brilla tranquilla sul mio dito.
    Non lo vedrei più.
    Non lo sentirei più parlare.
    Non.... sbatto le palpebre.
    Mi sono innamorato di Spike. Quando cavolo è successo?
    Mi sono innamorato....
    Premo il freno con forza e la macchina inchioda in mezzo alla strada per fortuna deserta.
    Non posso credere che...

    "Cosa? Dove? Sei impazzito?"

    Mi volto di lui ch emi fissa confuso. "Scusa. C'era un animale" Dico fissandolo sbalordito.

    "Oh. Stai bene? Sei più bianco del solito." Mi domanda piegando leggermente la testa verso sinistra e sollevando il sopraciglio sfregiato.

    Ecco una cosa che mi piace di lui. Quando piega la testa è così dolce, ma allo stesso tempo sexy. Scuoto la testa, come se questo fosse il momento di fare questi pensieri. "Benissimo"

    Riparto sgommando. Adesso devo solo trovare un modo di dire a Spike quello che provo. Scoprire quello che prova lui. E vedere cosa fare del matrimonio.
    Perfetto, un gioco da ragazzi.

    ****

    Per fortuna che Spike non ha chiesto nient’altro e il resto del viaggio è passato in tranquillità. Siamo arrivati quando nel pomeriggio, siamo entrati nel mio ufficio. Abbiamo chiamato gli altri per sapere se erano arrivati e dopo averli rassicurati che la ‘missione’ era andata bene li abbiamo salutati. Ho controllato i dipendenti e ho trovato circa 20 avvocati divorzisti e adesso siamo qui che ci fissiamo.

    "Bene. Quindi facciamo tutto domani?" Mi domanda senza guardarmi, con lo sguardo fisso fuori.

    "Che ne dici di salire di sopra e bercia qualcosa?" Dico velocemente fissando il pavimento.

    "Uh, ok." Replica lui alzando le spalle. Invece di fermarmi nel soggiorno proseguo verso camera mia con lui che mi segue. Mi fermo di fronte al letto e mi volto verso di lui.

    "Adesso tieni i drink in camera da letto?" Mi chiede confuso.

    "No." scuoto la testa. "Beh, volevo parlare. Ecco." mi schiarisco la voce quando mi rendo conto di stare balbettando. Prendo un respiro non necessario e lo fisso. "Vuoi veramente divorziare?" Gli chiedo fissandolo negli occhi e cercando di non distogliere lo sguardo.

    "Tu no?" Mi chiede titubante.

    "Il punto non è quello che voglio io. Voglio sapere quello che vuoi te. Sinceramente."

    "Beh, io." Mi fissa per un attimo e poi si volta. "Ovvio che voglio divorziare."

    "Oh." Dico semplicemente. "Ok." Abbasso lo sguardo e mi siedo sul letto. Adesso almeno so cosa pensa lui.

    "Tu non vuoi?"

    "Non..."

    "Voglio saperlo."

    Lo fisso. "Cosa cambia cosa voglio?"

    Lui si guarda intorno per poi fissare le enormi finestre della mia camera che danno sulla città. "Deve essere bello svegliarsi con il sole che ti scalda."

    "Uh?" Cosa c'entra questo adesso? Scuoto la testa. "Veramente non lo so."

    "Non sono quei vetri speciali?"

    "Si. Ma..."

    "Dio, hai la possibilità di svegliarti con il calore del sole e tieni tutto chiuso? Ma quanto sarai maledettamente masochista."

    "E che.."

    "E non cominciare a dire che pensi di non meritarlo. Anche nel tuo ufficio tieni sempre tutto chiuso. Mi devi spiegare il perchè"

    "E' solo." Ci penso un attimo. "E' solo che è complicato abituarsi alla luce del sole. E..." Non finisco la frase perchè ha ragione. Non mi sento degno di stare alla luce del sole. A volte sono proprio patetico. Scuoto la testa.

    "Perchè non vuoi divorziare?"

    Alzo lo sguardo fissandolo per questo suo continuo cambio di argomento. "Cosa cambia se te lo dico? Domani risolviamo tutto e non ci pensiamo più"

    "Ti costa tanto rispondermi?"

    "Perchè...." Ma non finisco la frase e abbasso solo lo sguardo. Lo sento muoversi per la stanza e poi la luce del sole che lentamente illumina tutto. Alzo lo sguardo e lo vede intendo ad aprire la tenda. Si avvicina e si siede nel letto accanto a me e io lo fisso con il sole che rende la sua pelle più chiara, i capelli più brillanti e gli occhi di un azzurro quasi trasparente. Rimango abbagliato da lui e la sua bellezza. " Penso di amarti" Mormoro.
    Lo vedo spalancare gli occhi sorpreso e rimanere immobile mentre mi fissa.
    "Ti amo." aggiungo. "Ma tu non mi ami. E va bene così. Il prete aveva ragione. Dovevo far luce sui miei sentimenti per te. Adesso so perchè ti ho sposato. Ti amavo, ma non volevo ammetterlo. Beh." Alzo le spalle. "Chiarito il mistero sul perchè del matrimonio."

    "Ricordo quando abbiamo detto si." Lo fisso sbalordito. "Ricordo che mi hai promesso di amarti e rispettarmi per l'eternità. Ricordo che mi hai baciato e che hai voluto te gli anelli con le incisioni! E ricordo che siamo finiti in quella stanza d'albergo e abbiamo passato una grande nottata.
    E ricordo di aver detto che ti amavo."

    "Sarà stato l alcol" Replico rattristito, perchè lui ricorda e io no?

    "I ricordi sono venuti mentre stavo dormendo in macchina e con la tua frenata hai interrotto una scena molto calda! Comunque. Ti ho mentito prima."

    "Eri te che volevi le fede incise?" Chiedo ridendo.

    "No! Non su quello. Non voglio divorziare."

    "E perchè allora..."

    "Non volevo dare ragione a quel maledetto prete! E poi pensavo che tu non vedessi l’ora di divorziare, non volevo..."

    "Mostrare i tuoi sentimenti per primo. Sai dovremo risolvere su questo." Poi sorrido e fisso la sua fede. " E' per questo che non te la sei tolta?"

    "Già." Alza la mano verso il sole. "Sarà divertente dirlo al resto della banda!"

    "Ci penseremo domani. Adesso io sono distrutto mister io dormo in macchina e ti lascio guidare."

    Ridiamo insieme e ci liberiamo delle scarpe, e dai vestiti e distenderci sul letto riscaldato dal sole.

    "Avevi ragione, è piacevole." Mormoro

    "Cosa?"

    "Il sole. E' così caldo." Mi sposto lentamente mettendomi dietro di lui e lo attiro in un abbraccio facendo aderire la sua schiena al mio torace.

    "Checca." Mormora rilassandosi contro di me. Gli stringo la mano e mi sistemo meglio accanto a lui per poi lasciare che il sonno mi raggiunga. "Ah, ti amo anch'io" Lo sento mormorare.

    "Dopo voglio il bis della notte di nozze." Mormoro vicino ad addormentarmi. “Spero di ricordare qualcosa sul nostro matrimonio.”

    “Il solito sentimentale. Te lo racconto io quando riuscirai a svegliarti.” Poi si muove esi volta verso di me. Apro gli occhi e ci fissiamo. Lentamente abbassa la testa e le nostre labbra si incontrano dolcemente. Insieme le dischiudiamo e le nostre lingue iniziano ad accarezzarsi per un bacio dolce e delicato.
    Ci stacchiamo e sento le mie labbra tendersi in un sorriso.
    “Adesso dormiamo.” Mormora sorridendo.
    Si distende di nuovo dandomi le spalle e pigiando la sua schiena contro il mio torace. Io gli afferro di nuovo la nuovo con le nostre fedi che si sfiorano.
    Chiudo gli occhi e lascio che il sonno mi raggiunge in questo attimo di pace con il suo corpo freddo premuto contro il mio, e il calore dei raggi del sole.
    Un ultimo sorriso increspa le mie labbra quando lo sento canticchiare.
    Viva Las Vegas

    Lo stringo un po’ più forte e mi rendo conto di concordare con lui.
    Viva Las Vegas.


    FINE

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